RIZA ISTITUTO DI MEDICINA PSICOSOMATICA
Scuola di Naturopatia Corso Triennale di Formazione Anno Accademico 2016-2017 MILANO 14 gennaio
ROMA 21 gennaio
VERONA 22 gennaio
BOLOGNA 28 gennaio
TORINO 29 gennaio
La Naturopatia è una disciplina che si ispira alla visione olistica di mente e corpo e rappresenta la sintesi dei metodi naturali al servizio del benessere e della qualità della vita. Oggi è ormai da tutti riconosciuta come sicuro coadiuvante della salute e del benessere e particolarmente utile per la prevenzione. Il naturopata, con le sue conoscenze professionali nelle tecniche di trattamento che si riallacciano alle grandi Tradizioni Orientali ed Occidentali, è un “operatore del benessere” le cui indicazioni si iscrivono nel quadro di una riconciliazione con le leggi leg gi della Natura. Il naturopata opera in ambito educativo e assistenziale, in palestre, centri di fitness, centri Benes Benessere, sere, centri estetici, strutture termali/di balneazione, strutture assistenziali pubbliche/private, strutture per l’infanzia e la 3° età, presso studi studi medici, in ambienti propri. Attual At tualmente mente in Italia non è ancora stata giuridicamente rico ri cono nosciuta sciuta la figura professionale del Naturopata. Naturo pata. Esisto Esistono no però, delle leggi regionali regionali (Lombar (Lombardia, dia, Tosca Toscana, na, Liguria, Liguria, Emilia Romagna) Romagna) già approvate e in attesa solamente di essere completate com pletate e rese operative che prevedono l’esistenza l’esistenza e il riconoscimento della figura professionale del naturopata naturopata e di scuole di Natu Naturopatia ropatia idonee a formarlo. Il corso è rivolto a coloro che si avvicinano per la prima volta a questa realtà, dalla quale si aspettano l’apertura di nuovi sbocchi professionali. Ma è indicato anche a coloro che già svolgono svol gono un’attività come riabilitatori o fisioterapisti, infermieri, erboristi, operatori del settore estetico, personal trainer, insegnanti di ginnastica e di fitness. È composto da tre moduli indipendenti tra loro e di durata annuale cui si aggiunge un quarto anno facoltativo che prevede corsi di perfezionamento a scelta. La frequenza è obbligatoria nei fine settimana, il sabato e la domenica, per 9 weekend all’anno.
DIREZIONE DELLA SCUOLA
Dott. Raffaele Morelli Presidente dell’Istituto Riza e della Scuola di Naturopatia Dott. Vittorio Caprioglio Direttore dell’Istituto Riza e della Scuola di Naturopatia
FINR FEDERAZIONEITALIANADEI NATUROPATI RIZA
Col patrocinio della Società Italiana di Medicina Psicosomatica
Dato l’alto numero di richieste si consiglia di prenotarsi prenotar si con largo anticipo
COSTI E PAGAMENTI
La quota annuale di partecipazione al Corso comprensiva dei seminari, del materiale didattico di base, della quota annuale di iscrizione alla Federa Federazione zione Italiana Italiana Naturo Naturo pati Riza è di € 1982, IVA inclusa.
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:
Tel. 02/5820793 - 02/58207920 - Fax 02/58207979 -
[email protected] - www.scuola-naturopatia-riza.it
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La Naturopatia è una disciplina che si ispira alla visione olistica di mente e corpo e rappresenta la sintesi dei metodi naturali al servizio del benessere e della qualità della vita. Oggi è ormai da tutti riconosciuta come sicuro coadiuvante della salute e del benessere e particolarmente utile per la prevenzione. Il naturopata, con le sue conoscenze professionali nelle tecniche di trattamento che si riallacciano alle grandi Tradizioni Orientali ed Occidentali, è un “operatore del benessere” le cui indicazioni si iscrivono nel quadro di una riconciliazione con le leggi leg gi della Natura. Il naturopata opera in ambito educativo e assistenziale, in palestre, centri di fitness, centri Benes Benessere, sere, centri estetici, strutture termali/di balneazione, strutture assistenziali pubbliche/private, strutture per l’infanzia e la 3° età, presso studi studi medici, in ambienti propri. Attual At tualmente mente in Italia non è ancora stata giuridicamente rico ri cono nosciuta sciuta la figura professionale del Naturopata. Naturo pata. Esisto Esistono no però, delle leggi regionali regionali (Lombar (Lombardia, dia, Tosca Toscana, na, Liguria, Liguria, Emilia Romagna) Romagna) già approvate e in attesa solamente di essere completate com pletate e rese operative che prevedono l’esistenza l’esistenza e il riconoscimento della figura professionale del naturopata naturopata e di scuole di Natu Naturopatia ropatia idonee a formarlo. Il corso è rivolto a coloro che si avvicinano per la prima volta a questa realtà, dalla quale si aspettano l’apertura di nuovi sbocchi professionali. Ma è indicato anche a coloro che già svolgono svol gono un’attività come riabilitatori o fisioterapisti, infermieri, erboristi, operatori del settore estetico, personal trainer, insegnanti di ginnastica e di fitness. È composto da tre moduli indipendenti tra loro e di durata annuale cui si aggiunge un quarto anno facoltativo che prevede corsi di perfezionamento a scelta. La frequenza è obbligatoria nei fine settimana, il sabato e la domenica, per 9 weekend all’anno.
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Dott. Raffaele Morelli Presidente dell’Istituto Riza e della Scuola di Naturopatia Dott. Vittorio Caprioglio Direttore dell’Istituto Riza e della Scuola di Naturopatia
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IN LIBRERIA
RIZA
SOMMARIO
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EDITORIALE
10
INTRODUZIONE
SCIENZE
Essere in sintonia con la natura 17
LE TERAPIE NATURALI
per ritrovare il benessere •
I rimedi verdi
pag. 20
•
Le tecniche dolci
pag. 68
•
La medicina complementare
pag. 88
L’autore Gabriele Guerini Rocco Medico di Medicina Generale, psicoterapeuta a indirizzo psicosomatico. È autore di numerose pubblicazioni tra cui Principi di Omeopatia (Rizzoli, 2006), Il dimagrimento psicosomatico (Riza, 2012), Manuale di Naturopatia (2014) e ha collaborato con le riviste Riza Psicosomatica, Dimagrire e Salute Naturale.
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EDITORIALE
di Daniela Marafante
«Medico curat, natura sanat»
C
osa può aiutarci a contrastare, e a prevenire, disturbi, malesseri e malattie e garantirci una buona qua-
lità di vita? Vivere in un ambiente adeguato, adottare un sano stile alimentare e ritrovare un rapporto armonico con noi stessi e con gli altri. E poi imparare a conoscere il nostro corpo e quali rimedi naturali gli sono necessari per stare bene. Per questo ho pensato di dedicare questo Riza Scienze alla Naturopatia, in particolare a quella che viene insegnata nella scuola dell’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, attiva da più di 20 anni nel settore della formazione e dell’aggiornamento dei futuri operatori del benessere. Nella concezione di Riza, il naturopata è la figura che aiuta la persona a vivere bene in sintonia con se stesso e con la natura, in un’ottica olistica, nel rispetto della tradizione e delle scoperte scientifiche moderne. Grazie alla chiarezza utilizzata, l’autore Gabriele Guerini Rocco, medico formatosi all’Istituto Riza profondo conoscitore dell’omeopatia e di varie discipline naturali, ci ha fornito una guida ricchissima di preziose indicazioni. La Naturopatia in generale, e la scuola di Riza in particolare, insegna ai suoi allievi che è necessario basarsi su una visione dell’uomo non frammentata ma unitaria: solo così si è in grado di cogliere il significato nascosto dei malesseri che ci affliggono e di individuare il rimedio naturale più adatto a noi in quel momento della nostra vita. 8
RIZA
SCIENZE
Inoltre, scrive Guerini, la guarigione consiste in un’attenta osservazione di se stessi e del proprio corpo: secondo questa prospettiva, scoprirete alleati verdi, alimenti, integratori, oligoelementi, tisane e erbe più adatti a ritrovare il benessere. E vi presenteremo le tecniche dolci che possono essere di aiuto per individuare l’origine del disagio e per “trattarlo”: dall’iridologia, alla riflessologia plantare, al massaggio psicosomatico… Infine troverete un accenno ad altre “forme” di medicina: ayurvedica, cinese e omeopatica. Ma l’elemento essenziale che vogliamo trasmettervi attraverso questo numero di Riza Scienze è che esiste un modo naturale e a misura d’uomo di prendersi cura di se stessi e che la Naturopatia è l’interprete più appropriata di questa salutare filosofia.
Centro Riza Servizio di psicologia e psicoterapia
Incontri di gruppo Tutti i giovedì con Raffaele Morelli SCOPRIAMO LE NOSTRE RISORSE INTERIORI Abbandoni, separazioni, fallimenti sentimentali, disagi esistenziali e disturbi psicosomatici a volte ci travolgono. E così ricorriamo agli psicofarmaci con la speranza di salvezza. Ma non è fuggendo dal sintomo, o cercando di metterlo a tacere con le medicine, che possiamo risolvere il problema. Questi disagi racchiudono una gemma preziosa: è il grande sapere dell’anima che preme per farci realizzare la nostra vera natura, cioè il nostro essere diversi da tutti gli altri. Perché ognuno possiede Immagini soltanto sue. Gli incontri terapeutici del giovedì sono workshop pratici dove vengono insegnate le tecniche fondamentali per ritrovare il benessere interiore.
Tutti i giovedì alle ore 17.00 Per informazioni e prenotazioni: 02/5820793 -
[email protected]
Centro Riza di Medicina Naturale Via L. Anelli, 4 20122 Milano Sito web: http://centro.riza.it
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RIZA
SCIENZE
INTRODUZIONE
ESSERE IN SINTONIA CON LA NATURA Gli antichi, abituati a curarsi solo con i cibi, le erbe, i fiori, i semi e le radici che la terra metteva ciclicamente a loro disposizione, ci insegnano che questi erano in assoluto la migliore medicina per il corpo e per l’anima. Scopriamo perché è così, ancora oggi
I PASSI PER STARE BENE SONO SEMPLICI
P
er stare bene non servono metodi nuovi o strategie all’avanguardia, occorre invece cercare di stare in equi-
librio con le leggi della Natura e mantenere un sano rapporto con l’essere naturale che ci abita. Purtroppo, però, nonostante i progressi e le conquiste in numerosi campi, Uno stile di vita sano, rimedi e tecniche naturali: ecco gli alleati della salute 10
stiamo rischiando di allontanarci e separarci dalla nostra essenza naturale. La dimostrazione è l’uso spropositato e spesso indiscriminato di farmaci, come antidolorifici, ansiolitici e antidepressivi, gli alimenti prodotti con metodi industriali di cui ci nutriamo e l’inquinamento diffuso.
Attenzione ai segnali di allarme Spesso presi da mille impegni e catturati da moda e modernità non ci accorgiamo che molti comportamenti che consideriamo “evoluti” in realtà ci espongono a malesseri e disturbi. Ma la Natura ci ha dotato di una sorta di campanello d’allarme in grado di indicarci quando stiamo deviando da quelle che sono le nostre caratteristiche naturali. Questo “segnale” è rappresentato dai sintomi corporei e dai malesseri psicofisici che colpiscono, con sempre maggiore frequenza, corpo e mente. Quello che tendiamo a sottovalutare è che proprio grazie al “disturbo” possiamo trovare la strada giusta per riavvicinarci alla nostra essenza più profonda e arrivare a riconoscere e a eliminare la causa del malessere. Un sintomo che si manifesta ci permette di accorgerci che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe, che qualcosa ci sta avvertendo che è tempo di occuparsi davvero di questo disturbo e capirne le origini, anziché limitarsi a sedarlo e nasconderlo. 11
INTRODUZIONE
Far tacere i sintomi non è la soluzione Mettere a tacere il sintomo con un farmaco è una soluzione temporanea. E l’esperienza ce lo dimostra! Il più delle volte, infatti, quel sintomo ricompare, in una forma più forte, più profonda o più estesa. Oppure il sintomo scompare, ma con esso sparisce anche la manifestazione della nostra parte più vitale, legata ai nostri istinti originari e naturali. Nel primo caso, quando il disturbo ritorna, c’è ancora la speranza che, con opportuni cambiamenti, l’energia vitale possa tornare e rifiorire. Nel secondo Spesso, quando accusiamo un disturbo la prima reazione è cercare di rimuovere e cancellare ogni sintomo, soprattutto con l’uso dei farmaci
caso invece no, perché quando il sintomo tace per sempre significa che l’essere naturale che è in noi è spento, pur essendo noi ancora in vita. Quindi ogni intervento sintomatico, mirato cioè alla pura eliminazione del malessere, è destinato comunque a fallire. Infatti anche quando ottiene il proprio scopo, cioè far tacere il dolore spegnendone le manifestazioni, questo non ci aiuta a stare meglio veramente, ma anzi può provocare un ulteriore allontanamento dalle nostre energie più profonde perché non riusciamo neppure a percepirne i “messaggi”.
I PRINCIPI DELLA NATUROPATIA
L
a Naturopatia non è un semplice insieme di tecniche naturali o un modo alternativo di prendersi cura di sé
per evitare farmaci o metodi più dolorosi. Questa “disciplina” si basa essenzialmente sul sostenere il lato naturale dell’essere umano, insistendo sul fatto che occorre dare credito e spazio a questa componente 12
RIZA
SCIENZE
perché proprio qui si celano le risorse nascoste, inconsce e vitali di ognuno. E siccome è da quel lato che arriva il sintomo è proprio da quel lato che può arrivare anche la soluzione. Dal punto di vista del naturopata, la malattia è considerata l’espressione di una disarmonia, di uno squilibrio delle forze interiori dell’uomo, mentre il sintomo è il segnale psicofisico di questo disordine. Interpretando il linguaggio del disturbo è possibile capire il senso, l’origine della malattia e individuare quello che manca per stare bene davvero: così si può trovare il percorso per ristabilire l’equilibrio, ossia lo stato di benessere. In quest’ottica, la guarigione non coincide con la scomparsa dei sintomi, ma consiste in un cammino di autocoscienza e autoconoscenza che inizia dal sintomo, considerandolo un “messaggio”.
È un percorso però che in molti non sembrano ancora accettare completamente, abituati a identificare il sintomo con la malattia e a ricercarne la causa solo in una disfunzione organica. Al centro dell’attenzione, quindi, non c’è la malattia o il modo in cui si manifesta, ma l’essere umano, non considerato solo o semplicemente come un insieme di organi anatomici distinti e separati, ma come un tutto organico, psicosomatico. La Naturopatia si basa quindi su una visione dell’uomo non frammentata, ma integrale od olistica (dal greco “òlos”, che significa “tutto, intero”) e cerca di riportare l’attenzione all’essere umano nella sua globalità, tenendo conto del fatto che, oltre agli aspetti fisici, biologici e somatici, esiste anche e soprattutto la psiche, che non è mai slegata dal corpo.
«Niente nella natura può farci male quando siamo felici e in armonia; al contrario, tutta la natura è lì per nostro uso e godimento…» Edward Bach
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INTRODUZIONE
Gli aspetti psichici (emozioni, pensieri) non devono quindi essere sottovalutati o addirittura esclusi nella raccolta di informazioni che servono per trovare la cura più adatta perché permettono di comprendere più a fondo i disagi che la persona accusa e di affrontarli nel modo più opportuno.
