PREFAZIONE Molti allievi di pianoforte, giorno dopo giorno, si chiedono come poter gettare le basi per una buona tecnica e agilità. Veder fruttare le molte ore passate sullo sgabello, nella speranza di diventare un giorno dei discreti pianisti. I libri di pianoforte sono tanti, forse troppi. Spesso, sopratutto se stiamo affrontando gli studi da autodidatta, ci ritroviamo spiazzati con molti dubbi nella testa. Da qui, l'idea di Christian di realizzare un piccolo e-book con 10 esercizi per pianoforte, in parte nostri e in parte tratti dai metodi più conosciuti, per tentare di guidarvi e offrirvi dei solidi punti di riferimento. Ovviamente in 10 esercizi non siamo stati in grado di concentrare tutta la tecnica pianistic, ma sarà sicuramente un metodo per rinfrescarvi e allenarvi quotidinamente e con efficacia. Per migliorare bisogna avere metodo. Ed e' questo quello che cerchiamo di trasmettere attraverso un percorso veloce, facile e forse anche divertente. Prima di iniziare a suonare, riscaldatevi con questi 10 esercizi. Vedrete che i risultati non tarderanno ad arrivare. Vi auguro un buono studio.
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Esercizio n.1
(terze
spezzate )
Questo esercizio è fondamentale. Solo pochissimi libri di musica lo trattano eppure è uno dei più importanti. Infatti nella maggior parte delle sonate di Mozart, sono presenti questi passaggi, sia con la destra che con la sinistra, e la diteggiatura da utilizzare è la medesima (la più comoda). D' altronde si può provare anche ad usare una diteggiatura diversa come: 1-3 ,
ovvero ascendere e discendere con il pollice e il medio anzichè con l' alternarsi del pollice-medio e indice-anulare. Tuttavia quest'ultimo metodo risulterà più impreciso (il movimento è più semplice ma la precisione è assai inferiore). L'esercizio è breve, perciò si consiglia di eseguirlo più volte di seguito possibile. Ovviamente senza stancarsi più di tanto. 5 volte può bastare. Se l'esercizio risulta difficile da eseguire a prima vista, vale sempre la regola dello studiare a mani separate.
Una volta che si ha preso abbastanza dimestichezza con questo esercizio, si possono iniziare ad introdurre le varianti ritmiche. In più,lo si può anche trasportare nelle altre tonalità, sia maggiori che minori, potrebbe essere un ottimo esercizio!
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Esercizio n.2 (scale) Esercizio essenziale per le scale. Avete mai provato a suonare le scale congiunte? Ecco di che si tratta: tutte le scale maggiori vengono suonate in successione, senza pause tra una e l'altra.
In questo esercizio quindi si passerà dalla scala in tonalità di Do magg. per arrivare alla scala in tonalità di Do# min. preparatevi perciò a vedere un bel pò di diesis nello spartito. Anche quì è consigliabile prima lo studio a mani separate, anche se le mani suonano le stesse note.
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Esercizio n.3 (arpeggi) "Non esistono scale senza arpeggi". E' questo il motto di molti insegnanti, e a dir la verità è anche il mio. Concordo che questi due tipi di esercizi vanno di pari passo e vanno a braccetto. Alcuni insegnanti però, fanno cominciare lo studio delle scale in un primo tempo,e lo studio degli arpeggi in un secondo. Ritengo questo metodo poco efficace, poichè, si avranno sicuramente scale e arpeggi
sbilanciati. Questo esercizio sugli arpeggi, non è il classico esercizio basato su una sola tonalità dove all'interno ci sono tutti gli arpeggi possibili ed immaginabili di quella tonalità, ma è un esercizio piuttosto orecchiabile, il che rende l' esecuzione piacevole (anzichè la solita lagna ).
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Esercizio n.4
(note ribattute)
La tecnica per suonare le note ribattute è una tecnica che non va trascurata. Ahimè, molti studenti la trascurano, e finiscono per suonare le note ribattute con lo stesso dito. Questo può andare bene solo dove la diteggiatura precisa che quelle
note ribattute possono essere eseguite così (solitamente quando si è in un tempo lento, nei tempi veloci diventa impossibile suonare la stessa nota consecutivamente con lo stesso dito). Si porti l'esercizio alla velocità metronomica di 152 = semiminima (ogni battito equivale ad una semiminima).
