6111111111111111y in r a d in S i d e l a u n a M
Manuale di Sindarin Versione 2.5
6111111111111111y 44
Daniele Pietro Ercoli SDB
6111111111111111y n i r a d n i S i d e l a u n a M
Italiano
Sindarin
come?
t5#
*curare; guarire, sanare
5iR1`C\
dove
hiD
due
1~C2
fiume
zj$5^
freccia
*qj%5%P
fuggire, scappare
*27x$`C\
Linguaggio Nero
t7Hjt#
mano
zt#
notte
ehM5
ora; qui
8`B
poi, dopo, quindi, dopodiché
*e'D5$
primo
t5%hJ
pugnale
8x%j%
qualcuno; uno
q5$
raccontare
57E`C\
radura
*j1pE
secondo
12#hJ
seguire
e'D2#`C\
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6111111111111111y 1.3 Il portatore lungo. Non tutte le vocali hanno la stessa lunghezza. In Sindarin, a volte, le vocali possono essere pronunciate in modo più lungo, quasi come se fossero doppie. Questo fenomeno è particolarmente frequente nei monosillabi, dove durano il triplo di una vocale normale. In elfico queste vocali si scrivono sempre sopra la “base lunga”, chiamata anche “portatore lungo” ( ~), indipendentemente dal fatto che dopo la vocale in questione ci sia o meno una consonante. Nella trascrizione con le lettere latine, si scrivono come un accento acuto, mentre nei monosillabi, per indicare la loro particolare lunghezza, si scrivono come un accento circonflesso. Prendiamo come esempio la parola dîn (silenzio): d
2
+ i sopra al portatore lungo + + + ~B
n
5
= =
M a n u a l e d i S i n d a r i n
dîn
2~B5
Esercizio 1.3. Trascrivere in italiano le parole seguenti, di cui viene fornita la traduzione.
1) 2~B55R (silenzioso) 2) 2#hj M E (serata, crepuscolo) 3) 2~M3D (oscurità, ombra) 4) tlEx (acuto, appuntito) 5) 2~Nj (testa)
6) *jhM3`B2# (spegnimento, estinzione) 7) t~×j (gabbiano) 8) 3j#`B5^ (eroe) 9) ~×hD5 (mostri) 10) 1~M (forza, vigore)
6111111111111111y 7
6111111111111111y n i r a d n i S i d e l a u n a M
1
q
z
1p
qp
t
p
c (k)
nt
mp
2
w
x
2P
wP
d
b
g
nd
mb
3
e
c
3p
ep
th
f
ch
nth
mf
4
r
4P
rP
dh
v
ndh
mv
5
t
b
n
m
ng
6
y
r
w
7
u
r
rh
8
i
s
s
j
m
l koK ss
lh
9 h
♦
♦
♦
Se la r si trova al centro o all’inizio di una parola, si usa 7, altrimenti 6. Se la s ha sopra una vocale o è in fine di parola si scrive i, altrimenti 8. ll = j°
ff = e'
rr = 6'
nn = 5P
mm = tP
6111111111111111y 12
6111111111111111y
Quarta Lezione 57E`N w~C5 Á 4.1 3D7w#3F
whD5`Bj$ j$rj$2#
whD5`Bj$ j$rj$2# whE5`Bj$
tlE xr^5#5 P $ Á t5# cR À 57E`N w~C5 Á
M a n u a l e d i S i n d a r i n
tlE ˆ ehM5 = 17T`5 B ^ 4~B6 t5% 35#ñ 5$ 7E5# - `V 2$7`C `B 5P#5^ 6D 2$j4$``B C = t% 95^ e'2 D `# C 4 9`N 3D72#`C x%j5 $ ^ = yE73E `C 7T3D 6E 2$7`C ò 55# 2%y7E E 4 5P$iE j1pE = hiD x%j2 # # 4 q5$ 95Y 27D3`C 4 9~×5 2$hE5 = 25# q2$6óT r7Hjt# 4 97R`5 B ^ wb$ `C 92#5ô% wj%5%P 4 r%5%hM t5% xiH1`C `C 27x$`C 4 2%2#hM 73G`C 9x%j% = 95# 9~C2õ 6E t5T 1tP#`C x%t# 4 e'D5$ 92#5%ö wj%5%P 6E 95^ 1tP#5Y 4~Nj 4 t5# t3DcE = 8`B À tlE = 95P#5^
4
t5P`% N = c5$ 5iR15^ Á
–––––––––––––––––––– ñ t5% 3t# = nella sala. ò 5`C5 2%y7 E E = nella foresta. ó q2$6T = parlano. ô 92#5% = tiro, lancio.
