(in “Verifiche”, “Verifiche”, 30 (2001), pp. 3-73) Franco Chiereghin Attrattori e strutture frattai ne De ne De anima !i Aristotee
1. "ra “fiosofia secon!a” e “fiosofia pri#a”. $ De $ De anima % un testo che in pi& !i un punto se#'ra se#'ra essere tenuto a freno !a suo autore, soprattutto !oe a #ateria ten!e a !e'or!are !ai confini che e sono assegnati. Co#e opera !i apertura ae ricerche speciaistiche in ca#po 'ioogico, essa appartiene a*in!agine “fisica” “fisica” e +uin!i aa “fiosofia “fiosofia secon!a” . a proprio perch *ani#a *ani#a % “in certo #o!o tutti 1 gi esseri” e a sua conoscena contri'uisce “gran!e#ente aa erit in tutti i tutti i ca#pi”2, i trattato che a concerne non soo giunge pi& ote in prossi#it !ei confini che !ei#itano i ca#po !ea “fiosofia pri#a”, #a anche i otrepassa. /ata a natura !e*opera, si tratta !*incursioni necessaria#ente 'rei in un a#'ito che non % !i sua pertinena. tuttaia ri#ane in chi egge a sensaione !i enire taota a''an!onato proprio +uan!o sare''e giunto i #o#ento !i espri#ersi pi& !iffusa#ente intorno a! acune !ee strutture !i 'ase su cui si regge *intera ricerca. Cos acca!e (% appena i caso !i ricor!aro) per i uogo forse pi& tor#en tor#entato tato !aa !aa critica, critica, i cap. cap. !e $$$ i'ro, i'ro, !oe iene intro!o intro!otto tto i te#a te#a !e νοũς ποιητικός, !e*inteetto pro!uttio. Ci4 che s*intrae!e !ao spiragio aperto per un atti#o su su ca#po !ea !ea “fiosofia “fiosofia pri#a” pri#a” % sufficiente sufficiente per riporta riportarne rne a isione, isione, a+uant a+uanto o enig#atica, !i +uacosa che si pone a ertice !i tutto *i#pianto siste#atico !ea psicoogia aristoteica, #a che insie#e a otrepassa e che proprio per +uesto are''e #eritato una #aggiore generosit espositia !a parte !e suo autore. 5e rifession rifessionii che seguono seguono,, attratte attratte !a +uesti +uesti territori territori !i confine confine tra πρώτη e δευτήρα #ettere in 'occa a! Aristotee Aristotee +ueo che egi non ha φιλοσοφία, non presu#ono certo !i #ettere ritenuto opportuno !i !oer !ire, #a guar!ano aa parsi#onia aristoteica co#e !outa per o pi& a fatto che gi sconfina#enti ne ca#po !ea fiosofia pri#a, otre a non essere stretta#ente pertinenti aa natura !e trattato, toccano te#i che egi, a ote, ha siuppato a#pia#ente atroe. tuttaia essi ac+uistano una infessione !e tutto pecuiare +uan!o si presentano a*interno !e*in!agine su*ani#a. 5*attenione 5*attenione che +ui iene oro riota orre''e accertare se *interesse che #erita *i#pianto teoretico !ee ricerche aristoteiche su*ani#a non si !e''a i#itare a un a#'ito pura#ente storiografico, #a sia in gra!o !i offrire un contri'uto non #arginae aa chiarificaione !i acuni concetti che orientano e in!agini sua fisioogia !e iente, sui processi senso#otori e su oro rapporto ae funioni cognitie. 6are''e gi un risutato insperato se o sguar!o !i +uacuno che opera su +uesti ca#pi ca#pi !*in!a !*in!agin ginee potesse potesse soffer soffer#ar #arsi si per un #o#ent #o#ento o su acuni acuni ee#ent ee#entii caratte caratterist ristici ici !e*i#postaione aristoteica, per potergi poi chie!ere se i ritiene in +uache #o!o ancora rieanti per *ea'oraione !ei +ua!ri concettuai, a*interno !ei +uai egi soge e sue ricerche. 5a for#uaion for#uaionee !i un intento intento e !i una sperana sperana !i +uesto +uesto genere genere possono possono apparire apparire a #ini#o !ettati !a ingenuit. 6e#'ra irreaistico infatti poter rintracciare un terreno co#une !i !ia !iaog ogo o tra tra a 'iop 'iopsi sico coo ogi gia, a, co#e co#e oggi oggi ien ienee prat pratic icat ata, a, e un pens pensat ator oree cui cui % 1
De an., $$$, , 831 ' 21 ( L’anima, L’anima, tra!., intro!. e co##. !i 9. oia, :apoi 1;7;, p. 1). Ivi, Ivi, $, 1, 802 a -< (p. 10;).
2
1
co#peta#ente estranea una prospettia eoutia, che % interessato soo #argina#ente agi aspetti a!attatii !ea ita organica, per non parare !ea sua incopeoe ignorana su +uanto ci iene insegnato !ai processi #icroscopici, ato#ici e #oecoari, connessi ae attii attiit t cognit cognitie ie e oco#o oco#otor torie ie !e ient iente. e. Ancor Ancoraa #aggio #aggiore re perpe perpessit ssit pu4 suscit suscitare are *affi!are +uesta possi'iit !*incontro agi ee#enti pi& #arcata#ente “#etafisici” !ea psicoogia aristoteica, tenen!o conto anche !egi siuppi, a ote caricaturai, cui sono an!ati incontro nea storia !e*aristoteis#o. ppure se si uoe esperire i tentatio !i riscattare riscattare i testo aristoteico aristoteico !a un interesse #era#ente storico-eru!ito storico-eru!ito e ren!ero ren!ero partecipe !i un !iaogo rinnoato tra sciena e fiosofia (spesso auspicato, non !a uti#o, proprio !agi scieniati), cre!o che occorra guar!are non tanto o non soo a !ettagio !ee singoe anaisi sote !a Aristotee sui processi ripro!uttii, nutritii o cognitii (che pure presentano aspetti !i straor!inaria acutea), +uanto piuttosto ae !irettie teoretiche che e gui!ano, anche se, una ota esposte nea oro prei#inare sche#aticit, possono risutare non esenti !a una certa !ose !i rui!a ioena specuatia. $nnan $nnanitu itutto tto i te#a te#a stesso stesso !ea !ea ricerca= ricerca= *anima *anima.. :onost :onostant antee +uach +uachee tentati tentatio o !i riattuaiaione, i ter#ine appare oggi cos consunto, !a ren!ere !ifficie i recupero !ea sua pregna pregnana na origin originari aria. a. "utta "uttaia ia e !iffi! !iffi!en enee nei suoi suoi confro confronti nti posson possono o co#inc co#inciar iaree a#eno a#eno a !i#inuire !i#inuire se si tiene conto che co ter#ine ψυχή Aristotee inten!e i possesso attuae !ea capacit !i iere !a parte !i un corpo che ha a ita in potena 3 e! % +uin!i i principio !i organiaione !i +ue co#pesso !i capacit e !i funioni che per#ette !i !istinguero !a un corpo “inani#ato” 8. >uesto significa che +uan!o gi ee#enti !a cui sono co#poste e cose !e nostro unierso assu#ono una configuraione tae che consente oro !i ripro! ripro!urs ursi, i, !i nutrir nutrirsi, si, !i crescere crescere e !i !eperi !eperire, re, !i essere essere princi principio pio !i #oi#e #oi#ento nto,, !i percepire, !i co#pren!ere e !i co#pren!ersi, a presena !i una, !i acune o !i tutte +ueste funioni in una porione !i #ateria consente !i !efinira co#e iente e a for#a che ne organia *attiit % *ani#a. /a +uesto punto !i ista, *ani#a % i #o!o in cui i carattere generae !e*essere forma-di +uacosa si specifica +uan!o interiene a configurare ci4 che possia#o riconoscere co#e iente. iente. $n un*epoca un*epoca co#e a nostra, !a te#po orientata orientata a un “eracitis#o” “eracitis#o” !i fon!o che e!e e!e tutt tuttee e cose cose coin coino ot tee in una una tras tras#u #uta tai ion onee cont contin inua ua,, si riaf riaffa facc ccia ia ora ora a δη che i greci hanno consapeoe consapeoea a !e*essenia !e*esseniait it !e richia#o richia#o ae for#e, a +uegi ε ĩ δη auto costante#ente !aanti agi occhi, fin !ai poe#i !i ?#ero, e che hanno consentito oro !i co#pren!ere “ci4 che %” se#pre co#e “+uacosa che ha for#a”. Atrettanto torna a essere ei!ente che anche *esistena pi& a'ie e! eanescente non potre''e sussistere sena un #ini#o !i “for#a” e che aa 'ase !i tutti i processi, !agi eenti ato#ici a +uei #oecoari fino ae strutture ienti pi& eoute, i sono oun+ue !ee for#e che !ettano e regoe per ciascun ieo ieo !i organiaione organiaione e a cui capacit !i conseraion conseraionee attraerso attraerso e #utaioni #utaioni non % #eno fonte !i #eraigia !ea oro esistena. 6e ora ogia#o co#pren!ere co#e una struttura pri#aria, +ua % *ani#a, conferisca i carattere !i iente a una #ateria che % suscetti'ie !i !ienire tae, !o''ia#o riogerci ae funioni che essa attia e, ancor pri#a, a “#o!o” in cui essa e attia. 6u +uesto punto *in!icaione !i Aristotee % ine+uioca= a +uanti ritengono che se *ani#a % principio !i #oi#ento consegue che !ee #uoere se stessa, egi o'ietta che pro'a'i#ente non soo % faso, #a % a!!irittura “i#possi'ie che essa sia !otata !i #oi#ento” e +uin!i essa attua a propria capacit for#atrice ri#anen!o i##o'ie, sena su'ire acuna ateraione o 3
Cfr. ivi, ivi, $$, 1, 812 a 3-21 (p. 137). Cfr. ivi, ivi, $$, 1, 812 ' <-813 a 3 (pp. 13-13;). Ivi, Ivi, $, 3, 80 ' 31- 80< a 2 (p. 11)@ cfr. anche $, 3, 80< a 12-18@ $, 2, 803 ' 2-31, 808 a 20-2@ $$, 8, 81 ' 2127. 8
2
#uta#ento. Che *ani#a sia principio “i##o'ie” !i #oi#ento non % certo sorpren!ente su suaa 'ase 'ase !e !e*o *ont nto oog ogia ia arist aristot otei eica ca e tae tae affe affer# r#a aio ione ne a presa presa in tutt tuttaa a serie seriet t specuatia che essa richie!e, anche se, cos facen!o, si corre i rischio !i coocare un #acigno inaggira'ie sua ia !e*auspicato !iaogo con a sciena. >uae aiuto, infatti, pu4 #ai enire !a essa per *ea'oraione !ei +ua!ri concettuai !ea 'ioogia e !ea psicoogia ppure % proprio +uesto +uesto i carattere pri#ario pri#ario e irrinuncia'ie irrinuncia'ie !e*ani#a, a +uae +uae Aristotee Aristotee tiene !i pi&. $nfatti a !ottrina aa +uae Aristotee affi!a i carattere !i originait !ea propria posiione e che gui!a a resa !ei conti, contenuta ne pri#o i'ro !e De anima, anima , con e teorie !ei suoi pre!ecessori e conte#poranei, riguar!a proprio i fatto che costoro non hanno co#preso che +uacosa pu4 essere principio !e #oi#ento sena tuttaia essere esso stesso stesso in #oi#e #oi#ento nto e che +uesto +uesto % i #o!o #o!o !*esser !*esseree propri proprio o !e*an !e*ani#a. i#a. Fintan Fintantoc toch h *i!oneit !ea #ateria a essere iificata e consente !i sogere a sua funione for#atrice, *an *ani# i#aa non non % tocca toccata ta !a nessu nessuna na !e !eee for# for#ee !i #uta #uta#e #ent nto o che che Aristo ristote teee enu# enu#er eraa < (“sposta#ento, ateraione, !i#inuione e accresci#ento”) . gi % 'en consapeoe !i +uanto +uesta coninione contrasti non soo con a +uasi totait totait !ee !ottrine !ei suoi pre!ecessori pre!ecessori7, #a soprattutto soprattutto con *esperiena i##e!iata che ci fa !ire che “*ani#a proa !oore e gioia, coraggio e paura, e inotre che si a!ira, percepisce e pensa”. poich % 'en !ifficie non a##ettere “che i proar !oore o gioia e i pensare siano #oi#enti +uant*atri #ai, che ciascuna !i +ueste affeioni sia un #oi#ento particoare, e che c he +uesto #oi#ento sia causato !a*ani#a” !a*a ni#a”;, si % in!otti a “cre!ere che essa si #uoa= #a ci4”, affer#a recisa#ente Aristotee, “non % necessario” 10. >uan!o !icia#o che *ani#a gioisce operia#o una sorta !i #etoni#ia, per cui trasferia#o un ter#ine (i gioire) !a concetto a +uae propria#ente si appica (*uo#o co#e intero psicofisico) a! un atro ter#ine (*ani#a), nei cui confronti i pri#o sta in un rapporto !i !ipen!ena. /ore##o /ore##o aora aere nei confronti confronti !i espressioni espressioni co#e “*ani#a “*ani#a % in coera o si a!!oora o s*i#paurisce” a #e!esi#a cautea che a''ia#o +uan!o ci trattenia#o !a !ire che ”*ani#a tesse o che costruisce una casa”11. $nfatti anche se % !a*ani#a che parte *i#puso a costruire o a tessere, +ueste operaioni sono co#piute !a*uo#o nea sua totait= cos co#e i #oi#enti !e costruire e !e tessere coinogono a parte organica !e !e*u *uo# o#o, o, atre atrett ttan anto to i appa appart rten engo gono no +ue +uei i che che i#pr i#prop opri ria# a#en ente te sono sono !ett !ettii “#ot “#otii !e*ani#a”. !e*ani#a”. >uesta >uesta precisaione precisaione aristoteica aristoteica % i#portante, i#portante, perch perch per#ette !i risoere *apparente contra!!iione tra i passi in cui iene asserita *i##o'iit !e*ani#a e +uei !oe Aristotee se#'ra a##ettere che *ani#a si #uoe= ci4 acca!e, a! ese#pio, sia +uan!o egi para !e*ateraione che *ani#a su'isce nei processi percettii o ne passaggio !aa potena a*atto a* atto (e +uin!i ne #oi#ento), !a cui sono affette e !ierse funioni o capacit !e*ani#a !e*ani#a (egetatia, (egetatia, sensitia, sensitia, inteettia) inteettia)12, sia sia +uan +uan!o !o egi egi a##e a##ett ttee +ue +uea a for# for#aa ra!icae !i #oi#ento che % a corruione cui a incontro *ani#a, con a soa ecceione !e νοũς ποιητικός 13. <
Ivi, Ivi, $, 3, 80< a 13 (p. 11;). /aa con!anna generae se#'rano saarsi !a un ato Anassagora, !i cui egi para +ui con noteoe rispetto per a recisione con cui ha affer#ato a separatea, a purea, a se#picit !e νοũς e a sua capacit !i conoscere e !i #ettere in #oi#ento *unierso (anche se ha o#esso !i chiarire non soo i suo rapporto a*ani#a, #a soprattutto !*in!icare i #o!o in cui esso espica a sua capacit #otrice), !a*atro "aete per un fugace, #a i#portantissi#o accenno, su cui ritornere#o B ivi, ivi, $, 2, 80 a 13-21 (p. 11<). Ivi, Ivi, $, 8, 80 ' 1-3 (p. 12). ; Ivi, Ivi, $, 8, 80 ' -7 ( ibid.). 10 Ivi, Ivi, $, 8, 80 ' 8- ( ibid.). ibid.). 11 Ivi, Ivi, $, 8, 80 ' 11-13 (ibid. ( ibid.). ). 12 Cfr. *enu#eraione !ei passi in 9. ?V$A, Introduzione a Introduzione a AD$6"?"5, L’anima AD$6"?"5, L’anima cit., cit., p. 103, e i reatio co##ento 13 Cfr. De Cfr. De an., an., $$$, , 830 a 22-2. 7
3
Deatia#ente ae !ierse capacit o funioni psichiche, occorre riconoscere che esse, co#e in!ica i passo aristoteico ricor!ato sopra, sono !istinte !a*ani#a +uae principio !e iente, perch i soggetto i##e!iato !i esse, e +uin!i !ei oro processi e #oi#enti, non % *ani#a, #a i co#pesso psicofisico nea sua interea, ae a !ire *uo#o, a pianta o *ani#ae. >uanto poi a processo !i corruione !a cui sono affetti +uegi aspetti !e*ani#a che non possono esercitare a oro attiit in!ipen!ente#ente !a riferi#ento a corpo, si pu4 osserare che a oro corrutti'iit non ne pregiu!ica i carattere !i “i##o'iit” con cui espicano a oro causait. "ae carattere continua a connotari reatia#ente ai #oi#enti che !ipen!ono !a essi, #entre essi stessi sono esposti a for#e !i ateraione e !i #oi#ento !iersi !a +uei !i cui sono causa. /a +uesto punto !i ista, co#e si e!r #egio in seguito, soo i νοũς ποιητικός si presenta co#e un ero e proprio #otore i##o'ie, in +uanto % *unico a essere incorrutti'ie, anche se a sua !estinaione aa ita !i un ente finito, +ua % *uo#o, o !ifferenia +uaitatia#ente !a #o!o assouto !*essere #otore i##o'ie !a parte !i /io. 9i affetti, i percepire, i pensare !iscorsio, nea #isura in cui i#picano !ienire e +uin!i proprio in +uanto sono “#oi#enti”, non sono nell *ani#a, anche se proengono dall *ani#a, in +uanto essa ne % causa e principio. “Forse” affer#a Aristotee “% preferi'ie !ire non che *ani#a proa co#passione o appren!e o pensa, #a *uo#o per #eo !e*ani#a. ci4 non ne senso che in (εν) essa ci sia #oi#ento, #a ne senso che +uesto taora giunge sino πό) ei”18. (µέχρι) a ei, taora parte da (α
2. 5*i##o'iit !e*ani#a. Co#*% possi'ie aora che +uacosa arrii “fino” a*ani#a (co#*% i caso !ea sensaione che #uoe !a !eter#inati oggetti) o proce!a “!a”*ani#a (co#*% i caso !e richia#are aa #e#oria +uacosa), sena tuttaia che “in” essa nua acca!a, nessun #oi#ento o #uta#ento che i#pichi !ienire 1 Co#e struttura pri#aria che organia e funioni !i un corpo in +uanto iente, *ani#a !e*essere in gra!o !i attiare sia i processi nutritii, ripro!uttii e oco#otori sia +uei percettii occasionati !a uno sti#oo esterno o generati a partire !a*a#'ito psicoso#atico (e +uin!i *intera serie !egi “ingressi” sensoriai e !ee “uscite” #otorie) sia i processi raionai sena che +uesti #oi#enti che arriano a! essa o che partono !a essa a #o!ifichino in acun #o!o. Co#e si espicher aora a causait !e suo essere “for#a” se +uaun+ue serie !i #oi#enti che a concerne !iretta#ente ha in essa a sua origine sena tuttaia co#inciare in essa Ea senso, a +uesto punto, parare ancora !i causait na tra!iione secoare ci ha assuefatti a consi!erare *efficiena e a pro!uttiit !i una causa secon!o un #o!eo cinetico che ha aa 'ase i #oi#enti fisici ee#entari !ea spinta e !ea traione. 6i tratta in ogni caso !i #oi#enti che i#picano un contatto tra *agente e i paiente e +uin!i non soo a con!iisione (a#eno in un punto) !e #e!esi#o ieo ontoogico, #a anche un reciproco #o!ificarsi. tuttaia sono proprio +uesti i #o!ei !i causait che *ani#a co#e for#a escu!e. 18
Ivi, $, 8, 80 ' 13-1< ( ibid.). Eo i#piegato +ui inteniona#ente i inguaggio Gantiano, perch Hant % i pensatore che nea fiosofia #o!erna ha concepito con atrettanta ra!icait +uanto Aristotee *assena !i #oi#ento !a*atto costituente !ea soggettiit. >uan!o infatti Hant para !ea i'ert trascen!entae, a e!e concepi'ie unica#ente in un soggetto che “co#incia !a se stesso i suoi effetti ne #on!o, sena che *aione co#inci in lui stesso” B Kritik der reinen Vernunft , A 81 I J <; (AG. Ausg. $$$, p 3<, 3-8), e +uin!i in un atto !ea soggettiit che per +uanto sia in gra!o !i rappresentarsi ci4 che acca!!e, in esso non acca!e nua, pur restan!o i fon!a#ento per cui +uacosa acca!e ( Reflexion ;7 (AG. Ausg. KV$$, p. 812, 18-17). 1
8
:on ri#ane che inten!ere i carattere !*i##o'iit, attri'uito !a Aristotee a*ani#a, secon!o e inee !irettrici i#piegate per espicare a causait !e #otore i##o'ie #esso a te#a ne cap. 7 !e K$$ i'ro !ea Metafisia. Co#e si sa, a for#a !i causait che ascia ci4 che % principio !e #oi#ento i##une !a #oi#ento stesso % a capacit !i attrarre, che ne caso !i /io si specifica ne*essere oggetto !i !esi!erio e !i a#ore !a parte !e*intera natura. Che tae sia i tipo !i causait anche !e*ani#a non % !etto espicita#ente ne De anima, eccetto che per un accenno in!iretto, #a significatio. $n uno !ei uoghi in cui Aristotee espri#e i suo apprea#ento per co#e Anassagora ha concepito *inteetto +uae principio !e #oi#ento, egi fa seguire un richia#o a "aete che ha tutta *aria !i fungere !a co#pe#ento concettuae !i ci4 che Anassagora aea asciato inespicato, ae a !ire !e modo in cui i νοũς #ette in #oto *unierso= ”6e#'ra, !a +ueo che ricor!ano, che anche "aete consi!erasse *ani#a un principio #otore, se % ero che !icea che a caa#ita ha un*ani#a perch attrae i ferro”1<. Anche se Aristotee si espri#e con a cautea necessaria nei confronti !i testi#oniane in!irette e ontane ne te#po, egi fa co#un+ue risaire a un*antica !ottrina *attri'uione a*ani#a !i un tipo !i causait che si #anifesta co#e capacit !i attrarre e +uin!i !i pro!urre un #oi#ento ne*esperiena sena essere coinota in un rapporto !i reciprocit con ci4 che iene #osso, #a ani restan!o i##une !a !ienire ne*atto stesso in cui o prooca. 6e ci4 % pausi'ie, aora per inten!ere a causait !e*ani#a o i #o!o in cui i suo essere- for#a organia funiona#ente a #ateria suscetti'ie !i ita occorre attuare una non piccoa riouione ne #o!o corrente !i pensare. $nnanitutto 'isogna concepire a causait per attraione non co#e una for#a !e'oe o secon!aria !i pro!uttiit e !i efficiena, #a a contrario co#e a pi& ata e a pi& potente. $ ποιεĩν e i carattere !i essere ποιητικός, i pro!urre e a capacit !i essere pro!uttio appartengono in #isura e#inente aa causait attrattia e! % proprio +uesto *aspetto che pi& contrasta con a conceione usuae !ea pro!uttiit. >uesta iene infatti intesa nor#a#ente co#e un interento effettio !ea causa pro!uttia sua #ateria grea, un interento che si espri#e co#e aoro, trasfor#aione, #anipoaione, aen!o in ista un piano, un progetto o un +ua!ro nor#atio. 6e ci si % assuefatti a e!ere esaurito i carattere !ea pro!uttiit intera#ente a*interno !i +uesto #o!eo operatio, risuta aora 'en !ifficie co#pren!ere co#e *apparente ineria !i ci4 che % i##une !a #oi#ento possa espri#ere inece a pi& ata attiit. ppure, a 'en guar!are, !i #otori i##o'ii % piena *esperiena, si pu4 ani !ire che nua % pi& !iffuso !i essi soprattutto ne #on!o !ea ita= +uegi aspetti !i un iente che suscitano in un atro iente 'ra#a, i#puso, !esi!erio, passione, assie#e a piacere !e co#pren!ere e !e*a#are sono tutti #otori i##o'ii, reatia#ente a*a#'ito entro cui essi espicano a oro pro!uttiit. Ci4 che % attratto !a essi si ascia per#eare !aa oro capacit for#atrice per arriare a co#are cos e proprie #ancane e appagare i 'isogno !i una ita per +uanto possi'ie co#piuta. >uesto significa che tutti i #oi#enti in entrata e in uscita !aa struttura psicoso#atica !e iente aengono se#pre in ista !e*ani#a e !e suo auto#anteni#ento co#e principio unitario !i configuraione !i ci4 che, nea #ateria, % !estinato aa ita. 5a ψυχή attia i processi senso#otori, #a resta i##une !a oro !ina#is#o, perch essa non % un #o#ento particoare !e oro !ienire, +uanto piuttosto i ter#ine erso i +uae e a partire !a +uae essi ten!ono a sta'iiarsi e a conseguire una !ureoe configuraione. Ler sottoineare +uesta fon!a#entae “i#passi'iit” pro!uttia !i #oi#ento, Aristotee in!ica a pi& riprese ne*ani#a sia “ci4 in ista !i cui” sia “ci4 a antaggio !i cui” si pro!ucono e !ina#iche che a concernono17. ssa non % +uin!i sotanto i principio che attrae, 1<
De an., $, 2, 80 a 13-21 (p. 11<). Cfr. su!ra, n. 8. Ivi, $$, 8, 81 ' 2-3, 20-21 (pp. 18-18<).
