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possono essere paragonati a degli spiedini che attraversano il corpo. Queste linee immaginarie vengono utilizzate per tracciare l'asse sul quale si svolgono i movimenti di rotazione. Un po' come succede per i cardini di una porta.La porta si muove in un piano attorno ad un asse. Il piano (la porta) è determinato dall'orientamento del perno nel cardine (asse). longitudinale (verticale). E' perpendicolare alla base di appoggio, quando il corpo è in posizione eretta.Trasversale (orizzontale): è diretto da sinistra a destra ed è perpendicolare all'asse longitudinale.Sagittale (antero-posteriore): è diretto dalla superficie posteriore alla superficie anteriore del corpo. Questo asse è perpendicolare agli altri due assi.
Lo umano è un endoscheletro, ossia una struttura di sostegno posta all'interno del corpo, formata da uninsieme di ossa e tessuto cartilagineo che sostiene il corpo umano.Nell¶adulto le ossa sono 206. Lo scheletro può essere suddiviso in assile (ossa della testa e ossa del tronco e la [gabbia toracica] ) e appendicolare(ossa degli arti, cintura scapolare e cintura pelvica). Le funzioni dello scheletro sono molteplici:sostegno,protezione delle parti molli delicate,equilibrio,movimento,funzione emopoietica cioè produce le cellule del sangue,plastica in quanto da forma al corpo,deposito di Sali minerali.Le ossa possono essere suddivise in: ossa lunghe,ossa dalla forma irregolarmente cilindrica, formate da una parte centrale detta diafisi e due estremità denominate epifisi (femore, omero);ossa piatte sono costituite da due sottili lamine di osso compatto che racchiudono la parte spugnosa contenente il midollo osseo (rotula, scapola);ossa corte o brevi sono ossa dalla forma cubica irregolare (vertebre).
La colonna vertebrale è la parte piu estesa della porzione assile. Formata da un¶insieme di 33-34 vertebre (non tutte uguali) si puo dividere in cinque parti: - zona delle uertebre ceruicali, le prime sette; - zona delle uertebre toraciche, dodici, dall¶ottava alla diciannovesima; - zona delle uertebre lombari, cinque, dalla ventesima alla ventiquattresima; - zona delle uertebre sacrali, anch¶esse cinque, dalla venticinquesima alla ventinovesima; - zona delle uertebre coccigee, quattro o cinque, dalla trentesima ala trentatreesima (trentaquattresima). Queste sono vertebre saldate le une alle altre; in fondo a questa parte e possibile vedere un residuo della coda.La colonna vertebrale non e rigida, ma possiede una certa mobilita, data dalle articolazioni presenti tra le varie vertebre (che possono essere mobili o semimobili). La rotazione della colonna non e tuttavia a suo carico, ma e compito del bacino. La colonna si presenta (dalla vista anteriore e posteriore) rettilinea, mentre, vista di lato, presenta delle ³curvature´ normali (due lordosi nei tratti cervicale e lombare, e due cifosi nei tratti toracico e sacrale). Queste curvature della colonna si formano gia allo stato embrionale: il primo abbozzo di curva si ha quando la colonna prende la forma di una grande ³C´, presentando una curvatura unica; in seguito, con lo sviluppo, si differenziano le due lordosi e le due cifosi. Piu precisamente, le due lordosi si formano alla nascita, compensando le cifosi. Un difetto della colonna vertebrale, abbastanza grave, e la scoliosi, che consiste nella deviazione della colonna dalla sua struttura rettilinea (considerando la vista anteroposteriore della colonna).Le vertebre si differenziano nella lunghezza: le cervicali sono piu piccole delle toraciche e delle lombari; inoltre le sacrali sono saldate insieme nell¶osso sacro (l¶unico confine tra le varie vertebre e segnato dalle linee trasversali).Esse hanno alcune caratteristiche comuni: viste dall¶alto presentano, dalla zona posteriore verso quella anteriore, un processo spinoso, due processi trasuersi (continuazioni dei due peduncoli della vertebra superiore), la lamina, due processi articolari, il foro uertebrale (che contiene il midollo spinale, di diametro di 3 cm e circondato dalle tre meningi) con ai lati i due peduncoli ed il corpo uertebrale (la parte piu voluminosa e piena). I processi articolari sono presenti sia al di sopra che al di sotto delle vertebre, in modo da venire a contatto l¶un con l¶altro. Sulla superficie articolare del corpo vertebrale troviamo un disco fibro cartilagineo formato da un anello fibroso contenente un nucleo polposo (formato da H2O, proteine e fibre). Tale disco si puo deformare ma non riduce mai il suo volume: puo succeder allora che fuoriesca dalla sua sede, determinando un¶ernia al disco. Tra i due corpi vertebrali l¶articolazione e una sinfisi coadiuvata da legamenti (come il legamento longitudinale posteriore, che unisce due vertebre dall¶alto in basso, il legamento longitudinale anteriore, posto anteriormente con la stesa funzione del posteriore oppure il legamenti gialli, che riempiono gli spazi tra le lamine).Nelle varie vertebre inoltre cambiano le dimensioni e la forma degli elementi che le compongono.Precisamente le vertebre sono via via piu grandi man mano che si va verso il basso, perche devono sostenere piu peso; inoltre i muscoli hanno dimensioni e forme diverse, quindi necessitano di diverse superfici di attacco. Il foro vertebrale segue un andamento opposto: e piu grande in alto, perche i nervi che passano sono piu concentrati nelle vicinanze del cervello.Le vertebre cervicali presentano questa struttura: il processo spinoso e bifido (forma a Y), mentre la faccetta articolare per le altre vertebre e tonda e concava. Le prime due vertebre hanno un nome preciso (atlante la prima ed epistrofeo la seconda) e sono diversificate dalle altre: nell¶atlante manca il corpo vertebrale ed essa si articola con le ossa del cranio, quindi le faccette articolari vengono a contatto con quelle dell¶osso occipitale (articolazione condiloidea ma con limitato movimento: solo far si con la testa). L¶epistrofeo invece presenta il corpo vertebrale con un prolungamento rivolto verso l¶alto, il cosiddetto dente, che si ³incastra´ all¶interno dell¶arco vertebrale dell¶atlante. Essa consente, coadiuvata dall¶atlante stesso, il movimento di rotazione del collo. Sull¶ultima vertebra cervicale il processo spinoso non si presenta piu bifido, ma e come quello delle vertebre toraciche.Le articolazioni tra le vertebre cervicali sono artrodie.Le vertebre toraciche hanno un corpo vertebrale voluminoso, un foro vertebrale circolare, e un processo spinoso lungo ed obliquo, rivolto verso il
basso. Si distinguono dalle altre vertebre inoltre per le faccette articolari poste ai lati, utili per il contatto con le coste.Le vertebre lombari sono ancora piu grosse e voluminose, ma con un foro vertebrale piu piccolo e a forma quasi triangolare. Il processo spinoso e piu tozzo ed orizzontale. Presentano articolazioni solo con le altre vertebre.Le vertebre sacrali sono cinque, come detto, e tutte unite in un unico tratto osseo. Insieme all¶osso dell¶anca formano il bacino. Anteriormente l¶osso sacro e piu liscio che non sulla sua superficie posteriore; sono presenti dei fori interuertebrali, che permettono il passaggio dei nervi che fuoriescono dall¶ultima parte della colonna. Visto dall¶alto esso presenta le ali del sacro, due espansioni che lo articolano con l¶osso dell¶anca. La cifosi e diversa tra uomo e donna: nell¶uomo e piu accentuata, perche non deve lasciare spazio alle gravidanze. La gabbia toracica contiene i due polmoni, il cuore, le arterie e le vene che si irradiano dal cuore, l¶esofago, parte della trachea e il timo (ghiandola); inoltre protegge organi che si trovano nelle parte alta della cavita addominale, come fegato e stomaco.E¶ a forma di ³botte´, con l¶apertura superiore, di forma ovale, piu piccola di quella inferiore (i diametri orizzontale e verticale dell¶apertura superiore sono rispettivamente di 10 e 5 cm).La gabbia toracica e in grado di eseguire movimenti collegati agli atti respiratori, dati dal movimento delle coste. Esse sono 12 paia (12 per parte) e articolate posteriormente con le vertebre toraciche (ogni costa corrisponde a una vertebra), mentre anteriormente (solo le prime sette) si articolano con lo sterno, tramite la cartilagine costale, formando la chiusura sternale. L¶ottava, nona e decima costa si articolano soltanto con le coste precedenti, tramite la cartilagine costale. Le coste che si articolano con lo sterno sono dette sternali, mentre le altre sono dette asternali. Le ultime due coste (11-12) sono dette fluttuanti o libere, e non presentano articolazioni nella zona anteriore. A partire dalla prima, la piu in alto, posta orizzontalmente, le coste si curvano e si allargano portandosi gradualmente in avanti e verso il basso (l¶ultima costa e posta in modo obliquo).Le coste sono ossa piatte, di forma curva. Non hanno ne epifisi ne diafisi, quindi vengono divise in tre zone: la testa, cioe la parte vertebrale, il collo, nel mezzo (il restringimento), l¶angolo costale, il ripiegamento ed infine il corpo della costa. La testa e la parte piu allungata e presenta due faccette articolari, in modo da collegarsi alla colonna vertebrale; nel collo e presente il tubercolo, un¶emergenza con la faccetta articolare per il processo trasverso della vertebra con la quale la costa si articola; tutte le articolazioni costali sono diartrosi con forme diverse, che permettono soltanto movimento di scivolamento. La gabbia toracica riesce a muoversi perche le coste, innalzandosi, amplificano il diametro antero-posteriore della gabbia toracica stessa. Le coste hanno sempre una faccia superiore ed una faccia inferiore, rivolte sempre piu verso la porzione mediale e verso la porzione laterale. Le fratture delle coste sono piu facili sull¶angolo costale.Lo sterno e un osso piatto, avente una struttura interna di tessuto osseo spugnoso (con presenza di midollo osseo). E¶ divisibile in tre parti: il manubrio (zona superiore e piu ampia), il corpo (piu voluminoso ed allungato) e il processo xifoideo (la zona in basso). Nella zona tra manubrio e corpo vediamo l¶angolo sternale, che serve a proteggere la prima costa. Il manubrio si articola con la clauicola, mentre esistono articolazioni anche tra le tre parti dello sterno, che con l¶avanzare dell¶eta (20 anni circa) si ossificano. Ossa della spalla e dell¶anca:Il cingolo scapolo omerale, cioe l¶articolazione della spalla, si articola con lo sterno per mezzo della clavicola.Le scapole sono messe posteriormente, vicino alla colonna vertebrale, e si appoggiano sui muscoli che le separano dalle coste. Sono ossa piatte, con una faccia anteriore e una posteriore e delimitate da angoli e margini. Viste posteriormente presentano una divisione in due zone: quella superiore (il processo coracoideo) e divisa da quella inferiore dalla spina, che culmina nella parte interna (dietro alla cauita glenoidea) nell¶acromion. La cavita glenoidea e facilmente visibile nella parte anteriore e serve per l¶articolazione del braccio.La clavicola e anch¶essa un osso piatto, che possiede una faccia anteriore ed una posteriore. La sua forma e quella di una ³S´, utile per l¶assorbimento degli urti. Alle due estremita della clavicola ci sono le faccette articolari per la scapola e per lo sterno. Le ossa del bacino sono invece articolate con il femore (articolazione coxofemorale, o dell¶anca). L¶osso del bacino e formato da due strutture: l¶osso sacro, cioe le 5 vertebre sacrali, e l¶osso dell¶anca, anteriore rispetto alle vertebre (le ossa dell¶anca sono due e si articolano lungo la linea mediana: nell¶adulto e soprattutto nell¶uomo questa sinfisi non presenta mobilita). Sono ossa di forma elicoidale e sono leggermente ruotate. Ogni osso dell¶anca e formato a sua volta da tre ossa piu piccole: ileo, ischio e pube, che si saldano nella superficie articolare in comune col femore, cioe la fossa acetabolare o acetabolo. Lo spazio centrale che si forma dall¶unione dell¶osso sacro e delle due ossa dell¶anca e detta cauita peluica, ed e divisa in grande pelui e piccola pelui. L¶arto superiore è costituito dalle ossa del braccio, dell¶auambraccio e della mano. Ciascuna porzione e articolata con la seguente tramite un¶articolazione mobile.L¶osso che costituisce il braccio e l¶omero, un osso lungo con due epifisi e una diafisi. L¶epifisi prossimale si articola con la spalla, mentre l¶epifisi distale si articola con l¶avambraccio: entrambe hanno superfici articolari che permettono molto movimento. L¶osso ha sezione piu o meno cilindrica dalla parte prossimale ed in corrispondenza della diafisi, mentre presso l¶epifisi distale e piramidale.L¶articolazione con la spalla, cioe all¶epifisi prossimale, presenta superficie semisferica in corrispondenza della cavita glenoidea della scapola, che, per contenere la testa dell¶omero deve avvalersi dell¶aiuto del cercine, una specie di disco (uno spessore) che aumenta l¶ampiezza della
cavita. Questa articolazione e del tipo enartrosi, cioe permette tutti i movimenti. Nell¶insieme l¶articolazione scapolo-omerale presenta strutture che servono ad abbracciare la testa dell¶omero: la capsula articolare e coadiuvata dalla presenza di legamenti.La zona piu stretta adiacente alla testa dell¶omero e il collo, che presenta rilievi utili per l¶inserzione dei muscoli. Questo e inoltre il tratto piu soggetto a fratture. Appena sotto il collo troviamo il corpo dell¶omero, con altre zone utili all¶inserzione muscolare; il corpo inoltre ha funzione di sostegno dell¶osso stesso. L¶epifisi distale e piu complessa, in quanto presenta l¶articolazione col gomito. La superficie articolare e divisa in due estremita perche deve essere complementare all¶ulna e al radio, le ossa dell¶avambraccio. La prima di queste due faccette articolari, cioe quella per l¶ulna e di forma ellittica ed e detta condilo, mentre l¶altra, detta proclea, o articolazione procreare, ha forma a rocchetto con una strozzatura in corrispondenza della linea mediana.Nell¶avambraccio le due ossa, ulna e radio, sono poste rispettivamente in posizione mediale e laterale. Il radio si presenta piu fine in corrispondenza dell¶epifisi prossimale e, via via che si allontana, cresce di spessore, mentre l¶ulna segue il comportamento esattamente opposto. Anche qui ci troviamo in presenza di ossa lunghe, che nell¶epifisi prossimale presentano faccette articolari complementari a quelle dell¶omero. Le due ossa, essendo vicine, vengono inevitabilmente a contatto: abbiamo cosi un¶altra articolazione in corrispondenza dell¶epifisi prossimale (le tre articolazioni vengono comunque racchiuse da un¶unica capsula articolare). Lo spazio apparentemente cavo tra ulna e radio viene riempito da uno strato di natura connettivale, detto membrana interossea, che svolge anche la funzione di luogo per l¶inserzione dei muscoli. La loro epifisi distale si articola con le ossa del carpo, che a loro volta si articolano con quelle del metacarpo. Tramite questa articolazione e possibile effettuare il movimento di pronosupinazione, accavallando ulna e radio, che in questo modo invertono le loro posizioni. L¶arto inferiore può, come quello superiore, essere diviso in tre parti: coscia, gamba e piede. La coscia e collegata all¶osso dell¶anca per mezzo dell¶articolazione coxofemorale. L¶osso della coscia e simile all¶omero e prende il nome di femore; e inoltre l¶osso piu lungo dell¶intero apparato. L¶epifisi prossimale, detta anche testa del femore, presenta una superficie articolare di forma sferica: la cauita acetabolare dell¶anca fa da elemento complementare in questa articolazione. A causa del grave peso che deve sostenere, questa articolazione e molto piu saldata rispetto a quella della spalla, tanto che sembra essere ³sottovuoto´. Inoltre all¶interno della cavita c¶e un ³cordoncino´ che collega le due ossa. L¶epifisi distale presenta le due superfici articolari per la tibia, due articolazioni condiloidee.La gamba e formata dalla tibia e dalla fibula (altrimenti detta perone), dove la tibia e piu grossa della fibula. La tibia e l¶unico osso che si articola col femore, mentre la fibula presenta collegamento solo con la tibia. Nell¶articolazione del ginocchio anteriormente si puo vedere un ossicino, la patella o rotula, un osso sesamoide che si sviluppa all¶interno del tendine rotuleo. Il ginocchio presenta un¶articolazione doppia condiloidea, dove sia all¶interno che all¶esterno della capsula articolare sono presenti legamenti (all¶interno possiamo vedere i legamenti crociato anteriore e posteriore, mentre lateralmente ci sono i legamenti collaterali, coadiuvati nel loro compito dal menisco). La tibia e posta in posizione mediale rispetto alla gamba ed e unita alla fibula tramite la membrana interossea; si articola nella zona distale con il piede, costituito a sua volta dal tarso, dal metatarso e dalle falangi. Il cranio deve la sua forma a ben 22 ossa, articolate tra loro a circoscrivere la scatola cranica che protegge l¶encefalo e gli organi di senso (naso, occhi e orecchie). La scatola cranica e in grado di sopportare urti piuttosto violenti.La uolta cranica e formata da ossa piatte articolate tra loro dalle suture. Nel cranio c¶e un solo osso mobile: la mandibola, articolata con l¶osso temporale tramite articolazioni di tipo condiloideo (dette articolazioni temporomandibolari), dotate di una capsula articolare dotata di legamenti, i quali non danno tuttavia molto supporto.Anteriormente vediamo l¶osso frontale; posteriormente ci sono le due ossa parietali e l¶osso occipitale (che chiude il buco tra le due parietali); lateralmente ci sono le due ossa temporali; tra le ossa facciali, cioe quelle che compongono il volto, abbiamo le ossa mascellare, nasale, zigomatiche, lacrimali, l¶osso sfenoide e l¶osso ecmoide. Negli spazi che inevitabilmente si creano tra questi ossicini troviamo la cartilagine.La superficie interna delle ossa della volta cranica e liscia, perche esse sono a contatto con la materia grigia. Nell¶osso occipitale possiamo vedere il grande forame occipitale, un vero e proprio buco che permette l¶attacco della testa alla colonna vertebrale, essendo in continuita con il foro presente sull¶atlante.I muscoli facciali sono detti mimici e vengono controllati dalle 12 paia di nervi cranici, che passano assieme ai vasi sanguiferi all¶interno dei fori presenti nelle ossa. Questi passaggi rendono anche possibile la vascolarizzazione dell¶encefalo e degli organi di senso. La base inferiore della scatola cranica non e invece liscia: presenta tre fosse, una anteriore, una media e una posteriore. In quella posteriore, precisamente nella sporgenza presente, prende posto il ceruelletto. Inoltre c¶e una nicchia, la sella turcica, che accoglie l¶ipofisi, che regolarizza l¶attivita di tutte le ghiandole endocrine. La fossa anteriore e abbastanza liscia ed accoglie la parte anteriore del cervello. Sulla parte anteriore del cranio sono presenti le cavita orbitali, formate in parte dall¶osso mascellare, in parte dall¶osso zigomatico, in parte dall¶osso frontale, in parte dalle ossa lacrimali, sfenoidi ed etmoidi; tali cavita contengono gli occhi e ne permettono la vascolarizzazione e l¶innervatura. Inoltre possiamo vedere la cavita nasale, divisa in due parti dal setto nasale; questa cavita non e
perfettamente liscia, ma presenta degli ossicini interni che creano degli spazi (detti meati) dove l¶aria passando crea delle ³turbolenze´, riscaldandosi, umidificandosi e purificandosi prima di immettersi nelle vie respiratorie inferiori. Questa purificazione dell¶aria e possibile grazie alla forte vascolarizzazione delle pareti nasali
Sistema muscolare 3 Esistono tre tipi di tessuto muscolare: muscolo scheletrico, muscolo cardiaco e muscolo liscio. Quelli che ci permettono di muovere il corpo, agendo sulle ossa dello scheletro, sono i muscoli scheletrici, definiti come muscoli volontari. I sono organi contrattili connessi alle ossa e svolgono diverse funzioni: permettono i movimenti delle diverse parti dello scheletro, mantengono la postura del corpo, proteggono e supportano gli organi interni, mantengono la temperatura corporea. In ciascun muscolo scheletrico solo presenti tre strati concentrici di tessuto connettivo: lA è lo strato di connettivo che circonda lAintero muscolo; il suddivide il muscolo in una serie di fasci di fibre muscolari, i cosiddetti fascetti secondari; lA , invece, circonda le signole fibre muscolari. Tra lAendomisio e le fibre cellulari si trovano cellule satellite importanti per la riparazione del tessuto muscolare danneggiato.