õ
9~C2 = tira, lancia. 92#5% = vedere nota ô. ÷ 2x#5= % uccido. ö
6111111111111111y 33
6111111111111111y n i r a d n i S i d e l a u n a M
3.4. Esercizi. Esercizio 3.2. Coniugare i verbi re, e
tlE3`C\ combattere, *95P#`C\ ringrazia-
j5P%`C\ cantare al presente; scriverne l’infinito e l’imperativo.
Esercizio 3.3. Tradurre in elfico.
1) Ci avviciniamo ad Imladris. 2) Gli arcieri combattono gli orchi. 3) Aragorn ed Arwen si avvicinano. 4) Gli uomini ringraziano Dio. 5) Guarda la luna! 6) Legolas, canta! 3.5.
6111111111111111y 1E o 1Þ, 1E at
Nella scena “Il Concilio di Elrond” la musica di sottofondo è Aníron di Enya. Nella canzone, viene cantato il seguente testo:
j$~× 87G`B6E = ~Vj 8~Bj`C 4 hE Á 5#~B75Y 2P~U Nt`BjR 4
1T
1Y
1J
1Ö
et
it
ot
ut
yt
Se non c’è una consonante su cui scrivere la vocale, si scrive sul portatore breve `.
♦
Le vocali lunge (con accento o circonflesso) si scrivono sempre sul portatore lungo ~.
♦
jiD12# (ascolto)
W
1R
Se la i è all’inizio di una parola ed è seguita da una vocale, si scrive h.
♦
hE
hM
hF
lE
lY
.D
ai
ui
ei
ae
oe
au
M a n u a l e d i S i n d a r i n
Traducetelo, tenendo presenti i seguenti vocaboli:
, … oppure : ; oppure : .
? ! ( oppure )
= ˆ
À Á ›
Italiano
Sindarin
desiderare
5#~B7`C\
Oh!
hD Á
risplendere, brillare (di luce bianca)
8~Bj`C\
scorrere, fluire
87G`B`C\
sogni
*j$~×
0
stella (poetico; arcaico)
~Vj (pl. j$5)%
ð
1
ñ
4
ô
7
÷
10
ú
2
ò
5
õ
8
ø
11
û
3
ó
6
ö
9
ù
12
ðñ
W `B3VjY2R
5R 7D5# (Il ritorno del Re)
Alla fine del film, quando Aragorn viene incoronato Re di Gondor, egli si avvicina a Legolas, gli mette una mano sulla spalla e gli dice...
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4
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6111111111111111y n i r a d n i S i d e l a u n a M
tl Exr ^5#P5$
6111111111111111y Italiano
Sindarin
chi?; cosa?
*t5#
tlE xrY5#5$
distruggere
27r#`C\
entrare
t5P%`C\
tlÝ xr^5PÜ5R
tlÝ xr^5P Ü5$
guardare, osservare, sorvegliare
17T``B C\
là
5P$iE
tlE xr^5P #5$ tlE xr^5P#5$
tlE xr^5#5 P $
ma
*25#
non volere
rE`C\
notizie
85%`B3 # (sempre pl.)
occorre; è necessario; bisogna
*wlY
tlE xr^5#P5$
tlE xӣrY5P#5$
tlE xr^5P#5$
tlE xrY5E5R
tlE xr^5#5 P $
grazie
orco
tl E xr^5P#5R 6111111111111111y 14
*95P#5^
j`V (oppure 95P#5^)
7Yc
M a n u a l e d i S i n d a r i n
(pl. 7Õc)
padre
2#6E
ringraziare
*95P#`C\
se
*lE
sentinella, guardia
*17T5
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6111111111111111y n i r a d n i S i d e l a u n a M
t5P%`C. Questa regola vale, però, solamente se il pronome precede il verbo. Nel caso inverso, in cui il pronome segue il verbo, si usano i suffissi della tabella. Ad esempio “Apro io!” diventa 2$75^ 5% Á
6111111111111111y
Seconda Lezione tlE xr^5P#5$ Á
3.2.4 L’infinito dei verbi in -a.
L’infinito dei verbi in a si ottiene sostituendo la finale \`C\ con la \`N. Ad esempio aprire sarà 2$7`N, per cui non voglio aprire in Sindarin è r#5^ 2$7`N.
Con questa lezione iniziamo la parte grammaticale. Con un breve testo cominceremo lo studio dei pronomi soggetto, del verbo essere, degli articoli e del genitivo (complemento di specificazione).
