Il Platone di Hegel Fondamenti e Struttura delle “Lezioni su Platone”
Premessa
Quando l’oggetto di un’indagine filosofica è l’interpretazione che un pensatore ha elaborato intorno a un suo predecessore o a un suo contemporaneo – quando dunque l’indagine ha la struttura formale dell’interpretazione di un’interpretazione 1 –, tutte le sue possibili modalità mo dalità di svolgimento devono essere caratterizzate a mio avviso dalla scansione graduale di almeno tre momenti es senziali. In un primo momento è necessario comprendere l’atto dell’ inter pretans entro la fisionomia generale del suo pensiero, cioè bisogna cogliere non semplicemente il senso immediato e il grado di coerenza interna delle sue affermazioni esplicite sull’ interpreta sointerpretatum tum, ma soprattutto ancorare questo senso e grado al nucleo speculativo originario dal quale essi scaturiscono. In breve, si tratta di ricostruire il cosmo co smo ermeneutico cui appartiene l’ interpretans e che fa da sfondo alla particolare configurazione interpretativa in esame. Il secondo momento (che non dev’essere necessariamente “se con con-do” anche sul piano cronologico) è costituito dalla presa in considera considera-zione dell’ dell’interpretatum, e anche in questo caso l’indagine, ben lungi dal doversi limitare ai singoli aspetti trattati già dall’ interpretans, va piuttosto orientata in modo prioritario sul nucleo speculativo. Poiché il compito comune ai due momenti, con riguardo al pro filo specifico dell’atto interpretativo indagato, consiste nell’individua zione ed esplicitazione del plesso speculativo fondamentale di ciascuna filosofia coinvolta in tale atto, li si può definire co me momenti erme er mene neuuti tico co-- e s e g e t i c i – seco conndo l’l’ac acccezi zion onee di ejxhv xhvghsi" ghsi" per cui questa è un’interrogazione a fini parafrastici di uno o più testi filosofici, ma non una messa in discussione critica dei principi fondamentali che lo o li ispirano. E, ancora più precisamente, nella misura in cui il pensiero filosofico come tale è in modo fondamentale interpretazione di sé e – attraverso sé – del mondo, un’indagine di questo tipo si presenta come “interpretazione al cubo”. 1
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Una volta compiuti i due percorsi esegetici preliminari, il terzo momento è infine quello in cui solo può avviarsi un’autentica va lutazione filosofica dell’atto dell’ interpretans. Qui entra necessarianecessaria mente in gioco l’intreccio nucleare di posizioni speculative al qua le fa capo lo stesso conduttore dell’indagine, e i giudizi conclusivi sull’interpretazione particolare in questione sono allora il frutto di un confronto che si è svolto a partire dai “principi primi” delle fi lo losofie sofie chiamate in causa, compresa quella dell’ interpretatum. Questo Questo momomento men to può essere chiamato ermeneutico-speculativo, poiché si svolge interamente nell’ambito della speculatio, del pensiero autopensantesi. Nessuna indagine filosofica del tipo interpretazione-di-interpretazione può dirsi completa – completa de iure, non de facto – senza il percorrimento di tutti e tre i momenti suddetti 2. Ora, il tema del presente lavoro è “il Platone di He ge gel” l”,, e l’ogg l’oggetetto dell’esame è costituito esattamente dal documento più esplicito e compiuto in cui si è espressa l’interpretazione he gelia geliana na della filoso Lezio zioni ni sulla storia storia della Fi lolofia platonica: le pagine su Platone delle Le stume me nel 1833 da sofia, per la prima volta raccolte e pubblicate po stu Karl Ludwig Michelet, allievo di Hegel. He gel. In