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IL
LEOPARDI
LA NATURA BENIGNA
Tutta Tutta l'opera leopardiana si fonda su un un sistema di idee continuamente meditate e sviluppate (vd. "Lo Zibaldone"). Al centro della riessione di Leopardi si pone subito un motivo pessimistico, l'infelicità dell'uomo. --!li arriva ad individuare la causa prima di #uesta infelicità nello Zibaldone, nel lulio $%&. estando fedele al pensiero settecentesco, identica la felicità con il piacere, sensibile e materiale. *a l'uomo non desidera un piacere, bens+ il piacere aspira cio a un piacere ce sia innito, per estensione e durata. /asce cosi in lui un senso di insoddisfa0ione perpetua in #uanto nessuno dei piaceri desiderati dall'uomo pu1 soddisfare #uesta esien0a. --2a #uesta tensione inappaata verso un piacere innito ce sempre li sfue, nasce per Leopardi l'infelicità dell'uomo . L'uomo dun#ue, per Leopardi, necessariamente infelice ma la natura ce in #uesta prima fase concepita da Leopardi come madre benina e provviden0ialmente attenta al bene delle sue creature, a o3erto all'uomo un rimedio l'immaina0ione e le illusioni. 4er #uesto li uomini primitivi e li antici 5reci e omani, ce erano vicini alla natura (come i fanciulli), e #uindi capaci di illudersi e di immainare, erano felici, perc inoravano la loro reale infelicità. 6l proresso della civiltà, mediante l'opera della raione, a allontanato l'uomo da #uella condi0ione privileiata, a messo sotto i suoi occi il 77vero e lo a reso infelice.
6L 485!26! 9!:8 ;/A :8<6!T= :!*4! 46> <696L6ZZATA !A ;/ ALL8/TA/A*!/T8 2ALLA ?!L6<6T=
IL PESSIMISMO STORICO
I fase del pensiero leopardiano -- costruita sull'antitesi tra natura e raione, tra
antici e moderni.
5li antici, ra0ie all'immaina0ione, erano capaci di a0ioni eroice e mananime@ erano ance pi forti sicamente, e #uesto favoriva la loro for0a morale@ la loro vita era pi attiva e intensa, e ci1 contribuiva a far dimenticare il nulla e il vuoto dell'esisten0a. 6l proresso della civiltà e della raione, r aione, spenendo le illusioni, a spento oni slancio mananimo, a reso i moderni incapaci di a0ioni eroice, a enerato viltà mescinità calcolo retto ed eoistico, corru0ione dei costumi.
LA <8L4A 2!LL'6/?!L6<6T= B C;6/26 ATT6D;6TA ALL';8*8 :T!::8
Leopardi iudica duramente la civiltà dei suoi anni descrivendola come dominata dall'iner0ia e dal tedio@ ci1 vale soprattutto per l'6talia, decaduta dalla rande00a del passato. :caturisce di #ui la tematica civile patriottica ce caratteri00a le prime can0oni leopardiane (-- titanismo Leopardi, unico depositario della virt antica, sda solitario il fato malino ce a portato l'6talia al derado).
