Generalità Il codice civile italiano del 1865 era suddiviso, al suo interno in quattro libri? Falso, i libri erano tre. Prima della codificazione del 1942 il diritto commerciale in Italia era disciplinato dal codice di commercio del 1882. Che cosa si intende con l’espressione “norme imperative”? norme inderogabili dall’autonomia privata, a pena di nullità. Il significato della locuzione “norma dispositiva” è quello di norma derogabile dalle parti. Con la locuzione “clausole generali” gli studiosi vogliono alludere alle norme (più esattamente, alle espressioni interne di una norma) che pongono direttive di massima, che dovranno essere integrate e specificate dal giudice. Con l’espressione “buon costume” ci si riferisce all’insieme di principi che salvaguardano la morale corrente. Nell’ordinamento italiano, gli usi costituiscono fonti di diritto? Vero. Qualora una certa materia sia regolata da leggi e regolamenti, quale efficacia potranno avere gli usi? Hanno efficacia soltanto se da essi espressamente richiamati. Il sistema giuridico italiano annovera, tra le fonti del diritto, anche il “precedente giudiziario”? Falso. Con l’espressione “interpretazione autentica” (della legge) s’intende l’interpretazione effettuata dal legislatore. In che modo può aver luogo, tecnicamente, l’abrogazione di una disposizione normativa? In maniera espressa oppure tacita (per incompatibilità tra disposizioni che vengono adottate ex novo e quelle precedenti). In quale dei seguenti modi non può mai aver luogo la cessazione della legge? Per desuetudine. Quanti sono i codici vigenti oggi in Italia? Cinque. Non fanno parte del diritto privato il diritto processuale civile e il diritto penale. Il codice civile è diviso in sei libri. Oltre che in libri, il codice civile risulta internamente suddiviso in titoli, capi e sezioni. L’indice analitico del codice civile (o indice delle materie) costituisce parte integrante del codice stesso? Falso. Le “disposizioni sulla legge in generale” precedono il codice civile. Nel sistema di gerarchia delle fonti, il codice civile appare collocato, formalmente, al medesimo livello di ogni altra legge ordinaria? Vero. Con la formula “novellazione” del codice civile si intende la riforma di parte del codice. Il codice civile italiano del 1942 risulta ispirato al modello del code Napoléon del 1804. Quali fra i seguenti istituti privatistici appaiono espressamente menzionati/regolati (oltre che dal codice civile) anche dalla nostra costituzione? Filiazione naturale,diritto al nome, libertà di stampa, rapporti fra coniugi, espropriazione per pubblica utilità, diritto alla salute. In che maniera appare regolata, all’interno della costituzione italiana, l’iniziativa economica privata? L’iniziativa economica privata è libera ma non deve svolgersi in contrasto con l’utilità sociale, né essere lesiva per la sicurezza, la libertà, la dignità umana. La situazione soggettiva di colui nei confronti del quale può essere fatta valere, da qualcun altro, una determinata pretesa, è configurabile tecnicamente come obbligo. La possibilità, che l’ordinamento attribuisce a questo o a quel soggetto, di modificare determinate situazioni giuridiche mediante atti di disposizione, è denominata abitualmente come potere. Un diritto soggettivo si qualifica come “relativo” allorquando attribuisce pretese azionabili solo nei confronti di una o più persone determinate. Sotto l’etichetta di “onere” rientra un comportamento in sé non obbligatorio, ma richiesto quale presupposto per il raggiungimento di un esito favorevole. Cosa s’intende per “potestà”? il potere che è attribuito a una persona, a fini di salvaguardia di un interesse altrui. La categoria degli “atti giuridici” comprende qualsiasi fatto umano cui l’ordinamento ricolleghi il sorgere di effetti giuridici? Falso; deve trattarsi di atti caratterizzati da consapevolezza e volontarietà. Persone fisiche e giuridiche L’acquisto della capacità giuridica ha luogo con la nascita. La capacità giuridica viene meno soltanto con la morte. Per il compimento di alcuni atti giuridici, la capacità di agire, nell’ordinamento italiano, si acquista a 21 anni? Falso. Ai fini dell’acquisto del possesso è necessaria la capacità di agire? No, è sufficiente a tal fine la capacità naturale / no, la capacità non ha in proposito alcuna rilevanza. Micol e Mariano, coniugi, periscono entrambi in un incidente automobilistico. Potranno gli eredi di Micol provare che Mariano è, in realtà, premorto a Micol? Si, poiché la commorienza ha solo la funzione di supplire alla difficoltà di determinare con precisione il momento della morte. Mario, ragioniere di trent’anni, avrebbe in animo di sottoporsi a un’operazione chirurgica per la modifica del sesso. Egli punta altresì ad ottenere il cambiamento del proprio nome in Maria. Potrà Mario realizzare i propri progetti? Si, può fare entrambe le cose. Agenore, pugile professionista, rifiuta all’ultimo momento di sostenere un incontro in quindici riprese con un temibile avversario. In conseguenza di ciò, tanto l’impresario di Agenore quanto l’organizzatore della serata pugilistica si trovano a
risentire una serie di danni. Sarà Agenore responsabile nei confronti di costoro? Si, perché, anche se inerenti a discipline pericolose, i contratti relativi a discipline sportive ammesse sono meritevoli di tutela. Matteo, affetto da grave malattia, chiede all’inps il riconoscimento della pensione di invalidità. La domanda viene però respinta dall’ente previdenziale, che obietta, perizie mediche alla mano, come l’infermità potrebbe in effetti essere ridotta mediante appropriato intervento chirurgico. E’ fondato tale rifiuto dell’ente pensionistico? Matteo può sottrarsi all’intervento e ottenere ugualmente la pensione, sulla base dell’infermità attuale (nessuno ha l’obbligo, neanche a fini previdenziali, di accettare operazioni che presentino rischi per la salute). Gino De Vecchi, nipote di Maria Ziccardi (famosa scrittrice di racconti per ragazzi), scopre con disappunto che il nome della zia, morta ormai da dieci anni, viene sistematicamente utilizzato quale pseudonimo da uno scrittore di libri pornografici. Indignato, egli invia una lettera di protesta all’editore. Questi risponde però che nessun diritto soggettivo è stato violato: essendo la titolare del nome da tempo defunta, il nipote, il quale porta un diverso cognome, non ha motivo di lamentarsi, né potrebbe accampare diritti o interessi azionabili in un eventuale giudizio. Chi ha ragione? Gino De Vecchi, anche se porta un cognome diverso dalla zia. In quali casi lo pseudonimo è tutelabile? Ogniqualvolta esso figuri usato da una persona in modo tale da aver acquistato l’importanza del nome. La ditta Alfa intende produrre e mettere in vendita un calendario nel quale sono riprodotte immagini e firme di noti cantanti. Sarà necessario che, prima di dar via all’attività, essa ottenga esplicitamente il permesso dei personaggi in questione? Si, poiché simile attività, effettuata con scopo di lucro, non rientra tra i casi in cui l’uso dell’immagine è consentito. Il principe Sangueblù, recatosi al cinema, scopre con disappunto che il regista del film ha utilizzato la facciata dell’antico palazzo Sangueblù per le riprese esterne di quella che, nella vicenda cinematografica, è indicata come la dimora del protagonista. Il nobiluomo dà incarico allora al proprio avvocato di agire in giudizio:chiede, in particolare, che si ordini al produttore di tagliare tutte le scene in cui l’immagine del palazzo compare. Quale sarà l’esito della controversia? La domanda verrà respinta: l’ordinamento non tutela l’immagine delle cose. Amalda, dopo una tempestosa relazione sentimentale con Giulio, decide di scrivere un libro di memorie, nel quale vengono riportati particolari imbarazzanti della relazione intima che l’autrice aveva nel passato intrecciato con l’uomo. L’interesse di Giulio a che notizie simili rimangano nell’ombra, è protetto nel nostro sistema? Si, la riservatezza non può essere ingiustificatamente violata. Il c.d. “diritto all’identità personale” è, concretamente, il diritto a che nessuno divulghi sul nostro conto notizie inesatte, quand’anche non disonorevoli. Il trattamento dei dati personali è regolato da una legge speciale. Marcello, direttore di un’agenzia di assicurazioni, riceve una telefonata da un confidente. Costui lo informa che Gianni, noto imprenditore della zona, è accusato dalla polizia di aver provocato un incendio doloso, allo scopo di riscuotere l’indennizzo assicurativo. Marcello non prende precauzioni onde evitare che altri ascoltino la comunicazione; lascia anzi disinvoltamente in circolo gli appunti che ha tratto dalla telefonata e accade così che alcuni clienti, presenti nell’ufficio, vengano a conoscenza dell’accusa. Si scoprirà, in un secondo tempo, che l’accusa era del tutto infondata. A quel punto Gianni, edotto circa le voci negative che sono andate spargendosi sul proprio conto, agisce in sede civile nei confronti di Marcello: chiede gli vengano risarciti, in particolare, i danni conseguiti alla diffamazione. Che accade? La domanda verrà accolta: rilevante agli effetti civili è pure la diffamazione colposa. Amedeo, redattore di una rivista motociclistica, pubblica un articolo nel quale mette a confronto i prodotti di due concorrenti. In tale articolo, Amedeo esalta le qualità della motocicletta prodotta dalla ditta Alfa, e formula invece giudizi pesanti sulla produzione della concorrente Beta. I dirigenti della ditta Beta danno allora incarico al proprio ufficio legale, affinché venga esaminata la possibilità di azioni giudiziarie nei confronti del giornalista. Quale sarà la risposta dei legali? L’azione potrà aver successo solo ove si dimostri che l’articolo in questione non contiene che sterili denigrazioni (a mero vantaggio del concorrente). Il noto pittore berlinese Markus Lowenschatz scopre, durante un viaggio in Italia, che una galleria d’arte della capitale espone un quadro a lui attribuito, ma in realtà completamente falso. Egli si reca allora da un avvocato, per informarsi circa i rimedi che sono previsti nel nostro ordinamento per casi del genere. Quale sarà la risposta del legale? Il pittore può domandare la distruzione del quadro apocrifo, oltre al risarcimento degli eventuali danni subiti. Una fondazione può, sotto il profilo formale, trarre vita da un atto unilaterale tra vivi, o per causa di morte. Un’associazione può essere costituita per contratto. Le associazioni non riconosciute devono essere costituite mediante atto pubblico? Falso. Fausto chiede di essere ammesso all’associazione Omega. Egli possiede tutti i requisiti che sono indicati dallo statuto. Ciononostante l’ammissione viene rifiutata dagli organi dirigenti dell’associazione. Potrà tale rifiuto, dietro richiesta di Fausto, essere sindacato dall’autorità giudiziaria? No, mai. Gli acquisti di beni da parte di un’associazione riconosciuta sono sottoposti a controllo amministrativo? Mai. L’associazione Delta è amministrata da X e da Y. Un giorno X compie un atto che cagiona un danno all’associazione. Chi dovrà rispondere delle conseguenze? Soltanto X, purché Y non fosse a conoscenza del compimento dell’atto ovvero avesse fatto constare il proprio dissenso.
Il ragionier Rossi è amministratore di una fondazione; in questa veste, egli si trova a dover concludere un affare con il sig. Bianchi. Il sig. Bianchi, intendendo verificare l’effettività dei poteri del Rossi, decide di consultare il pubblico registro delle persone giuridiche: da tale registro, apprende che il rag. Rossi è “amministratore e rappresentante” della fondazione. A quel punto il sig. Bianchi è tranquillo, giacché, in mancanza di limitazioni iscritte sul registro, la rappresentanza è automaticamente generale. Nello statuto di un’associazione di proprietari di immobili è previsto che, alla morte di ogni associato, la qualità (di associato) si trasmetta automaticamente agli eredi del defunto. Tale clausola deve ritenersi valida, salva l’operatività delle regole sul recesso dell’associato. Federico desidera ottenere a tutti i costi la presidenza di una banca. Si iscrive a tal fine a un certo partito politico, i cui leader assicurano pieno appoggio alla sua candidatura. In cambio, Federico si impegna a rimanere iscritto a quel partito per un tempo non inferiore a cinque anni. Trascorre qualche mese e Federico ottiene finalmente l’agognata carica. Una settimana più tardi egli recede dall’associazione. Tale recesso è valido? Si, perché il precedente impegno di restare iscritto per un tempo determinato deve considerarsi nullo. Lucia, intenzionata a cessare l’attività di ciclista, decide di uscire dall’associazione sportiva cui si era iscritta, e di chiedere la restituzione delle quote versate. Può farlo? Salvo il caso in cui abbia assunto l’obbligo di far parte dell’associazione per un tempo determinato, Lucia può bensì recedere, non già ripetere la propria quota. L’esclusione di un associato può essere deliberata dall’assemblea dell’associazione unicamente per gravi motivi. Il contributo versato dall’associato non può mai essere ripetuto/può essere ripetuto soltanto in caso di estinzione dell’associazione. L’estinzione dell’associazione ha luogo per le cause previste nell’atto costitutivo e nello statuto/allorché siano venuti a mancare tutti gli associati/quando lo scopo è stato raggiunto o è diventato impossibile. Nell’atto costitutivo di una certa associazione, riconosciuta, compare una clausola in base alla quale l’associazione stessa cesserà di esistere il 31/12/2004. Tale clausola deve ritenersi valida senz’altro. L’associazione riconosciuta gode di autonomia patrimoniale perfetta dal momento della registrazione. Le associazioni non riconosciute possono stare in giudizio? Vero. Alfio, Berto e Carlo costituiscono l’associazione “Valverde”, il cui scopo è promuovere la conoscenza delle bellezze naturali della landa rupestre in cui essi abitano. Ognuno versa una quota associativa di tre milioni. Un anno dopo, Carlo, trasferitosi in città, decide di recedere dall’associazione. Il patrimonio di quest’ultima ammonta in quel momento a lire 10.500.000. Nessun nuovo associato è entrato, nel frattempo, a far parte dell’ente. Come andrà a finire? Carlo non può chiedere la liquidazione di una quota del fondo comune finché l’associazione rimane in vita. L’associazione, non riconosciuta, venatoria Diana intende acquistare, per lo svolgimento della propria attività, una nuova sede sociale. Tale acquisto è possibile? È possibile trascrivere atti d’acquisto di immobili a favore di simili collettività, purché vengano indicati anche i nomi dei legali rappresentanti. Per i debiti delle associazioni non riconosciute rispondono sia il fondo comune che i rappresentanti. Tizio, presidente dell’associazione non riconosciuta Alfa, prende in affitto una sala per conferenze. Passati tre mesi Caio, che è proprietario della sala, non è ancora stato pagato. Quali possibilità si offrono a Caio di veder soddisfatto il proprio credito? Potrà far valere i propri diritti sul fondo comune e sul patrimonio di tutti i rappresentanti dell’associazione. L’ordinamento interno delle associazioni non riconosciute è costituito dagli accordi degli associati e dalle norme che regolano le associazioni riconosciute, escluse quelle che si ricollegano al riconoscimento della personalità giuridica/dagli accordi degli associati e, solo in via analogica, dalle norme che regolano le associazioni riconosciute. Un gruppo di persone apre una pubblica sottoscrizione, per la raccolta di fondi da destinare alla tutela delle specie animali in via d’estinzione. Gianni, uno dei promotori dell’iniziativa, ordina presso la tipografia Stella 1000 manifesti destinati a propagandare tale raccolta di fondi. Il costo dei manifesti ammonta a lire 5 milioni. Chi risponderà di tale obbligazione? I componenti del comitato, in via solidale. Le associazioni non possono mai assumere la qualifica di imprenditore? Falso. Può uno stato estero essere ammesso ad agire, giudizialmente, a tutela del proprio diritto all’onere e alla reputazione? Si, a patto che sussistano le condizioni di reciprocità richieste dall’art. 16 disp. prel. Il luogo in cui una persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari costituisce il domicilio. Il domicilio speciale è il luogo individuato per lo svolgimento di atti o affari determinati. Il trasferimento di residenza, che non sia stato comunicato agli uffici dell’anagrafe, può essere ugualmente opposto ai terzi? Si, a tutti i terzi che risultino essere stati a conoscenza del trasferimento. E’ possibile che, ad un certo soggetto, venga impedito di scegliere il proprio domicilio? Si, se si tratta di un incapace. Coloro che sono stati immessi nel possesso temporaneo dei beni dell’assente devono riservare all’assente 1/3 delle rendite, salvo si tratti degli ascendenti, discendenti o del coniuge dell’assente. Tizio, disperso per eventi bellici, è dichiarato giudizialmente morto. La moglie si risposa. Viene accertato successivamente che la data effettiva della morte di Tizio, morte dovuta, in realtà, a cause naturali, è di due anni posteriore alla celebrazione del nuovo matrimonio. Che accade? Il nuovo matrimonio è valido. Nel nostro ordinamento opera, com’è noto, un principio di favor generale, ossia di trattamento differenziato e migliore, nei riguardi delle persone incapaci. Talora si constata però che l’incapace viene trattato dal legislatore esattamente come
un soggetto capace. In quali tra le situazioni sottoelencate è riscontrabile, in particolare, siffatta equiparazione disciplinare? Acquisto per occupazione/estinzione dell’obbligazione per impossibilità sopravvenuta. Dichiarando di essere maggiorenne, Marco, che in realtà è diciassettenne, ma che dimostra fisicamente più anni di quanti non abbia, compra da Francesco alcuni francobolli di valore. Potranno i genitori di Marco ottenere l’annullamento del contratto? Si. Lino, precoce e robusto figlio diciassettenne di Giulia, viene mandato dalla propria madre ad acquistare, in nome e per conto di quest’ultima, una lussuosa pentola a pressione. Il giorno dopo Giulia, la quale si è nel frattempo pentita dell’acquisto, chiede che il contratto venga invalidato. Il negoziante riesce però a dimostrare, al di là di ogni dubbio, di non essersi accorto della condizione d’incapacità legale di Lino. L’istanza di Giulia potrà essere accolta dal giudice? No, il contratto in questione è perfettamente valido. Per tutto quanto non direttamente disposto nella sedes materiae dell’interdizione, alla tutela degli interdetti si applicano le disposizioni in tema di tutela dei minori? Vero. Il cieco dalla prima infanzia può essere interdetto? Si, se del tutto incapace di provvedere ai propri interessi. Qualora una persona abbia una tendenza smodata a spendere, e/o donare, tale soggetto può essere inabilitato. Renzo, quindicenne, subisce un incidente stradale e rimane totalmente incapace di intendere e di volere. Gli psichiatri escludono ogni speranza di guarigione. Il padre, preoccupato per l’avvenire del figlio (il quale possiede tra l’altro cospicue sostanze proprie), vorrebbe avviare anzitempo la procedura giudiziale di interdizione. Potrà farlo? Si, ma solo quando il minore avrà compiuto i diciassette anni. L’interdizione e l’inabilitazione, una volta che la relativa sentenza sia stata pronunciata, hanno effetto a partire dal giorno in cui l’istanza in questione era stata presentata? Falso, hanno effetto dal momento della pubblicazione della sentenza. Gli atti unilaterali a titolo gratuito posti in essere dall’incapace per infermità di mente sono annullabili. Tizio, inabilitato a seguito di un malessere psichico (di non grave entità), trascura per puro capriccio di ritirare la pensione di invalidità, unica sua fonte di sostentamento. Può Caio, curatore di Tizio, effettuare quell’operazione in sua vece, e magari contro la sua volontà? No, in quanto il curatore si affianca all’inabilitato, ma non si sostituisce a lui nel compimento degli atti. Basilio, interdetto ormai da dieci anni, viene dichiarato, dal terapeuta che lo aveva in cura, guarito definitivamente dai suoi disturbi di tipo maniaco-depressivo. Sarà egli ammesso a chiedere personalmente la revoca dell’interdizione? No, perché l’interdetto non figura nell’elenco dei soggetti ammessi a presentare l’istanza di revoca.
