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(Psico)analisi a sorpresa CHI TRADISCE IN AMORE VA PERDONATO Business illegali DA DOVE VIENE L’HASHISH CHE INVADE L’EUROPA Moda GYM CHIC
Kylie Minogue Festeggio 25 anni di musica con un nuovo disco. Ma non con un nuovo fdanzato. Soltanto con gli uomini sbaglio sempre, di natura sono curiosa e mi lancio. Poi mi dico: ehi ehi, calma... Ma ormai il danno è fatto RCS MEDIAGROUP SPA N. 12 SETTIMANALE DISTRIBUITO IN ABBINAMENTO CON IL CORRIERE DELLA SERA DEL 15 MARZO 2014 - POSTE ITALIANE SPA SPED. IN A.P. - D.L. 353 / 03 CONV. L. 46 / 04, ART. 1 C. 1. DCB MILANO CORRIERE DELLA SERA (€ 1,40) + IO DONNA (€ 0,50) € 1,90. NEI GIORNI SUCCESSIVI € 1,50 + IL PREZZO DEL QUOTIDIANO
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sommario
IO guardo
Leonardo Cendamo / Rosebud2
38 – Cover story. Kylie Minogue: “Sbaglio fdanzato, ma non disco” di Fabio Cavalera 43 – Bucce di banana Tocco di classe di Giusi Ferré 46 – Dietro le apparenze Marocco. La Giamaica d’Africa di Emanuela Zuccalà 55 – Lezione a casa, ripasso in classe. Così ti capovolgo la scuola
di Cristina Lacava 59 – Aspettando il 19 marzo. Ci vogliono nove mesi per fare un papà di Andrea Bajani
MINI QUESTIONARIO PROUST di Paolo Di Stefano Risponde Silvia Ballestra, scrittrice.Il tratto principale del suo carattere? Mi dicono la schiettezza. Il suo principale difetto? Irruenza e infantilismi vari (tigne, musi, dispetti, malinconie e vendette). L’ultima volta che ha pianto? Mesi fa, per rabbia e dispiacere. Libro preferito? I “Nove racconti” di Jerome D. Salinger. Il primo bacio? Credo a 12 anni, per prova. Il Paese in cui vorrebbe vivere? California. Il suo rimpianto?Vari, sul lavoro: errori di valutazione. Piatto preferito? Il bignè al cioccolato. Il suo eroe? Joyce Lussu. Sogno ricorrente? Case che rivelano spazi sconosciuti dietro una parete. Come vorrebbe morire? In un bosco, in campagna, in mare. Il suo motto? Un monito: “Stiamoci con la testa”. io donna – 15 marzo 2014
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sommario
IO ascolto 66 – Opinioni di Cazzullo, Meli, Rodotà 68 – Talenti senza rete. “Sarò virile. Come Lucrezia Borgia” di Paola Piacenza 73 – Valeria Bilello: “Fuggo a New York. Ma non solo per soldi...” di Anna Maria Speroni 76 – Opinioni di Roncone, Sabelli Fioretti, Sarzanini
79 – Fabrizio Gifuni: “Donne non vi capisco: perché vi innamorate dei cattivi?” di Maria Laura Giovagnini 83 – Massimo Recalcati: “Agli uomini dico: imparate a perdonare” di Raffaela Carretta 88 – Opinioni di Stefanelli, Terragni, Venturini
LA PAROLA DELLA SETTIMANA di Aldo Grasso Tutti vogliono fare la rivoluzione, sia essa politica, culturale o tecnologica. Quando cadde la Bastiglia, Luigi XVI chiese al suo consigliere, il duca de Liancourt, che da giorni lo metteva in guardia sulle agitazioni di piazza: «C’est une Révolte?». E quello: «Non, Sire, c’est une révolution». Rivoluzione viene dal latino “revolutio” e in origine indicava il giro completo che un corpo in movimento compie intorno a un altro corpo. Solo in seguito si è affermato l’uso politico del termine. La più celebre citazione è quella di Mao: «La rivoluzione non è un pranzo di gala, non è un’opera letteraria, un disegno, un ricamo, è un’insurrezione, un atto di violenza con il quale una classe ne rovescia un’altra». (Opera di Gianluigi Colin) 18
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sommario
IO assaporo 92 – Spazi. Dove vivono gli archistar di Lia Ferrari 99 – Flower power di Nicoletta Civardi 101 – La civiltà del cibo. Un ingrediente e 4 ricette (per quattro settimane). La ricotta marzolina. Prima puntata di Maria Grazia Borriello 104 – Dove andare. 7 Dials, Londra di Ornella D’Alessio
A TAIPEI, LA “PROTESTA” DEI PANDA A TEATRO Più che il successo di Kung Fu Panda, capitolo uno e due, a far prendere coscienza della fragilità del simpatico orsacchiatto bianco e nero ci riuscirà (forse) il Pandas on Tour: 1.600 esemplari di cartapesta (lo stesso numero di quelli in vita), che dal 2008 girano il mondo affollando platee e gallerie. Ora sono a Taiwan, ben composti sulle poltrone del Teatro nazionale di Taipei (se aguzzate la vista però, potete notare un intruso altrettanto in pericolo: la rana delle foglie, quarta fla a destra). L’idea è del Wwf, l’arte quella dell’artista francese Paulo Grangeon. Con la speranza che ne aggiunga presto altri alla collezione, anziché sottrarne. (C.V.). 20
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Mandy Cheng /AFP / Getty Images
Naturalmente
- EA 3023
sommario
IO sforo
114 – Moda. (Rétro)attiva di Marina Malavasi 139 – Storie di moda di Virginia Ricci 140 – Kindergarden di Floriana Colangelo 145 – Look della settimana di Floriana Colangelo 147 – Diecidecimi di Giorgia Alessandrini
149 – Divagazioni sul tema di Floriana Colangelo 151 – Gioie della vita di Giorgia Alessandrini 153 – Tracce di stile di Floriana Colangelo 155 – Incontri ravvicinati di Rocco Mannella 157 – Bazar di Gianna Greco
159 – Oltre il vestito di Giorgia Alessandrini 161 – Tipe a confronto di Floriana Colangelo 163 – Schema libero di Alessandro Calascibetta
FRANK GEHRY SI FA LARGO NELLO STRETTO DI PANAMA Ancora non è fnito e già fa discutere. Tutti a vedere (e commentare) sul web le immagini del Biomuseo di Panama, prima opera di Frank Gehry in America Latina. Costato poco meno del Guggenheim spagnolo (80 milioni di euro, riporta Architectural Record), il museo della biodiversità prende il posto di una base dell’esercito americano. E in cinque anni punta ad attirare quasi due milioni di visitatori. Da record (negativo) il cantiere, durato dieci anni. Un bel colpo l’involontario tempismo: il museo si inaugura a cent’anni dalla creazione del canale di Panama. E se sarà maggio, come annunciato, sarà nel mese delle presidenziali. (L.F.) 22
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Victoria Murillo / Istmophoto.com
Archi-sorpresa
sommario
IO cambio
IO scopro/scelgo
168 – Bellezza. Via le macchie di Giulia Lenzi 173 – Anniversari di Nicoletta Civardi 177 – Focus di Nicoletta Civardi
180 – Oculistica & Maternità di Elena Meli, Agnese Codignola, Margherita Fronte 181 – Lavoro & Buone idee di Benedetta Verrini, Anna Maria D’Alessandro, Caterina e Giorgio Calabrese 182 – Paolo Veronesi: “Noi stiamo dalla parte dei bambini” di E.M.
184 – Agenda di Emilia Grossi 187 – Io ho letto 188 – Cinema di Paolo Mereghetti e Paola Piacenza 189 – Oroscopo di Roberto Donzelli e Chiara Gamberale 190 – Lettere 191 – Indirizzi 194 – Il pane & le rose di Serena Dandini
Le poltrone degli altri
PRIMO DIRETTORE DONNA IN ARABIA SAUDITA Cade un altro tabù nel regno saudita. Somayya Jabarti è la prima giornalista chiamata a dirigere una testata araba. Si tratta della Saudi Gazette, uno dei principali quotidiani in lingua inglese del Paese. Occhi grandi, viso scoperto e truccato, ma con il capo avvolto nel tradizionale velo nero, Jabarti era già vice direttore della testata. Una promozione interna che la donna dedica alle colleghe: “Il successo non sarà completo fntanto che non si vedranno altre giornaliste saudite assumere posizioni decisionali nei media”. Non può ancora guidare, ma ha imboccato la strada giusta. Attendiamo ora di vederla all’opera nella sfda digitale. (B.M.) 24
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Direttore responsabile
diamante d’alessio Vicedirettore vicario
mario cinelli
La cantante Kylie Minogue fotografata da William Baker.
Fashion director
bruna rossi Direttore creativo
maurizio varotti
Vicedirettore moda
Moda
carlo andreotti Ufficio centrale
maria grazia ligato caporedattore centrale elena marco caporedattore elisa messina vicecaporedattore monica virgili caposervizio Area femminile e viaggio
maria grazia borriello caporedattore Attualità
ermanno lucchini caporedattore simona gioia vicecaporedattore maria laura giovagnini vicecaporedattore justine bellavita caposervizio web cristina lacava caposervizio paola piacenza caposervizio anna maria speroni caposervizio nicoletta pennati, marina terragni, Photo editor
silvia meneguzzo senior fashion editor marina malavasi speciali moda, web alessandra corvasce inviato moda mauro biasiotto, ulrike lang, eva orbetegli Rubriche: giorgia alessandrini, floriana colangelo, gianna greco (rubriche e web), gabriella canevari galluccio (copy) alessandra bottino casting luisa milanese produzione imma vaccaro production manager New York Bellezza
cristina milanesi beauty director nicoletta civardi caposervizio Interni & design
lia ferrari, cristiano vitali collaboratori Art director Immagine
marco a. ferrandi caporedattore antonella caldirola caposervizio matteo tasso vicecaposervizio claudia fiori, amabilia nichetti, emanuele sirtori, barbara tasso Graphic concept tml
monica de dominicis, sarah mengarelli, federica levi area web SETTIMANALE DISTRIBUITO CON IL CORRIERE DELLA SERA DA SABATO 15 MARZO 2014
direttore responsabile
ferruccio de bortoli Marketing manager luciana savarese Product manager pamela rancati Advertising manager federica lucchesini silvia cavalli (iodonna.it) International Editions maria francesca sereni
[email protected] Content Syndication
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federica plazzotta
renata ferri caporedattore eleonora crugnola vicecaporedattore antonia miori
Segreteria
Ricerche e fotografie
centro documentazione rizzoli: 02.2584.3030 centro fotografico rizzoli Coordinamento tecnico enrico santinelli
studio
Hanno lavorato a questo numero sara brusamolino, anna maria d’urso, simone fanti, simonetta li pira, giovanni moro, lucia pisciotti, loredana ranni Collaboratori camilla baresani, caterina calabrese, giorgio calabrese, alessandro calascibetta (moda uomo), raffaela carretta, ennio cavalli, aldo cazzullo, agnese codignola, sergio colantuoni, gianluigi colin, anna maria d’alessandro,ornella d’alessio, serena dandini, paolo di stefano, roberto donzelli, giusi fasano, giusi ferré, margherita fronte, gelasio gaetani d’aragona, flavia galantini (assistente moda), chiara gamberale, enrico girardi, aldo grasso, emilia grossi, giulia lenzi, maria teresa meli, elena meli, paolo mereghetti, rebecca g. pupilella (assistente moda), virginia ricci (editor moda), claudio risé (iodonna.it), maria laura rodotà, stella romoli (assistente moda), fabrizio roncone, claudio sabelli fioretti, fiorenza sarzanini, barbara stefanelli, silvia vegetti finzi (iodonna.it), alessandra venezia, franco venturini, benedetta verrini, emanuela zuccalà.
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io donna – 15 marzo 2014
MONDO IO DONNA
Le partecipanti alla serata. In alto, da sinistra: Sabrina Impacciatore, Ornella Vanoni e Chiara Gamberale. Qui a fianco: Umberta Telfener e Lavinia Groppi.
C’è chi definisce questi anni, usando un’espressione di Spinoza, “l’epoca delle passioni tristi”: paura, sfiducia, senso di impotenza... Noi di Io donna non la pensiamo così: la passione per definizione non può essere triste, è sempre un motoredi cambiamento. Per parlarne assieme avoilettriciabbiamofissato un appuntamentoalteatroFrancoParentidiMilano,il20marzoalle18:siintitola, giustappunto, “Donne di passione” e fa parte di “Il tempo delle donne”, il ciclo dieventiideatodaIodonna,la27esimaora,l’associazioneValoreDelaFondazione CorrieredellaSera,inpartnershipconWomenForExpo.Declineremoiltemain ogni sua accezione, partendo da un reading dell’attrice Sabrina Impacciatore, ispiratoalromanzodiNataliaGinzburgÈstatocosì.OrnellaVanoniconverserà con Marina Terragni, la scrittrice Chiara Gamberale si confronterà poi con la psicologa e filosofa Umberta Telfener, autrice del seguitissimo blog di iodonna. it “Le forme dell’amore”. Infine Emanuela Zuccalà dialogherà con Lavinia Groppi, ginecologa del Cuamm (la ong “Medici con l’Africa”). Vi aspettiamo! 32
io donna – 15 marzo 2014
Contrasto (2) - Olycom (1) -Tom Levold (1)
Tutte le sfumature della passione: appuntamento a teatro
IO guardo/ascolto
OPINIONI DI
Jordi Pizarro / Contrasto
Cazzullo, Meli, Rodotà, Roncone, Sabelli Fioretti, Sarzanini, Stefanelli, Terragni, Venturini
Kylie Minogue (pag. 38). La via dell’hashish (46). Scuola rovesciata (55). Padri futuri (59). Guillaume Gallienne (68). Valeria Bilello (73). Fabrizio Gifuni (79). Massimo Recalcati (83) Una delle coltivazioni (illegali) di cannabis nella regione del Rif, in Marocco. io donna – 15 marzo 2014
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cover story
“SBAGLIO FIDANZATO, MA NON DISCO”
Kylie Minogue festeggia i 25 anni di carriera con una nuova compilation. Avrebbe voluto parlare solo di musica, invece abbiamo messo la regina del pop sulla graticola. Per scoprirne il cuore vero: “Con gli uomini mi lancio e subito penso: ehi, ehi, calma. Ma il danno ormai è fatto”
di Fabio Cavalera, foto diWilliam Baker
G
iornata piuttosto noiosa». Una splendente Kylie Minogue, senza trucco, sorride nella suite numero 539 del lussuoso Corinthias Hotel, a due passidaWestminster.«Ognitantomi devodareinpastoavoigiornalisticattivi e non mi diverto un granché». Sono le regole del gioco. Esce la sua nuova compilation Kiss Me Once: noi soddisfamo qualche curiosità sulla vita di una star e lei ha il suo tornaconto, promozione dell’evento e un bel make-up mediatico. Scambio inevitabile, pari e patta. Domande brevi. Risposte brevi, per piacere. Non mi era mai capitato di cominciare così. Interessante. Si crede brava e bella? Bella no. Ma non brutta. Dipende dai momenti. Brava? Be’… Se ho venduto milioni di dischi qualche virtù l’avrò. Il segreto per diventare artista da copertina? Fortuna? Gli amici giusti? Mi sembra riduttivo. 38
Mi aiuti a capire. La mia strada è stata semplice: lavoro, molto lavoro, duro lavoro. Elasticità e apertura mentale per trovare l’ispirazione. Sempre pronta a cercare i miei errori. Mai credersi invincibili. L’ambizione? Senza non si va da nessuna parte. Pure la bellezza conta nel suo mondo. Non crede? Si riferisce all’aspetto fsico? Esatto. E allora la correggerei: la bellezza ovviamente apre certe porte ma non signifca, solo ed esclusivamente, avere un bel viso e belle gambe. Aggiungerei che la bellezza è pure la bellezza della mente, lo è il garbo, lo è l’educazione, lo è la simpatia. Questa è la bellezza complessiva. È invidiosa? Io? Noooo. Ma riconosco che nel mio ambiente l’invidia scorre a fumi. I colleghi cantanti che preferisce? Oh mamma mia. Qui rischio davvero grosso. Di getto, ne cito tre: Ella Fitzgerald, Prince e Adele. Aggiungo
Freddie Mercury di cui sto leggendo la biografia, ineguagliabile sul palcoscenico. Stessa domanda per attori e attrici, visto che sono pure suoi colleghi. Marilyn Monroe, che era bionda e piccola come me, Montgomery Clift. Adoro George Clooney, Tom Hanks, Leonardo DiCaprio. Il flm che ama rivedere? La sorprendo: Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore. Poesia. E trovo sublimi le musiche di Morricone. Che cosa le piace di un uomo? Carisma e onestà. L’età? La prestanza? Non chiedo la carta d’identità. Ilsuoultimofdanzato,AndrésVelencoso, aveva una decina di anni meno. Che c’entra? Comunque, storia fnita. Capodanno e San Valentino in solitudine, lo giuro. E non mi chieda il motivo. In questa sfera non si entra. Rispetto e mi arrendo. Il difetto di un uomo che la infastidisce? Fosse soltanto uno… Quelli insopportabili? io donna –15 marzo 2014
Kylie Minogue, 45 anni. Ha debuttato nel 1988 con l’album Kylie. Kiss Me Once, in uscita il 17 marzo, è il suo dodicesimo album in studio. io donna –15 marzo 2014
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cover story
Egoismo e arroganza. La virtù di una donna? Essere sempre se stessa. Non vendersi mai e restare coi piedi piantati a terra. L’errore più grande della sua vita? Sono così tanti. Forse la scelta dei fidanzati o forse non essere stata prudente in certi frangenti. Di natura sono curiosa e mi lancio. Poi mi dico: ehi, ehi calma. Ma il danno è compiuto. Una sua giornata ordinaria? Non ci sono giornate ordinarie. Ognuna è diversa dall’altra. Posso essere in viaggio nel mondo. Posso essere in televisione o preparare un concerto o andare in sala di registrazione. Ovunque: sveglia presto, lavoro, cena. Semplice. Cucina da sola? Non sono bravissima. Qualche volta ci provo. Se esco mi piacciono i ristoranti giapponesi, italiani e spagnoli, come l’ultimo mio fidanzato. Mi ha lasciato un bel ricordo. E se non lavora? È così stressante ciò che faccio… infilo le pantofole, mi chiudo in casa, riposo e dormo. Ha presente un pugile dopo un incontro? Ha voglia di starsene tranquillo. Ecco, vale anche per me. Le capita di uscire senza bodyguard? 40
Scoprire di avere un tumore al seno fu come trovarsi in un film con effetti speciali. Tutto attorno sembrava normale, ma non lo era Cerco di camuffarmi e vado al parco. Legge? Sono piuttosto pigra sulla lettura. Il concerto più emozionante? La chiusura dei Giochi olimpici nel 2000 a Sydney. Atmosfera magica per l’energia che si avvertiva, l’orgoglio di una nazione intera. Il peggiore? Il tributo a Sting, che è un amico. A Los Angeles. Non so perché ma il suono era pessimo e ne è uscito qualcosa di devastante per me. Lei ha sofferto di cancro al seno. È guarita: che cosa pensò quando le fu diagnosticato? Fu come trovarsi sul set di un film con effetti speciali. Mi sentivo confusa, gravitavo nel vuoto, impaurita. Ma determinata a combattere la malattia. Lo dico a tutte le donne: siate decise e forti. È il primo passo per
sconfiggere il tumore. In questi momenti ti accorgi che la fama è effimera e bisogna gestirla con intelligenza, con equilibrio, evitando gli eccessi. Il suo rapporto coi soldi? Li investo nel migliore dei modi. Divertimenti? Non ho un hobby particolare. Mi piace la moda, i vestiti. Adoro l’eleganza interiore ed esteriore. Australiana di nascita, londinese di adozione. Meglio Melbourne o Londra? Scontato. Melbourne: è la mia città del cuore e la mia famiglia è lì. Dell’Italia che cosa conosce? Portofino. Ci sono stata più volte in estate, invitata da Dolce e Gabbana. Stupefacente. Mi sento come sul set di Hollywood e mi chiedo sempre: è reale tutto ciò? Venticinque anni e più di carriera, sempre al massimo… Vuole dire che sono vecchia? Guardi che non lo sono. No, no. Quarantacinquenne giovanissima e bella. Posso scriverlo? Certo. Ma volevo chiederle: qual è l’ostacolo più grande da superare per restare ai vertici del successo? Bisogna reinventarsi ogni due o tre anni. La carriera è sempre in bilico e non si può vivere sugli allori. Occorre usare bene il cervello. E il momento più bello? Essere ancora qui. Adesso l’accontento e le chiedo della sua compilation Kiss Me Once. Meno male. È la migliore fra tutte? Se è la migliore lo dirò fra qualche anno. Al prossimo appuntamento. Lo rivelo io: le critiche sono molto positive. Allora pari e patta, intervista a me e promozione a lei? No, ha vinto lei. Non è vero. Simpatica e “generosa” la regina del pop.
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LA CARRIERA E GLI AMORI DI KYLIE SU
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io donna –15 marzo 2014
falconeri.it
BUCCIA di BANANA di Giusi Ferré Julianne Moore
IL TUO STILE NON TI VA PIÙ? GIUSI FERRÉ È PRONTA AD AIUTARTI! CHIEDILE CONSIGLI DI LOOK SU BL O G .I O D O N N A .I T/ GIUSI-FERRE
Anche la più straordinaria delle attrici può scivolare in un’improvvisa sbandata di stile. E perdersi in una specie di mezzo sarong
ECCESSI C’è blu e blu. E quello scelto da Maria Elena Boschi per il suo primo giorno da ministro per le Riforme Costituzionali è come una scossa elettrica.
Clicphoto (2) - Masi (1) - Sgp (1)
FREDDO Non è una stagione per aspiranti dive l’inverno. Basta guardare Arisa che per proteggere la sua preziosa gola, ha un aspetto curiosamente imbacuccato.
• Corpetto a bozzolo asimmetrico • Gonna da spiaggia • Scarpa a cinghiette sadiche.
io donna – 15 marzo 2014
COWGIRL Nell’anno del gilet non poteva mancare la versione strong di Daniela Santanchè. Con cintura-gioiello e ciondolo, tipo bella del rodeo a Dallas. 43
TOCCO di CLASSE di Giusi Ferré
Cristina Parodi
È uno dei volti più noti della televisione italiana dove ha cominciato a lavorare come giornalista sportiva, forte anche dell’esperienza maturata sui campi da tennis durante la sua carriera agonistica.