A ognuno il suo “terreno” di base In Naturopatia assume importanza centrale il concetto di “terreno”, termine che illustra la particolare modalità con cui un individuo è in grado di ricaricare le proprie energie, la tendenza a reagire agli stimoli esterni in un
determinato modo, e indica quindi anche la sensibilità personale di essere più esposto e affetto da certe malattie che da altre. In questa visione, quelle che per la medicina sono le cause esterne della malattia, in Naturopatia rappresentano invece l’elemento che scatena il disturbo o il disagio, al quale il soggetto era già predisposto per le caratteristiche specifiche del suo “terreno” personale. Per questo, in Naturopatia non esistono ricette uguali per tutti: ogni individuo viene guidato a ritrovare o mantenere il proprio equilibro e benessere nel modo più personalizzato possibile, partendo da se stesso. Ciò significa, per esempio, che due persone che accusano stanchezza possono ritornare in forma seguendo due strade completamente diverse: magari per una sono indicate le tecniche di rilassamento, mentre per l’altra al contrario la cura consiste in un’attività fisica più intensa. È altrettanto possibile che due individui abbiano lo stesso “terreno” e che per questo siano indirizzati verso percorsi simili di riequilibrio. 14
RIZA
SCIENZE
Questa legge, nota sin dall’antichità, ha portato a classificare le persone secondo quattro “tipologie” diverse: • biliare - Viso - Viso rettangolare, spalle larghe, petto in fuori, vita stretta, mette su massa muscolare con estrema facilità, ha una mineralizzazione perfetta e in genere sta complessivamente bene. Forte, con vitalità eccezionale, focoso, a livello psicofisico si infiamma e subito si spegne. Il punto debole è il fegato e quindi il trattamento naturopatico in genere deve concentrarsi sulla detossificazione epatica. • sanguigna - Massiccio, - Massiccio, grande e grosso oppure brevilineo, ben mineralizzato, ipervitale, rosso in viso, di carattere gioviale. Manifesta tendenzialmente una certa “rigidità” articolare e legamentosa. Soffre di problematiche da sovraccarico e da accumulo. Abusa dell’apparato digerente, naturalmente forte, e tende a mangiare molto. Può, nel tempo, manifestare disturbi digestivi e gonfiore addominale, problemi metabolici, sovraccarico e sofferenza dell’apparato cardiocircolatorio. • linfatica - Dalla - Dalla vitalità naturalmente modesta, è “rotondo”, ma pallido, gonfio e demineralizzato, con tendenza agli edemi e alla debolezza del sistema immunitario. Presenta una predisposizione al sovraccarico sanguigno, ma anche carenze e scarsa energia. • nervosa - Caratterizzato da allungamento e restringimento osseo, spalle e vita hanno una larghezza simile. Il viso è stretto e irregolare. Le articolazioni sono iperlasse. Più è alto più è demineralizzato. Può avere anche molta energia, ma è la massa che è insufficiente: è quindi fisicamente “giù” e psicologicamente ed energicamenene rgicamente “su”, ma si tratta solo di energia nervosa. Il nervoso diventa quello che “ne ha sempre una”. 15
I rimedi e le tecniche agiscono stimolando le risorse naturali della persona, secondo modalità rispettose dell’ambiente e del rapporto tra questo e l’uomo: così ci aiutano a vivere bene e vivere a lungo
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RIZA
SCIENZE
LE TERAPIE NATURALI PER RITROVARE IL BENESSERE Alimentazione, integratori, oligoelementi, tisane, erbe, gemmoderivati, cromoterapia, riflessologia, cristalli e massaggio, ayurveda, medicina cinese e omeopatia: ecco la guida che ci accompagna alla scoperta degli alleati verdi della nostra salute
17
LE TERAPIE NATURALI
Ecco le discipline ricche di forza curativa
P
resentiamo i principali strumenti di cui la Naturopatia si avvale: per ciascuno trovate una descrizione dei principi teorici per
scoprire in cosa consistono e la filosofia di base, senza avere l’ambizione di insegnarne l’utilizzo, che andrebbe appreso attraverso scuole specifiche, maestri esperti e un’adeguata esperienza. Imparerete anche come queste terapie possano essere utilizzate per riequilibrare determinati organi e funzioni corporee, come il cuore, il fegato, l’intestino, la digestione, la circolazione, la respirazione... Attenzione! Si
tratta di esemplificazioni indicative, utili per mo-
strare come la Naturopatia possa avere delle applicazioni pratiche e concrete efficaci per riportare in equilibrio l’organismo e ritrovare il benessere.
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RIZA
SCIENZE
a pag.
I RIMEDI VERDI PER PREVENIRE
20
E RISOLVERE I DISTURBI
Alimentazione Integratori Oligoelementi Tisane ed erbe Gemmoderivati Oli essenziali Fiori di Bach
• • • • • • •
a pag.
LE TECNICHE PER RIPORTARE
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L’ORGANISMO IN EQUILIBRIO
Cristalloterapia Cromoterapia Idroterapia Iridologia Massaggio psicosomatico Riflessologia
• • • • •
•
a pag.
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LA MEDICINA COMPLEMENTARE PER RISVEGLIARE L’ENERGIA
Ayurveda Medicina Cinese Omeopatia • •
•
19
I RIMEDI VERDI
I RIMEDI VERDI ALIMENTAZIONE
Uno stile alimentare sano ed equilibrato è indispensabile per il benessere
D
a cosa mangiamo dipende il nostro stato di salute. È risaputo, infatti, che un’alimentazione squilibrata e disordinata si ripercuote negativamente sulla funzionalità dei nostri organi ed è, direttamente o indirettamente, fra le cause di sovrappeso, obesità, diabete di tipo 2, ipercolesterolemia, arteriosclerosi, infiammazioni. Anche se oggi abbiamo la possibilità di ricevere ogni genere di informazione a riguardo, qui proviamo a delineare gli aspetti fondamentali di un regime alimentare sano e naturale.
Dalla dieta quotidiana non eliminare nessun nutriente • Equilibrio dEllE porzioni
La quantità di cibo introdotto influenza direttamente il livello di salute. Mangiare poco espone al rischio di soffrire di carenze nutrizionali: per esempio, i vegetariani e ancor
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RIZA
SCIENZE
più i vegani, possono andare incontro a carenza di vitamina B12 se non impostano bene la loro alimentazione; le diete ipocaloriche e restrittive riducono l’apporto di energie, di macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi) e di micronutrienti (vitamine, sali minerali) al di sotto del fabbisogno giornaliero con conseguente sensazione di fame, mal di testa, stitichezza, abbassamento del metabolismo eccetera. È dimostrato anche che mangiare troppo, in quantità superiori a quelle adatte al proprio fabbisogno giornaliero personale, comporta un sovraccarico del lavoro digestivo da parte di stomaco, fegato, pancreas e intestino. Questo atteggiamento alimentare, inoltre, provoca un apporto di energia in eccesso che viene immagazzinata soprattutto nel fegato o nel tessuto adiposo, con il rischio di sovrappeso, obesità, diabete di tipo 2, gastrite e altri disturbi. • Equilibrio dEllE proporzioni
L’alimentazione è una questione di adeguato bilanciamento tra i nutrienti, in particolare dei macronutrienti, (ossia proteine, carboidrati, grassi) e non solo di quantità in termini di “poco” o “tanto”, di “meno” grassi e “meno” condimenti o “più” fibre. Da questo punto di vista, anche una dieta ipocalorica può essere sbilanciata se non prevede un’equilibrata ripartizione di questi nutrienti in ogni singolo pasto giornaliero che, quindi, deve essere composto con un’adeguata quantità e percentuale di proteine, carboidrati e grassi.
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RIZA
SCIENZE
All’interno di ogni singola famiglia occorre distinguere tra alimenti più semplici e altri più elaborati o complessi, da consumare con più moderazione: per esempio, nei carboidrati, i chicchi, gli ortaggi e la frutta sono quelli più naturali, mentre i farinacei (pane, pizza, focacce) sono più complessi ed elaborati. • la qualità bioloGica dEGli alimEnti
Con che modalità sono prodotti gli alimenti che portiamo in tavola? Sono coltivati? Allevati? Trattati? È importante saperlo perché certe modalità produttive (biologiche, biodinamiche) sono più attente e rispettose della natura e della fisiologia dell’organismo e quindi danno maggiore garanzia di vitalità degli alimenti. Così possiamo fornire all’organismo principi attivi davvero in grado di salvaguardare la nostra salute. • il valorE psicoloGico di ciò chE manGiamo
Il cibo è anche simbolo del rapporto con noi stessi e con il mondo, della nostra capacità di assimilare, elaborare, digerire non solo alimenti ma anche, a livello simbolico, relazioni, persone ed eventi. E ogni alimento è anche portatore di significati analogici più peculiari, di cui occorre tenere conto per esempio nel caso di intolleranze.
IL CIBO È VITA Ogni alimento rappresenta il mondo esterno che introduciamo in noi e di cui dobbiamo riconoscere cosa assorbire e cosa scartare
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I RIMEDI VERDI
I CONSIGLI ALIMENTARI per il benessere dell’organismo •
fEGato - Per il benessere di questo organo bisogna: as-
sumere porzioni di cibo appropriate al proprio fabbisogno; adottare un regime alimentare con un equilibrato apporto
di carboidrati, proteine e grassi in ogni singolo pasto per ridurre i grassi depositati nel fegato, grazie al maggior controllo dei picchi insulinici; abolire o limitare fortemente gli alcolici: il consumo di alcol affatica il lavoro del fegato. • stomaco - In caso di difficoltà digestive occorre evitare i
pasti abbondanti e ricchi di grassi, gli alcolici e il fumo. Gli alimenti più indicati sono quelli poco elaborati e poco conditi in genere: frutta e verdure crude o cotte, succhi, pesce ai ferri. Vanno limitati i fritti, gli alimenti grassi, aglio, cipolle, peperoni, pomodori e melanzane. È importante anche masticare a lungo il cibo, non coricarsi subito dopo mangiato, non bere troppo durante i pasti ed evitare bevande gassate. • intEstino - Per stimolare il riflesso gastro-colico, che
è alla base della regolarità dell’intestino, è importante assicurare u’degu drze dl assumendo, prima di colazione, un bicchiere di acqua tiepida o calda. Bisogna bere anche durante la giornata, nell’intervallo tra i pasti: l’acqua, infatti, ammorbidisce il contenuto intestinale, fa gonfiare le fibre alimentari e favorisce la formazione di una massa fecale voluminosa e ben idratata. Si dovrebbe cercare di inserire fibre alimentari in ogni pasto (circa 25 g al giorno), alternando le solubili e le insolubili: è sufficiente iniziare o accompagnare i pasti 24
RIZA
SCIENZE
con un’insalata mista o altre verdure di contorno, usando come fonte di carboidrati cereali integrali e legumi, meglio se alternati fra loro. In caso di gonfiore addominale, disturbo transitorio e legato al maggiore volume di feci all’interno dell’intestino, il più delle volte è sufficiente ridurre le porzioni di legumi o cereali integrali. In caso di dissenteria è sempre importante una supervisione medica, in attesa della quale occorre reintegrare i liquidi persi bevendo tè con limone e 1-2 cucchiaini di miele, seguire una dieta a base di ortaggi (patate e carote), fette biscottate o crackers, evitando di consumare fibre. • cuorE - pedee h n ù n d e d obesità aiuta
a ridurre l’indice di massa corporea e il rischio di malattia cardiovascolare. È sufficiente anche un modesto cambiamento nello stile di vita, dedicandosi a un’attività fisica moderata, da personalizzare a seconda dell’età e delle condizioni cardiovascolari basali, per dimagrire, abbassare la pressione arteriosa e migliorare complessivamente le prestazioni cardiache. • apparato rEspiratorio - Alcune abitudini alimentari tendono a infiammare più
facilmente la mucosa respiratoria: in particolare, fare pasti troppo abbondanti, consumare latte e formaggio in eccesso, mangiare salumi e carni grasse. • cErvEllo - È stato dimostrato che una riduzione
dell’apporto calorico giornaliero complessivo, rispetto al fabbisogno calcolato dal nutrizionista o tramite apposite tabelle, eventualmente associato a brevi periodi di digiuno intermittente (meglio se preparato e sotto la guida 25
I RIMEDI VERDI
di un esperto) stimola la produzione di neu roni da cellule staminali e protegge il cervello e il tessuto nervoso. Alcune sstanze in particlare rallentan l’invecchiament cerebrale e difendn uest rgan dall’insrgenza di malattie degenerative e infiammatorie croniche. Per esempio, gli acidi grassi omega 3 (acido linoleico e acido linolenico) proteggono la guaina mielinica dei nervi, l’acid lipic, il licpene, il cenzima q10 e gli enzimi antiossidanti combattono l’eccesso di radicali liberi, i principali responsabili dell’invecchiamento e della degenerazione cellulare. Gli alimenti in grado di contrastare i processi di invecchiamento delle cellule nervose cerebrali sono quelli ricchi di: vitamina B12 (in legumi, cereali integrali, frutta secca, carne) e acido folico (verdure a foglia verde), che sono due vitamine indispensabili per una corretta funzionalità di nervi e cervello; magnesio (presente soprattutto in cereali integrali, grano saraceno, segale e miglio, frutta secca, lievito di birra, tofu), il minerale anti-stress e tonico nervoso per eccellenza che esplica un’azione disten siva su nervi e muscoli; acidi grassi Omega 3 (contenuti in pesce azzurro, olio extravergine di oliva, semi di lino) che proteggono la parete dei vasi arteriosi ed evitano l’insorgenza dell’aterosclerosi, favorendo la circolazione sanguigna in diversi distretti, primo fra tutti il cervello; resveratrolo (nella frutta con buccia blu o nera: mirtilli, uva rossa, prugne) che è un potente antiossidante; triptofano (presente in alimenti come cacao, avena, banane, datteri, arachidi, latte e latticini) che è un amminoacido precursore della vitamina B3, della serotonina e della melatonina. 26
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SCIENZE
• apparato urinario - Per garantire una funzione re-
nale e urinaria efficace occorre fornire al corpo la giusta qà d’q: e 1,5 g. È necessario non eccedere nell’introduzione di sodio (massimo 2 g al giorno), evitando di salare i cibi e di consumare alimenti presalati o ad alta concentrazione di cloruro di sodio, come patatine e salse. • ossa, muscoli E articolazioni - Per evitare la forma-
zione di radicali liberi e di processi infiammatori bisogna de ’e d e d ge e (insaccati, carne, formaggi). • sistEma immunitario - La mucosa intestinale è sede di
uno specifico tipo di sistema immunitario (MALT) deputato al riconoscimento di ciò che viene introdotto con l’alimentazione. Se si mangia male, assumendo soprattutto alimenti di origine animale, il MALT è costretto a un superlavoro, l’intestino si infiamma, la flora microbica si modifica predisponendo a disbiosi con fermentazione o putrefazione, si abbassano le difese immunitarie e si ha la tendenza a malattie infettive anche banali ma frequenti. Una regola fondamentale e ’eqb d qe e è ee f e vedra crude e colorate. Nello stesso piatto è meglio associare
sempre ortaggi di colori diversi e scegliere quelli freschi di stagione, provenienti dalla propria zona, che contengono più vitamine e sali minerali. l’ee - La spremuta di 1 limone e 2 arance (o pompelmi) tutte le mattine e una porzione abbondante (anche 300-400 g) di verdure miste crude a pranzo e cena assicurano una scorta di vitamine utile per sostenere l’organismo e rinforzare le difese quando serve. 27
I RIMEDI VERDI
INTEGRATORI
Una fonte concentrata di sostanze nutritive
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li integratori sono prodotti alimentari destinati a fornire sostanze come vitamine e minerali o altre dall’effetto
nutritivo o fisiologico (aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre e altre sostanze di interesse nutrizionale e fisiologico, come inositolo e coenzima Q10). Bisogna però chiarire qualche aspetto. Gli integratori sono alimenti, non farmaci: l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità del prodotto non attribuiscono a questi “prodotti” effetti terapeutici, capacità di prevenzione o cura delle malattie né fanno riferimento a simili proprietà e la preparazione, lo studio, la prescrizione e la commercializzazione degli integratori è completamente diversa da quella prevista per i farmaci.
Non sostituiscono la dieta Gli integratori servono per integrare una dieta normale, variata, equilibrata, che apporta il giusto fabbisogno di calorie e di principi nutritivi, equamente distribuiti, in ogni singolo individuo e in ogni fase della vita. Tuttavia, ci possono essere periodi o momenti in cui, anche in un individuo sano, la dieta potrebbe non essere “normale” e può accadere per motivi quantitativi o qualitativi. Nel primo caso si apporta una quantità di principi nutritivi e/o Gli integratori aumentano le difese e permettono al corpo di funzionare bene
di calorie nettamente superiore o inferiore alle necessità dell’organismo con le relative conseguenze. Per esempio se la quantità di vitamine e/o di sali minerali è maggiore o minore rispetto ai livelli raccomandati, possono comparire sintomi da eccesso o da carenza: per esempio, proble28
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SCIENZE
mi neurologici in caso di ridotta assunzione di vitamine del gruppo B, aumento della pressione arteriosa e ritenzione idrica se si consuma un’eccessiva quantità di sale. Nel secondo caso significa, invece, che si stanno assumendo degli alimenti che possono inibire l’assorbimento di altri, come ad esempio l’alcol che può ostacolare quello di vitamine del gruppo B, con conseguenti carenze nutrizionali.
in questo grafco sono indicati tutti gli alimenti in cui possiamo trovare le vitamine necessarie per il nostro benessere psicofisico
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Favoriscono i processi dell’organismo Gli integratori sono costituiti da principi o sostanze che, oltre al ruolo nutritivo, possono essere utilizzati anche per agire su specifiche funzioni dell’organismo. Una particolare attenzione è stata dedicata, per esempio, alla funzione antiossidante di molte vitamine e sali minerali, utile per la protezione delle cellule e dei tessuti. Oltre a questa, tuttavia, molti altri effetti sono stati studiati o sono in fase di studio, come la regolazione del metabolismo, dell’attività intestinale, della digestione, della diuresi.
