CENTRO STUDI MEDICINE INTEGRATE LA CASA DEL GLICINE
ACCADEMIA DI NATUROPATIA A.N.E.A
Geobiologia e kinesiologia applicata: un approccio di valutazione delle influenze ambientali sull’uomo sull’uomo
Redatta da: Stefano Dagnino Data di i mmatricolazion mmatricolazione: e: 2003 Relatore: Sergio Berti Anno accademico: 2013-2014
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Introduzione L’idea di questa tesi nasce dal desiderio di riuscire a verificare le interazioni tra l’uomo e l’ambiante in cui vive, utilizzando metodi obiettivi e oggettivi, senza l’utilizzo di strumentazione strumentazi one ausiliaria. Mosso da questo intento ho pensato di fare un’analisi geo -biologica del luogo in cui vivo insieme alla mia famiglia e di verificare con l’utilizzo della kinesiologia applicata se è possibile rilevare dei cambiamenti nel sistema energetico umano quando si permane in qualche zona perturbata. La geobiologia è stata una delle materie di studio da me preferite: sia per l’ampiezza e l’interesse dei contenuti trattati sia per il feeling con il mio relatore Dr. Ing. Sergio Berti. D'altronde l’ambiente l’ambie nte in cui viviamo è vasto e meraviglioso, comprendere come “Pachamama” 1 interagisce con i suoi figli è sicuramente molto stimolante e arricchente. Personalmente sento molto il legame con la terra e con la natura: capire il motivo di “certe sensazioni” quando qua ndo si permane in un luogo o si passa davanti ad un elettrodotto dovrebbe essere “insegnato alle elementari” nel senso che dovrebbe far parte della conoscenza e del bagaglio di ognuno di noi. Per ultimo, ma non meno rilevante, sono le caratteristiche stesse della materia che mi affascinano: un mix tra nozioni, calcoli scienti fici e lavori di percezione energetica. Anche io sono un ingegnere e pertanto la mia formazione ha radici prettamente scientifiche e rigorose: il perio do dell’accademia mi ha aperto un mondo non composto solamente di formule e logica ma intriso di sensazioni e perc pe rcezi ezi oni. on i. Quan Qu ando do ques qu este te sono so no unit un it e all a ll a pre p repa para razi zion onee e all a ll a con c onos oscen cen za di ven tano ta no un form fo rmid idab abil il e strumento per capire il mondo che ci circonda. L’ing. Sergio Berti per me impersona proprio questo meraviglioso connubio: una grande conoscenza al servizio del sentire (o viceversa). La kinesiologia applicata è ormai una disciplina di comprovata efficacia le cui metodiche producono analisi e risultati ripetibili e affidabili. Pur non essendo stata una materia di studio durante il mio perc pe rcor orso so ordi or dina nari rio o in ANE A, ha sempr se mpr e susc su scit it ato at o il mio in tere te ress ssee tant ta nt o che ch e alcu al cuni ni anni an ni prima pr ima di entrare in accademia avevo frequentato un percorso biennale di tecniche di ri equilibrio emozionale,
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Pachamama significa in lingua in lingua quechua Madre terra.
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ispirato agli insegnamenti di Roy Martina2, in cui si faceva un largo uso del test muscolare. L’impiego della kinesiologia su me stesso, come paziente, e i grandi risultati ottenuti, insieme all’amicizia di vari operatori ha favorito la mia passione e mi ha in seguito portato ad approfondire tale disciplina per mio conto. Trovo che la kinesiologia, se usata in modo preciso e rigoroso, sia un formidabile metodo di indagine e possa rappresentare, e per me lo ha fatto, un legame perfetto tra le vari e materie studiate in accademia. Cinzia Lameroli, la mia insegnante in campo kinesiologico, ne è la testimonianza: la capacità di vedere le problematiche dei suoi pazienti a 360 gradi e in maniera multidisciplinare è veramente formidabile come è veramente impeccabile la sua tecnica kinesiologica. La precisione e la rigorosità nell’esecuzione della della tecnica sono le caratteristiche fondamentali per avere test affidabili e non incorrere in conclusioni poco veritiere: tali requisiti, che Cinzia mi rimarca costantemente durante i suoi insegnamenti, sono stati rispettati e messi in pratica in questo lavoro.
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Roy Martina è medico e psicologo esperto di Kinesiologia, Kinesiologia, ideatore di Neuro Emotional Integration (NEI), uno dei più noti ed efficaci metodi terapeutici alternativi nello sviluppo della qualità della vita.
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Sommario Introduzione Introduzione ......................... ....................................... ........................... ........................... ........................... .......................... .......................... ........................... ...................... ........ 2 Gli obiettivi e le attività svolte ........................... ........................................ .......................... .......................... ........................... ........................... ................... ...... 6 Analisi geo-biologica geo-biologica del territorio ......................... ...................................... ........................... ........................... .......................... .......................... ............... .. 8 Presentazione Presentazione del luogo ......................... ...................................... .......................... ........................... ........................... .......................... ........................... ................ 8 Geomorfologia Geomorfologia del territorio ........................... ........................................ .......................... .......................... ........................... ........................... ................. .... 11 Faglie, Falde acquifere e reti di interazioni naturali ........... ........... ........... ........... ........... ........ 17 Faglie e falde acquifere ........... ........... ........... ........... ........... .......... ........... ........... ........... ....... 19 Rete di Hartmann Hartmann ..................................... .................................................. .......................... ........................... ........................... ........................... ........................ .......... 20 Rete di Curry .................................... .................................................. ........................... .......................... .......................... ........................... ........................... ................. .... 23 Rete di Benker Benker ......................... ....................................... ........................... .......................... ........................... ........................... ........................... .......................... ............ 26 Sovrapposizioni Sovrapposizioni ......................... ....................................... ........................... ........................... ........................... .......................... ........................... ........................ .......... 29 Approccio Approccio kinesiologico kinesiologico ......................... ....................................... ........................... .......................... ........................... ........................... ........................... ................ 35 La kinesiologia kinesiologia .......................... ........................................ ........................... ........................... ........................... .......................... ........................... ........................ .......... 35 La risposta muscolare muscolare ......................... ....................................... ........................... .......................... ........................... ........................... ........................... ................ 37 Il test muscolare muscolare .......................... ........................................ ........................... ........................... ........................... .......................... ........................... ...................... ........ 38 Premesse e preparazione.................................................................................................... 38 Tecnica Tecn ica d’esecuzione ......................... ...................................... .......................... ........................... ........................... .......................... .......................... ............. 39 Muscolo indicatore forte .......................... ........................................ ........................... .......................... .......................... ........................... .................... ...... 42 Il challenge challenge .......................... ....................................... ........................... ........................... .......................... .......................... ........................... ........................... ................. .... 42 La localizzazione terapeutica ................................................................................................ 43 Medicina tradizionale tradizionale cinese e kinesiologia kinesiologia ............................... ............................................ ........................... ........................... ................. .... 44 Palpazione Palpazione dei polsi in MTC ......................... ...................................... .......................... ........................... ........................... .......................... ............... .. 45 Palpazione Palpazione dei polsi in KA ................................... ................................................ .......................... .......................... .......................... ...................... ......... 47 4
Localizzazione dei punti MU ............................................................................................. 49 Esecuzione Esecuzione dei test ................................. .............................................. ........................... ........................... .......................... ........................... ...................... ........ 50 Kinesiologia Kinesiologia e il sistema sistema dei chakra ........................... ........................................ .......................... ........................... ........................... ................... ...... 52 Verifiche energetiche con i test di KA............................ KA......................................... .......................... ........................... ........................... ................... ...... 54 La prova in cieco ..................................... .................................................. .......................... ........................... ........................... ........................... ........................ .......... 55 I punti scelti .......................... ........................................ ........................... ........................... ........................... .......................... ........................... ........................ .......... 55 I test ......................... ....................................... ........................... .......................... ........................... ........................... .......................... .......................... ........................ ........... 57 Considerazioni Considerazioni ......................... ....................................... ........................... ........................... ........................... .......................... ........................... ...................... ........ 59 Prova in zona neutra ......................... ....................................... ........................... .......................... .......................... ........................... ........................... ................. .... 59 I punti scelti .......................... ........................................ ........................... ........................... ........................... .......................... ........................... ........................ .......... 59 I test ......................... ....................................... ........................... .......................... ........................... ........................... .......................... .......................... ........................ ........... 60 Considerazioni Considerazioni ......................... ....................................... ........................... ........................... ........................... .......................... ........................... ...................... ........ 60 Prova in zona perturbata .......................... ....................................... .......................... ........................... ........................... .......................... ........................ ........... 61 I punti scelti .......................... ........................................ ........................... ........................... ........................... .......................... ........................... ........................ .......... 61 I test ......................... ....................................... ........................... .......................... ........................... ........................... .......................... .......................... ........................ ........... 62 Considerazioni Considerazioni ......................... ....................................... ........................... ........................... ........................... .......................... ........................... ...................... ........ 65 Analisi dei risultati .................................... ................................................. .......................... ........................... ........................... ........................... .......................... ............ 66 Conclusioni Conclusioni .......................... ........................................ ........................... ........................... ........................... .......................... .......................... ........................... .................... ...... 73 Bibliografia .......................... ........................................ ........................... ........................... ........................... .......................... .......................... ........................... .................... ...... 73 Ringraziamenti Ringraziamenti .......................... ........................................ ........................... .......................... .......................... ........................... ........................... ........................... ................ 75 Elenco figure, foto, grafici e tabelle ............... ............................ ........................... ........................... ........................... ........................... ..................... ........ 76 76
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Gli obiettivi e le attività svolte Come anticipato nell’introduzione, nell’introduzione , questo lavoro si prefigge lo scopo di verifi care le interazioni tra l’uomo e l’ambiante in cui vive avvalendosi delle tecniche d’indagine proprie della kinesiologia applicata. E’ ben chiaro come le influenze dell’ambiente, anche se classificate come “oggettive”, abbiano spesso risvolti soggettivi che dipendono da persona a persona; ma l’intento è quello di capire se ci può essere una relazione di qualche tipo tra le varie ti pologie di interazione e il si stema energetico umano. Per arrivare allo scopo di questa ricerca è stata fatta un’analisi geo -biologica del territorio in cui vivo, limitatamente ad alcuni aspetti, quindi è stato testato il sistema energetico di un gruppo di 3 pers pe rson one. e.
Le fasi del lavoro sono state:
1. Analisi geo-biologica del territorio: -
Consultazione delle carte per comprendere la formazione geologica e l’attività tettonica nel territorio.
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Indagine geo-biologica al fine di individuare la presenza di faglie e la loro tipologia, la pres pr esen enza za di acq uife ui feri ri con fina fi nati ti e le reti re ti di in tera te razi zion onee di Har tman tm ann, n, Cu rry rr y e Benke Be nke r mediante l’utilizzo di un’antenna a “ OMEGA” OMEGA” .