è Le cellule del tessuto muscolare sono dette per la loro caratteristica forma allungata. La membrana cellulare delle fibre muscolari viene chiamata , mentre il citoplasma . Le fibrocellule sono molto più grandi rispetto alle altre cellule, sono e sono ricche di mitocondri, necessari per ricavare lAenergia per la contrazione. Non tutte le cellule si sviluppano: alcune restano sottoforma di cellule satelliti, cellule staminali in grado di riparare il muscolo eventualmente danneggiato. AllAinterno del sarcoplasma si trovano le . Questi particolari dispositivi contrattili sono strutture filamentose costituite da proteine contrattili capaci di modificare le proprie relazioni spaziali. Le miofibrille sono costituite a loro volta da fasci di miofilamenti, composti da due proteine filamentose, (filamenti sottili) e (filamenti spessi) : è la loro disposizione alternata a conferire al sarcomero un aspetto striato. I filamenti di actina sono detti filamenti sottili e sono tenuti a registro dalla linea Z, mentre quelli di miosina sono detti filamenti spessi e sono tenuti a registro dalla linea M.
Una fibra muscolare che si contrae esercita una tensione e si accorcia; questo processo viene spiegato attraverso la . Lo scivolamento si verifica quando le teste della miosina (filamenti spessi) si legano sui siti attivi dei filamenti di actina (filamenti sottili). LAavvio della contrazione viene causato dal rilascio di dal reticolo sarcoplasmatico in seguito agli eventi elettrici che si manifestano sulla superficie del sarcolemma; il messaggio elettrico viene quindi distribuito dai che si estendono nel sarcoplasma. Gli ioni calcio liberati si legano poi alla , causando una variazione nellAorientamento del complesso troponina A tropomiosina che espone i siti attivi sul filamento di actina. Quando le teste di miosina si legano ai siti attivi si formano . La durata della contrazione dipende dalla durata della stimolazione elettrica; infatti la permeabilità delle agli ioni calcio è temporanea, e se cessa la stimolazione elettrica, il reticolo sarcoplasmatico ricottura gli ioni calcio, il complesso troponina A tropomiosina ricoprirà di nuovo i siti attivi e la contrazione avrà fine.
I muscoli del nostro corpo sono più di 600 e tutti contribuiscono a dare una straordinaria capacità di movimento. I muscoli scheletrici sono riccamente vascolarizzati e innervati, e rappresentano gli organi attivi del movimento. Sono costituiti da un e da parti accessorie di connettivo denso con cui si originano o terminano e che permettono di attaccarsi alle ossa (ad esempio i ). Si suddividono in , quando sono connessi solo alle ossa, e quando hanno almeno una delle estremità nella cute. Per quanto riguarda la forma si possono suddividere in: (con corpo e due estremità tendinee), , (con le tre dimensioni quasi uguali) , (con le fibre disposte obliquamente rispetto al tendine) e (disposizione ad anello). Inoltre, in generale, possono avere anche due o più ventri.
I muscoli della possono essere divisi in due gruppi: 6
6
I hanno origine dalle pareti del cranio e comprendono il gruppo dei muscoli associati alla bocca, cioè il muscolo orbicolare delle labbra e il muscolo buccinatore, i muscoli delle palpebre e i muscoli del naso. I , invece, determinano i movimenti della mandibola. Il messetere è il più importante ed efficace, perché determina il sollevamento della mandibola; il muscolo temporale contribuisce allAinnalzamento della mandibola; i muscoli pterigoidei mediale e laterale permettono di elevare, portare in avanti e far muovere la mandibola da un lato allAaltro. I muscoli del tronco comprendono: 6
3
6
3 A
A
6
3 A A A
6
3
A A
I muscoli dellAarto superiore sono suddivisi in: muscoli della spalla, del braccio, dellAavambraccio e della mano. 6
3
6
3
6
3 A A 3 A A
I muscoli dellAarto inferiore si dividono in muscoli dellAanca, della coscia, della gamba e del piede. 6
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? ? L¶APPARATO CIRCOLATORIO (CARDIOVASCOLARE) Il è un tessuto connettivo allo stato liquido, circolante nei vasi sanguigni
.L¶organo centrale di questo apparato e il cuore, la pompa del sistema. Inoltre ne fanno parte tutti i vasi sanguiferi che portano il sangue a tutti i distretti del corpo e tornano poi verso il cuore. I vasi che escono dal cuore sono detti arterie, mentre quelli di ritorno prendono il nome di uene. Il sangue circola per due percorsi diversi: la grande circolazione e la piccola circolazione. La grande circolazione e l¶insieme delle arterie e delle vene che portano il sangue alla periferia del corpo e poi di nuovo al cuore, mentre la piccola circolazione si snoda verso i polmoni, luogo in cui avviene lo scambio tra O2 e CO2. Il cuore si puo dividere in due meta, una contenente sangue arterioso e l¶altra contenente il venoso (nelle rappresentazioni sui libri,
per convenzione, la zona blu e venosa, mentre quella rosso arteriosa). Il sangue della grande circolazione va verso gli organi arterioso e torna venoso, mentre nella piccola circolazione avviene il contrario (al cuore va sangue arterioso, pronto per essere inviato nei vari distretti e ai polmoni va sangue venoso, pronto per cedere CO2). Il sistema circolatorio ha origine dai capillari (vasi sanguiferi molto piccoli) e termina nel cuore, dal quale si dipartono i grossi vasi (arterie e vene) che poi raggiungeranno tutti i distretti, facendosi via via sempre piu piccoli. Il sistema linfatico e di supporto all¶apparato vascolare perche permette il recupero delle sostanze nutritive ³perse´ dal torrente sanguifero e le riammette nella circolazione prima che il sangue giunga al cuore. I vasi sanguiferi Le arterie che si dipartono dal cuore sono molto grosse e diventano sempre piu piccole man mano che ci si avvicina alle estremita dell¶organismo. La parete esterna di quelle piu grosse e formata da tre tonache, tre strati distinti che sono presenti in tutti i vasi di questo tipo (che variano soltanto per lo spessore) detti tonaca interna (o intima), tonaca media e tonaca esterna. Nelle arterie piu voluminose (come l¶aorta), del calibro di 2-3 cm, sulla tonaca interna si puo vedere l¶endotelio (del tipo pavimentoso monostratificato) e fibre connettivali di tipo elastico che aiutano a sopportare la pressione creata dal cuore quando spinge il sangue. La tonaca media e muscolare, anch¶essa in grado di sopportare forti pressioni, formata da tessuto muscolare di tipo liscio (quando i muscoli si contraggono si ha uasocostrizione, mentre se si rilassano si ha uasodilatazione). La tonaca esterna e di natura connettivale. A grande distanza dal cuore il vaso prende il nome di arteriola, e sparisce la tonaca esterna (lasciando solo l¶endotelio e un sottile strato muscolare). All¶estremita del percorso del sangue troviamo invece i capillari, i vasi piu piccoli in assoluto, il cui diametro puo raggiungere gli 8-10 ȝm. Esistono poi diversi tipi di capillari per diversi organi e scambi gassosi. I capillari sono forniti delle sole cellule endoteliali per rendere piu facile il passaggio delle sostanze attraverso le pareti.Le vene sono, come le arterie, formate da tre tonache (interna, media ed esterna). La differenza principale, per quanto riguarda la struttura, e che nelle uenule troviamo soltanto lo strato endoteliale e lo strato esterno di tessuto connettivo (mancano la parte muscolare e la componente elastica perche non ci sono piu le forti pressioni originate dal cuore) e nelle vene lo strato muscolare e sostituito da un altro strato piu rigido. Le vene sono sempre posizionate sopra le arterie, tranne nel tratto femorale, dove l¶arteria si accavalla alla vena. Inoltre le vene presentano delle valvole di chiusura per impedire la caduta ed il riflusso del sangue.I capillari non sono mai unici, ma si uniscono in fitte trame che riforniscono una vasta zona.Esistono tre tipi diversi di capillari: il capillare continuo, chiamato cosi perche tra una cellula e l¶altra non c¶e spazio e le giunzioni sono molto strette; gli scambi gassosi sono possibili grazie alla diffusione attraverso le cellule endoteliali (li ritroviamo ad esempio nei polmoni). Il secondo tipo di capillare e detto fenestrato, perche il suo endotelio presenta cellule con interruzioni nel citoplasma,dove si creano fori (pori o fenestrazioni) che permettono il passaggio all¶esterno degli elementi nutritizi piu grossi dei gas (ad esempio nel tratto intestinale). L¶ultimo tipo di capillare e il sinusoide, sempre con endotelio poroso, dove pero i pori sono piu ampi per permettere il passaggio di sostanze molto voluminose. Il cuore Si trova all¶interno della gabbia toracica, in una cavita apposita tra i due polmoni, detta spazio mediastino, nella parte anteriore della gabbia toracica. La sua posizione risulta un po¶ spostata a sinistra, forma un angolo con l¶asse longitudinale del corpo ed e leggermente ruotato sempre verso sinistra. Dalla parte superiore prendono origine le arterie e le vene (nella zona detta base del cuore), mentre la parte inferiore, posta grossomodo nel 5° spazio intercostale, e detta apice del cuore. Generalmente il cuore ha le dimensioni di un pugno, pesa circa 250 g ed e colorato di un rosso molto intenso e scuro, dovuto alla presenza di sangue. La faccia anteriore e detta sternocostale, mentre quella posteriore prende il nome di diaframmatici, poiche si appoggia sul muscolo diaframma. Adiacenti al cuore ci sono in polmoni, sui quali il cuore si appoggia, lasciando un¶impronta ben definita specialmente sul polmone sinistro. Posteriormente, nella parte alta, tocca la trachea, l¶esofago e il timo. La superficie esterna del cuore e circondata da una membrana detta pericardio, formata da due strati: il siroso interno e il fibroso esterno, detto anche sacco pericardico. Il pericardio siroso e formato da due strati in continuita (separati soltanto dal liquido pericardico, utile per evitare attrito tra le due pareti quando il cuore pulsa) ed avvolge perfettamente il cuore. La parte che aderisce al cuore e detta epicardio (o parete, membrana uiscerale), mentre l¶altra e detta membrana parietale. Il sacco pericardico invece e una membrana piuttosto spessa, formata da tessuto connettivo molto elastico, contiene il cuore e l¶origine dei grossi vasi e prende rapporti con tutti gli organi circostanti. Il cuore mantiene la sua posizione grazie a legamenti che si fissano al pericardio; questi legamenti sono di natura fibrosa e si agganciano alle ossa in corrispondenza dello sterno, detti questi legamenti sternopericardici, posti uno in alto ed uno in basso; inoltre vediamo i legamenti uertebropericardici, dalle vertebre al pericardio e il legamento frenopericardico, che origina dal diaframma. Il cuore e ricoperto da vasi sanguiferi che scorrono in solchi appositi e che corrispondono ai limiti delle camere in cui il cuore stesso e diviso (atri e
uentricoli, posti rispettivamente in alto e in basso). L¶aspetto del cuore, sia posteriormente che anteriormente e liscio, fuorche nei solchi; i solchi sono due e separano il primo i due ventricoli (solco interuentricolare) e l¶altro separa atri e ventricoli (ed e il piu marcato). Su di essi inoltre si trovano dei cuscinetti di tessuto adiposo, di colore giallastro. Sulla superficie anteriore, in alto, e visibile un prolungamento di una delle camere superiori che si riflette all¶esterno, l¶auricula o orecchietta.All¶interno il cuore e diviso nettamente in quattro camere, due atri (le camere superiori) e due ventricoli (le camere inferiori, piu grandi). A separarli ci sono i setti, che si differenziano in interatriale e interuentricolare, in modo che dopo la nascita si abbia una divisione netta e ben definita tra parte destra e parte sinistra del cuore, al fine di non permettere alcuna comunicazione tra atri e tra ventricoli all¶infuori delle apposite fessure. Ogni camera ha una funzione ed una struttura definite e totalmente diverse dalle altre tre.L¶atrio destro, visibile sulla faccia anteriore sternocostale, presenta pareti lisce e pareti con rilievi:questi sono di natura muscolare. Precisamente la parete con i muscoli pettinati e quella anteriore. Le altre pareti sono prevalentemente lisce, tranne per il fatto che presentano alcuni ³buchi´, dove si inseriscono la uena caua inferiore e la uena caua superiore, che raccolgono il sangue refluo rispettivamente dei distretti inferiori (organi del torace e arti inferiori) e dei distretti superiori (collo,testa, parte degli organi toracici e arti superiori) dell¶organismo. Inoltre c¶e un forellino che rappresenta l¶origine del vaso che raccoglie il sangue venoso proveniente dal cuore stesso (lo sbocco di questa vena e detto seno coronario ed e posto in corrispondenza dello sbocco della vena cava inferiore). L¶atrio destro presenta poi l¶auricula di cui si e parlato in precedenza, prolungamento formato da muscoli pettinati. Dopo la nascita, il setto interatriale lo divide dall¶atrio sinistro, ma prima le due camere sono in comunicazione grazie alla finestra ouale o foro di botallo, che si chiude nel momento in cui il neonato emette il primo respiro, grazie a tessuto connettivo (rimane tuttavia una piccola depressione che permette di individuare la posizione in cui essa si trovava). Questa ³finestrella´ c¶e perche il feto non respira durante la gravidanza: il sangue ossigenato della madre giunge direttamente al cuore del feto.Dall¶atrio destro il sangue passa nel ventricolo destro. Al suo interno si vedono delle strutture bianche, poste sul ³soffitto´ del ventricolo: sono lembi di tessuto connettivo che formano una valvola. Questa valvola, detta tricuspide a causa dei suoi tre lembi (detti appunto cuspidi) che vengono fissati ai margini dalle corde tendinee, a loro volta fissate alle pareti ventricolari, separa l¶atrio dal ventricolo ed impedisce che il sangue refluisca durante la spinta cardiaca. Le pareti del ventricolo presentano le trabecole carnee, rilievi muscolari, e i muscoli papillari, che legano le corde tendinee.Il sangue si trasferisce, passando attraverso il cono arterioso, nel vaso della piccola circolazione detto arteria polmonare, alla cui origine si trova la ualuola semilunare, e prosegue nei polmoni, dove si purifica della CO2 e si arricchisce di O2, per poi tornare al cuore passando nelle 4 uene polmonari (nelle quali il sangue e arterioso) che lo riportano all¶atrio sinistro.Nell¶atrio sinistro, posto sulla faccia posteriore diaframmatica del cuore, le pareti sono prevalentemente lisce, tranne all¶ingresso delle quattro vene polmonari e dove rimane l¶impronta della finestra ovale. Inferiormente si vede l¶accesso al ventricolo sinistro, rappresentato dalla ualuola bicuspide, o mitrale, simile alla tricuspide ma con due cuspidi soltanto, fissate anch¶esse con le corde tendinee alle formazioni muscolari.Nel ventricolo sinistro, la camera piu voluminosa presente nel cuore, le pareti presentano le trabecole carnee e i muscoli papillari (come nel ventricolo destro) che fissano le corde tendinee. Il ventricolo sinistro termina nell¶arteria aorta a livello della ualuola semilunare. La parete muscolare del ventricolo sinistro e piu spessa di quella del destro perche deve imprimere piu spinta e pressione al sangue che deve andare nella grande circolazione (quindi in distretti lontani dal cuore rispetto alla piccola circolazione).Se le valvole non si chiudono perfettamente il sangue puo refluire nell¶atrio dal ventricolo, creando la patologia detta del soffio al cuore (e possibile accorgersene grazie al rumore dei vortici che il sangue crea refluendo). Questo problema si ha soprattutto a carico della valvola mitrale. Le valvole semilunari invece, sono anche dette a nido di rondine e servono perche il sangue non refluisca nel ventricolo.Le arterie che forniscono il sangue al cuore sono dette coronarie destra e sinistra (mentre le vene seguono il loro percorso) ed originano dall¶arteria aorta. Se una delle due coronarie si ostruisce si ha l¶infarto, cioe la morte di alcune cellule del cuore ed e una patologia grave; se invece si ostruisce una piccola zona delle arterie, il cuore continua il suo lavoro, con poche cellule morte. Il cuore e comunque innervato, anche se e un muscolo involontario: le cellule nervose che danno l¶impulso per la contrazione cardiaca sono chiamate segnapasso, pacemaker, e sono cellule nervose appositamente modificate.La parete muscolare del cuore e costituita da fibre striate involontarie innervate in modo che sia assicurata la continua contrazione muscolare. Nella parete posteriore dell¶atrio destro, adiacenti alla vena cava superiore, le cellule del nodo (o seno) atriale, il punto di origine della contrazione, che si diffonde alle cellule adiacenti in modo da trasmetterla a tutte le pareti striali. La trasmissione dell¶impulso non passa dall¶atrio al ventricolo, ma avviene in un sito apposito (il nodo atriouentricolare) posto nella parte bassa dell¶atrio destro, tra pavimento e parete mediale. L¶impulso origina in prossimita del setto interventricolare. Quando gli atri si contraggono, i ventricoli si rilasciano e viceversa (tali contrazioni sono dette alternate). II due nodi sono detti pacemaker, segnapasso. Principali vene e arterie
Il letto o tratto capillare e l¶unica porzione dei vasi in cui il sangue arterioso viene a contatto con quello venoso. I capillari si differenziano in base alla loro funzione: possono essere continui, come nel polmone, fenestrati, come nei reni o sinusoidali, come nel fegato. Le fibrocellule muscolari si inseriscono nel letto capillare e, sempre in questa zona, prendono origine i vasi del sistema linfatico. La grande circolazione Prende origine dall¶arteria aorta, che esce dal ventricolo sinistro. L¶aorta prosegue nel suo percorso dal basso verso l¶alto per un breve tratto (aorta ascendente), compie poi una curva (arco dell¶aorta), e scende poi nell¶ultimo tratto, il piu lungo, che raggiunge poi con le ramificazioni tutti i distretti (aorta discendente). Quest¶ultimo tratto e diviso in due porzioni: toracica e addominale. L¶aorta ascendente da origine a due vasi: l¶arteria coronaria destra e sinistra, che sono le due arterie che vascolarizzano il cuore; sono arterie molto brevi.L¶arco dell¶aorta da origine a tre vasi, che si proiettano verso l¶alto e vascolarizzano il collo, la testa, la spalla e l¶arto superiore: a sinistra troviamo l¶arteria succlauia (vascolarizza l¶arto superiore) e l¶arteria carotide comune (vascolarizza la testa); a destra invece possiamo vedere l¶arteria anonima o tronco brachiocefalico, che a sua volta si divide in succlauia destra e carotide comune destra. L¶arteria anonima e presente perche l¶arco dell¶aorta e spostato verso sinistra: serve da collegamento per la vascolarizzazione della parte destra della testa. L¶aorta discendente entra in profondita nel torace e passa attraverso il muscolo diaframma, entrando cosi nella cavita addominale, giungendo poi alla porzione iliaca, dove da origine alle arterie iliaca destra e sinistra. Dal tratto toracico hanno origine: le arterie bronchiali, le arterie mediastiniche, le arterie isofagee e le arterie freniche (piccole arterie che vascolarizzano il diaframma). Dal tratto addominale prendono origine sia arterie pari che arterie impari. Il primo ramo e il tronco celiaco (o arteria celiaca), poi si staccano le due arterie surrenali; piu in basso le arterie renali (che si originano perpendicolarmente all¶aorta addominale); poi l¶arteria mesenterica superiore, che vascolarizza l¶intestino; le arterie spermatiche o ouariche, che vascolarizzano gli organi genitali e sono poste in alto perche allo stato embrionale le gonadi sono poste in alto; l¶arteria mesenterica inferiore, che vascolarizza la porzione inferiore di intestino. Il tronco celiaco si divide poi a sua volta in arteria gastrica sinistra, arteria splenica ed epatica comune, che vascolarizzano rispettivamente lo stomaco, la milza ed il fegato.Questi vasi danno origine ad una fitta rete, detta anastomosi o circoli collaterali, che forniscono vascolarizzazione continua, anche nel caso in cui si ostruisse un vaso. Le arterie sono sempre sotto alle vene, tranne nel tratto femorale, dove vene e arterie si scambiano di posto.Le uene hanno la funzione di riportare il sangue al cuore, quindi troveremo le corrispondenti uene iliache che raccolgono il sangue dalla parte inferiore del corpo e si uniscono nella uena caua inferiore, che raccoglie anche il sangue proveniente dalle cavita addominale e toracica. Tuttavia il sangue che proviene dello stomaco, dalla milza e dall¶intestino viene fatto passare per mezzo della uena porta attraverso il fegato, creando cosi il circolo portale, che recupera le sostanze per immagazzinarle. La uena caua superiore raccoglie invece il sangue dalla testa, dagli arti superiori e dal collo e, seguendo il percorso dell¶aorta, giunge direttamente al cuore.