I beni Quali fra i seguenti beni costituiscono beni immobili? Corsi d’acqua, sorgenti, piantagioni, edifici prefabbricati, alberi. Le “energie naturali che hanno valore economico” sono classificate, nel codice civile, come beni mobili. In mancanza di disposizioni specifiche, la disciplina applicata ai beni mobili iscritti in pubblici registri è quella dei beni mobili. Quali, fra i seguenti beni, costituiscono universalità di mobili? Una biblioteca, un gregge, una collezione di quadri. Le singole cose che compongono un’universalità di mobili possono formare oggetto di separati atti di disposizione? Vero. Il 1° aprile Sandro cede a Roberto l’usufrutto su un appartamento, al quale risulta annesso uno scantinato, e i due convengono che la cessione avrà decorrenza dal mese di giugno. Al momento di prendere possesso dell’appartamento, Roberto scopre però che, in data 15 maggio, lo scantinato è stato locato per un periodo di tre anni a Vincenzo. Potrà Roberto, a quel punto, far valere il suo diritto di usufrutto anche sullo scantinato? Si, salvo che, nel contratto, lo scantinato fosse esplicitamente escluso dall’usufrutto. Gustavo espone a una mostra d’arte contemporanea un proprio quadro, che è incorniciato con una cornice floreale di proprietà di Livio. Nel corso della mostra Gustavo vende a Francesco il quadro. A chi appartiene, a quel punto, la cornice? A Francesco, purché abbia ottenuto in buona fede la consegna del bene. I prodotti delle cave sono frutti naturali? Vero. Quali, fra quelli sotto specificati, sono frutti civili? I canoni enfiteutici, le rendite vitalizie, i corrispettivi delle locazioni. Quale valore avrà un patto con il quale, da parte del proprietario, si disponga dei frutti naturali che non sono ancora stati separati dalla cosa? Il patto è valido e gli effetti sono quelli della vendita di cosa futura. I frutti civili si acquistano giorno per giorno. Fra i seguenti beni, appartenenti al demanio, alcuni fanno parte del “demanio accidentale”. Quali? Strade, acquedotti, aerodromi. I beni che fanno parte del demanio hanno la seguente caratteristica: non possono essere alienati. I beni immobili vacanti spettano al patrimonio dello stato. Secondo quanto è previsto dal codice civile, le cose “deteriorabili” sono quelle che si deteriorano con l’uso, consumandosi a poco a poco/non possono essere conservate, perché si alterano in breve tempo indipendentemente dall’uso. Sono cose fungibili le cose che possono sostituirsi indifferentemente le une con le altre.
I diritti reali Nel sistema italiano, l’espropriazione per pubblico interesse appare disciplinata nella costituzione, nel codice civile e nelle leggi speciali. Il diritto del proprietario di disporre (negozialmente) della cosa può essere esercitato, oltre che attraverso un’attività di natura contrattuale, anche tramite negozi unilaterali? Si. E’ ammissibile la repressione degli atti emulativi che vengano compiuti, da un soggetto, nell’esercizio di una servitù? Si, in ogni caso. Affinché un determinato atto di esercizio del diritto (compiuto dal proprietario) sia qualificabile come “atto emulativo”, è necessario il dolo specifico dell’autore dell’atto. Nel pronunciarsi circa la tollerabilità delle immissioni che provengono dal fondo immettente, il giudice dovrà tener conto, necessariamente delle condizioni dei luoghi. La minima unità colturale è l’estensione necessaria e sufficiente al lavoro di una famiglia agricola. Filippo costruisce una casa sul proprio fondo, violando con ciò le norme di edilizia. Bernardo, che è proprietario del fondo vicino, subisce un danno ragguardevole per effetto di tale violazione. Bernardo potrà ottenere il risarcimento del danno, nonché la riduzione in pristino qualora la violazione riguardi le norme sulle distanze. Ettore costruisce sul proprio fondo un muro, a distanza di un metro dal confine con il fondo di Aldo. Potrà Aldo chiedere la comunione forzosa del muro? Si, ma soltanto allo scopo di fabbricare contro il muro stesso. Marco acquista un fondo. Qualche tempo dopo, si accorge che il muro di recinzione della proprietà del vicino si trova a un metro soltanto dalla linea di confine che separa le due proprietà. Marco inizia, allora, a costruire immediatamente in aderenza, accampando le regole sulla comunione forzosa del muro. Potrà farlo? No: egli è tenuto a interpellare preventivamente il vicino, il quale può scegliere se estendere il muro al confine, oppure demolirlo. Ugo è proprietario di un vecchio albero di noci. Una parte dei rami della pianta si protende sul fondo vicino, che è di proprietà di Alfredo. A chi appartengono le noci che, da quei rami, cadono via via sul fondo di Alfredo? Ad Alfredo. Le aperture (sul fondo del vicino) che consentono il passaggio della luce e dell’aria, ma che non permettono alle persone di affacciarsi, si definiscono tecnicamente luci. L’acquisto per occupazione è possibile soltanto rispetto alle cose mobili che non siano di proprietà di alcuno? Falso. Di regola, colui il quale ritrova una cosa smarrita è obbligato a denunciare lo scoprimento soltanto ove si tratti di cose di interesse storico e artistico. Agostino è proprietario di un’antica cassapanca Bruto gliela ruba e, nel corso della fuga, finisce per abbandonare il prezioso mobile sul fondo di Cipriano. Il giorno dopo Damiano, che è esperto di cose antiche, ritrova per caso la cassapanca. Sollevato il coperchio egli scopre con grande sorpresa, dentro a un doppio fondo abilmente dissimulato, una manciata di zecchini d’oro (privi comunque di interesse storico/artistico), dei quali lo stesso Agostino ignorava l’esistenza. Di chi saranno le monete? Di Agostino e di Damiano. I fiori selvatici (che non figurino protetti in qualche legge o provvedimento amministrativo) sono considerati res nullius? Falso, appartengono al proprietario del fondo. Giuliano costruisce sul proprio fondo un’opera, utilizzando a tal fine materiali che sono di proprietà di Leandro. Dopo un mese, Leandro domanda la restituzione dei materiali; trattandosi di cose che possono essere separate senza grave danno, egli ottiene da Giuliano quanto richiesto. Oltre alla restituzione dei materiali, potrà Leandro pretendere anche il risarcimento del(l’eventuale maggior) danno? Soltanto se Giuliano era in colpa grave. La c.d. “accessione invertita” riguarda l’ipotesi di costruzione effettuata su porzione di fondo attiguo. Un prezioso brillante di alcuni carati, appartenente a Giacomo, viene incastonato da Adelmo in una montatura d’argento, di proprietà di quest’ultimo, in maniera tale da non poter più essere separato (pena gravi danni alla pietra). Giacomo, il quale non aveva acconsentito a tele unione, sarà tenuto a versare ad Adelmo la somma minore tra l’aumento di valore della cosa principale e il valore della cosa accessoria. Il pittore Jan Hadler usa la tela e i colori del sig. Rossi per dipingere un trittico. Proprietario del dipinto risulterà alfine il pittore, avendo acquistato il manufatto per specificazione. Lo specificatore, allorché il valore della materia altrui non sorpassi sensibilmente quello della mano d’opera (e salvo l’obbligo di pagare al proprietario il prezzo della materia utilizzata), diventa sempre proprietario della cosa specificata? Vero. Alex è proprietario di un fondo agricolo. Un torrente separa il fondo di Alex da quello che appartiene a Pino. Questo secondo fondo è invece edificabile. Avviene che una piena improvvisa del torrente distacchi parte considerevole del terreno di Pino, spostandola e depositandola in aderenza al terreno di Alex. Si determina così per Pino un danno di 10.000.000, mentre il terreno di Alex viene a subire un incremento di valore pari a 2.000.000. Che accadrà? Alex acquista la proprietà del terreno, e deve pagare a Pino 2.000.000. Per effetto di una grossa piena, il torrente Judrio, il cui letto separa il fondo x dal fondo y, provoca il distacco da quest’ultimo di una notevole quantità di terreno: terreno che va ad aggiungersi al fondo x, sulla riva opposta. Mario, proprietario del fondo y, afferma tuttavia di non aver perduto la proprietà di quella porzione. Il fondo x (egli osserva) appartiene ad Anselmo, soggetto che è da tempo interdetto per infermità di mente, e quindi non in grado di effettuare atti acquisitivi della proprietà. Mario ha ragione o torto? Ha torto: il modo di acquisto della proprietà che è in questione non richiede manifestazioni di volontà da parte dell’acquirente.
I fondi di Gigi e Andrea sono divisi, l’uno dall’altro, dal torrente Armenta. Un giorno le acque in piena staccano dal fondo di Andrea una consistente porzione di terra, porzione che viene spinta, poi, dalla corrente sino a formare un isolotto in mezzo al corso d’acqua. A chi appartiene questo isolotto? Al demanio pubblico. Che accade, allorché un fiume formi un nuovo percorso, dell’alveo abbandonato dalle acque? Spetta al demanio pubblico. Gianni consegna in comodato a Filippo un servizio di posate d’argento. Alla scadenza del termine convenuto per la restituzione, Filippo si rifiuta però di riconsegnare le posate. Quali azioni potrà esperire Gianni, per ottenere la restituzione del servizio? L’azione di rivendicazione e l’azione di restituzione “ex contractu”. Aldo è nudo proprietario del fondo x, che egli ha concesso in usufrutto a Dario. Ernesto, proprietario del fondo y, confinante con il fondo x, comincia a costruire un sentiero sul fondo x, proclamandosi titolare di una servitù di passaggio. Quale azione può esercitare Aldo per far cessare tali molestie? Azione negatoria/azione di manutenzione. Saverio è proprietario del fondo x, sul quale si trovano un granaio ed una piantagione di alberi da frutto. Può Saverio trasferire a Guglielmo la proprietà del granaio e della piantagione, conservando, allo stesso tempo, per sé la proprietà del fondo? No, può trasferire solo la proprietà della costruzione. Ilario, proprietario di un fondo, concede a Francesco il diritto di costruire sul fondo stesso una casa-edificio di cui Francesco diverrà proprietario. Francesco costruisce la casa. Dopo dieci anni e un giorno la casa crolla e travolge Francesco sotto le macerie. Potranno gli eredi di Francesco, a quel punto, costruire un’altra casa al posto della prima? Si, entro vent’anni dal crollo. A aliena a B un’autorimessa, costruita al di sotto del fondo x (fondo che invece rimane di sua proprietà), e i due convengono che il diritto avrà una durata di 15 anni. Dopo un anno, B cede a C l’usufrutto dell’autorimessa per un tempo indeterminato. Il diritto di usufrutto di C si estingue al momento in cui si ha l’estinzione del diritto di superficie per scadenza del termine. Fra le seguenti affermazioni, che riguardano la durata dell’enfiteusi, quale corrisponde a verità? L’enfiteusi non può essere costituita per una durata inferiore ai vent’anni. Può l’enfiteuta alienare il proprio diritto? Si, salvo che nell’atto costitutivo sia previsto un espresso divieto. Il nostro ordinamento ammette la subenfiteusi? Falso. Al fine di ottenere l’affrancazione del fondo, l’enfiteuta deve pagare una somma pari a 15 volte l’ammontare del canone. In quali, tra le seguenti ipotesi, il concedente è ammesso a richiedere la devoluzione del fondo enfiteutico? Quando l’enfiteuta deteriora il fondo o non adempie l’obbligo di migliorarlo. Alla cessazione dell’enfiteusi, il concedente deve corrispondere all’enfiteuta l’aumento di valore conseguito dal fondo per effetto dei miglioramenti. Può l’usufruttuario cedere ad altri il suo diritto? Si, purché ciò non sia vietato dal titolo costitutivo. Il 1° agosto del 1988, Francesco costituisce su un appartamento di sua proprietà un diritto di usufrutto a favore di Desmo, per la durata della vita di quest’ultimo. Esattamente due anni dopo Desmo cede l’usufrutto a Lelio. Il 31 dicembre del 1991 Desmo muore. Che accade? L’usufrutto si estingue alla morte di Desmo. Pino ha l’usufrutto di un fondo agricolo. Alberto, che è nudo proprietario del fondo, costruisce su quest’ultimo un granaio. Quale sarà la sorte di tale costruzione? L’usufrutto si estende anche alla nuova costruzione. L’usufruttuario, in relazione ai miglioramenti da lui effettuati sul bene, ha diritto alla minor somma tra l’importo della spesa e l’aumento di valore conseguito dalla cosa. Può l’usufruttuario tagliare gli alberi del fondo? Può effettuare soltanto i tagli ordinari (anche degli alberi di alto fusto destinati alla produzione di legna). Se l’usufrutto comprende cose deteriorabili, può l’usufruttuario, alla fine dell’usufrutto, restituirle nello stato in cui le cose stesse si trovano? Si. Fabio ha in usufrutto per un periodo di dieci anni un impianto di produzione di conserve, di proprietà di Gustavo. Dopo due anni dall’inizio dell’usufrutto, l’impianto si guasta. Chi dovrà pagare le relative riparazioni? L’usufruttuario è tenuto a assicurare il funzionamento dell’impianto, e ha diritto a una congrua indennità per le spese che eccedono le ordinarie riparazioni. Le locazioni concluse dall’usufruttuario si estinguono con la cessazione dell’usufrutto? Falso, la locazione prosegue purché consti da atto pubblico o da scrittura privata autenticata di data certa anteriore alla cessazione dell’usufrutto. Quali fra i seguenti comportamenti, ove tenuti da un usufruttuario, appaiono tali da integrare gli estremi dell’abuso? L’alienazione del bene. Il titolare di un diritto d’uso può raccogliere i frutti della cosa in relazione ai bisogni suoi e della sua famiglia, valutati secondo la condizione sociale del titolare del diritto. Fra i seguenti diritti reali, quali non possono essere ceduti? Uso/abitazione. E’ ammessa, nel nostro ordinamento, la costituzione di una servitù a contenuto atipico? Si. In cambio di una somma molto elevata, equivalente al valore di espropriazione, Tizio accetta la proposta contrattuale di Caio, che è proprietario del fondo vicino al suo, e concede a Caio stesso una servitù negativa, consistente nella rinuncia da parte di Tizio a godere in qualsiasi modo del proprio fondo. La servitù viene trascritta. Che valore ha un patto del genere? E’ nullo.
