A Che Gioco Giochiamo Di Eric Berne 1999 Pg 207 Testo fondamentale della psicologia contemporanea, A che gioco giochiamo ha costruito l'ipotesi e gli strumenti di un nuovo tipo di analisi terape...
Un articolo del Prof. LamendolaFull description
Quello Che i Denti Raccontano Di Te di Caffin MichèleFull description
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Version José Feliciano
CHE 131 + 132 Combined - Full Semester Package Stony Brook University
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Integration Course 1 for ChE
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Il Falso Testamento Creazione, - Mauro BiglinoFull description
PROGETTO “SMARTEACH” HANDBOOK ITA
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Chemical Process Design Test 1Full description
Description : ventile
VERBOS IDIOMA ITALIANO
Che cos'è l'atto di creazione? Il titolo Che cos'è L'atto di creazione? riprende quello di una conferenza che Gilles Deleuze tenne a Parigi nel marzo 1!"# Deleuze defini$a l'atto di creazione come un %atto di resistenza%# &esistenza alla morte in anzitutto ma resistenza anche al paradigma dell'informazione attra$erso il quale il potere si esercita in quelle che il filosofo per distinguerle dalle societ( di disciplina analizzate da )oucault chiama %societ( di controllo%# *gni atto di creazione resiste a qualcosa - per esempio dice Deleuze la musica di +ach è un atto di resistenza contro la separazione del sacro e del profano# * t,tulo da minha palestra * que o ato de cria./o? ecoa o t,tulo de uma palestra que Gilles Deleuze deu em Paris em mar.o de 1!"# Deleuze define o ato de cria./o como um 0ato de resistncia2# &esistncia ( morte em primeiro lugar mas tam3m como resistncia ao paradigma da informa./o atra$s do qual o poder e4ercido naquilo que o filosofo para distinguir da sociedade de disciplina analisada por )oucault chama de 0sociedade de controle2# Cada ato de cria./o de acordo com Deleuze resiste a algo por e4emplo5 a m6sica de +ach um ato de resistncia contra a separa./o do sagrado e do profano# Deleuze Deleu ze non definisce che cosa significhi significhi %resi %resistere stere%% e sem3r sem3raa dare al termin terminee il sign significa ificato to corrente di opporsi a una forza o a una minaccia esterna# 7ella con$ersazione sulla parola %resistenza% nell'83ecedario egli aggiunge a proposito dell'opera d'an e che resistere significa sempre li3erare una potenza di $ita che era stata imprigionata o offesa9 anche qui tutta$ia manca una $era definizione dell'atto di creazione come atto di resistenza#
Deleuze n/o define o que resistncia significa# : parecem dar ao termo significado corrente de oposi./o a uma for.a e4terna ou ---------- # Dopo tanti anni passati a leggere scri$ere e studiare capita a $olte di capire quale sia il nostro modo speciale- se $e n'è uno- di procedere nel pensiero e nella ricerca# ;i trana nel mio caso di percepire quella che )euer3ach chiama$a la %capacit( di s$iluppo% contenuta nell'opera nell'opera degli autori che amo# L'elemento genuinamente filosofico contenuto in un'opera- sia essa opera d'arte di scienza di pensiero- è la sua capacit( di essere s$iluppata s$iluppata qualcosa che è rimasto - o è stato $olutamente lasciato lasciato non detto e che si tratta di saper tro$are e raccogliere# Perch questa ricerca dell'elemento suscetti3ile di essere s$iluppato mi affascina? Perch se si segue fino in fondo questo principio metodologico si arri$a fatalmente a un punto in cui non è possi3ile distinguere tra ci< che è nostro e ci< che spetta in$ece all'autore che stiamo leggendo# &aggiungere questa zona impersonale di indifferenza in cui ogni nome proprio ogni diritto d'autore e ogni pretesa di originalit( $engono meno mi riempie d i gioia# Pro$er< pertanto a interrogare ci< che è rimasto non detto nell'idea deleuziana dell'atto di creazione come ano di resistenza e in questo modo cercher< di continuare e proseguire o$$iamente sono la mia piena responsa3ilit( il pensiero di un autore che amo# De$o premettere che pro$o un certo disagio di fronte all'uso purtroppo oggi assai diffuso del termine