Sistema respiratorio Il sistema respiratorio ha la funzione di introdurre l¶aria dall¶esterno ai polmoni, dove avvengono gli scambi gassosi tra O2 e CO2. Inoltre ha la funzione di espellere la CO2 all¶esterno. I due fenomeni si chiamano rispettivamente inspirazione ed espirazione.L¶apparato e formato da diversi organi: naso e cauita nasali (vie di conduzione), faringe (in comune con l¶apparato digerente), laringe (organo principale di formazione), trachea (che si divide in rami), bronchi (distribuiti come un albero ribaltato) e polmoni (dove avvengono gli scambi gassosi).Le pareti interne di questo apparato sono generalmente ricoperte di muco, prodotto dalle cellule caliciformi, utile per intrappolare gli elementi patogeni dell¶aria e per proteggere le vie respiratorie. Naso e cavita nasali Nelle cavita nasali e presente la mucosa respiratoria, formata da tessuto epiteliale cilindrico pseudostratificato cigliato. Incontriamo poi le cellule caliciformi, poste come popolazione all¶interno del tessuto epiteliale: queste cellule sono in gradi di secernere muco (per questo dette anche mucipare); le ciglia poste sul polo apicale delle cellule permette lo scorrimento del muco, che ripercorre le vie aeree e passa poi in quelle digerenti, arrivando allo stomaco, dove viene digerito assieme agli elementi patogeni. Il fumo rallenta il movimento delle ciglia e puo dare origine a bronchite cronica.Il naso e formato da uno strato cutaneo e da uno scheletro cartilagineo. Il limite interno delle cavita nasali e detto coana, ed e qui che c¶e la comunicazione con la faringe. Le cavita nasali sono divise dalla parete mediale; entrambe le cavita presentano una uolta ed un pauimento: la prima e limitata dall¶osso frontale e dall¶osso nasale, mentre il pavimento prende origine dall¶osso palatino e dall¶osso mascellare. Il setto nasale e formato da una parete anteriore cartilaginea, che si continua superiormente con un osso detto ecmoide, mentre il tratto inferiore e delimitato dall¶osso uomere, mentre sul retro troviamo l¶osso sfenoide.In corrispondenza della volta troviamo dei forellini, e qui la volta prende il nome di lamina cribrosa, e forniscono il passaggio verso alcune cellule importanti per l¶olfatto. In
corrispondenza di alcune ossa parietali ci sono delle camere, dette seni paranasali, che conferiscono leggerezza alla struttura e consentono la modulazione di alcuni suoni. Queste cavita durante i raffreddori si possono chiudere a causa del muco, oppure se il muco vi staziona troppo sono il luogo in cui si creano le sinusiti.L¶interno delle cavita nasali presenta delle formazioni ossee dette cornetti (tre: superiore, medio ed inferiore, questi ultimi due dipendenti direttamente dall¶osso ecmoide), che favoriscono il crearsi di vortici d¶aria quando essa viene ispirata. Cio permette all¶aria stessa di riscaldarsi, purificarsi ed umidificarsi prima di prendere la via dei polmoni; cio e possibile grazie alla mucosa che ricopre questi ossicini e le pareti interne nei meati, cioe negli spazi presenti tra i cornetti. La faringe Si aggancia tramite la membrana faringo-basilare all¶osso occipitale, ha una lunghezza di circa 1012 cm in verticale.Ha rapporto quasi diretto con le vertebre cervicali, mentre lateralmente e vicina ai muscoli del collo e posteriormente e a contatto con l¶esofago, mentre inferiormente con la laringe. La parete anteriore presenta varie aperture: una permette la comunicazione con le cavita nasali; nel tratto intermedio ce n¶e una per la cavita boccale; inferiormente ne possiamo vedere una terza, che sfocia nella laringe. Queste aperture distinguono anche i tre tratti in cui la faringe si divide: rinofaringe, orofaringe e laringofaringe. Nella rinofaringe c¶e poi un tratto di parete laterale con dei solchi ed un forellino: qui c¶e la zona di comunicazione tra faringe o tube uditive, per far fronte ai cambiamenti della pressione atmosferica esterna (se non ci fosse si andrebbe incontro alla rottura del timpano). Troviamo poi una ammasso di tessuto linfoide, utile perche formato da cellule che riescono ad aggredire gli elementi nocivi contenuti nell¶aria; tali cellule sono linfociti e volgarmente vengono chiamati tonsille (che funge da barriera specialmente in giovane eta, perche negli adulti si atrofizza. Se il tessuto linfoide si gonfia troppo ostruisce le vie aeree superiori (adenoidi), obbligandoci a respirare solo con la bocca. In questo primo tratto l¶epitelio e di tipo colonnare pluristratificato cigliato.Il secondo tratto della faringe, ovvero l¶orofaringe, inizia a livello dell¶arco glosso-faringeo, detto anche istmo delle fauci; nell¶orofaringe e presente altro tessuto linfoide che svolge la stessa funzione del precedente, spostata pero a difendere le vie aeree dalle impurita provenienti dalla cavita boccale. Qui il rivestimento di cellule non e piu solo di tipo respiratorio (in quanto deve passare anche il cibo), ma l¶epitelio, che deve sopportare anche urti meccanici, e pluristratificato pavimentoso.La laringofaringe e il tratto piu lungo e qui cominciano a differenziarsi il tratto respiratorio e quello digerente. Tuttavia l¶epitelio resta comune, di tipo pavimentoso pluristratificato. All¶esterno, a rivestire la mucosa troviamo i muscoli che la avvolgono e servono specialmente per favorire lo scorrimento del cibo: sono tre (superiore, medio ed inferiore), disposti sia posteriormente che lateralmente e sono detti muscoli costrittori. La via del cibo ha origine dove c¶e l¶epiglottide, una placchetta grigia che, aprendosi e chiudendosi, impedisce al cibo di passare nella laringe. La deglutizione inizia quando la lingua spinge il bolo alimentare nella faringe e quando esso ha raggiunto l¶inizio dell¶esofago la placchetta cartilaginea si rimette nella posizione originale, cioe volta ad aprire le vie aeree. La laringe La laringe e un organo piuttosto complesso, piccolo (si estende dalla IV alla VI vertebra cervicale), e costituito da cartilagine, muscoli e membrane. Svolge due funzioni: conduzione dell¶aria e fonazione (modulazione dei suoni). Si trova nella regione sottoioidea, anteriormente rispetto al collo, sotto all¶osso ioide (a forma di ferro di cavallo).Le cartilagini che compongono la laringe sono distinte in due tipi: pari (poste cioe a due a due) ed impari (piu voluminose e singole).La prima delle cartilagini impari e la cartilagine tiroidea; essa e formata da due lamine unite sulla linea mediana a formare un angolo (nella donna di circa 120° e nell¶uomo di 90°) detto pomo d¶Adamo. Le pareti laterali non si vedono, a causa dei grossi muscoli che le ricoprono.La seconda cartilagine impari e detta cartilagine tricoidea, posta sotto la tiroidea: anteriormente e formata ad anello e posteriormente si continua verso l¶alto formando una lamina, cha avvolge la laringe.La terza cartilagine e l¶epiglottide, descritta come una foglia il cui picciolo si attacca alla cartilagine tiroidea e si e detto che chiude le vie aeree al passaggio del cibo.Le cartilagini pari si notano solo sulla parte posteriore e sono dette cartilagini aritenoidee: sono due, di forma piramidale a base triangolare e le troviamo appoggiate sulla cartilagine tricoidea a livello del margine superiore della lamina posteriore. Inoltre ci sono le cartilagini corniculate, che si trovano sull¶apice delle cartilagini aritenoidee e sono a forma di uncino (o di un piccolo corno) e le cartilagini cuneiformi, che si trovano sopra le corniculate e sono ancora piu piccole.La maggior parte delle cartilagini che costituiscono la laringe sono di tipo ialino e col tempo si possono ossificare, tra cui solo parte dell¶epiglottide e le aritenoidee sono di tipo elastico e non vanno incontro ad ossificazione. Le cartilagini sono unite le une alle altre mediante articolazioni mobili.La laringe prende inoltre rapporto con la carotide e con la vena giugulare, che si appoggiano su di essa: oltre ai muscoli, a lato della laringe troviamo il fascio arterio-veno-nervoso. Posteriormente troveremo l¶esofago.Per quanto riguarda le membrane ne troviamo di tre tipi: la prima, molto estesa (va dall¶osso ioideal margine superiore della cartilagine tiroidea), e in grado di accorciarsi e allungarsi, ed e detta membrana tirotricheale. Questa membrana dona una certa mobilita alla laringe, in modo che essa posa innalzarsi fino all¶osso ioide. Inoltre c¶e la membrana tracheale, che si estende dalla
cartilagine tricoidea alla trachea. Infine esiste un¶altra membrana, posta internamente alle cartilagini.Per mantenere in sede la laringe ci sono il legamento uestibolare, posto nella zona superiore (dalla cartilagine tricoidea all¶aritenoidea), dove ci sono le corde uocali false, e il legamento uocale, con attacchi simili al precedente, nella cui zona vediamo invece le corde uocali uere. Il legamento vestibolare inoltre funge da protezione per le corde vocali vere, perche non possano muoversi dalla loro zona.La parete interna della laringe e rivestita da mucosa respiratoria, con epitelio cilindrico pseudostratificato cigliato, che riveste epiglottide, legamento vestibolare, legamento vocale e un tratto delle corde vocali. Queste ultime, viste superiormente, si presentano tese tra la cartilagine tiroidea e le due aritenoidee. La mucosa di rivestimento in questo tratto e formata da epitelio pavimentoso pluristratificato (e le corde appaiono bianche perche la mucosa non e vascolarizzata). Le corde vocali vibrano al passaggio dell¶aria e, poiche sono abbastanza elastiche producono le vibrazioni che danno origine ai suoni. Sono piu lunghe nell¶uomo (1,5 cm) che nella donna (1 cm) e sono dotate di un certo grado di tensione. Il movimento delle cartilagini aritenoidee permette l¶allargamento e il restringimento delle aperture tra le corde vocali, ed e dato da sottili muscoli della laringe.La componente muscolare nelle laringe permette il movimento delle membrane e delle corde vocali: ne fanno parte il muscolo crio-aritoneideo posteriore, che e allacciato alle cartilagini aritenoidee, posteriormente, ed e definito come muscolo abduttore delle corde vocali (determina un¶apertura delle cartilagini) ed e l¶unico muscolo che svolge questa funzione (nel caso in cui venga a mancare si chiude anche la via aerea. Gli altri muscoli hanno la funzione di adduttori delle cartilagini e sono: aritenoideo obliquo posteriore (due muscoli i cui fasci si dispongono obliquamente), aritenoideo trasuerso posteriore (le fibre sono disposte trasversalmente, determina l¶avvicinamento delle corde vocali), trico-aritenoideo laterale (la cartilagine tricoidea e aritenoidea, determina l¶apertura delle corde vocali e la loro tensione, posto dietro alla lamina della cartilagine tricoidea), tiro-aritenoideo (tra cartilagine tiroidea e aritenoidea, determina l¶accorciamento delle corde vocali), tiroepiglottideo (tra cartilagine tiroidea ed epiglottide) e ari-epiglottideo (tra cartilagine aritenoidea ed epiglottide). La trachea e i bronchi La trachea e un tubo semirigido dotato di strutture cartilaginee, che inizia in corrispondenza della VI vertebra cervicale e termina a livello della V vertebra toracica. Nel torace, piu precisamente nella porzione del mediastino inferiore, si divide in due rami.Nel tratto superiore, anteriormente, da supporto alla tiroide. I muscoli si dispongono lateralmente,in modo da creare i vari strati cutanei e cartilaginei. Posteriormente prende rapporto con l¶esofago.Il canale tracheale ha sezione sempre circolare dovuta al fatto che esso e formato da anelli cartilaginei. Questi anelli, nel numero di 16-20, permettono di mantenere aperta la trachea e posteriormente mancano di un piccolo tratto di cartilagine (quindi la struttura piu che ad un anello e paragonabile ad un ferro di cavallo); questa particolare conformazione serve perche l¶esofago, a contatto con la trachea, deve espandersi senza impedimenti per far passare il bolo alimentare (il muscolo tracheale, presente sulla trachea, si flette, permettendo l¶espansione del tratto di esofago interessato).Il rivestimento interno della trachea e formato da epitelio respiratorio che aiuta a purificare ulteriormente l¶aria immessa durante l¶inspirazione. La tonaca sottomucosa e invece formata da tessuto connettivo, mentre all¶esterno, a ricoprire tutta la trachea, troviamo la tonaca auuentizia, formata da tessuto connettiuo fibrillare.La trachea si estende nel torace a partire dalla porzione del mediastino superiore, per poi terminare nella sua stessa biforcazione all¶origine dei bronchi (quindi dell¶albero bronchiale), nella porzione mediastinica inferiore. Notiamo subito la differenza tra i due rami: quello di sinistra e piu lungo e fine, mentre quello di destra e piu corto, ma piu capiente. Cio e dovuto al fatto che la trachea, per lasciare spazio ai grandi vasi si deve leggermente spostare verso destra. L¶albero bronchiale si sviluppa nel parenchima polmonare: il polmone di sinistra e piu piccolo del destro (cio e dovuto alla stretta vicinanza del cuore) ma compensa allungandosi verso il basso; allo stesso modo il polmone destro e piu tozzo perche sotto di se ha il fegato.I bronchi, finche si resta nel ramo principale, presentano la stessa struttura della trachea;addentrandosi nei polmoni, dove si dividono in rami sempre piu piccoli e numerosi, i canali bronchiali perdono la componente cartilaginea interna. Le divisioni avvengono senza un ordine preciso, ma rispettano quello che e l¶andamento del parenchima polmonare. I tratti dove permangono ancora le placche cartilaginee prendono il nome di bronchioli. Man mano che la cartilagine sparisce viene sostituita da fibrocellule lisce; l¶ultima sezione, dove il canale si fonde col parenchima polmonare, e detta alueolo. Il polmone I polmoni sono l¶unico organo parenchimatoso (un organo del quale tutta la struttura concorre a formare il parenchima) dell¶apparato respiratorio.I polmoni sono due, sono posti nella cavita toracica, sulla base poggiano sul muscolo diaframma,mentre l¶apice sporge al di sopra della clavicola.Nei polmoni si possono vedere una faccia costale, che aderisce alle coste, e una faccia mediale, che viene anche detta mediastinica, che aderisce al mediastino. Medialmente presentano un margine verso lo sterno, detto sternale, e un margine verso le vertebre, detto uertebrale. Esternamente appaiono lisci, fuorche nelle zone dette lobuli, che rappresentano l¶unita piu piccola
del polmone. La colorazione e rosea nel bambino e via via piu ingrigita nell¶adulto (per la presenza di elementi che si sono depositati tra un lobulo e l¶altro, sulle linee divisorie formate da tessuto connettivo).I polmoni presentano una struttura molto friabile, quindi gli organi circostanti lasciano impronte piu o meno marcate sulla superficie: la piu visibile sul polmone sinistro e quella lasciata dal cuore. Altre impronte vengono lasciate dall¶aorta (arco dell¶aorta e aorta ascendente), dall¶esofago e dalle varie arterie che si sviluppano dall¶aorta stessa. Sul polmone destro troveremo sempre le impronte cardiaca ed esofagea, pero sparira l¶impronta dell¶aorta, sostituita da quella della vena cava inferiore.Sulla superficie esterna ci sono delle membrane dette pleure, che sono organizzate in una struttura a doppio foglietto: quello piu interno e detto foglietto uiscerale, mentre quello esterno, che aderisce alla gabbia toracica, e detto foglietto parietale. Questi due foglietti sono praticamente lo stesso foglietto, in quanto si riflettono su un punto della faccia mediale detto ilo polmonare, anche punto d¶ingresso per l¶albero bronchiale e per i vasi che portano il sangue ai polmoni. Sotto all¶ilo polmonare possiamo poi vedere una piega dovuta alla pleura viscerale, dove troviamo il legamento polmonare. Lo spazio tra i due foglietti e riempito dal liquido pleurico, che facilita lo scivolamento delle due pleure durante i movimenti respiratori. In corrispondenza dell¶apice, alla base concava del polmone, le due pleure si dividono maggiormente, dando luogo al seno costo-diaframmatico, spazio che risulta essenziale per l¶espansione del polmone durante l¶atto respiratorio. Lungo la linea mediana troviamo invece il seno costo-mediastinico, analogo al precedente per la funzione che svolge.Esternamente e visibile una linea obliqua che divide il polmone sinistro in lobo superiore e lobo inferiore, mentre il destro e diviso in tre lobi (partecipa alla divisione anche una linea orizzontale). I lobi polmonari possono a loro volta essere divisi in altre parti macroscopiche: i segmenti (da qui il nome di diuisione segmentale). Questa divisione segue la ramificazione interna dell¶albero bronchiale, quindi avremo 10 segmenti per ogni polmone. Il bronchiolo, che nella parte piu sottile prende il nome di bronchiolo terminale, va a finire nel sacco alueolare, prendendo il nome di bronchiolo respiratorio. Il sacco alveolare e un insieme di piu alveoli (e qui che avvengono gli scambi gassosi), circondato da una sottilissima membrana detta lobulo polmonare.Gli alveoli sulla superficie esterna presentano una fitta trama vascolare, facente parte della piccola circolazione, dove avviene lo scambio tra O2 e CO2. In sezione e possibile vedere l¶interno della cavita alveolare, che e formato da due tipi di cellule: i pneumociti di primo ordine (o piccole cellule alueolari) e i pneumociti di secondo ordine (o grandi cellule alueolari). Quelli di primo ordine rappresentano la maggior parte delle cellule che formano la parete dell¶alveolo, hanno poco citoplasma e presentano espansioni citoplasmatiche (che servono per formare la parete dell¶alveolo); quelli di secondo ordine, presenti ogni tanto all¶interno del ³muro´ di espansioni citoplasmatiche, si estendono nel lume dell¶alueolo e producono, tramite i corpi multilamellari, una sostanza, detta surfactant (una lipoproteina) che si dispone sulle pareti interne. Questa sostanza serve per evitare che l¶alveolo collassi durante la respirazione.I pneumociti di primo ordine formano la membrana attraverso la quale avvengono tutti gli scambi gassosi nell¶alveolo: sulla sua superficie si formano vescicole piene di gas che passano attraverso il citoplasma dei pneumociti e si immettono poi nel flusso sanguifero.All¶interno della cavita alveolare troviamo anche i macrofagi, che hanno funzione di spazzini, in quanto rappresentano l¶ultima difesa contro gli agenti esterni.I ³buchi´ tra un alveolo e l¶altro sono riempiti da tessuto connettivo. La respirazione Durante la respirazione la gabbia toracica si amplia sotto l¶azione dei muscoli respiratori e si innalza, aumentando cosi il suo diametro antero-posteriore.I polmoni si ampliano a livello del seno costodiaframmatico e del seno costo-mediastinico.