Caio concede a Tizio, che non è proprietario di alcun fondo limitrofo, di passare attraverso il proprio terreno, in cambio (della corresponsione) di un canone periodico. Tizio accetta, e l’accordo viene stipulato in forma orale. Bisognerà concludere che Tizio ha acquistato, oppure no, il diritto di passare sul fondo di Caio? Si. A è proprietario del fondo x (recintato con un muro alto mezzo metro), nel quale si trova uno splendido bosco di faggi. Un certo giorno, dietro lauto corrispettivo, egli decide di concedere a B (che è proprietario del fondo y) la facoltà di raccogliere funghi in quel faggeto. Successivamente A vende il proprio fondo a C. Una volta avvenuta tale alienazione, potrà B continuare a esercitare quella facoltà di raccolta? No. Mevio, che è proprietario di due fondi contigui (fondo x e fondo y), grava con una scrittura privata il fondo x di una servitù a favore del fondo y. Successivamente egli dà in affitto a Fulvio il fondo dominante y. Potrà Fulvio esercitare la servitù? No, poiché non sussiste nessuna servitù. Mario e Nando sono proprietari, rispettivamente, del fondo x e del fondo y: fondi che confinano, entrambi, con il fondo z. Accade a un certo punto che, a carico del fondo z, venga costituita (non importa se per sentenza, per contratto o in altro modo) una determinata servitù per l’utilità del fondo x. Potrà Mario, in seguito, trasferire a Nando tale servitù separatamente dalla proprietà del fondo x? No. A (titolare del fondo servente) aliena il proprio fondo a C. L’alienazione risulta stipulata con scrittura privata autenticata. Potrà B (titolare del fondo dominante) continuare a esercitare la servitù sul fondo alienato, tenuto conto che il contratto di costituzione della servitù non era stato a suo tempo trascritto? Si, basterà che la servitù (quand’anche non trascritta) sia stata menzionata nel contratto fra A e C. Può configurarsi, nel nostro sistema, una servitù che imponga al proprietario del fondo servente obblighi da fare? No. Ambrogio ha acquistato un determinato terreno, dal quale l’accesso alla pubblica strada è possibile unicamente passando sul fondo di un vicino. Ambrogio sa bene che, in casi del genere, la legge ammette la possibilità di costituzione di una servitù coattiva, a vantaggio del fondo intercluso. E’ incerto, però, circa le modalità attraverso le quali tale prerogativa può realizzarsi. La risposta è che egli dovrà ottenere la costituzione della servitù, contrattualmente oppure mediante una sentenza del giudice. Una servitù si definisce apparente allorché esistano opere visibili e permanenti destinate al suo esercizio. Ludovico è proprietario del fondo “Corneliano”: tale fondo beneficia di una servitù di passaggio sul fondo confinante, che appartiene a Fabrizio. A causa del maltempo, la stradina che è utilizzata quotidianamente da Ludovico (e da lui solo) per l’esercizio di tale servitù, viene un giorno cancellata da una frana. Fabrizio nulla fa per rimediare all’accaduto. Ludovico decide allora di intimare al vicino il ripristino, in qualità di proprietario del fondo servente, dello stato dei luoghi. Fabrizio si rifiuta però di dare esecuzione alle opere. Il giudice deciderà che Ludovico può bensì procedere alle riparazioni, ma sostenendo per intero il costo dell’operazione. Romeo è proprietario del fondo “Le Fascine”. Un certo giorno egli conclude con Orlando, il quale è proprietario del fondo “Villagioiosa”, un accordo in virtù del quale Orlando si impegna a non innalzare le costruzioni che sono presenti sul proprio fondo. Successivamente Romeo acquista il fondo “Villagioiosa” da Orlando. E qualche mese dopo egli rivende lo stesso fondo a Torquato. Potrà, a quel punto, Romeo far valere la servitù di non sopraelevazione nei confronti di Torquato? No, in quanto la servitù è estinta. Che accade nell’ipotesi in cui l’utilità per la quale la servitù era stata costituita venga meno? La servitù si estingue dopo vent’anni, salvo che si tratti di servitù coattiva, per la quale la legge può prevedere l’estinzione immediata. Che accade se, per un periodo di vent’anni, la servitù risulta esercitata in modo da arrecare (al proprietario del fondo dominante) utilità minori rispetto a quelle indicate dal titolo? La servitù si conserva per intero, tranne che si tratti di una servitù negativa. L’usufruttuario può costituire servitù a carico del fondo? Falso. Attraverso quale azione il titolare di una servitù può agire in giudizio onde far riconoscere l’esistenza di tale servitù, contro chi ne contesta l’esercizio? Azione confessoria. Il diritto di usufrutto può spettare in comune a più persone? Vero. Il partecipante alla comunione (ordinaria) può cedere ad altri il godimento della cosa? Si, nei limiti della sua quota. Allorché voglia costituirsi un diritto reale sulla cosa comune, la decisione andrà assunta con consenso unanime dei partecipanti alla comunione. In quale ipotesi, riguardo all’amministrazione della comunione ordinaria, l’ipoteca può essere consentita con la semplice maggioranza di due terzi del valore complessivo della cosa comune? Solo in caso di somme mutuate per la ricostruzione o il miglioramento della cosa comune. L’affermazione secondo cui al momento dello scioglimento della comunione ogni comunista viene reputato, fin dalla nascita della comunione, proprietario dei beni che (nella divisione) ggli saranno attribuiti in ragione della sua quota, deve ritenersi vera. Tizio, proprietario di un appartamento sito al quinto piano di un condominio, installa nel suo alloggio un impianto di riscaldamento autonomo, contro il volere degli altri condomini, i quali intendono proseguire a gestire tale servizio in forma centralizzata. Di qui il sorgere di una lite. Quale sarà in proposito la decisione del giudice? Tizio può installare il proprio impianto, ma dovrà continuare a contribuire alle spese di manutenzione degli impianti comuni. In quale ipotesi è ammissibile la divisione delle parti comuni di un condominio? Solo se la divisione possa farsi senza rendere più incomodo l’uso della cosa a ciascun condominio.
Che accade allorquando il singolo condominio abbia fatto spese, per le cosi comuni, senza l’autorizzazione dell’amministratore o dell’assemblea? Il rimborso è ammesso soltanto per le spese urgenti. Il possesso Salvatore cede a Renato l’usufrutto di una casa di cui egli è proprietario. A chi spetta il possesso del bene? Salvatore possiede la casa in via mediata a titolo di proprietà, Renato direttamente a titolo di usufrutto. In quale delle seguenti ipotesi si è di fronte a un costituto possessorio? Nel caso in cui A alieni la cosa a B e la trattenga materialmente come detentore. L’affermazione secondo cui “si presume che chi possiede la cosa la possieda a titolo di proprietà” è falsa. In quali casi il detentore è presunto possessore? Tendenzialmente sempre. In quali casi si può sostenere che, al fine di provare il proprio titolo di proprietà, sarà sufficiente all’attore dimostrare l’elemento del proprio possesso (corpus e animus), scattando sulla base di quel dato una presunzione legale (di sussistenza del diritto)? Mai. Quali presunzioni, fra le seguenti, operano in materia di possesso? Presunzione di possesso intermedio/presunzione di possesso di buona fede. Il possesso attuale fa presumere il possesso anteriore solo se il possessore abbia un titolo a fondamento del suo possesso. Può qualificarsi come “atto compiuto con l’altrui tolleranza”, ai fini dell’art.1144 c.c. un atto che incida in misura minima, e in modo saltuario e transitorio, sul godimento della cosa. Il possesso continua nell’erede con effetto dall’apertura della successione. Ha il possessore diritto al rimborso delle spese effettuate per la produzione dei frutti? Si, ma soltanto se si tratti di frutti indebitamente percepiti. Il possessore può ritenere la cosa fino a che non gli siano corrisposte le indennità dovute? Soltanto se si tratta di possessore di buona fede. Quali, fra i seguenti titoli, nel rapporto con il soggetto non proprietario, risulteranno suscettibili di trasferire (a colui al quale la cosa è stata consegnata) la proprietà ex art. 1153 c.c.? Donazione/contratto di compravendita annullabile. A vende, con un contratto annullabile, a B un’automobile, e gliela consegna. L’automobile viene poi prestata a C, amico di B. C usa la vettura per svolgere il proprio lavoro. Qual è la posizione di B, e quale quella di C, rispetto al bene in questione? B è possessore indiretto e C è detentore. Aristide è (nudo) proprietario di un computer, mentre Bertrando ha l’usufrutto di quel bene. Un certo giorno Claudio ruba il computer e lo vende a Demetrio; quest’ultimo, convinto che Claudio sia proprietario del computer, ottiene la consegna del bene. A quel punto, potrà Bertrando (pretendere di) continuare a esercitare l’usufrutto sul computer? No, purché Demetrio ignorasse l’esistenza di tale diritto ed esso non sia stato menzionato nel titolo. Colui il quale acquista una cosa mobile ignorando l’esistenza su di essa di diritti reali minori, ne acquista la proprietà libera da diritti altrui? Vero/vero, ma soltanto se acquista “a non dominio”. A acquista un libro antico da B. A sa che la cosa è di provenienza illegittima (sa, in particolare, trattarsi di un libro rubato da C nella biblioteca di un convento). E’ convinto però che, in un momento successivo al furto, B sia divenuto proprietario del bene, convinto in particolare che, nella fattispecie intercorrente tra C e B, fossero presenti tutti gli estremi dell’art. 1153 c.c. . A potrà acquistare il bene? A potrà acquistare il libro soltanto secondo le regole ordinarie (cioè se B sia, effettivamente, diventato proprietario del bene). B spossessa di un frac A, e subito dopo regala il vestito a C, il quale lo aliena successivamente a D. In favore di C esistevano, nel momento in cui B gli ha regalato il frac, sia l’elemento della consegna sia quello della buona fede. Potrà D, ove a conoscenza dello spossessamento iniziale, diventare proprietario del frac? Si, anche indipendentemente dalla consegna del frac. Ai fini dell’usucapione il possesso deve avere determinati requisiti. Quali? Possesso continuo/possesso pacifico/possesso pubblico/possesso ininterrotto. Ai fini dell’usucapione, che accade se il possesso di “buona” fede si trasforma, a un certo punto, in possesso di “mala” fede? Il termine dell’usucapione rimane invariato. Alfredo vanta un diritto di usufrutto sul fondo di Bernardo. Il 1° gennaio 1980, Alfredo si oppone contro il diritto del proprietario. Un anno dopo Alfredo abbandona il fondo, e il mese successivo (1° febbraio 1981) Candido s’impossessa del fondo stesso. In che data Candido potrà usucapire la proprietà del fondo? Il 1° febbraio del 2001. Terenzio regala a Filippo una preziosissima statuetta in avorio (appartenente a Ladislao). Il contratto di donazione è nullo tuttavia per mancanza di forma. Filippo ottiene la consegna dell’oggetto, ignorando che il vero proprietario dello stesso non è, in realtà, Terenzio. In che momento potrà Filippo diventare proprietario del bene? Dopo dieci anni. Tizio aliena gratuitamente a Caio (che è in malafede) un maglione appartenente a Sempronio: e glielo consegna. Può Caio diventare proprietario del maglione? Si, dopo vent’anni. Qual è il termine previsto per l’usucapione di un bene mobile iscritto in pubblici registri, nell’ipotesi in cui l’acquisto del bene, dal non proprietario, sia avvenuto in buona fede? Tre anni se esiste un titolo idoneo debitamente trascritto; dieci anni in mancanza del titolo.
