Gian Lorenzo Bernini
Roma: Roma: memori memoria a di Bernin Berninii a viaCapoleca viaCapolecase, se, a fianco fianco delpalazzo delpalazzo dove visse (1898)
1.2
L'appre L'apprendis ndistato tato e le prime prime opere opere
Pietro Berni Pietro Bernini ni,, rien rientr trat atoo a Roma Roma nel nel 1605 1605 per per lavo lavora rare re nei nei cantieri di Paolo di Paolo V Borghese, V Borghese, realizzò in questo periodo quello quello che sarebbe sarebbe stato comune comunemente mente riconosci riconosciuto uto il suo capolavoro, il rilievo in marmo in marmo raffigurante raffigurante l'Assunzione della basilica di Santa Maria Gian Lorenzo Bernini, autoritratto a circa 25 anni della Vergine nel battistero della basilica Maggiore,, un esempio di traduzione in termini scultorei Maggiore dei valori della pittura devozionale contemporanea; una Napoli,, 7 dicembre 1598 – tecnica quella di Pietro particolarmente attenta alla resa Gian Gian Lorenzo Lorenzo Bernini Bernini (Napoli Roma,, 28 no Roma novem vembr bree 168 16800)èstatouno scultore scultore,, architetto degli effetti pittorici, le barbe e i capelli resi con il traforo, i panneggi i panneggi profondi, profondi, il rilievo delle figure che aumenta e pittore italiano. italiano. nei personaggi in primo piano, tutte tecniche che il figlio utilizzerà nelle sue prime prove autonome. Altra impresa di Pietro che ebbe molta importanza nella formazione di Gian Lorenzo, fu la costruzione della Cappella Paolina, progettata da Flaminio da Flaminio Ponzio, Ponzio, destinata ad accogliere le 1 Bio Biografi grafia a tombe dei papi Paolo V e Clemente VIII, VIII, in cui Pietro partecipò insieme con una schiera di altri scultori e pittori al complesso progetto decorativo, in particolare realiz1.1 1.1 Le orig origin inii zando l'altorilievo con Incoronazione di Clemente VIII nel VIII nel 1611.. 1611 Gian Gian Lorenz Lorenzoo Bernin Berninii nacqu nacquee a Napoli Napoli il 7 dicem dicem-Important antee fu per il giovan giovanee Bernin Berninii la conosc conoscenz enzaa bre 1598 bre 1598,, figlio di Pietro di Pietro Bernini, Bernini, un pittore un pittore e e scultore Import dell'organizzazione di un cantiere collettivo (in futuro ne toscano originario di Sesto Fiorentino (attualmente in dell'organizzazione toscano provincia di Firenze), Firenze ), e di Angelica Galante, una popola- dirigerà molti) e la fusione all'interno di un progetto arna napoletana na napoletana.. Il padre si era stabilito nella città parteno- chitettonico e iconografico di scultura e pittura unite in pea per lavo lavorar raree nel nel cantie cantiere re della dellaCer Certos tosaa di San Mar Martin tinoo un ambiente ricco di marmi policromi. dove conobbe la moglie. Nel 1605 Nel 1605 Pietro Pietro si trasferì con la La Roma dell'inizio del XVII del XVII secolo era secolo era una città una città che moglie e il piccolo Gian Lorenzo, di soli sette anni circa, viveva un periodo di fervore di un mondo artistico eca Roma Roma dove dove ottenne la protezione del cardinale del cardinale Scipione cezionale, di grandi novità, di rivoluzioni vere e proCaffarelli-Borghese ed ebbe l'occasione di mostrare il prie, come l'esplosione, proprio in quegli anni, della pitprecoce talento del figlio. tura caravaggesca caravaggesca,, sul fronte naturalistico, e di quella 1
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carraccesca su quello accademico e rispettoso della tradizione figurativa rinascimentale mentre quella rubensiana apriva la strada al barocco; ma soprattutto città che ospitava artisti provenienti da tutta Europa, in un continuo confronto e scambio di conoscenze ed esperienze. 1.3
Le opere giovanili 1609-1617
BIOGRAFIA
stica. Bernini imita anche l'ultima fase della scultura di Michelangelo Buonarroti come rivelano il San Sebastiano della Collezione Thyssen di Madrid e il San Lorenzo sulla graticola, della Collezione Contini Bonacossi di Firenze. Sono di questo periodo il " Putto con il dragone" e "Il Fauno che scherza con gli Amorini ". Le opere create dal solo Gian Lorenzo, invece, sono La Capra Amaltea, terminata nel 1615, di piccolo formato e con il vello reso naturalisticamente, e i due busti-ritratto di Giovanni Battista Santoni nella chiesa di Santa Prassede e di Giovanni Vigevano nella chiesa di Santa Maria Sopra Minerva ambedue a Roma.
