UNIVERSITA’ DELLA CALABRIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA EDILE - ARCHITETTURA CORSO DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI
COSTRUZIONI IN ACCIAIO
Prof. G. SPADEA
A.A. 2013/2014 I Semestre
Acciaio è il nome dato ad una lega composta principalmente da ferro e carbonio, quest'ultimo in percentuale non superiore al 2,06%: oltre tale limite, le proprietà del materiale cambiano cambiano e la lega assume la denominazione di ghisa.
Il comportamento meccanico delle strutture metalliche è fortemente condizionato dalle proprietà del materiale acciaio, che presenta buona resistenza tanto a trazione quanto a compressione, oltre ad elevata tenacità ed adattabilità plastica. La struttura in acciaio nasce dall’assemblaggio di pezzi monodimensionali (profilati) o bidimensionali (lamiere) prodotti prodotti per lo più in luogo diverso da quello di fabbricazione delle strutture.
VANTAGGI Semplicità e maggior affidabilità di modellazione: in fase di calcolo strutturale, il comportamento statico delle membrature in acciaio non risente delle incertezze di comportamento dei materiali, esecuzione e modellazione, come avviene nelle costruzioni in c.a, quindi più bassi sono i valori dei coefficienti di sicurezza. Rapidità di esecuzione: realizzazione degli elementi strutturali in officina e montaggio in cantiere degli stessi. Re-impiego: possibilità di trasformazione delle strutture. Ottima risposta alle azioni dinamiche Elevato grado di efficienza
SVANTAGGI Instabilità Elevata deformabilità Degrado per corrosione Vulnerabilità maggiore nei confronti del fuoco
Semplificazioni delle giunzioni rispetto al c.a.
Eccessive semplificazioni possono portare a strutture labili.
PROVA DI TRAZIONE
FORME E TIPI DEI PRODOTTI DA CARPENTERIA
TIPI DI ACCIAIO
Per t minore o uguale a 40 mm le resistenze (snervamento) sono maggiori in quanto il processo di laminazione elimina eventuali di fetti.
S.L.U.
S.L.E.
(Cap. 4 NTC2008)
CLASSIFICAZIONE DELLE SEZIONI
CLASSIFICAZIONE DELLE SEZIONI
Le sezioni più comunemente usate in carpenteria metallica cioè IPE ed HE sono di classe 1
CAPACITA’ RESISTENTE DELLE SEZIONI
METODI DI ANALISI GLOBALE E RELATIVI METODI DI CALCOLO DELLE SEZIONI
(Cap. 4 NTC2008)
(E)
Elastico
(P) (EP)
Plastico Elasto-plastico
RESISTENZA DI CALCOLO DEGLI ACCIAI DA CARPENTERIA
Per le verifiche di resistenza delle sezioni delle membrature, si adottano i fattori parziali deve essere impiegato qualora si eseguano verifiche di elementi tesi nelle zone di unione delle membrature indebolite dai fori.
VERIFICA DEL MATERIALE ACCIAIO IN CAMPO ELASTICO
CRITERIO DI VON MISES
VALE SOLO IN CAMPO ELASTICO! La verifica in campo plastico richiede che si determini una distribuzione di tensioni interne “staticamente ammissibile”, cioè in equilibrio con le sollecitazioni applicate (N, M, T, ecc.) e rispettosa della condizione di plasticità.
Stato tensionale piano
CRITERI DI RESISTENZA
CRITERI DI RESISTENZA
CRITERI DI RESISTENZA
CRITERI DI RESISTENZA
CRITERI DI RESISTENZA
CRITERI DI RESISTENZA
CRITERI DI RESISTENZA
CRITERI DI RESISTENZA
CRITERI DI RESISTENZA
Si determinano le tre tensioni principali:
CRITERI DI RESISTENZA
MEMBRATURE TESE
TRAZIONE (S.L.U.)
Tensione costante
Arco a tre cerniere
FLESSIONE (S.L.U.)