Amelia possiede un certo bene a titolo di usufrutto. Un bel giorno essa effettua “opposizione” contro il diritto del proprietario, opposizione che determina il mutamento del titolo del (suo) possesso. In tale ipotesi ha luogo l’interversione del possesso. In quale fra i seguenti casi ha luogo l’interversione del 8titolo del) possesso? A, che possedeva a titolo di usufrutto un certo bene, si oppone contro il diritto del proprietario. Da 10 anni Gustavo è possessore (in mala fede) di un bene immobile. L’undicesimo anno accade che egli venga spogliato del possesso. Quale effetto produrrà tale spoglio ai fini dell’usucapione? Affinché l’interruzione si consideri come non avvenuta, occorre che Gustavo proponga l’azione di reintegrazione. L’usufruttuario dispone delle azioni possessorie? Vero. Può il titolare di una servitù esercitare le azioni possessorie? Vero. Con riguardo alla possibilità di esercitare l’azione di reintegrazione, lo spoglio va qualificato come “violento” allorché abbia luogo contro la volontà dello spogliato. Il possessore illegittimo può esercitare le azioni possessorie anche nei confronti del proprietario? Vero. Può il possessore di un bene demaniale avvalersi della tutela possessoria? Si, ma non nei confronti della p.a. L’azione di reintegrazione può essere esercitata oltre che da qualsiasi possessore, dal detentore, che non sia tale per ragioni di servizio o di ospitalità. Alfonso ha stipulato con Norberto un contratto di locazione di un appartamento al mare. Dopo aver pagato il canone relativo alla prima mensilità, Alfonso non effettua il pagamento relativo alla mensilità successiva; Norberto allora, approfittando di una breve assenza di Alfonso, cambia la serratura dell’appartamento, impedendo così l’accesso al proprio inquilino. Potrà Alfonso, a quel punto, esercitare nei confronti di Norberto l’azione di reintegrazione? Vero. La reintegrazione si può domandare anche contro colui che ha acquistato dall’autore dello spoglio? Si, ma soltanto se l’acquirente era a conoscenza dello spoglio. Può il possessore agire per danni contro colui il quale abbia attuato una molestia nei suoi confronti? Si, ma soltanto il possessore di buona fede. Quali azioni, fra le seguenti, non possono essere esercitate dal possessore che non sia, altresì, proprietario? Azione di rivendicazione/azione negatoria. Quali, fra i seguenti soggetti, non possono esperire le azioni di nunciazione? Detentore/titolare di un diritto di pegno. Gelindo è proprietario del fondo “Uliveto”, che confina con il fondo “Le betulle”, di proprietà di Ruggero. Il 1° giugno Ruggero dà inizio, sul proprio fondo, ai lavori di riporto di una grande quantità di terreno. I lavori si concludono il mese successivo. A questo punto Gelindo si rende conto che tale riporto di terreno minaccia di franare sul proprio fondo. Potrà egli agire con l’azione di denunzia di nuova opera? No, tale azione non è esperibile quando l’opera è già terminata. Albino è usufruttuario di una piccola serra. Un giorno si accorge con preoccupazione che una quercia di un campo vicino, di proprietà di Enrico, appare pericolante, e minaccia di crollare sopra la sua costruzione floreale. Quale azione potrà esperire Albino, per ovviare a tale pericolo? Azione di danno temuto. Le obbligazioni Il requisito della patrimonialità dell’obbligazione sussiste soltanto ove la prestazione abbia un valore di scambio obiettivamente accertabile/in tutti i casi in cui le parti abbiano attribuito valore patrimoniale alla prestazione. Quale, fra le seguenti obbligazioni, è classificabile come obbligazione di mezzi? La prestazione del medico/la prestazione dell’avvocato. In quale figura, tra quelle sotto indicate, sono ravvisabili i tratti della c.d. “obbligazione negativa”? Patto di non concorrenza. Che cos’ è un’obbligazione reale? Un’obbligazione posta a carico di un soggetto in quanto proprietario o titolare di altro diritto reale su una certa cosa. Filippo è titolare di un’azienda vinicola produttrice di “Tocai”. Michele acquista 20 ettolitri del vino prodotto dalle vigne di Filippo: ed è in attesa della consegna. Filippo sarà tenuto, sotto il profilo qualitativo, a fornire vino di qualità media, riferita al vino Tocai prodotto da Filippo. Quale fra le seguenti figure è classificabile come “adempimento del terzo”? Un soggetto esegue l’obbligazione altrui in nome proprio, al di fuori dall’esercizio di un’autorizzazione negoziale in tal senso, o dall’esercizio di un ufficio. Il creditore può rifiutare un adempimento parziale? Vero, anche se la prestazione è divisibile. Selenio, imprenditore edile, acquista da Lamberto una partita di cemento. La merce è pagata immediatamente; il termine di consegna viene invece differito di un mese, per dar modo a Selenio di sgomberare il proprio magazzino, onde collocarvi la merce. Accade però che il magazzino, per una serie di circostanze, venga sgomberato nel giro di 15 giorni. A quel punto, potrà Selenio chiedere a Lamberto la consegna immediata della merce? Si, purché risulti che il termine era stato stabilito esclusivamente a favore dell’acquirente. Il debitore il quale abbia pagato anticipatamente (prima della scadenza del termine) può sempre ripetere? Falso, non può mai ripetere/può ripetere se prova di essere stato ingannato dal creditore. L’adempimento effettuato a favore della persona che è stata indicata dal creditore, libera il debitore? Vero.
Il debitore il quale esegua il pagamento nelle mani del c.d. creditore apparente, di colui che appare cioè legittimato a ricevere il pagamento stesso in base a circostanze univoche, è liberato? Soltanto se il debitore prova la propria buona fede. La regola secondo cui il creditore incapace è, per ciò stesso, privo di legittimazione a ricevere il pagamento, si applica soltanto nelle ipotesi di incapacità legale/per qualsiasi tipo di incapacità. Alessia ha dato al marito Giovanni i soldi per saldare un debito familiare con il macellaio. Giovanni si reca al bar e, dopo essersi ubriacato, usa i soldi per saldare un proprio debito con il barista. A questo punto il barista potrà tenersi il denaro. Può il debitore impugnare il pagamento (ch’egli abbia) eseguito con cose altrui? Può impugnarlo soltanto ove offra di eseguire con cose sue. Qualora il debitore abbia più debiti della medesima specie verso il creditore, secondo quale ordine progressivo andranno applicati i criteri, qui di sotto elencati, di imputazione del pagamento? Secondo la scelta operata dal debitore-imputazione al debito scaduto-imputazione al debito meno garantito-imputazione al debito più oneroso per il debitore-imputazione al debito più antico-in misura proporzionale rispetto ai vari debiti. Può la surrogazione aver luogo per volontà del creditore? Si, in ogni caso. Giorgio deve a Francesco 5.000.000 di lire. E’ in condizione però di saldare, momentaneamente, una quota di soli 3.000.000. Francesco rifiuta il pagamento parziale e cita senz’altro in giudizio Giorgio. Il processo si conclude con la condanna di quest’ultimo al pagamento dei 5.000.000, più gli interessi maturati nel frattempo. A quel punto, Giorgio si rifiuta di versare gli interessi maturati sui 3.000.000 che egli aveva offerto in pagamento un anno prima: e invoca, a tal fine, le norme sulla mora del creditore. Come andrà a finire? Giorgio dovrà versare l’intera somma: la mora del creditore non opera se l’offerta non è completa. La S.p.a. Kappa, operante nel settore alimentare, conclude con l’impresa Zeta un contratto relativo alla compravendita di 200 confezioni del colorante per alimenti “Alfa”. Alla scadenza convenuta la merce non viene consegnata. In quale, fra i seguenti casi, il debitore sarà sollevato da qualsiasi responsabilità? Un provvedimento legislativo ha vietato la commercializzazione del colorante Alfa. In quale, fra le seguenti ipotesi, la costituzione in mora del debitore avviene automaticamente? Quando il debito deriva da fatto illecito. Ernesto è debitore di una certa prestazione nei confronti di Filippo. Succede poi che la prestazione diventi impossibile per causa non imputabile a Ernesto. Può capitare, in un caso simile, che il nostro debitore si trovi ugualmente chiamato a risarcire il danno? Il debitore potrà essere ritenuto responsabile soltanto se l’impossibilità sopravviene durante la mora. Franco, comodatario di un raro clavicembalo, si è impegnato per iscritto a restituire lo strumento al comodante Giuseppe “entro la mattinata del 10 agosto”. Per la serata del 10 agosto Giuseppe ha, infatti, in programma un concerto da camera, concerto destinato ad aver luogo in una sala del castello di Giuseppe: ed è il castello, appunto, il luogo che le parti hanno previsto per la restituzione. Franco dimentica però la scadenza. E nel pomeriggio del 10 agosto il clavicembalo, che si trova ancora a casa di Franco, si incendia. Quello stesso pomeriggio un violento terremoto distrugge, dalle fondamenta, il castello di Giuseppe. Che accadrà agli effetti della responsabilità contrattuale? Franco è liberato da ogni obbligo risarcitorio. Le disposizioni sulla mora del debitore si applicano a tutti i tipi di obbligazione? Falso, non si applicano alle obbligazioni di non fare. Il debitore deve risarcire al creditore, in caso di inadempimento, tanto il danno emergente quanto il lucro cessante? L’uno e l’altro, ma entrambi solo se conseguenza immediata e diretta dell’inadempimento. In un momento di accentuata liquidità, Aldo (che di mestiere fa il costruttore edile) concede al suo ex-compagno di scuola Bruno un prestito di cento milioni; la misura degli interessi non viene convenuta fra i due. Alla scadenza fissata per la restituzione, Bruno non restituisce nulla. A partire da quel momento Bruno sarà tenuto a versare ad Aldo gli interessi legali e l’eventuale maggior danno. Brighella è un piccolo commerciante veneziano di pistacchi. Per il suo banchetto ambulante a Rialto, egli, a differenza di quanto fanno i suoi diretti concorrenti della zone (che comprano sempre da produttori sudamericani), si fornisce annualmente dal produttore siciliano Turiddu. Nel 1994 Brighella e Turiddu, come ogni anno, stipulano un contratto di compravendita, la cui esecuzione è destinata ad avvenire nella primavera del 1995: una tonnellata di pistacchi, un milione al quintale, totale dieci milioni di costo. Brighella sa di poter rivendere la merce ai suoi clienti veneziani, ricavando (come sempre in passato) il doppio di quanto ha speso, ossia guadagnando un milione per ogni quintale: totale dieci milioni. Nell’autunno del 1994 accade che guerriglie e moti rivoluzionari sconvolgano il Sudamerica, facendo lievitare il prezzo mondiale dei pistacchi. All’inizio del 1995, nei banchetti veneziani di Rialto i pistacchi si vendono perciò a trentamila lire il chilo (cioè a tre milioni al quintale). Brighella aspetta impaziente le consegne della Sicilia; sa di poter guadagnare, quell’anno, ventimila lire per ogni chilo di pistacchi, ossia altri dieci milioni (imprevisti) oltre ai consueti dieci milioni di guadagno. I pistacchi però non arrivano. Dopo vari solleciti a vuoto, Brighella cita allora Turiddu per ottenere il risarcimento del danno. Quale somma potrà chiedergli? Dieci milioni se Turiddu è in colpa, venti se è in dolo. Edgar, proprietario e gestore della mega-discoteca “Fever”, si è accordato con il gruppo “Rap padano” (musicisti dotati, ma noti anche per gli alti e bassi di pubblico che le loro esibizioni registrano) per un concerto che il gruppo dovrà tenere nel locale il 30 luglio successivo. Qualche giorno prima di questa data, il gruppo fa sapere a Edgar di aver cambiato idea e di non voler più tenere il concerto. Nessun dato sicuro vi è sull’esito che avrebbe dato la vendita dei biglietti; Edgar cita,
comunque, il gruppo per ottenere il risarcimento del danno. Che cosa deciderà il giudice? Il giudice valuterà il danno equitativamente. Il creditore ha l’onere di attivarsi onde mitigare le conseguenze pregiudizievoli dell’inadempimento; per tutte le ripercussioni dannose che un diligente attivarsi (del creditore) sarebbe valso a evitare, il debitore non sarà responsabile. Sono vere o false queste affermazioni? Vere. Il debitore risponde (verso il creditore) per il fatto degli “ausiliari”, ossia di coloro della cui opera egli si avvalga per adempiere la propria obbligazione? Vero. Il signor Rossi si è impegnato a effettuare i lavori per il rinnovo del bagno di casa Lindi. Dopo aver effettuato i lavori d’idraulica e muratura, egli affida al signor Bianchi, elettricista di sua fiducia, la messa in opera dell’impianto elettrico. Al momento del collaudo, il signor Lindi scopre però, con disappunto, che tutte le prese elettriche sono in corto circuito. Si rivolge perciò al signor Rossi lamentando l’inadempimento. Che accadrà? Il signor Lindi potrà agire verso il signor Rossi, il quale si rivarrà poi sul signor Bianchi. Le clausole di esonero dalla responsabilità contrattuale sono valide in tutti i casi? Sono ammesse soltanto in relazione alla responsabilità derivante da colpa lieve, sempre che il fatto non costituisca violazione di obblighi derivanti da norme di ordine pubblico. Quali, fra i seguenti modi di estinzione dell’obbligazione, rivestono carattere “satisfattivo” per il creditore? Dazione in pagamento/compensazione. La novazione è annullabile nell’ipotesi in cui l’obbligazione originaria derivi da un titolo annullabile? La novazione è valida se il debitore ha assunto il nuovo debito sapendo dell’annullabilità originaria. A quali condizioni opera la remissione del debito? E’ necessario che la dichiarazione raggiunga il debitore e che quest’ultimo non rinunzi alla remissione. Nell’ipotesi in cui abbia avuto luogo la cessione del credito, potrà il debitore ceduto, il quale abbia accettato la cessione, opporre in compensazione al cessionario i propri crediti verso il cedente? No, in nessun caso. Che accade allorché, nella stessa persona, si riuniscono la qualità di debitore e quella di fideiussore? L’obbligo fideiussorio si estingue, a meno che permanga un interesse del creditore a tale garanzia. La cedibilità del credito può venir esclusa in via negoziale? Vero, ma il patto è opponibile al cessionario soltanto se egli lo conosceva al tempo della cessione. Tiberio vanta un credito di 20 milioni nei confronti di Gino: e si tratta di un credito garantito da ipoteca. Tiberio cede, a un certo punto, tale credito a Lino. Dell’ipoteca che accadrà? L’ipoteca si trasferisce al momento in cui ha luogo l’annotazione della trasmissione del credito in margine all’iscrizione ipotecaria. Arnolfo cede a Berardo il credito che egli vanta nei confronti di Springolo. Springolo, laddove paghi ad Arnolfo, sarà liberato dal proprio debito? E’ liberato, a meno che il cessionario provi che il debitore era a conoscenza della cessione. In caso di cessione del medesimo credito, che sia avvenuta, da parte del cedente, nei confronti di più cessionari prevarrà la cessione notificata per prima al debitore, o quella per prima da questi accettata con data certa, anche se posteriore. Sandro cede a Renato un credito di 10 milioni (che egli vanta nei confronti di Tullio, in relazione a un contratto stipulato con quest’ultimo); e fra cedente e cessionario viene pattuito che Sandro non sarà tenuto a garantire l’esistenza del credito, al momento della cessione. Successivamente il contratto stipulato da Sandro e Tullio viene annullato, in quanto si rivela viziato da dolo da parte di Sandro. Di conseguenza, il credito di 10 milioni si estingue. Dovrà Sandro rispondere nei confronti di Renato? Si, perché, anche quando la garanzia è pattiziamente esclusa, il cedente resta sempre obbligato per fatto proprio. Nell’ipotesi in cui il cedente assuma la garanzia della solvenza del debitore, il cessionario può avvalersi di tale garanzia a partire dal momento in cui abbia, infruttuosamente, richiesto il pagamento al debitore ceduto? Soltanto nel caso in cui le parti abbiano escluso l’onere della preventiva escussione. Quale formulazione, fra le seguenti, corrisponde alla figura dell’espromissione? Il terzo, senza delegazione del debitore, ne assume verso il creditore il debito. Nella delegazione pura, il delegato può opporre al delegatario le eccezioni relative al rapporto di provvista, ma soltanto se risulti nullo il rapporto di valuta. Nel caso di accollo cumulativo, può il creditore richiedere il pagamento direttamente al debitore originario? Soltanto se egli non ha aderito all’accollo. Quali, fra quelli sotto indicati, sono considerati debiti di valore? L’indennità dovuta al possessore, per i miglioramenti apportati alla cosa/l’indennità dovuta dall’assicuratore all’assicurato, nell’assicurazione contro i danni/la prestazione pecuniaria a titolo di ingiustificato arricchimento. Le parti possono stabilire che un credito liquido ed esigibile non produca interessi? Vero. Per “anatocismo” si intende la produzione di interessi sugli interessi già maturati. Alba e Bice pattuiscono, relativamente a un certo debito che Alba ha nei confronti di Bice, un tasso d’interesse superiore a quello legale. Il patto viene stipulato in forma orale. Un patto del genere è nullo, e Alba dovrà versare soltanto gli interessi legali. A fronte di un’obbligazione alternativa, relativamente alla quale la facoltà di scelta era stata riservata al creditore, avviene che entrambe le prestazioni divengano impossibili, per causa imputabile al debitore. Quali saranno le conseguenze? Il diritto di scelta del creditore potrà essere esercitato tra le due prestazioni di risarcimento del danno.
