Filologia germanica – Vaciago – Lezione 12 IE
GMC
Balto slave Celtiche
Greco
Indo-iraniche
Italiche
Con la prima rotazione consonantica si ha in GERMANICO un sistema consonantico con una fricativa sorda (f), un’occlusiva sonora che si alterna con una fricativa sonora (b--b) e poi l’occusiva sorda (p). La fricativa sorda del germanico deriva da un’occlusiva sorda dell’indoeuropeo, occlusiva sonora/fricativa sonora del germanico, deriva dalla sonora aspirata dell’IE, in altri casi deriva dall’occlusiva sorda (se sono soddisfatte le condizioni delineate dalla legge di Verner da occlusiva sorda a fricativa sonora) mentre l’occlusiva sorda del germanico eè l’esito di una occlusiva sonora (b) dell’IE. Abbiamo esaminato le labiali ma vale per tutte le occlusive (anche per le dentali, le velari e le labio-velari). Il modo di articolazione cambia mentre il punto di articolazione rimane lo stesso. PASSAGGIO DAL GERMANICO ALL’ANGLOSASSONE CONSONANTISMO DELL’ANGLOSASSONE Troviamo l’occlusiva sonora/fricativa sonora se l’esito eè occlusiva/fricativa, dipende dal contesto in cui si trova il suono. LE DENTALI In germanico la fricativa sonora dentale diventa un’occlusiva sonora. Quando l’origine era occlusiva sonora/fricativa sonora del germanico, in anglosassone ritroviamo un’occlusiva sonora (d). d—d. Indoeuropeo *pϑeé r germanico: *faotar: l’occlusiva sorda diventa una fricativa sorda e la dentale, trovandosi in ambito sonoro e non essendo l’accento IE sulla sillaba precedente, in base alla legge di Verner diventa una fricativa sonora. In anglosassone abbiamo un’occlusiva sonora (la fricativa- posizione intervocalica- occlusiva sonora). anglosassone fæder
LE LABIALI
La labiale ha la seguente distribuzione troviamo una labiale occlusiva sonora in anglosassone, nelle seguenti posizioni: in posizione iniziale quando eè geminata (doppia) quando preceduta da una nasale Rimane fricativa quando: eè in posizione intervocalica se in posizione finale Es: bindan “legare” (posizione iniziale = occlusiva). Es: se preceduta da nasale ed era fricativa, diventa occlusiva sonora lamb. Es: *geban “dare” guban (posizione intervocalica = fricativa sonora). LE VELARI (g, gh -> velare sonora) La sonora velare la troviamo come occlusiva solo quando: eè geminata
quando eè preceduta da una nasale. Es: singan g preceduta da nasale = occlusiva. In tutti gli altri casi eè fricativa. In posizione iniziale per esempio, il suono si eè palatalizzato ma prima era una fricativa sonora. In posizione iniziale, mediana e finale eè una fricativa sonora: Es: dragan - (attuale draw). FRICATIVE SORDE Distribuzione delle fricative F: fricativa labiale, ma anche per la dentale e sibilante, abbiamo per l’anglosassone: fricativa sorda se eè in posizione iniziale, se geminata o se si trova in posizione finale. Quando si trova in posizione intervocalica si sonorizza. Quella che originariamente era una fricativa sorda in germanico, in anglosassone o rimane una fricativa sorda o diventa una fricativa sonora. Una fricativa sonora (di origine sonora nel germanico) in realtaè nell’evoluzione dal germanico all’anglosassone, se si trova in uno di quelle posizioni dove in anglosassone c’eè una fricativa sorda, si desonorizza (diventa una fricativa sorda). Es: germanico *geb_a_ fricativa sonora in posizione iniziale e avendo una desinenza che prosegue con vocale, abbiamo una fricativa sonora labiale. EÈ un verbo forte e quindi ha un passato singolare gab (senza desinenza). Fricativa sonora labiale (b): in anglosassone invece in infinito conserva la fricativa sonora labiale percheé si trova in posizione intervocalica (gieban) ma al passato sing, trovandosi in posizione finale, la fricativa sonora si desonorizza. Passato singolare in anglosassone eè gaf. f: quando troviamo una fricativa sorda in anglosassone, puoè derivare o da una fricativa sorda del germanico che trovandosi in posizione iniziale, geminata o in posizione finale rimane fricativa sorda ma puoè derivare anche da una fricativa sonora che trovandosi in determinati contesti, viene desonorizzta. (le fricative labiali si distribuiscono secondo il criterio appena spiegato). Ff bf DENTALI La fricativa sonora diventa in tutti i contesti un’occlusiva sonora. Quando