Cos'è la musica a 432 Hertz di Marco Amadeux Stefanelli, Ph.D. Da un po' di tempo a questa parte, fortunatamente, si parla molto di musica a 432 Hz (Hertz). Spesso noto però una certa confusione e alcune imprecisioni circa questo argomento, perciò vedrò di chiarire e approfondire intanto alcuni aspetti, soprattutto tecnici, riguardo a questa definizione. Quando si parla di musica e di note e necessario considerare innanzitutto l'accordatura e i rapporti tra le frequenze delle diverse note e quindi delle scale. I valori assoluti di queste frequenze probabilmente non avrebbero molta importanza se si eseguissero soltanto brani suonati da un solo strumento o cantati da una sola voce. Ma, se si devono eseguire brani a più strumenti o a più voci, bisogna partire da un punto comune, cioè accordare tutti gli strumenti a una stessa nota di riferimento che abbia una ben determinata frequenza e anche a una stessa scala. A questo scopo è stato scelto il LA (centrale) della terza ottava del pianoforte che nella scala naturale (diapason "naturale") corrisponde a 432 Hertz ma che è stato fissato convenzionalmente a una frequenza di 435 Hertz dalla Accademia delle Scienze di Parigi nel 1858 e confermato dalla Conferenza internazionale di Vienna. Giuseppe Verdi nel 1884 scrisse una lettera indirizzata alla Commissione musicale del governo italiano in cui chiese di ufficializzare l'utilizzo del corista (diapason) a 432 Hz e scrivendo al riguardo la frase: "per esigenze matematiche", ottenne un decreto legge che normalizzava il diapason ad un LA di 432 oscillazioni al secondo. Verdi, Mozart e altri musicisti accordavano la loro orchestra a 432 Hz. La stessa opinione di Verdi la espressero i fisici Sauver, Meerens, Savart e gli scienziati italiani Montanelli e Grassi Landi con un decreto che fu approvato all'unanimità al congresso dei musicisti del 1881 (diapason scientifico). Nel 1939 il ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels impose il diapason a 440 Hz contro il referendum dei 25.000 musicisti in Francia contrari a questa scelta. La corsa all'acuto iniziò al tempo delle bande militari russe e austriache ai tempi di Wagner (con un diapason da 440 Hz a 450 Hz), e fu frutto di un'analisi delle reazioni che il suono suscita in chi lo percepisce. Tale misura, nel 1954 a Londra, venne fissata per praticità e sempre convenzionalmente, a 440 Hertz, valore adottato dall'American Standards Association nel 1936 e a tutt'oggi dalla maggior parte dei musicisti occidentali.
Le composizioni musicali sono costituite da una successione e da una sovrapposizione di note, cioè di suoni di determinate frequenze. Già a Pitagora era noto che due suoni sono gradevoli all'orecchio quando il rapporto tra le loro frequenze (intervallo) è espresso mediante numeri piccoli (1:1 o 2:1 o 3:2, ecc.). Più piccoli essi sono e migliore è l'accordo; più ci si allontana dai numeri piccoli e maggiore è la dissonanza. I rapporti e gli intervalli tra le varie note sono stabiliti dalle scale. Esistono molti modi per definire una stessa scala. Ad esempio, le note della scala di DO si possono ricavare in diversi modi. Ne vedremo due fondamentali, la Scala Naturale e la Scala Temperata.
Scala Naturale o cromatica (Archita/Zarlino): La scala naturale è costituita da sette note fondamentali: DO, RE MI, FA, SOL, LA, SI. Se f è la frequenza (in hertz) della nota fondamentale DO, le altre note hanno le frequenze: DO f; RE 9/8 f; MI 5/4 f; FA 4/3 f; SOL 3/2f ; LA 5/3 f; SI 15/8 f; DO2 2 f. La nota DO2 (DO della seconda ottava), che ha frequenza doppia di DO (DO della prima ottava), inizia un'altra serie di sette note che hanno tra loro rapporti di frequenze uguali a quelli delle precedenti sette note. Ciascuna serie di 7 note si chiama ottava. L'intervallo tra le stesse note di due ottave successive (intervallo di ottava) è uguale a 2. La scala è arricchita di note, introducendo i diesis e i bemolle tra due note successive, eccettuato tra il MI e il FA e tra il SI e il DO dell'ottava superiore. Si dice diesis di una nota, la nota (più alta) avente con la prima l'intervallo 25/24. Si dice bemolle di una nota, quella nota (più bassa) che ha con la prima l'intervallo 24/25. Nella scala naturale gli intervalli tra le note non sono tutti uguali. Alcuni strumenti musicali, come il violino, permettono di produrre tutte le note della scala naturale, non così gli strumenti a tastiera. Partendo dal SI si ottengono le note salendo di quinta in quinta (una quinta corrisponde ad un intervallo di tre toni più un semitono) trovando FA#, DO#, etc. e poi partendo da FA e scendendo di quinta in quinta e trovando SIb, MIb etc. Realizzando le scale in questo modo succede che il DO# ed il REb, ad esempio, non coincidono. Per semplificare le cose e per ovviare agli "inconvenienti" della scala naturale, alla fine del 1600, Andreas Werckmeister (seguito poi da J. Sebastian Bach che ne esplorò sistematicamente le potenzialità) introdusse la Scala Temperata (temperamento equabile): Nella scala temperata gli intervalli tra due note successive sono sempre uguali. L'intervallo di ottava è diviso in 12 intervallini di un semitono ciascuno. L'ottava viene suddivisa in dodici semitoni uguali, per cui l'intervallo di un semitono è pari a:
(1,05946). Tra le note DO-RE, RE-MI, FA-SOL, SOL-LA, LA-SI della scala temperata vi è l'intervallo di due semitoni; tra MI-FA e SI-DO vi è l'intervallo di un solo semitono. Tra due note aventi l'intervallo di due semitoni è intercalata una nota intermedia che corrisponde ai diesis e bemolle della scala naturale. Se f hertz è la frequenza di DO1, risulta: DO1 f; DO# = REþ 1.05946^1 f; RE 1.05946^2 f; RE# = MIþ 1.05946^3 f; ...; DO2 1.05946^12 f. Nella scala temperata tutti gli intervalli, e quindi le note, risultano alterati rispetto a quelli della scala naturale. Ad esempio, se f è la frequenza di un DO, risulta: RE naturale: 9/8 f = 1.125 f RE temperato: 1.05946^2 f = 1.122 f.
