Analisi “Il sacrificio della patria nostra è consumato”
Nichilismo e illusione. Sin dalla pagina iniziale la morte appare l'unica alternativa che si offre all'eroe di fronte ad una situazione politica senza via d'uscita. Ma, oltre che in negativo, la morte è vista anche in positivo, come una forma di sopravvivenza, sia pur illusoria: l'eroe sarà compianto dai «pochi uomini buoni. !a morte è sopravvivenza nella memoria, il valore dell'individuo non va del tutto perduto" inoltre la morte, attraverso il conforto di un ricongiungimento con la terra dei padri, è anche l'unico modo per trovare un terreno sicuro nell'incertezza angosciosa di una condizione precaria, #uella del $senza patria$, di chi è privo della patria come organismo politico. politico. %n #uesta pagina d'apertura è già in germe la duplice direzione in cui muoverà il resto del romanzo: da un lato il nichilismo nichilismo disperato, dall'altro il ricupero di valori positivi attraverso l'illusione. &orma e stile. !a forma epistolare fa s che il protagonista sia anche il narratore della vicenda. %noltre fa s che l'atto del narrare coincida cronologicamente con lo svolgersi dell'azione (oppure la segua di poco). %n #uesto modo la narrazione è sempre tutta pervasa dai sentimenti e dalle passioni che hanno dominato l'evento narrato. *er #uesto, pi+ che una narrazione, il racconto sembra il monologo di un eroe tragico, di tipo alfieriano. i- rende ragione dello stile del passo, che sarà poi caratteristico di tutta l'opera, uno stile tendente alla sublimità tragica, dalla forte enfasi oratoria. Si noti la secchezza delle frasi molto brevi, la ricerca di sentenze dalla concisione lapidaria, #uali si possono trovare sulle labbra degli eroi della storia romana o delle tragedie alfieriane (ad esempio: «*oich ho disperato e della mia patria e di me, aspetto tran#uillamente la prigione e la morte). Si noti anche l'incalzare delle interrogazioni retoriche, a cui si aggiungono le studiate antitesi («per salvarmi da chi m'opprime mi commetta a chi mi ha tradito/). Analisi “ L’incontro con Parini”
!a situazione negativa dell'%talia napoleonica. 0 un episodio chiave del romanzo, dove si pu- cogliere con chiarezza il nucleo centrale della sua problematica politica e di tutto il dramma del protagonista. *unto di partenza del dialogo è la situazione negativa dell'%talia napoleonica. % due interlocutori, il giovane 1acopo e il vecchio poeta, rappresentano due atteggiamenti possibili dinanzi ad essa: la rivolta generosa ma astratta, pronta a tentare il tutto per tutto pur di contrastare una situazione intollerabile, e l'analisi lucida e puntuale, ma realisticamente consapevole dell'impossibilità di ogni alternativa. *arini apre il collo#uio con un esame delle condizioni dell'%talia presente. !e componenti del #uadro sono: 2) la «licenza, la degenerazione della libertà rivoluzionaria in arbitrio" 3) il fatto che gli uomini di cultura vendano la loro opera pur di ottenere favori dal potere" :4) lo spegnersi dello spirito eroico, il diffondersi della passività e della corruzione" 5) la scomparsa di valori basilari come la benevolenza, l'ospitalità, l'amore filiale. Smania d'azione e pessimismo. 6inanzi a #uesto #uadro, 1acopo reagisce con un7eroica smania d'azione, da intendersi come azione rivoluzionaria contro il dominio francese. Ma il vecchio *arini disillude gli eroici furori del giovane: l'eroe, agendo in un contesto degradato, non pu- evitare di subirne la contaminazione. Ma anche se, per assurdo, potesse superare #uesto ostacolo, il prezzo di un'azione rivoluzionaria sarebbe pur sempre troppo alto: violenza, lotte civili, stragi, soffocamento dei partiti e della libertà di opinione, attentati alla proprietà privata" e lo sbocco fatale sarebbe la dittatura. Sono tutti gli aspetti del processo rivoluzionario attraversato dalla &rancia negli anni precedenti. 8ttraverso il pessimismo di *arini, &oscolo esprime il proprio pessimismo sulla possibilità dell'agire politico in #uesto momento, specie in una prospettiva rivoluzionaria: rivoluzionaria: un'azione rivoluzionaria rivoluzionaria contro la dittatura napoleonica non risolverebbe nulla, poich riprodurrebbe come in un ciclo fatale gli stessi orrori della 9ivoluzione francese e sfocerebbe inevitabilmente in un'altra dittatura («di filosofo saresti fatto tiranno). Si scorge in #ueste posizioni il peso della delusione storica patita dalle adolescenziali aspirazioni aspirazioni $giacobine$ del poeta . !e alternative fuori e dentro la storia. Se alla situazione presente non si possono dare alternative sul piano della storia, non resta che un'unica via d'uscita: la morte («non veggo pi+ che il sepolcro). il suicidio finale di 1acopo è coerente con #uesta conclusione. Ma bisogna stare attenti a non identificare totalmente la prospettiva di &oscolo con #uella di 1acopo. ome ha osservato ;inni, la vicenda reale dello scrittore segue un'altra strada rispetto a #uella del suo eroe, #uella di una «partecipazione critica alla storia del proprio tempo: &oscolo non si uccide come
