L’ALBERO SEFIROTICO LE CINEROTH – LE 22 VIE VI E DELLA SAGGEZZA I ventidue canali che collegano le dieci Sefiroth, ossia le Cineroth, corrispondono alle ventidue lettere dell'alfabeto ebraico e alle loro qualità e corrispondenze che qui riportiamo: Lettera ebraica – Aleph Beth Ghimel Daleth Hé Vau Zain Chet Teth Iod Caph Lamed Mem Nun Samech Ain Phé Tsadé Koph Resh Shin Tau
significato – L’Iniziato Magia Procedimento Autorità Religione Libertà Maestria Equilibrio Prudenza Destino Manipolazione Perdono Trasmutazione Combinazioni Contrasto Esperienza Karma Ombra Luce Ritorno Sintesi Potenzialità
numero 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
– corrispondente lettera latina A B G D E V–U Z CH - H TH I -Y C-K L M N S–X O P-PS-F-PH T–S Q R S - SH T
I TRE PILASTRI DELL’ALBERO SEFIROTICO Le sfere o Sephiroth dell’Albero sono organizzate su tre colonne. La colonna di sinistra, il Pilastro della Severità, rappresenta il lato femminile dell'uomo e contiene tre Sephiroth: Binah (l’intelligenza), Gheburah (la Severità) e Hod (lo Splendore). La colonna di destra, il Pilastro della Misericordia, rappresenta invece il lato maschile dell’uomo e contiene a sua volta tre Sephiroth: C’hokhmah (la Saggezza), Khesed (la Misericordia) e Netzah (la Vittoria). La colonna centrale, il Pilastro dell’Equilibrio, rappresenta l'equilibrio fra la colonna maschile e femminile e contiene quattro Sephiroth: Kether (la Corona), Tiphereth (la Bellezza), Yesod (il Fondamento) e Malkhut (il Regno). I tre pilastri dell’Albero Sefirotico corrispondono anche alle tre vie iniziatiche: Facile (destra), Difficile (sinistra), Regale (centro). Solo la via mediana, quella del Pilastro dell’Equilibrio, ha in sé la capacità di unificare gli opposti. Senza di essa l’Albero della Vita diventa quello della conoscenza del bene e del male.
I QUATTRO MONDI DELLA KABBALAH La Kabbalah richiede quattro di questi Alberi Sefirotici, uno per ciascuno dei quattro mondi (Olam) che costituiscono il Creato: il mondo mondo dell’Emanazione, il mondo della Creazione, il mondo della Formazione ed il mondo dell’Azione. I nomi originali dei quattro mondi sono Olam Ha’Atziluth, Ha’Atziluth, che rappresenta il mondo archetipo, la pura Divinità, lo Yod del nome ebraico di Dio; Olam Ha’Briah, Ha’Briah, che rappresenta il mondo creativo, e la prima He del nome ebraico di Dio; Olam Ha’Yetzirah, Ha’Yetzirah, che rappresenta il mondo formativo ed il Ha’Assiah, che rappresenta il mondo materiale, uomo, Vau nel nome ebraico di Dio; ed infine Olam Ha’Assiah,
e la finale He nel nome ebraico di Dio. Olam Ha’Atziluth, il mondo dell'emanazione, comprende Kether, C'Hokhmah et Binah. E' il mondo più vicino all'essenza divina del Creatire. Così, le creature di Atziluth sono le più potenti e le più pericolose. Atziluth è il mondo del divino, della scintilla di vita divina originaria. Tuttavia, è bene ricordare che in qualche modo ogni Sephirah è presente in tutte le altre. Analogamente, Aztiluth non è solamente presente in Kether, C'Hokhmah et Binah, ma anche nelle altre sette Sephiroth. Questa particella di Atziluth, anche se malgrado tutto è impregnata delle caratteristiche dominanti della Sephirah nella quale si trova, essa evocherà sempre quel principio di emanazione originale delle Sephiroth, i loro ruoli nella creazione dell’universo e la volontà del Dio Creatore. Il colore che viene associato a Atziluth è il bianco dell’irraggiamento (colore associato anche a Kether). Alcuni mettono