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Presenze
STMoNAZANT,
LopeÉdi Calo Fonraoa nei Carelli Romani
FMNcEscoANDRiANì, Micheìangelo
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l'ane della cirrà
Aa.Vv., Pietro da Corrona: piccole e grandi architeaure (a cura di Sandro Benedetti e Ausuto Roa DeAmicis) MÀRCELLo VILLANI,
LarchirerÈra delle cupole
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Roma, I 580- l 670
S^NDRo BENEDETTT, ll grande modello per il San Pierrc in Vaticano
tutonìo AA.W.,
da Sangallo
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moderniù nella culturaerchiretonìce del)C{ secolo Dibatrito ìnrernazionale e re,lîà loc.li (a cùra di Maria Luisa Ne
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il Gìovane
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Indice
Introduzione
INMÀ IL CASO ROMA PARTE
Da ponte Vittorio Emanuelell a via della Conciliazjone. Loratorio della SS. Annunziata ela trasformazione dei Borghi tra Ottocento e
Novecento
11
ronnaso Manfndi Da chàlet
a
fabbrica: gli impiand della birreria Peroni
e
ilruolo di Giorannoni nell'espmsione di
"Case ed Alloggi per impiegati" in pìazza Caprera. Il contributo di Gustavo
Weh
Roma
Giovannoni
3I
6l
Giannantonio
La Citta Universisriadi Roma. Dal progeno Botto-Giovannoni alle ultime proposre prima di
Piacentini
79
Fabizio Di Marco La CittàL Giardino Aniene: I'impianto di Gustavo Giovannoni e il contriburo degli altri
l.a nuova cirtà balneare: l'impianto di Ostia Lido e le sue architenure
L
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5-45)
architeni
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IL MERIDIONE
D'ITAIIA
Napoli, unoperadi Marcello Piacentini.Il Banco di Napolì (1936-39)
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Fo$;a ciftà del Novecento
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Cladío Varagnoli Cesare Bazzani a Taranto
177
Alzsandra Sgueglia
Abbrevizioni prìncipali
t99
Referenze fotografiche
200
tndice dei nomi
201
lndice dei luoghi
205
La Città Universitaria di Roma. Dal progetto Botto-Giovannoni alle ultime proposte prima di Piacentini Fabrizio Di Marco
Analizzare
e
valutare
ilprimo progetto del 1908-09
per una sede unificata
dell'università romana ubicata nei terreni contigui al Policlinico, coordinato dall'ingegnere del Genio Civile Giuseppe Botto con la decisiva collaborazione di Gustavo Giovannoni, ricostruendo il tormentaro lar della sceha e inquadrando i caratteri del piano nel dibattito sull'estetica delle città sono gli obienivi delpresente saggio. Attraverso iÌsussidio di documentazione archi-
visticainedin efonti a stampa coeve verrà rivolto 1o sguardo anche alle difficili fasi di paziale anuazione del progerto, che ne sconfesseranno gli intenti iniziali e alle ultime proposte del 1926-31, ìmmediatamente precedenti ildefinitivo piano mussoliniano aftuaro softo la regìa di Marcello Piacentini.
Una scelu
dificile
e controuetsa:
la Sapienza accanta al Polblini.co
"Le Università non si creano per un decennio o per due e nessuno oserebbe dire al giorno d'oggi cosa saranno le Università fra cinquanta o cenfanni". Così si pronunciava, al termine dei lavori, la commissione nominara con Regio Decreto 1 6 onobre I 874 da Ruggero Bonghi per studìare ìl trasferimento, già in opera, degli istituti scienrifici universitari al Vminale. Presieduta da Quintino Sella, composra tra gli altri da Paolo Comotro e Enrico Guj, "gratuitamente da architeno dell'Università"i, la commissione n€l 1875 decrerava la "rripartìzione imperfema" dellesedi universitarie romane, situaz ione che persisterà per i successivi sessanianni, convinta che la scelra della divisione Palazzo della Sapienza-Panisperna-S. Pietro inVincoli potesse sopportare ulteriori sviluppi, dando vita "aqualche cosa di grande, di stabile e di duraturo".
Tiamontata perché troppo costosa I'ipotesi formulata nel 1872 dall'ina/ interim dellaPlstruzione Quintino Sella, di concenrrare buona parte delle facoltà in un unico grande edificio sviluppato sul prolungamento di via delViminale!,la commissione Bonghi aveva deliberato di utilizzare gli stessi terreni, confiscati nel 1870 ai conv€nti di S. Lorenzo in Panisperna, S. Paolo Eremita, S. Antonino e al monastero di S. Pudenziana, per adanarli, anche medìanre ampliamenri e superfetazioni, a sede stabile degli istituti di Chimica, Fisica, Anatomia umana, Anatomia patoÌogica, Anatomia comparara, Fisiologia, dei musei di Zoologia, Geologia e Mineralogia, della scuola di Farmacia e dell'Orro botanico. La facoltàL fisico-marematica e la Scuola di applicazione per gl'ingegneri avrebbero mantenuto la sede nel convento di S. Pietro gegnere Luigi Gabets, su incarico del ministro
in Vincoli, mentre nel palazzo della Sapienza rimanevano Gìurisprudenza,
Lettere e Fìlosofia, la Biblioteca Alessandrina,
Ld Cinà
Ufli,ùtíîdia
dì Rona.
Drl ?tugeúo Baia-Giadh"o"i
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Rertorato e gli uffici.
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I E.
Mo(tvtc<>, Rona z lz Sapnna, Rona 1879, p.76. SuCujcÍr F. Dr M^v,co, Gtj E"/n., it Dizioutiú Bìagrafc, dcgli Lalìa,ì, \oL 61, Rnn 2003, pp- 57-60.ler la$oria dell'unìv€F sità ronana in elàconrempormea sìrìnzndl z: E. AN.FI Frt. R llnnErìtà di RÒùd,in M.".gdfe deu. gL
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R V CF.CHFnJM. DalrSr,dn,mUúk dlla Cinà d.gli Studì, ifuC^pnolirn", 12, 1933, pp. t8l-610; N. ShNo, L Un iù.Rnà di Rafl d, RÒm t93\ y. Dl d Ct.,a, L i"ÉAd .nîa
"ni,.rndio RaM: àall U"ità italidu ólh.ittà, i,úsnalìa ( 1870- t 935), in ài srotit 'fúndi
delleunive6iràiralian€",2000,pp.9t r
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r E. MoRPURco,,l.
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alh noe I, p.82.
Dt M^R.\), Gabet L,igi, in Dìzia,aúo Biagaf à.gti bdtid,t, rot.51, P,óna 3
F.
1998,pp.l3-15. A. Bt^N.Ht, L. un,"d. . h adlìeio"i àel pir"ú Egahtot ài Rotu .dprdb, in (capiroìium,, r 933, pp. 498-t0t, in pra
Pia.ati,ì
79
Esponenri del corpus accademico d€lla Sapiena, come Guj, professionisri piemontesi, come Comoftoi e romanì, tra questi spicca I'operato dell'inge-
gner€Leopoldo Mansu€tit, indirizzatie coordinati dal Sella, diedero un'ulrerìore fondamenrale indicazione: la costruzione di un nuovo ospedale in prossimità degli istituti scienrifìci sopra citati, nell'area in seguito occupara dal Ministero degli Inrerni. Come è noto sarà invece Guido Baccelli, già nello stesso 1874, a lanciare f idea di un grande e moderno Policlinico, che raccogliesse cliniche e laboratori della facoltà medica romana "con locali vasti, decorosi e moderni € con larghe aftrezzatlrre per la ricerca sperìmentale"6. Limpulso decisivo fu dato sempre dal Baccelli nel 1881, anno in cui divenne Ministro della P Istruzione, misurandosi nell'aula della Camera in un'accesa dispuraproprio con Sella7. Nel pìano regolatore presentato da Alessandro Vivianì il 27 aprile 1882 e divenuto legge l'8 marzo 1883, I'area destinata ai Policlinico era ubicara nelÌa zona di Porta Maggiore, sul sedime attualmente delimirato da viale Manzoni, via principe Eugenio, via ConreVerde, via Labicana, via di Porta
'lf,opoldÒ M,nsueri, ìngegner del Cenio civile, ptugedso degÌi isùui di Anatomia,
lltologia, Chimica
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Fisna
Delh 'Cirtà delh Sciena" a Torino, nelì:@ delValen!ìno (1883 $.), nclì'arcr di Panisp*n, pmgeiÌò gÌiìsriruri di Chimica c Fisiologh, in S. Pìeuo ìn
Vin.oìi sìsEmò h facÒI,à 6sìco-nf emàricà neìlarà delle Sere SaÌer cfÌ. C. ROCCERO BARDÉLLI,
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2006, pp.201
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E. MoRPURco, aA
alh noh l, p.80. All'ing€snere
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Ndivenne and*o iÌpiógc(o deu isrnùro di FnicarciiASR, D.1, colì.1, c.88, f 605. ll CÒn.ùó dìcde ìndicúioni per I edificìo che comprendda i nsei di Zoologia, Minerulogiae Geologia, perl'i sitùto dilisiologia e hsoola di Frnacia, in prosimità di S. Pudeiziana. CL rr'ir'ru, pp. 80 8l edocumenttìone div ia naiura iD ACS, ,4r'.?l ' ll Po[.lini. UhbèhÒ I di R.hd- ^ cúta di L. Sróppiana, Roma 1980, p.30.
Pol ikno. pdbtu delh Bat.lli Minxno dell'I:mìane Públia ullz e d rd del t 6 nam t 881 dlll Can.tu d.i 1
C.Bac.È111,
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Dt ì\L\rco, A.WP]îE, ualoi staia aL .hiteúanii, aîheol%iú e anbie"talì, in Msadì . te.ni.he di dpprcc.ìo per k nqtu' lif.azìo"e di rn policlìnì.o ,niuî'itd1a I .ae d.l Palilihio 'UhbènÒ I" di Ratu. Propatz jr./ rn do&ne"to pl.tininal. alla pryekazìo"., a crt^ òi C. Car^a, Ron^ 2006. pp. t9-74.