Tabella delle altezze (in cent) dei gradi della scala maggiore secondo i vari metodi di intonazione.
Come si vede, in tutti e tre i metodi l'intervallo di ottava è identico (1200 cents) e sono praticamente uguali anche gli intervalli di quarta (498-500 cents) e di quinta (700-702 cents). Il discorso è ben diverso per gli intervalli di terza maggiore e di sesta maggiore. L'intervallo di terza maggiore naturale vale 386 cents, mentre quello pitagorico è assai crescente: 408 cents; un discorso analogo vale per la sesta. Si può dunque ben capire come mai un intervallo perfettamente consonante secondo la nostra sensibilità come quello di terza maggiore venisse considerato intollerabilmente dissonante agli inizi della polifonia, quando si usava il temperamento pitagorico: la "colpa" era insita nella costruzione pitagorica della scala. La tabella mostra anche che le approssimazioni introdotte con il temperamento equabile sono più modeste di quelle pitagoriche (l'intervallo di terza maggiore vale 400 cents invece dei 386 cents naturali) e tali da essere ormai ampiamente tollerate. Ciò spiega come mai al nostro orecchio intervalli di terza suonino consonanti anche quando suonati al pianoforte (che è intonato secondo il temperamento equabile).
Deviazione relativa dal temperamento equabile. Verde: temperamento pitagorico, rosso: temperamento naturale.
Come possiamo notare, quindi, quando si parla di musica a 432 Hertz si definisce quasi esclusivamente la frequenza d'intonazione del LA centrale, ma sarebbe opportuno definire anche la scala adottata perché dal punto di vista psicoacustico e musicoterapeutico è importante sia il rapporto tra le frequenze delle note che la semplice accordatura dell'intonazione. Intervalli e musica In musica si dice intervallo la distanza tra due note o suoni, cioè la differenza d'altezza tra due suoni, esprimibile in fisica acustica tramite il rapporto delle loro frequenze. A causa della fisiologia di percezione del suono, l'intervallo musicale non è proporzionale alla differenza tra le frequenze dei suoni, ma alla differenza tra i loro logaritmi, cioè al rapporto tra le frequenze, una sorta di distanza numerica tra due suoni che si può verificare tra due suoni prodotti consecutivamente, e in tal caso si parlerà di intervallo melodico o diacronico o salto, oppure tra due suoni prodotti simultaneamente, e si dirà intervallo armonico o sincronico o bicordo. Nella teoria musicale, gli intervalli si misurano contando le note da quella di partenza a quella di arrivo. Se si hanno ad esempio un DO e un SOL, l'intervallo è una quinta perché si contano cinque note - DO, RE, MI, FA e SOL. L'intervallo tra il DO e sé stesso non si chiama "di prima", ma unisono.
Si possono poi avere intervalli anche oltre l'ottava: nona, decima, undicesima e tredicesima sono quelli che si trovano menzionati più spesso. La classificazione degli intervalli musicali costituisce argomento fondamentale nello studio della musica e del suo linguaggio. Un intervallo viene detto armonico quando i suoni che lo formano sono contemporanei e melodico se i suoni che lo formano vengono considerati in successione. L'intervallo armonico viene sempre considerato ascendente, cioè dal grave verso l'acuto (dal basso verso l'alto). Un intervallo armonico è caratterizzato anche da consonanza e dissonanza, fenomeni legati all'interferenza generata dai due suoni in questione. Quello melodico invece, a seconda di come è scritto, può essere ascendente o discendente, a seconda che la prima nota sia più grave dell'altra o viceversa. In pratica se ne osserva l'evoluzione in senso temporale. Un intervallo melodico si distingue anche per la direzione, ascendente o discendente, a seconda che il secondo suono sia rispettivamente più acuto o più grave rispetto al primo. Un intervallo è detto semplice quando sta nell'estensione di un'ottava; se invece ne oltrepassa i limiti si dice composto. Va però detto che alcuni trattati di teoria considerano semplice anche l'intervallo di nona. L'intervallo più semplice da generare è probabilmente quello di ottava. Esso si ottiene ad esempio sollecitando una corda elastica per produrre la nota più grave, dimezzando quindi la lunghezza della corda e sollecitandola nuovamente per generare la nota più acuta. Il più piccolo intervallo utilizzato nella musica occidentale è detto semitono. Per motivi storici nel nostro sistema musicale si è scelto convenzionalmente di suddividere l'ottava in 12 semitoni equalizzati, ossia per i quali si mantenga costante il rapporto tra le frequenze degli estremi. Nella terminologia convenzionale occidentale gli intervalli vengono classificati mediante due parametri che chiameremo ampiezza e specie. Nonostante che tutti i trattati di Teoria e di Armonia concordino nel classificare gli intervalli mediante due parametri, è curioso che in letteratura non esista in proposito una terminologia universalmente accettata. All'occorrenza vengono adottati vocaboli quali denominazione, specie, forma. Quindi la denominazione degli intervalli si compone di due parti distinte, come ad esempio: quinta giusta, settima eccedente e così via. Si osservi che la classicazione risulterà del tutto indipendente dalla tonalità in cui l'intervallo si presenta, infatti la definizione univoca di un intervallo dipende esclusivamente dal nome delle note che lo compongono e dal loro stato di alterazione. Nell'armonia classica o tonale, che poi è quella che viene anche usata per descrivere canzonette, jazz e blues, si suppone che ogni brano possegga una sua tonalità di base (generalmente è l'accordo che termina il ritornello) e tutti gli accordi del pezzo vengono considerati