“Origini” della musica?
Ipotesi moderne Teorie monogenetiche
• Illuminismo (2a metà ‘700)
Jean Jacques Rousseau (1756-62): origine comune musica-linguaggio: le lingue erano musicalmente accentuate (ancora oggi, linguaggi tonici, es. cinese) üé (acuto) = musica
l(e) (grave) = felicità
• Positivismo
Herbert Spencer (1857): musica ← sovrabbondanza di energia vitale (= linguaggio delle passioni “enfatizzato”) Charles Darwin (1872): musica ← impulso sessuale (per corteggiamento, su imitazione di canti e gridi animali)
• Etnologia
Richard Wallaschek (1893) e Karl Bücher (1896): musica ← ritmi di lavoro Jules Combarieu (1909): musica ← magia Carl Stumpf (1911): musica ← segnali sonori (es. “lingua dei tamburi” africana)
(2a metà ‘800)
(tra ‘800 e ‘900)
Ipotesi moderne Teorie poligenetiche
• Etnomusicologia (anni ’30 del ‘900) patogenica (melodie “a picco”) (aborigeni dell’Australia settentrionale)
Curt Sachs: origine
melogenica logogenica (melodie a intervallo unico)
(esquimesi)
(sciamani della Terra del Fuoco, estremo Sud America)
Ipotesi moderne (Teorie poligenetiche)
• (Etnomusicologia) (anni ’30 del ‘900) canto (legato al linguaggio) André Schaeffner:
teatro musicale musica strumentale (legata alla danza)
I più antichi strumenti musicali
ipotetico flauto di Homo neanderthalensis (45.000 a. C. ca.) ricavato da un osso di orso delle caverne; c’è chi sostiene però che i fori siano stati fatti dal morso di un altro orso; lungh. 11,36 cm; diametro fori 9-9,7 mm; distanza tra i fori 3,5 cm. Proveniente da una caverna in Slovenia
flauto di Homo sapiens (35.000 a. C. ca.) ricavato da un osso di grifone; lungh. 21,8 cm; diametro 8 mm. Proveniente da una caverna a Vogelherd, Germania
raffigurazione di lurer in una tomba dell’età del Bronzo a Kivik, Svezia (prima metà del I millennio a.C.)
Lur (pl. Lurer)
Lur danese dell’Età del Bronzo (13°-5° secolo a.C.)
Il curatore della Collezione di strumenti musicali al Metropolitan Museum of Art di New York mostra come si suonava un lur
Etnomusicologia
• ambito dell’etnomusicologia: la musica di tradizione orale delle civiltà “altre” rispetto alla civiltà occidentale colta = popolazioni africane, australiane, sudamericane ecc. ma anche le musiche di tradizione orale delle classi subalterne europee • metodologia della ricerca: – – – –
indagine “sul campo” entrare in confidenza con la popolazione da studiare registrare e videoregistrare le musiche e il contesto in cui vengono eseguite tornare nel proprio laboratorio; analizzare e tentare di trascrivere le musiche – effettuare i propri studi sulle trascrizioni, non dimenticando però il confronto con le registrazioni
Due metodi a confronto
Béla Bartók registra i canti dei contadini nelle campagne ungheresi
un’etnomusicologa registra in studio i canti del capo dei Piedi Neri
Suonando il damau (piccolo tamburo) durante un rito in onore della dea Nanda Devi (tempio induista del villaggio di Martoli, Uttranchal, India, 19.9.07)
I Pigmei Baka del Camerun
Un esploratore britannico con Pigmei all’inizio del ‘900
Danza rituale dei Pigmei
Musicisti popolari sardi
Statuetta di suonatore di tamburo congolese: notare i colori inversi tra la pelle del tamburo e il volto del suonatore (Musée de l’Afrique Centrale, Tervuren, Belgio)
Egitto
trombe in argento e rame rinvenute nella tomba di Tutankhamon (1352 a. C.) suonatrici di mat (doppio oboe), liuto e arpa (affresco nella tomba del sacerdote Nakht a Tebe, 1424 a. C.)
Iside suona il sistro (Abydos, tempio di Sety) sistro
Sumeri
Lira in argento di Ur (Babilonia), 2500 a. C. ca. (Londra, British Museum)
Assiri
Musici dell’esercito. Arte assira del regno di Assurbanipal (668-627 a.C.) (Parigi, Louvre)
Ebrei
Moderno suonatore di shofar, corno di montone
Testimonianze di musica ebraica
tre suonatori ebrei di lyra seguono altri ebrei condotti in schiavitù a Ninive dopo la conquista di Israele da parte di Sennacherib (bassorilievo assiro dal Palazzo Meridionale di Assurbanipal a Ninive, VII sec. a.C.)
altre testimonianze di musica semitica
kinnor (lyra) suonato davanti a un re (placca di avorio cananea del 1350-1150 a. C., da Megiddo in Israele) e sua ricostruzione moderna
Due stili fondamentali della musica sacra ebraica:
cantillazione (con microtoni) salmodia
Cina
sheng, organo a bocca con 13-17 canne di bambù
yue chin, strumento a corde pizzicate
p’ip’a, liuto a pizzico a manico corto
Concezione cinese della correlazione fra tutti gli elementi del cosmo
dal Rig-veda, testo sacro indiano in sanscrito risalente al II millennio a. C. (redatto in forma scritta verso il VII secolo a. C.)