1.4
I gruppi borghesiani
Con i quattro gruppi borghesiani, che lo tennero impegnato per cinque anni, Gian Lorenzo ottenne una fama immediata. Si tratta di Enea e Anchise, del Ratto di Proserpina (16211622), del David (1623-1624) e d i Apollo e Dafne (16241625); tre soggetti mitologici e uno biblico che dimostrano l'interesse antiquario del suo mecenate: il cardinale Scipione Borghese.
Apollo e Dafne.
Le prime opere del Bernini rivelano subito la grandezza del suo talento, rappresentando i massimi raggiungimenti del barocco. Anni dopo, già maturo, l'artista confessò, rivedendo uno dei suoi capolavori giovanili (l' Apollo e Dafne): "Oh quanto poco profitto ho fatto io nell'arte della scultura in un sì lungo corso di anni, mentre io conosco che da fanciullo maneggiavo il marmo in questo modo! ".
A partire da “Enea e Anchise”, lo stile mostra un'evoluzione, con qualche incertezza formale e delle citazioni dirette dalle opere di Raffaello come l'Incendio di Borgo. Per le opere di questo gruppo è probabile che vi sia stato il consiglio paterno: seguono poi il Ratto di Proserpina, una più libera interpretazione dell'arte ellenistica e nella figura di Plutone una ripresa delle cariatidi color pietra, affrescate da Annibale Carracci nella Galleria Farnese; il David , bloccato nell'atto culminante del confronto con Golia, che non si vede ma che è implicito grazie ai gesti e all'espressione dell'eroe biblico, ripreso in parte dal Polifemo, affrescato sempre da Annibale Carracci nella Galleria Farnese; l'Apollo e Dafne un'invenzione figurativa che sospende i due personaggi nell'attimo culminante dell'azione e del dramma, fondendo le figure con lo spazio circostante. Si può affermare che in queste composizioni l'artista fissava un momento transitorio, cioè il punto culminante dell'azione. Inoltre l'osservatore, grazie a una quantità di espedienti, è attratto nella loro orbita: un esempio di ciò che i contemporanei intendevano con l'espressione Ut pictura poesis .
Gli studi più recenti indicano nel gruppo dei due “Termini” di Priapo e Flora destinati ai giardini di Villa Borghese del 1615-16, e ora al Metropolitan Museum of Art di New York, il primo esempio di fattiva collaborazione tra i due scultori insieme ai gruppi delle “Quattro stagioni” commissionate da Leone Strozzi e destinate alla sua villa romana. La resa sensuale e realistica dei festoni di frutta ricorda le opere di Caravaggio possedute dal Ma ciò che colpiva e che affascinava gli osservatori e che cardinal Scipione Borghese nella sua collezione. fece ben presto di Bernini un mito della sua epoca era il Nella prima fase stilistica, Bernini dimostra un interesse e virtuosismo, il naturalismo estremo,la capacità di resa dei un rispetto assoluto della scultura ellenistica in opere che particolari anatomici, naturalistici, degli effetti materici imitavano alla perfezione lo stile antico, come nell'opera e chiaroscurali; inoltre, la novità di gruppi scultorei che detta Capra Amaltea nella quale l'artista adottò una par- entrano in relazione con lo spazio circostante in maniera ticolare tecnica di invecchiamento del marmo, tanto da più liberae articolata, come soltanto Francesco Mochi nel far credere agli studiosi che la statua fosse d'età elleni- 1605 aveva fatto con le statue per il duomo di Orvieto.