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Definizione delle zone “neutre” e di quelle “perturbate” .
2. Approccio kinesiologico: Sono state prese come campione un gruppo di 3 persone e analizzati i lo ro sistemi energetici in vari punti e in diversi momenti. -
Verifica del sistema dei 14 meridiani principali , mediante il test di un muscolo indicatore forte insieme alla localizzazione terapeutica sui punti del polso secondo la medicina tradizionale cinese. 6
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Verifica dei chakra, mediante l’utilizzo di un muscolo indicatore forte e la visualizzazione dei colori associati.
Le verifiche sono state fatte con le seguenti modalità: -
Verifica in punti a caso prima dell’analisi geo -biologica (prova in cieco) con una perma pe rma nenz ne nzaa sui su i punt pu nt i di circ ci rcaa 1 min ut o .
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Verifica in una zona “neutra”. “neutra” .
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Verifica, Verifica , dopo 1 minuto di permanenza sulle varie tipologia di zone “perturbate” .
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Verifica, dopo circa 10 minuti di permanenza sulle varie tipologia di zone “perturbate” .
3. Analisi dei risultati.
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Analisi geo-biologica del territorio Presentazione del luogo Il luogo esaminato è quello in cui vivo insieme agli altri 4 componenti della mia famiglia: si tratta di una casa indipendente su 3 pi 3 pian ani, i, det ta “cas “c aset etta ta gial gi alla la”, ”, sita in campagna a circa 400 metri s.l.m. nel comune di Serra Riccò, paese n ell’entroterra della provincia di Genova.
Fo to graf gr afia ia 1 - Case Ca sett tt a gi al la
La casa si trova in un’area geografica appartenente al foglio “Genova” .
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Le piante della casa sono le seguenti:
Fi gura gu ra 1 - Pi ant a pian pi ano o terr te rren en o
Fi gura gu ra 2 - Pi ant a prim pr imo o pi ano
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Fi gura gu ra 3 - Pi ant a sec ondo on do pian pi ano o
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Geomorfologia Geomorfologia del territorio L ’area compresa nel foglio “ Genova” ha caratteristiche del tutto peculiari in quanto è stata da s empre considerata un’area di transizione tra la catena alpina e quella appenninica.
Fi gura gu ra 4 - Schem Sc hem a tett te tt onic on ic o reg iona io na le - Gen ova ov a
Quest’area comprende unità delle alpi liguri che sono state dapprima coinvolte nell’evoluzione alpina a livelli più o meno profondi e che successivamente sono state interessate da una tettonica attribuibile all’evoluzione all’evoluzione appenninica.
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Le alpi liguri costituiscono la terminazione meridionale delle alpi occidentali e sono costituite da un impilamento complesso di unità tettoniche le cui caratteristiche litostratigrafiche e strutturali riflettono l’evoluzione geodinamica di questo settore di catena.
Fi gura gu ra 5 - Sch ema em a tett te tt onic on ico o Geno Ge nova va
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Tale evoluzione inizia con le fasi di rifting 3 e di spreading 4 triassico-giurassiche, che determinano l’individuazione l’individuazione del bacino oceanico Ligure-Piemontese, tra i margini continentali assottigliati delle placche europea ed apula. A part pa rt ire ir e dal Cret Cr etac aceo eo,, l’in l’ inver ver si one on e dei de i movi mo vimen men ti rela re lati ti vi determinano la convergenza dei margini e la subduzione di litosfera 5 oceanica, fino alla chiusura del bacino Ligure-Piemontese e successivamente la collisione continentale e l’esumazione delle unità subdotte. Le alpi liguri sono quindi caratterizzate dalla sovrapposizione di unità di crosta oceanica e di mantello, rappresentate dall’Unità Figogna, Palmaro - Caffarella, Cravasco Voltaggio e Voltri, riequilibrate a differenti profondità e quindi a diverse condizioni di pressione e temperatura, per gradienti termici da bassi a molto bassi, dalla facies 6 eclogitica 7 alla facies pumpe pu mpell ll yite yi te - act inol in ol ite, it e, con co n diver di ver sa dist di st ribu ri buzi zion onee dell de ll a retr re troc ocess ess io ne met amo rfic rf ica. a. Le unità costituite da flysch 8 che affiorano nella parte orientale del foglio (Unità Antola, Unità Ronco, Unità Montanesi e Unità Mignanego, spesso riunite col nome di unità val Polcevera) sono non metamorfiche 9 o di basso grado metamorfico, metamorfico, il che indica che durante l’orogenesi alpina sono rimaste sempre a livelli strutturali piuttosto superficiali. Queste unità sono a loro volta accavallate sulle unità di grado metamorfico più elevato. Questo complesso impilamento di unità è ricoperto in discordanza dai depositi del Bacino terziario Piemontese, una successione sedimentaria tardo eocenica-oligocenica, che affiora principalmente nei settori settentrionali del foglio.
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Per fase di rifting si intende un processo per cui delle regioni, in cui la crosta terrestre e la litosfera si trovano in condizioni tettoniche distensive, vengono separate sotto l'azione di forze di trazione generate dai movimenti convettivi convettivi del mantello terrestre sottostante. Caratteristiche ti piche sono la presenza di sistemi di faglia distensive, con andamenti lineari che strutturalmente suddividono la regione in blocchi relativamente relativamente abbassati i Graben interposti fra blocchi relativamente rialzati gli horst. 4 Spreading - espansione laterale degli oceani. 5 L a litosfera è la parte rigida esterna del pianeta Terra. pianeta Terra. 6 Il termine facies , dal latino fa ci es , fa ci ei (aspetto, apparenza), descrive l'associazione di alcune caratteristiche caratteristiche fisiche, chimiche e o biologiche che permettono di differenziare e quindi distinguere un corpo roccioso da un altro. 7 Il termine facies eglogitica indica le condizioni di temperatura e pressione tipiche dei processi dei processi metamorfici che danno origine alle eclogiti. Si eclogiti. Si tratta di un metamorfismo regionale regionale di livello medio -basso, ossia risulta essere a metà via tra il grado più basso, nel quale si sfuma dal tipico processo di diagenesi, ed diagenesi, ed il grado più alto, nel quale le rocce sono prossime alla fusione. 8 I flysh sono i classici sedimenti torbiditici torbiditici [12], costituiti [12], costituiti tipicamente da alternanze cicliche di livelli di arenaria, di argilla o marna, di calcare pelagico, che costituiscono unità stratigrafiche talora di notevole spessore. 9 Si definisce metamorfismo il processo di trasformazione della struttura minerale di una roccia dovuta a cambiamenti di temperatura di temperatura o pressione, o pressione, o all'infiltrazione di fluidi.
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R iguardo i guardo all’assetto geometrico - strutturale, si ipotizza 10 che l’Unità l ’Unità Val Polcevera sia costituita da due elementi strutturali, di cui il più profondo (Elemento di Mignanego), risulterebbe generalmente rovesciato ed il più elevato (Elemento di Ronco) risulterebbe generalmente diritto. Questi due elementi risulterebbero svincolati lungo una superficie di scollamento parzialmente coincidente con la base delle argille a Palombini del Passo dei Giovi, che rappresenterebbe la superficie assiale di una piega di prima fase di dimensioni chilometriche.
Fi gura gu ra 6 - Schem Sc hem a tett te tt onic on ic o del la zona zo na
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Marini(1989).
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La “casetta gialla” è situata nell’unità tettonica Ronco. Tale unità affiora in una fascia ad andamento NNE -SS O nell ne ll a part pa rt e orie or ient nt ale al e dell de ll a car ta, ta , da Isol Is olab abuo uona na fi no alla al la cost co staa in corr co rris ispo pond nden enza za di Sampierdarena e si trova geometricamente compresa fra l’Unità Montanesi e l’Unità Antola. La formazione di Ronco è caratteri zzata da un metamorfismo di anchizona 11 e consiste di torbiditi 12 caratterizzate da alternanze di areniti fini 13, siltiti marnose marnose 14 ed argilliti 15, in strati da centimetrici a decimetrici. Lo spessore, difficilmente quantificabile a causa delle pieghe sovrapposte, è ipotizzato 16 tra 250 e 350 m e addirittura i 2000 m. I meccanismi deposizional i più probabili so no torbiditi a bassa densità in cui prevalgono processi di trazione e decantazione. L ’ambiente di formazione è attribuibile a una piana di bacino sovralimentata e/o a una frangia di conoide 17. Lungo un allineamento grossolanamente N -S, da monte Vittoria Vittoria a sant’Olcese sant’ Olcese circa, strati di arenarie quarzo-felspatiche 18 alternate a torbi diti marnoso calcaree a base arenacea aumentano di spessore fino a potenze plurimetriche, con contemporanea contemporanea riduzione degli interstrati argillosi .
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L' anchizona identifica una porzione superficiale della crosta terrestre in cui le condizioni esistenti di ba ss a pressione e di bassa temperatura bassa temperatura (T= 100-200°) producono un metamorfismo assai blando nelle rocce interessate. Questo tipo di metamorfismo è il primo a prodursi nelle rocce, dopo la loro diagenesi, durante diagenesi, durante il seppellimento delle rocce sedimentarie che le porta a trovarsi in condizioni di disequilibrio chimico fisico rispetto a quello dell'ambiente di loro sedimentazione. I fenomeni che si verificano sono principalmente la ricristallizzazione, ricristallizzazione, soprattutto di fillosilicati di fillosilicati quali illite quali illite o clorite, e clorite, e la disidratazione dei minerali argillosi. minerali argillosi. 12 L e torbiditi sono sedimenti clastici prodotti dalla deposizione di sedimenti ad opera di correnti ricche di materiale in sospensione e notevolmente notevolmente più dense della massa d'acqua in cui si muovono . 13 L'arenaria o arenite è una roccia sedimentaria composta di granuli dalle dimensioni dimensioni medie di una sabbia. 14 Le marne sono tipici sedimenti di pi at ta form fo rm a co nt inen in en ta le e di mare epicontinentale, le siltiti sono il pr od ot to di un se di ment me nt o ca ra tt er iz za to da un a granulometria compresa tra 1/16 e 1/256 di mm. mm . 15 L 'argillite è una roccia sedimentaria clastica, i sui clasti o granuli hanno il diametro inferiore a 0,06 mm. 16 Marini (1989) 17 (Mutti & riccilucchi, 1975) 18 I f eldspati si trovano come componente essenziale in quasi t utti i tipi di roccia. Chimicamente, Chimicamente, i feldspati sono composti da silicio, ossigeno, alluminio, alluminio, sod io, potassio, calcio e bario.
