Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Università di Palermo Facoltà di Ingegneria Corso di laurea
Ingegneria Civile
Laura Ercoli
Geologia Applicata Parte I Litologia generale 1
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ELEMENTI DI LITOLOGIA GENERALE
L’origine e la classificazione delle rocce
Dr. Laura Ercoli
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Definizioni Roccia : qualsiasi massa minerale o amorfa che forma parte della crosta terrestre Roccia monomineralica : costituita da un solo minerale Roccia polimineralica : costituita da più di un minerale Materiale lapideo di pregio: qualsiasi roccia tagliabile e lucidabile (marmo in senso commerciale) Marmo : (in senso geologico) roccia carbonatica di origine esclusivamente metamorfica
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Le rocce impiegate come pietre da costruzione: esempi
MARMO
LAPIDEO DI PREGIO 4
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Le rocce impiegate come pietre da costruzione: esempi
Calcare
Gneiss
R. MONOMINERALICA
R. POLIMINERALICA 5
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I minerali : definizioni Minerale: corpo solido, omogeneo, con struttura atomica continua e costante nell’unità minerale, con composizione chimica ben definita e con struttura cristallina Sostanze rocciose amorfe: corpi rigidi, privi di una struttura cristallina Nelle rocce si distinguono •Minerali o sostanze amorfe costituenti , che formano la maggior parte del volume della roccia •Componenti minerali o amorfi accessori, che sono presenti in piccole quantità, ininfluenti ai fini classificativi, ma che possono condizionare fortemente il colore o l’alterabilità di una roccia 6
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Origine delle rocce ignee La formazione delle rocce è incessante sulla e nella crosta terrestre ed avviene secondo un ciclo detto ciclo petrogenetico. Il fluido indifferenziato del mantello risale attraverso spaccature della crosta terrestre e forma il magma che, raffreddando, cristallizza o vetrifica dando origine alle rocce ignee e a gas e vapore acqueo che si immettono 7 nell’atmosfera e nell’idrosfera
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Origine delle rocce sedimentarie Atmosfera ed idrosfera da una parte rendono possibile l’esistenza della biosfera e cioè degli organismi che con i loro prodotti metabolici e catabolici formano accumuli di depositi organici, dall’ altra generano correnti di fluidi che attraverso processi di degradazione, erosione e trasporto sgretolano i materiali preesistenti dando origine ai sedimenti . I sedimenti organogeni o detritici, attraverso i processi di diagenesi formano le rocce sedimentarie
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Origine delle rocce metamorfiche Le rocce preesistenti in seguito a seppellimento profondo, riscaldamento e forte compressione danno origine alle rocce metamorfiche. Queste, se raggiungono zone della crosta molto profonde, con fenomeni di rifusione completa o parziale (anatessi) formano nuovi magmi. Gli stessi processi possono investire le rocce dello stesso gruppo e quindi si possono avere rocce sedimentarie policicliche, rocce ignee di origine anatettica, 9 rocce polimetamorfiche
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Ciclo petrogenetico
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Cos’ è una sezione sottile …….. Sezione sottile: lamina di roccia spessa 0,03mm incollata su un vetrino con collanti otticamente inerti ( p. es. Balsamo del Canada)
Sezione sottile colorata con alizarina S: presenta una colorazione selettiva (staining) per facilitare la distinzione dei carbonati (dolomite grigia, calcite rosa 11 arancione)
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……. a cosa serve
Permette di osservare le rocce con il microscopio petrografico in luce trasmessa polarizzata secondo un piano (PPL) o secondo due piani ortogonali ( XPL) Serve per analizzare la tessitura della roccia e per individuarne i componenti cristallini od amorfi
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L’ identificazione e la classificazione delle rocce Classificazione genetica classificazione composi zionale (scala del campione da laboratorio) Car att er ist ich e da osser va re p e r l’id e n tifica zion e e la cla ss ifica zion e d e lle rocc e
