LA PRAGMATICA DEL ‘VUOTO’ IN NĀGĀRJUNA. DAL GIUDIZIO DI ESISTENZA ALL’ASSENZA DI GIUDIZIO
Giacomo Foglietta “Sittin’ here restin’ my bones, and this loneliness won’t leave me alone.” (The Dock of the Bay , Otis Redding & Steve ro!!er" #rving $%sic #nc., $#, ')*+
#ntrod%ione Se voless volessimo imo individ individ%ar %aree %n tratto tratto distin distintiv tivoo all’or all’origi igine ne !ensiero -iloso-ico b%ddhista ris!etto a %ello greco, !otremmo segnalare segnalare il modo, modo, del t%tto !ec%liare !ec%liare !er l’antichit/ l’antichit/,, di a--rontare a--rontare il !roblema dell’essere e del reale. Se !er reale, in-atti, intendiamo che %alcosa esiste, !ossiamo !oi !orci il !roblema di de-inire “in che modo” lo -a. Sa!!iamo che il mondo greco diede varie ris!oste a %esta domanda, le %ali !er0 avevano t%tte %n elemento in com%ne. 1a %na !arte la constataione che in nat%ra 2 im!licito il divenire, cio2 la tras-ormaione e il cambiamento" dall’altra l’evidena che, bench3 le cose m%tino e non siano %indi mai del t%tto %g%ali nel tem!o, tem!o, esse esse con conser servan vanoo la !ro!ri !ro!riaa individ individ%al %alit/ it/,, la !ro!ria !ro!ria %nit/ %nit/ intrinseca, che le -a essere %ello che sono, e non altro. F% %esta necessit/ 4 derivata dall’es!eriena 4 di conciliare %nit/ e molte!licit/ a !lasmare t%tto il !ensiero greco da 5armenide -ino ad 6ristotele. 7%est’%ltimo, da b%on nat%ralista, o!t0 decisamente in -avore di %n singolo o, nell real realis ismo mo che che vede vedeva va nell’ nell’ente singol nellaa sing singol olaa crea creat% t%ra ra,, l’%nio l’%nione ne di essere e divenire (s%!erando %ella sorta di “d%alismo” che ancora !ermaneva in 5latone tra essere4idea e divenire4singola cosa+. 8a sol%ione aristotelica, gi%ngendo in %alche modo “alla -ine” di %n !ercorso teoretico, 2 signi-icativa ris!etto al !roblema iniiale9 l’im!ossibilit/ di -ar convivere, di mettere in com%nicaione essere e divenire, sena sacri-icare l’%no a sca!ito dell’altro e vice versa, come in 5armenide o in :raclito. #l rischio 2 in-atti %ello di %n mondo che divenendo non !%0 essere reale, !erch3 l’ essere,
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essendo !er-etto ed identico a se stesso, non m%ta" o!!%re di %n mondo dove l’%nica -orma !ossibile di esistena 2 l’eterna di--erena della contin%a m%taione. #l !roblema dell’essere rimanda d%n%e, immediatamente, a %el %ello lo della della veri verit/ t/,, inte intend nden endo do la veri verit/ t/ del del giudizio. 1a %esta concl%sione 4 come messo in evidena da larga !arte della ri-lessione -iloso-ica del ;ovecento < discende %n legame inscindibile tra essere e predicazione, cio2 %n ra!!orto che lega l’essere alla !ossibilit/ stessa di !arlarne, di comunicarlo, di en%nciarlo in %anto verità. Se, seg%endo il celebre dialogo di 5latone, consideriamo l’obieione del tero tero %omo %omo come come %na critic criticaa dirett diretta, a, in modo modo im!lac im!lacabi abile, le, alla alla !ossibilit/ della !redicaione, allora dobbiamo a--ermare che la verit verit// 2 %n’% %n’%ni nit/ t/ che che si collo colloca ca oltre oltre il gi%d gi%di iio io,, cio2 cio2 oltre oltre la !redicaione. #l che e%ivale a dire che il gi%diio non 2 il “l%ogo” della verit/, e %indi nemmeno dell’essere. ;on si !%0, %indi, seco second ndoo il Parmenide !latonico, !arlare dell’ essere, !oich3 ogni discorso in %anto tale, non ri%scendo ad el%dere il !aradosso della !redicaione, si colloca colloca nel regno del !%ro non-essere. Ris!e Ris!ett ttoo a %es %esta ta !ros !ros!e !etti ttiva va,, il valo valore re del del !ens !ensie iero ro di ;=g=r>%na risiede !ro!rio nell’oltre!assare l’idea che la !redicaione debba avere %n corris!ettivo ontologico che la -onda. 8’ontologia, e %ind indi la determinaione in t%t t%tte le s%e mani-estaioni (individ%aione, tras-ormaione, tem!o, s!aio, movimento, etc.+, 2 s%!erata nella direione di %na totale “immanena” della !ossibilit/ dell dellaa !red !redic ica aio ione ne nell nellaa !red !redic ica aio ione ne stes stessa sa.. ;o ;onn si cerc cercaa %n -ondamento ontologico, !erch3 %esta ricerca, come mostrato dalla -iloso-ia greca, non -a che a!!rodare a %el d%alismo tra “Realt/” e “a!!arena” che segner/ t%tto il s%ccessivo “discorso ontologico”, all’interno del %ale la !redicaione -rammenta erroneamente l’%nit/ del “Reale” in gi%dii determinanti, i %ali vengono !oi i!ostatiati e resi ontologicamente reali. $a la realt/ cos? otten%ta, messa a con-ronto con l’%nit/ !er-etta dell’6ssol%to, 2 di n%ovo degradata a mera -inione@a!!arena@ill%sione. ;=g=r>%na, come vedremo, non vede la realt/, e %indi l’esistena, nei termini di %na o!!osiione tra essere e non4essere. :gli, al contrario, a--erma che 2 !ro!rio tale o!!o o!!osi sii ion onee ad esse essere re -itti -ittiia ia,, !erc !erch2 h2 si -ond -ondaa s% %na %na erro errone neaa com!rensione del ra!!orto tra essere e !redicaione. ;on esiste %n
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essere !er-etto, che la !redicaione rincorre incessantemente sena mai !ossederlo, bens? %n Bv%oto’ d’essere che la !redicaione mostra in %anto segno dell’assena di “Realt/”. Si badi bene, non si tratta di %na -orma di nichilismo, !erch3 %na realt/ c’2, ed 2 il ling%aggio, nella s%a veste !er0 eminentemente pragmatica, che n%lla ha da rendere conto a ness%n -ondamento, se non alla !redicaione stessa. #l Bv%oto’ n=g=r>%niano sar/ allora non solo %na non4ontologia, ma anche %na non4!redicaione, che ammetter/ !er0 il gi%diio, e %indi la determinaione, solo ed escl%sivamente dal !%nto di vista della prassi del dire. 6l ling%aggio non 2 richiesto di !arlare dell’essere, bens? di testimoniare, attraverso la !ro!ria inconsistena, dell’assol%ta coincidena di essere e non4essere. Anātman e realismo “ati!ico”
7%ello che, !er ora, ci interessa !orre in chiaro, 2 l’originalit/ del !ensiero b%ddhista delle origini, !erch3 i tratti -ondamentali di tale !ensiero costit%iscono, a loro volta, il !%nto di !artena della %lteriore critica di ;=g=r>%na sia dell’ontologia “classica” che della stessa visione b%ddhista. 5er ragioni di s!aio, ci serviremo di alc%ne brevi “!ennellate” tratte dall’ottimo testo di 5a%l Cilliams s%l b%ddhismo indiano'. #l primo elemento da !rendere in consideraione 2 l’idea che l’individ%alit/ non esista, cosa che il b%ddhismo chiama anātman9 Bassenza di un sé’, intendendo che, se sotto!osta ad %na seria analisi raionale, l’identit/ determinata ris%lta %na !%ra costr%ione mentale. ;el !assaggio si chiarisce anche in %ale senso la !osiione del non4s3 -osse indicata dal %ddha come Bvia di meo’ (madhyamaka+9 D;el b%ddhismo, Bvia di meo’ ha anche il senso di !osiione mediana tra eternalismo e nichilismo. Secondo %esta !osiione mediana, noi esistiamo in modo di!endente da -asci !sico-isici dinamici !rodotti in modo ca%saleE !er i com%ni esseri %mani, la !ersona 2 s!iegata in termini di cin%e classi di continuum -isici e '
5. Cilliams, l Buddhismo dell!ndia" #n!introduzione completa alla tradizione indiana, baldini :ditore, Roma AA