!7illusione della sopravvivenza nel ricordo dei vivi. % due passi offrono un esempio di #uella ricerca di valori positivi che, al di là del nichilismo nichilismo disperato, è già presente nell'utto >utto ci- è solo un'illusione, e 1acopo ne è consapevole: ma proprio l'illusione pu- consentire di vivere ed operare. Se sul piano della storia è impossibile superare l'ostacolo di una situazione bloccata che spinge alla disperazione nichilistica, esso pu- essere aggirato regredendo sul piano delle illusioni e dei miti. !a sepoltura lacrimata lacrimata è il primo di #uesti miti elaborati da &oscolo come risposta attiva alla delusione storica, che potrebbe portarlo all'inerzia, alla rassegnazione passiva e persino all'impotenza creativa. 0 una strada che nell'
!7amore !7amore come forza positiva ome ha sottolineato ;inni, nella prima parte delll'eresa con
2
!e ?illusioni@ e la filosofia. 6a #uesto stato d'animo si origina, nella seconda parte della lettera, la riflessione sulle «illusioni, destinata ad assumere un ruolo fondamentale nell' opera foscoliana. !o scenario è #uello idillico, caro ad una lunga tradizione che risale ai poeti antichi. *er #uesto la fantasia di 1acopo evoca in #uel paesaggio immagini mitologiche classiche, le Ninfe e le Naiadi. %l mondo classico è concepito come un paradiso di serenità, gioia ed armonia, grazie alla facoltà, propria degli antichi, di crearsi delle illusioni. %n #uesto l'antichità è per &oscolo un modello da seguire ancor oggi. !e «illusioni sono da lui contrapposte alla filosofia, vale a dire all'arido razionalismo proprio del pensiero moderno. %l «filosofo, nel linguaggio del tempo, è per eccellenza il philosophe illuminista, che con la sua critica rigorosa dissolve ogni costruzione infondata della mente. >ale razionalismo ha per &oscolo due conseguenze fortemente negative: dando un'immagine esatta della realtà, ci fa percepire in tutta la sua crudezza il dolore che domina la vita umana" ma, #uel che pi+ importa, spegnendo le illusioni genera un atteggiamento di rassegnazione, di noia e di inerzia di fronte alla realtà. *oich &oscolo ha una concezione della vita energica ed attiva, ci- che soprattutto gli fa orrore è la passività, l'inattività. Solo le illusioni secondo lui possono strappare all'inerzia e spingere all'azione. !e illusioni non sono dun#ue evasione dalla realtà, ma l'unico modo per avere un rapporto attivo con essa. Aediamo di nuovo esprimersi un senso di insoddisfazione di &oscolo per la cultura settecentesca in cui si è formato, ed un'ansia di soluzioni nuove. l germi di un superamento della crisi. =uesta esaltazione delle illusioni prosegue #uel percorso che, come si è visto nei due passi precedenti, &oscolo intraprende per aggirare l'ostacolo paralizzante della delusione storica e del suo sbocco nichilistico. 8ll'illusione della tomba lacrimata, garanzia di sopravvivenza dopo la morte, si affiancano le illusioni dell'amore, della bellezza, dell'arte, che si compendiano nella civiltà classica e nei suoi miti. Sono tutti temi che avranno ampi sviluppi nelle altre opere. Si conferma come l'
>ra 8rcadia e Neoclassicismo. !'ode si colloca nel solco della lirica arcadica: ad essa rimandano sia il carattere di poesia d'occasione, fondata sull' omaggio galante alla bella donna, sia le strofe di versi brevi ed agili. >uttavia, al di là di #uesti legami, &oscolo non sceglie la via della facile cantabilità e della limpidezza arcadica, ma piuttosto #uella di un Neoclassicismo sostenuto ed aulico. !a poesia sembra voler rivaleggiare con la scultura e la pittura, delineando immagini intensamente visive e plastiche, caratterizzate da un'armonia composta di linee e di volumi. Neoclassico è anche lo sforzo costante di nobilitare ogni aspetto della realtà #uotidiana attraverso un lessico estremamente elevato l7«egro taalamo, «inclito studio, «novelli numeri ecc.) ed un largo impiego di