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INDICE INTERATTIVO CLICCA SUI TITOLI E NAVIGA NEL DOCUMENTO
RIASSUNTO BREVE “LA REALTA’ SUPERA LA FANTASIA” ANCHE TU RIENTRI IN QUESTA VITA MEDIA ? CHI CONTROLLA IL MONDO CONTROLLO DEL CLIMA E CONTROLLO DELL’ALIMENTAZIONE CONTROLLO ENERGETICO E DELLA CONOSCENZA U.S.A ITALIA ULTIMO PIANO DEGLI ILLUMINATI 2014-2020 CONCLUSIONI E SOLUZIONI VIDEO CONSIGLIATI MAPPE, NETWORK I MIGLIORI SITI DI INFORMAZIONE LIBERA DOSSIER: INFORMAZIONI MANIPOLATE Manipolazione Controllata Tramite Spin Doctor Manipolazione Informazioni sul WEB Chi comanda i Media Internazionali Chi comanda i Media Italiani Chi controlla i quotidiani Dove la Manipolazione non può arrivare scatta la CENSURA
CLASSIFICA Libertà DI STAMPA 2013
PROGETTI DEGLI ILLUMINATI
CAMPI FEMA
SCIE CHIMICHE
PROGETTO HAARP - Controllo del Clima MONSANTO – Controllo dell’Alimentazione N.S.A. - L’agenzia Segreta Che Ci Spia (caso SNOWDEN) M.E.S. - LA MORTE DELL’EUROPA CIA: Braccio Armato degli ILLUMINATI nel Mondo? EUROGENDFOR: Braccio Armato degli ILLUMINATI in Europa?
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LE ASSOCIAZIONI FIGLIE DEGLI ILLUMINATI LA TAVOLA ROTONDA COUNCIL ON FOERIGN RELATIONSHIP TRILATERALE COMITATO DEI 300 ASPEN CLUB OF ROME ISTITUTO AFFARI INTERNAZIONALI CLUB BOEMO ONU SKULLS AND BONES - Teschi e Ossa DOSSIER: BILDERBERG Quel che non sapete del Gruppo Bilderberg Gli Obbiettivi del Bilderberg Banchiere Svizzero smaschera i criminali del Bilderberg Programma del Bilderberg 2009 Chi è davvero Mario Monti Chi è davvero Enrico Letta Quello che non sai su Mario Draghi Quello che non sai su Matteo Renzi
DOSSIER: I SEGRETI DELLA MASSONERIA La Massoneria Azzurra Il Rito Di York Il Rito Della Stella Fiammeggiante Il Rito Scozzese Il Rito Di Memphis E Misraim Ordine Della Stella D’oriente Il Generale Massone e Satanista La Nascita Della Mafia Retroscena Unita’ D’italia Darwin E La Massoneria Il Tribunale Massonico
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Markx Il Satanista La Massoneria Governa L’Europa DOSSIER: GLI ILLUMINATI La Storia e le Origini degli Illuminati
Gli Illuminati Oggi La Capitale degli ILLUMINATI E Se Gli Illuminati Non Esistessero? IL NUOVO ORDINE MONDIALE
DOSSIER: LE FAMIGLIE PIU’ POTENTI DEL MONDO
DOSSIER: La famiglia ROCKEFELLER
DOSSIER: La famiglia ROTHSCHILD
DOSSIER: La famiglia MORGAN
DOSSIER: La famiglia BUSH
DOSSIER OMICIDI Omicidio di Nikola Tesla ed il mistero dei Bush Migliori Link Attacco Torri Gemelle 11 Settembre 2001 Omicidio Aldo Moro Omicidio J.F. Kennedy IL SIGNORAGGIO BANCARIO Il Signoraggio Primario Il Signoraggio Secondario La sovranità monetaria Come lo Stato può guadagnare dal signoraggio Il segreto del capitale DOSSIER BANCHE Chi Controlla il Denaro IOR la Banca Vaticana La FED Federal Reserve Storia delle Banche Quote azionarie delle Banche
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DOSSIER: GOLDMAN SACHS VARIE PROPOSTE PER SALVARE L’ITALIA Perché la Norvegia non ha debito pubblico Gli Smemorati di Berlino Come Cancellare i Trattati Internazinali COME USCIRE DALL’EURO, PROPOSTE AUTOREVOLI
APRI LA MENTE PRIMA DI APRIRE LA BOCCA!
A PRESCINDERE DAL FATTO CHE TU CREDA O NON CREDA A TUTTO CIO’, SE STAI LEGGENDO QUESTO DOCUMENTO VUOL DIRE CHE, IN MANIERA INCOSCIA O CONSAPEVOLE, HAI CAPITO CHE NEL MONDO C’È QUALCOSA CHE NON VA… VUOL DIRE CHE CHE TI SEI POSTO DEGLI INTERROGATIVI E CRECHI DI DARGLI RISPOSTA E QUESTO TI FA ONORE, PERCHÉ L’UNICA VIA PER LA LIBERTÀ È SOLO LA VERITÀ, E SE NON LA CERCHI NON DIVENTERAI MAI UN UOMO DAVVERO LIBERO DAI CONDIZIONAMENTI BASTA LEGGERE LE PRIME 50 pag. PER CAPIRE TUTTO
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IL PIÙ GRANDE NEMICO DELLA CONOSCENZA NON È L' IGNORANZA, MA È CREDERE DI SAPERE... LA TUA IGNORANZA È LA LORO FORZA !
“Caro amico qual è la verità?“ “che tu sei uno schiavo. come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore, una prigione per la tua mente. nessuno di noi è in grado purtroppo di descriverlo agli altri. dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos'è. è la tua ultima occasione: se rinunci, non ne avrai altre. - pillola azzurra: fine della storia. domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai, quello che ti impongono i media i giornali e gli altri mezzi di manipolazione - pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più.” Magari bastasse una semplice pillola per aprire gli occhi alla gente come succedeva nel film Matrix quando Morpheus offriva questa chance al protagonista… purtroppo queste pillole ancora non le vendono, così nel mio piccolo cercherò di divulgare quel che posso per provare ad Aprire gli Occhi a chi ancora li tiene chiusi… La faccenda non è molto complicata se si cerca di metter da parte tutti gli stereotipi e le convenzioni che abbiamo e ci sono state inculcate da quando siamo nati dai vari mezzi di informazione, dalla società e dal ,così detto, senso comune o “normalità”, che molte volte ci spinge ad avere i paraocchi, a non cercare di guardare oltre il nostro naso e al guardare solo all’ apparenza delle situazioni e delle cose senza andare affondo, fidandoci del sentito dire o di notizie che in realtà possono essere distorte..... Bisogna sempre tenere a mente che i mezzi di comunicazione giornali, tv sono uno strumento di manipolazione della massa,ogni notizia è detta in maniera tale da provocare una certa reazione che provochi determinati pensieri, tu penserai ciò che loro decidono tu debba pensare, nessuna parola è lasciata al caso! Capire chi manipola le informazioni non è difficile, cercando ed informandosi sui proprietari delle tv e dei giornali, le loro quote azionarie, da chi vengono finanziate, permette facilmente di capire chi può agire sulle informazioni nei suoi interessi e come facilmente può mettere a tacere informazioni rilevanti sul suo conto. A tal proposito lo Stato è il primo manipolatore e censuratore. In Italia comanda, decide e regna la disinformazione. Tutto quello che si sa non è vero. Si sa quello che vuole il sistema. Secondo l’ultimo report di reporter senza frontiere siamo al 57esimo posto per libertà di stampa e considerando che
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la stampa gode di molta più libertà della tv, questo fa capire il grande degrado informativo e manipolato in cui siamo, è un dato di fatto. E’ importante sapere che la manipolazione dei media e dei giornalisti è attuata dal meccanismo dei così detti Spin Doctor, che riescono a corrompere e manipolare le informazioni alla fonte, ecco spiegato, perché anche se i giornalisti scrivano e riportino informazioni in buona fede credendo di dire la verità dei fatti, in realtà si lasciano raggirare da questo meccanismo, che permette di farli diventare portavoci inconsapevoli di notizie appositamente confezionate per creare reazioni programmate in chi le ascolta.
(FAI CLICK e VEDI) DOSSIER: INFORMAZIONI MANIPOLATE Manipolazione Controllata Tramite Spin Doctor Manipolazione Informazioni sul WEB Tramite Troll Chi comanda i Media Internazionali Chi comanda i Media Italiani
Sembra impossibile ma, come spesso succede, la realtà supera la fantasia, ci sono documenti che testimoniano e trattano tutti i temi e le ipotesi descritte, molti portano a notizie ufficiali, altri portano prove a sostegno di alcune teorie... La storia è questa a grandi linee e sommariamente, verrà descritta nel riassunto che segue di circa 50 pagine, è spiegato tutto in maniera semplice e poco dettagliata per consentire a tutti di capire facilmente e
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rapidamente come stanno le cose, ma è descritto tutto in maniera molto dettagliata nei vari dossier che seguono.Vi invito ad utilizzare l’indice interattivo cliccando sopra i nomi dei paragrafi. Più che una verità dogmatica prendetela tutto come una teoria e cercate di trovare da soli la veridicità delle fonti e il nesso tra i vari collegamenti, forse scoprirete che molte cose non sono campate in aria. Lo scopo di tutto ciò è di svegliare le coscienze e far riflettere, in modo che un giorno non troppo lontano, quando queste cose saranno sotto gli occhi di tutti, voi non vi troviate impreparati .
Emblematiche sono altre parole tratte sempre dal film Matrix “fai parte di un sistema, quel sistema è nostro nemico, ma quando ci sei dentro ti guardi intorno cosa vedi? uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare, ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata e riportata alla vera realtà. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo, inconsapevoli di lottare per il loro stesso nemico." (Morpheus)
Questa Storia parte da una RICERCA “Ricerca” è l’indagine sistematica e lo studio dei materiali e delle fonti, al fine di accertare i fatti e di raggiungere nuove conclusioni. Sembra una storia fantasiosa e complottistica ma forse non lo è…giudica da solo… “Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.” ( G.Orwell) “Chi ha orecchie per intendere , intenda…”
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ANCHE TU RIENTRI IN QUESTA VITA MEDIA?
Prima di parlare di teorie a cui si può credere o no, voglio concentrarmi su una cosa certa su cui non tutti riflettono. L’essere umano medio nasce, fino a 6 anni rimane un essere umano, ovvero è caratterizzato ancora dalla gioia verso la vita e dalla curiosità, vuole sapere il perché di tutto, guarda con stupore ogni cosa ed è felice, felice di esserci. Arrivati i 6 anni comincia la scuola, a questo punto il bambino viene indottrinato e la sua essenza umana viene distrutta, gli vengono inculcate false idee e fatte passare per verità assolute, e inconsciamente gli viene imposto l’ordine ”non devi pensare e non devi avere un senso critico, devi accettare tutto ciò che ti viene propinato dalle fonti ufficiali come i libri di scuola e se non lo farai verrai ridicolizzato ed isolato dal resto della società”. Inoltre il bambino è costretto a studiare cose che non gli piacciono e comincia ad odiare la cultura in tutte le sue forme e così evita ogni genere di libro perché lo considera noioso e inutile, vuole solo divertirsi e non pensare, perché il pensare da come ha potuto capire a scuola lo annoia e lo rende ridicolo agli occhi degli altri. Una volta terminato il periodo scolastico, questo gli può dare qualche inutile e misera base per continuare gli studi con l’università (ovviamente non potrà scegliere liberamente quella che vuole, ma si dovrà accontentare dato che sono tutte a numero chiuso o costano troppo) oltre a dargli nessunissima base teorica o pratica per un futuro lavoro.( Ciò non vuol dire che la cultura sia sbagliata, anzi i mali del mondo nascono proprio dall’ignoranza, ma la cultura che ci danno le istituzioni non è abbastanza ed è insegnata con metodi arretrati, gli insegnanti dovrebbero essere guide, fonti di cultura e insegnamenti e non autorità che si impongono in maniera dittaturiale andando contro gli studenti ). Deve quindi cercare un lavoro, perché senza di esso non potrà sopravvivere e non verrà rispettato, verrà considerato un poco di buono, quindi deve buttare 8 ore della sua vita nel cesso perché così gli è stato imposto, perché senza il denaro non si può sopravvivere in questa società e perché gli è stato insegnato che la vita deve essere una continua lotta alla sopravvivenza. Infatti l’essere umano diventato ormai un pezzente che lavora 8 ore al giorno 6 giorni su 7 , non riesce spesso ad arrivare nonostante tutto alla fine del mese se ha da mantenere una famiglia ed è costretto a vivere una vita umiliante. Deve vivere costantemente con la paura di perdere il posto, e con quello anche la casa se ne ha una, dato che ha un mutuo da pagare. Oltre il danno la beffa, perché la maggior parte dei soldi che guadagna li dovrà devolvere in tasse, perché è così che funziona in questa società, bisogna essere contribuenti, bisogna versare tasse allo stato per finanziare opere e servizi pubblici, dai cui fondi si arricchiscono i politici comunali che van li per arraffare il più possibile e parlamentari che navigano nell’oro per generazioni grazie alle nostre tasse. Ma il povero essere umano non sa che le tasse serviranno a pagare il debito pubblico. Debito pubblico generato dalle banche, un debito eterno che non potrà mai essere estinto. Poverino, non è a conoscenza del signoraggio, il motivo per il quale è schiavo. Una volta che l’essere umano torna dalle sue 8 ore di lavoro a casa è stanco e depresso e non ha neanche la voglia di ascoltare e di pensare, vuole solo rilassarsi perché distrutto, si siede sul divano e accende la TV riempiendosi il cervello di spazzatura e di false notizie spacciate per verità, proprio come quando andava a scuola. Chi glielo spiega che la TV è in mano alle persone
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sbagliate che manipolano le informazioni in modo da fargli pensare ciò che loro vogliono che pensi, facendogli credere che tali idee vengano da lui, è ignaro anche di questo, ma non vuole saperlo perché non gli interessa. Vuole continuare la sua vita rimanendo nel suo guscio che lo fa sentire protetto, vuole la macchina, il cibo, i soldi, il sesso facile, e tutte le cose che gli vengono proposte dalla TV e la pubblicità come stereotipi di successo e punti di arrivo, lo spingono a volere ciò di cui non ha bisogno. In oltre il cibo che ingerisce è pieno zeppo di sostanze chimiche che lo fanno ammalare o lo faranno ammalare, ma non gli interessa neanche questo, non da peso a queste cose, vuole vivere protetto nel suo guscio, sotto la così detta campana di vetro , perché ha paura della realtà e della verità che può rompere questo guscio mandando a monte tutte le sue sicurezze. Dopo 35 anni di lavoro arriva finalmente la misera pensione, la tanto attesa pensione, ma l’essere umano ormai è vecchio e non sa più cosa farsene del tempo libero, ha trascorso una vita talmente alienata nel suo lavoro che non conosce più la libertà, o meglio non sa cosa sia, inoltre non è mai riuscito a coltivare degli interessi e degli hobby, perché non ne ha avuto mai il tempo, nel frattempo vivendo così ha perso pure la fede spirituale e non ha coltivato neanche il suo spirito e la sua interiorità, quindi è una persona vuota, un automa, una specie di essere senza anima e senza cultura. Perciò non sapendo che fare incomincia a deprimersi, ad annoiarsi e a trascorrere le sue giornate vegetando e aspettando la morte, ma la morte non si fa attendere e arriva in fretta, infatti dopo essersi ingozzato di alimenti contaminati per una vita intera, in un ambiente inquinato utilizzando medicine che non curano davvero i mali ma li rendono cronici per farli ricomparire in modo che compri altre medicine, dopo aver trascorso una vita sedentaria, nella maggior parte dei casi si ammala terminando la sua angosciante vita. Secondo voi la vita così come la concepiamo ha un senso logico?? Secondo me no…..e secondo te??? (tratto da video Coscienza Sveglia)
NON ACCONTENTARTI DI QUESTO, LA VITA NON E’ QUESTO ! Tu sei molto di più, in te c’è un potere immenso di cui devi solo prendere consapevolezza, un potere che ti permette di essere artefice e coocreatore della tua realtà e del tuo avvenire! Il Tuo Potere sul mondo della materiala, sugli eventi, sulla tua salute, la tua soddifazione personale e la tua felicità, lo troverai solo ed esclusivamente partendo da dentro di te, arricchendo e migliorando ciò che è invisibile come il tuo spirito,la tua consapevolezza e la tua conoscenza… Nutrendo l’invisibile creereai ed otterrai il visibile, il reale ed ogni cosa tu vorrai ! Solo così facendo potrai evolvere e diventare uno spirito puro e nobile e potrai assolvere alla tua missione di vita nel qui ed ora dell’esistenza
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CHI CONTROLLA IL MONDO
Prima di partire con questa storia,voglio far notare a tutti che ci sono prove concrete riguardanti un associazione che controlla i dati, le telefonate, e qualsiasi altra cosa di ogni cittadino americano ed europeo ad opera. Questa organizzazione si chiama NSA ed Edward Snowden ex spia informatica dell’agenzia ha pubblicato prove concrete circa i piani e le azioni illegali di questa enorme e potente agenzia che è strettamente connessa alle società di cui si accennerà in seguito. N.S.A. - L’agenzia Segreta Che Ci Spia (caso SNOWDEN) M.E.S. - LA MORTE DELL’EUROPA CIA: Braccio Armato degli ILLUMINATI nel Mondo? EUROGENDFOR: Braccio Armato degli ILLUMINATI in Europa? Il mondo è controllato da pochi, i capi di governo controllano e guidano gli stati, chi poco onestamente e chi con molta disonestà, i capi di governo a loro volta sono condizionati dall’ economica del paese e dalle condizioni economiche dei loro sostenitori, quindi si può dire che chi controlla l’economia di un paese o di più paesi a sua volta può controllare le sorti politiche e le condizioni economico-sociali dell’intero paese. Se ne deduce che per capire chi controlla il mondo, bisogna capire chi controlla e manipola l’economia dei paesi. Nella nostra società comandano i soldi e gli ineteressi economici, quindi sono sempre le Banche Centrali, e le Multinazionali ad agire in maniera ivisibile sui governi. Ovviamente chi controlla le banche può controllare interi paesi in maniera quasi del tutto invisibile e ovviamente chi ha questo potere può, con pochi sforzi avendo quasi infinite risorse economiche, organizzare complotti, manipolare informazioni, organizzare messinscene, comprare il silenzio, corrompere, ecc ecc….il denaro non ha limiti. Ma non si tratta solo di banche, dietro c’è molto di più di quanto si possa immaginare.
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C’è una struttura complessa e ben organizzata, realizzata negli anni,radicata nella società,fatta di associazioni di elitè, piramidi gerarchice,associazioni segrete, multinazionali, partecipazioni azionarie strategiche e tutta una serie di altre situazioni create e raggiunde a tal fine. Dietro grandi eventi che segnano la strada e l’andamento del mondo è molto plausibile che ci siano poche famiglie potenti, che possono controllare i governi in maniera subdola e invisibile, hanno creato una cerchia segreta tra di loro nella quale discutono le sorti di interi continenti e hanno ben chiaro quello che è il disegno finale al quale vogliono arrivare. Questo disegno lo conoscono solo loro all’interno della loro Cerchia Ristretta, quella degli .ILLUMINATI. ,ovviamente all interno della loro setta gli ILLUMINATI hanno una struttura piramidale. Costoro possiedono tutto, petrolio, sanità e case farmaceutiche, banche compresa la Banca Mondiale, industrie delle armi, energia, hanno patrimoni economici infiniti, superiori a quelli dei singoli stati, sono nati nel lusso smisurato e il loro obiettivo non è diventare più ricchi, ma è di natura ideologica, vogliono il potere assoluto e il controllo su tutto, vogliono creare un Nuovo Ordine Mondiale, con l’ intera società mondiale sottomessa e controllata da loro. Il loro obiettivo è il CONTROLLO TOTALE del mondo e sul mondo, questo vuol dire che tra i loro obbiettivi ci sono: Controllo dell’economia, della finanza e del denaro Controllo dell’informazione Controllo dell’ energia e della scienza Controllo del clima Controllo dell’alimentazione, nutrizione e coltivazione Controllo della salute e delle malattie Controllo dell’istruzione e della vita sociale di ogni individuo Controllo della politica e dei popoli Controllo della religione, distruzione del cristianesimo dall’interno Non ci crederete ma molti di questi punti li hanno già spuntati, e sono già stati portati a compimento senza che noi ce ne accorgessimo. Questa cerchia più piccola è il “Vero Burattinaio”, ed anche se questo può risultare assurdo c’è da ammettere che queste famiglie esistono realmente. C'è da dire che l'egoismo e l'avidità di certe persone è senza limiti, a quei livelli si ha in mano così tanto da avere deliri di onnipotenza, sentimenti che si tramandano di generazione in generazione, ed è logico se si immagina come può essere la mentalità dovuta al contesto sociale di chi nasce in famiglie che hanno un patrimonio così enorme. I loro membri hanno sicuramente un determinato profilo psicologico, una visione distorta del mondo non sapendo cosa vuol dire guadagnare lavorando o accontentarsi di ciò che si ha, non sanno cosa vuol dire sacrificio, pensano che tutto gli è dovuto e che sono persone superiori e migliori degli altri ,perché hanno di più. Sicuramente se fossero generosi e caritatevoli non ci sarebbe più povertà al mondo dato che potrebbero da soli eliminare la miseria e la fame nel mondo, quindi con una mentalità così egoista, l'obiettivo può esser solo la totale dominazione di tutti gli uomini del mondo. Tutto questo cercano di realizzarlo nascondendosi, lasciando la responsabilità ai governi, in mano a dei burattini, insignificanti uomini politici, che inconsapevolmente creeranno per loro un NUOVO ORDINE MONDIALE fatto di sudditi inconsapevoli e repressi, manipolati secondo certi stereotipi sin dalla nascita. Ad ogni livello della società gli Illuminati hanno creato una struttura piramidale che permette loro di attuare
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un piano globale di cui solo una manciata di persone è a conoscenza. Pochi risiedono al vertice e sanno di che cosa realmente si occupa l'organizzazione e quali sono i suoi obiettivi. Più si scende lungo la piramide, più persone si trovano a lavorare per l'organizzazione, ma esse non sanno quasi mai dei suoi veri scopi. Sono consapevoli solo dei singoli compiti che realizzano ogni giorno. Non hanno una visione globale ma ristretta, non hanno idea del fatto, che il loro contributo si lega a quello di altri dipendenti in altre aree dell'organizzazione. Quelle nozioni vengono loro precluse e gli viene detto solo ciò di cui hanno bisogno per compiere il loro lavoro. Jim Shaw, un ex Frammassone del 33° grado, rivela tutto l'inganno nel suo libro The Deadly Deception. In esso descrive come la Frammassoneria si basi sulle stesse piramidi compartimentalizzate. Alla base ci sono i tre gradi noti come i Gradi Azzurri e la stragrande maggioranza dei Frammassoni non vanno mai oltre, sia nei 33 gradi del Rito Scozzese che nei 10 gradi del Rito di York. Anche al 33° grado della Frammassoneria non si sanno chiaramente i veri segreti, a meno che non si appartenga ai pochi eletti. Shaw dice di essersi sorpreso quando un suo compagno massone del 33° grado disse di aver saputo che sarebbe “salito”, e infatti quel tizio lasciò poi il tempio da una “diversa porta”. Ufficialmente non esiste alcun livello più alto del 33° grado. Ma, in realtà, non è così. I livelli più alti delle sette segrete rappresentano solo la sommità della loro piramide. Essi sono poi contenuti all'interno di una piramide più grande, che comprende tutte le società segrete ed è da questi livelli che vengono attinti gli iniziati eletti che vanno ad ingrossare le file degli Illuminati, laddove avvengono i fatti veri e sono conservati i veri segreti. Ma anche a quel livello, la conoscenza è ancora compartimentalizzata. Ovviamente la struttura è piramidale e molto più complessa di quanto si pensi, ma per capire in breve come è la storia ometto i dettagli,per maggiori dettagli leggete i dossier. Una volta che verrà instaurato il NUOVO ORDINE MONDAILE, dovete sapere che gli ILLUMINATI hanno già pronta la loro capitale, una città piena di strutture con simboli illluminati e tante cose che non quadrano, vedere per credere. (vedi Capitale degli ILLUMINATI) (vedi DOSSIER: ILLUMINATI) ( vedi DOSSIER: NUOVO ORDINE MONDIALE)
Dal vertice della piramide si comincia a scendere verso una Cerchia Larga composta da molte e stratificate associazioni e società, segrete e non. I partecipanti di queste cerchie ( MASSONI e Para-MASSONI) sono personaggi di spicco dell’economia e della politica, persone influenti e potenti. Questi non conoscono qual è il vero disegno finale degli illuminati, il disegno che gli viene presentato risulta distorto, vengono motivati comprati, corrotti e manipolati per diventare a loro volta manipolatori. Quelli che tra loro conoscono i veri piani, li condividono o se non li condividono non se ne interessano pur di avere la loro “fetta di torta”.Noi
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siamo delle “Marionette”. La Cerchia Larga ha una duplicità, è sia “marionetta” del “Vero Burattinaio” (Cerchia Stretta) dal quale prende ordini, sia “Burattinaia” del Popolo (“la Marionetta”) che viene manipolato. Questi “Burattinai del Popolo”sono a loro volta “marionette degli Illuminati”, spesso agiscono esclusivamente per loro tornaconto personale, quindi non sono minimamente interessati a quale sia il fine degli ordini che ricevono, non sono interessati alle conseguenze o a perché devono fare certe cose, ma pensano esclusivamente a guadagnarci qualcosa, a loro non interessa di essere delle marionette dei ‘’Veri Burattinai”(Cerchia Ristretta). Noi purtroppo al momento siamo la loro “marionetta” e non possiamo opporci a questo, perché facciamo parte del sistema e loro sono radicati e in simbiosi perfetta col sistema, agiscono in tranquillità da decenni senza che la maggior parte di noi se ne accorga . Se non credi che esistano i massoni, vuol dire che non ne sai molto di storia, i massoni esistono e sono sempre esistiti e sono dietro ogni evento storico politico. Devi sapere che non hanno bisogno di nascondersi, ne vanno fieri e spesso sono intoccabili. La loro sede in italia è stata fino a poco tempo fa Palazzo Giustiniani l’attuale appartamento del presidente del senato, ed hanno addirittura un sito dettagliato in bella mostra vedere per credere…guarda il loro sito http://www.grandeoriente.it/
La Cerchia Larga è costituita da varie associazioni e organizzazioni sia segrete che ufficiali,sia massoniche che para-massoniche. Una delle più importanti è conosciuta sotto il nome di BILDERBERG, assemblea che si raduna dal 1954 in posti diversi e che decide e mette in atto tutti i più significativi eventi che modificano le sorti del mondo. Questo gruppo da quando è stato smascherato ha addirittura un sito ufficiale http://www.bilderbergmeetings.org/governance.html nel quel ammette i 60 incontri che si sono tenuti dal 1954 ai quali hanno partecipato le più importanti personalità, mescolanza di Capi di Stato, Re, Regine, Ministri, Presidenti di Parlamenti , Commissari Europei, chiusi in segreti ambiti con banchieri come David Rockefeller, Morgan, o altri ai massimi livelli della BancaCentraleEuropea, della Federal Reserve, della Banca Mondiale, con i vertici delle più potenti multinazionali del petrolio,farmaceutiche,delle armi, e insomma con gli uomini chiave di tutto quanto accade nel mondo… Ovviamente il sito è di copertura e omette i veri argomenti segreti degli incontri. Chissà perché in 60 anni di incontri ammessi e certificati con dei partecipanti così importanti tutti insieme, la stampa non ne ha mai parlato e solo adesso hanno ammesso la loro esistenza.Secondo le ultime indagini questa organizzazione è implicata anche in omicidi di stato.E’ una vera associazione criminale. il Bilderberg è una delle più importanti, ma ce ne sono altre, tra cui: LA TAVOLA ROTONDA COUNCIL ON FOERIGN RELATIONSHIP
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TRILATERALE COMITATO DEI 300 ASPEN CLUB OF ROME ISTITUTO AFFARI INTERNAZIONALI CLUB BOEMO ONU SKULLS AND BONES - Teschio e Ossa vedi I SEGRETI DELLA MASSONERIA
vedi Dossier BILDERBERG Tra i componenti del Bilderberg ci sono: capi di governo che cambiano in base al periodo storico-politico, Presidenti delle nazioni più importanti esponenti dell’elite economica mondiale di grandi aziende, e telecomunicazione presidenti delle più grandi banche qualche rappresentante della Cerchia Ristretta degli Illuminati Tra questi partecipanti spiccano alcune famiglie, che hanno fatto la storia degli ILLUMIATI e alcuni partecipanti che hanno un peso maggiore rispetto agli altri: la famiglia più potente d’Europa che agisce nell’ombra da un centinaio di anni, i ROTHSCHILD Il patrimonio della famiglia Rothschild è stimato essere 500 trilioni di dollari,cioè 500.000.000.000.000.000.000 di dollari!! Il debito pubblico americano è circa 1.600.000.000.000 di dollari...Il PIL del mondo nel 2008 fu di 56.777.000.000.000 di dollari.....Fate voi le dovute proporzioni...! Questa famiglia è talmente potente che ha prestato soldi a intere nazioni come l’inghilterra e verso cui è ancora debitrice, da secoli influenzano la storia finanziando da dietro le quinte i più grandi avvenimenti storici. Famiglia i le cui proprietà tra banche e aziende sono inimmaginabili, in alcuni paesi hanno anche la facoltà di emettere moneta… è facile capire come anche se i libri di storia dovrebbero essere pieni di riferimenti a loro questi sono talmente ricchi e potenti da esser riusciti quasi del tutto a rimanere anonimi, per loro il silenzio è facile da comprare… (anche HITLER discendeva da questa famiglia) (vedi DOSSIER famiglia ROTHSCHILD) la famiglia più potente d’America alleata della prima, i ROCKFELLER che controllano le multinazionali di petrolio , Banche, le industrie farmaceutiche più potenti (attraverso le quali boicottano tutti i
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medicinali curativi, in favore di medicinali che non curano ma fanno sparire i sintomi facendoli ripresentare dopo qualche tempo in modo da rendere croniche le malattie, che senso avrebbe per loro fare medicinali che guariscono direttamente? poi gli altri a chi li vendono? informarsi per credere…ovviamente il cibo che mangiamo non è genuino ma contaminato in modo da causare continue malattie da curare ) controllano varie associazioni internazionali tra le quali la Banca Mondiale, implicati anche nella più grande messinscena della storia, cioè l’attentato dell’11 settembre alle Torri Gemelle e quello che ne deriva ,ovviamente l’artefice principale nella faccenda è BUSH, componente della loggia massonica degli Skulls & Bones , alle dirette dipendenze degli Illuminati. (Senza considerare il fatto che casualmente tutta la squadra di marines che ha partecipato alla cattura e uccisione del famoso attentatore è misteriosamente morta. Ma questa è un'altra storia) (vedi DOSSIER famiglia ROCKFELLER) (vedi link utili attentato 11 settembre) la famiglia che si può definire il braccio d’azione degli illuminati, i BUSH . I BUSH sono stati, oltre che presidenti USA, capi della CIA, che ricordo a tutti è una società che può operare completamente nell’illegalità senza dover tener conto di nessuno, ha ucciso civili e innocenti pur di raggiungere i suoi scopi, scopi che tra l’altro consistono sempre nell’uccidere qualcuno per non far trapelare info importanti o per muovere la politica, perché NON è compito della CIA cacciare i criminali. E’ molto probabile che la CIA si finanzi col narcotraffico, ecco perché nonostante siano così stringenti i controlli all’ingresso degli USA la droga continua a non mancare mai, perché senza una protezione così forte i narcotraffico sarebbe bloccato in una sola settimana. La storia dei BUSH si intreccia con la storia Nazista, con storie di spionaggio e con quella della morte del più grande scienziato di tutti i tempi, Nicola Tesla, colui che “inventò” la corrente alternata, motori industriali, robot telecomandati,fonti di energia illimitata e pulita che gli costarono la vita.Senza parlare delle connessioni tra questa famiglia e la famiglia Bin Laden. (vedi DOSSIER famiglia BUSH) (vedi OMICIDIO TESLA) la famiglia MORGAN che in passato ha avuto un importanza fondamentale nel bloccare lo sviluppo energetico dell’umanità, e hanno avuto un ruolo fondamentale nella creazione della Federal Reserve, cioè la struttura economica che di fatto controlla gli Stati Uniti. (vedi DOSSIER: famiglia MORGAN) altri componenti sono i proprietari della GOLDAMAN SACHS, altra società ricchissima, proprietaria delle più prestigiose banche americane, capace di decidere se far crollare o no l’economi in paesi come gli stati uniti in base ai propri interessi agendo sul mercato azionario. (vedi DOSSIER GOLDMAN SACHS) i più importanti BANCHIERI SVIZZERI, se ci pensate bene il 99% dei miliardari ha almeno metà delle proprie ricchezze al sicuro in una banca svizzera, si può dire che 90% delle ricchezze mondiali sono accumulate all’interno delle loro banche, con quella mole di denaro possono
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praticamente comprare e fare tutto, possono decidere eventi di enorme portata (omicidi, complotti, o altro) e metterli in atto comprando il silenzio e agendo nell’ombra…. (Chi Controlla il Denaro)(IOR la Banca Vaticana)(La FED Federal Reserve)(Storia delle Banche) (vedi banchiere Svizzero Pentito)
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CONTROLLO DEL CLIMA E CONTROLLO DELL’ALIMENTAZIONE Secondo gli studiosi circa il 75% dei terremoti, dei cataclismi ed eventi catastrofici degli ultimi 40 anni sono stati causati dall’uomo,la maggior parte involontariamente,inquinamento,con trivellazioni petrolifere,test militari, ma alcuni volontariamente. Uno degli obbiettivi degli Illuminati è il controllo globale del mondo, e sul mondo. All’interno di questo progetto ovviamente sono compresi: - il controllo del Clima - il controllo dell’Alimentazione e della Coltivazione - il controllo della Salute e delle Malattie. Questo progetto è in corso da decenni ed ora è quasi a completamente al termine. Lo spargimento di sostanze chimiche nell'atmosfera con le così dette SCIE CHIMICHE composte prevalentemente da polvere di alluminio,bario,nitrato d’argento, ha i seguenti scopi:
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con le tecnologie atte a modificare e controllare il clima, anche a scopi militari. Le prticelle spruzzate nella ionosfera aumentano l’ elettroconduttività dell’aria,per migliorare la trasmissione di onde ELF, utilizzate per il controllo climatico, con cui si possono genereare dalle semplici piogge a terremoti, maremoti, cicloni e uragani, in qualsiasi parte del mondo con una precisone estrema. Queste onde ELF sono emesse, nell’ambito del progetto militare H.A.A.R.P., da trasmettitori ionosferici composti da enormi e potentissime antenne ed è inutile dire quanti sono gli utilizzi militari e strategici di un apparato come l’HAARP per il controllo della natura e del clima, che consente di intimorire il nemico o di schiacciarlo senza lasciare traccia o prova.
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Altro scopo delle scie è rendere infertili i terreni coltivabili grazie alla polvere di alluminio, questo per rientrare nel piano di controllo totale degli illuminati. Essi infatti vogliono anche controllare l’alimentazione e per farlo vogliono rendere i terreni infertili, una volta che i terreni saranno infertili l’unica cosa che potrà crescere sono piante OGM immuni all’alluminio, sui semi OGM sono coperti da brevetto, questo vuol dire che sarà illegale coltivare e recuperare i semi dalla pianta in maniera naturale senza pagare i diritti alle aziende che possiedono i diritti OGM. Dietro tutto
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questo si nasconde la MONSANTO, azienda attraverso la quale gli Illuminati perseguono i loro fini di controllo mondiale dell’alimentazione.
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La MONSANTO oltre a voler inserire le colture OGM in tutto il mondo per controllare l’agricoltura, con quei semi artificiali sui quali detiene i diritti intellettuali, persegue anche gli interessi delle Case Farmaceutiche, poiché favorendo un alimentazione malsana favoriranno anche l’insorgere nuove di strane malattie curabili solo con farmaci di cui voglono farci diventare dipendenti. Le industrie farmaceutiche sono aziende a scopo di lucro, loro cercano solo di curare i sintomi e di far ripresentare le malattie innumerevoli volte così da farti acquistare maggiori farmaci. Sono tanti i casi di cure per malattie incurabili casualmente scoperte dai ricercatori e poi fatte sparire, perché all’azienda non conviene vendere 1 sola pillola e far guarire il paziente, ma far si che la malattia diventi cronica e il paziente diventi dipendente dal farmaco, o che tramite le controidicazioni una volta guarito si presnti un'altra malattia da curare con altri farmaci ancora. Sono innumerevoli i casi di cure definitive trovate per certe malattie che sono state fatte sparire dalle case farmaceutiche o vengono dichiarate non riconosciute, perché produrrebbero danni economici al business dei medicinali. La direttiva nella ricerca è creare farmaci che curano solo i sintomi ma non curano definitivamente, creando una dipendenza del malato, trasformando la sua malattia in cronica, si crea una rendita perpetua assicurata per le case farmaceutiche. Il dottor Jhon Rengen Virapen ,ex direttore della filiale svedese della Eli Lilly racconta al Convegno AZK IN in Germania di aver corrotto il governo svedese per far approvare il Prozac. http://youtu.be/F6BjZWdQuto
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La MONSANTO non si ferma qui, ha pensato a tutto, grazie ai suoi fertilizzanti sta favorendo l’ estinzione delle api nel mondo, le api sono insetti che sono importantissimi negli equilibri naturali, infatti sono loro che svolgono la funzione di impollinazione e riproduzione di molti fiori e piante. Il 90% api selvatiche negli Stati Uniti è già estinta, e fino al 80% delle api domestiche sono morte. La MONSANTO però ha già la soluzione in casa, vuole estinguere le api per sostituirle con Api Robot che ha progettato, ottenendo di fatto il controlla anche sulla natura.
Queste non sono solo ipotesi ma sono dati di fatto, la Russia ha infatti minacciato gli USA di una guerra se non si trova una soluzione alla moria di api Vedi OGM resistenti all’alluminio - Vedi Api Robot MONSANTO - Vedi Russia ultimatum agli USA Vedi Scie Chimiche - Vedi Progetto Haarp
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CONTROLLO ENERGETICO E DELLA CONOSCENZA
Le industrie del Petrolio, e gli ILLUMINATI nel perseguire il loro piano di controllo dell’energia e dello sviluppo scientifico, hanno messo in piedi un sistema quasi infallibile, ogni alternativa al petrolio o ai loro interessi economici vieni categoricamente screditata e fatta sparire. Le guerre sono un business, non ci sono missioni di pace, ci sono solo guerre per il controllo delle risorse petrolifere, e sono qualcuno andasse a ricercare le vere ragioni e i successivi sviluppi delle guerre recenti si accorgerebbe che tanta morte, miseria, distruzione è attribuibile solo a loro. Si spiega con questo anche lo strano fenomeno della censura globale sugli U.F.O. i cui avvistamenti sono all’ordine del giorno in tutto il mondo, infatti ammettere l’esistenza degli U.F.O. consiste nell’ammettere che c’è intorno a noi una fonte di energia infinita, pulita e gratuita alla quale attingere, dato che non si spiegherebbe in altro modo l’alimentazione dei loro velivoli. Questa è una verità scomoda, ma è solo per questo che la censura sull’argomento è in atto. A livello energetico esistono enormi alternative per la creazione di energia pulita e indipendente che potrebbero rivoluzionare il mondo eliminando la nostra dipendenza dal petrolio, dal nucleare, con mezzi di trasporto non inquinanti alimentati a basso costo e con energia che si rigenera naturalmente. Ma tutto questo trova opposizione da parte dei potenti e dalle multinazionali interessate a garantirsi il potere e la ricchezza, questi ostacolano o fanno sparire comprando i brevetti a prezzi astronomici o anche in maniera illecita, ricorrendo anche all’assassinio, tutto ciò che possa intaccare il loro business. Ma come si fa a bloccare lo sviluppo scientifico e tenerlo sotto controllo? Lo spiega in maniera semplice Marco Pizzuti “Come dimostra l'emblematica storia di Nikola Tesla, la più grande minaccia per il gotha finanziario (Morgan, Warburg, Rothschild, Harrimann, ecc.) che controlla l'economia mondiale è costituita dalle scoperte scientifiche che possono mettere in discussione gli equilibri già consolidati dell'attuale sistema capitalistico di sfruttamento delle risorse. Nessuna lobby, per quanto potente possa essere, potrà infatti mantenere i suoi privilegi sul mercato dell'energia e dell'industria se non possiede anche il controllo del progresso tecnologico e scientifico. Il carbone, per esempio, ha cessato di essere considerato indispensabile nel momento in cui ha cominciato a essere sostituito dal petrolio grazie alla tecnologia del motore a scoppio. Il petrolio a sua volta perderà il suo enorme valore nel momento in cui la scienza sarà lasciata libera di studiare e sfruttare nuove fonti energetiche real-mente alternative a esso (come per es. la fusione fredda). Siccome tutte le più grandi Corporation del petrolio sono guidate dalla potentissima lobby internazionale del denaro attraverso prestiti o pacchetti azionari di maggioranza, quest'ultima farà sempre di tutto per dirigere la ricerca a proprio esclusivo vantaggio. Lo ha già fatto e lo sta ancora facendo, esercitando pressioni sulle istituzioni, sulla politica, sui governi, sui ricercatori e sull'intero mondo dell'informazione per screditare e insabbiare le scoperte scientifiche più scomode. La conseguenza più evidente di questa situazione è che oggi esistono due categorie di scienza, quella “ufficiale”, con cui si intende l'insieme di conoscenze autorizzate dall'establishment, e quella invece “non riconosciuta” (anche detta pseudoscienza), che viene sistematicamente demonizzata da mass-media e istituzioni. I circoli accademici, in quanto posti sotto il controllo dell'establishment, svolgono la funzione di “filtro” sulla conoscenza scientifica. Nel discernere quindi ciò che è “vera” scienza da ciò che è “falsa” scienza,
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applicano i criteri di selezione che vengono imposti dall'alto e che ufficialmente avrebbero solo la meritoria e rassicurante funzione di tutelare i cittadini da imbroglioni e ciarlatani. Di fatto però si tratta invece di uno strumento che viene utilizzato per cassare, deviare e arrestare il progresso sulle tecnologie realmente alternative al nucleare e al petrolio, un sistema di controllo che può essere efficacemente esercitato grazie alla struttura piramidale della società nel suo complesso. Ciascun comparto è infatti composto a sua volta da tante “piramidi” più piccole (per es. per quanto concerne l'economia, la politica, la scienza, l'informazione ecc.), dove troviamo sempre un solo vertice che comanda costituito da un ristrettissimo numero di persone. Ai c.d. poteri forti è quindi sufficiente avere nel proprio libro paga la casta dirigente di ogni settore per poter gestire la società nella sua interezza. Questo è il motivo per cui l'alta finanza internazionale sta da tempo esercitando enormi pressioni dirette e indirette sia sui governi che sull'economia affinché vengano poste in essere legislazioni e condizioni di mercato in grado di esautorare le autonomie locali e far fallire tutte le piccole e medie imprese che non riescono a controllare direttamente. Tale obiettivo sta per essere raggiunto mediante processi di concentrazioni e fusioni attualmente in atto che non riguardano più solo le imprese, ma comprendono anche le istituzioni pubbliche come gli stati (l'Europa è un risultato di questo processo). Un progetto parzialmente noto alle masse sotto il nome di globalizzazione, che viene presentato dai mass media come inevitabile e necessario al benessere collettivo. Il funzionamento di questo sistema piramidale di controllo sulla società è garantito dal perenne stato d'ignoranza in cui vengono mantenute le persone dei livelli gerarchicamente inferiori, che nella stragrande maggioranza dei casi credono ingenuamente di lavorare nel miglior modo possibile per se stessi e il benessere collettivo. Il controllo sulla “piramide” dell'informazione viene esercitato in modo che nessuno ne sospetti neppure l'esistenza. Salvo rare eccezioni, quindi, i ricercatori accademici non sono partecipi di alcuna cospirazione del silenzio e si limitano a fare del loro meglio nelle ricerche per cui ricevono i finanziamenti. Ciò fa sè che gli scienziati “ortodossi” siano i primi a non conoscere l'esistenza di un sistema globale di controllo sulla ricerca. Di conseguenza finiscono inconsapevolmente per essere utilizzati come marionette a difesa della correttezza e della trasparenza della c.d. scienza ufficiale per cui lavorano. Tale categoria professionale, infatti, arriva a comprendere che esiste veramente un “bavaglio” sulla ricerca solo quando si scontra contro la realtà facendo delle scoperte scomode. A farne le spese di “recente” (era il 1989) troviamo studiosi come Martin Fleischmann e Stanley Pons, i quali sono passati dallo status di stimati professori accademici a quello di ciarlatani immediatamente dopo avere pubblicamente divulgato in una conferenza le loro straordinarie scoperte sulla fusione fredda. In pratica hanno fatto la stessa fine di Tesla, uno scienziato che loro, probabilmente, avendo studiato esclusivamente sui libri di testo, neppure conoscono.” Militari Americani restituiscono le loro medaglie disgustati dall’ingiustizia di cui sono stati strumento VIDEO http://youtu.be/RDcL4xtQwds
Vedi come JP Morgan ha impedito lo sviluppo energetico Vedi omicidio di Tesla Vedi Dossier: Manipolazione CIA: Braccio Armato degli ILLUMINATI nel Mondo? EUROGENDFOR: Braccio Armato degli ILLUMINATI in Europa?
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U.S.A Vorrei fare alcune considerazioni sugli Stati Uniti, la prima cosa è che si professano e autoeleggono, soprattutto grazie al cinema e hollywood, i salvatori del mondo e dell’universo e creano questa immagine e associazione usa-libertà-salvatori, nell’immaginario collettivo di tutti. Ricordiamo che avranno pure salvato l’europa dalla seconda guerra mondiale, ma l’hanno fatta finire sganciando 2 bombe atomiche che sterminarono tantissimi innocenti. Negli U.S.A patria della libertà esistono solo 2 partiti, Liberali e Democratici e quindi non esistono vie di mezzo, cioè la scelta è talmente limitata che tutti sono costretti ad identificarsi in un un solo schieramento dei due e si è costretti ad accettare tutte le idee di quello schieramento scegliendo il meno peggio, solo per questa semplice questione si nota che non c’è così tanta libertà, al popolo vengono date solo due alternative, ma forse solo per fargli credere di avere una scelta, o che la loro scelta conti qualcosa. Altra cosa da considerare è che gli U.S.A. sono enormi e per fare una campagna elettoriale serve una quantità di denaro enorme, basti pensare che l’ultima campagna elettorale di Obama è costata 6 MILIARDI di dollari. Questo vuol dire che c’è qualcuno che la sponsorizza e chiunque sia disposto a spendere tutti quei soldi lo fa solo ed esclusivamente per ottenere qualcosa in cambio da chi sarà eletto. Quindi è scontato che il presidente eletto sarà enormemente condizionato da i suoi sponsorizzatori che lo hanno portato alla vittoria. Non è quindi stano credere che per come è strutturata l’elezione i vincitori alla fine potranno essere manipolati dai loro sponsor. E’ facile intuire anche chi siano gli istituti che possono permettersi di donare somme di denaro così enormi e cosa vorranno in cambio. Ad esempio sembra che Obama, per la sua campagna da 6MILIARDI di euro, abbia ricevuto 3MILIARDI da banche come Goldman Sachs, City Group e Morgan Stanley, e per coincidenza nonostante la gravissima crisi, questi istituti siano stati salvati da una legge firmata dallo stesso presidente. Tra gli altri sponsor non mancano case farmaceutiche, industrie di armi, e telecomunicazioni. Altra cosa da considerare sugli U.S.A. è che i continua attentati, attacchi e stermini vengono utilizzati per 2 motivi:
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il primo è per giustificare le continue guerre che portano avanti nel mondo che in realtà servono solo ai loro interessi economici e NON SONO ASSOLUTAMENTE MISSIONI DI PACE !
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Il secondo è per terrorizzare la popolazione e non farla insorgere contro il governo,nemmeno in proteste, perché VA SOTTOLINEATO, il popolo USA non è come gli altri popoli ma è armato e quindi una protesta seria contro il governo potrebbe facilmente sfociare in guerra civile.
Altra importante questione è che in un recente discorso Obama ha riferito di voler modificare la legge per permettere agli USA di arretare senza processo, senza prove, e a tempo indeterminato, tutti i sospettati che secondo loro lo meritano, cioè potrebbero arrestare chiunque per quanto vogliono senza dar conto a nessuno! Il tutto lo ritrovate in questo video: http://www.youtube.com/watch?v=vy_UraZqMNU
Questo discorso può rientrare in una questione più ampia che comprende l’esistenza dei così detti Campi FEMA, strani campi simili a enormi campi di concentramento e di accoglienza e dissemaniti in tutti gli USA?? (PROGETTI DEGLI ILLUMINATI) (dossier CAMPI FEMA)
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ITALIA Tralasciando le migliaia di imbrogli che queste organizzazioni hanno messo in atto negli altri paesi, e di cui potete trovare notevoli testimonianze e documenti anche nelle loro lingue originali a seconda di dove si è indagato, spagnolo, inglese, francese, greco, se prendiamo in considerazione solo la nostra realtà politica, ci sono un paio di cose importanti da considerare sull’ ITALIA:
QUESTA È LA PURA VERITÀ Facciamo parte dell’Unione Europa ed è stato creato l’Euro solo perché una sola moneta è più facile da controllare da parte dei pochi che ne hanno il potere. Le nazioni hanno perso la loro sovranità monetaria. Lo Stato può richiedere denaro all’Europa ma solo indebitandosi e aggiungendo gli interessi. Il parlamento Europeo è solo una farsa, è un parlamento che di fatto non ha alcun potere, non può decidere assolutamente nulla e non ha la possibilità di intervenire sulle questioni importanti. Serve solo a dare una parvenza di struttura democratica alla “Dittatura Invisibile” che comanda. Pochi lo sanno ma è stato firmato un trattato europeodel MES Meccanismo Europeo di Stabilità, un sistema che può imporre la dittatura su tutte le nazioni europee. (vedi DOSSIER M.E.S.) LA CAUSA DELLA CRISI “Quando un governo dipende dai banchieri pe il denaro, questi ultimi e non i capi del governo controllano la situazione, dato che la mano che dà è al di sopra della mano che riceve… Il denaro non ha madrepatria e i finanzieri non hanno patriottismo né decenza; il loro unico obiettivo è il profitto!” –Napoleone Bonaparte
La causa del debito infinito italiano e delle altre nazioni è opera del SIGNORAGGIO da parte della Banca Centrale Europea. Caso eclatante è avvenuto nel 2007 quando in un canale RAI per la prima volta si è parlato apertamente di Signoraggio, il canale si chiamava RAI UTILE e poco dopo questa trasmissione il canale fu chiuso! Eccovi uno spezzone della puntata del video che si chiama “Rai utile - Puntata sul signoraggio” http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=-5k1jjfNvh0
(il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz ammette che la banca europea è una truffa http://www.youtube.com/watch?v=KqAARYQJ67s ) (in cosa consiste la truffa della B.C.E. http://www.youtube.com/watch?v=lmkL23GyuNI ) (Parole del Parlamentare Europeo Britannico Nigel Farage durante una seduta del Parlamento Europeo sull’egemonia della germania in europa e sulla necessità di uscire dall’euro per l’italia e gli altri paesi http://www.youtube.com/watch?v=TilaarKihMA http://www.youtube.com/watch?v=v-vgp0g42xI http://www.youtube.com/watch?v=SkMD15zKFKw http://www.youtube.com/watch?v=qEUvAf8grO4 )
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questo debito viene incrementato ancora di più dal signoraggio primario e secondario fatto dalle banche appartenenti ai singoli paesi (Ministro Tremonti spiega il signoraggio http://www.youtube.com/watch?v=OjiYWSaNYbM ) (cosa è il signoraggio http://www.youtube.com/watch?v=2PRRk-YM4rM) (Ministro Tremonti spiega il signoraggio Banca Centrale Europea http://www.youtube.com/watch?v=iehCZUmenyQ) (il video parla nella prima parte della Riserva frazionaria cioè il signoraggio secondario, http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=AsoYXIDVQQw )
CHI HA PREMESSO TUTTO QUESTO?
vi chiederete come la Banca d’Italia possa permettere ciò? Non tutti sanno che la banca d’italia non è più della nazione ma è stata privatizzata, solo il 10% è dello Stato, il resto appartiene a tutte le altre banche italiane, basta andare sul sito ufficiale della banca per vedere a chi appartengono le quote azionarie e in che percentuale, quindi appartenendo per il 90% alle Banche private, non può far altro che agire per i propri interessi e non per la collettività. (Fai Click) IL SIGNORAGGIO BANCARIO Il Signoraggio Primario Il Signoraggio Secondario La sovranità monetaria Come lo Stato può guadagnare dal signoraggio DOSSIER BANCHE Chi Controlla il Denaro IOR la Banca Vaticana La FED Federal Reserve La Banca Centrale Europea Storia delle Banche Quote azionarie delle Banche
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LA VERA POLITICA E QUEL CHE NON SAI SUI NOSTRI POLITICI
La Casta costa 735 euro al secondo. Complessivamente il costo della Casta è di 757 euro medi annui per contribuente. In totale l’1,5% sul Pil. In un anno la pubblica amministrazione "mangia" più di 23 miliardi: per Parlamento, Quirinale e Corte Costituzionale. Consulenze e stipendi toccano quota 5 miliardi. Questa è la CASTA POLITICA in Italia, quasi completamente e totalmente corrotta, che pensa a fare solo i propri interessi, costituita perlopiù da gente ignorante. A questo cancro italiano si aggiunge un altro cancro italiano,cioè la mafia ed associazioni a delinquere varie che si sono insidiate a tutti i livelli della nostra struttura politica e sociale ed in tutte le regioni. Siamo stati governati per circa 20 anni da Silvio Berlusconi un imprenditore pregiudicato che pensa ed ha pensato esclusivamente al suo tornaconto personale, egli apparteneva alla loggia massonica P2(Propaganda 2), una loggia massonica ripudiata dalla massoneria stessa. A capo della P2 c’era Licio Gelli che fu espulso dal congresso massonico il 31 ottobre 1981 dall’allora Gran Maestro Armando Corona. Dopo mesi di scandali la corte centrale del Grande Oriente d’Italia decise di processare Gelli e si arrivò alla seguente conclusione: “la P2 aveva sospeso ufficialmente la propria attività all’interno del G.O.I. già nel 1976 e pertanto non poteva essere sciolta, essendo già sospesa. Ciò significava che la P2 di Gelli dal 1976 non agiva più all'interno del consenso massonico, ma autonomamente”. Ecco perché Berlusconi non è mai stato preso in considerazione dalle varie associazioni affiliate degli Illuminati, perché ritenuto inaffidabile anche da loro. È però riuscito a governare lo stesso così tanto, perché non si è mai messo contro le direttive che arrivavano dall’alto assecondandole sempre, l’importante per lui era avere il proprio tornaconto personale. Ai piani alti andava bene un servo così abile ad abbindolare il popolo italiano. Tanto per ricordarlo, Silvio Berlusconi, ha subito tanti processi che grazie a bravi avvocati e alla pressione che riusciva ad esercitare sulle istituzioni è sempre riuscito ad eludere, tra i capi d’accusa ne ricordo alcuni: Bugie sulla loggia P2 (falsa testimonianza) Tangenti alla Guardia di Finanza (corruzione) All Iberian 1 (finanziamento illecito ai partiti) -All Iberian 2 (falso in bilancio) -Medusa Cinema (falso in bilancio) -Terreni di Macherio (appropriazione indebita, frode fiscale, falso in bilancio) -Caso Lentini (falso in bilancio) -Consolidato gruppo Fininvest (falso in bilancio) -Lodo Mondadori (corruzione giudiziaria)
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-Sme-Ariosto (corruzione giudiziaria) (falso in bilancio) -Diritti televisivi (falso in bilancio e frode fiscale) -Telecinco (violazione delle leggi antitrust e frode fiscale in Spagna) -Mafia (concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco) -Bombe del 1992 e del 1993 (concorso in strage) -Caso Ruby (incitamento alla prostituzione minorile) Tutti i reati commessi da Berlusconi http://ez3kiel.altervista.org/archivio/2006/01/18/tutti-i-reaticommessi-da-berlusconi/ https://mega.co.nz/#!4cB0Ub5D!YgnRfALeoeaDEzii_WDxPyn_wgQjw8i8uUJjEoms_FI Tutte le bugie e dichiarazioni raccolte https://mega.co.nz/#!gMhU0CaK!fDLLUigeJVr7yqSZ6XiTgUgj0t0nPZ2v5uDqwrwrwZY Storia affaristico-politica-giudiziaria di Berlusconi http://www.giannivattimo.it/Berlusconi.pdf Storia della loggia massonica P2 a cui apparteneva Berlusconi http://ilcorsivoquotidiano.net/2011/06/22/massoneria-p2-berlusconi-p3-p4/ ) Sostituito da Mario Monti, un massone alle dipendenze della Cerchia Larga che comanda il mondo, che ha dato il colpo di grazia ad un paese già in rovina. Monti a sua volta insieme al Bilderberg ha scelto il suo sostituto, il nostro voto era solo un illusione, chi decide sono sempre loro era tutto già deciso e lo potete notare da questa strana coincidenza: alla riunione di giugno 2012 Monti mandò come suo sostituto alla riunione del Bilderberg un certo Enrico LETTA, che casualmente ora è diventato il nuovo Premier…. Quel giorno comunicarono tramite biglietti scritti a mano, uno di questi è stato sbadatamente mostrato da Monti…..vedere per credere… http://ilcorsivoquotidiano.net/2012/06/07/montibilberberg-2012-pizzini/
(vedi CHI è MARIO MONTI) (vedi CHI è ENRICO LETTA) (vedi CHI è MARIO DRAGHI) Il piano dell’Europa però è quello di far credere al popolo di avere il potere di scegliere, è per questo che piano piano con strumenti subdoli l’europa, i media e i giornali stanno dirottando l’opinione pubblica e le attenzioni sul futuro salvatore dell’Italia, che dall’elitè politica europea, è stato individuato in Matteo Renzi. Sono all’ordine del giorno articoli su di lui, servizi del TG a suo favore, Libri su di lui che ormai invadono le librerie, etichettandolo come il “conquistatore”, sponsorizzandolo come se fosse un super-eroe, il tutto per creare nell’immaginario dell’italiano-medio un idea di volto nuovo pronto a salvare l’italia e a sostituire i “politici cattivi”. Da qui a breve diventerà il nuovo Premier grazie alla spinta dei mass media, e grazie alle sue doti di giovane comunicatore, ingannerà facilmente l’italiano medio, che purtroppo non ha nemmeno tante opzioni tra cui scegliere. Questo giovane politico ha da subito dimostroto le capacità tipiche dei politici italiani, infatt è già stato Condannato dalla Corte dei Conti per erariale che la procura contabile aveva originariamente stimato in 2 milioni e 155mila euro. l suo mandato è costato ai contribuenti fiorentini 600mila euro in cinque anni tra viaggi, ristoranti, regali, ospitalità: una visita negli Stati Uniti nei giorni in cui Obama fu eletto presidente è costata 70mila euro. Diciamo che in piccolo segue le orme di Berlusconi.Infatti da presidente della Provincia, tra il 2004 e il 2009, ha acquisito il controllo di tutta la stampa locale, radio e tv, in Toscana. L'ultimo giornale che un po' gli era ostile era "La Nazione". Per questo, in occasione dei 150 anni di questo giornale, ha fatto ospitare dai locali della Provincia, in via Martelli, una mostra che,
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naturalmente, è stata pagata coi soldi di noi contribuenti. In questo modo, La Nazione è divenuta renziana. Come sanno tutti avere il controllo delle informazioni e dei media è la primo ingrediente per fregare gli italiani,come insegna Berlusconi.Tra i suoi 100 punti proposti c’è ad esempio, punto82. Abolizione del “valore legale” del titolo di studio. Introdurre nei concorsi della Pubblica Amministrazione criteri di valutazione dei titoli di studio legati all’effettiva qualità del percorso formativo dei candidati.Ma questo è solo un esempio, ce ne sono altri.
Vedi quello che non sai su MATTEO RENZI Non voglio parlare in questa sede di Giorgio Napolitano, perché recentemente ci sono stati molti casi in cui per un semplice commento su di lui da parte di comuni utenti su facebook sono scattate perquisizioni,denunce di vilipedio e intimidazioni violente contro chi ha osato esprimere il proprio libero parere su quest uomo intoccabile, lo so queste cose non sono concepibili in un paese libero e democratico, ma purtroppo lo siamo solo sulla carta. Vorrei, però, far notare, a chi dice che Napolitano non si dia da fare e che non interviene rapidamente per il paese che si sbaglia! infatti il nostro intoccabile ed elogiabile Presidente, è stato velocissimo a ordinare la cancellazione di intercettazioni sul suo conto, molto strano per chi non ha nulla da nascondere, ed è stato altrettanto rapido, sapendo che l’italia è in crisi totale, ad aumentarsi lo stipendio fino a 248000 EURO. Forse non è a conoscenza del fatto che alla sua età, purtroppo prossima al termine del ciclo di vita medio di un umano, i soldi non possono essere portati nella tomba, chissà a cosa crede gli possano servire? Vorrei invece parlare di un uomo eccezionale, il presidente dell' Uruguay, Josè Mujica, primo presidente al mondo ad aver donato il 90% del suo stipendio ai poveri, vive con 1000 euro al mese in un antico casale situato a pochi chilometri di distanza dalla capitale. 77 anni, vegetariano, vive con sua moglie e il suo cane a tre zampe in una casa colonica semi fatiscente e il il bene più prezioso in possesso di questo contadino parttime è il suo vecchio “maggio lino”. E’ l’unico politico da cui è possibile prendere esempio. VI INVITO AD ASCOLTARE LE SUE PAROLE “IL PIU’ BEL DISCORSO FATTO DA UN CAPO DI STATO JOSE’ MUJICA” http://www.youtube.com/watch?v=3SxkMKTn7aQ
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LE PRIORITA’ DELLO STATO ITALIANO “Dire che uno Stato non può perseguire i suoi scopi per mancanza di denaro è come dire che un ingegnere non può costruire strade per mancanza di chilometri. I politici sono i Camerieri dei Banchieri”. – Ezra Pound
L’obiettivo odierno dello Stato Italiano non è più tutelare il benessere dei cittadini e la prosperità della nazione ma eseguire le direttive imposte dall’Europa e saziare l’infinita avidità delle Banche. Lo Stato di adesso è una sanguisuga, non è paragonabile nemmeno ad uno strozzino, perché mentre lo strozzino prima presta e poi pretende il doppio, lo Stato pretenede il triplo e non cede nulla in cambio al popolo. Il popolo lavora e si vede portare via più della metà di ciò che guadanga dallo stato sotto forma di tasse, IVA e interessi, questo viene giustificato dalla necessità di reperire fondi necessari per garantire i servizi Statali. Ma secondo studi economici questi servizi Statali sono miseri,minimi e sottoutilizzati rispetto a quanto dovrebbero, la maggior parte delle risorse vengono sperperate e vanno a finire in ‘buchi neri economici’, secondo questi studi noi potremmo pagare la metà delle tasse e avere il doppio dei servizi se quei fondi fossero utilizzati meglio. Lo Stato è diventato un cancro della società invece di esserne la cura, i soldi degli onesti cittadini sono finiti in mano a politici corrotti che sguazzano nell’oro, sprecano e approvano leggi che favoriscono esclusivamente le lobby bancarie. Il resto del denaro sudato dagli onesti cittadini è finito in un pozzo senza fondo, è andato perso nell’infinito debito inestinguibile dello Stato, DEBITO CHE IN REALTA’ NON APPARTIENE AI CITTADINI, PERCHE’ NON GENERATO DAL POPOLO! E’ palese che a breve con le nuove riforme saremo tutti costretti a usare bancomat e altri strumenti messi a disposizione dalle banche anche per comprare un pacchetto di caramelle , ogni nostro acquisto sarà tracciato e non ci sarà privacy , il denaro contante verrà fatto sparire tutto a vantaggio delle banche per le quali passerà ogni euro e che grazie ai loro metodi collaudati come il signoraggio secondario, riescono a guadagnare grandi somme anche dalla transazione di pochi euro. Non credete alla scusa dell’evasione, gli evasori ci sono, ma solo perché è lo Stato che propone ingiuste tassazioni ed ingiuste regole. Nuovi studi economico-finanziari affermano che se solo venisse dimezzata l’IVA e tutte le varie TASSE anche per un solo anno, l’ITALIA si riprenderebbe economicamente e inizierebbero a riaprire aziende che lo Stato ha costretto a chiudere con le sua pressione fiscale, imprese che non riescono ad essere competitive proprio per questa eccessiva burocrazia ed ingiustizia fiscale. Se le cose non cambieranno il sistema è destinato al collasso, perché il sistema economico ha una struttura marcia, è strutturato per favorire le banche,i fondi assicurativi e lo stato, ogni situazione deve intrecciarsi necessariamente con tali istituti, ogni cosa è posta in maniera tale da essere funzionale al guadagno di questi istituti. Un sistema così potrà solo collassare su se stesso, al caso estremo e finale della faccenda, lo stato e le banche non riuscendo più a spremere i debitori e i cittadini ormai senza soldi, ma questo sarà un
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punto di non ritorno, a questo punto le banche potranno solo confiscare i beni immobiliari del popolo, ma ormai non ci sarà domanda di quei beni e si entrerà in un circolo vizioso, ed il sistema collasserà completamente, ma arrivare ad un punto del genere vorrebbe dire MORTE e MISERIA per l’intera Nazione, perciò c’è bisogno che avvenga un cambiamento radicale della situazione.
L’ISTRUZIONE Un popolo ignorante è facile da controllare ed il silenzio è facile da comprare… Ci tengono a mantenere il popolo ignorante perché fa comodo in ogni ambito, un individuo che non capisce nulla di economia non può nemmeno accorgersi di come funzioni il signoraggio o degli interventi legislativi a favore delle lobby e delle banche. L’istruzione si sta privatizzando soprattutto a livello universitario, ci sono barriere sia economiche che di selezione per le Università che non tutti possono superare, non c’è vera meritocrazia e così facendo si distruggono sogni e speranze di milioni di ragazzi vogliosi di studiare il cui talento andrà sprecato. SE NON ABOLIRANNO IL NUMERO CHIUSO E GLI INUTILI TEST DI ACCESSO ALLE UNIVERSITA’ CONTINUERANNO A CREARE GENERAZIONI E GENERAZIONI DI PERSONE INFELICI. I giovani volenterosi che non riusciranno a passare i test per la facoltà che desiderano saranno costretti a ripiegare su discipline per le quali non provano interesse e passione, che sono solo un ripiego per avere un pezzo di carta che possa dargli qualche possibilità di futuro, sempre se prima per l’insoddisfazione non abbandonano gli studi. Ma il problema parte prima dell’Università, perché le scuole superiori hanno una struttura completamente obsoleta, non preparano minimamente i giovani a capire quali sono i talenti che hanno e quali sono gli interessi che hanno che potranno servire al ragazzo per capire su quale strada universitaria gettarsi. Non c’è minima integrazione tra scuola e Università, cioè se ad esempio un ragazzo ha il talento per diventare un grandissimo chirurgo o un grandissimo ingegnere e a scuola non gli hanno mai fatto assaggiare tali materie e scoprire che ci è portato, il ragazzo potrà non scoprirolo mai e scegliere una strada sbagliata, povera di soddifazioni in cui è completamente sprecato. L’istruzione in italia andrebbe ristrutturata da zero, seguendo il modello di paesi più evoluti culturalmente come ad esempio la Finlandia. Per non parlare della distanza abissale tra Università e mondo del lavoro, esperienza per la quale l’università non prepara minimamente. Altro problema della scuola e dell’università è che hanno un tipo di istruzione dogmatica, cioè ti insegnano le cose come se non esistesse possibilità di miglioramento o di evoluzione dei concetti spiegati, tendono a mettere i paraocchi agli studenti che venerano i concetti come inviolabili e perfetti passi della bibbia. Va ricordato che se non si mettono in discussione i concetti conosciuti, se non ci si pone le domande ricercando le risposte, niente di nuovo verrebbe mai scoperto e tutto rimarrebbe cosi come è…. e il mondo non evolverebbe mai…ostacolare questo processo vuol dire rallentare tutta l’umanità….
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L’ULTIMO PIANO DEGLI ILLUMINATI 2014-2020
Per quanto segue non voglio allegarvi nessuna prova, proprio perché la questione è talmente incredibile che non basterbbero tutte le prove del mondo ad accettare una tale eventualità. Quindi riferirò solo brevemente di cosa si tratta per non creare panico e timore nei soggetti meno preparati psicologicamente, dopo aver letto ovviamente vi invito ad approfondire da soli e a farvi la vostra personale opinione sui vari spunti di questi probabili eventi. Vi invito a prendere quanto segue come una improbabili eventualità, ma a non sottovalutarle ed ignorarle, perché nel caso in cui si verifichino, voi vi troverete preparati! Dalle ultime ricerche sugli ILLUMINATI, da varie fonti Scientifiche, dalle ultime testimonianze e dichiarazioni di soggetti interni, ex militari pentiti, spie,da canalizzazioni,contattisti, è emerso questo quadro sconvogente, qui ne segue un breve riassunto sintetico di ciò che è previsto. L’elitè mondiale e gli Illuminati sono a conoscenza di alcuni eventi futuri,eventi “preannunciati” da decenni che vogliono sfruttare a proprio favore.Sono riusciti a tenere il segreto per decenni e si sono preparati per questo momento mettendo in atto un piano complesso, invisibile ed articolato. Secondo le fonti un intero sistema solare passerà vicino al nostro, lo chiamano planet X, Nibiru e si dice che segua la cometa ISON, infatti gli esperti da 30 anni a questa parte hanno scoperto che il Sole sia parte di un sistema binario stellare, e questa stella, presumibilmente, è legata alle periodiche estinzioni di massa delle specie terrestri ogni 25000 anni. Si prevede debba arrivare un secondo Sole con i suoi sette pianeti orbitanti. Chiamato in diversi modi (Planet X, Nibiru, Hercólobus, Assenzio), è certo che è stato previsto il suo arrivo. Il secondo sole è un decimo della dimensione del nostro Sole, ma uno dei pianeti che porta con se in orbita è quattro volte più grande di Giove. Non avverrà uno schianto tra pianeti, ma una potente interferenza gravitazionale. molti meteoriti cadranno sulla terra e questo sarà un primo segnale, l’influenza del sistema planetario che passerà vicino al nostro provocherà un accelerazione o una decelerazione di velocità della terra attorno al proprio asse e a sua volta questo provocherà dei cataclismi naturali eruzioni,terremoti,maremoti sconvolgeranno il pianeta, non a caso negli ultimi mesi sono incrementate in maniera esponenziale le attività vulcaniche su tutto il pianeta.
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chi è a conoscenza di questa evenienza, in particolare i vertici degli Illuminati, ha già pronto un piano per sfruttare l’evento a proprio vantaggio,quindi la situazione e i cataclismi saranno funzionali per l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale. molte nazioni, la cui elitè è a conoscenza di quello che avverrà, hanno già delle basi nel sottosuolo e sono preparate a salvare solo l'elite e parte selezionata prestabilita della popolazione, gli altri si arrangeranno. Il presunto piano degli Illuminati prevede nel frattempo di innescare un periodo di guerre, pericolose Guerre Nucleari, che congiunto ai vari catastrofici eventi naturali, servirà a far cadere il mondo intero nel terrore e nell’impotenza, così i popoli senza più certezze,fiducia e sfiniti, pur di farsi mettere al sicuro dai potenti che si ergeranno a salvatori del mondo, cederanno senza indugio la loro sovranità, la loro libertà e tutti i loro diritti di popolo e nazione, così con la scusa del bene collettivo e della salvezza del mondo, verrà a manifestarsi l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale. Parte della popolazione mondiale verrà lasciata ingiustamente morire, chi sopravvivrà si troverà in una società dittaturiale,con una dittatura semi-mascherata,sarà una specie di schiavo, dovrà fare quello che gli dicono e vivere come gli dicono altrimenti verrà incarcerato nei FEMA Camps, la legge che conosciamo cesserà di esistere, non si avranno diritti, e si rimarrà perpetuamente in balia delle gerarchie, quelli a capo delle gerarchie avranno potere di vita o di morte su ogni individuo, chi non si piegherà al volere dei potenti verrà giustiziato senza processo e senza indugio se non vi fossero eventi catastrofici naturali c’è un piano B, cioè utilizzare il coincidente fenomeno che si ripete ogni 11 anni, dell’inversione dei poli magnetici del sole che porta a potenti tempeste solari, per giustificare blackout a livello internazionale e mondiale per giorni e giorni, un blocco energetico a livello mondiale anche per poche settimane, mieterebbe innumerevoli vittime, basti pensare ai soli ospedali, creerebbe il caos totale, assalti e guerriglie urbane per accaparrarsi l’ultima scatoletta di tonno nei supermercati, niente rifornimenti di benzina e niente cibo, niente telefoni, niente internet, niente polizia, anarchia e panico allo stato puro, innumerevoli morti e inquantificabili danni al mondo intero. Questo lasso di tempo getterà le condizioni per l’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale, il bello è che incolperanno le tempeste magnetiche del sole per giustificare i blackout artificiali che provocheranno. Secondo altre fonti ci sarebbe addirittura un piano C, per spiegare questa eventualità va detto che secondo fonti militari alcuni governi stranieri sarebbero da anni in possesso di motori free energy, ricavati dai progetti rubati dall’FBI a TESLA, e dai progetti sviluppati nella seconda guerra mondiale dai nazisti(non a caso molti scienziati nazisti furono salvati e posti sotto copertura dalla CIA),altri modelli sarebbero invece ricavati da tecniche di retroingegneria applicate su navicelle UFO schiantate. Proprio per questi motivi è probabile che alcuni degli UFO avvistati nei cieli siano opera umana e siano velivoli militari. Il piano C quindi prevede un possibile falso attacco alieno al pianeta, gli ILLUMINATI infatti avendo a disposizione questi mezzi non esiteranno ad utilizzarli per i loro scopi, utilizzando gli alieni come capro espiatorio.
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Questi piani sono stati premeditati da molto tempo, da coloro che sapevano di questi possibili eventi futuri naturali e ciclici, li sfrutteranno a loro vantaggio per il loro obbiettivo primario L’obbiettivo primario è ovviamente l’instaurazione in tutto il mondo del NUOVO ORDINE MONDIALE Non abbiate paura però, insieme alle future possibilità “Negative” vanno aggiunte anche le possibilità “Positive” ,che coincidono con il verificarsi degli stessi eventi
Da decenni molta gente in posti diversi del mondo, in maniere differenti, è stata contattata da entità extraterresti, quasi tutti riferiscono lo stesso messaggio, cioè loro sono di tante razze e vengono da posti diversi della galassia, sono in qui, sono in tanti, alcuni sono in mezzo a noi perché uguali a noi, altri si nascondono con le loro navicelle nei vulcani e nelle profondità del pianeta per monitorarlo in vista di possibili eventi catastrofici. Loro dicono di essere molto preoccupati e di tenere molto alla sorte del nostro pianeta, che sta andando verso l’autodistruzione.Dicono anche di temere che il nostro pianeta non sia pronto a questi ciclici eventi catastrofici in procinto di avvenite, e sono qui per aiutarci e sostenerci.
Dicono che il nostro pianeta è considerato una delle poche biblioteca viventi dell’universo creato da Dio. loro dicono di saperne molto più di noi sul Dio Creatore e che Dio abbia creato sul nostro pianeta una biblioteca vivente complessissima in cui è racchiuso il codice genetico e molto di più, di tutte le specie presenti in una parte dell’universo.Anche in una piccola formica è raccolta una quantità di informazioni inimmaginabili. Questo spiega le innumerevoli specie di piante, animali, insetti e organismi complessi viventi sul pianeta, e spiega l’utilità del nostro complessissimo DNA ricco di miliardi di informazioni strutturate ed indecifrabili. Dalla scoperta della complessità del DNA infatti si è capito che la teoria evoluzionistica di Darwin poteva esser solo una favoletta, scientificamente sbagliata ed inconsistente.
Dicono che il male sul pianeta è imputabile a certe forti influenze negative presenti da millenni, non si sà a chi o cosa si riferiscono precisamente, alcuni parlano di una razza aliena chiamata Rettiliani di cui parla anche David Icke, altri dicono che è per via del demonio che non è presente in altri pianeti, altri invece dicono che siamo esseri multidimensionali e non riusciamo a vedere e percepire la vera realtà, altri dicono che è una complessa combinazione di tutte queste cose… Nel caso si verifichi un evento cosmico di quella portata, si diche che questo porterà ad una modifica della consapevolezza dell’intera razza umana e ad una modifica a livello di DNA, l’uomo passerà ad uno stato di coscienza superiore e ogni individuo sarà chiamato alla scelta, se sceglie la polarità positiva del creato lo porterà ad evolvere se stesso, o scegliere la polarità negativa del creato che lo porterà e distruggere se stesso Questa modifica, sempre secondo le varie rivelazioni, avverrà nel DNA, la nostra base organica è costituita da carbonio 12, un evento cosmico potrebbe portare la nostra base organica a passare da carbonio 12 a carbonio 7, detto in maniera molto semplicistica per intenderci il carbonio 7 è ciò di cui sono composti a livello particellare i pensieri, quindi questo porterà l’uomo a diventare potenzialmente migliore e ad evolversi sia fisicamente che spiritualmente, potrà ritornare ad essere un entità multidimensionale e riuscirà a vedere e a capire cose che ora non ci immaginiamo minimamente
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Nel giro di qualche decennio tutta l’umanità ritroverà quella capacità di connettersi in un'unica mente e sarà in grado di connettersi non solo con le altre persone ma con tutto il creato, aprendosi ad infinite possiblità e a scenari creativi inimmaginabili, con la mente riusciremo a fare veri miracoli, riusciremo a capire le energie e a sincronizzarci con esse, impareremo ad essere generatori e coocreatori del mondo e della nostra realtà Altre fonti riferiscono che dalla Russia partirà un nuovo rinnovamento mondiale, non si sa se politico, religioso, energetico o altro… Altre fonti, di diversa provenienza, dicono che il periodo che stiamo vivendo e che vivremo, è descritto dettagliatamente in maniera criptica e simbolica nell’Apocalisse di Giovanni,( se la centrale di Fukuscima esplodesse 1/3 della popolazione mondiale morirebbe come descritto nell’apocalisse) e la seconda venuta di Cristo sotto diverse spoglie e la contemporanea comparsa dei vari anticristi è vicinissima. Il futuro ci presenta quindi queste diverse possibilità, forse non se ne realizzerà nessuna, o forse si realizzeranno tutte, chi può dirlo? l’importante è sapere sempre da che parte stare ed essere preparati ad ogni evenienza pur rimanendo sempre ottimisti… Da un certo periodo qualcosa è cambiato, sempre più gente si informa e vuole sapere, sempre più gente capisce che nel sistema c’è qualcosa di marcio e che non va, aldilà della politica. Sempre più gente si domanda, perché esiste ed è incarnata nel qui e ora della storia, qual è il suo scopo di vita, ciò che sta cambiando è la consapevolezza di ogni essere umano e la consapevolezza che non tutto avviene per caso e niente è immutabile, è proprio questo che cambierà il mondo e se tu stai leggendo questo scritto, anche se non credi ad una sola parola ne sei l’esempio, perché se stai leggendo questo vuol dire che hai intuito che c’è qualcosa che non va e che deve essere cambiata, e quel cambiamento sei tu ! DOSSIER: GLI ILLUMINATI
La Storia e le Origini degli Illuminati
Gli Illuminati Oggi La Capitale degli ILLUMINATI E Se Gli Illuminati Non Esistessero?
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IL NUOVO ORDINE MONDIALE
CONCLUSIONI E SOLUZIONI
La soluzione per l’Italia si può trovare o se cambiano le regole della Banca Europea e l’europa restituisce a tutti la loro sovranità monetaria, o se l’ITALIA uscirà dall’EURO, e a proposito di questo ci sono ben 6 premi nobel dell’economia che lo sostengono. (vedi VARIE PROPOSTE PER SALVARE L’ITALIA) La situazione: Il NOSTRO MONDO, un Pianeta la cui vegetazione e le cui specie animali sono a rischio estinzione, che è stato completamente avvelenato, inquinato, ed irreparabilmente danneggiato. È un posto abitato dalla RAZZA UMANA, una specie che distrugge, uccide il suo prossimo, distrugge, rovina e guasta e tutto questo perché giudica, odia, invidia,è avida, superba spesso spinta e motivata dal dio Denaro. La PACE NEL MONDO? TUTTE le Guerre avvengono ESCLUSIVAMENTE per interessi economici! La povertà esiste solo per colpa dell’avidità di pochi!NON è la mancanza di risorse il problema! Basti pensare che il continente più ricco di tutte le risorse naturali è l’AFRICA che è anche quello con la popolazione più povera! la conquista di risorse scarse come il petrolio, e gli interessi economici,sono la fonte del problema! il Mondo intero ed il “sistema” in cui viviamo girano attorno al petrolio, che è una risorsa scarsa ed esauribile, LA CONTINUA RICERCA PER SFRUTTARLO IN 1000 MODI E’ UNA PAZZIA! Ma le LOBBY VOGLIONO SOLO PERSEGUIRE QUESTA STRADA! L’ unica soluzione alle Guerre e alla povertà nel mondo, è trovare NUOVE FONTI DI ENERGIA, quelle che adesso le LOBBY OSTACOLANO! Avere un energia pulita, illimitata, gratuita e alla portata di tutti ovunque, permetterebbe l’evoluzione dell’intera umanità e la fine di guerre per accparrarsi risorse inutili, la fine dell’avidità e dell’egoismo. Questa fonte di energia esiste, non voglio farcela utilizzare, e cercano di censrare ogni scoperta a riguardo e gli esempi ne sono tanti, uno tra tutti il caso di Tesla e dell’ETERE. Pessimista? Se pensi di aver capito come funziona il mondo e non ne vuoi più sapere di queste cose, perché credi siano questioni troppo grandi per te e credi di non puoi fare nulla per cambiare le cose, allora non hai capito niente! Tu puoi fare tanto! Ogni singolo individuo può fare la differnza anche su questioni enormemente più grandi di lui, e questo NON SCORDARLO MAI !
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Qual è il senso della vita? Nessuno può dirti chi sarai o quale tra le tante opzioni del destino devi scegliere, ma sicuramente prendere coscienza di se, del mondo che ti circonda, del male che c’è in giro, cercando di fare qualcosa di buono e agire per arricchirsi innanzitutto spiritualmente, è la base di tutto. Per un futuro pieno di soddisfazioni, bisogna evolversi…. Non sei nato per una semplice inseminazione, ma sei una anima mandata da un entità superiore sulla terra in un corpo materiale per evolversi immaterialmente…. A cosa serve accumulare soldi per tutta la vita, dannandoti, sacrificandoti e commettendo torti al tuo prossimo per ottenerli, dato che dovrai comunque morire e lasciarli sulla terra? non ti serviranno nel posto in cui andrai….quindi vivi dignitosamente e punta sempre a migliorarti dentro… Cosa fare? leggere e informarsi il piu’ possibile prima di parlare e di credere alla tv, alla stampa, al sentito dire…. tenere sempre a mente che i media come i tg trasmettono molti servizi di cronaca veri, non per informare ma per acquisire la fiducia di chi li vede, far credere alla gente che se accade una cosa grave questa verrà trattata dal TG……ma non e’ cosi’….le cose importanti che riguardano i potenti , la politica, lo stato o chiunque abbia potere sono e saranno sempre censurate e le informazioni saranno manipolate…. ai Media basta dire che non c’è crisi o che c’è per cambiare la mentalità e lo stato d’animo di una persona, che modificherà il suo agire in base a quello che ha sentito…se tu sei convinto che c’è crisi ti comporterai di conseguenza e come te gli altri, innescando una reazione a catena in tutta la società e l’economia, ed ecco che anche se era una menzogna alla fine la crisi si crea per davvero…questo semplice esempio ti fa capire il potere dei media e quanto è importante non farsi condizionare da ciò che dicono… Gli ILLUMINATI? noi tutti siamo solo piccole gocce nell’oceano, viene da pensare che rispetto a queste grandi forze non possiamo far nulla, ci vorrebbe uno tsunami per abbattere queste forze e a me piace pensare che gli tsunami sono fatti da tante piccole gocce…. questi potenti controllano le grandi cose ma non le piccole ed è questa la nostra forza……quindi attiviamoci tutti e cerchiamo di fare qualcosa….nulla è impossibile, la vera rivoluzione inizia da noi….il cambiamento è possibile e sta già avvenendo… Quando si teorizza l'esistenza di crimini commessi contro l'umanità da parte di società segrete, bisogna usare sempre l'aggettivo 'deviate', per "società segrete deviate" si intende NON una società segreta nel suo insieme, ma quei gruppi di persone che al loro interno, si mettono d'accordo fra di loro per abusare del loro potere(economico,militare,occultistico,persuasivo) allo scopo di trarre vantaggio a danno delle popolazioni, tradendo gli ideali di altruismo e di contribuzione concreta al miglioramento della qualità della vita e di auto all’evoluzione di tutti gli
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esseri umani, e non soltanto dei loro membri, unica vera ragione per cui certe importanti società segrete erano invece state fondate. I pregiudizi verso chicchessia sono sempre dannosi, anche perché il fenomeno della "deviazione", della corruzione non riguarda solo le società segrete, ma può interessare (come insegna la storia), tutti gli ambiti di qualsiasi organizzazione: religiosa, politica, autorità,intelligence,gli stessi servizi segreti, ecc... In qualsiasi organizzazione umana, dalla più pubblica alla più segreta si trovano sia persone buone ed oneste che persone malvagie e corrotte e questo principio vale per qualsiasi organizzazione. Tutti devono comprendere che il vero male , quello assoluto, non funzionale al bene involutivo è nella calunnia contro il proprio avversario, allo scopo di dividere. Creando provocazioni e ingiustizie a danno del popolo per dividerlo in fazioni, che poi vari agenti, più o meno deviati, strumentalizzano in nome dell’odio, impedendo qualsiasi forma di accordo fra le parti, così che una più nazioni afflitta da questo problema diventano di fatto ingovernabili, creando liti, conflitti e guerre. Chiamiamola coincidenza ma il termine "diavolo", che ne è incarnazione, significa proprio "calunniare per dividere". Dunque si agisca tutti insieme a fin di bene per tutti e non solo di noi stessi perché indipendentemente dal nostro nome ,dai nostri saperi, credi e convinzioni è logico che combattere il male con il male equivale a voler spegnere il fuoco gettando sopra benzina. Quindi superiamo le forze deviate che vogliono trascinarci tutti in guerre che non ci appartengono, migliorare davvero il mondo ha inizio soltanto da noi stessi, dal miglioramento del nostro mondo interiore. Non è faclie, perché si cade spinti proprio da chi tale miglioramento lo ritiene di intralcio ai suoi affari, o ci si può lasciar corrompere dal denaro, dalla superbia e dal potere. Bisogna NON calunniare i propri avversari, diventa essenziale per conseguire il miglioramento della qualità della vita di tutti, per non alimentare odio, occorre evitare nel modo più assoluto avere pregiudizi verso chicchessia, poiché in realtà, è esperienza comune il verificare che tutte le organizzazioni e società umane, e non soltanto le "segrete", sono composte tanto da persone buone, che persone che lo sono meno. E’ ora il tempo di guardare oltre le nostre maschere e non in riferimento a quelle del proprio abito ma a quelle di carne che spesso e volentieri nascondono il nostro vero spirito, non importa se siamo massoni, illuminati , agenti segreti, cialtroni , pagliacci o come sarebbe più giusto uomini o donne puri e semplici con pregi e difetti come tutti. E’ tempo anche di superare gli scandali i pettegolezzi e quell’atavica voglia di giudicare male il nostro prossimo per sentirci meno in colpa con noi stessi, che un giorno qualcuno possa insegnare davvero a tutta l’umanità nessuno escluso una materia importante chiamata “Rispetto Reciproco”, fin dall’infanzia e con dolcezza rendendola prioritaria nelle famiglie e nel scuole. Nell’arco di 50 anni massimo un secolo, fiorirebbero generazioni di persone altruiste in grado di sapersi gestire, aiutare, di autogestirsi talmente bene, e nel Rispetto Reciproco, da far venire meno l'esigenza di una autorità stessa che le controlli sotto la minaccia di punire. Vi sarà forse meno tecnologia ma più famiglie felici. (cit. A.Kadmon) La realtà? viviamo in un’ illusione che tutti chiamano realta’ controllata da gente che fa solo i suoi interessi, bisogna aprire gli occhi e la mente e non rimanere nel buio dell’ ignoranza , causa di tutti i mali
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La religione? Di qualunque religione voi siate, soprattutto se siete atei o agnostici, non siatelo mai “per partito preso”, ma fate la vostra scelta solo dopo aver fatto una profonda ricerca culturale sull’argomento, indagate,ponetevi delle domande e crecate le risposte e queste non tarderanno ad arrivare. Ai Cristiani dico che la chiesa di oggi è un istituzione molto lontana da quella che dovrebbe essere secondo le parole del vangelo, vi invito a leggere il Vangelo e a riflettere…..ci sono molte brave persone nella chiesa, che si sacrificano anima e corpo, ma al suo interno è nascosto un male che prima o poi verrà fuori, ma se questo succederà non confondete la Chiesa con Cristo, la chiesa potete anche rifiutarla, ma non per questo dovete rifiutare Dio, leggete le sue parole e giudicate da soli….lasciatelo entrare nelle vostre vite e niente e nessuno vi potrà fermare, chiedetegli un segno e state attenti a riconoscerlo perché ve lo darà…non fatevi influenzare dagli eventi e dal sentito dire, leggete da soli quelle parole scritte più di 2000 anni fa e giudicatele con la vostra testa! Non giudicare MAI senza aver indagato sui fatti concreti, vi invito quindi a leggere un libro “INDAGINE SU GESU’ ”di Antonio Socci, li troverete esaurienti prove e spiegazioni sull’argomento, che siate credenti oppure no. Scarica VANGELI: https://mega.co.nz/#!cIkHAKiR!at5XGUyTgIxS7iMoG-3JMV0Hcl1qvE5MWc_bJi7yfMA
Scarica VANGELI APOCRIFI:
https://mega.co.nz/#!sN1AlDpZ!Oe4Uvk04sn2x-f3IeVJ3H33KS69GZ13b9ChKRyD0u1A
Cosa credere? non sei obbligato a credere a tutto cio’… ma se non credi a queste informazioni, devi quantomeno accertarti che quello in cui credi tu sia il vero, quindi indaga e non credere di sapere e soprattutto non smettere mai di informarti. Se dopo aver letto , hai constatato la veridicità di almeno un argomento, condividilo con chi ha ancora gli occhi bendati, ricerca e diffondi tutto cio’ che i mezzi di informazione non dicono, cio’ che viene nascosto o manipolato. Qualunque lavoro tu svolgi o svolgerai, non eseguire mai gli ordini senza farti delle domande…Non alimentare la spirale di indifferenza e scorrettezza in cui siamo…. aiuta a diffondere la verità ,la conoscenza e la consapevolezza, che sono le fondamenta per un futuro migliore…
COSA FARE ? Perché siamo qui?qual’è la nostra missione su questo pianeta? la sua cura e ‘manutenzione’ è stata affidata a noi, ma sembra che la nostra unica missione sia continuare a distruggerlo, siamo l’unica specie che attacca, distrugge,abbatte,contamina, ed elimina, solo per ambizione o solo per egoismo… ma il Mondo è Tuo! È Nostro! È di Tutti Noi ! il pianeta sta morendo, lo stiamo distruggendo selvaggiamente,ma ha fame d’amore, si sta indebolendo e nonostante ciò continua a donarci generosamente le migliori esperienze sin dal primo momento in cui siamo arrivati qui…non merita riconoscenza? Se davvero c’ è stata data la capacità di parlare, pensare, creare, costruire ed aiutare, perché rimaniamo in silenzio? Ignorando, distruggendo e uccidendo? APRI GLI OCCHI Anche tu stai morendo insieme al tuo pianeta… Siamo miliardi su questo pianeta, siamo pensatori, razionali, dominatori, come
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abbiamo fatto a non accorgercene? Siamo capaci di conquistare nazioni,continenti, la luna, tuttavia non siamo capaci di conquistare i nostri cuori, entra in contatto col tuo cuore, senti cosa sta cercando di dirti, comprendiamo qual è la nostra missione… Migliora te stesso, impegnati, assicurati che i tuoi cari sappiano e comprendano ciò, ricordalo a tutti coloro che lo hanno dimenticato… Quando un giorno l’umanità smetterà di esistere ed un alra specie troverà il nostro pianeta, vedranno che siamo stati la specie più debole, che è crollata e si è autodistrutta… Ora alziamoci e poniamo riparo ai nostri errori, il pianeta non è più lo stesso, non possiamo aspettare più a lungo…tutti sappiamo ciò che dobbiamo fare… ORA È TEMPO DI AGIRE, IL FUTURO DEL PIANETA È NELLE TUE MANI….AIUTALO….PERCHÈ TU SEI SUA PARTE! Tratto dal video http://youtu.be/V1jrppcFcqk
Tu sei molto di più di quel che credi, in te c’è un potere immenso di cui devi solo prenderene consapevolezza, un potere che ti permette di essere artefice e coocreatore della tua realtà e del tuo avvenire!
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FILMATI CONSIGLIATI
VIDEO DA POCHI MINUTI, RISORGI ! https://www.youtube.com/watch?v=BEJ8_IhGAq0 Rise Up http://youtu.be/V1jrppcFcqk 4 minuti che cambieranno la tua vita
FILM DOCUMENTARIO SUI TEMI TRATTATI E MOLTO ALTRO, CHE MOSTRA UNA VISIONE GLOBALE SULLA REALTA’ TENUTA SEGRETA AL POPOLO, CON SOLUZIONE PER COSTRUIRE UN MONDO DIVERSO....DAVVERO STUPENDO E ILLUMINANTE..... (la bibliografia delle notizie relative alle argomentazioni del film si trovano su questo sito http://www.thrivemovement.com/home i fatti trattati sono tutti documentati e testimoniati da persone autorevoli) FILM
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http://youtu.be/ORw7PjmlHhg
Video Ridotto http://youtu.be/AsoYXIDVQQw
Questo FILM DOCUMENTARIO, spiega in termini molto chiari che il sistema monetario attuale, nient’altro è che una nuova forma di schiavismo senza uscita. Quindi, vengono proposte valide alternative per liberarci dal debito. Ottimo per riflettere http://youtu.be/qA1xdsRrLek
Altro FILM da vedere che è diviso in 4 capitoli: natura umana, patologia sociale, progetto terra e l’ascesa
http://youtu.be/CaCi7rmpal0
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FILM DOCUMENTARIO SUGLI ILLUMINATI http://youtu.be/_6eMbEsMGTs
DOCUMENTARIO SULL’OBSOLESCENZA PROGRAMMATA http://www.youtube.com/watch?v=kjI8ETxThDw
Come gli Spin Doctor manipolano i giornalisti usando il "Frame" http://www.youtube.com/watch?v=px0FaA0K35w FILM documentario sugli studi scientifici che hanno portato a scoperte OCCULTATE sull’ ALIMENTAZIONE ad opera dei dottori B. Amstrong e R. Doll, Fattori http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=uxarkHz0rSo DISCORSO DI PAOLO BERNARD “IL PIU’ GRANDE CRIMINE” LA VERA STORIA DELLA NOSTRA SOVRANITA’ http://www.youtube.com/watch?v=wpzGgo1XZRo LA VERA STORIA, PERCHE’ CANAPA E MARIJUANA SONO STATE VIETATE http://www.youtube.com/watch?v=FFazpL7QisI
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IL PIU’ BEL DISCORSO FATTO DA UN CAPO DI STATO JOSE’ MUJICA http://www.youtube.com/watch?v=3SxkMKTn7aQ PASSA IL FAVORE" tratto da Un sogno per domani http://youtu.be/4UbmjApXd14 LA VERA RIVOLUZIONE http://youtu.be/TSfbDD7p6kc
SCIE CHIMICHE, SONO OVUNQUE, ALZATE GLI OCCHI, SONO COLLEGATE ALL’HAARP E AL CONTROLLO DELL’ALIMENTAZIONE MONDIALE DA PARTE DI MONSANTO E GLI ILLUMINATI MANIPOLAZIONE DEL CLIMA AMMESSA DAI MASS-MEDIA TG1 http://www.youtube.com/watch?v=zIh0GikkWE4 http://www.youtube.com/watch?v=frwBLtv3EN8 http://www.youtube.com/watch?v=BVIemmyrtL0
FILM DOCUMENTARIO SULLE SCIE CHIMICHE https://www.youtube.com/watch?v=mEfJO0-cTis
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NETWORK E MAPPE
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MAPPA BILDERBERG, TRILATERALE, COUNCIL ON FOERNG RELATIONSHIP (http://www.nwoo.org/obrazky/bilderberg2009etc.jpg )
http://info.publicintelligence.net/citigroupmap.pdf MAPPA BILDERBERG (http://stopsyjonizmowi.files.wordpress.com/2012/03/bilderberg.jpg )
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MAPPA BILDERBERG (http://stopsyjonizmowi.files.wordpress.com/2012/03/bilderberg.jpg )
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MAPPA BILDERBERG, TRILATERALE, COUNCIL ON FOERNG RELATIONSHIP(http://www.nwoo.org/obrazky/bilderberg2009etc.jpg
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ALCUNI DEI SITI DI INFORMAZIONE LIBERA CHE NON FANNO CENSURA E FANNO VERA INFORMAZIONE http://www.nocensura.com/ (SITO CONSIGLIATO) http://www.informarexresistere.fr/ http://www.nwo.it/ http://www.lettera43.it/ http://www.linkiesta.it/ http://www.ilpost.it/ http://www.libera.it/ http://www.osservatorioglobale.it/ http://finanzanostop.finanza.com/ http://www.disinformazione.it/ http://www.altreconomia.it/site/ http://www.infiltrato.it/ http://dioni.altervista.org/ http://www.beppegrillo.it/ http://www.adamkadmon.it/ http://www.losai.eu/ http://www.signoraggio.it http://www.libreidee.org/ http://2012risveglio.blogspot.it/ http://www.risorsetiche.it/ http://www.unimondo.org/ http://www.byoblu.com/ http://www.stampalibera.com/ http://www.comedonchisciotte.org/site/index.php http://www.ilribelle.com/ http://www.altrainformazione.it/wp/ http://mondolibero.wordpress.com/ http://www.liberainformazione.org/ http://www.misteriditalia.it/ http://dirittoallinformazione.blogspot.it/ http://www.articolo21.org/ http://www.luogocomune.net/site/modules/news/ http://www.megachip.info/index.php http://www.comidad.org/dblog/ http://etleboro.blogspot.it/ www.ecplanet.com/ http://www.movisol.org/index.htm http://www.nexusedizioni.it/ http://ilcorsivoquotidiano.net/ http://fintatolleranza.blogspot.it/
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http://www.you-ng.it/ http://www.lintellettualedissidente.it/ http://newapocalypse.altervista.org/blog/ http://www.rischiocalcolato.it/ http://www.tmcrew.org/killamulti/index.htm http://www.dagospia.com/ http://scienzamarcia.altervista.org/ http://www.wallstreetitalia.com/ http://www.nuovaauras.it/ http://pas-fermiamolebanche.blogspot.it/ http://www.thrivemovement.com/home http://www.iconicon.it/blog/ http://escogitur.it/ http://www.liquida.it/ http://blog.libero.it/ondadurto/ http://ilterremoto.com/ http://falsotracciato.blogspot.it/ http://passaparoladesso.blogspot.it/ http://www.tgcoma.it/ http://www.agerecontra.it/ http://www.stampalibera.com/ http://cafedehumanite.blogspot.it/ http://pianetablunews.wordpress.com/ http://www.illuminatiitalia.altervista.org/index.html https://www.facebook.com/informareXresistere?ref=stream https://www.facebook.com/pages/Contro-linformazionemanipolata/90825690893?ref=stream https://www.facebook.com/lapillolarossa?ref=stream https://www.facebook.com/ERESIAinformazione?ref=stream https://www.facebook.com/economiapericittadini?ref=stream https://www.facebook.com/SiamoLaGenteIlPotereCiTemono?r ef=stream https://www.facebook.com/pages/Freedom-La-LiberaInformazione/279316618775630?ref=stream https://www.facebook.com/SpiderTruman.anticasta?ref=strea m https://www.facebook.com/nocensura?ref=stream https://www.facebook.com/pages/INFORMAZIONELIBERA/71253357381
DOSSIER: MANIPOLAZIONE MANIPOLAZIONE CONTROLLATA TRAMITE SPIN DOCTOR Prima di vedere chi siede nei vari consigli di amministrazione dei vari gironali e delle varie televisioni, voglio che leggiate attentamente questa intervista di Claudio Messora a Marcello Foa, nella quale spiega come quale è il meccanismo utilizzato per manipolare i media e i giornalisti, che nonstante scrivano e riportino informazioni in buona fede credendo che di dire la verità dei fatti, in realtà si lasciano raggirare da questo meccanismo che permette di farli diventare portavoci inconsapevoli di notizie corrotte e manipolate alla fonte. Di Marcello Foa Sono Marcello Foa e sono un giornalista di scuola montanelliana. Oggi dirigo il gruppo editoriale del Corriere il Ticino, in Svizzera, insegno anche giornalismo e comunicazione sia all'USI di Lugano sia in Cattolica e ho incentrato le mie ricerche e la mia analisi, anche quotidiana, sul modo in cui i governi e le istituzioni riescono ad orientare i media, spesso all'insaputa sia dei giornalisti e sia dell'opinione pubblica. Sulla base di queste analisi, mi sono accorto di un'anomalia molto frequente, ovvero che i giornali e i media in generale ripetono tutti gli stessi errori, hanno la stessa visione della realtà, dei fatti. Senza mai differenziarsi, indipendentemente dal loro colore politico. Quando scoppia una grande crisi, quando c'è un grande evento, voi prendete il Corriere, il Giornale, la Repubblica, ma anche grandi giornali stranieri come la Neue Zürcher Zeitung, la Frankfurter Allgemeine, il New York Times, il Times, eccetera, e vi accorgerete come i fatti che vengono riportati siano quasi sempre gli stessi. Allora a metà degli anni 2000 mi sono chiesto: ma com'è possibile che i giornalisti, in democrazia, si comportino sempre tutti allo stesso modo? E ho trovato la risposta in una parola che negli ultimi tempi è diventata di moda, ma che fino a poco tempo fa non lo era affatto, ovvero negli spin doctor.
