Sistema Verbale
1. Verbi Forti: con apofonia apofonia 2. Verbi Deboli: Deboli: con preterito preterito in dentale dentale 3. Verbi erbi Pret Preteerito rito-P -Pre ressenti: nti: antic ntichi hi prete reteri ritti fort fortii co conn significato di presente 4. Verbi Anomali: dal comportamento idiosincratico
L’Apofonia come tratto distintivo
Il sistema apofonico con le relative relative alternanze alternanze vocaliche è presente presente nel germ. come lo era nell‟ie. ie., ma nel germ. le alte lternanze apofoniche subiscono delle variazioni rispetto all‟ie. in seguito ai fenomeni vocalici che caratterizzano il germanico e le singole lingue germaniche. L’apofonia in germ. ricorre soprattutto nei caratt tter eriz izza za le dive divers rsee clas classi si;; paradigmi dei verbi forti e ne cara l‟apofonia riguarda le vocali radicali. Le lingue gue germaniche carat ratterizz izzano in chiave esclusiva ivamente germanica l’apofonia poiché ne specializzano la destinazione d’uso: distinguere le varie classi dei verbi forti, distinguere il presente dal preterito o le forme del preterito da quelle del pres presen ente te e del del part partic icip ipio io pret preter erit ito. o.
L’apofonia nelle lingue germaniche: le sette classi dei verbi forti
l‟apofonia, cons conserv ervata ata in modo modo molt moltoo ristretto nel sistema nominale, è rimasta produttiva solo sulla radice (apofonia radicale) e ha assunto valore essenziale nei verbi forti di cui esistono sei classi, più una settima di altra origine, differenziate da una diversa alternanza della vocale radicale nelle quattro forme del paradigma:
Nell Nellee lingu inguee ger german manich iche
infinito, preterito singolare, preterito plurale e participio preterito Nel Nel ger german manico ico l’apofonia si è sviluppata al punto da assumere valore distintivo nei verb verbii fort fortii. Qui l‟alternanza di vocali diverse
in sillaba radicale indica variazioni di tempo (presente, preterito) o di numero (preterito singolare e plurale).
LE PRIM PRIME E TRE CLAS CLASSI SI MOSTRANO UN‟APOFONIA QUALITA QUALITATIVA TIVA: grado “e” (o grado normale)
nella forma dell‟infinito (e del presente); grado “o” (o grado normale di timbro “o”, o flesso) nella forma del prete preterit rito o singola singolare re;
grado “Ø” (o zero, o ridotto)
nelle forme del preterito plurale e del participio preterito ; I gradi „e‟, „o‟ e „zero‟ si riferiscono all‟alternanza apofonica ricostruita per l‟indoeuropeo
L‟elemento che permette di distinguere queste prime tre classi, a parità di grado apofonico, è il suono che segue la vocale soggetta ad apofonia: i (Y semivocale), per la I classe, u (W semivocale), per la II classe, { ‚ , , } + C (sonante seguita da consonante) per la III Osservazione.
classe;
La radice di ogni verbo è una sillaba, che solitamente è costituita da una Consonante (indicata con C), una vocale (indicata con V) e un‟altra consonante (indicata con C) – la la prima consonante può non essere presente: presente: (C)VC
I CLASSE: struttura radicale CVYC- (Y semivocale)
*stīgan “sal “salir ire, e, camm cammin inare are”” (in ingl.mod. non sopravvive come verbo, ma esistono stile, da ingl.ant. stigel “scaletta (a pioli)”, e stair , da ingl.ant. stæger “scala”; ted.mod. steigen) infinito grado e
pret. sing.
ie. e + i ī (
grado o
pret. plur.
grado Ø
part. pret.
grado Ø
o + i
Ø+i
Ø+i
ai * staig
i * stigon
i * stiganaz
ā stāg
i stigon
i stigen
ei steig
i stigum
i gistigan
II CLASSE: struttura radicale CVWC- (W semivocale)
I verbi di II e III classe (e di IV) presentano di norma l‟abbassamento */u/ > /o/ al participio preterito (per la III e IV classe si veda più avanti). L‟abbassamento della */u/ radicale è stato prodotto dalla vocale */a/ della desinenza gm *-anaz . *beuð ted.mod. od. to bid ; ted.m eu ðan “offrire, ordinare, annunciare” (ingl.mod. to bieten) infinito grado e ie. gm. ingl.a. ata.