Te ss itu r a : ins ie me de lle car a tte rist ich e g eo m e tr ich e d e i gra n i ch e co m p o n go no la ro ccia ( fo rm a d ei g ra n i ,co nt a tti tr a i g ran i, o rie nt a zi on i p ref e re n z ial i d e tta an ch e fa b ric o str u ttu ra-, d istr ib uz io n e d ei co m p o n e n ti) è fo rt e m e nt e d iffer e n z iata tra le tr e p rinc ip al i fam ig lie d i ro cce Gr a na: dim e n sio n e d ei g ra n i ch e co mp o n go n o u na ro ccia Co mp o s izio n e : a bb o n da n za re lat iv a d ei m in e ra li ch e co mp on g o n o la ro ccia Pa r a ge n es i: o rd in e di for maz io n e d e i co m p o n e nt i 13
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Tipologia dei campioni e sa me dei caratte ri organole ttici, in sito Cam pioni ma cro scopici: qua litativa, in sito de te rmi nazione d e lle pro prie tà fisiche quantitaticv a , in labora torio e sa me al micr oscop io ott ico Cam pioni micros copici: analisi chimi che e ro entgeno gra fiche (raggi x)
Per l’esame organolettico, che permette il riconoscimento di massima del litotipo, ci si avvale dei propri sensi, osservando la superficie di rottura che si genera , al momento del prelievo, per percussione del campione asciutto
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Procedura di riconoscimento La procedura da seguire si avvale del sistema per “chiavi”, in cui a partire dalla scelta tra caratteristiche evidenti e ben distinte,(ad esempio la tessitura), per opzioni successive tra diverse alternative, si giunge alla diagnosi. Per riconoscere le rocce è necessario riconoscerne i costituenti, ed in particolare i minerali più ricorrenti Anche in questo caso ci si avvale del sistema per chiavi, in cui la caratteristica di partenza è il tipo di sfaldatura 15
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Procedura di riconoscimento Per identificare le rocce è prima di tutto necessario individuarne i componenti e quindi riconoscere i minerali principali e le sostanze amorfe in esse contenute Il riconoscimento macroscopico dei minerali più comuni è possibile attraverso l’osservazione di alcune caratteristiche tipiche come la sfaldatura, la lucentezza, la durezza….. 16
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Riconoscere i minerali: la sfaldatura Molti minerali, alla frattura per percussione, presentano superfici di rottura preferenziali, piane, parallele a possibili facce del cristallo, che formano angoli costanti tra loro. Tali piani si sviluppano in corrispondenza delle superfici del reticolo cristallino lungo le quali si concentrano i legami atomici più deboli. La perfezione della sfaldatura è inversamente proporzionale alla forza dei legami atomici su quel piano. Alcuni minerali sono privi di superfici di sfaldatura e si rompono secondo superfici del tutto irregolari e di forma assolutamente casuale. Il numero di piani di sfaldatura e l’angolo tra di essi 17 è diagnostico per i vari minerali
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Tipologia di Sfaldatura (cleavage)
Sfaldatura
un piano
due piani
Frattura
tre piani
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Esempio: sfaldatura secondo un piano
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Gesso selenitico
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Esempio: sfaldatura secondo un piano
Biotite
Muscovite
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Esempio: sfaldatura secondo due piani
Ortoclasio
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Esempio: sfaldatura secondo tre piani
Calcite
Salgemma
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Esempio: sfaldatura assente
Zolfo
Quarzo
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Classificare un campione
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IDENTIFICAZIONE PER CHIAVI /1 Campion e di m inerale S faldatura assente o poco d istint a Sfaldatu ra distinta Vai a 1 Vai a 2 • Suppon iamo di avere un campion e di un individuo con sfaldatu ra assen te o po co distin ta, si p assa alla chiav e 1 • Suppon iamo di avere un campion e di un individuo con sfaldatu ra distinta, si pa ssa alla chiave 2 1 (Individuo con s faldatu ra assente o poco di stinta) opzion i: • splendore delle superfici v itreo con riflessi v ari vai a 3 • splendore metallico vai a 4 • splendore matto o qu asi, o non b en de finibi le v ai a 5 • splendore serico (simi le alla seta) vai a 11. Suppon iamo d i avere un c ampion e di un ind ividuo con sp lendo re vitreo,si pa ssa alla chiave 3
