Vita psichica e teoria della conoscenza nel “Libr “Libroo dei Sogni” di Sinesio di Cirene Cirene Donato Don ato Verardi Verardi “I sogni saranno allo stesso tempo veri e oscuri, e anche nella loro oscurità risiederà il vero”.
(Sinesio (Sin esio,, Libr Libroo dei dei sogn sogni) i) “Ad alcuni concesse di cogliere per apprendimento il segno della luce; altri anche durante il sonno, sonno, fecondò della sua forza”.
(Oracoli (Orac oli caldaici, caldaici, 118)
• Introduzione Come giustamente g iustamente nota Antonio Garzya nell’ Introduzione al poderoso volume Opere di Sinesio di Cirene 1, la comunit comunitàà degli degli stostorici della filosofia e della scienza ha quasi sempre preferito guardare alla personalità del Cireneo «più in un contesto storico-letterario,, o al più di storia delle idee» terario idee» piuttosto piuttosto che «in un quadro quadro di storia del pensiero», trascurando non poco la figura di questo straordinario straor dinario pensatore pensatore della tarda tarda antichità. antichità. Infatti, nonost nonostante ante la tematica filosofica da lui toccata e le relative soluzioni proposte rechino rech ino «non poca luce sull’intera sull’interazione zione delle delle scuole, scuole, o dei vari filoni della scuola scuola,, di ascendenz ascendenzaa plotiniana, plotiniana, e i suoi suoi contatti contatti fra neoplatonismo e movimenti filosofico-religiosi contemporanei»2, non sempre sempre a Sinesio Sinesio è stata stata data l’atten l’attenzione zione che pure pure avrebbe avr ebbe mer meritato itato.. Per quanto concerne il versante più specifico degli studi riguardanti la storia del pensiero psicologico, biso bisogna gna nota notare re che del del 1 2
Sinesio, Opere, a. c. di A. A. Ga Garz rzyya, Ut Utet et,, Torin orinoo 19 1989 89.. Ivi, p. 21 21..
PSYCHOFENIA
- VOL. XII N. 20/ 20/200 20099
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pensatore di Cirene non vi è traccia né nella Storia della psicoloFernand-Lucienn Mül gia di Wilhelm Hehlmann3, né in quella di Fernand-Lucie ler 4, ovver vveroo in due tra le più importanti opere manualistiche sull’argomento pubblicate e tradotte in Italia, né si può dire dire che abbondino gli studi specialistici sul pensiero psicologico del Cireneo.. Il presente lav neo lavoro oro si propone propone dunque di colmare colmare,, almeno in parte,, que parte questa sta lacun lacuna, a, aff affrront ontand andoo in particola particolare re la la Psicologia e la gnoseologia del Greco. L’opera in cui il filosofo di Cirene affronta le problematiche della conoscenza è a ragione ritenuta la stessa in cui egli ci comunica le sue convinzioni convinzioni in materia materi a di sogni, ovv ovvero ero in cui egli ci espone la sua Psicologia. Ci riferiamo riferiamo al cele celebr bree “Libro dei sogni”, considerato dagli studiosi come l’ultimo trattato dei sogni dell’antichità5.V .Vale ale la pena precisare precisare sin da subito subito,, comunque comunque,, che il testo di di Sinesio Sinesio,, più che che un manu manuale ale di di onirocritica, co com me fu ad esempio quello di Artemidoro Artemidoro,, sembra essere piuttosto un vero vero e proprio pr oprio trattat trattatoo di psicolo psicologia gia teorica ant antica: ica: una sorta sorta di summa filosofico-scientifica della tradizione ad esso precedente. L’autor ’autoree infatti sembra prefiggersi, prefiggersi, principalment principalmente, e, il compito di studiare studiare l’anima e le sue facoltà f acoltà,, richiamando simultanea simultaneamenmente teorie di ascendenza neoplatonica e conquiste della tradizione medica, in una sintesi che appare tutt’altro tutt’altro che compilativa. compilativa. Prima di analizza analizzare re l’oper l’operaa sinesiana, sinesiana, comu comunque nque,, abbiamo ritenuto ten uto utile utile riper r ipercorrere correre,, seppur a grandi linee linee,, la storia della tratradizione speculativa speculativa nella quale il trattato andava andava inserendosi, inserendosi, soffermandoci, in specie, specie, sugli intricati intricati rapporti che si venner venneroo a instaurare tra la nascente fisiologia medica e il pensiero filosofico tout-court.
Una nuo nuova va concezio concezione ne del sogn sognoo, infatti, da elemento elemento di su-
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W.. Helhemann, Storia della psicologia, edi W editrice trice a.v a.v.e .e.. , Rom Romaa 197 1972. 2. F. L. Mue F. Muelle llerr, Storia della psicologia, Mond Mondado adori, ri, Mil Milano ano 197 1978. 8. “Trattato rattato sui sogni” , in Il sogno in Grecia, a. c. di Gi C. Lacomb Lacombrade rade,, Sinesio: il “T Giulilioo Guidoriz Guidorizzi zi,, La Late terz rza, a, Ro Roma ma-B -Bari ari 1988, 1988, pp pp.. 19 1911-20 207. 7.
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perstizione a oggetto oggetto di scienza, scienza, sare sarebbe bbe stata possibile possibile solo dopo aver riconosciuto alla psiche una sede fisica pro propria pria all’in all’interno terno dell’individuo. Ecco dunque che si viene a comprendere l’importanza di quella che abbiamo definito definito,, nel corso della nostra trattazione, trattazione, fiovvero ero di quel lungo ed intricato percorso fisiologia dello spirito, ovv losofico e insieme scientifico che avr avrebbe ebbe portato, in età classica, al conferimento di una sede specifica per l’anima all’interno dell’organismo viv vivente. ente. Sarebb Sar ebbee stata stata quest questa, a, infat infatti, ti, la base base fisica sulla quale si sarebbe fondata una delle più importanti conquiste teoriche dell’umanità: la scoperta della soggettività; e che avrebb avrebbee reso in qualche qualche modo modo possibile la formulazione di una prima vera ‘scienza’ dei sogni.
• La nascita della fisiologia dello spir spirito ito pr ima formulazione for mulazione di quella che oggi oggi definiremmo sogI. Una prima
gettività umana è attribuibile soltanto ai sofisti. «Prima di loro – afferma giustamente Fernand-Lucien Mueller – si può dubitare che gli uomini siano stati davvero coscienti di un problema problema inerente inerente alla realtà realtà umana come tale, cioè in quanto essa implica la presenza nel mondo di un essere senziente,, volent te olentee e pensante, pensante, la cui esistenza esistenza condiziona tanto tanto i probleproblemi quanto le soluzioni»6. Come è noto la filosofia nacque in Ionia sul principio del VI sec.. nella forma sec forma di una indagine sulla natura natura ( physis physis) e più specificamente sul suo principio (archè ), ), nel dopp doppio io senso senso di ‘comincia‘legge’: e’: giacché non tanto di filoso filosofia fia si poteva poteva ancomento’ e di ‘legg ra parlar parlaree, quanto di ‘physiologia’ e di ‘archeologia’. Physis è il mondo quale si rivela ad una immediata osservazione, nella duplice forma della molteplicità e di una intrinseca unità unità.. 6