Gli spin doctor Gli spin doctor cosa sono, per la maggior parte del pubblico? Sono coloro che organizzano le campagne elettorali, e questo è tecnicamente giusto. Però c'è un passaggio che sfugge a quasi tutti i giornalisti e che è fondamentale: quando la campagna elettorale finisce, lo spin doctor in democrazia dovrebbe riconsegnare le chiavi dell'ufficio elettorale al suo leader e dirgli “ci vediamo tra quattro o cinque anni”. Questo non accade. Invece, lo spin doctor cosa fa? Entra nel palazzo con il politico. E questa è una sottigliezza. La maggior parte del pubblico dice “va beh, cosa cambia?”. Cambia tantissimo perché lo spin doctor è di fatto un manipolatore, colui che deve in una certa misura convincere l'elettore e il pubblico a votare per un candidato dandogli in pasto quel che il pubblico vuole sentirsi dire. Quando sei al governo però tu devi avere un approccio e un rispetto della verità istituzionale - la credibilità delle istituzioni di cui tanti si riempiono le bocche, spesso a sproposito che lo spin doctor non rispetta. Lo spin doctor adotta dentro le istituzioni le stesse logiche della campagna elettorale. Ovvero è parziale, tende a manipolare, non rispetta l'oggettività dell'informazione e questo ha degli effetti devastanti, soprattutto se si considera un elemento che ancora una volta sfugge, quasi sempre, alla coscienza pubblica e anche dei giornalisti. Oggi se voi andate ad analizzare quali sono le fonti a cui attingono i giornalisti, sono le agenzie di stampa, i comunicati stampa. Il che è formalmente corretto, però c'è qualcosa di più. Il 70, l'80, talvolta anche il 90% delle volte l'origine di una notizia è dentro alle istituzioni, anche per gli episodi più banali. Esempio: incidente a Milano. Il giornalista va sul posto, vede le due macchine che si sono scontrate. Poi chi gli dice che cosa è accaduto? Sono i vigili, sono gli infermieri degli ospedali, sono i carabinieri e, sulla base dei report che ottiene da queste persone, che sono rappresentanti delle istituzioni, scrive l'articolo e l'opinione pubblica viene informata. Questo è un esempio banale, ma viene applicato su larga scala anche a temi nazionali e internazionali. Abbinando il tutto a tecniche sia di conoscenza del modo in cui giornalisti operano, sia di psicologia sociale, ottieni un fenomeno di condizionamento esplicito delle masse che è abbastanza preoccupante e a cui i giornalisti stessi molto spesso non si sottraggono. Prendiamo il mito delle donne che fumano. La donna che fuma è il simbolo di ribellione femminile. In origine, negli anni '50, ma anche oggi nei paesi in via di sviluppo, quando volevi rompere gli schemi delle società conservatrici, le donne iniziavano a fumare e a portare i pantaloni e questo rappresentava un segnale molto forte di ribellione sociale. Io ero convinto fino a
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poco tempo fa che fosse un fenomeno sociale, che poi ad esempio i media, soprattutto il cinema, hanno propagato. Il fumo ha anche un ruolo sensuale. Ma dagli studi che ho fatto emerge che il fumo come simbolo di emancipazione femminile non è affatto un fenomeno spontaneo, ma fu impiantato ad arte dal padre degli spin doctor, Barneys, nel 1918. Se non ricordo male, su mandato di una grande fabbrica di sigarette che aveva voglia all'epoca di propagare e diffondere l'uso delle sigarette. All'epoca non c'era televisione e nemmeno il cinema: era agli esordi. Allora questo Barneys cosa fece? Poteva fare una campagna tradizionale, che all'epoca significava qualche articolo sui giornali e un po' di cartellonistica, oppure inventarsi qualcosa di nuovo. Così, attese il giorno di Pasqua, perché c'era la sfilata delle varie comunità a New York, un po' come accade ancora oggi in molti paesi da noi e in molti villaggi. Alla fiaccolata della brigata della libertà iscrisse e fece sfilare delle modelle bellissime, vestite in maniera molto provocatoria per l'epoca, cioè con dei pantaloni, camicetta, bretelle, un basco in testa reclinato. Bellissime, altezzose, affascinanti, e le fece sfilare fumando ostentatamente. Guardate anche il significato delle parole: la brigata ha una valenza positiva, la libertà nella società americana è un valore positivo, la fiaccolata evoca la sigaretta. Risultato: polemiche infinite, articoli infuriati sulla stampa, “è il decadimento dei tempi”, “dove andremo a finire?”, eccetera. Risultato immediato: quadruplicate le vendite delle sigarette e questa idea di ribellione associata al fumo che è entrata nella coscienza collettiva. Siamo nel 2013, è passato quasi un secolo e questo concetto è ancora molto forte. Perché vi dico racconto questo aneddoto, che è conosciuto agli esperti di comunicazione? Perché quando voi abbinate la conoscenza delle tecniche del giornalismo e della comunicazione con le tecniche della psicologia, create un'arma che è un'autentica arma di distruzione di massa, perché riesce a manipolare le masse senza che le masse stesse se ne rendano conto e provocando degli effetti a breve termine che sono devastanti sulla verità, e nel lungo periodo ti creano delle idee e degli stereotipi che difficilmente riesci ad estirpare. La piramide dell'informazione Oggi un esempio molto importante per far capire come funzionano i media, è appunto la piramide dell'informazione. Le notizie non sono tutte uguali. Se la notizia viene data da un grande media, mettiamo in Italia il Corriere della Sera piuttosto che il TG5, oppure in America il New York Times, ha un peso molto diverso rispetto al caso in cui la stessa notizia venga data da un giornale locale o da un piccolo sito sconosciuto. Perché questo? Un po' è implicito, perché ovviamente c'è la credibilità di un'istituzione, di un giornale che fa premio. Ma non è solo questo. I giornalisti hanno un atteggiamento tendenzialmente conformista, cioè sono pochi i giornalisti che tendono a pensare con la propria testa. La maggior parte tende invece a replicare quella che ritengono l'opinione condivisa o l'opinione legittima istituzionale. Allora quando tu fai passare un concetto molto forte su un media riconosciuto, provochi quello che è un effetto a cascata nella piramide dell'informazione, ovvero più il media è in alto nella piramide, più la notizia è sensazionale, più tutti i media simultaneamente parleranno di quell'argomento. È la stessa tecnica che viene usata, ad esempio, per le grandi crisi internazionali. Prendete la suina, l'aviaria, la guerra in Iraq, le crisi per il gas, il nucleare, l'ambiente, la capacità di fare aprire i cancelli dell'informazione e far sì che tutto il mondo dell'informazione parli simultaneamente di questo argomento è talvolta spontanea: scoppia la centrale di Fukushima e ne parliamo tutti, c'è un terremoto a L'Aquila e ne parliamo tutti. Ma quanti sono gli eventi che meritano un'attenzione così forte? Pochissimi. Se tu hai uno spin doctor che è dentro al governo, ovvero che è in cima alla piramide dell'informazione, tu hai qualcuno che conosce le tecniche per far sì che i media parlino simultaneamente, col taglio che vuoi tu, della notizia che lui ha scelto molto spesso arbitrariamente. E questo è pericolosissimo, perché l'effetto ultimo è che la nostra percezione molto spesso è falsata, è deviata addirittura. Tu parli molto spesso di argomenti che pensi siano molto importanti, su basi che pensi i tuoi governi ti diano in modo credibile, e in realtà alla fonte c'è qualcuno che sta giocando con la tua buonafede. L'effetto ultimo di queste tecniche è un fenomeno che io vedo da molto tempo, che ho denunciato in coda a un libro che ho scritto su questa tematica e che sta in questo momento rivelandosi molto fondato, ovvero: a forza di manipolare le masse, le masse tendono a non credere più alle istituzioni, che invece dovrebbero essere il collante del nostro convivere civile. Dunque si formano dei movimenti di protesta molto forti, che se indirizzati in modo virtuoso possono rappresentare un fenomeno di rigenerazione della democrazia, ma se vengono usati in maniera arbitraria o finiscono con dei leader che non sono rispettabili o comunque credibili, il rischio è che poi lo sbocco ultimo possa essere anche una dittatura. La nostra storia recente è ricca di questi episodi. Hitler e Mussolini sono nati su onde di disgusto. Negli ultimi tempi la capacità di persuasione di queste tecniche è un po' diminuita, nel senso che è aumentato a dismisura il numero di persone che oggi non crede più all'informazione ufficiale. A volte lo fa razionalmente perché si è documentata, a volte istintivamente. Questo è secondo me positivo, perché sta rimettendo in gioco le dinamiche più autentiche della democrazia. Io, che sono di matrice di studio montanelliano e sono un liberale, ma sono fondamentalmente, innanzitutto, un democratico, credo che la volontà del popolo debba sempre essere rispettata. Per me il concetto di sovranità è fondamentale. Il frame Noi viviamo in una società in cui si è creato un nuovo frame, e questo è un concetto molto importante, che pochi osano
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sfidare. Cos'è il frame? Il frame è una cornice, un concetto molto forte che automaticamente si impianta nella mia psicologia, nei miei valori. Una volta creato questo meccanismo, tutto quello che rientra dentro la cornice rafforza la mia percezione del mondo e mi rassicura. Le notizie, anche vere, che escono dalla cornice, automaticamente tendo a scartarle o minimizzarle o ignorarle. Quando tu crei un frame molto forte, ad esempio il frame dell'euro, quando dicono cioè che “l'euro è fondamentale per il nostro benessere” (lo dissero quando venne adottato in Europa e ancora oggi chi lo mette in dubbio viene considerato come un destabilizzatore che mette a repentaglio il futuro dell'Europa), tu vai a toccare un frame molto forte, una parte molto ampia della popolazione. Se tu vai a toccare questo frame, il riflesso condizionato delle maggior parte delle persone è: io rifiuto o comunque mi spavento di fronte a questa critica perché va a mettere in dubbio l'esistenza stessa. Vale anche per la religione. Se tu vai a mettere in dubbio alcuni dogmi di qualunque religione, cattolica, ebraica, musulmana, chi crede molto le rifiuta automaticamente, anche se l'evidenza dovrebbe portarlo perlomeno a farsi qualche domanda. Lo stesso vale per la politica, vale per il nostro convivere sociale. L'uomo-Hitler Tutto questo, tornando ai media, fa sì che la maggior parte dei media tenda ad assecondare, a rafforzare questo frame anziché dare ai cittadini gli strumenti per valutare autonomamente e indipendentemente quello che accade loro intorno. Ed è questa la ragione per cui, ad esempio, è molto facile orientare le masse in occasione delle grandi crisi internazionali. Quando vuoi demonizzare qualcuno, la cosa che puoi fare è dirgli che è un nemico della libertà, è un nemico delle istituzioni, oppure, in casi estremi, un uomo-Hitler. Quando attribuisci a qualcuno un'etichetta, automaticamente screditi questa persona, screditando automaticamente anche le tesi che porta con sé. Sono tecniche che sono state usate molto, e che vengono usate ancora oggi molto frequentemente. Gli spin doctor sono delle persone estremamente intelligenti, molto spesso sono degli ex giornalisti o dei comunicatori professionali di grandissima intelligenza e hanno delle squadre di psicologi, fanno studi di psicologia che permettono loro di affinare l'approccio. Queste stesse persone si rendono conto oggi che le tecniche che in larga misura sono ancora valide e applicate, non bastano più per procedere a un condizionamento delle masse che fino a qualche tempo aveva un risultato quasi perfetto. Prima era un procedimento quasi matematico. Ovviamente a provocare questo turbamento, questo scombussolamento, è internet. Rivoluzioni provocate ad arte Internet è un'esperienza molto positiva. Il blog dal quale io in questo momento sto parlando ne è testimone. Questo blog, qualche anno fa, sarebbe stato inimmaginabile. Il blog di Beppe Grillo... tante esperienze belle... una buona informazione su internet la trovi. Però attenzione: su internet gli spin doctor stanno applicando nuove tecniche per raggiungere i loro scopi, dissimulando le loro intenzioni. In questo momento ci sono tante esperienze positive, ma ci sono anche delle tecniche che ti permettono di orientare le masse e spaccarle. Ci sono tecniche per le quali a volte tu pensi che qualcuno che ti è amico lo sia davvero, e invece non lo è affatto, ma viene lì per cercare di distogliere l'attenzione da alcuni obiettivi. Esempio: che fine ha fatto il movimento Occupy Wall Street? Per questo movimento io ho avuto molta simpatia, perché portava alla luce del sole un sentimento molto giusto, di disgusto e di ingiustizia. È successo che l'hanno spaccato usando due metodi. Io diffido sempre quando un personaggio di estrema intelligenza ma di grande cinismo, come Soros, si interessa di certi movimenti. Soros passa per essere un filantropo. Secondo me invece è uno che usa la filantropia per fini non sempre dichiarati. Faccio una piccola parentesi sulle rivoluzioni che hanno scosso l'Est Europa negli anni '90-2000, in particolare il movimento che ha fatto cadere Milosevich: la Rivoluzione Arancione. In Ucraina, vi ricorderete l'appassionante Natale in cui noi tutti parteggiammo per gli arancioni contro i russi, la rivoluzione spontanea in Georgia. La finta primavera araba non è stata un movimento di massa spontaneo, assolutamente no! Questi movimenti hanno tratto origine dalle teorie di un professore americano che le ha applicate per la prima volta nell'ex Jugoslavia, col fortissimo appoggio dei gruppi di Soros. Lì hanno messo per la prima volta a punto una tecnica per rovesciare i regimi usando le piazze. Per cui di fatto, in parole povere, è come se fossero dei colpi di stato senza l'uso tradizionale del colpo di Stato, cioè l'occupazione. E ha avuto molto successo. La Rivoluzione Arancione fu una rivoluzione pianificata ad arte, pianificata dai movimenti che erano legati a Soros (ma non solo), e che insieme costituivano la think tank che ha finanziato e pianificato quella rivoluzione, che era una messa in scena. Ci sono alcuni dettagli dai quali tu puoi decriptare quando ci sono delle messe in scena e quando i movimenti sono autentici. Se c'è un movimento di piazza spontaneo, noi scendiamo in piazza così come siamo vestiti in quel momento: io ho la mia maglia blu, c'è chi ha la maglia verde eccetera... Anche se fai un passaparola del tipo “andiamo tutti con la maglia arancione”, uno arriverà con l'arancione chiaro, un'altro con l'arancione dell'Olanda, un altro ancora con l'arancione della maglietta che ha preso al mare... Per cui sarà un caleidoscopio di arancioni: non saranno tutti uguali. Alla Rivoluzione Arancione, invece, se andate a riprendere su internet le immagini, vi accorgerete che l'arancione era uniforme, che c'erano le sciarpe, che c'erano le tende: c'era tutto! In quel caso tu devi drizzare un po' le orecchie e dire “ma com'è possibile che una protesta di piazza abbia questo impatto scenografico che televisivamente renderà moltissimo, se è davvero spontanea? Infatti non era spontanea: era una cosa pianificata. Pochi mesi dopo ci fu una protesta spontanea analoga a Minsk, in Bielorussia, contro il dittatore Lukashenko. Non c'erano
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dietro degli spin doctor. Di quella protesta nessuno ha memoria oggi, durò pochi giorni e finì come quasi tutte le proteste, ovvero con l'arresto e la detenzione di chi l'aveva organizzata. Tornando a Occupy Wall Street, quando Soros ha cominciato a interessarsi e a portare finanziamenti alle persone dentro al movimento, per me quello era il segnale chiarissimo che c'era in corso un tentativo di destabilizzare il movimento dall'interno. Quando c'è un movimento di massa che ti preoccupa, puoi spaccarlo in due maniere: attaccarlo per distruggerlo frontalmente oppure – Sun Tzu in “L'arte della guerra” lo insegna molto bene, parliamo di un manuale di oltre 2000 anni fa – puoi cercare di infiltrarlo per spaccarlo dall'interno. Una volta che l'hai spaccato dall'interno, il movimento perde la sua funzione vitale e quasi sempre, se è basato sulla spontaneità, muore di morte naturale. Esattamente quello che è successo con Occupy Wall Street. Con un'aggravante: articoli usciti sulla stampa americana, e ripresi anche dalla stampa italiana, dimostrano come le grandi banche d'affari americane chiesero e ottennero l'intervento dell'FBI per usare quei metodi tipici non dello scontro frontale, ma insomma con la destabilizzazione che può fare una grande polizia, un grande servizio segreto. Il movimento Occupy Wall Street infatti si inaridì spontaneamente, quasi per inerzia: in realtà è stato spento in maniera che sembrasse un'inerzia. Tecniche di condizionamento implicito Perché dico tutto questo? Perché oggi si può leggere l'attualità nazionale e internazionale in due modi possibili. Il primo è quello del filtro classico dei giornali, i quali ragionano secondo il concetto del frame, ovvero hanno una visione della realtà e tendono a riconfermarla costantemente. Attenzione, non è che i giornalisti ricevono una telefonata da qualcuno che gli dice “devi scrivere così”. Talvolta capita (a me, devo dire, in venti anni di carriera non è mai capitato), ma non è necessario. Una volta che tu ,spin doctor, hai stabilito la cornice, gli scopi, e hai stabilito una visione che è legittimamente corretta mentre tutte le altre non lo sono, tutto il resto viene automaticamente: i giornalisti vanno in modo inerziale nella direzione che crea consenso intorno a loro, consenso nei confronti del pubblico, nei confronti del proprio elettorato e nei confronti dei propri colleghi. Accade in quasi tutti i giornali del mondo. Questo meccanismo poi si alimenta da solo: se compri tanti giornali o guardi molti telegiornali, sei colpito dal fatto che la scelta delle notizie sia quasi sempre la stessa, e trattata nella stessa maniera. Prendete le prime pagine dei grandi quotidiani nazionali: hanno sempre gli stessi titoli e sempre gli stessi argomenti. Ma voi sapete quanti lanci di agenzia arrivano in un giornale ogni giorno? Tra i sei e i diecimila (per un giornale di media grandezza). Hanno diecimila notizie a cui attingere eppure la scelta cade sempre su quelle dieci che finiscono in prima pagina e vengono trattate sempre alla stessa maniera. Questo non è possibile condizionando i giornalisti: è possibile applicando queste tecniche di condizionamento implicito che hanno un effetto straordinario. Beppe Grillo Un esempio secondo me classico, da cui la stampa non esce bene (alcuni lo dicono, oggi, ma bisognava dirlo qualche tempo fa), è il modo in cui il fenomeno di Beppe Grillo è stato trattato. Non mi riferisco né alla campagna elettorale né a quel che sta accadendo in queste ore, ma prima. Cioè Beppe Grillo è stato un fenomeno sociale giornalistico interessantissimo: ha dato voce, ha interpretato un malessere diffuso della società italiana. Non era difficile, non era un mistero interpretare quel malessere. Però, se andate a vedere gli archivi dei quotidiani, magari facendo una ricerca online, non troverete se non occasionalmente articoli in cui i giornalisti hanno cercato di spiegare chi era Beppe Grillo davvero, così come il perché della sua evoluzione da comico a capopopolo, o che cosa lui dicesse nei suoi comizi, quale fosse il pubblico che andava a trovarlo, quali erano le aspettative, un'analisi anche economica scientifica delle sue teorie, giuste o sbagliate che fossero, ovvero un meccanismo di buon giornalismo di inchiesta. Non è stato fatto. Di tanto in tanto, quando lui fece il Vaffaday a Bologna qualche tempo fa, dove ci fu una folla immensa, i giornali e i media con grande fastidio, con grande ritrosia si occuparono dell'argomento, ma solo per liquidarlo in poche righe come populista e poi non occuparsene più. Perché questo? Perché Beppe Grillo non rientrava in nessun frame: non poteva essere considerato berlusconiano, non poteva essere considerato tipico della sinistra antiberlusconiana, non poteva essere considerato leghista, non era rifondarolo, non era vendoliano, non era dipietrista. Era una cosa strana, ibrida, che usciva sia dagli schemi classici del giornalismo e sia dalla politica. Qual è stato il riflesso condizionato dell'insieme dei giornali? Una cosa strana, anomala: non parlarne. Sentivano che questo fenomeno rompeva il loro schema, rompeva il loro mondo, rompeva il loro frame, non era gradito ai partiti politici. Hanno cercato di applicare una tecnica, riprendendo un libro molto azzeccato in America il cui titolo era “La peggior punizione che tu puoi fare a qualcuno è il silenzio”. Ecco, nel caso di Beppe Grillo è stata applicata la tecnica del silenzio. Non parlavano di Beppe Grillo e pensavano che se nessuno ne avesse parlato lui sarebbe stato destinato - secondo le vecchie regole - ad afflosciarsi. In realtà questo era vero finché i giornalisti – questa è un'altra grandissima rivoluzione – avevano il monopolio di quel che si poteva denunciare o meno sulla stampa.... ( http://rsfitalia.org/classifica-mondiale-della-liberta-di-stampa-2013/classifica-della-liberta-di-stampa-2011-2012-3/ ) ( Legame tra stampa, industria e finanza http://www.rivistapaginauno.it/Legami-stampa-industria-finanza.php ; chi controlla i Massmedia, stampa e tv https://mega.co.nz/#!7d43EZbS!O1rZeRc8EzWTWXcxb1Z9ykcxr5Qx3_6UyriLfTQlrhE ).
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Manipolazione Informazioni sul WEB Tramite TROLL I Troll vengono pagati per utilizzare metodi di reazioni psicologiche controllate nella gente, riescono in maniera molto subdola a modificare le credenze della gente e a manipolare le opinioni di chi naviga e scrive sul web. INTERVISTA AD UN TROLL PENTITO
Abbiamo intervistato un provocatore online, uno dei cosiddetti “troll”, gente che di professione stuzzica reazioni scomposte nelle discussioni online. Lo incontriamo in un bar in centro a Milano. Sul tavolo ha poggiato uno smartphone e un tablet. Non ci dice né il suo nome, né il suo nickname. Vivi sempre connesso? Purtroppo sì. Abbiamo un software che ci consente di monitorare le discussioni a cui partecipiamo e quando c’è una notifica abbiamo poco tempo per rispondere. Se lasciamo “andare” o ritardiamo, ci viene scalato dal compenso. Quanto guadagni per fare questa attività? Beh, dipende. Se sono efficiente anche 4-5mila euro al mese. Sono un sacco di soldi. Sì, ma è una vita tremenda. Devi leggere decine di blog, forum, account facebook, tweet. Giorno e notte. Alcuni di noi non reggono, dopo un po’ i loro nick “spariscono”, non c’è modo di sapere che fine abbiano fatto. Chi vi paga? Un grosso gruppo economico legato trasversalmente a tutti i partiti. Ma non posso dire altro. Ce ne sono molti come te? Siamo un centinaio in tutta Italia, ma siamo divisi per competenze. Nel senso che tu, per esempio, provochi e insulti solo specifici bersagli? No, nel senso che ci sono provocatori e contro-provocatori. Ti faccio un esempio. Metti che tu sia il portavoce di un partito X. Scrivi un post e io arrivo a ridicolizzarti. Ovviamente ne nasce una discussione nella quale chi è contro di te in maniera “naturale”, prende coraggio e viene allo scoperto. Aspetta. Lo smartphone ha una luce blu che lampeggia, vuol dire che c’è una notifica. Prende, legge velocemente e con uguale velocità posta una qualche risposta, chissà in quale post o in quale discussione. Una sorta di “effetto domino”. Esatto. Ovviamente ci sono quelli che sono a favore del Partito X e che ti difendono. Poi, non so se l’hai mai notato, salta fuori qualcuno che difende il Partito X, ma lo fa in modo idiota e scomposto, con una marea di punti di sospensione, maiuscole, punti esclamativi e via dicendo… Sì, che tu pensi: “Ma allora sono tutti idioti”. Perfetto. Quelli sono sempre nostri colleghi. Semplicemente agiscono con una psicologia inversa. Il loro scopo è proprio quello di far sembrare i tuoi sostenitori degli imbecilli. Così come io faccio da “stura” a quelli che sono contro di te in maniera “genuina”, diciamo, allo stesso modo loro fanno da stura ai tuoi estremisti, e globalmente ne vieni fuori screditato. Basta un provocatore come me e un controprovocatore che fanno finta di litigare, per sputtanarti una discussione o un post. Questa è troppo grossa, non posso crederci. Sei libero di non crederci. Comunque loro prendono molto di più di noi. Sono veri professionisti, copywriter di altissimo livello. Se ci pensi, hanno creato un linguaggio. Ma tu, politicamente, come hai votato? Ho votato contro la Ka$ta. Ma il lavoro è lavoro. Ci sono le cose da pagare, ho moglie e figli. Quei soldi mi fanno comodo. Cosa facevi prima? Correggevo bozze in una casa editrice. Ora le bozze le fanno correggere nei paesi dell’Est, sottocosto. Cosa dovrei fare?
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Ci salutiamo, insiste per pagare lui il conto. Mette nella borsa il tablet e si incammina, guardando lo smartphone e continuando a digitare.
CHI COMANDA I MEDIA INTERNAZIONALI Lo studio “riservato” dell'Unione Europea, redatto allo scopo di fornire nuove definizioni di “antisemitismo” come delitto penalmente perseguibile, pubblicato sul sito del parlamentare europeo Daniel Cohn-Bendit, individua tra gli “esempi contemporanei di antisemitismo il fare allegazioni mendaci, disumanizzanti, demonizzanti o stereotipe degli ebrei come tali o del potere degli ebrei come collettivo, come, specificamente ma non esclusivamente, il mito [...] che gli ebrei controllino i media, l'economia, il governo o altre istituzioni sociali.”Per esempio sarà reato dire che AOL-TW fu creata quando la America On Line (AOL) acquistò la Time Warner per 160 miliardi di dollari nel 2000 e che l’unificazione delle due società mise insieme Steve Case (non-ebreo e allora presidente) e Gerald Levin, ebreo, l’allora amministratore delegato? Sarà reato ricordare che nel 2001 Gerald Levin, che era già stato presidente della Time Warner ed era diventato amministratore delegato della AOL-Time Warner, licenziò Ted Turner, amministratore della Turner Broadcasting, società venduta alla Time Warner, sostituendolo temporaneamente con Robert Pittman (non ebreo) e poi con Walter Isaacson, un ebreo che era stato trasferito dalla sua posizione nella Time inc. a dirigere l’azienda creata dal nulla da Ted Turner? La AOL TIME WARNER, il cui logo stilizzato rappresenterebbe il Delta luminoso di massonica memoria, presente anche sul biglietto da 1 dollaro, non è un’azienda qualsiasi, non è nemmeno solo una grande azienda, non è nemmeno solo un colosso dei “media”, è il primo raggruppamento al mondo nell’ambito dei media. Controlla varie case editrici tra le quali Time-Life International Books, Time-Life Education, Time-Life Music, TimeLife AudioBooks, Book-of-the-Month Club (sia la divisione bambini che quella adulti), Paperback Book Club, History Book Club, Money Book Club, HomeStyle Books, Crafter’s Choice, One Spirit, Little Brown, Bulfinch Press, Back Bay Books, Warner Books, Warner Vision, The Mysterious Press, Warner Aspect, Warner Treasures, Oxmoor House, Leisure Arts, Sunset Books e TW Kids. La AOL-TW controlla poi le seguenti TV via cavo e satellitari: Cinemax, Time Warner Sports, HBO (7 divisioni americane e 6 internazionali), CNN (10 divisioni in tutto il mondo), Time Warner Cable, Road Runner, Time Warner Communications (servizio primariamente telefonico), New York City Cable Group, New York 1 (una specie di CNN dedicata esclusivamente all’ area di New York), Time Warner Home Theater, Time Warner Security (video monitoring), Court-TV (in comproprietà con Liberty Media), Comedy Central (in comproprietà con Viacom) e Kablevision (Ungheria). La stessa società controlla i seguenti canali TV e studi cinematografici: Warner Brothers, WB studios, WB Television (produzione, animazione e reti), Hanna-Barbera Cartoons, Telepictures Production, Witt-Thomas Productions, Castle Rock Entertainment, Warner Home Video, WB Domestic Pay-TV, WB Domestic TV Distribution, WB International TV Distribution, The Warner Channel (società separate sono state create per l’ America Latina, l’ Asia e la regione del Pacifico, l’ Australia e la Germania) e WB International Theaters in 12 paesi. Il redattore capo della intera divisione della carta stampata è Norman Pearlstine, anche lui ebreo. Quali riviste possiede? Poca roba.... Time, Time Asia, Time Atlantic, Time Canada, Time Latin America, Time South Pacific, Time Money, Time For Kids, Fortune, Life (la nuova versione blanda), Sports Illustrated (e le varie versioni di Sports Illustrated come SI Women/Sport, SI International e SI For Kids), Inside Stuff, Money, Your Company, Your Future, People, Who Weekly (Australia), People en Español, Teen People, Entertainment Weekly, EW Metro, The Ticket, In Style, Southern Living, Progressive Farmer, Southern Accents, Cooking Light, Travel Leisure, Food & Wine, Your Company, Departures, Sky Guide, Vertigo, Paradox, Milestone, Mad Magazine, Parenting, Baby Talk, Baby on the Way, This Old House, Sunset, Sunset Garden Guide, Health, Hippocrates, Costal Living, Weight Watchers, Real Simple, President (Giappone) e Dancyu (Giappone). Questo diluvio cartaceo non tiene conto delle altre decine di riviste (prevalentemente di hobbistica e tempo libero) che AOL-TW possiede nel Regno Unito e che si aggiungono a questo non disprezzabile pacchetto di case discografiche: Atlantic Group, Atlantic Classics, Atlantic Jazz, Atlantic Nashville, Atlantic Theater, Big Beat, Background, Breaking, Curb, Igloo, Lava, Mesa/Bluemoon, Modern, Rhino Records, Elektra, East West, Asylum, Elektra/Sire, Warner Brothers Records, Warner Nashville, Warner Alliance, Warner Resound, Warner Sunset, Reprise, Reprise Nashville, American Recordings, Giant, Maverick, Revolution, Qwest, Warner Music International, WEA Telegram, East West ZTT, Coalition, CGD East West, China, Continental, DRO East West,
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Erato, Fazer, Finlandia, MCM, Nonesuch e Teldec. Tutto questo ben di Dio da chi è controllato e da chi è amministrato? Potremo in futuro ancora saperlo, scriverlo, comunicarlo, o l’unica concentrazione di potere mediatico di cui sarà lecito - se non doveroso - parlare, anzi sparlare, sarà quella di Silvio Berlusconi? E passiamo al secondo raggruppamento di “media” (con un fatturato di 27 miliardi di dollari nel 2003), vale a dire la mitica Walt Disney Company, che dal 1984 non è più della famiglia Disney, ma è passata in altre mani. Il suo presidente e amministratore delegato e` Michael Eisner, ebreo. La Disney per l’anno fiscale 2004 gli ha accordato un bonus della modica cifra di 7,3 milioni di dollari, perché la società avrebbe “migliorato molto” i suoi risultati finanziari rispetto ai due anni precedenti. Partiamo dal livello televisivo dell'impero Disney, cui fanno capo: Walt Disney Television, Touchstone Television, Buena Vista Television e TV via cavo con più di 100 milioni di abbonati. Le TV locali possedute da Disney sono: WLS (Chicago), WJRT (Flint), KFSN (Fresno), KTRK (Houston), KABC (Los Angeles), WABC (New York City), WPVI (Philadelphia), WTVD (Raleigh), KGO (San Francisco) e WTVG (Toledo). Disney possiede poi le seguenti stazioni radio: WKHX, WYAY e WDWD ad Atlanta; WMVP, WLS e WXCD a Chicago; WBAP e KSCS a Dallas; WDRQ, WJR e WPLT a Detroit; KLOS e KTZN a Los Angeles; KQRS, KXXR, KDIZ, KZNR e KZNT a St. Paul; WPLJ a New York; KSFO a San Francisco; WMAL, WJZW, e WRQX a Washington e ESPN Radio. Per quanto riguarda il “core businnes” dell’azienda, cioè la produzione cinematografica, la Walt Disney Motion Pictures Group, controllata dalla Walt Disney Studios e capeggiata da Joseph E. Roth (anche lui ebreo), include la Walt Disney Pictures, la Touchstone Pictures, la Hollywood Pictures e la Caravan Pictures. Roth creò la Caravan Pictures (con a capo Roger Birnbaum, ebreo) nel gennaio del 1993. Disney possiede anche la Miramax Films, gestita dai fratelli ebrei Weinstein, Bob e Harvey.. Nell'agosto del 1995, Eisner acquistò anche Capital Cities/ABC, Inc., che possiede la rete televisiva ABC, la quale a sua volta controlla dieci TV locali nei grandi mercati come New York, Chicago, Philadelphia, Los Angeles, San Francisco e Houston. In più, la ABC possiede 225 TV locali affiliate negli Stati Uniti e partecipazioni azionarie in svariate società televisive europee. Inoltre, la ABC possiede la rete TV via cavo ESPN a capo della quale c'e` l’ebreo Steven Bornstein e controlla le reti TV via cavo Lifetime Television e A & E, con 67 millioni di abbonati ciascuna. E’ proprietaria anche della rete di stazioni radio ABC Radio Network, la quale possiede a sua volta 26 stazioni radio AM e FM, concentrate nelle maggiori città come New York, Washington e Los Angeles, con oltre 3.400 stazioni radio affiliate (che fanno spesso uso di programmi ABC). Anche se Capital Cities/ABC è principalmente una società di media elettronici, nel 1997 ha guadagnato più di un miliardo di dollari con i media su carta stampata. Inoltre, la Disney possiede le case editrici Walt Disney Company, Book Publishing, Hyperion Books e Miramax Books, cui si aggiungono sei quotidiani locali, come l’Albany Democrat e il St. Louis Daily Record. Disney se la passa bene anche nel campo delle riviste. Sono sue: Automotive Industries, Biography (in comproprietà), Discover, Disney Adventures, Disney Magazine, ECN News, ESPN Magazine, Family Fun, Family PC, Institutional Investor, Jane, JCK, Kentucky Prairie Farmer, Kodin, Los Angeles, Multichannel News, Penny Power, Talk, Top Famille (Francia), Video Business, e Quality. Stando ad una rilevazione del mese di Aprile 2000, fanno capo a Disney circa 700 negozi in tutto il mondo e, tanto per differenziare gli investimenti, ha cospicue partecipazioni nel settore energetico e petrolifero. Anche in internet Disney è ben presente, controllando Buena Vista Internet Group, ABC Internet Group, ABC.com, ABCNEWS.com, Oscar.com, Mr. Showbiz, Disney Online, Disney’s Daily Blast, Disney.com, Family.com, ESPN Internet Group, ESPN.sportzone.com, Soccernet.com, NFL.com, NBA.com, Infoseek (in parte) e Disney Interactive. La gloriosa casa produttrice Walt Disney, prima del 1984, quando è stata acquistata da Eisner, era famosa per i cartoni animati per bambini e famiglie. Anche se mantiene ancora tutti i diritti su film che ne hanno fatto la storia, l'avvento di Eisner ha portato la società ad investire fortemente nei film per adulti, mentre le cantanti acqua e sapone, venute dal Disney Club americano, come Britney Houston e Cristina Aguilera espongono senza remore le loro grazie epidermiche, senza dimenticare il bacio lesbo con Madonna agli award di MTV. Già, MTV! Nel primo trimestre del 2001 MTV fu dichiarata come la rete TV più guardata da telespettatori di eta` compresa tra i 12 e i 24 anni per il sedicesimo trimestre di fila. MTV è la TV che fa musica, video, spettacolo, tendenza...valori: sesso, droga, rock&roll, peace e love. Di chi è MTV? E’ di VIACOM. E cos’è
VIACOM? VIACOM INC. è la numero tre nella lista delle maggiori società di media nel 1997, con un fatturato di oltre 13 miliardi di dollari (25 miliardi nel 2002), capeggiata da Sumner Redstone, nato Murray Rothstein, anche lui ebreo. Fondata nel 1971 per aggirare una sentenza anti-monopolio della commissione federale per le telecomunicazioni (FCC), che imponeva alla CBS di vendere parte dei suoi canali TV
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via cavo, nel 1999, dopo che la CBS si ingrandì di nuovo con l'ennesima acquisizione di King World Productions (leader nella produzione TV indipendente), Viacom acquistò la società madre, la CBS, facendo strame delle sentenze di cartapesta contro il monopolio dei mezzi di comunicazione sociale. Nel 1999 le vendite sono state di 12,86 miliardi di dollari ed il 70% del fatturato è stato raggiunto dall’intrattenimento e dalla televisione. Paragonando l’andamento generale con quello di altre aziende del medesimo settore si può riscontrare come esso non sia stato entusiasmante: alla Comcast Corporation il fatturato è salito del 20,7%, alla Cablevision System Corporation del 20,8% e alla Clear Channel Communications addirittura del 96,5%. Paradossalmente, però, nelle ultime 52 settimane di riferimento il valore di una singola azione è cresciuto di più alla Viacom che nelle altre aziende concorrenti: +21%, decisamente in controtendenza all’andamento delle azioni, ad esempio, della Clear Channel Communications, che sono diminuite di più del 30%. I dividendi non sono mai stati pagati da questa azienda negli ultimi sei anni. Potenza del gruppo! La Viacom produce e distribuisce programmi per le tre più grosse reti televisive (CBS, NBC, ABC), possiede 13 TV e 12 stazioni radio e possiede lo studio cinematografico Paramount Pictures, diretto da Shery Lansing, anch’essa ebrea. L'amministratore delegato della CBS che ora lavora per Redstone è Melvin A. Karmazin, dal cui cognome capirete che appartiene alla stessa etnia di Redstone (nato Rothstein) e di Shery Lansing. Karmazin è il maggiore azionista dell'azienda che possiede la rete TV CBS Television Network, 14 TV locali presenti prevalentemente nelle maggiori citta`, 160 stazioni radio, i canali TV via cavo Country Music Television e Nashville Network e un gran numero di spazi pubblicitari (per affissione di cartelli) in tutta l'America. La Viacom possiede anche una nutrita schiera di case editrici: Simon & Schuster, Scribner, The Free Press, Fireside, Archway Paperbacks, Minstrel Books, Anne Schwartz Books, MTV Books, Nickelodeon Books, Pocket Books e Washington Square Press. Anche la catena Blockbuster con piu` di 4000 negozi nel mondo (inclusa la catena Video Flicks in Australia) é di Viacom. Inoltre la Viacom è anche coinvolta in attivita` di trasmissioni satellitari, parchi di divertimento e video games. La Viacom è inoltre famosa per essere la più grande società al mondo nella produzione e distribuzione di programmi per la TV via cavo, tramite le proprie reti come Showtime, MTV, Nickelodeon e altre. Dal 1989 la MTV e la Nickelodeon hanno acquisito una fetta sempre più larga della audience adolescenziale e giovanile. Beavis e Butthead sono i protagonisti di un cartone animato trasmesso su MTV e riassumono tutti i difetti dello stereotipo dell’adolescente americano (ottuso, volgare, cattivo, sporco, portatore di un consumismo sfrenato, di un maschilismo senza limiti, con un senso del rispetto praticamente assente e un’ idiozia fuori dal comune). Redstone, che personalmente possiede 76% delle azioni Viacom, propone Beavis e Butthead come modelli adolescenziali da imitare. MTV, che trasmette per lo più musica, accompagnata da videoclip che eccitano tutte le perversioni possibili, è il più importante promotore di meticciato culturale tra gli adolescenti e pre-adolescenti, distribuito a 210 milioni di famiglie in 71 paesi ed esercitando un’influenza preponderante sui teenagers in tutto il mondo. Nickelodeon, con 65 millioni di abbonati, ha la maggiore audience TV nel segmento dei bambini di 4-11 anni in America e sta rapidamente espandendosi in Europa. La maggior parte dei programmi di questa rete non è ancora scaduta al livello di MTV, ma viene usata da Redstone per abituare gradualmente i bambini alle perversioni di MTV. Nel 2001, Nickelodeon era già da nove anni consecutivi la TV via cavo più seguita per bambini e giovani adolescenti. La Viacom è comproprietaria con Vivendi Universal di due studi cinematografici: la United Cinemas International (UCI) e la United International Pictures (UIP). Vivendi Universal nasce dalla fusione di Vivendi con Seagram Company Ltd., la gigantesca azienda che produce bevande alcoliche, di proprietà di Edgar Bronfman jr., figlio di Edgar Bronfman sr., il presidente del Congresso Mondiale Ebraico. Seagram Company Ltd possedeva gli Universal Studios e Interscope Records, società che adesso appartengono alla Vivendi Universal. Bronfman è il numero uno dell’industria discografica, perchè nel maggio del 1998 ha acquisito il controllo della PolyGram, il gigante discografico europeo, proprietaria di Deutsche Grammophon, Decca-London e di Philips Record, acquistandola per 10.6 miliardi di dollari proprio dalla societa olandese Philips. Sommando il fatturato della PolyGram con quelli della MCA e della Vivendi Universal, Bronfman è proprietario del quarto più importante gruppo di media, con un fatturato annuo di circa 12 miliardi di dollari. Nel Giugno del 2000, la famiglia Bronfman vendette la Seagram alla Vivendi, una società francese diretta da Jean-Marie Messier (non ebreo). La nuova società, Vivendi Universal, mantiene Edgar Bronfman jr., come vice presidente. Insomma due dei quattro più grossi gruppi mediatici sono nelle mani di ebrei (Disney e Viacom), mentre negli altri due la percentuale di ebrei nei posti dirigenziali è altissima, molto al di sopra della loro proporzione nella popolazione americana, che si dice sia intorno al 3-4%.
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Rammentare questi fatti, significherà fare “allegazioni mendaci, disumanizzanti, demonizzanti o stereotipe degli ebrei come tali o del potere degli ebrei come collettivo, come, specificamente ma non esclusivamente, il mito [...J che gli ebrei controllino i media, l'economia, il governo o altre istituzioni sociali.”? Mito? ...lo chiamano mito!? Affrettatevi a memorizzare, perché fra un po’ tutto quello che avete letto non si potrà più dire. Fra un po’, appunto. Intanto noi lo diciamo: “Nullum crimen, nulla poena sine praevia lege penali.” O almeno così ci hanno insegnato....
CHI COMANDA I MEDIA ITALIANI L’informazione è un bene pubblico, che contribuisce alla consapevolezza dei cittadini e li aiuta nell’esercizio dei loro diritti, non ultimo quello della scelta dei rappresentanti. Ma è anche un affare privato, per grandi gruppi editoriali, nei quali si intrecciano i destini e le volontà dei più importanti protagonisti del capitalismo italiano. Ecco la mappa dei padroni del quarto potere. I rapporto tra la funzione di servizio collettivo che svolge l’informazione nella società e i legittimi ma privati interessi degli industriali, dei banchieri, dei finanzieri e dei politici che posseggono i pacchetti azionari di quotidiani, periodici, tv, radio e società di raccolta pubblicitaria è da molto tempo argomento di dibattito appassionato. Se ne parla in Italia, ma anche in tutti gli altri paesi in cui si presenta sempre più spesso il problema degli intrecci tra l’industria della notizia, l’intrattenimento, le imprese manifatturiere, il sistema bancario e finanziario. In questo breve articolo non si punta a sostenere un’opinione o una proposta di soluzione. L’obiettivo è più semplice: mettere in fila i nomi degli azionisti ai quali fanno capo oggi i principali gruppi editoriali privati italiani e indicare alcuni dei rapporti che li collegano. Può essere un esercizio apparentemente banale: gli addetti ai lavori conoscono già, in tutto o in parte, queste informazioni. Il problema è che non le conoscono gli altri. E la conoscenza non è mai un fatto banale. In questo primo elenco, che prende le mosse da Rcs Mediagroup, un salotto dove si possono incontrare alcuni tra i nomi più importanti del capitalismo italiano, non si trovano in realtà tutti gli editori. Tra l’altro mancano le agenzie di stampa, fornitori all’ingrosso e strumento centrale quanto poco conosciuto dell’industria dell’informazione. Se ne parlerà in un prossimo articolo. Le informazioni sono tratte da notizie di stampa e dalle pubblicazioni della Consob, la Commissione che vigila sul mercato finanziario. La Consob pubblica regolarmente gli azionisti che posseggono pacchetti di titoli superiori alla soglia del due per cento del capitale sociale delle aziende quotate e i patti parasociali con relativi firmatari (www. consob.it, vedere sotto società quotate: vi si trovano l’azionariato, le partecipazioni rilevanti, gli organi sociali, gli eventuali patti parasociali). Le informazioni risalgono al 14 febbraio 2007. RCS MEDIAGROUP Rcs è uno dei principali gruppi editoriali italiani ed europei. Oltre al settore libri e librerie (un marchio per tutti: Rizzoli), il gruppo controlla quotidiani, periodici, radio, raccolta pubblicitaria. Tra questi: Corriere della sera , Gazzetta dello sport , City , Io Donna , Magazine , Il Mondo , Style , ViviMilano , Sportweek , Novella 2000 , Astra , Amica , Anna , Brava casa , Max , Casamica , Rcs pubblicità, Agr radio, Cnr radio, Play Radio, Rin Digital Radio. Tra le partecipazioni all’estero, in Spagna Rcs Mediagroup controlla, tra l’altro: El Mundo , il quotidiano economico Expansion e quello sportivo Marca . Al gruppo Rcs fa anche capo il 7,5 per cento del gruppo italiano Poligrafici editoriale, che controlla Il Giorno , La Nazione , Il Resto del Carlino , il Quotidiano nazionale . Chi controlla Rcs Mediagroup Il capitale sociale della Rcs Mediagroup è controllato da un patto di sindacato di cui fanno parte i
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principali operatori finanziari, bancari e industriali italiani, uniti da un accordo di mutuo rispetto e legame. Del patto di sindacato, che controlla oltre il 60 per cento delle azioni, fanno parte con pacchetti di titoli di diversa ampiezza: Mediobanca, Fiat, Gruppo Pesenti, Gruppo Ligresti, Diego Della Valle, Pirelli, Banca Intesa, Generali, Capitalia, Sinpar, Merloni, Mittel, Eridano finanziaria, Edison, Gemina. Fuori dal patto vi sono anche altri azionisti forti, tra i quali figura per esempio lafamiglia dei costruttori romani Toti. Non solo. Al di là del patto di sindacato, ciò che emerge è anche un intreccio diretto e indiretto di partecipazioni tra i diversi azionisti. Tutto questo fa di Rcs Mediagroup un caso emblematico del capitalismo italiano e un esempio di come l’assetto proprietario dei mezzi di comunicazione crei oggi un oggettivo conflitto tra la necessaria libertà, autonomia e neutralità dell’informazione e i potenziali interessi di coloro che sono i proprietari dei veicoli che portano le notizie fino al pubblico. I principali azionisti: Mediobanca La banca d’affari milanese (la più importante dal punto di vista storico ma con una forte e stabile presenza ancora oggi in tutti gli affari più importanti del capitalismo nazionale) controlla direttamente il 14,2 per cento di Rcs. Mediobanca è a sua volta partecipata da alcuni grandi azionisti, tra i quali: la banca romana Capitalia (possiede 9,6 per cento di Mediobanca e il 2,1 per cento di Rcs), la banca milanese Unicredito (7,7 per cento), il gruppo assicurativo, immobiliare e sanitario della famiglia Ligresti (controlla il 4 per cento di Mediobanca e il 5,1 per cento di Rcs), il finanziere francese Bolloré (4,9 per cento), il gruppo finanziario francese Groupama (4,8 per cento), il gruppo immobiliare del costruttore romano Danilo Coppola (4,5 per cento), il principale gruppo assicurativo italiano, le Generali (hanno il 2,1 per cento di Mediobanca e il 3,7 per cento di Rcs). Anche altri azionisti contano molto, pur non controllando quote di rilievo, perché fanno parte di uno storico patto di sindacato che controlla Mediobanca. Ecco i nomi e i relativi pacchetti azionari secondo quanto è scritto in questo accordo: il gruppo assicurativo milanese, vicino a Berlusconi, Mediolanum (1,8 per cento), la Pirelli (gomme e telecomunicazioni) di Marco Tronchetti Provera Pirelli (1,8 per cento di Mediobanca e 4,8 per cento di Rcs), il regno della famiglia Agnelli, la Fiat (1,8 per cento di Mediobanca e 10,2 per cento di Rcs), il colosso delle comunicazioni Telecom Italia (1,8 per cento), Ferrero (0,66 per cento), l’imprenditore dell’abbigliamento e finanziarie Della Valle (0,4 per cento e 4,3 per cento di Rcs), Cerutti e altri. La Fininvest della famiglia Berlusconi non fa parte del patto di sindacato direttamente. Da informazioni di stampa risulta avere lo 0,1 per cento della Mediobanca. Ma dire solo questo sarebbe riduttivo. Mediobanca è anche il principale azionista di: • Assicurazioni Generali, gigante assicurativo, forse la più importante multinazionale italiana (Mediobanca ne possiede il 13,6 per cento), le quali a loro volta controllano: il 3,7 per cento della Rcs; il 5,2 per cento della Pirelli, che a sua volta possiede il 4,8 per cento di Rcs; il 5,0 per cento di Intesa San Paolo, che a sua volta controlla il 4,8 per cento di Rcs; il 2 per cento della Fiat, che a sua volta controlla il 10,2 per cento di Rcs; il 2,1 per cento di Mediobanca che possiede appunto il 14,2 per cento di Rcs. Pirelli, società attraverso la quale Tronchetti Provera controlla insieme ad altri soci Telecom Italia (Mediobanca possiede il 3,9 per cento di Pirelli), la quale a sua volta controlla il 4,8 per cento di Rcs. Fi a t Il gruppo Fiat controlla il 10,2 per cento di Rcs e vede tra i suoi principali azionisti Agnelli & C Sapa (30,4 per cento. La famiglia controlla direttamente anche il quotidiano La Stampa e la società di raccolta pubblicitaria Publikompas), Generali (possiedono il 2,0 per cento della Fiat e il 3,7 per cento della Rcs), Unicredito (5,2 per cento).
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Il gruppo cementiero (Italcementi) che fa capo alla famiglia Pesenti controlla il 7,2 per cento della Rcs, ma è anche tra i principali azionisti (2,6 per cento) della Mediobanca, che a sua volta possiede il 14,2 per cento di Rcs (vedi Mediobanca). Gruppo Ligresti Il gruppo assicurativo, immobiliario e delle cliniche (Fondiaria, Sai, Milano) che fa capo alla famiglia Ligresti controlla il 5,1 per cento di Rcs. Ma è anche azionista di: Mediobanca (Ligresti ne possiede il 4,0 per cento), la quale a sua volta controlla il 14,2 per cento di Rcs (vedi a cascata le partecipazioni di Mediobanca); Pirelli (Ligresti ne possiede il 4,2 per cento) che a sua volta controlla il 4,8 per cento di Rcs. Gruppo Benetton La famiglia Benetton (abbigliamento, Autostrade, Autogrill, telecomunicazioni, televisione) controlla il 5,0 per cento della Rcs Mediagroup. Nello stesso tempo è anche azionista di Pirelli (3,9 per cento), che a sua volta possiede il 4,8 per cento di Rcs. Famiglia Toti Attraverso la Si.To. la famiglia di costruttori romani Toti controlla il 5,1 per cento di Rcs Mediagroup. Nello stesso tempo la famiglia Toti è anche un azionista importante di Capitalia (fa parte del patto di sindacato), la quale a sua volta possiede direttamente il 2,1 per cento di Rcs ed è azionista fondamentale di Mediobanca. Banca popolare italiana Formalmente la Banca popolare italiana, ex Lodi, controllata da migliaia di azionisti, fra i quali figurano Holmo (Coop) con il 3,4 per cento, Leonardo Capital (2,0) e Credit Suisse (2,0), possiede il 5,8 per cento dei titoli Rcs. Ma è già noto che la famiglia Rotelli (cliniche) ne ha opzionato a tempo una parte e così, quando il passaggio delle azioni avverrà, Rotelli giungerà a superare il 5,0 per cento della Rcs Mediagroup con un corrispondente calo della partecipazione della Bpi. Intesa San Paolo Questa mega banca è il prodotto della fusione tra Banca Intesa e San Paolo di Torino. Possiede direttamente il 4,8 per cento della Rcs ed è controllata da Credit Agricole (5,4 per cento), F. Cassa di Risparmio di Bologna (2,7), F. Cassa di Risparmio di Padova (4,1), F. Cariplo (4,6) Generali (5,0 di Intesa San Paolo e 3,7 di Rcs), Giovanni Agnelli & C (2,4 e, attraverso Fiat, 10,2 per cento di Rcs), Carlo Tassara Spa (2,2), Compagnia San Paolo (7,6), F.Cr Parma (4,9). Pirelli Il gruppo Pirelli (cavi e telecomunicazioni) controlla il 4,8 per cento della Rcs (oltre a essere uno dei principali azionisti della catena di controllo di Telecom Italia , nella cui pancia ci sono anche la rete televisiva La 7 e l’agenzia di stampa ApCom) ed è a sua volta partecipato da: Gruppo Ligresti (4,2 per cento Pirelli e 5,1 della Rcs), Tronchetti Provera (25,5 per cento), Mediobanca (3,9 per cento e 14,2 della Rcs), Gruppo Benetton (3,9 per cento e 5,0 di Rcs), Generali (5,2 per cento e 3,7 di Rcs), Capitalia (1,5 per cento e 2,1 di Rcs).
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Diego della Valle (Tod’s, Fay...), che partecipa anche al capitale di Mediobanca, controlla direttamente il 4,3 per cento della Rcs Mediagroup. Assicurazioni Generali È il principale gruppo assicurativo italiano e una delle poche, vere multinazionale italiane. Direttamente le Generali controllano il 3,7 per cento di Rcs Mediagroup. A sua volta le Generali sono partecipate da: Mediobanca (ha il 13,6 per cento di Generali ed il 14,2 di Rcs), Banca d’Italia (4,7 per cento), Gruppo Ligresti (2,4 per cento e 5,1 per cento di Rcs), Capitalia (3,0 per cento e 2,1 di Rcs), (Tassara 2,2 per cento Generali e grande azionista anche di Intesa San Paolo), Unicredito (3,6 per cento). Le Assicurazioni Generali sono anche azioniste di: Mediobanca (ne possiedono il 2,1 per cento) la quale a sua volta controlla il 14,2 per cento di Rcs (vedi a cascata le partecipazioni di Mediobanca); Intesa San Paolo (5,0 per cento), che a sua volta controlla il 4,8 per cento di Rcs; Capitalia (2,3 per cento), a sua volta azionista Rcs con il 2,1 per cento; Pirelli ( 5,2 per cento), a sua volta azionista Rcs con il 4,8 per cento. Capitalia La grande banca romana controlla il 2,1 per cento di Rcs. Nel suo capitale figurano F.Cr. Roma (7,1), Banco di Sicilia (3,3), F. Manodori (3,8), Abn Amro (7,6), gruppo Ligresi (3,1 di Capitalia e 5,1 diretto di Rcs), Generali (2,3 di Capitalia e 3,7 diretto di Rcs), Libyan Arab B. 5,0), Regione Sicilia (3,3 per cento), famiglia Angelucci (2,1 per cento, famiglia attiva nel settore delle cliniche ma anche in quello dei quotidiani), famiglia Toti (2,0 per cento e 5,1 per cento diretto Rcs). Al di fuori di questo gruppo figurano come azionisti anche il banco Santander della potente famiglia spagnola Botin, presente anche nelle Generali, il finanziere francese Bolloré, azionista di rilievo della ediobanca, che è a sua volta azionista centrale di Generali e di Rcs. Capitalia è azionista a sua volta di: Mediobanca (9,6 per cento e 14,2 per cento diretto Rcs); Pirelli (1,5), che a sua volta possiede il 4,8 di Rcs; Generali (3,0) che a sua volta possiede direttamente il 3,7 per cento di Rcs; Ubs fiduciaria Possiede il 3,4 per cento di Rcs. Mittel È la finanziaria bresciana roccaforte di Giovanni Bazoli. Possiede l’1,2 per cento di Rcs. Mittel è decisiva anche in Intesa San Paolo , di cui Bazoli è nume tutelare, la quale possiede il 4,7 di Rcs. E’ in corso la trattativa per la fusione tra Mittel e la Hopa , finanziaria bresciana guidata da Chicco Gnutti, in cui figura come azionista anche l’Unipol. In seguito a questo matrimonio Mittel parteciperà alla catena di comando della Telecom Italia. Gemina Gemina controlla l’1,0 per cento di Rcs. A sua volta è controllata da Investimenti Infrastrutture (famiglia Romiti, famiglia Benetton, che controlla direttamente il 5,0 per cento di Rcs) con il 20 per cento, dalla famiglia Toti con il 12,2 per cento (a sua volta possiede il 5,1 per cento di Rcs), da Capitalia con il 2,0 per cento (controlla il 2,1 di Rcs), Generali con il 2,8 per cento (controlla il 3,7 di Rcs), Mediobanca con il 12,6 per cento (controlla il 14,2 per cento di Rcs) e gruppo Ligresti con il 3,0 per cento (controlla il 5,1 per
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cento di Rcs). Edison Il gigante privato dell’elettricità controllato da Edf e Transalpina possiede l’1 percento di Rcs. Merloni La Merloni Invest di Francesco Merloni possiede l’1,5 per cento di Rcs. Sinpar La Sinpar della famiglia Lucchini (ex acciaierie di Brescia ora finite in mano a investitori russi) possiede l’1,8 per cento della Rcs. Eridano Finanziaria La finanziaria della famiglia Bertazzoni (elettrodomestici Smeg) controlla l’1,1 per cento di Rcs. MEDIASET Mediaset è un colosso televisivo e pubblicitario in Europa. In Italia controlla Canale 5, Italia uno, Rete quattro. La società di raccolta pubblicitaria è Publitalia. Nel luglio 2006 la capogruppo Mediaset ha celebrato i dieci anni dalla quotazione alla Borsa valori di Milano. Oggi rappresenta il principale gruppo televisivo commerciale italiano e una delle maggiori imprese di comunicazione a livello mondiale. I ricavi netti consolidati dell’attività in Italia hanno raggiunto nel 2005 2.748,1 milioni di euro (+4,5%% rispetto al 2004). Il risultato operativo è stato di 828,7 milioni di euro (+4,1%). La redditività operativa ha toccato la soglia del 30,2% (30,2% nel 2004). L’utile preimposte è stato di 778,6 milioni di euro (+4,6%). Il Gruppo Mediaset, in Italia, è impegnato nelle seguenti attività: televisione generalista analogica; canali tematici gratuiti in digitale terrestre; offerta pay per view in digitale terrestre; multimedialità. Il gruppo Mediaset controlla oggi più del 40 per cento dell’intero share nazionale e il 20 per cento dello share in Spagna. Raccoglie una quota proporzionale di risorse pubblicitarie. Chi controlla Mediaset L’azionariato del gruppo Mediaset è abbastanza semplice: la quota di maggioranza è controllata, attraverso la Fininvest , dalla famiglia Berlusconi , che ha interessi anche nel settore immobiliare e alcune partecipazioni nel settore assicurativo e bancario. Direttamente alla famiglia Berlusconi, sempre attraverso la Fininvest , fa capo anche la maggioranza del gruppo editoriale Mondadori, colosso librario e dei periodici. Alla signora Veronica Lario, moglie di Silvio Berlusconi, fa capo una quota importante del quotidiano Il Foglio . Al costruttore Paolo Berlusconi e alla Mondadori fanno capo importanti pacchetti azionari del quotidiano Il Giornale . La Fininvest ha piccole partecipazioni in Mediobanca e in Capitalia, che a loro volta sono azioniste di Rcs Mediagroup. Fininvest (39,2 per cento)
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È la società finanziaria controllata dalla famiglia Berlusconi. Capital Research and Management Company Questo fondo internazionale possiede il 7,5 per cento del gruppo Mediaste. ARNOLDO MONDADORI EDITORE Il gruppo Mondadori è il principale gruppo librario e di periodici in Italia e tra i più importanti in Europa, con partecipazioni forti in Francia, Grecia, Inghilterra. La Mondadori pubblicità ha unaquota decisiva del mercato in Italia. La distribuzione è altrettanto forte. Tra i marchi librari, oltre alla stessa Mondadori, basti citare il controllo diretto di Einaudi, Sperling & Kupfer, Electa, Piemme, Random House Mondadori, più le partecipazioni in altri marchi. Tra periodici e radio ecco una breve e incompleta lista delle testate più importanti: Panorama , Tv Sorrisi e canzoni , Chi , Donna moderna , Grazia , Auto oggi , Cambio , Casa viva , Confidenze , Economy , Flair , Focus , Guida Tv , Men’s Health , Prometeo , Starbene , Sale & Pepe , Cosmopolitan , Cucina moderna , Nuovi argomenti , Ciak, Radio 101. Chi controlla la Mondadori La famiglia Berlusconi , attraverso la Fininvest e altre società, controlla il 57,4 per cento del gruppo. Silchester International Investors Ldt Questo fondo detiene il 3,1 per cento della Mondadori. Tweedy Browne Company LLC Questo fondo controlla il 5,0 della Mondadori. GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO Il gruppo Editoriale l’Espresso è uno dei principali poli editoriali italiani. Controlla il quotidiano La Repubblica e i periodici ad esso collegati, una catena di giornali locali di grande rilevanza, il settimanale l’Espresso , ma anche Limes e Micromega ; il sito di Repubblica.it è, tra le testate di informazione on line, il più visitato in Italia, Kataweb è una delle principali imprese in Internet. Posizioni di assoluto rilievo sul mercato hanno conquistato le radio del gruppo, a cominciare da Radio Deejay e Radio Capital, la televisione All Music e la concessionaria di pubblicità A. Manzoni. Ecco alcune delle testate controllate: La Repubblica ( Il Venerdì , D La repubblica delle donne , Salute , Trova Roma , Trova Milano , Metropoli , XL , Velvet ), L’Espresso , Micromega , Limes , National Geographic Italia , Le Scienze , Il Tirreno , La Nuova Sardegna , Messaggero veneto , Il Piccolo , Gazzetta di Mantova , Il Mattino di Padova , La Provincia Pavese , Il Centro , La Tribunadi Treviso , Gazzetta di Reggio , La Nuova Ferrara , Nuova Gazzetta di Modena , La Nuova Venezia , La Città . Chi controlla il gruppo Espresso
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Il gruppo Editoriale l’Espresso è controllato da Carlo De Benedetti , attraverso alcune sue società, con il 53,2 per cento delle azioni. De Benedetti, oltre ad essere uno dei principali editori italiani, ha interessi nel settore delle comunicazioni e dell’energia. Tra l’altro oggi partecipa a una delle cordate per rilevare l’Alitalia. Carlo Caracciolo Caracciolo è uno dei fondatori de l’Espresso e di Repubblica . Oggi possiede il 10,0 per cento del gruppo. Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste Questa fondazione possiede il 2,0 per cento del gruppo editoriale. Assicurazioni Generali Il colosso assicurativo possiede il 2,0 per cento del gruppo Espresso. Ma a sua volta controlla una quota del gruppo Rcs Mediagroup ed è partecipata da diversi azionisti presenti anche nel gruppo Rcs, come Capitalia e Mediobanca. Giulia Maria Crespi Mozzoni La signora Crespi controlla il 2,3 per cento del gruppo Espresso. Fa parte di una famiglia storica dell’editoria italiana, presente tra l’altro nella storia della proprietà del principale concorrente di Repubblica , Il Corriere della Sera . GRUPPO CALTAGIRONE Caltagirone Editore è oggi uno dei principali gruppi editoriali d’Italia. La società fu costituita nel dicembre del 1999 e quotata in Borsa nel luglio del 2000. Controlla testate storiche come Il Messaggero di Roma Il Mattino di Napoli, Il Gazzettino di Venezia, il Corriere Adriatico di Ancona e il Nuovo quotidiano di Puglia. Caltagirone Editore è presente anche nel settore della free press con Leggo , il primo quotidiano nazionale gratuito, con oltre 1.050.000 mila copie distribuite ogni giorno; è presente in Internet con il portale Caltanet. Appartengono al gruppo le concessionarie di pubblicità Piemme ed Area Nord Spa, B2Win, specializzata in servizi di Contact Center, e l’emittente regionale Telefriuli. Chi controlla il gruppo Caltagirone Il 54,7 per cento del capitale della Caltagirone editore, società del gruppo Caltagirone (un impero nel settore delle costruzioni e delle grandi opere, azionista anche di banche come il Monte dei Paschi di Siena), appartiene a società che fanno capo a Francesco Gaetano Caltagirone. Il 33,3 per cento fanno capo a società di Edoardo Caltagirone. GRUPPO RIFFESER Il gruppo editoriale che fa capo alla famiglia Riffeser controlla diversi quotidiani diffusi nelle regioni del Centro Italia e del Nord. Tra questi, il Quotidiano nazionale , Il Giorno , La
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Nazione , Il Resto del Carlino . Fanno capo al gruppo anche alcuni periodici, diversi impianti di stampa e la Spe , società per la raccolta pubblicitaria. Chi controlla il gruppo Riffeser Le società che fanno capo a Maria Luisa Riffeser Monti controllano il 57,8 per cento del gruppo. Andrea Riffeser , amministratore delegato del gruppo, possiede il 7,4 delle azioni. Tamburi investment partner ha un pacchetto del 7,8 per cento di titoli del gruppo Riffeser. Tuttavia va tenuto presente che quotidiani ed altre attività di informazione sono sotto il controllo della società Poligrafici editoriale , della quale Maria Luisa Riffeser Monti controlla, attraverso le proprie società, il 60 per cento del capitale. La Fondazione Cassa di risparmio di Trieste ha il 2,9 per cento. L’ Amber Capital LP controlla il 2,6 per cento. E il gruppo Rcs controlla il 7,5 per cento di Poligrafici Editoriale La Stampa è uno dei principali quotidiani italiani. Insieme alla società di raccolta pubblicitaria Publikompass rappresenta uno dei gruppi editoriali più importanti del Paese. Chi controlla La Stampa La Stampa è il giornale della famiglia Agnelli . Al gruppo Fiat fa anche capo il 10,2 per cento del gruppo Rcs. IL SOLE 24 ORE Il Sole 24 Ore è uno dei principali quotidiani italiani per copie vendute. Nel settore dell’economia è il numero uno in Italia e tra i primi in Europa. Oltre al quotidiano, il gruppo Sole 24 ore controlla Radio 24, una delle principali emittenti di informazione radiofonica in Italia e un complesso editoriale di prima grandezza, un colosso nel settore delle pubblicazioni di carattere tecnico, scientifico, economico, professionale. Chi controlla il gruppo de Il Sole 24 ore Il gruppo fa capo alla Confindustria , oggi presieduta da Luca Cordero di Montezemolo, che è anche presidente del gruppo Fiat. Nella Confindustria hanno un ruolo decisivo molti degli industriali che figurano nei principali gruppi editoriali, da Rcs a l’Espresso. TELECOM ITALIA MEDIA (LA7 E APCOM) Sia la emittente televisiva La7, tv generalista e quarto polo televisivo nazionale, dopo Mediaset, Rai e Sky, sia l’agenzia di stampa ApCom fanno capo a Telecom Italia Media. Chi controlla Telecom Italia Media Telecom Italia , con il 69,2 per cento del capitale, è il maggiore azionista. Il gruppo delle comunicazioni è controllato a sua volta da una complicata catena di azionisti: Hopa (Fingruppo, Antonveneta, Unipol, Montepaschi e Bpi) controlla il 3,7 per cento di T.I.; Olimpia ( Pirelli e Benetton , entrambi presenti anche nel capitale di Rcs Mediagroup)
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controlla il 18,0 per cento; Brandes Investment partners controlla il 3,6 per cento; Assicurazioni Generali (presenti anche nel capitale di Rcs Meadiagroup e del Gruppo Editoriale l’Espresso) posseggono il 2,0 per cento. GRUPPO CIANCIO SANFILIPPO È un gruppo di prima grandezza e di fondamentale importanza soprattutto nel Mezzogiorno quello che fa capo a Mario Ciancio Sanfilippo . Questo editore è oggi il punto di riferimento di alcune emittenti televisive, tra le quali Antenna Sicilia e Telecolor, di emittenti radiofoniche come Radio Sis e Radio Telecolor. Mario Ciancio Sanfilippo controlla il quotidiano La Sicilia , è azionista di maggioranza de La Gazzetta del Mezzogiorno , è azionista de La Gazzetta del Sud . Ha inoltre altre partecipazioni in emittenti e gruppi editoriali. Mario Ciancio Sanfilippo stampa e distribuisce in Sicilia e nella provincia di Reggio Calabria diversi quotidiani nazionali. SKY La piattaforma digitale via satellite è nata il 31 Luglio 2003. Nel dicembre 2006 il numero degli abbonati SKY è risultato di 4 milioni, con un incremento delle sottoscrizioni di oltre 2 milioni e 100 mila famiglie dal suo lancio sul mercato italiano. Il 95 per cento dei sottoscrittori ha scelto di abbonarsi ai pacchetti premium che includono il cinema e/o lo sport. Diversi canali sono compresi nel pacchetto offerto, compresi canali di informazione all news, come SKY Tg24 o i classici Cnn, Bbs, Sky o Al Jazeera. La piattaforma digitale di SKY comprende oltre 160 canali tematici, audio, pay per view e servizi interattivi. Di fatto la platea televisiva di SKY è stimata in oltre 13 milioni di telespettatori. Al netto delle repliche e delle attività di autopromozione dei canali, la piattaforma trasmette ogni anno oltre 31 mila ore di programmi televisivi autoprodotti, di cui più di 18 mila ore prodotte dalle reti SKY e 13 mila ore dai canali terzi. Chi controlla SKY SKY Italia fa capo al 100 per cento a News Corp, società Usa controllata dal magnate australiano Rupert Murdoch. (AIDEM 2.2007) A chi appartiene l'informazione in Italia? Beh, per iniziare giusto per vederci meglio, un bel post per capire come siamo messi a informazione in Italia. Che l’informazione italiana sia profondamente assoggettata ai poteri politici ed economici è un dato di fatto. I gruppi editoriali dei maggiori quotidiani nazionali sono controllati da politici e da aziende. La “Repubblica” e l’“Espresso” (oltre che Radio deejay eRadio Capital) fanno parte del gruppo editoriale “L’Espresso SpA” che risponde direttamente alle Compagnie Industriali Riunite della famiglia De Benedetti. [1] Il “Corriere della Sera” appartiene al gruppo RCS, assieme alla “Gazzetta dello Sport”, a “Radio 105”, a “Radio Montecarlo” e alle case editrici “Rizzoli”, “Bompiani”, “Fabbri Editori”, “Sonzogno”, “Sansoni”. La società editoriale ha fra i suoi maggiori azionisti Mediobanca, Fiat, il gruppo Pirelli (rappresentato dall’imprenditore Marco Tronchetti
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Provera), e Banca Intesa San Paolo. [2] Il quotiano torinese “La Stampa” appartiene all’azienda automobilistica FIAT. La Confindustria[3] (l’attuale presidente è Emma Marcegaglia) controlla il “Sole 24 Ore”. “Milano Finanza” è del gruppo “Mediolanum”, di proprietà per il 50% della “Fininvest” di Maria Elvira Berlusconi. [4] “Panorama” e “Radio 101” sono editi dalla “Mondadori” che fa parte anch’essa del gruppo “Finivest”. [5] “Il Giornale”, fondato da Indro Montanelli nel 1974 è di proprietà, per l’89%, di Paolo Berlusconi. [6] La maggiore azionista de “Il Foglio”, quotidiano fondato nel 1996 da Giuliano Ferrara, è Veronica Lario Berlusconi, con il 36% delle azioni. [7] “Il Messaggero” e “Il Mattino” appartengono al gruppoCaltagirone Editore di Gaetano Caltagirone [8] (la figlia, Azzurra, è compagna del leader dell’UDC Pier Ferdinando Casini). Attraverso una lunga e articolata normativa, col tempo sempre più clientelare e gravosa, avviata in epoca moderna con la legge n° 461 del 5 agosto 1981, chiamata “Disciplina delle imprese editrici e provvidenze per l’editoria”, e proseguita poi con la legge n° 62 “Nuove norme sull’editoria e sui prodotti editoriali” del 7 marzo 2001, lo Stato italiano elargisce, annualmente, intorno ai 700 milioni di euro per finanziare i vari gruppi editoriali. [9] Alcuni esempi: il “Corriere della Sera”, e quindi il gruppo RCS, ottiene dallo Stato circa 23 milioni di euro l’anno. Il quotidiano della Confindustria, “Il Sole 24 Ore”, riceve più di 19 milioni di euro, quello della Fiat ne percepisce 7 milioni e laMondadori, l’azienda di Silvio Berlusconi, 10 milioni, oltre a uno sconto statale per le spedizioni postali di quasi 19 milioni di Roberto Seghetti
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CHI CONTROLLA I QUOTIDIANI ITALIANI
La teoria dei ‘sei gradi di separazione’ è un’ipotesi secondo cui qualunque persona può essere collegata a qualunque altro abitante del globo terrestre attraverso una catena di conoscenze con non più di cinque intermediari. Proposta per la prima volta nel 1929 dallo scrittore ungherese Karinthy in un racconto breve intitolato Catene, venne confermata nel 1967 dal sociologo americano Stanley Milgram e più tardi, nel 2001, da Duncan Watts della Columbia University. La ricerca di Watts, pubblicata su Sciencenel 2003, permise l’applicazione della teoria dei sei gradi di separazione anche in aree differenti, tra cui l’analisi delle reti informatiche ed elettriche, la trasmissione delle malattie, la teoria dei grafi, le telecomunicazioni e la progettazione della componentistica dei computer. La nostra inchiesta vuole dimostrare che la legge di Watts non si applica alle relazioni fra le principali testate giornalistiche italiane e il capitalismo industriale-finanziario, o più precisamente che, analizzando i legami esistenti, andrebbe corretta al ribasso, in non più
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di tre gradi di separazione. Con quali effetti sulla libertà di informazione? La cosiddetta linea editoriale è ciò che distingue in sostanza una testata giornalistica da un’altra. Rappresenta, diremmo in linguaggio aziendale, una sorta di missione strategica, l’ipotesi di fondo a partire dalla quale si scelgono e si analizzano le notizie. Dall’esistenza di linee editoriali diverse – il cosiddetto pluralismo informativo – dipende la qualità dell’informazione, perché il pluralismo garantisce al cittadino/lettore la possibilità di conoscere notizie differenti lette da punti di vista differenti. Non solo. Dal pluralismo informativo dipende anche la possibilità che uno Stato possa dirsi democratico, dal momento che un elettore adeguatamente informato è messo in condizione di esercitare un voto consapevole. Il caso opposto, quello cioè di una rappresentazione univoca della realtà socio-politico-economica di un Paese (pensiamo alla Pravda di staliniana memoria), impedisce la corretta formazione del consenso, e quindi il libero esplicarsi dei meccanismi democratici. Ciò detto, dove si forma la linea editoriale di una testata? Come suggerisce il termine, è espressione della visione dell’editore, e si forma nel luogo in cui questi (che è il proprietario del giornale) prende le sue decisioni strategiche. Nelle moderne società capitalistiche questo luogo è il Consiglio di amministrazione. Diamo quindi un’occhiata a chi siede nei Cda dei principali giornali italiani e valutiamo di quali tipi di interessi siano portatori, dal momento che sulla base degli interessi del Consiglio si forma la linea editoriale. Partiamo dal più importante quotidiano a diffusione nazionale, il Corriere della Sera. Il suo editore è il gruppo RCS (Rizzoli Corriere della Sera), quotato in borsa. Il Corsera ha fama di essere il giornale super partes per definizione, quello che meglio rappresenta il tipo di linea editoriale tipico dell’informazione anglosassone (come si dice di solito, ‘all’americana’), per definizione indipendente da interessi particolari. Ma, analizzando il suo Cda, più che super partes dovremmo definirlo inter partes: in esso siedono infatti John Elkann, presidente di Fiat e di Exor (la holding finanziaria della famiglia Agnelli); Franzo Grande Stevens, avvocato storico di casa Agnelli, ex vicepresidente Fiat e attualmente presidente della Fondazione San Paolo; Carlo Pesenti, consigliere di Italcementi, Unicredit, Italmobiliare e Mediobanca; Berardino Libonati, consigliere di Telecom Italia e Pirelli; Jonella Ligresti, consigliere di Fondiaria, Italmobiliare e Mediobanca; Diego Della Valle, consigliere di Tod’s, Marcolin e Generali Assicurazioni; Renato Pagliaro, consigliere di Telecom Italia, Pirelli e Mediobanca; Giuseppe Lucchini delle omonime acciaierie; Paolo Merloni, CEO (Chief Executive Officer, ossia amministratore delegato) di Merloni Finanziaria, gruppo Indesit Company; Enrico Salza, consigliere di Intesa San Paolo; Raffaele Agrusti, consigliere di Assicurazioni Generali; Roberto Bertazzoni, consigliere di Mediobanca; e Claudio De Conto, di Pirelli Real Estate. Fra Corsera e Fiat, Pirelli, Telecom Italia, Mediobanca, Intesa, e tutte le altre aziende citate, ci sono zero gradi di separazione, cioè sono direttamente collegate fra loro. Grande finanza, banche, assicurazioni, automotive, telecomunicazioni, cementifici, acciaierie, pneumatici, immobili, moda, elettrodomestici: non c’è praticamente nessun settore del made in Italy che non possa dire la sua sui contenuti e sulla posizione del giornale. Viene da dire che in Italia essere indipendenti coincide col dipendere da tutti, nessuno escluso: la linea editoriale del Corrierone nazionale risentirà quindi delle esigenze e degli accordi reciproci fra le aziende che siedono in Consiglio: nessuna visione strategica a prescindere, e una pletora di manovre tattiche in risposta alle necessità del momento.
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Meno compromessa, ma solo all’apparenza, La Repubblica, che fa parte del Gruppo l’Espresso di Carlo De Benedetti. Nel Cda de L’Espresso troviamo Sergio Erede, amministratore di Luxottica; Luca Paravicini Crespi, consigliere della Piaggio dei Colaninno (dove siede accanto a Vito Varvaro, il quale a sua volta è anche nel Cda della Tod’s di Diego Della Valle) e figlio di Giulia Maria Crespi, ex direttore editoriale del Corriere ed ex presidente del Fai; e Mario Greco, consigliere di Indesit Company (dove siede anche Emma Marcegaglia) e della Saras di Massimo Moratti (già rappresentato nel Cda del Corriere attraverso i consiglieri del gruppo Pirelli). Massimo Moratti rappresenta inoltre il trait d’union fra il Gruppo L’Espresso e la famiglia Berlusconi, poiché siede, oltre che nel Cda della Saras, anche in quello della Pirelli, accanto a Carlo Secchi, ex rettore della Bocconi e amministratore Mediaset. La famiglia Berlusconi controlla direttamente Il Giornale, edito dal gruppo Mondadori, mentre la famiglia Agnelli è proprietaria del quotidiano La Stampa di Torino. Il Messaggero di Roma, il Mattino di Napoli, il Gazzettino di Venezia e il Nuovo Quotidiano di Puglia sono editi dalla Caltagirone Editore, di proprietà della famiglia Caltagirone (grandi opere, cementifici, immobili): fra gli altri, siedono nel Cda di Caltagirone Editore, Azzurra Caltagirone, moglie di Pier Ferdinando Casini, e Francesco Gaetano Caltagirone, consigliere di Monte dei Paschi e di Generali Assicurazioni. Il Resto del Carlino di Bologna, la Nazione di Firenze e Il Giorno di Milano sono invece posseduti dalla Poligrafici Editoriale, collegata con due gradi di separazione a Telecom Italia, Generali Assicurazioni e Gemina (attraverso Massimo Paniccia e Aldo Minucci); e con tre gradi di separazione (attraverso Roberto Tunioli, Sergio Marchese e Giuseppe Lazzaroni), alla Premafin della famiglia Ligresti. Infine una notazione quasi umoristica. Libero, l’aggressiva testata di destra e Il Riformista, quotidiano timidamente di sinistra, hanno lo stesso editore (e quindi zero gradi di separazione!): Giampaolo Angelucci, proprietario di un impero fatto di cliniche e strutture sanitarie (fra cui l’ospedale S. Raffaele di Roma), e messo agli arresti domiciliari il 9 febbraio dello scorso anno per falso e truffa ai danni delle Asl. La situazione non migliora, anzi se possibile peggiora, quando si analizzano i quotidiani finanziari. Il Sole 24 Ore, come è noto, è appannaggio dell’universo Confindustria, quindi diretta espressione dei desiderata dei principali gruppi industriali del Paese. Nel suo Cda siedono, fra gli altri, Giancarlo Cerutti, consigliere di amministrazione di Saras; Luigi Abete, presidente di Bnl (gruppo Paribas), fratello di Giancarlo Abete (presidente della Figc) e consigliere anche della Tod’s di Diego Della Valle; e Antonio Favrin, collega di Cda, in Safilo Group, di Ennio Doris, che siede in Mediolanum della famiglia Berlusconi e in Mediobanca. A proposito dei legami fra industria, editoria e sport, è interessante notare come quattro delle principali squadre di calcio italiane appartengono a gruppi industriali che possiedono, o amministrano più o meno direttamente, almeno un quotidiano generalista: la Juventus degli Agnelli (che influenzano la Stampa e il Corriere), il Milan di Berlusconi (Il Giornale), la Fiorentina dei fratelli Della Valle (il Corriere), e infine l’Inter di Massimo Moratti (il Corriere e La Repubblica). Milano Finanza e Italia Oggi, quotidiani economici molto conosciuti fra gli addetti ai lavori, sono invece editi dalla Class dei fratelli Panerai, e nel Cda del gruppo “leader nell’informazione finanziaria, nel lifestyle e nei luxury good products” (come si autodefinisce), siedono Maurizio Carfagna, consigliere di Mediolanum, e Victor Uckmar, il
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più celebre fiscalista italiano, i cui servigi sono stati richiesti in passato da ogni possibile gruppo industriale, e che oggi è amministratore della Tiscali di Renato Soru. Non sorprende quindi che gli analisti finanziari italiani lamentino l’impossibilità di rintracciare informazioni equilibrate sulla base delle quali valutare i bilanci delle società, o che scandali come quello della Cirio o della Parmalat siano stati tenuti nascosti finché non è stato ‘troppo tardi’ perché i piccoli investitori (ma non le grandi banche!) potessero rendersi conto della reale situazione. E qui è necessario notare un dettaglio sconcertante. Tiscali è l’editore de L’Unità – il quotidiano del principale partito ‘di sinistra’ del Paese, il Pd – che risulta pertanto a un solo grado di separazione da Milano Finanza e Capital (attraverso Uckmar); e a due gradi di separazione (lo stesso Uckmar e Carfagna), dalla Mediolanum di Berlusconi. Esiste poi un Consiglio di amministrazione dove tutti i gruppi industriali e bancari citati, a eccezione della famiglia De Benedetti, si incontrano, ed è quello di Mediobanca, ai tempi di Enrico Cuccia – suo fondatore – il ‘salotto buono’ della grande finanza, quella che dirigeva i destini dell’economia italiana sulla base di un preciso progetto strategico (più o meno condivisibile, per carità, ma almeno un progetto c’era), e ora trasformato in enclave di ogni possibile mediazione. Nessuno stupore che l’economia italiana navighi, per la verità a ritmi piuttosto bassi, alla deriva, priva com’è di un timoniere (una volta questo era il ruolo dei politici), in grado di darle una rotta qualsiasi. E ora tiriamo le somme: se sei sono i gradi di separazione fra due entità qualsiasi prese a caso, è evidente che tre, due, uno, o nessun grado di separazione non rappresentano un legame casuale. Esiste quindi la precisa volontà da parte di industria e finanza di controllare le notizie. Prova ne sia l’ostinazione con cui tanti imprenditori e manager italiani (un esempio per tutti – senza scomodare Silvio Berlusconi – è Diego Della Valle, che si è sottoposto ad anni di paziente anticamera pur di essere ammesso al Cda del Corsera), cercano di forzare la porta dei circuiti informativi. Ovviamente non è prudente che il legame sia sempre diretto, perché una situazione di controllo trasparente potrebbe far nascere qualche lecito dubbio nella mente dei cittadini lettori/elettori sull’attendibilità di quel che apprendono nella lettura dei quotidiani o addirittura potrebbe obbligare i direttori e le redazioni dei grandi giornali a fare i conti con il loro ruolo di utili idioti (ovviamente in buona fede, non ne abbiano a male per la definizione). Divengono quindi necessari degli ‘intermediari’ che intorbidino le acque nascondendo gli interessi reali, e che nello stesso tempo costituiscano il trait d’union fra quelli che devono apparire come opposti estremismi. Il profilo tipico di questa figura essenziale è quello del ‘tecnico’: avvocato, consulente, commercialista, revisore, sempre al corrente dei panni sporchi di famiglia (di più famiglie), al contempo confessore e uomo di fiducia, vincolato, più o meno direttamente, al segreto professionale. Come Berardino Libonati (classe 1934), titolare dello studio legale Jaeger-Libonati e ordinario di diritto commerciale all’Università La Sapienza di Roma, che ha ricoperto la carica di presidente del Cda del Banco di Sicilia dal 1994 al 1997; dal 1998 al 1999 e stato presidente di Telecom Italia e di Tim; ha fatto parte del collegio sindacale di Eni dal 1992 al 1995; dal 2003 al 2007 è stato membro del Cda della Nomisma di Romano Prodi; dal 2001 al 2007 è stato consigliere di amministrazione di Mediobanca; è stato presidente del Cda di
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Alitalia dal febbraio al luglio 2007, e presidente del Cda di Banca di Roma dal 2002 al 2007. Attualmente, oltre a far parte dei Cda di Pirelli, Telecom e RCS, è vicepresidente del gruppo Unicredit. Nel suo curriculum vitae pubblicato sul sito di Pirelli, in una nota particolarmente umoristica, si legge che “è in possesso dei requisiti contemplati dal codice di autodisciplina delle società quotate per essere qualificato come indipendente”. Un altro ‘super tecnico’ è Mario Greco (classe 1957), consigliere del gruppo l’Espresso, di Saras, di Indesit Company, di Fastweb e di Banca Fideuram, laureato con lode in economia all’Università di Roma. Partner fino al 1994 di McKinsey&Company, la più importante società mondiale di consulenza strategica, è stato amministratore delegato e CEO di Ras dal 1998 fino al 2005. Poi c’è Carlo Secchi (classe 1944), professore ordinario di Politica economica europea all’Università Commerciale Luigi Bocconi (è stato il diciassettesimo rettore della stessa università dal 2000 al 2004), attualmente nel Consiglio di amministrazione di cinque aziende quotate in borsa: Pirelli, Italcementi, Mediaset, Allianz-Ras e Parmalat, nonché di FondazioneTeatro alla Scala, TEM Tangenziali Esterne di Milano, Milano Serravalle, La Centrale Sviluppo del Mediterraneo, Premuda, e futuro consigliere della società che dovrà organizzare l’Expo 2015 a Milano. Uomini potenti perché – loro sì – informati, ma nello stesso tempo condannati a servire il sistema, indispensabili ma sostituibili, schiavi delle beghe piccole e grandi e dei capricci degli imprenditori di cui sono al soldo, con la loro indubbia statura professionale che basta a stento a ritoccare la facciata. Quali sono gli effetti di questa tragica analisi sulla libertà di informazione? 7 aprile 2010. Poco prima delle 10.30 decolla dall’aerodromo militare di Payerne il primo aereo alimentato esclusivamente a energia solare. Si chiama Solar Impulse e ha sorvolato per due ore la Svizzera occidentale. L’aereo è stato progettato per volare giorno e notte senza produrre alcuna emissione. Sulle ali del Solar Impulse, costruito in fibra di carbonio, sono installate 12mila cellule fotovoltaiche. L’aereo è a elica ed è spinto da quattro motori elettrici. Il velivolo, per la cui costruzione sono stati impiegati sei anni, è il prototipo di un aeroplano che secondo i programmi compirà il giro del mondo senza carburante nel 2012. Si tratta di un aereo dalle vaste dimensioni, ha infatti l’apertura alare di un Airbus A340, ma il suo peso è equivalente a quello di un’auto di medie dimensioni. In un periodo in cui il prezzo del petrolio è in brusca risalita e il tema della sostenibilità ambientale sempre più trattato, ci si immagina che questa notizia debba ricevere gli onori della cronaca e che venga salutata con entusiasmo. Invece no, in Italia nemmeno una parola, né in televisione né sui giornali, con l’eccezione di un articoletto sul Sole 24 Ore pubblicato sull’inserto online Nuove energie e di un pezzo su L’Osservatore Romano. Forse perché l’opinione pubblica rimanga convinta dell’insostituibilità dell’oro nero? Quante altre notizie non vengono date? Non possiamo saperlo, ma siamo ragionevolmente certi che le notizie pubblicate sono quelle che non infastidiscono nessuno. Cronaca nera, pettegolezzi politici e non, pochissimo approfondimento e quasi nessuna inchiesta, notizie dall’estero estremamente limitate, e solo quando non se ne può fare a meno: guerre, tsunami, terremoti. Anche la lotta tutta nostrana fra chi è pro e chi contro Berlusconi, fra il partito dell’odio e quello dell’amore, o la querelle fra Stato confessionale e Stato laico, sono comode cortine di fumo per non parlare di altro: la crisi economica, la responsabilità delle banche nel suo perdurare, la grande impresa che non sa che fare. Emma Marcegaglia chiede al governo, nel corso del convegno degli industriali del 10 aprile
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2010, di impegnarsi entro due mesi per un investimento di almeno 1 miliardo di euro su ricerca e innovazione e di circa 1-1,5 miliardi sulle opere infrastrutturali. Ma con i soldi di chi? E tagliando quali costi? E cosa ci darebbe in cambio la grande industria? Emma non lo dice, nessuno glielo chiede. Intrallazzi fra pubblico e privato costantemente oscurati, miliardi che corrono ma nessuno lo sa, accordi sottobanco con la criminalità organizzata, servizi segreti a disposizione di interessi privati: verità solo annusate che è impossibile addentare, mentre leggiamo di pedofilia vaticana, di un federalismo misterioso, dell’ennesima esternazione di un premier che ormai ha superato i confini del bene e del male e della morte prematura di un Presidente polacco. È proprio il caso di dirlo: beata ignoranza! Giovanna Baer
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DOVE NON PUO’ ARRIVARE LA MANIPOLAZIONE ARRIVA LA CENSURA Scritto da: Valeria Cozzolino I dati 2013 diffusi da Reporter Senza Frontiere , rileva anche se di poco un miglioramento della libertà di stampa in Italia, posizionandosi al 57° posto nel mondo, dopo Botswana e Niger. Salendo di quattro posizioni dalla 61° del 2011. Secondo l’associazione , dopo la primavera araba che ha causato un anomalia nella classifica , i dati segnano un ritorno alla normalità. Quest’anno sul podio troviamo gli stessi Paesi europei che guidavano la classifica l’anno scorso, La Finlandia è il paese che più rispetta la libertà di stampa seguita da Olanda e Norvegia. In fondo la classifica troviamo Turkmenistan, Corea del Nord e Eritrea. (L’Eritrea, recentemente scossa da una breve ribellione dei soldati che hanno tentato di prendere il controllo del Ministero dell’Informazione, continua a essere una grande prigione a cielo aperto per il suo popolo). La situazione non è cambiata per molti Paesi dell’Unione Europea. Sedici dei suoi membri si trovano ancora nella “top 30“ della classifica. Il modello europeo, tuttavia, si sta sfasciando. La cattiva legislazione osservata nel 2011 è proseguita, soprattutto in Italia (57, +4), dove la diffamazione deve ancora essere depenalizzata e le istituzioni ripropongono pericolosamente “leggi bavaglio“. (Chiunque rivela indebitamente notizie inerenti ad atti del procedimento penale coperti da segreto dei quali è venuto a conoscenza in ragione del proprio ufficio o servizio svolti in un procedimento penale,o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. La multa per i giornalisti che pubblicano gli atti coperti da segreto passa da “51 a 258 euro” a “da 10.000 a 100.000 euro” e si prevede una detenzione fino a 30 giorni).
"Il nostro Paese è tra gli ultimi per la qualità delle sue infrastrutture digitali, per il numero di cittadini connessi alla rete così come per la velocità di download (93°, dopo le Fiji) e di upload (143°, dopo il classico Trinidad e Tobago). La politica, essendo espressione delle lobby dell’editoria televisiva e temendo la diffusione di contenuti multimediali concorrenti non meno della diffusione della conoscenza e dell’informazione libera, ha non solo disincentivato nel passato l’evoluzione digitale della nostra economia, ma la ha proprio decisamente ostacolata grazie al non adeguamento delle normative e alla continua minaccia, spesso ma non sempre disinnescata grazie alla mobilitazione di blog e associazioni, di atti legislativi ostili. Quello che il partito del rottamatore di Arcore è riuscito a fare in pochi mesi di legislatura contro le libertà digitali ha dell’incredibile. La web tax La Commissione Bilancio alla Camera ha approvato un emendamento di Edoardo Fanucci (Pd)) alla Legge di Stabilità, sostenuto dal presidente della CommissioneFrancesco Boccia (Pd), che istituisce la cosiddetta Web Tax. Recita così: «i soggetti passivi che intendano acquistare servizi online, sia come commercio elettronico diretto che indiretto, anche attraverso centri media ed operatori terzi, sono obbligati ad acquistarli da soggetti titolari di una partita Iva italiana». Cosa significa? Che d’ora in poi non potremo più acquistare merce o software o servizi di qualunque tipo da siti che non abbiano aperto una partita Iva italiana. Quello che non esiste da nessun’altra parte in Europa, da noi sta per diventare realtà. Da Amazon a Google a qualunque altra impresa anche piccola, magari operante dall’altra parte del globo: saremo tagliati
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fuori da tutto, perché è evidente che il servizio che sarà disponibile agli altri cittadini europei, fornito magari da una piccola società del Michigan, a noi sarà precluso, essendo nei fatti impossibile dall’estero espletare tutte le pratiche previste dalla burocrazia italiana per sobbarcarsi l’onere di una posizione fiscale nel Paese più tartassato e oberato di scartoffie amministrative del mondo civilizzato. Ed è ipotizzabile che anche i giganti del web, che trovano nell’Italia un mercato del tutto marginale, possano abbandonarlo a se stesso per concentrarsi su territori meno oscurantisti e più redditizi. Vero è che oggi i colossi digitali fatturano nei paesi fiscalmente più convenienti, come l’Irlanda, ma nell’era dell’integrazione politica a tutti i costi, vuoi vedere che l’unica soluzione che non si può trovare a livello comunitario è quella di un riequilibrio delle politiche fiscali? Ci crede così poco, Letta, all’Unione Europa alla quale sacrifica ogni politica nazionale diversa da quella digitale? Contro i motori di ricerca Ma la scure della Santa Inquisizione democratica non si ferma. Nel Consiglio dei Ministri di venerdì scorso, il proverbiale “venerdì 13”, il governo delle ex larghe intese (“Tesoro, mi si sono ristrette le intese”) ha varato un decreto che sferza un altro micidiale colpo sui motori di ricerca e sulla stessa libertà di informazione. Sotto evidente dettatura delle morenti lobby dell’editoria cartacea, viene incredibilmente sancito che prima di "linkare, indicizzare, embeddare, aggregare" un contenuto giornalistico è necessario chiedere il permesso all'editore. Avete capito bene: la fine dei provider di ricerca che indicizzano le ultime notizie per poi rimandarvi eventualmente alla fonte (viene in mente Google News). Ora dovranno stringere accordi preventivi con gli editori, che si possono immaginare economicamente svantaggiosi. Ma se quel “linkare ed embeddare” evoca sinistri presagi che aleggiano sui blog, i quali si ritroveranno a domandarsi se possono ancora inserire collegamenti ipertestuali agli articoli dei giornali, o citarne stralci, senza dover essere costretti a firmare improbabili contratti con Rcs o con il Gruppo Editoriale l’Espresso, quell’”aggregare” evoca scenari esilaranti nei quali potrebbero diventare illegali in un colpo solo tutti i feed reader privi di autorizzazione e trasformare i vostri pc in tante pericolose rotative clandestine. Un ennesimo regalo all’editoria e un inesplicabile duro colpo allo sviluppo della cultura della circolazione delle informazioni, attuato per decreto e ancora una volta senza il coinvolgimento del dibattito parlamentare. Il sorpruso antidemocratico dell'AGCOM E senza alcun dibattito parlamentare si è consumato un vero e proprio sopruso, un atto autoritario, antidemocratico e probabilmente anche incostituzionale, perpetrato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom), che il 12 dicembre ha varato una delibera che non ha precedenti altrove nel mondo e che consegna la libertà di pensiero al suo antagonista storico, l’insieme dei gruppi di pressione che tutelano il copyright, eliminando con un colpo di spugna l’attribuzione del potere giudiziario ai magistrati e conferendolo agli avvocati delle lobby, i quali in presenza (a loro insindacabile giudizio) di “un'opera, o parti di essa, di carattere sonoro, audiovisivo, fotografico, videoludico, editoriale e letterario, inclusi i programmi applicativi e i sistemi operativi per elaboratore, tutelata dalla Legge sul diritto d'autore e diffusa su reti di comunicazione elettronica”, potranno segnalarla all’Agcom che nel giro di pochi giorni potrà ordinare agli internet provider di oscurarla o rimuoverla. Per chi si illudeva che anche il nostro Paese, un giorno, avrebbe visto la nascita di un principio sacrosanto come quello del Fair Use, in vigore altrove, che consente ai cittadini di diffondere stralci di opere protette dal diritto di autore al fine di realizzare un dibattito o di stimolare una discussione attinente, la delibera Agcom appena emanata rappresenta la fine di ogni speranza. Tutto, qualunque contenuto presente in rete, secondo le definizioni di cui sopra, potrà essere oggetto di rivendicazione da parte degli editori. Un video su internet che contiene alcuni spezzoni di
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un telegiornale o di un servizio giornalistico, una foto pubblicata su un blog, anche se modificata in senso umoristico, magari elaborata a comporre un fotomontaggio, uno stralcio di articolo tratto da un giornale, l’audio del saggio di pianoforte di vostra figlia nel quale l’editore dello spartito riconosce l’uso della diteggiatura da lui depositata, tutto potrà risultare in una segnalazione effettuata all’Agcom che potrà ordinare al vostro hosting provider, o magari a YouTube, di cancellare il vostro blog in tutto o in parte, così come il vostro video. E poiché il provider o il fornitore di servizi di condivisione che nel volgere di pochissimi giorni non dovesse ottemperare, si troverebbe a pagare una sanzione che può arrivare fino a 250mila euro, si può tranquillamente puntare sul rosso e scommettere sul fatto che le segnalazioni inoltrate dall’Agcom verranno immediatamente tradotte nella rimozione dei contenuti controversi, e magari nell’oscuramento di tutto il sito. Interi blog di informazione, pieni di citazioni, di clip multimediali e di composizioni fotografiche, potrebbero scomparire dal 1 di aprile, data di entrata in vigore della normativa. Scavalcando a volo d’uccello l’unico potere che secondo la Costituzione può limitare la libertà di espressione: la magistratura. E purtroppo non si tratterà di un pesce d’aprile. Ed è notizia dell'ultima ora che, in un documento confidenziale inviato al Governo italiano nientemeno che dal vicepresidente della Commissione Europea Maros Sefcovic, Commissario alle relazioni istituzionali, si chiede alle autorità italiane di chiarire in che modo intendono garantire la protezione dei diritti fondamentali dei cittadini nell'applicazione del regolamento Agcom. Tasse su smartphone, tablet e pc Come se non bastasse, sempre nell’ottica di agevolare lo sviluppo delle nuove tecnologie e la diffusione della cultura digitale, il decreto del Consiglio dei Ministri di venerdì scorso ha escluso l’editoria elettronica (i produttori di ebook) dalle incentivazioni per l’editoria. E ha già annunciato che la settimana prossima varerà un nuovo decreto che imporrà balzelli sugli smartphone, sui tablet e sui pc, per un ammontare complessivo che nel 2014 assommerà a cento milioni di euro. Anziché spingere l’Italia e gli italiani verso la modernità, nel doveroso tentativo di mettersi perlomeno in scia con il progresso tecnologico che sostiene i popoli degli altri paesi del mondo nella loro domanda di competitività, il “progressista” Enrico Letta assesta con il suo Governo i colpi più devastanti che la storia degli attacchi alla Rete in Italia ricordi, caratterizzandosi come uno degli alfieri delle lobby più cinico e spietato, e come uno dei nemici della conoscenza distribuita, dell’innovazione e della mobilità sociale che le nuove tecnologie consentono più ostile e oscurantista. Quanto costerà tutto questo alla nostra economia, in termini di ritardo nello sviluppo e dunque in termini di ulteriore perdita di produttività, purtroppo, lo scopriranno ancora una volta i nostri figli." Claudio Messora
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Classifica della Libertà di Stampa 2013 Reporter senza frontiere lancia l’indicatore per la libertà dei media Dopo le cosiddette Primavere arabe e gli altri movimenti di protesta che hanno causato molti “saliscendi” nella classifica dello scorso anno, la Classifica della Libertà di Stampa 2013 di Reporter senza frontiere segna un “ritorno alla normalità”. La posizione in classifica di molti Paesi non è più attribuibile ai considerevoli sviluppi politici. La classifica di quest’anno rappresenta una più attenta riflessione degli atteggiamenti e delle intenzioni dei governi nei confronti della libertà degli organi di informazione a medio e lungo termine. Gli stessi tre Paesi europei che guidavano la classifica lo scorso anno detengono le prime tre posizioni anche quest’anno. Per il terzo anno consecutivo, la Finlandia si è distinta come il Paese che più rispetta la libertà di informazione. È seguita da Olanda eNorvegia. Nonostante siano stati considerati molti criteri, che vanno dalle legislazioni in materia degli Stati alla violenza contro i giornalisti, i Paesi democratici occupano la testa della classifica, mentre quelli dittatoriali occupano le ultime tre posizioni. Questo triste primato va nuovamente agli stessi tre del 2012: Turkmenistan, Corea del Nord e Eritrea “La Classifica della Libertà di Stampa 2013 pubblicata da Reporter senza frontiere non prende in considerazione diretta il tipo di sistema politico; risulta chiaro tuttavia che le democrazie offrono una migliore protezione alla libertà al fine di produrre e far circolare notizie e informazioni accurate, rispetto ai Paesi dove i diritti umani vengono spesso sbeffeggiati”, ha dichiarato il segretario generale di RSF Christophe Deloire. “Nelle dittature, gli organi di informazione e le famiglie dei rispettivi staff sono esposti a rappresaglie spietate, mentre nelle democrazie i media devono fare i conti con le crisi economiche del settore e i conflitti di interesse. Le loro situazioni non sono sempre confrontabili, ma dovremmo ad ogni modo rendere omaggio a tutti coloro i quali resistono alla pressione, sia essa aggressivamente concentrata, individuale o generalizzata.”