Atziluth in corrispondenza con l’elemento primordiale Fuoco. Olam Ha’Briah, il mondo della Creazione, raggruppa Khesed, Gheburah et Tiphereth. E' il mondo che ha effettivamente iniziato la creazione dell'Universo dopo la separazione da Da'ath. Le creature di questo mondo, se sono meno potenti di quelle di Atziluth, sono comunque dotate di un grande potere, e vengono chiamati generalmente arcangeli. Briah è il mondo dello spirito, dell'elevazione intellettuale e il colore associato a questo mondo è l'azzurro del cielo. Nell'associazione con gli elementi primordiali, a Briah corrisponde l'elemento Aria, l'aria della elevazione spirituale. Olam Ha’Yetzirah, il mondo della Formazione, raggruppa Netzah, Hod et Yesod. E' il mondo che ha visto concretizzare la formazione di Malkhut, che ne è diretta emanazione e con il quale è collegato. Le creature di Yetzirah sono meno potenti che le altre e sono generalmente gli esecutori della volontà di esseri superiori. Si dice generalmente che esse costituiscono i "cori angelici", formati da angeli di potenza moderata. Yetzirah evoca la formazione del mondo, ultima tappa prima della formazione della Terra, e quindi, ogni Sephirah è associata, in Yetzirah, ad un pianeta del nostro sistema solare, essendo la Terra considerata di creazione posteriore agli altri pianeti e corrispondente quindi a Malkhut. Yetzirah è il mondo dell'emozione, della psiche, intermediario fra il Cielo e la Terra. Il colore che è associato a questo mondo è il violetto, unione dell'azzurro di Briah et del rosso di Assiah. Nell'associazione con gli elementi primordiali, a Yetzirah corrisponde l'elemento Acqua, l'acqua delle sorgenti che nutre il pianeta e che fluisce dalla sfere superiori. Infine, Olam Ha’Assiah, il mondo dell'Azione, comprende solo Malkhut, la Sephirah finale. Le creature di questo mondo sono le più deboli di tutte, sono dei servi. Assiah è il mondo del corpo, delle cose tangibili, è il mondo materiale. Il colore che gli viene associato è il rosso, il colore del sangue. Nell’associazione con gli elementi primordiali, ad Assiah corrisponde l’elemento Terra, la terra del nostro pianeta e del nostro mondo materiale.
L’ALBERO SEFIROTICO, L’UNIVERSO E L’UOMO Si può affermare che il sistema simbolico di rappresentazione universale che ci è stato tramandato sotto il nome d’Albero Sefirotico esprima, sotto forma di diagramma, ogni forma, qualità e potenza della divinità, dell’universo e dell’uomo. Così come le dieci Sephiroth esprimono le qualità divine nel loro piano, e l’universo come macrocosmo, esse possono definire al tempo stesso, con accurata particolarità, le caratteristiche psicosomatiche dell‘uomo. Nella raffigurazione dell’Albero Sefirotico non vi è organo, componente o parte dell’essere umano che non possa essere in qualche modo schedata, esaminata o valutata nelle relazioni che ha con l’intero organismo di cui fa parte integrante. La metodologia kabbalista utilizza, come sappiamo, concetti astratti, lasciando invece alla sua applicazione le finalità operative: il kabbalista opera di conseguenza in maniera differente dallo scienziato, che prima elabora sulla carta dei concetti teorici e poi, con sistema empirico, ne valuta la fondatezza attraverso l’esame dei dati che risultano dai suoi esperimenti. Come tutte le correnti di pensiero, la Kabbalah si è evoluta e si è diversificata, e vi sono state e vi sono molteplici scuole ed i kabbalisti sono ben lontani dal condividere le medesime opinioni.
