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attraverso la teleatia. Essi ci arlao della ecessità di “immagiare” e ci dicoo: «Immagia di essere illumiato. Immagia di essere amato da Dio. Immagia di essere erfetto così come sei. Fai un bel respiro e IMMAGINA COSA È VERO. Allora tutto avrà u seso… Se immagii qualcosa che è reale, allora la verità di quell’eserieza è automaticamete cataultata ella tua vita». Chi sono? Questa è l’unica domanda che dobbiamo chieder ci ella vita. La scoerta della ostra vera esseza e idetità è la ragioe della ostra esisteza. Dovrebbe essere la ostra uica reoccuazioe, il ostro uico obiettivo. È molto imortate sco rire chi siamo. Attraverso Ho’ooooo, u’atica arte hawaiaa che adesso ratico e isego, ho imarato che la ostra mete è formata da tre arti: la suercoscia, la coscia e la subcoscia. Questo mi ha aiutata a caire u o’ meglio come fuzioiamo. n La arte suercoscia è la ostra arte sirituale. È la arte che, accada quel che accada, è semre erfetta. È la arte che sa, e sorattutto ha be chiaro chi sia er tutto il temo. n La ostra arte coscia è la arte metale, ciò che oi chiamiamo itelletto o mete. È l’asetto iù imortate del ostro essere, erché è quella arte che ha la facoltà di scegliere, dato che abbiamo il doo del libero arbitrio. I ogi mometo della ostra vita scegliamo. Cosa scegliamo? Scegliamo se reagire o impegarci quado si reseta u roblema, o se referiamo lasciarlo adare e lasciare che vega risolto dalla arte di oi che sa come fare. Scegliamo ache se accetteremo il fatto di o saere tutto (e che o abbiamo bisogo di saere), o al cotrario, se referiamo esare di saere meglio di Dio e di risolvere tutto da soli.
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La arte coscia è quella arte di oi che decide se assumerci il ceto er ceto delle resosabilità dicedo: «Mi disiace, er favore erdoami er qualsiasi cosa ci sia i me che ha creato ciò» (Ho’ooooo), o utare il dito e icolare qualcu altro. L’itelletto o fu creato er saere. no ha ecessità di saere tutto. L’itelletto è u doo. Il doo che dobbiamo scegliere. n La arte subcoscia è la arte emotiva. È il ostro bambio i teriore. È la arte che registra tutti i ostri ricordi. Questa arte molto imortate è costatemete trascurata. noostate ciò, è resosabile er ciò che maifestiamo ella ostra vita. È la ar te che regola il ostro coro, quella che resira automaticamete seza dover “esare” di farlo. È la ostra arte ituitiva. Ti sei mai setito ervoso seza saere il erché? Il subcoscio ci allerta (se facciamo attezioe) quado erceisce che qualcosa di brutto sta er accadere. Se fossimo iù collegati al subcoscio, otremmo evitare molti eisodi siacevoli. Questa arte è il miglior arter che otremmo avere. È molto imortate che comuichiamo co essa. Dobbiamo imarare ad amarla e redercee cura. Quado decidiamo di cotiuare su questo cammio del rederci la resosabilità e e siamo cosaevoli, il ostro bambio iteriore cacellerà (Ho’ooooo) al osto ostro i modo automatico, seza che oi dobbiamo esarci. nei corsi di Ho’ooooo lavoriamo molto co il bambio iteriore. Imariamo a comuicare co lui, come redercee cura, e sorattut to, come lavorare co lui er “lasciar adare”. nel libro The teaching of Buddha (L’isegameto di Buddha, n.d.T.), si legge: « Anche se un uomo conquista migliaia di uomini sul cam po di battaglia, solo colui che conquista se stesso vincerà la sua battaglia».