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!sicologici. Ogni continuum 2 %n -l%sso di elementi, e i cin%e continuum sono %niti in %n -ascio dinamico. # !rinci!i di %esto -ascio, ci0 che mantiene t%tti i s%oi elementi %niti,E sono ca%sali. 8’idea che in noi esista !iI di %anto rivelato da %esta rid%ione 2, nel vero modo di essere delle cose, -alsa. n elemento imm%tabile, il vero Bio’, %n S3, 2 sem!licemente non esistenteE 7%indi, l’eternalismo 2 -also. Si noti !er0 che %esta disamina del com%ne essere %mano, la !ersona, !res%!!one l’esistena di %na !ersona. 5erci0 2 -also anche il nichilismoE n modo !ragmatico di designare %esto -ascio, assegnandogli %n nome %ale B6rcibaldo’ o BFiona’, 2 in genere considerato lecito. ;el ling%aggio %otidiano le !ersone esistonoE #l %ddha nega %na cosa s!eci-ica, il S3 J ātman, ndaK, che considera la radice della so--erena nei non ill%minati (che lo sa!!iano o no+. ;on sta negando l’esistena delle !ersone. ;on sostiene l’ass%rdit/ che voi, io e l%i stesso non esistiamo, e che sarebbe meglio !er noi se lo ca!issimo. 8e !ersone esistono come modo !ragmatico !er indicare i -asci di elementiL A. 7%indi, riass%mendo9 l’individ%alit/ non esiste in %anto sostanza, !otremmo dire in %anto ente sostaniale, ma c’2 com%n%e %n !rinci!io che -a esistere le cose9 il !rinci!io ca%sale. i0 determina anche il -atto, come nota gi%stamente Cilliams, che nel b%ddhismo non sia corretto !arlare di essere e di non4essere nei termini dell’originaria contra!!osiione occidentale tra essere eterno ed imm%tabile (eternalismo+ e non4essere altrettanto assol%to (nichilismo+, ma che com%n%e si !ossa !arlare di essere, cio2 di modalit/ di esistena delle cose, -acendo ri-erimento alla noione di nesso causale. Si introd%ce %i il secondo elemento !ortante del !ensiero b%ddhista, l’idea che t%tto ci0 che esiste lo -accia come !rodotto e condiionato, originato in di!endena da %na serie com!lessa e rami-icata di interaioni ca%sali9 D6l !osto dell’identit/ e della di--erena, e al !osto dell’eternalismo e del nichilismo, il %ddha !one invece l’originaione di!endente, nel senso di di!endena ca%sale. os?, l’originaione di!endente A
5. Cilliams, l Buddhismo dell!ndia" #n!introduzione completa alla tradizione indiana, cit., !. )A
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diventa %n signi-icato %lteriore della Bvia di meo’. $a si noti che, bench3 %anto detto si a!!lichi so!ratt%tto al !rocesso della rinascitaE il %ddha lo a!!lica anche alla vita att%ale. ;el corso della vita 2 in atto %n contin%o cambiamento in di!endena delle leggi ca%sali e dei !rocessi del gi%sto ti!o. Nra %no stesso individ%o a %na certa et/ (%al%n%e essa sia+ e a %n’altra et/ della s%a vita, il ra!!orto non 2 n3 di identit/ n3 di diversit/" 2 %n ra!!orto di originaione di!endenteL H. Sebbene tale visione si a!!lichi !rimariamente all’individ%o, come categoria inter!retativa 2 estendibile all’insieme del reale. a !recisato, a %esto !%nto, che nel ricorrere alla categoria di nesso ca%sale il b%ddhismo, so!ratt%tto %ello s%ccessivo alla morte del %ddha, v%ole mettere a!ertamente in disc%ssione %n’idea della ca%salit/ come tras-ormaione di %na nat%ra determinata, che !res%!!one a s%a volta %n’idea di essere in %anto continuum sostanziale o, !otremmo dire, in %anto su$strato. i0 si evince chiaramente gi/ dai discorsi del %ddha stesso, nei %ali troviamo la !rima en%nciaione della legge di originaione di!endente9 D7%esta legge im!ersonale ca%sale 2 ben chiarita nella -orm%la standard delle originarie -onti b%ddiste9 “7%esto esiste, esiste %ello" %esto sorgendo, sorge %ello" %esto non esistendo, non esiste %ello" %esto cessando, cessa %ello” (Gethin '*, !. M'+. 7%esta % la ca%salit/ secondo l’originario !ensiero b%ddhista. :’ %n ra!!orto tra eventi, consistente nel -atto che se P accade, ne conseg%e Q, e se P non accade, Q non ne conseg%e. 8a ca%salit/ 2 t%tta %i. : !oich3 la ca%salit/ 2 im!ermanente e agisce come %na legge, il %ddha !one l’ Boriginaione di!endente’ al centro della s%a via di meoL M. 8’originalit/ della visione b%ddhista, -in dagli inii, risiede %indi nella descriione del reale attraverso la “combinaione” delle tre noioni di9 Bassena di %n s3’, Boriginaione di!endente’ e Bnesso ca%sale’. Nali noioni < che, !er il rigore con c%i nel corso dei secoli H
5. Cilliams, l Buddhismo dell!ndia" #n!introduzione completa alla tradizione indiana, cit., !!. )4 M 5. Cilliams, l Buddhismo dell!ndia" #n!introduzione completa alla tradizione indiana, cit., !. )
sono state !recisate, ass%mono %asi la valena di “de-iniioni” < descrivono l’esistenza di t%tte le cose, dagli individ%i -ino alla materia inerte. ;=g=r>%na intitola la s%a o!era !iI im!ortante9 BStro-e s%lla via di meo’ ( &adhyamaka-kārikā+, innanit%tto -acendo ri-erimento al concetto di via mediana che 2 stato descritto brevemente so!ra. 5rimo intento di ;=g=r>%na sar/ %indi di con-%tare %n’idea di esistena in %anto essere imm%tabile (eternalismo+, il c%i rovescio !orta inevitabilmente all’a--ermaione che n%lla esiste (nichilismo+. #l metodo consiste nel mostrare come le d%e categorie o!!oste di “essere” e “non4essere” non siano gi%sti-icabili se con-rontate con le n%ove categorie introdotte dal b%ddhismo. 8e %niche veramente adeg%ate a descrivere l’essere delle cose. ;el !rossimo !aragra-o -orniremo %n esem!io di ci0, esaminando la critica di ;=g=r>%na alle d%e noioni che maggiormente !ongono il !roblema dell’esistena e dell’identit/, %ella di Bnat%ra !ro!ria’ e %ella di Bs3’. Bac%it/’ come Bassena di nat%ra !ro!ria’ ;=g=r>%na intitola il ca!itolo P delle $T9 'ritica della natura propria. N%tta la disc%ssione !resenta la noione di Bnat%ra !ro!ria’ come ci0 che, essendo, non !%0 non4essere. 8a noione di Bnat%ra !ro!ria’ ass%me %indi %na connotaione “ontologica”. a s%bito detto, !er0, che anche nel discorso di 5armenide si s%!!one che ci0 che diciamo dell’essere, “2”, non !ossa !oi venire smentito dalla s%a negaione, “non42” nel senso !er0 di “non 2 logicamente ammissibile”. ;el mondo della d()a, dell’o!inione, !ossiamo com%n%e dare dei gi%dii di ordine !ratico. 8o stesso accade nel discorso di ;=g=r>%na, il %ale oscilla sem!re, come vedremo meglio in seg%ito, tra il !iano dell’es!eriena e %ello logico. 8a Bnat%ra !ro!ria’, %indi, 2 !resa in esame innanit%tto ris!etto alla !ossibilit/ di essere “de-inita” all’interno della visione b%ddhista del reale (dove, lo ricordiamo, t%tto ci0 che esiste lo -a in modo ca%salmente condiionato+9
Salvo dove s!eci-icato, i !assi che seg%ono sono tratti da9 *a rivelazione del Buddha, vol ##, a c%ra di Raniero Gnoli, $ondadori AM, !!. *4))
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'. 8a nascita di %na nat%ra !ro!ria !er virtI di ca%se e condiioni non 2 logicamente sostenibile. na nat%ra !ro!ria nata da ca%se e condiioni sarebbe in-atti creata. A. : ora come !otr/ mai %na nat%ra !ro!ria essere creataU 8a nat%ra !ro!ria in-atti 2 increata, non di!ende da ness%n’altra cosa. JEK . Se l’esistena di %n essere non 2 logicamente sostenibile, non 2 logicamente sostenibile ne!!%re l’esistena di %n non essere. 8e !ersone chiamano in-atti non essere %n’alteraione dell’essere. JEK *. Se l’essere esistesse !er nat%ra s%a, non !otrebbe esserci di esso %n non esistere. n’alteraione della nat%ra !ro!ria mai, in-atti, 2 logicamente sostenibile. . ;on essendoci nat%ra !ro!ria, di che mai ci !otr/ essere alteraioneU :ssendoci nat%ra !ro!ria, di che mai ci !otr/ essere alteraioneU