• Blusa con maniche a sbuffo • Eleganza del bianco e blu • Pantaloni allargati verso il fondo. 44
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Sgp
Presenza tra le più apprezzate di Canale 5, al Tg come a Verissimo, dopo un passaggio non troppo felice a La7, è in un momento di rifessione. L’ha impiegato a scrivere un libro “Un progetto al quale pensavo da tempo, dal titolo Sei perfetta”. Uscirà ad aprile, così durante la fashion week milanese ha potuto assistere “in tutto relax” alle sflate più interessanti, compresa quella dedicata alla Next Generation. Perché la moda le piace, ma osservata a una certa distanza.
dietro le apparenze - marocco
LA GIAMAICA D’AFRICA
Nella campagna a sud di Tangeri le uniche piante foride sono quelle di canapa. Che mantengono 760 mila contadini e foraggiano 77 milioni di europei patiti dello spinello. Un business da 8,5 miliardi di euro l’anno al quale l’Ue ora dice basta. Ma un gruppo locale propone un’alternativa: vendere l’hashish allo Stato. Per farne medicine
di Emanuela Zuccalà, foto di Jordi Pizarro
La valle di Ketama, nel Rif marocchino. Le aree verdi sono estese piantagioni di marijuana: da qui proviene l’80 per cento della cannabis consumata in Europa.
dietro le apparenze - marocco
Per alcuni il viaggio tra questi pendii ha la sacralità di un pellegrinaggio. Ed è a Chefchaouen che arrivano turisti d’ogni età e nazione, zaino in spalla e pipa, in cerca di stordimenti romantici o di intensità visionarie
L’
aria di issaguen è un impasto di polvere densa e tensione impalpabile. «E quando tu, forestiero, cammini solo per strada, è un assedio di gente che vuole venderti hashish». Il fotografo spagnolo Jordi Pizarro, autore delle immagini di queste pagine, conosce bene il paesone rurale nel Nord del Marocco. E non lo ama. Vi ha transitato parecchio, negli ultimi tre anni. È stato fermato dalla polizia, bloccato per ore, le card con le foto sequestrate. Fino al cortese invito a tornarsene a casa. Perché, a differenza di molti europei che passano di qui, lui non puntava alla specialità del luogo ma ai ritratti di questa montagnosa Giamaica d’Africa che ha paesaggi da sballo. Letteralmente: «Partendo da Chefchaouen, cento chilometri a sud di Tangeri, per le due ore d’auto verso Issaguen non incontri che campi di cannabis» racconta. Illegali e sotto gli occhi di tutti. nella regione del rif, tra il ruvido ondulare di pietre, valli e vette che sforano i 2.500 metri, le piantagioni di canapa indiana elargiscono il 42 per cento della produzione globale di hashish e l’80 per cento di quella fumata da 77 milioni di europei, tre milioni dei quali accendono uno spinello almeno una volta al giorno, dice il rapporto 2013 dell’Osservatorio europeo su droghe e tossicodipendenze. Un consumo che, a differenza di cocaina ed eroina, ignora ogni crisi. Per gli amanti di hashish, marijuana e kif (canapa e tabacco che si fumano con un’apposita pipa, ndr), il percorso tra questi pendii ha la sacralità di un pellegrinaggio. Ed è soprattutto a Chefchaouen che convergono turisti d’ogni età e nazione, zaino in spalla e canna in bocca, in cerca di stordimenti romantici stile Il tè nel deserto o di intensità visionarie nell’Interzona di William Burroughs. A Issaguen, invece, stazionano le mafe: grandi e piccole, locali e straniere, acquistano dai contadini e, via mare verso la Spagna, aggrediscono i mercati internazionali. Secondo l’International Narcotics Control Board, il 72 per cento della cannabis sequestrata nel mondo nel 2011 proveniva da quest’area. Le distese del Rif
Due intermediari locali: comprano l’hashish a circa mille euro al chilo e lo rivendono a dieci volte tanto. Sotto, un coltivatore nel suo campo di marijuana. 48
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dietro le apparenze - marocco
Ad Algeciras la polizia setaccia auto, camion di meloni e pance di giovani spacciatori: nel 2012 ha sequestrato quasi 330 tonnellate di hashish proveniente dal Marocco sono fabbriche da 8,5 miliardi di euro l’anno, pari al 10 per cento dell’economia marocchina: la stima è di Cmumik, network per l’uso industriale e medico della marijuana, un collettivo locale di attivisti, medici e studenti che si batte per legalizzare la coltivazione e il consumo. «Porterebbe benefci soprattutto ai piccoli agricoltori» sostiene Chakib el-Khayari, volto noto della società civile marocchina. Nel 2009 è stato incarcerato per vilipendio dello Stato: aveva denunciato alcuni uffciali di polizia per complicità con i signori della droga. La sua campagna per la cannabis libera è soprattutto a favore degli agricoltori: «Vivono in condizioni disastrose e per paura di essere arrestati stanno alla larga dalle autorità. Così molti non hanno documenti, né assistenza dallo Stato e restano ostaggio dei traffcanti».
In alto, il villaggio di Chefchaouen, mecca dei turisti della cannabis. Sotto, controlli antispaccio della Polizia spagnola con l’ausilio dei raggi X e dei cani antidroga. 50
per il ministero degli interni marocchino, almeno 760 mila contadini dipendono dal raccolto della canapa. Da ogni ettaro ricavano 5-6 chili d’hashish: gli intermediari pagano da 10mila a 15mila dirham al chilo (1.200-1.800 euro), rivendendo a dieci volte tanto. Eppure quella piccola cifra permette a tanti agricoltori di superare la soglia di povertà. È recalcitrante, la gente del Rif. Da sempre si sente un popolo a parte: gli antenati berberi hanno resistito a ogni invasore, dagli arabi agli spagnoli fno allo stesso governo marocchino. Una “terra dell’insolenza”, storicamente abbandonata da re e politici che però oggi non possono più chiudere un occhio: il Marocco ha ricevuto 28 milioni di euro io donna – 15 marzo 2014
dietro le apparenze - marocco Dall’alto, doganieri spagnoli pattugliano le coste; Algeciras, approdo della droga che attraversa lo Stretto di Gibilterra; un carico di hashish sequestrato.
IL VIAGGIO LUNGO LA VIA DELL’HASHISH CONTINUA SU
IODO N N A .I T
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le cose potrebbero cambiare: da dicembre, su pressione del collettivo Cmumik si discute una proposta di legge per autorizzare la coltivazione di canapa in certe aree del Rif. Sarà lo Stato ad acquistarla per usi terapeutici e industriali, attraverso un’agenzia di controllo. Funzionerà? Intanto i trafficanti studiano nuove strategie per continuare a traghettare il prezioso raccolto in Spagna. Jordi Pizarro ha seguito le operazioni della Guardia Civil e della Polizia tributaria iberiche, mentre nel porto di Algeciras setacciano auto, camion di meloni e pance di giovani spacciatori: nel 2012, le autorità spagnole hanno sequestrato quasi 330 tonnellate di hashish dal Marocco, il 74 per cento di tutta quella sequestrata in Europa quell’anno. «Le mafie si adattano» osserva Pizarro. «Invece dei motoscafi usano i pescherecci, mimetizzandosi tra la gente». Inoltre, la crisi economica in Spagna ha ridotto il personale di polizia alle frontiere. Ma i contadini del Rif non lo sanno: accarezzano le loro piante salva-vita, e per il raccolto di settembre c’è ancora tempo.
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Il servizio è dell’agenzia Contrasto
dall’Ue per sradicare le piantagioni di cannabis e altri 40 milioni di euro dagli Stati Uniti per riconvertire i campi. Dal 2005, gli incendi statali hanno distrutto il 60 per cento delle coltivazioni, riducendole a 47 mila ettari. Ma il piano fa acqua: «Il kif non ti uccide, la fame sì» sentenzia Aberrahmane Hamoudani, ex sindaco di Issaguen. E spiega che il clima è troppo rigido per altri semi e non c’è abbastanza erba per il bestiame.
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il rovescio del banco
LEZIONE A CASA, RIPASSO IN CLASSE. COSÌ TI CAPOVOLGO LA SCUOLA Se Napoleone avesse vinto a Waterloo, come sarebbe cambiata la storia? In un liceo di Piacenza i ragazzi arrivano sapendo tutto, in aula si limitano a discuterne. Risultato: addio interrogazioni, chi sa parla, chi tace...
di Cristina Lacava, illustrazione diValeria Petrone
O
ggi si lavora sugli eroi dell’antica Grecia e la questione omerica. Roba che, o la prof è da medaglia d’oro, o la catalessi collettiva è assicurata. Così, alla prima domanda sui valori di Iliade e Odissea, mi aspetto un imbarazzato silenzio. Invece, sorpresa: i trenta studenti parlano con tranquillità mentre la prof, seduta in cerchio tra loro, corregge il tiro, incoraggia, sottolinea. Sono in
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una prima liceo scientifco del Gioia di Piacenza: è una flipped classroom, una classe al contrario. Dove, cioè, la lezione si ascolta a casa, sui podcast preparati dagli insegnanti. Poi, in aula, c’è tutto il tempo per il lavoro pratico, gli approfondimenti. I ragazzi non hanno libri di carta e portano a scuola solo il computer. In aula c’è la Lim, e l’insegnante controlla in tempo reale i risultati degli esercizi e l’accesso a internet. Non ci sono interrogazioni individuali, tipo: vieni 55
il rovescio del banco
Il modello didattico di “flipped classroom” è nato in America. In Italia tutto è cominciato con due prof. Ognuno ha il suo metodo, più o meno tecnologico. Obiettivo: rendere protagonisti gli studenti
Rossi alla lavagna, con il malcapitato alla gogna e gli altri che chattano sotto il banco. Qua la verifica non è formalizzata - se non a fine trimestre - ma quotidiana. Sul gruppo Facebook di classe, al quale sono iscritti studenti e insegnanti, i ragazzi trovano le indicazioni sul lavoro da svolgere a casa. I podcast durano un quarto d’ora: «I colleghi ci rimproverano che con gli e-book togliamo agli studenti il fascino della carta. Ma loro questo fascino non lo sentono» dice la prof Maria Augusta Schippisi.
L’
idea è nata da due insegnanti, Elena Gabbiani di matematica ed Elisabetta Peruzzi, italiano, stufe dei vecchi metodi: «La lezione frontale è passiva, i ragazzi non la seguono. Se non vengono coinvolti, rischiamo di perderli». Per caso hanno “scoperto” la flipped classroom, messa in atto per la prima volta da due americani, Jon Bergmann e Aaron Sams, alla Woodland Park High School, in Colorado. Hanno deciso di provarci: senza finanziamenti, impegnando tempo e passione. Sono riuscite a coinvolgere le colleghe, e il vicepreside ha approvato il progetto. L’anno scorso, all’atto dell’iscrizione, per 30 posti ci sono state 60 richieste. La scuola paga la connessione internet, la banca locale ha offerto i banchi “a onda”, i computer sono dei ragazzi. Dopo cinque mesi, le prime pagelle erano buone. Entusiasti i genitori, da Carlo Montagna ad Antonella Del Prete, rappresentante di classe: «Ci crediamo molto. Quello che è per 56
verifica sull’apprendimento è immenoi più sorprendente è l’entusiasmo diata» continua Cecchinato. Altridi questi professori, che di giorno in giorno adattano il progetto alla real- menti qualunque lezione rischia di tà della classe. E i nostri figli rispon- scivolare via. All’Ipsia Corni di Modena c’è una dono». A fine gennaio, la scuola è staprof entusiasta, Romina Papa: «Con ta invitata a Londra al BETT (British Educational Training and Techno- la flipped classroom i ragazzi non dormono, non fanno confusione. Lavology) a raccontare l’esperienza, ed è rano, si sentono responsabilizzati». stato un successo. I prof di Piacenza non sono i ll’istituto tecnico Fermi di soli. Esperimenti di flipped classroRoma, la lavagna elettronica om sono in corso in diverse città. Il non c’è. Maurizio Maglioni, modello americano è la cornice. I contenuti dipendono dai professo- prof di Chimica e autore, con il collega Fabio Biscaro, di La classe capovolta ri, che si mettono in gioco. Perché? (Erickson), ha chiesto agli alunni di Graziano Cecchinato, ricercatore di Pedagogia all’università di Pado- portare lo smartphone. A differenza va e responsabile della flipped classro- delle prof di Piacenza, Maglioni utilizza risorse trovate su youtube: «Nel om al liceo Pacioli - D’Annunzio di Fidenza, spiega: «Una volta l’inse- sito gli studenti vedono ogni giorno i materiali con le mie indignante aveva il compicazioni. In classe si fa il lato di trasmettere le covoro applicativo, la verifinoscenze, attraverso la ca è continua, il registro è lezione frontale. Oggi pieno di voti. C’è più teml’accesso ai contenuti è facile, online trovi lezio- VECCHI O NUOVI METODI? po per un insegnamento personalizzato». Il dubni di altissima qualità». DITE LA VOSTRA SU BLOG.IODONNA.IT/ bio è: non si penalizzano i migliori? «No» replica il ome quelle di SCUOLA docente. «Metto i primi matematica della della classe in gruppo e Khan Academy (il fondatore Salman Khan ne ha parla- assegno compiti difficilissimi». Maglioni e Biscaro hanno realizzato un to in La scuola in rete, Corbaccio). Il corso online (capovolgereibes.net) per momento chiave è dunque quello docenti: al primo turno erano 120; al della rielaborazione, che i ragazzi da soli non possono fare. Serve un men- secondo, 130. E pagano. tore: «In classe si riflette insieme sul- Mentre chiacchiero con le prof del le lezioni. Si parte da un problema: Gioia, i ragazzi dovrebbero lavorare se Napoleone avesse vinto a Water- al giornale di classe online. Ma appena gli adulti girano la testa, succede di loo, come sarebbe cambiata la storia tutto. Flipped o no, sono adolescenti. europea? I ragazzi intervengono, la
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aspettando il 19 marzo
CI VOGLIONO NOVE MESI PER FARE UN PAPÀ Captano indizi, elaborano identikit, appuntano nomi sui tovaglioli del bar. E soprattutto cominciano a immaginare il loro bambino. Uno scrittore racconta il viaggio emozionante che i futuri genitori intraprendono durante la gravidanza. Quando ogni padre del mondo si china sulla pancia della sua donna. E almeno una volta prova il desiderio irrazionale di spiare nell’ombelico diAndrea Bajani, foto di Federico Sutera
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aspettando il 19 marzo
P Persino i cani, se sono tra gli inquilini di casa, si accorgono che c’è qualcuno ma che è ancora nascosto. E, con le orecchie abbassate, anche loro iniziano a inventare un bambino
er nove mesi tutti i genitori del mondo s’inventano i fgli, e per il resto della vita i fgli provano a uscire da quell’invenzione. Alcuni fgli ci provano già intorno ai sei anni. Alcuni ce la fanno quando ne hanno sedici. Altri a trenta lanciano stremati un sasso in un vetro. Altri ancora ci rinunciano ancora prima di averci provato, perché a una qualche venerabile età essere prima di tutto fgli di mamma pare più semplice che affrontare la vita da soli. Eppure per tutti i genitori del mondo – è un vecchio adagio – i fgli restano fgli fno a quando la morte non li separi. Ho il sospetto che l’invenzione dei fgli cominci in quei nove mesi prima che escano allo scoperto, migranti nel mondo degli altri. È in quel momento che madre e padre, chini sopra una pancia che all’inizio è del tutto identica a com’era prima, cominciano a immaginarli. Allo stesso modo in cui si idealizza, e si inventa, il nuovo inquilino dall’altra parte del muro: si traducono in immagini i rumori, si elaborano identikit sulla base di semplici indizi. È così che fanno tutti i futuri padri e tutte le future madri del mondo. Se ne vanno in giro con le orecchie allertate. Captano indizi, disegnano facce, appuntano nomi sui tovaglioli al caffè o in quaderni scelti per l’occasione. Le nonne, dietro di loro, cuciono vestiti per bambini sognati, e così gli zii, i parazii, e tutto il corteo di parenti più o meno di sangue che affollano la futura uscita allo scoperto. Persino i cani, se sono tra gli inquilini di casa, si accorgono che c’è qualcuno ma che è ancora nascosto. Sono inquieti, come quando c’è il temporale, sentono il cielo che sopra le nuvole comincia a creparsi. Si sgonfano sotto il tavolo, e lì, con le orecchie abbassate sugli occhi, anche loro iniziano a inventare un bambino.
Le immagini di questo servizio sono parte del lavoro For the frst time, estratto del diario di un’attesa lunga nove mesi, racconto della gravidanza e del parto della compagna del fotografo, Edda Schuette. 60
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henrycottons.it
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Poi verrà il giorno dell’ecografa, e si emozioneranno, e diranno che è proprio uguale a come l’avevano pensato. E sentiranno il cuore, e non sapranno che dire
C’è un gesto che soltanto un padre può fare: appoggiare le labbra alla pancia di una donna e cominciare a parlare. E ce n’è un altro, che è conseguente, e che soltanto un padre può fare: appoggiare le orecchie alla pancia di una donna e cominciare ad ascoltare. Ogni padre del mondo l’ha fatto, o almeno per un attimo ha pensato che gli sarebbe piaciuto. Ogni padre del mondo si è chinato sulla pancia della sua donna quando c’era un bambino in arrivo, e almeno una volta ha guardato - o ha pensato di farlo - nel foro dell’ombelico.
L’
ha fatto come avrebbe spiato nella serratura di un nuovo inquilino che si muove dall’altra parte del muro, cercando di indovinarne le forme, costretto a inventarle per riuscire a vederle davvero. È per questo che un padre e una madre immaginano due fgli diversi, nei nove mesi che precedono il loro arrivo. La madre lo terrà dentro di sé, i rumori che sentirà saranno tutt’uno con i propri, e il fglio futuro le si inflerà dentro i sogni. Nei sogni sarà ancora più diffcile capire qual è il vero e qual è l’inventato, dove fnisce il fglio e dov’è che comincia la madre. Sarà più facile e più diffcile insieme, riuscire a fare un identikit che sia diverso dal proprio. Al padre invece non resta che il gesto di avvicinare le labbra, gli occhi e le orecchie alla pancia della sua donna. Da là fuori inizierà a congetturare, e penserà di non saperne abbastanza. Sarà contento quando lei si addormenterà, chiuderà gli occhi, e lui potrà fnalmente parlare e spiare. Ed è per questo che poi il padre e la madre passeranno il resto della vita a cercare di far combaciare due disegni così lontani l’uno dall’altro. In qualche caso fnirà bene, in altri fniranno per dividersi proprio per questo, e sarà doloroso, ma più semplice: ciascuno penserà di avere avuto ragione e ciascuno vedrà, sentirà al telefono il proprio fglio inventato, senza che l’altro abbia nulla da dire.
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shop.swatch.it
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L’invenzione dei figli continuerà per tutti i nove mesi. La pancia crescerà ogni giorno di più: per la madre sarà il figlio sognato che non ingombra più solo i suoi sogni ma anche la vita reale, e per il padre la pancia della mamma sarà il figlio che vuole andare da lui. Lo vedrà protendersi verso di lui, spingere in avanti il ventre della mamma, tentare di sfondarlo per correre a farsi abbracciare. Poi ci sarà l’ecografia, e si emozioneranno, e diranno che è proprio uguale a come l’avevano pensato. E sentiranno il cuore, e non sapranno che dire. La sera si metteranno a dormire e il padre continuerà a sussurrare parole.
U Dopo lo prenderanno in braccio e lo metteranno a dormire dentro l’invenzione già pronta per lui. E sin dal primo giorno lui cercherà di capire come si smonta quell’invenzione
n giorno gli scapperà per la prima volta il pronome plurale. Dirà “voi”, parlando alla sua donna, e sarà un momento di felicità e di solitudine insieme. Poi si girerà su un fianco, chiuderà gli occhi, e spererà di ricongiungersi a loro oltre la cortina del sonno, e provare così il primo timido “noi”. Intanto tutt’intorno le nonne continueranno a cucire vestiti, e arriverà una culla, e ci sarà una stanza per il figlio inventato, e si sceglierà un colore per i suoi muri, e delle tende per lui, e un carillon pronto per farlo dormire. Poi arriverà il giorno e le lancette cominceranno a correre dentro il quadrante. La madre comincerà a soffrire, e il padre le girerà intorno senza sapere che fare. Si limiterà a dire quello che gli hanno insegnato e a sperare che tutto finisca. E poi? E poi nascerà il bambino. Verrà fuori e per un attimo tutti lo guarderanno come una cosa e non come un essere umano, e con quella solitudine farà i conti per tutta la vita. Dopo lo prenderanno in braccio, la sua mamma e il suo babbo, e lo metteranno a dormire dentro l’invenzione già pronta per lui. E con gli occhi chiusi, sin dal primo giorno, lui cercherà di capire come - e se - si smonta quell’invenzione. Se ci riuscirà sarà salvo. E però prima avrà bisogno d’amore.
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E TU CHE PAPÀ SEI? COME TI COMPORTI IN ATTESA DI UN FIGLIO? RACCONTA LA TUA ESPERIENZA A L E T T E R E .I O D O N N A @ RC S .I T 64
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COLONNE D’AUTORE Aldo Cazzullo
Quello che gli uomini non dicono
VELATA AL SUSHI-BAR ma come fa a mangiare una donna velata? Dubai è uno dei pochi luoghi dove scoprirlo. Di solito i Paesi che velano le donne non si limitano a nasconderne il viso. Le escludono dalla vita sociale. Ricordo un pomeriggio in un villaggio di grattacieli di terra, nello Yemen: da una fnestra si affacciò una donna velata di nero; d’istinto, la salutai con un sorriso. Subito scese in strada un uomo anziano. Non mi disse nulla. Mi seguì per tutto il tempo, a venti passi di distanza, con la mano sulla jimbiah, il pugnale ricurvo che i maschi yemeniti portano sulla cintola a ideale prolungamento del fallo. Era il padre, sceso a controllare che lo straniero lasciasse stare il bene-rifugio della sua vecchiaia: la fglia. (Il ragazzo gibutiano che viaggiava con noi mi spiegò che molte donne yemenite hanno comunque una vita sessuale, sia pure sbrigativa e priva di corteggiamento, tutta chiusa nel linguaggio dei segni: uno scambio di sorrisi equivale a un invito a cena). A Dubai le donne velate escono liberamente, le trovi al centro commerciale e appunto al ristorante, magari al sushi-bar; dove fanno scivolare il cibo sollevando il velo con dita agili per lasciarlo subito ricadere. (Che tristezza, però, vedere allo stesso tavolo la ragazzina vestita all’occidentale, e la sorella di due anni più grande costretta a nascondere le forme appena sbocciate in un fagotto nero).