17
appagan!oo, i 'isogno !i organiarsi e strutturarsi !ea #ateria che ha a ita in potena, #a % anche i 'eneficiario !i ogni processo !i organiaione, un antaggio che troa a sua espressione pi& ee#entare e 'asiare ne suo auto#anteni#ento e +uin!i in ci4 stesso che per Aristotee !efinisce i iente, ae a !ire a capacit !i nutrirsi e, soprattutto, !i ripro!ursi. * possi'ie in!ii!uare gi +ui una pri#a proposta !i chiarificaione offerta !a testo aristoteico. Ci si pu4 chie!ere, infatti, +uanto a presa !i posiione cos recisa !i Aristotee sua causait !e*ani#a possa contri'uire a chiarire i significato e e i#picaioni !i un concetto che soge oggi un ruoo tutt*atro che #arginae nea ricerca fisica, 'ioogica e, in particoare, nea fisioogia !ea perceione. 6i tratta !e concetto !i “attrattore”. 6e con esso s*inten!e ci4 in cui un siste#a !ina#ico arria a sta'iiare i proprio co#porta#ento e a conseguire a propria specifica configuraione, esso concerne a for#a o a struttura !a cui sono ineita'i#ente attratti i processi !ina#ici a partire !ae oro con!iioni iniiai. Cos, a! ese#pio, in un siste#a #acroscopico isoato, che parte !a !istri'uioni iniiai non unifor#i !i te#peratura, i !egra!arsi !e*energia in caore continua fino a +uan!o i siste#a iene a troarsi in uno stato finae !i e+uii'rio ter#ico@ tae stato funge !a attrattore rispetto a !ienire !e siste#a, in +uanto ! a regoa !ea sua eouione e consente !i configurarne e !ina#iche in un #o!o !efinito. $ concetto !i “attrattore”, !*i#piego reatia#ente i#itato nea fisica cassica, conosce oggi una noteoe fortuna con a scoperta !ei cosi!!etti “attrattori strani”, connessi ae !ina#iche “caotiche”. >ueste interessano tutti i siste#i non ineari (che sono !i gran unga i pi& attestati !a*esperiena) e +uin!i in pri#o uogo i #on!o !ea ita, a*interno !e +uae i concetto !i “attrattore” soge un ruoo significatio, in particoare nea fisioogia !ei processi percettii. >ui esso sta a in!icare *or!ine nascosto che iene aa uce attraerso *attiit !ee #appe !i neuroni coinote nee !ierse fasi !ei processi percettii. Anche se *attiit neurae % arga#ente i#pree!i'ie ne suo !ienire, essa reagisce agi sti#oi e si autoorgania in ista !ea for#a specifica !e proprio attrattore. $n +uesto #o!o *attiit neurae contri'uisce a #anifestaro, sena tuttaia con!iionaro ne suo #o!o !*essere principio !*or!ina#ento. sso infatti non potre''e “attrarre” se non anticipasse i percorsi e i tracciati, entro i +uai *attiit neurae finisce co#un+ue per incanaarsi e i cui siuppo % egua#ente !istante sia !a*assouta casuait sia !a una co#peta pre!eter#inaione. Ci4 che Aristotee ha !a offrire aa !eter#inaione !ea portata e !e significato !e concetto !i “attrattore” riguar!a soprattutto i #o!o !i espicarsi !e suo potere causae. 5*attrarre % un*attiit che pro!uce effetti, #a +ua % i suo #o!o !*essere >uan!o Aristotee affer#a che a sua funione pro!uttrice !i #oi#ento !e*essere concepita co#e i##o'ie, uoe ei!eniare i carattere fon!a#entae !ea for#a in +uanto ha i potere !i configurare. “$##o'ie” significa che a for#a esercita i proprio potere causae #e!iante un*aione che % intera#ente presente non in essa, #a in ci4 che a su'isce= “*aione !e principio pro!uttio e #otore si reaia in ci4 che a ricee, e +uin!i non % necessario che ci4 che #uoe sia #osso” 1. Ci4 % possi'ie in +uanto a for#a non con!ii!e i #e!esi#o ieo !i reat !i +uanto si ascia infor#are !a essa@ e +uesto per i se#pice #otio che a for#a possie!e proprio ci4 !i cui a #ateria % #ancheoe= si tratta !i una #ancana che non % inerte, #a che si #uoe aa ricerca !e proprio principio !i organiaione, e i ten!ere erso a for#a o i asciarsi attrarre !a essa costituisce *attiit !i una #ancana e !i un 'isogno !i for#a che costituisce uno !ei caratteri pri#ari !ea #ateria co#e δύναμις. 1
Ivi, $$$, 2, 82< a 8- (p. 178)@ cfr. anche $$, 2, 818 a 11-12. 5a tra!iione scoastica racchiu!ea +uest*insegna#ento aristoteico nea for#ua “ atio est in !atiente et non in a"ente ” (ricor!ata !a 9. ?V$A, in AD$6"?"5, L’anima, intro!., tra!., note e apparati a cura !i 9. oia, iano 1;<<, n. 8< a i'ro $$ e 2; a i'ro $$$).
<
Ler Aristotee infatti se c*% +uacosa cui appartiene *ορέγεσθαι i proten!ersi e i !esi!erare, +uesta non pu4 essere a for#a, “in +uanto in essa non *% acuna #ancana”@ +uin!i “*ee#ento che !esi!era % a #ateria” 1;. >ui se#'ra !efinitia#ente s'arrata a porta aa possi'iit !i continuare o anche soo !i tentare un !iaogo pro!uttio co pensatore greco. :ua infatti se#'ra pi& ontano !aa rappresentaione fantasiosa e antropo#orfica !i una #ateria !otata !i ! ορε"ις !i una #ateria “!esi!erante”, +uanto i concetto inaso a*origine !ea riouione scientifica #o!erna !i una #ateria inerte, ri!otta a #era estensione, con nessun*atra propriet a*infuori !i +uea !i occupare uno spaio. ppure non % un caso che uno !ei #assi#i artefici !ea crisi !ea fisica cassica, Eeisen'erg, sia ricorso, co#*% noto, con particoare enfasi nei suoi scritti proprio a concetto aristoteico !i δύναμις per espri#ere i carattere fon!a#entae !ea #ateria, +uae % attestato !agi eenti ato#ici. $ concetto !i “potena” ri#ane, a suo aiso, i pi& i!oneo a rappresentare in #o!o +uaitatio +uea “ten!ena a! essere” che a #icrofisica conte#poranea enuncia +uantitatia#ente nee sue in!agini sui costituenti ee#entari !ea #ateria20. n uteriore passo in +uesta !ireione pu4 essere co#piuto tenen!o conto !e concetto !i uoto, a negaione !e +uae, professata !a Aristotee nea #isia, % para!ossa#ente #eno ontana !i +uanto potre''e apparire !a +uanto oggi sappia#o su !i esso. $nfatti, se % ero che “a #ateria !ei corpi #acroscopici % fatta soprattutto !i uoto”, i uoto stesso, tuttaia, “non % i nulla e non ha sotanto propriet geo#etriche, #a anche propriet fisiche, in +uanto puua !i particee irtuai”21. >uan!o sia#o costretti a rifor#uare i nostro concetto !i #ateria tenen!o conto che “ogni regione !eo spaio puua !i (infiniteM) particee fantas#a, che appaiono e sco#paiono sena essere in acun #o!o ocaia'ii” 22 e che a #ateria stessa nea sua struttura pi& fine ci appare costituita !a conati !i esistena cos a'ii e eusii che non appena ten!ono a fissarsi sono gi !eco#posti e !istrutti, aora a !istana !a concetto aristoteico !i #ateria “!esi!erante” si % noteo#ente accorciata. 6e, infatti, si anaia a struttura teoretica !e !esi!erio, prescin!en!o !agi aspetti !i pi& i##e!iata rieana psicoogica, essa co#porta una #ancana, un uoto, che non sono in s inerti, #a in +uache #o!o attii, anche se tae attiit non arria #ai a sta'iiarsi !a s in una for#a. * proprio *assena !i for#a che configura tae attiit co#e una “ten!ena a! essere”, a +uae nea sua eusiit non % nua, #a non % ancora “essere”, !a #o#ento che % possi'ie !ire che propria#ente “%” soo +uan!o una μορφή e conferisce !eter#inatea. 6pingen!o a i#ite estre#o !i concepi'iit *assena !i for#a, a #ateria appare co#e i 'ruicare !i coagui eanescenti !i energia. 6e si oesse tentare !i racchiu!ere +uesto aore resi!uae !*inteigi'iit in una formula (ne senso etterae !i “piccoa for#a” o !i for#a ri!otta a #ini#o), essa !or cercare !i espri#ere proprio *eanescena o *incessante !ienire !eo sanire !i ogni for#a (i#piegan!o un*i##agine fia'esca, anche se a'usata, si trattere''e !i !escriere *aeggiare !e sorriso !e gatto !i Cheshire, +uae uti#o resi!uo i#papa'ie !i for#a !opo o sanire !ea sua consistena #ateriae). >uesto puuare !i eanescene potre''e essere concepito co#e un “essere-se#pre-atri#enti”, *i#possi'iit !i sostare in una configuraione !efinita, un*infinita osciaione tra essere e annua#ento, a +uae ten!e a*essere, #a che non attingere''e #ai ci4 che “!esi!era” sena a presena !i un pri#o attrattore, che potre''e essere raisato ne*i#porsi !ea !ifferena tra essere e nientificaione.
1;
$%&s., $, ;, 1;2 a 1<-2 ( #isia, saggio intro!uttio, tra!., note e apparati !i 5. Duggiu, iano 1;;, p. 3). Cfr., a! ese#pio, N.E$6:JD9, #isia e filosofia La rivoluzione nella sienza moderna , intro!. F 6. C. :orthrop, tra!. it. 9. 9noi, iano 1;<1, pp. <0-<1. 21 9. "?DA5/? /$ FDA:C$A, L’inda"ine del mondo fisio, "orino 1;7<, p. 82. 22 Ivi, p. 83;. 20
7
/i +uanto si sia ri!otta a !istana tra a conceione o!ierna !ea #ateria e +uea aristoteica !i una “#ateria che !esi!era” % in!iio non secon!ario anche *uso !i un ter#ine che nee sciene fisiche, chi#iche e 'ioogiche si troa affiancato oggi a +ueo !i attrattore e in certo #o!o ne co#peta a !escriione !e potere causae= si tratta !e ter#ine “oregonatore”, i +uae, in #o!o forse ineegante, #a essica#ente efficace, in!ica a ορε"ις) a stringere capacit !i suscitare i ”!esi!erio” o *i#puso (ne senso etterae !i ! ega#i !i se#pre #aggiore coerena strutturae nee reaioni oscianti che si osserano pi& rara#ente in chi#ica, #a che sono inece presenti “in tutti i iei !e*organiaione 'ioogica, a partire !a ieo #oecoare fino a! arriare a ieo soraceuare”23. 5*osciare, i co#parire e sco#parire, *inafferra'ie eanescena, co#e caratteri originari !ea #ateria, sono conati !i esistena che #irano a sottrarsi aa nientificaione, a istituire una !ifferena !a nua che consenta !i raggiungere una +uache for#a !i sta'iit ne*essere. 5*attuaiari !i +uesta pri#a for#a % con!iione ee#entare !e sussistere !i ogni atra for#a. $nfatti a !ifferena tra essere e nientificaione % ci4 che co#incia a! ορε"ις, a ten!ena !ea #ateria a! essere= sena a for#a iniiae !i +uesto “appagare” * ! !ifferire !a nua non i sare''e acuna possi'iit !i uscire !a una successione incessante !i insta'iit, #entre ogni possi'iit !i siuppo !ipen!e !a*articoaione e !a concrescere !ea co#pessit a*interno !e pri#o i#porsi !i una !ifferena in atto. * +uanto Aristotee concentra ne*espressione che si propone co#e un ero e proprio #otto !e suo pensiero= η γ#ρ εντελεχέια χ$ρί%ει&', *atto infatti separa, !ii!e, % istitutio !i !ifferene. 5a sua funione consiste ne*attuaiare e ren!ere sta'ie una !ifferena, ne conferire +uea nettea !i contorni che consente a +uacosa !i !iffereniarsi!a atro e !i #anifestare cos i potere !i !eter#inaione che appartiene aa for#a. 5*aione !e separare % intera#ente trasfusa in ci4 che a su'isce, anche se i 'eneficiario !ei processi !i organiaione che !a essa pren!ono aio ri#ane i principio pro!uttio e #otore.
3. $#passi'iit e assena !i #oi#ento nea perceione. 6i pu4 ritornare ora agi ese#pi che Aristotee porta !i #oi#enti in entrata e in uscita !a*ani#a per cogiere i significato che essi hanno reatia#ente a #o!o !i espicarsi !ea sua causait. Co#e ese#pio !i #oi#ento che giunge fino a*ani#a, Aristotee porta a sensaione. 5a purait !i ee#enti coinoti ne processo percettio costituisce un osseratorio priiegiato per co#pren!ere a funione pro!uttia !e*ani#a, proprio a causa !e !eicato intreccio tra attiit e passiit che si reaia nea sensaione. /a un ato Aristotee se#'ra accentuare *aspetto !ea passiit, +uan!o ricor!a che affinch i sia sensaione “% necessaria a presena !e sensi'ie”2, ae a !ire !e*oggetto che % suscetti'ie !i essere percepito. * infatti soo a partire !a uno sti#oo, in ogni caso esterno rispetto a*atto percettio co#e tae, che pu4 pren!ere aio i sentire= “ne suo caso, gi agenti che pro!ucono *atto sono esterni= i isi'ie, *u!i'ie, e cos pure gi atri sensi'ii” 2<. >uesto su'ire ha tutta *apparena !i un*ateraione che, attraerso a #o!ificaione !egi apparati sensoriai, arria a coinogere ne #uta#ento e ne #oi#ento a stessa capacit percettia !e*ani#a.
23
$. LD$9?9$:, Dall’essere al divenire. 'em!o e om!lessit( nelle sienze fisi%e, tra!. it. 9. Jrocchi e . Ceruti, "orino 1;<, p. 113-11 28 Meta!%., V$$, 13, 103; a 7. 2 De an., $$, , 817 ' 2-2< (p. 10). 2< Ivi, $$, , 817 ' 20-21 (ibid.).
