“GUIDA ESPLICITA AL SESSO” Tutto quello che vorreste sapere ma non osate chiedere a cura di Andrea Celeste
VIETATO AI MINORI DI ANNI 18
INDICE ARGOMENTI TRATTATI
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Guida al sesso anale: cosa piace e non piace alle donne?
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Guida pratica al sesso orale
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Tutto quello che dovete sapere sullo sperma: verità, bugie e leggende metropolitane
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Dalle un orgasmo in 15 minuti: la tecnica vincente
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Guida all’eiaculazione precoce e a come uscirne…in fretta
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Lui non viene? Tutto sull’eiaculazione ritardata
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Le dimensioni del pene: il mito dei 25 cm
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Come si masturbano le donne?
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Guida al coito interrotto: tutto quello che c’è da sapere per non ‘fallare’
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Perdite di sangue con la pillola? Ecco cosa fare in caso di spotting da pillola
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10 sorprese sull’orgasmo femminile
NOTA: Questo scritto è una raccolta di consigli dal web e non rappresentano né sono in alcun modo riferibili all’autore, non ha nessun intento terapeutico e non intende in alcun modo dare o suggerire consigli di natura medica, per i quali si sottolinea è sempre necessario consultare il proprio medico o uno specialista in materia. Con queste indicazioni pertanto non si intende dare consigli medici di alcun genere: per qualsiasi informazione specifica, consultare il vostro medico. Queste pagine hanno scopo informativo-divulgativo e non intendono in alcun modo dare consigli medici.
Guida al sesso anale: cosa piace e non piace alle donne?
Il sesso anale è una di quelle cose che o si ama o si odia. Non c’è via di mezzo. La maggior parte delle donne ad un certo punto della propria vita lo prova, ma sono solo in poche quelle che ripetono l’esperienza. La ragione è chiara: il dolore. Se non ci fosse dolore, ci sarebbe probabilmente piacere. E da qui, o amore o odio. Tuttavia, anche in questo campo è la pratica che rende perfetti. Solo provando e riprovando riuscirete ad imparare tutte le tecniche e i segreti che renderanno il sesso anale un’esperienza piacevole per la vostra partner. E’ fondamentale inizialmente capire cosa alle donne piace e cosa non piace del sesso anale. Il fascino del sesso anale Sia per gli uomini che per le donne il sesso anale può costituire un ottimo diversivo rispetto al sesso convenzionale. Le sensazioni che dona sono particolari, inconsuete e diverse. Inoltre, i tabù ancora associati a questa pratica sessuale non fanno altro che creare, in verità, una certa attrazione da parte sia dei più audaci che dei più timidi. Tuttavia, una volta provato, il sesso anale perde velocemente tutto il suo fascino per la maggior parte delle donne (e anche per qualche uomo). Ma quali sono le ragioni per cui le donne amano oppure odiano il sesso anale? Perché le piace il sesso anale? Partiamo dalle cose positive Il sesso anale le piace perché la eccita. Le donne amano il sesso anale perché può far provare loro sensazioni magnifiche e mai
provate prima. Il sesso anale permette alla donna di sentire una penetrazione molto profonda e di provare un insieme di sensazioni che coinvolgono, in una sorta di particolare mescolanza, sia il clitoride che la vagina. Qualora anche queste parti vengano correttamente stimolate, la donna verrà trasportata in un’altra dimensione e il suo piacere non avrà limiti. Ricordate che gli orgasmi anali sono una realtà. Perché il sesso anale è trasgressivo Molte persone amano la trasgressione. Il sesso anale è una di quelle trasgressioni che si possono fare privatamente e nessuno ne saprà mai niente, se non voi e la vostra partner. La cosa, ovviamente, è parte fondamentale del divertimento. Spesso per una donna il sesso anale è una di quelle attività del tipo “c’è una prima volta per tutto”. Può avere un sacco di fascino il fatto di fare qualcosa che non si è mai fatto prima nella vita. Perché lei odia il sesso anale? Ora invece, parliamo delle cose negative. Perché il sesso anale fa male Il sesso anale non è così facile da mettere in pratica se non lo si è mai fatto prima. Per un uomo può sembrare semplice – dentro e fuori – ma per la donna non è così. Il sesso anale, se fatto male, può causare sudorazione fredda, brividi e un’estrema agonia. Molto spesso tuttavia le donne decidono di sopportare il dolore perché desiderano che l’esperienza possa essere piacevole per voi. Una volta conclusa un’esperienza dolorosa, tuttavia, la vostra partner potrebbe rifiutare ogni altro tentativo. Quindi, per ridurre al minimo la possibilità di un rifiuto categorico nel futuro, cercate di non farle male sin dalla prima volta. Fate del vostro meglio ogni volta e probabilmente potrete riprovarci di nuovo. Fatele male e sarete interdetti dal suo ano a vita.
Perché è preoccupata per le conseguenze estetiche Il sesso anale è, ovviamente, il modo ideale per fare disastri. Per una donna, l’idea che possiate entrare dentro di lei ed uscire in una situazione non “idonea”, è estremamente imbarazzante. Per questo motivo la vostra partner potrebbe essere assolutamente contraria al sesso anale, anche senza averlo mai provato. Le donne passano così tanto tempo per farsi belle per noi, che il solo pensiero di fare qualcosa che potrebbe compromettere fatalmente tutto quel duro lavoro, potrebbe essere inconcepibile. Per alleviare le sue preoccupazioni potrebbe essere utile consigliarle di praticare un lavaggio anale (in commercio esistono vari tipi di strumenti per effettuare una doccia anale) o assicurarsi che sia andata in bagno almeno un’ora prima del rapporto. Il lubrificante è essenziale Il canale rettale non produce un lubrificante proprio, quindi è fondamentale utilizzare sempre un lubrificante di buona qualità in tutte le vostre avventure anali. Si consiglia di usare lubrificanti a base di silicone, perché tendono a durare a lungo e a non seccarsi. Non utilizzate prodotti come la vaselina: intasano le pareti del retto e sono troppo appiccicosi. Giocate con lei E’ molto importante che la vostra partner sia molto eccitata. Solo a quel punto il suo corpo sarà pronto ad accogliervi. Massaggiate il suo corpo con l’olio, fatela rilassare, amatela, adoratela e accarezzatela. Tutto questo, ovviamente, dovrà avvenire senza che il suo ano venga minimamente sfiorato. L’attesa è una delle tecniche sessuali più efficaci che abbiamo a disposizione:
usatela a vostro vantaggio. Il livello di eccitazione dovrebbe essere tale per cui sarà lei stessa ad un certo punto a pregarvi di farlo: è quello il momento adatto. A quel punto, quando le sfiorerete l’ano, invece di una smorfia di tensione, vi risponderà con gemiti e lamenti. Preservativi e igiene Le malattie si trasmettono attraverso tutti i tipi di rapporto sessuale, compreso quello anale. Inoltre, le pareti del retto sono molto sottili e permeabili quindi il rischio di contrarre una malattia sessuale è addirittura maggiore. Ma l’utilizzo di un preservativo potrebbe essere una buona idea anche per altri motivi. La vostra partner potrebbe non desiderare che eiaculiate all’interno del suo retto. E la cosa, francamente, è comprensibile: le cose per lei potrebbero diventare un po’ fastidiose una volta finito il sesso. Utilizzate un preservativo ed eviterete il problema. Inoltre, i preservativi vi aiuteranno anche a proteggere il pene dalla materia fecale che può essere presente in piccole quantità nel retto. Qualora succedesse non sarà un problema: basterà sciacquarla via. Infine, indossare il preservativo vi renderà meno sensibili e quindi vi permetterà di durare un po’ più a lungo. Cosa non fare MAI Non fatelo mai senza che la vostra partner abbia dato il suo espresso consenso. Una donna non è un oggetto da usare a piacimento: se la vostra partner è così gentile da voler condividere con voi il suo bellissimo di dietro, vedete di trattarlo con rispetto e siate solo grati. A meno che non vi sia espressamente richiesto, non eiaculate dentro di lei. Non siate troppo irruenti e non spingete troppo forte, sempre che non sia espressamente richiesto.
Cosa fare SEMPRE Utilizzate sempre il lubrificante. Indossate sempre il preservativo se vi viene richiesto, senza fare i bambini. Fate come vi viene richiesto, in qualsiasi momento: il sesso anale è una situazione delicata e lei avrà bisogno di potersi di fidarsi di voi. Sesso anale e stereotipi di genere Quando una coppia eterosessuale pensa al sesso anale, in genere pensa al sesso anale “uomo su donna”. Tuttavia, per meglio comprendere cosa sia il sesso anale e riuscire a migliorare le vostre prestazioni, sarebbe bene se vi apriste alla possibilità che sia lei a potervelo praticare. Spaventati? Non siatelo. Il sesso anale richiede una sacco di pratica per diventare perfetto e sperimentarlo a vicenda è anche un modo perfetto per rendere più profonda la vostra connessione sessuale e amorosa. Non si deve per forza usare un sex toy: potete usare dita, lingua, oli, lubrificanti o qualsiasi altra cosa. Sperimentate e lasciate che il vostro corpo venga amato. Vedrete come ripagherà. In conclusione: Il sesso anale non viene vissuto bene da tutti: fatelo bene e lo farete di nuovo. Fatelo male e potreste essere banditi per sempre dal di dietro della vostra lei. Beh, probabilmente non per sempre, ma almeno fino a quando non si dimenticherà quanto male le avete fatto la volta precedente. Ci sono centinaia di guide al sesso anale su internet- istruzioni esplicite su come farlo nel modo giusto. Leggendole dovreste farvi una buona idea su come cominciare. Il miglior consiglio che possiamo darvi è quello di assicurarvi che lei sia molto eccitata prima di iniziare. A quel punto sarà molto difficile perdere la sfida.
