IL NUOVO MONDO La scoperta dell’America e il calo demografico
Orgiu Ilaria 3°F A.S. 2014/2015
Incontro tra popoli
INDICE
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.
Il progetto e il viaggio di Colombo Le reazioni dell’Europa alla scoperta del nuovo continente L’impatto tra le malattie, gli europei e gli indigeni Conquista del Messico La morte di Moctezuma Conquista degli Inca dello Yucatàn Dibattito in Spagna sulle condizioni degli indios e Bartolomé de Las Casas
IL CORSO DEGLI EVENTI Date
Eventi
1451
Nasce Cristoforo Colombo
1484
Colombo espone la sua idea al re portoghese
1486
Colombo espone la sua idea al re spagnolo
03\08\1492
Partenza di Colombo
12\10\1492 1493 1497 1503-1511 1503 1519-1522
Arrivo di Colombo nel Nuovo Mondo Ritorno di Colombo in Spagna Scoperta della via delle Indie di Vasco da Gama Scoperta definitiva del nuovo continente Amerigo Vespucci fu definito il vero scopritore dell’America Ferdinando Magellano circumnaviga il mondo Cortés conquista il Messico Conquista dello Yucatàn Pensiero di Francisco de Vitoria Conversione di Bartolomé de Las Casas e sua posizione di pensiero
1532-1540 1539 1514-1550
Incontro tra popoli
Il progetto e il viaggio di Colombo Colombo^, propose l’idea che aveva al re del Portogallo. Egli voleva arrivare in in Nel 1484 Cristoforo Colombo^ India, descritta da Marco Polo nel “Milione”. Si diceva che fosse una terra ricca di oro e spezie ma Colombo voleva arrivarci esclusivamente per l’oro. Infatti aveva l’intenzione di finanziare una nuova Crociata per conquistare il Santo Sepolcro, quindi per liberarlo dall’islam. Insomma, Colombo voleva intraprendere questo viaggio a fini religiosi. Per arrivare in India, però, aveva programmato di viaggiare verso Occidente Occidente e non verso Oriente. Questo in teoria era possibile in quanto la Terra è rotonda. Dunque Colombo decise appunto di proporre quest’idea al re portoghese. Egli però, chiese consiglio al comitato di Lisbona, per valutare se finanziare o meno questa spedizione. I membri del comitato notarono che il ragionamento di Colombo era giusto, in quanto teoricamente si poteva compiere il viaggio per l’Oriente, navigando verso Occidente, ma notarono anche che aveva sbagliato dei calcoli. Aveva calcolato una distanza inferiore di quattro volte alla reale dalla partenza all’arrivo. Perciò i portoghesi non finanziarono il viaggio di Colombo. ^Cristoforo Colombo: nacque a Genova nel 1451 da Domenico e Susanna Fontanarossa. Iniziò a navigare da giovanissimo, circa a 14 anni, nel Mediterraneo. A 25 anni entrò a far parte della marina portoghese e iniziò quindi a navigare nell’Atlantico, imparando a conoscerne i venti. Questo fatto lo fece presente lui stesso al re spagnolo quando gli chiese i finanziamenti per il suo viaggio
*La caravella: era una nave che pesava all’incirca 60 tonnellate, era lunga circa 20 metri, larga 7 e alta 3. Era stata creata per navigare su lunghe distanze, era dotata di vele quadrate e latine (triangolari), bombarda, stiva, barra di timone, castello di prua e cassero. Aveva tre alberi, più robusta e veloce della “Caracca”.
Ma Colombo era determinato nel tentativo di realizzare la sua impresa, perciò questa volta chiese finanziamenti al Re spagnolo, Ferdinando d’Aragona. Il re lo finanziò e la spedizione partì dal porto Palos, ove vennero compiuti degli atti di pirateria e quindi la città stessa ripagò Colombo con due caravelle* di piccola stazza, la Nina e la Pinta. Successivamente Colombo stesso ne affittò un’altra più grande e la denominò Santa Maria. Le navi partirono il 3 agosto del 1492 e avvistarono finalmente la terra di arrivo il 12 ottobre 1492. 1492. Arrivarono all’isola che Colombo chiamerà San Salvador. Furono accolti da un gruppo di indigeni che Colombo, credendo di essere arrivato nelle Indie, chiamò Indios. Visitò anche Cuba e Hispaniola (Haiti). Ma nelle spedizioni andò persa la Santa Maria, perciò al ritorno in patria, Colombo dovette lasciare 39 uomini a terra. Questi ultimi cercarono di appropriarsi con la forza di alcune donne del popolo che gli aveva accolti, perciò gli Indios si ribellarono e gli uccisero tutti. Quando Colombo tornò in Spagna ( 1493), fece il resoconto r esoconto del viaggio e si accorse che non aveva trovato nulla delle ricchezze aspettate, perciò si credette che quelle trovate da Colombo fossero solo delle isolette di poco conto e quindi la sua figura fu quasi completamente dimenticata.