Sistema digerente Il sistema digerente si tratta di un canale alimentare lungo 10-11 m organizzato e diviso in varie parti: cauita boccale,faringe, esofago (punto di passaggio tra le cavita toracica e addominale), stomaco, intestino tenue (diviso in duodeno, digiuno ed ileo), intestino crasso (diviso in cieco, colon ± a sua volta diviso in ascendente, trasuerso, discendente, sigmoideo ± e retto).Gli organi che lo compongono sono tutti organi cavi, in continuita l¶uno dopo l¶altro. Inoltre,annesse all¶apparato digerente, troviamo alcune ghiandole, che producono sostanze utili per facilitare la digestione: pancreas, fegato e ghiandole saliuari. La funzione dell¶apparato digerente e quella di fornire i nutrienti necessari alle cellule ed introdotti sotto forma di cibo. I processi della digestione iniziano nello stomaco e terminano nel duodeno. Questi processi disgregano il cibo negli elementi essenziali che lo compongono, che verranno poi assorbiti dal torrente sanguifero a livello dell¶intestino tenue. Nell¶intestino crasso avviene l¶assorbimento degli elementi liquidi, dei sali minerali e delle vitamine, rendendo nello stesso tempo piu solide le sostanze di rifiuto che vengono espulse dall¶organismo (feci). Il cibo, come l¶aria, ha bisogno di essere depurato delle sostanze nocive prima di essere digerito: incontriamo barriere di questo tipo a livello della faringe, dello stomaco (che produce HCl che abbassa il pH, uccidendo i batteri e digerendo il muco proveniente dall¶apparato respiratorio) e dell¶intestino (che possiede una flora batterica buona e ammassi di tessuto linfoide). Lungo l¶apparato digerente troviamo diverse formazioni e caratteristiche della parete: nella cavita boccale possiamo vedere vari strati di cellule appiattite (struttura molto resistente); nello stomaco vediamo una mucosa con cellule cilindriche che producono varie sostanze (HCl, enzimi, ecc.); nell¶intestino tenue incontriamo cellule cilindriche con diverse specializzazioni, dette espansioni microvillose (poste sull¶apice delle cellule), che aumentano la superficie assorbente (i uilli intestinali); nell¶intestino crasso vediamo strutture meno ampie ma simili a quelle del tenue. La cavita boccale La cavita boccale e posta anteriormente al viso, ed e limitata dalle labbra. Il uestibolo e la porzione di cavita che sta tra le guance, le arcate dentarie e la lingua.Le ossa che circondano la cavita sono: osso mascellare, mandibola, osso palatino (che forma il palato duro, posto anteriormente al palato molle, senza ossa); le pareti laterali sono formate dalle
guance, che non hanno ossa. L¶interno e rivestito da epitelio pauimentoso pluristratificato, per evitare il piu possibile lesioni causate dalla masticazione di cibi consistenti. Sulla parete dell¶arcata superiore, vicino ai molari, ci sono due forellini: sono i dotti che fanno parte delle ghiandole saliuari; altri due dotti sono presenti sotto la lingua.Il limite posteriore e rappresentato dalla doppia arcata (istmo delle fauci)che termina nel prolungamento detto ugola. Un arco e rivolto verso la lingua (arco glosso-palatino), l¶altro verso la faringe (arco glosso-faringeo); entrambi sono composti da tessuto linfoide, sede delle tonsille. In corrispondenza delle guance troviamo dei muscoli, i muscoli masticatori, che permettono, contraendosi, la masticazione del cibo; inoltre troviamo il muscolo buccinatore, particolarmente sviluppato nei bambini, che serve per la suzione.La cavita possiede un elemento mobile, la lingua, che poggia sulla base. La lingua e un elemento prevalentemente muscolare, che serve per facilitare il movimento del cibo all¶interno della cavita e per l¶articolazione delle parole e dei suoni. Sul dorso presenta una mucosa dotata di strutture dette papille linguali: esse sono corpuscoli deputati a raccogliere lo stimolo del gusto. Le papille si trovano soltanto sul corpo della lingua, cioe la parte mobile. La parte posteriore, la radice, va a fissarsi sulla faringe ed e l¶unica parte immobile della lingua.Le ghiandole salivari piu importanti sono tre: parotidi, poste anteriormente all¶orecchio;sottomandibolari, poste sotto il mento, quelle che producono circa il 70% della saliva; sottolinguali,poste sotto la lingua. Sono ghiandole esocrine appartenenti al tessuto epiteliale, il cui secreto, la saliua, viene emesso nei dotti saliuari (1-1,5 l di saliva al giorno). Questo secreto serve per iniziare il processo di masticazione ed inoltre contiene l¶amilasi, un enzima che interviene nei processi di rottura dei legami nell¶amido e svolge una piccola funzione battericida. La ghiandola parotide, la piu voluminosa, produce un secreto di tipo prevalentemente sieroso, e lo libera a livello dell¶arcata dentaria superiore. La ghiandola sottomandibolare produce un secreto misto tra sieroso e mucoso. La ghiandola sottolinguale e la piu piccola e secerne saliva mucosa e la immette ai lati di una piega della lingua, detta frenulo.Nel suo movimento la lingua esegue anche il compito della spinta del cibo, necessaria alla deglutizione: il bolo ³va a sbattere´ sul palato duro, poi sul palato molle ed infine entra nel canale alimentare.Tutta la superficie della lingua e ricoperta dalle papille linguali, distinte in vari tipi: le papille filiformi, le piu numerose, sono rivestite da un epitelio pauimentoso pluristratificato a forma di piramide e non sono in grado di percepire il gusto, ma facilitano lo scorrimento del cibo verso il retro; le papille fungiformi, piu voluminose, visibili come puntini rossi, disposte tra quelle filiformi, hanno il compito di percepire il gusto e si differenziano dalle altre perche possiedono alcune cellule a funzione sensoriale, che, disposte insieme, formano i calici gustatiui, le zone di percezione; le papille circumuallate, che si dispongono a ³V´ tra il corpo anteriore e la parte posteriore della radice, sono 12; le papille fogliate, ai lati della lingua, sono localizzate sulle pareti. L¶esofago Attraversa tutta la gabbia toracica e termina, una volta oltrepassato il diaframma, nello stomaco. Si posiziona posteriormente rispetto ai visceri, tranne nel tratto inferiore dell¶aorta, dove passa sopra all¶arteria. Ha una lunghezza di circa 25 cm e la sua superficie, che vista in sezione presenta varie tonache, ha dei raggrinzimenti.Le tonache che formano la parete dell¶esofago sono quattro: dall¶interno abbiamo la tonaca mucosa interna (formata da epitelio pauimentoso stratificato), poi la tonaca sottomucosa (di tessuto connettivo), quindi la muscolare ed infine la tonaca auuentizia. I muscoli che compongono la terza tonaca sono lisci e si dispongono in una struttura ordinata in due strati: uno circolare e uno longitudinale. Questa disposizione facilita i movimenti di contrazione che creano la peristalsi, cioe il movimento che permette al cibo di avanzare verso lo stomaco. La tonaca avventizia infine e formata da tessuto connettivo che serve a ricoprire e isolare la struttura. Il canale esofageo presenta tre restringimenti: il primo si ha all¶origine dell¶esofago, dove termina la faringe (anello cricoideo della faringe), il secondo dove c¶e la biforcazione della trachea nei bronchi e l¶arco dell¶aorta va a spingere l¶esofago contro la trachea stessa e il terzo dove c¶e il punto di passaggio tra cavita toracica e addominale all¶interno del diaframma, dopo il quale il canale continua per 2 cm circa ed entra nello stomaco. Lo stomaco Lo stomaco e l¶organo principe dell¶apparato digerente. Ha una forma a J (o a pera rovesciata) si trova nella regione epigastrica ed occupa parte della regione ipocondriaca sinistra. Si presenta come una sacca abbastanza appiattita con una faccia anteriore ed una posteriore e due curuature, la piccola a sinistra e la grande a destra. Lo stomaco e diviso in quattro porzioni: cardias, che origina alla fine dell¶esofago; fondo dello stomaco, che segue il cardias ed e la zona piu grossa sotto il diaframma; corpo, la zona piu dilatata; piloro, che si continua nel primo tratto dell¶intestino tenue.Lo stomaco e un organo superficiale e anteriore rispetto all¶organismo. Anteriormente prende rapporti con il diaframma, con il fegato (sulla destra) e con la parete addominale anteriore (sulla sinistra); posteriormente prende rapporto con la milza, con il rene sinistro e la sua ghiandola surrenale, con il pancreas e con il colon.La membrana peritoneale avvolge completamente lo stomaco con la sua parte viscerale: in questo modo lo possiamo definire un organo peritoneale. In corrispondenza delle due curvature il peritoneo forma due pliche: il piccolo omento, o legamento gastro-epatico, che parte dalla piccola curvatura e si lega al fegato, e il grande omento, che si diparte dalla grande curvatura e si lega al colon trasverso, dopo essere passata su tutta la parete
addominale. Il grande omento e importante perche protegge ed isola tutti gli organi della cavita addominale, sprovvista di ossa ed e sede di tessuto adiposo.La parete interna dello stomaco presenta dei rilievi, detti uie del cibo, nelle quali si sospetta che transiti il cibo, rimanendo per piu tempo nella zona inferiore, dove le pieghe si fanno piu irregolari.Lo stomaco e inoltre divisibile in aree gastriche, puntini posti sulla parete e fossette gastriche, cioè i canalini che delimitano le aree. Il rivestimento delle aree gastriche e formato da cellule in grado di produrre muco, mentre le fossette sono gli sbocchi per i dotti delle ghiandole gastriche. La parete e in generale formata da epitelio cilindrico monostratificato, in grado di produrre muco. Le ghiandole sono diverse a seconda dell¶area che si sta osservando: a livello del cardias e del piloro troviamo ghiandole tubolari composte, mentre nel corpo e nel fondo troviamo ghiandole tubolari composte. Questa diversita e dovuta al fatto che servono secreti diversi nelle varie zone. Le cellule piu superficiali, dette cellule parietali, producono HCl e un¶altra sostanza, il fattore intrinseco, necessario per l¶assorbimento della vitamina B12, fondamentale per l¶eritropoiesi (formazione delle cellule del sangue). Le cellule principali o zimogeniche, poste piu in profondita, producono l¶enzima pepsinogeno nella forma inattiva: a contatto con l¶HCl esso si trasforma in pepsina e comincia il lavoro di digestione delle proteine. Ci sono poi le cellule enterocromaffini, che producono la gastrina, secreto necessario per risvegliare le cellule parietali e principali. Questi tre tipi di cellule partecipano tutti alla produzione dei succhi gastrici, fortemente acidi, il cui pH viene neutralizzato grazie all¶azione del muco, prodotto da altre cellule superficiali. Il muco inoltre serve per umettare il cibo. Se il pH rimanesse acido l¶HCl avrebbe la possibilita di attaccare anche le pareti dello stomaco, creando l¶ulcera gastrica, di cui e responsabile anche un batterio. A livello del cardias e del piloro le ghiandole sono tubolari composte e producono muco. La tonaca sottomucosa e costituita da tessuto connettivo e vi trovano spazio i vasi sanguiferi che vascolarizzano tutto lo stomaco.La tonaca muscolare presenta, oltre allo strato circolare e allo strato longitudinale, uno strato di muscolatura disposta in modo obliquo: questo serve perche nello stomaco deve avvenire un rimescolamento del cibo, in modo che sia inzuppato di tutti i succhi gastrici. Lo stomaco e l¶unico organo con una tale diversificazione a livello muscolare.Al di fuori del rivestimento muscolare c¶e solo il peritoneo.Lo stomaco non e pero in grado di digerire i grassi: la loro digestione avviene nel duodeno. Soltanto nei bambini la digestione dei lipidi puo avvenire nello stomaco, poiche vengono prodotti gli enzimi renina e lipasi dalle cellule enterocromaffini. L¶intestino tenue L¶intestino tenue e un tubo lungo circa 6 m ed occupa una buona parte della cavita addominale, tranne nelle zone epigastrica ed ipocondriaca sinistra. Anteriormente e ricoperto dal grande omento, mentre le sue anse sono raccolte nel colon, che fa da cornice.Si divide in tre parti: duodeno, digiuno ed ileo. Tra le varie parti non c¶e una netta differenza e addirittura tra digiuno ed ileo non c¶e un punto netto di separazione.All¶interno dell¶intestino tenue vengono completati i processi digestivi e si attua il processo di assorbimento delle sostanze nutritive.Il duodeno e il tratto piu breve, lungo circa 25-30 cm ed ha forma a ³C´: il tratto orizzontale superiore comunica con il piloro e la seguono una parte discendente, una leggermente ascendente ed una piega, definita fessura digiuno-duodenale. Tutta la zona orizzontale e peritoneale, mentre la restante parte e retroperitoneale.Posteriormente prende rapporti con il rene destro, la ghiandola surrenale, la vena cava inferiore,l¶aorta ed il pancreas, mentre anteriormente si appoggia alla cistifellea e al fegato.La superficie interna presenta dei rilievi che non si distendono nel momento in cui il bolo entra dal piloro: essi sono detti pliche circolari e aumentano la superficie assorbente dell¶organo. Nel tratto discendente del duodeno ci sono le due papille duodenali: la maggiore rappresenta lo sbocco dei due tubicini che provengono dal pancreas e dal fegato, che con i loro secreti aiutano a portare a termine la digestione. Il succo pancreatico e ricco di enzimi, mentre la bile, prodotta dal fegato, aiuta la digestione dei lipidi. La papilla duodenale minore invece comunica solo col pancreas. Gli strati che formano le pareti del duodeno sono le quattro tonache (mucosa, sottomucosa, muscolare e sierosa o avventizia). Le pliche circolari sono sollevamenti delle tonache mucosa e sottomucosa.La tonaca mucosa presenta poi altre specializzazioni: la superficie e costellata di uilli intestinali, che svolgono la funzione di aumentare la superficie assorbente delle pareti. Ogni villo e formato da un¶asse connettivale ricoperta di cellule, dette enterociti, del tipo cilindrico monostratificato, che svolgono funzione di assorbimento. Nell¶asse del villo sono contenuti i capillari sanguiferi e un capillare linfatico (detto uaso chilifero) che assorbono rispettivamente gli elementi nutritizi digeriti e la loro componente lipidica. Ogni villo presenta poi numerose estroflessioni citoplasmatiche (i microuilli) che servono per aumentare ulteriormente la superficie di assorbimento. Alla base dei villi ci sono dei canali che danno origine alle cosiddette ghiandole intestinali o ghiandole del Galeazzi, che contengono cellule endocrine aventi la funzione di risvegliare tute le altre cellule con il loro secreto.La tonaca sottomucosa e formata da tessuto connettivo molto vascolarizzato, caratterizzato dalla presenza delle ghiandole del Brunner, importanti perche secernono un muco che neutralizza ulteriormente il pH leggermente acido del bolo alimentare.La tonaca muscolare e formata dallo strato circolare e dallo strato longitudinale, gli unici che servono per i movimenti peristaltici utili all¶avanzamento del chimo.La tonaca sierosa si divide in due tratti: il primo e peritoneo, mentre il secondo e
una guaina connettivale.Il digiuno inizia in corrispondenza di una piega, detta flessura, e rappresenta i 2/5 dell¶intestino tenue. Ha una lunghezza di 6 m circa e si presenta raccolto in anse, dotate di una certa mobilita,poste sotto il grande omento. Occupa quasi tutte le regioni dell¶addome; posteriormente si appoggia sui reni, sul pancreas e sugli ureteri; ai lati, superiormente e inferiormente prende rapporto con l¶intestino crasso; frontalmente si appoggia sulla vescica e, nella donna, sulle ovaie. Il nome gli deriva dal fatto che il cibo ormai digerito non si ferma mai al suo interno, ma vengono solo assorbite le sostanze nutritizie, lasciandolo sempre vuoto.L¶ileo non ha un punto d¶origine vero e proprio, ma diviene tale in seguito a modificazioni graduali del digiuno. Anche in questi tratti dell¶intestino la parete e divisa in quattro tonache, ma il peritoneo presenta una piega in piu che ricopre digiuno ed ileo: il cosiddetto mesentere, che si piega in due foglietti per ricoprire tutte le anse, dove peraltro scorrono i vasi sanguiferi che poi andranno a raggiungere il canale intestinale.La superficie interna del digiuno e diversa da quella dell¶ileo: la prima presenta dei rilievi, mentre la seconda e piuttosto liscia. Tuttavia possiamo notare i villi, piu piccoli a causa della vicinanza con l¶intestino crasso, dove la funzione assorbente e molto limitata. Inoltre possiamo vedere dei noduli linfatici, che nell¶ileo sono riuniti nelle tonsille addominali o placche di Peier. Queste servono ad eliminare i batteri che riescono a superare lo stomaco per mezzo delle immunoglobine che producono: esse sono sostanze che attaccano tutto cio che e estraneo. L¶intestino crasso Circonda a mo' di cornice l¶intestino tenue, ha lunghezza pari a circa 1,5 m, non e organizzato in anse, ha un calibro piu grosso rispetto al tenue ed e diviso in varie parti: cieco, colon ascendente, colon trasuerso, colon discendente, colon sigmoideo e intestino retto.L¶intestino crasso occupa una buona parte delle cavita addominali, ovviamente escluse quelle centrali. Anteriormente prende rapporto con il grande omento, posteriormente con il rene, il fegato, la milza, il pancreas ed i grossi vasi. Forma delle grosse curvature, dette flessure coliche destra e sinistra. Il punto di passaggio tra ileo e crasso e rappresentato dalla ualuola ileo-cecale, un piccolo sfintere muscolare che si apre soltanto quando in chimo deve passare.Il cieco e un ³sacchettino´ che si presenta liscio fuorche nella zona della valvola ileo-cecale. Il peritoneo si dispone antero-lateralmente, lasciando scoperta la parte posteriore. Sul margine inferiore possiamo vedere una piccola espansione, detta appendice uermiforme, costituita da tessuto linfoide (lunga circa 9-10 cm, rappresenta una barriera difensiva), avvolta completamente da peritoneo, che forma un meso che si fissa sulla parete posteriore. Puo prendere posizioni diverse rimanendo pero sempre nella regione iliaca destra.Il colon ascendente sale verso l¶alto e termina in corrispondenza della flessura; e ricoperto dal peritoneo soltanto nella zona antero-laterale.Il colon trasverso attraversa tutto l¶addome, e totalmente avvolto dal peritoneo e si fissa alla parete posteriore per mezzo del meso colon trasuerso.Il colon discendente ha lo stesso comportamento dell¶ascendente e rimane scoperto dal peritoneo.Il colon sigmoideo e completamente avvolto da peritoneo e si ancora alla parete per mezzo del meso colon sigmoideo.Il retto e l¶ultima porzione di intestino crasso, scoperta dal peritoneo.La superficie esterna del colon presenta dei rilievi, detti gibbosita o austra, visibili sia esternamente che internamente. In corrispondenza delle gibbosita possiamo vedere tre striscioline, dette tegne (anteriore, mediale e posteriore), che sono l¶organizzazione del tessuto muscolare longitudinale, che, senza questi sostegni, si rilascerebbe, conferendo un aspetto liscio al colon. Inoltre, in corrispondenza delle tasche troviamo le appendici epiploriche, depositi di tessuto adiposo. In corrispondenza del retto non ci sono ne le tegne, ne le gibbosita.La struttura del colon appare simile a quella del tenue: le quattro tonache hanno solo piccole differenze. Sulla tonaca mucosa sono presenti delle ghiandole tubolari mucipare, che riversano il loro secreto direttamente sulla parete, dove non ci sono villi. La tonaca sottomucosa e sempre formata da tessuto connettivo. La tonaca muscolare e formata da una parte circolare, uguale per tutto il colon, e da una parte trasversale, che forma le tre tegne. Il fegato Il fegato non e soltanto una ghiandola: svolge numerose funzioni utili all¶organismo (interviene nel processo di distruzione dei globuli rossi invecchiati; funge da deposito per le sostanze nutritizie, come il glucosio; filtra gli ormoni che hanno gia svolto la loro funzione; filtra i farmaci; interviene nei processi metabolici; produce la bile), come un vero e proprio organo. Ha notevoli proprieta rigenerative.Il fegato e posto nella regione ipocondriaca destra, e si estende nella regione epigastrica e nell¶ipocondriaca sinistra; e l¶organo piu voluminoso dell¶organismo e pesa 1,5 kg, piu altri 500 g quando e ripieno di sangue.Ha la forma di un ovoide con una parte mancante, superficie liscia nella parte anteriore e superiore e presenta solchi sulle pareti posteriore ed inferiore (solchi dovuti all¶impronta di altri organi).Viene diviso in due parti principali. La parte anteriore, a sua volta divisa in lobo destro (più voluminoso) e lobo sinistro, dove si vede che il peritoneo si unisce, formando il legamento falciforme, al cui interno c¶e il legamento rotondo, un residuo della vena ombelicale. La parte iteroposteriore, viene poi divisa in lobo destro, lobo sinistro, lobo quadrato e lobo caudato (questi ultimi due a causa della presenza della vena cava inferiore e della cistifellea.Il peritoneo lascia scoperta una parte rombica per ripiegarsi e dare origine al peritoneo parietale,cioe al legame triangolare. Il fegato presenta un punto d¶entrata e d¶uscita dei condotti, dotto ilo del fegato, che funge da
ingresso per la vena porta, per l¶arteria epatica e da fuoriuscita del dotto biliare, che raccoglie ed porta fuori la bile.Posteriormente il fegato prende rapporti con il colon (flessura destra e colon trasverso), con il duodeno, il pancreas, lo stomaco, l¶esofago (solo un tratto) e i reni (specialmente quello di destra). Anteriormente presenta il seno costo-diaframmatico, spazio tra il fegato e il diaframma, e sporge la cistifellea.La circolazione nel fegato e doppia: l¶arteria epatica vascolarizza il parenchima del fegato, mentre la vena porta trasporta il sangue dall¶apparato digerente, da cui entra nel circolo portale dove vengono assorbiti gli elementi nutritizi. La quantita di sangue trasportata dai vasi epatici e molto minore rispetto a quella del circolo portale, che non partecipa alla vascolarizzazione del fegato. L¶unita costituente piu piccola presente nel fegato e il lobulo epatico, in cui si svolgono tute le funzioni del fegato. Ha le dimensioni di 1 mm, quindi risulta visibile ad occhio nudo. Ha una forma prismatica al cui centro si puo vedere un piccolo spazio; al centro troviamo un canalino, detto uena centro-lobulare, attorno alla quale si dispongono a raggiera le cellule (epatociti) che vanno a formare il lobulo. Essi si dispongono in file uno sopra l¶altro, formando un muro: tale disposizione e detta muralium. Hanno una struttura esagonale e sono uniti tra loro per mezzo di giunzioni molto strette.Alla superficie del lobulo si formano due piccoli spazi, posti in corrispondenza degli angoli, detti spazi portali, dove arrivano le diramazioni della vena porta, dell¶arteria epatica e dei dotti biliari. Il sangue, entrato dalla vena porta e dall¶arteria epatica, si porta verso gli spazi portali tra i vari muralium, dove troviamo capillari sinusoidi (con ampie aperture) in modo che il sangue entri in contatto con gli epatociti per poi spostarsi all¶interno della vena centro globulare. Le varie vene centro globulari poi si uniscono per dare origine alla vena epatica, che poi si immettera nella vane cava inferiore.A livello delle membrane degli epatociti si formano piccole conche, che unite creano canalini utilizzati per il trasporto della bile. La bile viene prodotta dagli epatociti, viene liberata nei suddetti canalini e, uscendo dal muralium, si riversera nello spazio portale piu vicino, dal quale si incanalera nel dotto biliare ed uscira dal fegato. Essa e formata da sali biliari, da pigmenti biliari, da colesterolo e da fosfolipidi. Ha il compito di emulsionare i grassi, cioe di ridurli di dimensioni, prima che essi vengano assorbiti dal vaso chilifero.Nel muralium ci sono poi delle cellule dette di Cupper che hanno un¶azione fagocitaria e sono ricche di enzimi litici: sono queste che inglobano i globuli rossi invecchiati e i piccoli detriti che si trovano nel circolo del sangue.Se le giunzioni cellulari tra i lobuli epatici si allentano, la bile puo entrare nel circolo sanguifero attraverso le vene centro-lobulari: quando la bile entra in circolo si ha la patologia dell¶ittero, e si assume un colorito giallognolo.Le pareti degli epatociti presentano sul lato dove sono esposte al capillare sinusoide delle espansioni microvillose, per aumentare la superficie assorbente: in tal modo l¶epatocita recupera elementi nutritizi dal torrente sanguifero e funge da magazzino (il glucosio si accumula sotto forma di glicogeno). Questo spazio, nel quale avviene l¶assorbimento, viene chiamato spazio del Biose.La bile, raccolta da tutti i condotti biliari entra in un unico grande vaso, detto condotto coledoco che sfocia nel duodeno a livello della papilla. Lungo il suo percorso incontra la cistifellea, un sacchettino a forma prima stretta, poi allargata, poi nuovamente stretta, che funge da raccoglitore e da concentratore di bile (assorbendo un po¶ di liquido). La struttura della cistifellea presenta internamente dei rilievi e difetta della tonaca sottomucosa. In certi casi la cistifellea puo essere asportata, quindi la concentrazione della bile avverra a livello dei condotti. Il pancreas Lo troviamo nella regione epigastrica, in una piccola porzione posteriore, raccolto nella C duodenale; ha una forma stretta e allungata, e lungo 25-30 cm ed e diviso in quattro parti. La testa, il collo, il corpo e la coda, che termina nella regione ipocondriaca sinistra, dove si appoggia alla milza.Il pancreas e un organo retroperitoneale; la superficie esterna non e liscia, ma ha una struttura lobulare.Questa ghiandola viene considerata sia esocrina che endocrina, quindi produce un secreto che viene liberato all¶interno di dotti e un altro che viene liberato direttamente nel torrente sanguifero. Dal punto di vista esocrino (99%) si tratta di una ghiandola tubolo-acinosa composta, dove all¶interno di ogni singolo lobulo ci sono parti piu chiare (che rappresentano la sua componente endocrina ± 1%). Queste piccole parti sono dette isole di Langherans, che prendono la forma di piccoli nidi.La parte esocrina produce un succo (il succo pancreatico), formato da un insieme da enzimi necessari alla digestione, che viene immesso per mezzo del dotto pancreatico nel duodeno (i lipidi sono attaccati dalle lipasi, gli zuccheri dalle amilasi e le proteine dalle proteasi). Il succo pancreatico viene richiamato quando il chimo entra nel duodeno mediante una secrezione ormonale a carico degli enterocromaffini.La parte endocrina presenta tre diversi tipi di cellula (che formano tutte insieme le isole di Langherans): cellula Į, cellula ȕ e cellula į, che producono tre diversi ormoni (insulina, glucagone e somatostatina). Il primo ha azione iperglicinizzante, permette cioe di smaltire zuccheri alzando la glicemia (prodotto dalle cellule Į); il secondo ha azione ipoglicinizzante, quindi svolge la funzione opposta al primo (prodotto dalle cellule ȕ); il terzo inibisce le cellule Į e le cellule ȕ (prodotto dalle cellule į).