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IDENTIFICAZIONE PER CHIAVI /2
• • • • • •
2 (Individuo con s faldatu ra distin ta) opzion i: un pi ano di facile sfaldatura vai a 12 2 piani ad angolo retto vai a 13 2 piani ad angolo qu asi retto vai a 14 3 piani ad angolo retto vai a 16 3 piani ad angoli d iversi dal retto, ma ugu ali tra loro più di un p iano, m a non ben d istinguib ili gl i angol i
3 ( individuo c on sfaldatura assente o poco distinta, vitreo) opzion i: • non si incide con un a punta metallica vai a 6 • si incide facilmente con una pun ta metallica v ai a 8 • si incide con l’unghi a vai a 9
v ai a 17 vai a 19 splendore
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IDENTIFICAZIONE PER CHIAVI / 3
• Supponiamo di avere un campione che si incide con l ’unghia, si passa alla chiave 9 …………………………………………………………………… …………………………………………………………………… 9 ( individuo c on sfaldatura assente o poco distinta, splendore vitreo, si incide con l’unghia opzioni: colore chiaro, colore della stria bianco, all’incisione stride e dà polvere in grani quasi isometrici, alla fiamma dà colorazione rosso mattone, si disidrata e diventa bianco e polverulento: gesso microcristallino in acqua si rigonfia o si spappola: minerale argilloso vai a 23 Non si spappola : è gesso microcristallino. 27
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Rilievo dei caratteri organolettici per l’ identificazione e la classificazione macroscopica di una roccia /1 Osser va zione
Ca ra tte ris tica
Ta tto Lisc ia Ruvida Sca bra
gra nulome tria , form a de i gra ni, omog e ne ità te ss itur a le
Tipo di superf icie Asciutta Umi da Untuosa
Consiste nza
Com pa tta Friab ile Polve rule nta
com posizione
sta to di a ggreg a zion e ,coe sione , omog e ne ità te ssitural e
se ns a zion e te mp. fre dda Ca pa cità te rmic a (qua lita tiva)
com posizion e se nsa zion e tem p. am bie nte
Dur e zza re siste nza al l’incisione con un ghia o punta me ta llica
compo sizione, sta to di ag gre ga zione
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(qua lita tiva )
De ns ità
compo sizione, sta to di ag gre ga zione
(va lutazi on e de l pe so risp e tto a l volum e qua lita tiva
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Rilievo dei caratteri organolettici per l’ identificazione e la classificazione macroscopica di una roccia /2 Vist a Dime ns io ne d e i gr an i
te ss itur a
Form a d e i gr a ni
Colo re
te ss itura , com po sizion e
Ere dita to (d a d e tri ti co sti tue nti) Pr imar io (d ei mi n e r a li co sti tue nti o a cce s so ri) Se co nd a rio ( d a a lte ra zio ne ) Del le polv e ri Per strofin a me nto
Ad a ma ntino Ve tro so Re s ino so Me ta llico Ma dre p e rl a ce o Sp le ndor e d e lle s up erfi ci Iri da to Cer oso Gra ss o Terr oso Ma tto Op a co Tipo di fra ttura
com po sizio ne , m a no n s e m pre dia gn os tico
dia gno st ico
compo sizio ne
29 compo sizio ne, sta to d i ag gre ga zio ne , tess itura , gra n ulom e tri a
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Rilievo dei caratteri organolettici per l’ identificazione e la classificazione macroscopica di una roccia /3 Gus to
Sa por e
sa la to ca us tico amar o a strin ge nte picca nte dol ce a lla pp a n te
compo sizio ne
Olfat to Pe r roc ce c ont en e nti compo ne nti vo la tili, od ore c he si svilu pp a s po nta ne a me nte , per fri zione , pe r tritur a zion e , p e r p e rc uss ione, per i ns uffla zio ne d i ari a , per im bibizion e di a cqu a
compo sizio ne
Udito per per cu ss io ne, per a tta cco c himi co per im bibizion e
com po sizion e , sta to di aggr e ga zio ne , poro sità
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ELEMENTI DI LITOLOGIA GENERALE
ROCCE IGNEE
Dr. Laura Ercoli
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Rocce ignee
Derivano dal raffreddamento di magmi con processi di
cristallizzazione totale o parziale associati o meno a processi di vetrificazione totale o parziale. Si classificano in base alla composizione mineralogica o alla composizione in “ossidi” (per le sostanze vetrose) e alla tessitura. Si distinguono in rocce ignee intrusive o plutoniti e rocce ignee effusive o vulcaniti 32
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Rocce ignee intrusive
Cristallizzano dentro la crosta terrestre, in grandi ammassi (batoliti) o in filoni ed hanno tessitura olocristallina e porosità pressochè nulla.