creazione in riferimento alle pratiche artistiche# =entre indaga$o la genealogia di questo uso ho scoperto non senza una certa sorpresa che una parte della responsa3ilit( incom3e$a sugli architetti# >uando i teologi medie$ali de$ono spiegare la creazione del mondo essi ricorrono a un esempio che era gi( stato usato dagli stoici# Come la casa preesiste nella mente dell'architetto scri$e ommaso cosi Dio ha creato il mondo guardando al modello che era nella sua mente# 7aturalmente ommaso distingue$a ancora tra il creare ex nihilo che definisce la creazione di$ina e il facere de materia che definisce il fare umano# In ogni caso tutta$ia il paragone fra l'atto dell'architetto e quello di Dio contiene gi( in germe la trasposizione del paradigma della creazione all'atti$it( dell'artista# Per questo preferisco parlare piuttosto di atto poetico c se continuer< per comodit( a ser$irmi del termine creazione $orrei che fosse inteso i nteso senza alcuna enfasi nel semplice senso di poiein %produrre%# Intendere la resistenza soltanto come opposizione a una forza esterna non mi sem3ra sufficiente per unaa co un comp mpre rens nsio ione ne de dell ll'a 'att ttoo di cr crea eazi zion one# e# In un pr prog oget etto to di pr pref efaz azio ione ne al alle le Philosophische Bemerkungen, @ittgenstein ha osser$ato come do$er resistere alla
pressione e all'attrito che un'epoca di
incultura- qual era per lui la sua e certamente è per noi la nostra - oppone alla creazione finisca col disperdere e frammentare le forze del singolo# Ci< è tanto $ero che nell'83ecedario Deleuze ha sentito il 3isogno di precisare che l'atto di creazione ha costituti$amente a che fare con la li3erazione di una potenza# Penso tutta$ia che la potenza che l'atto di creazione li3era de33a essere una potenza interna allo stesso atto come interno a questo de$e essere anche l'atto di resistenza# ;olo in questo modo la relazione tra resistenza e creazione e quella tra creazione e potenza di$entano comprensi3ili# Il concetto di potenza ha nella filosofia occidentale una lunga storia che possiamo far cominciare con 8risto 8ri stotel tele# e# 8r 8rist istote otele le opp oppone one - e ins insiem ieme e leg legaa - la pot potenz enzaa AdB AdBnam namis is all'ano ano Aen Aenerg ergeia eia e que questa sta opposizione che segna tanto la sua metafisica che la sua fisica è stata da lui trasmessa in eredit( prima alla filosofia e poi alla scienza medie$ale e moderna# attra$erso questa opposizione che 8ristotele spiega quelli che noi chiamiamo arti di creazione che per lui coincide$ano piE so3riamente con l'esercizio delle technai Aarti nel senso piE generale della parola# Gli esempi cui ricorre per illustrare il passaggio dalla potenza all'ano sono in questo senso significati$i5 l'architetto AoiFodomos il suonatore di cetra lo scultore ma anche il grammatico e in generale chiunque possieda un sapere o una tecnica# La potenza di cui 8ristotele parla nel li3ro I della =etafisica e nel li3ro II del De anima non è cioè la potenza generica secondo cui diciamo che un 3am3ino pu< di$entare architetto o scultore ma quella che compete a chi ha gi( acquisito l'arte o il sapere corrispondente# 8ristotele chiama questa potenza hexis da echo %a$ere%5 l'a3ito cioè il
possesso di una capacit( o a3ilit(#
Colui che possiede- o ha l'a3ito di - una potenza pu< tanto metterla in atto che non metterla in atto# La potenza - questa è la tesi geniale anche se in apparenza o$$ia di 8ristotele - è cioè definita essenzialm esse nzialmente ente dalla possi possi3ilit( 3ilit( del suo non-esercizio# non-esercizio# L'architetto L'architetto è poten potente te in quant quantoo pu< non
costruire la potenza è una sospensione dell'atto# AIn politica ci< è 3en noto ed esiste anzi una figura detta 0pro$ocatore2 che ha appunto il compito di o33ligare chi ha il potere a esercitarlo a metterlo in atto# att o# : in que questo sto mod modoo che 8ristot 8ristotele ele ris rispon ponde de nel nella la =et =etafi afisic sica a all allaa tes tesii dei meg megari arici ci che afferma$ano peraltro non senza 3uone ragioni che la potenza esiste solo nell'atto A energei mono dynastai; otan me energei ou ou dynastai, Mel. 104!, "#$%0 #
;e ci< fosse $ero o3ietta 8ristotele noi
non potremmo considerare architetto l'architetto quando non costruisce n chiamare medico il medico nel momento in cui non sta esercitando la sua arte# In questione è cioè il modo di essere della potenza che esiste nella forma della hexis della signoria su una pri$azione# Hi e una forma una presenza di ci< che non è in atto e questa presenza pri$ati$a è la potenza# Come 8ristotele afferma senza riser$e in un passo straordinario della sua )isica5 0 &a steresis la pri$azione è come una forma2 'eidos ti, Phys. 1#%!, 1#$"0#