pret. sing.
grado o
pret. plur.
grado Ø
part. pret.
grado Ø
e + u
o+u
Ø+u
Ø+u
eu *beuðan
au *bauð
u *buðum
u
eo bēodan
ea bēad
u budon
u/o boden
io
ō
u
u/o gibotan
biotan
bōt
butum
*buðanaz
III CLASSE: struttura radicale CV{m n l r}C- , al grado Ø CV{ ‚ , , , nas/liquide}C-
La terza classe, pur essendo caratterizzata ancora da una apofonia e/o/ e/o/Ø/ Ø/Ø, Ø, co comp mpre rend ndee tre tre seri seriee di alte altern rnan anze ze ap apof ofon onic iche he dive divers rsee (in (in superficie) in base al suono che segue la vocale soggetta ad apofonia qualitativa: una prima serie se la vocale radicale è seguita da una nasale ( n o m), una seconda serie se la vocale è seguita dalla vibrante r, una terza serie, infine, se la vocale radicale è seguita dalla liquida l tutte seguite, a loro volta, da una C che completa la struttura radicale. – tutte Il nesso “nasale + C” provoca l‟innalzamento vocalico (e > i) nelle forme dell‟infinito, impeden impedendo, do, di con conseg seguen uenza, za, l‟abbassamento della vocale radicale nelle altre forme del paradigma (participio preterito) – cosa che avviene, invece, in presenza di una liquida. Questo stesso fenomeno si verifica anche nei verbi della IV classe – per per questo motivo le radici con nasale vengono distinte dalle radici con liquida.
1. CV{m CV{m,, n}Cn}C-, al grado Ø CV{ ‚ }C-
*bindan “legare” (ingl.mod. to bind ; ted.mod. binden)
ie. gm. ingl.a. ata.
infinito
pret. sing.
pret. plur.
grado e
grado o
e+n+C
o+n+C
in *bindan
an *band
un *bundum un *bundanaz
in bindan
an band
un bundom un bunden
in bintan
an bant
un buntum
grado Ø
part. pret.
+C
grado Ø +C
un gibuntan
2. CVrC-, al grado Ø CV C-
*werpan “gettare” (ingl.mod. to warp “piegare, deformare, distorcere”; ted.mod. werfen) infinito grado e ie. gm. ingl.a. ata. got.
pret. sing.
grado o
pret. plur.
grado Ø
part. pret.
+C
grado Ø +C
e + r + C
o + r + C
er *werpan
ar *warp
ur *wurpum
ur *wurpanaz
er weorpan
ear wearp
ur wurpon
or worpen
er werfan
ar warf
ur wurfum
or giworfan
air wairpan
ar warp
aur waurpum
aur waurpans
3. CVlC-, al grado Ø CV C-
*helpan “aiutare” (ingl.mod. to help; ted.mod. helfen) infinito grado e ie. gm. ingl.a. ata.
pret. sing.
grado o
pret. plur.
grado Ø
part. pret.
+C
grado Ø +C
e + l + C
o + l + C
el *helpan
al *halp
ul *hulpum
ul *hulpanaz
el helpan
eal healp eal healp
ul hulpon ul hulpon
ol holpen ol holpen
el helfan
al half al half
ul hulfum ul hulfum
ol giholfan ol giholfan
IV CLASSE: struttura radicale CV{m n l r}r}-, al grado Ø CV{ ‚ , , , nas/liquide}-
Nella quarta classe si riscontra un‟alternanza mista: qualitativa tra le forme dell‟infinito e del pret preteri erito to sing singol olar aree (grado normale e grado flesso); quantitativa tr eterito plurale ale e del participio tra le forme del prete rid otto Ø). preterito (grado normale allungato e grado ridotto Si suppone che il grado allungato del preterito plurale della quarta classe sia sorto per analogia a quello della V classe. Come già anticipato, anche la IV clas classe se,, al pa part rt.. pret preter erit ito, o, pres presen enta ta gli gli esit esitii dell‟abbassamento vocalico */u/ > /o/ per effetto di */a/ della desinenza *-anaz ; in questa classe, tuttavia, si osserva che il fenomeno non si verifica in inglese antico, anche se solo nelle radici con nasale. L‟inglese antico, infatti, diversamente dalle altre lingue germaniche antiche, mostra gli effetti dell‟innalzamento */e/ > /i/, oltre che nei nessi N+C (III classe), anche in presenza di nasale semplice e ciò impedisce l‟abbassamento al part.pret.
