Atmosfere d’Italia
Seconda Edizione
VIVI La storia, la cultura e l’arte di una terra unica al mondo
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Le atmosfere, i sapori e i profumi antichi di una terra generosa
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Le eccellenze del territorio
CLIP n° 114 del 06/11/2010 – Anno V °- Editore Consodata s.p.a - Via Mosca n °43/A-45 - 00142 Roma Reg. Tribunale Roma n° 182/2006 del 18/04/2006 - 50% – Stampa: PFG s.r.l. Ariccia - Edizione non in vendita
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Editoriale
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Viaggiare in Umbria significa scoprire davvero il significato della Bellezza, tanta è la Grazia e la Magia di un territorio costellato di meraviglie naturali incontaminate, di cittadine dal fascino splendente eppure, al tempo stesso, quasi nascosto, espresso “sottovoce”. L’Umbria è il cuore verde d'Italia e insieme la sua segreta anima medievale, ritratto di dolci colline, ulivi e vigneti, placidi borghetti ed eremi nei quali il tempo pare essersi fermato ai tempi leggendari di San Francesco e Santa Chiara, quando un’aura tersa di spiritualità si respirava, proprio come oggi, a pieni polmoni lungo le stradine e le piazzette delle città. L'Umbria è acqua pura a dissetare il viaggiatore, è lago Trasimeno, fiume Tevere e cascata delle Marmore: sgorga da sorgenti e scorre via veloce, scolpendo suggestive gole di pietra, impreziosendo deliziose oasi naturalistiche, paradiso degli amanti del trekking e delle attività all’aria aperta. Una passeggiata per le vie umbre più celebri sarà un continuo stupirsi di fronte alle testimonianze di un passato remoto custodito con immensa cura e sensibilità così come di un futuro prossimo all’insegna dell’abbandono (attraverso una serie di eventi e manifestazioni di richiamo internazionale) di quel torpore culturale durato secoli, croce e delizia della regione. Oggi infatti l'Umbria, riscopertasi mondana, perfino trendy pur senza esagerare, tradendo la propria identità di “rifugio dal caos metropolitano”, è in grado di offrire ai suoi visitatori mille stimoli differenti: sport e cultura, musei e cucina, acque termali e festival di musica, balletto e teatro. In Umbria sarà possibile ristabilire tutta l’armonia e l’equilibrio perduti tornando ad una vita serena e soddisfacente. Apparirà del tutto naturale riconciliare finalmente l’uomo con la natura, la spiritualità cristiana e il ‘laico’ benessere fisico. Qui ogni singola porzione di terreno agricolo e ogni città raccontano di radici, di identità millenarie, da queste strade sono passati e si sono stabiliti gli Umbri, gli Etruschi ed i Romani, qui la stagione del Medioevo e del Rinascimento ha brillato fulgida, lasciandoci capolavori artistici di valore assoluto. Eppure basta percorrere pochi chilometri, uscendo per un momento dalle mura di cinta medievali, per riscoprire una natura selvaggia, dipinta all’ombra di faggete secolari, grotte e montagne figlie di vecchie leggende. Campagna e città dunque, antica aura medievale e delizie eno-gastronomiche, relax, comfort, calorosa accoglienza ed eventi culturali di primo piano: gli ingredienti necessari per un viaggio davvero indimenticabile. Benvenuti in Umbria!
CLIP – periodico di informazione – Editore Consodata S.p.A. Direttore responsabile: Andreas Steiner – Reg. Trib. Roma n° 182 del 18/4/2006 Stampa : PFG s.r.l. Ariccia Realizzazione: DM TEAM Piazza Mancini, 4 - Roma Referenze fotografiche: Cuboimages, Fotolia, SiePhoto,
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UMBRIA
Umbria, cuore verde d’Italia
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Sommario 5
Editoriale Umbria, cuore verde d’Italia
Storia, arte e cultura 12 Breve storia dell’Umbria 14 Le Città Umbre: cosa fare e dove andare 16 Medioevo umbro, tra Comuni e Signorie
Turismo, ambiente e benessere 24 26 30 33 34 38 44 46
Il paesaggio umbro tra collina e vallate Silenzio e pace: itinerari spirituali Parchi, riserve ed aree naturali protette Parco Fluviale del Tevere e Lago di Corbara Il Parco del lago Trasimeno L’altro turismo Alla scoperta dell’Umbria sotterranea Il benessere è di casa
Prodotti tipici e tradizione 54 La tradizione enogastronomica umbra 56 58 60 63 64 68 71
Eccellenze umbre L’oro verde dell’Umbria Salumi e Formaggi La tradizione dei “norcini” Sapore di vino Umbria a tavola Nero d’autore
Ricettività e ristorazione 74 76 80 86 90
La cultura dell’ospitalità I Grandi Alberghi Residenze storiche Il sapore della terra: gli agriturismi Ristoranti d’eccellenza
Divertimento e shopping 106 107 108 110 112 114
Divertirsi in Umbria è facile Umbria Jazz Festival dei Due Mondi Wine bar ed enoteche Umbria by night Shopping in Umbria
prese
il passato
STORIA, ARTE E CULTURA
Dagli umbri agli etruschi, dai Comuni alle Signorie, una storia millenaria e un immenso tesoro artistico e architettonico che si respira in ogni luogo e in ogni dove.
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Storia...
Breve storia dell’Umbria, dalle origini all’Unità d’Italia
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In Umbria il tempo rappresenta quasi uno stato dell'anima, un profondo sentimento d’affetto per le proprie radici e per secolari tradizioni vive ancora oggi, storie vere o leggendarie con le quali comunque ci si confronta, che si tramandano di generazione in generazione da sempre. Il grande rispetto per la propria storia si traduce inevitabilmente in una distribuzione museale generosa e capillare: differenti per dimensioni e contenuti, i musei umbri raccolgono ed espongono con orgoglio tutto ciò che di più rilevante la comunità ha prodotto e custodito. C’è gran rispetto nel voler valorizzare memorie e tradizioni secolari, conservandole assieme tramite un apparato in grado di restituire davvero un quadro esaustivo della storia artistica e culturale della regione. Una visita presso una di queste istituzioni museali permetterà di entrare in contatto diretto con la appassionante storia umbra: sarà possibile scoprire con i propri occhi le tappe di un’evoluzione ricca di colpi di scena, cadute rovinose e rinascite. La
storia di una terra abitata originariamente da Etruschi e da Umbri, popolazioni divise dal fiume Tevere, occupata dai romani durante la terza guerra sannitica, quindi colonizzata e valorizzata da importanti arterie, comunque fedele agli ordini della Città Eterna. Devastata da orde di barbari diretti a Roma durante la guerra greco/gotica (Sesto secolo), con l'invasione longobarda qui nacque il ducato di Spoleto che, sorto intorno al 570, prosperò acquistando grande autonomia, fino a divenire uno dei più potenti della penisola. Gravitò spesso e volentieri intorno a Roma, inserendosi nelle alterne vicende del papato, condizionandolo oppure subendone le decisioni a seconda dei momenti storici, avendo infine la peggio con il giuramento di fedeltà e l’insubordinazione del duca Alboino al Papa e al re dei Franchi. Le città umbre nelle faide tra Chiesa ed Impero si regolarono reggendosi con ordinamenti propri (sapendo di poter acquisire maggiore autonomia), schierandosi dalla parte dei papi che non poco foraggiarono
cronica fragilità anche se nessuna di esse ebbe storicamente la capacità di unificare davvero la regione. A metà del Cinquecento la cesura: Papa Paolo III impose infatti un governo diretto, sopprimendo le autonomie: da quel momento in poi tutto il potere fu nuovamente, completamente nelle mani della Chiesa. Nel 1798 Napoleone incluse l’Umbria prima nella Repubblica romana, poi nel 1808 nell'Impero francese. Restituita alla Chiesa nel 1814, partecipò ai moti risorgimentali del 1831, del ‘48 e del ‘59. Nel 1860, finalmente, attraversata dall'esercito sardo in marcia verso il regno borbonico, con un autentico plebiscito chiese e ottenne l'annessione all'Italia.
In alto: Porta Venere a Spello. Sotto da sinistra: Abbazia Sassovivo a Foligno, il Castello di Alviano e il Teatro Romano a Spoleto. Storia...
lo sviluppo dei comuni. Le autonomie, nonostante le lotte, favorirono lo sviluppo di molti centri, floridi di artigianato e commerci, arte e fervore religioso. Tra tutti svettò senz’altro Perugia, che nel Duecento si dotò addirittura di una Università, divenendo centro d’eccellenza culturale. La Chiesa dal canto suo, non riuscendo a imporsi condizionando le scelte dei comuni, si felicitava di una sudditanza soltanto formale. Ai comuni succedettero le signorie, evoluzione istituzionale attraverso cui l’amministrazione cittadina passava a dinastie di nobili famiglie con facoltà di designare il proprio successore. Queste dinastie conferirono di fatto maggior stabilità al governo, vincendo la
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ANTICHITÀ
Le Città Umbre: cosa fare e dove andare Nella foto: i resti del Teatro Romano nei pressi di Gubbio.
Storia...
Assisi
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Si tratta della terra natale di San Francesco e di Santa Chiara, oltre che dell’ideale ‘città della Pace’ verso il quale ogni anno muovono processioni provenienti da Perugia animate dai più nobili intenti. Questo è un luogo capace di emanare spiritualità da ogni parte lo si visiti: la duecentesca basilica di San Francesco è il simbolo incontrastato della città, tra i santuari più venerati della storia cristiana: in realtà costituita da due chiese sovrapposte in stile romanico e umbro-gotico, è impreziosita dai capolavori di Giotto ispirati alla vita del Santo. La sobria ed elegante chiesa di Santa Chiara, anch’essa duecentesca, realizzata a navata unica in stile gotico in pietra calcarea a fasce rosa e bianche, merita senz’altro una visita, così come la splendida fortezza della Rocca Maggiore, dominante dall’alto la città e l’intera vallata, il palazzo del Comune ed il Tempio di Minerva, il suggestivo Eremo delle Carceri e i Palazzi del Capitano, del Popolo e dei Priori.
Città di Castello Un piccolo, grande gioiello:
anche qui sarà possibile avere un’idea compiuta dell’arte, della storia e della cultura del popolo umbro. L’arte si potrà ammirare nei musei, a contatto diretto con i capolavori di Raffaello, Signorelli e Burri. Inebriante aura rinascimentale si vivrà poi lungo le soste presso Palazzo Vitelli e le altre lussureggianti dimore cinquecentesche circostanti, per poi godere di visioni come quelle de campanile cilindrico dell'XI°-XII° sec., della Torre civica del XIV° sec., del Palazzo del Podestà e del Palazzo Comunale in stile gotico. Le piazze degne di nota sono senz’altro la Matteotti e la Gabriotti. Sul versante degli edifici di culto segnaliamo il Duomo, quindi San Francesco, la Madonna delle Grazie, il Convento di Santa Veronica, Santa Maria Maggiore e San Domenico. Da non perdere, nei dintorni di Città di Castello, l'Eremo di Buon Riposo.
Gubbio Affacciata sul pendio del monte Ingino, Gubbio è attraversata orizzontalmente da cinque strade, collegate fra loro da vicoli e gradoni, con edifici di età romanica ed inserti medievali.
La celeberrima “Porta del Morto” è l’accesso attraverso il quale, secondo tradizione, si facevano passare le bare dei defunti. Prima tappa alla scoperta della città sarà certamente l’imponente ed elegante Palazzo dei Consoli, trecentesco simbolo medievale tra i più bei palazzi pubblici d'Italia: la struttura ospita il Museo Civico e la pregevole Pinacoteca Comunale. Da non perdere poi il Palazzo Ducale, notevole esempio di architettura rinascimentale, quindi il trecentesco Duomo in stile gotico. Di valore infine i resti di un antico teatro romano: le arcate inferiori e parte dell'ordine superiore sono ancora visibili e, grazie all'ottimo lavoro di restauro, il teatro ospita ancora oggi manifestazioni ed eventi culturali degni di nota.
Perugia Disteso sulla riva destra della media valle del Tevere, il capoluogo umbro è uno splendido e prestigioso centro d’interesse per l’arte e l’artigianato più fine e di gusto. Passeggiando per il suggestivo centro storico sarà possibile
Orvieto Adagiata su di una rupe tufacea prospiciente la valle del Paglia, Orvieto saprà regalare grandi emozioni al viaggiatore. Il Duomo, una delle maggiori opere medievali italiane, sarà il punto di partenza della visita: si tratta di uno degli esempi più significativi di architettura gotica presenti nel nostro paese. A ridosso del Duomo imperdibile poi il complesso dei Palazzi Papali, sedi del Museo dell’Opera del Duomo e del Museo Archeologico Nazionale. In pieno centro segnaliamo poi il Palazzo del Popolo, un tempo simbolo del potere, oggi ospitante importanti eventi culturali. Mostre d’arte contemporanea anche al duecentesco Palazzo dei Sette.
In chiusura, citazione d’obbligo per il leggendario Pozzo di San Patrizio, monumento all’ingegneria cinquecentesca. Le città umbre hanno antichissime origini essendo state quasi tutte, ai tempi dell’Impero Romano, funzionali centri logistici. Ancora oggi molte di esse tramandano, sia per la posizione (arroccata su colline per poter essere meglio difese) che per la presenza di costruzioni romane e medioevali, un incantevole fascino e un’atmosfera d’altri tempi.
Spoleto Terzo ideale capoluogo umbro quanto a presenza di monumenti (romani, medievali e rinascimentali) e capolavori racchiusi in palazzi, chiese e musei, Spoleto, dolcemente adagiata sul colle Sant’Elia alle falde del Monteluco, è un’altra cittadina incantevole. L’accesso alla città è garantito dal trecentesco, spettacolare Ponte delle Torri e dall’oggi interrato Ponte Sanguinario di epoca romana. Nei dintorni di piazza Campello sarà possibile salire su per l’antica acropoli ad ammirare la Rocca Albornoziana, oggi ospitante il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto. Una scalinata nei pressi della chiesa di Sant’Eufemia conduce alla pittoresca piazza del Duomo, dalla forma ad imbuto, palcoscenico ideale per il Festival dei Due Mondi, ogni anno autentica istituzione culturale cittadina. Il romanico Duomo di Santa Maria Assunta e il poco lontano palazzo
Vescovile, sede del Museo Diocesano, sono uno spettacolo nello spettacolo. Nella città bassa, oltre alle chiese di San Domenico, San Nicolò e San Gregorio Maggiore, sono visitabili i resti dell’imponente Anfiteatro romano.
Terni Dopo Perugia, Terni è il secondo capoluogo di provincia, affascinante simbolo di contrasti e duplici vocazioni: da una parte, sulla riva sinistra del fiume Nera, l’operosa città industriale, fiorita nella seconda metà dell’Ottocento; dall’altra, il Municipium d’età romana, scrigno di tesori artistici, storici e culturali. Un itinerario ideale nei meandri della città industriale partirà dai palazzi anni Trenta di piazza Tacito: la piazza ingloba a sua volta la fontana dall’alto pennone d’acciaio realizzata da Ridolfi ed il palazzo del Governo di Bazzani. L’asse viale Mazziniviale Brin è costellato dai novecenteschi edifici destinati a tecnici, impiegati ed operai. Altri reperti archeologici industriali si troveranno poi presso le ex-officine metalmeccaniche Bosco, l’exlanificio Gruber e la Siri in via Lungonera. Il secondo itinerario ternano vi porterà invece alla scoperta delle vestigia romane e medievali della città, passeggiando lungo piazza della Repubblica e piazza Europa, ammirando Palazzo Spada, la chiesa di San Salvatore e la romanica torre Barbarasa, il Duomo e la Pinacoteca Comunale.
Storia...
respirare l’antica atmosfera medievale perdendosi tra piazzette e stradine, chiese e campanili. Un’aura che si fa cosmopolita tenendo conto della presenza dell’Università per stranieri e di eventi come Eurochocolate e Umbria Jazz, in grado di attrarre visitatori italiani e stranieri. Dal belvedere dei giardini Carducci fino a piazza Italia, passando per il salotto buono di piazza Quattro Novembre, la graziosa via Baglioni o ancora corso Vannucci, il più ricco di negozi, sarà possibile farsi una prima idea del fascino perugino. Palazzo Donini, la Fontana Maggiore ed il palazzo dei Priori, per non dire della Galleria Nazionale dell’Umbria, tra le più importanti del’Italia centrale, completeranno un primo assaggio del capoluogo umbro.
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Medioevo umbro, tra Comuni e Signorie
Storia...
Dopo l’anno Mille l’Europa occidentale rifiorisce economicamente e commercialmente. L’Umbria, sopravvissuta sempre anche ai momenti più bui, vive questa rinascita da protagonista.
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La fioritura dei comuni passa attraverso una serie di eventichiave: incremento demografico, diffusione di fiere e mercati, aumento di scambi commerciali, elaborazione di statuti e leggi locali, costruzione di nuovi edifici che cambieranno, rinnovandolo, il volto delle città.
