Diritto penale dell’informatica Patto d’aula orario lezioni - ricevimento; uso di codice penale aggiornato; Libri di testo C. Pedrazzi, Introduzione al diritto penale, Cusl, 2003; C. Pecorella, Diritto penale dell’informatica, ristampa con aggiornamento, Cedam, 2006 Modalità d’esame Frequenza Organizzazione del corso •
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Funzioni e limiti del diritto penale
Definizione di reato Quando un determinato comportamento costituisce reato?
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Il reato: definizione sostanziale
Comportamento Comportamento umano ritenuto in un dato momento storico incompatibile con una ordinata e pacifica convivenza
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Il reato: definizione formale art. 17 c.p. Comportamento umano al quale la legge riconduce una sanzione penale • Ergastolo • Reclusione • Multa
• Arresto • Ammenda
Per i delitti
Per le contravvenzioni
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Esempio (1) Art. 630 c.p. Sequestro di persona a scopo di estorsione
“Chiunque sequestra sequestra una persona persona allo allo scopo di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto come prezzo della liberazione è punito con la reclusione reclusione da da 25 a 30 anni”.
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Esempio (2) Art. 697 c.p. Detenzione abusiva di armi
“Chiunque detiene armi o munizioni senza senza averne averne fatto denuncia all’Autorità, quando la denuncia è richiesta, è punito con l’ arresto arresto fino a 12 mesi o con l’ ammenda ammenda fino a € 371”.
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Reati • codice penale (tre libri); • codice civile; • leggi speciali (es. mercati finanziari, ambiente, stupefacenti, urbanistica, armi)
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Altre categorie di illeciti Illecito amministrativo Sanzione amministrativa pecuniaria (legge del 1981 estende alcune garanzie tipiche dell’illecito penale all’illecito amministrativo perché l’afflizione è la medesima)
Illecito civile Risarcimento Risarcimento del danno (art. 2043 c.c. “qualunque fatto doloso, o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcirne il danno”)
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Scelta tra gli illeciti Criteri e limiti al potere discrezionale del legislatore nella selezione dei fatti penalmente rilevanti (principi (principi costituzionali) costituzionali ) • Principio di offensività (punibili solo fatti che ledono o mettono in pericolo un bene giuridico; es. vita e incolumità individuale, patrimonio, libertà personale)
• Principio di sussidiarietà (diritto penale come ultima ratio) ratio)
• Principio di proporzione (tra fatto punibile e sanzione minacciata; minacciata; art. 13 Cost.)
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Coesistenza di diversi tipi di illecito Lo stesso fatto può integrare un illecito penale e un illecito civile o amministrativo Si veda ad es. il secondo comma dell’art. 185 c.p. “Ogni reato, reato, che abbia cagionato un danno patrimoniale patrimoniale o non patrimoniale, obbliga al risarcimento il colpevole e le persone che, a norma delle leggi civili, debbono rispondere per il fatto di lui”
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Coesistenza tra illecito amministrativo e penale In linea di massima poco giustificabile, essendo questi tipi di illecito sanzionabili in misura analoga, almeno sotto il profilo della sanzione pecuniaria. Tuttavia, il lgs, in modo un po’ arbitrario, ha previsto la coesistenza delle due sanzioni: duplicazione di sanzioni con diverse etichette (una penale, l’altra amministrativa), ma sostanzialmente coincidenti, per un medesimo comportamento. comportamento.
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Unità dell’ordinamento giuridico Uno stesso fatto non può essere illecito per un settore dell’ordinamento ed essere contemporaneamente contemporaneamente ritenuto lecito in un altro
Il sistema fornisce gli strumenti per evitare eventuali contraddizioni ed assicurare così coerenza all’ordinamento (cause di giustificazione)
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Caratteristica della legge penale: l’obbligatorietà Art. 3 c.p. Obbligatorietà della legge l egge penale “La legge penale penale italiana italiana obbliga tutti coloro che, cittadini o stranieri, si trovano nel territorio dello Stato, salve le eccezioni stabilite dal diritto pubblico interno o dal diritto internazionale (casi ( casi di immunità; art. 90 e 68 Cost.). Cost. ). La legge penale italiana obbliga altresì tutti coloro che, cittadini o stranieri, si trovano all’estero, ma limitatamente ai casi stabiliti dalla legge medesima o dal diritto internazionale”
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In sintesi • Abbiamo visto che: – costituisce costituisce reato solo il comportamento umano cui è ricollegata dalla legge una sanzione penale; – il legislatore non è del tutto libero nella scelta di rendere penalmente penalmente illecito illecito un comportamento
• Ricordate che: – l’illecito l’illecito penale non è l’unico tipo di illecito illecito previsto nel nostro ordinamento; – i diversi tipi di illecito si riconoscono sulla base della sanzione per essi prevista
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Funzioni e limiti del diritto penale Reato Presupposti
per il ricorso allo strumento
penale Ragioni che giustificano l’inflizione della sanzione penale (problema ( problema di legittimazione dell’intervento penale) penale)
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Teorie sugli scopi della pena Teoria retributiva (pena come ‘retribuzione’ per il male arrecato con il reato)
Teoria generalpreventiva (pena come mezzo per dissuadere la generalità dei consociati dal commettere reati)
Teoria specialpreventiva (pena come mezzo per prevenire futuri reati da parte dello stesso autore di reato, es. recidiva)
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Quale teoria può accogliersi In uno Stato come quello delineato dalla nostra Costituzione (laico, secolarizzato e pluralista, artt. 1 ss. Cost.) possono accogliersi solo teorie relative relative,, che legittimano la pena per gli scopi che persegue
• Va esclusa esclusa la la teoria retributiva, retributiva, che presuppone l’affermazione di un’idea superiore di giustizia, da realizzarsi sempre e comunque
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Teoria della prevenzione generale La pena, per il suo carattere afflittivo, ha una duplice funzione: • una funzione di intimidazione per il suo carattere afflittivo (dissuade dalla commissione del reato) • una funzione di orientamento culturale nel lungo periodo (induce al rispetto della legge per una spontanea adesione ai valori anziché per il timore della pena)
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Teoria della prevenzione speciale La pena inflitta all’autore del reato mira a prevenire la commissione di futuri reati in tre modi • Con la risocializzazione (favorendo il reinserimento del reo nella società rispettoso della legge penale) • Con la intimidazione per il carattere afflittivo (ove il soggetto non sia ‘risocializzabile’) ‘risocializzabile’) • Con la neutralizzazione (ove non siano realizzabili i precedenti obiettivi) obiettivi)
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Il diverso ruolo della pena: conciliabilità delle due teorie preventive La pena svolge un ruolo diverso nel momento della minaccia e minaccia e in quello della sua inflizione e esecuzione • Nella fase della minaccia, la pena mira a soddisfare esigenze di prevenzione generale • Nella fase della inflizione e della esecuzione mira invece a distogliere il reo dalla futura commissione di nuovi reati • Vanno quindi accolte entrambe
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Nessuno spazio per la teoria retributiva? Pedrazzi: Teoria della prevenzione generale e della prevenzione speciale non si escludono ma si completano. Alla prevenzione generale deve aggiungersi la prevenzione speciale poiché la pena non può proporsi una definitiva emarginazione del condannato: condannato: il suo contenuto e le sue modalità di esecuzione devono mirare al recupero sociale di quest’ultimo. Ma la pena non può adempiere a queste funzioni se non è intrinsecamente giusta e se non è avvertita come tale sia dalla collettività che dal singolo che la subisca. Giusta è la pena retributiva, conseguente a un fatto illecito e commisurata alla sua gravità 21
La minaccia della pena Limiti al potere discrezionale del legislatore legislatore di di decidere la pena per un determinato reato • Art. 27 comma 3 Cost. (“le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione rieducazione del condannato”)
• Art. 27 comma 1 Cost. (“La responsabiltà penale è personale”) • Art. 3 Cost. (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, li ngua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”) (proporzione tra fatto punibile e sanzione minacciata) (proporzione tra fatto punibile e colpevolezza individuale) individuale) 22
Art. 27 Cost., comma 1 “La responsabilità responsabilità penale è personale”: personale”: la pena non potrà risultare sproporzionata rispetto alla colpevolezza individuale. La sanzione penale non può ambire ad alcun effetto rieducativo se applicata nei confronti di quei fatti che non sono stati voluti, né erano evitabili usando la dovuta diligenza. La pena non deve essere avvertita dal reo come una punizione ingiusta o eccessiva.
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L’inflizione della pena Limiti al potere discrezionale del giudice nel decidere la pena per un determinato reato • divieto di infliggere una pena sproporzionata al fatto commesso, in forza di esigenze di prevenzione speciale • Esigenze special-preventive special-preventive potranno operare solo a favore del reo, nel senso di diminuire la pena così calcolata rispetto al singolo autore • divieto di infliggere pene esemplari, in forza di esigenze di prevenzione generale: non è possibile strumentalizzare il reo e infliggergli pene più severe per distogliere la generalità dei consociati dalla commissione dello stesso reato (certezza della pena, principio di irretroattività, uguaglianza) • Art. 133 c.p. (gravità del reato: valutazioni agli effetti della pena)
Gravità del reato (es. natura, specie, mezzi utilizzati, gravità danno);
Capacità a delinquere del colpevole (motivi a delinquere, precedenti penali, condotta contemporanea o susseguente, condizioni di vita) 24
In sintesi • Abbiamo visto che: – la sanzione penale assolve una funzione di prevenzione generale e speciale a seconda dei momenti considerati (minaccia/inflizione ed esecuzione); – nel nostro ordinamento ordinamento secondo l’orientamento l’orientamento prevalente la pena non non persegue persegue una funzione retributiva del retributiva del male commesso con il reato
• Ricordate che: – esigenze di prevenzione speciale non possono giustificare una pena eccedente la colpevolezza per il fatto commesso; – non sono sono ammesse ammesse pene ‘esempla ‘esemplari’ ri’ FINE 25
Principi di carattere Costituzionale (o di altre fonti sovraordinate) a garanzia del cittadino
Principi Costituzionali • il principio di legalità (art. 25); • il principio di irretroattività (art. 25); • il principio di colpevolezza (art. 27);
Se una norma incriminatrice non rispetta tali valori è suscettibile di eccezione di illegittimità costituzionale (lo stesso principio - in linea di massima - vale anche per i principi non espressamente previsti, ma ricavabili dalla Costituzione, es. p. proporzione, extrema ratio, ratio, offensività) 26
Fonti sovraordinate Principi costituzionali ricavabili dal sistema Principi costituzionali espressi Norme ordinamento comunitario Convenzioni internazionali alle quali lo Stato italiano abbia aderito impegnandosi al loro rispetto
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Fonti sovraordinate extranazionali Vincoli alla potestà legislativa Art. 117, comma 1, Cost. “La potestà legislativa è esercitata esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali”.