[email protected] blog.iodonna.it/aldo-cazzullo 66
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Maria Teresa Meli Voci dal Palazzo
Maria Laura Rodotà Match
UN ALLIEVO PROMETTENTE
MISOGINIA ALLA ROMANA
formalmente, è “solo” il sottosegretario all’Editoria. Il che, ovviamente, non è poco. Anzi. Ma il non ancora trentaduenne Luca Lotti da Empoli in realtà è ben di più. È il braccio destro e sinistro di Renzi. Il mister Wolf del presidente del Consiglio. Quello che risolve i problemi, soprattutto quando sono particolarmente delicati. Però, al contrario del personaggio del flm di Quentin Tarantino, Lotti non è né cinico né distaccato. E le questioni che deve affrontare non hanno certamente nulla a che vedere con quelle di cui si occupa l’Harvey Keitel di Pulp Fiction. Ma l’abilità nel trovare una soluzione per ogni imprevisto, nel muoversi in tutti i mondi, dopo soltanto un anno che fa il parlamentare, è identica. Anche se fsicamente non gli assomiglia affatto: viso da putto con gli occhi miti, il sottosegretario all’Editoria; faccia da duro e sguardo gelido, Mr. Wolf. Lotti, però, ha avuto un ottimo “maestro” ed è per questo che ha imparato in fretta. Un “maestro” che ha capito subito le potenzialità dell’allievo. Era il giugno del 2006 quando l’allora presidente della Provincia di Firenze Renzi mandò a un suo consigliere un sms che cambiò la vita di Lotti (e semplifcò quella dell’attuale premier). Questo il testo: “Quel Luca che mi hai presentato alla festa della ceramica, ha mica voglia di fare esperienza in Provincia? Se ha le “palle”, come mi hai detto, in poco tempo te lo formo a dovere, fammi sapere”. E il consigliere in questione glielo ha fatto sapere. blog.iodonna.it/maria-teresa-meli
premessa: questa rubrichetta esce volutamente molto dopo l’Oscar alla Grande Bellezza, e non c’entra con le successive polemiche. Confitto d’interesse: questa rubrichista conosce Paolo Sorrentino e come altri abitanti dell’Esquilino pensa che la sua residenza qui tenga su i valori immobiliari e compensi l’effetto mainstream creato dal recente trasloco in zona di Dario Franceschini. Svolgimento: dopo che è stato premiato/sezionato/ parzialmente digerito/luogocomunizzato, si ha tempo per pensarlo non come un flm misogino, ma di certo come un flm che racconta diffusamente la romana/ italica misoginia. Per dire. L’unica simpatica è una spogliarellista quarantenne gravemente malata (Sabrina Ferilli) che poi muore; le bad girls non si salvano mai nei flm italiani, neanche adesso, però magari è una citazione. La più antipatica è una scrittrice di bestseller radical chic riconoscibile dall’abbigliamento minimale, dalle frasi fatte di sinistra e dalla piscina (magari ce ne fossero, a Roma, di scrittrici con piscina); e la sua umiliazione salottiera a opera di Jep Gambardella pare pure quella una citazione, con lui Gennarino Carunchio d’alta gamma che schiaffeggia la milanese ricca odiosa Mariangela Melato in Travolti da un insolito destino. Poi ci sono mogli paciose sbiadite, madri pessime agitate, signore abbientissime e bellissime che annoiano. Insomma, agli Oscar Cate Blanchett si lamentava dei pochi bei ruoli da femmina in altri paesi, ma qui va peggio, per colpa di tutti/e. blog.iodonna.it/maria-laura-rodota io donna – 15 marzo 2014
talenti senza rete
“SARÒ VIRILE. COME LUCREZIA BORGIA”
Uomo e donna per Guillaume Gallienne pari sono. Lui, giura, dentro li ha tutti e due. Perciò, vinti cinque César con la storia di un rifuto (il suo) della mascolinità, si prepara a indossare il corsetto. Nel frattempo, con Yves Saint Laurent, racconta una grande storia d’amore. E di audacia
di Paola Piacenza, foto di Philippe Quaisse
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e reeeeve d’une sigarette». L’invocazione è accorata: Guillaume Gallienne vuole fumare e con le proprie pulsioni ha un rapporto piuttosto libero. L’impianto anti-incendio dell’hotel è l’unico problema. Le parole fan difetto quando si tratta di dar conto dell’incontro con il trionfatore dei César (cinque su nove nomination, tra cui miglior flm e miglior attore). Più che risposte le sue sono performance: Guillaume Gallienne balza nella stanza e fa sobbalzare la cronista sulla sedia, mima situazioni come un comico della commedia dell’arte, cambia il tono della voce, impersona a turno i soggetti della sua conversazione. Tutto sua madre - resoconto autobiografco di un “coming in”, un fglio che scopre la propria eterosessualità nonostante tutto deponga altrimenti - uscito un paio di mesi fa, ha fatto conoscere anche da noi questo straordinario animale da palcoscenico (è socio della Comédie Française, ma fa cinema, radio, canta e declama - per Juliette Greco - adatta testi classici - Balzac per il Bolshoi). Yves Saint Laurent (in sala il 27 marzo, dopo una presentazione milanese il 17 alla presenza dei grandi della moda) ci permette di assistere alla metamorfosi di questo quarantaduenne fuori dal comune in Pierre Bergé, compagno e socio del geniale creatore di moda e oggi a capo della Pierre Bergé-Yves Saint Laurent Foundation, flantropo, editore, fancheggiatore di politici.
Guillaume Gallienne, 42 anni. L’attore francese è sposato con la decoratrice Amandine Guisez. Hanno un fglio, Tado, di 7 anni. 68
Ha mai incontrato Pierre Bergé? L’ho solo incrociato. Mia madre l’aveva conosciuto perché si vestiva nella boutique di rue Spontini. Quando le ho detto che l’avrei interpretato, ha decretato: «Non mi sembri il tipo giusto. Non c’è niente di fuido in Pierre, un uomo dallo sguardo freddo, irascibile...» (si alza e ne imita la camminata, decisa, un po’ militaresca). E ha aggiunto: «Sembra un po’ tuo padre». «Ho interpretato te» le ho risposto. «Posso pure fare mio padre». Una carriera, la sua, che assomiglia a un percorso psicoanalitico. Tutti sentiamo di dover corrispondere a criteri fabbricati da altri, mascolinità, femminilità… In Tutto sua madre raccontavo la storia di un uomo il cui rifuto della virilità viene scambiato per omosessualità. Quello che io ho imparato fn qui è che non si può pretendere che tutto sia facile, ogni tanto bisogna scalare una montagna. Che cosa vuol dire essere un uomo? (si alza e si atteggia io donna – 15 marzo 2014
PascoAndCo /Volpe
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Due scene di Yves Saint Laurent. Lo stilista francese è interpretato da Pierre Niney (in basso, a sinistra). Guillaume Gallienne, a destra, è Pierre Bergé. Il flm diretto da Jalil Lespert sarà nei cinema il 27 marzo.
in pose virili). Esibire, ostentare come fanno i ragazzi al liceo? Ed essere una donna? Basta avere il seno? (simula con un certo verismo). Io la differenza tra uomo e donna non la vedo. Come attore proprio non la vedo. Li ho tutti e due dentro. In Francia grazie al suo flm ha riscosso la gratitudine delle donne annoiate dal machismo. Per tutta risposta a maggio interpreterà Lucrezia Borgia a teatro, sotto la direzione di Denis Podalydès. 70
Porto il corsetto già da un po’. Ne ho parlato a mia madre. Sempre lei… Dispensa ottimi consigli, anche se è un po’ tranchant qualche volta. Le ho chiesto suggerimenti per la scena madre in cui Lucrezia chiede la morte, non volevo fare l’isterico “à la Isabelle Adjani”. Mia madre mi ha detto semplicemente: «Pensa che a quelle cose lei è abituata». Certo che lo è. È Lucrezia Borgia! La voglio fare come Anna Magnani, con un guizzo animale. Alla larga dall’isteria. Un giorno sul set di Yves Saint Laurent mi sono lasciato andare e ho fatto una scena orribile. Mi sentivo in colpa, ma il primo assistente arriva e mi ringrazia. Io gli chiedo: «Non è che sei un po’ masochista?». E lui: «No, ci voleva e poi Jalil (Lespert, il
INVITO IN SALA Vuoi scoprire i segreti e i retroscena di un artista in continua evoluzione?
IO DONNA TI PORTA AL CINEMA! nella giornata del 20 marzo, tra le ore 14 e le 17, scopri come sul sito IODONNA.IT/SPECIALI/FILMYSL
regista, ndr) ci aveva avvisato. Visto l’attore che è, e visto che interpreta Pierre Bergé, state pronti, prima o poi Guillaume scoppierà. La sua è una famiglia con castelli, domestici e tradizioni. L’educazione borghese non porta con sé le buone maniere? Le buone maniere non hanno niente a che vedere con l’educazione: conosco contadini che si comportano come principi e borghesi che agiscono da selvaggi. Io ho ereditato il côté di mia madre, più aristocratico che borghese. Gli aristocratici russi sono molto bizzarri, quelli francesi… (storce la bocca). Mia madre dà del tu ai domestici, sono con noi da 40 anni, mangiano a tavola con noi, sono parte della famiglia, tutte cose che fanno inorridire i borghesi francesi. Del resto, quando i miei hanno comprato una casa in Dordogna, mia madre per socializzare con gli allevatori della zona ha dato loro una mano a macellare un maiale. Le si è illuminato lo sguardo: la seduzione dell’originalità? Dell’audacia. Pensi a Saint Laurent e Bergé, un genio timido e un uomo di provincia con Parigi e il mondo ai loro piedi. Gente che del politicamente corretto se n’è sempre infschiata, omosessuali, ma che né esibivano né nascondevano la propria omosessualità. Uomini liberi. Ci fa bene vedere questo genere di cose nel 2014. Siamo meno liberi oggi che negli anni Cinquanta. La soluzione di tutto, ce l’ha detto chiaro nel suo flm, è l’incontro con un essere amato. Quando ho annunciato alla mia famiglia che mi sarei sposato con Amandine mi sono sentito terribilmente virile. Quando poi è nato mio fglio non ero più nemmeno solo un uomo, ero un superuomo. Non amo il terrorismo della semplicità. Merde… Io non sono semplice, e nemmeno mi interessa. Se fossi semplice non farei questo mestiere, la vita non è semplice. E tanto meglio così. Viva la complessità.
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Thibault Grabherr (1)
talenti senza rete
italiane da esportazione
“FUGGO A NEW YORK. MA NON SOLO PER SOLDI...” Ha lavorato come modella e per Mtv, anche se sognava di danzare sui pattini. OraValeria Bilello è nel cast del nuovo flm di David Frankel. Grazie al suo inglese e a un amore molto rock diAnna Maria Speroni foto di Gianluca Fontana
Valeria Bilello, 31 anni. La vedremo in One chance di David Frankel, il regista di Il diavolo veste Prada.
ascosta dietro a un paio di occhiali scuri, jeans e una maglia a righe primaverile, Valeria Bilello è seduta in poltrona nel bar-panetteria affollato che ha scelto per il nostro appuntamento nel quartiere di Porta Venezia a Milano, dove vive («Ma sono cresciuta in provincia, a Buccinasco, in una zona chiamata Mulino Bianco, anche se al Mulino Bianco non assomigliava per niente»). Perché, anche se trascorre parte dell’anno a New York, dove studia (con Susan Batson, la acting coach di Nicole Kidman), lavora e ha un fdanzato, «Milano è mia, giro l’angolo e sono io adolescente. Qui ho un passato, e mi piace». Valeria ha iniziato a lavorare a 15 anni come modella e a 17 per Mtv. Ha studiato regia («Volevo diventare documentarista») e ha debuttato al cinema in Il papà di Giovanna di Pupi Avati. Dopo l’estate la vedremo nel suo primo flm anglo-americano, One chance di David Frankel (il regista di Il diavolo veste
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italiane da esportazione Prada). Co-prodotto dai potenti fratelli Weinstein si ispira alle vicende di Paul Potts, giovane inglese con una splendida voce e la passione per la lirica stroncato (nel flm) da Luciano Pavarotti e poi campione (davvero) al Britain’s got talent. Un’italiana che lavora all’estero sembra una specie di miracolo. Come si fa? Con i provini... Forse il mio inglese fa la differenza, anche se questa volta mi hanno chiesto di italianizzare l’accento dato che interpreto una cantante italiana. E canta davvero? Non l’opera, anche se ho preso lezioni per rendere il playback credibile. Mi sto dedicando all’hip hop. Certi testi... Meglio non tradurli, sono violentissimi, “ti rompo il collo e poi te lo metto tra le ginocchia...”, frasi così. Però è utile per la lingua, una canzone a memoria vuol dire centinaia di parole inglesi in più. È sempre questo il suo metodo di studio? No... Sono nata a Sciacca, ma i miei genitori si sono trasferiti a Milano e d’estate mi spedivano dalla nonna: ho imparato subito il dialetto, i bambini sanno diventareindigenimoltopiùvelocementedinoi.Poi,crescendo,subentranol’imbarazzo e la consapevolezza di non essere del tutto adeguati, e uno smette di crederci. È il tema del flm. Qualcuno l’ha mai distrutta, come fa Pavarotti con Paul? Massacrata in quel modo, no; provini severi in cui lasci la stanza con una sensazione di inadeguatezza, sì. Non c’è solo benessere in questo mestiere, anzi. Da che cosa si lascia scoraggiare? Dal brutto tempo. Dalla malinconia. Fino a poco tempo fa mi riprendevo passando il tempo con gli amici per distrarmi. Poi mi sono resa conto che,
Valeria Bilello e il protagonista James Corden in una scena di One chance.
se sto da sola cercando di capire quel che succede, ne esco meglio. Iniziare a lavorare presto le è servito? Mi ha formato. Ed è stato un modo per portare avanti qualcosa di mio: mia madre, insegnante, mi aveva fatto smettere attività che toglievano tempo allo studio come il pattinaggio; con la moda mi lasciò continuare, forse perché meno impegnativa. Ma ancora non è convinta, si augura che io cambi idea per fare non si sa bene cosa. Comunque è una fortuna avere 74
A 8 anni sono fnita in analisi: ero timida, rifessiva, taciturna. Ma con dei disegni furbi ho rassicurato i miei. E la psicologa
un riferimento con i piedi per terra. Lei non li ha? A volte fatico a essere “qui e ora”, ma sto migliorando. Quando si riesce si vedono cose incredibili. Spesso invece stiamo in un presente tutto nostro, rischiando di perdere la magia fuori. Èverochedapiccolaèstatainanalisi? Sì, a 8 anni. Ero diventata molto timida, rifessiva, taciturna, adulta, e in famiglia volevano assicurarsi che tutto andasse bene. Di solito con i bambini si usa il disegno, e io riuscii a fregare tutti perché, dato che la stanza della psicologa era tappezzata dai lavori orribili di altri, disegnai le immagini più solari che potevo per dimostrare di essere felice: una casa, fori, papà e mamma sereni... Ingannò anche la psicologa? No, perché facevo sempre lo stesso disegno...Matuttosirisolseinfretta,era unaspeciedipre-adolescenzaprecoce che arrivava già con tanta nostalagia. Nostalgia di? Qualsiasi cosa. Di tutto ciò che cambia velocemente, mio malgrado. Nonifdanzati:staconDanielKessler, chitarrista degli Interpol, dal 2007. La storia più seria della mia vita. Non dev’essere facile, così lontani. Non amo chiamarla “relazione a distanza”, è sminuire un rapporto tra duechepassanotantotempoinsieme e provano sentimenti forti l’uno per l’altra. Abitare in città diverse non cambia le cose. Anche perché io sono spesso a NewYork, e lui a Milano. Sarà bravissima a fare le valigie. Mostruosa.Nonconosconessunopiù bravo di me. Viaggio con il minimo. Ha avuto una storia anche con Francesco Mandelli dei Soliti idioti. Com’era, da fdanzato? Per niente idiota, anzi, è diventato un uomo molto intelligente. Finì perché eravamo giovanissimi. Ma siamo rimasti amici.
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io donna – 15 marzo 2014
COLONNE D’AUTORE Fabrizio Roncone A domanda risponde
IL MONOLOGO DI GRILLO (L’altro giorno è piombato a Roma Beppe Grillo. Uno dei soliti blitz per mettere in riga i suoi parlamentari. Quando hai Grillo a un metro, speri sempre di potergli fare qualche domanda, e di ricevere qualche risposta. E invece, anche l’altro giorno, è andata così). Grillo, senta: lei pensa che… Siete dei morti viventi, voi giornalisti... Secondo alcuni osservatori, i deputati e i senatori del M5s avrebbero paura di… Mozioni, leggi, abbiamo fatto qualsiasi cosa! Io… Io sono commosso dalle persone che abbiamo messo lì dentro… persone che sono di una competenza incredibile… no, davvero, sono incredibili… Grillo, non crede che qualche volta sarebbe opportuno lasciarsi fare qualche domanda e…. Sono alterato anche per colpa vostra… sì, accidenti! Perché mi dipingete sempre male… Con un po’ di bavetta, con la faccia un po’ così… Lei sul serio pensa che… La gente mi ferma per strada ed è timorosa… Va bene, è il solito monologo. Siete dei poveri disgraziati, voi giornalisti. Mi fate pena, mi fate. Siete cadaveri che camminano. Grazie, Grillo. Vado via, adesso… No, davvero, scusate, ho fretta.
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Claudio Sabelli Fioretti
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Senza vergogna
VOLGARITÀ GRATUITA caro enrico lucci, io non so come poi è andata a fnire la faccenda. Non so se poi tu, magari sulla spinta della pubblica opinione (benpensante), o di un tuo rimorso di coscienza, hai alla fne chiesto scusa al ministro Maria Elena Boschi per come l’hai investita mentre andava a giurare al Quirinale. Forse lo hai fatto e io, colpevolmente, ne sono ignaro. Il problema è che raramente sono rimasto in imbarazzo vedendo una clip televisiva. Tu che cerchi di introdurti nel suo campo visivo e nella sua camminata rivolgendole volgarità, membri, strafca, rapporti, tutte basate sull’ambiguità e sull’equivoco: uno spettacolo indecoroso. E guarda, io non mi inflo nello scivoloso ambito del politicamente corretto, del sessismo, degli insulti alla donna in quanto donna. È solo una cosa brutta, che rientra nella categoriadella maleducazioneprima ancora che in quella del disprezzo per le donne. Qualcosa che ricorda più un rutto che non la scorrettezza di genere. Volgarità, ecco la parola giusta, volgarità gratuita, che non fa ridere e se anche facesse ridere sarebbe comunquebruttissima.Enrico,haimesso insiemeduecosefastidiosissime:l’inviato che insegue il politico facendogli domande a ripetizione e la sgradevolezza dell’eloquio. Un record diffcilmente battibile d’ora in poi. E che risulta particolarmente irritante sotto la frma delle Iene, e anche sotto la frma tua. Ci avevate abituato a una satira dura, spesso feroce, ma sempre civile e precisa. blog.iodonna.it/claudio-sabelli-foretti
Fiorenza Sarzanini Fuori verbale
FIGLIO MIO, NON TI MANTENGO i ragazzi che non studiano e non hanno un lavoro non hanno diritto ad essere mantenuti dai genitori. Le spese possono essereaddebitateamadreepadresoltanto seifglimaggiorenni«sonomeritevoliesoprattutto se ci sono reali necessità». Dopo le sentenze che imponevano agli adulti di provvedere al versamento per anni e anni, i giudici della Corte di Cassazione cambiano linea. Fissando criteri nuovi e più rigidi, forse tenendo conto delle maggiori diffcoltà causate dalla crisi economica che coinvolge milioni di famiglie. Secondo l’ultimo verdetto, gli alimenti concessi ai giovani che, nonostante abbiano superato i 18 anni, vivono ancora a casa perché non possono provvedere autonomamente alla propria esistenza «devono avere valore educativo, assicurando l’autonomia dei ragazzi nella selezione e nella cura dei propri interessi purché meritevoli di tutela». Il caso esaminato riguardava un ventenne romano fglio di separati al quale è stato riconosciuto un assegno mensile di 700 euro perché frequentava ancora l’università ma nelle motivazioni della sentenza viene specifcato come «il versamento del contributo deve tendere ad assicurare l’autonomia del fglio maggiorenne nella selezione e nella cura dei propri interessi purché meritevoli di tutela». Non a caso si sottolinea che «un assegno versato direttamente a un fglio in preda al demone del gioco sarebbe contrario, sia pure in una visione in un certo senso paternalistica, allo spirito della norma». blog.iodonna.it/forenza-sarzanini io donna – 15 marzo 2014
tenebrosi alla svolta
“DONNE, NON VI CAPISCO: PERCHÉ VI INNAMORATE DEI CATTIVI?” Sex symbol da quando ha impersonato uno “squalo” nel Capitale umano, Fabrizio Gifuni si rivela stupito dall’immaginario femminile. E racconta del suo nuovo alter ego. Che gli ha fatto risparmiare vent’anni di analisi di Maria Laura Giovagnini, foto di Fabio Lovino
C
Contrasto
ome risparmiare venti anni di psicoanalisi e vivere felici? La ricetta, ahinoi, non è alla portata di tutti. Primo: bisogna essere Fabrizio Gifuni. Secondo, bisogna essere Fabrizio Gifuni in questo preciso momento: dopo che ha interpretato, di seguito, Il capitale umano di Paolo Virzì e Noi 4 di FrancescoBruni.«Èstatopiùliberatoriodi una terapia passare dal personaggio di Giovanni, fnanziere ricchissimo, freddo e vincente, a quello di Ettore, artista squattrinato - un flo irresponsabile - che usa l’ironia per schivare gli inciampi del quotidiano». In versione barba incolta («Quando non sono sul set mi è più comoda»), Gifuni soppesa ogni parola e fugge quelle scontate. Manonnascondelasoddisfazione:attoreeclettico-èstatoDeGasperi,Paolo VI, Franco Basaglia e Aldo Moro - aspettava una commedia dal 1996, quando girò La bruttina stagionata. In Noi 4 sorride più che negli altri suoi film messi assieme. Ma chi le somiglia di più, Giovanni o Ettore? In entrambi c’è qualcosa che mi appartiene. Per natura sono abituato a convivere con parecchie anime. Al risveglio la domanda abituale di mia moglie (l’attrice Sonia Bergamasco, ndr) è: in quanti siamo oggi?