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In occasione della pubblicazione della sua Classifica della Libertà di Stampa 2013, Reporter senza frontiere pubblica per la prima volta un “indicatore” annuale globale della libertà dei media nel mondo. Questo nuovo strumento analitico misura il livello complessivo della libertà di informazione nel mondo e la performance dei governi mondiali nella loro completezza per quanto riguarda questa libertà fondamentale. Viste la progressiva affermazione delle nuove tecnologie e l’interdipendenza tra governi e popoli, la libertà di produrre e diffondere notizie e informazione in senso lato ha bisogno di essere valutata sia a livello mondiale che a livello nazionale. Oggi, nel 2013, il suddetto “indicatore” della libertà dei media si fissa a 3395; essendo il primo, rappresenterà il punto di riferimento per gli anni a seguire. Tale indicatore può anche essere “scomposto” regionalmente e, attraverso una ponderazione basata sulla popolazione di ciascuna regione, può essere utilizzato per produrre un punteggio che va da 0 a 100, dove lo zero rappresenta un totale rispetto per la libertà di informazione. Con riferimento alla classifica di quest’anno, si è così prodotto un punteggio di 17,5 per l’Europa, 30,0 per le Americhe, 34,3 per l’Africa, 42,2 per l’AsiaPacifico e 45,3 per la Russia e le ex repubbliche sovietiche (ex-URSS). Nonostante le Primavere arabe sopra citate, le regioni del Medio Oriente e del Nord Africa si sono classificate ultime con un punteggio di 48,5. L’alto numero di giornalisti e internauti uccisi durante il loro lavoro nel 2012 (l’anno più mortale mai registrato da Reporter senza frontiere nel suo annuale resoconto al riguardo), ha naturalmente inciso notevolmente sulle posizioni dei Paesi dove i suddetti omicidi hanno avuto luogo; tra questi, la Somalia (posizione n.175, 11 posizioni rispetto alla Classifica del 2012), la Siria (176, posizione invariata), il Messico (153, -4) e ilPakistan (159, -8). Dalla cima al fondo I Paesi nordici hanno ancora una volta dimostrato la loro capacità di mantenere un ambiente ideale per i mezzi di informazione. La Finlandia (1, posizione invariata), l’Olanda (2, +1) e la Norvegia (3, -2) hanno
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resistito saldamente ai primi tre posti. IlCanada (20, -10) ha evitato per un soffio di uscire dalla “top 20”. L’Andorra (5) e ilLiechtenstein (7) hanno per la prima volta assoluta fatto il loro ingresso in classifica appena dietro i tre leader. All’altro capo della classifica, troviamo gli stessi tre Paesi di sempre: Turkmenistan(177), Corea del Nord (178) e Eritrea (179) che, come già detto, occupano infatti gli ultimi tre posti della classifica. L’arrivo di Kim Jong-un a capo del cosiddetto Hermit Kingdom non ha in alcun modo modificato il controllo assoluto del regime sulle notizie e sull’informazione in genere. L’Eritrea, recentemente scossa da una breve ribellione dei soldati che hanno tentato di prendere il controllo del Ministero dell’Informazione, continua a essere una grande prigione a cielo aperto per il suo popolo e a lasciare i suoi giornalisti morire in carcere. Il regime turkmeno, infine, nonostante il suo discorso riformista, non ha ceduto di un millimetro per quanto riguarda il suo controllo totalitario dei media. Per il secondo anno consecutivo, gli ultimi tre Paesi della classifica sono immediatamente preceduti dalla Siria (176), dove si sta portando avanti una guerra d’informazione mortale, e dalla Somalia (175, -11), che ha vissuto un anno mortale per i giornalisti. Iran (174, +1), Cina (173, +1), Vietnam (172, posizione invariata), Cuba (171, -4), Sudan (170, posizione invariata) e Yemen (169, +2) completano la lista dei dieci Paesi che meno rispettano la libertà di informazione. Non soddisfatto dell’incarcerazione di giornalisti e internauti, l’Iran tormenta anche i familiari dei giornalisti, compresi i parenti dei giornalisti che si trovano all’estero. Grandi ascese Il Malawi (75, +71) ha registrato il più grande balzo in avanti nella classifica, ritornando quasi alla posizione che aveva prima degli abusi occorsi al termine dell’amministrazione Mutharika. Anche la Costa d’Avorio (96, +63), che sta uscendo dalla crisi post-elettorale tra i sostenitori di Laurent Gbagbo e quelli di Alassane Outtara, ha scalato la classifica, guadagnando la sua posizione migliore dal 2003. La Birmania (151, +18) ha proseguito la sua ascesa iniziata con lo scorso anno. Fino ad allora, infatti, e a partire dal 2002, era sempre stata nelle ultime 15 posizioni; adesso, grazie alle riforme senza precedenti della “Primavera birmana”, ha ottenuto la sua posizione migliore di sempre. Anche l’Afghanistan (128, +22) ha registrato una significativa salita grazie al fatto che non vi sono giornalisti in carcere. Ciononostante, sta affrontando molte sfide, soprattutto quella che riguarda il ritiro delle truppe straniere dal suo territorio. …e grandi cadute Il Mali (99, -74) ha registrato la perdita di posizioni più grande di questa classifica, risultato di tutti i tumulti vissuti nel 2012. Il colpo militare a Bamako (capitale del Mali) del 22 marzo scorso e la presa di potere al Nord da parte di Islamisti armati e separatisti Tuareg hanno esposto i media di quella zona a censura e violenza. La Tanzania (70, -36) è indietreggiata di oltre 30 posizioni perché, nel giro di soli quattro mesi, un giornalista è stato ucciso mentre si stava occupando di una manifestazione e un altro è stato assassinato. Colpito da ripetute proteste sociali ed economiche, il Sultanato dell’Oman (141) ha perso 24 posizioni, costituendo il risultato peggiore del Medio Oriente e del Nord Africa nel 2012. Circa 50 internauti e blogger sono stati oggetto di procedimenti giudiziari con le accuse di lesa maestà e reati cibernetici nel 2012. Solo nel mese di dicembre, almeno 28 di questi sono stati dichiarati colpevoli in processi che hanno calpestato i diritti della difesa. In Israele (112, -20) i giornalisti godono di una vera libertà di espressione nonostante l’esistenza di una censura militare; il Paese, tuttavia, è sceso in classifica a causa della sua presa di mira militare contro i giornalisti della Palestina. In Asia, il Giappone (53, -31) è stato colpito da una mancanza di trasparenza e da una quasi totale assenza di rispetto per l’accesso alle informazioni sulle tematiche direttamente o indirettamente connesse al disastro di Fukushima. Questa brusca caduta dovrebbe suonare come un allarme. La Malesia (145, -23) è crollata alla sua posizione più bassa di sempre, in quanto l’accesso all’informazione sta diventando sempre più limitato. La stessa situazione prevale in Cambogia (143, -26), dove l’autoritarismo e la censura sono in aumento. Anche la Macedonia (116, -22) ha perso oltre 20 posizioni in seguito al ritiro arbitrario delle licenze ai media e al deterioramento dell’ambiente lavorativo per i giornalisti.
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Impatto variegato/mutevole degli importanti movimenti di protesta Abbiamo visto come la classifica dello scorso anno sia stata segnata dai principali sviluppi delle notizie riguardanti le Primavere arabe e il pesante prezzo pagato da coloro che si sono occupati dei movimenti di protesta. Nel 2012 abbiamo inoltre potuto osservare una vasta gamma di scenari diversi: paesi come Tunisia, Egitto e Libia, in cui si sono verificati cambi di regime, paesi come Siria e Bahrain, dove le rivolte e la conseguente repressione sono ancora in corso, e paesi come Marocco, Algeria, Oman, Giordania e Arabia Saudita, dove le autorità hanno utilizzato promesse e compromessi per disinnescare le richieste di un cambiamento politico, sociale ed economico. Alcuni dei nuovi governi generati da questi movimenti di protesta si sono rivoltati contro i giornalisti e gli internauti che si sono occupati delle richieste dei movimenti e delle loro aspirazioni a una maggiore libertà. Con i loro vuoti legislativi, cariche arbitrarie dei responsabili dei media di Stato, attacchi fisici, processi e mancanza di trasparenza, laTunisia (138, -4) e l’Egitto (158, +8) sono rimasti a un deplorevole livello nella classifica e hanno evidenziato gli ostacoli che la Libia (131, +23) dovrebbe evitare al fine di mantenere e proseguire la sua transizione verso una stampa libera. Il paese più letale per i giornalisti nel 2012 è stata la Siria (176, 0), dove i giornalisti e cittadini della rete sono le vittime di una guerra all’ informazione condotta sia dal regime di Assad, che non si ferma davanti a nulla, al fine di reprimere e di imporre il silenzio stampa, che dalle fazioni di opposizione che sono sempre più intolleranti verso il dissenso.. Nel Bahrein (165, +8) la repressione si è lievemente attenuata, mentre nelloYemen (169, +2) le prospettive continuano a essere allarmanti nonostante un cambio di governo. L’Oman (141, -24) è crollato bruscamente a causa di un’ondata di arresti di internauti. Altri Paesi colpiti dalle proteste hanno vissuto cambiamenti, nel bene e nel male. IlVietnam (172, posizione invariata) non è riuscito a recuperare le sei posizioni perse nella precedente classifica. Rappresentando la seconda prigione più grande al mondo per gli internauti, è rimasto negli ultimi dieci Paesi della classifica. L’Uganda (104, +35) ha invece riacquistato una posizione più appropriata, sebbene non sia tornata a quella che aveva prima del giro di vite sulle proteste avvenuto nel 2011. L’Azerbaigian (156, +6) e la Bielorussia (157, +11) l’anno scorso erano entrambi crollati in classifica dopo aver utilizzato la violenza per reprimere le manifestazioni di opposizione; quest’anno sono semplicemente tornati alle loro precedenti posizioni, comunque pessime. Il Cile (60, +29), invece, sta iniziando a riprendersi dopo il crollo di 33 posizioni – era sceso fino alla numero 80 - registrato nella classifica dello scorso anno. L’instabilità politica mette i giornalisti nell’occhio del ciclone L’instabilità politica è spesso fonte di divisione per i media, e provoca il negativo effetto di rendere molto difficile la produzione di notizie e informazioni riportate in maniera indipendente. In situazioni simili, minacce e attacchi fisici ai giornalisti ed epurazioni agli organici dei media sono pratiche comuni. Le Maldive (103, -30) hanno subìto un brusco crollo in classifica dopo la rimozione del presidente con un presunto colpo di Stato, seguito da minacce e attacchi ai giornalisti considerati suoi sostenitori. In Paraguay (91, -11) la rimozione del presidente in un “golpe” parlamentare, il 22 giugno 2012, ha avuto un grande impatto sulle trasmissioni statali, con un’ondata di licenziamenti arbitrari in un quadro di iniqua distribuzione delle frequenze. La Guinea-Bissau (92, -17) è scesa in classifica perché l’esercito ha rovesciato il governo tra la prima e la seconda tornata delle elezioni presidenziali e ha imposto ai media la censura militare. Nel Mali (99, -74) un colpo militare ha alimentato le tensioni, molti giornalisti sono stati fisicamente attaccati nella capitale e l’esercito controlla attualmente i media di Stato. Infine, questa classifica non riflette il trambusto politico della Repubblica Centroafricana (65, -3) avvenuto nel gennaio 2013, ma il suo impatto sulla libertà dei media è già fonte di estrema preoccupazione. “Modelli regionali” carenti In quasi tutte le parti del mondo, i Paesi influenti considerati dei “modelli regionali” sono sensibilmente indietreggiati in classifica. Il Brasile (108, -9), il motore economico del Sudamerica, ha proseguito la sua discesa, iniziata lo scorso anno, a causa dei cinque giornalisti uccisi nel 2012 e di problemi persistenti che riguardano il pluralismo dell’informazione.
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In Asia, l’India (140, -9) ha raggiunto il suo livello più basso dal 2002 a causa di una crescente impunità per la violenza contro i giornalisti e anche perché la censura di Internet continua a crescere. La Cina (173, +1) non mostra segnali di miglioramento. Nelle sue carceri sono ancora detenuti molti giornalisti e internauti, mentre una sempre più impopolare e mal sopportata censura di Internet continua a essere un ostacolo rilevante per l’accesso all’informazione. Nell’Europa dell’Est, la Russia (148, -6) ha perso ancora posizioni poiché, dopo il ritorno di Vladimir Putin alla presidenza, la repressione è stata accelerata in risposta a un’ondata di proteste dell’opposizione senza precedenti. Il Paese, inoltre, continua a essere segnato dall’inaccettabile fallimento nel punire tutti coloro che hanno ucciso o attaccato giornalisti. L’importanza politica della Turchia (154, -6) è cresciuta sempre più a causa del conflitto armato nella vicina Siria, ma è nuovamente caduta nella classifica in quanto attualmente risulta essere la più grande prigione al mondo per i giornalisti, soprattutto per coloro che esprimono opinioni critiche nei confronti delle autorità in merito alla questione curda. In un quadro del genere, sarebbe ingeneroso fare un confronto con il Sudafrica (52°, -10), dove la libertà di informazione è una concreta realtà. Il Paese detiene ancora una posizione di tutto rispetto, tuttavia sta costantemente scivolando nella classifica e, per la prima volta, non compare più tra i primi 50. Il giornalismo investigativo è infatti minacciato dal Protection of State Information Bill (Legge per la Protezione delle Informazioni Statali, che prevede pene molto severe per chiunque divulghi segreti di Stato, ndt). Democrazie stazionarie o che fanno marcia indietro/invertono la rotta La situazione è pressoché immutata per molti Paesi dell’Unione Europea. Sedici dei suoi membri si trovano ancora nella “top 30” della classifica. Il modello europeo, tuttavia, si sta sfasciando. La cattiva legislazione osservata nel 2011 è proseguita, soprattutto inItalia (57, +4), dove la diffamazione deve ancora essere depenalizzata e le istituzioni ripropongono pericolosamente “leggi bavaglio”. L’Ungheria (56, -16) sta ancora pagando il prezzo delle sue riforme legislative repressive, che hanno avuto un impatto notevole sul lavoro dei giornalisti. Ma è l’incredibile caduta della Grecia (84°, -14) a essere ancora più preoccupante. L’ambiente sociale e professionale per i suoi giornalisti, esposti alla condanna pubblica e alla violenza sia dei gruppi estremisti che della polizia, è disastroso. Il Giappone (53, -31) è precipitato in classifica a causa della censura su Fukushima e sull’industria nucleare e per il suo fallimento nella riforma del cosiddetto sistema “kasha club”. Si tratta di un risultato allarmante per un Paese che ha sempre ottenuto un buon posizionamento. L’Argentina (54, -7) ha perso qualche posizione in un contesto di tensioni crescenti e conflitti tra il governo e alcuni media privati circa una nuova legge che regola i media radiotelevisivi .
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PROGETTI DEGLI ILLUMINATI DOSSIER FEMA CAMPS Questi campi oggettivamente esistono ed è un dato di fatto, ma il loro fine non è conosciuto.
FEMA ovvero Federal Emergency Management Agency, l'Agenzia Federale degli Stati Uniti per la Gestione delle Emergenze, ha più di 800 di concentramento negli Stati Uniti. Alcuni campi sono stati recentemente costruiti e / o rinnovati e sono pienamente equipaggiati. L'esistenza dei campi, accanto agli ordini esecutivi presidenziali che danno al presidente e al Dipartimento di Sicurezza Nazionale (del quale la FEMA è ora parte) il controllo sulle 'essenziali funzioni nazionali' nel caso di 'emergenza catastrofica' hanno portato alla preoccupazione che i campi possano essere usati per detenere con forza i cittadini americani per scopi incostituzionali. 1979 FEMA – Alla Federal Emergency Management Agency («Agenzia Federale per la Gestione dell’Emergenza») vengono conferiti enormi poteri. In caso di «emergenza nazionale», essa ha il potere di sospendere le leggi, di spostare intere popolazioni, di arrestare e incarcerare cittadini senza alcun mandato e di tenerli in prigione senza un regolare processo. Essa può confiscare proprietà, approvvigionamenti, cibo, sistemi di trasporto, e può sospendere la Costituzione. Non solo essa è l’ente più potente degli Stati Uniti, ma non è stata creata mediante una legge costituzionale emanata dal Congresso. La Federal Emergency Management Agency è stata creata mediante un ordine esecutivo presidenziale. Un ordine esecutivo diventa una legge semplicemente se firmato dal presidente; esso non dev’essere approvato dai rappresentanti o dai senatori del Congresso. Ad esempio, lo stato di «emergenza nazionale» potrebbe essere causato da un attacco terroristico, da una catastrofe naturale, o da un crollo della borsa. Ecco alcuni ordini esecutivi che permettono alla Federal Emergency Management Agency di sospendere la Costituzione e la Carta dei Diritti. Tali ordini sono in vigore da quasi trent’anni, e potrebbero messi in atto in qualsiasi momento dalla penna presidenziale: Nº 10995: Diritto di confisca di tutti i mezzi di comunicazioni degli Stati Uniti; Nº 10997: Diritto di confisca di ogni forma di energia elettrica, combustibile e minerale, pubblica e privata; Nº 10999: Diritto di confisca di tutti i mezzi di trasporto, inclusi i veicoli personali di ogni genere, e controllo totale di ogni strada pubblica, di ogni porto marittimo e di ogni idrovia; Nº 11000: Diritto di sequestrare qualsiasi individuo e di dividere ogni singola famiglia per creare «forzelavoro» da trasferire in ogni luogo ritenuto necessario dal Governo; Nº 11001: Diritto di confisca di ogni struttura sanitaria o destinata all’istruzione, e di tutti ogni istituto a
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scopo sociale, pubblico e privato; Nº 11002: Diritto a costringere alla registrazione tutti gli uomini, tutte le donne e tutti i bambini residenti negli Stati Uniti; Nº 11003: Diritto di confisca di ogni spazio aereo, degli aeroporti e di ogni mezzo aereo; Nº 11004: Diritto alla confisca di ogni attività edilizia e finanziaria per stabilire «aree designate al trasferimento», e costringere la popolazione all’abbandono di aree classificato come «pericolose»; Nº 11005: Diritto di confisca di tutte le ferrovie, delle vie fluviali dell’entroterra e di tutti gli edifici adibiti a deposito, pubblici e privati; Nº 11921: Autorizzati piani per stabilire il controllo statale dei salari e delle retribuzioni, del credito e del flusso di denaro negli istituti di credito americani. l 29 gennaio 1991 – Il presidente George Bush Sr., plaude al Nuovo Ordina Mondiale durante un messaggio alla nazione: «Non si tratta soltanto di una piccola nazione, ma di una grande idea: un Nuovo Ordine Mondiale, nel quale nazioni diverse l’una dall’altra si uniscono in un impegno comune per raggiungere un traguardo universale dell’umanità: pace e sicurezza, libertà e Stato di diritto [...], per realizzare le aspirazioni universali dell’umanità [...], basato su principî condivisi e sulla legge [...]. L‘illuminazione di mille punti di luce [...]. Ora il vento del cambiamento è tra noi». Da notare che la teosofa Alice Bailey (1880-1949) utilizzò l’espressione «punti di luce» per descrivere il processo di illuminazione intellettuale occulta.
Federal Emergency Management Agency (FEMA) Storia La FEMA è stata creata il 1 aprile 1979 ai sensi ordine esecutivo 12127del presidente Jimmy Carter. Essa è la fusione della Federal Insurance Administration, la National Fire Prevention e Control Administration, la National Weather Service Community Preparedness Program, la Federal Preparedness Agency e la Federal Disaster Assistance Administration. Assunse anche la difesa civica dal Dipartimento della Difesa, che era incaricato di preparare i cittadini di un attacco militare. [1] Nel 1993 Bill Clinton trasformò la direzione della FEMA in una posizione di gabinetto. Nel 2003 la FEMA divenne parte del Department of Homeland Security Emergency Preparedness e Response Directorate. [2] Scopo dichiarato Lo scopo dichiarato della FEMA è quello di ridurre "la perdita di vite e di proprietà e proteggere la nazione da tutti i rischi, compresi disastri naturali, atti di terrorismo e altri disastri causati dall'uomo, conducendo e sostenendo la nazione in caso di pericolo, comprendendo il sistema di preparazione, protezione, risposta, recupero e mitigazione della gestione delle emergenze". [3] Operazioni recenti La più notevole operazione su larga scala della FEMA in tempi recenti è stata in seguito di agosto 2005 l'uragano Katrina, che si è verificato lungo il centro-nord della costa del Golfo, riguardanti in particolare New Orleans, Louisiana. La risposta della FEMA al disastro è stata ampiamente criticata a causa di una reazione lenta e inadeguata, bloccando l'assistenza esterna pubblica e privata â¿¿â¿¿da individui e gruppi tra cui la Croce Rossa, [4] ha impedito fotografie dei morti [5] e confiscato l'equipaggiamento dei giornalisti [6] e armi da fuoco legalmente possedute in casa. [7] La relazione del 2006 del Congresso sulla gestione della FEMA di Katrina ha dichiarato che è "... un fallimento nazionale, un'abdicazione del più solenne obbligo di provvedere al benessere comune" [8] Critiche
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Alcuni hanno criticato il fallimento della FEMA imputandolo al suo concentrarsi sulla 'difesa civile' della continuità del governo e dei programmi di risposta al terrorismo a danno della sua prontezza a rispondere ai disastri naturali. È stato inoltre affermato che l'uragano Katrina è stato utilizzato come test per eseguire il programma di continuità del governo, permettendo alla FEMA di provare a radunare e ricollocare un gran numero di persone nei campi, sospendendo i loro diritti costituzionali e militarizzando la regione [9] con l'aiuto di privati appaltatori militari (mercenari). Black Water USA, un'azienda di sicurezza privata, è stata utilizzata nel dopo Katrina. [10]
Poteri e Preparativi per uno Stato di Emergenza Dichiarato REX-84 e l'Operazione Garden Plot Readiness Exercise 1984 (REX-84) è un programma di risposta alle emergenze che comprende l'instaurazione della legge marziale, lo spostamento delle popolazioni civili e l'arresto e la detenzione di segmenti della popolazione. Una prova del programma è stata effettuata dal 5 a l13 Aprile del 1984. E' stata diretta dalla FEMA e dal Dipartimento della Difesa e riguardava il coordinamento di 34 altri dipartimenti e agenzie federali. [11] REX-84 è stato menzionato durante la seduta Iran-Contra [12] ed esposta pubblicamente dal Miami Herald Domenica 5 Luglio 1987. [13] Simili esercitazioni su larga scala di preparazione alle emergenze sono state compiute regolarmente da allora. Le più recenti annunciate, organizzate dalla NORTHCOM, sono previste per il 15-20 Ottobre. [14]Alcuni affermano che le esercitazioni continuano ad includere preparativi per la sospensione della Costituzione e l'attuazione della legge marziale. [15] L'Operazione Garden Plot è un esercito degli Stati Uniti ed un programma della National Guard sotto il controllo dello US Northern Command (NORTHCOM) per fornire appoggio militare federale durante disordini civili interni. Un esempio di attuazione del programma è stato durante la rivolta di Los Angeles 1992, quando l'esercito americano e le forze dei Marine sono stati utilizzati in combinazione con la National Guard della California. [16] A Los Angeles è stato emanatoun ordine esecutivo per permettere l'uso dell'esercito federale a sostegno delle leggi nazionali ai sensi del Posse Comitatus Act del 1878 che pone delle restrizioni sull'uso nazionale dell'esercito a fini di contrasto. [17] Recentemente, tuttavia, la Sezione 1076 Public Law 109-364, o detto anche "John Warner Defense Authorization Act of 2007" (HR5122) ha modificato il Posse Comitatus e l'Insurrection Act (che pure pone dei limiti sullo spiegamento nazionale dell'esercito) per permettere al governo Federale di prendere il controllo unilaterale della National Guard dello stato e le truppe federali in qualsiasi parte del paese durante un 'emergenza pubblica'. [18] Ordini esecutivi Per tutto il 1960 sono stati emessi numerosi ordini esecutivi presidenziali che autorizzano le agenzie Federali ad assumere funzioni essenziali in caso di un'emergenza dichiarata. I poteri includono, tra tanti altri, l'autorità del governo federale di prendere il controllo delle infrastrutture di trasporto, comprese autostrade e porti marittimi (10990), risorse alimentari e fattorie (10998) e mobilitare i cittadini in brigate di lavoro supervisionate dal governo (11000). [19] Il 9 maggio 2007, il Presidente George Bush ha riaffermato il ruolo del governo federale durante un'emergenza dichiarata pubblicando l'Ordine Esecutivo NSPD 51 / HSPD-20. L'Ordine afferma che in caso di 'emergenza catastrofica' tutte le 'essenziali funzioni nazionali' possano essere assunte dal ramo esecutivo del governo e dal Dipartimento di Sicurezza Nazionale (FEMA inclusa). [20]
Campi di detenzione
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Sviluppi e costruzione Nell'agosto del 2002 l'allora procuratore generale John Ashcroft chiese che i cittadini americani che vengono definiti 'combattenti nemici' vengano detenuti a tempo indefinito e senza accusa, indipendentemente dall'autorità giudiziaria. [21] Questa posizione legale fu confermata nel caso di un cittadino Usa detenuto all'estero dalla sentenza del Gennaio 2003 della 4 ° corte d'appello circoscrizionale degli Stati Uniti. [22] Nell'ottobre 2006 il Military Commissions Act fu approvato dal Congresso. [23] La legge si applica ai cittadini non statunitensi e permette di imprigionare gli individui etichettati come 'combattenti nemici' a tempo indefinito e senza accusa. Questo nega anche la revisione giudiziaria sulla detenzione del tribunale non-militare (Sezione 7), non tiene conto dei trattati internazionali come la Convenzione di Ginevra, e afferma che è il Presidente che definisce cosa costituisca tortura (sezioni 5 e 6). Nel gennaio del 2007 l'American Civil Liberties Union ha pubblicato un rapporto basato su documenti ottenuti tramite il Freedom of Information Act, che mostra che il Pentagono ha monitorato almeno "186 proteste anti militari negli Stati Uniti e raccolto più di 2800 rapporti, riguardanti americani, in un archivio di minacce anti-terroristiche ". [24] Da qualche tempo la FEMA si sta rinnovando e costruendo nuovi campi di detenzione in tutto il paese. Nel gennaio 2006 la Haliburton, filiale della KBR, ha annunciato di aver ricevuto un contratto, a quantità e tempo indefinito, per la costruzione di strutture detentive per il Department of Homeland Security per un valore massimo di 385 milioni dollari in 5 anni. [25] Scopo dichiarato Poco è stato detto sullo scopo dei campi di detenzione, ma quando un commento ufficiale è stato fatto, hanno dichiarato che i campi sono per la temporanea detenzione di immigrati illegali. [26] Quantità e Sedi I cittadini che sono preoccupati sullo scopo e sul potenziale uso dei campi di detenzione si sono documentati e, quando possibile, hano filmato le strutture detentive. Una stima attuale del numero di campi di detenzione è di oltre 800 situati in tutte le regioni degli Stati Uniti con diverse capacità massime (NDR: Arrivano ad ospitare in media 20.000 persone). [27] Se si includono gli edifici governativi attualmente utilizzati per altri scopi, il numero è di gran lunga maggiore. E' stato pubblicato un video dei campi di detenzione ristrutturati ma vuoti. [28]
Reali obiettivi
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Consultare il documento ufficiale dell'US Army (Esercito Americano): Operazioni di Internamento e Reinsediamento.
Fonte (articolo in inglese): http://www.globalresearch.ca
Campi FEMA come Auschwitz Questa non è fantascienza. Negli Stati Uniti sono stati costruiti più di 800 campi di concentramento tutti pienamente operativi e pronti a ricevere i detenuti. Seguendo lo stesso percorso adottato da Hitler, i vari governi degli Stati Uniti grazie all’inestimabile aiuto dei clan delle corporations, hanno costruito più di 800 campi di detenzione (alcuni dei quali equipaggiati con speciali installazioni per possibili cremazioni) in tutto il territorio degli Stati Uniti, e fuori da esso. Questo è quello che la società multinazionale incaricata della costruzione, la Halliburton, pubblica sulla sua pagina web insieme al dato dei profitti derivanti dall’incarico. Le installazioni sono provviste di ferrovia, strade che portano da e per i centri di detenzione, alcuni sono collegati ad aeroporti. Come Auschwitz, alcuni campi sono provvisti di edifici ermetici e forni. La maggior parte dei campi... hanno una capacità di accoglienza di 20.000 detenuti. Attualmente, il più grande è quello nelle vicinanze della cittá di Fairbanks, Alaska. Questa installazione chiamata di “salute mentale”, può ospitare migliaia di persone. Perchè queste disposizioni entrino in vigore serve solo un decreto presidenziale e l'elenco dei nomi firmato dal Procuratore Generale degli Stati Uniti. Il Programma REX 84 venne promulgato ipotizzando un esodo massiccio di persone al confine tra USA e Messico; questi stranieri illegali verrebbero isolati ed inviati ai centri di detenzione FEMA. REX 84 prevede che le basi militari, in caso di bisogno, possano essere
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convertite in prigioni. Due sotto-programmi - “Operation Cable Splicer” e “Garden Plot” – riguardano, il primo, il rimpiazzo delle autoritá statali civili con il governo federale e, il secondo, il controllo della popolazione. La FEMA dirigerà le operazioni. I campi di detenzione dispongono di installazioni ferroviarie, strade, aeroporti o si trovano vicino ad aeroporti. Qualcuno di essi può arrivare a contenere fino a 20.000 persone. Il più grande si trova vicino a Fairbanks, Alaska. Si tratta di un’imponente struttura sanitaria psichiatrica che pùo contenere fino a 2 milioni di persone. Bisogna segnalare che tutto ebbe origine circa 30 anni fa. Doveva servire ad affrontare stati “d’emergenza” provocati da catastrofi naturali o guerre; tutto ciò che si richiede per l’attivazione di uno stato marziale è la firma presidenziale. Questo decreto autorizza il governo, fra le altre cose, a: -controllare tutti i mezzi di trasporto, autostrade, porti lacustri, fluviali e di mare, incluse imbarcazioni e veicoli; -censurare i mezzi di comunicazione: -controllare le fonti e distribuzione di energia; -espropriare la produzione e la distribuzione di alimenti, incluse le fattorie familiari; -mobilitare la popolazione civile per organizzare brigate di lavoro; -assumere il controllo di centri di salute, educativi e per il benessere sociale; -instaurare un sistema di identificazione nazionale; -espropriare veicoli aerei, inclusi quelli stranieri, e controllare tutte le operazioni aeroportuali; -possibilità di ordinare l’abbondono di aree e la riubicazione di comunità. Una volta che la FEMA (l'Agenzia Federale che gestisce le emergenze) abbia posto in marcia il piano di emergenza, il congresso non avrà tutela né controllo sugli ordini dell’Esecutivo per un periodo di sei mesi. Non si conosce l’ubicazione di tutti i campi. Tra quelli che si conoscono possiamo menzionare la riattivazione del campo di detenzione dei cittadini giapponesi e dei loro discendenti; un altro vicino a Salem, Oregon e la costruzione di nuove installazioni nella località di Umatilla. E naturalmente, caserme, basi e reggimenti sparsi per il territorio nazionale statunitense. Sono stati individuati possibili luoghi dove potrebbero esserci installazioni che indicano la possibile presenza di campi di detenzione: ospedali psichiatrici, aeroporti regionali, aree verdi protette, vecchi campi militari chiusi, aree tossiche, complessi industriali abbandonati, etc. Si ipotizza che basi e stabilimenti militari canadesi verrebbero usati con questo proposito, perfino alcuni oltre il Circolo Polare Artico. Oltremare esiste, e funziona come campo di concentramento, la base della marina a Guantánamo e potrebbe venire utilizzata la prigione federale di Guayanabo, in Portorico. La domanda è: chi sarà a mettere in moto questo piano? Una catastrofe naturale, o una causata dall’attività dell’uomo? Un attacco terroristico? Un terremoto? Il collasso finanziario? Quale che sia la causa, una volta che si scatena, entrerà in vigore la lagge marziale e il paese starà in mano della FEMA. Si avranno restrizioni delle libertà personali dei cittadini e non sapremo chi è che verrà “considerato” pericoloso. Coloro che hanno armi da fuoco in casa? Quelli che fanno molte domande? Quelli che vorranno sapere ciò che realmente accade? Coloro che credono nella libertà d’espressione? Quelli che vogliono esprimersi nel modo che ritengono giusto?
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Fonte: http://www.pressante.com BUSH HA PREPARATO LA LEGGE MARZIALE Nell'ottobre del 2006, Bush ha trasformato in legge il John Warner National Defense Authorization Act for Fiscal Year 2007 [atto di autorizzazione ‘John Warner’ alla difesa nazionale per l'anno fiscale 2007 n.d.t.]. Sono state infilate silenziosamente nella legge, all'ultimo minuto, su richiesta dell'amministrazione Bush delle sezioni che cambiano importanti principi legali vecchi di 200 anni che limitano la possibilità per il governo Usa di usare l'esercito per intervenire negli affari nazionali. Questi cambiamenti consentirebbero a Bush, quando egli pensi sia necessario, di istituire la legge marziale--per la quale l'esercito prende il controllo diretto dell'amministrazione civile. Piani per enormi centri di detenzione vengono già preparati. Il Pacific News Service ha riferito che all'inizio del 2006, la Kellogg Brown and Root (KBR) ha ricevuto un contratto di $ 385 milioni dal Dipartimento per la Sicurezza Nazionale per costruire stabilimenti di detenzione da usare “ in caso di un forte flusso di emergenza di immigrati negli Usa o per appoggiare il rapido sviluppo di nuovi programmi”. Leggi tutto U.S. Defense Act 2012: guerra senza limiti Intervista a Scott Horton, avvocato di New York, noto per il suo lavoro sui mercati emergenti e sul diritto internazionale, esperto in diritto dei conflitti armati, redattore alla rivista Harper, dove si occupa di questioni legali e di sicurezza nazionale e scrive No Comment, un blog a larga diffusione sui diritti umani e sul diritto internazionale. Insegna anche alla Columbia Law School ed è co-fondatore dell’Università americana in Asia centrale. JR – Vorrei farle alcune domande riguardanti il National Defense Authorization Act per il 2012. Perché è un provvedimento che consentirebbe la detenzione a tempo indeterminato, anche di cittadini americani, attraverso questo disegno di legge? Continua a leggere Obama ha firmato il National Defense Authorization Act Il 14 dicembre 2011 il National Defense Authorization Act è stato approvato dalla Camera dei Rappresentanti e dal Senato degli Stati Uniti e stabilisce che i sospetti terrosti, inclusi i cittadini degli Stati Uniti, non hanno diritto ad un processo e permette alle autorità di detenerli a tempo indeterminato, senza garanzie e sostegni legali. Con il minimo dibattito dei media, in un momento in cui gli americani hanno festeggiato il nuovo anno con i loro cari, il 31 dicembre nelle Hawaii il "National Defense Authorization Act" HR 1540 è stato firmato dal presidente Barack Obama. Continua a leggere Legge Marziale in vigore negli USA da venerdi 16 marzo 2012 Per coloro che non sono ancora convinti che ci troviamo alla vigilia di un evento di portata globale, il sito ufficiale della Casa Bianca pubblica al link WhiteHouse.gov alla data di Venerdì 16 marzo 2012 un Ordine Esecutivo del Presidente, denominato Preparazione Nazionale Risorse per la Difesa. Tale ordine istituisce di fatto la legge marziale in tempo di pace sul territorio degli Stati Uniti. Vediamo cosa significa in questo articolo di cui riportiamo link e contenuti. Continua a leggere La FEMA lancia un appalto per campi di emergenza in grado di ospitare "Cittadini Dislocati" L'Agenzia Federale per la Gestione delle Emergenze (FEMA) sta cercando degli appaltatori per costruire dei campi d'emergenza temporanei dentro gli Stati Uniti che possano essere pronti per essere occupati entro 72 ore ed essere usati per ospitare sia coloro che rispondano alle emergenze che "cittadini dislocati".
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L'appalto nazionale per campi di "supporto" per coloro che rispondono alle emergenze (Responder Support Camp o RSC) è stato pubblicato sul sito della Federal Business Opportunities chiedendo ad appaltatori di "fornire tutta la supervisione necessaria, con staff professionale, supporto lavorativo, materiali, rifornimenti e equipaggiamento che sono necessari per creare un campo (RSC) all'interno di una aerea impattata da un disastro in 72 euro dopo la notifica". Continua a leggere La conferma del programma di Lavori Forzati e Campi di Prigionia per i Civili negli USA "Prima che la guerra in Medio Oriente si allarghi e diventi un conflitto mondiale, per il quale saremo ritenuti responsabili, o prima che le libertà degli Americani vengano soppresse al punto che non saremo più in grado di resistere, c'è molto da fare. Il tempo è poco ma la direzione delle nostre azioni dovrebbe essere chiara. Dobbiamo resistere all'illegale e incostituzionale usurpazione dei nostri diritti. - l'educazione, l'azione politica convenzionale, o anche la disobbedienza civile pacifica - per portare ai cambiamenti necessari" (On. Ron Paul, Camera Usa, 22 Maggio 2007). Continua a leggere
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SCIE CHIMICHE
SCIE CHIMICHE, SONO OVUNQUE, ALZATE GLI OCCHI, SONO COLLEGATE ALL’HAARP E AL CONTROLLO DELL’ALIMENTAZIONE MONDIALE DA PARTE DI MONSANTO E GLI ILLUMINATI MANIPOLAZIONE DEL CLIMA AMMESSA DAI MASS-MEDIA TG1 VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=zIh0GikkWE4 http://www.youtube.com/watch?v=frwBLtv3EN8 http://www.youtube.com/watch?v=BVIemmyrtL0 FILM DOCUMENTARIO SULLE SCIE CHIMICHE https://www.youtube.com/watch?v=mEfJO0-cTis Per capire meglio Vedi CONTROLLO
DEL CLIMA E CONTROLLO DELL’ALIMENTAZIONE
Lo spargimento di sostanze chimiche nell'atmosfera con le tecnologie atte a modificare e controllare il clima, anche a scopi militari. Le prticelle spruzzate nella ionosfera ne aumentano la conduttività delle onde ELF utilizzate per il controllo climatico con cui si possono genereare addirittura terremoti e maremoti, nell’ambito del progetto H.A.A.R.P. Altro scopo delle scie è rendere infertili i terreni coltivabili grazie alla polvere di alluminio, questo per rientrare nel piano di controllo totale degli illuminati. Essi infatti vogliono anche controllare l’alimentazione e per farlo vogliono rendere i terreni infertili, una volta che i terreni saranno infertili l’unica cosa che potrà crescere sono piante OGM immuni all’alluminio, sui semi OGM sono coperti da brevetto, questo vuol dire che sarà illegale coltivare e recuperare i semi dalla pianta in maniera naturale senza pagare i diritti alle aziende che possiedono i diritti OGM. Le scie segnalate, molto diverse dalle scie di condensazione, si incrociavano tra loro a forma di "X" o "#" creando nel cielo veri e propri reticolati e rimanevano sospese nell'aria per ore e ore espandendosi a dismisura e senza dissolversi completamente. Secondo queste prime testimonianze, le scie anomale erano il risultato del passaggio di aerei bianchi e senza insegna, avvistati anche in spazi aerei non adibiti al traffico civile. La prima protesta ufficiale contro questo fenomeno è arrivata dal Canada nel 1998 quando, in seguito ad una notevole presenza di scie anomale sopra la cittadina di Espanola, gli abitanti incominciarono ad accusare problemi di salute come: letargia, forti dolori alle giunture, perdita di memoria a breve termine, disturbi alle vie respiratorie, sintomi da depressione e sintomi simili a quelli influenzali. Le lamentele furono ignorate dal Governo dell'Ontario e così alcuni cittadini, prelevarono campioni di acqua e neve dalla propria
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terra e commissionarono analisi di laboratorio a proprio carico. Dall'esame dei campioni prelevati risultò che essi contenevano una quantità di particolato di alluminio venti volte superiore al limite indicato per l'acqua potabile. Con le analisi di laboratorio alla mano, si ricorse quindi ad una petizione presentata al Parlamento del Governo Canadese ad Ottawa, nella quale i cittadini chiedevano chiarimenti sulla natura del fenomeno e soprattutto esigevano che cessassero le irrorazioni chimiche sopra di loro. Dopo 45 giorni il Governo canadese rispose di non essere coinvolto in tali operazioni e che l'aviazione militare non aveva concesso permessi ad altri paesi di sorvolare il territorio Canadese a tale fine. Sempre in Canada, ad Edmonton (in Alberta), dopo la comparsa di numerose scie bianche cominciarono a morire le piante di una vasta area che in breve tempo divenne arida. Ad un'analisi chimica del terreno, risultò che la sua conduttività era sette volte superiore alla norma e questo a causa della percentuale altissima di bario e alluminio. In altre zone saturate dalle scie, fra le sostanze rinvenute si riscontrano oltre ad alluminio e bario anche titanio, bromuro e batteri. Di fronte alle insistenti pressioni di numerosi cittadini americani allarmati da queste anomalie nel cielo e dai risultati delle analisi di laboratorio effettuate, le autorità americane interpellate (EPA, NASA, FAA, NOAA) affermano tutt'oggi, senza portare prove concrete, che non vi è alcunché di anomalo in queste singolari scie e che si tratta di semplici scie di condensazione formate da vapore acqueo.
Nel 2001, però, lo stesso governo americano parla di "chemtrails" in un documento ufficiale. Viene presentata una proposta di legge [HR 2779] per chiedere il bando delle armi nello spazio, firmata democratico Dennis J. Kucinich, e sottoposta all'esame di tre commissioni (scientifica, esercito, relazioni internazionali) della House of the Representatives degli USA (l'equivalente della nostra Camera dei Deputati): lo Space Preservation Act. In questo testo, e per la prima volta in un documento ufficiale, appare il termine chemtrails. Esse vengono definite come una tipologia di arma e vengono menzionate nella sezione "armi esotiche" insieme ad altri voci quali: armi al plasma, elettromagnetiche, soniche, ultrasoniche, psicotroniche, sistemi ULF (ultra low frequency) ad alta quota, sistemi di armi laser, armi biologiche e ambientali.
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Lo Space Preservation Act 2001 non viene approvato. L'anno successivo viene approvato lo Space Preservation Act 2002: il capitolo riguardante le "exotic weapons" , e quindi la voce sulle chemtrails, non compare. Lo scopo dell'utilizzo delle scie chimiche non è certo ma in proposito sono nate diverse ipotesi. Le più accreditate correlano lo spargimento di sostanze chimiche nell'atmosfera con le tecnologie atte a modificare e controllare il clima, anche a scopi militari.Per protestare contro l'irrorazione delle scie chimiche ci sono state diverse interrogazioni parlamentari, sia in Italia che all'estero ma nessuna di esse ha ottenuto una risposta esaustiva e convincente. Tutti gli enti ufficiali, governativi e meteorologici negano l'esistenza delle scie chimiche e insistono con l'affermare che si tratta di un fenomeno del tutto naturale e che quelle scie dal comportamento così strano non sono altro che le scie di condensazione degli aerei. Per convincere la popolazione sono persino nati dei progetti nelle scuole, per ogni fascia di età a partire dalla scuola materna, dove ai giovani studenti viene insegnato che quelle lunghe scie bianche nel cielo non sono altro che innocue scie di condensazione.
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IL PROGETTO H.A.A.R.P. – Controllo del Clima
Per capire meglio Vedi CONTROLLO
DEL CLIMA E CONTROLLO DELL’ALIMENTAZIONE
Il controllo climatico non solo è possibile e già sperimentato, ma può anche essere usato come arma militare. Il primo esperimento sulla modificazione del clima risale al 1946. In quell'occasione un aereo volò all'interno di una nube spargendo ghiaccio secco: dopo pochi minuti piovve. Qualche anno dopo si ottenne lo stesso risultato utilizzando lo ioduro d'argento. Tecnica messa poi a punto da Israele e largamente utilizzata a partire dagli anni '60. Negli Usa, invece, diverse aziende sono specializzate nel controllo degli uragani irrorando al loro interno, attraverso razzi o aerei, sostanze chimiche igroscopiche al fine di assorbire l'acqua e quindi di diminuire la violenza degli uragani. In Cina si combatte la siccità investendo circa 40 milioni di dollari l'anno in tecniche di manipolazione climatica. Pechino ha già annunciato che le Olimpiadi 2008 avverranno sotto il sole. In Russia vengono utilizzate da anni tecniche antinebbia a base di azoto liquido e dal 1995 Mosca ricorre all'inseminazione delle nubi onde evitare la pioggia durante le cerimonie importanti. L'inseminazione consiste nell'irrorare nelle nubi sostanze chimiche a base di azoto liquido attraverso aerei appositamente modificati. Questo avviene da decenni e i media italiani fingono di accorgersene soltanto oggi[1]. Secondo l'Organizzazione Meteorologica Mondiale, nel 2000 sono stati circa 26 nazioni a condurre esperimenti di alterazione climatica. Tra questi è presente anche l'Italia col ''Progetto pioggia'' della Tecnagro[2]. Modificare localmente il clima è quindi possibile con tecniche già collaudate e consolidate da molti anni. Esistono centinaia di brevetti riguardanti il controllo climatico. Alcuni di essi si possono facilmente trovare attraverso una ricerca su Google Patents[3]oppure direttamente dal sito ufficiale US Patent[4]. In alcuni di questi brevetti si parla esplicitamente di irrorazione di sostanze chimiche nell'atmosfera citando, tra gli altri, bario e alluminio. A questo punto ci chiediamo: è possibile modificare il clima per scopi militari? La risposta è affermativa dal momento che questo fu possibile già durante la guerra del Vietnam. Da quaranta anni fa ad oggi, la tecnologia si è notevolmente evoluta e con essa anche le tecniche di controllo climatico per scopi bellici. Tecniche di manipolazione e controllo climatico che usufruiscono di sostanze chimiche sparse nell'aria mediante aerei cisterna militari. Le stesse sostanze chimiche che servono al sistema H.A.A.R.P. per potenziare le proprie funzionalità. Sia il Parlamento europeo che quello russo hanno denunciato preoccupazione nei confronti del sistema H.A.A.R.P., definendolo un'arma militare molto pericolosa.
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"Gli USA hanno intenzione di effettuare esperimenti scientifici su larga scala tramite il programma HAARP, e non controllati dalla comunità globale, dichiararono i deputati". (Interfax News Agency, original Russian, BBC Monitoring, 8 agosto 2002,) Il sistema H.A.A.R.P. è volto a modificare il clima terrestre, andando a manipolare addirittura lo spettro elettromagnetico con l'uso di onde ELF (Estreme Low Frequencies). A pagina 19 del brevetto che sta alla base del progetto H.A.A.R.P., "Metodo e strumento per alterare un'area nell'atmosfera, ionosfera e/o magnetosfera", si legge: "Si suggerisce anche di rilasciare larghe nuvole di bario nella magnetosfera così che la foto ionizzazione aumenterà la densità del plasma freddo, in tal modo da produrre una precipitazione di elettroni attraverso un'accresciuta interazione whistler-mode." Secondo questo brevetto, quindi, il plasma aumenta di densità se entra in contatto col bario. Come possono essere create delle nuvole artificiali di bario nella magnetosfera? Il metodo più semplice pare sia attraverso l'utilizzo di appositi aerei. (Immagine tratta dalla home page delsito ufficiale di H.A.A.R.P. ) Lo si legge anche nel brevetto Welsbach, il quale spiega come spargere nell'atmosfera sostanze chimiche quali torio e alluminio utilizzando proprio degli aerei, al fine di riflettere le radiazioni del sole. Un articolo della Pravda Italia del 27 novembre 2006[5] recita: "Sappiamo che i militari statunitensi stanno diffondendo in atmosfera, da anni, per mezzo di velivoli appositi, differenti composti di bario. L'università dell'Alaska ha diffuso il bario nello spazio per studiare le linee del campo magnetico della terra. I militari hanno usato i sali di bario nei cieli di territori nemici, come Libia, Panama, Afghanistan ed Iraq, al fine di cagionare malesseri nella popolazione. Un rapporto recente della base dell'aeronautica di Wright-Patterson conferma che l'aviazione militare sta spruzzando il titanato di bario attraverso tutti gli Stati Uniti ed in Europa per facilitare gli studi avanzati sulle trasmissioni radar (vedi H.A.A.R.P.)." Sostanze come il bario e l'alluminio, quindi, se sparse in grandi quantità e in modo sistematico nell'atmosfera, sono in grado di facilitare le trasmissioni elettromagnetiche di H.A.A.R.P. ottenendo grandi vantaggi sia per quanto riguarda le comunicazioni sia per quanto riguarda il controllo climatico. Quest'ultimo aspetto è proprio l'obiettivo proposto dall'US Air Force nel documento "Un moltiplicatore di forza: possedere il clima entro il 2025". "L'aviazione statunitense "riuscirà a controllare il clima" grazie agli investimenti sulle nuove tecnologie e al tentativo di focalizzarne lo sviluppo perché siano usate in azioni di guerra ... La modificazione climatica offre a chi combatte numerose opzioni per sconfiggere l'avversario o imporsi ad esso... dall'aumentare le azioni non ostili a disturbare quelle del nemico modificando lievemente i fenomeni meteorologici per portare a termine il dominio delle comunicazioni globali e il controllo dello spazio. Negli Stati Uniti la modificazione climatica sarà integrata nella politica per la sicurezza nazionale e applicata a livello nazionale e internazionale. Il nostro governo perseguirà questa politica, secondo i propri interessi, a vari livelli." [6] "La manipolazione climatica diverrà parte della sicurezza interna e internazionale e sarà sfruttata in maniera unilaterale. Sarà usata a scopi difensivi e offensivi e anche come deterrente. La capacità di generare precipitazioni, nebbia e temporali e di modificare il clima e di creare un clima artificiale, fanno parte di quelle tecnologie integrate che possono far aumentare la capacità statunitense, o diminuire quella degli avversari, di ottenere conoscenza, ricchezza e potere globale." [7]
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E' quindi realistica l'ipotesi che l'aviazione americana sia in grado di manipolare il clima sia a scopo sperimentale sia a scopi militari e segreti. Attraverso H.A.A.R.P. e sostanze chimiche irrorate nell'aria potrebbe addirittura provocare inondazioni, uragani, siccità e terremoti. Non a caso, negli ultimi anni il Dipartimento della Difesa ha destinato elevate somme di denaro allo sviluppo e al perfezionamento di queste tecnologie. Già nel 1976 l'Enciclopedia Militare Sovietica espose il rischio che gli Stati Uniti, per via elettromagnetica o per via astronautica, potessero modificare il clima dell'Eurasia lacerando lo strato di ozono sopra l'URSS. L'Unione Sovietica si accordò poi con gli USA affinché fosse proibito l'uso dei cambiamenti climatici ambientali. Il 5 febbraio 1998 la sottocommissione "Sicurezza e disarmo" del Parlamento europeo chiede che "un organismo indipendente" valuti"l'impatto sull'ambiente e l'ecologia di HAARP". Gli USA non partecipano e non inviano alcun loro delegato. La risposta è stata: la commissione non è competente a porre il problema: segreto militare. Nella relazione sull'ambiente depositata il 14 gennaio 1999 sulla sicurezza e la politica estera della commissione per gli affari esteri, il Parlamento Europeo si dimostra preoccupato per l'utilizzo delle risorse militari (in particolare del sistema HAARP) che arrecano danni irreparabili all'ambiente. In questo documento, il sistema H.A.A.R.P. viene descritto come: "La commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori: considera il SISTEMA MILITARE USA di manipolazione ionosferica, H.A.A.R.P., con base in Alaska - che è solo una parte dello sviluppo e dell'impiego di armi elettromagnetiche ai fini della sicurezza sia interna che esterna - un esempio della più grave minaccia militare emergente per l'ambiente globale e la salute umana, dato che esso cerca di manipolare a scopi militari la sezione della biosfera altamente sensibile ed energetica, mentre tutte le sue conseguenze non sono chiare." Nel 2002, il Parlamento Russo, la Duma, rilascia un documento firmato da 188 deputati nel quale si sostiene che l'esercito statunitense aveva programmato di collaudare le tecniche per intervenire sul clima nel sito in Alaska e in altri due siti: "I membri delle commissioni riportarono che gli USA avevano deciso di collaudare tre siti del genere. Uno di questi si trova nel territorio adibito ai test militari in Alaska e i test completi avrebbero dovuto cominciare agli inizi del 2003. Il secondo e il terzo si trovano in Groenlandia e in Norvegia." "Quando questi siti, in Alaska, Groenlandia e Norvegia, diverranno operativi, si creerà una linea chiusa con un potenziale fortissimo in grado di influenzare i mezzi vicini alla terra." "[H.A.A.R.P. è, ndr] un esperimento su vasta scala, e al di fuori di ogni controllo internazionale, per guastare gli apparecchi di comunicazione installati su mezzi e missili spaziali: un'arma capace di provocare gravi interruzioni sulle reti elettriche, sugli apparecchi di pompaggio degli oleodotti e di provocare danni alla salute mentale di popolazioni di intere regioni." "Sotto il programma HAARP, gli Stati Uniti stanno creando nuove armi geofisiche integrali, che possono influenzare gli elementi naturali con onde radio ad alta frequenza. Il significato di questo salto è comparabile
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al passaggio dall'arma bianca alle armi da fuoco, o dalle armi convenzionali a quelle nucleari." Nel corso dei secoli, i mutamenti climatici hanno rappresentato uno dei più potenti catalizzatori dei pensieri dell’uomo, influenzandone le credenze e le azioni, gli umori e le decisioni, sempre in un modo apparentemente casuale, ma in realtà guidati dalla ferrea logica della natura. Tuttavia dalla rivoluzione industriale ad oggi qualche ferita abbiamo incominciato ad infliggergliela, e la Terra oggi non è certo più quella dei giorni antichi, dove tutto era in perfetto equilibrio bio-ambientale. Ma mentre i più visibili sembrerebbero gli allarmi della comunità scientifica sul surriscaldamento globale, il rischio maggiore è forse quello, praticamente ignorato dai mass-media, di un mutamento climatico a scopi militari. Esiste infatti dal 1992 un progetto del Dipartimento della Difesa Statunitense, coordinato dalla Marina e dall’Aviazione, denominato HAARP (High-Frequency Active Auroral Research Program). E’ il cuore vero e proprio del più vasto – e ben più noto – programma di “Guerre Stellari”, avviato nei primi anni Ottanta sotto le amministrazioni Reagan-Bush, che ora sta accelerando la sua corsa drogato da una spesa militare mai vista in precedenza, giustificata dal solito bipensiero orwelliano: “La guerra è pace”. La base principale di HAARP occupa un’estesa area a Gakona, in Alaska, sul cui terreno è installata una serie di 180 piloni d’alluminio alti 23 metri, su ognuno dei quali si trovano una coppia di antenne per la banda bassa ed una per la banda alta, in grado di trasmettere onde ad alta frequenza fino ad una distanza di 350 km. Queste onde sarebbero indirizzabili verso zone strategiche del pianeta, sia terrestri che atmosferiche. Come spesso succede, la facciata dell’operazione ha nobili scopi: lo studio accademico della ionosfera e lo sviluppo di nuove tecniche radar, che permettano agevoli comunicazioni con i sottomarini e rendano possibili radiografie di terreni, in modo da rilevare armi od attrezzature a decine di km di profondità; a conferma di ciò, è online il sito del progetto, che dipinge l’immagine di un’innocua stazione scientifica, con tanto di webcam. (1) La realtà, come sempre, va cercata oltre la superficie. DA TESTLA A EASTLUND Negli anni Ottanta Bernard J. Eastlund, fisico texano del MIT di Boston, ispirandosi alle scoperte di Nikola Tesla, registrò negli Stati Uniti il brevetto n° 4.686.605 denominato “Metodo ed attrezzatura per modificare una regione dell’atmosfera, magnetosfera e ionosfera terrestre”, a cui ne fece seguire altri undici. In uno di questi era descritta la proprietà riflessiva della ionosfera per utilizzi come “sistemi di raggi energetici”, “esplosioni nucleari graduali senza radiazioni”, “sistemi di rilevamento e distruzione di missili nucleari” e “sistemi radar spaziali”.
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Alcune di queste invenzioni furono acquisite dalla ARCO, proprietaria di ampie riserve di gas naturale in Alaska, le quali potevano in questo modo essere riconvertite in energia elettrica redistribuibile tramite la ionosfera ai propri clienti in tutto il mondo: la visione di Tesla di distribuire energia senza fili e gratis nelle case di tutto il mondo stava in parte per realizzarsi, seppur concettualmente distorta da forti interessi economici. (Su Nikola Tesla, un genio tanto ignoto alla storia quanto è grande il debito dell’umanità nei suoi confronti, è in preparazione una apposita scheda). Inoltre, queste invenzioni rendevano possibile manipolare il clima, quindi creare pioggia quando necessario per favorire l’agricoltura o neutralizzare fenomeni distruttivi quali tornado ed uragani. A questo punto entrò in scena il governo, e la storia si fece più complicata. Tutti i brevetti di Eastlund vennero dapprima sigillati sotto un ordine di massima segretezza, per poi passare alla E-Systems, una delle maggiori fornitrici di tecnologie avanzate ai servizi segreti di molte potenze mondiali, assorbita poi dalla Raytheon, una delle quattro maggiori fornitrici della difesa Usa, produttrice dei missili Tomahawk, Stinger (questi spesso finiti nelle mani di paesi “canaglia” e gruppi terroristici”), e dei famigerati Bunker Buster. Le connessioni con il potere sono riassumibili nella figura di Richard Armitage, oggi Vicesegretario di Stato e Viceministro degli Esteri nell’amministrazione Bush. Armitage, già consulente, membro del consiglio d’amministrazione, firmatario e convinto sostenitore del PNAC, risulta anche implicato in molte operazioni segrete della CIA dal Vietnam ad oggi. Secondo le scoperte di Eastlund, dirigere la potenza di HAARP verso uno specifico punto della ionosfera la farebbe riscaldare al punto da innalzarla fisicamente, in modo da creare un rigonfiamento altamente riflettente, definito da lui “effetto lente”, in grado di convogliare i raggi sulla terra con effetti devastanti: la potenza di tali onde sarebbe tale da provocare modificazioni molecolari dell’atmosfera, causando – a seconda delle diverse frequenze – cambiamenti climatici, la possibile disgregazione di processi mentali umani, e forse anche, appunto, effetti sui movimenti tettonici di magnitudine imprecisata. STRATEGIE GLOBALI Gli avvenimenti geopolitici attuali potevano essere intuiti già anni fa, leggendo profetici libri come la Grande Scacchiera di Zbygniew Brzezinsky, del 1997, o i testi programmatici del PNAC, Project for a New American Century, dello stesso anno. lo stesso possiamo fare ora analizzando scritti e dichiarazioni di influenti pensatori ed alti vertici militari, rispetto ad un futuro relativamente vicino. Lo stesso Brzezinsky, consigliere della Sicurezza ai tempi di Carter, già nel 1970 scriveva nel suo libro “Tra due Età’”: ” La tecnologia renderà disponibile, ai leader delle principali nazioni, tecniche per condurre operazioni di guerra segrete, che richiederanno l’impiego di un esiguo numero di forze di sicurezza [...] Tecniche di modificazione climatica potranno essere impiegate per produrre prolungati periodi di siccità o
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tempesta”. Risalgono infatti a quei tempi, seppur in forma rudimentale, i primi studi relativi alla guerra climatica, come il Progetto Popeye per estendere la stagione dei monsoni in Vietnam. Il documento più interessante è lo studio redatto da sette ufficiali dell’esercito Usa nell’Agosto del 1996, intitolato: ” Il clima come moltiplicatore di potenza: averne il controllo nel 2025″, nato da una direttiva del Comandante delle forze aeree statunitensi, tesa a stimolare un dibattito intellettuale tra i membri dell’esercito, in cui si afferma: “Nel 2025 le forze aereospaziali Usa potranno avere il controllo del clima se avranno capitalizzato le nuove tecnologie sviluppandole nella chiave delle applicazioni di guerra. [...] Dal miglioramento delle operazioni degli alleati e dall’annullamento di quelle del nemico tramite scenari climatici “su misura”, alla completa dominazione globale delle comunicazioni e dello spazio, la modificazione climatica offre al chi combatte una guerra un’ampia gamma di possibili modi per sconfiggere o sottomettere l’avversario”. (2) Questi propositi sono confermati da un successivo studio del 2003, intitolato “Padroneggiare l’ultimo campo di battaglia: i prossimi avanzamenti nell’uso militare dello spazio” ad opera del Project Air Force della Rand Corporation, un think-thank legato alle lobbies del petrolio e delle armi che ha avuto come amministratore Donald Rumsfeld, e nel cui consiglio di amministrazione figura Lewis Libbey, socio fondatore del PNAC ed attuale direttore del personale di Dick Cheney. Il concetto alla base di questo rapporto è la “Full Spectrum Dominance”, vale a dire una politica di eccezionali investimenti militari mirati alla conquista ed al mantenimento di una posizione di superiorità nello spazio, se non addirittura di un suo controllo assoluto. Il che obbligherebbe chi volesse contrastare l’impero a farlo esclusivamente via terra e mare. Al riguardo, sono particolarmente significative le parole del Comandante in Capo del comando spaziale Usa, Joseph W. Ashy: “Alcune persone non vogliono sentirne parlare. ma assolutamente siamo prossimi a combattere nello spazio. Combatteremo dallo spazio e nello spazio. Un giorno o l’altro colpiremo obiettivi terrestri – navi, aeroplani e obiettivi sulla terraferma – dallo spazio.” Il 22 Febbraio del 2004, l’Observer ha pubblicato un rapporto “segreto”, commissionato da Andrew Marshall, influente consigliere di Rumsfeld, che sarebbe sfuggito al Pentagono, e che conclude: “Un improvviso sconvolgimento climatico porterà ad una catastrofe globale di monumentali proporzioni, che comprende una guerra nucleare e disastri naturali, portando intere nazioni a scomparire sotto il mare ed i pochi sopravvissuti a combattere per le scarseggianti risorse di cibo, acqua ed energia”. Può sembrare la descrizione di un futuro remoto da film Hollywoodiano, ma già nel 2006 avverrà il lancio dimostrativo nella stratosfera del Falcon, un drone armato di testate nucleari in grado di volare all’altezza di 100.000 piedi, alla velocita’ di 12 volte quella del suono, virtualmente inattaccabile, i cui futuri sviluppi lo renderanno in grado di colpire ovunque partendo dal territorio degli Stati Uniti. Il 2006 è anche l’anno in cui HAARP verrà dotato dei restanti trasmettitori, portandolo alla massima potenza. Sempre per aiutare l’agricoltura?
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LA COMUNITA’ SCIENTIFICA Sono molte le voci di protesta riguardanti questi folli e distruttivi progetti. Fra queste, la scienziata di fama mondiale Rosalie Bertell denuncia che “gli scienziati militari degli Stati Uniti stanno lavorando sui sistemi climatici come potenziale arma. I metodi includono l’accrescimento delle tempeste e la deviazione dei fiumi di vapore dell’atmosfera terrestre per produrre siccità o inondazioni mirate”. Richard Williams, fisico e consulente dell’Università di Princeton, dice che “i test di surriscaldamento della ionosfera sono un atto irresponsabile di vandalismo globale [...] HAARP potrebbe essere un serio pericolo per l’atmosfera terrestre. Con esperimenti di questo tipo, potrebbero essere fatti danni irreparabili in poco tempo”. Alcuni ricercatori già oggi sospettano dei collegamenti con i recenti sconvolgimenti climatici, terremoti, uragani, maremoti, diffuse siccità. (3)
LA RUSSIA Il Parlamento Russo, la Duma, ha rilasciato nel 2002 il seguente comunicato, firmato da 188 deputati: “Sotto il programma HAARP, gli Stati Uniti stanno creando nuove armi geofisiche integrali, che possono influenzare gli elementi naturali con onde radio ad alta frequenza. Il significato di questo salto è comparabile al passaggio dall’arma bianca alle armi da fuoco, o dalle armi convenzionali a quelle nucleari”. Alcuni scienziati temono che la ionosfera possa collassare per squilibrio elettrico, concludendo: “Possiamo davvero rischiare di manomettere qualcosa che ancora non comprendiamo del tutto, e che appartiene ad ogni forma di vita (non solo umana) su questo pianeta?” Recentemente il presidente russo Putin ha annunciato di aver sviluppato un nuovo tipo di missile balistico telecomandato, in grado di mutare tragitto durante il viaggio e rendendo dunque virtualmente inutile la difesa dello scudo spaziale: che sia un bluff o no, è certo che i progetti militari Statunitensi degli ultimi anni hanno generato una corsa agli armamenti senza precedenti che andrebbe decisamente ridimensionata e regolamentata; purtroppo, ciò viene ostacolato dal fatto che l’unica superpotenza rimasta si sia arrogata il diritto di giudicarli a seconda dei propri interessi come malvagi o meno, venendo così di fatto a creare le premesse per una nuova guerra fredda di dimensioni globali. La Russia stessa ha portato avanti alcuni progetti basati sulle scoperte di Tesla fin dagli anni Cinquanta, in parallelo alle sperimentazioni degli Stati Uniti, salvo poi rallentarli anche a causa del collasso economico. Chissà se un certo Emmanuel Todd, il ricercatore francese che predisse la fine dell’ impero sovietico nel 1976 (“Il crollo finale”), non abbia ragione ancora questa volta: analizzando gli stessi indicatori, nel suo ultimo lavoro “Dopo l’impero”, del 2003, ha preannunciato la dissoluzione dell’ultima restante superpotenza. Per ora, la Cina tace. Come affermò Brecht: “La scienza, al servizio del potere, crea solo danni all’intera Umanità”. Sito ufficiale del progetto HAARP: www.haarp.alaska.edu Scritto da Roberto Toso per www.luogocomune.net
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MONSANTO
Troviamo nel cuore di quest'affare l'influenza delle finanze internazionali. I fatti sono conosciuti e si raccolgono attorno alla multinazionale della chimica americana Monsanto... molto rapidamente i ricercatori di queste ditte chimiche si sono resi conto che i loro brevetti andavano modificare considerevolmente la natura e diventare una fonte d'inquinamento capace di distruggere l'ambiente.
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La ditta di Filadelfia e di altre società della chimica si è ritirata da questo nuovo mercato agricolo delle biotecnologie ed ha cercato di vendere i loro brevetti a prezzo economico. Come ce lo diceva un responsabile: fermiamo di giocare agli apprendisti stregoni e torniamo alla chimica ed alla biologia! È mentre finanzieri hanno compreso il aubaine e che avevano l'occasione di realizzare un jackpot arduo: bastavano riacquistare questi brevetti sulle biotecnologie le cui multinazionali onorate della chimica non volevano più, cosa che non costava caro, in seguito per costituire quasi un monopolio sulle biotecnologie agricole. Per il successo di quest'operazione alla quale gli industriali della chimica non credevano, occorreva soddisfare due condizioni: ottenere l'appoggio dei politici per autorizzare tutto sommato lo sfruttamento di questi brevetti pericolosi e d'altra parte, occorreva trovare una ditta della chimica del livello mondiale per fungere da sostegno di produzione a questa impresa fonte di profitti finanziari considerevoli. Questa multinazionale che aveva bisogno dell'aiuto dei finanzieri per rimettersi d'equilibrio, fu Monsanto. http://www.fileane.com/systemepartie2/ffable4ideologieecoclassique.htm Sappiamo che Monsanto è controllata dalla famiglia Rockefeller e che per Illuminati, la salute delle popolazioni non è una priorità. Adulterare le risorse agricole per ottenere il controllo mondiale dei prodotti alimentari entra perfettamente nella strategia di questi padroni del mondo. Ciò che rivela lo scandalo à venir dello Aspartame Lo aspartame il nuovo scandalo sanitario in vista, come rivelato tra l'altro da un articolo “di Marianne„ il 15 gennaio mostrassero molte cose effrayantes sulla relazione che avere un colloquio al corpo ed ai prodotti alimentari alla nostra epoca. Lotto Bilderberg: I guerrriers del web. Questo video molto americana propone un approccio abbastanza caricaturale del gruppo Bilderberg e del nuovo ordine mondiale, poiché i étasuniens hanno l'abitudine di farlo su ogni specie di argomenti: L'ipotesi avanzata in questi videi di spopolamento molto a grande scala deve essere compresa come un'ipotesi fra altri, e deve soprattutto fare capire che la salute dei diretti non è inevitabilmente la preoccupazione principale delle elite. Per controlla demografico e la lotta contro la sovrappopolazione La questione che viene immediatamente allo spirito è: come operare riduzioni così enormi della popolazione? Il filosofo e matematico lord Bertrand Russell si esprime così (Impact lontano Science si Society, 1951): “Il pericolo di una carestia mondiale può essere evitato durante un certo tempo grazie ai perfezionamenti della tecnologia agricola. Tuttavia, se la popolazione continua ad aumentare al ritmo attuale, questi perfezionamenti non potranno, a lungo termine, essere sufficienti. Due gruppi così si creeranno, uno povero, con una popolazione crescente e l'altra ricca, con una popolazione stazionaria. Situazione simile può condurre soltanto ad una guerra mondiale. (...) La guerra può diventare sufficientemente distruttiva perché, durante un certo tempo, il pericolo della sovrappopolazione non si presenti. (...) Attualmente, la popolazione mondiale si aumenta di 58.000 unità al giorno. Finora, le guerre non hanno prodotto un effetto considerevole su quest'aumento, che è continuato nonostante le ultime due guerre mondiali. (...) Da questo punto di vista, le guerre si sono rivelate deludenti finora. (...) Ma forse che la guerra bactériologique si mostrerebbe più efficace. Se una peste nera potesse infrangere sul mondo una volta con generazione, allora i superstiti potrebbero procreare liberamente senza rendere il mondo troppo pieno. La cosa potrebbe essere sgradevole, ma... ed in seguito? „ Due anni dopo, questa presa di posizione era già difesa da un grande centro “di ricerche sociali„, l'istituto anthropologique di Amburgo, che scriveva in uno studio sembrato nel 1953: “La situazione più favorevole al tipo umano sembra essere rappresentata da un tasso d'infezione di dimensione media, con epidemie salubri o anche pandémies. Ciò manterrebbe il numero di persone a livello accettabile, che genera così una vitalità potente per ciascuno. (...) La fine naturale della vita corrisponde alla fine della sua capacità produttiva. Tentare di mantenerla a tutti i costi, è fare portare alla Comunità un peso che sembra privato di senso. „
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Scie chimiche e il nuovo gene resistente all’alluminio della Monsanto :: Articolo di Barbara H. Peterson :: Il testo verte su un nesso, che la giornalista correttamente intravede, tra modificazioni genetiche di piante e la dispersione nella biosfera di alluminio per mezzo degli aerei chimici. L’intervento della demoniaca Monsanto, che sta introducendo un gene resistente all’alluminio, lungi dall’essere un’azione volta a risolvere i problemi agricoli, si comprende nel quadro di una subdola politica basata sulla degradazione delle risorse alimentari. Non dimentichiamo, infatti, che, nel periodo dell’aratura, vengono dispersi filamenti di polimeribiocompatibili che, inglobati nel terreno e quindi nelle radici degli ortaggi e dei cereali, ne trasformano il genoma. In questo modo, anche le piante naturali rischiano di diventare transgeniche: a questa trasformazione può concorrere, come ricorda l’ex militare francese Marc Filterman, l’irradiazione di campi elettromagnetici emessi da aerei come gli A.W.A.C.S. E’ stato infine testimoniato che velivoli militari hanno rilasciato fibre polimeriche (vettori per il particolato di metalli come alluminio e bario), in concomitanza con la messa a dimora di piantine di riso. Come mai la Monsanto ha sviluppato un gene resistente all’alluminio? La Monsanto sta attualmente introducendo sul mercato un gene resistente all’alluminio. Ecco la storia: “I piccoli agricoltori poveri di risorse dei paesi in via di sviluppo devono fronteggiare difficoltà quotidiane che includono terreni poco fertili, siccità e scarsità di contributi. Le attuali tendenze globali relative ai “cambiamenti climatici” ed alla crescita della popolazione sono destinate ad esacerbare tali ristrettezze. Una ricerca di nuova generazione su coltivazioni geneticamente manipolate (GE) si pone l’obiettivo di alleviare queste pressioni attraverso il miglioramento di varietà colturali di sussistenza – come la manioca, il sorgo e il miglio – che incorporino caratteristiche come la tolleranza alla siccità, all’acqua ed all’alluminio nei terreni, oltre alla creazione di piante con una più efficiente sintesi dell’azoto e del fosforo.” (fonte: http://www.ifpri.org/) Ora diamo un’occhiata all’inchiesta del giornalista Michael Murphy su scie chimiche, geo-ingegneria ed al fatto che nelle aree fortemente irrorate si rilevano livelli estremamente alti di alluminio e bario nell’acqua, nella neve e nel terreno (video in tre parti: farmwars.info). Sarà una coincidenza che la Monsanto ci venga “in soccorso” con geni resistenti all’alluminio dato che le piante normali muoiono in presenza di eccessivo alluminio? Oppure si tratta di capitalismo opportunistico e di un pianificato monopolio corporativo delle fonti di cibo da parte della Monsanto, secondo un meccanismo di dialettica hegeliana basato su informazioni riservate circa un proposto programma di “geoingegneria” che in realtà è già in atto e sta saturando la nostra atmosfera con scie chimiche contenenti alluminio e bario? Questo non è un gioco, signori. Ci stanno attaccando da ogni lato nell’ambito di un deliberato piano omicida e genocida per arricchire ulteriormente pochissime famiglie e ridurre la popolazione mondiale a 500 milioni, come inciso nelle Georgia Guidestones. Questa è niente meno che guerra biologica
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MONSANTO API ROBOT ublished on August 9, 2013 in O.G.M. Ecco una delle ultime “trovate” della Monsanto per continuare a promuovere i suoi pericolosi e dannosi OGM. Le api muoiono su tutto il Pianeta, ed insieme a loro anche farfalle ed altri insetti, indispensabili per il lavoro di impollinazione, rischiano l’estinzione a causa di pesticidi ed altre tossiche sostanze chimiche impiegate soprattutto in agricoltura e strettamente correlate agli OGM. Come si apprende da questo articolo, la Monsanto da killer senza scrupoli della biodiversità e delle api ora vuole proporsi come “salvatrice” dell’ecosistema…
Gli impollinatori svolgono un ruolo fondamentale nella riproduzione sessuale delle piante. Quando mangiate una mandorla, una barbabietola, un’anguria o anche quando bevete il vostro caffè, state degustando il frutto dell’antico rapporto tra fiori e animali impollinatori. Purtroppo, dagli anni novanta, la salute delle api, in tutto il mondo, è stata in pericolo anche grazie all’incremento dei punti di prova di nuovi pesticidi tossici, creati da aziende come Shell e Bayer fra le altre. A questi problemi di contaminazione si deve anche aggiungere che, per colpa della sempre maggiore diffusione degli OGM monocultivo, creati nei laboratori di aziende biotech come Monsanto, la perdita di biodiversità genetica ha causato non pochi problemi alle piccole api.
Però non c’è da preoccuparsi, gli impollinatori comunemente conosciuti, gli uccelli e le api, presto potrebbero essere irrilevanti per le esigenze alimentari della civiltà. Infatti Robotica Harvard sta sviluppando una soluzione alla crisi: sciami di piccoleapi robot, costruite in titanio e plastica che possono impollinare le ciclopiche distese di colture OGM. Il laboratorio di microrobotica di Harvard ha lavorato sul suo progetto di veicoli Micro Air dall’inizio del 2009. Attingendo alle conoscenze sviluppate in tema di biomeccanica e studiando l’organizzazione sociale delle api, il team di ricercatori sta costruendo piccoli robots alati adatti a volare di fiore in fiore, immunialle tossine
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gocciolante dai petali dei fiori, per diffonderne il polline. Gli scienziati credono anche che presto saranno in grado di programmare leapi robotizzate per vivere in un alveare artificiale, coordinandone differenti algoritmi per poter comunicare tra di loro sui diversi metodi di impollinazione e la posizione di particolari colture. Naturalmente, i rapporti pubblicati dal laboratorio descrivono anche potenziali usi militari, come sorveglianza e mappatura, però le piccole api robot non sono ancora state dotate di pungiglioni retrattili provvisti di neurotossina. Ecco un altro esempio di come la Monsanto continui a volersi “sostituire” all’operato che la Natura svolge meravigliosamente e senza danno alcuno da milioni di anni. Ora, dopo aver inquinato l’ambiente e causato la gravissima moria di api, attraverso sostanze chimiche come ad esempio il famigerato Roundup, il gigante biotech vuole promuoversi a “paladino” della Natura e della biodiversità! Non vi sembra pura follia questa? Per conoscere tutti i danni causati da semi e cibi transgenici, quali sono le alternative e le possibili vie d’uscita, scaricate l’eBook gratuito “DOSSIER OGM: Pericoli e danni causati da semi e cibi transgenici” Cliccando qui
La RUSSIA avverte Obama: Potrebbe essere necessaria una guerra per fermare Monsanto una sorprendente affermazione è stata fatta dal presidente russo Vladimir Putin che ha commentato come una guerra potrebbe essere la conseguenza necessaria per fermare la Monsanto Protection Act. Ero scettico, ma ha fatto un po ‘di ricerche scoprendo che la storia è più che fondata. Il verbale scioccante relativo alla riunione del Presidente Putin il mese scorso con il Segretario di Stato John Kerry rivelano nel leader russo una “estrema indignazione” sulle scelte di Obama che ha continuato a garantire una protezione globale delle sementi e dell’impianto di bio-genetica dei giganti Syngenta e Monsanto a fronte di una crescente ” apocalisse di api “che il Cremlino avverte” sarà certamente “la causa scatentate che porterà ad una guerra mondiale.” Secondo alcune rivelazioni uscite dal Cremlino, precisamente dal Ministero delle Risorse Naturali e dell’Ambiente della Federazione Russa ( MNRE ), Putin si è arrabbiato così tanto per il rifiuto di Obama di discutere di questa grave situazione, che il leader Russo evitò per tre ore di incontrarsi persino con Kerry, che aveva viaggiato a Mosca per una missione diplomatica in programma da tempo. L’incontro avvenne, infine, per evitare di complicare ulteriormente le già difficili relazioni tra i due paesi. Al centro di questa disputa tra Russia e Stati Uniti, questo rapporto MNRE dice, è la “prova indiscutibile” che una classe di insetticidi neuro-attivi chimicamente legati alla nicotina, noto come neonicotinoidi , stanno distruggendo il nostro pianeta e la popolazione di api. Inoltre il rapporto afferma che questo insetticida se lasciato incontrollato potrebbe distruggere la capacità del nostro mondo di coltivare abbastanza cibo per sfamare la popolazione. La situazione è divenuta così grave, in base alle relazioni presenti nel MNRE, che la Commissione europea al completo (P), la scorsa settimana ha istituito un divieto precauzionale di due anni ( che inizierà il 1 dicembre 2013 ) su questipesticidi “ammazza api”. Seguendo l’esempio della Svizzera, Francia, Italia, Russia, Slovenia e Ucraina, ognuno dei quali aveva precedentemente bandito queste forme di organismi geneticamente modificati dal proprio territorio. Due dei neonicotinoidi più temuti (e messi al bando) sono Actara e Cruiser fatte entrambe dall’azienda BioTech svizzera e dal gigante dei pesticidi Syngenta AG che impiega oltre 26.000 persone in oltre 90 paesi ed è al terzo posto nelle vendite totali del mercato commerciale dei semi agricoli. Importante da notare, in questa relazione si dice, che Syngenta, con i colossi del bio-tech come Monsanto, Bayer, Dow e DuPont, ora controlla quasi il 100% del mercato globale per piante, semi, pesticidi geneticamente modificati.
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Da notare su Syngenta, secondo il rapporto che continua, che nel 2012 è stato ritenuto responsabile penalmente in Germania per nascondere il fatto che il suo mais geneticamente modificato ha provocato la morte di alcuni animali da bestiame, e per questo motivo venne intentata una class-action negli Stati Uniti per 105 milioni dollari dopo che si è scoprì era stato contaminato l’approvvigionamento potabile di circa 52 milioni di americani in più di 2.000 distretti idrici con la sua Atrazina un erbicida “gender-bending” . Per quanto incredibilmente spaventoso questa situazione sia, il MNRE dice, può essere visto nel rapporto pubblicato lo scorso marzo dalla American Bird Conservancy ( ABC ) in cui hanno avvertito come tutto il nostro pianeta sia in pericolo, e come si può, in parte, leggere : “Come parte di uno studio sugli impatti delle categorie più usate al mondo di insetticidi, i prodotti chimici di nicotina chiamati ‘neonicotinoidi’, la Bird Conservancy americana (ABC) ha chiesto il divieto del loro uso come trattamento per le sementi e la sospensione di tutte le sue applicazioni. L’obbiettivo è una revisione indipendente degli effetti prodotti su uccelli, invertebrati terrestri, acquatici e altri animali selvatici.” “E ‘chiaro che queste sostanze chimiche hanno la potenzialità di influenzare l’intere catene alimentare. La persistenza ambientale dei neonicotinoidi, la loro propensione per il deflusso e per le acque sotterranee di infiltrazione, le loro modalità cumulativa in gran parte irreversibili sollevano notevoli preoccupazioni ambientali “, ha detto Cynthia Palmer, co-autore del rapporto “pesticid Program Manager” per la ABC, una delle più importanti organizzazioni per la conservazione degli uccelli della nazione. L’associazione ABC ha commissionato un esperto di fama mondiale nell’ambiente tossicologo Dr. Pierre Mineau per condurre la ricerca. Il rapporto di 100 pagine si chiama “L’impatto degli insetticidi più utilizzati dalle nazione sugli Uccelli”. All’interno troviamo una rassegna di 200 studi sul neonicotinoidi compresa la ricerca industriale ottenute grazie al Freedom of Information Act statunitense. La relazione valuta il rischio tossicologico per gli uccelli e dei sistemi acquatici e comprende ampi confronti con i più anziani pesticidi che i neonicotinoidi hanno sostituito. La valutazione conclude che i neonicotinoidi sono letali per gli uccelli e per i sistemi acquatici da cui dipendono. “Un singolo kernel mais rivestito con un neonicotinoidi può uccidere un uccello”, ha detto Palmer. “Anche un minuscolo chicco di grano o colza trattato con la più antica neonicotinoidi – chiamato imidacloprid – può fatalmente avvelenare un uccello. E basta non più di un decimo di un seme di mais neonicotinoidi al giorno durante la stagione di deposizione delle uova per influire in maniera irreparabile sulla riproduzione di questi animali”. Il nuovo rapporto conclude che i livelli di contaminazione da neonicotinoidi sia in acqua, sia in superficie, nei sotterranee degli Stati Uniti e in tutto il mondo sono già oltre la soglia massima per uccidere molti invertebrati acquatici. “ Seguendo rapidamente questo rapporto, il MRNE afferma che un folto gruppo apicoltori e ambientalisti americani hanno citato in giudizio il regime di Obama per il continuo uso di questi neonicotinoidi dichiarando: “Stiamo portando l’EPA in tribunale per la sua incapacità di proteggere le api da questi pesticidi. Nonostante i nostri migliori sforzi per mettere in guardia l’agenzia dai problemi posti dal neonicotinoidi, l’EPA ha continuato a ignorare i chiari segni di un sistema agricolo in difficoltà.” E per quanto male il sistema agricolo del mondo sia diventato davvero a causa di queste piante geneticamente modificati, pesticidi e semi, questa relazione continua, basta vedere la proposta della Comunità Europea, la scorsa settimana, dopo il loro divieto di utilizzo dei neonicotinoidi. L’intenzione è di criminalizzare quasi tutti i semi e le piante non registrate presso l’Unione europea, e come si può, in parte, leggere : Una nuova legge proposta dalla Commissione europea renderebbe illegale “crescere, riprodurre o commerciare” i semi di ortaggi che non siano stati “testati, approvati e accettati” da un nuova burocrazia europea denominata “Agenzia delle varietà vegetali nell’UE.” Si chiama la “Riproduzione delle Piante per Legge marziale” e tenta di mettere il governo in carica di quasi tutte le piante e semi.” Questo rapporto della MRNE puntualizza che anche se questa azione della Comunità Europea possono apparire draconiana, è tuttavia necessaria, al fine di eliminare il continente dalla continua contaminazione di queste“mostruosità di semenze”, geneticamente allevate.
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Ciò che più sconcerta in tutto questo, afferma il rapporto del MRNE, e che ha portato alla rabbia di Putin nei confronti degli Stati Uniti, sono gli sforzi di Obama per proteggere i profitti dei produttori di pesticidinonostante il catastrofico danno che si sta producendo per l’ambiente. Altra conferma arriva dal Guardian News Service nel loro dettagliato articolo del 2 maggio dal titolo ”Gli Stati uniti respingono l’affermazione secondo cui gli insetticida Americani sono la principale causa della moria di Api in giro per il mondo” e che, in parte, dice: “L’Unione europea ha votato questa settimana per una squalifica di due anni su una classe di pesticidi, noto come neonicotinoidi, che è stato associato con il crollo delle api. Il rapporto del governo degli Stati Uniti, al contrario, ha trovato molteplici cause per il crollo delle api “. Per comprendere il “vero” motivo per cui Obama ha garantito protezione a questi giganti del bio-tech che distruggono il nostro mondo, il MRNE dice che possono essere visualizzati nel report intitolato “ Come ha fatto Barack Obama a diventare, di fatto, l’uomo della Monsanto a Washington? ”e che, in parte, dice: “Dopo la sua vittoria nelle elezioni del 2008, Obama ha riempito i posti chiave con le persone della Monsanto, nelle agenzie federali che esercitano un’enorme forza in questioni alimentari, l’USDA e la FDA: Al USDA, come direttore dell’Istituto Nazionale di Alimentazione e dell’Agricoltura è stato nominato Roger Beachy, ex direttore della Monsanto Danforth Center. Come vice commissario della FDA, il nuovo reparto dedicato alle sicurezze alimentari, il famigerato Michael Taylor, ex vice-presidente per la politica pubblica della Monsanto. Taylor era stato determinante per ottenere l’approvazione all’ormone geneticamente modificato della crescita Bovina della Monsanto.” Ancora peggio, dopo che la Russia ha sospeso l’importazione e l’uso di un Mais della Monsanto geneticamente modificato a seguito di uno studio che suggerisce un legame tra il cancro al seno e la semenza della Monsanto, lo scorso settembre, Russia Today News Service ha riportato la seguente risposa Obama: “Gli Stati Uniti tramite la Camera dei Rappresentanti ha approvato all’ultimo istante una legge sull’Agricoltura – tra cui una disposizione di tutela delle sementi geneticamente modificate dal contenzioso Legale a fronte di rischi per la salute. L’allarme è stato lanciato dopo che si è venuti a conoscenza della possibilità che i tribunali federali potrebbero essere inibiti dal potere fermare immediatamente l’impianto e la vendita di organismi geneticamente modificati (OGM ) e la coltura da semi a prescindere da qualsiasi preoccupazione per la salute dei consumatori. Il provvedimento sarebbe dovuto essere vagliato attraverso i comitati agricoli o dalla Magistratura per essere revisionato. Invece non si è tenuta alcuna udienza e la legge era evidentemente sconosciuta persino alla maggior parte dei democratici (che detengono la maggioranza al Senato) prima della sua approvazione all’interno del HR 993, il disegno di legge creato per il finanziamento a breve termine, approvato al fine di evitare una chiusura del governo federale “. Il 26 marzo Obama ha tranquillamente firmato questa “Monsanto Protection Act” trasformandola in legge ed assicurando così che il popolo americano non abbia alcun possibile ricorso da attuare contro questo gigante del bio-tech. Il futuro ci riserverà decine di milioni di malati e molti milioni sicuramente finiranno per morire in quanto questo rapporto della MRNE racconta dettagliatamente la più grande apocalisse agricola nella storia dell’umanità oltre il 90% api selvatiche negli Stati Uniti è già estinta, e fino al 80% delle api domestiche sono morte.
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DOSSIER: N.S.A. IL GRANDE FRATELLO CHE CI SPIA COS’ È L’N.S.A Innanzitutto N.S.A. sta per National Security Agency,è un agenzia del Dipartimento della Difesa USA,nacque nel 1952 ma è sempre stata tenuta segreta fino al 2000. Stranamente se scrivete su google cioè ILLUMINATI al contrario cioè ITANIMULLI la prima voce che esce è proprio il sito dell’ NSA www.nsa. gov .Strana coincidenza vero?? Sul sito potete trovare informazioni circa tecnogie avanzatissime che utilizzano per la raccolta dati, si tratta di attrezzature talmente avanzate da rendere obsoleto di almeno 100 anni tutto quello che conosciamo. Il quartier generale ha sede le Matyland e più precisamente nella base militare di Fort George G Meade, cira a 2 km a sud di Baltimora. E’ situata in un punto stratgico, esiste solo una strada per arrivarvi ed è la Maryland Route 295 South che dispone di un unscita “NSA Employees Only”, cioè destinata esclusivamente ai suoi impiegati. La quantita di apparecchiature ipertecnologiche installate è tale da richiedere una quantità di energia elettrica potenzialmente sufficiente a creare blackout in tutta la nazione americana.Per capire le dimensioni da satellite si possono notare 18000 parcheggi auto ai quali si aggiungono altri 18000 nei sotterranei della struttura al riparo da occhi indiscreti. Oltre alla sede centrale ci sono sedi staccate della NSA anche in altre località USA. Nel 2008 l’amministrazione Bush ha avviato un vasto progetto chiamato Comprehnsive National Cybersecurity Initiative, coinvolgente diverse agenzie governative. Nel caso della NSA, il CNCI ha portato alla costruzione nel 2011 di un primo ‘data center’ ,il cui costo a carico dei contribuenti americani ammonta a ben 1,5 miliardi di dollari,costruito a Camp Williams nell Utah. Praticamente è un enorme struttura per la raccolta dei dati internet a livello mondiale di tutto ciò che viaggia su internet in tutte le nazioni. L’NSA si occupa di garantire la sicurezza delle trasmissioni confidenziali militari, diplomatiche e governative via radio, internet, telefono o qualsiasi altro mezzo, nonché dell’intercettazione su scala mondiale di tutto quanto passi attraverso strumenti elettronici, nulla può nascondersi alla sua tecnologia avanzatissima. Questa agenzia intercetta e conserva ogni giorno 3 MILIARDI di chiamate telefoniche, mail, e altro tipo di comunicazioni. Al suo interno è divisa in 2 sezioni: la SID (Signal Intelligence Directorate) che fornisce informazioni in merito all’attività delle intelligence straniere, e l’AID (Information Assurance Directorate), che protegge le informazioni delle intelligence statunitensi. La sua segretezza è tale che lo stesso Governo degli Stati Uniti ne ha ignorato per molto tempo i reali poteri. La NSA fa parte di un gruppo di coordinamento internazionale delle intelligence chiamato UKUSA costituito anche dalla britannica GCH(governament communication headquarters), dalla canadese CSE (communications Security Estabilishment), dall’australiana DSD (defence signals directorate) e dalla neozelandese GCSB(government communication securitu bureau).Le 5 nazioni Stati Uniti, Canada, Gran
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Bretagna, Nuova Zelanda e Australia sono i 5 occhi del “Grande Fratello” ipertecnologico nato negli anni 60 e hanno messo a punto un sistema di intercettazione si scala mondiale conosciuto come ECHELON. La privacy dei cittadini USA e stranieri non è tutelata in alcun modo, addirittura seconodo l’ USA PARTIOT ACT firmato da Bush dopo l’attacco dell l’11 settembre dice che se minimamente sospettati di terrorismo si può non solo intercettare, ma arrestare. Si rischia di essere sequestrati, imprigionati e torturati. E tutto questo senza che nessuno venga a saperlo. Senza avvocato e senza diritti.
IL CASO SNOWDEN Edward Joseph Snowden (21 giugno 1983) è un ex tecnico della NSA (National Security Agency) e della CIA (Central Intelligence Agency), che ha deciso di rivelare dettagli di un programma di sorveglianza di massa top secret, messo a punto dai governi di Stati Uniti d'America e Gran Bretagna. Snowden ha deciso di rivelare i segreti dei progetti, chiamati Prism e Tempora, prevalentemente a Glenn Greenwald del The Guardian: il quotidiano inglese ha pubblicato una serie di pezzi contenenti le rivelazioni di Snowden, a partire dal mese di giugno 2013.
INTERVISTA A SNOWDEN L'individuo responsabile di una delle più significative fuge di notizie nella storia politica Americana è Edward Snowden, un 29enne ex assistente tecnico della CIA e attualmente dipendente della Booz Allen Hamilton, azienda contractor della difesa. Showden ha lavorato alla National Security Agency durante gli ultimi quattro anni come dipendente di vari contractor esterni tra cui la Booz Allen e la Dell. Il Guarduan, dopo diversi giorni di interviste, sta rivelando la sua identità su sua richiesta. Dal momento in cui lui ha deciso di rivelare numerosi documenti top-secret al pubblico, lui è stato determinato a non optare di proteggersi dietro l'anonimato. "Non ho intenzione di nascondere chi sono perché so che non ho fatto niente di sbagliato" ha detto. Snowden passerà alla storia come una delle più importanti talpe d'America, insieme a Daniel Ellsberg a Bradley Manning. Lui è responsabile di aver rivelato documenti di una delle organizzazioni più riservate al mondo - la NSA. In una nota che accompagna la prima serie di documenti che lui ha rivelato, ha scritto: "Capisco che mi faranno soffrire per quello che ho fatto", ma "sarò soddisfatto se l'associazione di leggi segrete, di grazia iniqua e potere esecutivo incontrastabile che governano il mondo che amo saranno rivelate anche per un solo istante ". Nonostante la sua determinazione a svelare pubblicamente la sua identità, ha più volte insistito sul fatto che lui vuole evitare i riflettori dei media. "Non voglio l'attenzione del pubblico, perché non voglio che la storia sia incentrata su di me. Voglio che sia su ciò che il governo degli Stati Uniti sta facendo." Egli non teme le conseguenze di rivelarsi pubblicamente, ha detto, ma solo che così facendo possa distrarre l'attenzione dalle questioni sollevate dalle sue rivelazioni. "So che la media amano personalizzare i dibattiti politici, e so che il governo mi demonizzerà".
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Nonostante questi timori, lui è fiducioso che il suo outing non distoglierà l'attenzione dalla sostanza delle sue rivelazioni. "Voglio davvero che l'attenzione sia su questi documenti e sul dibattito che spero ciò solleverà tra i cittadini di tutto il mondo riguardo a qual'è il tipo di mondo in cui vogliamo vivere". Ha poi aggiunto: "Il mio unico scopo è quello di informare il pubblico su quello che viene fatto in nome loro e quello che viene fatto contro di loro". Ha avuto "una vita molto comoda" che comprendeva un salario di circa 200.000 dollari, una ragazza con cui ha condiviso una casa alle Hawaii, una carriera stabile, e una famiglia che ama. "Sono disposto a sacrificare tutto questo perché non posso in coscienza consentire al governo degli Stati Uniti di distruggere la privacy, la libertà in Internet e le libertà elementari delle persone in tutto il mondo con questo enorme macchina di sorveglianza che stanno segretamente costruendo". 'Non ho paura, perché questa è la scelta che ho fatto' Tre settimane fa, Snowden ha fatto i preparativi finali che hanno portato alla serie di notizie da prima pagina della scorsa settimana.Presso l'ufficio della NSA alle Hawaii dove stava lavorando, ha copiato l'ultima serie di documenti che intendeva rivelare. Ha poi avvisato il suo supervisore alla NSA che aveva bisogno di assentarsi dal lavoro per "un paio di settimane", al fine di ricevere un trattamento per l'epilessia, una condizione di cui ha scoperto di soffre lo scorso anno dopo una serie di attacchi. Come ha fatto i bagagli, ha detto alla sua ragazza che doveva allontanarsi per un paio di settimane, anche se ha detto di essere rimasto vago sul motivo. "Questo non è un evento raro per qualcuno che ha trascorso gli ultimi dieci anni di lavoro nel mondo dell'intelligence." Il 20 maggio, si è imbarcato su un volo per Hong Kong, dove è rimasto da allora. Lui ha scelto quella città perché "hanno un forte impegno nella difesa della libertà di parola e il diritto di dissenso politico", e perché credeva che fosse uno dei pochi luoghi al mondo che sia potrebbe e avrebbe resistito ai dettami del governo degli Stati Uniti. Nelle tre settimane da quando è arrivato, è rimasto nascosto in una stanza d'albergo. "Ho lasciato la stanza forse un totale di tre volte durante il mio soggiorno," ha detto. Si tratta di un hotel lussuoso e, in aggiunta consuma i pasti nella sua stanza, cosi ha accumulato un conto notevole. Egli è profondamente preoccupato di essere spiati. Lui fodera la porta della sua camera d'albergo con cuscini per prevenire le intercettazioni. Si mette un grande cappuccio rosso sopra la sua testa e il laptop quando inserisce le sue password per impedire a eventuali telecamere nascoste di individuarle. Anche se questo può sembrare paranoia per alcuni, Snowden ha buone ragioni per aver paura. Ha lavorato nel mondo dell'intelligence degli Stati Uniti per quasi un decennio. Egli sa che la più grande e riservata organizzazione di sorveglianza in America, la NSA, insieme al governo più potente del pianeta, è in cerca di lui. Dal momento in cui le informazioni hanno cominciarono ad emergere, ha guardato la televisione e monitorato internet, ascoltando tutte le promesse di persecuzione penale provenienti da Washington. E conosce anche troppo bene la sofisticata tecnologia a loro disposizione e di come sia facile per loro trovarlo. La polizia della NSA e le altre forze dell'ordine hanno visitato due volte la sua casa alle Hawaii e
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già contattato la sua ragazza, anche se lui crede che potrebbe essere stato causato dalla sua assenza dal lavoro, e non a causa di sospetti di qualsiasi collegamento con le fughe di notizie. "Tutte le mie opzioni sono pessime," ha detto. Gli Stati Uniti potrebbero iniziare un procedimento di estradizione nei suoi confronti, un corso potenzialmente problematico, lungo e imprevedibile per Washington. O il governo cinese potrebbe portarlo via per interrogarlo, vedendolo come un'utile fonte di informazioni. Oppure potrebbe finire per essere catturato e impacchettato in un aereo diretto in territorio statunitense. "Sì, potrei essere restituito dalla CIA. Potrei avere persone che mi inseguono. O uno qualunque dei partner. Lavorano a stretto contatto con un certo numero di altre nazioni. Oppure potrebbero pagare le Triadi. Uno qualunque dei loro agenti o delle loro attività", ha detto. "Abbiamo una stazione CIA qui infondo alla strada - il consolato qui a Hong Kong - e sono certo che saranno molto occupatiper la prossima settimana. E quella è una preoccupazione con cui convivere per il resto della mia vita, per quanto lunga essa sia". Dopo aver guardato la amministrazione Obama perseguire gli informatori a un ritmo senza precedenti nella storia, si aspetta che il governo degli Stati Uniti tenti di usare tutto il suo peso per punirlo. "Io non ho paura", ha detto con calma, "perché questa è la scelta che ho fatto". Predice che il governo avvierà un'indagine e "dirà che ho violato lo Espionage Act e aiutato i nostri nemici, ma quello può essere utilizzate contro chiunque punti il dito su quanto massiccio e invasivo il sistema è diventato". L'unica volta che si è emozionato durante le molte ore di interviste è stato quando ha riflettuto sull'impatto sue scelte avrebbero avuto sulla sua famiglia, molti dei quali lavorano per il governo degli Stati Uniti. "L'unica cosa che temo sono gli effetti nocivi per la mia famiglia, che non sarò in grado di aiutare più. Questo è quello che mi tiene sveglio la notte", ha detto, con le lacrime agli occhi.
'Non puoi restare ad aspettare che qualcun altro agisca' Snowden non ha sempre credere che il governo degli Stati Uniti rappresentasse una minaccia per i suoi valori politici. È xewaciuto a Elizabeth City, in Carolina del Nord. La sua famiglia si trasferì in seguito a Maryland, vicino al quartier generale della NSA a Fort Meade. Per sua stessa ammissione, non era uno studente stellare. Al fine di avere i crediti necessari per ottenere un diploma di scuola superiore, ha frequentato un college a Maryland, studiando informatica, ma non ha mai completato i corsi. (In seguito ha ottenuto il suo diploma generico GED). Nel 2003, si arruolò nell'esercito degli Stati Uniti e ha iniziato un programma di formazione per unirsi alle forze speciali. Invocando gli stessi principi che ora cita per giustificare le sue soffiate, ha detto: "Ho voluto combattere nella guerra in Iraq perché mi sentivo come se avessi un obbligo in quanto essere umano di aiutare le persone libere dall'oppressione". Ha raccontato come le sue convinzioni circa lo scopo della guerra sono state rapidamente fugate. "La maggior parte delle persone che ci addestravano ci spronavano a uccidere gli arabi, non ad aiutare qualcuno", ha detto. Dopo che si è rotto entrambe le gambe in un incidente durante l'addestramento, è stato dimesso.