Siccome, secondo il b%ddhismo t%tto ci0 che esiste, esiste solo in modo istantaneo in %anto evento singolo all’interno di %n -l%sso ca%sale ordinato, non vi 2 n%lla di !iI lontano dall’ “essere4 nat%ra !ro!ria” delle dottrine onto4meta-isiche. $a allora, come gi/ sosten%to dal %ddha, le noioni di essere e non4essere sono illogiche, !erch3 le de-iniioni di “essere” e “non4essere” dovrebbero descrivere %n mondo che o non m%ta, o non esiste in alc%n modo, cio2 esattamente il contrario di ci0 che il b%ddhismo dice s%l mondo9 %n insieme di -ore momentanee ( dharma+ in relaione ca%sale reci!roca. ;=g=r>%na !%0 d%n%e chiosare mettendo in evidena come soltanto la via di meo risolva l’em!asse nato da %n’idea di esistena basata s%lle categorie contraddittorie di “essere” e “non4 essere”9 '. hi !ensa che %na cosa esiste, si ha, come conseg%ena, la dottrina dell’eternit/" chi !ensa che %na cosa non esiste, si ha, come conseg%ena, la dottrina dell’annientamento. 8’intenditore, !erci0, si st%di di evitare l’idea dell’esistena e della non4esistena
eniamo ora all’altro esem!io, il ca!itolo P### 'ritica del sé. Stesso discorso s%lla Bnat%ra !ro!ria’ si a!!lica, mutatis mutandis , all’idea di individ%o. O l’individ%o 2 il s3 imm%tabile delle sc%ole
ind%iste, ma allora non !ossiede ness%na delle caratteristiche m%tevoli delle sensaioni, delle emoioni, della mente, etc. (aggregati+, e %indi non ha n%lla del s3 come lo s!erimentiamo" o!!%re si identi-ica com!letamente con gli aggregati, ma allora, essendo m%tevole, non esiste %n individ%o determinato, non esistono le noioni di “io” e “mio”, etc. #n altri termini, O il s3 “2”, ma allora 2 %alcosa di diverso dal s3 che conosciamo, o!!%re “non42”, cio2 “m%ta”, ma allora non esiste in senso !ro!rio, e non !ossiamo %indi de-inirlo e a!!ellarlo in alc%n modo. $antenendosi sem!licemente s%l !iano dell’es!eriena che ogn%no ha del !ro!rio io, ;=g=r>%na a--erma che non !ossiamo dire che il s3 “2” imm%tabile, ma nemmeno che “non42” del t%tto. #n-atti il s3 c’2, !er0 m%ta, ma %esto m%tamento 2 !%r sem!re “%alcosa”, anche se inde-inibile con le categorie della logica tradiionale9 '. Se il s3 -osse %g%ale agli aggregati, esso sarebbe soggetto a nascita e distr%ione. Se esso -osse diverso dagli aggregati, sarebbe s!rovvisto dei caratteri degli aggregati. A. :, non essendoci il s3, come ci !otrebbe essere il mioU JEK H. hi 2 s!rovvisto dell’idea del mio e dell’io, non esiste" e chi crede di vedere %n essere s!rovvisto dell’idea del mio e dell’io, non vede correttamente.
1all’analisi dei d%e ca!itoli emergere %indi %n primo significato in c%i ;=g=r>%na %sa il termine B vacuità’ ( +,nyatā+, ovvero9 assenza di natura propria (in contin%it/ con la de-iniione !resente gi/ nei discorsi del %ddha+. Nale de-iniione si chiarisce %lteriormente se la si intende come9 im!ossibilit/ di de-inire il reale come esistente o non4esistente dal !%nto di vista della visione classica basata s%ll’essere@non4essere. Nale mancana di de-iniione rende il reale Bvuoto’ ( +,nya+ di esistena, cio2 im!ossibile da de-inire nel momento in c%i si cerca di attrib%irgli %na Bnat%ra !ro!ria’. 8a cosa im!ortante da com!rendere, a %esto !%nto, 2 che dalla !ros!ettiva del discorso b%ddhista la vac%it/, secondo %anto detto, non 2 altro che l’essere delle cose descritto in !recedena, %n essere che !ro!rio nel momento in c%i si de-inisce come !rodotto e condiionato, si de-inisce al contem!o Bv%oto’ di essere e non4essere. Sem!re !arlando del s3, in-atti, ;=g=r>%na ribadisce %esto concetto9
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'. N%tto ci0 che nasce in di!endena di %alche altra cosa, non 2, in e--etto, certo identico a %esta cosa, n3, d’altro verso, di--erente da essa. 5erci0, %esta cosa non 2 n3 annientata n3 eterna. ''. Sena %nit/, sena diversit/, sena annientamento, sena eternit/9 tale l’ambrosia della dottrina dei Risvegliati, !rotettori del mondo.
;ella !arole di Cilliams9 D5er %n m=dhyamiVa Jseg%ace del madhyamaka, ndaK il senso !rinci!ale di essere %n seg%ace della via di meo 2 !er eccellena la com!rensione della vac%it/ come termine mediano tra eternalismo e nichilismo. 7%esta com!rensione deriva certamente dall’%niversaliaione della noione di originaione di!endente come intermedia tra coloro che sostengono l’eternit/ di %n S3 imm%tabile e i sostenitori del totale annichilimento alla morte. ;on deve %indi sor!rendere di trovare nelle -onti madhyamaka la vac%it/ !aragonata all’originaione di!endente. 5oich3 anche i dharma derivano da ca%se e condiioni, sono v%oti di esistena !rimaria, assol%taL ). reve esem!io di logica n=g=r>%niana ercheremo ora di delineare in modo schematico il metodo dialettico che ;=g=r>%na %sa come %na sorta di “algoritmo” di decodi-ica delle noioni e dei concetti, innanit%tto del senso com%ne (come abbiamo gi/ in !arte visto+, e s%ccessivamente, come vedremo, della stessa visione b%ddhista. Nale metodo, essendo essenialmente logico, si concentra s%l !roblema dell’antinomicit/ delle determinaioni. he e%ivale a dire che ;=g=r>%na a--ronta il !roblema della alterità come differenza e come relazione9 non !%0 darsi alterit/ n3 nella diversit/ dei termini, n3 nella loro relaione. Sia i termini, %indi, che la relaione, sono “irreali”. #l ca!itole P# si intitola 'ritica della congiunzione, dove !er “congi%nione” si intende relaione tra d%e membri. 8’esem!io rig%arda il dominio del sensibile, ma, in %anto critica del conoscere, si !%0 a!!licare ad ogni ti!o di noione all’interno della logica )
5. Cilliams, l Buddhismo dell!ndia" #n!introduzione completa alla tradizione indiana, cit., !. 'HH
-ormale. #n %esto breve ca!itolo ;=g=r>%na esem!li-ica il s%o metodo logico, servendosi dell’esem!io sensoriale !er eccellena9 l’atto del vedere. W interessante notare come la scom!osiione di tale atto nelle s%e tre com!onenti9 il visi$ile, la vista e il veggente, e la conseg%ente critica dei loro ra!!orti, !arta !ro!rio dalla tesi che la !erceione (e %indi t%tto il reale se !reso nella s%a immediatea+ sia %n atto indiviso. 8a scom!osiione serve ad ottenere tre termini s%i %ali o!erare %na ri-lessione circa l’idea di “relaione” (congi%nione+. #nnanit%tto, !erch3 vi sia relaione, 2 necessario che le cose da mettere in relaione siano differenti l’%na dall’altra. 7%i sorge il !rimo !roblema, che 2 anche il !roblema della logica -ormale secondo ;=g=r>%na 9 come -accio a dire che tra il visi$ile, la vista e il veggente c’2 di--erenaU ome -accio, cio2, a dire che i tre termini sono di--erenti se !er de-inirli devo -are ri-erimento alla stessa noione di “vedere”U ;=g=r>%na %i si sta mantenendo ancora strettamente s%l !iano del signi-icato, e sta dicendo che non 2 !ossibile scom!orre l’atto del vedere, !erch3 lo stesso signi-icato “circola” !er cos? dire in t%tti e tre i termini. :d 2 %el signi-icato a rendere !ossibile, a !osteriori, la scom!osiione, non il contrario9 '. #l visibile, la vista e il veggente non entrano mai, n3 a d%e a d%e, n3 t%tti e tre insieme, in vicendevole congi%nione. JEK H. ongi%nione si d/ -ra d%e cose diverse l’%na dall’altra. Ora, tra il visibile ecc. Jla vista e il veggente, ndaK non c’2 vicendevole alterit/ e %indi non !ossono mai entrare in congi%nione.