Fabrizio Gifuni, 47 anni. Reduce dal successo di Il capitale umano di Paolo Virzì, torna sullo schermo con una commedia, Noi 4. io donna – 15 marzo 2014
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tenebrosi alla svolta
Per l’ordine sono un po’ maniacale... Mi pacifica mettere a posto in casa, come quelli che si rilassano lavando i piatti oppure ricamando Qualcuno prevale, in genere? No, c’è un bel gioco di squadra (ride). Ho un po’ di Giovanni nella determinazione sul lavoro e a farmi carico delle situazioni; ho molto di Ettore nella difficoltà a sostenere i conflitti e nella leggerezza con cui affronta la vita. Giuri che l’affronta “con leggerezza”. Non si direbbe. Lo possono testimoniare le mie figlie: ieri sera hanno visto per la prima volta Il capitale umano (tranne qualche scena, eh) e la prima cosa che hanno detto? «Che bello: tu non sei così. Giochi sempre!». Il gioco è il motivo fondamentale per cui ho scelto questo
Fabrizio Gifuni e Ksenia Rappoport con i “figli” Lucrezia Guidone e Francesco Bracci Testasecca in Noi 4 di Francesco Bruni (già regista di Scialla!), nei cinema dal 20 marzo. 80
mestiere: è una specie di assicurazione sulla salute mentale, ti costringe a rimanere in contatto con la tua infanzia. I greci l’avevano già capito: nell’Edipo solo chi sa giocare meglio e risolve l’enigma della Sfinge resta vivo. Non pare che giochi quando impiega anni a preparare i suoi superpremiati spettacoli teatrali, come quelli su Gadda o Pasolini. Proprio perché ho una capacità di immergermi in maniera anche ossessiva, per il resto sono disponibile ad alleggerire. Ecco, spero che Noi 4 contribuisca a dissolvere l’immagine di attore pensoso con il teschio in mano... Non che mi freghi dell’immagine, ma non voglio che incida sul lavoro, altrimenti non mi chiamano per le commedie. Se mi piace leggere Gadda invece del romanzo che va per la maggiore, chevvedevo di’? Per carità, va benissimo. Lei è il sex symbol delle donne esigenti. Sì, boom! Come no? Però... Devo ammettere: il protagonista di Il capitale umano, che è
pure una bella carogna, ha riscosso un successo micidiale, per me totalmente inaspettato. La costruzione dell’immaginario femminile a volte è complessa e contorta. Sarà il masochismo atavico? Mah, di certo c’è un alto tasso di imprevedibilità. Ora sono curioso di vedere se penseranno che Ettore sia un cialtrone insopportabile o che quella insopportabile sia l’efficientissima ex moglie, che porta a casa lo stipendio. Un rapporto sbilanciato è complicato, però anche fare lo stesso mestiere per una coppia non sarà facilissimo. Sono più i lati positivi di quelli negativi. Il vantaggio maggiore è che non sprechi tempo a spiegare cose che non si possono spiegare; c’è complicità. I problemi sono solo di natura pratica, organizzativa: come incastrare gli impegni, come organizzarsi con le bambine che crescono, volendo essere presenti e non delegando. Ha trovato tempo per sostenere il Teatro Valle occupato, che proprio il 18 marzo sarà premiato dalla European Cultural Foundation. Cosa ci hanno viDA PAOLO VI A DE GASPERI sto gli europei in questa E BASAGLIA. I MILLE VOLTI DI GIFUNI SU esperienza? IODONN A .IT La serietà nel proporre e portare avanti giorno per giorno un modello di gestione che fosse in dialogo con la città, il tentativo di rendere il teatro una specie di piazza aperta, non un’istituzione museale. Il sito fabriziogifuni.it è perfetto. Lascia mai niente al caso? Tantissimo. Sì, boom! Come no? Ragiono parecchio prima, poi mollo tutto. Se hai costruito un sistema di regole, è meraviglioso perdersi: quel perdersi non diventa confusione. C’è per caso un lato vagamente maniacale in lei? Per quanto riguarda l’ordine, sì. Mi pacifica mettere a posto in casa, come quelli che si rilassano lavando i piatti o ricamando.
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io donna – 15 marzo 2014
Bella alla mia età, bene nella mia pelle.
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E se essere bella significasse, semplicemente, sentirsi bene a ogni età? I bisogni della pelle, con gli anni, cambiano. La nuova crema giorno Haute Exigence risponde con natura e ricerca scientifica, ridensificando la pelle a tutti i livelli1. Al cuore della formula, un’esclusiva Clarins: l’harungana, nuovo attivo vegetale bio, dall’eccezionale potere antietà. La pelle è più densa, compatta, luminosa. Qual è l’età per essere bella? La tua! Clarins, No 1 in Europa nei trattamenti di bellezza in profumeria selettiva2. 1. Test ex vivo e in vitro. 2. Fonte: NPD BeautyTrends, vendite totali di 4 paesi: Francia, Italia, Spagna (penisola) e Inghilterra, prodotti di trattamento venduti in profumeria, brand prestige, vendite a valore 2012.
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elogio dell’amore eterno
“AGLI UOMINI DICO: IMPARATE A PERDONARE” Dopo un tradimento, tutto si rompe. “Ma alcune storie non vogliono morire” dice lo psicoanalista Massimo Recalcati che ha indagato la passione e il suo rinnovarsi: “Un lavoro lento e faticoso. Che non rinuncia alla promessa di eternità” di Raffaela Carretta, foto di Efrem Raimondi per Io donna
Lo psicoanalista Massimo Recalcati, 54 anni, sarà il 16 marzo al Festival Libri Come, a Roma (info: auditorium.com). io donna – 15 marzo 2014
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elogio dell’amore eterno
Il tempo delle relazioni si è accorciato, alla prima difficoltà le coppie si disfano. Il “per sempre” viene ridicolizzato in nome di un’ideologia imbattibile: che quanto più un rapporto duri, tanto più il desiderio appassisca
S
i entra nell’antro di Massimo Recalcati, in quel centro di Milanodovelacittàdiventaimprovvisamenteincantevole,con speranza e preoccupazione. Speranza, perché di fronte a uno psicoanalista c’è sempre l’attesa che ci aiuti a capire qualcosa di noi, un frammento nascosto tra le virgole, una scheggia che dormeneisotterraneidelleparole.Preoccupazioneperviadel tema: non l’amore, ma l’AMORE durevole che sconfigge la possibilità sempre presente della sua fine. Non è più come prima si chiama il suo nuovo saggio, sottotitolo: Elogio del perdono nella vita amorosa (Raffaello Cortina editore, 160 pag., 13 euro). Tema che acciuffa con mano di ferro l’attenzione ma impone inevitabilmente qualche pericoloso autoesame in chi ascolta. Recalcati si richiama a Jacques Lacan, il maestro francese che rileggendo Freud ha rivoluzionato il modo di pensare e fare psicoanalisi. È professore all’università di Pavia e ha fondato la onlus “Jonas” che si propone di operare nelle periferie, a costi più contenuti. Uno dei suoi ultimi libri Il complesso di Telemaco, indagine sullo struggente tramonto dei padri d’oggi, è stato molto letto e commentato. Rimane da capire perché quest’uomo che ha la faccia più giovane dei suoi 54 anni si sia messo in marcia verso un tema così inattuale come l’amore eterno, mentre tutto corre velocemente sulla strada opposta. «Proprio per questo. È un 84
fatto: il tempo delle relazioni si è accorciato, alla prima difficoltà le coppie si disfano. E c’è una ridicolizzazione neanche tanto strisciante dell’idea stessa del persempre, fondata su un’ideologia imbattibile: l’intensità del desiderio è inversamente proporzionale alla durata dei rapporti. Quanto più un rapporto dura, tanto più il desiderioappassisce.Perciòsenoncisivuole rassegnare al grigiore, alla tristezza, è necessariocambiarecontinuamente». Non è così? Diventa così perché questa certezza è dilagata dal cuore stesso del capitalismo e ha avviluppato i sentimenti, dandogli una forma libertina: la vera felicità è in ciò che non si ha, più che nellacuradiquantoabbiamo.Macontinuare a cambiare, alla fine, mostra la stessa faccia insoddisfatta. Mentre il nuovo diventa produttivo, genera qualcosa, se riusciamo a vederlo nello stesso corpo, negli stessi difetti, nello stesso viso, che non ci stanchiamo mai di guardare, quello della persona amata. Diventa una possibilità meravigliosa quando il “nuovo” è lo “stesso”. È il miracolo dell’amore. Si parla molto di femminilizzazione del maschio, eppure la rincorsa generale a conquistare altri territori sembra una mascolinizzazione delle femmine. La femminilizzazione è un’altra delle menzogne che ci raccontiamo. Il fantasma maschile è profondamente legato all’idea del consumo, per doparsi e mantenere una vita eccitata. C’è dipendenza dal ricambio continuo, un po’comenellatossicomania.Vedopazienti maschi e,appunto, ormai molte donne, che dai 15 ai 50 anni non sono stati soli: mai una pausa, una discontinuità tra una relazione e l’altra. Il nostro è il tempo del lutto facile. Dove chiedersi il perché di un amore finito,
io donna – 15 marzo 2014
elogio dell’amore eterno chiave sul perdono. Gesù sta chino, vicino alla terra, si raccoglie in sé. Non assolve perché non giudica, fa un gesto interiore, si guarda dentro. Chi è senza peccato scagli la prima pietra non significa solo chiedersi se c’è un rapporto tra il tradimento subito e come mi sono comportato io. È soprattutto riconoscimento dell’eteros, veramente altro, e perciò meritevole di una seconda chance. Se tradire non diventa un’abitudine, un modo di essere… si è fedeli nel cuore, ma spinti a tradi- Ci vuole una grande forza, non tutti re, perché il godimento non sta più nel possono averla. cuore. Però, si può tenere tutto insie- Certo, è dolorosissimo. Ho seguime. Certo, è un lavoro, ma può acca- to coppie in cui i traditi non avevadere, accade. Non mi sembra di essere no niente da rimproverarsi. Eppure un cigno nero… il perdono non può venire da chi ha I cigni bianchi che popolano il pae- tradito, non è il suo comportamensaggio si lamentano spesso di non tro- to che può aprire l’altro alla gioia mivare la persona giusta. steriosa della riconciliazione. Come I miei pazienti che rim- diceva il filosofo Jacques Derrida, il piangono di non trova- perdono sfida l’imperdonabile, il lire l’amore in realtà ne mite che non riusciamo a sopporhanno paura: temono tare. Richiede molto tempo, molto di perdere la loro for- lavoro su di sé. E può essere impostezza vuota. Farsi da sibile, perché tutto si è rotto. sé, in amore, è un fan- Come se la cavano uomini e donne? tasma bugiardo. L’uo- Le donne hanno un contatto più inmo dipende dell’altro, tenso con la vita psichica: possono sin da quando venendo frequentare l’insopportabile, anche al mondo emette un se non è meno doloroso. Nel magrido perché qualcuno schio quel confine è contro natura: lo traduca in richiesta segna una beffa, una decadenza imd’aiuto e gli stia vicino. mediata della sua potenza, della diAnche se rimane altro, visa fallica che indossa. La rappreuno che ha spigoli e du- sentazione sociale del cornuto, più rezze sconosciute, irrimediabilmen- viva di quanto si pensi, ne è la prova. te diverso da noi, inconoscibile. Ete- E quando l’uomo cade, spesso è una ros, appunto. Questa insufficienza caduta verticale. L’alfabeto dei sendella vita è il fondamento dell’amore. timenti compone una lingua femmiÈ un’affermazione evangelica: la psi- nile, per un maschio assolutamente coanalisinonhamaifrequentatomol- straniera e fonte di angoscia nella to il cristianesimo. sua indecifrabilità. E Èvero.Etuttavia,iocrequesto spiega la viodo che il cristianesimo lenza alla quale spesso non sia una religione, si abbandona dopo la ma un modo di ripensafine traumatica di una re radicalmente l’uomo storia. La violenza è il PERDONO SÌ O NO? COSA FARE DI FRONTE A dicendo: senza amore contrario del perdono la vita non ha senso. Nel UN TRADIMENTO? SCRIVI A fondato sulla parola: LE T TERE . Vangelo la scena dell’ache lui non sa, o non IODONN A@RC S.IT dultera è un passaggio può pronunciare.
Il perdono è soprattutto riconoscimento dell’altro, se tradire non diventa un’abitudine, un modo di essere. E, come diceva il filosofo Jacques Derrida, il perdono sfida l’imperdonabile, il limite che non riusciamo a sopportare capire le proprie responsabilità, lavorare sulla perdita, è tempo perso. Mentre l’amore è…? Salto nel vuoto, esposizione assoluta al desiderio dell’altro, senza calcoli e conmoltirischi,perchénonc’ègaranziacheduri:etuttavia,ildesiderioche sia per sempre è già un’intenzione, un patto capace di orientare la relazione. Non bisogna proteggersi dalla possibilità che una storia finisca, che un altro ci abbandoni? È un delirio di oggi l’autonomia, l’indipendenza, il non gettarsi alla cieca in una relazione. La discussione prematrimoniale sulla divisione dei beni è diventata prassi, come la scelta della convivenza. A essere rifiutata non è tanto l’istituzione, e parlo del matrimonio civile, ma ciò che simboleggia: l’intenzione di essere insieme per sempre, a prescindere che vada così. Per questo, nel libro non m’interrogo sulla vita ordinaria delle coppie, ma sul tradimento in quelle che hanno sperimentato un grande amore, un’esistenza comune, un erotismo diffuso. Ne vede tanti in giro di esempi così? No, ma esistono. Io sono sposato da 15 anni, ho avuto la possibilità di tradire mia moglie e non l’ho mai fatto. È così intenso il legame con lei che non lascia spazio a nient’altro, perché amore e godimento sessuale sono uniti. Se l’erotismo viene meno, diceva Freud, 86
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io donna – 15 marzo 2014
COLONNE D’AUTORE Barbara Stefanelli
Uomini che amano le donne
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Marina Terragni*
Maschile/ Femminile
Franco Venturini
Est/Ovest
LA BRECCIA DEL PAPA
L’ETICA DEL TRADIMENTO
SE CARLÀ CANTA PER SARKÒ
sta leggendo pietro e maddalena di Damiano Marzotto “sulla dimensione femminile della Chiesa. Un libro bellissimo”. Pensa che la donna debba essere “più presente nei luoghi di decisione della Chiesa”. Ma crede che questa eventuale “promozione funzionale” non sia abbastanza: piuttosto dice - dovremmo rifettere sul genere femminile/singolare della parola stessa Chiesa, nonèuncasolinguisticosediciamolaChiesa, “femminile dalle origini”, femminile l’idea che porta con sé. Rimanda, per le conclusioni, a “un approfondimento teologale che è in corso”: lo guida un uomo, il cardinaleRylko,ma“conmoltedonneespertedi varie materie”. Racconta delle sue “chiamatine”unavoltaalmese,tuttiimesi-aunavedovadiottant’annicheungiornogliscrisse perché aveva perduto il fglio: “Lei è felice, io faccio il prete. Mi piace”. E non nasconde, neanche questa volta, di aver avuto una fdanzata a 17 anni e di ricordare la ragazza che gli fece “girare la testa per una settimana” ai tempi del seminario. E se il matrimoniorestatraunuomoeunadonna,ipattidi convivenza sono da “valutare nella loro varietà”. Così come “risposte” vanno trovate per le famiglie che si separano. Sono le parolediFrancescodedicatealledonnenell’intervista che ha concesso a Ferruccio de Bortoli sul Corriere della Sera. Ci sono i segni di una rivoluzione gentile: come se nell’aria si trasmettesse una nuova sensibilità, che parlaancheailaiciinascoltoconunlinguaggio che è allo stesso tempo trasparente e pieno. Che parla alle donne, con una libertà forse inattesaecertobenvenuta.Èunabrecciain un muro antico. blog.iodonna.it/barbara-stefanelli
se con tangentopoli presumevamo di avere visto il peggio, avremmo in seguito dovuto ricrederci, assistendo a uno “sdoganamento” della pratica delle tangenti. Quello che era stato svelato, producendo un crollo degli argini etici, si era paradossalmente costituito in una sorta di “pedagogia” della corruzione, in un master dell’imbroglio, in istruzioni per l’uso per un fai-da-te del malaffare. Il modello “alto” si è riprodotto all’infnito. Per questo oggi mi preoccupo di fronte all’esaltazione del cosiddetto neo-machiavellismo in politica, con particolare riferimento alla liceità del tradimento. Si può tradire il mandato elettorale, disimpegnarsi da ogni promessa fatta agli elettori, dire una cosa la sera e fare l’opposto la mattina. E direi che in quest’anno politico, dalle larghe intese all’abbattimento di Enrico Letta #staisereno, il campionario è stato vario e ampio. Gli effetti potrebbero essere due, diversi ma ugualmente preoccupanti: da un lato, anche qui, lo “sdoganamento” del tradimento in funzione di un obiettivo indicato come prioritario senza dare troppe spiegazioni; dall’altro, un’esaltazione difensiva del principio della coerenza, irrigidito in un’anelastica tenuta di posizione contro ogni ragionevolezza, e nell’incapacità di assumere la necessità del cambiamento. La classe dirigente non deve dimenticare che la sua responsabilità è anche etica e pedagogica. Che non è facile insegnare ai fgli che le promesse vanno mantenute, quando chi si assume responsabilità così alte si slega da ogni impegno. blog.iodonna.it/marina-terragni *membro della Direzione nazionale Pd
negli anni trascorsi all’Eliseo con il marito-presidente Nicolas Sarkozy, la vena canora di Carla Bruni non si è mai del tutto estinta. Anzi, “Carlà” è stata l’unica première dame di Francia a incidere un disco mentre era titolare di cotanto titolo, e per lanciarlo lasciò solo Nicolas in un viaggio all’estero. Un piccolo, brevissimo strappo. Ma ora che l’ex Capo dello Stato può soltanto guardare il suo successore Hollande e allargare le braccia, Carla Bruni si sta prendendo una meritata rivincita. I concerti foccano un po’ ovunque in Francia, e per il pubblico, o almeno per una parte di esso, l’attrazione è doppia: la voce bassa e sexy di lei, più la probabile, quasi sicura presenza di lui. Perché Nicolas, oltre a seguire la moglie da bravo consorte, ha capito che qualche canzone di lei equivale, anzi è meglio di qualche comizio di lui. E siccome le ambizioni non fniscono mai… “Lei mi ha aiutato per cinque anni, io posso aiutarla per cinque mesi” avrebbe detto Nicolas ai giornalisti transalpini. Pochi gli credono. La verità è che Sarkozy pensa a un ritorno all’Eliseo, hanno scritto alcuni, e che le canzoni della moglie sono un veicolo effcace per tornare alla ribalta senza urtare i suoi agitati colleghi di partito. Del resto Nicolas è anche andato da Angela Merkel a ricordare i bei tempi andati, e mantiene contatti regolari con molti suoi compagni di viaggio di quand’era le Président. Strategie di uno che guarda lontano, spinto dalle tournées di Carlà.
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blog.iodonna.it/franco-venturini io donna – 15 marzo 2014
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Simon Brown
IO assaporo
Tutti gli indirizzi di Monmouth Street, a Londra. Le case di otto firme del design (prossimamente in mostra, a Milano). E la prima ricetta con un nuovo ingrediente: la ricotta. Il Covent Garden Hotel al 10 di Monmouth Street, a Londra. io donna – 15 marzo 2014
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Il quartier generale di David Chipperfeld a Berlino.
DOVE VIVONO GLI ARCHISTAR 92
io donna – 15 marzo 2014
Foto Simon Menges (1), Davide Pizzigoni (1)
La libreria-scala di Mario Bellini a Milano.
In mostra ad aprile, a Milano, un’incursione autorizzata nel privato di grandi frme del design. Sotto esame, otto case e otto poetiche dell’abitare. Da Berlino a Mumbai di Lia Ferrari
io donna – 15 marzo 2014
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Zaha Hadid, Londra.
D Marcio Kogan, San Paolo.
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aniel libeskind ha una lunga storia di traslochi. Da Lodz a Manhattan, passando per Tel Aviv, Detroit, il Bronx, Milano e Berlino. Un sentimentale, l’architetto di Ground Zero: nelle sue case c’è sempre qualcosa di rosso e da anni si porta dietro un tavolo inutilizzato in ricordo degli anni felici trascorsi in via Benedetto Marcello, a Milano. Zaha Hadid vive a Londra, a nord est del Tamigi: mansion conservatrice, ma mobili che sembrano porzioni miniaturizzate del Maxxi. Alla parete, in cornice,
un disegno del primo concorso vinto. Insospettabili amanti del vintage i Fuksas, Massimiliano e Doriana, base a Roma e seconda casa di 300 metri quadri in Place des Vosges a Parigi, punteggiata di mobili di Charlotte Perriand e molto Jean Prouvé. Quasi un quartiere il punto di appoggio a Berlino dell’inglese David Chipperfeld. Nella zona del Mitte, oltre a casa e studio, l’autore del Neues Museum possiede una caffetteria, minima anche nel nome: Kantine. Dalla Germania a Milano. La spina dorsale della casa di Mario Bellini, designer del primo Pc della io donna – 15 marzo 2014
Foto Romulo Fialdini (1), Davide Pizzigoni (1), Francesca Molteni (1)
Bijoy Jain, vicino Mumbai.
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I Fuksas, Parigi.
Daniel Libeskind, New York.
storia e architetto dell’ala islamica del Louvre, è una libreria enciclopedica di nove metri d’altezza. In Brasile, a San Paolo, l’architetto Marcio Kogan colleziona disegni di Federico Fellini e pupazzetti dei Simpson nell’appartamento in cui abita dagli anni Ottanta, quando ancora faceva il regista. Monacale il dietro le quinte del giapponese Shigeru Ban che ha costruito la sua casa di Tokyo attorno agli alberi arredandola col vuoto. Più aperta, e ospitale, la comunità a 30 chilometri da Mumbai di Bijoy Jain che divide il suo spazio con 96
sessanta artigiani, una tribù di cani e ospiti di turno sempre benvenuti. Otto case, otto storie, una mostra. Si intitola Dove vivono gli architetti, e andrà in scena al padiglione 9 di Fiera Milano, Rho, dall’8 al 13 aprile. Un’incursione autorizzata nel privato di otto frme dello star-system, ma soprattutto una rilettura simbolica dello spazio che l’architetto progetta per sé. La curatrice Francesca Molteni ha bussato alla porta di Shigeru Ban, Mario Bellini, David Chipperfield, Massimiliano e Doriana Fuksas, Zaha Hadid, Marcio Kogan, Daniel Libeskind e Bijoy
Jain/Studio Mumbai con l’idea di riportarne una sequenza di suggestioni. «Inutile tentare di riprodurre fedelmente quanto visto. Avremmo fatto delle brutte copie. Cercheremo solo di rendere un’atmosfera». Video, interviste e fotografe realizzate con l’architetto e scenografo Davide Pizzigoni comporrano otto installazioni che provano a scalfre la facciata delle archistar. «Le loro case non sono teatri o biglietti da visita ma spazi sinceri. Un rifesso di pensiero, passioni, ossessioni». Il tratto comune è la riservatezza. Farsi aprire, ci dicono, è stata un impresa.
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io donna – 15 marzo 2014
Foto NicolaTranquillino (1),Aki Furudate (1) , Hiroyuki Hirai (1)
Shigeru Ban, Tokyo.
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Se preferite un centrotavola più vivace, scegliete anemoni rossi, fucsia e viola. Al posto del rosmarino, potete utilizzare rametti di salvia gigante o di alloro.
Foto Decabibò per Io donna
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Procuratevi un comune vaso di plastica di 10 cm di diametro e rivestitelo completamente con giri di nastro biadesivo. Applicate i rametti di rosmarino in modo che sopravanzino leggermente il bordo e, con un paio di cesoie o forbici, tagliate l’eccesso alla base del vaso. Riempite d’acqua il vaso di rosmarino, collocatevi i fiori, alternandoli, e sigillate con qualche giro di spago.