F. L. Mü F. Müllle lerr, Storia della psicologia, ci cit. t.,, p.4 .49. 9.
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La natura, natura, dunq dunque ue,, è principio principio di generazi generazione one unita unitario rio nella molteplicità, cosicché le domande dell’osservatore dell’osservatore tenderebbero tenderebbero ad avere avere sempre una risposta r isposta esaustiva all’interno stesso dell’esperienza, qual qualee ess essaa ‘immediatamente’ si dà. Afferma Affer ma Mario Mar io Vegetti: «In essa [la natura] pare risiedere r isiedere l’auto-garanzia to-gar anzia di validità, validità, che le deriv der ivaa dalla costanza dei suoi cicli; in essa si ritrova ritrova il principio princip io unitario unitar io di organizzazione e di comprensione pre nsione della della molteplicità molteplicità dell’accade dell’accadere; re; così, in fondo, fondo, physis è Attra ravverso l’uso l’uso delle delle analo analogie gie,, dun dun-archè e legge di sé stessa» 7. Att que,, una singola zona dell’esperienza que dell’esperienza può essere essere isolata e assunta a ‘princip ‘principio’ io’ (l’ (l’acqu acqua, a, l’aria …). …). Secondo questa prospettiv prospettiva, a, attrav attraverso erso l’osservazione l’osser vazione si r iv iveleelerà sempre all’osservatore un sinolo sostanziale di verità-realtà ver ità-realtà che, escludendo la messa in opera di ogni tecnica della conoscenza, guiderà dritta al cuore della vera sapienza. Come è noto, noto, tra la metà e la fine del VI sec. ev eventi enti storici di vasta va sta portata, come la pressione pressione persiana persiana sui Greci Greci della della costa asiatica, asiatic a, determinar determinarono ono il trasferimento dell’asse culturale culturale ellenico dalla Ionia alla Magna Grecia, Grecia, do dove ve i culti orfici e ctoni offrivano un terreno assai propizio alla ‘physiologia’ e all’ ‘archeologia’. Ivi nacquero le filosofie pitagorica ed eleata. Mentree la seconda, Mentr seconda, come veduta veduta del del logos, veni eniva va allont allontanananandosi dalla physiologia, la veduta pitago pitagorr ica del nume numero ro,, in invvece ece,, visto come numero-sostanza, numero-sostanza, si avvicinava avvicinava per molti aspetti all’arionica. Attravverso l’esperienza pitagorica, pitagorica, e sotto la chè di matrice ionica.Attra spinta della della critica parmenidea, le vedute vedute ioniche ioniche di archè e physis poterono dunque giungere ad essere sistema con Empedocle agrigentin agr igentinoo, nella prima metà del V sec. Il pensiero di Empedocle verrà ad assumere un ruolo fondamentale in questa vicenda, poiché riuscirà riusci rà ad esercitare esercitare un influsso enorme sul pensiero scientifico fino ad Ippocrate. L’assunzio7
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M.Vegetti, Introduzione , in Ippocra Ippocrate te,, Opere , a. c. di M. M.V Veg eget ettti, Ut Utet et,, Tori orino no 1996 19 96,, p. 15 15..
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ne ad archè di un solo solo strat stratoo dell’e dell’espe sperienza, rienza, infat infatti, ti, app appariv arivaa ad Empedocle Empedoc le insufficiente insufficiente,, per le difficoltà difficoltà incontrate incontrate nel render render conto della della totali totalità tà dell’espe dell’esperr ienza. Sicché egli, r iassume iassumendo ndo tuttutti gli spunti della physiologia ion ionicoico-pita pitagorica, gorica, e fedele fedele d’altr d’altraa parte all’osservazion all’osservazionee, venne costruendo costruendo la veduta veduta dei quattro quattro elemen ele menti, ti, o meglio meglio archai : ac acqu qua, a, fu fuoc ocoo, te terr rra, a, ari ariaa. In Empedocle Empedocle,, certo certo,, non vi vi era discont discontinuit inuitàà tra univ universo erso e uomo,, ma attrav uomo attraverso le analogie analogie era possibile una piena conoconoscenza dell’univ dell’universo. erso.Visione, Visione, questa, abbandonata successiv successivamenamente da Alcmeo Alcmeone ne,, che non non vede vedeva va,, al contrario contrario,, alcuna contin continuità uità tra organismo e physis. Attraverso una spregiudicata pratica della dissezione egli giunse alla conclusione che è il cervello a coordinare ed interpretare la funzione del percepire. La scoperta di tale funzione spezzava così il cordone ombelicale tra uomo e mondo e lo scienziato riacquistav r iacquistavaa autonomia da un mondo che si scopriva finalmente finalmente nella sua datità. La sapienza vevenivaa dunque sostituita dall’indagine, niv dall’indagine, la riv r ivelazione elazione dalla congettura. Comincia Cominciava va a farsi strada una primissima formulazione for mulazione di quella che abbiamo definito fisiologia dello spirito spirito,, in quan quanto to all’ all’ani anima ma veniva finalmente attribuita una sede specifica nel cervello cervello.. Ma Alcmeone non portò un attacco frontale alla physiologia.
Tale attacco fu sviluppato invece invece dalla dalla scuola eleata, a partire da Parmenide e fino a Melisso, Melisso, che operò verso verso la metà del sec.V sec.V,, e a cui sembra dovuto il consolidamento della veduta dell’Uno. L’«è» di Melisso Melisso,, non può corrisponde corr ispondere re al moltepli molteplice ce dell’esperr ienza, che se sul campo l’espe campo dell’Esse dell’Essere re diviene diviene nulla, nulla, nel campo del vero vero non può che essere falsa. L’esper ’esperienza ienza spazio-temporalee, du ral dunq nque ue,, è band bandit itaa dall dallaa rea realt ltà, à, in qua quant ntoo molt moltep eplilice ce,, con con-traddit trad dittoria. toria. Ciò Ciò,, com comee si può ben immagin immaginar aree, cau causò sò non pochi pochi traumi al nascente pensiero medico-scientifico del V sec. Sarà Anassag Anassagora, ora, che nell’Atene nell’Atene periclea venne venne anche a contatto coi coi medici medici Erodico Erodico di Cnido Cnido,, Eurifonte e Ippocrate Ippocrate,, a opporsi alla visione eleata, eleata, riconsegnando all’empirico all’empirico la sua dignità di oggetto di conoscenza. 133
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Criticando l’elevazione messa in atto dai fisiologi degli elementi a principi, e criticand cr iticandoo dunque il metodo metodo analogico analogico,, Anassagora osserverà che nella realtà noi non troviamo elementi puri, ma oggetti oggetti distint distinti,i, semi moltepl molteplici ici e separati. separati.Anassag Anassagora ora venvenne così introducendo l’idea di Nous o Intelligenza che che,, lun lungi gi daldall’essere l’esse re piena piena e vera, vera, era inv invece vuota, vuota, separat separata, a, ma pronta pronta a riconosceree il mondo noscer mondo come come altro altro da sé, nella sua oggett oggettività ività,, e non prodotto di una propria creazione. Siamo così giunti al massimo grado dello sviluppo di pensiero del mondo antico, antico, quel V secolo in cui Ippocrate poté dare una decisivaa svolta tanto alla concezione cisiv concezione dell’uomo fisico, fisico, quanto a quella dell’uomo psichico psichico,, contribuendo col suo metodo metodo di indagine empirico, fenomenol fenomenologico ogico,, a desacralizzar desacralizzaree la malattia, confermando in maniera pressoché pressoché definitiva definitiva le teorie di Alcmeone di Crotone, Crotone, che nel cervello cervello,, come abbiamo abbiamo pocanzi pocanzi accennato, accennato, riconoscev riconoscevaa la sede fisica fisi ca della mente, mente, il luogo luogo proprio proprio della vita dello spirito.
