Ensayo sobre la teoria de la arquitectura de mies van der rohe: Menos es masDescripción completa
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Descripción: Traducción al español del artículo de Robin Evans "Mies van der Rohe's Paradoxical Symmetries".
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Robin Evans 1990Full description
Datos y ejemplos de su arquitectura de los arquitectos citados en el docuemento. Aportes a la arquitectura.Descripción completa
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Conversations With Mies Van Der Row
Descripción: Partitura de Fur Elise
Fuerzas de Van der Waals resumenDescripción completa
Descripción: física
Geslacht van der Hoop
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GIOVANNI OGGIANA
STORIA
DELL'ARCHITETTURA
LUDWIG MIES VAN DER ROHE
Corso di Geometria Descrittiva – Ludwig Mies van der Rohe
Gli anni della formazione Nasce nel 1886 ad Aquisgrana da Michael Mies e da Amalie Rohe di origine olandese. Da adulto Ludwig aggiungerà al cognome paterno il nome della mamma utilizzando il prefisso olandese "van". Tra il 1897 e il 1899 frequenta la scuola commerciale di Aquisgrana e di seguito entra nella bottega di scalpellino del padre. Nel 1900 si iscrive alla scuola d'arti e mestieri sempre di Aquisgrana e inizia a disegnare ornamenti in stucco per uno stuccatore locale. Nel 1905 si trasferisce a Berlino e lavora come disegnatore di mobili presso lo studio di Bruno Paul.
L'ESPERIENZA
PRESSO LO STUDIO DI
PETER BEHRENS
Nel 1908 inizia a lavorare per Peter Behrens e conosce Walter Gropius e Le Corbusier che in quegli anni fanno pratica dal maestro berlinese. L'architetto Behrens, in quel periodo, si ispirava a alle opere dell'architetto Karl Friedrich Schinkel e il giovane Mies ha l'opportunità di conoscere il lavoro del grande architetto neoclassico tedesco che influenzerà le sue prime costruzioni.
L'ABBANDONO DEL CLASSICISMO: PLASTICISMO (DER STIJL)
CONOSCENZA DELLE OPERE DI
F.L. WRIGHT
E DEL
NEO-
Nel 1910 vi è la mostra delle opere di F.L. Wright a Berlino, e Mies scopre un mondo diverso da quello di Behrens. Nel 1912 conosce in Olanda le opere di Hendrik Petrus Berlage e nel 1913 apre un suo studio Verso il 1919 Mies abbandona il suo primo linguaggio di derivazione neoclassica, si avvicina al movimento olandese De Stijl e al Costruttivismo, ed inizia a progettare utilizzando in maniera innovativa l'acciaio e il vetro. Per Ludwig Mies van der Rohe l'architettura non si distingue dalla struttura e dalla tecnica, diceva: "Si deve rifiutare ogni forma che non sia retta dalla struttura".
Le prime opere CONCORSO
PER IL GRATTACIELO IN
FRIDRICHSTRASSE
E GRATTACIELO IN VETRO
Nel progetto di concorso per il Grattacielo di vetro a pianta poligonale del 1921 e nel progetto successivo del 1922 Mies costruisce degli scheletri d'acciaio di diversi piani, completamente vetrati. L'impatto volumetrico finale può essere accostato alle contemporanee opere espressioniste di Taut (Glashaus del 1914) e Hoger (Chilehaus del 1920).
1914 - Glashaus di Bruno Taut
1920 - Chilehaus di Fritz Hoger
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Corso di Geometria Descrittiva – Ludwig Mies van der Rohe
1921 - Grattacielo in Friedrichstrasse
CASA
1922 - Grattacielo in vetro e acciaio
DI MATTONI E MONUMENTO A
Piante schematiche dei due grattacieli
ROSA LUXEMBURG
1923 - Maison d'artiste di Theo Van Doesburg
1909 - Robie House di Frank Lloyd Wright
Del 1923 e del 1924 sono rispettivamente il progetto per la “Casa di campagna in cemento armato” e il progetto per la “Casa di campagna in mattoni”. Quest'ultimo pare rievocare da un lato l'orizzontalità delle linee delle Prairie House di Frank Lloyd Wright – in particolare la Robie House – e dall'altro la scomposizione per piani attuata dagli esponenti del Neoplasticismo olandese, in particolare Van Doesburg.