A partire dall’Undicesimo secolo le città umbre si costituiscono in comuni autonomi, ben presto lacerati da lotte intestine e rivalità reciproche per assumere il potere assoluto. Tra la fine del 1000 e l’inizio del 1100 vengono a formarsi in Umbria fiorenti realtà comunali: Perugia, Assisi, Spoleto, Terni, Foligno, Todi, Orvieto, Gubbio e Città di Castello. Nuove autonomie amministrative prendono a svilupparsi anche nei centri minori come Amelia, Spello, Cascia, Montefalco, Gualdo Tadino. I comuni sono il palcoscenico privilegiato delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, rispettivamente sostenitori del predominio del papato sull’impero oppure pronti a limitare sensibilmente il potere temporale della Chiesa. In questo medesimo momento storico si vanno formando nuovi ceti emergenti: mercanti, artigiani politici, uomini che faranno la fortuna della città, fieramente contrapposti alla nobiltà feudale. La rinascita comunale si esprime con un vero e proprio boom demografico, con il diffondersi di mercati e fiere, con l’incremento degli scambi commerciali, con l’elaborazione di statuti e leggi locali, con impegnative architetture che cambiano il volto delle città, segnandolo
per i secoli a venire. Le battaglie per avere il predominio su questo o quel comune sono però sempre e comunque all’ordine del giorno. In seguito, contesi tra l'Impero e lo Stato della Chiesa, preferirono sottomettersi spontaneamente a quest'ultimo. In questo modo, a partire dal nel 1198, lo Stato Pontificio poté estendere il suo dominio su tutta l'Umbria, regione che si ritrova frammentata, in gara perenne di effervescenza artistica e vitalità economica, unita come non mai da una fortissima corrente spirituale. Nel periodo in cui i papi dimorarono ad Avignone (1305-1377), il potere ecclesiastico in Italia diminuisce sensibilmente. Chi ne approfitta sono le potenti e nobili famiglie umbre, desiderose di sottrarsi dall’opprimente giogo papalino: in breve tempo, di fatto, nelle principali città vanno formandosi le Signorie (i Baglioni a Perugia, i Trinci a Foligno, gli Atti a Todi, i Monaldeschi a Orvieto, i Gabrielli a Gubbio, i Vitelli a Città di Castello) sorta di evoluzione istituzionale dei Comuni virata all’aristocrazia. Il potere passa infatti di mano in blocco alle famiglie più in vista, in particolare ad un anziano Podestà/Capitano del Popolo
Nella foto a sinistra: Palazzo dei Priori, Todi. A lato: Palazzo Comunale, Perugia. Sotto: Palazzo dei Consoli, Gubbio
Musei e altre istituzioni d’interesse storico/culturale: PERUGIA
GALLERIA NAZIONALE DELL'UMBRIA Palazzo dei Priori, Corso Vannucci, 19 - tel. 075 5879247 Orario: 9.00-19.00 - festivi : 9.00-22.00 Chiuso: primo lunedì di ogni mese - Ingresso: 4 €
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELL'UMBRIA Piazza G. Bruno, 10 - tel. 075 5727141 Orario: 9.00-13.30 / 14.30-19.00 - festivi : 9.00-13.00 Ingresso: 2 €
Storia...
garante di pace e prosperità nell’interesse generale. Da Avignone, i papi mandano più volte spedizioni armate per ristabilire il loro potere in Umbria, senza successo. Nei primi decenni del XV° secolo, Braccio da Montone, il più celebre tra i condottieri umbri, riesce a impadronirsi di quasi tutta la regione. Un successo, il suo, comunque di breve durata: nel 1424, infatti, cadrà in battaglia, vittima delle forze papali. Da quel momento e fino alla metà del 1500, lo Stato della Chiesa fu in continua lotta con le più potenti famiglie umbre onde ristabilire il proprio potere e la sua influenza. Fino alla fine del Settecento l'Umbria rimane di fatto ai margini della storia italiana, completamente asservita allo Stato Pontificio.
17 ASSISI
MUSEO DIOCESANO E CRIPTA DI SAN RUFINO Palazzo dei Canonici - Piazza San Rufino, 3 Orario: 16 ottobre – 15 marzo 10.00 – 13.00 / 14.30 – 17.30 Periodo natalizio: 10.00 – 17.30 - Chiuso: Mercoledì Ingresso: 3,50 € TERNI
CENTRO ARTI OPIFICIO SIRI Area Ex-Siri - viale Campofregoso, 98 Orario: mesi ora solare, mart-ven 10-13/16/19 sab 10-24 dom 10-19 - Chiusura: Lunedì - Ingresso: 5 € ORVIETO
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE Palazzo Papale, p.zza Duomo Orari: 8,30 – 19,30 - Chiusura: Lunedì - Ingresso: 3 € SPOLETO
GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA Palazzo Collicola, p.zza Collicola Orari: 15 – 17,30 (da Ottobre a Marzo) - Chiusura: Martedì TODI
MUSEO CIVICO E PINACOTECA Palazzo Comunale, p.zza del popolo, 29/30 Orario: Novembre - Marzo: 10.30 - 13.00 / 14.30 - 17.00 Chiusura: Lunedì GUBBIO
MUSEO DIOCESANO Via Federico da Montefeltro Chiusura: martedì e mercoledì - Ingresso: 6€
TURISMO, AMBIENTE E BENESSERE
bellez il fascino
Città, paesi, borghi... così diversi tra loro e cosi simili per ricchezza artistica e culturale: un insieme di stili che si fondono in un unico suggestivo paesaggio di rara bellezza. Patrimonio esclusivo di una sola regione: l’Umbria!
za
discreto della
Turismo...
Il Paesaggio umbro tra collina e vallate
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L’Umbria, ‘cuore verde d’Italia’, è l’unica regione peninsulare senza sbocchi sul mare con un territorio che si presenta agli occhi del viaggiatore collinare e poco montuoso. La pianura è piuttosto limitata, determinata dalle valli dei fiumi: la Val Tiberina, che attraversa la regione da nord a sud nella parte occidentale e la valle Umbra nella parte orientale. Il corso d’acqua più importante è senz’altro il Tevere nel quale convergono anche il Nera, il Chiascio, il Topino ed il Paglia. Sul versante lacustre non possiamo non citare il Trasimeno, quarto lago più grande d'Italia, quindi Piediluco nel ternano ed i laghi artificiali di Corbara e di Alviano, rispettivamente nell'orvietano e nel ternano. Il paesaggio è inconfondibile, disteso e rilassato com’è nel verde di parchi nazionali e regionali, nel caldo tonificante delle numerose terme, nel getto guizzante delle cascate. E poi catene e vallate, altipiani, conche e bacini a perdita d’occhio. Lungo il confine marchigiano si trovano le dorsali montuose, con la presenza del Monte Cucco (m. 1566 s.l.m.) e del Monte Penna (m. 1432 s.l.m.). A sudest si trovano invece i Monti Sibillini: paesaggi selvaggi e vallate floride di pascoli e coltivazioni. Più a est si scende nella valle del fiume Topino per risalire poi ai 1290 metri del Monte Subasio che domina Assisi. Dall’importante percentuale di boscosità (30% contro il valore nazionale del 21%) si
Nella foto: un vista panoramica di Perugia
può facilmente evincere il motivo del soprannome ‘Cuore Verde’, affettuosamente affibbiatogli dagli amanti della natura e della vita sana all’aria aperta. Le foreste regionali più rigogliose e spettacolari sono quelle del Subasio (l'Eremo delle Carceri, presso Assisi), di Sassovivo (Foligno) Monteluco (nei pressi di Spoleto) e del lago di Corbara. Tutta l'Umbria è comunque un susseguirsi ininterrotto di boschi, macchie e coltivazioni, una varietà infinita di colori con numerose sfumature per ogni stagione. Il clima è di tipo mediterraneo: estati caldo/asciutte ed inverni miti; la temperatura raggiunge di rado valori minimi molto bassi. La vegetazione è di conseguenza di tipo Mediterraneo, con la presenza di specie come l'olivo. Questo clima è determinato dalla dorsale appenninica che costituisce sì una barriera di penetrazione degli influssi del mare Adriatico, ma anche alle masse di aria fredda provenienti da nord-est. Il medesimo fenomeno si verifica verso il mar Tirreno. Nelle zone montagnose e nelle conche invece si registra una accentuata tendenza al clima continentale. La topografia della regione è caratterizzata da continue variazioni altimetriche e di orientamento e quindi una gran varietà di microclimi: la zona del Lago Trasimeno ad esempio, gode tutto l'anno di un clima mite, mentre sugli Appennini le estati sono fresche e gli inverni nevosi.
Silenzio e pace: itinerari spirituali Un’esperienza indimenticabile per chi è religioso: proprio qui in Umbria ci si troverà infatti a solcare gli stessi passi di alcuni tra i più noti santi della chiesa cattolica, immersi in luoghi incantevoli dove la natura e l'arte sanno esprimere compiutamente il sacro.
Turismo...
L’Umbria più ‘mistica’, quella dei monasteri e dei luoghi di nascita e di formazione dei santi, è una regione che va scoperta pian piano, passo dopo passo, silenziosamente per apprezzarne in pieno il valore ed il significato. Del resto si tratta di un autentico scrigno di meraviglie architettoniche, oltre che di località celebri per la devozione e di culto: alcune di queste località umbre sono ormai celeberrime e propagandate; altre invece (e sono davvero molte) più nascoste, da scovare e da apprezzare come se si fosse i 26 primi fedeli giunti sul luogo dopo lungo tempo. Introducendovi agli itinerari religiosi più rilevanti trarremo spunto per condurvi lungo alcune tra le vie più simboliche che attraversano la regione da nord a sud, da est ad ovest, realizzando così un autentico ‘cammino spirituale’. Nella foto sotto: Partiremo dall’itinerario francescano, interno e vista profondamente segnato dalle tappe della dall’alto del predicazione del Poverello di Assisi, quindi Convento di proseguiremo con l’ "itinerario Montesanto, Todi. benedettino", incentrato sulla realtà
monastica nata con Benedetto da Norcia, per concludere con gli itinerari valentiniani a mariani, ugualmente imperdibili. Benedetto e Francesco: sono loro, qui in Umbria, i due grandi maestri spirituali attraverso la lezione dei quali si è radicata la vita religiosa di una regione che, per quanto di modeste dimensioni geografiche, è divenuta, nei secoli un punto di riferimento costante per l’umanità intera. Sono proprio presenze come queste a giustificare appieno la ben nota definizione che dell’Umbria è stata data: quella di “Terra di Santi”. Ebbene, due figure di eccezionale caratura come quelle di Benedetto da Norcia (480-550 circa) e Francesco d'Assisi (1182-1226) sono sempre state vive e presenti sul territorio a testimoniarlo. Per entrambi, il rapporto spirituale con la propria regione non è stato un elemento secondario nel cammino intrapreso. In particolare l’ambiente in cui crebbe Benedetto fu cruciale se pensiamo alla Norcia cristianizzata, senza residui di paganesimo, largamente penetrata di vita ascetica. Per Francesco va detto che le situazioni politiche e sociali dei tempi, le condizioni di povertà e di malattia delle masse mossero sicuramente alla meditazione il suo animo pio e sensibile, incline alla solidarietà ed alla condivisione. Il Santo assisiate era poi anche un fine poeta e la quotidiana visione dall’alto di Assisi, della campagna umbra e della valle spoletana, contribuì certamente ad alimentare l’amore per il creato e per il suo Creatore.
Turismo...
Nella foto: Eremo delle carceri, Assisi.
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Itinerari Benedettini
Itinerari Francescani
E proprio qui che ha vissuto e predicato San Benedetto: una presenza spirituale, la sua, ancora vivibile ai giorni nostri attraverso un pellegrinaggio lungo i luoghi della sua formazione. Se ciò che desiderate è colmare il cuore e l’anima basterà lasciarsi cullare dal fascino discreto delle vallate umbre, intraprendendo un cammino di preghiera che vi condurrà direttamente alla terra natale di San Benedetto: Norcia. In realtà fu breve la sua permanenza in questo luogo, nonostante ciò, ancora oggi gli abitanti di questo luogo incantato sembrano preferire, sull’esempio del santo, una vita semplice e austera. Sarà esaltante scoprire la singolare esperienza di vita dei monaci sirici giunti qui da Antiochia sin dal Quarto Secolo: essi si recavano in grotte e rifugi isolati alla ricerca di un contatto più profondo e autentico con Dio. Un tempo vivevano all'interno dell'Abbazia, in seguito l'abbandonarono per avvicinarsi al popolo, trasferendosi in pianta stabile nel più vicino Monastero che diventò il fulcro spirituale e culturale della regione. Il nostro itinerario benedettino attraversa l'Umbria meridionale: si ritorna alle origini del Padre del Monachesimo occidentale attraversando le Valli Nerina e Castoriana. Il percorso si snoda felicemente tra abbazie splendide e leggendarie, rese ancor più austere dal loro stato di isolamento. Attraversando i borghi che mantengono in segreto una storia millenaria, dove la simbiosi tra uomo e natura, si proverà un emozione speciale, questo è sicuro. Da non perdere la visita presso Castel San Felice: ai suoi piedi è situata l'abbazia omonima, impreziosita da una lussureggiante facciata romanica.
Si parte dalla Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli: proprio qui Francesco raccolse i suoi primi compagni ed ebbero luogo molte delle più belle pagine della sua vita. Il Santuario di Rivotorto è, senza dubbio il luogo più famoso al quale sono legati i commoventi inizi del movimento religioso. Francesco, insieme ai primi frati, visse presso il cosiddetto Tuguri un periodo di circa due anni (dal 1209 al 1211): qui si sono compiuti alcuni degli episodi più salienti della conversione del Santo quali l’incontro con il lebbroso, il servizio presso l’ospedale alla chiesetta di Santa Maria Maddalena, il restauro della cappella di San Pietro della Spina. L’Eremo delle Carceri, sontuosamente abbarbicato sulla costa del Monte Subasio, è il luogo dove gli "eremiti" si appartavano nella solitudine e nella preghiera. Qui tutto è umile e povero, tutto è silenzio e preghiera, sorriso di terra e di cielo. Presso il Santuario di San Damiano, Francesco aveva udito l'esortazione del Crocifisso: «Va', e ripara la mia casa che cade in rovina»; sempre qui vedrà nascere il Cantico di frate Sole. La Chiesa Nuova e l’Oratorio di San Francesco Piccolino ricordano invece l'infanzia e l'adolescenza di Francesco: nel primo la tradizione lo vuole nato, il secondo è indicato quale dimora di Pietro di Bernardone. La magnifica Basilica di Santa Chiara custodisce il corpo della cosiddetta "Pianticella" di Francesco, sua prediletta e fondatrice dell’ordine delle monache Clarisse. Percorrendo via San Francesco ad Assisi giungeremo alla stupenda Basilica Papale del Santo, sorta per ospitare ed onorare la tomba dell'Apostolo umbro, quindi alla celeberrima Basilica di San Francesco, senza dubbio
Itinerari Valentiniani A Terni le spoglie del Santo Vescovo Valentino, patrono della città, sono custodite in una statua d'argento posta in una teca di cristallo sotto l'altare maggiore della Basilica omonima; L'imponenza della chiesa suburbana, costruita ai primi del Seicento in linee barocche, favorisce la suggestione dell'animo del pellegrino o del visitatore, che in quella teca sente vibrare la santità di Dio. Non conosciamo l'anno esatto del martirio di San Valentino Vescovo, ma sappiamo di certo che egli fu sepolto sull'amena collina ubicata appena fuori Terni, dove, attorno alla sua santa sepoltura, sorse un'area cimiteriale cristiana. Proprio lì fu eretto un primo oratorio in suo onore (oggi visitabile), quindi si succedettero varie chiese fino ad una Basilica di cinque navate, della quale non si hanno documenti d'archivio certi. San Valentino fu consacrato Vescovo di Terni nel 197 da S. Feliciano vescovo di Foligno. La nascita e la morte si possono collocare tra il 176 e il 274 circa. Perseguitato per la sua fede sotto l'imperatore
Nella foto: Abbazia di San Pietro in Valle, Ferentillo.
Aureliano, il 14 febbraio, a Roma, subì il martirio con la decapitazione.
Alcuni Itinerari Mariani Santuario di Canoscio: introdotto da un portico dorico-toscano con fregi in terracotta fu costruito a tre navate di forme neocinquecentesche. Al centro della navata, un'edicola custodisce l'immagine venerata (Transito di Maria). Santuario della Madonna dei Bagni: si trova tra Perugia e Todi nelle vicinanze di Deruta sulla statale Tiberina verso sud. A pianta centrale e fu eretto nel 1687 sul luogo dove un frammento di ceramica e una quercia ricordavano una guarigione "miracolosa". Santuario della Madonna del Belvedere: si trova nella Valtiberina nei pressi di Bocca Serriola: fu costruito a partire dal 1669 su disegno di Nicola Barbioni, con facciata preceduta da portico e due campanili cilindrici ai lati della cupola; l'interno è a pianta centrale ed è ornato di grandiosi stucchi barocchi. Dal piazzale, magnifico panorama su Città di Castello e la Val Tiberina. Santuario della Madonna della Carraia: si trova nei pressi di Panicarola nel comprensorio del Trasimeno. È stato edificato nel 1686 e completato nella cupola da Giovanni Caproni nel 1857; nel vasto interno a croce greca, l'altare maggiore è intagliato e dorato ed incornicia l'immagine miracolosa della Madonna del tardo '500. Santuario della Madonna del Divino Amore: si trova nell'Appennino Nocerino-Gualdese nei pressi di Valsorda. Fu fondato nel '500 e rifatto nei secoli XIX e XX.
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alcuno il più commovente ed emozionante tra i capolavori architettonici legati al santo, situata sulla collina inferiore della città, costruita dove lui stesso aveva indicato e cioè dove venivano sepolti i "senza legge" e i condannati dalla giustizia. La basilica è uno dei più antichi edifici gotici in Italia: di grande pregio sono gli affreschi di Cimabue, Giotto, Simone Martini e Pietro Lorenzetti.
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Parchi, riserve ed aree naturali protette L’Umbria è una di quelle regioni italiane il cui l’aspetto naturalistico, ricco e affascinante come pochi altri, riveste davvero fondamentale importanza, tanto per la gente del posto quanto per i viaggiatori.
In Umbria l’uomo ha imparato a respirare e vivere a stretto contatto la natura, plasmando i suoi ritmi di vita in base alle esigenze di una realtà più grande e antica di lui, all’avanzare delle stagioni e ai cambiamenti climatici.
Nella regione verde per eccellenza, oasi incontaminata di quiete e tranquillità, là dove l’uomo ha imparato a riscoprire la natura plasmando i suoi ritmi di vita in base alle esigenze di una realtà più grande di lui, all’avanzare delle stagioni e ai cambiamenti climatici, ebbene, proprio in quest’Umbria che parla la stessa lingua degli alberi secolari e dei torrenti, dei colli e delle cascate, non potevano mancare floride aree verdi protette, parchi nazionali e regionali dalla fondamentale importanza ambientale e storica, la cui salvaguardia è affidata a provincie, comuni e comunità montane. Il paesaggio è tra i più vari d’Italia: Appennini e pianure, burroni, colline, laghi e foreste, rifugi sicuri per specie rare come il lupo, il gatto selvatico e l’aquila reale. Sono nove in totale le aree verdi protette: un parco nazionale, sette parchi regionali ed un’area naturalistica. Piste forestali, sentieri, osservatori naturalistici e aree di sosta assortite sono state appositamente concepite per permettere agli amanti delle escursioni in questi luoghi una
permanenza il più possibile piacevole nel rispetto delle regole di base per la vita dell’ecosistema. È nel regno della mitica Sibilla (leggendaria vergine/maga dotata di virtù profetiche ispirate dal dio Apollo) e nella catena montuosa omonima (i 2.476 metri del Vettore la cima più alta) che, nel 1993, nasce il Parco Nazionale Monti Sibillini, quasi 70mila ettari d’estensione. La ricchezza della sua biodiversità e il fascino misterioso delle abbazie e degli storici borghi medievali situati alle falde del gruppo montuoso hanno contribuito a creare un’atmosfera davvero unica, fuori dal tempo. Oltre 1800 le specie floristiche presenti, tra cui la stella alpina dell'Appennino, l'anemone, la silene a cuscinetto, il giglio martagone, l'uva orsina, il ginepri e numerose orchidee. Tra gli alberi sono invece presenti sul territorio la roverella, il carpino nero, l’orniello, il cerro, il carpino bianco, il castagno, il leccio, il faggio, l'acero montano. Per quanto riguarda la fauna
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ricordiamo il lupo, l'istrice, il gatto selvatico, la martora, l'arvicola delle nevi, il capriolo. Le specie di uccelli son ben 150: volano e nidificano a queste latitudini l'aquila reale, il falco pellegrino, il gufo reale, l'astore, lo sparviero, la coturnice, il picchio muraiolo, il fringuello alpino, il gracchio corallino.