FLESSIONE (S.L.U.) Per una sezione simmetrica, supponendo un materiale dotato di deformabilità illimitata
Sezione simmetrica
Sezione non simmetrica Rispetto a G si ha stesso momento statico. Rispetto ad H si ha stessa area delle due parti di sezione
Rispetto a G si ha stessa area e stesso momento statico delle due parti di sezione
Asse neutro elastico Asse neutro plastico
Momento statico uguale a 0 rispetto all’asse baricentrico Divide la sezione in due parti di area uguale
FLESSIONE (S.L.U.) Supponiamo di considerare un materiale rigido plastico. ( )
f y segn ( ) f y segn ( z )
conservazione sezioni piane z
1 segn( ) 0 1
per ε > 0 per ε = 0 per ε < 0
Il momento risultante delle tensioni plastiche risulta:
M pl ( z ) zda f y segn( z ) zda f y zda zda f y S y S y f y W pl A A A A W pl S y S y
Modulo di resistenza plastico della sezione
Per sezioni simmetriche
S y S y
W pl 2 S y
Il momento al limite elastico che produce lo snervamento della fibra più sollecitata è pari a: M yl f y
I y z max
f y W E
WE è detto modulo di resistenza a flessione della sezione
FLESSIONE (S.L.U.) Applicazione: sezione rettangolare. z
La sezione è simmetrica e quindi l’asse neutro plastico passa per G G h
y
W E
bh2 6
2 h h bh S y b 8 2 4
b
M pl M yl
f y W pl f y W E
W pl W E
bh2 4
W pl 2S y
6 bh2
bh2 4
1.5
In una sezione rettangolare il momento di completa plasticizzazione è il 50% maggiore del momento di primo snervamento. Per le sezioni a doppio T, tale rapporto dipende dagli spessori t w e tf e dal rapporto b/h. In generale tale rapporto è circa 1,10. Per poter sviluppare l’intero momento plastico le sezioni devono raggiungere elevate curvature che corrispondono ad elevate deformazioni. La notevole duttilità degli acciai impiegati nelle costruzioni garantisce che il materiale sia in grado di sopportare le deformazioni richieste; tuttavia per deformazioni di compressione non sempre questo è possibile a causa dell’insorgere di fenomeni di i nstabil ità .
Instabilità
Perdita di resistenza prima che il materiale abbia raggiunto la completa plasticizzazione
MEMBRATURE INFLESSE
CONFRONTO DELLA RESISTENZA A FLESSIONE AL VARIARE DELLA SEZIONE
Si vuole confrontare l’effetto del momento flettente considerando tre sezioni che hanno la stessa area ma diversa morfologia.
(30*40 3)/12
Rispetto al valore del momento d’inerzia della sezione rettangolare si ha:
Questo implica che:
e
VERIFICHE DI RESISTENZA (S.L.E.)
VERIFICHE DI RESISTENZA (S.L.E.)
VERIFICHE DI RESISTENZA (S.L.E.)
Con riferimento al diagramma approssimato delle tensioni tangenziali
VERIFICHE DI DEFORMABILITA’ (S.L.E.)
VERIFICHE DI DEFORMABILITA’ (S.L.E.)
VERIFICHE DI DEFORMABILITA’ (S.L.E.)
Applicazione: verifica (S.L.U e S.L.E.) di una trave appoggiata
Pre-dimensionamento:
Applicazione: verifica (S.L.U e S.L.E.) di una trave appoggiata
MEMBRATURE COMPRESSE
Trave reticolare
MEMBRATURE COMPRESSE
In generale una normale verifica di resistenza non si effettua praticamente mai, poiché il comportamento di un’asta compressa è essenzialmente condizionato dal fenomeno dell’instabilità.
MEMBRATURE COMPRESSE Nelle verifiche classiche di resistenza abbiamo a che fare con condizioni di equilibrio stabile. Questo non accade nel caso delle aste compresse snelle. Per le colonne destinate a sopportare sforzi di compressione si adottano generalmente i profili indicati di seguito.
MEMBRATURE COMPRESSE Problema dell’instabilità
x è la direzione di massima debolezza Inflessione attorno all’asse y
MEMBRATURE COMPRESSE Problema dell’instabilità
MEMBRATURE COMPRESSE Problema dell’instabilità
E’ opportuno limitare la snellezza al valore di 200 per le membrature principali ed a 250 per le membrature secondarie
MEMBRATURE COMPRESSE Problema dell’instabilità
MEMBRATURE COMPRESSE Problema dell’instabilità
MEMBRATURE COMPRESSE Problema dell’instabilità
MEMBRATURE COMPRESSE Problema dell’instabilità
MEMBRATURE COMPRESSE Applicazione: verifica di una colonna compressa
La curva di instabilità (considerando l’instabilità rispetto all’asse y-y) da considerare è la c con α=0,49
MEMBRATURE COMPRESSE Applicazione: verifica di una colonna compressa
MEMBRATURE COMPRESSE Applicazione: verifica di una colonna compressa
TAGLIO
Von Mises
Consideriamo solo l’anima
TAGLIO
Ed
T Ed S x* I x b
TORSIONE
TEd T Rd
J 0
3
TEd
f yk 3 M 0
T Rd 2 s
2.60 0.45 h / b Nel caso di presenza contemporanea di diverse azioni (S.L.U.) si rimanda al paragrafo 4.2.4.1.2 del D.M. 2008
f yk 3 M 0
FATICA
Variazione di tensioni nel tempo.
Se N è basso la rottura avviene per resistenza
Se N è alto la rottura avviene per una tensione più bassa di quella di snervamento (rottura).
