SCHEDA alfabeto ungherese Alfabeto ungherese e pronuncia per italiani / Magyar abécé és kiejtés az olaszoknak a [ɒ] “ɒ”
suono tra a e o, breve
á [a:] “aː”
a, come in italiano, lunga
b [b] “beː”
b come in italiano
c [ʦ] “ʦeː”
z aspra, sorda come nella parola azione
cs [ʧ ] “ʧeː”
c come in italiano ci/ce
d [d] “deː”
d come in italiano
dz [ʣ] “ʣeː”
z non sorda, come nella parola mezzo
dzs [ʤ] “ʤeː”
g come in italiano gi/ge
e [ɛ] “ɛ”
e aperta e breve
é [eː] “eː”
e chiusa e lunga
f [f ] “ɛf ”
f come in italiano
L’alfabeto ungherese (magyar ábécé ) è di 40 lettere ( bet ő k ). ők ) . A fianco l’elenco, con i simboli dell’Alfabeto fonico internazionale (IPA) tra parentesi quadra [ ] e la pronuncia tra virgolette “ “; quando il suono va prolungato, ci sono due punti dopo il simbolo. Alcune lettere non rientrano nell’alfabeto, ma compaiono in parole straniere o nomi di famiglia e sono riportate nei dizionari: dopo la p q [kv] “kvu” dopo la v w [v] “dupla veː”
dura come in italiano ga/go/gu
g [ɡ] “ɡeː”
g
gy [ ɟ ɟ] “ ɟeː”
d palatizzata
h [h] “haː”
h aspirata: muta solo in fondo
i [i] “i”
i, come in italiano, breve
í [iː] “iː”
i, come in italiano, lunga
j [ j j] “ jeː”
come la i semivocale di Iesolo
k [k] “kaː”
c dura come in italiano ca/co
l [l] “ɛl”
l, come in italiano
ly [ j j] “ɛj”
pronuncia come la j
m [m] “ɛm”
m come in italiano
n [n] “ɛn”
n come in italiano
ny [ ɲ ɲ] “ɛɲ”
gn come in italiano gnocchi
o [o] “o”
o chiusa e breve, come oppure
ó [o] “oː”
o chiusa e lunga
ö [ø] “ø”
suono tra e e o, come milanese rösa
a cura di Giuseppe Dimola (giugno 2013)
x [x] “ɛks”
y [i] “i”
In alcuni nomi sopravvivono consonanti del vecchio alfabeto: cz e tz (si pronunciano come la c), ts (come cs). In alcuni testi, dalla fine degli anni ottanta, compare una 15° vocale, la ë (suono chiuso breve) per dar conto della pronuncia magiara in alcune aree, anche oltre confine.
1
SCHEDA alfabeto ungherese
ı
[øː] “øː”
come la ö pronunciata lunga
p [p] “peː”
p come in italiano
r [r] “ɛr ”
r come in italiano
s [ ʃ ʃ ] “ɛʃ ”
sc dolce italiana come scendere
sz [s] “ɛs”
s aspra e sorda come sale
t [t] “teː”
t come in italiano
ty [c] “ceː”
t palatizzata
u [u] “u”
u sempre breve
ú [uː] “uː”
u lunga
ü [y] “y”
ü come milanese mür
ő
[yː] “yː”
C’è corrispondenza tra grafia (írás) e pronuncia (kiejtés), con diverse eccezioni dovute ad assimilazione, ad es.: dj (come gy), dt (come tt), nj (come nny), tj (come tty), ts (come ccs), tsz (come c o cc); in genere, in presenza di due consonanti vicine difficili da pronunciare, si pronuncia solo la seconda come consonante lunga. Le vocali sono 14; su dizionari ed elenchi alfabetici, ciascuna delle 7 vocali corte è accorpata con quella rispettiva lunga.
come ü, lunga
v [v] “veː”
v come in italiano
z [z] “zeː”
s dolce e sonora come rosa
zs [ʒ] “ʒeː”
come la j francese di jour
Le consonanti composte (digrammi e trigrammi) come dzs, gy, ny, ty, sz ecc, peculiari dell’ungherese, sono considerate vere e proprie lettere nella successione successione alfabetica. In caso di consonante lunga (raddoppio), solo la prima lettera è ripetuta (ddzs, ssz, ggy, ecc.).
