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ESERCIZIO DELLA CONCE NTRAZIONE
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Published on July 23, 2013, in MEDITAZIONE - ESERCIZI, RUDOLF STEINER. ST EINER.
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Seguici su Facebook (http:/ (htt p://www.v /www.visi isi onealchemi ca.com/wp-cont ca.com/wp-content/ ent/uploads uploads /2012/ /2012/11/steiner.jpg) 11/steiner.jpg) L’esercizio della concentrazione è il fondamento d a cui parte ogni ogni pratica occulta: è la condizion condizione e indispensabile indispensabile per a ttuare la trasp osizione della coscienza di veglia in stati superiori della coscienza. Senza il pieno possesso della tecnica della concentrazione, che conduce all’esperienza del pensiero libero dai sensi, non vi è meditazione, meditazione, preghiera o a tto cultico che non sia soggetto a per icoli per per l’anima e per il corpo: tuttavia, nel migliore dei casi, ogni pratica sarà puro tempo perso. Si tratta di creare silenzio silenzio nella coscienza, facendo astrazione da ogni percezione percezione disturbatrice ester iore e interiore, per evocare nella coscienza un oggetto prodotto prodotto dall’uomo, descrivendo a sè stessi l’aspetto e la funzione dell’oggetto, sino a condensare il tutto in una specie di immagine di sintesi. Dopodiché tale immagine va tenuta davanti alla coscienza per almeno 3 minuti, avendo cura di non voler vedere altro che quella. quella. In altri termini, si deve tendere a voler voler pensare univo univocamente camente un semplice concetto relativo ad un dato ente, affinché esso si muova vivo nella coscienza: dopodiché tutto il pensiero suscitato deve venire riassunto in una singola immagine simbolica simbolica e osse rvato come se fosse un oggetto esterno: ciò che prima si era voluto voluto pensare, pensare, lo si deve ora volere vedere. Vale da dire: smetter e di pensare il pensiero, per volgersi volgersi ad osser varlo. Ogni Ogni disciplina disciplina esoterica pre paratoria antica o m oderna, in realtà tende a questo scopo: far sperimentare al discepolo la Forza Forza grazie alla quale si formano nella sua coscienza i concetti.
Tutte le ascesi es oteriche si fondano sulla capacità di imparare a conoscere e
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quindi a vedere la forza del Pensiero come una forza impersonale, indipendente dall’organismo psico-fisico nel quale si è normalmente identificati: come un substrato energetico, o meglio un’Entità autonoma esistente fuori dall’uomo,
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poggiante su se stes sa. Si tratta di pervenire a ll’esperienza delle proprie forze di coscienza di atto. Il giusto atteggiamento per iniziare l’esercizio della concentrazione è quello di un
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aspirante musicista, che si sedesse al pianoforte per imparar e a suonare. L’esercizio è costituito di 2 fasi: costruzione analitica delle immagini; contemplazione della loro sintesi.
a conoscenza, il erfezioname nto di é e il destino in nticipo w w .visionealchemica.com
1° FASE: costruzione delle immagini Forma e colore – origine dell’oggetto – Costruzione dell’oggetto – funzione e applicazione
pprendere, acquisire conoscenza significa divenire sempre più consapevoli e più partecipi
Dapprima la rappresentazione dell’oggetto viene formata e desc ritta dalla memoria, anche se c iò che è stato già pensato nell’esercizio di ieri non dovrebbe esser e ripetuto meccanicamente a me moria, perché ciò non sarebbe più pensare. Il pensare dovrebbe attuarsi as solutamente nel presente, e ogni volta in forme nuove, con intensità uniforme. Ricordare c iò che è stato pensato ieri non è pensare
17 minuti fa
attivo, ma passivo; sopratutto non è creativo. Si può pensare lo stesso oggetto ogni giorno, senza ra ppresentarselo allo stess o modo. Ogni esercizio deve esser e un’occasione per inventarsi ogni giorno un modo nuovo per illustrare un medesimo oggetto. Dapprima se rve molto materiale ra ppresentativo per imme rgersi nel tema , poi piano piano l’area del tem a diventa sempre più piccola. Accade da sé . Il pensare s i