1.7
3
Il papato Barberini
Allo Chantelou, suo biografo e confidente durante il soggiorno in Francia, Bernini confidò di essersi ispirato alla ritrattistica di Raffaello, sul tipo del ritratto di Bindo Altoviti, ma anche che per ottenere il massimo effetto di naturalezza bisognava portare il soggetto verso un atteggiamento caricato, finto e teatrale. Solo in quel modo si potevano evidenziare i difetti e le espressioni che più caratterizzavano ogni personaggio. Molto spesso usava fare uno schizzo sommario o una caricatura vera e propria. L' Ermafrodito
1.5
dormiente.
I restauri
Lo studio dell'antico per Gian Lorenzo fu alla base della sua formazione artistica: alcuni restauri ne indicano il gusto e gli intenti precisi, volti a un'interpretazione originale dell'ellenismo nelle creazioni come l'Ermafrodito dormiente del Louvre (in cui aggiunge un letto in marmo dall'effetto realistico a una statua antica), ma anche al rispetto della sua integrità e della lettura filologica dell'opera, come dimostra il restauro del cosiddetto Ares Ludovisi del 1627. L'opera, una raffigurazione di Achille stante, con le armi poggiate, viene restaurata dal Bernini come un Marte, aggiungendo un putto nelle sembianze di Amore, e ripristinando tutte le parti mancanti rendendole riconoscibili dalla scelta differente del marmo e dal diverso trattamento eseguito nella lavorazione. 1.6
I ritratti
Virtuosismo e imitazione del vero erano le doti che i committenti illustri richiedevano allo scultore. Il genere del busto-ritratto fece la sua fortuna, anche economica: per tutta la sua vita gli fu richiesto di eseguire i ritratti dei papi, dei regnanti, dei nobili, dei personaggi più importanti e influenti del suo tempo, a partire dai due che ritraggono il cardinale Scipione Borghese, scolpiti nel 1632, che colgono il personaggio nel momento immediatamente prima del pronunciamento di una parola; per il Bernini, che era un acuto osservatore, era questo il segreto per rappresentare al meglio un carattere umano: fermarlo, immobilizzarlo in un qualsiasi momento della vita e in quel momento rappresentarlo. Molti furono i capolavori tra i ritratti dell'artista come il ritratto di Paolo V Borghese del 1620. Nel 1621 ottenne la Croce dell'Ordine di Cristo per aver eseguito il “Ritratto di Gregorio XV”. Tra il 1630 e il 1635 realizza il busto-ritratto di “Costanza Buonarelli”, moglie di un suo allievo e amata dall'artista. Anche qui, la donna è colta di sorpresa, con la bocca socchiusa e la camicetta aperta sul petto.
In alcuni casi Bernini fu costretto a fare ritratti senza il modello davanti come nel caso di Francesco I d'Este, di Richelieu ma le difficoltà, diceva, erano importanti, in quanto: Alcuni ritratti sono legati ad aneddoti celebri su Bernini. Ne è un esempio il busto di Scipione Borghese: poiché, durante il lavoro, il marmo mostrò un difetto, l'ignaro Scipione fu invitato a non posare per qualche giorno, ignorando che quello era il tempo necessario a scolpire un busto esattamente identico. L'episodio, che circolò in seguito, servì a incrementare il mito della sua bravura e velocità d'esecuzione.