;econdo ;econ do il suo gest gestoo carat caratteris teristico tico 8ristotele 8ristotele spinge all'estremo all'estremo questa tesi fino al punto in cui essa sem3ra quasi trasformarsi in un'aporia# Dal fatto che la potenza sia definita dalla possi3ilit( del suo non eserci ese rcizio zio eg egli li tra traee la con conseg seguen uenza za di una cos costit tituti uti$a $a co app appart artene enenza nza di pot potenz enzaa e imp impote otenza nza## %L'impotenza adynamiaJ% egli scri$e A=et# 1KMa N-ON %è una pri$azione contraria alla potenza dBnamisJ# *gni potenza è impotenza dello stesso e rispetto allo stesso Adi cui è potenza tou autou kai kata lo auto posa dynamis adynamia J%# (dynamia
%impotenza% non significa qui assenza di ogni
potenza ma potenza di-non Apassare all'atto dyn tesi si de defi fini nisc sce e ci cioè oè dynami amiss me ene energ rgein ein# La te l'am3i$alenza specifica di ogni potenza umana che nella sua struttura originaria si mantiene in rapporto con la propria pri$azione ed è sempre- e rispetto alla stessa cosa - potenza di essere e di non essere di fare e di non fare# In questa relazione che costituisce per 8ristotele l'essenza della potenza# Il $i$ente che esiste nel modo della potenza pu< la propria impotenza e solo in questo modo possiede la propria potenza# :gli pu< essere e fare perch si tiene in relazione col proprio non essere e non fare# 7ella potenza la sensazione è costituti$amente anestesia anestesia il pensiero non-pensiero l'opera inoperosit(#
;e ricordiamo che gli esempi della potenza-di-non sono quasi sempre tratti dall'am3ito delle tecniche e dei sa per i umani Ala grammatica la musica l'architettura la medicina ecc# possiamo allora dire che l'uomo è il $i$ente che esiste in modo eminente nella dimensione della potenza del potere e del poternon# *gni potenza umana è cooriginariamente impotenza9 ogni poter-essere o -fare è per l'uomo costituti$amente in rapporto con la propria pri$azione#
;e torniamo alla nostra domanda sull'atto di creazione ci< significa che questo non pu< essere in alcun modo compreso secondo la rappresentazione corrente come un semplice transito dalla potenza all'atto# L'artista non è colui che possiede una potenza di creare che a un certo punto decide non s i sa come e perch di realizzare e mettere in atto# ;e ogni potenza è costituti$amente impotenza potenza-di-non come potr( a$$enire il passaggio passaggio all'atto? Poich l'atto della potenza potenza di suonare il piano è certamente per il pianista l'esecuzione di un pezzo sul pianoforte9 ma che cosa a$$iene della potenza
di non suonare nel momento in cui egli comincia a suonare? Come si realizza una potenza di non suonare?
Possiamo ora comprendere in modo nuo$o la relazione fra creazione e resistenza di cui parla$a Deleuze# Hi è in ogni atto di creazione qualcosa che resiste e si oppone all'espressione# &esistere dal lati la tino no sisto significa etimologicamente %arrestare tener fermo% o %arrestarsi%# >uesto potere che trattiene e arresta la potenza nel suo mo$imento $erso l'atto è l'impotenza la potenza-di-non# La potenza è cioè un essere am3iguo am3iguo che non solo pu< tanto una cosa che che il suo contrario ma contiene in se stessa un'intima e irriduci3ile resistenza# 7s podemos agora compreender de uma maneira no$a a rela./o entre a cria./o e a resistncia mencionada por Deleuze# QR em cada ato de cria./o algo que resiste e oposto ( e4press/o# &esistir do Latin sisto etimologica etimologicamente mente significa significa 0prender 0prender manter fechado o deter2 deter2 ou 0prender-s 0prender-se2# e2# :ste poder que retm e prende a potencia em seu mo$imento para o ato a impotncia poder-de-n/o# 8 potncia isto um ser am3,guo que n/o s pode tanto uma coisa como o seu contrRrio mas contem em si prpria uma intima e irredut,$el resistncia #