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Fi gura gu ra 7 - Stra St rati ti graf gr af ia
I terreni conduttori si comportano come degli schermi metallici, assorbendo e riflettendo le onde al massimo. I suoli impermeabili alle onde sono i terreni più conduttori, come le argille, le marne, il fango, gli strati carboniferi, i minerali di ferro ecc. Questa tipologia di terreni assorbe rapidamente le onde provocando alla superficie dello strato conduttore delle correnti intense che reagiscono interferendo con il campo naturale superficiale. Si comportano facendo sì che le radiazioni siano riflesse e si diffondano in superficie; creano così un campo di radiazione al suolo (situazione malsana). Le correnti generate da perturbazioni elettromagnetiche si portano sui minerali del sottosuolo che irradiano a loro volta sotto forma di microonde; l’acqua potenzia questo irraggiamento. Tali terreni agiscono sugli esseri viventi contribuendo ad aumentare gli ioni positivi che vanno ad alterare l’attività elettrica, provocando un invecchiamento cellulare. 16
Faglie, Falde acquifere e reti di interazioni naturali Tutti i rilievi svolti sono stati eseguiti con una antenna di Hartmann auto costruita mediante un tondino di ottone lungo 100 cm e con diametro di 3 mm. In contemporanea all’uso dell’antenna è stata prestata molta attenzione alle sensazioni corporee più evidenti durante gli spostamenti da una zona all’altra della casa .
Foto Fo to graf gr af ia 2 - Ante An tenn nna a di Har tman tm an n
Sono stati fatti i rilievi su tutti e tre i piani della casa.
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Fo to graf gr afia ia 3 - Una Un a fa se del de l ri li evo
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Faglie e falde acquifere Non sono so no stat st atee ri levat le vat e fagl fa glie ie all’ al l’in inte tern rno o del de l peri pe rimet met ro dell de ll a casa ca sa mentr men tr e sono so no st ati at i iden id enti ti fica fi cati ti 3 acquiferi confinati.
Fi gura gu ra 8 - Acqu Ac quif if eri er i
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Rete di Hartmann
Fi gu ra 9 - Rete Re te di Hart Ha rt mann ma nn pi ano an o terr te rra a
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Fi gura gu ra 10 - Rete Re te di Har tman tm an n prim pr imo o pi ano an o
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Fi gura gu ra 11 - Rete Re te di Hart Ha rtma mann nn seco se cond ndo o pi ano
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Rete di Curry
Fi gura gu ra 12 - Rete Re te di Curr Cu rryy pi ano terr te rra a
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Fi gu ra 13 - Rete Re te di Curr Cu rryy prim pr imo o pi ano an o
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Fi gura gu ra 14 - Rete Re te di Cu rry sec ondo on do pi ano
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Rete di Benker
Fi gura gu ra 15 - Rete Re te di Benk Be nker er pian pi an o terr te rra a
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Fi gura gu ra 16 - Rete Re te di Benke Be nke r prim pr imo o pian pi an o
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Fi gu ra 17 - Rete Re te di Benk Be nker er se con do pian pi ano o
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Sovrapposizioni
Fi gura gu ra 18 - Reti Re ti sovr so vrap appos pos te pi ano an o terr te rra a
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Fi gura gu ra 19 - Reti Re ti sovr so vrap appos pos te prim pr imo o pi ano an o
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Fi gu ra 20 - Reti Re ti sovra so vra ppos pp oste te secon se con do pi ano an o
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Fi gura gu ra 21 - Acqui Ac qui feri fe ri e ret i pi an o terr te rra a
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Fi gura gu ra 22 - Acqui Ac qui feri fe ri e reti re ti pr imo im o pi ano an o
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Fi gu ra 23 - Acqu Ac quif if eri er i e reti re ti seco se cond ndo o pi ano
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Approccio kinesiologico La kinesiologia è un sistema che unisce le tradizioni orientali riguardo i flussi energetici con il metodo occidentale del test muscolare. Secondo la kinesiologia ogni “stress” che causa un prob pr oble lemat mat ica ic a p er l’ econ ec onomi omi a gen g ener eral alee d el “sis “s iste tema” ma” vien vi enee “re “ regi gist st rat o” dai mus coli co li che ch e c ambi amb i ano la loro risposta neurologica ad un determinato movimento. Esaminando con dei test muscolari una pers pe rson onaa che ch e sost so st a in una un a zon a pert pe rt urba ur bata ta dovr do vreb ebbe be esse es sere re poss po ssib ib ile il e indi in divi vidu duar aree se e come co me vien vi enee alterato il suo sistema energetico. Non si vuol vu olee affr af fron onta tare re in modo mod o esau es aust st ivo iv o l’ argo ar gomen men to “kin “k ines esio io logi lo giaa appl ap pl icat ic ata” a” per pe r la qual qu alee si rimanda alla ricca letteratura elencata nel capitolo “Bibliografia” ma sono messi in evidenza solo alcuni concetti atti a far capire il funzionamento e la modalità di esecuzione delle prove kinesiologiche e la loro attinenza con la geobiologia.
La kinesiologia Agli inizi degli anni sessanta il dottore chiropratico George Goodheart, facendo degli esperimenti con il test muscolare manuale, secondo il metodo inventato da Kendall & Kendall, diede inizio ad un approccio innovativo e tuttora in evoluzione chiamato Kinesiologia Applicata, da qui in avanti KA. La KA è un approccio interdisciplinare alla cura della salute basato su di un esame funzionale del pazi pa zien ente te.. Sec ondo on do la KA il benessere è dato dall’equilibrio di tre aspetti fondamentali dell’essere umano: quello strutturale, quello biochimico e quello emotivo. Qualsiasi stimolo esterno che va a turbare questo equilibrio costit uisce uno stress che potrà avere ri percussioni su tutti e tre gli aspetti di questa “triade della salute”.
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Fi gura gu ra 24 - La tria tr ia de del la sal ut e
Tutto ciò che facciamo, che mangiamo, i nostri pensieri, le nostre emozioni, gli stimoli esterni viene registrato e ha effetto su tutto il corpo nel suo insieme. Un gruppo muscolare contratto causa, se protrat to, un cambiamento di postura con giunture blo ccate e restrizione del flusso sanguineo e quindi degli elementi nutritivi per le cellule e gli organi. Anche il sistema ormonale viene alterato e a questo punto l’equilibrio chimico sarà cambiato e avrà un effetto su ogni singola cellula del corpo. Alcuni organi potrebbero avere carenze e limitare la loro funzionalità: la persona non starà bene e innescando possibili reazioni a livello psicologico ed emozionale. L’approccio della KA, KA , come quello della naturopatia, consiste nel considerare l’intero individuo e non i singoli sintomi. Ogni stimolo ha effetto sul corpo nel suo insieme.
Fi gura gu ra 25 - Col lega le gamen men to tr a le fu nzio nz ioni ni
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Un altro concetto cardine della KA è rappresentato da l legame neurofisiologico fra muscolo, organo e meridiano energetico corrispondenti: esiste una mappa precisa che associa i muscoli del corpo agli organi e alle loro funzioni e ai meridiani di medicina cinese. Un muscolo indebolito può indicare una disfunzione dell’organo associato o un disequilibrio nel meridiano: di qui l’util izzo del test muscolare manuale come strumento principale per determinare il sistema più compromesso e comprenderne la causa.
La risposta muscolare Il nostro corpo memorizza nei muscoli tutti i traumi della nostra vita, in ogni muscolo si trova la storia dell’uso che se ne è fatto e le varie esperienze vissute. I muscoli fanno parte del sistema di comunicazione del corpo e per la loro struttura anatomica, essendo “immerso” e “compenetrato” dal tessuto connettivo, ogni singola unità contrattile, per il tramite del tessuto connettivo, è collegata a tutto il resto del corpo.
Fi gura gu ra 26 - La risp ri spos os ta musco mu sco la re
Il movimento è dato dall’azione coordinata di coppie di muscoli che si contraggono e si rilassano. La contrazione di un muscolo avvicina la sua inserzione verso la sua origine. I muscoli sono sempre in uno stato di continua contrazione detto “tono” che consente al corpo di stare eretto. Quando l’energia dei vari sistemi viene bloccata allora il muscolo non funzionerà bene. Spesso non ci si accorge di questo segnale perché il corpo tende sempre a cercare un modo per autocorreggersi e autoregolarsi. 37
Un muscolo può essere in diversi stati: forte, debole, iperfacilitato. Quando un organo, viscere, ghiandola è in squilibrio energetico il muscolo associato può risultare ipotonico, normale o iperfacilitato; in realtà non è il muscolo a cambiare tono muscolare, ma il cervello modifica il segnale al nervo che controlla quel muscolo. Possiamo quindi affermare che il cervello conosce lo stato interno di tutto l’organismo e lo segnala anche ad altre parti del corpo tramite il sistema nervoso.
Il test muscolare L’organismo L’ organismo umano svolge un’azione continua per continua per “riequilibrarsi” e adattarsi agli stimoli introdotti cercando di mantenere l’omeostasi : quando ci riesce permane in uno stato di salute e i muscoli testati risultano normo-funzionanti. Quando invece non ci riesce si genera un malessere e, per la pres pr esen enza za di una un a scoo sc oord rdin inat ataa gest ge stio io ne degl de glii imp ulsi ul si nerv ne rvos osii , alcu al cuni ni mus coli co li corr co rrel elat atii al prob pr oble lema ma non funzionano bene e risultano deboli al test. Il test ci consente di esplorare il sistema di comunicazione del corpo. Il test si basa sull’assunto che il corpo non mente mai e che la fonte più affidabile per ognuno di noi siamo noi stessi.
Premesse e preparazione Il test muscolare è uno strumento di grandissimo valore ma se non eseguito in modo impeccabile può pu ò dare da re lu ogo a fals fa lsii posi po siti ti vi e cat tive ti ve in terp te rpret ret azi oni. on i. Di segu se guit it o alcu al cune ne preme pr emess ssee per pe r un test te st muscolare accurato. L’esaminatore deve eseguire il test nella condizione mentale più neutrale possibile e senza preo pr eoccu ccu pars pa rsii del de l risu ri sult ltat ato o. Anche l’esaminato dovrebbe essere in uno stato mentale calmo e tranquillo. Gli occhi dell’esaminato devono essere aperti e guardano avanti verso un punto fisso, la bocca è rilassata e i denti non sono a contatto. L'esaminato e l'esaminatore non devono indossare oggetti metallici e/o magnetici, pietre vive e cristalli che potrebbero influenzare il risultato del test. L’esaminato non deve toccare con le proprie mani nessu na parte del corpo. 38
L’esaminato deve essere ben idratato. Il muscolo testato deve essere posizionato in modo che abbia il massimo vantaggio, per cui è fondamentale: -
C onoscere l’anatomia del muscolo testato per essere coscienti del suo movimento in estensione e contrazione.