Analiticamente il problema viene risolto utilizzando le Curve di Whöler
COLLEGAMENTI
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE
Nella prima fase, sotto l’azione della forza F, non si registrano spostamenti apprezzabili all’aumentare della forza. In corrispondenza di un certo valore Ft della forza, il comportamento cambia in maniera brusca e cioè lo spostamento aumenta in maniera consistente, senza che la forza esterna aumenti. A questo punto è stata superata la resistenza per attrito originata dalla forza di serraggio. L’incremento di spostamento a forza costante si ferma quando la superficie del bullone viene a contatto con la parete interna del foro nel quale è inserito. Appena il bullone viene a contatto con la parete del foro, lo stesso inizia ad opporsi allo spostamento relativo, non più per effetto dell’attrito ma per effetto del taglio, lavorando sostanzialmente come un perno. Per ulteriori spostamenti relativi la forza applicata deve aumentare, fino ad arrivare ad un valore F u oltre il quale si ha la crisi definitiva dell’unione bullonata. Quindi in sintesi si distinguono due fasi: nella prima fase il bullone lavora per attrito; nella seconda l’unione bullonata lavora a taglio.
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Verifiche delle unioni bullonate
(Unioni precaricate)
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Verifiche delle unioni bullonate
Una volta vinta la resistenza per attrito, in una unione bullonata possono verificarsi i seguenti meccanismi di crisi: 1. rottura della lamiera per trazione; 2. rottura del bullone per taglio; 3. rottura per rifollamento; 4. rottura della lamiera per taglio.
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Verifiche delle unioni bullonate
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Verifiche delle unioni bullonate
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Verifiche delle unioni bullonate
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Verifiche delle unioni bullonate
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Verifiche delle unioni bullonate
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Verifiche delle unioni bullonate
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Verifiche delle unioni bullonate
I simboli in tabella fanno riferimento alla figura riportata nella slide successiva.
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Verifiche delle unioni bullonate
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Applicazione: dimensionamento e verifica di una unione bullonata
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Applicazione: dimensionamento e verifica di una unione bullonata
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Applicazione: dimensionamento e verifica di una unione bullonata
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Applicazione: dimensionamento e verifica di una unione bullonata
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Applicazione: dimensionamento e verifica di una unione bullonata
prec.)
prec.)
COLLEGAMENTI: UNIONI BULLONATE Applicazione: dimensionamento e verifica di una unione bullonata
20 kN
COLLEGAMENTI: UNIONI SALDATE
COLLEGAMENTI: UNIONI SALDATE Classificazione
(a) I collegamenti testa a testa, a T e a croce a piena penetrazione sono generalmente realizzati con materiali d’apporto aventi resistenza uguale o maggiore a quella degli elementi collegati. Pertanto la resistenza di calcolo dei collegamenti a piena penetrazione si assume eguale alla resistenza di progetto del più debole tra gli elementi connessi. Una saldatura a piena penetrazione è caratterizzata dalla piena fusione del metallo di base attraverso tutto lo spessore dell’elemento da unire con il materiale di apporto. (b) I collegamenti testa a testa, a T e a croce a parziale penetrazione vengono verificati con gli stessi criteri dei cordoni d’angolo. (c) Nelle giunzioni a cordoni d’angolo, il collegamento avviene mediante la realizzazione di cordoni di saldatura attraverso i quali debbono passare le forze che le due parti, non direttamente collegate, si scambiano. Se il materiale di apporto ha caratteristiche meccaniche non inferiori a quelle dei pezzi collegati, le unioni a completa penetrazione si trattano come se l’oggetto saldato fosse costituito da un unico elemento.
COLLEGAMENTI: UNIONI SALDATE Verifiche per le unioni a cordone d’angolo e a parziale penetrazione
Sezione di gola
Sezione di gola ribaltata
COLLEGAMENTI: UNIONI SALDATE Verifiche per le unioni a cordone d’angolo e a parziale penetrazione
COLLEGAMENTI: UNIONI SALDATE Verifiche per le unioni a cordone d’angolo e a parziale penetrazione
COLLEGAMENTI: UNIONI SALDATE Calcolo delle tensioni
COLLEGAMENTI: UNIONI SALDATE
t
n
COLLEGAMENTI: UNIONI SALDATE
n
t n
t
COLLEGAMENTI: UNIONI SALDATE
n
n t
t
t n
COLLEGAMENTI: UNIONI SALDATE Sollecitazioni di torsione
COLLEGAMENTI: UNIONI SALDATE Sollecitazioni di torsione
La superficie resistente è una poiché su un lato si ha trazione mentre sull’altro sull’altro compressione, che per il collegamento diventano azioni tangenziali
t
t
COLLEGAMENTI: UNIONI SALDATE Sollecitazioni di torsione
M=Fxe
COLLEGAMENTI: UNIONI SALDATE Sollecitazioni di torsione