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Principio di legalità Art. 25, comma 2, Cost. “Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso”. (terzo comma: “Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge”) • Riserva di legge in materia penale • Principio di determinatezza; • Principio di precisione; • Principio di tassatività
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Riserva di legge La disciplina dei presupposti e del contenuto della responsabilità penale è riservata al Parlamento: • Legge in senso formale (art. 70 ss. Cost.) • Legge in senso materiale (atti aventi forza di legge); l’iniziativa è del governo - Decreto-legge tempestivamente convertiti (art. 77 Cost.) - Decreto legislativo (art. 76 Cost.); delega al governo per una determinata materia Non operano in materia penale le penale le fonti di produzione normativa di rango inferiore, come i regolamenti (emanati dal potere esecutivo) e la consuetudine 30
Fonti secondarie La fonte secondaria può solo specificare, dal punto di vista tecnico, tecnico, elementi del fatto già contemplati dalla legge che configura il reato
Esempio: Specificazione con decreto del Ministro della Sanità degli additivi chimici dei quali è vietato l’uso nei prodotti alimentari, oppure delle sostanze stupefacenti stupefacenti alle quali fa riferimento la relativa disciplina penale
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Principio di determinatezza Dall’art. 25 Cost., e in particolare dal principio di riserva di legge, discendono una serie di principi (determinat (d eterminatezza ezza e precisione) che attengono al contenuto della norma penale, alle modalità con cui le norme devono essere formulate per svolgere funzioni di politica criminale ed evitare la “supplenza” giurisprudenziale
Oggetto della norma penale può essere solo un fatto suscettibile di essere accertato e provato nel processo
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Esempio Art. 603 c.p. “Chiunque sottopone una persona al proprio potere, in modo da ridurla in totale stato di soggezione, è punito con la reclusione da cinque a quindici anni”
Corte Cost., 8 giugno 1981, n. 96: illegittimità costituzionale per violazione dell’art. 25, comma 2, sotto il profilo della d ella determinatezza, determinatezza, in quanto non è possibile dimostrare con sufficienti margini di certezza lo stato di totale soggezione 33
Principio di precisione Attiene alla descrizione della fattispecie e impone che la norma sia formulata in maniera precisa sia per il il cittadino sia per il giudice. Nella formulazione della fattispecie il legislatore si serve di: serve di: • Elementi descrittivi (fanno riferimento alla realtà sensibile, da chiunque percepibile) • Elementi normativi (richiedono la conoscenza di norme estranee alla fattispecie incriminatrice) - giuridici (es. proprietà, cosa altrui altrui)) - extra-giuridici extra-giuridici (es. “comune sentimento del pudore”) - rischio di discrezionalità al Giudice 34
Principio di tassatività
La norma penale è applicabile solo ai fatti in essa espressamente previsti come reato (nullum (nullum crimen sine lege) lege) La legge penale deve inoltre stabilire la pena corrispondente a ciascuna figura di reato ( nulla poena sine lege) lege) Il principio è previsto dalla d alla Costituzione, ma prima ancora è stato sancito dall’art. 1 c.p. “nessuno può essere punito per un fatto che non sia espressamente espressamente preveduto come reato dalla legge, né con pene che non siano da essa stabilite”. 35
Conseguenze principio di tassatività Ne deriva il divieto divieto per per il giudice di applicare la norma penale per analogia (in (in malam partem a sfavore del reo), reo), ossia a casi simili a quelli espressamente espressamente previsti, a casi cioè che non sono espressamente espressamente disciplinati ma che presentano elementi di somiglianza con altri tipizzati dal legislatore. analogia vs interpretazione vs interpretazione estensiva Il lgs, nel descrivere la fattispecie (il fatto reato), non può utilizzare espressioni generiche come ad es. “in casi simili”, in “situazioni analoghe”, analoghe”, etc. 36
Funzione garantistica Essendo posti a garanzia del cittadino, i limiti posti al legislatore e al giudice dal principio di legalità possono essere ‘derogati’ ove si tratti di disposizioni che escludono o attenuano la attenuano la responsabilità (analogia in bonam partem) partem)
• ammissibile l’analogia a favore del reo; • ammissibile le cd. attenuanti generiche, generiche, la cui individuazione è lasciata alla discrezionalità del giudice; NB non deve però trattarsi di norme eccezionali
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In sintesi Abbiamo visto che: -in materia penale vige una riserva tendenzialmente assoluta di assoluta di legge: il potere esecutivo può apportare solo integrazioni tecniche che non comportano scelte politica criminale; -Dall’art. 25 Cost. deriva l’obbligo per il legislatore di formulare norme precise precise,, riferite a fatti empiricamente verificabili, verificabili, e per il giudice il divieto di applicarle a casi non espressamente previsti (analogia a sfavore del reo)
FINE 38
Il principio di irretroattività Art.25, comma 2, Cost. “Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso” commesso ” La legge penale non può applicarsi a fatti commessi prima della sua entrata in vigore. Esigenza di certezza. Il principio si applica a tutte le norme che comportano una conseguenza sfavorevole sfavorevole per il reo: • Nuova incriminazione • Circostanze aggravanti • Nuove pene • Inasprimento delle pene 39
Successione di leggi penali Art. 2 comma 1 c.p. “Nessuno può essere punito per un fatto che, secondo la legge del tempo in cui fu commesso, commesso, non costituiva reato”
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Disciplina delle modifiche normative • Irretroattività delle norme sfavorevoli • Retroattività delle norme ‘più favorevoli’ (non ha rango costituzionale, ma il principio corrisponde al principio di uguaglianza) - Abolizione del reato - Modifiche della disciplina precedente a favore del reo
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Abolitio criminis Art. 2 comma 2 c.p. “Nessuno può essere punito per un fatto che, secondo la legge posteriore, posteriore, non costituisce reato; e se vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali”
• Iperretroattività dell’abolitio criminis (travolge anche l’eventuale l’eventuale sentenza di condanna definitiva) • Esigenze di uguaglianza e di giustizia (art. 3 Cost.) 42
Esempio 1 Art. 670 c.p. - Mendicità “ Chiunque mendica in luogo luogo pubblico e aperto aperto al pubblico è punito con l’arresto fino a 3 mesi. La pena è dell’arresto dell’arresto da 1 a 6 mesi se il fatto è compiuto in modo ripugnante o vessatorio, ovvero simulando deformità o malattie, o adoperando altri mezzi fraudolenti per destare l’altrui pietà” • C. Cost. 28 dicembre 1995 n. 519: incostituzionale mendicità non invasiva (primo comma) - principio offensività (tranquillità pubblica e ordine pubblico), ragionevolezza; • articolo abrogato con la L. 25 giugno 1999 n. 205 - ora illecito amministrativo (depenalizzazione) 43
Esempio 2 Art. 587 comma 1 c.p. - Omicidio e lesione personale a causa di onore “Chiunque cagiona la morte del coniuge, coniuge, della figlia figlia o della sorella, nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia è punito con la reclusione da 3 a 7 anni”
Articolo abrogato con la L. 5 agosto 1981, n. 442 v. art. 575 c.p. - Omicidio (causa d’onore ritenuta inaccettabile e anacronistica); NB Semplice NB Semplice abrogazione di una fattispecie di reato (norma speciale) non comporta automaticamente la liceità del comportamento se lo st esso rientra in una norma di carattere generale 44
Modifiche favorevoli Art. 2 comma 4 c.p. “Se la legge legge del tempo in cui fu commesso il reato e le le posteriori sono diverse, si applica quelle le cui disposizioni sono più favorevoli al reo, reo, salvo che sia stata pronunciata sentenza irrevocabile”
• Confronto in concreto tra la legge in vigore al momento del fatto e la legge successivamente intervenuta (o intervenute) • Anche legge intermedia cioè di una legge entrata in vigore successivamente al momento del fatto ma poi sostituita s ostituita al momento dell’accertamento • Limite del giudicato (non opera la iperretroattività come per l’ abolitio criminis per esigenze pratiche) con limite tuttavia deroga introdotta nel 2006 45
segue Art. 2 comma 3 c.p. “Se vi è stata stata condanna a pena detentiva detentiva e la la legge posteriore prevede esclusivamente la pena pecuniaria, la pena detentiva inflitta si converte immediatamente nella corrispondente pena pecuniaria ai sensi dell’art. 135” Art. 135 disciplina il criterio di ragguaglio: ci dice quanto vale in termini monetari un giorno di pena detentiva Comma aggiunto dalla L. 25 gennaio 2006 n. 85
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Esempio Art. 403 comma 1 c.p. “Chiunque pubblicamente pubblicamente offende una confessione religiosa, religiosa, mediante vilipendio di chi la professa, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000” 5.000”
Articolo modificato dalla L. 25 gennaio 2006 n. 85 In precedenza la pena era della reclusione fino a 2 anni
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Deroghe alla retroattività della legge più favorevole Art. 2 comma 5 c.p. “Se si tratta di leggi eccezionali o temporanee, temporanee , non si applicano le disposizioni dei capoversi precedenti” Ratio: necessità di salvaguardare l’efficacia general preventiva Sono leggi eccezionali quelle eccezionali quelle emanate in una situazione oggettiva di carattere eccezionale (es. leggi di guerra); g uerra); Sono leggi temporanee quelle temporanee quelle che prevedono la durata della loro vigenza e in particolare la data della cessazione della loro efficacia.