non in assoluto, ma relativamente a quella tonalità. È vero che si può cambiare tonalità all'interno di una canzone: ad esempio, dopo un giro di DO (DO, LAm, REm, SOL7, DO) si può avere un LA7 e rifare la stessa melodia un tono sopra, ma in questo caso si comincia semplicemente a calcolare tutti gli accordi relativamente alla nuova tonalità. Si è deciso poi di chiamare gli intervalli relativi alla tonalità di partenza in ben due modi diversi. Il primo è il grado, e non è molto diverso dall'intervallo in sé: la nota della tonalità stessa (il DO, se siamo in DO maggiore) è il primo grado, quella che forma un intervallo di seconda con essa (in questo caso il RE) è il secondo grado, e così via fino al settimo grado. Ma è anche possibile chiamare le note "per nome". Il primo grado è la tonica, perché dà appunto la tonalità; il secondo grado è la sopratonica. Passiamo poi alla modale, detta così perché definisce il modo (maggiore o minore) della tonalità, e che sta sul terzo grado. Il quinto grado è la dominante, perché nell'armonia
classica è quello più importante subito dopo la tonica; quarto e sesto grado sono rispettivamente sottodominante e sopradominante, il settimo grado è la sensibile. La "settima di dominante", se siamo in tonalità di DO, sarà la nota che fa un intervallo di settima con il SOL, che è la dominante del DO; insomma, un FA. L'intervallo è un elemento che conferisce contenuto "oggettivo" alla musica, infatti tutte le persone che sperimentano liberamente l'intervallo vivono lo stesso contenuto e la stessa magica energia. Tutti gli elementi fondamentali della musica possono diventare terapeutici, soprattutto gli intervalli. Ogni melodia ha in sé il contenuto degli intervalli con la quale è formata. Contenuti che spesso agiscono inconsciamente sulla persona. Una volta compresi, gli intervalli rivelano la musica come un ritmo respiratorio dell'essere che con un continuo movimento ci connette con il Cosmo. Quando un intervallo risuona a livello fisico il pensare ne valuta l'altezza e il nostro essere più profondo ne sente la qualità. L'esperienza dell'intervallo, a livello cosciente, è sempre completa ed equilibrata. Tale fenomeno fa parte del ritmo respiratorio animico-spirituale che sta alla base dell'intervallo. Come in ogni inspirazione vi è inclusa l'espirazione relativa e dipendente così pure negli intervalli i due movimenti sono connessi in modo che uno sia "positivo" e l'altro "negativo". Un parallelo potrebbe essere quello dei colori in cui l'occhio, a livello fisiologico, percependo un colore risponde producendo il colore complementare e quindi polarmente opposto. Si genera così un costante equilibrio tra esterno e interno. Attraverso una lunga evoluzione, l'essere umano ha forgiato i suoi strumenti, coadiuvato dagli elementi musicali, specialmente gli intervalli. Possiamo dire infatti che l'ottava degli intervalli è la "misura" dell'Uomo. LE FREQUENZE SOLFEGGIO "I toni antichi" o "I toni solfeggio". Ci siamo incarnati in questa esperienza umana come esseri divini con un progetto, una serie di istruzioni. Sappiamo che una percentuale molto piccola (circa il 3% nella media) di tali istruzioni costituiscono la nostra fisiologia. Carl Sagan (noto astronomo e divulgatore scientifico americano) scrive che la maggior parte delle nostre informazioni genetiche (circa il 97%) è il DNA inutilizzato. Egli si riferisce a questo come "senza senso genetico." E' possibile che la maggior parte di ciò che siamo ancora giace dormiente come il nostro potenziale umano? Albert Einstein ha dichiarato: "... quello che abbiamo chiamato "materia" altro non è che energia, la cui vibrazione è stata abbassata in modo da essere percepibile ai sensi, la materia in sè non esiste" Ciò che ha affermato è che a livello più profondo non siamo separati, come corpo, come spirito, come anima... siamo solo esseri di energia. Non dovremmo ignorare la nostra fisiologia, ma riconoscere il corpo come energia, che vibra a una frequenza molto fitta. Si è scoperto che potenti frequenze sonore furono date alla chiesa molti anni fa per uno scopo profondamente spirituale. La gente che andava a messa, che un tempo si faceva solo in latino, cantava in coro usando l' antico linguaggio, in questo modo si creava una vibrazione molto potente. E' stato appurato che il latino è un linguaggio che passa attraverso tutte le forme di pensiero limitate, e in livelli più profondi del subconscio ha accesso a conoscenze che vanno oltre le nostre credenze. Tramite questi canti e le loro tonalità speciali, venivano impartite enormi benedizioni spirituali durante le messe religiose. Secondo il prof. Willi Apel, l' orgine di quello che oggi chiamiamo "Solfeggio" è nata da un inno medievale dedicato a Giovanni il Battista, le prime sei righe della musica dell' inno iniziano sulle prime sei note della scala che allora aveva una forma di esacordi
