MASSONERIA UNIVERSALE COMUNIONE ITALIANA GRANDE ORIENTE D'ITALIA R:. L:. CONCORDIA n°744 Or. PERUGIA
Il Maestro delle Cerimonie (dalla preparazione del tempio, alla Marcia d'Ingresso, ai movimenti durante la tornata)
Nel manoscritto Edimburgh Register House del 1696 “Alcune domande concernenti la parola del muratore 1696” alla donnmanda “che cosa fa una loggia giusta e perfetta?” viene risposto. “Sette maestri,cinque apprendisti, una giornata di cammino da una città municipio lontano da latrato di cane o canto di gallo”; nel manoscritto Wilkinson 1727 ca. alla domanda “dove è situata” viene risposto “su terreno sacro nella valle di Giosafatte o altrove”; nel Masonry Dissected di Samuel Prichard (1730) alla stessa domanda viene risposto “ su terreno sacro,o sul colle più alto o nella vallata più bassa, o nella valle di Giosafatte, oppure in qualsiasi altro luogo segreto”. E' rilevabile che la Loggia debba tenersi in luogo riparato, lontano dal mondo esterno, in un luogo segreto ed opportunamente preparato. Il luogo deve essere “sacro”, secondo la concezione ebraica, greca o latina del termine, ovvero separato dal mondo circostante; deve essere trasformato in tempio (recinto sacro). Per inciso va ricordato, che anticamente un qualsiasi luogo, politico o sacro che fosse, non aveva alcuna valenza geografica se prima non fosse stato definito nei suoi confini e che ciò fosse stato fatto ritualmente. Con la cerimonia del tendere la corda, il Faraone aiutato dalla dea Seshat, determina le misure del tempio, e a Dendera si può leggere” Guardando al cielo e al movimento delle stelle che sorgono, individuando l'Ak della costellazione della Gamba del Toro, ho determinato gli angoli del tempio” Come in tutte le operazioni alchemiche, la trasmutazione che si effettua sull'oggetto determina la trasmutazione di chi opera; questa separazione, questo atto del rendere sacro, interviene anche sulla struttura della coscienza o meglio elabora una struttura mentale sostitutiva dell'istintualità animale. L'uomo che si libera coscientemente della suggestione istintuale dell'ominide. L'iniziato è separato dal profano. L'operazione magica viene effettuata dall'Ufficiale di Loggia denominato Maestro delle Cerimonie, su richiesta del Maestro Venerabile. Egli è l'operatore qualificato a questa consacrazione, determinata dalla volontà unisona e dal lavoro corale dei Fratelli, per cui il luogo diventa “Loggia”, cioè un'unità dell'eggregoro (Idea-Forza) della Libera Muratoria Universale. Ricevuto l'Incarico , il M.d.C., entra da solo nel tempio, a volte può, portare gli apprendisti che rimarranno in assoluto silenzio durante tutta la preparazione, ed accende il Testimone con il fuoco ricevuto dal M.V.; è un momento importante che deve essere vissuto con concentrazione; idealmente e volontariamente con l'accensione del testimonio si manifesta il desiderio di collegare l'Eggregore dei FF∴di Loggia all'Eggregoro dei Maestri passati.
Da questo momento il M.d.C. Provvede alla preparazione del tempio, a far entrare ritualmente i fratelli, controlla che il cerimoniale previsto dai rituali sia eseguito correttamente. La preparazione, consiste nella determinazione degli angoli, in modo che nella successiva fase, quella della marcatura dello spazio sacro (marcia rituale d'ingresso) siano presenti almeno quattro punti di riferimento, noti solo al m.d.C., che orientandosi con essi guiderà i fratelli nella deambulazione. È da ricordare che nella massoneria operativa l'ubicazione di un edificio veniva determinata, ancor prima di iniziarne la costruzione, con una metodica che prevedeva di fissare inizialmente i quattro angoli, dove venivano poste le prime quattro pietre, e quindi veniva determinato il centro. Il tutto mediante dei pioli (landmarks). Il centro, il punto geografico, viene determinato durante il Rituale d'apertura dei Lavori. È qui, nel centro, nel punto geografico, che il M.d.C. Colloca il quadro di loggia. La Marcia Rituale d'ingresso è fondamentale, necessita della partecipazione cosciente di ogni fratello, che su invito del M.V. deve sforzarsi di abbandonare i metalli del mondo profano, prima di varcare la soglia del tempio; lo può fare facilmente, concentrandosi. Così facendo sarà più facile, poi durante i lavori acquisire un livello di coscienza superiore. Tale concentrazione è la condizione sufficiente per eseguire la marcia in modo perfetto. Il M.d.C., munito dell'asta da 144 canoni, si pone sulla soglia, si concentra sul battito del proprio cuore e quando lo ritiene opportuno batte tre colpi in terra, segnando il ritmo della marcia, ed inizia la deambulazione con il piede sinistro – tutti i fratelli, che lo seguono in fila indiana, devono iniziare anche essi con il piede sinistro e seguire il ritmo del maestro delle cerimonie, in modo tale che si percepisca un solo passo. Se percepisce una distonia o una qualsiasi perturbazione, può interrompere la marcia e farla riprendere dall'inizio . La marcia è destrocentrica, cioè è in senso orario, inizia all'angolo di NO (tramonto al solstizio d'inverno), prosegue per il Settentrione (mezzanotte), angolo NE (alba del solstizio d'estate), Oriente (alba degli equinozi), angolo SE (alba del solstizio d'inverno), Meridione (mezzogiorno) , angolo SO (tramonto al solstizio d'estate), Occidente (tramonto agli equinozi), è importante annotare gli angoli, perché è