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1. Mappa concettuale sulla scoperta e conquista dell'America.
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2. Cristoforo Colombo
3. I quattro viaggi di Colombo in America
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Le reazioni della nuova scoperta in Europa Intanto la “vera” via delle Indie era stata scoperta da Vasco da Gama nel 1497, ovvero cinque anni dopo la scoperta delle nuove terre da parte di Colombo. Ma i portoghesi sottovalutarono questa nuova scoperta. Altri viaggiatori intrapresero intrapresero la rotta verso il Nuovo Mondo, finanziati dai propri sovrani: Nel 1497, Pedro Alvares Cabral, approda nelle coste del Brasile; L’italiano Giovanni Caboto arrivò a Terranova.
Anche gli spagnoli ritentarono la rotta con Amerigo Vespucci* e tra il 1503 1503 e e il 1511 1511 si si abbandonò definitivamente l’idea che le terre scoperte da Colombo non erano le Indie, ma si trattava di un Nuovo Mondo. Questa scoperta non fu subito accettata accettata da tutti, infatti, infatti, in molte carte geografiche e documenti tra il 1530 1530 e e 1550, l’America non viene ancora ne rappresentata ne citata . Nelle carte 1503 Amerigo Amerigo Vespucci scrisse una geografiche c’erano ancora solo: l’Africa, l’Asia e l’Europa. Nel 1503 lettera all’ambasciatore di Parigi, nella quale d escriveva le terre visitate. Nel 1504 fu tradotta a Venezia con il titolo di “Mondus Novus” e pubblicata. Così si attribuì a Vespucci la vera scoperta dell’America, che porta il suo su o nome. Nell frattempo, Ferdinando Magellano, aveva compiuto il primo giro del mondo. Era partito da Siviglia con 5 navi, il 10 agosto del 1519 ed era arrivato fino alla parte più meridionale dell’America attraversando lo stretto di Magellano, che appunto porta il suo nome ancora oggi. La distesa d’acqua che si trovò davanti dopo lo stretto gli sembrò tranquilla, perciò la chiamò Oceano Pacifico. Dopo di che arrivò nelle isole Filippine, nelle quali fu ucciso da un gruppo di indigeni, ma nonostante questo, l’ultima n ave rimasta delle cinque partite da Siviglia, tornò nella stessa città nel 1522. Questo viaggio confermò definitivamente la teoria che diceva che la Terra è sferica e rese completo, anche se a grandi linee, il quadro del mondo.
Trattato di Tordesillas: Tordesillas: è un trattato stipulato nel 1494 tra Spagna e Portogallo, con l’aiuto del Papa. Infatti, i due paesi, per evitare conflitti sulla spartizione delle terre dell’America, chiesero aiuto ad Alessandro VI, il Papa di quel periodo. Quest’ultimo risolse il problema tracciando una linea, chiamata “raya”, che separasse i territori spagnoli da quelli portoghesi. La Spagna aveva in possesso le terre ad occidente della raya e il Portogallo quelle a oriente. I due paesi furono d’accordo con la scelta del Papa e decisero dove far passare la linea per capire bene quali territori appartenessero al primo paese e quali al secondo.
*Amerigo Vespucci: è nato nel 1454 e trasferito a Siviglia poco dopo. Nel 1499 ricevette dalla Spagna l’incarico di esplorare verso Sud, le terre scoperte da Colombo. Nella lettera che mandò, dopo il viaggio, all’ambasciatore all’ambasciatore fiorentino Francesco de’ Medici, descrisse un mondo nuovo con la sua flora, la sua fauna e i suoi popoli. Perciò si rese conto di non essere giunto in India. Morì a Siviglia nel 1512, lasciand lasciando o i suoi suoi beni alla mo lie.