5er de-inire i termini, %indi, dovrei disgi%ngerli dal signi-icato, renderli a%to4s%--icienti, ma il ris%ltato sarebbe la dissol%ione immediata dei termini stessi, che non si d/ termine sena conten%to. 1i %i %n secondo !roblema, %esto di ordine logico, che 2 !oi l’altra -accia della medaglia del !rimo9 come -accio a de-inire il visi$ile (6+, ris!etto alla vista e al veggente (, +, se l’%no ass%me signi-icato, a!!%nto, ris!etto all’altroU Se, cio2, non !%0 esservi l’%no sena l’altroU $a se non si !%0 !arlare di 6, e come di realt/ a%tonome l’%na dall’altra, allora non si !%0 !arlare di
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differenza,
e d%n%e nemmeno di relazione, a!!%nto !erch3 %est’%ltima si insta%ra -ra realt/ di--erenti9 . 8’altro 2 altro nella mis%ra che 2 condiionato da altro. 8’altro non 2 altro sena l’altro. i0 che 2 condiionato da altro non !%0 ne!!%re esso, da !arte s%a, logicamente dirsi altro da %esto. ). Se l’altro -osse, in se stesso, altro dall’altro sarebbe altro anche sena %est’altro. Ora l’altro non 2 altro sena l’altro9 e !erci0 non esiste. . 8’alterit/ non esiste nell’altro" l’alterit/ non esiste nel non4altro. :, non essendoci alterit/, non c’2 ne!!%re l’altro, non c’2 ne!!%re lo stesso. *. Sia %na congi%nione dello stesso con lo stesso, sia %n contatto dell’altro con l’altro, sono !erci0 logicamente insostenibili. : !erci0 non esiste n3 ci0 che si sta congi%ngendo, n3 cosa congi%nta n3 congi%ngitore.
1i--erena e alterit/, %indi, si escl%dono a vicenda9 se c’2 di--erena non !%0 esservi relaione (di alterit/+, !erch3 d%e cose di--erenti sono reali in %anto a%to4concl%se ed a%tonome, e non mettono n%lla in relaione" e d%n%e se c’2 relaione non !%0 esserci realt/ a%tonoma dei termini di--erenti, e %indi di n%ovo nemmeno relaione tra d%e termini che non sono reali, !oich3 la relaione non !%0 s%ssistere in s3 stessa sena termini da relare. 8a di--erena escl%de la realt/ della relaione e la relaione escl%de la realt/ della di--erena. ;on esiste mai %na sit%aione in c%i !ossiamo a--ermare la realt/ della di--erena e della alterit/, e %indi %na sit%aione in c%i di--erena e alterit/ coesistano, cio2 siano entrambi reali@veri. 8o stesso ragionamento 2 es!resso molto chiaramente da #cilio ecchiotti nella s%a monogra-ia analitica s%lla logica di ;=g=r>%na9 D;on si !%0 !arlare di alterit/ se non %ando si stabilisce %n ra!!orto reale tra termini che siano anch’essi reali. 5er0 !rima Jversi '.4M., ndaK si insisteva s%lla realt/ di %esti termini, in %anto diversit/ 2 diversit/ di realt/, ora si insiste s%lla alterit/ come ra!!orto, tanto nell’%no come nell’altro caso si concl%de con la negaione. Se !er %n verso non si !%0 !rescindere dalla realt/ dei termini, !er altro verso non si !%0 neanche !rescindere dalla realt/ del ra!!orto. $a %esta realt/ del ra!!orto reca, a s%a volta, la dissol%ione dei termini, cos?
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come la realt/ dei termini recava con s3 la dissol%ione del ra!!ortoL. Se ora estendiamo tale analisi alle categorie stesse essere e non-essere, ci rendiamo conto che sono d%e gi%dii generali s%lle cose i %ali im!licano la di--erena < Bessere’ 2 diverso da Bnon4 essere’ < ma anche la relaione9 !er a--ermare Bnon4essere’, deve esserci l’ Bessere’ ( M. ;on soltanto !oi vicendevolmente alterit/ non c’2 tra il visibile ecc., ma essa non !%0 logicamente darsi di ness%na cosa con ness%n’altra cosa+. 6llora, il mondo dei gi%dii come lo conosciamo
non !%0 dirsi n3 vero n3 -also, n3 reale n3 irreale, !erch3 entrambe le !redicaioni della logica -ormale vanno s%!erate in -avore di %na n%ova logica, detta “v%ota”, che !one in epoché il discorso s%lla realt/ o non4realt/ del mondo9 il mondo esiste, il mondo non esiste, il mondo esiste e non-esiste, il mondo né esiste né non-esiste. 7%esti %attro gi%dii sono t%tti altrettanto !ossibili, e al contem!o altrettanto v%oti di reale signi-icato s%l mondo. #l tetralemma mostra il !aradosso della logica -ormale, e %indi l’ass%rdit/ che il mondo dell’es!eriena !ossa essere conosci%to e de-inito tramite il gi%diio determinante. W il mondo stesso, in-atti, che se interrogato dal !%nto di vista di %n rigoroso esame della logica con c%i viene descritto, mostra l’ins%--iciena di %est’%ltima a de-inirlo. 8a dimensione !ragmatica della critica n=g=r>%niana ;on 2 chiaro se le $T siano %n’o!era conce!ita con l’intento originario di %na critica al b%ddhismo “dall’interno”. erto 2 che sono %n’o!era in c%i ;=g=r>%na non si accontenta di a--inare la via mediana svil%!!andone il !oteniale logico, ma ani tenta di estendere il dominio della via mediana dalla critica del senso com%ne alla critica del linguaggio com%ne. os? -acendo, a!re il dominio in c%i la via mediana !%0 -%ngere da “rasoio di Occam” ad ogni contesto in c%i si !retenda di individ%are delle noioni determinate che descrivano %n sistema. : il b%ddhismo “scolastico” del # secolo
#. ecchiotti, toria del Buddhismo indiano . l /rande 0eicolo e 1āgār2una , a c%ra di Silvia Foglino e 5aolo Naroni, :ditori Ri%niti niveristy 5ress, Roma A', !. '
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d. . in c%i ;=g=r>%na si m%oveva, in %anto “sistema -iloso-ico”, non s-%ggiva a tale critica. on l’analisi della ca%salit/, o!erata nel !rimo ca!itolo delle $T, 'ritica delle condizioni, ;=g=r>%na introd%ce %indi il !ro!rio metodo, mettendo s%bito in evidena come la n%ova logica agisca innanit%tto s%l !iano del ling%aggio. Nale logica viene a!!licata alle noioni di nascita, !rod%ione e cessaione, !er mostrare come anche %este, !%r essendo la ris!osta b%ddhista al !roblema dell’essere, siano inconsistenti dal !%nto di vista della n%ova logica9 la legge di originaione di!endente 2 valida solo s%l !iano !ragmatico del ling%aggio con c%i descriviamo %n -enomeno < la legge a!!%nto < il %ale !er0 non !%0 dirsi n3 “reale” n3 “non4reale” in senso assol%to, cio2 secondo il senso attrib%itogli all’interno della logica -ormale. 8a noione di esistena 2 ridotta da ;=g=r>%na alla !ossibilit/ della !redicaione, e !oi della !redicaione stessa 2 mostrata la -allacia logica. 5er tornare a ci0 che si diceva nell’introd%ione9 nel b%ddhismo certamente non 2 corretto !arlare di esistena in termini di essere@non4essere, secondo %anto !iI volte a--ermato dal %ddha stesso. $a siamo !ro!rio sic%ri che, di conseg%ena, sia corretto !arlarne in termini di originaione di!endenteU Nale noione, in %anto noione, 4 a--erma ;=g=r>%na 4 im!lica la s%a scom!osiione in altri concetti determinati, come %elli di “ca%sa” ed “e--etto”, i %ali a loro volta devono !assare al vaglio della logica del v%oto, se vogliono di-endere il !ro!rio stat%to di esistena. 8a critica r%ota t%tto intorno alla noione b%ddhista di “!rod%ione”, cio2 di -enomeno come “nato” (ca%sato@condiionato+ da %n altro, non necessariamente in termini di ca%salit/ lineare. 8a noione di ca%saione (“nascita”+ !rende %i il !osto di %ella di “nat%ra !ro!ria” nella critica !recedente, e viene esaminata alla l%ce delle stesse obieioni mosse a %ella. a%sa ed e--etto im!licano cambiamento e cessaione di %alcosa nella ca%sa e, !arimenti, nascita e !rod%ione di %alcosa nell’e--etto. S%lla s-ondo resta %indi sem!re lo stat%to inde-inibile, ma com%n%e in %alche mis%ra ontico, di %n essere che non 2 imm%tabile, ma m%tando 2 com%n%e %alcosa. Si !assa !oi ad esaminare !ro!riamente il meccanismo della ca%saione. #nnanit%tto, escl%diamo che la ca%sa sia identica all’e--etto, !erch3 altrimenti non ca%serebbe n%lla, e !oi