Svolgono un’attività antiossidante Sembra che l’invecchiamento cellulare, così come diverse malattie, siano dovuti allo stress ossidativo provocato dalla produzione e dall’accumulo di radicali liberi nell’organismo. Di conseguenza, si è ritenuto che, se l’organismo dispone di appropriati livelli di antiossidanti, è possibile limitare il danno e quindi prevenire o ritardare le malattie e l’invecchiamento. Sono state condotte numerose ricerche per studiare i benefici e gli effetti protettivi dell’assunzione di integratori antiossidanti e altre ne servono per valutare meglio i vantaggi (e gli eventuali rischi) dell’assunzione di integratori antiossidanti. Attenzione! Per
ristabilire un corretto patri-
monio antiossidante prima di ricorrere a integratori sotto forma di compresse, il metodo migliore è sicuramente quello di adottare una dieta sana e varia, ricca di sostanze nutritizie ad azione protettiva, prevalentemente frutta, verdura e cereali integrali. 30
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SCIENZE
Stimolano il buon funzionamento degli enzimi Vitamine e sali minerali entrano a fare parte di enzimi e coenzimi che sono coinvolti nelle reazioni metaboliche necessarie per la vita delle cellule e dell’organismo. Gli enzimi sono molecole costituite essenzialmente da una proteina, alcuni minerali essenziali e talvolta una vitamina. Se in un enzima viene a mancare il minerale essenziale o la vitamina, esso non è più in grado di svolgere il proprio compito. Tuttavia, se il minerale o la vitamina carente vengono reintegrati, attraverso una dieta adeguata o un integratore alimentare, l’enzima può tornare a svolgere il suo lavoro. Se i coenzimi (rappresentati da vitamine e/o sali minerali), chiamati così perché “aiutano gli enzimi” nelle reazioni metaboliche, mancano, gli enzimi non funzionano in modo adeguato.
LA TERAPIA ANTIOSSIDANTE Le vitamine fanno bene alla cute, rafforzano le difese immunitarie e rallentano l’invecchiamento. Non farti mai mancare: vitamina A antiossidante, vitamina C per combattere i radicali liberi, la E dall’effetto ristrutturante e rassodante, la H che regola le attività sebacee e la vitamina B12 che nutre la pelle e favorisce la nascita di nuove cellule.
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INTEGRATORI per il benessere dell’organismo •
intEstino - Prebiotici e probiotici svolgono un ruolo fon-
damentale. Un prebiotico tra i più utilizzati è ’, fibra solubile naturale presente anche nella frutta, di cui si nutrono i principali batteri della normale flora microbica intestinale, in particolare i bifidobatteri: assumere una bustina sciolta in un bicchiere d’acqua una volta al giorno, durante il pasto principale. Tra i probiotici (fermenti lattici) occorre scegliere quelli più completi, in cui prevalgono i lattobacilli specifici per ogni tratto intestinale (L. acidophilus, L. paracasei, B. bifidum, B. lactis) e con almeno 2 miliardi di unità colonizzanti. • ossa, muscoli E articolazioni - Tra gli integratori ve-
getali, ricordiamo: gli estratti di foglie del partenio (Tanacetum parthenium) che alleviano i dolori muscolari tensivi tipici della stagione fredda. Assumere 20-30 gocce in un bicchiere d’acqua per tre volte al giorno al massimo o una compressa al giorno di estratto secco (150 mg) per un mese al massimo. Non vanno assunti assieme a farmaci antinfiammatori o anticoagulanti; le radici di scutellaria (Scutellaria baicalensis) che hanno un effetto miorilassante e antidolorifico muscolare in quanto favoriscono l’eliminazione di tossine dai muscoli. Sono disponibili sotto forma di estratto secco (titolato in flavonoidi totali come baicalina al 18%): una compressa da 90 mg due volte al giorno. Questo estratto è controindicato se si stanno assumendo farmaci antidepressivi poiché può esserne potenziata l’azione sedativa; la scorza di giovani rami del salice bianco 32
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SCIENZE
(Salix alba) che svolge un’azione miorilassante naturale ed è utile per curare a lungo termine la fibromialgia e i reumatismi muscolari. Assumere 30-50 gocce (macerato glicerico alla 1 DH) prima dei pasti principali per 3 mesi, salvo in caso di allergia al salice. • sistEma immunitario - L’assunzione regolare di fermenti lattici (probiotici) sembra in grado di sostenere il sistema immunitario e mantenere ottimale la capacità di difesa dell’organismo. Questi preparati si assumono sotto forma di yogurt o di integratori, utilizzando preferibilmente quelli che apportano almeno due ceppi di fermenti (in particolare, Lactobacillus acidophilus e Bifidobacterium lactis). Contengono da uno a 10 miliardi di fermenti per capsula e sono associati a prebiotici (inulina) e vitamine del gruppo B. In commercio i probiotici si trovano in bustine o capsule: 1-2 al giorno lontano dai pasti. Echce, ppl e c (o l’acerola) rappresentano tre integratori naturali immancabili in tutti i casi di abbassamento delle difese immunitarie o in previsione di periodi di maggiore esposizione ad agenti patogeni. In caso di malattie autoimmuni l’utilizzo di echinacea, pianta dotata di una grande capacità immunostimolante e che sembra provocare un notevole aumento dei linfociti (particolare popolazione di globuli bianchi deputati a difenderci da virus, batteri e agenti esterni) è sconsigliato in quanto potrebbe appunto peggiorare il problema dell’autoimmunità. I tre rimedi possono essere assunti singolarmente sotto forma di tinture madri: 20-30 gocce di ogni singolo rimedio, 3 volte al giorno, per 3 mesi, lontano dai pasti, diluite in poca acqua. In commercio, però, esistono prodotti che li uniscono nella stessa compressa, sciroppo o preparato. 33
I RIMEDI VERDI
OLIGOELEMENTI
Essenziali er la vita, seppure presenti in minima quantità
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li oligoelementi sono elementi chimici presenti in piccolissime quantità nel nostro organismo. Possono avere un ruolo strutturale quando la molecola cui si legano è una sostanza organica non enzimatica, come i pigmenti sanguigni (emoglobina), le proteine vettrici (transferrina, ceruloplasmina), le proteine di deposito (ferritina, emosiderina), gli ormoni (insulina, tiroxina, triiodotironina), le vitamine (B12) oppure un ruolo funzionale quando la loro presenza è indispensabile per il funzionamento di un enzima e perché possa verificarsi una reazione enzimatica.
Sono da prescrivere in base alla diatesi personale
presenti in minime quantità nell’organismo, gli oligoelementi svolgono una funzione indispensabile
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Gli oligoelementi da usare nelle terapie vengono scelti innanzitutto in base alla diatesi a cui il soggetto appartiene. La diatesi consiste in una particolare tendenza a reagire, tipica dell’individuo. È una condizione naturale, fisiologica, reversibile, caratterizzata da sintomi che possono regredire, fino a scomparire del tutto, a seguito dell’assunzione degli oligoelementi corrispondenti, chiamati appunto diatesici. I tipi di diatesi sono quattro, ognuno delle quali risponde positivamente a uno specifico oligoelemento o associazione di oligoelementi. • Diatesi 1 o Allergica o del Manganese (Mn); • Diatesi 2 o Ipostenica o del Manganese-Rame (Mn-Cu); • Diatesi 3 o Distonica o del Manganese-Cobalto (Mn-Co);
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SCIENZE
• Diatesi 4 o Anergica o del Rame-Oro-Argento (Cu-Au-Ag). Le prime due diatesi sono dette giovani o di nascita perché caratterizzano l’età infantile e giovanile, le diatesi 3 e 4 sono considerate involutive, ovvero conseguenti a un cattivo stile di vita o all’invecchiamento e si presentano dopo i 40-50 anni. Durante il corso della vita si tende quindi a passare dalle prime due diatesi alle altre due.
Qual è la tua diatesi Non esistono, o sono rarissimi, individui che appartengano a una sola diatesi. In genere in ogni persona vi è un intreccio fra due, anche se una è sempre predominante. mini tEst di riconoscimEnto • appe ll e 1 e… - Sei ottimista, fiducioso, bisognoso di attività, facile all’irritazione, soprattutto se vieni contraddetto, nervoso e spesso aggressivo. La memoria e la capacità di concentrazione sono selettive, nel senso che ricordi e ti concentri solo sulle cose che ti interessano. Ti ricarichi con l’attività, mentre puoi avere una certa pigrizia mattutina. Sei predisposto a dolori articolari, mal di testa, allergie, intolleranze, ansia, tachicardia. • appe ll e 2 e… - Sei calmo, equilibrato, riflessivo, metodico, dotato di un buon autocontrollo. Ti ricarichi dormendo per cui al mattino ti senti riposato, mentre ti stanchi con l’attività. Sei predisposto ad affezioni respiratorie e digestive. • appe ll e 3 e… - Sei ansioso, emotivo, nervoso, irritabile e spesso di cattivo umore. Avverti stanchezza già al risveglio e continui a provarla anche nell’arco della giornata: la tua stanchezza è “fisica”. Hai risvegli notturni e soffri di spasmi viscerali, formicolii, tendenza all’ipertensione, disfunzioni sessuali. 35
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s, , distratta? n em interessarti? l e è 4. s cosa ti serve per ripristinare ’eq
•
ae e 4 e… - Sei in una situazione di
quasi totale mancanza di vitalità, con netta diminuzione della memoria e della concentrazione, pessimismo, tendenza a isolarti, perdita degli interessi e del gusto per la vita. La stanchezza è presente per tutta la giornata e le difese immunitarie sono basse. Esistono anche due sindromi, dette di disadattamento, che possono essere associate a qualsiasi diatesi. - sme e’e f-gee e z-rme: caratterizzata da ritardi di sviluppo generale o locale, disfunzioni sessuali, alterazioni del ciclo mestruale. - sme e’e f-e e z-nhe-c: caratterizzata da disfunzioni metaboliche, come alterazioni della glicemia, fame nervosa, stanchezza e sonnolenza dopo i pasti. lE possibili Evoluzioni dEllE diatEsi Le diatesi non sono fisse, ma cambiano nel corso della vita. In genere, sotto l’influenza di aggressioni esterne, (come stress, fumo, alimentazione sbilanciata) una diatesi giovane può evolvere in una più vecchia. Poiché le diatesi sono condizioni funzionali, reversibili, è ovviamen36
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SCIENZE
te possibile anche il passaggio da una diatesi vecchia a una giovane grazie dall’assunzione di oligoelementi specifici della diatesi in atto. Per esempio, se un soggetto di diatesi 1 o 2 si ammala di influenza e passa in uno stato momentaneo di diatesi 4 (stanchezza, sonnolenza), sotto l’azione di Rame-Oro-Argento rientrerà favorevolmente nella diatesi 1 o 2 di partenza.
Curano gli organi Oltre ai quattro oligoelementi diatesici (Manganese, Manganese-Rame, Manganese-Cobalto e Rame-Oro-Argento) esistono oligoelementi complementari che agiscono su precisi organi e funzioni. L’Alluminio, per esempio, riequilibra le funzioni intellettuali e del sonno, il Bismuto è un antispasmodico per il mal di gola, il Cobalto, invece, regola il sistema neuro-vegetativo e contrasta le somatizzazioni d’ansia, il Rame si rivela un efcace stimolatore delle difese organiche, il Litio combatte le sindromi depressive di tipo funzionale e lo Zolfo è un efficace drenante del fegato.
Come si usano Gli oligoelementi vanno assunti per via perlinguale: trattenere in bocca, possibilmente sotto la lingua, almeno per 1 minuto, la soluzione versata dalle fialette. La posologia media è una dose (in genere, una fiala) a giorni alterni. Gli oligoelementi complementari possono essere utilizzati anche più volte al giorno (in genere comunque non più di 3 volte). La posologia degli adulti è generalmente valida anche per i bambini. Non hanno particolari controindicazioni e non danno luogo a effetti collaterali indesiderati né interferiscono con farmaci o con altri trattamenti naturali. 37
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GLI OLIGOELEMENTI per il benessere dell’organismo • fEGato - Gli oligoelementi più adatti per il riequilibrio del fegato sono mgee-re (diatesi 2), re (cofattore di molti enzimi del fegato) e z (disintossicante epatico). • stomaco - In caso di difficoltà digestive gli oligoelementi più indicati sono mgee e cb, utili in tutte le situazioni di distonia neurovegetativa. • intEstino - In caso di intestino pigro: ManganeseRame (una dose alla settimana). In caso di colite e dissenteria Potassio e Magnesio e Manganese-Cobalto o Manganese-Rame. • cuorE - mgee-cb, regolatori delle distonie neurovegetative, sono attivi sulla funzione circolatoria. • pEllE - Per la depurazione della pelle l’oligoelemento fondamentale è lo z, minerale essenziale che entra nella composizione di moltissimi enzimi ed è un utile regolatore della risposta immunitaria. Assumere attraverso un’alimentazione ricca di cereali integrali (avena, segale), legumi e semi oleosi oppure in compresse (13 g al giorno per 4 settimane). Per il drenaggio della pelle, specialmente in caso di cute secca, fragile, che tende facilmente a infiammarsi e infettarsi, è indicata l’e reo-age (una fiala nei giorni dispari, alternata a una fiala di Manganese-Cobalto nei giorni pari). 38
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SCIENZE
• apparato rEspiratorio - Assumere mgee-cb-
per trattare le distonie respiratorie. È possibile usarli anche per via aerosolica (una fiala aggiunta all’acqua fisiologica, da inalare tramite l’apposito apparecchio). to
• ossa, muscoli E articolazioni - In caso di dolori arti-
colari temporanei, in assenza di lesioni organiche e deformità: mgee. mgee-cb, v e p (antidolorifico specifico delle articolazioni) in caso di artrosi. In presenza di reumatismi infiammatori (dolori articolari che migrano da un’articolazione all’altra): Rame-Oro-Argento. l g: in fase acuta una fiala, 30 gocce o 5 ml 2
volte al giorno, diradando la frequenza in base al miglioramento. Per la prevenzione dell’osteoporosi oltre all’oligoelemento diatesico di base, che può essere Manganese-Cobalto o Rame-Oro-Argento (una fala 3 volte alla
settimana per cicli di 3 mesi), occorre aggiungere Fluoro (come stimolo per gli osteoblasti) eventualmente associato ad altri oligoelementi coinvolti nel metabolismo del calcio (Fosforo e Magnesio): una fiala 2-3 volte alla settimana a cicli. In commercio esistono prodotti che assemblano in un’unica fiala tutti gli oligoelementi necessari. • sistEma immunitario - Il re è il cofattore di nume-
rosissimi enzimi antiossidanti e interviene in diversi processi metabolici: assunto in fiale, come oligoelemento, può essere utile per potenziare il sistema immunitario, per difenderci dalle aggressioni esterne, soprattutto se si è particolarmente soggetti a malattie infettive ricorrenti, quando il sistema immunitario sembra indebolito e poco capace di reagire. 39
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TISANE ED ERBE
Erbe, ori, frutti, foglie e radici per risolvere ogni disturbo
L
a natura ci mette a disposizione estratti vegetali capaci di regolare e riequilibrare qualsiasi funzione cor-
porea: circolazione sanguigna, digestione, transito intestinale, difese immunitarie.
Nelle piante tanti principi attivi efficacissimi Oggi la scelta e l’utilizzo delle erbe si basa sulle proprietà che ognuna di esse possiede, ricordando che ogni pianta può svolgere più funzioni contemporaneamente, e su aspetti di tipo chimico: nelle piante officinali sono presenti sostanze dotate di una specifica attività biologica, come eterosidi, gomme, mucillagini, principi amari, tannini, enzimi, vitamine.
Ecco le principali preparazione erboristiche Sono numerosi i modi in cui possiamo usare le piante officinali per sfruttare tutta la loro efficacia. Per questo la scelta fra le varie preparazioni va fatta in funzione dell’azione che si vuole ottenere. Qui elenchiamo le principali tipologie delle preparazioni erboristiche utilizzabili.