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Ulteriore deroga alla retroattività - sesto comma art. 2 c.p. Le eventuali disposizioni più favorevoli contenute in un decreto-legge non convertito o convertito o convertito con emendamenti non emendamenti non potranno più essere applicate retroattivamente ai fatti commessi prima della loro emanazione atteso che ai sensi dell’art. 77 Cost., comma 3, i decreti perdono efficacia sin dall’inizio se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione
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In sintesi • Abbiamo visto che: – la legge penale non si applica ai fatti commessi prima della sua entrata in vigore; - l’ irretroattività della irretroattività della legge penale è sancita a livello costituzionale, nell’ art. art. 25 Cost. art, 2 c.p. comma 1; 1; - si applicano invece retroattivamente quelle leggi, successive al fatto, che ne escludono o attenuano la sanzione (art. ( art. 2 c.p. comma 2 e 4); 4); - la retroattività della legge successiva più favorevole (nei favorevole (nei limiti indicati nell’art. 2 c.p.) è imposta dal principio di uguaglianza, sancito dall’ art. art. 3 Cost. Cost. (con limite comma 5 e 6 per leggi eccezionali o temporanee)
FINE 50
Il principio di colpevolezza Art. 27, comma 1, Cost. “La responsabilità penale è personale personale” ”
Garantisce al cittadino che nessuna sanzione penale potrà essergli inflitta se non sarà rimproverabile per il fatto commesso • Divieto di responsabilità per fatto altrui
• Responsabilità per fatto proprio e colpevole (Corte Cost. 1988); non avrebbe senso la finalità rieducativa nei confronti del soggetto al quale non può essere mosso alcun rimprovero quantomeno a titolo di colpa (nulla poena sine culpa )
• Divieto di responsabilità oggettiva 51
Gli interventi della Corte Cost. Affinché l’art. l’art. 27, primo comma, della Costituzione sia penalmente rispettato è indispensabile che tutti gli elementi che concorrono a contrassegnare il disvalore della fattispecie siano investiti dal dolo o dalla colpa e colpa e siano quindi rimproverabili all’agente • Corte Cost. 24 marzo 1988 n. 364 • Corte Cost. 13 dicembre 1988 n. 1085 Non è quindi ammissibile una responsabilità penale per un fatto commesso rispetto al quale q uale non sia stato accertato ilil dolo o la colpa del soggetto che ha agito
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La responsabilità oggettiva
Attribuzione della responsabilità penale prescindendo dall’accertamento dall’acce rtamento del dolo o della colpa
Art. 42 comma 3 c.p. “La legge determina determina i casi casi nei quali quali l’evento è posto altrimenti a carico dell’agente, come conseguenza della sua azione od omissione” NB. L’unico elemento che lega l’evento con l’azione o l’omissione dell’agente è il nesso causale: la responsabilità responsabilità è per fatto proprio, ma difetta la colpevolezza
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Ipotesi di responsabilità oggettiva La responsabilità oggettiva può riguardare: riguardare: - l’intero fatto; - l’evento; - elementi del fatto diversi dall’evento.
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Esempio 1 Art. 116, comma 1, c.p. “Qualora “Qualora il reato reato commesso sia sia diverso da quello quello voluto da taluno dei concorrenti, anche questi ne risponde, se l’evento è conseguenza della sua azione od omissione”
Criterio mera causalità materiale: l’evento diverso sia conseguenza della sua azione od omissione Corte Cost. prima del 1988 ha escluso l’illegittimità della norma per contrasto con l’art. l’art. 27, comma 1, Cost. ritenendo tuttavia che il reato diverso possa essere attribuito al concorrente che non lo ha voluto solo nel caso in cui tale reato fosse “prevedibile” 55
Esempio 2 Art. 588 c.p. “Chiunque partecipa partecipa a una rissa è punito con la multa fino a euro 309. Se nella rissa taluno rimane ucciso o riporta lesione personale, la pena, per il solo fatto f atto della partecipazione alla rissa, è della reclusione da 3 mesi a 5 anni”.
• Reati aggravati dall’evento • Delitti preterintenzionali (criterio della responsabilità oggettiva è diverso da quello della preterintenzione)
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Esempio 3 Art. 609-sexies 609-sexies c.p. c.p. “Quando i delitti delitti previsti negli negli artt….[reati contro la libertà libertà sessuale] sono commessi in danno di persona minore di anni 14…, il colpevole non può invocare, a propria scusa, l’ignoranza dell’età della persona offesa”.
Elemento del fatto diversi dall’evento: vittima minore di anni 14
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Che fare? Come deve comportarsi il giudice quando si trova a dover applicare una norma che configura un’ipotesi di responsabilità oggettiva? • può sollevare questione di legittimità legitt imità costituzionale • può interpretare la norma in modo conforme al dettato costituzionale, introducendo in via interpretativa un coefficiente di colpevolezza (minore certezza)
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In sintesi • Abbiamo visto: - in base al principio di colpevolezza, l’inflizione di una sanzione penale presuppone la rimproverabilità del fatto all’agente a titolo di dolo o dolo o di colpa colpa;; - il principio di colpevolezza è sancito a livello costituzionale, nell’ art. art. 27 comma 1 Cost. secondo l’interpretazione della Corte Costituzionale a partire dal 1988; • Ricordate che: - la responsabilità oggettiva è in contrasto con l’art. 27 comma 1 Cost.; - le ipotesi di responsabilità oggettiva ancora presenti nel nostro ordinamento, se non portate davanti alla Corte Cost., devono quantomeno essere interpretate dal giudice in modo conforme al principio di colpevolezza
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Elementi essenziali del reato Gli elementi costitutivi del reato
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Teoria generale del reato Mediante un processo di astrazione astrazione e generalizzazione generalizzazione concettuale sono stati individuati gli elementi comuni alle varie tipologie di reato r eato,, che sono presupposto indispensabile per l’applicabilità della pena nel caso concreto
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Struttura del reato Teoria bipartita – Elemento oggettivo – Elemento soggettivo
Teoria tripartita – Tipicità – Antigiuridicità – Colpevolezza
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Teoria tripartita Riflette i passaggi logici che il giudice deve compiere nell’accertamento del reato: • verificare la tipicità tipicità del del fatto • poi la sua antigiuridicità • quindi la colpevolezza dell’agente rispetto a quel fatto
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Tipicità (1) Corrispondenza Corrispondenza del fatto concreto a quello descritto in una norma incriminatrice, come specifica forma di aggressione al aggressione al bene tutelato • nell’omi nell’omicidi cidio o il fatto tipico tipico consiste consiste nell’a nell’aver ver cagionato cagionato la morte di un uomo (art. 575 c.p.) • nel furto, furto, invece invece,, nell’impos nell’impossess sessamen amento to mediante mediante sottrazione della cosa mobile altrui (art. 624 c.p.)
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Tipicità (2) Il fatto concreto è tipico quando presenta tutti gli elementi oggettivi che caratterizzano quel singolo reato • Presupposti della condotta • Condotta – Oggetto materiale materiale
• Evento (se previsto) – Rapporto di causalità
• Offesa al bene tutelato – Danno o pericolo p ericolo 65
Antigiuridicità Contrarietà al diritto del fatto tipico, in quanto sono assenti assenti delle delle cause di giustificazione Rapporto di contraddizione tra il fatto e l’ intero ordinamento intero ordinamento Lo stesso fatto non può essere considerato considerato come lecito e illecito nelle diverse parti dell’ordinamento dell’ordinamento
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Cause di giustificazione Insieme delle facoltà o dei doveri derivanti da norme, situate in ogni luogo dell’ordinamento, che autorizzano o impongono la realizzazione di un fatto conforme a quello descritto in una norma penale
Le norme norme che che prevedono cause di giustificazione: • non non sono sono norme penali • non sono soggette alla riserva di legge e al divieto di di analogia
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Colpevolezza Insieme dei criteri dai quali dipende la possibilità di muovere all’agente un rimprovero per rimprovero per aver commesso il fatto antigiuridico
• Legame psicologico tra fatto e autore • Circostanze che incidono sulle capacità di autodeterminazione autodeterminazione del soggetto
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In sintesi • Abbiamo visto che: – il reato è composto invariabilmente invariabilmente da tre elementi: tipicità, antigiuridicità e colpevolezza; colpevolezza; – i tre tre elem elemen enti ti segn segnan ano o anch anche e l’ l’ ordine ordine logico logico che che il giudice deve seguire nell’accertamento del reato
• Ricordate che: – un fatto tipico può anche essere lecito, se commesso in presenza di una causa di giustificazione; – un fatto tipico e antigiuridico può antigiuridico può non essere punibile se manca la colpevolezza FINE 69
Reato di mera condotta Il fatto tipico consiste nel compimento di un’azione vietata o nella omissione di un’azione dovuta Es.:reato di ingiuria (art. 594 c.p.) “Chiunque offende l’onore o il decoro di una persona presente è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a euro 516”.
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Reato di evento Il fatto tipico consiste nella causazione di un evento naturalistico Es.: reato di inondazione, frana o valanga (art. 426 c.p.) “Chiunque cagiona un’inondazione o una frana, ovvero la caduta di una valanga, è punito con la reclusione da 5 a 12 anni”.
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Nesso causale Art. 40 comma 1 c.p. Rapporto di causalità
“Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se l’evento dannoso o pericoloso, pericoloso, da cui dipende l’esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione od omissione”.
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Accertamento Art. 41 comma 1 c.p. Concorso di cause “Il concorso concorso di cause preesistenti preesistenti o simultanee simultanee o sopravvenute, anche se indipendenti dall’azione od omissione del colpevole, non esclude il esclude il rapporto di causalità fra l’azione od omissione e l’evento”. Una condotta è causa in senso giuridico di un evento quando: è
conditio sine qua non dell’evento dell’evento (antecedente necessario);
l’evento non è addebitabile all’intervento di fattori eccezionali (vd. II comma art. 41);
73
Teoria condizionalistica o dell’equivalenza (causa come qualsiasi condizione senza la quale l’evento non si sarebbe verificato) • implica implica l’idea l’idea di una una normal normale e plurali pluralità tà di cause cause • individua la causa necessaria, non quella sufficiente (equivalenza) • procedimento di eliminazione mentale o giudizio controfattuale • Limite: incapacità a spiegare il nesso di condizionamento
caso talidomide
74
Integrazione Il sapere scientifico come base del giudizio sulla causalità • Leggi universali (se A, allora B) • Leggi statistiche – La prova della sussistenza del nesso causale si ha solo in una certa percentuale di casi – Si rende indispensabile la sicura esclusione di ipotesi esplicative alternative
75
Le concause Art. 41 comma 2 c.p. Concorso di cause
“Le cause sopravvenute sopravvenute escludono escludono il rapporto di causalità, causalità, quando sono state da sole sufficienti sufficienti a a determinare l’evento. In tal caso, se l’azione od omissione precedentemente commessa costituisce per sé un reato, si applica la pena per questo stabilita”.
