GUIDO BLUMIR
EROINA STORIA E REALTÀ SCIENTIFICA DIFFUSIONE IN ITALIA MANUALE DI AUTODIFESA FELTRINELLI
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Guido Blumir
Eroina Storia e realtà scientifica. Diffusione in Italia M anuale anu ale di autodifesa autodifesa
Feltri Feltrinell nellii Editore E ditore M ilano
Prima edizione: ottobre 1976 Copyright by © Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano
Indice
Parte prima L’eroina
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1. L’industria della droga nell' '800 Chi ha scoperto l'eroina, 9. dustria della droga, 11.
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I l 2. Il
1800: il capitalismo crea l’in
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'90 '900: l’industr l’industria ia della droga droga diventa nera nera
Dall'eroina all’ all ’aspirina. La Rivolu Riv oluzio zione ne Chimica, 27. L'eroi L'ero i na diventa nera. Il proibizionismo in USA, 28. Conseguenze del proibizionismo, 30. Cambia l’identikit dell'eroinomane, 36. L'eroin L'er oina a in Europa Eur opa,, 47. Morire di aspirina, 53. —
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60
5.
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Che cos’è l’eroina
L ’eroina L’ eroin a e gli altri al tri narcotici. narcotic i. Scheda Sch eda,, 60. Come la prendo no, 61. Le dosi, 63. La dipen dip enden denza za fisica (“assuefazione"), assuefazio ne"), 64. Bisogna Biso gna aume au ment ntar aree sem se m pre pr e piti le dosi: la tolleranza, 78. Nasco Na scono no droga dro gati ti i bamb ba mbin inii dei drogati, 80. Le malat ma lat tie dell'eroina, 83. — Morire di eroina, 83. —
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4. Oggi: al posto dell’eroina La droga dro ga degli eroi, 92. Il I l dopoguerra. dopogue rra. L'era della droga scientifica, 93. Tranquillanti e antidepressivi, 94. L’’eroi L na di massa, 101. La diffu di ffusi sion onee e i nuovi nu ovi dati da ti delle ricerche sulla tossicomania, 102. L’’eroina della mamma: L mam ma: i tranq tra nquil uil lanti, 113. Le cifre: quan qu anto to si spende, spen de, 122. 1 consumato ri: chi sono, 123. —
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5. L’eroina in Italia Com’è arrivata l’eroina in Italia: dal naon all'anfetamina, 132. I p r im i morti mo rti.. L ’anfe an feta tam m ina in a è una droga pesante, pesa nte, 139. Dall’an Dall’anfe feta tami mina na alla morfina, 140. Dalla Dalla morfin mo rfina a all’ al l’eroina eroina.. —
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5
Indic In dicee L’ L ’invern inv erno o dell’ de ll’eroina: eroina: 74-75 -75, 140. Dalla Dalla marihu ma rihuana ana si passa all'eroina, 147. Eroina Ero ina 76, 154. Eroina, Eroin a, aprile 75, 158. Eroin Er oina a fra fr a gli operai opera i della Fiat, 161. Una tossicomania in volontaria di massa, 161. L'eroina L'ero ina in carcere. Te Test stim imo o nianza, 165. —
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Parte seconda Manuale di autodifesa
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6. Per non morire di eroina Disintossic Disin tossicazio azione, ne, 179. ga, 206.
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6
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Il I l giallo della nuova nuo va legge antid an tidro ro
Libri utili util i per ricerc ricerche, he, tesi e attività att ività militan mil itante te di dibattiti e controinformazione
Parte prima L’eroina
1 L ’industr ind ustria ia della dell a dro d rog g a nell’ ’800
Chi ha scoperto l’eroina
Germania, 1898. Nei laboratori della Bayer, uno dei colossi della nascente industria farmaceutica europea, le équipes équipe s di chimici e farmacologi sono s ono al lavoro: hanno ha nno l’ l ’oror dine di preparare per la produzione una sostanza chimica nuova contro il dolore, contro tutti i dolori. Qual è il problema? probl ema? Già dal 1803, circola in tutt tu ttee le farmacie farma cie un potente analgesico, a basso costo e di effetto sicuro. Ma ormai tut tu t ti sanno san no che rende tossicomani: è la morfina morfina (ved (vedii capitolo successivo). Il problema è dunque di trovare una medicina nuova, della stessa potenza, che non provochi assuefazione. Nel 1898, la Bayer ci riesce e lancia sul merca me rcato to il nuovo nuovo farmaco: farmaco: “Superfortina" potrebbe potrebb e essere essere la tradutrad uzione italianizzata del nome commerciale scelto dalla casa, che lo fa derivare dalla parola tedesca Heroisch (forte, potente). pote nte). Neg Negli li Stat St atii Uniti il lancio è partic par ticola olarm rmen ente te capillare: a tutti i medici viene inviato un depliant, che viene esposto anche nelle farmacie. "Bayer, Pharmaceuticals Products. Stiamo mandando a tutti i medici degli Stati Uniti una serie di materiali clinici illustrativi e una serie di campioni della nuova sostanza. Contro tutti i dolori, sedativa della tosse, per la mo ltissime ime richieste. richieste. [I mecura dei tossicomani. Avrete moltiss dici dell’epoca consegnavano direttamente i medicinali ai pazienti N.d.R.] N.d.R.].. Ordinate un grosso quantitativo dal vostro fornitore. Scrivete per pe r informazioni informazioni a: Farbenfa brike bri ken n of Elberfeld Elberf eld Co., 40 Stone Street, Str eet, New New York." York." Questa la pubblicità pubb licità della Bayer: Bayer: piu stupefacente stupe facente è
L’’eroina L
venire a sapere che il nuovo farmaco miracoloso si chiama Eroina. Eroina.
Oltre che con le proprietà analgesiche di cui sopra, nel 1898 l’eroina viene smerciata nelle farmacie (senza ricetta e a livello di massa, come oggi l'aspirina) anche come "antidoto tid oto”” alla morfina: gli intossicati di morfin morfinaa avrebbero visto rapidamente sparire tutti i sintomi dolorosi derivanti dall’interruzione della somministrazione della droga, se avessero fatto uso di eroina. Almeno qui, la Bayer non mentiva: infa in fatti tti è clinicamente accerta acc ertato to che l’eroin l’eroinaa può servire come sostituto alla morfina (e viceversa). La Bayer non poteva aggiungere, per completezza dell’informazione, che gli stessi effetti sarebbero stati raggiunti anche con l’oppio, con gli stessi svantaggi (cioè tossicomania). Oggi, l’opinione pubblica, in tutto l’Occidente, è convinta che l'eroina sia la più potente e la più pericolosa di tutte le droghe; cosi come è convinta che la Bayer, produttrice dell'aspirina, sia una grande industria benefattrice dell’uma dell’umanità. nità. La verità veri tà sulla Bayer è u n ’altra: altr a: l’eroin l’eroinaa era stata già scoperta in laboratorio nel 1874 e non era altro che un derivato semisintetico della morfina, la diacetilmor fina. Proprio per questo motivo, non poteva suscitare le simpatie dei medici più responsabili che già erano al corren re nte dei dan d anni ni della della morfina: morfina: alla fine dell’ ’800, gli studi stu di clinici che dimostrano le proprietà assuefacenti della morfina sono ormai diffusi a livello scolastico; non esistono d’altra parte difficoltà tecniche per accertare se una determinata sostanza provoca dipendenza fisica. È quindi evidente che la Bayer ha lanciato l'eroina sul mercato consapevole di produrre una droga perfettamente simile alla morfina: una droga con un pubblico di immediati clienti eccezionale. 250.000 persone negli Stati Uniti (dati riguardanti il 1890 e forniti dalla National Commission on Drug Abuse del Governo Americano, Washington, 1972), centinaia di migliaia di persone in Europa. A questo pubblico di tossicomani già registrati, bisogna aggiungere la massa ulteriore della popolazione che ricorreva agli oppiacei saltuariame tuaria mente nte per pe r i mali mali più disparati: dispa rati: dal mal mal di testa tes ta alla alla tosse. Gli oppiacei venivano poi usati anche come farmaci pe p e r la psiche, psiche , come tranq tra nqui uilla llant nti,i, sedativi e "anoressiz zanti" (cioè contro la fame); Friedrich Engels ricorda nel suo La condizione della classe operaia operaia in Inghilterra, Inghil terra,
L'in L' indu dust stri riaa della droga nell' ne ll' '800
(Savelli, Roma, 1972, p. p. 79 79: "Mancano "Mancano ai lav l avor orat ator orii i mezzi mezzi e il tempo per provvedere ai loro figli una nutrizione conveniente. Ne viene quindi il costume molto diffuso di dare ai ragazzi acquavite od anche oppio, e da ciò, assieme alle altre condizioni di esistenza nocive allo sviluppo fisico, derivano le più diverse malattie dell’organo della digestione, malattie che lasciano la loro traccia per tutta la vita.” Le prime misure internazionali di controllo contro gli oppiacei (e quindi anche contro la stella nascente dell ’eroina) sono del 19 1912 (Conferenza dell'Aja): ma non no n tro tr o vano la Bayer impreparata. Nel 1899 ha infatti sintetizzato una nuova sostanza magica, che toglie il dolore, ma non dà assuefazione: assuefazione: l'aspiri l'as pirina na (per una discussione discussione della della tossicità, vedi il capitolo successivo). 1800: il capitalismo crea l’industria della droga
Fin dall’antichità, l’oppio è stata l’unica sostanza conosciuta con precisi e potenti effetti antidolorifici. Con lo sviluppo del capitalismo nell”800, cambiano completamente le dimensioni della produzione, della distribuzione e del consumo. I fenomeni acquistano dimensioni di massa, i problemi problem i dimensioni dimens ioni drammati dram matiche. che. I filoni filoni in cui l ’oppio, da medicina "preistorica" c semipopolare, raramente causa di tossicomania, diventa cardine di operazioni economiche colossali, sono essenzialmente essenzia lmente tre: tre : l ’industriali indus trializza zzazione zione della medicina, l ’esporta esp ortazion zionee di oppiacei in paesi pae si a produzione limita lim itata, ta, ad opera ope ra deH’ eH’imperialis imperi alismo mo e la nana scita della classe operaia in condizioni di vita insopporta bili: da ques qu este te condizioni, condizioni, l’esigenza l’esigenza di un uso massiccio di sostanze sosta nze “psicoattiv “psicoa ttive’ e’'' per p er alleviare alle viare le soffere sofferenz nze. e.
L’esportazione ione di oppiacei in paesi a produzion pro duzionee limi 1. L’esportaz tata ad opera d e ll imperialismo. imperialismo. — È stato stato il più grande affare dell’imperialismo in Asia. Il caso più famoso è ovviamente quello dell’Inghilterra, sfociato nella "guerra dell'op pio.” Dopo aver a ver occupato occupa to l ’India, India , gli gli inglesi scopriro sco prirono no che era possibile aumentare i profitti in modo vertiginoso, convogliando l’oppio prodotto dagli indiani verso la Cina. Gli inglesi potevano avere l’oppio dalle piantagioni indiane a un prezzo bassissimo (compresa una certa maggiore lavorazione che ne migliorava la qualità); in Cina, l'uso dell’op11
L ’eroina
pio, anche a scopi psicologici o religiosi, aveva aveva una un a storia sto ria antica, antic a, ed era diffus diffuso o a live livello llo capillare: capillare: ma il consumo consumo era contenuto in termini non massicci, perché la produzione nazionale era nel complesso modesta. In altri termini, un'economia agricolofeudale era strutturalmente il miglior veicolo di autoregolazione del consumo popolare. Gli inglesi, tramite la distribuzione ed esportazione della Compagnia delle Indie, sconvolsero questo meccanismo di automoderazione, immettendo in Cina quantità massicce di oppio a basso bas so prezzo. prezzo. Il successo fu notev notevole: ole: nessuna meraviglia, meraviglia, dato dat o che evidentemente introdurre una merce con un costo concorrenziale a tutte le altre, ne induce automaticamente il consumo; come se, per esempio in Italia, venissero improvvisamente introdotte enormi partite di whisky a un prezzo concor con corren renzia ziale le (pe ( perr esempio esem pio 20 200 o 30 300 lire): lire ): il costo co sto sasa rebbe cosi basso, in relazione agli altri consumi (cinema, altri alcolici, droghe, divertimenti, ecc.), che ci sarebbe un immediato "boom" nelle vendite del whisky. Fra gli ultimi anni del 700 e i primi dell”800, le esportazioni della Compagnia inglese delle Indie passarono da 2.800 quintali a 28.000 quintali, il numero dei tossicomani a 10 milioni; malgrado una serie di misure restrittive e proibizio proib izionisti nistiche che (senza (senza preced pre ceden enti ti in Cina), Cina), il governo cinese non riusciva a frenare questa progressione. Quando i cinesi passarono alle azioni di forza, con sequestri e restrizioni contro gli inglesi, questi dichiararono una guerra senza quartiere, conclusa in due anni con la sconfitta della Cina e (Trattato di Nanchino) la concessione agli inglesi di tutti i diritti nel traffico dell’oppio. In pochi anni, il complesso delle esportazioni passa a 126.000 quintali; il numero dei tossicomani a 120 milioni. L'industr ializzazione one della medicina. medicina. — In Europa, 2. L'industrializzazi nell’ '800, i cardini dell’industrializzazione sono costituiti da questi elementi: la fornitura di materie prime medicinali in quantità a) eccezionali ad opera dell’imperialismo in Asia: Asia: special mente oppio. Il costo delle materie prime è bassissimo perché il costo del lavoro (contadini e manodopera) nei paesi occupati dalle potenze europee è irrisorio se paragonato a quello dei paesi occidentali. Nel traffico della droga questo fattore riveste anche oggi un’importanza fondamentale. 12
L’ L ’indus ind ustr tria ia della droga nell' ne ll' '80 '800
b) la nascita dell’industria farmaceutica. Viene ridotto quasi a zero il fatturato dell’“artigianato farmaceutico" e dell'erboristeria; i prodotti di tipo naturale sono sostituiti dalle sostanze chimiche, producibili per sintesi in quantità massicce a costi bassissimi; nascono i moderni modi di sommin som ministra istrazion zionee dei farmaci: farm aci: n. 1, la siringa. c) la nascita del circuito moderno di distribuzione della "merce-farmaco.” Direttamente collegata allo sviluppo dell’industria farmaceutica, la farmacia raggiunge rapidamente una capillarità impressionante impressio nante nei paesi più evolut evoluti: i: le farmacie sono accompagnate da uno sterminato numero di drogherie, empori e spacci, che sono autorizzati a vendere medicine. Una ricerca relativa agli anni 18831885 condotta nello Stato dello Iowa (USA), con una popolazione di meno di due milioni di abitanti, rilevava oltre 3.000 negozi go zi in cui si vendevano farmaci: farma ci: con una media med ia di un puntovendita puntov endita ogn ognii 650 ab abita itant ntii (ricerca (ric erca del Dipart Di partime imento nto di medicina sociale dello Stato di New York; cfr. Charles E. Terry e Mildred Pellens, The Opium Problem, New York, Committee on Drug Addictions, Bureau of Social Hygiene, Ine., 1928, p. 18). La nascita di una struttura di distribuzione cosi capillare non è importante solo perché consente la vendita diretta al pubblico di massa, ma anche perché forma una categoria di commercianti interessati a una vendita il più possibile possibil e massiccia massi ccia dei prod pr odot otti ti farmace farm aceutic utici,i, e inter int eres essa sati ti anche a una minimizzazione di ogni tipo di controllo (negli empori i medicinali, fra cui anche l’oppio, venivano venduti senza ricetta). d) La nascita del circuito dei vendit ven ditori ori ambula amb ulanti nti di medicine. È il ruolo assunto, a partire dall' ’800, dai medici, che, con percentuale di profitto, vendevano diretta mente le medicine ai clienti. Oggi il sistema è cambiato formalmente, perché la medicina non viene più venduta (casomai regalata col sistema dei campioni gratuiti): viene invece fatta pagare la visita (o la ricetta) che costringe il paziente a comprare un certo farmaco. Nell’ '800 il medicocommerciante, direttamente pilotato dall’industria farmaceutica, sostituisce tutte le forme precedenti di assistenza medica. Il medico diventa indispensabile, perché molti farmaci sono somministrabili solo tramite iniezione (endovenosa o intramuscolare); inoltre, solo il medico viene ritenuto a questo punto un tecnico competente per 13
L'eroina L'er oina
"orientare” il paziente negli ormai numerosissimi prodotti chimici chimici di sintesi: la classe medica medica diventa un u n ’indispensaindispen sa bile e capillare capil lare cern ce rnier ieraa (decine di migliaia di oper op erat ator orii in ogni nazione) che fa da tramite ("commesso viaggiatore”) fra l’industria e la distribuzione (vendita al dettaglio). e) i farmaci da guerra. L’industria farmaceutica assume un ruolo predominante, secondo solo a quello dell’industria di armamenti, nel campo bellico. I farmaci prodotti su scala industriale diventano la merce più consumata (dopo le pallottole) sui campi di battaglia. Il farmacoprincipe è, all’inizio, la morfina; alla fine della guerra di secessione negli Stati Uniti, 45.000 soldati erano assuefatti alla morfina (il farmaco principale usato per lenire i dolori delle ferite: dati fomiti dal Committee of Concerned Asian Scho lars, The Opium Trail, New York 1971). Il fenomeno si amplificherà poi, col pullulare di nuovi farmaci morfinosimili, nella prima e seconda guerra mondiale; e sarà bene ricordare anche la grappa fra gli Alpini italiani; l’anfetamina fra i piloti inglesi e tedeschi nella seconda guerra mondiale; e l’eroina, fra i militari USA, in Vietnam. 3. Le condizioni di vita della della classe opera operaia. ia. — Descritte da Marx e Engels a cavallo degli anni '50, sulla base anche di documenti ufficiali del Parlamento e delle Commissioni di ricerca del Governo inglese, le condizioni di vita della classe operaia sono il puntochiave su cui si innesta la produzione di massa di droghe utilizzabili per alleviare i sintomi più dolorosi di questa condizione: principalmente, nell’ '800, gli oppiacei e l’alcool. Contemporaneamente, nelle classi borghesi e piccolo borghesi, borghes i, si diffondono, diffondono, a scopo prin p rincip cipalm almen ente te voluttua volu ttuario rio,, le stesse sostanze. Ma è la condizione della donna, sfruttata in un ruolo sottoborghese, in cui si realizza un altro consumo di massa dello "psicofarmaco." Indu In dustr stria ia farmaceutica, importexport im portexport dell’imperi dell’imperialismo, alismo, farmacisti e loro succedanei, medici, condizione della classe operaia e della donna, sono i cinque momenticardine su cui si innesta il grande gioco della droga nell’ '800. Una situazione di classe, che preannuncia, anche nei dettagli, la maggior parte dei problemi di struttura attuali.
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L’ L ’indu in dust stri ria a della droga nell’ ne ll’ '80 '800
Produzione
Nell’ ’800, l’in l’indu dust stri riaa farm fa rmac aceu eutic ticaa diffonde diffonde l'oppio, in Europa e negli Stati Uniti, tramite una vasta gamma di preparazioni prepar azioni particolari. Storicamente, la prima di queste preparazioni è il laudanum, un composto inventato dal medico Paracelso nel XVI secolo: si tratta di una tintura idroalcoolica contenente il 10% di oppio. Tinture e sciroppi si prestano alla produzione dell’industria farmaceutica: imbottigliamento in serie ed etichettatura standardizzata, con una sua "grafica” di tipo clinicoefficientista, ma anche irrazionaleaffa scinante, sono i due elementi che ancor oggi restano alla base bas e dell’ de ll’immagine immagine della "confezione" farmaceu farm aceutica. tica. Il numero di questi prodotti era sterminato: una sola grossa casa farmaceutica produceva in esclusiva seicento confezioni differenti (cfr. Charles B. Towns, The Perii of Drug Drug Habit, in "Century Magazine,” 84, 1912, pp. 580587). I nomi delle specialità andavano dal familiare all'accattivante: lo Sciroppo dolce della signora Winslow, YElixir all’oppio di McMunn, il Godfrey’s Cordial, YAyer’s Cherry Pectoral. Tutti i prodotti erano ampiamente pubblicizzati su giornali giornali e riviste, riviste, come come panacea di tutti tu tti i dolori dolori:: diarrea, artriti, lombaggini, reumatismi; ma anche per mal di testa, mal di denti, esaurimento, tosse, depressione. Oltre alle importazioni dall'Asia, esisteva anche un notevole fatturato di coltivazione e produzione dell’oppio nei vari paesi. Sia la coltivazione che la produzione erano legali e non soggette a restrizioni; “la produzione nazionale di questa sostanza cresce di anno in anno" scriveva nel suo rappo rap porto rto il dotto do ttorr Dana Dana Hays Hays,, funzionario funzio nario dell’Amminis dell’Amministratrazione sanitaria del Massachusetts Annual ( Annual Repo Re port rt of thè State Board of Health, Massachusetts, .1871). "L'oppio viene ricavato dai papaveri appositamente coltivati nel Vermont, nel New Hampshire, nel Connecticut; la produzione annua in questi stati è dell’ordine di tonnellate, e viene assorbita quasi interamente dal consumo della popolazione degli stessi stati che, in superficie, rappresentano meno di un duecentesimo del territorio nazionale. Altro oppio viene importato dalla Florida e dalla Louisiana; anche la California e l’Arizona riforniscono gli stati della East Coast: qui l’oppio è diventato un importante settore dell’industria, 15
L'eroina L'ero ina
da quattro ettari di campi di papaveri, si possono ricavare, in Arizona, circa cinque quintali di oppio.” L’oppio veniva veniva prodo pro dotto tto anche dagli dagli stat s tatii confederati (Virginia, Tennessee, Carolina del Sud, Georgia) durante la guerra di secessione. La coltivazione fu proibita negli Stati Uniti soltanto nel 1942, in tutto il territorio del paese, dal Congresso (Opium Poppy Control Act of 1942, Public Law no. 400, settantottesimo Congresso). Distribuzione
Per tutto 1’ ’800, l'oppio e i suoi preparati vengono venduti al consumatore senza ricetta, con una facilità paragonabile solo a quella di farmaci come l’aspirina nella società attuale. La distribuzione era capillare, sia nei punti vendita delle grandi città, che in tutto il paese, arrivando nei villaggi più minuscoli; oltre che dalle farmacie, dagli empori e dai medici, gli oppiacei erano venduti anche per posta (soprattutto negli Stati Uniti). Una ricerca di Virgil Eaton, pubblicata da "Popular Science Monthly” nel 1888 (33, p. 666) analizzava diecimila registrazioni di vendita di farmaci conservate da 35 farmacie di Boston: 1481 rigua ri guarda rdavan vano o oppiacei. oppia cei. Un Un farm fa rmaacista del New England scriveva nel 1870: “Lavoro da ven t ’anni an ni in una cit c ittà tà di d i 10.00 .000 abita ab itant ntii circa, la cui popolazione non è aumentata in questo periodo. Il primo anno vendevo venti chili di oppio; adesso sono passato a una quota di oltre 120 chili annui; nello stesso periodo le vendite del laudano (tintura di oppio e alcool) sono quadruplicate” (Alonzo Calkins, Opium and thè Opium Appetite, Philadel phia 1871). Nel Nel rapp ra ppor orto to annuale annu ale del 1874 al Governo Governo inglese della Commissione degli ufficiali medici, si osservava: “La pressione alla vendita degli oppiacei è lo scopo prioritario di numerose compagnie di grossisti. Per quanto riguarda i farmacisti, l’oppio e i suoi derivati sono considerati il prodotto numero uno" (Public Health, Repor Re ports ts of thè Medicai Officer of thè Privy Council, 6th Report, 1864). Un esempio tipico di bestseller oppiaceo era il God frey’s Cordial, popolarissimo in Inghilterra, che rappresentava un'autentica trovata consumistica. L'unico principio medicinale medicinale attivo era natura na turalm lment entee l’ l ’oppio: oppio: il propro dotto veniva però mischiato con melassa per renderlo dolcissimo e con sassofrasso (una pianta aromatica) per dar16
L’ L ’indust ind ustria ria della droga nell' nell ' '80 '800
gli un profumo squisito; come "sciroppo miracoloso” per tutti i mali era concepito soprattutto per i bambini, che lo trovavano trovav ano delizioso: a Coventry se ne vendevano vendeva no ogni settimana quasi 38 litri, sufficienti per 12.000 dosi somministrate a circa 3000 bambini sotto i due anni. Come riferisce il dott. C. Fraser Brockington (Public Health in thè Nine Ni netee teenth nth Century, London 1965), in una città come Nottingham le vendite erano ancora maggiori. Un farmacista normale poteva vendere in un anno medicinali ricavati da 90 chili di oppio, in pillole, sciroppi, tinture. La morfina
G.O.M .O.M.: .: la medic me dicina ina di di Dio (God’s (God’s own medicine) medicin e) era er a il soprannome comunemente usato dai medici per indicare la morfina. Scoperta nel 1803 da un farmacista tedesco (F.W. Adam Seturner), è il primo degli alcaloidi dell’oppio a essere isolato e descritto; seguono la codeina nel 1832 (Ro bique biq uet), t), la papaver pap averina ina nel 1848 (Merc (Merck), k), e successivamente gli altri. A partire dalla metà dell’ ’800, sono gli alcaloidi più che le prepa pre parazi razioni oni o tten tt enut utee dall’ da ll’oppio oppio grez grezzo zo,, a costituire la grande massa dei prodotti venduti dalle farmacie. La morfina è tuttora definita, dalle massime autorità farmacologiche mondiali, come "l'analgesico clinicamente più effi effica cacce per pe r togliere il dolo do lore re”” (Goodman (Goodman and Gillman Gillman,, The Pharmacological Basis of Therapeutics, 5 ed. New York, giugno 1975, p. 245). Alla fine delle ricerche dell’ ’800, sulla morfina e sugli alcaloidi dell'oppio, si arriva all’eroina. (diacetilmorfina), che si ricava direttamente dalla morfina, trattandola con acido acetico e altri ingredienti. Rispetto all’oppio e agli altri derivati, il vantaggio della morfina era di essere più potente e immediata come analgesic gesico: o: un vantaggio vantaggio che diventava insuper ins uperabil abilee quando, negli anni '40, cominciò ad essere prodotta e distribuita la siringa. Con un’iniezione endovenosa o ipodermica di morfina, si poteva ottenere la più rapida abolizione di qualunque dolore fisico. La diffusione della siringa spazzò via le tecniche artigianali della medicina e offri all'industria farmaceutica, l’unica a produrre farmaci di sintesi, la più grossa chiave per impadronirsi del mercato. La siringa soddisfaceva anche alla nuova immagine tecnologica, industriale, della medicina. Il successo dell'accoppiata morfinasiringa fu dilagante: 17
L ’eroina
il dottor H.H. Kane, autore di un libro di testo in merito (The Hypodermìc Injection of Morphia. Its Hystory, Advantages, and Dangers, Based on Experience of 360 Physi cians, New York 1880), elencava ben 54 malattie che potevano essere splendidamente curate con iniezioni di morfina fina:: dall'anemia dall'an emia e angina pectoris, pectoris , al diabete, diab ete, alla ninfoninfomania e alla nuralgia delle ovaie, dal tetano al vaginismo e al vomito da gravidanza. Morfina e prodotti simili venivano consegnati senza ricetta legalmente; i pazienti ignoravano completamente la capacità insita in queste sostanze di indurre ad assuefazione e dipendenza fisica. Molti medici anche; chi sapeva, taceva. Alla fine della guerra di secessione, sione, 45 45.00 .000 soldati sold ati eran er ano o diventati dive ntati tossicomani: la morfinomania venne soprannominata "la malattia del soldato." Diffusione
L’uso di oppiacei a scopo medicinale e di alcool a scopo "voluttuario” coinvolgeva, nell’Europa dell’ '800, milioni di persone; pers one; Marx ricord ric ordaa nel Capitale, che pressoché in ogni famiglia operaia erano presenti sciroppi oppiacei per i bambini; bam bini; gli gli stessi stes si dati venivano pubbli pub blica cati ti da fonti fon ti ufficiali, come i Rapporti della Commissione sanitaria del governo. Non c'è alcun dubbio sull'estensione del fenomeno. Mancano invece i dati relativi alla mortalità infantile causata da oppiacei, e al numero di adulti tossicomani, cioè passa pa ssati ti da un uso più o meno sporadico spora dico di oppiacei oppiace i o alcool alla farmacodipendenza; e quanti dalla farmacodi pendenza pend enza a ima vera e pro pr o p ria ri a tossicomania. L'unico paese pe p e r il quale esistono dati da ti è l’Am l’America erica,, dove dove,, nella maggior parte degli stati, venivano condotte ricerche accurate a cura deH’amministrazione sanitaria. Le varie estrapolazioni, tendenti a stabilire il totale delle persone assuefatte all'uso di oppiacei, vanno dalla cifra più prudente, stimata in 269.000 unità, a cifre superiori al milione. Oggi, secondo la stima sti ma più alta, un u n america ame ricano no su 21 210 è assuef assu efatt atto o all’ a ll’eeroina; secondo la più bassa, uno su 500; dai dati relativi alla seconda metà dell’ ’800 risulta che secondo la stima più bassa, bas sa, un americano amer icano su 100 era er a assu as suef efatt atto o agli agli oppiacei; oppiacei; secondo la stima più alta, addirittura un americano su 20. E, quasi tutti, intossicati a tradimento da oppiacei legali (cfr. Charles Terry e Mildred Pellens, The Opium Problem, Bureau of Social Hygiene, 1928). 18
L'ind L' indus ustr tria ia della droga nell’ ne ll’ '80 '800
I consuma con sumator torii
1. La classe classe operai operaia: a: lavoratori e bambini. — "Come i nostri contadini tedeschi in un certo tempo dell’anno si lasciano scorticare o salassare, cosi ora gli operai inglesi pren pr endon dono o medicine buone buo ne p er tutt tu ttii i mali per pe r danneggiarsi danneg giarsi da se stessi e per lasciare nelle tasche del fabbricante il loro denaro,” scriveva Engels nel già citato La condizione della classe operaia in Inghilterra. Come esempio di queste truffe contro la salute dei proletari, Engels fornisce un esempio preciso: "La peggiore di queste medicine era una bibita che veniva preparata con l’oppio e con il laudano, e che veniva venduta sotto il nome di Godfrey’s Cordial.” Si tratta dello sciroppo miracoloso che proprio in Inghilterra (vedi paragrafo precedente) grossisti e farmacisti “spingevano" di più. "Le donne che lavorano in casa e che hanno da custodire figli propri o di altri, davano loro tale bevanda bev anda per pe r tenerli ten erli tranq tra nquil uilli li e, come molti credono, credo no, anan che per farli diventare più robusti. Esse cominciano spesso dalla nascita dei figli a dar loro tali medicine, senza conoscere le nocive conseguenze conseguenze di questo que sto 'rime 'r imedio dio cord c ordiale iale,’ ,’ sino a che muoiono. Se invece l ’organismo organ ismo del bambino bambi no resiste alle influenze dell’oppio, in tanta maggiore quantità gliene viene dato. Se il cordiale non agisce più, viene unito con il laudano, e dato a quindici o venti gocce per volta." Il secondo rapporto della Commissione di inchiesta sul lavoro minorile e dei bambini, pubblicato nel 1843, cita un fatto fa tto agghiacciante: ag ghiacciante: il medico legale legale di Notting Nott ingham ham aveva aveva testimoniato davanti alla commissione che un farmacista aveva preparato e smerciato in un anno tre tonnellate di sciroppo Godfrey’s Cordial. Si tratta di un quantitativo da cui si possono ricavare oltre tre milioni di dosi. Secondo Engels, Engels, la maggioranza maggioranza dei bambin ba mbinii allevati a sciroppi, muoiono prima dei due anni. Fra gli operai adulti, invece, l’uso delle “droghe di stato" a scopo medicinale costituisce uno degli elementi centrali che causano la mortalità operaia (del 50 e più per cento superiore a quella delle classi superiori) e le tragiche condizioni di salute dei lavoratori. In fabbrica o in miniera, il lavoro uccide; nelle case, donne vecchi e bambini vivono in condizioni fisiche e psichiche pessime; p e r tutt tu tti, i, l’alim l’alimentaz entazione ione è insalu ins alubre bre e insu insuff ffiiciente; l’assistenza medica è ridotta quasi a zero. In una 19
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città come Manchester, secondo il rapporto del Gaskell, Manufactur Manu facturing ing Population of England, “i tre quarti degli abitanti hanno bisogno del soccorso dei medici,” e solo una perce per centu ntuale ale minima minim a è soccorsa socc orsa dagli "enti benefici." benefici." "I medici inglesi pretendono alti onorari, e gli operai non sono in grado di pagarli.” Dato che i danni arrecati dal lavoro, dall'alimentazione e dal modo di vita non trovano neanche un minimo di assistenza terapeutica, le conseguenze, secondo Engels, sono due: primo, prim o, gli operai sono obbligati a ricorrere alla droga di stato, smerciata a prezzi popolari in tutto il paese, per alleviare i mali prodotti nel loro corpo dal capitale, ignorando però in gran parte i pericoli che gli oppiacei com porta po rtano no p er la salute sal ute (nel caso dei bambini bam bini e degli degli individui più debilitati, anche la morte); secondo, la grande maggioranza degli operai è costretta a ricorrere all'alcool per p er alleviare il malessere maless ere generale, e aggravando aggrava ndo le prop pr oprie rie condizioni di salute. "Tutte le possibili tentazioni sono riunite a spingere l’operaio verso la passione del bere. L’acquavite è per i lavoratori quasi l'unica fonte di gioia e tutto cospira affinché essa si stringa loro intorno. L’operaio ritorna a casa stanco e affannato; trova un’abitazione senza alcuna comodità, sporca, sudicia, inospitale; il suo umore affaticato diviene insopportabile per le altre condizioni di vita; il suo corpo debole, indebolito dall'aria cattiva e dalla cattiva nutrizione, pretende uno stimolo che lo scuota con violenza; il suo bisogno sociale può soltanto venir soddisfatto in un’osteria. [...] La passione del bere, nella classe operaia, ha cessato ce ssato di essere un vizi vizio o: essa è diventata diven tata la conseguenza necessaria e inevitabile di certe condizioni so pra p ra un oggetto senza volontà, almeno in presenza pres enza di tali condizioni. Coloro che hanno fatto degli operai un sem plice oggetto, ne devono po p o rtar rt aree la resp re spon onsab sabilità ilità"" (Engels, (Engels, op. cit.). Sir Archibald Alison scrive nel suo volume The Princi ples o f Population and Their Connection w ith Human Hu man Hapap piness pin ess (Edimburgo 1840) che nella città di Glasgow, ogni sabato sera, sono ubriachi trentamila operai; che c'è una taverna di acquavite ogni dieci case; che nel 1837, sono stati registrati al dazio in Scozia, oltre trenta milioni di litri di acquavite, e in Inghilterra oltre quaranta milioni di litri: cifre supe s uperio riori ri di 3 34 volte a quelle di 14 anni ann i prip rima, quando ancora non era in pieno sviluppo il boom delle 20
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fabbriche. Secondo Lord Ashley, che lo dichiarò nel 1843 alla Camera bassa, ogni anno la classe operaia spendeva venticinque milioni di sterline per bevande alcooliche. Il lato clamoroso dell’alcoolismo proletario nell’ ’800 è dato poi da una serie di teorie mediche, che sostenevano che per curare l'alcoolismo e i danni fisici più vistosi dell’alcool, un ottimo rimedio era rappresentato dalla morfina. Su una rivista specializzata, il dottor J. R. Black, spiegava, nel 1889, i grandi vantaggi ottenuti nel sostituire l’uso di alcool con l’uso di morfina. Per motivi economici: con mezzo dollaro era possibile acquistare una quantità di morfina sufficiente per venti giorni; la maggioranza degli alcoolisti spendeva invece cifre cinque o dieci volte su perio pe riori ri nello stesso stes so periodo. perio do. Per Pe r motivi clinicop clinicopatolo atologici: gici: i danni epatici, gastritici e cardiovascolari, e le varie malattie prodotte dall'alcool, sarebbero superiori a quelli della morfina. morfina. Per Pe r motivi sociop sociopolitici olitici:: i consu con suma mator torii di morfina sono più tranquilli — nell’ '800 non dovevano ru bare bar e o p rost ro stitu ituir irsi si per pe r otte ot tene nere re i soldi necessari nece ssari all’ al l’acacquisto della droga —, non commettono reati, né atti di violenza, comuni invece fra la popolazione alcoolista; secondo il Black, il discorso è valido anche per gli ex al coolizzati curati con morfina (J. R. Black, Advantages of Substituting thè Morphia Habit for thè Incurably Alcoholic, Cincinnati Lancet Clinic, 1889). 2. La donna: donna: borghesi e prosti pro stitu tute. te. — L’industria farmaceutica nell’ '800 non si è limitata, con la complicità di medici e farmacisti, a rovinare la salute della classe operaia. Per ampliare i suoi profitti, con gli stessi alleati, riuscì a individuare individ uare un altro a ltro “mercato mer cato"" colossale colossale:: le donne, di tutte le classi sociali. La medicina ottocentesca trasformò la donna in genere in un oggetto malato, da rimpinzare di farmaci e da aggredire con le più incredibili terapie. L’asportazione chirurgica della clitoride, per p er esempio: esempio: u n ’operazione che veniva veniva pra p rati tica cata ta in modo massiccio, p er evitare evit are che le donne donn e si masturbassero (cfr. B. Ehrenreich e D. English, Le stre str e ghe siamo noi, Celuc, Milano 1974). I narcotici oppiacei venivano prescritti dai medici per tutti i disturbi ginecologici e sessuali, comprese le malattie veneree; in più, venivano fatti ingerire con la forza per tutti i “disturbi nervosi,” che secondo le autrici del libro 21
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citato, erano più spesso un’invenzione dei medici che qualcosa di intrinsecamente patologico, al di là dei malesseri comuni a quasi tutte le donne, costrette a un’esistenza clau strofobica casamaritofigli. Numerose indagini statistiche condotte negli Stati Uniti concordano nel concludere che la maggioranza dei consumatori di oppiacei nell' ’800 e all’inizio del '900 era rappresentata da donne. Una ricerca del 1878, su 1313 consumatori nel Michigan, individuò una percent perc entual ualee di donne del 62,2 per pe r cento. In uno studio stud io su Chicago del 1880, su 235 consumatori, le donne erano il 71,9 per pe r cento, un rapp ra ppor orto to di 3 a 1 (C. W. Earle, The Opium Habit, in "Chicago Medicai Review," 1880). L’indagine condotta dall'Amministrazione sanitaria dello Stato dello Iowa, segnalava il 63,8 per cento di donne (su 235 consumatori). Anche gli studi condotti in Florida e nel Tennessee, nel 1913 e 1914, segnalavano una netta maggioranza di donne (rispettivamente 58,9 e 66,9 per cento). Classe sociale: In grande maggioranza, borghesia, piccola, media e alta. Il fatto era talmente dato per scontato nella classe medica e nella pubblica amministrazione, che esistono solo due ricerche in proposito; il Consiglio sanitario dello Stato del Massachusetts, nel 1889, distribuì un questionario a 446 farmacisti e a 166 medici; le risposte del primo gruppo davano davano questi risultati risu ltati:: al 22 22 per cento non risultava alcun uso di oppio, secondo il 22 per cento l’uso riguardava tutte le classi sociali; secondo il 7 per pe r cento, solo solo le classi superio sup eriori; ri; secondo il 22 per pe r cento, le classi medie; secondo il 7 per cento le classi inferiori. Il rimanente 20 per cento dava risposte miste. Fra i medici, dici, i risu ri sulta ltati ti erano e rano i seguenti: seguenti: tutt tu ttee le classi, 30 per pe r cento; cento; classi superiori, 22 per cento; medie, 3 per cento; medioalte, 12 per cento; “donne nervose,” 14 per cento; “non so,” 8 per cento; classi inferiori, 6 per cento. Età Et à media: media: Gli studi condotti dalle Amministrazioni deirillinois, Iowa e Tennessee davano indicazioni varianti da 39 anni, a 46, a 50. Razza: Razza: Gli studi condotti negli stati ad alta concentrazione di abitanti negri (Florida, Tenessee) erano concordi nel valutare i consumatori di colore come assoluta minoranza nella popolazione dei tossicofili. Il quadro ottocentesco vede quindi, come categoria più diffusa di consumatore, la donna, bianca, di mezza età, ap parte pa rtene nente nte alle classi medie e superiori supe riori.. Non c’è c’è da stu 22
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pirsi, dato da to che, oltr ol tree ai sintomi sinto mi cita ci tati, ti, i due " d istu is turb rbi” i” per pe r cui gli oppiacei erano maggiormente prescritti, erano i dolori mestruali e gli inconvenienti della menopausa. Ma c'è un altro, profondo motivo di questa prevalenza della tossicomania femminile femminile:: nella borghesia, era considerato consid erato socialmente inaccettabile che le donne bevessero liquori; questo proibizionism proibiz ionismo o port po rtaa quasi qua si autom au tomati atica came mente nte all’ all ’uso volontario di elisir e tinture oppiacee, che diventano l’unico rimedio contro l’ansia a disposizione delle donne senza limitazioni di sorta. Da una parte, sono i medici a cercare di uccidere il malessere della donna con gli oppiacei, dall'altra sono le donne stesse a cercare negli oppiacei usati spontaneamente delle sensazioni di benessere o di tranquillità. In entrambi i casi, la donna ignorava di consumare una droga che produce assuefazione e dipendenza fisica; ed entrambi i filoni di consumo, quello coatto e quello volontario, facevano il gio gioco co dell'in de ll'indus dustria tria farmaceutica. farm aceutica. Ma l’uso l’uso volontario aveva comunque delle implicazioni pericolose: soprattutto per la società, ma anche per l’industria, che si vedeva sfuggire delle clienti. Infatti, le donne più emanci pate pa te ricorre rico rrevan vano, o, invece invece che ai drug-stores, alle fumerie dei cinesi. Specialmente negli Stati Uniti, fra il 1850 e il 1860, vi fu una forte immigrazione (decine di migliaia di persone) perso ne) di manod ma nodope opera ra cinese, chiam ch iamata ata s o p ratt ra ttu u tto tt o per pe r ultimare la costruzione delle grandi linee ferroviarie del West. Alla fine dei lavori, molti cinesi si trasferirono sulla costa, accettando altri impieghi a salari più bassi del normale, e aprendo delle fumerie d'oppio. Come riferisce il Kane (Opium Smoking in America and China, New York 1882), le autorità di San Francisco lanciarono una campagna razzista anticinese, “molte donne e ragazze, come del resto giovani borghesi di famiglie rispettabili sono state persu per suase ase a fr freq eque uent ntar aree queste que ste fumeri fum eriee dove dove vengono vengono p o rtate alla rovina fisica e morale." I giornali cominciarono a pubblicare storie di giovanissime plagiate con l'oppio, corrotte nel corpo e costrette alla prostituzione. La realtà era molto diversa diversa:: secondo secondo la testimonianza di una prop rostituta, fumatrice d'oppio, alla Commissione reale canadese, inse in sedi diata ata a Victoria Vict oria (Brit (B ritish ish Columbia) nel 18 1884: “vi “vi sbagliereste molto se pensaste che tutte le donne che vengono nelle fumerie fanno il mio stesso mestiere. A San Francisco, e anche qui, ho conosciuto donne delle famiglie Drug Addic Addic- più risp ri spee tta tt a b ili’ il i’’’ (Geor (George ge H. Stevenson Steve nson et al., al., Drug 23
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tion in British Columbia: A research Survey, University of British Columbia, 1956). Il film di Robert Altman, I compa ri, descrive una figura figura femminile femminile dell’epoc dell’epoca, a, inte in terp rpre reta tata ta da Julie Christie, ex prostituta diventata padrona di un saloon, saloon, che fuma fuma oppio: i colori colori del film film,, particola partic olarm rmente ente dolci e suggestivi, sono direttamente influenzati dall'uso di oppio. La campagna dei giornali americani contro il fumo dell’oppio è importante perché è il primo esempio storico moderno di una "caccia alle streghe’’ con la scusa della droga; ci sono anche gli ingredienti adatti da dare in pasto al pubblico: pubblico: sesso e droga, droga, minorenni, minorenn i, prostituzione, orge. orge. Il tutto tu tto è naturalmente naturalme nte basato su una mis mistif tifica icazione zione:: moltissime prost pro stitu itute te facevano facevano uso di oppiacei oppiacei per cercare di bloccare il flusso mestruale; la ricerca citata del l’Illinois contava, su 235 consumatrici abituali di oppio, un terzo circa di prostitute; solo una minoranza delle prostitute faceva uso di oppio in chiave psicologica (secondo la testimonianza alla commissione canadese, "la maggior parte pa rte delle pro pr o stit st itu u te beve alcool, e questo que sto fa loro un maggior danno. Il bere b ere eccita le passioni, passioni, mentr me ntree l’ l ’oppio le calcalma; e quando una di noi beve, va in rovina molto facilmente...”). Le donne borghesi che fumavano l’oppio cinese procuravano alla loro salute un danno minore che ingerendo gli oppiacei farmaceutici. farm aceutici. Per essere fumabile, fumabile, infatti, infa tti, l ’oppio deve deve essere preparat prep arato o in modo modo particolare: nella nella lavoralavorazione bisogna usare us are un oppio oppio "debole," "debole," contenente meno meno del 9 % di morfina. Inol In oltre, tre, dato da to che l’oppio l’oppio non è br bru ciato, ma solo riscaldato, chi "fuma,” in realtà inala soltanto del vapore, non del fumo; nel vapore entra soltanto il 10 % della morfina contenuta nell’oppio, e solo una parte di questa morfina entra a sua volta nell'organismo con la inalazione. Un fumatore di oppio medio consuma al giorno una quantità d’oppio equivalente a 15 milligrammi di morfina iniettata e a 30 milligrammi di morfina ingerita oralmente. Un tossicomane medio di morfina consuma da 200 milligrammi in su. Secondo la dott.sa Nyswander, "nel fumo dell’oppio come è praticato nei paesi dove è socialmente tollerato, esiste una tendenza all’autolimitazione nel consumo" (Nyswander, 1956, cit. da Jaffe, in Goodman and Gillman, The Pharmacological Basis of Therapeutics, 3 ed., Droga: a: chi, chi, come, e 1965, p. 285). Come riferisce Cancrini ( Drog 24
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perché, Sansoni, Firenze 1972), “la letteratura specializzata concorda nel ritenere che fumare in quantità moderata non impedisce una vita ragionevolmente produttiva”; l’oppio consumato in tal modo "nei paesi dove l’uso ha carattere endemico, dà luogo a situazioni simili a quelle che si verificano ficano per pe r l’ l ’uso di alcool in paesi come il nostro: nos tro: consumatori occasionali e sporadici, individui farmacodipendenti che mantengono tuttavia degli agganci validi con la realtà che li circonda; dei veri tossicomani, infine, completamente asserviti all’uso della droga”; “mancano dati sulla frequenza con cui si arriva a quest'ultima situazione.” Anche la scienza medica dell’epoca non ignorava la differenza di pericolosità tra il fumo dell’oppio e l’uso orale o ipodermico di oppiacei e morfina. Tuttavia, la campagna scandalistica portò numerosi stati e città americani a proi bire il consumo consu mo dell’ de ll’oppio oppio nelle fumerie; fumerie ; San Francisco nel 1875, per prima, poi Virginia City (Nevada) l’anno successivo; fino ad arrivare al provvedimento del Congresso nel 1887, che proibiv pro ibivaa l’ l ’impo im porta rtazio zione ne dell’ de ll’opp oppio io debole (quello usato per il fumo) e comunque ogni importazione di oppio da parte di cinesi. Nel 1914, erano ormai passate ventisette legislazioni antifumerie nei vari stati; le pene erano molto severe, in qualche caso erano previste anche per pe r chi fosse trova tro vato to in possesso posse sso di una un a pipa pip a per pe r fumar fum aree l'oppio. La logica di tutta l’operazione appare evidente. Si ottengono in un colpo solo quattro obiettivi importanti: 1) criminalizzare una minoranza, le comunità cinesi, che non possono certo, da un giorno all’altro, smettere tradizioni secolari. Da questo momento, i cinesi sono sotto la minaccia continua della repressione, e le autorità amministrative e di polizia possono arrestare e condannare, a loro discrezione, i cinesi meno rispettosi delle regole del gioco. Molti americani vedono di malocchio i cinesi, perché rappresentano una forma di concorrenza sleale sul mercato del lavoro (prezzo della manodopera più basso), fatto che d'altra parte è funzionale agli imprenditori. Con questo provvedimento, quindi, le autorità salvano capra e cavoli: voli: perseguit pers eguitano ano i cinesi, accon acc onten tentan tano o le le categorie di lalavoratori che si sentono minacciate e, nello stesso tempo, conservano la manodopera a prezzi più bassi. 2) intensificare la criminalizzazione delle prostitute. Dato che la maggioranza delle prostitute fuma oppio e fre25
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quenta i quartieri cinesi per motivi professionali, c'è un nuovo pretesto legale per arrestarle e minacciarle. La re pressio pre ssione ne durissim dur issimaa co contr ntroo le pros pr osti titu tute te era er a una cara ca ratte tteri ristica della società ottocentesca, e dello sfruttamento della donna (vedi il già citato Le Streghe). 3) Fare un piacere alle case farmaceutiche e ai farma cisti. Nelle fumerie i cinesi fanno consumare oppio importato e preparato da loro; i prezzi sono bassi e i locali hanno molto succe successo: sso: vi si si ritrovano ritrovan o artis a rtisti, ti, bohémiens e vavarie categorie di devianti, oltre a parecchi borghesi. Dopo il proibizionismo, chi non vuole rischiare la galera deve tornare a consumare i prodotti farmaceutici, che aveva abbandonato a vantaggio dei cinesi. Ripo rtare "a casa" casa" le donne e le raga ragazz zze, e, che si era4) Riportare no concesse troppa libertà, in famiglia, a consumare di nuovo morfina e altri narcotici industriali. È difficile non vedere, nella frequenza alle fumerie, una voglia d’indipendenza nelle donne: donne: tanto tant o è vero che molte continueranno continue ranno ad andarci anche dopo la proibizione; la legge serve anche a una restaurazione del potere assoluto maschile.
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Il ’900: l’Industria della droga diventa nera
Dall’eroina all’aspirina. La Rivoluzione Chimica
La scoperta dell'Aspirina, 1899, e la sua produzione da part pa rtee della Bayer, Bayer, la più grossa gro ssa indu in dust stria ria farma far maceu ceutica tica tedesca, segna una tappa fondamentale nella storia dell’eroina e delle tossicomanie. Per una quindicina d’anni, dopo il lancio dell’eroina, la Bayer aveva trionfato sul mercato con "l’analgesico "l’analgesico più poten po tente te del mondo" (l’eroina). eroin a). Ma è l’aspir l’aspirina ina a fornire la chia chiave ve per p er tutto tu tto il comportamento deH’industria farmaceutica, a partire dalla Bayer, durante il '900. Aspirina vuol dire scoperta della differenziazione dei mercati. Se nell’ ’800, l’industria farmaceutica aveva poco da offrire alla gran massa della popolazione (eroina, morfina, oppiacei, per tutti i mali, fisici e psichici) con l’aspirina scopre la possibilità di orientare il pubblico verso differenti direzioni; di “spezzare” il pubblico dei consumatori di farmaci verso diversi prodotti. Il primo e più importante di questi prodotti è l'Aspirina. L’aspirin asp irinaa è un analgesico analgesico miracoloso, adatto ad atto a far fa r spar s parire ire tutti i dolori del consumatore di tipo moderato: mal di testa, mal di denti, reumatismi, artriti. Eroina, codeina, morfina, oppio e simili potrebbero ottenere gli stessi effetti: ma non è più razionale usarl us arlii per pe r queste incombe incombenze nze nel momento in cui si diffonde a livello di massa la nozione dei pericoli connessi (dipendenza fisica, tolleranza, ecc.). L’aspirina è l’analgesicoprincipe che non presenta questi pericoli macroscopici: macroscop ici: ne pres pr esen enta ta degli altri, alt ri, ma non sarà sar à certo la Bayer a renderli di pubblica notorietà. Spezzare l’ossessione dei narcotici come unica medicina in qualche modo efficiente, è estremamente funzionale al 27
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l'ind l'i ndus ustria tria farmaceutica: farmaceutic a: si aprono apro no diversi diversi fil filon oni, i, per pe r ogni ogni tipo di "malattia," per ogni tipo di esigenza. Una risposta "politica" a questo bisogno di differenziazione dei farmaci e del pubblico viene in modo clamoroso dalla scoperta dei barbiturici. Adolph von Bayer li scopre in laboratorio nel 1864: l’acido barbiturico (malonilurea) salta fuori dalla condensazione di acido maionico e urea. Ma è solo nel 1903, che l’industria farmaceutica tedesca riesce a lanciare sul mercato ca to il nuovo prodo pro dotto tto:: Fischer Fisc her e von von Mering realizzano l’acido dietilbarbiturico (barbital), che ben presto invade l’Europa con il nome di Veronal. Veronal (e barbiturici simili) vogliono dire una sola cosa: sonno immediato per qualunque tipo di paziente. Come seconda “bomba" arriva il Luminal (fenobarbital), introdotto in medicina da Loewe, Juliusburger e Impens. Negl Neglii anni successivi saltano salta no fuori fuor i più di 2.50 .500 bar b arbit bituri urici, ci, di cui più di 50 entrano nella pratica medica. I barbiturici sonniferi e l’aspirina fanno scoprire all’industria farmaceutica la vera miniera d'oro, da coltivare per pe r tutt tu tto o il '90 '900: il concettobase n. 1 è riuscire rius cire a prod pr odur urre re un farmaco (o alcune famiglie di farmaci) per ogni distur bo. bo. La chimica comincia a offrire una un a marea ma rea ster st erm m inat in ataa di prod pr odot otti ti utilizzabili in questo quest o senso commerciale. Il crite cr iterio fondamentale n. 2 è truffare il pubblico sulla nocività di ciascun ciascun farmaco o droga: droga: un criterio crite rio già pienamente messo in atto con la morfina e l’eroina. L'accoppiata dei due criteri fa dell’industria farmaceutica uno dei settori economici più importanti della società moderna. Ogni nuova famiglia di droghe non fa altro che sostituire l'eroina (o la morfina) in una delle sue funzioni (sedativa, analgesica, tranquillante, ecc.); ogni nuova famiglia di droghe ha gli gli stessi inconvenienti dell'eroina: se non li ha, ne ha degli altri anche più gravi. L’eroina diventa nera. Il proibizionismo in USA
La legislazione statunitense anticinese rappresenta il primo tentativ ten tativo, o, nei paesi occidentali, occidenta li, di intr in trod odur urre re norm no rmaative repressive "contro "co ntro le droghe": la storia della sua ap provazione e gli gli obiettivi raggiunti raggiu nti sono esempla ese mplari ri delle delle vere funzioni di una legge "antidroga," che sono politiche, 28
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e in cui il “problemadroga” è solo un paravento, variamente strumentalizzato per ben altri scopi. Per questo aspetto, si anticipano quasi completamente le tematiche che stanno alla base delle varie leggi e delle varie cam pagne ant a ntidr idrog ogaa nel ’900. Cosi Cosi come gli gli effetti sul problema reale droga somigl somiglian iano o alla alla realtà rea ltà attuale: a ttuale: prima della della legge, nel decennio 18601869, venivano importate legalmente 21.176 pounds pou nds di oppio da fumo, con cui potevano essere riforniti 8.470 fumatori medi. Dopo la legge, nel decennio 18801889, si passa a 85.988 libbre (34.395 fumatori), nel decennio successivo, 92.462 libbre (36.985 fumatori), infine tra il 1900 e il 1909 (ultimo anno in cui l'importazione è legale), si passa a 148.168 libbre (59.267 fumatori). E, malgrado leggi successive ancora più rigide, alla fine degli anni ’30, secondo il capo del Narcotic Bureau e l’avvocato dello Stato, "non esiste città in America dove non si possa trovare qualche fumeria di oppio" (Harry J. Anslinger e William F. Tompkins, The traffic in narcotics, New York 1953). Si è ottenuto quindi, un quinto obiettivo: la nascita di un mercato nero, di grandi proporzioni economiche, i cui profitti sono controllati da vertici dell’apparato statale: i consumatori di narcotici vengono divisi in due classi, gli "illegali" fumatori d’oppio, e i ben più numerosi intossicati di eroina, morfina e simili, in vendita libera in farmacia. Controllo e repressione su poche decine di migliaia di "illegali," intossicazione di massa “legale” per centinaia di migliaia di cittadini. Nasce cosi il grande gioco della droga. La dialettica della droga nel '900 conosce nei primi anni del secolo secolo una svolta fondamentale: essa nasce sulla sulla spinta spi nta di settori della borghesia scandalizzati dal comportamento cinico del capitalismo internazionale verso le tossicomanie. In Cina, l’imperialismo inglese era riuscito a centuplicare la popolazione dei tossicomani in pochi decenni (120 milioni); in Francia, Germania e Inghilterra, dilagavano all’interno della borghesia vistose tossicomanie da morfina, cocaina e eroina, inserite nella moda del decadentismo. Completamente separate dall’alcoolismo del proletariato, e dal ricorso involontario della classe operaia a oppiacei spacciati come “medicine,” le tossicomanie si inserivano nella crisi cris i fin fin de siècle siècle borghese: non nascevano dalla disperazione, ma dalla noia. Erano — già allora — droghe di venne amat am ataa con passione feticista fetic ista e plastica: plastic a: “La siringa venne l'industria non perse tempo. Furono preparate e vendute si29
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ringhegioiello con pietre preziose, aghi d’oro e di platino per p er sera, astucci astuc ci cifrati cifr ati da offrire in dono. Siringhe da polmagico, ed. so, da collo, da toilette" (U. Leonzio, Il volo magico, Sugar, Milano 1969, p. 115). Fiorisce una letteratura di second’ordine, ben diversa dalla ricchezza di spinte intellettuali che aveva caratterizzato l'uso di droghe in Baudelaire, Rimbaud, e il simbolismo. Les possédés possédé s de la mormor phine, di Talmayr, Noris, di Claretie, La comtesse comtes se Morphine, di Mallat, Morphine, di Dubut de Lafòret. Nel film di PaCreatura,, il protagonista diventa mortroni Griffi, Divina Creatura finomane dopo una delusione d'amore. Nel 1909, la conferenza conferenz a mondiale mondia le di Shangai, promo pro mossa ssa dal Presidente americano Theodore Roosevelt, stabilisce alcuni principi di controllo. Con la Prima Convenzione in ternazionale dell’oppio, del 1912, all’Aja, il proibizionismo comincia a diventare una realtà in alcuni paesi. La Convenzione si era limitata a stabilire una serie di criteri per il controllo internazionale della produzione dell’oppio. Ma le leggi dei singoli paesi furono formate in modo da riflettere problemi interni, ideologici e sociali. Neg Negli li S tati ta ti Uniti, l 'Harrison Act (1914) disponeva una serie di misure regolamentari per industrie e farmacie. Rendeva deva obbligatorie obbligatorie certe tasse, tasse, la registrazione registrazione buroc b urocratica ratica di pro p rod d utto ut tori, ri, dettag dett aglian lianti ti e medici; medici; fissava fissava cer c erti ti limiti percen per centuali da non superare per la marea di farmaci a base di oppiacei; i medici dovevano prescrivere le medicine con delle ricette, e registrarle. In sostanza, una legge per regolamen gola mentare tare il mercato me rcato dei narcotici, narcotic i, che per p er tutt tu tto o 1’ '80 '800 era stato “selvaggio.” Leggi repressive, di polizia, con la previsione del carcere car cere per pe r i consu co nsuma matori tori erano eran o già in vivigore contro il fum fu m o dell’oppio (vedi capitolo precedente): con il risultato che i “fumatori” che non volevano correre rischi passarono in blocco dall’oppio cinese alla morfina o eroina tedesca o americana, "un vizio molto più dannoso del fumo di oppio” scriveva il dottor Charles B. Towns nel 1912 (The perii of Drug Habit, in "Century Magazine,” 84, 5831. Conseguenze del proibizionismo
Il mito della droga (le donne che venivano indotte dai cinesi a fumare oppio e quindi a prostituirsi) era una realtà 30
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nel nel 19 1912: un anno an no prima prim a dell' de ll'en entr trat ataa in vigor vigoree dell’Harrison Act, fu diffusa in tutto il paese una raccolta di romanzi (venti) di Sax Rohmer (Le insidie del doti. Fu Manchu), che si guadagnarono presto una riduzione cinematografica. Con uno stile popolarissimo e affascinante (alla Salgari), i racconti descrivevano le imprese del dottore, che aveva deciso di ridurre in schiavitù il mondo dei bianchi, usando droghe diaboliche: diaboliche: cocaina e oppio. Gli Gli assuefat assu efatti ti alla drod roga diventavano rapidamente schiavi di FuManchu, e pronti a commettere ogni tipo di violenze e delitti. La nascita di un massmedia spettacolare (editoriale e cinematografico) veniva a coincidere con un certo modo di fare politica e di amministrare la giustizia. Il Dipartimento del Tesoro elaborò subito una sua particolare interpretazione della legge, e invece di controllare che la produzione delle case farmaceutiche si svolgesse entro i binari previsti dalle norme, si diede ad arrestare tossicom tossicomani ani e dottori. dottor i. La La magis ma gistrat tratura ura diede diede man forte: nel 1915, la Corte suprema condannò un certo Jim Fuey Moy, trovato in possesso di una modica quantità di oppio, in base aH’ aH’Harr Ha rriso ison n Act: ct: era er a u n ’enor en orm m ità giuridica, perché perc hé come sostennero i difensori, la legge non prevedeva il reato di uso o detenzione, ma puniva solo produttori, medici, o farmacisti che non si fossero attenuti alle regole, e non si occupava neanche lontanamente della categoria dei con Ji m Fuey Moy, Moy, 241 sumatori (United States v. Jim 241 U.S. U.S. 394, 1915). Sulla scia di questa autorevole sentenza, i giudici locali impazzavano; nel T9 e nel '20, la Corte suprema emise altre due sentenze clamorose, con cui avallava il comportamento della m agistra ag istratur turaa ordinaria: era punibile punibile anche il medico che avesse prescritto dei narcotici al paziente con regolare ricetta per evitargli i sintomi dolorosi delle crisi di astinenza da morfina (Webb v. United States, 249 U.S. 96, 1919; Jim Ji m Fuey Moy v. United Sta S tates tes,, 254 U.S. 189, 1920). Raddoppiano Raddo ppiano i tossicomani tossicom ani
Conse Consegu guenz enzee immediate: immediate: l'I per pe r cento della popolazione popolazione amer am erica icana na che dur d uran ante te 1’ '80 '800 e i pri p rim m i anni an ni del '90 '900, era er a stata forzata ad assuefarsi legalmente agli oppiacei (da 250.000 persone a un milione), era trasformata di fatto in una comunità di criminali. La situazione, già nel 1915, prò 31
L’ L ’eroina
vocò le proteste dell’autorevole rivista scientifica "American Medici Medicine" ne":: “Il problema dei narcotici è un problepro blema medico molto serio. La nuova legge invece che migliorarlo, l’ha peggiorato. I medici hanno trovato pericoli cosi gravi nelle varie norme [...] che hanno deciso di stare il più lontano possibile da ogni tossicomane e dai suoi bisogni di cura. Di conseguenza i tossicomani sono costretti a procurarsi i narcotici di cui hanno bisogno nel mondo della malavita [...] Il mercato illegale sta crescendo [...] Abbiamo ottenuto il risultato di gettare dei cittadini bisognosi di assistenza medica nelle mani dei criminali [...] Giovani donne e ragazze assuefatte ai narcotici senza loro colpa, sono costrette a frequentare case di malaffare dove rifornirsi di droga... ” ( Editorial Edit orial Commetti, in "American Medicine, cine,"" 21 21 [O.S [O.S.] .],, 10 [N.S. [N. S.], ], no novem ve mbre bre 1915, 79980 800). Anche il parlamento capi che qualcosa non andava e nel 1918 mise in piedi una commissione d’inchiesta, presieduta dal dottor A. G. Du Mer, direttore del Servizio Sanitario ta rio Nazionale (U (U.S. .S. Public Health Service). Service). Risultati: Risultati : il consumo di narcotici non era diminuito e veniva valutato in quasi un milione di consumatori; il mercato criminale aveva avuto un boom, ed ormai il suo volume eguagliava quello della produzione legale; si era creata un’organizzazione di spacciatori a carattere nazionale per l’importazione della droga ("Outlook," 112, giugno 25, 1919, p. 122). Ne nacque nacqu e una disp di sputa uta politica: i buro bu rocr crat atii del Tesoro, Tesoro, che si occupavano del settore narcotici (un equivalente della nostra Guardia di finanza) e alcuni parlamentari reagirono vivacemente, sostenendo “che i tossicomani sono dei viziosi e come tali vanno puniti.” Per "risolvere” il pro blema, il Congresso Congresso pensò bene (1924) che era il caso di aumentare le pene dell'Harrison Act, particolarmente contro l’eroina, che veniva considerata più pericolosa della morfina. I parlamentari pensavano in questo modo di bloccare l'escalation dalla morfina all’eroina, che era una tendenza già notata dai vari osservatori. Il risultato risult ato fu che alla fine degli anni ’20, l’unico l’unico narcotico in circolazione circolazione nel mer cato nero era l'eroina. I motivi per cui l’eroina è il narcotico preferito dalla mafia sono discussi nel capitolo Mer cato nero. Nella stor st oria ia dell'eroina, dell'ero ina, gli anni ’30 sono una data da ta im porta po rtante nte:: la seconda data da ta impo im porta rtante nte dopo la produzione di massa ad opera della Bayer. Ex regina dei farmaci, 32
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l’eroina diventa l’unico narcotico non prodotto dalle case farmaceutiche, che continuano la manifattura di morfina e degli altri oppiacei. "Gli Stati Uniti, su pressione della polizia antidroga, p er prim pri m i proibis pro ibiscon conoo qua qualsias lsiasii uso medico deH’eroina’’ scrive il dottor Joel Fort, dell’Organizzazione mondiale della Sanità (The Pleasure Seekers, New York 19 1969). Alcun Alcunii paesi li imiteran imite ranno no,, alt a ltri ri no: come l'In l' Inghilterra. Questo status speciale conferito all’eroina ha una ragione storica molto precisa, e non a caso è stato suggerito e imposto dal Narcotic Bureau: è necessario al gio gioco co dell dellaa droga che esista un farmaco completamente fuorilegge. La morfina, anche se fa paura all’opinione pubblica, è ap prezzata prez zata pe perch rchéé se ne conosce l ’utili ut ilità tà medica, ne negli gli ospedali, per le operazioni opera zioni chirurg chir urgiche iche,, ecc. ecc. L'eroina L'ero ina no: no: con gli gli anni '30, diventa la super-droga, in mano solo alla polizia e agli spacciatori. È quello che ci voleva per l’industria farmaceutic farm aceuticaa (e pe perr la polizi polizia): a): p er l’ind l’indus ustria, tria, ciò ciò pe perrmette di imbrogliare il pubblico, facendogli credere che esistono due categorie di sostanze, di qua la "droga” velenosa, con l’eroina in testa, di là i farmaci, aspirina in testa, bene fi fici-, per la polizia, far credere alla gente che non esistono usi medici dell’eroina significa maggiore libertà di repressione indiscriminata. In realtà, anche all’epoca, i ricercatori erano ben consapevoli che le differenze fra eroina, morfina e gli gli a ltri lt ri narcoti na rcotici ci sono minime: "La "La differenza differenza tra gli effetti dannosi dell’eroina e della morfina sui tossicomani non è stata rilevata clinicamente,” scriveva nel 1925 il dottor Lawrence Kolb (Pleasure and Deterioration from Narcotic Addiction, in "Mental Hygiene," 9, 1925, 724). Quarantadue anni dopo, la Commissione Nazionale del pre sidente per l'applicazione della legge e l’amministrazione della giustizia giungeva giungeva alla stessa stess a conclusione: "Mentre
si è notato che l’eroina sviluppa un’azione più rapida della morfina, non esiste dal punto di vista farmacologico nessuna significativa differenza fra le due droghe” (Task Force Report: Narcotics and Drug Abuse, Washington D.C., U.S. Government Printing Office, 1967, p. 3). po litica a: crea La differenza è politic c reare re il mostro mo stro eroina ero ina serviv servivaa all’industria farmaceutica per continuare a produrre indi sturbata droghe simili o peggiori, ma vendute come medicine miracolose. Non si può più vendere lo "sciroppo all'eroina” per la tosse dei bambini, e non conviene neanche: 33
L'eroina L'ero ina
è bene che la gente pensi che roba come l’eroina non ha nulla a che lare con le medicine, e nessuna medicina contenga niente di simile. I narcotici negli sciroppi ci sono ancora, ma hanno hann o cambia cam biato to nome: Hydrocodone, Oxyc Oxycodo odone ne,, Pholcodina; la gente non può sapere che fra questi e l’eroina c'è la stessa differenza che passa fra il vino bianco e il vino rosso. I barbiturici sono la drogaprincipe del ventennio fra le due guerre, insieme ad altri ipnotici altrettanto micidiali (come l’idrato di cloralio), e vengono usati sia come sonniferi, sia come sedativi e tranquillanti. La dose richiesta per l'effetto sedativo è molto minore di quella necessaria per l ’effett eff etto o ipnot ipnotic ico: o: 1530 milli milligra gramm mmii di Luminal, contro 100 milligrammi; per l'effetto tranquillante, però, la pillola si prend pre ndee due, tre, tre , anche q u attr at tro o volte al giorno. L’ero L’eroina ina ha trovato, nelle case americane, un sostituto perfetto come potenza e variet var ietàà di usi: alla fine fine degli degli anni ’30, il bilan bil ancio annuale era di un miliardo di grani, (1 grain = 0,064 0,0648 8 grammi) pari a duequattro miliardi di dosi sedative, scriveva la rivista ufficiale dell’American Medicai Association stu dy o f thè promisc pro miscuous uous use of bar(W. E. Hambourger, A study biturates, in "Joum. Am. Med. Ass.,” 108, 8 aprile 1937, 1943). Come con l'eroina e la morfina, la gente non ha la possibilità di accorgersi del fenomeno della dipendenza fisica se non per caso, o quando ormai è troppo tardi. Nella pub blicit bli citàà delle indus ind ustri trie, e, il barb ba rbit itur uric ico o è una un a droga drog a assoluta mente innocua, da prendere diverse volte al giorno, da dare ai bambini; i medici, in buona o malafede, non avvertono del pericolo dell’assuefazione. Se la gente, interrompendo l’uso del farmaco, ha qualche disturbo, lo attribuisce ai prop pr opri ri mali: "si vede vede che sto male di nuovo," nuovo," pren pr ende de il barb ba rbit itur uric ico o e sta st a benissimo. Inta In tant nto o legg leggee sui giornali che l’eroina fa commettere infami delitti; fra il 1914 e il 1938 vengono incriminati 25.000 medici, colpevoli di aver prescritto narcotici a eroinomani, per alleviargli le crisi da astine ast inenza: nza: 3.00 .000 finiscono in prigione prig ione.. II numero dei tossicomani da eroina non diminuisce: quello complessivo complessivo dei tossicomani tossicoman i invece aumenta, p e ché bisogna aggiungere anche i tossicomani da barbiturici. Il mercato nero dell'eroina si lega alla nuova criminalità mañosa, con protezioni e rappresentanze nella magistratura, nella polizia, ai vertici dello stato; è una criminalità che 34
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sta avendo un "boom" organizzativo, con il proibizionismo dell’alcool (19201934): fattorechiave per far crescere strutture potentissime e ormai insradicabili. È lo stato che scopre, in grande stile, la possibilità di fare il doppio gioco:: leg co leggi contro con tro un cert c ertoo commercio (più o meno non eliminabile, come la prostituzione, il gioco d’azzardo, o l’alcool) da una parte, e gestione di una quota privilegiata del commercio stesso dall’altra. Tutti ci credono: infatti lo stato porta a termine spettacolari operazioni di polizia contro la quota di mercato non protetta, e, cosi facendo, aumenta i prezzi del mercato, e diminuisce il numero dei concorrenti: corre nti: è un unaa posizione posizione di quasimon quasimonopolio. opolio. Dag Dagli li Stati Stat i Uniti Un iti,, il modello viene viene po porta rtato to in Europ Eu ropa, a, in Italia: Italia : la cricri minalità del ’900 perde i caratteri artigianali, proletari del T '800, diventa un’industria, in cui le componenti sottoproletarie, proletarie e della malavita tradizionale (non protetta o, al massimo, con qualche amico al commissariato), sono secondari secondarie, e, strumentali: strume ntali: spesso spesso solo solo manodopera manodop era da lanciare allo sbaraglio; oppure indipendenti, e quindi esposti all'azione della polizia. Il mercato dell'alcool e dell'eroina rappresenta i primi momenti di contrazione capitalistica della criminalità moderna; per l'eroina, con la loro crescente potenza economica (soprattutto dopo la seconda guerra mondiale) gli Stati Uniti diventano l’ago della bilancia all’ONU, dove, facendosi affiancare da ben orchestrate campagne di stampa, cercano di imporre a tutti i paesi lo stesso modello di ap appro proccio ccio all’ al l’eroin eroina: a: cioè criminalizzazione vioviolenta (cfr. anche il capitolo Mercato nero). nero). Il proibizionismo dell’alcool dura negli Stati Uniti quindici anni: finisce finisce nel 19 1934. Du Duran rante te que q uesto sto periodo, periodo , l’ l ’eliminazione di bar pubblici dove bere bevande alcooliche fece nascere distillerie clandestine, ritrovi proibiti, contrabbando, circolazione di bevande pseudoalcoliche molto tossiche. “ Si creò un vuoto, economico, rapidamente riempito dal crimine organizzato. Molti esperti ritengono che questo enorme mercato, dal budget di diversi milioni di dollari, forni il capitale iniziale per la costruzione di una struttura criminale e di imperi economici quasilegali, che hanno conservato a tutt’oggi un enorme potere e un’eccezionale cezionale forza economica": è il p arer ar eree della Commissione Commissione Nazionale antidroga antidr oga del Governo Governo Canadese (Canadian Go 35
L’ L ’eroina eroin a
vernment’s Commission of Inquiry, The Non-Medical Use of Drugs, Interim Report, Ottawa, 1970, p. 62). Nasce fa mafia dello spaccio spaccio
A differenza differen za della prosti pro stituzio tuzione ne e del gioco gioco di azzardo, azzardo, l'alcool e l’eroina sono un’attività commerciale che prevede anche la produzione, e non solo l’organizzazione del consumo; questa caratteristica permette un salto di qualità nei profitti: pro fitti: rendere rend ere illeg illegale ale la produzione produzione di una merce facilmente producibile, come l'eroina e l’alcool, permette al crimine di organizzare la produzione, e/o il passaggio dalla distribuzione al dettaglio (importazione e distribuzione all'ingrosso). In questo modo, il plusvalore diventa enorme eno rme:: 100, 1.0 1.00 00 volte volte i costi cost i iniziali inizi ali (un chilo chilo di op pio costa in Turchia Turc hia 25 dollari; con spese minime, si ricaric avano 100 grammi di eroina, che valgono sul mercato nero, 10 milioni di lire, cifra a sua volta da moltiplicare ancora, perché l’eroina finale è molto meno pura di quella che esce dalle mani del produttore). In pratica, l’industria protezio ne, e dell’ si occupa solo della protezione, de ll’impor importazione: tazione: un problema proble ma minimo, che costa pochissimo lavoro, se un merme rcato annuo di 3.600 miliardi di lire in eroina, come quello degli degli Stati Stat i Uniti, Uniti, si copre con venti tonnell to nnellate: ate: un "carico” che può essere importato con pochi viaggi protetti, qualche nave, qualche aereo. Poco Poco lavoro, lavoro, pochi viag viaggi, gi, nessuna ness una concorrenz c oncorrenza: a: la criminalizzazione all’americana ha funzionato per lanciare un’industria di dimensioni colossali, senza precedenti, che d’ora in poi userà questi supercapitali per investimenti e potenziam poten ziamenti enti di altre al tre attiv at tività ità legali legali e illega illegali. li. Cambia l’Identikit dell’eroinomane
Con l'illegalità, cambiano completamente i modelli di tossicomania. Fino al 1912, i consumatori di eroina e morfina erano vaste masse di borghesi a cui la droga era stata prescritta dal medico; negli Stati Uniti, i due terzi erano donne bianche delle classi medie. Con la proibizione, ima parte di questo pubblico continuò a farsi prescrivere gli oppiacei dal medico; una parte passò al mercato illeg illegale ale:: una parte pa rte ulteri u lteriore ore cambiò il tipo di toss tossi i 36
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comama: passando passand o all'alcool all'alcool o ai barbitu bar biturici. rici. Ne Nell giro di trent’anni, i consumatori di eroina cambiano completamente volto, seguendo un’evoluzione continua lungo gli annii '20 ann '20 e '30 '30: già nel nel primissim prim issimoo dopog d opoguerra uerra,, la maggio maggioranza dei tossicomani è: a) maschile; b) giovane; c) di colore: d) delle classi inferiori; nel 1969, prima del "boom" dell'eroina fra i giovani bianchi delle classi medie, le cifre fornite dal Narcotic Register sono ancora più nette: — dei 94.69 .699 tossicomani tossicom ani da narcoti nar cotici ci regist reg istra rati, ti, l’8 l’83,l°/o sono maschi; — il 53,5% ,5% han hanno no meno di ven venticinq ticinque ue anni; — il 43,9% ,9% sono neri) il 21,8% portorica porto ricani ni; il 32% bian chi)
— a seconda delle zone, zone, il 76,7% 6,7%,, o il 72,5% ,5%, o il 73,8% ,8% sono appartenenti alle classi inferiori (Narcotics Register, Tables II, III, IV). In pochi decenni è cambiato tutto. Le classi medie, e partic pa rticola olarm rmen ente te le don donne ne non ha hann nnoo avuto con l ’eroina eroin a un normale norm ale ricamb ric ambio io generazionale: dopo ilil '14 '14, i medici non ordinavano più morfina o eroina alle donne, ma misture con altri oppiacei (codeina, ecc.), barbiturici, analgesici della famiglia delle aspirine; le donne che si autosomministravano droghe per combattere la depressione, l’ansia, non potevano (a parte una minoranza) andare a comprare narcotici nei quartieri della malavita, e quindi si autosomministravano misture di oppiacei, analgesici, barbiturici, senza prescrizione medica; molte si rivolgevano all'alcool. Il commercio dell'eroina, passato alla malavita organizzata, si installa nei ghetti urbani, nei quartieri delle classi inferiori. È fra proletari e sottoproletari, specialmente di colore (negri, portoricani), fra la gente disposta a rischiare per pochi soldi, che viene reclutata la manodo per p eraa della ven vendita dita al dettaglio. L’eroin L’eroinaa nel ghe ghetto tto diventa familiare, un mezzo di sopravvivenza economica; la logica spietata della fame, e dei ricatti a pistola spianata dei boss, spinge i dettaglianti a obbedire agli ordini superiori; la logica deH’arricchimento induce i grossi commercianti a cercare un mercato di consumatori anche all’interno del ghetto. Il processo è lento, ma inesorabile. I boss del mercato nero sanno che i clienti delle classi medie tendono a diminuire progressivamente: non è possibile recluta rec lutare re nuovi nuovi 37
L'eroina L'eroin a
consumatori tra i bianchi, che non vogliono contaminarsi frequentando i ghetti; i vecchi consumatori, soprattutto le donne, tendono a passare ad altre tossicomanie, legali; col passare dei decenni, la classe dei vecchi clienti è destinata all'esaurimento e alla decimazione. Il nuovo mercato si apre dunque fra gli abitanti stessi dei ghetti, ignari dei pericoli dell'eroina e in condizioni di vita sufficientemente miserabili per apprezzarne, su esperienza diretta, gli gli immed imm ediati iati vantaggi: solliev sollievoo dalla tensione, tensione , dall’ dal l’ansia, ansia, dalle depressioni. La carriera del consumatorepiccolo spacciatore, con i suoi guai, ma con la garanzia di fornire la sopravvivenza, appare come un modello di vita non peggiore, e forse, per i più fortunati, più brillante delle prospettive normali offerte dal ghetto. È anche un tipo di carriera prettamente maschile; e adatta ai giovani: in quanto comporta rischi e novità, è piuttosto estranea alle prosp pro spett ettive ive di anziani e vecchi, con tradizio trad izioni ni più radic rad icate ate e scelte più definitive. Nel '4 '455, i tossicoman tossic omanii bianchi bian chi sono an ancor coraa in un unaa pe perrcentuale tripla dei negri; nel ’69, i tossicomani di colore sono il 64,7 per cento. All’inizio del processo, la tossico mania era sconosciuta nei ghetti; in quarant'anni, la borghesia americana ha ottenuto di trasferire l’eroina dal suo interno (principalmente donne delle classi medie), al proletariato negro, lucrando in più enormi guadagni col mercato illegale. AI processo, concorrono in modo centrale due fattori, in luce per la prima volta negli anni ’30: un nuovo corpo separato, il Narcotic Bureau (Federai Bureau of Narco tics), e la proibizione della marihuana. Proibita anche la marihuana
Fino al 1937, la marihuana è perfettamente legale negli Stati Uniti, e largamente usata come droga ricreazio nale dalle comunità di colore dei ghetti, nonché dagli operai messicani immigrati. A livello farmaceutico, gli estratti contenenti gli alcaloidi attivi vengono prodotti e distri buiti bu iti dalle dall e case più impo im porta rtant nti: i: Squibb, Squ ibb, Parke Pa rke Da Davi vis, s, Bur roughs Wellcome, Lilly, ecc. (Marty Sasman, Cannabis In dica in Pharmaceuticals, in "Journal of Medicai Society of New Jersey," 35, 1938, pp. 5152). La classe medica prescrive scrive gli gli e strat str atti ti per pe r un unaa serie di disturbi: distu rbi: insonnia, insonnia, mal 38
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di testa, reumatismi, gotta, tetano, emorragia uterina, convulsioni, depressione mentale, isteria. La farmacopea ufficiale statunitense suggerisce la marihuana per questi usi, usi, con con questa ques ta avvertenza: avvertenza: "È meno potente poten te negli negli effetti, ma è da considerarsi preferibile all’oppio, quando questi è controindicato perché provoca nausea nel paziente, o emicrania” (The Pharmacopeia of thè United Eas ton,, Pa.: Mack Prin Printiting ng,, 1851, pp. States of America, Easton 332334; The Pharmacopeia of thè United States, 11 ed., 1936, p. XVIII; George B. Wood e Franklin Bache, a cura di, The Dispensatory of thè United States of America, 9 ed., Philadelphia, Lippincott, Grambo, 1851, pp. 310311). Le stesse indicazioni erano reperibili anche nei testi ufficiali europei, compresa la "Farmacopea italiana" (cfr. anche G. La a medicina marihuana, in La marihuana fa be Blumir, L ne, Tattilo ed., Roma 1973). La coltivazione della marihuana è diffusa in tutto il paese, particolarmente Wisconsin, Illinois Illinois e Ken Kentucky tucky:: 5.00 .000 etta et tari ri.. Durante il proibizionismo dell’alcool, qualcosa cambia: i prezzi della marihuana diventano concorrenziali a quelli del whisky e degli altri liquori. Inoltre, la qualità delle bevande alcoliche in circolazione era er a spesso pessima; venivano distribuiti anche prodotti adulterati ad alta tossicità. La marihuana — legale — restava economica e di buona qualità; una cifra consistente di cittadini bianchi delle classi medie trovò più igienico e conveniente provare "la droga dei negri," piuttosto che avvelenarsi coi liquidi tradizionali, con l'ulteriore rischio delle retate poliziesche. All'inizio degli anni ’30, si contavano a New York oltre 500 "teapads," locali dove si poteva comprare della buona buo na m arihu ari huan ana, a, o anche fumarla fum arla,, ascolta asc oltando ndo jazz: la cifra è tratta dall 'Indagine sulla marihuana, a cura della Commissione speciale del Sindaco di New York, Fiorello La Guardia (Mayor's Committee on Marihuana, The Ma rihuana Problem in thè City of New York, Jacques Cat tel Press, Lancaster, Pa., 1944). La "svolta," nel complesso modesta rispetto alla massa di consumatori di alcolici, provocò qualche articolo scandalizzato su alcuni giornali locali del del Sud: "la nuova nuova minaccia della marihuana," "Ragazzi di 44 scuole hanno provato ¡’hashish”; le campagne giornalistiche portarono alcuni stati (per esempio la Louisiana) a passare, negli anni ’30, delle legislazioni locali restrittive. Razzismo e in 39
L’ L ’eroina
teressi mafiosi nel mercato nero dell'alcool si mescolavano in ques qu este te campagne: nel 19 1931, lo stesso ste sso Dipa D ipartirtimento del Tesoro, responsabile sia della repressione antinarcotici sia dell’applicazione delle leggi antialcool, criticò nel suo rapporto annuale il piccolo "canaio” anti erba: “ L'opinione L'opinione pubblica è rimasta rim asta colpita da una un a serie di articoli sulla diffusione diffusione della della marihuana: marih uana: questa quest a pubb pu bblici licità tà tende tend e ad amplificare ampli ficare l ’estensione estension e del fenomeno e a creare allarme su una sua presunta improvvisa espansione. Siamo invece in presenza di aumenti irrilevanti" (United States Treasury Department, Traffic in O pium pi um and Other Dangero Dangerous us Drugs Drugs for fo r thè Year Ended End ed December 31, 1932, Washington D.C., U.S. Government Printing Office, 1932, p. 51). L’anno successivo vede però la nascita di un nuovo organismo, completamente separato dal Dipartimento del Tesoro, autonomo e dotato di completa carta bianca nel campo della della droga: droga: il Narcotic Bureau Bure au diret d iretto to con pieni pieni poter po terii da H arry ar ry Ansling Anslinger, er, un estrem est remist istaa di destra de stra,, razzista, ex funzionario delle squadre poliziesche antialcooliche. Con un certo tempismo, Anslinger capi che il proibizionismo dei liquori sarebbe finito in breve (due anni dopo), lasciandolo disoccupato, e brigò per la formazione del nuovo "corpo separato.” Le competenze riguardavano al principio princ ipio solo l ’applicazione dell’Ha dell’Harriso rrison n Act Act e delle legleggi antinarcotici; ma Anslinger ebbe l’abilità di capire che le montature antimarihuana di alcune città del Sud potevano essere riprodotte su vasta scala, nazionale e addirittura internazionale. Anslinger, da razzista, si rese conto che gli umori antinegri, con la scusa della droga, potevano, con qualche accorgimento, diventare quelli di tutta l’Am l’Amer erica ica:: la marihu m arihuana ana poteva servire servire ad a d agitare una un a minaccia nera contro i bianchi; e, una volta passati leggi e regolamenti proibizionisti, a fornire al Narcotic Bureau uno strumento eccezionale di repressione contro le comunità nere in cui I’"erba" era largamente diffusa. Anslinger non poteva usare con la stessa funzione il mito eroina: perché perc hé la maggioranza di consum con sumator atorii era er a ancora anco ra forma for mata ta da bianchi delle classi medie, e perché nella popolazione borghese borghes e american ame ricanaa era ancor an coraa vivo ivo il ricordo rico rdo dell’eroidell’eroina venduta liberamente in farmacia e al bazar dalla Bayer, fino al 1914.
