di Leona eonard rdo o Gioacchin ioacchinii
Scalping Perch é?? Perché?? Analizziamo i fattori che spingono il trader privato a rivolgersi a questo tipo di tecnica speculativa specul ativa,, invece invece che a tecnic tecniche he di più ampio respiro basate ad esempio sull’analisi tecnica.
Scalping Perch é?? Perché?? Analizziamo i fattori che spingono il trader privato a rivolgersi a questo tipo di tecnica speculativa specul ativa,, invece invece che a tecnic tecniche he di più ampio respiro basate ad esempio sull’analisi tecnica.
La bolla speculativa Il mercato ,dopo un rialzo strumentale, che non rispecchiava il reale valore implicito delle società trattate, si è letteralmente sgonfiato. Proprio come fosse una bolla,che più si gonfia e più aumentano le possibilità che esploda.. esploda..
Effetti co coll lla ate tera rali li … La maggior parte degli investitori privati si è vista
letteralmente smaterializzare una grossa fetta dei propri risparmi
Le borse di tutto il mondo hanno continuato il loro trend negativo contrastando inesorabilmente ogni tentativo di inversione. z
L’estensionee ai non addetti L’estension addetti ai lavori lavori di possibilit possibilitàà operat operative ive come la vendita allo scoperto costituisce inoltre un’enorme peso che impedisce al mercato di risollevarsi
Trader (evoluto)
Il trader abbandona l’ottica dell’investimento a favore di un’approccio meramente speculativo. Gli strumenti (informazioni) che
gli consentono potenzialmente di prevedere e quindi sfruttare un movimento della quotazione possono essere ad esempio:
9Analisi fondamentale 9Analisi tecnica 9 Tecniche di entrata
(breakout, 1,2,3 Low) Informazioni varie Rsi, Stocastico etc etc 9
Carenze oggettive (derivate da un’utilizzo esclusivo delle tecniche sopra citate)
Analisi fondamentale: considerato il sempre più frequente divario in borsa
tra valore reale e valore espresso, è assolutamente da evitare l’utilizzo esclusivo di questo tipo di analisi se non in un’ottica di investimento di mediolungo termine.
Analisi tecnica: lo studio sistematico del movimento del mercato utilizzando
le serie storiche dovrebbe garantire un bilancio finale positivo, ma eventi esterni possono a volte condizionare a tal punto la borsa da determinare l’inefficacia delle previsioni fatte sfruttando l’analisi tecnica.
Pattern di entrata: si rivelano molto utili se applicati all’interno di strategie
più articolate, ma prese singolarmente e senza filtri adeguati rischiano di considerare utili anche falsi segnali e trappole congegnate appositamente.
¾ Ne sussegue la necessità di sviluppare una strategia speculativa complessa, che nella sua applicazione tenga presente il maggior numero di informazioni possibili, differenziate per tipologia fra loro.
Ma ancor prima è necessario vagliare quale tecnica costituirà lo scheletro effettivo della strategia, intorno al quale poi si collegheranno , tramite “algoritmi mentali” flessibili, tutte quelle tecniche e quelle informazioni secondarie, poste a prefazione o a verifica dei segnali operativi forniti dalla tecnica principale.
In questo corso impareremo ad utilizzare principalmente questa tecnicascheletro, ovvero lo scalping, scalping e successivamente come sia possibile integrare, accanto a questa, una serie di tecniche e segnali paralleli.
Lo scalping però, è una tecnica a se stante, sfruttabile anche a prescindere da tutto quello che non sia la mera lettura del book, e le successive implementazioni e i perfezionamenti applicabili sono volti esclusivamente ad aumentare l’operatività, e quindi il guadagno .
Il Book
Quando si decide di acquistare o vendere una determinata quantità di uno strumento finanziario, per esempio di un’azione, l’errore più comune è quello di basarsi sull’ultimo prezzo a cui è avvenuto lo scambio per definire quello a cui introdurre il proprio ordine.