Guida pratica al sesso orale
E’ appena nata a Mosca la prima scuola al mondo che insegna come praticare del buon sesso orale. Su banane e sexy toys le studentesse russe potranno esercitarsi durante le lezioni che si svolgono tre volte alla settimana. Dati statistici affermano che le donne italiane sono tra quelle che amano di più questa piccante tecnica amatoria… ma siete proprio sicure di sapere come si fa? Ecco una lista di pratici consigli per sorprendere il vostro uomo! Il suo punto sensibile Iniziamo subito con il chiarire qual è la parte più sensibile. Prima di cominciare provate ad immaginare il suo pene come un fiammifero (non per le dimensioni però!): la punta è la parte calda, che si accende, e il resto è il suo ‘legno’. La testa è la sua parte più sensibile. La corona, che costituisce la parte inferiore della sua testa, è anche molto sensibile. Alcuni uomini possono raggiungere l’orgasmo semplicemente stimolando loro la testa; altri avranno bisogno di un tocco, più o meno deciso, con la mano o bocca, anche sul tronco. Il bacio col capo Con questa mossa avrete modo di concentrarvi sulla testa di cui parlavamo prima, la parte più sensibile, dunque, con le labbra increspate, baciate la cima del suo pene, poi, lentamente aprite le labbra e andate un po’ più in giù. Fermatevi appena arrivate a sfiorare la corona, stringete le labbra e ritornate verso l’alto. L’aspirazione
Se volete fargli una sorpresa, provate questa tecnica. Iniziate baciandolo come avete appena letto sopra ma quando scivolate giù verso il ‘tronco’ lasciate che la vostra lingua prema contro la parte inferiore del suo pene e, stringendo le labbra superiori intorno ai vostri denti superiori, provate a deglutire. In questo modo potreste creare una sensazione incredibile di aspirazione che, dicono, funzioni molto bene! Il tocco della lingua In questa tecnica il movimento della lingua è molto importante e si focalizza sulla ‘testa’. Con le vostre labbra a circa metà ‘tronco’ stendete la vostra lingua dal basso verso l’alto e con movimenti circolari. Aggiungete un po’ di pressione stringendo le labbra o inserendo due dita… attenzione ai denti, sembra che l’effetto non sia molto piacevole! La spirale Questa è invece un’ottima tecnica per farlo eccitare: posizionate la bocca sulla punta del suo pene e roteate la lingua intorno alla testa, sbizzarritevi come più vi piace, lentamente o più velocemente, in un verso o nell’altro… provare per credere! La lingua lunga Se desiderate aumentare il suo ego, questa è la tecnica che fa per voi. Aiutandovi poggiando il suo pene contro il palmo della vostra mano, procedete con lunghe leccate dal basso verso l’alto. Se avete voglia di osare di più partite dai testicoli fino ad arrivare sulla punta e ripetetelo finché ne avrete voglia. La spiga Immaginate il suo pene come una spiga di mais. Poggiate ancora il palmo della mano come a voler prendere la spiga e posate le labbra leggermente aperte sul suo ‘tronco’.
Con le labbra inumidite andate su e giù, pizzicandolo dolcemente con la bocca. A questo punto siete pronte per divorarlo! Ovviamente scherziamo! Ma pare che l’effetto sia davvero… invitante Il dolce lievitare Questa tecnica è possibile solo se non l’avete già fatto eccitare. Accoglietelo nella vostra bocca e lasciate che si accomodi sulla parte superiore della vostra lingua. Con le labbra esercitate delle leggere pressioni. Potete inghiottire delicatamente prestando attenzione a non far incontrare i vostri denti con la sua virilità. Risultato assicurato: in pochi secondi il dolce sarà pronto! Lasciatevi andare ad un po’ di rumore Sussurrare qualche mugolio mentre si sta scendendo verso il suo basso ventre aggiunge una sensazione in più alla sua esperienza. Fargli capire che ti piace lo farà sentire… grande! Aggiunta di un lubrificante La saliva è un ottimo lubrificante naturale ma si asciuga troppo in fretta. Per questo motivo prendersi una pausa per aggiungere un po’ di lubrificante potrebbe aiutare questa pratica tanto amata dai maschietti. Ce ne sono tanti in vendita e per tutti i gusti! Con le mani Abbiamo parlato tanto di baci ma non dimentichiamo che le mani sono indispensabili quando si parla di sesso orale perché vanno usate insieme alla lingua e alle labbra. Il modo più semplice e più efficace è quello di afferrarlo con le mani intorno al ‘tronco’ e posizionare la bocca in alto. A questo punto muovere le mani a tempo con la bocca in
modo da far sembrare un unico movimento.Attenzione: si tratta di una corsia preferenziale per arrivare… in fretta! Non ti resta che provare queste tecniche e scoprire qual è la sua preferita!
Tutto
quello
che
dovete
sapere
sullo
sperma:
verità,
bugie
e
leggende metropolitane
Se sapere che è bianco, salato e gelatinoso non vi basta, qui troverete tutte le curiosità e le assurdità sul liquido seminale. Secondo la medicina cinese, la maggior parte dell’energia positiva di un uomo si accumulerebbe dentro gli organi sessuali per poi essere sprigionata durante l’eiaculazione. Nello sperma dunque, ci sarebbe il centro dell’essenza, chiamato “jing”. Sarà vero? Le curiosità, le convinzioni e le leggende metropolitane sullo sperma sono infinite e verificarne l’attendibilità è, spesso, molto difficile ma non impossibile. Ecco alcune linea guida. Vi invito, poi, a fare un giro su questo sito che decisamente “allarga la mente” e amplia la conoscenza sui prodotti in vendita per quello che riguarda lo sperma. Vero. Lo sperma maschile è nutriente, in quanto contiene zuccheri, proteine, zinco, azoto, calcio e fosfati. Il tutto, ovviamente, in quantità decisamente modeste. Falso. Lo sperma non è una miracolosa cura alternativa all’acne, quindi non credete a chi vi assicura che ingerirlo o, peggio ancora, spalmarselo addosso faccia bene alla pelle! Forse si, forse no. In alcune culture delle Nuova Guinea, il liquido seminale è simbolo di mascolinità e virilità e molti giovani uomini devono berlo durante particolari riti per entrare ufficialmente nel mondo degli adulti.
Vero. Lo sperma è molto salato. Per ridurne la salinità è utile bere molta acqua e diminuire il consumo di caffè, soda, tabacco e carne rossa: queste sostanze, infatti, legandosi alle molecole dell’acqua, aumentano la quantità di sale. Per addolcirne il sapore, invece, preferire il glucosio allo zucchero. Falso. E’ arrivato il momento di sfatare l’intramontabile leggenda che l’ingrediente segreto del burrocacao sia lo sperma di maiale. Il famigerato “Butyrospermum parkii”, infatti, non è altro che l’estratto di una pianta sapotacea molto diffusa in Africa centrale. Forse si, forse no. Grazie alla sua composizione chimica, il liquido seminale sarebbe un efficace antidepressivo naturale. Pare che il connubio delle 48 sostanze che lo compongono siano particolarmente benefiche per le donne. Particolarmente efficace sarebbero la serotonina, conosciuta come l’ormone del buonumore, e l’ossitocina, l’ormone dell’amore. Vero. Generalmente, il colore dello sperma è bianco, ma in alcuni casi potrebbe presentarsi giallastro o tendente al grigio. Questi colori non sono segno di spermatozoi in cattiva salute, ma sono assolutamente normali. In caso di sperma rossastro, invece, è preferibile rivolgersi ad un medico in quanto potrebbe essere dovuto ad una perdita di sangue. Inoltre, questo cambia consistenza durante le diverse fasi del rapporto: al momento dell’eiaculazione è vischioso, quasi gelatinoso, mentre all’interno della vagina diventa liquido per poter fluire più facilmente. Falso. Il colore dello sperma non può essere modificato. Mangiare tonnellata di insalata non lo farà diventare verde e bere coca cola non lo farà diventare frizzante! E non sperimentate la storia della fetta di limone nella vagina per evitare la gravidanza: gli agrumi non sono dei killer degli spermatozoi, ma possono portare infezioni intime. Forse si, forse no. Pare che alcune donne non riescano a praticare sesso orale con i propri compagni perché disgustate dallo sperma. Oltre al sapore e alla consistenza,
infatti, alcune donne non sopporterebbero la vista di uno sperma che non sia al 100% bianco e candido.
Dalle un orgasmo in 15 minuti
Per essere considerati dei grandi amanti per tutta la vita non occorre resistere a 6 ore di preliminari tantrici. In questo post proponiamo a voi uomini delle tecniche per farvi diventare dei maestri nell’arte dell’orgasmo femminile in soli… 15 minuti! Eccovi dei preziosi consigli per trasformare una ‘sveltina’ in un’esplosione di piacere che stamperà sulla vostra donna un sorriso di gioia per almeno due ore. Siete a casa vostra, offritele un bicchiere di vino, meglio se rosso in quanto da una ricerca dell’Università degli Studi di Firenze emerge che le donne che bevono un bicchiere, o due, di vino rosso sono più eccitate. Quando la bottiglia è vuota è possibile impostare il cronometro. Siete pronti? Da questo momento avete 15 minuti! Investite almeno 3 minuti a baciarla. Gli studi del College di Lafayette negli Stati Uniti hanno scoperto che baciare riduce i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, accelerando il tempo necessario per eccitarvi. Mentre baciate inclinate la testa a destra, gli scienziati tedeschi pensano che questo gesto aiuta a sembrare più premuroso, inondando il suo sistema con la ‘connessione’ chimica ossitocina, costruendo fiducia e incoraggiandola a lasciarsi andare più velocemente. Non basta baciarle la bocca, però. William Cane, autore di ‘L’arte di baciare’, ha intervistato 50 mila donne e il 96% afferma che il bacio sul collo è perfetto per creare la giusta atmosfera. Ma non esagerare, Cane aggiunge: “Non soffermatevi troppo sul collo, altrimenti, finirete per desensibilizzarlo”. In questa fase è necessaria la coordinazione. Ogni volta che le baci il collo, rimuovi un elemento dei suoi vestiti. Non solo in questo modo risparmi tempo, ricorda che hai solo 15 minuti, ma ti permette di prevenire ogni eventuale complesso di lei riguardo al suo corpo. Uno studio condotto
dall’Università del Cincinnati, in America, ha rivelato che se la tua ragazza si sente bene quando è nuda, viene prima. “Ogni volta che le scopri una parte del corpo dille quanto la trovi bella” dice la psicoterapeuta Christine Webber e aggiunge: “La vostra approvazione aumenterà notevolmente la sua autostima”. Mancano meno di 12 minuti! Adesso lei è quasi nuda, aspettate un altro minuto prima di toglierle la biancheria intima. “Accarezzatela attraverso il tessuto della biancheria prima di tuffarvi verso l’oro” afferma la terapista del sesso Paula Hall e continua: “Concentrarsi sulla costruzione dell’anticipazione invece di andare dritti al punto è un ottimo consiglio per aumentare il piacere”. Avere la sensazione che il tempo è breve impedisce alla donna di raggiungere l’orgasmo, aggiunge Webber. Comportati come hai sempre fatto, poi sfilale la biancheria e, per sorprenderla, potresti usare un lubrificante alla fragola: l’Associazione Uniti per le Scienze Chimiche ha scoperto che il profumo di fragola amplifica i sensi. Intanto muovete le dita, in lenti movimenti circolari, appena dentro la sua vagina. “Molte donne hanno bisogno di una certa attenzione concentrata sul clitoride” dice Emma Taylor blogger esperta in relazioni sessuali. Le donne amano un uomo che sa usare bene le sue mani… Meno di 10 minuti! Secondo i sessuologi al Masters & Johnson Institute, il cunnilingus è il modo più affidabile per raggiungere l’orgasmo per l’80% delle donne. Lou Paget, autore di “Il grande ‘O’” raccomanda il metodo Kivin come il modo più veloce per arrivarci. “Con una mano stimolate il clitoride” dice Paget e continua: “Nel frattempo leccate da un lato all’altro tutta la sua zona vaginale, appena sopra il clitoride”. Con l’altra mano toccatele il perineo, quando sentirete le sue contrazioni pre orgasmiche saprete che siete nel posto giusto. Meno di 7 minuti!