*beran “portare” (ingl.mod. to bear ; ted.mod. gebären “partorire”); *niman “prendere” (ingl.mod. to nim, arcaico per “prendere, rubare”; ted.mod. nehmen) infinito grado e ie. gm. ingl.a. ata. gm. ingl.a. ata.
pret. sing.
grado o
pret. plur.
e + {mn/lr}
o + {mn/lr}
er *beran
ar *bar
er beran
ær bær
er beran
ar bar
e/im *neman
am nam am nam
im niman
am nam am nam/nōm
em neman
am nam am nam
grado ē1 ē1 + {mn/lr} ē1 *bērum ǣr bǣron ār bārum
part. pret.
grado Ø / ur *buranaz or boren or giboran
*nēmum um *numanaz ē1 um *numanaz ōm/ām nōmon um numen ām nāmun om ginoman
V CLASSE: struttura radicale CVCAnche ne Anc nellla qu quin inta ta cla classe sse si risco iscont ntra ra un‟alternanza mista analoga alla precedente: tra le forme dell‟infinito e del preterito singolare si si ha un‟alternanza di tipo qualitativo (grado normale e grado flesso); tra pret preter erit ito o plur plural alee e part partic icip ipio io pret preter erit ito o si ha un‟alternanza quantitativa (gr (grado normale allungato e grado normale, rispettivamente – qui il grado normale è necessario perché il participio abbia una forma forma pronunciabile). *k weþan “dire” (in ingl.mod. tale radice ha prodotto to bequeath “parla “parlare, re, esorta esortare” re”,, ma anche “trasmettere, tramandare, lasciare in to mete, measure; eredità”); *metan “misurare” (ingl.mod. to ted.mod. messen); * geƀan “dare” (ingl.mod. to give; ted.mod. geben); *wesan “essere” (solo al passato: ingl.mod. was, were; ted.mod. waren)
infinito grado e
pret. sing.
grado o
pret. plur.
grado ē1
part. pret.
grado e
ie gm got. ingl.a. ata
e+C eC *kweþan qiþan cweðan quedan
o+C aC *kwaþ qaþ c w æð quad
gm ingl.a. ata
eC *metan e metan e mezzan
aC *mat æ mæt a maz
ē1C *mētum ǣ
mǣton ā māzzum
eC *metanaz e meten e gimezzan
gm ingl.a. ata
eC * geƀan [ geƀan [ β] e giefan e geban
aC * gaƀ a geaf gab a
ē1C * gēƀum ē1 geafon ā gābum
eC * geƀanaz e giefen e gigeban
gm ingl.a. ata
eC e e
ē1C *wēsum
----
*wesan wesan wesan
a æ a
was wæs was
ē1 + C e+C ē1 C *kwēþum eC *kwedanaz qēþum cwǣdon quadun
ǣ
wǣron ā wārum
qiþans ge-cweden gi-quedan
VI CLASSE: struttura radicale CVCLa sesta clas lasse, come la settima ima, sospen ende de l’opposizione tra com me av avvi vien enee ne nell llee ling lingue ue preterito singolare e preterito plurale, co germaniche moderne: nella sesta classe, infatti, entrambe le forme mostrano il grado allungato di timbro “o” (per la VII si veda pi avanti). Il paradigma dei verbi di sesta classe, in particolare, caratterizzato da un‟alternanza quantitativa che oppone le forme dell’infinto e del participio preterito alle due forme del preterito mediante il contrasto grado normale di timbro “o” – grado normale allungato di timbro
“o”.