-
Usare una forza proporzionale all’esaminato.
-
Isolare più possibile il muscolo.
-
Stabilizzare bene l’esaminato.
-
Far capire bene all’esaminato la dinamica e il movimento del test.
-
La persona testata dovrebbe essere il più possibile svestita in modo che l’esaminatore abbia la possibilità di vedere se durante il test si aiuta reclutando muscoli sinergici dando quindi un chiaro segno di debolezza del muscolo testato.
Il test non serve a misurare la forza o la potenza di un muscolo ma valuta il sistema nervoso che controlla il funzionamento del muscolo. Pertanto l’esaminato non deve provare alcun dolore o affaticamento: difficol tà ad eseguire il movimento del test rappresentano di per se una debolezza. Quello che si sta valutando è lo stato di salute attuale, non quello di ieri ne quello di domani.
Tecnica d’esecuzione
Fi gura gu ra 27 - Test Te st musco mu sco la re
39
Ogni test ha una sua posizione di partenza, un appoggio per le mani ed un movimento ben definiti. La persona su cui sarà eseguito il test deve essere posizionata in modo adeguato, nella maniera più opportuna ai fini della manovra e che venga stabilizzata per non farsi aiutare da muscoli sinergi ci a quello testato. Si inizia col sistemare la persona nella posizione corretta per quel particolare test, posi po si zion zi onan ando do la mano man o che ch e test te staa e q uell ue ll a c he serv se rvee all a ll a s tabi ta bili lizza zza zion zi onee nell ne ll e p osiz os izio ioni ni corr co rret ette te e p oi si spiega con precisione alla persona il movimento che verrà eseguito e come dovrà essere fatta resistenza simulando il movimento a vuoto. Quindi si indica alla persona di spingere nella direzione volut a con tutta la sua forza. L’esaminatore oppone una resistenza isometrica, che permett e di mantenere la posizione senza movimento e senza far muovere l’esaminato finché la forza del muscolo da testare è arrivata alla sua massima potenza (a seconda della velocità del muscolo può andare da mezzo secondo a 1 secondo circa: i muscoli delle braccia sono veloci, quelli delle gambe lenti). A questo punto si applica ancora un piccolo sforzo aggiuntivo: se la persona cede allora il muscolo è debole, se resiste dopo un piccolo cedimento il muscolo è forte o iperfacilitato.
Fi gura gu ra 28 - For ze appl ap pl icat ic atee dura du rant nt e il te st
Nel la prim pr imaa part pa rt e del test te st vien vi enee test te st ata at a la cap acit ac itàà di fort fo rtee cont co ntra razi zion onee del de l mus colo co lo ; nell ne ll a seco se cond ndaa part pa rt e i nvec nv ecee vie v iene ne test te stat ataa l a cap c apaci aci tà del sist si st ema nerv ne rvos oso o a r is pond po nder eree a uno un o s ti mol o e a c ontr on tr ast are e generare una forza leggermente maggiore a quella “volontariamente” espressa nella prima parte . 40
Questo tipo di test è detto “ in chiaro ” perché viene eseguito in assenza di qualsiasi altro stimolo. Il muscolo testato tes tato può risultare forte “normo tonico”, debole, o f orte o rte iperfacilitato (detto anche “ipertonico”). Muscolo forte normo tonico
E’ quello che risponde in maniera “forte” al test ma che può essere indebolito se sottoposto a un certo tipo di stimolo. In KA vi sono vari tipi di stimoli che possono essere usati per capire se un muscolo è normo tonico (test “di sedazione”) ; in questa ricerca è stato usato il tapping sui punti di sedazione del meridiano associato al muscolo che in condizioni normali lo indeboliscono per una decina di secondi. Un altro sistema può essere percorrere in senso inverso il meridiano stesso. Ci sono comunque altre tecniche. Muscolo forte ipertonico
E’ quello che risponde in maniera “forte” al test e non può essere indebolito se sottoposto ai test “di sedazione”. sedazione” . Muscolo debole
E’ quello che risulta debole anche in assenza di stimoli esterni. La debolezza non si palesa solamente se la persona cede durante il test ma spesso chi ha un muscolo debole cercherà di compiere il movimento che gli è stato indicato utilizzando altri muscoli forti: per far questo dovrà spostarsi, ruotare, cambiare qualche angolo anche di poco. Bisogna stare molt o attenti a identificare queste compensazioni, che quasi sempre sono indice di debolezza.
Il muscolo musc olo “debole” durante il test in chiaro viene usato come “ muscolo indicatore specifico” specifico ” cioè mirato verso una precisa parte del corpo. Secondo il legame neurofisiologico, scoperto dalla KA, fra muscolo, organo e meridiano energetico corrispondenti lo stato di un muscolo ci può indicare appunto le funzioni specifi che di una serie d’apparati, organi, muscoli . Per esempio: se testiamo un muscolo quadricipite del femore e ci risulta debole le indicazioni che potremmo trarre saranno che l'intestino tenue o forse il meridiano, o forse il muscolo stesso ha un difetto di energia.
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Ai fini di questo lavoro ci interessa l’utilizzo di un muscolo forte “normo tonico” che chiameremo “muscolo indicatore forte indicatore forte”” da ritestare in abbinamento a stimoli esterni.
Muscolo indicatore forte E’ u n muscolo che al test “in chiaro” risulta forte normo tonico, da qui in avanti MIF, che si ut ilizza indipendentemente dal suo ruolo specifico. Rappresenta un indicatore generico con cui si può testare tutto e fare un’analisi generale. Il MIF valuta le problematiche solo se importanti all’economia generale del sistema: è duttile ma poco preciso , va usato insieme ad altri stimoli, al “challenge” e all al l a “localizzazione terapeutica” . E’ importante che ch e il muscolo sia forte ma normo funzionante: non deve essere iperfacilitato. La procedura per determinare se un muscolo può essere usato come MIF è la seguente: 1. Test del muscolo “in chiaro”: chiaro” : se il muscolo risulta debole provare con un altro muscolo, se risulta forte allora ha passato il primo test. 2. Tapping sul punto di sedazione del meridiano associato. 3. Test del muscolo entro circa dieci secondi: se il muscolo si è indebolito allora ha passato il secondo test se invece rimane forte può essere ipertonico e deve essere scelto un altro muscolo. 4. Se il muscolo ha passato il secondo test fare un terzo test dopo una quindicina di secondi: il muscolo deve essere nuovamente forte.
Solo un muscolo che ha superato tutti e tre i test può essere considerato utile come MIF per questo lavoro cioè può essere usato in abbinamento a vari stimoli che se lo indeboliranno daranno delle preci pr eci se in dica di cazi zion oni, i, come co me ved remo re mo pi ù avan av anti ti in ques qu esta ta tesi te si..
Il challenge La “stimolazione” o “challenge”, da qui in avanti CH, consiste nel sottoporre l’organismo ad uno stimolo esterno mentre si testa un muscolo. Sembra che specifiche stimolazioni afferenti al corpo, solitamente introdotte attraverso uno dei sensi (tatto, vist a, gusto ecc.) possono avere un effetto temporaneo sul sistema nervoso centrale che 42
attraverso le sinapsi neuro muscolari producono effetti sul test muscolare. In KA la stimolazione si comporta come una sorta di biofeedback: quando il corpo viene stimolato positivamente o negativamente reagisce in maniera precisa e comprensibile. Quando una sostanza nutritiva o del cibo vengono introdotti nella bocca della persona prima di testare la forza di un muscolo si crea una stimolazione orale. Attraverso una fase di respirazione si può pu ò crear cr ear e una un a stim st imol olazi azi one on e al mecc mec c anis an is mo resp re spir ir ator at orio io prima pr ima ri o. Il si stema st ema dei de i merid mer id iani ia ni di agopuntura viene stimolato picchiettando un punto del meridiano o coprendolo con un quadratino di piombo. Si ha una stimolazione mentale o emozionale quando si chiede al paziente di ricordare un avvenimento traumatico o spiacevole. Si fa uso perfi no dell a stimolazione a sostanze avverse se l’indebolimento l’indebolimento della muscolatura è dovuto ad ingestione o inalazione di particolari sostanze. Si usa il CH quando si testa una persona in una zona perturbata o facendogli guardare un colore.
La localizzazione terapeutica La localizzazione terapeutica, da qui in avanti TL, è una CH particolare che consiste nel testar e un muscolo, che può essere forte o debole, mentre l’esaminato tocca con le sue dita una parte del suo corpo. Ogni volta che si tocca un punto del corpo interessato ad un problema (come causa o come localizzazione esatta della patologia) il muscolo inverte la sua polarità: se debole diventa forte con una TL e torna debole con la seconda TL (l’inverso se era forte) . Quando una TL inverte la forza del muscolo musc olo si dice “positiva”. Per una TL efficace l’esaminato deve toccare una sua parte del corpo a “pelle nuda” e meglio se con tre dita, indice, medio e anulare, mentre mignolo mignolo e pollice si toccano insieme. Con la TL si repertano zone deboli anche se asintomatiche, potenzialmente in causa nel determinismo dell'affezione lamentata, ma pur rilevando con precisione una zona patologica anche di pochi millimetri di diametro, non qualifica la natura dell'affezione: è quindi una diagnosi topografica e quantitativa, ma non qualitativa. Challenge di vario tipo e localizzazione terapeutica vengono spesso usate insieme.
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Medicina tradizionale tradizionale cinese e kinesiologia Come studiato in accademia all’origine di ogni cosa e della vita stessa vi è una forma particolare di energia universale chiamata Qi . Questa energia scorre nell’uomo attraverso parti colari canali nel corpo chiamati meridiani: 14 sono i principali e percorrono l’individuo con i loro flussi energetici dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto. Se il Qi fluisce fluis ce liberamente nell’uomo e senza ostacoli allora questi è in salu te, se, invece, incontra un ostacolo e diventa “stagnante” allora il sist ema energetico va in una situazione di squilibrio che, se protratta, può manifestare la malattia a livello fisico. In KA a muscoli specifici sono associati specifici meridiani; per esempio il meridiano della milza è associato al muscolo Deltoide, mentre il meridiano del fegato è collegato al muscolo Grande Pettorale Sternale: così per tutti i 14 meridiani. In realtà quando parliamo di meridiani, ci riferiamo al complesso Organo o Viscere e ai meridiani corrispondenti.
Lo scopo di questa tesi è proprio quello di capire, attraverso il sistema del test proprio della KA, se il sistema energetico dell’uomo dell’uomo può “squilibrarsi” quando permane su una geopatia.