;e questo è $ero do33iamo allora guardare all'atto di creazione come a un campo di forze teso fra potenza e impotenza potere e poter-non ag1re e resistere# L'uomo pu< a$ere signoria sulla sua potenza e a$er accesso a essa solo attra$erso la sua impotenza9 ma - proprio per questo- non si d( in $erit( signoria sulla potenza ed essere poeta significa5 essere in 3alia della propria impotenza# ;e isso for $erdade temos ent/o de olhar para o ato da cria./o como um campo de for.a que se estendeu entre poder e impotncia poder e poder-n/o atuar e resistir# * homem pode ter dom,nio so3re o seu poder e ter acesso a ele apenas atra$s de sua impotncia9 mas - por causa disso - n/o ocorre na $erdade dom,nio so3re a potncia e ser um poeta significa5 estar ( merc de sua prpria impotncia# ;olo una potenza che pu< tanto la potenza che l'impotenza è allora la potenza suprema# ;e ogni potenza è tanto potenza di essere che potenza di non essere il passaggio all'ano pu< solo a$$enire trasportando nell'atto la propria potenza-di-non# Ci< significa che se a ogni pianista appartengono necessariamente la potenza di suonare e quella di non suonare Glenn Gould è per< solo colui che pu< non suonare e ri$olgendo la sua potenza non solo all'atto ma alla sua stessa impotenza suona per cosi dire con la sua potenza di non suonare# Di fronte all'a3ilit( che semplicemente nega e a33andona la propria potenza di non suonare e al talento che pu< soltanto suonare la maestria conser$a ed esercita nell'atto non la sua potenza di suonare ma quella di non suonare# suonare#
:saminiamo ora piE concretamente l'azione della resistenza nell'atto di creazione# Come l'inespressi$o in +enSamin che spezza nell'opera la pretesa dell'apparenza a porsi come totalit( cosi la resistenza
agisce come una istanza critica che frena l'impulso cieco e immediato della potenza $erso l'atto e in questo modo impedisce che essa si risol$a e si esaurisca integralmente in questo# ;e la creazione fosse solo potenza-di- che non pu< che trapassare ciecamente nell'atto l'arte decadre33e a esecuzione che procede con falsa disin$oltura $erso la forma compiuta perch ha rimosso la resistenza della potenzadi-non# Contrariamente a un equi$oco diffuso la maestria non è perfezione formale ma proprio al contrario conser$azione della potenza nell'atto sal$azione dell'imperfezione nella forma perfetta# 7ella tela del maestro o nella pagina del grande scrittore la resistenza della potenza-di-non si segna nell'opera come l'intimo manierismo presente in ogni capola$oro#
:d è su questo poter-non che s i fonda in definiti$a ogni istanza propriamente critica5 ci< che l'errore di gusto rende e$idente è sempre una carenza non tanto sul piano della potenza-di- ma su quello del poter non# Chi manca di gusto non riesce ad astenersi da qualcosa la mancanza di gusto è sempre un non poter non fare#
8 imprimere sull'opera il sigillo della necessit( è dunque proprio ci< che pote$a non essere o pote$a essere altrimenti5 la sua contingenza# 7on si tratta qui dei pentimenti che la radiografia mostra sulla tela sotto gli strati di colore n delle prime stesure o delle $arianti attestate nel manoscritto5 si tratta piuttosto di quel %tremito leggero impercetti3ile% nella stessa immo3ilit( della forma che secondo )ocillon è il contrassegno dello stile classico#
Dante ha compendiato in un $erso questo carattere anfi3io della creazione poetica5 %l'artista l ch'a l'a3ito de l'arte ha man che trema%# 7ella prospetti$a che qui c'interessa l'apparente contraddizione fra a3ito e mano non è un difetto ma esprime perfettamente la duplice struttura di ogni autentico processo creati cre ati$o $o inti intimam mamente ente ed em3 em3lem lemati atica camen mente te sos sospes pesoo fra due impu impulsi lsi con contra traddi dditto ttori5 ri5 sla slanci ncioo e resistenza ispirazione e critica# : questa contraddizione per$ade tutto l'atto poetico dal momento che gi( l'a3ito contraddice in qualche modo l'ispirazione che pro$iene da altro$e e per definizione non pu< essere padroneggiata in un a3ito# In questo senso la resistenza della potenza-di-non disatti$ando l'a3ito l'a3it o resta fedele all'ispirazione all'ispirazione## quasi le imped impedisce isce di reific reificarsi arsi nell'opero5 nell'opero5 l'art l'artista ista ispirato è senz'opera# : tutta$ia In potenza-di-non non pu< essere a sua $olta padroneggiata e trasformata in un principio autonomo che finire33e con l'impedire ogni opera# Decisi$o è che l'opera risulti sempre da una dialettica fra questi due principi intimamente congiunti#
