NEUROPSICOLOGIA: CAPITOLO 1:I METODI D’INDAGINE
La neuropsicologia studia le funzioni cognitive in pazienti con confermato o sospettato danno cerebrale; dal punto di vista clinico ha come scopo la valutazione, la diagnosi, e la gestione ge stione di pazienti neurologici. La neuropsicologia si configura come una scienza autonoma in cui gli aspetti clinici e di ricerca si integrano nel tentativo di comprendere le basi neuronali dei processi cognitivi. La neuropsicologia scientifica nasce nella seconda metà dell’Ottocento con lo studio dei singoli casi neurologici. La data ufficiale viene fissata nel 1861 anno in cui roca stabilisce la sede del linguaggio. !oco dopo "ernic#e ide$ un modello che distingueva un centro per le immagini acustiche e uno per le immagini motorie, localizzati in aree diverse del de l cervello, ma connesse tra loro. Lesioni al centro sensoriale %immagini acustiche& avrebbero creato disturbi nella comprensione, invece una lesione al centro motorio avrebbe prodotto disturbi nella produzione linguistica. "ernic#e, "ernic#e, in base a 'uesto modello, riusc( a prevedere un terzo tipo di afasia, 'uella di conduzione, legata a lesioni che disconnettessero il centro sensoriale da 'uello motorio, e caratterizzata da un deficit specifico della ripetizione. L’afasia di conduzione venne descritta per la prima volta da Lichtheim%188)&. *ale *ale approccio diagrammi sta, secondo il 'uale disordini specifici potevano dipendere da lesioni cerebrali localizzate, e secondo il 'uale le funzioni sono localizzabili, fu ampiamente criticato perch+ prescientifico. prescientifico. egli ultimi anni, la maggior parte delle ricerche neuropsicologiche, ha riguardato lo studio di gruppi di pazienti. Lo studio dei gruppi permette , una volta isolata la variabile da studiare, di eliminare la variabilità casuale dipendente dalle caratteristiche individuali, sai precedenti che successive alla lesione. -noltre, si ricorso al confronto della prestazione del gruppo patologico, con 'uella di soggetti non cerebrolesi. /uesto per evitare di attribuire un significato patologico ad un errore che pu$ essere compiuto anche da soggetti normali. 0n primo criterio per formare un gruppo 'uello di scegliere i pazienti i n base alla sintomatologia. 0n secondo criterio tiene conto della sede della lesione cerebrale. - pazienti oggetto di attenzione di tale disciplina sono soggetti che hanno sviluppato le funzioni cognitive%linguaggio, memoria, ragionamento astratto& che hanno subito un danno cerebrale% acutoictus o emorragia; o neurodegenerativo neuro degenerativo demenza corticale, sottocorticale, sclerosi multipla; o neoplastico lesioni da tumori o cancri&. La neuropsicologia cognitiva si basa su delle assunzioni - 2i assume che ci sia un alto gradi di specializzazione della corteccia cerebrale. - 2i assume che le abilità cognitive complesse siano costituite da un insieme di moduli individuali. - 2i assume che il danno cerebrale possa danneggiare selettivamente tali moduli. -l primo punto sostiene che il cervello umano costituito da due emisferi cerebrali% de3 e si3& connessi da una serie di fascicoli nervosi,il principale dei 'uali si chiama corpo calloso. -l corpo calloso la struttura pi4 importante e presenta due tipi di connessioni connessioni omotipiche ed etero tipiche. Le prime connettono punti corrispondenti dei due emisferi, mentre le seconde connettono aree funzionalmente simili, ad esempio adibite ad una stessa funzione o coinvolte in una medesima modalità. 5odalità visiva le vie nervose subiscono un parziale incrociamento a livello del chiasma ottico e ci$ fa si che 'uelle che originano nelle due emiretine temporali raggiungano le cortecce visive dallo stesso lato, mentre 'uelle che originano dalle due emiretine nasali raggiungano le cortecce visive del lato opposto. 5odalità acustica tecnica della stimolazione dicotica consiste nella presentazione simultanea di due stimoli diversi alle due orecchie. 5odalità olfattiva l’organizzazione delle vie olfattive caratterizzata da proiezioni ipsilaterali, pertanto uno stimolo olfattivo presentato ad una narice convogliato direttamente all’emisfero
dello stesso lato. 2tudi hanno evidenziato che i due emisferi non sono e'uipollenti, ma hanno delle funzioni specifiche. le parti anteriori degli emisferi si chiamano lobi frontali%deputate alla capacità di problem solving, di pianificare il comportamento nel futuro, di regolare il nostro comportamento sociale e il ragionamento astratto&, le parti posteriori lobi occipitali% specializzate nel processa mento visivo elementare cio 'uella serie di processi cognitivi distinti 'uali acuità visiva, capacità di distinguere le forme, capacità di percepire il movimento.&. - lobi parietali e temporali sono altamente specializzati. *utto ci$ che riguarda il processamento verbale svolto dall’emisfero sinistro%linguaggio&, tutto ci$ che r iguarda il processamento non verbale svolto dal destro%percepire visivamente il mondo&. La seconda assunzione stabilisce che un’abilità cognitiva complessa costituita da una serie di moduli individuali. -l concetto di modularità a cui si riferisce la maggior parte dei neuropsicologi 'uello che considera il modulo come un sottosistema funzionale isolabile, dove con 'uesto termine si intende un sistema che pu$ funzionare indipendentemente da un altro anche se non allo stesso livello di efficienza di 'uando sostenuto nella sua attività dal secondo. isturbo funzionale disturbo di tipo psichiatrico come la depressione. -l metodo delle dissociazioni e associazioni tra sintomi relativamente alle dissociazioni, la principale distinzione tra dissociazione semplice e doppia dissociazione. La dissociazione semplice pu$ essere distinta in dissociazione classica o forte e in dissociazione debole. La dissociazione forte si verifica 'uando un gruppo di pazienti, o anche un singolo paziente sottoposto ai compiti 7 e , mostra di avere una prestazione normale al test 7 e patologica al test . un risultato di 'uesto tipo pu$ significare che la lesione cerebrale ha causato un danno alla funzione che sottende il compito , ma non alla funzione che sottende il compito 7. in altri termini sarebbe la dimostrazione indiretta che le funzioni che sottendono 7 e dipendono da sottosistemi separati e isolabili. !u$ per$ succedere che la prestazione raggiunga livelli di normalità. -n 'uesto caso si ha una dissociazione debole. La doppia dissociazione anche 'ui abbiamo una forma classica o forte e una debole. ella sua forma forte la doppia dissociazione caratterizzata dal fatto che due gruppi di pazienti, o due pazienti, hanno prestazioni contrastanti ai compiti 7 e . Le prestazioni del primo gruppo al compito 7 sono del tutto sovrapponibili a 'uelle del gruppo di controllo e francamente patologiche al compito . il secondo gruppo presenterà la dissociazione opposta, cio eseguirà in modo normale ed 7 in modo patologico. 7nche nel caso della doppia dissociazione, infatti, un compito pu$ essere eseguito in modo scadente e l’altro compito pu$ essere eseguito in modo significativamente migliore, ma non a livello normale% dissociazione debole&. re'uentemente si trovano associazioni di sintomi in uno stesso paziente rispetto a sintomi isolati puri. L’associazione di sintomi pu$ essere dovuta a due cause principali. !u$ essere dovuta al fatto che una stessa lesione cerebrale colpisce aree funzionalmente diverse. L’associazione tra sintomi potrebbe , al contrario essere dovuta al fatto che la lesione ha colpito una funzione specifica, dalla cui alterazione dipendono tutti i disturbi osservati. - sistemi arteriosi che portano sangue ai due emisferi sono sufficientemente indipendenti da permettere la temporanea inattivazione di un solo emisfero per mezzo dell’iniezione in una delle due carotidi di un farmaco ad azione anestetica % test di inattivazione farmacologica detto anche test di "ada&. 9misferectomia asportazione chirurgica di un intero emisfero cerebrale. La sindrome da disconnessione interemisferica, va distinta da 'uella di disconnessione intraemisferica. /uest’ultima si riferisce a disconnessioni tra substrati funzionali appartenenti ad uno stesso emisfero cerebrale. :on il termine disconnessione interemisferica si intende una disconnessione fra substrati funzionali che appartengono a emisferi cerebrali diversi. La risonanza magnetica nucleare%5& ha alcuni vantaggi rispetto alla *7:% tomografia assiale computerizzata&, 'uali la risoluzione delle immagini che superiore con la rmn. 9ntrambe forniscono un’immagine strutturale e non funzionale del cervello. - metodi funzionali si basano sul principio secondo cui la 'uantità di sangue che irrora un dato tessuto e il metabolismo dipendono dall’attività svolta da 'uel tessuto. /uanto maggiore l’attività funzionale di un tessuto cerebrale, tanto maggiore sarà il suo metabolismo e conseguentemente l’apporto di sangue a 'uel tessuto. 0na delle prime tecniche di misurazione del flusso ematico cerebrale%: cerebral blood flo<& consiste nell’iniettare un isotopo radioattivo, lo 3eno 1==, nel circolo cerebrale e nel misurarne la distribuzione nel cervello. La tecnica pi4 recente la risonanza magnetica funzionale %5&.