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Il potere pote re della polizia antidroga
Il primo rapporto annuale del Bureau diretto da Anslin ger inizia la campagna scandalistica smentendo bruscamente i dati dei predecessori: "C’ "C’è stato sta to un grandissimo grandissim o e continuo aumento dell’uso di questa droga [la marihuana] e perciò stiam sti amo o lavoran lav orando do per pe r convincere convincer e i vari stati sta ti a occu pars pa rsii seriam ser iamen ente te del grave prob pr oble lem m a” (Bureau (Burea u of Narco Narco tics, United States Treasury Department, Traffic in Opium and Other Dangerous Drugs for thè Year Ended December 1931-1932, Washington D.C., U.S. Government Printing Office, 1933, p. 13). Il primo sforzo di Anslinger fu di convincere i vari stati sta ti a pass pa ssare are legislazioni legislazioni locali locali antier anti erba: ba: e, entr en tro o il 19 1937, quarantasei stati su quarantotto si erano allineati. Il secondo passo di Anslinger fu di lavorare per l’ap provazione di una un a legge legge nazionale (federale) contro con tro la m arihuana, che autorizzasse il suo Narcotic Bureau ad agire in tutti gli stati. Coinvolgendo un pacchetto di amici giornalisti, Anslinger riuscì a far uscire sui più diffusi giornali americani una trentina di articoli terroristici, che riportavano storie di delitti atroci commessi sotto l’influenza della marihuana. Per esempio, sul Reader’s Digest, "l’anno scorso, un giovane drogato, schiavo della marihuana, fu impiccato a Baltimora per violenza carnale su una bambina di dieci anni. A Chicago, due ragazzi fumatori di erba hanno assassinato un poliziotto. In Florida, la polizia ha trovato un giovane che barcollava in delirio in una specie specie di mattatoio matta toio umano: con una un a scure aveva ammazzato suo padre, sua madre, due fratelli e una sorella; normalmente sano, normale, piuttosto tranquillo, era diventato demente dopo aver fumato marihuana.” L’articolo, intitolato Marihuana: l'assassino della della gioventù, gioventù , era firmato dallo stesso Anslinger (cfr. la traduzione integrale in G. Blumir, La marihuana fa bene, bene, cit., pp. 53 58): è uno dei più significativi, ma m a anche gli gli altri alt ri erano e rano sullo stesso tono e citavano gli stessi episodi. La Commissione Nazionale del Governo americano, nel 1972, riesaminò le le storie diffuse e pubblicate pubbl icate da Ansl Anslinge inger: r: tutt tu ttee completamente inventate ( Marihuana: Marihuana: a Signal o f Misunderstanding, First Report of thè National Commission on Marihuana and Drugs Abuse, United States Government Printing Office, 1972, pp. 6971). 41 3
L'eroin L'er oina a
Anslinger preparò anche il testo della proposta di legge repressiva (un vero e proprio "Fermo di droga n.° zero ze ro’’’); alle sedu s edute te della del la Commissione della Camera Cam era e del Senato partecipò con i suoi agenti e funzionari raccontando storie simili a quelle citate. Nessuno scienziato, medico o tossicologo fu invitato a testimoniare in qualità di esperto, tfanne un rappresentante dell’American Medicai Association, che si dichiarò contrario alla proposta di legge (cfr. Taxation of Marihuana, Hearings before thè Committee on Ways and Means, United States, House of Re presen pre sentati tative ves, s, 75th Congress, l s t session, on H.R. H.R. 6385, Washington D.C., U.S. Gov. Print. Off., 1937). Un'altra astuzia di Anslinger fu di proporre una legge che non desse fastidio alle case farmaceutiche produttrici degli estratti medicinali di cannabis, d’altronde in quantitativi qua ntitativi piuttosto piutto sto limitati: nella nella sua proposta, propos ta, i medici medici potevano poteva no contin co ntinua uare re a prescri pre scrivere vere marih ma rihua uana na per pe r usi us i tera te ra peutici, peu tici, e, dopo dop o che la legg leggee fu approv app rovata ata,, Anslinger si guardò bene dal disturbarli. A differenza dell’Harrison Act, la legge era calibrata unicamente contro il consumo "voluttuario” dell’erba, negli ambienti dei negri e degli immigrati. Nessun gruppo grupp o indu in dust stria riale le si oppose oppo se quind qu indii al “bill,” “bill, ” e il Narcotic Bureau, il 2 agosto 1937, vinse la sua battaglia, glia, con l’ l ’approvazione approv azione definitiva defin itiva della d ella nuova legge legge:: la marihuana era definita un “narcotico” come eroina e morfina; uso, detenzione e cessione diventavano un reato grave ("criminal offence") (Public Law n. 238). La rivista ufficiale dell'American Medicai Association commentò duram du rament entee la nuova normativa: norm ativa: “Dop “Dopo o più di vent’anni di sforzi delle polizie federali, e milioni di dollari spesi, le tossicomanie da oppio e morfina non hanno fatto un passo indietro. Perché allora dovremmo credere che le autorità federali combineranno qualcosa nel tentativo di sopprimere l’uso di marihuana?” “Le storie di delitti in preda a questa droga sono invenzioni giornalistiche, e questa legge è un’offesa alla professione medica" (Federai Regulation in thè Medicinal Use of Canna bis, in "Journal of American Medicai Association," 108, 1937, p. 1543; e Woodward, William, in Taxation of Ma rihuana, cit., p. 88). La terza mossa vincente di Anslinger consiste, qualche 42
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anno dopo, nel far togliere i prodotti della canapa dalla farmacopea ufficiale degli Stati Uniti. A questo punto, il successo è completo compl eto su tu tta tt a la linea: in più, nella legg leggee Anslinger, c’è un articolo che parifica le pene per la marihuana a quelle per l'eroina, pene che vengono aumentate tat e in continua continuazione: zione: e automaticamen automatica mente te vengo vengono no aumentate anche quelle per la marihuana. Dopo vent’anni, per uso di marihuana, le pene erano le seguenti: seguenti: p er una prim p rimaa contravven contravvenzione zione,, da due anni anni a dieci anni; per i recidivi, da cinque a vent’anni; per la cessione di modiche quantità, da cinque a vent’anni; per i recidivi, da dieci a quaranta. La criminalizzazione violenta dell’erba con la legge Anslinger permise al Narcotic Bureau di diventare arbitro della situazione delle drogheillegali; il Bureau si rese subito conto che con la sua politica poteva condizionare il mercato nero, i prezzi, l’uso di questa o quella droga. Il Bureau usò una politica morbida con l’eroina fino agli anni '50; minimizzò il fenomeno con la stampa, e continuò a sventagliare la "minaccia" della marihuana; sostenne di fronte al Congresso di essere praticamente riuscito a debellare il fenomento eroina usando l ’Harrison Act. Act. "Dai 200.000 tossicomani del 1914 — anno di approvazione della nuova legge — siamo scesi ai 158.000 del 1925, ai 62.000 del 1935, e ai 20.000 del 1945" (Bureau of Narco tics and Dangerous Drugs, Faci Sheets, Washington D.C., U.S. Gov. Print. Off., 1970, p. 12). Queste cifre furono completamente smentite dal professor Alfred Linde smith, sociologo dell’Indiana University, e una delle massime auto au tori rità tà nazionali sul problema: probl ema: “L'unica spiegaz spiegazioione a una cosi drastica riduzione del numero dei tossicomani è che l'eroina non avrebbe fatto più nuovi adepti dal ’14 in poi. Il numero totale diminuisce perché alcuni smetto sm ettono no e molti muoiono: nel '14, '14, l ’età et à media med ia è di qua qua rant’anni, nel '45 la maggioranza dei tossicomani dovreb be avere 80 anni." Le cifre dei poliziotti, quindi, quin di, sembra sem brano reggere. " Ma,” Ma,” spiega Lindesmith, "contr "co ntrollan ollando do le statistiche pubblicate dal Bureau, scopriamo che l’età dei tossicomani diminuisce: nel '45 '45, la maggioranza maggior anza dei tosto ssicomani sono giovani, tra i 18 e i 30 anni, mentre nel '14 la maggioranza era tra i 35 e i 45 anni. Nel '15, le 43
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donne sono in rapporto di tre a due; nel '45, i maschi sono sei volte le donne; nel ’15, i bianchi sono nove volte i negri; nel '45, solo tre volte.” "È evidente," conclude Lindesmith, "che le cifre del Bureau sono un prodotto di pura fantasia” (A. Lindesmith, The Addici and thè Law, Vintage, New York 1965, pp. 10511). In contrasto con le cifre della polizia antidroga, è chiaro che la maggior parte dei tossicomani registrati alla fine degli anni '40 e successivamente, sono nuovi adepti; e vengono reclutati tra i giovani negri maschi dei ghetti urbani. Negli Negli anni '5 '500, il Narcotic Narco tic Bureau Bure au concede un leggero leggero aum au m en ento to dell dellaa diffusi diff usione one de dell’ ll ’eroina ero ina:: dal 1955 al 1968, il Bureau dichiara alternativamente nei vari anni, 48.000, o 60.000 tossicomani. Nel '68, 68.088 (BNDD, Faci Sheet, cit., p. 12). Ma il Bureau era ben al corrente delle cifre reali: lo statistic sta tisticoo del Bureau, do dotto ttorr Joseph Greenwo Greenwood, od, in una pubblicazione interna all’ente e non divulgata alla stampa, calcolava il numero dei tossicomani nel ’68 in 315.000, circa cinque volte i dati forniti dal Bureau sulle pubblicazioni pubbli cazioni rivolte all’ all ’este es terno rno (J.A. .A. Greenwood, Greenwood, Estimating Number of Narcotic Addicts, Bureau of Narcotics and Dangerous Drugs, SCIDTR3). Perché i poliziotti antidroga truffano sulle cifre dell’eroina? Innanzitutto perché dare le cifre vere vuol dire confessare il fallimento della legge antidroga del '14, che invece è sostenuta a spada tratta dai funzionari; vuol dire confessare che il numero dei tossicomani dal '14 in poi, non è mai cambiato, ed è sempre rimasto nell’ordine delle centinaia di migliaia. Vuol dire, in sostanza, confessare l'inutilità sia della legge sia del Narcotic Bureau, finanziato con centinaia di miliardi dallo stato (229 milioni di dollari nel ’73). Ma il gioco di questo potentissimo corpo separato non si limita ai grassi finanziam finanziamenti: enti: il Bureau Bure au lotta per pe r decenni contro tutte le proposte di legge, anche le più moderate, che vorrebbero togliere i consumatori di eroina dal mercato nero (non punibilità, assistenza medica, ecc.); perseg per seguit uitaa i medici, gli scienziati e le case ed editric itricii che pubblica pubb licano no libri libr i favorevoli favorevoli a un unaa revisione delle legg leggii sulle droghe. Il dottor Ernest S. Bishop, Consulente medico della Commissione sulle carceri dello Stato di New 44
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York, uno dei più attenti critici della legge, viene fatto incriminare dalla polizia antidroga per "spaccio di narcotici,” colpevole di aver prescritto delle dosi a un tossicomane in crisi. Quando l’American Medicai Associa tion e il sindacato nazionale degli avvocati pubblicano un rapporto che condanna la legge antidroga (1958), il Narcotic Narc otic Burea Bu reau u pubblica pubb lica u n ’edizione p irat ir ataa del libro, con la stessa copertina, formato, ecc., in cui sostiene le tesi contrarie. La sede dell'Indiana University Press, che sta per pubblicare un libro antilegge, viene invasa da funzionari del Bureau, che minacciano i dipendenti della casa editrice, e addirittura i funzionari della Russell Sage Foundation, finanziatori della casa. Quando il giudice Federale, Edward J. Dimock, prende posizione contro l’Harrison Act, Anslinger in persona gli lancia contro un siluro clamoroso, che provoca uno scandalo in tutta la stampa americana: "i trafficanti di narcotici," dichiara dich iara alla Camera dei Rappresentanti, "che noi riusciamo ad arrestare con grande fatica, manovrano per finire in tribunale di fronte al giudice Dimock, per ottenere pene miti o addirittura assoluzioni” (tutti questi episodi sono citati dal prof. Add ici and thè Law, cit., pp. 240260). Lindesmith, in Addici A fianco della lotta furibonda a favore delle leggi draconiane, il Bureau scatena una campagna su scala mondiale contro la Cina di Mao, accusata di far arrivare l’eroina in Americ America: a: "la Cina Cina rossa ro ssa sta st a attua att uand ndo o un piano venventennale di finanziamento delle sue attività politiche antiamericane attraverso la diffusione dell'eroina, che le serve anche per stroncare la nostra gioventù," dichiara solennemente Anslinger alle Nazioni Unite, nella sua qualità di rappresentante degli Stati Uniti sul problema dei narcotici (United Nations Commission on Narcotic Drugs, Report Rep ort o f thè N inth in th Session, Sessio n, 1954, E/CN. 283, p. 22); questa versione viene fornita dagli americani fino alla fine degli anni '60; nel 1967, Henry Giordano, successore di Anslinger alla carica di direttore del Bureau, dichiara: "La maggior parte dell'oppio da cui si ricava l'eroina, viene dalla provincia dello Yunnan, nella Cina comunista” (in Fort, op. cit., p. 61). Giordano citò addirittura la "Pravda": "Un "Un recente recente articolo del del corrispondente corrispo ndente da Hong Kong del giornale sovietico accusa senza mezzi termini il governo cinese di organizzare il traffico." I fat f atti ti smentiscono sment iscono ampiam am piamente ente i poliziotti poliziotti US USA: la 45
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Commissione sui narcotici delle Nazioni Unite, dopo accura cu rate te ricerche, ricerc he, ha dimostr dim ostrato ato,, nel 1966, che che 'T80 % dell'eroina spacciata nei mercati illegali di tutto il mondo proviene dal Sudest asiatico: Thailandia, Birmania, Birma nia, Laos Laos e Cina nazionalista (Hong Kong)”; cioè l'area controllata dagli americani fin dall’immediato dopoguerra (United Rep ort of thè States Commission on Narcotic Drugs, Report Twenty-First Sessiott, 1966, E/CN. 7/365, p. 15). Perché il Narcotic Bureau per trent’anni e più, truffa, imbroglia le carte in modo cosi plateale su : a) la provenienza dell’eroina; b) la diffusione dell’eroina in America; c) la validità della legge repressiva? Le risposte sono nei fatti. Minimizzando l'eroina, distraendo l'opinione pubblica con lo scandalo della marihuana, proteggendo i trafficanti di eroina (quasi tutt tu ttii gli gli arre ar rest stati ati sono tossicomani: “New York Times," 19 febbraio 1972), e scatenando la repressione contro le comunità di colore consumatrici di marihua rih uana na l’anti l’antidrog drogaa USA ottiene ottien e come come risult ris ultato ato di far dilagare l’eroina nei ghetti. E il successo è duplice: poli tico (disgregazione sociale e criminalizzazione del proletariato negro), e economico: il bilancio annuo annu o dell’eroin dell’eroinaa negli USA (fino a 3.600 miliardi di lire nel 1972, cfr. “Time,” 8 settembre 1972), è molto superiore al bilancio dei finanziamenti statali al Bureau (meno di 200 miliardi). La verità comincia a saltar fuori nel '68, quando il ministro della Giustizia, Ramsey Clark, inizia l'inchiesta che po p o rter rt eràà alla condann con dannaa di centin ce ntinaia aia di dirigenti, dirig enti, funzionari e agenti speciali del Narcotic Bureau, incriminati dalla magistratura di New York per traffico di eroina e Mercato nero). nero). Nessun piccorruzione (vedi il capitolo Mercato colo spacciatore ha mai concepito il sogno di guadagnare soldi dalla vendita dell’eroina e di ricevere soldi dallo stato stat o per p er combattere il traffi traffico co di di eroina eroina:: questa utopia è stata invece una solida realtà per il Narcotic Bureau americano, storicamente responsabile, in senso oggettivo e materiale, della diffusione dell'eroina negli Stati Uniti. Si capisce capisce anche l'opposizione l'opposizione dura dur a alle riforme: se i tossicomani avessero potuto rivolgersi ai medici, la polizia avrebbe perso i clienti del lucrosissimo spaccio.
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I tossicomani tossicom ani
In Europa, la maggior articolazione nelle risposte ai problemi probl emi posti pos ti dalla Conven Convenzion zionee dell’ dell ’Aja Aja provoca tras tr asfo forrmazioni più morbide sia del mercato nero sia dell’identità dei consumatori. In Italia, eroina, morfina e cocaina sono legali, ed esistono solo due norme contro l’uso smodato: dato : una un a (art. (a rt. 72 729 del Codice Codice Penale), simile agli a r titi coli coli contro l'ubriachezza molesta, che proibisce l ’euforia da stupefacenti tale da dare pubblico scandalo, nelle vie o nei locali pubblici; l’altra (art. 447 del Codice Penale) punisce i padron pad ronii di casa rei di adibi ad ibire re la prop pr opri riaa abitazione a ritrovo abituale di persone che si danno all’uso di stupefacenti: stupefacenti: è presente anche un articolo (totalmente inapplicato) contro la vendita di stupefacenti (art. 446 del Codice Penale). In Inghilterra, passò una legge simile a quella americana, cana, nel 1920: il prim pr imo o Dangerous Dangerous Drugs Drugs A d . Dopo alcuni armi di incertezza, in cui alcuni magistrati e poliziotti avevano avuto la tentazione di seguire l'esempio americano, il governo predispose un Comitato, presieduto da Sir Humphrey Rolleston, con il compito di decidere una volta per p er tutt tu ttee u n ’interp int erpreta retazio zione ne aute au tent ntica ica delle norme. “I medici sono autorizzati a prescrivere narcotici con regolarità ai consumatori, quando il paziente, in grado di condurre una vita normale e produttiva usando abitualmente dosi minime, diventa incapace di questo modo di vivere se non riesce a procurarsi la droga" (in Edwin Schur, Narcotic Addiction Add iction in Britain Brita in and America: America: The Imp Im p o rt of Public Policy, Bloomington, Indiana University Press, 1962, p. 76). In pratica si delegava ai medici il potere discrezionale di fornire quantità moderate di narcotici a chi fosse già tossicomane; la Commissione era giunta a queste conclusioni in seguito a dei viaggi di studio negli Stati Uniti. "La giurisprudenza repressiva degli americani ha creato un vasto commercio di narcotici. Grosse quantità di droga occupano pochissimo posto e possono essere occultate facilmente; il paese è invaso da bande di spacciatori che estorcono prezzi esorbitanti alle loro vittime. La legge non solo non ha diminuito il numero dei tossicomani, ma ne ha peggiorato la condizione invece di 47
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migliorarla. Il prezzo dei narcotici è salito di dieci volte con l’effetto di ridurre i tossicomani delle classi inferiori in una condizione di miseria cronica (Harry Campbell, The Patology and Treatment of Morphia Addiction, in "Bri "B riti tish sh Jou Jo u rnal rn al of Ineb In ebri riet ety, y,”” 20 [19 [192223 23]: 147). I risu ri sulta ltati ti della politica ingle inglese se furono clamorosi: nel 1935, la delegazione del Regno Unito poteva vantarsi alla Lega delle Nazioni di essere riuscita a ridurre il numero dei tossicomani in tutto il paese a sole 700 unità (in Schur, op. cit., p. 118), e negli anni successivi il numero dei tossicomani continuò a scendere (fino a 301 nel 1951). Nel Nel momento mom ento in cui la legg leggee contrib con tribuiv uivaa a render ren deree di pubblico pubbl ico dominio la nozione che morfina ed eroina ero ina propro vocano dipendenza fisica e la produzione di queste droghe veniva sottoposta a controllo, la Bayer e soci non avevano più interesse a "puntare” su questi prodotti; era più redditiz red ditizio io far fa r passa pa ssare re i consum con sumato atori ri all’ all ’aspi as piri rina na e ai barb ba rbitu ituri rici ci.. Dato che i barb ba rbit itur uric icii (insieme (insieme a dosi decrescenti di narcotico) sono anche un mezzo per smettere abbastanza presto l'uso di eroina, decine di migliaia di casalinghe, soldati (vittime di intossicazioni durante la prima guerra mondiale), e impiegati delle classi medie, passarono direttamente al Luminal, (phenobarbital), prodotto dalla Bayer. L’esempio inglese ispirò una certa prudenza nei governi europei; e per alcuni decenni le tossicomanie da eroina e morfina hanno rappresentato in Europa un fatto marginale. Certo, sull’altro piatto della bilancia c’erano milioni di consumatori (in parte tossicomani) di barbiturici e altri al tri sonniferi: sempre meglio meglio però degli degli Stati Stat i Uni Uniti, che avevano sia i milioni di barbiluromani, sia le centinaia di migliaia di eroinomani. In Europa, un certo prestigio negli ambienti delle classi alte restò alla cocaina, che sostituì in parte la morfinomania voluttuaria, anche se, al pari della morfina, era stata inclusa nell'elenco delle droghe proibite. La polizia non andava certo ad arrestare questi "drogati di lusso” so ”; la moda della della morfina avev avevaa subito un calo: calo: in parte par te perché perc hé gli gli altoborghesi si accorgevano della severità severi tà dell’assuefazione, in parte perché la cocaina rispondeva di più al ritm ri tmo o diverso imposto imp osto dagli avvenimenti alla borbo rghesia: guerre, guerre , crisi economica, economica, fascismo. Una Una scarica scaric a di impegni che non si potevano seguire con gli effetti so48
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porif po riferi eri dei narcotic narc otici, i, ma richiedevano richied evano droghe dall’ da ll’effetto effetto breve, violento, eccitante. eccita nte. Insieme Insie me alla cocaina cominciano a circolare, prodotti dalle case farmaceutiche, numerosi anestetici di sintesi che, fino all'avvento delle anfetamine, coprono il settore “euforia,” lasciato scoperto dalla proibizione di eroina e morfina. I sost so stit itu u ti dell’eroi dell’eroina na Il I l tabacc tabacco. o. — La sparizione degli oppiacei dai consumi di massa europei si inserisce anche nel diverso modello di sviluppo che assume la produzione e il consumo di alcool e tabacco. La nicotina, relativamente poco diffusa nell’ '800, viene viene per pe r la prima prim a volta pro p rodo dotta tta industria indu strialm lmente ente sotto forma di sigaretta (prima il tabacco veniva inalato o fumato in pipe pipe): ): è una trovat tro vataa perfet per fetta ta perché assicura un prodotto già confezionato e consumabile in grandi quantità (ventitrentaquaranta sigarette al giorno), durante tutto l’arco della giornata, anche durante il lavoro. La sigaretta — diffusa anche nelle classi borghesi — diventa la droga di massa del proletariato, perché, essendo ancora scoperto il settore degli eccitanti, ha un doppio effetto, calmante e stimolante, e quindi è funzionale all’attività lavorativa: si accende la sigare sig aretta tta quando si è nerne rvosi, per qualche minuto la tensione si allenta, e contem porane por aneam ament entee ci si sente anche stimolati. stimol ati. Nel 1909, il consumo di sigarette (USA) è di 4,2 miliardi di unità annui; nel 19 1929, 80 80 miliar mil iardi di.. La La tossic tos sicom omani aniaa di m assa ass a da nicotina viene diffusa dalle industrie tenendo ben nascosti i rapp ra ppor orti ti medici che che indicano la pericolosità pericolosi tà del del fumo: fumo: già già nel 1921, i ricercatori sospettano il rapporto col cancro polmona polm onare, re, notando nota ndo un aument aum ento o dei casi nella misu mi sura ra del St atee Medicai Medicai Society, l ’800 % (Moses Barron ro n, Minnesota Stat 25 agosto 1921). Il "Lancet," autorevole rivista medica inglese, segnala nel 1927 che quasi tutti i soggetti che muoiono di cancro ai polmoni, fumano sigarette. Ma sono informazioni che restano sepolte fra pochi addetti ai lavori: la gente ignora questi pericoli e nel 1939, siamo a oltre 230 miliardi di sigarette annue. Il I l caffè caffè.. — Contemporaneamente al tabacco, viene introdotto un nuovo stimolante, che la borghesia puritana aveva aveva com co m battu ba ttuto to per pe r decenni, anzi p er secoli: secoli: il caffè caffè 49
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che, come il tabacco, era sconosciuto in Europa fino al ’500. La battaglia anticaffè portò alla chiusura di locali e all’arresto dei consumatori, specialmente in Inghilterra e Germa Ger mania nia,, nel 700 e nell ne ll’’ '80 '800: anco an cora ra nel n el 1902, il famoso famos o "Journal of Inebriety" pubblicava un articolo del suo direttore, il professor T. D. Crothers, primario del Walnut Lodge Hospital (Connecticut), che paragonava il caffcinismo alla tossicomania tossicomania da eroina: eroina: “In alcuni casi osserosser viamo stati maniacali, associati con paranoia, credulità e delirio. Un generale ebbe una di queste crisi durante una batta ba ttagl glia ia nella guer gu erra ra di secessione, secessione, si mise a beste be stemm mmiaiare e a dare ordini folli, intossicato da numerose tazze di caffè.” “Spesso i forti bevitori di caffè passano a droghe piu pesanti pes anti,, come l’alcoo l’alcooll e la morfina" (T. D. Crothers, Crother s, Morphini Morp hinism sm and Narcomanias front Other Drugs, rugs, W. B. Saunders & Co., Philadelphia, 1902, p. 303). Nel 1909, sul più autorevo auto revole le testo te sto di tossicologia britan bri tannic nico, o, edito ed ito da Sir T. Clifford Allbutt, regio primario di Patologia interna all’Università di Cambridge, e dal professor W. E. Dixon, consid co nsidera erato to il massimo farmacologo inglese dell’ de ll’epoca: epoca: "Ab biamo biam o rilevato rile vato molti casi di tossicom tossi comania ania da caffè caffè [...] Il malato è senza autocontrollo, soggetto a crisi di depressione e di aggressività; inappetenza, catarro gastrico, sofferenze cardiache (palpitazioni). Come con altre droghe, una dose del veleno fornisce un temporaneo sollievo, ma a prezzo della miseria futura...” (CliffordRolleston, a cura Sy stem em of Medicine, Medicine, voi. II, parte I, Macmillan, Londi, A Syst don 1909). Si trattava naturalmente di osservazioni su soggetti che avevano interrotto bruscamente il consumo. L’opposizione puritana e i rilievi dei clinici cadono miseram mis eramente ente di fronte all’ a ll’esig esigenz enzaa industria indu striale: le: non im por p orta ta che il caffè caffè sia tossico, se aiut ai utaa a lavorare lavo rare e a sop port po rtaa re le condizioni di lavoro, va benissimo benissi mo che il propr oletariato ne faccia uso quotidiano; le scoperte dei farma cologhi che isolano la componente attiva, caffeina, e dimostrano in laboratorio le sue proprietà antiipnotiche, cardiotoniche e stimolanti, fanno il resto. Insieme alla caffeina, sfondano a livello di massa anche il tè e il cacao: una tazza di tè contiene 100150 milligrammi di caffeina, come una tazza di caffè; una tazza di cioccolata, 200 milligrammi di teobromina (una dose equivalente a quella della caffeina) un alcaloide che insieme alla caffeina e alla teofillina, forma la famiglia delle xantine. 50
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Un altro trionfo è quello del Vin Coca Mariani, un vino rosso "corretto” con estratti di foglie di coca, contenente i principi attivi della cocaina. Oltre che da celebri musicisti, era usato dal Papa Leone XIII (Mortimer, Perù History Histo ry of Coca, The Divine Divine Plani o f thè Incas, J. H. Vail and Co., New York 1901) che premiò il produttore, il signor Angelo Mariani, corso, con una medaglia. Una serie di bevande simili furono introdotte contemporaneamente, Stati Uniti compresi, dove dal 1885 al 1906 un industriale, George Styth Pemberton, produsse il French Wine Coca "Il tonico e stimolante nervoso ideale.” Una variazione del vincoca, sempre di Pemberton, era la CocaCola, uno sciroppo con coca e caffeina, venduto come rimedio tera peutico per pe r una lunghissima lunghissim a lista lis ta di dist di stur urbi bi nervosi, dall’insonnia alla depressione. Pemberton fu costretto a togliere la cocaina, nel 1906, ma la CocaCola divenne egualmente la bevanda nazionale degli degli Stat St atii Uniti: le decine di milioni di consumatori ignorarono però, per oltre 60 anni, che una bottiglietta di CocaCola (o di Pepsi) contiene da 35 a 55 milligrammi di caffeina, come ha rivelato un’inchiesta nell’Unione Consumatori di Ralph Nader nel 1971. L’alco L’al cool ol.. — Parallela all’industrializzazione del tabacco, del caffè e delle altre bevande stimolanti, è l'industrializzazione dell’alcool, altra droga interclassista con una diffusione diffusione di massa nel prolet pro letari ariato ato:: lo sviluppo del ca pitalismo pitali smo perm pe rmet ette te forme di distribu distr ibuzion zionee più rapide, rapid e, che mettono a disposizione del pubblico dei vari paesi una vasta varietà di bevande. I consumatori aumentano anche perché perch é cadono i tabù: non è più sconveniente bere be re bevande alcooliche per la donna; e l’alcool viene fatto bere anche ai bambini, soprattutto nel proletariato. I nuovi narcotici. narcotici. — Anche se eroina e morfina sono proibi pro ibite te in tutt tu ttii i paesi con più o meno severità, severità , l'indu l'in dustria farmaceutica non rinuncia alla lezione impartita dalla Bayer con il lancio dell’eroina come antidoto alla morfina. Nel 1939, i farmacologhi Eisleb e Schaumann scoprono la meperidina, un nuovo prodotto di sintesi petidina) . Viene lanciato sul mer(nome intemazionale: petidina). cato mondiale come sostituto della morfina, da usare nella disintossicazione: “è un analgesico analgesico poten po tente te (un po' meno della morfina), in grado di togliere istantaneamente 51
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anche i dolori più acuti, ma non dà assuefazione, né di pendenza fisica” scrivono le case farmaceu farm aceutich tichee spalleggiate da farmacologhi e medici (Fort. op. cit., p. 21). In Dolisina), la De Angeli Italia, lo lanciano la Carlo Erba ( Dolisina (Dolosil), la Farmitalia ( Mefedina Mefedina). "È un antispastico," dicono; la diffusione è enorme, immediata. Solo quando la petidi pet idina na venne inseri ins erita ta da dall’ ll’O ONU nell'elenco de degli gli stupe stu pefacenti più pi ù pericolosi, ilil meccanismo va in crisi: e anche anche il Ministero della sanità italiano, di fronte allo scandalo, è costretto ad adeguarsi. Anche questa nuova droga non è nient’altro che un narcotico che dà assuefazione e dipendenza fisica della stessa intensità dell’eroina. Ancora più incredibile la storia del Ticarda, le gocce per p er la tosse. La Hoechst, un colosso colosso dell’ind dell’indus ustri triaa tedesca, 10 lancia sul mercato intemazionale nell’immediato dopoguerra, con una pubblicità enorme, in America se ne occupa un altro gigante, la Lilly. Per 15 anni viene spacciato senza ricetta in tutto il mondo, “dando luogo," scrive 11 d o tto tt o r Franco Fran co Sbarigia, Sb arigia, dell'Ordine del l'Ordine dei farm fa rmaci acisti sti della provincia prov incia di Roma, Roma, "a un unaa tossicoma tossic omania nia manife ma nifesta sta e im Amin e simpati sim paticom comime imetich tichee psicoat ponente pon ente"" (F. (F. Sbarigia, Amine tive - anoressizzanti e stimolanti nella VII edizione della Farmacopea, in "Notiziario del Consiglio dell’Ordine dei
Farmacisti della Provincia di Roma," n. 2, 1973). Sulle riviste specializzate medici e farmacologhi lanciano l’allarm la rme: e: 1948, 19 1953, 19 1955; nel 1957, a d d ir ittu r a sul s ulll’organ org anoo dell'Organizzazione mondiale della sanità (articolo di Eddy, Holbach e Braenden, 17, 652, 1957). Non serve a nulla. Solo nel 1960, la Germania di Bonn mette il Ticarda sotto controllo. contr ollo. Assuef Assuefazio azione, ne, dipendenza fisica: fisica: di tipo diverso, ma di qualità identica a quella dell'eroina, il Ticarda non è altro al tro che ilil normetadone, normetadone, un congenere del metadone, nato dai laboratori della Germania nazista; dopo le prime sconfitte di Rommel nell’Africa del Nord, i nazisti avevano perso per so il controllo contr ollo dei campi di papavero da cui ricavavano la morfina, e affidarono ai loro farmacologhi il com pito pit o di ricavar rica varee un narcoti nar cotico co sintetico. Bruxelles, 1958. "Una nuova sostanza è venuta a sconvolgere la situazione degli analgesici, com’è noto tristemente statica da quando si è scoperto che la morfina, un rimedio unico per potenza e qualità nel combattere il dolore, produce tossicomania e dipendenza fisica. Potente il doppio della morfina, la destromoramide non presenta 52
Il ’900: l'ind l'i ndus ustri tria a della droga dive di venta nta nera
nessuno dei noti inconvenienti. Presso i numerosi malati, non si sono verificati fenomeni di assuefazione, né crisi di astinenza, come di regola con gli oppiacei e gli altri poten po tenti ti analgesici noti no ti fino ad oggi” (“Tera (“Terapie,” pie,” 12, 898, 1958). “Trovato finalmente l'analgesico del secolo Non è stupefacente," grida ai quattro venti l’industria farmaceutica belga produttrice, passando veline ai giornali. Per la rispettabile ditta milanese Lusofarmaco, la miracolosa medicina, si chiamerà, in compresse, fiale e supposte, “d2/ 2difenil3metil4morfolinobutirril pirrolidina” (nome commerciale Narcolo). Narcolo). Tre anni dopo, l’ONU mette fuorilegge la "truffa del secolo,” dichiarandola pericolosa per la salute pubblica e condannando Tindustria farmaceutica: al solito, il "miracoloso analgesico" non era per niente diverso da morfina e eroina: era un u n ’altr al traa variazione variazione del metadone. Con un ritmo crescente (siamo ormai a una sostanza all'anno), Tindustria farmaceutica inventa nuovi potenti analgesici: analgesici: uno degli degli ultim ult imii è la pentazocina, un antidoto all’eroina, con le stesse proprietà di assuefazione e dipendenza (vedi il capitolo Eroina in Italia), al punto che addirittura il Ministero della sanità italiano l'ha inserita nella tabella n. 1, dell'elenco degli stupefacenti (Decreto Ministeriale 29 dicembre 1975, Approvazione delle tabelle tabelle provvisorie, "Gazzetta Ufficiale," n. 10, 13 gennaio 1976, p. 283).
Morire di aspirina
Accanto all’aspirina, viene scoperta e lanciata una serie di farmaci, che costituiscono una delle piu grosse truffe dell’industria farmaceutica, usati per il mal di testa, il mal di denti, e la febbre: febb re: i cosid co siddett dettii analgesiciant analgesiciantii piretici. La serie tipo Cibal ibalgi gina na.. — Due consumatori su mille muoiono: muoiono: è una malattia mala ttia terrib te rribile ile simile alla leucemia leucemia,, che che si chiama “agranulocitosi.” Nel sangue, scompaiono leucociti ci ti e granulo gran ulocit citi: i: e si muore. muo re. Dal 20 al 30 30 % di di quelli qu elli che si ammalano prendendo le medicine come la Cibalgina, muoiono; e sei su mille si ammalano. Il fenomeno è co53
L'eroin L'er oina a
nosc no sciu iuto to fin fin dagli anni '30 '30: nel 1938, gli Stat St atii Uniti Un iti hanno hann o proib pro ibito ito la vendita vendi ta al banco del prodo pro dotto tto;; e hanno han no obbligato i fabbricanti, per legge, a scrivere sulle scatole "attenzione: tenzione: questo farmaco può causare agranulocitosi." Per aver divulgato queste notizie, un medico francese, Henri Pradal, è finito addirittura in prigione su pressione degli med icam amen enti ti dall’ da ll’A A industriali: indus triali: ma il il suo libro ( Guida ai medic alla Z), è diventato la bibbia dei francesi, che lo consultano prima di mettere piede in farmacia. Questa famiglia di farmaci è stata lanciata, lungo tutto il '900, a fianco dell’aspirina, perché sono più potenti e più effi efficac cacii (a parte pa rte quest qu estaa specie di di leucemia): a livell livello o di massa, l'opinione pubblica ignora il pericolo mortale. I tassi di mortalità sono stati accuratamente studiati in laboratori e in statistica clinica (per una rassegna, Hu guley, C. M., Agranulocytosis induced by dipyrone, a ha zardous zardou s antipire anti piretic tic and analg analgesie esie,, in “Journal American Medicai Association,” 1964, pp. 189, 938 sgg.). Il dottor Manlio Spadoni, nel suo classico Pericoli da farmaci, farm aci, elenca alcune "medicine" che contengono questi componenti, cioè antipirinafenazone, dipirone e aminopi rinaamidopirina, nel linguaggio internazionale; in Italia, pe p e r confondere confond ere le acque, i nomi nom i vanno da fenil fenildim dimetil etild di i metilamidopirazolone, a dimetilamidofenazone, a dimetil aminofenidimetilpirazolone. Naturalmente sono prodotte dalle più grandi industrie farmaceutiche e sono fra i "bestseller" "bestseller" del loro fattu fa tturat rato: o: per pe r la la Farmitalia, il Farmidone; Carlo Erba: Erbadol] Erbadol] Ciba: Cibalgina; Lepetit: Veramon; Sandoz: Optalidon; Hoechst: Piramidone; Gei Irgapirina. gy: Irgapirina. Farmacisti e case farmaceutiche hanno strillato come iene, nel gennaio e febbraio 76, con una massiccia campagna di stampa sulle prime pagine di tutti i giornali, protestando contro l'inclusione dei preziosissimi e innocui Veramon, Cibalgina e Optalidon nelle tabelle degli stupefacenti (oltre alle sostanze che uccidono con l’agranolu citosi, contengono anche barbiturici, e sono stati inseriti per pe r questo que sto motivo alla tabella tab ella V). "Sono comuni comun i pillole per pe r il mal di testa.” Però se ne vendono — per esempio, di Cibalgina — tre miliardi di lire all’anno (“Vie Nuove,” 15 febb fe bbraio raio 1975): pari pa ri a 15 milioni milio ni di scat sc atol olet ette te da 10 pillole l’una, per un totale di 150 milioni di pillole, tre all ’anno ann o per p er ogni italiano; o anche, più concre co ncretam tamente ente,, 50 50 54
Il '90 '900: l ’indu in dust stri ria a della droga dive di vent nta a nera
pillole all’ al l’anno anno per pe r tre tr e milioni di italiani italia ni (in genere, il consum con sumato atore re si affez affezion ionaa a un prodo pr odotto: tto: Aspirina, o Alka lka Seltzer, Seltzer, o Optalid Optalidon): on): trado tra dotte tte in cadaveri, cadaveri, queste cifre vogliono dire 6.000 morti all’anno, per una sola di queste medicine, a cui bisogna aggiungere quelli che muoiono consumando le specialità identiche a quelle citate (parecchie dozzine). Secondo alcune stime, la malattia mortale colpirebbe addirittura lo 0,86 % dei consumatori, pari a 9.000 morti su tre milioni di consumatori. La serie tipo Coricid Coricidin. in. — Anche col Coricidin si può morire. Sin dagli anni ’50, gli studiosi hanno lanciato l’allarme. "La fenacetina (la sostanza contenuta in queste medicine) può uccidere," dichiara la Società farmaceutica di Gran Bretagna, "l’uso prolungato può infliggere ai reni danni gravissimi o anche fatali." “Nefropatia” è il nome tecnico di queste lesioni renali; la scoperta è arrivata tardi, di, dopo decenni di di consumo: le persone sofferenti soffe renti di reni non avevano mai attribuito la responsabilità al farmaco. La Sandoz produce il Saridotv, la Sigurtà il Toxival; Angiolini: Veganin; Falqui: Verdal; Bayer: Dolviran; Byk Gulden: Viamal; Essex: Coricidin; sono tutte confezioni in libera circolazione (vedi anche M. Spadoni, Pericoli da far maci, 1967). Negli Stati Uniti, su ogni scatola deve essere apposta app osta per pe r legg leggee la scritta: scr itta: " Atten At tenzio zione ne : il prodotto usato per pe r lunghi periodi o in dosi notevoli può danneggiare gravemente i reni." Altri Altri danni: dann i: eritemi, erite mi, febbri; e necrosi epatica, potenzialmente mortale. Per due giorni, nausea, vomito e dolori addominali. Poi si manifestano i danni tossici al fegato: fino al coma, e a ll’ ll ’encefalo ence falopati patia. a. Nei casi non mortali, le lesioni al fegato sembrano reversibili, nello spazio di settimane o mesi. La serie ser ie dei “cocktails." cocktails ." — Una volta popolarizzati i pericoli delle "famiglie" della Cibalgina e del Coricidin, le industrie indus trie hanno dovuto dovuto ricorrer rico rreree a un trucco: trucco: farmaci "cocktail," "cockta il," con dentr de ntro o un po’ di tutto: tutt o: aspirin asp irina, a, caffein caffeina, a, barb ba rbitu ituri rici ci,, e natur na turalm almen ente, te, fenace fen acetina tina e amidopirin amid opirina, a, cioè cioè le due sostanze presenti nella Cibalgina e nel Coricidin. Il trucco truc co consis co nsiste te nella minimizzazione: minimizzazione: nei miscugli, miscugli, c’è c’è ima dose più piccola, quindi non dovrebbero succedere le “brut55
L'eroina L'eroi na
te cose” come le lesioni renali o epatiche, e le malattie del sangue (agranulocitosi). Una letteratura sterminata ha analizzato i miscugli e ha scoperto che provocano lesioni renali (cfr. Goodman e Gilmann, op. cit., p. 349), anche quelli in cui non c’è la fenacetina. Le case affermano che i miscugli sono maggiormente antidolorifici perché aumentano l’efficacia dell ’aspiri asp irina: na: è completamen completa mente te falso, sostiene l ’American Me Re lieff o f pain pain dicai Association (cfr. C. G. Moertel e coll., Relie by orai medications: a controlled evaluation of analgesie combinations , in “Journal American Medicai Association,” 1974, 229, pp. 5559). Né la caffeina né i barbiturici aumentano la potenza dell’aspirina; certo, un cocktail di questo tipo può diventare una "bomba," perché ha un forte effetto fett o psichico: psichico: per pe r esempio esempio l' Optalidon è una droga abu satissim sati ssima: a: la caffeina caffeina,, il barbi bar bitu turi rico co e l ’analgesico che lo compongono scatenano reazioni intense, bastano un paio di pillole per avere un effetto sedativo potente, oppure eccitante, cita nte, stimolante. Altra falsità falsi tà delle case: case: col miscugl miscuglio io non ci sono i guai che succedono con l’aspirina semplice; non è vero, "le controindicazioni per l'aspirina, come per esempio l’allergia a questo farmaco, non si superano riducendo la dose, come avviene coi miscugli, ma solo evitando totalmente l’aspirina." (Goodman e Gilman, op. cit., p. 349). La Commissione nazionale del Governo canadese (1972) ha raccomandato la promozione di indagini sistematiche sui pericoli dei cocktails e dei farmaci antidolore otteni In te bili senza senza ricett ric etta; a; e la proibiz p roibizione ione di quelli pericolosi ( Inte rim Report, cit., p. 356). Il Servizio federale d’igiene pub blica blic a della Svizze Svizzera ra ha organizzato una un a campagna rivolta rivol ta al pubblico con manifesti e volantini, contro gli antidolorifici fici:: “Gli “Gli effetti negativi si manifes man ifestan tano o quasi sempre semp re in modo lento e progressivo, senza che l’interessato se ne accorga. Prima di tutto saranno lesi i reni, come pure il sistema nervoso, e gli organi che assicurano il rinnovo del sangue. Nessun organo essenziale sarà risparmiato. Se la causa tossica non è soppressa a tempo, ne può risultare un'insufficienza fisica e psichica dell’individuo che mette in pericolo la sua vita.” L’invasione dell’aspirina ha molti nomi, non c’è solo l ’omonima omonim a specialità specia lità della Bayer: centina cen tinaia ia di confezioni confezioni contengono l’acido acetilsalicilico, puro e associato: Alka Seltzer (della An tireumin umina a (della Richardson (della Miles, inglese), Antire 56
Il '90 '900: l'indu l'in dustr stria ia della droga dive di venta nta nera
and Merrel), Aspro (della Nicholas, francese), CoricicLin (Essex), Veganin (Angiolini). Il "lancio” che la Bayer riservava all'eroina ai primi del '900, oggi lo possono ascoltare tutti i telespettatori a Carosello: “Mal di testa? Veramon. Mal di denti? Veramon." "Con Aspro p assa as sa.” .” L’Aspro è identic ide ntico o all’ al l’Aspirina: Aspirina: t u tta tt a via, quando la casa produttrice lo lancia, oltre a presentarlo come "assolutamente innocuo," gli attribuisce anche ottime qualità contro l’insonnia. Aspro è stato probabilmente in Italia il primo esempio di lancio all’americana degli degli analgesici: analgesici: negli S tati ta ti Uniti, le compressi com pressine ne (magari vitaminizzate) contro i dolori di tutti i tipi, sono in vendita di ta ovunque fin dagli dagli anni an ni '50 '50: lungo le le autos au tostra trade de,, nei nei bar, ba r, nei superm sup ermerc ercati ati;; un consumo annuo annu o di miliar mil iardi di di Excedri n, Empirin Emp irin,, Anana pastiglie, centin cen tinaia aia di confezioni confezioni ( Excedrin, cin, Cope, Vanquish, Bufferin...). "America has thè best ad vertised drug problem in thè world" ("l'America ha il pro blema blem a della d ella droga d roga meglio pubblicizzato pubblic izzato del mon m ondo” do”). ). "Se sasa peste pe ste la verità, verit à, sarebb sar ebbee molto molt o difficil difficilee che conti co ntinua nuaste ste a ingoiare queste pillole,” dice il primo manifesto della cam pagna cond c ondott ottaa dal "Medicai "Medicai Committee for Human Hum an Rights" contro gli "aspirinici" e i vari antidolorifici di massa. La pasti pas ticca cca è diventa div entata ta anche in Italia Ita lia,, dopo l'Aspro e il Vera mon, un prodotto di consumo, irrazionale, senza precauzioni, senza conoscenze, senza informazione; la logica è identica a quella dello smercio di caramelle o dei Baci Pe rugina. E se l’uso eccessivo di caramelle può essere dannoso (carie dentaria), l’uso non prudentissimo di analgesici è micidiale. L’aspirina L’ aspirina fa male "Il 50 % delle ulcere sanguinanti e delle lesioni gravi agli intestini intestini sono sono caus causat atee dall’ dall’a s p i r i n a lo stabilisce l'ultimo rapporto (1975) deH’American Medicai Association. In due modi modi l’asp l’aspirin irinaa può essere dannosa: se usata usa ta frequentemente, e se usata da persone “allergiche” all’aspirina. Il guaio è che non esiste un metodo per stabilire se una persona avrà delle reazioni allergiche; addirittura, l'allergia può saltar fuori in un individuo che consuma aspirina da molti anni: cioè può essere indotta dal consumo di aspirina. Di certo c’è che una lunga serie di malati deve assoluta asso lutamen mente te evitare l’ l ’aspirina: aspir ina: gente col col fegato fegato in disor57
L’ L ’eroina
dine, con deficienza di vitamina K, individui affetti da ipo protro pro tromb mbine inemia mia,, o emof emofili ilia, a, asma, distu di sturb rbii alle orecchie. orecchie. "Aspirina alle dosi terapeutiche è innocua [si potrebbe dire lo stesso dell'eroina o della stricnina, N.d. N. d.R R.] non influenza l’attività cardiaca, e non disturba lo stomaco”: cosi spiegano le istruzioni per l’uso contenute nei milioni di scatolette di Aspirina della Bayer venduti in Italia. Natura Na turalm lment ente, e, nessun ne ssunaa controindicazione: controindicazion e: innocua per tutti, vecchi, bambini, sani e malati. Gli ultimi studi hanno dimostrato che su mille soggetti, da due a nove sono aller all’Aspirina: a: se la prendono, prendo no, può non succedergli niengici all’Aspirin te le prime volte, la reazione scatta anche dopo molto tem po (F. (F. H. Chafe Chafee, e, e G. A. Settipane Settip ane,, Aspirin intolerance. intolerance. I. Frequency in an allergie population, in "J. Allergy din. Immun.,” 53, 1974, pp. 193199; e G. A. Settipane, F. H. Chafee, e D. E. Klein, Aspirin intolerance intolerance.. II. II . A prospectic prospecti c study in an utopie and normal population, in “J. Allergy clinic Immun.,” 53, 1974, pp. 200204). L’ulcera perforante non è il solo pericolo dell’aspirina: edema della lingua, delle labbra e del tratto intestinale, e asma: in questo caso il il decorso può essere letale. Queste reazioni allergiche capitano anche quando si prendono medicine dove l’aspirina (acido acetilsalicilico) è solo una part pa rtee del composto: e sono centinaia, centin aia, daìYAlka Seltzer, al Veganin. Quanto al fatto, sbandierato dalla Bayer, che l’Aspirina "non influe influenza nza l’attiv l’attività ità cardiaca": nei pazienti costre cos tretti tti a usarne dosi notevoli per combattere le febbri reumatiche si è osservato un aumento del 20 % del volume del plasma, con forte aumento dell’attività cardiaca, che si traduce in alcuni casi in edema polmonare. Alexander e Smith, gli autori della rassegna sull’autorevole rivista inglese "Lan cet," concludono che "nei casi di pazienti con chiari sintomi di disturbi cardiaci, bisogna assolutamente evitare di prescri pre scriver veree anche anch e le dosi normali, norm ali, terapeu tera peutich tichee che si som Disadvantageous ous ministrano in caso di febbri reumatiche” ( Disadvantage circulatory effeets of salicylate in rheumatic fever, in "Lan cet," I, 1962, pp. 768771). In soggetti normali, non allergici, ulcere, emorragie gastroin stro intes testin tinali ali e eritemi erite mi sono all’ordin all’ordinee del giorno: nascono da un uso prolungato (qualche settimana) di dosi quasi norm no rmali ali di aspirin asp irina. a. Sulle scatoline scatolin e c'è scritto scri tto:: "Da 2 a 6 compresse al giorno; secondo la malattia dosi anche mag58
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Il I l '90 '900: l’in l’indu dust stri ria a della droga dive di vent nta a nera
giori." A una persona normale bastano 8 compresse (= 4 grammi; ogni pasticca è 0,5 grammi) al giorno per 26 giorni, cioè la dose terapeutica per la cura delle febbri reumatiche, per procurarsi lesioni della mucosa gastrica, di tipo ulceroso e emorragico. Sono fatti noti a livello internazionale almeno dal Congresso internazionale sugli anti piretici pireti ci di Londra Lond ra del 1963 (Salicylates: Ari International Symposium, J. & A. Churchill, Ltd., London 1963). Come è nota la sindrome sindrom e da avvelenamento avvelenamento da aspirina: che capita ai pazienti “allergici," ma anche spessissimo a bambini (specie se febbricitanti o disidratati), e a pazienti normali. La intossicazione leggera (dosi basse) è caratterizzata da: mal di testa (!), vertigini, disturbi auricolari, intorbidamento della vista, confusione mentale, torpore, nausea, sudore, vomito, e anche diarrea. Uno stadio più grave comporta disturb dis turbii del sistema nervoso: nervoso: allucinazi allucinazioni, oni, delirio delirio maniacale, convulsioni epilettiche; nei casi più leggeri, disturbi mentali simili all’alterazione alcoolica, ma solo depressivi, senza euforia. Al massimo della tossicità, stupore e coma, seguiti da collasso cardiocircolatorio e insufficienza respiratoria; nei casi mortali, asfissia e edema polmonare. Ogni anno muoiono in America da 500 a 1.000 persone per dosi tossiche di aspirina, come riferisce la dottoressa Helen Nowl Nowlis, is, responsab respo nsabile ile per pe r il National Nation al Inst In stit itut utee of Mental Health dei programmi di educazione sui farmaci e sulle droghe nelle scuole (Drugs on thè College Campus, Dou bleday, New York 1969). Dulcís in fundo, le lesioni renali, del tutto simili a quelle ottenute con gli altri antidolorifici {nefrite). In una ricerca pubblic pub blicata ata sulla prestigiosa prestig iosa rivista riv ista medica inglese inglese "Lancet", Prescott ha dimostrato che poche pastiglie al giorno a base di acido acetilsalicilico (3,6 grammi) provocano un grave aumento della presenza di cellule tubulari renali nelle urine, la prima tappa verso le lesioni renali (L. F. Prescott, Effec Eff ects ts of acetylsalycilic acid, acid, phenacetin, phenacet in, paracetamol, and caffeine on renal tubular epithelium, in "Lancet," 2, 1965, pp. 9196).