questo senso, la mia ricerca si muove consapevolmente solo entro il primo dei tre momenti sopra delineati, e perciò va intesa co me interpretazione esegetica, incompleta de iure philoso phico. In esessa non si trova infatti una discussione sulla struttura speculativa fondamentale fon damentale della filosofia platonica, né, di conseguenza, si passa mai a una valutazione filosofica dell’interpretazione hegeliana, a un giudi giu dizio zio sulla sua fondatezza e sulle sue eventuali effrazioni ermeneutiche. Nel mio scritto mi sono prefissato soltanto lo scopo di delineare i pilastri portanti del sistema di Hegel e quei tratti sistematici che so no funzionali alla “parafrasi”, per così dire, strutturale-ar go gomen menta tatiti-va delle sue Vorlesungen über Plato. Nelle pagine che seguono non Questa cogenza ermeneutica è venuta per la prima volta alla luce con Hegel – che nella mia indagine costituisce tra l’altro l’interpretans –, cioè con colui che è stato il primo pensatore a interpretare speculativamente e sistematicamente la storia della filosofia, quindi il rapporto tra il proprio filosofare e il filosofare dei pensatori precedenti. 2
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sostengo a rigore nessuna tesi 3, e la loro conclusione coincide con la presentazione del bilancio finale, racconciato in termini hegeliani, di queste Lezioni . Nonostante la modestia dell’obiettivo, però, il mio lavoro ha una certa originalità che si può riassumere così: Nelle Vorlesungen über Plato He Hege gell es esib ibis isce ce la pr prop opri riaa in inte terp rpre reta tazi zion onee m a t u r a de dell la filosofia di Platone, e lo fa in un modo così completo che tutte le citazioni e discussioni di filosofemi platonici sparse negli altri suoi scritti non vi aggiungono nulla, né dal punto di vista sostanziale né da quello ma di di que quest stoo imp impor orta tant ntee doc docum umen ento, to, ch chee n o n è sta stato to dei dettagli 4; ma pubblicato da Hegel, esistono oggi tre edizioni abbastanza diverse tra loro 5, e in nessuna di esse emerge in modo trasparente una struttura argomentativa fondamentale che renda conto anche nei particolari la ri de dellll’’ i n t e r a in inte terp rpre reta tazi zion onee heg hegel elia iana na di Pla Plato tone ne:: ora, ora, il mio mio sforzo è stato quello di rinvenire appunto tale struttura, e con ciò credo di aver colmato una lacuna la cuna nel campo degli studi sul “Platone di Hegel”. Uno sguardo generale sugli studi più autorevoli intorno a questo tema mostra infatti non soltanto che nessun interprete hegelia no ha attraversato compiutamente i tre momenti suindicati, ma pu re che i passi esegetici sono stati compiuti solo in modo parziale. Franco Chiereghin si è più di ogni altro avvicinato a un’ermeneusi esauriente con una serie di lavori, risalenti agli anni sessanta, da cui al di là delle risultanze critiche emerge una chiara consapevolezza sul compito dell’interprete di testi filosofici: Storicità e originarietà nell’idea platonica (1963), L L’unità ’unità del sapere in Hegel (1963) e Hegel e la metafisica classica (1966) – sulla cui linea interpretativa si pone inoltre anche Giuseppe Duso con il suo Hegel interprete interprete di Platone A meno che non si vogliano considerare “tesi” le prese di posizione che assumo qua e là nelle note rispetto a singole esegesi di altri studiosi; in ogni caso, la mia ricerca non mira a dimostrare nessuna tesi principale. Si pensi per contro a JeanLouis Vieillard-Baron, che ha marcato l’esordio del suo Platon et l’idéalisme allemand (Paris 1979) con la frase (p. 9): «Ceci n’est pas un livre, mais une thèse» – per l’esattezza, la tesi è che nella Germania tra il 1770 e il 1830 il platonismo spirituale Aufklärung avrebbe significativamente significativamente impregnato di sé tanto il razionalismo dell’ Aufklärung quanto l’Idea l’Idealismo. 4 C’è soltanto un’eccezione poco significativa; v. infra, p. 270 n. 5. 5 Sulla questione delle edizioni v. v. infra, p. 95 n. 2. 3