In un li3ro importante ;imondon ha scritto che l'uomo è per cosi dire un essere a due fasi che risulta dalla dialettica fra una parte non indi$iduata e impersonale e una parte indi$iduale e personale# Il preindi$iduale non è un passato cronologico che a u n certo punto si realizza e risol$e nell'indi$iduo5 esso coesiste con questo e gli resta irriduci3ile#
possi3ile pensare in questa prospetti$a l'atto di creazione come una complicata dialettica fra un elemento impersonale che precede e sca$alca il soggetto indi$iduale e un elemento personale che ostinatamente gli resiste# L'impersonale è la potenza-di- il genio che spinge $erso l'opera e l'espressione la potenza- di-non è la reticenza che l'indi$iduale oppone all'impersonale il carattere che tenacemente resiste all'espressione e la segna con la sua impronta# Lo stile di un'opera non dipende solo dall'elemento impersonale dalla potenza creati$a ma anche da ci< che resiste e quasi entra in conflitto con essa#
La potenza-di-non non nega per< la potenza e la forma ma attra$erso la sua resistenza in qualche modo le espone come la maniera non si oppone semplicemente allo stile ma pu< a $olte metterlo in risalto#
Il $erso di Dante è in questo senso una profezia che annuncia la tarda pittura di iziano quale si mostra per esem mostra esempio pio nell' nell'8nnunc 8nnunciazio iazione ne di ;an ;al$a ;al$ador# dor# Chi ha osse osser$ato r$ato questa tela straordinaria straordinaria non pu< non essere colpito dal modo in cui non solo nelle nu3i che so$rastano le due figure ma perfino sulle ali dell'angelo il colore s'ingorga e insieme si sca$a in quello che è stato a ragione definito un magma crepitante do$e %le carni tremano% e %i lumi com3attono con le om3re%# 7on sorprende che iziano a33ia firmato quest'opera con una formula inconsueta )itianus fecit fecit* %l'ha fatta e rifatta%- cioè quasi disfatta# Il fatto che le radiografie a33iano ri$elata sono questa scritta la form fo rmul ulaa us usua uale le facie!at non sig signif nifica ica nec necess essari ariame amente nte che si tra trani ni di un' un'agg aggiun iunta ta pos poster teriore iore## possi3ile al contrario che iziano l'a33ia cancellata proprio per sottolineare la particolarit( della sua opera che come suggeri$a &idolfi forse riferendo una tradizione orale che pote$a risalire allo stesso iziano i committenti a$e$ano giudicato %non ridotta a perfettione%# In questa prospetti$a è possi3ile che la scritta che si legge in 3asso sorto il $aso di fiori , ignis ardens non com!u com!uren rens, s,
che rim rimand andaa all all'ep 'episo isodio dio del ro$ ro$eto eto ard ardent entee nel nella la +i3 +i33ia 3ia e sec second ondoo i teo teolog logi i
sim3oleggia la $erginit( di =aria possa essere stata inserita da iziano proprio per sottolineare il carattere particolare dell'ano di creazione che 3rucia$a sulla superficie della tela senza tutta$ia consumarsi metafora perfetta di una potenza che arde senza esaurirsi# Per questo la sua mano trema ma questo tremito è la suprema maestria# Ci< che trema e quasi danza nella forma è la potenza5 ignis ardens non com!urens# Di qui la pertinenza di quelle figure della creazione cosi frequenti in TafFa in cui il grande artista è definito precisamente da un'assoluta incapacit( rispetto alla sua arte# da una parte la confessione del grande nuotatore5 8mmetto 8mmet to di dete detenere nere un record mondiale mondiale ma se mi chied chiedeste este come l'ho conqu conquistat istato o non
saprei risponder$i in maniera soddisfacente# Perch in realt( io non so nuotare# Qo sempre $oluto imparare ma non ne ho mai a$uto l'occasione#
Dall'altra la straordinaria cantante del popolo dei topi Uosephine che non solo non sa cantare ma a malapena riesce a fischiare come tutti i suoi simili e tutta$ia proprio in questo modo %raggiunge effetti che un artista del canto in$ano cerchere33e presso di noi e che appunto solo ai suoi mezzi insufficienti sono concessi%# )orse mai come in queste figure la concezione corrente dell'arte come un sapere o un a3ito è stata messa altrettanto radicalmente in questione5 Uosephine canta con la sua impotenza di cantare come il grande nuotatore nuora con la sua incapacit( di nuotare#