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3 Che cos’è l’eroina
L’eroina e gli altri narcotici. Scheda
Gli oppiacei
L’oppio, ricavato dal papavero, è conosciuto almeno dal 4.00 .000 avanti avant i Cristo. Cristo. Le sue prepar pre parazio azioni ni (tintu ( tinture, re, sciroppi, scirop pi, ecc.) vengono elaborate dal 1500 in poi. I derivati chimici sono scoperti solo nell’ '800. La morfina (1803); la codeina (1832); la narceina (1832); la narcotina (1803); la papaverina (1848); la tebaina, la noscapina, ecc. A loro volta, i derivati chimici dell’oppio permettono la trasformazione in altri derivati semisintetici, con diverse variazioni chimiche, di numero praticamente illimitato; l'eroina (diacetilmorfìna, 1898); idromorfone, oxycodone, oxymorfone, idrocodone, apomorfma, ecc. Gli altri narcotici
Esistono diverse famiglie di droghe sintetiche con struttura chimica diversa dagli oppiacei, e con una azione farmacologica simile; anche queste classi hanno un numero enorme di derivati. Morfinani, benzomorfani, metadoni, fe nilpiperidine, propionalidi. Le caratteristiche sono simili a quelle della morfina: morfina: analgesici, analgesici, con prop pr oprie rietà tà di indur ind urre re dipendenza fisica e tolleranza. — Meperid s cope perta rta nel 19 1939; nome no me intern int ernazi aziona onale: le: Mep eridina ina: sco petidina; nomi commerciali: Demerol, Demerol, Dolantin, Dolantin, Dolant Dolantal, al, Dolo Dolosal sal,, ecc.. — Levorfan Levo rfanolo olo:: nome commerciale: Levodromoran. Congeneri della meperidina: Alphaprodina (Nisentil); — Congeneri 60
Che cos'è l’eroina
Anileridina (Leritine); Piminodina (Alvodine); Dipheno Diphenoxyxylato; Difenossina; Etoheptazina (Zactane). — Fentanile: uso prevalentemente anestetico (Subli
maze); in in Italia: Ita lia: Fenta Fe ntane nest st (Carlo (Carlo Erba), Leptofen (Carl (Carloo Erba). Metadone: prodotto e usato verso la fine della se — Metadone: conda guerra mondiale dai tedeschi; nomi commerciali: Physeptone, Dolophine, Butalgin, Amidone, Miadone (per Manuale). ). le specialità rintracciabili in Italia, vedi Manuale Congeneri eri del metadone: dextrom dext romora oramid midee (Palfium, — Congen Narcolo), dipipanone (Pipadone), fenadoxone (Heptalgin). — Propoxyphene: formula form ula chimica affin affinee al metadone. Nome commerciale: Darv Darvon on.. Come la prendono
Quattro metodi Fumarla. —
Si fa in molti modi, ma il più popolare è quello a suo tempo in voga tra i soldati americani in Vietnam: si prende pren de una sigar s igaretta etta normale si toglie toglie un pezzetpezzettino di tabacco all'estremità, si mette l'eroina e si accende. Un sistema che poteva funzionare solo nel Sudest asiatico, dove l'ero l'e roin inaa è piu p iutt ttoosto st o p u ra (4050 °/o) e costa cos ta poco: in Europa e Stati Uniti è molto meno pura e carissima. Fumare eroina provoca effetti intensi, ma bisogna averne tanta. “Sniff Sni ffar arla. la." " —
Per molti, è il primo modo di venire a conoscenza delibero,'' il modo in apparenza più innocuo; anche perché molti neofiti hanno un terrore viscerale della siringa. A seconda dei soggetti, si può verificare nausea: nause a: il sapore della droga sniffata è piuttosto amaro. I consumatori regolari e i tossicomani in genere non si possono permettere questo metodo, perché (un po' meno però del fumo) ci vuole una quantità molto maggiore di quella che ba b a sta st a p e r u n ’iniezione. iniezione. Iniezione Iniez ione intramuscolare. intramuscol are. —
È, secondo alcuni autori, il metodo più comune con cui si "comincia” l’eroina; spaventa meno del "fix” endovenoso, ed è molto più economico degli altri due sistemi. Con questo sistema il neofita 61
L ’eroina eroin a
deve osservar osse rvaree tutto tu tto il rituale ritu ale dell’eroina: dell’eroina: un cucchiaio, cucchiaio, dove si fa bollire un po’ di acqua con eroina, per renderla solubile e pronta per l’iniezione (come fornello si usa un fiammifero), e una siringa. Qualche volta, prima di mettere l’eroina diluita nella siringa, si usa del cotone come filtro attraverso cui far passare la miscela, per pulirla delle impurità più grossolane. Spesso gli eroinomani non prendono questa cautela perché hanno fretta di farsi subito il buco o perch pe rchéé non no n hanno han no il cotone coton e sottom so ttomano ano o p er im prud pr uden ente te trascu tra scurate ratezza zza.. Nel gergo anglosassone anglo sassone l ’intramu intr amu scolo di “ero” si chiama "skinpopping." Iniezione Iniezio ne endoven endovenosa. osa. — Stessa preparazione che per
l'intramuscolo. In più, per molti che si bucano da parecchio tempo c’è l'operazione "tragica e paranoica" di trovare una vena con un paio di centimetri in buono stato dove infilare l’ago della siringa. Per stendere bene le vene, si adopra un laccio che si lega stretto stretto alla parte superiore del braccio (o di altri punti del corpo — gambe, piedi, ecc. ecc. — p e r chi è più malandat mala ndato). o). Molti filmetti filmett i di propag pro pagand andaa antid an tidrog rogaa all’ al l’ame america ricana na hanno han no utilizzato utiliz zato riri prese pre se dal vivo vivo di tossicomani tossicoma ni all'ult all 'ultimo imo stadio, stad io, buch bu chere erelllati dalla testa ai piedi ("Playboy" una volta addirittura un modello che si “bucava” nella lingua) piagati, alla disperata ricerca di un punto dove riuscire a fare entrare la siringa. Anche nche persone perso ne un po’ po ’ intelligenti sono rimast rim astee impressioimp ressionate se hanno avuto occasione di incontrare un amico o un ragazzo ridotto in queste condizioni. Si potrebbe pensare che questo è un buon veicolo di propaganda antieroina; tutto bene (i fatti sono veri) se si accompagna il fatto con un altro altrettanto fondamentale. E cioè che la condizione penosa pen osa del "buche "bu cherell rellato ato"" è una un a condizione di classe, che tranne rarissime eccezioni non si determina mai nel farmacodipendente o nel tossicomane borghese: infa in fatti tti (anche qui salvo eccezioni), il consumatore di eroina non ricco è costretto alla somministrazione endovenosa da una semplice realtà economica; prendere l’eroina intramuscolo 0 via naso (che in determinati momenti, specie quando si hanno le vene ridotte male, può essere anche piacevole) è un lusso: lusso: vorrebbe dire, dire, per una tossicomane tossicomane che si prostipro stituisce, raddoppiare il numero delle marchette (come minimo, per l’intramuscolo); per un tossicomane che si procura 1 sold soldii rubando, rubare rub are il doppio doppio;; per pe r chi chi mette insieme insieme i 62
Che cos’è l’eroina
soldi vendendo eroina a sua volta, vendere una quantità doppia. L’intramuscolo esige come minimo una dose dop pia; e an anco corr più la “sniffata." In a ltri lt ri termini, term ini, il tossicomane proletario è condannato alla puntura endovenosa; il tossicomane borghese, quando ha problemi di vene, può "sniffare." Ma per la condanna alla vena purulenta e sanguinante, la responsabilità criminale è di chi ha inventato per pe r il tossicomane tossicom ane prole pr oletar tario io un unaa situazione in cui de deve ve spendere 30.000 lire al giorno per non soffrire. Le dosi
Inlram Inlr amus usco colo lo
10 milligrammi di morfina iniettati intramuscolo (per un individuo di 70 70 chili): è la dose consid con sidera erata ta dai farma cologhi “ottimale" per il paziente "medio." È "ottimale" nel senso che fa sparire i dolori di circa il 70 % dei malati sofferenti di pene sia moderate che gravi (è il caso di chi ha appena subito un’operazione chirurgica). Per dolori più micidiali (il 30 % dei casi) ci vogliono dosi più forti. La durata di azione è di 45 ore. Endovena Endoven a
Negli Negli ospedali, la morfina viene viene anche sommi som minis nistra trata ta endovenosa; la dose normale è minore di quella somministra st rata ta per pe r intramuscolo: intramuscolo : bastano bas tano dai 4 ai 10 10 milligrammi. milligrammi. L’effetto è immediato e raggiunge il "picco” in 20 minuti. Si ricorre all’endovena nei casi di gravissimi dolori postoperatori, per gravi dolori cardiaci, coliche renali, edema polmonare polm onare,, e medicazioni preopera preo peratorie torie in casi di emereme rgenza. Per bocca
Presa Pres a per p er bocca, la morfina morfin a è molto molt o meno effica efficace ce:: da un sesto a un quindicesimo in meno. Per bocca, ci vuole una dose sei volte maggiore per raggiungere dopo due ore la stessa riduzione di dolore causata dalla morfina intramuscolo; ma la morfina intramuscolo raggiunge il massimo di potenza ("picco ("picco") ") dopo un’ un ’ora: p er pareggiarlo, pareggi arlo, ci vu vuole ole,, 63
L’ L ’eroina
per p er via orale, una un a dose 15 volte maggiore maggiore.. Le dosi terap ter apeu eutiche medie di morfina via orale non sono in genere calcolate secondo questi criteri, e non hanno quindi gli stessi effetti delle dosi medie intramuscolo, ma sono molto meno efficaci: da 8 a 20 20 milligr milligramm ammi. i. Se si sottopone un consumatore di eroina a un esperimento con una dose equivalente di morfina, non riesce a distinguere la differenza se la droga gli viene iniettata intramuscolo; se ne accorge, invece, se l’iniezione è fatta endovena. L'eroina si scioglie nel sangue più rapidamente della morfina: morfina: cosi, cosi, una un a parte pa rte maggiore di droga droga attrav attr aver ersa sa la ba b a rrie rr iera ra cerebralesanguigna, produc pro ducend endo o un rapid rap ido o instaurarsi degli effetti oppiacei sul sistema nervoso centrale. Arrivata nel cervello, l’eroina si trasforma subito in morfina fina.. In questo senso, senso, l ’eroina porta po rta rapidamen rapid amente te morfina al cervello. Rispetto al peso, una dose di eroina è circa due volte e mezzo più potente della morfina; 3 milligrammi di eroina intramuscolo sono l'equivalente di 10 milligrammi di morfina intramuscolo. A parità di dosi, la durata degli effetti dell’eroina è leggerme ger mente nte inferiore: inferio re: da 4 a 5 ore per p er la morfina morfina (nella dose dose "media": "media" : 10 milligrammi); da 3 a 4 ore per pe r l'"ero" l'"ero " (tre milligrammi). Il “punto più alto” dell’effetto analgesico (il "picco") arriva con la morfina intramuscolo dopo mezz’ora un'ora; con l'eroina più rapidamente; si ritiene in genere che l’effetto “analgesico" coincida, in questa sequenza di intensità, con quello "euforico." Con la morfina presa per endovena, il "picco” arriva molto prima; con l'eroina è ancora più immediato, secondo quanto dicono i consumatori (gli studi di laboratorio con l’eroina non sono stati molto numerosi). La dipendenza fisica fisica (“ assuefazione”)
La gente non sa cos’è cos’è
Nella confusione confusion e generale, oggi ggi in Italia Ita lia solo solo pochi specialisti sanno cos’è la "dipendenza fisica" da droghe o farmaci: a live livello llo di massa, esiste esi ste una un a nozione nozione vag vaga, a, estesa alla "droga” in genere, e che potrebbe riassumersi nel termine “schiavitù"; le immagini più precise evocate da questo termine, riguardano la figura dell’alcolizzato (“delirium 64
Che cos'è l’eroina
tremens”), o le crisi di Frank Sinatra nel film L’ L’uom uomo o dal braccio d'oro. In realtà, gli italiani conoscono molto poco il problema alcoolismo, gli alcolizzati piu cronici e proletari vengono nascosti alla vista dei cittadini nei nosocomi e negli ospedali psichiatrici; gli alcoolisti in circolazione vengono guardati con una certa indifferenza, che oscilla, al massimo, tra il fastidio e il ridicolo; non esistono informazioni su cosa voglia dire, sul piano fisico, l’essere alcolizzati (a parte il fegato rovinato). Eppure si tratta di una realtà rea ltà che coinvo coinvolge lge centina cen tinaia ia di migliaia migliaia di italiani: a maggior ragione, è logico che la gente abbia un concetto vago della "schiavitù" da eroina o altre droghe. Secondo i sondaggi, il concetto è soprattutto psic psico olog logico ico-, intimamente legato ai motivi per cui si pensa che uno si droghi (dalla disperazione alla degenerazione); anche ripulito di questa associazione con i motivi, quello che resta, nel concetto po polare, è qualco qu alcosa sa di simile al "vizio” (tipo le sigarette siga rette,, ma più forte), forte) , non no n in senso moralistic mora listico, o, ma in quel senso di abitudine pericolosa o forzata, o riprovevole, con cui si usa spesso questa parola ("prendere il vizio del bere," "ha preso pres o il vizi vizio o del fumo," “ha preso pre so il vizi vizio o di non anda an dare re a scuola" o "di mangiarsi le unghie"). L'ignoranza del concetto con cetto di dipenden dipe ndenza za fisica fisica è una delle delle cause principali della diffusione delle tossicomanie, ed è l'unica nel caso delle tossicomanie involontarie. Si può diventare tossicomani perché: a) si ignora che cos’è la dipendenza fisica, si ignora che esiste il fenomeno della dipendenza fisica; b) si ignora che una determinata droga, o psicofarmaco, o medicina, dà dipendenza fisica, anche se si ha un concetto (non importa se sbagliato o confuso) di che cos’è la dipendenza fisica. L’importanza storica delle tossicomanie involontarie o delle tossicomanie in cui l’ignoranza del rischio di dipendenza fisica è una delle cause della tossicomania stessa, è fondamentale nella storia delle droghe negli ultimi due seco secoli li:: nei fenomeni fenomeni di massa della tossicomania entra entr a sempre l'elemento disinformazione e l’elemento parallelo della truffa da parte dei produttori e distributori delle sostanze. Centinaia di milioni di individui sono diventati tossicomani senza saperlo. Esempi: il proletariato e le medicine a base di oppio nell’ '800, a) vendute come caramelle; 65
L'eroin L'er oina a
b) le
donne e la morfina e gli altri oppiacei nell’ '800, pre p resc scri ritt ttii dai medici come cu cura ra p er i nervi e le malat ma lattie tie ginecologiche; c) i soldati soldat i cura cu rati ti con la morfina nell' '80 '800 e con con gli gli altri altr i narcotici nel '900 (prima e seconda guerra mondiale), senza avvertirli dei rischi e senza cautele; d) le donne sottoposte in Italia a cura dimagrante con anfetamina, negli ultimi vent’anni, dai medici che a loro volta ignoravano in gran parte (tra il '50 e il ’68) che l'an fetamina dava dipendenza fisica; e fra cui molti dopo il 72 (anno in cui l’anfetamina finisce nell’elenco degli stu pefacenti), pefa centi), han hanno no co contin ntinua uato to a ignorare igno rare,, grazie alla pub plicità pli cità delle indus ind ustri trie, e, che in un unaa serie di dimag dim agra ranti nti comuni è presente nient’altro che anfetamina. In più, dato che questi prodotti erano ottenibili (prima del decreto del 13 gennaio 76) senza ricetta, molte donne si autointossi cavano; e) la gran massa dei consumatori di sonniferi e tranquillanti in Italia tra il '50 e il 75. Qualunque sforzo serio di lotta contro le tossicomanie dovrebbe partire da una spiegazione chiarissima di cos’è la dipendenza fisica, e da un elenco preciso delle sostanze che la provocano; e di come la provocano. È un compito che non può essere assolto dalle istituzioni statali, corrotte dalle case farmaceutiche e interessate politicamente a strumentalizzare la vicenda "droga,” ma che può essere efficacemente portato avanti dagli organismi democratici di base, e da collettivi, di scuola e di qu quar artie tiere re,, con gli s tru tr u menti indicati nella seconda parte di questo libro (“Manuale di autodifesa"). Che cos’è la dipendenza fisica
"La dipendenza fisica (in linguaggio giornalistico 'assuefazione' o ‘schiavitù’) è un fatto molto preciso, senza nessun contorn co ntornoo psicologico psicologico o sogg soggetti ettivo: vo: è un fatto fa tto biolo gico," scriveva il biochimico Robert De Ropp, nel 1956, in un importante trattato di divulgazione (Drugs and thè Mind, New York 1956). Un fatto biologic biologico: o: dunque, qualcosa che non dipende assolutamente dalla volontà dell’individuo o dalla sua personalità. Il gran parlare che si fa dei moventi psichici e perso pe rsonali nali delle tossicomanie, tossicoman ie, o le chiacchier chiac chieree sulla sua ori ori 66
Che cos'è Veroina
gine sociale (emarginazione, politica, ideologia, ecc.), sono spesso soltanto un'enorme cortina di fumo che copre e sopprime una informazione elementare, biologica. Anche da sinistra, qualsiasi discorso o assemblea, non preceduto fa tto macroscopico della da una semplice spiegazione del fatto dipendenza fìs fìsic ica, a, è mistificante mistificante:: pur pu r portan po rtando do avanti dei dei discorsi magari intelligenti, ricchi di analisi, si imbrogliano gli ascoltatori, privandoli dell’informazione più importante: che non a caso viene accuratamente nascosta dalla Bayer quando produce l’eroina nel 1898, o dalla Roche (il colosso Lib rium, m, multinazionale) quando diffonde i tranquillanti ( Libriu Librax, Librax, Vallium, ecc.) in tutto il mondo. Prima di ogni analisi, la gente ha il diritto elementare di sapere che cos’è la assuefazione e quali sono le sostanze che la producono. Dato che la dipendenza fisica non è un fatto soggettivo, ne consegue che qualunque individuo ingerisca, per un de terminato periodo di tempo e con una certa frequenza una determinata sostanza, diventa assuefatto a questa sostanza: compreso l’individuo più resistente, o più duro, o più di sinistra, o più allergico al misticismo. Per ogni farmaco variano i tempi e i modi necessari a "contrarre" questa assuefazione, ma l’assuefazione non risparmia nessuno. Per l’eroina, l’eroina, i tempi tem pi soho relativam relati vamente ente brevi: alcune dosi dosi al giorno di eroina di buona qualità per duetrequattro settimane; per l'alcool, ci vogliono dosi molto abbondanti per un periodo di tempo molto più lungo. Nei Nei vari individui, ci può essere una un a differente rispo ris posta sta nei tempi: qualche organismo può aver bisogno bisogno di un nunu mero maggiore di dosi e di un tempo più lungo di altri; i fattori in gioco sono molti (dal peso corporeo al meta bolismo), ma il risu ri sulta ltato to finale finale non cambia: assuefazione. Cambia anche l'intensità della dipendenza dipend enza fisic fisica: a: anche questo è un fatto biologico; per esempio, per la morfina, la massima intensità della dipendenza si raggiunge con un consumo cons umo giornaliero di 500 milligrammi: consumi maggiori danno una dipendenza fisica della stessa severità. Esistono spiegazioni chimiche e biochimiche della di pendenza pend enza fisic fisica, a, basa ba sate te su meccanismi cellular cell ularii e neuroloneu rologici gici:: m a si si è ancora anco ra in attes at tesaa di un quadro qu adro sufficien sufficienteme temente nte chiarificatore. Al punto che, a tutt'oggi, non esiste una spiegazione prop pr opria riam m ente en te farmacologica della dipendenza fisica, ma solo una definizione operativa: più che suffic sufficien iente te però pe rò a 67
L’ L ’eroina
far capire a chiunque di che cosa, in pratica, si tratta. Dipendenza fisic fisica: a: una definizione operativa operativa.. — “La di pendenza pend enza fisica fisica è uno stat st ato o fisiol fisiologi ogico co determ de termina inato to da una droga (o da un farmaco), che si manifesta in una serie di sintomi caratteristici quando viene sospesa la somministrazione zione della droga drog a stessa ste ssa (o del farmaco)": farmac o)": quest qu estaa l ’autor au toreevole definizione della Commissione nazionale sull’abuso delle droghe del Governo Canadese ( Inte In teri rim m Report, Repor t, Ottawa 1970). In altre parole, abbiamo questa dipendenza, quando un individuo, che fa uso regolare di un certo farmaco, smette improvvisamente l'uso e si trova di fronte a una serie di sintomi dolorosi dolorosi:: sintomi che spariscono immediatamente se viene somministrata una dose della droga stessa. Questi sintomi sono talmente seri che con alcune sostanze sostanze possono possono addir ad dirittu ittura ra portar po rtaree alla alla morte: morte: per pe r esemesem pio con l’alcoo l’alcooll e i barbi ba rbitu turic rici. i. Il complesso dei sintomi sintom i è chiamato "sindrome da astinenza.” In che senso il corpo può “dipendere fisicamente” da una sostanza fino a morire se questa sostanza manca? L’unico paragone comprensibile è quello formulato dal biochimico De Ropp: "Possiamo paragon parag onare are la sostanza sostan za chimica al al cibo cibo:: esattam esa ttamente ente come con la nutrizione, il corpo non può funzionare senza l'ingestione della sostanza. Se non si ingerisce più nessun cibo, si muore; se si è fisica mente dipendenti da una sostanza, e non la si ingerisce più, il corpo non può funzionare.” I sintomi sono serissimi e gravi: tremori, trem ori, vomito, delirio, cramp cra mpii fortissimi, fortissim i, e con alcuni farmaci, convulsioni epilettiche; la durata di questa crisi, nel suo apice, va dalle 72 ore (3 giorni) in avanti. La crisi da astinenza. Cosa osa succede se si smet sm ette te improv impr ov visamente l'eroina 8 ore dall’ultima dose di eroina: sudore, lacrimazione, gocce acquose dal naso; qua lcuno o cade in un sonno agitato; agita to; si sve sveglia glia 12 ore: qualcun dopo diverse ore più inquieto di prima; tr emor ori, i, pelle d ’oca, oca, pupille dilatate, dilata te, super 20 ore: trem nervosismo; 24 ore: sbadigli violenti (possibile slogarsi la mascella), nausea, vomito, starnuti; ventr e, si vomita verso le 36 ore: esplodono i dolori al ventre, sangue; diarrea (fino a 60 volte); brividi violenti, pallore 68
Che cos'è l'eroina
("cold turk tu rkey ey”: ”: tacchino tacch ino freddo fredd o è l ’espressi espr essione one di gergo inglese; da noi si dice "in rota”); il male all’addome è sempre più forte, contrazion contr azionii pau paurose rose;; qualcuno qualcu no è co costr stret etto to a scalciare violentemente. Impossibile mangiare, bere, dormire. c ’è il massimo di intens inte nsità ità di tutt tu ttii gli da 48 a 12 ore: c’ effetti precedenti. Depressione respiratoria. L’abbondante sudorazione, la mancanza di cibo, acqua e sonno, il vomito, la diarrea, provocano perdita di peso e disidratazione. Si può verificare un collasso cardiovascolare. cardiovascolare. In ogni momento della crisi, basta una delle solite dosi di eroina (o di un sostituto, morfina, metadone, ecc.), per sentirsi, quasi subito, quasi bene. Ma se ottododici ore do po non si prend pre ndee u n ’a ltra lt ra dose, ricomincia ricom incia tutt tu ttoo daccapo. Se non c’è nessuna assistenza medica, dopo 710 giorni, tutti i sintomi più gravi spariscono, ma l'equilibrio fisiologico è sconvolto: secondo alcuni ricerc ric ercato atori, ri, ci vogliono sei mesi per ristabilirlo quasi completamente (W.R. Martin & D.R. .R. Jasin Ja sinsky sky,, Physiological parameters of morphine dependence in man: Tolerance, early abstinence, protracted abstinence, in "Journal of Psychiatric Research,” 7, 1969, pp.
917). Ma la maggioranza degli studi concordano nel concludere che una decina di giorni non bastano a “ripulire" il metabolismo: diverse variabili fisiolo fisiologic giche he restano resta no sotto s otto ai valori normali; per esempio, c’è una risposta più bassa agli effetti stimolanti sulla respirazione del C02, uno dei test classici. Studiando migliaia di "disintossicati" all’Addiction Research Center di Lexington (Kentucky) il dottor William Martin e i suoi collaboratori (Eades, Sloan, Jones, Wil ker) hanno osservato una "sindrome a lunga durata" di anormalità fisiologiche; il nucleo centrale psicologico è dato dalla depressione e da una forte ipersensibilità agli stimoli stressanti. Per chi è provvisoriamente uscito dall’eroina, dopo uno stadio di seria dipendenza fisica, esiste questa maggiore sensibilità ai dolori, ai malesseri, agli stress; stre ss; un unaa maggiore maggiore fragilità e deb debole olezza zza:: ma non sono sintomi psicologici, ricostruibili con motivazioni; sono stati fisiologici, della stessa natura di quelli che esplodono durante la crisi vera e propria. È anche l’ipotesi del l’Addiction Research Unit, dell’Istituto di Psichiatria di Londra (M.A. Hamilton Russell, Cigarelte Smoking: Na to
L'eroin L'er oina a
turai History of a Dependence Disorder, in “British Journal of Medicai Psychology,” 44, 1971, p. 35). In una società in cui essere consumatori regolari di eroina vuol dire essere costretti a una "vita di merda per p er proc pr ocur urar arsi si tu tti tt i i giorni la roba ro ba,” ,” è giusto gius to chiedersi chiede rsi perché perc hé esiste una un a tendenza tenden za cosi generale a "ricominci "ricom inciare" are" dopo le disintossicazioni. In un altro capitolo esaminiamo le motivazioni sociali di questo comportamento, che non basta ba stano no però a spiegare tutt tu ttaa la p o rtat rt ataa del problema; proble ma; gli studi clinici ci danno un importante suggerimento: se è possibile che vi siano una serie di anormalità fisiologiche dopo l’interruzione di un forte consumo di eroina, è logico dedurre che molti o alcuni ricominciano, conscia mente o no, per eliminare questi sintomi di disagio. Del resto, resto, ment m entre re sarebbe sarebb e assurdo assu rdo pensare pen sare che un po’ po ’ di eroina possa rovinare irreversibilmente un organismo, è giusto riflettere sulle conseguenze organiche di una di pendenza pendenz a fisica seria, cioè accumulata con un consumo di lunga durata di diverse centinaia di milligrammi di eroina al giorno (o più) per molti mesi o anni. Se le ricerche sono insoddisfacenti nel farci sapere quanti mesi o quanti anni, e quali dosi giornaliere ci vogliono per provocare dei danneggiamenti organici, magari non irreversi bili, ma seri e delicati, noi possiamo possi amo lo stesso tira ti rare re alcune conclusioni operative: a) niente prova che un uso di lunga durata di eroina in forti dosi provochi una dipendenza fìsica maggiore di un uso meno prolungato nel tempo e a dosi minori (abbiamo visto come il "tetto” dell’intensità della dipendenza fisica è fissato, ad esempio, per la morfina, a 500 milligrammi giornalieri: dosi dosi superiori non aumentan aum entano o la la dipendenza dipendenza fisica); b) alcuni alcun i dati da ti suggeriscono però che una un a dipendenza fi fisica seria non viene eliminata completamente da un’interruzione dell’uso, con o senza disintossicazione; c) se esiste questo rischio (anche se non è sicuro ), dobbiamo accreditarlo tra i guai seri a cui si va incontro quando si passa da un uso modesto di eroina (qualche dose ogni tanto) a un uso frequente, quotidiano o quasi ; d) senza essere pessimisti, senza cioè pensare che esistano dei danneggiamenti organici irreversibili per cui la dipendenza fisica è ineliminabile ("se uno ci è cascato una un a volta, volta, non p o trà tr à mai più uscirn usc irne”: e”: il che è contrad contrad 70
Che cos'è l’eroina
detto da diversi casi reali), dobbiamo mettere in conto il rischio che, a determinate condizioni o per alcuni individui, diventi un fatto difficile non ricominciare ricominc iare con l’eroil’eroina; e questo non per motivi psicologici o sociali, ma fisici , indipendenti dalla nostra volontà o dal per p er motivi fisici, fatto che siamo riusciti a risolvere alcuni dei problemi (psicologici e sociali) che ci avevano portato all'eroina; e) questa que sta prospettiva, unita unit a a tutt tu ttii gli gli altri al tri guai, guai, ci conconsiglia di stare parecchio lontani dall'eroina; ci dice che conviene, a tutti i costi, evitare di arrivare al punto della dipendenza fisica; f) sul piano “terapeutico," terapeuti co," conviene guardare con molti dubbi alle teorie degli esperti nostrani, per i quali la disintossicazione fisiologica non è un problema, e tutte le grandi difficoltà consistono nella psiche del "malato,” o nella società che è da cambiare. Dobbiamo guardare con dubbio e con sospetto a queste teorie riduttive perché vengono da una classe medica nota per la sua ignoranza e incapace, per disinformazione e cialtroneria, di curare correttamente anche un raffreddore. Figuriamoci in che modo potrebbe curare correttamente sul piano fisiologico un’intossicazione su cui anche i laboratori scientifici più raffinati hanno i loro dubbi; g) sul piano terapeutico alternativo è necessario quindi studiare in modo molto approfondito tutti i problemi fisiologici della disintossicazione: — i tempi, cioè la scelta tra un’ "uscita” relativamente veloce (un paio di settimane), e una molto più lunga (un mese o alcuni mesi), più graduale, dall’eroina; — i sostituti; l’eroina stessa, per un certo periodo, o altri oppiacei, anche per bocca; — l’opportunità di usare o meno gli psicofarmaci o altre tr e droghe di appo appogg ggio: io: per pe r dormire; come come sedativitranquillanti; nelle situazioni di stress: come antidepressivi; come divertimento (alcool, hashish, coca); — i farmaci di appoggio (epatoprotettori, disintossicanti, ecc.); — l ’oppo op portu rtuni nità tà di sospend sos pendere ere o meno compo com porta rtame menti nti "tossici" abituali: come l'uso di sigarette sigare tte (nicotina); (nicotina); — l’alimentazione; — il posto: montagna, campagna, mare; caldo, freddo; — il comportamento fisico: molto riposo ripos o o qualche 71
L'eroina L'ero ina
lavoro; di che tipo; molto confort; abolizione degli stress (città, autobus, folla, rumori, ecc.). Tutti questi punti hanno indubbiamente intense conseguenze fisiologiche e neurologiche; si tratta di valutare anche col buon senso, nelle varie esperienze, a seconda della persona, l’opportunità delle scelte. È ovvio che la stragrande maggioranza dei medici italiani non si pone nemmeno questi problemi (l’unica questione è: è: se abbiamo abbiam o un letto vuoto teniamo il ragazzo ragazzo molto tempo, se non abbiamo neanche un letto facciamo una cura ambulatoriale), allo stesso modo come non ha neanche sentito nominare i più efficaci antidoti ai comi da eroina (che le case farmaceutiche italiane nemmeno producon pro ducono). o). I punti di cui sopra costituiscono una scaletta minima con cui impostare il problema, tenendo d’occhio la ricerca internazionale (che dopo la scoperta del metadone come panacea, sembra un po’ stagnare); non sono uto pistici, pistic i, perché perc hé presupp pres uppong ongono ono un discor dis corso so chiaro chia ro con il "paziente" "paziente " (tipo: se vu vuoi oi fare una un a disintossicazione radi ra dicale, siamo a tua disposizione, se vuoi solo una pausa, non c’è problema, diccelo subito che è più semplice e si può fare senza investire molte energie); in base a questo discorso, si può organizzare un "programma,’’ utilizzando i collegamenti interni alla "comunità dei compagni” (casa, fuori città, ci ttà, soldi, soldi, "tecnici” "tecn ici” a disposiz disposizione: ione: medici, compagni informati sui farmaci, ecc.). La crisi: morire perché manca l’ero l’eroina ina
II 10% degli alcolizzati che interrompono bruscamente l'uso, e non sono seguiti da una prudentissima assistenza medica, muoiono; il 50% è investito da convulsioni epilettiche o dal delirium tremens. Cosi il professor Joel Fort (.The Pleasure Seekers, Grove Press, New York 1969), responsabile dell’Organizzazione mondiale della sanità per gli Stati Uniti, sintetizza gli inconvenienti della sindrome da astinenza da alcool negli intossicati. La dipendenza fisica alcolica alcolica è un unaa delle più più severe: severe: paragonabile parago nabile solo a quella da barbiturici, in cui anche sono stati riportati casi mortali. Entrambe più severe — in questo tutti i ricercatori concordano — della crisi da eroina. Anche la crisi da eroina però può, in casi limite, esse72
Che cos'è l'eroina
re mortale: mortale : "Si sono verificati casi di sindrome sindrom e da astinenza di eroina particolarmente severi in cui il tossicomane è morto: i decessi sono tuttavia molto più rari di quelli da ipnotici (barbiturici) o alcool” (Canadian Commis sion of Inquiry, op. cit., Ottawa 1970, p. 154). Non è chiaro se per l’eroina la morte dipende dalla qualità della dipendenza fisica come per l’alcool, o da una particolare debolezza organica di alcuni intossicati, deperiti al punto da non poter sopportare fisicamente i sintomi più severi (convulsioni, ecc.) della crisi. La L a crisi: i sost so stit itut utii
Una sindrome d’astinenza anche gravissima da eroina viene eliminata come d’incanto da una singola dose di eroina iniettata endovena. Ma lo stesso effetto è prodotto da una dose equipo tente di morfina o codeina o metadone, o un altro op piaceo o narcotic narc oticoo con le stesse stes se prop pr opri riet etàà analgesiche: in pochi minuti, un'iniezione endovena elimina tutti i sintomi dolorosi. Il termine tecnico con cui viene indicato questo fenomeno è "crossdependence" (dipendenza incrociata). Psicotropi potenti come i barbiturici possono alleviare i sintomi, ma non abolirli. È ridicola la credenza (diffusa soprattutto nelle carceri italiane) che possa essere esse re di qualche qualch e util ut ilit itàà un qualunqu qualu nquee sedativo o tranquillante. I barbiturici possono essere utili per facilitare il sonno a un intossicato a cui vengono date dosi decrescenti di eroina, morfina o metadone. Burroughs, un autore da prendere con le pinze, suggerisce l’utilità dei tranquillanti in Junki Ju nkiee (Rizzoli, Milano 1976); ma le ricerche cliniche indicano che alcuni tranquillanti, come i derivati della reserpina (una specialità italiana conosciuta è il Serpasil, della Ciba) aggravano la sindrome da astinenza. Quanto tempo ci vuole per diventare "assuefatti" all’eroina. L’ “assuefazione strisciante." striscia nte." Come Come si fa a scoprirla
Due settimane, con un paio di iniezioni al giorno di eroina abbastanza pura; è il termine minimo perché il consumatore, smettendo improvvisamente l'uso, realizzi sensibilmente una certa dipendenza fisica, abbia cioè una 73
L’’eroina L eroin a
serie di disturbi sufficientemente percettibili e collega bili dire di retta ttam m ente en te a questa que sta astinenza. astinen za. Con dosi molto piccole (o mai aumentate) e prese molto saltuariamente, i disturbi sono quasi impercettibili e quando sono coscienti somigliano a quelli di un leggero raffreddore. I ricercatori hanno però scoperto delle tecniche per individuare i disturbi "impercettibili,” e accertare cosi clinicamente lo stato e l’intensità di questa dipendenza fisica "nascosta.” Una persona a cui sono state somministrate per due tre giorni di seguito 4 dosi di morfina quotidiane (poco più che analgesiche, tipo 15 milligrammi) non dovrebbe in genere sentire nessun disturbo sensibile da astinenza, se le somministrazioni vengono interrotte; i farmacologi però gli inietta inie ttano no una sostanza, scop sc opert ertaa nel 1951, la nalorfina che produce, in chi ha fatto questo uso modico di morfina, una serie di effetti uguali a una piccola crisi di astinenza. Con un’altra sostanza ancora più potente, il naloxone, riescono a provocare una crisi di astinenza grave in soggetti ex eroinomani che hanno preso una sola dose abbondante di metadone (40 milligrammi, circa il triplo di una dose normale) cinque giorni primal Una sindrome della stessa gravità è provocata dal naloxone in un soggetto che ha preso 24 ore prima una singola dose (notevole) di morfina. Una dose modesta di naloxone intramuscolo riesce a provocare in un farmacodipendente da eroina una sindrome di astinenza in pochi minuti, anche se il consumatore ha appena preso l'eroina. La durata della crisi indotta dal naloxone è di due ore, ma sia la durata sia l’intensità possono essere aumentate aumentando la dose di naloxone. Una delle rassegne più recenti è quella fornita da J.G. Nutt e D.R. Jasinski, che si sono serviti del naloxone anche per dimostrare definitivamente che il metadone produce, come eroina e morfina, una dipendenza fisica certa rilevabile con metodi clinici. Le sostanze come il naloxone (che i farmacologhi chiamano "antagoniste" degli oppiacei) hanno in pratica il potere pot ere di agire come “spia “sp ia”” del processo proce sso di dipendenza fisica, anche nella fase in cui non è avvertibile dall'organismo umano, né da altre tecniche cliniche; è una conferma del fatto che la dipendenza fisica si instaura con una certa gradualità; non è escluso che in modesti consumatori di oppiacei, che non presentano sintomi di asti74
Che cos'è Veroina
nenza, questa prefase di dipendenza fisica si manifesti in stati psichici poco percettibili (né, forse, rilevabili clinicamente) sfumati, semiinconsci, che il soggetto non collega assolutamente alla droga. Questi stati possono creare un ritmo, una sensazione ("feeling"), che spinge inconsciamente il soggetto a cercare di ripetere l’esperienza analgesica; non è chiaro se si tratta di un leggero malessere inconscio o di un desiderio, di un’immagine quasi onirica, o di tutti e due. La scarsità di informazioni di questo tipo deriva dal fatto che la maggioranza degli studi è stata condotta dalla farmacologia clinica o da una psich ps ichia iatri triaa rozzamente meccanicistica, meccanic istica, m en entre tre qua quasi si nullo è stato l’apporto della psicoanalisi e della fenomenologia esistenziale. Ad ogni modo, il discorso è importante non tanto per un completamento accademico delle indagini sulla tossicomania, quanto per l’autocoscienza delle persone perso ne che hann hannoo già deciso o decideranno decidera nno di prova pro vare re l’eroina e di consumarne “poca.” Nella stor st oria ia di moltissimi moltis simi tossicomani, ci sono delle fasi in cui il consumo di eroina resta moderato, non assiduo, ai limiti della farmacodipendenza; "potevo smettere quando volevo e poi ricominciare” raccontano molti. “L’eroina non è vero che dà assuefazione," ci hanno detto alcuni ragazzi che consumano un po’ tutte le droghe che gli capitano a tiro (dall’anfetamina all’LSD all'optalidon: "sballo continuo") e che girano, soprattutto l’estate, vivendo sulla strada. Erano ragazzi che non consumavano l’eroina da anni, ma solo da qualche mese, saltuariamente. Nel Nel diffondere informazioni informa zioni sulla dipendenza fisica, fisica, non è corretto lasciar credere che l’eroina produce automaticamente ticam ente dipendenza: molti molt i ragazz ragazzi,i, fatt fa ttaa l’esperie l’esperienza nza che abbiamo riferito, possono pensare che la dipendenza fisica non esiste, e continuare a usare eroina dando per certo che la dipendenza non esista. In questo modo possiamo essere sicuri che entro qualche mese (se il mercato gli offre la "roba” a un prezzo abbastanza1basso) saranno farmacodipendenti o tossicomani. È importante invece che ogni consumatore sia al corrente delle varie fasi della predipendenza, e interpreti con più attenzione i "segni” del suo rapporto con l'eroina. Oltre alla conoscenza dei meccanismi fisiologici illustrati, un esperimento pericoloso potrebbe essere quello di sottoporre un preconsumatore all’esperimento volontario con
L'eroin L'er oina a
naloxone. I farmacologi Wikler, Fraser e Isbell ( N-All N-Allylylnormorphine: effects of single doses and precipitation of “abstinence sindrom sin dromes" es" during d uring addiction to morphine, methadone, or heroin in man, 1953) iniettarono naloxone
a soggetti a cui era stata somministrata eroina (o morfina o metadone) in dosi equivalenti a quelle terapeutiche (3 milligrammi o più) quattro volte al giorno per 2 o 3 giorni di seguito: seguito: la crisi di astinenza astin enza si scatenò scate nò subito. Un esperimento con naloxone — ovviamente fatto volontariamente — potrebbe essere utile a un consumatore non tossicomane per rendersi conto fisiologicamente dei processi proce ssi dell’ del l’eroin eroinaa e pe perr capire cap ire — se non è convinto di quanto ha letto o gli è stato raccontato o se è convinto di essere “diverso" dagli altri — a quale tipo di problemi andrà an drà incontro inc ontro una volta "assuefat "ass uefatto" to" all’ a ll’eroina: eroina: cio cioè, innanzitutto, al problema n. 1 di evitare (comprando eroina) la crisi che gli viene rivelata dal naloxone. L’esperimento è pericoloso: pericoloso: solitamente solitam ente la crisi indotta ind otta dal na naloxone è più severa di una normale crisi di astinenza; in più, non può essere esse re bloccata blocc ata da dosi norma nor mali li di oppiacei; oppiacei; la durata dur ata però p erò è molto molto minore: il massimo dell’inte dell’intensit nsitàà arriva dopo mezz’ora e i sintomi spariscono dopo due ore. Con dosi minori, i sintomi sono meno gravi. Con altre droghe (quelle a lunga durata) come il metadone, a parità di dosi, la crisi indotta dal naloxone è più violenta. La stessa dose di naloxone somministrata a una persona qualunque che non fa uso di narcotici, non produce nessun effetto, né fisico né psichico, mentre gli effetti prodotti in un piccolo consumatore di oppiacei sono sempre clamorosi. È chiaro che l’esperimento personale in questo caso, se uno è disposto a farlo, non lascia dubbi. Mentre in un farmacodipendente, inoltre, la dose sufficiente a scatenare la crisi è 0,5 milligrammi di naloxone, in un soggetto “astemio” ci vogliono addirittura 24 milligrammi intra muscolo (48 volte il “drogato”) per provocare soltanto una leggera sonnolenza. Per bocca, si è provato a somministrare anche un grammo di naloxone senza ottenere notevoli effetti fisici o psichici su soggetti normali. Per un certo tempo, la serie degli "antagonisti" della morfina e dei narcotici ( naloxone, nalorphina, naltrexone, levallorphan, cyclazocina, propiram, ecc.) è stata usata dalla polizia e dagli istituti di medicina legale, ospedali psichiatr psich iatrici, ici, ecc. ecc.,, p er scoprire scop rire i con consum sumato atori ri di droghe 76
Che cos'è Veroina
oppiacee: i tossicomani, già alle prese con i primi prim i sintomi di astinenza ma che cercavano di nasconderli, venivano aggrediti anche con la "crisi artificiale” del naloxone e simili. Alcuni medici hanno sostenuto l’opportunità di usare questi farmaci nei centri antidroga per tossicomani che praticano terapie a base di metadone o altri narcotici, per scoprire, fra gli individui che si presentano, chi non è tossicomane. Ma, dato che questi farmaci fanno scattare le crisi anche dopo trequattro giorni di consumo di oppiacei, la procedura diventerebbe molto com plessa. La legge antinarcotici in California ha utilizzato in modo fascista questi "detector”: tutti gli arrestati per droga, in libertà provvisoria oppure condannati col beneficio della condizionale, venivano ogni tanto sottoposti coattivamente alla prova con Nalline (il nome della preparazione americana a base di nalorfina); al test venivano sottoposti i consumatori di tutte le droghe illegali, mentre con la Nalline si accertava solo il consumo di narcotici oppiacei; con le analisi, si stabiliva se un tossicomane era "recidivo": se lo lo era, tornava torn ava in prigione. prigione. Il comportamento della polizia californiana era tanto più fascista fasc ista in qu quan anto to la crisi di astinenza astin enza artificiale indotta dalla nalorfina e dagli altri antagonisti è più severa della crisi d'astinenza normale da eroina o da altri narcotici, già di per sé micidiale: e mentre una crisi naturale è immediatamente bloccabile con un’iniezione endovenosa di eroina (o altri oppiacei in dosi stabilite), la crisi "artificiale” non può essere eliminata nemmeno da fo forti dosi di eroina: la si pu puòò solamente solamen te alleviare, ma bisogna usare us are dosi estremamente forti, con il grave rischio di provocare una depressione respiratoria (che può essere letale), appena finisce l’azione dell'antagonista (un paio d’ore). d’ore). Inte In tens nsità ità della della dipendenza dipendenz a fisica fisica
Non è possibile possibil e arriv ar rivar aree oltre olt re un certo cer to livello livello di dipendenza fisica. È una favola il tossicomane all’ultimo stadio che diventa “sempre più schiavo." È vero che non ci sono limiti al tipo di aumento di dosi di cui un tossicomane ha bisogno per soddisfare la 77
L'eroina L'ero ina
sua dipendenza fìsica: ma la qualità della dipendenza a un certo punto si arresta: arre sta: non va va oltre un certo massim massimo. o. In questo qu esto senso, senso, ci si si ferma anche abbastanza abbasta nza presto: a 500 milligrammi di morfina giornaliera. È una "tappa” su cui si assestano molti tossicomani. Anche chi consuma una dose giornaliera più alta ha una sindrome d’astinenza della stessa severità. Bisog Bis ogna na aumentar aumentare e sempre più le le dosi: la “ tolleranza” tolleranza”
Che cos’è la tolleranza
In genere, bisogna aumentare la dose di un farmaco, quando quan do la dose dose abituale abit uale non fa più effetto: effetto: ciò non produce nel soggetto gli stessi effetti nella stessa misura. È il caso di moltissime medicine comuni, per esempio i lassativi: una pillola al giorno è suffici sufficient entee pe perr defecare, ma dopo un certo periodo una non basta più, bisogna prend pre ndern ernee due due.. Nel Nel gergo farmacologico, farmacologico, que questo sto fenomeno si chiama tolleranza: sui sui foglietti foglietti illustrativi, illustra tivi, le case case farmaceutiche usano la parola assuefazione (che i medici conoscono, ma i consumatori di medicine ignorano), che ha esattamente lo stesso significato. Con l’eroina, non c’è problema di aumentare la dose, se viene ingerita (non importa come) una volta la settimana o con una frequenza ancora più diluita. I problemi arrivano se si comincia a prendere l'eroina tutti i giorni: e in questo caso, bastano pochi giorni di seguito per accorgersi che le stesse dosi non fanno più lo stesso effetto. Per la morfina, morfina, il fenomeno è velocissimo: velocissimo: sono stati stat i stu s tudiati casi in cui alcuni soggetti passavano in soli dieci giorni di uso continuato a un consumo giornaliero di 500 milligrammi (da notare che in un individuo normale una dose anche solo di 100 milligrammi può essere mortale). Con un uso intermittente, saltuario, è possibile ottenere gli effetti desiderati da dosi sempre uguali per un periodo praticamente illimitato. Se invece l'uso è frequente, costante, con eroina o morfina, è necessario, sia per il malato di cancro contro i suoi dolori, sia per il consumatore non terapeutico, aumentare progressivamente le dosi, fino ad ottenere, per il primo, l’eliminazione del male. 78
Che cos’è l’eroina
per pe r il secondo il raggiungimento, con pari par i inte in tens nsità ità degli degli stati fisiopsichici desiderati. Mentre si sviluppa la tolleranza, cambia anche la dose "mortale" (che in un individuo normale varia tra i 100 e i 200 milligrammi di morfina per bocca; fino a pochi anni fa la letteratura scientifica indicava in 120 milligrammi la quantità massima sopportabile senza decesso, ma gli ultimi dati sembrano essere essere più più pessimisti): pessimisti): è stato registrato un caso (indubbiamente eccezionale), di un tossicomane di lunga data che, lungo un arco di tempo di poco poco più di due ore e mezz mezzo, o, era er a riuscit riu scito o a inie in iett ttar arsi si 2.00 .000 milligrammi di morfina senza un cambiamento significativo nei segni vitali (pressione, pulsazioni, respirazione); la dose abituale per ciascuna iniezione di questo soggetto era 250 milligrammi. Una "quota” giornaliera su cui molti tossicomani si fissano sono i 400500 milligrammi. Diversi arrivano al grammo e lo superano. In un altro caso assolutamente eccezionale registrato dai clinici americani, un tossicomane era arrivato a 5 grammi di morfina al giorno. Per tutti comunque, esiste, in ogni momento dello sviluppo del fenomeno tolleranza, una dose capace di provocare il decesso da depressione circolatoria. Tolleranza e dipendenza fisica sono due cose diverse
Si confonde spesso la dipendenza fisica con la necessità di aumentare le dosi ("tolleranza"). Si tra tr a tta tt a di due fenomeni fenomeni sostanzialmente diversi: diversi: certi ce rti farmaci provocano dipendenza fisica, ma non provocano nessuna necessità di aumento delle dosi. Oppure il fenomeno è ancora anc ora più pi ù complesso: complesso: con l'alcool per esempio, che dà assuefazione, i farmacodipendenti hanno la tendenza ad aumen aum enta tare re le dosi: dosi: sono necessari nece ssariee dosi magmaggiori per produrre un’intossicazione; sul piano psicofisico, è stato accertato che gli alcolisti possono eseguire compiti difficili con una concentrazione di alcool nel sangue dop pia di quella di individui normali; come per i barbiturici, tuttavia, anche per il tossicomane la dose mortale è solo leggermente superiore a quella di un soggetto normale. Il fenomeno sorpren sorp rende dent ntee si verifica verifica con l’alcoliz l’alcolizzato: zato: una piccola dose di alcool gli produce produc e grossi effetti di stupo stu pore re e euforia. Cioè, a un certo stadio dell’uso, non c’è più 79
L'eroina
necessità di aumento, ma anzi dosi minori provocano gli stessi effetti: una tolleranza "rovesciata." Altri farmaci provocano necessità di aumento di dosi, ma nessuna ness una dipendenza fisica fisica:: è ilil caso dei dei lassativi. Nascono drogati i bambini dei drogati
È una tipica scoperta medica che fa "notizia" e molte colonne di titolo. Si tratta però di una questione su cui gli scienziati non sono d’accordo. La morfina e l’eroina, come l’alcool e la nicotina, dovrebbero, secondo molte teorie, passare attraverso la placenta e arrivare nel feto. Tuttavia, il dottor George Blinick, alla Terza conferenza nazionale sul Metadone, promossa dall'Istituto nazionale per pe r la Salute Salu te mentale men tale (National Inst In stit ituu te of Mental Mental Health), alle dipendenze del Ministero della Sanità USA, sostenne che "i metodi biochimici ordinari non sono in grado di rilevare le piccole tracce di morfina eventualmente presenti nella placenta.” Non è escluso che ciò sia possibile con apparecchiature più perfezionate. Secondo le teorie citate, l’eroina, l’alcool e la nicotina, oltre che nella placenta, dovrebbero arrivare anche nel latte matern ma terno: o: qu questo esto spiegherebbe spieghe rebbe come spesso i fig figli di tossicomani allattati dalla madre non presentano nessun sintomo di astinenza. Teorie a parte, esistono numerosi rapporti dagli ospedali, dai reparti ginecologici che descrivono crisi di astinenza in neonati da madri tossicomani. Secondo il dottor Saul Blatman, responsabile del reparto pediatrico alla clinica Beth Israel, i sintomi descritti potrebbero non derivare da mancanza di eroina. Non ci sono prove certe in proposit prop osito; o; bisogna bisogn a pe pensa nsare re che molti mo lti ne neona onati ti p a rto rt o riti ri ti da tossicomani, come del resto da madri in cattiva salute o con un pessimo tenore di vita, soffrono di una serie di sintomi di immaturità e hanno un peso inferiore al normale. Secondo Blatman, è possibile che i sintomi attri buiti bu iti all’ al l’ero eroina ina derivino derivin o invece invece da qu quest estaa generale immaimm aturità del sistema nervoso. Purtroppo, "molti medici traggono dai sintomi la conclusione che bisogna somministrare oppiacei o barbiturici o tranquillanti maggiori a questi neonati: invec invecee in ogn ognii caso caso la cura dovrebbe essere personalizzata, con molta prudenza, c solo nei casi 80
Che cos’è Veroina
più gravi bisognerebb bisog nerebbee usare us are farmaci farmac i depressivi" depressi vi" (S. (S. Blat Blat man, in Proceedings, Third National Conference on Methadone Treatment, United States Government Printing Office, Washington 1971). Ciò che è dubbio, secondo molti studiosi, è il rapporto tra l’ipereccitazione e l’iperirritabi lità di alcuni neonati e un’eventuale dipendenza fisica da eroina o altri narcotici. I dubbi nascono anche dai risultati di una ricerca condotta su 100 neonati partoriti da madri eroinomani alla Beth Israel; Wallach e Jerez scoprirono che 88 bambini su 100 erano in condizioni normali di salute; eppure, oltre all’eroina, molte madri erano in pessime condizioni fisiche: malattie veneree, denutrizione, epatite, diabete, feb bri b ri reumatic reum atiche. he. Molte Molte avevano usato us ato anche anch e a ltre ltr e droghe pesan pe santi ti oltre oltr e a ll’ ll ’eroina ero ina (tranqu (tra nquilla illanti, nti, ba barb rbitu ituric rici,i, an anfe fetatamine); mine); quasi tutte tu tte erano consumatrici "p "pesa esanti” nti” di siga sigarette (tabacco). L’unico difetto presente in molti neonati era un peso corporeo inferiore al normale, un fenomeno normalmente associato all'indigenza della madre, e alla farmacodipendenza da nicotina. Secondo molti rapporti, nei gruppi di neonati figli di madri tossicomani, esiste una percentuale maggiore di malattie neonatali e di mortalità. Mancano però degli studi controllati per capire quali siano i fattori responsabili di questo ques to fatto: fatto : l’eroin l’eroina, a, oppure opp ure le pessime pessim e condizioni fisiche (extraeroina) delle madri (superpovertà, denutrizione e malnutrizione, infezioni, e scadente assistenza sanitaria durante il parto). Lo stesso discorso vale per i frequenti disturbi delle madri tossicomani durante la gravidanza e il parto, compresa l'emorragia postparto. I dati esposti, diventano particolarmente utili quando si vuole costringere (contro la sua volontà) una eroinomane incinta ad abortire, spaventandola con la sicurezza che nascerà un mostro, o un "altro" drogato. È importante invece, che, se la donna desidera il figlio, le venga data la possibilità di avere una gravidanza tranquilla in buone condizioni igieniche e di nutrizione; e che esistano le condizioni psicologiche e fisiologiche perché durante la gravidanza non vengano ingeriti farmaci in genere, legali o illegali: illegali: è noto che, m en entre tre per per molte medicine (anche di uso comune) è accertata la "teratogenicità," (danneggiano il feto; fanno nascere neonati con anormalità congenite, per esempio il talidomide o l'aspirina) per la 81
L’ L ’eroina
maggior part pa rtee dei farmaci farmac i "non si s a ”: cioè cioè non ci sono prove che siano innocui, e quindi quind i c ’è il rischio che siano nocivi. In altri termini, se la donna pensa che durante la gravidanza potrebbe essere costretta a usare farmaci o droghe (tabacco compreso), ci sono rischi maggiori. Conoscendo questi dati minimi, sarà poi lei a valutare soggettivamente la sua situazione e a decidere. Se con l’eroina c’è qualche dubbio, la massa delle ricerche cliniche ha stabilito per certo che con altre sostanze i bambini nascono drogati al 100%: — con l’alcool: "I " I neonati neo nati di madri ma dri che bevono notevoli dosi di alcool durante la gravidanza non solo fanno l’esperienza di una sindrome di astinenza da alcool, come se fossero alcolizzati, ma in alcuni casi dimostrano segni di ritardo mentale cronico e permanente” (K. L. Jones, D. W. Smith, A. Streissgut, N.C. Mirianthopulos, Outcome in offspring of cromie alcoholic women, in "Lancet,” 1974, 1, pp. 107677). — con i barbiturici: "I neonat n eonatii di madri mad ri che hanno acquisito una dipendenza fisica ai barbiturici manifestano sindromi da astinenza di severità variabile” (M.M. De smond, R.P. Schwanecke, G. S. Wilson, S. Yasunaga, I. barbitu rate utilization utiliz ation and neonatal Burgdorff, Maternal barbiturate withdrawal simptomatology, simptomatology, in “Journal of Pediatry," 1972, 80, pp. 190197). — con il metadone: “I neonati neonati di di madri sottoposti a trattamento terapeutico con metadone manifestano sindromi da astinenza più severe di quelle riferite per l’eroina” (S. S. Wilmarth e A. Goldstein, Therapeutic Effectiveness of Methadone Maintenance Programs in thè V. S.A., Offset Publication n. 3, World Health Organization, Ginevra 1974). La pediatra dott.ssa Myriam Davis, una pediatra neuroioga responsabile del Distretto deH'Ammini strazione della Columbia per la cura delle tossicomanie da narcotici, ha rilevato che su 50 bambini nati da madri trattate a metadone, a Washington nel 1971, 35 "mostravano sintomi di astinenza, da quelli minori (irritabilità, ecc)., ecc)., a quelli maggiori: maggiori: convulsioni epilettic epile ttiche.” he.” “Un “Un bim bo aveva aveva le convulsioni tre tr e mesi e mezzo mezzo dopo la n asci as cita ta”” (cit. in “New York Post,” 28 febbraio 1972).
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Che cos’è l'eroina Le malattie dell’eroina
Gli eroinomani hanno molte malattie che non hanno niente a che fare con l’eroina. Una parte dell’opinione pub blica, sulla base dei resoconti reso conti giornalistici, giornali stici, pensa invece invece che questi ulteriori guai siano inerenti all’uso della droga. Malattie veneree. veneree. — Fra le ragazze e le donne assuefatte all’eroina, c’è un’incidenza maggiore di malattie veneree: ma non è che l’ero l’eroina ina spinga alla promiscu prom iscuità. ità. La realtà rea ltà è molto sempli semplice: ce: molte eroinomani eroinom ani si si procura pro curano no i soldi per la droga con la prostituzione; in più, non sono "professioniste" e nel mestiere usano meno accorgimenti delle "professioniste." Infezion Infe zioni. i. — Setticemia, epatite, tetano, e ascessi polmonari, cerebrali, e sottocuta sotto cutanei: nei: dipendono dall’ dall ’uso di di siringhe non accuratamente sterilizzate e da modalità anti igieniche di somministrazione. Il motivo di questa trascuratezza è dato spesso dal fatto che il tossicomane è costretto a farsi l’iniezione in fretta, per non essere visto, in un portone o in una toilette. Embolie, Embol ie, granuloma. granuloma. — Dipendono dalla presenza, nel liquido iniettato, di impurità.
Morire di eroina
Come si muore con l'eroina Ne w York, New Yo rk, 1910. I giornali di tutto il mondo riportano una notizia drammatic dram matica: a: "Il dott. Baden, Baden, dirett dir ettor oree deldell'Istituto di medicina legale di New York, ha rivelato che quest’anno 1.047 persone sono morte a causa dell’uso di eroina.” Il '70 è stato l’anno della famigerata "Operation In terc te rcep ept”: t”: l ’amministrazi amm inistrazione one Nixon Nixon ha ordinato ord inato il blocco blocco della frontiera col Messico; deve essere stroncata ogni im portazio port azione ne di marih ma rihuan uana. a. I risu ri sult ltat atii si misura mi surano no alla fine fine dell’anno, calcolando il numero di autopsie all’obitorio di New New York. York. Ma il "boom” delle morti da eroina non è spiegabile 83
L'eroina L'eroin a
semplicemente con l’espansione del consumo. Dal 1918 al 1959, il tasso di mortalità da eroina nella città di New York non subisce variazioni variazioni rilevanti: l’Is l’Istitu tituto to di medicina legale segnala un numero di decessi sempre inferiore ai 200 200 annu an nui. i. Dal ’60 al ’69, un "b " boom ’’ prog progre ress ssiv ivo: o: si sus u perano pera no i 200 nel ’61, si super su perano ano i 600 nel ’68, e dal '70 '70 in poi siamo stabilmente sopra ai 1.000. "Overdose" è la parol pa rolaa d’ d ’ordine: ordi ne: dosi eccessiv eccessive. e. AbbiaAbbiamo visto che i tossicomani e i farmacodipendenti più assuefatti all’eroina possono ingerire dosi di narcotico che ammazzerebbero un soggetto normale o un "drogato” alle prime prim e armi arm i (cfr. il parag par agrafo rafo Tolleranza nel capitolo Cosa fa l ’eroi eroina) na).. Ma gli esperti dell’Istituto di medicina legale di New New York dichiarano: "Qua "Quasi si tutti tu tti ques q uesti ti decessi da eroina si sono verificati in consumatori di lunga data, assuefatti ad alte dosi della droga” (Michael M. Baden, Me dicai Aspects of Drug Abuse, in "New York Medicine Medi cine,” ,” 24, p. 466). Cosa dicono le autopsie e gli esami condotti dai tossicologi? p rim m o : nei — pri nei casi in cui sono sono state sta te ritro r itrova vate te buste, b uste, o dosi di eroina vicino ai cadaveri, o ai soggetti vittime del coma, "non è stato possibile accertare nessuna differenza quantitativa e qualitativa con l’eroina in circolazione in città"; — secondo : gli esami del conten co ntenuto uto delle siringhe ritrovate accanto alle vitime risultavano contenere una mistura di eroina con le percentuali usuali; — terzo : l’analisi l’analisi delle delle u rine rin e dei cadaveri cadave ri non dimo di mostra strava nessun indizio di "dose eccessiva”; — quarto : l'analisi dei tessuti tessu ti intorno intorn o al punto in cui cui era stata praticata l’iniezione mortale non dava segni di concentrazione di eroina superiore al normale; — quinto: nei casi casi in cui l'eroina veniva veniva inietta ini ettata ta in gruppo, nessun altro partecipante ai "fix” mostrava segni di dose eccessiva. Nella maggior parte pa rte dei casi, casi, la morte mo rte non è dovuta alla "depressione respiratoria," tipica fra gli effetti dei narcotici, e causa prima dei decessi per dose eccessiva (vedi (vedi parag pa ragrafo rafo successivo): successivo): il tossicomane muore mu ore invece invece improvvisamente, dopo pochi minuti, o addirittura pochi secondi, dopo l’iniezione; quando si è in presenza di una depressione respiratoria, c’è un periodo che va da un’ora 84
Che cos’è l’eroina
in avanti, di coma, stupore, letargia. Ma in tutti questi casi, "la morte era cosi rapida che spesso veniva trovata la siringa ancora nella vena; oppure a fianco del cadavere, con il laccio ancora legato all’avambraccio’' (Milton Hel pern e Yon ong gM Myu yunn Rho Rho,, Deaths fro fr o m Narcotis Narc otisme me in New Ybrk City, in "New York State Journal of Medicine,” 66 [1966]: 2393). Niente, quindi, quindi , depressio depre ssione ne resp re spira irato toria ria:: ma edema polmonare; cioè un improvviso e massiccio flusso di liquidi nei polmoni. In molti casi, non è nemmeno necessario aprire i polmoni o sottoporli a test coi raggi X per accerta acc ertare re l’edema: l’edema: "un "unaa schiuma abbondan abbo ndante te di liquido bianco bian co cola dalle narici nari ci o dalla bocca" (Helpern (Help ern e Rh Rho, o, op. cit., p. 2403). Da cosa deriva allora l’edema polmonare? Il Direttore generale dell’Istituto di medicina legale di New York, dottor Milton Helpern, ha cercato di rispondere prudentemente a questo interrogativo al Congresso internazionale della Società britannica per lo studio della tossicomania (Londra (Lon dra 1966): "L’edem "L’edemaa polmo pol mona nare re è un unaa reazione reazion e che si verifica quando vengono iniettate per via endovena miscugli che non contengono eroina, ma altre sostanze. Op Op pure pu re miscugli che contengono contengo no eroina ero ina in p arti ar ti minime" (Milton Helpern, in Pharmacological and Epidemiological Aspects Aspe cts of Adolescent Adolesc ent Drug Drug Dependence, Dependence, Proceedings Proceedings of thè Society for thè Study of Addiction, a cura di C.W.W.
Wilson, Pergamon Press, London 1968, p. 228). Tre anni do po il do dotto ttorr Badén, al Congresso del d ell’ l’America Americann Medicai Medicai As sociation, a Palo Alto, California, poteva essere ancora più preciso: preciso : "La maggioranza dei decessi de cessi sono dovuti dovut i a una reazione acuta all’iniezione endovenosa di un miscuglio contenente anche eroina, ma a base di chinino e zucchero. È un errore pensare che queste morti siano dovute a dosi eccessive di eroina” (Michael M. Badén, Pathological Aspects of Drug Addiction, Proceedings of thè Committee on Problems of Drug Dependence, División of Medicai
Sciences, National Academy of Science National Research Council, Washington, D.C., 1969, p. 5792). Il chinino era usato per tagliare l’eroina fin dagli anni '40. Per due motivi: a) ha un gusto amaro, facilmente confondibile con l’eroina; è impossibile, in una busta confezionata con chinino, capire la concentrazione di eroina; b) molti mo lti tossicomani tossico mani han hanno no racco rac conta ntato to che il chinino chin ino co con n 85
L'eroina L'ero ina
tribuisce a dare il "flash,” la sensazione particolare eh prova un consum con sumato atore re quando quan do il liquido conte co ntenut nuto o nell nell Effe tti, n siringa gli entra nel sangue (vedi il paragrafo Effetti, capitolo Cosa fa l'eroina). Anche in Inghilterra il respo, sabile della Commissione del Ministero degli interni, caricata di indagare sulle morti di eroina "illegale" in Inghilterra, il patologo F. E. Camps scopri il chinino come causa cau sa dei decessi: decessi: “L’unico “L’unico farmaco farm aco che può cau c ausa sare re,, un edema polmonare con morte improvvisa è il chinino” (Conference of thè Society for thè Study of Drug Addio tion, in Helpern, op. cit., p. 248). Anche preso per via orale, il chinino può provoca pr ovocare re gli stessi stess i effetti: “Neg “Negli li Stati Uniti,” ha rivelato il patologo prof. Rudolph J. Muel ling, della Medicai School, University of Kentucky, “ab biamo acce ac certa rtato to ques qu esta ta lesione polmona polm onare re in parecchie parec chie infermiere che avevano tentato di abortire ingerendo chi nino. La morte sopravviene rapidamente" (Helpern, op. cit. p. p. 248). Il chinino non è il solo eccipiente usato per tagliare l’eroina. Anche la stricnina è stata probabilmente una delle cause di diversi decessi: è usata usa ta nelle miscele miscele perché non è possibile ricono ric onosce scerla rla sciogliendo sciogliendo la polvere con un po’ p o’ d ’acqua: acqua : un inconveniente in cui casca invece invece il lattosio, per p er ques qu esto to usato us ato solo con gli gli acqu ac quire irenti nti più ingenui. Chinino, stricnina, e gli altri eccipienti hanno avuto un "boo " boom” m” negl neglii anni 70: non tanto tan to perché i grossisti hanno interesse a turbare il mercato con partite di droga sempre più inquinate, quanto perché si è sviluppata, con l'espansione e la capillarizzazione del consumo, una rete di piccoli venditori dilettanti e di consumatorispacciatori, che aumentan aum entano o sempre più il numero nume ro dei “tagli”: il prod pr odot otto to finale finale è sempre sem pre meno puro. A New York, nei quartieri suburbani circola addirittura un’eroina al 3%. Gli eccipienti spiegano fino a un certo punto il "boom” dei morti: mort i: in un'amp un'a mpia ia quota quo ta dei decessi decessi,, le analisi hanno dimostrato che l’eroina era di una purezza pressoché normale. Prendiamo due di questi casi. Primo caso. — C.G., una lunga abitudine all’eroina, si inietta endovena una delle sue solite dosi (eroina a purezza normale), e muore dopo pochi minuti. Autopsia: edema polmonare. Ma questa volta, i medici, Silber e Clerkin, Clerkin, trovano la chiave chiave del del mistero: ricostruisco ricos truiscono no le 86
Che cos’è l’eroina
ultime ore del morto, tramite testimonianze, e scoprono che quel giorno aveva bevuto molto; tramite le analisi cliniche, accertano il tasso di alcool nel sangue (Robert Sil her e E. P. Clerkin, Pulmonary Edema in Acute Heroin lyisoning, in "American Journal of Medicine," 27, 190). ; Secondo caso. — A San Francisco, un tossicomane muore pochi minuti dopo un’iniezione; la diagnosi è la solita: “dqse eccessiva di eroina"; ma il dott. George Gay e col labpratori della Haight Ashbury Medicai Clinic vanno più a fondo e scoprono che, prima dell'eroina, il giovane si era iniettato dei barbiturici, la cui presenza nei tessuti viene accertata dall’ulteriore autopsia. Un individuo normale ubriaco è allergico alla morfina e ag agli altri al tri narcotici: ne negl glii ospeda ospedali li sono sono stati sta ti ripor rip ortat tatii casi di pazienti portati al pronto soccorso in seguito a incidenti che avevano prodotto ferite gravi, e a cui era stata somministrata una dose normale di morfina (10 mg): “Dosi terapeutiche di morfina possono essere mortali se somministrate a pazienti che hanno ingerito bevande alcoliche” scrivono i tossicologi Deichmann e Gerard. “È sufficiente un tasso alcolico nel sangue compreso fra 0,22 e 0,27." (Deichmann e Gerard, Toxicology of Drugs and Chemicals, Academic Press, London 1969, pp. 407409). Il 43 % dei 549 “mor “m ortiti di ero e roin ina" a" a New York, nel nel '67, che erano stati sottoposti al test alcolico, avevano dato un esito positivo (Charles Cherubin, Jane McCusker, Florence Kavaler, e Zilu Amsel, The Epidemiology of Death in Narcotics Addicts, in "American Journal of Epidemiology,’’ 1973). La ricerca si è quindi orientata nello stabilire se gli eroinomani degli anni 70 facciano un certo uso di barbiturici e alcool; l’abitudine è nuova perché negli anni '20, '30, e '40, c'era una nozione diffusa della pericolosità di questo consumo misto, completamente scomparsa negli anni ’60. Il 37% degli eroinomani in cura alla Haight Hashbury Medicai Clinic di San Francisco nel 1972, aveva usat us atoo barb ba rbitu ituric rici; i; il 24 24 % alcool. alcool. I barb ba rbit itur uric icii vengono vengono usati soprattutto come sedativo e come ipnotico quando non c’è eroina; consumo simile, ma più raro per l’alcool. Janis Joplin e Jimi Hendrix, i due miti più grossi della stagione d’oro californiana, sono probabilmente due vit 87
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time della disinformazione diffusa negli anni '60 a pro posito pos ito delle droghe. "Tornando "Torn ando dopo una un a sera se rata ta di ab bond bo ndan anti ti bevute bevut e con amici, Janis Jan is Joplin Jop lin ha riemp rie mpito ito una; siringa di eroina, e se l’è iniettata nel braccio sinistro/ QuelTiniezione l’ l ’ha uccisa ucc isa ” scriveva "Time," il 19 otto bre 1970. Hendrix "era noto usare sia alcool sia barbiturici” dichiarò il doti. George Gay, alla National Confp rence renc e on Heroin, ten t enut utaa a San Francisco nel giugno giugno del ”7l ”7l.. Ma l’ignoranza del pericolo non è la sola spiegazione: negli ultimi dieci anni, il prezzo dell’eroina è stato sostanzialmente stanzialm ente in aumento: non è cambiato camb iato il costo dell dellaa singola "busta,” ma è diminuita la percentuale di eroina; per avere lo stesso numero di dosi, il tossicomane deve essere in grado di comprare un maggior numero di buste. bus te. Questa real re altà tà dram dr amm m atica ati ca induce un numero num ero crecre scente di consumatori a cavarsela come possono, (con alcool, ipnotici, o altri farmaci) quando non riescono a mettere insieme i soldi per l’eroina: e i morti aumentano. La dose ec eccess cessiva iva
Una delle cause degli avvelenamenti acuti da eroina (e da altri oppiacei) è la dose eccessiva. Dato che ogni perso per sona na ha una un a sensibilità sensib ilità diversa e tende tend e ad aume au ment ntare are rapidamente le dosi (vedi il paragrafo Tolleranza nel ca pitolo pito lo Cosa fa Veroina), i medici non sono riusciti a sta bilire bilir e quali qua li sono le dosi morta mo rtali li per pe r i consu co nsuma mator torii abituali di eroina. Un caso particolare di sovradosaggio si verifica quando si inietta una dose normale di narcotico a un paziente con bassa pressione e shock, oppure in una zona epidermica a bassa temperatura; allora succede che il farmaco non viene assorbito del tutto e, per ottenere l'effetto analgesico, si inietta un’altra dose. Quando ritorna la circolazione normale, si può verificare un assorbimento immediato di entrambe le dosi, con conseguente avvelenamento. Chi ha preso una dose eccessiva di eroina presenta di solito al medico un aspetto addormentato o stuporoso. Se la dose eccessiva era molto potente, non lo si può neanche alzare: alzar e: è in coma profondo. Respiro al minimo (a volte solo duequattro al minuto), e cianosi. Insieme al crollo della respirazione, si abbassa progressivamente la 88
Che cos'è l ’eroina eroin a
pressione pres sione del sangue, sangue, che al principio princ ipio del coma, inve invece, ce, resta quasi normale. Se si riesce a ristabilire l'ossigenazione, migliora subito anche la pressione; altrimenti, bisogna passare a misure antishock. Le pupille sono simmetriche, piccole, a spillo; se però l’ossigeno manca in modo grave, possono dilatarsi. La temperatura corporea si abbassa, la pelle diventa fredda e umida. I muscoli dello scheletro sono flaccidi, la mascella rilassata, e la lin gua gua può cadere all’indietro e bloccare il canale respiratorio. Se sopravviene il decesso, è quasi sempre dovuto a un’insuilìcienza respiratoria. Qualche volta, anche se si riesce a ristabilire la respirazione, la morte arriva come conseguenza di complicazioni che si sviluppano durante polmonite . Anche edema polmonare: in il coma: shock o polmonite. qualche caso, non sembra provocato da impurità o da reazioni speciali al tossico, è stato osservato dopo dosi elevate di eroina pura. Quando si è in presenza di un paziente con questi tre elementi: coma, pupille a “spillo," e depressione respira toria, è molto probabile che si tratti di eroina o di un narcotico analogo. Gli stessi sintomi si rilevano se c’è un’’intossicazi un intossicazione one mista (eroina+ (e roina+ barbitur bar biturici ici o alcoo alcool) l);; pur p urtroppo, il tempo necessario a fare una rapida analisi delle urine o dei succhi gastrici, per accertare la presenza dei vari farmaci, è troppo lungo per una situazione clinica che deve essere affrontata subito. La dose eccessiva non è un regalo fornito con molta frequenza dal mercato nero. Ecco i casi più comuni: Dose Dose eccessiva a scopo di omicidio. —
È uno dei trucchi usati da dettaglianti a un certo livello per sbarazzarsi di eroinomani che cominciano a diventare pericolosi: perché per ché fanno fann o tropp tro ppee sciocchezze sciocchezze o perché perc hé non stann sta nnoo ai patti. pa tti. In Italia Ita lia,, qu ques esta ta real re altà tà è talmen talm ente te ignora ign orata ta da polizia e carabinieri, che, nelle dozzine di decessi per eroina, non è mai stata svolta un’indagine per vagliare indizi in questo senso. Un altro sistema molto più usato dai "pushers” è mettere stricnina o altre sostanze nella "busta". la
Dose Dose eccessiva a scopo di suicidio. — È riportata dalletteratura americana (Fort, op. cit., p. 170); in alcuni 89
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casi, casi, è un'ipotesi un'ip otesi attendibile: attendib ile: deve deve essere controlla contr ollata ta con con cura, perché è dimostrato che l’organismo dei consumatori abituali può reggere dosi molto alte di "ero." Dos Dosee ecc eccessi essiva va involontari involontaria. a. — Può succedere con dei novizi, deboli in qualche funzione vitale, a cui gli amici tossicomani somministrano la prima iniezione con una dose che a persone normali non provocherebbe nessuna conseguenza negativa. Ma molto più frequente è il caso di un eroinomane abituato a un’eroina molto tagliata, e a cui viene venduta della droga molto più pura. “Succede a volte che anche a New York circola della buona eroina al 40%, e la comprano anche ragazzi della periferia, abituati a un’eroina supertagliata (3%). Qualcuno ci lascia le “penne” hanno dichiarato ufficiali della Squadra Narcotici di New York. Morire Morire di classe classe
I cadaveri “da eroina" che finiscono negli Istituti di medicina legale appartengono quasi tutti alle classi inferiori: negri, negri, portoricani, emarginati emarginati,, sottoproletari, sottopro letari, disoccupati. Un minimo di controllo medico è più che sufficiente a un tossicomane appartenente alle classi medie, e medioalte, a evitare i rischi e i ricatti del "mercato nero selvaggio." Un minimo di consulenza medica lo salva dagli errori più comuni. La debilitazione del suo organismo non arriva mai al punto critico; il rapporto col sanitario gli evita le "malattie "malatt ie secondarie" da eroina: dal tetano all’epatite virale, dovute alle condizioni di vita e di igiene disperate del "tossicomane povero.” Morire Morire di classe classe per legg leggee
In Inghilterra, la legge sull’"eroina gratis,” che permette ai tossicomani di rifiutare il mercato nero, e di rifornirsi di eroina pura, somministrata in modo controllato dagli ospedali autorizzati, per superare le crisi da astinenza, "ha permesso di evitare quasi completamente gli incidenti mortali legati all’uso degli oppiacei” (scrivono il prof. Luigi Cancrini, dell'Istituto di psichiatria dell’Università di Roma, e la dott.ssa neuropsichiatra Marisa Mo 90 .