1924 - Casa di campagna in mattoni di L. Mies van der Rohe - Ricostruzione 3D
1924 - Casa di campagna in mattoni di L. Mies van Der Rohe - Pianta
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Corso di Geometria Descrittiva – Ludwig Mies van der Rohe Commissionatogli nel 1926 direttamente dal KPD (Partito Comunista di Germania) a seguito dell'esecuzione di Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, il monumento a Luxemburg e Liebnecht risente delle influenze espressioniste e neoplasticiste. Costruito in mattoni di recupero fu distrutto nel 1933.
Padiglione tedesco all'esposizione di Barcellona Costruito per l'Esposizione Universale di Barcellona del 1929, il padiglione tedesco è un caposaldo nell'opera di Mies van der Rohe perché introduce una serie di temi che caratterizzeranno i progetti della sua maturità.
1°
TEMA:
“LESS
IS
MORE”
Il padiglione tedesco è il primo edificio a concretizzare il motto che rese famoso Mies van der Rohe. L'estetica dell'edificio risiede, secondo Mies, nel fare ricorso a pochi semplici elementi: ● il basamento; ● le 8 colonne cruciformi; ● le pareti rivestite in marmo e onice; ● la lastra di copertura; ● le superfici specchianti;
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Corso di Geometria Descrittiva – Ludwig Mies van der Rohe
2°
TEMA:
“DIO
È NEI DETTAGLI”
L'apparente semplicità nasconde in realtà una grande complessità costruttiva. Tale complessità è comprensibile con l'analisi del particolare costruttivo della colonna cruciforme. La colonna è costituita da quattro profilati a “L” assemblati a croce e rivestiti da una carena in acciaio inox.
3°
TEMA:
IL
MATERIALE COME UNICO ORNAMENTO
Al pari di Adolf Loos, l'unico ornamento concesso da Mies è quello delle venature delle pietre di rivestimento: travertino per il basamento, onice per le pareti interne e marmo verde per le pareti esterne.
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Corso di Geometria Descrittiva – Ludwig Mies van der Rohe
4°
TEMA:
CLASSICISMO
Dopo la parentesi avanguardista Mies rispolvera gli elementi della composizione classicista di K.F. Schinkel che avevano caratterizzato gli anni della sua formazione presso Behrens.
Altes Museum di Karl Friedrich Schinkel ● ●
Padiglione tedesco a Barcellona
Il Basamento atto a monumentalizzare l'edificio elevandolo rispetto al terreno; Le Colonne come unico sostegno della lastra di copertura;
1933: l'ascesa del Nazismo e la fuga negli Stati Uniti Dopo una breve parentesi da direttore della Bauhaus, Mies, al pari di altri suoi contemporanei, preferirà lasciare la Germania nazista per riparare negli Stati Uniti. Qua potrà svolgere attività di insegnamento presso l'Illinois Institute of Technology nonché concretizzare la sua ricerca architettonica in diverse opere.
1939 SEDE
DEL
MIT (MASSACHUSSETS INSTITUTE
OF
TECHNOLOGY)
La biblioteca del M.I.T. rappresenta il raggiungimento della maturità della ricerca formale di Mies. La composizione dinamica neoplasticista viene abbandonata a favore della simmetria classica. L'edificio è svuotato da qualsiasi elemento superfluo e si compone sostanzialmente di quattro elementi: 1. 8 colonne; 2. lastra di copertura; 3. lastra di basamento sopraelevata; 4. pareti in vetro;
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1946 FARNSWORTH HOUSE (CASA
DI VETRO)
– PLANO ILLINOIS
La Farnsworth house rappresenta l'apice della semplificazione di Mies. L'abitazione del medico Edith Farnsworth si riduce a una scatola di vetro racchiusa da basamento, copertura e 8 colonne in acciaio.
1958 SEAGRAM BUILDING NEW YORK Il Seagram Building è il primo grattacielo costruito da Mies. A differenza di quello del 1921, la trasparenza è sacrificata dalla griglia strutturale esplicata sulla facciata.
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La Neue Nationalgalerie a Berlino È l'ultima grande opera di Mies van der Rohe. La Galleria Nazionale di Arte Moderna (1962) è strutturata in due parti: ● le sale espositive permanenti ubicate nel sottosuolo; ● il corpo d'ingresso; Con quest'ultimo elemento, Mies riesce a concretizzare quello che probabilmente è stato il paradigma compositivo delle opere della maturità: la rilettura modernista della composizione di Schinkel.
Mies propone un soffitto a cassettoni nel portico sostenuto da otto colonne cruciformi in acciaio con tanto di rastrematura e capitello. A differenza delle colonne del Padiglione tedesco queste colonne non presentano alcuna carenatura e sono formate dall'assemblaggio di quattro profilati d'acciaio a “T”.