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(1969). Nell’opera del 1966 Chiereghin ha purtroppo pur troppo voluto limitare la sua indagine all’influenza del pensiero platonico «sul momento genetico e sullo sviluppo sistematico della dialettica di Hegel» (p. 7), e nella stessa direzione si muove anche il suo più recente articolo Il la dialettica hegeliana (1995). Parmenide Par menide di Platone alle origini del la Date le sue interessanti intuizioni, come per esempio quella re la la-tiva all’importanza decisiva della formula dell’analogia del Ti meo meo per la genesi del sistema hegeliano (v. infra, pp. 21 ss.), è un peccato che Vorle-Chiereghin non si sia cimentato in un’analisi sistematica delle Vorle sun gen über Plato. La prima vera e propria monografia sul “Platone di Hegel”, in cui le Vorlesungen vengono erette a tema esplicito, può essere con siderato il saggio Noterelle marginali alle hegeliane lezioni sulla storia della filosofia di Margherita Isnardi Parente, pubblicato in tre puntate su «La Cultura» tra il 1971 e il 1974. Il lavoro è prezioso soprattutto dal punto di vista storiografico, perché cala al cu cuni ni tratti dell’interpretazione hegeliana di Platone nel contesto degli studi platonici in Germania tra la fine del ’700 e la prima metà me tà dell’800; l’andamento generale delle discussioni ha però ca carat rattere tere rapsodico, sicuramente per una scelta precisa che l’autrice ha voluto indicare anche nel ti tolo del saggio. L’opera più organica e completa dal punto di vista storiografico è Platton et comunque senz’altro quella di Jean-Louis Vieillard-Baron, Pla l’idéalisme allemand (1770-1830), pubblicata pubblicata nel 1979. 1979. È qui qui in azioazione, a detta dello stesso autore, «l’érudition la plus minutieu se» (p. 9), al fine di sprigionare il travaglio vissuto dallo spirito te desco, sotto il segno di Platone, nella grande stagione dell’Ide ali alismo. smo. Tutta la pripri ma parte dell’opera (pp. 27-223) è dedicata alla re cezione della filosofia platonica in Germania da Leibniz fino a He gel, e nel suo genere costituisce a tutt’oggi la più esaustiva ri co cognizione gnizione storica 6. La seseconda con da parte tratta il vero oggetto del sag gio, cioè la «interprétation et assimilation de Platon dans le système sy stème de Hegel», e in effetti sono queste le pagine in cui è stata fi nora condotta l’analisi più sistematica delle Vorlesungen über Plato di Hegel. Un limite dell’opera di Vieil lard-Baron, registrato già dall’altro dal l’altro studioso hegeliano francese Pierre Vieillard-Baron ha fatto confluire in queste pagine i risultati di una serie di ricerche pubblicate negli anni 1973-79 su varie riviste; cfr. la parte bibliografica del Platon ton, pp. 398 s. suo Pla 6