CAPITOLO 2: IL MOVIMENTO
-l comportamento osservabile, caratterizzato da atti motori. - sistemi che guidano e istruiscono gli atti motori, ricevono informazioni dai sistemi sensoriali e dai sistemi percettivi di ordine superiore. 2uccessivamente agiscono su di essa trasformando l’informazione nervosa in energia fisica, attraverso comandi motori che vengono, in un’ultima analisi, trasmessi alla muscolatura scheletrica. - muscoli, contraendosi, provocano lo spostamento dei segmenti articolari e 'uindi il movimento. - sistemi, responsabili del controllo motorio possono essere individuati in 'uattro regioni del sistema nervoso centrale midollo spinale, tronco dell’encefalo, corteccia motoria, cortecce premotorie. 7 'ueste regioni si aggiungono anche le cortecce parietali che non solo informano le aree primariamente motorie degli effetti della loro attività, ma sono anche verosimilmente implicate nella memoria di gesti complessi. La corteccia motoria si trova nell’area precentrale %area > di rodmann&anteriormente al solco centrale. *ale area ha un’organizzazione somatotopica cio zone diverse del corpo sono rappresentate in zone diverse della corteccia. - neuroni corticali oltre a far contrarre i singoli muscoli, codificano la forza con cui il muscolo si deve contrarre, sia la velocità di variazione della forza che il livello di forza in condizioni statiche. -l lobo parietale costituito da tre aree principali il giro post? centrale, il lobulo parietale superiore e il lobulo parietale inferiore. Lobulo parietale superiore e inferiore costituiscono il lobo parietale posteriore,considerato una vasta regione associativa deputata all’elaborazione e percezione dello spazio e alla rappresentazione dello schema corporeo. - disordini del movimento volontario vengono indicati col nome di aprassie. L’aprassia ideomotoria 'uella in cui il paziente non in grado di tradurre la se'uenza motoria corretta che egli conosce. -l paziente sa 'ual la corretta se'uenza di eventi motori da compiere, ma il problema che incontra riguarda l’esecuzione del gesto, il come farlo. L’aprassia ideativa 'uella in cui il paziente non riesce a rappresentarsi mentalmente il gesto o la se'uenza di movimenti che deve compiere. @i una incapacità nel rievocare il gesto e la se'uenza di movimenti adeguati a compierlo. 7bbiamo inoltre l’aprassia degli arti, orale e del tronco. L’aprassia orale consiste in un disturbo nella produzione dei movimenti volontari dell’apparato faringo?bucco?facciale. - pazienti affetti da aprassia orale non sono in grado di fischiare, baciare, soffiare. 7 volte il paziente pu$ arrivare a sostituire il gesto con un vocabolo che lo descrive. Ali errori che un paziente pu$ compiere nell’esecuzione del gesto o nelle se'uenze complesse di movimenti sono di diversa natura perseverazione, omissione, sostituzione o errore nella riproduzione della se'uenza esatta. CAPITOLO 3: L’ATTENZIONE
unzione che regola l’attività dei processi mentali filtrando e organizzando le informazioni provenienti dall’ambiente allo scopo di emettere una risposta adeguata. -l processo di elaborazione delle informazioni infatti estremamente flessibile, cio sceglie di volta in volta 'uale informazione elaborare e come elaborarla, e 'uesta possibilità di selezionare il materiale informativo avviene proprio in base ai meccanismi di tipo attentivo. 7lcune condizioni possono influenzare il sistema di elaborazione e una di 'ueste costituita dal livello di preparazione fisiologica a ricevere le stimolazioni esterne ed interne. /uesto livello attenzionale viene chiamato arousal. -l livello di vigilanza invece la capacità di mantenere un buon livello attenzionale per un periodo protratto nel tempo. !er attenzione selettiva si intende sia l’abilità a contrastare la distrazione che la capacità a concentrare l’attenzione su una fonte o su un canale contenenti informazioni relativamente deboli in presenza di distrattori forti. L’attenzione selettiva volontaria un meccanismo che entra in gioco 'uando bisogna affrontare situazioni nuove e richiede l’impiego volontario di risorse di processa mento. L’attenzione automatica invece guidata dall’ambiente e non dalle intenzioni e dagli scopi dell’individuo. ecenti studi !9* hanno dimostrato l’esistenza di almeno due sistemi attenzionali diversi, uno posteriore specializzato per la selezione della posizione spaziale degli stimoli e d uno anteriore per la selezione degli attributi dello stimolo %forma colore e dimensione& e la loro integrazione. 0n disturbo dell’attenzione selettiva spaziale da origine ad una sindrome importante 'uale 'uella del neglect o emiinattenzione. Lesione del lobo parietale destro provocano sintomi che possono essere riconducibili a disturbi dell’attenzione spaziale. ei casi pi4 severi i pazienti trascurano completamente l’Binformazione proveniente dalla metà sinistra dello spazio , non rispondono a stimoli acustici visivi e tattili provenenti dall’emispazio sinistro non mangiano il cibo che si trova nella metà sinistr a del piatto. /uesta la sindrome conclamata di neglect. !resto per$ si instaura un processo di recupero che pu$ portare in alcuni casi alla sindrome della cosiddetta alloestesia in 'uesto caso il paziente non trascura pi4 le informazioni provenienti dallo spazio
sinistro, ma le attribuisce a posizioni simmetriche dello spazio destro. -nfine, col procedere del recupero, pu$ restare in alcuni casi una sintomatologia molto pi4 lieve che di solito viene indicata con il termine di estinzione. -n 'uesto caso i disturbi relativi al rilevamento di stimoli provenienti dallo spazio sinistro possono essere messi in rilievo solo in seguito alla presentazione simultanea di altri stimoli nell’emispazio destro. C importante rilevare che , mentre il neglect nella sua forma conclamata si osserva dopo lesioni dell’emisfero destro, e perci$ interessa nella maggioranza dei casi lo spazio sinistro, l’estinzione osservabile dopo lesioni parietali sia destre che sinistre, e interessa entrambi gli spazi con egual fre'uenza. islessia da neglect i pazienti leggono solo la parte destra di una parola, omettendo completamente la parte sinistra o sostituendo le lettere presenti in 'uesto spazio. :on il termine attenzione divisa ci si riferisce alla capacità di prestare attenzione a pi4 compiti contemporaneamente. !er attenzione sostenuta si intende invece un’attenzione protratta nel tempo, mentre per livelli di attivazione o arousal si intende la prontezza fisiologica a rispondere a stimoli interni ed esterni. CAPITOLO 4:LE EMOZIONI:
-l comportamento emotivo pu$ essere considerato il prodotto di tre componenti la valutazione, lDespressione, lDesperienza delle emozioni. La ricerca ha evidenziato la rilevanza delle strutture sotto corticali nel processo di valutazione di un evento emotigeno e di 'uelle corticali nel controllo ed elaborazione delle risposte emotive. 2i evidenziato il ruolo dominante dell’amigdala nella valutazione emotigena degli stimoli. lDamigdala riceve due categorie di connessioni, da un lato le proiezioni provenienti dalle aree sensoriali primarie e dalle aree associative secondarie %via corticale& e dallDaltro riceve informazioni sensoriali provenienti da vari nuclei talamici %via sotto corticale o talamica& . Le due vie oltre ad essere anatomicamente diverse, svolgono funzioni differenti. La via talamica invia unDinformazione molto povera sulle caratteristiche dello stimolo anche se sufficiente ad iniziare una risposta emotiva indifferenziata, risposta non necessariamente compatibile con la situazione stimolo. 7l contrario, lDinformazione che arriva allDamigdala dalla via corticale molto dettagliata in relazione alle caratteristiche percettive e semantiche dello stimolo e serva al soggetto per preparare una risposta adeguata alla situazione. La via talamica molto pi4 veloce rispetto a 'uella corticale.con il termine comprensione del significato emotivo di unDespressione facciale o intonazionale si intende anche un insieme di abilità che consentono ad un individuo appartenente ad una determinata specie di cogliere alcuni segni comportamentali che lo informano dello stato emotivo dei suoi simili. Le espressioni facciali il tono della voce sono segni non verbali denotativi di uno stato emotivo. CAPITOLO 5:IL LINGUAGGIO:I
-l linguaggio un sistema di comunicazione che permette di trasmettere informazioni conoscenze da un individuo allDaltro attraverso un complesso repertorio di comportamenti. 0n soggetto trasmette 'uindi informazioni%significati& attraverso dei comportamenti%segnali& che devono essere interpretati dal ricevente. LDafasia un disturbo dei sistemi preposti alla comprensione e alla formulazione del linguaggio dovuta al danno di specifiche regioni dellDencefalo. LDafasia non pu$ essere riconducibili ad un disordine percettivo, n+ a un disordine motorio, n+ tanto meno ad un disturbo primario del pensiero. broca sostiene che il substrato biologico della produzione del linguaggio sia nel piede della terza circonvoluzione frontale di sinistra. 2uccessivamente "ernic#e dimostr$ lDesistenza di due centri linguaggio,1 anteriore ed uno posteriore, collegati tra loro da fibre associative. -n base 'uesto schema prevedeva tre tipi di afasia in afasia motoria dovuta ad una lesione dellDaria di roca che sarebbe la sede delle immagini motorie delle parole; in afasia sensoriale dovuta ad una lesione dellDaria di "ernic#e dove sarebbero depositate le immagini uditive delle parole, in 'uesto caso il disturbo coinvolgerete solo il versante della comprensione verbale, ma non 'uello espressivo; un’ afasia di conduzione nella 'uale sarebbero interrotte le vie che connettono il centro delle immagini motorie con il centro delle immagini uditive %fascicolo arcuato& 'ui il disturbo non comprometterebbe ne la produzione, ne la comprensione, ma sarebbe caratterizzato dallDimpossibilità a ripetere ci$ che viene udito. Lo schema di Lichtheim prevedeva molti tipi di afasia a seconda che la lesione colpisse i centri o le vie di connessione tra i centri oltre allDafasia di roca, allDafasia di "ernic#e e allDafasia di conduzione il modello prevedeva ?un’ afasia dovuta allDinterruzione delle vie che dal centro dei concetti portano lDaria di roca %afasia transcorticale motoria& in cui sarebbe compromesso il linguaggio spontaneo, ma non la
ripetizione e la comprensione. ?una afasia dovuta allDinterruzione delle vie che dallDaria di "ernic#e vanno al centro dei concetti %afasia transcorticale sensoriale& in cui lesa la comprensione del linguaggio ma non la ripetizione. ?una afasia in cui sarebbero compromesse le vie che dal centro per le immagini motorie delle parole vanno alle aree motrici primarie %afasia subcorticale motoria& in cui sarebbe compromessa la produzione linguistico orale, ma non 'uella scritta da poich+ il centro per le immagini motorie integro. ?una afasia in cui sarebbero lese le vie che connettono le aree uditive primarie con lDaria di "ernic#e %afasia subcorticale sensoriale& in cui sarebbero compromesse la comprensione del linguaggio parlato e la ripetizione, ma non la comprensione della lettura e la produzione linguistica sia orale e scritta. -l linguaggio umano un sistema di comunicazione aperto in 'uanto permette di creare da un numero limitato di elementi messaggi nuovi mai prodotti prima .'uando si studia il linguaggio si fa riferimento alla fonologia, alla morfosintassi, alla semantica. La fonologia riguarda lo studio dei suoni della lingua. La sintassi si occupa delle regole che sottendono la corretta combinazione delle parole tra loro. La semantica riguarda i significati espressi dalle varie componenti linguistiche. La frase costituisce lDunità fondamentale del sistema linguistico, in cui le parole vengono combinate in modi sempre diversi. -nsieme delle parole di una determinata lingua costituisce il lessico. -nsieme delle parole conosciuta da una persona costituisce il lessico mentale. Le pi4 piccole unità della parola dotate di significato vengono definite morfemi. La parola pu$ anche essere scomposta in unità pi4 piccole che, di per s+, non hanno alcun significato, i fonemi. La fonologia indaga la conoscenza dei suoni di una lingua, le regole di combinazione tra fonemi e pi4 in generale le caratteristiche dei fonemi allDinterno delle parole. C importante distinguere disturbi fonetici dai disturbi dovuti a una debolezza dellDapparato muscolo?scheletrico e causati da patologie di diversa origine che vanno sotto il nome di disartria.disturbi del livello fonemico, di fre'uente riscontro nei pazienti afasici, sono rappresentati da sostituzioni, omissioni, ripetizioni o aggiunte di fonemi allDinterno della parola %parafasie fonemiche&. 2e si combinano pi4 parafasie fonemiche allDinterno di una stessa parola, la parola pu$ essere completamente irriconoscibile e dare origine ad un neologismo. 2e allDinterno di un discorso 'uasi tutte le parole sono sostituite da neologismi, si parla di gergo neologistico o gergo fonemico. alcuni pazienti mostrano di essere consapevoli delle difficoltà che incontrano a pronunciare determinati fonemi, operando continui tentativi per avvicinarsi alla forma corretta della parola %conduite d’ approche fonemica&. 