$n reat % proprio +ui che Aristotee innesta a non #eno forte sottoineatura !ea funione attia sota !aa ψυχή nea sensaione. 5o sti#oo esterno, infatti, % *occasione non !i un*ateraione in senso proprio (+uae si ha +uan!o +uacosa iene !istrutto !a proprio contrario), #a !e*attiarsi !i una capacit che consente “una crescita !e soggetto erso se stesso e a propria reaiaione”27 e +uin!i i pro!ursi !i un #uta#ento che non a “erso e con!iioni priatie”, #a “erso gi stati positii e a natura !e soggetto” 2. 5a sensi'iit % +uin!i “passia”, in +uanto !ipen!e !ao sti#oo esterno per potersi attiare, #a una ota che % interenuto o sti#oo, essa proce!e aa sua ea'oraione in #aniera !e tutto in!ipen!ente, % un passio che attua !a s *eserciio !ea propria capacit. $ suo, +uin!i, non % un puro su'ire, co#e acca!e aa pietra sca!ata !a soe, n si co#porta a #o!o !i +uacosa !i torpi!o che iene trascinato aa ita !esta !a un fattore esterno= % una risposta (e i rispon!ere % un*attiit) che proiene !a una ricettiit attia, che % se#pre a*erta rispetto a ci4 che pu4 raggiungera !a !i fuori e che gi in +uesto suo #o!o !i essere attia ascia trasparire acuni !ei caratteri esseniai !e*ani#a co#e for#a= i#passi'iit e assena !i #oi#ento. * !egno !i nota che +uan!o si uoe caratteriare i #o!o !*essere !ea soggettiit iente ne*atto percettio si % costretti a egare insie#e coppie !i ter#ini apparente#ente inco#pati'ii, +uai “recettiit attia”, “attiarsi !i un passio”, “!ipen!ena in!ipen!ente”, “ateraione che ascia inaterata a funionait” e cos ia. sse hanno aa oro origine a !eter#inaione aristoteica !ea perceione co#e un su'ire che ri#ane i#passi'ie ne*eserciio !ea propria capacit= ”% #anifesto che *oggetto sensi'ie fa passare a*atto a facot sensitia che era in potena, giacch essa non patisce n iene aterata” 2;. ?ra *i#passi'iit se#'ra aere soprattutto +uesto significato= a capacit percettia, in con!iioni non patoogica#ente co#pro#esse !ei suoi correati fisioogici, % suscetti'ie !i se#pre nuoe attiaioni, sena che +ueste a ogorino o a consu#ino. 5a ista, *ofatto e gi atri sensi, +uan!o attuano i proprio eserciio in con!iioni !i #e!iet, e cio% in #o!o egua#ente !istante sia !agi eccessi sia !ai !ifetti (!a ru#ore assor!ante co#e !a*assena !i suoni, !aa uce accecante co#e !aa tene'ra assouta), non engono guastati o sciupati !a succe!ersi !ee sensaioni@ +ueste, se #ai, contri'uiscono a perfeionare uterior#ente un*attitu!ine o una !isposiione che in s non #ancano !i nua per esercitare a propria funione. Aristotee ha a proposito un ese#pio iu#inante. gi si chie!e se *inteigena potre''e corro#persi a causa !e*in!e'oi#ento proocato !aa ecchiaia e rispon!e negatia#ente, portan!o *ese#pio !i ci4 che acca!e negi organi !i senso= “se infatti i ecchio recuperasse un occhio a!atto, e!re''e neo stesso #o!o !e gioane. /i conseguena si giunge aa ecchiaia non gi perch a''ia su'to un*affeione *ani#a, #a i corpo in cui si troa@ e a stessa cosa acca!e negi stati !i u'riachea e !i #aattia”30. Ci4 che ri#ane “i#passi'ie” %, ne*ese#pio aristoteico, a capacit !i e!ere@ +uesta non iene #eno a causa !e*in!e'oirsi !e suo correato fisioogico, tanto che un recupero !ea funionait !e*occhio, +uae potre''e essere per noi oggi un*operaione !i cataratta o un trapianto !i cornea, restituire''e aa capacit !i e!ere a possi'iit !i reaiare nuoa#ente una perceione isia piena#ente efficiente. $#passi'ie % !un+ue a for#a attia con cui a soggettiit organia a ricettiit !ei propri organi !i senso nei confronti !ee !ierse sti#oaioni= i'raioni !e*aria o ra!iaioni !ientano suoni o i##agini isie graie aa presena nea soggettiit iente !i un originario “essere-per a sonorit” o “essere-per a 27
Ivi, $$, , 817 ' <-7 (ibid.). Ivi, $$, , 817 ' 1< ( ibid.@ cfr. 9. ?V$A, Introduzione, pp. <3-<8, <-70, ;0 ). 2; Ivi, $$$, 7, 831 a 8-7 (p. 1<). 30 Ivi, $$$, 8, 80 ' 1-28 (p. 12). 2
;
isi'iit”. >ueste sono e for#e pre!isposte, gi attrattori erso cui s*incanaano i processi !i costruione !ei !iersi recettori sensoriai che conseguono cos a oro specifica funionait ne*attiit percettia. 6e e for#e che pro!ucono *organiaione !egi apparati sensoriai sono pre!isposte, non possono non essere i#passi'ii rispetto ai processi che esse attiano= e ateraioni e e trasfor#aioni acca!ono ne “paiente” e non ne*”agente”. a, ancora una ota, proprio i carattere !e*i#passi'iit co#e anteriorit !ea for#a se#'ra essere un uteriore ostacoo sua ia !i un !iaogo pro!uttio tra a psicoogia !i Aristotee e a sensi'iit scientifica o!ierna, cui se#'ra in!ispensa'ie a prospettia eoutia e a!attatia. 5e μετα(ολαί, e trasfor#aioni che Aristotee a##ette reatia#ente a percepire costituiscono infatti una se+uena !i #uta#enti che riguar!ano o siuppo !e singoo iente e non certo e trasfor#aioni che possono aenire !a una specie a*atra. 5a pri#a μετα(ολή % +uea pro!otta !a chi genera= a #ateria pre!isposta a organiarsi in ista !e iente ha a capacit !i sentire soo in potena e! % attraerso o siuppo e#'rionae i#presso !a principio generatore che tae capacit !ienta un possesso attuae !e singoo organis#o. n*uteriore μετα(ολή si ha +uan!o a capacit !i sentire passa a sua ota a*atto e si reaia cos a sensaione era e propria nea sua co#piutea31. A ogni #uta#ento si presenta in atto una nuoa for#a, una sorta !i nuoo 'acino attrattore !ei processi organici, che ha tuttaia a sua con!iione !i possi'iit nee for#e prece!enti, fino a! attingere, risaen!o a ritroso, a for#a che % in atto ne principio !ea generaione. Lu4 far sorri!ere +uesto a''oo un po* ru!i#entae !i genesi !ea capacit percettia. "uttaia si pu4 tentare !i coegaro con a funione che iene riconosciuta aa for#a a*interno !ea genetica !eo siuppo !egi organis#i. 6i tratta certa#ente !i un a#'ito pi& asto rispetto ai soi processi percettii@ tuttaia esso i co#pren!e co#e un proprio caso particoare, e! % significatio i #o!o in cui cooro che sono i#pegnati ne*ea'oraione !i +uesto ca#po !i ricerca sono in!otti in +uache #o!o a ripren!ere e rifor#uare e conceioni prefor#iste. Certo nessuno oggi si aspetta !i e!ere apparire a #icroscopio un %omunulus o un animalulus in gra!o !i ripro!urre in scaa ri!otta e fattee !e*in!ii!uo a!uto, e tuttaia se si uoe spiegare in +uache #o!o +ueo che % stato chia#ato “atais#o #orfoogico”, i per#anere !ea for#a non soo ne*in!ii!uo, #a anche ne suo tras#ettersi !i generaione in generaione, occorre pensare che a ceua ger#inae “contiene, in potena, un*i##agine o uno sche#a !e*organis#o co#piuto, nonch gi ee#enti necessari a suo siuppo”32. Ci4 che +ui % !eno#inato “sche#a”, “i##agine” o “rappresentaione” % appunto a for#a, che si troa costante#ente riproposta ia ia che si risae attraerso i !iersi iei !e*organiaione !e iente, !a*organis#o co#piuto, agi organi, ae ceue, ai cro#oso#i, ai geni. 6e “ci4 che si tras#ette !a una generaione a*atra %, essenia#ente, a struttura genetica” e tutta “*infor#aione genetica % contenuta ne geno#a”, aora occorre conenire che “a for#a sia in un #o!o o ne*atro contenuta nei geni”. 5a for#a ! a regoa !eo siuppo !e*organiaione ceuare e si pu4 +uin!i riconoscere che “a for#a esiste in progetto, Oin potenaP, per ripren!ere *espressione aristoteica, #a i suo siuppo, a sua OattuaiaioneP, % i risutato !i un processo che i#pica gi eenti ceuariQ= proiferaione, #orte, #igraione, !iffereniaione ecc.”33. * significatio che anche +ui ci4 che a for#a pro!uce innanitutto % *attuaiaione !i una !ifferena (η γ#ρ εν τελεχέια χ$ρί%ει)@ !ipen!e !aa for#a, infatti, a 31
Cfr. ivi, $$, , 817 ' 1<-1 (p. 10). A. LD?CE$A:"R, osa !ensano i alamari* natomie del pensiero, tra!. it. L. Ferrero, "orino 1;;;, pp. 1-1<. 33 Ivi, pp. 23-28. 32
10
differenziazione ceuare, graie aa +uae engono create, a! ese#pio, ceue #uscoari anich un atro tipo !i ceue !estinate, a for#are neuroni. a a for#a % responsa'ie anche !e*or"anizzazione ceuare, ae a !ire !e fatto che !eter#inate ceue sono !estinate, a! ese#pio, unica#ente aa for#aione !e poice, atre !e*in!ice e cos ia 38. $n atre paroe *unit #orfoogica !e*organis#o % garantita !a*unit !ea for#a presente ne gene, a +uae fa s che gi organis#i “siano +uacosa !i pi& che non se#pici aggregati !i ceue”3. $ #o!o in cui i geni sono “a!agiati su cro#oso#a” fornisce infatti gi un “rappresentaione !e corpo” e tutto +uesto !ipen!e, ancora una ota, unica#ente !aa for#a sia per a configuraione !e*or!ine spaiae sia per a successione te#porae !eo siuppo !egi organi. Aa uce !i +ueste consi!eraioni % opportuno ancora un chiari#ento su*i#passi'iit !ea for#a e a #o!o in cui tae concetto pu4 essere non estraneo a! una genetica !eo siuppo= ci4 che % “i#passi'ie” % i modo !i pro!urre organiaione. $n atre paroe, a for#a non % i#passi'ie ne senso che non possa su'ire ariaioni, #a ne senso che, anche !opo ogni #eta#orfosi, i #o!o in cui essa pro!uce organiaione non iene aterato n ogorato !ae sue reaiaioni in!ii!uai e +uesto per tutto i te#po in cui pu4 !urare a sua funione organiatrice. 5*eouione, infatti, % egata proprio a #o!ificaioni che aengono a ieo !i struttura (e +uin!i !i for#a) !ei geni !eo siuppo. Liccoe ariaioni nei te#pi !i ettura !ei geni nea fase !i proiferaione ceuare possono portare a #o!ificaioni che si fissano ere!itaria#ente +uan!o esse si sono erificate nea inea ger#inae. Ci4 non togie che a presena !ea for#a, pur cos #o!ificata, sia non soo ogni ota in!ispensa'ie per o siuppo !e*organis#o, #a che ri#anga anche “i#passi'ie” per tutto i te#po in cui, in 'ase aa configuraione !eter#inata che essa ha conseguito eoutia#ente, !ifferenia e specifica *organiaione !e iente. ssa si consera inaterata attraerso tutte e sue attuaioni in!ii!uai, sena esserne consu#ata o !istrutta, #a aen!o ani in esse *occasione !e proprio co#piuto !ispiega#ento. $ significato !e*i#passi'iit !ea for#a coinota nei processi percettii e, pi& in generae, neo siuppo !e*organis#o aiuta a co#pren!ere anche *atra caratteristica fon!a#entae !ea sensaione, che a costituisce, a suo #o!o, co#e un*ενέργεια ακινησίας, un atto prio !i #oi#ento 3<. Ci4 consente !i specificare uterior#ente i carattere !e*i##o'iit che appartiene a*ani#a co#e for#a. Anche i fatto !i presentare a sensaione co#e +uacosa che % i##une !a #oi#ento pu4 apparire sue pri#e in contrasto con e pi& ee#entari ei!ene fisioogiche e psicoogiche !e*attiit percettia. >ui infatti i !ienire ci appare co#e *aspetto !o#inante sia !ei processi che !agi organi recettori portano gi i#pusi ae aree cere'rai !eputate a ea'orari sia !ei contenuti !ee sensaioni isie, u!itie o tattii, che si succe!ono incessante#ente nei !iersi ca#pi percettii. "uttaia per co#pren!ere i significato !ea !ottrina aristoteica 'isogna cogiere ae spae !ei correati fisioogici e !ei contenuti psicoogici !ea sensaione a presena !ea capacit !i percepire, a +uae per#ane i##uta'ie nea sua funionait attraerso ogni sua attiaione. Ci4 % tanto pi& ei!ente se si tien conto !e tipo !i !ienire e !i #oi#ento che iene escuso non soo !aa capacit !i sentire, #a !aa stessa sensaione in atto. $ #oi#ento, infatti, % per Aristotee essenia#ente un* ενέργεια α τελής, ae a !ire un atto inco#piuto, i#perfetto, che non raggiunge #ai ci4 erso cui % !iretto e che ripropone incessante#ente a propria inco#piutea= i #oi#ento non ha +uin!i atra attuait a*infuori !ea ripetiione !i una poteniait che non % #ai in gra!o !i passare a*atto, 38
Ivi, p. 28. Ivi, p. 2. 3< Cfr. De an., $$$, 7, 831 a <-7 @ $$, , 817 a 1<-17@ $$$, 10, 833 ' 1. 3
11
perch % se#pre in atro e poi in atro ancora, in un ininterrotto trapassare. 5a sensaione in atto ha inece caratteri opposti a +uei !ea κίνησις, perch non ha un ter#ine atro !a s !a raggiungere, #a a sua attiit per#ane in se stessa in +uanto ha in s a propria so!!isfaione e appaga#ento. 6e i significato !i “#oi#ento” si esaurisce in +ueo !eineato !a Aristotee ne concetto !i κίνησις, aora si pu4 co#pren!ere co#e *i##o'iit !ea for#a non possa essere confusa con a stasi o con *ineria, #a coinci!a piuttosto co !ispiego !i un* ενέργεια, !i un*energia, a +uae, anche se non #anca !i nua fin !a pri#o istante !ea sua attuaione, non escu!e tuttaia che su !i essa possa proporsi un perfeiona#ento uteriore. Lu4 apparire contra!!ittorio che si pari !i perfeiona#ento !i +uacosa che in s % gi co#piuto. a, per usare una cee're i##agine aristoteica, cos co#e i piacere perfeiona *attiit (che pure % un*attuait in s co#piuta) a #o!o stesso in cui si !ice che a 'eea perfeiona a gioinea37@ atrettanto i senso !e tatto pu4 essere in s perfetto nea capacit !i !iscri#inare i sensi'ii che gi sono propri (i ca!o e i fre!!o, i secco e *u#i!o, i ce!eoe e i resistente, i rui!o e i iscio ecc.) e tuttaia pu4 accogiere un*uteriore, non preista perfeione +uan!o, a! ese#pio, nee #ani !i uno scutore che #o!ea a creta o nee #ani !i un pianista, *intensit !e “tocco” arria a espri#ere una sensi'iit affinata in #o!o unico e irripeti'ie. 5a presena gi a ieo !egi organi !i senso !i +uesta possi'iit !i perfeiona#ento !a parte !i +uacosa che in s non #anca !i nua costituisce un*anticipaione, o i rifesso, !ea capacit !i autotrascen!ersi nea perfeione !i ogni espressione co#piuta !i s che % caratteristica !ee attiit !eo spirito. a a te#po stesso +uesta possi'iit !i perfeiona#ento !e*attiit !ea for#a pu4, in #o!o forse i#preisto, gettare uce proprio sua prospettia eoutia, 'en a !i !e contesto aristoteico +ui preso in esa#e. 6e % ero che genetica#ente ogni for#a !i ita % ricon!uci'ie a una struttura originaria co#une, *incre#ento, a !iffereniaione, *au#ento stupefacente !i co#pessit !ee #anifestaioni !i ita possono essere iste co#e i concrescere !i successie perfeioni su un atto che non % affetto !ae for#e !ifettie !i !ienire proprie !ea κίνησις, #a, “i#passi'ie” e “i##o'ie” nea sua funione organiatrice, % in gra!o !i accogiere ogni pi& piccoa ariaione !e*a#'iente entro cui ie co#e un*occasione per otrepassarsi e !ira#arsi, a partire !a ceppo co#une, in for#e i#pree!i'ii !i co#pi#enti uteriori.
8. Ler ricor!arsi !e*autunno Aristotee pensaa a atte. 6i % isto che tra i #oi#enti che concernono *ani#a, sena tuttaia co#pro#etterne *i##o'iit co#e for#a !e iente, Aristotee no#ina non soo i #oi#enti in ingresso che arriano “fino” a*ani#a, #a anche +uei in uscita che aengono “a partire” !a*ani#a e tra +uesti egi in!ica espicita#ente *αν#μνησις, i richia#o aa #e#oria . :e 'ree trattato !e!icato ai feno#eni #nestici, i De memoria, Aristotee ha cura !i !istinguere a μνήμη, a #e#oria, !i cui “sono !otati anche #oti !egi ani#ai”, !a*αν#μνησις , i richia#o aa #e#oria, !i cui “non % !otato nessuno si pu4 !ire !egi ani#ai capaci !i conoscere a! ecceione !e*uo#o”3. 5a #e#oria % i feno#eno ee#entare in irt& !e +uae un*i##agine si fissa e si sta'iia ne*ani#a in 'ase a !ue re+uisiti esseniai= innanitutto *i##agine che si fissa ae non tanto per se stessa, +uanto per i aore si#'oico !i cui % suscetti'ie, !ee cio% potere !ientare un segno che ri#an!a 37
Cfr. +t%i. ni., K, 8, 1178 ' 31-33. De mem., 83 a 7-; (!ere biolo"i%e di ristotele, a cura !i /. 5ana e . Vegetti, tra!. it. /. 5ana, "orino 1;71, p. 1137). 3
12
a! atro !a s@ in secon!o uogo ci4 a cui *i##agine ri#an!a !ee appartenere a passato e +uin!i !ee essere trascorso un asso !i te#po !a #o#ento in cui si % erificata a perceione !i cui *i##agine !ienta segno. 5*ese#pio che Aristotee porta % +ueo !ea figura !ipinta !i un ani#ae= essa pu4 essere appreata in +uanto !ipinto e +uesto % un fatto che concerne a conoscena, oppure pu4 ri#an!are a*ani#ae in carne e ossa che % stato percepito in un te#po anteriore e aora +uesto riguar!a a #e#oria. Ci4 che i#porta affinch i sia #e#oria % !un+ue, otre a*interao te#porae, *interento !i un #uta#ento !*atteggia#ento nei confronti !e*i##agine, per cui essa non % pi& consi!erata per se stessa, #a co#e in!iio !i un rapporto e +uin!i co#e reatia a +uacosa !*atro3;@ essa infatti “in +uanto cosa in s e per s % un oggetto !i consi!eraione o !i i##aginaione, #a in +uanto % reatia a +uacosa !*atro % co#e una figura o un oggetto !i ricor!o” 80. 5a #e#oria cos concepita % una con!iione necessaria, anche se non sufficiente, perch si !ia ana#nesi o richia#o aa #e#oria. :on % con!iione sufficiente, perch *αν#μνησις costituisce un feno#eno con caratteristiche pecuiari proprie, irri!uci'ii aa se#pice μνήμη* 6econ!o a !efiniione aristoteica, i richia#o aa #e#oria si ha +uan!o “si riac+uista una conoscena che si era auta in prece!ena o una perceione o ogni atra esperiena i cui possesso a''ia#o chia#ato #e#oria”81. Lerch +uesto aenga % necessario che trascorra un perio!o !i te#po in cui a #e#oria % atente@ per recuperare una conoscena per!uta !o''ia#o +uin!i operare una sorta !i cacoo in gra!o !i ricostruire, a partire !a un principio, una successione !i tracce, ciascuna !ee +uai ri#an!a si#'oica#ente a*atra o per so#igiana (i ritratto che ricor!a a persona) o per opposiione (*assena !a suo uogo a'ituae !i +uacosa che cos iene ricor!ato) o per contiguit (i #anteo !i Ce'ete e Ce'ete), fin che i processo ter#ina a ci4 che enia cercato. 5a successione !ee tracce si presenta con una connessione che pu4 essere necessaria o se#pice#ente pro'a'ie e! essa % affine aa successione !egi acca!i#enti che hanno pro!otto a conoscena, a perceione o *esperiena !i cui ci si % #essi in caccia. $ #oi#ento !e richia#o aa #e#oria parte !un+ue !a*ani#a “erso i #uta#enti o tracce che per#angono negi organi sensoriai” 82 e i #o#ento esseniae in tae processo % i reperi#ento !e*αρχή, !e principio che si % sta'iiato ne*ani#a, a partire !a +uae % possi'ie iniiare “a caccia !e*i##e!iata#ente conseguente”83, fino a ricostruire autono#a#ente, sena supporti esterni, *intera catena #nestica che consente !i riac+uistare a traccia per!uta. >uae ese#pio !i catena #nestica Aristotee ricor!a a serie !i passaggi che anno “!a atte a 'ianco, !a 'ianco aa ne''ia, e !a +uesta a*u#i!o, !a +uae ci si ricor!a !e*autunno, se si sta cercan!o +uesta stagione” 88. 5a successione, che non cre!o Aristotee are''e fatto rientrare tra +uee necessarie che non a##ettono ecceioni, +uanto piuttosto tra +uee che si sogono “per o pi&”, pu4 presentare +uache aspetto insoito che occorre cercare !i chiarire. $ re+uisiti !i una 'uona ana#nesi sono, per Aristotee, che essa possa aenire rapi!a#ente, co #inore nu#ero !i soecitaioni e co #inor !ispen!io !i energie #entai. "ai re+uisiti sono so!!isfatti soprattutto +uanto i ter#ini coinoti nea successione sono connessi tra oro o !a una reaione !*i!entit (i atte e i 'ianco) o !aa si#utaneit (a ne''ia e un certo gra!o !i u#i!it) o perch un ter#ine interseca *atro costituen!one 3;
Cfr. ivi, 80 ' 11-2 (p. 1127). Ivi, 80 ' 2-27 (p. 1127). 81 Ivi, 81 ' 2- (p. 1130). 82 De an., $, 8, 80 ' 17-1 (p. 12). 83 De mem., 81 ' 1-20 (p. 1132). 88 Ivi, 82 a 18-1< (p. 1133). "ra!uione #o!ificata= αήρ significa, otre a! “aria”, anche “apore, ne''ia”@ αέριος ha, tra gi atri, i significato !i “aoto nee ne''ie !e #attino”. 80
13