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E ua volta ho letto la storia che segue. Molto temo fa, i u osto che avrebbe otuto essere u osto qualsiasi, i u tem o che avrebbe otuto essere temo qualsiasi, c’era u bellissimo giardio co alberi di mele e arace, bellissime rose, tutti coteti e soddisfatti. Tutti erao felici el giardio, eccetto u albero che era molto triste. Il overo albero aveva u roblema: o saeva chi fosse! «Ciò che ti manca è la concentrazione», gli diceva il melo. «Se rovi davvero, otrai avere mele deliziose. Guarda com’è facile». «no ascoltarlo», sulicava il roseto. «È iù facile avere rose, e guarda quanto siamo belle!». L’albero disperato provava tutto ciò che gli veiva suggerito, ma oiché o oteva essere come gli altri, ogi volta si setiva semre iù frustrato. U gioro el giardio arrivò u gufo, il iù saggio di tutti gli uccelli, e al setire la diserazioe dell’albero disse: «no ti reoccuare. Il tuo roblema o è così serio. È lo stesso di cui soffroo molti esseri umani sulla terra! Ti darò la soluzione: non dedicare la tua vita ad essere ciò che gli altri voglioo che tu sia. Sii te stesso. Conosci te stesso, e fallo, ascolta la tua voce interiore». E detto questo, il gufo scomarve. «La mia voce interiore? Essere me stesso? Conoscere me stes so?» si chiedeva l’albero diserato, quado all’imrovviso caì. Chiuse le orecchie e aprì il suo cuore nché udì la sua voce in teriore dirgli: «no farai mai mele erché o sei u melo, e o orirai mai ogni primavera perché non sei un roseto. Sei una se quoia, e il tuo destio è di crescere alto e maestoso. Sei qui er dare riaro agli uccelli, ombra ai viaggiatori, bellezza al aesaggio! Tu hai una missione! Vai!». E l’albero si sentì forte e sicuro
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di sé e si covise di essere tutto ciò che voleva essere. I questo modo riemì i fretta lo sazio e fu ammirato e risettato da tutti. Solo allora il giardio fu comletamete felice. Quado mi guardo itoro mi chiedo: «Quati soo sequoie che o ermettoo a se stessi di crescere? Quati soo roseti che er aura mettoo fuori solo le sie? Quati alberi di aracio ci soo che o sao come sbocciare?». Tutti oi abbiamo u destio da comiere ella vita, uo sazio da riemire. no lasciamo che iete e essuo ci imedisca di saere e codividere la mera vigliosa esseza del ostro essere.
Indice Dedica............................................................................................. 7 Ringraziamenti ............................................................................... 9 prefazione .................................................................................... 3 Introduzione ................................................................................. 7 Capitolo I. Chi sono? ................................................................... 23 Capitolo II. Cos’è un problema? .................................................. 33 Capitolo III. Fede ......................................................................... 43 Capitolo IV. Denaro ..................................................................... 53 Capitolo V. paure ......................................................................... 63 Capitolo VI. Amore ...................................................................... 7 Capitolo VII. La via iù semlice e iù breve ............................. 79
La via più semplice per comprendere Ho’oponopono. Le risposte più chiare alle vostre domande più frequenti ..............93
Crediti ......................................................................................... 121 L’autrice...................................................................................... 123 Strumenti di Ho’oponopono da Mabel Katz ............................ 127 Come contattare l’Autrice .......................................................... 131
MABEL KATZ
H O’OPONOPONO
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la via più semplice E se il modo migliore per risolvere il problemi fosse lasciarli andare? Ho’Oponopono è un’antichissima tecnica hawaiana che ci dona gli strumen ti per prendere davvero decisioni libere e indipendenti. La via più semplice suggerita dall’autrice Mabel Katz ci permette di cancellare i ricordi negativi che ci condizionano, di scegliere a quali pensieri affidarci, di essere padroni di immaginare davvero la vita che vogliamo.
La vita può essere piena di amore, ricchezza, fede nel futuro. Ci basta scoprire il potere nascosto nelle tre formule chiave dell’Ho’Oponopono: “mi dispiace, perdonami, grazie, ti amo”. Possiamo cancellare le nebbie che nascondono la verità, ripulire il nostro cuore da tutti i falsi problemi e prepararci ad accogliere tutto l’amore che la vita ci riserva.
Fai un bel respiro e IMMAGINA COSA È VERO. Allora tutto avrà un senso… Come un’onda, Ho’Oponopono si sta diffondendo in tutto il mondo e sta avendo sempre più sostenitori e fan, contribuendo a cambiare il nostro modo di pensare e di relazionarci con gli altri. Per essere sempre aggiornato visita il sito: www.ho-oponopono.it.
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