Franco Margola “Kinderkonzert” per pianoforte e orchestra
Anno di composizione/pubblicazione: 1954 Nel 1955 pubblicò il Kinderkonzert n°2 per violino e orchestra. Il titolo, le dimensioni contenute (sullo spartito è indicata la durata di esecuzione di 12 minuti), la semplicità del linguaggio ci fanno subito capire che siamo di fronte ad un’opera dedicata ai giovani giovani
esecutori.
I° movimento: Allegro È in la minore e inizia con una brevissima introduzione orchestrale (4 battute) in cui si sente il primo inciso del tema principale. Alla quinta misura entra il pianoforte esponendo il primo tema in la minore (4+4 battute), l’orchestra accompagna raddoppiando i bassi. Al N° 1 l’orchestra espone direttamente il secondo il secondo tema (mi minore) e il pianoforte accompagna con
un disegno di terzine, poi riprende il tema concludendo in la minore. Transizione di 16 battute (8+8): nelle prime otto si fa sentire anche il pianoforte poi è l’orchestra a
introdurre un altro motivo che porta al do maggiore. N°4 tema in do maggiore maggior e del pianoforte (solista).È un tema che rimanda alle filastrocche infantili:nelle sue ripetizioni sfiora il banale;verrà fatto risentire nella cadenza in tempo che precede la conclusione del terzo movimento. Dopo un piccolo intervento dell’orchestra il tema viene ripetuto in fa minore,quindi si modula a sol maggiore. Un motivo sincopato di cinque battute chiude l’esposizione (orchestra sola). Al posto del classico sviluppo,dopo sviluppo,dopo quatrro battute di collegamento dell’orchestra c’è la ripetizione del I° tema in mi minore,segue il II° tema e poi al n°11 appare il II° tema (in sol maggiore). L’orchestra ripresenta il motivo della transizione quindi il pianoforte espone per l’ultima volta il tema principale in
la minore (n°14) avviando alla conclusione.
II° movimento: Aria Il secondo movimento si rifà ai tempi centrali dei concerti e delle Suites orchestrali del periodo barocco (sembra esserci un ricordo dell’ Aria Aria sulla quarta corda di Bach) ma utilizza nella linea melodica intervalli aumentati che producono un effetto di straniamento. La struttura è la classica ABA. L’orchestra si limita ad accompagnare il pianoforte che spone di rettamente il tema principale
(la tonalità è fa maggiore ma senza indicazione di alterazioni in chiave). Al n°2 l’orchestra introduce un motivo di collegamento che viene ripreso dopo 4 battute dal pianoforte. Al n°3 ripetizione deel tema principale. Al n°5 finisce la prima parte. Nella sezione centrale dopo tre misure introduttive dell’orchestra il pianoforte espone il secondo tema (“campestre”); l’orchestra dapprima accompagna poi riprende il tema insieme al pianoforte. La
conclusione è su un accordo di la maggiore. La terza parte è la ripetizione perfetta della prima con conclusione in fa maggiore. III° movimento: Allegro agitato Inizia il pianoforte (accompagnato discretamente dall’orchestra) esponendo il I° tema in la minore (conclusione in la maggiore). Intervento dell’orchestra (in re minore) che dialoga con il pianoforte di 4
battute in 4 battute. Modulazione a fa maggiore. al n°3 II° tema del pianoforte; al n°4 riprende l’orchestra. Al n°5 transizione dell’orchestra e conclusione dell’esposizione . Al n°6 sviluppo: I° tema in la bemolle magg.,poi do minore e fa minore. Al n°8 secondo tema in sol (pianoforte) e poi al n°9 orchestra. conclusione dello sviluppo con due accenni al primo tema. Ripresa (n °11) L’orchestra fa sentire il secondo tema (in fa magg.) Al n°12 il pianoforte fa il I° tema (la minore) quindi c’è un lungo episodio solistico (praticamente una cadenza in tempo )
dove si risente il terzo tema del I° movimento. Al n°14 ultime ripetizione del tema principale e conclusione in maggiore.