arriviamo all’anglosassone la fricativa sorda puoè originare solo da una fricativa sorda. Þ (th) > Þ d>d Fricativa velare sorda del germanico: (non eè una x ma un simbolo fonetico) In anglosassone a seconda della posizione ha esiti diversi: in posizione iniziale si indebolisce e diventa una fricativa glottidale (aspirazione) x - h. es: helpan In posizione finale: rimane una fricativa velare sorda anche se geminata. In anglosassone ci sono molte geminate (doppie) a causa della geminazione del germanico occidentale. Quando eè in posizione intervocalica la fricativa velare sorda prima si indebolisce (diventa fricativa glottidale e poi scompare). Viene in contatto con le vocali con cui si trovava. Sexan (germanico) sehan (fase di indebolimento) perdita dell’aspirazione + fenomeni relativi al vocalismo e infine seon (anglosassone) attuale see. Nella coniugazione verbale a seguito della legge di Verner, troviamo nella coniugazione dei verbi forti alcune forme hanno fricativa sorda altre la fricativa sonora. In anglosassone nei paradigmi verbali se in questa alternanza fricativa sorda/sonora eè coinvolta una velare, in anglosassone avremo un paradigma in cui nella prima forma (infinito presente) e nella seconda (passato singolare), avendo una fricativa sorda abbiamo uno sviluppo con perdita
totale della velare e fenomeni di vocalismo. Nella terza forma (passato plurale) e nella quarta (participio preterito) invece abbiamo una fricativa sonora e la fricativa velare sonora non subisce l’indebolimento e la scomparsa. Quindi nel paradigma ritroviamo ancora la velare sonora (III –IV forma) e forme contratte (I – II forma). VOCALI Il sistema vocalico dall’IE (indoeuropeo) al GMC (germanico) subisce un impoverimento rispetto alle 5 vocali brevi, 5 vocali lunghe e 6 dittonghi in IE, in GMC ci ritroviamo con un sistema + semplice: 4 vocali brevi, 4 vocali lunghe e 3 dittonghi. Nelle vocali brevi non abbiamo + una o (breve), nelle vocali lunghe non abbiamo + una aā ma eè comparsa una seconda eā la cui origine non eè del tutto chiara. Ci sono fenomeni giaè nel germanico comune che portano a riempire queste “caselle “ rimaste vuote: fenomeno di ARMONIA VOCALICA (stesso concetto della metafonia palatale - processi di assimilazione a distanza tra vocali accentate e vocali non accentate ). fenomeni tipologicamente identici ma alcuni fenomeni sono diffusi in tutti i rami del germanico mentre fenomeni come la metafonia palatale riguardano in tempi diversi le singole lingue germaniche. Tra i fenomeni di armonia vocalica del germanico la u che si trova in sillaba accentata nel germanico, quando era seguita nella desinenza, da una vocale bassa (a). C (consonante) uè (sillaba accentata con la u) CC8 consonanti) a (vocale bassa) la u per questo fenomeno di assimilazione a distanza , tenderaè ad avvicinarsi alla a e diventeraè una o. Ci ritroviamo un sistema di 5 vocali brevi, la casella rimasta vuota a causa della fusione della o (IE) con la a, viene riempita per gli sviluppi del germanico. Nel sistema delle vocali lunghe invece abbiamo due eā . Nel germanico occidentale e settentrionale (ma non in quello orientale) succede che la eā 1 (derivata dall’indoeuropeo), si abbassa e diventa una vocale bassa (ash -> æ). La eā 2 spinge la eā 1 che va a riempire la casella lasciata libera dalla aā dell’IE che si eè fusa con la oā . i eā 2 eā 1
oā
uā
æ In germanico occidentale e settentrionale quindi il sistema vocalico torna ad avere 5 vocali brevi e 5 vocali lunghe . I fenomeni principali che riguardano l’anglosassone sono i seguenti: PRIMO FRONTAMENTO/PRIMA PALATALIZZAZIONE: dove in germanico abbiamo una a (vocale bassa centrale), in anglosassone questa vocale si eè palatalizzata (questo eè lo sviluppo standard) e quindi diventa una vocale bassa palatale = æ (ash -> simbolo latino che aggiungono gli anglosassoni per avere la vocale palatale bassa). a>æ Es: tedesco medievale: tag (giorno) anglosassone: dæg esito del primo frontamento. C’eè un contesto fonetico particolare dove questo frontamento non avviene: quando la a eè seguita da una nasale (n, m una qualunque nasale N). aN quando la a eè seguita da una nasale invece di palatalizzarsi la a (vocale bassa centrale) si velarizza.