La potenza-di-non non è un'altra potenza accanto alla potenza-di-5 è la sua inoperosit( ci< che risulta dalla disatti$azione dello schema potenzaVarto# Hi è cioè un nesso essenziale fra potenza-di-non e inoperosit(# Come Uosephine attra$erso la sua incapacit( di cantare non fa che esi3ire il fischio che tutti i topi sanno fare ma che in questo modo è %li3e %li3erato rato dai lacci della $ita giornaliera% giornaliera% e mostr mostrato ato nella sua %$era essenza% cosW la potenza-di-non sospendendo il passaggio all'atro rende inoperosa la potenza e la esi3isce come tale# Il poter non cantare è innanzitutto una sospensione e una esi3izione della potenza di cantare che non trapassa semplicemente nell'atto ma si ri$olge a se stessa# 7on $i è cioè una potenza di non cantare che precede la potenza di cantare e de$e pertanto annullarsi perch la potenza possa realizzarsi nel canto5 la potenza-di-non è una resistenza interna alla potenza che impedisce che questa si esaurisca semplicemente nell'ano e la spinge a ri$olgersi a se stessa a farsi potentia potentiae a potere la propria impotenza#
L'opera - per esempio Las =eninas - che risulta da questa sospensione della potenza non rappresenta solo il suo oggetto5 presenta insieme a questo la potenza - l'arte - con cui è stato dipinto# Cosi la grande poesia non dice solo ci< che dice ma anche il fatto che lo sta dicendo la potenza e l'impotenza di dirlo# : la pittura è sospensione ed esposizione della potenza dello sguardo come la poesia è sospensione ed esposizione della lingua# Il modo in cui la nostra tradizione ha pensato l'inoperosit( è l'autoreferenza il ri$olgersi della potenza a se stessa# In un passo famoso del li3ro Lam3da della Metafisica A1K"3 1X-OX 8ristotele afferma che %il pensiero noesis l'atto del pensareJ è pensiero del pensiero noeseos noesEJ %#La formula aristotelica non significa che il pensiero prende a oggetto se stesso Ase cosf fosse si a$re33e - per parafrasare la terminologia logica- da una parte un metapensiero e dall'altra un pensiero-oggetto un pensiero pensato e non pensante# L'aporia come 8ristotele suggerisce concerne la natura stessa del nous che nel De anima era stato definito come un essere di potenza A''non ha altra natura che es sere potente% e %non è
in atto ness nessuno uno degli enti prima di pensare% pensare% De an# Na N1-N e nel passo della =etafisica =etafisica $iene in$ece definito come puro atto pura noesis5
;e pen pensa sa ma pen pensa sa qua qualco lcos'a s'altr ltroo c3e è di ess essoo pad padron rone e la sua essenza essenza non sa sar( r( l'a l'atto tto del pensiero noesis il pensiero pensanteJ ma la potenza e non sar( allora la cosa migliore ###J# ;e esso non è pensiero pensante ma potenza allora la continuit( dell'atto del pensare gli risultere33e faticosa#
L'aporia si risol$e se ricordiamo che nel De anima il filosofo a$e$a scritto che il nous quando di$enta in atto cias ciascuno cuno degli intellegi3ili intellegi3ili %resta %resta in qualc qualche he modo in poten potenza# za# ## e pu< allora pensare pensare se stesso% ADe an# N3 -1 *# =entre nella =etafisica il pensiero pensa se stesso Asi ha cioè un atto puro nel De anima si ha in$ece una potenza che in quanto pu< non passare all'atto resta li3era inoperosa e pu< cosi pensare se stessa5 qualcosa cioè come una pura potenza#
questo resto inoperoso di potenza che rende possi3ile il pensiero del pensiero la pittura della pittura la poesia della poesia# ;e l'autoreferenza implica cioè un eccesso costituti$o della potenza su ogni realizzazione nell'ano occorre ogni $olta non dimenticare che pensare correttamente l'autoreferenza implica innanzitutto la disatti$azione e l'a33andono del dispositi$o soggettoVoggetto# 7el quadro di HelRzquez o di iziano la pintura Ala pictura pcita non è l'oggetto del soggetto che dipinge A della pcitura pinge pingens ns cosi come nella Metafisica di 8ristotele il pensiero non è l'oggetto del soggetto pensante il che sare33e assurdo# 8l contrario pittura della pittura significa soltanto che la pittura Ala potenza della pittura la pictura pingens è esposta e sospesa nell'atto della pittura cosi come poesia della poesia significa che la lingua
è esposta e sospesa nel poema#
=i accorgo che il termine %inoperosit(% non cessa di tornare in queste riflessioni sull'atto di creazione# ;ar( forse opportuno a questo punto che io pro$i a delineare almeno gli elementi d i qualcosa che $orrei definire come una %poetica- o una politica- dell'inoperosit(%# Qo aggiunto il termine %politica% perch il tentati$o di pensare altrimenti la poiesis il far faree deg degli li uom uomini ini non pu< non met mettere tere in questione anche il modo in cui concepiamo la politica# In un passo passo del delll+tica -icomachea KK"3 NN ss# 8ristotele si pone il pro3lema di quale sia l'opera dell'uomo e suggerisce per un momento l'ipotesi che l'uomo manchi di un'opera propria sia un essere essenzialmente inoperoso5