La sesta classe mostra all‟infinito il grado normale o (non pi e), che in germanico si presenta come a; molto probabile che il grado ō dei due preteriti sia stato impiegato al posto del grado o per evitare, in seguito al passaggio ie *o > > gm *a , che le forme di infinito e preterito coincidessero. *faran “viaggiare” (ingl.mod. fare “prezzo (di biglietto)”, come verbo to fare “andare” nel senso di “il procedere degli eventi, passarsela”; ted.mod. fahren); *standan “stare in piedi” (ingl.mod. to stand ; ted.mod. stehen).
infinito grado o
o+ C ie gm aC * faran ingl.a. faran ata faran
gm * standan ingl.a. standan ata stantan
pret. sing.
grado ō
pret. plur.
part. pret.
grado ō
grado o
ō+ C ōC * fōr
ō+ C ōC * fōrum
fōr fuor
fōron fuorum
* stōd
* stōdum
* standanaz
stōd stuont
stōdon stuontum
standen gistantan
o+ C aC * faranaz faren gi-faran
Si consideri che in questa classe verbale, le vocali germanche *a e *ō potrebbero corrispondere anche a ie- *ă e ie. *ā, rispettivamente.
VII CLASSE: struttura radicale CVCL‟ultima classe dei verbi forti viene definita “VII “VII class asse” da alcuni studiosi, “classe dei verbi reduplicativi” da altri in base al modo in cui viene viene costruito costruito ilil loro preteri preterito to – in realtà, realtà, ilil gotico gotico l‟unica l‟unica lingua germanica che conserva la costruzione del preterito per raddo raddopp ppia iame ment ntoo de dell llaa sill sillab abaa radi radica cale le (agg (aggiu iunt ntaa prepre-te tema mati tica ca al preterito di una sillaba formata dalla consonante iniziale del verbo e da una vocale [ε]
, in gotico), secondo uno schema indoeuropeo produttivo anche in latino e in greco (lat. cano – ce battei”; gr. leipō – l cini “canto-cantai”, lat. pellō – pe pe- puli puli “batto- battei” lloipa “lascio-ho lasciato”) e che in gotico pu associarsi o meno alla alla va vari riaz azio ione ne de dell llaa vo voca cale le radicale (l‟islandese antico mostra poche forme con raddoppiamento; nelle lingue gm occidentali tale forma di preterito scomparsa)
VII CLASSE: struttura radicale CVCinfinito ito got. got.
pret. sing.
ltan “lasciare” lai-lōt [,lε'lot] saian “seminare” sai-sō [,sε'so] haitan “chiamare” hai-hait sl pan “dormire” sai-sl p
pret. plur.
part. pret.
lai-lōtum sai-sōum hai-haitum tum sai-sl pum
ltans con apof. saians haitan tans senza apof sl pans
In questa classe, dunque, il gotico mostra forme di preterito con raddoppiamento senza variazione apofonica e forme di preterito con raddoppiame raddoppiamento nto e con variazione variazione apofonica, attribuendo attribuendo al pret.sing. pret.sing. e al pret.plur. la vocale . Come nei verbi della VI classe, anche in questa classe risulta sospesa l‟op l‟oppos posiz izio ione ne “pre “prete teri rito to singolare vs preterito plurale” (mostrano lo stesso grado apofonico) in favore di un‟opposizione tra le forme preteritali e le forme dell‟infinito e del participio preterito.
Verbi Forti VII Classe
Nelle altre lingue germaniche: assenza di raddoppiamento raddoppiamento (tracce in dialetti anglici dell‟ags. e in nord.) e presenza di variazione
apofonica, distinta in due grandi gruppi : → Vocalismo
del pret. riconducibile riconducibile a germ. *ē2 (ags. ē,
aat. ia) riconducibil e a germ. * eu (ags. → Vocalismo del pret. riconducibile ēo, aat. Io)
RADDOPPIAMENTO la sillaba che viene preposta alla radice verbale nel perfetto ie. e nel preterito germ., visibile solo in gotico
(residui in altre lingue germ.) è formata dalla consonante iniziale della radice stessa oppur e seguita dalla vocale *e, oppur è costituita dalla semplice vocale di raddoppiamento *ĕ = got. ai [ε] se la radice non inizia per consonante
Esempi: - lētan „lasciare‟ lai-lōt lai-lōt [,lε'lo:t] - saian ‟seminare‟ sai- sō sō [,sε'so:] - haitan „chiamare‟ hai-hait [, [,hε‟hεt] - aukan ‘ aumentare‟ aumentare‟ ai-auk [,ε‟ɔk ]
lai-lōtum lai-lōtum sai- sōum sōum hai-haitum ai-aukum
lētans saians haitans aukans
La Ē2 Ē2
è un‟innovazione del germanico, nata nel periodo “e-a”, la fase che precede il germanico comune, ed è così indicata per distinguerla dalla 1, di diretta derivazione indeuropea.