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SCIENZE
tisanE - Le tisane consistono nella preparazione
delle piante officinali (fresche o essiccate) con acqua, da utilizzare come bevande, da assumere per un periodo medio-lungo. A seconda del prodotto usato (foglie, fiori, radici, legno, corteccia, pianta intera) e delle caratteristiche dei principi attivi che si vogliono sfruttare, le tisane vengono distinte in: • fu - Si ottengono versando l’acqua bollente sulla parte della pianta officinale scelta e filtrando il tutto dopo qualche minuto. In infuso si usano prevalentemente i fiori e le foglie; • de - Si ottengono facendo bollire la droga (parte della pianta officinale utilizzata) nell’acqua per qualche minuto (il tempo varia a seconda della consistenza della parte e della specie utilizzata) e filtrandola dopo un periodo di macerazione prolungato, a volte anche di 8 ore. Per preparare i decotti si usano prevalentemente le radici, i legni, le cortecce, la pianta intera.
le e depurative efficaci per fegato e reni aiutano ’g a liberarsi delle scorie accumulate e permettono anche al sistema immunitario di svolgere al meglio la propria funzione
macErati - Sono ottenuti lasciando macerare la droga in
acqua fredda, vino, aceto o olio per un tempo prolungato. È una metodica consigliata per l’estrazione di principi attivi da radici, legni e cortecce. polvEri - Si ottengono attraverso la macinazione finis-
sima della droga, tale da permettere la sua assunzione diretta. Il loro uso è applicato e consigliato per piante non irritanti e con principi attivi non completamente solubili, ma assimilabili direttamente dopo la digestione. 41
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Estratti - Si
ricavano dalla macerazione della droga in solventi come alcol, glicole, etere, acqua e una successiva evaporazione del solvente. A seconda della quantità di solvente fatto evaporare si ottengono estratti fluidi (più liquidi), molli (di media densità) o secchi (quando il solvente è tutto evaporato). Gli estratti glicolici sono indicati per uso esterno. Vengono ottenute dalla macerazione o “percolazione” della pianta con alcol. Dopo la macerazione nel solvente, la parte di pianta utilizzata viene filtrata. Il rapporto fra alcol e droga normalmente è: 5 a 1. tinturE -
È un prodotto ricavato con la stessa tecnica delle tinture utilizzando però la pianta fresca appena raccolta: questo permette di conservarne le proprietà, evitando la perdita di tutte le sostanze che si alterano con l’essiccazione. tintura madrE -
Enoliti - Prodotti
molto utilizzati soprattutto in passato, venivano ottenuti facendo macerare per un periodo di 15/30 giorni miscele o singole erbe in vino o in acquavite. Gli enoliti erano spesso preparati in ambito familiare su formulazioni tramandate per generazioni e costituiscono quella vasta gamma d’elisir che possono essere considerati i precursori dei moderni “amari”. Le acquaviti e i vini hanno da sempre permesso la conservazione del prodotto naturale e il suo immediato utilizzo. oli EssEnziali - Sono ricavati dalla distillazione in corren-
te di vapore di piante officinali particolarmente ricche di principi attivi volatili quali menta, lavanda, pino, eucalipto. 42
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SCIENZE
GEmmodErivati - Sono sostanzialmente le parti embrionali (soprattutto gemme e germogli) delle piante, ricchissime di fattori di crescita (ormoni e vitamine) che svolgono un’azione particolare e più potente rispetto alle parti prelevate dalla pianta adulta. Sono preparati facendo macerare queste parti giovanili in acqua, alcol o glicerina. acquE distillatE - Si ottengono facendo passare una corrente di vapore acqueo attraverso la droga scelta. In questo modo, dopo il raffreddamento, i principi attivi si trovano sciolti in acqua. succhi - Vengono ottenuti attraverso una spremitura o una centrifugazione particolare della pianta appena raccolta, in modo da conservare tutte le caratteristiche organolettiche che altrimenti andrebbero perdute. olEoliti - Sono preparazioni a esclusivo uso esterno, ottenute dalla macerazione delle erbe o di parti delle piante in olio d’oliva o di semi.
segee il metodo di estrazione dei principi attivi fa la differenza: per esempio, preparare un decotto anziché un infuso potrebbe compromettere la qualità del prodotto finale, ottenendo altri effetti da quelli desiderati
ERBE E PIANTE: UN RIMEDIO SENZA TEMPO Nell’antichità, la scelta delle piante da utilizzare a scopo terapeutico era compiuta con criteri diversi e più intuitivi come, per esempio, l’osservazione della “signatura”, i quattro elementi o i quattro temperamenti.
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TISANE E ERBE per il benessere dell’organismo • fEGato - Tra le principali
piante ad azione disintossicante
sul fegato ci sono: bardana (radici); celidonia; carciofo (foglie); cardo mariano (semi); rosmarino (foglie). • stomaco - Per ripristinare in tempi rapidi l’equilibrio del-
lo stomaco e per ridurre i gas presenti all’interno dell’organo: achillea, alloro, camomilla, citronella, cumino, menta, salvia e zenzero. • intEstino - Per
un’azione di riequilibrio, depurazione e
regolazione generale dell’intestino, effettuare un trattamento di 2-4 settimane a base di erbe ad azione lenitiva: altea (radici, 20 g), malva (foglie, 30 g), melissa (fiori, 30 g) e finocchio (frutti, 20 g). Mettere un cucchiaio della miscela in una tazza di acqua bollente, lasciare in infusione per 5-10 minuti e bere 2-3 volte al giorno, lontano dai pasti. • cuorE -
Per la circolazione sanguigna: la pianta più atti-
va è il gingko (foglie). Per la protezione dei capillari venosi: amamelide (Hamamelis virginiana), rusco (Ruscus aculeatus), meliloto (Melilotus officinalis) e ippocastano (Aesculus hyppocastanum). In caso di palpitazioni su base ansiogena: infusi di fiori di biancospino, associati a fiori di tiglio e passiflora. • pEllE - Per un riequilibrio generale della pelle: una
misce-
la depurativa è composta da tiglio (fiori, 30 g), sambuco (fiori, 30 g), zenzero (radice, 10 g) e salsapariglia (radice, 44
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SCIENZE
30 g): un cucchiaio in una tazza di acqua bollente, da bere fino a 2 volte al giorno per 2 settimane. pe e: in
caso di eritemi lievi e arrossamen-
ti cutanei, applicare, 3 volte al giorno, una crema alla calendula dall’azione rinfrescante e lenitiva, oppure l’oleolito di elicriso, da utilizzare in piccolissime quantità, da 1 a 3 volte al giorno, per evitare eventuali reazioni indesiderate. • apparato rEspiratorio -
Una tisana depurativa ad
azione espettorante (che facilita l’eliminazione del muco), emolliente (capace di idratare la mucosa), balsamica, bechica (che calma la tosse) e antisettica è composta da: pino (turioni, giovani germogli di pianta perenne con foglie rudimentali, 15 g), timo (erba, 30 g), tiglio (fiori 20 g), eucalipto (foglie 20 g) e verbasco (fiori 25 g). • cErvEllo -
Per favorire il sonno sono indicati infusi,
tisane o estratti di: camomilla, melissa, passiflora, escolzia, tiglio, luppolo oppure valeriana. • apparato urinario - Un’ottima
tisana diuretica è
composta da: betulla (foglie, 30 g), ortica (foglie 30 g), ortosifon (foglie, 20 g) e uva ursina (foglie 20 g). Versare un cucchiaio della miscela in una tazza d’acqua bollente, lasciare in infusione circa 10 minuti, filtrare e bere, lontano dai pasti, 3 volte al giorno per 4 settimane. Per prevenire le infezioni delle vie urinarie (cistiti, uretriti) in chi ne è soggetto o ai primi sintomi: uva ursina, foglie di piantaggine, mirtillo nero e mirtillo rosso, anche in miscela, in parti uguali, per preparare una tisana da bere 2 volte al giorno. 45
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GEMMODERIVATI
Per favorire il rinnovamento dei tessuti e di tutto l’organismo
I
gemmoderivati sono estratti ricavati dalle gemme o, meglio, da tutte le parti più “giovani”, embrionali o in
via di accrescimento delle piante (meristemi). In pratica,
le parti della pianta utilizzate per la produzione di gemmoderivati sono rappresentate da: gemme, giovani getti, germogli, giovani radici, boccioli, cortecce, linfe, scorza di radici, di stelo o di ramo, semi, ghiande, amenti (o infiorescenze). LE TRE CARATTERISTICHE DELLE GEMME
1. Le gemme, salvo eccezioni, spuntano solitamente all’inizio della primavera, rappresentando così la manifestazione della rinascita del mondo vegetale dopo l’inverno. 2. Trattandosi di tessuti “embrionali” della pianta, esse sono ricchissime di particolari sostanze che devono permettere alla gemma di maturare. 3. La capacità di produrre gemme è indipendente dall’età della pianta: anche una molto vecchia continua a “buttarne” di nuove. Grazie a queste peculiarità le gemme incar-
nano, più di qualsiasi altro rimedio naturale, l’energia primaverile, associata all’idea della rinascita, e ci ricordano che la possibilità di rigenerarci non ha età.
Modalità di preparazione La preparazione delle gemme prevede un metodo rigoroso in più fasi.
Raccolta - Avviene in genere all’inizio della primavera, nel cosiddetto “tempo balsamico” (che varia da pianta a pianta), quando i giovani tessuti vegetali contengono la 46
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SCIENZE
massima concentrazione di principi attivi. La raccolta va effettuata rigorosamente a fresco su esemplari selvatici o coltivati lontano da fonti di inquinamento. Questo aspetto, particolarmente importante nel caso dei gemmoderivati, è il presupposto fondamentale perché questi estratti possano avere una reale efficacia. Macerazione - Dopo essere state ripulite e triturate, le gemme vengono poste a macerare in alcol a 90°. Dopo pochi giorni, al macerato si aggiunge una miscela di acqua e glicerina che conferisce al preparato finale un sapore leggermente dolce. La macerazione procede per altre tre settimane finché il macerato viene poi spremuto, filtrato e diluito. I gemmoderivati prodotti in primavera sono quindi disponibili alla fine della stessa e all’inizio dell’estate. Diluizione - Il macerato glicerico finale viene diluito ancora con una miscela di acqua, alcol e glicerina, ottenendo un macerato alla 1 DH, ossia la prima diluizione omeopatica. LA DICITURA PER RICONOSCERLI Tutti i gemmoderivati sono macerati glicerici e indicati con l’acronimo MG
I macerati hanno una gradazione alcolica finale piuttosto bassa (circa 14-18°) e si conservano in flaconcini di vetro scuro, da mantenere al riparo dalla luce e da utilizzare entro 5 anni dalla data di preparazione. La formulazione è sempre e solo sotto forma di gocce, da bere dopo averle diluite in acqua. La bassa gradazione alcolica, oltre al sapore leggermente dolce, le rende adatte anche per l’assunzione da parte di chi non tollera l’alcol o dai bambini: in questi casi è im47
I RIMEDI VERDI
portante permettere all’alcol di evaporare, per esempio mettendo le gocce per qualche minuto in poca acqua tiepida, prima di assumerle.
Efficaci perché ricchissime di sostanze e principi attivi Le gemme contengono tutti i fattori necessari per la maturazione, ossia per la trasformazione della gemma in foglia-fiore-frutto o per la crescita della pianta: vitamine, proteine, aminoacidi, acidi nucleici, auxine, ormoni vegetali. Questi sono tutti i fattori responsabili delle proprietà benefiche dei gemmoderivati in quanto essi drenano le scorie che si accumulano nei tessuti, ne favoriscono l’eliminazione verso l’esterno e stimolano la rigenerazione dei tessuti grazie alla presenza dei fattori di crescita. Le gemme quindi sono più ricche rispetto alla pianta adulta.
Agiscono in modo “dolce” Rispetto ad altri rimedi naturali, i gemmoderivati sono meno concentrati, quindi svolgono un’azione più “dolce”, rendendoli indicati per disintossicare e rigenerare i tessuti e riequilibrare le funzioni dell’organismo. E ne bastano pochissime quantità per ottenere effetti sorprendenti. Effetti collaterali, reazioni indesiderate e interazioni sono praticamente assenti quando si utilizzano le gemme e, salvo rare eccezioni, i gemmoderivati possono essere utilizzati anche in gravidanza e durante l’allattamento.
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SCIENZE
Olivo Rosa Canina
I rimedi gemmoterapici più usati Si trovano in commercio sotto forma di macerati glicerici
•
Aesculus hippocastanum (ippocastano)
•
Pinus montana (pino mugo)
•
Alnus glutinosa (ontano)
•
Populus nigra (pioppo nero)
•
Betula pubescens (betulla)
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Prunus amygdalus (mandorlo)
•
Castanea vesca (castagno)
•
•
Cedrus Libani (cedro)
•
Ribes nigrum (ribes nero)
•
Citrus limonum (limone)
•
Rosa canina (rosa canina)
•
Corylus avellana (nocciolo)
•
Rosmarinus officinalis (rosmarino)
•
Crategus oxiacantha (biancospino)
•
Rubus idaeus (lampone)
•
Fagus selvatica (faggio)
•
Sorbus domestica (sorbo domestico)
•
Ficus carica (fico)
•
Tilia tomentosa (tiglio argenteo)
•
Fraxinus excelsior (frassino)
•
Ulmus campestris (olmo)
•
Ilex aquifolium (agrifoglio)
•
Vaccinium vitis idaea (mirtillo rosso)
•
Juglans regia (noce)
•
Viburnum lantana (viburno)
•
Juniperus communis (ginepro)
•
Viscum album (vischio)
•
Olea europea (olivo)
•
Vitis vinifera (vite)
Quercus peduncolata (quercia comune)
Ribes nero
Mandorlo
I RIMEDI VERDI
I GEMMODERIVATI per il benessere dell’organismo FEGATO - Per il drenaggio del fegato una miscela indicata è a base di gemmoderivato di Rosmarinus officinalis •
(giovani getti) che ha un’azione depurativa e ne favorisce la rigenerazione; di Corylus avellana che previene l’indurimento del tessuto epatico; di Juniperus communis che regolarizza il metabolismo dei grassi nel fegato e la funzione epatica in generale. La posologia è in genere di 50-70 gocce della miscela in parti uguali, da assumere in un bicchiere d’acqua prima di colazione e prima di pranzo per un mese. • INTESTINO -
Assumere una miscela di gemmoderiva-
ti composta da Ficus carica, Vaccinium vitis idaea, Tilia
tomentosa e Quercus peduncolata (gemme): 20 gocce di ognuno in un litro d’acqua naturale, da bere 4 volte al giorno, per 1 mese. • PELLE - Per
il riequilibrio cutaneo sono efficaci i giovani
getti di cedro del Libano: assumere 50 gocce, 3 volte al giorno per 3 mesi. • cuOrE -
Il biancospino, cardiotonico e antiaritmico, è
una delle piante più utili per il cuore in caso di extrasistoli, palpitazioni, tachicardia sinusale e aritmie lievi. Il dosaggio dovrebbe essere calibrato in base alla problematica e alla persona: orientativamente, la dose è una goccia per chilo di peso. La terapia corretta deve essere stabilita dal medico che ha esaminato bene il paziente. 50
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SCIENZE
• APPArATO rESPIrATOrIO - Le gemme fresche di abete
bianco hanno proprietà balsamiche, lenitive e aromati-
che e sono un ottimo rimedio per la cura delle infiammazioni delle vie respiratorie causate da colpi d’aria o aria condizionata: 20-30 gocce 2-3 volte al giono. Utile per placare la tosse e in caso di sinusite, faringite, bronchite e raffreddore il carpino, gemmoderivato, è importante per l’apparato respiratorio poiché svolge un’azione antispasmodica e antinfiammatoria sulle prime vie aeree e polmonari: 20-30 gocce, 3 volte al giorno in poca acqua. • cErvELLO - In tutti i casi di memoria scarsa e per miglio-
rare la capacità di concentrazione assumere il macerato glicerico 1DH di Betulla, 30-40 gocce diluite in poca acqua minerale naturale, 3 volte al giorno. • OSSA, MuScOLI E ArTIcOLAZIONI - Il gemmoderivato di
vite canadese è il rimedio in caso di artrite, nelle sindro-
mi infiammatorie che si localizzano nelle articolazioni e nei tessuti connettivi: 50 gocce 2 o 3 volte al giorno, 10 minuti prima dei pasti. La durata del trattamento varia a seconda dell’età e della gravità della patologia, da un periodo di 1-2 mesi a un massimo di 6. QUANDO SONO IL RIMEDIO MIGLIORE La specificità delle gemme è che sono adatte in tutti i casi in cui non si arriva a una pronta risoluzione della situazione, come quando la tosse persiste e sembra non “maturare”
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I RIMEDI VERDI
OLI ESSENZIALI
“Anima e personalità” della pianta
G
li oli essenziali rappresentano la componente più sottile e purificata della pianta e possono esercitare
un’azione, sottile ma profonda, sia sul corpo sia sulla psiche dell’uomo. Sono chiamati anche essenze, oli volatili o eterici e sono composti da miscele di sostanze aromatiche prodotte da molte piante e presenti, sotto forma di minuscole goccioline, nelle foglie, nella buccia dei frutti, nella resina, nei rami, nel legno, nei fiori, e in piccola quantità rispetto alla massa del vegetale, sono odorosi, oleosi e molto volatili. Hanno una chimica complessa, ma generalmente sono una mescolanza di terpeni, alcoli, aldeidi, chetoni, esteri. Sono solubili negli oli e in alcol e sono insolubili nell’acqua, a cui, però, trasmettono il loro profumo.