figure retoriche, oppure attraverso il travestimento grecizzante (% monili sono opera di «scalpelli achei, le scarpette da ballo sono «candidi coturni, la stanza da letto «arcani lari). %l discorso filosofico. %n realtà l'ode aspira ad essere ben pi+ che un componimento galante d'occasione: &oscolo, attraverso l'uso di #uelle forme, vuole condurre un ambizioso discorso filosofico sul significato e sul valore della bellezza. Bn indizio in #uesto senso si ha già ai versi CD23, in cui si insiste sull'efficacia rasserenatrice della bellezza sugli animi degli uomini portati a «vaneggiare: con #uesto siamo subito avvertiti che la bellezza fisica non è che una manifestazione della ;ellezza ideale. ssa evoca un mondo di superiore armonia contro il caos di passioni e di conflitti che caratterizza la realtà umana, e per #uesto possiede un'efficacia purificatrice. !a riflessione si sviluppa poi pienamente nella seconda parte, dove si insiste sulla funzione eternatrice della bellezza. &oscolo fonda il suo discorso su una lettura razionalistica del mito greco: 8rtemide, ;ellona, Aenere non erano che donne mortali, ma la fama le ha consacrate come dee immortali. !7 eternità della bellezza è #uindi, da #uesto punto di vista, un'illusione" ma &oscolo pone l'accento proprio sull'illusione contro la conoscenza razionale: ci- che conta, per lui, è che la bellezza abbia consacrato nella memoria #uelle donne famose, vincendo i limiti mortali. i- che consente alla bellezza l'eternità nella fama è il canto dei poeti" cos, nelle ultime due strofe, il discorso sulla funzione della bellezza si prolunga nel discorso sulla funzione della poesia. 8ltrove &oscolo attribuirà al poeta un compito civile e politico, #uello di conservare le grandi memorie del passato e di stimolare le virt+ patriottiche. =ui la dimensione civile è lasciata in secondo piano: il compito del poeta è assicurare l'eternità alla bellezza" solo attraverso il suo canto la be llezza pu- esercitare la sua facoltà di rendere eterne le cose contingenti. !a grecità non è un paradiso perduto. &oscolo propone se stesso come esempio di tale compito del poeta: egli è colui che pu- far rivivere nella presente cultura italiana spirito dell'antica poesia greca, perch è greco di nascita ed è ispirato dall' «aer sacro della sua terra. &oscolo #uindi ritiene che la grecità non sia un paradiso di bellezza ed armonia definitivamente perduto: esso pu- ancora esser fatto rivivere in forme attuali. o suoi «inni egli potrà trasfigurare la bella donna in una dea, come i poeti greci hanno trasfigurato in dee 8rtemide, ;ellona e Aenere. ome si vede, #uella che potrebbe apparire un'iperbole galante, rispondente alle convenzioni della poesia d'occasione, si rivela invece il veicolo di una riflessione di ben pi+ vasta portata. &oscolo sente fortemente il motivo della precarietà delle cose umane, del tempo che le trasforma incessantemente, della distruzione che sempre incombe su di esse. 0 un motivo che scaturisce dalla sua cultura materialistica settecentesca, che concepisce la la realtà come un ciclo di distruzione e trasformazione perenne della materia. Ma, come si constatato nell'
!a lettera al Euillon &oscolo nella risposta alle critiche rivoltegli dall'abate francese 8im Euillon sul $Eiornale italia di Milano il 33 giugno 2FGH, ricostruisce lo schema del suo discorso, dividendo il carme in #uattro parti. !a prima, versi 2DCG, dimostra come «i monumenti inutili a' morti giovano a' vi perch destano affetti virtuosi lasciati in eredità dalle persone dabbene: solo i malvagi che non si sentono meritevoli di memoria, non la curano" a torto dun#ue la legge accomuna le sepolture de' tristi e dei buoni, degl'illustri e degl'infami. !e tesi materialistiche 6al verso 2 al verso 33 il poeta ribadisce le tesi materialistiche dalle #uali dovrebbe discendere l'inutilità delle tombe e l'indifferenza per il modo di seppellire i defunti. !a morte non è che un momento di ciclo naturale di perpetua trasformazione, in cui la materia di un essere, disgregandosi, a formare altri esseri" essa #uindi è distruzione totale dell'individuo e non lascia possibilità di sopravvivenza. *er #uesto il morto, che non sente pi+ nulla, non pu- trarre alcun conforto dalla tomba. !a continua trasformazione della materia impedisce anche la sopravvivenza nel ricordo, perch il corso del tempo cancella ogni traccia dell' esistenza. !7insoddisfazione del poeta =ueste posizioni, che escludono ogni idea religiosa di una vita dopo la morte, sono ribadite da &oscolo con assoluta convinzione: sono le idee in cui si è formato, e costituiscono base di tutta la sua visione della realtà. *er- esse non lo soddisfano pi+ interamente. !e sostiene non con lo slancio fiducioso e polemico che aveva nutrito il pensiero settecentesco, ma con l'atteggiamento disilluso di chi deve rassegnarsi dinanzi ad una verità amara #uanto ineluttabile ( «Aero è ben, *indemonteI). *ur non essendo in grado di proporre alternative, egli sente che #uelle idee hanno esaurito la funzione che avevano avuto nell'età