Ē2
ha una pronuncia verosimilmente chiusa [e:], diversamente da 1 [ε:], molto molto aperta. aperta. In got. got. e nei nei dialetti anglici e kentico le due ē no non si distinguono
ORIGINE DI *Ē2
L‟ORIGINE DI *Ē2 È INCERTA
DUE
IPOTESI PRINCIPALI:
*2 presente soprattutto nei verbi forti di VII classe, potrebbe derivare dalla cont contra razzione ione dell della a voca vocale le
A) Essendo la
della sillaba di raddoppiamento con la vocale radicale, durante la ristrutturazione del sistema verbale
a seguito della perdita di produttività dei preteriti a raddoppiamento. nascere dal dit B) La *2 potrebbe nascere dittong tongo o *ei , di cui sarebbe variante posizionale davanti a vocale bassa (a): * ei > * ee > ē 2 così come *ei > ii > ii > ī davanti a vocale alta ( i).
ē ; *ē2 i a Preterito in gm (> ingl.a. ata. ) gm. *haitan “chiamare” (ingl.mod. --; ingl.arc. hight “chiamato”; ted.mod. heissen “chiamarsi”); gm. *lētan “lasciare” (ingl.mod. to let ; ted.m. lassen)
1.
infinito ie. *kid- (?grado e) gm. *haitan(an) isl.a. heita ingl.a. hātan (ā
pret. sing.
pret. plur.
part. pret.
*hē 2t
*hē 2tum
*haitanaz
hét
hétom
heitnn
hēt
hēton
hāten
hiaz
hiazum
giheizan
*lē 2t
*lē 2tum
*lētanaz
lét
létom
latinn
lēt
lēton
lǣten
liaz
liazum
gilāzan
2.
Preterito gm. *hlaupan
in
gm
*eu
(>
ēo; ingl.a. a t a. ) i o ted.mo mod. d. laufen salta ltare” (ingl.mod. to to leap; ted.
“correre, “camminare, correre, andare a piedi”)
infinito
pret. sing.
ie. *kwelp-/kwelb gm. *hlaupan(an) *hleup ingl.a. hlēapan (a
pret. plur.
part. pret.
*hleupum
*hlaupanaz
hlēopon
hlēpen
(h)liofum
gi(h)loufan
Inf. Inf. Pres. got. lētan norr. lata ags. lǣtan aat. lāzan
ESEMPI VII CLASSE VERBI FORTI Pret. Sg. Pret. Pl. Part. Pret. lai-lōt lai-lō lai-lōtum laitans lét létom latinn lēt lēton (ge)lǣten liaz liazum gi-lāzan gi-lāzan
(ingl. let, ted. ted. lassen) «lasciare» got. haldan norr. halda
hai-hald h él t ags. healdan hēold aat. haltan hialt
ha hai-haldum héldom hēoldon hialtum
haldans haldinn (ge)healden gi-haltan
hai-haitum hétom hēton hiazum
haitans heitinn (ge)hāten gi-heizan
(ingl. hold, ted. ted. halten) «tenere»
haitan norr. heita ags. hātan aat. heizan got.
hai-hait hét hēt hiaz
(ted. heissen) «chiamarsi» (ingl.arc. hight ‘chiamato’)
Esempi di Verbi Verbi con Alternanza Grammaticale Grammati cale per L.V L. Verner
infinito I Cl. gm. got. ingl.a. ata.
ie. *sneit*snīþ-an snieþan snīþan snīdan
II Cl. gm. got. ingl.a. ata.
ie. *geus*keusan kiusan cosan kiosan
pret. sing.
pret. plur.
part. pret.
*snaiþ snaiþ snāþ sneid
́ *snitm *sniðum sniþum snidom snitum (ð > t)
*snit- *sniðanaz sniþans sniden gi-snitan
*kaus kaus c as kōs
*gus- *kuzum kusum curon kurum
*gus- *kuzanaz kusans coren gi-koran
Esempi di Verbi Verbi con Alternanza Grammatical Gra mmaticalee per L. Verner Verner infinito pret. sing. pret. plur. part. pret.
