I consigli della polizia
Stop pornografia infantile su Internet Le informazioni importanti per genitori e figli Iproblemi rischi e i per chi ne fa uso IL RUOLO DELLA POLIZIA
2
Editoriale
Dossier
La società moderna non condanna più il consumo di materiale pornografico in base a criteri morali. È una questione di gusto. Ma quando si tratta di pedopornografia si oltrepassa chiaramente un limite. In questi casi il codice penale svizzero prevede la condanna, e la pena può andare da una multa salata alla reclusione. Su Internet – il mondo dalle infinite possibilità – gli affari legati alla pornografia sono in piena espansione. Nel corso di operazioni internazionali, la polizia sorprende un numero crescente di consumatori di materiale pedopornografico. E dalle indagini risulta che queste persone perdono presto il controllo delle proprie azioni. Tanti non sanno resistere alla dinamica che si instaura fra la ricerca e lo scambio di materiale. E spesso non sanno che il loro operato può avere delle conseguenze molto serie. Altri sfruttano le possibilità di Internet allo scopo di commettere delitti sessuali con bambini e giovani, perpetrando un altro reato. Con questa rivista la polizia intende sottolineare che l’uso di materiale pedopornografico è punito dalla legge. La polizia persegue gli autori di reati sessuali su Internet e intende impedire che i bambini siano vittime di reati commessi su Internet. I minori devono potersi proteggere da rappresentazioni illegali e abusi sessuali su Internet; devono avere la possibilità di usare i nuovi mezzi di comunicazione senza esporre a
Consolle di gioco, cellulare o Internet – i bambini si divertono a scoprire e ad usare tutte le possibilità che la tecnica offre.
rischi sé stessi e altri. A tale scopo i genitori e i responsabili della loro educazione hanno l’obbligo di accompagnarli nel mondo virtuale di Internet. Su Internet non regna l’anarchia. Per la polizia punire l’abuso di minori in rete è un compito di centrale importanza. La pedopornografia è un reato e non vi sono attenuanti! Una sola immagine può già essere di troppo. Perché dietro ad ogni immagine c’è un abuso. Basta una foto per distruggere una vita – per la vittima e per il colpevole. Martin Boess, direttore della Prevenzione Svizzera della Criminalità SKP PSC
Impressum
Ma nel mondo virtuale non mancano i pericoli. Consigli per i genitori.
7 Reportage
Il 12 settembre 2002 è una data che Roberto T. non dimenticherà tanto in fretta.
Quel giorno finirono di colpe i suoi giri segreti su Internet, mentre iniziava un periodo molto duro e pesante.
Intervista
«Castagna» è un centro di assistenza che opera a Zurigo a favore di bambini e giovani vittime di sfruttamento sessuale.
Regula Schwager, psicologa e psicoterapeuta, ci parla delle sue esperienze.
12
Edizione
Prevenzione Svizzera della Criminalità SKP PSC Casella postale 2073, CH-2001 Neuchâtel, tel. +41 32 729 91 60
[email protected], www.skppsc.ch Responsabile: Martin Boess Concetto e redazione: Franziska Edelmann/Peter Felber
int/ext Communications AG, Basilea Testi: Florence Asti é, Stefanie Erni, Evi Kassimidis, Nicolaj van der Meulen, Roberta Vanina, Karl Weilbach Realizzazione grafica: VischerVettiger, Basilea Traduzioni: Trad-Express, Berna/Strasbourg (F), Traductor Caltagirone, 4053 Basilea Stampa: Stämpfli pubblicazioni AG, Berna Pubblicato nel quadro della campagna di prevenzione contro la pedocriminalit à 2005-2007 «Stop pornografia infantile su Internet » © SKP PSC 2005, prima tiratura
10
Dalla prassi
Arnold Poot svolge una professione rara.
Si è specializzato nel ramo dell’informatica e con l’aiuto del computer indaga sul materiale pedopornografico che circola su Internet.
14
3
h c . o t o f fi
o r p , r e l s s e K l e a h ic
Sommario
M : o t o F
Editoriale, Impressum
2
Introduzione
La legge è uguale per tutti, anche in rete! 4 Informazioni
La legge in rete
5
Dossier
Un esempio che scuola farà
6
La sicurezza in rete
7
Test
Internet e sessodipendenza
8
Tema
Aiutare i consumatori di pedopornografia è possibile 9 Reportage
«All’inizio pensavo di cavarmela con una multa.»
10
Consigli
Lo psicoterapeuta Karl Weilbach risponde alle domande più frequenti 11 Intervista
La guarigione è un processo lento.
12
Commento
Il potere delle immagini
13
Dalla prassi
«Abbiamo i mezzi per infiltrarci ovunque», parola di cybercop!
14
Sempre migliori e sempre più rapidi!
15
La polizia è un ottimo interlocutore
15
Copertina
Dove trovate aiuto?
16
4
La leggeè uguale per tutti, anche in rete! In materia di sesso, oggi nonè sempre facile fare una distinzione netta fra ciò che è normale. Le abitudini sessuali sono dettate dalla ricerca di esperienze estreme. Cybersex e pedopornografia sono due fenomeni in forte sviluppo. Ma Internet non è il regno del libero arbitrio.
D
a tempo non sono più solo i pedofili a fare raccolta di immagini con bambini nudi. Anche i sessodipendenti dell’ultima ora ricercano materiale sempre più spinto per soddisfare la propria indole. Su Internet si sentono liberi da qualsiasi vincolo legale e morale. In Germania l’Ufficio federale di investigazione criminale calcola che, sul territorio nazionale, ogni anno da 30 000 a 50 000 persone collezionano o fanno regolarmente uso di tali materiali. I risultati delle indagini svolte negli ultimi anni lasciano tuttavia presumere che anche in Svizzera il numero degli utenti sia piuttosto alto. In alcuni casi le immagini vengono addirittura prodotte in Svizzera, spesso in ambito privato. La pedopornografia rappresenta una buona fonte di guadagno! L’operazione della polizia denominata Genesis ha condotto all’identificazione di un grossista che dagli USA riforniva via Internet una rete di 250 000 clienti per un giro d’affari pari a 1,4 milioni di dollari al mese.
