SAMAEL AUN WEOR
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PREFAZIONE Da molto prima che il saggio Diogene cercasse affannosamente un uomo, senza trovarlo, alla pallida luce di una lanterna, fino ai nostri penosi giorni così artificialmente illuminati dalla magia della tecnica, rimane nell’oscurità …… dell’essere umano: la sua propria identità. Sono state scritte montagne di libri per potere spiegare il mistero dell’uomo e tuttavia potremmo …. Data la sua scarsa utilità. Discipline così importanti e decisive per conoscere l’uomo in profondità come lo sono la Antropologia e la Psicologia, fondamentalmente, ci hanno apportato certamente una minima base che ci permette di chiarire certe incognite. Da qui dunque, grandi pensatori e filosofi come Platone, Bacon, Kant, Hegel e psicologi della taglia di Froid, C.Jung così come le diverse correnti sorte all’interno di questa meravigliosa scienza tali come lo strutturalismo, funzionalismo, conduttismo, psicoanalisi e movimenti antipsichiatrici, hanno cercato la forma di spiegare definitivamente l’essere umano per comprendere tutti i processi dei suoi complessi meccanismi. Le investigazioni, studi e apporti di tutti questi sinceri esploratori scientifici, sono molto validi per conoscerci. Tuttavia, la luce che ci offrono si potrebbe comparare a quella di un fiammifero, la cui durata termina quando questo si consuma, tornando a sommergerci nell’oscurità. Ciò che in realtà necessitiamo è di creare e generare “luce propria” in forma permanente, cioè, convertirci in piccoli soli psicologici. Solamente un genio contemporaneo come il Dr. Samael Aun Weor, instancabile scienziato e uomo eminentemente pratico, poteva darci la chiave precisa per sapere “come creare la luce in noi”, nelle nostre caverne sotterranee mentali. La Psicologia Sperimentale che ci svela questo grande uomo si costituisce nel Vello d’Oro della Psicologia. Essendo totalmente rivoluzionaria nella sua applicazione ed esperienza è degna di assumere con pieno diritto la classificazione di “Psicologia della Nuova Era”. In questa piccola opera che il Dr. Samael Aun Weor ci offre, così come in tutte le altre della sua estesa bibliografia, troviamo il piacevole sapore dell’autenticità, dove l’elucubrazione ipotetica è sostituita dalla contundenza dei fatti perfettamente vissuti o già sperimentati per ognuno di noi. Non è esagerato affermare che l’umanità è nel momento buono. Finalmente ci è stato teso il filo d’Arianna che ci permette di uscire dal labirinto delle teorie dove regna la più spaventosa oscurità dell’intelletto. Rendere pratica la Psicologia della Nuova Era significa camminare fermamente, con passi da gigante, nel cammino dell’autoconoscimento. Colui che conosce se stesso vive nella Luce e genera Luce. Uomo! Risveglia nel tuo Universo Interiore l’alba luminosa della tua Coscienza!
FOTO DI SAMEL
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Questo uomo eccezionale, saggio fondatore dell’attuale Antropologia Gnostica, scienza in pieno sviluppo, è stato riconosciuto da parte delle autorità scientifiche e culturali di molti paesi per i suoi innumerevoli apporti nel campo dell’Antropologia, Astronomia, Psicologia, Alchimia, Medicina ecc. La sua incredibile capacità di investigatore gli ha permesso di approfondirsi, attraverso l’esperienza diretta e lo studio, nei grandi misteri della vita e della morte. Le sue investigazioni si orientano anche nello studio degli enigmi e dei misteri delle grandi culture millenarie come: la Maya, l’Azteca, Inca, Tibetana, Hindù, Greca, Romana ecc. Come risultato delle sue investigazioni il Dr. Samael Aun Weor, ha cristallizzato il frutto delle sue investigazioni in più di 60 opere e centinaia di conferenze. Il suo unico proposito latente nei suoi libri e espresso in tutti i momenti della sua vita, è stato quello di servire l’Umanità mostrando agli esseri umani il modo di trascendere lo stato caotico nella quale vive, prodotto dall’ipnotismo psicologico e dall’incoscienza. Quando nei suoi libri ci parla di ottenere coscienza lo fa nella piena conoscenza che tutti gli esseri umani vivono in stato di sonno, addormentati, affascinati dai problemi della vita che non consiste unicamente nel nascere, crescere e riprodursi e morire, come nelle specie inferiori, ma che è regolata per ottenere un obbiettivo. È quando si scopre tale obbiettivo che si giunge alla conclusione che l’essere umano non è il prodotto di una casualità ma che è parte di un ordinamento universale, che ha una ragione d’essere e che per quello è stato plasmato saggiamente nella terra. L’uomo attuale disconosce tale obbiettivo, non conosce il sistema completo di insegnamento per rivoluzionare la coscienza e per questo vive meccanicamente alla mercè delle correnti che le circostanze della vita creano. Solo attraverso lo studio rigoroso dell’Antropologia, la Psicologia e la loro comprensione, l’autore consegna all’Umanità la chiave suprema del Risveglio della Coscienza, conosciuto come il Grande Arcano, il cui studio ci introduce alla Saggezza Universale. Invitiamo i nostri lettori all’investigazione dei profondi insegnamenti che questo grande saggio porta all’umanità.