Come per l'auleta per lo scultore e per ogni artigiano technitesJ e in generale generale per tutti coloro che hanno un'oY pera ergonJ e un'atti$it( praxisJ# il 3uono tagathonJ e il 3ene lo eu??? sem3rano consistereJ in quest'opera cosi do$re33e essere anche per l'uomo ammesso che $i sia per lui qualcosa come un'opera ti ergonJ# *ppure si do$r< dire che per il falegname e il calzolaio $i sono un'ope un' opero ro e un' un'att atti$it i$it( ( per l'u l'uomo omo come tale in$ in$ece ece nessuna nessuna ma che è nat natoo sen senz'o z'oper peraa argos %inoperoso%J? rgon non
significa in questo contesto semplicemente %opera 3ensW ci< che definisce l' energeia
l'atti$it( o l'essere-in-atto proprio dell'uomo# 7ello stesso senso gi( Platone si era interrogato su quale fosse l'ergon l'atti$it( specifica - per esempio del ca$allo# La domanda sull'opera o sull'assenza di opera dell'uomo ha dunque una portata strategica decisi$a poich da essa dipende non solo la possi3ilit( di asY segnargli una natura e un'essenza propria propri a ma anche nella prospetti$a di 8ristotele quella di definire la sua felicit( e quindi la sua politica#
7aturalmente 8ristotele lascia su3ito cadere l'ipotesi che l'uomo sia u11 animale essenzialmente argos inoperoso che nessuna opera e nessuna $ocazione possono definire#
Horrei Ho rrei in$ece propor$i di prendere sul serio quest'ipotesi e di pensare conseguentemente l'uomo come il $i$ente senz'opera# 7on si trana in alcun modo di un'ipotesi peregrina dal momento che con grande scandalo dei teologi dci politologi e dei fondamentalisti di ogni tendenza e partito essa non cessa di riapparire nella storia della nostra cultura# Horrei citare solo due di queste riapparizioni nel 7o$ecento una nell'am3ito delle scienze e cioè lo straordinario li3reno di LudZig +olF professore di 8natomia all'l'[n al [ni$ i$er ersi sit( t( di 8ms mste terd rdam am ch chee s' s'in inti tito tola la Das Pro!lem der Menscherdung AIl pro3lema pro3lema dell'antropogenesi 1NM# ;econdo +olF l'uomo non deri$a da un primate adulto ma da un feto di primate che ha acquistato la capacit( di riprodursi# L'uomo è cioè un cucciolo di scimmia che si è costituito in una specie autonoma# >uesto spiega il fatto che rispetto agli altri esseri $i$enti egli sia e rimanga un essere di potenza che è in grado di adattarsi a tutti gli am3ienti a tutti i ci3i e a tutte le atti$it( senza che nessuna di queste possa mai esaurirlo o definirlo#
La seconda questa $olta nell'am3ito delle arti è il singolare opuscolo di Tazimir =ale$ic &/inoperosit &/inopero sit come erit effettia dell+uomo
in cui contro la tradizione che $ede nel la$oro la
realizzazione dell'uomo l'inoperosit( si afferma come la %piE alta forma di umanit(% di cui il 3ianco ultimo stadio raggiunto dal ;uprematismo in pintura di$enta il sim3olo piE appropriato# Come tutti i tentati$i di pensare l'inoperosit( anche questo testo come il suo precedente diretto che è l':logio della pigrizia di Lafargue in quanto definisce l'inoperosit( soltanto e contrario riY spetto al la$oro resta
imprigionato in una determinazione negati$a del proprio oggetto# =entre per gli antichi era il la$oro- il negotium-
a essere definito in negati$o rispetto alla $ita contemplati$a -l' otium - i moderni sem3rano
incapaci di concepire la contemplazione l'inoperosit( e la festa altrimenti che come riposo o negazione del la$oro#
Poich noi cerchiamo in$ece di definire l'inoperosit( in relazione alla potenza e all'arto di creazione $a da s che non possiamo pensarla come oziosit( o inerzia ma come una prassi o una potenza di un tipo speciale che si mantiene costituti$amente in rapporto con la propria inoperosit(#
;pinoza nell':tica si ser$e di un concetto che mi sem3ra utile per comprendere ci< di cui stiamo parlando# :gli chiama ac2uiescentia in se ipso 0una letizia nata da ci< che l'uomo contempla se stesso e la sua potenza di agire2 AIH Prop# XN Dimostrazione# Che cosa significa %contemplare la propria potenza di agire%? Che cos'è una inoperosit( che consiste nel contemplare contemplare la propria potenza di agire?