li che tutti i fratelli sono tenuti a formare un angolo retto con i piedi, il sinistro sempre nella direzione del senso di marcia, possibilmente senza perdere il ritmo. Il MdC oltre che il ritmo di marcia, determina anche la misura del passo. Studiando la Cattedrale di Chartres è stato riscontrato l'uso di diversi sistemi di misura fondati sul piede romano , punico, inglese e altri, ognuno facente parte della “Tradizione “ del singolo Maestro chiamato ad operare alla costruzione; l'unificazione dei sistemi di misura fu tentata da diversi Re di Francia e completata durante la rivoluzione Francese con l'adozione del sistema metrico . Uniformarsi al ritmo ed alla misura del passo determinati dal MdC, potrebbe intendersi come conformarsi alle misure della Loggia, ognuna nella sua inviolabile Sovranità ha la propria Tradizione e quindi le proprie misure. Anche l'entrare ritualmente, a lavori iniziati, potrebbe avere lo stesso significato. Ha come strumento di lavoro, l'asta di 144 cm o canoni, numero che secondo la tradizione astrologica corrisponderebbe al numero delle energie (72 positive e 72 negative) che sorgono e tramontano, ovvero alla misura del muro della Gerusalemme celeste (Apocalisse 21:17) “misurò anche il muro ed era di centoquarantaquattro cubiti, a misura di uomo, cioè d'angelo”. Dovrebbe avere la forma di un parallelepipedo di forma quadrata, con il lato minore di 4 cm, essere di legno di bosso e foderata di rosso (Ivan Mosca). Il M.d.C., mantiene l'asta sempre perpendicolare al pavimento, non l'abbandona mai, impugnandola con entrambe le mani all'altezza del punto medio, la destra sopra la sinistra , per quasi tutta la durata dei lavori , a simboleggiare il predominio delle energie positive a cui ci ispiriamo; poi alla chiusura rituale dei lavori, pone la sinistra sopra la destra, ciò che è stato acquisito interiormente cambia di polarità e si manifesta all'esterno per essere
donato a beneficio dell'Umanità (Ivan Mosca). È l'attributo specifico della guida, che viene seguito volontariamente da tutti. Il bastone del potere è un simbolo universalmente applicato alle potenzialità creatrici che operano nell’uomo lungo la colonna fra il centro sacrale alla base e i centri della testa alla sommità. Esso è anche l’Albero della Vita, la bacchetta magica, la spada di Sigmund. Diventa uno strumento per effettuare miracoli quando le forze creatrici di fuoco sono conservate e trasmutate nel potere spirituale. Viene spontaneo pensare al Pilastro Djed, una sorta di colonna vertebrale che termina in alto con quattro vertebre - l'asse verticale simboleggia l'energia che circola liberamente, mentre i quattro piani orizzontali, in relazione con i punti cardinali, fissano l'energia. Se posto in orizzontale, simboleggia la morte, tenuto verticalmente simboleggia la resurrezione, la vittoria di Osiride su Seth, dell'ordine sul caos. In effetti il M.d.C. è un ordinatore; organizza e dispone la Loggia, è infatti di sua competenza l'ordine materiale della Loggia stessa . Predispone tutto l'occorrente perché la tornata possa svolgersi, controlla tutto il necessario per le iniziazioni e altro. Durante i Lavori rituali, nessun fratello può abbandonare il proprio posto e circolare liberamente per il tempio, può farlo solo dietro autorizzazione del M.V. e comunque deve sempre esser accompagnato dal M.d.C. Il quale proprio per la sua prerogativa di svolgere un ufficio caratterizzato dalla “mobilità”, non ha seggio; tanto che gli viene attribuito il Pianeta Mercurio, simbolo del movimento, della fluidità. I Kabalisti lo associano alla Sefira Tipheret ( Bellezza). Ed a proposito del come ci si debba muovere in Loggia; appurato che la marcia d'ingresso è destrocentrica e simbolicamente, oltre che marcare il luogo sacro, ricorda anche la via che l'Iniziato deve percorrere, provenendo dall'oscurità di occidente, passando per la mezzanotte del settentrione, l'alba dell'oriente e la piena luce del meridione, non potrebbe essere sinistrocentrica, in quanto passando per il meridione si troverebbe subito in piena luce e rimarrebbe abbagliato; e altra considerazione, secondo la concezione della positività della parte destra, attiva, rispetto la negatività, passività, della parte sinistra del corpo, con la deambulazione destrocentrica, la parte destra del corpo è rivolta verso lo spazio che si sta separando dal mondo profano, il contrario succede con la sinistrocentrica. L'insoluto problema del verso da tenere nei movimenti durante i lavori e se squadrare o meno, potrebbe essere un falso problema, dipendendo dal tipo di considerazione preliminare che viene fatta: in senso muratorio stretto, trattandosi della costruzione del muro perimetrale, sarebbe necessaria ed auspicabile la squadratura, ma il verso sarebbe comunque indifferente; in senso libero muratorio, considerando valutazioni alchemiche, esoteriche, astrologiche , energetiche; sapendo che nel sistema cosmico cui apparteniamo, prevale la rotazione sinistrocentrica, antioraria, non trovo ostacoli all'uso di tale tipo di deambulazione. Purché faccia parte della Tradizione della Loggia .D'altro canto, si è soliti affermare che ci riuniamo nel punto geografico noto ai soli figli della Vedova, isolato dal mondo profano, ed in un punto non ha senso parlare di destra o sinistra. È un campo energetico uniforme. 06 febbraio 2009 e.v. Massimo Marmottini :.