GLI EDITORI
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INTRODUZIONE Indubbiamente l’errore di molti pseudo-esoteristi e pseudo-occultisti moderni radica nell’amor proprio, amano moltissimo se stessi, desiderano l’evoluzione dalla miseria che hanno dentro, vogliono continuare, anelano alla perfezione di ciò che in modo alcuno merita di perfezionarsi ne di continuare. Queste persone dalla psiche soggettiva si credono ricche, potenti e illuminate e bramano ancor di più una magnifica posizione nell’aldilà; ma in realtà non sanno nulla su se stessi, non riconoscono purtroppo la loro impotenza, nascita, vergogna, sventura e nudità psicologica. Gli studenti della Psicologia della Nuova Era non aspirano ad essere migliori ne peggiori; l’unico desiderio è di morire in noi stessi qui ed ora . Quando stabiliamo il dogma dell’evoluzione come fondamento delle nostre migliori aspirazioni partiamo da una base falsa. Perché dovremmo lottare per l’evoluzione e il progresso della nostra sventura? Migliore è la morte… ”se il seme non muore la pianta non nasce” . Quando la morte è assoluta, quello che deve nascere è anche assoluto. L’annichilazione totale del me stesso, la dissoluzione del più ben voluto che abbiamo dentro, la disintegrazione finale dei nostri migliori desideri, pensieri, sentimenti, passioni, risentimenti, dolori, emozioni, aneliti, odi, amori, gelosie, vendette, coraggio, affetti, appetiti, affettuosità, lussuria ecc... è urgente, indispensabile, improrogabile, affinché sorga la fiamma dell’Essere: ciò che non è del tempo, ciò che è sempre nuovo. Il timore della morte è un ostacolo, un inconveniente per il raggiungimento del cambio radicale… Si deve tornare al punto di partenza originale, si deve tornare alle tenebre primitive del non essere e del caos, perché nasca la luce e sorga nel nostro interno una nuova creazione. Samael Aun Weor.
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COME CREARE LA LUCE IN NOI? Mosè disse nella Genesi:” Sia luce e luce fu”. Questo non è un qualcosa che corrisponde ad un passato remotissimo, non è questo tremendo principio, che incomincia con il primo istante, non cambia mai tempo, è così eterno come tutta l’eternità. Dobbiamo prenderlo come una cruda realtà d’istante in istante, di momento in momento. Ricordiamoci di Goethe, il grande iniziato Tedesco; le sue ultime parole, pochi istanti prima di morire, furono: “Luce, più Luce!” e morì. Tra parentesi Goethe è adesso reincarnato in Olanda, ha un corpo fisico ma non maschile bensì femminile, è sposato con un principe olandese, adesso è una dama olandese di alto casato… è molto interessante questo vero? LO STATO DELL’ESSENZA
Continuando ciò di cui parlavamo, avevamo incominciato a studiare che questa luce è importantissima, che nel frattempo che uno vive nelle tenebre, anela alla luce perché è cieco. La persona che si trova rinchiusa nelle tenebre, in un sotterraneo, ciò che più desidera è la luce. Bene, l’Essenza è la cosa più degna, la più decente che abbiamo al nostro interno; essa deriva originalmente dalla “Via Lattea”, dove risuona la nota musicale “La”; passa poi al Sole con la nota “Sol” e arriva in questo mondo fisico con la nota “Mi”. È bella l’Essenza, possiamo dire che è una frazione del Principio Umano Cristico , in ognuno, è l’ Anima Umana, dunque, che normalmente dimora nel Mondo Causale ; perciò, con ragione, si dice dell’Essenza che è Cristica o che la Coscienza è Cristica e si dice che la nostra Coscienza in Cristo ci deve salvare ecc… Tutto ciò è certo, è tutto vero, ma la cosa grave della nostra Coscienza, della nostra Essenza, è che essendo così preziosa, possedendo doni tanto meravigliosi, poteri naturali così preziosi, sia messa dunque tra tutti questi elementi indesiderabili , soggettivi, che sfortunatamente portiamo nel nostro interno; cioè è messa, parlando