esempio di pronuncia: Kecskére bízza a káposztát
[kɛʧkeːrɛ biːzzɒ ɒ ka:posta:t]
a cura di Giuseppe Dimola (giugno 2013)
2
SCHEDA alfabeto ungherese
Ungherese: lingua, pronuncia / Magyarul: nyelv, kiejtés
La lingua ungherese ( magyar nyelv) è originalissima: è associata al ceppo ugro-finnico, ma tra ungherese e finlandese ci sono più differenze che fra inglese e russo. Nel XVIII secolo, il movimento “riforma della lingua” (capo dei neologhi era il letterato Ferenc Kazinczy) ha introdotto oltre diecimila nuovi vocaboli per renderlo adatto a esprimere concetti e idee più moderne. Con la cristianizzazione dell’Ungheria (con re István, anno Mille), all’alfabeto runico ungherese (rovásírás) subentra l’alfabeto latino. Il lessico dell'ungherese è diverso da quello delle altre lingue europee, anche se nel corso dei secoli ha subìto influssi dall'antico slavo, dal latino medievale e dal tedesco. È una lingua agglutinante (agglutináló nyelv) con caratteristica struttura sintattica: i rapporti logici sono espressi mediante complicate successioni di suffissi e posposizioni (non esistono preposizioni); mancano i generi grammaticali; ci sono un peculiare sistema di declinazione e specifiche coniugazioni verbali soggettive e oggettive; l’uso del plurale è limitato; il sostantivo non conosce flessione, ma ha molti suffissi che corrispondono ai diversi casi grammaticali. Van e vannak (3° persona: è, sono), si omettono nelle frasi con predicato nominale; si usano soprattutto col significato di: c’è/ci sono. Nell’ungherese si applica la regola generale dell’armonia vocalica ( magánhangzók illeszkedése): ogni parola contiene o tutte vocali basse (altrimenti dette scure, velari o posteriori: a, o, u brevi o lunghe) o tutte alte (chiare, palatali o anteriori: e, i, ö, ü brevi o lunghe); tranne eccezioni per la i, le parole straniere e le molte parole composte. Di conseguenza, conseguenza, i suffissi hanno due o più varianti, con vocale anteriore o posteriore. L'alfabeto ungherese (14 vocali, 24 consonanti e 2 semivocali) presenta una corrispondenza tra grafia (írás) e pronuncia (kiejtés), con diverse eccezioni dovute ad assimilazione ( hasonulás). La pronuncia delle consonanti corrisponde a quella normale dell'alfabeto latino, con eccezioni: c corrisponde a z di 'pizza' e s a sc di 'scena'; j e ly si pronunciano allo stesso modo, come la i di 'ieri'; per le consonanti composte composte si veda la pagina dell’alfabeto. Le vocali sono brevi ( a, e, i, o, u, ö, ü) o lunghe (á, é , í , ó, ú, ı , ő .), .), queste ultime hanno uno o due tratti sovrapposti (sempre da sinistra in basso a destra in alto). Sono pronunciate lunghe le consonanti doppie, di cui si scrive raddoppiata solo la prima lettera, salvo che si tratti di parola composta: in tal caso, due consonanti uguali si scrivono complete (es. jegygyő r rő , “fede” intesa come anello). ő L'accento tonico (nyomaték ) cade sempre sulla prima sillaba delle parole, e l’eventuale presenza di vocali lunghe ne prolunga del doppio il suono (che cambia per a ed e). L’ungherese non conosce dittonghi, quindi due vocali vicine si pronunciano separatamente. separatamente. Le parole straniere di uso comune sono presto assimilate e facilmente declinate in verbi: tennis diventa tenisz e “giocare a tennis” teniszezni, oppure “navigare in internet” diventa semplicemente internetezni. Insomma, parlare ungherese non è difficile. La pronuncia però è molto importante: bisogna differenziare bene le 7 vocali lunghe/corte e alcune consonanti, per evitare brutte figure o effetti comici.
a cura di Giuseppe Dimola (giugno 2013)
3