Left, 14 gennaio 2011 Giovanni Semerano Il coraggio della solitudine Ricorre il centenario della nascita dell’eterodosso filologo, studioso delle antiche culture europee e mesopotamiche di Noemi Ghetti
Ventenne, il geniale studente di Ostuni frequentaa il secondo anno di Lettere all’!niersit" di #iren$e quando %ttore &ignone, il professore di filologia classica, gli affid' una ricerca sull’origine di alcune oci delle Trachinie di Trachinie di (ofocle) *!n+eannt-, *o+scure-, *sconosciuto-. il raga$$o non si arrese alla senten$a dei monumentali di$ionari etimologici, quintessen$a della linguistica germanica che, pur proclamando l’origine indoeuropea del greco e del latino, ammetteano di ignorare la radice di quelle e di numerosissime altre parole) /i olea coraggio per ri+ellarsi a una cultura secolare che, a partire da egel, aea edificato il mito della ciilt" greca nata gi" adulta e armata come la ergine tena dalla testa di eus, pura come un’idea platonica e immacolata come il marmo del 3artenone, nel ariopinto e +rulicante contesto delle antichissime culture che dal ter$o millennio erano fiorite tra esopotamia e editerraneo) Gli archeologi, allora, non aeano ancora dato il douto rilieo al fatto che anche quei marmi cele+rati recaano piccole ma inequioca+ili tracce dei colori originari) /i olea coraggio, e certo la suggestione delle gioanili intui$ioni di un altro filologo scandaloso, Niet$sche, che per primo aea osato mettere in crisi il paradigma monolitico della ra$ionalit" greca, indicando l’origine dionisiaca della tragedia) 5’altra parte lo stesso 3latone nel Cratilo aertia Cratilo aertia che i greci aeano preso molte parole dagli stranieri sotto i quali ieano, e che inano se ne sare++e cercata l’origine nella lingua ellenica) a diersamente da Niet$sche, che poi pass' alla filosofia, (emerano si tenne tutta la ita stretto al timone della linguistica storica. fu cos6 anche in grado di aertire, dietro la scrittura di eidegger, il suono insidoso del 7giocoliere di parole8) *9ndoeuropeo-. l’etichetta i+rida, che mescolaa un termine etnografico ad uno geografico, al suo orecchio sensi+ile suonaa falsa, indi$io di una tenden$a al passaggio dal piano della lingua a quello della ra$$a) La presunta pure$$a della ciilt" greca, fondata da guerrieri inasori, che come i icenei aeano sottomesso le popola$ioni preesistenti, importando una struttura patriarcale rispecchiata nella gerarchia degli dei dell’Olimpo, facea tutt’uno con l’idea di una ra$$a ariana, su cui in quei primi decenni del Noecento maturaa l’ideologia na$ista) % sare++e stata, rile' pi: tardi, la prima radice delle leggi ra$$iali) 7Le parole sono pi: tenaci delle pietre8 osser' osser ' (emerano in un’interista radiofonica del 2001) dispetto delle muta$ioni di significato su+;te nel corso del tempo, a chi sappia auscultarne come in una conchiglia il suono e troarne l’etimologia, rielano sensi pre$iosi per studiare le origini della nostra storia) a diersamente dalle pietre, le parole camminano, eccome) /os6 < accaduto che dalla remota radice dell’accadico, lingua semitica che ha alle spalle il sumero, affermatasi con il regno di (argon nella seconda met" del 999 millennio, mescolate in una koiné di koiné di aramaico, cananeo ed e+raico, molte parole migrassero in terre lontane, doe lo studioso ne ha riconosciuta la persisten$a nelle lingue moderne, come il tedesco e l’inglese) Gli sciti ricchi di miniere d’oro, tramontate le rela$ioni commerciali con gli accadi sul ar Nero, olsero erso il nord europeo, lungo la ia dell’am+ra fino al &altico e alle steppe russe) Nel 9V secolo a)/) l’esercito di lessandro port' attraerso la 3ersia fino in 9ndia il macedone, lingua intrisa di elementi semitici, che poi si ritroano nell’antico sanscrito) 9 popoli del Vicino Oriente, affacciandosi al editerraneo, disseminarono di toponimi le rotte che portaano oltre Gi+ilterra al pre$ioso stagno delle mitiche /assiteridi, e al ferro della (ardegna e dell’%l+a. le lamine auree in fenicio ed in etrusco, troate a 3=rgi da assimo 3allottino nel 1>?4, a (emerano hanno dato la conferma dell’origine semitica della lingua etrusca) (en$a contare che la leggenda dell’origine di
(argon, concepito da una ergine ed a++andonato in una cesta sull’%ufrate, presenta tratti identici a quella di Romolo e Remo) llo stesso modo, l’epopea sumerica di Gilgamesh, re di !ru, trascritta per secoli in cuneiforme dai popoli del Vicino Oriente, ha prestato alla &i++ia il racconto del diluio uniersale, e a Omero quello del iaggio agli inferi) % ancora, se nel mito greco %uropa < il nome della fanciulla che sulla ria del mare fenicio mont' sul toro +ianco e trasol' a /reta erso liete no$$e, il filologo ci spiega che l’etimologia accadica della parola, al pari di 9talia e tlante, indica l’Occidente, la terra doe il sole tramonta quando cala l’oscurit" della notte) 9l laoro titanico solto nell’om+ra, lontano dalle carriere accademiche, con l’incarico di docente nei licei e poi di (orintendente delle +i+lioteche toscane, prosegu6 indomito anche quando l’alluione di #iren$e del 1>?? si port' ia gran parte del suo archiio) 9 quattro olumi delle Origini della cultura europea, con i due Dizionari etimologici della lingua greca e latina, idero la luce egualmente per la prima olta nel 1>@4 per Olschi, e costituiscono uno strumento imprescindi+ile per linguisti e storici) 9 tre successii saggi, pu++licati a partire dal 2001 da &runo ondadori, fino a La favola dell’indoeuropeo uscito nel 200A, anno della scomparsa di (emerano, hanno reso possi+ile anche al asto pu++lico di godere dell’affascinante scrittura, costellata come il modo di parlare di risonan$e, +agliori, impennate, folgora$ioni improise, e intessuta di ama+ile modestia e perentoria certe$$a del alore delle proprie scoperte) L’infinito: un equivoco millenario sela che quell’ápeiron che nel V9 secolo nassimandro di ileto indicaa come arché, origine e fine di tutti gli esseri, compresi gli umani, non < l’infinito spirituale che ollero intendere ristotele e 3latone) L’usuale etimologia indoeuropea da apiera!, *sen$a limite-, < infatti errata, perchB la parola deria dall’accadico eperu e dal semitico apar, *polere-) (e ne deduce che non in una indeterminata *sostan$a- infinita, ma nella realt" di innumereoli corpuscoli terrestri, al pari che nell’acqua e nell’aria, < riposta l’origine materiale dell’infinito. un piccolo non trascura+ile elemento, in grado di far acillare dalle fondamenta l’edificio della metafisica e del logo! occidentale) (e poi olessimo sapere da doe deria la parola logo!, la risposta di (emerano offrire++e ulteriori spunti per studiare il legame che unisce la &i++ia alla filosofia greca) % ancora una olta saremo riconoscenti al linguista fiero e gentile, che ha solto una ita di solitaria e spesso impopolare ricerca, sostenuto dalla conin$ione che, come gli astri, anche le parole quando sono spente continuano a mandarci luce da lontano) «l’indoeuropeo, entità linguistica dal nome errato, non esiste, non è mai esistito»