Musica e Umorismo di Ilaria Barontini Il saggio di Ilaria Barontini vuol mettere in evidenzia il rapporto che c’è tra musica e umorismo. Gli studi su gli elementi umoristici e ironici nella pratica musicale sono stati molto spesso trascurati rispetto a le altre arti tipo letteratura, arte in generale ma degli studiosi tedeschi del novecento dimostrano come molti elementi umoristici e ironici siano presenti anche nella musica. Alcuni studiosi come Rodari afferma che esiste il cosiddetto “ riso di superiorità” nei bambini che permette di affrontare situazioni difficili con superficialità e risollevare le questioni quotidiane. Lo studioso Ziv sottolinea l’importanza dell’umorismo nella pratica prat ica della didattica dell’insegnamento, dell’insegnamento, inoltre Gardner Gardner con la sua teoria delle intelligenze multiple darà spazio anche all’intelligenza umoristica. Quindi diverse teorie sono state formulate e all’interno della musica seria (la cosiddetta musica colta) possiamo trovare degli esempi. Lo stesso compositore Haydn, nella sua tecnica e nel suo stile ritroviamo sia una certa arguzia e un carattere umoristico: - l’uscita dei suonatori nel Finale della Sinfonia degli Addii ; - la falsa conclusione nel Finale della Sinfonia n. 80; Andante della Sinfonia n. 94 (La sorpresa). - il colpo improvviso di timpani nell’ Andante Un'altra figura che viene analizzata è la figura del clown. Associata alla figura del clown vi è la maschera di pulcinella, un autore che viene comparato alla maschera di pulcinella è Stravinskij. La personalità di Stravinskij è molto particolare perche nelle sue composizione si risentono gli influssi del mondo circense, con arie tonali diverse da quella aspettativa del classicismo ma davano spunti alla musica del novecento. Altri autori che hanno inserito tracce di umorismo nelle loro composizioni sono stati ad esempio Debussy, Casella e Croce. I termini tecnici della musica. Di solito quando si affronta un brano musicale troviamo l’agogica (tipo Allegro, Andante, Mesto..), serve ad indicare il carattere che dobbiamo dare al brano. I primi termini che sono comparsi sono Allegro, Scherzo, Capriccio, Divertimento, poi nell’Ottocento si abbelliscono abbellisco no con una leggera comicità esempio Allegro appassionato o Allegro con fuoco (Sinfonia n. 9 di Dvorak). Un applicazione della figura umoristica in musica la possiamo riscontrare con l’uso dei suoni onomatopeici, in cui si cerca di imitare un rumore, un effetto o un verso. Possono essere onomatopee primarie e secondarie : - primarie sono quelle che riproducono direttamente il suono o il rumore (cucù, miao, din don) - secondarie sono parole portatrici di significato, termini che manifestano il suono (bisbiglio, trillo, sussurro, sibilo..) Invece il grammelot (significa borbottare), parente affino dell’onomatopea spesso usato in teatro, sono parole o suoni senza senso logico però con lo scopo di ottenere un effetto comico, ultimamente ripresa da Dario Fo per i suoi spettacoli teatrali.
Come altri autori troviamo la personalità di Rossini che nelle sue opere ha inserito la cosiddetta comicità satirica che scaturisce da un senso realistico del quotidiano. L’innovazione nelle opere rossiniane sono diverse, per esempio nell’inserire il canto sillabico, con molti recitativi su parti d’orchestra; un altro elemento è il ritmo sulla musica, con la presenza delle note ribattute. Anche nelle opere teatrali, si ricorda La Cenerentola, si prende spunto dalla fiaba però ne viene fuori un opera in cui Cenerentola viene analizzata in chiave ironico-satirico. Nelle canzoni della musica leggera italiana sono molti gli artisti che esprimono nel testo delle loro canzoni messaggi umoristici spiritose come Giorgio Gaber, Renzo Arbore, Renato Carosone, Elio e le Storie Tese).