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Dopo di che, ha ottenuto il suo primo lavoro in una struttura NSA, lavorando come guardia di sicurezza per una delle strutture segreta dell'agenzia presso l'Università del Maryland. Da lì, è andato alla CIA, dove ha lavorato sulla sicurezza IT. La sua comprensione di Internet e il suo talento per la programmazione dei computer gli ha permesso di salire abbastanza rapidamente per qualcuno che non aveva nemmeno un diploma di scuola superiore. Per il 2007, la CIA lo collocano con copertura diplomatica a Ginevra, Svizzera. La sua responsabilità per il mantenimento della sicurezza della rete informatica lo autorizza ad avere accesso a una vasta gamma di documenti classificati. Tale accesso, insieme ai quasi tre anni trascorsi in giro per gli ufficiali della CIA, lo ha portato a mette seriamente in discussione la correttezza di ciò che ha visto. Ha descritto come formativa un incidente in cui sosteneva agenti della CIA stavano cercando di reclutare un banchiere svizzero per ottenere informazioni bancarie segrete. Snowden ha detto che hanno raggiunto questo obiettivo facendo volutamente ubriacare il banchiere e incoraggiandolo a guidare a casa con la sua auto. Quando il banchiere è stato arrestato per guida in stato di ebrezza, l'agente sotto copertura che cercava di fare amicizia con lui si è offerto di aiutare, e cosi si è formato un legame che ha portato al successo del reclutamento. "Molto di ciò che ho visto a Ginevra mi ha davvero disilluso riguardo le funzioni del mio governo e quello che è il suo impatto nel mondo," dice. "Ho capito che ero parte di qualcosa che stava facendo molto più male che bene." Ha detto che era durante il suo periodo con la CIA a Ginevra ha pensato per la prima volta di rivelare segreti governativi. Ma, al momento, ha scelto di no per due motivi. In primo luogo, egli ha detto: "La maggior parte dei segreti della CIA ha riguardano persone, non macchine e sistemi, quindi non mi sentivo a mio agio con rivelazioni che ho pensato avrebbero potuto mettere in pericolo qualcuno". In secondo luogo, l'elezione di Barack Obama nel 2008 mi diede speranza che ci sarebbero state vere riforme, rendendo inutili le divulgazioni. Ha lasciato la CIA nel 2009, al fine di prendere il suo primo lavoro da dipendente di un contractor privato che lo ha assegnato ad una struttura funzionante della NSA, di stanza in una base militare in Giappone. Fu allora, ha detto, che lui "osservò Obama avanzare le stesse politiche che ho pensato avrebbe frenato", e, di conseguenza, "mi sono rotto." La prima lezione da questa esperienza è stata che "non si può restare ad aspettare che qualcun altro agisca. Ero in cerca di leader, ma mi sono reso conto che leadership significa essere il primo ad agire." Nel corso dei tre anni successivi, ha imparato quanto le attività di sorveglianza della NSA divorassero tutto, affermando che "sono intenti a rendere ogni conversazione e ogni forma di comportamento nel mondo cosa conosciuto a loro". Ha descritto come una volta ha visto Internet come "l'invenzione più importante di tutta la storia umana". Da adolescente, ha trascorso giornate intere a "parlare a gente con tutti i tipi di punti di vista che non avrei mai incontrato da solo". Ma lui credeva che valore di Internet, insieme insieme alla privacy di base, viene rapidamente distrutto dalla onnipresente sorveglianza."Io non mi vedo come un eroe", ha detto, "perché quello che sto facendo
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è a mio interesse: non voglio vivere in un mondo in cui non c'è la privacy, e quindi non c'è spazio per l'esplorazione intellettuale e la creatività ". Una volta che giunse alla conclusione che la rete di sorveglianza della NSA sarebbe presto irrevocabile, ha detto che era solo una questione di tempo prima che scegliesse di agire. "Quello che stanno facendo" pone "una minaccia esistenziale per la democrazia", ha detto.
'Una questione di principio' Per quanto forti quelle convinzioni sono, rimane ancora la domanda: perché l'ha fatto? Rinunciare alla propria libertà e uno stile di vita privilegiato? "Ci sono cose più importanti del denaro. Se fossi stato motivato dal denaro, avrei potuto vendere questi documenti a qualunque numero di paesi e diventare molto ricco." Per lui, si tratta di una questione di principio. "Il governo si è concesso un potere a cui non ha diritto. Non vi è alcun controllo pubblico. Il risultato è gente come me ha la latitudine di andare più in la di quanto siano autorizzati", ha detto. La sua fedeltà alla libertà di Internet si riflette negli adesivi sul suo portatile: "Sostengo i diritti online: Electronic Frontier Foundation", recita uno. Un'altra da il benvenuto all'organizzazione che offerta l'anonimato on-line, il Tor Project. Chiesto dai giornalisti di stabilire la sua autenticità per garantire che non fosse un millantatore, ha messo a nudo, senza esitazione, i suoi dati personali, dal suo numero di previdenza sociale al suo identificativo della CIA e il suo passaporto diplomatico scaduto. Non c'è furtività. Chiedetegli qualsiasi cosa nella sua vita personale e lui vi risponderà. Lui è tranquillo, intelligente, easy-going e schivo. Un maestro dei computer, sembrava più felice quando parlava del lato tecnico della sorveglianza, ad un livello di dettaglio comprensibile probabilmente solo ai suoi compagni specialisti della comunicazione. Ma lui ha mostrato passione intensa quando si parla del valore della privacy e come sentiva venisse costantemente erosa dal comportamento dei servizi di intelligence. Il suo modo era calmo e rilassato, ma è stato comprensibilmente nervoso da quando è andato a nascondersi, in attesa che venissimo a bussare alla porta dell'hotel. Un allarme incendio parte. "Questo non è successo prima", ha detto, tradendo ansietà chiedendosi se era reale, un test o una manovra della CIA per farlo uscire in strada. Sparsi per il lato del suo letto sono la sua valigia, un piatto con i resti della colazione del servizio in camera, e una copia di Angler, la biografia di ex vice-presidente Dick Cheney. Da quando le notizie della scorsa settimana hanno iniziato ad apparire sul Guardian, Snowden ha guardato attentamente la TV e leggere in internet per vedere gli effetti delle sue scelte. Sembrava soddisfatto che il dibattito che aveva voluto provocare stava finalmente avvenendo. Era disteso, appoggiato contro i cuscini, guardando Wolf Blitzer della CNN chiedere durante un dibattito sull'intrusione del governo se qualcuno avesse idea di chi fosse la talpa. Da 8.000 miglia di distanza, la talpa guardava impassibile, senza nemmeno indulgere in un sorriso sarcastico.
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Snowden ha detto di ammirare sia Ellsberg che Manning, ma sostiene che c'è una distinzione importante tra sé e l'esercito privato, il cui processo per coincidenza è cominciato la settimana in cui le rivelazioni di Snowden hanno cominciato a fare notizia. "Ho valutato attentamente ogni singolo documento che ho divulgato per garantire che ciascuno fosse legittimamente nel pubblico interesse", ha detto. "Ci sono tutti i tipi di documenti che avrebbero reso un grande impatto che non ho considerato, perché danneggiare la gente non è il mio obiettivo. La trasparenza si." Ha scelto appositamente, ha detto, di dare i documenti ai giornalisti del cui giudizio si è fidato a proposito di ciò che dovrebbe essere pubblico e ciò che deve rimanere nascosto. Per quanto riguarda il suo futuro, rimane vago. Sperava che la pubblicità che le fughe di notizie hanno generato gli avrebbero creato una certa protezione, rendendo "più difficile per loro di giocare sporco". Egli vede come sua migliore speranza, la possibilità di asilo, con l'Islanda in cima alla sua lista - con la sua reputazione di campione della libertà di Internet. Sa che può rivelarsi un desiderio irrealizzato. Ma dopo l'intensa polemica politica che ha già creato con raggio solo con la prima settimana di racconti, "mi sento soddisfatto che ne sia valsa la pena. Non ho rimpianti.
Datagate, l’Nsa intercetta le spedizioni di computer per modificarli di nascosto Dispositivi bloccati e manomessi per controllarli a distanza Il settimanale tedesco Der Spiegel cita documenti interni dell’agenzia statunitense: laptop, hard disk e router ordinati online sarebbero violati dagli agenti con software o componenti hardware in grado di monitorarli e gestirli in remoto. Svelato anche il “catalogo” dei sistemi per bucare le difese dei colossi hitech, da Cisco a Samsung. Anche Microsoft di nuovo nella bufera NUOVE, dettagliate rivelazioni dal fronte Nsa. La National security agency statunitense avrebbe intercettato le spedizioni internazionali di computer e altri dispositivi elettronici acquistati su internet per installare spyware, programmi che raccolgono informazioni sulle attività della macchina e su quelle online, oltre a malware in grado di dare accesso remoto a quegli stessi laptop. È solo uno degli ultimi tasselli del sempre più contorto puzzle che ha per oggetto le attività dell’agenzia Usa ormai da mesi al centro del Datagate e diffuso in una lunga inchiesta del settimanale tedesco Der Spiegel. Alla base il giornale cita nuovi documenti riservati della stessa Nsa. Anche se non indica direttamente l’ex informatico Edward Snowden quale fonte principale delle nuove indiscrezioni. Tuttavia uno dei contatti chiave del tecnico, la filmmaker e documentarista americana Laura Poitras, risulta fra i sei autori dell’inchiesta. I rapporti in mano al magazine descrivono in particolare origine e caratteristiche della misteriosa Tao, la Tailored access operations, l’unità speciale dell’Nsa definita come una “squadra di idraulici digitali” sguinzagliata nei casi più delicati. Vale a dire per rompere sistemi complessi da infiltrare o condurre operazioni più adrenaliniche, con blitz sul campo (oltre che in Rete) condotti anche grazie al supporto delle altre agenzie a stelle e strisce come Cia ed Fbi. È proprio alla Tao che si devono le missioni di spionaggio dei capi di Stato e di governo internazionali o le intromissioni nei cavi sottomarini per le telecomunicazioni internazionali come il Sea-Me-We-4. Nelle disponibilità delle “teste di cuoio” digitali anche un vero e proprio “catalogo” di soluzioni hardware e software, nel secondo caso destinate in particolare al Bios – il software base della scheda madre dei computer – in grado di
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incunearsi in qualsiasi sistema. Nelle cinquanta pagine di Ant, Advanced o anche Access Network Technology, ci sarebbe di tutto: da particolari cavi per monitor che memorizzano ciò che viene digitato a penne Usb radiotrasmittenti per inviare in tempo reale i dati salvati passando per una serie di altri gadget hi-tech che si lanciano ben oltre le fantasie degli autori di 007 e per un costo che arriva fino ai 250mila dollari. Di tutte le rivelazioni sono tuttavia quelle sulla manomissione fisica dei computer a costituire l’autentica novità di quest’ultima tappa dell’odissea Datagate. Alcuni degli attacchi riportati da Der Spiegel sono infatti basati sulle fragilità di internet ma anche dei componenti hardware di molti dispositivi, inclusi quelli di compagnie come Cisco Systems, Juniper Networks, Seagate, Samsung, Maxtor, Huawei, Dell o Western Digital citate nel catalogo Access network technology. Non solo computer: si parla di unità di memoria, router e altri dispositivi. Sembra tuttavia che lo spionaggio 2.0 abbia lasciato spazio a operazioni in vecchio stile, cioè la già citata intercettazione di determinati dispositivi digitali acquistati online, bloccati in fase di spedizione e manomessi tramite l’installazione di software-spia o altri componenti hardware in grado di garantire l’accesso remoto. Uno di questi, utilizzato fin dal 2009, sarebbe stato ribattezzato “Cottonmouth”: un impianto hardware che sfrutta la presa Usb dei laptop per rendere manovrabile il computer. Non un tipo secondario di operazione. Secondo un documento citato dal settimanale questo genere di azioni sarebbe infatti da annoverare fra le “più produttive” dell’Nsa per raggiungere i propri obiettivi. Non basta. Un altro dei dettagli contenuti nel report colpisce dritto Microsoft. L’Nsa avrebbe infatti avuto la possibilità di sfruttare i famosi “crash report”, cioè i report d’errore di Windows, per infiltrarsi nei computer interessati. Insomma, quel meccanismo di dialogo con la casa madre fra utente e azienda, che scatta quando un gioco, un programma o un documento si bloccano ingolfando il sistema operativo, avrebbe involontariamente funzionato da canale informativo spionistico. Studiando quei rapporti l’Nsa avrebbe cioè capito con precisione che tipo di attacchi sferrare a quella specifica macchina, dai trojan ad altri tipi di malware. Una pratica tanto utilizzata al punto da guadagnarsi, in uno dei documenti dell’agenzia, allusioni ironiche. “Microsoft non fornisce al governo nessun accesso diretto ai dati dei proprio clienti – hanno prontamente risposto da Redmond – avremmo grandissime preoccupazioni se le affermazioni riguardo le azioni dell’amministrazione fossero vere”. Stesso tenore da Cisco: “Al momento non siamo al corrente di alcuna vulnerabilità dei nostri prodotti –ha detto il vicepresidente John Stewart – come riferito anche a Der Spiegel, non lavoriamo con nessun governo per consentire lo sfruttamento o l’installazione di backdoor nei nostri prodotti”. E anche se del Datagate non sembra intravedersi la fine, come ha confermato il giornalista del Guardian Glenn Greenwald appena venerdì scorso in un congresso ad Amburgo, dall’Nsa non trapela alcun commento. Se non, in un comunicato, la conferma del fatto che il “Tailored access operations è un’unità nazionale impegnata in prima linea per consentire all’Nsa di difendere la nazione e i suoi alleati. Non commenteremo specifiche affermazioni sugli obiettivi di Tao, il cui lavoro è centrato sullo sfruttamento delle reti di computer in supporto a raccolte di dati esteri a fini d’intelligence”.
Datagate, nuova talpa Wayne Madsen: Paesi Ue passavano dati a Usa, anche Italia NEW YORK – L’Italia, ma anche la Germania, laFrancia e altri Paesi europei hanno accordi segreti con gli Stati Uniti per il passaggio di dati personali alla National Security Agency. Lo denuncia al Guardian unanuova ‘talpa’ del datagate: si tratta di Wayne Madsen, ex luogotenente della Marina americane che ha lavorato per la Nsa dal 1985 e che ha – afferma il Guardian – ricoperto ruoli ‘sensibili’ nell’agenzia nei 12 anni successivi. Madsen punta il dito contro l’Italia, ma anche la Gran Bretagna, la Francia, la Danimarca, l’Olanda, la Germania e la Spagna: tutti questi paesi più gli Stati Uniti – denuncia Madsen – hanno accesso al Tat-14, il sistema di telecomunicazioni
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transatlantico via cavo che consente loro di intercettare un’enorme quantità di dati, incluse telefonate, email e la la storia di accesso a internet degli utenti. In base agli accordi in vigore – spiega Madsen in un’intervista pubblicata dal blog PrivacySurgeon.org e ripresa dal Guardian – ogni paese è classificato in base al livello di fiducia ed è obbligato a passare dati, incluse conversazioni telefoniche e informazioni internet alla Nsa se richiesto. Gli accordi risalgono a dopo la seconda guerra mondiale e quindi prima dell’era internet. Madsen spiega di essere uscito allo scoperto perché stanco della ”mezza verità” offerta dai politici europei che fingendo shock sono rimasti in silenzio sui loro accordi con gli Stati Uniti. L’ex della Nsa è particolarmente critico nei confronti della Germania, che ha accusato la Gran Bretagna di spiare il paese quando anche Berlino ha accordi con gli Stati Uniti. ”Non riesco a capire Angela Merkel che chiede assicurazioni a Obama e alla Gran Bretagna, quando ha gli stessi rapporti” di Londra sui dati con gli Stati Uniti, afferma Madsen. Le nuove rivelazioni hanno subito causato critiche e la richiesta ai governi europei di chiarire i loro rapporti con la Nsa. ”C’è bisogno di trasparenza. Il problema è che nessuno degli accordi è stato discusso in un’arena democratica – mette in evidenza John Cooper, legale per i diritti umani – Sono d’accordo con William Hague sul fatto che qualche volta le cose debbano essere fatte in segreto ma non si infrange in segreto la legge”.
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Datagate, anche l'Italia dava informazioni alla Nsa. Spiate le alte autorità dell'Unione europea La stampa italiana ha ribattezzato lo scandalo che è seguito alle rivelazioni di Snowden datagate. L'ex tecnico è stato accusato dagli USA di spionaggio.Si è dato alla fuga, è atterrato a Mosca e, attraverso Wikileaks, ha chiesto asilo politico all'Ecuador. L'Italia, ma anche la Germania, la Francia e altri paesi europei hanno accordi segreti con gli Stati Uniti per il passaggio di dati personali alla National Security Agency. Lo denuncia al Guardianuna nuova talpa del Datagate: si tratta di Wayne Madsen, ex luogotenente della Marina americana che ha lavorato per la Nsa dal 1985 e che - afferma il quotidiano britannico - ha ricoperto ruoli sensibili nell'agenzia nei 12 anni successivi. Madsen punta il dito contro l'Italia, ma anche la Gran Bretagna, la Francia, la Danimarca, l'Olanda, la Germania e la Spagna: tutti questi paesi più gli Stati Uniti - denuncia l'ex ufficiale - hanno accesso al Tat-14, il sistema di telecomunicazioni transatlantico via cavo che consente loro di intercettare un'enorme quantità di dati, incluse telefonate, email e la storia di accesso a Internet degli utenti. EUROSPIONAGGI - Ma l'ennesima puntata del Datagate non si ferme alle nuove rivelazioni del Guardian. Secondo lo Spiegel online gli Usa spierebbero anche le istituzioni dell'Unione europea. Quanto basta a far andare su tutte le furie il presidente dell'Europarlamento: «È uno scandalo enorme», dice all'AnsaMartin Schulz, e Washington deve dare spiegazioni immediate. Il settimanale tedesco scrive che gli 007 statunitensi spiavano i diplomatici europei a Washington e a New York, ma avrebbero anche intercettato i computer e i telefoni dell'Unione europea, forse anche quelli dei leader, a Bruxelles. Le rivelazioni sono contenute in nuovi documenti di Edward Snowden - la talpa bloccata da giorni nell'aerea di transito dell'aeroporto di Mosca - e stanno irritando ancora di più i vertici dell'Ue, già di pessimo umore dopo le prime rivelazioni del Datagate, con milioni di telefonate intercettate in Europa e in tutto il mondo. Der Spiegelcita un documento top secret della Nsa, nel quale l'Europa viene definita un «target» e che erano finiti nel mirino degli 007 Usa i telefoni e i computer dell'Ue a New York e a Washington, con accesso anche alle email e ai documenti in preparazione. COMUNICAZIONI - Sempre secondo il settimanale tedesco, circa cinque anni fa i responsabili della sicurezza Ue, a causa di disturbi nelle telefonate, si sono accorti che alcune delle comunicazioni del Justus Lipsius, il palazzo che ospita il Consiglio Ue e i vertici dei leader europei, venivano intercettate a distanza. Le ricerche avviate a quel momento hanno permesso di scoprire che le intercettazioni erano gestite da una delle aree schermate accanto al quartier generale della Nato, nella vicina Evere, dove la Nsa si era installata. Nel Justus Lipsius, ogni singola delegazione europea dispone di spazi privati, con linee telefoniche e collegamenti Internet. Quindi potrebbero essere anche state registrate comunicazioni sensibili tra capi di Stato e di governo europei. GLI ACCORDI DEL DOPOGUERRA - Tornando invece alle rivelazioni di Wayne Madsen, la nuova talpa del Datagate spiega - in un'intervista al blog PrivacySurgeon.org e ripresa dalGuardian - che in base agli accordi in vigore ogni paese è classificato secondo il livello di fiducia ed è obbligato a passare alla Nsa dati se richiesto, incluse conversazioni telefoniche e informazioni Internet. Gli accordi risalgono a dopo la seconda guerra mondiale e quindi prima dell'era Internet. Madsen - che dal 2005 si dedica al giornalismo investigativo e ha pubblicato diversi libri - spiega di essere uscito allo scoperto perché stanco della «mezza
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verità» offerta dai politici europei che fingendo shock sono rimasti in silenzio sui loro accordi con gli Stati Uniti. L'ex della Nsa è particolarmente critico nei confronti della Germania, che ha accusato la Gran Bretagna di spiare quando anche Berlino ha accordi con gli Stati Uniti. «Non riesco a capire Angela Merkel che chiede assicurazioni a Obama e alla Gran Bretagna, quando ha gli stessi rapporti» di Londra sui dati con gli Usa, afferma Madsen. IN DIFESA DI SNOWDEN - «Snowden è stato condannato da molti che ritengono non abbia l'autorità o il diritto di fornire al pubblico dettagli sullo spionaggio della Nsa - ha detto Madsen -. Ma che diritto o autorità ha il direttore della Nsa, Keith Alexander, di dare informazioni sui programmi di sorveglianza della Nsa durante cinque incontri della Bilderberg Conference? Alexander afferma di voler proteggere gli americani dagli attacchi terroristici e fornisce informazioni a elite sui metodi che la Nsa usa per spiare organizzazioni di studenti, religiose e progressiste. Quando Alexander parla con le élite viene ringraziato. Quando Snowden parla è chiamato traditore o codardo».
Scandalo Usa intercettazioni: in Italia anche peggio Il quartier generale della National Security Agency a Fort Mead, Md. Decreto Monti di gennaio apre le banche dati ai servizi di sicurezza MARIA GRAZIA BRUZZONE Il caso NSA-Prism scoppiato negli Usa dove sta mettendo in difficoltà l'amministrazione Obama, scuote il mondo (vedi lastampa.it qui e altri post nella sezione Tecnologia). Quel che stupisce però è che, davati alla possibilità concreta che miliardi di dati di cittadini siano finiti nelle mani dell'intelligence americana, l'Europa, Italia compresa, non abbia ancora reagito in modo ufficiale - osserva un post di webnews. Com’è possibile che alla notizia che gli americani intercettano le conversazioni online dei cittadini di altri continenti – che utilizzano quei servizi forniti da società che hanno server sul suolo americano, come Facebook, Google, Skype, eccetera – i due principali commissari europei della partita, Neelie Kroes e Viviane Reading, non dicano una parola?
FA ECCEZIONE LA GERMANIA, dove la privacy è davvero considerata un bene, e ogni violazione preoccupa molto i cittadini teutonici. È notizia di poche ore fa che Peter Schaar, responsabile della protezione dati per la Germania, ha scritto uno statement per gli Usa, riportato dalle testate online.
L’amministrazione Usa deve ora fornire chiarimenti. Le prime dichiarazioni da parte del governo degli Stati Uniti suggeriscono che la sorveglianza non sarebbe diretta contro cittadini americani, ma solo nei confronti di persone che risiedono al di fuori del paese. Dato il gran numero di utenti tedeschi di Google, Facebook, Apple o servizi Microsoft, mi aspetto chiarimenti (…). Inoltre, questi report illustrano l’importanza di rafforzare la normativa europea sulla protezione dei dati. L’atteggiamento dilatorio dei commissari all’Interno e alla Giustizia verso il pacchetto di riforme sulla privacy è un segnale completamente sbagliato. E IN ITALIA? Nessun ministro, nessun portavoce, nessuno finora ha detto nulla. E forse non stupisce, osserva il post citato, che rimanda a quanto spiega il blog del noto giurista Fulvio Sarzana - "con la solita precisione", aggiunge. E secondo Sarzana, rispetto a quanto sta emergendo negli Usa, in Italia è anche
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peggio. Grazie una direttiva di Mario Monti. "Evidentemente a conoscenza di ciò che accadeva oltreoceano qualche mese fa il Presidente Monti, dopo aver effettuato un viaggio negli Stati Uniti ha fatto approvare il decreto del presidente del Consiglio dei ministri 24 gennaio 2013 “ Direttiva recante indirizzi per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica nazionale”, poi pubblicato nella “Gazzetta Ufficiale” del 19 marzo 2013 n. 66, in piena “vacanza” legislativa". "Il decreto, controfirmato da mezzo Governo, tra cui anche il ministro della Giustizia, definisce “l’architettura istituzionale deputata alla tutela della sicurezza nazionale relativamente alle infrastrutture critiche materiali e immateriali, con particolare riguardo alla protezione cibernetica e alla sicurezza informatica nazionali, indicando a tal fine i compiti affidati a ciascuna componente ed i meccanismi e le procedure da seguire ai fini della riduzione della vulnerabilità, della prevenzione dei rischi, della risposta tempestiva alle aggressioni e del ripristino immediato della funzionalità dei sistemi in caso di crisi”. La norma prevede, tra le altre cose anche un principio assolutamente inedito per il nostro ordinamento.
L’art. 11 del decreto infatti obbliga gli operatori di telecomunicazioni e gli internet service provider, ma non solo, anche ad esempio a chi gestisce gli aeroporti, le dighe, i servizi energetici, i trasporti, a dare accesso ai servizi di sicurezza alle proprie banche dati, per finalità non meglio specificate “di sicurezza”. In pratica gli operatori privati, ma anche le concessionarie pubbliche, devono spalancare le porte ai servizi di sicurezza sulle proprie banche dati, contenenti i nominativi dei cittadini italiani,e, si presume anche alle azioni compiute da questi ultimi, al di fuori di un intervento della Magistratura. Tutto ciò in via amministrativa e senza il necessario controllo quantomeno dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali". Così il post di Sarzana, linkato da webnews, che su quanto corre sulla Rete non è certo uno sprovveduto. Underblog non stupisce. Ha varie volte segnalato il fenomeno dello spionaggio cibernetico - negli Usa e non solo- collegato anche ai sociali networks, di cui vari blog americani si occupano da un pezzo. Ora che le notizie sono approdate anche sui media mainstream (come mai proprio adesso? è un bella domanda) e riguardano anche noi, chissà che qualche "Autorità" italiana non si decida a dare qualche spiegazione.
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Datagate, nuove rivelazioni di Snowden “Una rete europea per spiare i telefoni” I servizi segreti di Spagna, Francia Gran Bretagna, Germania e Svezia avrebbero messo a punto un sistema di sorveglianza per telefoni e Web Una rete europea di sorveglianza di massa delle comunicazioni, costruita da Germania, Francia, Spagna e Svezia con l’aiuto del Gchq (Government Communications Headquarters), l’equivalente britannico dell’americana Nsa. Le ultime rivelazioni di Edward Snowden, riportate oggi dal Guardian, gettano così anche l’Europa nell’occhio del ciclone del Datagate mostrando come quello del «Grande Fratello» non sia un copyright esclusivo degli Usa e trasformando anche i Paesi europei in colpevoli protagonisti di una rete di spionaggio andata ben oltre i limiti della privacy. Una rete nella quale non compare l’Italia anche perché - come riportato dagli stessi documenti della «talpa» - dotata di servizi di intelligence «litigiosi» e limitati da «ostacoli legali». La rete svelata dalle informazioni sottratte da Snowden si sarebbe sviluppata 5 anni fa e prevedrebbe un monitoraggio delle comunicazioni telefoniche e di internet effettuato sia con intercettazioni dirette sia sulla base di relazioni segrete con le compagnie di comunicazione. L’alleanza, definita dal Guardian «elastica ma crescente», avrebbe così permesso all’intelligence di un Paese di coltivare «legami» con le compagnie di un altro Paese per facilitare quella che i documenti definiscono una «pesca a strascico» di dati sul web. Pesca nella quale la britannica Gchq avrebbe avuto un ruolo guida nel consigliare i partner su come aggirare le leggi nazionali che restringono i poteri di sorveglianza dell’intelligence. Ma gli ultimi “leaks” svelano anche «la frustrazione» degli 007 britannici nei confronti dei loro colleghi italiani, definiti «litigiosi» e «incapaci o non disposti a collaborare tra loro» a dispetto dell’intelligence degli altri Paesi coinvolti nella rete. Il Gchq, secondo i dati riportati dal Guardian, avevano in realtà chiesto all’Aisi di collaborare, trovando tuttavia responso negativo. «Gli italiani sembravano entusiasti ma ostacoli legali potrebbero aver impedito loro di impegnarsi», è scritto nei documenti ai quali, in serata, hanno replicato fonti dell’intelligence italiana. I documenti di Snowden chiariscono che i servizi italiani «sono più garantisti» di quelli di altri Paesi e che «non sono disponibili ad andare al di là di quanto previsto dall’ordinamento», hanno affermato le fonti, spiegando come la litigiosità evocata dagli 007 di Londra sia «una valutazione datata» in quanto relativa al periodo precedente o immediatamente successivo alla profonda riforma delle due agenzie Aise e Aisi. Una riforma che ha necessitato di un «complesso periodo di adattamento». Le rivelazioni del Guardian, più in generale, gettano però una luce diversa sull’intero scandalo Datagate facendo in qualche modo da sponda alle parole del direttore della National Intelligence americana, James Clapper, che al Congresso aveva tacciato di ipocrisia le accuse dell’Europa agli Usa, nonché a quelle del capo della Nsa Keith Alexander, che aveva sottolineato come fossero gli stessi partner del Vecchio Continente a fornire agli Usa informazioni sui cittadini europei. Di certo, dopo il Datagate, nulla sarà come prima. Secondo la stampa tedesca, Berlino e Washington starebbero per concludere un accordo di «non spionaggio reciproco» che partirebbe dal 2014, mentre oggi Germania e Brasile hanno chiesto all’Assemblea generale dell’Onu di adottare una bozza di risoluzione per per arginare «l’invadenza» della sorveglianza elettronica svelata dal Datagate. Una sorveglianza sulla quale il Guardian e il New York Times, condividendo i “leaks” di Snowden, hanno oggi tracciato un quadro esaustivo, spiegando come tra i leader spiati figurino anche il segretario dell’Onu Ban Ki-moon e l’ayatollah iraniano Alì Khamenei e dando così nuovi dati sul «lato oscuro» della Nsa. Un lato
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oscuro che, con le rivelazioni di oggi, vede anche l’Europa protagonista in un “Grande fratello” dove vittime e carnefici sembrano ora confondersi in un quadro sempre più caotico e inquietante.
L'NSA può controllare l'iPhone L'agenzia statunitense ha sviluppato un malware capace di accedere a tutti i dati dello smartphone Apple e di prendere controllo di videocamera e microfono senza che l’utente se ne accorga. Una delle storie più importanti del 2013 è sicuramente quella legata alle rivelazioni sulle tecniche e la pervasività dello spionoggio condotto dalla NSA degli Stati Uniti. L'ultimo dei documenti pubblicati da Forbes e che riprende informazioni già rivelate a settembre dallo Spiegel, presenta uno scenario che sembra uscito direttamente dal telefilm Person of Interest. Come nella serie TV i protagonisti prendono il controllo di un telefonino dell'ignara vittima, così l'NSA era in grado (o lo è ancora?) di infettare un iPhone, ottenendo l'accesso completo a tutti i dati in esso contenuti, alle comunicazioni, e persino di utilizzare la fotocamera e il microfono del telefono come microspie.
Il software, denominato DROPOUTJEEP, nella sua release iniziale richiedeva l'accesso fisico al telefono da intercettare, ma nel documento pubblicato si parla della possibilità nelle versioni successive di installazione da remoto. La vera domanda, posta dal ricercatore di sicurezza Jacob Applebaum, è se Apple abbia collaborato con l'NSA per realizzare una simile applicazione.
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«La Nsa spia ogni giorno 5 miliardi di chiamate» Le nuove rivelazioni della «talpa» Snowden Secondo il Washington Post i dati raccolti permettono di localizzare centinaia di milioni di telefonini e smartphone
Cinque miliardi di telefonate fatte dai cellulari nel mondo intercettate ogni giorno dalla National Security Agency statunitense. Dati attraverso i quali gli 007 americani sono in grado di seguire i movimenti delle persone e di risalire all’intera rete delle loro relazioni. Il «Datagate» si arricchisce di un nuovo capitolo secondo quanto racconta il Washington Post che cita ancora una volta alcuni documenti segreti forniti dalla «talpa» Edward Snowden. TRIANGOLAZIONE DI DATI - Grazie a un potente programma chiamato «co-travellers» i circa 5 miliardi di dati telefonici ricevuti dalla Nsa in 24 ore vengono analizzati. Grazie alla oro triangolazione attraverso le celle (le grandi antenne che fanno rimbalzare i segnali) la Nsa riesce a sapere dove ogni singolo cellulare - e se è noto il titolare anche ogni singola persona - si trovi in un dato momento ,in ogni angolo del mondo e con chi si sia incontrato . Con lo stesso sistema può sapere se una persona ritenuta pericolosa si trova negli Usa o sia vicina, in altre parti del mondo, a possibili obiettivi di un attacco terroristico. ENORME DATABASE - L’enorme mole di dati raccolti grazie a questo programma di intelligence va quindi ad alimentare un vastissimo database. Una banca dati in cui vengono immagazzinate informazioni che permettono di localizzare - scrive ancora il Post - centinaia di milioni di telefonini e smartphone. E il flusso dei dati raccolti è così massiccio e veloce - rivela il testo di un briefing della Nsa del maggio 2012 - da mettere a durissima prova «la capacità della stessa agenzia di incamerarli, processarli ed immagazzinarli». Non a caso, negli ultimi mesi la Nsa avrebbe adottato un nuovo sistema per analizzare tutte le informazioni in entrata, molto più veloce e in grado di rendere il centro dati molto più capiente. «Continuiamo a raccogliere in giro per il mondo un enorme volume di dati che indicano la posizione dei telefoni cellulari che vengono intercettati», conferma sotto anonimato un funzionario dell’amministrazione Usa, spiegando come l’azione di «spionaggio» avviene monitorando i sistemi che connettono le varie reti di telefonia mobile a livello globale. AMERICANI ALL’ESTERO - In particolare - come emerge dalle carte fornite da Snowden - i dati vengono raccolti dalle decine di milioni di americani che ogni anno col loro telefono portatile viaggiano all’estero. In pratica - scrive il Post - il governo americano è in grado di «tracciare» e localizzare persone che si trovano lontano e in posti e spazi normalmente protetti sul fronte della privacy: sale o stanze in cui si svolgono meeting di lavoro riservati, centri per le visite mediche personali, camere d’albergo, case private. «Gli analisti della Nsa possono scovare telefoni cellulari ovunque nel mondo - afferma il Washington Post ricostruire i loro movimenti e scoprire relazioni segrete tra persone che si mettono in contatto coi loro cellulari».
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LOTTA AL TERRORISMO - Il tutto chiaramente viene spiegato dall’agenzia di spionaggio più potente d’America con le esigenze dettate dalla lotta al terrorismo. E come tutti i programmi della Nsa - spiega l’agenzia federale - anche quello sul controllo dei cellulari viene portato avanti nel pieno rispetto della legge. Ma sono tante le associazioni per la difesa della privacy che ancora una volta insorgono Il serbatoio dello scandalo NSA, gentilmente consegnato da Edward Snowden al Washington Post, sembra inesauribile. Non passa settimana senza che non si venga a scoprire che un nuovo aspetto della propria vita online è sotto il controllo della National Security Agency americana. Più che un vaso di Pandora, sembra la borsa di Mary Poppins. L’ultimo scandalo risale a poche ore fa, e riguarda lerubriche di indirizzi email. Decine di milioni di indirizzi email per la precisione. Stando a un nuovo batch di documenti passati da Snowden al Washington Post, infatti, la NSA si occuperebbe di setacciare metodicamente gli address book degli account email e di instant messaging. L’obiettivo: ricreare una rete virtuale che faccia emergere icontatti tra i diversi utenti nella speranza di individuare qualche terrorista. “Durante una singola giornata, l’anno scorso” si legge nel report pubblicato oggi dal WP “il ramo Special Source Operations della NSA ha raccolto 444.743 address book email da Yahoo, 105.068 da Hotmail, 82.857 da Facebook, 33.697 da Gmail e 22.881 da altri provider non specificati […] Queste cifre corrispondono a un tasso di oltre 250 milioni all’anno.” Non solo, stando alla presentazione citata dal WP “Ogni giorno la NSA raccoglie contatti da circa 500.000 liste relative a servizi chat e inboz di account email web-based.” Al grido di “Per trovare l’ago hai prima bisogno del pagliaio” (parole testuali del Generale Keith B. Alexander, direttore NSA), nello scorso anno l’NSA avrebbe dunque passato al pettine decine di milioni di account email e non (in gran parte americani), per entrare in possesso di address book, e con essi non solo nomi e indirizzi email, ma anche indirizzi di residenza, numeri di telefono e altre informazionisensibili riguardo gli utenti e le loro famiglie. Qualcuno che abbia più dimestichezza con l’argomento si starà facendo alcune legittime domande: Ma l’NSA ha avuto l’ok dal congresso americano, prima di fare questi tuffi carpiati nella privacy delle persone? Non è illegale sorvegliare in questo modo gli account email di cittadini americani? Le risposte sono NO, il Congresso non ha approvato alcunché, e SI’, tecnicamente questo tipo di controlli è illegali. Il fatto è che l’NSA si è premurata di effettuare questi controllifuori dal territorio statunitense, intercettando address book e liste contatti da punti di accesso esterni al continente nordamericano. L’assunto di base è che, se accedi al tuo account statunitense da un'altra parte del mondo, è probabile che tu non sia americano. In questo modo, l’NSA ha avuto (e probabilmente ancora ha) la possibilità di collezionare indirizzi e liste contatti americani e non, senza troppe difficoltà. Se la cosa ti crea problemi potresti decidere di blindare i tuoi account, come suggeriscono diversi articoli mirati . Ma c’è anche chi suggerisce la possibilità che mettersi al riparo dagli onnipresenti occhi dell’agenzia americana sia virtualmente impossibile e che, addirittura, in alcuni casi chi cripta il proprio account rischi solo di esporre ancor di più il fianco ai controllori.
New York, 9 dicembre 2013 - Le spie, solitamente, prendono le sembianze di uomini d’affari, giornalisti, turisti. Da tempo, però, si trasformano anche ingnomi e folletti. Le intelligence statunitense e britannica, infatti, non si limitano a controllare le attività reali di milioni di persone, come l’opinione pubblica mondiale ha scoperto negli ultimi mesi, ma seguono gli individui anche nelle loro vite virtuali: la National Security Agency (Nsa) e il Government Communications Headquarters (Gchq) raccolgono dati di milioni di giocatori, in tutto il mondo, di Second Life e World of Warcraft, secondo le ultime rivelazioni di Edward Snowden, l’ex contractor della Nsa. Secondo i documenti rivelati da Snowden, le intelligence hanno deciso di entrare nei mondi virtualiper paura che le reti terroristiche e criminali possano usare i giochi online per comunicare segretamente,
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organizzare attentati e spostare ingenti quantità di denaro. Così, intuendo il pericoloso potenziale dei giochi online, le spie hanno creato personaggi di fantasia per seguire milioni di persone anche nelle loro vite virtuali. Ma la minaccia potrebbe essere stata ingigantita dalle agenzie di intelligence, visto che al momento non sembra che l’ingresso nei mondi virtuali abbia portato dei risultati, secondo il New York Times.I giochi “sono creati dalle aziende per fare soldi; le identità e le attività dei giocatori sono monitorate” ha spiegato Peter Singer della Brookings Institution, autore di un libro sulla sicurezza e la guerra informatica (‘Cybersecurity and Cyberwar: What Everyone Needs to Know’). “Per i gruppi terroristici che cercano di tenere segrete le comunicazioni, ci sono modi più semplici ed efficaci per farlo”, senza bisogno di creare un avatar. Le rivelazioni sulla sorveglianza nei mondi virtuali, che sarebbe stata effettuata anche sui giocatori di Microsoft Xbox Live, fanno emergere nuove preoccupazioni sul rispetto della privacy. Non è chiaro al momento quanti giocatori siano stati controllati e quante informazioni su cittadini americani siano state raccolte, secondo il New York Times. L’azienda che ha creato World of Warcraft, la Blizzard Entertainment, ha dichiarato al quotidiano che le agenzie d’intelligence non hanno ricevuto alcun permesso per spiare i giocatori; molto sono americani, che possono essere controllati solo con il permesso del Foreign Intelligence Surveillance Court, il tribunale segreto istituito dal Foreign Intelligence Surveillance Act. Secondo i documenti che Snowden ha consegnato al Guardian, che li ha condivisi con New York Times e ProPublica, la Nsa avrebbe cominciato a interessarsi ai giochi online nel 2007, visto il crescente successo dei mondi virtuali; entro la fine del 2008, secondo uno dei documenti, la Gchq avrebbe messo in atto “il primo spiegamento operativo in Second Life”, con il nome in codice “Operation Galician”, aiutando la polizia di Londra a fermare una rete malavitosa che entrava nei mondi virtuali per rubare i dati delle carte di credito. Secondo documenti del 2008 della Nsa, l’agenzia avrebbe identificato utenti potenzialmente pericolosi nei giochi online, ma non esisterebbero prove di un uso criminoso degli avatar. Dal 2009, poi, le agenzie avrebbero cominciato a raccogliere un numero molto alto di informazioni dai giochi online. Facebook, il più grande social network, ha perso circa 11 milioni di utenti. Nove milioni di persone negli Stati Uniti e due milioni nel Regno Unito hanno cancellato i loro account. La causa della fuga dal popolare social network sono le recenti rivelazioni dell'ex agente dell'intelligence statunitense e della CIA Edward Snowden. Secondo una ricerca dell'università di Vienna, il 40% dei "dissociati" pensa che qualcuno possa sfruttare i loro dati personali. Il 13,5% degli utenti ha dichiarato di aver lasciato il social network perché insoddisfatto del sito e per la perdita di interesse.
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Il “Datagate” è un sintomo. Ciò che si prepara è la Guerra Per favore, niente indignazione! Sul Datagate si sapeva quasi tutto.C’è una risoluzione del Parlamento Europeo del 6 luglio 2006 che già indica con grande precisione quello che stava accadendo. E anch’essa arrivava in ritardo, perché si trattava di fatti che andavano avanti da oltre un decennio. Io me la ricordo bene perché la votai. Anzi fu votata a grande maggioranza dall’intero Parlamento. Risultati? Nemmeno una virgola si mosse. La risoluzione aveva un titolo inequivoco: “Intercettazione di dati sui trasferimenti bancari del sistema SWIFT da parte dei servizi segreti americani“. Cosa sia la SWIFT è utile spiegarlo, perché fa piazza pulita di ogni illusione circa le intenzioni di Washington nei nostri riguardi. Altro che caccia ai terroristi! SWIFT significa “Society for Worldwide Interbanking Financial Telecommunications”. Società interamente controllata dal governo statunitense sebbene con sede in Belgio, ma in grado di tenere sotto strettissimo monitoraggio 8000 banche e istituti commerciali di 200 paesi, incluse varie banche centrali. SWIFT non agiva (non agisce tuttora) di propria iniziativa. Esisteva (esiste) un programma denominato “Terrorist Finance Tracking Program”, dell’Amministrazione americana dell’epoca. Programma deciso a Washington e mai discusso o concordato con l’Europa. La risoluzione del Parlamento Europeo parte proprio da questo punto. State controllando tutto e tutti – dicevano in sostanza i parlamentari europei – a vostro piacimento. Il terrorismo è una scusa. Bisogna rivedere gli accordi e, dove non ci sono, bisogna fissarli ex novo. Anche perché – così suonava il testo della risoluzione – “le informazioni registrate dalla SWIFT, alle quali le autorità statunitensi hanno avuto accesso, riguardano centinaia di migliaia di cittadini dell’Unione Europea, visto che le banche europee utilizzano il sistema di messaggistica SWIFT per i trasferimenti interbancari di fondi a livello mondiale, e che da SWIFT passano quotidianamente milioni di bonifici e di transazioni bancarie”. Un tale potere, come può capire chiunque dotato di un minimo di discernimento, dovrebbe consentire controlli molto raffinati su tutti imovimenti di riciclaggio di denaro sporco, che invece sembrano miracolosamente esenti da ogni rischio d’indagine. SWIFT controllale banche svizzere, dove passa di tutto; controlla i trasferimenti che riguardano l’Iran, la Russia, la Cina, il Brasile. Controlla tutto ciò che entra ed esce dagli offshore (quasi tutti britannici), ma non ha dato alcun contributo a fermare i capitali provenienti dal commercio della droga. Analogo silenzio riguarda le fughe di capitali, l’evasione fiscale, inclusa quella dei contribuenti americani più importanti. Dunque un controllo – per usare un eufemismo – molto “selettivo”. Per questo la risoluzione concludeva dichiarando la “ferma opposizione” nei confronti di “qualsiasi tipo di operazione segreta sul territorio dell’Unione Europea che si ripercuota sulla privacy dei cittadini europei”, aggiungendo la propria “profonda preoccupazione” che “operazioni di questo tipo avvengano senza che ne siano informati i cittadini europei e i loro rappresentanti parlamentari”. Esortando infine “gli Stati Uniti e i loro servizi di intelligence e di sicurezza ad agire in uno spirito di fattiva collaborazione e a notificare ai loro alleati le operazioni di sicurezza che intendono condurre sul territorio europeo”. Quanto “fattiva” e “collaborativa” sia stata la risposta lo possiamo misurare nel 2013, alla luce di quanto sta emergendo dopo le rivelazioni di Edward Snowden. E questo non può che gettare un’ombra scura sul negoziato interatlantico che sta per cominciare – per altro circondato da troppi misteri – con l’obiettivo dichiarato di creare sviluppo nell’area occidentale. L’obiettivo non dichiarato è invece molto più politico che commerciale: è l’intesa tra gli Stati Uniti e gli
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alleati europei degli Stati Uniti per rafforzare ancor più tutti i legami di subordinazione europea in una fase in cui gl’interessi europei sempre più visibilmente cominciano a dissociarsi da quelli americani. Ma lo scandalo del “Datagate” mette tutti in difficoltà. Perfino François Hollande, maggiordomo francese, è costretto a dichiarare che sarà difficile trattare con chi ci spia. Un diplomatico occidentale, che desidera mantenere l’anonimato, si è espresso nei giorni scorsi in una felice battuta all’interno di un quadro piuttosto fosco: “E’ come se due ladri decidessero di scambiarsi le chiavi dei rispettivi appartamenti. Solo che, mentre avviene lo scambio, uno dice all’altro: scusa ma devo avvertirti che le chiavi del mio sono false”. In realtà la faccenda è assai più complicata e grave dei soli controlli bancari e queste reazioni europee di finto stupore non fanno che alimentare la sottovalutazione. I controlli rivelati da Snowden riguardano infatti praticamente tutte le comunicazioni, interne ed esterne agli Stati Uniti.Non è la vita privata dell’uomo della strada ad essere messa sotto osservazione: sono le vite private di tutti i dirigenti politici a essere oggetto dello spionaggio. E sapere tutto di loro significa poterli ricattarein ogni momento, visto che di santi, in questa valle di lacrime, ce ne sono davvero pochi. Ecco perché i Napolitano e i Van Rompuy, i Barroso e gli Schultz, gli Hollande e i D’Alema fanno le sante madonnine indignate. Perché sanno di essere sotto ricatto, dal primo all’ultimo. Ecco da dove deriva la nostra sovranità limitata, anzi limitatissima: dal fatto di essere una colonia dell’Impero, retta da maggiordomi in livrea che preferiscono salvaguardare carriera e privilegi piuttosto che dire la verità ai loro sudditi inebetiti. E ci sono ancora due risvolti da esaminare, che sono rimasti fuori dall’obiettivo delle telecamere. E non per caso. Il primo è che l’Impero in declino non è più in grado di controllare il mondo. Non lo è più dal momento che altri protagonisti emergono sulla scena mondiale, al di fuori dell’Occidente, dove l’Impero continua a dominare. Ecco dunque che possiamo osservare con precisione come le classi dirigenti esterne all’Occidente, determinate a non lasciarsi trascinare nel suo collasso, cercano di costruirsi una via autonoma di uscita dalla crisi planetaria. E, poiché non si fidano di Washington, e poiché hanno leadership non subordinate (o non del tutto condizionate) agl’interessi di Wall Street e Londra, eccoli cercare altre soluzioni. Sto parlando del cosiddetto BRICS Cable, un progetto davvero strategico il cui obiettivo primario è appunto quello di sottrarsi al controllo e al condizionamento (leggi al ricatto) di Washington. E’ un progetto che entrerà già in funzione nel 2014, che costerà 1,5 miliardi di dollari e che sarà pagato dai cinque paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud-Africa), ai quali è già previsto si assoceranno, dividendosi spese e vantaggi, altri dodici paesi tra quelli che, un tempo, si chiamavano i “non allineati”. Comunque al di fuori dell’OCSE, cioè dell’Occidente. Un cavo lungo 34.000 chilometri, che permetterà collegamenti diretti, senza intermediari, tra i cinque nuovi giganti emergenti, anzi già abbondantemente emersi. Essi hanno capito (e nel vertice di Nuova Delhi del 2012 hanno tirato le somme) che era impellente prendere decisioni strategiche proprio in tema di comunicazioni. Non solo per evitare di essere banalmente derubati di informazioni sensibili e cruciali, ma per poterimpedire a eventuali nemici di “disconnetterli”. Insomma: più reti altrui sei costretto ad attraversare, più è probabile che tu sia intercettato. Più sono gli “hubs”, i nodi da superare, più saranno i controllori che guarderanno ciò che stai facendo e potranno prendere le loro eventuali contromisure. Per esempio una comunicazione tra Cina e Brasile, in questo momento, deve attraversare due “nodi” americani. Pensa che festa negli uffici della National Security Agency! La festa finirà tra non molto, anche se i sistemi tipo MUOS, che gli USA stanno installando in quattro continenti (uno di questi è in costruzione a Niscemi, in Sicilia), uniti a una rete di satelliti geostazionari, stanno già studiando i modi per penetrare anche in eventuali nuove reti comunicative indipendenti. Insomma, la battaglia è aperta e sarà durissima. L’unica cosa certa, al momento, è che l’Europa, – questa Unione Europea, che abbaia al padrone, ma morde i suoi popoli – se ne sta accucciata nel proprio canile, incapace di reagire e di difendersi. Infine c’è un aspetto che è decisivo e che, appunto per questo, viene ignorato dal mainstream. I sistemi di controllo e di ascolto planetario di cui ormai dispongono gli Stati Uniti e solo loro, hanno anche un altro
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risvolto: quello direttamente militare. Si tratta di armi, vere e proprie. Probabilmente le più importanti armi per la terza guerra mondiale che si sta velocemente approntando. Perché è già evidente che gli strumenti di controllo sul nemicosono tutti “multi-uso”. Puoi ascoltare, ma puoi ancheinterferire. Puoi leggere ciò che gli altri scrivono ma puoi anchecancellare. Puoi impedire al nemico di ascoltare, di sentire, di vedere. Puoi bloccare le sue difese. Puoi costringerlo a difendersi da attacchi che prima erano impossibili, e che vanno da improvvise epidemie, a modificazioni climatiche violentissime. Tutto questo è già possibile e il “Datagate” che qui stiamo analizzando altro non è che la pellicola protettiva che trovi sullo schermo del cellulare quando è ancora nuovo di zecca. Noi tutti stiamo vedendo solo la pellicola di plastica, ma non ci è dato capire cose sta davvero accadendo. Qui sta la differenza tra il caso “Echelon”, o il caso SWIFT, e oggi. In questi anni le tecnologie di comunicazione-interferenza-attacco hanno avuto sviluppi mostruosamente veloci. Lo spazio che circonda la terra è ormai sede disistemi d’arma che sono stati approntati in vista di uno scontro planetario. E’ possibile entrare in un computer nemico e far esplodere a distanza ogni ordigno, e ogni centrale nucleare. E’ possibile impedire al nemico, magari nemmeno ancora dichiarato, di realizzare un suo progetto qualsivoglia. E’ possibile avvelenare i corpi, oltre che le menti dei sudditi altrui. E tutti guardano il dito, mentre non vedono la Luna. Il pifferaio magico suona il suo strumento, come un rumore di fondo che impedisce di percepire l’uragano che arriva. La Luna è già scura e sta entrando in una eclisse fatale. Il giovane Snowden è una Cassandra che giunge in ritardo. di Giulietto Chiesa - «La Voce delle Voci» – luglio 2013.
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M.E.S. MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ VIDEO SUL MES http://www.youtube.com/watch?v=o7NGJOqQplU http://www.youtube.com/watch?v=D1wqC9i4-pc Trattato Ufficiale del MES http://www.european-council.europa.eu/media/582889/08tesm2.it12.pdf Le tasse imposte da Mario Monti agli italiani servono davvero per scongiurare il fallimento? Per evitare il default, come ci hanno detto e ripetuto? NO! SERVONO PER CORRISPONDERE LA CIFRA DI 125.395.900.000€ al nuovo organo sovranazionale europeo, creato per gestire la "crisi del debito sovrano" degli stati dell'Unione. La notizia - ignorata da tutti i mass media - è come vedremo, riportata nero su bianco sul testo del trattato. Ma procediamo per gradi. Per convincere gli italiani che "è necessario fare dei sacrifici" e che "dobbiamo aumentare le tasse", i politici e i loro fedeli mass media asserviti hanno fatto e detto di tutto. Questo scampolo di governo Monti è stato caratterizzato da numerosi "colpi di scena", che hanno offerto molti argomenti di discussione ai "professionisti della distrazione di massa", che hanno imbastito salotti su salotti per discorrere della manovra e della sua iniquità. Tra l'altro, sono stati prospettati agli italiani interventi addirittura peggiori di quelli assunti, in modo da offrire maggiore spunti su cui dibattere, iniziando e chiudendo ogni discussione con le "paroline magiche" descritte sopra: "è necessario fare dei sacrifici" e "dobbiamo aumentare le tasse". Siccome come ben sappiamo, per renderle "più digeribili" i governanti sono soliti "dilazionare" le stangate (E' come se ti chiedono 100€ subito, oppure 20€ oggi, 20€ tra tre giorni, altri 20€ tra una settimana, etc fino a raggiungere 100€: il risultato non cambia, ma viene percepito in modo meno "traumatico") il lavoro lo aveva iniziato Tremonti, con 2 "manovrine" a breve distanza l'una dall'altra, di cui una da ben 50 miliardi, e lo sta finendo Monti: che ha esordito con una finanziaria che hanno dichiarato valere 25 miliardi, ma che in realtà ne vale circa 60-65 miliardi, come hanno rilevato "CGIA di Mestre" e "ConfArtigianato". Infine, ce ne sarà un'altra: che secondo le indiscrezioni, potrebbe valere altri 40 miliardi: Tremonti - che è riapparso criticando le troppe tasse, e invocando tagli - lo ha, in qualche modo annunciato, anche se Passera ha smentito. In realtà l'ex ministro, senza (ovviamente) rivelare i veri motivi per il quale ci metteranno ulteriormente le mani in tasca, ha semplicemente predetto il futuro: possiamo scommetterci. Se non lo fanno subito, è solo per non esasperare eccessivamente gli animi. Ci daranno giusto il tempo di "sbollire", di farci passare il "bruciore", e torneranno alla carica: magari accompagnando la nuova manovra da una nuova tranche di "terrorismo mediatico", seminando paura e incertezza tra i cittadini, come hanno fatto poco più di un mese fa con "l'allarme spread". PER CAPIRE QUALI SONO I VERI MOTIVI DELL'AVVENTO DI MONTI, CHE SONO BEN DIVERSI DA QUELLI DICHIARATI, BASTA OSSERVARE COME SARANNO IMPIEGATI I SOLDI RICAVATI DALLE MANOVRE FINANZIARIE CHE E' VENUTO A IMPORCI, RICHIESTE A GRAN VOCE DAGLI ORGANI SOVRANAZIONALI EUROPEI (la famosa lettera della BCE) COMPRESI I 50 MILIARDI DI EURO RICAVATI DALLA FINANZIARIA DI TREMONTI.
16 miliardi di Euro verranno impiegati per acquistare 131 cacciabombardieri F35, la cifra corrisponde al gettito generato dalla reintroduzione dell'ICI (ora IMU, che vale 11 miliardi di euro all'anno) e l'aumento delle accise sui carburanti, che hanno portato la benzina verde oltre quota 1,71€ (gettito annuo 4,8 mld). Iscriviti alla pagina "Fermiamo l'acquisto dei Jet F35 da 16 miliardi". SE LA CIFRA NECESSARIA PER L'ACQUISTO DEI JET VI SEMBRA ALTA, REGGETEVI FORTE:
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125.395.900.000€ saranno versati nelle casse del "MES" - "Meccanismo Europeo di Stabilità", come espressamente indicato nel trattato che istituisce questo nuovo organo sovranazionale, la cui approvazione è prevista entro la fine dell'anno dal parlamento europeo. Il MES, su cui i mass media non hanno proferito parola, avrà il compito di affrontare "la crisi dei debiti sovrani" e disporrà di una liquidità iniziale di 700 miliardi di Euro. La quota iniziale di partecipazione stabilita per l'Italia, come potete osservare nell'immagine estratta dal trattato pubblicata di seguito è di 125 miliardi di Euro. Clicca sull'immagine per ingrandirla
Questa è la penultima pagina del trattato che istituisce il MES, che sarà ratificato entro la fine dell'anno, per divenire operativo poco dopo. Il trattato lo potete scaricare qui La fonte è il trattato ufficiale, che delibera la costituzione del MES, che potete scaricare qui. E' stato diffuso esclusivamente in lingua inglese, nonostante il 96,5% della popolazione dell'area euro parli altre lingue. Monti solo pochi giorni fa ha annunciato che affretterà i tempi per l'approvazione dell'adesione al MES: infatti il Meccanismo Europeo di Stabilità entrerà in vigore solo dopo che tutti i parlamenti dell'Unione lo avranno ratificato nel proprio parlamento nazionale, una vera e propria formalità, visto che i mass media europei non ne parlano. Una vera e propria CENSURA DI LIVELLO EUROPEO,nonostante il trattato che regola il MES, e i molti punti oscuri che lo caratterizzano, siano a disposizione di tutti, sul sito del "Consiglio dell'Unione Europea,http://consilium.europa.eu (clicca qui per il trattato del MES in formato PDF). Risulta fin troppo evidente come l'avvento di Monti sia dovuto alla "necessità" di imporre agli italiani l'adesione al MES, ed in particolare per assumere i provvedimenti necessari per trovare i soldi da destinare alla sottoscrizione fondo, la cui quota italiana ammonta ad OLTRE 125 MILIARDI DI EURO, cifra che - conti alla mano - corrisponde all'insieme delle ultime manovre finanziarie. Di tutto questo, la stragrande maggioranza dei cittadini italiani ed europei, non sanno niente.
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La costituzione di questo organismo è stata nascosta in modo a dir poco scandaloso, così come la partecipazione dell'Italia e sopratutto, la quota di adesione, che è scritta nero su bianco nel trattato. Di seguito vi riportiamo un video che abbiamo più volte proposto sulla nostra pagina Facebook, che illustra alcuni "punti oscuri" del Meccanismo Europeo di Stabilità.
IL TRATTATO DEL MES CHE PORTERA' MISERIA E DISPERAZIONE Gli stati non hanno piu' neppure la possibilita' di trattare e di discutere democraticamente con la popolazione le misure economiche da attuare e si devono limitare a esegure le riforme strutturali (tagli drastici nel settore sociale, svendita dei beni pubblici e liberalizzazioni selvagge) imposte dal fondo. Il Trattato del MES che portera' miseria e disperazione di cui i media tradizionali non ci hanno informato : ''Lo scopo della crisi finanziara, artificialmente prodotta dall'elite', e' quello di imporre agli stati europei qualsiasi condizione venga decisa dagli oligarchi del grande capitale.Una di queste e' l'istituzione del Mes (Meccanismo Europeo di Stabilita') in ben diciassette paesi europei.E' un'istituzione finanziaria internazionale con sede in Lussemburgo, che ufficialmente avrebbe lo scopo di prestare aiuto economico agli stati membri in difficolta', ma che di fatto costituisce la fine della sovranita' nazionale e dell'autodeterminazione dei popoli. Si tratta infatti di un patto che, secondo quanto stabilito dal Consiglio Europeo, obbliga gli stati a sottomettersi all'autorita' dispotica di un nuovo super organismo europeo a cui viene conferita un'indipendenza e un'impunita' tale, che lo pongono al di sopra della legge.Gli stati non hanno piu' neppure la possibilita' di trattare e di discutere democraticamente con la popolazione le misure economiche da attuare e si devono limitare a esegure le riforme strutturali (tagli drastici nel settore sociale, svendita dei beni pubblici e liberalizzazioni selvagge) imposte dal fondo. Il Trattato del Mes conferisce inoltre ai dirigenti dell'ente sovrannazionale il potere di richiedere in qualsiasi momento un aumento del capitale, senza che i governi o i parlamenti nazionali possano opporsi. Dall'art. 32 del Trattato i beni, le sedi e i membri del MES godono di privilegi e immunita' da ogni forma di giurisdizione. I beni, le disponibilita' e le proprieta' del MES non possono essere oggetto di perquisizione, sequestro, confisca, esproprio o qualsiasi altra forma di sequestro o pignoramento derivanti da azioni esecutive, giudiziarie, amministrative o normative. I locali del Mes vengono letteralmente definiti ''inviolabili''.Tutti i beni, le disponiblita' e le proprieta' del Mes sono esenti da restrizioni, regolamentazioni, controlli e moratorie di ogni genere. Le decisioni del MES inoltre vegono assunte al di fuori di qualsiasi controllo democratico : ''I membri o gli ex membri del Consiglio dei Governatori e del Consiglio di Amministrazione e il personale che lavora, o ha lavorato per, o in rapporto con il Mes, sono tenuti a non rivelare informazioni protette dal segreto professionale.Essi sono tenuti, anche dopo la cessazione delle loro funzioni, a non divulgare informazioni che per loro natura sono protette dal segreto professionale''. L'art 35 conferisce l'immunita' di giurisdizione del personale per gli atti da loro compiuti nell'esercizio ufficiale delle loro funzioni e dell'inviolabilita' per tutti gli atti scritti e i documenti ufficiali redatti. Qualsiasi questione inerente all'interpretazione o alle disposizioni di applicazione delle norme del trattato e' sottoposta alla decisione degli stessi organi dell'ente. Il Mes e' diretto da un consiglio di governatori, da un consiglio di amministrazione e da un direttore generale.Gli stati membri si impegnano incondizionatamente e irrevocabilmente a versare al MES qualsiasi somma venga loro richiesta e ad adottare le misure economiche da esso stabilite. Tale obbligo e' irrevocabile poiche', anche nel caso in cui ci fossero le elezioni nello stato interessato dal provvedimento, e si formasse un nuovo parlamento contrario agli accordi del MES, il trattato dovra' comunque rimanere in vigore. Il capitale iniziale del MES, il trattato dovra' comunque rimanere in vigore. Il capitale inziale del Mes, e' come se qualcuno ci avesse detto:''Voi mi affidate i vostri soldi e poi li gestisco alle seguenti condizioni: 1- non avete diritto di chiedermi delucidazioni su come li spendo e non potete effettuare nessun tipo di controllo sulla mia gestione.Decido io quali
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informazioni darvi e con quali modalita'; 2-oltre all'importo iniziale, siete obbligati a versarmi anche tutte le successive somme aggiuntive che vi richiedero' 3-se avrete bisogno di un prestito, decidero' io se concedervelo e a quali condizioni; 4-nel caso emergano degli illeciti finanziari, delle irregolarita' o anche dei crimini gravissimi non potrete denunciarmi a meno che non sia io stesso ad autorizzarvi Accettate? Nessuna persona lucida di mente potrebbe mai tollerare condizioni simili, eppure lo stato d'ipnosi collettiva creato dall'elite', attraverso il monopolio dell'informazione, consente che ad accettarle siano interi stati sovrani. E l'aspetto piu' inquietante della vicenda e' che il controllo mentale sulle masse e' talmente evidente, che le clausole del Trattato invece di essere tenute segrete posssono essere pubblicate online nella massima indifferenza generale. La popolazine confida cosi' ciecamente nella trasparenza degli organi d'informazione istituzionali, da arrivare a ritenere che, se ci fosse qualche pericolo reale, i mass media se ne occuperebbero.'' Il MES: un organo sovranazionale al di sopra di ogni legge e controllo.
Perché il trattato che istituisce il MES - "Meccanismo Europeo di Stabilità" è stato tenuto all'oscuro dei cittadini, protetto da un forte muro di silenzio dei mass media? Per le alte cifre che i principali stati devono versare? (Tra l'altro, l'Italia è la terza nazione in ordine di consistenza della cifra (125.395.900.000) che dovrà versare nelle casse dell'organo; ma non per questo avrà maggiore rappresentatività e influenza di altri, visto che l'assemblea sarà costituita da un membro per ciascuna nazione, indipendentemente dalla cifra versata, che varia in base alle capacità economiche di ogni Stato.) Sicuramente quello economico sarà uno dei motivi: ma non l'unico. Il trattato infatti, contiene molti "punti oscuri"; tra l'altro, una volta che le nazioni avranno aderito, non potranno tornare indietro, e dovranno sborsare tutte le cifre che il MES richiederà loro, deliberando a maggioranza: questo, in termini pratici, significa che le nazioni che contribuiscono in modo più lieve (Estonia, Malta, Cipro, Lussemburgo aderiranno versando pochissimo) potrebbero proporre "a cuor leggero" di aumentare il capitale, gravando pesantemente su Germania, Italia, Francia, etc. Di seguito, vi proponiamo uno stralcio del trattato, (l'articolo 27) che potete scaricare qui in lingua inglese, e la traduzione in italiano. Clicca sulle immagini per ingrandirle.
ARTICOLO 27 Status giuridico, privilegi e immunità
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1. Per consentire l'ESM di raggiungere il suo scopo, lo status giuridico ei privilegi e le immunità di cui al presente articolo devono essere accordate alla ESM nel territorio di ciascuno Stato membro ESM. L'ESM si adopera per ottenere il riconoscimento del suo status giuridico e dei suoi privilegi e le immunità in altri territori in cui esegue funzioni o possiede beni.
2. L'ESM ha piena personalità giuridica, ma deve avere piena capacità giuridica di: (a) acquisire ed alienare beni mobili e immobili; (b) del contratto; (c) stare in giudizio, e (d) stipulare un accordo di sede e / o protocolli necessaria per garantire che il suo status giuridico e dei suoi privilegi e le immunità sono riconosciute ed eseguite. 3. Il MES, i suoi beni, conti e risorse, ovunque si trovino e chiunque li detenga, godono dell'immunità da ogni forma di processo giudiziario se non nella misura che il MES rinuncia espressamente alla sua immunità ai fini di eventuali procedimenti o dalle condizioni di qualsiasi contratto, compresa la documentazione degli strumenti di finanziamento
4. La proprietà, i conti, e le attività del MES, ovunque si trovino e chiunque li detenga, sono esenti da perquisizione, requisizione, confisca, espropriazione o qualunque altra forma di sequestro, prelievo o preclusione da dirigente, l'azione giudiziaria, amministrativa o legislativa.
5. Gli archivi del MES e tutti i documenti appartenenti al MES o da essa detenuti, sono inviolabili. ---ALCUNE CONSIDERAZIONI:
Il testo sopra riportato è l'articolo 27 del trattato; tuttavia il testo sembra contenere molti altri "punti oscuri", regole decisamente discutibili; regole decisamente discutibili che stiamo esaminando, e vi
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illustreremo prossimamente.
Appare evidente come il MES operi al di sopra delle leggi e di qualsiasi forma di controllo, e non sarà possibile procedere nei confronti del MES nemmeno in caso di accertata responsabilità (anche se sarà difficile accertare violazioni, visto che il MES non sarà controllato da nessun organo) a meno che il MES non rinunci alla propria immunità. Per quale motivo un organo sovranazionale ha bisogno di tutta questa copertura legislativa?!? E' ammissibile che agisca al di sopra delle leggi, senza alcun controllo, senza assumersi alcuna responsabilità del proprio operato??? Ovviamente, quando gli stati membri ratificheranno nel proprio parlamento l'adesione al MES, renderanno effettivo il trattato, accettando le seguenti regole.
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CIA: il braccio armato degli ILLUINATI nel Mondo?
Nel mondo delle teorie si sente spesso parlare della CIA, la potente agenzia di intelligence USA. Le azioni effettuate dai servizi segreti statunitensi spesso coincidono con eventi astronomici e astrologici e il loro modo di operare è tale da far pensare ad un inquietante somiglianza con gli ILLUMINATI se non addirittura ad indurre il sospetto che ne siano parte integrante. Inizialmente la CIA si chiamava OSS (office of strategic services) Ufficio dei servizi strategici, il cui fondatore fu William Joseph Donovan detto Bill il Selvaggio.Nel 1944 Donovan chiese all’allora presidente Roosevelt(membro degli illuminati) di fondare una nuova organizzazione di intelligence sotto la supervisione diretta del presidente. La richiesta suscitò una forte opposizione da parte dell FBI, del Dipartimento di stato e addirittura dei vertici militari. Ciò, però non impedì la fondazione del CIG poi chiamato CIA(central intelligence agency) nel 1949 con una legge federale nota come Public law 110. Il potere attribuito a questa agenzia è enorme. Tramite il Public law 110, si esentava quest’ ultima dall’obbligo di rivelare qualsiasi dato che la riguardasse. Non è dato conoscere il numero delle persone impiegate, gli stipendi, le funzioni, le cariche, l’organigramma… La CIA è autorizzata anche a trattare con agenti segreti nemici o disertori o criminali stranieri, criminalità organizzata ecc. Il Public law 110 consente ad un agente Cia di introdurre “un collaboratore” straniero direttamente nel territorio USA saltando le severissime procedure di immigrazione e offrendo loro una serie di coperture quali una casa, un lavoro, uno stipendio, una nuova identità e all’occorrenza anche amici e colleghi. L’ unico a dover essere informato delle attività svolte da questa agenzia è il presidente delgli USA. All’atto pratico però soprattutto nel periodo della guerra fredda e grazie alla volontà del suo direttore dell’epoca Allen Dulles la Cia si rivelò molto, anzi troppo indipendente rispetto a qualsiasi forma di controllo governativo.Le operazioni della Cia inclusero lo spionaggio ai danni di membri dello stesso governo USA, l’eliminazione fisica di personaggi scomodi delle potenze straniere ed il rovesciamento di governi ostili agli USA, la destabilizzazione politica e sociale, l’infiltrazionein gruppi eversivi e la partecipazione alle loro attività, fra cui omicidi e narcotraffico, nonché tutta una serie di atti illegali e feroci che rese molto difficiele distinguerla dalle associazioni criminali organizzate. In verità la fama negativa della CIA, che ne ha fatto il protagonista malvagio delle varie teorie, nonché del cinema, nasce dal fatto che non si è fatta scrupolo di uccidere civili innocenti pur di raggiungere i suoi scopi. Talvota l’agenzia in modo talmente indipendente da sembrare più potente dello stesso presidente USA.
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La maggior parte dei complotti che ha insanguinato il mondo negli ultimi 60 anni la vede protagonista. Nel 1974 un articolo del New York Times rivelò che, tra le attività svolte dai servizi segreti, vi era stata una particolare operazione chiamata CHAOS, che aveva consentito di spiare e realizzare file su oltre 7000 cittadini americani. Non si trattava ne di criminali né di terroristi, bensì di pacifisti.L’articolo scritto da Seymour Hersh denunciava anche le attività omicide della CIA ai danni dei leader stranieri. Il congresso decise di indagare everificò che l’agenzia infrangeva senza alcuno scrupolo il suo stesso statuto. Anziché scioglierla, come sarebbe stato opportuno, il governo USA le impose di non uccidere leader stranieri e cittadini inermi, ma soprattutto le impedì di spiare cittadini USA. Dalle indagini sulla Cia da quel poco che riusì a scoprire la magistratura USA, si verificò che è sua la paternità del progetto MK ULTRA di condizionamento e programamzione mentale ,mirante ad assumere il controllo della psiche per trasformare inospettabili cittadini in automi-schiavi, che in base a precisi stimoli audiovisivi siano inconsapevolmente pronti ad eseguire qualsiasi ordine, anche il più immorale. Un altro tema ricorrente sulla CIA e le sue riguarda il salvataggio, effettivamente offerto agli scienziati nazisti responsabili di indicibili atrocità verso il genere umano, ma anche generali esperti in tecniche di spionaggio quali ad esmpio Reinhard Gehlen. Secondo la testimonianza e le foto di Otto Skorzeny (si credeva morto in germania nel 1970, ma invece viveva sotto falso nome, lavorando per la CIA , morì nel 1999) che era la guardia del corpo di Hitler,spia, assassino nazista, egli dopo la seconda guerra mondiale avrebbe contribuito, assieme ad altri ‘migliori’ nazisti, a migliorare la CIA, egli era solo uno dei tanti nazisti che sono stati trasferiti negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale, nell’ambito del Progetto Paperclip. Molti di questi scienziati nazisti ed esperti di spionaggio, finirono a lavorare per la NASA, la CIA e altri servizi americani.Sempre secondo Skorzeny la CIA avrebbe assorbito molto personale nazista e molte tecniche di spionaggio naziste per diventare quello che è adesso, sempre secondo lui, si sarebbe finanziata anche grazie all’oro che i nazisti avevano rubato e reciclato. La CIA sembrerebbe essere stata molto attiva in Italia. Dell’agenzia avrebbero fatto parte anche Licio Gelli, ex venerabile maestro della potente loggia massonica deviata P2 (di cui faceva parte anche Silvio Berlusconi) e il principe fascista junio Valerio Borghese che nel 1970 fu protagonista di un tentato golpe interrotto da lui stesso per motivi mai chiariti poche ore prima dell’attuazione. Direttore della CIA è stato anche George H W Bush senior, 41° presidente degli USA e padre del 43° presidente G.W. Bush junior, entrambi membri degli Skulls&Bones e sospettati di essere parte degli illuminati. Secondo Skorzeny George H.W. senior, era diventato capo della CIA non perché era stato una semplice spia, ma perché era una spia Nazista. Per saperne di più Vedi Dossier famiglia BUSH Questa storia non risulta nemmeno molto fantasiosa alla luce dei documenti segreti declassificati nel 1992 che provano l’aiuto degli USA alla protezione dei criminali nazisti (http://archiviostorico.corriere.it/1992/settembre/11/Cia_apre_dossier_nazisti_co_0_92091116580.shtml ) la Cia apre i dossier nazisti cosi' l' America protesse Klaus Barbie, Joseph Kennedy, Kurt Waldheim. la CIA ha annunciato l' apertura dei dossier segreti che testimoniano l' aiuto fornito dal governo USA a innumerevoli criminali nazisti Nuovo capitolo nel disperato tentativo dei repubblicani di accattivarsi l' elettorato ebraico americano, tradizionalmente democratico. La Cia ha annunciato l' apertura dei famigerati dossier "top secret" che testimoniano l' aiuto fornito dal governo americano, subito dopo la guerra, a innumerevoli criminali nazisti, molti dei quali reclutati dalla stessa Cia in qualita' di agenti anti.comunisti. "E' un evento storico di portata immensa" dichiara Elizabeth Holtzman, candidata democratica per il Senato a New York, che ha appreso la notizia per prima. E non a caso: la "Simon Wiesenthal in gonnella", com' e' stata ribattezzata, e' la madre della crociata anti.nazista in America. Promotrice di una legge sull' immigrazione, ratificata nel ' 78, che vieta ai criminali di guerra l' ingresso nel Paese. Nel marzo scorso, dopo l' annuncio dell' apertura dei
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foltissimi dossier nazisti in Argentina, la Holtzman scrive una lettera al nuovo direttore della Cia, Robert M. Gates: "Vorrei esaminare le carte segrete relative a quattro criminali nazisti protetti dalla Cia e dal nostro governo". Ed elenca i nomi di Klaus Barbie, Arthur Rudolf, Mykola Lebed e Otto Von Bolschwing. Per far vedere che vuol davvero ripulire l' immagine sporchissima dell' agenzia, Gates acconsente. In passato i servizi segreti americani sono stati continuamente sotto accusa per aver aiutato e nascosto i criminali nazisti. Come Klaus Barbie, il terribile "macellaio" della Gestapo di Lione, che ordino' la deportazione di migliaia di ebrei francesi nei campi di sterminio tedeschi e che dopo la guerra venne reclutato dalla Cia e condotto in salvo in Sud America. (Nell' 83 venne estradato dalla Bolivia in Francia, dove mori' in prigione). Altrettanto imbarazzante l' ostinata protezione di Kurt Waldheim, che divento' segretario generale dell' Onu dopo che la Cia lo aiuto' a far sparire le prove schiaccianti del suo passato di nazista nell' esercito tedesco. Una serie interminabile di libri, studi e articoli realizzati negli ultimi anni dimostrano inoltre che, durante la Guerra fredda, i servizi segreti americani non esitarono a mettere a capo delle loro unita' anti.comuniste scienziati e criminali nazisti che avevano condotto atroci esperimenti sui prigionieri dei campi di concentramento. Per non parlare poi della copertura istituzionale, che continua ancora oggi, dei trascorsi nazi.fascisti di Joseph Kennedy, padre di John e Bob. Per questo il neo.presidente JFK decise di rieleggere Hoover a capo della Cia: Hoover sapeva e soprattutto aveva quintali di prove sulla "love story" segreta del padre . ambasciatore in Inghilterra durante la guerra . con una spia nazista. I documenti che Gates ha inviato alla Holtzman contengono, oltre al dossier Barbie, anche quello di Otto von Bolschwing, ex capitano delle SS che aiuto' Adolf Eichmann a Budapest, prima di fuggire in California a timbrare il cartellino per la Cia. E includono parecchio materiale inedito su Arthur Rudolf, impiegato presso la Nasa in Alabama, prima del rientro in Germania, dove gode dei pieni diritti di un cittadino qualunque. Ma su Mykola Lebed neppure una pagina. Eppure esistono prove che il criminale ucraino e' emigrato in America dopo la guerra, con l' aiuto della Cia. Per cui ha lavorato per anni e da cui riceve una pensione che gli permette di vivere tra gli agi nello Stato di New York. "Qualcuno molto in alto forse si ostina a proteggerlo . dice la Holtzman .. L' America e' piena di gente come lui. Non c' e' un minuto da perdere, visto che la loro eta' media e' intorno agli 80 anni". Alessandra Farkas
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EUROGENDFOR: il braccio armato degli ILLUMINATI in Europa? Il 14 maggio del 2010, veniva convocata l'assemblea di Montecitorio per esprimersi sulla ratifica del “Trattato di Velsen”. I deputati presenti in aula furono 443. Votarono a favore del provvedimento 442 rappresentanti, con 1 astenuto. Il Parlamento si espresse pertanto all'unanimità. Poco più tardi, anche il Senato dava il suo parere favorevole. Sempre all'unanimità! Il 12 giugno dello stesso anno, il “Trattato di Velsen” entrava in vigore in Italia. Ma cosa contemplava in concreto quel Trattato? Esso si proponeva come lo strumento necessario per dar vita aun insolito organismo: la Forza di Gendarmeria Europea, conosciuta anche come Eurogendfor o EGF, la quale viene ora a proporsi come il primo corpo militare dell'Unione Europea, e quindi con valenza sovranazionale. Sostanzialmente, si tratta di una forza di polizia dell'Unione Europea, alla quale appartengono, finora, la Francia, la Spagna, il Portogallo, l'Olanda e, naturalmente, l'Italia. La gestione di questo super organismo di polizia è affidata a due istituti centrali: uno di natura politica e l'altro essenzialmente operativo. Al primo, appartengono i ministri degli esteri e della difesa dei paesi membri; il secondo, che ospita il quartier generale permanente della struttura, ha sede in Italia, precisamente a Vicenza. La Gendarmeria Europea viene pertanto a configurarsi come una inquietante forza armata, con caratteresovranazionale e dotata della più assoluta autonomia, al punto da non rispondere a nessuno del proprio operato. Non ne risponde ai parlamenti nazionali, così come non ne risponde al parlamento europeo. I compiti assegnati dal Trattato a Eurogendfor sono assai ampi: vanno infatti dai compiti di pubblica sicurezza e dell'ordine pubblico, all'espletamento delle funzioni di polizia giudiziaria; al controllo, alla consulenza e alla supervisione della polizia locale, comprese le afferenze penali; alla direzione della pubblica sorveglianza; all'assolvimento delle operazioni di polizia di frontiera, oltre che alla acquisizione delle mansioni di intelligence. Quel che preoccupa maggiormente di questa struttura, a dir poco “sui generis”, è la sua assoluta autonomia:sono inviolabili i suoi locali, i suoi beni e i suoi archivi, come sancito dagli articoli 21 e 22 del Trattato; le sue comunicazioni non sono intercettabili per nessun motivo, come recita l'articolo 23; non le competel'indennizzo dei danni eventualmente arrecati alle proprietà e alle persone, come si legge nell'articolo 28;i gendarmi non possono essere messi sotto inchiesta dalla giustizia dei paesi ospitanti, come previsto dall'articolo 29, e tanto altro ancora. Tutto in stridente violazione delle più elementari norme del diritto internazionale. In questa nuova e folle idea dell'Europa, la costituzione di un simile organismo desta non pochepreoccupazioni. Assumendo la prerogativa della più assoluta autorità e prospettandosi impunibile e inviolabile, esso non somiglia tetramente e terribilmente alla Gestapo nazista più che a un normale corpo militare?Uno tra i più preoccupanti interrogativi suscitati da una siffatta istituzione riguarda le autentiche ragioni che ne giustifichino la nascita. Quali interessi reali essa è effettivamente chiamata a tutelare? Inoltre: perché nessuno ne parla? E, ancor più: quando diventerà pienamente operativa? Forse quando i popoli sovrani, oberati dalle esose pretese economiche dei banchieri, proveranno a ribellarsi? Forse allora ne scopriremo il vero volto? http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=53159&pg=1%2C2564%2C4941%2C6532&pg_c=2
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LE ASSOCIAZIONI FIGLIE DEGLI ILLUMINATI
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LA TAVOLA ROTONDA
Il circolo conosciuto come Tavola Rotonda è il vertice della piramide, un circolo segreto che si interfaccia con tutti gli altri sottostanti (bilderberg,trilaterale,C.F.R.,massoneria ecc) e cui appartiene sono una ristrettissima cerchia di Illuminati, è nelle riunioni di questo gruppo che vengono decise le azioni da intraprendere su scala mondiale, e vengono decise le direttive che dovranno seguire le associazioni di livello più basso. La creazione della Tavola Rotonda , che è in definitiva l'erede degli ultimi secoli di tradizioni mistiche, finanziarie ed elitarie, fu una tappa decisiva nella preparazione che porta ad uno Stato mondiale. Infatti, sotto la guida di Lord Milner e dei suoi collaboratori, questo istituto di alta gamma è stato creato in collaborazione con l'élite finanziaria statunitense al fine di garantire la preminenza del mondo anglosassone che porta alla creazione di uno stato mondiale. Altre tavole rotonde sono state stabilite in tutti i domini dell'impero britannico, ma anche negli Stati Uniti. A seguito delle ambizioni di Cecil Rhodes, dei finanzieri incorniciano il rinomato team di Lord Milner come Alfred Beit (1853-1906), Sir Abe Bailey (18641940) e la famiglia Astor. Altri gruppi si sono aggiunti alla culla della globalizzazione animata dalla tavola rotonda: JP Morgan, la banca Lazard o ancora le famiglie Rockefeller e Whitney. Nel 1917, alcuni membri della Tavola Rotonda statunitense contribuirono anche alla fondazione della organizzazione sorella del RIIA, il Consiglio per le Relazioni Internazionali con sede a New York (CFR, Council on Foreign Relations). Nel 1966, il professore americano Carroll Quigley (1910-1977), il mentore di Bill Clinton all'Università Gesuita di Georgetown, pubblica un grosso volume intitolato Tragedy and Hope: A History of the World in Our Time («Tragedia e speranza: una storia del mondo nel nostro tempo»), in cui afferma: «Esiste ed è esistita per una generazione, una rete internazionale che opera, con una certa estensione, nello stesso modo radicale in cui agiscono i comunisti. Infatti, questa rete, che possiamo identificare con il nome 'Round Table' [Tavola Rotonda], non ha nessun problema a collaborare con i comunisti, o con altri gruppi, e si comporta spesso in questa maniera. Io conosco le attività di questa rete perché la studio da vent'anni e ho avuto il permesso per due anni, nei primi
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anni Sessanta, di esaminare le sue carte e i suoi documenti segreti. Non provo avversione per questa rete e per la maggior parte dei suoi scopi, e sono stato, per molti anni della mia vita, vicino ad essa e a numerosi dei suoi strumenti. Ho nutrito qualche riserva, sia in passato che recentemente, su alcune delle sue linee di condotta, ma in generale la mia principale discordanza di opinione è che essa vuole rimanere segreta, mentre io credo che il suo ruolo nella Storia sia così significativo da meritare di essere conosciuto». Dalla Round Table al RIIA 1. Il 19 maggio 1919 il colonnello EDWARD MANDELL HOUSE, membro della massoneria illuminista e sinarchica dei Masters of Wisdom e della Round Table, invitava a pranzo un certo numero di delegati inglesi e americani, appartenenti come lui stesso alla Round Table e alla Conferenza della Pace. Dalla parte americana c'era il rabbino Stephen Wise e altri che House stesso aveva collocato attorno al presidente degli Stati Uniti T.W. Wilson; dalla parte inglese House aveva chiamato un folto gruppo di altri membri della Round Table di tendenza socialista. C'erano anche J.M. KEYNES e R.H. TAWNEY, autori di opere che preconizzavano un nuovo ordine mondiale fondato sulla dottrina socialista (che in Keynes sembrò raggiungere l'espressione più pura). Entrambi intendevano stabilire una cooperazione con Mosca, e intorno ad essi gravitavano persone che ebbero parte importante nella promozione del socialismo angloamericano: C. Rabinovitch, B. Shaw, B. Russel, S. Webb, H.G. Wells, ecc. Costoro appartenevano alla Fabian Society, che auspicava una federazione mondiale socialista incentrata nell'impero britannico. Shaw aveva proclamato in pubblico: «Noi siamo socialisti, e il partito russo è il nostro» (H. PEARSON Bernard Shaw, 1949). Dall'incontro all'Hotel Majestic nacque l'idea di un organismo anglo americano per lo studio dei problemi internazionali, idea che si concretizzò nel British Institute of International Affaires, con sede a Londra, in quella stessa Chatham House dove risiedeva la Round Table. Su invito del re Giorgio V, l’istituzione prese il nome definitivo di The Royal Institute of International Affairs (RIIA, noto anche come Chatham House). La branca americana dello stesso istituto prese il nome di Council of Foreign Relations (CFR). Queste istituzioni, che hanno una importanza fondamentale nella Politica anglo americana, si svilupparono quindi sul ceppo dell’ideologia socialista di Rouskin, fabiana e keynesiana, decisamente filocomunista; e sono al centro di diverse convergenze, quali lo scozzesismo massonico, che fa capo alla corona reale, l'alta finanza mondialista, sia anglo-americana, sia israelitica, e anche una notevole venatura di esoterismo, per via di ELENA BLAVATSKY, fondatrice della società teosofica, di ANNIE BESANT, e di altri apporti iniziatici che risalgono al tempo di Palmerston (BULWER LYTTON). La Chatham House è il perno della politica inglese, e vi si decidono gli affari di maggior interesse riguardanti la sicurezza europea, il commercio Ovest-Est, il disarmo, il Medio Oriente, la Trilaterale , gli incontri Bilderberg, ecc. Allo stesso centro fanno capo lo scozzesismo, la grande stampa (The Economist, ecc.), le multinazionali, le banche, i centri, la ricerca scientifica, collegati al RIIA. 2. Il RIIA ha le sue versioni o collegamenti: a) nel Commonwealt britannico, cioè - in Canada: CIIA; - in Pakistan: PIIA; - in Australia: AIIA; - in Terra Nuova; - in Nuova Zelanda: NZIIA; - in Egitto; - nel Sud Africa: SAIIA; - nel Niger; - in India: ICWA; b) nei paesi dell'Europa Occidentale, tramite il Centro di Studi di Politica Estera (CEPE): - Francia: IFRI; - Finlandia: FIIA;
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- Belgio: IRRI; - Svezia: UI; - Germania: DGAP; - Norvegia: NUPI; - Austria; - Paesi Bassi; - Svizzera; - Iran; - Italia: IAI (Istituto Affari Internazionali) e ISPI (Istituto per gli studi di Politica Internazionale) C) in Asia, - Cina Popolare: CPIFA; - Singapore: SIIA; - Cina Nazionalista: IIR; - Vietnam: VCFR; - Corea: KIIA; - Israele: IISIA; - Giappone: JITA; d) nei paesi comunisti dell'Est: - Unione Sovietica: Istituto d'Economie Mondiale et de Relations Internationales; - Bulgaria; - Germania Orientale; - Yugoslavia; - Romania; - Ungheria; - Polonia: PISM. e) Una considerazione a parte meritano le istituzioni anglo-americane collegate al RIIA: Institute Atlantique, Brookings Institution, Pugwash, Institut International d'Analyse des Systemes Appliqués (IIASA), ecc. 3. Il distaccamento italiano del RIIA è l'Istituto Affari Internazionali (IAI), creato nel 1965 dalla Fondazione Olivetti, dall'Associazione di cultura politica Il Mulino e dal centro studi Nord-Sud su proposta del deputato Altiero Spinelli. Così informa il Moncomble, che aggiunge le notizie seguenti, che riportiamo su sua responsabilità. - Lo Spinelli è membro della Commissione della Comunità Europea, capo del Movimento Federalista Europeo dal 1945 al 1961; nel 1976 si presentò alle elezioni nella lista comunista. Il suo sinistrismo a tutti noto non impedì che gli fosse affidato un incarico che lo metteva al corrente di tutti i segreti della politica industriale e tecnologica dei nove paesi del Mercato Comune. E’ anche un Bilderberg (v. p. 46). - Ma il patrono dell'IAI è GIANNI AGNELLI, suo grande amico, che «in Italia rappresenta ciò che è Rockefeller negli Stati Uniti» (Le Figaro, 11 marzo 1974). Egli è capo della Fiat, un'industria che impegna 250.000 persone, e tramite l'Istituto Finanziario Industriale (IFI) si estende a industrie, banche, edizioni, giornali, non solo in Italia ma anche all'estero (Lancia, Ferrari, Magurus Deuz, Seat, Togliattigrad). In particolare controlla La Rinascente , le Edizioni Fabbri, La Stampa , il Corriere della Sera, L'Espresso, La Repubblica, vale a dire la stampa massonica italiana; ha pure partecipazioni al Play Boy, nella Cinzano, nel Club Mediterraneo (per un accordo con Edmond de Rothschild), nella Bantham Books, nei profumi Caron. Sua figlia Margherita ha sposato A. Elkann, presidente del concistoro israelita di Parigi. E’ membro del partito repubblicano, attorno al quale ha convogliato la borghesia laica. Tramite L'Espresso provocò le dimissioni di Leone. Tramite Caracciolo acquistò la partecipazione al giornale comunista Paese Sera, Le sue idee filocomuniste sono note. Legatissimo a David Rockefeller, di cui condivide il programma mondialista, egli pensa che l'Italia, tramite il Pci, deve diventare la prima testa di ponte nel processo di integrazione tra il comunismo e il capitalismo occidentale (LEVINSON C. Vodka-Cola, Vallecchi, Firenze 1978, pp. 336).
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Giorgio Amendola scrive a suo riguardo su Newsweek: «La crisi mondiale, monetaria ed economica, è divenuta per l'Italia una crisi di produzione. Noi comunisti sappiamo che c'è una crisi vera, e non una manovra dell'imprenditore Agnelli... Non vogliamo la nazionalizzazione della Fiat: vogliamo aiutare Agnelli a risolvere i suoi problemi» (Le Monde, 18 ottobre 1974). Ciò fa dire a Viglione, presidente socialista della regione Piemonte: «Agnelli ci ha tenuti all'oscuro di tutto, secondo la sua abitudine; del resto, in assenza di una politica estera da parte del governo, è lui che in parte detta la politica estera italiana» (Valeurs Actuelles, 22 agosto 1977). Le sue simpatie per il Pci sono in linea con gli intendimenti della Trilaterale. Grande influsso sull’AII ha pure GUIDO CARLI, già governatore della Banca d'Italia, che ha entratura sia presso i dirigenti finanziari di Washington, sia presso quelli di Mosca; ha collaborato con Agnelli alla costruzione della Fiat di Togliattigrad. Si incontrava notoriamente con George Ball, consigliere di politica estera di Carter. Come Agnelli, è Bilderberg, membro della Trilaterale e dell'Istituto Atlantico -- Altro uomo di primo piano dell’IAI è ARRIGO LEVI, già direttore de La Stampa e corrispondente a Mosca, e buon conoscitore dei problemi della politica Est-Ovest; lui pure Bilderberg e membro dell’Alleanza Atlantica. Il Moncomble riporta il seguente elenco degli appartenenti all’IAI e all’Istituto Atlantico. Tale appartenenza va valutata nel realismo dei ruoli assunti in seno alle stesse istituzioni, senza pregiudiziali negative di principio - Agnelli Giovanni, Trilaterale, Bilderberg, FIAT, Chase Manhattan Bank - Amato Giuliano - Benvenuto Giorgio, Uil - Carli Guido, B, A, Confindustria, Banca d’Italia - Colombo Furio, La Stampa - Cossiga Francesco, B, dc - Dini Lamberto - La Malfa Giorgio , T, B - Peccei Aurelio, B, A, Club di Roma - Prodi Romano - Saragat Giuseppe, psdi
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COUNCIL ON FOERGN RELATIONS Il CFR - Council on Foreign Relations - fu fondato ufficialmente il 29 Luglio del 1921. John W. Davis, delegato di J. P. Morgan (uno dei più importanti esponenti della lobby bancaria, con Rothschild e Rockefeller) fu il primo Presidente in carica. Di questa organizzazione hanno fatto parte tutti i presidenti americani e controlla le nazioni occidentali tramite il Royal Institute of International Affairs (RIIA) e i suoi membri occupano tutti i posti dirigenziali dei principali servizi di informazione: Associated Press, The New York Times, Reuters, United Press, The Washington Post, NBC, Wall Street Journal, RCA, The Boston Globe, ABC, Los Angeles Times, CBS, ecc ecc. Poiché la maggior parte dei giornalisti usa le stesse fonti, le notizie sarebbero tutte sotto il controllo del CFR. Il denaro erogato per la costituzione di questa organizzazione, fu fornito dalla famiglia Rockefeller, da J.P.Morgan, Bernard Baruch, Otto Kahn, Jacob Schiff, Paul Warburg, le stesse persone coinvolte nella fondazione della Federal Reserve. Lo scopo fondamentale della costituzione del CFR fu di creare un filone di letteratura scolastica atto a promuovere e diffondere i benefici di un governo mondiale e attirare l’iscrizione di ricchi intellettuali i quali avrebbero potuto influenzare la direzione della politica estera americana oltre a voler contrastare le tendenze isolazioniste degli americani, contrarie ovviamente agli interessi delle multinazionali Usa. Due settimane dopo Pearl Harbor, Cordell Hull, Segretario di Stato, consigliò la creazione di una Commissione Consultativa Presidenziale (Presidential Advisory Committee) sulla politica estera post bellica. Questa commissione, fu la stessa che operò per la formazione dell’ONU che Franklin D. Roosevelt propose poi alle 50 nazioni che parteciparono alla famosa conferenza di San Francisco del 1945. Fu John D. Rockefeller Jr che donò il terreno per il quartier generale delle Nazioni Unite, e lo fece per assicurarsi che la sede fosse collocata all’interno degli Stati Uniti. Il CFR era ed è sostenuto dalle più ricche tra le fondazioni mondiali e privati facoltosi. Organizzato come un altissimo ufficio-studi, semi-segreto, e pagato dal contribuente americano in quanto Fondazione Culturale, il CFR studia strategie «globali» che invariabilmente la Casa Bianca, poi, adotta come direttive di politica internazionali. Le direttive, studiate dal CFR in riunioni riservatissime, vanno poi fatte digerire a più vaste platee di politici, imprese e decisori sparsi nel mondo. (A muovere i fili del vertice un gran burattinaio di nome CFR. Maurizio Blondet, in Avvenire, 27-01-01) Ecco una parte della lista dei finanziatori:
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American Express, American Security Bank, Archer Daniel Midland Foundation, Cargill Inc., Chase Manhattan Bank, Coca Cola C., Coopers & Librand, Elf Aquitane, Exxon Corp., Finmeccanica S.p.a., General Electric Foundation, General Motors Corp., Hill & Knowlton, ITT Corp., Johnson & Johnson, Levi Strauss Fdt., Manufacturers Honover Trust, McKinsey, Mobil, PepsiCo, RJR Nabisco, Salomon Inc., Shearson Lehman Brothers, Smithkline Beecham Corp., Volvo Usa, Young & Rubicam. Ora la domanda è d’obbligo: perchè pochissime persone conoscono il CFR? Perchè quasi nessuno sa che, fra i componenti del CFR compaiono nomi quali quello dell’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, di Angela Merkel, di Tony Blair, di Carl Gustav XVI Re di Svezia o di Bill Clinton e Margareth Tatcher? Anche Mario Draghi, Berlusconi, Bush, Corrado Passera (Banca Intesa San Paolo), Gianni Riotta, Giulio Tremonti, Marco Tronchetti Provera, compaiono nella lista dei membri Queste notizie, non circolano sui media, anzi: durante i convegni, le riunioni ed i congressi, i media...non sono presenti, tranne - raramente - qualche media locale. E queste stesse informazioni, fanno parte di quello che io chiamo "Progetto di politica Mondiale ai danni dei cittadini di tutte le nazioni di Europa, Stati Uniti e Paesi Orientali" come più volte ho espresso in alcuni miei articoli. Una entità di così vaste proporzioni e che opera, tutt’ora quasi in totale segretezza, decidendo le sorti del Pianeta e svendendo brandelli di realtà sottoforma di notizie pilotate con alta maestria, per confondere le acque sui veri accadimenti politici, economici e sociali. Una prova concreta che, ciò che appare non è, e che se si vuole leggere tra le righe delle menzogne proposte come realtà sociale, è necessario scandagliare acque torbide e segretamente conservate al fine di mantenere nell’ignoranza l’intera umanità. Molti cittadini, a livello internazionale, continuano ad interrogarsi sul perchè di certi eventi - come l’ultimo crollo dei mercati finanziari internazionali - senza trovare risposta ai propri interrogativi. E’ pensietro comune che vi sia una non capacità da parte dei governi di gestire l’Economia e la Politica delle nazioni. Ma non è così. All’origine di ogni scandalo economico o politico, alla base di qualsiasi dissesto nazionale, vi è un’organismo - il CFR appunto - che muove i fili di un disegno mondiale che da oltre 80 anni decide le sorti, le evoluzioni ed i drammi del Pianeta. Ma nessuno ne parla. Nessuno dei media pilotati dagli stessi personaggi membri del CFR, spiegherà questa situazione, che rimarrà un ombra nel dubbio di qualche persona che ritiene che ci debba essere un’altra realtà possibile allo scempio internazionale che stiamo vivendo ormai da decenni. Tutto è opera di un progetto. Di un disegno. Di un’intenzione a controllare il Mondo dalla postazione più alta possibile dei vertici internazionali.
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Se vi aspettavate di poter temere una terza guerra mondiale, od una nuova era di regimi totalitaristici, tirate un sospiro: siamo oltre qualsiasi stato di regime totalitarista e di qualsiasi guerra combattuta con armi visibili. <
>. La maggioranza della gente risponderebbe: <>. William Cleon Skousen non era però affatto d’accordo con questa risposta. Ma chi era William Cleon Skousen? Un docente universitario della Brigham Young University, ex agente dell’FBI e scrittore; autore, tra l’altro, del libro Il capitalista nudo (traduz. italiana a cura di S. Vaselli, Roma 1978) La risposta esatta alla domanda, per Skousen, è: <>. <> (Maurizio Blondet, Complotti - I fili invisibili del mondo - I. Stati Uniti, Gran Bretagna, Il Minotauro, Milano, II ediz., 1995, pag. 98). Il CFR fu costituito a Parigi <> (Gianni Vannoni, Le società segrete, Sansoni Editore, Firenze 1985). Ecco il proseguo degli eventi: <> (Maurizio Blondet, Complotti - I fili invisibili del mondo - I..., cit.). Il "Council of Foreign Relations (CFR)" fu fondato nel 1921. Di grande interesse è sapere che i fratelli Rockefeller ne sarebbero stati i maggiori finanziatori e, nel 1922, secondo Blondet, hanno fornito <<100 mila dollari, sui 650 mila del bilancio visibile del CFR >>. Ecco, sempre secondo Blondet, una parte della lista dei finanziatori: <
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Inc., Chase Manhattan Bank, Coca Cola C., Coopers & Librand, Elf Aquitane, Exxon Corp., Finmeccanica S.p.a., General Electric Foundation, General Motors Corp., Hill & Knowlton, ITT Corp., Johnson & Johnson, Levi Strauss Fdt., Manufacturers Honover Trust, McKinsey, Mobil, PepsiCo, RJR Nabisco, Salomon Inc., Shearson Lehman Brothers, Smithkline Beecham Corp., Volvo Usa, Young & Rubicam>> (Ibid.). Del CFR farebbe parte anche Il Presidente degli Stati Uniti Clinton, infatti, <> ("Nexus", ediz. italiana, n. 3, Gennaio-Febbraio 1996, pag. 23). Eppure la stragrande maggioranza della persone non sa neppure che esiste il CFR ed ancora meno è a conoscenza della storia equivoca di tale organizzazione. E’ incredibile il gran numero di importanti personalità politiche che sarebbero coinvolte, sebbene <> ("Nexus", ediz. italiana, n. 3, cit.). Il fatto, forse, più sorprendente è che <> (Gianni Vannoni, Le società segrete, cit.). Ci informa, a tal riguardo, Maurizio Blondet che: <> (Maurizio Blondet, Complotti - I fili invisibili del mondo - I.., cit.). A proposito del termine "vero Israele", Arnold Toynbee spiega: <> (Arnold Toynbee, Panorami della storia, Mondadori, Milano 1954, vol. II). Vannoni, sulle origini del CFR, racconta:
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<> (Gianni Vannoni, Le società segrete, cit.). Il recente rimpasto politico nel governo americano, lo ha detto Clinton, <> ("Avvenimenti", 18 dicembre 1996). Numerosi esoterismi, si è visto, si agitano, in un fitto reticolo di correnti incrociate, misteriose catene iniziatiche, tutte, sostenitrici dell’instaurazione di un Governo Mondiale. Ci si può chiedere, a questo punto, quali sono i reali rapporti tra politica, potere finanziario ed esoterismo e quanto questi connubi sono significativi, particolarmente, nel nostro secolo. La cultura e i miti ambigui del New Age, certamente, hanno una, non poco trascurabile, influenza nella nostra società e nell’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale. A proposito del New Age, in America Latina, le sue ideologie sono diffuse, attraverso stampati e conferenze, dalla Fondazione Rockefeller.