Comunque, l’avvicinarsi ad un testo secondo i canoni cabalistici è sempre improntato ad un metodo secondo il quale si associa sempre il pensiero che riunisce al pensiero che separa, l’intuizione e la libera associazione di idee alle analisi ed alle osservazioni minuziose, la ragione all’immaginazione. Lo studio della Kabbalah è quindi importante per il Libero Muratore che voglia imparare a riunire ciò che è sparso, che voglia imparare a produrre invece di limitarsi a riprodurre. Il viaggiatore che ha raggiunto la Volta Sacra e che desidera proseguire nel suo cammino deve adattarsi a seguire questo metodo, difficile e complesso. La Kabbalah è infatti rivolta al raggiungimento dei livelli più elevati di coscienza; livelli che, per la loro natura, influenzano i paralleli piani psicologici o fisiologici di ogni singolo essere umano che si dedichi agli studi kabbalistici, nella cui tradizione, tra l’altro, vi sono numerosi accenni di comparazione fra gli organi fisiologici del corpo umano e le sephiroth. Seguendo quanto espresso dai principi contenuti dai testi base della kabbalah, possiamo, a questo punto, utilizzando anche argomenti tratti da antichi studi massonici, estrarre un quadro abbastanza completo delle analogie fisiche e fisiologiche fra organi del corpo e sephiroth, fra uomo e la Creazione rappresentata dalle dieci sfere. E’ evidente che per portare avanti un lavoro del genere occorre allontanarci dal disordine mentale che caratterizza il profano e che non svanisce in noi nonostante il progredire sulla strada iniziatica; occorre piuttosto cercare di predisporre la nostra mente ad una razionale introspezione di noi stessi e del nostro lavoro: per fare ciò occorre quindi partire dalla sephirah Malkhut , che costituisce la base della coscienza oggettiva, ovvero l'entità comune dell'umanità che gli psicologi definiscono tecnicamente "inconscio collettivo". Comprendere e portare ad un piano di coscienza la radicalità oscura del nostro id , evitare che il sonno della ragione generi mostri o, come nel film “Il Pianeta Proibito” (versione fantascientifica de "La Tempesta" di Shakespeare), l'id scatenato risvegli la bestia dalla quale discendiamo, significa ritrovare l'oggettivo attraverso il soggettivo, la conoscenza di quello che è in noi attraverso quello che si trova al di fuori di noi, e questo in base al principio dell'unità di trascendenza fra uomo ed universo. La visione kabbalistica dell’unicum "universo-uomo" concepiva questo come un fiume traboccante da dieci cataratte, la cui prima formava la seconda, la seconda generava la terza e così via sino alla decima. Ovviamente la prima cateratta era quella formata dalla Corona, la Sephirah Kether, le cui acque primigenie si velavano nell'invisibile ed in ciò che la divinità non aveva manifestato. Al di fuori di ciò, al di fuori del tempo e dello spazio, al di fuori del pensiero stesso, in quello che chiamiamo comunemente “non-essere“, esistono, come abbiamo già visto, tre piani di nonmanifestazione o esistenza negativa: Ain, il Nulla, Ain Soph, l’Infinito ed infine Ain Soph Aur, la Luce Infinita. Il non-essere è quindi ombrato nella sua essenza qualitativa di carattere negativo e, come potenzialità assoluta del Divino, può essere rappresentato in quattro piani archetipici (i quattro mondi che abbiamo iniziato a conoscere) in cui si collocano le singole sephiroth e nei quali possiamo inquadrare anche gli organi del corpo umano nella più vasta accezione psico-fisica. A) Olam Ha’Atziluth, ovvero il principio o radice delle cose, il mondo dell'emanazione, che è rappresentato da un triangolo equilatero con la punta rivolta in alto, come nel simbolo ermetico del Fuoco, in cui si pongono le prime tre Sephiroth. 1 – Kether – La Corona, emanazione prima di ogni Creazione. Piano dell’illuminazione La testa, la ghiandola pituitaria e la pineale 2 – C'hokhmah – La Saggezza. Piano dell’intuizione Ghiandola dell’ipofisi - pene. Forza virile attiva 3 – Binah – L’intelligenza Piano della razionalità