3
illuministica: una funzione propulsiva, critica, liberatoria nei confronti di tutta una cultura autoritaria, fondata sul dogma e sulla metafisica. sse sono state il lievito della rivoluzione, ma hanno anche portato ad un vicolo cieco, la tirannide napoleonica. *er lottare nella situazione presente, secondo &oscolo, #uelle idee non bastano pi+: esse ormai possono solo generare sfiducia, scetticismo, inerzia, passività. %l superamento del materialismo nelle illusioni !7uscita da #uel vicolo cieco, nell'% giorno in cui si presenterà di nuovo una speranza di gloria alle anime grandi, dalle tombe dei grandi del passato si trarranno le energie per l'azione. 0 #uesto un passo chiave del carme e dell'intero svolgimento dell'esperienza foscoliana. *er coglierne la portata è opportuno metterlo a confronto con il collo#uio tra
4
dell'%talia dalla sua miseria civile e politica" e alla situazione senza via d'uscita si offriva come unica soluzione l'annullamento dell'eroe nella morte. %l superamento del nichilismo e la possibilità di partecipazione attiva alla storia =ui l'azione sul terreno politico non è pi+ esclusa, ma è data come possibile, sia pure in un ipotetico futuro. &oscolo, grazie all'elaborazione della teoria delle illusioni, ha superato il vicolo cieco della delusione rivoluzionaria giovanile ed ha ristabilito le basi per una partecipazione attiva alla storia. !a letteratura percinon è pi+ solo la lucida analisi di una situazione di sconfitta, ma assume una funzione positiva, di ammaestramento etico, di stimolo civile e politico. =uesta funzione della sua poesia è affermata da &oscolo con grande chiarezza e vigore nella lettera a Euillon: «!'autore considera i sepolcri politicamente" ed ha per iscopo di animare l'emulazione politica degli %taliani con gli esempi delle nazioni che onorano la memoria e i sepolcri degli uomini grandi. % Sepolcri e la poesia cimiteriale on #uesta affermazione, &oscolo segna anche nettamente la distanza che separa la sua poesia da #uella dei poeti $cimiteriali$ inglesi, a cui da una considerazione superficiale potrebbe essere assimilata: «Loung ed erve meditarono sui sepolcri da cristiani: i loro libri hanno per iscopo la rassegnazione alla morte e il conforto d'un'altra vita O ... P. Era scrisse da filosofo: la sua elegia ha per iscopo di persuadere l'oscurità della vita e la tran#uillità della morte. !a funzione politica assegnata alla poesia da &oscolo presuppone anche una visione diametralmente opposta della realtà umana: Era canta le tombe di gente semplice e ignota, affermando il valore insito anche nelle esistenze pi+ oscure" &oscolo canta le tombe dei grandi uomini, che devono stimolare all'agire eroico. %l poeta inglese propone una rivalutazione di ci- che è umile e #uotidiano, ispirata ad una concezione della vita cristiana e borghese, che si contrappone polemicamente alla concezione classica, aristocratica ed eroica" il poeta italiano ribadisce invece proprio #uella tradizione, riproponendo una concezione eroica in chiave moderna. 8lfieri, poeta politico e profetico %n #uesta terza parte del carme si offre un'altra figura esemplare di poeta, dopo #uella di *arini: 8lfieri. d è una figura complementare a #uella del poeta del Eiorno, ad indicare un altro aspetto della funzione della poesia. *arini era poeta civile: colui che criticava i costumi della sua società, colpendone gli aspetti pi+ aberranti con proposito di correggerli" 8lfieri è poeta politico e profetico. Se il messaggio lanciato dalla poesia di *arini è l'auspicio di un consorzio civile ben ordinato, attivo ed operoso, ispirato a saldi valori etici, #uello lanciato dalla poesia di 8lfieri è la profezia di un futuro riscatto politico della nazione: #uella di 8lfieri è dun#ue l'immagine esemplare del poeta che esige #uesta parte del carme, che è appunto politica e profetica. La quarta parte (vv. 21-295): la funzione della poesia.