Occorre conservare con cura gli oli perché, essendo volatili, con il tempo tendono a degradarsi
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SCIENZE
Proprietà generali Agiscono a livello del sistema nervoso Le moderne conoscenze di neurofisiologia e di psiconeuroendocrinoimmunologia evidenziano il modo in cui le essenze possono influenzare beneficamente le funzioni psichiche e il tono dell’umore. Ecco le varie proprietà di questi oli: Antisettici e antimicrobici - Gli oli contrastano lo sviluppo dei germi e manifestano il loro potere antisettico per contatto e sotto forma di vapori, attraverso i suffumigi e le inalazioni. Antitossici e cicatrizzanti - Alcune essenze facilitano i processi di riparazione delle ferite, inattivano i prodotti di deterioramento delle cellule, impediscono i processi di decomposizione, stimolano la rigenerazione cellulare (soprattutto quelli di lavanda, melaleuca, benzoino, geranio, cipresso, incenso). Antireumatici e antinevralgici - Determinati oli sono utili nel trattamento di affezioni dolorose articolari e muscolari (gli oli essenziali di rosmarino, camomilla, verbena, ginepro). Insettifughi, insetticidi e antiparassitari - Questa proprietà si manifesta nell’allontanamento e nell’eliminazione degli insetti, di tarme e di acari (oli essenziali di citronella, alloro, cannella, chiodi di garofano, canfora). Anticatarrali ed espettoranti - Alcuni oli essenziali sono utili nel caso di malesseri stagionali a carico dell’apparato respiratorio che si manifestano con tosse, bronchite (gli oli essenziali di eucalipto, mirto, cipresso, ginepro, rosmarino, niaouli, lavanda). Antispastici - Servono per trattare disturbi come colon irritabile, dismenorrea, singhiozzo, tensioni muscolari (oli essenziali di melissa, verbena, camomilla, basilico, finocchio, geranio, mandarino, maggiorana). 53
I RIMEDI VERDI
Tonificanti - Agiscono a livello generale, sulle ghiandole endocrine, tra cui le ghiandole surrenali, responsabili della capacità di resistere allo stress (rosmarino, pino, basilico, salvia) e a livello mentale, in caso di affaticamento e difficoltà di concentrazione (menta, basilico, timo). Digestivi - Sono gli oli essenziali che combattono nausea, digestione lenta, meteorismo e problemi vari di stomaco o intestino (arancio, finocchio, cumino, cardamomo, menta, verbena). Stimolanti sulla sessualità - Per favorire la funzione delle ghiandole dell’apparato genitale (salvia per la donna, santoreggia per l’uomo); per riattivare energeticamente a livello Arancio, eucalipto, geranio, lavanda, limone, menta, rosmarino, salvia, tea tree e timo: ecco i 10 oli essenziali che non devono mai mancare in casa
della pelvi (cannella, pepe, pino, santoreggia); per accednere la fantasia erotica e dell’immaginario (gelsomino, ylang ylang, patchouli, vetiver, muschio); per un’azione a livello di emozione e sentimento del cuore (rosa per la donna, sandalo per l’uomo, fiori d’arancio, mirto). Sedativi e riequilibranti del sistema nervoso - Svolgono un’azione positiva in caso di ansia, depressione, insonnia, palpitazioni, cefalea, lieve ipertensione (lavanda, verbena, melissa, camomilla, arancio, maggiorana, rosa, fiori d’arancio, sandalo, legno di cedro). Flebotonici - Migliorano la circolazione venosa e aiutano la decongestione in caso di dilatazioni venose e capillari (cipresso, geranio, sandalo, patchouli, melaleuca). Eudermici - Sono oli essenziali utili per la cura e la bellezza della pelle e per trattare gli inestetismi: alcune essenze si usano in caso di acne (lavanda, melaleuca), couperose (rosa, palmarosa, geranio), rughe (rosa, fiori d’arancio, incenso, sandalo), cellulite (rosmarino, limone, cipresso), rilassamento cutaneo (limone, lemongrass, patchouli, menta, geranio).
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SCIENZE
Come sfruttare le essenze
Le essenze possono essere percepite dal corpo e utilizzate a scopo curativo per via olfattiva, respiratoria, cutanea. Captate dal nostro olfatto e giungendo a contatto con la mucosa nasale e con le terminazioni nervose del nervo olfattivo, fanno sì che lo stimolo arrivi al cervello dove viene riconosciuto e attivi le aree cerebrali in cui hanno sede le reazioni emotive e le parti filogeneticamente antiche del cervello (sistema limbico) in relazione con lo stato dell’umore, la sessualità, l’aggressività, l’alimentazione. In questo modo esplicano la loro azione soprattutto sul versante psicoemotivo. Come si utilizzano L’impiego per via esterna è preferibile per la maggiore maneggevolezza e sicurezza.
Le modalità di utilizzo più usate sono le seguenti. Massaggio - È una tecnica che prevede l’applicazione dell’olio essenziale sulla pelle attraverso manovre che facilitano l’assorbimento e la penetrazione delle essenze. Le essenze vanno aggiunte a un olio vettore (olio di germe di grano, di oliva, di vinaccioli, di sesamo, di soia, di girasole), in genere 5-8 gocce di essenza per 2 cucchiai di olio. Bagno - Aggiungere qualche goccia di olio essenziale nella vasca con acqua calda, per ottenere effetti diversi, in base all’olio che si usa: tranquillizzante, stimolante, drenante. Doccia - Versare 3-4 gocce di essenza su un guanto di spugna bagnato ed eventualmente diluito in un po’ di detergente liquido neutro e frizionare il corpo sotto la doccia. Fumenti - Aggiungere poche gocce di essenza in un catino di acqua bollente e inalarne i vapori. È una metodica utilizzata in caso di affezioni respiratorie da raffreddamento.
Gli oli essenziali interagiscono con il nostro organismo attraverso canali diversi: respiro, olfatto e pelle
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I RIMEDI VERDI
Compresse e impacchi - In una tazza di acqua versare
qualche goccia di essenza, immergervi una garza e applicarla sulla zona interessata: acqua calda per le contratture muscolari e acqua fredda per contusioni, febbre, cefalea, gonfiori. Frizioni - Due o tre gocce di essenza diluite in una base alcolica possono essere frizionate sulla regione cutanea corrispondente all’organo colpito (per esempio il cuoio capelluto in caso di caduta dei capelli, sul torace in caso di tosse). Pediluvi, maniluvi, semicupi - In un catino di acqua calda o fredda, a seconda delle necessità, versare 4-5 gocce di essenza e immergervi le mani o i piedi per 10-15 minuti. Utile in caso di ipersudorazione, piedi stanchi, micosi cutanee. Diffusione nell’ambiente - Modalità consigliata quando si desidera diffondere il profumo di un’essenza per rendere più piacevole l’atmosfera, calmare o stimolare il sistema nervoso. È indicata anche per ridurre la presenza nell’aria di batteri o virus in caso di epidemie, per esempio l’influenza.
USO INTERNO: SÌ, CON ATTENZIONE Le essenze possono anche essere assunte per via orale, nella quantità di poche gocce giornaliere diluite in miele, zucchero, alcol od olio. Questa modalità di assunzione però è rischiosa, non essendo priva di controindicazioni e di effetti collaterali. Va quindi riservata a casi selezionati, sotto controllo medico.
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SCIENZE
Alcune precauzioni pratiche Gli oli essenziali sono sostanze molto “potenti” che bisogna usare con attenzione, soprattutto per quanto riguarda un’eventuale diluizione e il rispetto delle dosi. • Utilizzare sempre oli essenziali di qualità. • Non assumere gli oli per via orale, senza la supervisione di un medico esperto. • Non applicare oli essenziali puri direttamente sulla pelle (soprattutto cannella, chiodi di garofano, timo) ma diluirli sempre con un olio vegetale (per esempio olio di mandorle dolci, di jojoba, oppure d’oliva o di germe di grano). • Non esporsi al sole o ai raggi ultravioletti subito dopo aver applicato sulla pelle oli essenziali (soprattutto quelli di agrumi, angelica, zenzero, verbena, melissa, cedro, vaniglia, sandalo, finocchio) perché hanno un effetto fotosensibilizzante che può provocare eritemi alla pelle. • Evitare il contatto con gli occhi o l’applicazione nelle immediate vicinanze. • Gli oli essenziali non devono mai essere usati puri sulla zona anogenitale e nei condotti uditivi. • Chi ha una provata storia di allergia deve utilizzare con attenzione gli oli essenziali. • Per chi ha la pelle particolarmente delicata e sensibile il consiglio è testare preventivamente l’olio essenziale, applicandone una goccia, già diluita in olio vettore, sulla superficie interna dell’avambraccio e attendere 48 ore per verificare eventuali reazioni. 57
I RIMEDI VERDI
OLI ESSENZIALI per il benessere dell’organismo •
FEGATO - Camomilla, cipresso, menta, rosa e rosmarino
per un’azione tonificante. • INTESTINO - L’olio
essenziale di arancio dolce o amaro
stimola i movimenti intestinali: scioglierne 2 gocce in un cucchiaio di olio di mandorle dolci e massaggiare la pancia lentamente, con piccoli movimenti circolari. In caso di coliche addominali è consigliato l’olio essenziale di camomilla; per il gonfiore quello di melissa e in caso di dissenteria quello di limone: diluire in 2 gocce di olio di mandorle dolci e massaggiare la pancia lentamente, in senso orario. • cuOrE - In
caso di palpitazioni, se dovute a sovraccarico
psicofisico, stress, nervosismo, iperemotività o angoscia: olio essenziale di arancio dolce. Il neroli è equilibrante, leggermente sedativo e tranquillante, utile in caso di palpitazioni, tachicardia, ansia, insonnia. La melissa contribuisce a normalizzare la pressione arteriosa e il battito cardiaco, soprattutto in situazioni di forte stress. • APPArATO rESPIrATOrIO - Olio
essenziali di lavanda, di
pino, di mirto e di rosmarino, dalle proprietà antisettiche, stimolano la mucosa respiratoria. La miscela può essere vaporizzata nell’ambiente con diffusori o spray. • cErvELLO -
Per dormire bene è possibile sfruttare le
proprietà calmanti e rilassanti di lavanda, arancio dolce e sandalo che si possono diffondere nell’aria attraverso i 58
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SCIENZE
bruciaessenze o versare nell’acqua della vasca da bagno, diluiti in un cucchiaino di miele o di panna. • OSSA, MuScOLI E ArTIcOLAZIONI - I massaggi con oli es-
senziali a caldo (cervicalgie e lombalgie anche croniche, dolori muscolari e contratture muscolari) o a freddo (strappi, distorsioni, lividi, dolore articolare dovuto a sforzo intenso, contusioni, presenza di gonfiore, dolore pulsante), possono essere utili per risolvere infiammazioni e dolori. Se il dolore si aggrava con il freddo, l’umidità e le manipolazioni passive, ma migliora con il movimento e lo sfioramento, può essere alleviato da un massaggio generale della schiena e degli arti effettuato in ambiente caldo con un olio da massaggio leggermente intiepidito a bagnomaria, arricchito con una decina di gocce di olio essenziale di canfora e arancio amaro. Per dolori articolari che danno rigidità e difficoltà di movimento ricorrere a un bagno con l’olio essenziale di camomilla blu (comune o matricaria): analgesica e calmante, è anche un efficace antinfiammatorio grazie alla presenza di camalzulene ed è utile per decongestionare e ridare mobilità alle articolazioni indolenzite. • SISTEMA IMMuNITArIO - Olio essenzale di eucalipto, pino
silvestre e abete, antisettici e purificanti, tengono lontani virus e altri microrganismi dagli ambienti in cui si soggiorna. Possono avere anche azione balsamica ed espettorante e sono utili per prevenire e curare tossi e raffreddori: 5 gocce in vaporizzatori e diffusori ambientali. Attenzione a non abusarne perché ad alte dosi potrebbero bloccare le difese aspecifiche delle barriere respiratorie. Meglio usarli per qualche ora di giorno, mai di notte e non per tutta la giornata. 59
I RIMEDI VERDI
FIORI DI BACH
Per ritrovare l’equilibrio interiore e allontanare paure e disturbi
Impatiens è un fiore di base e aiuta la persona a ritrovare pazienza e disponibilità
I
fiori di Bach sono un metodo ideato dal medico inglese Edward Bach nella prima metà del Novecento. Secon-
do la teoria di Bach, le interferenze del mondo esterno rischiano di allontanare sempre più l’individuo dalla sua natura. Da ciò derivano stati d’animo negativi che, se non riequilibrati, possono favorire l’insorgenza di sintomi e di vere e proprie malattie.
I 12 stati d’animo fondamentali: i fiori collegati Bach individuò in primo luogo quelli che riteneva i 12 stati d’animo fondamentali, che formano la base dell’infelicità e della malattia: 1. Ritegno
5. Indifferenza
2. Paura
6. Debolezza
10. Impazienza
3. Irrequietezza
7. Dubbio
11. Terrore
4. Indecisione
8. Entusiasmo
12. Dolore
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9. Ignoranza
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SCIENZE
I primi dodici fiori scoperti da Bach, “i dodici guaritori”, corrispondono ognuno a un tipo specifico di personalità e, poiché identificano una precisa qualità dell’anima umana, sono da considerarsi come fiori di base. 1. Impatiens
5. Chicory
9. Scleranthus
2. Mimulus
6. Vervain
10. Water Violet
3. Clematis
7. Cerato
11. Gentian
4. Agrimony
8. Centaury
12. Rock Rose
“I 7 aiutanti” Questi “fiori aiutanti” corrispondono alla cronicizzazione o all’enfatizzazione di alcune delle caratteristiche individuali, risultato dell’interazione dei dodici fiori base con le circostanze in cui le persone si trovano a vivere nell’ambiente familiare e/o sociale. 1. Gorse
5. Wild Oat
2. Oak
6. Olive
3. Heather
7. Vine
4. Rock Water
I fiori di Bach possono anche essere aggiunti a impacchi, creme o lozioni
I RIMEDI VERDI
I 19 fiori della vita Gli ultimi 19 fiori indicati dal medico inglese derivano dal modo in cui ognuno reagisce agli eventi, alle esperienze e alle condizioni che la vita ci ha imposto.
1. Cherry Plum
8. Sweet Chestnut
15. Holly
2. Elm
9. Beech
16. Wild Rose
3. Pine
10. Crab Apple
17. Honeysuckle
4. Larch
11. Walnut
18. Star
5. Willow
12. Chestnut Bud
6. Aspen
13. White Chestnut
7. Hornbeam
14. Red Chestnut
of Bethlehem 19. Mustard
Le 7 tipologie da usare Nel suo libro “I dodici guaritori” Bach suddivide i suoi fori in sette tipologie generali, sintetizzando i dodici stati d’animo, o condizionamenti, ai quali attribuiva l’origine del malessere umano, fisico o psichico. Ecco le sette tipologie di sentimenti di base e i fiori che, secondo Bach, possono essere utili per riequilibrare questi stati d’animo, ricordando che ogni fiore è adatto per una singola sfumatura di tali sentimenti. PAURA • Rock Rose: terrore, situazioni disperate • Mimulus: paure concrete, delle esperienze, di soffrire • Cherry Plum: paura di se stessi, della follia Cherry Plum 62
• Aspen: paure inspiegabili, con angoscia e terrore • Red Chestnut: paura per gli altri
RIZA
SCIENZE
APATIA Clematis: inerzia sognante, disinteresse per la realtà
• •
Honeysuckle: persone che vivono nel passato
•
Wild Rose: rassegnazione, mancanza di reazione
Olive: esaurimento fisico
• •
White Chestnut: fissazioni ossessive
•
Mustard: depressione endogena
•
Chestnut Bud: superficialità e distrazione
SOLITudINE •
Water Violet: isolamento autosufficiente
•
Impatiens: perdita di contatto con gli altri a causa del
Wild Rose
proprio ritmo eccessivamente accelerato •
Heather: incapacità di tollerare la solitudine la cosiddetta “sindrome del bambino bisognoso”
ScOrAggIAMENTO E dISPErAZIONE •
Larch: complesso di inferiorità
Pine: sensi di colpa
•
Crab Apple: rifiuto di sé
• •
Sweet Chestnut: angoscia disperata
•
Elm: sensazione di non riuscire a reggere
Gentian
il peso degli impegni Star of Bethlehem: angoscia da trauma affettivo o fisico
•
Oak: eccesso di senso di responsabilità
•
Willow: risentimento e amarezza verso la vita
•
INSIcurEZZA
Cerato: insicurezza, ignoranza
•
• Sleanths: paura
di sbagliare, situazione “al bivio”
Gentian: pessimismo, scoraggiamento facile
•
Gorse: perdita della speranza
•
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I RIMEDI VERDI
• Honeam: incertezza da esaurimento • Wild Oat: incapacità di trovare la propria strada PrEOccuPAZIONI EccESSIvE Chicory: amore possessivo e soffocante
•
• veain: idealismo invadente •
Vine: complesso di superiorità, prepotenza
•
Beech: criticismo, intolleranza
•
Rock Water: rigidità ideologica, autorepressione
IPErSENSIbILITà •
Agrimony: ansia mascherata, incapacità di vivere i conflitti
•
Centaury: dipendenza affettiva e sottomissione
•
Walnut: protegge dalle influenze esterne
•
Holly: ferite affettive
Modalità di preparazione I metodi di preparazione dei fiori di Bach sono due: •
il metodo del sole consiste nel porre le infiorescenze in
una ciotola di vetro colma d’acqua di fonte, lasciandola al sole per la durata di tre ore e aggiungendo del brandy; •
il metodo della cottura consiste nel far bollire alcuni
rametti con infiorescenze, per mezz’ora, in acqua di fonte. Successivamente filtrare più volte e aggiungere brandy alla tintura madre ottenuta. La boccetta per l’assunzione dei fiori di Bach la si può preparare da sé oppure farla predisporre direttamente in erboristeria o in farmacia. FARLA A CASA - Riempire una boccetta da 30 ml dotata di contagocce con due terzi di acqua e un terzo di brandy, che ha la funzione di conservante. 64
RIZA
SCIENZE
Aggiungere a questa miscela 2 gocce di ogni rimedio scelto in base alle proprie esigenze e ai consigli dell’esperto.