una parte (*u#i!it e *autunno) 8. Di#ane fuori !a +uee #enionate, a connessione, presente ne*ese#pio aristoteico, tra i 'ianco e a ne''ia, che se#'ra essere proprio i “ter#ine #e!io”, su cui reperi#ento Aristotee insiste. $ ter#ine #e!io, infatti, ha affinit con *αρχή, co principio, e costituisce *ee#ento a partire !a +uae % possi'ie risaire sia in aanti sia in!ietro, in entra#'e e !ireioni !ea catena #nestica 8<. $ 'ianco ha a capacit si#'oica !i ri#an!are aa ne''ia, purch non pensia#o aa ne''ia sporca e grigiastra !ee nostre citt, #a a +uea che ci pu4 aogere i#proisa#ente in ata +uota, +uan!o co suo 'iancore cancea ogni contorno= !i essa possia#o !ire che % “attiginosa”, e! ecco i rinio a*in!ietro, a principio !ea catena #nestica (i atte), #a a te#po stesso i caratteristico sentore !i u#i!it che ne e#ana pu4 ri#an!arci in aanti, a*autunno, che % i ter#ine uti#o !i cui cercaa#o a traccia. "utti +uesti sono #oi#enti che si erificano “a partire” !a*ani#a sena che “in” essa nua si #uoa e tuttaia essi hanno *ani#a a oro principio co#e ero e proprio “#otore i##o'ie”. $nfatti se ci chie!ia#o in irt& !i che cosa % possi'ie che un*i##agine sia !i natura tae !a potere essere oggetto sia !i #e#oria sia !i un processo !i richia#o aa #e#oria, !o''ia#o riconoscere che i contri'uto esseniae !e*ani#a consiste nea sua capacit !i trasfor#are a figura o *i##agine in si#'oo !i atro !a s. >uesta trasfor#aione non % un contenuto che possa essere oggetto !i rappresentaione, +uanto piuttosto un atto, *istituione !i un nesso o *eserciio !i una struttura !i reaione che non ascia *i##agine isoata, in 'aia !i +uante atre i##agini possono soerchiara e canceara, #a a inserisce in un reticoo !i connessioni che a fissa e a trattiene proprio !oe essa iene fatta aere-per +uacosa !*atro. 5a con!iione !i possi'iit !ei processi #nestici non % +uin!i *esistena !i una sorta !i ser'atoio, entro cui erre''ero caate e i##agini (a #e#oria) e !a +uae poi esse erre''ero estratte secon!o sariate connessioni (i richia#o aa #e#oria), +uanto piuttosto *originaria attiit si#'oiatrice !e*ani#a, graie aa +uae *i##agine si trasfor#a in “segno-!i” +uacos*atro= % +uesta funione !i “ri#an!o” che costituisce i #otore i##o'ie !ei processi !i μνήμη e !i α ν#μνησις che iniiano a partire !a*ani#a* a non 'asta, perch occorre chiarire co#e si for#i *i##agine e fare +uin!i un passo in!ietro per in!ii!uare, ae spae !e*attiit si#'oiatrice !e*ani#a, una capacit !i sta'iiaione !ee sensaioni che % ancora pi& originaria e con!iionante rispetto ai processi #nestici. $nfatti, perch s*inneschi uno +uasiasi !i +uesti processi 'isogna che ne fuire !ee perceioni +uacosa si fer#i@ sena una +uache for#a !i sta'iit non c*% possi'iit !i #e#oria e tanto #eno !i richia#o aa #e#oria. Aristotee ricor!a pi& ote che +uanti si troano “in stato !i eccessia #uta'iit non hanno #e#oria, co#e se si oesse i#pri#ere *i#puso, cio% i sigio, in ac+ua corrente”87@ acca!e cos che “i gioanissi#i e i troppo ecchi sono !i #e#oria scarsa a #otio !eo stato !i #uta'iit= perch +uesti si troano in una situaione !i consunione, +uei !i rapi!o accresci#ento” 8. 6i tratta aora !i co#pren!ere in irt& !i che cosa, ne*incessante 'o#'ar!a#ento !i sti#oaioni che a ogni istante ci raggiunge e nea corrente !i senti#enti che scorre in noi, +uacosa si fissi, sottraen!osi aa !ispersione e a*inco#piutea !e*essere se#pre atri#enti. 8
Cfr. ivi, 81 ' 1;-20 (p. 1132). Cfr. ivi, 82 a 17-22 (pp. 1133-38). 87 Ivi, 80 a 32S80 ' 3 (p. 112). 8 Ivi, 83 ' 8-< (p. 113;)@ cfr. anche 80 ' -7 (p. 112). Ler Aristotee non % soo *eccesso !i fui!it che % !i ostacoo aa #e#oria, #a anche un*eccessia entea= “non appaiono !otati !i #e#oria n i troppo seti n i troppo tar!i= i pri#i perch hanno una fui!it superiore a !outo, gi atri per una eccessia soi!it, perci4 nei pri#i *i##agine non per#ane ne*ani#a, negi atri non riesce a for#arsi”( ivi, 80 ' 7-11 @ pp. 112-2<). 8<
18
C*% un 'rano assai noto !egi nalitii !osteriori in cui Aristotee !escrie i #o!o in cui, a partire !aa sensaione o, #egio, gi nella sensaione, si presenta *uniersae. 6e#'ra, egi !ice, che si troi in tutti gi ani#ai “una δύναμις σύμφυτον κριτική , una naturae capacit !iscri#inatrice che chia#ia#o sensaione”8;. >ui % contenuta gi *in!icaione esseniae !e #o!o in cui *ani#a esercita a propria ενέργεια a ieo !i sensaione. 5a sensi'iit non % sopraffatta !a caotico e !isor!inato succe!ersi !i i#pusi !a cui % copita, perch ha pre!isposti in s i #o!i !e fitraggio e !ea seeione che trasfor#ano i'raioni, on!e, i#pusi, fussi !i particee in +uacosa !i sonoro, sapi!o, isi'ie, o!oroso, tangi'ie. a +uesta attiit !iscri#inatrice non pu4 per s i#pe!ire che a*interno !i ciascun recettore sensoriae e sensaioni fuiscano incessante#ente !issoen!osi e une nee atre. in effetti i sono ani#ai, secon!o Aristotee, nei +uai a sensaione, in tutto o in parte, non si sta'iia e !oe #anca una for#a !i sta'iit *ani#ae si troa, per cos !ire, in 'aia !i una corrente ininterrotta !i sensaioni, !a cui % co#peta#ente !o#inato e per#eato. A*ani#ae ri#ane aora precusa a possi'iit !i spingersi erso for#e !i conoscena superiori aa sensaione, perch non riuscen!o a trattenere in +uache #o!o ne*ani#a ci4 che sente, non ha nua !i sta'ie su cui poggiare per aiare un ca##ino uteriore 0. Ler !escriere o stato !egi ani#ai assoggettati a fuire inarresta'ie !ee sensaioni, Aristotee i#piega *i##agine !i +ueo che acca!e +uan!o, in 'attagia, un esercito % in rotta e, priato !i ogni punto !i riferi#ento, % !isgregato nea caotica ricerca !a parte !i ciascuno !ea propria saea in!ii!uae. Lu4 acca!ere, inece, che “+uan!o si % pro!otta a fuga, se uno si arresta, un atro gi si aicina, poi un atro ancora, finch si ricostituisce a schiera”1. Cos acca!e negi ani#ai= +uei che “possono trattenere e sensaioni, possono anche aere ne*ani#a. Verificatesi #ote fissaioni !i +ueste sensaioni gi si genera una !ifferena, cio% in certi ani#ai !aa fissaione !ee sensaioni si genera i λόγος, in atri no”2. $ #o#ento !ecisio % !un+ue, ancora una ota, *attuaiarsi !i una !ifferena, +ueo in cui a sensaione in!ugia e pren!e !i#ora ne*ani#a, perch aora pu4 aere iniio i processo che !aa sensaione porta aa #e#oria, !a ricor!o spesso ripetuto !ea #e!esi#a cosa a un*esperiena in s gi pregna !i uniersait, sua +uae si fon!ano poi sia *arte, per +ue che riguar!a i #on!o !e !ienire, sia a sciena, per +uanto riguar!a *essere3. 6e +uin!i i pri#o passo esseniae % a μονή , *in!ugiare e i sostare !ea sensaione, 'isogna chie!ersi +uae sia a con!iione che ren!e possi'ie +uesto atto !e*ani#a, a partire !a +uae % possi'ie tracciare a gran!e !iisione, a διαφορ# tra gi ani#ai suscetti'ii !i λογος e +uei che ne restano escusi. $n atre paroe, cosa c*% !i pre!isposto ne*ani#a che % tae !a consentire *arresto Aristotee affer#a= ”+uan!o si fissa uno !egi in!ii!ui, aora si genera ne*ani#a i pri#o uniersae (infatti i sentire % !e*in!ii!uae, #a a sensaione % !e*uniersae, co#e a! ese#pio !e*uo#o, non !e*uo#o Caia)” 8. Ler i pro!ursi !e*uniersae % !un+ue esseniae non soo che sia !ato +uacosa, *in!ii!uae che % oggetto !e processo fisioogico !e sentire, #a soprattutto che esso si fissi. >uesta capacit !i conferire per#anena % un atto costitutio !ea soggettiit iente, graie a +uae *ani#a porta aa #anifestaione una pri#a sa!a configuraione !e*esistente, sottratta a*incessante sfa!arsi !e sentire.
8;
n. $ost ., 1;, ;; ' 3. Cfr. ivi, 1;, ;; ' 3<-100 a 1. 1 Ivi, 100 a 12-13. 2 Ivi, 100 a 1-3. 3 Cfr. ivi, 100 a 3-;. 8 Ivi, 100 a 1-' 1. 0
1
"ra i cosi!!etti “sensi'ii co#uni”, cio% tra i caratteri !egi oggetti che sono percepi'ii !a tutti i recettori sensoriai, Aristotee, annoera, otre aa +uiete e a #oto, anche a figura, i nu#ero e a gran!ea. /oe interiene a capacit sta'iiatrice !e*ani#a, a figura !i un oggetto, a! ese#pio, cos co#e i suo nu#ero o a sua gran!ea, costituiscono gi i co#paginarsi !ei suoi tratti percepi'ii in uno sche#a, i +uae pu4 aere anche per una purait !i casi affini che si asciano in!ii!uare e riconoscere in 'ase a! esso. Atrettanto acca!e per e +uait !ei “sensi'ii propri” a ciascun senso specifico, i coore per a ista, i suono per *u!ito ecc.= a +uait !e coore o i ti#'ro !e suono, pur nea oro in!ii!uait, possie!ono gi in s una tipicit che consente !i riconoscere casi anaoghi e !i ricon!uri a*interno !i un unico tratto co#une. 5a ψυχή ha i potere !i ren!ere isi'ii e #anifeste e for#e pi& ee#entari e 'asiari !i uniersait presenti in ci4 che si offre a percepire e +uesto spiega perch sia sufficiente anche una soa ostensione !i un sensi'ie, perch in esso si ren!a gi isi'ie in certo #o!o *uniersae. 5*uniersae !ea perceione (i aere !i uno per #oti) suppone !un+ue che sia presente ne*ani#a non una pura e se#pice recettiit, #a un riceere a*interno !i un*attia capacit !i sta'iiare, rapportare e, +uin!i, !i categoriare. "ae capacit si esercita a#eno a !ue iei. $ pri#o pu4 apparire ta#ente oio !a non #eritare consi!eraione, #entre contiene un*in!icaione non trascura'ie su potere attrattio !ea ψυχή co#e #otore i##o'ie. $n assena !e*ani#a, e +uin!i !ea soggettiit iente, gi sti#oi e gi i#pusi !e #on!o-a#'iente non #anifestere''ero #ai i carattere !e*essere “sensi'ie”, “percepi'ie”, n *uniersae che potenia#ente i configura arriere''e #ai a #ostrarsi co#e tae. Lotr apparire 'anae ricor!aro, #a sena una for#a soggettia !i recettiit cui annunciarsi, +uei che chia#ia#o sti#oi o soecitaioni se#pice#ente non sare''ero tai, non si proporre''ero cio% per essere in +uache #o!o #anifestati, #a sare''ero unica#ente on!e, i'raioni, i#pusi. 5a pri#a for#a !i attraione che a ψυχή co#e #otore i##o'ie pu4 esercitare erso gi i#pusi che copiscono a sua sensi'iit % !i fare passare a*atto a oro percepi'iit, a +uae !ee pur essere presente in tutto ci4 che ha i potere !i annunciarsi aa soggettiit iente. Lu4 essere che in #oto !i ci4 che appartiene aa natura, +uesta, co#e oea racito, a#i nascon!ersi, e tuttaia gi aspetti che essa ascia percepire !i s sono !e'itori aa ψυχή !ea #anifestaione !ea for#a che i configura, #anifestaione che essi non sare''ero #ai in gra!o !i raggiungere !a s se non i fosse a soggettiit iente a ren!era attuae. /a un ato +uin!i *ani#a non attuaiere''e #ai a sua capacit #anifestatrice !ee for#e se non enisse attiata nea sua sensi'iit !agi oggetti esterni, #entre a risposta attia a tae soecitaione % i conferi#ento !ea #anifestaione a*uniersait !ee for#e atenti negi oggetti. $ secon!o ieo su cui si esercita *attiit regoatia !ea ψυχή interiene +uan!o, attuan!o #e!iante i recettori sensoriai a propria capacit !iscri#inatrice nei confronti !egi i#pusi sensi'ii, pro!uce +uea μονή, +uea sta'iiaione !ee singoe sensaioni, che % gi in s una pri#a presena !e*uniersae. $ percepito, per potersi fer#are, !ee aere una sia pur #ini#a for#a !i !eter#inatea, non pu4 essere, ettera#ente, un αδι#φορον, acunch !*in!ifferente o i se#pice#ente in!eter#inato, !a cui % assente +uasiasi διαφορ#. 9i αδι#φορα che sono propria#ente tai, scorrono gi uni sugi atri co#e acca!e ne !eirio, !oe una parena, non appena si annuncia, % gi su'ito sostituita !a atro e se#pre ancora !a atro. 6e una sensaione si arresta, inece, in +uesto suo fer#arsi % gi attio *uniersae. $nfatti non c*% arresto se non % presente, sia pure ne #o!o pi& ee#entare, un “esser-tae” o *aere figura, gran!ea o nu#ero, che sono i##e!iata#ente suscetti'ii !i aere anche per atro, !*in!ii!uare e !i connettere a s atri casi che si asciano riconoscere co#e assi#ia'ii. 1<
?ra, se “αδι#φορον % ci4 a cui for#a non % !istingui'ie #e!iante a sensaione” , +uesto significa che !oe non % attia a capacit !i operare una διαφορ#, !i attuaiare +δος, e +uin!i *uniersae, ri#angono occutati. Affinch si !ia una !ifferena, anche *ει ! +uacosa !i !eter#inato e a sensaione sia gi !e*uniersae, occorre che sia presente e attia ne*ani#a a capacit !i rico#porre e fia !e*esercito in rotta !ee sensaioni e +uesto aiene #e!iante i potere attrattio e a fora or!inatrice !i un !ifferire in atto che ne #e!esi#o istante i!entifica +uacosa e o !ifferenia !a +uacos*atro, fissan!oo nea sua costituione. "ornan!o a utiiare *ese#pio !i "aete, potre##o !ire che co#e aicinan!o aa caa#ita a i#atura !i ferro, +uesta per!e i suo stato !isor!inato e casuae e ac+uista e specifiche configuraioni geo#etriche !i cui % potenia#ente capace, atrettanto i fuire in!iffereniato !ee sensaioni si arresta e gua!agna !eter#inatea a*interno !e raggio !*aione !e*attiit !iscri#inatrice !e*ani#a. 6e a perceione % per natura seettia, !iscri#inante, σύμφυτον κριτική , +uesto aiene aora per un !oppio or!ine !i ragioni. :on soo perch i nostri recettori sensoriai fitrano e seeionano ne #o!o proprio a ciascuno sti#oi proenienti !a*esterno che sono !i natura +uaitatia#ente !iersa. a anche perch i possesso !i una tae capacit !iscri#inatrice !a parte !ei !iersi sensi speciaiati non % atro che a specificaione e i ra#ificarsi !i +ue*originario istituire !ifferene che costituisce *atto stesso !ea ψυχή , a partire !a +uae *uniersae !ea sensaione pren!e !i#ora ne*ani#a. 5a ricchea !e*unierso ri#arre''e #uta se non e fosse pre!isposta, ne*articoaione !ee !ierse funioni recettie !e*ani#a, a possi'iit !i annunciarsi.
. 5a co#pessit !e*ani#a= una struttura frattae 6e i tentatio ora proposto !*interpretare i carattere !i #otore i##o'ie !e*ani#a fosse recepito co#e pausi'ie in reaione ai testi aristoteici, otterre''e #oto pro'a'i#ente *effetto !i ren!ere assai pi& circospetto o scieniato ne continuare a usare i#pune#ente ter#ini +uai “attrattore” o “oregonatore”, !a #o#ento che, attraerso *apparente innocena !ee paroe, rischiano !*irro#pere +uei che potre''ero apparirgi co#e !ei eri e propri #isfatti specuatii, !i cui si cre!ea !i aere per!uto anche a #e#oria. "uttaia proo egua#ente a proseguire ne tentatio, richia#an!o ora *attenione su +ueo che potre''e essere interpretato co#e i carattere “frattae” !ea costituione psicofisica !e*uo#o, +uae se#'ra e#ergere !a uno !egi aspetti pi& rieanti !ee in!agini aristoteiche. 6i sa che Aristotee si % se#pre igorosa#ente opposto a +uee !ottrine, presenti nea tra!iione, che sostengono *esistena !i una purait !i ani#e= in +uanto atto o for#a !i un corpo che ha a ita in potena, *ani#a non pu4 essere che una. >uesto co#porta che +uan!o nei ienti co#paiono funioni e capacit ia ia pi& co#pesse, co#e a! ese#pio *attiit sensitia e oco#otoria in aggiunta a +uea pura#ente nutritia e ripro!uttia, o *attiit inteettia in aggiunta aa sensitia e aa egetatia, non i sono, secon!o Aristotee, !ue o pi& principi che finiscono per coesistere tra oro, #a c*% se#pre un unico principio e +ueo che presie!e a*attiit superiore soge anche tutte e atre funioni su'or!inate che !efiniscono i iente <.
Meta!%., V, <, 101< a 1-1;. Aristotee ricorre a un ese#pio geo#etrico= “$ caso !ee figure % si#ie a +ueo !e*ani#a, giacch se#pre ne ter#ine successio % contenuto in potena i ter#ine antece!ente, e ci4 ae sia per e figure co#e per gi esseri ani#ati. A! ese#pio ne +ua!riatero % contenuto i triangoo, e nea facot sensitia +uea nutritia. /i conseguena 'isogna cercare caso per caso +ua % *ani#a !i ciascuna specie, e cio% !ea pianta, !e*uo#o e <
17
?ra +uesto non potre''e acca!ere se tra a funione egetatia, sensitia, oco#otoria e inteettia sussistesse una co#peta eterogeneit. 5a possi'iit che i principio !i ciascun ieo !i ita sia sussunto e risoto, sena nua sacrificare !ea sua in!ii!uait, in un principio pi& ato e pi& co#pesso, co#porta che a ciascun ieo siano presenti strutture e processi sicura#ente !iersi e irri!uci'ii reatia#ente a*a#'ito entro cui operano e agi oggetti cui sono rioti, e tuttaia !otati !i un certo gra!o !i so#igiana per i #o!o in cui specificano a oro funione. >uesta propriet, !i presentare strutture o processi autosi#ii su piani o iei successii !i un unico siste#a, suggerisce !*interpretare in #aniera “frattae” gi esiti !e rapporto !i successione e !*incusione !e*ani#a anteriore e inferiore in +uea posteriore e superiore7, cos co#e engono teoriati !a Aristotee. Ci4 si ren!e gi isi'ie in +uea che Aristotee chia#a taota a “pri#a ani#a”, *ani#a egetatia che presie!e ai processi nutritii e ripro!uttii. Anche se apparente#ente pi& poera rispetto a funioni psicoso#atiche superiori, +uai a sensi'iit e *inteeione, *ani#a egetatia ha tuttaia un carattere !i fon!a#entait che e conferisce a suo #o!o un pri#ato rispetto a! ogni uteriore specificaione !e*attiit psichica. ssa % infatti “+uea in irt& !i cui a tutti Bi ienti appartiene a ita” , !a #o#ento che “chia#ia#o ita a capacit !i nutrirsi !a s, !i crescere e !i !eperire”;. :on pu4 aora sorpren!ere se, proprio a causa !i tae fon!a#entait, si annunciano gi a*interno !ee sue funioni pi& caratteristiche co#e !ei Leitmotive che troeranno for#e !i attuaioni si#ii, anche se pi& intense e co#pesse, a iei psicofisici superiori. * interessante notare co#e a trasposiione !i strutture con caratteristiche si#ii !a un !eter#inato ieo a successio enga !i soito attuata !a Aristotee trasferen!o e facen!o giocare uno !ei #otii con!uttori !e ieo !i partena a! un ieo superiore= continuan!o ne*uso !e inguaggio #usicae, si potre''e !ire che un !eter#inato te#a iene #o!uato in #o!o !a consentire a sua trasposiione in un a#'ito !ierso, ao stesso #o!o in cui, in un*unica totait co#positia, a #o!uaione sere a reaiare i passaggio !a una tonait a*atra. no !i +uesti te#i o accor!i fon!a#entai risuona su'ito nea trattaione !ea pri#a ani#a e! % i σώ%ειν, saare, conserare e sta'iiare, per +uanto % possi'ie, i iente ne*esperiena. 6e infatti “nessun essere genera se stesso, #a si consera ( σώ%ει)”<0, i co#pito pri#ario !e*ani#a egetatia % appunto +ueo !i garantire a per#anena e a conseraione ne*esistena !e iente. Loich a sua costitutia finitea ren!e i iente corrutti'ie e incapace “!i sopraiere i!entico e uno !i nu#ero” <1, *ani#a egetatia assoe a proprio co#pito #e!iante !ue processi !iersi= i pri#o % i nutri#ento che consera *in!ii!uo per tutta a !urata !ea sua ita e contri'uisce a con!uro fino a punto !i #aturaione organica che gi per#ette !*innescare i secon!o processo, a ripro!uione, #e!iante a +uae i singoo “sopraie non in se stesso, #a in un in!ii!uo si#ie a s, non uno !i nu#ero, #a uno nea specie” <2. !e 'ruto”B De an., $$, 8, 818 ' 2-32 (pp. 183-188). 7 5a consi!eraone scientifica !ei frattai, sorta !appri#a in a#'ito geo#etrico, si % estesa ae !ina#iche !ei siste#i non ineari, in particoare !ei siste#i ienti. 6e un frattae “consiste !i fra##enti geo#etrici !i gran!ea e !i orienta#ento aria'ie, #a con for#a si#ie”, % possi'ie ritroare strutture frattai nei ca#pi pi& !isparati, in geoogia, in #eteoroogia, in fisioogia ani#ae e u#ana. 6e, a! ese#pio, si sottopongono a successii ingran!i#enti e ra#ificaioni !en!ritiche !i un neurone, “si osserano ra#ificaioni pi& piccoe a partire !a +uee pi& gran!i. Au#entan!o uterior#ente *ingran!i#ento, si pu4 scorgere un atro ieo !i !ettagio= ra#ificaioni !i ra#ificaioni !i ra#ificaioni” (A. 5. 9?5/JD9D, /. D. D$9:T, J. U. N6", aos e frattali in fisiolo"ia umana , O5e 6cieneP, n. 2<0, aprie 1;;0, pp. 27-3, +ui p. 2). De an., $$, 8 81 a 2 (p. 18). ; Ivi, $$, 1, 812 a 18-1 (p. 137). <0 Ivi, $$, 8, 81< ' 1<-17 (p. 18). <1 Ivi, $$, 8, 81 ' 8- (p. 18). <2 Ivi, $$, 8, 81 ' <-7 (ibid.).