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Rocce ignee effusive
Derivano dal raffreddamento delle lave e cioè da eruzioni subaeree o sottomarine e quindi litificano sopra la crosta terrestre o sui fondali marini. Non sempre sono totalmente cristalline, anzi spesso contengono sostanze allo stato amorfo (vetrofiri). Possono avere tessitura porfirica o afanitica .
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Tipi di magmi
Chimismo Profondità
magma basaltico basico da 50 a 100 km
Temperatura
1200°- 1500°
magma granitico acido < 20 km 550°- 800°
Viscosità
bassa
alta
Effusività
alta
bassa
Rocce effusive Rocce intrusive
basalto frequente gabbro raro
riolite rara granito frequente 35
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Classificazione rocce ignee Diagramma QAPF Incompatibilità tra quarzo e feldspatoidi In caratteri maiuscoli nomi delle rocce intrusive In caratteri minuscoli quelli delle corrispondenti rocce effusive 36
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Gruppi di rocce
Rocce soprassature o granitoidi (acide): Quarzo (Q)>20% Rocce sature : Quarzo = 0- 5% Rocce sottosature (Basiche) : Feldspatoidi (F) >5%
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Rocce ignee: identificazione macroscopica
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Principali tessiture effusive Vetrofirica bollosa
Afanitica oloialina Ossidiana
Lava scoriacea
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Tessitura vetrofirica Ossidiana
7x lr
Tipica frattura concoide,con superfici curve separate da creste sottili e taglienti
40x lr
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Principali tessiture effusive Porfirica Porfido
Sez. sott 12x. XPL
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Principali tessiture effusive Porfirica Limburgite
sez. sott. 12x XPL
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Piroclastiti da accumulo subarereo: tefra e tufi “Fragmental” Tufo saldato
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Piroclastiti da effusioni sottomarine: agglomerati vulcanici
Colata di pillow lava su fondale Ialoclastite di Aci Trezza marino
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Principali tessiture intrusive Olocristallina inequigranulare allotriomorfa Gabbro
Sez. sott. 12x XPL 45
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Principali tessiture intrusive Olocristallina inequigranulare subidiomorfa Sienite
Sez. sott. 12x XPL 46
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Principali tessiture intrusive Olocristallina equigranulare subidiomorfa Diorite
Sez. sott. 12x XPL
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Rocce effusive sottosature Feldspati sodico potassici Fonolite
Sez. sott. 12x XPL
Feldspati calcico sodici Tefrite
Sez. sott. 12x XPL 48
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Rocce intrusive basiche Gabbro .12x lr
Sez. sott.12x XPL
•Ricche di feldspati calcico sodici 49
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Rocce effusive basiche Effusiva : Basalto Sezione sottile12 x XPL
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Rocce intrusive intermedie Diorite 16x lr
Sezione sottile 12x XPL
•Ricche di feldspati calcico sodici 51
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Rocce effusive intermedie
Andesite
Sez. sott.12x XPL •Ricche di feldspati calcico sodici
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Rocce intrusive ed effusive intermedie Sienite
Trachite
Sez. sott.12x XPL
Sez. sott.12x XPL
•Ricche di feldspati sodico-potassici (alcalini) 53
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Rocce intrusive acide •Ricche di feldspati calcico sodici, •con quarzo
Granodiorite
Quarzodiorite
12x lr
12x lr 54
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Rocce intrusive acide Granito
7x LR
•Ricche di feldspati sodico potassici, •con quarzo 55
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Rocce effusive acide Riolite: Liparite •Ricche di feldspati sodico potassici, •con quarzo
sez. sott.12x XPL 56
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ROCCE METAMORFICHE Dr. Laura Ercoli
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Origine Derivano dalla ricristallizzazione allo stato solido, senza quindi subire processi di fusione, di rocce preesistenti (ignee, sedimentarie, metamorfiche) prodotta da: •innalzamento della temperatura fra 200° e 600°800° •pressioni fra 0 e 8 kb •spinte tettoniche orientate •presenza di piccole quantità di fluidi interstiziali 58
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Tipi di metamorfismo Contatto crosta oceanica-mantello
Contatto crosta continentale mantello
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Tipi di metamorfismo •Metamorfismo di contatto : si verifica nelle rocce incassanti masse magmatiche intrusive •Metamorfismo regionale : si verifica in zone sottoposte a intense deformazioni tettoniche, nel caso di subduzione tra due masse continentali, è di altissima pressione • Anatessi: è il campo di confine con il plutonismo, comporta la parziale o totale fusione delle rocce preesistenti
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Gradi di metamorfismo Bassissimo
Basso
Medio
Alto