Come assumerli Prelevare dalla boccetta 4 gocce della miscela e assumerle 4 volte al giorno, direttamente in bocca, meglio sotto la lingua di solito al risveglio, a metà mattina, a metà pomeriggio e prima di coricarsi, in ogni caso meglio se lontano dai pasti o dal consumo di menta (gomma da masticare, caramelle o dentifricio), caffè o tabacco. È importante la regolarità nell’assunzione e cercare di rispettare possibilmente gli stessi orari.
ALCUNE PRECISAZIONI INDISPENSABILI
• La posologia indicata è valida per i bambini, per gli adulti, per gli anziani, ma anche per le piante e per gli animali. • In ogni boccetta si mescolano di solito no a 4 fiori di Bach, raramente di più. • Del rimedio oreale Rescue Remedy (miscela di “pronto soccorso”) si usano 4 gocce. • Ogni trattamento dura almeno 20 giorni consecutivi, a eccezione del Rescue Remedy che viene somministrato in condizioni di emergenza. • Rimandiamo ai testi specici per l’approfondimento della descrizione di ogni singolo ore di Bach.
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I RIMEDI VERDI
FIORI DI BACH per il benessere dell’organismo •
FEGATO - Il fegato tradizionalmente è l’organo corre-
lato alla capacità di elaborare le emozioni: ecco perché tutti i fiori di Bach possono avere un’azione favorevole su di esso. Quello però con un legame più specifico è Agrimony, l’agrimonia eupatoria. È il fiore per le perso-
ne gioviali, allegre, di buonumore, che amano la pace e tendono a evitare discussioni e litigi, celando in sé tutta l’aggressività tanto da essere tormentate, inquiete e preoccupate senza darlo a vedere perché sono ottimi amici da frequentare. • STOMAcO - Tra
i fiori di Bach che agiscono sia sulla dimensione psicologica sia su quella fisica dello stomaco c’è Walnut, un fiore indicato per chi somatizza proprio su quest’organo la difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti continui. Willow è adatto a chi si costringe a “digerire” persone e situazioni che non gli vanno a genio e per questo motivo accusa dolori brucianti e peso sullo stomaco. • INTESTINO - I
fiori di Bach più indicati per ripulirsi, anche emotivamente, sono: Oak per liberarsi dall’eccessivo senso del dovere; White Chestnut per i pensieri ripetitivi e il rimuginare; Crab Apple per distruggere una scarsa immagine di sé e l’eccessivo moralismo. • PELLE - Tra
i fiori di Bach utili per riequilibrare le emozioni a fior di pelle ci sono: Mimulus per la timidezza che spesso fa arrossire; Impatiens per la facile irritabilità e i 66
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SCIENZE
nervi “a fior di pelle”. Beech (faggio) è adatto alle irritazioni acute della pelle, soprattutto quelle da contatto, spesso espressione di intolleranza, rabbia o di un eccesso di criticismo. Holly (agrifoglio) è per la pelle che “brucia”, come espressione di una grande energia repressa. Star of Bethlehem è il fiore che aiuta chi ha dovuto sopportare uno stress emotivo forte, come una perdita o una cattiva notizia, a seguito della quale la pelle si è irritata o ferita. • APPArATO rESPIrATOrIO - Mustard,
Gorse e Walnut
sono i rimedi floreali più indicati per favorire la pulizia emotiva che si somatizza a livello respiratorio: Mustard aiuta a liberarsi dalla malinconia e dalla tristezza che si assorbono quando si vive per lungo tempo in un ambiente emotivamente malsano; Gorse è utile per vincere la disperazione, il senso di rinuncia e il pessimismo; Walnut protegge dalle influenze dell’ambiente esterno e favorisce il ricambio delle energie interiori. • APPArATO urINArIO - Filtrando
il sangue, i reni filtra-
no anche le emozioni e le energie profonde che scorrono in esso. Un affaticamento della funzione renale esprime spesso fisicamente un disagio interiore: una resistenza inconscia al cambiamento, alla trasformazione oppure un attaccamento al passato, dal quale non ci si riesce a “depurare”. Si tratta di un atteggiamento che si manifesta, appunto, con vari segnali di stasi come ristagni, edemi, gonfiori e calcoli. Per uscire dall’impasse si possono assumere: Honeysuckle per superare la nostalgia del passato, Gorse per riattivare la capacità di riuscire e liberarsi dal pessimismo e dalla rinuncia e Mimulus per ritornare a fare scorrere ottimismo, coraggio e fiducia in sé. 67
LE TECNICHE DOLCI
LE TECNICHE DOLCI CRISTALLOTERAPIA
Per risvegliare l’energia vitale
O
ggi i cristalli vengono utilizzati come mezzo per stimolare nella persona le energie necessarie a supe-
rare traumi, modificare abitudini, atteggiamenti, modi di pensare che impediscono la libera espressione di sé e di conseguenza non consentono di avere una vita serena e soddisfacente.
Così si riequilibrano i flussi energetici Le pietre vengono scelte in base a colore, consistenza,
I cristalli fanno arrivare la forza vitale agli organi carenti, riequilibrandoli e ricaricandoli di energia
luminosità, forma e anche rispetto a una “corrispondenza” istintiva e personale, quando un soggetto “sente” che quella è la pietra adatta a lui. Nella seduta di cristalloterapia, le pietre vengono posizionate su specifiche zone del corpo, individuate secondo i dettami dell’agopuntura cinese (lungo il decorso dei meridiani energetici) o del sistema energetico indiano e tibetano che attribuisce ai chakra (centri di energia) e alle nadi (canali energetici) la funzione di convogliare il prana (energia vitale) attraverso il corpo. Ogni cristallo è dotato di particolari proprietà fisiche e chimiche, tra cui la piezoelettricità (capacità di polarizzarsi) e la piroelettricità (capacità di accumulare cariche elettriche di segno opposto), dimostrazione del fatto che i cristalli non accumulano energia, ma la assorbono e la cedono in perfetto equilibrio, 68
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SCIENZE
mantenendo inalterato il loro campo energetico. Oltre a poter essere applicate durante una seduta di rilassamento, o appositamente dedicata alla cristalloterapia, queste pietre possono anche essere indossate quotidianamente come bijoux. UNA TERAPIA UNIVERSALE L’utilizzo di pietre e cristalli con intento curativo è noto sin dai tempi più antichi, presso tutti i popoli del mondo
A ognuno la sua pietra Tre tipologie di base La conoscenza di alcune caratteristiche fisiche dei cristalli (quali la forma, le componenti chimiche, il colore) è indispensabile per decidere quale tipo di pietre utilizzare per tornare a stare bene. Poiché i cristalli agiscono contemporaneamente sul corpo e sulla psiche, il loro utilizzo può sortire effetti differenti da persona a persona. I test per individuarla Il metodo più semplice per riconoscere la propria tipologia di appartenenza è parlare con un esperto che grazie a domande mirate può riuscire nell’intento. Un altro strumento di valutazione è posizionare il pendolo di cristallo di rocca sopra l’area dei centri energetici: in caso di normalità reagirà con oscillazioni ampie e regolari che si ridurranno a movimenti irregolari e minimi in caso di squilibrio o addirittura ad assenza di movimento in presenza di blocco energetico. 69
LE TECNICHE DOLCI
Un altro metodo è il test kinesiologico, una sorta di test muscolare che misura l’energia. In ogni caso, si tratta di metodi che non hanno riconoscimento scientifico. Come scegliere il cristallo Ecco un possibile schema per orientarsi nella scelta del cristallo distinguendo tre tipologie di base. • Tipi istintivi - Spontanei, diretti, tendenzialmente ag-
gressivi, amano esercitare il potere, prediligono l’esperienza del vivere nel proprio corpo, che lasciano reagire liberamente alle situazioni esterne. Il loro centro energetico di riferimento è l’addome. Si muovono quindi prevalentemente secondo i principi dell’energia istintiva addominale. La pietra. Dovendo scegliere tra i quarzi, l’agata è la pietra più adatta al riequilibrio delle energie addominali. Questa pietra verrà associata con altre gemme (da collocare sugli altri due centri energetici ed eventualmente su altre zone corporee), scelte in base ai malesseri della persona e avendo cura di utilizzare con molta cautela le pietre rosse che accentuano l’energia istintiva. • Tipi emotivi - Sentimentali, sensibili, per queste persone
il rapporto con l’altro è di fondamentale importanza. La loro energia gravita attorno al cuore, il centro dell’amore e delle relazioni interpersonali. Si muovono quindi prevalentemente secondo i moti del cuore e della passione. La pietra. La combinazione di pietre si focalizzerà, quindi, attorno al cristallo che riequilibra l’energia che gravita nel cuore: scegliendo tra i quarzi, il più adatto è il calcedonio
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rosa. Mentre tra le gemme da abbinare si useranno con molta cautela quelle gialle, che accentuano espansione ed estroversione. • Tipi mentali - Riflessivi, razionali, mediano le azioni con
il pensiero, tendono ad allontanarsi dalla realtà per come viene percepita e a ricostruirla in base a qualche schema o significato. La loro energia gravita nella testa, che utilizzano per dirigere in parte o totalmente le funzioni proprie del cuore e dell’addome. La pietra. La combinazione di pietre si effettuerà in sin-
tonia con il cristallo che riequilibra le energie della testa: il quarzo più adatto è il cristallo di rocca. Da evitare abbinamenti con le pietre nere che accentuano controllo, disciplina, chiusura.
IN FASE DI SCELTA: ECCO A COSA PRESTARE ATTENZIONE
• Tutti e tre i tipi umani descritti tendono a squilibrare le energie del proprio centro di identicazione e a svuotare o a congestionare le energie degli altri due centri energetici. • La combinazione di pietre adatte al riequilibrio energetico di ogni tipo sarà orientata dalle modalità energetiche del centro di riferimento. • La suddivisione in tre tipologie ha qualche limite. Infatti, in ognuno di noi c’è una sovrapposizione di aspetti istintivi, mentali ed emotivi per cui può essere difcile distinguere la tipologia dominante.
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LE TECNICHE DOLCI
Come trattare i cristalli
L’acquisto - È importante utilizzare solo gemme naturali. Me-
glio, quindi, acquistare le pietre da rivenditori di fiducia per evitare di incappare in minerali trattati (colorazioni artificiali a irraggiamenti con particelle nucleari) e di sintesi (prodotti di laboratorio con le stesse caratteristiche fisico-chimiche dei corrispondenti naturali). La purificazione delle pietre - Lasciare le pietre immerse per almeno una notte in sale marino permette di eliminare tutte le informazioni che hanno immagazzinato prima di arrivare a noi. L’utilizzo del sale richiede molta prudenza perché le pietre che in genere presentano fessure, come lo smeraldo, o molto porose, come la malachite, o con una struttura particolare, come l’opale, possono danneggiarsi. In questi casi immergere nella ciotola colma di sale un piccolo contenitore di vetro in cui appoggiare le pietre, che beneficeranno così dell’effetto purificante del sale senza entrare in diretto contatto con esso. Dopo quest’operazione occorre passare velocemente le pietre sotto l’acqua corrente. La rigenerazione - Esporre i cristalli alla luce del sole, evitando le ore calde del giorno oppure, se in accordo con la loro natura, ai raggi della luna. In alternativa deporle su un aggregato di cristalli di rocca o di ametista. La conservazione - Mantenere le pietre divise in appositi contenitori secondo la varietà per conservare integre le valenze
energetiche e per evitare che i minerali più duri scalfiscano quelli più teneri.
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SCIENZE
CROMOTERAPIA
Lo straordinario potere dei colori
S
econdo alcune teorie, i colori possono essere utilizzati per riportare in equilibrio corpo e mente. Occorre in-
nanzitutto ricordare che il colore è dovuto alla percezione di una banda di onde elettromagnetiche che colpiscono la retina, dalla quale gli impulsi luminosi raggiungono la corteccia cerebrale occipitale. Gli stimoli luminosi esercitano la loro influenza anche sull’area cerebrale dell’ipotalamo, la parte del cervello più antica rispetto alla corteccia, in cui avviene la regolazione dell’orologio biologico del corpo, delle funzioni sonno-veglia, dell’alimentazione, della temperatura corporea. L’ipotalamo agisce sulle ghiandole endocrine del cervello, l’epifisi e l’ipofisi, che governano tutte le funzioni del corpo attraverso la produzione di ormoni che, a loro volta, stimolano altre ghiandole endocrine del corpo (tiroide, timo, pancreas, surreni, ovaie e testicoli).
A ogni tinta un effetto Al lato inferiore della banda di luce visibile si colloca il rosso, che confina con la banda delle radiazioni infrarosse. All’estremo opposto della luce visibile si colloca il viola, al di là del quale si estende l’ultravioletto. Tra questi due opposti si collocano gli altri colori. Dal punto di vista fisiologico, i colori si possono dividere in base al loro effetto sull’uomo: colori caldi (rosso, arancione, giallo) e colori freddi (azzurro, indaco, violetto). Il verde, al centro dello spettro della luce, rappresenta il punto di equilibrio tra questi colori. Ogni colore, come forma di energia, può influenzare i livelli del nostro essere: fisico, mentale, emozionale e spirituale. 73
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SCIENZE
sentano i sintomi, o collocati negli ambienti in cui si vive e lavora o contemplati durante la meditazione o il rilassamento. • Abbigliamento colorato - Il colore viene assorbito attraverso gli indumenti o l’applicazione diretta sul corpo di stoffe colorate. L’influenza positiva dei colori riguarda anche accessori, oggetti, tinta delle pareti e componenti d’arredo. • Visualizzazione - Il colore viene immaginato ed “evocato” mentalmente durante esercizi di rilassamento e di respirazione. • Cromomassaggio - È un massaggio in cui si utilizzano terre e pigmenti colorati di origine vegetale o minerale che vengono applicati direttamente sulla pelle. ASPETTI SIMBOLICI ED EFFETTI
I colori possiedono significati psicologici di valore generale e collettivo che vanno rintracciati nell’inconscio e nel linguaggio simbolico. Ecco gli aspetti simbolici dei colori principali. • Rosso: passione, amore, guerra, istinto, desiderio, sessualità. Utile
in caso di raffreddamento delle emozioni, apatia, carenza di energia fisica e mentale, stanchezza, convalescenza dopo malattie debilitanti. • Arancione: allegria,
energia. Viene usato in caso di bassa vitalità, stanchezza, calo dell’umore, inestetismi quali rughe e tendenza alle smagliature. • Giallo: solarità,
gioia. Efficace per trattare disfunzioni del tratto digestivo, come stitichezza, affaticamento del fegato, gonfiore addominale, digestione lenta. • Verde: equilibrio,
stabilità. È indicato in caso di stress e delle sue
somatizzazioni. • Azzurro-blu: calma,
serenità emotiva, rilassamento. Viene utilizzato per la sua azione rilassante.
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LE TECNICHE DOLCI
IDROTERAPIA
Come depurare l’organismo e stimolare la circolazione
L
e acque possono migliorare le nostre condizioni psicofisiche attraverso due vie.
INTERNA - Il più noto e condiviso consiglio è bere almeno un litro di acqua minerale naturale al giorno. Diventa regola quando si vuole effettuare un ciclo di depurazione e quando si assumono estratti naturali a scopo disintossicante. ESTERNA - Bagni e docce sono una forma di depurazione naturale i cui effetti drenanti, e terapeutici in generale, sono dovuti all’azione termica e meccanica esercitata dall’acqua sull’organismo. Si rivelano particolarmente efficaci se si Le acque più “sane” da bere sono quelle contenute in bottiglie di vetro, non gassate artificialmente e a basso residuo minerale
sottopone il corpo a stimoli diversi, alternando acqua fredda e calda (da un minimo di 10 °C a un massimo di 40 °C); saune e bagni turchi, stimolando più energicamente la sudorazione, permettono di fare uscire attraverso la pelle e l’apparato respiratorio le sostanze tossiche accumulate nell’organismo. In sauna l’organismo suda grazie all’ambiente altamente surriscaldato (dai 40 °C fino a 80-90 °C). Nel bagno turco, più indicato a chi ha la pressione bassa o non può fare la sauna, il calore è meno intenso (40-50 °C) ed è provocato introducendo vapore, creando un’umidità superiore a quella della sauna; nell’idromassaggio i getti d’acqua che fuoriescono da apposite bocchette di acqua miscelata ad aria compressa colpiscono il corpo, comprimendo e decomprimendo i tessuti, stimolando la circolazione sanguigna e linfatica e la diuresi e favorendo l’eliminazione delle tossine attraverso pelle e reni. Questa modalità contrasta le tensioni premestruali, l’affaticamento muscolare e l’artrosi.