Sistema urinario Sistema urinario.Le cellule dell¶organismo producono prodotti di scarto che a lungo andare diventano tossici perl¶organismo stesso: l¶apparato urinario provvede a purificare il sangue da questi prodotti e ad eliminarli. I reni sono gli organi principe di questo apparato, che conta poi anche gli ureteri, la uescica e l¶uretra. I reni Si trovano nella cavita addominale, posti posteriormente a livello della doccia poro-uertebrale, cioe una nicchia ai lati della colonna vertebrale tra la dodicesima vertebra toracica e la terza lombare. I reni sono lunghi circa 10-12 cm, hanno larghezza di 5 cm e profondita di 3-3,5 cm; non sono perfettamente allineati (il destro e piu basso del sinistro, poiche sopra di esso c¶e il fegato); hanno forma a figliolo con un polo superiore ed uno inferiore, una faccia anteriore ed una posteriore, una parete concava mediale ed una convessa laterale.Sulla parete mediale si possono vedere un¶arteria (arteria renale), che entra direttamente dall¶aorta addominale, ed una vena (uena renale) che esce e porta fuori dal rene il sangue filtrato fino alla vena cava inferiore, oltre ad un condotto che trasporta l¶urina fuori dal rene, l¶uretere.Esternamente li vediamo lisci in superficie, di un colorito rosso-bruno molto intenso (a causa dell¶intensa vascolarizzazione); possiamo inoltre notare, sopra i reni, due ghiandole (una per ogni rene) di forma oculare, le ghiandole surrenali.Il rene destro anteriormente prende rapporto con la ghiandola surrenale, il fegato ed il duodeno;lateralmente con il colon; inferiormente con le anse del digiuno. Tra rene e fegato e tra rene e digiuno si interpone il peritoneo, rendendolo un organo retroperitoneale. Il rene sinistro anteriormente prende rapporto con la sua ghiandola surrenale e lo stomaco, lateralmente con la milza; in prossimita dell¶ilo con il pancreas, il colon e le anse del digiuno. Vale anche qui il discorso fatto a proposito del peritoneo, che separa il rene sinistro dal digiuno e dallo stomaco.Posteriormente entrambi i reni poggiano direttamente sul piano muscolare, identico a destra e a sinistra: la parete apicale appoggia sul diaframma, la porzione inferiore sul trasverso dell¶addome e la parte mediale sul quadrato dei lombi e sul grande psoas.Il rene in tal modo non ha grandi protezioni; essendo poi organi retroperitoneali possiedono una membrana di natura fibrosa che li avvolge e li protegge, la cosiddetta capsula renale. Al suo esterno e visibile un cuscinetto adiposo, che li isola dall¶esterno. C¶e poi una terza membrana, la fascia renale, che passa attorno al rene avvolgendo anche la ghiandola surrenale e,
inferiormente, i due foglietti di cui e formata la fascia non si fondono mai: per questo comportamento, in seguito alla riduzione di tessuto adiposo, il rene tendera ad abbassarsi (tosi renale). In sezione trasversale vediamo come il foglietto anteriore della fascia renale sia un ³pezzo unico´, in continuita, tra i due reni, mentre posteriormente questo non accade: la fascia si interrompe a livello del corpo vertebrale. Nel caso di infezioni alla parte anteriore i reni verranno entrambi intaccati, mentre posteriormente no.La superficie esterna del rene presenta poi dei solchi, per mezzo dei quali possiamo dividere il renestesso in vari lobi. Nel bambino i lobi sono molti, mentre nell¶adulto variano dagli 8 ai 12.In sezione, in corrispondenza dell¶ilo renale, troviamo uno spazio, detto seno renale, dove si trovano dei tubicini (i calici renali): per ogni rene ci sono 12 calici minori che convergono in 3 diversi calici maggiori. I 3 calici maggiori si uniscono poi nell¶uretere, dove viene convogliata l¶urina raccolta dai calici.All¶interno, attorno al seno renale, vediamo il parenchima renale, dove avvengono tutte le operazioni di purificazione del sangue; viene diviso in due parti: quella esterna detta corticale e quella interna, detta midollare.L¶area midollare presenta delle zone a struttura piramidale, dette piramidi di Malpighi, intervallate da zone dette colonne del Bertin, con la base maggiore rivolta verso la parte corticale del rene e la punta verso l¶interno in continuazione con i calici minori.Microscopicamente l¶area midollare e caratterizzata da varie striature; microscopicamente invece ne parenchima si possono osservare numerose formazioni che rappresentano le unita morfofunzionali del rene, dette nefroni, che svolgono la funzione filtrante. Ogni neurone e formato da due parti: il corpuscolo renale e il tratto tubulare renale. Il corpuscolo e la parte arrotondata (ce ne sono due),mentre la parte tubulare va a formare un percorso che parte dalla porzione tubulare composta prossimale, per poi salire e scendere linearmente formando l¶ansa di Henle, terminando infine nella porzione tubulare composta distale. Nel neurone avvengono i processi di filtrazione del sangue e la produzione dell¶urina, che viene poi condotta al canale collettore, per essere poi espulsa dalla struttura a piramide nel calice minore corrispondente.La porzione corticale ospita la parte del corpuscolo renale, mentre la porzione midollare presenta tutti i dotti della parte tubulare. La filtrazione del sangue avviene a livello del corpuscolo, che crea l¶ultrafiltrato, che non e urina definitiva, ma deve essere concentrato in modo da recuperare i liquidi ancora utili e le sostanze che non devono andare perse: questo secondo processo, di riassorbimento, avviene a livello dell¶ansa di Henle.Il rene e un organo molto vascolarizzato: il sangue proviene dall¶arteria renale che a livello dell¶ilo si divide in varie arterie segmentate, che al loro volt si dividono in arterie interlobuli, disposte tra un lobo e l¶altro. I vari vasi interlobuli danno poi origine alle arterie arciformi, che si dispongono tra la zona corticale e quella midollare. A questo punto da queste ultime prendono origine altre arterie, dette interlobulari, che si dividono poi nelle arterie afferenti, che entrano nel corpuscolo renale; una volta avvenuta la filtrazione il sangue uscira dalle uene efferenti che lo ricondurra alla vena cava inferiore. Nella porzione midollare originano anche delle arterie, dette arterie rette, che seguono l¶andamento dell¶ansa di Henle.Il polo del corpuscolo dove si forma la preurina viene detto polo urinifero, opposto al polo capillifero, dal quale si origina il tratto tubulare.Il sangue proviene dall¶arteriola afferente e viene filtrato all¶interno del corpuscolo ed esce tramite la vena efferente. Il glomerulo muscolare e contenuto nella capsula di Boumann, che consiste in un foglietto che aderisce al glomerulo in un doppio rivestimento (doppio perche il sangue contenuto nel glomerulo non deve fuoriuscire. Il foglietto viscerale del corpuscolo e formato dai podociti, di forma stellata, che presentano prolungamenti detti pedicelli. Il capillare del glomerulo e di tipo fenestrato, in modo che le sostanze piu piccole vengano espulse dall¶endotelio (da cui passano più sostanze), dalla membrana basale (in cui passano meno sostanze) e dai podociti (da qui passa il minor numero di sostanze): questi tre elementi formano la barriera emato-urinaria. Il filtrato prodotto qui viene detto preurina ed e molto simile al plasma sanguigno (in un giorno i reni producono 180 l di ultrafiltrato da 1500 l di sangue ripulito). La preurina viene raccolta tra le due membrane che formano la capsula di Boumann (nel polo urinifero)e viene condotta fino al tubulo contorto prossimale. I capillari mantengono la loro forma e vengono ripuliti grazie alle cellule del mesangio (che svolgono appunto il compito di mantenere la forma del glomerulo anche nelle anse, oltre alla fagocitazione). Il tubulo e circondato da cellule cilindriche con microvilli che permettono il 75% del riassorbimento (il restante 25% si divide tra anse di Henle, 5%, e tratto distale del tubulo, 20%) di H2O, proteine e sali, mentre a carico delle anse (dove le cellule non sono piu cosi cilindriche e i microvilli sono minori in numero e dimensioni) c¶e il riassorbimento di ioni Na/K e nella porzione distale (dove i microvilli sono scarsi e corti) si recuperano ancora H2O, ioni e alcune proteine; in questo modo l¶urina e quasi definitiva.Il tubulo contorto distale riappoggia al corpuscolo renale in corrispondenza del polo vascolare, nel punto in cui ci sono i vasi afferenti ed efferenti, formando l¶apparato iuxta-glomerulare, costituito di cellule iuxta-glomerulari che si dispongono attorno ai vasi sanguiferi, vicine alle cellule che formano la macula densa e alle cellule ilari (nella zona tra corpuscolo e tubulo). Queste cellule svolgono la funzione recettiva della pressione sanguigna e della composizione dell¶urina: nel caso in cui si abbia riduzione di pressione le cellule agiranno inibendo l¶effetto assorbente dei tubuli: le cellule della macula densa informano le cellule ilari, che mandano uno stimolo alle cellule iuxtaglomerulari,le quali producono l¶ormone renina, che determina vaso costrizione.L¶urina e formata da H2O, urea e acido urico, con una concentrazione del 2% di sali (solfiti, fosfati,ecc, che, se iperprodotti,
danno i calcoli renali) e pigmenti biliari (la cui concentrazione determina la colorazione piu o meno gialla dell¶urina).L¶urina a questo punto passa dai dotti collettori e viene raccolta nel tubulo collettore principale, che termina a livello dell¶apice della piramide e sbocca in diversi tubuli collettori; la porzione terminale della piramide, detta papilla renale, convoglia l¶urina entro piccoli imbuti (i calici minori) che sfociano poi nel calice maggiore. 3-4 calici maggiori si uniscono nell¶uretere che fuoriesce dall¶ilo renale ed entra nella cavita pelvica. L¶uretere Formato da tre tonache: tonaca mucosa, costituita da epitelio di transizione con diversi strati di cellule (che si distendono per poi tornare alla posizione di partenza) dotate di impermeabilita a causa delle sostanze tossiche che non devono fuoriuscire; tonaca muscolare, organizzata nelle due strutture circolare e longitudinale, in alcuni tratti presenta una struttura irregolare (zone queste in cui viene chiamato uretere plessiforme); tonaca avventizia, non formata da peritoneo (l¶uretere e un organo retroperitoneale).Ha una lunghezza di circa 30 cm, non ha sezione costante: presenta tre punti di costrizione,localizzati rispettivamente dopo l¶emergenza dell¶ilo renale, dove l¶uretere sovrasta i vasi iliaci e nel tratto di ingresso della vescica.La presenza di calcoli nell¶urina puo ostruire o lesionare le pareti dell¶uretere, provocando dolore e la perdita di sangue nelle urine.I due ureteri sboccano poi nella vescica, un sacchettino fibroso-muscolare. La vescica Si tratta di un sacchettino che quando e ripieno e di forma rotonda, costituita da una parete formata da tonache: mucosa interna (epitelio di transizione), tonaca muscolare (permette lo svuotamento della vescica, organizzata in struttura circolare, longitudinale e plessiforme) e tonaca avventizia (tessuto connettivo, visto che e un organo sottoperitoneale).Nella cavita pelvica il peritoneo non avvolge gli organi ma si adagia soltanto su di essi.La vescica prende rapporto posteriormente con il retto e anteriormente con la sinfisi pubica. Nella donna tra vescica e retto c¶e l¶utero.L¶urina accumulata viene eliminata attraverso l¶uretra (150-300 cm3).