Da questa inter-relazione tra meridiano-organo e muscolo deriva il fatto che testando lo stato di tutti i muscoli associati ai meridiani si riesce a determinare lo stato energetico dell’individuo. Tuttavia la debolezza di un muscolo non è sempre indice di uno squilibrio organo-funzionale o energetico del meridiano: la debolezza di un muscolo potrebbe avere anche cause prettamente strutturali o di altro genere. genere. In generale se al test kinesiologico un muscolo risulta debol e non si può affermare che l’organo associato sia disfunzionale, tuttavia se un organo è disfunzionale il suo muscolo associato è quasi sempre debole. Viceversa se un meridiano è in squilibri o non è detto che il muscolo associato risul ti debole mentre se un muscolo è debole al test, soprattutto i n maniera bilaterale, quasi sempre il meridiano associato è in squilibrio energetico. Quindi per affermare che un meridiano è in squilibrio non basta trovare il muscolo debole ma questa tesi andrebbe supportata con ulteriori indagini kinesiologiche. Per tale 44
motivo e per il fatto che risulta poco pratico testare ogni muscolo del corpo per fare una diagnosi energetica, anche in KA si usa la diagnosi dei polsi.
Palpazione dei polsi in MTC Secondo la medicina cinese, lo stato dello Yin e dello Yang, il loro movimento l'uno verso l'altro e l'energia di tutti i principali organi/meridiani sono valutabili dall'esame dei polsi. L'arteria radiale, quella sulla quale si misura pressione e frequenza cardiaca, viene suddivisa, sia sul polso destro che su quello sinistro, in tre zone: la prima è detta "pollice", la seconda "barriera" e la terza "piede". All’altezza dello stiloide il punto di repere è dato dall’apofisi dell’osso radiale che indica il polso centrale sull’arteria. Gli altri 2 polsi sono adiacenti al centrale e ogni zona è lunga circa un centimetro. Ogni zona corrisponde a un organo e a un viscere, a seconda che il polso sia palpato profondamente o superficialmente.
Fi gura gu ra 29 - Pols Po lsii in med ic ina in a ci nes e
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Polmone
Milza
Maestro del cuore
Grosso Intestino
Stomaco
Triplice riscaldatore
Tabella 1 - Il polso destro in MTC
Cuore
Fegato
Rene
Intestino tenue
Cistifellea
Vescica
Tabella 2 - Il polso sinistro in MTC
I modi corretti di prendere i polsi sono illustrati nelle immagini seguenti. Occorre prendere sia il pols po ls o des d estr tr o che c he si nist ni stro ro,, an che ch e se si di ce che ch e ess e ssen endo do la donn do nnaa Yi n il i l suo s uo po lso ls o riv r ivel elat ator oree è a dest de stra ra mentre per l’uomo che è Yang il suo polso principale è quello di sinistra. Le caratteristiche che la MTC attribuisce all’onda sfigmica sono molto numerose, ciascuno con un preciso significato clinico.
Fi gura gu ra 30 - Palp Pa lpaz azio ione ne dei pol si
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I medici cinesi sono in grado di valutare lo stato energetico del paziente sentendo la velocità dei batt ba tt it i, la loro lo ro cons co nsis iste tenza nza,, l’ amp iezza ie zza dell de ll ’art ’a rt eri a e la sua su a forma fo rma : questa fase è la più difficile e affascinante della semeiotica tradizionale cinese.
Palpazione dei polsi in KA La KA, prendendo spunto dal suo legame intrinseco con la MTC, ha elaborato un proprio sistema molto efficacie per valutare attraverso la palpazione dei polsi lo stato energetico dei meridiani. Anche in KA i polsi di una persona vengono individuati come in MTC. Oltre ai 12 polsi di MTC alcuni kinesiologi individuano anche i polsi di Vaso concezione e Vaso governatore posti sul monte di Venere rispettivamente un cun sopra i punti del cuore e del polmone. Tale localizzazione non è tuttavia riconosciuta dalla MTC ma viene presa in considerazione in questo lavoro. L’esame viene fatto facendo eseguire all’esaminato una TL con la sua mano sul polso opposto mentre l’esaminatore testa un MIF. L’esaminato pone le dita come in figura in modo che indice, medio e anulare si trovino sulla stessa linea, uno sotto l’altro e possibilmente po ssibilmente senza toccarsi.
Fi gura gu ra 31 - Palp Pa lpaz azio ione ne dei pol si in KA
I polsi superficiali vengono testati con una pressione leggera: l’esaminato dovrebbe sentire una puls pu ls azi one. on e. Per Pe r test te star aree i pols po ls i prof pr ofon ondi di l’es l’ esami ami nato na to deve de ve eser es er citare citare una pressione profonda quasi interrompendo il flusso sanguineo. Si testa così un braccio e poi si passa a quello successivo eseguendo le stesse osservazioni. 47
Supponiamo che il MIF si indebolisca con la pressione profonda sul polso destro. Allora il meridiano dei polmoni, di milza/pancreas e/o del maestro del cuore potrebbero essere in squilibrio. Per determinare quale dei tre si esegue nuovamente il test kinesiologico mentre l’esaminato alza una delle tre dita, ad esempio l’in dice. Se il MIF rimane f orte o rte era proprio il meridiano dei polmoni. La diagnosi verrà confermata ritestando solamente il polso dei polmoni che indebolirà il MIF. Altrimenti si prosegue facendo alzare un altro dito all’esaminato fino ad individuare il respo nsabile dell’indeboliment o del MIF. Ovviamente possono essere anche deboli più di un polso denotando che lo squilibrio energetico coinvolge più meridiani. Il test dei polsi del meridiano di Vaso concezione e Vaso governatore vengono eseguiti singolarmente. La “diagnosi” dei polsi viene confer mata facendo fare all’esaminato una TL sul punto MU M U associato al polso (detto anche punto di allarme) trovato in squilibrio mentre viene testato un MIF. Non si usa il solo test sui punti MU, ma viene usato solo come conferma, perché i punti MU sono piccoli e di difficile individuazione e una TL positiva su un area più vasta potrebbe rivelare un problema a livello della cute, del sistema circolatorio, del muscolo ecc.: insomma di tutto ciò che è sottostante alle dita dell’esaminato.
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Localizzazione dei punti MU
Fi gu ra 32 - I punt pu nt i MU
Polmone: P 1, a 6 cun dalla linea mediana, alla fine della clavicola nel primo spazio intercostale. Intestino Crasso: ST 25, due cun a lato dell’ombelico . Rene: VB 25, sulla dodicesima costola (la seconda fluttuante). Vescica Urinaria: VC 3, un cun sopra la sinfisi pubica. Fegato: F 14, sulla linea verticale del capezzolo, nel sesto spazio intercostale. Vescica Biliare: VB 24, sotto a F 14, sulla verticale del capezzolo nel settimo spazio intercostale. Cuore: VC 14, sei cun sopra l’ombelico. l’ombelico . Ministro del Cuore: VC 17, sullo sterno, fra i capezzoli (sulla linea mediana). 49
Intestino Tenue: VC 4, due cun sopra la sinfisi pubica. Triplice Riscaldatore: VC 5, due cun sotto l’ombelico. l’ombelico . M ilza: F 13, sull’undicesima costola (la prima fluttuante) . Stomaco: VC 12, a metà strada tra l’ombelico e lo sterno .
Esecuzione dei test Il test dei 14 meridiani principali è stato effettuato facendo stendere l’esaminato su un tappetino e scegliendo come MIF il muscolo Retto del femore e, in caso che l’esaminato abbia mostrato segni di stanchezza dovuta alle ripetizioni del test il muscolo Tensore della fascia lata.
Fi gu ra 33 - Test del “Retto del femore”
Fi gura gu ra 34 - Pun to di sed azio az io ne del de l Rett Re tt o del de l femo fe more re - IT 8
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Fi gu ra 35 - Test del “Tensore della fascia lata”
Fi gura gu ra 36 - Punt Pu nt o di seda se dazi zi one del Tens Te nsor or e dell de ll a fa sci a lata la ta - IC 2
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Kinesiologia Kinesiologia e il sistema dei chakra Non mi dilu di lu ngo ng o in ques qu esta ta sede se de sull su ll a desc de scri rizi zion onee del de l si stema st ema dei de i chakr ch akr a già gi à mol to appr ap prof ofon ondi dito to durante gli anni di accademia. L’energia di ogni chakra si diffonde nell’individuo ad ogni livello quindi la valutazione energetica dei chakra dà indicazioni precise sullo stato fisico/viscerale e mentale. Per eseguire il test dei chakra viene testato un MIF mentre l’esaminato viene stimolato con un CH facendogli guardare una alla volta delle tavolette con i colori associati. Come MIF è stato esaminato il muscolo Deltoide medio mentre l’esaminato stava in piedi guardando in avanti e l’esaminatore in piedi alle sue spalle.
Fi gu ra 37 - Test Te st del de l “Deltoide medio”
Fi gu ra 38 - Pun to di sed azio az io ne del Del toid to id e medi me di o - P5
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Tabella 3 - I colori e i chakra
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Verifiche energetiche energetiche con i test di KA Come spiegato nei capitoli precedenti sono stati verificati i sistemi energetici di 3 persone sottoponendole all’ analisi dei polsi per lo stato dei meridiani e al test dei colori per valut are lo stato dei chakra. Le persone testate sono state così identificate: D.B. persona di sesso femminile di 44 anni V.G. persona di sesso femminile di 13 anni D.G. persona di sesso maschile di 11 anni
I risultati dei test sono stati indicati con:
“ + ” se la risposta al test è stata positiva cioè il muscolo è risultato normo tonico e quindi il sistema energetico in equilibrio.
“ - “ se la risposta al test è stata negativa cioè il muscolo è ri sultato debole e il sistema in sofferenza.
“ -- “ se la risposta al test è stata negativa cioè il muscolo è risultato estremamente indebolito e il sistema in sofferenza.
Nel l’ ip otes ot esii di mus coli co li iper ip erto toni ni ci il ri sult su ltat ato o del test te st è stato indicato con la parola “ IPER ”. ”. In questo caso la persona non ha risposto al test e i suoi muscoli erano in uno stato globale di tensione eccessiva che non ha permesso valutazioni analitiche. Solitamente questo stato sottolinea condizioni di “stress”.
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La prova in cieco I test sono stati fatti prima dell’analisi geo - bi olog ol ogic icaa sceg sc egli li endo en do dei de i punt pu nt i a cas o spar sp arsi si all’ al l’in in tern te rno o della casa. Le persone sono state testate sul punto con una permanenza di circa un minuto.