1
5a “saea” !e iente, !appri#a su piano !ea !urata i#itata !ea ita in!ii!uae #e!iante a nutriione, poi su piano pi& !uraturo !ea conseraione !ea specie #e!iante a generaione, costituisce i #o!o specifico in cui ci4 che ie riesce a! appagare un 'isogno !i per#anena e !i eternit, aa cui so!!isfaione “tutti gi esseri ten!ono”<3. $n !efinitia a for#a pi& co#piuta e !uratura in cui i iente pu4 reaiare a propria autoconseraione % un ποιεĩν, i pro!urre un atro se stesso #e!iante a procreaione= “a funione pi& naturae !egi esseri ienti, !i +uei che hanno raggiunto o siuppo e non sono #eno#ati o non !eriano !a generaione spontanea, % !i pro!urre ( τ, ποι-σαι ) un atro in!ii!uo si#ie a s= *ani#ae un ani#ae e a pianta una pianta, e ci4 per partecipare, nea #isura !e possi'ie, !e*eterno e !e !iino” <8. 6e si consi!era +uesta capacit “pro!uttia” a*interno !e iente pi& co#pesso, cio% ne*uo#o, risata con nettea co#e essa si proponga con caratteri si#ii sia a ieo ee#entare pi& 'asso sia in +ueo pi& ato !e*eserciio !ee funioni !ea ψυχή #ostran!osi in gra!o !i connetteri organica#ente entra#'i. Vi % ne*uo#o +uacosa !i ποιητικόν sia +uan!o, a ieo egetatio, pro!uce un in!ii!uo si#ie a s sia +uan!o, a ieo inteettio, i νοũς pro!uce tutte e cose in +uanto inteigi'ii. Anche se su piani e con oggetti profon!a#ente !iersi, i ποιεĩν espri#e in entra#'i i casi un #o!o !i partecipare a ci4 che % eterno e !iino, una ota a*interno !i ci4 che % corrutti'ie #e!iante a perpetuaione !ea specie, *atra ota a*interno !i ci4 che % incorrutti'ie per i carattere separato e essenia#ente in atto !e νοũς ποιητικός . 6e i ter#ini “eterno e !iino” non sono !e tutto sinoni#i, #a i !iino espri#e anche +uacosa !i specifica#ente proprio, aora i carattere !iino che co#pete a ποιεĩν !ea ψυχή non si esaurisce unica#ente ne*aspetto !ea continuit !ea specie !a parte !e*ani#a egetatia e !ea continuit !i un pensare se#pre in atto !a parte !e νοũς ποιητικός, #a pu4 concernere pi& !eter#inata#ente proprio a capacit !i generare un essere si#ie a s. 5a “naturaea” !ea generaione !ei ienti pu4 essere sca#'iata per una cosa ta#ente oia e scontata !a non suscitare pi& #eraigia per i suo carattere “!iino”, che consiste precisa#ente ne pro!urre in!ipen!ena #e!iante un rapporto !i !ipen!ena. :ea pro!uione !i un rapporto !i se#pice !ipen!ena non c*% nua !i !iino= +uaun+ue artefatto esca !ae #ani !e*uo#o !ipen!e !a ui, #a non ne ripro!uce *essena, co#e acca!e nea generaione !i +uacosa !i iente. $nece i figio, !a un ato, in +uanto iene generato, !ipen!e tota#ente !ai genitori, #a !a*atro, proprio perch essi pro!ucono un essere “si#ie” a s, egi porta a #aturaione a sua !ipen!ena fino a punto in cui +uesta si !issoe nea con+uista !i una piena autosufficiena. na !ipen!ena che i'era e conferisce autono#ia, +uesto % i carattere !iino !ea generaione. >uacosa !i anaogo % !ato !i ritroare anche a ieo !e νοũς ποιητικός . 6e a sua funione % +uea !i pro!urre e for#e inteigi'ii !ee cose, o s+ua!ernarsi !e senso !e #on!o #e!iante e opere !e*inteigena !ipen!e !a +uesta, #a ci4 che ne risuta ac+uista una propria in!ipen!ena e attuait che fen!e in!enne i corso !e te#po, sena asciarsi consu#are e corro#pere !a esso. Aiene cos, secon!o Aristotee, che anche attraerso e catastrofi che cicica#ente se#'rano !istruggere ogni arte e ogni fiosofia, i sono !ei contenuti !i pensiero, portati aa uce !a*inteigena, che resistono a*annienta#ento e co#e ere e proprie rei+uie !iine si tra#an!ano intatte attraerso i succe!ersi !ee generaioni<. a ancora pi& significatia per a tesi !e carattere frattae !ee !ierse funioni psichiche % *anaisi che Aristotee con!uce sua natura !e nutri#ento e !e*ai#ento. :ea <3
Ivi, $$, 8, 81 ' 1 ( ibid.). Ivi, $$, 8, 81 a 2<-81 ' 1 ( ibid.). < Cfr. Meta!%, K$$, , 1078 a 3-' 18. <8
1;
nutriione sono in gioco !ei #o!ei !i co#porta#ento !ea soggettiit iente che si ripresentano con forti so#igiane strutturai anche a iei psicofisici superiori. Ci4 !i cui i iente si nutre si presenta infatti secon!o !ue #o!ait ra!ica#ente !ierse. :ea pri#a, esso costituisce un oggetto a s stante, con in!ii!uait e caratteristiche proprie (gi u#ori !e terreno, a #ea su ra#o, i pesce ne*ac+ua ecc.). :ea secon!a esso iene ea'orato e trasfor#ato !aa soggettiit iente e! % soo in irt& !i +uesta trasfor#aione, tutta interna a soggetto, che esso !ienta ai#ento in senso proprio, ae a !ire “ci'o che nutre”. >uanto sia i#portante per Aristotee *interento attio !e iente ne ren!ere *ai#ento capace !i nutrire, o si ricaa !a particoare riieo con cui egi ricor!a che “*ai#ento #uta e! % ea'orato” e +uesto acca!e proprio in +uanto “su'isce un*ateraione !a parte !i chi si ai#enta”<<. >uesto aiuta a co#pren!ere co#e i iente #antenga i proprio carattere !i centro autono#o !i attiit anche !oe esso se#'ra !ipen!ere ne #o!o pi& ine+uioca'ie !a fattori esterni, +ua % i caso !e*assunione !e ci'o. $n reat i nutri#ento !ienta era#ente tae soo +uan!o % assi#ia'ie e *assi#ia'iit % un carattere che a #ea o gi u#ori !e terreno o a carne non otterre''ero #ai per irt& propria, se non interenisse a pro!ura *attiit soggettia. Anche se Aristotee non si spinge a! affer#are, co#e far Hant, che *ai#ento, proprio in +uanto “assi#ia'ie”, % un pro!otto !e iente <7, egi si #ostra non estraneo a +uesta prospettia +uan!o ricorre a un*anaogia tra *espicarsi !ea funione nutritia e *attiit !e costruttore= i iente soge una funione attia nea nutriione, perch non % ui, #a *ai#ento a su'ire una trasfor#aione, “cos co#e non % i costruttore a su'ire *aione !ea #ateria, #a +uesta !a +ueo. $ costruttore #uta sotanto !ao stato !*inattiit in +ueo !i attiit” <. >uesto consente a! Aristotee !i pren!ere posiione nei confronti !ee !ue teorie che tra!iiona#ente si sono #osse su ca#pi opposti nea spiegaione !e feno#eno !ea nutriione= +uea che sostiene “che i si#ie si nutre !e si#ie, e cos pure si accresce” e +uea che affer#a inece che “i contrario si nutre e s*accresce !e contrario” <;. Con un an!a#ento caratteristico !e suo atteggia#ento critico nei confronti !ea tra!iione, Aristotee non priiegia nessune !ee !ue n e rifiuta entra#'e= egi riconosce oro pausi'iit, purch non si preten!a !i fare aere in assouto, #a siano riferite a iei !iersi !i reat o a fasi !ifferenti !i un unico processo. Cos % egitti#o parare !i ai#ento in entra#'e e teorie, #a a secon!a si riferisce ao stato !e*ai#ento anterior#ente a*interento !e*attiit “costruttrice” !e iente, #entre a pri#a concerne i risutato !e processo !i trasfor#aione soggettia che ren!e *ai#ento assi#ia'ie= “in +uanto B*ai#ento non % ea'orato, si pu4 !ire infatti che i contrario si nutre !e contrario@ in +uanto % ea'orato, si pu4 !ire che i si#ie si nutre !e si#ie” 70. $ te#a !e si#ie e !e !issi#ie % +ueo su cui Aristotee costruisce a #o!uaione che consente i passaggio aa “tonait” successia, +uea che concerne i processi percettii, !oe, pur in un a#'iente te#atico co#peta#ente #utato, tornano a! agire acune !ee ac+uisiioni fon!a#entai e#erse !a*esa#e !ea “pri#a ani#a”. Apparente#ente i rapporto !e*ani#ae seniente nei confronti !i ci4 che % sensi'ie se#'ra essere capooto rispetto a +ueo !e iente nei confronti !e*ai#ento. :e caso !ea sensi'iit, infatti, Aristotee sottoinea co#e i “costruttori” o i pro!uttori !e*atto percettio siano esterni ai <<
De an., $$, 8, 81< a 33, 38-3 (p. 187). $. HA:", Kritik der rteilskraft , AG. Ausg., J!. $$$, p. 371 (ritia della a!ait( di "iudizio, a cura !i 5. A#oroso, iano 1;;, p. ;). < De an., $$, 8, 81< ' 1-3 (p. 187). <; Ivi, $$, 8, 81< a 2;-32 ( ibid.). 70 Ivi, $$, 8, 81< ' <-7 (ibid.). <7
20
nostri recettori sensoriai71, per cui i percepire appare co#e un su'ire e un enire aterati a causa !e*aione !e*oggetto percepito. >uesto in!u''ia#ente accentua a !ipen!ena !e*ani#ae !aa ricettiit nei confronti !i fattori esogeni, !a #o#ento che in assena !i sti#oaioni esterne i processo che porta a*atto percettio non s*innesca. "uttaia, co#e si % isto, a ricettiit !e seniente non % inerte, #a attia= ogni recettore non accogie passia#ente e in!iscri#inata#ente a +uantit e a +uait !*i#pusi !a cui % raggiunto, #a % in gra!o !i seeionare e !iscri#inare i sensi'ii propri. $notre *ateraione che i senso su'isce per aione !e sensi'ie % !i natura affatto speciae, perch non co#porta i ogora#ento e a consunione !e senso, 'ens a sua attiaione e i suo perfeiona#ento. >uesto si accor!a con a fon!a#entae i#passi'iit !ea capacit recettia che si #antiene intatta attraerso ogni successia esperiena e! % suscetti'ie +uin!i !i se#pre nuoe attiaioni. * a*interno !i +uesto carattere specifico !ea sensi'iit, +uae attiarsi !i un passio che ri#ane i#passi'ie ne corso !e suo eserciio, che si ripresenta i rapporto tra i si#ie e i !issi#ie che gi aea caratteriato a nutriione. Anche i percepire, infatti, in +uanto % una specie !i ateraione, % possi'ie che “su'isca *aione !e si#ie co#e pure !e !issi#ie”72 e a !upicit !e rapporto iene spiegata !a Aristotee anaoga#ente a +uanto aea fatto per *ai#ento, !istri'uen!o a reaione a !issi#ie e a si#ie in !ue #o#enti o fasi !ierse !e processo percettio. 6e infatti “a facot sensitia % in potena ci4 che i sensi'ie % gi in atto” 73, aora pri#a !i essere affetta !a*oggetto sensi'ie che e % proprio, +uesto e sta !i fronte co#e +uacosa !i estraneo, !i non assi#iato e +uin!i co#e !issi#ie@ % a causa !i tae estraneit che *aione !e*oggetto su recettore sensoriae iene patita !a +uesto co#e un su'ire. >uan!o poi i recettore ha su'to o sti#oo esterno, aora esso si appropria !ea for#a !e sensi'ie e ci4 che % in atto ne sensi'ie e ci4 che % in atto nea facot sensitia !ientano un*unica e #e!esi#a cosa= “pertanto essa Ba facot sensitia su'isce, poich non % si#ie a*oggetto, #entre +uan!o ha su'to asso#igia e !ienta si#ie a +ueo” 78. $ te#a !e si#ie e !e !issi#ie #o!ua cos i passaggio aa scoperta, ne*a#'ito !ea sensi'iit, !i una nuoa serie !i strutture e !i processi che si ripresenteranno poi in #aniera profon!a#ente affine nee attiit psichiche superiori. >uesto aiene a*interno !i una #o!ificaione !e carattere fon!a#entae che i#pronta *attiit !e*ani#a egetatia rispetto a +uea sensitia e inteettia. :ea pri#a infatti i rapporto a*oggetto % !i natura e#inente#ente pratica= *oggetto non iene asciato essere nea sua in!ipen!ena fattuae, #a iene assi#iato e incorporato ne*organis#o iente. :ee uti#e !ue % inece preaente, anche se in #o!o non escusio, a co#ponente teoretica e +uin!i *atteggia#ento eritatio, che risuta pre!o#inante rispetto a +ueo a!attatio e praticoassi#iatio.
<. 6trutture autosi#ii !i erit tra perceione e pensiero. A partire !a*anaisi !ea sensi'iit % +uin!i i gran!e te#a !e*αλήθεια che connette e ega con un reticoo !i strutture autosi#ii *a#'ito percettio e +ueo inteettio. 6e infatti i #o!o in cui a sensi'iit su'isce *aione !eo sti#oo non % a passiit !e*ineria, #a a reattiit !e rispon!ere, ci si pu4 chie!ere che cosa gua!agni *oggetto sensi'ie ne*atto in cui iene accoto a*interno !i una recettiit cos configurata. $n atre paroe, se *attiit 71
Cfr. ivi, $$, , 817 ' 20 (p. 10). Ivi, $$, , 817 a 1-1; (p. 18;). 73 Ivi, $$, , 81 a 3-8 (p. 11). 78 Ivi, $$, , 81 a 8-< ( ibid.). 72
21
!iscri#inatrice esercitata !a senso % un*aione e non un rispecchia#ento passio, che cosa iene conferito a*oggetto, una ota accoto entro a sfera !*aione !e soggetto percipiente * forse possi'ie riconoscere che nea perceione acca!e +uacosa !i anaogo aa pro!uione !e*assi#ia'iit che i nutri#ento nea sua se#pice esistena fisica (i sai !e terreno, a #ea, a carne ecc.) non conseguire''e #ai !a s, sena *interento !e*ani#a egetatia 6e#'ra !i potere rispon!ere affer#atia#ente se si tiene conto !i un ee#ento che non atera per nua a costituione !e*oggetto, che o ascia essere cos co#*%, e tuttaia gi conferisce +uacosa che esso !a soo non raggiungere''e #ai, ae a !ire *essere #anifesto, i paesarsi !ea sua for#a, che segnano i suo ingresso ne*a#'ito !e*αλήθεια. 6i potre''e o'iettare che non % affatto ei!ente che i carattere !ea #anifestatiit enga !iretta#ente te#atiato !ae anaisi aristoteiche. "uttaia +uesta #ancata ei!ena pu4 !ipen!ere !a fatto che tae carattere non si !ispone co#e una !ee tante propriet !ea sensi'iit accanto ae atre, #a costituisce piuttosto o sfon!o su cui si !isten!e *intera in!agine su !i essa. 5*anaisi !ei cin+ue sensi speciaiati ha infatti !i #ira pri#aria#ente *in!ii!uaione !ei #o!i pre!isposti nea sensi'iit affinch gi sti#oi siano trasfor#ati in annuncio e #anifestaione !ea for#a !e*oggetto. 6ignificatio %, a +uesto proposito, *ese#pio che Aristotee porta per aaorare a sua tesi che “*atto !e sensi'ie e !e senso sono i #e!esi#o e unico atto”, anche se “a oro essena non % a stessa” 7. 6e si anaia i rapporto tra i corpo sonoro e *u!ito, 'isogna riconoscere che +uan!o ciascuno !ei !ue esiste separata#ente per s non si ha *acca!ere !e suono co#e tae= ne corpo risonante si ha se#pice#ente a capacit !i e#ettere i'raioni e ne*u!ito si ha soo a capacit !i ascoto= “% possi'ie infatti che chi possie!e *u!ito non o!a, cos co#e *oggetto sonoro non se#pre risuona”7<. 5*acca!ere (a #anifestaione) !e suono in atto si ha aora soo ne si#utaneo risuonare !a parte !e corpo e u!ire !a parte !e*apparato u!itio. 6e i suono ac+uista a sua reat specifica !i “suono” soo ne*unico e #e!esi#o atto in cui si unificano i senso e i sensi'ie, aora, nonostante che i “pro!uttore !e*atto” sia *oggetto sensi'ie, occorre riconoscere che non % soo i soggetto a essere in potena rispetto a sensi'ie. Anche ne*oggetto % presente una for#a !i δύναμις e +uesta % a possi'iit !i “#anifestarsi” !e suono co#e tae, a +uae periene a*atto soo nea coinci!ena e ne si#utaneo erificarsi !ea risposta attia !e*u!ito. Lri#a !e*incontro con un apparato u!itio, ci4 che % presente ne corpo risonante non pu4 essere chia#ato ancora “suono”, #a sotanto una sua osciaione interna, regoare e unifor#e, che si tras#ette neo spaio attraerso i'raioni esterne !e*aria. :e % una riproa i fatto che +ueste possono sti#oare !egi apparati stru#entai che registrano esatta#ente a oro fre+uena e unghea !*on!a, sena che per +uesto si possa !ire presente i feno#eno !ea sonorit co#e tae. Ci4 che chia#ia#o suono co#porta inece *interento !ea risposta attia !e recettore u!itio e i suono non % atro che i #o!o specifico in cui a soggettiit iente porta aa #anifestaione in se stessa e !a se stessa a forma !ee i'raioni !e corpo risonante 77. $n !efinitia, pri#a !e*esistena !e suono in atto, a δύναμις !e*apparato u!itio si potre''e chia#are un “essere- per a sonorit” e +uea !e corpo risonante un “essere-per *u!i'iit”, #entre *acca!ere !e suono si ha soo ne si#utaneo risuonare !a parte !e 7
Ivi, $$$, 2, 82 ' 2-27 (p.178). Ivi, $$$, 2, 82 ' 2-2; (ibid.). 77 “/a un punto !i ista generae, riguar!o a! ogni sensaione, si !ee ritenere che i senso % ci4 che % atto a! assu#ere e for#e sensi'ii sena a #ateria, co#e a cera ricee *i#pronta !e*aneo sena i ferro e *oro= ricee 'ens *i#pronta !e*oro o !e 'rono, #a non in +uanto % oro o 'rono. Anaoga#ente i senso, rispetto a ciascun sensi'ie, su'isce *aione !i ci4 che ha coore o sapore o suono, #a non in +uanto si tratti !i ciascuno !i +uesti oggetti, #a in +uanto *oggetto possie!e una !eter#inata +uait e secon!o a for#a ( “ κατ# τόν λόγον”)” Bivi, $$, 12 828 a 17-28 (p. 1<<). 7<
22