(sequenza di sei toni). La prima sillaba di ogni riga veniva cantata a una nota di un grado più elevato della precedente. La scala di Solfeggio quindi in origine era composta da solo 6 note: UT, RE, MI, FA, SO, LA. "Ut" venne in seguito sostituito da "Do", fu aggiunta un' ulteriore nota "SI" che in seguito venne anch' essa cambiata in "TI". Questi cambiamenti hanno significativamente alterato le frequenze cantate dalle masse, alterazioni che hanno di conseguenza indebolito l'impatto spirituale degli inni della Chiesa. Poichè la musica ha una risonanza matematica, le frequenze sono in grado di ispirare spiritualmente l' umanità ad essere più "simile a Dio,", l' aver cambiato l' intonazione dei cori e la frequenza sonora ha alterato il pensiero collettivo e favorito un' allontanamento dell' umanità da Dio. In poche parole, ogni volta che oggi cantiamo o ascoltiamo un salmo, è musica per le nostre orecchie, ma era stata concepita e creata per essere musica per la nostra anima, o se vogliamo, per l' orecchio "segreto". Così cambiando le note alte, le matrici di pensiero positivo e di benessere sono state soffocate. Il dottor Joseph Puleo e il dottor. Leonard Horowitz, autori del libro "Healing Codes for the Biological Apocalypse " sono stati fra i primi a dedicarsi all'apprendimento dei benefici fisici conseguiti dall' ascolto delle frequenze armoniche, individuando con uno studio approfondito sulla numerologia, la prima serie di 6 toni, successivamente completarono la scala di solfeggio aggiungendo alla lista altri 3 toni. Il dottor Puleo era una persona estremamente scettica, e non realmente coinvolto in "cose spirituali". Tuttavia, che lo volesse o no, sembra che sia stato scelto per portare un messaggio di estrema importanza, soprattutto per il tempo in cui viviamo, attraverso una serie di visioni e di visite da parte di messaggeri celesti ricevette i nuovi codici di guarigione. È l'inizio di una nuova scienza, la Cimatica, che studia le onde e i suoni che creano forme geometriche armoniose. I suoni e la luce saranno gli strumenti delle medicina del futuro. Un istituto giapponse (I.H.M Research Institute), ha condotto una ricerca su queste frequenze vitali, fotografando l' acqua a -25 gradi. Ecco i cristalli dalla geometria perfetta che derivano dalle varie frequenze. (La tecnica è quella di Masaru Emoto). Nikola Tesla diceva che i tre numeri principali che costituiscono l'universo sono 3,6,9. La frequenza 528 Hz (5+2+8=15 1+5 =6) è definita la frequenza 'Miracolo' ed è la stessa delle eliche del DNA... 528Hz è al centro di tutto. E 'la differenza tra fare l'amore non la guerra. E 'l'energia che guida la prosperità universale, la bioenergia della salute e della longevità. E 'la vibrazione armonica di autostima o auto-amore che solleva il cuore e la voce divina in armonia con il cielo. Non c'è nulla di mancante o danneggiato in questa perfezione amorosa. Quando entri in sintonia con i 528Hz, sei in sintonia con il tuo spirito creativo, e tutto scorre solo in rima e ritmo perfetto. NOTA E NOME
FREQUENZA
VALORE NUMERICO
UT RE MI FA SOL LA
396 417 528 639 741 852
3+9+6=18, 4+1+7=12, 5+2+8=15, 6+3+9=18, 7+4+1=12, 8+5+2=15,
(ut queant laxis) (resonare fibris) (mira gestorum) (famuli tuorum) (solve polluti) (labii reatum)
1+8 = 9 1+2 = 3 1+5 = 6 1+8 = 9 1+2 = 3 1+5 = 6
Anche le tre frequenze aggiunte più recentemente sono sempre nella stessa forma numerica delle 6 note appena descritte: 174 (1+7+4 = 12 1+2=3) 285 (2+8+5= 15 1+5=6) 963 (9+6+3=18 1+8=9) I suoni che posseggono queste frequenze hanno un potere straordinario sulla fisiologia umana grazie appunto alla forma che accoglie informazioni coerenti alle leggi della creazione universale. Si pensa anche che il segreto dei toni Solfeggio presumibilmente rappresenti le frequenze sonore che sono state utilizzate per creare l' Universo (Dio creò il mondo in sei giorni, e si riposò il settimo). La proporzione che deriva dalle 6 principali frequenze, crea ottave superiori corrispondenti alla geometria sacra del Codice da Vinci. Prendiamo in considerazione tutte le 9 frequenze studiate dal dottor Joseph Puleo e il dottor. Leonard Horowitz e per ogniuna vediamo dove e in che modo lavorano sul nostro corpo fisico e spirituale: Dentro un essere umano ci sono delle microantenne, conosciute con il nome di amminoacidi, connesse e collegate con il DNA. Le ultime ricerche scientifiche dicono che solo 20 di queste antenne sono funzionanti, mentre le rimanenti 44 rimangono "spente". 20 antenne sono insufficienti a collegare un essere umano con le frequenze più elevate. Ne deriva che ogni essere umano usa solo una piccola parte del proprio potere cerebrale. Le nostre emozioni hanno una funzione determinante sull'attivazione di queste microantenne, come dimostrato da Bruce Lipton nel libro La biologia delle 174 HZ - Questa frequenza dà senso di sicurezza e di amore. Favorisce lo sblocco del DNA. Aiuta ad alleviare il dolore fisicamente ed energeticamente come se fosse un' anestetico naturale. Dona agli organi un senso di sicurezza, la sicurezza e l'amore, motivandoli a fare del loro meglio per tornare al loro stato ottimale. 285 HZ - Agevola un profondo senso di connessione con Madre Terra. Questa frequenza aiuta a portare equilibrio nei campi multi-dimensionali di consapevolezza, accedendo attraverso la legge della verità e della saggezza. Opera su campi di energia, campo aurico, corpo eterico, mentale che sono responsabili della purezza e perfezione degli organi umani. Influenza quei campi mandando un messaggio utile a ristrutturare l' organo danneggiato. 396 HZ - Tono associato al rilascio schemi emotivi. Liberi dall' ansia e dai sensi di colpa che spesso rappresentano uno dei principali ostacoli alla realizzazione, favorisce il raggiungimento degli obiettivi nel modo più diretto. Rende consapevoli degli obiettivi e delle aspirazioni attraverso la creazione di un fortissimo campo magnetico "Prana di energia". E' una frequenza che lavora nel piano materiale. 417 HZ - E' il tono del cambiamento, aiuta a lasciare andare il passato. associato alla rottura di schemi emotivi cristallizzati. Collegato con i processi di risonanza o processi di amplificazione. Utilile anche per sciogliere i blocchi creativi o per risvegliare latenti potenzialità umane perchè sollecita la cellula e il DNA a funzionare in un modo ottimale, sfruttando tutto il suo potenziale. 528 HZ - Conosciuta come "la frequenza Miracolo" la nota è il Mi (Mi-raculi Gestorum) Apre la persona alla possibilità di profonde esperienze spirituali o di illuminazione spirituale. Rigenera e armonizza il DNA. In genetica è usata per il fissaggio del DNA e per neutralizzare i possibili difetti del codice genetico ereditato. Elimina i disturbi della struttura