3.2.5 L’imperativo dei verbi in -a.
I verbi in -a formano l’imperativo allo stesso modo dell’infinito, cioè sostituendo la finale \`C\ con la \`N. Come abbiamo visto nel dialogo, Legolas dice alla guardia 2$7`N Á Sarà poi in base al contesto che capiremo se si tratta di un ordine o di un infinito. Questa forma è valida per tutte le persone, cioè la forma rimane invariata indipendentemente se il comando è diretto ad una sola persona oppure a diverse persone. 3.3 Lessico Italiano
Sindarin
aprire
2$7`C\
arciere
*z~Mr5P$ (pl. z~Mr5P%)
avanzare, avvicinarsi a
5#xj5P$`C\
cacciare, andare a caccia
e7E`C\
cantare
j5P%`C\
cattivo
elEx
causare dolore
*5lEx7`C\
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2.1 3D7w#3F (Dialogo)
53F 7Dx#75H 53F 7Dy5$ 53F 7Dx#75H 53F 7Dy5$ 53F 7Dx#75H 53F 7Dy5$ 53F 7Dx#75H 53F 7Dy5$ 53F 7Dx#75H 53F 7Dy5$ 53F 7Dx#75H 53F 7Dy5$
M a n u a l e d i S i n d a r i n
8hMj2# Á tlE xr^5#5 P $ Á t5# 5$3F j~B5 À t% 7Dx#7H5 = h5^ 7D3D7H5 4 `C cR À t% 7Dy5$ 4 cR 2#5# À tlE 4 `C cR j°$3F 4 ~M 4 t% q7Fj°$3F 4
q7Fj$3° F À q7Fj$3° F = q7Fj°$3F 4 t% 8j°$ jF72{^ 4 jF72{^ = 9~B6 tTj2#7iT À tlE 4 `V q7F4$j$ = 55#3F j°$3F = 6E t% q7Fj$3° F e7E5 Á 8hMj2# = 7Dy5$ Á zhM`N rlE = 7Dx#7H5 Á
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6111111111111111y n i r a d n i S i d e l a u n a M
Terza Lezione 5% 7Õc 5#xj5P$6E Á 3.1 3D7w#3F ñ
t5% 3t# 5$ 7E5# 4 17T5 t5# 5P$iE À
jx$jYiE 17T5 jx$jYiE 7E5# 372P#hMj jx$jYiE 7E5# 372P#hMj jx$jYiE 7E5# 372P#hMj
t% jx$jYiE = `B h5^ 5$ 7E5# 4 2$7`N `B 5P#5^ Á tlE xr^5#5 P $ = jx$jYiE Á t5P`% N Á 95P#5^ j`V Á 8hJj5P#5^ = jx$jYiE Á tlE xr^5#5 P $ = 2#6E 4 85%`3B D elEx - 5% 7Õc 5#xj5P$6E = 27r#6E `C 5lEx76E 4 6E cT~Mr5P%ò À 17T`B6E 4 25# j`V e7E`C À tlE = lE wlY 4
–––––––––––––––––––– ñ t`B5 3t# = Nella sala. ò cT~r M 5P% = gli arcieri.
6111111111111111y 26
6111111111111111y
7
2.2.5. Il genitivo (complemento di specificazione).
Il genitivo esprime un rapporto di possesso, qualcosa che è appartenenza di qualcos’altro, anche in senso figurato. Risponde alla domanda di chi?, di che cosa? Nel classico esempio “il pallone di Marco”, è Marco a possedere il pallone. Mentre in inglese, nel cosiddetto genitivo sassone, si scrive prima il possessore e poi la cosa posseduta ( Mark’s ball ), in elfico si usa sempre lo stesso ordine che si usa in italiano, cioè: oggetto posseduto + preposizione + possessore. In Sindarin esistono tre tipi di relazioni genitivali: una riguarda i nomi propri, e le altre i nomi comuni, definiti o indefiniti. Quando il possessore è un nome proprio la preposizione (che in italiano è sempre di) viene tralasciata del tutto. Abbiamo visto nel testo alcuni esempi: l5^ 7D3D7H5 = figlio di Arathorn; 8j°$ jF72{^ = figlia di Elrond; 9~B6 tTj2#7iT = Signore di Imladris. La preposizione si inserisce di solito quando il possessore è un nome comune definito, cioè preceduto da una preposizione articolata. Al singolare è 5$ (del , dello, della), al plurale 5% (dei, degli, delle). Il luogo dove si tolse la vita la sorella di Túrin si chiama Salto del Cervo, che in Sindarin si dice zw#2$ 5$ 7EiE. Se fosse quindi stato plurale, Salto dei Cervi, sarebbe stato zw#2 5% 7FhEi. Quando il possessore è invece un nome comune indefinito, che in italiano è preceduto dalla preposizione di oppure da di un, di uno, di una, in Sindarin non scriveremo alcuna preposizione, visto che non esistono gli articoli indeterminativi. x#6E 7EiE significa allora sangue di un cervo oppure sangue di cervo.