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SCIENZE
IRIDOLOGIA
Nell’occhio la mappa del nostro stato di salute
L’
iridologia è la lettura della morfologia e della distribuzione dei pigmenti dell’iride. Secondo l’iridologia, infatti, l’iride sarebbe una sorta di mappa che contiene informazioni relative all’organismo nella sua totalità (come il livello di energia, vitalità, equilibrio dell’organismo in generale) e a singoli organi e apparati. È un assunto, che si ritrova anche nella riflessologia plantare che tratteremo successivamente, secondo cui le diverse parti dell’iride sarebbero collegate ai vari organi e alle funzioni del corpo, attraverso una particolare topografia dell’iride. Le eventuali alterazioni osservate in un punto dell’iride sono da riferire dunque all’organo o alla funzione corporea.
Il corpo è proiettato sull’iride Secondo la maggior parte degli autori il corpo è proiettato sull’iride in posizione eretta: la metà destra è rappresentata sull’iride destra, la metà sinistra sull’iride sinistra. Ciascuna iride è stata poi idealmente suddivisa in anelli o sub-unità circolari, riferiti a funzioni generali o a strutture ampiamente rappresentate (sistema nervoso simpatico, parasimpatico, funzione digestiva, circolazione, sistema endocrino, pelle) e in settori radiali, corrispondenti ai vari organi. La maggior parte delle scuole suddivide l’iride in 12 settori (come il quadrante di un orologio) e in 7 anelli, che dall’interno all’esterno sono: margine pupillare (orlo pupillare), considerato zona di proiezione del sistema nervoso parasimpatico, del sistema nervoso centrale (in particolare del 77
LE TECNICHE DOLCI
midollo spinale), della colonna vertebrale; anello gastrico, area di proiezione dello stomaco; anello intestinale, area di proiezione dell’intestino; siepe, proiezione del sistema nervoso simpatico; anello della grande circolazione, del sistema gangliare ed endocrino; anello della proiezione organica, a sua volta suddiviso in settori in cui sarebbero proiettati tutti gli organi del corpo; anello cutaneo o della circolazione periferica.
Identificare le disfunzioni del corpo
Il margine pupillare è indice dell’energia vitale, delle funzioni metaboliche fondamentali e della risposta immunitaria
L’iridologia va utilizzata come una “segnalazione” di qualche processo di disfunzione in atto e va accompagnata con una verifica frutto di altre rilevazioni e colloqui. Quando si parla di “organi” in chiave olistica si dovrebbero intendere in senso energetico, analogamente a quanto avviene, per esempio, nella concezione orientale (cinese, in particolare) e non tanto gli organi anatomici. L’esempio - Se l’esame iridologico evidenzia una disfunzione del fegato non si dovrebbe intendere che la persona ha una malattia epatica in atto o in fase iniziale e che quindi dovrebbe rivolgersi al medico per richiedere un’ecografia o un prelievo. Al contrario! Si dovrebbe verificare se questo rilievo iridologico ha effettivamente una corrispondenza con l’atteggiamento dell’individuo, in particolare con la sua capacità di gestire rabbia, ira, collera.
Come si svolge l’esame iridologico Per la valutazione dell’iride si utilizza un iridoscopio, un particolare microscopio dotato di lenti d’ingrandimento e di un sistema di illuminazione che consente di mettere bene in luce l’iride per poterla osservare. Le osservazioni rilevate all’iridoscopio vengono segnate a mano su una mappa iri78
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SCIENZE
dologica cartacea. Esistono anche iridoscopi con la possibilità di collegare una fotocamera per scattare fotografie dell’iride in modo da completare l’esame successivamente e confrontare eventuali modifiche nel corso del tempo. Nella valutazione dell’iride, l’iridologo presta attenzione a diversi tipi di segnali che può osservare nell’iride; ecco quali: • segni strutturali: sono diradazioni indice di un indebolimento funzionale e strutturale dell’organo corrispondente; lacune che depongono per una vulnerabilità strutturale degli organi corrispondenti; “cripte” segnali di debolezza costituzionale della struttura corrispondente; difetti possono indicare una predisposizione patologica; • segni cromatici: sono le variazioni osservabili del colore di una parte dell’iride rispetto al resto. Un colore grigiastro, per esempio, potrebbe indicare debolezza costituzionale e predisposizione a difficoltà funzionali degli organi e degli apparati localizzati nell’anello o nel settore in cui si trova la zona grigiastra; un colore bianco argenteo farebbe ipotizzare processi irritativi, infiammatori. Le aree di depigmentazione, invece, potrebbero essere indice di una riduzione funzionale degli organi corrispondenti; • segni rifessi: sono, appunto, segni lineari come raggi, fessure, anelli, archi che possono indicare disfunzione dell’organo corrispondente. Attraverso le informazioni raccolte dall’osservazione diretta, l’esame iridologico cerca di valutare i seguenti parametri vitali: • la capacità della persona di mantenere un buon equilibrio
vitale, reagire agli agenti infettivi (con le proprie difese immunitarie), difendersi dalle degenerazioni cellulari; • il livello energetico o di stress in atto;
L’iridologia non è un metodo di diagnosi medica, ma una tecnica di valutazione orientativa di aspetti funzionali dell’organismo, da confrontare sempre con il contesto dell’individuo
• il livello di “accumuli tossici” nell’organismo. 79
LE TECNICHE DOLCI
IL MASSAGGIO PSICOSOMATICO
Il tocco che agisce sul sistema nervoso centrale
O
gni sensazione tattile invia al sistema nervoso centrale un’enorme quantità di informazioni. Per questo toccare
la pelle significa instaurare un dialogo profondo con l’intero psicosoma della persona e le varie tecniche di massaggio costituiscono una forma di comunicazione privilegiata. FA BENE A CORPO E MENTE Fin dai tempi antichi il massaggio è stato considerato un’attività fondamentale per il benessere e l’equilibrio psicofisico
Scioglie tensioni e rigidità Il massaggio psicosomatico è una tecnica particolare elaborata in origine da uno dei docenti della Scuola di Naturopatia dell’Istituto Riza, Giovanni Oliva. Lo scopo principale del massaggio psicosomatico è facilitare l’evoluzione dei processi naturali che portano a una nuova consapevolezza di sé, grazie al contatto che provoca un coinvolgimento globale della persona toccata, con riflessi fisici, psicologici e relazionali. Dal punto di vista fisico, chi viene massaggiato acquisisce una maggiore percezione del proprio corpo, arrivando a rendersi conto che la parte toccata è tesa, bloccata o quasi “sconosciuta” e favorendo la modifica della rappresentazione mentale del proprio schema corporeo, il ponte di passaggio tra il piano psichico e quello fisico. Le stimo80
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SCIENZE
lazioni tattili attivano messaggi nervosi che raggiungono il sistema limbico del cervello, la parte in cui si sformano le emozioni e si attribuisce alle sensazioni una valenza affettiva. In generale l’obiettivo del massaggio psicosomatico è creare benessere attraverso l’equilibrio psicofisico delle varie componenti di sé lasciando andare sullo sfondo i pen-
sieri e facendo sì che la mente si orienti sul corpo e sulle sensazioni di pace e di calma che si generano quando ci si libera dai giudizi e dalle elucubrazioni mentali. I tre livelli dei tocchi
Ogni tocco dell’operatore agisce sulle quattro componenti dell’essere umano: biologica, energetica, immaginativa e relazionale. I tocchi sono da regolare in base alle necessità e alle caratteristiche del soggetto. • Tocchi di primo livello - È il livello più superfciale che tocca il sistema osteoarticolare, la componente solida del corpo. È un tipo di tocco che attiva la sensibilità propriocettiva che ha i ricettori situati nei tendini, nei muscoli e nelle articolazioni. Dal punto di vista psicologico coinvolge la parte “dura” della nostra interiorità, legata alla volontà, alla vigilanza e all’attenzione. Sono tocchi molto netti in cui si avverte in modo ben distinto l’inizio e la fine, adatti a chi predilige situazioni chiare, definite, precise, con pochi margini di variabilità e a chi attribuisce poche sfumature alle proprie sensazioni ed è in generale poco disponibile al contatto tattile. • Tocchi di secondo livello - Questi tocchi coinvolgono la parte viscerale del corpo, agiscono sulla componente liquida dell’organismo, collegabile alle parti fluide, come il san-
gue, la linfa e i liquidi addominali. È legata alle attività vegetative del corpo, indipendenti dalla volontà, dalla vigilanza e 81
LE TECNICHE DOLCI
dall’attenzione. È una parte “molle” anche dal punto di vista psicologico, mutevole e in continuo movimento. Questi tocchi si avvertono in modo meno definito e sono più idonei per accompagnare l’abbandono dell’attività razionale. Il livello di profondità intermedio li rende adatti a chi presenta situazioni di “stasi” e che manifesta la necessità di “attivarsi”, stimolando e riattivando la parte fluida a livello psicofisico. • Tocchi di terzo livello - Sono i tocchi che raggiungono il livello più profondo. Agiscono sulla struttura tattile-termica e sulla sensibilità esterocettiva che ha ricettori localizzati sulla pelle. Questi tocchi arrivano molto nel profondo perché attivano sensazioni legate ai rapporti affettivi e intimi, strettamente personali. Trasmettono un messaggio di partecipazione, di presenza, di condivisione non condizionata da giudizi e ragionamenti. Sfumati, favoriscono l’abbandono dell’attività razionale e permettono di avvertire le sensazioni sopite e di praticare le tecniche immaginative. COME SI SVOLGE LA SEDUTA
All’inizio della seduta di massaggio vengono praticati 6 tocchi “propedeutici” per testare e, poi, scegliere il livello relazionale più adatto. Consistono in 2 tocchi per ogni via sensitiva: la propriocettiva, l’enterocettiva e la tattile-termica. Dopo i tocchi propedeutici, e dopo aver riconosciuto il livello più adatto per entrare in contatto corporeo col soggetto, l’operatore procede con il trattamento vero e proprio. Per farlo il massaggiatore ricorre a una serie
di tocchi, 18 dei quali sono ritenuti fondamentali e suddivisi in quattro categorie, a seconda delle parti del corpo che vengono coinvolte: i tocchi agli arti superiori, i tocchi alla schiena, quelli che agiscono sul centro corporeo e i tocchi del respiro. Alcuni di questi tocchi possono essere praticati su se stessi per contrastare la tensione al collo, alle spalle, alle gambe e all’addome, permettendo così di prolungare gli effetti positivi ottenuti dal massaggio psicosomatico eseguito da operatori preparati ed esperti .
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SCIENZE
RIFLESSOLOGIA
Massaggiando i piedi si equilibra l’energia che scorre nel corpo
L
a riflessologia plantare è una tecnica di massaggio praticata sulla superficie plantare e in parte dorsale dei
piedi. Si basa sull’assunto teorico secondo cui sulla pianta del piede sarebbe rappresentata l’intera superficie del corpo umano. Un punto del piede che è in relazione con una determinata porzione corporea è detto “punto riflesso”.
VISIONE GLOBALE DELLA PIANTA DEL PIEDE
circolazione linfatica superiore
occhio orecchio
calotta cranica cervello ipofisi cervelletto vertebre cervicali esofago tiroide
circolazione linfatica superiore
occhio orecchio
vertebre dorsali
laguna linfatica polmoni
colon traverso
stomaco surrenali pancreas duodeno rene vertebre lombari uretere
intestino tenue
vertebre sacrali
polmoni plesso solare coledoco cistifellea fegato
valvola ileo-cecale colon ascendente
plesso solare
milza colon traverso intestino tenue
vertebre coccigee vescica
colon discendente
genitali retto
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LE TECNICHE DOLCI
Il legame tra i vari organi e il piede Secondo questa teoria, quando un organo, un viscere o una funzione corporea vanno incontro a uno squilibrio funzionale (affaticamento o “blocco”), il corrispondente punto riflesso sul piede lo esprime variando la consistenza del tessuto dell’area di riferimento che, inizialmente, diventa molle. Se l’alterazione non viene risolta, il corpo cerca degli adattamenti alterando la funzionalità di altri organi. La zona che sul piede prima era molle inizia quindi a indurirsi. Se i messaggi di disagio vengono ancora ignorati, le aree del piede da dure tenderanno a divenire legnose. Il processo può essere invertito attraverso il massaggio plantare che, andando ad agire sulle aree di cute indurita o legnosa, “lavorerà” di riflesso anche sugli organi corrispondenti, grazie al fatto che la stimolazione dei punti riflessi attiverebbe delle stimolazioni nervose che giungono al sistema neuronale centrale. Quest’ultimo a sua volta, in seguito ai “messaggi” ricevuti attiverebbe una migliore irrorazione sanguigna e linfatica agli organi, visceri e funzioni correlate, provocando un lento e costante miglioramento delle loro condizioni. La presenza di dolore durante la fase attiva di trasformazione del tessuto è indicativa del fatto che il cambiamento è avviato.
Le “mappe” plantar plantarii Esistono diverse mappe di riflessologia plantare, con lievi differenze a seconda della scuola di appartenenza. Tuttavia, Tuttavia, in linea di massima, idealmente la pianta del piede può essere suddivisa in quattro zone. La prima zona comprende tutte le dita del piede: corrisponde alla testa, al collo, fino alla clavicola e alla spalla. È legata all’elemento “aria” e a tutti i disturbi connessi a •
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SCIENZE
questo elemento (problemi respiratori come raffreddore, tosse, mal di gola) e corrispondenti ai punti riflessi che richiedono la sua stimolazione. • La seconda zona comprende il metatarso: corrisponde al torace e alla parte alta dell’addome. È legata all’elemento “fuoco”, al riequilibrio della digestione in generale (stomaco, pancreas, fegato) e della funzione cardiocircolatoria. Viene manipolata a scopo terapeutico anche in caso di infiammazioni cutanee (eczema, acne). • La terza zona corrisponde alla volta plantare: si collega nel corpo alla parte della cintura pelvica. È legata all’elemento “acqua”. Viene manipolata per riequilibrare l’intestino (dissenteria, stipsi, colite), ma anche l’attività renale e urinaria (enuresi notturna, minzione frequente, dolori renali, debolezza della vescica). • La quarta zona è compresa tra la volta plantare e il cal-
Area Area cefalica
Area toracica
Area addominale
Area pelvica
cagno: corrisponde alle parti “basse” del corpo. È legata
all’elemento “terra” e viene manipolata per il riequilibrio del sistema riproduttivo (flusso mestruale irregolare, disfunzioni sessuali), ma anche dell’apparato scheletrico (dolori articolari, specie se localizzati agli arti inferiori). Il trattamento: trat tamento: a chi è adatto e come effettuarlo
La riflessologia plantare è adatta a tutti e senza alcun limite di età. È particolarmente indicata per risolvere mal di testa, disturbi digestivi funzionali e articolari, irregolarità del ciclo e dolori mestruali.
La seduta deve essere evitata in caso di malattie infettive in fase acuta, se la persona è affetta da trombosi, flebite, tromboflebite e infiammazioni acute a carico di vene e sistema linfatico, calcolosi renale, calcolosi biliare, gra85
LE TECNICHE DOLCI
vidanza a rischio, ipertensione arteriosa instabile, diabete, psicosi, tumori maligni. Non si attua la seduta riflessologica nel caso in cui la persona soffra di malattie reumatiche gravi ai piedi. In linea di massima la durata del trattamento varia da 20 a 45 minuti. La frequenza può variare da una seduta a giorni alterni sino a una settimanale. È possibile anche effettuare l’automassaggio reflessologico dopo avere appreso bene la tecnica da un operatore esperto e dopo avere effettuato almeno un ciclo di sedute.
La seduta di riflessologia Esistono vari protocolli per la seduta di riflessologia. Uno dei più seguiti prevede che la sessione abbia inizio con piede (stirauna sequenza di tocchi di defaticamento del piede mento avvolgendo le caviglie con le mani o sfioramenti di tutto il piede) partendo dalle dita e arrivando alle caviglie.
Meglio non effettuare il massaggio subito dopo un pasto, ma aspettare circa un paio d’ore
Si passa poi al massaggio su quattro zone orizzontali orizzontali per ciascuna delle quali si inizia con la stimolazione dell’ dell’orgaorgano “pilota” (l’organo, il viscere o la funzione che sblocca, attiva e stabilizza le funzioni della zona di appartenenza) “ponte” (la struttura, l’organo, il viscere o poi dell’organo dell’organo “ponte” (la la funzione che collega energeticamente una zona a quella successiva, permettendo una continuità plastica del tocco e del suo effetto sia sul piano fisico che sul piano interiore) per passare a trattare tutta la zona refessogena e refessogena e chiudere la sessione stimolando di nuovo l’organo pilota e l’organo ponte di ognuna delle zone del piede. piede.