Se la storia della Psicologia Psicologia è indissol indissolubilmen ubilmente te legata, legata, come pure abbiamo abbiamo visto, visto, alla storia della filosofia, filosofia, certament certamentee non meno importanti sono i suoi rapporti con la storia della medicina. Un notevole contributo alla psicologia è stato dato infatti da Ippocrate Ippocra te.. In particolare particolare a noi interessa interessa il ruolo centrale centrale che in Male sacro è attribuito al cervello. L’epilessia, producendo sul malato cr crisi isi improvvise improvvise impressionanti, nan ti, veni eniva va tradiz tradiziona ionalme lmente nte attribuit attribuita, a, prima di Ippocrate Ippocrate,, all’interven l’inte rvento to divino, divino, da cui il nome morbo sacro. Ora,, nel Ora nella la prima parte dell’ dell’ope opera, ra, l’au l’autor toree ippocrat ippocratico ico polepolemizza con i responsabili della sacralizzazione del male, ovv ovvero ero coi maghi mag hi ciarla ciarlatan tani:i: ant antichi ichi guaritori guaritori che, che, non essen essendo do in grado di capire e curare naturalmente il male, male, si rifugiavano ri fugiavano in astruse teorie magiche. Per quanto r iguar iguarda da l’epilessia l’epilessia sede e causa del male è inv invece ece,, a detta di Ippocrate Ippocrate,, il cervello cervello.. È questo questo,, dunque dunque,, il primo testo testo in cui cui la medicina medicina raziona razionale le si contrapp contrappone one esplici esplicitament tamentee alla alla medicin medicinaa magica, magica, sacrale sacrale,, dichiarandosi decisamente alternativa a quest’ultima. II.
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La seconda grande tesi del Male sacro ippocrat ippocratico ico,, dice diceva vamo mo,, r isiede nella nella posizione posizione centrale centrale attribuita al cervello cervello,, non propropriamente originale or iginale ma assai importante importante.. Il cervello è infatti l’organo centrale dell’intero organismo e interprete assoluto della coscienza. L’analisi della funzione del cervello nella sua triplice dimensione psicologica, fisiologica e patogenetica si poneva come una valida alternativa alternativa offerta dal sapere scientifico scientifico alla superstizione superstizione.. Da ciò, quindi, pote potevan vanoo scaturire le prime embr embr ionali conseg conseguenuenze di una nascente teoria della conoscenza. In sede psicolo psicologica, gica, assegn assegnare are tale ruolo al cervello cervello,, signifi significacava infatti tagliare fuori la concezione della coscienza come qualcosa di separato e sostanzialmente altro dal corpo, corpo, che sisi sarebbe sarebbe tradott trad ottaa poi, poi, in Antica medicina, nell’e nell’empirismo mpirismo tipico del del pensiepensiero ippocratico. In sede fisiologica e patologica il riconoscimento del cervello come sede dell’attivit dell’attivitàà mentale permetteva, permetteva, in invvece ece,, di studiarne le modalità modalità di funzionament funzionamentoo da un punto di vista, vista, almen almenoo teorico,, di tipo teorico tipo fisiolo fisiologico gico.. Ecco Ecco,, dunque dunque,, che la causa causa dell’e dell’epilespilessia e di tutte le malattie mentali veniva riconosciuta nel cervello, un luogo interno all’individuo. Sempre in Male sacro osserviamo il trapasso dalla dottrina dei quattro elementi elementi di Empedocle, mutuata dalla scuola medica italica, ad un primo abbozzo della della teoria umorale del del maturo maturo pensieroo ippocratic sier ippocraticoo. Orientamento sostan sostanzialist zialistico ico,, e riduzione fenomenologica in Male sacro infatti sembrano coesistere coesistere.. Probabilmente,, come osserva Vegett mente egetti,i, «la critica cr itica liberatrice di Antica medicina non si era ancora dispiegata»8. Per quanto riguarda r iguarda la visione ippocratica del sogno basti notare come questa co-esistenza di orientamento sostanzialistico e riduzione fenomenologica presente in Male sacro, sia poi rintrac rintrac-ciabile nel libro IV del Trattato di dietetica, nel qual qualee l’autor l’autoree ip8
op.. cit., p. 295. M.Vegetti, op
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pocratico prevede prevede due tipologie di sogno, sogno, l’una di interesse terapeuticoo, l’altr peutic l’altraa di natura divina. divina. L’eredità ippocratica verrà ripresa dalla scuola di Alessandria, nella quale una forte originalità sarà possibile grazie al fatto che i medici erano autorizzati a praticare le dissezioni. Nel II sec. sec. in invvece ece,, ere erede de sommo della della tradizione tradizione ippocratica ippocratica,, sarà Galeno Galeno,, spirito certamente certamente più dog dogmatico matico di Ippocrate Ippocrate,, esponente di una fisiologia finalista che distingueva il pneuma, da egli riconosciuto riconosciuto come come l’essenza l’essenza delle delle forme di vita, in pneuma sede è il cerv cervell elloo, in pneuma zôricon, mani manifes festat tatoo dai psichico, la cui sede battit bat titii del pol polso so,, e in pneuma physicon, co conn sed sedee nel nel fe fega gato to,, co coll compito di assicurare la nutrizione all’intero organismo. Questa suddivisione degli spiriti è riconducibile al pensiero di Platone, più volte volte richiamato dallo stesso Galeno Galeno.. Platon Pla tonee, infat infatti, ti, pur riconoscen riconoscendo do da un lato lato una forte forte indiindipendenza dell’anima nei confronto confronto del corpo, non poteva poteva fare a meno,, dall’al meno dall’altr troo, di rin r inviare viare il proble problema ma della conoscenza all’essere umano in quanto organismo. Come giustamente giustamente fa notare Mueller Mueller,, quella di Platone Platone può considerarsi una psicofisiologia finalista9, che ne nella Repubblica lo avrebbe avr ebbe portato ad affermare: affer mare: «P «Poiché oiché vi sono nell’anima tre tre funzioni,i, è evide zion evidente nte,, per me me, che ci sono sono anche anche tr tree tipi tipi di piac piaceri, eri, ciascuna delle quali è tipica di una delle funzioni … Una di tali funzioni,i, diciamo funzion diciamo,, è quella quella per cui l’uomo l’uomo acquista acquista la la conoscenconoscenza; un’alt un’altra ra è quella quella per cui egli egli brucia d’ardor d’ardore; e; quanto alla alla terterza … l’abbiamo l’abbiamo chiamata chiamata desiderante desiderante,, in ragione dell’intensit dell’intensitàà dei desideri desideri relativi relativi alla nutrizione nutrizione,, al bere bere, ai piaceri dell’amore dell’amore,, a tutto ciò che è per tali desideri un accompagnamento» ( Repubd, e). blica, IX, 581 d, Platone, dunque, ci spiega «perché» le tre Platone, tre parti dell’anima occupano quel dato posto distinto distinto nel corpo. corpo. Il «principio divino» avrà sede nella testa perché possa essere separato il più possibile, 9
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op.. cit cit.., pp F.L. Mueller, op F.L. pp.. 54 54-6 -60. 0.
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tramite il collo e il petto, tramite petto, dall’a dall’anima nima inferiore inferiore,, che pur contiene contiene una parte migliore migliore ed un’altra un’altra peggiore. peggiore. La migliore migliore avrà avrà sede tra il diaframm diaframmaa e il collo, collo, affin affinché ché possa, possa, di accordo accordo con la ragione,, conte gione contener neree gli appetiti, appetiti, non a caso collocati collocati da Platone Platone nel luogo più lontano dall’anima razionale, razionale, ovve vvero ro «nello spazio intermedio tra il diaframma e la frontiera dell’ombelico» ( Timeo, 69, 70, 71).