in sintesi, dentro un contenitore. Vorrebbe uscire, ma come? Anelandola! Non esiste nessuno che non aneli alla luce, ameno che non sia del tutto perso, dunque quando uno ha una aspirazione, desidera la luce. Così, dunque uno deve farla. La cosa di fare la luce è molto importante, perché implica distruggere i ricettacoli o contenitore, in sintesi, l’antro scuro dove essa si trova per riscattarla, liberarla, estrarla da li, con il fine di fermarsi così come ci si deve fermare: - Come una persona illuminata. - Come un Essere che vede davvero. - Come un vero Essere luminoso. Quindi gioire di questa pienezza che per natura ci corrisponde e alla quale abbiamo diritto. Ma ciò che succede è che c’è bisogno di un eroismo, o di una serie di atti di eroismo tremendi per potere liberare la nostra Anima, per poterla togliere dal contenitore nella quale è inserita, per poterla rubare alle tenebre. Ciò che sto dicendo sarebbe interessante che voi riusciste a comprenderlo nella realtà, coscientemente, perché potrebbe darsi che ascoltando non ascoltiate, o non le vivifichiate, si potrebbe dire, il senso delle parole che sto dicendo. Bisogna saper dare valore a queste cose per capire, dunque, ciò che sto affermando. Riscattare l’Anima dalle tenebre è bello ma non è facile; normalmente resta imprigionata. Quindi non si potrà godere di una illuminazione autentica fintanto 5
che la Coscienza, l’Anima resti imbottigliata, resti prigioniera li. Questa è la cosa grave. È necessario dunque distruggere forzatamente, disintegrare eroicamente, con un eroismo superiore a quello di Napoleone nelle sue grandi battaglie, o come quelle battaglie di Morelos (in Messico) nella sua lotta per la libertà, ecc. di questo eroismo ineguagliabile, per poter liberare la povera Anima, toglierla da queste tenebre. DISTRUZIONE DELL’EGO
TECNICHE, PROCEDIMENTI. È necessario innanzitutto, come dicevo prima cari amici: “conoscere le tecniche, i procedimenti che conducono alla distruzione di questi elementi nei quali è imbottigliata, prigioniera l’Anima, aff inché arrivi l’illuminazione”.
Si deve cominciare a comprendere la necessità di Saper osservare . L’ATTENZIONE
Noi per esempio, siamo seduti su una sedia, sappiamo di essere seduti ma, non abbiamo osservato questa sedia. Siamo a conoscenza di essere seduti ma osservare la sedia è tutta un’altra cosa. Si può dire che c’è la conoscenza ma non l’osservazione. L’osservazione richiede una concentrazione speciale: osservare di cosa è fatta e poi entrare in meditazione, scoprire i suoi atomi, le sue molecole. Ciò necessita di un’ Attenzione Direzionata . DIFFERENTI CLASSI DI ATTENZIONE
Sapere che uno è seduto in una sedia, è una Attenzione non direzionata, una attenzione passiva . Ma osservare la sedia, sarebbe già un’ Attenzione direzionata . OSSERVARE L’OSSERVATO
Allo stesso modo anche noi possiamo pensare molto su di noi stessi, ma questo non significa che stiamo osservando i nostri propri pensieri. Osservarli è diverso è differente. Viviamo in un mondo di emozioni inferiori, qualunque cosa ci produce emozioni di tipo inferiore e sappiamo che le abbiamo. Ma una cosa è sapere che uno si trova in uno Stato Negativo , e un’altra cosa è osservare la Stato Negativo nel quale ci si trova , che è qualcosa di completamente diverso. Vediamo un esempio: In una certa occasione un uomo manifestò ad uno psicologo: “bene, io sento antipatia per una certa persona”( e citò il nome e cognome). Lo psicologo rispose: “la osservi, osservi questa persona”. Il paziente rispose: “ma perché devo osservarla se già la conosco?”. La risposta dello psicologo fu che egli non voleva osservarla, la conosceva ma non la osservava. Una cosa è sapere di avere un pensiero ma un’altra ancora e più distinta è osservare quel pensiero . CONOSCERE E OSSERVARE Conoscere è una cosa, osservare è una cosa molto diversa.