Nel caso di obbligazione solidale attiva, può il debitore scegliere liberamente il creditore nei cui confronti eseguire la prestazione? Si, purché uno dei creditori non lo abbia prevenuto con domanda giudiziale. In presenza di una prestazione dovuta da più condebitori, si applica la regola della solidarietà passiva? Si, a meno che non risulti diversamente dal titolo o dalla legge. I condebitori sono tenuti in solido a effettuare il rimborso nei confronti del debitore che ha pagato? Falso, a meno che non si tratti del rimborso da parte dei condebitori principali verso il condebitore in garanzia. Aldo, Berto e Claudio sono condebitori in solido nei confronti di Davide. Aldo stipula con Davide una novazione. A questo punto Berto e Claudio sono definitivamente liberati, salvo che la novazione sia limitata a uno solo dei debitori. La transazione fatta dal creditore con uno dei debitori in solido produce effetto anche nei confronti degli altri condebitori? Soltanto se i condebitori dichiarano di volerne profittare. Ottavio e Pompeo sono obbligati in solido per una certa prestazione. Avviene, poi, che la prestazione divenga impossibile per colpa di Ottavio. A quel punto Pompeo è tenuto a corrispondere il valore della prestazione dovuta. Gli atti con i quali il creditore interrompe la prescrizione contro uno dei debitori in solido hanno effetto anche riguardo agli altri condebitori? Vero. L’indivisibilità di un’obbligazione può derivare anche dal modo in cui l’obbligazione è stata considerata dalle parti contraenti. Il contratto in generale Nel disciplinare l’autonomia contrattuale, l’art. 1322 c.c. prevede che “le parti possono anche concludere contratti che non appartengano ai tipi aventi una disciplina particolare purché siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento giuridico”. Un contratto si definisce “plurilaterale” ogni volta che, nell’accordo, siano coinvolti più di due centri d’interesse. Un contratto suol definirsi di “carattere personale” allorché la considerazione dell’identità del contraente o delle sue qualità personali risulti, secondo una valutazione “tipico/generalizzata”, determinante del consenso. Oltre che ai contratti (veri e propri), le disposizioni di legge che regolano la materia dei contratti si applicano, in quanto compatibili, anche alle figure seguenti: atti unilaterali fra vivi aventi contenuto patrimoniale. Adelmo telefona a Bruno e gli propone l’acquisto di un mobile antico. Bruno accetta l’affare; e, sempre nel corso della telefonata, promette ad Adelmo l’invio di un acconto a stretto giro di posta. Il contratto sarà tecnicamente concluso nel momento in cui Adelmo e Bruno (subito dopo aver raggiunto l’accordo) riappendono la cornetta. A formula una proposta contrattuale nei confronti di B. Successivamente, prima che il contratto sia concluso, egli provvede a revocare tale proposta. Nel frattempo, però, B ha già intrapreso l’esecuzione del contratto. Dovrà A risarcire B, in relazione alle spese e alle perdite subite da quest’ultimo, per effetto dell’iniziata esecuzione del contratto? A deve risarcire B, purché quest’ultimo abbia intrapreso l’esecuzione del contratto in buona fede. La sopravvenuta incapacità legale del proponente non toglie efficacia alla proposta? Toglie efficacia soltanto se non si tratta di proposta irrevocabile, o di proposta fatta dall’imprenditore nell’esercizio dell’impresa. In quali casi il vincolo di prelazione è opponibile ai terzi? Soltanto in caso di prelazione legale. “Unilaterali” sono i contratti che si perfezionano senza (necessità di) specifica accettazione. Gli atti unilaterali producono effetto dal momento in cui pervengono a conoscenza della persona alla quale sono destinati. L’offerta al pubblico può sempre revocarsi, finché il contratto non sia concluso. Quale rilevanza hanno le “clausole d’uso” nella disciplina del contratto? Si intendono inserite nel contratto ove non risulti che non sono state volute dalle parti. Nel formulario di un certo contratto, predisposto a opera di un fornitore di servizi, compare a un certo punto una clausola in cui si prevede il riferimento alle “clausole d’uso”, quali sono praticate, abitualmente, nelle “contrattazioni del settore”. Una previsione del genere sarà valida in ogni caso. Quand’anche inserite tra le condizioni generali del contratto,e al di là del modo con cui vengano formalmente accettate (dal contraente “debole”), saranno da considerarsi nulle le clausole in cui si prevedano patti di inversione dell’onere della prova tali da rendere eccessivamente difficile l’esercizio del diritto. Giacomo, produttore di sedie a sdraio, conclude con Martina (venditrice al dettaglio) un contratto per la fornitura di 100 sedie. Nell’accordo figura inserita una clausola ove si vieta espressamente, a Martina, la vendita delle sedie agli stabilimenti balneari, settore per il quale Giacomo intende mantenere per se stesso l’esclusiva commerciale. Simile clausola è efficace solo se sottoscritta appositamente. Che accade qualora, tra le condizioni generali di contratto, figuri inserita una clausola di esonero dalla responsabilità per colpa grave? Non produce alcun effetto. La causa del contratto si considera “illecita” allorquando il contratto costituisca il mezzo per eludere l’applicazione di una norma imperativa. L’illiceità del motivo comporta la nullità del contratto allorché il motivo illecito sia stato determinante del consenso, e risulti comune a entrambe le parti.
A e B rimettono a C il compito di determinare la prestazione che forma oggetto del contratto (da essi stipulato). C trascura di procedere però a tale determinazione; e le parti non provvedono, d’altronde, a sostituirlo con un’altra persona. Come andrà a finire? La determinazione spetta al giudice, a meno che le parti non si fossero affidate al mero arbitrio del terzo. Per il contratto di locazione che riguardi beni immobili la forma scritta è prevista a pena di nullità? Vero, ove si tratti di immobili destinati ad uso abitativo. Il contratto per il quale il codice civile richiede la forma scritta ad substantiam può essere redatto per atto pubblico, scrittura privata, o mediante documento informatico con firma digitale. Possono le parti stabilire di adottare una determinata forma, per la futura conclusione di un contratto, stabilire, cioè, che il contratto stesso dovrà concludersi secondo questa o quella forma (più solenne rispetto a quella di cui la legge si accontenterebbe)? Si, purché il patto sia stipulato per iscritto. La condizione impossibile rende nullo il contratto soltanto se si tratti di condizione sospensiva. Tizio vende la propria casa a Sempronio; e fra i due, in una clausola apposita, viene pattuito che la cessione immobiliare inizierà a produrre effetti “…se, e quando, Tizio farà sapere di volere così”. Una compravendita così atteggiata è nulla. Gli atti di disposizione compiuti in pendenza della condizione sono validi, ma gli effetti restano subordinati alla stessa condizione. Le clausole contenute nelle condizioni generali di contratto debbono, nel dubbio, interpretarsi contro l’autore della clausola. Fra i sottoelencati criteri, applicabili ai fini dell’interpretazione del contratto, ve ne sono alcuni che non risultano menzionati espressamente, nelle disposizioni del c.c. Di quali criteri si tratta? Int. corrispondente all’interesse generale della collettività/int. secondo l’intenzione del buon padre di famiglia. Quali tra le figure seguenti costituiscono eccezioni al c.d. “principio consensualistico” (art. 1376 c.c.)? Vendita di cosa futura/vendita di cosa altrui. E’ un contratto reale a efficacia obbligatoria il comodato. E’ un contratto reale a efficacia reale il pegno. E’ un contratto consensuale a efficacia obbligatoria la locazione. Non è un contratto consensuale a effetti reali il deposito irregolare. Giuliano decide di acquistare, su un catalogo di vendite per la corrispondenza, un maglione di lana rossa. Invia perciò un buono d’ordine alla ditta Vestibene. In che momento egli diverrà proprietario del maglione? Quando il pacco viene consegnato alla posta. Il divieto di alienazione convenzionale (ossia il vincolo che si determina quando A vende a B un determinato bene, con la riserva che B non potrà successivamente rivendere quel bene a terzi) deve ritenersi, in linea di principio, valido? Tendenzialmente il divieto è valido. Ludovico stipula con Gilberto un patto; in esso, Ludovico promette che il suo socio, Tazio, venderà a Gilberto un certo appartamento. Tazio, interpellato in proposito, rifiuta però di concludere la compravendita. Che accadrà? Ludovico dovrà versare a Gilberto un indennizzo. Nel contratto d’opera fra Andrea e Natascia è prevista una clausola penale, a carico di quest’ultima. Accade poi che Natascia non esegua la prestazione stabilita. In quale ipotesi Andrea sarà ammesso a richiedere a Natascia un risarcimento superiore (nell’ammontare) alla penale pattuita? Soltanto ove le parti abbiano convenuto la risarcibilità del danno ulteriore. Ferdinando vende a Guglielmo 10 tonnellate di farina, da consegnarsi non oltre la fine del mese corrente; in caso di ritardi nella consegna, convengono i due, Ferdinando dovrà versare a titolo di sanzione una somma di 100.000 lire al giorno. Durante la fase della consegna si verifica, poi, un ritardo di dieci giorni. Ferdinando rifiuta però di versare la penale stabilita, accampando,e dimostrando presuntivamente, che Guglielmo non è stato danneggiato dal ritardo. Potrà Guglielmo ottenere ugualmente la (somma pattuita quale) penale? Si, in ogni caso. Con riguardo a un determinato contratto, A versa a B una somma a titolo di caparra “penitenziale”. Alla scadenza convenuta, B non effettua la propria prestazione. Che accade? B deve restituire ad A il doppio della caparra/A può anche pretendere da B l’esecuzione in forma specifica. Ai fini della validità del contratto concluso tramite rappresentante, è necessario che sussista la capacità di agire in capo al rappresentato. Federico, alla disperata ricerca di soldi, sottrae nottetempo al proprio fratello Glauco un quadro (opera giovanile di Jackson Pollock), e si rivolge riservatamente a Beatrice: proponendole di comprare il dipinto per la somma di 100 milioni. Beatrice è interessata all’affare: decide perciò di affidarsi all’amico Mauro per la conclusione formale, conferendo a quest’ultimo una procura all’acquisto. Lo scambio va in porto nel giro di pochi giorni. Subito dopo che la vendita è stata perfezionata, Federico provvede a consegnare la tela a Beatrice. Quest’ultima diventa proprietaria del dipinto? Si, purché Beatrice risulti aver creduto che Federico fosse il proprietario. Quale forma deve rivestire la procura, conferita, dal rappresentato, al fine di concludere un determinato contratto? Necessita la forma prescritta per il contratto che il rappresentante deve concludere. Il contratto che venga concluso, dal rappresentante, in “conflitto di interessi” con il rappresentato, può sempre venir annullato da quest’ultimo? Occorre che il conflitto (quand’anche non conosciuto) fosse riconoscibile dal terzo.
Alfredo, proprietario di una collezione d’arte di famiglia, ha urgente bisogno di soldi. Decide perciò di liberarsi dei quadri. Onde collocarli al meglio, si rivolge all’amico Filippo, famoso mercante d’arte, e gli conferisce una procura “generale” a vendere. Filippo comincia a piazzare i dipinti. Successivamente, Alfredo decide di conservare per se stesso una delle tele (ritratto di donna in oro, opera minore di Klimt). A tal fine comunica a Filippo, revocando parzialmente la procura, che quello specifico olio non è più in vendita. Qualche giorno più tardi, nell’assenza di Alfredo, Filippo vende ugualmente (a Rinaldo) il quadretto dorato di Klimt. Che valore avrà tale contratto? E’ efficace o inefficace? Efficace, a meno che Rinaldo non figuri essere stato a conoscenza della revoca. Colui che abbia contrattato come rappresentante senza averne i poteri (e conoscendo o dovendo conoscere tale difetto di poteri) sarà tenuto, una volta emerso che il contratto è inefficace, a risarcire il danno subito dal terzo? Risarcirà la controparte (nei limiti dell’interesse negativo) solo ove questa risulti aver confidato, senza colpa, nella validità del contratto. Venanzio presta un proprio volume istoriato (del 17° secolo) a Filippo; e, pochi giorni dopo, Filippo riceve una lettera in cui lo stesso Venanzio lo incarica di vendere il prezioso libro al miglior offerente. Filippo si attiva: e in breve tempo riesce a trovare un cliente, Ruperto, al quale (agendo in nome di Venanzio) aliena fruttuosamente l’opera. Dopo che il libro è stato consegnato a Ruperto, si scoprirà che la lettera contenente la procura è falsa; la firma in calce non era di Venanzio, quest’ultimo non ha mai avuto intenzione di vendere. Come andrà a finire? Ruperto deve restituire il libro. Esistono diversità di trattamento fra l’ipotesi di “mancanza” e quella di “eccesso” di potere, nell’ambito della disciplina della rappresentanza? In entrambi i casi l’atto è inefficacie. Stefania stipula con Ubaldo un contratto, riservandosi la facoltà di nominare, entro un mese, la persona che dovrà acquistare i diritti e assumere gli obblighi nascenti da quel contratto. Alla scadenza del termine convenuto, Stefania comunica a Ubaldo la nomina di Francesca; e tale comunicazione è accompagnata dall’accettazione di quest’ultima. Francesca diventa parte del contratto dal momento in cui il contratto fu stipulato. Nel contratto per persona da nominare, che cosa succede se la dichiarazione di nomina non è fatta, validamente, nel termine stabilito dalla legge o dalle parti? Il contratto produce i suoi effetti fra i contraenti originari. Francesco, che è un produttore di conserve alimentari, stipula con Fulvio, titolare di un supermercato, un contratto di vendita avente per oggetto uno stock di 1000 vasi di marmellata. Potrà, successivamente, Francesco cedere tale contratto a Filippo (anch’egli fabbricante di marmellate) ai fini dell’esecuzione del contratto? Si, purché il contratto non sia stato ancora eseguito e l’altra parte vi consenta. Qualora emerga che una delle parti, al momento di concludere il contratto, aveva manifestato la propria volontà sotto l’ombra di una “riserva mentale”, il contratto stesso sarà valido. Il contratto simulato è privo di effetto tra le parti. La simulazione può riguardare anche un negozio unilaterale? Vero, a patto che sussista un accordo (simulatorio) tra l’autore del negozio e il destinatario dell’atto. Secondo quanto prevede l’art. 1415 c.c., “la simulazione non può essere opposta ai terzi che in buona fede hanno acquistato diritti dal titolare apparente”. Orazio finge di vendere a Oreste una piccola scultura in bronzo (opera minore di Giacomo Manzù) che gli appartiene. Rinaldo, creditore di Oreste (simulato acquirente), decide a sua volta di procedere al pignoramento del bene, onde soddisfare il proprio credito. Potrà Romeo, creditore di Orazio (ossia del simulato alienante), venir preferito a Rinaldo, in sede di riparto del prezzo? Soltanto se il credito di Romeo è anteriore al contratto simulato. Mauro simula di vendere a Luigi la sua automobile: il (finto) contratto è stipulato per atto pubblico e viene, poi, regolarmente trascritto. Angelo, creditore di Mauro, riesce fortunosamente a entrare in possesso di una lettera nella quale Luigi, espressi verbis, riconosce che la vendita in questione è simulata. Potrà il creditore Angelo utilizzare quale mezzo di prova (della simulazione) tale lettera? Si, in ogni caso. Doriano è debitore, nei confronti di Filiberto, della somma di lire 70 milioni. Un giorno, onde sottrarsi all’eventualità di procedure esecutive, Doriano si rassegna a trasferire a Filiberto stesso la proprietà di un acquerello di Watteau. Trattasi di un’alienazione che avviene (non già simulatamente, bensì soltanto) “a scopo di garanzia”: l’intesa, in effetti, è che il creditore tratterà il quadro presso di sé, trattandolo con ogni cura, e lo restituirà poi a Doriano nel momento in cui il debito di 70 milioni verrà onorato. Qualche mese dopo, Doriano riesce finalmente a estinguere il suo debito; e a quel punto scopre però che Filiberto, in spregio all’intesa originaria, ha venduto il dipinto a Verardo. Potrà Doriano rivolgersi a Verardo, per ottenere la restituzione della tela? Soltanto se Verardo ha agito d’accordo con il fiduciario in danno al fiduciante. A, con un contratto nullo, aliena un proprio bene mobile a B, e glielo consegna, B, con un contratto parimenti nullo, aliena a sua volta quel certo bene a C, e glielo consegna. Che accade allorquando C si vede convenuto, da A, per la restituzione? C deve restituire ad A. A, interdetto per infermità di mente, vende a B un braccialetto d’oro. Simile contratto è annullabile in ogni caso. I contratti conclusi da un interdetto prima della sentenza di interdizione sono nulli? Si applica la disciplina dell’incapacità naturale. Si parla di annullabilità “assoluta” allorquando uno dei contraenti è interdetto legale. Tizio viene condannato (in contumacia) a scontare sette anni di reclusione. Poco prima di essere arrestato egli vende tutti i suoi beni a Caio. Tale contratto è annullabile, perché l’interdizione legale è automatica.