Dalla concezione platonica deriv der ivav avaa che solo l’anima razionale è immortale immortale,, eterna; un’immo un’immortalità rtalità senza senza dubbio dubbio di tipo perpersonale sona le.. Que Questo sto avr avrebbe ebbe giustif giustificat icatoo, in qualche qualche modo modo,, la grande grande fortuna che presso i pensatori cristiani cr istiani avrebbe avrebbe avuto tale formulazione teorica. La concezione concezione di un’anim un’animaa prigioniera prig ioniera del del corpo, corpo, esule nostalgica di un mondo ideale ideale al quale in continuazione continuazione anela, anela, sarebbe stata inve invece ce abbandonata da Ar Aristotele, istotele, per il quale l’anima era ciò che assicurava l’armonia delle funzioni vitali. L’anima, infatti, non può sussiste sussistere re senza senza un corpo da lei lei animato (De anima, II, 2, 41 4144 a), a), de dell qua quale le è «cau «causa sa e princ principi ipio» o» (De II,, 4, 415 b, b, 10 10). ). Qu Queest stoo non non impe impedi divva ad Ari Arist stot otel elee di anima, II considerare una sorta di specificità propr propria ia dell’uomo. dell’uomo. L’intelligenza gen za infatti, infatti, nel nella la sua forma forma razional razionalee, è «impass «impassibil ibilee, imm immortaortale ed eterna» (De anima, III, 5). L’esigenza immanentista aristotelica sarebbe stata in seguito radicalizzata radical izzata dalle dottrine epicur epicurea ea e stoica. stoica. Epicur Epicuroo infatti, infatti, r ichiamando chiaman do Democrito, Democrito, si sarebbe contrappost contrappostoo ad ogni metafimetafisica spiritualista, spiritualista, facendosi portator portatoree di una concezion concezionee fortemente materialista della vita. Inutile far notare notare come questo si sarebbe tradotto in una assoluta negazione della validità mantica del sogno. Un ritorno ritor no a Platone Platone,, oltr oltree l’epicure l’epicureismo ismo materialista, materialista, fu proproposto invece da Plotino. L’insegnamento del filosofo mirav miravaa a sottrarre sottrar re l’uomo alla realtà concreta, concreta, in invitando vitandolo lo ad un percorso di misticismo misticismo e contemplazione templa zione,, incuran incurante te di ogni agire. agire. Plotino avrebbe così ripreso le concezioni orfica e platonica 137
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dell’anima quale essenza dell’anima essenza caduta caduta sulla terra, nostal nostalgica gica delle proprie felici origini. Il ritorno tanto agognato era ritenuto possibile da Plotino, purché l’anima fosse stata in grado di resistere alle lusinghe del corpo,, rend corpo rendendosi endosi così degna degna del del ricongiungimento all’an all’anima ima universale; univ ersale; infatti «poche cose di quaggiù si convengono convengono ad una vita elevata» (Enneadi , IV IV,, 33-32 32). ). L’intelligenza umana era vista dal filosofo quale intermediaria tra l’intelle l’intelletto tto e il mondo sensibil sensibile; e; e l’anima, l’anima, al contrario contrario di ciò che pensavano pensavano gli stoici, non poteva poteva che essere un’essenza indistruttibile. struttibil e. L’anima infatti infatti non è nel corpo, corpo, in quanto quanto «l’anima «l’anima è nell’intell nell’ intelligenza; igenza; il corpo è nell’anima» nell’anima» (Enneadi ,V, , V, 5, 9). Certo Plotino non escluse dalla sua filosofia il pneuma inteso come soffio soffio materiale, materiale, ma attribuì ad esso una natura natura e una funzione different differentee. Esso non sarà più l’anima l’anima propriamente propriamente detta ma il tramite tramite fra l’anima e il corpo: una sorta di inv involucr olucroo dell’animaa incarnata, il cui abbandono l’anim abbandono al momento momento della della morte si sarebbe rivelato tanto necessario quanto difficile.
• Sinesio e il suo “Libro dei sogni ” La data di nascita di Sinesio è rintracciabile dalle poche notizie che ci pervengon pervengonoo dai suoi stessi stessi scritti. Nato a Cirene Cirene intorno intorno al 370 d.C., Sinesio si colloca tra quelle figure tanto affascinanti quanto oscure che spesso ci è dato incontrare rivolgendo la nostra attenzione attenzione alla tarda tarda antichità. antichità. Filos Filosofo ofo assai dotato, dotato, studiò alla scuola platonica platonica di Alessa Alessandria ndria per circa due anni, ed ebbe come maestra maestra Ippazia Ippazia (c. (c. 370-4 370-415). 15). Ad Ippazia, Sinesi Sinesioo resterà sempre sempre legato legato e proprio da alcune lettere alla maestra ci verranno notizie tra le più interessanti circa la sua Psicologia. Proprio Pr oprio in una lette lettera ra indir indir izzata all’ad all’adorata orata maestra maestra,, infatti, il filosofo avrebbe descritto la sua opera sui sogni in questi termini : «è stata stata voluta voluta e vagliat vagliataa dalla divinit divinità, à, ed è come un’azion un’azionee 138
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di grazie alla facoltà della della fantasia. In essa si indaga su tutta tutta la parte immaginativa dell’anima e si tratta di alcuni altri punti dottrinari non ancora toccati dalla filosofia greca»10. Come fa notare notare Lacombrade Lacombrade,, con questa questa ed altre altre simili espressioni Sinesio mette subito in chiaro che la sua non sarà l’ennesima opera sui sogni, ovv ovvero ero l’ennesimo manuale manuale di onirocritica come furono quello di Artemidoro Daldiano o i Discorsi una ricerca più originale che studia non non sacri di Aristide, «bensì una tanto il sogno in sé e per sé quanto l’energia psichica da cui esso emana»11. Già nell’incipit nell’incipit dell’ope dell’opera ra Sinesio Sinesio scrive: scrive: «Se i sogni sogni hanno forza profetica e se le visioni oniriche propongono agli uomini oscure allusioni di ciò che accadrà nella realtà, li si potrà dir saggi, ch chia iari ri forse no no, op oppur puree “sa “saggio ggio”” sa sarà rà in ess essii anche anche il “n “non on chiaro”»12. E poco dopo aggiunge: aggiunge: «La divinazione divinazione … dovreb dovrebbe be essere essere fra i beni beni il più più grande, grande, giacché al mezzo del del sapere sapere,, sopratt soprattutto utto grazie alla sua facoltà facoltà conosciti conoscitiva va,, si distingue distingue Dio Dio dall’uomo dall’uomo,, e l’uomo dalla dalla bestia. bestia. Ma al Dio Dio per conoscer conosceree basta la natura, natura, all’uomo con l’aiuto della divinazione accade di raggiungere molto più di quanto alla media comune si conviene»13. La divina divinaziozione,, dunque ne dunque,, è lo strumento strumento di cui l’uomo l’uomo saggio si serve serve per avavvicinarsi alla conoscenza nelle sue forme più elevate e somigliare un po’ al dio. Subito dopo dopo l’elogio l’elogio della mantica, mantica, strumento di sapienza sapienza e salvezza, Sinesio inizia la trattazione vera vera e propria della sua Psicologia. «Dove altro dovrebbe «Dove dovrebbe risiedere r isiedere la forza della del la mente - scr sc r iv ivee il Cireneo - se non nel pensiero pensiero razionale? razionale? E così colui che, che, in quanto
10 Sinesio, Alla Filosofa, in Sines Sinesio io,, Opere , ci citt., p. 15 154. 4. “Trattato rattato sui sogni” , in Il sogno in Grecia, Giu 11 Lacombrade, Sinesio: il “T Giulio lio GuidoGuidorizzi (a cura cura di) di),, Lat Laterz erza, a, Rom Roma-B a-Bari ari 1988, 1988, p. 192 192.. sogni ni , in Sinesi 12 Sinesio, I sog Sinesioo, Opere , Ut Utet et,T ,Tori orino no 19 1989 89,, p. 55 556. 6.
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dio, è riten dio, r itenuto uto degno degno di dominare dominare sugli dei, domi domina na per superiore superiore saggezza, poiché è mente mente … pertanto anche anche il saggio è imparentaimparentato con Dio, Dio, ché si sforza di stargli vicino in in fatto di conoscenza e si occupa del pensiero in cui il divino ha la sua esistenza».