Sopra e a lato: Amandola e panoramica di una vallata dei monti Sibillini. Il Parco Regionale del Monte Cucco, dall’estensione di oltre 10mila ettari e situato al confine nord-orientale marchigiano, si sviluppa tra i comuni di Costacciaro, Fossato di Vico, Sigillo, Scheggia e Pascelupo. Il territorio è contraddistinto da valloni rocciosi e boschivi (Valle delle Prigioni e Gola del Rio
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Il paesaggio umbro è tra i più vari d’Italia: Appennini e pianure, burroni, colline, laghi e foreste, rifugi sicuri per specie rare come il lupo, il gatto selvatico e l’aquila reale.
Freddo), mentre lungo il rilievo montano si snodano per chilometri di cavità ipogee dal fascino incontaminato. Si tratta del Parco delle acque sotterranee e delle fonti minerali, dei corsi d’acqua selvaggi e delle grandi faggete, delle grotte carsiche. È qui che abitano il lupo e l'aquila reale, il daino, la lepre, il tasso e la martora, il cinghiale, l’istrice, la poiana e il gufo reale. Inoltre il parco è impreziosito dalla presenza di alcuni remoti eremi benedettini e borghetti di origini medievali. La comunità montana del Peglia e Selva di Meana, istituita nel 2000, è conosciuta sotto l’acronimo S.T.I.N.A, vale a dire Sistema Territoriale di Interesse Naturalistico e Ambientale e si estende lungo l’area alto-collinare e montana di numerosi comuni tra cui ricordiamo Todi, Orvieto, Allerona, Parrano e San Venanzo. I rilievi maggiori sono nell’area del Peglia, con il monte omonimo (837 metri), mentre per l’area di Allerona c’è il Poggio Spino (810 metri). Il territorio è caratterizzato da svariati corsi d’acqua, tra cui i torrenti Chiani e Faena, il fiume Paglia ed il fosso del Fersinone. Cerreti rinverdiscono l’area di Allerona e della Selva di Meana, mentre le leccete ed i boschi di corbezzolo si trovano nell’area protetta della Melonta Bosco dell’Elmo. La flora comprende oltre un migliaio di specie, molte davvero rare
Sopra: un paesaggio suggestivo e ricco di verde: sono i Monti Sibillini che si presentano in tutto il loro splendore. come l’Ippocisto rosso. Per quanto concerne la fauna ricordiamo la presenza in questi luoghi protetti del gatto selvatico, della martora, del falco pellegrino, del gufo reale, della salamandra pezzata, del cavedano etrusco e il gambero di fiume. Concludiamo la nostra disamina dei principali parchi e zone verdi umbre con l’area naturalistica dei monti CoscernoAspra, oltre 25mila ettari d’estensione. Si tratta di valli solcate da torrenti con acque limpide e pure, montagne boschive testimoni delle millenarie attività dell’uomo, rifugio di animali rari come il lupo, il capriolo e l’aquila reale: questo il panorama immacolato del posto che, tra il laghetto di Gavelli e i terrazzi fluviali del Nera e di Scheggino, tra le faggete del bosco Ceraso e del monte Maggio, tra lo scoglio delle Rocchette ed il piano delle Melette offre davvero mille spunti di servizio fotografico e di escursione. Dunque non resta che adagiare lo zaino sulle spalle, dotarsi di mappa del posto e scorte d’acqua, calzare scarpe comode e via, alla scoperta di questi meravigliosi paradisi nel cuore di un Umbria da respirare a pieni polmoni.
Parco Fluviale del Tevere e Lago di Corbara I quasi 8mila ettari del Parco Fluviale del Tevere (nato come area protetta del WWF nel 1990) includono importanti territori umbri situati proprio lungo il corso del ‘biondo’ fiume: da Montemolino, nelle vicinanze di Todi, fino al lago di Alviano, per uno sviluppo totale in lunghezza di almeno 50 chilometri. Il bacino del lago ha una estensione di 10-15 chilometri quadrati, una profondità media di circa 30-40 metri e una capacità di 207 milioni di metri cubi d'acqua. Il Parco abbraccia nella sua estensione i comuni di Montecastello di Vibio, Todi, Baschi, Orvieto, Montecchio, Guardea e Alviano. Le sue bellezze si possono ammirare attraverso il magnifico panorama da Civitella del Lago e tramite la rete di sentieri che si snodano lungo l'ansa del Tevere (circa 80 Km) con le Gole del Forello, il territorio di Titignano, i boschi del Vallone della Pasquarella fino l'Oasi di Alviano. Fino a metà Ottocento da queste parti non ci sono state modificazioni ambientali degne di nota, di conseguenza la vegetazione all’interno del Parco è rimasta in gran parte quella di una volta: leccete, querceti e castagneti, quindi ginepri che si intrecciano a piante rampicanti; in una parola, l’autentica macchia mediterranea. In collina è invece stabile la presenza di vigneti e oliveti. È parecchio diffuso il luppolo, una pianta ormai difficilmente reperibile in altri ecosistemi, segno questo della bio/integrità dell’area verde. Cinghiali, daini e caprioli sono le presenze fisse per quanto concerne la fauna del Parco. In tempi più recenti, più precisamente tra il 1959 e il 1962, attraverso lo sbarramento delle acque del Tevere è stato creato un invaso artificiale, il lago di Corbara, florido specchio d’acqua all’interno del quale pullulano carpe, anguille e cavedani. Tale sbarramento ha poi prodotto nel ‘63, oltre al già citato bacino, anche un’ulteriore, felice conseguenza, ovvero 500 ettari di zona umida, palude e acquitrini ben presto scelti come luogo ideale di riproduzione e di sosta da 150 specie di uccelli acquatici e migratori: gru, folaghe, martin pescatore, falco pellegrino, airone cinerino e poiana.
Il Parco del lago Trasimeno
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Si tratta del più esteso tra tutti i parchi regionali umbri. Comprende tre isole: la Polvese, la Maggiore e la Minore, disabitata e di proprietà privata.
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Con una superficie di 128 chilometri quadrati, il lago è il più esteso tra quelli italiani, quarto in assoluto subito dopo il lago di Como.
Il Parco del Trasimeno, immerso Sopra e sotto: due immagini del Lago del nell’armonia di un quadretto incantato di Trasimeno. Sotto, in particolare, una vista colline che paiono quasi dipinte, si dall’alto dell’Isola Maggiore. presenta come zona umida di interesse nevralgico per gli animali che vi trascorrono alcune stagioni dell’anno: in particolare è un’area di svernamento cruciale per tutta l'avifauna acquatica, rifugio sicuro per la sosta e la riproduzione di varie specie, habitat ideale per l’intero ecosistema ittico. La superficie totale del lago è di 128 chilometri quadrati, i residenti sono circa 50.000. La sua origine è tettonica (dovuta cioè allo sprofondamento di tratti della superficie terrestre) ed è situato ai confini della Toscana: di grandi dimensioni ma di aspettare il momento propizio, i pescatori: bassi fondali, è caratterizzato da rigogliosi sono loro che da sempre animano la canneti, acque pulite e piene di nutrimento superficie del Trasimeno, solcandolo con le per uccelli acquatici come mestoloni, loro imbarcazioni, sfidando all’occorrenza fischioni, germani reali, alzavole, marzaiole freddo, vento e tempesta pur di portare e canapiglie. Tutto qui sembra possedere sulle tavole umbre prodotti sempre freschi. un’aura fuori dal tempo, degna di un La loro è una tradizione tramandata di romanzo di genere Fantasy popolato di elfi, padre in figlio ormai da generazioni: ancora gnomi e altre creature magiche: per oggi si potrebbe restare ore ad ascoltarli assaporarlo fino in fondo basta spaziare raccontare di fasi lunari e di pesci con gli occhi verso le sponde del lago e i leggendari, mentre sono intenti a riparare piccoli borghi di pescatori, i canneti falciati reti o preparare esche. Per chi invece ancora a mano come una volta, la quiete e volesse distrarsi lasciando da parte canne un armonioso, meditativo silenzio. da pesca e saggezza popolare, il Trasimeno Protagonisti assoluti da queste parti, offre comunque ottime risorse: tra gli sport custodi di piccoli segreti e di motti popolari, acquatici la vela è molto praticata in tutto il con le loro barche e la pazienza di chi sa bacino (nella darsena è possibile ancorare
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Sono ben diciotto le specie ittiche presenti nel lago, tra cui lucci, carpe, tinche, cavedani, carassi, alborelle, scardole, persici reali e trote, anguille, gambusie, ghiozzetti cenerini e di laguna.
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almeno un’ottantina di imbarcazioni), supportata dalla presenza di club nautici che organizzano corsi base e di perfezionamento per bambini e adulti autorizzati dalla Federazione Italiana di competenza. Il lago presenta al suo interno ben tre isole, distinte e perfettamente caratterizzate tra loro: l’isola Polvese si trova nella parte sud orientale ed è la più estesa. L’area è di particolare interesse naturalistico: proprio qui infatti si trova una lecceta ad alto fusto, un oliveto secolare e un grande canneto, perfetto per lo svernamento di uccelli acquatici. Questa zona umida si allunga sul versante orientale-meridionale, caratterizzata da idrofite natanti e sommerse, ceratofilli, millefoglie d’acqua e brasche. Lungo le sponde salici e pioppi, per i viali tigli, ippocastani e lagerstroemie, infine sui prati, salici, tamerici, acacie, pini, platani e catalpe con siepi di evonimo e oleandro. Il bosco occupa invece la parte settentrionale dell’isola. Le specie vegetali prevalenti sono quelle tipiche degli ambienti mediterranei come lecci (lecceta di san Leonardo), roverelle, ornielli e alaterni. Nel sottobosco si può trovare viburno, alloro, pungitopo, ligustro e sanguinello; sui versanti più soleggiati gli arbusti più spinescenti come pruni selvatici e biancospini. Quanto alle coltivazioni, gli oliveti (i quali, spremuti a freddo, offrono un olio biologico davvero eccellente) occupano il versante meridionale, insieme ad alberi da frutto
(ciliegi, noci, albicocchi, susini, fichi), siepi di rosmarino e melograno. Gli ambienti naturali ospitano una ricca fauna di invertebrati, soprattutto insetti. Tra i vertebrati possono trovarsi la volpe, la faina, la lepre e la nutria. La cosiddetta Isola Maggiore (in realtà, come abbiamo visto, non la più grande di tutte) si trova nel territorio del Comune di Tuoro, da dove si parte con il traghetto per la visita, ed è l’unica abitata. Conserva ancora oggi l’aspetto peculiare del villaggio quattrocentesco creato dai pescatori e per questo motivo ogni anno è meta di migliaia di visitatori alla ricerca di luoghi incontaminati. Nella parte alta dell’isola si trova la pieve di San Michele Arcangelo che custodisce opere medievali ed affreschi quattrocenteschi. Il merletto di Isola (o Pizzo d’Irlanda), una lavorazione artigianale pregiatissima insegnata da una maestra irlandese, è insieme alla pesca e al turismo la base dell’economia delle famiglie del luogo. L’isola Minore, infine, è la meno estesa fra tutte: chiamata fino ai primi del Novecento “isoletta”, oggi fa parte amministrativamente del comune di Passignano, ma è di proprietà privata e disabitata. Si eleva per circa 20 metri dalla superficie del lago, ha la forma di una virgola con dimensioni di circa 450 x 260 m e una superficie totale di 0,05 chilometri quadrati. È inoltre coperta da una fitta vegetazione boschiva, comprendente pini e lecci, rifugio privilegiato per una grossa colonia di cormorani.
Percorsi, sentieri, escursioni alla scoperta delle meraviglie del territorio regionale umbro: a piedi come in mountain-bike, a cavallo come in canoa o in deltaplano, sarà eccitante osservare questa terra ad ogni possibile latitudine.
L’altro turismo
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La regione Umbria è tra le più adatte a soddisfare qualunque tipo di desiderio in materia di svago e vita all’aria aperta, specie quando si tratta del felice matrimonio tra sport e natura!
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I percorsi di trekking all’aria aperta conducono sino agli anfratti più nascosti e segreti della regione, spesso e volentieri in millenarie spelonche preistoriche tutte da esplorare, magari in compagnia di una guida esperta!
Grazie alla sua peculiare conformazione, collinare e montuosa, il territorio umbro offre scenari davvero ideali per la pratica di tutti quegli sport da vivere a stretto contatto con la natura selvaggia. Per quanto riguarda il trekking e la mountain-bike sono perfette le colline e i mille sentieri dell’Appennino; gli estimatori di vela e windsurf troveranno vento in poppa sul lago Trasimeno; le aree intorno al già citato specchio d’acqua lacustre saranno poi ulteriore fonte di divertimento per gli appassionati di escursionismo a cavallo; la canoa e il kayak esperienze da provare sul lago di Piediluco e lungo i fiumi Nera, Chiascio, Tevere e Corno, perfetti anche per il rafting. Non mancheranno scuole professionali di arrampicata e freeclimbing, mentre il Parco Nazionale dei Monti Sibillini non deluderà i fans di deltaplano e parapendio. Per quanti volessero invece semplicemente adagiarsi comodi in una cabina di Birdwatching per ammirare silenziosi specie volatili rare e protette il consiglio è di recarsi presso l’oasi WWF di Alviano, dove sarà possibile effettuare avvistamenti davvero suggestivi. Ma andiamo per ordine: l’intento è infatti quello di presentarvi una
ad una queste possibilità sportive lungo il favoloso territorio umbro. Il trekking è davvero un'attività facile e divertente, un rilassante svago per tutti, praticabile tra l’altro con una attrezzatura affatto complessa: scarpe da camminata, zaino capiente, magari anche un abbigliamento adeguato così da tenere testa a possibili cambiamenti climatici, una mappa affidabile dei sentieri e della zona e bevande in abbondanza. Nei pressi del monte Peglia (837 metri), nell’Orvietano, i sentieri sono molti e ben segnalati, l’ideale per chi volesse praticare trekking naturalistico. Poco lontano da Orvieto c’è San Venanzo, borgo medievale da non perdere. Salendo di qualche chilometro, a 800 metri di altitudine, si incontra la piccola frazione di Ospedaletto, inarrestabile meta di turisti grazie al suo ambiente naturale tutto pineta, parco e riserva faunistica. Il parco dei “Sette Frati” è da anni il punto di riferimento base per intraprendere iniziative di carattere naturalistico: per accogliere gli ospiti vi sono strutture armonicamente inserite nel paesaggio come una vasta area adibita a pic-nic, un anfiteatro naturale per gli spettacoli, un punto ristoro con bar e un camper service con piazzole fornite di
acqua e luce. Agli appassionati di mountain-bike monti e colline offrono percorsi adatti a qualsiasi livello di preparazione: l’itinerario che vi proponiamo è di quelli ‘per tutti’ e parte dal borgo di Castelluccio di Norcia per poi immergersi nella natura incontaminata del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e pedalare tra bellezze paesaggistiche indimenticabili e atmosfere uniche. Partendo dal centro di Castelluccio si scende su asfalto verso il Pian Grande, seguendo le indicazioni per Norcia. Una volta attraversato il Pian Grande, al chilometro 5.9 si inizia la salita che porta al Rifugio Perugia, l'asperità più impegnativa di tutto l'anello. La salita termina al chilometro 9.2, quando si abbandona la strada principale e si volta a sinistra: sosta con panorama sul Pian Grande, Castelluccio e Monte Vettore. Si torna quindi in discesa per qualche metro e al chilometro 9.6 si lascia l'asfalto svoltando sullo sterrato di destra. Al chilometro 10 inizia la discesa che porta verso il Pian Perduto da dove si continua a pedalare tenendo la sinistra in direzione del Vettore. Superata Fonte Vetica (km 13,8), si piega a sinistra tornando sul Pian Grande. Tornati sull'asfalto, si gira a destra verso Ascoli Piceno e al chilometro 21.3, prima dell'inizio della salita di Forca di Presta, si torna sullo sterrato girando a sinistra. Lasciando il Monte Vettore alla nostra destra e al chilometro 22.7, in corrispondenza di un incrocio, s’imbocca la terza strada a destra girando attorno al colle di Castelluccio. Al chilometro 24.7 si torna sull'asfalto girando a sinistra, iniziando la salita che in poco più di un chilometro riporta al centro di Castelluccio. ll lago Trasimeno è uno specchio d'acqua Ideale per gli sport della vela. In alcuni centri affacciati sul lago (Castiglione, Passignano, Tuoro) sarà possibile trovare circoli velici con istruttori qualificati tanto per l’esperto quanto per il neofita. Sul Trasimeno è poi possibile praticare anche lo sci nautico, con associazioni che organizzano corsi e mettono a disposizione le attrezzature necessarie. Il cavallo da secoli è considerato un mezzo di “trasporto” rispettoso dell’ambiente, punto di osservazione privilegiato per assorbire in pieno l’atmosfera della campagna. Le strutture in Umbria non mancano: oltre a diversi circoli ippici, molte delle strutture agrituristiche offrono la
tra le migliori a livello europeo, a disposizione tanto del neofita quanto dei più esperti. L'Umbria ha un ventaglio di offerte davvero importante per il numero di percorsi di arrampicata esistenti, oltre duecentocinquanta, e per la diffusione sul territorio. A pochi chilometri da Perugia, sul Monte Tezio, è possibile misurare le proprie capacità di praticare questa affascinante disciplina. Così come a Pale di Foligno, sul Monte Vettore nei pressi di Norcia, e in diverse pareti attrezzate in Valnerina, nella zona di Arrone, Montefranco e, come detto, Ferentillo. All’interno della florida oasi WWF di Alviano infine sarà affascinante praticare l’antica usanza del Birdwatching: in ‘mostra’ oltre 50 specie di uccelli acquatici tra cui gru, falchi pescatori, oche selvatiche, folaghe, germani, aironi cinerini, gallinelle d'acqua. All'interno dell'oasi sono stati predisposti due percorsi, per un totale di circa quattro chilometri, attrezzati con torri, passerelle, strutture che consentono visite didattiche da parte delle scolaresche e, naturalmente, capanni per il birdwatching che permetteranno di avvicinarsi a questa affascinante attività, godendo di sensazioni suggestive, in paziente attesa di poter "spiare" alcuni aspetti della vita di uccelli altrimenti visti solo sulle pagine di un libro o in qualche documentario.
Nella foto: Piano della Gardosa. Sullo sfondo si intravede il Monte Vettore nel Parco dei Monti Sibillini.