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Garniron 7, consiste però pe rò nell’aver enfatizzato troppo l’importanza dei due quaderni di appun ap puntiti di K.G. von Griesheim, redatti durante il corso del 1825-1826 8, a scapito delle edizioni Michelet, le quali in vece ve ce conservano un loro primato ermeneutico in quanto contengono anche an che i brani brani dell’originario taccuino manoscritto di Hegel – oggi per duto – che costui utilizzava come base nei suoi corsi di storia della fifilo loso sofia: fia: il risultato è che, di fronte a una coerenza senz’altro mag gior gi oree off offer erta ta da dagl glii app appun unti ti co comp mple leti ti re rela lati tivi vi a u n s o l o co cors rso, o, la ba ba-se testuale per l’analisi dell’interpretazione hegeliana si riduce però considerevolmente considerevolme nte e vanno perduti alcuni passi-chiave decisivi 9. Un tentativo di svolgere in parallelo i due momenti ermeneuticoesegetici è stato compiuto da Klaus Düsing soprattutto in due ar ticoli apparsi sulle Hegel-Studien: Ontologie und Dialektik bei Plato Plato und Hegel (1980), e Politische Ethik bei Plato und Hegel (1984). La struttura di base di questi saggi è identica, in quanto in entrambi la prima parte si occupa del problema di volta in volta specifico considerato nei testi di Platone, mentre la seconda tende a mostrare come l’assimilazione e interpretazione hegeliana dei fi losofemi platonici sia avvenuta nel corso di un’evoluzione graduale. Ma l’interesse di Düsing, da cui ci si aspetta a questo punto an che una trattazione sulsul Naturphilo philosophi sophiee bei Plato und Hegel Hegel , è appunto concentrato su la Natur quella evoluzione, non sulle Vorlesungen über Plato come tali 10. Cfr. P. Garniron, Rezension zu: J.-L. Vieillard-Baron, Platon et l’idéalisme allemand , p. 270. Traduttore francese delle lezioni di Hegel sulla storia della filosofia Leçons sur l’histoire de la philosophie, 5 voll., Paris 1971-1975), Garniron è inoltre, ( Leçons insieme a Walter Walter Jaeschke, il curatore dell’ultima edizione delle Vorlesungen über die Geschich Ge schichte te der Philosophie apparsa tra il 1986 e il 1996. 8 Lo stesso Vieillard-Baron ha eseguito la traduzione della sezione relativa a Platone Plato ne contenuta nel primo di questi quaderni (pp. 297-351), pubblicandola in volume con testo a fronte nel 1976 (v (v.. infra, p. 95 n. 2). 9 Valga per tutti il brano citato infra, pp. 231-3, sulla differenza tra l’Essenza divina e l’Essenza dell’universo che secondo Hegel in Platone rimarrebbe inconciliata. – Lo stesso limite ermeneutico segnalato per Vieillard-Baron vale anche per l’edizione Garniron-Jaeschke, che, per quanto riguarda le lezioni su Platone, si basa soltanto su quaderni di appunti relativi sempre al corso di storia della filosofia tenuto da Hegel Hegel a Berlino nel semestre invernale 1825-1826. 10 Lungo la medesima scia del confronto tra Platone e Hegel si è collocato di rere Philocente anche anche G.K. Browning Browning con la monografia monografia Plato and Hegel: Two Modes of Philoso phizing About Politics (1991). Inoltre, a differenza di Düsing, Browning ha accennato all’interpretazione all’interpretazione hegeliana della “filosofia della natura” di Platone Platone nel breve breve ransitionss to and from Nature in Hegel and Plato (1992). articolo Transition 7
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Il mio lavoro si divide in due parti per la semplice ragione che, nel delineare i fondamenti speculativi del sistema di Hegel, ci si im batte inevitabilmente inevitabilmen te nel ruolo decisivo che un paio di importanti filosofef ilosofemi platonici svolgono nel momento in cui tali fondamenti giungono a maturazione: la griglia sistematica con cui lo Hegel ma turo nelle de bitrice trice della Vor lesungen lesungen über Plato giudica la filosofia platonica è debi propria genesi soprattutto a quest’ultima. q uest’ultima. Questa fatica non può e non vuole essere dedicata ad altri se non al professore Giovanni Reale. Rometta Marea, settembre 1998
E.C.