Una persona può sapere d’avere un pensiero negativo ma ciò non significa che lo stia osservando, sa di trovarsi in uno Stato Negativo ma non ha osservato lo Stato Negativo. Nella vita pratica possiamo vedere come in noi ci siano molte cose delle quali dovremmo vergognarci: commedie 6
ridicole, questioni interiori grottesche, pensieri morbosi ecc. ma sapere che li abbiamo non è averli osservati. Qualcuno potrebbe dire: “ Si in questo momento ho un pensiero morboso ”, ma una cosa è sapere ciò che ha ed un’altra cosa è osservarlo, che è totalmente diverso. Così dunque se si desidera arrivare ad eliminare un tale o quale elemento psicologico indesiderabile , prima di tutto si deve imparare ad osservarlo con il proposito di ottenere un cambio, perché, certamente, “se non si impara ad Auto-osservarsi, qualunque possibilità di cambiamento si rende impossibile” . LO SVILUPPO DEL SENSO DELL’AUTOOSSERVAZIONE
Quando una persona impara ad auto-osservarsi si sviluppa contemporaneamente il senso dell’autoosservazione. Normalmente questo senso è atrofizzato nella razza umana, è degenerato, ma nella misura in cui lo usiamo, si va sviluppando e risvegliando. Come primo punto di vista riusciamo a rendere evidente, attraverso la auto-osservazione, che anche i pensieri più insignifiacanti, le commedie più ridicole che interiormente si succedono e che mai vengono esteriorizzate, non sono nostre, sono create da altri, dagli “Io”. NON IDENTIFICARSI… L’ATTITUDINE DEL CAMBIO
La cosa grave è identificarsi in queste commedie, con queste ridicolezze, in queste proteste, ire ecc… Se uno si identifica con qualunque estremo interiore di questi, rende più forte l’“io” che li produce e quindi qualunque possibilità di eliminazione si rende ogni volta più difficile. Dunque l’Osservazione è vitale quando si vuole riuscire a provocare un cambiamento radicale in noi. LA “MENATA” DEI RICORDI
I distinti “io” che vivono nell’interno della nostra psiche, sono molto astuti, molto sagaci, si appellano molte volte alle “menate” dei ricordi che abbiamo nel centro intellettuale. Supponiamo che uno nel passato stesse fornicando con una persona del sesso opposto, e che stia insistendo o no nell’eliminare la lussuria; allora l’”io” della lussuria si appellerà, si approprierà del centro dei ricordi, del centro intellettuale. Si appenderà li, diciamo, la “menata” dei ricordi, di averne necessità e lo farà passare attraverso la fantasia della persona prendendo vigore, si farà ogni volta più forte. Per tutto ciò voi dovete vedere la necessità dell’auto-osservazione; non sarebbe possibile un cambio in verità radicale e definitivo se non imparassimo ad auto-osservarci. CONOSCERE, PENSARE E OSSERVARE Conoscere non è Osservare… Pensare non è nemmeno Osservare…
Molti credono che pensare a se stesso sia osservare e non è così. Uno potrebbe pensare a se stesso e tuttavia non si sta osservando. È così diverso pensare a se stessi dall’osservarsi come lo è la sete all’acqua o l’acqua alla sete. Ovviamente non bisogna identificarsi con nessuno degli “io”. Per osservarsi uno dovrebbe dividersi in due, in due metà: una che osserva e l’altra che è osservata. Quando la parte che osserva vede le ridicolezze e le stupidaggini della parte osservata ci sono possibilità come mai di scoprire, per esempio l’io dell’ira, che questo “io” non siamo noi, che lui è lui, potremmo esclamare: l’io ha ira, questo è un’IO, questo deve morire, vado a lavorarlo per disintegrarlo! Ma se uno si identifica con lui e dice: “io ho ira, sono furioso!”, aggiunge più forza, si fa ogni volta più vigoroso e allora… come può dissolverlo, in che modo? Dunque non si potrebbe,
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vero? Non bisogna dunque identificarsi con questo “io” con questa sua rabbia, o con la sua tragedia, perché se uno si identifica con la sua creazione finisce che vive nella sua creazione e ciò è assurdo. Nella misura in cui uno lavora su sé stesso è che approfondisce ogni volta di più la questione dell’auto-osservazione, diventa ogni volta più profondo. Nel fare ciò non deve smettere di osservarsi nemmeno nel più insignificante pensiero, qualunque desiderio, per passeggero che sia, qualunque reazione, qualunque pensiero negativo proveniente dal tale o quale “io”. E se noi vogliamo fabbricare la luce, liberare l’Anima. Continueremo a permettere che esistano questi “io”? Sarebbe assurdo! Quando la parte che osserva vede la ridicolezza e sciocchezza della parte osservata, ci sono possibilità come mai di scoprire le manifestazioni dell’Ego.