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Che cos'è l'eroina
Droga ga:: chi, chi, come, perché, perché, Firenze 1972, lagoli Togliatti, in Dro pp. 5657). Negl Neglii Stati St ati Uniti, Uniti, l’applicazione l’applicazione di una legg leggee molto severa nei confronti dei tossicomani ha coinciso con un aumento brutale degli incidenti mortali da eroina, giunti a costituire la causa di morte più importante della po polazione giovanil giovanile. e. "Il rapp ra ppor orto to tra tr a rigore rigo re della legg leggee e incidenti mortali è immediatamente comprensibile riflettendo sulle cause intermedie della morte in gran parte legata alla clandestinità in cui si svolgono il commercio del farmaco e il decorso della tossicomania."
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La droga degli eroi
Seconda guerra gue rra mondiale: mondiale: la Gran Bretagna, per pe r mimigliorare la resistenza dei soldati, per combattere la fatica, per tirarne su il morale, distribuisce 700 milioni di pillole. pillole. Sono anfetamine. Dimensioni più o meno equivalenti sull'alt sul l'altro ro fronte: fro nte: tedeschi ("pillola ("pillola Goering”), Goering”), e giap ponesi (parti (p artico colar larme mente nte i "kamik "ka mikaze aze””). Conosciuta già negli anni '20 e '30, la famiglia delle anfetamine trionfa solo nei '40 '40, come droga drog a di guerra gue rra.. Con u n ’eccezione: in Svezia, nel 1942, nella popolazione "civile," si vendono già 6 milioni di dosi, il 3% della popolazione ne fa uso. “Due pillole sono meglio meglio di un mese di vacanza,” vacan za,” dicono la rara dio e i giornali a studenti, lavoratori e madri di famiglia (citato in Cancrini, op. cit., p. 89). Come stimolante, le anfetamine sono, in tutto il mondo occidentale, occidentale, la la grossa scope s coperta rta del dopoguerra: dopog uerra: la cocaina, negli anni '20, era ristretta a un’élite; le anfetamine sono invece diffuse a livello di massa, fra i lavoratori e gli student stud enti, i, come come droga di aiuto per pe r il il lavoro lavoro:: in questo, si affiancano al caffè e al tabacco. La pubblicità industriale punt pu ntaa però anche sull'aspetto sull'asp etto "volu "v oluttua ttuario”: rio”: e le le anfeanfetamine diventano anche "droga da weekend," con uno straordinario "boom” proprio nei paesi dove erano state più più usate durante dura nte la guerra guerra fra i militari: militari: Gran Gran Bretagna e Giappone. In Giappone si arrivò nel 1948 a 11.000 casi di psicosi all’anno. In Svezia, Giappone e Inghilterra la diffusione “voluttuaria” è notevole fra i giovani, sia a livello di massa "normale,” che fra le prime "bande" di devianti: "teddyboy "teddyboys" s" o "teppisti "te ppisti," ," con un modello di di consumo particolare, quello che sociologi e psichiatri chiamarono "violenza gratuita.” In pratica, si trattava di 92
Oggi: al posto dell'eroina
giovani proletari delle periferie urbane, per i quali l’an fetamina era un grosso sfogo delle serate di libertà, con o senza alcool; e la “violenza gratuita" (distruzione di ca bine telefoniche, ecc.) ecc.) un modo ov ovvvio, io, senza inibizioni, inibizioni, di sfogare la supereccitazione da anfetamina. Altre bande di destra agivano invece con violenza su negri o stranie ■ ri di colore. Il dopoguerra. L’era della droga scientifica
Dopo il barbiturico nell’intermezzo tra le due guerre, l’anfetamina aveva inaugurato la nuova era della droga di farmacia: lo psicofarmaco, cioè cioè un prodot prod otto to special specializizzato (stimolante) e di massa. Ma l’era degli psicofarmaci inizia in modo più concreto e capillare solo negli anni '500: la ricerc '5 ric ercaa psicofarmocologica, in cui le indu in dust strie rie investono grandi capitali, esplode; e le grandi ditte lanciano sul mercato intere famiglie di prodotti potentissimi, adatti a tutti gli usi e a tutte le circostanze. È la "cultura della droga dro ga”” de dell neocapitalismo: Inghilt Ing hilterra, erra, Germania, Germania, Francia, Svizzera, Stati Uniti sono all’avanguardia nella produzio prod uzione ne e nella ricerca; ricerc a; e in concorrenza concor renza pe perr spar sp artir tirsi si un mercato di centinaia di milioni di consumatori, in Europa, e in America, con spiragli promettenti verso il Terzo Mondo. Ed è all’inizio dei '60, che dei protagonisti del "boom droga," come Delay e Deniker (due psichiatri francesi pionieri della ricerca nel campo dei tranquillanti maggiori) sono costretti dai fatti a teorizzare addirittura un nuovo psicofarmacologia, e a cercampo della farmacologia: la psicofarmacologia, care di definirlo rigorosamente. I farmaci farm aci “psicotropi" psicot ropi"
"II termine psicotropo è valido, per designare l’insieme delle sostanze chimiche, d’origine naturale o sintetica o artificiale, che abbiano un tropismo psicologico, vale a dire che siano in grado di modificare l’attività mentale, senza distinzione tra i vari tipi di queste modificazioni. zioni."" "Conv "Convie iene ne ripa ri part rtir irli li in tre gruppi: depressivi, depressivi, stimolanti, e devianti, e precisare in ciascuno di questi grup pi se l'azione predo pre domi mina nant ntee si esercit ese rcitaa sull’ su ll’um umore ore o sulla 93
L'eroin L'er oina a
vigilanza, sullo stato affettivo o sullo stato intellettuale..." Il 28 marzo 1966, il prof. Jean Delay poteva inaugurare trionfalmente il V Congresso internazionale di Neuropsi cofarmacologia di Washington con queste parole (cfr. " La presse Medicale," n. 2229, aprile 1966). La teoria costringe la farmacologia borghese a una confessione: signori, è vero, vero, queste sostanze sosta nze su cui cui stiamo lavorando non sono altro che Dro Drog ga: pillole, scirop pi, pi, pasticche, pasticc he, liquidi, pe perr modificare la coscienza e il com porta po rtame mento nto.. Un Unaa confessione na natur turalm almen ente te ris ri s tre tr e tta tt a ag agli li adde ad detti tti ai lavo lavori: ri: pe perr medici, medici, infermieri e pubblico pubblico di massa, i preziosi psicofarmaci sono soltanto medicine. Tranquillanti e antidepressivi
Tranquillanti 1952. I tranquillanti Number One.
— Gli psichiatri francesi Delay e Deniker iniettano a un po' di ricoverati in cliniche psichiatriche dosi variabili di cloropromazina; na; è un nuovo preparato della famiglia delle fenotiazine. È un supercalmante. Delay e Deniker, soddisfattissimi degli esperimenti, concludono che è il migliore prodotto antiansia a disposizione; cura benissimo paranoici, schizofrenici e psicotici vari (Delay, J. e Deniker, P., Trente-Huit cas des psychoses traités par la cure prolongée et continue de 4560 R.P., Le Congrès des Al. et Neurol. de
Langue Fr. In., Compte rendu du Congrès, Masson et Cie, Paris 1952). Un paio d’anni dopo, Lehmann e Hanrahan riportano per pe r la prim pri m a volta nel mondo occidentale i ben benefìci efìci effetti di queste sostanze nel trattamento dell’eccitazione psicomo psico motoria toria e de degli gli stati sta ti maniacali. Pubblicano Pubblican o la ricer ric erca sulla più prestigiosa rivista psichiatrica americana, gli "Archives of Neurology and Psychiatry" dcWAmerican Medicai Medicai Association, Association, e il gioco è fatto fatto:: l’an anno no dopo dopo gli gli Stati Uniti lanciano sul mercato il nuovo supertranquillante, da iniettare in massa a tutta la popolazione degli ospedali psichiatrici e, con qualche cautela, anche ai civili (cfr. Lehmann, H. E., and Hanrahan, G. E., Chlorpromazine, a new inhibiting agent for psychomotor excite 94
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meni and maniac States, AMA "Archs. Neurol. Psychia
try,” 1954, 71, pp. 227257). Bisogno di aumentare le dosi e dipendenza fìsica sono le conseguenze più vistose dell’uso di queste droghe, scrive il prof. Robert Byck, cattedratico di farmacologia all'Università di Yale (in Goodman and Gilman, op. cit., p. 163). Ma il guaio maggiore è un altro: alt ro: e si vede vede in quat qu attro diversi momenti drammatici: a) parali pa ralisi si della faccia faccia e delle braccia. Tremiti; b) non si può restare fermi un secondo. Ci si agita in continuazione, dalla bocca alle dita delle mani e dei piedi; c) torcicollo. Il volto bloccato in smorfie assurde, inintenzionali; d ) una catena di montaggio di smorfie con la lingua, le labbra e la mascella, penose, irrefr irr efrena enabil bili. i. Questi sintomi mostruosi, assolutamente cronici e incontrollabili, che trasformano un individuo in un paraliticomongoloide, vengono gentilmente chiamati dagli psicofarmacologi sindromi extra-piramidali: un eufemismo per p er illus ill ustr trar aree dei fatti fa tti fisic fisicii conosciuti in medicina sotto sot to il nome di "morbo di Parkinson"; a differenza del morbo di Parkinson, queste manifestazioni, provocate dai tranquillanti, sono irreversibili. Cioè, il paziente se ne sta tutta la vita semiparalizzato a sbattersi con le braccia e la bocca. bocca. Gli stessi effetti micidiali sono provocati dai “butir rofenoni,” un’altra grossa famiglia di tranquillanti "maggiori," introdotti in Europa nel 1958. Dopo la scoperta dei tranquillanti cosiddetti "minori," tipo Librium (vedi oltre), i "maggiori” sono riservati soprattutto agli sfortunati reclusi in manicomio, sia in Occidente che in Russia: il "Corriere "Corr iere delle S era” er a” nel '7 '73 ha ripor rip ortat tato o in prima pri ma pagina la notizia, dira di ram m ata at a da Sacharov, che negli negli ospedali psichiatrici russi “si trattano i pazienti ’politici’ con una terribile droga, che li riduce a vegetali incapaci di pensare pen sare e agire"; il "Cor "C orrie riere re”” non diceva diceva però che la droga è usata anche in tutti i manicomi italiani e si chiama Largactil Largactil (prodotta dalla Farmitalia). Poco dopo, nel giugno '73, al primo Congresso nazionale "Libertà e droga," il prof. Luigi Cancrini rendeva noti i risultati di una ricerca condotta all’Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà di Roma. Cinquanta "pazienti” trattati con fenotia zina, reserpina, e gli altri tranquillanti maggiori da oltre cinque anni: lesioni epatiche, alterazioni alterazio ni cardiovascolari, 95
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lesioni degli occhi (il 38°/o), obesità, oltre alle "sindromi extrapiramidali,” cioè le paralisi e i disturbi tipo morbo di Parkins Park inson on des d escr critt ittii sopra: sop ra: il 64°/o aveva trem tr emor orii agli agli arti. Tranquillanti maggiori: fenotiazine. — Specialità commerciali in Italia: Torecan e Mellerii Mellerii della Sandoz (il Melleril Melleril ha un fatturato annuo di 316 milioni); L La argactil, Stemetil e Neuleptil Neul eptil della Farmitalia; Anatensol (Squibb); Talofen (Pierrel); Taractan (Roche). Tranquillanti maggiori: butirrofenoni. — Psicoperidol, Serenase (453 milioni annui) e Vesalium (247 milioni) della Lusofarmaco. Antidepre Antid epressivi ssivi
All’inizio degli anni '50, gli psichiatri alla ricerca di qualche psicofarmaco con cui sostituire l’elettrochoc nella "cura” della depressione, si mettono a lavorare su una stran str anaa sostanza, sostanza, usata us ata per combattere com battere la tubercolosi: tubercolosi: si chiama iproniazide e fa parte della classe degli "anti MAO” (inibitori delle monoaminoossidasi). Nel '57 i ricercatori concludono che il farmaco ha ottime qualità antidepressive o di "stimolante psicomotorio," e lo introducono in in terapia terap ia e sul mercato: sia per pe r i ricoverati nelle istituzioni psichiatriche ("depressi psicotici") sia per i depressi meno gravi (“depressi nevrotici”). Naturalmente, gli effetti negativi saltano fuori abbastanza alla svelta (tra l’altro, crisi da depressione troppo alta se ingeriti da un paziente che mangia ai pasti formaggi naturali o fermentati, tipo Camembert o Gorgonzola, nonché altri ci bi, tipo birr bi rra, a, caff caffè, è, vino, vino, ecc.: ecc.: cfr. Marley Marley,, E., E., and Blackwell, B., lnteractions of monoamine oxidase inhibitors, amines, and foodstuffs, "Adv. Pharmac. Chemother.," 1970, 8, 8, 185 18523 239): cosi le case case sono sono cos co stre tr e tte tt e a fa f ar lav lavor oraare gli studiosi alla ricerca di qualcosa di nuovo. Si arriva cosi alla famiglia degli "antidepressivi triciclici," meno micidiali ma con una serie di effetti negativi più o meno simili: simili: sul mercato, si impone questa seconda categoria (in Italia, nel 75, 1’ 1’ "Infor "In forma matore tore Farmeceutico" indicava indicava 24 prodotti, contro 9 della prima).
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Tossicità Famiglia n. 1 (Anti-MAO). — Diversi casi mortali in pazienti che mangiavano formaggi o usavano psicofar psic ofarmamaci stimolanti: la scoperta scope rta della tossicità in relazione relazione ai formaggi è naturalmente venuta (come col Talidomide) molti anni dopo l’introduzione sul mercato dei farmaci; casi mortali anche da interazione con altre medicine (ti po barb ba rbitu ituri rici ci o altri al tri depressivi). Vertigine, mal di testa, debolezza, malattie della pelle, eritemi, stordimenti; tremori, insonnia, agitazione e com porta po rtam m ento en to maniacale; convulsioni; convulsioni; sono effetti che capitano in pazienti qualunque, “ipersensibili," o in seguito a un’ingestione frequente o abbondante. Lesioni. Lesioni. — Gravissime in seguito a uso prolungato: prolunga to: sosono le più gravi fra tutte quelle prodotte dai farmaci psicotropi (cfr. Byck, op. cit., p. 182). Lesioni cerebrali, lesioni del fegato, effetti tossici sul sistema cardiovascolare.
sinFamiglia n. 2 (Triciclici). — Dip Dipen ende denz nza, a, fisica: la sindrome da astinenza consiste in vari malesseri fisici, e (so pra p ratt ttu u tto tt o dolori muscolari), musco lari), brividi. Necessità di aumento delle dosi, che si manifesta in tachicardia, stitichezza, vista offuscata, secchezza delle fauci. comuni a tutti tut ti i consumatori: tachicar Eff E ffee tti tt i minori minor i comuni dia, stitichezza, vista offuscata; debolezza, sensazioni di fatica, mal di testa, sudore, tremori muscolari, disturbi gastrointestinali. Il 10% dei pazienti consumatori soffre di tremori acuti; moltissimi soffrono delle stesse sindromi extrapiramidali descritte per i tranquillanti (parkinsonismo); e convulsioni epilettiche. Itterizia. Malattia grave del sangue in certi soggetti (agranulocitosi: vedi vedi la "famiglia "famiglia delle aspirine"). Un disastro prendere queste medicine appena dopo aver lasciato lasc iato la cura cu ra con quelle della de lla famiglia famiglia n. 1 (anti (anti MAO): una un a dose molto bassa, pres pr esaa per tre tr e giorni di seseguito, provoca una gravissima reazione a base di convulsioni e coma.
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Specialità commerciali Famiglia n. 1 (anti-MAO). —
Pur essendo notoriamente un pericolo pubblico, circolano tranquillamente in Italia: la Roche sforna sfo rna il Marplan; la Zambeletti, il Rivivol; Angiolini: Nardii; Pfizer: Niamid. massicci a: la Famiglia n. 2 (triciclici). — Diffusione massiccia: Geigy con il Tofranil (318 milioni di fatturato) e il Pertrofran; la Roche con il Laroxyl Laroxyl (267 milioni di fatturato nel ’74) e il Limbitryl, Limbit ryl, 573 milioni; Farmitalia: Surmontil; Lilly: Vividyl. Lepetit: Adepryl; Adepryl; il povero Antonio Alecce,
presid pre siden ente te dell’Is dell’Isti titu tuto to farmaco farm acotera terapic picoo italiano (IFI), è finito in galera su mandato di cattura della Pretura Penale di Roma perché perc hé aveva aveva un po’ po ’ pa passa ssato to il segno: segno: nel suo "antidepressivo" che doveva essere simile al Laroxil Laroxil della Roche e a W'Adepril della Lepetit, non aveva messo nemmeno un milligrammo della sostanzabase (amitriptili na), ma solo un po’ di economicissimo litio (che anche i medici più asserviti alle industrie non adoperano più da decenni); Alecce è stato poi condannato al processo per questa truffa. La reserpina reserpina
Derivata da una pianta indiana (la Rauwolfia serpentina) la reserpina viene introdotta dagli psichiatri per la "cura” degli psicotici e per il trattamento dell’ansia nell ’55. È un tranq ne tra nqui uilla llant ntee potente: pote nte: ma dato che gli gli effetti secondari sono ancora più clamorosi di quelli delle fenotiazine (oltre al parkinsonismo, una sindrome depressiva nel 6°/o dei casi, cosi grave da richiedere il ricovero), viene messa un po' da parte nei paesi piu civili. In Italia, circola tuttora in molti prodotti cocktail e più raramente da sola; il più famoso è il Serpasil, della Ciba, denunciato da 18 medici e giuristi milanesi, fra cui Giulio Maccacaro e Ennio Amodio, per "somministrazione di medicinali pericolosi per la salute pubblica” (cfr. I fogli della della discord discordia, ia, "Panorama,” 4 dicembre 1975); fra gli altri, il Raucomplex Rauco mplex (Manetti e Roberts); Raudixin e Rautrax Rautra x (Squibb); Rauftalin (Sharper); Raunova (Zambeletti); Raupina e Rau Rau-visan (Boehringer). 98
Oggi: al posto dell'eroina
Crisi dei barbiturici e tranquillanti minori
Il vero “boom" della superindustria della droga di mass ma ssaa ha una data da ta prec p recisa: isa: il 19 1961 è l’ann l’anno o di nascita nasc ita del Librium e del Valium, cioè di quello che oggi è il tranquillante più diffuso nel mondo, Italia compresa. La scoperta di questa nuova famiglia di stupefacenti, che godono tuttora di un'ottima fama, come innocui sedativi, nasce in seguito alla grande crisi dei barbiturici. Nel '49 '49, un rotocalco rotoca lco di massa mass a ("Collier’s ”), lancia lanci a la campagn cam pagnaa in US USA: “Le “Le pillole del sonno vi possono poss ono rovinare”; è il segnale di allarme, i giornali si scatenano su un doppio filone, quello della nocività (tutti gli esperti delle case sanno che i barbiturici danno assuefazione e di pendenza pendenz a fisica fisica grave) grave) e quello del sesso (i barb ba rbitu ituri rici ci cocome eccitanti, eccita nti, specie se insieme all’ al l’alco alcool) ol).. Il ris r isul ulta tato to è che dopo le prime misure "all’americana’’ (inserimento nelle tabelle dei narcotici, leggi di polizia, ecc.), i barbiturici raddoppian raddo ppiano o il il mercato: mercato : quello legale legale (basta una semsem plice prescrizione prescr izione medica) e quello "nero" "ner o" (dalle induindu strie str ie e dai farmacis farma cisti ti sottobanco): sottoba nco): nel nel '69 '69 la Commissione Commissione sulla delinquenza giovanile del Senato ascolta allibita il dottor Sidney Cohen, dell’Istituto nazionale per la salute mentale, "Dieci miliardi di dosi di barbiturici vengono prod pr odot otti ti ogni ogni anno nel nost no stro ro paese, 50 dosi all’ al l’anno anno per persona pers ona,, compresi compre si donne, vecchi vecchi,, bam ba m bini” bin i” (in Hearing Hearing Before Befor e thè Subc Su bcom ommi mitte tteee to Investigate Invest igate Juvenile Delin elin-quency of thè Committee on thè Judiciary, United States Senate, 91st Congr., lst Sess., September 17, 1969, Washington, D.C., U.S. Government Printing Office, 1969, p. 293). Per correre ai ripari, saltano fuori alla fine dei '50 e all’inizio dei '60, quattro nuove classi di sonniferi "buon i ”: la definiz definizion ionee "scientifica" per p er tranquilliz tranqu illizzar zaree le le masmasse è "ipnotici non barb ba rbit itur uric ici”: i”: nelle nelle riviste mediche mediche la pubbli pub blicit citàà è massiccia, "prescr "pre scrive ivete te questi que sti nuovi farmaci senza preoccupazioni, non sono barbiturici." Lo stesso trucc tru cco o che con eroina ero ina e morfina nell n ell”” 800: i nuovi farmaci farm aci infatti danno dipendenza fisica e la sindrome da astinenza è simile a quella da barb ba rbitu ituri rici ci o alcool: alcool: delirium deli rium tre tre mens e convulsioni epilettiche. Metaqualone. Metaqualone. — Ha avuto un enorme successo in USA negli anni ’60, fino alla proibizione; in Italia è stato messo 99
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fuorilegge solo nel 76 (nella tabella III droghe pesanti della nuova lege antidroga). Famoso per il caso Vulcano e per p er i 366 m orti ort i in Usa Usa nel 72; specialità spec ialità italian ita lianee più note: Fa dormir (Bouty), Revonal (Bracco), Qualude (Rorer), Mandrax (Maestretti), e Oblioser (Serono). Glutetimide. — Introdotto sul mercato nel ’54, arrivò in un anno al sesto posto tra i sonniferi più venduti in USA, dove fin dal '64 furono denunciati pubblicamente i pericoli di quest qu estaa droga. In Italia Ita lia,, è stat st ato o messo negli negli stupefacen stupe facenti ti solo solo nel 76: 76: tabella III I II.. La specialità più più Doriden, n, della Ciba. nota è il Doride Etclorvinolo. — Storia simile a quella del Doriden, ma Normoso n, della Abbott. Taminor successo. In Italia: il Normoson, bella IV nella nuova legg leggee antidrog anti droga. a. Visti i guai dei sostituti dei barbiturici, gli scienziati inventano una nuova nuova class classe: e: i “tranquilla “tranq uillanti nti minori." minori." Per anni, medici e farmacologi di tutto il mondo hanno creduto di trovarsi di fronte a "un’aspirina della mente.” Fino al 1975, in Italia si è creduto a una quasi completa innocuità di Valium, Librium e soci: nel luglio del 75, la mazzata; la Food and Drug Administration, il massimo organismo statale di sanità pubblica americano, inserisce tutti i tranquillanti "minori" (benzodiazepine) nella tab. 4 degli Stupefacenti, insieme a barbiturici e anfetamine, con controlli e pene simili a quelle dell’eroina e della morfina. Niente Nient e di nuovo p er la Roche, Roche, la maggiore indus ind ustri triaa mondiale produttrice, i cui ricercatori erano perfettamente al corrente da anni dei pericoli del Valium, e ne informavano in via riservata addirittura i medici amici (non certo il pubblico), con uno speciale depliant: Dipendenza Dipendenza fìsica fìsica e tossicomania. tossicomania. — L’interruzione del consumo del diazepam (la sostanza con cui è fatto questo farmaco) provoca una sindrome (crisi) da astinenza simile simile a quella da alco alcool ol e barbituri barbit urici: ci: convulsion convulsionii epilettiche, tremori, crampi muscolari e addominali, vomito, sudore. La dipendenza si instaura dopo un certo periodo di tempo di dosi quotidiane. Eff E ffet etti ti tossici. tossici. — Gli effetti collaterali più comuni sono sonnolenza, spossatezza, e incapacità di coordinare i mo100
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vimenti vime nti del del corpo corp o (atassia). Altri effetti: effetti: depressione, depressio ne, confusione mentale, stitichezza, disturbi della vista, mal di testa, ipotensione, nausea, tremori, vertigini e itterizia" (Roche Laboratories, Valium package inserì, September 1971, Nutley, New York). Controindicazioni. — Da non usare assolutamente quando si devono eseguire dei lavori manuali con macchinari che richiedono attenzione e lucidità; e quando si deve guidare l’automobile (stessa fonte).
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Lo sviluppo dell’industria della droga nel ’900 può essere compreso solo con un raffronto con la situazione del 1”800; ai giorni nostri ci sono due mercati, il "nero" e il legale. Il “nero" è un’appendice del legale, con un fatturato mondiale di decine di migliaia di miliardi; nel nero confluiscono, periodicamente, i farmaci troppo screditati di fronte all’opinione pubblica, anche se con indici tecnici di tossicità simili o peggiori di quelli dei farmaci legali. A dare un nome, un’immagine pubblica al mercato nero, l'eroina, con la sua fama di superdroga che uccide; e, nell’opinione pubblica che ancora ci crede, gli stupe facenti, facenti , la droga. Il mercato della droga legale si caratterizza per una fascia di funzioni: le stesse funzioni che alta fine dell”800 erano svolte in esclusiva dall’eroina (e prima ancora dalla morfina e dall’oppio). Mal Mal di testa, emicrania, emicrania, mal di d enti en ti:: aspirina, "famiglia dell'aspirina” (fenacetina e fenazone, vedi Cibalgina e Coricidin), e cocktails con queste sostanze e barbiturici, caffeina, altri oppiacei, codeina, belladonna, atropina, ecc., per esempio VOptalidon: i cosiddetti cosid detti antidoloriantid olorifici. Reuma Reu matism tismi, i, febbre, febbre , febb fe bbri ri reumati reu matiche che:: come sopra ("antipiretici"). scir oppi, gocce, gocce, pasticche pasti cche,, ecc., ecc., a base ba se di codei Tosse: sciroppi, na (oppiaceo). pillole,, suppos sup poste te e Dolor Dolorii forti, forti , colich coliche, e, ulcere, ulcere, ecc.: pillole iniezioni a base di "supermiscugli," con antidolorifici del 101
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tipo descritto per il mal di testa insieme a barbiturici, belladonn bella donnaa e oppiacei in fort fo rtii dosi. Termine Termin e tecnico: tecnico: anan tispastici, spasmolitici. Anche tranquillanti (benzodiaze pim) in associazione ( Librax, Librax, Valpinax). Valpinax). anfeta minee e simili, simili, psicotonici; psicotonici; antide an tide Depres Depressione: sione: anfetamin pressivi (an (antiM tiMA AO e triciclici); alcool, alcool, tabacco. anfeta minee e simil simili, i, associate Esaurimen Esau rimento, to, anemia ane mia:: anfetamin con vitamine e tonici; antidepressivi. Per dormire (sonniferi): barbiturici, ipnotici non bar bitur bit urici ici (tipo Doriden, Doriden, metaqua me taqualone, lone, ecc.) ecc.),, tran tr anqu quill illan anti ti maggiori, tranquillanti minori tipo Librium Libr ium (benzodia zepine) e Perequil (meprobamati) e soprattutto Mogad Mogadon on (Nitrazepam); più cocktails con dentro di tutto, compreso scopolamina, belladonna e codeina. an tidoo Mestruazioni e dolori "femminili": "femmin ili": i miscugli antid lorifici tipo Optalidon. Ansia Ansia,, tensione: tranquillanti maggiori, tranquillanti "minori" ( Libr Li briu ium, m, ecc.); meno usati i barbiturici; e ancora "cocktails" " cocktails" con con dentro den tro un po’ po ’ di tutto tut to;; alcoo alcool, l, ta bacco. bacco. Per lavorare (di più o di notte), contro la fatica: stimolanti; anfetamina e simili; psicotonici; ricostituenti e pasticci past icci vari; caffè caffè,, tè, bevande a base bas e di caffeina (coc (coca a cola, ecc.); tabacco; certi cocktail (Optalidon)-, antide pressivi; pressi vi; alcoo alcool. l. Lo specchietto riassuntivo indica chiaramente come l’eroina sia stata sostituita nella società legale in tutte le funzioni che assolveva alla fine dell”800, e, come abbiamo visto, con droghe molto simili quanto a tossicità, e in molti molt i casi casi peggi peggiori: ori: perché se una donna america am ericana na nel nel 1905 si faceva passare il mal di testa con l’eroina (senza diventare tossicomane), aveva evidentemente meno danni di una signora italiana che si ammala in modo forse mortale il sangue (agranulocitosi) prendendo la Cibalgina o VOptalidon anche solo poche volte.
La diffusione e I nuovi dati delle ricerche sulla tossicità
Aspirina. Aspirina. — Centinaia di milioni di persone nel mondo occidentale usano senza precauzioni l’aspirina e i "cock 102
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tails" antidolorifici, al minimo segno di influenza o mal di testa; in Canada, nel 1968, sono stati consumati tre miliardi di pillole, solo di aspirina pura (su 20 milioni di abita ab itant nti): i): dozzin dozzinee e dozzine dozzine di pillole a testa tes ta,, compresi neonati e vecchi e milioni di persone che si fanno passare il mal di testa con altri antinevralgici ( Inte In teri rim m Re port, cit., p. 184). In Italia, la sola aspirina rappresenta l’I e mezzo per cento del mercato farmaceutico. Alcoo Alcool. l. — Sempre in Canada, l’80 % della popolazione sopra i 15 anni usa alcool; gli alcolizzati sono aumentati di oltre il 60 % dal 1951, e ammontano a 2.400 ogni 100.000 abitanti sopra i vent'anni (ogni dieci milioni di abitanti sopra so pra i vent ve nt’’anni an ni = 240.00 .000 alcolizzati); alcolizza ti); le condanne conda nne in tribunale per reati e contravvenzioni riguardanti l’uso di alcool sono state 302.278, oltre il doppio di quelle del Eigh1951 (Addiction Research Foundation of Ontario, Eighteenth Annual Report of thè Alcoholism and Drug Addic tion Research Foundation, Toronto 1969). Negli Stati Uniti, nel '69 sono stati spesi oltre 7.500 miliardi di lire in bevande alcoliche; e bevuti 11 miliardi di litri di birra e 6 miliardi di "lattine”; 2 miliardi e 400 milioni di litri di liquori superalcolici; 740 milioni di litri di vino e 370 milioni di litri di whisky clandestino. Sempre nel '69, ogni americano, compresi i neonati, ha bevuto bevu to 66 litri lit ri di b irra ir ra,, e 7 litri li tri di superalcolici, superalcolici, come come informa il Social Research Group della George Washington University. Ma nel ’70, il consumo era ancora aumentato, per una spesa totale di oltre 9.500 miliardi di lire (Summary of 1970 Consumer Expenditures, in "Supermar keting,” 26 settembre 1971, 39). Circa 80 milioni di americani bevono; 6 milioni sono alcolizzati gravi o tossicomani cronici, con un modello di consumo che danneggia la loro salute, riferisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità (in Fort, op. cit., p. 36). Solo in California, gli alcolizzati sono 750.000; in tutto il paese 30.000 morti all’anno in incidenti d’auto a causa dell'alcool, oltre un milione di feriti gravi. Nel '65, il 31 % dei cinque milioni di arresti negli negli Stati Sta ti Uniti Uniti era per p er ubriachezza: lo rivelò la Com Commissione del Presidente sull’Amministrazione della giustizia (Task Force Report, pp. 120131). Uno studio su tutti gli omicidi commessi nell’Ohio stabiliva che il 43 % 103
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degli assassini aveva bevuto prima dell’omicidio; su 588 omicidi a Philadelphia, nel 55 % dei casi l'omicida aveva un elevato tasso alcolico nel corpo; l’alcool era presente nel 72% delle coltellate mortali, e nel 69% degli omicidi per pe r percosse. In Italia, le case produttrici di liquori e la Federvini hanno provato a contestare alcuni dati esposti dal professor Luigi Cancrini, dell’Istituto di Psichiatria dell’Università di Roma al seminario internazionale sull’alcoli La a droga droga dell’ de ll’al alco cool ol,, in "La Stampa," 17 febbraio smo (cfr. L 1976, p. 17). Cancrini aveva indicato in venti litri annui prò capite cap ite il consumo di alcool alcool anidro; anidro ; gli indust ind ustria riali li riri batto ba ttono no — (dandosi la zappa sui piedi) piedi) — con una un a relarela zione del dottor Luigi Papo presentata al V Simposium di medicina e chirurgia del Collegium Biologicum Euro pa (La (La Maddalena, Maddalena, Sassari, Sassa ri, settem set tembr bree ’75). "Si "Si confonde la produzione col consumo [cita una nota dell’Istituto italiano per la difesa del Brandy] è vero che ogni anno produc pro duciam iamo o 7 miliardi milia rdi di litri lit ri di vino vino,, ma l'esportaz l'espo rtazione ione è comunque massiccia." Vediamo le cifre, fornite dagli industriali del "goccetto" che hanno anche a disposizione uno splendido mensile in carta patinata ("Civiltà del Bere,” in copertina Barbara Bouchet, con una lussuosa bottiglia): nel 1974 abbiam abb iamo o esp es p orta or tato to 130 miliar mil iardi di di lire di vino e liquori. Facciamo i conti: a un prezzo folle folle mente generoso (130 lire al litro) vuol dire che abbiamo esportato un miliardo di litri; togliamo pure questo miliardo ai 7 miliardi prodotti, restano 6 miliardi di litri di vino bevuti dagli italiani, cioè la bellezza di 120 litri di vino a testa ogni anno; a cui bisogna aggiungere i 13 litri di birra a testa segnalati dalla relazione citata dagli industriali; dustri ali; resta rest a incerta incer ta la la cifra dei dei superalcolici: superalcolici: i dati ufficiali parlano di 33 milioni di litri all’anno importati, pari pa ri a 1 miliardo miliard o e 320 milioni milioni di dosi (“bicch (“bicchierini") ierini"),, cioè cioè una trentina di cincin a testa, quasi una bottiglia intera; ma bisogna aggiungere le cifre della grappa, dei brandy e di tutti i liquori prodotti in Italia, con in testa i famigerat ge ratii digestiv digestivi, i, spacciati come medicina: un consumo consum o di di massa almeno venti volte superiore a quello dei costosi liquori esteri; i 20 litri prò capite di alcool anidro all’anno citati da Cancrini e tratti dalle cifre dell’Organizzazione Mondiale della Sanità equivalgono a 200 litri di vino: 104
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oppure a 120 litri di vino e a 20 litri di superalcolici a quaranta gradi (quattro volte più forti di un vino medio da dieci gradi): i conti tornano. tornan o. Le conseguenze sono quelle esposte dagli studiosi al semin sem inari ario o di Roma: 750.00 .000 alcolizzati alcolizza ti in Italia Ita lia;; il radd ra ddop op pio del consumo di alcolici negli ultimi dodici anni; una un a spesa più che tripl tr iplica icata ta negli ultimi ulti mi sedici anni: 696 milia li ardi nel '59, '59, 11 1126 nel ne l '64, '64, o ltre tr e 2.0 2.00 00 nel nel 75; 75; 17.33 .330 m orti per pe r cirro cir rosi si epatica epa tica da alcool nel 1972 (contro i 10.49 .490 del 1962, dati dat i ISTAT ISTAT): ): in Fran F rancia cia,, che è al primo prim o posto po sto nel mondo, sono oltre 30.000. A cui bisogna aggiungere oltre 10.000 cadaveri cada veri da inciden inc identi ti stra st rada dali li per colpa dell'alcool: dell'alcool: su 22.174 morti (Istat, 71), oltre il 50 % è dovuto all’alcool, come nota l’Organizzazione mondiale della Sanità, che ha condotto rilievi statistici a livello internazionale e in base a cui tutti i paesi tranne l'Italia hanno messo in moto sistemi di prevenzione, come l’alcooltest agli automobilisti (cfr. Comitato scientifico "Libertà e Droga," a cura di, Drog Droghe he e marihuana, marihuana, Stampa Alternativa ed., Roma 1976); per p er finire con il 50 % dei ricove ric overat ratii in ospedale psichiatri psichiatr i co: co: alcolisti, alcolisti , come come informa infor ma già nel '69 '69 la ricerca rice rca del SerSe rvizio Alcolopatie della provincia di Milano a cura del profes pro fessor sor Giuseppe Giuseppe Mastrangelo Mastran gelo (/ problemi proble mi dell'alcoli dell'alcoli smo in Italia, in Atti At ti del X I V Seminario Semin ario sulla prevenzione e il trattamento dell'alcolismo, Milano 1969). Questa drammatica catena di fatti è considerata da tutti gli studiosi più grave non solo dei guai dell'eroina, ma di quelli di tutt tu ttee le droghe illegali illegali messe insieme: "A part pa rtee il tabacco tabac co [scrive il prof pr ofes esso sorr Jerome Jer ome Jaffe, Jaffe, Direttore della Ricerca Psichiatrica del New York State Psy chiatric Institute (in Goodman e Gillman, op. cit., p. 300)] l’alcool è di gran lunga il più serio problema di droga negli Stati Uniti e nella maggior parte degli altri paesi. In termini di incidenti (mortali e no), crimini, ore di lavoro prod pr odutt uttivo ivo perdu pe rdute te,, e danneggiamenti danneggia menti alla salute, salute , il costo sociale dell’alcolismo per la società è di 15 miliardi di dollari lar i a ll’ ll ’anno ann o (pari (p ari a oltr ol tree 10.00 .000 miliar mil iardi di di lire). lire ).’’’ E anan cora: "L’alcoli "L’alcolismo smo è un problema prob lema più grosso grosso di tutt tu ttee le altre forme di abuso di droghe messe insieme" (ibid .). .). Le cifre italiane, i morti, i malati, non devono certo stupir stu piree (secondo (secondo posto nel mondo): mondo): il capitale spinge in modo part pa rtic icol olar aree il consumo consu mo selvaggio selvaggio di alcool: il 18 18 % della pubblicità radiotelevisiva (inclusi tictac e Carosel105
L'eroin L'er oina a
lo), da "Se la squadra del vostro cuore ha perso consolatevi con Stock 84" a “Niente bevande ma nei bicchierini.... China Martini, China Martini") è per bevande alcoliche, per p er un bilancio bilan cio di centinaia centi naia di miliardi. Se ogni italiano, compresi vecchi e neonati, fa fuori ogni anno 120 bottiglie di vino e 20 bottiglie di liquori forti, vuol dire che gli otto milioni di italiani che bevono di più, si scolano a testa in un anno 360 litri di vino (una bottiglia al giorno) più 60 litr li trii di superalcolici superalcolici a 40 gradi: questi que sti o tto milioni di italiani superano, chi più, chi meno, la soglia di intossicazione, che si raggiunge oltrepassando il litro al giorno; in altri termini, hanno un problema alcool; mentre non ce l ’hanno han no gli oltre olt re venti milioni di consu co nsuma matori tori che comprendono sia i superoccasionali (solo qualche bicchiere durante tutto l’anno) sia gli occasionali (un bicchierino la settimana) sia i regolari "leggeri” (un paio di bicchieri bicch ieri al giorno) sia i regolari rego lari "pesa "p esanti" nti" (parecchi (parecch i bicchieri al giorno, ma sotto il litro). Caffeina. — Forse il primo posto, come droga di massa, spet sp etta ta alla caffein caffeina: a: il sondaggio nazionale del National Institute of Mental Health ha rivelato che solo il 9 % degli americani adulti non usa tè o caffè; purtroppo il sondaggio non ha stabilito se questo 9 % di “astemi" non usa magari CocaCola (o altre bevande con caffeina), cioccolata, o medicine in libera vendita (tipo la Cafiaspirina della Bayer) contenenti caffeina. L’84 % si fa almeno due tazze al giorno, il 60% tre o più, il 25 % sei o più! Nel 70, si è venduto abbastanza caffè per rifornire tutti i cittadini americani al di sopra dei dieci anni con due tazze e mezzo di caffè caffè al giorno: giorno : 180 mili miliar ardi di di dosi di caffeina all’ al l’ann anno. o. Un miliard mili ardo o di chili chili di caffè caffè a ll’ ll ’anno: anno : 40 e tti tt i a persona. person a. In Italia, spendiamo 800 miliardi di lire in caffè, tè, ecc., all'anno; calcolando solo il caffè consumato in casa e non le consumazioni al bar, ristorante, ecc. La caffeina è quasi sempre una droga per lavorare: come tale non ha assolutamente senso che venga usata tutti i giorni lavorativi lav orativi e anche le feste; l ’uso festivo e l ’uso forzato nei giorni feriali dev devee insospettir insos pettire: e: per pe r quale motivo i consumatori di caffè si sentono male la mattina, non riescono a svegliarsi, senza il caffè? Dipende dal fatto che dormono meno di quanto hanno bisogno o da altri fattori? 106
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I ricercatori hanno cercato di rispondere a queste domand dom andee con un sondaggio fra fr a 23 239 giovani casalinghe casa linghe:: il 73 % usava caffè tutti i giorni; tutte le consumatrici prendevano almeno una tazza di caffè la mattina; il 72 % dava come risposta "perché mi piace” o "ha un buon sapore.” Ma erano state preparat prep aratee anche altr al tree domande: domande: "Vi aiuta a svegliarvi?"; il 46 % rispondeva di si; "Vi fa funzionare la mattina?”: 42 % di si; “Vi “Vi tir ti ra su su ? ”: 28 28 % si; "Vi stimola ol a?”: ?” : 24 % si; "Vi dà energ ene rgia ia?: ?: 21 % si; la la maggi maggior oran anza za rispondeva cioè di ottenere un effetto psicostimolan psicosti molante. te. Quasi un terzo ammetteva di essere dipendente: di non pote po terr fare far e a meno di prend pre nder eree il caffè caffè la mattin ma ttina. a. II 27 °/o usava 3 o più tazze ("dosi”) di caffè al giorno; il 26 °/o, cinque o più tazze. A questo gruppo di consumatrici "moderate” e “pesanti," fu chiesto cosa succedeva se non prendevano prende vano il il caf caffè fè la m attina: atti na: mal di testa, test a, irri ir rita ta bilità, bilità , incapac inca pacità ità a lavorare lavo rare con efficie efficienz nza, a, nervosismo nervos ismo e letargia. La prova scientifica che la caffeina dà assuefazione, dipendenza fisica, fu cercata dagli studiosi in seguito a queste risposte (la ricerca è stata pubblicata nel 1969: Avram Goldstein, Sophia Kaizer e Owen Whitby, Psychotropic Effects of Caffeine in Man III e IV, A Questionnaire Survey of Coffee Drinking and Its Effects in a Group of Housewives, e Quantitative and Qualitative Differences Associated xv xvith ith Habituati Habit uation on to Coffe Coffee, e, in "Clinical Phar macology and Therapeutics," 10, 8 luglio 1969, pp. 478497). Furono scelti due gruppi: uno di di non consumatrici consumatr ici e uno uno di consumatrici di 5 o più tazzine al giorno; a ciascun soggetto venivano date nove fiale contenenti una polvere solubile all'istante. In alcune fiale c’era il caffè; in altre, una polvere che formava un liquido assolutamente indistinguibile per odore, sapore, consistenza, dal caffè. Tre fiale contenevano la sostanza neutra; tre, una dose (150 milligrammi di caffeina); tre, due dosi (300 milligrammi). L’espe L’esperime rimento nto andò avanti p er nove nove giorni: giorni: ogni ogni matma ttina, ogni donna si preparava il caffè senza sapere cosa c’er c’eraa nel liqu liquido; ido; a tutte tu tte venivan venivano o fatti fa tti dei test tes t prima prim a e dopo l’ingestione. I risulta risu ltati ti furono matematici: matemati ci: le “tossicomani" “tossicomani" avevan avevano o una vera e propria sindrome da astinenza tutte le volte che bevevano il falso caf caffè fè:: nervosismo, nervosism o, mal di testa, testa , tretr emiti, e tic, crescenti col passare delle ore senza caffè 107
L’’eroina L
vero; nei giorni in cui capitava la fiala "buona," questa crisi da astinenza scompariva miracolosamente e immediatamente appena finita la tazzina; gli effetti erano più marcati con la dose da 300 milligrammi di caffeina. Le casalinghe astemie ebbero invece effetti esattamente opposti: nervosismo e tic, più disturbi gastrointestinali con il caffè vero; tutto tranquillo col caffè falso. Dato che resperimento era clinicamente perfetto (dop pioc piociec ieco, o, doublé blind : né le casalinghe casalin ghe né gli gli sperim sper imenentatori sapevano se ogni fiala conteneva caffeina o no e tutti i rilievi dei sintomi — 9.240 risultati — furono analizzati da un cervello elettronico); gli ambienti scientifici non ebbero dubbi sul fatto che la caffeina desse assuefazione nelle persone (e sono almeno un quarto dei consumatori) che ne usano cinque o più dosi ("tazzine") al giorno. Al punto che solo un anno dopo, il più diffuso manuale di farmacologia di tutto il mondo, il Goodman and Gillman, era costretto a tirare le stesse conclusioni in ima rassegna a cura del professor Murdoch Ritchie, cattedratico di farmacologia farm acologia all'Università all'Univ ersità di Yale Yale:: “Non c’è c’è dubdu b bio che l’eccitazione l’eccitazione del sistema siste ma nervoso prod pr odot otta ta da dosi notevoli (cinque o più al giorno) è seguita da depressione.” "Gli effetti della caffeina (e delle sostanze simili, xan tine, ecc.), specialmente l’azione diuretica e vasodilatato ria ri a sviluppano un notevole live livello llo di tolleran tolle ranza za”: ”: cioè (vedi capitolo Cosa fa Veroina) in consumatori regolari le stesse dosi non provocano più gli stessi effetti, fenomeno che nei narcotici come la morfina produce la famosa necessità di aumentare le dosi. Inoltre “l’uso eccessivo provoca un'intossic un'in tossicazione azione cronica che si manifesta manif esta:: ai lilivelli del sistema nervoso in agitazione, irrequietezza e disturbi del sonno; rispetto al sistema cardiocircolatorio, in irregolarità cardiache, specialmente del ritmo cardiaco (sistole prematura), palpitazioni e tachicardia (velocità dei battiti del cuore). Gli olii del caffè possono causare irritazioni gastrointestinali e diarrea. Nel tè, l'alto contenuto di tannino può causare stitichezza.” Di caffeina si può anche anch e morire: morire : la dose necessa nece ssaria ria è 10 grammi gram mi (da 70 a 100 tazzine di caffè). Ma bastano 7 tazzine per un’intossicazione sicazione acuta: "Inso "In sonn nnia ia e nervosismo, fino fino a un legleggero delirio. Disturbi sensoriali come ronzìi nelle orecchie e lampi di luce. Tensioni muscolari e tremiti. Tachicardia, respirazione affannosa." (J. Murdoch Ritchie, The Xanthi108
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970, pp. 3603 360368 68). ). nes, in Goodman e Gilman, op. cit., ed. 1970 I primi a capire che la caffeina è una droga sono stati gli industriali farmaceutici americani; uno dei farmaci col maggior fatturato è il N Noo-D Doz, oz, in vendita libera dappertutto, tut to, nei superm sup ermerca ercati, ti, nella nella stazioni stazioni di di benzina: benzina: è caffeina pura. Nel 1936 sul "New England Journal of Medicine" è stato ripor rip ortato tato il primo caso di intossic intossicazion azione: e: una casalinga a cui il medico aveva prescritto citrato di caffeina perché perc hé si sentiva senti va stanc sta ncaa e non riusciva riusciv a a lavorare lavo rare.. Dopo Dopo sei mesi dovette essere ricoverata in ospedale (M. C. Mc Manamy e P. G. Schube, Caffeine Intoxication, in "New Engl. J. Med.,” 215, 1936, pp. 616620). Nicotina. — Sta St ati Uniti, 19 1929: ques qu est't'an anno no gli ameri am erica cani ni hanno fumato 80 miliardi di sigarette; ma si fa presto a passa pa ssare re ai 270 del 1940; ai 400 del 1950; ai 523 del del 1963; poi, poi, l ’i l gennaio 1964, la bomba: bomba : la massim ma ssimaa a utor ut orità ità sanitaria americana, la Commissione sul tabacco del Sur geon General, rende noto il rapporto sul fumo e la salute pubblica pubbli ca in USA: ogni ogni anno ann o muoiono 360.00 .000 persone pers one a causa delle sigarette; il fumo è una causa diretta del cancro; e degli infarti (60.000 morti all'anno). Il Public Health Service, due anni dopo, compie un’indagine fra i fumatori: to ri: il 71 71 % è convinto convi nto che il fumo è dann da nnos oso o alla salu s alute, il 57,5 % è d’accordo sul fatto che le sigarette provocano il cancro ai polmoni; il 33 per cento ammette che il fumo danneggia il cuore (in Use of tobacco, National Clea ringhouse for Smoking and Health, U.S. Department of Health Education and Welfare, Washington D. C., 1969, pp. 137 sgg sgg.). .). Per due mesi dopo la pubblicazione pubblica zione del rapp ra ppor orto to sulla nocività, nocività, i consumi crollano: le vendite di di sigarette calano del 25 °/o; ma dopo pochi mesi, si ritorna ai livelli precedenti, e nel 1970 si arriva a 542 miliardi di sigarette fumate. Pochi sme s mett tton ono: o: nel '55 '55, i fum fu matori to ri sono il 41 41,8 % della popolazione adulta (sopra i 18 anni); nel '70 sono il 38 %, quasi 80 milioni di persone che fumano a testa 6.500 sigarette all’anno, pari a 325 pacchetti da 20. Fra i fumatori, il 28 % degli uomini e il 50 % delle donne fuma fu ma mezzo mezzo pacc pa cche hett tto o al giorno gi orno o meno; il 44 44 % degli degli uomini e il 45 °/o delle donne fuma circa un pacchetto al giorno; il 28 % degli uomini e il 5 % delle donne fuma più di 30 sigare sig arette tte al giorno. 109
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I consumatori di tabacco sono meno numerosi dei bevitori vito ri di caf caffè fè:: ma anche i più modera mod erati ti (mez (mezzo zo pacchetpacc hetto al giorno), ingeriscono un numero di dosi maggiore (10 sigarette contro qualche tazza di caffè). Anche in Inghilterra non si riesce a smettere di fumare: mar e: dal '58 '58 al '68 '68, il nu nume mero ro dei fumator fuma torii fra fr a i maschi maschi adulti non è cambiato, spiega il dottor Hamilton Russell deft’Addiction Research Unii di Londra (Centro studi tossico si coma mani nie) e):: 69 %. Il 61 61 % di quelli che smettono, ricomincia (M.A. .A. Ha Hamil milton ton Russell, Russell, Cigarette Smoking: Naturai Histor Hi storyy o f a Dependence Dependence Disord Disorder, er, in “British Journal of Medicai Psycology," 44, 1971, 11). La maggior parte dei disintossicati con successo, sono persone anziane a cui il medico ha tassativamente ordinato di smettere. Perché questo insuccesso, dato che la maggioranza dei fumatori è cosciente dei pericoli del fumo? I fumatori credono ai rischi rischi per pe r la la salute: salute: ma quando quand o cominciano cominciano a fumare, ignorano completamente un fatto fondamentale, che non è stato propagandato né dalle autorità sanitarie, né dalle industrie: e cioè che la nicotina dà assuefazione. Chi fuma regolarmente è un tossicomane, né più né meno di chi si fa regolarmente l’eroina. Russell e Dunn (1971 e 1973) hanno analizzato con l'elettroencefalogramma i fumatori, ma tori, subito su bito dopo l ’interr int erruz uzion ionee del "vizio”: "vizio”: le alte al tera razioni elettroencefalografiche erano evidenti e costituiscono la prova matematica della dipendenza fisica. Che si osserva, osserva, d’ d ’altr al traa parte, pa rte, anche a "occhio "occhio n ud udoo ”: la crisi di di astinenza si manifesta in depressione, irritabilità, nervosismo, aggressività e difficoltà nella concentrazione. È la nicoti nic otina na la causa cau sa dell d ell’’assuefazio assu efazione: ne: già nel '4 '422, un medico inglese, Lennox Johnston attuò un esperimento con 25 25 volontari. volonta ri. Li Li fece fece smette sme ttere re di fumare: fum are: e gli gli inie inietttava piccole dosi di nicotina (equivalenti a una sigaretta, un milligrammo). A ogni iniezione i fumatori stavano benissimo; la sensazione era molto piacevole anche più della solita sigaretta; dopo 80 iniezioni, quasi tutti i fumatori preferiv pre ferivano ano l’iniezi l’iniezione one alla sigarett siga retta. a. Gli stessi stess i risul ris ulta tati ti furono ottenuti da due medici svedesi, Ejrup e Wikan der, nel 1959. All’Università del Michigan si adottò una tecnica ancora più raffinata: raffinata: i volontari volo ntari non sapevano che gli gli veniva veniva somministrata nicotina, gli veniva applicata sul braccio un’endovena in cui i medici facevano filtrare acqua o nino
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cotina, i volontari non avevano la possibilità di accorgersene. Con l'acqua, fumavano dieci sigarette ogni sei ore, con la nicotina sette (e con un ritmo di "tirate" molto più basso). Il dott do ttor or Frit Fr ith h dell’ dell ’Isti Is titu tuto to di Psich Ps ichiatr iatria ia dell’ dell ’Università di Londra fec fecee un esperimento: preparò sigarette siga rette con un "carico" diverso di nicotina. Le conseguenze erano matematiche: matema tiche: con molta nicotina nicot ina i soggetti soggetti fumavano fumavano di meno, con poca nicotina fumavano di più. Lo psichiatra dottor Levinson, alla Harvard University, provò a ridurre il numero di sigarette quotidiane a un gruppo di fumatori: to ri: tutt tu tto o bene finché si arri ar riva vava va a 12 1214 "cicche" al giorno; no; più p iù giù non vole voleva va scendere sce ndere nessuno: "per "p er l’ l ’evidente timore dei sintomi di malessere, causati da un certo tipo di dipendenza fisica.” La nicotin nic otinaa è l’eroin l’eroinaa del fumo: alcune notazioni folk folklo lo ristiche su tossicomani che si fanno un enorme numero di iniezioni al giorno, e hanno l'ansia del "buco," cadono miseramente se si pensa che nella maggior parte dei casi si tratta di tossicomani proletari e sfortunati, a cui viene venduta eroina di pessima qualità e con una bassissima potenza; logico logico che per pe r non sent se ntire ire i malesseri male sseri da astias tinenza debbano farsi molte iniezioni, esattamente come le decine di milioni di tossicomani da sigaretta devono fumarne molte di più se sono a contenuto basso di nicotina. Gli interessi industriali hanno evidentemente frenato le ricerche sulla dipendenza fisica da nicotina, tanto che pochi medici o tecnici ne sono sono al corrente corre nte:: ma alcuni degli studi citati e soprattutto il fatto macroscopico che decine di milioni di persone (non certo tutte disperate o emarginate) non riescono a smettere pur conoscendo bene i gravissimi danni del fumo, può essere considerato sufficiente (cfr. Lennox M. Johnston, Tobacco Smoking and Nicotine, in "Lancet," 243, 19 dicembre 1942, 742; B. Ejrup e P. A. Wil W ilka kand nder er,, Fòrsòk med Nikotin, Lobelin och Piacebo, in "Svenska Lakartidningen," 56, 27 luglio 1959, 2025 2034; B. R. Lucchesi, C. R. Schuster, e G. S. Emley, The Rote of Nicoti Nic otine ne as a Determin Dete rminant ant o f Cigarette Cigarette Smok Sm okin ing g Frequency in Man with observations of Certain Cardiovascular effects Associated with thè Tobacco Alkaloid, in “Clinical Pharmacology and Therapeutics," 8, 1967, Ta ble I, p. 791; C. D. D. Firth, Fir th, in "Psychopharmacologia," 19, 1971, pp. 18892; B. L. Levinson, D. Shapiro, G. E. Schwartz, e B. Tursky, Smoking Elimination by Graduai Reduction, 111
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in "Beh "B ehav avio iorr Thera The rapy py," ," 2 o tto tt o b re 1971, pp. 477 47748 487). Oltre ai due rapporti del Surgeon General ( Smoking and Health, Report of thè Advisory Commission Committee to thè Surgeon General of thè Public Health Service, U. S. Government Printing Office, Washington, D. C., 1964, e 1967), probabilmente lo studio definitivo, che taglia la testa al toro è quello effettuato dal Public Health Service dello stato americano. Le tesi contro la realtà dell’assuefazione da fumo lamentano la mancanza di sintomi fisiolo siologi gici ci nella crisi da astinenza: i ricerca rice rcator torii ne hanno trova tro vato to invece invece una serie impress impr ession ionante ante:: il 59 59 % deg degli li uomini e il 61 % delle donne lamentano una pesante son nolenza; il 41 °/o dei maschi e il 47 % delle donne, mal di testa; il 27 % dei maschi e il 38 % delle donne, disturbi alla digestione. E non finisce qui: spossatezza (38 % M, 42 % F); F); stitichezza o diarrea (27 °/o M, M, 38 % F); inson F); sudori nia (29 °/o M, 32 % F); vertigini (26 % M, 25 % F) (18 % M, 10 % F); F); crampi (16 % M, 23 °/o F) F); tremori (15 % M, 15 % F); F); palpitazioni (12 % M, M, 21 % F) (Joan S. Guilford et al., Factors Related to Successful Abstinence from fro m Smoking Smo king:: Final Final Report, American Institutes, Pitts burg bu rgh h 1966, pp. 114117). La nicotina costringe anche ad aumentare le dosi, induce un u n ’evidente tolleranz tolle ranza: a: i noviz novizii non non possono posso no sopporsopp ortare più di una sigaretta, dopo poche settimane però sono in grado di fumarne dieci o quindici, e dopo qualche anno un fumatore è in grado di fumare sessanta sigarette al giorno che ammazzerebbero un "novizio." Una differenza tra nicotina e eroina che può colpire la gente è che l’eroina porta a comportamenti devianti (furto, prostituzione, ecc.), sia pure per procurarsi la droga, e la nicotina coti na no. no. Siamo molto lontani dalla verità: in Germania Germania alla fine della seconda guerra mondiale le sigarette furono razionate drasticamente, massimo due pacchetti al mese per gli uomini e massimo uno per le donne. Il dottor Arntzen del Centro di Ricerca Psicodiagnostica di Munster effettuò una approfondita ricerca fra centinaia di cittadini tedeschi tedeschi durante dura nte questa que sta "carestia": "La "La maggio maggiorr parte pa rte dei fumatori abituali preferiva fare a meno del cibo anche in condizioni estreme di sottonutrizione piuttosto che rinunciare al tabacco. Nei campi di concentramento, quando il razionamento di cibo era a 9001000 calorie, i fumatori arrivavano al punto di barattare il cibo in cambio 112
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di tabacco. Su 300 civili, 256 si erano procurati tabacco al mercato nero, 37 tabacco e cibo, e solo cinque avevano comprato cibo e non tabacco. Molte casalinghe fumatrici bara ba ratta ttava vano no grasso e zucchero zucche ro con sigarette sigar ette.. I fumato fum atori ri andavano addirittura in giro per le strade a raccogliere per pe r terr te rraa mozzicon mozziconii usati us ati,, persone pers one normali norm ali che in altr al tree circostanze avrebbero sentito il più profondo disgusto per p er un simile gesto; molti fum fu m ator at orii andavano andav ano nelle strad str adee a chie c hieder deree un po’ po ’ di tabacc tab acco o in elemosina elem osina [...]. [... ]. L’8 L’80 % degli intervistati dichiarò che si sentiva peggio senza ta bacco che senza alcool. alcool. Durante Dura nte la guerr gu erraa e nel dopoguerdopogu erra, vengono riportati molti casi di donne che si prostituivano per ima stecca di sigarette e uomini che rubavano e scambiavano la merce con tabacco" (F. I. Arntzen, Some Psychological aspects of Nichotinism, in "American Journal of Psychology,” 61, 1948, p. 425). Oggi il problema non si pone: ma ci ci si può accorgere accorge re del fenomeno fenomeno se u n “tossicomane” si trova per caso, per esempio di sera, senza sigarette; diventa subito ansioso e cercherà in tutti i modi di procurarsele, anche facendo cose che abitualmente non fa (uscire di notte, fermare qualcuno per strada, ecc.). Lo psicologo William Hunt, Hu nt, e il profes pro fessor sor Matarazzo, del Dipartimento di Psicologia Medica dell’Università dell’Ore gon, hanno passato in rassegna i casi di fumatori che erano riusciti a smettere, presso diciassette cliniche, dove erano stati seguiti per molti anni dopo le dimissioni. Dopo 48 mesi, mesi , più dell’ el l’80 800 0/o di quel quelli li che era e rano no rius ri usci citi ti a smetsm ettere, avevano ricominciato a usare la droga; anche tra chi era riuscito a stare lontano dalla droga per un anno o più, un terzo subiva la ricaduta entro i tre anni successivi; il tipo di grafico è praticamente identico a quello della ricad ric aduta uta dei dei tossicomani da eroina: stessi tempi, stesse percentuali. L’eroina della mamma: I tranquillanti
“Psicofarmaci" e antidolorifici. — Le droghe di stato assommano a un terzo delle vendite sul mercato farmaceutico italiano (2.000 miliardi nel 1975); ma siamo solo agli inizi: inizi: l ’Itali Ita liaa deve ancor an coraa conoscere il "boom" dei tranquillanti minori (Valium , ecc.). La nostra situazione è l'equivalente di una decina d’anni fa in USA (45 milioni 113
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di ricette) rice tte):: nel 70 si si è arriv ar rivat atii a 82 82 milioni di ricette rice tte e nel 75 il Valium è diventato il farmaco più prescritto d'America. Il National Council on Drug Abuse ha condotto una ricerca ric erca sui cittadini cittad ini che ricorro rico rrono no al medico: medico: il 65 %, una un a perce per centua ntuale le enorme, riceveva prescr pr escrizioni izioni di Valium per sei mesi o più; a Chicago, un terzo di tutte le morti da sovradosaggio riguardava il Valium-, un quarto dei tossicomani di eroina è assuefatto anche al Valium, fa abuso cronico di Valium ("New York Times," 19 otto bre b re 1975, p. 63). Secondo il sondaggio condotto nel 72 dal National In stitute of Mental Health, dal 60 al 70 % degli americani adulti, pari a una popolazione di 8090 milioni di persone, usa psicofarmaci (definiti nel senso tradizionale, ristretto a tranquillanti, ipnotici e antidepressivi, senza contare cocktails, antidolorifici, ecc.). Un'enorme fetta del mercato è costituita dagli psicofarmaci senza ricetta; e una fetta fe tta altret alt rettan tanto to notevo notevole le dal "mercato grig grigio" io":: il marito ma rito usa le pillole della moglie o i figli quelle dei genitori e degli amici. Nel '68, barbiturici, tranquillanti, ipnotici e antidepressivi fanno oltre venti miliardi di pillole l’anno; nel 71, siamo a 65 miliardi di pasticche (G. Lojacono, Il farmaco farm aco come bene sociale, sociale, in La salute e il potere pote re in Italia, De Donato, Bari 1971, p. 176; Fort, op. cit., p. 42). Quando oltre a un mercato “grigio” si forma anche un mercato “nero" (perché scatta qualche legge speciale) c’è un’oscillazione nel mercato legale e diventa difficile calcolare la somma dei mercati; in Canada nel ’64, 60 milioni di dosi di anfetamine; nel '66, 100; nel '68, dopo la legge, 56, più una quantità imprecisata nel "nero." Il Canada ha conosciuto il massimo sviluppo dei barbiturici nel '67: In teri rim m Report, Repo rt, cit., p. 191); e 478 casi 600 milioni di dosi ( Inte mortali (contro 197 nel ’61); per i tranquillanti, un fatturato di 300 miliardi nel 70, quadruplicato rispetto all’inizio dei '60, e 973 morti (63 nel ’61). I morti americani complessivi sono 10.000. Negli USA i barbiturici hanno avuto uno sviluppo ottimo: ottim o: dieci miliard mil iardii di dosi nel '6 '69 (una crescita dell’800 % dal ’42). "50 pillole a testa per ogni americano, compresi i neonati" dichiarò al Senato il dottor Stanley Yolles, Direttore del National Institute of Mental Health, il 17 settembre ’69. L’ascesa al potere delle droghe di stato ha forse qualche possibilità di sconfitta in Italia; il caos e la cialtro 114
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neria nei rapporti fra industria farmaceutica e democristiani al ministero della Sanità, ha fatto si che il "boom" dei tranquillanti arrivasse con dieci anni di ritardo: pro Lib rium vengono messi in prio pri o ne nell’ ll’ann annoo in cui Valium e Librium USA nell’elenco degli stupefacenti. L’impasse per i tranquillanti è nato dal fatto che le mutue (INAM compreso) non vogliono vogliono pagare paga re per pe r gli gli psicofarmaci: psicof armaci: chi li vuo vuole, le, deve sborsare in moneta sonante senza aspettarsi niente dalle mutue; in Italia questo vuol dire in pratica boicottare un farmaco. Le case hanno naturalmente cercato di escogitare qualche truffa: truffa: cioè cioè di "cambiare etich eti chet etta ta”” ai tranquillanti, smerciandoli come "antispastici” (o anticoli Libr ax (della Roche) e del Valpinax nergici). È il caso del Librax (della Crinos), che cosi sono stati inseriti nel "librone d’argento," il cosiddetto "Prontuario Terapeutico Inam,” con diritto al rimborso: "il Valpinax, inserito nel 72, ha visto aume au ment ntare are le sue vendite del 999 nota no ta Giuseppe Giuseppe Loja oja cono, dcllTstituto Studi per la Programmazione economica L’invasione invasione degli psicofarmaci, psicofarmaci , (ISPE) (cfr. G. Lojacono, L’ in "Sapere,” n. 785, agostosettembre 1975, p. 13). Anche senza la complicità del sottobosco di stato i i tranquillanti, come il Valium, hanno comunque avuto un primo prim o successo: nel 74, il Valium è riuscito a vendere per pe r un miliard mil iardoo e 346 milioni di lire. Lo scontro tra la Roche, produttrice dei tranquillanti più famosi, e i gruppi grup pi più combatti comb attivi vi della nuova sinistra st ra è incominciato nel nel 75: dopo ilil primo Congr Congresso esso na nazionale "Libertà e Droga,” in cui l’attacco ai tranquillanti era stato centrale, dopo le pubblicazioni di Cancrini, e dopo il già citato numero monografico di "Sapere," i nodi vengono al pettine con la nuova legge sulla droga. L’Istituto superiore di Sanità, nella relazione ufficiale richiesta dalle Commissioni riunite Giustizia e Sanità del Senato, nel maggio 75, completa la redazione delle tabelle delle droghe pericolose. Il "rospo” arriva al Senato e al ministero della Sanità; i comunisti, dopo anni in cui il problema è agitato nei convegni del partito sulla sanità, hanno deciso di chiedere la nazionalizzazione degli psicofarmaci. Le industrie e i democristiani rabbrividiscono; il tira e molla è estenu est enuante ante.. E sfocia in un compromesso: il PCI rinuncia, per il momento, alla nazionalizzazione, in cam bio de dell’ ll’ins inserim erimento ento nelle tabelle degli degli stupef stu pefacen acenti ti de degli gli 115
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psicofarmaci. psicof armaci. La DC acce ac cetta tta (a parole): è una un a mazzata per pe r l’in l’indu dust stria ria farmaceutica farma ceutica.. Quando si passa al dunque, il "golpe”; il senatore De Carolis, giovane democristiano emergente, cerca di sfumare i termi ter mini ni della questione: "Certo, ce li mettiam me ttiamo o gli gli psicofarmaci, ma bisogna tenere presenti le esigenze della legislazione internazionale, ecc. ecc.”. Il dettagliatissimo, inesorabile, elenco di sostanze dell’Istituto superiore di Sanità, redatto sulla base delle convenzioni internazionali ONU e dei dati dell'OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), si sfalda, si nebulizza. Al posto di nomi e cognomi entran en trano o espressioni di fantasia: fantas ia: nella tabella III II I (pene (pene e controlli severi, droghe pesanti) invece del lungo elenco di barbiturici pericolosi preparato dall'Istituto, si legge "le sostanze di tipo barbiturico che abbiano notevole ca pacit pa citàà di indu in durr rree dipendenza fisica fisica o psichica o ambedue, nonché altre sostanze ad effetto ipnoticosedativo ad esse assimilabili"; ma tutti i barbiturici provocano una seria dipendenza fisica. Nella tabella IV, lettera a) "le sostanze di corrente impiego terapeutico, per le quali sono stati accertati concreti pericoli di induzione di dipendenza fisica o psichica di di intensit inte nsitàà e gravità minori di quelli propr odotti do tti dalle sostanze sostanze elencate nelle nelle tabelle tabelle I e I H ”: per p er questa tabella, controlli e pene sono meno severi. Tabella V (controlli pochini, pene quasi nulla), lettera b): "prodotti ad azione ansiolitica o psicostimolante che possono dar luogo a pericoli di abuso e alla possibilità di farmacodipendenza.” De Carolis riesce a costringere i comunisti mun isti ad accettare accettar e questa quest a formulazion formulazione: e: in aula, aula, al Senato dichiarerà che è incostituzionale fare un elenco preciso e che le organizzazioni internazionali suggeriscono di lasciare all’autorità amministrativa (cioè, in Italia, al ministro della Sanità) il potere di decidere come "riempire” le tabelle, che nomi e cognomi mettere dentro. Questo modo di procedere è migliore “per una ragione pratica molto importante, e cioè che è necessario aggiornare tem pestiva pes tivamen mente te e rapida rap idame mente nte queste que ste tabelle. Tale Tale necessità nece ssità — l ’iter ite r di questa que sta legg leggee sta a provarlo prov arlo — non può essere soddisfatta con un iter parlamentare, anche perché trattasi di una valutazione di carattere prevalentemente tecnico piuttosto che di carattere politico e legislativo" (Atti Parlamentari, Senato della Repubblica, 30 settembre 1975, p. 22869). 116
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Pura Pu ra follia: follia: il discorso discorso vale vale per pe r le droghe di cui cui ancora non si conoscono i pericoli o non ancora scoperte; con questa logica, altrimenti, si poteva per esempio nella tabella I (droghe pesanti) scrivere "i narcotici nocivi,” senza nominare l’eroina e la morfina, cosa che invece è stata sta ta fatta; fa tta; poi il ministro, ministro, se vol volev eva, a, avrebbe potuto potu to mette m etterrcela dentro. Oppure, alla voce droghe leggere (tabella II), scrivere "le piante indiane cattive,” incaricando il ministro di decidere quali: quali: naturalme natu ralmente, nte, si è scritto scr itto invec invecee “ca“canapa indiana,” ecc. Tuttavia un discorso del genere passa per pe r gli gli psicofar psic ofarmac macii e in pa parti rtico cola lare re pe perr i tranq tra nquil uilla lanti nti:: in che tabella vanno? II? IV? V? nessuna? Sono tutte ipotesi proba pro babili bili e realistiche: realistich e: il potere pote re assoluto di decidere è lasciato al ministro de. Il Watergate dei tranquillanti inizia in estate con la farsa delle tabelle. Il secondo episodio è in autunno. Il 30 settembre, quando si discute la legge al Senato, De Carolis domand dom andaa di parlar parl are: e: "Onorevoli "Onorevoli colleg colleghi, hi, illus ill ustro tro l’ l ’e mend me ndam amen ento to 12, 4: con esso si inserisc inse riscee la tabella VI. Nella tabell tab ellaa VI devono essere esse re indica ind icati ti i prod pr odot otti ti ad azione ansiolitica, antidepressiva o psicostimolante che possono dar luogo al pericolo di abuso e alla possibilità di farmacodipendenza. È evidente che queste sostanze non sono sottoposte alle norme che riguardano le sostanze stupefacenti" (Atti Pari, cit. p. 22864). La DC non si è accontentata ta ta di una legge legge in bianco per pe r ilil suo ministro: ministr o: c’è c’è ilil rischio che qualcuno protesti se poi il ministro non mette i tranquillanti e certi psicofarmaci da nessuna parte, cosi come la legge gli dà diritto; quindi De Carolis inventa un astut as tutoo marchingegno: marchingegno: mettiam me ttiamoo nella nella leg leggge antidroga, antidro ga, una tabella fantasma dove possiamo ficcare le droghe che ci piacciono e che non vogliamo vogliamo che siano co consid nsidera erate te droghe, niente controlli, niente sanzioni penali. C’è qualche protes pro testa: ta: interviene intervien e il sottose sot tosegret gretario ario alla Sanità (ministro della Sanità Pinto): “Onorevoli colleghi, voglio rassicurarvi che sul fatto che l'emendamento in questione è stato sofferto, pensato, e non sospinto dall’industria farmaceutica. Vorrei pregare i colleghi di tranquillizzarsi su questo punto perché si tratta di sostanze a larghissimo uso. E credo che ognuno di noi abbia preso a sua volta un ansiolitico senza per questo divenire un tossicodipendente. L’ansia è una malattia di questo secolo, di questa società e se blocchiamo 117
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il medico per quanto riguarda queste prescrizioni non sarà possibile neppure scaricare l'ansia accumulata durante la giornata attraverso una pillola presa per poter dormire." Rincara la dose il senatore Pittella, socialista che ha pres pr esen enta tato to l'emenda l'em endamen mento to insieme con De Carolis: Carolis: "In questa tabella vanno inclusi prodotti che solo in astratto possono costituire pericolo di dipendenza. Quindi attualmente queste sostanze non sono pericolose. Quando si fa una legge non si può imbrigliare la medicina che essendo una scienza in continuo divenire non può essere imprigionata in precisi atti matematici; altrimenti nessun medico sarebbe in grado di svolgere la propria attività e anche il Mogadon Mogadon [della Roche, il tranquillante più usato per dormire N.d.R N.d .R .] dovrebbe rientrare nella V ta bella be lla”” (Atti Pari., cit., p. 22871). Queste affermazioni, "pericolo astratto" ecc., quando la Roche stessa, quattro anni prima, era stata costretta a scrivere nei depliant per i medici (cfr. p. 1001) che Mog Moga a don, Librium Valium & Company provocano una accertata dipendenza fisica; e tre mesi dopo che gli USA hanno messo questi farmaci insieme ai narcotici nella legge antistupefacenti. Ma a dare man forte a De Carolis arriva anche il senatore Petrella, del PCI, che di fronte alle proteste, dichiara (Atti Pari, cit., p. 22866): "Una drammatizzazione del genere non è assolutamente necessaria. Dobbiamo ben ricordare la storia di questa legge e, se lo faccio io che sono dell'opposizionee, lo faccio a giusta ragione perché non voglio assolutamente pro porr po rree la difesa dife sa deH’ eH’indu in dust stria ria dei farma far maci ci di cui a ddir dd iritittura avevamo chiesto la nazionalizzazione, sia pure in un arco di tempo abastanza rilevante. [...] Quando diciamo che questi farmaci 'possono dar luogo [...] alla possibilità di farmacodipendenza,’ non facciamo riferimento al pericolo; quando diciamo possibilità ci riferiamo soltanto ad un oggetto di considerazione e di studio. Possibilità significa soltanto teorica possibilità da vagliarsi attraverso la raccolta dei dati, attraverso gli obblighi che poi stabiliremo nell’apposito capo che riguarda la stessa tabella.” Petrella e De Carolis proporranno che le industrie farmaceutiche mandino dei rapporti al ministro con notizie su abusi e effetti effetti noc nociv ivi: i: questa qu esta "autoin "au toinchi chiest esta” a” sarà sa rà l’unica l’unica 118
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forma di controllo, l’articolo 69. "È perciò” prosegue Pe trella, "che diamo atto ai relatori di aver tradotto ciò che la Commissione aveva pensato e voluto e annunciamo il nostro voto favorevole." Anche per Petrella, ciò che la Roche aveva dato per certo quattro anni prima, è una possib po ssibilit ilitàà teorica. Protesta anche un socialista, non legato ai giochi di De Carolis, Carolis, il sena se nato tore re Cavezz Cavezzali ali (p. 22868): sosti so stien enee che se si vuol fare una nuova tabella per i tranquillanti, dovrebbe avere comunque controlli e sanzioni rigorosi come la V: “D “Dire ireii che sotto sot to questo que sto pun p unto to di vista le osservazioni sempre attente e diligenti del senatore Petrella sono effettivamente un po’ semplicistiche...”. Non si devono dimenticare “tutti i doveri che devono incombere per la tutela di coloro che sono soggetti (spesso giovani o altri infermi di mente) all’uso o all’abuso di questi stimolanti, psicostimolanti, o antidepressivi o ansiolitici, di cui ormai è nota la generalità, l’abbondanza e la facilità di prescrizione pres crizione medica, lim li m itat it ataa alla cosidd cos iddetta etta pres pr esen enta tazione di una semplice richiesta. Ciò mi ha lasciato estremamente perplesso." “Certo questa presentazione di un emendamento," continua Cavezzali, "per una tabella VI che verrebbe ad essere sottratta a tutti i controlli pone — non dico il sospetto, lontano da noi —, ma certo la valida preoccupazione, preoccupazi one, senato sen atore re Petrella Petr ella da lei lei più volte condivisa..." Il tortuoso accenno a corruzioni delle case farmaceutiche viene subito troncato dal senatore del PCI, Petrella: "L'abbiamo "L'abbi amo propo pro post staa noi la VI tabe ta bella lla!” !” (p. (p. 22869). E cosi l'emendamento passa, sostenuto da governo, PCI e DC, si oppone un senatore della sinistra DC, di Brescia, Martinazzoli che nella dichiarazione di voto contrario chiede chie de a De Carolis e Pittell Pit tella: a: "Come "Come mai avete sofferto questa decisione? [chiara allusione al discorso del sotto segretario Pinto sulle povere case farmaceutiche, ripor N.d.R R.']. .']. Attraverso quali ripensamenti, in che tato prima. N.d. modo vi siete accorti cosi tardivamente che quello che ab biamo stabi sta bilit litoo in commissione due mesi fa [gli [gli ansiolitici nella tabella V] non c’entra niente con gli stupefacenti?” Dubbio abbastanza legittimo. "Vi debbo dire che le risposte di oggi sono abbastanza preoccupanti, non già sotto il profilo di sospetti che sarebbero del tutto arbitrari e improponibili ma per un motivo preciso," prosegue Martinazzoli: "D "Delle elle due l’una: l’una: o que queste ste cose cose [i tra tr a n 119
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quillan quil lanti] ti] non c’en c’entra trano no per p er niente con gli stupefacenti, stupefa centi, ed allora non vedo perché debbano essere scritte nella legge in esame; o c'entrano qualcosa, come voi pensavate e come tutti pensavano in Commissione quando fu fatta la tabella V. “La risposta è diffìcile. Il vero rischio, prosegue Martinazzoli, non è fare un controllo in più ma “com piere pie re scelte che vanno a svantaggio della salute salu te dei citt ci ttaa dini; il rischio vero è che qualche cosa in meno sia controllata” (p. 22873). Nessun giornale giorna le parla pa rla di ques qu esta ta inte in tere ress ssan ante te discussiodiscuss ione, le notizie non vengono vengono diram dir amat atee alla stampa: stamp a: il golpe golpe di De Carolis viene approvato e la legge passa con la “ta bella fan fa n tasm ta smaa ”: Libriu Lib rium m e Valium in libertà, si comprano con la ricetta facile in farmacia, se il farmacista si dimentica di chiederla o di segnare sul registro l'acquisto rischia una multa da 50 a 500.000 lire. Ma le pressi pre ssion onii della del la Roche non no n sono finite: il 10 dicembre 1975 è la data d’inizio dello scontro diretto tra il gigante multinazionale e i "piccoli” gruppi di controinformazione. II “Corriere della Sera” esce con cinque colonne in seconda pagina (Nuova denuncia sull'abuso dei tran quillanti): "Cinque "Cinque righe cancellate dal testo della nuova legge sulla droga," scrive Antonio Padellaro, "renderanno più libera lib era la circolazione dei tranq tra nquil uilla lanti nti,, di quei farmaci farm aci cioè che gli studi più recenti hanno classificato come stu peface pef acenti nti pericolosi. Ad annu an nuncia nciarlo rlo è stato sta to un gruppo gru ppo di ricercatori che fa capo all’agenzia di controinformazione Stampa Alternativa." Non contenti dell’istituzione della tabella fantasma al Senato, gli industriali sono riusciti a ottenere dai parlamentari delle Commissioni riunite Giustizia e Sanità della Camera, un’ulteriore liberalizzazione: quando si va in farmacia a comprare tranquillanti, il farmacista non deve nemmeno registrare la vendita e il nome dell’acquirente; in questo modo, può vendere sottobanco tonnellate di psicofarmaci e chiunque può usare ricette false senza il rischio di essere “pizzicato": la polizia non può effettu eff ettuare are nessun ness un controll con trollo o (i depu de puta tati ti hanno han no eliminato il comma terzo dell’a dell’a rt. rt . 70 70: annotazione anno tazione obblig ob bligato atoria ria dei dati sul registro copiaricette). I metodi degli industriali per p er inter int eres essa sare re le a uto ut o rità ri tà ai loro proble pro blemi mi non sono cerce rto ort ortod odos ossi: si: il 10 10 marz marzo o ’7 ’76, l ’agenzia agenzia Associated Associat ed Pres Pr esss informa che tre colossi farmaceutici americani (la Merck, la Johnson and Johnson e la Sterling Drug Incorporated), 120
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hanno ammesso al senato USA di “aver consegnato somme a dipendenti di governi stranieri in maniera impropria e illecita per sollecitare provvedimenti in favore dei pro pri pr i prod pr odot otti ti.. La Merck ha ammesso amme sso di aver speso quasi Ba by’’s tre miliardi di lire, la Johnson (è quella del famoso Baby Shampoo Johnson) un miliardo, la Sterling ha dichiarato di aver pagato funzionari in 19 paesi" (cfr. "La Stampa," 11 marzo 1976). Per la cronaca, l’emendamento prò tranquillanti è stato proposto dai due relatori in Commissione, il socialista Zaffanella, e la democristiana Maria Eletta Martini, con l’appoggio del ministro della Sanità del governo Moro, Gullotti, rappresentato dal sottosegretario Foschi (DC); i comunisti si sono astenuti, e l’emendamento è stato approvato nella seduta del 19 novembre 1975 (cfr. "Bollettino delle giunte e delle commissioni parlamentari," 19 novem bre br e 1975, n. 636, p. 4), senza informare la stampa. L’aver prem pr emut uto o per pe r u n ’ulter ult erior ioree liberalizzazione liberalizzazione alla Camera è stato un errore erro re tattico da parte pa rte degl deglii industriali: probabilmente pensavano che la notizia non sarebbe filtrata dalle riunioni segrete in commissione (proibita la partecipazione di giornalisti giorn alisti e osserva oss ervatori tori): ): le rivelazioni di Stamp Sta mpaa Al Alternativa e l’articolo del "Corriere della Sera," molto duro verso i tranquillanti, sono una mazzata per loro, perché mettono metto no il ministero min istero nell’ ne ll’occh occhio io del tifone: tifone: i buro bu rocra crati ti sanno che se verrà dimenticato qualcuno dei tranquillanti più popolari, popo lari, scoppierà scopp ierà uno scandalo. Se gli indu in dustr strial ialii non fossero stati ingordi, sarebbe stato molto più diffìcile, per la stampa e per la controinformazione, scatenare una cam pagna. In seguito alla clamorosa denuncia, il sottosegretario alla Sanità Foschi tiene una riunione tempestosa all’Istituto superiore di Sanità; ormai il ministero della malattia non può bluffare: la leg legge ge gli consentiva di dimenticar dimen ticaree tutti i tranquillanti. Ma ora la situazione politica lo obbliga a mettere nelle tabelle tutti quelli della Roche e tutte Mogad adon on,, Librium, Libriu m, le benzodiazepine e i meprobamati: Mog Valium, Librax (tutti della Roche) in testa; il 29 dicembre 1975, il ministro della Sanità Antonino Gullotti, firma il Decreto ministeriale; il 13 gennaio 1976 le tabelle vengono pubblic pub blicate ate sulla "Gazzetta Uff ffic icia iale le”” e diventano esecutive. esecutive. Non è un gran gra n guaio, guaio, dopo il golpe di De Carolis Carolis e il golpe alla Camera, che hanno ridotto a zero i controlli: 121
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ma è un guaio per la Roche, per l'immagine pubblica del tranquillante. Molti italiani cominciano a dubitare che il Libriu Lib rium m o YAnsiolin YAnsiolin siano graziose pillolette verdi o arancioni, magari zuccherate, e perfettamente innocue; tra il Libriu Lib rium m e l’eroina non c’è più un abisso. I prossimi cinque anni ann i decide decideran ranno no l’ l ’esito esit o dello scontr sco ntro: o: all’ al l’inizi inizioo deg degli li anni ’80 sapremo se decine di milioni di italiani saranno drogati, passivi e docili, come in un romanzo di Huxley, usando frequentemente le benzodiazepine, e magari guardando alla televisione gli orrori dell’eroina; oppure se la Roche avrà perso la sua battaglia. Le cifre: quanto si spende
15,7 miliardi di dollari per l’alcool, 9 per il tabacco, 3,2 per pe r le bevande a base di caffeina caffeina (caf (caffè fè,, tè, ecc.), ecc.), 3,8 pe perr psicofar psic ofarmac macii (tranq (tra nquil uillan lanti, ti, stimolanti, stimo lanti, cocktails, ecc.) ecc.),, 2 per pe r m arihu ar ihuan anaa (oltre 30 milioni di con consum sumatori atori), ), 6 pe perr eroina ero ina ("Time," 8 sette se ttem m bre br e 1972): sono quasi quasi 40 40 miliar miliardi di di dollari, pari a oltre 26.000 miliardi di lire. È il bilanciodroga degli Stati Uniti. E in Italia? Il bilancio di marihuana e eroina, con un numero molto limitato di consumatori, è sicuramente inferiore ai 300 miliardi; ma le altre droghe ci fanno spendere un totale annuo di quasi 4.500 miliardi, pari al bilancio multinazionale della Montedison, superiore del 50% al bilancio del ministero della Difesa. Per la droga di stato, gli italiani spendono l’8% di tutta la spesa complessiva (74.336 miliardi all'anno); solo il 15% in meno della spesa per p er l’abbig l’abbigliamento liamento e solo il 20% in meno della spesa pe perr la casa (affi (affitt tti). i). Un dato esemplare ese mplare per p er il tabacco: tabacco: m entre ent re il Nord Ove vest, st, la zona più pi ù ricca, con una spesa prò pr ò ca pite pit e mensile di 92.00 .000 lire, spende 1.500 lire al mese in sigarette; il Sud, con una spesa prò capite mensile di 57.000 lire, il 40% in meno, spende in tabacco la stessa cifra ci fra del Nord: 1.50 .500 lire al mese mese prò pr ò capite. capite . Il tota to tale le annuo per il tabacco è di 1.731 miliardi, per l'alcool 2.157 miliardi, per caffè, tè, ecc., 418 miliardi, per i farmacidroga, 800 miliardi (dati ISTAT 1975, cfr. "Corriere della Sera" 9 aprile 1976).