'L" P.1l-
80
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.n. all^ nor^ t,
Maggiore e via diSantaCrocein Gerusalemme. Ad un mese dall'entrata in vigore del piano il Ministero della P Istruzione, ancora reno dal Baccelli, bandì ilconcorso per la progenazione, vinto a pari merito da Giulio Podesti e Giovanni Giachi. Sul finire del 1886 i1 Consiglio dei Ministri presieduto
daAgostino Depretis riconobbe poco adarta la zona assegnata "sia per la quantità superficiale, sia per la ubicazione", rifacendosi tra l'altro anche al giudizio della commissione di concorso, che aveva chiaramente espresso critiche all'area. La nuova ubicazione proposta dal Depretis, a ridosso delle mura delCastro Preúrio, venne approvata il 17 dicembre 1886 e l'anno dopo il Podesti, dopo frequenti contatri epistolari con il Presidente del Consiglio, si vide assegnare l'incarico di progetrazione del Policlinico, la cui ulrimazione, ra diÍÌìcoltà materiali e burocratìche, si ebbe solo nel 19033. Proprio agli inizi delNovecento, a úenr'annidalla tripartizione sancita daila commissione Sella, si era inranro riacceso il dibattito sulla necessità per Roma di una sede universitaria adeguata al ruolo di città capitale. Già nel 1888, il neo-renore Valentino Cerruri, futuro direttore della Scuola di applicazione per gl'ingegneri, aveva proposro una sede unificata nei pressi di Castro Pretorio, presentando "un progeÍo di massima completo, ma la soprar.v€nura crisi edilizia a[estò l'anuazione dell'idea grandiosa"'. Eletto renore il matematico Alberto Tonelii, dal 1904 i problemi dell'inadeguatezza dellesedi universirarie romanevennero affrontati adotrando un doppio regisúo di interventi. Il primo, daanuarsi in tempi brevi perconsenrire il regolare svolgimento deglì anni accademicì, sì basò su ulteriori acquisizionì eriadanamenri di edifici in locazione, principalmente nell'area dello Sndium arbi, comel pala?zi Carpegna e Giustiniani, oltre allo stesso palazzo della Sapienza. Conremporaneamenre, in special modo nel 1906, Tonelli perseguì tenacemente l'ìdea del Cerruti per una nuova sede al Castro Pretorio, sostenuto con forza in Parlamento da Guido Bacceili. Un corposoeserrato dibaftiro sulle súaregie da adottare s;svolse sulle pagine del quotidiano .La Tribuna", tra giugno e luglio 1906, che sarà bene analizzare. Il t9 giugno un arrìcolo non firmàto faceva il punto della situazione, riportando la notizia di una riunione traTonelli, i presidi delle facohà ed alcuni parlamentari, dove era sraro presentato un progetto com-
plessivo dis;slemazione edilizia dei locaLi universitari, alfidato a Gusravo
Gìovannoni e comprendenre, tra 1'altro, ingenri lavori nel palazzo della Sapienza, ìl rrasferimenro d€i museì scìentìfici in palazzo Cìmarra e I'utilizzo di palazzo Borgiacome sedeaggiunta della Scuoladi applicazione per gl'ingegneri; si avanzava anche I'ipotcsi di funuesedi univcrsirarie alCasrro PretorioL".
Subito si pronunciò il ironte conrrapposro a Tonelli, rappresentato dal fìslco Pietro Blaserna, allora vicepresidente del Scnato, e drl chimico Stanislao Cannizzaro, ancora convinti asseltori dell'uherìore sviluppo del ìa sede di Panisperna, nonostante la progressiva saturazione edilizia delle In favore diTònelli intervenne quìndi il fisioìogo Luigi Luciani, già rettore dal I 898 al 1 900, che criticando I'ostracismo di Blaserna c Can n izzaro, alfrontò laquestione della "cì nà universiraria", a suo parere da edificani'vìcnro alPoliclìnico", proponendo anche una bozza dì programma, che pur allo sraro embrlonale rivelava profonde dillerenze con il pi:no Tonelli del 1908. lnnrnz;rutro nell'ubicazionc, da individuarsi ìn parte nel recinro de1 Casrro Pretorio dove "medianre convenzione col Ministero della Guerra" dovevano essere edificati 'ire palazzi, uno cenrralepergli uffici delRenorrto e peL la Biblioteca, ilsecondo a desrra per la Facohà di Legge e il terzo a si-
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Yìú;nrle, a tu dì F Bot'ì, M.
C.
Bas.;Òti, G. MonUì, Rona 1983,
nisrra perla Facoltàdi Lettere c Filosofia'. Luciani proponeva inoltredirealizzare ì nuovi ;srituri scientifici "dierro alPoliclinico nella continuazione
che dovrà farsi del viale della Regina', con un grande "lsriruto Internazionale Agronomico", presso il quale avrebbero rrovato spazìo gli isrìtuti matematici e ingcgneristici, "il Polirecnico insomma'. Il fisiologo concludeva concordando con la lineaoperativa di Gìolirti: "non bisognavenir fuori con archirenure rnonumentali (...) ci bastano deglì edìfici sobri, daÌìe ìincc semplicemenre esretiche: la grandezzr dovrà scarurire dalla cirtà
degli studi, dalla Uzlzrrsitas Studiorum'1). Lacceso dibartito vide quindì I'intervenro del senatore Vittorio Scialoja chc, dopo aver pavenraro il reato di'iruffa di staro" per le lezioni sospcsc nell'areneo romano a causa delle precarie condizio ni delle aule, si trovava in linea con la strategia del'lbnelli, sia per le solLrzioni remporanee, sia per la nuova sede decentrara "che potrebbe benissimo erigersi nci rerreni tra il
Policljnìco
e la vìa Nomentana", ma non prima di 20-25 anni, previsione quanro maicaLibrataLr. A chnrdere ilsenato confronto, il30 Luglìo 1906, il Tonellifirmò un lLrngoarticolo, dove rispose alle critìche earticoLò piùr dec tagìiatamente le proposre. Egli giudicò negativamenre il Blaserna, per la scelta, costosa e senza sbocchi, dell'area di P:nisperna c per non aver indicaro il sedime sul quale reaÌizzare il "grande fabbLicato" del Rettoraro, con
Biblioteca so per
c
facoltà di Lerrere
e
Giurisprudenza con alrro fabbricato annes-
ilprimo biennio diMaremarica, srru.rure impossibilidacosrruire in
adiacenza al nucleo di Panisperna. Si soffermò poi, rirencndola strategia da
Cerruti-Luciani, immaginando che "nei localidelCasrro Pretorio da un lato e dall'aìtro di quella via sorgeran no maestosì, senza sfarzo e monumentalirà, ma severi, come l'alta missione cui sono dcstinati gli edifizi per la Facoltà di Scienze, la Scuola per gli Ingegneri, la FacoÌtà dì Legge e di Filosofia e Lettcrc, la BibÌioteca universitarìa e gli ufiìci del Rertorato"ri. Per affrontare l'emergenza, in anesa di poter atruare il progeno sopra descrirto, il rettore proponeva ingenri interventi ne1 persegLrìre in futuro, sull'idea
i
l9 gìugno 1906, p.
tilì
"l.rîjbunr,, DtMaN (),G"ndùùGìoM, a"i. ìlpdIa?, lè z Sdtk"tu d îona. U" ptugúio zLl t 9a6, i\i
.'l]l^à\.,
, 1,1,2009 ,
pp.
123,132. I i
1906, p. l Siugno r906, pp l-1
.LtrTribuna',2l giugno
,.Lr'ftibùnr,,2t
tugÌio rr06,
"LaT,ibuna",28 iA Ta\EL].], PúlU,M'îàdi
"LaTibun .l0lugljo
LaCiúà U"iwtnatìadi Rona Dnl rnrata 8aùùGioudhoni àllÚhine ptututu,tìùd di Lzft"1n)ì
P.
L
Rana,ii
190ó,p. 5.
8l
complesso della Sapienza (raddoppio delle aule liberando i piani alti daìmusei, da trasferirsi in palazzo Cimarra e spostamento della sala di lettura
dell'Alessandrina nelÌa chiesa di S. Ivo, "lapiir comodae bella saladi lettura del mondo"), con piani gìà pronti, curatida Gustavo Giovannoni che "con animadiartista, congenerosa abnegazione si
è prestato... senzaalcun compenso"rt. Concludeva con un accenno ai progefti dei nuovi ist;ruti di Anaromìa, Fisiologia e Igiene, da raslerirsi nei pressi del Policlinico e per i
quali erano già disponibili gli studi redani dall'ingegnere Domenico Ruggeri, capo dell'ufficio di manutenzione degli edifici universirari. Nell'estate del 1906 iniziò quindi a prendere forma;l progerro di una Unít ersìtas Studíorun adìacente al Policlinico che, con la variante dell'assenza del Politecnico, si concreterà due anni dopo; al contempo si delinea,
vano i nomì dei primi progetdsti da coinvolgere, Giovannonie Ruggeri, entrambi docenti alla Scuola di applicazione per gf ingegneri. Nel 1906 si fece avanri anche Guglielmo Caiderini, che in una lettera in-
dirizzata in forma riservata a Giolitti, dopo una breve disquisizione suì pregi di una cinà univeffimria "di tipo americano, con le palestre, i laboratori, le case e le ville dei professori, lepensioni per gli studenti" ed una rapida analisì delprogeno delTonelli, dove non lesinava crìriche ad alcune soluzioni progenate dall'a1lievo eassisrenre Giovannoni, propose un'ubicazione della nuova sede a dir poco sorprendente: "potrebbe subiro acquismrsi a buone condizioni ilPalazzo Altieri ... di ubicazione invidiabile per centralità, di e di grandiosità eccelsa all'interno . . . rutre le facoltà potebbero avervi sede comoda e indipendente"'6. È probabile che la proposta scrittasiastara corredata anche da un disegno di malsima, come restimon;ato frammenrariamenre nel regesrc dell'archireto peruginorT. Nelfrattempo il "partito di Panisperna' cercò ancora di sostenere lo sviluppo dell'area: Blaserna incaricò gli archirerri Carlo Mongini e Luigi Rolland, ilpadre dì Luigi\Talter Morcfti, di rediger€ progerd perl'amplìamento degli ìstituti scientifici con relativi musei sulViminale. Trasmessinel
aspefto decoroso all'est€rno
Lr
E
DrMaRco,,1.
6ACS,
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.t
1906,
alla
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no'embredel lq06 al Miniqero della
10.
far. l2l3,hÌÌùà
del28luglìo 1906, pot. n.661. 1 Cfr. Gegklno Cauîìii àaí lìkgri
d.IA.cad.nid dì
BeU.
liì
di P.rugia.
U"
dthn È.
bàlid in to'twion., ",U Caralogo delh Mósri (Roúa setrembre
orchre l99t).
a
cun diF Bócó.Î Kirk.
C. Muraúre, P*ugìa l99t,p. l60.AlÌo rro rru-le degÌi rudi inùen,ì ilìopen del
ti
Caldrini non èenera rrimonianm
ACS,
M.Pt.,
Di'
Gèn.
I'rtzio.e 5,p.,
1897-1910. b- 468.
I'E. ANcELETrr,,l. .tr.lÌ, nÒra l, p. 3t6. Nelmazo 1907 il minìsro delÌ,1 kruzione Rava, ìn una lerem a Cioìird, rehzionavasu un progetto di rìordinamento e ampliamenro della sd€ deua R. Scuola di applicazìone per gl'ingegn*i, conmission{o dal diEture C{ruti al prÒf.ssÒie Enúo Pankonit cfi ACS, LC.M., t907, f^sc. 81 112, .r^ del 23
L
mazo I907, pÌol n.
l2l.