LEOPARDI Cuesta fase del pensiero leopardiano stata denita con la formula pessimismo storico in #uanto la condi0ione neativa del presente viene vista come e3etto di un processo storico, di una decaden0a e di un allontanamento proressivo da una condi0ione oriinaria di felicità e piene00a vitale. ?!L6<6T= !LAT69A F non bisona dimenticare ce #uella deli antici era una felicità
relativa in #uanto frutto di illusione, di un provviden0iale inanno e ce Leopardi sempre stato consapevole ce la vera condi0ione dell'uomo infelice. LA NATURA MALVAGIA
Leopardi si rende conto ce, pi ce al bene dei sinoli individui, la natura mira alla conserva0ione della specie, e per #uesto ne pu1 ance sacricare il visione di natura bene del sinolo e enerare so3eren0a-- benigna e :i rende conto inoltre del fatto ce la natura ce a messo nell'uomo #uel desiderio di felicità innità, sen0a darli i me00i per soddisfarlo. fase intermedia Leopardi cerca di uscire di uscire da #ueste contraddi0ioni attribuendo la responsabilità del male al fato-- propone una concezione dualistica natura benina contro fato malino Arriva inne alla solu0ione delle contraddi0ioni rovesciando la sua conce0ione della natura.GCuesto punto d'approdo emere ciarissimo nel Dialogo della Natura e di un Islandese (maio $%&H)I /AT;AF concepita ora da Leopardi come meccanismo cieco , indiferente alla sorte delle sue creature@ meccanismo ance crudele, in cui la so3eren0a deli esseri e la loro distru0ione lee essen0iale, perc li individui devono perire per consentire la conserva0ione del mondo (es. animali ce servono da cibo per altri animali)
una conce0ione non pi nalistica (la natura ce opera consapevolmente per un ne, il bene delle sue creature) ma meccanicistica e materialistica (tutta la realtà non ce materia, reolata da lei meccanice). La colpa dell'infelicità non pi dell'uomo stesso ma solo della natura L'uomo non ce vittima della sua crudeltà
4oeticamente Leopardi rappresenta la natura come una sorta di divinità malvagia ce opera deliberatamente per far so3rire e distruere le sue creature-- viene cosi superato il dualismo ce si creava tra la natura e il fato alla natura venono attribuite le caratteristice ce prima erano del fato, la malvaità crudele e persecutoria. 6/?!L6<6T= ;*A/A F coerentemente con l'approdo materialistico, muta ance il senso dell'infelicità umana prima, in termini sensistici, era concepita come assenza di piacere@ ora l'infelicità, materialisticamente, dovuta soprattutto da mali esterni a cui nessuno pu1 sfuire (malattie, elementi atmosferici, vecciaia, morte). IL PESSIMISMO COSMICO
:e causa dell'infelicità la natura stessa, tutti li uomini, in oni tempo, luoo e circostan0a, sono necessariamente infelici. -- al pessimismo storico della prima fase subentra cos+ un pessimismo cosmico nel senso ce l'infelicità non pi leata ad una condi0ione storica e relativa dell'uomo, ma ad una condi0ione assoluta. (F conce0ione ce dominerà le opere di Leopardi dopo il $%&H)
LEOPARDI abbandono del titanismo se l'infelicità un dato di natura, la protesta e la lotta
sono vane e non resta ce l'accetta0ione della realtà :ubentra #uindi in Leopardi un atteiamento ironico, distaccato e rassenato (vd. Operette Morali ) ritorno al titanismo in momenti sucessivi tornerà l'atteiamento di protesta,
sda al fato e alla natura, di lotta titanica.
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LA POETICA DEL <
L'INFINITO NELL'IMMAGINAZIONE
La !!teoria del piacere"" # $luglio %&() se nella realtà il piacere innito
irraiunibile, l'uomo pu1 urarsi piaceri inniti mediante l'immaina0ione . 77 Il piacere innito che non si può trovare nella realtà si trova così nell'immaginazione dalla !uale derivano la speranza le illusioni
La realtà immainata costituisce la compensa0ione, l'alternativa a una realtà vissuta ce non ce infelicità e noia.
albero, una torre.. perc laddove li occi non riescono a vedere, lavora l'immaina0ione e il fantastico subentra al posto del reale.
*eoria del suono Leopardi elenca una serie di suoni suestivi perce vai come
un canto ce vada a poco a poco allontanandosi, un canto ce iuna all'esterno dal ciuso di una stan0a ecc.. IL BELLO POETICO
A #uesto punto della medita0ione leopardiana si verica la svolta fondamentale, e la teoria losoca dell'indenito si aancia alla teroai poetica. 6l bello poetico, per Leopardi, consiste dun#ue nel 77vao e indenito, e si manifesta essen0ialmente in immaini del tipo di #uelle elencate nella teoria della visione e del suono Leopardi aiune poi una considera0ione importante #ueste immaini sono suestive perc per lo pi, evocano sensa0ioni ce ci anno a3ascinati da fanciulli. La 77rimembran0a diviene pertanto essen0iale al sentimento poetico. 4oetica dell'indenito e poetica della 77rimembran0a si fondono + la poesia non , c-e il recupero della visione immaginosa della fanciullezza attraverso la memoria ANTICHI E MODERNI
LEOPARDI Leopardi osserva ce maestri della poesia vaa e indenita erano li antici in #uanto, pi vicini alla natura, erano immainosi come fanciulli. Cuesto carattere "fanciullesco" si nota ra0ie all'uso spontaneo, nella loro poesia, di immaini vae e indenite.