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Oggi: al posto dell'eroina I consumatori: chi sono
Queste cifre, in continuo aumento, per quanto stupefacenti, face nti, non non devono devono meravigliare: meraviglia re: non possono meravigliare se si pensa chi sono i consumatori e quali sono le classi sociali implicate; è qui che si chiude il cerchio che partiva dalle uniche uni che droghe drog he (e medicine) medicin e) disponibili dispon ibili nell ne ll’’ '80 '800: alcool e eroina (e altri oppiacei). Le masse "borghesi." "borghesi." — Il '900 e gli anni '60 hanno chiarito, anche in Italia, le enormi dimensioni numeriche che il cosiddetto neocapitalismo ha assegnato ai "ceti med i”: classi privilegiate ma non dominanti, sono il terreno terr eno a cui l’industria riesce a smerciare prodotti di ogni tipo a prezzi medioalti medioalti e alti: alt i: masse "borghesi" "borghe si" senza una un a cultura di autodifesa, ma condizionate esse stesse dai massmedia e dal consumismo. Masse che l’industria ha pochi scrupoli ad avvelenare a loro insaputa, con alcool, con nicotina e farmaci, che si inseriscono nel caos che la vita comunque alienata delle città provoca nei piccoloborghesi. Il proletariato. — Come nell’ '800, è l’interlocutore prin pice di tutt tu ttii i prodo pro dott ttii che in qualche qualch e modo aiutan aiu tano o il lavoro lavoro o diminuiscono la la tensione sul lavoro lavoro:: non importa imp orta a quali rischi per la salute. A Torino negli anni '50 e ’60, trionfa il Cachet-Fiat: un cocktail, preparato dall’industriale Alecce dellTFI, pseudostimolante e antidolorifico, che aiuta a reggere i ritmi della catena di montaggio. Verso la fine dei '60 e all'inizio dei 70, acquista peso il medico di fabbrica: fabbr ica: uno strumen strum ento to ideale per pe r imporre l’ l ’uso dei farmaci. L’operaio non si sente bene? non sopporta i rumori, il casino della fabbrica, è stanco? Non è il caso di accennare accen nare a periodi di riposo o vacanze vacanze in montagna: il medico di fabbrica prescrive il Valium o un altro ansiolitico; non importa se la Roche informa dal 71 i medici con pubblicazioni patinate che queste sostanze (da lei prodotte) sono pericolosissime nei lavori a contatto con macchinari che richiedono attenzione, e sono causa di grande parte pa rte degli incidenti incid enti e degli degli omicidi bianchi. A fianco fianco dello psicofarmac psicof armaco, o, il consumo di calmanti calm anti e antidolorifici: sosono chiaramente le condizioni di lavoro che fanno venire il mal di testa, ma non si cambiano quelle, si cambia la sensibilità a quelle condizioni. Ad "aiutare" la produttività. 123
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i caffè per restare svegli quando si avrebbe bisogno di sonno; le sigarette per tirare avanti con la tensione. E, nel tempo libero, per "divertirsi,” l'alcool. La donna. donna. — Inda In dagi gine ne DOXA, agos agosto to 1970: "I cons co nsum umaatori regolari di sonniferi cioè coloro che li prendono quasi tutte le sere, sono il 2,6% dei maschi e il 6% delle femmine, cioè cioè almeno mezzo mezzo milione milione di di uomini uomin i e 1 milione e duecentomila donne” (Insonnia e sonniferi, in "Bollettino Doxa Doxa,,” XXIV, XIV, n. 16, 27 27 agosto 1970 1970,, pp. pp. 195 19520 201). 1). La condizione di sfruttamento della donna, in tutti i sensi e nel lavoro domestico, è la causa principale del ricorso ai sedativi e ai tranquillanti, soprattutto da parte delle casalinghe. In tutti i paesi d’Europa, l'uso di tranquillanti da parte delle donne è quasi doppio rispetto agli uomini: uom ini: in German Ge rmania ia il 19,2 19,2% % delle donne donn e contr co ntro o l’ l ’8,4% ,4% degli uomini; in Olanda il 16,8 contro l’8,5; in Svezia, il 21.5 contro il 9,9; in Inghilterra il 19,1 contro l’8,9; in Danimarca, il 19,9 contro il 10,2; in Belgio, il 20,9 contro il 12,0; in Spagna, dove il mercato degli psicofarmaci è solo all’ al l’iniz inizio, io, c'è già comunque comu nque una u na prevalenza pre valenza femminile: il 12.5 contro il 7,0. In Italia, dove siamo in un momento decisivo per i tranquillanti, il 14,4 delle donne tra i 25 e i 34 anni li usa contro il 10,9 degli uomini della stessa età; tra i 35 e i 44, il 15,1% delle donne contro il 9,2 degli uomini; tra i 45 e i 54, il 14,2 contro il 10,7; in totale, il 12,6 delle donne contro il 9,8 degli uomini. I dati per l’Italia e l'Europa, resi noti da Lojacono sulla rivista scientifica “Sapere” (cit., pp. 1516), sono stati sta ti tra tr a tti tt i da una rassegna rasse gna pubbli pub blica cata ta sul "New England Journal of Medicine" (4 aprile 1974, p. 769) e sono stati elaborati nel corso di un sondaggio su scala mondiale del National Institute of Mental Health. Ma il rapporto droghedonna non si limita ai tranquillanti. Negli USA, il 59% di tutte le visite mediche è per le donne; medici e case hanno perpetuato e allargato "l’in dustria du stria della della donna malata ma lata e dei dei disturbi femminili”: non prescriv pres crivono ono più eroina per pe r le mestruazio mest ruazioni, ni, ma Optalidon; il 60% di tutti i farmaci prescritti è per le donne; per gli psicofa psic ofarma rmaci ci in genere, genere, il 68% è pres pr escr critt itto o a donne; per pe r i barb ba rbitu ituri rici, ci, il 63% 63%; per pe r i tranq tra nquil uillan lanti, ti, il 68% 68%; p er sedativi e ipnotici, il 66%; per gli antidepressivi, il 71%; per le anfetamine, ad dirit di rittu tura ra l’80 l’80%: %: sono i dati da ti present pres entati ati 124
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al V Congresso mondiale di Psichiatria, 30 novembre 1971 (Mitchell B. Balter e Jeròme Levine, Character and extent of Psychotherapeutic Drug Usage in thè United States). Alla lla fine dell' '80 '800, le donn do nnee consu co nsuma mavan vano o i due terzi terz i dell’ de ll’er eroin oinaa e degli degli oppiacei opp iacei:: negli anni '70 '70 consu co nsuma mano no la stessa percentuale delle droghe di stato. Eppure, a differenza dell' '800, sono caduti i tabù, le donne bevono e fumano (il 10% degli alcolizzati ha rivelato Cancrini al Seminario Internazionale di Roma, è di sesso femminile); ma a livello di massa, l’industria e le condizioni di vita impongono loro anche la "prigione chimica" dello psicofarmaco. I reclusi. reclusi. — Gli ospedali psichiatrici, gli ospizi per vecchi: centinaia centi naia di migliaia migliaia di persone drogate dalla matma ttina alla sera dai carcerieri scientifici; cosiddetti malati di mente rovinati per sempre fisicamente e psichicamente dai tranquilla tranq uillanti nti maggior maggiori: i: fenotiaz fenotiazine ine,, butirrofenoni; butirrofeno ni; è ima buona fetta del bilancio delle industrie, un consumatore sicuro e massiccio, quotidiano, che non smette perché ogni giorno i suoi carcerieri gli iniettano a forza dosi regolari. Come il professor Pietro Sarteschi, direttore dell’Istituto di Psichiatria dell’Università di Pisa, incriminato dalla Procura Pro cura della Repubblica di Pisa per pe r l’ l ’omicidio omicidio del giovane Pietro Benvenuti, assassinato col Valium endovena nella clinica del professore. Il giovane soffriva di un distur dis turbo bo alla vescica vescica (orinava molto): i responsabili respo nsabili della clinica decisero che pisciava troppo perché era pazzo: zo: non si accors acc orsero ero (bestie) o non vollero accorgersi accor gersi del disturbo fisiologico e ordinarono il ricovero in clinica psichiatrica. Dato che, anche ricoverato, continuava naturalmente a orinare in modo eccessivo, lo imbottivano di Valium; riri sultato: dopo poche poche settimane Pietro Benvenuti Benvenuti muore, ucciso dall'ultima iniezione. Il caso è significativo per tre motivi: primo) prim o) avviene non nel manicomio giudiziario di Aversa o in qualche sputtanato manicomio parastatale di cui siamo abituati a vedere le fotografie; ma in una clinica psichiatrica universitaria, una categoria di “manicomi scientifici" di cui non si sono mai visti reportage; secon do) do) il professor Sarteschi è insieme al professor Lorenzo Cazzullo (Clinica Psichiatrica Università di Milano), al profes pro fesso sorr Giancarlo Reda (Clinica (Clinica Psichiatrica Psichia trica Università Univ ersità di 125
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Roma), al professor Cornelio Fazio (Clinica Psichiatrica n. 2, Università Università di Roma Roma:: a Roma Roma per accontenta acc ontentare re tu t u tti tt i ne hanno fatte diverse), al professor Adriano Marino (Direttore Istituto di Farmacologia Università di Bari), al professor Emilio Trabucchi (Direttore dell’Istituto di Farmacologia dell’Università di Milano), membro della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (SINPF), che organizza congressi internazionale ufficialmente con giganti dell’industria farmaceutica come la Farmitalia per lanciare gli psicofarm psicof armaci aci sul mercato. merc ato. Tutti Tu tti questi que sti profes pro fessor sorii sono sono stati denunciati da Stampa Alternativa per truffa e associazione a delinquere alla Procura della Repubblica di Roma per aver inviato, durante la discussione della legge antidroga, ai presidenti del Senato e della Camera un documento per escludere i barbiturici dalle tabelle degli stupefacenti (motivazione: non danno dipendenza fisica!) ottenendo un buon successo (cfr. “Panorama,” 18 dicembre 1975, pp. 5051); terzo) il professor Sarteschi è stato rinviato a giudizio (peculato) dal giudice istruttore Nannipie Nan nipieri ri del Tribunale Tribu nale di Pisa per pe r aver ruba ru bato to UN MILIARDO E MEZZO all'Università insieme a 15 colleghi: leghi: sono i soldi versa ve rsati ti dai malati mala ti a pagamento nelle varie cliniche universitarie e che i professori si sono trattenuti, invece di darli all’Università (cfr. Antonio Ferrari, Tacciono i “baroni" della medicina dopo l'accusa di peculato a Pisa isa, in "Corriere della Sera,” 17 febbraio 1975, p. 11). I bambini. — Un milione e 684.000 bambini in Italia sono colpiti da una serie di disturbi "gravi” (cerebropatie, epilessia, spastici, cecità, sordità, subnormali, handicappati, ecc.) ha rivelato il professor Bollea, direttore dell’Istituto di Neuropsichiatria infantile dell'Università di Roma; e un milione e 500.000 bambini sono "disadattati ta ti del del cara ca ratte ttere re e del del comportamento." comp ortamento." Totale: Totale: tre milioni e 184.000 bambini, più di un terzo dell’infanzia italiana (cfr. Cancrini, op. cit., p. 17). Le centinaia di migliaia di bambini “disturbati" o orfani ricoverati in istituti vari, sono insieme ai reclusi negli ospedali psichiatrici, la gallina d’oro n. 2 dell’industria farmaceutica; per farli star buoni che c’è di me Libr ium e del Valium, o dei vecchi tranquillanti glio del Librium maggiori (quelli che provocano il morbo di Parkinson)? 126
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Se poi sono disadattati del carattere e del comportamento, cioè non gli piace la scuola, non gli piace la mamma, e magari neanche la televisione, gli scienziati non si preoccupan preoc cupano: o: sono riusc riu sciti iti a far fa r torna tor nare re alla ragione cani di laboratorio ribelli, che non volevano lasciarsi ammaestrare, cosi come topi, gatti e scimmie; con un po’ di iniezioni di psicofarmaci diventano "buoni," obbedienti. Cosi, "i bambini con difficoltà di apprendimento scolastico o con disturbi caratteriali, vengono assimilati a ratti e topi di particolari ceppi, che data l’incompatibilità tra le loro abitudini e i comportamenti richiesti dallo sperimentatore incontrano difficoltà ad acquisire determinate reazioni condizionate” scrivono i neuropsicofarmaco logi Giorgio Bignami e Valerio Giardini, dell'Istituto Su periore per iore di Sanità. Sanità . "Cosi "Cosi si razionalizzano e si giustificano i trattamenti farmacologici di massa in neuropsichiatria infantile" (La scienza della devianza, in "Sapere,” cit., p. 22). In un rione di 40.000 abitanti della Napoli più povera, un ricercatore, Colucci D’Amato, accertò 154 casi di bam bini con seri dist di stur urbi bi psichi ps ichiatric atrici; i; oltre olt re il 50% avev avevaa genitori alcolizzati; e oltre il 20% (32 bambini) erano re golari bevitori di alcool; addirittura undici con episodi di alcolismo (ColucciD'Amato, Considerazioni su alcuni fatto fa ttori ri ambienta amb ientali li nell'alcolismo infantile, infantil e, in Atti A tti del X I V Seminario sulla prevenzione dell’alcolismo, Milano 1969). Nelle Nelle famiglie famiglie "nor "n orm m ali” al i” invece i bambini bamb ini danno fastidio sin dalla nascita; i pediatri consigliano medicine per p er non farli piangere; dall'a da ll'asp spiri irina na al sonnifero son nifero tutto tu tto va bene; e funziona ancora alla perfezione lo sciroppo per p er la tosse che "è buono e fa bene"; i funzionari del ministero della Sanità, interpellati dai parlamentari durante la preparazione della legge antidroga, hanno dichiarato che “in Italia vi è un consumo straordinario di scirop pi contr co ntro o la tosse alla codeina; ogni italiano italian o consuma consu ma o gni anno due bottiglie di sciroppi i cui componenti di base bas e sono deriva der ivati ti dell’ de ll’op oppi pio” o” (in (in Atti Se A tti Parlamentari, Senato della Repubblica, 25 settembre 1975, p. 22742). Anche Anche coi coi bambini bam bini,, il il cerchio cerch io si chiude: allevati alleva ti a laudano o elixir all’oppio e all'eroina nelle famiglie o peraie pe raie dell’ dell ’ '80 '800, che non avevano avevano la possibilità pos sibilità di occu pars pa rsii di loro in modo umano, vengono vengono s fr fru u tta tt a ti nello stesso modo nelle famiglie di oggi; alle famiglie e agli 127
L'eroin L'er oina a
istituti, l’industria della droga offre con mezzi ben più pote po tent ntii di queli del secolo scorso, un unaa gamma di farma far maci truffa antibambini. I giovan giovani. i.
— È il boccone più succulento per l'industria, che mancava nel secolo scorso. Per i problemi specifici delle altre categorie, i giovani inghiottono le stesse droghe di stato: cioè i giovani proletari sul lavoro (ca chetFiat, alcool, caffè, sigarette, ecc.), le ragazze in quanto donne (dai tranquillanti alle pastiglie per le mestruazioni), i giovani reclusi in quanto reclusi (ospedali psichiatrici, istituti di correzione, e servizio militare: dove i medici militari rispondono allo squallore insopporta bile della vita di caserma cas erma — con un tasso tas so di suicidi altissimo — prescrivendo fiumi di pillole, e i sergenti ricorrono a trucchi tipo i bromuri nella minestra per smorzare i desideri sessuali). Ma oltre a questi filoni, l'industria ha individuato nei giovani una categoria speciale di consumatori: bambini coi soldi. Soldi e libertà (relativa) sono i due fattori che differenziano i "giovani’’ dai bambini; meno soldi e me no libertà sono i fattori che differenziano i giovani dagli adulti; il giovane tipico è il minorenne, mentre il maggiorenne è già più simile all’adulto (guadagna di più, può guidare l’automobile, ecc.). Il minorenne è condannato al motorino (il minorenne proletario al motorino rubato). L’operaio di quarant’anni, con moglie e figli, la sera ha più vo vogli gliaa di ripos rip osar arsi si che di divertirsi; dive rtirsi; la maggioranza guarda la televisione, ima minoranza va al bar; per i giovani proletari, è tutto il contrario: anche se sono stanchi, vogliono vivere. Gli adulti dei ceti medi in maggioranza fanno vita casalinga; gli adulti borghesi con più soldi si danno più da fare per divertirsi. I giovani dei ceti medi tendono a somigliare di più agli adulti alto e medio borghesi; i minorenni, ai giovani proletari. Che cosa significa questo per l’industria? Incrementare una serie di sottoconsumi per minorenni e giovani prole pr oletar tari: i: dal "Monello” ai bluejeans, dai fumett fum ettii alla musica pop. E, per la droga, dare un segno diverso al consumo: consumo: cioè cioè propo pro porre rre esplicitamen esp licitamente te come come droga ciò ciò che alla maggioranza degli adulti viene spacciato come nondroga (gli alcolici come digestivo o come sapore genuino o prodotto di marca; gli psicofarmaci come "utili”). 128
Oggi: al posto dell'eroina
Per i giovani anche ad altri consumi, viene dato un segno esplicito di droga, sottolineando i fattori "eccitanti” dove per gli adulti si sottolineano altri pregi (livello vello tecnico o cultura cult urale, le, funzionalità, funzionalit à, ecc ecc.): .): per pe r esempio la musica (“questo disco vi darà buone vibrazioni") o le moto ("è una bom b omba”; ba”; “Yamaha: “Yamaha: è un tri tr i p ”). L’industria ha esaminato scientificamente due fattori: il proibi pro ibito to e il “polverone" “polverone" (l'informazione). I genitori vedono di malocchio il fumo di sigarette da parte dei figli: li: le indus ind ustrie trie hanno hann o organizzato organizzato per oltre due anni una vasta campagna pubblicitaria (illegale) sull'unico settimanale giovanile italiano ("Ciao 2001"), in cui pacchetti di Peer e Marlboro apparivano accanto a ragazze in minigonna o cantanti. In USA, tutta la pubblicità rivolta ai giovani che li è permessa dalla legge, è puntata sull’associazione fumo/ sessogioventùmusicafelicità. Un sondaggio su scala nazionale, promosso dalla Società americana contro il cancro, ha accertato che il 65,7°/o dei fumatori minorenni e l’8 l’86 % dei nonf no nfuma umator torii era er a convinto convi nto che le sigar sig arett ettee provocano il cancro can cro ai polmoni: una percentu perc entuale ale superiore a quella degli adulti (Lieberman Research Ine. The Teenager Looks ai Cigarette Smoking, ricerca condotta per l’American Cancer Society, settembre 1969). Tuttavia, l’85% dei giovani comincia a fumare prima dei 15 anni! I motivi, ben noti alle industrie, sono due: primo) prim o) le case hanno tenuto ben nascosto il fatto che il fumo dà dipendenza fisica; secondo ) la pubblicità antifumo ha convinto la stragrande maggioranza dei genitori americani a proibire ai propri figli le sigarette o quantomeno a diffidarli (addirittura, il 59,5% dei fum fu m a tori to ri adulti adu lti maschi "spera che i propri figli non fumeranno mai,” riferisce il rapporto già citato del Surgeon General). Un’esigua minoranza di giovani (il 15% sotto i 15 anni) si rifiuterà di fare una cosa proibita dai genitori e consigliata dalla stragrande maggioranza degli amici e dei dei coetanei: coetanei: tutt tu ttii sicuri sic uri che "è vero che il il fumo fumo fa male, ma tanto si può smettere.” Solo il 21% dei minorenni dichiara che continuerà a fumare per oltre cinque anni (in Ricerca Lieberman, Lieberman, sopracitata sopracit ata): ): tutt tu ttii sono sono sicuri di smettere prima che l’abitudine cominci a diventare pericolosa. E invece nessuno ci riesce. Questi dati, stranoti a tutte le grosse industrie di ta 129
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bacco o psicofarmac psicof armaci, i, hanno han no suggerito la strat str ateg egia ia del proibi pro ibito to e la strateg stra tegia ia del polverone. polverone. L’informazi L’informazione one deve essere esse re caotica caoti ca e sbagliata: cosi i "giovan "giovani," i," oltre olt re che ai genitori, non crederanno più neanche ai giornali; se ci crederanno, meglio, perché tanto, prima o poi, provano, e l’esperienza personale gli dice chiaro e tondo che tutto ciò che sta scritto sui giornali sono balle. Questa strategia, è stata il punto di forza nella diffusione scientifica dell’eroina (vedi il capitolo L'Eroina in Italia)-, e nella diffusione degli psicofarmaci fra i giovani. Nessun medico prescriverà psicofarmaci stimolanti a un minorenne (anfetamine, stimolanti sessuali a base di sostanze cocainosimili, afrodisiaci); nessun genitore dirà al figlio "tieni queste 5.000, comprati un po’ di marihu ri huan ana. a.”” Consegue Conseguenza nza immediat imm ediata: a: i minorenni mino renni adoperano i tranquillanti (facilmente reperibili) insieme al whisky come stimolanti! Conseg Conseguenz uenzaa immedia imme diata ta n. n. 2: 2: nasce un enorme mercato nero o grigionero dello psicostimolante. Con due vantaggi favolosi per le case farmaceutiche: vendere tranqui tran quilla llanti nti ai giov giovan anii che altrim al triment entii non li comprerebbero; e realizzare profitti di mercato nero con gli psicostimolanti; all’ingrosso, mille dosi di anfetamina, costano 500 lire; al dettaglio "nero," una dose costa da 500 in su. Il terzo risultato della strategia della droga giovane è politico: politico: mandando mandan do i giova giovani ni al mercato mercat o nero per propr ocurarsi stimolanti o "divertirsi" con le droghe proibite, sotto il fuoco della polizia, si ottiene la criminalizzazione dei minorenni e in particolare dei giovani proletari. Il quarto risultato è invece l’asso nella manica per l ’indu in dustr stria ia della droga droga lega legale: le: le masse adulte tendono a identificare "le droghe" o "la droga" nelle sostanze usate dai giovani; cosi non sono coscienti di usare droghe esse stesse (magari micidiali come i sonniferi o i tranquillanti), e in questo sono aiutate dal bombardamento dei massmedia, che storicamente nel '900 alimenta il folklore intorno ai giovani; negli USA fin dagli anni '20 (le atmosfere raccontate da Fitzgerald); in Europa soprattutto dopo gli anni '50 (dai teddyboys, alla “gioventù bruciata," ai beats, agli "hippies"), in Italia a partire dai ’60 (con il “boom” economico: e con lo “yéyé” e i "capelloni”). Le case farmaceutiche (per esempio la Sandoz, produttrice di Optalidon, Bellergil — barbiturico — ecc.: 130
Oggi: al posto dell’eroina
a Milano, 1314 ottobre 72, presieduto dal prof. Carlo Caz zullo, promotore della campagna probarbiturici, vedi paragrafo: ragrafo : “I reclusi") organizzano, organizzano, spendendo decine decine di milioni, congressi su "La droga e i giovani.” I drogati sono i giovani; noi adulti in droga spendiamo solo 4.500 miliardi di lire all'anno.
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5 L’eroina in Italia
Com’è arrivata l’eroina in Italia: dal noan all’anfetamina
Roma, 1970. —
560 tossicomani al di sotto dei 25 anni. Nessun eroinomane. L’eroina, a Roma, è sconosciuta. Roma, 21 marzo 1970. —
Il Nucleo Antidroga dei Carabinieri, diretto dal capitano Giancarlo Servolini, del SID, SID, irrompe irrom pe in un "barcone" sul Tevere: Tevere: 90 arre ar resti sti.. Mo Motivo: la droga. "2.0 "2.0000 giovani giovani si drogavano drogava no sul sul barcone barc one"" spara "Il Tempo,” quotidiano romano in cui la cronaca era diretta da Franz D’Asaro, attuale direttore dell’organo dell’MSI, “Il Secolo d’Italia." È lo scandalo dell’anno: in sei mesi escono sui giornali nazionali, oltre diecimila articoli sulla "droga,” un quantitativo pari al totale degli articoli usciti nei sette anni precedenti. Roma, novembre novem bre 1975. —
Gli eroinomani sono migliaia: lo amm am m ette ett e anche il centr ce ntroo Antidroga Antidroga del Comu Comune ne ("Panorama," 27 novembre 1975, p. 63) Che cosa è successo tra il '70 e il 75, a Roma e in Italia? Il 75 è Tanno Tanno dei primi prim i mort m ortii di eroina: eroina : l ’opinione pubblic pub blicaa è traum tra umati atizza zzata. ta. Ma l ’eroina ero ina non è arri ar riva vata ta misteriosamente, a caso, tutto d’un tratto. Le tre notizie che abbiamo riportato sono legate a filo doppio. Nel Nel 1970, l'équipe l'équ ipe di ricer ric erca cato tori ri presso pre sso il Centro pe perr le tossicosi da farmaci stupefacenti e psicotropi ha avuto modo di accostare un vasto campione di giovani tossicomani sicoma ni romani: roma ni: 142. Il Centro Centr o av aveva eva no note te garanzie garanzi e di riservatezza e vi si rivolgevano senza problemi tutti i tossicomani dei ceti medi e inferiori (gli altosuperiori hanno la possibilità di usare strutture specializzate private a costi elevati). 132
L'eroina L'er oina in Ital It alia ia
Tutti questi ragazzi (meno di 25 anni) usavano "droga pesante": non oppio e morfina, ma anfetamine, anfetam ine, barb ba rbiiturici e ipnotici non barbiturici; tutti erano "tossicomani”: avevano un livello notevole di dipendenza fìsica ed erano pesan pes antem temen ente te coinvolti nell'esperien nell'es perienza, za, spesso travo tra volti lti da essa. Gli stati mentali in cui una persona viene portata da dosi "pesanti” di anfetamina e barbiturici (o ipnotici nonbarbiturici, come il metaqualone) sono fortemente confusionali; molto raramente un individuo, anche molto "allenato” riesce a controllare l’esperienza o a mantenersi lucido. Nei barbiturici e negli ipnotici, gioca il meccanismo meccanism o farmacologico: la differenza differenza con gli gli analgesici narcotici come la morfina è proprio la perdita di coscienza, o la riduzione di coscienza. L'anfetamina, che a basse bass e dosi, quan qu ando do non si è ancora anc ora inst in stau aura rata ta la dipendenza, è uno stimolante cerebrale forte ma non eccezionale, ad alte dosi (e per giunta endovena), è una bomba incontrollabile. Perché, "cercando droga,” questi giovani trovavano anfetamina e barbiturici? Ci vuole un passo indietro, al period per iodo o ’65’67. In quel qu ell’ l’epoca, epoca, un numer num ero o enorme enorm e di giogiovanissimi (decine di migliaia) si familiarizza con lo psicofarmaco; nelle farmacie si trova di tutto; in casa, le madri cominciano a usare tranquillanti. Quando nasce lo “yéyé,” il piacere proibito della maggior parte dei ragazzi è la sigaretta (di tabacco) e il whisky; cinque anni prima, in Francia, migliaia di giovani già si “divertivano” con le anfetamine. E anche gli "yéyé,” con molto ritardo, scoprono che il whisky è "più buono” con la pa Noan, Valium, Ansiolin, non sono stimolanti, ma sticca. Noan, con un bicchiere di whisky fanno un certo effetto, fanno sentire diversi; per i ragazzi, lo stato normale, il com porta po rtam m ento en to normale norm ale è una un a “rott “ro ttu u ra.” ra .” Nessuno pens pe nsaa a drogarsi, alla droga: gli gli psicofarm psicofarmaci aci sono solo solo “pastic“pasticche," siringhe non se ne vedono. Nasce un linguaggio, un gergo. I prodotti preferiti sono i prodotti in quel momento lanciati lanciati dall’indu dall’industria stria farmaceutica: farma ceutica: non perché i rara gazzi sono sensibili in modo particolare ai contenuti della pubblicità, ma perché vanno in farmacia e chiedono specialità che hanno sentito nominare. Oltre al cocktail tranquillantialcool, vanno a fiumi il Revonal (della Bracco) e gli altri sonniferi a base di metaqualone; i barbiturici; e, nettam ne ttament entee al primo prim o posto, le anfetamine: per pe r le le 133
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anfetamine, vale senz'altro il condizionamento dell’industria, sono famosissime e reperibili sotto diverse etichette, psicotonici, ricostituenti, ecc.; l’uso è comune anche per pe r motivi di “prod “pro d utti ut tiv v ità it à ” (studio (stud io e lavoro) e la gente si abitua a familiarizzarsi col farmaco. Per l’anfetamina, valgono molti discorsi che si fanno sulle droghe e che non si attagliano, per esempio all’eroina; il mito della droga che quando si comincia non si può più sm smett ettere ere ha una part pa rtee di verit ve ritàà per pe r l ’anfetam anfe tamina ina:: grosse dosi di anfetamina provocano una tale confusione mentale e depressione, che chi "ritorna” daH’esperienza non è molto in grado di scegliere lucidamente; e, per eliminare la depressione, prende un’altra dose abbondante. Quando nel '67 e nel ’68, comincia, soprattutto fra gli studenti e fra i primi gruppi di controcultura, a girare l’hascisc, ci si aspetterebbe una vasta diffusione fra le decine di migliaia di giovani consumatori di pasticche, se non altro per motivi banali, come provare una droga nuova. Ma non si fanno i conti con la logica di mercato: la diffusione artigianale dell’hascisc (giovani che vengono da Istanbul o dal Marocco) non conta su protezioni ma fiose o di polizia; e incontra subito una dura repressione, con pesanti condanne in Tribunale, soprattutto a Roma e Milano nel ’68 (oltre duecento arresti). La domanda di ma$sa di droga nel mercato viene soddisfatta solo dalle farmacie: si crea una separazione di fatto fat to fra giovani giovani propro letari e giovani della nuova sinistra che "fumano”; il rap port po rto o è tropp tro ppo o rischioso, e i giovani giovani prol pr olet etar arii vengono vengono "av"avviati” dalla logica del mercato alla farmacia. La Wellcome, rappresentante italiana della gigantesca Burroughs Wellcome inglese, vede arrivare la Metedrina (Methedrine Wellcome), un’anfetamina pura, all’8 % del suo fatturato. Con la formula "anfetamina alle masse" e hascisc ai pochi, non c ’è da stup st upirs irsii se nel ’70 so solta ltant nto o a Roma si contano 560 tossicomani. Ma il momento determinante nello sviluppo del modello delle tossicomanie, in Italia, è il "Barcone.” In seguito alla clamorosa operazione dei carabinieri romani, si scatena un’eccezionale repressione di massa: nel ’70, gli arresti hanno un boom e superano le 1.000 uni La a droga droga e il sistema, siste ma, Feltà (cfr. M. Rusconi e G. Blumir, L trinelli, Milano 1972, pp. 209226); perquisizioni e retate arrivano dappertutto, come nella villa di Praiano (Salerno) 134
L'eroina
in Italia
dove l’attore William Berger e sua moglie Carol vengono arrestati insieme a 15 amici per mezzo grammo di hascisc, e restano in carcere più di un anno tranne Carol, che muore al manicomio criminale di Pozzuoli. Il giudice istruttore Verasani aveva rifiutato le cure (Carol era malata di diabete) con la seguente motivazio motivazione: ne: "questi "que sti drogati drog ati dicono di essere malati perché vogliono la droga." Il fatto, famosissimo, rende l’idea del clima incredibile della re pressio pre ssione ne post"Barco post" Barcone": ne": reta re tate te di trent tre nta aqu quar aran anta ta perpe rsone a volta; titoloni sulle prime pagine dei giornali. Nasce in Italia Ita lia la “psicosi” droga: per pe r decine decine di milioni milioni di italiani la droga diventa un “male oscuro," per centinaia di migliaia di giovani, una tentazione proibita. Solo tre anni dopo, l’opinione pubblica viene a sapere, da un dossier di controinformazione di Stampa Alternativa (La droga nera) che la storia del “Barcone” era una truffa: i carabin car abinieri ieri avevano avevano dichiara dich iarato to ai giornali di di aver aver reperito nel "Barcone” mezzo chilo di hascisc, siringhe, eccitanti, e decine di giovani in stato confusionale; in realtà, come risulta dagli atti dell’istruttoria, il corpo di reato era mezzo grammo di hascisc “trovato" in un cestino della spazzatura, e "nessun giovane fu incriminato perché agli esami medici nessuno risultò aver consumato stu peface pef acenti." nti." La colossale m onta on tatu tura ra,, del “Tempo” “Temp o” e del SID, SID, avev avevaa scopi scopi politici politic i precisi: prec isi: tenere ten ere le decine di migliaia di studenti medi, in un periodo particolarmente combattivo, sotto il mirino della repressione, coi poliziotti davanti alle scuole, e genitori, comitati e presidi mobilitati in funzione antidroga; e, sul versante droga, determinare il modello di sviluppo del mercato. I carabinieri costituiscono Nuclei Antidroga in tutta Italia; lavorano gomito a gomito col Narcotic Bureau; intrattengono rapporti continui con l'Ambasciata americana, diretta dal filogol pista, pis ta, amba am bascia sciator toree Graham Gra ham Martin, Martin , amico del generale genera le Miceli (a cui ha fatto versare 500 milioni, secondo il Rap port po rto o Pike del Senato Sen ato USA); e inviano uomini uomin i in USA ai corsi specializzati nelle tecniche di infiltrazione; il capitano del Nucleo, Servolini, è stato numerose volte presentato tat o come come fascista fascis ta e non ha mai smentito: smen tito: per pe r esempio, esempio, nella controinchiesta La strage di stato e su "Notizie Radicali"; secondo "Lotta Continua,” avrebbe protetto la spedizione delle guardie forestali contro la RAITV nella notte del golpe di Borghese (cfr. “Lotta Continua,” 4 ot135
L ’eroina eroin a
tobre 1975, p. 2); la caserma di Servolini sta a pochi metri dalla RAI; il famoso proclama agli italiani di Borghese cominciava ricordando un’Italia ridotta a "popolo di drogati, devastata dagli stupefacenti e dal comunismo." Siamo nel periodo d'oro del generale Miceli e dei suoi rapporti privilegiati privi legiati con i politici politic i e con l'am l'a m basci ba sciata ata americana. amer icana. La grande paura della droga scatenata dal caso "Barcone,” provoca degli effetti scientificamente prevedibili: interessa alla droga, artificiosamente, centinaia di migliaia di giovani sprovveduti, attirati dalla curiosità; è il concetto, teorizzato in America di "scare"; "nella storia della droga in America — dice Victor Pawlak, Direttore della Do It Now Foundation — abbiamo visto che i grandi boom dell’ de ll’uso uso di certe cer te sostanze sostanz e sono s tati ta ti provo pro vocati cati da qualche campagna di stampa che ha fatto detonare un panico di massa ma ssa nella popolazione adul ad ulta ta e una un a curio cu riosità sità artificiale nella popolazione giovane." Successe cosi per la colla degli degli aeroplan aero planini: ini: all'inizio degl deglii anni ann i 70 alcuni giornali americani spararono sulle prime pagine la notizia che un certo numero di ragazzini usava la colla come droga inalante; un anno dopo, i "drogati" di colla, erano passa pas sati ti da poche centin cen tinaia aia a centin cen tinaia aia di migliaia in tutt tu tto o il paese. L'effetto del "Barcone" in Italia, fu il "boom" clamoroso dell’ del l’uso uso di anfetami anfe tamina: na: non le pasticche dei ragazz ragazzii "yéyé," ma le iniezioni endovena. Nel 1970, i tossicomani negli Ospedali Psichiatrici milanesi, sono meno di dieci; nel 71, trentuno’ , nel 72, centoquaranta ; sono quasi tutti casi di anfetamina e tutti casi di "bucomani,” abituati a iniettarsi i farmaci; il "boom” dell’anfetamina coincide con il "boom” del buco, con l’inizio della "cultura del buco bu co”: ”: esatt es attam amen ente te il modello corri co rrisp spon onde dent ntee alle immagini droga spar sp arate ate dai giornali: il capellone con con la siringa. Le migliaia di giovani sprovveduti, attirati dalla droga, trovano, a bassissimo prezzo e in libera vendita, l’anfeta mina: e trovano alla alla luce luce del del sol solee e non distu dis turb rbati ati dalla polizia, polizia, grup gr uppi pi di tossicoma tossi comani ni pro pr o nti nt i a insegnargli insegna rgli la tecnica dell’iniezione e fargli le iniezioni direttamente. Non trovano invece la droga leggera, perché i prezzi cominciano a essere alti (anche più di 23.000 il grammo), la qualità qu alità scadente e la repe re perib ribilità ilità scarsa: la caccia alle streghe di Servolini e soci, è in pieno corso. Cosi, decine di migliaia di ragazzotti in tutta Italia, co136
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minciano la loro esperienzadroga dall’anfetamina in vena. È il massacro. Dopo due anni, i casi di psicosi cronica sono migliaia. I quartieri centrali come Brera e Campo dei Fiori, ritrovo di compagni del movimento, ma già tartassati dalla repressione, diventano teatro dei guai deliranti dell’anfetamina; si inserisce il mercato grigio, che specula sulle difficoltà di alcuni tossicomani cronici, guardati male dai farmacisti, e fa circolare l'anfetamina a prezzo maggiorato. "V "Vii siete mai ma i chiesti chie sti do dove ve sono finiti alcuni vostri vecchi amici — si, di quelli magri — quelli con gli occhi fuori dalle orbite — quelli matti — alcuni sono morti. Vi ricordate il ‘Polacco’ e Peter, ovvero 40 pastiglie pastig lie in due." "Se mi sput sp utta tano no è perché perc hé ved vedoo i miei migliori amici che stanno male” scrive "Sballo,” un ra Mete drina (Droga e sistema, gazzo molto "dentro" alla Metedrina cit., p. 121), proprio in quel periodo, a Brera. Nella prima pri mave vera ra del 72, l'anf l'a nfeta etami mina na è un unaa piaga di massa: ogg ggii i ricerca rice rcator torii sanno che la rapid ra pidità ità e la vioiolenza con cui è cresciuto il fenomeno sono una conseguenza diretta della campagna politica nata a Roma nel marzo 70: la do dotto ttore ress ssaa Maria Grazia Co Cogl glia iati, ti, dell'équipe dell'équipe psich ps ichiat iatric ricaa dell’ dell ’Ospedale Psichia Psic hiatric tricoo di Gorizia Gorizia,, dire di rett ttaa dal professor Franco Basaglia, ha dedicato una lunga, lucida e sconcertante analisi a tre annate del quotidiano "Il Tempo” (19681970), compreso il caso "Barcone.” Il lavoro, capillare e massiccio, dei "giornalisti d’assalto," funziona su un doppio livello: a) Influenzare direttamente la burocrazia statale, i carabinieri e le forze di polizia, sensibilizzandoli ancora di più alla repressione dura contro i capelloni drogati e fornendo loro una copertura politica. b) Influenzare l’opinione pubblica, a livello di massa, imponendo anche in Italia il mito della marihuana come come droga assassina: assassina: criminalizzando tutt tu ttii i capelloni capelloni come sospetti consumatori; l’effetto sul pubblico è profondo, perché "Il Tempo" funziona da direttore d’orchestra in tutta la campagna e le sue veline vengono riprese da tutta la catena dei giornali di Monti e anche dalla stam pa nazionale: il risu ri sult ltat atoo è "un atteggiam atteg giamento ento ba basa sato to sulla paura pa ura,, sul disprezzo e sull’ sul l’intolle intolleranz ranza. a. " Si crea cre a il tossicomane, perché chiunque inizia con le droghe nocive viene sbattuto in un vicolo cieco, "impossibilitato a trovare un lavoro o un alloggio o una solidarietà." Rendendo la vita impossibile a decine di migliaia di freaks, capelloni e gio137
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vani proletari, che vengono arrestati e fermati in continuazione dalla polizia, solo perché si ritrovano insieme nelle piazze o nelle case e respinti e visti come drogati dalla gente, costringe una parte di loro a darsi alla droga pesante pesa nte ( Analisi Analisi del compo com porta rtame mento nto comunicativo di un giornale romano, in Esperienze Esperienz e di una ricerc ricerca a sulle tossi comanie giovanili in Italia, a cura di L. Cancrini, Monda dori, Milano 1973, pp. 194230). L'alleanza opinione pubblicapolizia è fondamentale per rendere possibile e credibile la repressione dei giovani prol pr olet etar arii e delle droghe drogh e leggere leggere;; in società socie tà do dove ve la gente è più info in form rmat ataa sulla nocività nociv ità delle varie vari e droghe, sui modi efficaci di affrontare un eventuale problema di tossico mania, si crea automaticamente una rete di protezione, dalla famiglia agli amici, intorno a chi usa droghe illegali; in Italia, il caso tipico dopo il 70, è quello del genitore che denuncia il figlio alla polizia e che chiede ai carabinieri di salvarlo dalla droga. È un risultato eccellente, voluto: la trasformazion trasform azionee della famiglia famiglia in una rete ret e capilcapillare di spionaggio gratuito per la polizia. Una pacchia: solo a loro spese, naturalmente, i genitori sprovveduti, che hanno chiesto “aiuto” ai carabinieri, scopriranno che ciò vuol dire mandare in galera il loro figlio per due anni e trasformarlo in un rottame. Un’équipe dell’Istituto Superiore di Sociologia di Milano, coordinata dal professor Guido Martinotti, ha analizzato, valendosi di tecniche di elaborazione elettronica, tutti gli articoli sulla droga ap pars pa rsii su sei quo quotid tidian ianii significativi significativi ("Corriere ("Corrie re della Sera,” Se ra,” “Giorno,” "L'Unità,” "La Notte,” "La Stampa," "L’Avvenire”); ecco come vengono caratterizzati, nella maggioranza dei casi, i consumatori di droghe leggere arrestati dalla polizia: "d "devi evianti anti,” ,” "squallidi," "squalli di," "disu "d isuma mani ni,” ,” "violen"violenti," "sprovveduti,” (C. Caraccia, C. Costa, G. Martinotti, La stampa quotidiana e la drog droga, a, in Dro Droga ga e società ita liana, Indagine del Centro Nazionale di Prevenzione e difesa sociale, Giuffré, Milano 1974). Nella ricerca condotta per pe r l’Ammini l’Amministrazio strazione ne provinciale di Milan Milano, o, gli psicologi psicologi Quadrio e colleghi hanno rilevato statisticamente che nel 73, la stragrande maggioranza della popolazione aveva accetta ce ttato to le idee reazionarie reazion arie diffuse dalla stam s tampa: pa: il 50 50,8 % riteneva che individui particolarmente attirati dalla droga fossero gli omosessuali; tra i problemi ritenuti "attualmente preoccupanti” in Italia, il 70,2 % dei giovani indi138
L'eroin L'er oina a in Italia Ita lia
cava "la droga," e solo lo 0,9 % l’alcolismo, e il 3,8% l’a bort bo rtoo clandestino; cland estino; l ’83 % del campione campion e riteneva riten eva che "le droghe hanno solo effetti negativi,” il 38,4 % riteneva che "tutte le droghe sono egualmente dannose,” il 23,9 % indicava l'hascisc fra le droghe giudicate più dannose, il 33,2 % rispondev rispon devaa "si" alla domanda doma nda "le dare d arebbe bbe fast fa stiidio se un drogato venisse ad abitare nel suo quartiere,’’ il 45,1 % rispondeva "si" alla domanda "le darebbe fastidio se un drogato venisse ad abitare nel suo caseggiato?" e addirittura un 82 % di si per "se volesse imparentarsi con la sua famiglia?" (A. Quadrio, B. Barbero Avanzini, F. Dogaproble ma della della droga droga nella società conte co ntem m na, M. Sacchi, Il problema poran poranea. ea. Indagine Indag ine sulla opinione pubblica pubb lica milanese, in Dro Dro ga e società italiana, cit.). Grazie al "Tempo" e ai carabinieri del SID, chi fuma qualche sigaretta di marihuana è visto dalla gente peggio di un lebbroso. È chiaro anche che nei giovani con queste opinioni, basta un momento di esperienza personale con una qualsiasi droga non schifosa, per far crollare tutte le resi resiste stenz nze: e: il 33,5 % degli degli inte interv rvis ista tatiti tra tr a i 16 16 e i 20 an anni ni indica l’hascisc fra le droghe più pericolose. Sono masse "predestinate" all'eroina. I primi morti. L’anfetamina è una droga pesante
Il primissimo è Gianni Favero, 20 anni, di Mestre, assassinato dalla Squadra Narcotici di Milano e dal carcere milanese milanese di di San Vittore: Vittore: i funzionari della della questu que stura ra lo arrestano con un paio d'etti di hascisc in seguito a una spiata. spiata. È la solita storia sto ria:: i poliziotti di Milan Milanoo e Roma Roma sono dei precursori del clima postbarcone degli anni ’70; il capo della Mobile milanese, il dottor Beneforti, si scatena contro i compagni che portano un po’ d’hascisc da Istanbul, e intanto, invece che alla lotta contro gli evasori fiscali o i truffatori alla Felice Riva, si dedica allo spionaggio telefonico, insieme a Tom Ponzi (fatti per cui finirà in galera nel 73, nel corso dell'istruttoria sulle intercetta tazioni). II ragazzo arrestato questa volta è un consumatore tor e di anfetamina anfe tamina:: in carcere non lo curano curan o e muore dopo pochi mesi per nefrite. La seconda è Carol Berger, senza nessuna malattia di 139
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droga: assassin assa ssinata ata da un giudic giudicee istru is trutto ttore re di Salerno, Salerno, che le nega le cure (vedi paragrafo precedente). I primi morti "di " dire retti tti”” sono sono del del 72: e sono sono quattro; Fiorella Nicolato, a Vicenza, in febbraio, uccisa da un bar bitur bit urico ico in associazione (lo (lo Strofosedan); Pietro Lagomaggiore in marzo, a Milano: Milano: anfeta an fetamin mine; e; Elisa Elis a Toso, Toso, 16 16 anni, in settembre, a Trino Vercellese: anfetamine; Patrizia Paolucci, Paolucci, a Milan Milano o in dicembre: anfetamine. anfeta mine. Sono solo solo i mort mo rtii appars app arsii sui quotid quo tidiani iani nazionali: nazionali: poi ci sono gli altri, quelli che muoiono come cani, in una toilette o in una soffitta, per una dose fatale di anfetamina; quelli di cui parla pa rla "Sballo," non regis reg istra trati ti dai medici o dalla stampa: stam pa: Tanfetamina non è una droga. Dall’anfetamina alla morfina
Il 17 maggio 1972, il ministro della Sanità del governo Andreotti, il democristiano Athos Vaisecchi (incriminato nel 74 per lo scandalo del petrolio) inserisce nell’elenco degli degli stupefac stup efacent entii le le anfetamine: anfeta mine: ben 34 34 anni dopo la Svezia e dopo una polemica di venti anni delle Nazioni Unite contro lo stato italiano. II provvedimento arriva all'improvviso, quando i consumatori di anfetamina endovena sono in tutta Italia almeno diecimila, e i tossicomani non meno di cinquemila. Il lancio pubblicitario della nuova legge è notevole (prima pagina pagin a sui giornali); in part pa rtee è un provvedimentotruffa, perché perc hé vengono vengono messe fuorilegge fuorilegge soltanto solt anto un terzo delle anfetamine, che le case ritirano dal commercio. Restano in circolazione dozzine di specialità, dal Preluditi Compo situm della Boehringer al Magr Magriz iz della Pierrel al Magren Magrenee della Ravasini, al Tenuate della multinazionale Richardson and Merrell. Sono prodotti a fatturato altissimo perché usati da centinaia di migliaia di persone, in maggioranza donne, come dimagranti. Gli effetti sul mercato della proibizione delle anfetamine sono clamorosi; nell’autunno del 72, arriva, a Roma, la morfina. morfina. Pre Prezz zzii bassi, ottima ottim a qualità: qua lità: è cloridr clo ridrato ato di morfina della Mercks, un’industria tedesca che si è sbarazzata di enormi scorte (diverse tonnellate) di morfina in pasticche, con un sistema originale. Le organizzazioni internazionali di soccorso al Bangla Desh mandano viveri 140
Veroina in Italia
e medicinali; e acquistano le pastiglie (che la Mercks non saprebbe come usare perché ne è stato proibito il commercio). Milioni di pasticche finiscono a Peshawar, nel Pakistan, e vengono rivendute al mercato nero agli euro pei di passaggio: passaggio: 30 lire a pasticca. pasticca . Molti freak europei in viaggio verso l’India cominciano a bucarsi con questa morfina; la voce si sparge, e nell’autunno del 72, Roma, ai concerti pop, a Campo de’ Fiori e in numerosi quartieri, è inondata di morfina. “Sono uscito di carcere nell'inverno 72, dopo un anno e quattro mesi. Mi avevano dato la libertà provvisoria con la legge Valpreda. Mi aveva arrestato il capitano Servolini dei carabinieri antidroga, per una pastiglia di LSD, nascosta in una biro: l’hanno l’hanno trovata trov ata per p er una soffiata.” soffiata.” Comincia cosi il racconto di Roberto Canale, uno delle centinaia di ragazzi e compagni romani, arrestati nel 70 dal Nucleo antidroga. "Quando sono sono uscito, Roma non era più la stessa: Trastevere completamente rovinata, Campo de’ Fiori piena di spie, di mafiosi [...]. Quando sono entrato in carcere, a Roma c’er c’eraa qualche qualch e bucomane: sballati sball ati che si facevano l’anfetamina; oppio o morfina nei giri di Trastevere e Campo de’ Fiori non se ne vedevano quasi mai. Adesso, arrivo sulla piazza e vedo dei ragazzi che vendono pastiglie di morfina davanti a tutti, come se fossero sigarette di contrabbando. 'Ma non avete paura?’ Alcuni li conoscevo, erano ragazzi delle borgate. Si misero a ridere. 'A te ne diamo gratis, prendila, è molto buona.' "Credevo che fossero gentili perché erano vecchi amici e io ero appena app ena uscit u scito o di prigione: mi sbagliavo. sbagliavo. FaceFacevano cosi quasi quas i con tutt tu tti: i: grat gr atis is o per 200300 lire.” lir e.” II memoriale di Roberto Canale, in possesso di Stampa Alternativa e pubblicato in esclusiva in stralci da "Paese Sera" (Sono un drogato, ecco la mia storia), un paginone del 24 24 april ap rilee 75, 7 5, e 1’ "Esp "E spre ress sso” o” (Cosi funziona l'industria della morfina, 27 aprile 1975), è il documento fondamentale per capire la storia dell'eroina in Italia. Gli spacciatori di morfina non erano grossi boss mafiosi o professionisti: ma ragazzotti ragazzotti di perifer per iferia ia entrat entr atii in in u n ’impresa impr esa più grande di loro. Nella parte inedita del memoriale, Roberto spiega di aver conosciuto in carcere parecchi ragazzi tossicomani e amici di di tossicomani: tutti, tut ti, quando quand o veniva venivano no fermati da carabinieri del Nucleo Antidroga, venivano ri141
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cattati. "Servolini e i suoi uomini,” racconta Canale, "gli facevano facevano questo discorso: ‘se fate gli gli informa infor mator torii per pe r noi, noi, vi lasciamo stare; altrimenti, due anni al gabbio (in gergo: prigione) non ve li toglie nessuno.’ ness uno.’ Il rica ri catto tto scatta sca ttava va anche quando i ragazzi venivano fermati senza droga. ‘A quella ci pensiamo noi,’ diceva Servolini, 'i giudici tra la nostra parola e la vostra credono a noi.’ [...]. Alcuni tossicomani finivano nei guai per aver fatto delle ricette false: se: se i carabinie cara binieri ri fermavano fermava no un tossicomane, Servolini Servolini gli faceva lo stesso discorso; però con una promessa in più: 'Se lavori per pe r noi ti diamo morfina grat gr atis. is.’’ Dopo Dopo che ho cominciato a bucarmi, ho visto anch’io qualche volta questa que sta morfina: morfina: era diversa da quella quella del Pakistan Pakis tan (lo(logico gico:: Servolini Servolini non poteva arriva arr ivare re al punto pu nto di conseconsegnare ai ragazzi droga uguale a quella che veniva venduta sul mercato dagli spacciatori, il gioco sarebbe stato troppo scoperto), e si diceva che veniva dai Laboratori farmaceutici che la forniscono in dotazione esclusiva all’esercito. La chiamavano Palfium." Del Palfium abbiamo già parlato par lato:: fu lanciato dal d all’ l’ind indus ustria tria belga alla fine fine deg degli li anni '50 come l’analgesico del secolo che non dà assuefazione, in realtà era una specie di morfina sintetica con le stesse proprietà tossiche; i laboratori sono quelli dell’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze (autorizzato a produrre sostanze stupefacenti dal ministero ste ro della Sanità: aut. aut . 1/8 1/860) che lavora esclusivamente per pe r le Forze Armate: i Carabin Car abinieri ieri ricevono i medicinali direttamente da loro. Nel 73, tra tr a la morfina del Bangla Desh e quella dell’esercito, Roma è inondata di droga pesante. Le pasticche vengono soprannominate “Peshawar,” i clienti cominciano ad arrivare anche da altre città, Milano, Bologna, Firenze. La morfina fa strage fra i tossicomani da anfetamina, già abituati alle iniezioni, e contenti di passare a una tossicomania apparentemente più tranquilla dei continui deliri dell'“anf de ll'“anfe”: e”: le prime prim e centinaia, migliaia, migliaia, di reclute, sono ex anfetaminici. Gli spacciatori sono una trentina, ma lavorano parecchio, in una un a decina de cina di "piazze," dal centro cen tro,, Campo de’ Fiori, a zone come piazza Quadrata (il Piper), piazza Bologna, la Balduina, Monteverde, a zone di periferia come Boccea o Montesacro. I più importanti sono una decina e non hanno difficoltà ad andare e tornare dal Pakistan 142
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con decine di migliaia di pasticche; ogni giorno ne smer pus herss sono tutti ciano centinai centi naia, a, alla luce del sole: sole: “I 10 pusher informatori dei Carabinieri del Nucleo Antidroga, vendevano sotto gli occhi dei carabinieri in borghese," accusa il memoriale memoria le Cana Canale. le. Il Nucleo Nucleo non ha mai mai smentit sme ntito: o: e non ha reagito nemmeno alla clamorosa denuncia contro il suo titolare (capitano Mazzotta) per “corruzione e spaccio di eroina” presentata il 2 luglio 1975 da Stampa Alternativa alla Procura della Repubblica di Roma, in base al memoriale ed a un voluminoso dossier. D’altra parte, già nel 73, il "Corriere della Sera” aveva pubb pu bblic licato ato in prima pri ma pagina pagi na una un a clamorosa clamo rosa (quanto (qua nto invoinvolontaria) rivelazione dell’ambasciata americana, racchiusa in un libretto ad uso e consumo esclusivo dei turisti americani, per metterli in guardia contro le leggi italiane, in cui si affermava testua tes tualme lmente nte:: "I giovan giovanii american amer icanii non sanno che in Italia gli spacciatori di droga sono anche spie del Nucleo Antidroga e vengono ricompensati in cam bio di informazioni informazion i dettag det taglia liate te sugli acquirenticonsuma droga trabocch trab occhetto etto per pe r i turi tu rist stii a tori” (Alfonso Madeo, La droga Roma, "Corriere della Sera,” 23 maggio 1973). Una chiara accusa di protezione e connivenza, anche questa mai smentita, anzi, in seguito alla quale il gran capo del l'Antidroga, il capitano Servolini, venne subito dopo destituito dalle sue funzioni e trasferito. Gli spacciatori agiscono indisturbati; mentre continuano al solito ritmo gli arresti per hascisc, non un solo arresto viene effettuato per detenzione o spaccio di morfina tra il 72 e l'estate del 73. Dal febbraio 1973, il Centro Antidroga del Comune di Roma comincia a ricevere i primi casi di intossicazione da morfina: nel settem set tembr bree 1974, è possibile possibil e fare i conti. Sono passati dal centro, 160 giovani: tutti consumatori abituali di oppiacei; nel 1970, su 142 tossicomani contattati dal Centro per le tossicosi da stupefacenti e psico psi cotro tropi pi gestito gest ito dall'équ dall 'équipe ipe di Cancrini (e ora or a chiuso), nessuno era morfinomane o eroinomane, tutti erano farmacodipendenti da psicofarmaci (cfr. L. Cancrini, M. Ma Droga ga:: chi, chi, come, come, perché, SanlagoliTogliatti, G. Meucci, Dro soni, Firenze 1972, pp. 5354). La situazione si è com pleta pl etame mente nte ribal rib alta tata ta:: l ’escalatio escala tion n dall’ da ll’anf anfetam etamina ina alla morfina è documentata in modo evidente. Il neuropsichiatra dottor Riccardo Zerbetto, dell’équipe del Centro 143
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Antidroga, segnala un 36 % di ex consumatori di anfetamine, più di un terzo del totale (in L’ L’impiego impiego del meta done nel trattamento della morfinodipendenza, in "Rassegna di studi psichiatrici,” voi. LXIII, fase. 6, novem bredicembre bredicem bre 1974, p. 875). Dalla morfina all’eroina. L’inverno dell'eroina: 74-75
Quando le scorte pakistane di morfina della Mercks finiscono, finiscono, il il giro cambia: è il il mome mo mento nto dell d ell’’eroin ero ina, a, che ad Amsterdam (74) si trova anche a 10.000 lire al grammo. Tutti i morfinomani passano senza difficoltà all'eroina: l’inv l’inverno erno 7475 segna l’ l ’inizio della diffusione di massa. "Ormai a Livorno, quelli del giro bucano quasi tutti. L’eroina si è fatta viva già da un pezzo, da parecchi mesi (prima era un fatto sporadico) con regolarità. Costa 10.000 lire a busta e i ragazzi incastrati la rimediano con furta relli o vendendo vendendo altra alt ra 'ero. 'er o.’’ Per quanto qua nto riguar rig uarda da l’ l ’hascisc, hascisc, il discorso è quello che si fa in moltissime città: cit tà: per pe r periodi relativamente lunghi sparisce del tutto e appare la roba pesante; pesante ; e dopo un po’ po ’ l ’erba ricompare ricom pare ancora, ma a prezzi assur ass urdi: di: p er 5.0 5.00 00 lire lir e ti danno da nno un ‘jo ‘joii n t ’ [si [si garettone a base di hascisc, iV.d.R.], un 'joint' e mezzo. Arresti, per il fumo, ce ne sono sempre. Per l’eroina, uno 0 due: chi ce ce l ’aveva aveva per pe r venderla, vender la, è subit su bito o uscito; usci to; l ’altro, altro , un ragazzo di 18 anni preso nel giro, è ancora dentro,” scrive all’inizio della primavera una studentessa di Livorno. "A Genova (da sempre una buona piazza per l’acquisto di droghe leggere provenienti dal porto) circa tre mesi fa quei figli di puttana mafiosi hanno fatto sparire quasi completamente comp letamente la 'mer 'm erda da’’ (è la parola paro la di gerg gergo o per pe r l ’hasc ha scisc isc)” )” scrive un compagno anarchico. anarchic o. "All’ "All’iniz inizio io l ’hanno dist d istrib ribui uita ta anche gratis gra tis o comunque comunq ue a un prezzo prezzo bassissimo. Adess Adesso o sono passat pas satii a 90.000 lire il grammo; per pe r quan qu anto to rigu ri guard ardaa la ‘merd me rda, a,’’ i prezzi prezzi prim pr imaa dell’ de ll’inverinverno eran er ano o ques qu esti: ti: marocco: maroc co: 60.00 .000 a ll’ ll ’etto; ett o; libano liba no rosso: ross o: 80.00 .000; pak pa kista is tano no nero ne ro:: 90.00 .000. I prezzi delle stec st ecch chet ette te parti pa rtiva vano no da un minimo di 1.5002.000 al grammo. Adesso desso 1 prezz prezzii sono cambiati ed è diffic difficili iliss ssim imo o trovare trova re della roba rob a che non sia una freg fr egatu atura: ra: marocco: 90.000; libano: 100.000; pakistano nero, minimo minimo 170.000. In cer144
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te strade il nero va addirittura a 270.000, 250300.000.” L’operazione eroina si basa su tre fattori: a) Senza nessun problema, sparita la morfina, sostituirla con l'eroina; anche se i prezzi sono piu alti, i morfinomani non hanno scelta, e l’eroina è anche farmacologicamente un sostituto adatto. b) La La mano ma novr vraa di di mercato: mercat o: i mafiosi dell’ dell ’eroina ero ina concon trollano una quota del mercato della droga leggera; non hanno nessuna difficoltà a fingere una carestia della merce o ad alzare artificiosamente il prezzo; contemporaneamente, immettendo sul mercato eroina a basso prezzo 0 semigratuita, semigratui ta, si compie un’ un ’operazione promozionale pro mozionale verso i "neofiti" della droga, le migliaia di ragazzi, che, stimolati dai meccanismi che abbiamo descritto in precedenza, si avvicinano al mercato nero per “provare" la droga; nella misura in cui, come documentano le indagini di Quadrio e della sua équipe di psicologi, questi ragazzi ignorano i pericoli dell’eroina, o hanno un’immagine confusa della droga in generale, non esistono resistenze specifiche all’uso di eroina. Inoltre, la migliore pubblicità è quella del prezzo prezzo basso: basso: ciò ciò è particola par ticolarme rmente nte vero per pe r i giovani giovani operai, prole pr oletar tarii e sotto so ttopr prole oletar tari. i. Nell’inNell’inverno ’7475, nelle grandi città operaie come Torino e Milano, quello del prezzo è il fattorechiave con cui vengono agganciati i giovani operai. c) Chi controlla il racket dell’eroina ha la necessità per pe r poter po teree alte al tera rare re i prezzi del merca me rcato to delle droghe drogh e legleggere, o per poter limitare drasticamente la disponibilità di hascisc, di influire sulle quote di mercato dell'hascisc controllate da altri, non legati al racket. L’unico modo di influire su queste quote sono gli arresti e i sequestri, che non possono, per evidenti motivi, essere operati direttamente dai trafficanti. Tuttavia il trimestre novembre gennaio segna un "boom” clamoroso negli arresti per droghe leggere leggere:: oltre ol tre 2.0 2.00 00 in tutt tu ttaa Italia, Italia , pari pa ri a una media annua di 8.000. I "fumatori" vengono arrestati a dozzine alla volta, compreso piccole città come Monza, dove il 16 dicembre (cfr. "II Giorno") vengono arrestati dodici ragazzi di Lissone, Macherio, Macherio, Sovico: Sovico: di cui 8 opera op eraii e 1 meccani meccanico; co; l’ l ’epidemia coin coinvo volg lgee molte regioni regioni e città citt à dove per anni gli arresti sono stati rarissimi o inesistenti: l’Umbria (Spoleto, Foligno, Temi, Perugia), la Calabria (decine di arresti a Catanzaro), il Veneto (Vicenza, Pa145
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dova e molti centri minori), la Sardegna (Sassari), Friuli (Tries (Trieste: te: 13 a rres re sti in un colpo solo; Udine: 31 a gennaio); i centri minori della Lombardia (Bergamo, Trevi glio), la Puglia (Bari, Mola), la Sicilia (Catania, Palermo); nelle grandi città (Torino, Firenze, Bologna, Roma, Milano, Genova) c’è un'intensificazione delle retate e so pra p ratt ttuu tto tt o a Milano Milano si cerca di colpire le quote più vistose dell'import dell'i mportazio azione ne : il 26 26 gennaio, gennaio, i cara c arabin binier ierii sequ se ques estra trano 41 chili di olio di hashisc, il cui valore è dieci volte superiore all'hashisc semplice (stimato in mezzo miliardo). Le operazioni nel Nord Italia sono promosse dal Nucleo Antidroga dei carab car abinie inieri ri di Milano Milano,, d iretto ire tto dal capitano Guarnotta, braccio destro di Servolini nel caso del "Barcone" sul Tevere (e autore in proprio della famosa provocazione co contr ntroo Re Nudo: 67 arre ar rest stii in un circolo privato); al centro fra RomaUmbriaFirenzeNapoli, dal Nucleo Antidroga dei Carabinieri di Roma. I Nuclei Antidroga ritornano a farla da protagonisti nell’operazion nell’operazionee eroina: soltanto solta nto col loro aiuto aiu to i trafficanti di eroina possono infatti controllare le quote di mercato (droghe leggere) non in mano loro; l'operazione "inverno dell'eroina," con ritiro delle droghe leggere e massicce immissioni di eroina a basso prezzo funziona e riesce perché perc hé con i 2.00 .000 e passa pass a a rre rr e sti st i e con gli impo im porta rtant ntii sequestri delle medie e grosse importazioni, i carabinieri hanno bloccato il mercato dell’hascisc, dando via libera ai trafficanti dell’eroina. II Nucleo Antidroga di Milano di Guarnotta aveva addirittura anticipato la vicenda: informando la stampa, in dicembre, che “i giovani stavano passando dalle droghe leggere all'eroina," e coinvolgendo, con molto clamore sui giornali, il prefetto Petriccione e le autorità milanesi: in pratica, qualche mese prima delle sinistre, i carabinieri fanno trapelare lo "scandalo eroina.” È una specie di copertura, quasi un mettere le mani avanti per quello che — non possono non saperlo — succederà entro pochi mesi, e di cui dovranno giustificarsi dinanzi all’opinione pubblica: pubbli ca: ma le scuse ante litteram sono penose: a) Il picco degli arresti per I’hascisc viene spiegato cosi: cosi: "Si arriva arriv a al pun punto to che gli gli spaccia spa cciatori tori di droghe pesa pe santi nti denunciano denunc iano a polizia e carabin car abinieri ieri i colleghi colleghi delle delle droghe leggere per toglierli dalla circolazione." b) La strada aperta all’eroina è inevitabile perché "le 146