I punti scelti
Fi gura gu ra 39 - Pun ti pia no terr te rra a per prov pr ova a in ci eco
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Fi gura gu ra 40 - Punt Pu ntii prim pr imo o pi ano per pe r prova pr ova in cieco ci eco
Fi gu ra 41 - Punt Pu nt i sec ondo on do pian pi ano o per prov pr ova a in cieco ci eco
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Piano terra
Punto 1
In corrispondenza di una posizione al tavolo da pranzo
Punto 2
In corrispondenza di una seduta sul divano in salotto
Piano primo
Punto 3
In corrispondenza della seduta alla scrivania
Punto 4
In corrispondenza del letto matrimoniale
Piano secondo
Punto 5
In corrispondenza corrispondenza di un letto singolo
Punto 6
In corrispondenza corrispondenza di un letto singolo
Punto 7
In corrispondenza corrispondenza di un letto singolo Tabella 4 - Punti per la prova in cieco
I test Punti
D.B. Meridiano Polmone Intestino Crasso Vescica Rene Fegato Cistifell ea Intestino Tenue Cuore Milza/Pancreas Stomaco Triplice Riscaldatore Maestro del Cuore Vaso Concezione Vaso Governatore
1 + + + + + + + + + + + + + +
2 + + + + + + + + + + + + + +
3 + + + + + + + + + + + + + +
4 + + + + + + + + + + + + + +
5 IPER
6 + + + + + + + + + + + + + +
7 IPER
Chakra 1-Rosso 2-Arancione 3-Giallo 4-Verde 5-Blu 6-Indaco 7-Viola
+ + + + + + +
+ + + + + + +
+ + + + + + +
+ + + + + + +
IPER
+ + + + + + +
IPER
Tabella 5 - Test in cieco D.B.
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Punti
V.G. Meridiano Polmone Intestino Crasso Vescica Rene Fegato Cistifell ea Intestino Tenue Cuore Milza/Pancreas Stomaco Triplice Riscaldatore Maestro del Cuore Vaso Concezione Vaso Governatore
1 + + + + + + + + + + + + + +
2 + + + + + + + + + + + + + +
3 + + + + + + + + + + + + + +
4 + + + + + + + + + + + + + +
5 IPER
6 + + + + + + + + + + + + + +
7 IPER
Chakra 1-Rosso 2-Arancione 3-Giallo 4-Verde 5-Blu 6-Indaco 7-Viola
+ + + + + + +
+ + + + + + +
+ + + + + + +
+ + + + + + +
IPER
+ + + + + + +
IPER
Tabella 6 - Test in cieco V.G.
Punti
D.G. Meridiano Polmone Intestino Crasso Vescica Rene Fegato Cistifell ea Intestino Tenue Cuore Milza/Pancreas Stomaco Triplice Riscaldatore Maestro del Cuore Vaso Concezione Vaso Governatore
1 + + + + + + + + + + + + + +
2 + + + + + + + + + + + + + +
3 + + + + + + + + + + + + + +
4 + + + + + + + + + + + + + +
5 IPER
6 + + + + + + + + + + + + + +
7 IPER
Chakra 1-Rosso 2-Arancione 3-Giallo 4-Verde 5-Blu 6-Indaco 7-Viola
+ + + + + + +
+ + + + + + +
+ + + + + + +
+ + + + + + +
IPER
+ + + + + + +
IPER
Tabella 7 - Test in cieco D.G.
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Considerazioni Sui punti presi in esame le persone hanno reagito alla stessa maniera: i sistemi energetici dei meridiani e dei chakra si trovavano in equi librio sui p unti 1,2,3,4 e 6 mentre sui punti 5 e 7 i soggett i sono risultati intestabili essendo in uno stato di IPERTONO generale. In questo caso, sono stati testati anche altri muscoli, diversi da quelli che mi ero proposto di usare all’inizio di questo lavoro, ma il risultato è stato analogo.
Prova in zona neutra Come zona neutra è stato scelto un punto in cucina al piano terreno. Le persone sono state testate dopo una permanenza di 10 minuti in tale punto.
I punti scelti
Fi gura gu ra 42 - Zo na neut ne ut ra
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I test
Meridiano Polmone Intestino Crasso Vescica Rene Fegato Cistifell ea Intestino Tenue Cuore Milza/Pancreas Stomaco Triplice Riscaldatore Maestro del Cuore Vaso Concezione Vaso Governatore Chakra 1-Rosso 2-Arancione 3-Giallo 4-Verde 5-Blu 6-Indaco 7-Viola
D.B.
V.G.
D.G.
Zona Neutra + + + + + + + + + + + + + +
Zona Neutra + + + + + + + + + + + + + +
Zona Neutra + + + + + + + + + + + + + +
+ + + + + + +
+ + + + + + +
+ + + + + + +
Tabella 8 - Test in zona neutra.
Considerazioni Tutte le persone si trovavano in una buona condizione energetica risultando positive a tutti i test.
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Prova in zona perturbata I test sono stati fatti su 6 punti scelti al piano terra dopo una permanenza di circa 1 minuto e dopo una permanenza di 10 minuti.
I punti scelti
Fi gu ra 43 - Pun ti pert pe rt urba ur bati ti
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Piano terra
Punto 1
In corrispondenza corrispondenza di un nodo di Hartmann Hartmann
Punto 2
Tra un nodo di Hartmann Hartmann e uno di Curry e sul confine di un acquifero acquifero
Punto 3
In corrispondenza di un nodo di Hartmann e sopra un acquifero
Punto 4
In corrispondenza di un nodo di Hartmann, sopra un acquifero e sul muro di Benker
Punto 5
In corrispondenza di un nodo di Curry, sopra un acquifero e sul muro di Benker
Punto 6
In corrispondenza corrispondenza di un nodo di Benker Tabella 9 - Punti perturbati
I test
punto P1 Meridiano Polmone Intestino Crasso Vescica Rene Fegato Cistifellea Intestino Tenue Cuore Milza/Pancreas Stomaco Triplice Riscaldatore Maestro del Cuore Vaso Concezione Vaso Governatore Chakra 1-Rosso 2-Arancione 3-Giallo 4-Verde 5-Blu 6-Indaco 7-Viola
D.B.
V.G.
D.G.
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
1’ IPER
10’ 10 ’ IPER
1’ IPER
10’ 10 ’ IPER
IPER
+ + + + + + +
IPER
IPER
IPER
IPER
Tabella 10 - Test su P1
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punto P2 Meridiano Polmone Intestino Crasso Vescica Rene Fegato Cistifellea Intestino Tenue Cuore Milza/Pancreas Stomaco Triplice Riscaldatore Maestro del Cuore Vaso Concezione Vaso Governatore Chakra 1-Rosso 2-Arancione 3-Giallo 4-Verde 5-Blu 6-Indaco 7-Viola
D.B.
V.G.
D.G.
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
IPER
+ + + + + +
IPER
+ + + + + +
IPER
+ + + + +
Tabella 11 - Test su P2
punto P3 Meridiano Polmone Intestino Crasso Vescica Rene Fegato Cistifellea Intestino Tenue Cuore Milza/Pancreas Stomaco Triplice Riscaldatore Maestro del Cuore Vaso Concezione Vaso Governatore Chakra 1-Rosso 2-Arancione 3-Giallo 4-Verde 5-Blu 6-Indaco 7-Viola
D.B.
V.G.
D.G.
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
IPER
+ + + + +
IPER
+ + + + +
IPER
+ + + + +
Tabella 12 - Test su P3
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punto P4 Meridiano Polmone Intestino Crasso Vescica Rene Fegato Cistifellea Intestino Tenue Cuore Milza/Pancreas Stomaco Triplice Riscaldatore Maestro del Cuore Vaso Concezione Vaso Governatore Chakra 1-Rosso 2-Arancione 3-Giallo 4-Verde 5-Blu 6-Indaco 7-Viola
D.B.
V.G.
D.G.
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
IPER
+ -+ + + +
IPER
-+ + + +
IPER
+ + + + +
Tabella 13 - Test su P4
punto P5 Meridiano Polmone Intestino Crasso Vescica Rene Fegato Cistifellea Intestino Tenue Cuore Milza/Pancreas Stomaco Triplice Riscaldatore Maestro del Cuore Vaso Concezione Vaso Governatore Chakra 1-Rosso 2-Arancione 3-Giallo 4-Verde 5-Blu 6-Indaco 7-Viola
D.B.
V.G.
D.G.
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
IPER
+ + + + + +
IPER
+ + + + + +
IPER
+ + + + + +
Tabella 14 - Test su P5
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punto P6 Meridiano Polmone Intestino Crasso Vescica Rene Fegato Cistifellea Intestino Tenue Cuore Milza/Pancreas Stomaco Triplice Riscaldatore Maestro del Cuore Vaso Concezione Vaso Governatore Chakra 1-Rosso 2-Arancione 3-Giallo 4-Verde 5-Blu 6-Indaco 7-Viola
D.B.
V.G.
D.G.
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
1’ IPER
10’ 10 ’ + + + + + + + + + + + + + +
IPER
+ +
IPER
+ +
IPER
+ + +
Tabella 15 - Test su P6
Considerazioni Anche in questo caso le persone testate hanno reagito in modo coerente.
65
Analisi dei risultati Sono riportate di seguito le mappe dei tre piani con le zone perturbate in modo che sia più facile analizzare analizzare i risultati dei test e fare dei raffronti fra i vari punti. Nel le pian pi ante te segu se guen enti ti i punt pu ntii ut iliz il izzat zat i per pe r le prov pr ovee in ciec ci eco o sono so no st ati at i chia ch iamat mat i C1.. C1 ..C7 C7,, il punt pu nto o neutro è stato indicato come N mentre i punti perturbati sono stati elencati da P1 a P6.
Fi gura gu ra 44 - Reti Re ti , acq uife ui fe ri e pu nti nt i al sec ondo on do pi ano
66
Fi gu ra 45 - Ret i, acqui ac qui feri fe ri e punt pu nt i al prim pr im o pi ano
Fi gura gu ra 46 - Reti Re ti , acqui ac qui feri fe ri e punt pu nt i al pi an o te rra
67
Prima di tutto voglio sottolineare che ogni test è stato eseguito seguendo una logica rigorosa e precisa.
Il soggetto esaminato è stato messo in condizione di assoluta tr anquillità ed è stato precedentemente idratato. E’ stato privato da ogni materiale “vi vo”. Durante il test è stata posta attenzione che i denti non fossero serrati e le mani non fossero a contato con il corpo per evitare delle localizzazioni terapeutiche involontarie. I soggetti sono stati svestiti per osservare meglio la loro risposta muscolare. Ogni test è stato eseguito secondo quanto insegnato da Joe Shafer.