)t s. CEccHrNt, Neesa/ìo e t,pcfl,a. ruolo *lh dit E t Rona di En6îo Naîhan, Púma2006, ad indi.n.
a2
Il
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Istruzrone. iprogerri non pasaro.
no il vaglio del Consiglio Superioredei Lavori Pubblici, con circostanziata
relazione firmata da Gìuseppe Botto, che di lì a poco diverrà diretrore dell'Ufficìo degli Edifici Universitari presso ilGenio Civile'3. Il l6 maggio 1907 ìl Corpo accademico, su proposra delTonelli, approvò
all'unanimità un ordine del giorno nel quale invitava il Governo a presentare un progeúo di legge per la costruzione dell'università "nelle vicinanze delPoliclinico Umberto I", auspicando anche l'ingrandimenro della sede della Scuola di applicazione per gl'ingegnerir,. L effìcace a?ione polirica di Guido Baccelli, atdvissimo in Parlamenro nelsostenere l'attuazione del piano e dello stesso Tonelli in ambito capitolino - alla fine del 1907 sarà elerto nel Blocco popolare ricoprendo anche la carìca di assessore alla Storia e all'Arte'?o ebbe esiro nella legge n. 502, t I luglio t907, la seconda delle leggi giolittiane per Roma sulla quale si sarebbe poggiata la politica urbanistica bloccarda, che agli arrìcoli 32 e 38 stanziava un fondo di 4 milioni di lire "per l'acquisto dì aree e per gli studi, per la cosrruzione degli edifici definitivi, per le altre facoltàL costjruenri I'università degli studi nelle vicinanze immediate del Policlinico". Pochi giorni dopo l'ernanazione della legge ilTonelli istituì I'ufficio tecnico per la preparazione dei progetti: "esso, diretto dalÌ'ingegnere cavalier Bofto Gìuseppe, Ispenore superiore del
Ministero dei LavoriPubblici, coadiuvato dagli ingegneri prol Milani Gio. Batta, prof. Domenico Ruggeri, prof Gustavo Giovannoni e Bovio Enrico, si poneva alacremente all'opern"'?r.
Larticolo di legge recìtava "nellevìcinanze delPoliclinico", non specificando I'esatto perimetro e lasciando quindi ancora aperta la possibilirà di uriiizzare I'ampio recinto del Casrro Pretorio. In efferri il remore tentò ripetutam€ntema invano di ottenere dal Ministero della Guerra la vasta area demaniale occupata dalla caserma Macao con la fascia di terreni contigui, sino all'attuale viadei Frentanì: tentativo che si basava su tre considerazioni prioritarie: una minorspesa iniziale, trattandosi di una permuta tra minisreri, una migliore ubicazione dellacittà degli studi, specie sorto ilprofilo dellaviabilità e non ultima una condizione orografica vantàggiosa, úartandosi di terreni pianeggianti, senzaltro mìglioridei rerreni poi sceld, piutrcsto accidentati nellaparre digradante verso il quarriere di S. Lorenzo. Taìi considerazioni, pienamente confermate dalle diffìcolrà di anuazione del progetro, cui si aggiunsero eventì imprevisti, dal terremoto di Messina alla Grande G enre ribadire dallo stesso Tonelli nel I 9 I 9, alla fi ne del suo rettorato, in una lertera, vero e proprio bilancio della suaattività accademica, inviata ad Alfredo Baccelli, ministro della P Istruzione. Lrx-reftore riconosceva che il terreno scelto si trovava ancora "ìn condizioni disasrrose di fabbricabilità a causa delle irregolaririr ... con notevoli dislivelli che esigerebbero ingentissime spese di fondaz;one"i scelra forzata nonostanre - si porrebbe aggiungere si fosse a conoscenza che il medesimo problema aveva causato I'allungamento
dell'irr dei
lavori del Policlinico". Per tale motivo la sua azio ne sì, era rivoka in pimi: alla realizzazione degli edifici della "Facoltà medica in una specie dì cornice che abbraccia tra due lati il Polidinico, lasciando lib€ra l'alúa pane circa20 ettarj ... per una evenùale permura a cui ho sempre pensaro". Tònelli quindi tornava sull'idea primitiva di usare I'area occupara dalla caserma Macao, dove "LUniversità avrebbe i suoi istiruti in posizione più comoda, meno eccentrica; la citrà vedrebbe migliorata la viabilità ... con il prolungamenro della via S. Martino fino al Policlinico, ove ora si deve giungere per un cammino vizioso e rorruoso"?3, Ma nel Ì907Ie richieste delTonelli, ripresentate con I'appoggio di Guido Baccelli anche nei giorni immediatamente precedenri l'emanazione della legge 502, non ebbero seguito, tanto meno presso Giolitti, il quale ribadì che "per ora, le caserme non abbandonano il Macao', aprendo in alrernativa la possibilità diacquisire i terrenia sud del Policlinico, tra il Macao ed ilpoligono di tiro. Area di 30.000 mq. che, affermava ìlTonelli rivolgendosi al rni-
nistrodellaPlsrruzioneLuigiRava,'tecondoilnuovopiano regolaoredovrà essere cosreggiam da ùnampia strada: su defto terreno, che è proprietà demaniale, potebbero intanto sorgere il Palazzo per la facoltà di Lenere e di Legge e quegli alrrì isrituú che si reputasse piir urgenre costruire"24. Nuovo piano regolatore che, vistala datazione della lettera delTonellia Rava (marzo 1907), è da idenrificarsi con ìlprogetto redatto da Rodolfo Bonfiglieni nel i906, su incarico delÌ'assessore Francesco Saverio Benucci, che prevedeva un'espansione dell'abitato a sud del Policlinico, riconfermato, macon altresoluzioni dì impianto viario, nelpiano Sanjusr, che, già al la sua prima uscita nell'ottobre del 1908, recepirà il progeno della nuova università.
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C\pt$N^, Mì|a"i Giord""i Banistd, in
Dìzio"dtio Biasúfco des| ha|d"i, !at. 74, Roma 2010, pp.43t-437, dovè vengono arrìbuni eroneahcne al Mìlanì ,nchc gìi ìsúud di Anaromià, lisioìogia e
Psìhiaúià, riprendendo la notizia da fon-
tj preceàentj, cone A. MM7A, Giodnnì Bdtittd Milz"i. P g.fti . dr.hn.tut rond". (1 90A' 1 940), Róút 1995, p. 171. 16 G. B(r r o, L. Bo rro, ,4, llru. ?rag.tu d; flìglì.tdn."b /. 2 "inbilrà fí ìt .enî. . h i.dzi,ni tú"/bdn. 1.lr .inà di G.",rd. R.hzian., P.oma 1AA4. )' C. Borîo, I .olhùolì dì Ro a,in
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inAthneni.lnt g"eà Laliafli dal L.ua"È d! Mag.b t848 t 945, di ^.!ra E. Godolie M. GiacoEelli, Fnenze200t, P.90. t' Cabnd.trio Gcnatb dtl Regro d bal;z ?ù ìl I 92 1'22, Rona 1922, p. 246. 84
Seperlefiguredi Giovannonie Milani lasroriografia ha fornito negli u! timi tre decenni interessanri conrriburi, seppur non esausrivi specie per il secondoi ancora soggefto come ilsuo maesúo Calderini, per usare le parole di Giorgio Muratore, adunasortadi "appannamento della memorii', per gli alrri ingegneri componenti ilgruppo di progertazione, figure di m;nor rilievo comrnque impegnate in un'opera ambiziosa, si è in grado di ricosúuire un sommario e frammentario profilo curriculare. Andrebbe anche conremplara I'ipotesi che il coinvolgimento dì Giovannoni e Milani nel t r di progettistì potesse essere scaturito da un indicazione dello stesso Calderini, cheavrebbeìn tal modo fornito ai discepoli unpresrigioso trampolino di lancio professionale. Èdanotare inoltre che il30 aprile l90TMilani aveva otrenuto ilposro dj professore sÍaordinario diArchitettura tecnica nel concorso indefto alla Scuoladi applicazione, presidente dicommissione il Calderìni, lasciandosi alle spalle proprio il Giovannonj". Giuseppe Botto (Genova, 1854 - Roma, tra 1925 e 1928) sin da giovane svolse la sua atività nel Genio Civile, strurtura dove alla fine della carriera arivò a coprire la carica di presidente di sezione. Nel 1883 partecipò al concorso per ìl mìglioramento dellaviabilità trazone centrali e periferiche di Genova, otrenendo il secondo premio; vi si presentò con il fratello Luigi, anch'egli ingegnere, impiegaropresso il Comunedi Roma']6. Con diversi ruoli G. Borto prese parte a Roma ai progerti per i collettori del Tevere'zT e, dopo il 1893, per il compimento della via Cavoufs. Collaudò nel 1898 ilpadiglione di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico Umberto l,l'ultimo ad essere realizzato con progetto di G. Podesri. Progerrò parre dell?cquedotto Puglìese, con la Galleria delle Murge e venne coinvolto dal 1909 nei progetti di ricostruzione dì Messina. Vista la conremporanea esperienza romana, gli venne affidato ilprogetto delÌa nuova università, approvaro da1 Consiglio superiore dei Lavori Pubblici nel giugno del 1913, con I'imponente edificio centrale a serte corpi di fabbrica collegati da gallerie coperre, p€r Rettorato, uffìci, biblìoteca, museo, facoltà di Lettere e Filosofia, Giurisprudenza e Scienze. tuelaborato dall'ingegnere Giuseppe Colmayer nel dopoguerra, il complesso fu ultimato nel 1927". Socio dell'AACAaro, il Bono prese parre nel l9l9 alla commissìone istituìta dal Ministero della P Isrruzione per pronunciarsi sulla sistemazione edilizia del Colle Capirolino e delle sue adiacenze, presieduta da Rodolfo Lanciarri, collabonndo ancora una volta con Giovannoni. Enrico Bovio è documentarocome ingegnere del Gen io Civiledal 1897, quando redasse il progetto di ampliamento di palazzo Cornaro, sede del Minisrero di Agricoltura, Industria e Commercio3r. Nel ruolo di ingegnere distaccato presso il Ministero degli Esteri, fu anivo dal 1898 al 1912 a Scutari, Atene, Salonicco, Costantinopoli, Sofia, Alessandria d'Egitto, ìl Cairo, in progetri di scuole, ambasciate e legazioni3'z. Venne chiamato nel gruppo direrto dal Borto con buona probabilirà per la sua esperienza nel progerto della nuova clinica Chirurgica a Parma (1904-15), il cui impianro risulra analogo a quello della clinica Pediarrica di Roma. Divenuro nel 1922 ingegnere capo del Ministero dei Lavori pubblici3s, in periodo fascista partecipò ai concorsi per il piano regolatore di Bari (1927), per la siste-
mazione delpalazzo del Consìglio dell'Economia di Foggia (con Antonio Pepe, 1931) e per il Palazzo del Littorio a Roma (1934)ra.
Domenico Ruggeri (1866-1958), di origini emiliane, si laureò in ingegneria civile a Roma, dove fu docente di Costruzioni sradali e ferroviarie, divenendo professore emerìro alla Sapienza35. Neolaureato, diede prova di capacità progettuale nel 1892, quando si aggiudicò il concono per la sede della Camera di Comm€rcio edArri a Siracusa, edificio ubicato nell'area del Porto Grande, del quale seguì anche la realizzazione36. Direftore dell'ufhcio recnico dell'Università romana dal I 905, progettò il cavalcavia tra palazzo Carpegna
e
ilpalazzo della Sapienza (Ì910), realizzato nel 1912 con
varianti introdotte dall'ingegnere Srefano G€nriloni-Silverj17. Fusempre in buoni rapporti con Giovannoni, come tesrimonia la corrispondenza conservata nell'archivio dell'ìngegnere romano33.
ra
E. Bovta,
B^ti,
E. CoRVAGLLA, M. ScloNrr,
Abbandonata la possibilirà di poter insediare la citrà universitaria al Macao,l'uffìcio tecnico direrto dall'ingegner Bofto iniziò a lavorare al progetto, occupandosì al contempo delle pratiche relarive agli espropri, awiare nel marzo del 1908. Analizzando la relativa planìmerria, risulta evidenre che i terreni concessi dal Ministero della Guerra (fg Z campiti in giallo) costitu;vano solo il 20olo deÌl'area di progeno, relativo alla fascia conrigua al Casuo Pretorio, prospiciente I'omonìmo viale, necessaria "per porre la città universitaria a contatto d'un quatiere decoroso e non lontano da uno dei centri del movìmento cittadino qual è la zona di piazzaTèrmini e piaz, za
dell'Indipendenza"3'.