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COMMISSIONE TRILATERALE
Già nel 1972, i maggiori rappresentanti delle tre aree cominciarono ad incontrarsi per testare la fattibilità di un progetto che li coinvolgesse in un dibattito su tematiche quali la politica, l’economia e la società. Gli esponenti di Nord America, Giappone ed Europa, infatti, si sarebbero da lì in poi riuniti per discutere la loro cooperazione all’interno del più ampio mercato globale. La prima riunione fu indetta da David Rockefeller, il noto imprenditore e banchiere statunitense, uno dei padri fondatori dell’associazione che, attualmente, conta al suo interno personaggi di rilievo del panorama imprenditoriale mondiale. Il nome è un esplicito riferimento alle tre aree geografiche di interesse, che erano accomunate dal carattere democratico del proprio governo e dal ruolo svolto all’interno del processo di crescita economica mondiale. L’idea di partenza, alla base della fondazione della Commissione Trilaterale, era che l’intensificarsi di un dibattito tra i membri potesse rendere migliore il rapporto delle tre aree con gli altri Paesi del globo. Un meccanismo che avrebbe apportato un grande contributo allo sviluppo del progresso democratico. L’impegno, in sintesi, si racchiude nella mission dell’associazione, rappresentata dalla frase “working togheter”, che indica come lo studio e la discussione dei problemi comuni possano portare alla ricerca di nuove soluzioni. In questo caso, soluzioni pensate da un gruppo elitario di uomini di affari. Nell’ambiente, si diffuse l’idea che la sua creazione fosse dovuta alla crisi, causata dalle posizioni assunte nella guerra contro il Vietnam, subita dal gruppo di studio americano “Council on Foreign Relations”. Il lavoro della Commissione si sviluppa attraverso programmi triennali. L’ultimo si concluderà nel 2012. La sua composizione, inizialmente, prevedeva una distribuzione equa, in termini di numeri, nelle tre aree di interesse.
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Oggi, l’associazione prevede al suo interno 400 membri così ripartiti: 163 appartenenti all’Europa, 121 provenienti dalle regioni dall’ America e 96 asiatici. L’elenco degli iscritti è aggiornato a cadenza annuale. I membri della Commissione sono divisi nel seguente modo: 170 provengono dall'Europa, dove gli Stati più rappresentati sono la Germania (20), l'Italia, la Francia, il Regno Unito (18) e la Spagna; 120 dal NordAmerica (87 dagli USA; 20 dal Canada; e 13 dal Messico); 117 dall'area dell'Asia Pacifica (75 giapponesi, 11 sudcoreani, 7 australiani e neozelandesi); 15 dal Sud Est Asiatico. Dal 2011, inoltre, sono ammessi alla Trilaterale anche rappresentanti cinesi e indiani. Per ogni divisione geografica esiste un “gruppo” con a capo un Presidente. Come al tempo della fondazione, i facenti parte la Commissione Trilaterale sono uomini provenienti da diversi campi di interesse tra cui politica, economia, ambienti accademici, ricerca e media. Tutti hanno un
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profilo professionale ben definito e se qualcuno di loro viene scelto per ricoprire una carica all’interno del governo, è automaticamente escluso dalla Commissione e costretto a lasciare l’incarico a un altro rappresentante.
Per l’Italia, si possono annoverare nomi importanti tra cui quelli di John Elkann, Marco Tronchetti Provera, Gianni Letta, Enrico Letta, Mario Monti e Franco Venturini. Durante un’assemblea tenutasi a Tokio nel 2000, si decise di permettere al Messico e ad altri Paesi Asiatici di entrare a far parte della Commissione; al punto che l’area del Giappone fu allargata ad un gruppo AsiaPacifico comprendente nazioni importanti quali la Corea del Sud e l’Australia. La sede ufficiale della Commissione Trilaterale si trova a New York, anche se ognuna delle tre grandi aree sviluppa i propri programmi autonomamente nelle tre sedi designate: Washington, Parigi e Tokio. Comunitariamente vengono trattati solo i programmi delle Riunioni Plenarie e i Rapporti. Alcune tra le tematiche oggetto dei dibattiti sono state in grado di precorrere i tempi di realizzazione, come la creazione di un summit tra le più grandi potenze economiche mondiali e la crescita del Giappone come potenza a responsabilità globale. La Commissione Trilaterale è stata oggetto di studi e critiche di attivisti politici e ricercatori provenienti dal campo sociale. Secondo Jacques Bordiot, il noto scrittore francese, l’associazione avrebbe ricoperto un ruolo importante in numerose teorie del complotto: cospirazioni volte alla costituzione di un nuovo ordine mondiale attraverso l’uso di gruppi di facciata. Nei suoi scritti, si evidenzia come il criterio con il quale vengono affiliati i nuovi membri è che essi comprendano il grande disegno mondiale a capo dell’associazione e che si impegnino a lavorare per la sua realizzazione. L’obiettivo, aggiunge lo scrittore, sarebbe quello di esercitare una pressione politica sui governi delle nazioni industrializzate, per fare in modo che esse si sottomettano al loro piano di globalizzazione. La commissione trilaterale è lo strumento con cui gli Illuminati, tramite il Council on Foerign Relations, controllano gli Stati Uniti da un punto di vista politico, militare, energetico, massmediatico ed economico. Sembra sia stata creata per includere anche il Giappone nel progetto del Nuovo Ordine Mondiale nel periodo in cui rappresentava una potenza economica mondiale indiscutibile. La Trilateral Commission è una filiazione del Council on Foreign Relations (CFR), nato nel 1921 con il finanziamento di potenti banchieri quali John Davison Rockefeller, Paul Warburg, J.P. Morgan, Jacob
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Schiff, Bernard Baruch allo scopo di contrastare l’isolazionismo in cui gli Usa minacciavano di chiudersi dopo la Grande Guerra. Tutti i grandi ministri degli esteri americani sono stati assunti prima da Rockefeller per lavorare in questo gruppo che elabora progetti storici politici economici per disegnare gli scenari futuri in cui si muoverà l’America. Clamoroso il caso del 1939 in cui il CFR fece uno studio interessantissimo che spiegava perché l’America doveva entrare in guerra: se la Germania avesse occupato la Russia, si sarebbe formato un insieme economico autosufficiente a cui gli Stati Uniti non avrebbero più potuto vendere niente. La stessa cosa se il Giappone avesse occupato la Cina. Questo progetto fu poi presentato alla Casa Bianca e la convinse a far entrare in guerra gli Stati Uniti, per un fatto puramente economico, non c’era nessun giudizio morale sul nazismo, c’era solo la convenienza per l’America a mantenere il mondo aperto alle sue merci. La cosa strana fu che tutto il CFR fu assunto dalla Segreteria di Stato Usa (ministero degli esteri) durante tutta la guerra; tutto il personale politico del presidente Franklin D. Roosevelt proveniva dal CFR. Da allora nulla è mai cambiato perché quasi tutti i presidenti americani hanno avuto un ministro degli esteri che veniva dal CFR cioè da un ente privato, una fondazione culturale che non paga le tasse, pagato dalla famiglia Rockefeller ossia la Chase Manhattan Bank e la Standard Oil. La Trilaterale nasce nel 1973 all’interno del CFR allo scopo – secondo le parole di Zbigniew Brezinsky che materialmente la creò, con i soldi di Rockefeller – di “controllare la democrazia”, perché la democrazia deve essere funzionale ai grandi interessi capitalistici privati. Brezinsky crea questa associazione, che non è propriamente una società segreta ma un gruppo di pressione, una lobby, una super-lobby, in un modo che in America è accettato e che anche qui esiste, anche se in modo meno chiaro. I politici eletti spesso sono persone mediocri che non hanno idee né progetti: saliti al potere sono grati a chi glieli offre. Queste istituzioni hanno fior di professori in grado di elaborare molti progetti.È in questi ambienti che è nata l’idea dell’Europa come è stata sviluppata fino ad ora, cioè un’Europa non democratica fatta da burocrati. Prima ancora della Trilaterale, il CFR formò l’idea del Piano Marshall e affidò la distribuzione del denaro del Piano Marshall, di cui gli europei avevano estremo bisogno, a una persona che nessuno conosceva ma che loro conoscevano perché era un loro uomo – Jean Monnet, non a caso un grande nemico di De Gaulle – per fare l’Europa burocratica governata da questi poteri e sostanzialmente nell’interesse delle multinazionali. In Italia, per esempio, l’uomo di questo giro era Ugo La Malfa (padre di Giorgio). Alcide De Gasperi una volta disse, dopo aver estromesso i comunisti dal Governo, che La Malfa non si poteva estromettere altrimenti non sarebbero arrivati i soldi del Piano Marshall. Quindi il PRI di La Malfa con il 3% contava moltissimo: è sempre stato il partito di Mediobanca, di Agnelli, perché ha dietro questo gruppo di potere fortissimo. Fortissimo e molto intelligente. Adesso la Trilaterale viene qua a dirci di accelerare la costruzione di questo disegno dell’Europa, di Stati Uniti d’Europa. Il discorso è lo stesso che da settimane sta facendo (perché ne ha ricevuto l’ordine) il nostro amato Presidente della Repubblica, colui che ha cambiato la bandiera italiana con quella strana bandiera che ha una losanga e la ruota dentata, che è un simbolo della massoneria e serve a far capire che in Italia comanda la massoneria, che è l’Italia massonica collegata ai più grandi poteri massonici che
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parla. I simboli contano moltissimo per i massoni. Questo signore come ricorderete “salvò la lira” quando era Governatore della Banca d’Italia facendo spendere allo Stato italiano 60.000 miliardi senza riuscire a salvarla e qui apro una parentesi: il banchere centrale della Thailandia per aver tentato la stessa operazione è stato messo sotto processo, invece il banchiere centrale d’Italia è diventato Presidente della Repubblica dopo aver fatto perdere al nostro paese la cifra pazzesca di 60.000 miliardi… è diventato un benemerito… del resto quando c’è di mezzo la ruota dentata nessuno viene mai messo sotto processo, come Badoglio che doveva essere fucilato e non lo fu. La Trilaterale dunque vuole accelerare il processo di “europeizzazione”, ma questo non è un buon momento per lei, perché il processo si è bloccato. Alcuni dei loro progetti e delle loro previsioni non si sono verificate. Per esempio, uno dei loro, Tomaso Padoa-Schioppa che è il creatore dell’euro, una moneta fantasma, aveva scritto chiaramente che bisognava fare l’euro così, una volta divenuto una moneta fortissima, provocherà “crisi economiche asimmetriche” in tutta Europa tali per cui gli europei ci chiederanno in ginocchio di fare il Governo Unico Europeo, cioè di fare l’unificazione politica dopo quella economicamonetaria. La previsione di Padoa-Schioppa non si è avverata, anzi avviene il contrario: l’euro sta crollando e questo indebolisce molto il progetto di lor signori, tant’è vero che si comincia a dire che è vietato parlarne nei giornali, ma qualcuno comincia ad avere un certo disagio e a chiedersi che cosa mai ci stiamo a fare in Europa. C’è un altro fenomeno che li preoccupa davvero moltissimo: è l’emergere nella nostra Europa di uomini politici che loro non hanno scelto. Questi politici che emergono dal popolo per loro hanno un nome comune: “populisti”, che in America significa quasi fascisti, è proprio una brutta parola, per loro sarebbe più accettabile un politico pedofilo di uno populista. I politici populisti vogliono politiche popolari, a favore del popolo e non dei capitali finanziari e dunque sono “cattivi”. Con il “caso Haider” hanno commesso un altro errore: è così grande la loro paura che persino il capo di una piccola provincia di montagna è stato presentato improvvisamente come un Hitler (cosa che sul piano storico è assurda) e ha subìto l’ostracismo di tutti i capi di stato europei (non dell’Unione Europea ma dei singoli Stati), come se tutti avessero ricevuto un ordine, cosa che in effetti è avvenuta: hanno ricevuto una telefonata da Washington o da qualche altro fanatico della Trilaterale e hanno detto che Jörg Haider è nazista, antisemita (prima o poi ogni politico populista a sentire loro diventa antisemita), eccetera, e quindi bisogna bloccarlo. Così facendo, i politici hanno anche scoperto il loro gioco in modo impressionante, tanto è vero che il capo europeo della Trilaterale, Otto Von Lambsdorf, in un articolo apparso sui giornali del loro regime, l’Herald Tribune, Washington Post, eccetera, ha detto che le misure adottate contro l’Austria sono state un “errore politico”. Infatti l’Europa unita che loro sognano è quella in cui la gente è rassegnata ad adattarsi ai loro piani. Invece il caso Haider ha fatto paura in molti piccoli paesi: la Svizzera si chiede se vale la pena di entrare in un’Europa che le dice chi e come deve votare; la Danimarca ha fatto lo stesso discorso e ha votato ancora una volta contro questo disegno di Europa. La “carta dei diritti” è un esempio di come loro vogliono l’Europa: suddita di un gruppo di 60 persone tra cui c’è Stefano Rodotà – un altro che non viene mai eletto da nessuno, ogni tanto si presenta alle elezioni ma nessuno lo elegge, nemmeno i suoi parenti – uno che poi troviamo “Garante della privacy” per 500 milioni l’anno in un ufficio che non ha mai fatto nulla, né di buono né di cattivo. Questi “grand commis”
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sono pagati da noi contribuenti, sia chiaro! I miliardi che prende Carlo Azeglio Ciampi – pagato il triplo del presidente Usa – sono soldi del contribuente, non li guadagna certo da sé. Il suo segretario, Gaetano Gifuni, prende un miliardo l’anno. Io come italiano non ho nessun bisogno di Gifuni. Il potentissimo addetto stampa di Ciampi, Arrigo Levi, è un membro molto influente della Trilaterale: è molto più importante di Ciampi sul piano internazionale e anzi in realtà è il suo controllore. In questo scenario cade l’appuntamento del Vertice di Nizza, programmato per tempo all’indomani delle elezioni presidenziali americane. in cui la Trilaterale doveva venirci a cantare le lodi degli Stati Uniti che seguono le loro direttive: hanno un forte presidente eletto in modo splendido, hanno una borsa in rialzo, hanno dieci anni di crescita economica, non ci sono crisi né instabilità politica… ed eccoli invece in questa situazione che incute loro una paura spaventosa: c’è vuoto di potere a Washington che dura da giorni e rischia di durare ancora molti giorni o settimane, se non dei mesi; la Borsa di New York invece sta calando e la cosa li spaventa ancora di più perché il calo della Borsa di New York può provocare il caso dello “scenario-catastrofe”. Dovete sapere che la Trilaterale il 15 luglio scorso ha fatto a New York una riunione in cui hanno simulato al computer il crollo della gigantesca bolla speculativa finanziaria che c’è a New York che ammonta alla cifra astronomica di 300 milioni di miliardi di dollari di esposizioni varie, un enorme debito che nessuno può pagare, basti pensare che tutto il PIL dell’Unione Europea non arriva a 7 milioni di miliardi di dollari. Quei soldi non ci sono, sono soltanto impegni di pagamento, sono delle specie di cambiali speculative che nessuno pensa di cambiare mai. Se crolla quella borsa si forma un risucchio gigantesco che azzera tutti i nostri conti correnti. Loro hanno il terrore di arrivare alla crisi, che loro prevedevano già da luglio, in un vuoto di potere che non possono controllare. Se scoppia questa crisi finanziaria staremo malissimo tutti, ma anche i loro progetti di interdipendenza globale diventano irrealizzabili a breve: possono sorgere i nuovi populismi che loro temono moltissimo, non sapranno rendere ragione del disastro alle popolazioni che hanno seguito i loro progetti, magari chiederanno a Ciampi dove sono le meraviglie dell’euro. La crisi della Borsa di New York può essere come quella del 1929, mina la loro credibilità e soprattutto mina l’interdipendenza economica che è rovinosa in tempi di crisi, perché la gente non ha da mangiare. Nei periodi di crisi economica è invece utile l’autosufficienza, se non l’autarchia. In America entrambi i partiti fanno un programma di emergenza nazionale proprio per la crisi, perché vedrete che prima o poi finirà così. Insomma oggi la Trilaterale è a Milano, nessuno sa cosa si stanno dicendo (si riuniscono a porte chiuse e le loro decisioni si conoscono anni dopo che sono state prese), però è presumibile che siano qui a parare questo colpo in una situazione difensiva. Bzrezinski fu co-fondatore della Commissione Trilaterale (TC) nel 1973 assieme a David Rockefeller. Il concetto era stato covato nella tenuta Rockefeller Pocontico Hills, NY, nel luglio 1972. Rockefeller fu il primo presidente del gruppo. Uno dei suoi più grandi sostenitori finanziari è la Rockefeller Brothers Fund. Tutti gli otto rappresentanti nordamericani presenti alla riunione di fondazione erano anche membri del segreto Counsil on Foreign Relations (CFR). [1] Lo scopo dichiarato della TC era formare una triade per l’influenza globale costituita da Nord America, Europa occidentale e Giappone. La TC pubblicò La crisi della democrazia nel 1975. Uno dei suoi autori, il professore di Harvard Samuel P. Huntington, era uno scrittore di primo piano della pubblicazione del CFR Foreign Affairs. Huntington, intellettuale caro alle élite globali, sostenne che gli USA avevano bisogno di “un grado maggiore di moderazione della democrazia“. Il documento della TC suggeriva che i leader con “competenza,
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anzianità, esperienza e speciali talenti” dovessero “ignorare le rivendicazioni della democrazia“. Recentemente Huntington presentò la sua tesi dello “scontro di civiltà”, sostenendo che la guerra tra le nazioni occidentali e islamiche fosse inevitabile. La Casa Bianca di Carter era infarcita di trilateralisti. Huntington fu coordinatore della pianificazione della sicurezza. In linea con la sua visione derisoria della democrazia, Huntington, con l’aiuto di Brzezinski, preparò il memorandum presidenziale 32 che portò alla creazione della Federal Emergency Management Agency (FEMA), che avrebbe il ruolo primario d’imporre la legge marziale qualora la Costituzione degli Stati Uniti dovesse essere improvvisamente sospesa. [2] Nei primi mesi del 1977, il Washington Post pubblicò un articolo sulla TC di cui si disse preoccupata: “Ma ecco la cosa più inquietante della Commissione Trilaterale. Il presidente (Carter) n’è membro. Quindi, anche il vice-presidente Walter Mondale. Così i nuovi segretari di Stato, della Difesa e del Tesoro, Cyrus R. Vance, Harold Brown e W. Michael Blumenthal. Così Zbigniew Brzezinski, ex direttore della Trilaterale e consigliere per la sicurezza nazionale di Carter, e anche un gruppo di altri elementi che guideranno la politica estera degli USA nei prossimi quattro anni“. I sospetti sulla TC crebbero in tutto lo spettro politico. Da sinistra, l’autore Holly Sklar scrisse sprezzantemente del gruppo nel suo libro Trilaterals over Washington… Da destra, il senatore ed ex-candidato presidenziale Barry Goldwater, nel suo libro With No Apologies avvertì la “nuova cricca internazionale di David Rockefeller (la Commissione Trilaterale)… è destinata ad essere il veicolo per il consolidamento degli interessi commerciali e bancari delle multinazionali prendendo il controllo del governo degli Stati Uniti.” La sfiducia pubblica verso il gruppo aumentò. Nel 1980, il convegno nazionale dell’American Legion approvò la Risoluzione 773 che chiedeva un’indagine congressuale sulla Commissione Trilaterale e il suo predecessore, il Council on Foreign Relations. L’anno successivo i Veterani delle guerre straniere (VFW) adottarono una risoluzione simile. Il deputato Larry McDonald introdusse queste risoluzioni, ma il Congresso non li adottò. Il 1 settembre 1983 McDonald, vecchio critico delle elite globali, era a bordo dell’aereo delle Korean Airlines 007, quando venne presumibilmente abbattuto dai sovietici. [3] Brzezinski fu l’architetto del concetto di “forze di reazione rapida” che sostenne fossero ora necessari agli Stati Uniti per sorvegliare la regione del Golfo Persico, in assenza di un Iran amichevole. Il presidente Carter chiarì nel suo discorso sullo Stato dell’Unione del 1980 che non avrebbe esitato a usare l’idea di Brzezinski nella regione del Golfo, avvertendo “Il tentativo di qualsiasi forza esterna di aver il controllo della regione del Golfo Persico sarà considerato un attacco agli interessi vitali degli Stati Uniti, e un simile tentativo sarà respinto con ogni mezzo necessario, compresa la forza militare“. Carter usò la sua minaccia quello stesso anno, quando inviò una unità di reazione rapida della Delta Force per tentare il salvataggio degli ostaggi iraniani nella sfortunata operazione con gli elicotteri nota come Desert One. Il comandante della missione era il generale Richard Secord. L’ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker è l’attuale presidente della Commissione Trilaterale. L’attuale presidente della FED Greenspan Allen è un membro della TC come lo erano i funzionari dell’amministrazione Clinton William Cohen, Bruce Babbitt, Strobe Talbott, Stephen Bosworth, Donna Shalala e Thomas Foley. Clinton stesso ne era un membro, mentre il vicepresidente Gore era un membro del CFR. Durante la campagna presidenziale del 1980, Ronald Reagan fece saltare l’influenza della Commissione Trilaterale sia sulla Casa Bianca di Carter che sul suo rivale Bush, promettendo d’indagare sulla TC, se eletto. Reagan vinse le elezioni. Il 30 marzo 1981 venne ferito da John Hinckley Jr. Hinckley è stato ritratto come un solitario squilibrato che sparò a Reagan per “impressionare Jodie Foster”. Ma
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Hinckley non era un mendicante dell’Esercito della Salvezza. L’ex rettore del Dipartimento del Giornalismo dell’Università del Montana Nathaniel Blumberg scrisse un libro intitolato The Afternoon of March 30…, in cui esamina le connessioni di Hinckley con la famiglia Bush. Il padre di Hinckley era un petroliere del Texas e caro amico e sostenitore del membro della TC e del CFR George Bush Sr. Hinckley fu anche amichevole verso la la famiglia di HL Hunt e il governatore del Texas John Connally. [4] Il 23 gennaio, 1981 Scott Hinckley incontrò Neil Bush, figlio di George Sr., a casa sua dopo che la Vanderbilt Oil Company di Hinckley aveva ricevuto l’avviso di un controllo dal Dipartimento dell’Energia. Il 30 marzo, Hinckley seppe dall’ente che avevano scoperto la violazione dei prezzi della Vanderbilt negli anni 19771980. Delle sanzioni vennero minacciate. Poco più di un’ora dopo l’incontro di Hinckley con Bush, il presidente Reagan venne ferito dal fratello di Hinckley, John Jr. Quella notte Scott Hinckley aveva in programma una cena con Neil Bush. Neil Bush lavorava presso l’Amoco, da quando Zbigniew Brzezinski era stato nominato al consiglio di amministrazione della BP Amoco.[5] Il giudice al processo Hinckley fu Barrington D. Parker che aveva presieduto il processo-farsa degli assassini del dissidente cileno Orlando Letelier. Quando il direttore della CIA Richard Helms dovette prostrarsi davanti alla Commissione Esteri del Senato sui finanziamenti della CIA al colpo di Stato cileno del 1973, che rovesciò il democraticamente eletto Salvador Allende, fu Parker, che diede a Helms una pena di 2 anni, sospesa, e una misera multa di 2.000 dollari. Quella notte Helms e i suoi compari spioni s’incontrarono in un country club di Washington per festeggiare. Nel maggio 2001 il presidente George W. Bush nominò Parker al Tribunale d’Appello Federale. [6] John Hinckley fu arrestato con l’accusa di possesso di armi a Nashville nel 1977, quando casualmente il presidente Carter era in città. Ma Hinckley camminava e non era stato nemmeno messo sulla lista di sorveglianza dell’FBI. Il giorno in cui sparò a Reagan, una donna misteriosa fece diverse chiamate alla camera d’albergo di Hinckley. La notte precedente l’attentato a Reagan, il Vicepresidente George Bush Senior, che sarebbe divenuto presidente se Reagan fosse morto, si rivolse alla TC. Reagan, da parte sua, non menzionò più la Commissione Trilaterale. Quando il presidente George Bush Jr. s’insediò, iniziò a minacciare di nuovo gli iraniani, bollandoli, insieme a Iraq e Corea del Nord, come “asse del male”. Nel 2003 gli Stati Uniti invasero l’Iraq. Entro il 2007, già impantanati dalla potente rivolta irachena, gli Stati Uniti inviarono un gruppo di portaerei nel Golfo Persico per accrescere la loro retorica bellicosa nei confronti dell’Iran.
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IL COMITATO DEI 300
Nel saggio dell’ex agente segreto inglese John Coleman l’incredibile strategia di un oscuro e potentissimo Nuovo Ordine Mondiale per deindustrializzare e impoverire il nostro Paese – La morte di Aldo Moro voluta e pianificata per destabilizzare il Medio Oriente – Il ruolo della nobiltà nera di Venezia e Genova nella finanza del pianeta IL COMITATO DEI TRECENTO. "Fu fondato dalla Nobiltà Nera nel 1729 per occuparsi dell'attività bancaria internazionale, dei problemi legati al commercio e per sostenere il traffico dell'oppio. E' controllato dalla Corona britannica. Comprende l'intero sistema bancario mondiale e i più importanti rappresentanti delle nazioni occidentali. Tutte le banche sono collegate ai Rothschild attraverso il Comitato dei Trecento". La lista dei nomi che compongono la commissione dei 300.
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Abdullah II, King of Jordan Abramovich, Roman Ackermann, Josef Adeane, Edward Agius, Marcus Ahtisaari, Martti Akerson, Daniel Albert II, King of Belgium Alexander, Crown Prince of Yugoslavia Amato, Giuliano Anderson, Carl A. Andreotti, Giulio Andrew, Duke of York Anne, Princess Royal Anstee, Nick Ash, Timothy Garton Astor, William Waldorf Aven, Pyotr Balkenende, Jan Peter Ballmer, Steve Balls, Ed Barroso, José Manuel Beatrix, Queen of the Netherlands Belka, Marek Bergsten, C. Fred Berlusconi, Silvio Bernake, Ben Bernstein, Nils Berwick, Donald Bildt, Carl Bischoff, Sir Winfried Blair, Tony Blankfein, Lloyd Blavatnik, Leonard Bloomberg, Michael Bolkestein, Frits Bolkiah, Hassanal Bonello, Michael C Bonino, Emma Boren, David L. Borwin, Duke of Mecklenburg Bronfman, Charles Bronfman, Edgar Jr. Bruton, John Brzezinski, Zbigniew Budenberg, Robin Buffet, Warren Bush, George HW Cameron, David Camilla, Duchess of Cornwall Cardoso, Fernando Henrique Carington, Peter Carl XVI Gustaf, King of Sweden Carlos, Duke of Parma Carney, Mark Carroll, Cynthia Caruana, Jaime Castell, Sir William Chan, Anson Chan, Margaret
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Charles, Prince of Wales Chartres, Richard Chiaie, Stefano Delle Chipman, Dr John Chodiev, Patokh Christoph, Prince of Schleswig-Holstein Cicchitto, Fabrizio Clark, Wesley Clarke, Kenneth Clegg, Nick Clinton, Bill Cohen, Abby Joseph Cohen, Ronald Cohn, Gary Colonna di Paliano, Marcantonio, Duke of Paliano Constantijn, Prince of the Netherlands Constantine II, King of Greece Cooksey, David Cowen, Brian Craven, Sir John Crockett, Andrew Dadush, Uri D'Aloisio, Tony Darling, Alistair Davies, Sir Howard Davignon, Étienne Davis, David de Rothschild, Benjamin de Rothschild, David René de Rothschild, Evelyn de Rothschild, Leopold Deiss, Joseph Deripaska, Oleg Dobson, Michael Draghi, Mario Du Plessis, Jan Dudley, William C. Duisenberg, Wim Edward, Duke of Kent Edward, Earl of Wessex Elizabeth II, Queen of the United Kingdom Elkann, John Emanuele, Vittorio, Prince of Naples Ernst August, Prince of Hanover Feldstein, Martin Festing, Matthew Fillon, François Fischer, Heinz Fischer, Joschka Fischer, Stanley FitzGerald, Niall Franz, Duke of Bavaria Fridman, Mikhail Friso, Prince of Orange-Nassau Gates, Bill Geidt, Christopher Geithner, Timothy Georg Friedrich, Prince of Prussia Gibson-Smith, Dr Chris Gorbachev, Mikhail
Gore, Al Gotlieb, Allan Green, Stephen Greenspan, Alan Grosvenor, Gerald, 6th Duke of Westminster Gurría, José Ángel Hague, William Hampton, Sir Philip Hans-Adam II, Prince of Liechtenstein Harald V, King of Norway Harper, Stephen Heisbourg, François Henri, Grand Duke of Luxembourg Hildebrand, Philipp Hills, Carla Anderson Holbrooke, Richard Honohan, Patrick Howard, Alan Ibragimov, Alijan Ingves, Stefan Isaacson, Walter Juan Carlos, King of Spain Jacobs, Kenneth M. Julius, DeAnne Juncker, Jean-Claude Kenen, Peter Kerry, John King, Mervyn Kinnock, Glenys Kissinger, Henry Knight, Malcolm Koon, William H. II Krugman, Paul Kufuor, John Lajolo, Giovanni Lake, Anthony Lambert, Richard Lamy, Pascal Landau, Jean-Pierre Laurence, Timothy Leigh-Pemberton, James Leka, Crown Prince of Albania Leonard, Mark Levene, Peter Leviev, Lev Levitt, Arthur Levy, Michael Lieberman, Joe Livingston, Ian Loong, Lee Hsien Lorenz of Belgium, Archduke of Austria-Este Louis Alphonse, Duke of Anjou Louis-Dreyfus, Gérard Mabel, Princess of Orange-Nassau Mandelson, Peter Manning, Sir David Margherita, Archduchess of Austria-Este Margrethe II, Queen of Denmark Martínez, Guillermo Ortiz Mashkevitch, Alexander
Massimo, Stefano, Prince of Roccasecca dei Volsci Massimo-Brancaccio, Fabrizio Prince of Arsoli and Triggiano McDonough, William Joseph McLarty, Mack Mersch, Yves Michael, Prince of Kent Michael, King of Romania Miliband, David Miliband, Ed Mittal, Lakshmi Moreno, Glen Moritz, Prince and Landgrave of Hesse-Kassel Murdoch, Rupert Napoléon, Charles Nasser, Jacques Niblett, Robin Nichols, Vincent Nicolás, Adolfo Noyer, Christian Ofer, Sammy Ogilvy, Alexandra, Lady Ogilvy Ogilvy, David, 13th Earl of Airlie Ollila, Jorma Oppenheimer, Nicky Osborne, George Oudea, Frederic Parker, Sir John Patten, Chris Pébereau, Michel Penny, Gareth Peres, Shimon Philip, Duke of Edinburgh Pio, Dom Duarte, Duke of Braganza Pöhl, Karl Otto Powell, Colin Prokhorov, Mikhail Quaden, Guy Rasmussen, Anders Fogh Ratzinger, Joseph Alois (Pope Benedict XVI) Reuben, David Reuben, Simon Rhodes, William R. Rice, Susan Richard, Duke of Gloucester
Rifkind, Sir Malcolm Ritblat, Sir John Roach, Stephen S. Robinson, Mary Rockefeller, David Jr. Rockefeller, David Sr. Rockefeller, Nicholas Rodríguez, Javier Echevarría Rogoff, Kenneth Roth, Jean-Pierre Rothschild, Jacob Rubenstein, David Rubin, Robert Ruspoli, Francesco, 10th Prince of Cerveteri Safra, Joseph Safra, Moises Sands, Peter Sarkozy, Nicolas Sassoon, Isaac Sassoon, James Sawers, Sir Robert John Scardino, Marjorie Schwab, Klaus Schwarzenberg, Karel Schwarzman, Stephen A. Shapiro, Sidney Sheinwald, Nigel Sigismund, Grand Duke of Tuscany, Archduke of Austria Simeon of Saxe-Coburg and Gotha Snowe, Olympia Sofía, Queen of Spain Soros, George Specter, Arlen Stern, Ernest Stevenson, Dennis Steyer, Tom Stiglitz, Joseph Strauss-Kahn, Dominique Straw, Jack Sutherland, Peter Tanner, Mary Tedeschi, Ettore Gotti Thompson, Mark Thomson, Dr. James
Tietmeyer, Hans Trichet, Jean-Claude Tucker, Paul Van Rompuy, Herman Vélez, Álvaro Uribe Verplaetse, Alfons Villiger, Kaspar Vladimirovna, Maria, Grand Duchess of Russia Volcker, Paul von Habsburg, Otto Waddaulah, Hassanal Bolkiah Mu'izzaddin, Sultan of Bru Walker, Sir David Wallenberg, Jacob Walsh, John Warburg, Max Weber, Axel Alfred Weill, Michael David Wellink, Nout Whitman, Marina von Neumann Willem-Alexander, Prince of Orange William Prince of Wales Williams, Dr Rowan Williams, Shirley Wilson, David Wolfensohn, James Wolin, Neal S. Woolf, Harry Woolsey, R. James Jr. Worcester, Sir Robert Wu, Sarah Zoellick, Robert
L’Italia è sotto il tiro di grandi poteri finanziari mondiali, che hanno deciso di ridurne drasticamente il comparto industriale per trasformarla in un Paese arretrato di tipo feudale. A rivelare questa congiura, che casualmente coincide con l’attuale recessione, è il libro “The Conspirator’s Hierarchy: The Committee of 300” del dottor John Coleman (“La gerarchia del cospiratore: Il Comitato dei 300”), pubblicato in inglese dalla World Int. Review di Las Vegas, negli Stati Uniti. Questo libro, giunto ormai alla quarta edizione mondiale, non è mai stato tradotto in italiano. E, se lo si legge, se ne capisce anche il perché. Infatti, in questo volume di 465 pagine viene spiegata la strategia che sarebbe stata adottata dal club dei potenti più forte al mondo, appunto il Comitato dei 300 fondato dall’aristocrazia inglese nel 1727, per ridurre drasticamente il numero di quelli che vengono definiti “useless eaters” (letteralmente “mangiatori inutili”), riportando le economie nazionali a un livello pre-industriale. In altre parole, secondo loro, sarebbe necessario riportare la popolazione mondiale a livelli precedenti il Novecento. Il potere, sempre secondo questi signori, deve essere concentrato nelle mani di pochi, ricchissimi e potentissimi finanzieri (si fanno chiamare The Olympians, considerandosi simili ai mitici dei greci dell’Olimpo), i quali decideranno che cosa sia meglio per tutti, Paese per Paese. I primi tre a essere presi di mira, cioè quelli dove dovrebbe essere adottata questa strategia di impoverimento della popolazione, sarebbero Italia, Argentina e Pakistan. Ma prima di entrare nel merito della questione, ampiamente e dettagliatamente spiegata nel libro, vediamo di conoscere un po’ meglio l’autore. John Coleman, Ph.D. (cioè titolare di quello che in Italia chiamiamo un dottorato di ricerca), classe 1935, è un ex agente del servizio di spionaggio britannico M16,
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successivamente trasferitosi negli Stati Uniti. Qui, dopo aver acquisito la residenza, ha scelto di diventare cittadino americano. Studioso di fama mondiale, considerato uno scienziato della politica ed un economista, autore di decine di libri pubblicati in otto diverse lingue, Coleman è arrivato alla conclusione che la finanza e la politica dell’intero globo siano realmente nelle mani di un Comitato di 300 notabili che decidono le sorti del pianeta. Non si tratta di una scoperta del tutto nuova. Già nel 1909 era uscito un articolo in tedesco (“Geschàftlicher Nachwucs” di Walter Rathenau), nel quale veniva spiegato per la prima volta che ciò che accadeva nel mondo era opera di un gruppo ristretto di individui che agiva secondo una precisa e meditata strategia. La Rivoluzione Russa, la Prima Guerra Mondiale, l’ascesa di Hitler e la Seconda Guerra Mondiale, non sarebbero affatto casuali. Tutto sarebbe stato ordito e organizzato da potenti finanzieri che agivano secondo uno schema preordinato. Coleman ci avrebbe messo 35 anni per verificare questo assunto. E dopo una miriade di interviste ad ammiragli, capi dei Servizi Segreti, ufficiali di alto rango, politici, banchieri ed economisti, è giunto alla conclusione che quel Comitato dei 300 esiste davvero. E in fondo al suo libro riporta i nomi dei passati e dei presenti membri di quel sodalizio. Compresi quelli degli italiani che ne facevano, e ne fanno, parte. E’ curioso notare che tra gli antichi fondatori del Comitato dei 300, ispirato alla The East India Company britannica, si trovassero diversi rappresentanti della nobiltà nera veneziana e genovese. Aristocratici, questi ultimi, che avrebbero ancora oggi “scanni” tra le fila dei 300. Del resto, non tutti sanno che la casata di Windsor degli attuali regnanti britannici, venne così definita dal re Giorgio V nel 1917, ma avrebbe dovuto chiamarsi più propriamente casata dei Guelfi, una delle più antiche famiglie della nobiltà nera di Venezia, dalla quale discendeva la regina Vittoria. Vediamo dunque un po’ più da vicino che cosa scrive Coleman. Prima di tutto, l’attuale Comitato dei 300 sarebbe presieduto da Etienne Davignon, diplomatico, politico e dirigente d’azienda belga, più volte Commissario europeo, proveniente da una delle più blasonate famiglie dell’aristocrazia del vecchio mondo. Davignon, infatti, è anche visconte, nonché presidente del Gruppo Bilderberg, l’altro sodalizio esclusivo degli industriali e dei magnati della finanza internazionale. Il Bilderberg sarebbe una delle organizzazioni controllate direttamente dal Comitato dei 300. Per la cronaca, ne fa parte anche l’attuale Presidente del Consiglio, professor Mario Monti (“Il Club Bilderberg” di Daniel Estulin, Arianna Editrice, pag. 273). Secondo Coleman, Davignon sarebbe uno strenuo difensore della teoria della deindustrializzazione, con crescita zero. Una prova sarebbe il Piano Davignon del 1981 che promosse la riduzione della produzione siderurgica, la fine dei sussidi pubblici al settore e un drastico ridimensionamento del numero degli addetti. Una strategia, questa, che venne poi sposata anche dal presidente Reagan, con disastrose conseguenze per l’industria americana, a tutti i livelli e fino ai giorni nostri. Ebbene, ad un certo punto il Comitato dei 300 avrebbe deciso di mettere in pratica la propria politica di contenimento industriale per ridurre la “surplus population” (cioè la “popolazione in eccesso”) in Italia, Argentina e Pakistan. “Attualmente l’Italia è di fatto sotto il controllo di segreti governanti designati dalla loggia P2 della Massoneria – scrive Coleman - . Le corporazioni dirigono l’Italia. I partiti dell’opposizione italiana definiscono lo status quo corporativismo fascista”. La cosa più singolare riguarda il metodo adottato dai 300. Coleman sostiene che la loro politica sia quella di sostenere in tutto il globo una diffusione della sinistra politica, sull’esempio dei Socialisti Fabiani. Stiamo
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parlando di un movimento politico e sociale istituito nel 1884 a Londra col nome di Fabian Society. Si ispirava a Quinto Fabio Massimo, detto “il temporeggiatore”, che contro Annibale aveva usato una strategia attendista di lento logoramento. Il fabianesimo credeva, appunto, ad una graduale evoluzione della società attraverso riforme che portino passo dopo passo verso il socialismo. Il marxismo, invece, crede in un cambiamento repentino e rivoluzionario. Una volta imposto il modello socialista, i 300 lo controllerebbero dall’alto, impedendo che vi siano contestazioni o rivolte. Dunque, una sinistra che verrebbe controllata da una dittatura occulta e potentissima a livello planetario. Ovviamente, nessuno dei sudditi dei regimi socialisti potrebbe mai immaginare che quei governi siano stati voluti da una ristrettissima cerchia di super miliardari che, di fatto, avrebbero costituito un Nuovo Ordine Mondiale. Per quanto ci riguarda, la notizia più clamorosa che ci dà Coleman la si legge a pagina 47, dove viene raccontata la tragedia di Aldo Moro. Secondo quanto riporta il libro, l’attentato di via Fani, il rapimento e l’uccisione dello statista furono progettati e portati a termine dal Comitato dei 300. Altro che Brigate Rosse. I terroristi ci misero la faccia e l’organizzazione, ma l’operazione sarebbe stata manovrata interamente dai 300. Moro, infatti, si opponeva alla “crescita zero” e alla riduzione della popolazione italiana che sarebbe stata commissionata dai 300 al Club di Roma. “Il 10 novembre 1982, in un tribunale di Roma, un buon amico di Moro (si trattava di Corrado Guerzoni n.d.r.) testimoniò che l’ex primo ministro venne minacciato da un agente del Royal Institute for International Affairs (RIIA) che era anche unmembro del Comitato dei 300 e Segretario di Stato. Il testimone disse che quell’uomo era Henry Kissinger – scrive Coleman – L’ex primo ministro Moro venne rapito dalle Brigate Rosse nel 1978 e successivamente brutalmente ucciso a colpi di pistola. Fu al processo dei membri delle Brigate Rosse che diversi di loro testimoniarono di essere a conoscenza del coinvolgimento ad alto livello degli Stati Uniti nel complotto per uccidere Moro. E uno di essi coinvolse Henry Kissinger in questo complotto omicida. Quando Moro venne minacciato, ovviamente Kissinger non era più al servizio della diplomazia americana, ma piuttosto agiva secondo le istruzioni ricevute dal Club di Roma, il braccio politico estero del Comitato dei 300. Questa notizia non venne mai diffusa da nessuno dei media o delle stazioni televisive”. Ma anche negli Stati Uniti, continua Coleman, nessuno arrivò mai ad accusare formalmente Kissinger. Perché, allora, tutto questo sarebbe accaduto? “Nel mio resoconto del 1982 su questo crimine – spiega Coleman – abbiamo esposto che Aldo Moro, un leale membro del Partito Democristiano, venne ucciso da assassini controllati dalla loggia P2 che avevano come scopo quello di portare l’Italia entro i confini del progetto del Club di Roma per deindustrializzare il Paese e ridurne considerevolmente la popolazione. Il progetto di Moro di stabilizzare l’Italia attraverso la piena occupazione e una pace industriale e politica, avrebbe rafforzato l’opposizione cattolica al comunismo, e reso la destabilizzazione del Medio Oriente (che era l’obiettivo primario) molto più difficile da ottenere per il Comitato”. I 300, insiste Coleman, non si pongono piani a breve scadenza. Anzi, è vero il contrario. Lo proverebbe l’omicidio di Moro. “La sua morte – si legge nel libro – rimosse i posti di blocco al progetto di destabilizzare l’Italia, e, sulla base di quanto noi sappiamo adesso, ha permesso i piani della cospirazione per il Medio Oriente, portati a
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termine nella Guerra del Golfo, 14 anni più tardi. L’Italia venne scelta come bersaglio tipo dal Comitato dei 300 a causa della sua importanza per i cospiratori. Un’importanza dovuta al fatto che fosse il Paese europeo più vicino al Medio Oriente e con più stretti rapporti alla politica e all’economia del Medio Oriente. Inoltre è anche sede della Chiesa cattolica, che Rothschilds aveva ordinato a Weishaupt di distruggere”. Il riferimento sarebbe ad un antico progetto dei banchieri Rothschilds, potenti membri del Comitato, di affidare ad un loro addetto, Adam Weishaupt, il piano per distruggere la cristianità. Sempre secondo Coleman, l’Italia è importante anche per un’altra ragione del panorama mondiale. Il nostro Paese, infatti, viene considerato la porta di accesso dell’Europa per la droga proveniente dall’Iran e dal Libano. Ma l’aspetto più inquietante di questo interesse della finanza mondiale verso l’Italia, resta quello della copertura che sarebbe stata esercitata da non meglio precisati ricchi italiani, nei confronti dei brigatisti e della Massoneria deviata. “Sin dal 1968, quando venne istituito il Club di Roma – scrive Coleman – numerosi gruppi si sono associati sotto l’ombrello del Socialismo allo scopo di far cadere diversi governi italiani, per destabilizzare il Paese. Tra questi, la nobiltà nera di Venezia e Genova, la Loggia P2 e le Brigate Rosse, tutti quanti operavano con lo stesso obiettivo. Investigatori della polizia che lavoravano al caso Brigate Rosse-Moro, sono venuti a conoscenza dei nomi di diverse importanti famiglie italiane che controllavano da vicino i leader di questi gruppi terroristici. La polizia scoprì inoltre le prove che, in almeno una dozzina di casi, queste potenti e importanti famiglie avevano messo a disposizione le loro case e proprietà per essere utilizzate come basi sicure per le cellule delle Brigate Rosse. La ‘nobiltà’ americana – continua Coleman – ha fatto la sua parte per distruggere la Repubblica Italiana. Un notevole contributo in questo senso è venuto da Richard Gardner, allora Ambasciatore a Roma per conto del presidente Carter. A quel tempo, Gardner operava sotto il diretto controllo di Bettino Craxi, un membro importante del Club di Roma e uomo chiave della NATO”. Secondo Coleman, Craxi sarebbe stato il primo referente dei cospiratori per distruggere la Repubblica Italiana. E, a supporto di questa dichiarazione, gli addebita anche la responsabilità di aver introdotto nella legislazione italiana divorzio e aborto, creando una ferita non rimarginabile nella società italiana. A onor del vero, però, queste accuse non vengono poi dimostrate con prove evidenti e incontestabili. E per quanto riguarda divorzio e aborto, le affermazioni di Coleman sono per lo meno discutibili. Ben più documentata è invece la parte che riguarda Giovanni Agnelli (Torino 12/3/1921 – Torino 24/1/2003), definito “uno dei membri più importanti del Comitato dei 300”, e il suo amico Aurelio Peccei (Torino 4/7/1908 – Torino 13/3/1984). Peccei, la cui figura non tutti conoscono, fu il fondatore del Club di Roma che Coleman definisce “un ombrello dietro cui si cela un’organizzazione cospiratoria, un matrimonio tra finanzieri anglo-americani e le famiglie della nobiltà nera d’Europa, particolarmente della cosiddetta ‘nobiltà’ di Londra, Venezia e Genova”. Peccei, comunque, era tutt’altro che uno sconosciuto. Durante la Resistenza aveva militato nelle fila di “Giustizia e Libertà” ed era stato anche arrestato, incarcerato e torturato. Nel 1949 si trasferì per conto della Fiat in America Latina, dove in Argentina fondò la Fiat-Concord, succursale dell’industria italiana. Nel 1958 tornò in patria dove fondò la Italconsult, una joint-venture che comprendeva marchi italiani come Innocenti, Montecatini e Fiat. Nel 1964 venne nominato amministratore delegato della Olivetti e quattro
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anni dopo, nell’aprile del 1968, fondò il Club di Roma insieme allo scienziato scozzese Alexander King. L’atto di accusa di Coleman verso Peccei è pesantissimo, in quanto lo scrittore sostiene che l’imprenditore italiano abbia avallato nel suo libro “Limits of Growth” (“Limiti della crescita”) un progetto che portò le popolazioni di diverse nazioni africane alla morte per fame. Questo “piano” venne poi formalizzato nel “Global 2000 Report”. Il libro continua la sua lunga esposizione trattando di un’infinità di altri argomenti. Si parla anche dei Beatles, il cui successo sarebbe stato guidato da Theodor Adorno; dei miliardari inglesi che finanziarono prima Lenin e poi Hitler; della morte di Grace di Monaco, che sarebbe stata provocata come presunta ritorsione contro il principe Ranieri; del vastissimo mercato della droga che da secoli finanzia le famiglie più in vista del pianeta; dell’incredibile influenza che l’aristocrazia britannica avrebbe ancora oggi sulla Casa Bianca di Washington; della carriera di Henry Kissinger all’ombra del discusso docente di Harvard William Yandall Elliot; del presunto assassinio di Papa Giovanni Paolo I; del complicato e multi sfaccettato complotto che ha portato all’uccisione del presidente John Kennedy, che osò opporsi ai piani del Comitato dei 300, con un incredibile elenco di morti misteriose che vennero subito dopo. Infine, per chiudere tornando all’Italia, del “Permindex affair”, cioè della rete spionistica clandestina che opererebbe da anni nel nostro Paese. Forse, però, ciò che cattura di più l’attenzione del lettore è la lista dei membri del Comitato dei 300, passati e presenti, che parte da pagina 417. Ne cito alcuni, solo per ricordare i più noti, specificando però che Coleman non sempre spiega quali siano state le sue fonti . Si parte dal già nominato Giovanni Agnelli, di cui si conosceva da sempre anchel’appartenenza al Bildelberg Group (lasciata in eredità ai successori), per proseguire con Beatrice di Savoia, l’ex presidente USA George W. Bush, il conte Vittorio Cini, l’industrialeeditore Carlo De Benedetti (il nome viene riportato come Carlo De Benneditti), la regina Elisabetta II, la regina Giuliana d’Olanda, la regina Sofia di Spagna, la regina Margrete di Danimarca, l’economista John Maynard Keynes, l’onnipresente Henry Kissinger, l’ex presidente francese Francois Mitterand, il faccendiere Umberto Ortolani (P2), l’ex leader svedese assassinato Olaf Palme, Aurelio Peccei, il cardinale Michele Pellegrino, il Principe Filippo di Edimburgo, il banchiere David Rockefeller, Sir Bertrand Russel, il diplomatico ed ex Segretario di Stato Cyrus Vance. A quanto pare, dopo aver scritto e pubblicato questo libro (l'ultima ristampa risale al 2010), il dottor Coleman ha preso alcune precauzioni per la sicurezza della sua persona. Tuttavia, a prescindere dai pur comprensibili timori di un uomo di 78 anni, nessuno può affermare con assoluta certezza che quanto scrive Coleman corrisponda alla pura e semplice verità dei fatti. Nonostante questo, non c’è dubbio che la lettura di questo libro lasci addosso una forte inquietudine sulla realtà segreta e misteriosa del mondo che ci circonda. E una domanda sorge spontanea: ma quanto sappiamo, in realtà, di ciò che succede intorno a noi? A ognuno la sua risposta. Per chi ne volesse sapere di più, il sito dell’autore è www.coleman300.com.
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ASPEN INSTITUTE L'elenco dei membri del "comitato esecutivo" italiano dell'Aspen Institute lo trovate qui, direttamente sul loro sito. Come potete osservare riunisce elementi importanti del centrodestra (Giulio Tremonti, Gianni Letta, etc...) del centrosinistra (Enrico Letta, Romano Prodi, etc.) dell'imprenditoria (Jhon Elkann, Emma Marcegaglia) e molte altre personalità, ad iniziare da MARIO MONTI. Ricordiamo che l'Aspen Institute è legato a doppio filo al gruppo bilderberg, la commissione trilaterale, il CFR e le stampo massonico che riuniscono i potenti del
altre associazioni sovranazionali di mondo.Staff nocensura.com Di seguito un testo che illustra alcuni aspetti dell'Aspen Institute... di Italo Romano Conoscete l’Aspen Institute? La maggior parte di voi, sono sicuro, non ne ha mai sentito parlare. Ma non c’è da meravigliarsi, adesso vi spiegherò e capirete da voi la vostra “ignoranza”. L’Aspen Institute è un’organizzazione internazionale non profit, fondata nel 1950 da un gruppo di intellettuali e uomin d’affari americani convinti della necessità di rilanciare il dialogo, la conoscenza e i valori umanistici in una realtà geopolitica complessa e in continua evoluzione. Il fine ultimo è incoraggiare le leadership illuminate, le idee e i valori senza tempo e il dialogo sui problemi contemporanei. L’istituto e i suoi partner internazionali perseguono la creazione di un terreno comune di comprensione approfondita in uno scenario non ideologizzato attraverso seminari, programmi culturali, conferenze e iniziative di promozione della leadership. La sede centrale ufficiale è a Washington D.C., ma vi sono dei campus di riferimento ad Aspen, nel Colorado, e a Chesapeake Bay, nel Maryland. Negli anni si è formata una rete internazionale che ha visto la rapida ramificazione dell’istituto in giro per il mondo: Berlino, Roma, Lione, Tokyo, Nuova Delhi e Bucarest etc. L’Aspen Institute è finanziato da fondazioni come la Carnegie Corporation, la Rockefeller Brothers Fund e la Ford Foundation, attraverso quote di iscrizione a seminari e donazioni individuali. Tra i suoi affiliati ci sono leader della politica, dell’economia e intellettuali. Attualmente Walter Isaacson è il suo presidente mondiale e CEO. Vi domanderete: chi è costui? E’ l’ex presidente della CNN*, il canale televisivo statunitense più potente e conosciuto al mondo. Pensate che quest’uomo ha rinunciato ad una delle poltrone più ambite del pianeta pur di sedere in cima all’Aspen Institute. Da un episodio del genere possiamo dedurre la planetaria importanza di questa organizzazione. Quello che interessa noi, in questo delicato momento socio-politico che sta attraversando l’Italia, è la sede italiana di questo indefinibile istituto di origine statunitense. Scavando tra i meandri del potere e risalendo i fili dei burattini, forse, avremo una possibilità di scovare la matrice dell’inganno democratico in cui siamo stati imprigionati. Aspen Institute in Italia. L’organizzazione, ufficialmente inzia ad operare sul territorio italiano nel 1984. Di forte caratterizzazione transatlantica, del resto la storia parla da sè, l’Aspen Institute Italia ha due sedi: a Roma in Via SS. Apostoli 49 e a Milano in Via Vincenzo Monti 12. L’attuale presidente della sezione italiana è Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia e della Finanza dell’attuale Governo italiano. L’Aspen Institute Italia riunisce il meglio dell’industria italiana, delle banche e delle assicurazioni, della cultura e della politica, non c’è settore che manchi all’appello: Generali, Fincantieri, Confindustria, la Rai, Mediaset, Pirelli, Poste Italiane, società Autostrade, Enel, Fiat etc. E’ un elenco incredibile, tutti i capitali italiani, di ogni settore, convergono nell’Aspen Institute come Soci sostenitori. I loro (nostri?) danari, versati ufficialmente tramite una somma annuale uguale per tutti, finanziano le attività dell’organizzazione.
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Chi sono i soci sostenitori? Sono quelli che mettono i soldi e vengono ammessi a far parte dell’associazione dal Comitato Esecutivo e sono rappresentati nel Consiglio Generale dell’Istituto dai propri Presidenti, Amministratori Delegati o Direttori Generali. Inoltre ci sono anche i cosidetti Soci ordinari, personalità italiane e internazionali provenienti dal mondo accademico, politico, culturale e dei media, che sono chiamati a far parte dell’associazione dal Comitato Esecutivo, ufficialmente, per la loro fama accademica ed eccellenza professionale. Si legge sul sito italiano che essi “mettono a disposizione dell’Istituto la loro competenza e contribuiscono così alla qualità intellettuale e al patrimonio di idee dei programmi di Aspen, collaborando in forma gratuita alle diverse iniziative. Partecipano, tra l’altro, a gruppi di lavoro e task force che affrontano specifici problemi del panorama politico ed economico internazionale”. Insomma questi soci non solo portano avanti le loro idee, ma si rendono disponibili ad appoggiare eventi specifici “su tematiche di rilevante interesse strategico“. Ma che significa? Che hanno il potere di veicolare le politiche del paese? Dando un’occhiata ai nomi dei soci ordinari (Enrico Letta, Mario Draghi, Giorgio Napolitano, Romano Prodi, Massimo D’Alema, Fedele Confalonieri, Lucia Annunziata, Paolo Mieli, Francesco Caltagirone, Cesare Geronzi, Franco Frattini, Gianfranco Fini, Gianni Letta, Luca Montezemolo, Sergio Marchionne, Emma Mercegaglia, Tommaso Padoa Schioppa, Giuliano Amato, John Elkann, Lucio Stanca etc.), più che una fantasiosa supposizione, è la palese oggettività. Non sono certo le “allegre comari di Widsor! Ciò che dico è manifesto, ogni frase presente sul sito ha un che di vago, di generalizzato, di palesemente fuorviante, sembra un “doppio sogno”, con la sola differenza che non è un romanzo di Schnitzler ma la realtà. Il portale dell’organizzazione è ben strutturato e le fondamente della Comunità Aspen sono esaltate e messe in bella mostra. Ecco come presentano la loro “identità” e la loro “missione“: “Aspen Institute Italia è un’associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro caratterizzata dall’approfondimento, la discussione, lo scambio di conoscenze, informazioni e valori. Una congregazione di supereroi che lottano per un mondo migliore. Persone sensibili e lungimiranti che, lontani dalle tentazioni del dio denaro, dirigono il pianeta verso la fratellanza e l’ugualinza sociale. Un gruppo di illuminati che si scambiano preziose nozioni con l’obiettivo rispettabilissimo di sconfiggere i mali che affliggono questa martoriata terra. La comunità Aspen è composta di Soci Sostenitori, Soci Ordinari, Amici di Aspen e, dal 2001, dagli Aspen Junior Fellows. Dai loro contributi l’Istituto trae le risorse necessarie per il proprio funzionamento. Il network internazionale Aspen è composto da altri centri di attività – indipendenti ma coordinati – con sede negli Stati Uniti, in Francia, Germania, Giappone, India e Romania“. …. “La missione di Aspen Institute Italia è l’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del Paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni. L’Istituto concentra la propria attenzione verso i problemi e le sfide più attuali della politica, dell’economia, della cultura e della società, con un’attenzione particolare alla business community italiana e internazionale“. Riuniti liberamente e senza condizionamenti, qui, le persone possono dar sfogo al loro libero pensiero e scatenare la forza creatrice dell’ingegnosa menta umana. Ora mi volete far credere che tutta questa marmaglia di uomini politici, alta finanza e chi più ne ha più ne metta, non discuta minimamente della politica nostrana? A me sembra inevitabile, anzi ad essere cattivo mi verrebbe da dire che sia lo scopo principale di quest’organizzazione. Dirigere nelle retrovie del clamaore mediatico le sorti economiche e
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sociali del paese, imponendo politiche ad hoc per tutelare il potere dei veri padroni, a discapito della popolazione, che ricordiamolo è all’oscuro di tutto. Ergo, immagino che queste armoniose discussioni possano facilmente condizionare o quanto meno influenzare la politica dell’esecutivo, di qualunque schieramento esso sia. Hanno anche un metodo con cui applicano la loro “mission“, da loro stessi identificato come “metodo Aspen“. Questo “privilegia il confronto ed il dibattito ‘a porte chiuse’, favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Attorno al tavolo Aspen discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva“. Il dibattito a porte chiuse è noto come uno dei migliori metodi per curare le piaghe di questo mondo crudele. Libertà di pensiero a porte chiuse, bel modo di perpetrare il bene comune. Se solo ci avessimo pensato prima! Loro sono gli illuminati e ci hanno pensato molto tempo fa, pochi anni dopo la fine della Grande guerra, e così sono stati in grado di dirigere le sorti di nazioni intere. Alcuni complottisti lo definiscono Nuovo Ordine Mondiale. Bene, credo che l’Aspen sia una delle organizzazioni che fanno capo al progetto citato. “Lo scopo non è quello di trovare risposte unanimi o semplicemente rassicuranti, ma di evidenziare la complessità dei fenomeni del mondo contemporaneo e incoraggiare quell’approfondimento culturale da cui emergano valori ed ideali universali capaci di ispirare una leadership moderna e consapevole“. La leadership che intendono loro è la dittatura totalitaria del Nuovo Ordine Mondiale, controllo tramite la paura, una sola neolingua, una sola moneta, un’umanità di automi ubbidienti e servili, oltre lo schiavismo. Uomini-robot, uomini macchine, nati per produrre e consumare, carne da macello per l’incremento del Pil. Miguel Martinez ha definito l’Aspen Institute, per questa sua aleatorità comunicativa, come una fabbrica di tritanuvole. Questo evidente e premeditato abuso di vacuità e la sua neanche tanto occulta organizzazione piramidale, mi insospettisce, e non poco. Non ho mai sentito parlare nessun alfiere della libera informazione dell’Aspen Institute, ne ho letto libri rivoluzionari che illustrassero agli italiani beoti come si muovono i burattinai nelle retrovie. Credo che mai e poi mai nei vari “vieni via con me” sentiremo un’arringa che possa risvegliare minimamente il cervello dell’italiano medio. Dormite gente, e sognate con i vostri Travaglio, Saviano, Santoro etc. Insomma questo Aspen sembra un bel minestrone all’Italiana, un inciucio elevato alla vaghezza. Il punto è che Aspen non è propriamente un’associazione umanitaria, non fa beneficenza ed è lecito pensare che persone del calibro dei suoi membri non si riuniscano soltanto per scambiare quattro chiacchiere sui massimi sistemi o per ricercare la panacea di tutti i mali. C’è dell’altro, lo si intuisce, ma è difficile penetrare la discreta cortina che protegge quel salotto buono dagli sguardi indiscreti e dai sorrisi bipartisan. Nel contempo non è un’associazione segreta, i suoi membri sono conosciuti e chiunque voglia avere informazione sull’Aspen Institute non ha che da andare sul sito internet. Non è la massoneria ma le somiglia molto, mancano capucci e compassi ma il livello di segretezza al di là della formale apparenza è da veri professionisti del potere. Come si diventa membri dell’Aspen Institute? E’ una domanda lecita, che dopo aver letto un pò di roba, dovrebbe sorgere spontanea. Allora ancora una volta sono ricorso al sito web italiano dell’organizzazione, per la serie se vuoi nascondere qualcosa mettila in bella mostra, davanti agli occhi di tutti, tanto, vista l’ottusità generale, passerà tranquillamente inosservata. Parto dal gradino più basso dell’organigramma piramidale, dalle new entrioes, cioè i giovani, chiamati “Junior Fellows”. Sul sito vi è scritto che: “Gli Aspen Junior Fellows sono un network internazionale di giovani ad alto potenziale formato dai ragazzi che hanno preso parte ai progetti “Aspen per la Nuova Leadership” nel 1999 e nel 2001, a cui sono aggiunti 22 nuovi membri nel 2004”. Come abbiano fatto questi fortunati ragazzi a partecipare a questi progetti non è spiegato. Irequisiti richiesti sono basilari, ma se non sei segnalato da un socio dell’Aspen Institute la possibilità di entrare a far parte della famiglia sono pressochè nulle. E’ chiaro che l’Aspen non è roba per tutti. Come pure è evidente che non si tratta di corsi di formazione regionali a cui noi comuni mortali possiamo prendere parte. Non ho letto di bandi del genere, non mi sarebbe sfuggito. Qui, forgiano e plasmano la classe dirigente del futuro, allevano con dosi
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massicce di “pappa reale” veri e propri rampolli, predestinati, di “sangue puro” che erediteranno, come le dinastie di un tempo, le sorti del mondo. Poco democratico direi! Non vorrei risultare allarmate ma qui le cose quadrano sempre meno. Conclusioni Ho consultato svariato materiale sull’Aspen Institute, c’è tanto da leggere ed è tutto molto inquietante: Bilderberg, Commissione Trilaterale, Club of Rome, CFR etc. Affiorano sempre gli stessi nomi. Saranno coincidenze, preferisco passare per paranoico, ma io non ho mai creduto alle coincidenze. La verità è che siamo stati ingannati, ed oggi ci sono le prove. Ci hanno fatto credere che potevamo essere padroni del nostro destino delegando ad altri le nostre speranze, chiudendoci in una cabina a scegliare prima fantocci e poi simboli senza significato. Ci hanno incantato per anni, con dibattiti, liti, parapiglia mediatici e comizi deliranti, ci hanno mostrato due facce della stessa medaglia, e gli hanno dato nomi, faccie e ideologie. L’alfa e l’omega, la destra e la sinistra, solo fandonie! Ci hanno dato l’apparenza democratica tramite la messa in scena di due finti schieramenti, in eterna lotta tra loro. Ci hanno fatto credere di essere liberi perchè potevamo sciegliere tra il burattino rosso e il burattino nero. CAZZATE! Mentre noi eravamo impegnati a dividerci e scannarci in nome di una illusione. Mentre eravamo intenti a sputarci merda l’un l’altro sulle grandi astrazioni, questi personaggi hanno complottato nei retroscena nazionali le loro politiche contro il bene comune. Ci hanno prosciugato di tutto e ci hanno reso un popolo schiavo, servile e peggio ancora fiero di esserlo. La metamorfosi subita della società italiota (e non solo) è stata lenta ma inesorabile. Siamo dei salvaggi, ignoranti, vuoti, arroganti, e meschini. E anche ora che la verità è sotto i nostri occhi, non ce ne rendiamo conto, troppo indaffarati nell’inutilità, nell’apparenza, nel consumo sfrenato di questa finta civiltà progredita. Hanno già deciso il nostro futuro: rifiuti, nucleare, energie rinnovabili, scuola, lavoro etc. Noi siamo spettatori inermi e paganti. La nostra unica forma di rivalsa non violenta, sarebbe l’astensione in massa dalle urne e il boicottaggio di questa insulsa farsa. Mi chiedo dove sono i paladini dell’informazione, quelli che ci raccontano le storielle magiche, quelli che ci parlano dell’orco cattivo, dell’uomo nero, dove sono quelli che fanno la “televisione alternativa”, spacciandola come cultura, con i soldi della casa prodruttice (Endemol**) del tanto odiato nemico (Silvio Berlusconi)? Sono maschere, commedianti che hanno esaurito il loro canovaccio, si mostrano cavalieri ma sono giullari nell’animo. Le riuscite a sentire le sbarre intorno a voi? Sono prigioni immaginarie, erette nelle nostre deboli menti, con il solo scopo di manovrarci e renderci docili. Questa democrazia è il regime dell’Aspen Institute, qualsiasi burattino scegliamo, esso farà gli interessi dell’organizzazione e attuerà le linea guida, anzi, il programma politico dettato dalla Comunità Aspen. Plasmerà l’opinione pubblica convincendola che queste nuove politiche siano le migliori possibili per la felicità e la ricchezza dell’intera popolazione. Che la favola continui… Sapete quel’è il motto dell’Aspen Institute? Appare anche sul logo dell’organizzazione: “Timeless values, enlightened leadership” ovvero “Valori senza tempo e leadership illuminata“. Certo è che non lascia nessuno spazio all’immaginazione. Traete le vostre conclusioni, però ora non potete dire di non sapere…avete visto quant’è profonda la tana del bianconiglio! NOTE: *Ha una sede anche in Italia, dove si appoggia al gruppo editoriale L’Espresso S.p.a., cui azionista di maggioranza è De Benedetti, che controlla una parte non indifferente del potere mediatico italiano. A proposito di media, sapete chi è uno dei giornalisti di matrice CNN in Italia? Alessio Vinci, il tipo che ha preso il posto di Mentana nella conduzione della tramissione Matrix (in effetti quel “thank you, good night and see you soon” che recita alla fine di ogni puntata, doveva averlo sentito da qualche parte?!?!). **Endemol è una società produttrici di format televisivi controllata di Mediaset, ergo dalla famiglia Berlusconi. In questi giorni infuria la polemica tra l’attuale Governo in carica di Re Silvio e la trasmissione condotta da Fazio e Saviano “Vieni via con me” rea di essere aperamente schierata con l’opposizione. Tanto clamore solo per fare pubblicità al format e omettera, ancora una volta, la verità. E’ tutto finto. I vostri condottieri della libera informazione e della cultura italiota sono nel libro paga del regime.
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CLUB OF ROME "Il Club di Roma nacque nel 1968 come "centro di riflessione per l'umanità", per dirla con Peccei, al quale collaboravano uomini di scienza, filosofi, banchieri e umanisti. A sua disposizione aveva finanziamenti quasi illimitati, provenienti dalle Fondazioni Rockefeller, Agnelli, Volkswagen, ma anche dal "German Marshall Fund", lo stesso che contribuisce a finanziare la Trilaterale, e nel cui Comitato direttivo sedeva Averell Harriman, membro di società come la Pilgrims e il CFR, e capo dell'omonima famiglia che, secondo taluni autori, si spartisce coi Rockefeller la seconda posizione nel firmamento dell'Alta Finanza americana. Tra i fondatori del Club di Roma spiccava David Dean Rusk (1909-1994), membro della Pilgrims' Society, presidente della Fondazione Rockefeller fra il 1952 e il 1961, presente alla prima sessione del Bilderberg, CFR, Rhodes Scholar e Cavaliere di Malta, uno dei principali attori della politica americana di quel periodo in Estremo Oriente. Al Club di Roma aderiva Elisabeth Mann Borgese, che negli anni Trenta si era trasferita col padre Thomas negli Stati Uniti, dove entrambi si unirono ad Aldous Huxley, uno dei santoni del New Age, o Sol Linowitz, ex presidente della multinazionale Xerox, membro del CFR, dell'American Jewish Committee, della Commissione Trilaterale, ma in particolare associato dello studio legale internazionale Coudert Brothers, gabinetto sponsorizzato dalla Pilgrims' Society e dai Rockefeller, e prima sede dell'organizzazione ecologica "The Friends of Earth" ("Amici della Terra"), fondata nel 1969 da David Ross Brower. I Rapporti al Club di Roma, preceduti da ricerche ed analisi condotte con dovizia di mezzi nei vari santuari mondiali della scienza, spaziavano nei più diversi campi, oggi notissimi: l'ambiente, l'ecologia, le risorse, lo sviluppo, la solidarietà, il fumo. Nel 1970, ad esempio, Peccei, con i fondi della Fondazione Volkswagen, prese a suo servizio un genio dei computer del MIT, Jay Forrester, assieme ad alcuni suoi allievi, fra cui Dennis e Donella Meadows, che a partire da ipotesi assai opinabili come la "capacità di carico" del pianeta, simularono ai computer delle tendenze ricavandone previsioni catastrofiche, che vennero prontamente pubblicate nel celebre libro I limiti dello sviluppo sotto l'egida del Club di Roma. Queste previsioni, prontamente riprese dai mezzi di comunicazione, vennero presentate come ineluttabili qualora non si fosse proceduto con la massima sollecitudine ad affrontare GLOBALMENTE i problemi ("pensare globalmente e agire localmente" è uno degli slogan-chiave del Club di Roma), coordinati da un'autorità mondiali riconosciuta. “Nel caso in cui mi reincarnassi, mi piacerebbe tornare sottoforma di un virus mortale, in modo da poter contribuire in qualche modo a risolvere il problema della sovrappopolazione”. Filippo d’Edimburgo alla “Deutche Presse Agentur”, agosto 1988.
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ISTITUTO DI AFFARI INTERNAZIONALI
L’Istituto Affari Internazionali (IAI), come appare scritto nel sito ufficiale, è una “associazione culturale senza fini di lucro“, ma per molti è il vero ministero degli esteri dell’Italia e filiazione del del Counsil on Foreign Relation (CFR) americano. Lo IAI fu fondato l’11 ottobre del 1965 su iniziativa di Altiero Spinelli, con l’appoggio della Fondazione Olivetti, dall’Associazione di cultura politica “Il Mulino” e dal Centro Studi Nord Sud. La sua sede si trova presso Palazzo Rondinini, lussuoso ed elegante edificio settecentesco in stile barocco , situato nel centro di Roma, in Via Angelo Brunetti 9, nei pressi di Piazza del Popolo. In tale contesto si svolgono le principali manifestazione che l’Istituto organizza. L’IAI è finanziato da soci individuali e colllettivi, da Enti pubblici e privati, dalle principali Fondazioni internazionali e da un contributo di legge erogato dal Ministero degli Esteri. Dal sito ufficiale è possibile anche conoscere l’obiettivo dell’Istituto, che “è quello di promuovere la conoscenza dei problemi internazionali nei campi della politica estera, dell’economia e della sicurezza attraverso ricerche, conferenze, pubblicazione e formazione“. Nel 1980 è stato eretto a ente morale[1] con decreto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, con cui Spinelli condivise un periodo di confinamento a Ventotene (1939-43) durante il regime fascista. Un pò di storia. L’allora deputato Altiero Spinelli creò un istituto di studi internazionali sul modello dei think tank anglosassoni, in stile Royal Institute of International Affairs(RIIA): una struttura snella, privata, distinta dagli istituti universitari e dagli uffici studi di enti e ministeri, ma con la capacità di interagire e cooperare con il governo, la pubblica amministrazione, i principali attori economici nazionali e i più accreditati centri studi stranieri. Altiero Spinelli, scrittore e politico italiano, fu il fondatore, nel 1943, del Movimento Federalista Europeo, membro della Commissione Europea, del Parlamento italiano e di quello europeo. Nel 1981, fondò il Club del Coccodrillo che aveva l’obiettivo di creare e indirizzare una commissione parlamentare europea per la riforma delle istituzioni comunitarie. Nel già citato periodo di confinamento a Ventotene, scrisse insieme ad Ernesto Rossi, Eugenio Colorni e Ursula Hirschmann il Manifesto per l’Europa Libera e Unita, meglio conosciuto come il Manifesto di Ventotene. Spinelli è uno dei padri dell’europeismo e uno dei massimi promotori degli Stati Uniti d’Europa. Dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale, maturò una convinzione, che poi divenne fanatismo ed oggi è ideologia, secondo cui un’organizzazione federale avrebbe permesso all’Europa di ritornare protagonista sulla scena mondiale. La solita storialla dello “Stato forte” che la storia, anche econimica, ha più volte bocciato con decisione.
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Per approfondire la vita e la personalità di Altiero Spinelli vi consiglio di leggere le sue opere o almeno lo scritto “Un cattivo maestro” e la biografia riportata da Wikipedia. Altiero Spinelli Secondo alcune fonti, riportate nei libri presenti nella bibliografia in coda a questo articolo, dietro l’IAI ci sarebbe la Fondazione Agnelli. In particolare era nota la stretta amicizia tra Spinelli e Giovanni Agnelli, che secondo Le Figaro “in Italia è ciò che negli Stati Uniti rappresenta David Rockefeller“. Il gruppo Fiat, presieduto dagli Agnelli, all’epoca impiegava oltre 250 mila persone. Il controllo della casa automobilistica era assicurato attraverso la holding di famiglia denominata Istituto Finanziario Industriale (IFI), oggi rinominata Exor S.p.a.. Le partecipazione possedute dalla holding non si limitano al settore automobilistico, ma abbracciano la meccanica, l’aeronautica, il settore bancario, quello assicurativo, il finanziario, l’editoriale e la stampa [2]. La Exor è a sua volta inglobata nella Giovanni Agnelli e C. S.a.p.a. (società in accomandita per azioni), con sede legale a Torino. Giovanni Agnelli Anche se, nonostante la vastita di ricchezze e di strutture strategiche sotto il comando degli Agnelli, Jacqueline Gratin giornalista di Le Monde, scrisse nel 1978 che Giovanni Agnelli, all’epoca vertice della famiglia, “non sfiora che da lontano la politica“. Alla luce dei fatti odierni e storici, appare incredibile, o quantomeno ingenuo, credere ad una tale affermazione. Difatti lo stesso quotidiano francese riportò una dichiarazione di Giovanni Agnelli in cui ammise candidamente di aver finanziato alcuni partiti politici “semplicemente perchè un tale aiuto finanziario era di rilevante interesse pubblico“. Ovviamente Giovanni Agnelli era membro della Commissione Trilaterale, del Gruppo Bilderberg, dell’Istituto Atlantico e dell’Istituto Aspen Italia. John Elkann, nipote del su detto, ha oggi ereditato il comando della holding e le importanti cariche nei maggiori circoli mondialisti. Accanto a questi personaggi non possiamo evitare di menzionare un altro elemento di spicco dell’IAI. Si tratta di Guido Carli, economista, politco e dirigente italiano, ex governatore della Banca d’Italia e ex presidente della Confindustria. Negli ambienti che contano Guido Carli era riconosciuto come il vero ministro delle finanze italiano, e comunque come l’eminenza grigia a cui il ministero faceva riferimento. Vorrei sottolineare, che gli fu uno dei firmatari italiani del Trattato di Maastricht, essendo all’epoca Ministero degli Esteri nel settimo governo Andreotti. Trattato che, mi urge ricordare, segnò l’inizio della
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colonizzazione europea degli stati nazione.
Guido Carli Carli face parte della direzione del Fondo Monetario Internazionale e fu membro della Banca dei Regolamenti Internazionali. Frequentando gli ambienti internazionali strinse diverse amicizie e relazioni con il mondo dell’alta finanza internazionale, che durante la sue vita gli tornarono molto utili. Difatti, in seguito a queste frequentazione, fu nominato nel comitato consultivo della Chemical Bank, e consigliere della First Boston Corporation, incaricate di collocare le azioni della Chase Manhattan Bank, banche di proprietà dei Rockefeller. Anche Carli fu mebro del Gruppo Bilderberg e dell’Istituto Atlantico. Infine, di fianco questa note personalità c’era Arrigo Levi, giornalista e scrittore italiano, uomo di fiducia della famiglia Agnelli. Levi, l’unico ancora in vita, è diretto discendente del famoso mercante e banchiere Donato Donati, e nella sua carriera ha ricoperto svariati incarichi. E’ stato direttore del quotidiano La Stampa, collaboratore del Times, docente della filiale italiane della John Hopkins University, capo editorialista del Corriere della Sera, e consigliere per le relazioni esterne del Quirinale, prima con Carlo Azeglio Ciampi e poi con Giorgio Napolitano. Anche lui ha partecipato agli incontri del Gruppo Bilderberg e dell’Istituto Atlantico. Membri e organi direttivi.
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Il Presidente onorario dell’IAI è Carlo Azeglio Ciampi. Personaggio che non ha bisogno di presentazioni: economista e politico italiano, ex Presidente della Repubblica, ex governatore della Banca d’Italia, ex Presidente del Consiglio, ex Ministro dell’Economia e Senatore a vita. Il Presidente effettivo dal 2001 è Stefano Silvestri, editorialista de IlSole24Ore e consulente per il Ministero degli Esteri, della Difesa e dell’Industria. E’ membro del Consiglio d’Amministrazione della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD) e della Commissione Trilaterale. È stato Sottosegretario di Stato alla Difesa (gennaio 1995 – maggio 1996), consigliere del Sottosegretario agli Esteri incaricato per gli Affari Europei (1975), e consulente della Presidenza del Consiglio sotto diversi governi. Come giornalista professionista, è stato anche inviato e notista del Globo (1982), membro del comitato direttivo de l’Europeo (1979), collaboratore di numerosi quotidiani nazionali sui temi di politica estera e di difesa. E’ stato anche docente sui problemi di sicurezza dell’area mediterranea, presso il Bologna Center della Johns Hopkins University (1972-76) e ha lavorato (1971-72) presso l’International Institute for Strategic Studies di Londra. Nell’IAI si occupa e cura le aree di ricerca specializzate in sicurezza e difesa.
Stefano Silvestri Il Vicepresidente è Vincenzo Camporini, generale dell’Aeronautica militare italiana. Presidente del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD) massimo organo di formazione degli ufficiali delle Forze Armate italiane. E’ stato consulente del Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini. Nell’IAI si occupa e cura le aree di ricerca specializzate in sicurezza e difesa.
Vincenzo Camporini Vi è anche un Vicepresidente vicario, Gianni Bonvicini, studioso di questioni europee e di politica estera. Esperto in istituzioni e integrazione europea, politica estera e di sicurezza dell’Unione Europea (PESC) e di politica estera italiana. Presiede l’International Advisory Board della rivista trimestrale di relazioni internazionali The International Spectator, Routledge Editore, Londra, ed è giornalista pubblicista. Fa parte di numerosi centri culturali e di ricerca all’estero e in Italia, fra i quali il Tepsa (Trans European Policy Studies Association) di Bruxelles, il Forum for Security Studies di Stoccolma, l’International Advisory Board del Lithuanian Political Science Yearbook e delle riviste Europe’s World e Nowa Europa, l’Executive Board e lo Steering Group di LISBOAN, Erasmus Academic Network di Colonia, il Comitato scientifico della Fondazione Bruno Visentini di Roma. È professore a contratto nel corso di laurea magistrale della Facoltà di Scienze politiche di Roma Tre, nonché pubblicista. Ha ricevuto l’onorificenza di Commendatore, Ordine al Merito della Repubblica italiana. È stato direttore dello IAI, presidente dell’Istituto trentino di cultura, membro della Commissione speciale sull’Università e la Ricerca scientifica del Comune di Trento, del Comitato d’indirizzo dell’Agenzia per lo sviluppo di Trento, e membro del Consiglio di amministrazione dell’Università di Trento, consulente dell’ufficio studi della Regione Trentino Alto Adige e della Provincia di Trento, estensore del programma di politica estera per la coalizione dell’Ulivo e consigliere per l’Europa dell’ex-premier Romano Prodi (199596), Visiting Professor dal 1981 al 2000 in Relazioni internazionali alla Johns Hopkins University, Bologna.
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Nell’IAI si occupa delle istituzioni e politiche dell’Unione europea. Gianni Bonvicini Il direttore è Ettore Greco, giornalista pubblicista. Ha lavorato come visiting fellow al Brookings Institution di Washington da gennaio 2006 a luglio 2007. Ha insegnato materie europee all’Università di Parma e Bologna. Dal 2000 al 2006 è stato corrispondente per l’Economist Intelligence Unit. Dal 1993 al 2000 ha diretto il programma sull’Europa centrale e orientale dello IAI. E’ autore di varie pubblicazioni sulle istituzioni e la politica estera dell’Ue, i rapporti transatlantici e i Balcani. Nell’IAI è responsabile dell’area di ricerca “Rapporti transatlantici” dell’istituto. Ettore Greco Le quote rosa sono rispettate, difatti come vicedirettore troviamo Nathalie Tocci, Editor della rivista The International Spectator. Dopo aver conseguito un PhD in International Relations alla London School of Economics (LSE), è stata ricercatrice al Centre for European Policy Studies (CEPS) di Bruxelles dal 1999 al 2003, Jean Monnet e Marie Curie Fellow all’Istituto universitario europeo di Fiesole dal 2003 al 2007, Associate Fellow al CEPS dal 2007 al 2009 e Senior Fellow alla Transatlantic Academy a Washington dal 2009 al 2010. I suoi attuali interessi scientifici riguardano la politica estera europea, la risoluzione dei conflitti e la politica europea di vicinato con particolare riguardo a Turchia, Cipro, Mediterraneo e Medio Oriente, Caucaso. Nell’IAI è responsabile della politica estera europea con il vicinato. Il comitato direttivo è composto da: Roberto Aliboni, docente di Economia Internazionale; Giancarlo Aragona, diplomatico e presidente della Società Gestione Impianti Nucleari (SOGIN); Mario Arpino, generale dell’Aeronautica militare italiana; Paolo Astaldi, presidente della società di costruzioni Astaldi Spa e vice presidente dei Costruttori Europei; Antonello Biagini, storico e prorettore dell’Università “La Sapienza” con delega per la cooperazione e i rapporti internazionali; Emma Bonino, vicepresidente del Senato della Repubblica. Laureatasi all’Università Bocconi, è stata ministro per il Commercio Internazionale e per le Politiche Europee nel governo Prodi II, mentre in passato è stata Commissario Europeo dal 1995 al 1999, ed eurodeputata a Strasburgo. È stata inoltre membro del comitato esecutivo dell’International Crisis Group (organizzazione per la prevenzione dei conflitti nel mondo), professoressa emerita all’Università Americana del Cairo, nonché segretario del Partito Radicale e membro del Bilderberg. Margherita Boniver, ex Ministro e attualmente membro della Commissione Affari Esteri; Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri; Salvatore Carrubba, direttore responsabile de Il Sole24Ore; Giovanni Castellaneta, diplomatico e presidente del consiglio di amministrazione di Sace Spa; Simonetta Cheli, responsabile delle Relazioni Estere e portavoce della Agenzia Spaziale Europea (ASE) in Italia; Innocenzo Cipolletta, Presidente dell’Università di Trento e della UBS Italia; Marise Cremona, docente presso l’European University Institute; Luigi Dante, direttore generale della Simest, Società italiana per l’impresa all’Estero;
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Jean-Pierre Darnis, docente e direttore del Master “Relazioni fraco-italiane” presso l’Università di Nizza Sophie; Marta Dassù, sottosegretario agli Affari Esteri del governo Monti, membro dell’Istituto Aspen Italia e della Commissione Trilateriale; Piero Fassino, sindaco di Torino per il Partito Democratico e alto Rappresentate per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell’Unione europea; Marco Forlani, direttore della Relazioni Estere di Finmeccanica; Piero Gastaldo, segretario generale della Compagnia di San Paolo di Torino; Giorgio Gomel, dirigente della Banca d’Italia, assistente direttore esecutivo del FMI e direttore del Servizio Studi e Relazioni Internazionali; Giampiero Gramaglia, editorialista de Il Fatto Quotidiano, direttore de Agence Europe e membro della Fondazione Italia USA; Enrico Letta, vicesegretario del Partito Democratico, membro del Gruppo Bilderberg, della Commissione Trilaterale e dell’Istituto Aspen Italia; Stefano Lucchini, direttore relazioni estere di Enel e Banca Intesa; Alfredo Mantica, politico ed ex Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri; Giampiero Massolo, direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza; Maurizio Moreno, diplomatico italiano; Ferdinando Nelli Feroci, rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione europea; Michele Nones, consulente del Ministero della Difesa; Antonio Puri Purini, editorialista del Corrire della Sera, ex ambasciatore italiano in Germania ed ex consigliere diplomatico di Ciampi durante il mandato di Presidente della Repubblica; Natalino Ronzitti, docente di Diritto Internazionale alla LUISS; David Rossi Giovanni Sabatini, direttore dell’Associazione Bancaria Italiana; Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca d’Italia; Marcello Sala, consigliere di gestione della Banca Intesa Sanpaolo; Giuseppe Scognamiglio, vice presidente per gli affari pubblici di Unicredit; Gian Luigi Tosato, docente di Diritto dell’Unione Europea presso l’Università Sapienza di Roma, Presidente dell’Ericsson Italia; Adolfo Urso, politico e uno dei fondatori di “Fare Italia” ed ex Sottosegretario allo Sviluppo economico con delega al commercio estero; Michele Valensise, segretario generale della Farnesina; I nomi presenti nell’organigramma dell’IAI sono sempre gli stessi che compaiono negli elenchi degli altri circoli elitari. Appare evidente che ci troviamo dinanzi una fitta rete di potere atta a creare e manovrare gli eventi in modo da poter raggiungere gli scopi prefissati del Nuovo Ordine Mondiale. La strategia messa in pratica si chiama Problema-Reazione-Soluzione. Essa è guidata da una ideoligia fanatica, il neoliberismo, e da un progetto di futuro distopico e oscuro. I principali settori di ricerca. Negli ultimi anni l’Istituto ha mantenuto un ritmo di produzione di 30/35 progetti di ricerca l’anno e 40/50 convegni l’anno, in Italia e all’estero. Inoltre l’Istituto, grazie alla realizzazione di vari programmi di tirocinio e di borse di studio, è divenuto centro di formazione e addestramento di giovani nel campo degli studi internazionalistici.
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Capito? ADDESTRAMENTO. Qui vengono formati soldati per la difesa dello status quo e della ideologia capitalista ultraliberista dominante oggi nel globo. Assoldano persone senza scrupoli, arrivisti, competitivi, altezzosi, boriosi, ambiziosi e rampanti che mirano alla scalata sociale. Troppo duro? Avete mai sentito di un progetto dell’IAI che abbia contribuito in un qualche modo al perseguimento del bene comune? NO! Questi a furia di ricercare e scavare nell’abisso in cui sono sprofondati, hanno trovato il diavolo, divenendone servi. I principali settori di ricerca sono: Istituzioni e politiche dell’Unione europea Economia internazionale Politica ed economia della difesa Rapporti transatlantici Mediterraneo e Medio Oriente Politica estera italiana Le ricerche sono realizzate da uno staff scientifico composto di circa 30 ricercatori, inclusi 10 fra direttori d’area o di progetto. Gran parte dei progetti di ricerca sono condotti in collaborazione con istituti esteri con caratteristiche analoghe. L’Istituto è, inoltre, membro attivo – ed è stato talvolta tra i promotori – di diverse reti di ricerca transnazionali: Council of Councils
CSDP Mission Analysis Partnership (CSDP MAP)
EuroMeSCo (EuroMediterranean Study Commission)
European Policy Institutes Network (EPIN)
ISN (International Relations and Security Network)
Observatoire de l’Afrique TEPSA (Trans European Policy Studies Association) Tutti circoli culturali e “serbatoi di pensiero” atte a perseguire l’obiettivo comune del mondialismo. L’IAI è molto attento ai suoi rapporti con l’esterno ed ha un apparato mediatico di primo ordine. L’istituto pubblica periodici e monografie: la rivista on-line di politica, strategia ed economia AffarInternazionali l’annuario La politica estera dell’Italia (già “L’Italia e la politica internazionale”), pubblicato dalla casa editrice Il Mulino il trimestrale in lingua inglese The International Spectator, rivista di politica internazionale peer reviewed (articoli sottoposti ad un processo di valutazione) pubblicata dalla casa editrice Routledge (Taylor & Francis Group) le collane di monografie Quaderni IAI e IAI Research Papers su problemi di politica ed economia internazionale oggetto dell’attività dell’Istituto o su altri temi di particolare attualità le collane di paper Documenti IAI e IAI Working Papers prodotti nell’ambito dei progetti e delle aree di ricerca del’Istituto il mensile on-line d’informazione e analisi sulla Cina contemporanea OrizzonteCina Lo IAI gestisce inoltre quattro siti-web: iai.it: sito ufficiale dell’Istituto
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affarinternazionali.it: sito dell’omonima rivista on-line Sharaka: sito sulle relazioni tra l’Unione europea e il Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG) Transworld: sito sul ruolo della relazione transatlantica nell’architettura di governance globale. Chi finanzia l’IAI? All’inizio i finanziamente erano assicurati della Fondazione Agnelli, dalla Fondazione Olivetti, dalla Fondazione Rockefeller e dalla Fondazione Ford. In seguito, grandi aziende, banche e multinazionali finanziarono l’IAI, tra cui: Eni, Confindustria, Pirelli, IBM, IMI, Montedison, BNL, Mediobanca, Caripolo, Fondazione Thyssen etc.. Nel 1974 a seguito di una proposta presentata dal senatore socialista Pieraccini, all’epoca membro del comitato d’onore dell’IAI, il Parlamento italiano, grazie al consenso plebiscitario di tutte le forze politiche, approvava la legge che consentiva il finanziamento dell’IAI da parte del governo. Solo il Movimento Sociale Italiano (MSI) si oppose. Oggi il Ministero degli Esteri, l’Unione Europea, dall’Istituto di Studi e Anali Economica e l’Istituto del Commercio Estero danno il loro contributo finanziario in occasione di conferenze internazionali. Quindi anche noi, indirettamente, finanziamo questo think tank di illuminati che stilano strategie e programmi di relazioni con i paesi esteri al di fuori delle normali sedi democratiche elette attraverso votazione popolare. Questo ennessimo circolo elitario è solo una ulteriore conferma dell’instaurazione di un regime oligarchico silenzioso, che ben camufatto da regime democratico ha per qualche decennio ammorbato le coscienze e domato un popolo che oramai appare indifferente dinanzi questo abisso verso cui barcolla il nostro paese.
Mario Monti e l’IAI Ovviamente non poteva mancare la punta dell’iceberg della tecnocrazia italiana ed europeista. Mario Monti ha stretti legami con l’IAI. L’ultimo incontro registrato dalle cronache risale allo scorso 23 Ottobre 2012, dove il presidente del consiglio dell’oligarchia finanziaria al potere ha fatto il punto sulla spoliazione delle sovranità italiane e sulla prossima ventura annessione della Penisola agli Stati Uniti d’Europa. Altro che Europa dei popoli! Si prospetta un Super-Stato centralizzato e totalitario dove l’autodeterminazione dei popoli sarà solo un flebile ricordo di un passato glorioso ma rinnegato, oltraggiato e deturpato da chi al storia oltre che scriverla la fa. Conclusioni Analizzando il modus operandi e i curriculum vitae degli associati a questo ennesimo think tank illuminato, possiamo dedurre senza troppa dietrologia che esiste una forte pressione dall’alto per la creazione degli Stati Uniti d’Europa e per il perseguimento di una società basata sul caposaldo dell’ultraliberismo economico-finanziaro. Quanto abbiamo letto e appurato attraverso le lettura di fonti più che attindibili lascia poco spazio all’immaginazione. Esistono e operano gruppi di pressione che quotidianamente influenzano l’opinione
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pubblica attraverso studi e ricerche specializzate. Dietro questi sancta sanctorum della persuasione occulta dominano i soliti personaggio onnipresenti in tutti i più prestigioni e conosciuti club elitari. Questo sottobosco oligarchico è popolato da banchieri, generali, politici, imprenditori, docenti e via dicendo, formante oggi la nuova nobiltà nera, l’aristocrazia che plagia le folle e le usa per proprio tornaconto col fine di raggiungere obiettivi a primo acchitto poco chiari, ma che emergono nella loro spaventosa semplicità dopo una serie di letture e analisi obiettive. Quella in cui viviamo oggi è una plutocrazia, una mercatocrazia ultraliberista, dove l’uomo connivente, corrotto e profondamente malato è stato spogliato della sua dignità, del suo essere, ed è stato trasformato in un automa senza senso se non quello di servire, direttamente o indirettamente, un sistema relativista e soffocante, una dittatura scientifica senza precedente alcuno nella storia. Solo prendendo coscienza di ciò, sarà possibile abbattere questo sistema. di Italo Romano
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IL CLUB BOEMO
Spendiamo ora qualche parola a riguardo del Bohemian Club (Club Boemo) e del Bohemian Grove (Boschetto Boemo), perchè ha una stretta relazione con la Massoneria e gli Illuminati, in quanto sostanzialmente è un gruppo massonico formato da persone che stanno ad altissimi livelli nel mondo politico, militare, finanziario, economico, dello spettacolo e della comunicazione. Presidenti, ex presidenti, generali, banchieri, leader di compagnie petrolifere, vertici di multinazionali, proprietari di TV, giornalisti, cantanti e attori. E' veramente un club di ricchi e potenti del mondo. Il Bohemian Club è un circolo privato maschile delle arti fondato nel 1872 a San Francisco da un gruppo di giornalisti. Nel 1891 esso spostò parte della sua attività nell'omonimo 'Bohemian Grove', che è un grande bosco di sequoie esteso circa 1000 ettari sito a Monte Rio, in California, di proprietà del club. Il motto del club è 'Weaving Spiders Come Not Here' ossia 'non fare affari nel Grove', ma nella realtà i membri gli affari li fanno tra di loro e poi qui i potenti prendono decisioni politiche di rilievo (si dice che fu proprio nel Bosco Boemo che nel 1942 si decise l'utilizzo della bomba atomica durante la guerra, e che è lì che si decide chi deve correre nelle corse elettorali per la Casa Bianca). Il Club è super sorvegliato, per cui è inaccessibile a coloro che non vi sono iscritti, e coloro che vi sono iscritti sono obbligati a tenere nascosto quello che avviene in esso. Tra i membri di questo club (che sono moltissimi) ci sono i Bush (padre e figlio, del partito repubblicano americano, che sono stati ambedue presidenti USA), Dick Cheney (Vice Presidente degli Stati Uniti durante l'amministrazione di George W. Bush), Tony Blair (Primo Ministro del Regno Unito dal 1997 al 2007), Colim Powell (Segretario di Stato degli Stati Uniti sotto il Presidente George W. Bush), Donald Rumsfeld (Segretario della Difesa degli Stati Uniti sotto l'amministrazione del Presidente Gerald Ford dal 1975 al 1977 e successivamente sotto il presidente George W. Bush, dal 2001 al 2006), Karl Rove (famoso giornalista che attualmente collabora con la Fox News, il Newsweek ed il Wall Street Journal), Henry Kissinger (segretario di stato degli Stati Uniti durante le presidenze di Richard Nixon e di Gerald Ford), David Rockefeller (banchiere statunitense), Shimon Peres (l'attuale presidente Israeliano), Al Gore (vicepresidente degli Stati Uniti d'America durante la presidenza di Bill Clinton, Premio Nobel per la pace 2007), Newt Gingrich (dirigente nazionale del Partito Repubblicano americano), Lawrence Summers (l'ex rettore dell'Università di Harvard) e perfino il cantante degli U2 Bono Vox, e l'attore nonché ex
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governatore della California Arnold Schwarzenegger. In questo Bosco (in cui ci sono lussuosi accampamenti) annualmente - per due settimane nella seconda metà di luglio - si tiene un campo estivo a cui partecipano appunto molti potenti della terra (circa duemila), durante il quale i potenti si siedono sulle rive di un laghetto davanti ad una statua alta 12 metri raffigurante un gufo ai piedi del quale un feticcio umano viene cremato con un rito sacrificale officiato da sacerdoti che indossano mantelli da druidi. Questa cerimonia diabolica si chiama Cremation of Care ('Cremazione della Cura', che alcuni rendono 'Cremazione dell'Intento'), e nel 2000 è stata filmata segretamente con una videocamera nascosta dal giornalista investigativo Alex Jones (che è riuscito ad infiltrarsi e ad eludere gli stretti controlli dei servizi segreti che ci sono al Bohemian Grove), ed è visionabile su Youtube (http://youtu.be/FVtEvplXMLs). Il documentario si intitola 'Dark Secrets inside Bohemian Grove' (Segreti Oscuri dentro il Bosco Boemo), e devo dire che rende molto bene l'idea di come questi potenti siano dediti all'idolatria e a pratiche occulte in abominio a Dio. Atmosfera lugubre, diabolica, parole e lodi in onore di un idolo gigante che ha la forma di un gufo, applausi durante la cerimonia, urla e risate diaboliche. Però c'è un altro video che vi invito a visionare su Youtube (http://youtu.be/VhlRIH9iPD4) sempre prodotto da Alex Jones che si intitola 'The Order of Death' (L'Ordine della Morte) perchè anche qui ci sono immagini riprese di nascosto nel Bohemian Grove, ma da altre persone, che non si vedono nel primo video. Niente di nuovo naturalmente sotto il sole, perchè di potenti della terra dati a riti pagani-occulti, e finanche a sacrifici umani in onore di questo o quest'altro dio, ce ne sono sempre stati sin dai tempi antichi, ma questo video è molto importante perchè documenta in maniera inconfutabile quello che tanti personaggi molto importanti fanno in occulto all'insaputa di molti, e poi tanti di questi si proclamano pubblicamente dei Cristiani al solo fine di coprire la loro reale identità che è quella di figli del diavolo sulla via della perdizione che hanno bisogno di nascere di nuovo se vogliono scampare alle fiamme eterne. Qualcuno si domanderà perchè proprio in questo bosco si tengono simili riti. Bene, perchè il Bohemian Grove si trova al centro di un territorio chiamato la 'sacra Sonoma', un tempo abitato dai tenebrosi pellerossa Pomo, che erano adoratori di una 'Via della Morte', un percorso 'sacro' ove si compivano i riti divinatori e di cremazione. E difatti questo ed altri luoghi di Sonoma sono oggetto di grande interesse da parte di gente che pratica riti satanici ed occulti, che attribuiscono al Bohemian Grove una grande importanza in quanto credono che sia posto all'incrocio di due 'linee esoteriche' che collegano i principali siti sacri di Sonoma, e lungo questo percorso 'magico' è possibile evocare forze demoniache ed energie sataniche potenti al punto da controllare l'intero pianeta. Ecco dunque perchè proprio gli Illuminati massoni hanno tanto a cuore questo luogo, perchè qui possono attingere nuove energie sataniche per controllare il mondo, e creare quello che è chiamato Nuovo Ordine Mondiale! Oltre alla infame cerimonia sacrificale notturna in onore del Grande Gufo, sulle rive di questo laghetto vengono tenute adunanze in occasione dei 'Discorsi sulla riva del lago', in cui si parla di religione, filosofia, scienza, economia e politica, ossia di come controllare completamente il pianeta. Ma c'è dell'altro che avviene durante questo campo estivo. Secondo Alfredo Lissoni 'in realtà, al B. C. si consumerebbe ben altro: decisioni segrete, tra strani riti e sesso, spesso con minorenni affatto consenzienti, molti dei quali verrebbero addirittura sacrificati al diavolo; il tutto verrebbe filmato e le pellicole hard, o snuff movies, girerebbero tra gli adepti d'alto bordo e, affermano i maligni, servirebbero a CIA ed FBI per ricattare i potenti a causa delle loro devianze sessuali. Alcuni riti sessuali prevedrebbero l'adescamento di giovani legati a membri appartenenti a gruppi esoterici o satanici. L'americana Cathie O'Brien, figlia di genitori militanti nella Loggia massonica blu, sostiene di essere stata portata da piccola a questi raduni, di cui tra l'altro capiva assai poco. Diversi uomini politici avrebbero approfittato di lei. Da allora Cathie avrebbe subito ripetutamente violenze di ogni genere, pressioni psicologiche e persino lavaggi del cervello, per cancellarle dalla mente - una volta divenuta adulta e quindi potenzialmente pericolosa per l'enclave massonica - il ritorno di quelle esperienze', e oltre a ciò, in questo bosco ci sono anche 'persone
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che si aggirano nude per la foresta rossa, urinando sugli alberi e recitando strane formule magiche', e l'ex presidente Richard Nixon è stato registrato mentre parlava di attività omosessuali nel Boschetto, ed è stato ampiamente documentato che ogni anno pornostars maschili e femminili vengono invitate al ritrovo annuale' ('Bohemian Club, Circolo Satanico' in Il segno del soprannaturale, n° 239 maggio 2008). Secondo quanto dice John Com pact, sommo sacerdote del Bohemian Grove, il 20 per cento dei partecipanti si danno ad attività omosessuali, e 'i membri spesso lasciano il campo durante la notte per godere della compagnia delle molte prostitute che vengono da tutto il mondo per quest'occasione' (citato in Leo Zagami, Le Confessioni di un Illuminato, Vol. 1, pag. 240). Inoltre, ancora il Lissoni dice che 'anche la stampa inglese ha investigato sul Bosco Boemo, spiando i propri leader. Ciò che hanno scoperto è poco rassicurante. 'Tony Blair e moglie sono ossessionati dalle pratiche New Age ed assidua è la loro partecipazione a rituali aztechi e di rinascita, riti che, come è noto, prevedono sacrifici umani', commentò il quotidiano londinese The Guardian. Secondo il London Times, Blair 'ha preso delle decisioni politiche in base a certe letture New Age che sostengono l'esistenza di una forza segreta chiamata The Light, La Luce...'. Proprio l'evocazione di questa 'luce' permetterebbe ai Boemi di padroneggiare energie in grado di conferire il potere'. Ricordiamo a proposito di Tony Blair che è amico del predicatore Rick Warren con cui collabora. TONY BAIR, COLIN POWELL…ENTRAMBI OSPITI DEL BOHEMIAN GROVE, BECCATI DA UN HACKER. Nella foto la mail che Blair ha spedito a Powell. Un hacker misterioso conosciuto solo come Guccifer ha ancora una volta fornito presunte e-mail personali in cui si viene a conoscenza della corrispondenza privata tra alcuni degli uomini più influenti del mondo. L'obiettivo dell’hacker è ancora una volta l'ex segretario di Stato Colin Powell, questa volta l’argomento è raramente discusso: il ritiro estivo annuale della California Bohemian Grove.