In realtà è importante invece fare riferimento ai valori espressi dal denaro e dalla lettera, lettera ovvero dalla migliore proposta di acquisto e dalla migliore proposta di vendita.
La lettera è sempre superiore al denaro, perchè le proposte di acquisto con prezzo più alto delle proposte di vendita, e viceversa, hanno già incrociato la controparte. Per essere sicuri che la proposta da immettere sia soddisfatta è necessario quindi tenere presente i valori espressi dalla lettera nel caso si voglia comprare e dal denaro nel caso si voglia vendere. In pratica infatti quando si inserisce un ordine al meglio, questo verrà soddisfatto al miglior prezzo disponibile, rappresentato dal denaro se il nostro ordine era di vendita, dalla lettera se l’ordine era di acquisto.
Considerando l’esempio qui sopra, se si inserisse un’ordine di acquisto al meglio il prezzo di esecuzione sarebbe 13.1800, nel caso il nostro ordine fosse di vendita allora sarebbe eseguito a 13.1700.
Il book non è altro che una maschera dove vengono visualizzate le 5 migliori proposte in denaro ed in lettera. Le proposte sono rappresentate in forma decrescente, dalla migliore alla peggiore, su cinque livelli che vengono denominati appunto con il numero che li rappresenta. Ogni livello però non contiene un’unica proposta, ma tutte quelle che hanno lo stesso prezzo. Ecco allora che è possibile visualizzare anche la quantità complessiva di azioni e il numero di proposte che va a formare quella quantità.
Il Book
1° 2° 3° 4° 5° -
Il book è inserito all’interno del book order, che appare così strutturato:
Variazione percentuale
Max. della giornata
Prezzo di riferimento
Min. della giornata
Controvalore scambiato
Volume totale
Ma cos’è lo
Scalping ???
Definizione: tecnica altamente speculativa che consente di sfruttare le microvariazioni di prezzo prossime, ma già espresse in potenza dal book.
Ma qual’è la teoria che si trova effettivamente a monte di questa tecnica??
Per saperlo dobbiamo incominciare con l’analisi dei partecipanti al gioco ..
??? IST. E SIM TRADER PARCO BUOI
Per comodità esplicativa, tutti i professionisti che scambiano in borsa grandi quantità in termini di volumi verranno definiti “pesci grossi”.
Se si riuscissero a riconoscere i loro movimenti sul book e quindi anche le loro intenzioni nel breve, si riuscirebbe a prevedere e quindi a sfruttare una grossa parte degli effetti, ovvero delle microscillazioni causate dalla loro presenza e dai loro movimenti .
Questi “SQUALI” agiranno seguendo
regole completamente diverse da chi muove un quantitativo azionario minimo per volta : è ovvio che se si vuole vendere non sarà possibile ne’ farlo al meglio, onde evitare il repentino lievitare delle quotazioni, ne’ al limite, perché si rischierebbe sia di diventare evidenti sul book, sia di lasciare parzialmente insoddisfatta la proposta
E’ lecito pensare che abbiano sviluppato delle tecniche particolari che consentano di vendere e comprare grossi quantitativi, senza però alterare momentaneamente il prezzo, ma soprattutto che “procurino” la controparte necessaria per soddisfare l’ordine.
Sfruttando le tipiche reazioni dei cosidetti “pesci piccoli”
a certi tipi di configurazioni sul book, diventa loro possibile avere un controllo momentaneo sul titolo. Vi sono innumerevoli tipi di configurazioni che corrispondono a reazioni più o meno definite del titolo, ma quasi tutte sono basate sulla seguente semplice regola :
Quando il mercato si scontra con una grossa quantità ad un dato livello di book , tenderà a dirigersi di qualche tick nella direzione opposta.
Teoricamente, più alto sarà il numero delle
proposte , maggiore sarà l’affidabilità del livello. In pratica però non vi è alcuna garanzia che una particolare configurazione di book rappresenti la reale volontà delle entità in gioco, piuttosto che quello che si vuole far credere.
L’unico modo certo di attribuire validità di supporto o resistenza ad un dato livello, a seconda che si trovi in denaro o lettera, è quello di analizzare il suo comportamento quando il mercato vi si scontra.