Avvertenza
Il documento hegeliano su cui si basa prevalentemente il mio la voro sono le Vorlesungen über Plato contenute nelle pp. 169-297 del XIV volume della 1ª edizione postuma delle opere complete di He gel (G.W.F. Hegel, Werke. Vollständige Ausgabe durch einen Verein von Freunden des Verewigten, 18 Bde., Berlin 1832-45). I tre volumi delle Vorlesungen über die Geschichte der Phi losophie losophie (XIII-XV dei Werke) apparvero nel 1833 a cura di Karl Ludwig Michelet, il quale nel 1840 ne pubblicò una seconda edizione molto rinnovata, in cui la sezione su Platone, in particolare, risultava considerevolmente mo dificata e ristrutturata. L’unica traduzione italiana di questi tre volumi di Vorlesungen, che risale al 1930 ed è stata condotta da Ernesto Codignola e da Giovanni Gio vanni Sanna, si basa appunto sulla seconda edizione Michelet. È anche per questo che il mio testo e soprattutto le note abbondano di citazioni tratte dalla prima edizione, e che tutti i brani hegeliani citati sono sempre restituiti nell’originale tedesco corredato puntualmente da una mia traduzione, nella quale ho seguito i criteri da me già impiegati nelle versioni delle opere hegeliane pubblicate in questi anni nella collana “Testi a Fronte” della Rusconi; e ciò vale non soltanto per le lezioni su Platone e Aristotele (citate nelle tra duzioni da me curate per la medesima collana: G.W.F. Hegel, Pla MilaPlatone tone, Milano 1998, e Id., Aristotele, Milano 1999), ma anche per le rimanenti. I luoghi platonici sono riportati secondo il testo stabilito dallo Stepha Ste phanus nus (Henri (Henri Estienne), su cui si basavano le due edizioni dell’opera l’ope ra completa completa di Platone Platone utilizzate utilizzate da Hegel: Platonis is Opera Opera quae extant omnia. omnia. Ex nova Ioannis Ioannis Ser ra rani ni inin1) Platon terpretatione,... Henr. Ste phani de quorundam locorum interpretatione iudicium, iu dicium, et multorum contextus Graeci emendatio, 3 vo voll ll.. in fo foli lioo,
Genève 1578; 2) Platonis philosophi quae extant graece ad editionem Henrici Stephani accurate expressa, 12 voll., Biponti 1781-1786.
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Le note al testo, data la loro mole, sono collocate di volta in volta alla fine del capitolo dove ricorrono i brani cui si riferiscono. Le ci fre tra parentesi, poste po ste subito dopo i numeri di pagina del luogo ci tato, indicano sempre le pagine corrispondenti della traduzione italiana dell’opera in questione – hegeliana o no che sia –; l’indicazione è però soltanto orientativa, perché ho sistematicamente modificato tutte tut te le traduzioni italiane esistenti, adeguandole alle mie scelte terminologiche. Le sigle e le abbreviazioni delle opere hegeliane sono elencate e integrate alle pp. 287-290. Per i riferimenti bibliografici completi di molte altre opere citate nelle note v. pp. 297-301. I capp. I-IV, compresa l’Appendice sul sistema storico-speculativo di Hegel, sono già apparsi in forma molto rimaneggiata nella mia Introduzione all’edizione italiana delle lezioni hegeliane su Platone.
Sommario
PARTE I.
Radici platoniche nel principio sistematico di Hegel I. L’Assoluto come Identità speculativa e Autodifferenziazione triadicamente strutturata II. L’Identità speculativ speculativaa nell’inizio nell’inizio fenomenologico-scettic fenomenologico-scetticoo dellla Scienza del III. La presenza di Platone nella riflessione etico-politica dello Hegel di Jena
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PARTE II.
L’interpretazione hegeliana della filosofia di Platone Platone IV. Ruo IV. Ruolo lo e car carat atte tere re de dellllaa fil filos osof ofia ia pl plat aton onic icaa sec secon ondo do He Hege gell 75 V. Forma dialogica, mito filosofico e questione dell’“esoterica” di Platone 115 VI. I tratti peculiari della filosofia platonica 147 VII. La dialettica speculativa di Platone 187 VIII. La filosofia della Natura nel Timeo 227 IX. Eticità e Soggettività nella Repubblica 257