Gli orgasmi non sono solo una questione di preliminari. Un recente studio sul Journal of Sexual Medicine ha scoperto che la consistenza degli orgasmi dipende più dalla lunghezza del rapporto completo che dalla lunghezza dei preliminari. Un altro studio nella stessa rivista, inoltre, calcola che, in genere, il punto massimo del piacere avviene circa 7 minuti dopo la penetrazione. Quale posizione adottare? “Evitate quelle troppo profonde e cercate invece la tecnica dell’allineamento coitale” afferma Taylor. Per farlo, iniziate con la classica posizione del missionario e poi tiratevi indietro in modo che la base del vostro pene si poggi sul clitoride. In questo modo, il pene massaggerà delicatamente il clitoride, offrendole una sensazione molto piacevole. Una tecnica alternativa è la cosiddetta ‘sovrapposizione dei sensi’. “La simultanea stimolazione del clitoride e della vagina è la strada di gran lunga più veloce per raggiungere l’orgasmo” spiega Hall. Manca meno di un minuto! A questo punto la tua ragazza, siamo certi, sta per arrivare e tu non hai più bisogno di consigli. Ma ricorda: “Le donne odiano quando si cambia posizione troppo spesso” dichiara la dottoressa Joni Frater, autrice del libro ‘Love Her Right’ e spiega: “Ci distrae e porta la nostra eccitazione indietro ai blocchi di partenza”, non vuoi ricominciare proprio quando lei stai per venire, vero? “Quando stai facendo qualcosa che sta provocando una reazione positiva continua a farlo, esattamente alla stessa velocità e con la stessa passione.” Ricorda queste nuove tecniche per la prossima volta. Dal momento in cui hai appena orchestrato 15 minuti di orgasmo stai certo che lei ne vorrà ancora, molto presto.
Guida all’Eiaculazione precoce e a come uscirne…in fretta (per principianti)
L’eiaculazione precoce (che gli esperti ormai chiamano PE) è il problema sessuale assolutamente più comune nei giovani uomini. E quando diciamo comune, intendiamo MOLTO comune. Se pensate di soffrire di tempi brevi, insomma, sappiate che nonostante tante chiacchere, molti dei vostri conoscenti sono probabilmente nella vostra stessa barca. In questa guida all’Eiaculazione Precoce per principianti, cercheremo di sciogliere i nodi principali sull’argomento, con parole chiare e semplici. Se avete dubbi o domande, non esitate a postarle come commento a fine articolo. E’ anonimo e rispondiamo quasi immediatamente! Intanto benvenuti, rilassatevi : ) e buona lettura.
Sicuri che si tratti di eiaculazione precoce? Cos’è l’eiaculazione precoce e come capire se quello che state vivendo è un problema che richiede l’attenzione di un medico o di un terapista? Beh, la definizione di cosa sia o cosa non sia “eiaculazione precoce” è poco chiara. Sarebbe infatti sbagliato cercare di determinare un preciso numero di minuti sotto i quali si parla decisamente di eiaculazione precoce. Questo perché il rapporto tra DURATA e SODDISFAZIONE SESSUALE dipende da variabili del tutto personali! Fatevi queste domande: § Quanto durate in media, si tratta di pochi secondi o di 7-8 minuti? §
§ §
A volte durate di più, altre di meno o sistematicamente venite prima di quanto desiderate? Se presente, come va con la vostra partner? Riuscite a soddisfarla durante il sesso?
Bene, una volta risposto mentalmente a queste domande, proseguite. L’eiaculazione precoce non è la tendenza ad avere performance sessuali BREVI, intese come pochi minuti di penetrazione. Dovete capire che l’eiaculazione precoce è un problema, qualcosa che è in grado di provocare un profondo disagio nell’uomo e nella partner. Un disagio così grosso che può portare molti uomini a sviluppare altre problematiche, come l’impotenza, o addirittura ad astenersi tout court dai rapporti sessuali pur di non ripetere l’esperienza. Un uomo che soffre di eiaculazione precoce, sente che l’orgasmo arriva quasi come uno starnuto: possono sentire che sta per succedere, ma non possono fare nulla per fermarlo. Non sono in grado di controllare o ritardare il momento dell’eiaculazione.Siamo a questi livelli o avete solo il cruccio di non avere prestazioni da film porno? Speriamo siate consapevoli che, per milioni di fattori, può succedere di venire prima di quanto si desideri: una serata perfetta, atmosfera perfetta….ma in camera da letto dopo 30 secondi è tutto finito. Succede! Ma quante volte vi è successo ultimamente? Se si tratta di un episodio isolato, tranquilli. Tenete presente che per molte donne va più che bene che il rapporto finisca in breve
tempo: non sapete per quante sono quelle ad esempio che per quanto si insista con la penetrazione non raggiungeranno mai l’orgasmo vaginale, quelle che vengono dopo 2 minuti e poi è solo noia o quelle che hanno mille cose da fare e zero tempo, tanto meno per ore di languido sesso. Una penetrazione breve ma decisa non è poi così spiacevole. Sicuri che lei sia insoddisfatta? E se è insoddisfatta, quanti minuti di penetrazione le servono prima di raggiungere l’orgasmo? Raggiunge l’orgasmo con la penetrazione o no? Insomma, possibile che possa essere più un problema suo, quello di non venire e quindi di essere insoddisfatta, che vostro? Ecco come viene definita l’eiaculazione precoce dagli esperti: § Eiaculare poco dopo l’inizio della penetrazione (dopo 2 minuti o meno) §
o eiaculare addirittura prima che la penetrazione stessa sia avvenuta La sensazione di non essere in grado di riconoscere il punto di non
§
ritorno e non essere quindi in grado di controllare l’eiaculazione Sviluppo di un profondo stato di sconforto, frustrazione, infelicità,
imbarazzo, senso di inadeguatezza e di problematiche interne alla coppia a causa delle performance sessuali di lui Ad esempio: § un uomo può raggiungere l’orgasmo dopo 8 minuti dall’inizio
§
della penetrazione. Ma questa non è eiaculazione precoce se la sua partner viene di regola dopo 5 minuti ed entrambi sono soddisfatti di questa tempistica. E’ eiaculazione precoce? NO un altro uomo può riuscire a ritardare l’orgasmo per 20 minuti, ma
la sua partner non è ancora venuta. La sua partner infatti ha bisogno di essere penetrata per 35 minuti prima di riuscire a venire. Per quanto si sforzi, quell’uomo non riuscirà mai a portare la sua partner all’orgasmo durante la penetrazione. Si tratta in questo caso di eiaculazione precoce? NO. Ricapitolando, un rapporto di DURATA INSODDISFACENTE è identificato dalla maggior parte degli esperti come un rapporto che dura MENO di quanto entrambi i partner desiderano. Un problema di eiaculazione precoce è quando la maggior parte dei rapporti sessuali che si hanno sono rapporti di questo tipo.
Se la cosa è occasionale, insomma, tutto bene. Cioè, se quando avete il vostro ritaglio di intimità in totale relax la penetrazione riesce a durare più a lungo, con soddisfazione vostra e sua, con rapporti sessuali gioiosi e colmi di sensazioni…no, non soffrite di eiaculazione precoce. Se invece nella maggior parte delle occasioni, nonostante gli sforzi, il rapporto si conclude troppo in fretta, e voi vi sentite INCAPACI di controllare il momento, e lei inizia a guardarvi con occhi colmi di tristezza o rabbia…allora aprite gli occhi ed affrontate la realtà. Siamo davanti ad un problema di eiaculazione precoce. Se è così, niente panico. Ripeto, è un problema molto comune, fa parte dell’essere uomo, e fortunatamente è un problema che si può risolvere, basta volerlo. Potete recuperare la vostra vita sessuale, potete tornare a fare godere la vostra donna, o il vostro uomo, basta che accettiate il fatto che forse c’è un problemino. E i problemi vanno risolti, non fate i bambini.
Tipi di eiaculazione precoce Una volta stabilito che un problema dunque esiste, dobbiamo capire che TIPO di problema è. Una cosa è se il problema c’è SEMPRE stato, da quando eravate piccoli. Questo tipo di eiaculazione precoce (detta eiaculazione precoce PRIMARIA) è la più grave, la più seria e le cui cause vanno ben investigate. Può trattarsi di un problema psicologico, comportamentale o fisico. Se invece il problema è sorto INSPIEGABILMENTE tutto ad un tratto ad un certo punto della vostra vita, mentre prima andava tutto bene, si tratta della cosiddetta eiaculazione precoce SECONDARIA. Nella maggioranza dei casi, l’eiaculazione precoce secondaria è più semplice da trattare ed ha maggiori probabilità di risoluzione. In quale delle due casistiche vi ritrovate?