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6.
4 . Rappresentazione della Raya Amerigo Vespucci
7 . Traiettoria che compì Magellano nella sua prima circumnavigazione del mondo
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La catastrofe demografica: l’impatto con le malattie europee Quando gli europei arrivarono in America, quest’ultima ospitava tantissimi popoli per un totale di circa 57.300.000 abitanti, secondo i calcoli dello storico statunitense William Denevan. Una cifra notevole. Ma questo numero si dimezzò tante volte con l’arrivo degli europei, in quanto gli Indios 1515,, i vennero subito impiegati nella ricerca dell’oro. Si restò molto delusi in quanto già nel 1515 giacimenti di metallo prezioso delle Antille erano esauriti. Nel frattempo iniziò il processo di conquista degli Indios, che nel giro di un secolo circa, avrebbe portato alla loro decimazione. Per esempio a Hispaniola, prima *Genocidio: è un sistema di distruzione contro una dell’arrivo degli europei, si contavano 4 milioni di abitanti, popolazione, una stirpe o una mentre nel 1508 se ne contavano 93.000. Non si può parlare comunità religiosa. Fu usato per la di genocidio* in quanto prima volta da Lemkin in seguito “ affidamento” ^Encomienda: significa “affidamento” il significato di questa allo sterminio degli Armeni da ed è stata istituita con un’ordinanza parola non corrisponde arte art e dell’im dell’im ero Otto Ottoman mano o. nel 1503. Consisteva nel dare in alla realtà dei fatti. Tra “affidamento” ad ogni spagnolo che le maggiori cause di arrivasse in America, un gruppo di questa decimazione troviamo Indios. In teoria questo veniva fatto l’encomienda^ l’encomienda^.. Non si può negare la brutalità con la quale per istruirli alla fede cristiana, ma in realtà venivano sfruttati per la ricerca venivano trattati gli Indios e nel 1511 1511,, la situazione pareva dell’oro. Insomma ogni spagnolo talmente grave, che suscitò la protesta dei frati poteva sfruttare gli indigeni a lui domenicani. Ma il ruolo principale, secondo alcuni studiosi, affidati, a suo piacimento. del dimezzamento della popolazione indigena, lo ebbero le malattie . Infatti, gli europei avevano già sviluppato gli anticorpi adeguati per resistere ai raffreddori, alle influenze e anche a qualche malattia leggermente più grave. Gli Indios non erano MAI venuti a contatto nemmeno con delle semplici influenze e quindi, non essendo il loro corpo abituato e non avendo sviluppato gli anticorpi essenziali, morivano. Ricordiamo l’epidemia di Vaiolo che colpì il continente Americano e che influì maggiormente sul dimezzamento della popolazione indigena.
8. Immagine di un gruppo di Indios torturato dagli spagnoli
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La conquista del Messico Nel 1519 1519,, Hernàn Cortès* arriva nelle coste del Messico, con l’intenzione di conquistare le terre dell’America. A disposizione aveva solo 600 uomini, 14 cannoni, 32 balestre e 16 cavalli; non era pertanto invincibile. Eppure Cortès riuscì a sconfiggere l’intero popolo degli Aztechi in poco più di due anni. Il popolo indigeno poteva contare su centinaia di migliaia *Conquistador: è colui che di uomini, ma il Conquistador* spagnolo seppe usare al meglio le viaggiando, verso l’America in sue risorse. Gli Aztechi, quando gli spagnoli sbarcarono nelle coste questo caso, esplora i territori del Messico, scambiarono per divinità gli iberici, non avendo mai e cerca di portarli sotto il visto degli uomini vestiti in groppa a dei cavalli. Quindi il re degli dominio del proprio paese. E’ un termine spagnolo che Aztechi, Moctezuma, gli fece tranquillamente avvicinare alla venne dato a chi andava in capitale di tutto il regno. Cortès nella città chiamata America e conquistava terre e Tenochtitlàn , riuscì a catturare il re Moctezuma, a farlo popoli. prigioniero e dopo la sua morte; solo allora gli Aztechi capirono che gli stranieri andavano combattuti e non accolti. Così iniziò la guerra ma, come già detto, gli spagnoli, seppero portare a loro vantaggio, molti fattori. E’ vero che Cortès nel 1520 1520 dovette dovette scappare dalla capitale, in quanto l’inferiorità numerica era molto elevata, ma l’esito della conquista dipese da:
Un’epidemia di vaiolo che dimezzò la popolazione indigena; Cortès riuscì a portare dalla sua parte alcune popolazioni che gli Aztechi, avevano sottomesso con la forza, quindi l’assedio a Tenochtitlàn, fu avvantaggiato da un esercito maggiorato; La superiorità tecnica degli spagnoli era inconfrontabile rispetto a quella degli Aztechi, che dovevano combattere l’artiglieria con delle armi di ossidiana; Tenochtitlàn era una città lacustre, perciò Cortès bloccò le navi nemiche con dei brigantini.