Se è la luce ciò che noi vogliamo, se realmente siamo innamorati della luce, dobbiamo dunque disintegrare gli “io”, non ci resta nessun’altro rimedio che ridurli in polvere, ma non possiamo ridurre a polvere ciò che non abbiamo osservato, dunque dobbiamo osservare. LA CIARLA INTERIORE
In queste questioni dobbiamo stare attenti alla Ciarla Interiore, perché ci sono molte ciarle interiori negative, assurde, conversazioni intime che mai si esteriorizzano e naturalmente, dobbiamo correggere questa ciarla interiore, imparare a fare silenzio. Sapere parlare quando si deve parlare. Sapere tacere quando si deve tacere.
Questa è legge non solamente per il mondo fisico, il mondo esteriore, ma anche per il mondo interiore. Le ciarle interiori negative più avanti si esteriorizzano nel fisico ed è per questo che è così importante eliminarle dato che pregiudicano. IL SILENZIO INTERIORE
Bisogna imparare a mantenere il Silenzio Interiore.
Normalmente si intende per “Silenzio Mentale” quando si riesce a svuotare la mente da ogni tipo di pensiero, quando uno raggiunge la quiete e il silenzio della mente attraverso la meditazione, ma ci sono altri tipi di Silenzio. Supponiamo che ci si presenti un caso di un giudizio critico, in relazione ad un nostro simile, e senza dubbio mentalmente manteniamo il silenzio, non giudichiamo, non condanniamo. Taciamo tanto esternamente quanto internamente, in questo caso dunque abbiamo il Silenzio Interiore .
FORMAZIONE DEL CORPO MENTALE 8
I fatti della vita pratica, alla fine e all’inizio devono rimanere in intima relazione con una condotta perfetta. Quando i fatti della vita pratica concordano con una condotta interiore perfetta, è il segnale che già stiamo creando in noi il famoso Corpo Mentale. Se mettiamo i pezzi di una radio o di un registratore appoggiati su di un tavolo, ma non sappiamo nulla di elettronica, dunque non potremo captare le distinte vibrazioni in sonore che pullulano nel Cosmo ma, se mediante la comprensione uniamo questi pezzi, avremo la radio, avremo l’apparato che può captare i suoni che diversamente non capteremmo. Così dunque le distinte parti di questi studi, di questo lavoro, si complimentano tra di loro per formare un corpo meraviglioso, il famoso Corpo della Mente . Questo corpo ci permetterà di captare meglio tutto ciò che esiste dentro noi stessi e, svilupperà di più il senso dell’auto osservazione intima e questo è molto importante.
IL PROCESSO DELL’ELIMINAZIONE
Così dunque l’obbiettivo dell’osservazione è di realizzare un cambio in noi, promuovere un cambio reale, effettivo. Una volta che siamo diventati diciamo “destri” nell’osservazione di sé stessi allora arriva il processo dell’Eliminazione. Ci sono dunque tre passi in questa questione: Primo: l’osservazione. Secondo: il Giudizio Critico. Terzo: cosa è esattamente l’eliminazione di tale o quale “io psicologico”.