corpo e u!ire !a parte !e*apparato u!itio. Con e paroe !i Aristotee= “+uan!oQci4 che % capace !i u!ire o!e in atto, e ci4 che % capace !i risuonare risuona, aora *u!ito in atto e i suono in atto si pro!ucono si#utanea#ente, e si potre''e chia#are i pri#o ascoto e i secon!o sonorit”7. >uin!i, poich “*atto !e sensi'ie e +ueo !ea facot sensitia % unico,Q*u!ito e i suono cos intesi !eono cessare e conserarsi si#utanea#ente”7;. Deatia#ente a*esistena in atto !ee +uait sensi'ii, a! ese#pio !e 'ianco e !e nero o !ei !iersi sapori e o!ori, % corretto affer#are aora, co#e faceano i fisioogi, che esse non esistono sena a ista, i gusto e gi atri sensi. "uttaia +uegi antichi pensatori erraano “ne*usare in senso assouto ter#ini che non hanno un soo significato”, perch traasciaano !i consi!erare che *i!entit in atto !i senso e sensi'ie suppone a oro !isso#igiana in potena, !a #o#ento che sono per essena !iersi 0. $ fatto che i recettori sensoriai accogano e #anifestino a for#a !e*oggetto sensi'ie sena a #ateria % una !ee 'asi pi& significatie, su cui Aristotee in!ii!ua *autoso#igiana !i strutture e !i processi tra *a#'ito !ea perceione e +ueo !ee facot raionai superiori. Ciascun senso speciaiato, a! ese#pio, per poter essere recettio !ee for#e sensi'ii, presenta con una sua particoare #o!ait !i attuaione a #e!esi#a con!iione che % propria anche !e*inteetto +uan!o pensa e appren!e gi oggetti inteigi'ii. 5*inteetto che % in potena tutte e for#e inteigi'ii non !e*essere “#escoato” a nessuna !i esse proprio per potere pensare tutte. 5a presena !i +uacosa !i estraneo, infatti, i#itere''e e ostacoere''e a totae e i#pregiu!icata apertura !ea sua capacit ricettia= “i cosi!!etto inteetto che appartiene a*ani#a (chia#o inteetto ci4 con cui *ani#a pensa e appren!e) non % in atto nessuno !egi enti pri#a !i pensari”1. Atrettanto acca!e ne senso, i +uae pu4 !iscri#inare e !ierse +uait sensi'ii (i ca!o e i fre!!o, i 'ianco e i nero, i !oce e *a#aro) in +uanto esso non % in atto nessuna !i esse, #a e contiene tutte in potena. Ciascun senso % una sorta !i #e!iet che pu4 !iscri#inare gi eccessi !ee +uait contrarie presenti negi oggetti percepi'ii finch si #antiene in tae punto !i reatia in!ifferena= “non percepia#o i ca!o e i fre!!o, o i !uro e i #oe che a''iano a stessa nostra #isura, #a gi eccessi !i +ueste +uait, e ci4 perch i senso % una specie !i #e!iet !e*opposiione che si ha nei sensi'ii. ! % per +uesto #otio che !iscri#ina i sensi'iiQci4 che !ee percepire i 'ianco e i nero non !e*essere in atto nessuno !ei !ue, #a entra#'i in potena (e a stessa cosa ae anche per gi atri sensi)”2. 5a capacit !e senso !i recepire e for#e spiega anche *insistena con cui Aristotee sottoinea co#e *a#'ito !e*αλήθεια non sia appannaggio unica#ente !e*eserciio !ea raionait@ a sensi'iit non soo non % estranea aa erit, #a a!!irittura prefigura in s acune !ee for#e pi& intense !ea sua attuaione ne*a#'ito !e*inteigi'ie, +uae a! ese#pio a possi'iit !i essere se#pre ne ero, i carattere che potre##o chia#are !e*inerrana. Lu4 apparire 'anae affer#are che ciascun senso non s'agia #ai ne cogiere i sensi'ie che gi % proprio (“!ico proprio* +ueo che non pu4 essere percepito con un atro senso, e rispetto a cui non % possi'ie *errore” 3), e tuttaia che a ista o *u!ito non s*ingannino #ai “su fatto che un coore o un suono ci sia, #a su che cosa e !oe sia *oggetto coorato o sonoro” 8, in!ica che, reatia#ente aa +uait sensi'ie percepita, i % una a!erena cos totae e piena !ea sensi'iit a suo oggetto che non c*% acuna 7
Ivi, $$$, 2, 82 ' 2;-82< a 1 ( ibid.). Ivi, $$$, 2, 82< a 1-1 (pp. 178-17). 0 Cfr. ivi, $$$, 2, 82< a 20-27 (p. 17). 1 Ivi, $$$, 8, 82; a 1-28 (pp. 11-12). 2 Ivi, $$, 11 828 a 2-; (p. 1<). 3 Ivi, $$, <, 81 a 11-12 (p. 11). 8 Ivi, $$, <, 81 a 1-1< ( ibid.). 7;
23
!iseguagiana n in eccesso n in !ifetto !e percipiente rispetto a percepito, tae !a creare o spaio per i erificarsi !e*errore. 5a +uait sensi'ie !e sapore o !e suono ina!e e occupa, per cos !ire, intera#ente i gusto e *u!ito sena asciare acun #argine a*errore. :on potr infatti #ai acca!ere che in un senso speciaiato si pro!uca, reatia#ente a suo sensi'ie proprio, +ue tratto caratteristico !e*errore che % o sca#'iare una cosa per un*atra, ae a !ire che *u!ito senta un coore o *ofatto un suono@ tutt*a pi& potr non percepire nua, #a *assena !i perceione % tutt*atra cosa !a*errore ne percepire. Acca!e cos +uacosa !i anaogo a rapporto !i so#igiana tra i ieo pi& 'asso e +ueo pi& ato !ee attiit psichiche che si era isto a proposito !e*ani#a egetatia. Cos co#e *ani#a egetatia presenta ne ποιεĩν, ne pro!urre, una caratteristica che % propria anche !e #o#ento pi& ato !e*attiit inteettuae !ea ψυχή, atrettanto +ui, ne*inerrana reatia#ente ai sensi'ii propri, *ani#a sensitia presenta un carattere che % co#une anche a*inteigena in un #o#ento particoar#ente significatio !ea sua attuaione, +uan!o essa ha a suo oggetto gi “in!iisi'ii”. Ler Aristotee gi oggetti in!iisi'ii si possono presentare secon!o a +uantit, a! ese#pio una !eter#inata unghea (che % in!iisa in atto, #a !iisi'ie in potena), oppure secon!o a specie, co#e e essene !ee cose (che non si asciano co#porre o !ii!ere con atro, #a costituiscono una totait che non ha contrario)@ i sono poi gi in!iisi'ii che si conoscono per #eo !e oro contrario, +uai i i#iti ( a! es. i punto) e e priaioni (a! es. i #ae* o i nero*). Che intorno a +uesti oggetti *inteetto sia se#pre nea erit risuta in #o!o particoar#ente ei!ente per gi in!iisi'ii secon!o a specie. ssi engono coti #e!iante un atto unitario !e*inteigena, anch*esso in!iisi'ie, < e! escu!ono +uin!i !a s, proprio perch in!iisi'ii, operaioni che si configurino co#e un aggiungere o un togiere oro +uacosa. * infatti ne*aggiungere e ne togiere che pu4 acca!ere o sca#'io !i +uacosa con +uacosa !*atro e +uin!i a contraffaione e *errore. 5*inteetto pu4 certa#ente ignorare tai oggetti, non e!eri, #a in +uesto caso ci4 che sta in opposiione aa erit non % *errore, 'ens *ignorana, e *ignorare % tutt*atra cosa !ao s'agiare, che pu4 aer uogo inece reatia#ente a cose che siano !iisi'ii e co#poni'ii. 5e operaioni inteettuai corrispon!enti aa natura !i ci4 che si ascia !ii!ere e co#porre non sono pi&, co#e acca!e per gi in!iisi'ii, un unico atto in!iiso !e*inteigena, #a si articoano ne*affer#are (!oe +uacosa iene aggiunto a +uacos*atro) e ne negare (che togie +uacosa !a +uacos*atro). A*interno !i tae attiit giu!icatrice i pre!icato presenta !i ota in ota rispetto a soggetto for#e !ierse !i !iseguagiana, sia estensia#ente sia intensia#ente, e +uesta !iseguagiana costituisce gi !i per se stessa a possi'iit !e*errore. Ler +uegi in!iisi'ii, inece, che sono e essene !ee cose, *attiit giu!icatrice che i consi!era e i rispetta nea oro in!iisi'iit si troa espressa ne cosi!!etto “giu!iio i!entico”, !oe i pre!icato !ice a #e!esi#a cosa !e soggetto con una i!entit che non % affatto uota tautoogia, perch ne pre!icato iene espressa a !efiniione !e soggetto. $n +uesto caso i rapporto tra soggetto e pre!icato % !i perfetta a!eguaione e co#penetraione reciproca, e in esso si ripro!uce +uea #e!esi#a a!erena !e soggetto a*oggetto, non suscetti'ie !i errore, che caratteria anche i rapporto !ei sensi speciaiati ai oro sensi'ii propri. A ieo !i sensi'iit, a possi'iit !e*errore co#incia +uan!o si esce !a*a#'ito !ei sensi'ii propri e ci si aentura a !eter#inare non pi& %e ’/ +uacosa !i coorato o !i sonoro, #a %e osa e dove esso sia, e +uesto aiene, a#eno in ia prei#inare, sua 'ase !ea sua figura o gran!ea, !e suo essere in #oto o in +uiete, ae a !ire +uan!o i senso
Cfr. ivi, $$$, <@ Meta!%, $K, 10. Cfr. De an., $$$, <, 830 18-1 (p. 1).
<
28
passa a in!ii!uare i sensi'ii co#uni= “% soprattutto riguar!o ai sensi'ii co#uni che % possi'ie *errore nea sensaione”7. A partire !a +ui, si pu4 !ire che a possi'iit !e*errore !iaghi, ne*anaisi aristoteica !ee facot !e*ani#a, attraerso tutta +uea ona inter#e!ia che a !aa perceione !ei sensi'ii co#uni, a*i##aginaione e a*inteetto !iscorsio, cui co#pete, co#e si % isto, *affer#are e i negare. >uanto sia !isincantata a coninione !i Aristotee a proposito, o #ostra *affer#aione che *errore “% a con!iione pi& caratteristica !egi ani#ai, nea +uae *ani#a trascorre pi& ungo te#po”. Ci4 % !outo in particoar #o!o a*apporto !e*i##aginaione, !a #o#ento che “e sensaioni sono se#pre ere, #entre a #aggior parte !ee i##agini risutano fase”; 6i pu4 cos autare +uanto per Aristotee sia !ifficie anche per *inteigena cogiere ne segno +uan!o essa #ira aa erit ;0. 5*attiit !e*inteetto % insi!iata a ogni passo ne suo intento sia +uan!o ha co#e oggetto gi in!iisi'ii, a cui erit non % suscetti'ie !i errore, #a a i'erata !a*ignorana, sia +uan!o opera !iscorsia#ente, sceeran!o a erit !a*errore. 6e % ero infatti che “*ani#a non pensa #ai sena un*i##agine” ;1, che sena i##aginaione “non c*% apprensione inteettia” ;2, !a #o#ento che “+uan!o si pensa, necessaria#ente a te#po stesso si pensa un*i##agine”;3, *inteigena si troa a !oer ricaare i propri oggetti e a sogere e proprie operaioni in conco#itana con un #ateriae, +ua % +ueo offerto !a*i##aginaione, che nea sua #aggior parte risuta faso. 6e si tiene poi conto !i +uanta parte !e*esistena non soo !egi ani#ai, #a anche e soprattutto !e*uo#o trascorra sotto *infusso !e*i##aginaione, si pu4 cogiere a astit !e !o#inio !e*errore. Juona parte !e co#porta#ento !egi ani#ai non !otati !*inteigena si ascia gui!are !ae i##agini che persistono nea oro #e#oria e che sono affini ae sensaioni. a anche *uo#o se#'ra non !istaniarsi gran che !a co#porta#ento ani#ae, se si consi!era che 'en ri!otto % o spaio che gi ri#ane per un eserciio !e*inteigena non oscurato !a*i##aginaione. >uesta infatti attua incontrastata i suo !o#inio in situaioni nee +uai *uo#o trascorre una +uantit tutt*atro che trascura'ie !e te#po !ea sua ita, ae a !ire +uan!o % sotto *infusso !ee passioni o % tor#entato !aa #aattia o si troa i##erso ne sonno= “per i fatto che e i##agini ri#angono in noi e sono si#ii ae sensaioni, gi ani#ai co#piono #ote aioni in accor!o con esse, acuni perch non sono forniti !*inteigena, co#e i 'ruti, atri perch taora hanno a #ente oscurata !aa passione, !aa #aattia o !a sonno, co#e gi uo#ini”;8.
7. Continuit e !iscontinuit ne carattere frattae !e*ani#a 5a #o!uaione che consente i passaggio !a*a#'ito !ea sensi'iit a +ueo !e*inteeione e che costituisce a te#po stesso a testi#oniana !ea presena e !e*aione !i una struttura autosi#ie su entra#'i i iei, % a caratteristica, co#une ae !ue facot, !i su'ire *aione !e proprio oggetto specifico= “se i pensare % anaogo a
7
Ivi, $$$, 3, 82 ' 28-2 (p. 10). Ivi, $$$, 3, 827 ' 1-2 (p. 177). ; Ivi, $$$, 3, 82 a 11-12 (p. 17;). ;0 Ler un erso % facie, perch *ani#a % natura#ente aperta erso a erit, #a per un atro % !ifficie co#e acca!e per i tiro a 'ersagio= % pratica#ente i#possi'ie s'agiarsi sua !ireione in cui si troa i 'ersagio, i !ifficie % fare centro. Cfr. Meta!%., $$, 1, ;;3 a 30-' 11. ;1 De an., $$$, 831 a 17 (p. 17). ;2 Ivi, $$$, 3 827 ' 1-1< (p. 17). ;3 Ivi, $$$, , 832 a -; (p. 1;). ;8 Ivi, $$$, 3, 82; a 8- (p. 11).
2
percepire, consister in un su'ire *aione !e*inteigi'ie o in +uacos*atro !i si#ie”;. 6i tratta !i un su'ire che a in+ua!rato nea fon!a#entae attiit !ea ψυχή co#e for#a !i un corpo iente in potena. * +uanto sottoinea Aristotee +uan!o insiste, otre che sue anaogie gi ricor!ate, anche su atri aspetti !i so#igiana tra i percepire e i pensare= “a sensaione in atto si pu4 !ire che sia anaoga aa sciena” ;<, perch a sensaione in atto non % un processo, +ua % *appren!i#ento, #a un possesso attuae, +ua % +ueo garantito !a sapere@ per +uesto Aristotee pu4 affer#are che “i percepire % si#ie a soo !ire e a pensare”;7@ infatti co#e i !ire i no#e !i una cosa e pensare a sua essena nea !efiniione sono atti in!iisi'ii, che non i#picano un processo !i sostituione !i un contrario a! un atro (co#e aiene, a! ese#pio, neo sceerare a erit !a*errore o ne passaggio !a*ignorare a sapere ne processo !i appren!i#ento), atrettanto i percepire non % un #oi#ento che co#porta passiit e ateraione, #a % *attiit !i +uacosa !*i#passi'ie che s*i!entifica in #o!o in!iisi'ie con *oggetto percepito in atto. >uesto non pu4 oia#ente portare a trascurare e 'en note !ifferene che Aristotee pone tra pensare e percepire. 5*attiit !e pensiero infatti ter#ina agi uniersai, #entre a sensaione ha per oggetto gi enti in!ii!uai (anche se gi percepiti nell’ uniersae, co#e si % isto) e +uesto, secon!o Aristotee, !ipen!e !a fatto che #entre ne caso !e senso i pro!uttori !e suo atto sono gi oggetti sensi'ii esterni, gi uniersai inece “in certo #o!o si troano ne*ani#a stessa”; e *ani#a che conosce non ha 'isogno +uin!i, per attiarsi, !i un pro!uttore esterno. Ler i #e!esi#o #otio i percepire % se#pre connesso a un organo corporeo che ne specifica *eserciio in reaione a*esteriorit e +uesto i#ita i carattere sia !ea sua non #escoana con e +uait sensi'ii che engono percepite sia !ea sua i#passi'iit rispetto a #o!o in cui entra#'e +ueste caratteristiche (non #escoana e i#passi'iit) si reaiano ne pensiero. 5a non #escoana !e νοũς % infatti ra!icae, ne senso che, essen!o esso in potena a totait !e*inteigi'ie e +uin!i tutti gi uniersai, non ha !i per s acuna for#a, % per cos !ire sgo#'ro !a +uasiasi !eter#inatea proprio per potere riceere tutte. /i conseguena non pu4 aere acun 'isogno !e supporto !i un organo corporeo ;;, perch +uesto i#itere''e i suo raggio !*aione soo a uno o a! acuni aspetti !ea reat con escusione !i atri, co#e acca!e appunto per i singoi sensi speciaiati che risutano “non #escoati” i#itata#ente ai sensi'ii propri. Atrettanto acca!e per *i#passi'iit. $ ega#e strutturae !e percepire con gi organi corporei fa s che a sua απ#θεια non sia assouta@ infatti uno sti#oo esterno troppo forte usura e in!e'oisce *organo corporeo e ren!e !i conseguena precario o pu4 a!!irittura annuare *atto stesso !e percepire= “in effetti i senso non % in gra!o !i percepire !opo *aione !i un sensi'ie troppo intenso@ a! ese#pio non pu4 u!ire i suono !opo aer percepito suoni troppo forti, n pu4 e!ere o o!orare !opo aer percepito coori o o!ori troppo intensi”100. $ contrario acca!e per *inteigena e ne sottoineare +uesto 'aena per un atti#o nee paroe !i Aristotee o spen!ore !e*esperiena !i +uesta #ente sorana che ha accettato e sfi!e pi& ar!ue !e*inteigi'ie e che in certo #o!o spinge e incoraggia a! accettare, nea consapeoea che +uanto pi& intenso e ato % *inteigi'ie che percuote *inteigena tanto pi& cresce in essa non *acceca#ento, #a a capacit !i !o#inare tutto i cos#o inteettuae che !a esso !ipen!e= “inece *inteetto +uan!o ha pensato +uacosa !i ;
Ivi, $$$, 8, 82; a 13-1 (p. 11). Ivi, $$, , 817 ' 1-1; (p. 10). ;7 Ivi, $$$, 7, 831 a (p. 1<). ; Ivi, $$, , 817 ' 2-2; (p.10). ;; Anche se +uesto non significa affatto che ci si troi aora a cospetto !i un*inteigena assouta, co#e !i#ostrano i passi in cui Aristotee sottoinea i paraeis#o tra stati corporei e a +uait !e*inteigena (cfr., a! es., ivi, $$, ;, 821 a 1;-2<@ per i uoghi affini cfr. L’anima cit., pp. 32;-331). 100 De an., $$$, 8 82; 31-82; ' 3 (p. 12). ;<
2<
#oto inteigi'ie, non % #eno, #a ani pi& capace !i pensare gi inteigi'ii inferiori, giacch a facot sensitia non % in!ipen!ente !a corpo, #entre *inteetto % separato” 101. :on esiste +uin!i #ai +uacosa !i “troppo” per *inteigi'ie, accostan!osi a +uae e +uasi toccan!oo *inteigena perfeiona se stessa graie aa sua apparente poert= *essere prio !i for#a consente a*inteetto passio !i continuare a #antenersi i'ero per +uasiasi uteriore arricchi#ento a*interno !i ogni sua con+uista !eter#inata. ! % proprio +uesta connessione !e*eserciio !e pensiero con *attuaione !ea i'ert un atro !ei tratti !istintii che segnano o stacco !e*attiit noetica !a +uea percettia. 6e *atto !ea sensi'iit % necessaria#ente !ipen!ente !a*esistena !e*oggetto esterno, *atto !e pensiero % inece i'ero e !ipen!e !aa oont !e soggetto. >uesti, “+uaora o ogia, pu4 esercitare a sua conoscena, purch +uacosa !i esterno non gieo i#pe!isca” 102 e ci4 !ipen!e !a fatto che “i pensare !ipen!e !a soggetto, +uan!o o ogia, #entre i percepire non !ipen!e !a ui, giacch % necessaria a presena !e sensi'ie”103. 6i tratta !i una i'ert che % presente anche in +ue*affiora#ento !ea sensi'iit a ieo !e pensiero che % *i##aginaione (*i##aginaione “!ipen!e infatti !a noi, +uan!o o ogia#o” 108) e! % significatio che essa, pur con i suo carico !i erroneit e !i sia#ento, possegga gi +uea i'ert rispetto a incoi esterni che % propria !e pensiero, !a #o#ento che contiene gi in s potenia#ente Wintero reticoo !egi uniersai che *inteetto passio accogier poi nea oro attuait. Co#e possa acca!ere che *inteetto poteniae passi a esercitare in atto a conoscena potre''e apparire co#e i punto !i pi& consistente frattura ne carattere frattae !ei !iersi iei !e*attiit psichica, se non si tenesse conto !e carattere !e ποιεĩν, !e pro!urre, che congiunge, co#e si % isto, i ieo pi& ee#entare !e*attiit !e*ani#a con +ueo pi& eeato. Fin +ui % stato a''astana ageoe sia rispettare e !ifferene proprie a ciascun ieo sia, seguen!o e in!icaioni !i Aristotee stesso, riconoscere i riproporsi !i strutture se#pre si#iari ia ia che si proce!e ne !ettagio !ee !ifferenti funioni psichiche. ?ra tuttaia ci si troa nea necessit !i a##ettere un principio !i natura affatto !iersa, a cui attiit soo in parte potea essere ista prefigurata in +ue*attiarsi !i un passio che % co#une a tutte e funioni psichiche esa#inate fin +ui. 9iunto su piano !ea conoscena, Aristotee ha !i fronte !ue !ifferenti a#'iti !i poteniait. $nanitutto i % +ueo !e*i##aginaione, in!ispensa'ie perch si !ia i conoscere. ssa !a un ato #antiene i ieo conoscitio sa!a#ente connesso a*esperiena percettia e +uin!i aa reat e#pirica, #entre !a*atro racchiu!e in s gi uniersai in un #o!o poteniae che n essa n i #on!o esterno possono #ai far passare a*atto, !a #o#ento che entra#'i hanno a che fare con reat in!ii!uai. $n secon!o uogo i % a poteniait !e*inteetto= prio !i for#a propria, perch suscetti'ie !i assu#ere tutte, non pu4 passare a*apprensione !egi uniersai n !a s, !ata a sua passiit, n per effetto !egi oggetti inteigi'ii, finch +uesti sono racchiusi soo potenia#ente ne*i##aginaione e non possono +uin!i essere i pro!uttori !ea sua attiit. tuttaia % un fatto che noi posse!ia#o attua#ente gi uniersai, che #e!iante essi ea'oria#o conoscene e costruia#o sapere. * necessario aora a##ettere a ertice !e*attiit psichica un principio attio che sia in gra!o i'erare !aa poteniait innanitutto gi uniersai presenti ne*i##aginaione e conseguente#ente anche *inteetto passio, che potr cos su'ire *aione !e*inteigi'ie e fruire !e possesso attuae !ee for#e.