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sostanze stupefacenti minori aprono la via all'uso delle droghe più micidiali” (cfr. “Il Giorno,” 30 settembre 1975, p. 19, per pe r una ricostruz ricos truzione ione della vicenda). vicenda). I risultati dell’inverno "eroina e carabinieri" si fanno pres pr esto to sentire: sen tire: quat qu attr tro o ragazzi muoiono di eroina. A Bologna, Borgo Panigaie, il 24 dicembre Enzo Piras, 19 anni, di Nuoro; a Milano, 7 gennaio, Giovanni Longoni, 23 anni; a Udine, 19 gennaio, Moreno Venturini, 19 anni (morfina); a Genova (febbraio), un minorenne. Dalla marihuana ei passa all’eroina
Il mito che dalla marihuana si passa all’eroina è stato diffuso negli anni '50 dal capo del Federai Bureau of Narcotics, Narco tics, Harry Ha rry J. Ansling Anslinger, er, legato alla dest de stra ra maccartist car tista, a, per p er un motivo preciso: dopo che che la Comm Commissi issioone del Sindaco di New York, Fiorello La Guardia, aveva escluso i pericoli comunemente attribuiti alla canapa dalla propaganda del Bureau (criminalità, violenza, psicosi, assuefazione, assuefa zione, ecc.: ecc.: cfr. Mayor La Guard Gu ardia’ ia’ss Comm Commit it tee on marihuana, The Marihuana Problem in thè City of New York, J. Cattell Press, Lancaster, Pa. 1944) e una serie di studi successivi avevano confermato le tesi della Commissione, il Narcotic Bureau non aveva più argomenti per giustificare la repressione anti"erba.” Cosi Anslinger inventò letteralmente questo nuovo mito in una celebre seduta al Senato, rispondendo al senatore Daniel che gli chiedeva perché, dato che il vero pericolo è l'eroina, conveniva conservare le leggi antimarihuana: "Il nostro grande problema è che la marihuana può por Illic it Narcotics Narc otics Trafraftare aH’eroina" risponde Anslinger ( Illicit fic: fic: Hearings, Hearings, U.S. Senate, 1955, part. 9, p. 4193). Pochi anni prima, il bugiardo Anslinger aveva detto alla Camera, in piena campagna per la proibizione della canapa: “Non “Non ho mai sentito sen tito neanche un caso di progressione dalla marihuana all’eroina. Il drogato di cannabis non Hearings before thè Comomva mai in quella direzione” ( Hearings mittee on Ways and Means, U.S. House of Representativos, 75th Congress, lst Session Aprii and May, 1937, p. 24). Neg Negli li anni Settan Set tanta, ta, i fatti fa tti hanno han no contr co ntribu ibuito ito a stron str oncare car e definitivamente la teoria teo ria dell’ dell ’escalation: gli gli eroinomani in America sono 720.000, un numero più o meno 147
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uguale a quello degli inizi del ’900, e che si è conservato costante lungo tutto il secolo; e i fumatori di canapa sono passati dalle poche decine di migliaia nelle comunità di colore degli anni ’20, agli attuali 20 milioni. In Italia, i consumatori abituali di eroina sono stimati in 20.000 alla fine del 75; un'indagine della sezione sociologica del Comitato Scientifico "Libertà e Droga" ha permesso di valutare in modo inequivoco l’ampiezza del consumo di marihuana. Il sondaggio dell’Istituto di Ricerche Demoscopiche "Slamarle'’ di Roma, condotto per "Panorama” nel giugno 75, ha accertato che almeno 300.000 giovani dai 14 ai 18 anni fumano con una certa frequenza; l’indagine del "Libertà e Droga” è stata condotta su un campione di giova giovani ni dai da i 19 ai 29 anni an ni,, all’ini l’inizi zio o del de l 76: 76 : il 3,1 3,1 °/o "fumava "fum ava”” con una certa ce rta frequenza: da "r "rar aram amen ente te”” (due (due volte al mese) a "spesso” (più di una volta la settimana), per p er un totale tota le di 270.00 .000 consumato consu matori; ri; agli inte in terv rvist istati ati veveniva anche rivolta la domanda “Hai un fratello con più di 28 anni an ni che fuma? fum a?", ", il 9 °/o rispo ris pond ndev evaa affermativa affe rmativa mente, individuando in tal modo oltre 24.000 "fratelli maggiori" consumatori. I 270.000 consumatori fra i 19 e i 29 29 anni ann i non devono stup st upire ire:: chi ha oggi oggi 29 anni an ni ne aveva 20 all'inizio del fenomeno hascisc in Italia; la percentuale dei consumatori è comunque meno della metà di quella delle generazioni dai 14 ai 18 anni; i "fratelli maggiori" di 34 anni, infine, avevano 25 anni nel ’67. Il totale dei due sondaggi comporta una cifra di 594 mila consuma con sumatori tori accerta acc ertati: ti: a cui vanno ovviamente ovviamente agaggiunti le migliaia di consumatori delle generazioni più anziane. 600.00 .000 consum con sumato atori ri in Italia Ita lia:: un nume nu mero ro non certo sbalorditivo se si tiene conto che equivale all'1,1 % dell ’inte in tera ra popolazione popolaz ione con c ontr tro o il 10 % degli degli Sta S tati ti Uniti (20 milioni di consumatori accertati nel 75), e l’8,5 % dell’Inghilterra (4 milioni di consumatori accertati nel 74) stimati dai sondaggi BBCTV. 600.000 consumatori di marihuana contro 20.000 consumatori di eroina sono anche per l’Italia una secca smentita ti ta al mito dell’ de ll’esc escalation alation (il (il volume volume degli eroinoma eroin omani ni è appena il 3,3 %). Consapevoli di queste prove schiaccianti contro le loro tesi, i sostenitori dell’escalation, che attraverso questa 148
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teoria cercano in qualche modo di esorcizzare il fenomeno marihuana, di definirlo come comunque negativo, al di là dei pericoli intrinseci della sostanza, hanno provato ad autolim auto limitar itarne ne la porta po rtata ta:: è la tesi del del Movim Moviment ento o Lavoratori per il Socialismo e dei suoi comitati antidroga: "Si, "Si, la marihua mari huana na non costringe a passare pass are all’ all ’eroina, però in certi cer ti soggetti, specie se prol pr oleta etari ri crea una pred pr ediisposizione all’uso di droghe pesanti.” L’unico modo di verificare questa tesi è vedere, nei gruppi di persone che, da un punto di vista cronologico, "passano” all’eroina, se esistono dei fattori presenti in misura notevolmente più rilevante che nei gruppi che "non pass pa ssan ano”: o”: se non c'è nessuna differenza, differenza, oltre olt re alla condizione proletaria, possiamo dare ragione al Movimento Lavoratori per il Socialismo. I ricercatori del Comitato Scientifico "Libertà e Droga” hanno elaborato un questionario che è stato sottoposto a 400 giovani, dai 17 ai 22 anni. Si trattava di due gruppi, gruppi , campio cam pionati nati con gli gli stessi stes si criter crit eri: i: 200 ragazzi ragazzi che fumavano marihuana da tre anni e non erano passati all’eroina; e 200 ragazzi che "avevano cominciato” dalla marihuana, dopo due anni erano "passati" all’eroina, e consumavano eroina regolarmente da almeno un anno, con un grado elevato e indubbio di dipendenza fisica. I due gruppi erano il terreno ideale per vedere il peso del fattore marihuana in un’eventuale "escalation” alla eroina; praticamente due gruppi che per due anni avevano avuto lo stesso comportamento (uso di marihuana) e poi si si erano divaricati: uno aveva aveva continua con tinuato to con la marihuana, l'altro era "passato” all’eroina. Le domande del questionario comprendevano pratica mente tutte le situazioni sociali e psicologiche e le motivazioni che vengono chiamate in causa quando si vuole spiegare l’uso di eroina. Le domande venivano poste direttamente (“sei mai stato in istituto di rieducazione? per quanto qua nto tempo tem po?” ?”)) senza senza m etter ett erle le in relazione all’ al l’uso uso di eroina eroin a (tipo: usi eroina perché perc hé sei stato sta to male con l’espel’esperienza del riformatorio?). In questo modo saltavano fuori i fatti, senza l’interpretazione personale del ragazzo, che veniva raccontata invece in un dialogo più personale (intervista). Tutte le risposte venivano raggruppate in una serie di fattorichiave:
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"Guai." — Fogli di via, espulsioni dalla città ove si vuole abitare; ricercati dalla polizia, latitanti, renitenti alla leva, costretti a nascondersi e a vivere in stato di semiclandestinità col rischio continuo di essere arrestati; schedati dalla polizia per droga e tenuti d’occhio dalle squadre narcotici; perquisizioni, retate per droga; ricoveri in ospedale psichiatrico (non per droga); reclusione in riformatorio e istituti di correzione per minorenni. "Prigione." — Arresti in base alla legge antidroga; processi; condanne; uno o più mesi di detenzione detenzion e per pe r droga o per reati minori. Conflitti con la famiglia "Dipendenza economica dalla famiglia.” — I casi in cui è vissuta vissu ta in modo angoscioso: angoscioso: perché perc hé costringe cost ringe il giogiovane a vivere coi genitori quando non li può sopportare nemmeno fisicamente; "va in paranoia” se sta con loro anche solo pochi minuti; e d’altra parte non ha assoluta mente alternative, o non riesce a trovarle. Qualche volta dorme fuori casa ma è costretto a tornare in continuazione perché altrimenti andrebbe alla rottura con i suoi e invece non vuole rompere definitivamente perché non ha un’alternativa economica. Problemi sessuali gravi "Famiglie rotte." — Genitori separati, situazioni permanenti di tensione tra genitori; ecc. Cattivo rendimento scolastico e problemi con la scuola "Senza casa." — Sulla strada, senza un "buco" dove andare a dormire; solo nei parchi, case abbandonate, ecc. Nessuna possibil possi bilità ità di comfor com fortt e di rilassa ril assame mento nto in una un a stanza o su un letto neanche di giorno. “Senza soldi." — Rottura totale con la famiglia (fuga da casa, ecc.) e situazione senza nessun lavoro e nessuna entrata; condizioni di fame, sopravvivenza chiedendo le cento lire o qualche amico che offre un panino; abbandono del posto di lavoro o licenziamento e impossibilità as 150
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soluta di trovarne uno nuovo, e situazione economica come sopra. ricove ro in manicomio; ma una un a “Paranoia.” — Nessun ricovero situazione personale person ale "al limite": idee di suicidio, suicidio, crisi grave, sofferta, nel rapporto con la propria ragazza/ra gazzo, con angoscia e paranoia; crisi esistenziale di fondo, "non me ne frega più di niente." Tutte le domande per gli eroinomani riguardavano il period per iodo o di tempo temp o preceden prec edente te all’uso di eroina. Sono stati naturalmente esclusi i due fattori esaminati na ti a parte pa rte:: cioè cioè la disinformazione e l ’uso di psicopsicofarmaci. Risultati Risu ltati:: nel campion cam pionee “marihu “mari huana ana," ," il 9 % aveva la famiglia "spezzata," T8 % problemi sessuali "notevoli,” il 13 % guai con la scuola, il 28% conflitti significativi con la famiglia. Nel campione "eroina,” famiglie "rotte” 11%, problem prob lemii sessuali sessu ali 8 %, %, scolastici 16 %, conflitti coi coi genitori to ri 30 %. Per P er que q uesti sti fat f atto tori ri,, sesso, famiglia, scuola, che vengono elencati comunemente fra le "cause” delle droghe pesanti, non c’era nessuna differenza fra marihuana e eroina; e nessuna differenza consistente con un cam pione di giovani giovani appena app ena limita lim itatam tamen ente te "non conf co nfor orm m isti”: is ti”: proble pro blemi mi di sesso, scuola e famiglia sono cioè pres pr esen enti ti fra i consumatori di droghe (leggere o pesanti) in misura simile a quella dei coetanei non consumatori. Le differenze fra marihuana e eroina erano invece clamorose negli negli altr al trii fatt f attori ori;; "senza casa ca sa”: ”: 6 % marihu ma rihuana, ana, 28 % ero eroin ina; a; "gu "g u ai”: 6 % mar m arih ihua uana na,, 35 % eroi er oina na;; "di"di pendenza economica dalla famiglia ipersoffe iper sofferta”: rta”: 3 % marih ma rihuan uana, a, 40 40 % eroina; "senza sold so ldi”: i”: 5 % marih ma rihua uana, na, 36 % eroina; eroi na; "par "p aran ano o ia”: ia ”: 4 % mar m arih ihua uana na,, 42 % eroina; eroi na; “prigione": 4 % marihu mar ihuan ana, a, 30 30 % eroina. eroina . Per Pe r la marih ma rihua uana le percentuali sono di poco superiori a quelle che si riscontrano in un campione "normale” di giovani, cioè non consumatori; alla voce "guai,” la percentuale alta è ovviamente determinata dalla situazione legale particolare la re dei consum con sumato atori: ri: 20.00 .000 a rre rr e sti st i dal d al ’67 ad oggi. oggi. Le voci "senza casa,” "senza soldi,” sono più cospicue del normale per la notevole incidenza quantitativa del fenomeno "freak "fre ak”” in Italia Ita lia dopo il '69 '69: pratica pra ticam m ente ent e tutti tu tti i "freak” fumano e la maggioranza è senza casa e senza soldi. La voce "paranoia” è simile a quella dei giovani 151
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"normali.” Il fattore "dipendenza economica dalla famiglia” è leggermente inferiore a quello dei non consumatori: in numerose interviste, i consumatori attribuiscono questo fatto a certi effetti denevrotizzanti della marihuana. Rispetto a un campione normale di fumatori di marihuana, va notato che si tratta di ragazzi tutti consumatori ma tori regolari abituali, abitua li, con u n ’esperienza di tre tr e anni: ecco perché vi sono molti "freak”; se si fosse preso in esame un campione normale, comprendente anche fumatori saltuari, occasionali e giovani che fumano da pochi mesi, sarebbe stato più allargato il numero degli studenti. Per l’eroina, la maggioranza rispondeva si a due dei cinque fattori (casa, soldi, dipendenza economica, guai, paranoia para noia); ); il 16 % rispondev rispo ndevaa si solo solo a "para "p arano noia ia.” .” Le percen per centua tuali li per pe r questi que sti cinque cinqu e fatt fa ttor orii sono enormeme enorm emente nte superiori a quelle di un campione normale di giovani; e, come abbiamo visto, enormemente superiori a quelle dei "fumatori.” Nelle interviste personalizzate, i "tossicomani," raccontando la propria storia, mettevano in evidenza una situazione critica che a un certo punto li aveva indotti a cominciare con l'eroina; come abbiamo accennato, si tratta di ragazzi che hanno cominciato a "bucarsi," sapendo che l'eroina dà assuefazione. Alla voce "guai,” molti hanno raccontato di aver cominciato con l’eroina dopo essere stati in galera; o addirittura durante il periodo di detenzione; parecchi hanno cominciato perché dei loro amici o la loro ragazza/ragazzo, era in prigione 0 doveva scontare una pena lunga; frequentissimi i guai con istituti per minori; quasi tutti riferiscono di aver usato l’eroina anche per sfuggire a una situazione di an goscia continua per gli arresti e la repressione. Il modo di vita “sulla strada" (senza casa e senza soldi) crea, secondo gli intervistati, una situazione psicologica particolare: la mancanza mancanza di alternati alte rnative ve rende disponibili a esperienze come l’eroina; soffrendo in continuazione la fame e il freddo e la scomodità, l’eroina offre sensazioni anche fìsiche meno spiacevoli. I ragazzi della marihuana in condizioni dizioni simili raccontano raccon tano una un a grossa differenza: cioè la loro scelta non è obbligata, vivono sulla strada per un certo periodo perché hanno deciso di fare questa vita; 1 ragazz ragazzii dell’eroina dell’eroina qualche volta volta hanno cominciato per pe r una decisione, ma poi, anche quando avevano voglia di cambiare, si sono sono trovati trova ti senza senza alternative alte rnative:: cercavano un 152
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lavoro e non lo trovavano, cominciavano qualche attività artigianale ed erano costretti a smettere per mancanza di licenza, e cosi via. Una piccola minoranza (6 %) non ha risposto si a nessuna domanda sui cinque fattori; e nelle interviste ha dichiarato di aver iniziato e continuato perché trovava l’eroina, nel complesso, una "buona droga” o una sostanza inte in tere ress ssan ante te.. Il 15 % aveva comincia comin ciato to per p er motivi solo esistenziali (voce “paranoia"). Nelle interviste nessuno ha dichiarato di aver cominciato l’eroina a causa del precedente uso di marihuana e tutti hanno sottolineato una differenza sostanziale tra t ra le due droghe: droghe: la prima, prima , in molte situazioni, rende più sensibili, anche alle cose negative (interiori o esterne); la seconda, "stacca” compieta mente dalle situazioni esterne, e fornisce quasi automaticamente una certa calma anche se si è agitati o nervosi. I risul ris ulta tati ti della ricerca rice rca sono molto molto chiari: chi sa che che l’eroina dà assuefazione comincia ad usarla in seguito a una situazione molto precisa; cioè un malessere originato da fattori sociali molto grossi. Quando un paio di questi fattori si combinano, per esempio “guai” con "paranoia,” in molti individui "salta" la possibilità materiale o fisica o psicologica di resistere al disagio, e allora l’eroina è vista come una soluzione. Solo una minoranza comincia per motivi solo esistenziali. La maggioranza dice: "ho cominciato perché ero nella merda,” e quando si scava, si scopre che la "merda" è rappresentata da una serie di guai: guai: al primo posto, la repressione spieta sp ietata ta (familiare (familiare,, sociale, economica) contro chi tenta di vivere in modo diverso e la repressione contro la marihuana. La ricerca conferma ciò che è successo anche nel resto d’Eur d’Europa opa:: in un certo cer to momento, neg negli li ultim ult imii dieci dieci anni, in tutti paesi, si è scatenato lo "scandalo droga”; con due conseguenz conseguenze: e: uno, la diffusione diffusione di miti assu a ssurdi rdi sulla “droga," compreso la favola della marihuana come droga di passaggio; due, una repressione formidabile contro le droghe leggere e contro i "capelloni” o gli "hip pies." "II risulta ris ultato," to," spiega il socio sociolog logo o inglese inglese Jock Young, "è che la stupida profezia della marihuana come droga di passaggio diven div enta ta vera: cioè migliaia di giov giovani ani vengono talmente tartassati con gli arresti e l'emarginazione economica, che diventano, per queste condizioni schifose di vita, disponibili all’eroina” (cfr. anche Young, 153
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J., Poliziotti e drogati, in "Comunità,” n. 168, dicembre 1962; e The drugtakers, Paladín, London 1971). Scheda. — Francesco Nicoli, detto "Giasone" è morto a Roma, nei pressi di Campo de’ Fiori, in una casa ab bando ba ndonata nata,, per pe r una un a dose eccessiva eccessiva di anfetam anf etamina ina (Prelu diti, un dimagrante), il 20 settembre 1974. Una controinchiesta fra i suoi amici ha permesso di ricostruire "come” era arrivato all'anfetamina usata in modo massiccio. "Giasone” era un freak come tanti di quelli che vivono sulla strada, che si spostava di città in città, a seconda di dove trovava un ambiente adatto alle sue esigenze. Venezia, 1969: ferm fe rmato ato e perq pe rqui uisi sito to dalla Questu Qu estura. ra. Foglio Foglio di via, con diffida a tornare a Venezia, pena l’arresto. Roma, 1972: reta re tata ta della polizi polizia, a, interrog inte rrogato atorio rio,, altr a ltro o foglio foglio di via via.. Ma Giasone ha trovato un lavoro a Roma e non si può spostare: spostar e: quindi, due mesi dopo, viene viene arre ar rest stato ato a Roma per pe r contravvenzione al foglio foglio di via, via, due mesi a Regin Reginaa Coeli. Scarcerato, colleziona altri due fogli di via a Milano e a Bologna. Torna a Roma, viene incastrato di nuovo, in carcere un mese e mezzo. Passano sei mesi, torna a Roma, ricercato. La polizia lo trova, in una soffitta, cadavere.
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Firenze: una testimonianza esemplare (inverno 75)
Qui a Firenze fino a un paio di anni fa, l'eroina era prati pr atica cam m ente en te sconosciuta, sconosc iuta, salvo casi isolati. A livello livello di droga pesante, arrivava di quando in quando portata da qualcuno proveniente dall’India o Thailandia, la morfina; a volte circolava anche oppio, ma sempre in quantità modiche. “Fumo" (cioè droghe leggere, marihuana, hascisc) se ne trovava abbastanza di frequente. Ai primi del 1974, cominciarono ad arrivare i primi quantitativi di eroina, e la morfina anche si diffondeva molto di più. Piazza Santo Spirito diventa decisamente, per pe r l'ovvio l'ovvio motivo di essere frequ fre quen enta tata ta da un gran gra n nunu mero di freak, freak, il centro cent ro di ritrovo: i piccoli piccoli spacciatori, in numero limitato, ma in compenso molto attivi, capiscono che possono fare affari lucrosi; manca una reazione 154
L’ L ’eroina in Ita lia
a livello di "opinione alternativa,” in piazza ai vecchi frequentatori si vanno sostituendo ragazzi sempre più sbandati, minorenni scappate di casa, mafiosetti, ecc. Trovato il loro terreno ideale, gli spacciatori si mettono all’opera: arrivano i ragazzini in cerca della "droga" e loro gli pro pinano pinan o l ’eroina. Sono in molti a cascarci: cascar ci: nell’ ne ll’es esta tate te del 1974, l’eroina comincia decisamente a diffondersi, a prezzi di facile accessibilità. Il processo di espansione è continuo, e ora come ora è difficile trovare qualcuno che non abbia "bucato” in molti degli ambienti similfreak; ho notato anche che molti militanti della sinistra rivoluzionaria hanno cominciato coi "buchi.” Poi ci sono i vecchi "bucatori” di anfetamina e "speed” in genere [tutte le sostanze anfeta N.d.R.] , che per le difficoltà di procurarsi minosimili, N.d.R.], la materia prima (con decreto del ministero della Sanità, nel 1972, sono state vietate molte specialità medicinali a base di anfetamina), passano all’eroina come sostitutivo, rimanendo spesso agganciati. Al momento attuale, i bucatori fissi, spesso in cattive condizioni di salute, sono varie centinaia. Al reparto tossicologico degli Ospedali riuniti di Careggi e S. Maria Nuova, attualm attu alment entee ne sono ricoverati circa duecento, e l’as l’assistenza è inadeguata; clinicamente i casi di guarigione sono al momento due, quelli di tossicomania accertata, oltre mille.
L’espansione dell’eroina è in pieno "boom” insomma; sono pressoché spariti, a livello di spaccio sulla strada, erba e "hasc,” che continuano ad arrivare, in quantitativi molto più ridotti, portati da gente di ritorno dal Marocco o dall’Oriente o molto più raramente dagli Stati Uniti nel caso dell’erba dell’erba.. Rarissima Raris sima l ’erba erb a sudameri suda mericana cana;; ci sono anche quantitativi, di erba coltivata in Italia. Esempio classico di questa evoluzione una città come Livorno, dove, fino a un paio di anni fa, era molto facile trovare il fumo a livello di piccoli "spaccia," e ora è compieta mente sparito. La nostra impressione è che invece qui a Firenze non esiste un vero vero e proprio prop rio rack r acket et di grosse dimensioni: dimensioni: i tipi che spacciano sembrano in genere autosufficienti, si fanno una volta o due al mese il loro viaggetto ad Amsterdam e tornano con la roba che poi rivendono a prezzi piut pi utto tost sto o alti. Un grammo gram mo di eroina "bian "b ianca ca”” [in teoria teori a 155
L’ L ’eroina
dovrebbe essere la più "pura," N.d.R.] costa sulle 100 120.00 .000 lire, il "bro "b rown wn suga su gar” r” (l'ero (l' eroina ina tipica tipi ca di AmsterAmste rdam, con una purezza relati r elativam vamente ente alta, alt a, il 40 40 %) sulle 80100.000 lire. Per procurarsela, basta andare in Piazza Santo Spirito, chiedere a qualcuno che se la procura dallo "spaccia” e te la porta di li a poco. La busta sui 4050 milligrammi costa mediamente sulle 1015.000 lire, il che port po rtaa il costo del del grammo gram mo (e quindi quind i increm inc rement entaa il guadagno) a oltre 200300mila lire. Spesso gli spacciatori sono a loro volta consumatori: in ogni caso il numero degli spacciatori di professione, pur pu r non alto, contin co ntinua ua a crescere: crescer e: qui faccio faccio dei nomi, sono certo che si tratta di spacciatori di professione; ho condotto una specie di indagine tra i bucatori e conosco person per sonalm almente ente parecchi parecc hi "agganciati," ed anche le perpe rsone di cui vi do per certa l'attività di spaccio. Il loro centro è Piazza Santo Spirito, ma da un po' si sono spostati anche al bar "Le Colonnine.” Guardarsi assoluta mente da Mario, detto "il biondo,” che pare certo sia anche un confidente della polizia polizia:: a Firenze, è il il più noto spacciatore e sicuramente vende anche buste più che tagliate (di solito, talco). Da un paio d’anni fa il bello e il cattivo tempo in Santo Spirito e rifila anche notevoli porcheri porc herie. e. Altro personaggio notevole è Rocco Rocco,, corri co rriere ere della droga nel vero senso della parola, anche se non risulta che sia confidente. Personaggi supersospetti di connivenza con la polizia sono anche Remo detto "Patrizia,” e il suo amicoamante Tonino, che detengono e spacciano la peggiore eroina tagliata in maniera assurda. Tipi che vanno e vengono dalla questura, per intenderci. Un altro grosso giro ha per base Modena, e qui bisognerebbe gnere bbe chiedere informazioni a qualcuno qualcu no del luogo luogo:: di certo molta dell’eroina dell’eroina passa per questa città prima p rima di arar rivare a Firenze. Mi hanno parlato di un giro di cinquesei persone, persone , sui tre tr e n t’anni, t’anni, che vanno e vengono vengono dalla Thailandia, ma so soltanto che a Firenze circolava un certo Gianni che pare sia un loro galoppino. Guardarsi anche da lui, comunque. Un notevole stronzo è anche Ezio, ultimo arrivato nel novero degli spaccia, ed ora detenuto in Germania (l’hanno beccato con alcuni grammi di eroina al confine con l’Olanda). Questo tale è uno che bada al soldo e ti rifila roba incredibile. La squadra narcotici di Firenze ha per capo il dottor 156
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La Sorte; spesso con lui il famigerato brigadiere Mercal do, che fa coppia fissa con l’agen l’agente te scelto Zaccaria: Zaccaria : sono loro i responsabili degli arresti di un gran numero di gente, quasi sempre per fumo. I magistrati che si occu pano di questi que sti casi sono in genere Fleury, Vign Vignaa (in fama di duro); quasi mai Margara, che è conosciuto come il migliore e il più aperto (responsabile per Magistratura Democratica qui a Firenze, è un giudice che si è comportato molto correttamente verso freak e compagni arrestati per droga o invischiati in altre provocazioni poliziesche). Gli arre ar rest stii per fumo sono numerosissimi: bisogna fare qualcosa per avvertire i freak e i compagni che ingenua mente ancora numerosi cercano il fumo in Santo Spirito; infatti è rischiosissimo anche solo chiedere informazioni: come vi dicevo, mi risulta che in almeno un paio di occasioni questo Mario il biondo abbia fatto un paio di soffiate; inoltre un personaggio quanto meno dubbio è il cameriere della pizzeriatavola calda di Piazza Santo Spirito, soprannominata "Napoli"; il cameriere, infatti, noto come “baffino," è un ex carabiniere e ha orecchie attente un po’ più del normale a quel che si dice fra i tavoli. Spesso c’è c’è qualche agente provocato pro vocatore: re: a me personalpers onalmente è capitato di incontrarne un paio, eppure non mi occupo di eroina. Quindi, attenzione. Sulla efficienza della squadra narcotici della polizia, solo solo questo: questo : un solo arre ar rest sto o per pe r eroina neg negli li ultimi mesi mesi del 75, e varie decine di arresti per fumo nello stesso periodo. Per quello che riguarda la possibilità di cura dei drogati veri e propri, un esempio, che a Firenze è divenuto assai famoso. Un certo Antonio, 21 anni, bravo ma con "il braccio d’oro," è finito in carcere ben cinque volte negli ultimi due anni; al reparto di Careggi la cura è naturalmente fallita, dal momento che c’è stato solamente 24 giorni; poi di nuovo dentro, fuori, dentro e infine adesso a Montelupo Fiorentino, nel manicomio giudiziario (uno dei peggiori d’Italia). Pur essendo un tossicomane abituale, gli è stata continuamente rifiutata qualsiasi assistenza, con la giustificazione che risulta senza precedenti penali in quanto qua nto ancora anc ora non è stat st ato o giudicato definitivadefinitivamente dal tribunale. Quindi (sic/) sarebbe un individuo in condizioni normali, non importa che buca tre volte al 157
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giorno. In infermeria, al carcere, passano mezza o una pastiglia pastig lia di Valium al giorno giorno (forse (forse per pe r risparmia rispar miare). re). A Careggi (l'ospedale psichiatrico), passano il Metadone, Metadone, ma mancando qualsiasi assistenza a livello psicologico e sociale, spesso si finisce con l'usare il Metadone (commercio incluso) allo stesso livello dell'eroina. Esiste concretamente la possibilità di fare qualcosa contro la droga, quella vera? A Firenze, a cura del comune e della Croce Rossa sono apparsi manifesti del tipo "Guardati dalla marihuana" oppure "Non abboccare, la droga non scherza” (nel manifesto c’è una trappola e dentro la trappola, tra ppola, a mo’ di formag formaggio gio,, una sigaret sig aretta ta di marihuana) che parlano di tutto fuorché della droga vera e propr pro pria ia (buco (buco e speed) [si tratta di manifesti stampati a a cura cur a dell’asses dell’assessorat sorato o democristiano democris tiano alla Sanità Sani tà del cocomune di Roma per una campagna terroristica divulgata a Roma nel 71 dall'assessore Sacchetti, N.d.R.]. Un'opera valida di controinformazione qui è pressoché inesistente, centri medici di assistenza pure, e a livello individuale non siamo in molti a cercare almeno di sputtanare gli “spaccia" e mostrare il loro ruolo. Situazione brutta insomma, e in via di peggioramento. L'eroina intanto si sta diffondendo anche tra i liceali e i giovani operai; si moltiplicano i piccoli spacciatori; bisognerebbe cercare anche di sapere qualcosa di più sul giro di Modena, misterioso ma efficientissimo a quanto pare. Le conseguenze si vedono: vedono: avete lett le tto o sui giornali giorna li il caso della ragazza americana morta per overdose (dose eccessiv eccessiva) a) di eroina: è il primo prim o caso a Firenze, Firenze, ma da quanto possiamo constatare minaccia di non essere l'ultimo: c ’è gente che tira tir a l’ l ’anima anim a coi coi denti, denti , e parecchia parecchia.. Eroina, aprile 75
Il 23 aprile 1975, il comitato scientifico "Libertà e Droga,” dopo i primi quattro morti, dopo l’inverno dell ’eroina, fornisce fornisc e le le prime prim e cifre: in una conferenzastamconferenza stam pa con Marco Marco Pannella, che minaccia, se non viene cam biat bi ataa la leg legge entro en tro il 30 giugno giugno,, di farsi fars i a rr rree star st aree fumando pubblicamente hascisc, si fanno i conti, si sommano i ricoveri dei vari centri antidroga, i sondaggi delle varie città; gli eroinomani hanno raggiunto in pochi mesi 158
L’’eroina in Italia L Ita lia
la cifra di 5.000; l'anfetamina è praticamente sparita dal mercato; continua il fenomeno pauroso di periodiche carestie di hascisc; tutto indica che il consumo di eroina aumenterà ancora nei prossimi mesi. Il motivo è tecnico: i 5.000 neoeroinomani costituiscono una pattuglia di lavoratori a tempo pieno dell’industria dell’eroina. Sono costretti, ogni giorno, a trovare 15202530.000 lire per com per p erar aree le dosi di cui ha hann nnoo bisogno pe perr no nonn avere crisi da astinenza. E, a parte i furti e la prostituzione, il modo più comune, più facile, facile, in que questo sto momento mom ento in Italia Ita lia,, è la vendita dell’eroina stessa. Quindi, saranno gli stessi eroinomani nei prossimi mesi ad allargare l'area dell’eroina. "Se non verrà fatto nulla, i consumatori saranno 10.000 entro pochi mesi." La previsione si rivela tragicamente fondata. A fine giugno giugno,, l’eroina l’eroina è in prim pr imaa pagina: pagina: conferenzastampa conferenzastamp a del Comitato "Libertà e Droga" a Roma, con il magistrato or ti in pochi poc hi Giuseppe Di Gennaro, 26 giugno. Eroina: 10 m orti mesi titola la “Stampa"; Ora siamo a un morto al giorno, "Corriere della Sera”; Diecimila Diecimila giovani fanno fan no uso di eroi na, na, "Il Giorno." Sono i dati emersi nel corso della conferenza: in poco più di due mesi mesi gli gli eroinoman eroin omanii sono rad ra d doppiati. Mentre si discute la nuova legge, piovono, durante l ’estate esta te altri altr i dieci dieci morti: mo rti: dieci dieci in tre mesi, mesi, un ritmo dop pio del periodo peri odo cruciale cruci ale ge genna nnaiog iogiugn iugno. o. Lo den denuncia uncia Stam St am pa Alternativa, Alterna tiva, il 24 sette se ttemb mbre re,, insieme ai risu ri sulta ltati ti di un viaggioinchiesta nelle città e nelle province di diverse regioni, per tastare il polso all’eroina, e ai risultati di un questionario nazionale; durante l’estate, l’eroina è arrivata nei paesi con meno di ventimila abitanti; in province sperdute, si è passati da quota zero o da un paio di bucomani, bucoman i, a venti, tren tr enta ta,, q u aran ar anta ta co cons nsum umato atori ri regolari. È un bilancio impressionante, che fa salire a 20.000 la stima stim a dei dei consuma consu mator torii a liv livel ello lo nazionale: nazionale: cifra che verrà confermata pochi giorni dopo dalla Drug Enfor cement Administration (DEA), il massimo organismo an tinarcotici statunitense, che ha aperto una sede a Milano. "Tutti i bucomani sono gente che si è fatta fregare, nessuno ha scelto di bucarsi per tutta la vita, nessuno sapeva le conseguenze e lo sfruttamento che ci sono dietro l’eroina," scrive Giampiero, uno dei compagni che hanno occupato Villa Gioiosa, a Cormano, centro dell’Hin
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terland milanese ("Lotta Continua," 5 marzo 1976, p. 4). Su un campione di 200 eroinomani “recenti,” consumatori regolari di eroina da almeno otto mesi, che hanno cominciato in data successiva al novembre 74, il 78 % non sapeva che l’eroina l’eroina dà d à assuefazione: assuefazione: è ilil risultato, risul tato, dram dra m matico, di un’inchiesta commissionata nel nostro paese dalla Do Do I t Now No w Foundation, la più importante organizzazione americana di diffusione di informazioni scientifiche sulle droghe ai giovani; del rimanente 22 %, il 9 % era convinto di essere sufficientemente forte per liberarsi dall'assuefazione con la forza di volontà o in qualche modo. Un tragic tra gicoo equivoco: il clientetipo clienteti po dell’ dell ’eroin er oinaa nel 75, nel 76, non è più il freak, l’emarginato, volontario o non, che vive sulla strada; né un piccolo borghese nevrotico incasinato con la famiglia. È un ragazzotto qualunque, piccolo borghese o proletario, che non ha mai visto altre droghe, a cui nessuno ha mai spiegato che l’eroina dà dipendenza fìsica e che cos’è la dipendenza fisica. È una vittima della disinformazione. Nel Nel 75, c’è c’è un grosso passo avanti avan ti ne nell’ ll’informazione informazione a livello livello giovanile: giovanile: il 57 57% % degli degli s tude tu dent ntii delle medie me die susu perio pe riori ri giudica poco grave il consumo di hascisc hascis c e marima rihuana (Inchiesta Slamark, citata), contro il 7% degli adulti. Tuttavia, Tuttav ia, il 43% lo giudica giudic a grave o molto mol to grave: e non per p er motivi motivi morali, ma pe perr motivi medici; infatt inf atti,i, il 57% ritiene che chi fuma queste sostanze dovrebbe essere disintossicato in ospedale, cioè ritiene che hascisc e marihuana diano una qualche forma di assuefazione clinica. Gli sforzi di alcuni operatori dell’informazione, di alcuni scienziati democratici, dei gruppi di controinformazone, certe brecce aperte nel cuore delle organizzazioni di sinistra, una crescita generale del movimento su questo problema; hanno provocato effetti vistosi negli ultimi tre anni: siamo lontani dall’allucinante 73,4% dei giovani al di sotto dei vent’anni convinti che gli effetti delle droghe siano solo negativi, riscontrato nella ricerca citata di Quadrio e colleghi. Ma la disinformazione coinvolge evidentemente anche oggi, malgrado i progressi, più del 50% della popolazion lazionee giovanil giovanile: e: è su qu questo esto terreno terre no,, in primo pri mo luogo, luogo, che che si innesta il pericolo dell’eroina. Più disinformazione uguale più eroina.
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Eroina fra gli operai della Fiat
Domenico, operaio, capelli lunghi, vent’anni. Da due lavora alla Fiat, a Mirafiori. "Quando esco dal lavoro, vado alla stazione, faccio un paio di marchette fra i travestiti. Due, tre, quattro. Poi vado a comprare la roba: 15.000 lire, 20.000, secondo com’è andata." "Smettere, non saprei da che parte cominciare.” "La prima volta che ti sei bucato, sapevi che poi con l’eroina ci si resta?” "No, non si sapeva niente di queste cose, nessuno mi ha detto niente, io ho continuato contin uato per pe r un po’ perché non costava molto, solo poi mi sono accorto che ci stavo male se non ce l’avevo; ma cosi tanti sai, anche che continuano a lavorare alla Fiat, qualcuno ha smesso." "No, non avevo mai preso altre robe. L’ero al principio me la sono sentita buona, adesso la prendo per non stare male. No, non è che ci ho cominciato perché avevo dei casini. Si, dei casini come tutti, insomma si fa tutti una vita di merda. Non è che ero disperato; disper ato; è capi ca pita tata ta l’occasione l’occasione,, non aveavevo paura." Una tossicomania involontaria di massa
Quasi tutti i primi 5.000 eroinomani (quindi, fino alla primavera 75) avevano delle caratteristiche abbastanza precise: exanfetam exanfetaminici, inici, freak frea k balordi, balord i, rovinati, all’ all ’ultimo ultim o stadio, massacrati da una vita da cani e dalla polizia, sottoproletari "sconvolti”; insomma, un universo di gente che fa la felicità del letterato americano alla William Burroughs o alla Jack Kerouac, tra il beat, il picaresco e il guardone. Ma i "nuovi,” i 15.000 reclutati dall’eroina nei mesi del "boom” nel 75, sono come Domenico della Fiat: dei giovani qualunque, che all’eroina ci sono arrivati per caso e per sbaglio. I motivi personali, psicologici, o sociali, di modo di vita, passano in secondo piano; diventano patrimo p atrimonio nio di di una minoranza: tirare tir are in ballo ballo la famiglia, la scuola, o anche la mancanza di spazi sociali per i giovani, la disoccupazione, la mancanza di alternative, diventa mistificatorio, una serie di cattive allucinazioni sociologiche più o meno di sinistra. La realtà è un’altra: nel 76, chiunque, qualunque ragazzo, fra le centinaia di migliaia di giovani (lavoratori o disoccupati) come Dotti tt i
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menico, fra i 14 e i 25 anni, può diventare eroinomane: bast ba staa che non sappia sapp ia che cos'è l ’assuefazione e non sap pia che l ’eroina dà assuefazione. E il fatto fa tto dramm dra mmatic atico o è che una volta assuefatto, ha l’80°/o di probabilità di restare sta re tale: perché in Italia, Italia , nella maggioranza maggioranza delle delle situazioni, per colpa dei medici e degli ospedali, non ha a disposizione gli strumenti minimi (le fleboclisi, i medicinali) per una semplice disintossicazione fisiologica. Molti operatori sociali — di destra e di mezzasinistra — continuano a mettere l'accento sugli aspetti psicologici, culturali, sociologici delle tossicomanie da eroina: fanno il loro gioc gioco, o, che consiste nel presen pre sentar tarsi si all’opinione pubblica e ai finanziatori pubblici o privati, come salvatori della patria. "La tossicomania è difficilissima da guarire, le ricadute sono quasi certe." Ci vogliono nuove strutture, magari copiate dagli americani. "Per fare una comunità terapeutica di cinque eroinomani, occorrono 20 milioni all'anno," ha dichiarato don Gino Rigoldi, cappellano dell’Istituto di rieducazione per minorenn mino rennii "Cesare Beccar Bec caria” ia” di Milan Milano: o: un bilancio che che ha sconvolto dei giovani compagni presenti, "nella nostra comune, paghiamo un affitto abbastanza alto, ma tra mangiare e tutte le altre spese di casa, non spendiamo in tutt tu tto o più p iù di 6 milioni all’anno: all’anno: e siamo in otto!" Per don Mario Picchi, coordinatore dei Centri italiani di Solidarietà, e fondatore del CEIS di Roma, protetto dal cardinale vicario Poletti, un progetto serio per qualche decina di tossicomani ha bisogno di centinaia di milioni. Si fa pensare alla gente che per "guarire" un tossicomane, siano necessarie strane e lunghissime procedure i cui segreti sono in mano soltanto dei "guaritori." L’ideale di questi terapeuti è il tossicomane inguaribile, cioè che non vuole guarire perché in fondo l’eroina gli piace o comunque comun que la prefer pre ferisc iscee ad a ltri lt ri modi di vita o che se non avesse avesse l ’eroina ero ina si suiciderebbe: suicide rebbe: con questo "soggetto," il guaritore ha buon gioco nel presentare l’assistenza difficilissima, nel chiedere quindi finanziamenti spropositati e nel giustificare qualunque fallimento. “Scienziati laici" e sarcerdod illuminati mirano a capeggiare carrozzoni inutili sovvenzionati alla democristiana. Nec essità Necessit à di fare chiarezza. chiarezza. — Di fronte alla presenza di numeros num erosissim issimii “sciacalli dell’ dell ’eroina," eroin a," che propaganda 162
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no la tesi secondo cui i problemi dell’eroina sono com plicatiss plic atissimi, imi, misteri mis teriosis osissim simi, i, insolubili, va fatt fa ttaa chiarezza. E cioè, accettando il fatto che esistono, in Italia come in tutti gli altri paesi del mondo, alcune migliaia di persone per cui, nel dato sociale attuale, la tossicomania è una necessità: e accetta acc ettando ndo l’ l ’unico modo modo di affro af front ntare are il problema prob lema,, cioè fornen for nendo do loro le dosi di eroina eroin a che sono sono loro necessarie, come in Inghilterra, stroncando la loro "pericolosità" sociale che consiste nel fatto che il mercato nero li strumentalizza facendoli diventare spacciatori a tempo pieno. Ma il secondo punto, molto più importante, deve essere denunciato denun ciato con la massima massim a decision decisione: e: la grande maggioranza delle tossicomanie è involontaria; e soprattutto è involontario il restare eroinomani; e questo non per misteriosi motivi psicologici, ma perché medici e ospedali non funzionano. Negli Negli USA il National Natio nal Inst In stit itu u te on Drug Abus Abuse, e, dire di rettto dal professor Robert Du Pont, ha esaminato un cam pione di 20.00 .000 soggetti che avevano avevano provato prov ato l ’eroina: uno su 20 20 aveva conti co ntinu nuato ato:: gli a ltri lt ri 19 avevano smesso. Dopo decenni di discussioni, questa è certo la prova migliore che la tossicomania di eroina non ha niente di fatale. In Italia, invece, la tossicomania, oltre che involontaria, è anche anche fatale: fatale: perché è praticamente praticam ente impossibile impossibile trovare un medico che pratichi una disintossicazione fisiologica in modo corretto; negli USA, invece, è sorto un numero enorme di piccole strutture alternative autogestite di quartiere (anche nei ghetti neri) che pratica una disintossicazione corretta. In Italia, anche quando alcuni ingredienti della disintossicazione sono giusti, vengono usati psicofarmaci come i tranqu tra nquilla illanti: nti: e la depressione, la la mancanza di lucidità, l’alienazione provocata dal tranquillante (tipo Valium), è terribile per l'eroinomane che si sta disintossicando. Infinitamente meglio, le dosi decrescenti di pastiglie a base di oppiacei, in modo molto graduale e senza sofferenze fisiche assurde. Nella disintossicazione, disintossic azione, c ’è tutta tut tavia via un grosso elemento psicologico, per il quale però non servono certo le co munilager degli aspiranti padri Eligio, o gli psicofarmaci degli psichiatri, o altri psicoguaritori. Quando una persona normale prende l’eroina alcune volte, e ne ricava 163
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delle sensazioni intense o del piacere intenso, si trova in una situazione situa zione singolare: qualunqu qua lunquee piacere suff suffici icien ente te mente intenso procura a uno sfruttato, a uno che fa una vita di merda (cioè, nella società italiana, a milioni di persone) un handicap. I condizionamenti, fisiologici e psicologici subiti fin dalla nascita, riuscivano a fargli vivere real re altà tà atroci, atr oci, come la fabbrica, fabbri ca, la famiglia, il il lavoro, l’au l’autobus, in modo spiacevole, ma sopportabile. Queste corazze, fisiologiche e cerebrali, rischiano di saltare dopo aver passato un po’ di tempo (per qualcuno anche un periodo brevissimo) brevissimo) in un'a un 'altr ltraa dimensione: dimensione: anche quelle quelle di una droga, in un certo senso stupida, ma pote po tent ntee come l'eroina. Saltate le corazze, una realtà schifosa fa ancora cor a più schifo: schifo: il mondo mondo,, dalla fabbrica fa bbrica all’ a ll’auto autobus, bus, può essere vissuto in modo lancinante, con un'intensità lancinante, per quello che è e che tutti sappiamo, ma che però ci siamo abituati a sopportare. I "buoni motivi" per smettere ter e l’ l ’eroina eroin a diventano diventa no solo quelli politici: se a uno non gliene frega nulla, allora anche gli aspetti più squallidi (dalle marchette ai ricatti) della vita di "un eroinomanein regimedimercatoneroconognidosechecosta5.000lire, ’’ diventano meno squallidi. Un tranquillo studente medioborghese, aderente al Movimento Lavoratori per il Socialismo, è evidentemente critico verso la società borghese; tuttavia, proprio verso questa que sta società, è piuttos piut tosto to vaccinato vaccinato:: cioè cioè questa ques ta società non lo fa soffrire o lo fa soffrire in modo generico, non intenso tens o e non lancinante lanci nante:: non a caso va a vedere Lo Squalo, o la Rinascente, o riesce a reggere senza crisi schizofreniche i pranzi di nozze con la figlia della cugina della madre. Cinque minuti di una parte di tutto questo bastano invece a far andare in paranoia tanti eroinomani soprattutto tu tto compagni: compagni: ed è giusto, è umano. In chi all’ a ll’eroina eroina ci è arrivato non per una scelta esistenziale, ma involontariamente, riame nte, deve deve essere fatta fa tta chiarezza su questo schifo: schifo: dedeve essere chiaro che l’alienato è chi va a vedere Lo Squa Sq ua lo, lo, e non chi sta male nel solo vederne i manifesti. Se, in misura maggiore o minore, l’eroina ha provocato in molti questa ferita umana, è un problema che va affrontato molto umilmente: umilmente : e non da chi questa que sta sofferenza sofferenza la sente in modo generico, tipo "Espresso" o "Panorama," o ti po grandis gran dissim simii striscion stris cionii rossi col nome dell’org dell’organizzazio anizzazione; ma da chi ha vissuto, con altre droghe o con altre e 16 4
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sperienze la stessa lancinante ferita. Autodifesa psicologica, coscienza lucida dello sfacelo, dello squallore, della morte mo rte che ha prevalso pe p e r secoli secoli sulla vita: è solo un fi filo, da cui vale la pena di partire per fare la rivoluzione, per pe r trasf tra sfor orm m are ar e la realtà rea ltà in piacere piace re e il desiderio deside rio in realtà. realt à. "Solo se la speranza di comunismo è pratica, il desiderio non si trasforma in autodistruzione. Parlare con un eroinizzato, eroinizzato, è come come parlare parl are con un terro te rrorist rista: a: lo convinconvinci solo se interpreti l'intensità del suo odio e dai alla ricchezza del suo desiderio una speranza di espansione collettiva" ha scritto Tony Negri (“Re Nudo,” n. 37, dicem bre br e 1975, p. 9). Vero Vero.. Ma l’espan l’espansion sionee collettiva non può essere solo speranza: deve deve essere una realtà real tà e chi è de presso perché per ché la real re altà tà fa più schifo dopo aver provato prov ato l’eroina, deve capire che lui, in prima persona, senza tessere e senza chiedere permesso, può essere il protagonista dell'espansione. Se non lo capisce, o se lo capisce in modo non abbastanza lucido da metterlo in pratica, oppure se questa espansione non è “tecnicamente possibile," allora non ci sono sono alternative alterna tive all’ all ’eroina. Da queste premesse, sembrere semb rerebb be che centi c entinaia naia di migliaia migliaia di perso p ersone ne siano cond c ondann annate ate all ’eroina ero ina nelle società societ à capita cap italist listic iche he.. E invece invece no: se l’ero l’eroina ina rimane proibita, deve restare per forza minoritaria; se l’eroina costa al mercato nero 5.000 lire a dose, l’eroinomane può lavorare solo nell’industria dell’eroina e consumare solo eroina; e a vivere cosi deve essere una minoranza, perché se no nessuno produrrebbe e consumerebbe le merci delle altre industrie. L’eroina può essere consumata da centinaia di milioni di persone nelle società capitalistiche solo se è legale e ha un prezzo relativamente basso; è un discorso che può andar bene al capitalismo se riesce a creare un uso di eroina di massa che non va contro la produzione. A perderci, sarebbero solo le industrie che producono altre droghe, dall’alcool al Librium: ma potre po trebb bbero ero sempre semp re sostit so stitui uirle rle con sciroppi, sciroppi , elixir, elixir, pasti pa sticcche, e (perché no?) sigarette all’eroina. L’eroina In carcere. Testimonianza
San Vittore raggio femminile. — 16 dicembre 1974 a mezzanotte: perquisizione perquisizio ne personale person ale integrale, poi in ce cel 165
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la. Sotto Natale c’è superaffollamento, e vengo messa al terzo piano, quello delle puttane e delle zingare, ma c'è di tutto, tutto, adesso, grazie al pienone: pienone: scopro scopr o l’ l ’indomani indom ani che una tipa delle mie due compagne è accusata di "traffico” di auto rubate, l’altra è americana, stava con un egiziano quando la pula ha arrestato tutti gli stranieri dell’albergo dove alloggiavano, dopo avervi trovato roba. Dentro da un mese, senza neanche la soddisfazione di capire veramente perché. È contenta di scoprire che parlo inglese, l’a l’a ltra lt ra invece invece si preoccupa: preoc cupa: "A "Anc nche he tu una un a drogata dro gata?? Guarda che se stai male cambia cella, perché io voglio dormire tranquilla." Chiamano "drogate" chiunque sia dentro per roba, senza sapere sape re che chi fuma non sta male qua quanndo smette. Le celle sono a tre letti, ma in tre ci si sta strette; su tre piani ce ne sono una cinquantina, circa quindici per piano, ma non tutte sono abitate. Un cesso per pe r piano. Di solito le "ospiti" "osp iti" oscillano fra fr a le 50 e le 70, ma adesso ce ne sono 106. Le drogate formano un grup po ne netta ttam m en ente te distinto dis tinto,, perché perc hé le altr al tree le evitano e pe perrché preferiscono cosi; stanno al secondo piano, con ladre, truffatrici, e altre di passaggio. Al primo piano c’è la "bi blioteca blio teca,” ,” le celle d' d'at atte tesa sa e di perquisizione, perquisizio ne, le celle celle di punizione, e le "singole” "singole ” delle assassine. assass ine. Ecco perché perc hé il secondo e terzo piano sono pigiati. Le guardiane, o vigilatrici, hanno le chiavi e le adoperano; alcune fanno rapporto se ti ribelli anche solo a parole o gesti, o se t’incazzi quando è il momento di essere chiuse. Ma chi detiene il potere nel raggio femminile di San Vittore sono le suore. C'è quella che recita il "padre nostro” mattina e sera, ad alta voce girando per i corridoi, quella che ti fa fare la spesa (e quando può ci ruba sopra), quella che vende lana e uncinetti, mutande e calzini, la suora che prepara i canti della messa, quella del laboratorio, dell'“officina,” le suore dell’infermeria e quelle della matricola, che si occupano anche della contabilità. Insomma, le suore si occupano di tutto, e c’è la Madre Superiora che si sbatte per non farsi sfuggire nulla. Dall'anno scorso però è entrata in scena una nuova ed inquieta inqu ietante nte figura: figura: una vicedirettrice vicedire ttrice che si è offerta di di occuparsi in pianta stabile della sezione femminile. Una giovane e bella donna sui trent’anni, neosposina con pu po di neanche un anno, laur la urea eata ta a Palermo Palerm o in legge legge,, do po un paio d' d'an anni ni come avvocato (tu (t u tta tt a la sua su a famiglia famiglia 166
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è del ramo) ha vinto un concorso, e siccome il marito è di Milano e lei ormai vive qui, coglie l’occasione per accettare questo lavoro che nessuno vuole (tra l’altro è mal pagato). Dovrebbe starci sei mesi, ma se le cose vanno come vuole lei potrà starci qualche anno. Legge Bisaglia ( L’ L’isti isti tuzione negata), conosce l'IChing, lo Yoga e la Macrobiotica, e cerca umanamente di agevolare le richieste delle donne, migliorando le condizioni del "nido" (la sezione delle detenutemadri con bimbi fino a tre anni che non vogliono affidare i figli ad istituti e li tengono in carcere con sé); infine tenta di comunicare, cosa più difficile di tutte, superando la diffidenza delle detenute. Ci riesce so pr p r a ttu tt u tto tt o con con le "dro "d roga gate, te,”” perché, perc hé, come come afferma lei lei stesstes sa, sono le più capaci e disposte a recepire il dialogo. Ma in poco tempo si rende conto che a nutrire ideali utopistici ci si rimette di persona, e più volte si scoraggia e attraversa delle crisi. Le supera perché tutto sommato è convinta di ciò che fa, ma ormai è molto più moderata e "diplomatica.” I problemi delle “drogate” sono comunque assai grossi: si: sempre, appena entra ent rate, te, si è sottoposte sotto poste a visita medica, ma questo non significa che si sia curate in caso si soffra di qualcosa. Conviene essere sani come pesci, a San Vittore, e di forte costituzione. Altrimenti sono cazzi tuoi. Una con la "scimmia” può contare più sul padre nostro delle suore che sulla cura del dottore, somministrata dalla suorainfermiera. Questa è una che, per esempio, con una che aveva i polsi lacerati da un tentato suicidio, quando il medico aveva ordinato una "farfalla” (speciale graffetta per cucire la pelle) le aveva messo una benda col fiocco a forma di farfalla. Le sue intramuscolo rendono il culo violaceo, a colabrodo, e qualche volta zoppichi per p er una giornata giorn ata:: lede qualche qualch e muscolo, muscolo, evidentemente. evidentem ente. Quando arriva una nuova “drogata,” è una tragedia per pe r tutt tu tti: i: non c’è c’è assol ass oluta utame mente nte nessuno che sappia sap pia cosa fare per ridurre i dolori dell’astinenza, cosi le nuove si fanno tutte un bel "cold turkey," che varia di durata ed intensità a seconda del fisico e del grado di intossicazione. La ragazza che ho visto più conciata aveva 17 anni, per p er due giorni e due n otti ot ti è rimas rim asta ta immobile nel nel letto let to al buio da sola senza mai aprire bocca, né per parlare né per p er mangiare mang iare o bere: riusciva riusc iva solo solo a vomitare vom itare sangue e bile. Quindi Quindi hanno hann o deciso di port po rtaa rla rl a su in infer in ferme meria ria p er
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farle delle fleboelisi, ce l’hanno portata a braccia dopo 24 ore già riusciva a stare in piedi, e col caratterino che aveva, aveva già mandato a cagare suore e superiora, ed era scesa ancora al secondo piano, per stare in compagnia. Per dodici giorni ha vomitato sangue e bile, beven do solo tè, e ha perso 10 Kg. Le facevano, come alle altre, punture di Fargan, Talwin, o Tallofen, gocce di Va lium da bere alla sera e vitamine epatiche. Tutti questi medicinali, somministrati a casaccio ("Dottore, sto male,” "Ah si, cosa vuoi che ti faccia dare?’’) spesso provocano effetti secondari, apatia, gonfiori, e qualche volta strane tensioni muscolari, che in certi casi sono dolorose e spaventano. Durante una crisi di questo tipo, questa ragazza aveva tutto il collo tirato e non riusciva più a reggersi in piedi: piedi: sentiva male male dapp da pper ertut tutto to e avev avevaa paur pa uraa che le venisse una paralisi, il cuore batteva all’impazzata. Quando è arrivata la superiora, dopo mezz’ora che la si chiamava, la poverina era sul letto tutta tirata e storta, respirando a fatica, rossa e sudata, piangeva e siccome diceva di avere caldo l’avevano spogliata. La superiora ha cercato di distenderla senza riuscirci (prima aveva lavorato come assistente in ospedali, tipo i mutilatini, i vecchi, etc.) etc.) e allor all oraa ha chiest ch iesto: o: "Ma "Ma cos’hai, cos’hai, vedi il diavodiavolo?” Poi se n’è andata sdegnata perché era nuda, e le ha ordinato la solita puntura di tranquillante. A richiesta, si può parlare con lo psichiatra. Ma non serve a niente, forse può aiutare a farsi ricoverare a Mom bello, bello, da cui si può magari mag ari scappare sca ppare,, li non ci sono guargua rdie con mitra sui muraglioni. C’è pure una psicoioga ap posta pos ta p er drogate, droga te, ma la sua eventuale eventua le azione azione comincia solo fuori, quando nessuno la vuole più. In breve, non e siste alcun sistema di recupero valido, né fisico né mentale, e le “drogate" pensano solo al buco che si faranno appena fuori, di solito. Chi smette, forse il 2%, 2%, lo fa perché già convinto, non certo grazie al carcere. Anzi, in certi casi alcune si incazzano talmente che magari una volta fuori si "fanno” come non mai prima. Quando infine si cominciano a collezionare denunce, di li a poco arriva l’etichetta di "pericolosità sociale,” che impedisce la concessione della libertà provvisoria, e infine la "tossicomania abituale" può portare al manicomio criminale, tanto per pe r sbarazza sbara zzarsi rsi di un caso delicato.
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Parte seconda Manuale di autodifesa
6 Per non morire di eroina
In Italia, morire di eroina è fin troppo facile, se si pensa che quasi nessun reparto di rianimazione è dotato dell'unico serio antidoto ai collassi da eroina, il naloxone, che non è nemmeno prodotto dalle case farmaceutiche. È necessaria perciò una lunga serie di indicazioni alternative, a partire dall'esperienza di altri Paesi. Dal 1969, funziona a Phoenix una struttura alternativa, "Terros," che riceve 150 telefonate al giorno ed effettua 550 interventi diretti al mese. È dotata di autoambulanze ed è in grado di effettuare tutte le operazioni di pronto pro nto soccorso pe perr tutt tu ttii gli gli incidenti incid enti da droghe. È propr o babilmente, babilm ente, in tutt tu ttoo il mondo, un unaa delle istituzioni istituz ioni con più esperienza negli incidenti tipici dell'uso di droghe fra i Manuale di istruzion istru zionii (Study Guide for giovani. Dal loro Manuale Emergency Emergen cy Medica Medicaii and Drug Drug Abuse Technician, Technician, che può essere ordinato alla Do It Foundation, P. O. Box 5115, Phoenix, Arizona 85010 — USA) riassumiamo i punti relativi ai collassi da eroina. Unaa premessa Un premess a fondamentale: chi, chi, amico amico o no, si si trotro va vicino a qualcuno che ha un collasso da eroina, non deve assolutamente lasciarsi prendere dalla paranoia. Parecchi ragazzi sono stati arrestati e denunciati per omissione di soccorso quando qualcuno è morto. Di fronte al rischio di morte, bisogna assumere un atteggiamento molto lucido: lucido: la cosa migliore migliore da fare, non avendo a disposizione un medico privato competente, è rivolgersi con la massima prontezza a un’autoambulanza o a un ospedale. Anche se si è coinvolti in qualche modo nella vicendadroga di chi sta avendo il collasso, se ci si presenta in ospedale senza imbarazzo, è molto difficile che nei medici o nella polizia nascano nascano dei sosp s ospetti etti:: che sono invece invece inev inevi i 171
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tabili se si fa tardi o se le condizioni della vittima del collasso peggiorano. Di fronte a qualunque contestazione, comunque, è bene mettere in chiaro che ci si è mossi facendo il proprio dovere di cittadini. È una parte difficile per pe r chi magari maga ri ha i capelli molto molt o lunghi o è ve vestito stito mama le, le, ma è anche fatt f attib ibile ile:: ad ogni modo, il 10 10% di rischi ris chioo di avere qualche guaio (interrogatori, ecc.) è sempre minore del rischio di lasciar crepare l’amico o il compagno. Per tutti, il paragrafo sui collassi ribadisce una necessità: essere prep pr epar arat atii in anticipo a questa ques ta eve evenien nienza. za. Prima che succedano i guai, bisogna informarsi, presso gli ospedali, presso i medici amici, su quali siano gli strumenti clinici a disposizione dei vari reparti e se sono attrezzati per trattare questi casi. Infine, per usare meglio queste informazioni, è indi Morire di eroin eroina. a. spensabile leggere il paragrafo Morire I colla collass ssi. i.