Di per sé Cortès non ha fatto nulla di incredibile, ha solo saputo usare bene le poche risorse che aveva a disposizione, contando principalmente sull’effetto sorpresa. Così l’impero Aztecho cadde in mano degli spagnoli.
*Hernàn Cortès: Partì, per conquistare il Messico, da Cuba nel 1519 e iniziò la sua spedizione da ribelle, in quanto il governatore di Cuba gli aveva appena tolto l’incarico di suo segretario. Per conquistare il popolo Aztecho, oltre che a sfruttare al meglio le sue risorse, si affiancò a due interpreti della lingua Maya: Geronimo de Aguilar che era uno spagnolo naufragato nelle coste americane e La Malinche che era figlio di un cacicco aztecho. La conquista del Messico fu facilitata in quanto gli aztechi cercavano di prendere vivi gli spagnoli per poi offrirli in sacrif icio agli dei, mentre gli spagnoli combattevano con la spada, provocando molti morti. Una volta conquistato, Carlo V nominò Cortès il nuovo governatore del Messico. Successivamente partecipò alla conquista di Algeri, nel 1541. Combatté in Sardegna e trovò in Domenico Pastorello, vescovo di Cagliari, un grande amico.
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Approfondimento: la morte di Moctezuma Il nome Montezuma, in spagnolo Moctezuma, significa “colui che diventa re con rabbia”. Tenochtitlàn, la capitale del regno Azteco. Era l’erede di Ahuitzotl e governava Tenochtitlàn, Era più che altro uno studioso, non certamente un guerriero ed aveva una personalità che si può definire “strana” in quanto non voleva essere un imperatore, ambiva a diventare un sacerdote. Infatti, una volta eletto, sparì e dei messaggeri dopo che furono andati a cercarlo, lo trovarono intento a fare delle pulizie in un tempio. Ma poco dopo divenne un imperatore violento, dispotico e alquanto superstizioso. Ricordiamo Ricordiamo due atti che misero in mostra la sua personalità:
Costruì un tempio dedicato agli dei delle città conquistate, all’interno di quello di Huitzilopochtli; Costruì un monumento dedicato dedicato a Tizoc, un sovrano debole e poco capace nel suo compito.
Nonostante ciò, riuscì a portare Tenochtitlàn al massimo splendore tanto che, quest’ultima, arrivò a comandare le città vicine di Texcoco e Tlatelolco. Quando nel 1519 1519 Cortès Cortès arrivò nelle coste del Messico, come la leggenda dice che otto segni avevano predetto, Moctezuma inviò due ambasciatori che lo riconobbero come un dio e lo fecero avanzare. Il re azteco volle impedire questo, ma gli spagnoli erano davvero tentati dall’oro della capitale. Quando Cortès arrivò a Tenochtitlàn, Moctezuma lo accolse e gli donò gli stessi fiori del suo giardino, convinto che lui fosse davvero un dio. Il conquistador spagnolo gli ordinò di porre fine ai sacrifici umani e di battezzarsi e così il re degli Aztechi fece. Poi lo accolse nel suo tempio e intimorito, si prostrò a Cortès obbedendo a ogni suo ordine. Ci fu però un periodo nel quale lo spagnolo, si dovette allontanare dalla città e lasciò li, a comandare, Pedro de Alvarado che Alvarado che interruppe una celebrazione nella quale, uccise i maggiori esponenti delle classi più elevate della società Azteca e fece prigioniero il re Indios. Perciò, ovviamente, scoppiò una rivolta e Moctezuma, per calmare il suo popolo, si affacciò al 9. Incontro tra Cortès e Moctezuma
balcone del suo palazzo dicendo alla folla di ritirarsi, di non combattere gli spagnoli. Il popolo Azteco rimase a dir poco esterrefatto dalla complicità del proprio re con gli stranieri assassini e per questo motivo, cominciò a tirargli frecce e pietre. Morì poco dopo, nel 1520 1520,, ma ci sono diverse teorie sulla sua morte. Lo stesso Cortès disse che era stato colpito a morte da una pietra, mentre studi recenti del British Museum hanno scoperto che probabilmente morì per mano degli spagnoli durante la prigionia, ingerì forzatamente dell’oro fuso.