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che sia identica e di--erente, o che non sia (cio2 non ca%si+ del t%tto. 6 %esto !%nto, si !assa ad %n tero livello di analisi, che !rende in esame le noioni di ca%sa ed e--etto in ra!!orto reci!roco. Nale analisi 2 condotta cercando di mettere in evidena l’a!oricit/ logica che le stesse de-iniioni di “ca%sa” ed “e--etto” !ortano in s3, se esaminate alla l%ce di %anto detto circa l’atto del vedere (c-r. so!ra il !aragra-o9 reve esem!io di logica n=g=r>%niana+. 5er !otere de-inire %alcosa %n “e--etto”, 2 evidente che devo gi/ !ossedere la noione di “ca%sa”. $a %n cosa che esiste in di!endena da %n’altra, non 2 %na cosa che !ossa essere de-inita in modo com!leto ed a%tonomo, e %indi non !%0 dirsi esistente. i0 determina l’im!ossibilit/ della relaione tra ca%sa ed e--etto (che nel !asso seg%ente viene chiamata Bcondiione’+, !erch3, come abbiamo visto, la relaione !%0 insta%rarsi solo -ra d%e termini reali. 1’altra !arte, se la ca%sa -osse %n’entit/ a%tonoma e com!leta in s3 stessa, allora non !otrebbe “ca%sare” n%lla, e %n e--etto non ca%sato 2 !arimenti %n’ass%rdit/ logica9 H. $ai esiste dovecchessia essere alc%no nato da s3, da altro, da ambed%e o sena ca%sa. JEK *. ondiione non ci !%0 logicamente essere n3 ris!etto a %na cosa che non esiste, n3 ris!etto a %na cosa che esiste. 1i %na cosa che non esiste, come !%0 esserci condiioneU : %na cosa che esiste, che bisogno ha di condiioniU JEK ''. Finch3 %n’entit/ non 2 nata la so!!ressione dell’altra 2 logicamente insostenibile. : !erci0 la condiione antecedente non !%0 logicamente esistere. :, ammesso !%re che l’altra sia so!!ressa, essa non !otr/ !ro!rio !er %esto -%ngere da condiione.
8a dimensione della critica di ;=g=r>%na, !er0, intende s%!erare anche l’argomentaione della “relaione” (%na cosa 2 de-inibile solo ris!etto al s%o correlato Jca%sa4e--ettoK e %indi, in generale, la !redicaione im!lica la !ossibilit/ della distinione -ormale+, s!ostando il -oc%s s%lla !redicaione stessa in %anto “str%tt%ra del reale”. Nramite la !rassi ling%istica, la str%tt%ra si identi-ica con la realt/, e cos? crediamo di !oter dire che la nostra
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noione di ca%salit/, che si basa s%ll’idea di correlaione, 2 la n%ova noione che -onda a s%a volta la n%ova visione (b%ddhista+ del reale. $a al livello del “discorso s%l mondo”, non siamo mai veramente in grado di rintracciare delle de-iniioni che soddis-ino il re%isito di esistere in s3 e, al contem!o, di “-%nionare” nel sistema di relaioni che costit%isce il mondo. ;on siamo cio2 ca!aci di -ar coesistere le concl%sioni rigorose della logica -ormale (se %na cosa esiste, allora devo !oterla de-inire in modo %nivoco e com!leto %na volta !er t%tte+ con la mia descriione dell’es!eriena %otidiana (t%tto 2 !rodotto e condiionato+. Ogni volta che analio il ling%aggio con c%i costr%isco la mia descriione del mondo, sco!ro che si tratta di %no str%mento non adeg%ato, che dovrebbe soddis-are %na logica ina!!licabile al mondo. 1’altra !arte, !er0, non !osso -are altro che rid%rre il mondo ad %n discorso, e, -acendolo, accettare im!licitamente il -atto che le regole di tale discorso non !ermetterebbero la loro a!!licaione al ti!o di -enomeno che devo descrivere (il mondo in %anto legge di !rod%ione condiionata+. Se dico che esiste %na ca%sa, allora sto seg%endo la logica -ormale, !erch3 sto -acendo %na dichiaraione di esistena determinata. 8a sto -acendo, !er0, ris!etto ad %na noione, %ella di “ca%sa”, che im!lica il m%tamento, e %indi mentre dichiaro es!licito al contem!o l’inadeg%atea della logica -ormale a descrivere il mondo nei termini della visione b%ddhista. $a allora, se ass%mo %esta !remessa, devo dire che non esiste la noione di !rod%ione, e allora, di n%ovo, dico %alcosa < “la ca%sa non !rod%ce n%lla” < che contraddice sia la mia esperienza %otidiana sia l’accordo linguistico !osto a !remessa del mio discorso9 “la noione di Bca%sa’ im!lica %ella di B!rod%ione’”" ed 2 altrettanto contraddittorio9 . 1al momento che ness%na entit/, n3 esistente, n3 non4esistente, n3 esistente e non4esistente, si !rod%ce, come !%0 darsi %na ca%sa che la !rod%caU Stando cos? le cose, essa 2 logicamente im!ossibile. JEK 'A. isto che di esseri !rivi di nat%ra !ro!ria non si d/ esistena, %anto si dice da alc%ni, che, cio2, essendoci %esto, c’2 %ello J%esta 2, come abbiamo visto nel !aragra-o9 Anātman e realismo “ati!ico”, l’en%nciaione originaria della legge di !rod%ione, ndaK, 2 logicamente insostenibile. JEK
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'. 8’e--etto esiste nelle condiioniU $a le condiioni non esistono in se stesse. Ora come !%0 %n e--etto !roveniente da condiioni che non esistono in se stesse, esistere nelle condiioniU '). 5erci0 l’e--etto non esiste nelle condiioni n3 esiste nelle non4 condiioni. Sicch3, l’e--etto non esistendo, come ci !ossono essere condiioni e non4condiioniU
i0 nonostante, il mondo 2 reale !ro!rio se !reso al livello della prassi ling%istica, dove !ossiamo !arlare di ca%sa, e--etto, !rod%ione, cessaione, condiione, etc. sena doverli sem!re !orre in %estione dal !%nto di vista logico4-ormale. ;=g=r>%na avverte !er0 che non bisogna mai !erdere di vista %esto stat%to !ragmatico del reale, !ena l’errore di ra!!resentarsi il mondo come ci0 che non 2 (%n insieme di entit/ -isse, ma anche %n -l%sso m%tevole di nessi ca%sali+, e %indi di attrib%ire realt/ a ci0 che reale non 2. 6ncora %na volta, -acciamo %lteriore chiarea s% %esto !%nto -ondamentale ricorrendo alle !arole di ecchiotti9 D;el momento in c%i il !ro!rio !arlare vive all’interno di %na non4realt/, ossia di %no !se%do4mondo sena signi-icato, esso 2 !rivo di signi-icato in %anto mondo, ma ha il signi-icato che non !%0 non avere all’interno del mondo stesso. Se il mondo 2 %alcosa di ill%sorio e il gi%diio (%n %al%n%e gi%diio determinato+ a!!artiene a %n mondo si--atto, esso sar/ ill%sorio in %anto ha gli stessi caratteri del mondo al %ale a!!artiene, ma non sar/ ill%sorio in ra!!orto agli altri termini di %el mondo, in %anto ne ri!rod%rr/ -edelmente la logica. 8a logica !ragmatica 2 %indi valida all’interno del !ragmatico, ma !ro!rio all’interno di esso riveler/, %na volta analiata, la s%a invalidit/ costit%ionale, !er la %ale ogni gi%diio rimane chi%so entro se stesso. osa che !oi sta a dire che l’ill%sorio vale !er l’ill%sorio, ma non oltre la s-era di %esto. osa che sarebbe del t%tto logica, se non si -ondasse ai limiti della dissol%ione della logicaL *.