cristallina delle molecole d'acqua nel liquido cellulare, restituendo al DNA la sua struttura originale. Il processo di riparazione del DNA da seguito a numerosi effetti benefici: maggiore quantità di energia vitale, Lucidità mentale, consapevolezza, risveglio e attivazione della creatività, stati di estasi, come una profonda pace interiore e grande gioia. Questa frequenza, più di ogni altra, incarna il campo unificato della metafisica musicale nella matrice a spirale dell'universo frattale. Può essere utilizzata prima di andare a dormire anche per cancellare le "basse frequenze" derivanti da pessime situazioni vissute o emozioni provate durante il giorno. 639 HZ - Apertura e connessione nei rapporti umani. E' utilizzata per trattare i problemi di relazioni famigliari, tra partner, amici o per problemi sociali. Incoraggia le cellule di comunicare con l'ambiente circostante, creando relazioni armoniose di comprensione, di tolleranza e amore. Questo tono è utilizzato per lo sviluppo della percezione extrasensoriale, per la comunicazione con i mondi paralleli o sfere spirituali, perché colma le distanze, differenze e i conflitti. La nota è il FA ("Fa-muli tuorum") può rappresentare le famose 144000 persone che potrebbero, secondo le profezie del Libro della Rivelazione, portare il cambiamento della coscienza collettiva. 741 HZ - Stimola il risveglio interiore. E' conosciuta anche come la frequenza della "pulizia" perchè favorisce la guarigione delle cellule con la pulizia e la rimozione delle tossine dalla cellula stessa ("Risolvi polluti"). Pulisce la cellula da diversi tipi di radiazioni elettromagnetiche, altri tipi di radiazioni o sostanze tossiche al fine di consentire l'apertura, la fluidità e la vicinanza al mondo spirituale. 852 HZ - Ritorno all'ordine spirituale, alla Sorgente. Questo tono è associato ad una frequenza di puro amore: l'amore incondizionato. Direttamente collegato al principio della luce e la luce è una forma superiore di bioenergia. Introduce ad alti livelli vibrazionali. Sensibilizza e apre la persona a esperienze spirituali, con origine direttamente nello Spirito. 963 HZ - Ritorno all' Uno. Vi permette di sperimentare la vostra vera natura. l'Unità, cui è collegato tutto. Risveglia qualsiasi sistema al suo perfetto stato originale. Consente una sorta di "illuminazione cellulare", e la trasformazione della cellula ad un livello superiore. Il corpo umano è composto di sostanza genetica ed è dotato di un trasmettitore e un ricevitore estremamente evoluto di frequenze. Durante sperimentazioni scientifiche, si è osservato che inserendo il DNA in un contenitore particolare di elettroni, questi ultimi si dispongono creando una struttura uguale al DNA. Se si rimuove il DNA, gli elettroni ritornano ad occupare le precedenti posizioni. Questa è la prova certa che il patrimonio genetico dell'essere umano interagisce di continuo con l'energia circostante, siamo noi, le nostre condizioni emotive, a influenzare il mondo di continuo. Dentro un essere umano ci sono delle microantenne, conosciute con il nome di amminoacidi, connesse e collegate con il DNA. Le ultime ricerche scientifiche dicono che solo 20 di queste antenne sono funzionanti, mentre le rimanenti 44 rimangono "spente". 20 antenne sono insufficienti a collegare un essere umano con le frequenze più elevate. Ne deriva che ogni essere umano usa solo una piccola parte del proprio potere cerebrale. Le nostre emozioni hanno una funzione determinante sull'attivazione di queste microantenne, come dimostrato da Bruce Lipton nel libro La biologia dellecredenze. Una situazione di paura che deriva da tutte le nostre emozioni a bassa frequenza, può attivare
solo alcune di queste "antenne" perché produce una lunghezza d'onda lunga e lentissima. Invece l'amore, espressione di tutte le nostre emozioni di elevata qualità spirituale, riesce ad attivare un numero elevato di "antenne Effettori' perché genera una lunghezza d'onda veloce e corta. Il DNA umano è un Internet biologico, superiore, sotto molti aspetti, a quello artificiale. Una recente ricerca scientifica russa spiega, direttamente o indirettamente, fenomeni quali la chiaroveggenza, l'intuizione, l'auto-guarigione, le tecniche di affermazione, la luce o aure insolite intorno alle persone e molto ancora. Inoltre, ci sono segni di un tipo di medicina completamente nuova nella quale il DNA può essere influenzato e riprogrammato dalle parole e dalle frequenze senza sezionare e rimpiazzare geni individuali. I maestri esoterici e spirituali sanno da millenni che il nostro corpo si può programmare con il linguaggio, le parole e il pensiero. Ora questo è stato provato e spiegato scientificamente. Certamente la frequenza deve essere quella corretta e a questo si deve il fatto che non tutti hanno lo stesso risultato o possano farlo sempre con la stessa forza. La persona deve lavorare con i processi interni e la maturità per poter stabilire una comunicazione cosciente con il DNA. I ricercatori russi lavorano con un metodo che non dipende da questi fattori, però funziona sempre quando viene usata la giusta frequenza. Quanto più è sviluppata la coscienza individuale, meno c'è la necessità di qualsiasi tipo di dispositivo! Si possono ottenere quei risultati da se stessi e la scienza finalmente smetterà di ridere di tali idee e potrà spiegarne e confermarne i risultati.