Nell’osservare un “io” dobbiamo vedere: Primo: come si comporta nel Centro Intellettuale, in che modo, e riconoscere tutti i suoi “giochi”
nella mente. Secondo: in che forma si esprime attraverso il sentimento, nel cuore e… Terzo: scoprire il suo modo d’agire nei centri inferiori: Motorio, Istintivo e Sessuale. Ovviamente nel sesso un “io” ha una forma di espressione, nel cuore un’altra e nel cervello ancora un’altra. -
nel Cervello: un “io” si manifesta attraverso la questione intellettuale: ragionamenti, giustificazioni, evasioni mentali, scappatoie ecc. ecc. ecc. - nel Cuore: come una sofferenza come un affetto, come un amore apparente, molte volte quando ci sono questioni di lussuria. - Nei centri Istintivo-Motorio-Sessuale, ha un’altra forma di espressione come: azione, istinto, come impulso lascivo ecc. ecc. Come esempio citiamo un caso concreto: Lussuria. 9
Un “io” lussurioso, davanti ad una persona del sesso opposto: - nella Mente può manifestarsi con pensieri costanti. - Potrebbe manifestarsi nel Cuore come un affetto, come un amore apparentemente puro, senza macchia, fino a quel punto che uno potrebbe perfettamente giustificarsi e dire :” ma io non sento lussuria per questa persona, quello che sento è amore”. - Ma se uno è osservatore sta molto attento alla sua “macchina” e osserva iol Centro Sessuale, scopre che in tale centro si muove qualche cosa quando si trova difronte quella persona. Si evidenzia quindi che non c’è quell’affetto, quell’amore per quella persona ma c’è lussuria. Vedete dunque quanto astuto è il delitto: la lussuria può perfettamente camuffarsi nel cuore con l’amore, e scrivere versi ecc. ecc. ma è lussuria camuffata. Se una persona è attenta e osserva questi tre centri della macchina, può evidenziare che si tratta di un “io”e scoprendo ciò, conoscendo come “guida” i tre centri cioè l’Intellettuale, il Cuore e il Sesso, allora si procede per la terza fase…
L’ESECUZIONE Questa è la fase finale del lavoro: l’esecuzione. Dunque uno deve appellarsi alla preghiera nel lavoro . Cosa si intende per “Preghiera nel lavoro”? La preghiera o orazione sul lavoro deve essere fatta sulla base dell’intimo ricordo di sé stessi. In altre occasioni dicemmo che ci sono quattro livelli dell’uomo o Quattro Stati di Coscienza , dunque chiarendo: -
un Primo Stato di Coscienza è quello del sonno profondo e incosciente di una persona, di un “ego”che lasciò il corpo addormentato nel letto, ma che deambula nel Mondo Molecolare in stato di coma ( uno stato inferiore). Un Secondo Stato di Coscienza è quello del sognatore che è tornato al proprio corpo fisico e crede di essere in stato di vigila. In questo stato i sogni continuano solamente che il corpo fisico è in stato di veglia.