semplice ritrarre e trasferire su computer le immagini di atti sessuali consumati con dei minori. Con Internet la ricerca del materiale esistente è diventata molto più semplice. Inserendo la parola giusta si arriva su-
Le informazioni su persone sospette vengono trasmesse ai relativi paesi tramite l’Interpol. L’accordo internazionale in materia di criminalità su Internet («convention on cybercrime») è entrato in vigore in Svizzera il 1 ° luglio 2004. Ma già da tempo nel nostro paese è in azione il servizio nazionale di coordinazione per la lotta contro la criminalità su Internet (SCOCI). Il suo compito è quello di filtrare le segnalazioni provenienti dalla popolazione, sostenere la polizia infor-
bito alle pagine desiderate. Chi vuole andare oltre può accedere, sempre in rete, ad una cerchia di persone dagli stessi interessi. Le possibilit à non mancano, fra chat, forum e newsgroup. I navigatori provetti si ritrovano in circoli on line chiusi dove hanno la possibilità di scambiarsi direttamente materiale pornografico. Persino organizzare un incontro con la vittima designata è molto più semplice ora. Internet offre varie possibilità di instaurare un rapporto con bambini o giovani utilizzando uno pseudonimo. Per curiosità, interesse o dipendenza i minori spesso si lasciano catturare in meccanismi pe-
matica a livello cantonale e collaborare alla formazione di agenti specializzati. SCOCI è inoltre presente direttamente in rete, elabora i dossier su persone o materiali sospetti all ’attenzione dei cantoni e effettua delle analisi nazionali sugli sviluppi della situazione, operando in collaborazione con i fornitori di servizi Internet (Internet Service Provider) e gli istituti di carte di credito. SCOCI fa inoltre appello ai singoli cittadini invitandoli a segnalare eventuali dubbi. Nel 2004 sono stati comunicati 6 100 casi sospetti. In seguito a queste segnalazioni e sulla base di indagini autonome, SCOCI ha aperto 438 dos-
ricolosi.
sier su casi con gravi sospetti di pedopornografia e li ha trasmessi alle autorità penali cantonali. 171 dossier sono stati invece inviati alle autorità competenti all’estero. Oggi chi cerca materiale pedopornografico su rete corre fortemente il rischio di essere scoperto.
Il progresso crea nuove possibilità e nuovi pericoli
I nuovi strumenti tecnologici semplificano nettamente la produzione di materiale pornografico. Con la fotocamera digitale o la videocamera è
Chi naviga su Internet semina tracce Accedere ad immagini proibite su Internet è semplice, ma ogni internauta lascia le proprie tracce. L’indirizzo email, il numero della carta di credito e l’indirizzo IP costituiscono indizi molto preziosi per le indagini. La polizia si avvale di specialisti che indagano su Internet in tutto il mondo.
5 INFORMAZIONI a e il s a B r, h e p S & r te l a W : o t o F
La legge in rete Su Internet non regna l’anarchia. La legge pone limiti sempre pi ù rigorosi anche nella rete.
Il codice penale sancisce dove inizia l’illegalità. E l ’articolo 197 specifica che chi «fabbrica, importa, tiene in deposito, mette in circolazione, propaganda, espone, offre, mostra, lascia o rende accessibile materiale pornografico con bambini è punito con la detenzione o con la multa». Anche chi acquista tale materiale, se lo procura per via elettronica o lo possiede in altro modo, è soggetto ad un’azione penale. Il consumo passivo di materiale pedopornografico – cioè guardare e basta – non è pertanto punibile. Mentre chi possiede e produce materiale pedopornografico è punibile per legge. In Svizzera i tribunali interpretano la legge in maniera volutamente rigorosa. L’atto di scaricare materiale illegale su un supporto dati (anche su un cellulare) corrisponde già al concetto di produzione e può comportare la condanna ad una pena molto grave. L’atto di scaricare il materiale da un server all’estero corrisponde all’importazione. Con tali misure la Svizzera applica le norme sui diritti dell’infanzia sancite dalla convenzione dell’ONU. La Svizzera s’impegna «a proteggere il fanciullo contro ogni forma di sfruttamento sessuale e di violenza sessuale», in particolare dallo sfruttaIl lato oscuro di Internet: chi naviga su Internetò approdare pu su molti siti illegali.
Siete a conoscenza di e-mail, siti web o altri materiali elettronici sospetti in materia di pedopornografia? Segnalate il caso al più presto: www.scoci.ch
mento ai fini della produzione di spettacoli o di materiale a carattere pornografico.
La prassi dei tribunali cambia costantemente. Per informazioni sugli sviluppi attuali della legge potete consultare il sito: www.stop-pornografiainfantile.ch (webcode 2201i).
6 a r v e in G , e c n e c o n In n io t c A : o t o F
Il dialogoè la migliore prevenzione. Insegnare a vivere con Internet deve essere un compito anche per le scuole.
di 10 a 11 anni si collegano ad Inter-
à Un esempio che far scuola Parlando dei rischi di Internet con i bambini, a Florence Asti éè capitato spesso di sentire frasi del tipo«Questa non la sapevo proprio!» Florence Astié collabora ad un progetto di prevenzione dell’organizzazione Action Innocence: il suo compito consiste nel visitare le scuole per spiegare a giovani e bambini le regole di comportamento su Internet.
G
li psicologi di Action Innocence hanno sviluppato un programma di prevenzione destinato a giovani e bambini, sul tema «Navigare con prudenza su Internet». Dietro richiesta degli insegnanti, uno o due psicologi vanno in una classe e animano per 90 minuti un incontro sul tema. L’incontro inizia con una serie di domande del tipo: Chi ha gi à navigato
su Internet? Chi ha Internet a casa? Chi deve seguire delle regole usando Internet a casa? Per quali motivi i ragazzi vanno su Internet?