III Cl. Cl. gm. got. ingl.a. ata.
ie. ie. *w *wer ertt*werþ-an waírþan weorþan werdan
VI Cl. gm. ingl.a.
ie. *slak*slahan *slōh slan slōg inf.contratto su *slahan>*slæhan>* sleahan l h l
t
*warþ warþ wearþ ward
́ *wṛtm *wurðum waúrþum wurdon wurtum (ð > t)
*wṛt- *wurðanaz waúrþans worden gi-wortan
*slōk - *slōǥum slōgon
*slōk - *slaǥanaz slægen
l
i l
Esempi di Verbi Verbi con Alternanza Grammatical Gram maticalee per L. Verner Verner
infinito
pret. sing. pret. plur.
VII Cl. ie. ie. * pāk -/ -/ păk păk /*pok- (senza infisso in nasale) gm. *fanh-an *f2nh ingl.a. fōn (su un inf. f n g contratto *fanhan (a>o per nasalizzazione, caduta di *n e allungamento di compenso) ata. fiang fāhan
part. pret.
* păk - (?)
*pak- /pok/pok- (?)
*f2nǥum fngon
*fanǥanaz fangen
fiangum (ð > t)
gi-fangan
Verbi deboli
I verbi debo deboli li formano il preterito e il participio preterito mediante l’aggiunta di un suffisso in dentale gm. *-ð-
che si realizza diversamente nelle varie lingue germaniche.
Sono formazioni secondari arie, cio cioè derivate da nomi e aggettivi (denominali, come gm * full-na-n “riempirsi” < gm * full-az “pieno”) o da verbi (deverbali, come gm * sat-ja-n “sed “seder ersi si,, po porr rre” e” vs gm * setjan “ess “esser eree sedu seduto to”, ”, vb ft. di V classe). Esistono, tuttavia, verbi primari, non derivati, come gm * sōk -ja-n -ja-n “cercare”. La derivazione avviene per mezzo di quattro suffissi che nel germanico vengono mantenuti per tutt tuttoo il corso orso de dell llaa co coni niuuga gazi zion onee e che iden identi tifi fica cano no le quattro classi dei verbi deboli.
Verbi deboli I Clas Classe se debo debole le:: suff suffis isso so *-ja *-ja-- (cau (causa sati tivi vi/f /fat atti titi tivi vi))
“far gu guar arir ire” e” gm *naz-já-n(an) “far (< gm *nes-an “guarire”, vb. ft. di Vcl.) infinito
preterito
part. pret.
ing ngl. l.a. a. neri nerian an (rot (rotac acis ism mo e metafo tafoni nia) a) ner ner-e-d -e-dee ata. neren ner-i-ta
ner-e-d ner -e-d gi-ner-i-t
Verbi deboli I Clas Classe se debo debole le:: suff suffis isso so *-ja *-ja-- (cau (causa sati tivi vi/f /fat atti titi tivi vi))
Appartengono alla I classe dei verbi deboli anche alcuni verbi che non conservano il suffisso -i- < gm. *-ja- nel preterito. La mancanza di questo suffisso ha impedito che si verific ficasse la metafonia palatale nelle forme rme del passato, creando coppie minime (presente con metafonia e preterito senza metafonia). Grim rimm de desi sign gnòò qu queesti sti ve verb rbii co com me „verbi debo deboli li co conn Rückumlaut („meta („metafon fonia ia all‟in all‟indie dietro tro‟) ‟)
Verbo debole „regolare‟, cioè con esito di metafonia sia al presente “far gu guar arir ire” e”)) che al preterito (< gm * naz-já-n “far ingl.a. ata.
infinito
preterito
part. pret.
nerian rian (ro (rotaci tacism smoo e metaf etafon onia ia)) neren
ner-e-de ner-i-ta
ner-e-d gi-ner-i-t
Verbi deboli con metafonia al pres. e senza metafonia al pret. infinito preterito gm. *þank-ja-n(an) þōhte [θɔ:xte :xte]: ]: gm. gm. *þ *þan ank-( k-(i) i)--ðō > * þanktō (as (assimil imilaz aziion onee de dell tra tratto tto þencean [θɛntʃǝn] sordo della dentale, dopo la caduta di ingl.a. „pensare‟ *-i-) > * þanhtō (fricativizzazione di kt-) > * þāhtō; ingl.a. –ō- per effetto della nasale; ata denken dāhta
Verbi deboli II Classe debole: suffis fisso *-ō- (inten (intensiv sivi/i i/iter terati ativi) vi) fisk-ō-n “pescare” gm * fisk-ō (< gm * fisk-az “pesce”) ingl.mod. fish; ted.mod. fischen
infinito
ʃ ]) ingl.a. fiscian ( [ ʃ ]) fisk-ē -n -n (*fiskeōn) ata. fisk-ē
preterito
part. pret.