Cause dell’eiaculazione precoce Una volta capito quale sia il tipo di eiaculazione precoce che riguarda voi o il vostro partner, procediamo a cercare di capire il perché di questo problema. CAUSE DELL’EIACULAZIONE PRECOCE PRIMARIA (UN PROBLEMA CHE SI È AVUTO DA SEMPRE) Problemi psicologici o psichiatrici In molti casi infatti si tratta di questioni irrisolte a livello inconscio, spesso relative alla vostra infanzia. Se provate una profonda ansia per il sesso in generale, potreste aver avuto un’educazione molto rigida per quanto riguarda la libertà sessuale e il sesso in generale. Questo può avervi portato a sviluppare a livello inconscio un senso di colpa nel momento in cui cercate il piacere sessuale. Un’esperienza di bullismo vissuta ai vostri danni, magari per il fatto di non essere considerato all’altezza dei vostri coetanei, può avervi colpito nel profondo. Forse molto più profondamente di quanto pensiate. Ora, siamo seri e cerchiamo di essere molto sinceri con noi stessi: vi sono state esperienze traumatiche nella vostra infanzia, che hanno riguardato il sesso? Un famigliare, padre, madre, zio, cugino, fratello, uno sconosciuto che vi abbia messo in situazioni scomode, compromettenti, che vi abbiano fatti sentire abusati..che vi abbiano abusato? Queste esperienze traumatiche devono essere affrontate e risolte dentro di voi con l’aiuto di una persona esperta. Avevate un rapporto estremamente conflittuale con uno o entrambi i genitori? Uno dei vostri genitori vi ha scoperti mentre vi stavate masturbando e voi vi siete sentiti morire? Eravate soggetti a punizioni o minacciati di essere puniti se colti a masturbarvi? Potrebbe trattarsi di una condizione anche psichiatrica: gli uomini con problematiche
psichiatriche manifestano più incidenza di eiaculazione precoce rispetto alla popolazione maschile sana. Purtroppo non bisogna scherzare in questi casi, un consulto con un medico potrà aiutarvi a far chiarezza. Siete sicuri che dentro di voi sia tutto ok? Imparare a masturbarsi e a far l’amore in maniera scorretta Se da giovanissimi durante la masturbazione vi sforzavate il più possibile per raggiungere l’orgasmo in breve tempo (per non venire scoperti), se le prime esperienze hanno riguardato essenzialmente sesso in macchina, dietro l’argine, o con professioniste del sesso…potreste aver abituato il vostro corpo ad iper-reagire agli stimoli sessuali e a venire più in fretta. Insomma, vi siete abituati a venire molto in fretta e ora diventa piuttosto complicato DISIMPARARE questo tipo di reazione. Provate a masturbarvi in totale relax, cercando di protrarre più a lungo possibile il vostro momento di piacere personale…ci riuscite? Sarà mica un problema di impotenza? Se si ha paura che in breve tempo l’erezione se ne possa svanire nel nulla, ci si potrebbe inconsciamente portare ad eiaculare alla prima occasione, prima di perdere l’erezione. Qui dovete fare chiarezza. Siete sicuri della vostra capacità erettile? Secondo voi potrebbe anche esserci un problema di erezione? Problemi fisici Sebbene l’eiaculazione precoce sia da sempre stato considerato un problema legato a cause psicologiche, recentemente gli studiosi sostengono che vi possano essere degli individui ‘fisicamente’ predisposti a questo disordine. In parole povere, il modo in cui il nostro cervello comunica al pene che è ‘giunto il momento’, avviene attraverso dei complessi processi neurobiologici. Se questi processi vengono compromessi, questo potrebbe comportare l’eiaculazione precoce. Le disfunzioni fisiche che potrebbero
interagire con l’eiaculazione sono varie: disfunzione tiroidea, ipertensione, prostatite, patologie dell’apparato urinario, neurite, epilessia, trauma pelvico o spinale, sclerosi multipla. Soffrite di altre condizioni mediche? CAUSE DELL’EIACULAZIONE PRECOCE SECONDARIA (UN PROBLEMA INSORTO ALL’IMPROVVISO) Ansia da prestazione Questa è una delle cause principali dell’eiaculazione precoce secondaria. L’ansia da prestazione (ossia la paura di non riuscire a soddisfare il partner) dipende dallo sviluppo di varie ‘paure’ o ‘insicurezze’ che ci possono riguardare. Una e la più grande paura che può affliggere l’uomo è quella di essere impotente. Se l’uomo ha paura che la sua erezione non duri abbastanza a lungo (magari perché qualche tempo prima si è verificato un episodio di perdita dell’erezione) questo può portarlo ad eiaculare prima del tempo, per questa ansia che si è venuta a creare. Se siete dei fedelissimi di frasi come “Tesoro, mi hai eccitato così tanto che non son riuscito a trattenermi”, prendetevi un momento per pensare. Lo sapete o non lo sapete, che questo potrebbe essere un modo con il quale evitate di ammettere quella che secondo voi è la colpa più grave, ossia il fatto che avete paura di non riuscire a mantenere l’erezione per tutta la durata del rapporto sessuale? Avete paura di perdere l’erezione? Tuttavia, potrebbe essere un tantino più complesso di così. Magari, la disfunzione erettile non esiste. Magari è stata lei che vi ha fatto quel commento di troppo, del tipo che se non duri di più io non riuscirò mai a godere…non sei abbastanza maschio…etc. Mai pensato che forse potrebbe essere lei, l’insensibile bugiarda che evita di ammettere le proprie difficoltà a venire? Chiedeteglielo. Perché
se non lo scoprite, potreste continuare a pensare che sia tutta colpa vostra, che i vostri tempi non sono abbastanza per riuscire a farla venire. Come va con lei? Esistono dei conflitti? Come è il vostro rapporto? Vi sentite a vostro agio? Stress Quando ci si trova sotto stress, poi, nel nostro cervello si attivano dei processi neurobiologici che portano ad eiaculare più in fretta. L’orgasmo è infatti la più naturale ed atavica valvola di sfogo per l’organismo umano. Stressati? Età mature e malattie Gli uomini più maturi hanno spesso meno desiderio, meno sensibilità penile e meno occasioni sessuali. Per questo, una volta in gioco, potrebbero metterci troppo ‘impegno’ e giungere troppo in fretta all’orgasmo. Oppure, potrebbero esserci delle malattie che spingono l’uomo a desiderare inconsciamente una conclusione in breve tempo. Ad esempio, un uomo che soffre di angina può temere l’insorgere di un infarto durante il rapporto e cercare di venire il prima possibile. La risoluzione del problema cardiaco, risolverà anche il problema eiaculatorio. Farmaci L’eiaculazione precoce SECONDARIA in alcuni casi è spiegata dall’inizio del trattamento con alcuni particolari farmaci o all’assunzione di droghe o sostanze psicotrope (LSD, MDMA…). A volte basta ridurre il dosaggio del farmaco, sostituirlo con un altro (ovviamente dovete passare per il medico, spiegargli il problema e lui vi aiuterà) o smettere di assumere sostanze.
Rimedi all’eiaculazione precoce I rimedi all’eiaculazione precoce includono varie opzioni. Se si tratta di un problema di eiaculazione grave, presente da sempre e non apparso tutto ad un tratto, e se raggiungete l’orgasmo in pochi secondi, pochi minuti dall’inizio, il medico potrebbe innanzitutto consigliare una terapia di tipo psicologico. Escludendo casi di eiaculazione precoce così gravi ed eiaculazione precoce legata a problemi fisici tipo l’angina (che si risolvono una volta la causa scatenante è stata curata), prima di tutto è necessario che, laddove presente, eliminiate o riduciate la vostra ansia da prestazione. Ritornare in Controllo Il terapista o l’urologo possono consigliare di iniziare astenendosi dal sesso fino a che non si sarà risolto il problema eiaculatorio, proprio per aiutarvi a ritornare ‘in controllo’ della vostra sicurezza sessuale. Se siete in una relazione stabile, i terapisti e i sessuologi potrebbero iniziare voi e la vostra compagna ai segreti della terapia sessuale. Ossia le tecniche dello stop-start e dello squeeze-stop sviluppate dai celebri sessuologi Masters e Johnson. Cosa succede: la donna deve iniziare a stimolare l’uomo e fermarsi non appena lui sente la sensazione di quella eccitazione che può portare all’orgasmo. A quel punto, la donna deve comprimere forte il pene dietro il glande, premendo soprattutto sotto il pene. L’uomo sentirà una sensazione spiacevole ma non dolorosa. La stimolazione dovrebbe riprendere quando l’uomo sente che l’eiaculazione non è più imminente. Il processo va ripetuto almeno 10 volte. Gradualmente, il senso dell’inevitabilità dell’eiaculazione diminuisce. Dopo un po’ di ‘pratica’, la coppia può sedersi uno di fronte all’altra. Le gambe della donna che si incrociano sopra quelle dell’uomo. Lei può stimolarlo manipolando il pene prima vicino e poi a contatto con la sua vulva. Ogni volta che lui sente troppa eccitazione, lei dovrà iniziare a comprimere il pene fino a che
lui non si calma abbastanza da consentire la ripresa del processo. Infine, si può tentare la penetrazione, con lei che sta sopra in modo da levarsi immediatamente e di nuovo applicare la tecnica dello squeeze per bloccare l’eiaculazione. La maggior parte delle coppie si trova bene con queste tecniche. Può anche aiutare la donna a eccitarsi di più e diminuire il suo tempo per giungere all’orgasmo. Uso di creme e spray anestetici
Un’altra terapia è l’uso delle creme o spray anestetici (Crema Emla a base di lidocaina e prilocaina, spray come Stud 100), anelli per il pene o preservativi ritardanti. Questi possono ridurre la sensibilità del pene e ritardare l’eiaculazione. Masturbarsi prima dell’amore Gli uomini giovani che riescono ad ottenere un’altra erezione pochi minuti dopo un episodio di eiaculazione precoce, potranno notare che il secondo rapporto tende a durare di più. Alcuni terapisti per questo consigliano ai ragazzi di masturbarsi (o farsi masturbare dalla partner) 1 o 2 ore prima del rapporto sessuale. Farmaci Se nemmeno con queste strategie si ha successo, si può passare o incorporare agli sforzi l’aiuto di farmaci in grado di ritardare il momento dell’orgasmo. Questi farmaci sono chiamati SSRI e sono generalmente utilizzati per trattare la depressione. Questi farmaci, come il Prozac, hanno il particolare effetto collaterale di procurare il ritardo dell’eiaculazione e da sempre sono stati prescritti per aiutare gli uomini che soffrono di eiaculazione precoce. Da qualche anno è arrivata anche la Dapoxetina (Priligy) un farmaco della Jannsen Cilag che è il primo ad essere approvato per lo specifico trattamento dell’eiaculazione precoce. Si assume da 1 a 3 ore prima del rapporto sessuale e aiuta a prolungare di gran lunga la propria durata.