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possibilità di un maneggio e di frequentare corsi di equitazione. Il rafting è un esaltante sport di gruppo alla portata di tutti, praticabile su fiume utilizzando particolari gommoni pneumatici. L'equipaggio può arrivare fino a sei persone (in relazione alla portata d'acqua), si controlla l'imbarcazione tramite le pagaie. La discesa può essere effettuata sui fiumi Corno, Tevere, Chiascio e Nera. Per la sicurezza di ogni membro dell’equipaggio su ogni gommone c’è sempre una guida pronta ad impartire ordini di manovra e per qualsiasi evenienza di sicurezza. Il Kayak è invece una canoa con pagaia a doppia pala. Le gite utilizzando questa particolare imbarcazione saranno le più varie: da una tranquilla ed affascinante pagaiata in acque serene fino a sperimentare l’ebbrezza delle rapide in compagnia di una guida. Le alture dell'Appennino umbro si sono rivelate particolarmente adatte per il deltaplano e il parapendio. In particolare sarà assai facile ammirare velivoli in volo sui centri medioevali e sulle maestose e panoramiche zone dei Monti Sibillini, del Monte Cucco, del Monte Subasio, tanto per citare alcuni territori d’elezione di questo sport. Per gli indomiti appassionati di arrampicata: pareti intere per il free climbing sono disponibili all’interno della scuola-palestra di Ferentillo,
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Un percorso davvero insolito durante il quale sarà possibile apprezzare la storia e l’archeologia da una prospettiva inedita, proprio al di sotto di noi e dei nostri passi.
Alla scoperta dell’Umbria sotterranea
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Alla scoperta dell’Umbria che non ti aspetti, così lontana nell’immaginario dalla regione “verde” e “religiosa” che tutti noi siamo abituati a conoscere.
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Pozzi, cisterne, grotte e città sotterranee raccontano la storia di una regione: dagli Etruschi al Medioevo, passando per i Romani, un viaggio incredibilmente interessante.
Forse non tutti sanno che sotto terra, nella maggior parte delle più importanti città umbre, sotto il rumore dei nostri passi e la gomma dei pneumatici, c’è un mondo. Un mondo intero, sepolto e nascosto, silenzioso eppure ancora vivo seducente come un segreto perfettamente mantenuto. Si tratta di un regione Umbria certamente meno nota ma altrettanto interessante dal punto di vista storico e archeologico. Volendo partire come novelli Jules Verne per un ipotetico viaggio nel sottosuolo, la prima tappa sarebbe certamente Perugia: il percorso ‘Underground’ che proponiamo penetra e attraversa l'edificio della Rocca Paolina, tra i resti del quartiere medievale appartenuto alla Famiglia Baglioni. La roccaforte fu eretta da Paolo III Farnese nel 1540/43 su disegno di Antonio da Sangallo il Giovane come fortezza sul Colle Landone. Il forte fu quindi demolito nel 1860 dopo l'annessione della città al Regno d'Italia. Di quella struttura oggi rimangono i resti
del quartiere medievale con le abitazioni antiche, alcune strade come Via Bagliona, cortili e piazzette, forni, botteghe oltre alla duecentesca dimora di Gentile Baglioni con la torre intatta e l'isolato di Ridolfo e Braccio Baglioni. Trasferendoci ad Orvieto il labirintico paesaggio segreto fatto di cavità scavate nel corso di migliaia di anni non cambia. Proprio qui si potrà infatti conoscere l'etrusca "Velzna", l'Orvieto medievale e rinascimentale tornando magicamente indietro nel tempo. La visita guidata alla “Orvieto Underground” rappresenta, perciò, lo strumento più appropriato per entrare in contatto con questo nuovo, particolarissimo aspetto culturale di una città estremamente ricca di storia e di “gioielli” artistici. Todi è sinonimo di cinque chilometri di cunicoli e gallerie, di trenta cisterne, preromane, romane e medievali, di cinquecento pozzi di varie epoche a formare il florido patrimonio sotterraneo della città. La datazione dell'intero sistema ci fa risalire al I° secolo
UMBRIA SOTTERRANEA un viaggio nel profondo PER INFORMAZIONI: Perugia - Rocca Paolina Accessi da: Via Marzia, Piazza Italia, Via Masi, Viale Indipendenza. Orario: 6.15 - 2.00 - Ingresso gratuito "Orvieto underground" Piazza Duomo, 24 - Orvieto Narni sotterranea Tel.+39.0744.722292
Amelia sotterranea Piazza Matteotti - Amelia (Tr)
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Todi - Cisterne Romane, informazioni presso Museo Pinacoteca di Todi Tel./fax +39.075.8944148
45 a.C., quando la città divenne prima Municipium, quindi Splendissima Colonia. C’è poi Narni con le strutture ipogee di S. Domenico, occasione per ammirare una chiesa a navata unica coperta da volta a botte, con pareti scavate direttamente nella roccia e ricoperte da intonaco
affrescato. Si possono visitare i locali utilizzati durante i processi inquisitori da parte del tribunale ecclesiastico. Una menzione la merita Amelia con i suoi sotterranei situati in Piazza Matteotti: dieci sale di origine romane edificate nel III secolo a.C.
Turismo...
Country Resort dedicati alla vostra salute, raffinati e accoglienti templi dello star bene all’interno dei quali l’ospite verrà piacevolmente viziato e coccolato da trattamenti naturali innovativi e tonificanti. Il servizio di accoglienza, ospitalità e comfort sarà sempre di grande livello, ogni particolare curato con dovizia certosina.
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Il Benessere è di casa Per tutti gli amanti dell’armonia totale con la natura, questi centri relax sono spesso e volentieri spazi di dolce soddisfazione costruiti su antichi luoghi di pace di interesse storico-archeologico. Cuore verde d’Italia per eccellenza, piccola e accogliente, serenamente immersa nella quiete della natura e nel verde di colline, vigne e uliveti a perdita d’occhio, la regione Umbria è una terra votata spontaneamente al relax e al benessere fisico e mentale, meta ideale per una vacanza incentrata sulla ricarica di energie fisiche, psichiche e spirituali. Una volta lasciato lo stress chiuso a chiave nella propria abitazione cittadina, non ci sarà davvero niente di meglio che soggiornare, da soli, in coppia oppure in compagnia di tutta la famiglia presso una delle mille qualificatissime strutture “Wellness Center, Health & Spa” sparse su tutto il territorio regionale, pulite, ordinate, accoglienti così da garantire una parentesi bucolica davvero profumata, morbida e rilassante anche ai più
capricciosi ed esigenti. Spesso e volentieri si tratta di Beauty Farm e Maison di salute di fama internazionale, inserite in contesti magnifici come antichi castelli, casali oppure manieri appena restaurati nel bel mezzo di borghi medievali dal fascino leggendario. I ritmi tranquilli, il buon mangiare genuino, le maniere sorridenti e servizievoli del personale specializzato e le passeggiate all’aria aperta faranno il resto, lasciandovi un ricordo dell’Umbria unico e davvero prezioso. Non c’ è nulla di lasciato al caso nei migliori centri benessere, tutto viceversa è organizzato nei minimi particolari e dettagli per azzerare la fatica dei propri clienti, facendoli rilassare dimentichi di ogni altra seccatura proveniente dal chiassoso, caotico ‘mondo esterno’. Del
vascolari, idromassaggi, grotta e sauna, massaggi terapeutici, riabilitazione motoria e cure fisiche sono solo alcune delle prestazioni che vengono effettuate presso il Centro Termale. Le acque delle terme Francescane di Spello vengono impiegate da secoli per la cura di malattie otorinolaringoiatriche e delle vie respiratorie, cardiovascolari, ginecologiche, reumatiche e dermatologiche. Le Terme di San Gemini, con le loro acque che sgorgano da due celeberrime fonti, la San Gemini e la Fabia provenienti dal Monte Torre Maggiore, sono peculiari per la loro caratteristica temperatura fredda (13 – 15° C) ad alta assimilabilità di calcio. Perfette per trattamenti terapeutici riguardanti malattie dell'apparato urinario, del ricambio, dell'apparato gastroenterico, cure dell'osteoporosi e alimentazione dei lattanti.
Turismo...
resto sarà anche e sopratutto un gran piacere abbandonarsi a massaggi orientali impregnati di oli essenziali, stone therapy, saune finlandesi e idromassaggi tonificanti, Hammam, bagni di latte o di vino, cure estetiche classiche e percorsi assortiti di cromo o fitoterapia. Un piacere talmente appagante da non voler più andare via una volta terminato il tanto agognato week-end di relax. E non è finita qui: già, perché agli amanti della cosiddetta ‘Vacanza Termale’ la regione Umbria fornisce una serie di destinazioni da non perdere. Le Terme di Fontecchio a Città di Castello, note fin dall'età romana, rappresentano oggi un punto di riferimento essenziale per la cura e la riabilitazione di svariate patologie, oltre che per il recupero dell'equilibrio psico-fisico e per il relax. La natura delle acque e dei fanghi e l'alta specializzazione dei servizi offerti ne fanno un centro apprezzato e riconosciuto in tutta Italia. Bagni e fanghi solforosi, ginnastica in piscina termale, percorsi
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Turismo...
Relais Borgo Brufa & Spa
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★★★★
Il punto di forza di questo raffinato ‘quattro stelle’ situato in collina tra olivi e vigneti, a pochi chilometri da Assisi e Perugia, è senza dubbio l’offerta wellness: la Spa offre infatti il particolare percorso ‘Aquae-Term’ con vasca idrojet, sauna finlandese, doccia a chiocciola con triprogram, bagno turco, fontana di ghiaccio, zona olistica, cabine massaggio e palestra. Soluzioni personalizzate garantite grazie ad una serie diversificata di trattamenti: massaggio rilassante, decontratturante, con pietre calde, idratante con prodotti naturali. Via del Colle, 38 - Brufa di Torgiano (Pg) Tel. 075 985267 - www.borgobrufa.it
Nun Assisi Relais & Spa Museum
★★★★★
La Spa dell’esclusiva Realis Nun si presenta ai suoi ospiti come un autentico
museo privato: durante i lavori di ristrutturazione del Convento di Santa Caterina che oggi ospita la struttura principale d’accoglienza, nel sottosuolo sono state rinvenute testimonianze archeologiche d’epoca romana risalenti a duemila anni fa. Sono proprio due cisterne romane con volte a botte, perfettamente conservate, ad ospitare la sala massaggi e l’Hammam del centro benessere: al resto penseranno percorsi e trattamenti personalizzati per il perfetto equilibrio tra mente e corpo. Via Eremo delle Carceri, 1/a - Assisi (Pg) Tel. 075/8155150 - www.nunassisi.com
Health Center Marc Mességué
★★★★
Forte dell’esperienza di una tradizione familiare che si tramanda da oltre tre generazioni, il fitoterapeuta veterano Marc Messegué avvia già nel 1990 il suo centro
BellaUve Spa & Vinotherapy
★★★★★
Si tratta di uno dei primi centri benessere del Paese ad offrire ai suoi ospiti il peculiare trattamento della ‘Vinoterapia’, vale a dire lo sfruttamento dei principi attivi antiossidanti, depuranti, nutrienti,
ALTRI WELLNESS & SPA CENTER Spa & Beauty Farm ‘Le Muse’ Villa di Monte Solare - Via Montali, 7 Tavernelle di Panicale (Pg) - Tel. 075/832376 - www.relaisbettona.com Relais La Corte di Bettona ★★★★ Via Santa Caterina, 2 - Bettona (Pg) Tel. 075 987114 - www.relaisbettona.com Fattoria di Vibio ★★★★ Loc. Buchella, 9 - Doglio Montecastello di Vibio (Pg) - Tel. 075/8749607 www.fattoriadivibio.com
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benessere situato presso un antico maniero restaurato nel cuore dell’Umbria: medicina, estetica e, appunto, fitoterapia si armonizzano alla perfezione a beneficio dei tanti visitatori attraverso percorsi tra i più diversificati. Tra i tanti ricordiamo: massaggi rassodanti/rimodellanti, trattamento mani e viso tonificante/idratante/ossigenante, shiatsu, pediluvi, maniluvi, inalazioni, check-up fitoterapico, alimentazione personalizzata, palestra, piscina, slim fit. Via Torre Errighi - Melezzole (Tr) Tel. 0744/951666 - www.marcmessegue.it
rivitalizzanti e tonificanti dell’uva e delle sue foglie, richiestissimi finora da uomini e donne. Uva e vino, mosto e vinaccioli dai vigneti Lungarotti: gli acini migliori vanno in bottiglia, ma la loro ricchezza va oltre, e si trasforma in creme per massaggi e trattamenti, o estratti per un bagno rilassante nel vino. Oltre a questa speciale offerta, naturalmente non mancheranno le piacevoli consuetudini di un centro benessere tra i migliori della regione: bagno turco, scrub, massaggi, riflessologia plantare, trattamenti viso, manicure e pedicure. Relais Le Tre Vaselle Via Garibaldi, 48 - Torgiano (Pg) - Tel. 075/9880447 - www.3vaselle.it
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PRODOTTI TIPICI E TRADIZIONE
d’ecce
Prodotti
zione Dal pane, ai prodotti dell’orto, ai salumi e formaggi, alle carni, senza dimenticare olio e vino, principi assoluti della tavola umbra.
La tradizione enogastronomica umbra
Prodotti tipici...
Perché si dice che l’Umbria è il “cuore verde” d’Italia? Non solo perché un quarto della superficie del territorio è costituita da querce, castagni e boschi di vario genere ma anche perché la parte restante è ricca di coltivazioni agricole. La Valle del Tevere attraversa l'Umbria da nord a sud. Dalle colline occidentali si ammirano immense superfici di campi coltivati, le “valli a pettine” ed i pascoli pedemontani dell’Appennino. Il cuore pulsante della regione è fatto di acqua e
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terra fertilissima che con l’aiuto del sole e della mano dell’uomo danno vita a prodotti eccezionali. L’Umbria infatti ha una struttura agricola solida, in costante miglioramento tecnologico, cui fa riscontro un paniere di prodotti tipici, molti dei quali sono riconosciuti come “eccellenze” e godono dei marchi DOP e IGP. L'olio extravergine d’oliva Umbria DOP si coltiva estensivamente in tutta la regione, nessuna varietà è esclusa dalla denominazione. Spettacolari sono gli olivi nell’Orvietano, sui colli Martani e Amerini, nell’area del Trasimeno. I vini non sono secondi all’olio, la produzione in Umbria è tra le più nobili nel panorama nazionale. Ma il gioiello più prezioso del territorio boschivo è il tartufo, nelle sue molte ed aromatiche varietà. Poi ci sono le magnifiche produzioni dei salumi, grazie alla straordinaria perizia dei “norcini” nella lavorazione delle carni di maiale. Meritano una citazione altri prodotti tipici dell'Umbria: i formaggi, il Pecorino DOP, i Salamini Italiani alla Cacciatora DOP e il Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale IGP. Per quanto riguarda le carni, la tradizione si conferma
Ecco un trionfo di salumi e formaggi in una tipica “norcineria”umbra. I salami, i prosciutti, le salsicce di Norcia, sono tipicità DOP e IGP.
nelle tecniche di cottura che risalgono ai tempi più lontani: spiedo, brace o pietre ollari, sempre con l’aggiunta di erbe selvatiche ed aromatiche raccolte in campo aperto. L’appassionato legame che l’Umbria ha con il territorio e con le tradizioni si riflette a tutto tondo nella cucina regionale che conserva quella severità contadina che attribuisce la massima importanza alla genuinità e qualità dei prodotti.
Nasce dalla terra la fama enogastronomica di questa regione che continua ancora oggi a preferire i sapori e le preparazioni del passato: salumi, formaggi, delicatezze al tartufo pregiato, olio e vino, pesce di lago, zuppe, minestre di legumi e cereali, paste fresche, agnello, manzo, maiale e cacciagione. E infine i dolci: trionfi di torte, pizze e focacce. Alla cucina tradizionale umbra non manca nulla per essere incoronata “regina della tavola”.
Salcicce e salumi Eccellenze umbre
Prodotti tipici...
I prodotti dell’enogastronomia umbra sono prelibatezze note a livello internazionale.
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Un viaggio in Umbria o anche solo una gita della durata almeno di un fine settimana, deve necessariamente includere tappe gastronomiche. La regione è ricca di sagre, di eventi di piazza dedicati ai prodotti del territorio e di conseguenza è disseminata di trattorie e ristoranti. La maggior parte sono esercizi condotti con mani esperte a livello familiare, semplici ma improntati alla qualità e alla tradizione. Va detto però che nel campo della ristorazione di alto rango, l’Umbria ha fatto notevoli progressi, grazie alla spinta di un turismo di élite e di una grande capacità imprenditoriale. Vanto dei ristoratori umbri sono i prodotti della terra, base di zuppe e minestre. Fra i prodotti tipici ricordiamo i broccoletti, coltivati nei terreni adiacenti al
Pecorino Trasimeno, da saltare in padella con aglio e olio. Poi c’è la tenera fagiolina di lago, ottimo contorno per il pesce d’acqua dolce. I legumi, fonte di proteine e ricchi di fibre, rappresentano in Umbria una tra le più forti produzioni delle aziende biologiche. Con l’alimentazione “mediterranea” hanno conosciuto negli ultimi anni un grande impulso: i ceci, le cicerchie, i fagioli e le lenticchie che sono oggi la base di nutrienti minestroni serviti su fette di pane abbrustolito e ben condito con olio extra vergine. Se da Norcia ci spostiamo verso la Piana di Castelluccio, potremo ammirare in primavera le meravigliose distese di fiori azzurri di lenticchia, un altro prodotto tipicamente umbro. Le Lenticchie di Castelluccio di
Norcia, piccole scure e saporite, sono un IGP. La cipolla di Cannara ha eccellenti qualità terapeutiche e la tradizione contadina la vuole come base per zuppe di rape, bietole e piselli; ma è squisita anche come contorno ai piatti di maiale. Durante la Sagra della cipolla di Cannara è possibile assistere alla confezione delle caratteristiche “trecce”. In alcune aree montane dell'Umbria, in particolare a Monteleone di Spoleto, la coltivazione del farro non è mai scomparsa. Per la festa del Santo patrono San Nicola di Bari, il 6 dicembre viene preparata la tipica minestra di farro. La patata è sempre stata coltivata in Umbria ma negli anni ’60, nella Piana di Colfiorito, in un clima ideale, si affermò una selezione olandese di patate ovali a buccia rossa dal gusto
straordinario, adatte a gnocchi e ottime alla brace. La patata di Colfiorito è stata riconosciuta IGP. Il sedano di Trevi che deriva da quello selvatico, ha caratteristiche diuretiche e digestive. Ne esiste un tipo “bianco” ed uno “nero” famoso nel mondo, ideale per pinzimoni, nelle insalate di fagioli o come accompagnamento di pecorini o ricotte. Del tartufo, dei salumi e dei formaggi parleremo più avanti, meritano però almeno una citazione i tesori del lago Trasimeno: l’anguilla, la carpa regina, il luccio, il persico reale, la tinca. Le loro carni pregiate sono delicate, sode e magre e costituiscono una delle eccellenze della gastronomia Umbra e si sposano divinamente con gli straordinari vini della regione.