Nella prima zona l’organo pilota è il polmone, nella seconda è il cuore, nella terza zona è il rene, nella quarta sono le gonadi. Nella prima zona l’organo ponte è la testa, t esta, nella seconda è lo stomaco, nella terza zona è l’intestino, nella quarta è lo scheletro. 86
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SCIENZE
RIFLESSOLOGIA per il benessere dell’organismo •
FEGATO - I tocchi sui punti riessi del fegato si fanno all’ini-
zio di ogni seduta reessologica. La zona del fegato si trova nella parte della volta plantare, vicino alle estremità distali del quarto e quinto metatarso, in particolare a destra. La pressione si pratica con una tecnica di “pompaggio” lento con entrambi i pollici o di pressione a pieno pollice. • STOMACO - Il trattamento dei punti dello stomaco, oltre che da un operatore esperto, può essere anche realizzato da sé con la digitopressione. Seduti su una sedia, appoggiare il piede da trattare sul ginocchio dell’altra gamba o sedersi a gambe incrociate su un materassino. Applicare la pressione con il pollice della mano destra (per il piede sinistro) e quello della mano sinistra (per il piede destro) che deve essere circolare, lenta e profonda, e durare almeno due minuti. All’inizio nella zona trattata si può avvertire un dolore che dovrebbe però gradualmente scomparire. In caso di cattiva digestione, acidità e mal di stomaco comprimere il punto dello stomaco situato sul piede destro in corrispondenza del primo metatarso e quello del duodeno situato appena al di sotto del precedente, in entrambi i piedi. Si può ricorrere anche al trattamento del palmo della mano: il punto dello stomaco è localizzato al di sotto del secondo metacarpo (sotto la protuberanza alla base del dito indice) della mano sinistra, mentre il punto del duodeno si trova nell’area concava tra il pollice e l’indice, sempre della mano sinistra. 87
LA MEDICINA COMPLEMENTARE
LA MEDICINA COMPLEMENTARE AYURVEDA
L’antica medicina indiana che insegna a stare in salute
L’
ayurveda (da ayur= vita e veda= scienza) è un sistema di conoscenze tramandate in India da tempi immemorabili,
finalizzato al benessere che consiste in metodi di cura e prevenzione e in una filosofia basata su principi che garantiscano la corretta gestione della salute, correggendo gli squilibri del corpo prima che insorga la malattia. Secondo l’approccio ayurvedico, la salute è costituita da tre principi, i “guna”: Sattva, il principio dell’intelligenza e dell’armonia; Rajas, il Le qualità di Vata sono asciutto, freddo, leggero, mobile, sottile, duro, mutevole, chiaro
VATA
principio dell’attività, dell’energia e dell’emozione; Tamas, il principio dell’inerzia e della resistenza. La natura di ciascun individuo, e quindi le modalità più adatte per riequilibrarlo, dipendono da etere, fuoco, terra, aria, acqua e dai tre “dosha” o umori corporei (Vata, Pitta, Kapha). I tre dosha
La natura di “Vata”: responsabile del corpo - Vata significa “ciò che muove” ed è responsabile di tutte le attività e sensazioni del corpo. È il dosha più potente perché rappresenta la forza vitale stessa. Vata ha sede in colon, vescica, arti, ossa, orecchie, sistema nervoso centrale Etere
Aria
e nella parte inferiore del corpo. Le sue funzioni toccano l’attività respiratoria, circolatoria, escretoria, parto, movimento degli arti, attività del sistema nervoso centra-
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SCIENZE
le, udito e tatto. Gli individui Vata hanno un fisico sottile e leggero, sono o troppo alti o troppo bassi, con uno scarso sviluppo della muscolatura. I capelli sono per lo più ricci e radi, gli occhi generalmente piccoli, mobili, talora infossati e poco brillanti. Di appetito variabile, sono veloci nel mangiare e hanno difficoltà digestive. Preferiscono le bevande calde. Hanno tendenza alla stitichezza. Il loro sonno è leggero, disturbato e di breve durata. Spesso accusano freddo alle mani e ai piedi e devono proteggersi in quanto molto sensibili in particolare al vento. I sensi correlati sono l’udito e il tatto. Emotivi e tendenti alle tensioni dovrebbero pranzare in un ambiente quieto e tranquillo, seguire una dieta regolare dai sapori dolce, acido e salato, consumare i pasti indicativamente alla stessa ora e andare a letto presto la sera. La natura di “Pitta”: è l’energia cosmica - Pitta significa “ciò che produce calore”. Ha sede in stomaco, duodeno,
sangue, sudore, fegato, milza, cuore, occhi e pelle (parte media del corpo). L’eccesso di Pitta si elimina dall’intestino tenue. Le funzioni cui presiede sono: digestione, metabolismo, produzione di calore, appetito, sete, vista. È di altezza media, peso moderato, ha uno sviluppo scheletrico e muscolare medio. La pelle è morbida, spesso cosparsa di nei o efelidi, e può facilmente arrossarsi. Le ossa non sono sporgenti, la carnagione può essere giallastra o rossa. I capelli sono sottili, con tendenza a incanutire presto o a cadere. Ha un metabolismo attivo, buona digestione, forte appetito, preferisce bevande fredde. Il sonno è di breve durata ma ininterrotto e ristoratore. Suda molto, ha una temperatura corporea elevata, e mani e piedi caldi. Mal sopporta il caldo e la luce solare. Il tipo Pitta deve adottare regimi rinfrescanti, limitare l’esposi-
PITTA
Fuoco
Acqua
Le qualità di Pitta sono caldo, leggero, fuido, acuto, molle e chiaro
89
LA MEDICINA COMPLEMENTARE
zione al sole d’estate, frequentare luoghi freschi. È collegato con il senso della vista. Non deve esporsi a tensioni eccessive e deve seguire una dieta che contenga i sapori dolce, amaro e astringente ed evitare l’abuso di caffeina e alcolici. La natura di “Kapha”: la coesione - Kapha significa “ciò che KAPHA
Terra
unisce”. Ha sede in torace, gola, testa, pancreas, costo-
Acqua
Le qualità di Kapha sono freddo, umido, pesante, lento, opaco, statico, liscio, denso e torbido
le, stomaco, plasma, grasso, naso, lingua (parte alta del corpo). Le sue funzioni sono: crescita e raffreddamento corporeo, immunità, gusto e olfatto. L’eccesso di Kapha si elimina dallo stomaco. Ha una corporatura ben sviluppata ma con tendenza al sovrappeso, carnagione chiara, bianca, la pelle è morbida, oleosa, umida, fredda. I capelli sono scuri, morbidi. Ha appetito modesto, regolare e una digestione lenta. L’intestino è pigro. Il sonno è profondo, prolungato o eccessivo. Ha una buona resistenza e molta energia. Questo dosha è associato a olfatto e gusto. Per questo nel loro ambiente devono usare essenze stimolanti (eucalipto, geranio, lavanda). La tendenza alla sedentarietà aggrava Kapha a cui si consiglia di svolgere attività fisica regolarmente, alzarsi presto al mattino, non dormire dopo i pasti. La sua dieta dovrà contenere i sapori piccante, amaro e astringente.
I rimedi Ayurvedici Vata è riequilibrato da: aromi caldi, dolci e acidi come l’arancio, il basilico, i chiodi di garofano. Pitta è riequilibrato da: aromi dolci e freddi come la rosa, il sandalo, il gelsomino, la menta e la cannella. Kapha è riequilibrato da: aromi caldi e speziati come il ginepro, la canfora, l’eucalipto. 90
RIZA
SCIENZE
MEDICINA CINESE
La salute è un fuire di energie
I
l simbolo che riassume il pensiero cinese è quello del Tao che nel suo cerchio rappresenta un’unità, che con-
tiene due forze, yin e yang, contrapposte ma complementari che continuano eternamente a fluire una verso l’altra e, quando arrivano al proprio massimo energetico, contengono dentro di sé una piccola parte dell’altra.
Lo Yin e lo Yang nel nostro corpo Anche il nostro corpo è strutturato secondo lo yin e lo yang: la zona alta del corpo è yang, quella bassa è yin; gli arti superiori sono yang, gli inferiori yin; la schiena è yang, il ventre è yin; la pelle è yang, l’interno è yin. Anche all’interno dell’organismo è possibile classificare i vari organi come yin e yang: ciò che è cavo è yang come stomaco, intestino tenue, intestino crasso, cistifellea e vescica; ciò che è pieno e compatto è yin come fegato, cuore, polmone, milza e rene. Gli organi yin sono deputati all’immagazzinamento e alla trasformazione; quelli yang sono responsabili dell’assimilazione, dell’assorbimento, dell’eliminazione. Gli organi funzionano in associazione fra loro e l’insieme è un equilibrio dinamico tra le forze yin e yang che circolano nel corpo.
La salute è questione di equilibrio Yin e yang hanno bisogno l’uno dell’altro per esistere, crescere e prosperare, trasformandosi continuamente l’uno nell’altro e nutrendosi reciprocamente. Secondo questo modello, la salute dipende da un corretto equilibrio tra
La Medicina Tradizionale Cinese ha un approccio alla realtà e all’uomo di tipo olistico
91
LA MEDICINA COMPLEMENTARE
yin e yang e la malattia deriva da uno squilibrio tra queste due forze perché una delle due, per esempio, tende a essere troppo abbondante o troppo scarsa. Nel corso di esperienze millenarie, nel pensiero cinese si sono gradualmente originate corrispondenze analogiche con quelli che, secondo questa filosofia, sono considerati i cinque elementi di base della natura: Legno, Fuoco, Terra, Me-
Conosciuta anche come Moxa, la moxibustione consiste nel riscaldamento di zone cutanee effettuato con foglie o polvere di Arthemisia vulgaris
tallo, Acqua.
I meridiani: i canali in cui scorre la forza vitale Nelle tecniche tradizionali cinesi un ruolo fondamentale è rivestito da particolari canali energetici chiamati “meridiani”. Si tratta di linee immaginarie ciascuna delle quali è collegata a un organo (per esempio, meridiano del Polmone, meridiano dello Stomaco) che percorrono il corpo in superficie e in cui scorrono le energie yin e yang. Lungo ogni meridiano sono individuabili dei particolari punti utilizzati per le applicazioni di agopuntura, moxibustione e massaggio o digitopressione per accelerare, rallentare, tonificare, disperdere, mettere in comunicazione, bloccare l’energia del meridiano e quindi dell’organo corrispondente, riequilibrandolo con tutti gli altri.
La malattia insorge da squilibri energetici In medicina cinese lo squilibrio e quindi la comparsa di una malattia sono favoriti da tre tipi di fattori: 92
RIZA
SCIENZE
• climatici come •
freddo, caldo, umidità, secchezza, vento;
alimentari in quanto ogni alimento introdotto nel corpo
viene trasformato in energia yin o yang e in quest’ottica deve essere scelto. Proprio come il sapore: agro-acido per stimolare il legno, e quindi il fegato, la cistifellea, la vista, gli occhi, le unghie, i muscoli; sapore amaro per stimolare il fuoco e quindi il cuore, l’intestino tenue, l’incarnato del viso, il sangue; sapore dolce, che appartiene alla terra e stimola la milza, lo stomaco, la bocca, il gusto; sapore piccante che appartiene al metallo e stimola i polmoni, l’intestino crasso, la pelle, i peli, l’odorato; sapore salato che è caratteristico dell’acqua e stimola i reni, la vescica, le ossa, i denti, l’udito; •
ereditari-costituzionali e psichici.
Le tecniche per riequilibrare l’energia Lo scopo delle tecniche tradizionali cinesi è favorire il riequilibrio energetico dell’individuo, attraverso specifiche modalità: tonificare i vuoti, disperdere o armonizzare i pieni, riscaldare il freddo, sciogliere o distribuire il calore, portare dall’interno all’esterno, impedire a ciò che è esterno di penetrare in profondità, rinforzare le difese, armonizzare lo yin con lo yang e viceversa, ottenere il riequilibrio dell’unità psicofisica, eliminare i sintomi senza mai dimenticare che sono una piccola parte di un “intero ammalato”. Le tecniche tradizionali cinesi sono rappresentate so-
Per riequilibrare l’energia del fegato la medicina cinese propone: trattamenti di digitopressione mirati a punti disposti lungo il meridiano Fegato, in cui scorre energia yin, e/o al meridiano Vescica biliare, in cui scorre energia yang; esercizi di ginnastica cinese e Qi Gong
prattutto da agopuntura, moxibustione, erbe, dietetica e massaggio/digitopressione. A eccezione di quest’ultima, le altre sono di competenza medica, in quanto richiedono persone preparate ed esperte. 93
LA MEDICINA COMPLEMENTARE
OMEOPATIA
Sostanze molto diluite che stimolano la forza vitale
L’
omeopatia (dal greco “òmoios” = “simile” e “pàthos” = “malattia”), che ebbe i suoi inizi a Lipsia, verso la fine
del 1700, grazie a Samuel Hahnemann (1755-1843), è un metodo di cura in cui si utilizzano particolari rimedi costituiti da sostanze molto diluite e dinamizzate che quando vengono somministrate al soggetto sano determinano la comparsa di effetti simili a quelli della malattia. L’omeopatia è di stretta competenza medica. Le basi teoriche
I principi fondamentali su cui si basa l’omeopatia sono tre: 1. risposta di autoguarigione - Ogni individuo possiede una forza vitale che è responsabile della sua guarigione. In condizioni di salute, essa determina uno stato di equilibrio dell’organismo, mentre il disagio o la malattia corrispondono a un’alterazione di tale equilibrio; 2. principio di similitudine - “Similia similibus curantur”: “I simili (i sintomi) si curano con i simili” è il principio chiave dell’omeopatia. In quest’ottica occorre trovare in Natura ciò che riproduce gli stessi effetti di quello che si vuole curare. Il rimedio omeopatico non sopprime il sintomo, ma agisce come una sorta di vaccino perché stimola in modo più globale la risposta difensiva dell’organismo; 3. principio delle diluizioni infinitesimali Le sostanze utilizzate per creare i rimedi 94
RIZA
SCIENZE
omeopatici sono spesso tossiche, ma vengono diluite numerose volte in modo da ridurre le possibilità di effetti nocivi, continuando però a mantenere un effetto sufficiente a stimolare la risposta da parte dell’organismo. I medicinali omeopatici sono somministrati a dosi estremamente basse e le diluizioni successive fanno sì che essi contengano quantità infinitesimali della sostanza di partenza.
I vari rimedi omeopatici I medicinali omeopatici sono disponibili in granuli, compresse, gocce, colliri, sciroppi, supposte, pomate. Quelli sotto forma di granuli o globuli, dal sapore dolciastro, sono i più diffusi e sono costituiti da un supporto di saccarosio e lattosio impregnato della sostanza medicinale omeopatica e contenuto in tubi contenenti più unità. Sulla confezione è riportato il nome del medicinale omeopatico, designato con il nome latino della sostanza di origine, seguito dall’indicazione del tipo e del grado di diluizione. La diluizione e la dose del rimedio omeopatico vengono adattate alle condizioni del singolo paziente tenendo conto di vari fattori, tra cui soprattutto il grado di corrispondenza tra i disturbi manifestati e gli effetti della sostanza omeopatica. Maggiore è la similitudine, maggiore deve essere la diluizione da utilizzare. In linea di massima, per quanto riguarda la diluizione dei rimedi omeopatici valgono queste regole: le diluizioni basse (tra la 4 CH e la 9 CH) sono utilizzate per le situazioni “acute”
e i sintomi locali (gonfiore improvviso alla pancia, bruciore di stomaco dopo il pasto); le diluizioni medie (tra la 15 e la 30 CH) sono utili per i sintomi generali o funzionali (irritabi-
lità, crampi addominali); le diluizioni alte (200-10.000 CH e oltre) sono indicate per i sintomi comportamentali e per le
malattie croniche (fame nervosa, ansia). 95
LA MEDICINA COMPLEMENTARE
All’inizio... l’effetto paradosso Durante la cura omeopatica, è possibile che compaiano effetti avversi lievi e di breve durata come cefalea, stanchezza, eruzioni cutanee, vertigini, dissenteria. In particolare, durante i primi giorni si può osservare spesso un lieve peggioramento della sintomatologia iniziale. Tale fenomeno, l’aggravamento omeopatico, va interpretato come un segno di efficacia del trattamento, come l’attivazione della risposta difensiva e di autoguarigione dell’organismo. È sempre opportuno comunque informare il medico dell’andamento della sintomatologia perché in caso di peggioramento o comparsa di nuovi sintomi occorre avere una sufficiente esperienza e competenza per saper distinguere tra aggravamento omeopatico, complicanza della malattia e reazioni avverse. Come usare i rimedi omeopatici I rimedi omeopatici sono adatti anche ai bambini. Non presentano controindicazioni e non interferiscono con i farmaci. In linea di massima, l’assunzione del rimedio do-
vrebbe avvenire a digiuno, lontano dai pasti. E si consiglia di ridurre, meglio sarebbe evitare, il fumo di tabacco e l’ingestione di sostanze aromatiche come menta, caffè, tè, alcolici e cibi speziati o piccanti, o comunque di assumere il medicinale omeopatico lontano dall’utilizzo di queste sostanze. La posologia è molto variabile, essendo messa a punto in base alle caratteristiche individuali del paziente, al tipo e all’intensità della sintomatologia, alla complessità della cura e alle caratteristiche del rimedio omeopatico, nel rispetto del giudizio del medico.
L’approccio omeopatico è finalizzato a risvegliare la forza vitale in caso di malattia per riportare il corpo in uno stato di equilibrio
I medicinali omeopatici non determinano effetti tossici, anche se ingeriti per sbaglio in quantità elevate. 96
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