Bruno, ubriaco fradicio, acquista un ciclomotore. Passata la sbornia, egli fa istanza per l’annullamento del contratto. Potrà il venditore, a quel punto, difendersi affermando che il principi codicistici di tutela degli incapaci non si applicano a chi (come Bruno) si è posto, spontaneamente e consapevolmente, in una condizione “alcoolica” del genere? No, perché l’origine colposa o meno dell’incapacità (di intendere e volere) rileva esclusivamente ai fini della responsabilità extracontrattuale. L’errore, per condurre all’annullamento di un contratto, deve essere essenziale e “riconoscibile”. Riconoscibile da chi? Dalla controparte. L’errore di calcolo rende annullabile il contratto soltanto se si traduce in un errore sulla quantità, determinante del consenso. L’errore non essenziale (art. 1429 c.c.) è sempre irrilevante in ambito contrattuale? Vero, salvo il caso dell’errore di calcolo. La sanzione che è possibile evitare (attraverso l’iniziativa della parte interessata) mediante l’istituto della c.d. “rettifica” del contratto, è l’annullamento e/o la rescissione. Antonio vende un proprio appezzamento di terreno a Sabrina. Costei è ignara del fatto che la decisione di Antonio è stata determinata, in effetti, dalle gravi minacce esercitate su di lui da Cocainix, uno zio malavitoso, intenzionato a favorire segretamente la nipotina. Sei anni dopo il contratto, Cocainix muore in un regolamento di conti: e Antonio a quel punto, ormai tranquillizzato, chiede al giudice l’annullamento della compravendita. Che accadrà? Il contratto verrà annullato senz’altro. Il timore riverenziale, che abbia influenzato la volontà di uno dei contraenti, rende annullabile il contratto? Falso. Alla fiera del santo patrono, C acquista (per 50.000 lire) un orologio di marca Lobex, che il venditore magnifica a gran voce come “l’autentico cronografo delle star”. Tornato a casa, C si accorge ben presto di non aver affatto acquistato quell’orologio, della nota casa svizzera, del quale ha sentito occasionalmente parlare come di una rarità costosa e raffinata. Qual è la sorte di tale contratto? Il contratto è valido e, data la madornale credulità di C, non vi sono nemmeno conseguenze di ordine risarcitorio. Giovanna acquista un terreno che è privo di accesso alla via pubblica. Ella si reca allora da Maria, proprietaria di uno dei fondi confinanti, e la persuade a stipulare un contratto per la costituzione di una servitù prediale. Durante le trattative, Giovanna inganna però Maria, inducendola a credere che vincoli del genere non comportino in nessun caso l’obbligo di versare (a favore del titolare del fondo servente) indennità di sorta. E la concessione negoziale a favore di Giovanna avverrà, in effetti, a titolo gratuito. Successivamente Maria, accortasi della menzogna, chiede l’annullamento del contratto, con immediata cancellazione della servitù. Cosa farà il giudice? L’inganno ha soltanto influenzato le condizioni del contratto, che rimane in sé valido; Giovanna però risponderà dei danni. La prescrizione dell’azione di annullamento, nel caso di un contratto concluso d aun incapace naturale, decorre dal giorno in cui il contratto è stato stipulato. In data 1° dicembre 1995 Alfonso stipula, con Federico, una compravendita relativa a un olio di Braque. La volontà di Alfonso non è però libera: egli si è deciso a concludere l’affare solo perché il locatore dell’appartamento in cui Alfonso abita (suocero di Federico) l’ha minacciato, in caso di mancata stipulazione, di sfrattarlo alla prima occasione. Due anni dopo (il 1° dicembre 1997) il suocero di Federico muore per essere stato morso da un serpente. Il 1° ottobre 2002 Alfonso si rivolge al proprio avvocato, comunicandogli di voler far annullare la compravendita del quadro. Cosa risponderà il legale? L’azione va esercitata entro il 1° dicembre 2002. Tizio vende un proprio arazzo francese del ‘700 a Caio; il contratto è però viziato da dolo-raggiro (ordito da Caio). Tizio ottiene senza difficoltà l’annullamento del contratto: subito dopo viene a scoprire che Caio ha, nel frattempo, alienato il prezioso arazzo a Sempronio. A quali condizioni Sempronio sarà protetto dinanzi alla domanda restitutoria di Tizio? Ove in buona fede, S. è protetto anche indipendentemente dalla consegna, purché il suo acquisto sia avvenuto a titolo oneroso. L’azione di rescissione si prescrive in un anno dalla conclusione del contratto. A, in stato di bisogno, stipula un determinato contratto con B. sussistono i vari estremi di legge (oggettivi e soggettivi) per la rescindibilità del negozio. A trascura però di agire giudizialmente; e avviene che, due anni dopo la data del contratto, B chieda ad A l’adempimento della prestazione convenuta. Che accade? A deve adempiere. Il contratto rescindibile può (su iniziativa del legittimato all’impugnativa) venir convalidato? Falso. In quali dei seguenti casi è ammessa la convalida del contratto? C. annullabile per errore/c. annullabile per violenza. A e B stipulano una compravendita in relazione a un’automobile Honda Civic 1600 VTI. Più tardi B vende la vettura a C. Accade successivamente che il contratto tra A e B venga rescisso. C, di fronte alla domanda restitutoria di A, sarà tutelato? Si, salvi gli effetti della trascrizione della domanda di rescissione. Lionello e Pasquale stipulano una compravendita riguardante una partita di caffè. I due pattuiscono il versamento immediato del prezzo da parte di Pasquale; la consegna della merce viene invece fissata a 30 giorni. Passato un mese, Lionello risulta però inadempiente: sicché Pasquale, dopo una vana diffida, si rivolge in giustizia chiedendo la risoluzione del contratto (per inadempimento). Quale ulteriore azione, sulla base della concessa risoluzione, potrà esperire pasquale, onde ottenere la restituzione del prezzo pagato? L’a. di ripetizione dell’indebito. A e B hanno stipulato tra loro un contratto a prestazioni corrispettive. B si rende, però, inadempiente rispetto a quanto ha promesso; ed ecco A agire allora in giudizio, per chiedere la risoluzione del contratto. Una volta che la risoluzione sia
stata domandata, potrà B (tornare sui suoi passi e) adempiere tardivamente la propria obbligazione, chiedendo che A faccia altrettanto? No, B non può più adempiere. Clotilde acquista una lavatrice nuova dalla catena di negozi Splendor; quest’ultima promette di consegnare l’elettrodomestico entro la settimana. Passano venti giorni senza che l’adempimento abbia luogo. A quel punto, Clotilde decide di rivolgersi presso un’altra ditta, dove le hanno assicurato la consegna nel giro di poche ore. Come potrà Clotilde liberarsi dal vincolo contrattuale con la Splendor? Dovrà intimare alla Splendor l’adempimento entro un congruo termine, scaduto il quale il contratto dovrà ritenersi risolto. Sandro e Guglielmo hanno stipulato un contratto in cui è prevista una clausola risolutiva espressa. Che accade se l’obbligazione, quella relativamente a cui la clausola era stata specificamente pattuita, non viene poi eseguita? La risoluzione opera di diritto, se la parte interessata dichiara di volersi valere della clausola. La clausola risolutiva espressa opera per qualsiasi tipo di inadempimento, purché imputabile a colpa o dolo dell’obbligato. A e B stipulano tra loro un contratto. Per l’adempimento della prestazione di B, le parti provvedono a fissare un certo termine. Accade poi che B non esegua entro la data convenuta quanto promesso; e 15 giorni dopo invece, modificando il suo atteggiamento, egli si dichiara pronto ad adempiere. A quel punto, A eccepisce tuttavia l’avvenuta risoluzione. La conclusione è che il contratto in questione deve considerarsi risolto di diritto, purché il termine avesse carattere essenziale per il creditore A, in relazione alla natura della prestazione o al complesso del contratto. La risoluzione del contratto per inadempimento non pregiudica i diritti acquistati dai terzi? Vero. A compra un bene mobile da B, ma alla scadenza convenuta non versa il prezzo. Nel contratto, era stata inserita una clausola risolutiva espressa. A quel punto, B reclama la restituzione del bene. Scopre però con rammarico che, nel frattempo, A ha venduto il bene a C, il quale era a conoscenza del mancato adempimento di A. Potrà B chiedere a C la restituzione del bene? C è protetto in ogni caso. La rinuncia preventiva (fatta in sede di contratto) a sollevare per il futuro l’eccezione di inadempimento, è di per sé valida. Purché manifestata con le dovute forme, la clausola solve et repete è sempre intrinsecamente valida, a prescindere, cioè, da ogni considerazione riguardo alle ragioni (sostanziali) che sono alla base della domanda di ripetizione? Vero, purché non riguardi eccezioni di invalidità. A cosa serve, in concreto, il rimedio della risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta? A liberare dalla controprestazione il creditore della prestazione divenuta impossibile. Alex e Boris hanno stipulato tra loro un contratto d’opera 2artistico/bucolica”: esibizione di canto e ballo, del primo a favore del secondo. Accade poi che la prestazione di Alex divenga parzialmente impossibile (causa un serio infortunio al ginocchio, che permette al fantasista solamente di cantare). A quel punto, potrà Boris liberarsi del vincolo contrattuale? Boris può recedere dal contratto, ma solo qualora non abbia un interesse apprezzabile all’adempimento parziale. A vende la propria casa a B; e, tra le parti, viene convenuto che la consegna dell’immobile avrà luogo in un momento successivo (dopo che siano stati effettuati alcuni lavori di restauro). Prima che tale termine venga a scadenza, la casa brucia quasi interamente, per causa non imputabile ad A. Che accade? B deve ugualmente versare il prezzo convenuto. Il 25 febbraio 1994 Guglielmo acquista, da Sandro, la barca a vela di quest’ultimo. I due stabiliscono che l’effetto traslativo sarà differito al 1° giugno dello stesso anno. Durante il week-end di Pasqua, una violentissima mareggiata investe il porto turistico in cui la barca è ormeggiata, e la distrugge completamente. Quale sarà, a quel punto, la posizione di Guglielmo? Andrà egualmente corrisposto il prezzo a Sandro? G. dovrà ugualmente versare il prezzo pattuito. In quali, fra i seguenti casi, non trova applicazione il principio secondo il quale il compratore subisce il rischio del perimento fortuito della cosa (res perit domino) anche laddove la cosa non gli sia ancora stata consegnata? Quando il contratto è sottoposto a condizione sospensiva/quando la compravendita riguarda cose determinate solo nel genere, per le quali non sia avvenuta l’individuazione. In quale fra le seguenti ipotesi la risoluzione contrattuale non opera di diritto, ma necessita di una pronuncia giudiziale? Quando la prestazione di una delle parti è divenuta eccessivamente onerosa, per il verificarsi di avvenimenti straordinari e imprevedibili. Quali fra i seguenti rimedi appaiono preclusi alle parti, allorquando le stesse abbiano concluso, fra loro, un contratto aleatorio? Rescissione per lesione/risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta. X vende a Y un determinato bene mobile. Y conclude a sua volta, poco dopo, la compravendita di quel bene a favore di Z; senza procedere alla consegna della cosa. Supponendo allora che il vincolo tra X e Y venga a un certo punto meno, e che Z sia in buona fede quanto alla causa tecnica della caducazione, quale sarà, fra le sottoelencate ipotesi di scuola, quella in cui l’acquisto di Z rimane definitivamente pregiudicato (in seguito all’iniziativa recuperato ria promossa da X)? L’ipotesi in cui il contratto tra X e Y è annullato, per incapacità legale di X. In quali, fra i seguenti casi, sarà tutelato l’affidamento negoziale della controparte, la quale risulti aver confidato (senza “colpa”, o senza “colpa grave”) nella piena validità del vincolo contrattuale? Contr. concluso dal rappresentante cui è stata revocata la procura/contr. viziato da errore ostativo irriconoscibile. Nei contratti fra professionisti e consumatori, vengono considerate vessatorie le clausole che determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti ed obblighi derivanti dal contratto.
La responsabilità civile
A quale regime di responsabilità risulta assoggettata l’attività di chi effettua il trattamento di dati personali per mezzo di una banca dati? Art. 2050 c.c. Quando si parla di “funzione distributiva” della responsabilità civile, a che cosa ci si vuol riferire? Al fenomeno per cui (attraverso la traslazione, sui prezzi dei prodotti, dei costi sostenuti dall’imprenditore per riparare i danni) il carico risarcitorio si distribuisce sulla collettività dei consumatori. In quale delle fattispecie sottoelencate sono presenti, con sicura evidenza, i connotati della c.d. “pena privata”? Obbligo per il datore di lavoro, in caso di mancata reintegrazione nel posto di lavoro del rappresentante sindacale, il cui licenziamento sia dichiarato inefficace, di pagare una somma (pari all’importo della retribuzione dovuta al lavoratore) al “Fondo adeguamento pensioni”. Nell’ambito della causalità giuridica, uno dei criteri limitativi della responsabilità è rappresentato dal c.d. “scopo della norma violata”. Qual è il significato di tale espressione? Il danno non è risarcibile ove non sia realizzazione del rischio in considerazione del quale la condotta è considerata illecita. Esistono, in ambito extra-contrattuale, ipotesi nelle quali il fatto doloso del terzo non vale a “interrompere” il nesso di causalità, sicché l’autore dell’illecito (colposo) iniziale non potrà sfuggire all’obbligo risarcitorio? Si, e si tratta, ad esempio, delle ipotesi in cui l’illecito colposo consiste proprio nella violazione di obblighi di prevenzione dell’illecito doloso del terzo. Risulta che un certo evento dannoso è stato causato per un 50% dalla colpa di Tizio, e per il restante 50% da cause naturali. Tizio sarà tenuto a risarcire integralmente il danno? Dovrà risarcire il 100%. Può l’ “omissione” di un certo atto (idoneo a impedire il prodursi di un evento dannoso) essere giuridicamente illecita, e diventare, perciò, fonte di responsabilità? Si, ma soltanto qualora sia individuabile un preciso obbligo di agire (per impedire l’evento dannoso). La legittima difesa opera quale causa di giustificazione solamente nei casi di danno minacciato alla “persona”, propria (del danneggiante) oppure di altri soggetti, e non anche nei casi di minaccia alle “cose”? Falso, purché sussista una proporzione tra il bene messo in pericolo e il bene che viene leso per difendere il primo. Vincenzo si vede minacciato, da Luciano, con qualcosa che ha le esatte sembianze di una pistola automatica. Credendosi in grave pericolo, Vincenzo reagisce e ferisce gravemente il suo aggressore. Si scoprirà poi che la pistola, nelle mani di Luciano, era nient’altro che un’arma-giocattolo (perfetta imitazione di quel certo tipo di pistola, priva del regolamentare “tappo rosso”). Che accade, sotto il profilo risarcitorio? Vincenzo ha reagito sulla base di un’erronea, ma scusabile, supposizione di versare in legittima difesa (rispetto all’altrui aggressione, rivelatasi solo successivamente inesistente): egli non è dunque responsabile. Alfredo distrugge il bene di Roberto (ad es. una coperta) allo scopo di salvare il bene di Carlo (una poltroncina) da un pericolo (un incendio) che non era altrimenti fronteggiabile. Agli effetti aquiliani che accade? Alfredo è responsabile nei confronti di Roberto secondo i principi generali. Gennaro si trova alla guida della sua automobile e (allo scopo di evitare l’urto frontale con un veicolo, guidato da Salvatore, che ha invaso all’improvviso la sua corsia) è costretto a sterzare bruscamente. Egli finisce così per danneggiare una vettura in sosta, di proprietà di Tonino. Onde ottenere il ristoro del danno subito dalla propria automobile, Tonino dovrà rivolgersi a Salvatore, dal quale può ottenere il ristoro del danno, o, in alternativa, a Gennaro, il quale potrà essere tenuto a corrispondere un’indennità, rimessa all’equo apprezzamento del giudice. Romeo è in sella alla sua bicicletta quando dinanzi gli si para, all’improvviso, un motociclista che procede contromano e ad alta velocità. Onde evitare lo scontro Romeo si getta, repentinamente, sul marciapiede, finendo così per investire Giulietta, e per provocarle la frattura del dito mignolo della mano sinistra. Il giorno seguente Romeo va a trovare la donna e le ripaga il vestito, irrimediabilmente rovinato a causa dell’incidente. Rintracciato il motociclista, Giuliano lo cita in giudizio. Da costui essa otterrà il risarcimento dei soli danni connessi alla frattura del dito. Risponde delle conseguenze del fatto dannoso che, al momento in cui lo ha commesso, aveva la capacità di intendere e di volere. Andrea, interdetto giudiziale (per una grave forma di schizofrenia), tira un sasso a casaccio e colpisce Maria, la quale lo cita poi in giudizio per danni. Sarà Andrea tenuto a risarcire tale danno? Andrea dovrà pagare l’intero danno ove emerga che, al di là del suo stato, egli sapeva benissimo ciò che faceva. Allorquando un soggetto minore di età compie un fatto illecito, del danno risponde il minore capace di intendere e di volere e i genitori, oppure (se si tratta di un soggetto incapace) soltanto il sorvegliante. Aristide, dipendente dell’officina di Giorgio, si reca a ballare il sabato sera, servendosi (per il tragitto verso la discoteca) della SAAB 9000 del sig. Rossi, autovettura che quest’ultimo aveva affidato all’officina il giorno prima, per una riparazione. A causa di una manovra avventata di Aristide, la vetutra finisce contro un albero. A chi potrà venir chiesto, dal sig. Rossi, il risarcimento del danno? R. può chiedere il risarcimento a entrambi, ma il costo graverà alla fine su Aristide. E’ configurabile una responsabilità ex art. 2049 c.c. (responsabilità dei padroni e committenti) a carico del mandante, per gli atti illeciti compiuti dal mandatario? Si, purché si tratti (di mandato con rappresentanza, o) di atti comunque riconducibili alla volontà del mandante. Potrà la vittima di un atto illecito, commesso da un dipendente pubblico, citare in giudizio per il risarcimento anche lo Stato, o comunque l’ente territoriale (Regione, Comune, Provincia) del cui “organico” l’autore del torto faccia parte? Si, ma di regola la responsabilità dell’ente viene esclusa per gli illeciti dolosi del funzionario.