Di solito, la vittima di un'overdose (dose eccessiva) di oppiacei, è svenuta, in coma, fuori coscienza. La prima operazione da fare assolutamente è accertarsi se la persona respira. Se non respira, un assistente deve immediatamente incominciare la respirazione artificiale, mentre un altro comincia a controllare anche il ritmo della carotide. Se anche il battito della carotide è assente, bisogna iniziare, contemporaneamente alla respirazione artificiale, anche il massaggio cardiaco. Se c’è una pulsazione nella caroti ca rotide, de, si può usar us aree un unaa tecnica tecn ica di ria ri a nimazione con bombola ad ossigeno, invece della rianimazione boccaabocca. Anche se la vittima del collasso sta respirando e ha pulsazioni cardiache, cardiac he, bisogna con contro trolla llare re che non sia in stato cianotico. Ce ne si può accorgere dal colore azzurro chiaro della pelle, specialmente intorno alla faccia, che è dovuto a un insufficiente assorbimento di ossigeno nel sangue. Se si è in presenza di questa condizione, bisogna dare ossigeno. Quando chi ha avuto il collasso da oppiacei respira un po’, non è cianotico e ha pulsazioni, un membro dello staff dovrebbe controllare in che misura reagisce al dolore. Se l’assistito non ha nessuna reazione a uno stimolo doloroso (tipo premergli il nervo sopraorbitale — localiz172
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zato sopra il bulbo oculare, appena sotto l’arcata sopraciliare — vuol dire che è in coma profondo e bisogna portarlo all’ospedale. Se il paziente ha qualche reazione al dolore (gemiti o movimenti tipo tirarsi indietro), bisognerebbe misurargli la pressione sanguigna e il polso, e lo staff dovrebbe tentare di sollevarlo, con prudenza, guardando ogni segno di peggioramento peggio ramento delle sue condizion condizioni. i. Bisogna Bisogna rest re star aree col col paziente finché finché tutt tu ttee le sue funzioni vitali si sono assestate. Se i segni vitali peggiorano, il paziente deve essere trattenuto in ospedale. Appena si è accertato in che condizione è il paziente e si è dato avvio a tutte le operazioni necessarie, l’équipe di assistenza dovrebbe riuscire a accertare che droga ha preso, pre so, quando qua ndo l’ha l’ha pres pr esaa e con quale modo di somministrazione. Avere questa informazione è importante sia per l'équipe, per capire tutti gli eventuali miglioramenti o peggioramenti pegg ioramenti del paziente, sia per pe r i medici, nel caso che si sia reso necessario il ricovero. Con tutti i pazienti in stato di incoscienza, bisognereb be ricor ric orda dare re che c ’è un grossissimo grossi ssimo pericolo che si verifiverifica quando il soggetto vomita e poi inala nei polmoni una parte del liquido. Questa aspirazione è estremamente pericolosa perché i liquidi contenuti nello stomaco sono molto dannosi per il tessuto dei polmoni, e il risultato, di solito, è una "polmonite chimica." Se il paziente ha già aspirato liquido quando voi arrivate, accertatevi che le sue vie respiratorie (bocca e naso) siano pulite e portatelo subito all'ospedale. Se non ha aspirato nulla, bisognerebbe reb be vigilare affin affinch chéé non succeda. Si può fare fa re cosi: cosi: se il soggetto respira fatelo giacere sul fianco, preferibilmente con la testa più in basso del resto del corpo. Se non sta respirando e dovete rianimarlo, ricordate molto bene questo pericolo, e restate sempre pronti a fargli girare la testa se vedete che sta per vomitare. Cosi facendo, fate uscire il vomito dalla bocca ed evitate che venga inalato nei polmoni. In tutti questi casi è molto importante restare molto calmi. Non mettetevi in uno stato d’ansia e di fretta eccessive che potrebbero farvi dimenticare qualche operazione essenziale. Non sempre è necessario portare all’ospedale il paziente che non respira più. Se ricomincia a respirare e ritorna cosciente e resta in questo stato, pro173
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babilm bab ilmente ente non ha bisogno di ospedalizzazion ospedalizzazione. e. E molto probab pro babilm ilmente ente la rifiuterà. rifiu terà. Il punt pu nto o impo im port rtan ante te su cui concentrare l'attenzione è il miglioramento o la stabilizzazione dei segni vitali (respirazione, pressione). Quando questi restano stabili per un’ora o più, e il paziente ha ripreso conoscenza, vuol dire che si trova in un buono stato. Nei Nei collassi da droga ci sono due generi di arre ar rest sto o delle funzioni vitali. Il primo è l’arresto cardiaco — quando il cuore si ferma prima della respirazione. Questo tipo di arresto è raro; quando il cuore si ferma per primo, passano da 20 a 30 secondi prima che si fermi anche la respirazione. L’arresto della respirazione è invece molto più comune, perché la depressione indotta dalle droghe narcotiche o sedative colpisce molto più sensibilmente la funzione respiratoria che la funzione cardiaca. Nel Nel caso che il cuore o i polmoni cessino di funziofunzionare, il risultato è una grave carenza di ossigeno per tutto il corpo e particolarmente per il cervello. Se al cervello manca ossigeno per un lasso di tempo fra i 4 e i 6 minuti, si verifica un danno cerebrale grave e irreversibile. Se l'ossigeno manca per un tempo ancora più lungo, il danno cerebrale grave è quasi certo. Quando ci si trova di fronte a una situazione in cui c’è la possibilità che le pulsazioni o la respirazione del paziente si siano arrestate, il problema più importante è di verificare verificare con esattezza questi q uesti dati. Il I l respiro respi ro c’è c’è ancora oppure oppu re no? C’è ma è estrem est remam amente ente debole? debole? Il cuore ba b a tte tt e ancor an coraa — magari mag ari appena app ena appena app ena — o si è fermato ferm ato del tutto? Le pupille sono dilatate o rimpicciolite? Tutti questi quesiti sono estremamente importanti. Infatti, per esempio, la respirazione artificiale non porta nessun beneficio a un paziente a cui si è arrestato il cuore, e il massaggio cardiaco fatto a un paziente a cui non serve, può a d d irit ir ittu tura ra danneggiarlo danneggia rlo gravemente. Se un paziente non respira più o respira debolmente, la prima cosa da fare è aprirgli i canali respiratori. Pulirgli bocca e gola da ogni intoppo e inclinargli all’indie tro la testa. Il respiro può ricominciare spontaneamente dopo questi accorgimenti. Se il respiro non torna da solo, fare la respirazione artificiale e misurare le pulsazioni. Misurare le pulsazioni della carotide (collo) dato che 174
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quelle del polso possono essere troppo flebili per essere avvertite. Se non ci sono più pulsazioni, bisogna cominciare immediatamente il massaggio cardiaco. Spesso due o tre respiri possono essere sufficienti per rianimare rianim are una persona: per pe r questo bisogna bisogna seguire seguire con la massima attenzione ogni accenno di ripresa del respiro e delle pulsazioni. Quando è necessario fare il massaggio cardiaco, bisogna mettere il corpo del paziente su una superficie dura (per esempio, il pavimento). Una superficie d’ap poggio poggio cedevole cedevole (come (come per pe r esempio un matera ma terasso sso)) anan nulla nul la l’ l ’effica efficacia cia del massaggio. Si comincia cominci a cosi: localizzate lo sterno, e misurate da due a tre dita di larghezza; poi usat us atee il dorso dors o della mano (non il palmo) p e r prem pre m ere er e sul torace: fatelo abbassare abbas sare di 45 centime cent imetri; tri; assicu ass icuraratevi che state facendo pressione sullo sterno, non sulle costole. costole. Esercit Ese rcitate ate la pressione con un ritmo ritm o rapido: rapido : 60 volte al minuto. Se tutto è stato fatto correttamente, le pupille pupill e dilat dil atat atee dovrebbero dovre bbero cont co ntra rars rsii e il colore della pelle migliorare. miglio rare. Dovrebbe Dovrebbe esserci esse rci un po’ po ’ di pulsazione nelle arterie della carotide. Una volta iniziate le varie operazioni di pronto soccorso, non dovete fermarvi fino aH’arrivo di un dottore. Se tutte queste misure di emergenza sono eseguite scorrettamente, possono nascere molte complicazioni. Co stole fratturate, lesioni del fegato, frattura dello sterno, e rottura cardiaca. Ovviamente, questi danni tolgono gran part pa rtee del beneficio beneficio arre ar reca cato to al paziente pazient e con le varie operazioni. Prima di usare queste tecniche, è necessario aver già avuto una certa pratica e aver raggiunto un buon grado di efficienza. Segni vitati
Sono, fra gli altri, le pulsazioni, la pressione del sangue, la respirazione e la temperatura. Sono tutte funzioni estremamente sensibili a ogni variazione dello stato normale del corpo. Le pulsazioni. — Si possono misurare in molti posti, ma i punti più rapidi e facili per sentirle sono la carotide (sul collo) e il polso. Le pulsazioni si possono sentire mettendo due o tre dita sopra un'arteria e facendo pres175
Manuale di autod au todife ifesa sa
sione. Ogni contrazione del cuore produce un’onda di pressio pre ssione ne nel sistema siste ma circolat circ olatorio orio che si può senti se ntire re mentre passa nel punto dove si stanno prendendo le pulsabisogna usare il dito pollice perché si ha una zioni. Non bisogna percezione sbag sbaglia liata, ta, si può cioè cioè sentire le pulsazioni pulsa zioni del proprio pollice e fare confusione. Normalmente le pulsazioni dovrebbero essere fra le 72 e le 80 al minuto. La media può essere un po’ po ’ più bassa bass a fra fr a le persone alte a lte e magre e più alta fra le persone basse di statura e pesanti. Se il polso scende sotto i 40, o sale sopra i 160, vuol dire che lo stato del paziente è grave. Se le pulsazioni rimangono per un lungo periodo di tempo fra 40 e 60 o da 140 a 160, siamo anche qui in presenza di una situazione grave. La pressione del sangue sangue.. — La pressione sanguigna è rappre rap presen sentata tata da due indic indici: i: la pressione massima massima e la la pressio pre ssione ne costa co stante nte nel sistema siste ma circolatorio circ olatorio.. Cioè, ioè, la pres pr essione sistolica e la pressione diastolica. La pressione normale del sangue è tra 120180. Respirazione. Respirazione. — Il ritmo della respirazione si può registrare gistr are osservando il respiro resp iro del pazient paziente: e: il ritmo norn ormale è di circa 20 respiri al minuto. Temperatura. — Si può misurare in bocca o sotto l’ascella. La temperatura normale è tra 36,6 e 37 gradi in questi posti. Una temperatura sopra i 40 gradi o sotto i 35 gradi, anche per un tempo minimo, può causare un danno cerebrale permanente. Bisogna sempre ricordare che le misure indicative che si sono citate variano da un individuo all’altro. Il fatto che ci sia una differenza tra i dati del paziente e quelli standard, non deve necessariamente essere considerato un segnale di allarme. Solo una registrazione complessiva dei livelli e delle tendenze di tutti i sintomi fornisce una idea migliore delle condizioni del paziente. Se la pressione sistolica scende sotto i 100 o sale so pra pr a i 160, siamo in presenza pres enza di una situazione situaz ione potenzialpotenz ialmente pericolosa che dovrebbe essere valutata diretta mente da un medico. Inoltre, un altro segno di pericolo si rileva quando la differenza fra la pressione sistolica e quella diastolica è maggiore di 60 punti o minore di 30. 176
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Gli antidoti
In caso di depressione respiratoria provocata da eroina, è necessario usare, con alcune cautele, un gruppo di farmaci chiamati "antagonisti dei narcotici,” che com batto ba ttono no e annullan ann ullano o gli gli effetti degli degli oppiacei. Sono gli stessi farmaci che (vedi Dipendenza fisica fisica,, nel paragrafo Cosa fa l’eroina) vengono usati quando si vuole vuole capire a che che punto pu nto è una persona con l'eroina: cioè cioè rilevare clinicamente il grado di intossicazione di un consumatore, saltuario o abituale, di oppiacei. Iniettati a un consumatore anche in dosi modeste, anche poco dopo l'assunzione di una delle sue solite e preferite dosi di droga, questi "antagonisti” gli provocano una grave, terribile, sindrome da astinenza, che dura un paio d’ore: una crisi anche più forte di quella che avrebbe se smettesse di colpo il consumo di eroina. Questi "nemici dell’eroina" servono a smascherare l’eroina quando sta per "agganciare” il consumatore; ma servono anche a "uccidere" l'eroina quando sta per ammazzare qualcuno. Quando si è accertato che il paziente svenuto ha ingerito eroina (o un altro a ltro narcotico narco tico dello dello stesso tipo: morfina, metadone, ecc.) e che l’eroina è la causa della de pressio pre ssione ne resp re spira irato toria ria,, si possono usare us are questi que sti “anta“anta gonisti.” Il preferito è senz’altro il naloxone (i motivi sono spiegati nel paragrafetto successivo Alcune precauzioni asso lutamente indispensabili). Il trattamento più sicuro consiste nella somministrazione endovenosa di piccole dosi di naloxone (per esempio, tra 0,4 e 0,8 milligrammi) da farsi ogni 2030 minuti, con prudenza. La risposta a questo trattamento è cosi matematica, che se non si vede nessun effetto dopo la somministrazione di 10 milligrammi di naloxone vuol dire quasi sicuramente che la diagnosi di depressione respiratoria era sbagliata. Alcune precauzioni assol ass olut utam amen ente te indispensabili indispe nsabili
Gli "antagonisti” dei narcotici, come la nalorfina e il Ievallorphan, che hanno anche un’azione simile a quella della morfina ("agonista”), possono essere usati, in caso di coma da eroina (morfina, ecc.), solo con la massima 177
Manuale di autod au todife ifesa sa
prudenz prud enza. a. Se la depressio depr essione ne di cui è vittim vit timaa il soggetto in coma è stata causata da alcool o barbiturici o altri de pressivi, la nalorfìna e gli analoghi possono posson o inibire inib ire ancor anc or più la respira res pirazion zionee provocando prov ocando un peggioramen pegg ioramento to delle condizioni del paziente. Invece il naloxone non ha nessun effetto depressivo sulla respirazione: è il farmaco farmac o da usare us are quando quan do ci ci sono dei dubbi sulle cause della depressione respiratoria. La presenza pres enza di alcool alcool e barb ba rbitu ituri rici ci non si oppone all'effetto benefico benefico dell'antag dell'a ntagon onista ista se la depressio depre ssione ne resp re spira irato tori riaa è stat st ataa causa c ausata ta dall’eroina: dall’eroina: nei casi di di intossicazione intossicazione mista la situazione viene migliorata dall’antagonista nella misura in cui la depressione respiratoria è dovuta alla eroina. Gli antagonisti dei narcotici contrattaccano anche gli effetti sedativi dell’eroina (oltre che quelli di depressione della respirazione): tuttav tu ttavia ia non bisogna cercare di risverisvegliare il il paziente: paziente: c’è c’è il rischio rischio che tom to m i in coma. coma. Infat In fatti ti la durata d'azione degli antagonisti è solitamente molto più corta co rta di quella dell'eroin dell'e roinaa (e degli degli altr al trii narcotici); narc otici); per p er cui il paziente deve deve essere contin co ntinua uamen mente te controll con trollato ato con molta attenzione. Il controllo accurato e prolungato è ancora più importante nel caso di coma da metadone, o 1 acetilmetadolo: queste ques te droghe d roghe hanno ha nno u n ’azione azione di lunga durata e gli effetti depressivi possono persistere per pe r un arco arc o di tempo da 24 ore a 72 ore (tre (tr e giorni): si sono verificati casi mortali come conseguenza di un’interruzione prematura del trattamento con l’antagonista. C’è un altro motivo di prudenza nell'uso dell’antagonista nis ta cont c ontro ro l’ l ’avvelenamento avvelenamento acuto da eroina. Se il paziente è un tossicomane, l’antagonista gli può scatenare una grave sindrome da astinenza che non può essere controllata nel periodo di tempo in cui l’antagonista è in azion azione: e: il problema proble ma è che che in alcune alcune situazioni ques q uesta ta crisi di astinenza può essere più pericolosa per la vita del paziente che non la stessa depressione respiratoria. Una soluzione in questi casi è somministrare una dose mo desta di naloxone che funzionerà da antagonista alla de pression pres sionee respi res pirat rator oria, ia, ma non p rod ro d u rr rràà la sindrom sin dromee da astinenza. Gli stessi principi sono applicabili nel trattamento di avvelenamenti acuti da codeina, da tutti i narcotici semisintetici, e da quasi tutti i narcotici sintetici. Gli effetti 178
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pentazoc ina tossici dovuti ad alte dosi o a dosi eccessive di pentazocina (Talwin, Pentalgina) e di droghe del gruppo ciclazocina possono essere parzialm parz ialmente ente alleviati solo solo da alte alt e dosi di naloxone che, a differenza della nalorfina, antagonizza gli effetti “agonistici” di questi farmaci. In Italia, non sono prodotti preparati a base di nalo xone. xone. Qualche medico se lo fa mandare dall’estero op pure pu re se lo p o rta rt a dietro die tro torn to rnan ando do da qualche qualch e paese euroeu ro peo; peo; il nome della specialità spec ialità americ am erican anaa a base di nalonalo xone è narcan. In Italia è invece disponibile la nalor fina, fina, che non è nell’elenco degli stupefacenti ed è distri buita bu ita dalla Lusofarmaco, con il nome commercia com merciale le di norfin.
Disintossicazione
Premessa
Il metodo migliore per la disintossicazione è, nelle attuali condizioni degli ospedali italiani, il ricorso a un medico privato. Contrariamente a quanto si pensa, infatti, una disintossicazione clinicamente corretta può essere attuata senza nessun ricovero in clinica o ospedale; le teorie che insistono sul ricovero sono una evidente proiezione della "paura dei drogati," che porta a ritenere pili tranquillizzante un loro internamento, più o meno coatto, in qualche struttura più o meno chiusa. Negli aspetti più im pliciti della teoria teo ria del ricovero, quest qu esto o rap ra p pres pr esen enta ta un mezzo sottile di condizionare il tossicomane, di fargli credere che la sua “guarigionesalvezza" dipenda da tecniche complicate e dalla presenza continua del “guaritore salvatore," cioè il medico o lo psichiatra. Con diversi stili, che vanno dalla "pacca sulla spalla,” alla chiacchierata introspettiva, il medico o lo psichiatra ottengono lo stesso effetto, quello di far credere al “paziente" che il sanitario sia una "figurachiave” nella disintossicazione. L’unica funzione utile del medico è invece quella di fornire le informazioni minime indispensabili per prendere i farmaci farma ci disintossicanti: dosi, dosi, frequenza, ecc ecc.: .: la disintossicazione clinica è infatti un processo molto sem plice, plice, che mater ma terial ialme ment ntee non richiede rich iede competenze supesupe 179
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riori a quelle di un infermiere. L’intera fase della disintossicazione fisiologica deve essere drasticamente demistificata: e di questa ques ta demistificazione demistificazione deve deve essere cosciente soprattutto il "paziente.” È molto raro (vedi anche la ricerca dell’Istituto di Psichiatria dell’Università di Roma citata più oltre nel parag par agraf rafoo sui ricoveri) trovar tro varee dei medici con un unaa conoscenza anche minima delle tecniche di disintossicazione: nel caso in cui non si trova un dottore preparato, conviene ripiegare su una di queste due soluzioni; a) si cerca un medico con un minimo di garanzie di serietà e più o meno democratico; ci si mette d’accordo con lui e lo si manda a uno dei centri antidroga esistenti (vedi schede successive) o a qualche reparto specializzato di ospedali che han hanno no esperienza esperienz a di disintossicazione: disintossicazione: in pochi minuti nu ti (se (se è bravo, ba basta sta anche una telefonata), telefon ata), il medico medico può otte ot tene nere re tutt tu ttee le necessarie neces sarie informazioni inform azioni sui dosag dosaggi gi e sui farmaci da utilizzare; sia per i centri sia per le tecniche può usare anche come controllo, le tracce e le notizie fornite in questo capitolo; b) si va direttamente in un centro o in un ospedale, e ci si fanno dare diretta mente queste notizie, facendosi fare anche le ricette per le medicine, e, se i medici lo ritengono opportuno, anche una visita, per valutare meglio i dosaggi, a seconda dello stato di intossicazione o delle particolarità fisiologiche di ciascuno. Una volta saputo che farmaci usare e in quali dosi e con quale frequenza, la disintossicazione si può fare a casa, con qualche controllo medico periodico; è importante sottolineare che le spese complessive di una disintossicazione "a domicilio" sono relativamente basse. Le fasi fas i della della disintossicazione
Come già accennato nel capitolo sull’assuefazione all’eroina, le attuali conoscenze scientifiche su questo meccanismo non sono del tutto soddisfacenti; anche le tecniche di disassuefazione risentono pesantemente di queste lacune. La maggior parte degli psichiatri, soprattutto quelli reazionari, che si sono occupati di droghe, insiste che la disassuefazione fisiologica non è un problema, e mette l’accento sul lato psicologico o sociale, che può essere risolto solo tramite i loro servizi. In realtà, tutti
Per non morire di eroina
gli esperimenti col naloxone e gli altri antagonisti indicano che ci sfuggono molti aspetti fisiologici dell'assuefazione e che non esistono sostanze in grado di disassuefare un organismo: si ricorr ric orree a interventi interv enti "cocktail,” "coc ktail,” ch chee mirano a curare l'intossicazione del fegato, e a “staccare” l’organismo dall’eroina e dagli oppiacei facendogli mancare la droga. È una cura con i suoi limiti, in quanto non ha niente di specifico rispetto alla cura di altre intossicazioni; a moltissimi consumatori di eroina è bastata: è possibile che non sia del tutto adeguata per alcuni organismi e che sia ancora più carente per consumatori di forti quantità per periodi di tempo particolarmente lunghi. L’autocoscienza dei limiti delle cure fisiologiche deve essere un punto di partenza nell’informazione per chi prende eroina, e un punto fermo per il medico o per chi assiste un consumatore che si vuole disintossicare. Questo senza concedere nulla a concezioni magiche sulla “schiavitù" all’eroina, e sugli ultrapoteri di questa sostanza; esistono semplicemente dei fatti che consigliano cautela: e se se dei dei medici, medici, dopo una o due settima setti mane ne di cure, considerano un soggetto "clinicamente disintossicato,” ciò può dipendere dal fatto che non sono state ela bora bo rate te tecniche tecnic he di analisi anali si ab abbas bastan tanza za raffinate pe perr sco pri p rire re il pe perm rman anere ere di elementi elem enti di distu di sturb rboo o di intossic into ssicaazione zione.. Cono Conosce scenz nzee limitate, limiti della terapia: terap ia: que questa sta è la situazione della scienza internazionale. Ma non si deve assolutamente credere che la cura nota, coi suoi limiti, sia qualcosa di complicato, costoso, e che richieda grandi specialisti; la cura nota, che è prassi in tutto il mondo, è la stessa che viene applicata nelle cliniche più lussuose, ed è particolarmente semplice. “Voglio disintossicarmi"
Molti consumatori di eroina a un certo punto si rivolgono a un amico, a un medico, o a un centro, con questa frase. Spesso è un un’’intenzione intenzione abbastan abbas tanza za precisa: "N "Nee ho le palle piene dell’eroina.” Ma ci sono molti casi in cui credere che si tratti di una situazione cosi semplice confonderebbe completamente il rapporto. Uno dei più frequenti è il caso in cui un consumatore si sente molto debilitato, ha paura di essere andato troppo oltre, ha paura di sentirsi male, di “rovinarsi”: 181
Manuale Man uale d i auto au todi difes fesa a
allora per lui la disintossicazione rappresenta un momento di sicurezza, dopo il quale ricominciare con meno paranoia e stando meglio fisicamente, è anche un modo per pe r “sen “se n tire ti re”” di più l'eroina, l'ero ina, che dopo un uso eccessivo eccessivo e molto prolungato, aveva un effetto più sfocato. Il pericolo dopo la disintossicazione è quello di collassi, anche mortali, per dosi perfettamente simili a quelle usate prima della terapia: le dosi a cui il consumato consu matore re si era abituato (per il fenomeno della “tolleranza”) erano molto più alte alt e del normale, norma le, cioè della dose sufficiente per pe r un "novizio"; e il consumatore disassuefatto può avere un organismo ancora più sensibile di quello di un novizio all’eroina; la morte di ragazzi appena disassuefatti quando si fanno il primo "buco," è una delle più comuni. Purtroppo tropp o è pericolos pericolosissimo issimo quanto quan to posso possono no dire in giro rara gazzi a cui, facendosi un "buco" grosso, è andata bene anche dopo ima disintossicazione: disintossicazione: sono sono casi fortunat fortu nati, i, anche se non infrequenti, in realtà il rischio è molto forte. Questa motivazione alla disintossicazione è abbastanza comune nelle classi agiate dove un ricovero in una clinica confortevole confortev ole non è un problema proble ma:: in gergo, gergo, si dice dice che ci si disintossica per "farsi meglio.” Un’altra motivazione, più frequente, ed estesa soprattutto alla massa dei consumatori proletari, nasce quando uno che si buca, “non “non ce la fa più": non ce ce la fa fa più ad andar an daree avanti col col tipo di vita, “il casino, la paranoia, la polizia, i soldi...”, anche lo star male fisicamente (per esempio, le vene in condizioni pietose). Il “non farcela più” non è radicale rispe ris petto tto all’eroina: all’eroina: i consuma cons umatori tori in questa que sta situazione hanno bisogno essenzialmente di una pausa, anche se non hanno un'intenzione precisa di riprendere a bucarsi dopo (nella maggior parte dei casi però riprenderanno). Altre motivazioni posso possono no essere più specifich specifiche: e: per pe r esem pio, pression pres sionii insosten inso stenibili ibili della famiglia o del part pa rtne ner, r, che mettono di fronte a un aut aut (in questo caso, la cosiddetta "ricaduta" è quasi sicura); situazioni limite col mondo del lavoro, con problemi economici, soprattutto in persone abituate a un impiego fisso e a entrate fisse (non certo nei “freak di strada”). La reazione, sia dei medici che degli amici (o parenti), quando si accorgono che l’esigenza di disintossicazione non è "pulita e definitiva” come loro vorrebbero è isterica. prim a dell’ini L’errore qui è di fondo, metodologico: prima 182
Per non morire di eroina
zio della terapia va chiarito col consumatore l’obiettivo della disintossicazione. disintossicazione. E senza metodi inquisitori inq uisitori:: cioè cioè dirsi il perché non deve significare nessun ricatto, come "Ah, se è per questo che vuoi essere curato, allora niente da fare.” Per ciascuna di queste situazioni di "disintossicazione provvisoria," oltre ol tre a chia ch iarir rirne ne tranq tra nqui uilla llame mente nte i motivi senza assurde colpevolizzazioni, deve essere programmata una strategia ¿’intervento adeguata, sia tecnicamente (sul piano clinico) sia socialmente. Per esempio, se nella motivazione alla disintossicazione di un consumatore, predomina il fatto che non ce la fa più a fare una vita da "topo "to po”” per pe r procura proc urarsi rsi i soldi dell’eroina dell’eroina circondato circ ondato da incubi paranoici di polizia, mentre è in secondo piano il deterioramento fisico o non c’è affatto, si può risolvere temporaneamente la situazione somministrando dosi pulite di oppiacei (morfina o metadone o simili) e togliendo quindi il consumatore dalle giornate paranoiche nel mercato nero; si tratta di una somministrazione a scopo terapeutico, e perfettamente legale, in quanto è clinica mente necessario che il consumatore si tolga almeno per un po' dal "giro" e d’altra parte è clinicamente necessario fornirgli dosi di oppiacei per evitargli crisi pericolosissime da astinenza. Nella stessa situazione, situazio ne, natu na tura ralm lmen ente te,, si può anche proced pro cedere ere a una disintossicazio disinto ssicazione ne normale: norma le: la scelta sce lta dovrebbe comunque essere lasciata al consumatore, senza eccessive pressioni o discussioni; una disintossicazione accettata a malincuore, in cui gioca un elemento di pressione esterna, è di solito un fallimento e preclude poi, al momento giusto, una disintossicazione con buon esito. In una situazione in cui, invece, nella motivazione prevale più il dato fisiolo fisiologic gico o (intossicazione (int ossicazione un po’ po ’ pesante, pesa nte, vene ridotte a pezzi, ecc.), può essere preferibile puntare, più che su un periodo peri odo di somminis som ministrazi trazione one contr co ntroll ollata ata di droghe analoghe (in condizioni igieniche ottimali), su una fase di disintossicazione. Per tutte queste ques te situazioni, comunque, l’even l’eventualità tualità di una "disintossicazione provvisoria” o di altre tecniche di appoggio, va vagliata e chiarita serenamente col consumatore, senza pregiudiziali di principio per l’una o l’alt ra solu soluzio zione ne,, che devono nascere nas cere dall’ da ll’autocosc autocoscienza ienza del consumatore. 183
Manuale di autod au todifes ifesa a
Un’altr al traa questione preliminar prelim inaree riguarda rigua rda l ’atteggiamento psicologico di alcuni consumatori "ansiosi" di liberarsi al più pres pr esto to possibile della “schiavitù" “schiav itù" dell’ dell ’eroina. eroina . An Anche qui si rischia di partire col piede sbagliato se non diventa chiaro nel consumatore e in chi gli sta vicino che non ci può essere fretta nel mettere in moto un processo che, anche fisiologicamente, ha necessità di tempi per pe r lo più meno brevi. Il consum con sumato atore re che vuole sbaraz sba razzarsi al più presto del vizio è da una parte, spesso, vittima di esperienze molto spiacevoli, dall’altra vittima della cultura dominante sulle droghe, irrazionale, vittimistica, fumettistica; in altre parole, il consumatore è dominato da un’angoscia, “si sente un drogato,” con tutto quello che ne consegue in Italia dopo otto anni di miti terroristici. Nel rapporto deve essere chiaro che non ci sono individui sani e drogati: ma solo solo persone che hanno o non hanno avuto esperienze con droghe, e che, se le hanno avute, le hanno avute più o meno positive o più o meno negative o "incasinate." Un atteggiamento irrazionale, come "sono un drogato, qualcuno deve guarirmi,” va assoluta mente demistificato, dando con completezza, prima della disintossicazione, tutte le informazioni più importanti sull’assuefazione, sull’eroina e sulla "cura.” Una disintossicazione che parte con l’angoscia di essere (magari taumaturgicamente) disintossicati corre il grosso rischio di finire in un fallimento, ancora più grave perché crea nel consumatoreingenuo la “paranoia dell’inguaribilità.” Disintossicazioni Disintossicazi oni fallite
Sono Sono la norma nella prati pr atica ca medica mondiale: anche perché perc hé la pras pr assi si è stat st ataa finora, nell’ nell ’ambit am bito o delle esperienesperi enze pubbliche o ufficiali, o anche di certe comunità tera peutiche, peuti che, delle quali si conoscono i dati, dati , sempre sem pre condizionata da un certo grado di coattività; a parte le case di rieducazione, i manicomi, ecc., anche i luoghi dove le cure non sono imposte risentono fortemente del condizionamento sociale sociale:: in realtà, realtà , la maggior maggior part pa rtee dei con consumatori si reca in questi posti perché è sottoposta a mille ricatti del proprio ambiente sociale (da quelli pesanti: “se non ti curi cur i ti denuncio," denuncio," a quelli sentimentali: sentim entali: "se non smetti, non sto più con te,” a quelli economici: rischio di perdere il posto di lavoro). Inoltre una grossa 184
Per non morire di eroina
quota dei ricoveri o delle richieste di assistenza è fatta da consumatori che non hanno una intenzione precisa di smettere decisamente l’uso di oppiacei, ma che aspirano a una "disintossicazione provvisoria,” e non rendono esplicita questa intenzione per paura che altrimenti non verrebbero aiutati. L’aspetto più grave delle disintossicazioni fallite (come si è visto, in gran parte per un equivoco di fondo) consiste nel provocare una generale sfiducia e diffidenza verso il problema della tossicomania nella classe medica (anche nella parte più attenta) e negli operatori sanitari, che porta alla divulgazione di una cultura mistificata del l’inguaribilità e delle difficoltà metafisiche, enormi, connesse all'impossibile all'impossibile recupero dei "drogati”: "droga ti”: una u na mentalità, che, facendo diventare la "malattia” metafisica, porta a dimenticare anche elementari regole di buon senso nel rapporto, a rifiutare l’assistenza, a fornirla solo dietro una serie di ricatti, e a ignorare la necessità vitale di informarsi e aggiornarsi, da un punto di vista clinico e neurofisiologico, sui dati reali dell'assuefazione e della disintos sintossicaz sicazione ione:: il tutto tu tto si innesta su una cultura cultu ra della della droga già catastrofica ("un’anticultura”). Allo stesso modo, le disintossicazioni disintossicazioni "fa " falli llite te”” nell’am nell’ambigu biguità ità portano port ano gravi confusioni ai consumatori, che si sentono sempre più isolati isola ti e "cond "co ndan anna nati" ti" (stigma già gett ge ttat ato o loro addosso dall’anticultura della droga), e giungono alla conclusione (già pubblicizzata da “Famiglia Cristiana” o da "Selezione dal Reader’s Digest”) che "gli stupefacenti sono un abisso senza ritorno," che "dalla droga non ci si libera,” oppure di essere loro stessi "segnati” e senza speranza: e alla alla base di tutto tut to magari ci ci sono sono macrosco pici e rr rro o ri (dosi, (dosi, farmaci) farm aci) del medico che ha imposta imp ostato to la cura. Il I l medico
Per non correre rischi legati a dosaggi sbagliati delle medicine, in relazione all’organismo di ognuno e al suo stato di intossicazione, il medico resta indispensabile. Per una pratica corretta, è meglio pretendere una visita generale molto accurata, fatta anche in base a un consulto completo su tutto il curriculum droghe del consumatore, alcool, tabacco, e psicofarmaci compresi, con 185
Manuale Manua le di auto au todif difes esa a
notizie su tutte le possibili cause di intossicazione e de bili tamento: tame nto: alimentazione, nocività sull'am sull 'ambie biente nte di lavoro, fatica, stress, ritmi del sonno. In base a tutto questo, possono essere decisi, con ima certa precisione, farmaci e dosaggi. Problema Prob lema legale legale:: nella sua su a formulazione, la vecchia legge del 1954 sugli stupefacenti era molto più favorevole, in quanto obbligava il medico a ima denuncia all’autorità giudiziaria solo nei casi di "intossicazione cronica." Questa formulazione giuridica dava quindi modo a qualsiasi medico di buona volontà di considerare il consumatore "non cronico” e di giocare su questo margine assicurandogli comunque discrezione. La nuova legge, seguendo il modello del famigerato “fermo di droga” del governo di centrodestra Andreotti, prevedeva addirittura la denuncia al pretore obbligatoria per il medico nei confronti dei pazienti che non si fossero sottoposti a cura volontaria o la interrompessero (art. 95). Solo i tre mesi (settembredicembre) di battaglia democratica del Comitato scientifico “Libertà e droga" sono riusciti a cancellare questa ques ta ignomin ignominia: ia: alla Camera dei deputat dep utatii il il sociasocialista Signorile è riuscito a imporre l’emendamento del Comitato, cassando l’obbligo di segnalazione al pretore (cfr. Camera dei Deputati, stampato n. 4042, 26 novem bre br e 1975, e, per pe r un raffronto, raffro nto, i due testi tes ti sinottic sin otticii pubpu b blicati blic ati dal Senato, dopo la trasmis tras mission sionee del Presidente Presid ente della Camera dei deputati al Presidente del Senato il 5 dicembre 1975)). Resta, per il medico, l’obbligo di segnalazione lazione ai famosi "ce "c e n tri” tr i” previsti previs ti dalla legg legge: e: ma qui la volontà repressiva di chi ha fatto la legge e la complicità di chi l'ha approvata o non combattuta, franano in un tipico meccanismo all’ all ’italiana: italia na: al momento mom ento in cui scriscr iviamo (30 giugno 1976) è scaduto il termine (sei mesi: art. 107, comma 2) per l’istituzione di questi centri da par p arte te delle delle Regio Regioni; ni; e non risul ris ulta ta che nemmeno nemme no in una regione italiana sia stato istituito un centro. La legge prevede che in caso di inadempienza delle Regioni, la com petenza petenz a passa, in via provvisoria, al Ministero della sanità (art. 107, comma 3). Finché non è istituito nessun centro (ci vuole una legge regionale) e finché nessun centro esiste fisicamente, è ovvio che il medico non ha nessun obbligo di segnalazione. Nel momento in cui i centri esistono, il medico ha due possibilità di sfuggire all’ob 186
Per non morire di eroina
bligo di segnalazione: segnalazione: 1) non fare fa re nessun nes sunaa segnalazione segnalazione in nessun nessu n caso: caso: la legge legge p a rla rl a di obbligo obbligo ma non prevede nessuna pena particolare per il medico che contravviene all’obbligo, in nessuno dei suoi articoli; 2) se un consumatore è semplicemente in cura, la segnalazione non è obbligatoria, perché il paziente può chiedere l’anonimato (art. 95, comma 6); la segnalazione è obbligatoria, con nome e cognome, se "la persona non si sottopone a cura volontaria volon taria o la interr inte rrom ompe pe”: ”: qui il medico medico può sfuggire sfuggire all'obbligo (oltre che con la disobbedienza civile) con ima impostazione scientifica del concetto di cura; cioè può impostare un piano di cura (accettato ovviamente da qualunque paziente) che contempli la ricaduta; un progetto con limiti di tempo molto ampi e che contempla periodi di ricadute, previsti dal medico. In questo modo, nessuno può poi conte co ntesta stare re al medico di essersi esse rsi s o ttra tt ratt tto o all'obbli all'obbli go di segnalazione, in quanto il paziente non ha rifiutato la cura cur a e non l’ l ’ha int i nter erro rott tta. a. Un cavill cavillo, o, se se si vuole: vuole: ma anche una corretta applicazione delle conoscenze scientifiche in materia contro norme assurde. La giusta preoccupazione manifestata da esperti, medici e magistrati (compreso Psichiatria Democratica) degli obblighi dei medici ("medicipoliziotti”) dopo l’approvazione della legge, nasce dal fatto che i centri hanno, secondo la leg legge ge,, una funzione funzion e di "poliziasanitaria "polizia sanitaria": ": cioè cioè passano pass ano le schede sui "dro "d roga gati tirec recalc alcitr itrant anti” i” all’ all ’auto au torit ritàà giudiziaria ed è loro il primo giudizio sugli individui segnalati dalla polizia "questo è drogato," "questo è recalcitrante.” Passare le schede al tribunale vuol dire non solo permettere al tribunale di decidere terapie coatte, ma anche permettere alla polizia giudiziaria di aprire un'inch un'i nchiest iestaa con con convocazi convocazioni oni e interrogato interro gatori: ri: chi ti dava la droga? dove la prendevi? a chi l'hai venduta?, scavando nella vita del paziente per scovare amicizie, agendine, precedent pre cedenti. i. Per un'immediata consultazione, pubblichiamo i passi della legge che riguardano gli "obblighi” del medico: Legge 22 dicembre 1975, n. 683: Disciplina Disciplina degli stu st u pefac pe facenti enti e sostanze psicotrope. Prevenzione Prevenzione,, cura e ria ria bilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza ("Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana,” n. 342, 30 dicem bre br e 1975).
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Manuale Manu ale di auto au todi difes fesa a
XI: Inte In terv rven enti ti preventivi, preventiv i, curativi e riabilitativi Art. 95 (comma 4). — Cura volontaria e anonimato. — I sanitari che assistono persone dedite all’uso non tera peutico peuti co di sostanze stupef stu peface acenti nti o psicotr psic otrope ope possono, in ogni tempo, avvalersi dell'ausilio dei centri di cui all’articolo 90. Essi debbono in ogni caso inoltrare ai centri competenti previsti dall'articolo 90 una scheda sanitaria contenente le generalità dell’interessato, la professione, il grado di istruzione, i dati anamnestici e diagnostici ed i risultati degli accertamenti e delle terapie praticate. Coloro che hanno chiesto l’anonimato hanno diritto a che la loro scheda sanitaria non contenga le generalità e ogni dato che valga alla loro identificazione. Art. 96. — Obblighi di segnalazione — L'esercente la professio prof essione ne medica che visita o assiste ass iste perso pe rsona na che fa uso personale pers onale non terap ter apeut eutico ico di sostanze stupefa stup eface centi nti o psicotrope deve farne segnalazione ad uno dei centri di cui all'articolo 90. L’esercente la professione medica, prima di procedere alla segnalazione, deve interpellare l'interessato se intende sottoporsi a cura conservando o meno l’anonimato secondo le disposizioni dell’articolo precedente. Ove la persona non si sottoponga a cura volontaria o la inter int erro romp mpa, a, l’ l ’esercente eserc ente la professione professi one medica ha l’ l ’ob bligo bligo di fam fa m e immedia imm ediata ta segnalazione segnalazione al più vicino vicino dei dei centri previsti dall’articolo 90 allegando la scheda sanitaria di cui al precedente articolo. T it o l o
Gradualità Testimonianza. — Assuefatto all'eroina in Vietnam, durante la guerra (1972): "Non credo che per smettere l’eroina dobbiamo soffrire il 'cold turkey' [la sindrome d'astinenza]. Per me è anda an data ta meglio meglio in un altr a ltro o modo, modo, un po’ po ’ rozzo magari; prendevo prend evo dosi sempre più piccole di una un a medicina cinese, cinese, pillole con una tint ti ntur uraa d ’oppio a circa il 20 %: %: mi hanno hann o aiutato moltissimo a venirne fuori. Tipo che il primo giorno ne prendevo quattro, tre il secondo e cosi via. L'ultimo giorno solo un pezzetto di una pillola. Alla fine stavo ancora male, sono stato ancora male per qualche giorno, ma almeno queste pillole mi avevano tirato fuori da quell’assurdo trip di spararmi eroina nelle vene due volte al 188
Per non morire di eroina
giorno. Era quel tipo speciale di trip assillante dell'eroina, da cui mi ero allontanato un po'. Le altre volte, dopo aver smesso in altri modi, avevo sempre ricominciato. Questa volta no.” Un caso personale, certo. Ma anche un’indicazione che per pe r molte molt e persone, person e, p er molte molt e situazioni, può essere più adeguato un distacco progressivo dall’eroina, tramite un oppiaceo (non necessariamente il metadone) e magari senza la smania del buco. È opportuno anche ricordare le ricerche scientifiche citate nei capitoli sulla storia dell'eroina che dimostrano come, per esempio, l’oppio fumato abbia una capacità capac ità di assuefazione assuefazione meno violenta, violenta, meno agganciante degli shot di eroina o morfina. Una fase intermedia, nel distacco, o anche combinata gradualmente con le altre cure. Una fase, che soprattutto nei ghetti dei quartieri e delle grandi città occidentali può favorire un passaggio dal trip violento dell’eroina a un momento di uso piu tranquillo, meno nevrotico di qualche sostanza simile. Modalità Modalità di sommin som ministr istrazio azione ne dei farmaci
Le fleboclisi sono il sistema d'elezione nei centri antidroga e negli ospedali. Sono usate anche perché permettono una razionalizzazione: le medicine da dare sono diverse e possono essere tutte diluite in una soluzione glu cosata (piu nutritiva di una soluzione semplicemente fisiologica a base di acqua e sale). Alcuni esperti sono contrari sia alle fleboelisi che alle endovenose perché riproducono il rito del "bucarsi"; non sembra utile però pretendere che il consumatore adotti questa o quella tecnica; secondo gli esperti, anche le iniezioni intramuscolo dei farmaci sono equivalenti. Il posto. —
La scelta di una disintossicazione a domicilio, oltre che terapeutica nei confronti di una demistificazione delle proprietà taumaturgiche del ricovero, delle cliniche e degli ospedali, è indubbiamente utile, nell’attuale situazione italiana, per avere meno problemi legali. Inoltre, fuori dall’ambiente spersonalizzato dell’ospedale, è possibile un rapporto con i propri amici e con se stessi in modo molto più tranquillo e umano. Tecnicamente, anche le fleboelisi possono essere fatte 189
Manuale Ma nuale d i autod au todifes ifesa a
tranquil tran quillam lamente ente a domicil domicilio: io: per pe r la la prima prim a volta, volta, è sensenz’al z’altr tro o meglio che sia un ’inferm infe rmiera iera o il medico stesso stess o a seguire la fleboclisi, per dare un esempio dei tempi e della velocità con cui far scorrere i liquidi dentro le vene (negli (negli ospedali può capi ca pitar taree il pegg peggio: io: che per pe r la fr fret etta ta 0 il casino di un reparto, il liquido venga fatto scorrere in vena troppo alla svelta). Per l’allestimento, non ci sono problemi: prob lemi: b asta as ta un attac att accap capan anni ni vecchia manie ma niera ra o un qualunque supporto abbastanza alto dove appoggiare la boccia delle flebo flebo e far fa r scorre sco rrere re il liquido vertical vert icalmen mente te verso la persona sdraiata. Dopo i primi esperimenti coi tecnici, il malato stesso con un amico possono far funzionare l’aggeggio. Le medicine
Nei Nei cent ce ntri ri antidro anti droga ga come il CAD di Milano Milano,, si usano usan o di solito delle fleboc fleboclisi lisi con soluzioni glucosate: gluco sate: come epa epa toprotettori e disintossicanti sono usate fiale dei seguenti farmaci: Coxanturenasi Ditta Falorni una scatola di 3 Detoxicon - Schering 10 fiale L. 1.480; Exe Exefiale L. 3.000; Detoxicon pin Zambeletti (estratti epatici e Vitamina B 12) 5 fiale L. 2.300; Glutestere Magg Maggiioni oni 5 fial fialee L. 1.20 .200. Nelle Nelle flebo flebo vengono vengono anche messe dosi variabili varia bili di psicofarmaci tranquillanti (scelti fra quelli solubili nella soluzione glucosata, come il Vatran, della Valeas di Milano, 3 fiale 500 lire). Ogni soluzione glucosata costa circa 2.000 lire. I medici privati democratici possono usare, oltre a prod pr odot otti ti simili, una combinazione per pe r esempio intramu intr amu scolo, di diverse iniezioni di Cytepar Carlo Erba 5 fiale L. 1.150; Buscopan (non compositum) Boehringer 6 fiale L. 750. Il Cytepar contiene Vitamina B 12, che è utile per pe r i dolori e i distu di sturb rbii dell’ dell ’astinenza; e più effi effica cacce ancora è il Buscopan, che è un potente antidolorifico (usato anche nelle coliche); il Cytepar è anche disintossicante e epatoprotettore. 1 tranquillanti
Sia negli ospedali sia nei centri antidroga si fa un uso massiccio massiccio di tranqu tran quillan illanti: ti: ormai orma i quasi esclusivame esclusivamente nte droga di massa). massa). Que benzodiazepine (ved (vedii parag par agraf rafo o La droga 190
Per non morire di eroina
sti psicofarmaci sono un perfetto alibi per l'istituzione: servono a far dormire il paziente, a farlo stare tranquillo (e inebetito) durante il giorno; e si fa credere al malato che sono indispensabili e, praticamente, un’alternativa all’eroina. Come effetti psichici, non c’è dubbio invece che l’eroina mette in uno stato psichico che ha una maggiore lucidità di quello indotto dai tranquillanti. E non c’è da stupirsi che con cure del genere quasi tutti i pazienti ricomincino con l’eroina. È evidente che in molti momenti precisi pre cisi della disintossicazione, disintossica zione, il tranq tra nqui uilla llant ntee p er do dormirmire o in in un momento momen to d’angosci d’angosciaa può essere utile: è idiota istituzionalizzarne l’uso, imbottendo il povero consumatore di eroina, senza lasciargli scelta. Fra i medici democratici, sembra molto più opportuno affidare dosi modeste di tranquillante al consumatore perché le prenda nei momenti mome nti in cui ne sente il bisogno: bisogno: sono momenti mom enti sem pre pr e più radi ra di se conco co ncorron rronoo i due veri fattorichiave fattorichiav e della disintossicazione: una combinazione di farmaci adeguata, che riduca al minimo o abolisca i disturbi d'astinenza, con molta attenzione a questi disturbi (sono molto concreti, mentre per molti medici sono solo una scusa del consumatore per ottenere droga), con una procedura graduale in cui entrino anche dosi decrescenti di oppiacei; e un clima e una motivazione in cui avviene la disintossicazione distensivi, favoriti, e armonici (vedi paragrafo successivo). È sicuro che l’uso del tranquillante come sostituto dell’eroina rende praticamente impossibile una disintossicazione seria, che ha bisogno anche di un consumatore autocosciente, che si renda conto dei propri bisogni e dei prop pr opri ri stati, sta ti, fisici fisici e psicolo psicologic gici.i. Posto e tempi
Coi sistemi tradizionali (interruzione brusca dell’eroina e vigorosa cura disintossicante) in una settimana o due il paziente è considerato disassuefatto; e secondo alcuni sistemi di analisi e rilevazione può sembrarlo. Le conoscenze attuali in tema di eroina e dipendenza fisica inducono invece a essere un po’ più prudenti; e il decorso della disassuefazione, a parte lo stacco iniziale che certamente non sempre è opportuno, anche psicologicamente, che avvenga in modo brusco, sembra avere bisogno di un appoggio più prolungato e seguito. 191
Manuale di autod au todife ifesa sa
Per chi non dispone di una casa "tranquilla" (la maggioranza dei proletari) sembra opportuno darsi da fare per pe r trova tro vare re un luogo con un minimo minim o di confor con fort: t: sia p e r le iniezioni o le fleboelisi, sia soprattutto per mangiare, dormir do rmiree e stare un po’ in pace; pace; poiché tutto tu tto questo non è facile, ci deve essere uno sforzo concreto, comunitario, intorno intor no al consumatore: come come per pe r esempi esempio, o, fare qualche qualche colletta, al limite durante una manifestazione in un centro sociale o una festa popolare; è anche un modo per politicizzare in concreto l’intervento sull'eroina, oltre le discussioni (o chiacchiere) meramente ideologiche. Altre tecniche di disintossicazione disintossicazion e
Quando è praticamente impossibile trovare un medico e non si riesce a organizzare fisicamente una disintossicazione autogestita, la soluzione intermedia più indicata è la cura ambulatoriale, cioè usare gli ospedali, i centri antidroga e gli ambulatori per la terapia; qui è molto più difficile controllare i contenuti della cura. Bisogna sottolineare che è un diritto di ogni cittadino essere informato sul tipo di farmaci che gli vengono somministrati (vedi anche AA.VV., I diri di ritt ttii del malato, Feltrinelli, Milano 1975); le cautele devono anche essere molto maggiori sul piano della vigilanza: vigilanza: negli ospedali ospe dali molti molt i medici sono conformisti e si ritengono obbligati alla segnalazione; per ora il fenomeno non si è verificato che in minima parte, perché perc hé ancor anc oraa non sono stat st atii isti is titu tuit itii i cent ce ntri ri previs pre visti ti dalla legge, ma in futuro è opportuno usare molta prudenza. Esemplare al riguardo la situazione alla Clinica tossicologica dell'Università di Firenze (vedi scheda). Se anche un intervento ambulatoriale richiede molta vigilanza, il ricovero espone a pericoli molto più seri: meglio cercare un medico per qualche settimana che entrare subito in ospedale senza garanzie. Se comunque non ci sono alternative, accettare il ricovero (che nella stragrande maggioranza dei casi è inutile) solo dopo una serie di incontri preliminari con i medici dell’ospedale per vedere che aria tira; cercando anche di ricostruire le loro opinioni politiche per vedere in che misura ci si può fidare, facendosi comunque aiutare e informare da operatori sanitari democratici. Oggi in quasi tutta Italia esistono alcuni riferimenti di tecnici vicini a Medicina Demo192
Per non morire di eroina
cratica o Psichiatria Democratica, rintracciabili tramite i gruppi politici, i collettivi di base, o gli avvocati democratici o i giornalisti di sinistra. Il ricovero, tranne casi di assoluta sicurezza o casi in cui un consumatore è ridotto proprio malissimo, resta un po' l’ultima spiaggia. Dal punto di vista economico, per chi non ha mutua (le mutue principali, comunque non rimborsano le spese pe p e r alcoolismo e tossicomanie: tossicoma nie: ma è possibile m etter et teree le cure sotto una voce diversa, come epatite, per esem pio), bisogna ricor ric orda dare re che nessuna ness una legg leggee obbliga a pagare, quando si esce da un ospedale o da un ambulatorio; mentre invece i sanitari sono obbligati alla cura dal Codice Penale (vedi paragrafo successivo). Un sistema intermedio è rappresentato dall’iscrizione all’ECA (Ente comunale comunal e di assistenza) un po’ p o’ complicata complic ata e lenta, lenta , ma che perm pe rmet ette te cure gratu gra tuite ite senza “scon “sc ontr trar arsi si”” coi coi sanita san itari. ri. Infine, anche quando ci sono pressioni della famiglia o della polizia per un ricovero in ospedale psichiatrico, è indispensabile il contrattacc contrat tacco: o: la nuova nuova leg legg ge infatti, infatt i, grazie a uno dei tre (su oltre trenta) emendamenti presentati dal Comitato "Libertà e droga” e accettati dal Parlamento proibisce esplicitamente in ogni caso il ricovero in ospedale psichiatrico per la cura delle tossicomanie. Si possono minacciare minac ciare denunce p e r seque se questro stro di perso pe rsona na e abuso di atti d’ufficio; e, anche quando l’internamento in manicomio è solo ventilato, si può contrattaccare con denunceesposti per minacce e violenza privata; è comunque quasi indispensabile (se un atteggiamento deciso non dà i suoi effetti) contattare al più presto un avvocato democratico. Il trucco degli "internatori” più raffinati consiste nello spedire in manicomio un consumatore non in quanto tossicomane ma in quanto "disadattato o schizoide"; non regge, perché (a parte che la psicosi deve essere dimostrata) si può sostenere che qualunque anormalità, anche di comportamento, è causata dalla tossicomania; e su questo punto la legge è chiarissima: T i t o l o X. X.
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Centri medici e di assistenza sociale -
(art. (art . 90 90): "La cura cur a e la riabilitazion riabilita zionee dei soggetti che fanno uso non terapeutico di sostanze stupefacenti o psico trope sono affidate ai normali presidi ospedalieri, ambulatoriali, medici e sociali localizzati nella regione, c o n e sc lusione de gli ospe dali psic hiatri c i".
L’espressione "esclusione degli ospedali psichiatrici” è 193
Manuale Manual e d i auto au todif difesa esa
ripetuta in tutti gli articoli che fanno cenno alle cure, coatte e non. Anche gli assessori regionali che per legge nel periodo in cui non ci sono ancora i centri speciali, devono stabilire gli ospedali che si devono occupare delle cure, hanno rispettato le nuove norme, non includendo nessun ospedale psichiatrico. Per evitare ricoveri abusivi è opportuno contattare, oltre a uno psichiatra democratico, anche un pretore di sinistra, direttamente, o facendogli arrivare un promemoria scritto. In genere, in tutti i contatti, è utile rivolgersi a qualche gruppo politico, sia per chiedere informazioni (indirizzi di medici, avvocati, ecc.), sia per informarli di una situazione che può diventare un caso repressivo e su cui loro possono intervenire e dare un minimo di appoggio. Sindrome d'astinenza (“rota"), epatite, infezioni
Oltre alla disintossicazione e ai collassi, almeno tre situazioni legate all’uso di eroina, presentano alcuni pro blemi tecnici seri: la sindrome sindro me d ’astinenza, astin enza, quand quandoo il consumatore non riesce a trovare l’eroina (in gergo si dice che uno è "in rota”) perché non ha soldi o perché sono stati arrestati i suoi fornitori (caso quest’ultimo sempre più raro ra ro perché perc hé il ricambio ricam bio è ormai orm ai immedia imm ediato to nel mercato nero), l’epatite (curabile nei reparti per malattie infettive dei grandi ospedali), e la setticemia. Sindrome d’astinenza. —
Per la sindrome di astinenza può essere esse re op oppor portun tunoo rivolgersi (con cautela) cautela ) ai centri cen tri specializzati che forniscono il metadone; un medico privato può legalmente fare una ricetta per il metadone (vedi oltre l’elenco delle specialità commerciate in Italia) o per qualunque qualun que altro oppiaceo oppiaceo reperibile in farmacia: sono sono diverse decine, contenenti morfina, codeina o altri narcotici di sintesi. È inutile pensare di risolvere una sindrome di astinenza con tranquillanti, in dosi più o meno massicce: massicce: il consumatore consumato re soffrirà lo stesso come un cane (vedi il paragrafo sulla sindrome d'astinenza nel capitolo Che cos’è l’eroina). Se una sindrome scoppia in modo grave, indichiamo qui di seguito le regole minime di pron pr onto to soccorso, soccorso, in a ttesa tte sa dell'inte dell 'interve rvento nto di un medico 194
Per non morire di eroina
con la dose di narcotico, che farà passare immediatamente, se iniettata endovena, i sintomi più gravi. Da un punto di vista legale, il consumatore può ricorrere anche a un ospedale o a un medico privato qualsiasi, che non conosce; secondo il Codice Penale, entram bi sono obbligati obbliga ti a p rest re star aree assistenza assiste nza (altri (al trime menti nti si configurerebbe il reato di omissione di soccorso) e l’unica assistenza in questo caso è quella di somministrare un oppiaceo. In un ospedale, però, si corre il grosso rischio di andare incontro ad abusi da parte dei sanitari (in ogni ospedale bisogna tener presente che c’è anche la polizia), come ricoveri forzati o violenze o denunce; in qualche caso conviene provare con le buone, magari mandando qualche amico in avanscoperta, per spiegare la situazione. Se gli amici hanno tutti paura, si può spiegare loro che possono recitare la parte del bravo cittadino che ha appena incontrato per strada un tossicomane bisognoso di aiuto; in ogni caso è assolutamente sconsigliabile andare in un ospedale da soli per questo problema. Il medico privato priv ato può essere convinto un po’ p o’ con le buone, un po’ po ’ con le cattive, facendogli pres p resen ente te che la legg leggee non gli gli consente (com (comee in certi cer ti paesi per pe r l’aborto l’aborto)) il diritto diri tto di obiezione obiezione di coscienza: coscienza: bloccare blo ccare i sintomi sinto mi della crisi di astinenza è un suo preciso dovere; d’altra parte il sanitario non si può tirare indietro col pretesto che magari il consumatore non ha nessuna crisi e vuole solo della droga, perché i sintomi sono evidenti anche a un profano (vedi il paragrafo sulla sindrome di astinenza). Infine, il dovere del medico non è tanto quello di compilare una ricet ric etta ta (anche (anche qui ci potre po trebb bbero ero essere obie obiezio zioni; ni; "questo drogato va a comprare la droga e poi magari la vende") ma di assistere il consumatore: quasi tutti tutt i i medici hanhan no della morfina o delle sostanze morfinosimili in studio o in casa per una vasta serie di situazioni di emergenza. Specialità a base di metadone meta done segnalate dall’ da ll’““Infor In formatore Farmaceutico," edizione del 1975: Ept E ptad adon one: e: prod pr odot otto to dalla d alla Tosi Tosi (Mila (Milano no); ); scatole scato le di 5 fiale da 10 mill mi llig igra ramm mmi: i: L. 350. Mephe Me phenon non : pro p rodo dotto tto dalla da lla Spemsa (Firenze): fiale fiale da 10 milligrammi. pr odot otto to dalla Wellcom Wellcomee (Pomezia RoPhyseptone: prod ma); t r e tipi ti pi di confezione: a) 25 25 confe co nfetti, tti, da 5 mg., 195
Manuale d i autod au todife ifesa sa
L. 650 650;; b) 3 fial fiale, e, da da 11 mg., L. 500 500;; c) 12 fiale da da 11 mg., L. 1.600. Cosa fare per le convulsioni epilettiche: mettere un panno annodato ann odato o un fazzoletto nella bocca per pe r evitare che si morda la lingua o gli si rovesci in gola. Slacciare subito tutti i vestiti, specialmente intorno al collo. Controllo continuo per evitare che si faccia male. Se ha molta febbre, passare con una spugna dell'alcool o dell'acqua tiepida. Epatite. Epati te. — Attenzio Attenzione ne all'epatite all'ep atite:: è una malatt ma lattia ia molto contagiosa e piuttosto pericolosa. ab bastan tanza za facile. facile. Si Si può paspa sCome si trasmette : è abbas sare a un altro usando la stessa siringa. E trascurando alcune norme di igiene. Ci possono essere anche tre mesi di incubazione. Sintomi: p er esempio esempio,, un principio di itterizia: itterizia : pelle ingialingiallita e bianco degli occhi ingiallito; intestino molto in disordine e odori corporali sgradevoli. Si può prendere mangiando o bevendo dagli stessi bicchieri, piatti, tazze, cucchiai o mangiando cibi che sono stati in mano a dei malati. Nei casi gravi si può prendere anche respirando l’alito che viene da un malato. Si può prendere anche fumando la stessa sigaretta (o "spinello") di uno che ce l’ha. Insomma, pare che l’epatite sia una malattia abbastanza comune fra i freak o la gente che usa droghe insieme. Alcuni la prendono in India (o nei viaggi in Oriente) e senza saperlo la passano ai loro amici, anche con contatti minimi, tipo fumare insieme uno "spino.” Da un punto di vista strettamente medico, l'epatite è una malattia molto contagiosa. Infez Inf ezio ioni ni da siringhe infe in fett ttee o non pulit pu litee (settice sett icemia mia). — Sintomi principali: febbre alta, mal di testa, macchiette macc hiette sopra gli occhi e dolori abbastanza forti (o molto forti) al fegato (sintomi notevoli, in stadio stad io avanzato: cosi cosi come pupille a spillo, e sangue nelle urine). Due ore dopo una iniezione con una siringa infetta, stare superattenti: è possibile crepare anche due ore dopo una iniezione. Se uno si "buca,” dovrebbe stare piuttosto attento a tenere tutte le sue attrezzature abbastanza pulite. Insom ma, bollirle, o lasciarle un po’ po ’ nell’ ne ll’alco alcool, ol, o etere, etere , o altr al trii disinfettanti, prima dell’uso. 196
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Una siringa Una sirin ga di vetro vetr o non costa molto: può salvarvi da da un’infezione perché è meno soggetta a inquinamento. Anche la pelle, le mani, pulitele con etere o alcool prima di farvi un buco, e anche dopo. Disintossicazione. Disintossicazione. Istr Is truz uzio ioni ni per genitori genito ri e consum con sumato atori ri di droghe pesanti Il I l ricovero ricovero
A breve e media distanza dall’approvazione della nuova legge, gli ospedali civili delle grandi città tendono a rifiutare, in genere, il ricovero di persone che dichiarano di essere intossicate. È lo stesso tipo di rifiuto che viene opposto a decine di migliaia di cittadini bisognosi di assistenza sanitaria anche minima ("non abbiamo postiletto”). Vi si aggiunge una riottosità ulteriore: un drogato, un eroinomane, è considerato una "grana." Come conferma la ricerca condotta nel 197071 dall’équipe dell’Istituto di Psichiatria dell’Università di Roma (Cancrini e coll.), che ha portato ai seguenti risultati: a) ai questionari, distribuiti negli Ospedali Civili, nei reparti neurologici, e negli Ospedali psichiatrici di Roma, ha risposto: il 70% dei medici in servizio presso l’Ospedale psichiatrico, e il 30% dei medici in servizio presso i reparti di Pronto Soccorso e di Accettazione degli Ospedali Civili; b) alle domande di carattere tecnico che chiedevano quale assistenza di pronto soccorso fosse da fornire agli intossicati vittime di un collasso o di una crisi, i medici di ambedue le categorie rispondevano allo stesso modo: “la percentuale di risposte errate si avvicinava a quella di un campione scelto a caso” (Cancrini e coll., p. 145). Il che significa che ricorrere a un ospedale per un’assistenza di pronto soccorso in caso di collasso da eroina (o altre complicazioni gravi da droghe pesanti), equivale a un salto nel buio; ed è questa situazione in primo luogo collegabile alle numerose storie anomale di decessi da eroina in persone regolarmente ospitalizzate (vedi capitolo Morire di eroin eroina). a). I medici degli ospedali civili (come quelli degli psi 197
Marmale Marmale di autodif auto difes esa a
chiatrici) hanno una certa coscienza della propria assoluta lut a impreparazione: secondo secondo la ricerca di Cancrini e coll., la stragrande maggioranza risponde di ritenere necessario l’intervento di uno specialista. Eppure, non si tratta di problemi raffinati, di tecniche interdisciplinari: è necessario solo sapere quale farmaco o quale terapia somministrare in caso di collasso o di crisi, una nozione rintracciabile in qualunque manuale di farmacologia a livello europeo, e riassunta in poche pagine pagine.. Il rifiuto al ricovero di tossicomani di droghe pesanti da parte dei medici, denunciato anche dagli specialisti dell'Ospedale psichiatrico provinciale di Limbiate (Milano), non è quindi soltanto un rifiuto psicologico, sociale, di soggetti da emarginare; è una confessione della pro pria pr ia incapac inc apacità ità di assiste ass istenza nza a livell livellii minimi: un livello livello non più complicato del siero antivipera, o di una gastrite, largamente meno complicato di un attacco di appendicite. L'enorme spazio sociale e politico dei consultori autogestiti è consentito anche da questo livello paradossale di incompetenza dell’ospedale civile. Problema legale. —
Le famiglie e gli “intossicati" che ricorrono all’ospedale civile devono avere un quadro molto chiaro dei loro diritti e dei doveri dell’ospedale. Nessu Nes sun n ricovero ricovero può essere rifiutato. È indispensabile recarsi all’ospedale civile, anche in casi di urgenza, con almeno duetre amici. Se il ricovero viene rifiutato, bisogna assolutamente prendere nota del nome e cognome degli autori materiali del rifiuto. La direzione dell’Ospedale e le persone fisiche autori del rifiuto possono essere denun de nunciate ciate per p er “omissione di soccor so ccorso”: so”: artico arti colo lo 59 593 de dell Codice Penale (comma secondo), che prevede la reclusione sino a tre mesi; nel caso in cui dal fatto derivi una lesione personale (è la situazione in cui una intossicazione viene perpetrata dalla mancata cura, con ima lunga serie di conseguenze in ordine ai danni organici), la pena è aumentata. Caso per caso, si può valutare se convenga accennare ai medici che rifiutano il ricovero, all’eventualità della denuncia; in alcune situazioni, è possibile che il singolo, per evitare grane, faccia marcia indietro e ordini in 198
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qualche modo il ricovero. È importantissimo comunque chiedere nome e cognome prima di una eventuale minaccia. Per la denuncia, vedere la scheda pubblicata alla fine Manuale di autod au todife ifesa sa : se viene fatta nei termini sugdel Manuale geriti, non c'è assolutamente nessun rischio nel presen tarla.