1.7
Il papato Barberini
Il 1623 fu un anno cruciale per le sorti di Roma, anche dal punto di vista artistico. Fu eletto papa Maffeo Barberini col nome di Urbano VIII, un pontefice ambizioso, amante delle arti e grande ammiratore di Bernini, da lui considerato l'artista ideale per realizzare i suoi progetti urbanistici e architettonici, per dare forma ed espressione alla volontà della Chiesa di rappresentarsi come forza trionfante, attraverso delle opere spettacolari, con uno spiccato carattere comunicativo, persuasivo e celebrativo. Doveva essere un'arte che fondeva diverse tipologie: l'architettura, la scultura e l'urbanistica, che avevano nel teatro il loro denominatore comune: Bernini fu infatti un realizzatore di scenografie e opere teatrali molto apprezzate, nelle quali utilizzava ogni espediente possibile per stupire il pubblico con effetti illusionistici, riutilizzati poi nelle sue architetture. La prima commissione barberiniana fu, nel 1623, la statua di Santa Bibiana, nell'omonima chiesa, che comprendeva anche il progetto della facciata e una statua che ritrae la santa in un momento di estasi. La scultura, che dialoga con le pitture di Pietro da Cortona, un altro protagonista del barocco romano, segna un ulteriore momento di cambiamento dello stile dello scultore, con un panneggio già barocco, mosso ed espressivo, tanto da evidenziare l'estasi della santa, creando al contempo accentuati effetti chiaroscurali. In seguito userà sempre maggiormente l'espediente di utilizzare l'abbigliamento e i drappeggi come mezzo per sostenere un concetto spirituale in un gioco di rientranze e sporgenze, luci e ombre.
I potenti dell'epoca gradivano essere ritratti “all'eroica”, molto spesso idealizzati nell'aspetto e nell'espressione, con drappi agitati dal vento e una cascata di riccioli; questo fece la fortuna di molti artisti, tra cui anche il Il sodalizio artistico di Urbano VIII col suo artista preNostro. diletto troverà in San Pietro il suo luogo ideale: la basi-
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lica sorta sul luogo della sepoltura dell'apostolo Pietro, fondatore della Chiesa cattolica, doveva rappresentare la rinascita della Chiesa stessa e la sua rivincita morale e spirituale dopo la crisi del secolo precedente.
BIOGRAFIA
Con Urbano VIII crebbe la fortuna del Bernini, che fece incidere le stampe per le edizioni delle poesie latine del pontefice nel 1631.
Al 1642-43 risale la bellissima Fontana del Tritone, la Il Papa voleva che il nuovo altare situato sopra la con- prima delle sue fontane: un insieme di motivi classici e fessione fosse sormontato da un enorme baldacchino secenteschi in una fantasia del tutto barocca. bronzeo, costruito tra il 1624 e il 1633, poggiato su basamenti marmorei con lo stemma barberiniano. Sviluppato su quattro colonne tortili lungo le quali si di- 1.8 Il Pontificato di Innocenzo X Pamphilj panano racemi e motivi naturalistici, termina con quattro volute che si incurvano a dorso di delfino sorrette da angeli, e culmina con il globo e la croce: si ispira ai baldacchini effimeri utilizzati durante le Quarantore o altre cerimonie religiose. Bernini in questo modo ha bloccato nel bronzo un'invenzione provvisoria, con tutto il suo carico di trionfo effimero. La zona attorno, formata dai quattro piloni che sorreggono la cupola, fu dedicata al culto delle reliquie con nicchie contenenti statue monumentali di santi: San Longino di Bernini, Sant'Elena di Andrea Bolgi, Sant'Andrea di Francois Duquesnoy e infine la Veronica di Francesco Mochi; statue che sembrano dialogare con l'ambiente circostante, animate da panneggi mossi, e che vanno oltre lo spazio fisico delle nicchie; tutte le statue sono posizionate sotto le logge contenenti le reliquie stesse. Nel Longino, tre giri di pieghe partono dal nodo sotto il braccio sinistro, guidando lo sguardo verso la replica marmorea della sacra lancia, reliquia conservata nella cripta sottostante, in tal modo il panneggio acquista vita autonoma, svincolandosi da ogni logica concatenazione. Nel 1627 comincia la costruzione del monumento sepolcrale di Urbano VIII: terminato molti anni più tardi, fu collocato in posizione simmetrica rispetto a quello cinquecentesco di Paolo III Farnese, il papa del concilio di Trento, cioè colui che aveva iniziato la riforma della chiesa che si considerava conclusa proprio dal Barberini. Questo monumento si ispira alle tombe medicee di Michelangelo, con la statua del Papa in cima in atto di benedire e con ai lati del sarcofago le figure allegoriche della Carità e della Giustizia. Al centro uno scheletro, in luogo della consueta statua allegorica dellaFama che scrive l'epitaffio. L'innovazione iconografica sta a significare che anche la morte, rappresentata dallo scheletro, rende omaggio alla gloria del Papa.