M a n u a l e d i S i n d a r i n
Riassumendo, quando in italiano troviamo: un nome proprio → non scriviamo niente di, di un, di uno, di una → non scriviamo niente 5$ del , dello, della → dei, degli, delle → 5%
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6111111111111111y n i r a d n i S i d e l a u n a M
6111111111111111y concetto simile al cognome, mentre la seconda forma esprime il concetto di figliolanza. I patronimici non esistono in italiano, per cui per tradurli si può sia usare l’espressione figlio di sia lasciarli non tradotti (Aragorn Arathornion), come se fossero simile ai cognomi. In russo o in greco, in cui esistono in patronimici, bisogna tradurli come tali (ad esempio, in russo suonerebbe Арагорн Аратьорнeвич).
italiano
sindarin
re
7E5# (pl. 7RhE5)
recinto, palizzata
zhEj
risposta
25#xy3F
riva
9w#2#
salto
zw#2$
sangue
*x#6E
Secondogenito (uomo)
w#5^P5$ (pl. w$5$P5%)
sentiero, stradina
73D
serpente
m~Mx
Signore; padrone
9~B6
silenzio
2~B5
Italiano
Sindarin
silenzioso
2~B55R
acuto, appuntito
tlEx
spada
tx#jY
basta!
*e7E5
spiaggia
ej#iE
bene, *sì
tlE
stelle, scintille
xhFj
casa
w~C6
stregone
3G75Y
cervo
7EiE (pl. 7RhEi)
suono delle campane
5j°$2#j$
cigno
j#e (pl. hFje)
testa
2~Nj
come ti chiami?
tumulo di pietre
87E5iE
crepuscolo, serata
6111111111111111y 24
2.2.8. I saluti.
Quando si vuole salutare una persona si possono usare due forme di saluti: *8hMj2# Á oppure *8hMj5P#5^ Á sono le forma più usuali. Quando l’incontro avviene di persona si può dire anche tlE xr^5#5 P $ Á che letteralmente significa ben incontrato!, e per questo non può essere usata nei testi scritti. Quando invece ci si allontana si può usare di nuovo l’espressione *8hMj2# Á oppure quella più formale *zhJ`N rlE Á che letteralmente vuol dire vivi bene!.
M a n u a l e d i S i n d a r i n
2.3 Lessico (Lezioni 1 e 2)
*t5#
Á
5$3F j~B5 À 2#hMjE
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6111111111111111y n i r a d n i S i d e l a u n a M
italiano
sindarin
Dio
6111111111111111y italiano
sindarin
7F`M
luce
e
`C, 6E
zj#2#
luna
edifici, costruzioni
3Gj%
2RhEw
Lunghebarbe (nani)
5$eb$
madre
55#3F
elfa
j°$3F
(pl. j°$3)G
elfo
4$jR (pl. 4$jT )
mazza
x72P&
eroe
3j#`B5^
mezzelfa
q7Fj3°$ F (pl. q7Fj$3° )G
mezzelfo
q7F4$j$ (pl. q7F4$j)T
figlia
8j°$
figlio
h5^ (pl. h5^)
morte
x7M3M
fonte, sorgente
*zj$`N
mostri
~×hD5
fortezza
iH1
nano
5.ExjY
forza, vigore
1~M
neve
j,H
fratello
thJ26{ Y (pl. thJ2{6)Õ
no
*~M
gabbiano
t~×j
olmo
jj#y5$
giallo
tj#5$
ombra, tenebra
xy3D
giovane
53F
oscurità, ombra
2~M3D
gobba
1qpJ
ovest
5P#~N5
grande, potente
wj$x$
porta, portone, cancello
5#P5^ (pl. 5$P5)Ô
guerriero
2.Ex
principe
*z.D5 (pl. z5Y5)%
laghi. laghetti
lEj5%
rana
*zw#6H
(pl. 8j°%)
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M a n u a l e d i S i n d a r i n
6111111111111111y 23