Se ci si trova con un problema di disfunzione erettile compresente o sottostante, l’utilizzo di farmaci come Viagra, Levitra , Cialis o Caverject è probabilmente l’opzione risolutiva. Solitamente, è necessario scegliere una combinazione di metodi, incluso l’utilizzo della Dapoxetina, per raggiungere miglioramenti o curare il problema. Tuttavia, è necessario che la coppia, e non solo uno dei due voglia risolvere il problema assieme.
Lui non viene? Tutto sull’eiaculazione ritardata
Tanti uomini che hanno difficoltà ad ottenere o a mantenere un’erezione o quelli che ‘concludono’ il tutto in appena un paio di minuti pagherebbero oro per poter avere un rapporto lungo ore. Eppure, esistono anche uomini che pagherebbero oro pur di riuscire a perderla presto, l’erezione. Stiamo parlando degli uomini che soffrono di eiaculazione ritardata, uomini che non riescono mai a ‘venire’ durante il rapporto sessuale o comunque in presenza della partner. Non importa quanto tempo, non importa quanta forza, impegno, concentrazione ci mettano. Non c’è nulla da fare. L’eiaculazione ritardata può causare tremende frustrazioni e tensioni all’interno della coppia, specie qualora si decida di avere un figlio. Cos’è l’eiaculazione ritardata? Anche se non esiste una definizione di eiaculazione ritardata univoca ed universalmente accettata, quella che vi proponiamo racchiude quelle che sono le caratteristiche principali dell’eiaculazione ritardata: L’eiaculazione ritardata è una disfunzione sessuale che consiste nella totale incapacità o da una grandissima difficoltà da parte dell’uomo di raggiungere l’orgasmo, e quindi presumibilmente eiaculare, all’interno della vagina della partner, nonostante sia avvenuta una stimolazione sessuale normalmente sufficiente a portare un uomo al punto di piacere massimo. Non è che l’uomo non è abbastanza eccitato? Chi soffre di eiaculazione ritardata non ha problemi a raggiungere un’erezione solida e
duratura e riesce a mantenerla per ore. Il problema è proprio questo: chi soffre di eiaculazione ritardata non riesce a “concludere”, raggiungere il punto del massimo piacere e quindi “venire”. Chi soffre di eiaculazione ritardata riesce insomma a raggiungere un buon livello di eccitazione e stimolazione sessuale, tuttavia questo non è mai abbastanza da portarlo al culmine del piacere. Approfondiremo questo tema anche in seguito. Quanto dura un rapporto in media prima che l’uomo che soffre di eiaculazione ritardata riesca a venire? Se solitamente un rapporto sessuale dura in media 7 minuti (tempo di latenza all’interno della vagina), gli uomini che soffrono di eiaculazione ritardata possono protrarlo per due o più ore prima di riuscire a venire. Solitamente, tuttavia, si tratta di rapporti che devono durare almeno 30-45 minuti. Molto spesso è la partner a desiderare la fine della penetrazione: disagio e frustrazione le possono far perdere molto rapidamente l’eccitazione e con la lubrificazione che se ne va, la penetrazione può risultare dolorosa e insopportabile.
Con quali altri termini ci si riferisce all’eiaculazione ritardata? Ci si riferisce all’eiaculazione ritardata anche come incapacità eiaculatoria, disfunzione eiaculatoria, ipercontrollo eiaculatorio, aneiaculazione, inibizione dell’orgasmo, anorgasmia maschile. Esiste solo un tipo di eiaculazione ritardata? L’eiaculazione ritardata può essere cronica (se la si è sperimentata sin dai primi rapporti sessuali) oppure acquisita (se il problema si è sviluppato in un secondo momento). Inoltre può essere “generalizzata” (e quindi capita con ogni partner sessuale) o specifica (quando capita solo con un partner particolare). A complicare ulteriormente
le cose, sebbene la maggior parte degli uomini che soffrono di eiaculazione ritardata riescono ad arrivare all’orgasmo senza problemi masturbandosi (cosa che indica la natura psicologica del problema), alcuni uomini non riescono ad eiaculare neppure masturbandosi (probabilmente in questo caso il problema ha natura fisica). Perché l’eiaculazione ritardata causa problemi? Da giovani si può pensare che questo in verità non sia un grande problema. Probabilmente anzi si può finire per ottenere una certa “popolarità” tra la platea femminile, proprio per il fatto di riuscire (al contrario di molti coetanei) a far durare il rapporto per più (molto più) di qualche minuto: questo permette anche alle partner più inesperte di riuscire a raggiungere uno o più orgasmi durante la penetrazione. Con il tempo tuttavia, specialmente quando si entra in una relazione stabile, l’eiaculazione ritardata può generare più di qualche problema. La partner può frustrarsi moltissimo nel vedere che il proprio partner non riesce a “venire” mentre fa sesso con lei e generalmente se ne attribuisce tutta la colpa. Può sentirsi offesa, sessualmente inadeguata, non abbastanza attraente, dubitare dell’orientamento sessuale del proprio uomo e finire per minare la propria autostima sessuale. In caso opposto, può sviluppare un profondo risentimento nei confronti del partner e, in ultima analisi, decidere di lasciarlo per trovare un compagno che sappia “venire”. Quali sono le conseguenze dell’eiaculazione ritardata nell’uomo? Il tutto può generare nell’uomo un forte senso di inadeguatezza, ansia, frustrazione e finire per portare ad un problema di disfunzione erettile (impotenza) o addirittura all’astensione dal sesso. Generalmente, chi soffre di eiaculazione ritardata ha una vita sessuale meno attiva e soddisfacente rispetto agli uomini che non presentano questa problematica: non sempre la partner è disposta ad avere un rapporto sessuale lungo anche ore pur di riuscire a vedere il suo compagno raggiungere l’orgasmo.
Perché gli uomini non cercano aiuto? Gli uomini del resto per vergogna, imbarazzo o negazione del problema tendono a non parlarne né con la propria partner né con uno specialista. Tant’è che la maggior parte degli uomini che soffrono di eiaculazione ritardata si rivolgono ad un esperto in cerca di aiuto solamente: A. in seguito ad un divorzio B. oppure proprio nel momento in cui si desidera poter concepire un figlio assieme alla propria partner. Quanti uomini soffrono di eiaculazione ritardata? L’eiaculazione ritardata è la terza più comune disfunzione sessuale maschile dopo la disfunzione erettile (impotenza) e l’eiaculazione precoce.Tuttavia, rispetto ad impotenza ed eiaculazione precoce, riguarda una percentuale molto esigua di uomini: ecco perché sull’argomento si sono fatti pochi studi e si trova quindi una quantità esigua di informazioni. Eccezioni sono rappresentate dagli studi di Helen Kaplan e di Masters e Johnson, pionieri della sessuologia moderna negli anni ’60. Ciononostante, negli ultimi anni l’interesse medico-scientifico per l’eiaculazione ritardata è andato aumentando dato che si è notato come sempre più uomini, specialmente giovani, sembrino manifestare questa disfunzione sessuale. Gli esperti sostengono che il problema riguarderebbe molti più uomini di quel 3% indicato dagli studi finora condotti. Quali sono le cause dell’eiaculazione ritardata? Le cause dell’eiaculazione ritardata, sempre a causa della poca letteratura scientifica in merito, sono poco chiare. Tuttavia esistono alcuni tratti comuni negli uomini che ne soffrono che potrebbero essere indicativi di una possibile spiegazione.
