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IL VALORE INDOTTO DELLA MONETA
di Giacinto Auriti La moneta è una fattispecie giuridica. Due sono state infatti le definizioni date della moneta: valore creditizio e valore convenzionale. Poiché convenzione e credito sono fattispecie giuridiche, non vi è dubbio che la moneta costituisca oggetto della scienza del diritto. Da tale premessa discende che non si può dare la definizione di moneta se non si dà la definizione del diritto. Il diritto è uno strumento, perché è il risultato di una attività creatrice dello spirito. Poiché lo strumento è un oggetto che ha valore, non si può definire il diritto (e quindi la moneta) se non si definisce il valore. Il valore è un rapporto tra fasi di tempo. Così ad esempio una penna ha valore perché prevediamo di scrivere; quindi il valore è un rapporto fra il momento della previsione ed il momento previsto. La prima fase di tempo è il momento strumentale, che attiene all'oggetto, la seconda fase di tempo del valore è il momento edonistico ( di godimento del bene), che attiene al soggetto. Questo significa che il giudizio di valore è normale o fisiologico, quando si basa sul presupposto della concezione dualistica di filosofia della conoscenza, che distingue l'oggetto dal soggetto. Su tali premesse si può comprendere come la stessa “realtà spirituale” del diritto sia “tempo intersoggettivo”. Così ad esempio la convenzione monetaria consiste nel rapporto tra il momento previsto del comportamento altrui e quello della