76
In sintesi • Abbiamo visto che: – il reato può consistere in una azione o in una omissione,, oppure nella causazione di un evento omissione naturalistico, pericoloso o dannoso per il bene tutelato; – se il reato è di evento, il giudice deve accertare la sussistenza di un nesso causale tra causale tra la condotta dell’agente e l’evento che si è verificato
FINE 77
Reato commissivo Il fatto tipico consiste nel compimento di un’azione un’azione vietata o nella causazione di un evento lesivo evento lesivo attraverso un comportamento attivo Es.: abusivo esercizio di una professione (art. 348 c.p.) “Chiunque abusivamente abusivamente esercita esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a 6 mesi o con la multa da euro 103 a 516” 51 6”..
78
Esempio Es.: truffa (art. 640 c.p.) “Chiunque, con artifizi artifizi o raggiri, raggiri, inducendo taluno taluno in errore, procura procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa da euro 51 a 1032”.
79
Reato omissivo Il fatto tipico consiste nel mancato compimento di un’azione richiesta o nel non impedimento di un evento lesivo da parte di chi aveva l’obbligo giuridico di impedirlo • Reato omissivo proprio • Reato omissivo improprio
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Reato omissivo proprio L’azione prescritta è sempre collegata ad una situazione di fatto, al verificarsi della quale sorge l’obbligo di attivarsi Es.: omissione di soccorso (art. 593 c.p.) “Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni 10, o un’altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette causa, omette di darne immediato avviso all’Autorità è punito con la reclusione fino a 1 anno o con la multa fino a 2.500 euro”. Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso all’Autorità”.
81
Reato omissivo improprio Art. 40 cpv. c.p.
“Non impedire impedire un evento, evento, che si ha l’obbligo giuridico giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.
• Accertamento del nesso causale • Accertamento Accertamento dell’obbligo giuridico di impedire
82
Nesso causale L’omissione antidoverosa deve essere stata condizione necessaria dell’evento verificatosi • Giurisprudenza in tema di responsabilità omissiva del medico • Occorre una efficacia impeditiva sicura • Non sono sufficienti percentuali di successo lontane dalla certezza
83
Obbligo di impedire - concezione formale Il contenuto specifico dell’obbligo di attivarsi deve essere previsto (con sufficiente precisione): • dalla legge: • dal contratto (occorre però la concreta assunzione assunzione del ruolo di garante);
• precedente attività pericolosa (ipotesi discussa);
84
Posizioni di garanzia - concezione sostanziale L’obbligo deriva dalla sostanziale posizione di garanzia che un soggetto assume rispetto ad un determinato bene Posizioni di protezione • Di soggetti incapaci per età o per infermità • Di soggetti che intraprendono attività rischiose Posizioni di controllo • Su cose pericolose • Nello svolgimento di attività pericolose
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In sintesi • Abbiamo visto che: – il reato può consistere in una condotta attiva o omissiva;; omissiva – il fatto tipico di un reato omissivo può consistere:
nel mancato compimento dell’azione indicata dell’azione indicata dalla norma (reato omissivo proprio), oppure nel mancato impedimento di un evento che si aveva l’obbligo giuridico di impedire (reato omissivo improprio)
FINE 86
Forme di manifestazione del reato Reato consumato e reato tentato Tipicità del fatto
87
Reato consumato Il reato è consumato quando è stato integralmente realizzato il fatto previsto dalla norma incriminatrice • Si è realizzata la condotta vietata • Non si è tenuta la condotta doverosa • Si è verifica verificato to l’evento l’evento dannoso dannoso o pericoloso pericoloso
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Delitto tentato Art. 56 comma 1 c.p. Delitto tentato “Chi compie compie atti idonei idonei,, diretti in modo non equivoco a equivoco a commettere un delitto, risponde di delitto tentato, se l’azione non si compie o l’evento non si verifica”.
Anticipazione della soglia di rilevanza penale del fatto al momento della messa in pericolo del pericolo del bene protetto
89
Requisiti Rilevanza penale dell’attività volta alla realizzazione di un delitto, delitto, che che non sia pervenuta alla consumazione • Univocità Univocità degli degli atti posti in essere • Loro idoneità a realizzare il delitto
90
Univocità (1) La condotta dell’agente deve essere riconoscibile da un osservatore esterno come realizzazione di una volontà criminosa • esclusi gli atti preparatori • indi indisp spen ensa sabi bile le l’ inizio inizio dell’esecuzione
91
Univocità (2) Art. 115 c.p. Accordo e istigazione per commettere un reato “Salvo che la legge disponga altrimenti, altrimenti, qualora due o più persone si accordino allo scopo di commettere un reato, e questo non sia commesso, nessuna di esse è punibile per il solo fatto dell’accordo. Le stesse disposizioni si applicano nel caso di istigazione a commettere un reato, se l’istigazione è stata accolta, ma il reato non è stato commesso”.
92
Idoneità Adeguatezza causale della causale della condotta rispetto alla commissione del reato
Accertamento ex ante Rilevanza di tutte le circostanze esistenti esistenti al al momento dell’azione
93
Reato impossibile Art. 49 comma 2 c.p. Reato impossibile impossibile “La punibilità punibilità è altresì altresì esclusa quando, per la inidoneità inidoneità dell’azione o per l’inesistenza dell’oggetto di essa, è impossibile l’evento dannoso o pericoloso”. Es.: un Es.: un borseggiatore infila la mano nella tasca della giacca di un passeggero nella quale non si trova alcunché (reato impossibile impossibile per inesistenza inesistenza dell’oggetto)
94
Configurabilità del tentativo Il tentativo non non è è configurabile: configurabile : • nelle contravvenzioni – art. art. 56 c.p. c.p. (“delitto (“delitto tentato”)
• nei reati di pericolo – si anticiperebbe troppo la tutela penale
• nei delitti di attentato – il tentativo coincide con la consumazione
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Causa di non punibilità Art. 56 comma 3 c.p. Desistenza volontaria v olontaria “Se il colpevole colpevole volontariamente desiste dall’azione, soggiace soltanto alla pena per gli atti compiuti, qualora questi costituiscano per sé un reato diverso”. Es.: rapinatore Es.: rapinatore a mano armata, la cui attività sia già penalmente rilevante a titolo di tentativo, che volontariamente rinuncia a portare a termine la rapina (responsabilità solo solo per per gli eventuali reati concernenti le armi)
96
Circostanza attenuante Art. 56 comma 4 c.p. Pentimento operoso
“Se volontariamente impedisce l’evento, soggiace l’evento, soggiace alla pena stabilita per il delitto tentato, diminuita da un terzo alla metà”. Es.: omicida Es.: omicida che, dopo aver versato del veleno in dose mortale nel bicchiere della sua vittima, riesce ad impedire che questa muoia portandola di corsa all’ospedale per farla disintossicare
97
In sintesi • Abbiamo visto che: – i delitti sono punibili anche nella forma tentata tentata;; – le contravvenzioni sono punibili solo nella forma f orma consumata
• Ricordate che: – il tentativo non non è è configurabile nei delitti di pericolo e nei delitti di attentato; – si punisce il delitto tentato perché comporta una esposizione a pericolo del bene protetto
FINE 98
Reati di danno e di pericolo Diversità struttura - bene giuridico Tipicità del fatto
99
Reato di danno Lesione del bene tutelato attraverso un’azione o un’omissione vietata ovvero causando un evento naturalistico. Sia i reati di mera condotta che condotta che i reati di evento possono essere reati di danno La consumazione consumazione del del reato coincide con la lesione del bene
100
Esempio Art. 614 c.p. Violazione di domicilio
“Chiunque si introduce introduce nell’abitazione nell’abitazione altrui, altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi, contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero vi si introduce clandestinamente o con inganno, è punito con la reclusione da sei mesi a 3 anni”.
101
Reati di pericolo Il fatto tipico consiste in una condotta pericolosa o nella causazione di un evento pericoloso per pericoloso per il bene protetto. Il fatto punito è una probabile o possibile causa di un danno per l’interesse tutelato
102
Tipologia In base a come è stata formulata la fattispecie, distinguiamo: • i reati di pericolo concreto – accertamento del giudice sulla concreta pericolosità del fatto
• i reati di pericolo astratto – la pericolosità è valutata dal legislatore
103
Reati di pericolo concreto (1) Pericolo come requisito esplicito della esplicito della fattispecie Es.: Art. Es.: Art. 450 c.p. – Delitti colposi di pericolo “Chiunque, con la propria propria azione od omissione omissione colposa, fa sorgere o persistere il pericolo di un disastro ferroviario, di una inondazione, di un naufragio, o della sommersione di una nave o di un altro edificio natante, è punito con la reclusione fino f ino a 2 anni”. anni”.
104
Reati di pericolo concreto (2) Equivalente al ‘pericolo’ è la idoneità idoneità o o potenzialità potenzialità di di cose o situazioni a provocare determinati effetti Esempio: • art. 56 c.p. sul delitto tentato • disposiz disposizioni ioni che che fanno rifer riferimen imento to a ‘materie ‘materie esplode esplodenti’ nti’,, ‘sostanze stupefacenti’, ‘sostanza dopante’, etc.
105
Reato di pericolo astratto Il fatto sanzionato costituisce una tipica fonte di pericolo per il bene protetto Es.: art. Es.: art. 443 c.p. – Commercio di medicinali guasti “Chiunque detiene per il commercio, commercio, pone in commercio commercio o somministra medicinali guasti o imperfetti, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa non inferiore a euro 103”.