Il piano generale, elaborato nei primi mesi del 1908, arrivò
ad una defi-
nizione di massima nell'ottobre dello stesso anno, per essere approfondito,
t,-
229.
y. Dt Gtoa, Dzlld S."ald d t"C.g"./ia à lrg.gn.fid di R,fld, Rón t985, p.43. $ D. P-rccl't, Edif.ia della Cah.n di Coúnú.ìa .d Atl di S;Ìd.úd- in 'Arnali deÌlaSocied Ingegnùi eArhi,ùd nalhni',,4, 1887, pp. {07-41l- NeÌconcoiso, 15
d z Fîolîà
la cuì commissione
*a presiedùa
AdEa Busnivici,
il Rug8{i si ìmpos su
da
3' C. DI BELA, Pala@ Cdtp.gtu ddll U"i,e^ità al S.tuta. in Pdlza
Beviìacqua
Caryeg"d,
di
M.
^.tt^Rona ec. DìB€Ìla,
2009, p.
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Archilio css{R, fondo Gìouai"oni,
c essio 5, r, isc.53 e 57. , Buon, paiic dclta do.ùmcnBzionc,
si!
scrno sìa gnfica, su cùi si bs, la pre$nic icdca pÌovìene d,llà consùl@ione del londo ASR, GCÀ, -4 U, cons€rro nclla sede disúccao dì via Calh llacìdia; in paúicol^te h6- )024, 1025, 1027 , 1029, 1031,1033,1034, 1039, 1045, 1059, Per glj esprapri cfÍ. ibìd.n,61068. rel,zión€€srim2 dei rereni Canànì,2t apriÌc 1908. Lc reanti prc pierà sono divise ùà: Ministeró dclla cuera, De BenedcÌÌi, dc RcinÍh, Ban.a d ltalia, Cuùrini egiàrdì.iopùri di S. lnEnzo. Ad ìncgnzionedi aÌe fondo si f8n,la 3lúa documeniMione, dgu,idan re pdncipalmenc Ìa Éa-lizúione deÌle
tA62 t 069.
rmde p{imdrali, la prosecùzìon€ divi,le della Regina e djviaTreviso, conseruata in
ASC,,lf UPR,
Prrs 'ùr444qnr'ry4!
1l1td,,
,oú bi b. Aîtú.tutu.,lbann îna ".lh PryLa fú.ita,Rati )985, pp. 186, t90.
BdAi 06í
1907-iB. IlPiano B0tt0, Giouannoni, Mllani, Rugeri, Btuio. Carattei geîrerali, d;frcoba di anuazione e successiue modifche
I
pidno ryolzto/. àelh gîdnin degtì Ingegne,ì di "Bolìerino 7, 1 927, pp. t ó5 - 1 72
/. az,,
pos.56, fasc.7. Per la
lodzzuionedela "có.pehiìla
rt,tìi,
iniziàr2 neÌ r909 in cÒns.gxrna anche del prcgdro per la nuova univesnà, ncl l'areacomPEsa úà Piùa sNsari e Pia,a Lecce, Iungo I areÌìa pincip,le di via Forlì, ch ,r'7ru, pos. 56, fasc. 8, con
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- Ldred a dcl Poklí"no. Pkníneîia dqli 'ud elpropn, t909 Fig.2
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lrogetto Bono, Gìorannoni,
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livello architettonico, l'anno seguente. Presenrato il3l agosto 1909, venne approvaro da1 Consìglio superiore dei lavori pubblici con delibera n. 1296 del 20 ottobre 1909. I rempi di redaz;one, preseomzione ed attuazione del piano si intrecciarono con la serratavicenda delpiano regolatore anche
a
della giunta Nathan, affìdato anch'esso ad un ingegnere del Genio Civile,
Edmondo Sanjust di Teulada. Lingegnere cagliaritano predispose il pro geno tra luglio e ottobre del 1908, pubblicandolo a srampa in edizione ufficiale denagliata che venne approvam in consiglio comunale il30 novembre dello stesso anno. Lapprovazione definiriva si ebbe il l0 febbraio 1909 e ilpìano fu reso operatìvo con decreto del29 agosto dello stesso anno. Proprio nella pubblicazione dì ortobre I908, tra le tavole dertagliare che analizzano alcuni punti chìave dei "quartieridi ampliamenro"ao, compare il pìano della Città Universìtaria (4g. 5), poi rielaboraro nella versione de-
E. S^NJùs-r or 'l ru hDÀ, 1,u,, /.g,&r, ftàe n.ittàài Rona tt08. kkzia".?E r'r
anan alnntgln nnnale
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GCR. tU.. b.1068.
del3l agoro
86
dì Roma,
a,i{Jnc I909 rllesda al dìscsn{,.
finidva presentata nelL'agosro 1909 (fg 3). Il progeno si sviluppa in una vasta area, delìmitata "a mezzogiorno dal grandeviale dei Musei, a ponente dalle Mura Onoriane, delìmìtand ìlvìale del Castro Pretorìo. a Nord dal vìale che la divide dal Policlinico e dalla caserma delMacao ed alevante dalviale della Regina, oltre ilqualesarà occupara una zona di rispetto limimta da un viale parallelo"ar. Oltre altraccìamento della nuovastrada parallela alle mura delCasrro Prerorio (via della Sforzesca, parzialmenre aperta ed oggi strada senza uscìta), del viale pa-
rall€lo alviale della Regina (attualÌ viaîevìso-via Borelli-via del Castro l-aurenziano), merita attenzione, per le connessioni con l'intorno, l'arteria curvilinea postaa margine meridionale (viale dei Musei, tracciato limitatament€ al primo uonco, corrispondente ail'attuale via dei Frentani) dalla quale si sarebbero articolati i prolungamenti di alcune strade del quartiere di S. Lorenzo e che si sarebbe collegata, sulla oltr€passata la "iaTibuftina "viale per Sant'Agnese". basilica di S. Lorenzo, con il
Flg.4 - Progetto BottÒ, Mikú, R s í, BÒuio.
GiÒ'dktok;, Légekda
G"Ia
bae dzlla piana ASC, uff. v, P.R.,
?ú. 56,f6..7).
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t. Rètîo/ato, Girlì'prud.rtu, Leîtet e Filotofú:2. BiblìaÈca;3. St|ria àrllAn. Meàì.rab e Mod?na;4- M6eo di Zoakga;5. Stoia dèIArte Afttitd;6. Ahtu?ol id . Zol%id;7. Fitiobgir Ge"mb: 8. Fanacalagìa;9. Matmdtìcd; tO. Boanì.d; ) t. Pti.birnìd; 12. Chisi.z ftiologi.a; t3. Mine/dlogid. GtuLg'd; t4- Medi.i"d L.gdh: 15. Ffìca; t6. Anatanid Unatu; )7. Chi iú;18. Chituìe Faúd.turù: 19. Ap?lnai,"i ài chiùnd:20. Igie c;2).Anatanìa PdtoLgirz;22. Pdidbid.
Lz Cinà Unì,.Riarìa dì Rona. Dal plogetto
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87
Facendo parte dunque, ilviale dei Musei, dell'importanre arreria curvilinea che il Sanjust, coneggendo il viale rettilineo progettato dal Bonfiglierti
"dalla colonna di San Lorenzo a quella di Santîgnese", av€va predisposro come circonvallazione interna rra i due quartieri Nomenrano e Salario. Nell'ottica della "forza di sviluppo superiore a quella che si è manifestara negli altri" del quaniere Nomentano, ilSanjust individuava inÈtd con chia rezza nella sua relazione gli elementi propulsori: "La creazione della splen
dida via Nomentana, il Policlinìco, ilprogetro dellafurura ciftà universirariaassicurano a tuctalazona Nomenrana uno eccezionale sviluppo chedeve essere aftentamente regolaro"4z,
Tie viaìi longitudinali avrebbero atraversato I'ossatura viaria principale. Il
p
rimo,
a nord,
il.unprr, costituendone
coincidentecon I'artuale viale
dell'Università, lambendo il fianco del Palazzo del Rettorato, Legge e Lettere, sfociava sul viale della Regina; vi si sarebbero affacciari gli edifici della Biblioteca, posra ad angolo con viale Casrro Pretorio, del Museo di Zoologia, situato nello spazio attualmente occuparo da piazza Confienza e, in prossimità del Policlinico, I'inilata di istituti 'medìci', glì unici ad ese-
re parzialmenre realizzati (Farmacologia, Psichiarria, Medicina legale, Anatomia umana, Igiene). Un secondo viale ("via1e Centrale"), sulprolungamento dell'asse di simmetria del Palazzo del retorato, si sarebbe svilupparo da una vasra piàzza posreriore all'edificio progerraro dal Milani, andando a convergere nello slargo semicircolare previsto sul viale della Regina,
delimitato nella zona o'e$ dagli isriùri dì lgiene, Chimica eApplicazioni di chimica, posti a raggiera. Una terza arÉria, piùrameridione, avrebbe collegato un sistemadi piazze interne, dal grande invaso rertangolare alle spalle del Rettorato, anraversando unazona sisremata a verde sulla quale si affacciava la sagoma convessa dell'Istituto di Mineralogia e Geologia, per con-
fluìre nella piazza circolare interna riservara aglì isrituti provenienti da Panisperna (Chimica, Fisica e Chimica farmaceutica), collegata al vialedei Musei attraverso un sistema diviali a ridente. Il paxe d'oie si sarebbe adov rato anche nel djsegno del piazzale a esedra su viale della Regina, sia nella parte costruita, sia jn quella sisremata a rampe e parterres wohaverso tl Castro Laurenziano (sedime poi occupato dagli istituti Regina Elena e Superiore di Sanità). Emerge come caratteristica precipua del piano la concezione di area aperta allacittà, seppurspecializzata, con una6ma trama diviali principaliesecondari collegata alla uiabilità principale tangente all'universiÈL (viaie Cxtro Pretorio-viale dei Musei-viale della Regina) e ai quartierì limitrofi (S. Lorenzo e Nomentano). Un sistema "aperto" concepiro, come softolinea f ingegnere Botto, anche in previsione dei possibili 'ampliamend che in se-
gu;to si potessero rendere necessari", da collocarsi principalmente nella fascia di terreni compresa tra viale della Regina e via Borelli-via del Castro Laurenziaro, con I'obiettivo di creare "un ambientesereno, igienicoedesterico, dal quale derivano alrre forti atrraftive per gli srudi"a3; proponendo
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GCÀ, eU.,
delSl asoso
88
b. 1068, relazionc
1909 all€sara aldnesno.
