LE PARTICELLE CI E NE Le particelle ci e ne si usano al posto di una parola o una frase. Ci e ne dunque possono avere la funzione di pronomi (diretto e indiretto e riflessivo per “ci” e pronome partitivo per “ne”). Normalmente queste due particelle si mettono prima del verbo: •
Esempi: ci vediamo, ci ho creduto, non ci tengo, ci ho giocato, ne hanno parlato, me ne vado ecc…
Si possono mettere attaccate ad un verbo all’infinito eliminando l’ultima vocale del verbo: •
Esempi: voglio andarci, devi crederci (o ci voglio andare, ci devi credere), etc…
Si devono mettere le particelle ci e ne alla fine del verbo nel caso di verbi all’imperativo informale: •
Esempi: credeteci, giochiamoci, ricordatene, prendine etc…
Per comprendere bene il significato di queste due particelle bisogna ricordare le preposizioni che seguono alcuni verbi. Per fare solo due esempi: contare su qualcuno / qualcosa, parlare di qualcuno/qualcosa. Nel primo caso useremo ci > ci conto (conto su qualcuno / qualcosa), nel secondo caso useremo ne > ne parlo (parlo di qualcuno / qualcosa). Ora vediamo nel dettaglio tutti gli usi delle particelle ci e ne attraverso esempi e spiegazioni. CI 1. CI = NOI – pronome diretto. •
Ci accompagni alla stazione? > accompagni noi alla stazione.
2. CI = A NOI – pronome indiretto. •
Matteo ci ha regalato dei vestiti > Matteo ha regalato dei vestiti a noi.
3. CI = NOI STESSI – pronome riflessivo o reciproco. • •
Ci laviamo tutti i giorni alle 7. Ci vediamo alle 8.
4. CI = IN QUEL POSTO/ IN QUESTO POSTO – particella locativa. •
Sono andato a Venezia ma ci sono rimasto solo tre giorni > sono rimasto a Venezia = in questo posto.
5. CI = A QUESTA COSA o PERSONA / A QUELLA COSA o PERSONA. Esempio: tenere a qualcosa. •
Mia nonna mi ha regalato un suo anallo e io ci tengo moltissimo > tengo moltissimo a questo anello (tenere a questa cosa).
Esempio: pensare a fare questa cosa.
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Chi compra il pane? Ci penso io, non preoccuparti > penso io a comprare il pane (pensare a fare questa cosa).
Esempio: abituarsi a qualcosa. •
Non mi sono ancora abituato a vivere a Bolzano e non mi ci abituerò mai! > non mi abituerò mai a vivere a Bolzano (abituarsi a questa cosa).
Esempio: credere a qualcosa. •
Ho visto cosa ha fatto Giulia e non ci potevo credere > non potevo credere a cosa aveva fatto (credere a quella cosa).
6. CI = SU QUESTA COSA o PERSONA / SU QUELLA COSA o PERSONA. Esempio: contare su qualcosa. •
Posso contare sull’aiuto di Marco? Certo che ci puoi contare! > puoi contare sull’aiuto di Marco (contare su questa cosa).
7. CI = CON QUESTA COSA o PERSONA / CON QUELLA COSA o PERSONA. Esempio: giocare con qualcuno. •
Fido è un cane molto vivace e ai miei bambini piace molto giocarci > piace molto giocare con Fido (giocare con lui).
8. VOLERCI, METTERCI, VEDERCI, SENTIRCI. In questi verbi la particella pronominale ci non ha nessun valore se presa singolarmente. VOLERCI significa essere necessario, occorrere, servire. Si usa solo nella terza persona singolare o plurale. Esempi: • •
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Ci vuole un’ora per andare da Roma a Ostia > ci vuole un’ora = è necessaria un’ora (in questo caso “un’ora” è il soggetto della frase, il verbo dunque è singolare). Ci vogliono molti anni per imparare bene una lingua > ci vogliono molti anni = sono necessari molti anni, (in questo caso il soggetto è “molti anni”, dunque il verbo è al plurale). Ci è voluto un grande sforzo per finire il lavoro in tempo > è stato necessario un grande sforzo. Ci sono voluti trenta anni per finire quella costruzione > sono stati necessari trenta anni.
METTERCI significa impiegare del tempo. Coniugazione tempo presente: ci metto, ci metti, ci mette, ci mettiamo, ci mettete, ci mettono. Esempi:
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Ci metto un’ora per andare al lavoro (soggetto: io). Ci metto due ore per andare da Roma a Napoli (soggetto: io). Quanto tempo ci metti per finire questo esercizio? (soggetto: tu). Ci hanno messo solo dieci minuti ad arrivare in macchina (soggetto: loro). Ci avrebbero messo di più con il treno (soggetto: loro). Marco ci metterà un’eternità prima di capire (soggetto: Marco).
VEDERCI E SENTIRCI hanno un significato assoluto cioè vengono usati senza un oggetto diretto. Ci in questo caso ha semplicemente un valore di rinforzo del significato e del suono. Esempi: • • •
Da questo posto non ci vedo bene, spostiamoci > non ci vedo = non vedo. Non c’è problema Carla, io ci vedo bene, non ho bisogno degli occhiali per leggere questo > ci vedo = vedo. Puoi aumentare il volume? Non ci sento mi dispiace > non ci sento = non sento. NE
1. NE = DI QUESTA COSA / DI QUELLA COSA / DI QUESTA PERSONA / DI QUELLA PERSONA – pronome partitivo. Esempi: • •
Ho comprato delle birre e ne ho bevute due > ho bevuto due birre > ne = di birre. Ho fatto una torta ma ne voglio mangiare solo una fetta > voglio magiare solo una fetta di torta > ne = di torta.
2. NE = DA QUESTO POSTO / DA QUEL POSTO. Esempi: • • •
Sono stanca di questa festa, me ne vado > vado via da questo posto (dalla festa). Andiamocene > andiamo via da questo posto. Matteo è entrato in quella stanza due ore fa ma non ne è più uscito > non è più uscito da quel posto (da quella stanza).
3. NE = DI QUESTA COSA / DI QUELLA COSA / DI QUESTA PERSONA / DI QUELLA PERSONA. Esempi: • • • • •
Hai sentito cosa è successo ieri alla manifestazione? No, non ne so niente > non so niente di questa cosa (di quello che è successo). Andiamo al cinema, che ne dici? > che dici di questa cosa (di andare al cinema). Hai preso l’aspirina? Sì grazie, ne avevo proprio bisogno > avevo bisogno di questa cosa (dell’aspirina). Giorgio hai fatto l’esame? perché non me ne parli? > non mi parli di questa cosa (dell’esame). Marco mi ha lasciato e ora ne sento la mancanza > sento la mancanza di questa persona (di Marco).