Per capire le cause e quindi risolvere il proprio problema di eiaculazione ritardata, è necessario innanzitutto rispondere con sincerità ad alcune domande: • è un problema che si presenta ad ogni tentativo, o solo in alcune situazioni con la partner attuale? • è un problema che si è presentato con tutte le partner o si è presentato solo con la partner attuale? • è un problema che è insorto nel tempo o lo si è sempre avuto? • durante la masturbazione si riesce a “venire”, o nemmeno durante la masturbazione è semplice eiaculare? Eiaculazione ritardata di origine fisica: Se nemmeno durante la masturbazione si riesce ad eiaculare si tratta di un problema fisico ed è bene rivolgersi al proprio medico o ad uno specialista quanto prima: potrebbe trattarsi del sintomo di un’infezione al tratto urogenitale o di una patologia ben più grave. Spesso l’eiaculazione ritardata è causata da particolari farmaci, come gli antidepressivi. Un problema di mancata eiaculazione può manifestarsi a seguito di una patologia alla prostata: in questo caso si tratta di eiaculazione retrograda (il liquido seminale viene rilasciato ma in senso contrario). L’eiaculazione ritardata può anche essere causata dall’abuso di droghe leggere e alcol. Lesioni al midollo spinale e al sistema nervoso periferico possono spesso portare ad eiaculazione ritardata. Trattare i problemi fisici che determinano l’eiaculazione ritardata va oltre gli scopi di questo articolo, pertanto ci concentreremo invece sull’eiaculazione ritardata di origine psicologica. Eiaculazione ritardata di origine psicologica: Nel 75% dei casi l’eiaculazione ritardata ha cause psicologiche. Per questo, nella maggioranza dei casi l’uomo che soffre di eiaculazione ritardata è in grado di eiaculare facilmente durante la masturbazione, ma non durante il rapporto sessuale con la propria partner. Una speciale caratteristica degli uomini che soffrono di eiaculazione ritardata è che solitamente dichiarano di riuscire ad avere erezioni buone e prolungate (non manca
certo il desiderio sessuale), ma di non sentire abbastanza eccitazione fisica o mentale durante il rapporto sessuale. Molto semplicemente, l’uomo può provare il piacere necessario per raggiungere l’orgasmo solo masturbandosi, indipendentemente dal partner con cui si trova. PRIMA SPIEGAZIONE: l’uomo ha dei problemi con il femminile Caratteristiche psicologiche comuni negli uomini affetti da eiaculazione ritardata Tratti comuni degli uomini che soffrono di eiaculazione ritardata: si tratta spesso di uomini che tendono ad avere difficoltà ad esprimere le proprie emozioni, molto controllati, emotivamente distaccati. Questo ipercontrollo e distaccamento emotivo può averli portati ad avere carriere lavorative di successo e a ricoprire posizioni importanti. Possono essere uomini che non riescono a “lasciarsi andare”, spesso a causa di paure o insicurezze, anche sul proprio fisico, che si portano dietro dall’adolescenza. Rabbia repressa per il femminile Spesso hanno avuto un’educazione molto rigida, con una madre che pretendeva che fossero sempre buoni e disponibili. Può trattarsi, dicono gli esperti, di rabbia inconscia per il femminile che è stata repressa: in questo senso la mancata eiaculazione rappresenterebbe il non volersi “concedere” totalmente alla donna. Privarla di qualcosa che le spetterebbe come un atto di ritorsione. Potrebbe anche trattarsi di abusi sessuali vissuti nell’infanzia. In tutti questi casi, una terapia psicologica profonda è probabilmente la risposta più appropriata: è necessario ristabilire un senso di fiducia nei confronti del femminile e la capacità di affermare i propri bisogni, desideri ed esigenze di fronte a quelli del partner. Alcuni esperti hanno anche sostenuto che si potrebbe trattare di una paura inconscia di mettere incinta la propria partner, la sensazione di disagio a contatto con una vagina che è percepita come qualcosa di “sporco”, di abusi sessuali vissuti nell’infanzia o di un’omosessualità
latente. Sentirsi portati a “servire” la partner Sembra quindi che gli uomini che soffrono di eiaculazione ritardata non riescano a raggiungere il livello ottimale di eccitazione durante il rapporto sessuale. Gli esperti sostengono che l’uomo che soffre di eiaculazione precoce non riesca, durante il rapporto sessuale, a focalizzarsi su quello che prova o quello che potrebbe davvero eccitarlo perché sarebbe troppo impegnato nel disperato tentativo di dare il maggiore piacere possibile alla sua partner, soddisfacendo ogni suo desiderio. Un tentativo che va al di là del semplice scambio sessuale e che risponde, ad un livello psico-emotivo molto profondo, ad un bisogno da parte dell’uomo di riproporre la relazione distorta che potrebbe aver avuto con la propria madre: si tratta spesso di madri molto presenti ed ingombranti, che richiedono al figlio di soddisfare tutti i propri desideri e i bisogni. Una madre che potrebbe non aver avuto nessun altra forma di supporto emotivo e aver finito per non considerare il figlio come un’entità separata, con bisogni e necessità propri. In tutti questi casi, una terapia psicologica profonda è probabilmente la risposta più appropriata: è necessario ristabilire un senso di fiducia nei confronti del femminile e la capacità di affermare i propri bisogni, desideri ed esigenze di fronte a quelli del partner. SECONDA SPIEGAZIONE: l’uomo non prova abbastanza piacere ed eccitazione Secondo il sessuologo Bernard Apfelbaum si tratterebbe semplicemente di un problema di basso livello di eccitazione. In altre parole, Apfelbaum sostiene che un uomo che fa sesso per ore senza riuscire a venire è semplicemente poco eccitato e ciò sarebbe indipendente dal fatto che si riesca ad ottenere e mantenere un’erezione solida e duratura. L’erezione può esserci, ma questo, secondo Apfelbaum non indica che l’uomo sia davvero eccitato.
Masturbazione troppo vigorosa Potrebbe anche trattarsi di un modello masturbatorio troppo vigoroso Può verificarsi che durante l’adolescenza l’uomo abbia adottato un metodo masturbatorio molto vigoroso e che ora, durante la penetrazione vaginale, non senta la frizione a cui è abituato. Fantasie sessuali lontane dalla realtà Un’altra possibile causa dell’eiaculazione ritardata è una grande discrepanza tra la realtà del sesso che si fa con il partner e le fantasie sessuali che l’uomo utilizza o ha utilizzato nel passato durante la masturbazione per raggiungere l’eccitazione. Questo tipo di discrepanza può prendere molte forme: l’età, la forma del corpo e la dimensione, perfino il sesso del partner. Tutte queste e molte altre cose (incluso il tipo di attività sessuale che la coppia svolge) possono essere diverse nella fantasia dell’uomo e nella realtà sessuale. In altre parole, la realtà si rivela non essere abbastanza eccitante.
Le dimensioni del pene: il mito dei 25 cm
Nella maggioranza dei casi, gli uomini hanno un’idea sbagliata e confusa su quanto debba o non debba essere lungo il pene. Moltissimi uomini, secondo quanto confermato dal Kinsey Institute, ritengono che un pene eretto per essere “di buone dimensioni” debba raggiungere i 25 cm. Tutto ciò che ricade al di sotto di questa soglia è vissuto con un senso di “insufficienza”. In verità vari studi hanno confermato che gli uomini non sanno nemmeno con precisione quanto in realtà sia lungo il loro, di pene. Certamente, vedendolo dall’alto potrebbe sembrare molto più corto di quanto in realtà non sia.
Al giorno d’oggi abbiamo a disposizione vari studi sulle dimensioni del pene e tutti confermano lo stesso dato. Primo studio: negli anni ’60 i ricercatori americani Masters e Johnson misurarono il pene di oltre 300 uomini. Il pene più lungo da loro misurato era di 14 cm allo stato flaccido. Apparteneva ad un uomo di corporatura magra alto 1 metro e 70. Il pene più piccolo apparteneva ad un uomo di robusta costituzione alto 1 metro e 80: allo stato flaccido misurava 6 cm. Secondo studio: nel 1996 sul Journal of Urology è stato pubblicato lo studio che alcuni ricercatori dell’Università della California avevano condotto sulla dimensione dei peni di 80 uomini corporatura normale. Ecco cosa è stato scoperto: - senza erezione, la lunghezza media era di 8,8 cm - senza erezione, il pene poteva essere allungato fino a 12,4 cm - in erezione, in media si raggiungevano i 12,9 cm Molti degli uomini esaminati avevano peni ben più lunghi o ben più corti della media. E’ stato anche scoperto che la lunghezza del del pene in stato flaccido non determina la dimensione del pene una volta che questo è eretto. I peni più corti crescono in volume molto più di quanto non facciano i peni di dimensioni già considerevoli in stato flaccido. Ecco perchè la taglia media del pene in erezione è circa di 12.9 cm, indipendentemente dal fatto che il pene in stato flaccido sia lungo 5 o 10 cm. Insomma, sebbene allo stato flaccido vi sia una grande variabilità, da eretti la maggior parte si trova tra i 15 e i 18 cm: quindi se mentre vi fate la doccia con i compagni vedete qualche pene dalle dimensioni molto più voluminose del vostro, sappiate che mentre il vostro più piccolo pene farà una crescita impressionante passando dallo stato flaccido a quello eretto, con molta probabilità quel pene molto lungo, rimarrà più o meno lo stesso anche una volta eretto. Terzo studio: nel 2001 la Durex, l’azienda produttrice dei famosi preservativi, ha
chiesto agli utenti del proprio sito di partecipare ad un sondaggio anonimo. Circa 3000 uomini l’hanno completato, misurando le dimensioni del proprio pene e quindi riportandole sul questionario. I risultati? Lunghezza media in erezione 16,3 cm e circonferenza media in erezione di 13,3 cm (indicata dalla misura del pene nel suo punto più largo). Sebbene sia impossibile utilizzare questi dati in maniera scientifica, il sondaggio online ha permesso di capire ad esempio che in media più un pene è lungo meno è grosso. Alla pubblicazione dei dati, la Durex dichiarò che “Sebbene il “mitico” uomo super dotato, con un pene molto lungo e molto grosso esista, non ne esistono molti esemplari in circolazione”. Quarto studio: nel 2008 su European Urology è comparsa una revisione di vari studi sulle dimensioni del pene e queste sono le conlcusioni: - quando flaccido, il pene di un adulto è tra i 7,6 e i 13 cm - quando flaccido, la circonferenza normale di un pene adulto è tra gli 8,5 cm e i 10,5 cm - quando eretto, il pene normale è tra i 12,7 e i 17,7 cm - quando eretto, la circonferenza normale è tra gli 11,3 cm e i 13 cm. Sebbene vari studi ci abbiano ormai chiarito quale sia la misura standard del pene (9,5 cm), questo dato è completamente inutile. Esistono molti fattori che possono determinare un restringimento temporaneo del pene (anche di vari centimetri), ad esempio se il clima è freddo o se si è appena stati in piscina. Quindi è assolutamente necessario non preoccuparsi se ci si trova al di sotto della dimensione media. Ovviamente, esistono uomini con peni grandi e uomini con peni più piccoli, proprio come alcuni uomini hanno piedi grandi e altri hanno piedi piccoli. Tuttavia, teniamo a ribadire che la misura del proprio pene NON è indice di virilità. E’ anche utile notare che non esiste alcuna correlazione tra la dimensione del pene e l’origine etnica della persona. Lunghezza dei piedi e lunghezza del pene Non è assolutamente vero che gli uomini con i piedi grandi sono quelli maggiormente
dotati. I ricercatori non hanno trovato alcuna correlazione tra le due “dimensioni” (British Journal of Urology International 2002;90:586–7). Perdi peso e il pene si allunga Se hai un po’ di pancia, la prima parte del pene (chiamata radice) verrà coperta dal grasso. Ciò farà sembrare il tuo pene più corto di quanto non sia. Ecco perché perdere peso ti aiuterà ad aumentare le dimensioni del pene.
Come si masturbano le donne?