106
Anticipazione della tutela Reati di pericolo ‘diretto’ • Compatibili con il principio di offensività, offensività, (offesa = lesione o messa in pericolo) Reati di pericolo indiretto • La loro legittimità dipende dal rispetto del principio di proporzione
107
In sintesi • Abbiamo visto che: – oggetto di incriminazione possono essere sia fatti lesivi del bene protetto (reati ( reati di danno) danno) sia fatti pericolosi per tale bene (reati ( reati di pericolo); pericolo ); – nei reati di pericolo concreto concreto il il giudice deve sempre accertare l’effettiva pericolosità della condotta nel caso concreto;
– nei reati di pericolo astratto è invece sufficiente la corrispondenza formale del fatto concreto alla fattispecie astratta
FINE 108
Reato commesso da più persone Il concorso di persone Tipicità del fatto Reato necessariamente necessariamente plurisoggettivo (es. rissa 588 c.p.)
109
Reato commesso da più persone Concorso di persone Art. 110 c.p. “Quando più persone concorrono nel medesimo reato, reato , ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita, salve le disposizioni degli articoli seguenti”.
Anche condotte ‘atipiche’ rispetto alla fattispecie incriminatrice diventano punibili punibili in quanto ‘accedono’ ad un fatto tipico di reato
110
Requisiti • Pluralità di persone • Realizzazione di una fattispecie di reato – Anche nella forma del tentativo – Anche con un’esecuz un’esecuzione ione frazionata frazionata • Volontà Volontà di coopera cooperare re alla alla commission commissione e dell’ill dell’illecit ecito; o; • Contributo materiale materiale (autore, coautore, complice) o morale dei compartecipi
111
Condotte di partecipazione Requisiti oggettivi minimi • Criterio causale – teoria condizionalistica – teoria della causalità agevolatrice
Contributo causale rispetto alla complessiva organizzazione dell’impresa dell’impresa delittuosa Può consistere anche in una omissione omissione,, se il soggetto aveva una posizione di garanzia (art. 40 c.p.)
112
Concorso morale Far nascere in nascere in altri il proposito di commettere il reato o rafforzare rafforzare un un proposito già esistente Deve avere ad oggetto un fatto sufficientemente determinato Vi rientra anche l’ accordo a accordo a commettere il reato
113
Reati associativi Possibile il concorso esterno (atipico) esterno (atipico) nei reati associativi ? • Sì in in linea linea di princip principio io per per l’art. l’art. 110 c.p. c.p. • Occorre un contributo causale effettivo alla conservazione alla conservazione della struttura associativa
114
In sintesi • Abbiamo visto che: – i reati possono essere commessi da una persona sola, oppure da una pluralità di persone (ipotesi del concorso di persone nel reato); reato ); – in caso di concorso, sono punibili anche condotte ‘atipiche’,, che abbiano dato un contributo causale ‘atipiche’ alla realizzazione del reato;
– il contributo causale può causale può essere materiale o morale, e può consistere anche in una omissione
FINE 115
Le diverse cause di giustificazione
Antigiuridicità
116
Antigiuridicità: richiamo • Rapporto di contraddizione tra il fatto tipico e l’ intero ordinamento intero ordinamento giuridico • Assenza di una norma – ovunque collocata nell’ordinamento – che – che facoltizzi o addirittura renda doveroso quel fatto; • Efficacia universale universale (nessuna (nessuna sanzione).
117
Rilevanza oggettiva Il giudizio di liceità è oggettivo oggettivo,, in quanto non dipende dalle valutazioni, dalle conoscenze o dalle finalità del singolo agente
le cause di giustificazione “sono valutate a favore dell’agente anche se da lui non conosciute o da lui per errore ritenute inesistenti”” (art. 59 c.p.) inesistenti
118
Cause di giustificazione Cause di giustificazione previste nel codice penale • consenso dell’avente diritto • esercizio di un diritto • adempimento di un dovere • legittima difesa • uso legittimo delle armi • stato di necessità
119
Ragione della giustificazione • Collegamento Collegamento con una norma dell’ordinamento dell’ordinamento che consente quel fatto o addirittura lo impone - esercizio di un diritto/adempimento di un dovere • Reazioni in situazioni ‘di necessità’ - legittima difesa/ stato di necessità/uso legittimo della coazione da parte della forza pubblica • Consenso del titolare del diritto offeso - consenso dell’avente diritto
120
In sintesi • Abbiamo visto che: – un fatto tipico per essere punibile deve essere anche antigiuridico,, ossia non giustificato da una norma antigiuridico giuridica che lo facoltizzi o lo imponga; - cause cause di giustific giustificazio azione ne possono possono rinveni rinvenirsi rsi in ogni settore dell’ordinamento; dell’ordinamento; - la rilev rilevanza anza delle delle singole singole cause cause di giustifi giustificazi cazione one è oggettiva,, in quanto prescinde dalle valutazioni e dalle oggettiva conoscenze del soggetto agente
FINE 121
Consenso dell’avente diritto Art. 50 c.p. “Non è punibile punibile chi lede lede o pone in pericolo pericolo un diritto, diritto, col consenso della persona che può validamente disporne” disporne”.
Portata limitata: • solo rispetto a offese a diritti individuali individuali,,
• protetti nell’esclusivo interesse del titolare
122
Diritti disponibili • Diritti patrimoniali • Diritti personalissimi • Diritto Diritto all’ all’int integr egrità ità fisi fisica ca – nei limi limiti ti stabi stabilit litii dall’ dall’ art. art. 5 c.c. “Gli atti atti di disposizione disposizione del proprio corpo sono sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente della permanente della integrità fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge, all’ordine pubblico o al buon costume”. costume”.
123
Diritti indisponibili • • • •
Interessi dello Stato e di ogni altro ente pubblico Interessi della famiglia Interessi che fanno capo alla collettività Diritto alla vita – così l’ art. art. 579 c.p. “Chiunque cagiona la la morte di un uomo, uomo, col consenso di lui, lui, è punito con la reclusione da 6 a 15 anni”.
124
Eutanasia passiva consensuale Omissione o interruzione del trattamento terapeutico terapeutico su richiesta del paziente Il medico non ha l’obbligo giuridico di prolungare la vita del paziente in qualsiasi caso e indipendentemente dalla volontà dell’interessato
- così l’art. 32, comma 2, Cost. “Nessuno può essere obbligato a un determinato determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
125
Consenso • Consenso che rende lecito rende lecito un fatto tipico • Consenso che impedisce impedisce che che il fatto sia tipico – es. violazione di domicilio (art. 614 c.p.) “Chiunque s’introduce nella abitazione abitazione altrui, altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi, contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo…, è punito con la reclusione fino a 3 anni”. – es. furto (art. 624 c.p.) “Chiunque s’impossessa della cosa mobile altrui, altrui, sottraendola a sottraendola a chi la detiene, d etiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa da euro 154 a euro 516”. 126
Requisiti del consenso • Titolare Titolare del del diritto (o suo rappresentante) rappresentante) • Persona capace di intendere e di volere • Manifestato in qualsiasi forma • Possibili condizioni o termini • Immune da vizi (errore, vizi (errore, violenza, dolo) • Presenza al momento del fatto • Sempre revocabile
127
In sintesi • Abbiamo visto che: – il cons consens enso o del titol titolare are dell’i dell’inte nteres resse se offeso offeso dal dal reato, ove non sia rilevante sul piano del fatto tipico,, costituisce una causa di giustificazione; tipico – il consenso opera solo rispetto alla lesione o messa in pericolo di diritti disponibili disponibili;; – il consenso deve essere prestato da persona capace di agire ed agire ed è sempre revocabile
FINE 128
Esercizio di un diritto o adempimento di un dovere Art. 51 c.p. “L’esercizio “L’esercizio di un diritto diritto o l’adempimento l’adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica Autorità, esclude la punibilità”.
• non sono ammissibili contraddizioni in seno all’ordinamento giuridico: es. l’omicidio commesso dal soldato nel corso di un’azione bellica Es. esercizio del diritto di cronaca/diffamazione cronaca/diffamazione a mezzo stampa ex art. 595 c.p. (oggettivo interese, correttezza, corrispondenza) agenti
provocatori (coloro che provocano altri a commettere un reato al solo scopo di farne scoprire e punire gli autori) art. 595 c.p.p. Fosse Ardeatine Ardeatine (caso Priebke, necessità che l’ordine sia legittimo) 129
Uso legittimo delle armi Art. 53 c.p. “Ferme le disposizioni disposizioni contenute nei due articoli articoli precedenti, non è punibile il pubblico ufficiale che, al fine di adempiere un dovere del proprio ufficio, fa uso ovvero ordina di far uso delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica, quando vi è costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza all’Autorità e comunque di impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona”.
130
Legittima difesa e stato di necessità
131
Legittima difesa Art. 52 c.p. “Non è punibile punibile chi ha commesso il fatto, fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa”.
Riconoscimento Riconoscimento di un diritto di autotutela autotutela quando quando non sia possibile attendere l’intervento della pubblica autorità senza pregiudizio pregiudizio per il diritto aggredito
132
Presupposti • Pericolo attuale di un’offesa ingiusta - Non pericolo passato o futuro • Necessità di Necessità di difesa - Mezzo minimo necessario • Proporzione Proporzione tra tra offesa e difesa - Con riguardo ai beni beni in in conflitto - Preferenza accordata all’interesse all’interesse di chi si difende
133
Legge 59/2006 “Per il diritto diritto all’autotutela all’autotutela in un privato domicilio” domicilio ” “Nei casi previsti dall’art. 614, primo e secondo comma, comma, sussiste il rapporto di proporzione di proporzione di cui al primo comma del presente articolo se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi i vi indicati usa un’arma legittimamente un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere: difendere: a) la propria o l’altrui incolumità; b) i beni propri o altrui, altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione. La disposizione di cui al secondo comma si applica anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto all’interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale”.
134
Stato di necessità Art. 54 c.p. “Non è punibile punibile chi ha commesso il fatto fatto per esservi esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo”.
• Azione di salvataggio a scapito di un terzo innocente • Indennità al danneggiato, rimessa all’equo apprezzamento del giudice (art. 2045 c.c.)