La composizione filmata (passo passo) su iodonna.it io donna – 15 marzo 2014
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la civiltà del cibo - prima puntata
LA RICOTTA MARZOLINA Un ingrediente e 4 ricette (per 4 settimane) di Maria Grazia Borriello, foto di Vincent Vega, lifestyler Sergio Colantuoni
P
Ha collaborato Barbara Collini
uò essere vaccina, ovina, caprina e di bufala. Fresca e dolce, oppure stagionata e salata, da grattugiare. Ogni regione ha la sua: in Sicilia e in Sardegna si trova cotta al forno, con crosta scura e interno morbido; in Puglia • ÒmarzoticaÓ, salata, o ÒschiantaÓ, pi• piccante, da grattugiare per condire i primi piatti. La ricotta romana, che ha ottenuto il marchio Dop, e quella piemontese sono entrambe dolci e morbide. Sceglierla. Di colore bianco vivo e consistenza morbida. Conservarla. In frigorifero in un contenitore chiuso, per 1-2 giorni. Utilizzarla. Nei ripieni di pasta o di carne, nelle torte salate, nella pasticceria (torte, crostate, pastiere, cannoli siciliani). Dosi. 100 g a persona. Kcal. 150 per 100 g. io donna – 15 marzo 2014
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la civiltà del cibo - prima puntata
POLPETTINE DI RICOTTA CON PROSCIUTTO E NOCCIOLE
INGREDIENTI
finger food per 4-6 persone: 250 g di ricotta vaccina, 100 g di prosciutto cotto tritato, 50 g di grana grattugiato, 150 g di nocciole tritate, 1 cucchiaio di curry, maggiorana, sale
In una ciotola e con •lÕaiuto di una spatola,
amalgamate la ricotta con il grana, il curry, metà delle nocciole tritate e un pizzico di maggiorana. Aggiungete il prosciutto tritato e regolate di sale. Con lÕimpasto ottenuto realizzate tante polpettine grandi come una piccola noce e rotolatele nel rimanente trito di nocciole in modo da rivestirle. Riponetele in frigorifero e lasciatele riposare per unÕora prima di servirle come antipasto o con lÕaperitivo.
150 RICETTE E I VIDEO DEGLI CHEF SU I O D O N N A .I T/ R I C E T T E chef Gino Fantini in tavola Tessuto in seta Silva (silvatessuti.it). Piatti Laboratorio Paravicini Milano (paravicini.it) la ricetta Simonetta Li Pira la spesa Courtesy Simply 102
22/3/2014 LINGUINE ALLA CREMA DI RICOTTA
29/3/2014 CHEESECAKE ALLA RICOTTA
5/4/2014 TORTINO RICOTTA E PERE
io donna – 15 marzo 2014
Neal’s Yard Place, a Londra. Con le sue fnestre colorate, il verde e le foriere pop è un angolo vitale, e un po’ deflato, in pieno centro.
dove andare / vie di culto
7 DIALS, LONDRA
Un incrocio di sette piccole strade, a Covent Garden. Cuore della Swinging London anni Settanta. Dove ancora oggi il caffè è solidale, le terapie alternative, il lifestyle anticonformista
Alamy/Milestone
di Ornella D’Alessio
dove andare / vie di culto
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ochi grandi nomi e tanti piccoli artigiani della qualità. Seven Dials, incrocio di sette strade alle spalle della Royal Opera House, a pochi passi da Covent Garden nel West End di Londra, è la nuova alternativa per cibo eco-solidale e prodotti naturali. Un ritorno al passato: già nel XVII secolo quest’area era frequentata da occultisti, astrologi e medici-alchimisti attratti dalla simbolica disposizione delle sette vie intorno alla meridiana a pilastro. Non sarà un caso se qui hanno iniziato alcuni pioneri britannici del biologico. Tra i primi il Monmouth Coffee, minuscola bottega in Monmouth Street, che da quasi 40 anni seleziona e importa caffè solidale da tutti i continenti, seguendone scrupolosamente la tracciabilità. I suoi sacchetti di carta con l’etichetta colorata che riporta la provenienza dei chicchi sono molto in voga soprattutto adesso che nei bar inglesi si consuma più caffè che tè. Prima di acquistarlo in grani o macinato per espresso, si può assaggiare al banco o sedersi al tavolino e sorseggiarlo accompagnato da brioche o croissant fumanti. Nello stesso periodo, in un palazzo di Neal’s Yard, apriva Neal’s
Yard Remedies, primo emporio etico di terapie alternative e omeopatiche. Oggi è ancora lì e le sue creme prive di conservanti si trovano in ogni angolo del globo. Nella porta accanto, da Wild Food Cafe, spremute e centrifugati freschi o piatti vegetariani e vegani vengono preparati nella cucina a vista. Il trend bio ha attratto altre aziende etiche, come Hotel Chocolat Roast & Conch. Qui, oltre ad acquistare cioccolato solidale, si assaggiano dolci e bevande a base di cacao, si gusta un ottimo cioccolato fondente e si assiste alle varie fasi di concia della materia prima. Solo vini naturali da Compagnie des Vins Surnaturels che ha appena aperto un locale in Neal’s Yard diventato in poche settimane tappa fssa per i cultori dei vini
Sopra, Neal’s Yard Remedies, emporio etico di terapie alternative nato negli anni Settanta. Oggi i suoi prodotti sono diffusi in tutto il mondo. A destra, in alto, la boutique di Orla Kiely, la stilista inglese celebre per le stampe, amata anche da Kate Middleton. Qui accanto, l’esterno di Academy of Flowers dove si tengono corsi per comporre bouquet. 106
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Sopra, uno scorcio di Monmouth Street, piccola via di Covent Garden piena di locali e negozi cool. A destra, in alto, Compagnie Des Vins Surnaturels, gettonato per i vini bio e, sotto, B1866, regno del bike-couture.
biodinamici. I due piani con tavoli e sedie vintage sono fully booked dalla prima colazione alla cena (meglio prenotare). Clima permettendo si può consumare anche ai tavoli all’aperto, nella piazzetta di Neal’s Yard con le grandi fnestre colorate di blu, arancione, rosso, viola e le foriere dipinte in toni contrastanti. Per gli estimatori di formaggi made in Britain c’è Neal’s Yard Cheese dove si assaggia sempre prima di acquistare. La cucina tradizionale inglese trionfa nel ristorante The Ape & Bird, nato dalle ceneri del pub Marquis of Granby amato dai The Clash e dai Sex Pistols. Molto british la boutique B1866, ideatrice di esclusivi sellini in cuoio e borse da biciclette, e Miller Harris, per le essenze agli agrumi che la profumiera inizialmente creava a Notting Hill. “Citron citron”, il più noto, si respira nell’elegante Hotel Covent Garden, un must per l’high tea con l’immancabile alzatina di biscottini e marmellata ai frutti di bosco. Nell’attiguo ristorante Max non è diffcile incontrare Giorgio Armani o Woody Allen, magari in attesa di scendere nella saletta-cinema per un’anteprima privata di pellicole in uscita. Sontuose le camere in stile inglese contemporaneo decorate, l’una diversa dall’altra, dall’arredatrice e comproprietaria Kit Kemp. Sempre su Monmouth Street valgono una sosta Coco de Mer, elegante sex shop con lingerie osé ma divertente e Tatty Devine con i suoi bijoux 108
coloratissimi in perspex. Le stampe anni Sessanta della stilista inglese Orla Kiely sono in gran voga da quando Kate Middleton ha indossato in pubblico un abito acquistato in Monmouth Street (che per il suo arrivo è stata chiusa al traffco). Nella stessa via sono state da poco inaugurate due beauty boutique: il primo flagship store del brand francese Caudalie del Regno Unito e il primo Shu Uemura con mini spa specializzata in maschere e massaggi giapponesi per il viso. Chi voglia imparare a comporre i bouquet di fori freschi alla maniera inglese può seguire un breve corso all’Academy of Flowers in St Martin’s Courtyard. Per fnire, una tazza di tè. Ultimo aperto è l’ipertecnologico coffee shop Timberyard, ultracool per blogger e iPad dipendenti. Propone snack dietetici e un’ampia scelta di miscele, anche in vendita. Ma l’indirizzo classico rimane The Tea House, in Neal Street.
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Frank Herholdt (1) - Kim Lightbody (1)
dove andare / vie di culto
dove andare / vie di culto
Carnet d’adresse Vini bio, rimedi naturali, piatti vegan. E a scuola di bouquet (british style) dormire Covent Garden Hotel e Max Brasserie 10 Monmouth Street coventgardenhotel.co.uk Doppia da 388 euro. Classe e raffinatezza. Da non perdere l’high tea ogni giorno dalle 15 alle 17.30 One Aldwych 1 Aldwych, Westminster onealdwych.com, lhw.com Doppia da 400 € circa. Design contemporaneo nell’edificio che un tempo ospitava la redazione del “Morning Post” Seven Dials Hotel 7 Monmouth Street sevendialshotellondon.com Doppia b&b 127 euro Giovane ed essenziale mangiare & bere Compagnie des Vins Surnaturels 8/10 Neal’s Yard compagniedesvinssurnaturels.com À la page dalla prima colazione alla cena Hotel Chocolat Roast & Conch 4 Monmouth Street hotelchocolat.com Cacao in ogni declinazione Wild Food Cafe 1st Floor 14, Neal’s Yard wildfoodcafe.com Tempio del bio per vegetariani e vegani The Ape & Bird 142 Shaftesbury Avenue apeandbird.com Atmosfera vittoriana con pezzi di modernariato 110
Timberyard 7 Upper St Martin’s Lane timberyardlondon.com Nuovissimo, per buongustai web-addicted
Neal’s Yard Remedies nealsyardremedies.com 15 Neal’s Yard Omeopatia e tanto altro. È il primo storico negozio
comprare
B1866 36 Earlham Street b1866.com Sellini in cuoio stylish per biciclette
Neal’s Yard Dairy 17 Shorts Gardens nealsyarddairy.co.uk Formaggi made in UK, anche di piccoli produttori. Oltre 80 tipi in lista
L’edificio edoardiano che ospita l’One Aldwich Hotel, con arredi design e una collezione di oltre 400 opere d’arte contemporanea.
Miller Harris 14 Monmouth Street millerharris.com Essenze e aromi per ambienti very british Coco de Mer 23 Monmouth Street coco-de-mer.com Per essere sexy con eleganza
Tatty Devine 44 Monmouth Street tattydevine.com Gioielli colorati in perspex Caudalie 39 Monmouth Street Primo store in Gran Bretagna Orla Kiely 31/33 Monmouth Street orlakiely.com Abiti e arredi anni Sessanta Shu Uemura 15 Monmouth Street Primo store nel Regno Unito The Tea House 15 Neal Street theteahouse.com Tè, teiere e infusi corsi Covent Garden Academy of Flowers 9 Slingsby Place St Martin’s Courtyard academyofflowers.com Corsi per bouquet molto inglesi. il viaggio Con British Airways (britishairways.com) voli a/r dall’Italia con solo bagaglio a mano da 113 euro. Il tour operator La Fabbrica dei Sogni (lafabbricadeisogni. biz) propone 4 notti in doppia con prima colazione nel cuore di Londra e il volo in classe economica a/r da 440 euro.
TUTTE LE NOSTRE METE SU I O D O N N A . I T/ I T I N E R A R I io donna – 15 marzo 2014
IO sforo
Nuovo sportswear. Look della settimana optical rock. Divagazioni sul pois. E segnali di stile per i più piccini.
Foto di MichaelWoolley
Total look Prada.
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(Rétro)attiva Calzettoni e scarpe basse. Pantaloni over e gonnelline. Vintage, ma tecnologico, l’athletic style torna in gara foto di Michael Woolley
Abito a coste Céline 980 €, calzettoni Lotto 8 €, mocassini in vernice L’Autre Chose 299 €. Pagina accanto. Blazer in cotone e seta con applicazioni in paillettes, top in cashmere e shorts in cotone e seta Dior.
A sinistra. Maglia traforata Roberto Collina 400 €, pantaloni Martino Midali 148 €, calzini in cotone Calzedonia 2,95 €, sandali Prada. A destra. Abito Love Moschino 280 €, calzini in seta Bresciani 34 €, scarpe in pelle Dondup 211 €, orologio in ceramica e diamanti Rado.
Blazer Bark 223 €, polo in cotone piqué Lacoste 102,50 €, gonna-pantalone Hache, calzettoni Lotto 8 €, scarpe in pelle Dondup 211 €, cintura in pelle Emporio Armani 320 €. Pagina accanto. Maglia Kocca 75 €, foulard Karen Mabon.
Maxi giacca in cotone Liu·Jo Jeans 259 €, top in felpa e chiffon Hache, shorts in lino Roberto Collina 500 €, cappello con inserto laminato Super D 95 €. Pagina accanto. T-shirt doppiata Pennyblack 89 €, gonna Gianluca Capannolo 945 €, scarpe in raso Love Moschino 118 €, orologio Rado.
Blouson Lanifcio Colombo 770 €, maglia in cotone tecnico e gonna in seta Jil Sander 990 e 1.270 €. Pagina accanto. Abito plissettato Sisley 79,95 €, calzettoni Lotto 8 €, zeppe in vernice e pelle Charlotte Olympia 895 €, bracciale in gros grain Stella Jean 154 €.
Blazer e pantaloni in neoprene Emporio Armani 530 e 380 €, top in maglia di seta Andrea Incontri 435 €, scarpe con zeppa scultura Pollini 425 €. Pagina accanto. A sinistra. Maglia in rete Lorena Antoniazzi 238 €, shorts Hache, calzini Bresciani 34 €, mocassini Fratelli Rossetti 230 €. A destra. Abito-polo in crêpe de chine Viktor & Rolf, stringate Fratelli Rossetti 360 €.
Pull e gonna Fendi, calzini Bresciani, sandali Pierre Hardy 440 €, collana in ceramica Marion Vidal 340 €, orologio in ceramica bianca Chanel Horlogerie. Pagina accanto. Top Marina Yachting 108 €, visiera SuperDuper Hats.
A sinistra. Blusa in cotone Suoli 198 €, gonna a pieghe Love Moschino 265 €, sneakers Diesel 135 €. A destra. Maglia J Brand 280 €, longuette Diesel 130 €, sneakers e cinturino con fore d-s!de 200 e 119 €, cintura Fendi, orologio Rado.
Impermeabile Add 139 €, calzettoni Lotto 8 €, sandali in pelle Kenzo, borsa in pelle Charlotte Olympia 425 €. Pagina accanto. Abito in jersey double con dettagli in vernice Fay 1.200 €, collane Cor Sine Labe Doli 83 €.
Top Freddy 77,50 €, pantaloni Coast+Weber+Ahaus 248 €, calzini Calzedonia 2.95 €, zeppe in pelle Roberto Del Carlo 328 €. Pagina accanto. Gilet in tessuto tecnico Duvetica 290 €, abito con inserto in piqué tecnico High by Claire Campbell 278 €.
Pull in maglia di cotone Peuterey Aiguille Noire 169 €, foulard in seta Karen Mabon 102 €, pantaloni Lucio Vanotti 223 €, stringate in pelle Giuliano Fujiwara. Pagina accanto. Cardigan punto piqué Lorena Antoniazzi 598 €, T-shirt La Martina 94 €, shorts in organza Chicca Lualdi.
Pull in cotone Chanel 1.100 €, polo in cotone Lacoste 85,50 €, shorts Marina Yachting 119 €, calze e sandali Prada. Pagina accanto. Felpa in cashmere Brunello Cucinelli.
Styling di Marina Malavasi. Ha collaborato Rebecca Pupilella. Capelli Alessandro Squarza per Gianni di Muro.Trucco Katia Wilhelmus @ Close Up Milano. Si ringrazia SPAZIO1380 (Milano). Per tutto il servizio, fondali in tessuto Dedar.
GUARDA IL VIDEO SU IODONNA.IT/VIDEO/ MODA
storie di moda
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ROGER VIVIER ENTRA NEL FAVOLOSO MONDO DI MIRA La maison sceglie la fashion icon russa (e una fotografa Usa). per la nuova collezione di accessori. Multicolor e pop
di Virginia Ricci
Sopra, “Mira” Duma al Palais de la Porte Dorée di Parigi con borsa e sandali U multicolor. A destra, le ballerine U con fbbia Roger Vivier. Collezione Vivier’s Codes. io donna – 15 marzo 2014
e per la psicoanalisi l’interpretazione del sogno ricopre un ruolo principale, la maggior parte delle donne sogna a occhi aperti d’incontrare un accessorio non solo bello, ma anche particolare. In questo caso, nella matematica dello stile la proprietà transitiva non mente. Perché a interpretare il sogno degli accessori di Roger Vivier, i Vivier’s Codes, sono due donne originali: la fashion icon russa Miroslava Duma, vista dall’occhio della giovanissima fotografa Olivia Bee. Il mondo delle fibbie, quello dei tacchi Virgule e le fantasie Prismick si animano così con “Mira”: nickname di una regina tra le blogger portate dal vento dell’Est, con una smisurata corte di follower su ogni social-media. Lei, it-girl in miniatura, ha saputo farsi notare dal brand non solo per look strepitosi, ma anche per la sua intraprendenza. Di Mira è infatti il sito Buro247 (buro247.ru), creato proprio per tenere aggiornato il suo Paese in materia di moda, beauty e lifestyle. Dall’altra parte dell’obiettivo invece, a soli 19 anni, Olivia Bee è già un nome nel campo della fotografa. Sarà forse perché è originaria di Portland, in Oregon, nominata migliore città d’America nel 2013? Chi può dirlo. Indubbia è però la creatività mostrata nella sua intensa carriera, selezionata da Vivier per rappresentare questo viaggio immaginifco. E come ogni racconto che si rispetti, anche questa storia trova il suo catalogo, stampato in edizione limitata e distribuito nelle boutique Vivier internazionali. Dove il favoloso mondo di Mira (bellezza castana e diafana, nuova Amélie) si apre ad ambientazioni stravaganti, come il colonialismo chic delle sale affrescate nel Palais de la Porte Dorée di Parigi, serre lussureggianti o una giostra di Montmartre. Location pittoresche dove realizzare perfette mise en scène per borse Prismick effetto bubble gum, Miss Viv’ a tutta fbbia e per i tacchi Virgule delle classiche décolletée, pronti a dimostrare come la loro presenza possa adattarsi a ogni contesto più o meno (sur)reale. Sarà meglio crederle: perché l’eleganza, come la matematica, non è un’opinione...
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kindergarden
Guerrilla boy di Floriana Colangelo
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1. Giacca-gilet Original Marines da 39,99 €, bermuda Sarabanda 27,50 €, sneakers H&M 12,95 €. 2. Giubbotto e camicia Fendi da 173 € ciascuno, bermuda Original Marines da 22,99 €, sneakers Golden Goose Deluxe Brand Children’s Shoes da 145 €. 3. Felpa Sundek 65 €, T-shirt Tuc Tuc 22 € circa, bermuda North Sails Future 91 €. 4. Giacca Piazza Italia 16,95 €, bermuda North Sails Future 91 €. Accessori, dall’alto: cappello in paglia Hitch-Hiker 72 €, sneakers Cartina 150 €, tennis U. S. Polo Assn. 59 €, basket Dolce&Gabbana da 165 €. 140
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kindergarden
Garden girl
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Still life Decabibò
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1. Piumino Club des Sports da 125 €, abito Liu·Jo Junior 109 €, basket Hogan Rebel 198 €. 2. Piumino Add da 218 €, abito Chicco da 39,90 €, basket Golden Goose Deluxe Brand Children’s Shoes da 155 €. 3. Piumino Monnalisa 162 €, abito Twin-Set Simona Barbieri 119 €. 4. Imbottito Liu·Jo Junior 115 €, abito Dolce&Gabbana 320 €. Accessori, dall’alto: cappello Miss Grant Easy & Chic 37 €, scarpe Ash 85 €, sneakers U.S. Polo Assn. 59 €, colletto Monnalisa 96 €, tennis Dolce&Gabbana da 165 €. io donna – 15 marzo 2014
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kindergarden
Lord Jeans di Floriana Colangelo
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1. Giubbino Grant Garçon 90 €, camicia Hitch-Hiker 93 €, bermuda Original Marines da 19,99 €. 2. Giubbotto Fay Junior 172 €, camicia Cavalli Junior da 180 €, bermuda Fendi da 102 €. 3. Camicia Gap 34,95 €, bermuda Sarabanda 27,50 €. 4. Camicia Piazza Italia 14,95 €, bermuda Cavalli Junior da 175 €. Accessori, dall’alto: cappello Simonetta Mini da 115 €, polacchini Nero Giardini Junior da 69,50 €, scarpe Chicco da 34,90 €, mocassini Naturino da 72 €. 142
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kindergarden
Lady Denim
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Still life Decabibò
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1. Giacchina Chicco da 39,90 €, T-shirt Sarabanda 49,90 €, shorts Liu·Jo Junior 79 €, stringate Simonetta. 2. Giubbotto Original Marines da 32,99 €, blusa Lù-Lù 88 €, shorts Monnalisa 57 €, scarpe Naturino da 78 €. 3. Giubbotto Sarabanda 39,90 €, top Dolce&Gabbana da 260 €, shorts Sarabanda da 32,90 €. 4. Chiodo Miss Grant Easy & Chic 129 €, T-shirt Dolce&Gabbana da 170 €, shorts Original Marines da 22,99 €. Accessori, dall’alto: basket Cartina 140 €, colletto Jakioo 30 €, secchiello Jakioo 129 €, basket Diadora Heritage 99 €, cerchietto Jakioo 49 €. io donna – 15 marzo 2014
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look della settimana
Giornata Rock
“Contro le piogge improvvise di una primavera incerta, cerco conforto nella versatilità del chiodo. Per essere ancora più strong, sostituisco i bermuda over con jeans slim” di Floriana Colangelo
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1. Orologio in acciaio e pelle DKNY 159 €. 2. Chiodo in pelle Golden Goose Deluxe Brand 985 €. 3. Camicia in cotone con colletto e bottoni a contrasto Tela 173 €. 4. Cintura in pelle con fibbia in smalto Marni. 5. Bermuda in duchesse tecno Moncler Gamme Rouge 490 €. 6. Occhiali con inserti in silver e plexi Furla by De Rigo Vision 129 €. 7. Minitracolla con zip Max & Co. 69 €.
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Still life Decabibò
QUALI SCARPE PREFERISCI? COMMENTA SU IO DONNA.I T/ L O O K
stiletto Ballin 340 €. io donna – 15 marzo 2014
plateau CafèNoir 89 €.
ricamata Bruno Magli 585 €. 145
dieci decimi
Tecnica dégradé di GiorgiaAlessandrini
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Foto Decabibò
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1. Macro con lenti fumé Dior 320 €. 2. In acetato bicolore Liu·Jo by Marchon 89 €. 3. Con montatura a farfalla Just Cavalli Eyewear 135 €. io donna – 15 marzo 2014
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divagazioni sul tema
Punto e virgola di Floriana Colangelo
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Imaxtree (1) /AP Photo/Yayoi Kusama Studio inc.