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Baldacchino di San Pietro
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Sepolcro di Urbano VIII
Basilica di San Pietro: la facciata (Carlo Maderno) con in primo piano il colonnato di Bernini
La fortuna dell'artista sembra fermarsi improvvisamente con la morte del suo protettore: infatti nel 1644 comincia il pontificato di Innocenzo X Pamphilj, molto più austero, a causa della crisi economica dello stato pontificio dopo la guerra di Castro e del ridimensionamento del suo potere in seguito alla pace di Vestfalia del 1648. Da questo momento alcune delle commissioni più ambite finiscono ad artisti rivali del Bernini come Francesco Borromini che si occupa del rifacimento della Basilica di San Giovanni in Laterano e Carlo Rainaldi che costruì il Palazzo Pamphilj e cominciò l'edificazione della chiesa di Sant'Agnese in Agone in Piazza Navona. Nel 1644 Bernini, che era stato rispettato, ma anche temuto e odiato per il potere quasi dittatoriale esercitato sul mondo artistico romano, subì anche l'umiliante abbattimento del campanile posto sulla facciata della Basilica di San Pietro, per problemi di statica e per la natura cedevole del terreno su cui insisteva. Quelle persecuzioni ingiuste ispirarono allo scultore uno dei gruppi più felici e forti tra le sue opere: la “Verità sco perta dal tempo” , rimasta però incompiuta con la sola figura della “verità", rimase di proprieta' degli eredi Bernini fino al 1957 quando fu ceduta allo stato Italiano . Con la successiva riconciliazione con il Papa iniziava infatti in quegli anni uno dei periodi più favorevoli per le meditazioni del Bernini. Il Papa Innocenzo X dava al Bernini il suo appoggio e gli permetteva la decorazione (con marmi colorati e statue di putti) del braccio lungo della Basilica di San Pietro.
Nel 1629, alla morte di Carlo Maderno viene incaricato dei lavori di completamento di Palazzo Barberini, cantiere che nel frattempo era stato portato avanti da Borromini, con il quale comincia in questo periodo una stretta collaborazione, che sfocerà in seguito in accesa In questi anni ebbe modo però di realizzare anche uno dei rivalità. suoi capolavori assoluti, un'opera che nei suoi valori este-
1.9
Il Pontificato di Alessandro VII Chigi
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Palazzo Montecitorio , già Palazzo Ludovisi, realizzato dal Bernini su commissione di Innocenzo X
tici e culturali rappresenta uno dei fatti artistici più importanti del XVII secolo, la Cappella Cornaro nella chiesa di Santa Maria della Vittoria con la Transverberazione di santa Teresa d'Avila. Bernini, nel rappresentare un evento estatico organizza lo spazio angusto di una cappella come uno scenario tea- Obelisco della Minerva trale, con tanto di spettatori, i familiari del committente ritratti a mezzo busto e sporgenti da palchetti laterali, e ta Maria del Popolo (1655-1661) e le decorazioni della il gruppo centrale della santa, con l'angelo che la trafigge navata e del transetto. con un dardo, sulla scena. In S. Pietro termina l'apparato decorativo interno con La santa ha un'attitudine talmente sensuale da far dimen- la spettacolare macchina della Cattedra di San Pietro ticare a molti osservatori la natura mistica e spirituale (1657-1666) situata in fondo all'abside, un'opera di diffidell'evento. cile interpretazione, un reliquiario contenente la cattedra Inoltre gli permise nel 1644 di realizzare la Fontana dei dell'epoca paleocristiana, sorretta dalle statue dei quattro Quattro Fiumi a Piazza Navona a Roma, con al centro un Padri della Chiesa, come simbolo della saggezza e delobelisco su un basamento di travertino che imita gli sco- la conoscenza della chiesa che sostiene l'autorità papale gli, le rocce, i palmizi