quindi unapossibile convivenza rra i due atteggiamend progeftuali ("igie nico ed €stetico") che a livello urbano vedevano proprio in queBli anni sviluppani dibattìti su'chieramenri conrr.rppo'ri. Il rraz di progettisti dovetre confrontarsi anche con il delicato problema della presenza deÌla muraAureliane, coincidente con l'accesso prilcipale allacittàr degli studi.ll Botto fece riferimenro ai'tre edifici che cosrituiscono
la fronte della Città Univers itaria verso Roma', riponando le distanze dalìemura delRettorato (70 metri) e dell'lsriruto di ArÉ Medievale e Moderna (20 meuì) e rilevando come la fondazioni della Biblioteca dovessero lambìre "lalinea che occupava le mura oggi abbanute ed interrate", in modo da presewarne i resti aldi sotto delpiano stradale "in modo da conservare inalrerata anche I'antica aldmetria'. In un insieme concepito, con buona probabilità in strema concerrazione con ilGiovannoni, rispettando "esìgenzee rapporti reciproci rra edifici", per un "accesso decoroso e non impari ella ìmportanza morale ed edilizia' del complessoaa. Dallo stesso documento emerge la special€ arrenzione rivolta alle esigenze di viabìlità, reputando necessario il raglio delle mura per f imbocco del viale dei Musei, arteria sulla quale avrebbe dovuto convergere il prolungamento di via degli Ausoni e di via degli Umbri, strade "suburbane di congiunzione fra la nuova stazione delle Merci e i quarrieri di Porta Pia e del Macao"; la soluzione era rirenuta dall'ufficio progetti la piir adatta per conciliare "gli interessi dell'arte e dell'archeologia con il decoro ediÌizio e le sempre crescenri ed ìmperiose necessità del movimento cittadino"a5. Il quarriere universitarÌo sarebbe quindì risultato autonomo e wincolato da allineamenti prestabiliri nella sua configurazione interna, per raggiungere soluzioni spaziali-ambientali detrare dai canoni della Stadtebau sittiana; altemposresso sisarebbe collegatoagli sviluppi delsettore urbano sud-est, sull'asse dello scalo mercì di S. Lorenzo e d€lla direrrric€ prcvisra dal Sanjusr verso la Nomenrana, oltre che in srrerto rapporto con il Policlinico Umbeno I. Ilpiano di massima del 1909 prevedeva la cosrruzìone di ventidue nuoviedifici, duedei quali da realizzarsi nelrecinto delPoliclinico (Pediauia e Anatomia patologica-patologia generale), a compleramento del progeno di Giulio Podesti. Limporto dei lavori stimati per la realizzazione dei sìngoli edifici, esclusele operegenerali di sisremazione dei terreni ediimpianti fognari. ammon(ava a olrre lo milioni di lirea'. Dai documenti a disposizione è possibile stabilire gli aurori di alcuni di quesd progefti, ad iniziare dal Milani, al qualevenne affidato il disegno del palazzo c€ntrale (Rettorato-Lettere-Giurisprudenza)4'/. Lapporto del è chiaramente ricostruibile dalsuo currìculum del 1913: "Tia il 1908 ed il 1912 egli fu inc-aricato della redazione dei progettidi alcuni rra gli edifici della Unitersitas stadiarum in Roma; ed in modo speciale per l'Istituto di ArreAntica e Museo dei Gessi, per l'Istituto diMedicina Legale, per gli lstituti di Mineralogia e Geologia, per l'lstituto e Museo di Storia dell'Arre Medioevale moderna, per l'Isrituro di Zoologia edAnropologia, oltre a parziali studi per gli Istituti diAnatomia comparata e di Chimica farmaceutica. Per tutti questi progetri (che son stati regolarmenre approvari
Giovannoni
dalConsiglio superiore dei LL. PP), la collaborazìone col Comm. G. Bono, ispetore superiore del Genio Civile, direttore dell'Ufficio degli Edifici Universitari, ha consisrito soÌtanro in quanto riguarda ìlcoordinamento dei singoli edifici col piano generale di sistemazione"a3; a quesri sene progeni corrispondono aìrrettanti fascicoli di disegni conservari nell'archivio del
Cenrrodi Studi perlaSroriadell'Architetturaa'. Botto firmò il progetto dell'istiruto di Boranica e del Museo di Zoologia'o, mentre Bovio si occupò della Bibliorecasr. Per i resranti edì, La Cìùa
U"iwlnalìa
di Ratu. Ddl lrageta
Bax| Gìata o i dlb
'Lih. lvpottè !ìùd
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ACS,M.Pl.,
Dir
G.t. A,4.BB.AA.,lv
l{ l, fasc. 2723, leÍrediG. Borodel2 giugno 1908.
vers. 1908-1912, b. m
1'ASR, 6.CR., tU., b. 1034, rioa dei l,vori, ingegnùi G. Bo(ocTullio osenga,3r rgosó 1909. r N€l .,r,7,1,2 del Milanì, non d16ro, cotreruato ìn AÌchìvio CSsAR,r,/, Gìaua b.28,3, n. r72, si úova il tu "o"i, ferimenb al pros€rto "per il Pahzzo del RcrÌoútó e FacoLa di Lcggc e L4ere nel lànùova Cìrrà Univùsn,Ìh di Rotu (pù incarico del Minìsrero Isúuzìon€ tavola noú di prcg{o, fimaaed{da3l ago$o 1909,ècom vda in ir,i/.u, c.2,I23.I-orsso Milani, a disana di dieci an n i preenrò ìl progd
lubblÈa)'i unka
sull. paginc dclh rivisa "L chiratuR i,aÌian,fasc. l, 1918,pp. l3-l.i covV a At.hilia CSSAr\, fa"à. Gìo,a""a"i, !Ò
6.r,fas..5,
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1913.
., Architia CSSAa, fa,à! Gioú na"ì,.. |,27 3t.fr. Cataloga dei d6.9"ì di Gs'td,o Gia"a Catalogo
..., pp.62-69
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arhìîcaua
..., pp.50 51. 'tr AACAR, ,4rnturìo dithitetura, Milano 1914, PP.31 34.
Pidenùnì
89
fici si può ipotizzare una collaborazione tra Botro, Bov;o e Ruggeri, con quesiukimo sicuramerre impegnaro almeno nei progerri per gli isrituti di Fisiologia, Anatomia ìrmana e lgiene, ai quali stava lavorando già nel 1906.
Fig.5
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lngegn{ia di'€Ìta da Mù.€llo Rebcchini, Roma r99t.
I n lase di realizzazione, specìe dopo il 1 9 I 2, alcun i di q r:esri progeai costìruiranno le basi per uìteriori elaborazioni e modifich e operate da alrri in gegneri, subentrrti al gruppo Botro. Valga da esempio il caso della Cìinica Psìchiatrica5:, ultimata solo nel Ì924 su progetto del l9l4 degli ingegneri Raflaele FuÌvio (Genio Civile) e Filippo Galassitr. Nelcaso dell'istituto di Farmacologia, ìl cui progetto sarà rielaboraro nel l9l9 dall'ingegnere del Genio CivileTullio Nìcoli5a, verranno utilizzare le srrutrure di fondazione perrealìzzarencl 1932 35 l'edificio delDopolavorouniversitarioeCircolo delLirtorio, su progetto di Gaetano Minnucci5t. lLrerremoto di Messinae Reggio Calabria, dirompente evenro del28 dicembre 1908, causò f inrerruzione deicantieri appena approntari, doven-
dosi indirizzare le risorse sraralì nelle opere di ricosrruzione. Bìsognerà artendcre piìr di due annì per un nuovo finanziamento: la lcggc n. 626, 2 lu glìo I 9 I I prescrisse "l'assegn azione s trao rdi naria di lire tre milioni per la costruzione di edifici delia R. Universnà di Roma', seguendo una scansione temporale che davapriorirà agli ìsrnuri di Igiene, Anaromia patologìca, Medicìna legale, Psichiarria, Pediauia; come riponaro nella lenerà di Tonelli a difficoltà di varia natura fu decìso di completare la lascia di edificirctrostante ilPoLicLìnicoe su viale dell'Universirà. Scelta con fermata da una successiva legge (n. 506, 26 maggio 1912), che ad ìntegrasopra citata, di fronte
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Dìzìa"dio Biaqúf.o àeslì Ldlìan i, w). tr, Roma r998, PP.348 3t0.
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zione della precedenre, finanziava la realizzazione degli istituri di Farmacologia e Anatomia umana, a completamento delfronre setrcntrio nale rivoho verso il Policlinico. Tale legge ;noltre decretò Ì'inizio dei lavori pergliistitutidi Fisiologìa e Anatomia comparata, i primi due in posizione
r'! ninilÈr&li: hggi eù,n.ntì arganìz urrì,irIni nxli di Roùa .afuah, VdÈzia lr8t, pp.l8 tì.
"interna" nel nuovo razTur, prospertanri sul viale Cemrz,letG (fgg, 6-8). NelÈatrempo erano usciti di scena i protagonisti delprogeno del 190809. Giovannoni infani, nel suo curriculun del19l3, redatto apprestando sia rilevxre ilCalderini nella didatticaalla Scuoladi applicazìone, indicava
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b. 1063). FiE T ?rog.tto.l] ntutind.lel itund fosndlía, 3 febbra t9t 5 (ASR,
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C.C.R., E.U., b. t063).
2 come anno finalc delìa lun ga coLlaborazìone professio nale co n la R.
Università1.
LUfficio degli Edifici Universirari direno dall'ingegncr Botro ncll'apri le del 1912 aveva passato iltestìmone all'Ufficio specialeper lacostruzione degli edificì governativi in Roma, istituito con R.D. 9 agosro 191 1, che di-
Fis. 8 (ir alro) 'Sìt'.,Mzio,. delh zonafa ìl uìak sul àel ?oldntìco e íl úak Cexrtale Íak t:5AA". t9tt (ASR, G.C,.R.,î..U., b.
t03t)
verrà unìco responsabile delle opere pubbliche della capiele, in visra della realizzazione delle nuove sedi ministeriali (lnrerno, Grazia e Giusrizia,
Marina e Pubblica ktruzione). All'ano del passaggio dì consegne iì Bolro fornì all'UfÌìcio speciale gli esecutivi delle opere di fondazione degìi isrìtu ti dìlgieoe, Medicinalcgale, Psichiatria, Anatomia patologica e Pediatriar?. Il l5 giugno l9l2 sì diede inizio ufficiale ai lavori, con la cerimonia della posadella prim:rpietra, nella Clnrica Pediarrica, alla presenza della famiglia reale e del mlnnuo de1la P ktruzione Luigi Credaro5!. Nell'occasione ilTonelli auspicò che i lavorivenissero €siesianche aglialtri edifici previsti nel piano: "avremo allora la vem moderna università degna di Roma dove, nelreciproco co n tatro, lc diverse Facoltàsi complerano esi inregrano, e che non consenre, nelÌo stato anuale delle scienze, nerte separazioni tra i diver si rami dello scibile"5'.