135
Confronto • Stessi presupposti della legittima difesa • L’azione necessitata qui colpisce un terzo innocente – Pericolo di un danno grave alla persona alla persona – Pericolo non volontariamente causato – Pericolo non altrimenti evitabile
136
In sintesi • Abbiamo visto che: – il codice penale prevede due cause di giustificazione giustificazione simili: la legittima difesa e difesa e lo stato di necessità; – nello nello stato stato di di necess necessità ità l’att l’attivi ività tà difen difensiv siva a ricade ricade non sull’ aggressore, aggressore, come nella legittima difesa, ma su un terzo innocente; innocente; – si impone quindi un ambito più ristretto di ristretto di rilevanza dello stato di necessità e un maggior rigore nell’interpretazione dei suoi presupposti
FINE 137
Colpevolezza: richiamo • Rimproverabilità del fatto tipico e antigiuridico • Fondamento della responsabilità responsabilità penale • Criterio di misura della pena (graduabilità)
138
Segue: presupposti Imputabilità - capacità di intendere e di volere • Criteri di imputazione soggettiva - dolo, colpa e preterintenzione preterintenzione
139
Imputabilità Art. 85 c.p. “Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato se, al momento in cui lo ha commesso, non era imputabile. E’ imputabile chi ha la capacità di intendere e di volere”.
- capacità di intendere - capacità di volere
140
Cause di esclusione Vizio di mente - totale o parziale Minore età Assunzione di sostanze alcooliche o stupefacenti
141
Vizio di mente Art. 88 c.p. “Non è imputabile imputabile chi, nel nel momento in cui cui ha commesso commesso il fatto era, per infermità, infermità, in tale stato di mente da escludere la capacità di intendere e di volere”.
- anche disturbi della personalità - anche disturbi transitori - non stati emotivi e passionali (art. 90 c.p.) - nesso eziologico tra infermità e reato
142
Conseguenze 1 Al soggetto prosciolto per vizio totale totale di di mente può essere applicata solo una misura di sicurezza Il vizio di mente è parziale se la capacità di intendere e di volere è “grandemente scemata” (art. 89 c.p.) - pena diminuita, diminuita, e possibile misura di sicurezza
143
Minore età Art. 97 c.p.
“Non è imputabile imputabile chi, nel nel momento in cui cui ha commesso commesso il fatto, non aveva compiuto i quattordici anni” anni”.
- presunzione assoluta assoluta di di non imputabilità - tra i 14 e i 18 anni, accertamento in concreto (art. 98 c.p.)
144
Conseguenze 2 Al minore di 14 anni può anni può essere applicata solo una misura di sicurezza Al minore di 18 anni, se riconosciuto capace, si applica una pena diminuita, diminuita, ed eventualmente una misura di sicurezza
145
Ubriachezza L’imputabilità è esclusa esclusa:: • se ubriachezza dovuta a caso fortuito o forza maggiore e maggiore e tale da escludere totalmente la capacità di intendere e di volere; • se intossicazione cronica da cronica da alcool, tale da escludere totalmente la capacità di intendere e di volere (stessa disciplina del vizio di mente)
146
Segue La pena è aumentata aumentata:: • se ubri ubriac ache hezz zza a “preordinata preordinata al al fine di commettere il reato o di prepararsi una scusa” • se ubriachezza abituale
art. 94 c.p. “Agli “Agli effetti della legge penale, penale, è considerato considerato ubriaco abituale chi è dedito all’uso di bevande alcooliche e in stato frequente di ubriachezza” ubriachezza ”.
147
Misure di sicurezza Commissione Commissione di un fatto previsto dalla legge come reato - due ipotesi di ‘quasi reato’ Pericolosità sociale (probabilità sociale (probabilità di commissione di futuri reati) - va sempre accertata in concreto
148
Misure detentive • Ospedale psichiatrico giudiziario - soggetti prosciolti per totale totale incapacità incapacità di intendere e di volere • Casa di cura e di custodia - soggetti condannati a pena diminuita per parziale incapacità di intendere e di volere - ubriachi abituali • Riformatorio giudiziari giudiziario o - minori imputabili e non imputabili
149
Misure non detentive - libertà vigilata - divieto di frequentare pubblici spacci di bevande alcooliche
150
In sintesi • Abbiamo visto che: – per rimproverare rimproverare il fatto all’autore, all’autore, è necessario necessario innanzitutto accertare che avesse la capacità di intendere e di volere al momento del fatto; – l’imputabilità l’imputabilità è, a seconda dei casi, casi, esclusa o diminuita quando si tratti di minore, di infermo di mente o di persona la cui capacità è stata compromessa dalla assunzione di bevande alcooliche o di sostanze stupefacenti; – ai soggetti non imputabili o semi-imputabili semi-imputabili possono essere applicate delle misure di sicurezza, sicurezza, se ritenuti socialmente pericolosi
FINE 151
Premessa Criteri di imputazione soggettiva soggettiva nei nei delitti e nelle contravvenzioni
Art. 42 c.p. “Nessuno può essere punito per un fatto preveduto preveduto dalla legge come delitto delitto,, se non l’ha commesso con dolo, salvi i casi di delitto preterintenzionale o colposo espressamente preveduti dalla legge. Nelle contravvenzioni ciascuno risponde della propria azione od omissione cosciente e volontaria sia essa dolosa o colposa”
152
Definizione Art. 43 c.p. “Il delitto delitto è doloso, o secondo secondo l’intenzione, l’intenzione, quando quando l’evento dannoso o pericoloso, che è il risultato dell’azione dell’azione od omissione e da cui la legge fa dipendere l’esistenza del delitto, è dall’agente preveduto e voluto come conseguenza della propria azione od omissione”.
153
Elementi Rappresentazione -
di tutti gli elementi della fattispecie
- manca nel caso di errore Volontà - di realizzare il fatto costituente reato
154
Forme di dolo Dolo intenzionale - l’agente ha di mira la realizzazione del fatto - premeditazione (circostanza aggravante)
Dolo diretto - l’agente si rappresenta la realizzazione del fatto di reato in termini di certezza es.: incendio la casa che so essere abitata per riscuotere il premio dell’assicurazione
Dolo eventuale - l’agente si rappresenta la possibilità che si realizzi il reato e sceglie di agire lo stesso, stesso , anche a costo di realizzarlo
155
Dolo generico e specifico Dolo generico - rappresentazione e volizione di tutti gli elementi del fatto di reato
Dolo specifico - finalità ulteriore dell’agente alla quale viene dato rilievo nella norma incriminatrice es.: nel furto (art. 624 c.p.) si richiede che l’agente si impossessi della cosa altrui “al “ al fine di trarne di trarne profitto per sé o per altri”
156
Precisazioni: a) Reati omissivi propri - conoscenza della situazione tipica - consapevolezza e volontà di non compiere un’azione rappresentata come possibile
Reati omissivi impropri - conoscenza della situazione tipica e volontà di non
impedire l’evento con un’azione rappresentata come possibile - conoscenza degli elementi dai quali deriva la posizione di garante
157
Precisazioni: b) Dolo di partecipazione partecipazione alla alla commissione del reato reato realizzato realizzato da altri - conoscenza e volizione del reato - consapevolezza e volontà di contribuire alla del reato
realizzazione
- non non occorre occorre il previo accordo
158
In sintesi • Abbiamo visto che: – il dolo dolo è è la forma più grave di colpevolezza e il criterio normale di imputazione soggettiva dei delitti; – il dolo richiede una corretta rappresentazione di rappresentazione di tutti gli elementi del fatto di reato, accompagnata dalla volontà di realizzarlo con realizzarlo con la propria condotta
• Ricordate che: – il dolo è escluso dalla presenza di un errore errore sul sul fatto di reato; – l’intensità l’intensità del dolo è diversa, diversa, a seconda seconda che si tratti tratti di dolo intenzionale intenzionale,, diretto diretto o o eventuale
FINE 159
Definizione Art. 43 c.p. “Il delitto delitto è colposo, o contro l’intenzione, l’intenzione, quando quando l’evento, anche se preveduto, preveduto, non è voluto dall’agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia ovvero imperizia ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini e discipline” discipline ”. Inosservanza Inosservanza di regole di condotta con funzione cautelare - colpa generica - colpa specifica
160
Colpa generica Inosservanza Inosservanza di regole cautelari non formalizzate Ricostruzione delle regole cautelari rilevanti • prevedibilità • evitabilità Parametro dell’ agente agente ideale che ideale che svolga con la dovuta capacità e competenza la stessa attività nell’esercizio della quale è stato commesso il reato
161
Colpa specifica Inosservanza Inosservanza di regole cautelari formalizzate in “leggi, regolamenti, ordini o discipline” - cambia la fonte della regola - resta invariato il contenuto cautelare - può trattarsi di norme rigide rigide o o elastiche
162
Nesso tra colpa e evento Legame causale con l’inosservanza della regola cautelare Coincidenza con il tipo di eventi che eventi che la regola cautelare mirava a prevenire Concretamente evitabile Concretamente evitabile con con la condotta diligente
163
Grado della colpa Colpa cosciente l’agente agisce “nonostante “ nonostante la previsione dell’evento”” (art. 61 n. 3 c.p.) dell’evento
Colpa incosciente l’agente agisce non avendo previsto ciò previsto ciò che doveva e poteva prevedere
164
Dolo eventuale/colpa cosciente In entrambi vi è la previsione dell’evento dannoso o pericoloso a) nel dolo eventuale, eventuale, vi è indifferenza rispetto alla concreta verificazione dell’evento b) nella colpa cosciente, cosciente, vi è imprudenza o imperizia es. sopravvaluto le mie capacità di evitare l’evento oppure sottovaluto le probabilità del suo verificarsi
165
In sintesi • Abbiamo visto che: – la colpa consiste in una violazione di regole cautelari, formalizzate (colpa specifica specifica)) oppure no (colpa generica)) da fonti normative; generica – l’evento è dovuto a colpa se: se: è stato causato causato dalla dalla condotta colposa; coincide con i tipi di evento che evento che la regola cautelare mirava a prevenire; era nel caso concreto effettivamente evitabile
FINE 166
Preterintenzione: definizione Art. 43 c.p. “Il delitto delitto è preterintenzionale, preterintenzionale, o oltre l’intenzione, l’intenzione, quando dall’azione od omissione deriva un evento un evento dannoso o pericoloso p ericoloso più grave di quello voluto dall’agente”.