La musica il suono e le frequenze: informazione coerente a 432 hertz Le frequenze fondamentali del vivente, dal battito cardiaco alla geometria della creazione, risuonano con l'accordo a 432 hertz L’accordo (tuning) a 432 Herz(Hz) – la nuova alchimia della musica elettronica – risuona con le frequenze fondamentali del vivente: battito cardiaco, replicazione del DNA, sincronizzazione cerebrale, inoltre con la Risonanza di Schumann e la geometria della creazione. La maggior parte delle produzione musicale esistente dall’anno 1939 vibra, invece, a frequenze incoerenti di accordi a 440 Hz. Curioso no? Fin da quando ho avuto la fortuna di appoggiare le dita sul mio primo sintetizzatore modulare, ho sempre ritenuto il suono che questo strumento generava, un'informazione coerente. La manifestazione auditiva di un complesso ologramma geometrico fruibile attraverso una forma d'arte relativamente semplice. Era il 1989 e lo strumento era un vecchio MultiMoog (sintetizzatore modulare). Da allora sono passati un bel po' di anni e nel campo della sintesi elettronica sono stati compiuti balzi evoluzionistici assolutamente sbalorditivi, in grado di aggiungere sempre nuovi elementi alle comuni frequenze generate dai normali oscillatori di base. Tali sonorità, spesso definite troppo superficialmente 'fredde' o 'rigide' dalla controparte dei sostenitori delle timbriche acustiche, sono invece a mio parere l'espressione più pura della congruenza matematica dell'Universo Intelligente, che vuole esprimere sé stesso e la voglia di comunicarci parte della sua natura. Data una maggiore divulgazione, negli ultimi anni, delle più affascinanti scoperte in campo scientifico, e in particolar modo in quello relativo agli atomi della Meccanica Quantistica, e
ai modelli utilizzati nella generazione dei Frattali, si stanno oggi concretizzando, per quanto riguarda la musica elettronica, nuovi scenari di sperimentazione sonora totalmente rivoluzionari. Questi consentiranno ai nuovi alchimisti del suono di elaborare da zero nuovi modelli acustici, che saranno senz'altro in grado di cambiare radicalmente non solo il contatto espressivo e partecipativo diretto con l'ascoltatore, attraverso dispositivi capaci di tradurre visibilmente tali modelli, ma persino di influire in modo coerente sul campo che permea la materia attraverso il quale queste frequenze viaggiano e prendono vita. Sta avvenendo di fatto un vero e proprio movimento elettronico underground assolutamente destabilizzante, forse persino di più dello stesso Movimento Futurista ideato dal pittore Luigi Russolo (1885-1947) e dal poeta Filippo Marinetti nel lontano 1912. Il Diapason o l’ottava Prima di passare a spiegare questo nuovo principio compositivo che vede protagonista la musica elettronica, è necessario acquisire qualche informazione più dettagliata circa la soppressione d'informazioni specifiche riguardanti la musica in generale, cominciando proprio dallo strumento di base che la misura: il Diapason. Sebbene sia uno strumento molto noto, per i neofiti musicisti, e per i non musicisti, è praticamente uno sconosciuto, per cui è bene ricordare di cosa si tratta e il perché della sua importanza in questa rivoluzione sonora. Il termine Diapason ha diversi significati, ma più comunemente indica uno strumento in grado di generare una nota standard che, se percosso, oscilla alla precisa frequenza di 440 Hz(herz). Frequenza che oggi viene adottata per l'accordatura standard di tutti gli strumenti musicali elettronici che vengono messi in commercio. E' inoltre uno strumento utilizzato in medicina, per trasmettere le vibrazioni per via ossea ed effettuare in questo modo diversi esami acustici come la prova di Rinne, la prova di Weber, la prova di Schwanbach, la prova di Bonnier, la prova di Gallé e la prova di Bing. Piccoli diapason sono inoltre stati utilizzati per la generazione di frequenze fisse in alcuni sistemi di sicurezza come la circolazione dei treni sulle nostre reti ferroviarie. I greci utilizzavano il termine diapason per indicare quella che oggi è definita ottava, ovvero l'intervallo compreso tra una nota e l'altra di frequenza doppia. L'etimologia del termine deriva proprio dal greco dià pasòn, e significa esattamente attraverso tutte (le note). Perciò, prima di incominciare ad accordare il nostro strumento e iniziare a comporre, sarebbe necessario comprendere che il Diapason è innanzitutto uno strumento scientifico. O almeno dovrebbe! Spulciando tra i vari documenti d'epoca, mi sono saltati agli occhi alcune vicende che hanno visto come protagonista nientemeno che Giuseppe Verdi. Nel 1884 ottenne da una commissione musicale del Governo di quel tempo un decreto legge che normalizzava il diapason ad un LA (3) di 432 oscillazioni al secondo. Questo decreto è ancora esposto al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. In una lettera spedita dallo stesso Versi a suddetta commissione si può leggere: “Fin da quando venne adottato in Francia il diapason normale (che allora si attestava a 435 Hz), io consigliai venisse seguito l'esempio anche da noi; e domandai formalmente alle orchestre di diverse città d'Italia, fra le altre quella della Scala, di abbassare il corista (diapason) uniformandosi al normale francese. Se la Commissione musicale isitituita dal nostro Governo crede, per esigenze matematiche, di ridurre le 435 vibrazioni del corista francese in 432, la differenza è così piccola, quasi impercettibile all'orecchio, ch'io aderisco di buon grado. Sarebbe grave, gravissimo errore, adottare come viene da Roma proposto un diapason di 450 vibrazioni. Io pure sono d'opinione con lei che l'abbassamento del corista non toglie nulla alla sonorità ed al brio dell'esecuzione; ma dà al contrario qualche cosa di più nobile, di più pieno e maestoso che non potrebbero dare gli strilli di un corista troppo acuto. Per parte mia vorrei che un solo corista venisse adottato in tutto il mondo musicale. La lingua