Internet affascina tutti I campi di interesse dei ragazzi sono dettati in gran parte dell ’età e dall’ambiente in cui vivono. I bambini
net per trovare delle informazioni sui loro idoli o i loro hobby, per giocare o cercare delle immagini. Di rado usano Internet per i compiti o lo studio; il più delle volte navigano nel tempo libero e a scopo ricreativo. Gli argomenti più ricorrenti nelle discussioni con gli specialisti di Action Innocence sono le chat e MSN. Nelle classi, da un terzo alla met à dei bambini è già stato confrontato con siti illegali di carattere pornografico, razzista o violento. I cosiddetti blog, i siti personali sotto forma di diari intimi, sono molto spesso al centro della discussione. Gli animatori del progetto sensibilizzano i giovani sui rischi che corrono quando si presentano raccontando troppo di s é stessi. Sottolineano inoltre gli effetti indesiderati dell’uso della webcam nel contatto con estranei. Gli incontri in classe seguono uno svolgimento flessibile e gli animatori sono pronti a trattare anche altri aspetti del tema, in base dalle domande degli scolari. Può capitare infatti che in una classe il tema dei blog occupi gran parte dell ’incontro, mentre in un’altra non se ne parli af-
7 DOSSIER
fatto. C’è poi un argomento di interesse costante: quello dei virus informatici! E gli specialisti di Action Innocence non possono fare a meno di parlarne, anche se il problema dei virus non rientra fra le loro principali preoccupazioni.
La sicurezza in rete– consigli per i genitori Consolle di gioco, cellulare o Internet– i bambini si divertono a scoprire e ad usare tutte le possibilità che la tecnica offre. Ma nel mondo virtuale non mancano i pericoli.
Navigare su Internet nonè un gioco da ragazzi Dietro ogni dibattito si cela sempre l’intenzione degli specialisti di aiutare gli allievi a sviluppare un atteggiamento critico rispetto alle informazioni che trovano su Internet. Questo è l’obiettivo centrale, ma è raro che venga sollevato spontaneamente dai giovani che, al contrario, tendono a prendere per buono tutto ciò che leggono e, soprattutto, che vedono allo schermo. Dopo aver ascoltato i vari
È importante che vostrofiglio conosca i pericoli del
mondo virtuale ed impari a schivarli. I divieti e fii ltri garantiscono solo in parte la sicurezza. Il resto
argomenti espressi dalla classe, gli animatori chiedono agli allievi di formare dei gruppi da 3-5 persone. Ogni gruppo riceve un pannello plastificato rappresentando uno screenshot con il compito di discutere in modo approfondito una tematica – lo shopping su Internet, i motori di ricerca, la posta elettronica, le chat, i giochi in rete, ecc. – allo scopo di individuare vantaggi, rischi ed eventuali pericoli. Segue quindi la presentazione dei risultati a tutta la classe mentre la psicologa riporta alla lavagna i punti salienti. Alla fine dell’incontro ogni partecipante riceve come promemoria un tappetino per il mouse con 10 consigli per il giovane internauta e una piccola guida dell ’associazione «Votre enfant et Internet» destinata ai genitori.
Action Innocenceè un’organizzazione non governativa che contribuisce a preservare la dignità e l’integrità dei bambini su Internet. Attraverso programmi di prevenzione e vaste campagne di informazione, l’associazione mira a sensibilizzare le persone– in particolare i genitori, i bam-
bini, gli adolescenti – sui rischi legati a Internet. Essa si sta inoltre affermando come centro di competenza in materia di tecniche di filtraggio dei siti. Per ulteriori informazioni: www.actioninnocence.org.
dipende da voi: solo voi, infatti, potete proteggere vostro figlio restando al suofianco anche nel mondo di Internet. Forse vi riesce difficile, perché questo è un campo in cui vostrofiglio ne sa più di voi? Perfetto: questi sono i migliori presupposti per iniziare a parlare del tema. Fatevi spiegare da vostrofiglio cosa fa su Internet. Sarà contento di sentirsi apprezzato per le sue conoscenze. In questo modo potete capire se vostrofiglio si trova in pericolo. E allo stesso tempo gli trasmettete che può sempre contare su voi, anche se venisse a trovarsi su un sito sospetto oppure in una situazione sgradevole. Dovreste stabilire alcune regole insieme a vostro figlio! » Stabilite insieme quando e per quale durata vostro figlio può navigare di Internet. » Mettete il computer in una posizione che vi permetta di gettare uno sguardo sul monitor in qualsiasi momento. » Fate insieme un elenco dei siti adatti ai bambini. » Impostate come pagina iniziale un motore di ricerca per bambini. » Fate capire chiaramente a vostrofiglio che non deve mai indicare nomi, indirizzi, numeri di telefono, nome della scuola, classe o insegnante su una chat o un blog (nemmeno di altri bambini). » Spiegate a vostrofiglio che non è permesso pubblicare su Internet (p. es. su un blog)’limmagine di un’altra persona senza la sua autorizzazione esplicita. Impostate il vostro computer a misuradi bambino » Con i programmi di protezione per bambiniè possibile tenere sotto controllo ’luso del computer, perché offrono una vasta gamma di impostazioni e funzioni di protezione. » Determinate preimpostazioni del browser impediscono al vostro bambino di accedere a siti dal contenuto non adatto. » Sopprimete banner pubblicitari efinestre pop-up. » Attivate un appositofiltro per impedire l’aprirsi di siti erotici o pornografici. Altre informazioni sul sito: www.stop-pornografia-infantile.ch (webcode 2202i). Su www.safersurfing.ch potete fare un test con i vostri bambini per vedere come se la cavano in rete.
8
Internet e sessodipendenza
Sono una persona a rischio? Il web è considerato il mondo dalle infinite possibilità, ma è vero che ci si può anche perdere. Fino a che punto è un piacere navigare liberamente in rete e dove inizia la dipendenza?Constatatelo di persona con questotest.
1.
Vi è già capitato di prendervela con voi stessi perché passate molto tempo cercando occasioni di sesso o materiale sessuale su Internet?
2.
Vi siete pre fissi di porre fine alle vostre abitudini sessuali su Internet senza tuttavia riuscirci?
3.
Vi siete gi à masturbati al computer mentre guardavate materiale pornografico on line?
4.
Avete bisogno di immagini sul sesso sempre più spinte per raggiungere lo stesso grado di piacere?
SI
NO
SI
NO
SI
NO
SI
NO
5. Con il vostro comportamento su Internet
violate valori etici e morali che ritenete importanti nella vostra vita?
SI
NO
6.