Ecco dunque spiegata la ragione della superiorità della mantica tra tutte tutte le forme di conoscenza: essa ci avvicina avvicina alla alla divinità, poiché ren rende de l’uomo l’uomo sapiente . Ma cosa rende rende possibile possibile la dividivinazione? Ecco che Sinesio introduce il lettore alla dottrina della queste parole: parole: «Se poi la mantica mantica mediante mediante qualsiaqualsiasimpatia, con queste si segno qualsiasi qualsiasi cosa può additare, additare, in quanto in uno stesso esseree viv ser vivent entee, il cosmo cosmo in in questo questo caso caso,, tut tutto to è impar imparent entato ato;; e se tutte le cose cose per gli uomini sono un po’ come le svariate svariate lettere lettere di un libro libro, fenicie alcune alcune altre altre egiziane altre altre assirie, assirie, il saggio deve pur essere in grado di leggerle (per saggio intendo colui che ha appreso appreso per mezzo mezzo della natura). natura). Uno ne leggerà leggerà alcune alcune,, altr altree un altro altro, uno più uno meno meno,, così come c’è c’è chi legge solo solo le sillabe,, chi parole labe parole intere intere,, chi il discorso discorso nel suo insieme insieme.. Così vedovedono i saggi il futuro […] Tutto insomma può essere segno di tutto […] Saggio è solo colui che conosce la parentela che stringe le parti del cosmo»14. Il mondo dunque, dunque, pr proprio oprio come riconosc r iconoscev evaa Platone nel nel Tistoica, non è che un grande essere viv vivente i meo e tutta la fisica stoica, cui element elementii corrispondo corr ispondono no,, legat legatii dal principio della della simpatia cosmica cos mica del cr creat eatoo. Una sol solida idarietà rietà di di fond fondoo, infat infatti, ti, unis unisce ce gli elementi eleme nti della realtà, realtà, in quanto tutti partecipi partecipi del pneuma divino, eterno animatore del mondo. Sinesi Sin esioo, per spiega spiegare re ciò, ciò, ricorre alla alla metafora metafora del del grande libroo, già pres br presente ente in Plotino, Plotino,15 filosofo non di rado fonte del Cireneo re neo.. D’a D’altr ltrond ondee, com comee nota nota Laco Lacombr mbrade ade,, già Plot Plotino ino «a «avvev evaa definito i limiti che Sinesio assegna al potere dell’incantatore dell’incantatore,, il 13 Ivi, Ivi, p. 55 556. 6. 14 Iv Ivi,i, p. 55 557. 7. 15 Plot., Enn. III, 1,6; II, 3, 7.
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cui influsso è effettivo nel nostro mondo composito ma si arresta al di qua dell’intelligenza divina» 16. La pratica della divinazione è dunque una e molteplice. Ogni pratica,, nel pensiero pratica pensiero sinesiano sinesiano,, concorre alla alla conoscenza conoscenza superiore ma, visto che alcune alcune forme di essa – i misteri misteri – sono stati stati vietati dalla legge, legge, il filosofo si concentra sulla divinazione divinazione che si attua nei e attraverso i sogni. Come gli oracoli, oracoli, la divinazione divinazione dei dei sogni non dev deve essere essere rinnegata per il solo fatto di essere oscura e a tratti incomprensibile sibi le.. Gli uomin uominii superiori, i sapienti, sapienti, hanno il compito compito di svelasvelare i segreti segreti riposti r iposti nel mister misteroo della conoscenza conoscenza,, che si attua in noi stessi. stessi. La sapienza sapienza che sisi acquisisce acquisisce attra attravverso i sogni, sogni, r ibadisce Sinesio, Sinesio, è particolarmente pregev pregevole poiché «essa emana emana da noi stessi, stessi, dal nostro nostro intimo, intimo, e è propria propria di ogni anima anima individuaindividuale»17. E poco dopo aggiunge: «l’anim «l’animaa contiene contiene le immagini immagini prime del div divenir eniree. Le ha in in sé tutte tutte,, ma trae trae fuori solo quelle di volta in volta volta conv convenient enienti,i, rispecchiandol rispecchiandolee nella fantasia, fantasia, a mezzo della quale l’individuo ha un primo concetto di ciò che nell’anima dimora»18. Le frasi seguenti ci spiegano come avviene la conoscenza secondo Sinesio Sinesio,, ovv vver eroo il suo reale reale meccani meccanismo: smo: «Come infatti neanche dell’attività della mente abbiamo nozione prima pr ima che essa abbia trasmesso la sua dominante forza all’organo che la diffonda (cioè all’anima all’anima), ), e come ciò che all’anima all’anima non pervenga pervenga r imane nascosto nascosto all’individuo all’individuo,, così neanche del contenuto contenuto della prima anima abbiamo idea finché le impronte relative non sien giunte alla fantasia (cioè alla alla seconda anima). anima). Quest’u Quest’ultima ltima semsembra essere essere una vita in tono minore, minore, esiste esistente nte nelle sue naturali naturali proprietà pr oprietà:: in essa essa sono pre presen senti ti facoltà facoltà sensorial sensoriali;i; grazie ad ad essa vediamo i colori, colori, udiamo i rumori, otten otteniamo iamo la la più chiara rap16 Lacombrade, Sinesio… ci cit. t.,, p. 19 192. 2. 17 Sinesio, I sogni , ci cit. t.,, p. 56 561. 1. 18 Iv Ivi,i, p. 56 561. 1.
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presentazione del senso tattile, tattile, senza che gli organi corporei siano in attività […] In ogni caso è a mezzo di esso che sovente sovente entriamo in contatto con con gli dèi, e ne rice r iceviamo viamo consigli consigli e profeprofezie e altre previsioni del futuro» 19. La con conosc oscenza enza,, dun dunque que,, è un un dono del sognar sognare, e, di una fantasia fantasia che,, passi che passiva va,, ricev ricevee dalla divini divinità tà schegge schegge dal futur futuroo. È la fantasia, fantasia, infatti, che ci ci congiunge all’int all’intellegibil ellegibile, e, essa è «la via delle delle più alte visioni dell’essere». Segue un richiamo agli Oracoli caldaici , amata fonte fonte del Nostro Nostro, che non esita ad affermare: «Gli oracoli caldaici han bene suddiviso l’attribuzione dell’apprendimento dell’apprendimento.. L’uno – dicono - viene istruito da sveglio sveglio,, l’altro nel sonno; ma nella veglia è l’uomo che insegna, il dormiente invece invece lo feconda di sua forza il dio»20.
Ecco ancora una volta ribadita la superiorità della sapienza rivelata dal dal sogno sogno. Essa è un sapere sapere superiore poiché poiché divino, divino, conferito dalla copula dell’anima con la divinità.
Se infatti guardare Dio con gli occhi è atto di beatitudine, beatitudine, prosegue Sinesi Sinesio o, ancor più più beato sarà sarà conoscerlo conoscerlo con la fantasia. fantasia. «Questaa infatti è il senso dei sensi «Quest sensi … il corpo primo pr imo dell’ dell’ anima anima». ». La fantasia è pneuma, l’organo sensoriale principale che con-
trolla l’intera «attività della testa». L’udito e la vista infatti sono «organi» «organ i» non «sensi», essend essendoo essi al servizio del «senso generale», generale», i quali come semplici «portieri» esterni annunciano «le percezioni provenienti dall’esterno»21. Non bisogna dunque ingannarci per il fatto che noi conosciamo «soprattutto «soprattutto ciò che abbiam veduto veduto», », poiché anche anche l’occhio si sbaglia, mentr mentree «colui che conservi conservi puro il pneuma fantastico fantastico per mezzo d’una d’una vita conforme conforme a natura, lo ha sempre sempre a disposizione,, si che anche in questo sizione questo caso esso resulta resulta il più generale generale degli organi». 19 Ivi, Ivi, pp pp.. 561 561-56 -563. 3. 20 Iv Ivi,i, p. 56 563. 3. 21 Iv Ivi,i, p. 565. 565.