1. Camicia in lino Burberry Prorsum 450 €. 2. Dalla sfilata Sportmax. 3. “Hope Bird 6/15” scultura in ceramica design-apart.com 4. Scarpa in canvas Katie Grand Loves Hogan 295 €. 5. “Horse Play in Woodstock” autoscatto dell’artista giapponese Yayoi Kusama. 6. Maglia iBlues Club 118 €. 7. Pochette con ruche Emanuel Ungaro by Fausto Puglisi 669 €. io donna – 15 marzo 2014
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gioie della vita
Questione di charms di GiorgiaAlessandrini
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foto Diego D’Alessandro
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1. Bracciale in tessuto e argento con charms in argento Pandora 34 € da 29 €. 2. Cordino in cotone con charms in argento e smalto Rosato 318 € (la composizione). 3. Nastrini di alcantara e ciondoli Sodini 24 €. 4. Cordino in cotone cerato e stelle marine in oro e smalto Dodo da 135 €. io donna – 15 marzo 2014
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tracce di stile
Dalla passerella alla strada di Floriana Colangelo
In crêpe sablé Marella, 388 €.
Ampia shopping bag in cuoio.
Stretch Pinko, giacca 298 € pantaloni 198 €.
Total look & Other Stories.
Imaxtree/Vincenzo Grillo (1)
Il tailleur monocolore
Eterno bestseller, divisa delle donne che lavorano, il tailleur pantaloni rientra nella categoria degli investimenti da fare. In sorprendenti varietà di forme, nuance e tagli, non corre mai il rischio di essere noioso. Questa stagione la versione vincente è a tinta unita dalla testa ai piedi. Da scegliere non troppo over e non troppo stretch. Per un effetto comfort chic. Le stampe sono rimandate a settembre. Per le scarpe: sneakers, sandali o décolleté.
A nido d’ape Tommy Hilfiger, blazer 329 €, pantaloni 179 €.
Comodo con le sneakers.
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incontri ravvicinati
Polvere di stelle di Rocco Mannella
Sanno “riflettere” ma non si danno arie da maître à penser. Lo fanno con la spensierata leggerezza che alimenta e illumina il loro modo di essere e di apparire.
Amano le mise siderali dello stile disco primi anni Ottanta e si sentono un po’ sirene. I loro miti? Sheila & Black Devotion e Deryl Hannah nel film “Splash”. Sneakers in suède e vernice con suola bicolore e borchie applicate Liu·Jo (169 €).
Orgogliose e competitive, non tollerano di esser prese in contropiede. Come tutti, hanno un “tallone d’Achille” ma ne dissimulano il possesso con fortificanti paraurti. io donna – 15 marzo 2014
Si piacciono e si compiacciono di conquistare sempre nuovi stuoli di fan. Lo dichiarano a chiare lettere, mettendo nero su bianco le loro orgogliose credenziali di autentiche regine di cuori.
Veloci e scattanti, sprizzano grinta da tutti i pori. Non si separano mai dalle borchie, esplicita metafora del loro spirito audace e ribelle. In continuo movimento, si adattano a qualunque circostanza. 155
Roma - Via Frattina, 113 Milano - Via Madonnina, 2 (Brera) Bologna - Galleria Cavour New York - 44, Mercer Street
New Opening Forte dei Marmi - Via Carducci, 12
www.ashitalia.com
bazar
Ultime notizie dal fronte (fashion) di Gianna Greco
AFFINITÀ DI COPPIA Sperimentazione, approccio inedito ai materiali, reinterpretazione di forme del passato. Sono le peculiarità della collezione di occhiali Mykita + Maison MartinMargiela nata dall’incontro tra il brand di eyewear berlinese e il marchio Maison Martin Margiela. «Una collaborazione è come una reazione endotermica» spiega Moritz Krueger, ceo e direttore creativo di Mykita. «Si mischiano i Dna di due maison come si fa con gli elementi in provetta. Dopo è necessario aspettare un po’. Non si sa quanto. Il risultato è qualcosa di completamente nuovo». La capsule è composta da due linee: Essential, in acciaio inox, dai colori «neutri o metallici per mettere in risalto l’occhiale monoblocco» spiega il team di Maison Martin Margiela, e Dual, caratterizzata dall’applicazione di due strati di acetato. Info: mykita.com
PRIMAVERA ALLA MANO Una scorza di arancia, un pizzico di menta, una goccia di giallo limone, una centrifuga di fragola. Shakerate e avrete il cocktail cromatico della prima collezione di borse frmate Sodini. Dopo i bijoux, il brand sperimenta altri accessori proponendo quattro modelli di bag, dalla clutch alla shopping. Tutti con colori accesi. Info: sodinibijoux.com
GIARDINI FASHION Papaveri, primule, narcisi e gelsomini. Non occorre piantarli. Questa primavera foriscono sulle polo di Fred Perry. In piqué di cotone e seta, nella doppia versione indaco e rosa, entrambe con stampa foreale colorata. Info: fredperry.com io donna – 15 marzo 2014
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“E’ nata una nuova stella”
Il nuovo fenomeno mondiale della gioielleria è arrivato in Italia www.endlessjewelry.eu facebook.com/endlessjewelry BERLINO – LONDRA – BARCELLONA – ROMA – NAPOLI – MONACO – AMBURGO – VIENNA – MILANO – NEW YORK – SAN FRANCISCO
oltre il vestito
Cuoio in spalla di GiorgiaAlessandrini
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Foto Diego D’Alessandro
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1. In cuoio con fbbia e placca logo in metallo The Bridge 285 €. 2. In pelle con borchie, inserti in tessuto disegno cashmere e nappine Etro 1.615 €. 3. In vitello con dettagli in metallo dorato Coccinelle 110 €. io donna – 15 marzo 2014
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con la collaborazione di
IL BUONO DEL BIOLOGICO DAL 1978
tipe a confronto di Floriana Colangelo
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In fiore
In pizzo 1. Bras e brasiliana con pizzo Intimissimi 29,90 e 12,90 €. 2. Completo in pizzo super posé effetto tridimensionale Imec 115 €. 3. Reggiseno con ferretto e slip La Perla 185 e 105 €. 4. Completo in tulle e pizzo con reggiseno brevettato “Star Cup” Ritratti 185 €. 3
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still life Decabibò
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1. Balconcino e brasiliana in microfibra Yamamay 19,90 e 10,90 €. 2. Balconette e culotte in cotone Liu·Jo 49 e 27 €. 3. Imbottito e slip stampati Piazza Italia 7,95 e 5,95 €. 4. Push-up e slip con bordi crochet Twin-Set Simona Barbieri 46 e 26 €.
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schema libero
Chic funzionale
diAlessandro Calascibetta
“Se bello vuoi apparire un po’ devi soffrire”. Vero? Falso? La verità sta nel mezzo. Lo slogan fu coniato dall’azienda di confezione statunitense Clipper Craft nel 1960. Fu certo effcace, ma la moda uomo, allora, era ben lungi dall’adottare fbre e trattamenti che rendessero pratico e confortevole anche l’abbigliamento formale. Oggi questo è possibile, ma bisogna saper distinguere la comodità dalla sciatteria: con felpe e giacconi oversize - a meno che non siate under 18 - sembrerete degli scappati di casa. Nell’abbigliamento iper-tradizionale, quello da sartoria, per capirci, è diffcile (ma non impossibile) trovare un punto d’incontro tra eleganza e praticità. In alternativa, esiste un mondo etichettato troppo frettolosamente come “casual” che, al contrario, è chic e allo stesso tempo funzionale. Guardate i look che vi propongo. Sono solo un millesimo di quello che potrete trovare nelle boutique nelle prossime settimane e rappresentano una sintesi tra classicismo, originalità e comfort.
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Still life Decabibò. Ha collaborato Angelica Pianarosa
Pubblicità dell'azienda di confezione statunitense Clipper Craft (1960).
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1. Blazer in cotone e lino Montedoro 510 €, pullover in cotone Zanone 190 €, camicia Glanshirt 140 €, cravatta Brunello Cucinelli 160 €. 2. Giacca in lino e cotone Boglioli 810 €, pullover (105,50 €) e camicia (101,50 €) Fred Perry, cravatta Paul Smith Accessories. 3. Trench in seta (780 €), giacca in maglia (385 €), camicia in lino (210 €) e cravatta (60 €) Lardini. 4. Giacca in mohair, pullover in cotone e camicia in seta Ermenegildo Zegna Couture.
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roppo sole, gli ormoni che ondeggiano, qualche farmaco invasivo, una lampada last minute. Le cause sono tante, le più diverse, se le macchie brune compaiono su viso e mani diventando più evidenti con il passare del tempo. È un problema a tutte le età e negli ultimi anni il mercato della cosmetica ha assistito a un vero e proprio boom di correttori della pigmentazione. Sia chiaro: il desiderio di una pelle perfetta arriva da lontano e nella storia gli stratagemmi messi in atto per ottenerla non si contano. Cleopatra e Poppea ordinavano di allevare asine per il piacere di fare lunghi bagni nel loro latte. Le donne del Rinascimento schiarivano il volto con biacca oppure con latte e limone. Oggi celebrities come Nicole Kidman e Gwen Stefani indossano camicia e pantaloni se proprio devono andare in spiaggia. E sulla loro scia si moltiplicano le attrici dal volto niveo: Jessica Chastain, Amanda Seyfried, Anne Hathaway... Ma perché si formano le macchie brune sulla pelle, e come eliminarle? Da un punto di vista dermatologico l’iperpigmentazione è provocata da melanina in eccesso distribuita in modo irregolare, con la conseguente comparsa di spot. Non tutte le macchie però sono uguali: le più comuni, le cosiddette lentigo solari, marroni e di piccole dimensioni, sono dovute a un’eccessiva fotoesposizione; sono dette anche senili poiché aumentano verso i quarant’anni ma possono comparire già dai venti. Il melasma invece è grigio-marrone e di forma più irregolare: compare se ci si espone al sole durante una fase di squilibrio ormonale. È il caso della gravidanza, ma anche l’uso della pillola contraccettiva o di alcuni farmaci può provocare discromie: un fattore di protezione alto è d’obbligo. Fumo e profumo sulla pelle esposta al sole sono inoltre vie preferenziali per la comparsa di chiazze brune. Eliminarle non è semplicissimo,
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Pascal Demeester / folio-id.com
bellezza
più la macchia va in profondità nella cute, più sarà diffcile correggerla. La crioterapia, che consiste nella vaporizzazione di azoto liquido sul lembo di pelle da trattare, è una tecnica tradizionale messa un po’ in disparte da metodiche più innovative. «Il laser Q-Switched» spiega il dottor Cesar Carosi, direttore dello Studio Medico Laser «effcace anche su tatuaggi e lentiggini, colpisce la macchia cutanea con brevi impulsi di potenza elevata. Il miglioramento è visibile già in una seduta» (info: via Palestrina 2, Milano, tel. 02.66710272). La radiofrequenza di tipo iperpulsato è invece la metodica utilizzata dalla dermatologa Riccarda Serri: «È un perfezionamento della dermocoagulazione» spiega la dottoressa, che in alternativa si affida a trattamenti topici (info: riccardaserri.it). «Tra le novità per togliere le macchie scure da viso e mani ci sono prodotti di nuova tecnologia brevettata che effettuano un peeling chimico sicuro e mirato» precisa il dottor Pier Paolo Di Russo, dermatologo all’Ospedale Sant’Andrea di Roma. «Si usano
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1. Protezione solare+skincare: Sun Control Spf 30 regola la produzione di melanina. Lancaster 45 €. 2. Miele, pappa reale e glabridina: Abeille Royale Sérum Correcteur Taches Réducteur Pores riduce macchie e pori. Guerlain 109,04 €. 3. Pigmentclar Sérum elimina anche le macchie più resistenti. La Roche-Posay 35 €, in farmacia. 4. Combatte le irregolarità e i segni del tempo: è Progressif Anti-Taches Sérum. Carita 125 €. io donna – 15 marzo 2014
1. Blue Therapy Cream, con estratti acquatici, agisce su rughe, tonicità e macchie scure. Biotherm 64 €. 2. Even Better Dark Spot Defense Spf 45 protegge e previene la formazione di discromie. Clinique 36 €. 3. Trattamento Uniformante White Silk è anti-macchia e antirughe. Korff 36 €, in farmacia. 4. Even Brighter Giorno uniforma l’incarnato già dopo quattro settimane grazie al B-Resorcinolo. Eucerin 28 €, in farmacia.
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singolarmente o associati e si chiamano “toccature”» (info:
[email protected]). Anche i soin depigmentanti sono un’ottima soluzione: Guerlain si è ispirato al mondo delle api per creare Abeille Royale Sérum Correcteur Taches; La Roche Posay ha ideato un correttore del colorito ad alta tollerabilità. Korff propone la linea White Silk, Clinique si rinnova con formule sempre effcaci. Così come Biotherm, Eucerin, Carita e Lancaster che correggono, tonifcano e illuminano con prodotti adatti a ogni periodo dell’anno. Ma adesso, con l’estate ancora lontana, è ancora più opportuno ed effcace intervenire. E valgono sempre i consigli di Bobby Brown, celebre make up artist americana. Non amate le vostre lentiggini? Copritele con un idratante colorato in una nuance calda (invece di un fondotinta scuro). Il sole fa (anche) danni? Evitate l’esposizione ai raggi. Basta un fard rosa chiaro o albicocca per rendere il colorito più intenso e farlo apparire più sano. Inoltre scegliete, anche per la città, un idratante colorato e con fattore di protezione. Più di così... Decabibò (1) - Getty Images (1)
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Sorriso smagliante Bevete caffè? Fumate? Mangiate spesso cibi trattati con coloranti? I denti, con il tempo, possono macchiarsi. «Per ritrovare un bianco smagliante si può ricorrere allo sbiancamento dentale» osserva il medico dentista Maurizio Valenti. «Consiste nell’applicazione di un gel a base di perossido, attivato da una particolare luce. Questo processo porta al disgregamento della pigmentazione e a un miglioramento dell’aspetto dei denti che dura molto a lungo» (info: Studio Valenti, viale Sabotino 24, Milano; tel. 02.58318336). C’è chi si limita ai trattamenti fai da te. «Alternativa possibile» dice il collega dottor Pierluigi Ponticelli. «Ma forse è preferibile sottoporsi a un’unica seduta in studio, dove si può valutare struttura dello smalto e tipologia delle macchie, adottando il trattamento più adatto al paziente. Inoltre, l’accurata pulizia preliminare della superfcie dei denti permette di avere un risultato più veloce, effcace e sicuro» (info: Studio Bersani-Ponticelli, via Rogoredo 21 C, Milano; tel. 02.513435). Lo sbiancamento dentale, secondo i due specialisti, non comporta alcun rischio né per i denti né per i tessuti circostanti. E a casa? Puntiamo su un dentifricio ad hoc come AZ 3D White Luxe Bianco Shock, più effcace se applicato con lo spazzolino elettrico Oral B Triumph Black Edition. 171
anniversari
Quel genio di Eugène Rimmel Per l’azienda di famiglia fondata nel 1834 inventò il moderno mascara. Dopo 180 anni il brand rimane pioniere nel make up di Nic0letta Civardi
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assami il rimmel, per favore. Quante volte l’abbiamo detto (e sentito)? In realtà quel prodotto si chiama mascara: Rimmel è il nome dell’azienda che lo ha inventato. L’idea di un prodotto che rendesse lo sguardo più intenso, Cleopatra style, venne infatti a Eugène Rimmel, talentuoso fglio d’arte. Il padre, monsieur Hyacinthe Mars Rimmel, aveva aperto nel 1834 una profumeria a Londra, in Bond Street. Eugène aveva allora solo 14 anni, ma divenne presto esperto profumiere tanto da creare la “Rimmel Water Cosmetique”, il primo mascara non tossico del mondo, racchiuso in una scatoletta completa di pennello e specchio. Non fu l’unica intuizione di questo pioniere della cosmesi e genio del marketing. Rimmel inventò i cataloghi di vendita per corrispondenza dei cosmetici, i ventagli profumati da esibire nei palchi dei teatri e le cartoline alle essenze più dolci per San Valentino: una tendenza “hot” nell’Inghilterra vittoriana. Nel 1851 l’ingegnoso Eugène catturò l’attenzione dei visitatori della Great Exhibition of the Works of Industry of all Nations in Hyde Park con una fontana di fragranze da cui zampillava l’acqua di colonia. La regina Vittoria ne fu conquistata e lo nominò profumiere uffciale. Non fu l’unica sovrana ad apprezzarlo: la fama di Rimmel raggiunse tutte le famiglie regnanti d’Europa.
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Dall’alto, affche dal 1860 al 1955 circa. Qui accanto, il mascara bestseller ScandalEyes Retro Glam versione Extreme Black.
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anniversari
A destra, le tre testimonial del brand: la popstar Rita Ora e le top model Kate Moss e Georgia May Jagger. Sotto, campagne stampa fne anni Novanta e il mascara ScandalEyes Retro Glam con applicatore a clessidra.
Dopo la morte di Eugène nel 1887 l’azienda passò ai suoi due fgli e alla fne della Seconda guerra mondiale fu acquistata dai pubblicitari Robert e Rose Caplin. Grazie allo slogan “Beauty wise, value wise, you can’t buy better than Rimmel” e a un marketing effcace, la coppia aprì il primo rivenditore monomarca di cosmetici. Il messaggio era chiaro: prodotti di qualità a prezzi accessibili. Un’anticipazione del concetto di moda e bellezza democratiche che poi, negli anni Sessanta, avrebbe caratterizzato lo stile di Londra nel mondo. A fne anni Novanta Rimmel passa di proprietà a Coty Inc. che associa il brand all’immagine più glamorous di Londra: un mix di contemporaneità, colore ed energia. E inserisce simboli britannici come la corona e l’Union Jack a sostegno della sua immagine non convenzionale. Il claim è “Get the London Look”. Nel 2001, un nuovo colpo di genio: Kate Moss frma come testimonial mondiale di Rimmel London. La popolarità e l’appeal del brand toccano i vertici. Un anniversario festeggiato dieci anni dopo con una linea di rossetti frmati dalla top model. Sempre nel 2010, a Kate si aggiunge un’altra it-girl: Georgia May Jagger. Adesso ce n’è una terza, Rita Ora, cantautrice cool che alza il sipario su rossetti e smalti in edizione limitata. Sono in arrivo, si chiameranno “60 Seconds by Rita Ora” e “Colour Rush Lip & Nail”.
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focus
Il capitale (giovinezza) Tono, energia, vitalità. Un fuido li difende di Nicoletta Civardi
foto Decabibò
José Ginestar è direttore della ricerca Sisley.
L’estratto di soia aiuta a preservare la compattezza della pelle.
UN VISO A PROVA DI SELFIE Vita intensa, sempre di corsa. Dal mattino alla sera. Le giovani donne hanno le giornate scandite dagli impegni e amano condividere tutto con gli amici sui social network: postano i selfe, gli autoscatti dove (a volte) anche i visi più curati vengono traditi dalla funzione zoom, che sottolinea occhiaie da sabato sera, primi segni del tempo e qualche imperfezione. Meglio giocare in difesa, allora, e investire in un trattamento specifco per viso e collo. SisleYouth è un fuido pensato proprio per queste giovani. Combatte gli effetti del naturale invecchiamento con il principio attivo estratto dal pisello che protegge l’epidermide, mentre la soia agisce sul derma, contrastando il rilassamento cutaneo. Inoltre il mix energizzante di kiwi, ginseng e ginkgo biloba ravviva la luminosità dell’incarnato. Sisley 143 €. io donna – 15 marzo 2014
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Sempre più italiani cucinano con Burro Chiarifcato Prealpi. Vi chiedete perché?
Per ottenere il Burro Chiarificato Prealpi, abbiamo scelto i burri migliori e abbiamo tolto l’acqua, le proteine ed i carboidrati, che in cottura non servono. Ecco perché il Burro Chiarificato Prealpi è ottimo, non schizza, non brucia e soprattutto rende molto di più: ne basta il 20% in meno di un burro normale. E finito di cucinare, lo chiudi e resta protetto.
Ottima scelta.
IO scopro/scelgo
Scatti (e video) di famiglia, a Firenze. La storia negata di “Ida”, flm di Pawel Pawlikowski. Per le teenager è ossessione “Thigh Gap”. Voce del verbo moda, seminario organizzato dal Circolo dei lettori, a Torino. io donna – 15 marzo 2014
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vivere meglio Si cercano, si accarezzano con il muso e con la proboscide. A volte, emettono anche dei vocalizzi. E così si consolano. Sono i “gesti” - molto umani - compiuti dagli elefanti, quando si accorgono che un compagno è triste, o impaurito. A osservarli, fra gli esemplari ospitati in un parco thailandese, è stato l’etologo americano Frans de Waal. Margherita Fronte
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milioni di persone in tutto il mondo soffrono di diabete di tipo 2. Ma per l’International Diabetes Federation (idf.org), il numero è destinato a crescere tanto che, nel 2035, sarebbero 592 milioni i pazienti alle prese con questa malattia S.R.
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e oltre le sostanze chimiche usate per imballare gli alimenti. Ma quali sono gli effetti sulla salute? Se lo chiede, sul Journal of Epidemiology and Community Health (jech.bmj.com), un team di studiosi che sottolineano l’urgenza di approfondimenti scientifici. F.I.