In realtà lo scalper professionista non ha bisogno di attendere lo
scontro del mercato con un certo livello per stabilirne la reale consistenza, perché considerando le configurazioni precedenti, la situazione generale del mercato e quella particolare del titolo in questione, può dedurre con discreta sicurezza se quella quantità a quel prezzo trova una giustificazione logica, o se funge più semplicemente da “trappola”.
In generale però Un numero maggiore di proposte, pur nella sua virtualità, assicura comunque un tempo di smaltimento del livello maggiore, se non altro perché la trasformazione o la revoca di queste necessiterà di uno spazio temporale relativamente più alto.
E’ necessario a questo punto introdurre il concetto di
Livello valido Si definisce livello valido minimo qualsiasi livello del book che garantisca una tenuta per un tempo tale da consentire almeno una volta l’escursione di prezzo nella direzione opposta di almeno due tick. Il livello valido minimo può essere preso in considerazione solo da scalper esperti, mentre per utenti meno pratici della tecnica il tempo di tenuta dovrà essere tale o da consentire un’escursione di 3 tick, e preferibilmente non per una singola oscillazione.
Livello valido?? se si ferma a se rimbalza fino a
PIVOT
Analisi e sviluppo dei livelli di contenimento dei prezzi
Per Pivot si intendono dei livelli precalcolati di contenimento del
mercato per l'unità temporale successiva. Derivano dai traders americani che lavorano nella grida i quali calcolano, attraverso delle appropriate formule basate su vari tipi di perequazioni matematiche, dei livelli di supporto e resistenza su cui comprare o vendere il mercato durante la giornata.
INFATTI 9 Se si adotta un dominio temporale giornaliero sarà possibile
prima dell'apertura della seduta, calcolare dei livelli di supporto o resistenza che a livello teorico, ma statisticamente molto soddisfacente, dovrebbero individuare il minimo ed il massimo di giornata
PIVOT Formule Pivot Classico : Ap (Average price) = (H+L+C)/3
In cui:
H = Massimo di giornata L = Minimo di giornata C = Chiusura di giornata
I livelli di Pivot indicanti il primo supporto e la prima resistenza sono dati da :
PvH1 (Pivot Resistenza 1) = (2 x Ap) - L PvL1 (Pivot Supporto 1) = (2 x Ap) - H Se questi primi livelli verranno superati allora si calcoleranno i secondi:
PvH2 (Pivot Resistenza 2) = Ap - PvL1 + PvH1 PvL2 (Pivot Supporto 2) = Ap - (PvH1 - PvL1)
H = Massimo di giornata L = Minimo di giornata C = Chiusura di giornata
PIVOT Raramente si verifica un breakout dei secondi livelli; in tal
caso ricorreremo alla seguente formula:
PvH3 (Pivot Resistenza 3) = PvH2 + Range PvL3 (Pivot Supporto 3) = PvL2 - Range In cui per Range si intende l'escursione dell'unità temporale precedente. Ad esempio se si considerassero Daily Pivot, il Range corrisponde alla differenza tra il massimo ed il minimo della giornata precedente
Nel caso sia presente un gap di apertura è statisticamente dimostrato che i pivot tenderanno a spostarsi nella direzione del gap stesso. Il nuovo prezzo medio giornaliero sarà cos ì calcolato:
Ap-gap (Average price con gap di apertura ) = (H+L+O)/3 dove "O" rappresenta l'apertura della seduta in corso
.
H = Massimo di giornata L = Minimo di giornata C = Chiusura di giornata
PIVOT L’evoluzione della specie.. ¾
Pivot A:
AvP=(h+l+c)/3
Funziona bene soprattutto nelle fasi laterali anche se a volte non è molto preciso ¾
.
Pivot B:
Ap = 2*(c+h+l)/3-c
E’ piu preciso del precedente ma è meno conosciuto.
¾
Pivot C:
Ap = 2*(3*c+h+l)/5-c
.