È più pericoloso questo secondo tipo di sognatore perché può uccidere, può rubare, può commettere crimini di ogni specie, diversamente, nel primo caso, il sognatore è più infraumano ma, non può fare nessuna delle cose citate. Come potrebbe farlo? Come potrebbe fare danno? Quando il corpo è passivo perché dorme, la persona non può creare danno a nessuno nel mondo fisico, ma quando il corpo è attivo la persona può fare molti danni nel mondo fisico e per questo le Sacre Scritture insistono nella necessità di risvegliarsi… Se questi due tipi di persone, coloro che si trovano – diciamo – in stato di incoscienza profonda, o coloro che continuano a sognare o che hanno il loro corpo attivo nei sogni, fanno delle preghiere, allora questi due stati tanto infraumani dovuto alla loro condizione non possono aspettarsi nulla, tuttavia la natura risponde. Per esempio: un incosciente, un’addormentato fa una preghiera per migliorare un affare,ma può essere che i suoi “io” che sono innumerevoli non siano tanto d’accordo con quello che sta facendo, dato che è solo uno di quegli “io” che fa la preghiera e, gli altri non sono stati tenuti in conto e può 10
essere che ad essi non interessi l’affare, che non siano d’accordo con questa preghiera e chiedano nella stessa esattamente il contrario affinché questo affare fallisca, la natura risponde con le sue forze, con un afflusso di forze e arriva il fallimento. Dunque affinché la preghiera abbia un valore effettivo sul lavoro su se stessi si deve mettersi in: -
il Terzo stato di Coscienza , che è quello dell’Intimo Ricordo di Sé stessi, cioè del proprio ESSERE…
sommersi in uno stato meditativo, concentrati nella propria Divina Madre Interiore, si supplicherà che elimini dalla psiche questo “io” che si vuole disintegrare. Può essere che la Divina Madre agisca in quel momento decapitando tale “io” ma con questo non si fa la totalità del lavoro, la Madre Divina non lo disintegra istantaneamente tutto. Bisognerà, se non lo si disintegra totalmente, avere pazienza. In successivi lavori, con il tempo, otterremo che quel “io” venga disintegrato lentamente, che vada perdendo di volume, di grandezza… Un “io” può essere spaventosamente orribile, ma nella misura in cui perde il suo volume si abbellisce, poi avrà le sembianze di un bambino fino a ridursi in polvere. Quando sarà diventato polvere, la coscienza che era imbottigliata dentro a questo “io”, diventa libera quindi la luce sarà aumentata, ci sarà una percentuale di luce che resterà libera. Così si procederà con ognuno degli “io”. Il lavoro è molto lungo e duro, molte volte qualunque pensiero negativo per insignificante che sia ha come base un “io” antichissimo. Questo pensiero negativo che arriva alla mente, ci indica che di fatto c’è un “io” dietro questo pensiero e, che questo “io” deve essere estirpato, sradicato dalla nostra psiche. Bisogna studiarlo, conoscere il suo modo d’agire, vedere come si comporta nei tre centri: l’intellettuale, l’emozionale e parlando in sintesi nel motorio-sitintivo-sessuale, guardare in che modo agisce in ognuno di questi tre centri in modo che dal suo comportamento lo si possa conoscere. Quando una persona ha sviluppato il senso della Auto osservazione , evidenzia da sé stesso che alcuni di questi “io” sono spaventosamente orribili, sono realmente mostruosi di forma orripilante, macabra, e che vivono nell’interno della nostra psiche. -
il Quarto stato di coscienza, Nous, è perfetta coscienza risvegliata. Nous è lo stato di Turiya la perfetta illuminazione interiore profonda. Nous è legittima Chiaroveggenza obbiettiva. Nous è Intuizione. Nous è il mondo degli archetipi divini. Il pensiero Noetico è sintetico, chiaro, obbiettivo illuminato. Colui che raggiunge le altezze del Pensiero Noetico risveglia la coscienza totalmente e si converte in Turiya. La parte più bassa dell’uomo è irrazionale e soggettiva e si relaziona con i cinque sensi ordinari. La parte più alta dell’uomo è il mondo dell’intuizione e Coscienza Obbiettiva Spirituale. Nel mondo dell’Intuizione si sviluppano gli archetipi di tutte le cose della natura. Un Turiya è un essere che ha la perfetta illuminazione interiore, è un essere che è connesso con il mondo della Intuizione e la Coscienza Obbiettiva Spirituale.
Solo coloro che sono penetrati nel mondo dell’Intuizione Obbiettiva, solo coloro che hanno raggiunto le altezze solenni del pensiero Noetico, sono veramente svegli e illuminati. Nessun vero Turiya può sognare. Il Turiya che ha raggiunto le altezze del pensiero Noetico non va mai in giro a dirlo a tutti, non si presume saggio, è molto semplice e umile, puro e perfetto. 11
È necessario sapere che nessun Turyia è medium ne pseudo chiaroveggente, né pseudo mistico come tutti quelli che oggi abbondano come l’erba cattiva in tutte le scuole di studi spirituali, ermetiche, occultiste ecc. Lo stato di Turyia è molto sublime e solo lo raggiungono coloro che lavorano nella Forgia incendiata di Vulcano per tutta la vita. Solo la Kundalini può elevarci allo stato di Turyia. È urgente sapere meditare profondamente e poi praticare Alchimia Sessuale per tutta la vita per ottenere, dopo molte e difficili prove, lo stato di Turyia. La meditazione e la Alchimia Sessuale ci portano verso le altezze del pensiero Noetico.
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