Ma dall'analisi delserrato scambìo epistolare duranre I'anno I913 tra Giolirtì ed Ertorc Sacchi, ministro dci Lavori Pubblici, emergono preoccupanti notazioni circa I'effetriva possibilità di atu,rr€ il progerto. Il 31 maggio l9Ì3 Sacchi istituì una commissione, presiedula dalf ingegnere Enrico Verdnrois, presidente di sezione delConsiglio Superiore dei Lavori Pubblicì, per valurare "se ed in qual modo la spesa dei lavori ... possa mantenersi denrro i limirì dei prevenrivi indicatì nel relativo progerto di massima'6r'. La commissione valutò I'impossibìlnà di rispenare il preven-
.ivo firmato neì 1909 dall'ingegner Botto (16 milioni di l;re), vista la rilcvantc maggiorazione deì cosri di fondazione, causata dalla nrlura accidentata dei terreni. Sostenendo che la scelta del sito fosse errata. i com missari consigliavrno di "soprassedere alla cosrruzione deglì edificì ... per i quali non è urgente e necessario lo spostamento della sede"6r. Tia il 1912 cd iì 1913 proseguirono comunque i lavorì di srerro e riempimento della zona piìr accidcntata, compresa tra ilviale Cenrraìe e il vale dei Museii .-
P':.M rer3'ralc 3/l ì4ap'ile riempìmcnti che riguard".;,'o 1" urll...a a cst di viale della Regina, 'ACJ ^,'.h. per tracciare I'arteria parallela dl viaTreviso via Borellie per i qualì si usò .Annurio ddh lÌ. u,\ivcsnì' d.sÌirù il materiale proveniente dagli "sphteamcnti" della villa Patrizi e dall'ati- ò di Rm' 1912-l3 pp t-11 pianodi Panisperna, zone interessate dalla costruzione dei nuovi mini ,,Acs,/?Cnf.,1913,hs..3/J,lereradcl 3l maggio 1913. . /r,rr-. h(sa det r6 sefembre l9rL l-'attcnzione quindi, nei mesi precedenti Io scoppio della Grande 5N
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Guerra, sì concentrò sugli isrituti della facoltà medica. Dopo ulteriore stanziamento di fondì con la legge 695, 9 luglio t9Ì4, nel dicembre dello stesso anno il Ministero della P Istruzione nominò una cornmissione speciale per lo studio di un progetto definitivo. Al termine dei lavori, il 14 gennaio 1916, la commissione fornì le direttive per il piano di esecuzione, che, elaborato dal Genio Civiìe, verràL presenrato il l4 novembre
t9r6. Ilprogeno, redatro daJl'ingegnere di I classe Raffaele Fulvio, che nel dopoguerra sarà promosso al grado di Ingegnere Capo dell'Ufficio Speciale per gli edifici governativi, recepiva una serìe di cambiamenti di ubicazione di diversi istiruti, tutti della facoltà medica. In particolare gli edifici di Farmacologia e di Anatomia umana, ancora da iniziarsi, vennero confermatinello stesso luogo previsto nelprogetto del 1909, menrre Fisiologia e Anaromia comparata vennero ubicati nella fxcia di rispetto traviale della Regina e la nuova arteria parallela di viaTieviso-via Borelli. Tàle alternan zadì ubicazioni, dettata probabilmenre da interessi, pressioni e conflitti alI'interno della facolrà medica, portò ad una proposta che potrebbe sembrare paradossale, ma che viste le premesse della commissione Verdrnois, ne seguivalalinea: invece di seguire ilpiano originale, si andò asarurare la fasciaposta a filtro ed isolamento risperto al previsto sviluppo delquartie re residenziale, lasciando liberi i due lotti inrerni lungo ilviale Cenrrale (fg. 9). Spiegazione plausibile di tale scelta potrebbe leggersi ancora nella lenera-memoriale scritta dalTonelli nel 1919: viste le difiìcoltà, contingenti, finanziarie estoriche, si preferì completare la facoÌtà medica dotandola di edifici ìn adiacenza ai fronti sud-est del Policlinico, mantenendo ancora viva la speranza di permutare i restanti terreni rivolti verso S.
92
Lorenzo con il Castro Pretorio, per ubicarvi le facoltà Giurisprudenza e Letere.
di
Scienze,
Estetica urbana e caratîeri architettonici I principi compositivi che innewano ilpiano per I'università romana del 1908-09 sembrano scarurire da un'artenta analisi e applicazione dei prccetri che, sullo scorcio delNovecenro, giungeranno in ftalia anraverso l'assorbimenro delle reoriedi Camillo Sitte, Charles Buls, Raymond Unwin edella folta e variegata schiera dei faurori dell"'estetica urbana'6r. Va sonolineato che Giovannoni,la contessa Maria Ponri Pasolini, l'ingetutto I'ambiente culturale ruotante attorno all'AACAa, in quegli anni si erano dimosÍati pardcolarm€nre atrenti all'operato dell'exborgomastro di Bruxelles, C. Buls, invimndolo a tenere una conferenza in
gnere Filippo Galassi
e
Campidoglio nel 1902. Loccasione stimolò nel 1903 la rraduzione dell' E*hetique dcs Villa, promossa dall'AAC.An, testo introdorro dallo steso Buls'í. Sempre nei primi anni Dieci I'associazione sviluppò studi e ricerche sul tema dell'estetica urbana, partecipando con propria delegazione al congresso internazionale dell'Art public
diLiegi, rc|190565. Buls a Roma, me-
Milano, anraveno l'azione divulgarrice di Hugo Monnerer deVillard66, furono i due personaggi di riferimento per gli studi st:ll'arte di costruire lz citta. filone in nena contrapposizione con la coeva ricerca wagneriana, che avr, esiro nel 79ll in D;e Grosstadt. Con buona probabilità possiamo individuare nelle figure di Giuseppe Borto e Gusravo Giovannoni i principali artefici della concezione generale del progeno, con Milani, Ruggeri e Bovio incaric-ati di sviluppare solo alcuni aspeni e temi specifici, da1 singolo edificio all'organizzazione del sistema viario e impianrisrico. Latteggiamento dei due ingegneri sembra regisrrare, nelprogerto in que.rione. il rentrrivo di F: r convivere i due filoni operarivi. rpperen(emen(e antitetici, dell'urbanistica di primo Novecenro, sinrerizzabili nella condiante I'AACAn, corne Sine
a
trapposizione tra scienza e arte"7. Botro citò esplicitamenre nella relazione i principi generali informarori del progetto, che mirava a cosrituir€ "un ambiente sereno, igienico ed estetico"63. Giovannoni dalcanro suo, rappresentando úa i due di sicuro la voce piir indirizzata verso l'applicazione dello Staltebau sitrìaoo, rispetto alla narurale ìmpostazione "igienista" delcollega6,, anticipò in un esempio concreto di progettazione urbana alcuni concerri che andava maru-
rando e che verranno presentar; nel celebre scritto del 1913. Va sottolineato che risale proprio al 1908 un alto suo breve arricolo dove eglisi rivelò rneno caustico verso il piano Sanjust, appena compilaro e forse non ancora analizzato puntualmente, rispetto alle posizioni piir ferme che dovrà assumere negli anni seguenti. Giovannoni apprezzava il piano per "la sistemazione dei piani d'ampliamento dei quartierì esterni,la geniale adozione di alcune nuove grandi vie ... sono prove della sua coltura e delsuo ingegno"; con buona probabilitiL Giovannonì, conresrualmenre ai commenri, formulò anche ipotesi di impianti alrernativi, unadelle quali si potrebbe individuare nello "Studio delnuovo quart;ere Nomenmno", proprio del 1908, dove vien€ chiaram€nre segnara l'area desrinata all'univer-
Ld Citîàt
Unìuniarìa
di Rona. Dal ?tugeùo
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al.h lîine pnpút prìna di Piaa
produzìone 'r V*tissima h
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tena, ch€ comprelde rudi che spaziaro
dall'uóanisù., al rc$,!ió. Si cnano com. opùe fondancnalì, specùlmen,e peÌ le cÒnnsioni con I ftalia: C. ZuccoNr, La .ìnà .o"È!a. Drgli ing.g"eli tuniai agL rlbansîi ( t 885 t 942),M;lano 1989i y. FoNîl}iA, I .ata dì Rona, in Canìll'
Siî.. i'
oi
(Ven€zia,
7 l0 noq lr90),
iit.ryttì,
Atti àel Conre1na a cura dì G.
Zùcconi, Mìlano 1992, pp.l4t l5t;D. wtF.:zt)\EK, C4niU| Six, . gli ikìzi &l'
tnúnkiùd od.ru,Mllan
1994,Ptî-
fàtone diL. Spàgnolir M. SMErs, Crzrld B,lt. I p/in.ipì deublÈ |rbdna, a cta dj C. Bian.heÌÌi- Ronr 1999. a Eí.n.d de, Cina.dì Ch. B'l', ac!'adi
M. Paólini, Roma 1903. 6t
di
Ck. L:Atetidzio". Aniiiù îd i C,bùi Arbn.i,td. tbp.td tu àd z ttufún'
ddzio"e
(t8t0) dllb""o t906,Ram
1906, pp. l0- l I (Pubblicu ioni sociali, n. 8). La londamentale rzione del calasi pdsoIA CAR è ben delineat! in V
Ftuitl.LLLt- Ro d l914J929.
Ld.iîà.
ilfut.i
gli drhndi na la g,.m. o, Roma 1982, PP.25-33. ú U. MoNNErcr DE vÌrjlRD, lv,r. lnne di ca'rrn. k cìîtìi, \ona t9O7 .
'rl
61
Gúîd"o Giaua,"oni. Ddl .dîit lb dlla d'rd, rcuÉdi G. zucconi, Mihnó 1996, pP.48,56. 63 ASR, G CR, U., b. 1068, reluione
'
"
Su qu€so asperto
cfr C. ZuccoNr,,t.
.it. illa noú 63, pp.23-47 . -aG GlovaNNÒNi. Pn I. nìaa..iàtu n.lìzinnì ,.1
zl?
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ài Rond. in "Nrcra rnrologia",lasc.886, 1t08,pp.3l7 319. Il disegno del quutiere Nomenuno del 1908 è conseru{o in Archivio CSSAR,
f.ndo G;ù"d",,ki,.. 1 ,25.
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Facobìt Legge Letteft Retntutu". lrarpctîo ptiflcipah (Archiùo CSSAa, fondo G;ovaónoni,
Fig€. 11,12 ?rogttto Batto, Cìounrorì, Mìlanì, Ruggoí, BÒuío. Wdute PwPettì.he del Pìdtule d"tctiorc e d.l fcondo pideh (da AACAR, op. c;r. a|d 50, pp.33-31). "otd Figg. I3, I4 G GiÒ"d"hohì líiîrto dì Sto/ìa dell arte nedìeralt e nodend. ?id"tu lidho îùr"o e pfaqeùi,a (Ar.hi,ía
Cl57& fondo Giovannoni, .. t,30,
"n.
- G Gìoún o"ì. Ltiî,îo dì G;ovannoói,. t,27, î". t, 12). Figg. Ì 5, 1 6
Fig.17
-
4, 9). Sto/ìa de|
G. G;o"dnkokì. ktìtuîì dì A,ttupa logid Zaokgia. Pturpeîîa Ptiflciprh "
Figg- t8, 19 G. Gìouanno"i. IJt;tuîi di Gealosia fòndó G-io\ennoni .. 1, 29, tn. 8, l4).