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attiva e si avverte di essere padroni nel proprio mondo di rappresentazione; comincia a vivere. Non è più faticoso rimanere concentrati quanto lo era invece prima, diviene quasi spontaneo quello stato, piacevole. E’ uno stato in cui si avverte una lucidità senza uguali, in cui le preoccupazioni e i pensieri abituali non penetrano, non si insidiano per loro volontà. Accade un’unificazione fra pensare e volere. Diventa un gioco. Un piacevole gioco mentale. Sorge una piena felicità; ogni cosa Facebook social plugin
che si pensa diventa spontanea. Non si deve più sforzarsi a pensare, ma il pensare avviene in modo semplice e naturale. Questo stato non può essere mantenuto in modo costante o perm anente, e non deve diventare un’occasione in cui bearsi, come giunti ad una fase di liberazione conseguita. Sarebbe una distrazione. Deve esistere solo il tema, di nuovo; non si deve dimenticare il tem a per considerar e la propria beatitudine o alla propria leggerezza. Il tema è l’ideale, non il successo o l’insuccesso dell’esercizio. Anche il pensar e le istruzioni per eseguire l’eserc izio è distrazione. Successivamente, il cerchio su qui muoviamo il tema deve diventare più piccolo da solo, non lo si deve diminuire volontariamente. Deve spontaneamente avvenire che il pensare diventi più intenso e più lento. Si deve smettere di pensare con le parole. Più si pensa in immagini, più il pensare si intensifica, basandosi sempre meno su se stesso. E’ utile annotare (finito l’esercizio) ogni ulteriore intuizione riguardante la tecnica, che sopravvenga durante l’esercizio. Pensare le immagini senza usare tr oppe parole significa a ver conseguito rettam ente un buon grado di concentrazione. 2° FASE: contemplazione della sintesi delle imma gini; intuire l’idea. Si tratta in tale fase di scorgere la pura idea o concetto puro dell’oggetto. Non si deve ce rcar e una r appresentazione o un immagine di questo, ma di ricerca re “l’elemento comune” a cui ci siam o riferiti per poter attuar e il lavoro di costruzione rappresentativa precedente. Occorre a ttendere che si riduca spontaneamente il cerchio (la quantità) delle rappresentazioni create. Dopo aver pensato l’origine, la costruzione, l’uso e la funzione dell’oggetto inizierà la seconda fase: quando produrremo molte possibili versioni dell’oggetto, secondo le varie forme che possa apparire. Per far questo dovremo rifer irci a un elemento comune che percorr e le singole differenti forme. Solo questo elemento comune ci da la possibilità e il diritto di poter creare i singoli oggetti diversi. D’ora in poi questo “riferimento” ideale, o elemento comune, diventa il tema della concentrazione. La particolarità di questa “idea” è c he completamente tras parente al pensare; non si sostanzia in una forma o un immagine, ma appare simile alla sensazione che si trae di fronte ad una formula matem atica o una figura geometrica. Un’altra part icolarità è che non è mai finita. Non essendo conchiusa in una forma,
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non si percepisce l’inizio e la sua fine. E’ diversa da una rappresentazione: quest’ultima viene richiamata e prelevata dalla memoria, tramite uno sforzo volitivo e dopodiché può essere osservata. Qui invece non è chiesto né sforzo produttivo, né mnemonico. Essa viene recepita come un
Categorie ALCHIMIA E ARTE (10) ALEJANDRO JODOROWSKY (10)
“quid” che era presente a nche durante il processo di costruzione, esse ndo
AMORE (36)
l’elemento di riferimento tramite cui ciò si è reso possibile: soltanto che non era
ARCHETIPI (23)
consciamente sperimentabile.
AUTORI E PERSONAGGI FAMOSI
La si avverte come un flusso, una corrente in movimento, una luce, una musica.
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In questo attimo, il tema e il pensare sono uniti. Non esiste tema al di fuori del
CARL GUSTAV JUNG (10)
pensare. Il pensare stess o è tema e idea. Concentrandosi su tale tema-idea, si può
CORPO UMANO (84)
dire che si osse rva la propria attività pensante.