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ONU “L'attuale ONU non è nata, come fanno credere, dalle guerre mondiali, dal desiderio di pace tra i popoli, ma è l'attuazione, ancora incompleta, di un progetto elitario ed antico, preparato nelle Logge massoniche, per il dominio del mondo e l'asservimento dei popoli stessi. Una dittatura politica ma anche una dittatura economica, ideologia, etica e morale...” DA: «ONU: gioco al massacro» di Franco Adessa, 1996 Gustavo Raffi, Venerabilissimo Gran Maestro del Grande Oriente Italiano “C'è un tema che, in particolare, a noi massoni sta a cuore: è l'ONU, che va rifondato, ricordandoci che fu, all'indomani della prima guerra mondiale, la Massoneria a lanciar l'idea della Società delle Nazioni, cioè l'antecedente storico dell'Onu." GIOELE MAGALDI (Grande Oriente Democratico) “Esiste un progetto che appartiene all'ala più reazionaria e conservatrice della massoneria, di certi ambienti massonici internazionali , di involuzione oligarchica per la società europea . Questo progetto potendo disporre di ingenti risorse finanziarie politiche e mediatiche sta portando l'Europa verso la schiavizzazione della classe proletaria e la distruzione della classe media . Nell'ambito di questo vengono adottati rimedi che tendono coscientemente ad aggravare la crisi economico finanziaria, che a sua volta non è casuale”. Come la a maggior parte delle istituzioni del sistema, anche gli organismi specializzati sono composti da tre organi: una Conferenza Generale che determina gli orientamenti.
ECCO COSA DICONO I MASSONI SULL’ONU, QUESTO è TRATTO DAL LORO SITO UFFICIALE, http://www.grandeoriente.it/media/277218/HIRAM_1_2013.pdf
QUESTA E’ UNA COPIA DI ALCUNE PAGINE DEL DOCUMENTO
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SKULLS AND BONES – Teschi e Ossa
Il numero 322 presente nel loro simbolo rappresenta il giorno 322 dell’anno, cioè il 18 Novembre, data molto importante per gli Illuminati poiché è la data della morte di Adam Weishaupt il fondatore degli Illuminati di Baviera. Isola di proprietà’ della skull and bones Una delle isolette , situate sul fiume San Lorenzo in USA ” deer island”, l’ isola dei cervi è posseduta dalla segreta Skull e Bones Society, dove i membri si sono riuniti lì per decenni . Ampiamente si dice, per funzionare come una cabala segreta, alla CIA e gli Illuminati deve avere un posto dove riunirsi e finalmente è venuta alla luce la verità su questa isola di proprietà alla famigerata organizzazione della élite del potere americano come : i presidenti ed ex presidenti, amministratori delegati, intellettuali pubblici, un giudice della Corte Suprema e altri funzionari governativi di alto livello. La Skull and Bones (Teschio e Ossa) è una delle più note società segrete americane; fondata nel 1832, ha sede presso la prestigiosa Università di Yale, e furono proprio due studenti di Yale (William Huntington Russell e Alphonso Taft) a costituirla, forse per ripicca contro la loro non ammissione alla Phi Beta Kappa, l’equivalente in America dell’ordine goliardico italiano. La prima riunione ufficiale della Skull and Bones risale al 1833; da allora si è sempre dibattuto sui veri fini di questa società, sui rituali e sulle misteriose ramificazioni che la collegano ai più alti vertici del potere politico, economico e finanziario degli Stati Uniti. Che cosa è realmente la Skull and Bones? Cosa lega questa società agli ambienti politici americani? Perché proprio tra le sue fila si contano Presidenti degli Stati Uniti, capi della Cia, esponenti di spicco nei vari governi e uomini chiave della finanza e dell’economia americana? Quale segreto patto ha costretto George W. Bush ad affidare incarichi di primaria importanza a ben undici uomini provenienti dalla Skull and Bones?
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L’Università dei misteri Il generale William Huntington Russell poteva vantare tra la sua parentela un cognato abbastanza famoso, anche se in relazione ad attività non del tutto lecite; si trattava di Samuel Russell, fondatore della “Russell and Co.”, colui che stabilì il monopolio mondiale del traffico di oppio. Anche Alphonso Taft avrebbe avuto parenti illustri, era infatti il nonno del presidente William Howard Taft. Queste furono le basi sulle quali nacque la Skull and Bones, conosciuta anche come Loggia 322 o semplicemente con il misterioso appellativo de “L’Ordine”; la denominazione sociale, quella usata ufficialmente negli atti pubblici, è Russell Trust Association, con un patrimonio sociale che nel 1999 ammontava a 4.133.246 dollari e la proprietà di una intera isola (Deer Island), tra Canada e Stati Uniti. La forte immagine elitaria della Skull and Bones riflette allo stesso modo lo spirito stesso del luogo che la ospita, l’Università di Yale, fondata nel 1701, da sempre uno degli istituti più esclusivi del mondo, nel quale moltissime personalità illustri si sono laureate. Eppure questo luogo così esclusivo, meta della nobiltà mondiale, custodisce uno dei segreti più inaccessibili che la storia abbia mai prodotto, reso ancora più misterioso dal fatto che copre con la sua ombra buona parte dello scenario politico mondiale. Tutto ha inizio quando Elihu Yale, nato nei pressi di Boston e formatosi culturalmente a Londra, ritorna in patria dopo aver fatto fortuna e acquisito enormi ricchezze grazie anche al suo incarico di Governatore di Fort Saint George (Madras), avuto grazie ai suoi buoni rapporti con la British East India Company. Rientrato in Inghilterra nel 1699, Yale elargisce una cospicua donazione, seguita da molte altre ancora, tutte di una consistenza tale da farlo divenire in breve tempo un apprezzato filantropo. Nel 1718, come segno di gratitudine, l’Università di Yale assume il suo nome. L’istituto si afferma molto presto come luogo esclusivo e di grande prestigio, almeno fino a quando il suo destino non si intreccia con quello di alcuni suoi allievi che vantano amicizie e interessi alquanto dubbi. Nel 1823, Samuel Russell fonda la Russell and Company, società di facciata che serve a coprire il proposito di contrabbandare oppio importato dalla Turchia per essere distribuito sul mercato cinese. A partire da questo momento, un susseguirsi di eventi che difficilmente verranno rintracciati nei resoconti storici forniti dalla stampa ufficiale, porterà alla nascita della Skull and Bones. Nel periodo dal 1831 al 1832, William Huntington Russell studia in Germania, contemporaneamente all’ultimo periodo di insegnamento presso l’Università di Berlino di Friedrich Hegel, che con le sue idee sullo Stato come fine ultimo avrebbe in
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gran parte influito sulla nascita della società del Teschio. Durante questo stesso periodo e sulla scia del pensiero di Hegel, fiorirono in Germania molte società segrete, quasi tutte legate tra loro da un unico ideale che si esprimeva in un diritto supremo dello Stato contro l’individuo; anche se non ufficialmente provata, è plausibile l’ipotesi di un ingresso da parte di Russell in una di queste confraternite; da questa esperienza sarebbe nata l’idea della Skull and Bones, successivamente fondata a Yale. E’ opportuno ricordare che i Bonesman, ovvero gli appartenenti alla società, esistono soltanto a Yale; la Skull and Bones è una sede unica, esiste soltanto nell’ambito dell’Università e ammette soltanto quindici membri ogni anno. Nata sotto una evidente ombra di illegalità, la Skull and Bones continua dalla sua fondazione a fungere da serbatoio dal quale attingere per occupare i posti più importanti dello scenario politico mondiale. Della società, fanno parte molti nomi illustri, quali: Whitney, Taft, Jay, Bundy, Harriman, Weyerhaeuser, Pinchot, Rockefeller, Goodyear, Sloane, Stimson, Phelps, Perkins, Pillsbury, Kellogg, Vanderbilt, Bush, Lovett e cosi via. William Russell fu promosso generale e divenne un legislatore dello stato del Connecticut. Alphonso Taft fu nominato Ministro della Guerra, questo posto è stato occupato da molti Bonesmen (Ambasciatore in Austria e ambasciatore in Russia, sono altri due posti frequentemente occupati dai Bonesman). Suo figlio, William Howard Taft, fu l’unico uomo ad occupare sia il posto di Presidente degli Stati Uniti, che quello di Capo della Corte Suprema.
Gli oscuri segreti della Tomba Con l’appellativo Tomba viene indicata la sede della Skull and Bones presso l’Università di Yale, un edificio dall’aspetto quasi spartano, nel quale è impossibile accedere per coloro che non fanno parte dell’associazione e dal quale trapelano le più disparate notizie sulle attività che si svolgerebbero al suo interno. Malgrado l’Ordine fosse nato sotto i migliori auspici, ben supportato finanziariamente e frequentato dai nomi più in vista della società, quasi subito iniziarono le prime proteste; molti professori lamentarono la segretezza e l’esclusività della Società, e non pochi studenti si dichiararono vessati dai suoi membri. Un articolo apparso nel 1893 su un giornale di New Haven denunciava oscuri intrighi tra le pareti della Tomba, denunciando anche la Società di aver ormai preso la gestione stessa di Yale e di usare l’Università per i suoi scopi; quel giornale, subito dopo aver dato voce alle proteste non venne mai più pubblicato. La Tomba viene costruita nel 1856, un semplice edificio di color marrone, privo di finestre, destinato ad ospitare le riunioni settimanali dei Bonesman che si svolgono nella stanza numero 322. Alcune delle incisioni che si trovano all’interno dell’edificio risultano essere particolarmente interessanti, soprattutto per il fatto che sono state riportate in lingue tedesca; la Germania in effetti, come già detto, ha una rilevanza molto particolare nella storia della Skull and Bones. Rifacendoci alla teoria che vuole la Società nata da una ben più antica setta segreta tedesca, sarà interessante far notare una targa, sempre all’interno della Tomba, sulla quale è scritto: “Dal capitolo tedesco. Presentato da D. C. Gilman”.
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Questa particolare annotazione ci introduce ancora una volta nei segreti della Tomba: Daniel Coit Gilman, insieme ad altri due Bonesman, è infatti il fondatore di una sorta di triumvirato che ancora oggi influenza in maniera determinante la vita americana. Subito dopo essere stati iniziati alla Skull and Bones, Daniel Gilman, Timothy Dwight e Andrew Dickinson White si recarono a studiare filosofia in Europa, più esattamente presso l’Università di Berlino. Al suo ritorno in America, nel 1856, Daniel Gilman registrò la Società come Russell Trust e ne divenne contemporaneamente sia tesoriere che bibliotecario. Sotto la presidenza di William H. Russell, dedicò 14 anni al consolidamento del potere della Fratellanza. Attraverso manovre politiche, riuscì ad acquisire molti fondi; Daniel fu anche il primo Presidente dell’Università di California. Timothy Dwight, da semplice professore, nel 1886 divenne il Presidente della Yale University; da allora tutti i Presidenti del College, sono stati scelti tra i Bonesman. Daniel Gilman, Timothy Dwight e Andrew Dickinson White, insieme, fondarono la American Economic Association, la American Chemical Society e la American Psychological Association. Si tratta, come molti sanno, delle tre istituzioni che ancora oggi influenzano in maniera dominante l’educazione americana. Le radici del potere Una delle attività predominanti della Skull and Bones, è quella di stabilire fin dalla sua nascita una vera e propria catena (orizzontale e verticale) di influenze che si riflettono soprattutto nelle alte sfere del potere; questa caratteristica assicura alla Società stessa la continuità dei propri schemi di cospirazione. Lo svolgimento di tale attività può essere riassunto in maniera abbastanza semplice: I membri della Skull and Bones provengono esclusivamente da famiglie estremamente agiate, che vantano parentele nobiliari e che sono intimamente connesse con i vertici della politica. I membri della Skull and Bones vengono “spinti” e “consigliati” a imparentarsi tra loro; questo serve a perpetuare gli schemi della Società senza interrompere la sua costante presenza nei posti chiave del Governo, dell’economia e della finanza. Per meglio chiarire i due punti appena riportati basterà scorrere una delle tante storie parallele che caratterizzano l’attività della Skull and Bones, quella di Averil Harriman. Harriman, potente uomo di stato affiliato alla Società delle Ossa, insieme al fratello Roland, era un esponente di spicco del Partito Democratico; insieme ad altri quattro membri della confraternita lavorò come direttore presso la Brown Brothers Harriman; uno dei quattro era Prescott Bush, nonno di George W. Bush. I fondi alla Brown Brothers Harriman vennero garantiti nel tempo da due importanti istituti bancari americani, a capo dei quali stavano ancora una volta due appartenenti alla Società. I soldi vennero in seguito usati per finanziare il regime nazista e quello sovietico. Attraverso varie manovre politiche si riuscì a favorire l’ascesa del bolscevismo in Russia e lo stesso Averil Harriman divenne il responsabile per tutti gli affari Anglo – Russi. I nomi illustri che passando dalla Skull and Bones, sono approdati al mondo degli affari internazionali, non si fermano certo qui: F. Trubee Davison, Sloane Coffin, Jr., V. Van Dine, James Buckley, Bill Buckley, Hugh Cunnigham, Hugh Wilson, Reuben Holden, Charles R. Walker, Robert D. French (Ministro della Guerra), Archibald MacLiesh, Dino Pionzio, William and McGeorge Bundy, Richard A. Moore, David Boren (Senatore), John Kerry (l’attuale candidato alla presidenza Americana) e, infine, George W. Bush. Molto numerosi sono gli uomini della CIA provenienti dalla Skull and Bones, così come è interessante notare che molti Bonesman, compreso Bush, furono ambasciatori o addetti alle pubbliche relazioni nella Repubblica Popolare Cinese. Quest’ultima curiosità non deve stupire più di tanto; la Cina è sempre stata uno dei maggiori produttori e consumatori di oppio e, come abbiamo già avuto modo di vedere, le origini della Skull and Bones, sono intimamente legate proprio a questo traffico; la Russell and Company fu la prima azienda commerciale ad operare nel porto di Shanghai, e non è un
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caso che Reuben Holden (esponente di spicco dell’Intelligence Americana e promotore degli intrighi USA in Cina) fosse il cugino di George W. Bush. Allo stesso modo sempre lo stesso George W. Bush venne nominato da Nixon supervisore al commercio con la Cina, nomina che permise alla sua famiglia di assumere un ruolo di spicco nell’economia della Cina comunista; forse non a caso si vocifera che la Guerra in Vietnam fosse in realtà un paravento per coprire lo sviluppo e il consolidamento del traffico di droga tra Thailandia, Laos e Birmania! L’ombra degli Illuminati Si è spesso parlato di una relazione tra il gruppo degli Illuminati, protagonista privilegiato di quasi tutte le ipotesi di complotto, e la Skull and Bones; pur non avendo prove documentate di una possibile discendenza, alcune coincidenze sembrano lasciare spazio a ricerche che meritano un accurato approfondimento. Il fortuito ritrovamento di un manoscritto avvenuto nel 1985 riaprì la questione, in effetti mai definitivamente chiusa, dell’antico complotto ideato e portato avanti fino ad oggi da parte degli Illuminati; Adam Weishaupt, fondatore della Società segreta ispirata all’Ordine dei Gesuiti propagandava un “Nuovo Sistema delle Cose”, un piano a lunga scadenza che avrebbe consegnato nelle mani degli Illuminati il potere indiscusso su scala mondiale. Malgrado il bando emesso dal Governo Bavarese nel 1787, la Società degli Illuminati continuò in segreto a perseguire i propri scopi, anche attraverso varie alleanze con Logge Massoniche deviate e continuando la propria opera di proselitismo. Per intravedere l’ombra degli Illuminati in America basterà analizzare il modus operandi della Skull and Bones e della sua illustre antenata, la Phi Beta Kappa. La Società degli Illuminati venne fondata nel 1776 all’interno dell’Università di Ingolstadt e il suo fondatore usava scegliere i proseliti tra gli studenti più intelligenti e più facoltosi della scuola. Si tratta in fondo della stessa tecnica usata dalla Società delle Ossa, tecnica che in entrambi i casi porta allo stesso fine, creare una rete occulta di potere facilmente gestibile attraverso elementi uniti tra loro. Che la Skull and Bones sia una filiazione degli Illuminati è ormai opinione comune, resta in ogni caso il mistero su quali siano materialmente le vere espressioni degli Illuminati in America, quale sia la forma assunta e chi siano i veri capi. Rimane comunque ipotizzabile un continuo riciclo degli Illuminati in seno alle varie Confraternite nato dopo il 1787; tale riciclo si può facilmente seguire “leggendo” tra le varie simbologie rilasciate da Enti orbitanti intorno alla Massoneria, ovvero alla Società nella quale è confluita la maggioranze degli Ordini più o meno dispersi e dalla quale sono risorte molto spesso Società più o meno dimenticate. Lo stesso simbolo della Skull and Bones, il Teschio e le Ossa, è un riferimento Massonico. E’ plausibile pensare che una società segreta risalente al 1700 riesca ancora oggi a gestire in maniera così preponderante le sorti dei maggiori governi mondiali? Strane coincidenze 1944: con un anticipo di sei mesi dalla fine della guerra nel Pacifico, la Marina Americana concede a G. W. Bush di rientrare a casa. Il 6 gennaio 1945 Bush sposa Barbara Pierce e nel mese di Agosto dello stesso anno entrambi si iscrivono all’Università di Yale. Nonostante il periodo di studio si espleti nell’arco di quattro anni, Bush termina in soli due anni e mezzo; nel 1947 nasce il futuro presidente George W. Bush e nel 1948 il padre viene eletto Phi Beta Kappa, una carica onorifica riservata ai migliori cervelli della scuola. Per quali eccellenti meriti avvenne questa elezione? Era davvero così brillante il suo curriculum scolastico? A queste domande non verrà purtroppo mai data una risposta; quasi tutti i fatti che caratterizzano la vita scolastica di Bush in quegli anni sono stati catalogati Top Secret e requisiti dall’FBI; restano soltanto le testimonianze dei suoi compagni che affermano fosse uno studente brillante e preparato ma non si capisce per quale motivo tanta bravura dovrebbe essere tenuta segreta e non propagandata come nota di merito visibile a tutti. Rimane quindi un mistero la sua precoce elezione a Phi Beta Kappa, di contro non è un mistero che il padre (Prescott Bush) fosse un fiduciario dell’Istituto e che un amico di famiglia dirigesse all’epoca i servizi segreti americani. La permanenza di Bush a Yale si alterna tra attività universitarie e assidue frequentazioni di alcuni veterani appartenenti
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alla Skull and Bones; viene infine scelto per essere iniziato alla Società; è il quindicesimo dell’elenco, un elenco che non associa l’importanza del candidato alla sua posizione sulla lista, a Bush infatti tocca l’onore di essere il quindicesimo, la posizione più ambita e riservata ai più meritevoli. Struttura gerarchica La struttura della Skull and Bones è molto semplice, una semplicità che rende l’intero apparato estremamente funzionale; in poche parole l’organigramma si compone di soli tre segmenti: il Cerchio Esterno, il Cerchio Interno e il Nucleo Interno. Il Cerchio Esterno è in pratica la facciata della Società, composta da uomini di spicco che svolgono attività per conto della Confraternita in maniera palese e visibile, oltre che da organizzazioni finanziarie e sociali. Il Cerchio Interno è invece composto da più società legate al vincolo della riservatezza e direttamente collegate al Capitolo 322. In riferimento a questo numero è opportuno riportare una ipotesi che .lo collocherebbe alla data del 322 d.C., anno durante il quale fioriva una società segreta che si rifaceva agli insegnamenti di Demostene; proprio da questi fatti sarebbe nato l’uso dell’indicazione 322. Il Nucleo Interno è in pratica una società segreta che opera in seno ad una società segreta. Si tratta di un numero ristretto di membri con potere decisionale che ricorda molto da vicino la teoria sugli Illuminati. Del Nucleo Interno fanno parte il Comitato Esecutivo e il Gruppo di Azione. Questo tipo di struttura intenzionalmente flessibile e malleabile ha prodotto fino ad oggi una significativa presenza dei Bonesman nei punti nevralgici del Governo Usa, una presenza che può essere stimata come segue: - Amministrazione della Giustizia: 18% - Economia e Commercio: 16% - Finanza: 16% - Industria: 15% - Governo, Esercito e Intelligence: 70% In pratica la Skull and Bones è presente in tutti i punti chiave dello Stato e non si tratta di presenze fini a se stesse infatti, proprio per la particolare struttura della Società, ogni pedina interagisce con l’altra creando un profondo processo di sinergie che tendono ad un unico scopo: controllare e gestire.
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DOSSIER: BILDERBERG
"Il club Bilderberg" - La storia segreta dei padroni del Mondo. di Daniel Estulin L'edizione aggiornata del libro "Il club Bilderberg" scritto dal giornalista spagnolo Daniel Estulin; la più approfondita inchiesta sul "club dei potenti" del quale tra gli altri, fa parte anche Mario Monti (che non è l'unico italiano).
(chi sono gli illuminati e quale è il loro obiettivo http://www.youtube.com/watch?v=BakbkbDtBbI http://www.video.mediaset.it/video/mistero/puntate/252988/le-teorie-di-adamkadmon.html )
(parole di Daniel Estulin ex spia e agente segreto http://www.youtube.com/watch?v=z4JWaBjvdII ) ( Rivelazioni del Magistrato Ferdinando Imposimato presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione http://www.youtube.com/watch?v=-8wizYyAuzc http://www.nocensura.com/2013/04/imposimato-la-zanzara-dietro-strategia.html ) Nuovo ordine mondiale http://www.video.mediaset.it/video/mistero/puntate/372661/new-worldorder.html http://www.youtube.com/watch?v=E09FraDHrHM (Le riunioni segrete del bilderberg http://www.youtube.com/watch?v=e1hMmTeQWtk&playnext=1&list=PLW3M7akrAI4njAHPR7JE2YqyuEu5QO xKh&feature=results_video Altri video http://www.nocensura.com/2012/12/un-po-di-notizie-sul-gruppo-bilderberg.html ) (Mappa del bilderberg group http://www.nocensura.com/2012/12/i-piani-segreti-del-bilderberg-emario.html http://www.nuovaauras.it/wp-content/uploads/2011/11/bilderberger-gruppe-personen-
firmen.jpg http://www.nocensura.com/2012/03/il-club-bilderberg-la-storia-segreta.html ) “I membri del Bilderberg stanno costruendo l’era del post nazionalismo: quando non avremo più paesi, ma piuttosto regioni della terra circondate da valori universali. Sarebbe a dire, un’economia globale; un governo mondiale (selezionato piuttosto che eletto) e una religione universale. Per essere sicuri di raggiungere questi obiettivi, i Bilderberger si concentrano su di un ‘approccio maggiormente tecnico’ e su di una minore consapevolezza da parte del pubblico in generale”. Dichiarazione di William Vincent Shannon, un prestigioso giornalista, redattore del New York Times e ambasciatore degli Stati
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Uniti in Irlanda durante la presidenza Carter (1977-1981). Da quando la prima edizione statunitense di The True Story of the Bilderberg Group fece la sua esplosiva apparizione nel settembre 2005, molte cose sono cambiate nell’era della politica del potere globale. All’epoca vivevamo in un mondo unipolare con un solo centro di autorità e un solo centro di forza. Alla fine del 2011 le cose sono nettamente diverse. Non viviamo più in un mondo con un unico padrone militare. La minaccia che l’umanità di oggi si trova ad affrontare proviene dall’usurpazione del potere da parte di leader di terrorismo finanziario; la folle fase finale di un progetto che dura da secoli e si propone di neutralizzare lo sbalorditivo successo delle conquiste del Concilio di Firenze del 1439-1440, che aveva provvisoriamente riunificato i riti orientali e occidentali della Chiesa cristiana. A quei tempi il Concilio di Firenze mise in moto una rivoluzione all’interno delle istituzioni politiche che governavano il mondo e che avevano il proprio centro nello stato nazionale di Venezia e nella Nobiltà nera veneziana. Dopo l’esplosione della bolla del debito nel 1345 e la conseguente distruzione della ricchezza di Venezia, nel 1582 l’oligarchia veneziana accettò di trasformare le Isole britanniche in una nuova base di potere globale finanziario e marittimo. Nella seconda metà del XX secolo questo progetto totalitario nemico si diede il nome di “Gruppo Bilderberg”. Dalla pubblicazione di The True Story of the Bilderberg Group, il termine Bilderberg ha fatto il proprio ingresso nella lingua inglese, diventando parte del lessico, come Ground Zero. Ha finito anche per avere significati diversi per diverse persone. Alcuni hanno travisato il Bilderberg in un modo assolutamente stupido, presentandolo come un “occhio maligno che vede tutto, una cospirazione dell’uomo nero”. Altri lo vedono come un monolite, un gruppo di personaggi potenti che si incontrano in stanze buie, in locali chiusi, seduti intorno a un tavolo rotondo, tenendosi per mano e fissando una sfera di cristallo, pianificando alacremente la conquista del mondo. Nessuna di queste definizioni si avvicina a ciò che è effettivamente l’organizzazione che si è data il nome di Bilderberg. Ecco un test per tutti quelli che non sono d’accordo con me. Alla vostra sinistra ci sono gli artefici del Bilderberg, alleati fra loro per questo e per quello scopo; alla vostra destra c’è la Storia, che abbraccia gli ultimi 2500 anni, dall’epoca di Platone e Socrate ai giorni nostri. Come hanno fatto i personaggi in grado di influenzare i principali avvenimenti mondiali a interferire con un particolare corso della storia umana guidando il potere degli strateghi mondiali? Vedete, quelli che scelgono la via d’uscita facile con affermazioni del tipo «il Bilderberg ha detto a questo e a quell’individuo di fare questo e quest’altro per ottenere questo o quell’obiettivo » vivono in un mondo popolato da finti complotti puerili orditi da cospiratori esperti. Sciocchezze populiste e insignificanti partorite da menti sottosviluppate. Detto questo, il gruppo Bilderberg fu fondato da circoli collegati a un ex membro del Partito nazista, il principe Bernhard d’Olanda (che si dimise dal Partito nazista per poter sposare la principessa olandese). Si trattava di un organismo sponsorizzato dalla monarchia anglo-olandese, esplicitamente patrocinato dalle consorti reali inglese e olandese, e rientra tipicamente in una rete che coincide in parte con lo stesso concerto di sinarchia internazionale di interessi finanziari sotto forma di una rete di istituti bancari privati, come oggi Lazard Frères. Dietro l’instaurarsi dei regimi fascisti in Europa nel periodo compreso fra il 1922 e il 1945 c’era appunto questa banca, le cui attività andavano in direzione di un tentativo di stabilire un sistema mondiale di fascismo internazionale sotto la copertura della “globalizzazione”, che è semplicemente un altro termine per impero.
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"Quel che non sapete del Gruppo Bilderberg" di Thierry Meyssan
Ideatore del Bilderberg Group fu l'israelita Joseph Retinger (1887-1960). «Retinger [...], omosessuale, nel 1913 è introdotto nei circoli fabiani britannici. Dieci anni più tardi sedeva fra i più alti dignitari delle Logge polacche e svedesi e intratteneva rapporti con diverse eminenze dell'Ordine dei Gesuiti e con uno degli esperti del Vaticano (fautore di un avvicinamento fra Chiesa e Massoneria; N.d.R.), il rev. Padre Gruber» 2. Retinger era amico stretto, come affermava nei suoi scritti, di Sean MacBride (1904-1988), premio Nobel per la Pace e Premio Lenin per la Pace 3. Personaggio chiave della politica mondiale per quasi mezzo secolo, Retinger manteneva strette relazioni col «Colonnello» israelita Edward Mandell House (1858-1938), con la potentissima famiglia ebraica dei Warburg, col Pilgrims israelita Henry Morgenthau (1856-1946), appartenente all'entourage del 33º Grado Franklin Delano Roosevelt (1882-1945), col banchiere internazionale Herbert H. Lehman (1878-1963), membro del B'nai B'rith e della Pilgrims Society, e col banchiere correligionario Bernard Baruch (1870-1965), a sua volta membro di rilievo della Pilgrims Society e del Council on Foreign Relations.
Con simili sponsorizzazioni e l'appoggio determinante della famiglia Rockefeller, Retinger fonda dunque nel 1954 il Bilderberg Group, dal nome dell'hotel olandese di Oosterbeek in cui si tenne dal 29 al 31 maggio - ospite il principe Bernardo d'Olanda (1911-2004) - la prima conferenza, con la partecipazione di un centinaio di persone appartenenti alla crema delle élites e dell'Alta Finanza. Da quel momento il Bilderberg si poneva come «fase mondiale» del Council on Foreign Relations e del Royal Institute of International Affairs operante attraverso sessioni a cadenza annuale aventi per tema lo scambio di punti di vista e di informazioni dirette fra le due organizzazioni gemelle del Council on Foreign Relations (C.F.R.) e del Royal Institute of International Affairs (R.I.I.A.) onde addivenire a decisioni comuni. Una specie di «ponte» permanente fra i vari gruppi d'influenza d'Oltreatlantico e i loro omologhi europei, posto verosimilmente fra essi e la Round Table britannica, in vista di scopi comuni di ampio respiro quali, ad esempio, un'armonizzazione dei mercati con l'Europa dell'Est nel quadro della creazione di una base sovrannazionale per una cooperazione internazionale presieduta dalle Nazioni Unite. Il Bilderberg Club è più ristretto della Commissione Trilaterale, limitandosi ad un centinaio di personalità del mondo della Finanza e della politica, inclusi i direttori degli Istituti Affari Internazionali e generali delle varie armi. Ad esso sono delegati problemi più specifici di quelli affidati alla Trilaterale, come gli assetti territoriali, gli interventi militari, le linee politiche delle nazioni in quel momento emergenti o protagoniste. L'ordine del giorno degli argomenti discussi nel convegno del 1994 ad Helsinki, in Finlandia, dà una discreta idea delle tematiche poste sul tappeto: Ridefinizione dei rapporti atlantici in un periodo di cambiamenti; Volto che cambia e prospettive dell'America; Europa: coesione o confusione? Instabilità economiche in prospettiva; Posti di lavoro: dove sono e come l'Occidente provvederà alla loro creazione? Le sfide politiche del fondamentalismo islamico; Russia: come la sua evoluzione interna influenzerà la sua condotta esterna? Eventi attuali: Corea del Nord; GATT: rischi in prospettiva; Cina: conseguenze di sconvolgimenti o della stabilità 4.
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Le discussioni hanno luogo sempre a porte chiuse in conferenze annuali che, al pari di quelle della citata Commissione Trilaterale, si svolgono ogni anno di solito in rinomati centri occidentali. Il Bilderberg, come la Trilaterale, è articolato su cerchi concentrici dove i veri iniziati stanno al centro, mentre il cerchio più esterno solitamente ospita figure come professori universitari o politici e capi di Stato in vista. Le decisioni del Bilderberg hanno efficacia anche dopo anni e vengono notificate a organismi come il G7 o vengono perfezionate in simposi tenuti dall'Aspen Institute, dal Club di Roma o dallo World Economie Forum di Davos, che dal 1971 riunisce principalmente ministri dell'economia, degli esteri, esponenti dell'Alta Finanza dei vari Paesi a Davos, in Svizzera, nella prima settimana di febbraio di ogni anno. Superfluo sottolineare che i membri del Bilderberg (e della Commissione Trilaterale) sono in prevalenza massoni e che, soprattutto nei cerchi interni, non esistono forme di alternanza democratica, una contraddizione in termini a livello di élites, dove la stabilità è d'obbligo, e sono sempre le stesse figure ad apparire, come ad esempio David Rockefeller, Gianni Agnelli(1921-2003), Lord Eric Roll of Ipsden (1907-2005), Lord Peter Carrington o Henry Kissinger. Giova ricordare che massoni presenti in Società Segrete, come appunto ilBilderberg Group, sono tuttavia divisi in due obbedienze: quelli del ramo angloamericano e quelli della Massoneria francofila-umanista, in continuità con la divisione «storica» della Massoneria, il palladismo d'oltreoceano fiancheggiato dalle alte Società Segrete britanniche, la via angloamericana alla Repubblica Universale, che si avvale delle ricchezze principalmente dei Rockefeller, in concorrenza con quella europea della Sinarchia, imperniata sull'asse franco-tedesco e appoggiata dai Rothschild. Le distinzioni - occorre averlo sempre ben chiaro - non sono tuttavia mai così nette, come testimonia la presenza ad un tempo di massoni di entrambe le estrazioni nei circoli mondialisti, a significare uno scopo comune da perseguire al di là di ogni opposizione interna. Sembra tuttavia che negli ultimi anni l'influenza del ramo europeo sulle decisioni di politica mondiale stia piuttosto declinando rispetto a quella delle Logge angloamericane: è agevole infatti constatare che ad organismi ormai collaudati come il Bilderberg (e la Trilaterale) si affianchino istituzioni di ispirazione nettamente angloamericana, come laBanca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, la NATO, il Tavistock Institute of Human Relations di Londra, dove vengono messe a punto le tecniche di penetrazione e guerra psicologica, ma soprattutto il potente Royal Institute of International Affairs di Londra, particolarmente importante in quanto il primo Istituto di questo tipo, suscitato nel 1919 e seguito in ordine di importanza nel 1921 dal Council on Foreign Relations americano, che assieme daranno origine a tutta una rete di istituti omologhi nel mondo chiamati Istituti Affari Internazionali. Sono questi i veri centri propulsori decentrati, a livello nazione, della marcia verso l'unità mondiale di marca anglosassone. Organismi sinarchici europei sono invece la CEE e la Banca per i Regolamenti Internazionali di Basilea (della quale è vicepresidente Carlo Azeglio Ciampi, membro del Bilderberg Club) che, com'è noto, supervisiona flussi finanziari per più di 1.100 miliardi di dollari giornalieri, quaranta volte il volume dei commerci reali giornalieri mondiali. Sulla struttura del Bilderberg Group, il giornalistaJacques Bordiot scriveva: «Ciò che colpisce nell'organizzazione del Bilderberg Group è la sua stretta analogia con il Council on Foreign Relations, la Round Table e le altre associazioni uscite dalla società di RhodesStead, articolata sul modello a cerchi concentrici degli Illuminati di Baviera» 5. Struttura infatti tipica delle Società Segrete, dove solo il cerchio interno è al corrente dei vari compiti affidati, mentre i cerchi più esterni hanno ruoli via via più sfumati e complementari, da quello consultivo a quello esecutivo, a quello di paravento offerto da una sequela di nomi noti e prestigiosi collocati nel cerchio più esterno. Si sa soltanto dell'esistenza di un primo cerchio interno, detto Steering Committee («Comitato direttivo»), composto da ventiquattro europei e quindici americani, per un totale di trentanove persone, membri perlopiù del Council on Foreign Relations, dei quali è notoJack Sheinkman, presidente dell'Amalgamated Bank; e di un secondo cerchio, più chiuso, detto Bilderberg Advisory Committee («Comitato Consultivo»), composto da iniziati europei e americani, questi ultimi tutti membri del Council on Foreign Relations, fra i quali David Rockefeller 6. Ovviamente, il Bilderberg non dà comunicati ufficiali o resoconti, né permette che filtrino informazioni sulla presenza di coloro che «contano» 7. La rivista britannica Observer, mentre nell'aprile 1963 era in corso a Cannes una riunione deiBilderbergers (i membri del Bilderberg), annotava chiaro e tondo: «La clandestinità delle loro discussioni dimostra che essi non cercano che una cosa: assicurare il loro effettivo dominio sui popoli, ma dissimulandolo, lasciandone la responsabilità a dei governi politici» 8. Dichiarazione probabilmente vera, per via di quel sottile gusto degli uomini ai quali è fatta parte di molti segreti di rivelarli talvolta
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mascherandoli nel mare magnum della disinformazione; il proprietario di quel settimanale è infatti David Astor (1912-2001), della famiglia israelita degli Astor, finanziatore del debutto di Amnesty International, massone, membro del ramo britannico della Pilgrims Society, del comitato direttore del Royal Institute of International Affairs, della Round Table e... del Bilderberg Group. Benché il fine elettivo del Bilderberg Group fosse di consolidare l'Alleanza Atlantica, il suo fondatore, l'alto iniziato Retinger, vero deus ex machina del mondialismo negli anni del dopoguerra, si adoperava in primo luogo a realizzare un'Unione Europea. Retinger, per uno di quei casi che fanno la storia. Fu anche, assieme a Clarence Streit (1896-1986), promotore dell'Atlantic Union Movement da cui sarebbero usciti l'Istituto Atlantico e la NATO 9. Non è senza importanza soffermarsi sui principali animatori dell'Atlantic Union, l'associazione da cui sortirà, nel novembre 1972, nientemeno che la Commissione Trilaterale ad opera di David Rockefeller: R.W.G. Mac Kay, membro del Comitato direttivo della Fabian Society; Clarence Kirshman (1896-1986), autore del libro Union Now (1939), magna charta dell'Atlantic Union, membro della Round Table, Rhodes Scholar 10, membro delCouncil on Foreign Relations, nonché fondatore del Comitato direttivo della Fabian Society e presidente della Federal Union, possente associazione inglese fondata nell'autunno 1938 a fini mondialisti da architetti come Julian Huxley (1887-1975); Herbert Agar (1897-1980), del Comitato direttivo della Fabian Society; Georges Catlin, membro della Pilgrims Society, della Fabian Society, della Pugwash, della Fondazione Rockefeller, dell'Istituto di Studi Strategici di Londra, associato del giornalista Walter Lippmann (1889-1974; membro anch'egli della Fabian, del Council on Foreign Relations e della Round Table, appartenente all'entourage ebraica del 33° Grado Franklin D. Roosevelt) e di Jean Monnet (1888-1979), uno dei «padri fondatori» dell'Europa. Le ultime conferenze del Bilderberg Group hanno avuto luogo: All'Hotel Villa d'Este presso Cernobbio, sul Lago di Como, dal 23 al 26 aprile 1987, con Gianni Agnelli magnifico anfitrione; All'Interalpen-Hotel di Innsbruck, in Tirolo, dal 2 al 5 giugno 1988; Al Grand Hotel di La Toja, sulla costa galiziana in Spagna, dall'11 al 14 maggio 1989; All'Harrison Center di Long Island, a New York, nel maggio 1990; A Baden-Baden, in Germania, dal 6 al 9 giugno 1991; A Evian, in Francia, dal 21 al 25 maggio 1992; Al Nasfika Astir Palace Hotel di Vouliagmeni, in Grecia, dal 22 al 25 aprile 1993; Al Kalastajatorppa Hotel di Helsinki, dal 2 al 5 giugno 1994; A Biirgenstock, in Svizzera, dall'8 all'11 giugno 1995, sotto la guida di Lord Carrington, sul tema «Governo Mondiale entro il 2002»; A King City (Toronto), dal 30 maggio al 2 giugno 1996, presso il Canadian Imperial Bank of Commerce Leadership Center. «Sul lago il governo-ombra del mondo», titolava con enfasi in prima pagina Il Giorno di venerdì 24 aprile 1987 dando la notizia del convegno di Cernobbio che vide centododici partecipanti e al quale seguì dal 27 al 29 aprile una riunione dell'Aspen Institute a Torino 11. L'Aspen Institute for Humanistic Studies venne fondato nel 1949 in Colorado da Robert Maynard Hutchins (1899-1977), Gran Commendatore dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme - una branca della Side Masonry, l'alta Massoneria britannica - presidente dell'Università Rockefeller di Chicago fra il 1929 e il 1950 (creatore assieme a Giovanni A. Borgese nell'immediato dopoguerra del movimento per il Governo mondiale), 12 direttore della programmazione della Fondazione Ford agli inizi degli anni Cinquanta, in rapporto con Aldous Huxley (1894-1963) per lo studio delle droghe, e coinvolto negli anni Sessanta, ormai in pensione, in un traffico di droga 13. A fianco di Hutchins erano numerosi fabiani del Council on Foreign Relations americano e del Royal Institute of International Affairs britannico che, sotto il pretesto di «studi umanisti», avrebbero cooptato delle personalità del mondo economico e industriale per orientarle verso analisi e prospettive «globali», leggi mondialiste in senso tecnocratico, e successivamente inserirle nei quadri di governo dei rispettivi Paesi. Oggi l'Aspen Institute ha antenne a Berlino, fin dal 1970, dal 1985 a Roma, possiede dal 1986 un castello a Canisy in Normandia, dove spesso tiene i suoi conciliaboli, e, sotto altro nome, ha una sede a Tokyo. Capo e finanziatore attuale dell'Istituto Aspen èRobert O. Anderson (19172007), ex segretario al Tesoro americano, uno dei direttori dal 1974 del Council on Foreign Relations, membro del Bilderberg Group e della Commissione Trilaterale, giornalista dell'Observer di proprietà degli Astor, dirigente della multinazionale petrolifera Atlantic Richfield Corporation (ARCO), fra i fondatori del movimento ambientalista «verde» nel mondo. Giova ricordare che secondo il giornale Nuova Solidarietà, del 1º ottobre 1988, l'Atlantic Ritchfield Corporation e la Volkswagen sarebbero le multinazionali principali
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responsabili del selvaggio disboscamento amazzonico. Lo scopo dell'Aspen Institute, secondo l'allora presidente della sezione italiana, l'israelita Gianni de Michelis - presente anche ai Simposi di Davos del World Economic Forum - ed espresso in un convegno tenuto a Venezia il 5 settembre 1986: «È quello di mettere attorno ad uno stesso tavolo i protagonisti di maggiore rilievo del mondo politico, economico, finanziario per formulare suggerimenti e proposte che, come è avvenuto in passato, verranno esaminate dagli organi responsabili; la prossima riunione del Fondo Monetario Internazionale e quella a latere del "G7" (gruppo dei sette Paesi più industrializzati del mondo, N.d.R.) rappresentano a questo scopo appuntamenti di rilievo» 14.
Intenzioni assai prossime a quelle del Bilderberg, ma probabilmente in rapporto di subordinazione a quest'ultimo e con valenze più spiccatamente culturali, di formazioni di quadri per l'establishment, ma anche economiche, monetarie e commerciali. L'Istituto Aspen organizza nelle varie nazioni uno o due «seminari» all'anno, a seconda delle necessità, per fare il punto sulla situazione economica, commerciale, finanziaria in rapporto a quella politica del momento, con la partecipazione di personalità e quadri dei governi europei, americani e giapponesi. Temi d'obbligo di questi tempi: Unione Europea, finanziamenti ai paesi dell'Est e all'ex Unione Sovietica 15, proposte e soluzioni per conferire maggiore potere alle Nazioni Unite e ai suoi organismi. In questi ultimi anni al presidente Anderson si sono affiancate numerose personalità del Council on Foreign Relations americano e altre, come Robert McNamara (1916-2009), Felix Rohatyn, banchiere israelita e membro influente della Commissione Trilaterale che dal suo ufficio al 32° piano di Rockefeller Plaza guida dal 1949 le sorti grande banca d'affari Lazard Frères 16; Robert D. Hormats, membro del Bilderberg Group e della Trilaterale, vicepresidente della potente banca ebraica GoldmanSachs (da cui proviene anche Kissinger) di Wall Street; Helmut Schmidt, membro del Bilderberg Group, della Trilaterale, dell'importante Istituto di Studi Strategici di Londra, dell'Istituto Affari Internazionali tedesco (D.G.A.P.); il giapponese Ogata, membro della Commissione Trilaterale; Jacques Delors, presidente della CEE e membro della Trilaterale; e una folta schiera di italiani il cui elenco è stato in parte pubblicato su Il Mondo, del 1º maggio 1987, e ripreso da Pierre Faillant de Villemarest (1922-2008) nella sua Lettre d'Information nº 7/1987. Fra essi Giorgio La Malfa (Bilderberg Group, Commissione Trilaterale, Istituto Affari Internazionali italiano); Silvio Berlusconi, ex membro della P2 e appartenente alla Commissione Trilaterale; Luciano Benetton, titolare dell'omonima multinazionale dell'abbigliamento, quotata in Borsa a New York, e interessato sostenitore della società multietnica e multirazziale; Gianni e Umberto Agnelli (1934-2004), i Rockefeller italiani; Giorgio Benvenuto, sindacalista della U.I.L., membro dell'Istituto Affari Internazionali italiano e della Commissione Trilaterale, e una pleiade di uomini politici in vista. Personaggio di notevole peso che assicura una presenza costante a questi incontri è Richard Gardner, esponente di spicco della comunità ebraica americana.
Per lungo tempo avvocato di Gianni Agnelli, Gardner, ambasciatore U.S.A. in Italia dal 1977 al 1989, sarebbe stato a capo del servizio informazioni di Inter-Alpha, gruppo bancario finanziario all'origine nel dopoguerra della Loggia massonica P2 17, e fra il 1957 e il 1966 professore alla Columbia University di New York. Rhodes Scholar, Gardner è membro del gabinetto giuridico Coudert Bros. - oggi controllato direttamente dalla Fondazione Rockefeller - istituito nel 1895 da Frederik René Coudert (1832-1903), uno dei fondatori della branca americana della Pilgrims Society. Direttore della Foreign Policy Association, un satellite del pianeta Council on Foreign Relations, membro dello stessoCouncil on Foreign Relations e della Commissione Trilaterale, Gardner lo si ritrova anche alla Pilgrims Society. Presente alla sessione dell'Aspen italiano a Palazzo Vendramin-Kalergi (chi si rivede!) a Venezia nel settembre 1988 e a quella della sezione francese a Canisy il 23 agosto 1988, subito dopo Gardner vola a Mosca per perfezionare con i russi un progetto tendente «a rinforzare i poteri dell'O.N.U.» 18. I lavori delle novantotto personalità partecipanti erano condotti sotto la direzione dell'israelita Georgij A.Arbatov (1923-2010), della ristretta cerchia dei consiglieri di Gorbaciov, membro della Pugwash, dell'U.S.T.E.C. e delle Conferenze di Darmouth, direttore dell'Istituto Sovietico per gli Affari Americani e assai prossimo sia al clan Rockefeller che a Samuel Pisar (israelita francese membro dell'A.C.E.W.A., sionista convinto, amico e consigliere di Armand Hammer e David Rockefeller 19 e amministratore in diverse multinazionali). In perfetta sintonia con quanto Gardner sosteneva dalle colonne di Foreign Affairs, l'organo ufficiale del Council on Foreign
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Relations, nell'aprile 1974 e cioè che si doveva: «Rosicchiando pezzo per pezzo mettere fine alle sovranità nazionali» 20. Le sessioni del Bilderberg Group del 1989 e del 1990 furono presiedute da Lord Roll of Ipsden con la presenza affezionata degli immancabili David Rockefeller, Gianni Agnelli, Henry Alfred Kissinger, Cyrus Vance (1917-2002), quest'ultimo membro della Pilgrims Society americana, ma anche del Council on Foreign Relations e della Commissione Trilaterale, direttore inoltre dell'IBM, della Pan American, della World Airways, del New York Times, e amministratore della Rockefeller Foundation fin dal 1975; George Ball (1909-1994), assiduo fin dal 1955, associato della Lehman Brothers, membro del Council on Foreign Relations, dell'Istituto Atlantico, dell'I.I.S.S. di Londra e cofondatore dellaCommissione Trilaterale; Paul Volcker, ex presidente del Federal Reserve System, direttore del Council on Foreign Relations e della Trilaterale; l'ex generale Brent Scowcroft, ex assistente del 33º (e membro del Bilderberg Group) Gerald Ford (1913-2006) e del Pilgrims George Bush, membro della Kissinger Associates, del Council on Foreign Relations e della Trilaterale; l'israelita Rupert Murdoch, magnate australiano legato agli Oppenheimer, alla guida di un impero multimediale senza frontiere (comprendente una quarantina di testate giornalistiche - fra le quali il Times di Londra, il più prestigioso e autorevole giornale del mondo e il giornale popolare britannico Sun, che tira quattro milioni di copie sette televisioni distribuite su cinque continenti e proprietario della 20th Century Fox, una delle maggiori case cinematografiche americane)21; il Generale americano John R. Galvin, comandante supremo dell'Alleanza Atlantica in Europa; Helmut Kohl e Giorgio La Malfa, per citare solo i più importanti.
Vale la pena soffermarsi un momento su Lord Roll, il presidente del gruppo S. G. Warburg appartenente alla potente famiglia ebraica omonima. Nato il 1 dicembre 1907 in Austria da un banchiere israelita, Eric Roll fra il 1939 e il 1941 presta servizio, in qualità di special fellow, presso la Fondazione Rockefeller. Dal 1941 al 1966 è funzionario di stato britannico con incarichi presso la N.A.T.O. e la C.E.E.. Aderì pure al Political and Economical Planning («Pianificazione politica ed economica»), il P.E.P. britannico, organizzazione parallela, fondata nel 1931 da membri della Fabian Society a fini mondialisti, di quel Royal Institute of International Affairs dal quale sciamarono tutti gli altri Istituti Affari Internazionali. Lasciata nel 1967 l'amministrazione, Eric Roll entra nella banca di uno dei più famosi banchieri di Londra, Siegmund George Warburg (1902-1982), e nel 1968 accede al prestigioso incarico di direttore della Banca d'Inghilterra, cumulando la carica con quella di direttore esecutivo per l'Inghilterra del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, membro della Pilgrims Society, della Commissione Trilaterale, dell'Istituto Atlantico, del Royal Institute of International Affairs, e, naturalmente, del Bilderberg Group. Divenuto Sir Eric Roll e poi il barone Lord Roll of Ipsden, sali ai massimi livelli della Banca Warburg che oggi presiede assieme al correligionario David Scholey, membro anch'egli del Bilderberg. Giova segnalare che il 10 maggio 1995 la Siegmund G. Warburg è stata rilevata dalla Swiss Bank Corporation, la maggiore banca svizzera guidata dal banchiere Georges Blum, «con l'obiettivo chiaro e dichiarato di diventare una delle dieci banche che domineranno entro la fine del secolo la finanza globale» 22. Alla guida della nuova Sbc-Warburg è stato nominato Marcel Ospel. La sessione del Bilderberg Group del 1996, tenuta in Canada sotto la direzione del mondialista plurititolato, il britannico Peter Carrington, ha visto la partecipazione, a fianco degli immancabili David Rockefeller, Gianni Agnelli, Henry Kissinger,sir Eric Roll of Ipsden, di personaggi «eccellenti» come: Franco Bernabè, direttore dell'E.N.I.;
Siegmund G. Warburg
Marcel Ospel
Franco Bernabè
William F. Buckley jr. (1925-2003), membro della Skull and Bones, del Council on Foreign Relations e della Mont Pelerin Society; Dwayne Andreas, alla testa della Archer-Daniels-Midland Co., una delle «cinque sorelle», le multinazionali del grano, e assai prossimo alla famiglia Bronfman; Jon S. Corzine, senior partner e direttore della potente banca d'affari Goldman Sachs & Co. di New
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York; Stanley Fischer, primo vice-direttore del Fondo Monetario Internazionale; Richard Holbrooke, l'israelita americano responsabile dell'attuale pax americana nell'ex Iugoslavia, membro della Trilaterale e del Council on Foreign Relations, uno dei direttori generali fra il 1985 e il 1993 della potente banca d'affari Lehman Brothers; l'economista della Bocconi Mario Monti, presente anche nella Commissione Trilaterale; Norman Podhoretz, membro del B'nai B'rith e del Council on Foreign Relations, editore della rivista «di destra» americana Commentary, pubblicazione ufficiale dell'American Jewish Committee; Renato Ruggiero, tecnocrate di Agnelli, presente anche nella Trilaterale e attualmente alla guida della World Trade Organisation (W.T.O.); Klaus Schwab fondatore e presidente delle discrete riunioni dello World Economie Forum, i Simposi annuali che dal 1971 riuniscono annualmente a Davos gli uomini del Big Business; lo svizzero Cornelio Sommaruga, presidente della Croce Rossa Internazionale; il grande speculatore internazionale George Soros; Peter D. Sutherland, al vertice della Goldman Sachs International e direttore generale della W.T.O.; il banchiere James D. Wolfensohn, presidente della Banca Mondiale. Fà la sua prima comparsa anche Walter Veltroni, del giornale comunista italiano L'Unità 23.
Mario Monti
George Soros
Walter Veltroni
Sui veri contenuti dei colloqui Bilderberg poco è dato di sapere: sembra tuttavia che, ad esempio, la riunione di Innsbruck «sia stata decisiva per accelerare la fine degli accordi di simbiosi economica, e dunque politica, fra il COMECON e la CEE» 24: niente di più facile dal momento che questi incontri sembrano davvero precedere con preoccupante frequenza gli avvenimenti che da lì a breve seguono... Di certo si sa che «virtualmente ogni leader occidentale di spicco del dopoguerra è passato per il Bilderberg una volta o l'altra» . Di Thierry Meyssan
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STORIA DEL BILDERBERG Prima riunione del gruppo presso il Bilderberg Hotel (1954)Ogni anno, dal 1954, un centinaio delle personalità più eminenti di Europa occidentale e Nord America s’incontrano, a porte chiuse e sotto un’altissima protezione, in seno al Gruppo Bilderberg. Il loro seminario dura tre giorni e nulla traspare sulle loro discussioni. Dalla disgregazione dell’Unione Sovietica, i giornalisti sono interessati a questa organizzazione elitaria e segreta. Alcuni autori vi hanno visto un governo mondiale embrionale e gli attribuiscono le principali decisioni politiche, culturali, economiche e militari della seconda metà del ventesimo secolo. Una interpretazione sostenuta da Fidel Castro, ma nulla lo conferma né lo smentisce. Per sapere cosa è o non è il Gruppo Bilderberg, ho cercato documenti e testimoni. Ho avuto accesso a tutti i suoi dati del periodo 1954-1966 e a numerosi altri elementi, e ho potuto chiacchierare con uno dei suoi exospiti, che conosco da molto tempo. Nessun giornalista, fino ad oggi, e certamente non gli autori di successo che ha reso popolari gli stereotipi presenti, hanno avuto accesso ai documenti interni del Bilderberg. Il primo incontro 70 personalità provenienti da 12 paesi parteciparono alla prima riunione del Gruppo. Si trattava di un seminario di tre giorni, 29-31 maggio 1954, in prossimità di Arnhem (Olanda). Gli ospiti furono divisi in due alberghi nelle vicinanze, ma i dibattiti si tennero in quello principale, diede il nome al gruppo. Gli inviti, carta intestata del Palazzo Soestdijk, erano sibillini: "Apprezzerei sinceramente la vostra presenza alla conferenza internazionale, senza carattere ufficiale, che si terrà in Olanda a fine maggio. Questa conferenza vuole esplorare una serie di questioni di grande importanza per la civiltà occidentale, e si propone di stimolare la comprensione reciproca e la buona volontà attraverso un libero scambio di opinioni". Erano firmati dal principe consorte dei Paesi Bassi, Bernhard zur Lippe-Biesterfeld, e accompagnati da alcune pagine d’informazione amministrativa sul trasporto e l’alloggio. Al massimo, si apprende che i delegati arrivarono dagli Stati Uniti e da 11 paesi dell’Europa occidentale, e 6 sessioni di 3 ore ciascuna furono previste. Dato il passato nazista del principe Bernhard (che aveva servito nella cavalleria delle SS fino al suo matrimonio nel 1937, con la Principessa Juliana) e nel contesto del maccartismo, è chiaro che le "questioni di grande importanza per la civiltà occidentale" ruotavano intorno alla lotta contro il comunismo. Una volta lì, l’impressione degli ospiti fu temperata dai due presidenti: l’imprenditore statunitense John S. Coleman e l’uscente ministro belga degli affari esteri Paul van Zeeland. Il primo era un attivista del libero scambio, il secondo un sostenitore della Comunità europea di difesa (CED) [1]. Infine, si scorgeva all’estremità della tribuna Joseph Retinger, eminenza grigia degli inglesi. Tutto ciò suggerisce che le monarchie olandesi e britannica promossero questo incontro per sostenere la difesa europea e il modello economico capitalistico del libero mercato, contro l’anti-americanismo che i comunisti e i gollisti promuovevano. Tuttavia, le apparenze ingannano. Non si trattava do fare una campagna per la CED, ma di mobilitare le
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élite per la Guerra Fredda. SAR il Principe Bernhard fu scelto per convocare questa conferenza, perché il suo status di principe consorte gli dava un carattere ufficioso, senza essere ufficiale. Nascondeva lo sponsor: un’organizzazione intergovernativa che si propone di manipolare i governi di alcuni dei suoi Stati membri. John S. Coleman non era nemmeno il presidente della Camera di Commercio degli Stati Uniti, ma creò il comitato "Comitato cittadino per una politica nazionale del commercio” (Citizen’s Committee for a National Trade Policy - CCNTP). Secondo lui, il libero scambio assoluto, vale a dire, la rinuncia a tutti i dazi doganali, avrebbe consentito ai paesi alleati degli Stati Uniti di aumentare la loro ricchezza e finanziare la Comunità europea di difesa (vale a dire dire, riarmare la Germania e integrare il suo potente potenziale militare nella NATO) Tuttavia, i documenti in nostro possesso dimostrano che il CCNTP di cittadino aveva solo il nome. Questa in realtà era una iniziativa di Charles D. Jackson, il consigliere per la guerra psicologica della Casa Bianca. L’operazione era pilotata a monte da William J. Donovan, l’ex comandante dell’OSS (i servizi segreti degli Stati Uniti durante la guerra), ora responsabile della costruzione del ramo statunitense del nuovo servizio segreto della NATO, Gladio [2]. Paul van Zeeland non era solo il promotore della Comunità europea di difesa, ma anche un politico di grande esperienza. Alla Liberazione, ha presieduto la Lega indipendente per la cooperazione europea (LICE) il cui obiettivo era creare una unione doganale e monetaria. Questa organizzazione fu creata dal già citato Joseph Retinger. In particolare Retinger, che fungeva da segretario della conferenza Bilderberg, servì durante la guerra nel servizio segreto inglese (OES), del generale Colin Gubbins. Avventuriero polacco, Retinger si trovò consulente del governo di Sikorski in esilio nel Regno Unito. A Londra, ha ospitato il microcosmo dei governi in esilio, creando quindi il miglior indirizzario dell’Europa libera. Il suo amico Sir Gubbins aveva ufficialmente lasciato il servizio e il SOE era stato sciolto. ora dirigeva una piccola azienda di tappeti e tessili, che serviva da "copertura". Infatti, accanto al suo omologo Donovan, fu responsabile della creazione della filiale inglese di Gladio. Ha partecipato a tutte le riunioni preparatorie della Conferenza del Bilderberg e fu presente tra gli ospiti, seduto accanto a Charles D. Jackson. All’insaputa dei partecipanti, furono dunque i servizi segreti della NATO ad essere il potente ospite. Bernhard, Coleman e Van Zeeland furono dei paraventi. Non dispiaccia ai giornalisti fantasiosi che hanno creduto di discernere nel Bilderberg la volontà di creare un governo mondiale segreto, questo club è uno strumento della lobby influente della NATO che promuove i propri interessi. E’ molto più grave e pericoloso, perché è la NATO che mira ad essere un governo mondiale segreto, garantendosi la perennità dello status quo internazionale e dell’influenza degli Stati Uniti. D’altronde, la sicurezza di ciascuna riunione successiva non sarà fornita dalla polizia del paese ospitante, ma dai soldati dell’Alleanza. Tra i dieci relatori iscritti, vi furono due ex primi ministri (Guy Mollet, Francia, Alcide de Gasperi, Italia), tre
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funzionari del Piano Marshall, il falco della Guerra Fredda (Paul H. Nitze) e soprattutto un finanziere molto potente (David Rockefeller). Secondo i documenti preparatori, una ventina di partecipanti ne era già a conoscenza. Sapevano più o meno in dettaglio, chi sono i burattinai e hanno redatto in anticipare il loro intervento. I più piccoli dettagli furono adattati e non vi fu alcun elemento di improvvisazione. Invece, gli altri cinquanta partecipanti non sapevano nulla di ciò che stava accadendo. Furono scelti per influenzare i governi e l’opinione pubblica dei loro rispettivi paesi. Il seminario fu organizzato per convincerli e spingerli a impegnarsi a diffondere il messaggio che si voleva diffondere. Gli interventi non affrontavano i grandi problemi internazionali, ma analizzavano la strategia ideologica assunta dai sovietici e spiegavano come doveva essere contrastata nel "mondo libero". I primi interventi valutavano la minaccia comunista. I "comunisti coscienti" sono individui che intendono mettere le loro patria al servizio dell’Unione Sovietica per imporre un mondo collettivista. Dovevano essere combattuti. Ma questa lotta era difficile, perché questi "comunisti coscienti" in Europa erano incorporati nella massa degli elettori comunisti che non sapevano nulla circa i loro piani malvagi, e li seguono nella speranza di migliori condizioni sociali. Gradualmente, la retorica si induriva. Il "mondo libero" deve affrontare il "complotto comunista mondiale", non solo in generale, ma anche rispondendo alle domande specifiche sugli investimenti statunitensi in Europa o sulla decolonizzazione. Infine, gli oratori giunsero al problema principale -i sovietici, assicuravano, stanno sfruttando a loro profitto: per motivi culturali e storici, i leader politici del "mondo libero" che usavano argomenti diversi negli Stati Uniti e in Europa, argomenti che a volte si contraddicevano-. Il caso più emblematico era quello delle purghe organizzata dal senatore McCarthy negli Stati Uniti. Erano essenziali per salvare la democrazia, ma il metodo scelto era percepito in Europa come una forma di totalitarismo. Il messaggio finale era che nessuna trattativa diplomatica, nessun compromesso, era possibile con i "Rossi". Si doveva evitare ad ogni costo che i comunisti svolgessero un ruolo in Europa occidentale, ma ci voleva astuzia: se non si potevano arrestare e fucilare, bisognava neutralizzarli con discrezione, senza che i loro elettori se ne rendessero conto. In breve, l’ideologia che si sviluppò era quella della NATO e di Gladio. Non è mai stato detto che si sarebbero truccate le elezioni, ne che sarebbero stati uccisi i tiepidi, ma tutti i partecipanti convennero che per salvare il "mondo libero" si doveva mettere la libertà tra parentesi. Sebbene la proposta della Comunità europea di difesa (CED) fosse venuta meno dopo tre mesi, sotto i colpi dei deputati comunisti e degli "estremisti nazionalisti" (vale a dire, gollisti) del Parlamento francese, la conferenza fu considerata un successo. Nonostante le apparenze, non era destinato a sostenere la
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creazione della CED o qualsiasi altra misura politica specifica, ma a diffondere un’ideologia della classe dominante, e quindi attraverso di essa, nella società. Oggettivamente, gli europei occidentali erano sempre meno consapevoli della libertà di cui erano privati ed erano sempre più consapevoli delle libertà di cui erano stati privati i popoli dell’Est. Il Bilderberg diventa un’organizzazione Una seconda conferenza si svolse in Francia, il 18-20 marzo 1955. A Barbizon. A poco a poco l’idea che queste conferenze fossero annuale e che bisognassero di una segreteria permanente s’impose. Il principe Bernhard si ritira quando fu colto in flagrante per i suoi traffici d’influenza (scandalo Lockheed). Cedette la presidenza all’ex Primo Ministro britannico Alec Douglas Home (1977-1980), all’ex cancelliere tedesco e presidente Walter Scheel (1981-1985), all’ex governatore della Banca d’Inghilterra Eric Roll (1986-89), all’ex Segretario generale della NATO Peter Carrington (1990-1998), e infine, all’ex vice presidente della Commissione europea, Etienne Davignon (dal 1999). Per molti anni il presidente del gruppo Bilderberg era assistito da due segretari generali, uno per l’Europa e il Canada (Stati vassalli) e uno per gli Stati Uniti (il sovrano), tuttavia, non vi è un segretario generale dal 1999. Da un anno all’altro, i dibattiti furono altamente ridondanti, poiché gli ospiti cambiavano. C’era sempre un nucleo duro che preparava il seminario in anticipo e ai nuovi arrivati era inculcata la retorica atlantista del momento. Attualmente, i seminari annuali riuniscono oltre 120 partecipanti, di cui sempre un terzo costituisce ancora il nucleo duro. Sono stati selezionati dall’Alleanza in base all’importanza delle loro relazioni e alla loro capacità di influenzare, a prescindere dalle loro funzioni nella società. Pertanto, restano i membri del nucleo quando cambiano lavoro. Ecco l’elenco esatto di questo zoccolo duro, compresi i membri del Consiglio di Amministrazione, che servono da paraventi per gli ospiti, e dei soci meni visibili, per non spaventare i nuovi arrivati. Étienne Davignon, Segretario Generale del Gruppo Bilderberg Consiglio di Amministrazione Josef Ackermann banchiere svizzero, capo della Deutsche Bank, Vice-Presidente del Forum di Davos. Roger C. Altman banchiere statunitense, consulente della campagna elettorale di John Kerry e Hillary Clinton, direttore della banca di investimenti Evercore Partners Inc. Francisco Pinto Balsemão ex primo ministro socialista del Portogallo (1981-83), presidente e fondatore del più grande gruppo televisivo portoghese SIC. (T) Fran Bernabè banchiere italiano, l’attuale capo di Telecom Italia (T) Henri de Castries CEO dell’assicuratore francese AXA. Juan Luis Cebrián direttore del gruppo stampa e media spagnolo Prisa. W. Edmund Clark banchiere canadese, AD del Toronto-Dominion Bank Financial Group. Kenneth Clarke ex vice presidente del British American Tobacco (1998-2007), Guardasigilli e ministro della Giustizia britannico, vicepresidente del Movimento europeo del Regno Unito. George A. David amministratore delegato della Coca-Cola.
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Étienne Davignon uomo d’affari belga, ex vicepresidente della commissione europea (1981-1985), attuale vice-presidente di Suez-Tractebel. Anders Eldrup amministratore delegato della compagnia petrolifera e del gas danese DONG Energy. Thomas Enders direttore di Airbus. Victor Halberstadt professore di Economia presso l’Università olandese di Leida, è consigliere di diverse società come Goldman Sachs oDaimlerChrysler. James A. Johnson finanziere degli Stati Uniti, è stato uno dei principali responsabili del Partito Democratico e uno degli architetti della nomina di Barack Obama. E’ il vicepresidente della banca di investimento Perseus. John Kerr of Kinlochard già ambasciatore britannico a Washington, è il vice presidente del Royal gruppo petrolifero olandese Royal Dutch Shell (T) Klaus Kleinfeld CEO tedesco del colosso statunitense dell’alluminio, Alcoa. Mustafa V. Koç amministratore delegato di Koç Holding, la prima azienda turca. Marie-Josée Drouin-Kravis editorialista economica della stampa e della radiotelevisione canadese. Ricercatrice guerrafondaia presso l’Hudson Institute. E’ la terza moglie di Henry Kravis. Jessica T. Mathews ex direttrice degli Affari Globali al Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti. Attuale direttrice della Fondazione Carnegie. Thierry de Montbrial economista, direttore e fondatore dell’Istituto Francese per le Relazioni Internazionali (IFRI) e della World Policy Conference. Mario Monti economista italiano, ex commissario europeo per la Concorrenza (1999-2005), co-fondatore del Gruppo Spinelli per il federalismo europeo. Egil Myklebust ex presidente del padronato norvegese direttore della Scandinavian Airlines System (SAS). Matthias Nass vicedirettore del giornale tedesco Die Zeit. Jorma Ollila uomo d’affari finlandese, ex CEO di Nokia, presidente attuale del gruppo petrolifero Royal Dutch Shell. Richard N. Perle ex presidente del Consiglio consultivo della Difesa al Pentagono, è un leader chiave degli straussiani (discepoli di Leo Strauss) e come tale, una delle maggiori figure del neo-conservatorismo. Heather Reisman donna d’affari canadese, amministratrice delegata del Gruppo Editoriale Indigo-Chapters. Rudolf Scholten ex ministro delle Finanze austriaco, Governatore della Banca Centrale. Peter D. Sutherland ex commissario europeo irlandese per la concorrenza, poi direttore generale dell’Organizazione Mondiale del Commercio. Ex direttore di BP. Attuale presidente di Goldman Sachs International. Ex presidente della sezione europea della Commissione Trilaterale, e Vice-Presidente della Tavola Rotonda Europea degli industriali, ora presidente onorario del Movimento europeo in Irlanda.
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J. Martin Taylor ex parlamentare britannico, amministratore delegato del gigante chimico e agroalimentare Syngenta. Peter A. Thiel imprenditore degli Stati Uniti, amministratore delegato diPayPal, presidente della Clarium Capital Management e a tal titolo, azionista di Facebook. Daniel L. Vasella CEO del gruppo farmaceutico svizzero Novartis. Jacob Wallenberg banchiere svedese, è amministratore di molte società transnazionali. Henry Kissinger, principale responsabile degli inviti al Gruppo Bilderberg Membri occulti del nucleo duro. Carl Bildt ex primo ministro liberale della Svezia (1991-94), ex inviato speciale dell’Unione europea e dell’ONU nei Balcani (1995-97, 1999-2001), attuale ministro degli affari esteri svedese. (T) Oscar Bronner CEO del quotidiano austriaco Der Standard. Timothy C. Collins finanziere degli Stati Uniti, direttore del fondo di investimento Ripplewood. (T) John Elkann amministratore delegato del gruppo italiano Fiat Auto (il nonno Gianni Agnelli è stato per quarant’anni uno dei leader del Gruppo Bilderberg. Ha ereditato il patrimonio di famiglia dopo la morte per cancro del nonno Giovanni Agnelli e la prematura scomparsa dello zio Edoardo. Tuttavia, fonti della polizia sono convinte che Edoardo sia stato assassinato dopo essersi convertito all’Islam sciita, in modo che la ricchezza andasse al ramo ebraico della famiglia). Martin S. Feldstein ex consigliere economico di Ronald Reagan (1982-84), e attuale consigliere economico di Barack Obama. E’ stato anche consigliere di George W. Bush per l’intelligence estera. E’ docente ad Harvard. (T) Henry A. Kissinger ex consigliere per la sicurezza nazionale e segretario di stato degli USA, figura centrale del complesso militare-industriale statunitense, attuale presidente della società di consulenza Kissinger Associates. Henry R. Kravis finanziere degli Stati Uniti che gestisce i fondi d’investimentoKKR. Si tratta di uno dei più importanti collettore di fondi per il partito repubblicano. Neelie Kroes ex ministro liberale dei Trasporti olandese, commissario europeo per la concorrenza e attuale commissario alla società digitale. Bernardino Léon Gross diplomatico spagnolo, Segretario Generale della Presidenza del governo socialista di Jose Luis Zapatero. Frank McKenna ex membro della Commissione di sorveglianza dei servizid’intelligence del Canada, ambasciatore del Canada a Washington (2005-06), Vice-Presidente della Toronto-Dominion Bank. Beatrice dei Paesi Bassi Regina d’Olanda. È la figlia del principe Bernhard. George Osborne ministro delle Finanze britannico. Questo neo-conservatore è visto come un euroscettico. Si deve capire che è contrario alla partecipazione del Regno Unito all’Unione europea, ma che è un sostenitore dell’organizzazione del continente in seno all’Unione. Robert S. Prichard economista canadese, direttore del gruppo stampa e audiovisivo Torstar. David Rockefeller il patriarca di una lunga serie di finanzieri. E’ il membro più anziano del nucleo duro dei Bilderbergers. E’ anche presidente della Commissione Trilaterale, un’organizzazione simile che incorpora dei partecipanti asiatici. James D. Wolfensohn finanziere australiano che ha preso la cittadinanza statunitense per diventare Presidente della Banca Mondiale (1995-2005), ora direttore della società di consulenza Wolfensohn e Co. Robert B. Zoellick diplomatico statunitense, ex delegato al commercio degli Stati Uniti(2001-05), attuale presidente della Banca Mondiale. David Rockefeller, consigliere del Gruppo BilderbergI Bilderbergers non sono vincolanti alle aziende o alle istituzioni in cui lavorano. Tuttavia, è interessante osservare la diversità dei loro settori di attività. La lobby della più potente organizzazione militare del mondo Negli ultimi anni, il numero di argomenti discussi, in occasione di seminari annuali, è aumentato in base all’attualità internazionale. Ma questo non ci dice nulla, perché queste discussioni non hanno alcuno obiettivo in sè, sono solo scuse per inviare messaggi. Purtroppo, non abbiamo accesso ai documenti preparatori più recenti e possiamo solo fare congetture circa le parole d’ordine che la NATO cerca di diffondere attraverso questi opinion leader.
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La reputazione del Gruppo Bilderberg ha portato alcuni autori ad attribuirgli la capacità di fare nomine. E’ stupido ed oscura i veri burattinai che sono in seno all’Alleanza atlantica. Ad esempio, è stato riferito che durante le ultime elezioni presidenziali negli Stati Uniti, Barack Obama e Hillary Clinton sono andati per un giorno, il 6 giugno 2008, a negoziare di nascosto la fine della loro rivalità. In realtà sono andati al seminario annuale del Gruppo Bilderberg, a Chantilly (Virginia, USA). Ma il giorno dopo, la signora Clinton ha annunciato il suo ritiro dalla corsa. Alcuni autori hanno concluso che la decisione fu presa durante la riunione del Bilderberg. Questo non è logico, dal momento che la decisione era certo da tre giorni, dato il numero di voti al senatore Obama nel Comitato delle nomination del Partito democratico. Secondo la nostra fonte, qualcos’altro è successo. Barack Obama e Hillary Clinton hanno concluso di nascosto un accordo finanziario e politico. Il senatore Obama ha salvato i fondi della sua rivale e gli ha offerto una posizione nella sua amministrazione (Clinton ha negato la vice-presidenza e ha scelto il Dipartimento di Stato), in cambio del suo sostegno attivo durante la campagna contro il candidato repubblicano. Poi, i due leader sono stati introdotti da James A. Johnson alla conferenza del Bilderberg, dove i partecipanti hanno assicurato che avrebbero lavorato insieme. Già da molto tempo, Barack Obama era il candidato della NATO. Obama e la sua famiglia hanno sempre lavorato per la CIA e il Pentagono [3]. Inoltre, il finanziamento iniziale della sua campagna fu forniti dalla Corona d’Inghilterra attraverso l’uomo d’affari Nadhmi Auchi. Nel presentare il senatore nero al Bilderberg, l’Alleanza atlantica organizzava a livello internazionale le pubbliche relazioni del futuro presidente degli Stati Uniti. Allo stesso modo, è stato segnalato che il Gruppo Bilderberg ha tenuto un pranzo improvvisato, al di fuori del seminario, il 14 novembre 2009 presso il Castello di Val Duchesse, di proprietà del re del Belgio. L’ex primo ministro del Belgio Herman Van Rompuy vi aveva pronunciato un discorso. E, cinque giorni dopo, fu eletto presidente del Consiglio europeo. Anche in questo caso, alcuni autori hanno torto nel concludere che il gruppo Bilderberg sia stato il "kingmaker". In realtà, il presidente dell’Unione europea non poteva essere scelto al di fuori degli ambienti NATO, come ricorderete, l’Unione europea è cresciuta dalle clausole segrete del Piano Marshall. E questa scelta dovrebbe essere approvata dagli Stati membri. Questo tipo di decisione richiede lunghi negoziati e non si prende in una cena tra amici. Sempre secondo la nostra fonte, il Presidente del Gruppo Bilderberg, Etienne Davignon, ha convocato questa cena speciale per presentare van Rompuy ai suoi agenti d’influenza. La cosa era tanto più necessaria, poiché era la prima personalità ad occupare la nuova carica di presidente dell’Unione ad essere totalmente sconosciuta al di fuori del proprio paese. Durante il pasto, il signor Van Rompuy hadelineato il suo programma per la creazione di una tassa europea per finanziare direttamente le istituzioni dell’Unione, senza passare per gli Stati membri. Non è rimasto ai Bilderbergers che proclamare ovunque potessero, che conoscono Herman von Rompuy e testimoniano le sue qualità di presiedere l’Unione. La realtà del gruppo Bilderberg è meno romantica di quanto alcuni autori di successo hanno immaginato. Lo spiegamento incredibile di forze militari per garantirne la sicurezza non è tanto destinata unicamente alla protezione, ma a impressionare coloro che vi partecipano. Non mostra il proprio potere, ma dimostra che l’unico potere reale in Occidente è la NATO. Liberi di sostenerla e d’essere sostenuti da essa, o combatterla ed essere schiacciati inesorabilmente. Inoltre, sebbene il Gruppo Bilderberg abbia sviluppato, al suo debutto, una retorica anti-comunista, non
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era rivolta contro l’URSS e che non è rivolta oggi contro la Russia. Ne consegue che la strategia della Alleanza non è un patto contro Mosca, ma la difesa -e forse l’estensione- della zona di influenza di Washington. Alla sua creazione, la NATO aveva sperato di integrare l’Unione Sovietica, che sarebbe equivalso a un impegno di Mosca a non contestare la divisione del mondo nelle Conferenze di Postdam e di Jalta. Recentemente l’Alleanza ha accolto il presidente Dmitrij Medvedev al vertice di Lisbona e ha proposto che la Russia vi aderisse. Non si tratterebbe di una sottomissione, ma del riconoscimento del Nuovo Ordine Mondiale, in cui tutta l’Europa centrale e orientale è caduta nell’orbita degli Stati Uniti. Un’adesione della Russia sarebbe, in qualche modo, un trattato di pace: Mosca ammetterebbe la sconfitta nella guerra fredda e la nuova divisione del mondo. In questo caso, il gruppo Bilderberg inviterebbe personalità russa nelle sue riunioni annuali. Non chiederebbe loro d’influenzare l’opinione pubblica in Russia per americanizzarla, ma per convincerla a rinunciare ai sogni di grandezza del passato.
GLI OBIETTIVI DEL BILDERBERG Tratto da ~ Il Club Bilderberg ~ «I membri del Bilderberg stanno costruendo l’era del postnazionalismo: non avremo più Paesi, ma solo regioni della Terra all’interno di un “mondo unico”. Questo significherà un’economia globalizzata, un “unico governo mondiale” (selezionato, più che eletto) e una “religione universale”. Per assicurarsi il raggiungimento di tali obiettivi, il Bilderberg si concentra su “il controllo tecnologico e la scarsa sensibilizzazione della pubblica opinione”».
William Shannon La paura dei capi del “Bilderberg Group” è di dover fronteggiare un’opposizione organizzata. I suoi membri non vogliono che la gente comune comprenda del tutto quello che stanno progettando per il futuro del Pianeta: un “governo unico mondiale” (azienda mondiale), con un singolo mercato globale, controllato da un solo esercito mondiale e regolato dalla “banca mondiale”, che utilizzerà un’unica moneta universale. Come hanno intenzione di realizzare i loro progetti, lo si può leggere nella seguente “lista dei desideri”. Unica civiltà internazionale. Rafforzando le istituzioni internazionali, vogliono distruggere completamente tutte le identità nazionali attraverso la sovversione dei loro valori tradizionali, allo scopo di sostituirli con quelli della globalizzazione. Nessun’altra cultura dovrà sopravvivere, in futuro. Controllo centralizzato delle persone. Utilizzando il controllo del le menti, vogliono obbligare tutta l’umanità a obbedire alla loro vo lontà. Il piano di attuazione del loro progetto è chiaramente descritto nel libro di Zbigniew Brzezinski A cavallo di due epoche: il ruolo dell’America nell’era tecnocratica. Brzezinski ha ottenuto una laurea a Harvard nel 1953, è uno dei fondatori della “Trilateral Commission”, controllata da Rockefeller, e ha fatto un’impressionante carriera. Non solo è stato Consigliere per la Sicurezza Nazionale di Carter, ma ha anche ricoperto l’incarico di membro
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del “Comitato Consultivo per gli Affari Esteri” sotto Ronald Reagan ed è stato copresidente della task force consultiva per la Sicurezza nazionale nel 1998, sotto George W. Bush; inoltre è un collaboratore di Henry Kissinger e ha partecipato a moltissime conferenze del Bilderberg. Nel “nuovo ordine mondiale” prevede la scomparsa del ceto medio: rimarranno solo padroni e schiavi. Società a “crescita zero”. In un’epoca postindustriale, la “crescita zero” sarà necessaria per distruggere ogni traccia di ricchezza generale. Quando c’è ricchezza, c’è progresso. Ricchezza e progresso rendono impossibile imporre la repressione, e c’è bisogno della repressione, se si spera di dividere la società in padroni e schiavi. La fine della ricchezza porterà la fine dell’energia elettrica nucleare e di tutti i sistemi industrializzati (tranne le industrie produttrici di computer e fornitrici di servizi). Le rimanenti industrie statunitensi e canadesi verranno esportate nei Paesi poveri, come la Bolivia, il Perù, l’Ecuador e il Nicaragua, dove il lavoro coatto costerà pochissimo. Così, uno degli obiettivi principali del NAFTA sarà raggiunto. Continuo stato di squilibrio psicologico. Attraverso una serie di crisi costruite a tavolino, spingeranno gli individui verso una continua prigionia fisica, mentale ed emozionale. Così sarà possibile tenere le persone in un costante stato di squilibrio psicologico. Troppo stanchi e deboli per prendere decisioni sul proprio destino, i popoli saranno confusi e demoralizzati, come insegna la massima «di fronte a troppe scelte, si ottiene un’apatia su larga scala». Controllo centralizzato di tutti i sistemi educativi. Una delle ragioni che stanno dietro alla formazione dell’Unione Europea, dell’Unione Americana e della futura Unione Asiatica, è di poter realizzare un totale controllo dei sistemi educativi, per realizzare il “nuovo ordine mondiale” globalizzato, attraverso l’eliminazione della cono scenza della storia del mondo. I loro sforzi in proposito stanno dando risultati “incredibili”. La gioventù dei nostri tempi è quasi completamente ignorante sulle lezioni del passato, le libertà individuali e il significato del termine “libertà”. Dal punto di vista delle forze della globalizzazione, questo facilita il lavoro. Controllo centralizzato di tutte le politiche interne ed estere. Quello che gli Stati Uniti fanno, ha effetto sul mondo intero. Al momento, il Bilderberg sembra esercitare un certo controllo sulle scelte politiche del Presidente degli Stati Uniti, Bush. Le politiche del Canada, Paese che apparentemente conserva la propria sovranità, stanno procedendo secondo il volere degli Stati Uniti; quelle dei Paesi europei, ovviamente, ora dipendono dalle scelte dell’Unione Europea. Rafforzamento dell’ONU. Ampliando i poteri delle Nazioni Unite, hanno in programma di realizzare un “governo mondiale”, sia de jure che de facto, e imporre una tassa, da versare direttamente all’ONU, per ottenere la “cittadinanza mondiale”. Mercato unico occidentale. Espandendo il NAFTA, in tutto l’emisfero occidentale del globo, compreso il Sud America, otterranno una “Unione Americana”, simile all’Unione Europea. Espansione della NATO. Visto che l’ONU interviene nei teatri più difficili del mondo, come l’Afghanistan, di fatto la NATO si sta trasformando nell’“esercito mondiale dell’ONU”. Unico sistema legale. La Corte Internazionale di Giustizia sta per diventare l’unico organo giudiziario del mondo. Unico “Welfare State” socialista. Il Bilderberg vuole instaurare un regime socialista del “Welfare State”, in cui gli schiavi obbedienti saranno premiati e quelli ribelli verranno sterminati.
Il “Bilderberg Group” ha il potere e l’influenza per imporre le sue politiche a tutte le nazioni del mondo.
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Abbiamo già visto quanto siano lunghi i suoi tentacoli, tanto da riuscire a controllare il Presidente degli Stati Uniti, il Primo Ministro del Canada, tutti i principali mass media operanti in Occidente, tutti i più importanti uomini politici, i principali personaggi del mondo finanziario e le banche centrali dei maggiori Paesi del mondo tra cui la Federal Reserve degli Stati Uniti il “Fondo Monetario Internazionale”, la Banca Mondiale e le Nazioni Unite. Con tali agganci, sono in grado di distruggere chiunque grande o piccolo che sia intendesse opporsi ai loro piani di creazione del “nuovo ordi ne mondiale”, come dimostrerò attraverso casi accaduti realmente. Per esempio, in Avventure con gli Estremisti (Picador, 2001) Jon Ronson racconta che, durante la “guerra delle Falkland”, il governo britannico richiese che venissero adottate sanzioni internazionali contro l’Argentina, ma «incontrò una forte opposizione. In seguito, al meeting del Bilderberg di Sandefjord (Norvegia), David Owen, membro del Parlamento britannico, tenne un acceso discorso per sostenere le sanzioni. Il suo discorso ha cambiato l’opinione di tanti. Sono convinto che molti ministri stranieri siano tornati a casa e abbiano riferito ai loro leader quello che Owen aveva detto. Sapete cosa è successo? Le sanzioni vennero adottate». Purtroppo, questa semplice e bella storia di cooperazione internazionale tra le nazioni non ha portato risultati positivi. TEST DI PROVA PER IL BILDERBERG Uno degli obiettivi del Bilderberg è la deindustrializzazione del mondo, attraverso l’eliminazione dello sviluppo scientifico delle varie nazioni, partendo dagli Stati Uniti. Le attenzioni saranno rivolte in particolare agli esperimenti per la fusione nucleare, come risorsa per lo sviluppo energetico pacifico. «Lo sviluppo dell’energia da fusione nucleare cancella la concezione del Bilderberg di un mondo dalle “risorse naturali limitate”. Infatti, la fusione nucleare creerebbe parecchie possibilità di ottenere energia da risorse molto difuse, migliorando le condizioni di vita dell’intera umanità in un modo ad oggi ancora poco concepibile». Perché il “nuovo ordine mondiale” odia tanto l’energia nucleare? Secondo John Coleman, ex agente segreto del MI6 britannico, le centrali nucleari che producono energia a basso costo sono «la chiave per portare i Paesi del Terzo Mondo fuori dalla povertà. Con l’energia generata a basso costo dalle centrali nucleari, i Paesi del Terzo Mondo diventerebbero gradualmente indipendenti dai finanziamenti degli Stati Uniti, che li rendono schiavi, e comincerebbero a esercitare la loro sovranità». Meno finanziamenti dall’estero, significa un minor controllo delle proprie risorse naturali da parte del “Fondo Monetario Internazionale” e una maggiore libertà e indipendenza per il popolo. L’idea che le nazioni pos sano svilupparsi autonomamente ripugna ai membri del Bilderberg. A pagina 13 del “Bilderberg General Report” del 1955 è chiaramente scritto: «Nel campo dell’energia nucleare, le scoperte scientifiche si susseguono… Non è da escludere che gli scienziati metteranno la bomba in mano a un sempre maggior numero di persone e molto presto “la bomba atomica diventerà l’arma dei poveri”. Lo stesso si può dire per lo sviluppo dell’energia atomica a scopi pacifici, campo in cui potremo assistere all’inimmaginabile». L’energia nucleare, secondo gli ideali del Bilderberg, non deve servire per le nazioni povere del Pianeta. Al contrario, rappresenta l’arma decisiva per sottomettere le nazioni del Terzo e del Quarto Mondo, come ha dimostrato la Guerra delle Falkland. Secondo i miei canali informativi, un membro prestigioso del Bilderberg ha dichiarato che «un successivo rovesciamento del governo argentino, seguito dal caos economico e da sollevazioni popolari, era stato progettato dalla “Kissinger Associates”, che ha agito in accordo con Lord Carrington» (ex Ministro degli Esteri britannico e altro membro rilevante del “Bilderberg Group”) . Siamo anche venuti a conoscenza che l’“operazione Argentina” è stata pianificata dall’“ Institute of Colorado” di Rockefeller. La ragione di questa scelta risiedeva nella volontà del Bilderberg di trasformare «l’Argentina in un esempio per le altre nazioni dell’America Latina, affinché abbandonassero le idee di promuovere il nazionalismo, l’indipendenza e l’integrità della sovranità nazionale» . La scelta dell’Argentina non fu casuale, infatti la nazione più ricca del Sud America stava acquisendo la
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tecnologia per produrre energia nucleare dal Messico, cosa che andava contro la volontà del Bilderberg. La guerra delle Falkland pose fine drasticamente a questa proficua collaborazione. Senza dubbio, il Gruppo preferisce avere il Messico come “fornitore” di manodopera schiavizzata a basso costo per i lavori più faticosi, piuttosto che farlo diventare un Paese capace di siglare accordi commerciali con altre nazioni. Inoltre, a causa di una costante campagna di propaganda negativa dei media, pochi cittadini americani si rendono conto di quanto, ancora oggi, sia vitale rica Latina per gli interessi degli Stati Uniti, al fine di poter esportare la tecnologia dell’industria pesante. Scambi commerciali fruttuosi con l’America Latina potrebbero «rivitalizzare molte aziende americane in difficoltà e creare migliaia di nuovi posti di lavoro». I membri del Bilderberg sono decisi a impedirlo a ogni costo
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Banchiere svizzero smaschera i criminali del Bilderberg Josef Ackermann, CEO della Deutsche Bank e membro del Bilderberg (sopra) da tempo fattorino dei Rothschild, esemplifica i peggiori eccessi dei Bilderbergers. “Il caso Strauss-Kahn dimostra quanto queste persone siano corrotte, mentalmente instabili, sature di vizi, vizi che vengono tenuti nascosti dagli ordini a cui appartengono. Alcuni di loro come Strauss-Kahn stuprano le donne, altri praticano il sado maso, altri ancora si dedicano alla pedofilia, molti si appassionano al satanismo. Quando andate in alcune banche potete vedere chiaramente questi simboli satanisti, come nella Banca dei Rothschild a Zurigo “. “Hanno un nuovo piano per censurare Internet, perché Internet è ancora libero. Vogliono controllare e usare il terrorismo per creare il motivo. Potrebbero anche inventarsi qualcosa di orribile per avere una scusa”. L’intervista ha avuto luogo il 30 maggio tramite il settimanale russo “NoviDen” D: Può dirci qualcosa riguardo il suo coinvolgimento nel settore bancario svizzero? A: Ho lavorato per le banche svizzere per molti anni. Fui designato come uno dei direttori di una delle più grandi banche svizzere. Durante il mio lavoro venni coinvolto nel pagamento, nel pagamento diretto in contanti di una persona che uccise il presidente di un paese straniero. Ero presente alla riunione in cui venne deciso di dare questi soldi in contanti all’assassino. Tale decisione mi ha riempito di rimorsi. Non fu l’unico caso grave, ma fù sicuramente il peggiore. Vennero inviate istruzioni di pagamento su ordine di un servizio segreto straniero, scritte a mano, con le disposizioni di pagare una certa somma ad una persona che aveva ucciso un leader di un paese straniero. E non fù l’unico caso. Abbiamo ricevuto numerose lettere scritte a mano, provenienti da servizi segreti stranieri, che davano l’ordine di pagamenti in contanti, da conti segreti, per finanziare rivoluzioni o per l’uccisione di persone. Posso confermare quello che John Perkins ha scritto nel suo libro “Confessioni di un Sicario Economico”. Esiste veramente un solo Sistema e le banche svizzere hanno le mani in pasta in esso. D: Il libro di Perkins è stato tradotto ed è disponibile in russo. Ci può dire di quale banca si tratta e chi è il responsabile? A: Era una delle prime 3 banche svizzere a quell’epoca il responsabile fù il presidente di un paese del terzo mondo. Non voglio però entrare nei dettagli, mi troverebbero facilmente se dicessi il nome del presidente e il nome della banca. Rischio la mia vita. D: Non è possibile fare il nome di una persona di quella banca? R: No non posso, ma vi posso assicurare che tutto ciò è accaduto. Eravamo in molti nella sala riunioni. Il responsabile del pagamento fisico del denaro è venuto da noi (dirigenti) e ci ha chiesto se gli fosse consentito il pagamento di una così grande somma di denaro in contanti. Uno dei direttori spiegò lui il caso e tutti gli altri acconsentirono a procedere. D: Accaddero spesso cose del genere? I soldi erano una specie di fondi neri? R: Sì. Questo era un fondo speciale gestito in un posto speciale nella banca dove arrivavano tutte le lettere in codice dall’estero. Le lettere più importanti venivano scritte a mano. Una volta decifrate, contenevano l’ordine di pagare una certa somma di denaro da conti per l’assassinio di persone, il finanziamento di rivoluzioni, il finanziamento di attentati e per il finanziamento di ogni tipo di partito. So per certo che alcune persone all’interno del gruppo Bilderberg erano coinvolti in questo genere di operazioni. Hanno dato l’ordine di uccidere. D: Puoi dirci in quale anno o decade tutto questo è accaduto? R: Preferisco non darvi l’anno preciso ma è stato negli anni 80. D: Hai mai avuto problemi con questo lavoro?
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R: Sì, un problema molto grande. La notte non riuscivo a dormire e dopo un po’ lasciai la banca. Diversi servizi segreti provenienti dall’estero, soprattutto di lingua inglese, diedero l’ordine di finanziare azioni illegali, compresa l’uccisione di persone attraverso le banche svizzere. Dovevamo pagare, sotto ordine di potenze straniere, per l’uccisione di persone che non seguirono gli ordini del Bilderberg o del FMI o della Banca Mondiale, per esempio. D: Quella che stai facendo è una rivelazione molto importante. Perché senti il bisogno di dirlo qui e adesso? R: Perché il prossimo Bilderberg meeting si farà in Svizzera. Perchè la situazione mondiale peggiora sempre di più. Infine perché le maggiori banche Svizzere sono coinvolte in attività non etiche. La maggior parte di queste operazioni sono al di fuori del bilancio. Non sono sottoposte a verifica e non prevedono tasse. Si parla di cifre con molti zeri. Somme enormi. D: Si parla di miliardi? A: Molto ma molto di più, si parla di triliardi, illegali, non sottoposti a controllo fiscale. Fondamentalmente si tratta di una rapina per tutti. Voglio dire le persone normali pagano le tasse e rispettando le leggi. Quello che sta accadendo qui è completamente contro i nostri valori svizzeri, come la neutralità, l’onestà e la buona fede. Negli incontri dove fui coinvolto, le discussioni erano completamente contro i nostri principi democratici. Vedete, la maggior parte degli amministratori delle banche svizzere non sono più locali, sono stranieri, soprattutto anglosassoni, sia americani che britannici, non rispettano la nostra neutralità, non rispettano i nostri valori, sono contro la nostra democrazia diretta, basta loro usare le nostre banche come mezzi per fini illegali. Utilizzano enormi quantità di denaro creato dal nulla e distruggono la nostra società e distruggono le persone in tutto il mondo solo per avidità. Cercano il potere e distruggono interi paesi, come Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda. Una persona come Josef Ackermann, che è un cittadino svizzero, è l’uomo di punta di una banca tedesca e usa il suo potere per avidità e non rispetta la gente comune. Ha un bel paio di casi legali in Germania e ora anche negli Stati Uniti. E’ un Bilderberger e non si preoccupa della Svizzera o di qualsiasi altro paese. D: Stai dicendo che, alcune di queste persone che citi parteciperanno alla imminente riunione del Bilderberg a St. Moritz? R: Sì. D: Quindi i partecipanti sono attualmente in una posizione di potere? R: Sì. Hanno enormi quantità di denaro disponibile e lo utilizzano per distruggere interi paesi. Distruggono la nostra industria e la ricostruiscono in Cina. Dall’altra parte hanno aperto le porte a tutti i prodotti cinesi in Europa. La popolazione attiva europea guadagna sempre meno. Il vero obiettivo è quello di distruggere l’Europa. D: Pensa che la riunione del Bilderberg a St. Moritz abbia un valore simbolico? Perché nel 2009 erano in Grecia, nel 2010 in Spagna e guardi cosa è successo loro. Può significare che la Svizzera dovrà subire qualcosa di brutto? R: Sì. La Svizzera, per loro, è uno dei paesi più importanti, perché vi sono immensi capitali. Si riuniscono in Svizzera anche perchè vogliono distruggere ciò che questa terra rappresenta. Capisca che è un ostacolo per loro, non essendo nella UE o nell’euro, non del tutto controllata da Bruxelles e così via. Per quanto riguarda i “valori” non sto parlando delle grandi banche svizzere, perchè non hanno più niente di svizzero, la maggior parte di esse sono guidate da americani. Sto parlando, invece, del vero spirito svizzero a cui la gente comune tiene. Certo che l’incontro ha e ha avuto un valore simbolico. Il loro scopo è quello di essere una specie di club elitario esclusivo che gestisce tutto il potere, mentre quelli sotto di loro, appassiscono. D: Pensa che lo scopo del Bilderberg sia quello di creare una sorta di dittatura globale, controllata dalle grandi imprese globali, dove non esisteranno più gli stati sovrani? R: Sì, la Svizzera è l’unico posto in cui vige ancora la democrazia diretta e lo stato si trova nel mirino di questi gruppi elitari (proprio perchè non è completamente asservito ad essi). Utilizzano il ricatto del “too big to fail”, come nel caso di UBS per far aumentare il debito del nostro paese, proprio come hanno fatto con molti altri paesi. Quello che si deduce è che forse si vuole fare con la Svizzera quello che è stato fatto
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con l’Islanda, in cui sia banche che paese erano in bancarotta. D: Anche l’UE è sotto queste influenze negative? R: Certo. L’Unione europea è sotto la morsa del Bilderberg. D: Come pensa che si potrebbe fermare questo piano? R: Beh, questa è la ragione per cui mi rivolgo a voi. La verità. La verità è l’unica strada. Fare luce sulla situazione, esporli ai riflettori. A loro non piace molto essere al centro dell’attenzione. Dobbiamo creare trasparenza nel settore bancario e in tutti i livelli della società. D: Quello che sta dicendo ora, è che c’è un lato sano del business delle banche svizzere, mentre ci sono delle “mele marce”, cioè alcune grosse banche che fanno cattivo uso del sistema finanziario, per portare a termine le loro attivitù illegali. R: Sì. Le grandi banche formano il loro personale con i valori anglo-sassoni. Li formano ad essere avidi e spietati. Avidità e spietatezza che stanno distruggendo la Svizzera e tutti gli altri paesi europei e mondiali. Come paese abbiamo, se si guardano le banche piccole e medie, la maggior correttezza finanziaria al mondo. Sono le banche grandi che operano a livello mondiale che sono fonte di problemi. Esse non sono più svizzere e non si considerano tali. D: Pensi che sia una buona cosa che la gente stia esponendo il Bilderberg e mostrando chi siano veramente i suoi componenti? R: Il caso Strauss-Kahn dimostra quanto queste persone siano corrotte, mentalmente instabili, sature di vizi, vizi che vengono tenuti nascosti dagli ordini a cui appartengono. Alcuni di loro come Strauss-Kahn stuprano le donne, altri praticano il sado maso, altri ancora si dedicano alla pedofilia, molti si appassionano al satanismo. Quando andate in alcune banche potete vedere chiaramente questi simboli satanisti, come nella Banca dei Rothschild a Zurigo. Queste persone vengono controllate tramite il ricatto data la loro debolezza mentale. Devono seguire ordini o saranno svergognati pubblicamente, distrutti o addirittura uccisi. D: Da quando Ackermann è nel comitato direttivo del Bilderberg, pensa che abbia preso delle decisioni importanti? R: Sì. Ma ce ne sono molti altri, come Lagarde, che probabilmente sarà il prossimo capo del FMI, ed è anche un membro del Bilderberg, poi Sarkozy e Obama. Hanno un nuovo piano per censurare Internet, perché Internet è ancora libero. Vogliono controllare e usare il terrorismo per creare il motivo. Potrebbero anche inventarsi qualcosa di orribile per avere la scusa. D: Quindi è questa la sua paura? A: Non è solo paura, ne sono certo. Come ho detto, hanno dato l’ordine di uccidere, sono quindi in grado di compiere azioni terribili. Se avessero la sensazione che stanno per perdere il controllo, come nelle rivolte in Grecia e in Spagna, con l’Italia che probabilmente sarà la prossima, allora faranno un altro Gladio. Ero vicino alla rete Gladio. Come sapete istigarono il terrorismo pagandolo con soldi americani per controllare il sistema politico in Italia e in altri paesi europei. Per quanto riguarda l’assassinio di Aldo Moro, il pagamento è stato fatto attraverso lo stesso sistema come ti ho detto su. D: Ackermann faceva parte di questo sistema di pagamenti? A: (Sorriso) … E’ lei il giornalista. Guardì come la sua carriera è arrivata rapidamente alla cima. D: Cosa pensa si possa fare per impedirglielo? R: Beh ci sono molti buoni libri là fuori che spiegano il contesto e fanno chiarezza sull’argomento, come quello che ho citato di Perkins. Queste persone hanno veramente sicari che vengono pagati per uccidere. Alcuni di loro ricevono i soldi attraverso le banche svizzere. Ma non solo, hanno un sistema capillarizzato in tutto il mondo. Per evitare che esso venga scoperto sono addestrate a fare di tutto. Quando dico di tutto intendo tutto proprio. D: Attraverso l’informazione si potrebbero sgominare? R: Sì, bisogna dire la verità. Siamo di fronte a criminali davvero spietati, compresi grandi criminali di guerra. Sono pronti e in grado di uccidere milioni di persone solo per restare al potere e avere il controllo. D: Può spiegarci dal suo punto di vista, perché i mass media in Occidente se ne stanno più o meno completamente in silenzio per quanto riguarda il gruppo Bilderberg?