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Dunque pneuma «è come una zona di confine fra irrazionale e ragione ragione,, fra incorporeo incorporeo e corporeo: un terr territorio itorio comune comune ad entrambi attraverso attraverso il quale il divino viene a contatto con c on la materia»22. Ma essere zona di confine significa anche possibilità di caduta, di errore errore. Com Compit pitoo della filoso filosofia fia sarà, sarà, dun dunque que,, que quello llo di restirestituire allo pneuma fantastico il vigore di volta in volta volta messo in pericolo dalla componente terrena del suo essere. Come possiamo vedere la definizione di fantasia viene ad essere soppiantata ad un certo punto dell’opera dalla definizione strettissimo mo rapporto con con l’anima dal pneuma. Quest’ ultimo è in strettissi la quale dipende dipende in maniera pressoché pressoché assoluta assoluta.. Lo pneuma infatti si eleva in alto quando questa sia in buono stato, stato, mentre appare costr costretto etto a terra terra nel caso contrario contrario.. Esso è dunque dunque,, in questo senso «il «il primo e naturale tramite» tramite» dell’anim dell’anima, a, e quando lo lo pneuma «discende sino agli esseri che non posseggono la mente,, allora non è più il tramite di un’anima te un’anima divina, divina, ma trascorre trascorre di per sé, sé, serv servendosi endosi delle forze che gli gli son sottop sottoposte oste,, esso stesso fungendo da ragione per molti di tali esseri»23, men mentr tree nell nell’uo ’uo-mo esso costituisce costituisce «l’elemen «l’elemento to normale della vita psichica, psichica, ed è associato all’intelligenza»24. Questo «soffio «soffio dell’anima», dell’anima», questo «pneuma «pneuma psichico» o «anima pneumatica» pneumatica» può assumere assumere l’aspetto l’aspetto di un dio dio,, di un démone o di un fantasma. In tal modo l’anima l’anima sconta sconta le sue pene. pene. Giunta infatti infatti sulla terra essa ha innanzi innanzi a se se due possibilit possibilità: à: esser leggera leggera e secca dunque virtuosa, virtuosa, o essere appesantit appesantitaa dalla sua umidità e discendere nelle profondità sotterranee, dov dovee condurrà una vita di sofferenz fer enza. a. L’ani ’anima ma pura, pura, prima di imme immerge rgersi rsi nella nella materia, materia, pr preso eso lo pneuma come si prende una «nave», «nave», attrav attraverserà erserà il mondo ma22 Ivi, Ivi, p. 56 567. 7. 23 Ivi Ivi,, p. 56 5677 24 Lacombrade, Sinesio … , ci cit. t.,, p. 19 194. 4.
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teriale e ritornando al mondo celeste cercherà di trascinare con sé lo pneuma25. Certo, l’associazione dell’anima con lo pneuma può essere infranta da alcuni riti misterici ma quasi sempre tale unione persiste; pericolo questo questo segnalato segnalato dagli dagli oracoli oracoli che parlano parlano di una possibilità per l’anima di essere trascinata dopo la morte giù negli oscuri abissi, per il solo fatto di av avergli ceduto ceduto in vita. Vediamo subito subito come per Sinesio Sinesio la conoscenza, conoscenza, anche nel suo grado più elevato elevato,, non possa da sola salvare salvare l’anima. Poco prima il Cireneo faceva riferimento alla forza dei sapienti,, dei maghi, pienti maghi, il cui potere potere si eserc esercita ita solo al al di qua del monmondo ultrasensibile ultrasensibile.. Ebbene Ebbene,, l’anima dev deve portare con sé il peso della conoscenza conoscenza per potersi potersi salvare salvare.. Ceder Cederee alle lusinghe lusinghe dello dello pneuma sarebbe sarebbe per l’anima contropr controproducen oducente te.. La conoscenza conoscenza dell’uomo dell’ uomo va va gov governata dall’anima, dall’anima, che guida il percorso della salvezza, salv ezza, con «l’aiuto «l’aiuto di Dio» Dio»26. Un’anima umiliata dallo pneuma sarebbe fantasma, «di qui l’utilità di un pentimento cosciente e volontario per prevenire tale annegamento dell’intelligenza nelle regioni inferiori in cui il fantasma si compiace di stare»27. Certoo, fra gli oscuri abissi della materia e la pura luce alla quale Cert l’animaa aspira, vi sono nell’univ l’anim nell’universo erso vari gradi g radi intermedi riservar iservati alle anime e ai rispettivi pnèumata, sec secondo ondo il grado grado di di pure purezzza di ciascuno. ciascuno. Si comprende così l’importanza della divinazione divinazione e l’interesse dei sogni che l’immaginazione ci propone. «Pertanto … – scrive Sinesio - colui che ha il pneuma fantastico puro e ben ben definito, definito, e che sia da sveglio sia nel nel sonno ricev r icevee conformi a ver verità ità le impro impronte nte delle cose, costui dovrebbe dovrebbe,, per ciò che concerne la struttura della della sua anima, poter contare contare sull’esito miglior migli ore. e. In particolare particolare,, dalle rappres rappresentaz entazioni ioni che esso ci propopropo-
sogni ni , cit., p. 571 25 Sinesio, I sog 26 Iv Ivi,i, p. 57 573. 3. 27 Lacombrade, Sinesio …, ci citt., p. 195 95..
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ne e nelle quali si sofferma quando non è sollecitato da altri dall’esterno, possiamo inferire in quale disposizione si tro trovi lo spirito psichico. psichico. La filosofia peraltr peraltro o ci fornisce fornisce i criteri criteri di di giudizio atti a preservarlo e a far sì che non abbia mai a perdersi in errore» 28. Il sogno sogno,, dunque dunque,, è una sorta di specchio attrav attraverso erso il quale pos-
siamo ver verificare ificare lo stato di salute dello spirito psichico. Guida per lo spirito psichico sarà la filosofia. Sinesio fornisce, quindi, sia uno strumento di diagnosi, di controllo tr ollo,, sia una guida etico - morale morale per la conoscenza: conoscenza: questa guiguida è appunto la filosofia. Bisogna dunque evitare «rappresentazioni assurde e precipitose» e «volgersi verso il meglio e … ritirarsi dal peggio»29. In Infa fatt ttii «quando il pneuma si contragga per compattezza e si faccia f accia troppo ristretto per poter riempire tutti gli spazi predestinatigli dalla provvidenza pro vvidenza che ha foggiato l’uomo (ossia le cavità cerebrali): cerebrali): allora, non ammett ammettendo endo la natura, natura, alcuno vuoto negli esseri, vi pepenetra uno uno pneuma maligno» maligno»,, ed è questo questo che accade accade agli atei atei che,, non confidando che confidando nella nella forza dell’intel dell’intelligenz ligenza, a, si lasciano lasciano soggiogare dalla falsa ed illusoria conoscenza sensibile .30 Eccoo, du Ecc dunqu nquee, ribad ribadit itii i due po post stul ulat atii pla plato tonic nici:i: il Ma Male le si identifica identif ica con l’ignoranza l’ignoranza e il Bene con la sapienza, sapienza, e il primo pr imo,, ossia ilil Male, Male, è Materia Materia impura mentre mentre il secondo secondo,, il Bene Bene,, è puro Spirito. La mantica, mantica, quindi, è utile utile poiché poiché conduce a Dio, Dio, ovv vver eroo alla alla ponendocii in comu comunione nione con un’ un’ intell intelligenza igenza suConoscenza, e ponendoc perioree, inn perior innalz alzaa e salva l’anim l’anima; a; senza però però trascurare trascurare la vita vita e la mondo sensibil sensibilee, poic poiché hé l’anima l’anima,, ricord ricordaa Sinesio Sinesio,, conoscenza del mondo «vedrà dall’alto le cose di giù molto più chiaramente» e «rimanendo immobile darà all’individuo le immagini del divenire»31.