fisc-ō fisc-ō-de
fisc-ō-d
fisk-ō fisk-ō-ta
gi-fisk-ō-t
In inglese antico, in tutto il gruppo del presente, il suffisso tematico ō ha subito un ampliamento tematico in – ja, per cui si ha: - ōja > ēja > -eja > -ija > -ia.
Verbi deboli III Classe debole: ole: suffisso *- ē- (durat (durativi ivi/st /stativ ativi) i) haƀ-ē -(ja)-n -(ja)-n “avere” (ingl.mod. to have; ted. mod. haben) gm *haƀ-
infinito ingl.a. habban (senza suff. temat.) ata. habēn
preterito
part. pret.
hæf-de
hæf-d
hab-ē hab-ē -ta
gi-hab-ē -t -t
Verbi deboli III Classe debole: ole: suffisso *- ē- (durat (durativi ivi/st /stativ ativi) i)
In inglese antico, nel tema del presente, il vecchio suffisso tematico ē è sostituito dal nuovo - ja- (tranne che alla II e III pers.sing. dell‟indic.). La j suffissale, come in molti verbi della I Classe, ha causato geminazione e metafonia. In inglese antico sopravvivono solo quattro verbi di questa classe, in ata la III classe debole è un po‟ più ricca di verbi: ingl.a. secg(e)an “dire” (< gm * sag-ja-n); habban “avere” (< gm * haƀ haƀ-ē -(ja)-n -(ja)-n); libban “vivere” (< gm * liƀ liƀ-ē -(ja)-n -(ja)-n); hycg(e)an “pensare” (< gm hug-ja-n);
ata sagēn
habēn
lebēn
huggen
Verbi deboli IV Class lassee deb debole: ole: suff suffis isso so *-na *-na-/ -/--nō- (intra (intransi nsitiv tivi/i i/inco ncoati ativi) vi)
gm * full-na-n “riempirsi” (< gm * fullaz “pieno”) si tratta di una classe produttiva solo in gotico, con alcuni residui in islandese antico infinito ingl.a. fullnan ata. fullnan (analogo alla II classe)
“addormentarsi” < sofa “dormire”, vb. forte di IV cl. vakna “svegliarsi” < vaka “vegliare, essere sveglio”, vb. debole di I cl. (got. ga-waknan)
sofna
isl.a.
preterito
part. pret.
full-nōnō-da
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Verbi deboli L‟origine del suffisso in dentale utilizzato per la formazione del preterito dei verbi deboli *-ðō/-ðē è ince incert rta. a. Alcu Alcuni ni stud studio iosi si,, basandosi sulle forme a raddoppiamento del gotico, hanno ipotizzato un‟origine peri perifr fras asti tica ca de deii pret preter erit itii de debo boli li:: al tema tema lessicale del verbo sarebbe stato aggiunto il preterito dell‟ausiliare “fare fare,, diven iventtare are”, che most mostra ra ap appu punt ntoo il radd raddop oppi piam amen ento to de dell llaa radice, ie. DHŌ-/DHĒ-, dō(n), pret. dyde ingl.a. dō(n) , ata. tuon, pret. teta . Si sarebbe trattato di forme originariamente analitiche, divenute poi sintetiche in seguito ad un processo di grammaticalizzazione della comp co mpos osiz izio ione ne (com (comee il futu futuro ro ital italia iano no cant canter eròò = cant cantar aree ho < cantāre habeō). Questa è la teoria oggi maggiormente accreditata
Verbi forti vs Verbi deboli Verbi forti e verbi deboli si distinguono in base al modo in cui formano il preterito: I verbi forti esprimono il preterito facendo ricorso all‟apofonia; I verbi deboli esprimono il preterito aggiungendo un suffisso in dentale alla forma dell‟infinito.