Spendete sempre pi ù denaro per accedere a materiale o contatti a sfondo sessuale su siti specifici?
7.
Non potete fare a meno di guardare su Internet materiale sessuale o cercare on line dei contatti a scopo sessuale anche du-
SI
NO
SI
NO
rante gli orari di lavoro?
8.
9.
Vi succede spesso di trascorrere su Internet alla ricerca di materiali o contatti a sfondo sessuale, il tempo che vorreste trascorrere con la vostra famiglia, gli amici, il vostro o la vostra partner? Le vostre abitudini sessuali su Internet vi causano dei problemi in famiglia, con gli amici, il vostro o la vostra partner?
SI
NO
SI
NO
Foto: Walter & Spehr, Basilea
9 TEMA
10. Mentite ai vostri familiari, al terapeuta o
ad altre persone di riferimento nella vostra sfera privata in merito alle vostre attività sessuali su Internet?
11. Avete gi à riflettuto su come fare per im-
pedire che altri vi scoprano mentre state guardando materiale pornografico su Internet o siete alla ricerca di contatti a sfondo sessuale on line?
12.
Quando non siete on line, pensate spesso alla prossima volta che potrete accedere a siti sessuali?
13.
Vi masturbate guardando materiale sessuale su Internet perché per voi è più facile che avviare o portare avanti una relazione sessuale reale?
SI
NO
SI
NO
SI
NO
14.
15.
Avete già provato a porre fine alla vostra attività sessuale su Internet cancellando ad esempio l’elenco dei vostri siti preferiti a sfondo sessuale? Durante un rapporto sessuale reale vi è mai capitato di pensare a persone che avete visto su siti pornografici?
SI
NO
SI
SI
NO
17. Provate pi ù piacere con il materiale pornografico e i rapporti on line con partner virtuali piuttosto che con un/una partner reale?
18. Vi
preoccupa l’eventualità di perdere il controllo sulle vostre abitudini sessuali su Internet?
SI NO
SI
NO
SI
NO
Se avete risposto affermativamente a pi ù domande, siete esposti ad un alto rischio di dipendenza da cybersex. Ma potete fare qualcosa per cambiare la situazione. Non continuate ad ignorare il problema e fatevi aiutare. Con un bravo terapeuta riuscirete a riportare la situazione sotto controllo.
Ecco un elenco dei centri di consulenza per problemi di dipendenza da cybersex e consumo di materiale pedopornografico. www.stop-pornografia-infantile.ch (webcode 2203i)
Karl Weilbach è psicoterapeuta a Speicher AR. Nel suo studio riceve anche i fruitori di materiale pedopornografico. In questo articolo ci spiega come funziona il circolo vizioso in cui si trovano i suoi pazienti e come si può intervenire con la terapia.
NO
16. Provate vergogna o senso di colpa dopo aver guardato delle immagini pornografiche su Internet o dopo aver cercato contatti sessuali on line?
Aiutare i consumatori di pedopornografia è possibile
Internet ha fatto esplodere il mercato della pedopornografia. In rete i limiti geogra fici e morali non esistono. Gli internauti si sentono inosservati. La sofferenza esercitata sui bambini privandoli
interiore in cui l’istinto finisce per imporsi. Il fruitore di materiale pedopornografico cerca immagini sempre più estreme. Solo a volte il dubbio lo sfiora.
Ognuno è responsabile delle proprie azioni Chi è affetto da una dipendenza ha un equilibrio psicologico instabile. È alla costante ricerca di esperienze che possano colmare puntualmente questo disagio; le stesse azioni gli provocano però di volta in volta meno soddisfa-
del loro pudore passa in secondo zione. Una persona affetta da cypiano. berdipendenza non riesce ad ammettere il suo stato e il suo bisogno di aiuto. Chi inizia una teraLe immagini possono pia compie un passo decisivo. La generare dipendenza molla alla base di questa decisione Il fenomeno concerne uomini può essere di vario tipo: alcuni sposati, padri di famiglia, per- non ne possono pi ù delle prosone socialmente sistemate e an- prie azioni. Altri vengono spinti che giovani – persone che in ge- dalla compagna o dal datore di lanere non hanno un particolare voro. Chi si sottopone ad una teinteresse sessuale verso i bambini. rapia impara a guardare in faccia Gli studi dimostrano che anche al problema e torna ad assumersi questi uomini prive di apparente della propria persona e delle prosospetto provano eccitazione da- prie azioni. vanti a scene di sesso perpetrare ai danni dei bambini. Alcuni hanno Chi decide di fare una terapia è dei precedenti e in passato hanno già nutrito interesse per bambini e adolescenti, tuttavia senza passare mai ai fatti. Guardare immagini pedopornografiche in rete per queste persone è una sorta di surrogato. Spesso la cyberdipendenza è anche sessodipendenza. Gli utenti sono talmente attratti dal mondo virtuale che perdono il controllo su quello reale. Inizia così un processo di assuefazione
degno di stima, in quanto riconosce i pericoli legati al consumo di materiali pedopornografici e ammette la gravità delle sue azioni. Per sottrarsi al vortice della sessodipendenza e della pedopornografia il paziente deve sottoporsi ad un’autoanalisi molto dura. La terapia ha lo scopo di individuare schemi di comportamenti appropriati. Il fine è quello di tornare a vivere una vita dignitosa.
10
Roberto T.: «All’inizio pensavo di cavarmela con una multa.» Il 12 settembre 2002 è una data che Roberto T.* non dimenticherà tanto in fretta. Quel giorno finirono di colpo i suoi giri segreti su Internet, mentre iniziava un periodo molto
tano questi casi e io non volevo che le persone per me importanti venissero a sapere dell’accaduto attraverso la stampa.» Roberto dovette informare naturalmente anche sua moglie; lo stesso fece con i figli.