101
Ivi, $$$, 8, 82; ' 3- (ibid.). Ivi, $$, , 817 a 27-2 (p. 18;). 103 Ivi, $$, , 817 ' 28-2< (p. 10). 108 Ivi, $$$, 3, 827 ' 17-1 (p. 17). 102
27
5*inteetto attio %, per cos !ire, un eento unico nea storia !e*ani#a, ta#ente unico che !i esso Aristotee affer#a che soo esso % “+uacosa !i !iino e iene !a !i fuori (θύραθεν)”10. tuttaia in esso giunge a piena espicitaione un carattere, +ueo !i #otore i##o'ie, a capacit !i co#inciare da s0, #a non in s0 una serie !i effetti, che % gi presente, in for#a pi& circoscritta e i#itata, su ogni atro ieo !e*attiit psichica. 6oo che +ui *in!ipen!ena !aa passiit % totae e a spontaneit che cos si #anifesta pu4 rier'erare a propria fora i'eratrice su*autono#ia che i conoscere e *i##aginare speri#entano ne oro eserciio. $n atre paroe acca!e a ieo conoscitio +uacosa !i se#pice e insie#e !i ra!icae, che non ha riscontro sugi atri piani !i attuaione !ea psichicit. $ principio #otore !e*attiarsi !i un passio si e#ancipa intera#ente !a*esteriorit graie a un atto !i !iisione !e*ani#a in s !a se stessa. : ne*ani#a egetatia n in +uea sensitia ha uogo +uacosa !i paragona'ie a*atto con cui a capacit inteettia si auto!iri#e in un passio che atten!e !i essere attiato e in un atto capace !i attiaro. >uest*autoscissione non ha nua a che e!ere co feno#eno !e*autocosciena o !ea perceione !i s. /a un ato infatti +uesta % una struttura che non si presenta soo a ieo !ee capacit cognitie superiori, #a anche a +ueo !ea sensi'iit. 6econ!o Aristotee, ne*atto in cui percepia#o, noi percepia#o !i percepire e ciascun senso ha anche se stesso co#e oggetto10<. $n secon!o uogo i feno#eno !e*autocosciena, propria !e soggetto finito, suppone che si sia gi erificato *interento !e*inteetto attio e! % +uin!i conco#itante o a!!irittura successio a passaggio !e*inteetto passio !aa potena a cogi#ento attuae !egi oggetti inteigi'ii= “+uan!o poi *inteetto % !ienuto ciascuno !ei suoi oggettiQaora pu4 pensare se stesso”107. Che Aristotee i+ui!i in poche 'attute un feno#eno co#e +ueo !ea capacit !e soggetto !i aere s co#e oggetto potr apparire sorpren!ente per una sensi'iit che ha i#parato a !ecinare nee for#e pi& !ierse e pretese !i assoutea i#picite ne*autorifessiit !e o"ito. ppure Aristotee ci richia#a aa consapeoea che ci possono essere principi !irettii !e*attiit pratica e conoscitia !e*uo#o che sogono a oro funione in!ipen!ente#ente !a fatto che noi ne sia#o consapeoi o #eno. 5*enfatiaione #o!erna !e*autocosciena, che porta a ritenere ero e giusto per i soggetto soo ci4 che esso, ne suo sapere e oere, ha riconosciuto co#e erit e !oere, % in 'uona parte estranea aa conceione greca. Ler +uesta esiste, a! ese#pio, non soo una i#puta'iit !ee conseguene !ee aioni che si esten!e 'en a !i !ea ristretta area !i +uanto i soggetto ritiene !i essere cosciente#ente responsa'ie, #a esiste anche una erit che si attua in!ipen!ente#ente !ae autocertificaioni che a cosciena soggettia esige per s, una erit che #antiene i suo potere con!iionante in!ipen!ente#ente !a suo essere saputa o #eno. A!!estrati a esercitare i sospetto* nei confronti !ei con!iiona#enti che proengono !a su'-conscio, sia#o portati a trascurare *esporaione !i +uei che proengono !a sora-conscio, !a*a !i !ea cosciena, !i +uee sieniose prefor#aioni, e +uai, anche se non sono oggettia'ii secon!o i #o!o or!inario !i aere a che fare con oggetti, esercitano tuttaia un potere assouto sua nostra ita cosciente, perch a ren!ono possi'ie, anche se ri#angono per o pi& inaertite . /i tae natura % *inteetto attio e non % certo un caso che proprio intorno a esso si siano anno!ate e principai !ifficot interpretatie. /e*insie#e !i pro'e#i che aogono +uesto ertice !e*attiit cognitia, +ui si tenter !i rispon!ere a una soa !o#an!a, +uea concernente i #o!o !*essere !ea sua attiit. * ei!ente che, coerente#ente 10
De "en. an., $$, 3, 73< ' 27-2. Cfr. ivi, $$$, 2, 82 ' 12-17 (p. 173). 107 Ivi, $$$, 8, 82; ' -10 (p. 12)@ cfr. Meta!%., K$$, 7, 1072 ' 1;-21@ 1078 ' 3-3<. 10<
2
a*or!ina#ento gerarchico !e De anima, !oe (co#*% i caso !e*uo#o) % presente *inteetto attio, +uesto attrae e assor'e nea sfera !*infuena !ea sua pura attuait tutte e funioni psichiche su'or!inate. Lroprio per +uesto % i#portante arriare in +uache #o!o a isoare, a*interno !i +uesta connessione go'ae tra e attiit psichiche inferiori e +uee superiori, i #o!o specifico e irri!uci'ie !i agire !e νοũς ποιητικός .
. Cosa pensa *inteetto pro!uttio Co#e attuaione pi& piena !e carattere !i #otore i##o'ie !ea ψυχή, *attiit !e*inteetto pro!uttio !ee poter reaiare un rapporto con i processi psichici su'or!inati che o #antiene i'ero nei oro confronti ne*atto stesso in cui i rapporta a s. Ler ren!ere accessi'ie tae carattere Aristotee porta i noto ese#pio !ea reaione !ea uce ai coori= *inteetto attio consente a*inteetto passio !i assi#iarsi agi inteigi'ii, conferen!o attuait agi uniersai presenti potenia#ente ne*i##aginaione con “una !isposiione !e tipo !ea uce, poich in certo #o!o anche a uce ren!e i coori che sono in potena coori in atto”10. 5*ese#pio !ea uce % feice e !ifficie a un te#po. * feice, perch ren!e i##e!iata#ente intui'ie *esistena !i una reaione in cui *effetto !ee tutto aa sua causa sena che +uesta sia in +uache #o!o coinota in un rapporto !i reciprocit con *effetto= i coori !eono a oro esistena aa uce, #a +uesta pu4 continuare a spen!ere in!ipen!ente#ente !ai coori che essa #anifesta@ a uce eargisce #anifestatiit e +uesto suo potere non au#enta n !i#inuisce per a presena o *assena !i ci4 che essa iu#ina. 5a !ifficot co#incia +uan!o a #etafora !ea uce !e*essere tra!otta concettua#ente per ren!ere inteigi'ie *attiit !i pensiero propria !e*inteetto pro!uttio. $nfatti non ci si pu4 accontentare !i una noione aga e #e!ia !i uce e !i coore, #a 'isogna accogiere +uesti ter#ini secon!o a precisa acceione che Aristotee attri'uisce a! essi e che si !iscosta non poco !a nostro #o!o or!inario !*inten!eri. a ancor pri#a !i una corretta ettura !e*ese#pio e proprio in ista !i un a!eguato sfrutta#ento !ea sua fora ese#pificatrice % opportuno interrogarsi prei#inar#ente sua +uait !e*attiit propria !e*inteetto pro!uttio. ssa % attiit !i pensiero, #a +uae tipo !i pensiero n pensiero costante#ente in atto, che non cessa #ai !i pensare@ infatti “non % che +uesto inteetto taora pensi e taora non pensi”10;. a aora %e osa pensa e ome pensa i νοũς ποιητικός in 'ase a*atto che gi % specifica#ente proprio i!ente#ente non pensa nua !i ci4 che % oggetto !e*inteetto passio n pensa secon!o i #o!i !i +uesto= in ta caso, non soo non sare''e pi& attio, in +uanto su'ire''e *aione !e*inteigi'ie, #a si erre''e a creare un*inutie re!upicaione !ee #e!esi#e conoscene su !ue piani !iersi. * ero che i νοũς ποιητικός, ne riassor'ire in s tutte e funioni psichiche inferiori, esercita anche +uee !e*inteetto passio. a +ui si uoe cercare !i isoare nea sua specificit non ri!uci'ie a! atro *atto che !efinisce a sua esistena. sso % atto !i pensiero e tuttaia non pensa gi in!iisi'ii, non % pensiero !iscorsio che affer#a o nega +uacosa !i +uacos*atro, non pensa se stesso ne senso !e*autocosciena, non a#a, non o!ia, non ricor!a 110. "utto +uesto pu4 aere *effetto !i suscitare un senso !i estraneit, co#e se Aristotee aesse cercato ne*inteetto pro!uttio +uacosa !i su'i#e, #a non !i propria#ente u#ano. "uttaia, anche se +uesta sua totae i#passi'iit o fa 10
De an., $$$, , 830 a 1-17 (p. 18). Ivi, $$$, , 830 a 22 ( ibid.). 110 Cfr. $$$, , 830 a 23-28 (ibid.)@ $, 8, 80 ' 2-2 ( pp. 12-12<). 10;
2;
apparire θειότερόν τι ..., +uacosa !i pi& !iino rispetto a*eserciio !ee atre facot psichiche, non per +uesto esso % assi#ia'ie a /io, #a ri#ane +uacosa !i finito e +uin!i non estraneo, #a, a contrario, in un*inti#a reaione !i pro!uttiit rispetto a ci4 che gi % su'or!inato. Co#e inten!ere aora un pensiero che % gi in atto pri#a che si reaii una +uasiasi conoscena, un pensare anteriore e irri!uci'ie a conoscere, che !a un ato % un nua !i oggettuait, perch non %a oggetti !a cui sia affetto, e !a*atro % una totait !i oggettuait, perch i pro!uce tutti ne oro carattere inteigi'ie inotre % possi'ie pro!urre +uacosa sena pensaro con che tipo !i pensiero * ei!ente che a #aggiore !ifficot per inten!ere un atto !i pensiero pro!uttore (e non recettore) !*inteigi'iit consiste proprio nea necessit !i i'erarsi !a una conceione !e*oggetto co#e +uacosa !i dato e !i cogiero ne*atto !e suo costituirsi in +uanto inteigi'ie. Aora a !ifficot si concentra tutta su carattere !e pro!urre. >uai ese#pi !i pro!uttiit, Aristotee porta +ueo !ea natura e +ueo !ea tecnica= in entra#'i i tipi !i pro!uione i % una #ateria che % suscetti'ie !i assu#ere e for#e e un principio che e pro!uce tutte. 6i tratta !i ese#pi che ogiono #ostrare ne pri#o caso co#e *ani#a sia congenere aa totait !ea natura@ ne secon!o caso co#e sia possi'ie troare un riscontro tra *attiit pi& ata !e*ani#a e +ue particoare a#'ito !e*operare u#ano che % a τέχνη. $n entra#'i i casi, #a soprattutto in reaione aa τέχνη, a portata !e*ese#pio a i#itata a*in!icaione !e fatto “che c*%” una causa efficiente !ee for#e e non a estesa anche a “#o!o” !e suo pro!urre, per i +uae ae inece *ese#pio !ea uce. $nfatti i #o!o !i pro!urre !ea τέχνη presenta !ee i#itaioni !iffici#ente co#pati'ii con +uee !e*inteetto pro!uttio, perch in essa i particoare tipo !*inteigena che % a*opera % !oppia#ente con!iionato, una ota a*in!ietro !a #o!eo o !a co#pesso !i nor#e preesistenti, cui *attiit pro!uttia !ee unifor#arsi e !i cui i pensiero su'isce *aione, e *atra ota in aanti !a pro!otto finito che si stacca !a*attiit pro!uttia e! % !otato !i una propria esistena in!ipen!ente. $ pro!urre !e νοũς ποιητικός non pu4 su'ire con!iiona#enti !i +uesto tipo, #a % un suscitatore !*inteigi'iit in irt& !ea se#pice presena !ea sua pura attuait. na 'ree !igressione su*aspetto oco#otorio e pratico !e*attiit !e*ani#a pu4 essere !i aiuto per co#pren!ere +uesto punto. 5a #o!uaione che consente i passaggio tra e !ue capacit fon!a#entai in cui si su!!ii!e *ani#a !egi ani#ai, “+uea !iscri#inatrice, che % funione !e pensiero e !e senso, e inotre +uea !i pro!urre i #oto ocae” 112, % costituita !a*inti#a connessione che sussiste tra *attiit #e!iante cui i pensiero !ianoetico (o !iscorsio) affer#a e nega e e aioni !e perseguire e !e*eitare. >uan!o Aristotee in!ica per a pri#a ota +uesto rapporto, pone *accento su un*i#picita affinit strutturae che si erifica negi ani#ai in generae (“+uan!oQ*oggetto % piaceoe o !ooroso, *ani#a o persegue o o eita ome se affer#asse o negasse”113) e non uoe ancora proporo, co#e far su'ito !opo, secon!o i rapporto !i su'or!inaione che si presenta ne*ani#a raionae, !oe pri#a aiene i giu!iio sua situaione concreta, cui consegue *atteggia#ento pratico (+uan!o *ani#a raionae “affer#a o nega i 'ene o i #ae, o eita e o persegue” 118). 5a precisaione % i#portante, perch essa #ostra co#e Aristotee a''ia outo sottoineare non soo a !iersit esseniae !ea capacit !iscri#inatrice !a +uea oco#otoria, #a anche e anaogie !a cui esse sono coegate e che #ostrano co#e negi ani#ai !iffor#i !a*uo#o i siano !ei co#porta#enti che richia#ano, in #o!o i#picito, *espicita e autono#a 111
Ivi, $, 8, 80 ' 2;-30 (p. 12<). Ivi, $$$, ;, 832 a 1-17 (p. 1;). 113 Ivi, $$$, 831 a ;-10 (p. 1<)@ cfr. +t%i. ni., V$, 2, 113; a 21-22. 118 De an., $$$, 7 831 a 1-1< ( p. 17)@cfr. +t%i. ni., V$$, 3, 118 a 2 e sgg. 112
30
ea'oraione !i attiit che sono proprie !ee facot cognitie superiori= accanto a*anaogia !e perseguire e !e*eitare con *affer#are e i negare, si potre''ero ricor!are i #oi#enti !i esporaione !e*a#'iente co#e anaoghi a*interrogare, e for#e !*inferena causae o !e!uttia che sono i#picite in co#porta#enti +uai i raffora#ento o *a''an!ono !i !eter#inate connessioni co proprio %abitat ecc. * proprio +uesto riproporsi !i strutture autosi#ii ne !ettagio !i attitu!ini !ierse che contri'uisce a spiegare a non estraneit, ne caso !e*agire u#ano, tra a parte “oressica” (o appetitia) e +uea inteettia !e*ani#a= a capacit !i #uoere, propria !e*ani#a, scaturisce !a un incontro tra e !ue parti che pu4 essere sia !i coa'oraione sia !i confitto. ! % +ui, a*origine !e*attiit oco#otoria !e*ani#a, che i νοũς si presenta con una particoare fessione !ea sua aena pratica che pu4 contri'uire a gettare uce su*anaoga funione ege#one che esso soge in ca#po conoscitio. Aristotee ricor!a che ne caso !i chi % incontinente “anche se *inteetto ( νοũς) co#an!a e a ragione ( δι#νοια) !ice !i eitare o perseguire +uacosa, non ci si #uoe, #a si agisce in confor#it !e !esi!erio” 11. 5*atto con cui *inteetto pratico si rioge ae funioni !e*ani#a !eputate a*agire % !un+ue un i#peratio, a seguito !e +uae si apre per a ragione o spaio !i +uea che, con inguaggio Gantiano, potre##o chia#are una tipica !e giu!iio pratico, !oe a ragione in!ica ci4 che occorre fare o o#ettere !i fare in un #o!o che sia confor#e a co#an!o. Che *espressione !e*inteetto pratico aenga in for#a i#peratia contiene a#eno !ue in!icaioni rieanti. $nnanitutto esso si rioge a un centro !i attiit che % costitutia#ente finito@ i co#an!o ha infatti senso soo se % !iretto a +uacuno che pu4 non soo otte#perare a esso, #a anche !isatten!ero, e +uin!i a una natura che non % i##e!iata#ente coinci!ente con ci4 che in!ica a sua essena, #a i !ee in +uache #o!o essere costretta. $n secon!o uogo i co#an!o (che sia oia#ente “pratica'ie” e non frutto !i #ero ar'itrio) ha un aore in s che non pu4 !ipen!ere !a suo essere eseguito o #eno@ esso soecita a*aione, #a a sua ai!it ri#ane inaterata anche ne caso che non !oesse essere #ai eseguito. 6i profia cos una reaione in cui a ai!it !e ter#ine che a istituisce (*i#peratio) non !ipen!e !aa reaione stessa, ani in tanto ha aore proprio in +uanto ri#ane scioto !ae sue attuaioni o negaioni e sottratto per principio a +uaun+ue e+uioca for#a !i patteggia#ento. na struttura reaionae !i +uesto tipo pu4 essere ista a*opera anche in se!e conoscitia ne*inteetto pro!uttio. Ani +ui essa si presenta con una purea ancora #aggiore, perch a sua aione, i !ischiu!ersi !e significato inteigi'ie !e #on!o, %, per cos !ire, se#pre , accessi'ie aa co#prensione. 6e #ai si possono chiu!ere gi occhi !aanti a co#parire !egi inteigi'ii e cos ignorari, oppure si pu4 fare un uso !i essi che pu4 essere suscetti'ie !i contraffaione e !i !istorsione, #a *atto che i pro!uce e i #anifesta ri#ane inaterato ne suo potere. A*interno !i tae struttura !i reaione si pu4 tentare una ettura !e*ese#pio !ea uce, cui Aristotee affi!a i co#pito !*intro!urre a “#o!o” !i pro!urre !e*inteetto attio.
;. Co#e pensa *inteetto pro!uttio 5a teoria aristoteica !ea uce si gioca fra tre ter#ini, a uce, i trasparente, i coori, !oe i punto pi& !eicato, anche perch i pi& ontano !a nostro #o!o usuae !*inten!ere a genesi !ei coori, % i concetto !i trasparente ( διαφανές). 5a trasparena %, per Aristotee, una propriet che non appartiene unica#ente a*aria, a*ac+ua o a etro, #a in #isura #aggiore o #inore a tutti i corpi= “ci4 che noi chia#ia#o trasparente non % specifico 11
De an., $$$, 10, 833 a 1-3 (p. 1;1).