Lacrime di primavera
altre cure Gli occhi si gonfiano, prudono e lacrimano, messi a dura prova anche dall’inquinamento. L’allergia dell’occhio urbano, un’irritazione dovuta a polvere, smog e fumo, riguarda oltre il 40 per cento sia dei bambini, sia degli adulti. E, con la primavera, si accentua. «Sono in crescita anche le congiuntiviti da make-up aggressivo, da prevenire scegliendo cosmetici delicati, privi di parabeni e derivati del petrolio» aggiunge Giorgio De Santi dell’Unità operativa di oculistica dell’ospedale di Rho (Mi). «Per alleviare i fastidi oculari si possono provare i colliri omeopatici: danno rapido sollievo, sono indicati per ogni età e anche per chi porta le lenti a contatto, non hanno effetti collaterali, sono privi di conservanti e di sostanze che rendono viscoso il liquido, infatti non “annebbiano” la vista appena messi. In particolare, sono ottimi i monodose, pratici e in grado di garantire sterilità». Rossore, bruciore, secchezza, sensazione di corpo estraneo e fastidio alla luce possono essere anche sintomi del cosiddetto “occhio secco”. «Comune in chi lavora al computer, nelle donne in menopausa e fra chi preferisce le lenti a contatto - capita in un caso su due - può essere risolto dalle gocce omeopatiche che idratano e lubrificano, ripristinando velocemente il film lacrimale». Per saperne di più è in arrivo la terza edizione di Omeopatia porte aperte: il 10 aprile, oltre 300 studi medici (e anche veterinari) offriranno check-up gratuiti. Info: presidiomeopatiaitaliana.it, tel. 081/7614707, 320/7232183. Elena Meli 180
Madri (serene) over 35
contrordine Diventare madredopo i 35anninon significa correre rischi maggiori di avere un figlio con alcuni tipi di malformazione. È vero il contrario. Per quanto riguarda le anomalie non collegate a un danno dei cromosomi, il pericolo è più elevato se lagravidanzaavviene primadei20 anni;poi siabbassa per tornare, infine, a salire dopo i 40 anni. Il dato emerge da uno studio basato sull’analisi di oltre 76 mila ecografie, eseguite al secondo trimestre di gestazione, presentato dall’Università di Saint Louis all’ultimo meeting della Società americana di medicina materno-infantile. «Le ragazze molto giovani sembrano più esposte ad anomalie che riguardano lo sviluppo di organi come stomaco o testa del feto, e di infezioni gravi, per esempio quella da citomegalovirus» spiega Paolo Scollo, presidente della Società di ginecologia e ostetricia (sigo.it). «Succede in 26,5 ogni mille nati, se la madre ha meno di 20 anni; in 21,4 nati, se la madre ha tra 35 e 39. Dopo i 35 anni, e soprattutto dopo i 40, inoltre, cresce il rischio di anomalie del cuore». Sulle cause ci sono solo ipotesi. «Nelle giovanissime potrebbero essere implicati fattori biologici, come l’immaturità ginecologica, e abitudini come il fumo e l’alcool; nelle donne più mature, invece, bisogna tener conto dell’invecchiamento degli ovociti e della più incisiva presenza di problemi ostetrici, come il diabete gestazionale. Agnese Codignola io donna – 15 marzo 2014
In cerca di un green job
lavoro È il primo sportello italiano dedicato all’orientamento per i “green jobs”. Nato dall’intuizione di Matteo Plevano, 30 anni, psicologo del lavoro, fondatore dell’associazione Greenin’People (greeninpeople.it), che ha trovato il sostegno della Città dei Mestieri di Milano (il centro di orientamento professionale della Provincia, cittadeimestieri.it), l’ufficio è aperto «a chiunque cerchi un’opportunità nella green economy, dal neolaureato al manager che desidera acquisire nuove competenze». Lo sportello offre una consulenza gratuita e personalizzata, fornisce informazioni sui settori in crescita e sui corsi professionali, oltre all’assistenza nella costruzione del curriculum. Ma dove sono richiesti i green workers? «In ambiti estremamente trasversali» risponde Plevano. «Dalle energie alternative al chimico,dalbiologicoall’agricolo,finoalturismo…Lasostenibilitàambientaleè una caratteristica comune a qualsiasi settore e tutte le professionalità sono utili. Il greenworkernonhasoloconoscenzespecifiche,maancheunafortemotivazione, una componente etica e psicologica che lo fa sentire parte di un progetto più grande». Secondo il rapporto Greenitaly 2013 di Unioncamere, qualità, innovazione e tecnologia “verdi” sono gli elementi caratterizzanti di uno dei pochi comparti in controtendenza nell’economia del Paese: ci sono già tre milioni di lavoratori green e, quest’anno, il 38 per cento di tutte le assunzioni programmate nell’industria e nei servizi sarà in aziende che investono in sostenibilità e nella riduzione dell’impatto ambientale. Benedetta Verrini
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Cartellesenzafrontiere 289 buone idee Tradurre per guarire: potrebbe essere il motto di translators4children.com, sito che impegna 700 traduttori e interpreti e 68 pediatri sulle cartelle mediche di bambini che hanno bisogno di cure fuori dal loro Paese, ma non possono permettersi versioni dei documenti in altre lingue. «Sono volontario di pronto soccorso, ho visto la disperazione dei genitori che ricevono diagnosi severe e non osano chiedere un secondo parere, né saprebbero dove e come» racconta Marco Squicciarini, dentista e creatore del sito che, in meno di due anni, haavutooltre160milavisitatori,contributiin16 diverse lingue per 85 nazioni. «Moltissimi i bambini dell’Est, con malattie che nel loro Paese non si curano,madanoisì.Moltelestorieancheconunlieto(e lieve) fine. Per esempio, quella di Diego, malato di atrofia muscolare spinale, con difficoltà respiratorie.LamammaBarbarahascovatonelweblafavola La mascherina magica creata dall’inglese Keren Stromach per convincere la sua piccola Talia a mettere la mascherina dell’ossigeno: noi l’abbiamo tradotta e trasformata in un cartone animato che molte altre mamme hanno sfruttato con successo». Lo staff, composto in prevalenza da donne, non cerca fondi, chiede solo di segnalare la sua attività a sanitari e pazienti. Intanto, un ateneo sta valutando la possibilità di varare il primo corso universitario italiano di traduzione medica. Anna Maria D’Alessandro
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miliardi di tonnellate di CO2 l’anno vengono assorbite dalle foreste, che giocano così un ruolo fondamentale per l’equilibrio del pianeta. Il 21 marzo, Giornata delle foreste, l’Onu invita tutti i Paesi ad avviare urgenti campagne di rimboschimento. S.M.
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i reperti trovati sui ghiacciai alpini esposti, fino al febbraio 2015, a Bolzano, al Museo Archeologico dell’Alto Adige, in Frozen Stories (iceman.it). Raccontano la storia del clima e i motivi che hanno spinto gli uomini a raggiungere vette così alte. F.I.
Parola di esperto di Caterina Calabrese
Tecnologo alimentare
Giorgio Calabrese
Docente di Dietetica e nutrizione umana
IL FUNGO POCO MIRACOLOSO Vorrei sapere che cosa pensate del fungo Ganoderma. Ho sentito dire che abbassa colesterolo e trigliceridi. E che aiuta il funzionamento della tiroide. C’è del vero? Paola B. Catanzaro. ogni tanto appaiono sul mercato prodotti “miracolosi” che, una volta sperimentati, denunciano tutti i loro limiti. Questa volta tocca al fungo Ganoderma Lucidum o Reishi. Molti mi dicono di aver consumato preparati che lo contengono e di non aver ottenuto il risultato che si aspettavano. E c’è anche chi ha addirittura riscontrato effetti opposti a quelli sperati, si è insomma sentito abbattuto invece che rinvigorito. Il Ganoderma Rosso o Nero è un fungo officinale saprofita della quercia e del castagno che ha come principi attivi: Beta-glucani polisaccaridi ad azione immunomodulante; Ling Zhi-8 (LZ-8), proteine antiallergiche e ipocolesterolemizzanti; acidi genoderici, steroli che aiutano il fegato. Il Ganoderma è stato anche sperimentato per alcune settimane nel trattamento di varie malattie, con qualche vantaggio, ma la sua efficacia non è paragonabile a quella dei farmaci specifici. Consigliamo quindi di non sopravvalutare i benefici documentati e di interpretarli come un sempliceaiuto,noncomeunaveraterapia,tenendo conto delle intolleranze e delle controindicazioni, specie in gravidanza o durante l’allattamento. Il Ganoderma o Reishi è un integratore alimentare, non un farmaco: l’eventuale assunzione deve essere valutata e consigliata dal medico di base. Infine, mai far assumere questo fungo a pazienti immunodepressi o trapiantati. PARLIAMO DI FOOD SUL B L O G . I O D O N N A . I T/ GIORGIO-CAL ABRESE 181
vivere meglio
“Noi stiamo dalla parte dei bambini” Raccogliere fondi per le sperimentazioni in campo pediatrico. Curare i più giovani in reparti ad hoc. E spiegare loro la malattia. Paolo Veronesi illustra il progetto Gold for Kids di Elena Meli
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eucemie, linfomi, tumori delle ossa o del cervello: sono i tipi di cancro più comuni nei bambini: colpiscono ogni anno circa duemila piccoli in tutta Italia. Il 70 per cento può guarire e la percentuale sale all’80 per cento per leucemie e linfomi. Ma gli ostacoli alle cure sono tanti. Perché la guarigione possa essere più vicina per tutti, il progetto Gold for Kids, appena avviato dalla Fondazione Umberto Veronesi (fondazioneveronesi.it), si è posto tre obiettivi. «In prima battuta, raccoglieremo fondi per sostenere le sperimentazioni cliniche in ambito pediatrico» spiega Paolo Veronesi, presidente della Fondazione. «Da cinque anni in Italia sono aumentati i costi per le coperture assicurative da stanziare per ogni partecipante agli studi clinici: questo non ha prodotto grosse conseguenze sulle ricerche condotte negli adulti, quasi sempre sponsorizzate da case farmaceutiche, mentre ha avuto un drammatico impatto in oncologia pediatrica. I tumori infantili sono relativamente rari, non attirano l’interesse delle aziende e le sperimentazioni sono condotte da Università e ong, prive dei fondi necessari per le assicurazioni dei piccoli partecipanti». I centri in grado di affrontare l’onere dei protocolli di ricerca - i costi oscillano fra i 30 e i 50 mila euro - sono pochi. Eppure è grazie agli studi che si è passati dalla sopravvivenza del 20 per cento fra i pazienti di trent’anni fa alla guarigione nella gran parte dei casi oggi. Ed è per questo che il progetto
sosterrà le spese per nuove sperimentazioni in oncologia pediatrica. «Il secondo obiettivo di Gold for Kids è arrivare alla modifca delle regole che ora impongono di ricoverare gli adolescenti fra i 14 e i 18 anni in reparti per adulti» riprende Veronesi. «In questa fascia d’età, i tumori hanno caratteristiche analoghe a quelli infantili e vanno curati in reparti pediatrici specializzati: non farlo, signifca ridurre le possibilità di sopravvivenza. Non a caso, i circa mille adolescenti che si ammalano ogni anno guariscono di meno rispetto ai pazienti under 14. Infne, vogliamo mettere a punto strumenti per comunicare meglio con bambini e adolescenti malati perché possano capire meglio che cosa sta accadendo nel loro corpo, il percorso che devono affrontare, gli effetti collaterali delle terapie: con un approccio e un linguaggio diversi in base all’età, realizzeremo libri, quaderni di approfondimento e app multimediali per aiutare anche psicologicamente i pazienti più giovani». Intanto, proseguono le iniziative per sostenere la ricerca scientifca. Dal 2003 a oggi, la Fondazione ha fnanziato 650 borse di studio e 82 diversi programmi di ricerca: quest’anno saranno sovvenzionati 18 nuovi progetti in settori come oncologia, cardiologia, neuroscienze e nutrigenomica. Saranno inoltre erogate 130 borse di studio per ricercatori italiani e stranieri, mentre salgono a 23 i dottorandi della Scuola europea di medicina molecolare sostenuti dalla Fondazione.
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Neri Oddo
Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Umberto Veronesi, fotografato tra Francesco Mariani e Chiara Segrè, giovani ricercatori sostenuti dalla Fondazione.
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Hanno collaborato Enrico Girardi, Cristina Lacava Anna Maria Speroni
[email protected]
Agenda di Emilia Grossi
Sotto il vestito il flm
senza nulla togliere alla bravura di attori e registi, se tanti flm sono considerati indimenticabili è spesso anche per merito dei costumi. Lo testimonia questa mostra che celebra Danilo Donati (1926-2001), premio Oscar nel 1969 per i costumi di Romeo e Giulietta di Franco Zeffrelli e, nel 1977, per quelli del Casanova di Federico Fellini. Esposte un centinaio di creazioni, realizzate dalla romana Sartoria Farani. Ci sono gli abiti indossati da Richard Burton nella Bisbetica domata, quelli del Vangelo secondo Matteo, Il fore delle mille e una notte e i Racconti di Canterbury - Donati ha disegnato i costumi di scena di quasi tutti i flm di Pier Paolo Pasolini - dei Clowns e di Amarcord (nella foto) di Fellini e quelli di Marianna Ucrìa di Roberto Faenza. La mostra propone anche i bozzetti preparatori e le immagini che documentano la lavorazione degli abiti, molte foto realizzate sul set, interviste con gli attori e con Donati che ha collaborato anche con Alberto Lattuada, Luchino Visconti, Mario Monicelli e Roberto Benigni. Info: villamanin-eventi.it
Glamorous
Live
TRAME DI CINEMA Passariano-Codroipo (Ud), Villa Manin, fno al 22 giugno
VOCE DEL VERBO MODA Torino, Palazzo Graneri della Roccia, dal 20 al 23 marzo
LE NOZZE DI FIGARO Genova, Teatro Carlo Felice 3 recite, 15, 16 e 18 marzo
Analizzarefenomenietendenzeconl’aiutoeleparoledichi la moda la fa, la studia, ne scrive. Alla “discussione”, organizzata dal Circolo dei lettori, partecipano stilisti, imprenditori, esperti, giornalisti. In programma, oltre agli Incontri di stile, il focus sulle aziende, un po’ di “dietro le quinte” e Fashion Flanerie per la città. Info: vocedelverbomoda.it
Il capolavoro buffo di Wolfgang Amadeus Mozart è in scena, in un applaudito allestimento proveniente da Sassari, per la regia di Marco Spada. La musica, quintessenza di incanto, brio e leggerezza, è diretta da Johannes Wildner, mentre il cast è formato dai migliori giovani dell’ensemble di casa Opera Studio. Info: carlofelicegenova.it
Telecomando
Piatti di salute
Parte alla grande la 15° edizione di Colorado, con il ritorno alla conduzione di Diego Abatantuono, fondatore del programma, affiancato da Chiara Francini (nella foto). Fra i quaranta comici che si alterneranno sul palco per dieci puntate, new entry e conferme, come Pino e gli Anticorpi e Paolo Casiraghi nei panni di Suor Nausicaa.
Tre giorni, insieme con grandi chef, per imparare che la cucina può essere “senza” grassi, sale e zucchero. La manifestazione comprende anche il congresso Chef in concerto, l’appuntamentoenologicoImagnificivini,quelloconglisfizidi Seduzioni di gola. E poi Fuori di gusto, evento che coinvolge ristoranti, bacari e osterie veneziane. Info: gustoinscena.it
COLORADO Italia 1, da venerdì 21 marzo, ore 21.10
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GUSTO IN SCENA Venezia, Scuola Grande San Giovanni Evangelista, dal 16 al 18 marzo
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MILANO Dal 19 al 23 marzo, alla Triennale, alla Biblioteca Sormani, a Palazzo Serbelloni, Uovo performing arts festival. uovoproject.it
CORTINA D’AMPEZZO (BL) Dal 20 al 23 marzo, Cortinametraggio, riservato ai corti. cortinametraggio.it
TRIESTE Dal 18 al 23 marzo, al Castello di Duino e in altre sedi, Festa della letteratura e della poesia. castellodiduinopoesia.org
MILANO Dal 18 al 23 marzo, al Teatro della Cooperativa, Home sweet home, sul dramma della violenza domestica. teatrodellacooperativa.it
Vedi Napoli...
LINAPOLINA - LE STANZE DEL CUORE Roma, Teatro Quirino, dal 18 al 30 marzo
La sintesi dello spettacolo è riassunta nel titolo, una commistione tra il nome della regista-autrice-interprete, Lina Sastri(nellafoto),equellodellasuacittà,Napoli.Ilrisultato è un concerto-omaggio di parole, poesia e musica, ricco di melodie indimenticabili come Io te vurria vasà, Era de maggio, Luna rossa, Torna a Surriento, Tammurriata Nera, Napule è. L’8 e il 9 aprile appuntamento al Diana di Napoli; dal 29 aprile al Manzoni di Milano. Info: teatroquirino.it Sempre a Roma, all’Ambra Jovinelli, fno al 30 marzo, Lillo & Greg frmano e interpretano Occhio a quei 2!, viaggio in chiaveumoristicafraviziedifettidell’animoumano.Regia di Pino Quartullo. Info: ambrajovinelli.org
Roberto Manzotti (1) - LorisT. Zambelli / Photomovie (1) - Claudio Garofalo (1) - Gabriele Orlandi (1)
Di madre (e padre) in fglio
Rifessivo
QUESTIONI DI FAMIGLIA Firenze, Palazzo Strozzi, fno al 20 luglio
SGUARDI ALTROVE Milano, Spazio Oberdan, Cinema Beltrade, fno al 23 marzo
nell’impero romano era il nucleo della stirpe nobiliare, nell’Ottocentoilpilastrodellaborghesia.Poi,conilpassare degli anni, a quella tradizionale sancita dal matrimonio, si sono affancate altre “forme”: basate sulla convivenza, allargate, arcobaleno. La famiglia èlaprotagonista indiscussadi video, foto e installazioni frmati da undici artisti internazionali. Ci sono i ritratti di famiglie di amici e conoscenti del tedesco Thomas Struth; Fire Leap, installazione dell’americana Nan Goldin che raccoglie le immagini di tutti i bambini che ha incontrato nella sua vita; i video del belga Hans Op de Beeck che mettono in mostra famiglie immaginariecomefosseroprotagonistediunsurrealespettacolo dimarionette;gliscattieleregistrazioniaudiodegliitaliani Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini (sopra, E adesso che sei arrivata tu) che, partendo da racconti privati, invitano a rifettere sulle dinamiche familiari; i video ipertecnologici dell’americano Jim Campbell; l’indagine sul ruolo unifcante della madre della francese Sophie Calle. Firmano le altre opere Guy Ben-Ner, John Clang, Courtney Kessel, Trish Morrissey e Chrischa Oswald. Info: strozzina.org
Cinema (sopra, Jesus Stopped at Gyzi) e linguaggi artistici al femminile per riflettere sulla crisi socio-economica che coinvolge l’area del Mediterraneo. Oltre alle sezioniconcorso, un omaggio a Valeria Golino e uno alle donne di Hitchcock. In parallelo, alla Triennale, la mostra Tasselli d’arte-Oltreilcinema.Info:sguardialtrovefilmfestival.it
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Danzante
FUTURA Torino, Teatro Colosseo, 19 e 20 marzo Prosegue la tournée dello spettacolo del Balletto di Roma, concolonnasonora(diRobertoCosta)incuisiintrecciano le canzoni di Lucio Dalla. Nato da un’idea di Giampiero Solari, Futura. Ballando con Lucio è diretto da Milena Zullo. Dopo Torino, tappa a Bergamo, il 21; a Genova, il 25 e 26. Info: teatrocolosseo.it, ballettodiroma.com 185
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Crescere a San Patrignano. Un noir a sfondo sociale. Una travolgente passione. Ecco le tre recensioni inviate al nostro caffè letterario che abbiamo scelto per voi dal blog.iodonna.it/io-leggo
LA COLLINA Andrea Delogu e Andrea Cedrola Fandango
LAVORO A MANO ARMATA Pierre Lemaitre Fazi
L’URAGANO DI UN BATTER D’ALI Sara Tessa Newton Compton Editori
Da bambina Andrea ha vissuto in un Piacevolissimo noir francese che, mondo perfetto, ma con troppi segre- lungi dall’essere una lettura di puti. È nata e cresciuta a San Patrignano ra evasione, tratta un tema attuae ora, adulta, ne ha tratto ispirazione lissimo. Il protagonista è un manaper un romanzo, che sembra un thril- ger cinquantenne, il primo a essere ler, in cui ripercorre le vite dei genito- licenziato nella sua azienda perché ri, ex tossicodipendenti che vivevano troppo costoso, che sa di non poter nella comunità fondata da Vincenzo più trovare non solo un lavoro allo Muccioli. Quello che l’autrice illustra stesso livello di quello da cui è stato è il ricordo di un paradiso amaro, una “estromesso”, ma neppure un posto storiasenzaeroisuunacollinapienadi di qualunque altro genere perché insidie. Il protagonista, Riccardo, ca- ormai è troppo vecchio. Il romanpodellacomunità,èstatounuomodai zo è coinvolgente e pieno di colpi grandi meriti, ma ha avuto troppo po- di scena tanto che, leggendolo, vien tere ed è diventato spietato. Aiutava a da chiedersi come si riesca a inseliberarsidall’eroina,imponendolasua rire in una storia tali e tanti eventi legge. Era amato e temuto. Fra i molti concatenati e inattesi fno all’ultiche si sono salvati, ci sono Ivan e Bar- mo colpo di scena. Inimmaginabile bara,padreemadrediAndrea.Cheha per chiunque, ma non per la mente ilcoraggiodiraccontareconluciditàla geniale dell’autore. Lemaitre, che sua infanzia in fondo felice, gli errori ha sempre scritto noir, ha meritadei genitori. E di chi, come loro, la bat- tamente ricevuto nel 2013 il premio taglia contro la droga l’ha combattuta Goncourt con il romanzo Ci rivedavvero in prima persona. diamo lassù (Mondadori).
Questo romanzo mi è piaciuto molto, è scorrevole, ben scritto, non volgare... Mi è entrato nella pelle. I personaggi della storia sono più veri che mai. Lui, Adam, è autentico, ferito nell’anima dall’ex moglie e dall’ex migliore amico/fratello, ha passato la vita tra una donna e l’altra, provando e provocando dolore. E poi c’è lei, Sophie, a sua volta ferita nel corpo e nel cuore, che però ha la forza di rialzarsi e di andare avanti. Ho molto ammirato l’umanità di questa fgura e ho invidiato la sua volontà di continuare comunque a credere nella vita e nell’amore. Una volontà che la porta a incontrare, infne, Adam, l’uomo giusto ma allo stesso tempo sbagliato per lei. Un bel romanzo carico di passione, che ti stordisce come un uragano. E che non si dimentica facilmente.
Roberta Mancia
Erica Mandruzzato
io donna – 15 marzo 2014
Carla Tassi
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da evitare discreto buono capolavoro
Cinema
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iodonna.it
di Paolo Mereghetti
Il passato che ritorna IDA di Pawel Pawlikowski, con Agata Kulesza, Agata Trzebuchowska, Dawid Ogrodnik, Jerzy Trela, Adam Szyszkowski, Halina Skoczynska, Joanna Kulig
drammatico Un viaggio nella storia di un individuo che, per il regista, è un viaggio nel proprio Paese e in una Storia che molti vorrebbero dimenticare. Polacco, cresciuto prima in Germania, poi in Gran Bretagna, Pawlikowski affronta le contraddizioni della sua terra raccontando di Anna, giovane orfana cresciuta in un convento cattolico dove sta per prendere i voti. L’arrivo di Wanda, una zia di cui nemmeno supponeva l’esistenza, le rivela il suo vero nome, Ida, e le sue origini ebree: è l’unica superstite di una famiglia uccisa durante l’ultima guerra mondiale. Ma da chi? Ida e Wanda andranno insieme in cerca di una verità che anche la zia ha qualche ragione per lasciare parzialmente oscura, visto il suo passato di magistrato ligio alle direttivedelpartitocomunistaalpotere.Ambientatonella Polonia del 1962, dove la “ribellione” passava attraverso la musica (e non a caso, l’incontro di Ida con un jazzista innamoratodiColtranelasceràunsegno),eflmatoinunbianco e nero che restituisce il grigiore morale e sociale dominante, è un flm sorprendente e toccante, appassionato e lucidissimo. Che non cerca colpevoli, ma non assolve nessuno.
