FORME FARMACEUTICHE OFTALMICHE Sono preparazioni sterili, prive di particelle estranee, opportunamente preparate preparate e confezionate in contenitori che ne consen tono l’applicazione oculare topica. Includono i colliri, preparazioni semisolide e forme solide. Un dattore essenziaale di tutte le dorme oftalmiche è il requistito di sterilità in quanto esse sono destinate all’applicazione du occhi con condizioni patologiche ch e ne
possono ridurre i annullare i naturali meccanismi di difesa contro le aggressioni batteriche. I farmaci oftalmici si possono dividere in due gruppi principali: terapeutici e diagnostici. Le principali classi di farmaci oftalmici sono:
Midriaci e ciclopegici;
Antibatterici;
Antifunginei;
Antivirali;
Antiinfiammatori;
Antiglaucoma;
Decongestionanti Decongestionanti oculari;
Farmaci per il trattamento dell’occhio secco.
ASSORBIMENTO ASSORBIMENTO ED ELIMINAZIONE DEI FARMACI OFTALMICI
Nella maggior parte dei casi i farmaci oftalmici vengono somministrati per via topica, instillandoli o applicandoli nell’area
precorneale. I processi di ADME sono complessi e influenzati anche da fattori fisiologici; bisogna quindi considerare la’ssorbimento e l’eliminazione in 3 distretti oculari:
1.
L’area precorneale: qui avvengono fenomeni critici, i fattori di perdita precorneali sono: la secrezione lacrimale e il
drenaggio del liquido instillato, il legame farmaco-proteine, degradazione enzimatica del farmaco, evaporazione lacrimale, perdita del farmaco assorbito da tessuti non corneali. 2.
La cornea:
l’efficienza della penetrazione corneale è determinata da 3 fattori; la struttura corneale e l’integrità di questa
struttura, le caratteristiche chimico fisiche del farmaco, la formulazione attraverso il quale il farmaco viene somministrato 3.
La camera anteriore
BIODISPONIBILITà OCULARE
La biodisponibilità oculare dei farmaci applicati per via topica p molto bassa, l’assorbimento oculare è limitato anche dalla limitata area disponibile per l’assorbimento, dai meccanismi protettivi che assicurano il corretto funzionamento dell’occhio e da altr i fattori.
I principali fattori fisiologici limitanti la biodisponibilità sono: il drenaggio della soluzione instillata, la lacrimazione e il turnover lacrimale, l’assorbimento non produttivo, la scarsa permeabilità corneale nei confronti di molti farmaci, il binding p roteico.
I farmaci oftalmici, applicati mediante un veicolo topico, anno lo scopo di esercitare un effetto locale sulle strutture oculari esterne o di penetrare la cornea. Tuttavia solo una piccola percentuale di farmaco riesce ad attraversare la cornea e la maggior parte del farmaco viene eliminata. COLLIRI
La maggior parte delle midicazioni oculari topiche sono soluzioni di farmaci in veicolo acquoso, talvolta leggermente viscosizzato. Queste forme presentano alcuni vantaggi: semplicità di preparazione,di filtrazione, di sterilizzazione e un’estrema facilità con cui è possibile eseguire un’automedicazione. Sono ben accettati dal paziente in quanto non disturbano la vista. Inoltre il farmaco, che si
trova già in soluzione, è t eoriacamente pronto per esplicare la sua azione farmacologica sia a livello della superficie oculare che dopo assorbimento corneale o sclerale. Nelle sospensioni il farmaco viene sospeso in un adatto veicolo acquoso in forma micronizzata cioè con particelle di diamentro medio inferiore ai 10micrometri. Le particelle con dimensioni maggiori potrebbero causare irritazione e lesione degli strati più esterni dell’epitelio: la lacrimazione riflessa causata dall’irritazione porte rebbe a una più
rapida eliminazione delle particelle di farmaco dall’occhio. Le farmacopee danno analoghe indicazioni circa le dimnsioni massime ammissibili per le particelle sospese. Su un campione di 10 microg. di PA solido, non più di 20 particelle devono avere dimendione maggiore di 20micrometri e non più di due di 50 micrometri. Nessuna delle particelle deve avere dimensioni superiori ai 90 microm. Un fenomeno particolare delle sospensioni è l’aumento delle dimensioni dei cristalli che può avvenire durante la conservazion e.