I test del sistema dei meridiani sono stati eseguiti in questo modo: Su ogni punto (prima dopo una permanenza di 1 minuto e successivamente dopo una permanenza di 10 minuti) è stato testato in chiaro un muscolo della gamba, partendo solitamente dal retto del femore. E’ stato eseguito poi il test di sedazione per verificare lo stato normo -tonico. Se la prima tecnica di sedazione non si è rivelata efficace ne è stata provata almeno una seconda per pe r defi de fi nire ni re lo stat st ato o di iper ip erto to ni cità ci tà di quel qu el mus colo co lo . Anch An chee in ques qu esto to cas o sono so no stat st atii test te st ati at i altr al tr i 4 muscoli (il tensore della fascia lata, l’ileo -psoas, il popliteo e i tre vasti) per definire lo stato generale di ipertonicità. Se il muscolo, invece, è stato indebolito dal test di sedazione allora è stato usato per testare il sistema dei meridiani. Il sistema dei meridiani è stato verificato facendo 6 volte il test del muscolo normo-tonico della gamba: 2 volte per il polso sinistro (tre polsi superficiali e tre polsi profondi) e 2 volte per il polso destro (tre polsi superficiali e tre polsi profondi), vaso concezione e vaso governatore. Non aven av endo do tr ovat ov ato o s quil qu ilib ib ri ener en erge geti ti ci sui su i mer idia id iani ni non no n s ono on o s tati ta ti test te stat atii i punt pu ntii M u d ell’ el l’ad addo dome. me.
I test del sistema dei chakra sono stati eseguiti in questo modo: Su ogni punto (prima dopo una permanenza di 1 minuto e dopo una permanenza di 10 minuti) è stato testato il muscolo deltoide medio. E’ stata nuovamente verificata la condizione di normo tonicità con il test di sedazione. Se il test di sedazione non ha avuto riscontro, visti i test sulle gambe, si è ritenuto di non dover testare altri muscoli del tronco per riconfermare lo stato di 68
ipertonicità. Se il deltoi de medio, invece, è stato indebolito dal te st di sedazione allora è stato usato per pe r test te star aree il si stema st ema dei de i chakr ch akr a. Ogni chakra è stato testato eseguendo il test su deltoide medio mentre l’esaminato guardava il colore appropriato (tabella 3).
I 3 soggetti esaminati avevano un buon equilibrio energetico ed è stato dimostrato dai test eseguiti nella zona neutra e nei punti scelti per le prove in cieco che si trovavano in zone non perturbate. I risultati ottenuti con il test in cieco e sulle zone non perturbate sono stati coerenti: nel punto N (zona neutra scelta dopo i rilievi geo-biol ogici) e nei punti C1, C2, C3, C4 e C6 i soggetti esaminati hanno mantenuto mantenuto il loro equilibrio energetico energetico risultando positivi positivi a tutti i test kinesiologici. kinesiologici. I punti C5 e C7 ricadono quasi sulla proiezione verticale di P3 e P2 che sono punti in zona pert pe rt urbat ur bat a: i t est dopo do po 1 mi nuto nu to di perm pe rman anen enza za so no sembr se mbr at i, anch an chee in i n que q uest st o cas c aso, o, coer co eren enti ti poic po iché hé su tutti e quattro i punti i soggetti erano entrati in uno stato di ipertono. Sui punti perturbati i soggetti esaminati sono stati testati dopo una permanenza di 1 minuto e dopo essere stati sul punto per almeno 10 minuti. In tutti i punti perturbati C5, C7 e P1 fino a P6 dopo un minuto di permanenza i soggetti sono risultati in IPERTONO muscolare e anche provando ad utilizzare vari muscoli la situazione non è cambiata: i soggetti non potevano essere testati con TL o CH se non dopo aver utilizzato tecniche di sedazione muscolari specifiche che non sono oggetto di discussione in questa ricerca. Dopo la permanenza di 10 minuti sui punti perturbati tutti i soggetti hanno dimostrato un certo adattamento rientrando dalla condizione di ipertono. L’unico caso particolare è stato quello del punt pu nt o P1 dove do ve solo so lo D.B. D. B. e ra ri ent rata ra ta dall da llaa con dizi di zion onee di iper ip erto to no e il sist si stema ema era er a entr en trat ato o in equilibrio. V.G e D.G. hanno mantenuto invece la condizione di ipertono. Probabilmente, perma pe rmane nend ndo o sul su l punt pu nto o un po’ po ’ pi ù a lu ngo, ng o, sare sa rebb bber ero o “rie “r ient ntra rati ti ” ma ques qu esta ta è solo so lo una un a mia mi a ipot ip ot esi. es i. Tuttavia, questa diversità di reazione potrebbe essere dovuta dalla diversità di sesso e di età delle tre persone; il soggetto V.G., pur essendo di sesso femminile, vista l’età, probabilmente non ha ancora il livello ormonale di una persona femminile più matura quale D.B.
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Infatti, sulle zone perturbate, la donna in età fertile ha delle capacità di compensazione maggiori rispetto all’uomo e a soggetti femminili non ancora completamente maturi dal punto di vista ormonale. ormonale . Da qui l’uniformità di reazione tra V.G. D.G. rispetto a quella di D.B. Nei punt pu ntii P2, P2 , P3, P3 , P4, P4 , P5 e P6 tutt tu tt i e tr e i sogge so gge tt i hann ha nno o avu to compo co mpo rt ame nti nt i coer co eren enti ti dopo do po una un a perma pe rmane nenz nzaa di 10 min uti: ut i: il sist si st ema ener en erget get ico ic o dei merid mer id iani ia ni non no n è stat st ato o “int “i ntac acca cato to”” men tr e quel qu ello lo dei chakra ha subito delle variazioni.
Di seguito una tabella con il riassunto del test dei chakra sui vari punti dopo una permanenza di 10 minuti.
Punto 1
In corrispondenza corrispondenza di un nodo di Hartmann Hartmann
Punto 2
Tra un nodo di Hartmann Hartmann e uno di Curry e sul confine di un acquifero acquifero
Punto 3
In corrispondenza di un nodo di Hartmann e sopra un acquifero
Punto 4
In corrispondenza di un nodo di Hartmann, sopra un acquifero e sul muro di Benker
Punto 5
In corrispondenza di un nodo di Curry, sopra un acquifero e sul muro di Benker
Punto 6
In corrispondenza corrispondenza di un nodo di Benker Tabella 16 - Legenda dei punti perturbati
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P1 .
CK B. D
1
G.
P2 . .
V
D
D
G.
R P
P
+
R
B.
E
E I
2
R
R P
P
+ E
E
R
R P
P
+ E
E
R
R P
P
+ E
E
R
R P
P
+ E
E
D
D
G.
. . D
D
G. V
B.
G.
. . D
D
G. V
B.
G.
. . D
D
G. V
B.
. G.
G. V
D
+
+
+
+
+
+
+
-
+
+
+
+
+
+
+
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+
+
+
-
-
-
+
+
+
-
-
-
--
--
-
+
+
+
-
-
-
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
-
-
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
-
-
-
+
+
-
+
+
+
+
+
+
-
-
-
-
-
-
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
I R
R P
P
+ E
E I
7
V
B.
I
I
6
. G.
P6
I
I
5
.
P5
I
I
4
G.
P4
I
I
3
P3
I R
R P
P
+ E I
E I
Tabella 17 - Risultato test sui chakra dopo una permanenza di 10 minuti
Il nodo di Hartmann, rappresentato dal punto P1, senza altre interferenze, sembrerebbe quello che ha comportato meno problemi visto che i test sul soggetto D.B. sono risultati positivi. La perma pe rmane nenz nzaa sul su l punt pu nt o P2, P2 , tr a un nodo no do di Hart Ha rtman man n, di Curr Cu rry y e in pros pr ossi simit mit à di un acqu ac quif if ero er o (in (i n realtà i soggetti sono stati testati coricati per “coprir e” tutte e tre le possibili fonti di perturbazione) ha evidenziato una “sofferenza” sul se condo chakra. Il nodo di Hartmann sopra un acquifero, rappresentato dal punto P3, ha dato invece segnali chiari di perturbazione rispett o alla posizione “sola” rappresentata da P1: il secondo e il terzo chakra sono risultati squilibrati su tutti e tre i soggetti. Nel punto P4, essendo presente una situazione di pert pe rt urba ur bazi zion onee ult u lter erio iore re dov e, ol tre tr e a quel qu elle le prese pr ese nti nt i i n P3 P 3 , è s tato ta to rile ri levat vat o i l mu ro di Benk Be nker er , il i l t erzo erz o chakra sembrava “soffrire” in modo più accentuato e nel soggetto V.G. è stato coinvolto anche il
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primo pr imo chakr ch akr a. P5 rapp ra ppre resen sen ta una un a si tuazi tu azi one on e diff di ffer eren ente te dove do ve la pert pe rtur urba bazi zion onee arri ar riva va dall da ll a pres pr esen enza za di un nodo di Curry su un acquifero: tutti e tre i soggetti hanno rivelato rivelato squilibri sul sesto chakra. chakra. L’ultimo punto esaminato, P6, rappresenta la situazione, come studiato in accademia, più peri pe ri colo co losa. sa. Inf atti at ti il punt pu nto o P6 P 6 racc r acc ogli og li e un u n nod n odo o di d i Ben B enker ker ed è vi cino ci no ad un acqu ac quif if ero. er o. I tre t re sogge so ggett tt i hanno evidenziato squilibri sulla maggior parte dei chakra.
Senz’altro il numero limitato di soggetti testati non è sufficiente a trarre conclusioni “certe” ma la scrupolosità dei test mi porta ad affermare, limitatamente a questa ricerca, che:
Le prove in cieco sono state coerenti con le prove fatte dopo l’analisi eseguita a posteriori.
Una breve permanenza sui punti manda il sistema in ipertono evidenziando il fatto che l’organismo umano tende sempre ad un adattamento. In quest a fase il corpo non è testabil e con tecniche “semplici”. Tale comportamento potrebbe derivare anche dal tipo di terreno molto conduttore su cui è sita la casa. Sta di fatto che il test fatto in maniera non scrupolosa potrebbe indurre a erronee supposizioni, facendo scambiare una risposta muscolare forte con l’assenza di perturbazioni mentre in realtà l’organismo non è forte ma in ipertono .
Dopo una permanenza maggiore sui punti il sistema umano ritorna dallo stato di ipertono e evidenzia squilibri energetici.
I primi squilibri energetici riguardano il sistema dei chakra.
Il sistema dei meridiani non viene coinvolto entro 10 minuti. In realtà sul punto P6 il soggetto D.B. è stato fatto rimanere seduto sul nodo di Benker per circa 30 minuti ma non sono state rilevate differenze rispetto ai test eseguiti dop o 10 minuti. Probabilmente lo squilibr io a livello dei meridiani è evidenziabile solo in presenza di una patologia dovuta a perturbazioni geo biol bi ol ogi che. ch e.
L’effetto delle varie reti viene amplificato dalla presenza di acquiferi confinati .
E’ curioso come il primo chakra e il settimo chakra non siano stati quasi mai trovati in sofferenza: forse questo è dovuto al fatto che rappresentano la nostra capacità di sopravvivere collegati alla terra e al cielo.