«All’inizio dei tempi regnava il silenzio. Ma Dio c’era da sempre: era una melodia. E la melodia era Dio. [...] Un rombo immenso squarciò lo spazio. Divise la melodia in miriadi di particelle. Come per incanto, queste si raggrupparono e diedero vita al cielo e alla terra, alla luna e alle stelle, ai monti e ai mari, agli alberi e ai fiori e alle bestie e alle note che raccogliamo nei nostri canti»
(cit. in Gianfranco Ravasi, “Cantate a Dio con arte”. Il teologico e il musicale nella Bibbia, in La Musica e la Bibbia, atti del Convegno Internazionale di Studi promosso da Biblia e dall’Accademia Musicale Chigiana. Siena, 24-26 agosto 1990, a cura di Pasqule Troìa, Garamond, Roma, 199, p. 82)
Ipotesi arcaiche* • Dal suono nasce il mondo: – – – – –
Egizi: mondo creato dalla risata del dio Toth Indiani: Dio = melodia primordiale da cui nasce il mondo Uitoto (Sudamerica): la Parola crea il Padre Il dio Toth, dalla Ebrei: “Dio disse: «Sia la luce». E la luce fu” (Genesi, 1, 3) testa di ibis Cristiani: “In principio era la Parola, e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio” (Vangelo di Giovanni, 1, 1)
• Gli esseri viventi sono il proprio suono: chi possiede il suono di qualcuno o dà il nome a qualcuno ne è il padrone • Conseguenze: – tutti musicisti – musica = contrassegno di gruppi sociali * per arcaiche qui si intendono le civiltà antiche o moderne che vivono secondo sistemi di vita arcaici: dalle popolazioni pregreche alle popolazioni aborigene dei vari continenti
Secondo le concezioni arcaiche il suono ha potere su: • soprannaturale – civiltà sciamaniche e culto degli spiriti – mito di David e Saul (la musica caccia lo spirito maligno) – mito di Orfeo (la musica vince la morte)
• anima e corpo umano – – – –
civiltà sciamaniche e culto degli spiriti tarantismo pugliese teoria dell’ethos greca musicoterapia?
• animali – civiltà sciamaniche e culto degli spiriti – mito di Orfeo (la musica ammansisce le belve feroci) – mito di Arione e il delfino
• esseri inanimati – mito di Orfeo (la musica spacca le pietre dalla commozione) – mito di Anfione (la musica costruisce le mura di Tebe) – mito di Giosuè (la musica abbatte le mura di Gerico)
Bibbia, I Libro di Samuele, 16, 14-23
Orfeo e gli animali, mosaico pavimentale di età romana imperiale (Palermo, Museo Archeologico)
Giovanni Lanfranco, Arione e il delfino (1604-05), Roma, Galleria Farnese
Rovine delle mura di Tebe (Grecia)
Rovine di Gerico (Israele)
Il tarantismo pugliese: una ricerca multidisciplinare (v. Ernesto De Martino, La terra del rimorso, Il Saggiatore, Milano, 1961) Nelle campagne del Salento (Puglia) c’è un’antichissima tradizione, attestata almeno dal 1600: ne parla il gesuita padre Athanasius Kircher, ma le radici affondano fin dall’antica Grecia. Una persona, quasi sempre una donna, dichiara di essere stata morsa da una tarantola (a volte viene riferito “lo sfiato di un serpe”) e sta male; ogni anno il malessere ritorna alla stessa data (“rimorso”). L’unica cura è musicale: un gruppo di musicisti suona una serie di tarantelle (“pizzica tarantata”) e la malata balla fino allo sfinimento, giungendo alla guarigione. Quando questa terapia non è possibile (nella cappella di S. Paolo a Galatina) il disagio psichico si scatena senza freni in forme parossistiche. A volte la guarigione non è definitiva, e l’anno seguente bisogna ripetere la terapia musicale. Problema: non esiste alcun ragno o alcun veleno capace di provocare quei sintomi. L’evento scatenante è allora di natura psicologica. La terapia musicale incanala in un rito condiviso dalla comunità il disagio psichico e ne permette il superamento, almeno momentaneo.
Tarantismo pugliese
ragno
musicista
danzatore
un simbolo oggi scomparso: la spada
Athanasius Kircher, Phonurgia Nova, Campidoniae, 1673
Tarantismo pugliese: il ciclo coreutico di Maria di Nardò
1. la tarantata parte da una posizione di riposo, entro il perimetro rituale di un lenzuolo bianco. Accanto a lei i musicisti (violino, organetto, chitarra, tamburello e voce) iniziano a suonare.
2. la tarantata si rovescia carponi, la testa batte il ritmo della tarantella. Pian piano si agita tutta, come se il ragno agisse in lei
Tarantismo pugliese: Maria di Nardò
3. la tarantata scatta in piedi inizia a ballare sempre più convulsamente, a volte portandosi vicino ai musicisti per “prendere i suoni”
4. terminato il ciclo coreutico, della durata di circa 10’, la tarantata riposa. Accanto a lei nastri colorati simbolici e santini dei SS. Pietro e Paolo. L’intero turno durerà due giorni di danza, alla fine dei quali la tarantata di dichiarerà miracolata e guarita.
Tarantismo pugliese: altre testimonianze
Tarantismo pugliese
Il 29 giugno, festa di S. Paolo protettore dai morsi di serpenti, i tarantati vanno nella cappella di S. Paolo a Galatina. L’assenza di tarantelle dovuta al luogo sacro provoca l’esplosione degli aspetti più patologici del fenomeno.
Video da Youtube •
Lezione n. 1: etnomusicologia
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il flauto di Neanderthal: https://www.youtube.com/watch?v=IUuavVnu36U esecuzione di musiche moderne con una riproduzione del flauto di Neanderthal: https://www.youtube.com/watch?v=sHy9FOblt7Y La Taranta, filmato del 1962 della ricerca interdisciplinare di Ernesto De Martino, Diego Carpitella e altri: https://www.youtube.com/watch?v=fhqTr2ggpds tarantati come spettacolo nel 2011: https://www.youtube.com/watch?v=Qdp4y81-YsA
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