Mentre è alla guida di un’auto di servizio, un carabiniere si lascia distrarre dai movimenti, alquanto sospetti, di una persona sul marciapiede: finisce, così, per tamponare la vettura che lo precede. A quale sorte andrà incontro la richiesta di risarcimento avanzata, dall’automobilista tamponato, nei confronti del competente Ministero? Il risarcimento verrà concesso senz’altro, secondo le regole ordinarie della responsabilità per la circolazione dei veicoli. Viene considerata attività pericolosa ex art. 2050 c.c. qualsiasi genere di attività che, per sua natura o per quella dei mezzi adoperati, comporti un rilevante pericolo di danno. Enrico gestisce una fabbrica di fuochi artificiali. Un giorno, durante la lavorazione, si verifica uno scoppio, che danneggia il capannone della vicina impresa Delta. Per liberarsi della responsabilità, Enrico deve provare di aver adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno. Nel garage di Umberto si sviluppa all’improvviso un incendio; le fiamme si propagano al box di Francesco, distruggendo completamente l’automobile che quest’ultimo aveva appena comprato. A quale titolo Umberto dovrà rispondere dei danni subiti dal vicino? In quanto custode di una cosa che ha cagionato danno. Il conduttore di un immobile è responsabile, ex art. 2053 c.c., nell’ipotesi di rovina dell’edificio? No, in nessun caso. Dovendo acquistare il giornale, Dino lascia per qualche minuto la propria automobile aperta e con le chiavi inserite nel cruscotto. Filippo ne approfitta per impadronirsi della vettura e, pochi metri più avanti, investe un pedone. Dino sarà tenuto a rispondere per questo danno? Si. Risulta inoppugnabilmente che l’incidente stradale in cui è stato coinvolto il veicolo X dipende, in via esclusiva, da un vizio di costruzione del veicolo stesso. Chi dovrà rispondere del danno? Rispondono proprietario, conducente e fabbricante. Il danno ambientale prodottosi in una certa vallata, e quantificato, dal giudice, per un importo pari a 10 miliardi di lire, risulta essere stato causato dal concorso fra il comportamento dell’impresa Alfa-Mountain (per il 40%) e il comportamento dell’impresa Beta-Valley (per il 60%). Potrà lo Stato rivolgersi a una sola delle due imprese, chiedendole di risarcire l’intero danno? No, in materia di illecito ambientale è prevista un’eccezione al principio della responsabilità solidale (che opera normalmente negli altri casi di responsabilità aquiliana). In che modo dovrà ripartirsi il carico risarcitorio fra corresponsabili, allorché risulti che il danno è stato determinato dal concorso di due distinti eventi, e che tali eventi sono entrambi ascrivibili (rispettivamente, a Tizio e a Caio) a titolo di responsabilità oggettiva? Non potendosi far riferimento alla gravità della colpa, vale il criterio dell’entità delle conseguenze (della condotta dei corresponsabili). Dopo una partita di caccia Umberto, pulendo le armi, lascia partire inavvertitamente un colpo di fucile. Il proiettile si infila nella finestra della casa di Marco: infrange il vetro e, dopo aver colpito un televisore nuovo di zecca, rimbalza su un (antico) vaso di cristallo, frantumandolo in mille pezzi. Nel chiedere il risarcimento dei danni, Marco produce sia la fattura di riparazione del vetro (50.000 lire) sia lo scontrino d’acquisto del televisore; non è in grado però di provare, con esattezza, il valore del vaso. Cosa deciderà il giudice? Accorderà il risarcimento di tutto, valutando equitativamente il valore del vaso. Quale differenza intercorre fra l’ “apprezzamento equitativo” che è previsto in ipotesi come quelle degli artt. 2045 o 2047 c.c., e l’ “apprezzamento equitativo” di cui agli artt. 1226 o 2056, 2° co., c.c.? Nel primo caso, l’esigenza equitativa deriva dall’assenza di un vero e proprio responsabile; nel secondo, si tratta di ovviare a difficoltà insorte nella quantificazione del danno. La diminuzione del risarcimento, in seguito all’accertamento di un concorso colposo del danneggiato, può aver luogo anche nell’ipotesi in cui la vittima del danno sia un soggetto incapace? Si: la condotta dell’incapace non rileva ai fini della responsabilità verso l’esterno, ma può essere presa in considerazione per diminuire o escludere l’obbligo risarcitorio nei confronti dell’incapace stesso. Una delle seguenti formule, ciascuna corrispondente a un canone (effettivo) del nostro sistema risarcitorio, costituisce espressione del principio della c.d. “compensatio lucri cum damno”. Quale? Se il fatto illecito produce anche effetti positivi in capo alla vittima, il risarcimento verrà corrispondentemente decurtato. Quali regole si applicheranno qualora la vittima di un fatto illecito, oltre ad aver subito un danno, abbia altresì tratto un “vantaggio” da quel medesimo fatto? Si computerà il vantaggio al fine di ridurre il debito risarcitorio, ma occorre che l’illecito risulti essere la causa immediata, non già una mera condizione facilitante l’avveramento, del vantaggio. Nella determinazione dell’importo dell’obbligazione risarcitoria, a quale momento va riferita la liquidazione del danno? Al momento della sentenza. Che accade se, dopo il passaggio in giudicato della sentenza con cui Tizio si è visto assegnare, dal Tribunale, il risarcimento per il danno alla persona arrecatogli da Caio, Tizio stesso si accorge dell’esistenza di alcuni postumi (di ordine psicofisico) che non erano stati presi in considerazione dalla sentenza? Sarà possibile ottenere la riapertura del giudizio, limitatamente alle poste non conoscibili al momento della sentenza. In quali ipotesi, a fronte di un atto illecito, è ammissibile il risarcimento in forma specifica? Soltanto ove la reintegrazione risulti possibile e non sia eccessivamente onerosa per il danneggiante. Per quale categoria di eventi dannosi figura, in ogni caso, ammessa la risarcibilità “in forma specifica”, anche allorché tale forma riparatoria risultasse particolarmente gravosa (dal punto di vista economico) per colui che ha commesso l’illecito? Danno ambientale.
Mentre attraversa la strada, Giovanni, dipendente di Giuseppe, viene investito da un’autovettura condotta da Fabrizio. Per tre mesi, Giovanni non può andare a lavorare; egli continua però a percepire ugualmente la retribuzione da Giuseppe. Quali voci di danno verranno messe a carico di Fabrizio? Fabrizio risponderà nei confronti di Giovanni, per le spese mediche e per il danno alla salute, e nei confronti di Giuseppe, per le retribuzioni ed i contributi erogati a vuoto al proprio dipendente, nel periodo di assenza dal lavoro. Marco, mentre sta attraversando le zebre, viene investito da un automobilista pirata, il quale fugge subito dopo il sinistro, riuscendo a non essere identificato. Potrà Marco ottenere il risarcimento del danno? Si, e dovrà agire nei confronti dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni. Il possessore è ammesso ad esercitare, contro il terzo autore di uno spoglio o di una molestia (in relazione ai danni che il vittorioso esercizio delle azioni di reintegrazione o di manutenzione non valga a neutralizzare: ad esempio, danno corrispondente al mancato godimento della cosa, per il periodo in cui si è protratto lo spoglio), l’azione di responsabilità extracontrattuale? Vero, ma soltanto per il possessore di buona fede. Il detentore dispone, contro il terzo, dell’azione di responsabilità extracontrattuale? Vero, se si tratta del detentore qualificato. Sulla base di quali disposizioni di legge è risarcibile il danno “biologico”? Il danno biologico è risarcibile, oltre che ex art. 2043 c.c., anche ex artt. 2047-2054 c.c., e in generale secondo ogni norma sull’illecito. Nell’interpretazione che viene effettuata dalla giurisprudenza, il concetto di “danno non patrimoniale” di cui all’art. 2059 c.c. corrisponde a quello di danno morale. Il danno (che venga arrecato) all’ambiente è risarcibile? Si, ma unicamente allo Stato. A quale disciplina figura sottoposto, nell’ordinamento italiano, il danno arrecato dall’esercente di attività nucleari? Resp. oggettiva disciplinata da legge speciale. Guidando una robusta mountain bike nel centro pedonale, Tizio travolge e ferisce Caio in un serio incidente. Il giudice lo condanna al risarcimento del danno. Si scopre, poi, che Tizio non ha né beni suoi, né sostanze, né redditi di alcun genere. Emerge altresì che Tizio è maritato con una ricca signora. Potrà Caio ottenere quanto gli spetta? Caio potrà rivalersi sui beni appartenenti in comunione a Tizio e alla moglie, fino al valore corrispondente alla quota di Tizio. In conseguenza del fatto illecito di X (ginecologo che ha commesso un errore nel corso di un intervento chirurgico), la signora Y si trova nella condizione di non poter più intrattenere rapporti sessuali. Potrà Z, marito di Y, ottenere da X il risarcimento del danno corrispondente agli inconvenienti della castità (coniugale) forzata? Si, in parallelo con il danno alla salute, l’impedimento ai rapporti sessuali con il coniuge può essere fonte di danno risarcibile. Accade che l’ultimo spettacolo messo in scena da Marcovaldo, celebre attore di prosa, venga pesantemente stroncato da un famoso critico, in un articolo su un quotidiano a grande diffusione. Data la scarsa affluenza di pubblico, lo spettacolo finisce per venir cancellato dal tabellone dopo pochissime repliche. Attribuendo la colpa di tutto ciò al critico, Marcovaldo lo cita allora in giudizio, chiedendo il risarcimento del danno. Che accade? Difficilmente egli otterrà soddisfazione: dovrebbe infatti dimostrare, a tal fine, di essere stato vittima di un attacco volto solo a offendere e menomare in maniera gratuita la propria dignità. Laura chiede a Giustina di essere consigliata per quanto concerne la riparazione di una costosa pelliccia di lince. Giustina le fornisce l’indirizzo di un sarto che essa afferma essere specializzato nel trattare pellami. Si scoprirà in seguito che l’informazione era decisamente sbagliata; quel sarto è del tutto incompetente: dopo il suo intervento, il capo è ormai da gettare. Potrà Giustina venir chiamata a rispondere dei danni che laura ha subito, per aver confidato nell’esattezza di quella informazione? Giustina risponde soltanto in caso di dolo o colpa grave. Il dott. Matricoli, neo-laureato in giurisprudenza, intende festeggiare la sua laurea nel locale notturno del sig. Riminesi. Quest’ultimo si impegna (dietro corrispettivo) a concedergli le sale nel giorno settimanale di chiusura: fa inserire però, nel contratto, una clausola che lo solleva da ogni responsabilità per quanto potrà capitare durante la festa. Accade purtroppo che, nel corso della serata, uno degli ospiti si ferisca seriamente, a causa della caduta di parte dell’intonaco da un soffitto. Che accade? La vittima potrà agire sen’altro verso il proprietario del locale. Può la vittima di una denuncia penale (che si riveli in seguito) del tutto infondata ottenere, dall’autore della denuncia, il risarcimento del danno? Si, ma occorre che siano integrati gli estremi della calunnia. Mario deve (e l’ha riconosciuto anche in una lettera) 100.000.000 a Luigi: quest’ultimo non è disposto a concedere al suo debitore alcuna dilazione. Onde cercare di rinviare il più possibile il pagamento, Mario, una volta citato in giudizio, non riesce a far altro che sostenere, infondatamente, la falsità della propria firma, quale figura in calce al documento fatto valere da Luigi. Che accade? Il comportamento di Mario è non soltanto scorretto, ma addirittura illecito, in quanto rientra in una precisa ipotesi di responsabilità processuale. Colui che veda pregiudicata una (propria) situazione soggettiva configurantesi in termini di “interesse legittimo”, potrà chiedere il risarcimento alla pubblica amministrazione? Tendenzialmente no. Accade che la pubblica amministrazione (attraverso uno dei suoi uffici) neghi illegittimamente a Tizio la concessione a edificare sul proprio suolo. Avrà Tizio diritto al risarcimento del danno? No, la posizione del privato, rispetto al rilascio di concessione edilizia, corrisponde a un semplice interesse legittimo (la cui lesione non è idonea a far scattare l’obbligo risarcitorio della p.a.). Tizio, proprietario di un immobile, ottiene dal giudice l’ordine di sfratto nei confronti dell’inquilino moroso. Dopo sei anni, nonostante i ripetuti inviti, la forza pubblica non interviene per l’esecuzione dello sfratto. Potrà Tizio rivolgersi al
giudice, chiedendo che la pubblica amministrazione venga condannata al risarcimento del danno? Si, ma soltanto se il mancato intervento della forza pubblica non risulta giustificato da esigenze prioritarie di servizio. Un magistrato, qualora cagioni un danno nell’esercizio delle funzioni giudiziarie, sarà tenuto a risarcire direttamente la vittima? Soltanto se il fatto dannoso costituisce reato. In materia di incidenti stradali, l’azione risarcitoria si prescrive in due anni. Quali termini di prescrizione si applicano all’azione risarcitoria, nell’ipotesi in cui il danno sia derivato da un fatto che integra gli estremi del reato? Il termine di prescrizione del reato, ove ecceda i 5 anni. La tutela dei diritti Ad alcuni fra i soggetti sotto elencati la legge riconosce, nei confronti del rispettivo debitore, un “diritto di ritenzione” della cosa. Di quali soggetti e di quali crediti si tratta? Del possessore di buona fede, finché non gli siano state corrisposte dal proprietario le indennità dovute/dell’usufruttuario, il quale abbia eseguito le riparazioni poste a carico del proprietario/del coerede il quale abbia conferito, in seguito alla collazione, un bene immobile in natura (sino al rimborso delle spese sostenute e dei miglioramenti apportati). Un soggetto il quale sia tenuto, in maniera generica, a prestare una garanzia, è libero di scegliere se fornire una garanzia di tipo reale, piuttosto che una di tipo personale? Si, egli è pienamente libero di operare tale scelta. Per sottrarsi alle noiose ingerenze di alcuni familiari, Giuseppe finge di vendere la propria casa di villeggiatura all’amico Gianni. Quest’ultimo si presta alla finzione, in cambio della possibilità (che gli viene concessa) di utilizzare la casa per qualche tempo. All’insaputa di Giuseppe, Gianni provvede però a trascrivere l’atto di vendita. Successivamente Giuseppe chiede la restituzione dell’immobile. Gianni oppone però che, con l’avvenuta trascrizione, non è più possibile far valere la simulazione. Giuseppe agisce allora in giudizio contro di lui. Chi dei due ha ragione? Giuseppe, poiché la trascrizione ha soltanto effetti pubblicitari, e non vale a sanare i vizi del negozio. Il 20 giugno 1089 Agenore acquista da un’impresa edile (la quale sta ultimando un complesso edilizio di 30 palazzine) un appartamento in costruzione, appartamento che, si prevede, verrà ultimato due mesi dopo. Giunta tale data Agenore, il quale non ha, nel frattempo, provveduto a trascrivere il proprio acquisto, scopre che lo stesso appartamento (ormai completato) è già abitato da Barbara, dopo aver anch’essa comprato l’appartamento da quell’impresa, ha trascritto il proprio atto di acquisto recante la data del 20 agosto 1989. Agenore decide allora di agire verso Barbara per ottenere il rilascio dell’immobile. La sua iniziativa avrà successo? No, il contratto di Agenore rientra tra i contratti “che trasferiscono la proprietà di beni immobili”: Agenore era perciò tenuto a trascrivere il contratto, al fine di renderlo opponibile ai terzi. Violetta vende il proprio fondo “Pineta” dapprima a Berengario e successivamente, con un altro contratto, a Ludmilla. Né Berengario né Ludmilla provvedono a trascrivere il loro acquisto. Accade, poco dopo, che un terzo effettui una molestia di diritto, accampando di essere titolare di una servitù di passaggio su quel fondo. Chi, fra Berengario e Ludmilla, potrà esperire contro il terzo l’azione negatoria? Chi, fra Berengario e Ludmilla, ha contrattato per primo con atto avente data certa. In quali ipotesi occorrerà trascrivere la domanda diretta a ottenere l’esecuzione in forma specifica dell’obbligo di contrarre? Allorché la domanda miri alla costituzione di un contratto compreso tra gli atti soggetti a trascrizione, ex art. 2643 c.c. Che accade nel caso in cui i rappresentanti di persone incapaci trascurino di effettuare la trascrizione di atti riguardanti gli incapaci stessi? La mancanza della trascrizione può essere opposta all’incapace, il quale agirà eventualmente in regresso contro il rappresentante. Il notaio il quale ha ricevuto l’atto soggetto a trascrizione ha l’obbligo di curare che la trascrizione stessa venga eseguita? Vero. Il contratto di locazione finanziaria (leasing) che abbia per oggetto un computer deve essere trascritto, trascrizione destinata a compiersi nel registro dei beni mobili registrati? Falso. E’ valido il patto diretto a modificare la disciplina legale della trascrizione? No. In quali ipotesi la pubblicità immobiliare ha funzione (non già semplicemente dichiarativa, bensì) costitutiva? Nel caso di ipoteca, in quello di usucapione abbreviata, e nel sistema tavolare. I patti volti a modificare le regole relative all’onere della prova sono nulli? Vero, se riguardano diritti indisponibili, oppure se complicano eccessivamente a una parte l’esercizio dei suoi diritti. Di quali capitoli, fra quelli qui di seguito indicati, l’atto pubblico fa prova, fino a querela di falso? Della provenienza del documento dal pubblico ufficiale/del fatto che le parti abbiano effettivamente emesso le dichiarazioni riportate nell’atto/degli altri fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti. Grazie a una procura abilmente falsificata, A vende a B, con un atto pubblico, l’automobile appartenente a C. Che valore ha questo contratto? C può senz’altro rivendicare la cosa, essendo il contratto inefficace. Dafne prende in locazione un terreno di proprietà di Erode, per un periodo di 15 anni. Il contratto viene stipulato in forma di atto pubblico, davanti al notaio Fenone. Si scoprirà in seguito che quest’ultimo era un impostore, sostituitosi l vero notaio, il quale risultava assente per un periodo di vacanza. Che accadrà del contratto intercorso fra Dafne ed Erode? Il contratto resta valido: l’atto ha la stessa efficacia della scrittura privata. L’apposizione della firma, in calce a un documento, è requisito essenziale affiché lo stesso possa essere considerato quale scrittura privata? Si.