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Sui nodi di tipo “tellurico” come quello di Hartmann (P1, P2, P3, P4) sono coinvolti maggiormente i chakra bassi.
Sui nodi di tipo “celeste” co me quello di Curry (P5) sono coinvolti i chakra alti.
Il nodo di Benker (P6) crea squilibrio su quasi tutti i chakra ed è senz’altro il più pericoloso.
Conclusioni Que sta ricerca ha rappresentato un’ affascinante esperienza che mi ha arricchito e ha approfondito le mie conoscenze. Sicuramente sarebbe molto interessante poter testare più persone e soprattutto fare delle verifiche dopo una permanenza maggiore sui punti perturbati. Sarebbe oltremodo interessante verificare la soglia temporale oltre la quale lo squilibri o energetico diventa permanente. Sono sicuro che in questo caso anche il sistema dei meridiani subirebbe uno squilibri o evidenziabile con i test muscolari. Esistono tecniche kinesiologiche che mettono alla luce patologie derivanti da stress di tipo geo-biologico. Sono consapevole dei limiti di questo studio ma i risultati mi fanno ben sperare che la strada è quella corretta. Questa esperienza rappresenta un invito per altri a proseguire in questo lavoro e naturalmente in luoghi con caratteristiche diverse e con un numero di soggetti più rappresentativo.
Bibliografia Sergio Berti – Misura dell’Heart Rate Variability (HRV) Come indicatore attendibile delle interazioni tra uomo eambiente, www.scribd.com, 2010. Sergio Berti – Misura dell’Heart Rate Variability (HRV) Nelle ricerche idriche e nella pratica geobiologica, www.scribd.com, 2010. Graziana Santamaria – Terra Terra Viva - Architettura per evolvere, Cibo per vivere, Alberi per curare Provincia di Genova – Piano Piano di Bacino Stralcio del Torrente Polcevera
Joe Shafer – The The essentials of precision manual muscle testing 73
David S. Walther – Walther – Kinesiologia Kinesiologia applicata vol. 1 – Synopsis Synopsis Robert Frost – Frost – Applied Applied Kinesiology Ruggero Dujany – Dujany – Teoria Teoria e impiego pratico della kinesiologia applicata Burigana, Stefani – Stefani – La La Chinesiologia una dolce medicina Stegagno Mauro – Mauro – Medicina Medicina kinesiologica Holdway Ann – Ann – Iniziazione Iniziazione alla Kinesiologia John F. Thie – Manuale Manuale di cinesiologia applicata Lorenzo P. Capello – Massaggio Massaggio curativo e cure integrate Franco Bottalo – Bottalo – Diagnosi Diagnosi Shiatsu
http://www.kinesiologiaweb.it http://www.sabinaoggioni.it http://www.procaduceo.org http://www.agopuntura.org http://www.sia-mtc.it http://it.wikipedia.org
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Ringraziamenti Grazie all’accademia Anea per le nozioni che mi ha dato e per le per le esperienze molto intense che mi ha fatto vivere cambiandomi radicalmente la vita; Grazie al mio relatore Dr. Ing. Sergio Berti per la sua amicizia, la sua disponibilità, la sua prep pr epar arazi azi one on e e per pe r ave rmi perm pe rmes esso so di conc co nclu lu dere de re ques qu esto to perco pe rco rso; rs o; Grazie a Cinzia Lameroli, osteopata e kinesiopata, per la sua amicizia, per i suoi insegnamenti e per pe r la sua su a pazi pa zien enza za;; Grazie a tutta la mia famiglia per avermi supportato in questo periodo e per l’infinito amore che mi dona ogni giorno; Grazie a me stesso per essermi permesso questo percorso, grazie alle mie esperi enze e grazie a tutte le mie relazioni.
Ometeotl
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Elenco figure, foto, grafici e tabelle Figura 1 - Pianta piano terreno ......................... ....................................... ........................... .......................... .......................... ........................... ...................... ........ 9 Figura 2 - Pianta primo piano .......................... ........................................ ........................... .......................... .......................... ........................... ...................... ........ 9 Figura 3 - Pianta secondo piano ................................ .............................................. ........................... .......................... .......................... ........................ ........... 10 Figura 4 - Schema tettonico regionale - Genova .................... ........... ........... ........... ........... ........ 11 Figura 5 - Schema Schema tettonico Genova .......... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ... 12 Figura 6 - Schema Schema tettonico della zona .......... ........... ........... ........... ........... .......... ........... ........... 14 Figura 7 - Stratigrafia Stratigrafia ...................................... .................................................... ........................... .......................... .......................... ........................... .................... ...... 16 Figura 8 - Acquiferi Acquiferi ......................... ....................................... ........................... ........................... ........................... .......................... ........................... ...................... ........ 19 Figura 9 - Rete di Hartmann Hartmann piano terra .......... ........... ........... ........... ........... .......... ........... ......... 20 Figura 10 - Rete di Hartmann Hartmann primo piano ................... ........... .......... ........... ........... ........... ....... 21 Figura 11 - Rete di Hartmann secondo piano .......... ........... ........... ........... ........... .......... ........... .. 22 Figura 12 - Rete di Curry piano terra .......................... ........................................ ........................... ........................... ........................... ..................... ........ 23 Figura 13 - Rete di Curry primo piano ......................... ....................................... ........................... ........................... ........................... ..................... ........ 24 Figura 14 - Rete di Curry secondo piano ........... ........... .......... ........... ........... ........... ........... ....... 25 Figura 15 - Rete di Benker piano terra .................................... ................................................. .......................... ........................... ........................ .......... 26 Figura 16 - Rete di Benker primo piano.. ........... ........... .......... ........... ........... ........... ........... ....... 27 Figura 17 - Rete di Benker secondo piano .......... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ..... 28 Figura 18 - Reti sovrapposte piano terra .......... ........... ........... ........... ........... .......... ........... ......... 29 Figura 19 - Reti sovrapposte primo piano ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ..... 30 Figura 20 - Reti sovrapposte secondo piano.......... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ... 31 Figura 21 - Acquiferi e reti piano terra ........................... ........................................ .......................... ........................... ........................... ................... ...... 32 Figura 22 - Acquiferi e reti primo piano ........................... ........................................ .......................... ........................... ........................... ................. .... 33 Figura 23 - Acquiferi e reti secondo piano.............. ........... ........... ........... ........... .......... ........... .. 34 Figura 24 - La triade della salute ................ ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... . 36 Figura 25 - Collegamento Collegamento tra le funzioni ............... ............................ .......................... ........................... ........................... ........................... ................ 36 Figura 26 - La risposta muscolare ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ..... 37 76
Figura 27 - Test muscolare muscolare .......................... ....................................... .......................... ........................... ........................... .......................... ........................ ........... 39 Figura 28 - Forze applicate durante il test .................... ........... .......... ........... ........... ........... ....... 40 Figura 29 - Polsi in medicina medicina cinese .......... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ... 45 Figura 30 - Palpazione Palpazione dei polsi ................. .............................. .......................... ........................... ........................... .......................... .......................... ............. 46 Figura 31 - Palpazione Palpazione dei polsi in KA ........................... ........................................ .......................... ........................... ........................... ................... ...... 47 Figura 32 - I punti MU ......................... ....................................... ........................... .......................... .......................... ........................... ........................... ................. .... 49 49 Figura 33 - Test del “Retto del femore” .......................... ....................................... .......................... ........................... ........................... ................... ...... 50 Figura 34 - Punto di sedazione del Retto del femore - IT8 .......... ........... ........... ........... ........... ... 50 Figura 35 - Test del “Tensore della fascia lata” ........................... ........................................ .......................... ........................... .................... ...... 51 Figura 36 - Punto di sedazion e del Tensore della fascia lata - IC2 .......... ........... ........... ........... ... 51 Figura 37 - Test del “Deltoide medio” ......................... ....................................... ........................... ........................... ........................... ..................... ........ 52 Figura 38 - Punto di sedazione del Deltoide medio - P5 .......... ........... ........... ........... ........... ....... 52 Figura 39 - Punti piano terra per prova in cieco .......... ........... ........... ........... ........... .......... ......... 55 Figura 40 - Punti primo piano per prova in cieco ........... ........... ........... ........... ........... ........... ..... 56 Figura 41 - Punti secondo pi ano per prova in cieco .......... ........... ........... ........... ........... ........... ... 56 Figura 42 - Zona neutra .......... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... .......... ........... 59 Figura 43 - Punti perturbati.......................... ....................................... .......................... ........................... ........................... .......................... ........................ ........... 61 Figura 44 - Reti, acquiferi e punti al secondo piano ........... ........... ........... ........... ........... .......... .. 66 Figura 45 - Reti, acquiferi e punti al primo piano ........................ ..................................... .......................... ........................... .................... ...... 67 Figura 46 - Reti, acquiferi e punti al piano terra ........... ........... .......... ........... ........... ........... ....... 67
Fotografia Fotografia 1 - Casetta gialla ......................... ...................................... .......................... ........................... ........................... .......................... .......................... ............. 8 Fotografia 2 - Antenna di Hartmann .......... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ... 17 Fotografia Fotografia 3 - Una fase del rilievo .......................... ....................................... ........................... ........................... .......................... .......................... ............. 18
Tabella 1 - Il polso destro in MTC ........................ ..................................... .......................... ........................... ........................... .......................... ............... .. 46 Tabella 2 - Il polso sinistro in MTC ...................... ................................... .......................... ........................... ........................... ........................... ................ 46 Tabella 3 - I colori e i chakra ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... .......... .. 53 77
Tabella 4 - Punti per la prova in cieco ......................... ....................................... ........................... ........................... ........................... ..................... ........ 57 Tabella 5 - Test in cieco D.B. ............................... ............................................ .......................... ........................... ........................... ........................... ................ 57 57 Tabella 6 - Test in cieco V.G. ...................... ................................... .......................... ........................... ........................... .......................... ........................ ........... 58 Tabella 7 - Test in cieco D.G. ...................... ................................... .......................... ........................... ........................... .......................... ........................ ........... 58 Tabella 8 - Test in zona neutra. .......... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... .......... 60 Tabella 9 - Punti perturbati ...................... ................................... .......................... .......................... ........................... ........................... ........................... ................ 62 Tabella 10 - Test su P1 ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... .......... ........... 62 Tabella 11 - Test su P2 ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... .......... ........... 63 Tabella 12 - Test su P3 ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... .......... ........... 63 Tabella 13 - Test su P4 ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... .......... ........... 64 Tabella 14 - Test su P5 ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... .......... ........... 64 Tabella 15 - Test su P6 ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... .......... ........... 65 Tabella 16 - Legenda dei punti perturbati ........... ........... ........... ........... ........... ........... ........... ..... 70 Tabella 17 - Risultat o test sui chakra dopo una permanen za di 10 minuti ................. ........... ....... 71
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