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#. ecchiotti, toria del Buddhismo indiano . l /rande 0eicolo e 1āgār2una , cit., !. AM
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8a noione di Bv%oto’ come cardine della logica di ;=g=r>%na #n !recedena (!aragra-o '.+ abbiamo detto che la noione di Bv%oto’ in ;=g=r>%na 2 innanit%tto %na sorta di e%ivalente di %ella di “via di meo”. ome vedremo meglio tra !oco, 8a noione di Bv%oto’ !ienamente com!resa va oltre la sem!lice rilett%ra della via di meo, esem!li-icando il signi-icato onto4logico della critica n=g=r>%niana, e con-ig%randosi come %na n%ova non4ontologia, sia della sostana che del n%lla, ma anche della !rod%ione. 1el resto, si !otrebbe a--ermare sem!licemente, con ecchiotti, che Dgli errori -ondamentali che sono alla base dell’e%ivoco sono il gi%diio di realt/ e %ello di ca%salit/. $a d’altra !arte 2 s% %esti errori, che sono %elli del !ragmatico, che 2 sorto il %ddhismoL . Ri!rendiamo %indi la !roblematica del ca!itolo P### 'ritica del sé < che abbiamo visto nel !aragra-o '. 4 alla l%ce di %anto detto -ino ad ora. #l !roblema dell’esistena del s3 si ri!ro!one come argomento iniiale dell’%ltimo ca!itolo (PP##+ delle $T, 'ritica delle opinioni, nel %ale ;=g=r>%na trae le concl%sioni del s%o metodo logico ris!etto alla credena com%ne in %n s3, in dio e nel mondo. ' 8’argomentaione di !artena r%ota di n%ovo intorno alla !ossibilit/ che il s3 esista conservando da %n lato la !ro!ria contin%it/ e dall’altro la !ro!ria intrinseca m%tevolea. 7%esta volta, !er0, ;=g=r>%na a!!roccia il !roblema dal !%nto di vista della contin%it/ tem!orale (invece che soggettiva+9 se dico che il s3 esisteva nel !assato, dico che il s3 2 imm%tabile, e %indi che il s3 che sono ora 2 %g%ale a %ello del !assato, ma ci0 secondo il b%ddhismo 2 inammissibile9 H. 8’o!inione Dio esistevo nel !assatoL 2 logicamente ingi%sti-icabile. 8’essere di adesso non !%0 in-atti essere lo stesso di %ello delle nascite !recedenti.
#. ecchiotti, toria del Buddhismo indiano . l /rande 0eicolo e 1āgār2una , cit., !. AA* ' D:’ !er0 da osservare che t%tte le o!inioni (-iloso-iche+ si !ossono in %alche modo rid%rre a %elle che sono %i considerate. 5ertanto, %esta “critica” ha o !retende di avere carattere di com!leteaL. #. ecchiotti, toria del Buddhismo indiano . l /rande 0eicolo e 1āgār2una , cit., !. AA*
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1a %esta analisi della !ermanena tem!orale o meno del s3 si ritorna al discorso circa l’identi-icaione o meno del s3 con l’attaccamento (come nel ca!itolo P### 'ritica del sé. 7%i attaccamento 2 sinonimo di Baggregati’+9 nel !rimo caso il s3 m%ta, e %indi il s3 di ora 2 di--erente da %ello del !assato, nel secondo caso no, e %indi il s3 del !assato 2 lo stesso del !resente. 8’as!etto rilevante della critica 2 nel !rimo caso, !erch3 !rende in esame la visione b%ddhista, che non crede in %n s3 imm%tabile. 6 %esto !%nto ;=g=r>%na si concentra s%lle s%e o!ioni logiche scat%rite da tale gi%diio. 5osto che il s3 im!lica in %alche modo l’attaccamento, si !ongono d%e o!ioni9 '+ il s3 si identifica con l’attaccamento" A+ il s3 non si identifica con l’attaccamento9 M. Se t% dici che il s3 rimane %g%ale, l’attaccamento'' (io ti ris!ondo+ 2 diverso. he cosa mai !oi sarebbe, !er te, %esto s3 !rivo di attaccamentoU . oncesso che !rivo di attaccamento non ci !%0 essere s39 bene, t% dici, ammettiamo d%n%e che il s3 non sia altro che l’attaccamento. $a anche in tal caso, il s3 ris%lter/ !er te logicamente im!ossibile.
6 %esto !%nto, con %n’%lteriore s!ostamento s%l !iano logico4semantico, ;=g=r>%na a!!lica al s3 e all’attaccamento le d%e de-iniioni di B-r%itore’ e B-r%ito’.'A 8e d%e !ossibilit/ diventano %indi9 '+ il -r%itore % identico al -r%ito" A+ il -r%itore % differente dal -r%ito. Si !one %indi di n%ovo !roblema di ordine logico, che 2 ricond%cibile all’im!ossibilit/ di -ar coesistere identit/ e di--erena (!aragra-o9 reve esem!io di logica n=g=r>%niana+. Nra -r%itore e -r%ito deve esserci di--erena, altrimenti le d%e de-iniioni non sono !ossibili (!er esservi gi%diio deve esservi distinione+, ma allo stesso modo, se il -r%itore -osse diverso dal -r%ito, che cosa sarebbe in e--etti, sena che gli si !ossa attrib%ire la caratteristica che -onda la s%a de-iniione (avere a che -are col -r%ire+U9 ''
Seg%iamo %i la lett%ra di ecchiotti, che sostit%isce Battaccamento’ ad Ba!!ro!riaione’, !oich3 ci !are !iI corretta. -r. #. ecchiotti, toria del Buddhismo indiano . l /rande 0eicolo e 1āgār2una , cit., !!. AA*4H' 'A ;=g=r>%na sta o!erando s%l !iano strettamente logico secondo %no schema che 2 %ello del veggente4vista (c-r. il !aragra-o9 reve esem!io di logica n=g=r>%niana+. 5er -acilitare la com!rensione abbiamo %i adottato la seg%ente e%ivalena9 a!!ro!riaioneX-r%ito" a!!ro!riatoreX-r%itore, che !er0 non com!are nel testo originale.
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). #l s3 non !%0 essere la stessa cosa del -r%ito. 7%esto a!!are e scom!are. : in-atti, come il -r%itore !otrebbe essere la stessa cosa del -r%itoU . n s3, di--erente dal -r%ito 2, d’altro lato, anch’esso logicamente im!ossibile. Se il s3, in-atti, -osse da esso diverso, lo si !otrebbe !erce!ire sena di esso. :d esso non 2 a--atto cos? !erce!ito.
8a logica -ormale si 2 rivelata ins%--iciente a -ondare anche la noione stessa del non4s3 b%ddhista, e %indi l’%nica o!ione rimasta 2 %ella del tetralemma (!aragra-o reve esem!io di logica n=g=r>%niana+9 *. #n tal modo, il s3 J-r%itore, ndaK non % diverso dal -r%ito, non % la stessa cosa del -r%ito, non % privo di -r%ito né % non privo di -r%ito.