Visti per voi di Paola Piacenza Ti ho amato per la tua voce L’ombra del sospetto
Verso la fne
LEI di Spike Jonze, con Joaquin Phoenix, Amy Adams, Rooney Mara, voce di Micaela Ramazzotti 1/2
PULCE NON C’È di Giuseppe Bonito, con Pippo Delbono Marina Massironi, Francesca Di Benedetto, Ludovica Falda 1/2
PROSSIMA FERMATA: FRUITVALE STATION di Ryan Coogler, con Michael B. Jordan, Melonie Diaz
commedia Theodore, fresco di separa-
drammatico Giovanna ha 13 anni e la
drammatico Il 1° gennaio 2009 un gio-
zione, trova nella geisha virtuale Samantha - condiscendente e che lo legge come un libro - consolazione alle sue pene e sfogo alle sue pulsioni. Film di décor che si crede flosofco dove la desolata conclusione è che gli affetti sono solo per procura (Theodore di mestiere scrive lettere d’amore conto terzi). E non c’è nemmeno l’angoscia del Deckard di Blade Runner, innamorato di una replicante. Era l’82. I progressi della nuova Hollywood. 188
suavitaèpiùcomplicatadiquelladellesue coetanee, al massimo alle prese coi primi problemi di cuore. Il tran tran familiare ruota intorno alla malattia di Pulce, la sorellina autistica. Quando il padre viene accusato di aver abusato di entrambe le fglie, la spaccatura tra il nucleo solidale e il resto del mondo (istituzioni inadeguate e arroganti) si manifesta tragicamente. Dal romanzo autobiografco di Gaia Ranyeri, un flm delicato, curato e senza pietismi.
vane nero, Oscar Grant, viene ucciso (ammanettato e con una pallottola nella schiena) da un poliziotto bianco nella stazione di Fruitvale, davanti agli occhi e ai telefonini della gente. Coogler frma un primo flm notevole che, riavvolgendo il nastro, ricostruisce l’ultimo giorno di vita di un uomo destinato a morire. Senza santifcarlo mai. Ci sono la sua immaturità, i suoi traffci, il milieu, la vita nel ghetto, gli affetti. Premiato al Sundance. io donna – 15 marzo 2014
OROSCOPO dal 15 al 21 marzo 2014 di Roberto Donzelli. E con note a margine* di Chiara Gamberale.
ARIETE
Amore. La passione latita. In compenso, il romanticismo si rafforza con Venere in trigono. Dialogo ok. Lavoro. Tempo di nuovi progetti. Con Urano nel segno, fiutate le opportunità più vantaggiose. Salute. Troppi snack, stomaco in rivolta. Riscoprite la dieta mediterranea. «L’importante è trovare il sorriso giusto». Lo scrive Philip Roth nel suo capolavoro, Il teatro di Sabbath. Il 19 marzo, compie 81 anni l’inarrivabile Philip: festeggiamolo.
GEMELLI
CANCRO
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Amore. Buon feeling sul piano erotico. Venere in quadratura mette in guardia da possibili malintesi. Lavoro. Saturno in opposizione moltiplica gli ostacoli, ma un collega generoso aiuta a superarli. Siate riconoscenti. Salute. Attente alle contratture. Niente sforzi e movimenti bruschi. «In quanta stupidità dobbiamocalarcipergiungereallanostra meta (...)! Se qualcuno te lo dicesse prima, tu diresti: “Trovatevi qualcun altro”» (Il teatro di Sabbath).
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Amore. Litigi a raffica, sembrate sul ring. Con Marte in trigono, però, fra le lenzuola lo mettete ko. Lavoro. Polemiche roventi al desk. Non fatevi coinvolgere, concentratevi su voi stesse. Salute. Dinamiche e sportive. Alla larga dalla folla: il caos vi rende idrofobe. «Nonèl’esserearrabbiatiche conta, è l’essere arrabbiati per le cose giuste. Le dissi: guardalo dalla prospettiva darwiniana. La rabbia rende efficienti» (Ho sposato un comunista).
Amore. Impazienti e irascibili a causa di Marte in quadratura. Non strapazzatelo troppo o lo farete fuggire. Lavoro. Buone opportunità di carriera. Con Mercurio in trigono giocate al meglio le vostre carte. Salute. Energie in crescita. Forse vi iscrivete di nuovo in alla palestra (wow!). . «Noi lasciamo una macchia, una traccia, lasciamo la nostra impronta. Impurità, crudeltà, abuso, errore, escremento, seme: non c’è altro mezzo per essere qui» (La macchia umana).
LEONE
VERGINE
BILANCIA
SCORPIONE
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Amore. Venere in opposizione porta discordia nella coppia. Alla larga dai parenti impiccioni. Lavoro. Un progetto arenato richiede un cambio di passo. La grinta necessaria ve la dà Marte in sestile. Avanti tutta! Salute. Cariche di voglia di fare, ma troppo polemiche. Seppellite l’ascia di guerra. «Mi era così profondamente radicata nella coscienza, che penso di avere seriamente creduto che ognuna delle mie insegnanti fosse mia madre travestita» (Lamento di Portnoy).
Amore. Frecciatine al curaro: Mercurio in opposizione avvelena l’intesa. Lavoro. Collaborazioni proficue, fruttuose sinergie. Con Giove in sestile, l’unione fa la forza (e il successo). Salute. Mercurio nemico toglie smalto e accentua la fragilità muscolare. Cautela sul tapis roulant. «Che gli uomini fossero creature multiformi, non era una novità per lo Svedese, anche se era sempre uno choc doverlo constatare, dopo una delusione» (Pastorale americana).
Amore. Venere in quinta Casa strappa il rapporto alla routine con idee fresche e... appassionate. Lavoro. Intuizioni brillanti, grande savoirfaire. Con Mercurio in trigono, otterrete ciò che volete. Salute. Socievoli, affascinanti, iperattive. Non state ferme un attimo! «Per quante cose tu sappia, per quante cose tu pensi, per quanto tu ordisca e trami e architetti, non sei e non sarai mai al di sopra del sesso» (L’animale morente).
SAGITTARIO
CAPRICORNO
ACQUARIO
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IllustrazioniValeria Petrone
TORO
Amore. Venere in terza casa vi fa condividere interessi, hobbby, vita sociale. E non solo... Lavoro. Trattative e collaborazioni complicate da Mercurio in quadratura. Evitate ultimatum. Salute. Belle e piene di vita. La primavera è alle porte: voi ne siete il ritratto perfetto. «In un modo assolutamente inverosimile, ciò che non avrebbe dovuto accadere era accaduto e ciò che avrebbe dovuto accadere non era accaduto» (Pastorale americana).
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Amore. Battibecchi e silenzi a fasi alterne. Marte in quadratura consiglia un gesto distensivo. Lavoro. Mercurio in sestile vi fa vincere le resistenze di un superiore. Una vostra proposta trova così l’ascolto che merita. Salute. Nervi tesi e insonnia. Largo alle attività rilassanti. «La platonica unione delle anime? Io credo che tu sia completo prima di cominciare. E l’amore ti spezza. Tu sei intero, e poi ti apri in due» (L’animale morente).
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Amore. Colpi di fulmine in agguato. Con Venere nel segno, il cuore cerca nuove emozioni. Lavoro. Settimana insidiosa. Saturno in quadratura consiglia piedi di piombo negli affari e guanti di velluto con i colleghi. Salute. Diete, fanghi, massaggi: mettete un freno alla vanità. «Rimane il fatto che, in ogni modo, capire la gente non è vivere. Vivere è capirla male, capirla male e male e poi male e, dopounattentoriesame,ancora male» (Pastorale americana).
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Amore. Mercurio in trigono fornisce infiniti spunti per dialogare e fare progetti insieme. Intimità trasgressiva. Lavoro. Mercurio agevola compravendite e commerci. È tempo di irrobustire il conto in banca. Salute. Pigre e apatiche. Non rinviate un accertamento medico. «A un certo grado di infelicità, le provi tutte per spiegare cosa ti capita, anche se sai che non spiegano nulla e che sono solo una sfilza di spiegazioni mancate» (Umiliazione).
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PESCI
Amore. L’unione traballa, ma nell’alcova siete scoppiettanti come in uno spettacolo pirotecnico: evviva Marte in ottava Casa! Lavoro. Creatività garantita da Giove in trigono. Profitti in crescita. Salute. Giove armonico ravviva l’umore, ma non la forma. Niente strapazzi. «Il sesso: ecco, ecco tutto l’incanto necessario. Le donne, per gli uomini, sono realmente così tanto incantevoli, una volta tolto il sesso?» (L’animale morente).
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CONSULTA LE STELLE DEL GIORNO, DEL MESE E DELL’ANNO SU I O D O N N A .I T/O RO S C O P O
le lettere
C’È POST(A) PER NOI Dubbi, domande, critiche (e complimenti): a voi la parola
BABY-PROSTITUTE: per esempio: che cosa penseresti, se ti COMELOSPIEGOAMIOFIGLIO? dicessi che alla tua età io mi sono proHo cresciuto mio figlio (quasi 16enne) nu- stituita? Accogliere le sue emozioni e trendolo di autostima e libri, lasciandogli lavorarci sopra. Fare i genitori è camil diritto di scelta a patto che fosse convin- minare ogni giorno su un filo: accetti to delle sue ragioni e sapesse spiegarme- di starci. E buona fortuna. le, dicendogli che avrebbe sempre dovuto scegliere con la sua testa. Credo (spero) BUONE NOTIZIE di aver fatto un buon lavoro: infatti è un DAL “PIANETA MATRIMONIO” ragazzo aperto al mondo, si interessa di Nel vostro forum del 22 febbraio chiedetutto, dai videogiochi al marxismo. Ov- te se un matrimonio possa durare (bene) viamente è un adolescente un po’ stupidi- per sempre. Niente dura sempre “bene”, no come tutti alla sua età, ma i bilanci si fanno alla però riusciamo a parlare fine: mio marito è mancadi tanti argomenti. Oggi to dopo 55 anni di unione: mi ha detto: «Non capiora rimpiango anche i mosco tutto questo scandalo menti in cui litigavamo. sulle baby-prostitute, è il Angela. Via email loro corpo e sono libere di Ho 76 anni e una moglie cofarne quello che vogliono». etanea: insieme da 59 anni, SCRIVETECI A Per la prima volta, non so 51 di matrimonio. Una vita LETTERE. che pesci pigliare… Non I O D O N N A@ RC S .I T difficile per vari e pesanso spiegargli il perché sia ti accadimenti, ma ancora OPPURE svilente e assurdo vendere insiemesenzaproblemi.La ALLA NOSTRA POSTA SU il proprio corpo in cambio risposta alla vostra domanBL O G .I O D O N N A .I T/ di una ricarica o una borLETTERE da è legata a cosa si cerca e sa e ho lasciato correre; io cosa si è disposti a dare. che non demordo mai, che Sergio. Via email mi faccio carico delle battaglie di tutti... Il 5 aprile saranno 28 anni. 28 anni in un Vi prego, datemi un consiglio per favore! fiato, da ricominciare e rivivere tutti senBarbara. Via email za cambiarne un attimo. Amare il suo Risponde Marina Terragni: Cara Bar- respiro, la sua presenza, attendere la tebara, mi rendo conto. Come si fa a con- lefonata la sera “amore, sono partito, tra vincere i figli del fatto che non si deve mezz’ora sono a casa”, assaporare come il rubare, in mezzo a tante ruberie? E primo giorno la dolcezza delle sue labbra che devono studiare, quando il meri- e la ruvidità della sua barba. to e la competenza non vengono preBettina. Via email miati? Come si fa a spiegare ai giovani Per chi è fedele il tempo passa presto: ti maschi il rispetto per le donne, quan- ritrovi a contare i decenni trascorsi come do perfino una ministra (vedi recen- fossero ore. La noia, il tedio del trovarsi a te puntata delle Iene) viene appellata ripetere un copione dettato da altri assale come “gran f..a” il giorno della sua in- quelli che inseguono l’ennesimo flirt. Poi vestitura? Io conosco una sola strada: entrano nel tunnel delle frasi mille volte partire dalla propria verità, con tutto pronunciate, dei ricatti, degli scatti d’orl’amore possibile. Nel caso delle ba- goglio, delle ritorsioni, delle vendette, tutby-prostitute, parlare di sé e del pro- to materiale che tra poco verrà a noia perprio corpo di madre, che il figlio inten- fino a romanzieri e cineasti, perché tutte de come un tempio sacro. Chiedergli, le storie di corna sono uguali. Da quando 190
la libertà sessuale è paritaria, democratica, interclassista, transgenerazionale, ecco la noia migrare dai matrimoni stabili alle relazioni adulterine. Mara Celani. Via email MERYL STREEP E LA SOCIETÀ CONTEMPORANEA Sonoun’assidualettricediIodonna,cheapprezzo molto. Considero solitamente ottime e opportunamente motivate le recensioni cinematografiche, perciò ritengo di segnalare l’arbitrarietà del giudizio negativo di Paola Piacenza riguardo a I segreti diOsageCounty.Forsenonhaapprofondito l’analisi della società americana contemporanea. Le consiglio di leggere Franzen, Cheever, Carver, per citare scrittori autorevoli: si renderà conto che il film è una fedele rappresentazione di situazioni reali. Quanto a Meryl Streep, forse è bene vedere il film in lingua originale, prima di definire la sua recitazione “insopportabile”. Tiziana Conti. Via email Cara Tiziana, grazie della mail. Certo che il mio giudizio su I segreti di Osage Countyèarbitrario,losonotutti.Conosco un po’ gli autori che lei segnala e ho visto, come quasi sempre, il film in lingua originale. Non penso che il valore di Carver, Franzen e Cheever stia nel fornire fedeli rappresentazioni di situazioni reali. Non so quanto di reale ci sia nella famiglia raccontata da Tracy Letts (autore della pièce e sceneggiatore del film) e poco mi interessa. L’adesione alla realtà non può essere una categoria critica: questo vorrebbe dire che un documentario sulla vita delle foche è migliore di Quarto Potere. A me parechequellodiLettsnonsiaungran copione,echeancorpiùmediocresiala regia del televisivo John Wells. Lì sta il nocciolo della questione: Meryl Streep è una gigantessa, ma se non diretta, approfitta della briglia sciolta e ci consegnaperformancechenonparlanonéal nostro cuore né alla nostra testa. (P.P.) io donna – 15 marzo 2014
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BAMBINI: geni al computer ma NON SANNO ALLACCIARSI le SCARPE.
(AGI) Londra, piccoli maghi del computer che sanno usare alla perfezione il mouse ma senza alcuna dimestichezza con i lacci delle scarpe. È la fotografa dei bambini di oggi scattata da uno studio di Avg, società che si occupa di sicurezza su Internet, su 2.200 madri di 11 Paesi. I risultati, riportati dal quotidiano britannico “Daily Mail”, dimostrano che alle tappe di crescita “tradizionali” vanno sostituendosi quelle “digitali”. Troppo impegnati i genitori non insegnano ai fgli le abilità pratiche, dall’andare in bicicletta ad allacciarsi da soli le scarpe. Così, secondo i ricercatori, invece di vivere esperienze nel mondo reale i bimbi imitano i “grandi” usando alla perfezione i cellulari e le altre “diavolerie” tecnologiche, a spese del proprio sviluppo sociale e benessere fsico. Per Sue Palmer, esperta di sviluppo del bambino, “incoraggiando i piccoli a vivere un’esistenza virtuale si rischia di compromettere il loro normale sviluppo”. Il 23 per cento dei bambini coinvolti nella ricerca ha dichiarato di sapere usare il cellulare e un quarto di navigare tra i siti web con facilità. Inoltre un bambino su 5 ha sviluppato i suoi sensi tra smartphone e iPad, due terzi sanno usare il computer e il 73 per cento sa come muovere un mouse. Tanto spigliati nella vita digitale, quanto impacciati con questioni di vita reale: soltanto l’11 per cento ha imparato ad allacciarsi da solo le scarpe prima degli undici anni. Fonte AGI – Agenzia Giornalistica Italiana
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io donna – 15 marzo 2014
news
a cura di RCS MediaGroup Pubblicità
Nuova campagna di promozioni Kymco
Giocando con Babygella e Clementoni si cresce
Una Pasqua di bontà con le proposte Ferrero Rocher
Al via la nuova campagna di promozioni Kymco denominata “Rottama & Rinnova”. La promozione è differenziata a seconda del modello: per G-Dink 125i e G-Dink 300i, il vero monovolume degli scooter, compatto, comodo e pratico, è previsto uno sconto di 300 Euro. Su Downtown 200i e Downtown 300i, è previsto uno sconto di ben 600 Euro per la versione 200 cc e di 500 Euro per la versione 300 cc.
Babygella regala il puzzle Double Fun di Clementoni: acquistando infatti due confezioni di prodotti Babygella (ad esclusione di Babygella Talco e Salviettine) subito in omaggio un fantastico puzzle che, una volta montato, diventa un poster da appendere alla parete per segnare i progressi di crescita del tuo bambino. La promozione è in corso nelle farmacie e nei negozi specializzati che aderiscono all’iniziativa.
Per la Pasqua 2014 Ferrero Rocher offre momenti di bellezza e di bontà per soddisfare i desideri di tutti, grandi e bambini. L’Uovo Ferrero Rocher si veste a festa con la raffnata confezione che contiene 16 Ferrero Rocher. Per la gioia di tutta la famiglia torna anche il simpatico Coniglietto Rocher, fgura cava dalla ricetta unica nel suo connubio di cioccolato e nocciole. La confezione ideale da gustare in famiglia o da regalare.
Nuovo Muu Muu Cameo con Latte e Nocciola
Riso Gallo lancia il nuovo Mio Risottino
Mousse Biologica Chini: frutta e fantasia
Per una merenda divertente, Cameo presenta una sfziosa novità: Muu Muu mini Latte e Nocciola. La nuova referenza va ad arricchire la gamma Muu Muu, che comprende il budino al cioccolato con macchie al gusto vaniglia, e alla vaniglia con macchie al gusto cioccolato oltre a tre confezioni nel formato tradizionale con 4 vasetti da 125 grammi (budino al cioccolato con macchie al gusto vaniglia, vaniglia con macchie al gusto cioccolato, vaniglia con macchie al gusto fragola).
Riso Gallo lancia il mio Risottino, la prima linea di risotti dedicata ai più piccoli e preparato esclusivamente con riso e purea di verdure fresche di stagione, ingredienti 100% naturali e italiani, in due gustose ricette Carote e Pomodori oppure Zucchine e Spinaci. Facile e veloce da preparare, il mio Risottino cuoce in soli 8 minuti. Il tutto con la qualità garantita da Riso Gallo in un mix di semplicità e delicatezza.
La Mousse Biologica è la nuova vellutata di frutta biologica frmata Chini, che lancia sul mercato la sua prima referenza biologica. Realizzata solamente con frutta accuratamente selezionata, privata di bucce e semi, la Mousse Biologica Chini viene realizzata con sole mele Golden biologiche e frutta biologica di alta qualità. La Mousse è infatti contenuta in una pratica vaschetta monoporzione da 100 gr che può essere comodamente portata in uffcio, a scuola o al parco.
Prevenire e proteggere con Crizal Prevencia Essilor
Mila e la nuova linea di yogurt senza lattosio
Alla scoperta della Turchia con Turbanitalia
Essilor presenta Crizal Prevencia la protezione più completa per gli occhi, oggi disponibile in una lente chiara, preventiva e quotidiana. La lente Crizal Prevencia è una lente intelligente perché fltra sia frontalmente che dalla superfcie interna della lente solo la luce nociva per la salute degli occhi. Consente, invece, il passaggio della luce benefca per il benessere dell’organismo e per la visione. Inoltre, aiuta a proteggere gli occhi dal rischio di importanti patologie oculari.
Lo yogurt Mila Senza Lattosio, realizzato con yogurt intero fatto solo da latte di montagna dell’Alto Adige, è cremoso e amabile ed è indicato per le persone intolleranti al lattosio, ma anche per chi cerca un prodotto ad alta digeribilità. Nelle versioni alla frutta, viene utilizzata solo la migliore frutta, appositamente frullata che piace ai consumatori piccoli e grandi. Il nuovo yogurt Mila Senza Lattosio è disponibile in tre ottimi gusti: Bianco, Fragola e Banana.
Esce il nuovo catalogo Turbanitalia. La più ricca programmazione esistente sulla Turchia (mare incluso) unitamente a destinazioni di Medio Oriente e Asia Centrale dedicate ai grandi viaggiatori. Istanbul è proposta sia a livello individuale, attraverso una scelta di hotel e visite combinabili, sia nella formula Tutto Incluso. Fra i resort, fore all’occhiello è il Latanya Beach Resort a Bodrum, con la sua ricca formula tutto incluso.
il pane & le rose
di Serena Dandini
OSSESSIONE “THIGH GAP”
V
iaggiando all’estero, una sbirciatina alla televisione del Paese che ci ospita va sempre data. Si capiscono più cose da un programma tv che da mille guide turistiche. Può così capitare di trovarsi in California, capitale del benessere e del fitness, e di imbattersi in un talk show che ospita una scrittrice molto popolare in America. Sulla copertina del suo bestseller si vede l’inquadratura di un corpo femminile dalla vita in giù. Non fraintendetemi, non si tratta né di porno, né di qualche ulteriore sfumatura di grigio: la ragazza ritratta è vestita, o almeno indossa una minigonna vertiginosa che le permette di mostrare il suo bellissimo Thigh Gap. Termine a me sconosciuto, prima di scoprire l’esperta americana del “varco” segretamente più desiderato da tutte le donne, come recita il sottotitolo. E non fraintendetemi un’altra volta: si parla della distanza che deve per forza comparire tra le gambe perché ognuna di noi possa essere considerata esteticamente piacevole e desiderabile. Più lo spazio è grande, meglio è. Bisogna mettersi in piedi, a gambe unite, e guardarsi allo specchio: se le cosce si toccano, non ci siamo; se c’è uno spiraglio piccolo, servono subito dieta, esercizi mirati e, alle brutte, chirurgia estetica. Purtroppo non sto scherzando, è la nuova mania che ha rapito come un’ossessione le teenager americane e non solo: se digitate in internet Thigh Gap, vi imbatterete in una serie di foto impressionanti. Ragazze trionfanti e sorridenti che mostrano due gambe al limite dell’anoressia, con un varco che sembra piuttosto una galleria. Girando per le strade di Los Angeles, la contraddizione salta agli occhi. Si incontrano magrissime adolescenti, intente a correre per consumare anche l’unica briciola di plumcake ingoiata per sbaglio a colazione, e un esercito di donne e uomini sovrappeso, vittime del junk food a basso prezzo che ingrassa solo a guardarne la pubblicità. Si è completamente persa la via di mezzo, le taglie più comuni sono sparite dai negozi, si passa da una 38 a una 48, tralasciando la normalità. Davanti al business, non si guarda in faccia a nessuno. E, se fa aumentare il Pil, ben venga la nuova moda del varco tra le cosce. Quando finirà, ne inventeremo un’altra. Magari potremo spiegare alle adolescenti come diventa più attraente e sottile il punto vita se si asporta l’ultima costola: ci sarà sempre un esperto disponibile, per guadagnarsi un’ospitata tv, a dichiarare che non c’è niente di amorale nel cercare di migliorare se stessi e quanto sia retrogrado chi difende la naturalezza a tutti i costi. C’è passata persino la voglia di scandalizzarci per non rischare di risultare fuori moda: questo sì è un pericolo che oggi nessuno vuole correre. fiore consigliato: Spiraea japonica Little Princess, cespuglio che fiorisce a giugno, dal portamento naturale e spontaneo.
Illustrazione di Andrea Pistacchi
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