Prodotti tipici...
Olive e Tartufi
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L’oro verde dell’Umbria
Prodotti tipici...
Gli oliveti dalle chiome argentate sono da secoli l’ornamento più spettacolare delle colline umbre.
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Nella fascia appenninica, dove si arroccano Assisi, Spoleto, Trevi, Spello, Foligno e Campello, le piantagioni di olivo sono l’orgoglio dei coltivatori umbri. La loro opera sapiente si tramanda di padre in figlio, fin dai tempi degli Etruschi e dei Romani. Gli oliveti adagiati su queste pendici, guardano a ovest e questa è la loro fortuna. Infatti godono al mattino di due ore di ombra in più rispetto ad altre coltivazioni esposte a est e più assolate. Questo è un bene per le piante che crescono ad una temperatura più fresca, evitando gli attacchi dei parassiti. L’olio extra vergine di oliva DOP prodotto in Umbria ha un colore verde brillante, sapore e aroma molto decisi. Altra tipicità è l'olio extravergine d'oliva biologico. L' agricoltura biologica, oltre a garantire al consumatore la purezza del prodotto, rispetta la natura che rappresenta un bene sempre più prezioso. La raccolta e la spremitura delle olive escludono i prodotti chimici sia nella fertilizzazione del terreno che nella lotta antiparassitaria, il che consente alle piante di assorbire i migliori elementi nutritivi. In Umbria la “strada dell’olio” coincide con tutte le strade poiché solo una è la DOP in tutta la regione. La capitale dell’olio extravergine è Trevi ma il visitatore troverà, di collina in collina, non solo la bellezza della natura ma la qualità di un olio sempre nobile. A questo principe della tavola, vengono riservate diverse iniziative, tra cui quelle promosse dall’associazione “Strade
dell’Olio extra vergine DOP Umbria” (Trevi – Piazza Mazzini, 21 – Tel. 0742.332269). La struttura organizza visite guidate, con degustazioni nei frantoi e nelle fattorie, escursioni, pranzi e cene fra gli olivi. Il moraiolo è la cultivar più diffusa nelle piantagioni umbre. Il prodotto che ne deriva ha un gusto fruttato ed erbaceo all’olfatto, equilibrato fra i toni di amaro e piccante con sentori di erbe selvatiche. In base alle diverse caratteristiche del territorio e delle piante, la regione è stata suddivisa in cinque zone: colli Assisi-Spoleto, colli Martani, colli del Trasimeno, colli Amerini e colli Orvietani. QUEL GUSTO AMARO-PICCANTE DELL’OLIO DI ASSISI E SPOLETO La menzione geografica Colli Assisi-Spoleto, è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto con il 60% di Moraiolo; Leccino e Frantoio, presenti da sole o congiuntamente, in misura non superiore al 30%. Comprende i comuni fra Assisi e Spoleto. Di colore verde intenso, è caratterizzato da un sapore fruttato, amarognolo e piccante e da un basso contenuto di acidità. Gli abbinamenti ideali sono su carpacci di carne, bolliti misti, legumi e zuppe di verdure. TUTTA LA FRAGRANZA DEI COLLI MARTANI La menzione geografica Colli Martani è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto con Moraiolo in misura del 20%;
L’OLIO DOLCE DEI COLLI DEL TRASIMENO Quest’area copre la zona da Perugia fino a Città di Castello e ospita una molteplice varietà di coltivazioni locali. Qui prevale la cultivar Dolce Agogia, una pianta che resiste bene al freddo e che dona all’olio un caratteristico sapore dolce. Ha un colore verde/ giallo dorato, un odore fruttato medio/leggero con aromi di erba fresca; nel gusto persiste una lieve ed armonica sensazione di amaro e piccante. Il Moraiolo insieme alla Dolce Agogia devono essere presenti in misura non inferiore al 15%. Concorrono altresì alla formazione di quest’olio le varietà Frantoio e Leccino. Si abbina con carpaccio di pesce di lago, pesci nobili arrosto e passati di verdure.
L’ORO VERDE DEI COLLI AMERINI Qui il Moraiolo deve essere presente in misura non inferiore al 15%. Concorrono infine alla formazione dell’olio le varietà: Rajo, Leccino e Frantoio. Il suo colore è un bel verde intenso naturale. All’olfatto si presenta con aroma fruttato leggero e con sentori di carciofo, al gusto con armonici e lievi sentori di amaro e piccante. Si abbina con pesce di lago, verdure bollite e carni bianche alla griglia. L’OLIO AMABILE DEI COLLI ORVIETANI Apprezzato non solo dagli umbri ma anche nelle altre regioni italiane e soprattutto all’estero per il suo sapore, per il suo profumo amabile e per il gusto ricco che conferisce ad ogni tipo di piatto mediterraneo. La zona di produzione comprende i territori di molti comuni collinari tra cui i principali sono: Orvieto, Porano, Ficulle, Monteleone, Città della Pieve e Parrano. La coltivazione prevalente è il Leccino al 60%; il Frantoio al 30%; il Moraiolo al 15% Presenta all’olfatto e al gusto sensazioni medio-leggere di fruttato, amaro e piccante. È eccellente su insalate di funghi porcini, zuppe di verdure e formaggi di media stagionatura.
Prodotti tipici...
S.Felice, Leccino e Frantoio, presenti da sole o congiuntamente, in misura non inferiore all’80%. Comprende i territori dei comuni di: Acquasparta, Massa Martana, Todi, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Montefalco, Gualdo Cattaneo, Collazzone, Bevagna, Cannara, Bettona, Deruta, Torgiano, Bastia Umbra. Di colore dal verde al giallo intenso, è caratterizzato da un sapore fruttato, con lievi note amare e piccanti. È un olio fragrante e delicato, si accompagna bene con bruschette, insalate e formaggi a pasta dura.
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Unicità • tradizione • innovazione • Panettoni artigianali • Pizza al formaggio dolce di Pasqua (tradizione umbra)
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Salumi e Formaggi
Prodotti tipici...
Quando si parla di antipasto all’italiana. l’Umbria è a tavola!
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Prosciutti, salami semplici ... o rivestiti di pepe, cacciatorini dolci, salsicce fresche o stagionate, le salumerie umbre dette “norcinerie”sono un tripudio di prodotti suini. Vi sono però alcune eccellenze che vale la pena ricordare. Il capocollo e il lombetto protagonisti degli antipasti, ottimi per farcire le torte di Pasqua. Tipico è anche il capocollo, apprezzato per il gusto saporito e la dolcezza delle parti grasse. Più pregiato e magrissimo è il lombetto, realizzato con i lombi, la parte migliore del suino. Si riconosce per l’assenza di parti grasse. Una tecnica particolare di conservazione del lombetto è sott'olio, tagliato in spesse fettine coperte di olio extravergine e aromatizzato con bacche di ginepro e foglie d’alloro. A Norcia poi troviamo un insaccato esclusivo: i coglioni di mulo, che ricordano la forma allungata dei testicoli dell'umile animale. Questa specialità è composta da un budello di suino, ripieno di carne magra di maiale a fine macinatura, nel cui interno viene posto un lungo lardello. La coppa di testa è un prodotto dal sapore speziato. È fatta con le parti meno nobili del suino bollite insieme con l'aggiunta di aromi che
variano a seconda delle zone e della tradizione del norcino che la prepara (sale, pepe, pinoli, tartufo in Val Nerina, uvette, spezie varie, bucce di arancia o limone). La corallina è un insaccato caratteristico a pasta finissima di carni nobili, alle quali vanno aggiunti dei lardelli in modo da ottenere una fetta con larghe occhiature. I mazza fegati sono salsicce di fegato suino molto saporite, prodotte in versione dolce o salata. Come dice il nome stesso, non è un prodotto delicato ma è amato da chi apprezza i sapori forti, accompagnato da pane casareccio alla brace e vino rosso. La porchetta è un prodotto tipico con una filiera a sé stante: dall’allevamento del maiale fino al porchettaro che con il suo chiosco ambulante è presente in tutte le feste paesane o mercati rionali. Ma il principe della norcineria è il prosciutto tipico di Norcia IGP. Ne esistono due tipi: il "tipico di norcia", stagionato al massimo per un anno e "l'antico di norcia", stagionato per due anni. È’ noto anche come “prosciutto di montagna” per il suo sapore intenso e per la tradizionale affettatura sottile, rigorosamente “a mano”.
Per quanto riguarda i formaggi... EVENTI A Natale e Pasqua: degustazione di prodotti tradizionali con abbinamento ai vini locali. In estate apertura 24h su 24h: cornetteria e lievitati da forno. PAND’AGOSTO Festa del Pane
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ricordiamo la caciotta o cacio fiore, realizzata con il miglior latte vaccino dei pascoli primaverili, appena munto. È sempre presente nell’antipasto umbro assieme alla torta al testo, una pizza rustica farcita di caciotta e verdure di campo. Il suo sapore è dolce e lievemente erborinato. La ricotta è particolarmente diffusa nelle aree vocate alla pastorizia. Infatti si produce con il latte liquido rimasto dalla lavorazione del pecorino che viene fatto riscaldare fino alla comparsa dei fiocchi di ricotta. Questi poi vengono versati nelle fuscelle di giunco, per la scolatura e la messa in forma. A Cascia, nel giorno della festa di S. Antonio abate, il 17 gennaio, vengono distribuite ai presenti, porzioni di ricotta condita con liquore. Di antiche origini è poi il pecorino. Il migliore è quello prodotto tra maggio e giugno, fatto con il latte dei pascoli primaverili. Il pecorino si distingue in fresco (dolce) e stagionato (forte). Il primo ha un gusto morbido e fragrante, se consumato poco dopo la caseificazione; mentre il secondo va stagionato in luogo fresco e buio, perchè acquisti sapore forte nel tempo. Vi sono pecorini aromatizzati alle erbe, al tartufo nero di Norcia, il pecorino stagionato in fossa, quello in grotta, quello alla cenere, quello “mbriaco” stagionato nel vino e quello spalmato di miele e avvolto in foglie di noce. Ultima delizia è il raviggiolo, formaggio a pasta molle, freschissimo e cremoso, prodotto con latte intero ricco di fermenti lattici.
La tradizione dei “norcini” Il termine ‘norcino’ha origini medioevali e fu adoperato in senso dispregiativo per indicare i macellai ambulanti che assieme al cerusico, al cava denti e al concia ossi, si erano sostituiti alla figura del chirurgo. Il norcino era un personaggio che, probabilmente assimilato ad altri che come lui venivano da Norcia, se ne andava in giro per campagne e villaggi a macellare bestie ma anche a praticare piccoli interventi chirurgici. I norcini continuarono la loro attività anche nell'antica Roma come esperti nell'arte di castrare i maiali e lavorarne le carni. Nel passare dei secoli, questi professionisti si organizzarono in corporazioni ed ebbero un ruolo determinante all’interno della società poiché offrivano sia servizi di macellazione sia nuovi prodotti creati ad arte con le carni insaccate. Verso la fine del seicento, Papa Gregorio XV creò un’Arciconfraternita alla quale aderirono i pizzicaroli norcini, casciani e i medici empirici. A quel punto, con la benedizione papale, l’attività dei norcini si sviluppò lungo tutta la penisola. Si trattava di un mestiere stagionale, in quanto il maiale veniva ucciso una volta all’anno d’inverno. Lasciavano le loro città ai primi di ottobre e vi ritornavano verso la fine di marzo. La norcineria è rimasta un’eccellenza della zona di Norcia e norcini sono detti coloro che si dedicano a questa attività. Essa avviene sempre in inverno e rappresenta tuttora un periodo molto speciale a cui vengono dedicate sagre di paese con distribuzione al pubblico di prelibatezze a base di carne suina. Il giorno in cui viene ucciso il maiale si usa cucinare la padellaccia: pezzetti di carne, animelle, fegato e polmone, saltati in padella con aglio, olio, pepe ed aromi. Il giorno dopo il “norcino” sala e condisce le carni e prepara tutti gli insaccati; poi taglia le bistecche, i pezzi interi da macelleria come arista e spuntature, confeziona lardi e guanciali, infine cuoce le parti meno nobili, e prepara la fantastica coppa di testa.
Sapore di vino Soavi e a volte dolci i bianchi, corposi i rossi, importanti i passiti. La produzione dei vini umbri è tra le più pregiate nel panorama nazionale.
Per conoscerla e scoprire il contesto in cui si sviluppa, l’iniziativa “Strade del vino” ha tracciato quattro percorsi, vanto della migliore produzione regionale.
Grechetto, Sangiovese, Trebbiano, Canajolo e Malvasia. Sono due le DOC: il Colli del Trasimeno e il Colli Altotiberini.
Strada del Vino Colli del Trasimeno
Il territorio della Strada dei Vini del Cantico comprende i comuni di: Todi, Perugia, Bettona, Spello e Umbertine; qui vengono prodotti alcuni fra i più pregiati vini regionali. Primo fra tutti il Torgiano Rosso DOCG, denominazione assegnata a vini eccezionali la cui qualità è riconosciuta internazionalmente. Si tratta infatti di un vino sublime dall’intenso color rubino, ottenuto con uve Sangiovese, Lanaiolo e Trebbiano. Ad esso seguono i quattro DOC: Assisi, Torgiano, colli Martani e colli Perugini. L’itinerario tocca alcuni dei luoghi più affascinanti dell’Umbria, svelando al visitatore che lo percorre, scorci di grande suggestione e mistica meditazione; del resto sono queste emozioni che hanno dato il nome all’itinerario che è ispirato al “Cantico delle creature” di San Francesco.
Prodotti tipici...
Strada dei vini del Cantico
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È stata ideata per trasmettere al visitatore un senso di armonia tra natura, cultura e qualità. Siamo in un territorio magico tra colline, pianure, acque abbondanti di fiumi e di laghi. Dovunque si posi lo sguardo si scorgono antichi borghi e distese di vigne a perdita d’occhio. Il viaggiatore alla scoperta di vini, puo' maturare lungo il suo itinerario una sorta di complicita' con il suo calice. Gustando il primo soddisfa la sete di vino; gustando il secondo sente sprigionarsi la gioia del bere vino; con il terzo calice si entra nella natura mistica del vino aprendo le porte alla voluttà; con il quarto bicchiere tutto diventa armonia. In questa zona le viti vengono coltivate in collina, dove godono un clima favorevole e soleggiato oltre alla benefica influenza del lago. Il percorso enologico attraversa l’Umbria etrusca e comprende i comuni di: Castiglione del lago, Panicate, Paciano, Magione, Passignano, Tuoro. I vitigni tradizionali di zona sono:
Strada dei vini Etrusco-Romana La Strada dei vini Etrusco Romana in Provincia di Terni è un viaggio entusiasmante fra i colli di Orvieto e di
Itinerari del vino Amelia, alla ricerca delle più antiche vigne dell'Umbria, tra suggestioni paesaggistiche e magnifiche degustazioni di vino. I comuni interessati sono: Allerona, Alviano, Castel Viscardo, Ficulle, Lugnano in Teverina, Penna e Narni. I vini DOC prodotti sono quattro: l’Orvieto Classico, il Rosso Orvietano, il Lago di Corbara, il Colli Amerini. Da queste parti il vino si produce da secoli, una storia che è possibile conoscere visitando: il Palazzo del Gusto, l’Enoteca regionale di Orvieto, oltre che l’Accademia dell’Alimentazione di Palazzo Patrignani ad Amelia.
Strada dei vini del Sagrantino I comuni interessati sono: Montefalco, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo e Bevagna. In queste zone, tra i dolci colli di Montefalco, a pochi chilometri da Assisi, tra Todi e Spoleto, è coltivato uno dei più preziosi vitigni autoctoni del nostro paese, in assoluto uno dei più pregiati. Secondo alcune fonti è stato introdotto in Italia da un gruppo di frati francescani provenienti dall’Asia Minore.
Altre fonti ne fanno risalire la presenza già in età pre-romana. Anche se attualmente nel Sagrantino prevale la versione del Secco, sembra che storicamente venisse prodotto esclusivamente nella tipologia Dolce o Passito. Era infatti ottenuto dall’appassimento delle uve su graticci di legno. Questa tecnica aveva successo poiché le uve appassivano senza marcire conservando intatta la componente zuccherina. Per il Sagrantino di Montefalco, il disciplinare di produzione prevede che siano impiegate uve di Sagrantino in purezza. L’invecchiamento minimo previsto sia per il Dolce che per il Secco è trenta mesi; di cui, per il secco, almeno 12 in botti di legno, prima di essere imbottigliato. L’evento più importante che rende onore a questo prezioso vino è senza dubbio l’iniziativa Le Strade del Sagrantino, un percorso del gusto e della tradizione, con degustazione di vini e prodotti tipici dell’Umbria, una occasione da non perdere per chi vuole immergersi e conoscere la cultura del vino umbra.
Umbria a tavola
Prodotti tipici...
Dove e cosa mangiare... Ecco i piatti tipici zona per zona.
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Un viaggio in Umbria è un’esperienza dal sapore sublime. Le sue colline, ricche e generose, producono: ortaggi, cereali, legumi e tesori come il tartufo. Gli allevamenti e i pascoli primeggiano nell’offerta delle carni. La cacciagione è abbondante ma anche la pesca ha un suo ruolo: il Trasimeno offre pesce delicato per chef e palati raffinati. Ovunque si può gustare la genuinità dell'olio umbro, sempre presente in cucina e a tavola che, insieme ai vini eccellenti, ci ricordano gli etruschi e la civiltà antica dell'olivo e della vite. La gastronomia umbra è di alta qualità sia nelle case private, come nelle trattorie tipiche, negli agriturismo o nelle numerose sagre paesane. Negli ultimi anni, grazie anche alla presenza di una ristorazione di altissimo livello, sono nate varie Scuole di Cucina con l’obiettivo di formare le giovani generazioni e trasmettere loro l’importanza della tradizione. Questa piccola regione, dal grande cuore verde, nel corso dei secoli ha dato vita ad un ricettario ricchissimo del quale vogliamo darvi se non altro un
assaggio. L’alta valle del Tevere è il nord dell’Umbria dove i boschi sono sovrani e che ci donano il tartufo bianco e numerose specie di funghi. Protagoniste le carni suine, bovine e la cacciagione: capriolo, cinghiale, anatre, oche. Qui troviamo eccellenti zuppe di legumi, tra queste l’antica Imbrecciata. L’Assisano comprende: Assisi, Bastia Umbra, Bettona e tutte le località centro orientali delimitate dal monte Subasio. Sono zone di tartufo nero, del quale si fa ampio uso nella cucina di Assisi. Famosi sono i crostini al tartufo, quelli al patè di fegatini di pollo e gli umbricelli, grossi spaghetti fatti a mano e conditi con trota e tartufo, con burro e tartufo, con il ragù d’oca o semplicemente all’arrabbiata. Anatra, piccione, agnello fritto sono i migliori tra i secondi. Il dolce caratteristico è la rocciata, una sfoglia con ripieno di noci tritate, pinoli, uvetta zucchero e mele. L’Eugubino comprende i territori di Gubbio e Gualdo Tadino con i comuni di: Scheggia, Costacciano, Fossato di Vico, Sigillo e
Valfabbrica. Vi si può gustare una cucina contadina dove la protagonista è la crescia, una focaccia irresistibile con i salumi, soprattutto con il prosciutto. Tipiche sono le paste fresche fatte in casa, eccezionali sono le tagliatelle e gli gnocchi. Il pecorino di fossa è un’esclusiva di Gubbio e non manca mai nel piatto degli antipasti. Il Folignate è il cuore dell’Umbria e comprende: Nocera Umbra, Valtopina, Spello, Bevagna, Gualdo Cattaneo, Montefalco, Trevi e Foligno. L’eccellenza qui è la patata di Colfiorito, suata in tutti i modi comprese le frittelle. Famose sono le bruschette all’olio extravergine in purezza. Strepitose sono le grigliate di carne, i tordi sotto la cenere, le zuppe di ceci e di fave, la minestra di farro, il baccalà mantecato al pepe nero, la trippa con i fagioli del Trasimeno, lo stinco di porco al vino rosso. E poi i dolci: budini di latte, insalatine di fragole al balsamico, ciambellone, biscottini di mandorle intinti nel cioccolato al rhum.