musicale è universale: perché dunque la nota che ha nome LA a Parigi o a Milano dovrebbe diventare un SI bemolle a Roma?” Il “diapason normale” (LA a 435 Hz) a cui si riferisce verdi è quello conservato al Museo del Conservatorio Nazionale di Parigi, mentre il cosiddetto “diapason scientifico”, a cui si riferisce il decreto che fu approvato all'unanimità al congresso dei musicisti italiani del 1881, è quello proposto dai fisici Sauveur, Meerens, Savart, e dagli scienziati italiani Montanelli e Grassi Landi ed era calcolato su un DO centrale (indice 3) di 256 cicli al secondo. E' importante sottolineare che la corsa all'acuto iniziò invece con l'adozione unilaterale di un LA più alto (440 Hz) da parte delle bande militari russe ed austriache ai tempi di Wagner. Tale diapason fu accettato per convenzione a Londra nel 1939 pur non adducendo ad alcuna giustificazione scientifica, o basata sulle leggi che governano l'Universo. Vibrazioni e emozioni Da questo breve stralcio di eventi, si può subito notare come si sia cercato deliberatamente di alterare le frequenze, portando così ad una forzata incrinatura nelle armonie musicali. Perché aggiungo 'deliberatamente'? Semplicemente perché la mia benedetta logica mi suggerisce che una volta che si è entrati in possesso di una misurazione e di un valore oggettivo riguardo ad un fenomeno ben preciso, e quindi tale studio è servito a comprenderne determinati meccanismi, cambiarlo senza conoscenze e senza addurre ragioni plausibili equivale proprio ad interferire. Potrebbe sì trattarsi di una semplice scelta dettata dal gusto, ma a mio avviso qualche dubbio rimane lecito. La scienza oggi ci dice che nell'Universo tutto è energia in vibrazione. Il ritmo vibratorio di un oggetto, compreso il corpo umano, si chiama risonanza e un suono è “la vibrazione di un corpo elastico che si trasmette all'elemento circostante (aria) e si propaga attraverso condensazioni e rarefazioni molecolari periodiche a onda, vibrando per simpatia non solo con gli strumenti della stessa nota, ma anche con multipli e sottomultipli della sua frequenza.” Perciò in base a quanto detto finora, in base alla mia personale esperienza di oltre quindici anni come compositore elettronico, in grado di comprendere perfettamente il rapporto tra suono, armonia ed emozioni umane, credo di non essere in errore nel suggerire che questa disarmonia dettata da un diapason troppo acuto, possa essere una delle cause di comportamenti antisociali nella nostra società. Basti pensare che circa il 99% delle produzioni musicali che ascoltiamo giornalmente attraverso i media, nei supporti fonografici (CD/DVD) e in rete, hanno di base un accordatura a 440 Hz. Tali dubbi si sono maggiormente rafforzati in me quando ebbi modo di conoscere Graham H. Jackson, uno straordinario musicista e insegnante formato alla pedagogia Waldorf fondata da Rudolf Steiner, il quale ha speso la maggior parte della sua vita alla ricerca delle basi spirituali dell'armonia. Difatti nel suo libro “The Spiritual Basis of Musical Harmony”, Graham racconta la vita e le esperienze della sacerdotessa del tuning Maria Renold. Maria era impegnata in una ricerca e sperimentazione basata sullo studio delle differenti accordature e dei relativi effetti oggettivi riscontrati sul pubblico, prima della sua recente scomparsa, avvenuta nel 2003. Lei stessa rivela nel suo libro “Intervals, Scales, Tones and the Concert Pitc c=128 Hz”(Temple Lodge Publishing 2004) tutte le matematiche che hanno davvero rilevanza nel processo d'accordatura a 432 Hz. La cosa interessante è la menzione di un certo Heinrich Schreiber, o Henricus Grammateus, un matematico austriaco che a quanto pare impostò a orecchio questa intonazione già nel 1518, senza l'apparente realizzazione di ciò che aveva ottenuto: un vero e proprio sistema d'intonazione definito dalla Renold di “dodici quinte reali”. La musicista racconta che quando il suo pianoforte era intonato a 432 Hz, gli astanti osservavano non solo un incremento della ricchezza del timbro e qualità del tono, ma che quest'ultimo