Nonostante le remore morali
duro e pesante.
rano le sei del mattino quando qualcuno suonò alla porta. Roberto e sua moglie erano già in piedi. «Erano in quattro e in civile, tre uomini e una donna», racconta il padre. «All’inizio non riuscivo ad immaginare cosa fosse successo, fino al momento in cui mi chiesero del computer.» A quel punto Roberto capì che si trattava delle foto che aveva scaricato da Internet. «All’inizio pensavo di cavarmela con una multa. Non imma-
Roberto cercava regolarmente immagini speciali su Internet. «Mi interessavano i soggetti scabrosi, immagini perverse, sex&crime, anche le foto di incidenti.» Ad un certo momento aveva scovato del materiale pornografico che avevano dei minori come soggetto. «Non mi interessavano i bambini piccoli, ma quelli che mostravano le prime caratteristiche sessuali sì.» Molti avevano naturalmente meno di 16 anni, alcuni forse appena 11. Le remore morali, tuttavia, Roberto le metteva da parte. «Dalle immagini si capiva che venivano da lontano, e
ginavo lontanamente la gravit à dei fatti.» Dopo aver perquisito l’appartamento, i quattro poliziotti sequestrarono il computer e chiesero a Roberto di seguirli in commissariato; dopo l’interrogatorio Roberto fu subito rilasciato. «Una volta a casa – ricorda – dovetti dapprima riprendermi dallo shock.» Quel giorno stesso Roberto informò dell’accaduto i suoi amici pi ù stretti e i suoi familiari. «I giornali in genere ripor-
le persone ritratte non sembravano infelici.» Su alcuni siti c ’erano anche le dichiarazioni rassicuranti degli autori delle foto. «Per esempio che si trattava di scene messe in posa o che i soggetti erano d ’accordo. In un certo senso pensavo che una volta raggiunta la maturità sessuale le regole cambiano. Oggi la penso diversamente. I giovani non sono in grado di prevedere le conseguenze dei propri atti. E noi adulti siamo in ogni caso responsabili.»
* nome inventato dalla redazione
E
Dall’atteggiamento passivo a quello attivo Roberto non si era limitato a guardare le foto, le aveva anche scaricate sul computer – ossia, le ha collezionate. In questo modo si è reso colpevole del reato di detenzione di materiale pedopornografico. «Quando trovavo una foto particolarmente perversa la salvavo sul computer in modo da non doverla più cercare. Avevo raccolto le immagini in una cartella, naturalmente un po’ nascosta. Il computer si trovava comunque nella mia stanza e tranne me non lo usava nessuno», ricorda. E siccome si vergognava di questi suoi interessi, li aveva tenuti nascosti ai suoi amici più stretti, così come alla moglie. Alcune immagini le ha avuto dietro pagamento: in tutto Roberto dice di aver speso circa 100 dollari su Internet. «In certi momenti mi sono an-
11 CONSIGLI a e il s a B r, h e p S & r te l a W : o t o F
Karl Weilbach, psicoterapeuta a Speicher AR, risponde alle domande più frequenti Caro signor Weilbach, sono padre di due figli. Finora non avrei mai pensato di sentire una certa attrazione sessuale per i bambini. E invece, quando mi trovo su siti con contenuti pedopornografici non riesco più a staccarmi dal computer. Ho già creato un file con le immagini che raccolgo. Mi vergogno molto. Cosa devo fare? R.F. Caro R. F., il fatto che lei ri fletta su questi suoi atteggiamenti e provi disagio è positivo. Molti iniziano a ravvedersi solo nel momento in cui vengono denunciati! Lei deve imparare a dominarsi, non solo a momenti, ma anche a lungo termine. Deve esserne capace anche quando la tentazione è grande. Per prima cosa potrebbe collocare il computer in un luogo accessibile ad altre persone. Ma innanzitutto le raccomando di iniziare una terapia. Il fatto di provare vergogna e di prendere l ’iniziativa di scrivermi è un primo passo per dare una svolta alla sua vita. I «sensi di colpa» possono diventare per lei l’ancora di salvezza per uscire da una situazione pericolosa.
Molti consumatori spesso non si accorgono che la pedopornogra fia getta un’ombra minacciosa sulla loro vita.
che chiesto se ciò che facevo fosse legale. Ma poi mi sono detto che, se dovevo dare il mio indirizzo, tutto doveva essere lecito.»
in parte i problemi finanziari. Anche a causa delle ingenti spese legali e giudiziarie. «Solo per queste ho dovuto pagare circa 20 000 franchi.» Oggi Roberto ha un lavoro part-time Le conseguenze sono costate e continua a seguire la sua terapia. «Mi trovo tuttora in una situazione care molto difficile.» Dopo l’accaduto anDopo l’operazione della polizia, è che il suo stato d ’animo è piuttosto stato informato anche il datore di la- labile. «Ho iniziato a passarci sopra voro e Roberto ha perso il suo po- solo dopo la sentenza.» Sono passati
Caro signor Weilbach, sono sicura che il mio ragazzo guarda immagini di pedopornografia su Internet. Ho trovato file del genere sul suo computer. Ho sempre pensato che abbiamo una bella relazione dal punto di vista sessuale. Anche per questo, non riesco a spiegarmi il suo comportamento. Questa situazione mi fa paura. A.L. Cara A. L., scaricando materiale pedopornografico il suo ragazzo compie alle sue spalle qualcosa di proibito. E lei si rende conto che la personalità del suo ragazzo ha dei lati oscuri. Gli chieda delle spiegazioni ù
sto. «A causa degli articoli diffusi dai media ho avuto dei problemi anche con le associazioni professionali. Ho perso così tutti i legami con il mondo professionale.» Roberto è entrato in depressione. «Oltre a perdere la faccia e la fiducia nel futuro, ho iniziato ad avere dei sensi di colpa verso tutti coloro che avevo coinvolto in questa storia.» Le ripercussioni della disoccupazione non si sono fatte attendere: la moglie ha dovuto iniziare a lavorare di più per arginare almeno
quasi tre anni fino al verdetto definitivo. È stato condannato alla reclusione con la condizionale per un periodo di due anni. «Fino al momento del verdetto era tutto in sospeso e per questo non vedevo la fine del tunnel.» Da quando la polizia ha bussato alla sua porta, Roberto non ha pi ù aperto nessun sito sospetto e la sua intenzione a riguardo è drastica: «Non ci penso nemmeno!»
e glidi imponga di nonche frequentare pi lacerti siti. Cerchi fargli capire prima o poi polizia sarà sulle sue tracce. Autodenunciandosi potrebbe fare un passo molto positivo. Sotto il profilo psicologico sarebbe necessaria una terapia per tutti e due. Il consumo di materiale pedopornografico mina infatti la fiducia e la serenità che sono alla base del rapporto di coppia. Il sito www.stop-pornografia-infantile.ch (webcode 2203i) contiene preziose indicazioni sulle offerte di consulenza nelle singole regioni.