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R: Perche’ esiste un accordo tra loro e i proprietari dei mezzi di comunicazione. Alle riunioni vengono invitate anche alcune personalità di spicco del mondo dei media, ma viene detto loro di non riferire nulla di ciò che vedono o sentono. D: Nella struttura del Bilderberg, vi è una cerchia interna che conosce i piani e poi c’è una maggioranza che segue solo gli ordini? R: Sì. Hai la cerchia interna dedita al satanismo ci sono poi le persone ingenue o meno informate. Alcuni addirittura pensano di fare qualcosa di buono, nella cerchia esterna. D: Secondo i documenti esposti e le stesse dichiarazioni, il Bilderberg ha deciso nel 1955 di creare l’Unione europea e l’Euro, quindi hanno preso importanti decisioni. R: Sì e deve sapere che il Bilderberg è stato fondato dal principe Bernardo, ex membro delle SS e del partito nazista lavoro infine anche per la IG Farben, che era una sussidiaria della Cyclone B. L’altro tipo che ha fondato il gruppo era a capo della Occidental Petroleum, che aveva stretti rapporti con i comunisti dell’Unione Sovietica. Lavorarono per entrambe le parti, in realtà, però, queste persone sono fascisti che vogliono controllare tutto e tutti quelli che si frappongono sulla loro strada vengono “rimossi”. D: Come fanno a mantenere queste operazioni fuori del sistema internazionale Swift? R: Beh, alcune delle liste Clearstream erano vere in pricipio. Inserirono solo dei nomi falsi per far credere alla gente che l’intero elenco fosse falso. Anche loro fanno degli errori. Il primo elenco era vero e si possono estrapolare un sacco di cose. Vedete, ci sono delle persone in giro che scoprono le irregolarità e poi trasmettono agli altri la verità. Verranno poi ovviamente costituiti disegni di legge che ridurranno al silenzio questo genere di persone. Il miglior modo per fermarli è quello di dire la verità, portando alla luce le loro malefatte. Se non riusciamo a fermarli diventeremo i loro schiavi.
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2009: Il programma segreto del gruppo BILDERBERG - Dal 14 al 17 maggio, l’élite mondiale si è incontrata in segreto in Grecia, per l’annuale conferenza del Bilderberg Group, in stretto riserbo e approfittando della scarsa attenzione dei media. Circa 130 tra le personalità più potenti del mondo si sono riunite per discutere le scottanti questioni di attualità e per stabilire un piano d’azione per i prossimi anni. La questione principale discussa è stata la crisi finanziaria globale, anche se, senza peraltro destare sorpresa, la lista dei partecipanti include molti dei responsabili della crisi stessa, che paradossalmente dovrebbero risolvere. Il tema principale della riunione di quest’anno è stato come affrontare la crisi finanziaria globale; nello specifico, se sia meglio una lunga e graduale crisi di durata decennale che generi lunghi periodi di stagnazione, declino e povertà, oppure una più breve e intensa, che spiani la strada a un nuovo ordine economico mondiale, che preveda la perdita totale della sovranità degli stati nazionali, in nome dell’efficienza economica. In quest’ottica, particolare importanza la ricopre il trattato di Lisbona, in attesa del via libera definitivo dal referendum in Irlanda di settembreottobre, il quale trasformerà l’Unione europea in un vero e proprio governo sopranazionale, a discapito di quelli dei singoli stati membri. Il giornalista investiga- tivo Jim tucker ha detto che una sua fonte interna gli ha rivelato che il Bilderberg ha tra i suoi obiettivi «un piano per istituire un ministero globale per l’economia e preferisce una breve e incisiva depressione, rispetto a una lunga e lenta crisi economica». In particolar modo, il ministro degli esteri svedese, Carl Bildt, ha chiesto la trasformazione del Fondo Monetario Internazionale in un vero e proprio dicastero del tesoro mondiale, sotto la guida delle Nazioni Unite. tucker ha anche riferito che Bildt e il segretario del tesoro statunitense, timothy Giethner, auspicano una crisi più breve di un decennio, la quale causerebbe grossi danni agli interessi dei membri del Gruppo. Daniel estulin ha riferito che “una delle maggiori preoc- cupazioni del Bilderberg è il pericolo che il loro zelo nel rimodellare il mondo, attraverso la gestione del caos, allo scopo di realizzare i suo obiettivi a lunga scadenza, crei una spirale di eventi fuori controllo, e la realizzazione di uno scenario nel quale il Bilderberg, e la elite glo- bale in generale, siano sopraffatti dagli eventi stessi, finendo col perdere il controllo assoluto del pianeta”. Il 21 maggio, l’agenzia di stampa internazionale della Macedonia, ha affermato che «un nuovo rapporto del Cremlino sul misterioso Bilderberg Group» riferisce che «per continuare a gestire il Nuovo Ordine Mondiale, dominato dalle potenze occidentali, il dollaro americano deve essere completamente distrutto; e che si è tenuta una riunione segreta per pianificare la dismissione del dollaro statunitense». tornando alla riunione del Bilderberg, estulin riferisce di essere entrato in possesso di un rapporto di 73 pagine, nel quale trapelerebbe un disaccordo tra i “falchi”, che vorrebbero una crisi rapida, e le “colombe”, che sostengono misure più a lungo termine; tra questi ultimi, spicca Richard Holbrooke (inviato speciale per
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l’Afghanistan e il Pakistan dell’amministra- zione Obama, Ndt). estulin riferisce che «alcuni importanti banchieri europei hanno agitato lo spettro della loro morte finanziaria, definendo tale situazione “insostenibile”, e lamentandosi del fatto che il debito degli Stati Uniti e lo squilibrio nella bilancia commerciale richiedono degli Stati Uniti, almeno secondo i loro ultimi studi». Un membro del Bilderberg ha affermato che «le perdite sui mercati azionari sono state peggiori nel 2008, rispetto a quelle del 1929» e che «la prossima fase del declino economico sarà ancora peggiore di quella degli anni ’30», principalmente a causa del fatto che il sistema economico statunitense si porta dietro il peso di un debito pubblico pari a 20 trilioni di dollari. Finché tale debito non sarà eliminato, l’idea di una ripresa economica rimarrà solo un miraggio. Secondo Jim tucker, il Bilderberg sta organizzando una riunione da tenersi in Israele dall’8 all’11 giugno, nella quale, “i principali esperti mondiali” possano “analizzare l’attuale situazione economica, tutti insieme”. Sempre Carl Bildt ha proposto di espandere il modello dei NAFtA all’intero emisfero occidentale, per creare l’Unione Americana, utilizzando come modello di riferimento l’Unione europea. IL FMI ha prontamente inviato un rapporto al Bilderberg, esponendo le misure per trasfor- marsi in Ministero mondiale del tesoro, e “il Ministro del tesoro degli Stati Uniti, timothy Geithner, ha appoggiato entusiasticamente tale progetto, anche se non ha ancora ricevuto formale assicurazione di diventarne il responsabile”. Geithner ha aggiunto che «la nostra speranza è che possiamo collaborare con l’europa a un progetto globale, creando infrastrutture globali, con obiettivi globali». Successivamente alla riunione del Bilderberg, sono stati rilasciati diversi commenti interessanti da parte dei partecipanti più influenti, in particolar modo riguardo la necessità di riorganizzare la Federal Reserve. Il 21 maggio, lo stesso timothy Geithner ha detto che ritiene «fondamentale dare alla Federal Reserve un ruolo centrale nelle future regolamentazioni», e che «è necessario che la FeD assuma alcuni compiti finora in mano alla Commissione sulla sicurezza e sugli scambi degli Stati Uniti». Bloomberg ha riferito che «l’amministrazione Obama sta pensando di privare la Commis- sione sulla sicurezza e sugli scambi (SeC) di alcuni dei suoi attuali poteri, nel quadro di una riorganizzazione dei regolamenti», e che, «la proposta, non ancora formalizzata, punti a dare maggiore autorità alla Federal Reserve, affinché vigili su quegli istituti che sono troppo grandi per poter fallire. La FeD potrebbe acquisire alcuni poteri della SeC, mentre altri potrebbero essere trasferiti ad altre agenzie». Va ricordato, che la Federal Reserve è la banca centrale degli Stati Uniti, ed è privata, visto che i suoi azionisti sono le maggiori banche del paese, su cui, peraltro, dovrebbe vigilare. Le più importanti sono la JP Morgan Chase e la Federal Reserve Bank di New York. Questo progetto finirebbe col dare a una banca privata, che gode di autorità governativa, la possibi- lità di regolamentare le banche che la possiedono. Si permette che i controllati controllino i controllori; si passa il potere di controllo sulle banche, alle stesse banche che devono essere controllate, dato che decidono la nomina del presidente della FeD. Il progetto del Bilderberg di creare un ministero globale del tesoro era nato ancora prima della sua ultima riunione, durante le decisioni finali del G20 in aprile. Sembrava però che il G20 intendesse più orientarsi verso la creazione di una banca centrale globale, ora il FMI sembra il soggetto scelto a ricoprire entrambi i ruoli. In seguito al meeting del G20 di aprile, è stato detto che «il mondo è a un passo da un’unica moneta globale, gestita da un’unica banca centrale globale, gestita da una politica monetaria unica per tutta l’umanità». Come si trova scritto nel comunicato ufficiale sottoscritto dai leader dei paesi del G20, «abbiamo concordato nello stanziare un’allocazione generale di SDR, che inietterà 250 miliardi dollari (pari a 170 miliardi di sterline) nel sistema economico mondiale, aumentando la liquidità globale», e che «gli SDR sono degli Speciali Diritti di Prelievo, una valuta emessa dal FMI che è rimasta inutilizzata per circa mezzo secolo». Fondamentalmente, «stanno per imporre una valuta unica globale, che sia priva di un qualunque controllo da parte di alcuna istituzione sovrana». In seguito alla riunione del Bilderberg, «il presidente Obama ha chiesto al Congresso di autorizzare uno stanziamento al Fondo Monetario Internazionale di 100 miliardi di dollari, per contribuire alla creazione di un fondo globale di emergenza dell’importo di 500 miliardi di dollari», che fondo di emergenza, chiamato Nuovo Accordo sui Prestiti (NAB), alla riunione del G20 di ini- zio aprile. Il presidente concordava con l’idea di istituire questo nuovo fondo». Obama scrisse che «il Ministro del tesoro Geithner ha concluso che l’entità del NAB è assolutamente inade- guata per fronteggiare la dimensione della crisi economica e finanziaria attuale, e io concordo con lui». Con la decisione del G20 di aumentare l’utilizzo dei Diritti Speciali di Prelievo del FMI, dando vita de facto a una valuta globale, si è recentemente detto che «l’Africa SubSa- hariana riceverà circa 10 miliardi di dollari dal FMI in SDR, per aiutare la sua economia a fronteggiare la crisi globale», e che, «come parte di un finanziamento di 1.1 trilioni di dollari v olto a fronteggiare l’attuale crisi finanziaria, concordato alla riunione del G20 di aprile, il FMI stanzierà 250 milioni di dollari in SDR, che serviranno a formare un fondo di riserva per le monete estere». Alcuni recenti articoli riportano il fatto che il ruolo del FMI nell’emissione degli SDR è proceduto di pari passo con la formazione
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dell’idea, all’interno del Bilderberg, di far collas- sare il dollaro americano e che, «trasformare il sistema baasto sul dollaro, in uno basato sugli SDR, rappresenta il maggior cambiamento politico degli ultimi 60 anni»; questo risultato verrebbero ottenuto allocando «massicce quantità di nuovi SDR presso i membri del FMI», come sta appunto avvenendo in Africa. Chi c’era? Famiglie reali europee Alla conferenza di quest’anno era presente la Regina Beatrice d’Olanda, che non a caso è la maggiore azionista privata della Royal Dutch Shell, una delle più grandi multinazionali del mondo. È stata raggiunta da uno dei suoi tre figli, il principe Constantijn, che è stato anche presente alla riunione. Il principe Constantijn ha lavorato con il Commissario europeo olandese per l’eU, oltre ad essere stato un consulente di politica strategica per la Booz Allen & Hamilton di Londra, una delle maggiori società di consulenza strategica e tecnica nei settori dell’analisi economica e aziendale, dell’analisi dell’intelligence e delle operazioni e della tecnologia dell’informazione, oltre a molti altri campi. Il principe Constantijn è stato inoltre un ricercatore per la RAND Corporation in europa. tra i reali presenti c’era anche il principe Philippe del Belgio e la regina Sofia di Spagna. Le banche private David Rockefeller, ex direttore generale e presidente della Chase Manhattan, ora JP Mor gan Chase e membro fondatore del Bilderberg; Josef Ackermann, amministratore delega to della Deutsche Bank, direttore nonesecutivo della Royal Dutch Shell, vice presidente del la Siemens AG; Roger Altman, sottosegretario al tesoro sotto la presidenza Clinton; To m maso PadoaSchioppa, banchiere ed economista italiano ed ex ministro dell’economia e delle finanze in Italia; W. Edmund Clark, presidente e direttore generale del tD Bank Fi nancial Group, membro del consiglio di amministrazione del C.D. Howe Institute, un promi nente think tank canadese; e Indira Samarasekera, presidente dell’università di Alberta, che fa parte anche del consiglio della Scotiabank, una delle maggiori banche canadesi. Le banche centrali Georgios A. Arapoglou governatore della Banca Nazionale della Grecia; Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia; il presidente della Banca europea degli Investimenti, James Wolfensohn, ex presidente della Banca Mondiale; Nout Wellink, facente parte del consiglio della Bank for International Settlements (BIS) [Banca dei Regolamenti Internazionali, BRI]; e L’amministrazione Obama L’amministrazione Obama è stata ampiamente rappresentata alla riunione del Bilder- berg di quest’anno. tra i presenti c’erano Keith B. Alexander, tenente generale dell’esercito americano e direttore della National Security Agency; Timothy Geithner, segretario al tesoro USA ed ex presidente della Federal Reserve di New York; Richard Holbrooke, inviato speciale dell’amministrazione di Obama per l’Afghanistan e il Pakistan; il Generale James Jones, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti; Henry Kissinger, l’inviato speciale di Obama in Russia, membro da lungo tempo del Bilderberg ed ex segretario di stato e consigliere per la sicurezza nazionale; Dennis Ross, consigliere speciale per il Golfo Persico e l’Asia sudoccidentale per il segretario di stato Hillary Clinton; David Patraeus, Comandante del CeNtCOM (il Comando Centrale USA in Medio Oriente); Lawrence Summers, direttore del National economic Council della Casa Bianca, ex segretario del tesoro durante l’ammini strazione di Clinton, ex presidente dell’università di Harvard, ex capo economista della Banca Mondiale; Paul Volcker, ex governatore del Federal Reserve System e presidente dell’econo- mic Recovery Advisory Board di Obama; Robert Zoellick, ex presidente della Goldman Sa- chs ed attuale presidente della Banca Mondiale; e il sotto segretario di stato James Steinberg. Altri nomi illustri erano presenti il Visconte Étienne Davignon, ex vice presidente della Commissione europea e presidente onorario del Gruppo Bilderberg; Francisco Pinto Balsemão, ex primo ministro del Portogallo; Franco Bernabè, direttore della telecom Italia e vice presidente della Rothschild europe; Carl Bildt, ministro degli esteri della Svezia; Kenneth Clarke, segretario ombra degli affari nel Regno Unito; Richard Dearlove, ex capo dei servizi
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segreti britannici (MI6); Donald Graham, direttore della Washington Post Company; Jaap De Hoop Scheffer, segretario generale della NAtO; John Kerr, membro della Camera dei Lord britannica e vice presidente della Royal Dutch Shell; Jessica Matthews, presidente del Canergie endowment for International Peace; Richard Perle dell’American enterprise Institute; Romano Prodi, ex presidente del consiglio italiano; John Elkann, azionista e vicepresidente della FIAt; J. Robert S. Prichard, direttore generale della torstar Corporation e presidente emerito dell’uni- versità di toronto; Peter Sutherland, ex direttore generale dell’Accordo generale sulle tariffe doganali e il commercio (GAtt), primo direttore dell’Organizzazione mondiale del commercio (WtO) ed attuale presidente della British Petroleum (BP) e della Goldman Sachs International; Peter Thiel, del consiglio di amministrazione di Facebook; Jeroen van der Veer, direttore generale della Royal Dutch Shell; Martin Wolf, editore associato e commentatore economico capo del quotidiano Financial times. Conclusione Ovviamente, il Bilderberg sta sfruttando al massimo l’attuale crisi finanziaria per ottenere i propri obiettivi: la creazione di un ministero globale del tesoro e una banca unica mondiale, probabilmente entrambi rientranti nelle funzioni del Fondo Monetario Internazionale. Vista l’importanza della rappresentanza dell’amministrazione Obama alla riunione di quest’anno, si può pensare che le politiche economiche americane per fronteggiare la crisi, siano decise da questa elite di potere, e ne servano gli interessi; stessa cosa si può dire per la politica estera
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CHI È MARIO MONTI Documento ufficale dell’Unione Europea nel quale si chiedono spiegazioni delle relazioni tra Mario Monti e il Bilderberg VIDEO e articolo con la spiegazione del caso http://www.byoblu.com/post/2012/01/19/Linterrogazione-UE-controMario-Monti-sul-Bilderberg-e-sulla-Trilaterale.aspx Doc Ufficiale Unione Europea del 2003 http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=WQ&reference= P-2003-1370&language=IT Che il nominato premier Mario Monti sia parte integrante dei gruppi di potere che cercano di controllare - o forse, che controllano - il mondo, lo sappiamo bene. Fa parte dell'Aspen Institute, ha preso parte a diverse riunioni del gruppo Bilderberg, e ha ricoperto addirittura il ruolo di "Presidente europeo" della Commissione Trilaterale, estensione del super magnateRockfeller, braccio destro della potentissima famiglia Rothschild, che ha in mano quasi tutte le banche centrali del mondo. Monti ha ricoperto importanti incarichi (è stato advisor) per la superbanca d'affari USA Goldman Sachs, definita "il miglior posto per produrre denaro che il capitalismo globale sia mai riuscito a immaginare" con una capacità d'investimento di 12.000 miliardi di euro all'anno (il debito pubblico che sta mettendo in ginocchio l'Italia ammonta a poco meno di 2.000 mld di euro) e un valore di oltre un trilione, ovvero un miliardo di miliardi. (1.000.000.000.000.000.000) una banca Goldman Sachs, responsabile di aver mandato sul lastrico svariate decine - se non centinaia - di migliaia di famiglie americane e di altre parti del mondo, in particolare nei paesi poveri che più si prestano alle speculazioni, visto che pur di ingrassare il proprio business, i dirigenti Goldman Sachs non si fanno alcuna remora a speculare sulle carestie, derrate alimentari, sulla povertà della povera gente. Generare profitto: si occupano di questo, all'interno della "super banca", ben 30.000 dipendenti che percepiscono una media di 700.000 dollariall'anno, che grazie ai "premi" riconosciuti a chi è stato particolarmente produttivo possono superare - anche di molto - il milione di dollari. I dirigenti di spicco, ovviamente prendono molto di più, anche oltre 10 volte tanto. Oltre a Goldman Sachs ci sono altre banche molto influenti, legate anch'esse alle associazioni massoniche sopracitate, una di queste è Morgan Stanley, dove - guardacaso - lavora "Monti jr", il figlio di Mario Monti, alla quale il Ministero del Tesoro italiano a Gennaio 2012 ha elargito in gran silenzio, 2 miliardi e 567 milioni di euro per un affare (per la banca, non per il governo) di "derivati". Soldi che il governo - visto i tempi difficili, almeno per i cittadini - avrebbe potuto rimborsare in comode rate, e magari girare una parte agli imprenditori italiani che hanno fornito merci e servizi allo stato, a cui l'erario deve un totale di 70 miliardi di euro. Un'altra banca d'affari molto influente è JP Morgan. Le associazioni di stampo massonico citate sopra (Aspen Institute, ma ancor di più gruppo Bilderberg, Commissione Trilaterale ma anche altre: club di Roma, il CFR) e le lobby dell'alta finanza, le "super banche" d'affari (Goldman Sachs, Morgan Stanley, JP Morgan) sono legate a doppio filo, in quanto gli uomini che ne fanno parte sono gli stessi: i dirigenti di punta delle lobby dell'alta finanza e i loro uomini di fiducia (uno di questi, evidentemente, Mario Monti) sono tutti membri delle associazioni massoniche, nel cui ambito interagiscono con i politici più importanti, e quindi i governi del mondo. Da molti anni a questa parte tutti i presidenti degli Stati Uniti che si sono avvicendati sono stati - tutti -
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membri del Bilderberg, o legati a doppio filo ad esso, così come gli uomini di Goldman Sachs (ufficialmente "ex") ricoprono ruoli chiave all'interno del governo americano, come il Ministero delle finanze.
Queste banche d'affari, vere e proprie lobby dell'alta finanza, sono proprietarie/azioniste legate a doppio filo alle 147 multinazionali che controllano, condizionano e gestiscono a loro uso e consumo l'economia globale: hanno in mano i mezzi d'informazione più autorevoli, mediante i quali "costruiscono" l'immagine dei politici che i cittadini di tutto il mondo eleggeranno. Laddove sorgano organi di informazione di cui non sono direttamente proprietari, possono sempre "addomesticarli" mediante cospicui contratti pubblicitari. Il vero editore dei giornali infatti sono le agenzie pubblicitarie, che consentono a un determinato organo di ricevere ottimi introiti ed espandersi, ma possono affondarlo se decidono di boicottarlo in quanto contrasta i loro interessi. Le grandi campagne pubblicitarie non vengono gestite direttamente dalle aziende: queste si affidano ad agenzie, che stabiliscono come e dove investire: e la maggior parte - in termini di valore economico - dei contratti pubblicitari è gestito da poche agenzie,riconducibili in un modo o nell'altro, alle associazioni di stampo massonico e/o alle lobby dell'alta finanza sopracitate. Nel panorama dell'alta finanza, dei mercati finanziari, dell'economia delle nazioni, dell'industria e del commercio, rivestono un ruolo importantissimo, fondamentale le agenzie di rating, deputate a stabilire, mediante una classificazione definita "rating" quanto siano "affidabili" governi e imprese. Le agenzie di rating principali sono tre, soprannominate "le tre sorelle" Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings. Quando le agenzie di rating "declassano" una nazione, (o un'impresa) questa viene ritenuta meno affidabile; investire su di essa (cioè concedere credito a una determinata nazione, mediante titoli obbligazionari, o ad un'impresa) viene considerato più rischioso, pertanto aumentano i tassi di interesse che questa deve corrispondere. Questo è un potere immenso, in quanto un abbassamento eccessivo del rating può significare tassi di interessi talmente elevati da determinare la bancarotta,sia per le imprese che per le nazioni, che sono costrette ad aumentare la pressione fiscale per pagare gli interessi necessari per avere liquidità.
Da notare come le agenzie di rating siano aziende private, e guarda caso legate a doppio filo alle lobby dell'alta finanza che le gestiscono a proprio uso e consumo, visto che in molti caso hanno favorito (inconsapevolmente?) alcune società, attribuendo loro un rating positivo anche in assenza dei presupposti per farlo: è il caso della Lehman brothers, che poco prima di dichiarare bancarotta era ritenuta assolutamente affidabile (classificata A2) fattore che ha spinto numerosi investitori a investire forti somme, mentre in altri casi, alcune società (e nazioni) hanno ricevuto un rating eccessivamente penalizzante, mettendole in difficoltà poiché per avere "accesso al credito" erano costrette a corrispondere tassi di interesse elevatissimi. Per maggiori informazioni, leggi "agenzie di rating, ecco chi controlla le tre sorelle"
Ora viene il "bello"... La procura ha accertato che una di queste agenzie di rating, Moody's, remava contro l'Italia: e guarda caso, in quel periodo MARIO MONTI collaborava con Moody's, prima di essere NOMINATO premier anche "grazie" all'operazione condotta dalla stessa agenzia di rating a danno dell'Italia! Ovviamente l'agenzia di rating non ha deciso di penalizzare l'Italia "per sport", ma lo ha fatto su preciso
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disegno dei poteri forti che si intrecciano negli organismi e nelle associazioni descritte nell'articolo, molte delle quali si avvalgono della collaborazione di Mario Monti, mandato a "risolvere il problema" proprio da chi, "il problema", lo ha deliberatamente creato ad arte.
Vedi articolo: L'agenzia di rating “Standard & Poor’s" mirava a destabilizzare l’Italia La procura chiude le indagini sull'agenzia di rating. Cinque le persone coinvolte con l'accusa di manipolazione di mercato continuata e pluriaggravata. "Fornivano intenzionalmente ai mercati un’informazione falsa in merito all’affidabilità creditizia italiana, in modo da disincentivare l’acquisto di Btp e deprezzarne il valore” Leggi tutto
Ricapitolando: 1. Monti è legato a praticamente tutte le associazioni di stampo massonico e alle principali lobby dell'alta finanza, che controllano anche le agenzie di rating. 2. Le agenzie di rating hanno manovrato CONTRO l'Italia, fornendo informazioni FALSE ai mercati sulla nostra attendibilità. 3. Monti lavorava ANCHE per una delle più importanti agenzie di rating, Moody's. 4. Grazie alla manipolazione delle agenzie di rating lo spread è salito a livelli vertiginosi = tassi elevatissimi per avere liquidità = tasse e aumento debito pubblico - e la situazione che tutti conosciamo. 5. Per "risolvere" i problemi che hanno deliberatamente provocato, hanno imposto la nomina di Monti, che lavorava per l'agenzie di rating che ci hanno penalizzato (lavorava anche per i poteri dell'alta finanza che controllano le agenzie di rating) E tutt'oggi l'Italia è costretta a pagare interessi altissimi (lo spread) per avere liquidità, un vero e proprio COMPLOTTO ordito a danno dell'Italia, che ha affidato il governo a un collaboratore della stessa agenzia di rating che stava remando contro di lei!
Le conclusioni: Questa lunga - necessaria - premessa mi auguro che sia stata sufficientemente chiara, per cercare di decifrare la situazione, e sopratutto chi c'è dietro a tutto questo. L'Italia è vittima di un complotto, un feroce complotto, e i nostri politici anziché difendere i nostri interessi, si sono piegati a compromessi con questi poteri forti. Il fatto che Enrico Letta, vice-presidente del PD abbia partecipato al meeting Bilderberg di quest'anno, è piuttosto eloquente. Lo stesso Berlusconi, che inizialmente - nei giorni di Novembre, immediatamente precedenti alle sue dimissioni, quando "l'attacco" all'Italia era nell'apice - sembrava intenzionato a opporre resistenza, dopo che "i mercati" (controllati ad uso e consumo dei poteri descritti sopra) hanno fatto perdere 10 punti percentuali alla sua Mediaset in un solo giorno, ha dichiarato la "resa incondizionata", piegandosi a sostenere Monti - in cambio sicuramente di accordi personali - anche se questo gli è costato la PERDITA DI TUTTO IL CONSENSO che (incredibilmente) aveva mantenuto fino a quel momento. Tra l'altro, Mario Monti, presentato da tutti i politici e dai media come il "salvatore della patria" già in passato aveva fatto grossi danni all'economia italiana: danni che però, hanno rappresentato un beneficio per le lobby dell'alta finanza di cui Monti è emissario.
Ormai siamo un giocattolino in mano agli speculatori, incentivati anche dalle direttive dell'Unione Europea, che si stanno arricchendo sempre di più alle nostre spalle, con la complicità di quei politici che gli hanno steso un tappeto rosso, e cercano di farci sopportare tutto questo seminando paura (lo spettro di conseguenze economiche ancora più terribili), con discorsi fuorvianti ("è necessario" - "salva Italia" etc) e
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le solite promesse da marinaio di "ripresa" (ripresa che non ci sarà mai, ma sarà sempre peggio, almeno per noi cittadini... le grandi aziende hanno delocalizzato o stanno delocalizzando: non c'è lavoro, non c'è soldi.. QUALE RIPRESA PUO' ESSERCI?).
I poteri forti dell'alta finanza mirano innanzitutto alla nostra riserva aurea: alla quale punteranno "se non molto presto, abbastanza presto" - come ha dichiarato Nigel Farage in occasione dell'ultima intervista che gli ho fatto - ma anche AI BENI PUBBLICI ITALIANI: ad iniziare dalle percentuali di proprietà delle aziende che lo stato possiede ancora, fino al patrimonio immobiliare che l'Italia sarà COSTRETTA A VENDERE - anzi: a Svendere - per ripianare il debito pubblico. Nel frattempo, Monti ha varato - sta varando - varerà - altre leggi che favoriscono tutti i poteri forti citati in precedenza, da quelli economico-bancari alle multinazionali, proprietari della "grande impresa" e della "grande distribuzione", facendo chiudere i negozi dei cittadini, grazie all'oppressione fiscale e al calo dei consumi, che saranno soppiantati da centri commerciali o catene di negozi legate alle grandi aziende, che a capo hanno sempre gli stessi proprietari: le lobby dell'alta finanza. Svenderà la nostra sovranità e i nostri beni, con un occhio di riguardo per le caste: ormai credo che tutti si siano resi conto che Monti sta purgando solo i cittadini del ceto medio-basso: questo perché avere i potenti contro potrebbe nuocere al suo disegno, per esempio difficilmente i notai potranno dare contro a Monti, visto che ha abolito la "tariffa massima" e potranno guadagnare di più. Avere contro loro, non sarebbe stato semplice come avere contro gli operai della FIOM che si sono visti eliminare l'articolo 18... ci farà aderire alla fregatura colossale rappresentata dal MES, che è una DITTATURA ECONOMICA spacciata per fondo di stabilità - le manovre finanziare "salva Italia" in realtà, sono servite esclusivamente a rastrellare i soldi necessari per aderire ad esso...
Quello a cui stiamo assistendo oggi è la naturale prosecuzione del processo che è iniziato nel 1992, a bordo del Panfilo Britannia, come illustra l'articolo DOSSIER: Ecco quando è iniziata la crisi dell'Italia; era il 1992 sul panfilo Britannia
Si sta verificando TUTTO quello che aveva previsto il movimento "No Global", che è stato distrutto a Genova nel 2001: movimento composto da centinaia di movimenti di ogni estrazione politica e sociale perché non era composto solo dalla 'sinistra radicale' come pensano molti: al Genoa Social Forum avevano aderito Acli, WWF, Rete Lilliput, associazioni studentesche ealtro ma all'opinione pubblica è stato dipinto in modo fuorviante, come se fosse composto solo da "punkabbestia" e scalmanati dei centri sociali più aggressivi. Movimento che faceva discorsi giusti, stava crescendo troppo rapidamente e per i potenti del mondo era troppo pericoloso. Con la sospensione dei diritti democratici alla quale il mondo ha assistito in quei giorni, è stato spazzato via. Purtroppo ormai di quel Movimento se ne parla quasi esclusivamente in chiave "violenze delle forze dell'ordine" al G8 di Genova, che innegabilmente ci sono state: i fatti della "Diaz" e di "Bolzaneto" sono emersi in tutta la loro gravità, dopotutto era inevitabile che accadesse. Anzi doveva venire fuori, perché se le violenze fossero state tenute nascoste e non fosse stato seminato il terrore, al G8 successivo probabilmente a manifestare ci sarebbero state molte più associazioni e persone: invece quel "Movimento" è finito li, a Genova, affogato nel sangue di Carlo Giuliani e di migliaia di persone pestate senza motivo. Le forze dell'ordine, "caricate" con la strategia del terrore di chi aveva messo in guardia gli agenti da minacce di ogni tipo, preparandoli come se fossero dovuti andare in guerra, sono stati esecutori materiali di quella che era una volontà che andava ben oltre, probabilmente, del governo italiano. Quel movimento doveva essere fermato. Personalmente nel 2001 avevo 20 anni, non ho partecipato alle manifestazioni e non ero un simpatizzante "no global". Il fatto che oggi stia accadendo praticamente tutto quello che avevano previsto l'ho appreso pochi anni fa, approfondendo, leggendo ciò che sosteneva quel movimento.
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Il mondo è succube di una minoranza, un'élite composta da poche centinaia di potenti che dopo essersi appropriati del governo USA (1) stanno estendendo il loro dominio a tutte le altre nazioni del mondo, ad iniziare dalle nazioni europee e quelle che hanno in mano le materie prime. Laddove non possono conquistare il potere con le armi politico-economiche, lo fanno con le armi. Hanno in mano le redini dell'economia, dei mercati finanziari, industriali e del commercio: e stanno rastrellando a se tutte le ricchezze del mondo. Ma quello che vogliono non sono i soldi, ne hanno fin troppi. Quello che vogliono, è il POTERE: che senza dubbio è detenuto da chi è proprietario di tutto. E chissà che quei "complottisti", che sostengono che l'élite vuole instaurare un "governo mondiale", con una moneta mondiale - il tutto ovviamente gestito da loro - non abbiano ragione...
(1) J.F. Kennedy parlò di questi "poteri oscuri" che intendeva sconfiggere: ma purtroppo non c'è riuscito, ed è stato eliminato. E il suo successore annullò immediatamente l' "ordine esecutivo 11110" con il quale Kennedy consentiva al Ministero del Tesoro USA di stampare moneta senza il controllo della FED, la banca centrale USA - privata - che dal 1913 gestisce il Dollaro, dominando quindi l'economia statunitense.
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MONTI E I PIZZINI SUL BILDERBERG 2012
QUESTO ARTICOLO SCRITTO IN DATA 7 giugno 2012 OGGI CHE STO SCRIVENDO QUESTO DOSSIER 24/04/13 ASSUME UNA NUOVA LUCE DOPO CHE LETTA E’ DIVENTATO IL NUOVO PREMIER…… ERA STATO TUTTO GIA’ DECISO IN QUELL’INCONTRO??....LE VOTAZIONI SONO STATA SOLO UNA GRANDE FARSA PER ACCONTENTARE I CITTADINI….IL PREMIER ERA STATO GIA’ DECISO DAL BILDERBERG…….. Pubblicato il 7 giugno 2012 Tutto come da regolamento, o quasi: Chi sta a capo di un governo, non può essere invitato alla riunione del Bilderberg. Neanche se ti chiami Mario Monti, uno dei Membri Permanenti del Gruppo, uno dei più influenti là dentro. Ergo, niente Bilberberg 2012 per il premier. Da qui la trovata di farsi sostituire da un fidato, uno che potesse portare il verbo montiamo dentro la Riunione e le sacre sentenze fuori dalla Riunione: Il nostro capo di
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governo non c’è la fa proprio a non intrallazzare con i potenti del Mondo, non riesce proprio a starne fuori…E ciò lascia solo presagire l’importanza delle decisioni prese là dentro. Il fidato talpone da imbucare nel Bilderberg é Enrico Letta, l’enfant prodige della politica italiana, deputato del PD e nipote di quell’altro Enrico Letta, il berlusconiano. I due hanno comunicato per tutta la durata del Meeting con dei pizzini. In pieno stile mafioso, cercando il modo più discreto possibile per comunicare nell’era delle intercettazioni telematiche, si sono affidati alla scuola Riina e Provenzano, comunicando con dei pezzi di carta scritti a mano, fatti poi recapitare al diretto interessato, in questo caso fin dentro il Parlamento, da persone fidate, in piena segretezza. Come si sa tutto questo? Semplicemente perché abbiamo il primo pizzino che Letta ha fatto recapitare a Monti: Eh si, il premier, in udienza in Parlamento, si é fatto fotografare con il pizzino in mano, sciaguratamente rivolto verso l’obiettivo di una macchina fotografica. « Mario, quando vuoi, dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall’esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono ! »
Purtroppo il Post Sciptum a fondo pagina é coperto dalla dita di Monti che lo hanno saldamente afferrato. Quindi il talpone Letta é dentro, eccitato come un bambino in un negozio di caramelle, invoca al miracolo: Trovarsi a decidere le sorti dell’economia mondiale, anche se per conto terzi, deve essere stata la sua massima aspirazione. Subito si mette a disposizione, vuol sapere da Monti in che forme e modi può mettersi al suo servizio. S’intuisce che chiede addirittura consigli a Bersani, un’altro che predica democrazia e uguaglianza, ma che in realtà é completamente connivente ai poteri dei padroni del Mondo, vile schiavo del potere e traditore della fiducia degli Italiani. Insieme a Monti che monitora a distanza e allo spifferatore Letta, gli altri italiani presenti alla riunione, che si é tenuta a Chantilly, nello stato della Virginia, negli Stati uniti d’America tra il 31 maggio e il 3 giugno 2012, sono: Franco Bernabé: Direttore Generale di Telecom Italia e di La7
Fulvio Conti: Direttore Generale dell’ENEL s.p.a.
John Elkan: Direttore Generale del Gruppo FIAT
E misteriosamente la nota giornalista di LA7 Lili Gruber (fonte: sito ufficiale del gruppo Bilberberg) Fa effetto vedere tra gli uomini più potenti e ricchi d’Italia, a capo delle più importanti aziende nostrane, proprio quella Gruber che solo qualche mese fa aveva pubblicamente dato del massone a Monti, in diretta su LA7. Chissà che strigliate avrà preso da Bernabé, il suo capo, proprietario dell’emittente televisiva per cui lavora e assiduo membro del Bilberberg dell’amico Monti…poi però, li vedi lì, a braccetto che vanno insieme al Bilberberg, quasi come se si volesse tenere buona la giornalista, allettandola, facendole respirare l’aria delle stanze in cui aleggia il potere. Chissà adesso se la Gruber si permetterà mai più di dare del massone a qualcun’altro, ora che é stato con loro.
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CHI È ENRICO LETTA ENRICO LETTA, UOMO DI FIDUCIA DEI POTENTI CHE MANOVRA IL PD DIETRO LE QUINTE... Renzi e Bersani che si affrontano alle primarie: due leader al servizio di potentati che portano l'acqua al grande molino del PD ... [di De Benedetti - JP Morgan Bilderberg] in TV si vede spesso la Bindi e altri, mentre invece ENRICO LETTA si espone poco: ma in realtà è potentissimo. Enrico Letta, soprannominato dal popolo del web "il lettaculo" (da "leccaculo") dopo che fu sorpreso a consegnare il "pizzino" a Monti dove definiva la nomina del suo caro amico "un miracolo"...
Vice presidente PD, membro Bilderberg, Vice presidente dell'Aspen Institute (che è una succursale del Bilderberg) e membro della Trilaterale il signor Letta è un "manovratore" del PD; suo zio Gianni Letta è uomo di fiducia di Berlusconi; uno dei consiglieri più fidati. I Letta hanno agganci potentissimi: Enrico e Gianni si passarono il testimone del ruolo di "Sottosegretario alla presidenza del consiglio" quando il governo Berlusconi si avvicendò a quello di centrosinistra. Bilderberg, Trilaterale, Aspen Institute. Si tratta di 3 associazioni elitarie di stampo massonico di cui sia Enrico Letta che Mario Monti sono membri... Enrico Letta è il vice presidente del PD, tuttavia sembra mantenere un basso profilo. Di tanto in tanto è ospite ai salotti televisivi, tuttavia per essere il numero due ha ben poca visibilità; lavora "dietro le quinte", silenziosamente: come lo zio Gianni, braccio destro e uomo di fiducia di Berlusconi. In questo anno di governo Monti, ovvero di smantellamento dello stato sociale e dei diritti, il signor Enrico Letta insieme all'amico Pierfurby Casini si è distinto per la massima fedeltà al governo Monti: ha avallato tutto, dalla A alla Z senza proferire parola. Un piccolo Mario Monti: con il quale oltre all'appartenenza ai sopracitati gruppi ha in comune l'aspetto "sobrio" e l'assoluta freddezza nel portare avanti gli "ordini di scuderia". Enrico Letta sosteneva la cosiddetta "agenda Monti" fin da prima dell'insediamento di Mario Monti a premier, che definì "miracoloso" nel "pizzino" che consegnò a Monti quando si insediò a palazzo, mettendosi a sua completa disposizione sia "ufficialmente" che non. Cosa che non accadrà mai più: visto che dopo quell'episodio Gianfranco Fini ha proibito ai fotografi di utilizzare lo zoom che aveva già creato imbarazzi inquadrando politici che con l'I-pad visitavano siti di escort o giocavano a dama. Già il 29 Settembre 2011, prima del golpe-Monti, Enrico Letta scriveva sul suo blog: "L’azione del futuro governo parta da lettera Bce" “I contenuti della lettera di Draghi e Trichet
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rappresentano la base su cui impostare politiche per far uscire l’Italia dalla crisi. È siderale – dice Enrico – la distanza tra quelle analisi e ciò che il governo ha concretamente fatto, o meglio non fatto, in queste settimane. Qualunque governo succederà al governo Berlusconi dovrà ripartire dai contenuti di quella lettera”. Fonte: http://www.enricoletta.it/press/lazione-del-futuro-governo-parta-da-lettera-bce/ Dell'agenda Monti è tornato a parlarne nel suo blog il 7 Agosto 2012, ad alcuni mesi di distanza dalla "luna di miele" tra gli italiani (manipolati dai media) e Mario Monti: per dissipare le polemiche - molto lievi sollevate anche da una parte del centrosinistra: poche e saltuarie critiche, pur senza mai entrare nel merito di temi scottanti (fiscal compact, MES, etc..) sono costate a Di Pietro il sostegno dei "Montiani": "L'agenda Monti non si discute" Intervista rilasciata da Enrico Letta a Monica Guerzoni, pubblicata sul Corriere della Sera, martedì 7 agosto «Dopo Monti nulla sarà più come prima». Per Enrico Letta la crisi dell’Italia è tale che i partiti non possono perdersi nel «dibattito agostano» e devono accelerare la firma del patto tra progressisti e moderati, che abbia come programma l’«agenda» di Mario Monti rafforzata da una visione di speranza. Il vicesegretario del Pd difende il premier dalle accuse che piovono dalla Germania e taglia definitivamente i ponti con Di Pietro dopo il «furibondo attacco» a Napolitano (...) Leggi tutto: http://www.enricoletta.it/press/pisapia-lagenda-monti-non-si-discute/
Infine Enrico Letta è tornato a parlare di "agenda Monti" recentemente, dettando la linea in vista dell'entrare nel vivo del periodo elettorale: il 3 Ottobre 2012 Letta ha pubblicato questo articolo: "Nessun passo indietro sull’agenda Monti. Grande coalizione? Si decide dopo il voto." Intervista rilasciata da Enrico Letta a Monica Guerzoni. Corriere della Sera, 3 ottobre 2012 «Con queste premesse il nostro comune viaggio rischia di non cominciare nemmeno. Vendola sappia che il Pd non farà nessun passo indietro rispetto alle riforme di Monti, perché sarebbe un errore drammatico». Promessa impegnativa, vicesegretario Enrico Letta. Come farete a non spaccare il partito tra chi lavora per un bis di Monti e chi vorrebbe bruciare la sua agenda? «Faremo in modo che nella prossima legislatura ci sia una conferma rigorosa dell’agenda Monti (...) Leggi tutto: http://www.enricoletta.it/press/nessun-passo-indietro-sullagenda-monti-grande-coalizione-sidecide-dopo-il-voto/ Quest'ultimo articolo in particolare denota la ferma volontà di Enrico Letta di lavorare per il "Monti Bis": Non ci vuole uno scienziato per capire come Enrico Letta, vice presidente del PD, stia lavorando per portare il PD sulle posizioni di Mario Monti e di tutto l'apparato di cui Monti e Letta sono rappresentanti. E' evidente come spinga per soddisfare pienamente tutte le imposizioni/richieste dell'Europa, dove il potere è nelle mani di persone eletti da Bilderberg-Trilaterale-Aspen, etc. come ha evidenziato il leghista Borghezio, che ha fatto notare al parlamento europeo come tutti gli uomini finiti ai vertici dell'UE siano stati "spinti" da tali associazioni. Associazioni massoniche i cui uomini ricoprono ruoli importanti nei governi, nelle più importanti aziende, nel mondo dell'informazione ed in tutti i ruoli strategici... Le primarie servono solo a fare propaganda: riunendo il consenso grazie a più leader, che ottengono consensi in bacini di voti diversi, e conducono l'acqua al solito molino.
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Renzi è fin troppo ovvio che parli "alla pancia" delle persone scontente, nelle frange dell'antipolitica, cercando di erodere consensi a Grillo-Casaleggio; Bersani invece prova a "salvare il salvabile" dialogando all'elettorato di sinistra. Approfondimenti: Elenco membri della commissione trilaterale: http://www.trilateral.org/download/file/TC_list_11-12_(2).pdf "Il Vice presidente del PD Enrico Letta partecipa al Bilderberg 2012" http://www.nocensura.com/2012/06/il-vice-presidente-del-pd-partecipa-al.html Elenco partecipanti Bilderberg 2012 http://www.nocensura.com/2012/06/ecco-lelenco-dei-partecipanti-al.html
“Enrico e Gianni Letta una famiglia al governo” http://www.lastampa.it/2011/11/11/italia/politica/enrico-e-gianni-lettauna-famiglia-al-governoz1ApCxxDODEpwr96wdCezO/pagina.html“Travaglio mette all’angolo Gianni Letta (braccio destro di Berlusconi) davanti al nipote Enrico Letta del PD.” http://youtu.be/JlQ2kCmcnZ4 “MPS ANTONVENETA: IL CONSULENTE ERA GIANNI LETTA” http://crisis.blogosfere.it/2013/01/mps-antonveneta-il-consulente-goldman-sachs-era-letta-gianni.html Un Letta per ogni stagione. Prima Gianni, poi figli e nipoti, ora Maria Teresa numero due di Croce Rossa Italiana… http://ilcentro.gelocal.it/regione/2013/02/02/news/un-letta-per-ogni-stagione-1.6463343 “Chi è Gianni Letta?” Recensione della “biografia non autorizzata” http://www.ilrecensore.com/wp2/2010/02/chi-e-gianni-letta/ Articolo de “Il Giornale” che lo definisce ‘Enfant Prodige”… lo criticano un po’, ma lo rispettano, visti i rapporti di B. con lo zio, però illustra molte vicende interessanti… http://www.ilgiornale.it/news/interni/letta-jr-lex-enfant-prodige-che-si-smarrito-strada-832438.html
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Quello che non sai su MARIO DRAGHI di: Francesco Maringiò Con un consenso "bipartisan", è stato nominato il nuovo presidente di Bankitalia, Mario Draghi. Ma chi è costui? Di per certo un uomo che riceverà un lauto stipendio (un milione di euro l'anno, pari a oltre 160 milioni, al mese, delle vecchie lire) per presiedere il vertice di Palazzo Koch di Via Nazionale, una delle poltrone più potenti e prestigiose dello scenario italiano. Direttore generale del Tesoro per oltre dieci anni, è stato fino ad oggi vice presidente di Goldman Sachs. Già questo la dice lunga su molte cose. Quando nel 2001 il ministro Tremonti lo sostituisce da direttore generale del ministero del Tesoro con Domenico Siniscalco, Draghi torna per un breve periodo ad insegnare negli Stati Uniti, per entrare poi, già nel 2002, in Goldman Sachs a Londra di cui ben presto diviene vicepresidente per l'Europa. La Goldman Sachs è la banca d'affari più potente al mondo e comunemente definita, insieme a: Rothschild, Warburg, Barings ed altre, una delle fazioni vicine agli "imperi anglo-ebraici" e quindi fuori dal controllo dell'altro "potentato economico-religioso" che è l'Opera (Opus Dei) a cui invece apparteneva il religiosissimo Antonio Fazio a lungo tempo difeso, non a caso, dalle gerarchie ecclesiastiche (oggi ad egemonia Opus Dei, il cui capo è proprio Benedetto XVI). Del resto la rosa dei nomi dei possibili successori di Fazio che sin dal primo momento è circolata[1] non prevedeva una riconferma per un seguace dell'Opera, consumando così un forte scontro al vertice tra gerarchie cattoliche e le lobbies ebraiche. Già in passato la figura di Draghi è stata alla ribalta delle cronache, soprattutto quando prese parte, il 2 giugno 1992, all'incontro segreto a bordo del Britannia, il panfilo reale della regina Elisabetta II d’Inghilterra, al largo di Civitavecchia. A bordo vi erano esponenti del mondo bancario (con rappresentanti delle banche Barings, Warburg, Barclays, ecc) e finanziario (oltre a Draghi, George Soros ad altri). Alla presenza della stessa regina Elisabetta che si era occupata dei saluti ufficiali, si era a lungo discusso della necessità di una completa privatizzazione delle partecipazioni statali e dell’industria di Stato a prezzi stracciati a seguito di una svalutazione della lira. Entrambi gli avvenimenti si verificarono presto: nel settembre 1992, durante il governo di Lamberto Dini, l'allora governatore della Banca d'Italia (Ciampi) ritardò una speculazione della sterlina (opera del multimiliardario ungaro-statunitense George Soros[2] ) contro la lira, causandone così una brusca ed immediata svalutazione del 30%. Nel tentativo di arginare il tracollo economico e finanziario del Paese, i governi attuarono pesantissime finanziarie e si prosciugarono le riserve in valuta estera della Banca d’Italia: ben 48 miliardi di dollari (quasi 100 mila miliardi di vecchie lire). Così come previsto dall'incontro sul Britannia ci fu ben presto una svalutazione della lira e così le privatizzazioni selvagge non tardarono ad arrivare. Nei successivi dieci anni si sono succeduti diversi ministri del Tesoro e diversi governi (Andreotti, Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini, Prodi, D'Alema, ancora Amato e ancora Berlusconi), ma Draghi resta sempre al suo posto prendendo le redini dell'industria e della finanza a partecipazione pubblica in via di privatizzazione e gestendo tale processo. Sono gli anni delle grandi privatizzazioni, dall'Eni a Telecom da Imi (Draghi dal '91 al '96 sarà nel Cda Imi e dal '93 ne presiederà il Comitato per le Privatizzazioni) a Comit e Bnl e che cambiarono profondamente il profilo economico e finanziario del Paese. Ma non è solo la sua filiazione alla Goldman Sachs a destare perplessità. La sua figura è fortemente legata ad altre istituzioni quali la Banca Mondiale ed il gruppo Bilderberg[3]. La sua nomina è comunque arrivata, in modo tempestivo dopo le dimissioni di Antonio Fazio, con un plauso quasi unanime tra governo e principali partiti d'opposizione. La qualcosa non deve stupire: i principali ministri che hanno varato, assieme a Draghi, la lunga stagione delle privatizzazioni sono stati proprio Ciampi, Giuliano Amato e Vincenzo Visco. A dieci anni i risultati di quella intensa stagione di privatizzazioni e svendita del patrimonio produttivo industriale a partecipazione statale sono sotto gli occhi di tutti: povertà diffusa, perdita di competitività, chiusura di interi stabilimenti e plessi produttivi, che si sommano (e contemporaneamente causano) grandi disagi e difficoltà economiche e sociali all'intero Paese. C'è solo da augurarsi che un probabile futuro governo di centro-sinistra e la promozione di Draghi da direttore generale a presidente della Banca d'Italia, non continuino nel solco già tracciato e tristemente sperimentato dei primi anni novanta. Ma a ben guardare, le nuvole che in questi giorni si addensano nel cielo delle finanza italiana, non lasciano ben sperare.
Di Matteo Vitiello - buenobuonogood.wordpress.com “Italia: diretta da un primo ministro non eletto, devastata da una crisi economica, una disoccupazione endemica ed un aumento dei suicidi, è entrata nella spirale della morte”.Comincia cosí questo speciale di
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approfondimento sulla situazione politico-economica e sociale del nostro Paese, presentata da Daniel Estulin nel suo programma “Desde la sombra” (di cui ve ne consiglio vivamente la visione – link a fondo articolo, ndr). Venticinque minuti in cui la situazione italiana è spiegata meglio di qualsiasi altro editoriale, programma, giornale o salotto televisivo nostrano, dove non si fa altro che addormentare lo spettatore, con una saga infinita di luoghi comuni e giri di parole, espressione di una volontà d’esprimersi repressa dalla censura dei contenuti e dalla continua ricerca di una forma che non infastidisca uno o l’altro politico di turno. Pura ipocrisia, paura ed omertà. In quest’epoca in cui tornano in auge Berlusconi, le sue puttane e le sue puttanate e tutti si lamentano di Monti e di quello che ha fatto al povero Belpaese, trovate per favore venti minuti per seguire questo programma e scoprirete, se già non lo immaginate, quale sarà il futuro della nostra cara vecchia penisola. Ci sono tre punti fondamentali che vengono argomentati da Estulin e dall’invitato al programma, l’economista dell’Istituto Schiller, Claudio Celani:
Mario Monti è stato eletto per sopprimere la democrazia parlamentare in Italia. Monti è una marionetta dell’oligarchia finanziaria internazionale, il cui obiettivo è creare un governo mondiale con il profilo di un’impresa finanziaria, quella che Daniel chiama“Impresa Mondiale Spa”. Il modo in cui Monti è arrivato al potere in Italia è stato il colpo di Stato, lo sappiamo bene tutti (spero, ndr), un colpo di stato silenzioso, senza alzate di voce alla vecchia maniera ma mascherato da un concetto di necessità di un governo tecnico a cui l’Italia doveva assolutamente ricorrere (senza interpellare i cittadini, ovviamenete, ma solo rassicurandoli a colpo avvenuto, dicendo “è per il nostro bene”, ndr) per ristabilire l’equilibrio politicoeconomico in seno ad una crisi economica globale. Insomma, una presa per il culo nei confronti di tutto il popolo italiano, che, senza più diritto a votare e dopo aver vissuto (forse neanche tutti consciamente, ndr) e capito com’è facile calpestare il concetto di democrazia anche in un Paese “Grande” come l’Italia, è arrivato a sperare che il nonnetto Mario, dalla faccia di persona affabile ed affidabile, potesse fare qualcosa di meglio di Berlusconi. Mario Monti (leggete Mario Monti, leggete Berlusconi, leggete quello che volete ma abbiate chiaro che il Primo Ministro Italiano di oggi non ha nessun potere decisionale perché è solo il semplice attuatore delle decisioni prese dai magnati della finanza mondiale, ndr) è soggetto alle decisioni di Mario Draghi, che riveste un ruolo ben più importante per l’Italia. Draghi conosce bene il concetto di Impresa Mondiale Spa e sta facendo di tutto affinchè i piani dell’oligarchia finanziaria si realizzino. Mario Draghi ha definito i piani di sviluppo della transizione al nuovo governo mondiale con i magnati delle grandi banche della Gran Bretagna, durante una riunione a bordo dello yacht reale inglese“Britannia”, il 2 giugno 1992: durante questa riunione si discusse su come creare un mercato finanziario in Italia mediante la privatizzazione dell’industria italiana. Nel corso del programma di Estulin si ribadisce come a Draghi non importi poi più di tanto della situazione interna italiana, perchè le priorità di una nazione sono scese in secondo piano rispetto all’evoluzione del piano strategico della creazione di un unico governo di controllo finanziario mondiale. Dal 1992, quindi, è cominciato un cammino che ci ha portati alla situazione drammatica che viviamo oggi, quando ci ritroviamo ad accettare un colpo di stato perché ci hanno detto che non è un colpo di stato, quando facciamo quello che ci dicono e quando siamo contenti se abbiamo qualche soldo in più o disperati se non ce l’abbiamo, quando pensiamo alla Germania ed agli Stati Uniti come potenze di riferimento o guardiamo la Gracia o la Spagna, per tirarci sù di morale, senza capire che l’Italia è nella stessa situazione, nelle mani degli stessi criminali in giacca e cravatta che stanno applicando politiche d’austerità criminale. Queste sono persone a cui, in fin dei conti, non gliene importa poi molto dell’Italia, “trattiamo con un’elité i cui membri non si considerano italiani, pensano di avere un’identità che nei tempi antichi si sarebbe chiamata cosmopolita, non sentono la minima identificazione con la cultura italiana, odiano il popolo italiano e preferiscono parlare in inglese piuttosto che italiano”.
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Mario Monti, Mario Draghi e tutta la compagnia dell’oligarchia finanziaria europea è ossessionata con il modello utopico pubblicato dal 1944 dal gruppo che circondava Altiero Spinelli, il fondatore del Movimento Federalista Europeo. Secondo Spinelli, come scrive nel suo Manifesto, le Nazioni-Stato provocano guerre in maniera intrinseca e per questo motivo, per mantenere la pace, bisognerebbe distruggere le Nazioni-Stato e costruire degli Stati Uniti d’Europa. Questa è l’ideologia che sta alla base delle decisioni prese oggigiorno nei piani alti dell’Unione Europea: un unico Stato Europeo con un governo oligarchico privato. L’Italia è un Paese forte. Abbiamo un’industria di prima linea a livello mondiale (siamo anche tra i migliori produttri d’armi del mondo, settore che da sempre fa guadagnare bene, ndr) ma i capoccia della finanza internazionale vogliono che l’Italia rinunci un poco alla volta al 50% della sua produzione, in nome della globalizzazione, per agevolare la transizione al nuovo assetto geopolitico mondiale. “Questo significherebbe il completo collasso sia economico che sociale del Paese” . Estulin e Celani parlano chiaro: se l’Italia uscisse dall’euro, se solo ne avesse almeno l’intenzione, potrebbe risorgere e farsi addirittura portavoce, grazie alla sua eccellenza in ambito indutriale e manufatturiero, di una nuova ripresa e sviluppo del mercato dell’intero bacino Mediterraneo, dagli Stati del sud d’Europa al Nordafrica. Ma questo non accadrà fintantoché chi decide le sorti dell’Italia, non gliene importa poi un granché del bene dell’Italia perché è più attento a soddisfare i bisogni di un progetto finanziario mondiale globale. E se noi siamo d’accordo o no con questo progetto, non importa: zitti, lavorare, divertirsi e se vi lamentate, manganellate. A conclusione del programma Estulin avverte che il futuro dell’Italia è nero. Siamo i figli di una nazione forte e per tanto protetta ma allo stesso tempo tradita dagli stessi governanti, interessati di pìù a quello che si ostinano a chiamare un bene maggiore ma che non è nient’altro che la realizzazione degli interessi privati di un’oligarchgia finanziaria a cui non importa un bel niente dei diritti dell’uomo e dei popoli e che stanno portando avanti, sulla nostra pelle, una politica egemonica mondiale, “per creare un governo mondiale, come un Impero, con la differenza che non avrà l’aspetto degli antichi imperi, non ci sarà una nazione dominante come per esempio nell’Impero Britannico ma ci sarà un Impero dominato e governato dagli interessi finanziari privati. L’obiettivo ultimo è controllare le risorse naturali del pianeta ed uccidere gran parte della popolazione mondiale, per poter mantenere il dominio ed il controllo di tali risorse”.
Mario Draghi & la lobbies bancaria La Goldman Sachs & Co. è sicuramente una delle banche d’affari private più potenti del mondo. Sorta nel 1869 a Manhattan (New York) grazie a due immigrati tedeschi: Marcus Goldman e Samuel Sachs. In questi giorni Mario Draghi è stato nominato governatore di Bankitalia, al posto del dimissionario Antonio Fazio. Cosa c’entra, direte voi, Mario Draghi con il colosso bancario? C’entra eccome: Mario Draghi è vicepresidente della Goldman Sachs per l’Europa, la cui sede centrale ha gli uffici nel miglio quadrato più ricco (e potente) del mondo: la City di Londra! Questa cittadella grande all’incirca 26 km quadrati, è certamente piccola di dimensione ma non per influenza, visto che nelle sue street hanno sede le più importanti multinazionali e/o banche del globo! Come mai un uomo legato e stipendiato molto bene da una banca privata così potente viene nominato direttore della Banca più influente d’Italia? Quella banca, per intenderci, che s’incamera il Signoraggio monetario nazionale e una parte del Signoraggio europeo? Ma chi è questo Mario Draghi? Facciamo un passo indietro. Il professor Draghi è stato dal 1991 al 2001 Direttore Generale del Tesoro e presiede dal 1993 il Comitato per le Privatizzazioni, egli infatti è l’artefice delle grandi privatizzazioni statali (dall’IRI alla Telecom, Enel, Eni e altre grandi aziende dello Stato). Quindi un personaggio di tutto rispetto! Talmente di rispetto che fu uno dei privilegiati ospiti alla colazione (non da Tiffany) ma a bordo del panfilo reale della regina Elisabetta, il “Britannia”. Siamo nel 1992, e ci troviamo al largo di Civitavecchia, ma non su territorio italiano ma inglese. Qui vennero decise le sorti economiche dell’Italia. Il 1992 fu un anno molto particolare: crisi Prima Repubblica, uragano Tangentopoli, attacco alla lira da parte del filantropo George Soros che Carlo Azeglio Ciampi non riuscì o non volle impedire. E non è tutto, sentite a tal proposito cosa disse in quegli anni Reginald Bartholomew (ambasciatore
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americano a Roma e futuro presidente di Merril Lynch Italia): «Continueremo a sottolineare ai nostri interlocutori italiani la necessità di essere trasparenti nelle privatizzazioni, di proseguire in modo spedito e di rimuovere qualsiasi barriera per gli investimenti esteri» Avete capito? Rimuovere ogni barriera per gli investimenti esteri!!! E’ proprio quello che hanno fatto Draghi & C. Ha talmente lavorato bene, che oggi Draghi è stato premiato con la direzione della Banca d’Italia. «Una scelta di alto profilo» dice Romano Prodi in merito al nuovo capo di Palazzo Koch! E ci credo: il leader della sinistra è stato (e forse lo è ancora) consulente guarda caso proprio della Goldman Sachs (nonché residente dell’Iri per ben due volte), e uno dei protagonisti della svendita italiana. In tredici anni decine e decine di grosse aziende nostrane passarono in mani straniere (per esempio Buitoni, Invernizzi, Locatelli, Ferrarelle, e moltissime altre). Quindi non è poi strano che Mario Draghi piaccia tanto a Prodi, anche perché sembrerebbe, e qui il condizionale è d’obbligo, che la campagna elettorale di Romano sia finanziata da una certa Linda Costamagna, una privata signora. Fin qui nulla di male. Ma se venisse fuori che questa signora è la moglie di Claudio Costamagna, Amministratore delegato della Goldman Sachs per l’Europa5, la cosa cambierebbe? Certo che sì. Ma allora...non è che questo colosso - membro della potentissima lobbies bancaria internazionale - ha tutte le intenzioni di privatizzare l’intero Stato, aprendo ulteriormente all’estero (alle sorelle) e controllando il sistema monetario del nostro paese? Questa preoccupazione non è campata in aria, visto che dopo l’incontro sul “Britannia” (tra le cui banche ospiti c’erano proprio i vertici della Goldman) sono iniziate quelle mega privatizzazioni e acquisizioni che hanno depredato e svenduto i patrimoni pubblici. E poi come non preoccuparsi, se il nuovo controllore del sistema monetario e/o bancario (governatore di Bankitalia) italiano e il capo del governo (prossimo) sono finanziati e controllati dalla stessa banca d’affari privata?
Draghi avvenimenti del 1992 Febbraio 1992, dicembre 2005. Dalla prima alla seconda Tangentopoli, dall’arresto di Mario Chiesa per le mazzette del pio albergo Trivulzio al crollo di un intero pezzo del sistema economico e finanziario culminato con le dimissioni di Antonio Fazio. In mezzo tredici anni durante i quali la corruzione non è mai morta, anzi, ha intrapreso nuovi e più innovativi percorsi, le mafie hanno decuplicato i loro già pingui fatturati, lo Stato sociale è stato smantellato, l’economia massacrata a colpi di privatizzazioni selvagge e a prezzi di supersaldi. E tra pochi mesi si va al voto, con un Prodi quasi certo vincitore e un Giuliano Amato che si prepara per il gran volo verso il Colle più alto di Roma. Quel dottor Sottile che, nel drammatico 1992, fu chiamato a reggere il timone del Governo, dopo il siluramento di Craxi. Ed al ministero del Tesoro regnava il Verbo del direttore generale, Mario Draghi, al quale - scriveva a inizio 2000 nel Gioco dell’Opa il giornalista economico Enrico Cisnetto - (
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smantellamento dello Stato imprenditore. A quel summit, secondo i bene informati, avrebbe partecipato anche l’attuale ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che sul programma Draghi cercò di far da pompiere: (>, parlando di «potenti interessi che pare si siano mossi allo scopo di spezzare le maglie dello Sme>>, e di un «intreccio di forze e circostanze diverse>>. IL SALVATOR SOTTILE Ad arginare la tempesta arriverà il governo di salute pubblica guidato da Giuliano Amato, il dottor Sottile passato dalla fedeltà craxiana a quella dalemiana. E per guidare il tanto sospirato piano di Privatizzazioni il solo che potrà salvare la nave Italia dalle tempeste finanziarie - chi potrà esserci mai? Of course, Super Mario Draghi, che in otto anni porterà a casa un bottino da quasi 200 mila miliardi di vecchie lire, vendendo a destra e a manca gli ex gioielli di casa, anzi dello Stato. Una mission messa a segno con grande determinazione, portandoci in testa alla hit internazionale dei ‘privatizzatori’ (secondi solo alla Gran Bretagna dell’amico Tony Blair). Ma, secondo altri “tecnici”, con una politica di scientifica vendita a prezzi stracciati. Super Mario - appena sceso dal Britannia - dà inizio alla sua guerra. Siamo a metà luglio 1992 quando l’appena battezzato governo Amato dà il via libera alla liquidazione dell’Efim, azienda storica del parastato, gestito coi piedi dai boiardi di Stato ma ancora in grado di esprimere qualcosa. «Draghi fa una piccola finta iniziale - descrive chi lo conosce bene - per congelare i debiti con le banche, anche estere. Ma poi tutto si accomoda, già a fine agosto gli istituti di credito internazionali sono contenti di come procedono le cose e poi verranno soddisfatti man mano>>. eccato che vada disintegrato un patrimonio non da poco, composto da un centinaio di società del gruppo e da migliaia e migliaia di posti di lavoro. Ma si sa, la finanza, soprattutto quella “globalizzata”, non può andar tanto per il... Sottile. Da allora in poi sarà un valzer di dismissioni. E di grandi manovre. Proprio alla fine di quella bollente estate 1992, il governo Amato apre le danze, con la trasformazione in società per azioni dei grandi enti pubblici, Enel, Eni, Ina ed Iri in pole position. La prima maxi operazione è di un anno dopo, quando il Credito Italiano va all’asta, per la gioia di imprenditori della vecchia e nuova finanza, d’assalto e non. La finanza anglo-americana, quella a bordo del Britannia, gongola, ed un segnale più che significativo arriva con lo sbarco del neo ambasciatore Reginald Bartholomew, che dopo qualche mese di acclimatamento tra i salotti romani dichiara: «continueremo a sottolineare ai nostri interlocutori italiani la necessità di essere trasparenti nelle privatizzazioni, di proseguire in modo spedito e di rimuovere qualsiasi barriera agli investimenti esteri>>. Dopo cinque anni - dimessi i panni dell’ambasciatore - Bartholomew viene nominato presidente della Merryl Linch Italia, uno dei colossi finanziari made in Usa. Quando la politica & la finanza vanno a braccetto. Detto,
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fatto, comunque. Le direttive di mr. Reginald sono state seguite a puntino nel corso degli anni ’90. Dalle maxi privatizzazioni targate Telecom (23 mila miliardi) ed Enel (32 mila), passando attraverso un mare di aziende sparse un po’ in tutti i settori, a cominciare dall’agroalimentare che viene letteralmente dato in pasto, è il caso di dirlo, ai big olandesi, inglesi o a stelle e strisce. Arriviamo nel 2000. L’altro colosso di Stato, l’Eni, è già in avanzata fase di privatizzazione. Manca solo il ramo “immobili”, la ciliegina finale. Ad acquisirne la fetta più grossa, per circa 3000 miliardi delle vecchie lire, è un altro colosso dell’intermediazione finanziaria Usa, Goldman Sachs, tramite il suo dinamicissimo fondo Whitehall, che così entra in possesso - per fare un solo esempio - dell’ex area Eni di San Donato Milanese, 300 mila metri quadrati superappetibili, dove potrebbero essere trasferiti gli storici locali Rai di corso Sempione. Goldman Sachs, comunque, non si ferma qui, e fa incetta di altri immobili, come quelli della Fondazione Cariplo (e poi, con un altro big Usa, Morgan Stanely, sui patrimoni mattonari di Unim, Ras e Toro). Altro acchiappatutto, il gruppo Carlyle, che ha fatto incetta di immobili anche a Napoli (tra gli azionisti principali, le famiglie Bush e Bin Laden). Secondo le ultime statistiche di fonte Sole 24 Ore (“Scenari Immobiliari”) i gruppi esteri ormai sopravanzano quelli nostrani, 11 mila contro 15 mila miliardi di vecchie lire di patrimonio ex-pubblico: tra i privati nazionali spiccano Ipi (Danilo Coppola), Pirelli Real Estate (Tronchetti Provera), Risanamento (Zunino), Statuto, Ligresti, ovvero la crema mattonara di casa nostra. THANK YOU, GOLDMAN Nel 2001 Mario Draghi, compiuta la sua mission come direttore generale del Tesoro e soprattutto responsabile delle privatizzazioni, passa al altro incarico. Non più pubblico, questa volta, ma privato. Non più in Italia ma all’estero. Ad arruolarlo è proprio il colosso a stelle e strisce: a gennaio, infatti, assume la carica di vice presidente della Goldman Sachs International. Anni pieni di successi, tanto che a fine 2004 viene nominato al vertice del “management committee”, l’organismo che pianifica tutte le decisioni del gruppo a livello internazionale, il primo “non statunitense” a tagliare questo traguardo nella storia di Goldman. Il pedigree della super-banca d’affari a stelle e strisce, comunque, può vantare una sfilza di nomi illustri. E torniamo a quel fatidico 1992. Il presidente della Federal Riserve Bank di New York (che fa capo alla Banca centrale americana), Gerald Carrigan, legato a filo doppio con George Soros, si dimette e passa tra le fila della Goldman Sachs, in qualità di presidente dei consiglieri internazionali del gruppo. Tra i consiglieri della stessa banca ha figurato Romano Prodi. Oggi, al posto di Draghi, siede l’ex commissario Ue Mario Monti. E’ entrato nel gruppo a fine novembre: forse proprio per questo - quando è rimbalzato il suo nome per il vertice Bankitalia - ha fatto un passo indietro. Per un evidente conflitto d’interesse. Da un conflitto all’altro, eccoci sempre all’estero, con le possibili acquisizioni delle nostrane Bnl e Antonveneta da parte del Banco di Bilbao e dell’olandese Abn Ambro, in contrapposizione alle nostrane Unipol (vedi alla voce Consorte) e BPI (vedi alla voce Popolare di Lodi di Giampiero Fiorani). Ebbene, in entrambi i casi, Goldman Sachs ha svolto il ruolo di “advisor”, valutando positivamente le due offerte straniere. E oggi Fazio osserva: «ho cercato di evitare a tutti i costi la colonizzazione del nostro sistema bancario. Vedrete quel che succederà dopo di mew. Val la pena di stare a vedere e, se possibile, di accendere i riflettori. I GRAN REGISTI DI MANI PULITE Cè una strategia ad orologeria in Mani pulite? Come mai il bubbone è scoppiato in quel ’92, quando la corruzione ormai dilagava da anni ? Possibile che tutto sia uscito dai porti delle nebbie in un sol botto? Come mai i pm prima non sentivano e non vedevano, oppure venivano zittiti dai loro capi? Interrogativi ai quali non è stata fornita alcuna risposta. E lo stesso clamoroso abbandono della toga da parte dell’uomo simbolo di quella stagione, Antonio Di Pietro, sta a dimostrarlo. Un episodio fino ad oggi mai chiarito. Come non è chiara la genesi di una fantomatica “Mani Pulite International”, ovvero “Transparency International”, che nata dopo il crollo del muro di Berlino nel 1989 per iniziativa del principe Filippo di Edimburgo avrebbe trovato adepti in mezza Europa. Dalla Banca Mondiale – sua principale ispiratrice – fino ai leghisti della Padania. Stando ad alcune ricostruzioni, infatti, Mani Pulite International avrebbe subito trovato impulso tramite il responsabile della Banca Mondiale per
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il Kenya, Peter Eigen, promotore di una linea anti-corruzione a tutto campo, anche a costo di sterminare diritti, annientare fondi per i paesi in via di sviluppo e via cantando. «Alla fine della guerra fredda – dichiarò Eigen – i tempi erano maturi e assieme ad alcuni colleghi decisi di procedere indipendentemente con l’iniziativaw. Venne stilato una sorta di decalogo, in base al quale era possibile, anzi lecito e quasi dovuto intervenire nelle nazioni a rischio-corruzione, nei loro affari interni. Non pochi storici ricordano il caso del presidente di Deutsche Bank, Alfred Herrhausen, che osò sfidare la politica a tutto campo della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale: il 30 novembre 1989 verrà trovato ucciso. Tra gli ideologi di Transparency International Hans Helmut Hoeppe, docente all’università del Nevada, il quale non esclude la necessità ultima dell’autoritarismo come unico mezzo per porre fine allo stato sociale ma propone un’alternativa: una radicale politica di “decentralizzazione” e “privatizzazione” di quasi tutte le istituzioni, compresa polizia, magistratura e forze armate. E tra gli sponsor in prima linea, of course, le fondazioni legate alla regina Elisabetta (Corwn Agents, British Overseas Development Administration, Bhp Minerals of Australia, Rio Tinto, Tate & Lile, Nuffield Fountation, Rownee Trust). Poi la misteriosa società Mont Pelerin, fondata nel 1947 da Friedrich von Hayek e che tra i suoi aficionados italiani conterebbe sulle presenze dell’ex ministro alla difesa Antonio Martino e dell’economista Sergio Ricossa. Ai vertici della sua piramide, tra gli altri, Peter Berry, direttore della Crown Agency britannica, e il ministro colombiano della giustizia Nestor Neira. Ma a quanto pare è proprio George Soros il grande burattinaio dell’organizzazione, che – guarda caso – attraverso suoi fedelissimi, avrebbe provocato maxi crac nelle economie di mezzo mondo. Del resto, il suo Quantum Fund è una diretta emanazione del gruppo Rothschild. Un solo esempio? Richard Katz, ex direttore della Rotschild Italia e allo stesso tempo membro del comitato esecutivo del Quantum Fund di Soros. Registrato nel paradiso fiscale delle Antille olandesi, nel suo consiglio d’amministrazione fanno capolino alcuni nomi di un certo peso: come quello di Isidoro Alberini, storico agente di cambio alla Borsa di Milano, Nils Taube (socio dei Rotschild nella finanziaria St.James Place Capital), Amebee de Moustier (della Ifa Banque di Parigi), Edgar de Picciotto. Quest’ultimo è al vertice della UBP (Union Bancarie Privée) di Ginevra, terza banca svizzera, uno dei cui soci, Edmund Safra, è stato coinvolto in un’inchiesta della Dea americana per riciclaggio dei narcodollari colombiani. Tra i più accaniti fan di Mani Pulite International, alcuni padani doc. A presiedere il movimento TI in Italia figura, infatti, Maria Teresa Brassiolo, consigliere della lega Nord al comune di Milano, mentre ai vertici organizzativi figura un altro esponente del Carroccio a Saronno, Edoardo Panizza. Una in perfetto stile Calderoli, la Brassiolo, che suggerisce l’uso del bisturi nei confronti dei criminali: «prima di ammazzarli basterebbe magari operarli o dare loro delle medicine, del resto se uno ha l’appendicite lo operano di appendicite». O no? LE MAFIO-MASSONERIE DI BILDERBERG E TRILATERAL I signori della finanza, evidentemente, amano le acque. Vuoi quelle marine, come nel caso della crociera d’affari sul Britannia di Sua Maestà, vuoi quelle, più tranquille, di un bel lago. Come è successo, ad esempio, sulle rive del Maggiore, in quel di Stresa, dove a giugno 2003 il Gruppo Bilderberg a festeggiato i suoi primi 50 anni. Li ritroviamo lì, in un abbraccio appassionato, i potenti della terra, dall’immancabile Henry Kissinger a David Rockfeller fino a Melinda Gates. E la nostra truppa? Mista al punto giusto, trasversale che più non si potrebbe. Il meeting del cinquantennio ha visto la partecipazione, sul versante finanziario, di Franco Bernabè, Rodolfo De Benedetti, Mario Draghi, Mario Monti, Tommaso Padoa Schioppa, Riccardo Passera, Paolo Scaroni, Marco Tronchetti Provera. Per la serie: tutti i candidati possibili alla successione di Fazio al vertice di Bankitalia! Tra gli economisti-politici, i due ultimi ministri dell’Economia nel governo Berlusconi, Domenico Siniscalco e Giulio Tremonti. Ma nel corso degli anni le presenze agli annuali meeting - a partire dal 1982 ad oggi sono state numerose e di grande prestigio: non ha fatto mancare la sua presenza il gruppo Fiat, con i fratelli Gianni e Umberto Agnelli, Paolo Fresco e l’amico Renato Ruggiero (per pochi mesi al timone del
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ministero degli Esteri); e poi i banchieri Rainer Masera, al vertice del gruppo Imi San Paolo, e Alessandro Profumo, Confindustria con Innocenzo Cipolletta; e un folto drappello di politici, dai polisti Giorgio La Malfa, Gianni De Michelis e Claudio Martelli (oltre ai già ricordati Tremonti e Siniscalco), agli ulivisti Romano Prodi, Valter Veltroni e Virginio Rognoni. Ecco cosa ne pensa di queste combriccole un giornalista di razza come Fulvio Grimaldi (lo ricordate, col suo inseparabile bassotto a denunciare senza peli sulla lingua gli imbrogli a 360 gradi e per questo prudentemente fatto fuori dalla Rai?), in un lungo reportage consultabile solo via internet, sul sito contro “Come don Chisciotte”: «31 dicembre: nel plauso a denti stretti della destra e più convinto della “sinistra” a Mario Draghi governatore della Banca d’Italia, si chiude l’annus horribilis berlusconian-dalemianobertinottiano 2005. Vince la finanza anglo israeliana, massonica e laica (si fa per dire), perde la finanza cattolica e in specie la massoneria Opus Dei. Vincono anche coloro che 13 anni prima hanno avviato la bancarotta italiana, assassinato la politica e fatto trionfare un’economia in gran parte straniera di rapina e per il resto quella che impesta l’aria di questi tempi. La posta in gioco? Tra le altre il famigerato Partito Democratico filoclintoniano, filoisraeliano, filobilderberghiano, massonico, di Rutelli, Veltroni e aggregati vari». Grimaldi definisce Bilderberg e Trilateral come «organizzazioni mafioso-massoniche». Sta di fatto che sugli incontri targati Bilberberg - nel corso dei quali si discute dei destini e degli assetti mondiali - vige il più assoluto riserbo. Sulla stampa ufficiale, nessuna riga. Forse perché, tra gli invitati di lusso, figurano anche alcuni grossi calibri della stampa nazionale, da Ferruccio De Bortoli a Gianni Riotta, fino a Lucio Caracciolo. Manca solo Magdi Allam: sarà per la prossima volta. L’unica cosa certa è che i vertici delle lobbies bancarie internazionali, gli stessi che stanno controllando le economie planetarie, avranno un altro ottimo motivo per festeggiare a capodanno. Buon Anno a tutti. Antonio Fazio e lo scontro tra Opus Dei & Rothschild... Antonio Fazio ieri si è dimesso dalla carica di governatore di Bankitalia. Qualcuno sta ancora festeggiando, qualcun altro invece - magari nelle oscure stanze dell’Opus Dei di via Bruno Buozzi 73 a Roma - si sta asciugando le lacrime. Dopo 12 anni di mandato lascia il Palazzo Koch di Via Nazionale «per il bene del paese» dicono all’unisono i nostri umili governanti. Cosa farà adesso? Con quale incarico verrà premiato per i suoi servigi alla società e soprattutto per sopperire allo stipendio miliardario (2 miliardi di vecchie lire, pari a oltre 160 milioni al mese)? Al suo illustre predecessore è andata molto bene. Carlo Azeglio Ciampi oggi ricopre la prestigiosa carica di Presidente della Repubblica. (Ricordiamo che è stato lo stesso Ciampi a voler Fazio come successore. All’epoca Fazio era vicedirettore generale e ha “magicamente” scavalcato il direttore generale che era Lamberto Dini...) Eppure...l’attuale capo dello Stato ha nel suo armadio qualche scheletruccio di troppo! Nel settembre 1992, quando dirigeva la Banca Centrale nel governo, guarda caso, di Giuliano Amato, ritardò una speculazione della sterlina da parte del filantropo George Soros contro la lira che ne causò la sua svalutazione del 30%. Nel vano tentativo di arginare l’attacco, l’esperto di finanza Ciampi prosciugò le riserve in valuta estera della Banca d’Italia: ben 48 miliardi di dollari (quasi 100 mila miliardi di vecchie lire)!!! Stranamente pochi mesi prima di questa speculazione criminale, per l’esattezza il 2 giugno 1992, avvenne un incontro segreto a bordo del panfilo reale della regina Elisabetta II d’Inghilterra, il Britannia, al largo di Civitavecchia. A bordo vi erano esponenti del mondo bancario e finanziario e lo scopo era quello di complottare la completa privatizzazione delle partecipazioni statali e dell’industria di Stato a prezzi stracciati a seguito proprio della svalutazione della lira provocata da Soros & Co. Nel mega yacht vi salirono i rappresentati delle banche Barings, Warburg, Barclays, ecc.; personaggi come Mario Draghi, il direttore generale del ministero del Tesoro dell’epoca, Beniamino Andreatta, George Soros e la stessa regina Elisabetta che si è occupata dei saluti ufficiali. Il miliardario ungaro-statunitense Soros, abituato a far crollare le economie di interi paesi (vedi la crisi delle Tigri asiatiche), è lo stesso che ha incontrato recentemente Francesco Rutelli e Romano Prodi (ex consulente della Goldman Sachs). Forse i due navigati politici avevano bisogno di qualche consiglio su come gestire al meglio il prossimo governo, dal punto di vista economico? Se a Ciampi, che ha lasciato svuotare le casse della Banca d’Italia, gli hanno regalato il Quirinale, cosa mai
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offriranno a Fazio per i suoi servigi? In fin dei conti non ha controllato quello che doveva controllare, non ha impedito quello che doveva impedire (Cirio, Parmalat & co), e per finire ha tentato di scalare quello che non doveva scalare. Per non parlare delle tonnellate di oro (tra le 450 e le 1500 tonnellate) che la Banca d’Italia avrebbe iscritto in bilancio ma che risultano sparite... Insomma diciamolo: un curriculum di tutto rispetto! Gli stessi che stanno decidendo il premio di produzione per Fazio, stanno anche decidendo il suo sostituto (e non mi riferisco al governo fantoccio di Berlusconi). Alcuni nomi già circolano e sono molto interessanti: Mario Draghi (Banca Mondiale, gruppo Bilderberg, vice presidente della Goldman Sachs), Mario Monti (Bilderberg, appena "assunto" dalla Goldman Sachs), Tommaso Padoa Schioppa (Aspen Institute, Commissione Trilaterale, Bilderberg), Domenico Siniscalco (RIIA, Royal Institute for International Affairs, il governo invisibile britannico), Vittorio Grilli (Aspen Institute), Lamberto Dini (ex vice presidente della BIS, la Banca per i Regolamenti Internazionali, Cavaliere di Gran Croce, Fondo Monetario Internazionale). Ci siamo capiti, vero? Il posto vacante di governatore, una delle poltrone più potenti e prestigiose dello scenario italiano, sarà prontamente occupata da uno di questi personaggi: una persona vicina a quelle che il ricercatore del Centro Studi Monetari, Marco Saba, definisce le Brigate Rothschild! Membro quindi del gruppo elitario dei Bilderberg o della Commissione Trilaterale (commissione elitaria che lega USA, Europa, Giappone), o per che no, della banca d’affari più potente al mondo la Goldman Sachs. Quindi il religiosissimo Antonio (proprio ieri è andato a stringere la mano al capo dell'Opus Dei: Benedetto XVI), è il capro espiatorio dello scontro al vertice tra l’Opera (Obra), comunemente noto come Opus Dei, e quelle fazioni vicine agli imperi anglo-ebraici come Rothschild, Warburg, Barings, Goldman Sachs, ecc.. Chi vincerà? Lo sapremo tra qualche giorno, e mentre attendiamo trepidanti, il governo, burattino dei Poteri Forti, ha blindato il disegno di legge sul risparmio in discussione alla Camera, mettendo la fiducia su due emendamenti: l'articolo 19.100 su Bankitalia (mandato a termine di 6 anni per il governatore) e il 30.100 guarda caso - sul falso in bilancio. Evviva i marpioni e la finanza creativa!!!
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Quello che non sai su MATTEO RENZI RENZI CONDANNATO IN PRIMO GRADO DALLA CORTE DEI CONTI PER DANNO ERARIALE E NESSUNO NE PARLA (OPI) - Il Sindaco di Firenze Matteo Renzi - si legge su Controcorrenteblogdotcom - è stato condannato in primo grado dalla Corte dei Conti della Toscana. Sicuramente un biglietto da visita non proprio positivo per il Sindaco fiorentino del Pd che punta dritto a Palazzo Chigi e alla segreteria del partito. Una condanna, seppur in primo grado, per un amministratore locale non è decisamente un buon viatico.
Il Sindaco infatti, quando era Presidente della Provincia di Firenze, aveva assunto dei dipendenti con una categoria di inquadramento sbagliata rispetto ai requisiti realmente posseduti da queste persone. In pratica Renzi aveva assunto 4 segretarie per il suo staff con un contratto di categoria D invece che C, in soldoni stipendi gonfiati. Queste infatti non possedevano alcuna laurea, pertanto è stato ravvisato un danno erariale che la procura contabile aveva originariamente stimato in 2 milioni e 155mila euro, ridotto dai giudici di primo grado a un risarcimento di 50mila euro. Di questa somma, circa 14mila sono stati posti a carico del rottamatore e 1.000 al suo vice di allora, Andrea Barducci, oggi promosso presidente della Provincia medesima. Il resto è stato addebitato a ex assessori e funzionari dell'ente locale. Le persone condannate sono 21; nove dei 30 indagati sono stati archiviati. MATTEO RENZI ALLA LEOPOLDA
Renzi contestò pesantemente il lavoro della procura contabile: «Una ricostruzione fantasiosa e originale».. Nessuno tuttavia gli ha sentito dire: accetto la sentenza, la giustizia faccia il suo corso, auspico tempi brevi per il processo di appello. Del quale, a due anni dal verdetto di primo grado, si è persa ogni traccia. MATTEO RENZI A BARI Ma la Corte dei conti ha dovuto occuparsi anche delle spese di rappresentanza del giovane presidente della provincia di Firenze. Le ha denunciate un dipendente di Palazzo Medici Riccardi che ha il dente avvelenato con Renzi. Il suo mandato è costato ai contribuenti fiorentini 600mila euro in cinque anni tra viaggi, ristoranti, regali, ospitalità: una visita negli Stati Uniti nei giorni in cui Obama fu eletto presidente è costata 70mila euro. CORTE CONTICORTE CONTI La Provincia aveva dato a Renzi una carta di credito con un plafond di 10mila euro mensili. I magistrati contabili sono andati a caccia dei giustificativi, ricevute e scontrini. Quando mancavano, il capo di gabinetto autorizzava ugualmente gli esborsi: «Spese regolarmente eseguite in base alle disposizioni contenute nel disciplinare delle attività di rappresentanza istituzionale». Renzi ha fatto felici le migliori cucine di Firenze: 1.300 euro alla pasticceria Ciapetti, 1.855 euro alla Taverna Bronzino, 1.050 euro da Lino e 1.213 al Cibreo. Sotto inchiesta
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sono finiti anche i 4,5 milioni che la provincia ha elargito alla Florence Multimedia, società che svolge attività di comunicazione e informazione per la provincia. Matteo Renzi è figlio di Tiziano Renzi, ex parlamentare della DC e gran signore della Margherita e della Massoneria in Toscana. Il feudo incontrastato della famiglia Renzi è il Valdarno, dal quale si stanno allargando a macchia d'olio. Il padre di Matteo controlla dalla metà degli anni '90 la distribuzione di giornali e di pubblicità in Toscana. Questo, unito agli affari con la Baldassini-Tognozzi, la società un po' edile e un po' finanziaria che controlla tutti gli appalti della Regione, spiega l'ascesa di Matteo Renzi.
Le prime 10 cose che non vanno di Matteo Renzi: 1) Da presidente della Provincia, tra il 2004 e il 2009, ha acquisito il controllo di tutta la stampa locale, radio e tv, in Toscana. L'ultimo giornale che un po' gli era ostile era "La Nazione". Per questo, in occasione dei 150 anni di questo giornale, ha fatto ospitare dai locali della Provincia, in via Martelli, una mostra che, naturalmente, è stata pagata coi soldi di noi contribuenti. In questo modo, La Nazione è divenuta renziana.
2) Renzi per controllare ancora meglio l'informazione locale, ha trovato un secondo lavoro a moltissimi giornalisti: gli uffici stampa degli eventi organizzati dalla Provincia, come il Genio fiorentino, il suo stesso portavoce, tutta una serie di riviste inutili e costossime per la collettività (Chianti News, InToscana, ecc.) servono a lui e a Martini, il presidente della Regione, a tenersi buoni i cronisti locali. Inoltre, trasmissioni come "12 minuti col Presidente", che va in onda su RTV 38 e Rete 37, gli sono servite a dare delle tangenti legalizzate alle redazioni di queste emittenti che ormai, in lui, riconoscono il vero datore di lavoro.
3) Tra le cose di cui più si vanta Renzi, vi è il recupero di Sant'Orsola. Il grande complesso situato in San Lorenzo, chiuso e abbandonato da molti decenni, sarebbe stato recuperato dalla Provincia -così dice Renzicon un investimento iniziale di 20 milioni di euro. E questo non è vero. Infatti, a bilancio, a fine anno, la Provincia per Sant'Orsola ha stanziato la miseria di un milione di euro. E' un esempio del suo continuo modo di mentire.
4) Renzi in questi 5 anni ha utilizzato la Provincia allo scopo di promuovere la propria immagine personale coi soldi nostri. A questo servono manifestazioni inutili e costose come "Il Genio fiorentino e "Riciclabilandia". Attraverso l'utilizzo delle consulenze, degli uffici stampa, della commissione di sondaggi, pubblicazioni e pubblicità ha creato una vasta rete clientelare di giornalsti che non ne contraddicono mai le posizioni.
5) L'inchiesta di Castello: Matteo Renzi, come presidente della Provincia, è molto più coinvolto del sindaco Domenici. Infatti, le opere oggetto dell'inchiesta sono quasi tutte commissionate dalla Provincia: tre scuole, una caserma nonché naturalmente il nuovo (e che bisogno c'è?) palazzo della Provincia. Eppure sui giornali ci è finito Domenici.
6) Il braccio destro di Ligresti, patron della Fondiaria, Rapisarda, lo si vede bene nelle intercettazioni telefoniche, pretende che per le commissioni di Castello la Provincia faccia una gara d'appalto. "sennò ci accusano di fare noi il prezzo", spiega Rapisarda al telefono all'assessore Biagi. Pochi giorni dopo quella telefonata, compare questo titolo su Repubblica: "Renzi contro la Fondiaria: per Castello si farà la gara
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d'appalto". Ovvero: Renzi è colui che meglio esegue le volontà della Fondiaria e poi appare addirittura come quello contro i poteri forti!
7) Nel 2004 come prima cosa taglia i fondi della Provincia per la raccolta differenziata. Risultato, i Verdi si arrabbiano (giustamente) e lui li espelle dalla Giunta.
8) DAl 2004 Renzi ha creato un'infinità di società alle quali la Provincia commissiona eventi culturali, indagini di mercato e così via. Il caso più clamoroso è quello di "Noilink" che, durante le primarie del PD, diventa il suo vero e proprio comitato elettorale!
9) Tutti i giornaletti del cappero che arrivano nelle case dei fiorentini a partire da "Prima, Firenze!" sono stampati coi soldi della Provincia
10) Nessun giornalista osa fare una domanda su quanto abbiamo riportato nei primi nove punti a Matteo Renzi. Pubblicato da Marcello De Vita il Gio, 03/11/2011 - 13:53 Ascoltate bene dal minuto 9.46.. Matteo Renzi dice di voler imporre il trattamento sanitario obbligatorio a chi crede a fenomeni come le scie chimiche o il microchip sottocutaneo. Questa è la prova.. http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=MBb-2Re69mg
Se il nuovo che avanza è Matteo Renzi, allora stiamo freschi.Cominciamo con Wikipedia e la vergognosa pagina dedicata al sindaco di Firenze che lo fa passare per un politico che è “In linea con la sua idea di lotta alla casta e agli sprechi, nel suo mandato ha diminuito le tasse provinciali, diminuito il numero del personale e dimezzato i dirigenti dell'ente fiorentino”. Quando ha fatto queste cose e sopratutto dove é la fonte di tutto ciò? In Wikipedia c'è un link, il numero 4, che porta semplicemente ad un articolo che si riferisce all'indagine a carico di Matteo Renzi, quando era presidente delle provincia, dove, secondo la procura, alcune delle persone assunte in Provincia non erano in possesso dei requisiti richiesti, come la laurea, oppure erano doppioni rispetto a figure professionali già presenti in Provincia. Alla faccia della lotta agli sprechi! La pagina di Wikipedia su Matteo Renzi Ma torniamo un po' indietro e impariamo a conoscere questo giovane che avanza. La prima cosa che ogni cittadino dovrebbe fare prima di gridare “è lui l'alternativa” dovrebbe informarsi un po' e informarsi su Renzi non è così difficile. Renzi è figlio di un Democristiano, Tiziano Renzi, ex consigliere comunale che ha sempre spianato la strada al figlio per fargli raggiungere sempre più ampi poteri. Il padre di Renzi è definito gran signore della Margherita e della Massoneria in Toscana. Il feudo incontrastato della famiglia Renzi è il Valdarno, dal quale si stanno allargando a macchia d'olio. Il padre di Matteo controlla dalla metà degli anni '90 la distribuzione di giornali e di pubblicità in Toscana. Questo, unito agli affari con la Baldassini-Tognozzi, la società un po' edile e un po' finanziaria che controlla tutti gli appalti della Regione, spiega l'ascesa di Matteo Renzi. Oggi il giovane politico continua a farsi paladino della precarietà, lui che che non ha mai spedito un cv in vita sua, mai fatto un colloquio di lavoro, mai temuto la fine di un contratto a tempo determinato. Sopratutto lui rappresenta tutto ciò che era una volta Berlusconi! E per averne conferma basta leggere le sue così dette 100 proposte... proposte dei quali tra i co-firmatari si trova un certo Gori: uomo già di Rete Quattro, di Fininvest e direttore di Canale 5 nella prima metà degli anni '90, successivamente fonda la casa di produzione Televisiva Magnolia famosa per aver importato in
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Italia format quali il Grande Fratello o l'Isola dei Famosi. Si può dire il perfetto esempio di quella cultura berlusconiana. Ma al di là di chi abbia sottoscritto o meno le proposte, in fondo le folgorazioni sulla via di Damasco esistono da sempre (anche se in questo caso il folgorato sembra Renzi) è interessante leggere le proposte. Al di là che difficilmente si possono classificare come di 'sinistra' (parola che d'altronde non ha più valore) con privatizzazioni varie a destra e a manca e attacco a sistema del welfare (per esempio favorendo una ancora maggiore esternalizzazione dei servizi ospedalieri per... risparmiare) è interessante notare come le proposte più 'sensibili' lo siano solo all'apparenza con la negazione spesso nella stessa frase o quella successiva di quanto inizialmente affermato. Lampante il punto 26 sugli ordini professionali dove a dispetto del prorompente titolo 'Riformare gli ordini professionali' dopo si parla di abolire gli ordini superflui (leggasi: nessuno) e ricondurre gli altri a funzione di 'regolatori di mercato' e non di 'protezione corporativa'... tante belle parole per dire nulla. Situazione che diventa fin comica nel capitolo dedicata alla sanità: "40. Completa riorganizzazione della medicina sul territorio: radicale cambiamento del ruolo della medicina di base. Abolizione dell’attuale ruolo del medico di medicina generale. Creazione di ambulatori polispecialistici sul territorio. Consorzio dei medici di Medicina generale." "42. Chiudere tutti gli ospedali con meno di 100 posti letto e che non abbiano un servizio di anestesia e rianimazione aperto 24 ore su 24. Questi dovrebbero essere ospedali per pazienti cronici a lunga degenza a bassa intensità di cure ma a basso costo. Dovrebbero essere di supporto agli Ospedali ad alta complessità e alto costo, i quali dovrebbero esclusivamente gestire la fase acuta e poi inviare a strutture con costi ridotti. Ne consegue anche la necessità di un’assistenza domiciliare efficace e ben coordinata. Nei grandi ospedali bisogna cancellare i doppioni, la moltiplicazione dei reparti ad alto costo e ad alta tecnologia creati solo per moltiplicare i ruoli direttivi." Non credo bisogna commentare, basti considerare che il poliambulatorio è per sua natura specialistico, l'ospedale no. Che serve avere sotto casa l'ambulatori che fa i controlli del sangue e poi dover fare decine e decine di chilometri in caso di una semplice frattura? Ad essere maligni un motivo c'è e riguarda gli interessi generali degli attori privati nella sanità, ma andiamo oltre. Altro punto che sembra essere stato scritto da una persona in crisi di identità ed idee è il seguente: "71. Scegliere le grandi opere che servono davvero Rivedere il piano delle infrastrutture alla luce di criteri di valutazione economica. Puntare sulle (poche) grandi opere che servono e soprattutto sulle tante piccole e medie opere delle quali il Paese ha davvero bisogno." Ovvero come dire nulla usando paroloni complessi? Poi non può mancare il classico punto sull'istruzione che sembra non poter mancare dagli anni '80 in poi: "82. Abolizione del “valore legale” del titolo di studio. Introdurre nei concorsi della Pubblica Amministrazione criteri di valutazione dei titoli di studio legati all’effettiva qualità del percorso formativo dei candidati." E questo solo per dire alcuni degli aspetti più curiosi dei 100 punti, di cui si consiglia caldamente la lettura. Se qualcuno voleva il successore di Berlusconi... beh, con questi 100 punti il successore forse l'ha trovato.