sembrava provenire da alcuni punti imprecisati al centro della stanza, piuttosto che dal pianoforte stesso. Si fa così riferimento al famoso “libero tono eterico”, spesso citato da Rudolf Steiner. Una sorta di armonica addizionale che opera in risonanza con lo strumento. Altri interessanti spunti provengono dalla vita e dalle esperienze di Maria Renold. La sua preziosa ricerca ha rilevato più di una volta, che attraverso la normale intonazione standard basata su un LA a 440 Hz, gli ascoltatori presenti nella stanza cominciavano ad assumere comportamenti polemici e antisociali. Quando invece l'intonazione del medesimo strumento veniva eseguita 432 Hz, le stesse persone, nuovamente invitate ad ascoltare il medesimo concerto, rimanevano questa volta piacevolmente colpiti ed entusiasti. Per oltre vent'anni la Renold ha avuto modo di constatare queste evidenze, intervistando e testando più di duemila persone, e oltre il 90% preferiva a priori il tono più basso, formato da una normale scala equo-temporale basata su un DO a 256 Hz e un LA a 432 Hz. Coerenza e armonia aurea Ora, grazie alla divulgazione delle preziose intuizioni e ricerche di Ananda Bosman, un carissimo amico, nonché un corteggiatissimo 'scienziato visionario' residente in Norvegia, finalmente i musicisti elettronici di tutto il mondo si stanno scambiando tutte le informazioni necessarie che uniscono le teoria musicale dei Frattali con il tuning a 432 Hz, per cominciare a comporre la loro musica in modo coerente e in armonia con: 1. il cuore umano (battiti cardiaci) 2. la doppia elica del DNA (frequenza di replicazione) 3. l'intuizione della sincronizzazione bi-emisferica del cervello 4. la Frequenza fondamentale della risonanza di Schumann 5. la geometria musicale della 'creazione' calcolati utilizzando i ritmi geometrici temporali di: 1. 36 BPM (battiti al minuto) 2. 54 BPM 3. 72 BPM 4. 108 BPM 5. 144 BPM Come sappiamo dalle leggi di Keplero, l'arrangiamento planetario del nostro sistema solare segue la scala di sintonia DO a 256 Hz, e questi ultimi sono persino un'ottava all'interno del Frattale Triangolare di Sierpinski, che è il modello 'casuale' auto organizzato utilizzato come griglia di tutte le molecole di gas contenute in una mole d'aria (1000 reazioni molecolari), permettendo così al fenomeno della risonanza armonica del suono di emergere, e alla coerenza dell'informazione musicale di risuonare in simmetria. Ciò è dovuto alla natura stessa della cascata d'intonazione DO=256, che segue la perfetta spirale aurea della musica come il vero ed equo sistema universale temperante (il sentiero della la superconduttività, che è resistenza elettrica zero). Tale spirale musicale (PHI aureo) abilita la cascata tra le rispettive somme di ottave di ogni rispettiva scala (8,16,32,64) incorporate in un modello olografico all'interno del microcosmo ricorsivo del DO=256. In altre parole, un'amplificazione elettronica, o una registrazione che è stata amplificata ed accuratamente intonata e composta a 432 Hz, è olograficamente completa in ogni scala. In termini ancora più specifici, ogni livello del
brano musicale, inclusa la porzione tra gli intervalli elettronici (persino più evidenti nelle registrazioni su CD) incarna il rapporto dell'intera miriade di informazioni olografiche delle 12 ottave della spirale aurea, includendo in questo “tutto” gli iper-toni, i toni bassi, gli infrasuoni e gli ultrasuoni, attraverso ogni rispettiva ottava delle forze che governano l'Universo. Nella proporzione aurea, la scala cambia per seguire il passo armonico, ma il rapporto rimane sempre il medesimo. Ciò significa che non c'è perdita di informazioni nella cascata dei dati per ciascuna scala. Altre affascinanti teorie prendono vita attorno a questo metodo compositivo, dove gli 8 Hz diventano una componente fondamentale e ricorrente (8 x 54 = 432). Come sappiamo la risonanza del nostro pianeta “batte” a circa 8 cicli al secondo (Risonanza di Schumann) e non si può fare a meno di notare che per mezzo dell'accordatura a 432, all'interno di questa scala gli 8 cicli diventano il 27° sopratono (DO). 8 Hz è la frequenza su cui opera la molecola del DMT, una sostanza allucinogena prodotta dalla nostra ghiandola pineale; 8 Hz sono la frequenza di replicazione del DNA umano e 8 Hz sono anche il ritmo delle onde Alfa del cervello nella quale i nostri “processori paralleli”, o bi-emisferi cerebrali, sono sincronizzati per lavorare insieme. Ananda ci introduce alla possibilità che la neocorteccia, per il 90% “non assegnata”, viene risvegliata in questa sincronizzazione, operando in tutti i dentriti delle cellule con il flusso massimo di informazioni per quella scala. Le onde di consapevolezza “ordinarie” variano da 14 a 40 Hz. In questo range operano solamente alcuni dentriti delle cellule del cervello che utilizzano prevalentemente l'emisfero sinistro come centro di attività, dove il flusso di informazioni è miliardi di volte più debole. Un po' come quando si utilizza un vecchio processore 386 comparato ad un Pentium di ultimissima generazione. In altri termini, a 8 Hz ognuno di noi potrebbe operare esattamente come un super-computer. Per avviarmi verso una breve conclusione, in caso di un vero e proprio piano di sperimentazione scientifica basato su questi dati, si potrebbe constatare che non si tratta di semplici “casualità”, ma che esiste una stretta correlazione tra tutti questi elementi e l'utilizzo di frequenze musicali coerenti. E' mio desiderio e augurio che presto queste informazioni possano destare l'interesse che meritano, poiché le “coincidenze” dettate da questo misterioso numero 432, continuano ad apparire un po' ovunque in natura fino ad arrivare a coinvolgere addirittura i più antichi monumenti dell'antico Egitto e del Teotuhuacan. Inoltre, si fa un gran parlare dei presunti effetti benefici della musicoterapia, ma difficilmente si parla delle frequenze a cui tutti siamo sottoposti giornalmente e che provengono di fatto da un diapason “non coerente”.