Tiroide e paratiroide – matrice Forza femminile passiva Poco sotto la base del triangolo superno vi è Da’ath, la misteriosa undicesima sephirah che, come abbiamo già visto, non appare sempre nelle raffigurazioni dell’Albero Sefirotico e manca generalmente in quelle più antiche. Nella simbologia cabalistica Da'ath rappresenta l'Abisso insondabile, ma dal punto di vista della fisiologia umana, la gola, l'organo generatore della parola. B) Olam Ha’Briah, Il piano della creazione è rappresentato da un secondo triangolo superno, il cui vertice è rivolto in basso, come nella raffigurazione ermetica dell'Acqua ed è composto a sua volta da tre Sephiroth: 4 – Khesed – La Grazia, la Misericordia, Amore. Polmone destro, fianco e braccio destro. 5 – Gheburah – Il Rigore, la Severità, La Forza. Polmone sinistro, fianco e braccio sinistro 6 – Tiphereth – La Bellezza Il cuore, il plesso cardiaco, il plesso solare. C) Olam Ha’Yetzirah , il piano della formazione è rappresentato da un triangolo dalla punta rivolta verso il basso con una Sephira isolata sotto il vertice del triangolo 7 – Netzah – La Vittoria Lombi, reni, la milza 8 – Hod – Lo Splendore Le gambe, il fegato. 9 – Yesod – Il Fondamento Gli organi genitali, la zona pubica. La decima sephirah, isolata sotto Yesod, è Malkhut, inizio del piano del mondo dell’azione e della materia. D) Olam Ha’Assiah , il piano dell'azione, che non è ancora la materia sensibile, ma quell'eterica ed astrale. Alcuni autori affermano che Malkhut sarebbe Kether in Olam Assiah, cioè che sarebbe la fonte primigenia da cui deriva la sensorialità fisica. La fisiologia dell’Albero Sefirotico prevede, nell’organismo eterico come in quello fisico dell’umanità, l’esistenza di due correnti fondamentali, due colonne poste sulla destra e sulla sinistra, rappresentanti anche il carattere maschile e femminile dell’uomo, e sulle quali ci siamo già soffermati. L’equilibrio di queste due forme è rappresentato dalla colonna centrale, quella della Conoscenza e dell’Equilibrio, neutra od androgina, formata dall’allineamento di Kether, Tipheret, Yesod e Malkhut. Lo squilibrio delle correnti all’interno di ogni singolo essere produce necessariamente uno stato patologico, fisico o psichico: e ciò, in questa ottica, dipende più da cause naturali, accidentali o esterne, ma da cause di carattere metafisico, come l’allontanarsi dell’uomo o dei suoi ascendenti dagli impulsi archetipici originari, codificati dal patto con la Divinità, rappresentata dal Nome Indicibile. Di fronte alla malattia di un uomo, seguendo la diagnosi cabalistica, al malato veniva comunicato che il manifestarsi della malattia era causato dal peccato e dalla violazione delle leggi divine. La Sephirah corrispondente all’organo malato si era ritirata nel “non-manifestato“, lasciando affiorare al suo posto una “Quliphot” o Sephirah negativa. Come le Sephiroth erano considerati sede d’entità angeliche allo stesso modo le Quliphot erano sedi di entità malvagie di origine demoniaca. La corrente o vibrazione del male era indotta da due forme d’eccessi. L’eccesso nell’energia ammalava la forma. L’eccesso nella forma ammalava l’energia. Uno squilibrio patologico dei componenti fisiologici sottili, che si rifletteva sulle parti del corpo corrispondenti, poteva tuttavia venir corretto attraverso la componente analogicamente contraria, al fine di riportare tutto in
equilibrio. Per comprendere una conclusione del genere, così lontana dai nostri canoni moderni, occorre sempre tenere presente che il principio analogico che informa la fisiologia sottile kabbalistica è, a ben vedere analoga a qualsiasi altro contesto esoterico, e si fonda su una conoscenza, sui generis, dell'esistenza di corpi sottili nell'uomo, pur nell'assioma fondamentale che questi sia comunque un'entità unica assoluta e che la sua scissione e la separazione sui vari piani fisici, psichici e metafisici e solo un mezzo di conoscenza e non un'effettiva realtà.