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Esercizio n.5 (mordenti) Un altro esercizio utilissimo, che non ho mai visto in nessun libro, è l'esercizio sui mordenti. I mordenti, sono dei trilli brevi, così se un trillo è formato da: Do,Re,Do,Re,Do,Re,Do, il mordente è formato solo da: Do,Re,Do. Infatti, per studiare i trilli, bisogna iniziare a studiare i mordenti (come per iniziare a studiare gli arpeggi bisogna iniziare a studiare gli accordi). Questi mordenti perciò devono
essere eseguiti il più velocemente possibile, ma devono essere " puliti". Consiglio di provarli prima lentamente.
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Esercizio n.6 (note tenute) Un' altro problema dei neofiti è l'incapacità di suonare altre note mentre si tengono premute altre. Eppure questa capacità è fondamentale per suonare molti adagi, basta pensare al primo movimento di "Al chiaro di luna" di Beethoven. Bisogna abituarsi all'idea che una mano può fare più cose contemporaneamente. La destra infatti può "cantare" mentre allo stesso tempo può accompagnare. Questo è l'esercizio correttivo a questo problema. Per chi ha delle difficoltà, lo suoni molto lentamente e togliendo alcune note. Poi, pian piano, le si aggiungono.
Per esempio la prima volta che lo si suona possiamo togliere il "La" della prima battuta, e solo in seguito, aggiungerlo.
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Esercizio n.7 (coordinazione) La coordinazione è uno dei requisiti fondamentali che deve possedere un pianista. Infatti senza di questa, non riuscirà mai a suonare Bach o altri compositori che richiedono l'indipendenza delle mani. Questo esercizio può essere per voi una verifica. Se riuscite a suonarlo senza problemi, avrete un a buona coordinazione delle mani, altrimenti, ci dovete lavorare ancora un pò su. Non dimenticatevi mai che questi sono esercizi giornalieri, e solo con l' esercizio noterete il miglioramento
giorno dopo giorno.
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Esercizio n.8 (tremolo) Questo ottavo esercizio è basato sul tremolo. Il tremolo consiste nell' eseguire velocemente ,e più volte consecutive, due note poste a una distanza maggiore del secondo grado (altrimenti si avrebbe il trillo). Per eseguire il tremolo non c'è una tecnica particolare, l'unico consiglio che vi posso dare è quello di suonare l'esercizio totalmente rilassati, e di suonare col peso piuttosto che di polso. Per rendere davvero efficace questo esercizio,si consiglia di suonarlo 4 volte di
fila,e ad ogni ripetizione,aumentare l' intensità. Quando si riuscirà a suonarlo in questo modo per 4 volte e si avrà il braccio sinistro rilassato, allora avremo davvero appreso il concetto di rilassamento.
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Esercizio n.9 (terze) Le terze sono fondamentali. In molti le suonano, ma pochi le suonano correttamente.Correttamente si intende suonare le terze in sincronia. Se per esempio abbiamo una terza di Do+Mi, queste due note andranno suonate contemporaneamente e non "quasi contemporaneamente". Ed è proprio questo di cui bisognerebbe far attenzione durante l'esercizio, la sincronia delle dita.
Inutile aggiungere che lo studio con il delineare (togliendo alcune note le prime volte) è sempre d'aiuto.
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Esercizio n.10(ottave) Eccoci arrivati all' ultimo esercizio. Questo è basato sulle ottave. Infatti la mano destra dovrà suonare delle ottave staccate con la diteggiatura (1-5, oppure 1-4), ricordandosi sempre di non irrigidire il polso. Bisognerà perciò far molleggiare la mano destra sui tasti, e suonare le altre ottave tramite la spinta ricevuta da quelle suonate precedentemente. E' un concetto difficile lo sò, però con un pò di pratica lo si può capire alla perfezione. Buono studio e mi raccomando:mai dedicare troppo tempo agli esercizi!
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