e i muschi con le quattro statue e illuminata dalla sfolgorante apparizione della colomba stilizzata sulla finestra da cui proviene una luce intenallegoriche dei fiumi. sa, circondata da una corona di angeli volanti, simbolo In seguito realizzò: il " Monumento di Suor Maria Raggi " dell'illuminazione divina. a Santa Maria sopra Minerva, la "Verità" custodito nella Galleria Borghese e i busti di Innocenzo X, custodito All'esterno costruisce il colonnato ellittico, un intervennella Galleria Doria Pamphilj, e di Francesco I d'Este nel to urbanistico e architettonico, uno spazio dedicato alle cerimonie religiose pubbliche, un'invenzione dal forte museo Estense di Modena. contenuto allegorico, che sottintende all'abbraccio della Chiesa, intesa come istituzione ecumenica, alla totalità 1.9 Il Pontificato di Alessandro VII Chigi del suo popolo. Il sagrato è di forma trapezoidale, e precede la piazza di Con l'elezione di Fabio Chigi, che sceglie il nome di forma ovale con due centri dati dalle due fontane a lato Alessandro VII nel 1655, torna un papa umanista, che dell'obelisco, circondata da un porticato di ordine dorico. come Maffeo Barberini trent'anni prima si circonda di La piazza si apriva improvvisamente all'interno di un artisti e architetti per l'esecuzione di ambiziosi progetti quartiere, la Spina di Borgo, distrutto durante il fascismo, urbanistici, come la sistemazione della piazza del Popolo, costituito da una fitta trama di piccole viuzze: il impegnando in diversi cantieri Pietro da Cortona e Carlo pellegrino che si recava alla basilica rimaneva così colRainaldi. pito dall'improvvisa visione che comprendeva la piazza, Le prime opere commissionate furono le statue di Danie- la facciata e la cupola di Michelangelo Buonarroti. le e Abacuc e l'angelo (del quale resta anche lo studio di Testa d'angelo) per la cappella Chigi nella basilica di San-
I lavori di S.Pietro terminano con la costruzione della Scala Regia, l'ingresso ufficiale ai palazzi apostolici, do-
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BIOGRAFIA
ve, utilizzando i colonnati che fiancheggiano la scalina- suoi progetti rimasero sulla carta. Riuscì soltanto a comta, corregge l'irregolarità del muro, e con il Monumento pletare il ritratto di Luigi XIV, di gusto pienamente barocco con un accentuato svolazzo del mantello, un volto equestre dell' Imperatore Costantino (1662-1668). Sempre per la famiglia Chigi costruì due chiese: la dall'atteggiamento eroico e idealizzato e una cascata di Collegiata dell'Assunta ad Ariccia e la Parrocchiale di riccioli. Cominciò a lavorare anche al Ritratto Equestre San Tommaso a Castel Gandolfo. Progetta nel 1666 perla del Re che fu addirittura riciclato come soggetto classico. piazza di Santa Maria sopra Minerva L'Elefante Obelisco foro (noto anche come Pulcin della Minerva ) realizzato da Ercole Ferrata, che materializza una simbologia tratta dalla Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna.
Come per Urbano VIII, anche per Alessandro VII costruì un sepolcro con l'aiuto dei suoi allievi.
Diverso dal monumento per il suo predecessore, in questo il Papa è assorto in preghiera e non ha l'atteggiamento Nello stesso periodo amplia il Palazzo Pontificio al risoluto: la morte non scrive sul libro, ma mostra la clessidra da sotto un enorme drappo di alabastro movimentato Quirinale. da pieghe amplissime che unisce le quattro figure allegoriche; la Carità e la Verità sul davanti e la Prudenza e la Giustizia sul retro e a mezzo busto, scoprendo la porta che simboleggia il passaggio all'aldilà. Il monumento presenta nel suo complesso un tono più meditativo e intimistico e può essere letto come un invito a spendere il tempo della vita nella preghiera per far diventare la morte un semplice passaggio.