12
La guarigioneè un proces «Castagna» è un centro di assistenza che opera a Zurigo a favore di bambini e giovani vittime di sfruttamento sessuale. Un team dispecialisti
offre la propria consulenza alle vittime e le aiuta a ritrovare la fiducia in sé stessi. Regula Schwager, psicologa e psicoterapeuta, ci parla delle sue esperienze.
N
umerosi bambini ritratti su materiale pornogra fico vivono in paesi poveri. Si tratta di bambini di strada obbligati a prostituirsi. Altre immagini a sfondo pedopornografico sono legati al turismo sessuale. E una parte di questo materiale viene prodotta anche in Svizzera. Le vittime delle foto vivono spesso nelle immediate vicinanze dell’autore che può essere lo zio, il padre o un amico di famiglia, in casi rari anche una donna. Abusano della fiducia del bambino per sfruttarlo sessualmente. Signora Schwager, lei incontra persone molto vicine a minori che cono stati sfruttati a livello sessuale. Come sono i bambini che hanno vissuto un’esperienza del genere?
I bambini sono molto confusi. Spesso l ’autore del reato è una persona vicina alla vittima, a cui il bambino è legato da un rapporto di affetto o di dipendenza. Questa situazione genera nella vittima un forte senso di insicurezza e domande senza risposta come: Perch é l’ha fatto? Di chi posso realmente fidarmi in futuro? La vittima, inoltre, si sente fortemente responsabile nei confronti della famiglia. Ha paura di ci ò che potrebbe succedere se accusa l’autore. E pensa di essere anche un po’ colpevole, perché non è riuscito a difendersi abbastanza. Questa miscela di emozioni e sentimenti esercita una pressione estrema sul bambino che si sente abbandonato a sé stesso e isolato. Prova vergogna a parlare di ciò che è successo. Quali sono le conseguenze per il suo futuro?
A causa della violenza subita il bambino ha imparato che non può fidarsi delle persone cui vuole bene. Nella vita adulta questi ragazzi hanno delle dif ficoltà a instaurare delle relazioni autentiche. Anche il loro sviluppo sessuale segue spesso percorsi tortuosi. Le esperienze sessuali che avranno da grandi saranno sempre collegate alla memoria terribile del passato. Un obiettivo centrale della terapia consiste proprio nel portare la vittima a interrompere questa dinamica e a saper distinguere nettamente fra passato e presente.
Quali altri disturbi si possono constatare nei bambini sfruttati sessualmente?
La pedopornografia non è un atto di violenza isolato. Le vittime vengono ritratte su foto destinate ad essere diffuse ovunque. Man mano che crescono le vittime si sentono schiacciate dall’esistenza di queste immagini che non possono far sparire. Hanno paura di essere riconosciuti da un compagno di scuola oppure da uno sconosciuto qualsiasi. Per tutta la vita avranno paura di queste immagini che li privano di qualsiasi dignità e potrebbero riaffiorare ovunque. Si sentono imprigionati nel ruolo degradante di oggetto sessuale. Non rie-
13
so lento s i b r o /C e e r F tly a y o R : to o F
scono a prendere le distanze dal passato: questa incapacità ostacola fortemente il processo di guarigione. Fino a che punto la vittimaè colpevole di un’azione sessuale? Oggi si sa che i bambini, e soprattutto i giovani, possono volutamente provocare o creare una situazione compromettente.
Questa domanda va posta al contrario. Sebbene abbiano un aspetto adulto, i giovani non sono abbastanza maturi da poter valutare le conseguenze delle proprie azioni. Per questo c’è il limite dell’età protetta. I giovani e i bambini sono per natura interessati a tutto ci ò che ha a che fare con il sesso. Amano sperimentare i limiti. Alcuni si lasciano sedurre anche dalla promessa di una ricompensa o un regalo. Ma da noi i bambini sono considerati innocenti. Per questo la legge parla chiaro: la responsabilità ricade sempre sull’autore dell’atto. Spetta solo a lui stabilire i limiti. Quali sono le possibilità per le vittime di guarire definitivamente?
La guarigione è un processo che richiede tempo e avviene in varie tappe. Elaborare l ’esperienza vissuta è solo una parte. L’obiettivo principale è quello di aiutare la vittima a ritrovare la fiducia in sé stesso. Non è che i soggetti siano in uno stato di tristezza perenne. Hanno molta carica, ridono, giocano e hanno degli amici. Durante il colloquio mi preme mettere in risalto tutti questi punti di forza. La cosa più importante è però che la famiglia, gli amici o altre figure centrali rispettino il bambino e lo aiutino a ritrovare sé stesso.
Castagna è un centro di consulenza e informazione per
bambini vittime di sfruttamento sessuale, ragazze e donne sfruttate sessualmente nell’infanzia. È ufficialmente riconosciuto come centro di assistenza del cantone di Zurigo. Consulenza telefonica: 044 360 90 40; www.castagna-zh.ch.
All’indirizzo www.stop-pornografia-infantile.ch (webcode 2204i) si trovano altre informazioni sui centri di assistenza in tutti i cantoni.