28 29 30 31
Sinesio, I sogni , ci citt., p. 57 579. 9. Ivi,i, p. 57 Iv 579. 9. Ivi,i, p. 57 Iv 579. 9. Ivi,i, p. 58 Iv 581. 1.
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Ecco dunque che la divinazione è un’arte a cui tutti possono accedere accede re,, un’ arte che si può insegnar insegnaree dopo av averla prima acquisita, sit a, un’ arte che che nessun nessunoo Stato Stato può può impedir impedirci ci di prati praticar caree, poiché inti intima, ma, perso personal nalee, inc incont ontro rolla llabile bile dal dall’e l’este sterno rno.. Chi liber liberaa la propria pr opria anima dalla precarietà precarietà dei sensi sensi potrà, dunque dunque,, av avvicinarvicinarsi facilmente a Dio32. A questo punto del Trattato, Sinesi Sinesioo ci prospetta prospetta due tipologie tipologie di sogno: quello limpido e comprensibile e dunque più «divino», «divino», e quello quello che abbiso abbisogna gna di esser esseree interpretato interpretato,, ed è, questo questo,, il più comune.. Esso nasce dalla natura che fa si che rimbalzino dalla sua comune sostanza fantasmi fug fuggen genti ti che, che, rifless riflessii nello pneuma rappresentatiengonoo a noi in forma di sog sogni, ni, essend essendoo essi un «nulla» «nulla» che vo,, vengon vo a contatto con gli pneumi psichici , ovv vver eroo con qualcosa di fisico, fisico, con una sede fissa fissa in natura, natura, vi si appoggiano appoggiano come in «un focofocolare domestico»33. I fantasmi fantasmi emersi dal dal passato passato sono sono,, a detta detta di Sinesio Sinesio,, meno chiarii col passare del tempo, chiar tempo, mentre quelli quelli emersi dalle cose prepresenti sono «vividi «vividi e chiari», e quelli delle delle cose future future sono «indefiniti e indistinti»34. Vi è, è, dun dunque que,, tra tan tante te tipol tipologie ogie di sog sogni, ni, la nec necess essità ità di un un metodoo che guidi alla loro metod loro interpretazione interpretazione.. Biso Bisogna gna che il sapiente,, afferma il Ciren piente Cireneo eo,, si prepari prepari ad accoglier accoglieree le verità che l’intellige l’inte lligenza nza divina emana, emana, conduce conducendo ndo una vita frugale, frugale, evit evitanando il tumulto dei sensi, con la consapevolezza consapevolezza che tutto ciò si ottiene «a mezzo della della filosofia, filosofia, che ingenera ingenera … il sereno distacco distacco dalle passioni»35. Ogni Og ni ani anima ma,, po poi,i, è diff differ eren ente te da da un’ un’ al altr tra, a, e ridicol ridicoloo sare sarebb bbee affidare affida re all’interpretazio all’interpretazione ne dei sog sogni ni delle regole fisse, fisse, definit definitee. Perciò ognuno ognuno interpreti i propr proprii sogni, si dedichi a catalogarli, catalogarli, 32 33 34 35
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Ivi, pp Ivi, pp.. 583 583-- 591 591.. Ivi,i, p. 59 Iv 593. 3. Ivi,, pp Ivi pp.. 593 593-59 -595. 5. Ivi,i, p. 59 Iv 595. 5.
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comprenderl compr enderli,i, appr apprezzando ezzando la profondit profonditàà della conoscenza introspettiva che si apre all’anima ormai libera dai legami terreni. Possiamo dunque essere concordi con il lucido giudizio di Lacombrade Lacombra de,, second secondoo il quale «gli intendimenti intendimenti di Sinesio, Sinesio, anche quando non sono sono puramente puramente letterari, letterari, non esorbitano esorbitano dalla dalla sfera morale. morale. Egli sembra sembra chiedere chiedere ai sogni sogni soltanto una una garanzia supplementar supple mentaree per la pace della della sua coscienza, coscienza, oppur oppure, e, in caso di errore,, degli scrupoli saluta errore salutarr i»36. Alle sue visioni visioni Sinesio non attribuisce alcun alcun simbolismo simbolismo,, in quanto la chiarezza del sogno è essa stessa garanzia di salute psichica e morale del sognatore. Ecco Ec co,, qu quin indi di,, ch chee un un diario dei sogni diventa non solo mezzo di conoscenza della pro propria pria mente, mente, ma strumento strumento di vita vita saggia, morale,, platon morale platonicamen icamente te e cristianamente cristianamente votata votata al al Bene, Bene, ossia al al Vero.
• Concl Conclusioni: usioni: verso una scienz scienzaa del sog sogno no Con Sine Sinesio sio,, com comee pure pure ebbe ebbe a scriver scriveree Giulio Giulio Guido Guidorizzi, rizzi, si può oramai misurare «la distanza rispetto alla concezione classica del sogno»37. D’altronde D’altr onde,, come abbiamo tentato tentato di chiarire chiar ire nella nella prima pr ima parte del saggio, una nuova nuova concezione del sogno sogno quale prodotto di leggi psichiche o fisiologiche, e non più come evento evento soprannaturale, sarebbe stata possibile solo attraverso attraverso il preventiv preventivoo riconor iconoscimento di una sede fisica per la mente. Era questa questa,, quin quindi, di, la condizio condizione ne necess necessaria, aria, sep seppur pur non suffi suffi-ciente, affinché il sogno potesse esser fatto oggetto di una vera vera e propria scienza. La scoperta scoperta del cervello cervello quale quale centro centro della della vita dell’indiv ndividuo iduo,, infatti, seppur condizio condizione ne pre preliminar liminaree di psichica dell’i
36 Lacombrade, Sinesio … ci cit. t.,, p. 20 200. 0. 37 G. G. Gui Guidorizz dorizzi,i, Introduzione, in Il sogno in Grecia, ci cit. t.,, p. XX XXVI VIII II..
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tale ipote tale ipotesi, si, non sar sarebb ebbee riuscita riuscita,, da sola sola,, a sottr sottrarre arre def definit initiv ivaamente il sogno sogno,, come ogni altra tipologia di fenomeno mentale, mentale, alla giurisdizione della superstizione. Questo perché il mondo classico affrontò il sogno solo in parte secondo una prospettiv prospettivaa naturalista. Infatti «esso non cessò mai di essere essere collega collegato to a una una dimensione dimensione etica etica e religiosa, religiosa, come espressione misteriosa di facoltà misteriose insite nell’anima umana»38. In realtà una sorta di intermittenza inter mittenza avrebbe avrebbe contraddistinto contraddistinto lo studio dei sogni sogni nella Grec Grecia ia antica, antica, pr proced ocedendo endo,, per così dire dire,, a salti .
Ciò che sembra emergere infatti ad un’attenta analisi è che tale intermittenza è sempre legata alla teoria della mente che che,, di volvolta in volta, volta, si cela dietro dietro una determinata concezione concezione dei fenomeni onirici. Ecco dunque che la psicofisiologia finalista di Platone porta quest’ultimo a vedere nel sogno ora un fenomeno psicosomatico,, ora un elemento divino dell’anima e della ragione. co Allo stesso modo la posizione aristotelica di un’anima quale mera garante dell’armonia delle funzioni vitali porta il filosofo ad una conseguente concezione del sogno quale fenomeno meramentee fisiologico, rament fisiologico, dubitan dubitando do del valore valore della divinazione divinazione per sogni. so gni. E così così via. via. La riflessio riflessione ne sul sog sogno no,, quin quindi, di, seg segue ue nel corso corso della della storia storia greca un sostanziale andamento parabolico, che a sua vol volta ta sembra seguire un altrettanto parabolico susseguirsi di teorie della mente . Ecco dunque apparire appar ire il sogno sogno « una forma for ma di conoscenza superioree nei perior nei pitago pitagorici, rici, in Eracl Eraclito ito e, e, parz parzial ialmen mente te in in Plato Platone», ne», e divenire div enire invece invece «oggetto di un’indagine un’i ndagine puramente naturale» solso ltanto tan to «nell «nellaa medicin medicina, a, neg neglili atomis atomisti, ti, in Aristot Aristotele ele,, neg neglili epicuepicurei». E se successivamente successivamente tor tornò nò ad essere essere fenomeno trascendente per gli stoici, stoici, con la sola eccezion eccezionee di Panezio Panezio,, si poté giunge38 Ivi Ivi,, p. XX XXVI VII. I.