Pedro de Alvarado: nacque a Badajoz (Extremadura) nel 1485, da una famiglia di hidalgos. Il padre si chiamava Diego e lavorava nella corte di Enrico IV di Castiglia. Era inoltre responsabile del confine del confine del Portogallo, mentre della madre sappiamo che era la seconda moglie di Diego e si chiamava Leonor. Partecipò alla conquista degli aztechi divenne famoso per “El salto de Alvaro”, quando in una battaglia, circondato dai nemici e con alle spalle un canale, puntò la lancia nell’acqua e si catapultò nell’altra sponda lasciando i nemici senza fiato. Morì Morì nel 1541 a Guadalajara.
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10 . Pedro de Alvarado
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11. Rappresentazione di Tenochtitlàn
12. Moctezuma
13. Rappresentazione di un sacrificio umano
14. Hernàn Cortès e il suo itinerario di Conquista
La conquista dello Yucatàn e degli Inca Dopo circa cinque anni dalla conquista del Messico, sempre un conquistatore spagnolo riuscì a far cadere sotto il suo dominio e quello della Spagna, un altro grande impero: quello degli Inca Inca.. Si estendeva dalla Colombia al Cile centrale e controllava quindi gran parte delle coste dell’America del Sud, ma il centro del potere era nell’attuale Perù, dove all’ora sorgeva la capitale Cuzco. In questa città risiedeva l’imperatore, chiamato Inca, che veniva considerato una semi divinità ovvero il figlio del Sole. Le condizioni che favorirono la conquista di questo popolo, furono molto simili a quelle che permisero la conquista del Messico. Da ricordare principalmente abbiamo:
L’epidemia di Vaiolo che investì Cuzco e l’intero Perù tra il 1524 1524 e e il 1526 1526;;
La morte del re Huayna Càpac. A lui succedettero i suoi due figli, Atahualpa e Huàscar, che
volevano prendere entrambi il titolo di Inca. Incontro tra popoli
Insomma, il paese era già molto lacerato da guerre civili e ovviamente non c’era occasione più semplice nella quale intromettersi per gli spagnoli, con grande abilità politica. Qui fece la sua prima comparsa Francesco Pizarro che riuscì a catturare Atahualpa con l’inganno nel 1352 1352.. Molto probabilmente anche quest’ultimo, come successe con Moctezuma, credette che Pizarro fosse una sorta di dio, una divinità, come tutti gli spagnoli. Gli Inca credevano credev ano che gli spagnoli possedessero addirittura il potere del tuono, in quanto l’artiglieria ne riproduceva il suono. Infatti Atahualpa si presentò all’incontro con Pizzarro disarmato e senza scorta e ciò permise allo spagnolo di catturarlo con estrema facilità. Ma Pizzarro cercò anche di dare una legittimità legittimità alle azioni compiute, perciò lesse in presenza di un vasto pubblico di indigeni il Requerimiento Requerimiento.. Nel frattempo gli spagnoli sottomisero anche la penisola dello Yucatàn, ma questa conquista risultò più difficile del solito in quanto, non si poteva usare la cavalleria che fino ad ora aveva portato sgomento sgomento agli indigeni, perché c’era una fitta giungla, e la popolazione che viveva in questi territori, i Maya Maya,, era organizzata in piccole città-stato indipendenti e quindi di difficile conquista. La resistenza Maya durò per più di ben 14 anni dal 1526 al 1540, ma alla fine anch’essi caddero in sottomissione agli spagnoli. Francesco Pizarro: Nacque nel 1475(circa) da un condottiero e una donna di umili origini, a Trujillo. In Il Requeriminto o intimazione: è un documento che, come Pizzarro dice agli indigeni, venne scritto dal Papa gioventù fece il contadino e nel 1514, nel quale veniva esplicitato che il Papa stesso aveva ricevuto tutte le terre da Dio e aveva assegnato il pastore di maiali e per la quelle dell’America alla sovranità del Re di Spagna. Quindi intimava che se gli Inca si fossero ribellati e non si paura di essere punito per fossero subito sottomessi agli spagnoli, sarebbero stati puniti. Ogni volta che uno spagnolo si imbatteva in un aver perso un esemplare, popolo indigeno era obbligato a leggerlo ma, la comprensione per i popoli indigeni risultava quasi sempre fuggì in America. incomprensibile dato che veniva letto o in spagnolo o in latino. Spesso la lettura veniva effettuata dalla cima di una collina o da una nave, poi veniva certificato che il popolo era stato avvertito. Molto spesso le procedure non venivano rispettate perché prima gli indios venivano catturati e poi gli veniva letto un testo a loro
incomprensibile.