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La complessità del metamorfismo Un esempio. Data la stessa composizione chimica di partenza (protolito) • se questo è composto da un’alternanza di livelli decimicrometrici di calcite ed argilla, il metamorfismo produrrà un unico strato composto da silicati di calcio, •se esso invece è composto da uno sedimentaria metamorfica straterello millimetrico di calcite a calcite marmo contatto con uno straterello di argilla si origineranno tre diversi materiali: un argilla fillade livello di marmo, un livelletto intermedio di silicati di calcio, ed un silicati livello di fillade di calcio 62
Protolito
Esempio tratto da D’Amico,Innocenti,Sassi
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Classificazione tessiturale delle rocce metamorfiche
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Marmo
Gneiss
R. MONOMINERALICA
R. POLIMINERALICA 64
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Rocce metamorfiche non scistose Tessitura: omeoblastica poligonale MARMO
Sezione sottile12x XPL
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Rocce metamorfiche non scistose Quarzite
Microfotografia 12x lr 66
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Metamorfismo di rocce basiche : bassissimo grado e bassa pressione Diabase
Sezione sottile12x XPL 67
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Metamorfismo di rocce basiche: basso grado e alta pressione Tessitura porfiroblastica
Anfibolite
Sezione sottile12x XPL 68
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Rocce metamorfiche non scistose di medio grado
Fels granatifero 69
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Rocce metamorfiche non scistose di medio grado Tessitura: eteroblastica- peciloblastica Fels granatifero
Microfotografia 12x lr
Sezione sottile12x XPL 70
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Rocce metamorfiche scistose di basso grado Fillade
Microfotografia 12x lr
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Scistosità nelle filladi Sez. sott. 25x XPL
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Rocce metamorfiche scistose di medio grado Micascisto
Microfotografia 7x lr
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Rocce metamorfiche scistose di alto grado Alternanza di tessitura lepidoblastica - granoblastica Gneiss
Sezione sottile12x XPL
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Struttura gneissica occhiadina Sezione sottile 20x PPL
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ELEMENTI DI LITOLOGIA GENERALE
ROCCE SEDIMENTARIE
Dr. Laura Ercoli
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Origine Si formano per accumulo di sedimenti. I sedimenti sono costituiti da • frammenti di rocce pre-esistenti (clasti) • sali da precipitazione diretta da soluzioni • prodotti dell’attività biologica (fossili) In seguito a fenomeni di diagenesi possono litificare
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Si distinguono rocce monomineraliche , costituite da un unico minerale, e polimineraliche, costituite da più minerali Calcare
R. MONOMINERALICA
Argilla scagliosa
R.POLIMINERALICA 78
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Le famiglie di rocce sedimentarie
evaporitiche
Rocce di origine chimica
incrostanti organogene
Rocce clastiche 79
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Rocce organogene e detritico organogene
Derivano dall’accumulo di sedimenti di origine organogena associati o meno a frammenti detritici e dalla loro successiva diagenesi, che porta alla litificazione. Si classificano in base alla tipologia e all’abbondanza relativa dei grani e al tipo di cemento. 80
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Rocce detritico - organogene: classificazione macroscopica
BIOMICRITI
BIOSPARITI 81
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Micrite e Sparite GRANULI CARBONATICI
Φ < 5µ
Micrite
Φ > 5µ
Sparite Sezione sottile 40x XPL
82
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Rocce organogene Biogene Madrepora attuale
Madrepora fossile
83
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Calcari organogeni Bioclasto
Sezione sottile 16x XPL
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42
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Dolomia
Sezione sottile 16x XPL
85
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Calcare organogeno
Microfotografia 25x lr
86
43
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Calcare
87
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Peliti: calcari marnosi
TRUBO
Microfotografia 62x lr 88
44
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Foraminiferi fossili
Microfotografia 25x lr 89
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Trubo Sez . Sott 50x XPL
90
45
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Peliti: calcilutite LATTIMUSA
Microfotografia 62x lr
91
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Foraminiferi fossili
Microfotografia 25x lr
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46
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Marna da cemento
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Classificazione e nomenclatura calcari - arenarie A r e n a r i a
Arenaria calcarea
Calcare arenaceo
C a l c a r e
0 10 50 90 100 %grani carbonatici
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Classificazione calcari-argille
Litologica
Commerciale 95