1.10
Ultime opere
Estasi della beata Ludovica Albertoni
Sotto il nuovo papa Clemente IX Rospigliosi, lo scultore esegue una serie di angeli portanti i simboli dellaPassione Altare maggiore di Sant'Andrea al Quirinale di Cristo da collocare lungo Ponte Sant'Angelo. Di queste In questo periodo l'attività di Gian Lorenzo è incentra- opere, solo una è firmata dall'autore ed è ora collocata ta soprattutto nella realizzazione di progetti architettonici nella basilica di Sant'Andrea delle Fratte. come la Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale, commissio- Nella chiesa di San Francesco a Ripa Bernini affronta nata da Camillo Pamphilij, a pianta ellittica e con l'entrata nuovamente il tema dell'estasi nella cappella dedicata alla in corrispondenza dell'asse minore, sulla cappella absida- Beata Ludovica Albertoni terminata nel 1674. È l'epoca le è dipinta la scena dell'apoteosi del santo titolare, con del pontificato di Clemente X che aveva beatificato Lula sua statua sul frontone concavo che sembra ascendere dovica Albertoni nel 1671. Ludovica apparteneva alla faverso la cupola. miglia del cardinal-nipote Paluzzo Paluzzi Altieri degli Bernini era ormai un artista di fama internazionale, e nel Albertoni, che utilizza la fama di santità dell'antenata per 1664 il ministro Colbert per conto del re Luigi XIV con- celebrare la propria famiglia. vinse il Papa a concedergli il suo artista prediletto e così il 29 aprile 1665 l'artista partì per la Francia, con l'intento tra l'altro di progettare la ristrutturazione del palazzo del Louvre. Fu accolto come un principe.
In San Lorenzo in Lucina nel 1673 viene collocato il Busto di Gabriele Fonseca.
Bernini morì il 28 novembre del 1680. Venne tumulato nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, nella L'esperienza francese durò però pochi mesi, il 20 otto- tomba terragna di famiglia. Il suo ultimo lavoro è il busto bre ritornò a Roma, dopo essersi reso conto che il suo del Salvatore conservato nel convento di San Sebastiano stile non incontrava il gusto dei committenti francesi e i fuori le mura a Roma.
2.3
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Fontane
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Cappella Cornaro
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Altare del Santissimo Sacramento
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Cappella Raimondi
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Cappella Paluzzi Albertoni
2.3 •
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Sepolcro di Bernini in Santa Maria Maggiore
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2
Opere
2.1 •
Architettoniche
2.4
Piazza San Pietro
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Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale
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Collegiata di Santa Maria Assunta (Ariccia)
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• •
Palazzo Chigi (Ariccia) •
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Santuario di Santa Maria di Galloro ad Ariccia
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Palazzo Montecitorio
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Palazzo Chigi-Odescalchi •
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Palazzo Barberini Scala Regia in Vaticano
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Facciata della chiesa di Santa Bibiana San Tommaso da Villanova
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2.2 •
Monumenti
Altare del Santuario di Nostra Signora della Misericordia (Savona)
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Baldacchino di San Pietro
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Sepolcro di Urbano VIII
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Sepolcro di Alessandro VII
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Cattedra di San Pietro
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Elefante Obeliscoforo
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Fontane
Fontana dei Quattro Fiumi (piazza Navona, Roma) Fontana del Moro (piazza Navona, Roma) Fontana del Tritone (piazza Barberini, Roma) Fontana delle Api (piazza Barberini, Roma) Fontana del Leone (Canale Monterano, RM, città vecchia di Monterano) Fontana della Barcaccia (piazza di Spagna, Roma) Fontana del Bicchierone e cascata della Fontana dell'Organo a Villa d'Este, Tivoli Sculture (in marmo ove non specificato)