Eugène Durieu (1800–1874): «Atto» (estratto), attorno al 1853, prova su carta salata
Il potere delle imma gini Nel 1842 Edgar Allan Poe scrisse un racconto intitolato«Il ritratto ovale», in cui descrive una giovane donna, quasi una ragazza, innamorata di un pittore. Contro la propria volontà la ragazza asseconda i desideri del pittore che vuole farle un ritratto. Posa per lui perintere settimane, seduta in silenzio, mentre l’artista, estasiato alle prese con ’lopera, non si accorge che il rosso delle gote del suo modello scompare con ogni pennellata di rosso che lui fa sulla tela. Così come non si accorge che la salute dellaragazza diminuisce di giorno in giorno. Quando il capolavoro è compiuto e l’artista esclama: «Questa è la vita stessa!», la giovane donna è morta. Nicolaj van der Meulen
Dal racconto di Edgar Allan Poe emerge che le immagini non sono materiali innocui. Esse hanno il potere di rapire e ingannare chi le guarda. L’uomo tenta sempre di tenere sotto controllo le immagini delle cose che più lo affascinano: dal divieto biblico di farsi un’immagine di Dio alla distruzione delle statue di Saddam Hussein, gli esempi non mancano. Più le immagini sono vive, più riescono a penetrare nella nostra vita. Anche per i giochi al computer, i film e la pornografia, il potere delle im-
ogni singola immagine muore una parte del bambino. Ciò che nel racconto di Edgar Allan Poe avviene alla fine, nella pedopornografia succede sin dall’inizio. Vengono messe in circolazione immagini distorte che possono essere riguardate in qualsiasi momento. L’esistenza stessa delle immagini è motivo di ricordi incancellabili. Con la tecnologia digitale e Internet, le immagini si tramutano poi in eventi indelebili di portata globale. Acquistano un carattere onnipresente, la cui portata viene rafforzata
magini dipende dalla vita che esse racchiudono. Con le foto, i simboli religiosi o i logo possiamo esprimere la nostra appartenenza ad una famiglia, uno Stato, una religione o altro. Le immagini creano un’identità, ma possono anche distruggerla. Chi produce immagini ha la stessa responsabilità di coloro che le usa no o le controllano. Nei casi di violenza e abuso ai danni di bambini, la foto non è solo un fenomeno negativo secondario. Con
ogni volta che qualcuno le guarda. L’analisi adeguata della pedopornografia richiede, oltre alle conoscenze giuridiche e psicoanalitiche, una competenza scientifica sull’uso delle immagini. Capire il potere delle immagini significa mettere volutamente in luce le demarcazioni sfocate fra pedopornografia, pornografia, pubblicità e arte. (Nicolaj van der Meulen è storico dell’arte e docente all’Università di Basilea)
14
«Abbiamo i mezzi per infiltrarci ovunque», parola di cybercop! Arnold Poot svolge una professione rara. Si è specializzato nel ramo dell’informatica e con l’aiuto del computer indaga sul materiale pedopornografico che circola su Internet. Ecco una panoramica sui metodi investigativi e sulle conseguenze per coloro che infrangono la legge.
«
S
eek hardcore preteen movies!»
Con un paio di clic Arnold Poot accede ad una chat di pedofili. Grazie alla sua vasta esperienza entra con scioltezza nel discorso e raccoglie indicazioni precise sul materiale offerto. Sullo schermo di Arnold Poot, ispettore di polizia del Canton Vaud (Brigade des Mœurs), scorre un lungo elenco di titoli di foto e video. In cambio dell’autorizzazione all’accesso, l’internauta esige un oggetto della stessa natura. Il cybercop risale così all’indirizzo IP, che proviene dagli Stati Uniti, e lo trasmette all’Interpol. I casi di pedopornogra fia via Internet sono per tre quarti legati allo scambio di materiale. «Per un pedocriminale il computer diventa uno strumento per contattare i minori a scopi sessuali », continua l’investigatore. Nel 25% dei casi i pedofili si approfittano dei minori presenti nel loro ambiente abusando di loro. Questi gruppi costituiscono il principale oggetto d’indagine dei corpi di polizia cantonale. L’obiettivo delle indagini è quello di identificare la vittima per risalire a lungo termine all ’autore del crimine.
Arnold Poot, cybercop nel Canton Vaud, fa la ronda ogni giorno su Internet.
La polizia e i criminali usano dere ad una chat prendiamo ad esempio in prestito l’identità di un minore gli stessi mezzi I rischi per chi naviga su Internet sono notevoli. Qualsiasi mossa informatica lascia della tracce e la polizia ha i mezzi per identificarle. A maggior ragione in Svizzera, dove la legge obbliga i fornitori di servizi Internet (provider) a collaborare. «Per il resto – spiega il cybercop – noi utilizziamo gli stessi strumenti tecnici e gli stessi programmi dei pedofili. Ci infiltriamo nei luoghi di incontro virtuali e adattiamo il nostro linguaggio per confonderci con l’ambiente in cui ci muoviamo.» Per avere accesso a questi ambienti in genere occorre inviare delle cartelle che contengono materiale pedopornografico. La polizia non è autorizzata a farlo, ma dispone di altri metodi… Arnold Poot è legato al segreto professionale, ma ci rivela un solo dettaglio: «Per acce-
oppure quella di una persona arrestata che ci ha dato la sua approvazione.» L’iter investigativo si avvale di programmi informatici specifici. In questo modo la polizia riesce ad individuare i legami fra varie cerchie di pedocriminali attivi su Internet. È in grado inoltre di ricostruire lo storico dei siti e delle chat consultate allo scopo di recuperare anche i dati che sono stati eventualmente cancellati.
Collaborazioni efficaci Alle prese con un caso particolarmente complesso, la polizia si avvale dell’aiuto di esperti informatici del Politecnico Federale di Losanna. A volte a mettersi in contatto con la polizia informatica sono degli hacker antipedofili: «Prendo nota delle
15
Sempre migliori e sempre più rapidi! Roberta Vanina, vice apo del Commissariato pedofilia, tratta di esseri umani, traffico di migranti, ci parla degli ottimi risultati delle indagini portate avanti dalla polizia.