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dí Medí.ína .ipdlz, t 927 (da ltì Lur;yers;rì\ ..., cit. aLA notu t, p. t 75). Ptoeeúa pilrì?dlè, 2a t 2 (foto tÒ
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Wd"td dd|hlîa dela Cìtà Unì!útiîdfid, !,Aa lfÒ Ao úla degli i'îitrtì dì Me.liìnd Legdle. hnhiaîìa, t935 Ua 'Aîhiktt"tu,,
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::'". 1!tI inciso, in quesro scritro Giovannoni chiudeva cìtando un pro getro alrernarivo di una nuova strada tra piazza Colonna e ponte Vitrorio Emanuele, cheavrebbepoturo'ieguireilrracciato, genialmenreproposro or sono tre anni dall'ing. Botto, che unisce la nuova pìazza posteriore di sità70. Per
Monrecirorio col ponte Umberro, tagliando all'incirca per la Via dei Prelemi e Piazza di Firenze"Tr. fingegnerBomo in questione va identificato in Luigi, fratello diGiuseppe, cheall'epoca era ingegnere municipale, e che pubblicò ìl progetro nel 1906; anch'egli, come il fratello, era socio
AACAR'. Tornando al piano per l'università, in esso sembrano proposti, in nace, alcuni dei principi fondanti la reoria giovannoniana sullo sviluppo delle cità. Citando dal saggio del 1913, ìl piano sembra rispecchiare, nella parte estema, il princip;o di "adartamento altimetrico e planimetrico alla gìa, cirura naturale delterreno", dalmomenro che srrade curve evariare in aftimetria "cosrituiscono ilsubstrato positivo delle nuove teorie estetiche" for, mutate dai due "eroi" (Sìne e Buls) anraverso i quali si propagarono ("pic colo nucleo dìvenne legione") sino ai giorni presentì, medianre I'opera di Goecke, Fierens-Gevaerr, Stùbben, Henrici edalrriTr. Si può aggiungere che si rileva una discrem assonanza tra la soluzione dell'andamento curvilineo delviale dei Musei ed alcune proposte di disegno r.rrbano marurate in area redesca, ad inizìare dalprogerto di piano regolatore di Monaco di Baviera, redano nel 1893 da KarlHenrici.
Gli effetri delÌ'applicazione dei principi sictiani sono rin rracciabili anche nella soluzione deiprincipall splzl interni del camp*r, ad esempio nella piazzaretrosrante ilRertorato, nell'invaso spazìale prospicìente l'lsriturodi chimica, nella piazza semicìrcolare aperta su viale della Regina, neila sisrema-
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verde prospicienre
l'lsrituto di Mineralogia; punri nei quali
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rebbero volutistabilire rapporri travisione ed esterica, come Sitte av€va rac-
comandato, assegnando alla visione la fondamenrale funzione di "meccanìsmo fìsiologico che dà origine alla percezione dello spazio su cui riposano tutd gli efferd archìrertonici"Ta.
Anche le teorie di Cornelius Gurlirt, che ìn quei primi anni del Novecentocon i suoi scritti si "arruolava' nella "l€gìone" sitrianaT5, potrebbero aver influenzato Giovannoni e gli altri progertisti delpiano, specie nel suo insisrente rilerimento all'importanza in un disegno urbanistico dell'alternanza rra pieni e vuoti, del rapporto spazìale tra diversi edifici, dall'assenza di assi stradali conrinui e monoronì. Da tali presupposti discende un'analisi delle proposte progettuali per i singoli edifici che dovrebbe basarsi non tanto sui caratteri stilistici, oscillanti nelloro eclenismo traaccenni ad uno stile liberry-vernacolare, anticipazioni delfenomeno tutto romano delcosiddetro "barocchetro" e aperture linguisriche e recnologiche all'architettura commerciale inglese e statunirense, quanto sulprìncipio composìrivo generaleche tali
ediîci avrebbe-
ro dovuto inverare, riFeribile ad unasuccessione di episodi prima spaziali e
poi archìtettonici, collegati daunaviabilità interna che si ramificava in inueccì second,arì a patte d 'or per apri$i in piazze principali e secondarie. Non è casuale allora che nella presenrazione del progetto nelvolrume Annuario d'architmum, ptbbllcato dall'AACAn nel 1914, tra i sei disegni scelti per descriverlo ben cinque rappresenrino vedute prospettiche d'ìnsieme, inquadranti spazi nodali del piano76. Apre il piazzale d'ingresso (fg -1,1), inquadrato dall'imponente mole del rettorato, dove Milani sembra riprendere nel partito cenrrale a loggia rraforata ìllinguaggio caJderinìano dei progeni per piazza Colonna compilati negli stessi anni fg ./ d), fiancheggiato dagli edifici della Biblioreca e dell'lstiruto di Storia dell'ArteAnrica, quesiultimo progettaro da Giovannoni. Segue il "secondo piazzale" alle spalle del Renoraro (fig I 2), con vista prospenica dall'a1to dell'edificio della Biblioteca, che inquadra in primo piano un ala del Museo di Zoologia ed in lontananza i due edinci di A,otropologiaZoologia e Fisiologia, entrambidisegnati da Giovannoni, a chiudere obliquamente I'invaso e ad inúodurre all'arteria principale delviale Cenmle. Le archirenure che definiscono tali spazi, specie quelle disegnate dal Giovannonì, andrebbero ìnterprerate quindi non solo come echi di stil; passati, con un linguaggio "aderente alle istanze di una tradizione classica (pur nella reinvenzione in chiave modernista degli stilemi)77 e non solo come "rentativo di produrre un'ampia sperim€ntazione tipologica e lingui-
Nella pagina a fronte: FiE 27 - G. Gíard"nÒní 'Pidntd d; Rona e del tro an2lia-""n", patticorate (dz G. Giounnoni, op.
Fig.28
- M. Piace,n"i. La "Gtunk Pid îi"i, op.
Rand, t925 UnM.
F;g. 29
-M. PidrèhnníIl
uatu
qturtiere d! Caîú PtèîotiÒ, .oh e!íde"zidtz í dhÒ d desrd I t
i"dìrdz;Ò"e zlh dttìl àzgli lt di", 925 kr'a V 8., op. cit. alh noa 86,
t.2t6). F;9.30 ?hflitueîia g."etuh delk c;na eh;'ù!ìtzt;z .ofl iîleinc ta delk Caz del Golìatda, 1926 (ASR,
G.C.R.,8.U., b. 1059). F;9.
31 m io Nicoli. CMdd
Golíd d. ProEetto iu úzle Regina Ehna, 1926 (ASR, G.C.R., E.U.,
b.
t059).
F;9.32 m
io Nìcol;
Cedd
Golíddd. ?voEetto, stxdio Mia îe ?ù ;l úlpÒ e"îrzr?, t 926 (ASR,
G.C.k.E.U.,
b.
tA59.
-
G. Giodn"Ò"ì, G. B. ?et I UnirèritìL Ia Sd?ìenù, t 930 (Athiù;o CSSAR, foîào G;olannol;, c. 2, 96)
F;9.33
Mikní.
;!
PidnÒ genètu|è
Bffo cido
pÈlzìone a
da L. SpAcNoLì,
D. WìEc7orcK, ,p.
.t
alh noh 63,
p.
XIV
1i
Cl| G. PK:ctNAra, Lr a'buiÒ"è dzl' liúdkitti.n. G.tud" id I I 7 l - I I I 1Roma 1974, pp. 372'387, con h
tndù-
?i.ne,lell.\.rnr..liC Gratrr. IJb.r 76.d{CAR, ,r'. .ia alh nok 50.
Sicuramenre inseribili in quelperiodo di passaggio rappresentato dal primo decennio delNovecento, contraddisdnto, perusare le paroledi Giorgio
Muratore, da uno "sperimentalismo eclettico" fano anche, nelnostro caso, dì una riletturadella lezione caÌderiniana, negli impiantì planimetrici e distriburivi dei diversi istitutì Giovannoni percorse il binario collaudato della manualistica di fine Ottocento (corpo principale con asse mediano di simmetria sul quale si sviluppano in sequenza ingresso-atrio-aula magna, due corpi larerali avanzati con uffici ed aule)?' !9g: 2 1'25),schenavarìato solo per gii edifici a doppiafunzione, come nell'istituto diAntropologia e Zoolosia (fip I 7) .
La Citîà
Uiiuî'ìtaia
di Rona. Ddl p.og.bo BÒta'Gioua,"o"ì alb
11
M. CENI oF^NtI, PnE îti dthjt ùo";.1
pú I Unì,eúnà àì Roùd: I9A7'tt30tn Fìb'af Uhir.rúà R2gih.. Ló S."atd di FiLnafd dì Rond dn"i T/è"tu, ".9[ (Rona 1985), a c,ialogo deìÌa MofÌa cun diT. Gcgory, M.lattoi eN. sicilìani de cumis, Roma-Napolì 1985, pp. 9-20, citazione da p. 12. 1'
A. DELBuF| o,
G*tu 0 GioMnnani.
intyÈ dalL 1wl@)o ^truìoni à.lliîhìuìo p6o ìl Cntu dì di
NoÈ . "e
Storb deAi Eh iîeît"m, Rr
pànd di Pìde"ù"i "hìn. tropaie
na
t9
'tudìp p 7 9 82,
97
Le varie soluzioni di articolazioni dei corpi di labbrica sono riferibili e leggibili in un disegno complessivo urbano, connotato da norevoli variazionivolumetriche a seconda della posizione e dei rappord dell'edifìcio con laviabilità, sia interna, siaesterna.ln taleotticasi precisano comesceltecalìbrare i prospeni "esterni" di alcuni istituti, rìvolti verso ilvialedej Musei, con la soluzione absidata dell'istituto perla Storia dell'Arte antica, accesso esterno almuseo archeologico e gipsoteca (r4gg. lJ, lQ o, con ancor maggiori efferti scenografici, il lungo fronte ricurvo dell'istituto dì Geologia e Mineralogia (lg: 1 8-20), la cui attenzioneformale è riservata alla duplice funzione di fondale della strada da prolungarsi per il collegamento con S. Lorenzo lvia degli Au.oni) e di elemenro baricenrr.co. ver: e propria cerniera della curva delviale dei Musei, con le due ali concave aperre verso la citrà, desdnate acontenere i due musei di Geologiae Mineralogia3o.
1919-31. Dall'indebolimento del piano Boxo-Giouan oni a
nuoue
przpoiz
Dopo una lunga sospensione dei lavori durante ilconflitto, nel 1919-20 si ultimarono alcuni tra gli edifici iniziari tra il t9t t ed il 1912. Nei primi anni Venti inoltre sembrò rìemergere la possibilità di realizzare il progetto del i908, come si evince dalle parole dell'ingegnere capo Raffaele Fulvio, nella descrit one dell'edificio dell'Istituto di Igiene, uldmato nel I 920 e ancora oggi ancora esistente (Fisiologia e Chimica biologica): "elevaro sulle già costruite fondazioni, sorge sull'area compresa fra il viale a Sud del Policlinico Umberto I ed il futuro viale Centrale della costruenda Città Universitariae piir precisamente con I'asse orienraro daovesr a esr sulla biseftrice dell'angolo formato con l'inconrro del prolungamenro delvìale della Regina col viale Cenrrale suddetto"sr.
Questo nonostante un marcato scetticismo del Mìlani, che nel 1918, riferendosì al pianoTonelli, riportava: "di questo bel sogno per ora non se ne è
realizzata che unapiccola parte
... tutto il resto per varie vicende è rima-
sro fino ad oggi allo stato di progetto"3'?.
roM. CENroFANrr,,t.
.t,lÌa
nota 77, p.
13. 31
AC',M.PI., Dir
Ge".
I'truzio".flp.,
h.7, cóll,ldó 29 gennaio 1921. 3: C. B. MrL{Nr,,l. .t àlh noa47, p.