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15. Tempio Maya
16. Luogo in cui si erano stabiliti gli Inca 17. Cartina rappresentante la locazione dell'impero Inca
18. Francisco Pizarro
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19. Calendario Maya
Il dibattito in Spagna sulle condizioni degli Indios La conquista dei popoli indigeni dell’America suscitò in Spagna un grande dibattito riguardo la legittimità dell’accaduto. Già nel 1511 1511 i i frati domenicani avevano denunciato le violenze che venivano compiute dagli Encomenderos sugli indigeni di Hispaniola. Come aveva detto Anton de Montesinos, uno dei membri più focosi della compagnia dei frati “Non sono uomini questi? Non hanno anime razionali? Non siete obbligati ad amarli come voi stessi?”. Queste parole forti, colpirono la Corona spagnola, spingendo il re a chiedere il parere dei docenti più famosi, delle Università più prestigiose, sulla legittimità del possesso delle terre dell’America e la conquista dei popoli indigeni quali i Maya, gli Inca e gli Aztechi. Si ebbero varie risposte:
Il Requerimiento Requerimiento:: era un alibi abbastanza “comodo” in quanto nessun Indios capiva quello che veniva detto e veniva autorizzata quindi la rapina e la guerra. Ma ben presto si trovarono delle falle in questo ragionament r agionamento, o, perché si legittimava legittimava anche la superiorità del potere del papa sull’imperatore e si accettava quindi qu indi la concezione ierocratica del potere papale; Gli studiosi cercando di trovare un’altra teoria valida, si basarono sul pensiero di Aristotele:: il filosofo greco aveva un ideale di umanità proprio. Un uomo, per essere tale, Aristotele doveva comunicar con gli altri tramite il linguaggio, dovevano dominare con la ragione r agione le passioni e dovevano vivere in città. Chi non possedeva queste caratteristiche caratteristiche era definito “barbaro” e quindi schiavo per natura. Anche questa teoria non reggeva in quanto vennero sottomessi popoli che vivevano in cittàstato ben organizzate, quindi entrò in scena Francisco de Vitoria: Vitoria: nel 1539 1539 esaminò esaminò a fondo la questione degli schiavi naturali e giunse alla conclusione che gli Indios erano veri uomini. Nonostante questo alcuni comportamenti andavano contro la legge di natura cioè i comportamenti morali che accomunavano tutti gli uomini e che essi rispettavano. rispettavano. Colpì soprattutto l’atto del sacrificio umano. Perciò de Vitoria trovò una sorta di punto d’incontro, ovvero disse che gli Indios erano pienamente umani ma avevano bisogno di un’educazione e che quindi per loro, l’arrivo degli spagnoli, era una grande opportunità per raggiungere quelle leggi morali che gli avrebbero elevati a un livello superiore di civiltà. La conversione alla fede cristiana sarebbe stato il primo passo di questo grande cambiamento.
La posizione di Francisco de Vitoria spinse la Corona a prendere dei provvedimenti sulle condizioni degli Indios e quindi migliorarle, ma i coloni spagnoli erano lontani e quindi tralasciavano gli ordini di quest’ultimo, continuando a trattare gli Indios come bestie.