a n n a s o L ,l e m a R m a ri y M : o t o F
Per combattere la pedopornogra fia su gli USA. Con ogni operazione la nostra Internet la polizia deve oltrepassare le esperienza cresce e noi diventiamoùpi frontiere cantonali e nazionali. Il no- rapidi e più efficaci. La poliziaè riustro commissariato sostiene e coordina scita di recente anche a controllare alquesto tipo di attivit à investigative. In cune piattaforme di scambio, le cosidun caso speci fico siamo riusciti ad ar- dette reti peer-to-peer. Sono sopratrestare 17 persone che, in tre cantoni tutto i giovani che accedono a questi diversi, avevano cercato di mettersi in siti alla ricerca difile musicali– e si imcontatto con ragazzi minorenni su delle battono infile pedopornografici messi chat. Le azioni Genesis e Falcon rien- a disposizione di altri utenti. trano fra le attivit à internazionali pi ù famose della polizia. Queste due ope- Vi interessa il lavor o della polizia? razioni contro alcuni siti Internet com- Informatevi sul sito merciali e i loro utenti sono scaturite da www.stop-pornografia-infantile.ch alcune segnalazioni provenienti da- (webcode 2205i)
segnalazioni – spiega Poot – ma non mi piace che s’infiltrino in una rete: è un lavoro che tocca alla polizia!» La collaborazione fra le polizie cantonali funziona bene. La polizia fede-
sionali che possono essere estremamente gravi.» Ogni nuovo caso rappresenta per l’investigatore un appello alla prevenzione. Numerosi cyberpedofili si
rale, invece, coordina le azioni internazionali concernenti la pedocriminalità su Internet. A livello europeo la cooperazione porta buoni frutti, mentre su scala mondiale a volte i risultati sono davvero insoddisfacenti, tanto che Arnold Poot vorrebbe che «i poliziotti impegnati in questo settore potessero beneficiare dell’assenza delle frontiere nazionali, così come fanno i pedofili»!
dichiarano dei «semplici consumatori» di immagini che con passerebbero mai ai fatti. «Il nostro lavoro consiste tuttavia nel dimostrare che chi consuma questo genere di materiale ha già oltrepassato un limite e si sta muovendo su un terreno pericoloso», sottolinea Arnold Poot. Del resto, tante persone ci sono grate per il nostro intervento. «E alcuni ci chiedono di indicare loro una possibile terapia per modificare il proprio comportamento. Non possiamo eliminare l’interesse per i minori, ma dobbiamo impedire che i malintenzionati passino ai fatti.»
Reati e pene Come capita circa una volta alla settimana, domani mattina Arnold Poot inizia la giornata alle sei di mattina, presso il domicilio di una persona sospetta. Ha raccolto infatti una base sufficiente di prove per aprire un’inchiesta giudiziaria. Dovrà perquisire l’abitazione e sequestrare il materiale informatico prima di interrogare il presunto colpevole negli uffici della polizia. Il giudice emetterà la sentenza in base al rapporto della polizia e ai materiali sequestrati. «Le persone sottovalutano il fatto che oltre la pena – insiste Poot – vi sono conseguenze personali, familiari e profes-
La polizia è un ottimo interlocutore Gli ottimi risultati delle indagini nel settore della pedopornografia hanno seminato incertezze fra i malintenzionati. La polizia cantonale è un importante punto di riferimento: gli specialisti locali possono intervenire direttamente oppure indirizzare la richiesta di aiuto verso altri uffici competenti. Come faccio a controllare con chi chattano i miei figli? Con chi posso confidarmi se il mio compagno guarda film pedopornografici? Cosa posso fare se trovo dei link sospetti?È con questo genere di domande che gli agenti di polizia e i collaboratori dei reparti speciali vengono confrontati.«Dopo le operazioni Genesis e Falcon, le richieste di intervento sono fortemente aumentate», conferma il capo della polizia criminale di Berna, Peter Baumgartner.
CENTRI DI INTERVENTO ANONIMI Spesso gli specialisti della polizia possono dare una mano. Alcuni corpi di polizia hanno allestito dei centri di intervento cui ci si può rivolgere preservando l’anonimato. Come avviene a Zurigo (Sexualdelikte Kinderschutz) oppure nel cantone di Basilea Campagna («Meldestelle Kinderpornographie»). In quest’ultimo sono pervenute nei primi due anni quasi 400 segnalazioni. «E in cinque casi è stata addirittura denunciata una persona sospetta », spiega Martin Graf che si occupa dell’analisi degli atti criminali.
PREVENZIONE ALLA BASE La maggior parte delle segnalazioni riguarda siti pornografici. Le indicazioni vengono trasmesse al Servizio nazionale di coordinazione per la lotta contro la criminalità su Internet (SCOCI). Numerose persone chiamano per chiedere una consulenza. Graf spiega: «Dopo averne parlato con noi, diverse persone che consultavano certi siti, hanno subito cessato di farlo.»
L’elenco di tutti i centri di intervento gestiti dagli uffici di polizia cantonali si trova sul seguente sito: www.stop-pornogra fia-infantile.ch (webcode 2206i).
I consigli della polizia
Stop pornografia infantile su Internet Una campagna della Prevenzione Svizzera della Criminalit à su incarico della Conferenza dei direttrice e direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia. www.skppsc.ch
Dove trovate aiuto? In caso di gravi problemi di cyberdipendenza e sessodipendenza
Per i crimini su Internet– rivolgetevi direttamente a www.scoci.ch
Le persone fortemente attratte da materiale pornografico ai margini della legalità hanno bisogno di consulenza e terapie specifiche. Se avete già usato
Il servizio nazionale di coordinazione per la lotta contro la criminalità su Internet (SCOCI) è il principale punto di riferimento per le persone che de-
del materiale pedopornografico avete commesso un reato. È ora che vi facciate aiutare! Nei siti sottostanti trovate ulteriori informazioni.
siderano segnalare siti dal contenuto sospetto, sia in materia di pedopornografia, sia per altre operazioni via Internet vietate dalla legge.È possibile effettuare una segnalazione anonima.
Assistenza per le vittime di abusi sessuali, per i giovani, per i genitori e gli educatori
Per ulteriori informazioni su come ottenere aiuto consultate il sito www.stop-pornografia-infantile.ch In tutti i cantoni e nelle maggiori citt à vi sono dei (webcode 2207i). centri di consulenza specializzati per la protezione dei minori. Offrono i propri servizi per questioni di educazione, problemi con bambini e i giovani. Diversi centri offrono servizi di assistenza e consulenza anche per le vittime di abusi e violenze; segnaliamo in particolare i consultori per le donne e i centri di assistenza per le vittime diatti criminali.
In caso di sospetto di reato– chiamate la polizia Chi si sente minacciato oè vittima di un atto criminale si può rivolgere in qualsiasi momento alla polizia. Anche chi viene a conoscenza di atti sospetti, reati sessuali ai danni di bambini e giovani deve avvertire la polizia. I reati connessi alla pedopornografia rientrano nelle competenze della polizia.