E.F.T. Emotional Freedom Techniques
Non ci dovrebbe essere nulla da osservare. Al momento opportuno sorge da sé la
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sensazione che è in atto un’esperienza di sperimentazione cosciente del proprio
ERMETE TRIMEGISTO – THOTH (7)
pensare, che si sta vivendo il processo pensante. E’ osservazione solo in senso
ESSENI (4)
figurato: non si vive un “dentr o” e un “fuori”. Non vi è oggetto. L’oggetto c oincide con il soggetto. La coscienza ottenuta esiste accanto al pensare . Essa è la fonte
FEMMINILE – MASCHILE (38)
stessa del pensare, il vero io sono. Appare il Sé umano. Un esser e sovrasensibile. Quando si attua in noi la consapevolezza di aver attuato in noi questo stato, si può prendere in esame un tema più universale, come quello di triangolo o cerchio. Anche se è bene proseguire con il tema iniziale. Si potrebbe anche dire che il lavoro di costruzione prec edente è stato solo un
FILM (1) G.I. GURDJIEFF (16) GESU' (14) GIORDANO BRUNO (24) GRATITUDINE (7)
pretesto per poter conseguire questo stato o fase; da questo punto in poi si può
IL CAMBIAMENTO – LA NUOVA
eleggere qualsiasi altro tema, da c ui partire per avviare o una contemplazione su
VISIONE (312)
idea universale ( forme geometr iche o frasi ma ntriche) o una meditazione su un
INCENSO E SPIRITO (3)
sentimento oggettivo (fratellanza, giustizia, gioia). La seconda fase è ass ai più suscettibile di distrazione, poiché in essa il tema
KRISHNAMURTI (48)
esiste solo grazie alla nostra propria attività. Non vi sono immagini, ma solo
LE 7 L EGGI DELL'UN IVERSO (7)
riferimenti ideali. Non vi sono elementi concreti. E’ una fase di conoscenza non-
LO SFIDANTE (5)
mediata.
MEDITAZIONE – ESERCIZI (75)
Con l’apparire della coscienza del Sé, i sentimenti egoici diventano più superflui. I sentimenti si liberano, poiché l’io non ha bisogno di nulla per affermare se stesso.
MITI E CIVILTA' DELLA TERRA (76)
L’ego si sente, mentre invece l’io è.
OMRAAM MIKHAEL AIVANHOV (85)
L’ego ha bisogno di esprimere s e ste sso tra mite pensieri, sentimenti, azioni, per soddisfare le sue a mbizioni, per afferm arsi, mentre l’io non pensa, non sente, non vuole: è semplicemente qui, è tutto, non gli serve e non desidera nulla perché ha tutto in sé, è tutto. L’ego si regge sul bisogno di autoaffermazione avvalendosi di cose a lui esterne; l’io non ha bisogno di nulla, perché contiene tutto.
LA VISIONE ALCHEMICA (242 )
NUMEROLOGIA (12) OSHO (105) PRESENZA NEL QUI E ORA = LA MENTE – IL PENSIERO – LA PAROLA (212) PROSPERITA' (4) RAMTHA (29 )
Difficoltà Se durante la concentrazione la coscienza c ade in uno semi sognante, è bene
RUDOLF STEINER (11)
interrompere l’eser cizio perchè è richiesto invece uno stato pienamente lucido e
STORIE INIZIATICHE (45)
SCRITTI DA VISIONE ALCHEMICA (55)
cosciente. Può accadere anche che l’oggetto evocato cominci ad animarsi; ciò non è buon segno, perché significa c he esso ha ass unto un aspetto indipendente, ossia è “mosso” da qualcun’altro che è esterno alla nostra volontà. Ogni cosa che creat a
Archivio
da noi, nell’eserc izio, deve ess ere completamente sotto nostro dominio.
October 2013 (14)
Qualora la concentrazione non si realizzi, ma ci si distragga spess o, può essere
September 2013 (39)
utile ra ccontare a voce sussurr ata i pensieri che s olitamente vengono elaborati
Augus t 2013 (41)
mentalmente, come se volessimo raccontarli ad un’altra persona.
July 2013 (53)
Autore: Tiziano Bellucci, nato a Castelfranco Emilia (MO) il 21 maggio 1962. Ha trovato la sua sintesi fra scienza, arte e religione dopo il suo incontro con l’antroposofia di Rudolf Steiner. Dal 1993 si occ upa di ricerca del sovrasensibile. Autore e compositore di brani di musica moderna, ingegnere del suono e
June 2013 (73) May 2013 (69) April 201 3 (80) March 2013 (63) February 2013 (58) January 2013 (60)
arra ngiatore m usicale per giovani autori. Insegnante di chitarra e ta stiere. E’
December 2012 (81)
docente presso la scuola di arte-terapia antroposofica “Stella Maris” come insegnante di a ntroposofia ww w.associazionestellamaris.it
November 201 2 (65)
E’ conduttore, conferenziere, r elatore e scrittore di tematiche sc ientifico spirituali.
September 2012 (72)
Fonte: www.rifless ioni.it
October 2012 (89) Augus t 2012 (43) July 2012 (87) June 2012 (43) May 2012 (82) April 201 2 (106) March 2012 (105) February 2012 (74)
Rudolf Steiner La Scienza Occulta nelle sue Linee Generali Oscar Mondadori € 10.5
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Tags: antroposofia, concentrazione, cos cienza, es ercizi, Es ercizi per la mente, essere, evoluzione, maestro, pensiero, potere, RUDOLF STEINER, saggezza, Tiziano Bellucci No Comments.
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