Per cominciare, questa domanda non ha una risposta semplice né univoca. La verità è che ogni donna è diversa dall’altra e ognuna nel corso della sua esperienza prova e sperimenta vari modi per masturbarsi, fino a trovare quello per sé più appropriato. Se la tua immagine di masturbazione femminile è semplicemente il cosiddetto “dito” (o ditalino) … potresti quindi rimanere delusa. La verità è che il mondo della masturbazione femminile è piuttosto vasto e variegato. Tanto per puntualizzare, secondo le statistiche, la maggior parte delle donne si masturba. Si masturbano le donne di 15 anni come le donne di 55. Si masturbano le donne single e si masturbano le donne sposate e fidanzate. Benvenuta nel nostro mondo! Ecco ALCUNI dei vari modi in cui le donne si masturbano: § Massaggiando il clitoride (o la zona circostante il clitoride, il monte di venere
§
o le grandi labbra) con le mani (con tutta la mano, alcune dita, le nocche, il palmo, a velocità, pressione e movimento variabile) o con un oggetto. Strofinando o facendo pressione con la vulva su un oggetto (come può essere un
§
cuscino, lo schienale di una sedia, la testiera del letto) Inserendo un dito o più dita o un sex toy all’interno della vagina o dell’ano
§
(spesso in combinazione con la stimolazione del clitoride) Utilizzando un vibratore o un altro sex toy per stimolare clitoride, labbra,
§
cosce, perineo, ano… Utilizzando il microfono della doccia o semplicemente il getto d’acqua per
§
stimolare il clitoride Stringendo forte le cosce e rilasciandole
Come vedi, c’è n’è da scegliere e la lista non è ovviamente finita. Inoltre, la stimolazione non si limita alla zona genitale! Molte donne la accompagnano alla stimolazione di: seno, capezzoli, ano, collo, bocca, cosce, sedere, piedi, schiena, orecchie… Molte donne (come molti uomini) utilizzano le fantasie sessuali più disparate durante la masturbazione. Possono pensare al partner, a qualcun altro o immaginarsi in particolari scenari ad alta carica erotica (ad ognuna il suo). Per quanto riguarda il DOVE si masturbano le donne, possiamo tranquillamente dire che la scelta è amplissima. Le donne si masturbano in ogni tipo di posizione: da stese, da sedute, in piedi o accovacciate e in camera, in cucina, in bagno (così per molte donne come per molti uomini…è di solito il posto più discreto della casa!)… Inoltre, le donne non si masturbano sempre in un unico modo. Il modo può dipendere dal giorno, dall’umore, dalla necessità a cui si ha bisogno di rispondere. Se si desidera una cosa ‘veloce’ o se invece si ha a disposizione più tempo per sé e si desidera indulgere con calma sul proprio corpo…. Molte donne conoscono uno o due metodi (scoperti nel corso del tempo) che le portano all’orgasmo nel 100% dei casi a colpo sicuro e in breve tempo. Tuttavia, molte di loro continuano a sperimentare, a volte per variare o perché magari il vecchio modo non porta più l’eccitazione che portava un tempo…succede. Spesso il modo preferito per masturbarsi la donna lo scopre un po’ per caso. A volte avviene con un certo stupore: “Possibile che io mi ecciti e raggiunga l’orgasmo così?”. Molto spesso per la donna la scelta del modo preferito per masturbarsi avviene dopo una serie di tentativi. Per alcune trovare il modo che fa per sé può richiedere anche anni. Una cosa da tenere a mente è questa: la masturbazione e il sesso con un partner sono due cose diverse. Certamente possono essere simili dal punto di vista dello stimolo fisico (il tuo partner può stimolare il clitoride o la tua vagina nello stesso modo in cui fai tu), ma quello che sentiamo con il sesso non è solo una cosa fisica: ci sono componenti intellettuali, emotive, interpersonali, affettive, spirituali che con la masturbazione non possono raggiungersi. Per alcune donne e per molti uomini è difficile invece lasciarsi andare durante il
rapporto sessuale dopo una vita passata a masturbarsi in solitaria. Semplicemente non si è abituati ad un’attività sessuale che coinvolga più di una persona e per alcune persone, il sesso potrebbe rivelarsi totalmente spiazzante. Per moltissime donne e moltissimi uomini le prime esperienze sessuali sembrano essere vagamente deludenti rispetto alle ‘sessioni masturbatorie private’. Se è questo il vostro caso riflettete: ci avete messo una vita a conoscere il vostro corpo, sapete ogni reazione, conoscete ogni modo per renderlo ‘felice’. Il vostro partner invece è all’oscuro di tutta questa miniera di informazioni. Ci vorrà del tempo (e una buona maestra)! Infine, masturbarsi è perfettamente legittimo anche se si ha una vita sessuale completa e intensa. Fare l’amore e masturbarsi sono due cose diverse, non interscambiabili. Un giorno si può avere voglia di sesso, il giorno dopo di masturbarsi (e magari anche di sesso…)! Per le donne questo vale ancora di più: masturbarsi spesso le aiuta a mantenere un buon contatto con il proprio corpo e le proprie sensazioni. E aumenta la voglia di sesso, non la placa! (ps. Per alcuni uomini invece masturbarsi troppo può rivelarsi controproducente: meno desiderio, meno ‘reattività’ erettile etc etc…per chi soffre di eiaculazione precoce invece, tutto bene, sempre consigliato prima del sesso vero e proprio per allungare i tempi). E detto ciò, buona scoperta di te, nella speranza di essere stata utile.
Guida al coito interrotto: tutto quello che c’è da sapere per non ‘fallare’
È giunto il momento di scoprire insieme “Tutta la verità, nient’altro che la verità” sul coito interrotto. Ecco alcune delle domande più comuni nella speranza che le risposte vi possano essere utili. Iniziamo da quello che viene detto e che riecheggia ovunque quando si parla di coito interrotto: non è un metodo contraccettivo molto efficace. Perché il coito interrotto si chiama anche salto della quaglia? “Salto della quaglia” è un modo di dire per indicare il coito interrotto in quanto ricorda la tecnica utilizzata, appunto, dalla quaglia per evitare il pericolo. Infatti la quaglia, dopo aver corso a piedi e prima di fermarsi e acquattarsi, fa un salto in modo da disorientare chi la insegue scampando così dal pericolo. Da ciò deriva il modo di dire comune per indicare che cambiamento repentino, comportamento per evitare il pericolo, quello della gravidanza in questo caso. In cosa consiste il coito interrotto? Partiamo dalle basi: il coito interrotto, o salto della quaglia come lo vogliam chiamare, consiste nell’interruzione del rapporto prima che l’uomo eiaculi ed è metodo che si può utilizzare nel tentativo di prevenire una gravidanza. Appurato che, per dare inizio a una gravidanza, l’uomo deve eiaculare nella vagina (emissione del liquido seminale) cosicché gli spermatozoi possano raggiungere e fecondare l’uovo, nel coito interrotto l’uomo ritira il pene dalla vagina prima “del fatidico momento X”, cioè prima dell’eiaculazione.
Come funziona? Il coito è l’applicazione di un metodo molto semplice: far sì che lo sperma non venga rilasciato nella vagina. Tutti sappiamo, infatti, che deve esserci un “incontro” tra ovulo e sperma per dare il via a una gravidanza, con il coito interrotto l’eiaculazione non avviene nella vagina e, quindi, non è possibile che avvenga una gravidanza. Quanto efficace è il coito interrotto? L’efficacia è una delle caratteristiche fondamentali nel valutare la scelta del metodo contraccettivo. Il coito interrotto può essere un metodo valido per il controllo delle gravidanze, ma è efficacie solo se eseguito in modo più che corretto…perfetto. La percentuale di efficacia si aggira intorno al 70-80%, quindi ben al di sotto di tutti gli altri metodi anticoncezionali. Le coppie che hanno un grande autocontrollo, esperienza e fiducia nella propria e altrui capacità di controllo possono utilizzare il coito interrotto come metodo per evitare una gravidanza. Gli uomini che decidono di fare “il salto della quaglia” devono essere in grado di sapere quando raggiungeranno il punto di eccitazione sessuale e quando l’eiaculazione non può più essere rimandata e agire senza indugi ritirandosi dalla partner. Se non è possibile prevedere questo momento, l’applicazione del metodo potrà avere conseguenze ben visibili nel giro di 9 mesi a meno che non si corra ai ripari il prima possibile grazie alle pillole del giorno dopo, Levonelle ed ellaOne. Ma c’è la possibilità che il metodo non sia efficace anche quando l’uomo agisce con la giusta prontezza perché, oltre il rischio legato ad un non ottimale controllo da parte del partner maschile, la presenza eventuale di spermatozoi nel liquido pre-eiaculatorio costituirebbe il vero rischio di gravidanza. Alcuni studi, infatti, hanno dimostrato che questo liquido, pur non essendo liquido seminale, contiene tuttavia piccole quantità di sperma (nel 37% dei casi). Si calcola che, nel mondo, siano 35 milioni le coppie che si affidano a questo metodo,
ma ahimè, contrariamente a quella che è la credenza popolare, non è un metodo anticoncezionale sicuro. Infine attenzione: il coito interrotto non protegge da malattie sessualmente trasmissibili. Svantaggi Tutti possono utilizzare il coito interrotto, non ha effetti collaterali, ma è sconsigliato a chi soffre di eiaculazione precoce e a chi è sessualmente inesperto, perché si deve essere sicuri di sapere quando è il momento giusto perché la quaglia salti. Ci possono essere, però, alcuni svantaggi: è poco affidabile, richiede un’elevata dose di autocontrollo e può essere difficile determinare con esattezza il momento dell’eiaculazione. Ma la cosa meno piacevole è che interferisce con il piacere sessuale: il coito interrotto non consente il massimo piacere e la completa soddisfazione in quanto non è possibile il completo abbandono ai sensi. La tensione e la necessità di controllare le proprie reazioni (… e quelle del partner) toglie naturalezza e spontaneità al rapporto. Inoltre il coito interrotto può causare disturbi fisici e psichici sia all’uomo che alla donna. Fisicamente la donna può soffrire soprattutto di congestione pelvica e dolori al basso ventre dovuti alla difficoltà nel raggiungere l’orgasmo. Parallelamente nell’uomo si possono manifestare disturbi prostatici come problemi venosi allo scroto e al pene. Da un punto di vista psicologico la donna vive il rapporto con la paura che il partner non si ritiri in tempo e spesso è, quindi, in difficoltà nel raggiungere l’orgasmo o, addirittura, non lo raggiunge. L’uomo, d’altra parte, deve esercitare una vigilanza continua su se stesso per cui si possono verificare perfino casi di impotenza e, nei casi più estremi, di eiaculazione precoce. Quali sono i benefici del coito interrotto?