- figura intermedia tra dolo e colpa - a quale titolo viene imputato l’ evento evento più grave? grave?
167
Esempio Art. 584 c.p. Omicidio preterintenzionale
“Chiunque, con atti diretti diretti a commettere commettere uno dei delitti preveduti dagli artt. 581 e 582, cagiona la morte di un uomo, è punito con la reclusione da 10 a 18 anni”. -
posizio ion ne intermedia tra l’omicidio doloso (non meno di 21 anni) e l’omicidio colposo (da 6 mesi a 5 anni)
-
sanzione più grave di grave di quella applicabile in base alle norme sul concorso di reati (percosse o lesioni/omicidio colposo)
168
Caso
• Mevio, durante una lite, dà una spinta a Martino • Martino perde l’equilibrio e cade • La caduta provoca un trauma cranico e la morte • Omicidio preterintenzionale?
169
Caso
• Tizio, durante un alterco, colpisce Mevia • Mevia cade e batte il capo contro uno spigolo • Tizio, credendola morta, la getta in un lago Si accerta poi che la causa della morte è stata l’annegamento Omicidio preterintenzionale?
170
Interpretazione a) Preter Preterin inten tenzio zione ne = dolo+r dolo+res espon ponsa sabil bilit ità à oggetti oggettiva va - sufficiente il nesso causale per attribuire l’evento - contrasto con l’art. 27 comma 1 Cost.
b) Preterintenzione = dolo+colpa - necessario l’accertamento della colpa rispetto all’evento (no presunzione di colpa specifica) - compatibilità con il principio di colpevolezza - ma ma perché perché sanzione così elevata?
171
Ricostruzione prevalente in giurisprudenza “Sarebbe paradossale pretendere cautela (quanto alle conseguenze) da parte di chi, comunque, mette in atto un’aggressione fisica nei confronti di un terzo (…) è lo stesso legislatore che indica come prevedibile la morte della vittima quando verso la stessa si sia indirizzata l’attività di aggressione fisica da parte dell’agente” Cass., 27 giugno 2012, n. 35582 (caso relativo a un’aggressione preordinata da parte di un gruppo di persone, con uso di armi improprie)
172
Caso • Tizio, Caio e Sempronio si recano ad una festa folcloristica folcloristica e consumano diverse bevande alcoliche; alcoliche; • uno degli organizzatori - Martino - invita Tizio ad unirsi ad un canto popolare • i tre amici deridono pesantemente Martino • Martino si avvicina a Tizio e gli da uno schiaffo • Tizio reagisce accoltellandolo all’addome • Martino cade e sbatte violentemente la testa • l’esame autoptico stabilisce stabilisce che la morte è derivata d erivata da uno "shock emorragico e tamponamento cardiaco conseguenza diretta della lesione da punta e taglio che ha attinto la vittima nella regione pettorale sn” Quale reato? 173
Cass., sez. I, 25 marzo 2015, n. 12548 "L'elemento soggettivo del delitto di omicidio preterintenzionale non è costituito da dolo e responsabilità oggettiva né dal dolo misto a colpa, ma unicamente dal dolo di percosse o lesioni, lesioni, in quanto la disposizione di cui all'art. 43 c.p. assorbe la prevedibilità di evento più grave nell'intenzione di risultato. Pertanto, la valutazione relativa alla prevedibilità dell'evento da cui dipende l'esistenza del delitto "de quo" è nella stessa legge, essendo assolutamente assolutamente probabile che da una azione violenta contro una persona possa derivare la morte della stessa”
174
In sintesi • Abbiamo visto che: – la preterintenzione preterintenzione è è una forma di responsabilità responsabilità per eventi più gravi di quelli voluti, cagionati con la propria condotta; – il nostro codice penale conosce solo la figura dell’ omicidio omicidio preterintenzionale ; – l’art. l’art. 584 584 c.p. c.p. appare appare ingiustificabile ingiustificabile per per il severo trattamento sanzionatorio che prevede
FINE 175
Premessa Tipi di errore rilevanti Errore su uno degli elementi del fatto del fatto di di reato errore di fatto (prendo fatto (prendo la cosa altrui credendo che sia - errore di la mia) - errore di errore di diritto (prendo diritto (prendo la cosa altrui credendo che sia diventata mia per legge)
Errore sul contenuto di una norma penale o penale o ignoranza della sua esistenza
176
Errore sul fatto Art. 47 c.p. “L’errore “L’errore sul fatto che che costituisce costituisce il reato reato esclude esclude la punibilità dell’agente. Nondimeno, se se si si tratta di errore determinato da colpa, colpa, la punibilità non è esclusa, quando il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo”.
- esclude il dolo - responsabilità per colpa se colpa se a) dovuto a colpa b) fatto punibile a titolo di colpa (per i delitti delitti))
177
Segue: errore sugli elementi normativi Art. 47 ultimo comma c.p. “L’errore “L’errore su una legge diversa dalla legge penale esclude penale esclude la punibilità quando ha cagionato un errore sul fatto che costituisce reato”. reato”. – ha ad oggetto un estremo del fatto tipico (in genere un elemento normativo giuridico) e dipende da una erronea interpretazione di una norma diversa da quella incriminatrice, pur da quest’ultima richiamata, es. altruità della cosa nel delitto di furto (art. 624 c.p.) (errore sulle norme che disciplinano la proprietà) – anche tale errore incide sul momento intellettivo del dolo, perché impedisce all’agente di rappresentarsi il fatto.
178
Errore sulle scriminanti Art. 59 c.p. “Se l’agente l’agente ritiene per errore che che esistano esistano cause di esclusione della della pena, p ena, queste sono sempre valutate a favore di lui. Tuttavia, lui. Tuttavia, se se si si tratta di errore determinato da colpa,, la punibilità non è esclusa, quando il fatto è colpa preveduto dalla legge come delitto colposo”. - stessa disciplina disciplina dell’error d ell’errore e sul fatto - non vi rientra l’errore sull’esistenza di un diritto o di un dovere scriminante (errore ( errore sulla illiceità penale) penale ) - stessa disciplina per l’eccesso colposo dei limiti della scriminante scriminante (art. 55 c.p.)
179
Errore sulla persona offesa Art. 60 c.p. “Nel caso di errore sulla sulla persona offesa da un reato, non non sono poste a carico dell’agente dell’agente le circostanze aggravanti che riguardano le condizioni o qualità della persona offesa o i rapporti tra offeso e colpevole. Sono invece valutate a suo favore le circostanze attenuanti, attenuanti , erroneamente supposte, che concernono le condizioni, le qualità o i rapporti predetti”.
- non esclude il dolo - rilevante solo ai fini delle circostanze
180
Errore sulla legge penale Art. 5 c.p. “Nessuno può invocare invocare a propria scusa scusa l’ignoran l’ignoranza za della legge penale, tranne che si tratti di ignoranza inevitabile” inevitabile ”. Corte cost. 364/1988 - non esclude il dolo - se inevitabile inevitabile,, esclude la colpevolezza e quindi la punibilità - “inevitabilità” “inevitabilità” per ragioni ragioni soggettive o oggettive
181
In sintesi • Abbiamo visto che: – l’ errore errore sul fatto esclude il dolo, lasciando sussistere una eventuale responsabilità responsabilità per colpa; – la stessa stessa discip disciplin lina a opera per per l’ erronea erronea supposizione di una situazione scriminante o per l’ eccesso eccesso colposo dei colposo dei limiti della giustificazione; – l’ errore errore sulla illiceità penale del fatto, fatto , che ricade sulla legge penale o su una causa di giustificazione (errata convinzione di poter esercitare un diritto o di adempiere un dovere), non esclude la punibilità, tranne che fosse inevitabile.
FINE 182
La commisurazione delle pene • è del tutto eccezionale la previsione di pene fisse; • di regola, le pene sono comminate tra un minimo e un massimo (cd. cornice edittale di pena); • possibilità che pene di diversa specie siano alternative tra loro (reclusione o multa, arresto o ammenda); • commisurazione della pena ad opera del Giudice
183
Potere discrezionale Art. 132 c.p. “Nei limiti limiti fissati dalla dalla legge, il giudice applica applica la pena discrezionalmente;; esso deve indicare i motivi che discrezionalmente giustificano l’uso di tale potere discrezionale”.
discrezionalità giuridicamente vincolata (limiti esterni derivanti dalla cornice edittale - punto di partenza: “medio o minimo minimo edittale” - e limiti interni art. 133) importanza della motivazione
184
Criteri di commisurazione Criteri fattuali
- art. 133 e 133-bis c.p. Criteri finalistici - art. 27 Cost. - colpevolezza come limite massimo - decisive le esigenze di prevenzione speciale
185
Gravità del reato Art. 133 comma 1 c.p. “Nell’esercizio del potere discrezionale indicato nell’articolo precedente, il giudice deve tener conto della gravità del reato, reato, desunta: 1) dalla natura, dalla specie, dai mezzi, mezzi , dall’oggetto, dal tempo, dal luogo e da ogni altra modalità dell’azione; dell’azione; 2) dalla gravità del danno o del o del pericolo pericolo cagionato cagionato alla persona offesa dal reato; 3) dalla intensità del dolo o dal o dal grado della colpa colpa””.