Angelo con la Corona di Spine, Roma, Sant'Andrea delle Fratte Apollo e Dafne, Roma, Museo e Galleria Borghese Beata Ludovica Albertoni, Roma, San Francesco a Ripa Busto del Cardinale Melchior Klesl, Wiener Neustadt (Austria), Cattedrale Busto del Cardinale Alessandro Peretti Montalto, Amburgo, Kunsthalle Busto dell'Arcivescovo Carlo Antonio dal Pozzo, Edimburgo, National Gallery of Scotland Busto del Cardinale Escoubleau de Sourdis, Bordeaux, Musée d'Aquitaine Busto di Papa Gregorio XV (bronzo), Genova, Villa del Principe Busto di Sir Thomas Baker, Londra, Victoria and Albert Museum Busto del Cardinale Richelieu, Parigi, Musèe du Louvre Busto del Salvatore, Norfolk (USA), Chrysler Museum (altra vers. a Roma, Basilica di San Sebastiano; è controverso quale delle due sia autografa) Busto di Alessandro VII, Siena, collezione ChigiZondadari
8
3
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Busto di Antonio Cepparelli, Roma, Museo di San Giovanni dei Fiorentini
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Busto di Antonio Coppola, Roma, Museo di San Giovanni dei Fiorentini
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Busto di Costanza Bonarelli, Firenze, Museo nazionale del Bargello
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Busto di Francesco I d'Este, Modena, Galleria Estense
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Busto di Gabriele Fonseca, Roma, San Lorenzo in Lucina Busti di Innocenzo X, Roma, Galleria DoriaPamphilj (due esemplari)
DEDICHE A BERNINI
Fauno molestato da cupidi, New York, Metropolitan Museum of art La Verità, Roma, Museo e Galleria Borghese Luigi XIV a Cavallo, Versailles, Chateau (giardini); [opera rimaneggiata nel '700] Ratto di Proserpina, Roma, Museo e Galleria Borghese Maria Maddalena, Siena, Duomo, cappella del Voto
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San Girolamo, Siena, Duomo, cappella del Voto
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San Longino, Roma, Basilica di San Pietro
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San Lorenzo sulla Graticola, Firenze, Galleria degli Uffizi, coll. Contini-Bonacossi San Sebastiano, Thyssen-Bornemisza
Madrid,
Collezione
Santa Bibiana, Roma, Chiesa di Santa Bibiana Testa d'angelo, New York, Frick Collection (attribuzione incerta)
Gian Lorenzo Bernini esegue anche “il Putto con il Dragone”, “il Fauno che scherza con gli amorini” e i Santoni Busto di Luigi XIV , Versailles, Chateau
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Busto di Luigi XIV, Versailles, Chateau
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Busto di Paolo V, Roma, Museo e Galleria Borghese
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Dediche a Bernini
Bustidi Scipione Borghese,Roma,MuseoeGalleria Borghese (due esemplari) Busto in bronzo di Urbano VIII, Spoleto, Cattedrale di Santa Maria Assunta La Capra Amaltea, Roma, Museo e Galleria Borghese Costantino a Cavallo, Roma, portico della Basilica di San Pietro Crocifisso dell'Escorial (bronzo), San Lorenzo (Spagna), Monastero dell'Escorial Busti di Anima beata e Anima dannata, Roma, Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede David, Roma, Museo e Galleria Borghese Enea, Anchise e Ascanio, Roma, Museo e Galleria Borghese Estasi di santa Teresa d'Avila, Roma, Santa Maria della Vittoria
Autoritratto
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Banconota da 50.000 lire italiane sulla quale è impresso l'autoritratto di Gian Lorenzo Bernini
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A Bernini è stato intitolato il cratere Bernini, sulla superficie di Mercurio. Su alcune opere del Bernini è incentrato il romanzo Angeli e demoni di Dan Brown. Gian Lorenzo Bernini venne raffigurato sulla banconota da 50.000 lire italiane, dal 1984 al 1992 come 1º tipo e dal 1992 al 1999 come secondo tipo.
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Onorificenze •
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Bibliografia
Testi di carattere generale: •
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Luigi Grassi, Disegni del Bernini , Bergamo, Istituto di arti grafiche (1944)
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Id., Bernini pittore , Roma, Danesi (1945) Roberto Pane, Bernini architetto , Venezia, Pozza (1953) Valentino Martinelli, Bernini , Milano, Mondadori (1953)
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Filippo Baldinucci, Vita di Gian Lorenzo Bernini a cura di Sergio Samek Ludovici, nuova ed. Milano, Ed. del Milione (1948) Luigi Grassi, Gianlorenzo Bernini , Roma, Edizioni dell'Ateneo (1962)
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Voci correlate •
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Monterano
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