Prodotti tipici... 70
Sul lago Trasimeno troviamo i ridenti comuni di: Castiglione del Lago, Panicale, Paciano, Città della Pieve, Piegaro, Passignano e Tuoro sul Trasimeno. Qui predomina il pesce d’acqua dolce e soprattutto l’anguilla. La specialità è il Brustico, pesce persico cotto alla brace di canne di lago che bruciando conferiscono al pesce un gusto unico. Ottimo è anche il capitone arrosto, il luccio al forno con patate, le terrine di anguilla e luccio in umido, la carpa regina in porchetta, cioè ripiena di un battuto di lardo, pancetta, prosciutto, aglio, finocchio e rosmarino. La media Valle del Tervere è quella che si sviluppa a nord di Todi e comprende i comuni di: Collazione, San Venanzo, Fratta Todina, Monte Castello di Vibio e Massa Martana. Qui si mangiano tutte le parti del maiale. Famosa è la porchetta al forno, le salsicce, il mazzafegato, le costolette alla brace, la lingua in salmì. Importante è l’uso del cinghiale soprattutto in salsicce, nel ragù, negli stufati e nelle grigliate. Ottimi i tegami di lepre e i fagiani ripieni. Sublime l’abbacchio a scottadito e le palombe alla ghiotta. Da segnalare il pane caciato o nociato, condito con formaggio o noci. Il Perugino comprende oltre al capoluogo: Corciano, Deruta e Forgiano. Una specialità di questa zona sono gli arvoltoli,
pizzette di pasta cresciuta fritte in olio extravergine. Poi c’è la famosa Ciaccia detta anche Torta al testo, tipica schiacciata di farina acqua e olio da gustare con i salumi. Seguono: minestre, brodi di carne con cappelletti aromatizzati al limone e succulenti primi piatti di pasta fresca fatta a mano. Lo Spoletino è il regno del tartufo. Tra Spoleto, Castel Ritaldi, Giano e Campello Clitunno, dovunque troveremo gli Strangozzi al tartufo o con gli asparagi. Ottimi i fagioli con le cotiche, la parmigiana di gobbi, la coratella d’agnello. Le trote del fiume Nera si gustano alla brace con un intingolo di olio, timo e limone. Una vera squisitezza fra i dolci è la Crescionda , torta agli amaretti e cioccolato fondente sbriciolati. A Spoleto troviamo un pane straordinario: il pane di Struttura fatto con cereali pregiati, acqua di sorgente, lievitato naturalmente e cotto nei forni a legna. La Valnerina segue il corso del fiume Nera e comprende i
comuni di: Cerreto, Cascia, Monteleone, Norcia, Poggiodomo, Preci, Scheggino, Sellano, Santa Anatolia e Vallo di Nera. Territori boscosi e ricchi di pascolo. Questi territori vantano una secolare tradizione norcina (salumi e carni). Siamo comunque in zona di tartufo ed è famosa la frittata, semplici uova sbattute con scaglie di tartufo, con una spruzzata finale di limone. Non manca il pesce, garantito dalla presenza del fiume Nera.
Nero d’autore L’Umbria oltre ad essere il ‘cuore verde d’Italia’ è un’immensa tartufaia. Oltre ai tartufi bianchi e neri, esistono almeno otto o nove specie di tartufi capaci di donare alla regione il primato dell’eccellenza in tutto l’arco dell’anno. Anche gli aromi e i sapori sono molto diversi: dalla fine sapidità del tartufo nero, al pungente profumo del tartufo bianco, alla fragranza dello scorzone estivo, passando per tutta la serie dei prodotti di ‘media stagione’ di qualità superiore. La raccolta avviene con l’aiuto dei cani che sono gli unici a riuscire a fiutare il prodotto al giusto stadio di maturazione. L’esemplare acerbo non ha nessun gusto, profumo o valore. Il tartufo nero pregiato umbro è la qualità che prevale nel territorio. Giunge a maturazione da novembre a marzo; si diffonde sia spontaneo che in tartufaie sui terreni che costeggiano il fiume Nera, a mezza costa sulle montagne Spoletine, sui colli
Prodotti tipici...
L’Umbria con il suo dolce paesaggio collinare di cui il bosco è parte dominante, è un’immensa tartufaia.
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Martani, di Trevi e del Subasio a un’altitudine che varia dai 250 ai 1000 metri. Questo tartufo può variare in grandezza dai tre ai nove centimetri ed ha forma irregolare. La scorza è nera e rugosa; l’interno è violaceo con venature bianche fino ai margini rossastri. Il tartufo bianco è più raro e per questo più pregiato. Le zone di produzione sono: la valle del Tevere che traversa tutta l’Umbria, la zona di Gubbio, Gualdo Tadino e l’Orvietano. Matura da ottobre fino alla fine di dicembre ma lo si può trovare, in zone dal clima più mite, anche
fino a gennaio. Ha forma regolare e arrotondata e varia anch’esso dai tre ai nove centimetri. Il suo profumo è acuto e la sua polpa va dal nocciola al marrone e talvolta, se vive in simbiosi con il Tiglio, la polpa può essere rosata. Si gusta crudo tagliato a lamelle sottili. Lo scorzone si raccoglie in estate e va detto che proprio a ferragosto si celebrano sagre dedicate a questo prodotto minore. I tartufi umbri si vendono sia interi che macinati ma anche sotto forma di prodotti squisiti quali creme e salse ovviamente sotto vetro.
RICETTIVITÀ E RISTORAZIONE
latrad dell’ospitalità
Nel verde delle colline umbre i gioielli dell’ospitalità regionale: agriturismi, relais di charme, dimore storiche e alberghi di lusso.
Nobiluomo di campagna per una notte: fermarsi a dormire presso una delle tante e meravigliose dimore storiche umbre, elegantemente arredate e di una raffinatezza d’altri tempi, sarà un’esperienza davvero indimenticabile.
izione
Ricettività ...
La cultura dell’ospitalità, dai grandi alberghi alle dimore storiche
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Concepire un’offerta turistica di alta qualità significa intraprendere un percorso che metta in condizione la Regione di competere e vincere le altre pretendenti in un contesto sempre più concorrenziale come quello odierno. Fare questo nell’ottica di migliorare ogni giorno di più, offrendo al viaggiatore più esigente servizi impeccabili quanto ad ospitalità, qualità ed eccellenza, tratti tipici delle strutture ricettive più attente ai particolari. Per realizzare questo c’è bisogno di tempo, buona volontà ed investimenti oculati, oltre ad una visione comune e condivisa degli obiettivi e delle strategie da mettere in campo. Detto questo, va certamente annotata la pregevole qualità della ricettività umbra, l’attenzione e la cura certosina da parte degli albergatori rispetto alla manutenzione di Relais di Charme e residenze d’epoca, la volontà di accogliere il visitatore in un ambiente confortevole, pulito, rilassante, curato e tecnologicamente all’avanguardia pur
mantenendo l’atmosfera tipica delle campagne umbre, dove il tempo pare davvero essersi magicamente fermato. In una parola, dare la possibilità ai propri ospiti di vivere la Regione nella maniera in cui gli abitanti stessi la respirano, sentendosi sempre come a casa, coccolati, viziati e invogliati a godersi l’ambiente con lo giusto stato d’animo. Del resto l'Umbria ha sempre fatto dell’ospitalità una tradizione: collocata strategicamente nel cuore verde d’Italia, punto di incontro di uomini e culture, luogo di scambio di idee e di esperienze, un ‘imprinting’ che ha modellato il carattere degli abitanti. Accoglienti, sorridenti e disponibili, come sanno bene non solo gli italiani, ma anche i turisti europei che qui hanno fatto una scelta di vita. L’Umbria è così facile da amare, e da raggiungere. Da qualunque parte si provenga, si arriva qui rapidamente: montagna o collina, lago o città d'arte, l'Umbria offre una grande varietà di strutture ricettive in grado di soddisfare
ogni esigenza. L’offerta agrituristica è vastissima e capillare: questa regione non a caso è stata tra le prime del Paese ad attrezzarsi per l'ospitalità rurale. Non è andata perduta la voglia di recuperare, valorizzandole, le proprie campagne, che si tratti di rustici o casolari in pietra, di castelli o ville nobiliari. Quella delle residenze d'epoca poi è una particolare forma di ospitalità: queste
strutture sono infatti di grande pregio, ornate di arredi d'epoca o di particolare interesse artistico, ristrutturate nel rispetto dell'originale fisionomia architettonica e strutturale e inserite in contesti ambientali di sicuro valore storico, naturalistico e paesaggistico. In considerazione della loro varia tipologia, che può andare dalla villa al castello, dal palazzo nobiliare all'antico monastero, il tipo di ospitalità, le dotazioni e i servizi offerti possono essere molto diversificati, ma i requisiti minimi delle Residenze d'epoca sono quelli previsti per la classificazione a 4 stelle delle strutture alberghiere. Non resta che augurarvi buona consultazione e... buon viaggio!
Ricettività ...
Un ambiente confortevole, pulito, rilassante, curato e tecnologicamente all’avanguardia pur mantenendo l’atmosfera tipica delle campagne umbre: qui il tempo pare davvero essersi magicamente fermato.
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I Grandi Alberghi
Quante volte avreste voluto uscire dal vostro ufficio e andare via, mille miglia dal caos e dallo smog della metropoli tentacolare, via dalla ‘pazza folla’ continuamente in movimento verso noiosissimi ‘non luoghi’, chiudendo finalmente quell’ agenda colma di appuntamenti e di impegni apparentemente improrogabili, moltiplicati improvvisamente senza lasciare neppure un momento per respirare e riordinare le idee. Ebbene, se sentite giunto il momento di cambiare aria e orizzonti, se siete alla ricerca di un tempo e di un luogo più consoni alla vostra esigente voglia di relax, al bisogno di staccare la spina soggiornando in una struttura altamente qualificata, che conosca le vostre abitudini, che sappia come accogliervi, viziarvi, coccolarvi, facendovi sentire sempre come a casa vostra, l’Umbria è la regione che fa per voi. Già, perché oltre ad offrirvi una ricettività alberghiera ad altissimi livelli, con un servizio e camere e suite dotate di ogni comfort, vi lascerà estasiati di fronte ad uno spettacolo naturalistico senza pari, nel verde di ameni borghi medievali dove pace, quiete, armonia e tranquillità sono ancora i valori base del convivere. Al resto penseranno i percorsi relax del centro benessere, i massaggi e l’idroterapia, le gite a cavallo e i sentieri immersi nel verde delle colline, per non parlare delle delizie della buona cucina umbra...
Non un semplice soggiorno, ma un’esperienza indimenticabile sotto il profilo del comfort e della raffinatezza ricercata in ogni particolare: i grandi alberghi deluxe umbri faranno certamente al caso vostro.
I BEST HOTELS IN UMBRIA Le Tre Vaselle
★★★★★
Via Garibaldi, 48 - Torgiano (Pg) Tel. 075 9880447 - www.3vaselle.it Dentro le mura di un antico borgo medievale, all’interno di uno splendido palazzo d’epoca situato tra Perugia e Assisi, nel cuore di una delle zone vitivinicole più prestigiose d’Italia: tutto questo e, naturalmente, anche molto di più (Spa con trattamenti enoterapici, cucina ispirata alle antiche ricette regionali, piscine, terrazze panoramiche) sarà in grado di offrire un soggiorno presso le “Tre Vaselle”, un’esperienza irripetibile come una sorta di ‘viaggio nel viaggio’.
Relais Nun
★★★★★
Via Eremo delle Carceri, 1/a - Assisi (Pg) Tel. 075/8155150 - www.nunassisi.com Nel cuore di una delle capitali spirituali d’Italia, il “Relais Nun” è situato nella parte più alta del centro storico, con un panorama spettacolare sulle opere d’arte monumentali e sulla natura circostante. Le 18 suite del ristrutturato, duecentesco convento di Santa Caterina hanno rispettato nei dettagli il rigore ed il fascino dell’antica struttura medievale, tra volte a botte, affreschi e nicchie. Comfort, professionalità, senso dell’ospitalità e nuove tecnologie
faranno il resto, garantendo agli ospiti dell’albergo il clima perfetto per una piacevole parentesi all’insegna del relax.
Villa di Monte Solare
★★★★★
Via Montali, 7 - Tavernelle di Panicale (Pg) Tel. 075/832376 - www.villamontesolare.com Grandi camini, decorazioni murali, cotto antico, arredamenti e decorazioni d’epoca per questa villa dall’architettura settecentesca, exresidenza nobiliare e fulcro di attività agricole. Oltre alla tradizionale offerta di comode camere e lussuose suite esclusive, l’albergo e’ dotato, negli splendidi giardini all’italiana
I BEST HOTELS IN UMBRIA
della villa, della Spa & Beauty Farm ‘Le Muse’, che offre massaggi, trattamenti estetici, percorsi relax, individuali o di coppia, sauna, bagno turco ed idroterapia.
Cavaliere Palace Hotel
★★★★
Ricettività ...
Corso Garibaldi, 49 - Spoleto (Pg) Tel. 0743/220350 - www.hotelcavaliere.eu Immerso nei maestosi ambienti del palazzo Accoramboni della Valnerina, sontuoso edificio del centro 78 spoletino, il “Cavaliere Palace Hotel” è un albergo capace di accoppiare due elementi assai graditi al visitatore: il tradizionale prestigio d’obbligo in un 4 stelle ed il fascino di ritrovarsi immersi in atmosfere d’altri tempi. Il tutto senza mai rinunciare ai servizi offerti da un albergo moderno e funzionale: in particolare le due camere deluxe al piano nobile conservano affascinanti affreschi; tutte le altre sono comunque dotate dei più moderni comfort, inclusa connessione Internet Wi-Fi. Da non perdere il giardino pensile con palme secolari.
Delfina Palace Hotel
★★★★
Via Romana Vecchia - Foligno (Pg) Tel. 0742/692911 www.delfinapalacehotel.it Arrivando qui non si potrà non restare estasiati di fronte allo spettacolo naturale che circonda il “Delfina”: un lussureggiante parco
di ulivi secolari accoglierà infatti i visitatori nel più verde dei paradisi incantati. Stile tradizionale, design e nuove tecnologie si uniscono per fare di quest’albergo, ricercato e funzionale al tempo stesso, uno dei migliori in circolazione: il “Delfina Palace Hotel” è un’elegante dimora di campagna poco distante dai principali centri d’interesse culturale, dotata inoltre di piscine all’aperto, percorsi di jogging e palestra super attrezzata.
Hotel Antica Dimora Alla Rocca
★★★★
Piazza della Rocca - Trevi (Pg) Tel. 0742/38541 - www.hotelallarocca.it Recentemente restaurato e quindi restituito all’antico splendore seicentesco, il palazzo gentilizio Valenti che ospita la “Dimora Alla Rocca” offre un soggiorno speciale all’interno di suite di grande charme e camere affrescate, dotate di ogni comfort tra cui la rilassante vasca idromassaggio, pronte a soddisfare ogni particolare necessità (ce ne sono persino per fumatori o portatori di handicap).
Hotel Palazzo Bocci
★★★★
Via Cavour, 17 - Spello (Pg) Tel. 0742/301021 - www.palazzobocci.com Una meraviglia settecentesca situata nel centro storico di Spello, con all’interno splendidi dipinti di Benvenuto Crispoldi e una caratteristica architettura tutta
dislivelli, piani intermedi e nicchie. L’Hotel “Palazzo Bocci”, oltre alle sue splendide camere e le sue suite, dotate di ogni comodità e comfort, offre anche tramite le sue piccole terrazze una suggestiva veduta panoramica sul suo giardino pensile con palme secolari, una vera delizia rilassante agli occhi dei visitatori. I quali, va detto, saranno poi ulteriormente tentati da un’eccellente cucina del territorio offerta dal ristorante “Il Molino”, proprio di fronte all’albergo, appartenente alla stessa famiglia proprietaria del ‘Bocci’.
Hotel Villa Zuccari
★★★★
Loc. San Luca - Montefalco (Pg) Tel. 0742/399402 - www.villazuccari.com Immersa tra i magnifici vigneti di Montefalco, nel cuore delle campagne umbre, “Villa Zuccari”, residenza dell’omonima nobile famiglia fin dal ‘500, è oggi un relais di charme tra i più esclusivi ed affascinanti della regione: circondato da un parco di oltre 40mila metri quadrati e dotato di un’invitante piscina esterna, l’albergo offre suite e camere ampie, molto luminose, dotate di terrazzi privati con vista giardino. C’è poi anche la possibilità di disporre di un intero appartamento (affittabile anche solo in parte): tre camere doppie e due salottini, cucina e salotto che si apre su giardinetto privato attrezzato per ottimi pranzi all’aperto.
IL CONVIVIO Vico Catina, 15/A - TERNI - Tel. 7444 71180 www.ristorante-ilconvivio.com
[email protected] Su prenotazione si effettua il servizio di asporto
Residenze storiche Ville d'epoca, castelli, perfino monasteri. Da tempo si è riscoperta la vocazione all'ospitalità unendo tradizione, servizi e comfort moderni per un'esperienza di soggiorno davvero unica. Soggiornare all’interno di una sfarzosa residenza d’epoca, appartenuta secoli fa a qualche nobile del luogo, cenare a lume di candela in cima alla torre del castello e poi trascorrere una notte d’altri tempi nell’ampio letto a baldacchino del piano nobile; indugiare nel bel mezzo della campagna alla ricerca di un antico monastero benedettino riconvertito in dimora di charme, un luogo dove ancora oggi è possibile respirare quella magica atmosfera di quiete e meditazione che permeava il luogo nel medioevo. Immaginarsi re o feudatario o monaco per una o più notti, lasciando chiusi a chiave i problemi e lo stress della propria vita lavorativa quotidiana: in Umbria tutto questo è possibile grazie alle tante dimore storiche sapientemente restaurate e sontuosamente arredate, sparse lungo tutto il territorio regionale, spesso e volentieri circondate dal verde di boschi e uliveti, maestosi giardini all’italiana, sentieri e percorsi dove passeggiare come se il tempo si fosse fermato da qualche parte nel bel mezzo del 1200. Ogni camera è dotata dei più moderni e rilassanti comfort così da farvi dimenticare per alcuni giorni lo stress della solita routine, il ristorante d’eccellenza situato all’interno della dimora è altresì pronto a viziare ogni vostra richiesta di tradizione culinaria locale.