;i tratta - io credo- di una inoperosit( interna per cosi dire alla stessa operazione di una prassi sui generis che nell'opera espone e contempla innanzi rutto la potenza una potenza che non precede l'opera ma l'accompagna e fa $i$ere e apre in possi3ilit(# La $ira che contempla la propria potenza di agire e di non agire si rende inoperosa in tutte le sue operazioni $i$e soltanto la sua $i$i3ilit(#
;i compre comprende nde allora la funzi funzione one essenziale essenziale che la tradiz tradizione ione della filos filosofia ofia occidentale occidentale ha asse assegnato gnato alla $ita contemplati$a e all'inoperosit(5 la prassi propriamente umana è quella che rendendo inoperose le opere e funzioni specifiche del $i$ente le fa per cosi dire girare a $uoto e in questo modo le apre in pos possi3 si3ili ilit(# t(# Con Contem templa plazio zione ne e ino inoper perosi osit( t( son sono o in que questo sto sen senso so gli ope operat ratori ori met metafi afisic sicii dell'antropogenesi che li3erando il $i$ente uomo da ogni destino 3iologico o sociale e da ogni compito predeterminato lo rendono disponi3ile per quella particolare assenza di opera che siamo a3ituati a chiamare %politica% e %arte%# Politica e arte non sono compiti n semplicemente %opere%5 esse nominano piuttosto la dimensione in cui le operazioni linguistiche e corporee materiali e immateriali 3iologiche e sociali $engono disatti$ate e contemplate come tali#
;pero che a quest questoo punto ci< che inten intende$o de$o parlando parlando di una %poet %poetica ica dell'inoperos dell'inoperosit(% it(% sia in qualche modo piE chiaro# : forse il modello per eccellenza di questa operazione che consiste nel rendere inoperose tutte le opere umane è la stessa poesia# Che cos'è infatti la poesia se non un'operazione nel linguaggio che ne disatti$a e rende inoperose le funzioni comunicati$e e informati$e per aprirle a un nuo$o possi3ile uso? * nei termini di ;pinoza il punto in cui la lingua che ha disatti$ato le sue funzioni utilitarie riposa in se stessa contempla la sua potenza di dire# In questo senso la Commedia o i Canti o ll seme del piangere sono la contemplazione della lingua italiana la sestina di 8rnaut Daniel
la contemplazione della lingua pro$enzale rilce e i poemi postumi di HalleSo la contemplazione della lingua spagnola le illuminazioni di &im3aud la contemplazione della lingua francese gli lnni di Qolderlin e le poesie di raFl la contemplazione della lingua tedesca#
: ci< che la poesia compie per la potenza di dire la politica e la filosofia de$ono compiere per la potenza di agire# &endendo inoperose le operazioni economiche c sociali esse esse mostrano che cosa pu< il corpo umano lo aprono a un nuo$o possi3ile uso#
;pinozaa ha defin ;pinoz definito ito l'essenza l'essenza di ogni cosa come il desid desiderio erio il conatus di perse$erare nel proprio essere# ;e è possi3ile esprimere una piccola riser$a rispetto a un grande pensiero direi che mi sem3ra ora che anche in quest'idea spinoziana occorra come a33iamo $isto per l'ano di creazione insinuare una piccola resistenza# Certo ogni cosa desidera e si sforza di perse$erare nel suo essere9 ma insieme essa resiste a questo desiderio almeno per un attimo lo rende inoperoso e contempla# ;i tratta ancora una $olta di una resistenza interna al desiderio di un'inoperosit( interna all'operazione# =a soltanto essa conferisce al conatus la sua giustizia e la sua $erit(# ln una parola - questo è almeno nell'arte l'elemento decisi$o - la sua grazia#