#l !assaggio es!licita e !orta a com!imento il significato del 3vuoto! al livello del linguaggio. ;on solo, come abbiamo visto, !ossiamo (e dobbiamo+ de-inire “v%ota” la realt/ se descritta nei termini del non4s3 e della legge di originaione di!endente. 7%esto, !er ;=g=r>%na, 2 soltanto il !rimo !asso da com!iere. $a il !asso veramente im!ortante 2 il secondo, in c%i il Bv%oto’ dirada le nebbie della !redicaione stessa, di %al%n%e nat%ra essa sia. Sco!riamo, allora, che nemmeno la descriione del reale -in %i o!erata, se!!%r ris%ltante da %n lavoro di decostr%ione delle categorie -iloso-iche tradiionali, regge ad %n esame della -orma logica in c%i siamo costretti ad es!rimerla. ;on !ossiamo emettere %n gi%diio di realt/@verit/ nemmeno s%lla noione cardine di t%tto il sistema b%ddhista, %ella di non4s3. i0, nat%ralmente, nelle intenioni di ;=g=r>%na va tras-erito s%l !iano logico generale del gi%diio di verit/, !erch3 2 la liceità stessa della !redicaione che egli intende mettere in disc%ssione (P###, *.+9 *. N%tto 2 vero o non vero, vero e non vero insieme e, del !ari, n3 non vero n3 vero. Nale l’insegnamento dei Risvegliati.
na volta ridotto il !roblema ai s%oi termini logici, ;=g=r>%na ritorna alla %estione tem!orale. Secondo il b%ddhismo dobbiamo dire che “il s3 non esisteva nel !assato”. $a, come sa!!iamo, non
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!osso -ondare %na noione !rodotta, come il s3, s%l n%lla9 se c’2 !rod%ione deve essere produzione da %alcosa9 . 8’o!inione Dio non esistevo nel !assatoL 2 logicamente insostenibile. 8’essere di adesso non !%0 in-atti essere altro da %ello delle nascite !recedenti. '. #n-atti, se l’essere di adesso -osse altro da %ello !assato, esso esisterebbe indi!endentemente da esso e %ello, da !arte s%a, contin%erebbe a s%ssistere. #n altre !arole, %no nascerebbe sena !rima essere morto. JEK 'A. #l s3 non nasce do!o di essere stato inesistente, che in tal caso ne conseg%irebbe %esto controsenso, che, cio2, esso dovrebbe essere o creato o ven%to ad esistere sena ca%sa.
Si ri!ro!one l’a!oria che abbiamo incontrato nell’esame della noione di ca%sa4e--etto9 se in-atti s34!assato e s34!resente -ossero differenti, il s34!resente esisterebbe in modo indi!endente dal s34 !assato, e %esto rimarrebbe %indi nel !assato, sim%ltaneamente con il s34!resente, il %ale nascerebbe sena che il s34!assato cessasse. Si avrebbe, %indi, come nel caso dell’e--etto, %n e--etto nato sena che la ca%sa sia scom!arsa, e ci0 reintrod%rrebbe lo s!ettro di %n essere imm%tabile. $a anche accettando l’i!otesi della identi-icaione tra s34!assato e s34!resente, non in %n’ottica eternalista, bens? in %ella b%ddhista della contin%it/ dei coe--icienti Varmici, abbiamo di n%ovo l’altro corno del dilemma logico9 identi-icaione tra !assato e !resente, cosa che determina l’im!ossibilit/ di de-inire il s3 come “!assato” e come “!resente”. ;el caso dell’identi-icaione, cio2, sono le d%e stesse de-iniioni che vengono a sovra!!orsi, e %indi a divenire non4signi-icanti. ome nel caso del -r%itore e del -r%ito (e della ca%sa e dell’e--etto+, in-atti, le noioni di B!assato’ e di B!resente’ implicano la di--erena tem!orale, che in termini b%ddhisti signi-ica di--erena dello stato karmico.'H :d 2 %indi evidente come il richiamo alla dimensione !ragmatica nella critica di ;=g=r>%na valga, a maggior ragione, nei con-ronti del discorso b%ddhista, il %ale, avendo gi/ !reviamente o!erato %no smantellamento delle noioni tradiionali di essere, sostana, tras-ormaione, etc., sembrerebbe !orsi al ri!aro dal rischio 'H
-r. ca!. P# 'ritica di un limite anteriore e posteriore 9 H." .4*.
A
di i!ostatiaione dei gi%dii determinanti. $a il !roblema si ri!ro!one con le de-iniioni b%ddhiste di s3 e attaccamento, che vanno %indi anch’esse rese “v%ote”. Se dico che io esistevo nel passato, allora dico %alcosa < “il s3 non m%ta” < che contraddice l’accordo linguistico !osto a !remessa del mio discorso b%ddhista9 “il s3 2 identico all’attaccamento, il %ale a s%a volta 2 !rodotto e condiionato. 7%indi il s3 2 !rodotto e condiionato, e %indi m%ta (e %indi il s3 di ora 2 un altro s3 ris!etto a %ello !assato+”. Sono allora tras!ortato all’interno del discorso b%ddhista, nel %ale “devo” dire che io non esistevo nel passato . $a -acendo tale osservaione, dico !arimenti %alcosa < “io esisto da ora, ieri non esistevo, %indi sono in4ca%sato” < che contraddice di nuovo, l’accordo linguistico !osto a !remessa del discorso b%ddhista all’interno del %ale sto !arlando9 “non !%0 esservi !rod%ione dal n%lla, cio2 ca%sa sena e--etto”. 8a normale !rassi ling%istica non mi !ermette di de-inire la noione di esistenza. 8’ambig%it/ della noione stessa, in-atti, oscilla sem!re tra l’identità del non4s3 con i coe--icienti Varmici, e la differenza. ;el !rimo caso (identit/+, abbiamo soddis-atto l’accordo !er c%i il non4s3 2 !rodotto, e %indi non ris%lta in4ca%sato, ma non siamo !iI in grado di de-inire in modo a%tonomo tale non4s3, e %indi la noione stessa !erde di signi-icato. ;el secondo caso (di--erena+, invece, abbiamo soddis-atta la !ro!riet/ della di--erena, che mi !ermette di de-inire la noione di non4s3 4 “%alcosa che im!lica i coe--icienti, ma non 2 i coe--icienti stessi” < solo che !oi ricado nel caso in c%i il non4s3 non sia !rodotto a--atto, e %indi sia o eterno, o non !rodotto, cio2 nato dal n%lla, le %ali d%e i!otesi sono entrambe inaccettabili dall’interno del discorso b%ddhista. 7%esto ti!o di meccanismo ritorna sem!re a t%rbare ogni tentativo di dire %alcosa di vero in assol%to, anche all’interno dello stesso discorso b%ddhista. 8o stesso dicasi !er il -%t%ro. ('H.4'M.+. 'M 'M
#l t%tto si rid%ce al !roblema della !rod%ione9 PP#, 'ritica della produzione e della sparizione9 A. : come vi sar/ mai s!ariione sena !rod%ione, morte sena nascitaU 8a s!ariione non !%0 esserci, sena la !rod%ione @ H. : come ci sar/ mai s!ariione insieme con la !rod%ioneU $orte e nascita non esistono in-atti contem!oraneamente. @ M. : come ci sar/ mai !rod%ione sena s!ariioneU ;on c’2 in-atti mai momento alc%no in c%i, negli esseri, non ci sia im!ermanena. @ . :
A'
Nale analisi, che smaschera l’ins%--iciena della logica -ormale, 2 ci0 che ;=g=r>%na chiama B vuoto’9 %na inconsistenza del reale in 4uanto predicazione 4 %ando !osto al vaglio di %esto “test logico” del v%oto 4 che non !ermette di dire se alc%n gi%diio sia vero o -also, e %indi di de-inire alc%na cosa come esistente o non esistente. #l nirvā5a come Bv%oto’ 5%0 essere interessante, concl%dendo, mostrare come ;=g=r>%na si serva e--icacemente di t%tte le !otenialit/ della logica “v%ota” nell’esaminare %na noione cos? im!ortante all’interno del discorso b%ddhista come %ella di nirvā5a (a!itolo PP 'ritica del nirvā5a+. #n !rimo l%ogo, essendo in !rocinto di esaminare %na noione che nel senso com%ne si collocherebbe, in %alche modo, “al di l/” del mondo, egli ricorda che non siamo in grado di stabilire con la logica se il mondo (al di l/ del %ale il nirvā5a dovrebbe collocarsi+ esista o non4esista. 1%n%e, concl%de, il nirvā5a si caratteria come “al di l/” di che cosaU9 '. Se t%tto %esto mondo 2 v%oto, non esiste n3 a!!ariione n3 s!ariione di n%lla9 !er eliminaione o arresto di che si veri-ica, secondo te, il nirv=YaU A. Se t%tto %esto mondo 2 non v%oto, non esiste n3 a!!ariione n3 s!ariione di n%lla9 !er eliminaione o arresto di che si veri-ica, secondo te, il nirv=YaU
JEK A'. 8e idee se il eato Jil %ddha, ndaK esiste o no do!o la morte, %elle della -ine ecc., %elle dell’esistena a$ aeterno ecc., hanno, come loro base, l’idea JvolgareK del nirv=Ya, di %n’estremit/ !osteriore e di
%n’estremit/ anteriore.
come ci sar/ mai !rod%ione insieme con la s!ariioneU $orte e nascita non esistono in-atti contem!oraneamente. @ ). : se esse non !ossono logicamente esistere n3 insieme n3 se!aratamente, come allora !ossono esistereU @ . ;on c’2 !rod%ione di cosa !erit%ra, non c’2 !rod%ione di cosa im!erit%ra. ;on c’2 s!ariione di cosa !erit%ra" non c’2 s!ariione di cosa im!erit%ra. @ *. 8a !rod%ione e la s!ariione non esistono sena %n essere. n essere non esiste sena la !rod%ione e la s!ariione.