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Rocce organogene silicee: diatomiti Tripoli 144x LR
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Rocce organogene silicee: diaspri Diaspro 90x LR
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Frattura concoide
Microfotografia 40x lr
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Rocce clastiche
Derivano dall’accumulo di frammenti detritici (clasti) e dalla successiva diagenesi, che può portare alla litificazione. Si classificano in base alla composizione dei clasti ed alla loro granulometria
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
100
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Rocce clastiche: identificazione macroscopica
RUDITI
ARENITI
SILTITI 101
ARGILLITI
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Ruditi Conglomerato poligenico Elementi: arrotondati Clasti prevalenti: ortoconglomerato Matrice prevalente. paraconglomerato
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51
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
I flysch Alternanze più o meno regolari di strati di rocce clastiche a diversa granulometria In questo esempio conglomerato ed arenaria
Flysch di Reitano
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Ruditi Breccia monogenica
Elementi: spigolosi Matrice assente “pulita” Matrice prevalente “Sporca”
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Arenaria conglomeratica Prevalgono i grani arenacei
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Conglomerato con matrice arenacea
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Arenarie: quarzarenite
Sezione sottile 16x XPL
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Areniti: arcose
Arcose
Sezione sottile 16x XPL
Arenazzolo
108
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Areniti: grovacca “Tufite” di Tusa
Microfotografia 40x lr 109
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Siltiti Siltite calcarea
Microfotografia 40x lr110
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Argille ed argilliti Argilla scagliosa
111
Microfotografia 40x lr
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Caolino
Microfotografia 90x lr 112
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Vermiculite
Microfotografia 40x lr
113
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
L’ origine delle argille
caolinite montmorillonit e
caolinite illite clorite
sericite clorite
glauconite sericite, illite, clorite 114
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Gli ambienti di formazione Alta piovosità pH decrescente Alta mobilità Ca e Mg
Bassa piovosità pH crescente Bassa mobilità Ca e Mg
Rapporto Si/Al =1/1
Rapporto Si/Al =2/1
Argille tipo T-O
Argille tipo T-O- T
Gruppo caolinite
Gruppo montmorillonite 115
Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
I reticoli dei minerali argillosi non espandibili
Legenda 116
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
I reticoli dei minerali argillosi non espandibili
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
I reticoli dei minerali argillosi: espandibili o smectici
Legenda
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Rocce chimiche di precipitazione inorganica
Derivano da soluzioni sovrassature per modificazioni dei parametri fisicochimici ambientali. Si distinguono in rocce chimiche incrostanti e da cristallizzazione capillare e in rocce evaporitiche 119
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Rocce chimiche di precipitazione inorganica: il travertino….
Alcamo
Monreale
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
…...come si forma
Per decremento del contenuto di anidride carbonica nell’acqua fluente o percolante Cause della perdita di anidride carbonica •Agitazione dell’acqua (cascate, rapide, gorghi) •Attività biologica dei vegetali
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Rocce incrostanti: Alabastro calcareo….
Microfotografia 25x lr
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
… come si forma Perdita di anidride carbonica per variazioni di pressione Dove si forma •Cavità sotterranee •Discontinuità negli ammassi rocciosi Strutture tipiche Stalattiti Stalagmiti Cortine Incrostazioni
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Rocce evaporitiche •Si depositano in bacini evaporitici od endoreici nei quali l’evaporazione è superiore agli apporti idrici •I sali precipitano in ordine inverso alla loro solubilità Nell’ordine : Carbonati Solfati idrati Solfati anidri Cl i
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Modulo di Geologia Applicata (CL Ingegneria Civile n.o.) Dr. LAURA ERCOLI
Rocce evaporitiche: calcare evaporitico Calcare “perciuliato” o “ brecciato”
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Rocce evaporitiche: Gesso Gesso
balatino
selenitico
alabastrino
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Rocce evaporitiche: halite Salgemma
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°°°°°°°° Le immagini delle rocce a scala macroscopica e microscopica,scattate dall’autrice, sono di campioni appartenenti alla collezione del Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica dell’Università di Palermo. °°°°°°°° Si diffida dall’impiego, dalla riproduzione e dalla diffusione delle immagini contenute nella presente presentazione, anche citando la fonte 128
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