Il motivo per cui di seguito sono
indicati sei diversi tipi di formule risiede nel fatto che alcuni meglio si adattano a certi mercati e a certi domini temporali piuttosto che ad altri. Ognuna di esse presenta delle caratteristiche intrinseche che la rendono più o meno adatta a seconda del tipo di trend in atto.
Estremamente versatile, funziona bene con gli stock index future,come il fib30, nelle fasi laterali ( utilizzando i livelli ricavati con grafici da 3 a 20 min.)
H = Massimo di giornata L = Minimo di giornata C = Chiusura di giornata
PIVOT ¾
Pivot D:
Ap = 2*(open+h+l)/3-c
(open = apertura corrente)
Sostituzione nel Pivot B del prezzo daily con il prezzo di apertura. Da utilizzarsi se si verificano aperture in gap. Tale procedura andrebbe utilizzata in ¾
Pivot E:
Ap = 2*(c+h+2*l)/4-c
generale su qualsiasi formula che si decidesse di applicare per il calcolo dei Pivot .
Si utilizza in caso di trend ribassista ben definito e fornisce dei valori di sopporto molto validi.(VALORI approssimativi per resistenza) ¾
Pivot F:
Ap = 2*(c+2*h+l)/4-c
Si utilizza in caso di trend rialzista ben definito e fornisce valori di resistenza molto validi.(VALORI approssimativi per supporto)
PIVOT Le fasce di tolleranza Non
necessariamente il mercato deve raggiungere perfettamente un pivot point prima di cambiare direzione. La distanza del punto di inversione dal pivot relazionato viene chiamata fascia di tolleranza e viene così calcolata:
La formula indica solamente il 10% del valore ricavato dalla media aritmetica del range (H - L = Massimo meno il Minimo) degli ultimi tre giorni.
ad esempio sul FIB30 se l'escursione media dei prezzi degli ultimi tre giorni è stata di 300 punti, si dovrà considerare il 10% di 300 punti cioè 30 punti. Si potrà quindi affermare che la quotazione del FIB si trova su un livello di Pivot se differisce al massimo di 30 punti in più o in meno rispetto al livello calcolato precedentemente.
PIVOT Come usarli In caso di trend intraday forti e ben definiti, è facile che i pivot si
rivelino dei perfetti muri di carta. In questi casi può essere estremamente rischioso considerare le loro prossimità come un punto di ingresso sicuro, e solo lo scalper esperto sarà abbastanza veloce da chiudere la posizione per tempo, magari anche in leggero loss, prima che l’accellerazione impressa dal superamento del pivot comporti una perdita relativamente eccessiva. Se invece il mercato risulta piatto, o comunque disordinato (situazione
frequente nelle fasi di accumulazione e distribuzione), i pivot verranno quasi sicuramente rispettati (più che altro sfruttati..); in ogni caso costituiranno dei livelli validi minimi. Inoltre il pivot è livello valido soprattutto per chiudere in gain una
eventuale posizione aperta in senso inverso ( LONG con pivot in lettera, SHORT con pivot in denaro), che eventualmente sarà riconsiderata solo dopo il consolidato superamento del livello.
Per un’utilizzo più consapevole dei livelli precalcolati di
contenimento dei prezzi è necessario tenere presente che la loro valenza è prevalentemente psicologica, ed è proprio questa loro caratteristica che ne costituisce l’aleatorietà.
In ogni caso, le probabilità che un pivot costituisca almeno un livello valido minimo, sono statisticamente molto più alte, rispetto alla possibilità che il mercato lo scarti direttamente.
Ecco perchè risulta essenziale inglobare i pivot nella propria strategia di scalping, al fine di aumentare l’operatività nell’intraday.
Le “trappole” Come evidenziato prima, i pesci grossi non possono vendere o comprare liberamente ingenti quantità di un titolo : abbiamo visto che basta una grossa quantità in un dato livello per bloccare il titolo in quella direzione così da poter vendere o comprare a piacimento a seconda che il blocco momentaneo sia posto in lettera o in denaro.