Sistema riproduttore femminile e maschile L¶APPARATO RIPRODUTTORE FEMMINILE L¶apparato riproduttore produce le cellule germinali, nella donna l¶ovulo e nell¶uomo lo spermatozoo, prodotti rispettivamente dalle ovaie e dai testicoli.Le cellule somatiche possiedono un corredo cromosomico diploide, mentre quelle germinali ne possiedono uno apolide, prodotto tramite la meiosi. L¶utero Si tratta di un organo prevalentemente muscolare, lungo circa 7-8 cm, che puo pero ingrandirsi di circa 30 volte durante la gravidanza e si trova sulla piccola pelvi.Ha una forma di pera capovolta ed e formato da tre parti: il fondo (la parte superiore), il corpo (parte piu voluminosa) e il collo (la parte inferiore). L¶utero e un organo cavo che presenta due aperture superiori, le tube uterine, alle cui estremita si
trovano le ouaie, ed una inferiore a livello del collo uterino che si continua con il canale uaginale. L¶utero prende rapporto, anteriormente, con la vescica urinaria e, posteriormente, con il retto. Assume una posizione angolare nelle pelvi: un angolo si stabilisce tra pelvi e collo ed un altro tra collo e canale vaginale, rispettivamente detti angoli di antiuersione e di antiflessione. La posizione non e pero sempre uguale: l¶utero puo essere retrouerso, cioe spostato piu indietro, o laterale, senza che cio comporti problemi. Gli elementi di fissita attraverso i quali mantiene la sua posizione sono gli organi con i quali prende rapporto.Si tratta di un organo sottoperitoneale, tranne nella zona delle tube, che sono completamente avvolte. Il peritoneo si appoggia sull¶utero come fosse un lenzuolo, lo riveste nella zona superiore e,sia anteriormente che posteriormente, si flette e torna verso l¶alto: questo comportamento determina il crearsi di due cavita, il cauo retto-uterino, posteriore, e il cauo uescica-uterino, in posizione anteriore. Lateralmente il peritoneo si chiude formando il legamento largo, che si fissa sulle pareti laterali della cavita pelvica, impedendo la rotazione dell¶utero, che puo invece alzarsi ed abbassarsi. Sono poi presenti altri legamenti, che vanno dall¶utero al sacro (legamenti utero-sacrali), che impediscono che cada verso il basso (prolasso uterino); un altro legamento va dalle tube al canale urinario, il legamento rotondo, che impedisce la risalita dell¶organo; il legamento sospensore dell¶ouaia mantiene l¶ovaia verso l¶alto; il legamento utero-ouarico, che va dall¶utero all¶ovaia e anche detto legamento proprio dell¶ouaia.Lungo la piega del legamento largo scorrono i vasi sanguiferi; inoltre questo legamento presenta una depressione, detta fossa ouarica o borsa ouarica, entro la quale si appoggia l¶ovaia.Al di sotto della tuba uterina i due foglietti del peritoneo si uniscono, dando origine al meso saltiange, che comprende il meso ouario, un foglietto che ricopre le ovaie partendo dal meso saltiange.L¶utero e formato da tre tonache: mucosa molto sviluppata, muscolare e sierosa. La tonaca mucosa va incontro a modificazioni cicliche, dette ciclo uterino o ciclo mestruale, in cui la mucosa si rinnova continuamente. Quest¶ultima e formata da epitelio cilindrico monostratificato, di cui alcune cellule hanno funzione secernente e altre sono dotate di ciglia; questa doppia popolazione ha la funzione di accogliere lo zigote, mentre il muco favorisce le cellula uovo nel trovare il sito di inserzione e gli fornisce elementi nutritizi nei primi momenti; le cellule cigliate determinano il movimento della cellula uovo dalle tube all¶utero.Sotto questo epitelio c¶e un ricco strato di connettivo con molte ghiandole, che, a seconda del periodo, si modificano, facendosi piu voluminose e contorte. Si puo dividere questo periodo in due fasi: fase proliferatiui (1-4 giorni) e fase secretoria. La porzione piu profonda e detta strato basale,risalendo verso l¶alto incontriamo lo strato spongioso e in superficie c¶e lo strato composito. Nel ciclo uterino si rinnovano completamente gli strati composito e spongioso, che vengono eliminati.Le ghiandole sono di tipo tubolare semplice nella fase proliferativa precoce (la mucosa ne e molto ricca); dopo 7-8 giorni gli ultimi due strati possono essere accomunati nello strato funzionale, dato che subiscono le modificazioni; dopo 10-12 giorni le ghiandole si fanno piu voluminose ed aumentano di numero. Questi processi avvengono sotto il controllo di particolari ormoni prodotti dalle ovaie e controllati a loro volta dall¶ipofisi.Nella seconda fase, dal 14° giorno in poi, la mucosa si presenta con ghiandole ancora più voluminose, del tipo composto. Il loro citoplasma si arricchisce di vacuoli che immagazzinano sostanze nutritizie (14°-22° giorno). Nella fase secretoria tardiva (fino al 28° giorno) le ghiandole sono molto grosse e fortemente vascolarizzate e la mucosa e pronta ad accogliere la cellula uovo fecondata. Se cio non avviene si ha vasocostrizione che impedisce che gli elementi nutritizi arrivino allo strato funzionale, che si disgrega e si distacca, mediante la mestruazione, un processo emorragico. Lo strato funzionale e anche detto endometrio.Al di sotto della mucosa troviamo la tonaca muscolare, detta miometrio, molto spessa e sviluppata che serve al momento della nascita: le contrazioni che permettono l¶espulsione del feto avvengono a carico del miometrio e sono di tipo involontario (possono essere aumentate soltanto da un ormone ipofisario). La struttura e organizzata in modo circolare, longitudinale ed obliquo, con le fibre disposte in maniera un po¶ irregolare. All¶esterno della tonaca le fibre possono allungarsi e dividersi durante la gravidanza, in modo da permettere l¶espansione dell¶utero. La tonaca avventizia e formata dal doppio foglietto del peritoneo.In corrispondenza del fondo l¶utero si continua con due canali, detti tube uterine o tube di Fallopio. Le tube uterine Sono canali interperitoneali che si possono dividere in tre parti: istmo, in corrispondenza dell¶utero, ampolla, nel centro, infundibulo, la zona piu ampia. L¶infundibulo termina in un margine allungato, le fimbrie. Nel tratto centrale dell¶ampolla avviene la fecondazione dell¶ovulo. La tuba e un canale la cui tonaca mucosa e formata da epitelio semplice con cellule cigliate e secernenti, che si dispone a rilievi in modo da accogliere la cellula uovo. Le cellule secernenti producono una sostanza ricca di elementi nutritizi per la cellula uovo perche il movimento attraverso le tube puo durare dei giorni.Fuori dalla mucosa c¶e un rivestimento muscolare, che contraendosi facilita i movimenti della cellula uovo.La tonaca avventizia e formata dal peritoneo. Il mancato movimento delle cellule uovo nelle tube determina sterilita. Gli spermatozoi all¶interno delle tube si muovono controcorrente e, sempre all¶interno della tuba, avvengono le prime divisioni cellulari dell¶ovulo fecondato. L¶ovaia
Ha forma ovale, misura 4-5 cm in lunghezza, appare di un colorito bianco-giallino a causa della tonaca avventizia chiara; si trova nella piccola pelvi, posta nella fossa ovarica, ma nella donna primipara si pone con un asse spostato e piu rialzato. L¶ovaia e mantenuta in posizione dal legamento proprio dell¶ovaia, dal legamento sospesnsore dell¶ovaia e dal legamento mesovario, nella piega del legamento largo.Sopra l¶ovaia troviamo le fimbrie della tuba, che risucchiano la cellula uovo che scoppia dal follicolo liberandolo. La superficie esterna non e completamente liscia ma permangono le cicatrici dovute allo scoppio del follicolo.Nelle ovaie si possono distinguere due zone: la corticale esterna e la midollare interna.Nella corticale incontriamo i gameti femminili nei vari stadi, mentre nella midollare vediamo connettivo e vasi sanguiferi. Le cellule germinali si formano gia nell¶embrione al settimo mese di vita endouterina, attraverso divisioni mitotiche, e vengono subito circondate da cellule follicolari, creando un sistema follicolare (il follicolo primordiale).Il primo stadio del suo sviluppo viene detto oogone, dopo il quale inizia il processo di meiosi che origina il follicolo primario (oogone con uno strato glicoproteico, la zona pellucida, attorno ai quali si costruisce uno strato di cellule follicolari, la zona granulosa). A rivestire tutta questa struttura c¶e la teca follicolare, uno strato di tessuto connettivo.A questo punto fino ad uno stimolo ormonale che interviene nella puberta, tutto resta fermo com¶e,interrompendo la maturazione del follicolo. Dopo lo stimolo la struttura resta simile, con l¶aggiunta del liquido follicolare all¶interno di un antro contenuto nelle cellule follicolari. Esternamente la teca si differenzia in due strati, sviluppandosi: teca interna, a contatto con lo strato granuloso, e teca esterna, che contiene il follicolo. La teca interna si differenzia in cellule che producono ormoni estrogeni. In questo stadio il follicolo viene chiamato secondario. Tuttavia tende ad ingrandirsi, divenendo follicolo di Graaf. L¶oocita ormai maturo viene allora circondato dalle cellule follicolari che gli si dispongono attorno a mo¶ di raggiera, formando la corona radiata. All¶esterno la teca divisa in due zone continua le sue funzioni. In questo stadio il follicolo si trova nella zona corticale dell¶ovaia, quindi puo avvenire lo scoppio del follicolo che libera l¶oocita con lo strato glicoproteico e la corona radiata, determinando una struttura aperta con attaccata la teca ed una parte di zona granulosa.Sull¶ovaia rimarranno la restante parte della struttura granulosa e una parte di teca, che verranno riempite con un coagulo.Se l¶ovocita viene fecondato le cellule della teca interna si ingrandiscono e producono progesterone,creando il corpo luteo grauidico. Questo va incontro a modificazione e produrra l¶ormone HCG(gonadotropina corionica). Nel primo trimestre di gravidanza la placenta sostituisce il corpo luteo nella produzione di HCG.In caso di mancata fecondazione le cellule dell¶ovaia che si cicatrizzano dopo lo scoppio del follicolo si atrofizzano e diventano il corpus albicans. Il periodo dello scoppio del follicolo viene chiamato ouulazione ed e regolato da ormoni: nella prima parte del periodo viene prodotto l¶ormone follicolo-stimolante (FSH), mentre nella seconda parte l¶ormone luteinizzante (LH). Entrambi sono prodotti dall¶ipofisi.L¶endometrio va incontro a due fasi di modificazione durante il ciclo uterino (parallelo a quello dell¶ovulazione). L¶inizio del ciclo uterino si ha con il risveglio del follicolo, fino all¶ovulazione,che corrisponde alla meta tra fase proliferativa e fase secretoria per l¶endometrio. Quando la cellula uovo entra nelle tube inizia la fase secretoria, poi le strade si differenziano come gia visto, in caso di gravidanza o meno.Questa fase ciclica ha inizio con la puberta e termina con la menopausa, ma durante la gravidanza si interrompe. La prima parte e controllata dall¶ormone FSH e durante questa fase si produce più estrogeno; la seconda e controllata dall¶ormone LH, e vede aumentare la produzione diprogesterone. L¶ovulo puo essere fecondato dal 14° giorno per 2-3 giorni. L¶APPARATO RIPRODUTTORE MASCHILE L¶organo principe di questo apparato e il testicolo, che produce le cellule germinali maschili: gli spermatozoi. Il testicolo Le vie spermatiche sono: epididimo, condotto deferente, condotto eiaculatore ed uretra. L¶uretra rappresenta l¶organo in comune con l¶apparato urinario.Annesse a questo organo ci sono delle ghiandole accessorie: uescichette seminali, prostata e ghiandole bulbo-uretrali. Il testicolo e contenuto in un sacco cutaneo posto sotto il perineo, detto scroto, che forma due tasche interne, ciascuna delle quali contiene un testicolo. La struttura e lievemente staccata dal resto del corpo perche gli spermatozoi necessitano di basse temperature per svilupparsi e conservarsi. Nella vita embrionale i testicoli si formano vicino ai reni, per scendere poi nel sacco scrotale, trascinando con se un cordoncino detto funicolo spermatico, nel quale si trovano elementi vascolari, le vie spermatiche e i nervi. Il funicolo e rivestito da un muscolo che con la sua contrazione sposta verso l¶alto il testicolo quando viene a contatto con qualcosa di troppo freddo all¶esterno. Nello scroto posiamo notare la presenza di due rivestimenti: il primo un sistema di doppie membrane, detto tonaca uaginale (che ha la stessa funzione della pleura nel cuore), costituita di una membrana unica ripiegata su se stessa; il secondo e piu interno, e un¶altra tonaca, detta albuginea, che aderisce al testicolo, di natura connettivale, la quale invia dei setti all¶interno del testicolo stesso.Nel testicolo si vengono a creare delle aree diverse, divise dai setti, dette lobuli, che a loro volta contengono circa 800 tubuli, detti tubuli seminiferi, lunghi diverse decine di metri e raggomitolati, al cui interno avviene la produzione di spermatozoi. Al vertice di ciascun tubulo si trova un tubicino che, unito agli altri, va a formare una rete, la rete testis. Dalla rete testis emergono altri tubuli piu
piccoli, i retti efferenti, da cui si originano le vie spermatiche.Il primo tratto delle vie spermatiche e l¶epididimo, un tubulo organizzato in anse che si dispone a partire dal polo apicale del testicolo, appoggiandosi sulla parete posteriore e risale quindi nel condotto deferente.Le vie spermatiche sono importanti perche, oltre a condurre gli spermatozoi, gli forniscono la mobilità (perche a questo livello non sono ancora completamente maturi e non possono muoversi).Esse sono formate da epitelio cilindrico cigliato coadiuvato da un epitelio muscolare con fibre muscolari lisce.Gli spermatozoi sono prodotti dai tubuli seminiferi, formati da tante cellule derivanti da un¶uguale cellula progenitrice, che funge anche da origine per gli spermatozoi.Appoggiati allo strato connettivale esterno dei tubuli troviamo gli spermatogoni, prodotti dall¶embrione, che alla nascita interrompono la maturazione, per riprenderla soltanto nella puberta, sotto effetto e controllo di ormoni. Una parte degli spermatogoni da inizio alla meiosi, dando origine agli spermatociti, distinti in spermatociti di primo e di secondo ordine. La fase successiva permette lo sviluppo degli spermatidi, che diverranno poi spermatozoi. Nel tubulo seminifero gli spermatogoni continuano il loro processo meiotico in modo da non esaurirsi mai: questa fase non e ciclica, ma continua. Tutti questi processi impiegano due mesi per compiersi in tutte le varie fasi. Il tubulo seminifero inoltre possiede altre cellule, dette cellule del Sertoli, molto voluminose, che si estendono dalla base alla porzione centrale dove si trovano gli spermatozoi. Queste cellule danno un supporto strutturale al lobulo e aiutano gli spermatozoi nei processi meiotici.Tra un lobulo e l¶altro c¶e tessuto connettivo costellato di altre cellule: le cellule di Leydig, deputate alla produzione del testosterone, l¶ormone maschile che controlla lo sviluppo di queste stesse cellule e dei caratteri secondari maschili. La cellula germinale maschile si presenta divisa in tre parti: testa, collo e coda. Nella testa troviamo il nucleo con un po¶ di citoplasma ed un elevato numero di mitocondri; la coda e formata da un flagello, che dona mobilita allo spermatozoo. La motilita viene acquisita nelle vie spermatiche, quindi la struttura dei condotti deve aiutare lo spermatozoo ad uscire dal testicolo, almeno per i primi momenti. La loro completa maturazione si ha quando essi escono dall¶apparato genitale. L¶epididimo Si trova in corrispondenza del testicolo, che segue durante lo sviluppo dalla vita embrionale in poi; e un tubulo lungo vari metri formato da: testa, corpo e coda.Presenta un epitelio interno cilindrico pseudostratificato dotato di stereociglia, che aiutano gli spermatozoi nel movimento. Quando c¶e produzione di spermatozoi la pressione interna aumenta ed e essa stessa che li spinge fuori dal testicolo, grazie anche alla natura anelastica della tonaca albuginea.Gli spermatozoi acquistano mobilita quando incontrano sul loro cammino le vescichette seminali.Queste ghiandole di tipo tubulare producono una sostanza che costituisce il 50-55% del secreto seminale, costituita da proteine e fruttosio. Tale sostanza serve per fornire il nutrimento agli spermatozoi.Il prossimo passo e la formazione del liquido seminale definitivo. Il condotto eiaculatore.Questo condotto va ad attraversare la prostata, un¶altra ghiandola che secerne un liquido ricco di zuccheri utili perche gli spermatozoi sopravvivano e mantengano la mobilita. La prostata si trova inferiormente alla vescica. L¶uretra L¶uretra e l¶ultimo tratto, in comune con l¶apparato urinario. La ghiandola prostatica e in grado di produrre una certa penicillina che protegge il liquido seminale disinfettando il condotto uretrale.
Sistema endocrino IL SISTEMA ENDOCRINO Lo compongono le ghiandole endocrine, una serie di ghiandole che producono secreti destinati ad essere riversati nel torrente sanguifero, denominati ormoni, di natura proteica, glicoproteica e steroidea, capaci di fornire stimoli, a cui l¶organismo non risponde in maniera immediata. Queste ghiandole si formano per invaginazione del tessuto epiteliale nel tessuto connettivo sottostante, che non mantiene alcuna via di comunicazione con l¶esterno. Se e presente una via di comunicazione attraverso la quale le ghiandole inviano il secreto, diventano esocrine. Le ghiandole endocrine Le possiamo ritrovare: nella cavita cranica (epifisi ed ipofisi), nella parte anteriore del collo (tiroide e paratiroidi), nella cavita toracica (timo, anteriormente alla trachea, sviluppato nel bambino, che poi va involgendosi in un ammasso di tessuto adiposo), nella cavita addominale (ghiandole esocrine dell¶epitelio esterno dello stomaco, le ghiandole enterocromaffini; ghiandole surrenali, sopra il rene, di natura nervosa, che producono adrenalina e noradrenalina; pancreas, 99% esocrino, 1% endocrino presso le isole di Langherans, che produce insulina, glucagone e somatostatina; gonadi, che producono testosterone oppure estrogeno e progesterone). Tutti questi prodotti vengono condotti direttamente al circolo sanguifero. L¶ipofisi Si trova in una nicchia dell¶osso sfenoide detta sella turcica. Ha le dimensioni di un acino d¶uva, cioe 1-1,5 cm. Presenta un peduncolo che la collega all¶ipotalamo, una porzione del cervello. Produce una serie di ormoni che agiscono in modo da controllare le attivita di tutte le altre ghiandole endocrine dell¶organismo.La si puo dividere in due parti, data la loro diversa origine embriologica: la zona ad origine neruosa e quella che la connette al cervello, mentre l¶altra ha origine epiteliale, per invaginazione.La parte nervosa (neuroipofisi) e in grado di produrre due ormoni: la uasopressina (ADH ± ormone antidiuretico) che agisce sul rene e l¶ossitocina, che agisce sulla muscolatura liscia dei visceri. La vasopressina favorisce il riassorbimento a livello tubulare distale nel nefrone: viene rilasciata quando c¶e variazione di pressione nel corpuscolo renale. L¶ossitocina agisce sulla muscolatura liscia, prevalentemente sulla parete muscolare dell¶utero (nella donna) al momento delle contrazioni del parto, mentre nell¶uomo agisce contraendo i primi tratti delle vie spermatiche. La parte epiteliale (adenoipofisi), invece, produce molti piu ormoni: ACTH, che risveglia le ghiandole surrenali; TSH, che agisce sulla tiroide; GH o ormone della crescita, che agisce sulle ossa e sui muscoli, favorendo il metabolismo cellulare; PRL o prolattina, che stimola la produzione di latte da parte delle ghiandole mammarie (dopo il parto); FSH o LH, due ormoni che regolano la produzione ormonale delle gonadi (follicolostimolante e luteinizzante); LSH, agisce sui melanociti, le cellule pigmentate della pelle.Tutti questi ormoni rappresentano un legame chimico con le cellule recettrici presenti nel flusso sanguigno, che andranno poi a colpire le cellule bersaglio, sugli organi. Ad esempio se vi e carenza nella produzione di GH puo subentrare il nanismo ipofisario.I due ormoni rilasciati dalla neuroipofisi vengono prodotti a livello ipotalamico e da li passano nel peduncolo fino alla neuroipofisi. La neuroipofisi e dunque formata da neuroni, modificati allo scopo di produrre ormoni; questi neuroni si radunano in agglomerati, detti nucleo sopraottico e nucleo parauentricolare, circondati (nei bottoni sinaptici) da capillari sanguiferi fenestrati perche possano passarci gli ormoni.L¶adenoipofisi viene poi divisa a sua volta in tre parti: pars distalis, la piu estesa, pars intermedia,separa l¶adenoipofisi dalla neuroipofisi, ed infine
pars tuberalis, attorno al peduncolo. Ha inoltre una struttura molto diversa: ogni cellula si specializza per creare un differente ormone. In questa porzione dell¶ipofisi c¶e una vasta rete capillare di tipo fenestrato, detta stavolta circolo portale o collaterale ipofisario, che permette l¶immissione in circolo degli ormoni. La tiroide Prende rapporto posteriormente con la cartilagine tiroidea della laringe e lateralmente con i grandi vasi del collo, essendo anche fortemente vascolarizzata.La si puo dividere in due lobi laterali e nell¶istmo, la porzione centrale. In certi soggetti c¶è anche un piccolo prolungamento, detto lobo piramidale. Ha un aspetto lobulare, conferitole dalla presenza dei numerosi vasi sanguiferi. Le dimensioni possono variare in seguito a particolari condizioni,come ad esempio durante il ciclo ovarico o quello uterino nella donna ed e diversa nel bambino rispetto all¶adulto.Presenta un rivestimento esterno, detto capsula, che aderisce al parenchima tiroideo e all¶esterno si trova la guaina. Sono entrambi tessuti di natura connettivale, all¶interno dei quali scorrono i vasi sanguiferi che si ramificano per entrare nel parenchima.Il parenchima tiroideo e di tipo follicolare: i follicoli sono separati dalla capsula e dalla guaina per mezzo di piccoli setti connettivali, dove si diramano i capillari che vascolarizzano i vari follicoli. Il follicolo presenta uno spazio esterno, la cauita follicolare, circondato da cellule anch¶esse di tipo follicolare. All¶interno delle cavita si trova una sostanza di natura proteica, la colloide, prodotta dalle cellule follicolari.La colloide e un preormone: legando i suoi amminoacidi ad atomi di I (almeno 3-4), che ricava dai vari sali di I che assorbe dal torrente sanguifero la colloide o tireoglobulina diventa ormone T3 (3 atomi di I) o T4 (4 atomi di I) detto anche tiroina. A questo punto, dato che le cellule follicolari non oppongono alcuna resistenza, l¶ormone puo passare nel torrente sanguifero.Questo e l¶unico esempio di ormone che viene prodotto in due tempi/luoghi diversi. L¶ormone tiroideo va ad agire sul metabolismo cellulare aumentando l¶assorbimento di O2. Diversi aspetti del follicolo identificano lo stato della tiroide in quel momento. Ad esempio se i follicoli sono di piccole dimensioni, vuol dire che la ghiandola e in fase di riposo dopo aver prodotto la colloide, mentre se sono piu grossi, significa che stanno producendo proteine. L¶inizio della sintesi proteica si ha per mezzo dello stimolo che crea l¶ormone TSH. All¶interno dei follicoli troviamo poi un¶altra popolazione cellulare: la cellule parafollicolari, o cellule C. Producono la calcitonina, che viene immessa direttamente nel sangue e ne regola il tasso di Ca, riducendolo se e troppo elevato. Le paratiroidi Poste vicino alla tiroide, si trovano in diverse posizioni: esterne al parenchima tiroideo ma dentro la guaina (2 per lato, in corrispondenza dei 2 lobi tiroidei) oppure interne al parenchima. Sono costituite dalle cellule principali e dalle cellule ossifile, ma l¶ormone paratiroideo viene prodotto dalle cellule principali. Questo ormone interviene nel metabolismo del Ca, alzandone il tasso nel sangue, se e basso. Le cellule ossifile sono poche e pressoche sconosciute, ma si pensa che siano uno stadio giovanile delle principali.Anche queste ghiandole sono circondate da una trama vascolare. Il timo Posto nella parte superiore della cavita toracica, molto sviluppato nel bambino (si estende fino al cuore), nell¶adulto subisce una grande involuzione.Ha un aspetto lobulare, i setti sono delimitati dalla guaina e dalla capsula che li inviano anche all¶interno del parenchima.I lobuli presentano una parte interna piu chiara, detta sostanza midollare, ed una parte esterna più scura, chiamata sostanza corticale. Il timo e una ghiandola endocrina particolare: e formata da cellule che appartengono alla linea bianca del sangue, i linfociti, che riconoscono le sostanze estranee, sviluppando i linfociti T, che agiscono da sistema immunitario. Nel bambino questa e la funzione piu importante del timo, in modo che il corpo possa poi riconoscere le sostanze estranee. Gli elementi che formano la ghiandola sono quindi precursori dei linfociti T.In eta adulta il timo si involve in tessuto adiposo. In un esperimento (iniezione di parti funzionanti del timo nei topolini) in alcuni di essi si e notato che vivevano piu a lungo, quindi si ipotizza che l¶involuzione del timo partecipi ai processi di invecchiamento. Gli ormoni che produce il timo sono ancora in fase di studio, pero la sostanza viene in generale chiamata timosina. Le ghiandole surrenali Sono due, poste sul polo apicale dei reni, una per rene, ai lati della colonna vertebrale; sono ghiandole retroperitoneali e presentano un aspetto lievemente lobulare; quella di sinistra e piu schiacciata. Sono fortemente vascolarizzate ed hanno un colorito giallastro (dovuto ad una buona componente lipidica presente nella loro struttura).Producono diversi ormoni, con funzioni diverse, che nell¶insieme vengono definiti corticosteroidi.Anche in queste ghiandole individuiamo due parti: una esterna, corticale, ed una interna, midollare,che ha origine nervose, quindi e controllata dal sistema neruoso simpatico.Gli ormoni prodotti dalla parte corticale sono prodotti da tre zone diverse, identificabili dal loro aspetto: la zona glomerulare, esterna, produce ormoni mineral-corticoidi, che agiscono a livello renale favorendo l¶assorbimento minerale (soprattutto di Na+); la zona fascicolata, mediana, produce ormoni glico-corticoidi, che intervengono nel metabolismo degli zuccheri (soprattutto nell¶immagazzinamento sotto forma di glicogeno), come il cortisolo, che a livello epatico si trasforma in cortisone; l¶ultima zona, la zona reticolare, piu interna, adiacente alla parte midollare,
produce due ormoni, l¶adrenalina e la noradrenalina, due neurotrasmettitori che agiscono a livello nervoso, aumentando il metabolismo (l¶adrenalina rende irregolare la produzione e l¶utilizzo di ossigeno) o riducendolo (la noradrenalina lo riporta in condizioni normali). L¶epifisi Si tratta di una ghiandola piu piccola posta nel cranio, formata da cellule di natura nervosa dette pineacociti, produce l¶ormone melatonina.Questo ormone e soggetto al circolo circodiano, cioe all¶alternarsi di luce e buio durante la giornata(di notte viene prodotta, mentre di giorno si assopisce). Interviene nel controllo dell¶attivita delle gonadi; nell¶uomo e fortemente legata alle fasi di sonno e veglia (a diversi fusi orari infatti il corpo si deve adattare).La melatonina, essendo priva di effetti collaterali, puo essere somministrata ai bambini che soffrono d¶insonnia. La milza Viene definito anche un organo linfoide, appartenendo al sistema linfoide dell¶apparato digerente; si trova nella regione ipocondriaca sinistra e si estende sotto la cupola diaframmatica. Presenta un colore rosso-bruno, data la fortissima vascolarizzazione; e friabile e non e un organo indispensabile alla vita dell¶organismo.Svolge varie funzioni, come la distruzione dei globuli rossi invecchiati, il recupero delle sostanze ancora utili (dopo la distruzione dei globuli), come il ferro, e sede di linfociti T e B (e una barriera difensiva legata al sistema immunitario).Prende rapporto con il diaframma, anteriormente con lo stomaco, posteriormente con il pancreas e il rene sinistro, e cio si puo vedere dall¶impronta che questi organi lasciano sulla milza stessa.Ha le caratteristiche di un organo parenchimatoso, possiede un ilo in cui si inseriscono i vasi sanguiferi; e un organo peritoneale (il peritoneo che la ricopre si origina da un foglietto dello stomaco che origina il legamento gastro-dienale, che si apre a le avvolge completamente. Il parenchima e costituito di due parti: la polpa rossa (cosi chiamata perche formata dalla stessa componente delle cellule del sangue) e la polpa bianca, che formano un reticolo costituito da tutta la porzione vascolare.All¶esterno vediamo un riuestimento capsulare, formato dal peritoneo, mentre all¶interno troviamo in gran parte la polpa rossa, in cui incontriamo una gran numero di macrofagi, che eliminano i globuli rossi invecchiati.La polpa bianca e invece organizzata a formare dei cerchi, detti linfonoduli, formati da linfociti, che riconoscono e attaccano le sostanze estranee.