Abbazia San Faustino Resort
Residenze storiche
Dormire in un antico palazzo o castello è come fare un tuffo nel passato: tornare indietro nel tempo, fra dame, bardi e cavalieri.
Loc. San Faustino - Pietralunga (Pg) Tel. 075/9462097 - www.sanfaustinoresort.com Questa raffinata residenza storica immersa nel verde delle campagne umbre, poco lontano dai borghetti medievali di Città di Castello, Umbertide e Gubbio, conserva ancora oggi la magia dell’ex-monastero benedettino: costruita dai monaci nel 1200, fu utilizzata dai partigiani come rifugio durante la seconda guerra mondiale. Oggi è un lussuoso resort: lampadari in ferro battuto, soffitti con travi a vista, decorazioni e mobili vintage, il tutto sincronizzato nella più funzionale delle tecnologie moderne. Giardino, piscina riscaldata, solarium e ristorante con prodotti tipici della cucina umbra.
Borgo di Carpiano
Loc. Carpiano - Gubbio (Pg) Tel. 075/920337 - www.borgodicarpiano.com Tra il silenzio del paesaggio naturale umbro e il fascino dell’antico borgo medievale resta placidamente adagiato il ‘Borgo di Carpiano’, alle porte di Gubbio eppure pregno di una magia tutta sua. Terrazze, piscina panoramica,
RESIDENZE STORICHE IN UMBRIA biblioteca ed un salone situato nell’antica chiesetta, affreschi, soffitti in legno e arredi d’epoca.
Castello dell’Oscano Strada Forcella, 37 Cenerente (Pg) Tel. 075/584371 www.oscano.com Otto suite e tre camere ‘superior’ accoglieranno il viaggiatore all’interno di questo meraviglioso castello neo-gotico arroccato su un colle nella campagna perugina, adornato di rari e lussuosi mobili d’epoca del ‘600.
comfort del presente.
La Palazzetta del Vescovo Via Clausura, 17 Fratta Todina (Pg) Tel. 075/8745183 www.ortoangeli.it Residenza d’epoca (1763) situata poco lontano da Todi: si tratta della più tipica delle ville di campagna umbre: dietro la facciata in pietra a vista si celano ambienti con pavimenti in cotto e travi in legno. All’esterno piscina a sfioro sulla vallata e ampio giardino, camere con vista su uliveti e vigne.
Castello di Petroia Loc. Petroia Scritto di Gubbio (Pg) Tel. 075/920287 www.petroia.it Vivere da protagonista il fascino di un antica fortezza medievale, appollaiato su un colle dominante la verde campagna nei dintorni di Gubbio: soffitti in legno di quercia, antiche specchiere e archi di pietra a ricreare un’atmosfera di rara accoglienza.
La Preghiera Via del Refari Calzolaro (Pg) Tel. 075/9302428 www.lapreghiera.com Un’accogliente ‘guest house’ che nasce dal restauro di un piccolo monastero medievale costruito dai frati olivetani, ispirato alle omologhe strutture inglesi ma circondato dalle inconfondibili, dolci colline della Valtiberina umbra.
L’Orto degli Angeli
Palazzo Leti
Via Dante Alighieri, 1 Bevagna (Pg) Tel. 0742 360130 www.ortoangeli.it Qui si potrà respirare a pieni polmoni l’atmosfera delle nobili famiglie umbre, gustare i piatti della sua tradizione gastronomica, integrando il fascino del passato con il meglio del
Via degli Eremiti, 10 Spoleto (Pg) Tel. 0743/224930 www.palazzoleti.com Dodici camere arredate con stoffe e organze pregiate dai colori pastello, situato all’interno di un palazzo nobiliare riportato al suo antico splendore grazie ad un attento restauro.
RESIDENZE STORICHE IN UMBRIA
Alla Posta dei Donini
Ricettività ...
Via Deruta, 43 San Martino in Campo (Pg) Tel. 075 609132 - www.postadonini.it Immerso nel cuore di un parco botanico di un piccolo paese non lontano da Assisi e dal lago Trasimeno, la struttura è composta da due meravigliose dimore seicentesche, Villa Costanza e Villa Laura (collegate da un passaggio 84 vetrato con vista sui giardini), che ospitano camere suite per gli ospiti. Affreschi, mobili d’epoca e letti a baldacchino dominano la scenografia conferendo un’atmosfera romantica convivente con la tecnologia d’ultima generazione. Ristorante con specialità locali ed ampio terrazzo.
Torre Almonte
Torre della Botonta
Fraz. Frontignano - Todi (Pg) Tel. 075 8852560 - www.torrealmonte.com Roccaforte medievale alle porte di Todi, accuratamente restaurata ed oggi resort di charme di grande attrattiva. La torre si trova al centro di un grande parco, impreziosito da un giardino ottocentesco di ulivi secolari fiancheggiato da un roseto. Gli interni offrono il consueto, inconfondibile fascino, tra antico e moderno, di questi relais di campagna: pavimenti in cotto, muri e camini in pietra, soffitti con travi di legno a vista a convivere con arredi di moderno design e altri oggetti contemporanei.
Via Albornoz - Castel San Giovanni (Pg) Tel. 0743/51985 - www.torredellabotonta.com La vicenda storica della torre è indissolubilmente legata a quella di Castel San Giovanni, quattrocentesco borgo fortificato che ancora oggi conserva intatto il suo aspetto e il suo fascino medievale, con il tempo che pare essersi magicamente fermato. Quattro camere caratterizzate da soffitti con volta a botte in pietra e pavimentazione realizzata in cotto. Tessuti naturali e tendaggi artigianali realizzati in seta, canapa o iuta, perfettamente a loro agio al fianco di mobili d’epoca e affreschi.
Per vivere il sapore della terra: gli agriturismi
Ricettività ...
Sotto Sotto ilil segno segno della della natura, natura, della della valorizzazione valorizzazione dell’ambiente e del buon mangiare dell’ambiente e del buon mangiare
86 Le due vocazioni umbre d’eccellenza, vale a dire il ‘buon mangiare’ e il ‘buon dormire’, sono declinate nel migliore dei modi nelle varie strutture agrituristiche presenti nel territorio.
L’Umbria è il paradiso in miniatura degli amanti della natura, un giardino dell’Eden di dolci colline e placide valli, di boschi, uliveti e vigneti quasi dipinti nell’orizzonte circostante. Il concetto stesso di moderna città industriale, con i suoi ritmi forzati ed ossessivi, è quasi del tutto estraneo ai rilassati, sorridenti e accoglienti cittadini umbri, fortunatamente abituati a ben altri stimoli, vale a dire quelli delle stagioni che cambiano in armonia con i fiori, le piante, i frutti e tutti gli altri doni della Madre Terra. Non a caso, l’agricoltura, l’artigianato ed il ‘turismo verde’ sono ancora oggi i punti di forza dell’economia regionale. In questa cornice generale è facile immaginare l’agriturismo in posizione privilegiata rispetto ad altre tipologie di soggiorno vacanziero. Sono costantemente
in aumento, infatti, gli antichi estimatori ed i nuovi amanti del soggiorno presso un piccolo cottage rurale a conduzione familiare piuttosto che nell’azienda agricola di prodotti ‘bio’: in coppia se si è giovani, ma anche in compagnia di tutta la famiglia se si ha qualche anno di più, gli ospiti delle strutture agrituristiche tornano più che volentieri alla scoperta di una dimensione di vita più ‘sostenibile’, pura, autentica e, va detto, non restano mai delusi. Al contrario, adorano lasciarsi coccolare da programmi di wellness proposti dai centri benessere così come dalle mille degustazioni di vini e prodotti naturali di primissima qualità: olio extra-vergine d’oliva, pane, dolci, formaggi e salumi prodotti ‘in casa’.
Tipicità, salubrità, tradizione: i migliori testimoni di tutto questo sono proprio i prodotti agricoli sani e gli agriturismi migliori sul territorio.
affacciato sulle valli umbre, non lontano da una delle capitali spirituali d’Italia. Semplici, eleganti, rustici e accoglienti, gli ambienti dell’agriturismo si presentano con soffitti in travi di rovere, pavimentazioni in cotto e mobili vintage. Dolci, torte e pane fatto in casa; miele, formaggi, salumi ed olio prodotti dall’azienda.
Ricettività ...
Nella foto: La Locanda del Gallo, Gubbio.
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ALCUNI AGRITURISMI IN UMBRIA
Borgo della Marmotta
San Lorenzo della Rabatta
Fraz. Poreta - Spoleto (Pg) Tel. 0743 274137 - www.leterrediporeta.it Prima di tramutarsi in un agriturismo, quello della marmotta, come suggerisce il nome, era appunto un borgo medievale in piena campagna, alle porte di Spoleto. Oggi è un azienda agricola efficiente: stalle, granai, piazzetta e frantoio sono diventati scenografia ideale per un resort raffinato nel cuore dell’Umbria.
Le Mandrie di San Paolo
Loc. Cenerente - Perugia (Pg) Tel. 075 690764 - www.sanlorenzodellarabatta.com A pochi chilometri dal centro del capoluogo umbro se ne sta questo splendido borgo medievale, situato sulla sommità di un colle ed immerso in uno scenario naturale fatto di verde, pace e benessere, l’ideale per dimenticare lo stress quotidiano. Anche qui riproposte con classe ed eleganza le caratteristiche classiche delle abitazioni rustiche regionali: soffitti a volta, camini in pietra, stanze dipinte con toni rilassanti.
Fraz.Loc. Mandrie di San Paolo Assisi (Pg) - Tel. 349 8217867 www.mandriesanpaolo.com Questa antica casa colonica risalente al 11° secolo (all’epoca fece da rifugio ad agricoltori e pastori), circondata da ettari di bosco e uliveti, sorge su di uno spettacolare terrazzo naturale
Loc. Case Sparse, 50 - Montesperello di Magione Tel. 075.841454 - www.ilcanticodellanatura.it La struttura è costituita da un antico casolare ottocentesco con spettacolare vista sul vicino lago Trasimeno, interamente realizzato con
Il Cantico della Natura
pietra locale a vista: grazie ai moderni concetti di bioedilizia si è potuta concepire una dimora dal fascino antico e dai servizi di comfort al passo con i tempi. Camere e suite abbinate al mese dell’anno che rappresentano.
Fattoria Le Tassinaie Via Tassinaie, 1 ; Vernazzano Alto - Tuoro sul Trasimeno (Pg) Tel. 075.825251 - www.tassinaie.com Una fattoria accuratamente restaurata che sorge sulle pendici del monte Castiglione (oltre 500 metri sul livello del mare) e che quindi gode di una bella vista sull’ambiente rurale sottostante e sul fiume con le sue tre isole. Due casali e una piccola torre costituiscono la struttura-base: sei appartamenti ed una camera, ognuna arredata in maniera tale da rinverdire le tappe della storia umbra. Giardino e piscina esterna, parco giochi per bambini, campi da tennis e calcetto.
Antico Monastero San Biagio Loc. Lanciano - Nocera Umbra (Pg) - Tel. 0742.813515 Conosciuto fin dall’inizio del ‘300 come ‘Canonica San Blasii’, a seguito di un’attenta opera di restauro oggi la struttura, già dimora storica, accoglie a mo’ di agriturismo di charme i viaggiatori desiderosi di una pausa dal caos metropolitano. Camere e appartamenti con vista panoramica (l’ex-monastero è situato a circa 700 metri d’altitudine), produzione propria di salumi, formaggi, marmellate, conserve, pasta fatta in casa, carni e birra del monastero. Possibilità di escursioni a cavallo, trekking, passeggiate e percorsi mountain bike.
Il Casale di Buccole Country House Vocabolo Buccole, 25 - Migliano (Pg) Tel. 075.8708126 - www.countrybuccole.com Ottocentesca casa di contadini sapientemente trasformata in una romantica e funzionale dimora di campagna per tutti gli estimatori del verde, del buon mangiare, del comfort e del relax vissuto nel migliore dei modi possibili. Circondata da colline, con giardino e piscina esterna. Pochi ma deliziosi alloggi, dall’ambiente caldo, colorato e rilassante. Nelle antiche stalle e nelle cantine, accuratamente rimodernate, sarà possibile assaporare i piatti tipici della tradizione umbra.
Ristoranti d’eccellenza Gli etruschi e i Romani lasciano in eredità agli umbri il gusto dei legumi e dei cereali, in particolare il farro ed il frumento.
Ricettività ...
In Umbria ogni pasto diventa speciale e questo grazie ai cuochi e ai ristoratori presenti sul territorio: sono loro infatti ad offrire, oltre a qualità e cortesia, anche piatti curati, un ambiente piacevole e la certezza di gustare prodotti tipici e garantiti.
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La tradizione culinaria umbra affonda le radici nella sua storia popolare, nelle tradizioni, nel legame profondo della sua gente con il territorio: è la terra privilegiata delle ‘gestioni familiari’ che propongono, salvandoli dall'estinzione, piatti saporiti e genuini senza inutili o artificiose rivisitazioni. In Umbria, fortunatamente, la cucina è ancora locale, “cucinata” dai custodi del buon mangiare e delle antiche ricette che si tramandano da generazioni, da gestori/ristoratori che quotidianamente danno prova di prendersi cura dell'ospite e
del suo benessere prima di tutto. Sono stati gli etruschi prima, quindi i Romani, a lasciare in eredità agli umbri il gusto dei legumi e dei cereali, in particolare il farro ed il frumento. Nel Medioevo viene poi ripreso l’esempio dei monasteri, all’interno dei quali si preparavano piatti sostanziosi e saporiti sfruttando i prodotti locali, senza sprechi e senza abbondare. Il rispetto dei periodi di vigilia, i pasti privi di carne imposti dalla Chiesa, ha tramandato il largo uso di verdure, erbe aromatiche e piatti a base di pesce, pescato in lago o in
La nostra Locanda nasce dalla passione del capitano di ventura Braccio Fortebraccio da Montone, che ha ispirato i titolari a servire i propri avventori come nelle antiche tradizioni, con piatti semplici ma accurati. Le nostre specialità vanno dai mitici arrosticini abruzesi, alle zuppe di fagioli, porcini, alla vellutata di lenticchie fino ai nostri salumi. Realizziamo, su prenotazione, i vostri eventi fino a 54 coperti. Realizziamo su prenotazione (fino a 54 coperti) i vostri eventi Chiuso il Lunedì Aperti tutte le sere, Domenica aperti solo a pranzo
LA LOCANDA DI BRACCIO FORTEBRACCIO RANCOLFO - STR. PER RANCOLFO 58 PERUGIA (PG) T 366 6516702 - 366 6516702
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artistico/culinaria, la fa crescere a tal punto che il Ristorante oggi è elencato nelle migliori guide dei migliori ristoranti italiani, posizionandosi e mantenendo la posizione nei primi posti.
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torrente. Ben vengano allora le lavorazioni rustiche e non troppo elaborate, le preparazioni a base del leggendario tartufo nero locale, i tortini a base di patate e lenticchie, le minestre di ceci e di farro, il morbidissimo pane fatto in casa, l’olio extra-vergine d’oliva DOP. Ben vengano gli antipasti a base di succulenti salumi di Norcia oppure di formaggi pecorini o caprini, le pappardelle al sugo di 92 lepre o di cinghiale, l’agnello allo spiedo o il fagiano in salmì, la porchetta, l’oca o il piccione arrosto. Piatti della tradizione che sarà possibile gustare in uno dei tanti ristoranti d’eccellenza presenti nella liste che vi apprestate a consultare.
VISSANI Loc. Cannitello S.S. 448 Todi-Baschi Km. 6,600 Fraz. Di Civitella del Lago (Tr) Tel. 0744/950206 www.gianfrancovissani.it Nasce nel 1963 con il nome de "Il Padrino" allora gestito dal padre Mario. In realtà era un locale molto semplice, frequentato soprattutto da pescatori e turisti della domenica. Anche se era solo una Trattoria, già all'epoca il locale era noto per la genuinità dei prodotti offerti, i quali provenivano dalle coltivazioni che il padron Mario coltivava sapientemente. Solo nel 1973, Gianfranco rileva l'attività del padre e grazie alla sua spiccata vena
IL POSTALE DEL CASTELLO DI MONTERONE Castello di Monterone Strada Montevile, 3 Perugia (Pg) - Tel. 075/8521356 Dolcemente adagiato sulla sommità di una collina che si affaccia sulla verde vallata tra Assisi e Perugia, il castello medievale di Monterone ospita oggi le quasi 20 camere di un elegantissimo ed esclusivo hotel, e soprattutto un ristorante eccellente, tra i migliori in assoluto nel territorio umbro, appunto ‘Il Postale’ dello chef Marco Bistarelli, dallo scorso febbraio trasferito dalla vecchia sede di Città di castello. L’intimità è assicurata dalla presenza, nella storica saletta
dal soffitto affrescato, di soli 4 tavoli, di conseguenza è d’obbligo la prenotazione. Da gustare i piatti migliori della tradizione culinaria locale, rivisitati con estro, passione ed estrema attenzione per l’assoluta freschezza delle materie prime.
LA BASTIGLIA
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Via Salnitraria, 15 Spello (Pg) - Tel. 0742/51277 www.labastiglia.com Segnalato ai vertici di tutte le migliori guide gastronomiche: la sala ristorante si articola in tre suggestivi locali in grado di ospitare fino a novantacinque persone. Nella cantina vi sono etichette ricercate, scoperte e selezionate da grandi esperti; vini e distillati nazionali ed 94 esteri, formano una prestigiosa collezione di oltre ottocento etichette. Tortelli di ricotta di Manciano al vapore di fieno, olio, pepe, tisana alla salvia e zenzero. Pollo d'erba, tuorlo al vapore, porchetta e pelle croccante con porcini.
VILLA RONCALLI Viale Roma, 25 Foligno (Pg) - Tel. 074/2391091 Accolto nell’omonima villa di fine Ottocento circondata da un meraviglioso giardino che lascia distanti dal caos e dai serrati ritmi cittadini, il ristorante “Villa Roncalli” è una tappa obbligata per gli estimatori del buon mangiare: sapori umbri di stagione, cucina espressa e creativa. Vi conquisteranno, un esempio fra tutti, il pane: piccoli panini di diversi gusti, arriveranno sulla vostra tavola appena preparati! Nel ristorante di questa preziosa Villa, tra i migliori del centro Italia, non solo si gode di un ambiente esclusivo, ma anche della capacità della famiglia Scolastra, che gestisce la struttura da anni, di rendere ogni momento del pasto un'arte.