Il metodo del coito interrotto piace a uomini e donne perché è comodo, non ha effetti collaterali, non necessita di alcuna prescrizione medica ed è gratis. È sicuramente il metodo usato per prevenire la gravidanza quando nessun altro metodo è disponibile. Perché rimane incinta una donna che utilizza il coito interrotto? La prima causa di gravidanza per chi utilizza il coito interrotto è un secondo rapporto sessuale. Molti sono gli improbabili metodi per la “pulizia del pene”, ad esempio urinare dopo il rapporto, spingere con le dita lungo l’uretra del pene dal basso verso l’alto per svuotarla completamente ecc. Peccato che non solo non siano supportati dalla scienza, ma non funzionino! Fate passare almeno 12 ore tra due rapporti o per meglio dire, dopo un orgasmo anche ottenuto con masturbazione, il rapporto sessuale con penetrazione in vagina è bandito con il coito interrotto. Perché? Non basta una buona pulizia del pene: gli spermatozoi rimangono in vita nelle ghiandole alla base dell’organo sessuale maschile. Altri motivi di fallimento sono il “tirarsi indietro” troppo tardi e le perdite pre-eiaculatorie che l’uomo non può controllare. Detto tutto questo, sicuramente tutti noi conosciamo qualche coppia che usa o ha usato in passato questo metodo con successo…peccato che ci siano anche molte altre coppie per le quali il metodo ha drasticamente fallito. Insomma viva la quaglia, ma con attenzione!
Perdite di sangue con la pillola? Ecco cosa vuol dire e cosa fare in caso di spotting da pillola
Avete iniziato ad assumere la pillola ed ora vedete piccole macchie di sangue, insistenti, che non cessano a scomparire? Queste piccole perdite di sangue vengono chiamate spotting e sono uno dei più comuni fastidi che possono insorgere nei primi mesi di assunzione della pillola. Non vuol dire che la pillola non sta funzionando. Non vuol dire che siete incinte. NON DOVETE SMETTERE DI ASSUMERE LA PILLOLA: datele tempo! Questo spotting, queste perdite vogliono solo dire il vostro corpo si sta aggiustando agli ormoni contenuti nella pillola! Tanto per dire, lo spotting succede al 30% delle donne che iniziano a prendere la pillola…non siete sole! Tuttavia, capiamo per bene cosa fare in caso abbiate spotting una volta iniziato ad assumere la pillola. Prima di tutto è bene sapere che la pillola contraccettiva combinata (il 99% delle pillole contengono sia un estrogeno che un progestinico e per questo si chiamano combinate) è sempre stata prescritta proprio per aiutare le donne ad avere più controllo sul proprio ciclo: evitare le perdite, rendere il flusso più regolare, costante, meno abbondante, più abbondante, meno doloroso. Tuttavia, negli anni più recenti sono state introdotte nuove pillole, pillole leggere o pillole piuma, che SE da un lato contengono meno estrogeno e quindi permettono di avere molti benefici (soprattutto su fluttuazioni di peso e ritenzione idrica), PURTROPPO, proprio perché contengono meno estrogeno, sono meno capaci di controllare bene il ciclo mestruale. Questo significa che con le pillole LEGGERE è più facile andare incontro ad episodi di spotting o leggere perdite di sangue soprattutto nei primi periodi di utilizzo della pillola. Il rischio di perdite e spotting potrebbe anche
essere collegato al tipo di progestinico (le pillole contengono un estrogeno e un progestinico) utilizzato dalla pillola e al suo dosaggio, tuttavia, al momento non esistono studi comparativi che ci possono aiutare a capire quale progestinico offra un migliore controllo sul ciclo. Perché si hanno queste perdite di sangue? Il sangue che si perde proviene dalle pareti dell’utero, chiamate endometrio. Ogni mese questo tessuto cresce per poi ‘disfarsi’ con le mestruazioni. La maturazione dell’endometrio dipende da una complessa interazione tra estrogeno e progesterone. La pillola combinata introduce nel corpo della donna un flusso continuo di estrogeno e progesterone: nelle moderne pillole leggere, il livello di estrogeno potrebbe non essere abbastanza per mantenere l’endometrio integro. D’altra parte il progestinico contenuto nelle pillole contribuisce ad atrofizzare ulteriormente questo tessuto. Questo ha per risultato che l’endometrio rimane sottile, fragile e tendente a sanguinare. Fattori di rischio: -
la principale causa dello spotting con la pillola è il fatto di aver dimenticato o tardato ad assumere una o più pillole del blister - Il fumo di sigarette ha proprietà anti-estrogeniche e potrebbe contribuire ad un minore controllo del ciclo - Pillole combinate che contengono solo 20 mg di etinilestradiolo (estrogeno) causano più perdite di sangue rispetto alle pillole che contengono una maggiore quantità di estrogeno (vedi Fedra) - Le pillole trifasiche o multifasiche (con dosaggi che cambiano lungo il ciclo di assunzione del blister) offrono solitamente un miglior controllo del ciclo mestruale (vedi Klaira)
- Le pillole che contengono progestinici di prima generazione (il noretisterone ad esempio), danno più problemi di controllo di ciclo rispetto a quelle che contengono progestinici di seconda generazione (con levonorgestrel) o di terza generazione (come il drospirenone) - Tra i progestinici di terza generazione, il gestodene potrebbe offrire un migliore controllo del ciclo, e quindi meno perdite, rispetto al desogestrel. Quando preoccuparsi? La comparsa di spotting dopo l’inizio della pillola non indica la presenza di unagravidanza, a meno che non abbiate dimenticato una o più pillole, abbiate avuto vomito o assunto altri farmaci particolari: in questi casi lo spotting potrebbe essere il segno di un inizio di gravidanza. Fate un test. Le perdite di sangue se si sta utilizzando la pillola non devono venire trascurate se sono associate a: dolore, dolore durante il rapporto sessuale, perdite vaginali anormali, forte sanguinamento, sanguinamento dopo il rapporto sessuale. Potrebbe trattarsi di tante cose e quindi è sempre bene rivolgersi al medico in caso di ulteriori complicazioni oltre alle normali perdite di sangue. Le perdite di sangue potrebbero indicare la presenza di: - clamidia o altre infezioni sessualmente trasmesse - gravidanza intrauterina o ectopica - polipi endometriali o cervicali, cisti ovariche, fibromi…. - cancro alla cervice - ipotiroidismo, ipertiroidismo, iperprolattinemia - problemi coagulatori o altre anomalie del sangue Cosa potrebbe consigliare il ginecologo in caso di perdite da pillola?
Se avete perdite di sangue con l’uso della pillola, ed in particolare se le perdite non cessano dopo 3 mesi dall’inizio dell’assunzione, il vostro ginecologo potrebbe scegliere di farvi passare: 1) ad una pillola che contiene un maggiore quantitativo di estrogeno (30 mg per l’esattezza) combinato con un progestinico di seconda generazione. Se state già assumendo una pillola che contiene 30 mg di estrogeno, non è consigliatissimo passare ad un’altra che contiene più estrogeno. 2) Se questo si rivela inutile, il vostro ginecologo potrebbe consigliare di passare a pillole che contengono un diverso dosaggio dello stesso progestinico (non aiuta sempre, ma a volte più servire). 4) Oppure una buona soluzione potrebbe essere farvi passare ad una pillola trifasica oppure ad una a ciclo continuo (pillole che non comportano la classica pausa di assunzione settimanale).
10 sorprese sull’orgasmo femminile
’orgasmo non è una componente fondamentale solo del sesso, ma anche della vitadi una persona. Quante volte i maschilisti hanno suggerito alle donne di praticare maggiormente sesso: al di là delle connotazioni sessiste di quest’assunto, in parte è vero, perché il sesso e l’orgasmo sono davvero importanti per avere una vita piena e piacevole. Tra i segreti dell’orgasmo, pare faccia bene al mal di testa. Quanti mogli hanno addotto come scusa per non fare sesso proprio l’emicrania, ma da ora non avranno più motivazioni. Pare infatti che l’orgasmo allevi il dolore e non solo quello da mal di testa: alcune donne sostengono anche, basandosi sull’esperienza, che nei periodi in cui sono attive sessualmente presentano anche dolori mestruali meno forti. Si sapeva che l’ossitocina, che viene rilasciata durante l’orgasmo, serve a rilassarsi, ma che contrasti il dolore è davvero qualcosa di meraviglioso. Molti ritengono che usare il preservativo ritardi o non consenta di raggiungere l’orgasmo. Certo, questo è vero se si è allergiche al lattice, per cui si può anche arrivare alla morte per shock anafilattico. Il preservativo non pregiudica la riuscita del sesso, a meno che il proprio partner non sia davvero imbranato e, anzi, dà maggiore tranquillità e consente alla coppia di lasciarsi andare con più trasporto. E quindi si deve anche aiutare il proprio lui, a volte, a non raggiungere il climax troppo in fretta. Il 30% delle donne però ha difficoltà a raggiungere l’orgasmo. Questo in realtà, in assenza di questioni cliniche, è un problema che si può vincere, anche facendosi aiutare dai consigli delle amiche. L’orgasmo non è certo una passeggiata com’è per gli uomini: ci vuole conoscenza del proprio corpo e di quello dell’altro, partecipazione, assenza di distrazioni e di preoccupazione e un grande trasporto di coppia. Tra l’altro esiste una discrepanza tra quanto le donne dicono di aver avuto un orgasmo e quanto l’hanno avuto effettivamente.
Si ritiene che anche trovare il punto G possa migliorare la possibilità di raggiungere l’orgasmo. Di recente, la scienza ha provato che il punto G non è un mito e così forse qualche uomo si impegnerà anche a trovarlo, certo dopo aver trovato il clitoride, che per alcuni resta ancora un gran mistero. Fortunatamente, non sempre non trovare il clitoride impedisce di raggiungere il piacere fisico. L’orgasmo migliora anche con l’età: questo è molto facile da comprendere. Si suppone che, man mano che gli anni passano, ogni donna abbia sviluppato non solo una maggiore conoscenza del proprio corpo, ma soprattutto una maggiore esperienza sessuale in senso lato, che le consenta di avere una vita sessuale più intensa e piena. E con l’età può darsi che aumenti anche l’autostima, essenziale per un’ottima riuscita tra le lenzuola. Inoltre, pare che sperimentare in camera da letto, possa aiutare a raggiungere l’orgasmo con maggiore facilità.
FINE