Oltre al farmaco e al mezzo disperdente, sono presenti altri componenti (additivi e coadiuvanti), destinati ad agire sulla stabilità chimica e fisica del farmaco, ad aumentare la biodisponibilità, ad assicurare la tollerabilità della preparazione. I colliri possono contenere eccipienti per regolare la tonicità o la viscosità della preparazione, aggiustare il pH, aumentare la solubilità del PA o stabilizzare la preparazione. Queste sostanze non devono influire negativamente sull’azione farmacologica o dar luogo a irrit azioni
locali. Le praparazioni oftalmiche contengono anche adeguati antimicrobici. Gli antimicrobici scelti decono essere compatibili con gli altri componentri della preparazione e devono rimanere efficaci per tutto il periodo di tempo durante il quale i colliri vengono usati. Nei colliri acquodi sono generalmente presenti alcuni Sali ch e formando una soluzione tampone, mantengono il pH della soluzione al valore ottimale (circa7,4). Il pH del collirio può influenzare significativamente l’assorbimento trans -corneale del
farmaco. Tre fattori concorrono a complicare questo fenomeno: l’effetto sulla ionizzazione del farmaco, sulla lacrimazione e sul potere tamponante della formulazione che influisce sulla percezione soggettiva dell’effetto irritante del collirio. Per quant o riguarda l’effetto sulla lacrimazione, è stato osservato che valori di pH minori di 4 e superiori a 10 causano irritazione e intensa
lacrimazione, metre pH tra 8 e 10 provocano minima irritazione. Quando viene instillato un collirio con un pH non fisiologico, il fluido lacrimale residente nell’occhio non è sempre sufficiente per l’immediata neutralizzazione: sarà la lacrimazione riflessa a provvedere alla diluizione e neutralizzazione. Il tempo necessario per la neutralizzazione e il ritorno al valore fisiologico di pH varia tra 2 e 20 minuti. ISOTONIA:
in moltissimi colliri acquodi è presente NaCl che ha la funzione di portare la tonicità del preparato a valori fisiologici. Una
soluzione oftalmica è considerata isotonica quando la sua tonicità è uguale a quella di una soluzione di NaCl al 0,9% e quindi a quella del plasma e del fluido lacrimale. Un altro metodo in cui può essere espressa la tonicità è la concentrazione osmolare basata sull’equazione:
grammi/litro x num. Di ioni formati / PM x 1000 In base a questo metodo di calcolo, una soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% ha una concentrazione osmolare pari a 308 mOsm/L. Soluzioni con tonicità equivalente a concentrazioni di cloruro di sodio variabili tra 0,5 % e 1,8% sono ben tollerate. Accurate misure strumentali della tonicità di un collirio non sono quindi sempre necessarie. Qualora la soluzione sia ipotonica, si apportano adeguate correzioni, aggiungendo la quantità calcolata di NaCl. Alla isotonia delle formulazioni topiche non si deve in conclusione attribuire una importanza primaria, superiore a quella della stabilitià della biodisponibilità del farmaco. Molti colliri commerciali contengono polimeri che ne aumentano leggermente la viscosità.Tale aggiunta risponde a due requisiti:
L’aumentata viscosità tallenta l’eliminazione della medicazione dell’area pre-corneale, producenfo così un aumento della
biodisponibilità del farmaco
Le soluzioni leggermente viscose sono meglio tollerate e accettate da parte dei pazienti
Tra gli agenti viscosizzanti citiamo l’acido ialuronico e l’alcol polivinilico.