In tutti i casi, è molto importante presentarsi all’ospedale con un gruppo grup po folto di di accompagnatori: l’intimil’intimidazione (minaccia di denuncia, p.e.) risulta in tal modo molto più efficace. Un'altra carta da giocare è la minaccia di di uno scandalo: scandalo: se si è in rappo rap porto rto con un giornaligiornalista democratico, conviene dirlo ad alta voce ("faremo u scire la notizia sul giornale x”). Se non si ha questo contatto, tat to, conviene comunque minacciare lo scandalo: "se non fate il vostro dovere, noi andiamo immediatamente alla redazione del giornale x, con la persona ’intossicata’ e faremo il vostro nome e cognome” (per il problema dei contatti con i giornalisti in genere vedi scheda al paragrafo successivo). Un accorgimento ulteriore è andare con un fotografo. L'intimidazione popolare o proletaria, sempre accom pagna pa gnata ta da ima serie di minacce concrete, concrete , ottiene, ottien e, nella attuale situazione ospedaliera italiana, migliori risultati delle trattative "morbide." Clamoroso il caso di un grup po di donne che a Napoli sono riuscit rius citee a far fa r ricoverare ricov erare dei loro parenti malati (che avevano già fatto il giro dei vari ospedali ed erano stati rifiutati con la solita scusa del “non abbiamo postiletto”), portando di forza nell’ospedale materassi, lenzuola e coperte e mettendoli nel corridoio. Contatti coi giornalisti. —
Oltre a seguire il giornale della propria città (soprattutto nella sezione "cronaca”) per pe r individua indiv iduare re i giornalis giorn alisti ti più ap aper erti, ti, un sistema siste ma molto semplice per contattare degli operatori dell'informazione che possono servire al momento opportuno, consiste nel contattare i membri del Comitato di redazione, ormai prese pre sente nte in qua quasi si tutt tu ttee le test te stat atee e che funziona come un sindacato interno dei giornalisti. Per sapere i nomi, è sufficiente una telefonata alla segreteria di redazione (o al segretario di redazione). Quasi sempre, il Comitato di redazione è formato da giornalisti di sinistra, attivi sindacalmente, e il problema può essere spiegato loro, an 199
Manuale d i autod au todife ifesa sa
che nei casi più delicati, magari in termini un po' sfumati, per non creare eccessivi allarmi; il membro del Comitato può suggerire qualche nome di cronista democratico che lavora nel giornale. I ce centr ntrii specializzati più importan impo rtanti. ti. Scheda CAD Milano Milano
Il CAD (Centro aiuto drogati), nato nel 1971 come organismo essenzialmente di opinione, è passato all'assistenza pratica a partire dal '72. Come centro di opinione, ha prodotto un testo di legge (nel ’72), che è stato presentato alla Camera dal democristiano Sorgi e da altri 32 de puta pu tati ti democris dem ocristian tiani; i; la prop pr opos osta ta era er a elab el abor orata ata da un giudice cattolicomoderato milanese (dr. Romeo Simi De Burgis), da avvocati e giuristi, con la collaborazione di funzionari della squadra Narcotici di Milano, della Crimi nalpol e dell’Arma dei Carabinieri. Il progetto era analogo al disegno di legge GaspariGonella, proposto dal governo Andreotti nel dicembre 72 (il cosiddetto "fermo di droga,” vedi capitolo “Leggi"); per un confronto, vedi anche La droga droga in Parlamento in La droga droga e il sistema, sistem a, nuova edizione, Feltrinelli, Milano 1976. I tecnici del centro sono: il prof. Alberto Madeddu, viceprimario dell’Ospedale psichiatrico di Limbiate (cioè Mombello), che è in Italia il più acceso sostenitore della teoria dell’escalation (la marihuana è pericolosa perché poi si può passar pas saree all’ al l’eroina) eroina) fin fin dal 1970. Ha aderi ad erito to alla Campagna nazionale contro la droga, indetta dal Movimento Studentesco ed è l'unico degli esperti del CAD che ci tiene a presentarsi, nei dibattiti e nelle interviste, come “uomo di sinistra”; il prof. Enzo Gori, dell'Istituto di Farmacologia dell’Università di Milano. Sostiene che sul problem prob lemaa della marihu ma rihuana ana,, la scienza è divisa; nell’ ne ll’incerincertezza, bisogna essere contrari; è uno dei pochi che conosce la dozzina di pubblicazioni che negli ultimi 6 anni hanno sollevato ipotesi di dannosità specifiche di uso moderato di marihuana; le ha riassunte in un lavoro per la rivista dei gesuiti milanesi ( La marihuana fa male? male?,, in "Aggiornamenti Sociali," n. 11, novembre 1974); cattolico moderato, ha curato per il CAD i rapporti diplomatici con i funzionari democristiani del Comune per ottenere 200
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finanziamenti, che sono stati sta ti concessi: 90 milioni milioni per tre t re anni. Il CAD è aperto tutti i giorni, dalle 21 alle 24 (zona Città Studi, via Apollodoro 5, telefono 71.59.60) e i suoi operatori più specializzati hanno una sufficiente informazione sulle tecniche di disintossicazione più comuni. Di recente, si è attrezzato per poter offrire anche u n ’assistenza assiste nza ambula am bulatoria toriale: le: cioè le fleb fleboe oelis lisii disintossidisinto ssicanti possono essere fatte in sede, con certi limiti. Non risulta che vengano effettuate schedature trasmesse alla polizi polizia, a, né risu ri sulta lta che la squa sq uadr draa narcotici narco tici abbia abb ia trovato trov ato un modo per identificare i "pazienti" che si recano in sede. Il centro non appare consigliabile sotto il profilo psicoterapeutico e d’altronde i componenti (fra cui molti volontari e dilettanti) ammettono di non essere in grado di rendersi utili sotto questo profilo. A molti visitatori viene offerto, per una cura più seguita e incisiva, l’ingresso nel manicomio del prof. Maded du, con la possibilità di un’uscita volontaria nel momento desiderato. Nelle Nelle apparizioni appar izioni in pubblico, i responsabil respo nsabilii non hanha nno mai parlato parl ato dell’uso dell’uso di metadone: metad one: secondo l ’assessore provinciale alla Sanità, doti. Fausto Boioli (PCI), il centro e l’ospedale di Mombello ricevono periodicamente grosse forniture di questa droga. In casi di emergenza (crisi di astinenza o gravi malesseri fisici), può essere consigliabile, a Milano, rivolgersi a questo centro. Per chi si vuole disintossicare con calma, sembra più opportuno organizzare le operazioni pratiche spiegate in questo manuale di autodifesa. Al CAD, viene praticata, anche ambulatorialmente, la cura standard (uno dei medici più preparati è il dott. Lo vati), con somministrazione di tranquillanti (come il Va tran Valeas). In una intervista inte rvista al periodico dell’editore dell’editore di destra destr a Rusconi, "Il Settimanale," il prof. Madeddu ha affermato di usare nelle terapie un farmaco speciale, di origine svedese, non ancora commerciato in Italia, molto utile, secondo questo psichiatra, nella disintossicazione. Si tratta di un potente psicofarmaco, l’Heminevrin, a base di clo rometiazolo; secondo il foglietto illustrativo allegato dalla casa farmaceutica produttrice ASTRA, l’Heminevrin è "un ipnoticosedativo di un modello chimico completa 201
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mente nuovo. Si è dimostrato particolarmente efficace nella cura delle sindromi da astinenza da alcool, nel delirium tremens e nell’epilessia.” Secondo la ditta gli inconvenienti (“effetti collaterali” nel gergo farmacologico) sarebbero “insignificanti." Si sarebbero osservati solo casi isolati di cianosi e trombofle bite bi te localizzata sul posto pos to dell’inie dell’iniezion zione. e. Firenze
A Firenze, c’è l’Ospedale Careggi (Clinica Tossicologica dell’Università di Firenze, servizio autonomo di tossicologia viale Morgagni 65, tei. 2774, interno 244; aperto dalle 8.30 alle 10.30 tutte le mattine); dal 1972, si applica il metodo del metadone, a cura del prof. Francesco Mannaioni. "Il centro funziona piuttosto male,” dice Sergio uno studente che segue da qualche tempo delle vicende dell’ de ll’eroina eroina in città ci ttà e che abbiamo intervist inter vistato ato in aprile, "ma per lo meno dispone di un personale medico abbastanza capace. Il numero dei casi di 'guarigione' è bassissimo, ma questo dipende anche dai continui ostacoli frap posti pos ti all'a al l'atti ttivit vitàà del centro, cen tro, e dal fatt fa tto o che in definitiva tutto quello che possono fare in questo reparto è somministrare metadone.” Ma il guaio più grosso è un altro: "La polizia che sembra inerte di fronte al traffico di eroina acquista un'improvvisa solerzia quando si tratta di mettere nei casini gli intossicati che cercano di curarsi a Careggi. Non sembra che ci siano problemi legali dentro al reparto; ci sono però al di fuori, dove due solerti poliziotti hanno arrestato tre volte in due mesi un giovane di 22 anni, Gianni, in cura presso il reparto perché aveva contravvenuto alla diffida a ritornare a Firenze; la stessa cosa è successa due giorni fa a uno di Torino, Gian Guido, 30 anni, accusato di detenzione che è stato arrestato al momento di entrare al reparto tossicologico." N.B N.B.. Un’a Un’a ltra lt ra segnalazione segnalazione rigua rig uarda rda il cappellan cappe llano o del reparto chirurgico dell’ospedale di Careggi. "La Nazione” del 20 marzo 1976 riferisce, in un trafiletto in cronaca di Firenze, che il sacerdote, vedendo parlottare un giovane tossicomane, in cura presso l’ospedale, con due ragazze, e notando "qualcosa di sospetto” ha immediatamente chiamato la volante; la pattuglia ha portato il ragazzo in Questura, dove è stato arrestato per "detenzione di stu202
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pefac pe facen enti”: ti”: aveva in tasca tasc a cinque grammi gram mi di hascisc e delle pastiglie di metadone. Processato per direttissima, il consumatore, Marco Frosini, è stato condannato una settimana dopo dal Tribunale di Firenze a otto mesi di reclusione (“ La Nazione,” 26 marzo 1976). Roma Rom a A Roma, esiste dal 70 il Centro antidroga del Comune, che ha recentemente cambiato nome in Centro per le malattie sociali (Centro Antidroga o Centro per le Malattie Sociali, presso l'Ufficio di Igiene via Ariosto 3 tei. 73.67.96/73.72.10). È stato fondato dall’assessore alla Sanità) in carica dal 70 al 75) Marcello Sacchetti, democristiano, sull’onda dello scandalo del Barcone sul Tevere. L’assessore e i collaboratori del centro, hanno partecipato per anni a conferenze e convegni antidroga a Roma, in cui venivano "sparate” cifre pazzesche. A Roma Ro ma si droga droga no in 140.000 (in "Il Messaggero," 26 novembre 72); L L’’età della droga scende dai quindici ai dodici anni (in "Tem po,” po ,” 26 26 gennaio 73). Sacche Sac chetti tti è però scivolato su un unaa buc buccia di banana quando si è lasciato sfuggire in una sonnolenta riunione di genitori e insegnanti una "rivelazione” ad effetto: "Abbiamo anche scoperto una quinta elementare drogata.” Era presente anche un giornalista e il giorno dopo la notizia viene sparata in prima pagina dal "Messaggero”; sei ore dopo. Sacchetti viene denunciato alla Procura della Repubblica per notizie false e tendenziose dalla redazione di Stampa Alternativa. Da allora, Sacchetti sarà molto più cauto. Come intervento, il centro usa il metadone, che gli viene fornito direttamente dalla Wellcome, che ha sede a Pomezia (Roma). I responsabili del centro hanno ammesso, in una pubblicazione riservata agli addetti ai lavori (Zerbetto, R., op. cit., p. 907), di schedare i consumatori che si presentano e di inviare le schede alla questura. A ciò, si ritengono obbligati dalla vecchia legge sugli stupefacenti, che invece non impone affatto questo ob bligo (solo (solo in caso di "intossicazione "intossicazio ne cronica," cronic a," art. ar t. 20: un medico di buona volontà ha, in base a questa definizione, un ampio margine). Con la nuova legge, i medici non hanno nessun obbligo di denuncia (è saltato con gli emendamenti socialisti), ma evidentemente, dati i precedenti, Centro Antidroga
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non ci sono molte garanzie di discrezione da parte di questo centro. “Però dato che sono medici e non questurini,” dice Marco, un eroinomane del quartiere Garbatella, "gli si può dare un nome falso, o un documento falso, loro non ti sgamano e cosi almeno non hai casini con madama." Il Centro antidroga di Roma si è recentemente scoperto in modo modo brutale: invitando invitando centinaia centinaia di di operatori opera tori sanitari da tutta Italia ha organizzato addirittura un congresso internazionale per lanciare nel nostro paese il metadone (Roma, 57 maggio 76). Le virtù di questa eroina di stato sono state propagandate dal suo scopritore, il prof. Vincent Dole, che negli Stati Uniti ha imposto il metadone fin dal 1962; come se non bastasse, il Congresso (la notizia è confermata da diversi partecipanti ai sim posi) è stat st ato o organizzato nell’ nell ’Hotel di Villa Villa Pamphili, di prop pr opri riet etàà della We Wellco llcome, me, la casa prod pr odut uttr tric icee della specialità di metadone più usata negli ospedali e nei centri italiani (compreso (compreso naturalm natur alment entee quello quello di di Roma): Roma): il Physeptone. Come si fa una denuncia. Scheda
Dal '58 in poi moltissimi compagni o giovani democratici, che hanno subito delle violenze da parte di poliziotti (in questura o in piazza) o di picchiatori fascisti, hanno tentato la strada delle denunce penali contro i responsabili dei fatti. Si tratta di una procedura con cui si possono ottenere grossi grossi risultati: il primo, più più immediato e più importanimpo rtante, è quello di poter usare il dato di fatto della presentazione della denuncia a livello di propaganda e di opinione: sui fogli fogli della controinfo contr oinforma rmazion zionee (dal tatseb tatsebao ao al volantino, al manifesto, al periodico) e sulla stampa borghese. Una denuncia giudiziaria, con tutti i crismi della legge, può servire a convincere di un certo fatto e di una certa situazione e a provocare reazioni. Per l'eroina, esistono senz’altro diversi casi in cui l'uso dello strumentodenuncia strumento denuncia,, può essere effi effica cace ce:: quando quand o ci sono indizi di connivenza tra determinati spacciatori e i nuclei antidroga; quando medici privati o ospedali civili rifiutano l'assistenza sanitaria; quando le istituzioni re pressive (famig (famiglia, lia, polizia, polizia, psichia psic hiatri, tri, ecc. ecc.)) tentan ten tano o il ri ri 204
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covero coatto in manicomio o in clinica psichiatrica; quando vengono identificati spacciatori di eroina o informatoriprovocatori al servizio dei nuclei antidroga (un informatore commette un reato se, per procurarsi informazioni, cerca di convincere dei ragazzi a cedergli droga). Molti cittadini o compagni hanno paura di fare una denuncia giudiziaria perché credono che l’unico metodo sia andare al commissariato e quindi esporsi a interrogatori, intimidazioni: non è affatt aff atto o vero ci ci sono sono modi modi molto più semplici di usare questo strumento quando si decide che serve. Probabilmente il più indolore è addirittura la posta: chiunque può inviare per posta, anche per raccomandata con ricevuta di ritorno, o con espressi, telegrammi, ecc., una denuncia o un esposto alla Pretura o alla Procura della sua città o anche di un’altra città (dove si sono svolti i fatti). In questo modo, non si corre il rischio (per molti notevole), di doversi scontrare fisicamente con commissari o marescialli insopportabili. E tutta la procedura è perfettamente valida. Volendo avere addirittura una ricevuta, con tanto di numero di "protocollo,” basta recarsi in tribunale o in pre pr e tura tu ra:: esiste un appo ap posito sito uffi ufficcio, io, dove dove lavoran lavo rano o sem plici impiegati, che regis re gistra trano no tranq tra nquil uillam lamen ente te le denundenu nce e gli esposti, segnandoli in un quaderno, chiedendo il documento a chi li presenta (può essere un delegato, non necessariamente il firmatario della denuncia), e lasciando una specie di ricevuta: cioè cioè il il numero di registrazione della denuncia stessa. Dato che esistono questi metodi, in genere è un grosso errore recarsi in questura o in commissariato o in caserma serm a per p er una denuncia: può significar significaree in molti casi e e sporsi a ogni genere di minacce o vessazioni o interrogatori. Se si ha paura di un’eventuale controdenuncia o querela per calunnia da parte delle forze dell’ordine o dei colpiti dalla denuncia, non bisogna assolutamente preoccuparsi. Se non si ha una massa di documentazione sufficiente a incastrare chiunque, anche grossi papaveri, basta presentare, invece di una vera e propria denuncia, un "esposto": " esposto": è pratica pra ticame mente nte la stessa cosa, cosa, e può esessere giocato allo stesso modo sul piano giornalistico, politico e della controinformazione, ma non fa correre nes205
Manuale Manu ale di auto au todif difesa esa
sun rischio. La La differenza è sol solo o formale: formale: in una denundenu ncia, uno accusa il tal dei tali di un certo reato; in un esposto, è un cittadino che si limita a raccontare certi fatti (visti da lui, o letti sui giornali, o riferiti da qualcuno), e a chiedere al magistrato “se non ravvisi in questi fatti un certo reato.” In questo modo, si è in una botte di ferro: assolutamen assoluta mente te al sicuro da ogni ogni querela, querela, anche se in prati pr atica ca si è ottenuto otten uto lo stesso stesso effett effetto: o: cioè cioè porta po rtare re sul piano giudiziario accuse che altrimenti sarebbero rimaste solo a livello di voci e chiacchiere. Segue un "modulo” adatto a qualunque tipo di esposto: A ll l l a P r e t u r a d i ...................... ...................... ( n om o m e d el e l l a c i t t à ) ....................... ....................... (data) Il s o tto sc rit to (no m e e c o g n o m e ) .......................... . r e s i d e n t e ( o d o m iciliato) iciliato) i n .......................... (c ittà e v i a ) , ............................. espone quanto segue: (esposizione dei fatti di cui si è a conoscenza e degli indizi). V e d a r i l l .m . m o G i u d ic i c e s e i f a t t i o r a e s p o s t i c o s t i tu tu i s c a n o o m e n o r e a t o . I n c a s o a f f e rm r m a t iv iv o , v og o g li l i a p r o c e d e r e a n o r m a d i le le g ge ge n e i confronti di tutti i responsabili, dei quali, se esistono, chiedo la p u n iz i o n e , p r o p o n e n d o q u e r e l a , (s e g u e f i r m a ) .
Una forma di denuncia assolutamente da privilegiare, nei confronti dei Nuclei antidroga dei carabinieri o di forze dell'ordine o anche magistrati a carico dei quali esistano indizi per reati come connivenza, omissioni di atti di ufficio, ecc., nel giro della droga, sia come protezione, sia come abuso di potere nei confronti di com pagni innocent innoc enti, i, è senz’al senz’altro tro la denuncia denun cia collettiva. Può essere form ulata ulat a anche nei termini term ini dell’esposto: dell’esposto: pubb pu bblicit licitaria ariame mente nte,, può essere molto molt o valido port po rtar arla la in tribunale tramite una delegazione; si presta inoltre perfettamente a una raccolta di firme, spiegando alla gente e ai compagni che non si corrono rischi concreti a sottoscriverla, dato che si tratta di un semplice esposto, per di piu basato su fatti. Il giallo della nuova legge antidroga
Una presa per il culo : questo giudizio "estremista" è apparso il 14 dicembre 1975 sul numero 44 di "Fronte Popolare," il settimanale del Movimento Studentesco (ve 206
Per non morire di eroina
di la scheda "I documenti drogati"). È il giudizio dei "Collettivi autonomi autodifesa e lotta droga" sulla nuova legge antidroga, approvata definitivamente dal Senato il 17 dicembre 1975 e ora in vigore. I Collettivi sono gruppi di compagni particolarmente vicini a quelle decine, centinaia di migliaia di giovani proletari che fanno uso, saltuario o frequente, dei derivati della Cannabis Indica, hascisc e marihuana. Giudizio estremista, provocatorio, isterico, si è detto da più parti. Ma vediamo i fatti. I n mattinata, matt inata, la “Gaz Martedì 30 dicembre, Roma. — In zetta zett a U-ffic fficia iale le," ," una pubblicazione pubblic azione quotidiana su cui ven gono pubblicate tutte le leggi della Repubblica, esce nelle librerie specializzate con il testo della nuova legge anti droga, approvata dal Parlamento, con voto favorevole di tutti i partiti tranne il MSI. Otto ore dopo, a tempo di record, l’appuntato Augusto Ceccarelli e le guardie Pa squale Punzi e Gennaro Juliano, "fermano" al bar Ciam pini, via Greg Gregor orio io VII, VI I, Roma, due raga ragazz zzi, i, Marco Marco Lacch Lacchiisani, studente universitario, anni 20, residente a Pisa, e Marius Marius Raym Ra ymond ond Duttweiller, Duttweille r, americano americano,, anni 20, nato a Monaco Monaco di Baviera Baviera,, Germania Germania,, e residente a Roma. Che Che cosa avevano avevano com c ombin binato ato i due giovani? giovani? L’ap L’appun pun tato Augusto e le guardie Pasquale e Gennaro trovano nella macchina dell'ameri de ll'americano cano cinque cin que dosi di eroina eroina.. “So no mie," dice il ragazzo, “le ho comprate per 30.000 lire [il prezzo medio dell'eroina a Roma per questo quanti tativo, N.d.R.], servono a me perché consumo questa roba da diverso tempo e sono assuefatto."
L’arresto è effettuato per "detenzione di stupefacenti”; i due vengono sbattuti in prigione e denunciati al magistrato di turno alla Procura della Repubblica. Si chiama Francesco Fratta, sostituto procuratore, e in base al rap port po rtoo di po polizia, lizia, non ha dub dubbi: bi: incrimin inc riminaa l'americ l'am ericano ano e l’italiano in base alla nuova legge antidroga; “detenzione di eroina," articolo 71 della nuova legge, pene da 4 a 15 anni di prigione. Il difensore, avvocato Remo Volpato, prote pro test sta: a: "Ma "Ma come, la nuova legge legge depenalizza depenalizza i con consusumatori, non potete emettere un mandato di cattura"; va addirittura dal Procuratore Capo, il dott. Siotto, che lo accoglie gentilmente; tempo un paio d’ore, consulto al 207
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vertice di magistrati: mag istrati: "caro "car o avvo avvocato cato non c'è c'è niente da fare, la legge parla chiaro, il processo è già fissato, il capo di imputazione non fa una grinza." È il 4 gennaio: lo stesso stess o giorno "L’Uni "L’Unità,” tà,” organo org ano ufuf ficiale del Partito comunista italiano, pubblica un lungo ed esauriente articolo del senatore Generoso Petrella, membro delle Commissioni Giustizia e Sanità del Senato, uno dei principali responsabili per il Partito della politica che ha portato a scegliere di approvare senza tante discussioni discussio ni la nuova leg leggge: “I magi ma gistr strat atii devono devono cog coglieliere lo spirito di una riforma che ha ripudiato medioevali concezioni intese a confinare nel carcere malattie sociali." "Una delle leggi più moderne dell’Europa occidentale,” aveva scritto qualche giorno prima lo stesso giornale, "a cui ha contribuito in modo essenziale il nostro partito.” A questo punto il lettore, extraparlamentare o riformista mi sta che sia, sia, strabu str abuzz zzaa gli gli occhi: come è possibile possibile che fa ttii (arresto e carcerazione e mandati di cattura e ini fatt criminazione) diano ragione a "collettivi autonomi" che per pe r motivi "populisti "popu listici ci e propaga pro pagandisti ndistici" ci" avevano avevano fatto fa tto previsioni prevision i pessimistiche pessim istiche,, e avevano pa parla rlato to di "p "pre resa sa pe perr il culo,” e diano torto al più importante partito della sinistra italiana, il meglio organizzato di Europa, con centinaia di tecnici del diritto e della scienza e operatori specializzati, che parla invece di riforma ultramoderna? La risposta sta nella complicatissima vicenda che ha port po rtaa to il Parlam Par lamento ento ad app approva rovare re quasi all'un all 'unani animi mità tà una “riforma” che nei fatti si sta rivelando una beffa atroce. Primavera 1975, atto primo. —
Per molti anni, a partire dal famoso scandalo del "Barcone” sul Tevere (“2.000 ragazzi drogati": una montatura antigiovani e antistu denti del Nucleo Antidroga dei Carabinieri di Roma), il problemadroga problemadr oga era er a stat st atoo un monopolio della de destr stra: a: di quella più becera e scatenata, che vedeva drogati dap per p ertu tutto tto,, sopr so praa ttu tt u tto tt o fra fr a i ragazzi di sini si nistr straa e /o capelloni; e non si limitava a "scandalizzare," usando spregiudicatamente i giornali e la televisione, ma riusciva a mobilitare polizia e carabinieri in migliaia di incursioni, retate e perquisizioni negli ambienti giovanili, che si traducevano in "secoli e secoli di galera.” A partire dal '72, nasce, sulla spinta di gruppi di controcultura e scien208
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ziati democratici, un movimento di controinformazione e di opinione che ribalta l'ottica reazionaria sul problema e cerca di approfondirlo anche marxisticamente. Ovviamente anche i gruppi della sinistra rivoluzionaria sono coinvolti nel dibattito. Ma è nella primavera 75 che le condizioni del paese perm pe rmett etton onoo un salto salt o di qu quali alità tà al discorso: una prima prim a fase di "leadership” nella battaglia viene assunta dal Partito radicale che insieme al Comitato scientifico "Libertà e Droga” e a Stampa Alternativa affronta in termini concreti il problema di una riforma. Sono i fatti a lanciare l ’iniziativa: è iniziato il lancio dell'eroina dell'ero ina in Italia, Italia , pospos sibile perché i consumatori, in massima parte ex drogati di psicofarmaci "pesanti,” come le anfetamine, sono ormai passati a 5.000. Nasce cosi il progetto di legge di emergenza (eroina gratis ai tossicomani e depenalizzazione delle droghe leggere) per stroncare al suo inizio il mercato della droga pesante. È un ultimatu ultim atum m al Gov Govern ernoo e al Parlamento: Parlam ento: o si cam bia la legge legge sulla droga, o Marco Pannella, con la forza della sua figura ormai affermata nei massmedia, fumerà pubblic pub blicam amente ente hascisc hascis c e si farà fa rà arre ar rest star are. e. In questo ques to qu quaadro politico, si susseguono per un paio di mesi le denunce sul dilagare dell'eroina, portate avanti dai tecnici del Comitato scientifico "Libertà e Droga” (culminate nella clamorosa conferenzastampa col magistrato Di Gennaro del 25 giugno), e quelle più concrete, di controinformazione e di denunce giudiziarie di Stampa Alternativa contro i pro p rote tett ttoo ri del merca me rcato: to: i corpi corp i sepa se para rati ti dello stato, stat o, e, in partic par ticola olare, re, i carab ca rabini inieri eri del Nucleo Nucleo Antidroga di Roma, accusati addirittura di spaccio di eroina, che stretti alle corde, non smentiscono e non querelano. E siam siamoo al 27 27 giugno: sono 50.0 50.0000 o più i compa compagni gni pres pr esen enti ti alla manifest ma nifestazione azione nazionale organizzata organiz zata a Piazza Navona da Stampa Alternativa e "Muzak” contro l'eroina e per la depenalizzazione della marihuana. L'eroina — e i suoi m orti ort i — sono in prima prim a pagina sul "Corriere "Corri ere della Se S e ra”: ra ”: e pochi giorni dopo Pannella, visto che lo lo stato non si è mosso a livello legislativo, si fa arrestare. Estat Es tatee
75, si muovono i partiti parlamentari. — È il segnale di allarme per il Parlamento; in quella fase il Senato (Commissioni riunite Giustizia e Sanità), che sta 209
Manuale di autod au todife ifesa sa
esaminando stancamente da ormai 19 mesi i progetti di legge presentati da un senatore democristiano (Torelli) e dal governo di centrodestra Andreotti (disegno di legge approvato il 22 dicembre 72 dal Consiglio dei Ministri). Lo scandalo dell’arresto di Palmella trasforma i senatori in lepri. Ecco le cifre: il Governo Governo ha "pas "p assa sato to”” la riforma droga al Senato il 2 maggio 1973; le Commissioni riunite Giustizia Giustizia e Sanità Sanit à del del Senato si sono riuni riu nite te per pe r la prim pri m a volta il 28 novembre 1973; da allora al 24 aprile 1975 si sono riunite a lavorare 8 volte, in 17 mesi; dal 24 aprile — d ata at a della prim pr imaa conferenzastampa conferenza stampa con l'ulti l'u ltim m atum at um di Pannella e Stampa Alternativa — al 19 giugno si sono riunite 6 volte, in due mesi; dal 19 giugno, dopo le manifestazioni e gli arresti, al 24 luglio si sono riunite ben 8 volte, volte, in solo 1 mese mese.. In I n un anno e sette mesi (f (fin ino o al 20 giugno) sono stati approvati 10 articoli; in 4 settimane dopo le manifestazioni e gli arresti, 96 articoli, alla media di 24 articoli la settimana contro la media precedente di 1 articolo artic olo ogni 2 mesi). mesi). Addirittur Add iritturaa tre tr e settim set timane ane dopo viene annunciato in una conferenzastampa alla presen pre senza za dei capigrup capig ruppo po di tutt tu ttii i p a rtit rt itii democr dem ocratic aticii che è stata approvata in sede preliminare la nuova legge, che depenalizza il consumo di droga. I radicali, scarcerato Pannella e ottenute alcune promesse dal governo sulla rapidità di messa in vigore delle nuove norme, rinunciano alle azioni di disubbidienza civile, che avevano ottenuto un successo cosi clamoroso; il segretario Spadaccia, con qualche riserva, esprime un giudizio positivo sulla nuova legge. Ma questa que sta legge legge nessuno l’ l ’ha vista: e quando riapr ria pree il Parlamento, a settembre, tutti i giornali, compreso “Notizie Radicali,” organo del partito, con un titolone, Fumare non è più reato, annunciano trionfalmente che il Senato sta votando la nuova legge, moderna, civile, umana, giusta, ecc. A rompere le uova nel paniere arrivano i "provocatori” di Stampa Alternativa che in ima conferenzastampa a piazza Navona il 24 settembre presentano un dossier con lettura ragionata della nuova legge, di cui finalmente si vengono a conoscere integralmente gli gli articoli principali: principali: "è una vera e propria pro pria truftru ffa, le cose andranno anche peggio di prima, la truffa maggiore è il fatto della depenalizzazione del consumatore, che non viene arrestato per il fatto di avere della 210
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roba in tasca, ma viene condannato ad anni e anni di galera per aver acquistato, trasportato, importato, ecc.”. Il Senato Senato non batte cigli ciglio: o: e il Io ottobre ottob re tutti tu tti i partiti, par titi, tranne il MSI, votano a favore della legge; il segretario nazionale del Partito radicale, Spadaccia, chiede addirittura, con un telegramma al Presidente del Consiglio Moro, pubblic pub blicato ato da dall’ ll’agenzia agenzia qu quoti otidia diana na "Notizie Radicali” Radic ali” l’I l’I ottobre 1975 (p. 2, n. 145), che la legge entri immediatamente in vigore con decretolegge. Da ottobre a dicembre però le critiche diventano una valanga: prima rim a il Manifesto, poi p oi LC LC e AO AO, poi MagistraMag istratura Democratica e Psichiatria Democratica, e anche personaggi dell’establishment, tecnici e operatori, come il giudice Di Gennaro e il commissario Di Francesco, attaccano duramente la legge (per un elenco di pareri di esperti, vedi il volume Tutti in galera di Stampa Alternativa). Il Comitato scientifico "Libertà e Droga” e Stampa Alternativa preparano un piano di emendamenti che vengono presentati alla Camera dal Partito socialista e sostenuti nu ti dall d all’’on on.. Claudio Claudio Signorile: Signorile: è un unaa battaglia batta glia che sem bra b ra pe pers rsaa in pa parte rtenz nzaa perché perc hé il PCI PCI e la DC non paiono disposti ad accettare nessuna modifica. Ma le mostruosità della legge sono troppo evidenti, e cosi la Camera accetta acce tta alcune modifiche: modifiche: pe perr esempio esempio vien vienee esclusa esclusa la terapia coatta in manicomio. Intanto le case farmaceutiche mettono in moto i loro strumenti di pressione per togliere i controlli sugli psicofarmaci (tranquillanti, sonniferi: le droghe di mamma e papà): anche su questo punto si scatena scatena una battaglia, ma pochi giorni prima di Natale, il Senato chiude la vicenda approvando definitivamente la legge, con la via libera agli psicofarmaci e con tutti gli aspetti aberranti non modificati. È un unaa sconfitta della democrazia: il movimento, i milioni di giovani favorevoli all’abolizione dello strumento repressivo contro i giovani proletari fornito a polizia e magistratura dalle leggi antidroga, e anche la maggioranza degli elettori che, sia pure non bene informati, sono per p er la depenalizzazione depenalizzazione,, han hanno no subit su bitoo una du dura ra sconfitta scon fitta.. Sulla pelle degli ormai 20.000 tossicomani da eroina e su quella delle centinaia di migliaia di giovani che occasionalmente o no fumano la marihuana, è infatti passata 211
Manuale di autod au todife ifesa sa
una legge micidiale, che anche meglio della vecchia, col pisce gli gli stra st rati ti sociali malvisti dalle istituzioni, istituzio ni, aument aum entanando anche l'ingiustizia di classe. Come è possibile che in poche settimane una partita di tale importanza si sia risolta a favore delle forze reazionarie? Oltre all'analisi del nuovo quadro politico a livello istituzionale (rapporti tra DC e partiti di sinistra), il fattore chiave è rappresentato dai problemi interni al movimento: movimento: la divisione divisione della nuova sinistra sin istra sulla questione droga. In piena discussione parlamentare, l’ex Movimento Studentesco di Milano, ora Movimento Lavoratori per pe r il Socialismo, Socialismo, lancia una un a Campagna nazionale contro con tro la droga, e nei primi numeri di "Fronte Popolare” (il settimanale dell’organizazione) pubblica degli interventi a favore della nuova legge. L’operazione si inserisce nella già vasta spaccatura esplosa in seguito al festival di Li cola sulla questione droga. L'attenzione di grandi masse di compagni viene quindi spostata sul problema droga in generale (fa bene? fa male? è controrivoluzionaria?) invece che su una legge su cui, come per la legge Reale sull’ordine pubblico, si giocano questioni fondamentali di diritti civili e difesa dalla repressione. Nella confusione si inserisce inser isce anche il pasticciaccio pasticciacc io del del Partito radicale, un momentochiave dell’equilibrio delle forze in in gio gioco co:: la stragran strag rande de maggioranza maggioranza della della base radicale vede nella legge un duplicato solo un po’ annacquato del "Fermo di droga” contro cui il partito aveva lottato duramente nel 73; i più ottimisti vedono una leggebidone. Ma il segretario del partito, Spadaccia, è ferreo ferr eo su una linea trionfalistica: "questa "ques ta leg legge l’abbiamo l’abbiamo imposta noi con la nostra lotta," "non è la nostra legge, ma è una nostra vittoria”; “presenta gravi ambiguità, ma è un grosso passo avanti.” In sostanza, la stessa posizione del Partito comunista (naturalmente meno disposto a lottare per modifiche migliorative) e anche della DC, che sogghigna sotto i baffi, brindando all’anno nuovo coi suoi Procuratori generali e Comandanti di Nuclei antinarcotici. La bomba, che covava da mesi, esplode in ritardo tar do fra i radicali: sette sett e giorni dopo che il Presidente della Repubblica ha firmato la legge, Adele Faccio, Presidente del partito, fondatrice del CISA, e presidente del Movimento di liberazione della donna, e altri tredici mi212
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litanti della sede radicale di Milano, insieme al Collettivo universitario milanese, scrivono a "Notizie Radicali" (che pubblica pubbl ica la lettera lett era), ), una un a duris du rissim simaa protes pro testa. ta. "Una nost no stra ra vittoria" aveva scritto l’organo del partito. "Per aumentare il nostro prestigio si vuol vendere come vittoria quella che invece è una nostra sconfitta, una sconfitta di tutti," sostiene la lettera. "La situazionedroga non è migliorata, casomai è identica, anzi per molti aspetti (tera pia coatt co atta, a, punizione del proselitis pros elitismo, mo, dei circoli, delle delle comuni) comuni) peggior p eggiore”: e”: questo qu esto il succo dell'appello. Ottusità dei vertici radicali, campagne drogofobe del Movimento Studentesco, diffidenza del PCI ad affrontare con slancio la battaglia, debolezza del PSI, astuzia (relativa) delle manovre mano vre DC DC: il movimen mov imento to nuovo (quello del "il personale è politico” nato da poco, e che non è una semplice riverniciata data alle forze politiche emerse o consolidate tra il ’69 e il 75), scopre che per vincere le sue battaglie deve scegliersi molto bene alleati e compagni di strada. Il giallo della legge antidroga è infatti ben lontano dall’essere finito con la pubblicazione della legge sulla "Gazzetta zet ta Uffic fficia iale le": ": da allora ogni caso concreto concr eto di arre ar resto sto,, incriminazione e condanna in base alla nuova legge sulla droga diventa un caso politico. Ogni arresto diventa un atto di accusa non solo contro il Parlamento e la DC, ma anche contro il PCI, il PR, e i parlamentari che hanno approvato la legge. I docum doc ument entii "drogati" "drogati"
Ecco un elenco, necessariamente parziale, dei princi pali documenti doc umenti p er capire capir e le posizioni della battaglia battaglia droga: Partito comunista. — "Una delle leggi più avanzate dell’ de ll’Eu Euro ropa pa occi o ccide denta ntale” le”:: è la tesi de "l’ "l ’U nità” nit à” (2 (21 dicembre 1975, p. 7; 24 dicembre 1975, p. 7). Il pezzo del senatore sena tore PCI PCI Petrella da noi citato citat o è apparso app arso su ‘T ‘T U nità ni tà”” del 4 gennaio 1976. Richiedere le copie (lire 300) a ‘TUnità," servizio arretrati, via dei Taurini 19 00185 Roma. Stampa Alternativa. — Tutti in galera, 24 settembre 1975: controinc contr oinchies hiesta ta e lettu le ttura ra ragionata ragiona ta di tutti tu tti gli ar213
Manuale Man uale d i auto au todi difes fesa a
ticoli importanti della nuova legge, con commenti di esperti (lire 500), quinta edizione aggiornata con le modifiche introdotte dalla Camera dei Deputati, richiedere (importo anche in bolli) a Stampa Alternativa, casella postale pos tale 741, Roma. Gratu Gr atuita itame mente nte invece invece i numer nu merii del bollettin boll ettino o quindicinale quind icinale con la posizione politica politic a e le notizie della situazionedroga. Lotta Lo tta Continua. Continua. — Oltre a due articoli descrittivi nei tre mesi (fine settembrefine dicembre) di discussione parlamentare della nuova legge, LC ha pubblicato una lunga pres pr esaa di posizione politica il 4 gennaio 1975: "La nuova legge legge e il PCI: PCI: le cause, il il merc me rcato ato,, l ’ideologia della dro d roga rimangono fuori della porta” (Lotta Continua, Amministrazione e diffusione, via Dandolo 10, 00153 Roma). Non sono ancora anc ora usciti uscit i invece invece documen doc umenti ti sul lavoro nei quartieri fra i giovani proletari. Per chi abita a Milano, può essere esse re utile util e anda an dare re a trova tro vare re i compagni di LC a Baggio, nella caserma occupata. Partito Radicale. — Prima vittoria sulla droga, in "Notizie Radicali," prima pagina, articolo del segretario nazionale Gianfranco Spadaccia (“Notizie Radicali,” n. 151 155, 28 novembre 1975) che illustra la vittoria radicale. Quando esplode il dissenso nella base del partito, NR pubbli pu bblica ca una duris du rissim simaa lette le ttera ra di prot pr otes esta ta firmata firm ata da Adele Faccio (presidente del Movimento di liberazione della donna MLD), e da quasi tutti i militanti del Partito radicale di Milano: Vittoria o trionfalismo? ("Notizie Radicali,” n. 240, 31 dicembre 1975, p. 3). Da segnalare anche l’ormai umoristico Fumare non è più reato, del ca pore po reda datto ttore re Enzo Zeno Zeno (NR (NR, 15 sette se ttemb mbre re 1975). Le copie si possono richiedere al Partito radicale, via di Torre Argentina 18, 00186 Roma (lire 150 Tuna). La risposta non è sempre garantita. Una fotocopia degli articoli si può chiedere chiede re al Centro Documentazione del Comitato scientifico “Libertà e Droga” (vedi sotto, rimborso spese in bolli). Comitato scientifico "Libertà e Droga.” — Fotocopie del testo completo del pacchetto organico di emendamenti alla legge (con relazione) presentato alla Camera insieme ai socialisti (10 pp., rimbo rim borso rso spese: quattroc quatt rocen en 214 214
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to lire in bolli). bolli). Indirizzare Indirizza re le richieste a: Comitato Comitato scienscientifico "Libertà e Droga”, c/o Varone, v.le Trastevere 224, Roma (indirizzo esclusivamente postale). Il Manifesto. —
È stato l’unico quotidiano che ha seguito regolarmente e con attenzione lo sviluppo della vicenda. Gli articoli più importanti sono usciti il 25, 27 e 30 settembre, il 2, 18, 30 ottobre, il 14 novembre, il 12 dicembre, il 19 dicembre, tutti del ’75; più il 4 gennaio 1976. Richiedere al "Manifesto,” Amministrazione, via Tomacelli 146, 00186 Roma. Psichiatria Democratica.
— In un’assemblea al club Turati di Milano, è stato elaborato un documento contro la nuova legge. Per informazioni, Segreteria nazionale di PD, c/o dr. Gianfranco Minguzzi, via Galliera 3 Bologna. Movime Mov imento nto Studen Stu dentesc tesco. o.
— A partire da ottobre, in tutti i numeri del settimanale “Fronte Popolare," sono stati pubblicati servizi e interventi della Campagna nazionale contro la droga. Sulla legge, due articoli positivi all’inizio (prof. Madeddu e avv. Malcangi), e solo uno duramente negativo mentre la legge veniva approvata definitivamente (14 dicembre 1975). “Fronte Popolare," piazza S. Stefano 10, 20122 Milano. Avanguardia Avanguardia Opera peraia. ia. —
"Il quotidiano dei lavoratori" ha pubblicato qualche articolo (non grosso) sugli sviluppi della legge; il giornale si è poi interessato con rilievo ai problem prob lemii degli psicofarmac psico farmacii e della loro esclusione dalle tabelle delle droghe controllate rigidamente. Vedi articoli del 12 e 21 dicembre. "Quotidiano dei Lavoratori," via Ruggero Bonghi 4, Milano 20141 (numeri arretrati lire 300). Stampa di Controcultura. —
Grandi attacchi alla legge da pa p a rte rt e di: Ka Katù tù Flash, corso Como Como 6, 6, Milano; Milano; Re Nudo, casella postale 1526, Milano; Una Tazza di Thè, casella postale pos tale 51, 12084Mo Mondovi (Cun (Cuneo eo). ). Dopo il clamoroso arresto a Roma, sei ore dopo la pubblicazione della riforma rifo rma,, di due con consum sumatori atori,, si svol 215
Manuale Manu ale d i autod au todifes ifesa a
ge nel primo semestre del 76, una lunga sequenza di centinaia di arresti e processi in base alla “nuova" legge. Mila Milano no,, 5 gennaio gennaio 1976. — Siamo nella terza sezione del tribunale penale. "Signor giudice, noi siamo arrivati mentre l’imputato, il Calaprice, confabulava con alcuni giovani. Appena hanno visto la nostra pattuglia, si sono dati alla fuga; siamo riusciti a catturare solo il Calaprice, che aveva gettato un pacchetto contenente la droga" dichiarano alla Corte gli agenti della volante che la sera del 26 dicembre hanno fatto irruzione davanti a un cinema di via Paolo Sarpi. "Noi pensiamo.... si, insomma questo Calaprice deve essere imo che la droga la tiene pe p e r venderla..." Nessuna Nessu na prova, nessun nessu n indizio. indizio. Luciano Luciano Calaprice, 19 anni, capelli lunghi, è un ragazzo come decine di migliaia di altri nella periferia di Milano. Il Pub blico Ministero (Ottavio (Ottavio Colato Colato,, di Magis Ma gistra tratur turaa Dem Democratica), chiede che venga dichiarato non punibile, in quanto, allo stato degli atti, risulta un semplice consumatore. Il Pretore, a cui è stata sottoposta la droga sequestrata, ha dichiarato che la quantità di hascisc (36 grammi, equivalente a un paio di settimane di "spinelli”) è "modica." Ma la la Corte non ha dubbi: condann con dannaa LuciaLuciano Calaprice a otto mesi di reclusione in base all'articolo 72: "Chiunque detiene modiche q uant ua ntit itàà per pe r uso di terzi"; è bastata, per la condanna, l’insinuazione di un Droga ga:: 8 mesi all’impu all’imputato tato,, in "Il semplice agente (cfr. Dro Giorno,” 6 gennaio 1976, Cronaca di Milano) . Udine, 8 gennaio. — Tribun Trib unale ale Penale: pres pr esid iden ente te Die Diezz, giudici Pedretti e Mansi. Due anni di carcere a Maurizio Coccol Coccolo, o, anni 20; 20; 1 anno anno e qua qu a ttr tt ro mesi mesi a Giuliano Giu liano Li Li rutti, anni 24 (è stato riconosciuto seminfermo di mente). Erano stati arrestati insieme a un altro ragazzo, con diecimila lire di hascisc; il terzo ragazzo, Giuliano Mauro, 21 anni, di Piaino di Pagnacco (Udine) invece viene assolto: negli negli interr int errog ogato atori ri ha sostenuto che la droga era stata comprata dagli altri due (La nuova legge sulla dro ga applicata per la prima volta, "Il Messaggero Veneto,” 8 gennaio 1976). Sanremo, 8 gennaio. — "Giovanni La Greca detto 'Barabba/ un ventenne di origine siciliana abitante a San216
Per non morire di eroina
remo, imputato di aver fornito una dose di eroina ad alcuni giovani, è stato condannato dal tribunale a tre anni di reclusione e 900.000 lire di multa nonché all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni" ("Corriere della Sera," 9 gennaio 1976). È l’art. 72, lo stesso per cui a Milano e Udine gli altri sono stati condannati a otto mesi e a due anni. "Con questo articolo,” dichiarò il senatore Agostino Viviani, socialista. Presidente delle Commissioni riunite Giustizia e Sanità del Senato al momento del varo della legge, "abbiamo inteso differenziare il piccolo spacciatore, cioè il tossicomane costretto a vendere un po’ di droga per poter acquistare le dosi necessarie al suo uso personale, dal grande e medio trafficante che vendono gli stupefacenti solo per profitto. Le pene sono minori, e soprattutto si è stabilito come minimo della pena solo du duee anni: in tal ta l modo il giudice può infliggere il mi N.d .R.] e concedere nimo della pena [appunto due anni N.d.R.] cosi la condizionale, evitando il carcere al drogato.” È vero che il minimo è due anni, ma i giudici di Sanremo, dato che il massimo è di sei anni, hanno preferito dare tre anni per una dose, quindi senza la sospensione condizionale della pena; e non hanno concesso nemmeno la libertà provvisoria. Gli emendamenti del Comitato “Li bert be rtàà e Droga” e dei socialisti sociali sti alla Camera, Camera, prevedevano un massimo della pena di due anni, in modo che la condizionale fosse sempre applicabile. Sanremo, 8 gennaio.
— Tre anni anche al tedesco Guenther Wakotz, venticinque anni, abitante a Monaco di Baviera, di ritorno dal Marocco in automobile, con una scorta sco rta di canapa indiana india na (un ch chilo ilo:: in Marocco Marocco cocosta circa 50.000 lire). La quantità non è giudicata modica, ca, d’al d’altra tra pa parte rte non c'è nessuna accusa di spacc spaccio: io: il tedesco sta passando la frontiera italiana solo per tornarsene a Monaco; inoltre tutti i consumatori di hascisc quando tornano dal Marocco trasportano uno o più chili, dati i prezzi bassi e posto che i rischi per tre etti o per tre chili sono gli gli stessi: è anche logico logico che i con consum sumato atori ri di hascisc acquistino in paesi come il Marocco queste quantità dati i prezzi 20 volte superiori sui mercati neri euro pei; ed è anche logic logicoo che non vadano in Marocco Marocco (spendendo 200.000 lire solo di benzina) per procurarsi una “modica quantità.” Ma, per la nuova legge, l'importazione 217
Manuale di autodif aut odifesa esa
di quantità non modiche ricasca nell'articolo 71, che per le droghe leggere prevede da due a sei anni di carcere. L’importazione di una quantità non modica anche per uso personale viene parificata allo spaccio di grandi quantità. I giudici giudici di Sanremo danno tre tr e anni: quindi quind i niente condizionale, il tedesco deve trascorrere tre anni nelle nostre prigioni, più o meno quello che succede in Iran o in Turchia, dove i governi reazionari hanno incarcerato migliaia di europei che avevano acquistato qualche scorta di hascisc e li ha condannati a tre, cinque, dieci anni di carcere: pene draconiane draconian e ("Corriere della della Sera,” Sera ,” 9 gengennaio 1976). 11 gennaio. — A Milano, un giudice istruttore dichiara non punibile un giovane arrestato con un grammo di eroina ( Libero Libero il drogato: aveva aveva poca eroina, eroina, in “Il Giorno,” 11 gennaio 1976).
Verona, 1 anno e 4 mesi per pe r Giam Giam12 gennaio. — A Verona, ba b a ttis tt ista ta Spedina (un etto et to di hascisc): p er i giudici verovero nesi la quantità di hascisc (pari a un centinaio di dosi) non è modica; ergo, le pene sono maggiori che per lo spaccio di quantità modiche, e lo Spedina viene accomunato a un trafficante di quintali di eroina. Entrambi infatti ricadono sotto sott o l’a l’a rt. 71: da due a sei anni per pe r le droghe droghe leggere, da quattro a quindici per quelle pesanti. Quattro giorni dopo a Milano, tre eroinomani sono più fortunati: tuna ti: il sostituto sostitu to procur pro curator atoree della della repubblica Corrado Corrado Carnevali, dichiara non punibili Maurizio Fabbris, Guido Leonardo Lottieri e Vittorio Scalvini trovati in una pensione di via Washington con 18 grammi di eroina (pari a 30 300400 dosi): secondo il proc pr ocur urat ator oree la quan qu anti tità tà è mo Droga ga come medicina: scarcerati tre giovani, giovani, in “Cordica ( Dro riere della Sera,” 17 gennaio 1976). E a Torino, il sostituto procuratore Sciarada scarcera tre giovani con otto grammi di eroina pura a testa (pari a 120180 dosi) im po p o rta rt a ta da Parigi: Parigi: la quan qu antit titàà è giudicata giu dicata modica, e il propr ocuratore fa un piccolo salto mortale dimenticando che l’unico articolo della legge che sostiene la non punibilità (l’80) parla solo di detenzione, non di importazione (Non punib pu nibili ili i giovani giovani con otto ot to grammi gra mmi di eroina, eroina, in "La Stam pa,” pa ,” 22 gennaio 1976). La legg leggee è stat st ataa invece impietosa impie tosa con Maffe affeo o Dottori e Giuseppe Giuseppe Turtu Tu rturo: ro: i carabinie carab inieri ri del 218
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Nucleo an antidr tidroga oga di Milano Milano li hann hannoo a rre rr e sta st a ti con 10 grammi di eroina (la stessa quantità per cui a Torino si è assolto) considerata dai giudici che hanno convalidato il mandato di cattura come quantità non modica (Arre stati con droga nella zona di Brera, in "Il Giorno," 4 gennaio 1976). A proposito di questo primo grappolo di sentenze e arresti, il "Corriere della Sera," aprendo un’in chiesti ch iestina na in Cronaca di di Milano, Milano, commenta: commenta : "Si può finire in carcere perché trovati in possesso ad esempio di 5 grammi di marihuana mentre un altro non viene arrestato anche se addosso gliene trovano dieci grammi. Questo perché per ché la legg leggee lascia in prat pr atic icaa alla discrezione dei funzionari dei vari nuclei antidroga e ai singoli magistrati la decisione di applicare o meno i rigori del codice.” È il massimo della giustizia arbitraria, una legge classista: avvocato bravo e ben pagato, perito di parte preparatissimo, eventuale "bustarella" al giudice poco onesto nei casi piu spinosi; spinosi; una leg legge pe perr ricchi: ricchi: impun im punità ità a questi, questi, galera ai proletari sfortunati. Peggio dei peggiori progetti col medicogiudice del corpo della donna sull'aborto. Pescara, 18 gennaio.
— Una brutta storia quella di Antonio D’Alfonso, di Lettomanopello, anni 23, “pizzicato” davanti a un cinema di Pescara dal vice questore dottor Cacioppo (un personaggio molto noto per la repressione nei confronti della sinistra e autore di un clamoroso assalto a base di lacrimogeni e botte alla folla del Festival Jazz dell’ de ll’ee stat st atee '75 '75: 36 feri fe riti ti). ). L’edizione L’edizione abruzzese abruzz ese del quotidiano di destra "Il Tempo,” all’avanguardia nelle montature antidroga, spara in prima pagina su sette colonne, con due grandi foto: Spacciatore colto sul fatto Vendeva hascisc agli studenti. Anche alcuni insegnanti del locale Istituto Tecnico "avevano notato il losco personaggio in inconfondibile abbigliamento beat aggirarsi tra gli studenti, per mostrare la merce." Cosi i funzionari lo pa netto tto di hascisc avrebbero sorpreso "mentre offriva un pane a un minorenne." Il magistrato non ha dubbi nell'immediata convalida del mandato di cattura. Ma ecco i fatti: durante una retata nella piazzetta antistante il cinema, viene trovato, a poca distanza dal giovane arrestato, un pacc pa cche hetto tto di sigare sig arette; tte; contiene, secondo la polizia, un pezzettino pezze ttino di hascisc hascis c "lungo tre tr e centim cen timetr etri" i" (!): (!): insomma, circa trequattro grammi massimo. Di chi è? I poliziotti 219
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sono sicurissim sicur issimi: i: l’ar l’arre rest stat ato o , Antonio Antonio D’ D’Alfon Alfonso so ha dei preced pre ceden enti ti per pe r furto fu rto,, ha in tasca tasc a ben 142.00 .000 lire (dovreb bero, bero , secondo lui, servire a ripa ri para rare re la sua 850 coupé), e in più viene da fuori Pescara; un’ottima occasione per far credere ai lettori del "Tempo” che la droga non viene po p o rta rt a ta in città ci ttà da cert ce rtii ambie am bienti nti locali locali ben identificati (su cui però la polizia non indaga da anni) ma da misteriosi figuri e loschi personaggi provenienti dall’esterno. Invece arrivano segnalazioni sempre più fitte che il vero proble pro blema ma a Pescara non è l’hascisc, l’hascisc, ma l'eroina, spacciata al Bar Gattopardo, locale il cui proprietario, guarda caso, è il nipote del questore. Il "nuovo clima" della legge antidroga, in cui l’opinione pubblica è stata tranquillizzata ("c’è stata una riforma, non preoccupatevi, sono finite le ingiustizie”), trapela da una tipica operazione antidroga a Macerata. "Il Messaggero,” nell’edizione locale, esce il 24 gennaio con un'intera te ra paginadroga: paginadroga: il Coman Comando do gruppo dei carabin cara binieri ieri fa irruzione in una casa frequentata da decine di studenti. Alle dieci di sera i quindici militi bloccano tutti (una decina di studenti riuniti) e "iniziano una minuziosa perquisizion sizione." e." "Nell'appartam Nell'ap partamento ento sono sono stati svuotati tutt tu ttii i porta po rtacen cenere ere,, è stat st ato o rovis ro vistato tato ogni ogni angolo, anche il più recondito. Infine, dalla soffitta, è saltato fuori un sacchetto di plastica contenente foglie, che dovrebbero essere di un tipo di marihuana sempre della famiglia della più nota no ta 'cana 'ca napa pa indian ind iana.’ a.’ Questo sacche sac chetto tto appa ap part rter erre reb b be appu ap punt nto o all’ all ’affittuario della casa, lo stud st uden ente te olandese all’Università di Urbino Adrian Petronello Van Rijn.” Nessuno dice che il sacchetto con le foglie è dell’olandese, ma naturalmente questi finisce in carcere, in attesa di accertamenti e perizie. La sera stessa le sezioni locali di PdUP, AO, LC, distribuiscono un volantino Con la scusa della droga, di denuncia della provocazione, che ha fatto scattare decine di perquisizioni nell’ambiente studentesco, con un giudizio durissimo sulla nuova legge, definita “fermo di droga." Gennaio, il primo mese della nuova legge, si è aperto con molti settori della repressione antidroga incerti. Una confusione di poteri ha preso in contropiede alcuni nuclei, perm pe rmett etten endo do a giudici democra demo cratici tici di inte in terp rpre reta tare re in senso progressivo la legge, proprio come avveniva nel '68, quando all’inizio della repressione antidroga, la polizia 220
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arrestava e alcuni detenuti finivano per essere processati da magistrati democratici, che assolvevano "perché il fatto non costituisce reato,” dando un'interpretazione corretta della vecchia legge. Ma bastarono un paio d’anni perch per chéé i procurato procu ratorica ricapo, po, e i dirigenti dirig enti degli degli uff ffic icii istr is tru uzione togliessero a quei magistrati i processi, lasciandoli a giudici dalla condanna facile. Tipico ed esemplare il caso di Michele Coiro, presidente della Prima sezione penale del Tribunale di Roma, che assolveva regolarmente i consumatori imputati per droga. Intervista a Coiro del L’’indu giornalista Piero Vigorelli del "Messaggero" (in L Mar sili lio, o, Padov Padovaa 19 1973): (Coiro) “Da stria della droga, Marsi circa due anni non mi succede di trattare casi di detenzione zione per pe r uso uso personale." “E perché? perc hé?”” "Semplice: "Semplice: processi di questo tipo non me ne sono stati assegnati. Nel nostro ordinamento infatti i processi vengono assegnati con provvedimento discrezionale e insindacabile del capo dell’ufficio. Si potrebbe quindi pensare che il capo dell’ufficio cui appartengo non condivida la giurisprudenza del collegio da me presieduto.” La stagione ’76 si è aperta con questi margini, con questi spiragli. Ma nei mesi successivi le squadre narcotici della polizia, prendendo l’ispirazione dalle operazioni più riusc riu scite ite in alcune città cit tà,, e sopr so prat attu tutt tto o i Nuclei AntiAntidroga dei carabinieri hanno elaborato semplici tecniche con cui eliminare tutti i pochi svantaggi della nuova legge, e con cui utilizzare in modo sempre più proficuo i numerosi nuovi vantaggi. Milan Milano, o, 4 febbraio. — A Brera, tre ragazzi, Moreno Mian, Ambrogio Ubbiali e Michele Mammolo vengono fermati da una pattuglia dei carabinieri antidroga; hanno con sé 28 grammi di hascisc, una quanti qua ntità tà ridicola per tre persone. Confortati dalla propaganda trionfalistica sulla nuova leg legge, si sentono sento no tranquil tran quilli: li: ma sbiancano sbianca no in volto quando i carabinieri li dichiarano Io stesso in arresto. "Ventotto grammi sono troppi come quantità personale: questo que sto è spaccio, spaccio, due anni di prigione non ve li toglie nessuno.” ("Il Giorno,” 5 febbraio 1976.) "C’è un modo però per ò per pe r venirne fuori: fuo ri: diteci chi ve l ’ha dato, da to, e noi vi lasciamo andare." Sotto il peso del ricatto, i ragazzett ze ttii parlan parl ano: o: e in prigione finiscono finiscono Franco Addi Addiss e ReRenato Sartori, due “fumatori” come loro che a loro volta 221
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avevano comprato da qualcun altro. In questo caso, i carabinieri carabin ieri posso possono no stare sta re tranquilli: hanno schedato tre "fumatori" e hanno creato ima situazione ideale per ricattarli e trasformarli in informatori; e in più possono port po rtaa re al magis ma gistra trato to a ltri ltr i due fuma fu mato tori ri qualu qu alunqu nquee perpe rfettamente incastrati come pericolosi spacciatori. L'episodio mostra chiaramente come è possibile mettere i fumatori uno contro l’altro (con più correttezza tecnicogiuridica, i carabinieri avrebbero potuto utilizzare l'art. 81 che costringe — pene da sei mesi a tre anni — i consumatori a testimoniare contro altri consumatori che hanno ceduto loro un po’ po ’ di droga), droga), ottenendo un risulta ris ultato to ececcezionale, che è quello che i Nuclei dei CC perseguono scientificamenute da qualche anno: metter me tteree il il mercato mer cato dell’hascisc completamente in mano alla mafia e alle organizzazioni criminali e protette, stroncando il mercatino studentesco o artigianale, che rappresenta un pericolo colo p er il grosso mercato merca to nero in almeno due sensi: sensi: im pone prezzi più bassi ba ssi sulla canapa can apa indiana, indiana , ed evita le manovre di mercato che mirano a imporre la merce eroina anche fra i fumatori facendo sparire l’hascisc. Roma, Supre Su prema ma Corte Corte di Cass Cassazi azion one, e, 26 genna gennaio. io. — Nel '57 '57 la Cassazione Cassazione era er a riusc riu scita ita,, con una un a famosa famo sa sentenza, a stravolgere la vecchia legge del ’54; per tre anni, giudici di tutte le tendenze politiche assolvevano senza proble pro blemi mi i consu co nsuma matori tori nei process pro cessii p e r droga: la legg leggee non prevedeva la punibilità della detenzione di droghe; senatori e deputati, relatori compresi (cfr. Att A ttii Parlamen tari), avevano chiarito che la legge, approvata in fretta in seguito a grossi scandali di commercio di stupefacenti scoperti in Italia dal Narcotic Bureau americano, serviva ad adeguare il sistema italiano (il fascismo non aveva pred pr edisp ispos osto to leggi leggi antidrog antid roga) a) alla legislazione legislazione intern inte rnazi azioonale e ai dettati delle convenzioni delle Nazioni Unite: una legge esclusivamente contro il commercio, la produzione clandestina, e l’importazioneesportazione. "Essendo le norme dirette contro il traffico, non ho obiezioni a che le pene siano rese severissime," dichiarò alle Commissioni il ministro di Grazia e Giustizia i relatori demo cristiani Bartole e Alberti furono concordi che anche contro i viziosi andava preparato qualcosa, e, che, non essendoci tempo, tempo, lo si sarebbe sareb be fatto fatt o in futuro: futur o: "Altr "Altrii 222
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provvedimenti provvedim enti dovrebbe dov rebbero ro stabil sta bilire ire speciali speciali pene contr co ntro o i parte pa rtecip cipant anti, i, anche neofiti, neofiti, alle orge a base di stupefacenti." Per tre anni nessun consumatore viene condannato. La Cassazione, su pressioni politiche e clericali, riesce, in una seduta a sezioni unite (novembre ’57), a inventare un cavillo diabolico, quasi un’interpretazione "progressiva" della legge, ma in senso contrario, cioè re pressivo. Estra Es traee due parole paro le dal testo tes to ("comunque deten de tenga," riferite a chi commercia, produce, ecc.) e stabilisce che possono funzionare da passepartout per mettere in prigione chiunque, chiunq ue, anche chi usa us a droghe. droghe. E i giudici, giudici, tranne pochi democratici, si adeguano e condannano. A vent'anni di distanza, la Cassazione è ancora chiamata a dare la sua interpretazione di ima nuova legge antidroga; questa volta non c’è bisogno di acrobazie giuridiche: la nuova legg leggee fornisce fornis ce un u n ’ampia scelta s celta di a rtirt icoli per giustificare le condanne più assurde. Cosi Sandro Masella e i suoi amici Max, Francesco e Carla, di Ospe daletto, condannati in primo grado e in appello con la vecchia legge, vengono condannati anche con la nuova: 1 anno ann o e quat qu attr tro o mesi di carcere. carcere . Nella loro comune in campagna, la polizia aveva trovato un paio d’etti di hascisc scisc (quantità (qu antità non modica): modica): quindi, condanna a un anno per pe r l ’art. art . 71 (quello dei grandi gran di spacciatori spaccia tori e prod pr odut utto tori) ri),, più 4 mesi di aggravanti. Le pene infatt inf attii sono aume au menta ntate te da un terzo alla metà "se il fatto è commesso da tre o più persone, perso ne, in concorso tra tr a loro lo ro”” (art. 74, comma 2): 2): in questo caso i giovani erano in quattro... Quello della Cassazione è il primo esempio di utilizzazione degli aspetti "sottili" della legge, quelli che creano vaste possibilità repressive. La condanna, per i quattro, è definitiva; con la vecchia legge avevano fatto tredici mesi; gliene mancano tre, li faranno quando gli arriverà la notifica della condanna; al commissariato gli hanno detto che prima non possono entrare in prigione (cfr. intervista a "Mu reato, condannatelo, p. 53). zak,” febbraio '75, Non è reato, Firenze, autunno '74. — Un salto indietro. La solita casa in campagna, quasi una comune. La solita perquisizione. "Essendo una delle giovani aderente a Potere Operaio c’erano stati dubbi sulle eventuali attività eversive che potevano avere come centro quella casa colonica" {Nel cascinale si fumava ma l’esplosivo non c’era, in "La 223
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Nazione," Nazione," 8 febbraio 1976). Salta Salt a fuori fuor i qualche grammo gram mo di hascisc. Vecchia legge, tutti in galera; poi libertà provvisoria. Il 7 febbraio febbra io di qu ques est’ t’anno, anno, il processo. process o. Nuo Nuova va legge. I quattro imputati ammettono di aver fumato. E il tribunale infligge a tutti e quattro otto mesi di reclusione; motivo: hanno fumato insieme, quindi ciascuno deteneva per uso proprio, ma anche per l’uso degli altri. Conclusione, tutti e quattro ricadono nell’art. 72 (da imo a quattr qua ttroo anni di di carcere): "chiunque "chiunque detenga detenga pe perr uso di terzi." Con questa sentenza, il Tribunale di Firenze compie un salto di qualità nella condanna ad ogni costo del consumatore: sum atore: non ha bisogno bisogno di di inventarsi inventa rsi uno spaccio prepre sunto o di credere a una velina insinuante della polizia; ai giudici giudici ba basta sta usare u sare bene lo strumentole strumentolegge: gge: formule che si adattano a tutte le circostanze. È chiaro che se si fuma insieme, ciascuno detiene per uso di terzi; nessuno è spacciatore ma tutti vengono condannati. Nella sentenza del Tribunale di Firenze emerge una perfetta sintonia col legislatore, il democristiano De Carolis, perfettamente consapevole della funzionalità delle dozzine di commi e articoli all'uso repressivo. Un elemento ulteriore ulterio re di preoccupazione: preoccupazione: i nuovi arre ar restati possono cercare di cavarsela in qualche modo, fornendo versioni che cercano di sfuggire alle maglie ferree della legg leggee (in que questo sto caso del tipo: “avevo “avevo la mia roba, roba , la fumavo per conto mio, non so nulla degli altri”); ma le migliaia di imputati in processi per droga, incriminati prima prim a della nuova legge, hanno già fornito versioni e testimonianze che non tengono conto delle nuove trappole: propr pro prio io come i giovani giovani co conda ndanna nnati ti di Firenze. 10 febbraio, Cagliari. —
Di scena il giudice istruttore Angelo Porcu, che ha in mano una voluminosa inchiesta contro 25 fumatori cagliaritani, un grosso scandalo cittadino scoppiato nell’estate del '75. Quattordici hanno ottenuto la libertà provvisoria, nove sono ancora in galera. E altri due entrano in carcere proprio adesso grazie alla nuova leg legge: Porcu spicca spicca infatti infa tti un mandato man dato di cattu ca ttura ra contro i fratelli Umberto e Antonio Vallifuoco. La quantità è riconosciuta modica, sono entrambi riconosciuti dal giudice come semplici consumatori, però c'è un "ma”: negli interrogatori precedenti hanno ammesso di aver 224
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compra com prato to all’estero all’estero la qu quan antit titàà modica di hascisc: hascisc: e il giudice allora li incrimina per importazione. Negli emendamenti respinti alla Camera da DC e PCI, si era cercato di far piazza piazza pu pulita lita di di queste trappole: trasforma trasfo rmando ndo l'ar ticolotruffa "non punibile chi detiene modiche quantità” in "non punibile chi detiene, trasporta, importa, modiche quantità." Si trattava dello stesso emendamento che il PCI aveva presentato in commissione al Senato e che era stato respinto. Presentato alla Camera dai socialisti, è stato respinto anche dal PCI (cfr. anche Trasferiti i fra telli arrestati per droga, in “Paese Sera,” 11 febbraio 1976, p. 6). 16 febbraio, Reggio Calabria.
— Anche a Reggio Calabria, tre fumatori assolti in base alla nuova legge; erano stati sorpresi a fumare insieme in macchina ( Assolti Asso lti tre giovani che fumavano hascisc, in “Il Tempo,” 17 feb braio br aio 1976, p. 17). 11 febbraio, Pescara.
— "Luci psichedeliche rosse e verdi, qualche lettino, un pacco di riviste pornografiche”: gli ingredienti per montare l’atmosfera "giusta.” È un casolare di campagna nei pressi di Tocco Casauro, in provincia di Pescara. "Qui si fuma" sostengono i carabinieri; perqu pe rquisisc isiscono ono e non trovano trov ano nulla; ma arre ar rest stan anoo lo stesso Antonio D’Alfonso e Nello Spicca "per aver favorito l’uso di droga mettendo a disposizione il casolare preso in affitto da un contadino e che funzionava come luogo di intrattenimento.” Secondo i militi "nel casale si svolgevano periodicamente riunioni di giovani nel corso delle quali, probabilm proba bilmente ente,, veniva consumata droga leggera” ( Drog Droga-p a-par arty ty caserecci caserecci nelle campagne campagne di Pesca Pescara ra,, in "Il Tempo,” 18 febbraio 1976, p. 8). È la prima applicazione dell’articolo 73 della nuova legge ("Chiunque adibisce o consente che sia adibito un locale a convegno abituale di persone pers one che ivi ivi si dan danno no all’ all ’uso di sostanze stupefa stup efacen centi": ti": da tre a dieci anni), copiato dalla legge GaspariGonella (fermo di droga).
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Libri-droga utili per ricerche, tesi e attività militante di dibattiti e controinformazione
Ra ppor orto to sulle sull e droghe, dro ghe, Feltrinelli, Milano 1976, pp. 276, liAr n a o , G . Rapp re 3.000. Una vasta documentazione sugli psicotropi, e le ricerche s c ie i e n ti t i fi f i c h e i n te te m a z i o n a l i , p a r t i c o l a r m e n t e l a c a n n a b i s . Att A ttii del Congresso Droga Droga e Socie So cietà tà Italian Ita liana, a, G iuffré, M ilano 1975, pp . 720, lire 12.000 (consultare in biblioteca). Molte sciocchezze, qualc h e r i c e r c a i n t e r e s s a n t e ( M a z z oc o c ch c h i, i , M a r t i n o t t i , e cc c c .) .) . B i a n c o , P., Droga di classe, Sa ve lli, R o m a 1973, 73, p p . 103, 03, li re 1.00 .000. C o n t r o i n c h i e s t a s u l N u m b e r O n e : A g n el e l l i , M a r g a r e t , G u i d o C a rl rl i e la droga. B l u m i r , G., R u s c o n i , M., La droga e il sistem sis tema, a, n u o v a e d i z i o n e , F e l trin elli, M ilano 1976, pp . 22 224, lire 1.800. R ist a m p at a q u e s t’an t’an n o la p r i m a r i c e r c a s u l l e d r o g h e i n I t a l i a : c o n s u m a t o r i , p o l i z i a , t r i b u nali, leggi, storia. B l u m i r , G., La marih 250, lire ma rihuan uana a fa bene, bene , T attilo , R om a 1973, pp . 25 2.400. L’unica antologia delle ricerche di Commissioni scientifiche governative sulla marihuana. B l u m i r , G., Con la scusa della droga, G u ar ald i, F iren ze 1973, p p. 132, lire 1.500. Saggio sociopolitico: la droga come scusa per colpire nemici di classe. C a n c r i n i , L. e al., Esperi Esp erien enze ze di una ricerca sulle sull e tossico toss icoma manie nie gio 230, lir e 1.800. Un vanili in Italia, M o n d ad o ri, M ilan o 1973, p p . 23 lavoro di taglio psichiatrico sul consumo di droghe pesanti in Italia. Ca n c r i n i L „ M a l a g o l i-T o g l i a t t i , M., M e u c c i G.P., Droga, Droga, S a n s o n i , F i ren ze 1972, pp . 255, lire 3. 3.000. Te or ia delle to ssic om an ie, q u a d ri clinici, interpretazioni sociali. Ca t a n i a , E., V i g o r e l l i P., L'in L' indu dust stri ria a della droga, M a r s i l i o , P a d o v a 1974, p p. 420 420, lir e 3.800. 30 300 pag in e s u l t ra ffi c o e 120 su lle m o n tature dei giornali in Italia. t t à fu f u t u r a , " o p u s c o l o m i li l i ta ta n t e c o n Droga e ferm fe rm o di droga, i n " C i tt m o l t e n o t i z ie ie . L a m o u r , C., L a m b e r t i , M.R, Il sist si stem em a mondia mo ndiale le della droga, E i n a u d i , Torino 1973, pp. 307, lire 2.500. Saggio sulla politica internazionale del traffico ad altro livello (servizi segreti, governi, ecc.). M e Co y , La politic po litica a dell'ero dell 'eroina ina nel sud-es sud -estt asiatico, asiati co, Rizzoli, Milano
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1973, lire 5.0 5.00 0. Inc h ies ta di u n rice rc ato re de ll’u ll’u n ive rsità di H a r v a r d s u l l a f o n t e d e l l’ l ’e r o i n a : l a C I A e i g o v e r n i f i lo lo a m e r i c a n i di Laos, Cambogia, Thailandia. "Quaderni piacentini,” un saggio di Jervis, teorico, e un articolo di D ’A ’A r c a n g e lo l o s u l l a s t o r i a p o l i ti ti c a d e l l a n u o v a l e gg gg e a n t i d r o g a i t a liana. "Questione criminale," n. 1, gennaioaprile 1976, I l Mulino. Sulla prim a r i v i s t a it i t a l i a n a d i c r im i m i n o lo l o g i a , u n i m p o r t a n t e s a g g io io d i s p e c i a l i s ti t i s u l l a n u o v a le le g g e c o m e a n a l o g a a l la l a le le g g e R e a l e : c r i m i nalizzazione. “Sapere,” numero speciale monografico sulle droghe con interventi di specialisti. M a te t e r ia ia l i d i c o n t ro r o i n f o r m a z i o n e a d is i s p o si s i z io i o n e p r e s s o S t a m p a A l t er er nativa, casella postale 741, Roma: — Il (legge G asp ariG on ne lla), lire 500 500. I l ferm fe rm o di droga, D ossie r n. 1 (legge — La droga nera, D o s s i e r n . 2 , C o n t r o i n f o r m a z i o n e s u l l e p r o v o c a zioni del SID e dei giornali, lire 500. — La droga nera e democr dem ocrist istian iana, a, D o s s i e r n . 4 , C o n t r o i n c h i e s t a s u l le provo caz ioni d i drog a in t u tta Ita lia ne l 19 1973, lire 50 500. — Superdroga 7 6 , a c u r a d e l C o m i ta t a t o S c i e n t if i f ic i c o " L i b e r tà tà c d r o g a , ” lire 500. Due libri in uno: Droghe e marihuan mari huana, a, r a p p o r t o c o m p l e t o s u t u t t e l e d r o g h e , q u a l i s o n o , c o s a f a n n o , e Tutti in galera, lettura ragionata della nuova legge, con testo integrale.
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Guido Blumir
EROINA Storia e realtà scientifica. Diffusione in Italia. Manuale di autodifesa
Ne New York, 1970: mille millequ quara arant ntad adue ue cada cadave veri ri all’ all’Is Isti titu tuto to di med edic icin inaa legale: causa del decesso, EROINA. Italia, autunno 1974: muore di eroina a Udine un ragazzo di 21 anni; è il primo. Giugno 1975: negli ultimi nove mesi, 10 morti, rivelano gli esperti. Autunno: i morti sono triplicati: 10 in tre mesi, denuncia Stampa Alternativa. 10.000 consumatori che aumentano in progressione geometrica: quattro anni fa invece l’eroina era introvabile. Che cos’è successo? perché l’ero l’eroina ina uccidè? perché il merca mercato to è esploso quest’ quest ’an anno no?? che cos’è l’eroina e qual è la sua storia? Queste le domande che decine di milioni di italiani si sono posti quando sono stati colpiti da una valanga di notizie angosciose pubblicate in prima pagina da tutti i quotidiani. Sono le domande a cui risponde, per la prima volta in Italia, questo libro, che fornisce in modo serrato l’informazione sull’eroina, alla luce delle più recenti ricerche scientifiche internazionali, e che documenta in modo completo sul problema in Italia, offrendo i dati deila prima ricerca sociologica al riguardo. Ma non è sufficiente avere i dati: per questo, la seconda parte del libro è dedicata esclusivamente alle forme di lotta e autodifesa che si possono sviluppare, qui ed ora, in ogni “punto caldo" dell'eroina (ormai diffusa in quasi tutto il paese). È indispensabile cioè lo s t r u m e n t o con cui ogni quartiere, ogni scuola, può intervenire direttamente contro quella che è stata definita ’’un’arma del capitalismo contro i giovani"; l'ultima parte del libro è un vero e proprio “manuale" con tutte le informazioni tecniche e pratiche pratiche per lavo lavora rare re:: con contro tro gli spacciatori spacciatori (con (contr troi oinf nfor orm mazio azione ne), ), per stroncare direttam direttament entee un merca mercato to che po poli lizi ziaa e carab carabini inieri eri hanno lasciato e lasciano crescere in modo mostruoso; e per gli eroinomani (volontari o no), per assistere e per prevenire. Questa parte del libro, indispensabile a tutti I collettivi d’intervento, e anche ai centri ufficiali previsti dalla nuova legge, è basata sulle esperienze più avanzate e riuscite già condotte. Una documentazione organica sul dibattito e le posizioni delle varie forze politiche, PCI, PSI, radicali, PdUP, Avanguardia Operaia, Lotta Continua e i gruppi di controcultura, completa il quadro del prob problem lemaa ne nella lla realtà realtà sociale sociale attua attuale le.. Il so socio ciolo logo go Guido Gu ido Blumir, Blumir, presidente del' comitato comitato scientifico sc ientifico * Libertà Libertà e Droga," è uno dei maggiori esperti italiani del problema. Ha pubblicato con Marisa Rusconi nel 72 la prima ricerca scientifica sulle droghe in Italia (La droga e il sistema, Feltrinelli), e una serie di monografie: sulla repressione (Con la scusa della droga), sulla marihuana (La marihuana fa bene), sull'uso di allucinogeni su ricoverati-cavia negli ospedali psichiatrici italiani (Droga e follia) e sull'informazione di massa.
L. 3.000 (2.829)