2ul versante della produzione disturbi semantico lessicali possono manifestarsi attraverso due diversi ordini di sintomi il deficit della denominazione e le anomie. i deficit della denominazione sono caratterizzati dallDincapacità da parte del paziente afasico di produrre il nome corretto di oggetti o situazioni presentati generalmente secondo la modalità visiva. Le anomie consistono nellDincapacità di produrre la parola in un contesto di discorso spontaneo. - pazienti afasici sentano di aggirare lDostacolo attraverso delle circonlocuzioni che dovrebbero sostituire la parola mancante.%chiedere ad ame se si deve fare da pagina 1) a pag 1=E& Afasia di B!"a esistono due varianti nella forma classica e pazienti presentano una diminuzione notevole dell’elo'uio spontaneo anche se riescono a comunicare verbalmente i significati desiderati. 0na delle principali caratteristiche della produzione del paziente con afasia di roca l’agrammatismo che causa il cosiddetto linguaggio telegrafico. La ripetizione di frasi compromessa, anche se i pazienti sono in grado di capirne il significato. 2ono stati anche riscontrati disturbi di lettura la cui presenza sembra essere correlate lesioni pi4 vaste e si estenderebbero verso le regioni posteriori dellDencefalo. La seconda variante di 'uesto tipo di afasia si osserva 'uando il danno cerebrale molto pi4 limitato. -n 'uesto caso si osserva la sindrome di roca in forma lieve e transitoria. LDafasia di roca si verifica in seguito ad unDampia lesione che, oltre allDaria di roca coinvolge anche altre aree frontali circostanti, la sostanza bianca sottostante, e talora, i nuclei della base. La seconda variante di afasia di roca si riscontra per lesioni confinate alla sola aria di roca propriamente detta e alla sostanza bianca sottostante. Afasia di #$%i"&$: il linguaggio dei pazienti affluente ma incomprensibile a causa delle numerose parafasie fonemiche e semantiche e dei neologismi. on presentano difficoltà a produrre singoli suoni. Fanno problemi di denominazione di ripetizione. presentano problemi di comprensione legati a disturbi del livello semantico lessicale. LDafasia di "ernic#e solitamente
causata da una lesione nella parte posteriore della corteccia uditiva associativa e precisamente nellDaria GG %aria di "ernic#e& interessamento delle regioni sotto corticali corrispondenti. Afasia di "!%d'(i!%$ il difetto nella ripetizione delle frasi. 9lo'uio fluente, produzione di numerose parafasie fonemiche. - pazienti riescono a comprendere frasi a produrre linguaggio comprensibile. 7nche per 'uesto tipo di afasia esisterebbero due varianti anatomiche. 0na legata alla lezione dell’area >B nel lobo parietale lDaltra associata alla lesione della corteccia insulare e della sottostante sostanza bianca. Afasia )*!+a*$ i pazienti sono incapaci di comprendere il linguaggio e di formularlo. C la forma pi4 grave di afasia dovuta ad estese lesioni che interessano 'uasi tutte le aree dellDemisfero sinistro deputate al controllo dei meccanismi linguistici. Afasi$ ,a%s "!,i"a*i: la capacità di ripetere le frasi nella norma. ella variante motoria lDafasia simile a 'uella di roca e la lesione localizzata nelle cortecce per frontali. ella variante sensoriale e simile all’ afasia di "ernic#e e la lesione localizzata nelle arie parietali e temporali adiacenti allDaria di "ernic#e. Afasia a%!-i"a incapacità a denominare oggetti o situazioni, soprattutto produrre nomi del linguaggio spontaneo. e esisterebbero due varianti, in una il deficit colpisce i nomi propri relativi a luoghi o persone, nellDaltra il deficit colpisce sia i nomi propri che i nomi comuni. ella prima variante la lesione confinata al polo temporale sinistro. ella seconda variante la lesione colpisce sempre la porzione anteriore della corteccia temporale sinistra, ma nellDaree GB e G1. S!di,. /$+a*$ 0'a deficit di comprensione per il linguaggio parlato. -l paziente pu$ riferire di sentire bene lDesaminatore, ma di non capire 'uello che dice esisterebbero due forme di sordità verbale pura,1 dovuta ad una lesione bilaterale lDaltra legata ad una lesione temporale unilaterale sinistra. Afasi$ s!,,!"!,i"a*i: disturbi del linguaggio per lesioni confinate alle strutture sottocorticali. - disturbi relativi ai linguaggio scritto sono le dislessie e le disgrafie, disturbi di lettura e scrittura. importante distinguere tra disturbi evolutivi e disturbi ac'uisiti. - primi riguardano disordini nellDac'uisizione della lettura e scrittura in età evolutiva, mentre i secondi riguardano la perdita di 'ueste capacità in età adulta in seguito ad una lesione cerebrale circoscritta. 0n disturbo della lettura che riveste unDimportanza storica e l’alessia senza agrafia, cio l’ incapacità di leggere pur essendo intatte tutte le altre capacità linguistiche, al punto che 'uesti pazienti sanno scrivere un non riuscendo leggere ci$ che hanno scritto. le dislessie che riguardano un disturbo della forma visiva della parola sono tre lettura lettera per lettera, dislessia da neglect e dislessia attenzionale. La prima rientra nelle forme di dislessia senza agrafia. La lettura di parole pu$ avvenire solo mediante la ricostruzione della parola lettera per lettera. nella dislessia attenzionale pazienti sono in grado di leggere una parola ma non le lettere costituenti la parola stessa %alessia letterale&. ella dislessia da neglect il paziente compie degli errori nella lettura delle parti iniziali %neglect sinistro& o finali%neglect destro& delle parole. Ali errori possono essere di due tipi omissioni o sostituzioni di lettere. Le dislessie centrali sono tre la dislessia superficiale, 'uella fonologica e 'uella profonda. 9sistono tre diverse forme di disturbi che coinvolgono i numeri e la capacità di calcolo. La prima l’alessiaHagrafia per i numeri che consiste in un disturbo nellDeseguire i calcoli attribuito allDincapacità di leggere o scrivere le singole cifre componenti il numero. 9ssa correlata a lesioni dellDemisfero sinistro. L’acalculia spaziale implica lDincapacità di allineare le cifre in modo corretto. /uesto comprometteva la corretta esecuzione dei calcoli ma la capacità di calcolare oralmente era preservata. /uesto disturbo si associa a lesioni dellDemisfero destro. L’anaritmetria caratterizzata da una intatta capacità di produrre e identificare le cifre sia di incolonnarle e a ordinarle in modo corretto. - pazienti non sono pi4 in grado di mettere in atto le corrette procedure di calcolo. /uesta forma di acalculia e associata a lesioni dellDemisfero sinistro. CAPITOLO :LA PERCEZIONE:
- = processi principali sono 1& processi visivi elementari consentono di differenziare un oggetto dallo sfondo, la sua forma e il suo colore. 0n danno a tali processi risulterà in una sindrome detta cecità corticale parziale. G& processi appercettivi integrano le informazioni derivanti dei primi processi in un percetto coerente che ci consente di riconoscere uno stimolo in 'ualsiasi tipo di presentazione.