9 In questo modo saranno liberi di vendere un grosso numero di
azioni in una serie di trance senza provocare l’istantanea di scesa del titolo
Accade però spesso che “pesci siano davvero grossi”, ovvero che le
quantità da dover immettere o prelevare dal mercato siano ingenti. Ciò avviene principalmente alla fine di un rally, dove c’è l’ovvia esigenza di uscire dal mercato prima che il titolo faccia la consueta correzione. In questi casi un semplice blocco su un dato livello può non bastare per contenere le oscillazioni che l’immissione di grossi ordinativi determina. Ecco che sorge la necessità di istituire configurazioni più complesse , capaci di congelare il titolo all’interno di un dato range, così da poter immettere tranche discrete di ordini per volta, che verranno sicuramente soddisfatti data la congestione che il book presenterà all’interno.
Chiamiamo: Trappole di accumulazione quelle configurazioni volte a trattenere il titolo in un range, che permettono di comprare grossi quantitativi senza provocarne la salita repentina. Trappole di distribuzione quelle configurazioni volte a trattenere il titolo in un range, che permettono di vendere grossi quantitativi senza provocarne il crollo.
L’esempio più classico di trappola, che è poi il più facilmente
riscontrabile nell’esperienza quotidiana, necessita di due poli esterni, di cui uno può essere un pivot intraday e l’altro o un livello virtuale o, se la trappola deve durare a lungo, una resistenza o un supporto.
Quando il mercato “prova” ad avvicinarsi troppo ad uno dei due poli questo si va via via rinforzando, mentre l’altro , insieme ad i livelli che gli sono prossimi, incomincerà ad affievolirsi in quantità. Ogni singola oscillazione sottrarrà forza al titolo che alla fine diverrà sempre meno reattivo, congestionandosi a tal punto da consentire l’assorbimento di ordini di qualunque entità.
La trappola avrà un tempo di validità relativo, a seconda della propria
qualità costruttiva, della situazione parallela del mercato e dell’indice di riferimento, ma anche delle esigenze dei strumentalizzatori; dopo verra sbloccata con l’annullamento di uno dei due poli (figurabile come un finto assorbimento o come una revoca) con conseguente movimento dl titolo in quella direzione e al di sopra di quel livello.
Ma Attenzione perché a volte l’escursione del mercato al di fuori del range costituisce solo un sistema per ridare vigore al titolo e diminuire il congestionamento , e precede la reimmissione del titolo all’interno della trappola. Questo avviene principalmente nelle cosiddette trappole di trading , che permettono di l’entrata e l’uscita con grosse quantità all’interno dello stesso range.
Al di la della tipologia, ogni trappola è di per se un’eccellente occasione di fare scalping, e l’attenzione del trader dovrà incentrarsi soprattutto nell’identificare il momento in cui la questa sta per essere rimossa, così da chiudere la posizione in tempo.
Anche lo scalper, al pari dei pesci grossi, può sfruttare la duplice
capacità delle trappole di assorbire e di fornire liquidità. Sarà quindi possibile entrare con ordini relativamente più consistenti su titoli meno liquidi così da aumentare il potenziale guadagno per singolo tick. Se anzi lo scalper avrà liquidità sufficiente potrà disporre contemporaneamente due ordini di segno opposto ma di pari entità in prossimità degni estremi, e continuare poi a operare tranquillamente all’interno del range ( ovviamente entro lo spazio creato dai due ordini)
Ovviamente sarà bene entrare con più frequenza long se la trappola è di accumulazione, in short se è di distribuzione, così da diminuire sensibilmente il rischio di trovarsi dentro al mercato ma al di fuori della trappola con un’operazione in loss.
Bisogna porre estrema attenzione invece alle trappole
di trading, che spesso sono terreno di scontro fra titani, con conseguente movimento disordinato del titolo, cosa che rende estremamente difficile identificare con precisione il momento in cui la trappola sta per scadere.
I “buchi” All’interno di trappole nasce a volte l’esigenza di imprimere
una direzionalità al titolo, ma soprattutto di istituire dei segnali convenzionali per individuare gli obbiettivi relativi di ogni oscillazione.