31
!e*aria e !e*ac+ua, n !i acun atro !ei corpi cos chia#ati, #a % una natura e facot co#une, che non pu4 sussistere separata, e! % in +uesti e in tutti gi atri corpi, in acuni pi& in atri #eno”11<. $ coore si genera +uan!o a uce % presente ne trasparente e a !iersit !ei coori !ipen!e !a gra!o !i trasparena !ei corpi, che pu4 an!are !a un #assi#o, +ua % +uea !e*aria, a! un #ini#o, +uae pu4 essere +uea !i un corpo nero= “i trasparente, +uin!i, in rapporto aa +uantit !i esso presente nei corpi, e! % presente in +uantit #aggiore o #inore in tutti, % a causa !ea oro partecipaione a coore”117. $ coori !ipen!ono aora !aa #isura !i ota in ota aria'ie con cui a trasparena % presente in un corpo !eter#inato= “coore % i i#ite !e trasparente in un corpo !efinito” 11. Co#e *inteetto, +uan!o % in potena, pu4 !ientare a totait !ee for#e in +uanto non % in atto nessuna !i esse, atrettanto i trasparente co#e tae non % coorato (e +uin!i ne##eno isi'ie), perch soo cos pu4 essere recettio !i tutti i coori, e ci4 acca!e “non per4 +uan!o % trasparente in atto, #a +uan!o o % in potena” 11;. $ trasparente !ienta isi'ie in atto +uan!o a sua pura trasparena su'isce una i#itaione, !a cui si genera un coore !eter#inato, #a n a pura trasparena n i coore sare''ero percepi'ii sena a uce. >uan!o i trasparente “% in potena, c*% i 'uio” 120, un*assena !i isi'iit che #antiene nea atena a ariopinta apparena !e #on!o= ne 'uio % presente potenia#ente sia a capacit !i asciare apparire i coori, propria !e trasparente, sia i gra!o !i trasparena che !eter#ina a +uait !ei singoi coori@ #a tutto +uesto % co#e i##erso in una sorta !i sonno !ea isi'iit, !a +uae atten!e !i essere ri!estato !aa uce. >uan!o a uce % presente, nua pu4 resistere= i trasparente e i coori sono attirati fuori !a*oscurit ne*aperto !e oro #anifestarsi. $ pro!urre !ea uce non ha nua !i un interento operatio che co#pone, !issocia o #anipoa acunch@ per Aristotee essa % i##ateriae, non ha nessuno !ei caratteri !i ci4 che essa riea, a stessa ricchea e ariet !i for#e che essa ren!e percepi'ie, % +uacosa che non a concerne, perch *energia che attrae irresisti'i#ente e for#e a #anifestarsi spen!e su !i esse con una in!ifferena che non % estraneit, #a % i tratto !istintio necessario !e suo essere principio !ea isi'iit !e #on!o. * ei!ente che +ui non % in +uestione a correttea scientifica !ea !ottrina aristoteica !ea uce (anche se riesu#ara non % #era archeoogia, !a #o#ento che proprio una sua riettura pu4 aer auto un peso non in!ifferente nea ri'eione goethiano-hegeiana contro a !ottrina neXtoniana !ei coori). >ueo che i#porta % che proprio per aer riconosciuto aa uce i possesso !i +ueste caratteristiche, essa % stata presceta !a Aristotee per ese#pificare *attiit !e νοũς ποιητικός e i “#o!o” !e suo pro!urre. 6oita#ente +uesto iene inteso aa stregua !i un*operaione eseguita !a*inteetto attio sui pro!otti !e*i##aginaione e +uest*operaione iene in!icata co#e “astraione” !ae i##agini sensi'ii !ee for#e inteigi'ii, che erre''ero cos offerte a*inteetto passio per essere apprese. $nten!ere a pro!uttiit !e*inteetto attio co#e astraione suscita per4 a#eno un paio !i !ifficot. $nnanitutto % !ifficie concepire che *inteigena possa astrarre +uacosa sena pensare a cosa stessa che astrae= +uesto !a un ato ren!ere''e superfua a funione !e*inteetto passio (c*% gi *inteetto attio che s*incarica !i pensare gi inteigi'ii astraen!oi), !a*atro in+uinere''e a pura attuait !e*inteetto pro!uttio, che si troere''e a essere affetto in +uache #o!o !a*inteigi'ie che esso pensa ne*atto !i astraro. Vi % poi a !ifficot testuae che in nessuna riga !e cap. !e i'ro concusio !e 11<
De sensu, 3, 83; a 21-2 (!ere biolo"i%e cit.,tra!. it. /. 5ana, p. 10;). Ivi, 3, 83; ' -10 (ivi, p. 10;0). 11 Ivi, 3, 83; ' 11-12 (ibid.). 11; De an., $$, 7, 81 ' 30-31 (p. 13). 120 Ivi, $$, 7, 81 ' 10-11 (ibid.). 117
32
De anima Aristotee +uaifica a pro!uione !egi inteigi'ii co#e “astraione”, αφαίρεσις. /*atro canto % anche ero che se a funione !e νοũς ποιητικός % +uea !i i'erare *uniersae !aa sua atena nee i##agini !ea φαντασία, +uesto atto !i i'eraione non pu4 essere !e tutto estraneo a*astraione, in +uanto consente !i asciare ca!ere gi aspetti inesseniai !ee cose e !i fare e#ergere a oro pura struttura inteigi'ie121. a % proprio +uesto i punto pi& !eicato e !ifficie !a !eter#inare= occorre concepire un atto che % con!iione !e cogi#ento !e*uniersae e che, proprio per essere con!iione, non s*i!entifica co cogi#ento stesso, #a o prece!e. 6e ci ascia#o gui!are !a paragone !ea uce, i pro!urre !e νοũς non consiste in un interento teso a #o!ificare in +uache #o!o i suoi oggetti, #a !a #o#ento che % rioto agi uniersai e ae for#e con “una !isposiione !e tipo !ea uce” 122, esso soecita *uniersae atente ne*i##agine e nea perceione a! a''an!onare a sua con!iione poteniae e a uscire ao scoperto nea sua attuait. Co#e a uce % con!iione !ea isi'iit !ei coori, #a non % essa a e!eri, 'ens a ista, atrettanto i νοũς ποιητικός % con!iione !e cogi#ento !e*uniersae, #a non % esso a cogieri, 'ens *inteetto passio. * per +uesto che, sia pure per #otii opposti, e capacit preposte a co#pren!ere sono entra#'e prie !i contenuti. 5*inteetto passio, finch ri#ane tae, % prio !i +uaun+ue for#a proprio per potere accogiere tutte, #entre *inteetto pro!uttio % prio !i contenuti perch i pro-!uce tutti, i porta tutti aa uce, anche se in +uesto caso *essere prio % un #o!o !i espri#ersi !e tutto i#proprio, perch non in!ica affatto una #ancana o una poteniait non reaiata, #a, a contrario, a pienea !i un atto che sta a*origine !ea #anifestaione !ee for#e in +uanto tai. 6eguen!o *in!icaione aristoteica che #ostra co#e sia gi presente a ieo percettio una pri#a for#a !i uniersae, !ienta forse egitti#o ipotiare che nei #o!i !i ita !iffor#i !a +uei !e*uo#o, gi apparati percettii siano sfruttati #oto a !i sotto !e poteniae !*infor#aione, e +uin!i !i uniersait, !i cui possono essere portatori. * co#e se e capacit presenti in essi enissero 'occate a un certo ieo !ea oro espressiit a secon!a !e principio !i organiaione che presie!e aa oro attiit. Cos, a! ese#pio, in un*esistena ani#ae intera#ente occupata !a*i#puso aa sopraiena, e +uin!i !aa paura per ci4 che a #inaccia, i processi !i seeione, !*in!ii!uaione !ei caratteri, !i categoriaione, che sono attii a ieo !i sensi'iit, engono tota#ente su'or!inati e co#pressi a*interno !ee attitu!ini fon!a#entai !e*attacco e !ea fuga, !e*aggressione e !ea !ifesa, !i cui si sostania i tentatio !i perseerare ne*esistena. >uesto costringe *uniersae, che pur % presente nea perceione, a ri#anere in uno stato !i atena che ini'isce *espicitaione !ee sue poteniait infor#atie. >ueste engono aa uce +uan!o *uniersae si i'era !aa co#pressione proocata !aa paura per a sopraiena pura#ente ani#ae. 6oo aora esso pu4 e#ergere proprio “in +uanto” uniersae, roescian!o i suo rapporto con *in!ii!uae= *uniersae non % pi& racchiuso in #o!o atente in un in!ii!uae che iene percepito soo co#e un coaguo !i proocaioni a! aggre!ire o a fuggire, #a ora % *uniersae stesso che per#ea !i s a totait !e*in!ii!uae, ani, co#e cerchere#o su'ito !i e!ere, *uniersae non % atro che i singoare coto co#e un tutto ( τό καθόλου ), nea co#piutea !ea sua #anifestaione. $n +uesto roescia#ento non si ha a che fare con un nuoo oggetto rispetto a +ueo !ea perceione, #a % i #e!esi#o oggetto, una ota e#ancipato !a un ieo !i esistena che ne i#pe!ia a #anifestaione totae.
121
Cfr. Meta!%., V$$, 11, 103< ' 2-7, 23. $n +uesto senso *astraione non sar #ai i#poeri#ento !e*esperiena, #a enuceaione !ea sua autentica concretea. 122 De an., $$$, 830 a 1 (p. 18).
33
Co#e ci4 possa aenire, o si co#pren!e guar!an!o a*energia e#ancipatrice !e*inteetto pro!uttio. $ #o!o in cui essa si reaia potre''e aere +uache anaogia con *espressione !i un co#an!o, co#e si % isto ne caso !e*inteetto pratico. * co#e se, ne*estre#o ertice !ea sua pura attuait, *inteetto pro!uttio si riogesse a ciascuna !ee facot su'or!inate con una sorta !*inito sienioso a schiu!ersi, a! aprirsi, +uacosa co#e o “e!%ata” che enia pronunciato ne ecchio rito !e 'attesi#o, +uan!o i sensi !e 'a#'ino erano initati a! aprirsi per accogiere a #anifestaione !e #on!o123. Ci4 che *inteetto pensere''e “se#pre” sare''e aora +uest*unico atto capace !i una !upice i'eraione= !i spaancare i sensi 'en a !i !e*esigua apertura che % propria !ea ita ani#ae e !aa +uae fitra soo ci4 che conta per a sopraiena, e insie#e !i i'erare *i##aginaione !aa notte !e 'isogno. 6e per pensare s*inten!e unica#ente un riogersi a oggetti che in +uache #o!o siano dati, aora % corretto !ire che *inteetto pro!uttio non pensa 128, cos co#e non ricor!a, non a#a, non o!ia@ soo che *atto, con cui s*i!entifica, / l’ori"ine !i tutto +uesto, co#e anche !e*ac+uisiione !i ogni possi'ie significato !e #on!o. >uest*atto % a !i !ea cosciena, !a #o#ento che a cosciena % costante#ente occupata !a oggetti e ne*ea'oraione !ee oro connessioni. Cos co#e non ha oggetti, atrettanto *atto !e*inteetto pro!uttio non ha acun contenuto oggettio !a co#unicare e tuttaia esercita un potere assouto, perch % i principio !i ogni oggettiaione e co#unicaione. sso pro!uce *ee#ento pi& se#pice, in assena !e +uae tuttaia *inteigi'iit !e #on!o restere''e siente, e +uesto ee#ento % a isi'iit, a #anifestaione !e*inteigi'ie in +uanto tae. 5a cosciena % gi coocata nea uce !i +uesta attuait che e consente !i acce!ere ae for#e e proprio perch i si troa co#e ne suo ee#ento naturae finisce che e ri#ane per o pi& ignoto i pi& potente= essa non si ae!e !i aere ae proprie spae, co#e sua con!iione !i possi'iit, a !upice schiusura, !i s e !e*uniersae presente nee i##agini, attuata !a νοũς ποιητικός . $n !efinitia si potre''e riconoscere ne νοũς ποιητικός una sorta !i uti#o attrattore che con a sua i'ert !a ogni con!iiona#ento orienta e attira a s a ten!ena a*ea'oraione autono#a !egi apporti !e #on!o che !efinisce i iente12 e che urge a! ogni ieo !e*attiit psichica. * un 'acino !i attraione erso cui conergono i processi !i e#ancipaione !aa !ipen!ena nei confronti !e*esteriorit che co#inciano fin !a*istante in cui i fusso !ee sensaioni troa una pri#a for#a !i sta'iiaione ne*a#'ito !ea perceione. 6i tratta !i processi che conseguono a for#a pi& caratteristica !i autono#ia nee facot superiori@ a !ifferena !aa sensi'iit, infatti, i oro uso !ipen!e !aa i'ert !e soggetto, “+uan!o o ogia” 12<, co#e sottoinea pi& !i una ota Aristotee. ! % significatio che +uesta i'ert sia presente fin !a*i##aginaione, !a #o#ento che proprio i suoi pro!otti, e i##agini, pur essen!o in!ii!uai, si offrono a*inteigena co#e uogo pi& prossi#o in cui sono tenuti in ser'o per ei gi uniersai. Co#e si % !etto, +uan!o % presente *aione !e νοũς ποιητικός ci4 che ca#'ia non % *oggetto, *in!ii!uae !e*i##agine, #a i #o!o !i consi!eraro. >ueo che *inteetto pro!uttio attrae a s e ascia apparire % a totait !e*in!ii!uae (τό καθόλου ), i +uae, nea co#piutea !ea sua configuraione, % a! un te#po anche un ese#pio per atri singoari che gi siano affini. >uan!o i##agino una casa o un a'ero, cos co#e essi #i sono stati offerti !aa perceione, essi hanno una configuraione graie aa +uae si asciano 123
:e nuoo rito essa % stata tota= singoare #o!o, +uesto, !i rifor#are ascian!o ca!ere una !ee pochissi#e paroe tra#an!ate nea for#a in cui poteano essere state pronunciate !a Cristo. 128 Cfr. De an. , $, 8, 80 ' 2-2< (p. 12). 12 :ea !efiniione aristoteica !ea ita co#e “a capacit !i nutrirsi !a s, !i crescere e !i !eperire”( ivi, $$, 1, 812 a 18-1) *accento esseniae ca!e su δι/αυτοũ, su “!a s”. 12< Cfr. ivi, $$, , 817 a 2, ' 2@ $$$, 3, 827 ' 1.
38
riconoscere co#e tai e +uesta % a oro uniersait i##anente che !ienta un ese#pio estensi'ie a tutto ci4 che pu4 ottenere un riconosci#ento anaogo. 5a configuraione, *aere una struttura !eter#inata, i possesso !i una for#a, +uesto % ci4 che *inteetto pro!uttio trae su aa #anifestaione, ao stesso #o!o in cui a uce risegia ne trasparente i coori secon!o a oro !istinione e specificit.
10. Concusione. 6e a for#a % ci4 che ! *essere aa cosa, *ani#a % per Aristotee a for#a che ! *essere a una #ateria che ha a possi'iit !i iere. Co#e atto che fa essere un corpo in +uanto iente, *ani#a espone +uesta sua energia nea capacit che i corpo iente ha !i autoripro!ursi, generan!o un essere si#ie a s@ !i autoconserarsi, ea'oran!o *estraneit !e #on!o fino a! assi#iarne gi aspetti #ateriai ne nutri#ento e +uei for#ai nea perceione e ne pensiero@ !i autoregoarsi e +uin!i !i coor!inare tra oro i !iersi iei !ea propria attiit, !a*apparato sensoriae a +ueo #otorio, !aa perceione ae funioni psichiche superiori. ?un+ue % !ato !i scorgere a*opera a capacit !i ripro!ursi, !i conserarsi, !i regoarsi δι/αυτοũ, da s0, si presenta un*energia pro!uttia, a cui aione attraersa e attia tutti gi aspetti !i passiit !e iente, sia +uei inerenti aa corporeit co#e tae sia +uei che in ario #o!o affettano e i#itano *eserciio !ea sua spontaneit. /oe % presente autoorganiaione troia#o espressa *attiit !ea for#a-ani#a= a scorgia#o, per cos !ire, a*opera nee for#e for#ate, #entre essa, co#e for#a for#ante, pu4 essere no#inata con ter#ini, +uai atto o principio, che non sono espica'ii in 'ase a +uacosa !i antece!ente e che possono essere coti ne oro carattere originario per o pi& #e!iante i inguaggio !ea #etafora (*ese#pio !ea uce per *inteetto pro!uttio). $ #o!o in cui *ani#a reaia a propria energia for#atrice presenta una purait !i attuaioni. >ueste si !istri'uiscono nee arie funioni psichiche secon!o un rapporto che % !a un ato !i co#unana, in +uanto sono tutte attiit !i un*unica for#a, e !a*atro !i !iersificaione, a secon!a !e rapporto che a for#a-ani#a intrattiene con gi ee#enti poteniai o passii !e co#posto psicoso#atico. 6ia a ieo ripro!uttio e nutritio sia ne*a#'ito !ea sensi'iit, fino a*inteetto poteniae, *attiit !i ciascuna funione psichica % se#pre connessa costitutia#ente aa passiit. :e nutri#ento e nea ripro!uione su'isce un*affeione che e proiene !a suo stesso interno co#e biso"no !i autoconseraione= potre##o !ire che in +uesto 'isogno a soggettiit iente patisce se stessa speri#entan!o i i#ite che a ren!e peritura, perch % costretta a consu#are a ita per appagare i 'isogno !i ita. :ei processi percettii e cognitii, inece, essa iene affetta !a atro, sia esso esterno o interno a*ani#a stessa= a ieo !ea sensi'iit, % affetta !agi eenti !e #on!o-a#'iente che attiano a receione !ee +uait sensi'ii proprie e co#uni@ ne*a#'ito !ea conoscena, % affetta !agi uniersai presenti potenia#ente nee i##agini e che engono recepiti !a*inteetto passio. $ fatto !i su'ire co#un+ue un*affeione costituisce i ger#e !ea #orte che i#ita e corro#pe *attiit !ea for#a. Lroprio perch i#itata !a*aterit, in ciascuna !i +ueste funioni a for#a non attinge a piena autosufficiena e! % +uin!i !estinata a socco#'ere@ e tuttaia, pur a*interno !ei i#iti !i ota in ota assegnati, per *aspetto in cui essa % a pieno titoo for#a, i #o!o !i espicarsi !ea sua attiit % +ueo !i un attrattore*. Ci4 che *ani#a recepisce !a*esterno, conerge erso un centro !i attraione che ince, per +uanto % possi'ie, *eusiit e a precariet !e*esistente, conferen!ogi or!ine, per#anena, pree!i'iit. 5*ani#a, in +uanto for#a, sta'iia i iente in una !eter#inata !urata te#porae e ne assicura a ripro!uci'iit@ fissa ne fuire caotico !egi sti#oi sensoriai un carattere in!ii!uae che % 3
in s gi pregno !i uniersait@ ren!e infine per#anente *apertura !e*inteigena che consente *accesso aa co#prensione !e #on!o. A ciascun ieo !ea sua attiit *ani#a espica a propria energia for#atrice attraerso una #otepicit irri!uci'ie !i funioni e !ee oro specificaioni interne. 5a !iersit tuttaia non si spinge #ai fino a*eterogeneit, perch un reticoo !i strutture e !i processi autosi#ii, ora paese#ente enunciato ora pi& nascosto, coega fra oro i !iersi iei. 6i tratta !i una si#iarit che non concerne tanto e funioni nea oro specificit o ci4 a cui sono riote, +uanto piuttosto i modo in cui esse espicano a oro attiit. $n fin !ei conti % +uesta autoeguagiana che egitti#a a negaione !e*esistena !i una purait !i ani#e, perch a si#iarit !e #o!o !i operare per#ette a*attiit !ea for#a-ani#a, che presie!e a un !eter#inato ieo !i attiit psichica, !i assor'ire in s e !i eseguire anche e funioni inferiori e su'or!inate, secon!o +ueo che % parso !i poter chia#are i carattere frattae* !ea ψυχή. 5a continuit !ea presena !i tae carattere se#'rere''e tuttaia !ifficie !a #antenere proprio a ieo pi& ato !e*attiit !e*ani#a, ne*eserciio !e νοũς. >uesto infatti si s!oppia in se stesso, e se !a un ato, in +uanto νοũς παθητικός , co#e inteetto passio, ripropone a struttura !e*attiarsi !i un passio che i#pronta trasersa#ente ciascun ieo !e*attiit psichica, !a*atro, co#e νοũς ποιητικός, intro!uce, con i suoi caratteri !i separatea e !i pura attuait, una !isso#igiana che se#'ra ro#pere a continuit !ee funioni psichiche, co#pro#etten!o a possi'iit !i assor'ire e !i coor!inare a s. 6i tratta aora !i co#pren!ere perch a ertice !ee sue possi'iit *ani#a !e''a s!oppiarsi in una funione attia e passia nei confronti !e*inteigi'ie, secon!o una !upicit che troa un*eco anche in se!e pratica nea !istinione tra funione i#peratia e funione eettia !e*inteigena (“*inteetto (νοũς) co#an!a e a ragione ( δι#νοια) !ice !i eitare o perseguire +uacosa”). 5a necessit !ea !upicaione !ipen!e !a carattere stesso !e*inteigi'ie cui % !iretto *atto !e νοũς. entre *aione !ea pri#a ani#a* % !iretta a pro!urre +uacosa !i esterno (un suo si#ie nea ripro!uione) o una trasfor#aione !i ci4 che % esterno (*assi#ia'iit !e nutri#ento) e *ani#a sensitia troa fuori !i s e occasioni !e suo attiarsi@ ne*inteigi'ie, inece, *ani#a ha a che fare soo con se stessa, !a #o#ento che i rapporto con *esteriorit % gi stato ea'orato e trasposto in i##agini !aa φαντασία. :on i % !un+ue nua !i esterno che possa attuaiare *inteigi'ie presente potenia#ente nee i##agini e ren!ero cos percepi'ie@ per +uesto non % sufficiente che i sia *inteigena capace !i recepire *inteigi'ie, #a occorre *atto !i un*inteigena capace !i pro-!uro, !i portaro ao scoperto, e! % su +uesto che riposa a necessit !ea !upicaione !e*inteigena. Che poi non possa essere un unico e #e!esi#o atto +ueo che recepisce e +ueo che pro!uce *inteigi'ie !ipen!e se#pre !a #o!o !e pro!urre= se i principio pro!uttore fosse affetto in +uache #o!o !a passiit, intere regioni !e*inteigi'ie sare''ero !estinate a ri#anere occutate e! % per +uesto che un*i#pregiu!icata apertura sue for#e richie!e che i pro!urre non a''ia nua a che fare con i conoscere contenuti !eter#inati o con operaioni su !i essi +uai aggiungere o togiere, co#porre o !e!urre. >uesto #o!o !i pro!urre co#portere''e infatti una #o!ificaione non soo in ci4 che a su'isce, #a anche in ci4 che a prooca e i#prigionere''e cos i principio pro!uttore in una reaione reciproca !i passiit con i suoi contenuti@ #entre inece a #aturaione e a pro!uione !egi inteigi'ii !ee aenire in irt& !i una reaione a! essi che si !isi#pegna !a rapporto ne*atto stesso in cui o istituisce. 6i tratta !i una reaione ancora pi& iee e i##ateriae !i +uanto, ne*a#'ito sensi'ie, non faccia a uce con i coori e tuttaia potente e irresisti'ie, +ua % *attrarre. 3<