=& processi associativi consentono di dare significato allDoggetto, sono in grado di accedere alle informazioni semantiche associate ad un percetto. 0n disturbo di tali processi da luogo alla agnosia associativa. affinch+ sia possibile effettuare unDanalisi percettiva dello stimolo le funzioni sensoriali elementari %ad esempio nel caso della visione acuità, il campo visivo& devono essere intatte. -l mancato riconoscimento di uno stimolo pu$ essere dovuto ad un deficit di uno dei seguenti livelli di elaborazione elaborazione sensoriale %disturbi sensoriali elementari&, analisi percettiva dello stimolo %agnosia appercettiva&, e analisi delle conoscenze strutturali, funzionali e semantiche dello stimolo %agnosia associativa&. !9:9I-O9 @-2-@7 tra i disturbi della percezione visiva annoveriamo i 1& disturbi sensoriali elementari di 'uesti fanno parte a& i disturbi del campo visivo il campo visivo si trova nel mondo esterno. La metà superiore di 'uesto viene proiettata sulla metà inferiore della retina, meno della metà inferiore del campo visivo viene proiettata nella parte superiore della retina. 7nalogamente la parte nasale del campo visivo si proietta sulla parte temporale della retina. 7d esempio uno stimolo presentato nel campo visivo destro%cvd& cadrà sulla emiretina temporale dellDocchio sinistro e sulla emiretina nasale dellDocchio destro. Le fibre che portano informazioni dalla parte nasale e temporale della retina di un occhio si raccolgono nel nervo ottico. Le fibre che provengono dalla metà nasale di ciascuna delle due retine si incrociano nel chiasma ottico. Le fibre che invece nascono dalle cellule gangliari che provengono dal emiretina temporale non si incrociano. pazienti affetti da disturbi visivi elementari spesso non si accorgono del disturbo. :i$ pu$ essere dovuto al fenomeno del completamento per cui le parti mancanti tendono ad essere completate automaticamente. b& cecità corticale o sindrome di 7nton si caratterizza per la perdita completa della visione; in alcuni casi il paziente anche anosognosico, cio si mostra indifferente al suo deficit, non lo riconosce, o addirittura ne nega lDesistenza c&blindsight o visione cieca una lesione che distrugge una zona circoscritta dellDaria visiva primaria determinerà uno scotoma, cio una zona di assoluta cecità, in una porzione ben definita del campo visivo. -n seguito ad una lesione della corteccia occipitale alcuni disturbi delle funzioni visive che possono presentarsi sono i disturbi nella discriminazione dei colori sono due la acromatopsia e la discromatopsia. el primo caso il paziente dichiara di non vedere colori e di percepire il mondo in bianco e nero. /uesto disturbo si pu$ presentare isolatamente, cio in presenza di funzioni visive completamente intatte. Le seconde invece si riferiscono ad un deficit nella discriminazione cromatica e sono in genere conseguenti a lesioni emisferiche posteriori destre. i disturbi della percezione del movimento i pazienti non riescono a cogliere il movimento, percepiscono gli oggetti in posizioni diverse e statiche%attraversare la strada o versare il the&. i disturbi nella visione di profondità la realtà risulta appiattita come in un 'uadro o in una fotografia. G& disturbi di riconoscimento di stimoli visivi possono compromettere selettivamente alcune categorie di stimoli lasciando intatte altre. 7bbiamo le agnosie per gli oggetti, per i volti, per le parole scritte e per i colori. agnosia appercettiva non riesce a riconoscere gli oggetti o figure rappresentanti gli oggetti. C dovuta ad un danno unilaterale destro che affligge la parte parietale del cervello. agnosia associativa i pazienti non sanno attribuire il giusto significato ad un oggetto. C dovuta a lesioni temporali sinistre.nel caso in cui le conoscenze tremanti siano intatte, ma non accessibili attraverso la via visiva si parla di agnosia semantica di accesso. evo 'uindi escludere la presenza di disturbi visivi elementari o ai processi appercettivi prima di stabilire se si tratta di agnosia associativa visiva. !rosopoagnosia%disturbo nel riconoscimento dei volti&. La lesione coinvolgerebbe i neuroni infero?temporali dedicati allDidentificazione dei singoli volti. agnosia per i colori diagnosticabile solo in caso di assenza di disturbi sensoriali elementari 'uali la acromatopsia e la discromatopsia. !9:9I-O9 0-*-@7 •
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disturbi sensoriali elementari agnosie uditive disturbo nel riconoscimento di suoni non verbali che possono essere di tre tipi ambientali %suono di animali o di oggetti&, la voce umana, le arie musicali. -ndipendentemente dal tipo di agnosia uditiva la lesione interessa sempre i lobi temporali di entrambi gli emisferi. !9:9I-O9 2O57*O292O-7L9 La corteccia somatosensitiva situata nel lobo parietale. -l sistema somatosensitivo responsabile dellDelaborazione di 'uattro principali modalità il tratto discriminativo%capacità di riconoscere superficie dimensione e forma degli oggetti cos( come la percezione del movimento sulla pelle&, la propriocezione%senso della posizione statica e il senso di movimento degli arti e del corpo&, la nocicezione%percezione del danno tessutale, spesso percepito come dolore&, la sensibilità termica%cio la sensazione di caldo e di freddo&. agnosia tattile o stereoagnosia incapacità di riconoscere gli oggetti utilizzando la modalità tattile. 7bbiamo due tipi di agnosia 'uella appercettiva e 'uella associativa. La prima riguarda il mancato riconoscimento delle caratteristiche percettive dello stimolo %forma, penso, durezza& in assenza di deficit sensoriale primario. !9:9I-O9 9LLO 2!7I-O il termine percezione spaziale fa riferimento allDelaborazione delle relazioni spaziali reciproche tra due o pi4 stimoli e 'uelle tra lo stimolo e lDosservatore. 0na sindrome spesso interpretata come espressione di disturbi di tipo spaziale la sindrome di alint? Folmes che comprende 'uattro sintomi aprassia dello sguardo, atassia ottica, deficit di attenzione e deficit nella valutazione delle distanze. /uesti pazienti non sono in grado di eseguire movimenti oculari volontari in direzione di un bersaglio. /uesti disturbi sono inoltre accompagnati da un deficit attenzionale chiamato anche paralisi psichica dello sguardo o restringimento focale dellDattenzione. 9ssi cio, mentre fissano un oggetto, sono incapaci di notare un altro oggetto presente nel campo visivo. 7 causa di ci$ non possono compiere compiti di confronto visivo tra due oggetti.La lesione responsabile di 'uesta sindrome solitamente bilaterale che riguarda la giunzione parieto?occipitale. *ra i disturbi spaziali includiamo 'uelli visuo?costruttivi%aprassia costruttiva& caratterizzati da disturbi alle attività che richiedono di assemblare alcune parti dello stimolo per la riproduzione di un modello. •
CAPITOLO :LA MEMORIA:
7ffinch+ ci sia memoria, devDesserci prima un apprendimento. La memoria e la persistenza dellDapprendimento. C importante distinguere apprendimento in memoria in 'uanto sono diverse le zone anatomiche deputate ad ognuna delle due funzioni. L’encoding, il momento dellDac'uisizione dellDinformazione, legato ai processi attentivi, la conservazione legata al lobo temporale in particolare lDippocampo, e il recupero o richiamo o rievocazione legato alle strutture frontali. /uesti tre processi costituiscono le fasi del processo di apprendimento e memoria. La memoria definita come la capacità di riattivare, in modo parziale o totale, veridico o erroneo, gli avvenimenti del passato. La memoria anche il compito di generare nuove conoscenze, per una valutazione del mondo esterno. al registro sensoriale, attraverso lDattenzione, l’i informazione passa alla memoria breve termine, e da 'ui attraverso processi di elaborazione dellDinformazione, si passa alla memoria a lungo termine. La memoria pu$ essere studiata attraverso dei metodi diretti e indiretti. - metodi diretti consistono nella rievocazione intenzionale di fatti passati. - test che si usano sono prove di rievocazione che pu$ essere libera, seriale o guidata e prove di riconoscimento. ella rievocazione libera al soggetto viene chiesto di rievocare il materiale precedentemente presentato dallDesaminatore senza alcun vincolo nellDordine di rievocazione. LDerrore tipico nella prova di rievocazione libera lDomissione di elementi, di sostituzione o di intrusione. elle prove di rievocazione seriale che il soggetto deve invece rispettare lDordine con cui il materiale era stato precedentemente presentato. ella rievocazione guidata il soggetto viene aiutato con la presentazione di elementi connessi allo stimolo da ricordare. - metodi indiretti non testano esplicitamente la memoria del soggetto, ma si basano sullDesecuzione di compiti che possono essere facilitati dal materiale presentato precedentemente. -l soggetto, in maniera del tutto implicita, apprende degli elementi su cui la sua attenzione non stata deliberatamente attirata. -n 'uesto campo i paradigmi pi4 utilizzati sono il priming di ripetizione, dove la presentazione di un elemento allDinterno di una lista ne facilita il successivo riconoscimento, e il priming semantico o associativo, dove la presentazione di un elemento%detto prime&, prima di uno stimolo bersaglio, facilita le risposte allo stimolo bersaglio se entrambi appartengono alla stessa
categoria di oggetti o situazioni. - metodi indiretti osservano una misurazione appresa in maniera inconsapevole.per il soggetto tende a sbagliare nel riconoscere le parole ci sono due tipi di tendenze la tendenza al si tipica dei dementi e la tendenza al no tipica dei depressi. - G principali magazzini di memoria sono la memoria breve termine%5*& e la memoria a lungo termine%5L*&. La memoria breve termine consente di rievocare in modo immediato e corretto informazioni appena presentate. La memoria a lungo termine consente invece il recupero di informazioni immagazzinate da molto tempo. ella memoria breve termine si studia 'uel numero compreso tra ) e E detto span, ossia lDampiezza della memoria breve termine; con alcuni il tipi di prove si pu$ misurare anche lDattenzione ad esempio con il digit span%test adatto e utile a misurare la memoria breve termine&. da corrispondente visuo spaziale dello 2!7 il test di :orsi, basato sulla collocazione di cubetti. 0no dei test utilizzati per indagare la memoria breve termine viene definito span e di numeri in cui il soggetto deve ripetere dopo la presentazione di una serie di cifre. La memoria breve termine limitata non soltanto relativamente alla 'uantità di informazione che pu$ contenere, ma anche alla durata della traccia mnestica.La memoria a lungo termine e in grado di contenere molte informazioni per intervalli di tempo lunghi, a volte anche per sempre. La memoria a lungo termine di dividere in esplicita%o dichiarativa di informazioni verbali, consapevoli& e implicita%apprendimenti accidentali non consapevoli&. La memoria dichiarativa secondo una distinzione fatta da *ulving nel 1EJG si divide in episodica%relativa ad avvenimenti esperiti direttamente dal soggetto, contestualizzati nello spazio del tempo&e semantica%relativa alle conoscenze sulle cose del mondo&. La memoria episodica pu$ essere relativa ad episodi personali della vita del soggetto%memoria autobiografica& che possono anche non riguardare il passato, ma ci$ che ci siamo proposti di fare nel futuro%memoria prospettica&. -noltre possiamo immagazzinare delle informazioni sugli aspetti procedurali delle nostre conoscenze e delle nostre azioni ad esempio come si guida la macchina%memoria procedurale implicita&. 0nDaltra dicotomia che si osserva nelle prestazioni della memoria a lungo termine episodica tra memoria anterograda e memoria retrograda. La prima fa riferimento a 'uegli eventi che il paziente in grado di apprendere dopo che si verificato lDevento scatenante la patologia, nel secondo caso ai fatti alle informazioni che il paziente aveva memorizzato prima della malattia. urante la presentazione di una lista di parole, si osserva la tendenza dei pazienti a rievocare con pi4 facilità di elementi finali della lista da, poi i primi, e infine gli elementi intermedi. La tendenza a rievocare gli ultimi elementi della lista in modo corretto viene definita ed effetto di recenza%recencK effect& mentre la tendenza rievocare bene, ma con una certa incertezza i primi elementi della lista, viene definita effetto di priorità%primacK effect&. 0na specificazione della memoria breve termine la memoria di lavoro%
mancato trasferimento dellDinformazione dalla memoria breve termine alla memoria a lungo termine. *uttavia abbiamo visto come sia possibile non presentare alcun disturbo della memoria a lungo termine anche in presenza di deficit consistenti della memoria breve termine. lDamnesia retrograda un disturbo di memoria che interessa gli eventi accaduti prima dellDinsorgere della malattia le ricerche sulla memoria retrograda si basano sullo studio della memoria per eventi pubblici, e della memoria per materiale autobiografico. 7lcune memorie sono colpite pi4 di altre, secondo un gradiente temporale che vede i ricordi pi4 antichi meno colpiti rispetto a 'uelli pi4 recenti. el caso in cui la lesione sia confinata allDippocampo bilateralmente, il deficit della memoria retrograda caratterizzato da una temporalità limitata a pochi anni%da 1 a >& precedenti la malattia.in 'uesto caso di amnesia retrograda ipotizzato un disturbo nei processi di consolidamento della traccia mnestica, ossia 'uel processo che interviene dopo la fase di codifica dell’ informazione, responsabile del mantenimento delle tracce mnestiche nel magazzino della memoria lungo termine.lDamnesia retrograda diencefalica invece la conseguenza di una disfunizione nei processi di recupero dellDinformazione. La memoria autobiografica 'uella parte di memoria retrograda che riguarda i ricordi personali. onostante lDamnesia retrograda si associ sempre a 'uella anterograda, esistono dei casi di amnesia retrograda pura in seguito a danni cerebrali causati da encefaliti, infatti o traumi cranici. !er memoria semantica si intende lDinsieme delle conoscenze che lDindividuo ha del mondo, degli oggetti, delle parole e degli attributi che li definiscono. LDapprendimento si misura con valori da uno a 16 che formano la curva dellDapprendimento. ella valutazione dellDapprendimento si devono considerare lo span, la curva di apprendimento e il numero totale di parole apprese. 2i devono tenere in considerazione anche le tipologie di strategie utilizzate ?primacK ?recencK ?seriale tentativo di ripetere le parole nello stesso ordine con cui sono state presentate. ?categorizzazione le parole vengono raggruppate per categorie. ?casualità non una strategia ma una possibilità. 7nimi e una o CAPITOLO : IL DETERIORAMENTO MENTALE:
-l concetto di demenza, o deterioramento mentale o demenziale, indica una patologia che si ac'uisisce in età adulta o comun'ue che si instaura dopo che si verificato uno sviluppo cognitivo normale. on si riferisce pertanto a 'uelle situazioni di insufficienza mentale che si protraggono fin dallDinfanzia. - criteri per la definizione di demenza comprendono tre elementi principali i disturbi della memoria, accompagnati da altri disordini delle funzioni mentali, e le ripercussioni che 'ueste alterazioni hanno sulle attività socio professionali del paziente. Ali aspetti fondamentali della sindrome demenziale sono lDandamento progressivo, la compromissione cognitiva e lDinadeguatezza nellDaffrontare le situazioni della vita 'uotidiana. La prevalenza delle demenze varia a seconda delle casistiche e delle fasce di età che si prendono in considerazione. on vi sarebbero fattori razziali n+ di censo nel favorire lDinsorgenza della malattia. lDetà risulta essere un fattore di rischio nello sviluppo della malattia di 7lzheimer. 0n altro fattore di rischio sembra essere il sesso; le donne sarebbero pi4 colpite degli uomini in ragione di G1. /uesto dato potrebbe essere legato non ad una maggiore predisposizione del sesso femminile a contrarre la malattia, ma ad una differente attesa di vita nei due sessi, poich+ la donna ha una vita media maggiore dellDuomo. 0n fattore tuttora non chiarito 'uello genetico. Le demenze si dividono in degenerative%non curabili& e non degenerative. *ra le degenerative principali sono la malattia di 7lzheimer e la malattia di !ic#, mentre le calze di demenza sono le patologie vascolari, i tumori, i traumi, l’alcolismo, le malattie endocrinoHmetaboliche. ?ella demenza caratterizzata da amnesia progressiva lDesordio caratterizzato da un graduale peggioramento della memoria che compromette le attività 'uotidiane e che spesso rimane lDunico sintomo neuropsicologico per molto tempo. 2uccessivamente compaiono deficit linguistici che inizialmente hanno il carattere delle anomie e dei deficit di denominazione. opo poco tempo si rende evidente una afasia fluente accompagnata da difficoltà di comprensione uditiva, dislessia e disgrafia. ?La demenza caratterizzata da afasia progressiva ha un esordio caratterizzato dalla comparsa di disordini linguistici, e devono costituire lDunico deficit per i primi tre anni di malattia. :on il progredire della malattia il deterioramento cognitivo colpisce le capacità linguistiche rispetto a 'uelle mnestiche o spaziali. ?La demenza caratterizzata da deficit visuo?spaziali ha una comparsa graduale di disturbi
visuo? spaziali, non accompagnati da amnesia per almeno due anni dallDesordio. successivamente compaiono deficit progressivi di campo visivo, sindrome di alint, aprassia dellDabbigliamento, disorientamento spaziale e topografico%imputabili a danno della via dorsale&. Le difficoltà nel riconoscimento degli oggetti, dei volti e la sindrome dell’alessia senza agrafia, sono imputabili ad una compromissione della via ventrale. ?La demenza caratterizzata da progressiva disfunzione comportamentale, caratterizzata da disturbi comportamentali legati ad una graduale compromissione delle funzioni cosiddette di controllo, come lDattenzione. *utto 'uesto in assenza di disturbi della memoria o del linguaggio. !ossono essere presenti iperattività, impulsività, comportamenti sociali inappropriati o abulia, scarsa motivazione e depressione. 2i possono osservare anche cambiamenti nellDigiene personale e nellDassunzione di cibo che pu$ aumentare enormemente portando il paziente a considerevoli aumenti di peso. /uesto il contrario di ci$ che avviene nella malattia di 7lzheimer dove si osserva una perdita, a volte drammatica, di peso corporeo. La sintomatologia appena descritta compatibile con la diagnosi di rontal Lobe ementia, una forma di deterioramento mentale di origine degenerativa in cui il dato anatomopatologico consiste in unDatrofia focale localizzata ai lobi frontali. ?la malattia di 7lzheimer caratterizzata da una diminuzione di peso del cervello associato ad unDatrofia corticale che determina un allargamento dei solchi ed un appiattimento delle circonvoluzioni cerebrali. La atrofia pu$ essere globale o localizzata a determinate regioni come i lobi frontali, o le regioni temporo?parieto?occipitali.tale demenza caratterizzata da disordini della memoria a cui spesso si accompagnano disturbi psichiatrici. C una malattia maligna che porta alla morte in un periodo variabile da tre a 1) anni. C importante operare una distinzione tra funzioni strumentali con le 'uali si intendono 'uelli aspetti specifici dellDattività cognitiva 'uali il linguaggio, prassie, eccetera; e funzioni di controllo con le 'uali si intendono 'uelle componenti del sistema cognitivo 'uali attenzione e intelligenza. ellDambito di 'uesta dicotomia la memoria non ha una collocazione certa. -l disordine di memoria iniziale dei malati di 7lzheimer si configura come un disturbo episodico, di natura prevalentemente anterograda. :i$ fa s( che il paziente dimentichi ci$ che ha fatto durante il giorno. /uesto particolare tipo di memoria per i fatti della vita 'uotidiana viene definito on going memorK . 7nche la memoria per il futuro, cio 'uella prospettica disturbata. :ol tempo disturbo di memoria peggiora fino a compromettere i ricordi del passato, interessando il comparto della memoria episodica nella sua componente retrograda. *ali pazienti presentano un deficit precoce della memoria autobiografica. @iene seriamente compromesse anche la memoria per gli eventi pubblici e la memoria semantica%fre'uenti sono i disturbi di denominazione e anomie&.i pazienti affetti da demenza di 7lzheimer e evidenzino anche la titubanza cognitiva ossia un comportamento imbarazzato ed incerto rispetto alle risposte che forniscono. La memoria procedurale abbastanza preservata sia nella sua componente anterograda che in 'uella retrograda. -l coinvolgimento dellDemisfero sinistro documentato a livello sia morfologico%*ac e mn& e metabolico%!et&. -n 'uesta malattia di fre'uente riscontro un disturbo del linguaggio, tanto che nella fase pi4 avanzata il linguaggio spontaneo diventa sempre pi4 ridotto con molte anomie e caratterizzato dallDuso di frasi clich%frasi fatte&.il 'uadro di compromissione linguistica che si rende manifesto paragonabile ad una afasia di "ernic#e.ai disordini del linguaggio parlato si aggiungono i deficit del linguaggio scritto.in tali pazienti possibile riscontrare anche disordini di tipo motorio complesso, riconducibile alle due forme principali di aprassia aprassia ideomotoria e aprassia ideativa. C facile osservare anche disturbi nel riconoscimento visivo degli oggetti%agnosia&.importanti sono i disturbi neuropsicologici da compromissione delle funzioni dellDemisfero destro, 'uali aprassia dellDabbigliamento, disorientamento topografico, prosopoagnosia e compromissione dellDesplorazione dello spazio e3trapersonale. ?col termine demenze sotto corticali erano state inizialmente indicate le paralisi sopranucleari progressive.successivamente la definizione sia estese fino a comprendere altre malattie degenerative del sistema nervoso come il morbo di !ar#inson e la :orea di Funtington, e anche alcune patologie cerebrali non necessariamente degenerative. -l tratto caratteristico di 'uesta demenze il rallentamento dei processi cognitivi e delle risposte indicato col termine di bradifrenia, presenza di disturbi della memoria e assenza di disturbi cognitivi ritenuti corticali come la afasia, la aprassia e la agnosia. 7i sintomi neuropsicologici si accompagnano 'uelli di disordini affettivi 'uali apatia e depressione.per 'uanto riguarda il morbo di !ar#inson importante ricordare che non tutti pazienti affetti dalla malattia vanno incontro a deterioramento mentale.