AA
Ritornando al solito !roblema9 se non !osso !artire da %na de-iniione di esistena, non !osso !oi dare ness%n altro gi%diio che im!lichi l’esistena del !rimo gi%diio !er essere a s%a volta de-inito (“il nirvā5a % %ello che il mondo non-%. $a il mondo n3 % n3 non-%” e %i il mio ragionamento si blocca+. na volta -atta %esta !recisaione, ;=g=r>%na si volge alla -orma di esistena conosci%ta all’interno del discorso b%ddhista9 essere signi-ica essere in 4uanto !rodotto e condiionato. 1i conseg%ena, se !ro!rio vogliamo dire %alcosa s%l nirvā5a, dobbiamo intendere im!licitamente che “2” %alcosa (cosa che, !er inciso, diciamo nel momento stesso in c%i introd%ciamo %na %alsiasi noione, %ella di nirvā5a com!resa+. Sa!!iamo !er0 che %alsiasi cosa9 “2”, all’interno del discorso b%ddhista9 “2 !rodotta e condiionata”. 7%indi, nel dire nirvā5a diremo che anch’esso 2 !rodotto e condiionato, e %indi che esiste in di!endena da %alche altra cosa9 . Se !oi il nirv=Ya -osse %n essere, esso sarebbe %n coe--ett%ato Jcio2
!rodotto da ca%se e condiioni concomitanti, ndaK. ;on coe--ett%ato non c’2 in ness%n l%ogo in-atti ness%n essere. ). Se !oi il nirv=Ya -osse %n essere, come !otrebbe tale nirv=Ya esistere, sena di!endere da %alche altra cosaU #n-atti, non c’2 ness%n essere non di!endente da %alche altra cosa. Se %esta !rima o!ione, come dovrebbe essere logico, non ci soddis-a ( il nirvā5a sarebbe %na cosa del mondo come le altre+, !ossiamo vagliare %ella o!!osta9 il nirvā5a “non42”. $a anche la noione di “non4essere” si de-inisce logicamente in ra!!orto a %ella di “essere”, cio2 in ra!!orto a %alcosa d’altro, ed 2 %indi anch’essa, di n%ovo, !rodotta e condiionata. (.4*.+. ;on resta che concl%dere, !rovvisoriamente, che il nirvā5a non 2 “essere” e nemmeno “non4essere”. al%tiamo allora l’o!ione o!!osta9 che sia t%tti e d%e insieme. #l ris%ltato non cambia, t%tti e d%e sono !rodotti e condiionati, e il nirvā5a esisterebbe in %el modo. #noltre, il nirvā5a sarebbe %na cosa e il s%o contrario, o!ione del t%tto illogica. (''.4'M.+. : %indi non resta che concl%dere, di n%ovo, che al nirvā5a non si !ossono a!!licare le categorie < di--erenti ma anche
AH
relaionate 4 di “essere” e “non4essere”, cosa che -a della noione di nirvā5a %na noione in4de-inibile9 '). Se il nirv=Ya non 2 ness%no dei d%e, n3 essere n3 non essere, da
chi 2 inteso come tale, come, cio2, n3 essere n3 non essereU os? come il nirvā5a non 2 oltre il mondo, non 2 nemmeno dentro il mondo (nella terminologia occidentale diremmo che non 2 n3 trascendente n3 immanente+. i0, t%ttavia, cond%ce ad %na tanto a%dace %anto logica conseg%ena9 anche il nirvā5a 2 “v%oto”, nel senso che non 2 rid%cibile, cos? come il mondo, ad alc%n ti!o di gi%diio !redicativo. $a %esto signi-ica anche, !arimenti, che dal !%nto di vista della logica del Bv%oto’ tra nirvā5a e mondo -enomenico ( samsāra+ non c’2 alc%na di--erena di stat%to “ontologico”. 5erci0 ;=g=r>%na !%0 serenamente concl%dere9 A. 7%ello che 2 il con-ine del nirv=Ya, %esto 2 anche il con-ine
dell’esistena -enomenica. Nra essi d%e non c’2 ne!!%re la minima diversit/. D;on si tratta di scetticismo n3 di negare la realt/. Si tratta di %ali-icare ci0 che si gi%dica insieme con il gi%diio con c%i si gi%dica. 8a conseg%ena 2 %ella dell’ass%rdit/, ossia della non4 tangibilit/, del gi%diio e del gi%dicante. Se il reale c’2, ed 2 com’2 gi%dicato, %esto “reale” 2 l’ass%rdo. #n %esto senso, del gi%dicare, non ci !%0 essere di--erena -ra nirvā5a e trasmigraione. Nanto !iI che !oi, come !recisa il verso A, essi hanno %n con-ine (de-initorio+ com%ne9 ossia, !er l’a!!%nto, il limite del gi%diioL '. ome messo bene in evidena in %esto !assaggio, con l’a--ermare l’identit/ tra nirvā5a e samsāra ;=g=r>%na non sta sostenendo %n malcelato scetticismo nei con-ronti del -ine %ltimo della via b%ddhista. 8a s%a analisi 2 es!ressamente mirata, in-atti, non all’ esperienza del nirvā5a, bens? alla s%a de-iniione. $a nel momento in c%i ci si interroga circa la !ossibilit/ di sa!ere %alcosa s%l nirvā5a, allora dobbiamo !rendere atto da %n lato che anche %esta noione si '
#. ecchiotti, toria del Buddhismo indiano . l /rande 0eicolo e 1āgār2una , cit., !. A'*
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de-inisce ris!etto a %ella di samsāra, e dall’altro che tale correlaione non stabilisce !er0 %na scala di valore tra i d%e < nella %ale il nirvā5a sarebbe “s%!eriore” < ma li !one entrambi nell’orionte “v%oto” della via di meo. oncordiamo %indi con Cilliams, %ando annota che D%esta a--ermaione non !%0 essere intesa nel senso che %esto mondo 2 in s3 stesso il regno dell’ill%minaione, n3 !%0 signi-icare che l’ill%minaione (o la vac%it/+ consista sem!licemente in %n modo di vedere il mondo, n3 tanto meno che la vita monastica di rin%ncia non !orti a niente. 8a vac%it/ non 2 %n modo di considerare le cose, bens? la %alit/ delle cose9 l’assena di esistena intrinseca. ;=g=r>%na %ni-ica sams=ra e nirv=Ya solo ed escl%sivamente in ra!!orto a %esta %alit/ della vac%it/L'). 8a nat%ra !ragmatica del dire, e %indi di ogni gi%diio sia di verit/ che di -alsit/, sia di a--ermaione che di negaione, e anche la loro sim%ltanea a--ermaione o negaione, sia circa le cose del mondo, sia circa le noioni del b%ddhismo, anche %elle considerate in %alche modo “sacre” < come nirvā5a, %ddha, etc. < coincide con l’ affermazione della “v%otea” del gi%diio stesso, e %indi di t%tte le noioni s%ccitate. #n %ltima analisi, !er0, ed 2 %esta l’estrema conseg%ena coerente della logica di ;=g=r>%na, non si deve cercare di -ondare nemmeno il discorso s%l v%oto. 5erch3 %n simile tentativo, !er il -atto di stesso di essere messo in atto, ricadrebbe immediatamente nel corto circ%ito della !redicaione, e il v%oto stesso dovrebbe essere dichiarato a s%a volta “v%oto”, cosa che ne -arebbe %na noione al !ari delle altre. D8a v%otit/ interessa necessariamente la dichiaraione !ro!osiionale della v%otit/ stessa. ;on c’2 dichiaraione di v%oto che non sia v%ota in se stessa, cosa che ci viene !oi a dire che non c’2 n%lla di !ro!osiionabile e n%lla di dichiarabile. N%tto va !er meta-ore, ossia ogni a--ermare 2 !ragmatico e n%lla va detto in senso !ro!rio. 7%indi l’a--ermare intorno al %ddha Jo al nirvā5a, ndaK 2 calato nel generale a--ermare
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5. Cilliams, l Buddhismo dell!ndia" #n!introduzione completa alla tradizione indiana, cit., !. 'M
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o, che 2 lo stesso, si estende al generale a--ermare, ossia t%tto viene a non dichiararsi nella generale v%otit/L '.
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#. ecchiotti, toria del Buddhismo indiano . l /rande 0eicolo e 1āgār2una , cit., !!. '4A
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