E’ possibile che la prova per la quale sia richiesta la forma scritta venga raggiunta attraverso l’esibizione di un documento informatico? Si, purché sia corredato da firma digitale. La data della scrittura privata, la quale contenga dichiarazioni unilaterali non destinate a persona determinata, può essere accertata con qualsiasi mezzo di prova? Vero. L’industriale Ambrogio ha perso l’originale del contratto che egli aveva stipulato con il suo cliente Baraldo. Ambrogio conserva, però, un archivio microfilmato di tutti gli atti relativi alla propria impresa, e intende valersi della copia fotografica del contratto per chiedere l’adempimento nei confronti di Baraldo. Che accade? Ambrogio può utilizzare la copia fotografica, purché l’autenticità non venga disconosciuta da Baraldo. Il commerciante Marcaurelio acquista 100 paia di scarpe da un suo fornitore. Egli non si accorge, però, che la bolla d’accompagnamento riporta una quantità superiore (cioè 1000 unità) rispetto a quella ordinata e consegnata. Al momento di ricevere la fattura, per il controvalore di 1000 paia, Marcaurelio si rifiuta di pagare: egli si fa forza della testimonianza di due operai, da lui ingaggiati per le operazioni di trasporto e scarico della merce. Che accadrò? Marcaurelio può pagare solo 100 paia, essendo qui la prova testimoniale ammissibile. La prova per testimoni di un contratto è ammessa quando il testo scritto dell’accordo sia stato rubato. Arrigo pretende da Curtio l’adempimento del patto in virtù del quale era stata costituita, a favore del fondo di Arrigo, una servitù di passaggio sul fondo di Curtio. Il (testo del) contratto in questione è andata tuttavia smarrito, e Arrigo non è in grado di esibire il documento. Unica via d’uscita è per lui la testimonianza che potrebbero offrire due vicini, nonché una lettera in cui Curtio lamenta pretese scorrettezze nell’esercizio della servitù, da parte di Arrigo. Come andrà a finire? Arrigo sarà ammesso alla prova testimoniale solo se proverà che la perdita del contratto è dovuta a causa a lui non imputabile. Contro le presunzioni legali l’ordinamento ammette sempre la prova contraria? Soltanto se si tratta di presunzioni relative. Può una sentenza essere motivata, dal giudice, prevalentemente in base a presunzioni semplici? Si, ma devono essere gravi, precise e concordanti. Una volta che sia stata resa in sede di giudizio, la confessione è irrevocabile? Falso, la confessione potrà essere revocata ove determinata da errore di fatto o da violenza. Che accade allorquando, nel testo della confessione, figurino non solo dichiarazioni sfavorevoli (alla parte che l’effettua), ma anche affermazioni relative ad altri fatti o circostanze, tendenti a infirmare l’efficacia del fatto confessato, ovvero a modificarne o estinguerne gli effetti? Le dichiarazioni fanno piena prova nella loro integrità, purché l’altra parte non contesti la verità delle circostanze aggiunte. Il giuramento “suppletorio” è quello che è deferito d’ufficio dal giudice a una delle parti, al fine di decidere la causa quando esistono dei principi di prova/quello che è deferito d’ufficio dal giudice al fine di stabilire il valore della cosa domandata, se non si può accertare quest’ultimo altrimenti. Filiberto vince una causa nei confronti di Gualtiero, sulla base del giuramento decisorio che lo stesso Filiberto ha prestato nel corso del giudizio. Successivamente, viene accertata in giudizio la falsità di quel giuramento. Cosa succederà? Gualtiero può chiedere soltanto il risarcimento del danno. Che valore ha in caso di “litisconsorzio necessario”, allorquando, cioè, la decisione debba essere necessariamente pronunciata nei confronti di più parti, il giuramento prestato soltanto da uno, o da alcuni, fra i litisconsorti? E’ liberamente apprezzato dal giudice. Come prosegue la formula del primo comma dell’art. 2740 c.c., il cui inizio è “il debitore risponde dell’adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri”. Accade che la cosa data in pegno, o sottoposta a ipoteca, si deteriori tanto da mettere in pericolo la garanzia offerta al creditore. In che modo quest’ultimo potrà difendersi? Il creditore può chiedere gli venga prestata garanzia su altri beni e, in mancanza, potrà chiedere l’immediato pagamento del debito. Arturo dà in mutuo a Zoraide la somma di lire 10.000.000. Zoraide, a garanzia del credito, concede ad Arturo un’ipoteca sul proprio immobile, immobile che vale lire 20.000.000. Arturo e Zoraide convengono in particolare che, se Zoraide (alla scadenza del termine previsto per la restituzione della somma mutuata) non avrà adempiuto, Arturo acquisterà automaticamente la proprietà dell’immobile. E’ valido un accordo del genere? No, mai. E’ possibile, con una convenzione fra privati, creare privilegi diversi rispetto a quelli che sono esplicitamente previsti dalla legge? No. Il privilegio generale è quello che si esercita su tutti i beni mobili del debitore. I poteri che il creditore (pignoratizio) ha sulla cosa data in pegno, in attesa che scada il credito garantito, sono quelli di fare propri i frutti della cosa. Lucia vanta un credito nei confronti di Giuseppe, per un importo pari a lire 50 milioni. A garanzia di tale credito, Giuseppe dà, a un certo punto, in pegno a Lucia 10 statuette antiche in bronzo. Prima del termine pattuito per la restituzione della somma, Giuseppe rimborsa a Lucia la metà del debito. Potrà egli, a questo punto, ottenere da Lucia la restituzione di metà delle statuette date in pegno? No, il pegno è sempre indivisibile. Astolfo (creditore) iscrive ipoteca sul fondo di Bruno (debitore). Successivamente bruno concede a Camillo una servitù su quel fondo, e la servitù viene trascritta. Può Astolfo ottenere ugualmente che la cosa venga messa all’asta come libera? Si, poiché i diritti sul bene trascritti dopo l’iscrizione di ipoteca non sono opponibili al creditore ipotecario.
Che cos’è l’ipoteca giudiziale? E’ l’ipoteca per la cui iscrizione costituisce titolo una sentenza o un altro provvedimento giudiziale. L’ipoteca volontaria può esser concessa anche mediante dichiarazione unilaterale? Vero, purché risulti da scrittura privata. Anselmo (debitore) concede a Bartolo (creditore) ipoteca su un bene immobile che appartiene a Cirillo (vero proprietario). Che valore ha un atto del genere? Affinché l’ipoteca possa sorgere, occorre che Anselmo acquisti il bene da Cirillo. Per quanto tempo conserva il suo effetto l’iscrizione dell’ipoteca? Per vent’anni. Da chi può essere esercitata l’azione surrogatoria? Da qualsiasi creditore. Quali conseguenze produce, tecnicamente, il vittorioso esercizio dell’azione revocatoria? Inefficacia, nei confronti del creditore che agisce, degli atti compiuti dal debitore. Agli effetti dell’esercizio dell’azione revocatoria, le prestazioni di garanzia sono considerate atti a titolo oneroso? Soltanto se la prestazione di garanzia è contestuale al credito garantito. In quanto tempo si prescrive l’azione revocatoria e da quale momento decorre il termine di prescrizione? In cinque anni, dalla data dell’atto soggetto a revoca. Può il sequestro conservativo essere richiesto anche nei confronti del terzo acquirente dei beni del debitore? Si, se è stata proposta l’azione revocatoria. Goffredo, creditore di Belinda, ottiene che un bene di quest’ultima venga sottoposto a sequestro conservativo. A quel punto Goffredo è tranquillo, sapendo che se Belinda alienasse successivamente il bene a un terzo, tale alienazione sarebbe inefficace nei suoi confronti. Gli atti di alienazione (compiuti dal debitore) dei beni sottoposti a pignoramento, sono inefficaci nei confronti del creditore pignorante. A (donante) si rifiuta di consegnare a B (donatario) la cosa donata. Cosa può fare B per reagire contro tale rifiuto? B può ottenere la consegna forzata del bene. Quali obbligazioni non sono, per se stesse, suscettibili di esecuzione in forma specifica? Le obbligazioni di fare infungibili. A ha stipulato un contratto preliminare con B. Alla scadenza convenuta B si rifiuta di stipulare il contratto definitivo. Potrà a ottenere l’esecuzione specifica di tale obbligazione? A può ottenere una sentenza che produce gli effetti del contratto non concluso. Armando ha appena visitato un appartamento, posto in vendita da Bruto. Raggiunto l’accordo sulla sostanza dell’affare, i due stipulano un contratto preliminare, da perfezionarsi una volta che saranno stati effettuati, a opera di Armando, i controlli necessari (assetto proprietario dell’immobile, libertà da vincoli, etc.). Armando ottiene, inoltre, che venga inserita nel preliminare una clausola in cui si esclude, per l’ipotesi di inadempimento, la possibilità di chiedere al giudice una sentenza la quale produca gli effetti del contratto non concluso. Tale clausola deve ritenersi valida, poiché le parti sono libere di determinare gli effetti di qualsiasi contratto preliminare. In che modo può avvenire l’esecuzione forzata di un obbligo di non fare? Distruggendo, a spese dell’obbligato, ciò che è stato fatto in violazione dell’obbligo. La prescrizione decorre dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere. Si può rinunziare alla prescrizione? Si, ma soltanto dopo che la prescrizione sia compiuta. Gaspare ha un debito di cinque milioni nei confronti di Alessandro. Che accadrà nell’ipotesi in cui, una volta trascorso il termine di prescrizione del debito, Gaspare versi ugualmente la somma ad Alessandro? Gaspare non può ripetere. Il mancato esercizio di un diritto a causa di una grave malattia del titolare dello stesso comporta la sospensione della prescrizione? Falso: la grave malattia non rientra tra le cause di sospensione previste dalla legge. La forma degli atti idonei a interrompere la prescrizione è libera? Falso, occorre una scrittura privata. Ai fini dell’interruzione della prescrizione, è necessario, in ogni caso, che il titolare del diritto compia un atto idoneo a interrompere la prescrizione stessa? Falso, l’interruzione può aver luogo anche per effetto del riconoscimento del diritto a opera della controparte. Aurelio, avendo investito con la propria automobile un pedone, viene condannato a risarcire alla vittima il danno. Il risarcimento è quantificato in 50 milioni di lire. In quanto tempo si prescriverà l’azione per l’esecuzione della sentenza di condanna, una volta che quest’ultima sia passata in giudicato? Dieci anni. Cosa sono le prescrizioni “presuntive”? Sono termini di prescrizione legati alla presunzione che il debito sia stato pagato, o sia comunque estinto per altra causa. Quali sono i mezzi di prova attraverso i quali il creditore può dimostrare che il proprio credito, che si presume estinto in base a una prescrizione presuntiva, in realtà non è stato pagato? Giuramento o ammissione giudiziale circa la non estinzione del debito. In materia di prescrizioni presuntive, che accade nel caso in cui muoia la controparte di colui al quale la prescrizione è stata opposta? Il coniuge superstite, gli eredi o i loro rappresentanti legali possono essere chiamati a dichiarare, sotto giuramento, se hanno notizia dell’estinzione del debito. Oltre che dalla legge, può il termine di decadenza essere stabilito contrattualmente? Solo se non viene stabilito in modo da rendere eccessivamente difficile a una delle parti l’esercizio del diritto.
Oltre che con il compimento dell’atto previsto dalla legge o dal contratto, in quale altro modo può essere impedita la decadenza? Con il riconoscimento del diritto a opera della persona contro cui il diritto stesso viene fatto valere.