186
Capacità a delinquere Art. 133 comma 2 c.p. “Il giudice deve tener conto, conto, altresì, della capacità a delinquere del delinquere del colpevole, desunta: 1) dai motivi a delinquere e dal carattere del reo; 2) dai precedenti penali e giudiziari e, in genere, dalla condotta e dalla vita del reo, antecedenti al reato; 3) dalla condotta contemporanea contemporanea o susseguente al reato; 4) dalle condizioni di vita individuale, familiare e sociale del reo”
capacità di commettere reati in futuro
187
Pena pecuniaria Stessi criteri criteri di di commisurazione della pena detentiva - art. 133 c.p. Inoltre vanno considerate le condizioni economiche del reo - art. 133-bis c.p. - possibile p ossibile rateizzazione rateizzazione (art. (art. 133-ter c.p.) - conversione della pena pecuniaria se il reo non è in grado di pagarla
188
Sanzioni sostitutive Ulteriore potere discrezionale del giudice per pene detentive di breve durata - pena fino a due anni: semidetenzione - pena fino a 1 anno: anche anche libertà libertà controllata - pena fino a 6 mesi: anche anche pena pena pecuniaria l. 689/1981 e successive modifiche
189
Sospensione condizionale Possibile sospendere l’esecuzione l’esecuzione della della pena: - per 5 anni se condanna per delitto - per 2 anni se condanna per contravvenzione Il reato è estinto estinto e e la pena non si esegue più se per questo tempo il reo non commette un altro delitto o una contravvenzione della stessa indole (altrimenti, revoca revoca della della sospensione concessa)
190
Segue: presupposti Condanna a pena detentiva non superiore a 2 anni (e/o a pena pecuniaria equivalente) - se minorenne, fino a 3 anni - se tra i 18 e i 21 o oltre i 70 anni, fino a 2 anni e mezzo
Prognosi favorevole sul favorevole sul comportamento del reo Assenza di precedente concessione del beneficio (tranne che si rientri nel limite massimo di pena sospendibile e subordinandola alle restituzioni o al risarcimento del danno)
191
Concorso di reati Concorso materiale - commissione di più reati con più più azioni azioni od omissioni - cumulo delle pene (limiti massimi previsti dalla legge)
Concorso formale
-
commissione di più reati con una sola azione sola azione od omissione
- concorso materiale di reati nell’ambito di un “medesimo disegno criminoso” (cd. reato continuato) - pena prevista per la l a violazione più grave aumentata sino al triplo (cumulo giuridico giuridico delle delle pene)
192
In sintesi • Abbiamo visto che: – il giudice stabilisce discrezionalmente discrezionalmente quale quale sia la pena adeguata al caso concreto, nei limiti stabiliti dalla legge; – la pena inflitta non può eccedere quella proporzionata alla colpevolezza per colpevolezza per il fatto; f atto; esigenze di prevenzione speciale possono speciale possono invece giustificarne giustificarne una diminuzione; – nel commisurare la pena pecuniaria si pecuniaria si deve tener conto, oltre che della gravità del reato e della capacità a delinquere, anche anche delle delle condizioni economiche del economiche del reo
FINE 193
Tipi di circostanze a) circostanze attenuanti o aggravanti - a seconda dell’effetto che producono sulla pena b) circostanze circostanze comuni o speciali - a seconda che riguardino tutti i reati o solo alcuni c) circostanze tipiche o generiche - a seconda che siano espressamente previste previste oppure lasciate alla discrezionalità del giudice d) circostanze circostanze ad efficacia comune o ad effetto speciale - a seconda dell’entità della modifica che apportano alla pena
194
Esempio 1 Circostanza aggravante comune ad efficacia comune - colpa cosciente (art. 61, n. 3, c.p.) Circostanza aggravante speciale speciale ad ad efficacia comune - bigamia (art. 556 c.p.) “Chiunque, essendo essendo legato da un matrimonio avente effetti civili, ne contrae un altro, pur avente avente effetti civili, è punito con la reclusione da 1 a 5 anni. (…) La pena è aumentata se aumentata se il colpevole ha indotto in errore la persona, con la quale ha contratto contratto matrimonio, sulla libertà dello stato proprio o di lei”. lei”.
195
Esempio 2 Circostanza aggravante speciale ad speciale ad effetto speciale - sequestro di persona (art. 605 c.p.) “Chiunque priva priva taluno della libertà personale è punito punito con la reclusione da 6 mesi a 8 anni. La pena è della reclusione da 1 a 10 anni, se il fatto è commesso: 1) in danno di un ascendente, di un discendente, o del coniuge; (…)”. (…)”.
196
Esempio 3 Circostanza attenuante comune ad efficacia comune - provocazione (art. 62 n. 2 c.p.) “l’aver agito in stato stato d’ira, determinato determinato da un fatto ingiusto ingiusto altrui”
Circostanza attenuante speciale ad efficacia comune - violenza sessuale di gruppo (art. 609-octies c.p.) “Chiunque commette atti di violenza sessuale sessuale di gruppo è punito con la reclusione da 6 a 12 anni. (…) La pena è diminuita per diminuita per il partecipante la cui opera abbia avuto minima importanza nella preparazione o nella esecuzione e secuzione del reato”. reato”.
197
Esempio 4 Circostanza attenuante speciale ad speciale ad effetto speciale - ricettazione (art. 648 c.p.) “Fuori dei casi di concorso concorso nel reato, chi, chi, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, pr ofitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farle acquistare, ricevere od occultare, è punito con la reclusione da 2 a 8 anni e con la multa da euro 516 a euro 10.329. La pena è della reclusione sino a 6 anni e della multa sino a euro 516, se il fatto è di particolare tenuità”.
198
Attenuanti generiche Art. 62-bis c.p. “Il giudice giudice,, indipendentemente indipendentemente dalle circostanze circostanze prevedute nell’art. nell’art. 62, può prendere in considerazione considerazione altre circostanze diverse, diverse , qualora le ritenga tali da giustificare giustificare una diminuzione della pena. Esse sono considerate in ogni caso, ai fini dell’applicazione di questo capo, come una sola circostanza, la quale può anche concorrere concorrere con una o più delle circostanze indicate nel predetto art. 62”.
199
Concorso di circostanze Concorso di circostanze omogenee - limiti massimi previsti dalla legge (art. 66-67 c.p.)
Concorso di circostanze eterogenee - giudizio di bilanciamento (discrezionale): aggravanti prevalenti = solo solo aumenti aumenti di pena attenuanti prevalenti = solo solo diminuzioni diminuzioni di pena equivalenza equivalenza = nessun rilievo alle rilievo alle circostanze
200
Criteri di imputazione Circostanze aggravanti - devono essere conosciute dall’agente oppure ignorate, o ritenute inesistenti, per colpa - attuazione del principio di colpevolezza (l. 19/1990)
Circostanze attenuanti - operano anche se ignorate o ritenute inesistenti dall’agente
-
non operano non operano eventuali attenuanti erroneamente
ritenute esistenti
201
Circostanze oggettive e soggettive Circostanze oggettive - modalità dell’azione, entità del danno/pericol d anno/pericolo, o, qualità dell’offeso - si estendono ai compartecipi
Circostanze soggettive - intensità del dolo o grado della colpa, qualità personali del colpevole, imputabilità, recidiva
-
non si non si estendono ai compartecipi
202
Recidiva Aumento della pena prevista per un delitto non colposo collegato colposo collegato alla precedente commissione di uno o più delitti non colposi (art. 99 c.p. come modificato dalla l. 251/2005)
- abitualità, professionalità e tendenza a delinquere (applicazione della misura di sicurezza della sicurezza della colonia agricola o casa di lavoro)
203
In sintesi • Abbiamo visto che: – il reato commesso può essere accompagnato da una o più circostanze, omogenee o eterogenee; le (sole) circostanze attenuanti possono essere anche generiche; – se concorrono circostanze circostanze eterogenee, il giudice deve fare un giudizio di bilanciamento; bilanciamento ; – le circostanze aggravanti devono essere conosciute o ignorate per colpa; solo quelle attenuanti operano oggettivamente
FINE 204
Esecuzione pena • diversi gradi di giudizio • esecutività della sentenza
205
Esecutività della sentenza E’ esecutiva esecutiva la la sentenza che è divenuta irrevocabile i rrevocabile E’ irrevocabile irrevocabile la la sentenza contro la quale non è ammessa impugnazione impugnazione diversa dalla revisione
- inutile decorso del tempo per l’impugnazione - inammissibilità del ricorso per Cassazione - rigetto del ricorso per Cassazione
206
I diversi gradi del giudizio Giudizio di primo grado - Tribunale (in composizione monocratica o collegiale) - Corte di assise
Giudizio di appello - Corte di appello - Corte di assise di appello
Ricorso per Cassazione - solo per determinati motivi
207
Misure cautelari Personali (custodia cautelare, cautelare , arresti domiciliari) domiciliari ) - coercitive (custodia - interdittive (sospensione (sospensione dall’esercizio di certe attività o funzioni)
Reali - sequestro preventivo (cose pertinenti al reato) - sequestro conservativo (funzione di garanzia)
208
Misure cautelari personali Presupposti di applicazione - gravi indizi di colpevolezza - esigenze cautelari pericolo di inquinamento delle prove pericolo di fuga pericolo di commissione di (gravi) reati
Custodia cautelare in carcere solo carcere solo come extrema ratio
209
Riparazione per ingiusta detenzione Equa riparazione per riparazione per la custodia cautelare subita • Assoluzione - perché il fatto non sussiste - per non averlo commesso - perché non costituisce costituisce reato - perché non è previsto dalla legge come reato • Archiviazione Archiviazione o sentenza di non luogo a procedere
Il reo non deve avervi dato causa con dolo o colpa grave
210
Procedimenti speciali Giudizio abbreviato - rinuncia al dibattimento - pena diminuita di un terzo
Patteggiamento - applicazione della pena concordata tra le parti - pena diminuita fino a un terzo
211
Giudice di pace Magistrato onorario Competenza penale penale (d.lgs. (d.lgs. 274/2000) - delitti di minore gravità (percosse, lesioni colpose, danneggiamento, danneggiamento, ingiuria, diffamazione. etc.) - alcune categorie di contravvenzioni
Sanzioni speciali - pena pecuniaria - permanenza domiciliare domiciliare (sabato e domenica) - lavoro di pubblica utilità utilità
Prospettiva conciliativa conciliativa tra tra reo e persona offesa 212
In sintesi • Abbiamo visto che: – la sentenza di condanna diviene esecutiva quando è irrevocabile,, ossia quando non è più irrevocabile p iù soggetta ad alcun mezzo di impugnazione diverso dalla revisione; – misure restrittive o limitative della libertà personale possono essere adottate durante il procedimento penale, nei casi e per i tempi previsti dalla legge; – la custodia cautelare in carcere può carcere può essere disposta “soltanto quando ogni altra altra misura misura risulti risulti inadeguata” inadeguata”
FINE 213