Il sistema nervoso IL SISTEMA NERVOSO Formato da cellule particolari, dette neuroni, con una forma precisa. Il neurone e divisibile in corpo (che contiene il nucleo, detto pirenoforo), dal quale si origina la seconda parte, un prolungamento unico, detto assone o neurite, che termina nei bottoni terminali o sinaptici. Il pirenoforo si dirama anche nei dendriti, altri prolungamenti.I neuroni possono assumere diverse forme: un neurone puo essere multipolare, come quello appena descritto, bipolare, cioe con il nucleo che origina solo due prolungamenti opposti (uno e il dendrite e l¶altro l¶assone), ritrovabili negli organi di senso, oppure pseudounipolari, anche detto neurone T,dal cui corpo di diparte un peduncolo che si divide in due rami, uno con la funzione di assone,l¶altro con quella di dendrite.La cellula nervosa e l¶unica in grado di eccitarsi dopo uno stimolo. Quando raccoglie lo stimolo nervoso attraverso i dendriti, la cellula lo conduce tramite l¶assone (quindi la trasmissione dello stimolo va sempre dal dendrite all¶assone e mai all¶opposto), formando una catena di dendriti e assoni.Nel tessuto nervoso ci sono poi altre cellule, che non sono in grado di condurre gli impulsi neruosi,ma sono in grado di fornire supporto ai neuroni o di riparare eventuali danni (il neurone da solo non è in grado di rigenerarsi). Queste cellule sono dette cellule di Schwann nel SNC e oligodendrocitinel SNP. Accelerano inoltre il passaggio degli impulsi, perche avvolgono completamente il neurone, isolandolo dall¶esterno.Anatomicamente distinguiamo il sistema neruoso centrale (SNC) ed il sistema neruoso periferico(SNP).Il SNC e contenuto all¶interno di strutture ossee: scatola cranica e cavita vertebrale della colonna vertebrale. I due elementi principali che lo compongono sono l¶encefalo e il midollo spinale.Il SNP e apparentemente il piu esteso tra i due: ne fanno parte tutti i nerui che si originano dal SNC. Le loro emergenze si posizionano sul midollo spinale (questi nervi sono detti spinali); distinguiamo pero 12 paia di nerui cranici, che si distribuiscono sulla faccia e originano direttamente dall¶encefalo.I nervi si riuniscono in fasci e si inseriscono in particolari punti detti plessi, innervando gli arti. Il plesso brachiale e quello ceruicale innervano l¶arto superiore, mentre il plesso sacrale e quello lombare innervano l¶arto inferiore (questi ultimi due originano dal tratto inferiore della colonna vertebrale). In corrispondenza di questi plessi della zona inferiore si origina il neruo sciatico, il piu voluminoso del corpo umano.
Struttura del SNC e del SNP Dal punto di vista anatomico viene diviso in due componenti: sostanza bianca e sostanza grigia. Per quanto riguarda i neuroni, la divisione e fatta in questo modo: il corpo rappresenta la sostanza grigia e l¶assone la sostanza bianca.Nel SNP il sito di localizzazione dei corpi dei neuroni viene detto ganglio, mentre tutti gli assoni circondati dalla guaina mielinica formano i nervi periferici. In questa parte del sistema nervoso c¶e molta sostanza bianca e pochissime aree grigie.Nel SNC la sostanza grigia si dispone invece sull¶esterno dell¶encefalo, formando la corteccia cerebrale, detta anche materia grigia. Nell¶encefalo troviamo anche altri corpi, detti nuclei, che sono formati da un insieme di corpi di neuroni. Qui l¶insieme di piu assoni forma la sostanza bianca, raggruppata in tratti o colonne di sostanza bianca. Trasmissione degli impulsi L¶avvio della trasmissione avviene quando un impulso viene captato da un recettore, che puo essere situato a livello cutaneo oppure a livello degli organi (rispettivamente detti recettori esterni e recettori interni). Essi recepiscono la modificazione nell¶ambiente che li circonda: i recettori cutanei (di natura somatica) percepiscono sensibilita tattile, del dolore, termica, ecc. e sono detti recettori per la sensibilita; i recettori collegati agli organi invece captano gli stimoli odorosi, del gusto, visivi, uditivi e dell¶equilibrio, e sono detti recettori sensoriali. C¶e poi una terza famiglia di recettori, posti a livello viscerale (che captano stimoli quali il bruciore di stomaco, ad esempio). Gli stimoli viaggiano attraversi i nervi del SNP per giungere al SNC, dove vengono elaborate le informazioni, nel cervello. Le vie che partono dagli organi di senso e arrivano al cervello sono dette uie afferenti o uie sensitiue. La risposta del cervello parte e si sposta nelle uie efferenti o uie motorie, per raggiungere gli organi effettori, quelli che daranno la risposta vera e propria (solitamente i muscoli scheletrici).La risposta e pero differente se lo stimolo arriva da un organo come lo stomaco: l¶impulso entra allora nel cosiddetto SNA, il sistema neruoso autonomo, diviso in simpatico e parasimpatico, che influenza la muscolatura liscia, il cuore e le ghiandole. Queste ultime in particolare possiedono cellule, dette mioepiteliali, che si contraggono per favorire l¶uscita del secreto. I recettori si possono poi dividere in famiglie: i recettori cutanei sono esterorecettori, quelli della muscolatura scheletrica sono propriorecettori e quelli contenuti nei visceri sono enterorecettori. Nella strada verso il cervello lo stimolo incontra il primo neurone della catena nel ganglio periferico (questo neurone, avendo un braccio lunghissimo sara un neurone a T) che porta il segnale fino alla corteccia, dalla quale gli interneuroni trasmettono lo stimolo; fatto cio dalla corteccia, precisamente dai neuroni multipolare, partira la risposta, che seguira le vie motorie verso gli organi effettori. Nelle muscolatura scheletrica manca il neurone periferico.Nel caso in cui la risposta sia involontaria, lo stimolo si ferma al ganglio periferico(detto anche motorio), ed interviene il SNP.Uno stimolo di questo tipo, cioe che richiede una risposta motoria, viene detto riflesso, ed il suo percorso viene chiamato arco riflesso.Ad esempio: poggio una mano su un chiodo, arriva lo stimolo del dolore che attiva il primo neurone sensoriale; a questo punto ho due possibilita. 1a) Nel SNC (midollo) si puo avere una risposta immediata e un neurone la conduce subito all¶organo effettore (alzo la mano tramite una contrazione muscolare). 2a) Lungo il midollo l¶informazione sale a raggiunge la corteccia cerebrale,dove si crea la consapevolezza di cio che sta accadendo, quindi si elabora l¶informazione e la risposta motoria parte verso il muscolo, che alza la mano.Gli archi riflessi possono essere di vari tipi, semplici o complessi. Ad esempio il riflesso patellare (quello che il neurologo prova martellando il ginocchio) coinvolge solo il midollo, creando l¶innalzamento involontario della gamba. Un altro esempio e il riflesso i stiramento: le vie sensitive a livello della muscolatura (nella quale i fasci muscolari captano le modificazioni dei muscoli)mandano uno stimolo ed il motoneurone invia subito una risposta al muscolo. Possono esserci anche vie diverse, come ad esempio un neurone ne attiva un secondo, che trasmette pero lo stimolo a piu neuroni, creando vie nervose diverse per lo stesso segnale. Organizzazione del midollo spinale Dalla colonna vertebrale emergono i nervi spinali, che sono in numero uguale alle vertebre. Il midollo spinale e lungo circe 45 cm, ha un diametro di 1-1,5 cm e non si estende per tutta la colonna vertebrale (termina intorno alla 1a ± 2a vertebra lombare). Dopo questa zona ci sono soltanto filamenti, detti cauda equina, che emergono.Il midollo spinale non ha sezione costante: nel tratto cervicale e nel tratto toracico-lombare c¶e un rigonfiamento, dovuto alle emergenze dei nervi che servono per collegare arti superiori e arti inferiori al midollo stesso.La sostanza bianca si trova all¶esterno, mentre la sostanza grigia all¶interno, organizzata a forma di farfalla o di H.La sostanza grigia puo essere distinta in: corno anteriore e corno posteriore, le due ³ali´, e braccio centrale e canale centrale (o canale ependimale), che sono rispettivamente l¶unione tra le due parti e il canale posto medialmente lungo tutta l¶estensione del midollo.La sostanza bianca invece e distinguibile in fasci: anteriore, posteriore e laterale. Sulla linea mediana del midollo sono presenti dei solchi: il solco mediano anteriore, il piu pronunciato, e il solco mediano posteriore, piu piccolo.Dalla periferia del midollo spinale emergono i nervi che si originano dalle corna anteriori e posteriori, attraverso cui c¶e il passaggio delle vie sensitive e delle vie motorie.Ciascun nervo spinale e dotato di una parte sensitiva e una motoria, in modo da creare fasci
periferici misti.La distribuzione delle due sostanze varia lungo il decorso del midollo: nel tratto toracico c¶e molta più sostanza bianca, mentre nei tratti cervicale e lombare accade il contrario, dato che ci sono le vie nervose degli arti. La sostanza bianca e maggiore dove ci sono vie composte da tanti assoni. Nella distribuzione dei corpi neuronali c¶e un preciso ordine, per cui avremo aree specifiche. Ad esempio nel derma troviamo i corpuscoli di Bacini, recettori di tipo presso rio, formati da tanti cerchi concentrici che, compressi, danno origine allo stimolo. Oppure il corpuscolo di Meissner, anch¶esso un recettore, subisce delle modificazioni nella struttura. Altri esempi di recettori sono le terminazioni neruose libere.Attorno al midollo si dispongono tre strati di tessuto connettivo (le meningi) che fungono da protezione: la dura madre e lo strato piu esterno, a contatto con la vertebra, seguita dall¶aracnoide, nel mezzo, seguita a sua volta dalla pia madre, lo strato interno, a contatto con la parte esterna del midollo. Tra le tre membrane scorrono il liquido cefalo-rachidiano, indispensabile per evitare attrito ed usura delle meningi e per dare nutrimento alle cellule, e i vasi sanguiferi. Nello spazio e anche possibile iniettare farmaci.I gangli spinali sono posti ai lati della colonna e li c¶e la sede dei corpi dei primi neuroni (sostanza grigia) che captano gli stimoli trasmessi dai recettori.I nervi sono un insieme di assoni che formano la sostanza bianca e sono circondati dalle cellule di Schwann o dagli oligodendrociti. Decorso delle vie nervose Le vie nervose, uscendo dal midollo spinale, si collegano al cervello tramite il tronco dell¶encefalo, o tronco cerebrale.La sensibilita viene distinta in tre tipi diversi, perche stimoli diversi necessitano di risposte diverse.Il primo tipo e la sensibilita esterocettiua, che raccoglie gli stimoli provenienti dall¶esterno, dai recettori cutanei (tattili, termici, dolorifici, di pressione). La sensibilita propriocettiua, il secondo tipo, raccoglie le informazioni dall¶apparato locomotore, dai recettori posti a livello muscolare, osseo, ecc. L¶ultimo tipo di sensibilita e quella enterocettiua, che origina dai recettori a livello viscerale, che prende soltanto la via del SNA perche necessita di risposte involontarie. Ognuna di queste diverse sensibilita necessita di una via nervosa dedicata. In questo modo si creano la uia esterocettiua, la uia propriocettiua e la uia enterocettiua.La via esterocettiva viene anche detta uia spino-talamica perche passando attraverso il midollo raggiunge il talamo (un nucleo di sostanza grigia nell¶emisfero encefalico). La sensibilita si divide in due gruppi: il primo riguarda gli stimoli termici e dolorifici, mentre il secondo riguarda quelli tattili protopotici (molto grossolani) e di pressione. Nel primo caso i recettori cutanei vengono stimolati e parte la via nervosa dai fasci periferici. Il primo neurone che trasmette il segnale e del tipo ³a T´ ed e un protoneurone, e termina sul corno posteriore del midollo spinale dove c¶e il secondo neurone. L¶assone di quest¶ultimo passa sulla meta collaterale del midollo e si dispone nella fascia laterale di sostanza bianca. Il secondo neurone, detto deutoneurone, manda il segnale vero il cervello fino al talamo, da cui parte il terzo neurone che raggiunge la corteccia cerebrale, dove l¶area sensitiva e deputata alla percezione di questi stimoli.Nel secondo caso il primo neurone e ancora detto protoneurone e il suo compito termina sul corno posteriore del midollo. Qui parte il secondo neurone, che si dispone nel cordone anteriore (nel quale forma il fascio spino-talamico anteriore): da qui sale e termina nel talamo, da dove il terzo neurone mandera il segnale alla corteccia cerebrale.La sensibilita tattile epicritica o discriminatiua (sempre esterocettiva) e quella che permette di distinguere i vari tipi di superficie. La via che percorre viene detta uia spino-bulbo-talamica e muta rispetto alle altre. Il primo neurone rimane il protoneurone ma nel midollo non si interrompe,iniziando la risalita e formando il fascio posteriore, o fascicolo gracile che si interrompe nel tronco dell¶encefalo in corrispondenza del bulbo. In questa zona si trovano nuclei di sostanza grigia dalla quale parte il secondo neurone che si dispone contro-lateralmente nella sostanza bianca dell¶encefalo (menisco mediale) e raggiunge il talamo. Da qui parte il terzo neurone che va alla corteccia.Queste tre vie hanno in comune il fatto di essere formate da tre neuroni e si proiettano nella meta corteccia opposta rispetto al punto in cui sono partite.La via propriocettiva riceve e trasmette gli stimoli dell¶apparato locomotore ed e sempre attiva,perchè da informazioni anche sul tono muscolare e sui tendini. Si puo distinguere in cosciente e incosciente: la prima fornisce le informazioni che si possono capire a partire dall¶origine dello stimolo (ci accorgiamo che corriamo, camminiamo, alziamo un arto, ecc.), mentre la seconda, che si ferma al cervelletto, elabora risposte che riguardano azioni semivolontarie e automatiche.La via seguita dalla sensibilita cosciente e identica a quella epicritica e giunge alla corteccia cerebrale.Quella incosciente invece raggiunge il ceruelletto, che si trova davanti al tronco dell¶encefalo,seguendo questa via: protoneurone (nel ganglio spinale) fino al corno posteriore, passa nella metà opposta (contro-laterale), si dispone lateralmente e risale fino al cervelletto, uscendo dal tronco dell¶encefalo attraverso i peduncoli, creando il fascio spiro-cerebellare uentrale. Esiste anche la via dorsale, che segue piu o meno lo stesso percorso, ma posteriormente rispetto al fascio spirocerebellare ventrale.La via enterocettiva trasmette gli stimoli derivanti dai visceri dell¶organismo. Risposte del sistema nervoso (le vie motorie) Le risposte del sistema nervoso giungono agli organi effettori tramite le vie efferenti (o motorie) che partono dalla corteccia cerebrale: la risposta spesso e volontaria, perche interessa muscoli
scheletrici.Nel caso in cui la risposta sia volontaria, passa dalla uia piramidale. Questa via parte dalla cortecciacerebrale ed arrivano agli organi effettori passando solo da due neuroni molto lunghi, collegati da una sola sinapsi. Per questo motivo queste vie sono anche dette motorie monosinaptiche. Il corpo del primo neurone e molto grande ed ha una forma piramidale (da qui il nome dalla via). Da qui parte l¶assone che in un punto preciso (la cosiddetta decussazione delle piramidi) dopo il tronco dell¶encefalo passa nella meta contro-laterale (formando il fascio cortico-spinale laterale) per continuare il suo cammino fino al corno anteriore del midollo. Da questo punto parte il secondo neurone che attraverso la radice anteriore arriva fino all¶organo effettore. Questi assoni formano il fascio cortico-spinale anteriore, ed esiste anche quello posteriore. Talvolta l¶incrocio non si ha a livello della decussazione ma sull¶unico bottone sinaptico della via. Di queste vie fanno parte anche quelle che innervano i muscoli della faccia.Nel caso invece in cui la risposta sia automatica o semivolontaria, essa passa dalla uia extrapiramidale. Questa porzione e formata da circuiti che collegano le varie sedi dei nuclei di sostanza grigia e permettono ai muscoli di sentire certe situazioni (l¶essere seduti o alzati, ad esempio). Nell¶encefalo troviamo diversi nuclei formati da sostanza nigra e nucleo rosso: lesioni a questi nuclei portano al morbo di Parkinson, determinando sovreccitazione dei muscoli dovuta all¶inibizione del controllo dei nuclei di sostanza grigia sui muscoli stessi. Il tronco dell¶encefalo Si può dividere in più parti: una inferiore, che si continua col midollo, detta bulbo o midollo allungato, una centrale, detta ponte, e una superiore, che si continua con l¶encefalo, denominata mesencefalo.Nel bulbo possiamo individuare la linea mediana che e anche il punto in cui si incrociano le vie nervose (precisamente dove si vedono dei rigonfiamenti); anteriormente sono anche visibili le cellule piramidali con le decussazioni. Un altro rilievo, laterale rispetto alle piramidi, e l¶oliua o nucleo oliuare, che rappresenta il punto d¶arrivo delle vie nervose extramidollari. Il ponte e formato da fibre disposte trasversalmente, che permettono la connessione col cervelletto. Il mesencefalo superiormente appare formato da due fasci nervosi che si divergono, formando una V, detti peduncoli cerebrali, che si uniscono ai due emisferi cerebrali. Nello spazio tra i due peduncoli ci sono delle sporgenze formate da nuclei di sostanza grigia appartenenti alle vie ottiche ed acustiche.Posteriormente il tronco dell¶encefalo si trova in rapporto col cervelletto, a cui e collegato tramite i peduncoli, posti sul ponte, che sono 3: superiore, medio e inferiore. All¶infuori dei peduncoli non c¶e contatto tra i due organi e lo spazio che si crea e in continuazione con il canale ependimale ed e pieno di liquido cefalo-rachidiano (lo spazio piu superiore e chiamato quarto uentricolo). Inoltre presenta dei rilievi (sempre posteriormente) ancora