VESPASIA Palazzo Seneca Via Cesare Battisti, 12 Norcia (Pg) - Tel. 0743/817434 www.palazzoseneca.com
Accolto nell’ambiente speciale, unico e inconfondibile di palazzo Seneca, cinquecentesca residenza di assoluto charme, in armonia con la natura e le stagioni, prosegue la lunga tradizione gastronomica nursina, fatta di gusto, territorio, ricerca e innovazione. Protagonista di creatività, professionalità ed estro in cucina lo chef Flavio Faedi, erede di ben 150 anni di storia familiare nella ristorazione. Fra tutte le materie prime citiamo il tartufo nero, provenente esclusivamente dalla zona di Norcia, differente in base alla stagione.
AGRITURISMO
LA TORRE ROSA L’aria pulita e il profumo di oltre 10000 piante, tra ciliegi, olivi, noci e viti, possono assicurarvi una piacevolissima vacanza in una località immersa nel verde, nelle vicinanze di Perugia. Tranquillità, buona cucina, lunghe e salutari escursioni e quant’altro può offrirvi La Torre Rosa.
Agriturismo “La Torre Rosa” San Marco, Strada dei Conservoni n.5 PERUGIA Tel. 075.40.240
MARCHIO DI QUALITÀ
Nella verde campagna umbra, a 5 minuti dall' antico borgo di Narnie a 20 minuti dalla Cascata delle Marmore,all' interno di un casale del 18° secolo riconvertito in hotel e di una graziosa dependance, offriamo 34 camere confortevoli e silenziose, tutte con mini-bar, aria condizionata, telefono, Sky tv gratis. Grande parco privato con percorsi per lo jogging e ampio parcheggio riservato compreso nel prezzo. Internet wi-fi gratuito e disponibile in tutta la struttura. All' interno, il suggestivo Ristorante La Rocca, che propone pesce fresco tutti i giorni, accanto ai piatti della cucina regionale. Grande salone attrezzato per convegni. Punto di partenza ideale per raggiungere in breve tempo le località turistiche della regione: Spoleto, Assisi, Perugia, Orvieto, Todi, Norcia e la Valnerina, i laghi Trasimeno, Bolsena e Piediluco, e i tanti borghi medievali, castelli e abbazie di cui è ricca l'Umbria.
Hotel Ristorante La Rocca Strada statale Flaminia Km 91 - Narni (TERNI) Tel. e Fax 0744 744421 - 0744 744423
[email protected] www.laroccahotel.it
Umbria da
DIVERTIMENTO E SHOPPING
Cinema, teatri, locali e tutto lo shopping che desiderate. Il meglio dell’Umbria per una giornata tutta da vivere con intenso piacere.
Divertimento...
Divertirsi in Umbria è facile
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L’Umbria è terra di itinerari spirituali, di escursioni fra abbazie e monasteri, di relax nei centri benessere. Tuttavia pur essendo un’oasi di pace è al tempo stesso una regione molto estroversa e vivace con una grande offerta culturale, di divertimento e di shopping. Perugia e Terni sono i due capoluoghi e qui si concentrano il maggior numero di opportunità di svago. Ma anche i piccoli centri e perfino gli antichi borghi, soprattutto nel periodo estivo, offrono appuntamenti di grande rilievo, primi fra tutti: la rassegna musicale Umbria Jazz a Perugia e il Festival Dei Due Mondi a Spoleto. Le città umbre e in particolare Perugia sono sedi universitarie e residenze di giovani. Si studia e si lavora durante la settimana ma arrivati al giovedì sera, i locali si accendono di musica e restano aperti fino a tarda notte. In tutte le città esiste il corso principale dove poter passeggiare fra negozi eleganti, antichi caffè, wine bar o fare degustazioni nelle classiche enoteche che propongono vini abbinati alle specialità del territorio. Le vie delle città d’arte, fanno di tutta la regione una meta per gli acquisti di alto livello, dove si possono soddisfare passioni
come: l’antiquariato, l’artigianato del ferro battuto e del legno, la ceramica, i cesti di canna palustre fatti sul Trasimeno, i ricami, i tessuti tradizionali, i filati pregiati come il cashmere e infine l’arte della legatoria. Ma non basta, in Umbria le possibilità di svago accontentano sia i grandi che i piccini; per loro sono stati creati molti parchi di divertimento. Tra questi ne citiamo due situati nelle vicinanze di Perugia: il Parco del Sole di Collazzone e La Città della Domenica un parco naturale didattico sul Monte Pulito. Per gli amanti delle feste paesane, il calendario delle sagre e delle devozioni è ricco in tutte le stagioni. In questo universo di divertimento e shopping tutti possono trovare la propria dimensione, non c’è che l’imbarazzo della scelta e la giornata è lunga: la mattina è dedicata alla conoscenza del territorio, alle visite culturali, agli itinerari del gusto e ai negozi per golosi. Il pomeriggio trascorre a caccia di botteghe artigiane, nelle sale da tè, nelle famose cioccolaterie ma, quando tramonta il sole, inizia una parte molto affascinate della giornata da dedicare ai bar, ai ristoranti e alla movida notturna.
Bill Evans, Keith Jarrett, Weather Report, Dizzy Gillespie, Sarah Vaughan, Art Blakey, Chet Baker, Jerry Mulligan, Count Basie, Stan Getz, Charlie Mingus, Gil Evans, Sonny Stitt, Freddie Hubbard, Lionel Hampton, McCoy Tyner, Lee Konitz. Questi sono solo alcuni dei nomi di giganti del jazz americano che, a partire dall’agosto del 1973, si sono avvicendati sui palchi di questo Festival musicale estivo, in brevissimo tempo divenuto uno degli eventi chiave per la musica di qualità nel vecchio continente. Umbria Jazz, in scena ogni anno a luglio presso varie location perugine, trasforma la città in un grande palcoscenico pronto ad accogliere nel migliore dei modi artisti di gran pregio e ascoltatori provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa. Gratuito e itinerante nei primi tempi (Todi; Gubbio; Terni; Spoleto), oggi stabile nel capoluogo umbro e quasi completamente a pagamento. E per chi avesse voglia di musica di qualità a riscaldare anche la fredda stagione invernale, imperdibile e assai consolidato ormai l’appuntamento con Umbria Jazz Winter, diciottesima edizione a Orvieto dal 29 dicembre al 2 gennaio prossimi. Cinque giorni di grande musica, sapiente accoglienza turistica e divertimento
assicurato. Il cartellone del festival come ogni anno prevede e offre soluzioni sonore per tutti i gusti: il duo pianistico Stefano Bollani e Chick Corea, il nuovo progetto di Paolo Fresu con Gianluca Petrella, la Brass Bang, Danilo Rea, Roberto Gatto, Renato Sellani, Joe Locke con Dado Moroni e Rosario Giuliani, Ray Anderson, Alfredo Rodriguez, la cantante statunitense Dee Alexander. Parte del successo della manifestazione si deve, inevitabilmente, alle affascinanti architetture di una delle più belle città umbre, alla sua deliziosa cucina, al buon vino e alla serenità del buon vivere che proprio qui si declinano alla perfezione nel generale contesto culturale. Coro gospel nel pomeriggio di Capodanno presso il Duomo, mentre tutti gli altri concerti si svolgeranno tra l’ottocentesco Teatro Mancinelli, il Palazzo del Popolo, il Palazzo dei Sette, eretto a cavallo del trecento, caratterizzato da volte e archi possenti e affiancato dalla pregevole Torre del Papa, a Palazzo Soliano e infine presso la Sala del Carmine, una ex chiesa trecentesca oggi location del gran cenone di fine anno a suon di jazz.
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Umbria Jazz
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Festival dei Due Mondi
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Fin dal 1958 a Spoleto è viva questa eccezionale istituzione, unica nel suo genere, abitudine ormai consolidata per italiani e, soprattutto, spettatori internazionali amanti della cultura nei suoi momenti più alti ed irripetibili. Il Festival dei Due Mondi è una manifestazione di musica, arte e spettacolo, annualmente in scena nel periodo estivo, abitualmente dall'ultimo venerdì di giugno fino alla terza domenica successiva, caratterizzata dal tradizionale Concerto in Piazza del Duomo, palcoscenico privilegiato per le orchestre filarmoniche più prestigiose del mondo. Un autentico sogno divenuto realtà per il fondatore del festival, il maestro compositore Gian Carlo Menotti, scomparso pochi anni or sono, la cui direzione artistica è stata subito ereditata dal figlio Francis: il maestro aveva infatti in mente un Festival che fosse terreno di incontro privilegiato fra due culture e due mondi artistici differenti, appunto quello americano e quello europeo (da qui il nome del festival, definito "dei due mondi"), un’occasione unica per celebrare le arti in Fuochi d’artificio tutte le loro forme. Riuscì nel suo nobile intento e fu a Otranto (Lecce). così che, dopo aver visitato molti centri storici in tutto il centro Italia, Menotti optò per Spoleto: a convincerlo fu la presenza dei due teatri e soprattutto lo splendido scenario di Piazza del Duomo. Da allora questa rassegna d’arte, cultura e spettacoli, appuntamento dal respiro internazionale, con partecipazione italiana solo in minima parte (da qui, forse, la fama di questo evento, paradossalmente più conosciuto, seguito e apprezzato dal pubblico straniero rispetto a quello nostrano) è una realtà. Le varie locations attraverso le quali si dipana il Festival sono tra le più svariate ed affascinanti: al Teatro Nuovo vengono maggiormente rappresentate opere liriche e spettacoli di prosa, al Teatro Caio Melisso sono messi in scena concerti e ulteriore prosa, il Teatro Romano è invece il palcoscenico del balletto classico, al Teatrino delle Sei è di scena la danza moderna, il Complesso monumentale del San Nicolò è sede di conferenze ed altri concerti, il Cortile della Rocca albornoziana è lo scenario di ulteriori concerti e di spettacoli di prosa, infine presso la chiesa di San Eufemia e l'Auditorium della Stella si susseguono, rispettivamente, concerti notturni di musica sacra, convegni e letture.
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Wine bar ed enoteche
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In Via Baldeschi a Perugia, troviamo il Cafè H2nO, un locale che serve ottimi aperitivi con sottofondo musicale. Per i più intellettuali, suggeriamo il Caffè Morlacchi (nell’omonima piazza) frequentato da studenti e uomini d’affari. Qui si gustano sfizi accompagnati da fantasiosi aperitivi ma si può anche assistere a reading letterari o apprezzare mostre di pittura. Arrivati nel centro storico, verso la Via Mazzini, troviamo il Caffè di Perugia. È un’antica caffetteria che nel tempo si è diversificata offrendo dal mattino fino a notte inoltrata un grande panorama di ristoro. Passeggiando per il Corso troviamo l’antico Caffè Medioevo. Le specialità per il mattino e pomeriggio sono: lo squaglio di cioccolato con panna, le paste ed un vasto assortimento di tè. A Bastia Umbra, il locale Star Max ‘to eat to meet’ propone un programma in due sessioni: all’inizio musica, aperitivi modaioli e grande buffet dalle 20 alle 21. Poi la dinner session con un altro aperitivo, primi piatti, secondi, carrello di dolci, il tutto con sottofondo musicale. A Foligno, in Piazza della Repubblica, si può fare un’esperienza interessante presso l’Antico Caffé Della Piazza, locale storico, fondato nel 1890. Era una vecchia drogheria e tutt’ora vi si vendono le spezie. Oggi è caffè, ristorante, enoteca, sala da tè con più di 100
tipi di blend, serviti con un’ampia scelta di pasticceria artigianale. Spoleto d’estate è la meta degli appassionati del Festival dei Due Mondi, ma offre un volto più giovanile durante il resto dell’anno. Originale è il GP auto moto Cafè, in Largo dei Tigli. Costruito all’interno di uno show room per auto e moto, rimane aperto fino a tarda sera. A Terni in Piazza Tacito, il Caffè del Corso con annesso piano bar, aperto dalle 19 alle 24, organizza serate a tema; da non perdere l’happy hour con ostriche e champagne. Le enoteche meriterebbero un discorso molto ampio in questa regione dove tutto il vino è Dop. A Perugia l’Osteria del Tempo Perso, è un’Associazione culturale che propone serate di vino e cucina. Molto decorativa l’enoteca Énonè si trova in Corso Cavour, nei locali ristrutturati della ex Farmacia Bellocci. Nel centro storico di Assisi l’Enoteca Lombardi, propone una vasta scelta di grandissimi vini selezionati. Se ci si ferma a Spello, vale la pena visitare l’enoteca Hispellum. Se siete a Montefalco, nella Piazza del comune, fate una visita all’enoteca L'Alchimista. Proseguendo verso la pittoresca Orvieto, nelle vecchie cantine dell'ex convento c’è l’Enoteca regionale. Le cantine, scavate nel masso di tufo orvietano, accolgono i vini più sublimi dell’Umbria.
Nella foto: un’immagine di Perugia di notte.
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UMBRIA by night
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La discoteca più frequentata dagli studenti under 18 è il Domus Delirii disco pub, a Perugia, in Via del Naspo. Il giovedì “Intelligent dance music” live. Il locale preferito dagli studenti universitari è invece l’Etoile 54 in Via Madonna del piano (Montebello). Sempre a Perugia, non lontano dal centro, c’è il Velvet Fashion Cafè, in Viale Roma, con un programma di serate a tema molto divertenti. Si beve e si mangia anche serviti ai tavoli. In località S. Sabina (uscita Olmo) si trova il Cantiere 21. Il locale rappresenta un’alternativa alla discoteca classica, vi si può ascoltare musica disco, latino americana ma non solo, in un’atmosfera calda e confidenziale; ottimi i drink e il ricchissimo buffet luonge. Pontevalleceppi presenta il Gradisca Music club. È composto da cinque sale con stili di musica differenti: dance, raffinata, anni ’80, liscio e revival, ambient e relax. La cosa interessante di questo locale è che viene offerto un ‘servizio navetta’ il sabato e i pre festivi fino alle 4
del mattino. Situato in viale Giontella a Bastia Umbra, c’è il Countrycafè che propone appuntamenti diversi per il week end con serate di musiche a tema, animazione e cena. Anche Terni offre una vasta gamma di locali per il divertimento notturno, ne citiamo alcuni tra i più importanti: il Tribù latina, il Mi vida, il Maximus, il Globus Tenda, il Bobos club, il Don Carlos e il Fashion lady. Alla discoteca Abacab di Narni Scalo, il sabato serata “Just Cool” con ospiti e performance sempre diverse, mentre la domenica dell’Abacab è Baraonda, cioè happy music dalle ore 22.30 alle ore 2.30. In località Albereto, Giove, uscita Attigliano c’è la Discoteca Cyborg. Situata al confine tra Lazio e Umbria, la discoteca è caratterizzata dalle proposte musicali più trendy. È presente un’area dedicata alla Relax Room, un ambiente confortevole per un gradevole spuntino o una chiacchierata in totale tranquillità. Come si può vedere, l’Umbria è allegra e dà a tutti la possibilità di trovare il proprio spazio di divertimento.
SHOPPING IN UMBRIA ECCO QUALCHE BUON INDIRIZZO OUTLET
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LUISA SPAGNOLI Maglieria alta moda Località Santa Lucia Sobborghi Perugia – Tel. 075.40158 SPACCIO AZIENDALE GALEX Abbigliamento sportivo Via Fosse Ardeatine, 14 Corciano Perugia Tel. 075.5171535
114 SPACCIO AZIENDALE PRIMIGI Calzature per bambini Via J. Gagarin, 6 Ellera di Corciano Perugia Tel. 075.5170826
DONNA DI FIORI Abbiagliamento griffato Via Veneto, 74 Gualdo Tadino / Perugia Tel. 075.912148
CASHMERE
UMBRIA OUTLET Abbigliamento e calzature marchi famosi Via Gonzaga Frazione Selci di San Giustino Perugia Tel. 075.8583862
LAMBERTO LOSANI Villa Case Sparse, 48/G Magione / Perugia Tel. 075.847711
TATTINI SPA Equitazione/ abbigliamento e attrezzature. Località Madonna di Luco Spoleto Tel. 0743.223025
BRUNELLO CUCINELLI Piazza Alberto Dalla Chiesa, 6 Solomeo / Perugia Tel. 075.529481
CHIMAR MAGLIFICIO Via P.Togliatti, 75 Taverne di Corciano/Perugia Tel. 075.5068011 DELLA CIANA CASHMERE Via del Borgello 1/D Santa Maria Rossa/Perugia Tel. 075.6099031
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RICAMI
GRUPPO TESSILE ARNALDO CAPRAI Via Flaminia, km 148 Foligno Tel. 0742.679242
IL TELAIO Via Bruschi, 2/B Gubbio Tel. 075.5726603
MASTRO RAPHAEL Località Santo Chiodo, 161 Spoleto Tel. 0743.2308.1 LABORATORIO TELA UMBRA Via S.Antonio, 3 Citta di Castello Tel. 075.8554337
CERAMICHE L’ANTICA DERUTA Strada Statale E 45 Deruta 075.9711171 LA BOTTEGA DELLE MERAVIGLIE Via Tiberina, 266 Deruta Tel. 075.972360 MAIOLICHE D’ARTE Sandro Scaramucci & C. Via Flaminia, km 186 Gualdo Tadino Tel. 075. 910666
LABORATORIO GIUDITTA BROZZETTI Via T. Berardi, 5/6 Perugia Tel. 075.40236 TRAME UMBRE Via Volta della Pace, 4 Gubbio Tel. 075.5726565
VETRO ARTISTICO VETRERIA EUGUBINA Località Semonte Gubbio Tel. 075.9273804
FERRO BATTUTO LA CANTINA DI GUIDONE Via Fontebella, 48/a Assisi Tel. 075.816802 ARTIGIANATO FERRO ARTISTICO Via Baldassini, 22 Gubbio Tel. 075.9273079
Origini antiche, idee moderne. È la storia di questa importante azienda assisana nata nel 1973 dall'intuizione di Franco Baldini. L'inventiva, la creatività e la serietà di quest'ultimo sono la linea guida lungo la quale si sta dinamicamente sviluppando l'azienda, oggi guidata dalla nuova generazione con a capo il figlio Fausto. L'attenzione rivolta ai soli metalli nobili quali l'oro e l'argento, la produzione artigianale e l'attenta ricerca di mercati sempre nuovi, sono i punti di forza attraverso i quali l'Assisi Jewels è riuscita a contraddistinguersi e ad affermarsi nel mercato italiano ed in quello mondiale.
Via San Francesco, 14 06081 ASSISI 075 813 362 assisijewels.com
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