L’alfabeto anglosassone aggiunge la ash per spiegare la vocale bassa palatale ma non ha una lettera particolare per indicare la a che si eè velarizzata. Nei manoscritti peroè notiamo che i copisti alternano liberamente la a e la o (vengono utilizzate a/o indistintamente). La a del germanico quindi, generalmente diventa una vocale palatale ma se eè seguita da una nasale diventa una a/o. GMC *a æ a/oN I DITTONGHI Nell’evoluzione dall’IE al GMC c’eè una riduzione notevole dei dittonghi GMC: ai, au, eu. Gli altri 3 sono scomparsi (ei dell’IE va a fondersi con la īā, oi si fonde con ai e ou va a fondersi con au). IE (indoeuropeo) GMC (germanico) ei ----------------------- īā oi ----------------------- ai ou ---------------------- au GMC ai MONOTTOGAZIONE = da dittongo diventa una vocale lunga (aā ). Es: ain-az (uno) - aā n attuale one GMC au - anglosassone: ea *baun-az (germanico) (in tedesco diventeraè baum albero) anglosassone: beam che ancora oggi in inglese vuol dire “tronco/trave ecc.” GMC eu (AGS) eo Radice verbale * beud (germanico) anglosassone: beodan
e in tedesco biotan.
Altri fenomeni: METAFONIA PALATALE (v. appunti precedenti) FRATTURA DITTONGAZIONE PALATALE DITTONGAZIONE PALATALE: Quando in anglosassone troviamo una consonante palatale (esito di una velare), questa causa un fenomeno di dittongazione della vocale palatale che la segue. Es. geban (germanico) gab (passato singolare). Prendiamo in considerazione la velare (g) la velare essendo seguita da una vocale palatale si palatalizza = g diventa l’approssimante j. Quando si palatalizza la velare, abbiamo la dittongazione della vocale che segue. E ie Ash (æ) ea (ea eè anche l’esito del dittongo au!) Es: giefan (anglosassone) geaf La consonante palatale causa questa apparente dittongazione della vocale palatale che segue.
FRATTURA: Fenomeno che ancora una volta coinvolge le vocali palatali dell’anglosassone: i, e, æ (vocale bassa palatale che indichiamo con la ash). Generalmente quando una di queste vocali accentate palatali era seguita da una liquida + consonante (liquide: l -> laterale – r vibrante) oppure quando era seguita da una fricativa velare sorda del germanico (X), avveniva un fenomeno di DITTONGAZIONE = la i tende a diventare io, la e tende a diventare eo e la ash tende a diventare ea. lC rC i- io e- eo æ- ea Es: agg. GMC *ald - che in ANTICO TEDESCO diventa alt (vecchio) e in ANGLOSASSONE eald (vecchio). ald primo frontamento = la a diventa una palatale - vocale palatale seguita dal nesso consonantico (liquida + consonante) angl: eald che per ulteriori sviluppi oggi ritroviamo in old. Es: *kerd/kord (radice indoeuropea) (latino cordem: cuore) GMC: * Xerttedesco: herz anglosassone: indebolimento della fricativa velare a glottidale (h) -> aspirazione (nesso liq+cons) heort (ANGS) attuale heart. Ricapitolando: Quando in una parola troviamo la grafia (AGS) -------- *au (esito di un dittongo germanico). -------- oppure dittongazione palatale di ash (æ). -------- oppure puoè essere una frattura di ash (æ). (AGS) --- *eu (esito di un dittongo del germanico) ----------- oppure esito della frattura di e. --- esito della dittongazione palatale di e ----- metafonia palatale di un qualunque dittongo (v. fotocopia lesson 7 sui verbi forti). Qualsiasi dittongo dell’anglosassone se subisce la metafonia palatale crea come esito ie.