a livello del ponte: sono nuclei di sostanza grigia che rappresentano l¶origine dei nervi cranici (origine apparente, questa, perche la vera origine si ha a livello dei nuclei interni al tronco).Il mesencefalo posteriormente presenta altri peduncoli, nel cui mezzo si trova la ghiandola epifisi. I nervi cranici Sono 12 paia e vanno ad innervare specifiche aree della faccia.Il primo e il neruo olfattiuo, che origina nella parte alta del mesencefalo. Appartiene all¶organo di senso dell¶olfatto (il naso) e trasferisce gli stimoli che gli derivano dall¶epitelio olfattivo della cavità nasale. Si tratta di un nervo sensitiuo. Il secondo e il neruo ottico, che trasmette gli impulsi visivi che derivano dagli impulsi luminosi captati dal bulbo oculare. Crea la uia ottica ed e un nervo sensitivo.Il terzo nervo e il neruo oculomotore, che innerva i muscoli attorno al bulbo oculare, permettendogli di contrarsi e muovere l¶occhio. Gli impulsi gli arrivano dal cervello e si tratta di un nervo prettamente motorio.Il quarto nervo e il neruo procreare, che ha lo stesso comportamento del 3°. Nervo motorio.Il quinto nervo e il trigemino o trigemello, voluminoso, emerge tra il ponte e il mesencefalo. Si tratta di un nervo misto, perche fornisce sensibilita e movimento ai muscoli masticatori.Il sesto nervo e il neruo abducente, simile ai nervi 3° e 4°. Nervo motorio. Il settimo nervo e il neruo facciale, che emerge dal tronco dell¶encefalo. Si tratta di un nervo misto, ma con predominanza della componente motoria: innerva i muscoli della faccia detti pellicciai, i piu superficiali. La branca sensitiva raccoglie lo stimolo del gusto sulla parte anteriore della lingua. L¶ottavo nervo e il neruo acustico o uestibolo coclearie, che si distribuisce nell¶orecchio raccogliendo gli stimoli uditivi e dell¶equilibrio (e sensitivo).Il nono nervo e il neruo glosso-faringeo, che raggiunge la lingua e la faringe. Abbiamo a che fare con un nervo misto: la parte sensitiva innerva la parte di lingua non toccata dal nervo 7°, mentre la parte motoria innerva i muscoli della faringe. Il decimo nervo e il neruo uago, nervo misto che non si distribuisce sulla faccia, ma nella cavita toracica ed in quella addominale: innerva la laringe, il cuore, i bronchi, i polmoni ed i visceri dell¶apparato digerente, fornendo movimento. Innerva anche l¶orecchio esterno (il padiglione auricolare).L¶undicesimo nervo e il neruo accessorio, prettamente motorio, che innerva i muscoli del collo (muscolo sterno-cleido-mastoideo e trapezio).L¶ultimo e dodicesimo nervo cranico e il neruo ipoglosso, soltanto motorio, che innerva la muscolatura della lingua.Il tronco dell¶encefalo (Part II) ± Organizzazione interna.Nel bulbo e nel ponte l¶organizzazione di sostanza bianca e grigia del midollo scompare. Piu si sale verso il cervello, più la parte sensitiva si sposta verso i lati del tronco dell¶encefalo, mentre la parte motoria si organizza e si dispone medialmente (organizzazione della sostanza grigia). La sostanza
bianca circonda tutto.La sostanza grigia non forma piu un agglomerato a forma di H, ma si dispone in gruppetti che vanno a formare le reali origini dei nervi cranici. Ad esempio il nervo trigemello e formato da una branca superiore optalamica (branca mascellare) e da un¶altra branca, la mandibolare (che innerva i vari denti). Il cervelletto Fa parte del SNC cha viene raggiunto dalle vie propriocettiva incoscienti.Trova posto dietro al tronco dell¶encefalo, da cui e separato per mezzo del quarto ventricolo, ma con il quale comunica per mezzo dei tre peduncoli. Sta nella scatola cranica, in basso, a livello occipitale e superiormente prende rapporto con l¶emisfero cerebrale.Il cervelletto ha una funzione di integrazione e coordinamento della postura e del tono muscolare,che rientrano nei circuiti dell¶apparato vestibolare nei processi di equilibrio; inoltre controlla l¶attivita motoria di tipo volontario, facendo in modo che risulti armoniosa.Si può dividere in due parti dette emisferi; la superficie esterna presenta numerosi solchi e rilievi(offrendo maggiore superficie per l¶estensione della sostanza grigia). La sostanza grigia qui si trova esternamente e viene detta sostanza cerebellare, mentre quella bianca sta all¶interno.Il cervelletto e divisibile in un altro modo: dall¶alto possiamo notare altri due solchi, più pronunciati, che lo dividono in lobi. La fessura primaria divide il cervelletto in lobo anteriore e lobo posteriore. Medialmente c¶e un¶altra depressione, denominata uerme.Visto dal basso invece, oltre a presentare ancora le due depressioni, mostra un terzo lobo centrale,detto lobo floculo-nodulare, formato da due parti, il loculo e il nodulo.Dal punto di vista filogenetico lo si puo invece dividere in tre zone: archicerebellum, la zona più antica, paleocerebellum e neocerebellum, quella piu moderna e voluminosa, della quale sono dotati solo gli animali più evoluti. Tutte e tre le parti sono legate a particolari vie nervose. L¶archicerebellum corrisponde al lobo floculo-nodulare e conferisce stabilita ed equilibrio; il paleocerebellum raccoglie le informazioni delle vie propriocettive incoscienti dando una risposta di coordinamento del tono muscolare (corrisponde al lobo anteriore); il neocerebellum infine comprende il lobo posteriore e riceve informazioni dai nervi piramidali, coordinando i movimenti di tipo volontario affinchè siano armonici.All¶interno della sostanza bianca del cervelletto troveremo dei nuclei di sostanza grigia che rappresentano stazioni per le vie nervose. Il nucleo piu voluminoso e detto nucleo dentato ed e coinvolto nella via controllata dal neocerebellum. Al paleocerebellum si legano il nucleo globoso ed il nucleo emboliforme. Legato poi all¶archicerebellum troviamo l¶ultimo nucleo, cioè il nucleo del postigio o nucleo del letto.La sostanza grigia sulla corteccia cerebellare e organizzata in tre strati. Quello più interno, aderente alla sostanza bianca e detto strato dei granuli, data la presenza di granuli nel citoplasma. Quello intermedio, formato dalle cellule del Purchinje, e più sottile e vi troviamo grandi corpi neuronali. Il terzo, più superficiale, e formato dallo strato molecolare. Tra i vari strati c¶e uniformità di distribuzione in tutto l¶organo.Nella corteccia cerebellare troviamo tante vie sensitive che arrivano, ma una sola che si diparte:prende il nome di fibre muscoidi e scende attraversando prima le cellule dei granuli, poi gli altri due strati (dove pero si chiama fibre rampicanti) e si originano dalle cellule del Purchinje. Il cervello Superiormente presenta dei solchi. Si e notato che il cervello maschile e piu voluminoso di quello femminile. A contatto con la superficie esterna c¶e la membrana della pia madre. Il cervello ha la forma di un guantone da boxe e presenta superiormente un solco (solco centrale) molto profondo, che lo divide in due emisferi.In ciascun emisfero e presente un solco detto scissura di Rolando, obliqua, insieme ad un altro solco, la scissura di Siluio, che dividono l¶encefalo in lobi. Superiormente si individuano il lobo frontale, in posizione anteriore, e il lobo parietale, posteriormente; inferiormente invece si trovano il lobo temporale e il lobo occipitale, delimitato dal solco parieto-occipitale. Le ossa del cranio si trovano in corrispondenza di queste aree.Ogni lobo assolve ad una funzione diversa: il lobo occipitale ad esempio comprende le aree deputate alla vista. Ogni lobo puo essere poi diviso in aree piu piccole, dette giri o circonuallazioni,delimitate d altri solchi piu piccoli. Tutto cio permette di aumentare ulteriormente la superficie di neuroni.La corteccia continua anche nelle zone interne, deputate a raccogliere gli stimoli della vita viscerale.L¶organizzazione interna del cervello prevede la divisione tra sostanza grigia (posta esternamente,sulla corteccia) e sostanza bianca (internamente, dove sono dislocati nuclei di sostanza grigia).Sopra alla zona dove c¶e il 4° ventricolo troviamo il 3° ventricolo e sopra di esso vediamo gli altri due (uentricoli laterali), sempre cavi.I nuclei che troviamo sono di diverso tipo. Ci sono i nuclei della base, separati tra loro da fasci di sostanza bianca. I nuclei della base si dividono in nucleo caudato, putamen e globus pallidus e talamo, il piu grosso, sede di vie sensitive ed afferenti. I fasci di sostanza bianca che li separano fanno da collegamento tra i due emisferi (fasci interemisferici): il piu grosso ed importante e il corpo calloso; esiste poi anche un altro fascio, detto commessura anteriore. Inoltre troviamo fasci intraemisferici, cioe che attraversano un solo emisfero, che contengono gli assoni delle vie sensitive e delle vie motorie. I nuclei della base hanno forma a ferro di cavallo. Il talamo e l¶ipotalamo Ogni emisfero possiede il suo talamo, che si trova medialmente e va a costituire una delle pareti del terzo ventricolo, che si forma appunto tra i due talami.Il talamo può essere diviso in tre parti, ciascuna delle quali riceve stimoli specifici: abbiamo l¶area laterale, comprendente i nuclei di sostanza grigia laterali, l¶area anteriore, con i nuclei anteriori, e l¶area uentrale, contenente i nuclei mediali o ventrali. Le varie aree sono
separate da striscioline di sostanza bianca.L¶area ventrale puo poi essere divisa ulteriormente. Si crea cosi l¶area uentrale posteriore,raggiunta dagli stimoli sensitivi generali, rappresenta la stazione da cui parte il terzo neurone della sensibilità enterocettiva, dove spiccano due nuclei di sostanza grigia, i corpi pericolati, uno laterale e l¶altro mediale, che rappresentano stazioni per le vie ottiche ed acustiche. Le altre aree in cui si divide la ventrale rappresentano stazioni per vie nervose di tipo involontario che non abbiamo visto. Al di sotto del talamo troviamo l¶ipotalamo. In questa porzione troviamo nuclei diffusi nella sostanza bianca, come il nucleo sopraottico o il nucleo parauentricolare, che producono gli ormoni liberati dalla neuroipofisi. Tutta la restante parte dell¶ipotalamo controlla le attivita vegetative, viscerali. La corteccia cerebrale Il suo spessore e uniforme, e divisa in 6 strati e la distribuzione delle cellule che la compongono varia a seconda della zona in cui si osserva.I sei strati sono detti strati granulari e si dividono in questo modo: 1° e 6° non hanno delle vere e proprie cellule nervose, il primo e detto strato molecolare e il sesto polimorfo, formato dalle cellule polimorfe; 3° e 5° sono costituiti da neuroni motori, deputati all¶invio di stimoli motori; 2° e 4°sono formati da cellule fornite di granuli che controllano gli stimoli sensitivi. La distribuzione delle cellule non e uniforme perche ogni area della corteccia ha una sua funzione. Individuiamo l'arco sensitiuo primario esattamente adiacente alla scissura di Rolando, sul lobo frontale. L¶area motoria primaria si trova invece davanti alla scissura, sul lobo frontale. Nel lobo occipitale troviamo l¶area ottica, mentre sotto a questo lobo vediamo l¶area olfattiua. La superficie esterna della corteccia e molto vascolarizzata ma non possiede sistema vascolare linfatico. Le cavita sono ripiene del liquido cefalo-rachidiano che non e presente solo tra le membrane e le meningi.
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Sistema linfatico L'apparato linfatico può essere definito come parte specializzata del sistema circolatorio. È costituito anch'esso da un liquido (la linfa) che circola in un circuito di vasi (linfatici), simili alle vene e con valvole a nido di rondine, e che al termine del suo percorso viene riversato nel sangue attraverso la vena cava superiore.La circolazione della linfa differisce dalla circolazione sanguigna in quanto i vasi linfatici non formano un circuito chiuso, ma un sistema a senso unico che inizia a fondo cieco dagli spazi intercellulari dei tessuti di molti organi del corpo. Per questo motivo la composizione chimica della linfa varia a seconda dei tessuti e degli organi in cui si trova (per esempio la linfa che si forma durante la digestione contiene un ricco contenuto di sostanze grasse, differenziandosi quindi dalla linfa che si forma a digiuno). Generalmente ha una composizione simile a quella del plasma sanguigno, con la presenza di globuli bianchi. In effetti la linfa si forma a livello dei capillari arteriosi, dalle cui pareti trasuda il plasma per effetto della pressione arteriosa e si diffonde nei piccoli spazi fra le cellule. In questo liquido interno avvengono gli scambi di cessione delle sostanze nutritive e la raccolta di quelle di rifiuto che raggiungeranno la circolazione sanguigna in due modi: 6 6
una parte viene riassorbita dai capillari venosi per effetto della pressione osmotica proteica (proteine all'interno dei capillari) e rientra quindi nel torrente circolatorio sanguigno. Un'altra parte viene raccolta invece dai le cui estremità a fondo cieco assorbono il liquido direttamente negli spazi interstiziali esistenti fra i capillari sanguigni e le cellule. Da una fitta rete di capillari linfatici, la linfa passerà attraverso vasi di calibro maggiore e transiterà lungo il suo percorso nei gangli linfatici (ghiandole linfatiche) nei quali verrà filtrata e purificata da germi patogeni e altre particelle di rifiuto.
Nella parte sinistra del corpo, i vasi linfatici confluiscono in una dilatazione chiamata cisterna del chilo (o di Pequet) dalla quale prende origine un grande vaso linfatico, il dotto toracico, che sfocia nella vena succlavia sinistra.Nella parte destra del corpo la linfa viene invece raccolta dal grande dotto linfatico che sfocia nella vena succlavia destra. Funzioni del sistema linfatico 6 6
Trasporto e difesa, sorveglianza immunologica: purificazione della linfa, produzione e circolazione dei linfociti. Mantenimento dell'ambiente idrico interno e drenaggio di liquidi eccedenti nei tessuti
Trasporto e scambio di sostanze nutritive e di rifiuto, trasporto di leucociti nei vasi (capillari) linfatici # Filtrazione e purificazione da particelle di rifiuto e agenti infettivi, eliminazione di microrganismi patogeni e cellule maligne. Produzione di linfociti e sede dello stadio finale di maturazione di alcuni lifonciti e monociti. Le ghiandole linfatiche sono presenti in diverse aree del corpo, abbondanti soprattutto nel collo (gruppo sottomascellare e gruppo cervicale superficiale) e ascelle (gruppo ascellare). Gruppo inguinale è attraversato dalla linfa proveniente dagli arti inferiori e dai genitali esterni. Presenza importante nella zona dell'intestino e del torace. $ tonsille, timo e milza, (appendice). Sono costituite da tessuto linfoide che forma un anello protettivo nella mucosa della cavità buccale e a livello della faringe. Si distinguono in Tonsille palatine, tonsille faringee e tonsille linguali. Servono come prima linea di difesa dall'esterno, proteggono dai batteri che possono invadere i tessuti attorno agli orifizi delle cavità nasale e orale.
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% È situata nella cavità addominale, al di sotto del diaframma, sopra il colon discendente e ed esternamente al fondo dello stomaco e al rene di sinistra. È un organo linfoide che può essere considerato come un voluminoso ganglio linfatico dove vengono prodotti leucociti non granulari: Linfociti, Monociti, Plasmacellule. Ha diverse funzioni: 6 6
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Difesa: eliminazione per fagocitosi dei microrganismi presenti nel sangue durante il passaggio attraverso i sinusoidi della milza, cellule reticoloendoteliali (macrofagi). Emolisi: I macrofagi dei sinusoidi inoltre rimuovono dal sangue anche i globuli rossi invecchiati e la piastrine imperfette. Scindono dagli eritrociti distrutti le molecole di emoglobina, ricavandone ferro e globina che vengono riportate nel torrente sanguigno per essere utilizzate successivamente dal midollo osseo e dal fegato. Riserva: La milza può accumulare un considerevole volume di sangue al suo interno (nei seni venosi).
La milza a livello circolatorio sanguigno è rifornita dell'arteria lienale o splenica (aorta > tronco celiaco > arteria lienale > vena lienale > vena porta).
Essendo quindi L'apparato linfatico parte attiva del sistema immunitario, segue una breve descrizione di alcuni punti chiave dell'immunologia coinvolti nella reazione dei linfociti e nella loro capacità di neutralizzare batteri, virus, sostanze chimiche estranee e cellule maligne: Gli antigeni sono macromolecole che inducono il sistema immunitario a produrre anticorpi. Si tratta di solito o di una proteina di rivestimento di cellule o di microrganismi o di una sostanza chimica che i linfociti riconoscono come estranea al corpo e che scatena la loro reazione. Anticorpo I linfociti reagendo producono delle sostanze (proteine) che si legano all'antigene, creando così un blocco in grado di disattivare e distruggere il microrganismo estraneo (virus, batteri, etc.). La produzione di anticorpi avviene per tentativi e una volta trovata la composizione risolutiva, i linfociti ne conservano la "memoria" (sia dell'anticorpo prodotto, sia dell'antigene contro il quale hanno reagito). La memoria secondo i casi può durare mesi, anni o per tutta la vita.Nelle vaccinazioni si utilizza questa capacità dei linfociti di produrre gli anticorpi, particolarmente contro i virus e le tossine. L'antigene (p. es. solo L'involucro del virus o il virus stesso molto indebolito) viene iniettato per scatenare la reazione dei linfociti con la conseguente produzione di anticorpi. Per un certo periodo di tempo (per esempio nell'antitetanica "batterio" è di almeno 10 anni) i linfociti saranno capaci di neutralizzare ed eliminare subito i portatori dei quell'antigene.