Francisco de Vitoria: Nacque a Vitoria o Burgos nel 1483 o 1486 (la data e il luogo di nascita sono incerti) e fu un domenicano spagnolo. E’ considerato il padre fondatore del diritto internazionale e uno dei maggiori rappresentanti della scuola filosofica di Salamanca. Espresse il suo parere e diede il suo contributo sulla guerra giusta come già in precedenza avevano fatto Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino. Con Bartolomé de Las Casas fu il primo teologo ad affrontare il problema della legittimità delle conquiste degli spagnoli in America, ma a differenza del “collega”, non è d’accordo sul fatto che il Papa debba concedere al re il patronato. Consolidò i diritti degli Indios quali la libertà nativa, la dignità umana e la capacità giuridica.
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Bartolomé de Las Casas Un ruolo importante prese Bartolomé de Las Casas. Casas. La curiosità è che egli stesso era un encomendero, fino al 1514 1514,, a Cuba, dove assistette a innumerevoli violenze compiute contro gli Indios. Proprio per questo rinunciò alla sua encomienda per denunciare la brutalità dei trattamenti contro gli indigeni in Bartolomé de Las Casas: America. Nel primo periodo la sua posizione poteva sembrare Nacque a Siviglia nel 1484 anche se convenzionalmente uguale a quella di Francisco de Vitoria, in quanto anch’egli la data indicata è 1474. E’ combatté per far riconoscere la piena umanità degli Indios e stato un vescovo spagnolo chiese alla Corona di Spagna che obbligasse i coloni a trattare i cattolico che si impegnò nella popoli in maniera dignitosa. Con il passare del tempo il punto di difesa dei diritti degli Indios. vista di Las Casas cambiò direzione mettendosi sempre più dalla Scrisse vari documenti a scopo parte degli Indios. Il risultato di questa esperienza fu che vista di testimoniare e denunciare dalla parte degli Indiani, gli spagnoli arrivati in America e quindi le violenze compiute contro i popoli indigeni, ma non risulta nelle loro terra, stavano compiendo un atto di pura rapina, contrario a diffondere il un’ingiustizia di dimensioni colossali. Las Casas cercò anche di cristianesimo. Morì a Madrid capire i valori che erano nascosti dietro dei comportamenti, nel 1566. come il sacrificio umano e una volta assunto il punto di vista degli Indios, capì che non si trattava assolutamente di un atto abominevole ma bensì di offrire al Dio ciò che loro avevano di più perfetto, ovvero l’uomo stesso. Quindi l’encomendero convertito, riconobbe r iconobbe a pieno i sovrani indigeni anche se sembra che non mise mai in discussione la sovranità spagnola nel Nuovo Mondo. Alcune sue affermazioni però, che risalgono agli anni successivi al 1550 1550,, appaiono di una radicalità estrema e stringente in quanto dice che il re spagnolo Filippo non approverebbe che degli stranieri entrassero in Spagna e prendessero l’oro e le pietre preziose e se anche questo qu esto dovesse accade re si tratterebbe ovviamente di rapina. Quindi la conclusione del ragionamento di Bartolomé de Las Casas era che gli spagnoli erano in America, degli abusivi e che tutti i loro atti di violenza e rapina erano illegittimi. illegittimi.
20. Bartolomè de Las Casas
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21. Statua dedicata ad Anton de Montesinos
22. Statua dedicata al filosofo greco Aristotele
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23. Francisco de Vitoria
Curiosità: la prima Crociata La prima Crociata fu proclamata da Papa Urbano II, il 27 novembre del 1095. I Cristiani dell’Occidente si armarono per liberare la Terrasanta e Gerusalemme dal dominio dell’impero Turco. Nel 1096 i cavalieri partirono da varie parti dell’Europa, sotto la guida di un gruppo di nobili e nel 1099 riuscirono a liberare Gerusalemme e a prendere in mano il controllo sul Santo sepolcro di Gesù. Cartina che rappresenta l’itinerario d ei cavalieri
diretti in Terrasanta per liberare il Santo Sepolcro e Gerusalemme
Mappa concettuale che riassume la prima Crociata
Immagine rappresentante i Templari in guerra, con il caratteristico scudo avente la croce rossa sopra, che come si può notare avevano anche i cavalli nel loro mantello
Papa Urbano II
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Storiografia 1. Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale 2. Google: https://www.google.it/webhp?hl=it&tab=ii&ei=ftSEVLv8C8voaM-ogpgI&ved=0CBUQ1S4
Bibliografia Chiaroscuro vol. 1: Francesco Maria Feltri, Maria Manuela M anuela Bertazzoni, Franca Neri
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