)3. G. c.ravtÌrNoNt, Q!6rioni eàlizie n nan.ani,mn al ?ìana g.n.ruL d.lb .o-
3)
nu ndzio"i.iúadi
e,
À 'Anr^i d'ìn3e-
dìrchitdtùradellaSocÈrà degli e degli tuchitetti Itatiani", nn. t5 t6, t918, pp.225 232 e 24t 256, ci ÉzioncbÉnó da p.229. gneia
e
Ìngegneri
ú F. CLN.aNN! Lè opn à.1 Gorcmo
Neìanab afaúre d. a cìúà dì Rana.in 'Capjtalinm,,
con
98
n-
7
, 1925, pp.
planineriaaffne
al
4034t2,
progdto Bo(o
Piir articolata la posizione del Giovannoni che, sempre nel 1918, in un dettagliato studio sulsistema delle comuni€azior'i aP.or;.a, (fg. 2V àinostrava ancora inc€rtezza: "Inrorno al Policlinico dovrebbe elevarsi la città universitaria. Se essa sorgerà dawero nell'a-rea assegnamle, o se piunosro non occupedL ilrenangolo del Castro Pretorio, ose invece non emigreràj frasragljandosi, in località compleramenre diverse, non è possibile ora dire"; rincarando ladosecon un affondo contro un'criterio di spicciola opportunità fittizia" adottato sino ad allora per la scelta del luogo, senza alcuna considerazione dì "una sicura previsione basarasui dari generali della zona adarta e delle comunicazioni adeguate". Si soffermava poi sull'jmportanza dela suo parere desrinata a "divenire una deÌle maggiori vie, forse ilCorso, della nuova ciftà", crit;cando la caftiva qualirà deldisegno delle piazzeTiasimeno, della Regina, Galeno, 'templici inconrridistrade", senza prefigurare tuaavia una possibile connessionecon la costruenda sede universitariasr. In effeni I'idea di porrare a compimento ilpiano del 1908 rimarrà viva sino a metà anni Venri, ranto da essere ancora inserira nel 1925 tra le opere
l'arteria di viale della ReBina,
del Governo per la città di Romasa
e
nel piano della "Grande Roma' di
Marcello Piacentini (lg.
l'Università veniva chiaramente rappresenrara nella configurazione previsra nel 1908, postaal cenuo delnuovo sistema viario scaturenre dall'arretramento della srazione ferroviaria 'al di lìL delle mura", verso la quale avrebbe dovuro confluire il prolungamento di viale della Regina, ribadito anche ne1 piano del G.U.R. (1929). .rara Lollegàm àl cenuo (torico atrraverso un srsreUnrver"irà che 2B)35, dove
'arebbe
rna srradale
piirdiretto, mediante
nuovo quartiere da insedìarsi nel
la biforcazione previsra da Piacentini nel
Cxtro Pretorio* (fg. Z9).
Nel 1925 il Ministero dell'Educazione Nazionale commissionò ad Arnaldo Foschini il progetto delle nuove facoltà di Giurisprudenza e Lenere-Filosofia in prossimità di S. Andrea della Valle, programma da at ruarsi con I'apertura di corso Rinascimento, seguendo le direnive della "Variante generale" del 1925-26, scat'.rita è,alla commissione insediata nel 1923 (M. Manfredi, F. Cremonesi, R. Bonfiglietti, G. Giovannonie M. Piacentini)37.
Nonosrante nelÌaVariante non fosse piir prevista l'ubicazione della sede
universitariaadiacenrealPoliclinico,nelmarzodel l926venneredattodalingegnere del Cenio Cir ile Tullio \icoli u l circosranriato progerro per una "Casa del Goliarda' (fg. 30-32).|;mponente edificio, ubicato nella fasciadi rispetto rra viale delÌa Reginaevia delCastro Laurenziano, eracostituito da seicorpi difabbrica collegari daportìci, disposti in mododacreare ampi cortili interni; gli edifici, trattati seguendo un linguaggio echeggiame
rn reuiuhardo
cinquecentesco, erano affìancad da un area destina-
spon, che si sarebbe sviÌuppara sulsedime poi urilizzato per costruire 1'Istituto Superiore di Sanità33. La decisione di realizzare il Ministero della R. Aeronautica sul viale Castro Prerorio (1929), con disegni di Roberto Marino, diede il colpo di grazia ad un piano oramai agonizzante. Ma prima del progetto coordinato da Piacentini va registrato il tentativo di proporre una soluzione alternariva da parte di Giovannoni e Milani, presenrara il 30 giugno 1930 al Mìnisrro dell'Educazione Nazionale Balbino Giuliano. ln un'ampia relazione i due sonolineano la difficoltà di concenrrare rurte le facoltà neLla ora delimitata a ovest dal prolungarnento di viale del Policlinico, mentre il progetto del 1908 "si svolgeva in modo organico, rÌra allo
spondente ad es;genze che per molti aspetti erano meno vasre delle artuali".ln talsenso proponevano diutilizzare un'area esterna al recinro di quello che poi sarà lacittà degli srudi piacentiniana, "rerrostante all'isolato oc-
cupato dagli istituti di Anatomia e Odontoiatrìa", tra le attuali viale Ippocrate e via Pavia3e. l,a proposta generale, denominata "Progetto sommario d; sisremazione definitiva. SoluzioneA"'0 prevedeva quindi due nucÌei principali (fg:33). Il primo, compreso cra viale delPolìclinico, viale dell'Università, viale della Regina e via dei Frenrani (prolungata con vita prospettica verso la colonna sita nel piazzale antistante la basilica di S. Lorenzo fuori le mur a). er r organizzato
'u
sta piazza cenrrale, sulla quale confluivano due arterie ortogonali.
le principale, in asse con
Il via-
il grande edificio rrìpartito del Rettorato con le
facoltà di Giurisprudenza, Lettere e Scienze Poliriche, si sarebbe sviluppato alla confluenza di due arterie diagonali cheaggiravano l'edificio centrale; un secondo viale di attraversamento nord-sud avrebbe diviso il ter-
Ld
Ciià Uhir.ritaid li
Rond. Ddl ptu:aeúo
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M. Pt^cENîlN|
d.n,
La Cra"d. Rana,
ìbì
4r3-420. Un anicipniane del pi,no è nppBenúú nelh planimerir ìneEnre alla dsùuiturazione viaia delh pp.
zona úa
pìm Drbùinie C6tu
lrerorio, con la dicirum 'Prog{to liacentini n. 2", d*abilc ,1 1924, conscr va.a
À
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At.hteiÒ CSSttR,k"da .UCAR,
8,72. "r
Y.8., Il pnbhna
delle aree
h.6.m?.hùt eia Pftblìa
c
otupat dzl-
delC6ta n. 4, )925, pp.
in
"Capnaliùn,, 21{'217. Uldiori apprcfondinenti del piano piacentìniano sono inA. NEzr, Zd
liknuìaiì
netropolìtan. nadel,e: ld Rnhd" di Mdt.Uo Pidenî'nì,in n. 376, 1926, pp. 2t4-263. "Enpóriùn\, 3t Cft. ll q,aniere . il ú^a del
'Gúnù
lt,a.t-.,r,,
a
cura
Roma 1994, pp.33 od
diG- Spagnesi,
3t, 194
198.
Ìlprogdto èconÈry{o in ASR,
GCR, e a1, b. 1068! !n dfùimen,ó,lla Cra delGolia.da si ha ìn una Ìcren che lieùo Fedclc, hinìsúó ddÌ, P Isúuzione, invia àlrriore DeÌvecchìo neÌ 1927, cÒnsryra in AîcHr!,ro SroRrco S^r'rEN7-A
P.ni !,
UNNtrR$rA Dr Ror!{A,
anìa
Athìt.nanno Unì,eni4rìa,
AlcHrvro Sroruco sAfl EN7l
UNNERSTTA Dr RoMA, fasc. 2, rehzione del 30
q
CtRaIR,
b.
I,
giugno 1t30.
Ìl disegno conispondente alla rchzione
d€s.rnh è.onservab in Ar.hivió CSSARfo do
BotùGìadkh,ki dlb ùíùè tt p.Í. tîifld /ì Pìdft tì"i
"
Gìod"kanì,
c. 2, 9ó.
99
,
ACS, PC.M.,1934,36,tas._5^, n. 2866/2,2t giúgno 1931. Il docunenro
è
Nrcoloso, Pìae"n"i . Matuli ì ,ella .inà rki,.ritutudi Rana t932 t 935. i Ln"i,ótrà. cìtato ecomnenràro in P
lz .ina ..., cn. dla noe 5, pp.23t'24, il Nicoloso, che non nenziona ilpìano
Bóro Giovannoni, dùìbuisc€ la{elB dclì úea dtualead un'ideaorìgìnale che Pircentin i !vrebb€ svilupprc già nel
l9t 6-
't A. MrNîoN! A/.hr.bt
z
dtb.olls' n
àellbthíîútutu iîal;dnd, pino Nowc"ra, 'tolia à.ùt^ di C. Ciù..t e G. Muntore, Milano 2004, p. 27t. , ACS, P C. M., t934 -36, 16._ 5 I r, n. Rona, ìn
2A6611,25 ]uÈlio t933.
100
reno
a
coltà
e
disposizione in quartro grand; lorri, nei quali erano ubicati serre fa, la Casa dello Srudente. Nel secondo nucleo esterno, a londale del
prjmo rrafto dell'attuale viale lppocrate, si rrovava la Scuola di Architertura, preceduta sui lati delviale dal Museo dei Gessi, Biologia, Radiologia e Antropologia. Tàle proposta era accompagnata da una seconda opzione formulata da Giovannoni e Milani, allineata alle scelre della "Varianre" del 1925,26, che conremplavala tripartizione Sapienza, S. Pietro in Vincoli, Policlinico. Nel giugno del 1931 una commissione, formata tra gli altri dal rettore Pietro De Francìsci e da Edmondo Del Bufalo, senarore e segrerario della federazione fascista ingegneri, giudicò positivamenre la soluzioneAdel progerto Giovannoni-Milani, pur rimarcando alcuni diferd ecritìcando lastima di unequivalenza di spese trale due soluzionie'. Ma di lì a poco si sarebbe arwiara la vicenda del piano Piacentini, "ele, mento chiuso di unacittà per parri",'?, certamenre all'opposro deÌ sisrema aperto che sin qui si è cercato di descrivere. Un'ultima notazione da riferirsi ancora una volta all'annoso problema delCastro Pretorio: nel 1933 Alfredo Rocco, neo rertore della Sapienza, in una letrera a Mussolini annunciava la prepamzione di uno "srudio per la sistemazione dell'area di Castro Pretorio, perché in un futuro prossimo la bellissima Città degli Studi non sia soffocara da11a mancanzadi spazio ... ilmagnifico quadrilarero ... porrebbe accogliere, per esempio, nel cenrro la nuova biblioteca e lescuole e gli istiuti superiori, ancoradispersi perlacittà". Citando il progetto Tonelli, Rocco chiedeva al Duce la disponibilirà di un'area di almeno 40.000 metri quadrati "verso I'angolo che guarda la nuova Città degli Studi da te volutd"3. Iporesi in parre percorsa negii anni Sessanta, con la realizzazione della Biblioteca Nazionale, in parte fors€ ancora oggi p€rcorribile, con l'utilizzo dellavasra area occùpara dalle caserme.