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re soltanto soltanto con fatica f atica all’ecletti all’eclettica ca esposizione esposizione ciceroniana, ciceroniana, nella quale,, pur tuttavia quale tuttavia «le due opposte posizioni posizioni ancora si frontegfronteggiano»39. Nel Libro dei sogni di Sinesio Sinesio,, al contra contrarr io io,, le due concez concezioni, ioni, anziché fronteggiarsi, sembrano invece invece conviv convivere ere perfettamente. perfettamente. Una visione visione mistica dell’a dell’anima nima non sembra, sembra, infatti, per ilil CireCireneo,, escludere i dati che la tradizione medico-filosofica ave neo aveva va oramai acquisito da tempo. I fenomeni onirici onir ici sono per Sinesio il prodotto di una vita psiassolutamen tamente te personale personale,, sog soggetti gettiva, va, laicam laicamente ente intesa, intesa, e tutchica assolu tavia ta via posso possono no div diveni enire re,, pr proprio oprio essi, essi, il principal principalee mezzo mezzo di eleelevazio va zione ne spirituale spirituale, di Conoscenza. D’altronde D’altr onde,, come pure pure ebbe a dire Lacombrade, Lacombrade, «si trov trovere erebbbe difficilmente un filosofo greco che meglio di Sinesio abbia intravisto l’importanza dell’elemento affettivo nella vita profonda dello spirito»40 ed è proprio l’importanza da egli attribuita al sognoo quale autentico strumento di introspezione sogn introspezione,, quale specchio dell’anima, che ci autorizza a sviluppare eventualmente un confronto coi moderni maestri della psicoanalisi. Non bisogna pur tuttavia tralasciare il fatto che gli intendimenti di Sinesio sembrano comunque essere prevalentemente prevalentemente di natura etico-morale. Egli, infatti, «nega qualsi qualsiasi asi diritto di di esistenza esistenza a leggi leggi univeruniversali che alcuni vorrebbero imporre ai fantasmi così vari del sonno.. E non risparmia il suo scherno agli innumer no innumerev evoli oli autori autori di Ar temidoro e altr altrii -, che r intracciano Interpretazioni dei sogni – Artemidoro nelle associazioni associazioni d’immagini, tanto diverse diverse a second secondaa dell’esper ienza individuale individuale di chi chi sogna, sogna, delle affinità affinità che che egli ritiene illusorie»41. Sinesio,, dunque Sinesio dunque,, non sv svolge olge una ricerca genera generale le intorno al al op.. cit cit.., p. XX 39 G G.. Gui Guidorizz dorizzi,i, op XXVI VIII II.. op.. cit., p. 200. 40 C. Lacombrade, op 41 Ivi, p. 201.
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onirico;; e questo questo per perché ché,, a suo par parer eree, l’un l’unico ico interpresimbolismo onirico te dei sogni può essere soltanto il singolo individuo che sogna.
Una scienza scienza del sogno sogno quindi quindi è possibile possibile,, anzi necessaria, necessaria, purc purché hé il sognatore si tramuti egli stesso in interprete dei propri sogni. Da qui l’utilità di un diario personale che registri i fenomeni onirici di ciascun ciascunoo, certificand certificandoo salute psichica e pulizia morale . Della divinazione divinazione da sogno, sogno, argomen argomenta ta infatti Sinesi Sinesioo, «ciascu «ciascu-no è lui stesso stesso strumento strumento,, tanto che che,, neanche se voless volesse, e, potr potrebebbe allontan allontanarsi arsi dal luo luogo go dell’oraco dell’oracolo lo.. Se rimaniamo a casa, casa, essa abita con noi; noi; se andiamo andiamo in viaggio viaggio,, viene con noi; ci accompaaccompagna sul sul campo campo di battagli battaglia, a, nel disbrigo disbrigo degli affar affarii pubblici, pubblici, nell’atti l’a ttività vità agricola, in quell quellaa commer commercial cialee. Non la la inter interdico dicono no nemmeno le leggi di uno Stato Stato supponente; che se anche volesvolessero,, non potrebbero sero potrebbero, mancando ogni prov provaa a carico car ico di chi la pratica. O forse violere violeremmo mmo la legge legge dormendo? dormendo? Nessun Nessun tiranno tiranno potrebbe imporci di non aver aver visioni oniriche, salvo a bandire dal suo regno regno anche il sonno, sonno, che sarebbe sarebbe il gesto d’un pazzo pazzo che vuole l’impossibile, e d’un empio che legifera in contrasto con la natura e con Dio»42.
• Riassunto Il presente studio si propone di affrontare in maniera specifica la Psicologia e la gnoseologia di Sinesio di Cirene (373 – 414 d. C.) autore del celebre ‘Libro dei sogni’, conside considerato rato dagli studio studiosi si l’ultimo Trattato sui sogni dell’antichità. La prima parte del saggio è occupata dall’analisi di quella che abbiamoo definito ‘fisiol abbiam ‘fisiologia ogia dello spirito’, spir ito’, ovv vver eroo di quel lungo ed intricato percorso filosofico e scientifico che avrebbe portato in età classica al riconoscimento di una sede specifica per l’anima all’interno dell’individuo. 42 Sinesio, I sogni , ci citt., p. 585 85..
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A tal proposito importanti si dimostreranno i contributi di Alcmeone Alcmeo ne di Crotone Crotone (VI (VI sec. sec. a. C.) e successiv successivamente amente di di Ippocratee di crat di Cos Cos (V sec sec.. a. C.). La parte centrale è interamente dedicata all’analisi del testo di Sinesio che si rivela al lettore come un vero e proprio trattato teorico di psicologia antica. Il neoplatonismo di Sinesio si armonizzerà in maniera esemplare con le conquiste della tradizione medica e filosofica classica, in una sintesi tutt’altr tutt’altroo che compilativa compilativa.. Nell’ultima Nell’u ltima parte del saggio, saggio, in invvece ece,, si propone propone uno spunto di r ifless iflessione ione sull’attualit sull’attualitàà del pensiero pensiero del filosofo greco, greco, incorag incorag-giando un cauto confronto con le concezioni del sogno della moderna psicoanalisi.
• Abstract The present essay focuses on the Psicology and gnoseology of Synesius of Cyrene (373 – 414 BC), author of the well-kno well-known wn De insomniis.This work is considered by many scholars to be the last treatise on dreams of the classical antiquity. The first part of the essay analyses the so called Physiology of philosophical al and scientific scientific theory about spirit , that is a complex philosophic the existence of a specific seat of soul within the human being. It was developed in the classical era thanks to the works of Alcmaeon of Crotone (6th century BC ) and Hippocrates of Cos (5th century BC). In the central part of the essay we will analyse the text of Synesius which appears appear s to be a real theoretical treatise of ancient psychology. The neoplatonism of Synesius meets the achievements of the ancient medical and philosophical studies in i n a very original or iginal wa wayy. The last part proposes some suggestions about the possible actualisation of Synesius’s thought through its comparison with modern psychoanalysis. 151
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Donatoo Verard Donat Verardii
Bibliografia
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