CAPITOLO :I SISTEMI DI CONTROLLO E IL LOBO RONTALE:
- lobi frontali giacciono anteriormente alla scissura centrale e possono essere divisi in 'uattro porzioni principali area motoria, area premotoria, area prefrontale, porzione basomediale dei lobi. /ueste ultime due sono spesso riunite sotto il termine di regione prefrontale. Lesioni alla regione prefrontale sono associate a disturbi nei processi decisionali e intenzionali e a deficit nelle capacità di concentrarsi su compiti specifici. - deficit conseguenti alle lesioni frontali possono essere raggruppati in cin'ue categorie 1& incapacità di valutare, pianificare e programmare strategie per lDesecuzione di un compito. G& incapacità a passare da un concetto allDaltro e da un specifico comportamento ad un altro%tipiche dei pazienti frontali sono le perseverazioni, essi cio mettono in atto un comportamento rigido, che li porta di insistere in strategie inadeguate& . =& incapacità di inibire risposte comportamentali automatiche non congrue con la situazione stimolo%'uesto tipo di deficit casa la sindrome da dipendenza ambientale caratterizzata da due comportamenti specifici il comportamento d’uso e il comportamento di imitazione. -l paziente, posto di fronte ad alcuni oggetti di cui abituato a far uso, li manipola e li utilizza senza ragioni precise o inviti a farlo mettendo in atto un comportamento d’uso.il paziente frontale influenzato non solo dalla presenza di oggetti nellDambiente circostante, ma anche dagli atteggiamenti dellDesaminatore, che egli tende a riprodurre dando vita ad un comportamento di imitazione.& . >& incapacità di inibire reazioni emotive inadeguate%disturbi emotivi sono stati classificati in due sindromi sindrome pseudodepressiva, caratterizzata da apatia abulia inerzia e un tono dellDumore depresso, e una sindrome pseudopsicotica, caratterizzata da impulsività egocentrismo volubilità e un tono dellDumore euforico?maniacale. La prima conseguirebbe a lesioni della corteccia mediale, la seconda a lesioni della corteccia orbitaria&. )& disturbi nei processi attentivi volontari. - deficit sin 'ui descritti possono essere ricondotti ad un pi4 generale deficit dellD9secutivo :entrale o 2istema 7ttenzionale 2upervisore, che ha il compito di esercitare un controllo sui processi cognitivi, dislocando selettivamente lDattenzione su un processo a spese di un altro. CAPITOLO 16: LA CONSAPEVOLEZZA:
La consapevolezza degli eventi che accadono nellDambiente viene considerata lDesperienza soggettiva o fenomenica dellDesistenza degli stimoli che vengono presentati i nostri sensi, e conseguentemente, del riconoscimento delle loro proprietà fisiche e semantiche. 2e il soggetto consapevole della presenza e delle caratteristiche dello stimolo, sarà in grado di compiere delle azioni su di esso, appropriate rispetto alla situazione e alle esigenze del momento. -n campo neuropsicologico, lDassenza di una 'ualsiasi risposta esplicita da parte di un paziente alla presentazione di uno stimolo, viene presa come evidenza della mancanza di consapevolezza per lo stimolo presentato. 7ffinch+ uno stimolo giunga alla consapevolezza necessaria lDattivazione contemporanea e parallela di due rappresentazioni la rappresentazione dello spazio%o via del dove& e la rappresentazione dellDoggetto%o via del che cosa&.alcuni pazienti che hanno subito un danno cerebrale possono sembrare non consapevoli di disturbi neurologici instaurati come conseguenza della lesione. LDinconsapevolezza legata al disordine neurologico viene definita anosognosia. L’anosognosia per emiplegia un disordine molto fre'uente nei pazienti cerebrolesi destri, in particolare con lesioni al lobo parietale posteriore inferiore. 7nche una reazione emozionale inadeguata%anosodiaforia& @iene da alcuni autori considerata una forma lieve di anosognosia. CAPITOLO 11: LE BASI TEORIC7E DELLA RIABILITAZIONE DEI PROCESSI COGNITIVI:
2i distinguono fenomeni di plasticità neuronale precoci e tardivi a seconda del diverso periodo di latenza necessario per il manifestarsi degli effetti di riorganizzazione neuronale dopo la lesione corticale o denervazione periferica.fenomeni di riorganizzazione funzionale sono stati osservati in pazienti che dopo lDamputazione di un braccio presentavano il fenomeno dell’arto fantasma.per parlare di riabilitazione cognitiva bisogna accettare alcuni assunti teorici tra i 'uali il pi4 importante 'uello della modularità dei processi cognitivi. da un punto di vista teorico si potrebbero ipotizzare due tipi di organizzazione dei processi cognitivi modulare ed e'uipotenziale. 0n sistema modulare costituito da sotto componenti relativamente
indipendenti tra di loro. 7l contrario, l’e'uipotenzialità indica la non scomponibilità dei processi di un sistema.
OPs!%*i%$8i, M la principale
7ppunti d’esame, tesi di laurea, articoli, forum di discussione, eventi, annunci di lavoro, esame di stato, eccN 9?mail infoopsonline.it M "eb 9,,0:;;;8!0s!%*i%$8i, Aestito da Obiettivo !sicologia srl, via :astel :olonna =>, BB1JE, oma ? p.iva BJ)8>)B1BB6