I buchi sono sempre livelli validi per chiudere una posizione gain.
Le inefficienze
Anche quando il titolo non si trova bloccato in alcuna trappola è possibile operare sfruttando le cosiddette inefficienze.
La possibilità di riuscita di un’operazione improntata su un’inefficienza è prossima al 100%, e tanto più lo scalper sarà veloce nello sfruttarla, tanto più ci si avvicinerà a questo valore.
Gli ordini asteriscati*
Chi deve smaltire un grosso ordine ricorre spesso all’immissione di ordini asteriscati, ovvero ordini rappresentati sul book con una quantità che non riflette minimamente la loro reale natura. Ciò rende possibile l’immissione di ordini di grosse quantità in un’unica tranche senza influenzare sensibilmente il mercato. Anzi sarà addirittura più facile che venga soddisfatta questa immissione piuttosto che un’altra di importo nettamente inferiore, visto che sul book apparirà una tale quantità minima da far accanire i trader sprovveduti nel tentativo di consumarla. Inoltre questi ordini sono spesso affiancati da un livello-(supp - res) di segno opposto, che assicura la giusta spinta nella sua direzione.
La tipologia di ordine asteriscato che più si riscontra
nell’esperienza quotidiana è strutturato nel seguente modo: Appare come un ordine di quantità sensibilmente inferiore alle tranche mediamente scambiate su quel titolo e si opporrà ad ogni tentativo di essere assorbito fino al suo completo esaurimento con la comparsa della stessa quantità ogni volta che la precedente verrà consumata. Siccome è facile che gli ordini che vi si contrappongono siano di quantità
relativa superiore è possibile sapere ciò che verrà visualizzato dal book dopo l’immissione di uno di questi, calcolando quante colte la quantità ricorrente entra nell’ordine contrapposto, moltiplicando per quel numero e poi sottraendo il risultato dalla quantità di quest’ordine.
Gli ordini che si accumulano sullo stesso livello e nella stessa direzione dell’ordine asteriscato non devono in questo caso aspettare l’esaurirsi di questo per vedersi soddisfatti, ma solo l’assorbimento della quantità visualizzata dal book.
Gestione delle perdite e dei profitti Nella formulazione di una strategia di trading efficiente ma
soprattutto stabile assume importanza l’utilizzo coerente degli stop loss e degli stop profit, ovvero la quantificazione a priori della massima perdita accettabile, e del minimo profitto perseguibile da una specifica operazione.
Diventa così possibile istituire una gestione delle perdite e dei profitti che consenta di affrontarne eventuali squilibri, e soprattutto di filtrare l’eventuale volatilità dello strumento trattato.
Stop loss Per uno scalper lo stop loss deve essere rigido, nella sua individuazione ma soprattutto nel rispetto del medesimo. Se infatti il titolo acquistato non si muoverà nella direzione prevista, e toccherà il livello dove era stato posizionato lo stop, si provvederà a chiudere tempestivamente la posizione sul livello stesso. Esistono due tipi di Stop loss: Stop rigido: nello scalping è quantificabile in due, massimo tre tick di perdita. Stop Dinamico: è possibile posizionare lo stop considerando i livelli di supporto e di resistenza più prossimi, a seconda che la posizione sia long o short. Può essere preso in considerazione solo da scalper esperti.
Stop profit La scelta del titolo sul quale operare e la relativa quantificazione del capitala da impiegare per ogni singola operazione sul medesimo deve essere fatta tenendo presente che il gain massimo perseguibile a priori da uno scalper è di due o tre tick. Di conseguenza ogni tick dovrà fruttare almeno 10 -15 euro netti: ricordiamoci infatti che il gain di uno scalper non è costruito su una singola operazione, ma dalla somma di queste. In situazioni stabili è importante rispettare lo stop profit ma nulla toglie però che se si riesce ad aprire al posizione all’inizio di un chiaro “microtrend” rialzista, che porti rapidamente la quotazione del titolo oltre la soglia di profit stabilita a priori, lo si sfrutti fino in fondo, stando però molto attenti a chiudere al minimo segno di inversione. In ogni caso bisogna assolutamente evitare che una posizione profit si tramuti in una posizione loss!!