!a #uarta parte del carme propone un tema nuovo: alla funzione delle tombe, nel serbare la memoria e nel perpetuare i valori della civiltà, si affianca #uella della poesia. !'accostamento della poesia alle tombe era già comparso implicitamente nell' evocazione di *arini, nell' esempio del «liberal carme di &oscolo stesso, di 8lfieri. !a poesia e il tempo distruttore =ui il discorso si fa esplicito. Se le tombe hanno il compito di vincere l'opera distruttrice della natura e del tempo, che tutto trasforma e cancella, anch'esse, in #uanto oggetti materiali, sono sottoposte a #uest'opera di distruzione. !a loro funzione è #uindi limitata nel tempo. Ma #uando esse saranno scomparse, tale funzione sarà raccolta dalla poesia: la parola poetica non è sottoposta alle leggi materiali, #uindi la sua armonia pu- sfidare i secoli, vincere il silenzio a cui sono destinate le opere umane, conservando in eterno il ricordo. !a crisi del ruolo tradizionale del poeta !a funzione della poesia è un motivo intorno a cui continuamente si esercita la riflessione di &oscolo. %n effetti egli vive in un'epoca in cui è entrato in crisi, in seguito ai grandi rivolgimenti che l'%talia ha subito nell'età rivoluzionaria e napoleonica, il ruolo tradizionale del poeta fissato nella civiltà del 9inascimento: il ruolo del poeta cortigiano che si rivolge ad un'lite aristocratica" n ancora, in #uesta età di trapasso, si è delineato in %talia il nuovo committente, la borghesia, e il nuovo ruolo intellettuale, #uello di esprimerne i valori (oppure di rifiutarli: vedremo l'atteggiamento di rivolta di molta letteratura ottocentesca). &oscolo non scrive pi+ per il vecchio pubblico, ma non ha ancora ben delineato dinanzi a s il nuovo, borghese e nazionale. *er #uesto assegna alla poesia una funzione profetica, ed insiste sulla sua azione nel lungo corso dei secoli futuri: non potendo rivolgersi ad un pubblico presente e ben definito, il poeta parla alle generazioni a venire, per stimolare la coscienza nazionale e spingere all'azione generosa. 8 tal fine deve anche collegarsi al passato, alla grande tradizione in cui solo vi sono le radici della dignità nazionale, e cercare di mantenerne viva la memoria. !a meditazione sulle tombe e sulla poesia nei Sepolcri non è #uindi la ripetizione di luoghi comuni retorici, ma è lo strumento per mettere a fuoco problemi vivi in un'età tra vagliata e difficile. !e civiltà che scompaiono % versi 34JD3CJ, che concludono il carme, sono una vasta esemplificazione del motivo della poesia che raccoglie l'eredità delle tombe nel perpetuare la memoria. Ai si delinea l'immagine delle grandi civiltà che cadono in rovina e scompaiono per l'azione del tempo che tutto trasforma. !'esempio è ancora tratto dalla storia di >roia, come nei versi 324D33J, in cui si rievocano gli «antichi fatti di 8iace, delle armi di 8chille, di Blisse. assandra, conducendo i giovinetti a venerare i sepolcri degli antenati, profetizza la prossima rovina della città" ma un poeta, roia, tramandando il ricordo di #uella civiltà scomparsa. !a poesia e il ricordo degli sconfitti !a funzione della poesia cos si specifica ulteriormente. roiani sconfitti, e perpetua il ricordo di chi è morto per la patria: la poesia non ha solo il compito di conservare la memoria delle azioni gloriose, ma deve serbare anche il ricordo degli sconfitti, delle sofferenze, delle sventure, del sangue versato" non deve solo stimolare all'azione eroica attraverso l'emulazione, ma anche destare sentimenti pi+ miti, la compassione e la solidarietà per le sventure e le sofferenze. 8nche #uesta è una funzione civile per &oscolo, perch #uesti valori sono e ssenziali per la costruzione della civiltà, in opposizione agli istinti feroci e belluini che sono propri della natura umana. 0 un tema molto caro a &oscolo e su di esso si chiude il carme.
5
!a #uarta parte Nella #uarta parte, tutta collocata nell'antichità classica, subentra un taglio narrativo epico: è evidente la volontà di riprodurre il modello di
J