Indicatori Nello scalping possiamo trarre sicuramente beneficio, ai fini della scelta del titolo, ma anche per prevedere o confermare trappole di accumulazione o distribuzione, dall’utilizzo degli indicatori di momentum. Momentum: n = numero di osservazioni
DOVE
Ps= ultimo prezzo P s-n = prezzo di n giorni fa
E’ un indicatore della velocità di tendenza e basata sul rapporto fra lo spazio percorso e il tempo impiegato a percorrerlo.
Roc:
n = numero di osservazioni Ps= ultimo prezzo P s-n = prezzo di n giorni fa
L’evoluzione del momentum è il Roc, detto anche momentum percentuale, e si basa sulla differenza tra la chiusura odierna e la chiusura registrata N° giorni prima
Se il prezzo del titolo è maggiore del prezzo di n periodi fa, il Roc sarà un numero positivo; se il prezzo è invece inferiore, il Roc sarà un numero negativo, e questo porta l’indicatore ad oscillare attorno al valore zero. La selezione del numero di periodi, su cui calcolare il Roc, è solitamente scelta in base agli obiettivi di previsione che s’intende raggiungere. Per la sua interpretazione si tiene conto che se i prezzi incrementano rapidamente, ad un certo punto sarà segnalata la condizione di ipercomprato (segnale di vendita); mentre se si muovono rapidamente verso il basso segnala un ipervenduto (segnale d’acquisto). Ne consegue che l’inclinazione del ROC è proporzionata alla velocità espressa dai prezzi, mentre la distanza dall’asse d’oscillazione è proporzionale all’intensità di
Rsi:
= rapporto tra la media esponenziale delle variazioni positive, e la media esponenziale delle variazioni negative fatte segare dal prezzo.
L'indicatore RSI misura la forza relativa di un titolo o di un mercato rispetto a se stesso e permette di misurare la velocità di un movimento di prezzi
Con l'utilizzo del RSI Wilder permette, dunque, di stabilire a priori la condizioni di livello di ipervenduto o di ipercomprato fissando le due soglie: un livello di RSI superiore ai 70 punti segnala la condizione di ipercomprato, indicando che i prezzi sono prossimi alla formazione di un massimo relativo e dunque ad una reazione contraria, cosi come un valore inferiore ai 30 indica ipervenduto, e dunque la formazione di un minimo relativo. Per quanto concerne l'estensione temporale su cui impostare l'indicatore, l'autore ne raccomanda un periodo di quattordici giorni, mentre altri analisti concordano, per una migliore accuratezza del segnale, un'estensione di 22 giorni. Un periodo di nove giorni è utile ai fini dell'analisi dei movimenti di prezzi a brevissimo termine. Minore sarà l'ampiezza temporale, più frequenti ed ampie saranno le sue oscillazioni, segnalando numerosi momenti di ipercomprato ed ipervenduto
Stocastico
Ideato dallo Statunitense Gorge Lane, la teoria su cui lo stocastico è basato presume che in una fase crescente di mercato i prezzi di chiusura si collochino in prossimità dei massimi, mentre in una fase ribassista la chiusura si posiziona vicino ai minimi della sessione. Per la sua costruzione, lo si ritiene un indice per l'analisi di breve periodo, ma in realtà è affidabile per ogni proiezione temporale, e grazie alla sua semplicità di interpretazione la sua diffusione è stata facilitata. Per il calcolo dell'indicatore occorrono, oltre ai prezzi di chiusura, i massimi e i minimi fatti segnare nel corso del periodo. Lo stocastico è composto da due linee: la %K e la %D. Queste strane sigle non derivano da dinamiche del calcolo né da altre connessioni, bensì dal fatto che nella fase di messa a punta Lane denominò con lettere dell'alfabeto le combinazioni di parametri da testare; K e D risultarono le migliori.