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Il sindaco assunto dai familiari prima dell'elezione in Provincia. E i contributi glieli paga la collettività Il Comune e la Provincia di Firenze da quasi 9 anni pagano i contributi per la pensione del dirigente di azienda Matteo Renzi. Il problema è che l’azienda che ha assunto il giovane Renzi come dirigente 8 mesi prima di collocarlo in aspettativa (scaricando l’onere previdenziale sulla collettività) è della famiglia Renzi. Lo si scopre leggendo un documento del 22 marzo scorso: la risposta a un’interrogazione presentata dai consiglieri Francesco Torselli (Fratelli d’Italia) e Marco Semplici (Lista Galli). “Il dottor Matteo Renzi è inquadrato come Dirigente presso l’azienda Chil srl”, scrive il vicesindaco Stefania Saccardi e aggiunge “alla società presso cui risulta dipendente in aspettativa il dottor Renzi sono erogati i contributi previsti all’art. 86 comma 3 del Testo unico sugli enti locali”. La legge in questione impone all’Ente locale di provvedere alversamento dei contributi previdenziali, per gli amministratori locali che, in quanto lavoratori dipendenti, siano stati collocati in aspettativa non retribuita per assolvere al mandato. La tentazioni di farsi assumere poco prima dell’elezione per caricare sull’ente i versamenti pensionistici è forte. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, è stato al centro di uno scandalo perché era stato assunto da un Comitato legato al Pd il giorno prima del 16 febbraio 2008, data in cui comunicava la sua candidatura a presidente della Provincia. Ora si scopre che anche Renzi fruisce della stessa legge. “Renzi”, scrive il vicesindaco nella sua risposta all’interrogazione “risulta inquadrato come dirigente dal 27 ottobre 2003 nell’azienda CHIL srl, gestita – prosegue il vicesindaco – dai familiari fino al 2010. Dopo la cessione di ramo d’azienda la nuova società Eventi 6 Srl è costituita da soggetti privati estranei a rapporti di parentela”. In realtà, come il Fatto ha già scritto, la Eventi 6, che fattura 4 milioni di euro all’anno nel settore della distribuzione della stampa, è di proprietà delle sorelle Matilde e Benedetta Renzi (36 per cento a testa), della mamma Laura Bovoli (8 per cento) e del fratello del cognato, Alessandro Conticini, 20 per cento. L’assunzione di Renzi, a differenza di quella di Zingaretti, è avvenuta 8 mesi prima dell’elezione a presidente della provincia, il 13 giugno 2004. Fino a 8 mesi prima dell’elezione, la società di famiglia pagava molto meno di quanto poi provincia e comune verseranno per la sua pensione. Spiega il vice-sindaco Saccardi nella sua risposta: “Renzi ha avuto un contratto di collaborazione coordinata e continuativa fino al 24 ottobre 2003 presso la Chil srl. Dal 27 ottobre 2003 è stato inquadrato come dirigente”. Fonti vicine al sindaco spiegano al Fatto: “L’assunzione non era finalizzata a lucrare i contributi. La società della famiglia Renzi in quel periodo viveva una fase di ristrutturazione. L’acquisto della qualifica di dirigente da parte di Renzi era legata alla cessione delle sue quote. da Il Fatto Quotidiano del 27 marzo 2013 Una storia tutta italiana, che non ha nessuna connotazione illegale, che vive all'interno delle regole della correttezza formale, ma che dimostra quanto sia lontano il cambiamento dal nuovo Messia del Pd e di quanto il vecchio familismo (vedi Fini col cognato Tulliani) trovi cittadinanza anche in chi dice di «cambiare verso». Come tutti i baroni rampanti che si rispettino, anche Matteo Renzi ha la sua agenzia di comunicazione che lo segue passo passo. Una sorta di grande mano che accompagna il caro leader da molti anni. La società si chiama Dot Media S.r.l. i cui soci sono: Alessandro Conticini (fratello del cognato di Matteo Renzi), Lilian Mammoliti (moglie di Patrizio Donnini, amministratore della società Web and Press), Davide Bacarella (promotore della Web and Press) e Matteo Spanò (presidente associazione Museo dei Ragazzi del Comune di Firenze nominato da Renzi). La Dot Media Srl fino al 2008 fatturava 9 mila euro l'anno e, dopo aver curato la campagna elettorale del buon Matteo, vede schizzare i suoi fatturati alle stelle. Una riverniciata quindi al vecchio sistema di potere, ma che vive degli stessi riti e delle stesse gerarchie, nel Paese dove i cognati sembrano decidere il futuro. Nel deserto di opposizione, anche formale, che accompagna da sempre le nuove promesse della politica, in
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pochi sembrano contrastare il «renzismo», tra i pochi c'è un giovane fiorentino, Tommaso Grassi, classe 1985, di Sinistra Ecologia e Libertà, che in Consiglio Comunale è stato il primo a porre l'attenzione su questo nuovo «consociativismo 2.0» in salsa fiorentina. «Dietro un velo di apparente innovazione e di rottura con gli schemi della vecchia politica – spiega – con Matteo Renzi in questi anni più che ad una inversione di rotta abbiamo assistito ad una lenta ma costante sostituzione di "cordata": quella ex-Ds è stata sostituita prima in Provincia e poi in Comune con la rete del sistema di amici, famiglia e potere del Sindaco». «Sostituzione non solo nei nomi ma anche nelle modalità – racconta ancora – Adesso l'aspetto dei media, della comunicazione, della proiezione esterna che mira a far conoscere e magnificare le "gesta" del politico di turno assumono una centralità assoluta. Celebre per quanto riguarda Renzi la società, da lui creata come Presidente della Provincia, Florence Multimedia che mirava a costruire un canale televisivo ventiquattro ore su ventiquattro sul digitale terrestre, o adesso le connessioni tra Web&Press, società a cui si legano le intercettazioni e le fatture per la campagna elettorale di Renzi, pagate dall'ex tesoriere della Margherita, la società Eventi 6, ex Chil, azienda di comunicazione, di proprietà della famiglia Renzi e per la quale Renzi ha lavorato, ed infine la Dot Media, che ha curato l'immagine del candidato Renzi alle elezioni comunali e che poi, una volta eletto Sindaco, ha lavorato per il Comune e per le sue società partecipate». Il consigliere di Sinistra e Libertà ha presentato un’interrogazione su tutta la vicenda insieme alla sua collega Ornella De Zordo. E la risposta ha «squarciato» qualche velo. «Ci è stato risposto – spiega – che ammontano a circa 215 mila euro le somme erogate da luglio 2009 al 2011 da alcune società partecipate del Comune di Firenze alla società Dot Media srl, la stessa che ha seguito la campagna elettorale del 2009 del sindaco Matteo Renzi e che dall'amministrazione precedente non avevano ricevuto "neanche un euro"». Ma ci sono anche altri aspetti interessanti. «Non abbiamo poi potuto non notare che Dot Media offre gli stessi servizi di Web&Press, ha sede proprio accanto a questa e che fino al 2009 aveva tra i suoi manager proprio Patrizio Donnini, attuale Ceo di Web&Press: il nome di quest'ultima, legato al presunto pagamento di una fattura, è emerso nell'ambito dello "scontro a distanza" tra il sindaco Renzi e l'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi. Quello che fa riflettere sulla vicenda è che Renzi ha sempre negato ogni coinvolgimento personale nella vicenda Dot media. Invece vediamo che esiste una sorta di percorso incrociato tra la sua carriera politica e quella di questa società». E alla società di soldi ne sono arrivati parecchi. «Quello che possiamo constatare – racconta Tommaso Grassi – è proprio che dopo aver seguito la campagna elettorale del giovane candidato Sindaco Renzi, prima alle primarie del Pd e poi alle elezioni amministrative del 2009, la società Dot Media srl per campagne pubblicitarie ha ricevuto circa 99 mila euro dalla Centrale del Latte, 78 mila euro da Publiacqua, 21 mila euro da Firenze Parcheggi e quasi 16 mila euro da Ataf, oltre a quasi 20 mila euro direttamente dal Comune di Firenze: prima di questa data neppure un euro. Anche nel 2012 la stessa Dotmedia ha seguito la campagna elettorale di Matteo Renzi delle primarie per candidato Presidente del Consiglio del centrosinistra: difficile non essere colti dal pensiero che possa esistere una sorta di percorso incrociato tra la sua carriera politica e quella di questa società». Al centro di questo intreccio di società c’è sempre la stessa persona. Andrea Conticini. «Il quale non è solo il marito di Matilde Renzi, socia e consigliere delegato della Eventi6, ma anche il fratello di Alessandro Conticini, socio sia della Dot Media sia della Eventi 6 con una quota del 20 per cento, acquistata da Patrizio Donnini, Amministratore della Web&Press. Alessandro Conticini, unico socio di Eventi6 a non essere parente del sindaco, è il legame che unisce le tre società tra di loro e poco importa al Sindaco se ognuna di esse ha contribuito alla sua ascesa in politica, e che Dot Media abbia ricevuto fondi pubblici, e che nelle loro compagini societarie ci siano parenti, amici e nominati. Di quest'ultima tipologia il più eclatante è Matteo Spanò, nominato da Renzi prima in Florence Multimedia e poi come Presidente dell'Associazione Museo
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dei Ragazzi del Comune di Firenze che organizza eventi e gestisce i percorsi museali di Palazzo Vecchio e che ha gratuitamente usufruito dei servizi della Dotmedia di cui lui stesso è socio al 20%». Ma dalle informazioni emerge anche un ruolo centrale di un’altra società legato al sindaco, la Eventi6. «Abbiamo registrato allora ma è tuttora verificabile – sottolinea il consigliere comunale di Sel – che andando sul sito internet della società di famiglia Renzi, che si occupa di diffusione di giornali e comunicazione, è possibile leggere «powered by Dotmedia», ma i legami impliciti ed espliciti vanno ben oltre e sono rappresentati dai legami stretti tra coloro che detengono le quote, coloro che dirigono e coloro che ci lavorano nelle tre società: a partire dallo stesso Renzi che risulta essere dirigente in aspettativa dalla società di famiglia e che alla fine del mandato sarà costato ai fiorentini per i contributi pensionistici e i fondi pensione attivati dal sindaco, ben oltre 400 mila euro».
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DOSSIER: I SEGRETI DELLA MASSONERIA
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La Massoneria Azzurra
La Massoneria Azzurra (che nei paesi anglosassoni si chiama Blue Lodge) è quella parte della Massoneria di cui fanno parte la maggior parte dei Massoni a livello mondiale. Possiamo definirla la Massoneria di base (ma i massoni la chiamano 'Ordine'), da cui - una volta raggiunto il 3° grado che è quello di 'Maestro massone' e che è il grado massimo ottenibile nella Massoneria Azzurra si può accedere se lo si vuole al Rito Scozzese Antico ed Accettato (R.S.A.A.) e al Rito di York che sono organismi massonici collaterali alla Massoneria Azzurra - dove si accede ai 'gradi alti' della Massoneria. Vediamo dunque di parlarne sia pur brevemente per inquadrarla. Parlerò dunque del tempio massonico dove si riuniscono i Massoni, dei tre gradi massonici che costituiscono la Massoneria Azzurra, poi degli ufficiali di loggia, dei simboli e del linguaggio massonico e poi dell'obbiettivo finale della Massoneria.
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IL RITO DI YORK Il Rito di York rappresenta uno dei riti di perfezionamento massonico più diffuso al mondo. Nasce dall’unione completa dei gradi Simbolici, Capitolari, Criptici, Cavallereschi in un unico sistema Massonico. Il più grande gruppo massonico sotto uno stesso Labaro è il Gran Capitolo Generale Internazionale dei Liberi Muratori dell’Arco Reale. Struttura. Il rito di York, a differenza degli altri riti di perfezionamento massonico, non rappresenta un'organizzazione unica, ma comprende al suo interno tre ordini differenti: l'Ordine dell'Arco Reale, l'Ordine Criptico dei Maestri Reali ed Eletti, e l'Ordine Cavalleresco dei Cavalieri di Malta, della Croce Rossa e del Tempio. Tutte e tre le organizzazioni sono distinte ed egualmente sovrane. Pur essendovi una continuità di percorso iniziatico, quindi, nessuna di esse dipende da un'altra, né vi è un collegamento amministrativo. Fra i tre ordini, invero, vi è una certa collaborazione, oltre che una forte alleanzSuddiviso in: "Loggia", con i tre gradi di Apprendista, Compagno d'Arte e Maestro Massone - Capitolo (Chapter), con i quattro gradi di Mark Master, Past Master, Most Excellent Master e Royal Arch Mason - Concilio (Council), con i tre gradi Criptici di Royal Master, Select Master e Super Excellent Master - Commandery, con i tre gradi di Ordine della Croce Rossa, di Cavaliere di Malta e Cavaliere Templare, al vertice riuniti nel Grande Accampamento (Great Encampment). Esclusi i primi tre gradi di Loggia, esso comprende quindi un totale di dieci gradi, il più elevato essendo quello di Cavaliere del Tempio. Il Rito di York è governato dal Gran Capitolo Generale Internazionale, e la Commandery dal Grande Accampamento Generale Internazionale. RITO MASSONICO DELLA STELLA FIAMMEGGIANTE il Rito Ermetico della “Stella Fiammeggiante”, il cui catechismo dei tre gradi massonici è un'importante testimonianza dei procedimenti della Grande Opera, descritta attraverso la simbologia massonica. Ma il primo Rito massonico dichiaratamente Egizio è quello di Lachaux, Gran Maestro del Tempio del Sole della Società dei Filosofi Incogniti, a finalizzazione ermetica. Il Rito aveva un sistema di sette gradi. Il suo Corpus interno era il Sistema filosofico degli antichi Maghi egiziani, rivelato dai sacerdoti ebrei sotto l'emblema massonico. Il rito era organizzato in sette gradi: 1a Classe: i tre gradi azzurri. 2a Classe: Maestro Perfetto, Perfetto Eletto e Piccolo Architetto. 3a Classe: Perfetto Iniziato d'Egitto.
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IL RITO SCOZZESE Il Rito Scozzese Antico e Accettato, comunemente conosciuto come 'Rito scozzese', è uno dei Riti più conosciuti in tutto il mondo ed il più delle volte si identifica con la stessa Massoneria. Un rito è una serie progressiva di gradi che sono conferiti da varie organizzazioni massoniche o organismi, ciascuno dei quali opera sotto il controllo di una autorità centrale. Nel Rito Scozzese l'autorità centrale è chiamata Consiglio Supremo. Il Rito Scozzese - con 33 gradi (che includono i primi tre gradi della Massoneria Azzurra) come è oggi - nacque a Charleston (Carolina del Sud, USA), dove fu impiantato il primo Consiglio Supremo, nel 1801 da una rivisitazione del Rito di perfezione in 25 gradi che a sua volta era stato elaborato in Francia nella seconda metà del XVIII secolo. 'Il Rito di Perfezione' era un sistema di 25 gradi sorto in Francia nel 1758, i cui primi sei gradi però erano nati nel 1754 nel Collegio Gesuita di Clermont (Parigi) nel 1754 ed erano stati chiamati 'il Capitolo di Clermont' che era un 'Capitolo di Gradi Avanzati'. Per cui il Rito di Perfezione non era altro che l'iniziale Capitolo di Clermont esteso a 25 gradi. Poi ad esso furono aggiunti altri 8 gradi ed ecco il Rito Scozzese Antico ed Accettato come lo conosciamo oggi. E' bene però precisare che quando si parla del Supremo Consiglio del Rito Scozzese sorto a Charleston nel 1801, si parla del Supremo Consiglio della Giurisdizione del Sud degli USA con sede a Washington D.C., che è quello più importante e prestigioso in quanto governa il Rito Scozzese in 35 stati degli USA. Esiste infatti un altro Supremo Consiglio negli USA, che è quello della Giurisdizione del Nord, che è sorto nel 1813 e governa il Rito in 15 Stati americani, ed ha la sua sede a Lexington (Massachusetts, USA) lRito Scozzese conta 33 gradi, che vengono conferiti da diversi organismi. Il primo di questi è la Loggia, che conferisce il grado di Apprendista, Compagno e Maestro. Le Logge però operano sotto l'autorità della Gran Loggia e non del Rito Scozzese. Il Rito scozzese è dunque uno degli organismi collaterali della Massoneria, ai quali può aderire un Maestro muratore appartenente alle varie Logge Massoniche. Una volta dunque conseguito il grado di Maestro Massone in una loggia azzurra o appartenente alla Massoneria Azzurra (grado che vi ricordo è il terzo grado), e si passa al Rito Scozzese i gradi che si incontrano nel Rito Scozzese sono i seguenti, attraverso i quali il massone avanzerà verso la perfezione. Prima c'è il gruppo dei Gradi Capitolari o Massoneria rossa che sono: 4° Grado - Maestro Segreto 5° Grado - Maestro Perfetto 6° Grado - Segretario Intimo 7° Grado - Prevosto e Giudice 8° Grado - Intendente degli Edifici 9° Grado - Cavaliere Eletto dei IX 10° Grado - Cavaliere Eletto dei XV 11° Grado - Sublime Eletto del Dodici o Principe Ameth 12° Grado - Grande Maestro Architetto 13° Grado - Cavaliere dell'Arco Reale di Salomone 14° Grado - Grande Eletto
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15° Grado - Cavaliere d’Oriente 16° Grado - Principe di Gerusalemme 17° Grado - Cavaliere d’Oriente e d’Occidente 18° Grado - Principe Rosa Croce Poi c'è il gruppo dei Gradi 'filosofici' - o 'Massoneria Nera' che sono: 19° Grado - Gran Pontefice 20° Grado - Venerabile Gran Maestro 'Ad Vitam' 21° Grado - Noachita o Cavaliere Prussiano 22° Grado - Cavaliere dell’Ascia Reale 23° Grado - Capo del Tabernacolo 24° Grado - Principe del Tabernacolo 25° Grado - Cavaliere del Serpente di bronzo 26° Grado - Principe di Compassione 27° Grado - Gran Commendatore del Tempio 28° Grado - Cavaliere del Sole o Principe adepto 29° Grado - Cavaliere di Sant’Andrea 30° Grado - Cavaliere Kadosh
E poi ci sono gli ultimi tre gradi del Rito Scozzese detti Gradi 'amministrativi' o 'sublimi' (o anche 'Massoneria Bianca'). Essi sono al vertice della Piramide scozzese ed hanno le massime responsabilità connesse alla gestione del R:.S:.A:.A:. 31° Grado - Grande Ispettore Inquisitore e Commenda tore 32° Grado - Sublime Principe del Real Segreto 33° Grado - Sovrano Grande Ispettore Generale. In merito al 33° grado va detto che non si può meri tare o comprare, e non si può ottenere facendone richiesta perchè una eventuale richiesta di questo grado verrebbe rigettata e considerata come una automatica e permanente esclusione da questo onore. I candidati vengono infatti eletti dal Supremo Consiglio del 33° grado.
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IL RITO DI MEMPHIS E MISRAIM L'Ordine Massonico Orientale del Rito Antico e Primitivo di Memphis e Misraïm, o più semplicemente "Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraïm", è un sistema muratorio spiritualista che contiene e conserva tutti i fondamenti operativi dei due grandi percorsi iniziatici, che nel loro insieme, costituiscono la grande Tradizione iniziatica Occidentale, cioè la Tradizione ItalicoMediterranea e la Tradizione Nord-Atlantica. L'Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraïm" Si riporta di seguito la descrizione della Scala Filosofica dei gradi del Rito di Misraïm ricomprendenti 90 gradi di lavoro iniziatico suddivisi in 4 serie:Serie SIMBOLICA dal 1° al 33° grado Serie FILOSOFICA dal 34° al 66° grado Serie MISTICA dal 67° al 77° grado Serie CABALISTICA dal 78° al 90° grado STORIA DEL RITO di MEMPHIS o RITO ORIENTALE. seguito di quanto premesso è possibile, a questo punto, dare avvio alla descrizione breve della struttura rituale operativa del Rito che, per un primo orientamento di lettura e di comprensione sui significati che ciascun corpo rituale rappresenta, possiamo dire che questa si articola in 4 Sezioni: la Sezione Simbolica, la Sezione Filosofico-Cabalistica, la Sezione Gnostico-Ermetica e la Sezione Alchemico-Ermetica.Ogni sezione a sua volta, oltre ad avere una sua specifica caratteristica e funzione particolare, è composta da uno o più Corpi Rituali (gradi o camere) di cui, alcuni prevedono la pratica rituale, mentre altri, poiché sono trasmessi per procedura rituale semplificata, solo lo studio delle tematiche specifiche. SEZIONE SIMBOLICA E` composta da Corpi Rituali denominati Logge. Compito di questa sezione è lo studio e la pratica dei primi tre gradi della Libera Muratoria Universale: Apprendista, Compagno e Maestro. Attualmente per protocollo di intesa il Nostro Venerabile Rito pratica la Sezione Simbolica, in seno alla Comunione Muratoria del Grande Oriente d'Italia, Palazzo Giustiniani. SEZIONE FILOSOFICO-CABALISTICA Questa sezione è composta da 30 Camere Rituali di cui 9 vengono ritualmente praticate, mentre le altre prevedono solamente il conferimento del grado attraverso una procedura rituale semplificata. Le 9 Camere praticate sono: 4° : Collegio dei MAESTRI DISCRETI 7° : Capitolo dei SUBLIMI MAESTRI, GRANDI ELETTI, CAVALIERI DELLA VOLTA di PERFEZIONE 8° : Capitolo dei CAVALIERI DELLA SPADA 9° : Capitolo dei CAVALIERI ELETTI DEI IX, SUBLIMI MINERVALI 11° : Senato dei CAVALIERI DELL'AQUILA E DEL PELLICANO PRINCIPI ROSA + CROCE 16° : Senato dei CAVALIERI DEL SOLE, SAGGI DELLA VERITA', PRINCIPI ADEPTI 21° : Senato dei SUPREMI COMMENDATORI DEGLI ASTRI 29° : Senato dei GRANDI SCOZZESI di S. ANDREA, CAVALIERI BENEFICENTI DELLA CITTÀ SANTA 30° : Aeropago dei CAVALIERI DELL'AQUILA BIANCA E NERA, CAVALIERI KADOSCH 33° : Supremo Consiglio dei SOVRANI GRANDI ISPETTORI GENERALI, dotato, per Delega del Grande Magistero, di poteri iniziatici ed amministrativi. SEZIONE GNOSTICO - ERMETICA Questa sezione è composta da 38 Camere Rituali. Di essa viene praticato solamente il 66° grado: il Grande Concistoro dei PATRIARCHI GRANDI CONSACRATORI. SEZIONE ALCHEMICO - ERMETICA La sezione alchemico-ermetica rappresenta la fase conclusiva dell'iter iniziatico che i Fratelli Maestri hanno compiuto - quali operai della Regia Arte- nei deambulatori tradizionali e misterici dei quali l'Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraïm è depositario. In questa sezione, composta da 24 Corpi Rituali, vengono praticati ritualmente: 90° grado: Grande Consiglio dei SOVRANI PRINCIPI, SUBLIMI PATRIARCHI, MAESTRI DELLA GRANDE OPERA (ivi compresi i gradi della Scala di Napoli o Arcana Arcanorum). 91° grado: Gran Tribunale dei SOVRANI PRINCIPI, GRANDI DIFENSORI DELL'ORDINE E DEL RITO. 94° grado: Gran Tempio Mistico dei SUBLIMI PATRIARCHI PRINCIPI di MEMPHIS.
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95° grado: Sovrano Santuario dei SUBLIMI PATRIARCHI GRANDI CONSERVATORI DELL'ORDINE, che esercita il massimo dei poteri iniziatici ed amministrativi nel governo dell’A.P.R.M.M. 97° Grado: SOVRANO GRAN MAESTRO, GRAN COMMENDATORE, GRAN HYEROPHANTE GENERALE DELL'ANTICO E PRIMITIVO RITO di MEMPHIS E MISRAïM, che presiede i lavori del Sovrano santuario Italiano e ne promulga, con Decreto Magistrale, atti e decisioni.
ORDINE DELLA STELLA D’ORIENTE (OES order of eastern star).L'Ordine della Stella d'Oriente è l'unico
Ordine riconosciuto dalla Massoneria regolare che accoglie uomini e donne insieme, che testimoniano nella vita un impegno di ricerca iniziatica per un rinnovamento personale ed interiore e si affianca alla Massoneria Universale condividendone gli ideali e le finalità di perfezione spirituale e sociale. Possono far parte dell'Ordine Fratelli Maestri Massoni e donne a loro legate da stretti vincoli di parentela (obbedienza GOI). L'Ordine della Stella d'Oriente è sorto negli Stati Uniti d'America tra il 1850 ed il 1855 e fu fondato dal massone Rob Morris. E' diviso in Capitoli, centri vitali di tutta l'organizzazione dove si forgiano i caratteri individuali e dove si lavora con armonia di intenti. I Capitoli sono subordinati al Gran Capitolo Generale, che ha sede a Washington, D.C., o a Grandi Capitoli nazionali, e sono istituiti in base alla Costituzione ed ai Regolamenti del Gran Capitolo Generale.
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IL GENERALE MASSONE E SATANISTA
Albert Pike (Boston 29 divembre 1809 – Washington 2 aprile 1891) è stato un generale, avvocato, scrittore, massone statunitense. Pike è l’unico militare confederato ad essere comperato con una statua a Washington. Il monumento è in Judiciary Square. Era chiamato “il Diavolo del XIX secolo”, era ossessionato dall’idea della supremazia mondiale. Quando divenne massone del 33° grado, e Capo degli Illuminati dell’Arkansas, egli ideò un piano per prendere il controllo del mondo attraverso tre Guerre mondiali ed altre grandi rivoluzioni. Divenne il capo del Clero Luciferiano. Nel dicembre 1865, il generale Albert Pike, insieme al generale John J. Morgan e ad un ristretto gruppo di ufficiali sudisti, trasformava, nella cittadina di Pulaski del Tennessee, i “Cavalieri del Circolo d’Oro” nei “Cavalieri del Ku Klux Klan” (KKK), (in greco kuklox significa “cerchio” o “circolo”), i razzisti del Sud degli Stati Uniti, che conosciamo ancora oggi con i loro cappucci bianchi e le croci di fuoco. "Il Cristiano, l'Ebreo, il Mussulmano, il Buddista, il seguace di Confucio e di Zoroastro possono unirsi come fratelli e accomunarsi nella preghiera al solo Dio che è sopra a tutti gli altri dei" [Albert Pike, "Morals and Dogma", op. cit., p.153] Ciò che noi dobbiamo dire alle folle è: ‘noi adoriamo un Dio, ma è il Dio che si adora senza superstizione (...). La Religione massonica dovrebbe essere mantenuta, da tutti noi iniziati degli alti gradi, nella purezza della dottrina luciferiana…’. (…). La dottrina del Satanismo è un'eresia; e la vera e pura religione filosofica è la fede in Lucifero, l'eguale di Adonai; ma Lucifero, Dio di Luce e Dio del Bene, sta lottando per l'umanità contro Adonai, il dio delle tenebre e demonio" (Parte di questo documento fu pubblicato, nel numero del 19 gennaio1935, dalla rivista inglese "The Freemason". La corrispondenza Mazzini-Pike del 1870 Tratto da “Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia”. Mazzini tratteneva una fitta corrispondenza col Pike: ai fini del nostro studio sono ben significative due lettere in particolare: quella che Mazzini inviò al Pike il 22 gennaio 1870 e quella del Pike a Mazzino datata 15 agosto 1871. Jean Lombard annota che questa corrispondenza si trova depositata negli archivi di Temple House, la sede del Rito Scozzese di Washington, ma off limits cioè di consultazione vietata; pur tuttavia la lettera di Albert Pike, scritta il 15 agosto 1871, venne una volta esposta alla British Museum Library di
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Londra. Là un ufficiale di marina canadese, il commodoro William Guy Carr (presente in veste di consulente per gli Stati Uniti alla Conferenza di San Francisco del 26 giugno 1945) poté prenderne conoscenza e pubblicarne un riassunto nel libro citato Pawns in the Game. Il documento è curiosamente profetico e precorritore della sinistra triade "crisi-guerra-rivoluzione", che ha tormentato il XX° secolo. Ecco in che forma lo presenta il Carr:
"[ ... ] La prima Guerra Mondiale doveva essere combattuta per consentire agli "Illuminati" di abbattere il potere degli zar in Russia e trasformare questo paese nella fortezza del comunismo ateo. Le divergenze suscitate dagli agenti degli "Illuminati" fra Impero britannico e tedesco furono usate per fomentare questa guerra. Dopo che la guerra ebbe fine si doveva edificare il comunismo e utilizzarlo per distruggere altri governi e indebolire le religioni. La Seconda Guerra Mondiale doveva essere fomentata approfittando della differenza fra fascisti e sionisti politici. La guerra doveva essere combattuta in modo da distruggere il nazismo e aumentare il potere del sionismo politico, onde consentire lo stabilimento in Palestina dello stato sovrano d'Israele. Durante la Seconda Guerra Mondiale si doveva costituire un'Intemazionale comunista altrettanto forte dell'intera Cristianità. A questo punto quest'ultima doveva essere contenuta e tenuta sotto controllo rin quando richiesto per il cataclisma sociale finale. Può una persona informata negare che Roosevelt e Churchill hanno realizzato questa politica? La Terza Guerra Mondiale dovrà essere fomentata approfittando delle divergenze suscitate dagli agenti degli Illuminati fra sionismo politico e dirigenti del mondo islamico. La guerra dovrà essere orientata in modo che Islam (mondo arabo e quello musulmano) e sionismo politico (incluso lo Stato d'Israele) si distruggano a vicenda, mentre nello stesso tempo le nazioni rimanenti, una volta di più divise e contrapposte fra loro, saranno in tal frangente forzate a combattersi fra loro fino al completo esaurimento fisico, mentale, spirituale ed economico. [ ... ] Il 15 agosto 1871 Pike disse a Mazzini che alla fine della Terza Guerra Mondiale coloro che aspirano al Governo Mondiale provocheranno il più grande cataclisma sociale mai visto. Si citano qui le parole scritte dallo stesso Pike nella lettera che si dice catalogata presso la biblioteca del British Museum di Londra: "Noi scateneremo i nichilisti e gli atei e provocheremo un cataclisma sociale formidabile che mostrerà chiaramente, in tutto il suo orrore, alle nazioni, l'effetto dell'ateismo assoluto, origine della barbarie e della sovversione sanguinaria. Allora ovunque i cittadini, obbligati a difendersi contro una minoranza mondiale di rivoluzionari, questi distruttori della civiltà, e la moltitudine disingannata dal cristianesimo, i cui adoratori saranno da quel momento privi di orientamento alla ricerca di un ideale, senza più sapere ove dirigere l'adorazione, riceveranno la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero rivelata finalmente alla vista del pubblico, manifestazione alla quale seguirà la distruzione della Cristianità e dell'ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo!"
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"Quando Mazzini mori nel 1872 - prosegue ancora il Carr - nominò suo successore un altro capo rivoluzionario, Adriano Lemmi. A Lemmi più tardi sarebbero succeduti Lenin e Trotzkij. Le attività rivoluzionarie di tutti costoro vennero finanziate da banchieri inglesi, francesi, tedeschi e americani. Il lettore deve avere presente che i banchieri internazionali dì oggi, al pari dei cambiavalute dei tempi di Cristo, sono solo strumenti e agenti degli Illuminati. Mentre al grande pubblico era lasciato credere che il Comunismo è un movimento di lavoratori per distruggere il Capitalismo, gli ufficiali dei Servizi di Informazione inglesi e americani erano in possesso di autentica evidenza documentaria comprovante che capitalisti internazionalisti operanti attraverso i loro istituti bancari avevano finanziato entrambe le parti in ogni guerra e rivoluzione combattute dal 1776". MAZZINI E LA MAFIA Un altro eroe d’Italia, Giuseppe Mazzini (22/061805 // 10/03/1872) M = Mazzini; A = Autorizza; F = Furti; I = Incendi; A = Avvelenamenti. Secondo una delle ipotesi, espressa da Charles Heckethorn, ripresa poi dall'economista e sociologo Giuseppe Palomba, il termine «MAFIA» non sarebbe altro che l'acronimo delle parole: «Mazzini Autorizza Furti Incendi Avvelenamenti». I rapporti tra Mazzini e la massoneria sono noti; secondo il grande Oriente d'Italia Mazzini fu massone e ricoprì anche la carica di Gran Maestro, mentre secondo altri storici la sua affiliazione alla libera muratoria non è ancora provata. Quel che è certo è che Giuseppe Mazzini condivideva gli scopi e i valori della massoneria, e ad essa guardò sempre con grande simpatia. In questa lettera rivolgendosi ai fratelli siciliani rievoca il ruolo della massoneria, e ricorda come fu proprio la libera muratoria la protagonista della rivoluzione francese. Gli storici che sostengono questa posizione attualmente vengono catalogati nel filone del “complottismo”, mentre per Mazzini e i massoni del XIX secolo era una realtà assodata. Mazzini si spinge oltre, sostenendo che “Gli illuminati erano repubblicani”. Il riferimento è agli Illuminati di Baviera di Weishaupt, quell'ordine segreto settecentesco che aveva come obiettivo la distruzione dell'ordine sociale esistente, e l'edificazione di un Nuovo Ordine retto dagli iniziati. Ufficialmente la massoneria odierna disconosce e prende le distanze dalle idee e dall'operato degli illuminati, e dalla loro ideologia indubbiamente luciferiana. Le parole di Mazzini dimostrano invece chiaramente come ancora nel XIX secolo l'eredità dell'ordine di Weishaupt fosse orgogliosamente rivendicata dai liberi muratori. RETROSCENA DELL’UNITA’ D’ITALIA L'unità d'Italia per consolidare i debiti degli stati-regioni finanziata dai banchieri inglesi. QUESTO E' UN BUONO DI STATO INGLESE FIRMATO DA MAZZINI CHE DIMOSTRA LA NATURA DEI FINANZIAMENTI CON CUI HANNO UNITO UN PAESE CON LA MENZOGNA E LE ARMI. Con la farsa dell’ Unità d'Italia, finanziata in primis dalla Massoneria Britannica si dovevano innanzitutto impossessare del oro del ex Regno delle due Sicilie,(finito come al solito nelle banche dei Rothschild) e di
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conseguenza del emissione monetaria. Nonché alla vigilia del inaugurazione del canale di Suez, annientare la competizione industriale e mercantile del Regno delle due Sicilie, per l'egemonia assoluta degli imperialisti liberisti anglo/francesi.
DARWIN LA MASSONERIA PROMOSSE LA SUA TEORIA
Perché la Massoneria ha avuto interesse a promuovere Darwin? Secondo Aldo Mola, storico ufficiale della Massoneria italiana e massone egli stesso: "Fulcro polemico dell'evoluzionismo, la trionfale rivendicazione della stretta parentela tra gli uomini e le scimmie sconvolgeva gli orizzonti etici, culturali e scientifici, ancora imperniati su un antropocentrismo (vale a dire un restaurato geocentrismo radicato nel preteso rapporto privilegiato tra l'Uomo e Dio e, quindi, tra la Terra e Dio), passato pressoche' indenne attraverso l'affermazione della fisica classica e l'avvento di paleontologia, biologia e della meccanica celeste di Immanuel Kant e del napoleonico marchese Pierre Simon Laplace.
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La "vulgata" dell'evoluzionismo divenne presto uno dei punti d'incontro di certi massoni che, anche senz'avere una precisa cognizione dei contenuti scientifici del darwinismo e delle sue possibili implicanze socio-politiche, dalla strenua lotta della Chiesa di Roma contro la sua diffusione e per la sua stessa provenienza dalla terra di Desaguliers e Anderson [due tra i fondatori della massoneria "moderna" nel 1717] deducevano ch'esso fosse comunque un buon compagno di strada, se non verso la Vera Luce almeno per dissipare le tenebre piu' fitte; e che dalla sua diffusione sarebbe scaturita la definitiva liberazione dai lacci dell'ignoranza e dall'occhiuta "clerocrazia cattolica"". (Aldo A. Mola, "Storia della massoneria italiana dalle origini ai nostri giorni", Bompiani, Milano, 1992, p. 104) L’evoluzionismo è stato elevato a livello di Dogma, da semplice teoria ottocentesca che voleva spiegare il modo in cui la natura e gli esseri viventi si comportavano nelle generazioni, è stato elevato a strumento di lotta contro una particolare visione del mondo. La mancanza di prove che sostenessero tale teoria era nota anche a Darwin.... LA TEORIA DI DARWIN SECONDO GLI ULTIMI STUDI GENETICI E SECONDO GLI ULTIMI RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI è COMPLETAMENTE ERRATA! VEDERE PER CREDERE…
http://www.youtube.com/watch?v=610mWwSTGw4#t=24 http://www.youtube.com/watch?v=vgqVhtJaINE http://risvegliodiunadea.altervista.org/?p=4864 http://pianetablunews.wordpress.com/2013/07/14/la-scoperta-di-gobekli-tepe-rivoluziona-la-concezionedellevoluzione-umana/#more-10620 http://newapocalypse.altervista.org/blog/2011/08/10/scoperti-vari-tunnel-di-12000-anni-fa-checollegherebbero-la-scozia-alla-turchia/ http://pianetablunews.wordpress.com/2013/12/02/limpronta-umana-di-500-milioni-di-anni-fa-e-gliinterrogativi-sulle-vere-origini/#more-12852 http://pianetablunews.wordpress.com/2013/11/20/il-calendario-di-adamo-prove-di-una-civilta-antica-di-200mila-anni/ http://terrarealtime.blogspot.it/2013/12/lantropologo-semir-osmanagich-conferma.html?spref=fb
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TRIBUNALE MASSONICO
Premettiamo che all’interno della massoneria vi è un Organo giudicante simile all’organo giudiziario dello stato. Se un massone viola una legge massonica (si macchia di qualche colpa nei confronti di altri fratelli) questo viene denunciato (con tavola d’accusa) al Tribunale massonico. Vi sono anche qui tre gradi di giudizio (con tanto di previsione delle Sezioni Unite) ed,a livello procedimentale, è simile al processo penale: competenza territoriale, connessione, ecc…. Ovviamente le leggi massoniche sono differenti dalle leggi dello stato, come anche le condanne. In soldoni se la cantano e se la suonano tra di loro. Bene, nulla di male, vi sono diverse organizzazioni strutturate in modo analogo, si pensi al tribunale sportivo: se commetti un illecito sportivo ti giudicherà il tribunale sportivo. Ma la domanda è: se un massone commette un reato penalmente rilevante che succede? La domanda è lecita, la risposta imbarazzante, ma illuminante: nulla!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Prima di spiegare meglio questo punto, però, vi racconto una storia (ma ne potrei raccontare anche tante altre, sempre naturalmente con tanto di documentazione) e poi vi dico cosa ha deciso, con sentenza a Sezioni Unite, il Tribunale massonico. Un giorno un massone viene a sapere che il Gran Maestro avrebbe chiesto ed ottenuto tangenti su affari “profani” di interesse dei Fratelli. La cosa lo sconvolge e, alla prima riunione, si rivolge al Gran maestro con queste parole: “E perciò Fratello XXX, tieni ben presente, almeno questa sera, che le tue risposte ai quesiti che ti verranno posti dovranno essere assolutamente veritiere, chiare e non equivoche e possibilmente documentate e documentabili in modo incontrovertibile. Perché potrei io stesso un giorno essere chiamato dal giudice Vigna a rendere testimonianza, o prendere io stesso l’iniziativa per essere chiamato da tale giudice a testimoniare; e riferirei dettagliatamente le risposte da te date qui, chiamando, ove occorresse, a testimoniare altri illustri fratelli qui presenti questa sera e pronti a servire, come sempre, la verità e la giustizia”. Ovvero, come si dovrebbe fare tra uomini liberi, rispettabili ed onesti, venuto a conoscenza di un fatto penalmente rilevante commesso da un fratello, chiede a questi chiarimenti. Vi domandate cosa è successo? Ve lo raccontiamo noi. Il malcapitato che aveva chiesto informazioni è stato denunciato al Tribunale massonico e, dopo tre gradi di giudizio, con sentenza del tribunale del Grande Oriente d’Italia, del 28/X/1978, Corte Centrale a Sezioni Unite, viene espulso dalla massoneria con la seguente motivazione: “di avere, nella riunione del collegio circoscrizionale dei MM. VV. del Lazio, apostrofato con arroganza il Gran Maestro ….., minacciandolo di adire il giudizio profano, violando così anche il principio n. 1 Cap. IV degli Antichi Doveri”. Ora possiamo, finalmente, capire qualcosa in più. Le costituzioni dell’Ordine non prevedono che possa essere espulso un delinquente, ma un uomo onesto pronto a dire quello che sa alla magistratura si. Questo perché chi entra in massoneria giura di non riconoscere legittimità al Tribunale profano (ovvero l’organo giudiziario previsto dalla Costituzione italiana), considerato indegno di giudicare i fratelli, uomini illuminati. In altri termini: un massone non può neanche minacciare di adire l’Organo Giudiziario previsto dalla nostra Costituzione. E chi viola questo dovere viene punito nella maniera più dura. Tra noi profani tale comportamento viene definito, nel migliore dei casi, omertoso (L'omertà è l'atteggiamento di ostinato silenzio atto a non denunciare reati più o meno gravi di cui si viene direttamente, o indirettamente a conoscenza), e mal si concilia con persone che pretendono di presentarsi al mondo come persone libere, rispettabili che tendono al perfezionamento morale. Con tale giuramento come sorprendersi che tanti aspiranti delinquenti vedano come un Eden la vostra associazione e facciano a gara per
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entrarvi? Sanno infatti che qualsiasi cosa gli altri fratelli vengano a sapere, non possono cacciarli e non possono denunciarli. Un paradiso per chi vuole delinquere. Ancora una volta riportiamo un esempio importante. Nel 1992 il procuratore Agostino Cordova apre un’inchiesta sulla massoneria. Gran Maestro in quegli anni è il prof. Giuliano Di Bernardo. Cordova gli chiede di collaborare e Di Bernardo, avendo visto che gli addebiti dell’inchiesta non erano fantasia (connessioni tra mafia, ‘ndrangheta e massoneria) acconsente fornendo al Procuratore gli elenchi degli iscritti. Ha tradito. Vediamo cosa gli è successo dopo. Cosa è successo lo dice Di Bernardo. Il 14 aprile 1993 in una riunione dei membri di Giunta del Grande Oriente pronuncia le seguenti parole: “Volevo comunicarvi le mie decisioni. Ho ricevuto minacce gravissime e con me tutta la mia famiglia. Ho visto mia madre piangere per l’inquietudine che avevano suscitato in lei quelle minacce. Ne hanno ricevute mia moglie ed i miei figli. La mia famiglia è spaventata e vive in costante angoscia. Ho quindi deciso di dimettermi”. (v. il libro di Pinotti, Fratelli d’Italia, a pag 63). Ha collaborato ad una inchiesta giudiziaria che coinvolgeva dei “fratelli” e per costringerlo ad andarsene sono arrivati a minacciare la sua famiglia, figli compresi. Non c’è da stupirsi. Come abbiamo visto le leggi della massoneria permettono una protezione che non ha eguali tra le associazioni lecite per i criminali. Una società può funzionare solo se tutti i cittadini fanno il loro dovere. Non vi può essere polizia, esercito o altro che possa sostituirsi al controllo sociale. E che controllo può esservi se un gruppo di uomini che, purtroppo, spesso si trova ai vertici del potere, è vincolato da un giuramento di omertà? Ma questo chi entra in massoneria lo sa bene. Anzi, diciamola tutta, molti entrano proprio per questo!
MARX IL SATANISTA
Marx sognava di rovinare il mondo creato da Dio. In un altro poema diceva: Potrò allora marciare in trionfo, Come un dio, fra le rovine del loro regno. Ogni mia parola è fuoco e azione Il mio petto è uguale a quello del Creatore. Le parole « Su in alto costruirò il mio trono » e la confessione che da colui che siede su questo trono, emaneranno soltanto terrore e angoscia, ci rammentano l'orgogliosa vanteria di Lucifero: « Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al disopra delle stelle di Dio » (Isaia 14:13). Ma perché Marx desidera questo trono? La risposta si trova in un dramma poco conosciuto che compose anche durante i suoi inni da studente. Si intitola Oulanem. Per spiegare questo titolo bisogna fare una digressione. Esiste una “chiesa satanista”. Uno dei suoi riti è la messa nera, che i satanisti recitano a mezzanotte. Nei candelieri sono poste candele nere rovesciate. Il “sacerdote” dice tutto ciò che è prescritto nel libro di preghiere, ma le legge dalla fine verso il principio; i nomi della divinità vengono letti pronunciandoli alla rovescia. Un crocifisso è fissato pure alla rovescia, oppure viene calpestato. Durante la messa nera viene bruciata una Bibbia. Tutti i presenti promettono di commettere ogni peccato, e di non fare mai nulla di buono. Segue un'orgia. È caratteristico che Oulanem sia un'inversione del nome biblico per Gesù che in ebraico significa: « Dio con noi ». Simili inversioni di nomi sono caratteristici della magia nera; saremo capaci di capire il dramma Oulanem soltanto alla luce di una strana confessione che Marx fece in un poema chiamato Il giocatore , più tardi rappresentato da lui stesso e dai suoi seguaci:
Sorgono i vapori infernali e mi
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riempiono il cervello Sin che impazzisco e mi si cambia il cuore. Vedi tu questa spada? Me l'ha venduta il prìncipe delle tenebre. Per me batte l'ore e dà i segni. Sempre più audacemente suono la danza della morte. Questi versi assumono uno speciale significato, quando apprendiamo che nei riti della più alta iniziazione nel culto satanista viene venduta al candidato una “spada incantata” che garantisce il successo. Egli la paga firmando un patto col sangue estratto dai suoi polsi, per cui la sua anima, dopo morte, apparterrà a Satana. Marx desidera trascinare tutta l'umanità nell’abisso riservato per il Diavolo e i suoi angeli (si veda Apocalisse 20:3). Viene il momento della morte, per Oulanem. Le sue parole sono: Rovina, rovina. Il mio tempo è trascorso. L'orologio s'è fermato, la minuscola casa è crollata, Presto stringerò al mio petto l'eternità Presto ululerò colossali anatemi sull'umanità . Erano piaciute a Marx le parole di Mefistofele nel Faust: « Tutto ciò che esiste, merita d'essere distrutto ». Tutto: compreso il proletariato e i compagni. Marx citava queste parole in « Il 18 Brumaio » . Stalin si è fondato su quelle, e ha distrutto la sua stessa famiglia.
LA MASSONERIA GOVERNA L'EUROPA Francia, il Gran Maestro alza il velo sui retroscena della potente lobby Di dubbi ne avevamo veramente pochi, ora anche quei residui scrupoli culturali che restavano sono stati spazzati via. La massoneria non solo esiste ed è attivissima, ma non fa nemmeno più mistero del potere di intervento di cui gode nell’ambito politico internazionale. A confermare tutto, alla faccia di chi vede nella lotta alla massoneria soltanto l’esercizio di stile un po’ paranoico di estremisti o amanti del complottismo, ci ha pensato Alain Bauer, grande maestro del Grande Oriente di Francia (GODF), in una lunga intervista pubblicata sul numero del 12 dicembre scorso del settimanale Le Nouvel Observateur. Il lungo botta e risposta, una sorta di manifesto per la massoneria in epoca di globalizzazione, non lasciava spazio agli interrogativi nemmeno nel titolo scelto: “Ecco chi siamo veramente”. E vediamolo, quindi, chi sono e cosa vogliono questi attivissimi grembiulini francesi. Dopo aver definito Chirac (>, Bauer getta la maschera e svela gli ultimi interventi di cui la massoneria si è resa protagonista in ambito politico internazionale. Alla domanda su come valutasse la nuova Europa e la nascita della Costituzione europea, Bauer risponde candidamente: (>. Ecco dunque l’ammissione della presenza, in sede di politica comunitaria, di un potente lobby massonica in grado di influenzare ad altissimo livello le decisioni degli organismi di vigilanza e di indirizzo. A Bruxelles comandano i grembiulini, a quanto sembra con buona pace di Prodi e di tutti gli eurocrati intenti a gonfiare il petto di fronte alla grandezza e all’autonomia del progetto europeo. Bauer prosegue mettendo in evidenza che (> e lanciando un altro segnale di chiarezza cristallina. (>: l’intervista è stata pubblicata il 12 dicembre, quindi prima del vertice di Copenhagen e dello slittamento al 2004
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dell’avvio dei colloqui con Ankara, ma ugualmente appare inquietante come i poteri occulti avessero già deciso il loro piano d’azione. Prepariamoci, quindi, a qualche colpo di coda da qui al maggio 2004. Il lungo testo pubblicato dall’Observatour è un pozzo di conoscenza: si scopre, ad esempio, che (>: giudicate voi, se ancora avevate dei dubbi, la bontà della spirito anti-mondialista del cosiddetto “movimento dei movimenti”. Di più: (>. Servi dei poteri forti e dei massoni, altro che rivoluzionari: burattini di cui il potere si serve per creare paura nella gente - spingendola inconsciamente a ritenere la globalizzazione il male minore - e contemporaneamente agenti di legittimazione democratica del modello di sviluppo imposto da grembiulini e banchieri. L’esistenza dei no-global, il loro poter sfilare e parlare (oltre che distruggere e saccheggiare), dimostra infatti al circo mediatico come l’attuale assetto politico sia foriero di tutele democratiche e di rappresentanza per tutti. I grembiulini stanno costruendo sopra le nostre teste un continente a misura di massone: laicismo estremizzato volto a svuotare d’ogni senso morale la persona, distruzione di qualsiasi eredità religiosa, libertà di ricerca finalizzata alla creazione artificiale della vita umana, derubricazione di ogni sovranità popolare in nome di un mondo governato dagli “illuminati”. Il tutto con la complicità appassionata dei “no global”.
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DOSSIER: ILLUMINATI
1782 - Il Congresso di Wilhelmsbad, quando gli Illuminati si allearono con la Massoneria Nel luglio del 1782 l'Ordine degli Illuminati si allea con la Massoneria durante il Congresso di Wilhelmsbad (nella foto il castello, di proprietà di Mayer Amschel Rothschild, dove si tenne il congresso), che lo storico massone Albert Mackey definisce 'il più importante Congresso Massonico del diciottesimo secolo'. I partecipanti a quel Congresso dovettero giurare di non rivelare a nessuno le decisioni prese (cfr. Nesta H. Webster, World Revolution, 1921, pag. 31). Gli Illuminati sono rappresentati dal Barone von Knigge, che era un massone. In quel congresso - che sancì l'alleanza della Massoneria con gli Illuminati - c'erano rappresentanti di circa tre milioni di membri appartenenti a società segrete che adottarono dei piani organizzativi formulati dagli Illuminati (cfr. Gary Allen. 'Illumunism, The Great Conspiracy,' American Opinion, giugno 1976, pag. 47-49). Il Congresso - a cui parteciparono anche degli Ebrei - passò anche una risoluzione secondo la quale da quel momento in poi gli Ebrei non sarebbero stati più esclusi dalle logge. Alla fine del Congresso i membri degli Illuminati erano completamente soddisfatti. Il nobile francese François-Henri de Virieu (1754-1793), un membro della Loggia martinista di Lione, che partecipava al Congresso, se ne andò via visibilmente scosso. Quando venne interrogato da qualcuno sui «tragici segreti» dei quali era venuto al corrente, rispose: «Non glieli confiderò. Posso solamente dirle che tutto questo è molto più grave di quanto lei pensi. La cospirazione che sta avvenendo è così progettata che sarà praticamente impossibile per la Monarchia e la Chiesa sfuggire ad essa» (M. Charles Albert Costa De Beauregard, Le roman d’un royaliste sous la Révolution: Souvenirs du comte de Virieu, 1895, pag. 43). Da quel momento il conte de Virieu poteva parlare della Massoneria solo con orrore
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LA STORIA E LE ORIGINI DEGLI ILLUMINATI by neovitruvian
L’Ordine degli Illuminati è spesso al centro dei dibattiti sull’impatto delle società segrete nella storia umana. Gli illuminati sono un mito o è vero che governano segretamente il mondo? Poiché è cresciuto il numero di persone che si fanno questa domanda, i fatti sull’Ordine sono stati diluiti con disinformazione e generalismi, rendendo difficile una ricerca scientifica sul tema. Questo articolo tenterà di far luce su diversi fatti dell’Ordine degli Illuminati, rivedendo alcuni dei documenti più importanti sul tema. Il termine “Illuminati” viene spesso usato per descrivere un gruppo di elite che segretamente governa il mondo. La maggioranza ha un’idea generale sul significato del termine, ma sono confusi circa i concetti e le idee che la riguardano. Gli Illuminati sono la stessa cosa della Massoneria? Quali sono i loro obiettivi? Quali sono le loro credenze? Perché agiscono in segreto? Praticano l’occultismo? Tentare di compiere una ricerca oggettiva del tema risulta arduo finendo nella maggior parte dei casi o con dei documenti che negano (e perfino ridicolizzano) tutto ciò che riguarda gli Illuminati oppure, all’estremo opposto, ci si imbatte in documenti poco credibili con conclusioni viziate basate su voci da fonti non attendibili. In entrambi i casi, il ricercatore finisce con lo stesso risultato: una versione distorta della verità. Considerato che le società segrete dovrebbero essere, per definizione, segrete, e che la storia viene spesso riscritta da chi detiene il potere, ottenere verità imparziali sugli Illuminati è una sfida. Questo articolo non ha la pretesa di “rivelare” o “esporre” tutto ciò che riguarda gli Illuminati, piuttosto tenta di tracciare un quadro più preciso dell’Ordine citando gli autori che hanno studiato approfonditamente l’argomento. Che siano, critici o apologeti degli Illuminati, questi autori basano i loro punti di vista su fatti credibili. Alcuni dei documenti più interessanti degli Illuminati sono stati scritti da iniziati alle società segrete, dopo aver capito la corrente filosofica e spirituale che guidava il movimento. Utilizzando queste opere, vedremo le origini, i metodi e l’impatto degli Illuminati sulla storia del mondo.
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TIPI DI SOCIETA’ SEGRETE
Sebbene molti gruppi si facessero chiamare “Illuminati” in passato, il più influente e memorabile tra loro fu quello degli Illuminati di Baviera. Fondato il 1 ° maggio 1776, l’organizzazione creata da Adam Weishaupt sfumò la linea di demarcazione tra società segreta “spirituale” e “politica”. Mescolando le scienze occulte della Massoneria e dei Rosacroce, cospirando nel frattempo per raggiungere precisi obiettivi politici, gli Illuminati divennero attori della scena mondiale. Mentre la maggior parte società segreta di una volta soddisfatti per i ricchi e il loro fascino con l’occultismo, gli Illuminati Bavaresi attivamente cercato di cambiare profondamente il mondo. Le società segrete sono esistite durante tutto il corso della storia, ognuna delle quali con obiettivi diversi e con ruoli diversi nella società. Mentre le scuole di mistero egiziane facevano parte dell’istituzione egiziana, altri gruppi erano segreti per le loro finalità sovversive e cospirative. Le seguenti citazioni, scritte da due famosi personaggi politici, descrivono queste visioni opposte sulle società segrete: ”Appartenne Zanoni a questa confraternita mistica, che, in epoca precedente, si vantò di possedere dei segreti, tra cui la Pietra Filosofale, che si considerò erede di tutto ciò che i Caldei, i Magi, i Gimnosofisti e i platonici avevano insegnato, differendo inoltre da tutti i figli più oscuri della Magia in virtù della loro vita, della purezza delle loro dottrine, il cui fondamento di tutta la saggezza, è la sottomissione dei sensi, e l’intensità della fede religiosa? “
- Sir Edward Bulwer Lytton, 1884 1 ”I governi odierni non hanno a che fare solo con altri governi, con imperatori, re e ministri, ma anche con le società segrete che infiltrano ovunque i loro agenti senza scrupoli, che possono sconvolgere i ‘piani” del governo a loro
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piacimento. - Il primo ministro britannico Benjamin Disraeli, 1876 Queste citazioni descrivono diversi ambiti di influenza delle società segrete. La prima si riferisce al lato spirituale, mentre la seconda descrive il lato politico. Non tutte le società segrete hanno un lato spirituale e non tutte sono coinvolte nelle macchinazioni politiche. Gli Illuminati bavaresi operano in entrambi i “regni”. ”Le confraternite spirituali sono impegnate a guidare con saggezza l’umanità verso il regno dell’infinito; le confraternite politiche [sono composte] da persone assetate di potere che manipolano i loro programmi segretamente. (...) Tutte le società segrete condividono alcuni temi fondamentali. L’iscrizione è riservata a coloro che hanno un costante interesse per l’argomento. Così, un “gruppo spirituale” attirerà le persone che ricercano una maggiore conoscenza. Lo studente ha già una infarinatura della materia e si avvicina al gruppo per ulteriori istruzioni. Più raramente, un individuo viene “sfruttato” dal gruppo a causa di una affinità percepita nel suo scopo. In una società segreta politica, l’adesione è riservata a coloro che condividono una certa affinità ideologica con gli obiettivi del gruppo rappresentato. L’ultima impresa della politca sarà quella di innescare la rivoluzione. (...)
Gli Illuminati vengono percepiti da molti come la pezza che copre il divario tra le società segrete spirituali e quelle politiche. Spesso accreditate (o incolpate) per l’aver influenzato la Rivoluzione francese nel 1787, gli Illuminati insegnano una dottrina di liberazione sociale e politica che si basa sull’uguaglianza degli uomini, abbracciando il razionalismo e negando la legittimità della corona e della chiesa come regolamentatori dei valori sociali e morali. (...) Mentre il punto di vista degli Illuminati può sembrare abbastanza avanzato per l’epoca, le rivoluzioni europee appaiono invece degenerata in cui sembrava che i bagni di sangue venissero incoraggiati, un momento in cui si era persa qualsiasi bussola morale. “2 Mentre alcuni credono che Adam Weishaupt fosse stata l’unica mente dietro il gruppo degli Illuminati e che la sua organizzazione salì alla gloria e tramontò in meno di dodici anni, molti ricercatori iniziati all’occultismo credono che gli Illuminati di Baviera siano stati una rara apparizione di un’antica fratellanza che può essere tracciata nel tempo fino al medioevo e all’ordine dei templari. Manly P. Hall, un massone di 33 ° grado e un autore prolifico, descrisse nel suo opuscolo “Masonic Orders of Fraternity”, un “Impero invisibile” che lavora silenziosamente da secoli, per il cambiamento sociale. Periodicamente divenne visibile nel corso della storia, attraverso diverse organizzazioni che portarono nomi diversi. Secondo lui, questi gruppi ebbero un grande impatto sulla società, trasformando ad esempio, il sistema educativo per formare le nuove generazioni. ”Il programma essenziale delle scuole di esoterismo venne affidato a gruppi già ben condizionati per il lavoro. Le corporazioni, i sindacati e simili, associazioni benevole e protettive, vennero rinforzate internamente con l’introduzione di un nuovo insegnamento. L’avanzamento del piano richiedeva l’allargamento dei confini dell’esagerazione filosofica. Era necessaria una fratellanza mondiale, sostenuta da un programma profondo e vasto di educazione secondo il “metodo”. Tale fratellanza non potè immediatamente comprendere tutti gli uomini, avrebbe potuto però unire le attività di un certo numero di uomini, indipendentemente dal loro credo religioso o razziale o dalle nazioni in cui abitavano. Questi erano gli uomini del “futuro”, quei figli di domani, il cui simbolo sarebbe stato un sole cocente che sorge in mezzo a delle montagne a est. (...)
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Fu inevitabile che gli Ordini della Fratellanza sponsorizzassero l’educazione mondiale. (...) Il programma prevedeva un ampliamento sistematico delle istituzioni già esistenti e l’ampliamento della loro sfera di influenza. Lentamente, gli Ordini Universali di Riforma scemaro dall’attenzione pubblica, al loro posto apparvero invece gli Ordini della Fratellanza Mondiale. Fu fatto tutto il possibile per non far sembrare la transizione evidente. La storia stessa venne falsata per mistificare alcune operazioni e attività. Lo spostamento di enfasi non fu mai brusco, il movimento apparve come l’alba di una nuova coscienza sociale. Gli indizi più ovvi sulle attività segrete di queste società sono il silenzio riguardo le origini e l’impossibilità di riempire le lacune nei registri degli Ordini del XVII e del XVIII secolo. (...) Gli Ordini erano collegati da fili sottili e quasi invisibili al progetto principale. Come accadde in precedenza nelle Scuole misteriche, queste Fraternità non furono di per sé l’incarnazione reale delle associazioni esoteriche, ma piuttosto divennero strumenti per portare avanti parti del “Piano Divino” (Grande opera). 3 “
In questo spezzone, Hall parla di un “silenzio” e della mancanza di informazioni precise riguardo il funzionamento delle società segrete durante il diciasettesimo e il diciottesimo secolo, l’epoca durante la quale gli Illuminati di Baviera divennero attivi. Fu durante questo periodo che agirono le società segrete, provocando rivoluzioni, rovesciando poteri monarchici e papali e prendendo il controllo del sistema bancario. Erano, gli Illuminati di Baviera, una parte dell”impero invisibile” descritto da Hall? Sono ancora attivi oggi? Daremo prima uno sguardo ad Adam Weishaupt e alla sua società segreta infame.
ADAM WEISHAUPT, ADDESTRATO DAI GESUITI Adam Weishaupt nacque a Ingolstadt, in Baviera il 6 febbraio 1748. Suo padre morì quando lui aveva sette anni e il suo padrino, il barone Ickstatt, affidò la sua prima educazione al gruppo più potente del tempo: i Gesuiti. Noto per i suoi metodi sovversivi e le tendenze cospirative, la Compagnia di Gesù possedeva un ruolo di primo piano sul sitema politico ed educativo bavaresi. ”Il grado di potere che la compagnia di gesù riuscì a raggiungere in Bavaria fu notevolissimo. I membri dell’ordine furono i confessori e i precettori degli elettori, attraverso i quali esercitavano un’influenza diretta sulle politiche del governo. La censura della religione cadde nelle loro frementi mani, al punto che alcune delle parrocchie, furono costrette a riconoscere la loro autorità e potere. Sterminando ogni influenza protestante e rendendo completa l’istituzione cattolica, presero possesso degli strumenti della pubblica istruzione. La maggior parte dei collegi bavaresi vennero fondati e controllati dai Gesuiti. Questi ultimi controllarono anche molte scuole secondarie del paese. “4
Il funzionamento interno della Compagnia di Gesù era molto simile alle confraternite occulte ed apparentemente
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ci lavorarono contro. La Cdg funzionava per gradi, con riti di iniziazione, elaborati rituali e simboli esoterici, venne bandita in molti paesi a causa delle sue tendenze sovversive. Nel 1773, il padrino di Weishaupt usò la sua grande influenza presso l’Università di Ingolstadt concesse al proprio figlioccio la cattedra di diritto canonico. A quel tempo, l’istituzione era sotto il pesante dominio gesuita e i ruoli chiave nell’amministrazione erano spesso detenuti da gesuiti influenti. Il crescente interesse di Weishaupt alle filosofie dell’”Era dell’illuminismo” lo pose in contrasto con i Gesuiti dando il via a molti drammi politici. Nonostante questo fatto, Weishaupt imparò molto dall’organizzazione dei Gesuiti e dai loro metodi sovversivi per ottenere il potere. E’ durante questo periodo che l’idea di una società segreta cominciò a balenare nei pensieri di Weishaupt. “Brillante, e ben addestrato nei metodi cospirativi di accesso al potere, il giovane Weishaupt decise di organizzare un gruppo di cospiratori, pronto a liberare il mondo dalle regole gesuite imposte da Roma.” 5
Mentre alcuni autori ritennero che i gesuiti (soppressi da una bolla papale nel 1773) usarono Weishaupt per perpetuare il loro dominio, altri affermano che Adam stesse cercando di interferire con la presa di potere gesuita in Bavaria. Su una scala più ampia, era convinto che il mondo potesse trarre giovamento dal rovesciamento di tutte le istituzioni governative e religiose del mondo sostituendole, con un comitato segreto di “iniziati”. Per raggiungere i suoi obiettivi, avrebbe usato i metodi dei gesuiti contro i gesuiti stessi. Continuando i suoi studi, Weishaupt, divenne anche esperto nei misteri occulti e nell’ermetismo. Riconobbe il potere attrattivo delle conoscenze misteriche e capì che le loggie massoniche erano il mezzo ideale per propagare le sue idee. Cercò di diventare massone, ma rapidamente rimase disincantato dall’idea.
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“La sua immaginazione venne accesa dalle riflessioni riguardo il potere di attrazione dei misteri eleusini e dall’influenza esercitata dal culto segreto dei Pitagorici. Il primo pensiero di Weishaupt fu però quello di rivolgersi alle istituzioni massoniche dell’epoca, per cogliere l’occasione di propagare le sue opinioni. Tuttavia egli cambiò presto il suo obiettivo base, in parte a causa della difficoltà che sperimentò nel reperire fondi per ottenere l’ammissione a una loggia massonica, in parte perché studiando i testi massonici che gli capitarono fra le mani lo persuasero sul fatto che i “misteri” della massoneria erano troppo puerili e troppo facilmente accessibili al grande pubblico perchè ne valesse la pena “. 6
Weishaupt ben presto si rese conto che, per raggiungere i suoi obiettivi, gli sarebbe stato necessario creare il suo gruppo segreto, composto di individui potenti che avrebbero dovuto abbracciare i suoi punti di vista e aiutare a propagarli. “Ritenne necessario, quindi, lanciarsi su linee indipendenti. Avrebbe formato un’organizzazione segreta allo stato dell’arte, composta da “scuole di saggezza,” nascoste allo sguardo del mondo dietro le mura della clausura e del mistero, in cui quelle verità che la follia e l’egoismo dei sacerdoti vietarono sarebbero state insegnate liberamente ai giovani interessati. “7
L’obiettivo dell’organizzazione di Weishaupt era semplice ma monumentale: rovesciare tutte le istituzioni politiche e religiose al fine di sostituirle con un gruppo di Illuminati iniziati. Secondo lui “la felicità universale, completa e rapida si sarebbe potuta realizzare attraverso la deposizione della gerarchia, dei ranghi e della ricchezza. I principi e le nazioni scomparirebbero dalla Terra senza azioni violente, la razza umana diventerebbe una famiglia, il mondo sarebbe la dimora di uomini ragionevoli “. Il 1 ° maggio 1776, l’Ordine degli Illuminati viene fondato. GLI ILLUMINATI BAVARESI
Il gruppo di Illuminati di Weishaupt iniziò umilmente con soli cinque membri, ma dopo pochi anni e attraverso connessioni potenti, l’Ordine divenne una grande forza politica in tutto il mondo. Influenti opinionisti, ricchi industriali, nobili e potenti occultisti entrarono nell’Ordine e parteciparono ai suoi obiettivi cospirativi. Alcuni storici sostengono che il rapido aumento di grandezza dell’Ordine fosse dovuto ad un incontro segreto tra Weishaupt e una figura misteriosa di nome Cagliostro, l’occultista più potente del tempo. ”Sembra che Cagliostro incontrò Adam Weishaupt, docente di filosofia e di diritto canonico presso l’università, che nel 1776, fondò la setta degli Illuminati. Si definiscono eredi dei Templari, dichiarando il proprio interesse nel riformare il mondo religioso ma in maniera più radicale di Cagliostro “. Cagliostro profetizzò e descrisse in dettaglio la decapitazione di Luigi XVI, un evento difficile da prevedere a quel tempo. “8
Gli Illuminati Bavaresi erano originariamente costituiti da tre livelli principali: Novizio, Minervale e Illuminato minore. Ogni grado venne progettato per raggiungere obiettivi particolari assicurando il completo controllo e dominio al vertice della piramide. Ecco un breve sguardo a ogni grado. NOVIZIO
I neo membri degli Illuminati di Baviera vennero attratti ed introdotti nell’Ordine attraverso un linguaggio attraente (la ricerca della saggezza e del miglioramento personale) e le tradizioni occulte. Vennero comunque introdotti a una gerarchia fortemente monitorata e controllata, che somigliò al sistema dei gesuiti. Non c’era alcuna menzione di obiettivi politici dell’Ordine. ”Una volta iscritto, l’istruzione di ogni Novizio era nelle mani del suo maestro, che teneva ben nascosta, al suo allievo, l’identità di tutto il resto dei suoi superiori. Lo scopo principale del noviziato, era quello di migliorare e perfezionare il suo carattere morale, espandere i suoi principi di umanità e socialità e sollecitare il suo interesse per il lodevole lavoro di ostacolare gli uomini malvagi, assistendo all’oppressione delle virtù e aiutando gli uomini meritevoli a trovare il loro posto nel mondo. Il novizio ha impresso nella sua mente il fatto di mantenere la segretezza per rispettare gli affari dell’ordine, oltre che l’imposizione di dover subordinare le sue opinioni e interessi egoistici all’ordine rispettando e seguendo la volontà dei suoi superiori. Una parte importante delle responsabilità del Novizio consisteva nella stesura di una relazione approfondita (per gli archivi dell ‘ordine), contenente informazioni complete, riguardanti la sua famiglia e la sua carriera personale, includendo dettagli remoti come i titoli dei libri che possedeva, i nomi dei suoi
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nemici personali e il motivo dell’inamicizia, i suoi punti di forza e le debolezze del carattere, le passioni dominanti dei suoi genitori, i nomi dei conoscenti più intimi, le relazioni amorose, ecc Si richi edeva anche una relazione mensile, che mostrava i benefici che la recluta riceveva grazie alle prestazioni effettuate per l’ordine. “9.
Quando un Novizio dimostra ai suoi superiori di essere degno di passare al livello superiore, viene iniziato al grado Minervale. MINERVALE
Sigilli minervali degli Illuminati bavaresi. Questi ciondoli, indossati attorno al collo degli iniziati al grado Minervale, sono caratterizzati dalla Civetta di Minerva. Conosciuta anche come il Gufo della Sapienza: questo simbolo si trova ancora oggi nei luoghi di potere: nella Casa Bianca, nascosto sulla banconota da un dollaro o nelle insegne del Club boemo. Il termine minervale deriva da Minerva, dea romana della poesia, della medicina, della saggezza, del commercio, della tessitura, dell’artigianato, della magia e della musica. Viene spesso raffigurata con il suo animale sacro, il gufo, che simboleggia il suo legame con la saggezza. Un antico simbolo misterico, Minerva, è prominente in posti come la Libreria del Congresso e sul Gran Sigillo della California. Il secondo grado degli Illuminati serve per l’indottrinamento. Agli iniziati vengono presentati, tramite conferenze, i principi spirituali dell’Ordine, rivelando comunque poche informazioni sulle finalità vere di Weishaupt e della sua ristretta cerchia di amministratori. “La cerimonia di iniziazione attraverso la quale il Novizio passerà ai voti minervali era prevista per togliere ogni sospetto sul fatto che l’obiettivo supremo dell’organizzazione fosse la sottomissione dei ricchi e dei potenti, o, il rovesciamento del governo civile o ecclesiale. Veniva fatto anche promettere al candidato di essere utile all’umanità, per mantenere un silenzio eterno, una fedeltà inviolabile oltre ad un’obbedienza e rispetto impliciti versi tutti i superiori e alle regole dell’ordine;. Assieme a questo il candidato avrebbe dovuto sacrificare tutti i suoi interessi personali a favore di quelli della società (segreta) “10 Ai minervali veniva permesso di incontrare alcuni dei loro superiori (gli Illuminati Minori) e di poterci parlare. Questo privilegio da solo, fu una grande fonte di motivazione per i nuovi iniziati.
ILLUMINATI MINORI Selezionati tra i Minervali, gli Illuminati Minori svolgono compiti specifici al fine di prepararli al “mondo reale”. La maggior parte dei loro lavori consisteva nello studio del genere umano e nel perfezionamento dei metodi per dirigerlo. Ad ogni Illuminato Minore era affidato un piccolo gruppo di Minervali che veniva esaminato, analizzato e condotto verso specifiche direzioni. I membri di grado inferiore dell’Ordine divennero quindi le cavie per le tecniche
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che sarebbero state applicate alle masse. “Al grado di Illuminati Minori vennero ammessi quei Minervali che a giudizio dei loro superiori erano degni di avanzamento. Elaborate cerimonie iniziatiche fissavano nella mente del candidato nozioni quali: la progressiva purificazione della sua vita, a mano a mano che si faceva strada nell’ordine e che acquisire la padronanza sull’arte del controllo degli uomini fosse lo scopo principale del suo nuovo grado. Per realizzare quest’ultimo, cioè diventare uno psicologo esperto capace di condurre le coscienze degli uomini, deve osservare e studiare costantemente le azioni, gli scopi, i desideri, i difetti e le virtù del piccolo gruppo di Minervali che sono stati posti sotto la sua personale cura e direzione. Per districarsi in questo difficile compito viene fornito di una complicata massa di istruzioni. Oltre alla loro costante presenza nelle assemblee dei Minervali, i membri di quest a classe si riunivano una volta al mese da soli, per ascoltare le relazioni sui loro discepoli, per discutere i metodi che avrebbero permesso migliori risultati nel loro lavoro o per trovare soluzioni a casi difficili e imbarazzanti. In questi incontri i r egistri delle assemblee dei Minervali venivano rivisti, corretti e successivamente trasmessi agli ufficiali superiori dell’ordine. “11
Da questa struttura di base, gli Illuminati iniziarono la loro espansione. Era tutto pronto per raggiungere un altro importante obiettivo di Weishaupt: l’inf iltrazione della massoneria. L’INFILTRAZIONE NELLA MASSONERIA Nel 1777, l’anno successivo alla creazione degli Illuminati, Weishaupt aderì alla loggia massonica di Teodoro del Buon Consiglio a Monaco di Baviera. Non solo riuscì a propagandare le sue idee nella loggia, riuscì anche a far in modo che la loggia “venisse praticamente assorbita dall’ideologia illuminista quasi immediatamente”. 12
Una alleanza definitiva tra gli Illuminati e la Massoneria fu possibile nel 1780, quando una figura di spicco con il nome di Barone Adolf Franz Friedrich Knigge venne iniziato nell’ordine di Weishaupt. I legami massonici del diplomatico tedesco assieme alle sue capacità organizzative vennero da subito sfruttate dall’ordine. Knigge avrebbe svolto due compiti importanti per gli Illuminati: Ampliare la gerarchia dell’Ordine, creando nuovi gradi più elevati, consentendo quindi la piena integrazione delle logge massoniche nel sistema. “Dall’avvento di Knigge nell’ordine abbiamo subito immediatamente due pesanti conseguenze. Vennero elaborati i gradi più alti a lungo cercati, e venne effettuata un’alleanza tra gli Illuminati e la Massoneria. “13
Knigge, un influente diplomatico e occultista del Nord della Germania che aderì agli Illuminati nel 1780. Viene qui ritratto mentre mostra il simbolo della Mano Nascosta L’inf luenza di Knigge sull’Ordine fu profonda e immediata. Il nuovo sistema ideato attrasse massoni ed altre figure potenti, che diedero grande slancio al movimento. Ecco il sistema ideato da Knigge:
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Knigge mantenne intatti i gradi originali dell’ordine, ma ne aggiunse altri al di sopra di quelli già esistenti. Il secondo livello degli Illuminati incorpora i gradi della Massoneria, rendendo quindi la Confraternita, semplicemente una parte della sovrastruttura più ampia. “Il grado di Novizio (una parte del sistema solo nel senso preparatorio) rimase invariato nelle modifiche di Knigge, salvo l’aggiunta di una comunicazione stampata fornita alle nuove reclute, dove si spiegava il fa tto che l’Ordine degli Illuminati combatteva tutte le altre forme di massoneria contemporanea in quanto l’unico non degenerato e corrotto e come tale in grado da solo di riportare “il mestiere” al suo antico splendore. (...) I tre gradi simbolici della seconda classe sembrano essere stati concepiti al solo scopo di fornire una via con la quale i membri dei vari rami della grande famiglia massonica sarebbero potuti avanzare ai gradi superiori del nuovo ordine. “14
I più alti gradi dell’Ordine erano limitati a un ristretto gruppo di persone selezionate. Il grado di principe annovera tra le sue fila Ispettori Nazionali, Provinciali, Prefetti e Vescovi. In cima alla piramide vi sono i Magus (noti anche come Areopagiti), cioè i capi supremi dell’Ordine. Le loro identità vengono mantenute nascoste in modo sicuro e sono ancora oggi sono difficili da confermare. La strategia di Knigge diede risultati impressionanti e permise agli Illuminati di diventare un movimento estremamente potente. il suo valore. Soprattutto grazie alla fine strategia di cercare le sue reclute tra gli ufficiali e tra gli altri personaggi influenti nelle logge massoniche, uno dopo l’altro ognuno di essi si avvicinò al sistema. Vennero stabilite nuove prefetture, vennero messe in piedi nuove province dalle quali cominciarono a fluire costantemente e copiosamente nuove reclute. (...) Gli studenti, commercianti, medici, farmacisti, avvocati, giudici, professori, precettori, funzionari civili, pastori, sacerdoti – tutti vennero generosamente rappresentati tra le nuove reclute. Apparvero subito nomi importanti nella lista delle iscrizioni. Il duca Ferdinando di Brunswick, il duca Ernst di Gotha, il duca Carlo Augusto di Sassonia-Weimar, il Principe Augusto di SassoniaGotha, il principe Carlo di Assia, il barone Dalberg, il filosofo Herder, il poeta Goethe, il pedagogista Pestalozzi, furono tra gli iscritti , Alla fine del 1784 il leader vantava un totale di circa du e tremila iscrizioni. La creazione delle fondamenta per un ordine solido, sembrava aver a vuto successo. “15 Weishaup, tuttavia, non godette del successo del suo ordine a lungo. Crebbero, in tutta Europa sospetti di complotti anti governativi/religiosi di matrice illuminata. Vedendo una minaccia credibile contro il suo potere, il governo bavarese emise un editto che pose fuori legge tutte le comunità, le società e le confraternite esistenti senza una autorizzazione legislativa. Inoltre, i disaccordi interni tra Weishaupt e gli alti leaders del suo Ordine diedero inizio a dispute e dissensi. In mezzo a tutto questo, alcuni membri andarono direttamente dalle autorità e testimoniarono contro l’Ordine, un’opportunità che il governo bavarese non si lasciò sfuggire.
280 “Il nuovo metodo di diffondere l’Illuminismo attraverso l’affiliazione alle logge massoniche ha subito dimostrato
“Dalle confessioni degli adepti, le accuse che i nemici fecero contro l’ordine dovevano essere motivate. Dalle ammissioni dei suoi stessi leaders, il sistema degli Illuminati era un’organizzazione dedita al rovesciamento della religione e dello stato, una banda di falsari e di avvelenatori, un’associazione di uomini dai costumi e dai gusti disgustosamente depravati. “16
Dal 1788, attraverso l’utilizzo di una aggressiva legislazione e alle accuse penali, gli Illuminati Bavaresi sembrarono esser stati dissipati e distrutti dal governo. Mentre alcuni pensano che il capitolo degli Illuminati finisca qui, non bisogna dimenticare che i tentacoli dell’Illuminismo ebbero tutto il tempo di diffondersi ben oltre ai confini della Baviera raggiungendo le logge massoniche in tutta Europa. In altre parole, gli Illuminati non sono mai stati distrutti, semplicemente ora si nascondono. Un anno dopo, un evento importante avrebbe dimostrato che l’Illuminismo era più vivo e potente che mai: la Rivoluzione francese. LA RIVOLUZIONE FRANCESE
Il violento rovesciamento della monarchia francese nel 1789 rappresenta per molti la vittoria del giacobinismo e dell’Illuminismo sulle istituzioni tradizionali del tempo. L’adozione della Dichiarazione dei Diritti Umani imprime ufficialmente valori massonici e illuministi nel nucleo del governo francese. Il nuovo motto del paese è “Liberté, Egalité et Fraternité” (Libertà, Uguaglianza e Fratellanza) che è un comune detto massonico, utilizzato negli alberghi francesi per secoli.
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Il documento ufficiale della Dichiarazione dei Diritti Umani contiene diversi simboli occulti in ri ferimento alle società segrete. In primo luogo, il simbolo dell’occhio che tutto vede all’interno di un triangolo, circondato dalla luce dell’ardente stella di Sirio, si trova al di sopra di tutto (questo simbolo si trova anche sul Gran Sigillo degli Stati Uniti). Sotto il titolo è raffigurato un Ouroboros (un serpente che si morde la coda), un simbolo esoterico associato all’alchimia, all’ermetismo e al gnosticismo, gli insegnamenti fondamentali della Massoneria. Proprio sotto l’Ouroboros c’è un berretto frigio rosso, un simbolo che rappresenta le rivoluzioni illuministe in tutto il mondo. L’intera carta dei diritti è in mezzo a due pilastri massonici. UNA VIOLENTA REAZIONE CONTRO L’ILLUMINISMO Anche se gli Illuminati bavaresi scomparvero, le loro idee divennero comunque realtà. I massoni e i rosacrociani erano ancora attivi e gli Illuminati sembrarono rivivere attraverso di loro. L’Europa era in fermento dato che una nuova classe stava prendendo le redini del potere. I critici cominciarono ad emergere, rivelando alle masse le forze segrete dietro i cambiamenti di cui furono testimoni.Leopold Hoffman, un massone convinto che gli Illuminati avessero traviato la sua Confraternita, pubblicò una serie di articoli sul suo giornale, il Wiener Zeitschrift. Sostenne che i gradi più bassi degli Illuminati vennero sciolti, ma quelli più elevati rimasero attivi. Aggiunse anche che la Massoneria venne “soggiogata dall’Illuminismo” e trasformata per servire ai suoi scopi. Affermò anche che la Rivoluzione francese fu il risultato di anni di propaganda illuminista.Nel 1797, John Robinson, un medico scozzese, matematico e inventore (inventò la sirena) pubblicò un libro intitolato “Proofs of a Conspiracy against All the Religions and Governments of Europe, carried on in the Secret Meetings of the Free Masons, Illuminati, and Reading Societies”. Questo devoto massone divenne disincantato quando si rese conto che la sua confraternita venne avvelenata dagli Illuminati. Ecco un estratto del suo libro: ”Ho scoperto che la copertura fornita da una Loggia Massonica venne impiegata in tutti i paesi per ventilare sentimenti di propaganda religiosa e politica, che non sarebbero potuti circolare in pubblico senza esporre l’autore ad un grande rischio. Trovai che questa impunità avesse incoraggiato a poco a poco gli uomini di principi licenziosi a diventare più audaci, e ad insegnare dottrine sovversive che capovolgevano tutti i nostri principi di moralità e tutta la nostra fiduci a nel governo morale dell’universo, tutte le nostre speranze di miglioramento in un futuro stato di esistenza e ogni soddisfazione e appagamento dato dalla nostra vita presente. Sono stato in grado di individuare questi tentativi, messi in atto in un arco di 50 anni, con il pretesto vuoto di illuminare il mondo con la fiaccola della filosofia e dissipare le nubi della superstizione civile e religiosa che costringono le nazioni europee nell’oscurantismo e nella schiavitù. Osservai queste dottrine via via mentre si diffondevano e si miscelavano con tutti i diversi sistem i della massoneria, finché, finalmente, si costituì un’associazione con il preciso scopo di sradicare tutti gli istituti religiosi e tutti i governi europei . Ho visto questa Associazione esercitarsi con zelo e sistematicamente, fino quasi a diventare irresistibile: Ho visto che i leader più attivi nella Rivoluzione francese erano membri di questa associazione e che condussero le loro prime sommosse in base ai suoi principi, per mezzo delle loro istruzioni e della loro assistenza, formalmente richieste ed ot tenute: E, infine, ho visto che questa associazione esiste ancora, lavora ancora in segreto e che non solo le diverse apparizioni tra il nostro gruppo dimostrano che i suoi emissari si sforzano di diffondere le loro detestabili dottrine, ma anche che l’Ass ociazione ha Logge in Gran Bretagna, in corrispondenza con la Loggia madre a Monaco di Baviera già dal 1784. . . L’Associazione di cui ho parlato è l’ordine degli Illuminati, fondato, nel 1775, dal dottor Adam Weishaupt, docente di diritto canonico presso l’Università di Ingolstadt, venne abolito nel 1786 dal principe elettore di Baviera, ma ripreso subito dopo, sotto un altro nome, e in una forma diversa, in tutta la Germania. Venne di nuovo scoperto e apparentemente distrutto, il problema è che aveva ormai piantato radici talmente profonde che riuscì a sopravvivere senza venir scoperto, diffondendosi in tutti i paesi d’Europa “17 Anche Augustin Barrel, un sacerdote gesuita francese, pubblicò un libro nel 1797 che collega la Rivoluzione francese agli Illuminati di Baviera. In “Mémoires pour servir à l’histoire du Jacobisime”, fece risalire lo slogan “Libertà e Uguaglianza” all’epoca dei primi Templari affermando che, nei gradi più elevati dell’ordine, l’interpretazione dei termini “libertà” ed “uguaglianza” non si limita alla “guerra contro i re e i troni “, ma comprende anche la ” guerra contro Cristo ed i suoi altari “. Vengono forniti anche dettagli relativi all’acquisizione illuminista della Massoneria. Per Barruel, i leader rivoluzionari come La Rochefoucauld, Lafayette, e il duca d’Orléans, divennero agenti degli Illuminati e creduloni dei radicali più estremi come Danton. Barruel accusa anche l’intera istituzione massonica francese che si convertì alle idee rivoluzionarie di Weishaupt, venne scoperto che nei suoi alberghi si incontravano segretamente dei comitati che decivedano gli omicidi e le stragi. “18 PROPAGAZIONE IN AMERICA
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La maggior parte dei Padri Fondatori degli Stati Uniti erano parte di società segrete, in parte massoni, in parte Rosacroce ecc. Alcuni di loro viaggiarono in Europa apparendo ben disposti nei confronti delle dottrine degli Illuminati. Dal 1776 al 1785 – quando gli Illuminati Bavaresi erano pubblicamente attivi- Benjamin Franklin era a Parigi in funzione di ambasciatore degli Stati Uniti in Francia. Durante la sua permanenza, divenne Gran Maestro della Loggia Les Neufs Soeurs che era una affilliata del Grande Oriente di Francia. Questa organizzazione massonica si diceva fosse diventata la sede francese degli Illuminati di Baviera. Fu particolarmente influente nell’organizzazione del sostegno francese per la rivoluzione americana divenendo in seguito parte del processo verso la Rivoluzione francese. Nel 1799, quando il ministro tedesco G.W. Snyder avvertì George Washington del piano degli Illuminati “di rovesciare tutti i governi e le religioni”, Washington rispose di aver sentito delle “dottrine malvage e pericolose professate dagli Illuminati”. Concluse la lettera affermando: “Nonostante questo, credo che nessuna delle logge di questo paese sia contaminata con le dottrine degli illuminati”. In un’altra lettera a Snyder, scritta un mese dopo, Washington continua sul tema: ”Non era mia intenzione mettere in dubbio che le dottrine degli Illuminati, ed i principi del giacobinismo non si siano diffusi negli Stati Uniti. Al contrario, nessuno è più soddisfatto di questo fatto di me.” L’idea che volevo trasmettere era che non ritengo che le Logge dei Liberi Muratori di questo Paese abbiano mai cercato di propagare le dottrine diaboliche dei primi o i principi perniciosi degli ultimi (se i due insiemi sono suscettibili di separazione). Che i loro appartenenti possano stare lavorando per influenzare la società democratica degli Stati Uniti e suscitare un distacco del popolo dal loro governo, è un fatto fin troppo evidente per essere discusso.
Parte della lettera originale scritta da George Washington a riguardo degli Illuminati A giudicare da questa lettera, George Washington era ovviamente ben consapevole delle dottrine degli Illuminati: anche se non credeva che le istituzioni massoniche degli Stati Uniti ne avessero propagato le dottrine, ammette che degli individui avrebbero potuto intraprendere tale sforzo. DOPO GLI ILLUMINATI BAVARESI Oggi, il termine Illuminati è usato per descrivere il piccolo gruppo di potenti individui che cercando di creare un governo mondiale, con l’emissione di una moneta unica mondiale e una religione unica mondiale. Anche se è difficile stabilire se questo gruppo discenda direttamente da quello originale (Illuminati Bavaresi), i suoi principi e metodi sono la sua perfetta continuazione. Come detto sopra, il nome che viene usato per descrivere l’elite occulta può cambiare. In finale il nome è irrilevante: ciò che deve essere riconosciuta è la corrente di fondo che esiste da secoli.Secondo Manly. P Hall, gli Illuminati di Baviera erano parte di ciò che egli chiama la “Fratellanza Universale”, un ordine invisibile alla “fonte” della maggior parte delle società ermetiche segrete del passato. Ha lavorato per anni verso la trasformazione della razza umana, guidandola attraverso un processo alchemico mondiale. Come la Grande Opera alchemica si propone di trasformare metalli grezzi in oro, così la Fratellanza lavora ad una trasformazione simile del mondo. Secondo Hall, la Fratellanza Universale a volte si rende visibile, ma con nomi e simboli diversi. Ciò significa che i Cavalieri Templari, i Massoni, i Rosacroce e gli Illuminati sono temporanee manifestazioni visibili di una forza di fondo che è infinitamente più radicata e potente. Tuttavia, gli esseri umani essendo quello che sono – molto deboli nei confronti dell’avidità e della brama di potere – spesso danneggiano questi movimenti finendo per cospirare contro le masse in modo da ottenere maggior guadagno e potere economico.
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“Certamente vi era un sottofondo esoterico, nel senso più mistico della parola, sotto la superficie dell’Illuminismo. A questo proposito, l’Ordine seguì esattamente le orme dei Cavalieri Templari. I Templari tornarono in Europa dopo le Crociate, portando con sé un certo numero di frammenti scelti della tradizione occulta orientale, alcuni dei quali furono ottenuti dalle drusi del Libano, e da alcuni discepoli di Hasan Ibn -alSabbah, il vecchio mago del Monte Alamut. Forse i gigli degli Illuminati e le rose dei Rosacroce derivarono, per un miracolo della natura, dalla stessa radice. Il simbolismo antico suggerirebbe questo, e non sempre è saggio ignorare i monumenti antichi. C’è solo una spiegazione che soddisfa i requisiti ovvi e naturali dei fatti conosciuti. Gli Illuminati erano parte di una tradizione esoterica che proviene dalla remota antichità e che si rivelò per un breve periodo tra gli umanisti di Ingolstadt. 19
Hall concluse che gli Illuminati esistettero molto prima dell’avvento dell’Ordine di Weishaupt continuando a vivere anche ai giorni nostri. Fu grazie alla scusa della sconfitta e della distruzione che gli Illuminati realizzarono uno dei loro più grandi traguardi. “Weishaupt emerse come servo fedele di una causa superiore. Alle sue spalle si mosserò i meccanismi occulti delle società segrete. Come al solito, non diedero fiducia a delle istituzioni deperibili. La storia fisica degli Illuminati bavaresi si estese su un periodo di soli dodici anni. E ‘difficile capire, quindi, la profonda agitazione che questo movimento causò nella vita politica europea. Siamo portati a realizzare che questo gruppo bavarese era solo un frammento di un progetto ampio e composito. Tutti gli sforzi per scoprire i membri dei gradi superiori dell’Ordine illuminista non hanno avuto successo. Fu consuetudine, quindi, supporre che questi gradi superiori esistevano solo nelle menti di Weishaupt e di von Knigge. Non è altrettanto possibile che un potente gruppo di uomini, decise di rimanere del tutto sconosciuto, usando Weishaupt come schermo per le proprie attività? Gli ideali dell’Illuminismo, scritti nei misteri pagani dell’antichità, erano già vecchi quando nacque Weishaupt, ed è improbabile che queste convinzioni a lungo sostenute perissero con il suo esperimento bavares e. Il lavoro rimasto incompleto nel 1785 rimase incompiuto anche nel 1950. Gli ordini esoterici non si estingueranno fino a che l’obiettivo che gli ha posti in essere non sarà raggiunto. Le organizzazioni possono morire, ma la Grande Scuola è indistruttibile
“.
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GLI ILLUMINATI OGGI E IL NUVO ORDINE MONDIALE Il Gran Sigillo degli Stati Uniti raffigurante l’incompiuta piramide di Giza, simbolo del lavoro incompiuto degli Ordini esoterici: un Nuovo Ordine Mondiale. Il Sigillo venne posto sul dollaro americano da Franklin Delano Roosevelt, un massone di 32 ° grado e un Cavaliere di Pizia.
Se l’Agenda illuminista è attiva anche ai giorni nostri, in che forma si manifesta? Dal punto di vista esoterico e spirituale, alcune società segrete moderne, come l’OTO (Ordo Templi Orientis) hanno dichiarato di essere gli eredi dell’Illuminismo. Altri ricercatori hanno dichiarato che esistono ordini nascosti al di sopra dei 33 gradi “visibili” della Massoneria che costituiscono il sistema degli Illuminati. Data la segretezza del tema raccogliere informazioni risulta molto complicato.Il lato politico dell’Illluminismo moderno è molto più visibile e i suoi piani molto più evidenti. Ad un gruppo sempre più ristretto e concentrato vengono affidate importanti decisioni. Comitati e organizzazioni internazionali, che agiscono al di sopra degli ufficiali eletti stanno oggi creando politiche sociali ed economiche che vengono applicate a livello globale. ”Su un altro piano politico stanno i gruppi ideologici come il Council on Foreign Relations, o i partecipanti al World Economic Forum. Qui troviamo i responsabili della politica, degli affari, della finanza, dell’istruzione, e dei media che condividono la fede nel valore delle soluzioni globali, hanno una posizione di grande autorità, e rappresentano diversi livelli di coinvolgimento con il cerchio interno del gruppo. La maggior parte dei membri semplicemente trova positiva l’opportunità di associarsi con altri noti luminari. Eppure, l’ideologia ai più alti livelli di tali gruppi sostiene un governo mondiale – amministrato da una classe di esperti e progettisti, con istituzioni politiche e sociali fortemente centralizzate. Anche se questi gruppi spesso tengono le loro riunioni in segreto, le loro liste di iscrizione sono di dominio pubblico. E’ l’ordine del giorno che viene ben mascherato. “21I principali gruppi d’elite e i principali concili sono: l’International Crisis Group, il Council on Foreign Relations, il World Economic Forum, la Brookings Institution, la Chatham House, la Commissione Trilaterale e il Bilderberg Group. Il Bohemian Club è un gruppo d’elite che tiene delle riunioni annuali in cui avvengono strani rituali. L’insegna del Club è un gufo simile a quello trovato sul sigillo minervale degli Illuminati di Baviera.
Insegna del Bohemian Club
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Se uno volesse studiare attentamente i membri e i partecipanti di questi club esclusivi, potrebbe notare che essi coinvolgono i politici, i CEO e gli intellettuali più potenti. Essi discendono da dinastie potenti, che raggiunsero il potere mediante la compravendita di parti importanti dell’economia dei paesi, come il sistema bancario, l’industria petrolif era o i mass media. Vennero associati a molti cambiamenti epocali, come la creazione della Federal Reserve nel 1913. Questo atto modificò completamente il sistema bancario degli Stati Uniti, mettendolo nelle mani di poche corporazioni d’élite. Una prova di questa espropiazione si può trovare in una sentenza della Corte del 1982:”Le banche della Federal Reserve non sono strumenti federali al servizio della FTCA [Federal Tort Claims Act], ma sono società private controllate localmente”.Nel suo libro “Le linee di sangue degli illuminati”, il controverso autore Fritz Springmeier sostiene che gli Illuminati oggi siano formati dai discendenti di tredici potenti famiglie i cui antenati avevano stretti legami con gli originali Illuminati bavaresi. Secondo Springmeier, le 13 linee di sangue sono: gli Astor, i Bundy, i Collins, i DuPont, i Freeman, i Kennedy, i Li, gli Onassis, i Reynold, i Rockefeller, i Rothschild, i Russell e i Van Duyns. 22. (In aggiornamento)Non vi è alcun dubbio che in virtù delle risorse materiali e politiche di cui sono proprietari, alcune di queste famiglie hanno un grande potere sul mondo odierno. Sembrano costituire il nucleo di ciò che chiamiamo oggi “gli Illuminati”. Tuttavia, stanno cospirando per creare un Nuovo Ordine Mondiale? Ecco una citazione dalle memorie di David Rockefeller che potrebbe rispondere ad alcune domande:”Per più di un secolo estremisti ideologici ai due estremi dello spettro politico hanno colto incidenti ben pubblicizzati come il mio incontro con Castro per attaccare la famiglia Rockefeller in merito all’influenza eccessiva che sostengono esercitiamo sulle istituzioni politiche ed economiche Americane. Alcuni credono addirittura che facciamo parte di un complotto segreto che lavora contro i migliori interessi degli Stati Uniti, defindendo me e la mia famiglia come “internazionalisti” e sostenendo che cospiriamo con altri nel mondo per costruire una più integrata struttura globale politica ed economica – un mondo, se volete. Se questa è l’accusa, mi dichiaro colpevole, e ne sono orgoglioso.”). Come dice la parola stessa gli Illuminati sono i portatori di luce, quelli che sanno, ma la loro luce è, apparentemente, Lucifero o Satana. Appartengono a tredici delle più ricche famiglie del mondo e sono i personaggi che veramente comandano il mondo da dietro le quinte. Vengono anche definiti la Nobiltà Nera, i Decision Makers, chi fa le regole da seguire per Presidenti e Governi. La loro caratteristica è quella di essere nascosti agli occhi del pubblico. Il loro albero genealogico va indietro migliaia di anni e sono molto attenti a mantenere il loro legame di sangue di generazione in generazione senza interromperla. Il loro potere risiede nell’occulto e nell’economia, uno dei loro motti è: “il denaro crea potere”. Possiedono tutte le Banche Internazionali, il settore petrolifero e tutti i più potenti settori industriali e commerciali; ma soprattutto sono infiltrati nella politica e comandano la maggior parte dei governi e degli organi Sovranazionali primi fra tutti l’ONU ed il Fondo Monetario Internazionale. Un esempio del loro modo di operare è l’elezione del Presidente degli Stati Uniti, chi tra i candidati ha più Sponsor sotto forma di soldi, vince le elezioni perché con questi soldi ha il potere di “distruggere” l’altro candidato. E chi è che sponsorizza il candidato vincente? Ovviamente gli Illuminati attraverso le loro molte organizzazioni di facciata, fanno in modo di finanziare entrambi i candidati, per mantenere il “gioco” vivo anche se loro hanno già deciso chi sarà il vincitore e a questo assicurano più soldi. I loro piani sono sempre lungimiranti, sembra che Bill Clinton sia stato preparato alla missione di Presidente dall’entourage degli Illuminati fin da quando era giovane. Qual è l’obiettivo degli Illuminati? Creare un Unico Governo Mondiale ed un Nuovo Ordine Mondiale, con a capo loro stessi per sottomettere il mondo a una nuova schiavitù, non fisica, ma “spirituale” ed affermare il loro credo: l’ideologia Luciferica. Questo obiettivo non può essere conseguito nel periodo di una vita, le sue origini sono antiche e risalgono già al 1700 quando il complotto venne formalizzato, con l’elaborazione di veri e propri documenti programmatici.
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Nella prima metà del 1700 l’incontro tra il Gruppo dei Savi di Sion e Mayer Amschel Rothschild, l’abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale, porta alla redazione di un manifesto: “I Protocolli dei Savi di Sion”. In 24 paragrafi, viene descritto come soggiogare e dominare il mondo con l’aiuto di un sistema economico. Sempre Mayer Amschel Rothschild aiuta e finanzia l’ebreo Adam Weishaupt, un ex prete gesuita, che a Francoforte crea un Gruppo Segreto dal nome “Gli Illuminati di Baviera”. Weishaupt prendendo spunto dai “ Protocolli dei Savi di Sion” elabora all’incirca verso il 1770 “Il Nuovo Testamento di Satana” un piano che dovrà portare, non più gli Ebrei ma un gruppo ristretto di persone (gli Illuminati o Banchieri Internazionali) ad avere il controllo ultimo del mondo intero. La strategia di Weishaupt era basata su principi molto fini e spietati. Bisognava arrivare alla soppressione dei Governi Nazionali e alla concentrazione del potere in Governi ed Organi Sovranazionali ovviamente gestiti dagli Illuminati. Ecco alcuni esempi operativi sulle cose da fare: Creare la divisione delle masse in campi opposti attraverso la politica, l’economia, gli aspetti sociali, la religione, l’etnia etc. Se necessario armarli e provocare incidenti in modo che si combattano e si indeboliscano. Corrompere (con denaro e sesso) e quindi rendere ricattabili i politici o chi ha una posizione di potere all’interno di uno stato. Scegliere il futuro capo di stato tra quelli che sono servili e sottomessi incondizionatamente. Avere il controllo delle scuole (licei ed Università) per fare in modo che i giovani talenti di buona famiglia siano indirizzati ad una cultura internazionale e diventino inconsciamente agenti del complotto. Assicurare che le decisioni più importanti in uno stato siano coerenti nel lungo termine all’obiettivo di un Nuovo Ordine Mondiale. Controllare la stampa, per poter manipolare le masse attraverso l’informazione. Abituare le masse a vivere sulle apparenze e a soddisfare solo il loro piacere, perché in una società depravata gli uomini perdono la fede in Dio. Secondo Weishaupt, mettendo in pratica le sue raccomandazioni si doveva arrivare a creare un tale stato di degrado, di confusione e quindi di spossatezza, che le masse avrebbero dovuto reagire cercando un protettore o un benefattore al quale sottomettersi liberamente. Da qui il bisogno di costituire degli Organi Sovranazionali pronti a sfruttare questo stato di cose, fingendosi i salvatori della patria, per istituire un Unico Governo Mondiale . Nel 1871 il piano di Weishaupt viene ulteriormente completato da un suo seguace Americano Albert Pike che elabora un documento per l’istituzione di un Nuovo Ordine Mondiale attraverso tre Guerre Mondiali. Il suo pensiero era che questo programma di guerre avrebbe generato nelle masse un tale bisogno di pace, che sarebbe diventato naturale arrivare alla costituzione di un Unico Governo Mondiale. Non a caso dopo la Seconda Guerra Mondiale venne fatto il primo passo in questa direzione con la formazione dell’ONU, che possiamo definire la polizia del mondo degli Illuminati. Tornando al pensiero di Pike, la Prima Guerra Mondiale doveva portare gli Illuminati, che già avevano il controllo di alcuni Stati Europei e stavano conquistando attraverso le loro trame gli Stati Uniti di America, ad avere anche la guida della Russia. Quest’ultima avrebbe poi dovuto interpretare un ruolo che doveva portare alla divisione del mondo in due blocchi. La Seconda Guerra Mondiale sarebbe dovuta partire dalla Germania, manipolando le
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diverse opinioni tra i nazionalisti tedeschi e i sionisti politicamente impegnati. Inoltre avrebbe portato la Russia ad estendere la sua zona di influenza e reso possibile la costituzione dello Stato di Israele in Palestina. La Terza Guerra Mondiale sarà basata sulle divergenze di opinioni che gli Illuminati avranno creato tra i Sionisti e gli Arabi, programmando l’estensione del conflitto a livello mondiale. Col passare degli anni il Quartiere Generale di questo complotto passa dalla Germania (Francoforte), alla Svizzera, poi all’Inghilterra (Londra) ed infine agli Stati Uniti d’America (New York). E’ quindi dal 1700 che le famiglie degli Illuminati, generazione dopo generazione, influenzano la storia per raggiungere i propri traguardi. Ecco un elenco dei fatti principali che negli ultimi 3 secoli sono stati architettati, fomentati o finanziati dagli Illuminati: la Rivoluzione Francese, le Guerre Napoleoniche, la nascita dell’ideologia Comunista, la I Guerra Mondiale, la Rivoluzione Bolscevica, la nascita dell’ideologia Nazista, la II Guerra Mondiale, la fondazione dell’ONU, la nascita dello Stato di Israele, la Guerra del Golfo, la nascita dell’Europa Unita... Nella Tavola 3 e Tavola4 è rappresentata la rete di potere che gli Illuminati si sono costruiti in quasi 300 anni. Ovviamente non potevano pensare di conseguire i loro obiettivi da soli, avevano ed hanno bisogno di una “struttura operativa”, composta da organizzazioni o persone che esercitando del potere operino più o meno consapevolmente nella stessa direzione. Come potete constatare gli Illuminati controllano o hanno i loro uomini ovunque, possiamo tranquillamente dire che sono i signori del mondo.
La loro strategia ha fatto leva su 2 capisaldi: a) la forza del denaro, hanno costituito e controllano il Sistema Bancario Internazionale; b) la disponibilità di persone fidate, ottenuta attraverso il controllo delle Società o Associazioni Segrete (logge massoniche). Queste ultime con i loro diversi gradi di iniziazione hanno garantito e garantiscono tutt’ora quell’alone di discretezza necessario al piano degli Illuminati. Gli Illuminati, e chi con loro controlla queste Società, sono Satanisti e praticano la magia nera. Il loro Dio è Lucifero e attraverso pratiche e riti occulti manipolano e influenzano le masse. E pensare che la cultura dominante ci dice che la magia non esiste anzi, considera ridicolo chi ci crede. E’ anche da questa scienza di tipo occulto, che gli Illuminati hanno sviluppato la teoria sul controllo mentale delle masse. Per chiarire ecco un esempio: a quanto sembra anche Hollywood, le maggiori Case Cinematografiche e Discografiche internazionali, fanno parte della rete degli Illuminati. Molte volte i loro prodotti sono usati come strumenti di indottrinamento e agiscono in modo “invisibile” sulla psiche. Penso che nessuno possa negare che oggi esistono certi tipi di musica, privi di qualsiasi qualità, il cui unico effetto voluto è quello di provocare nei giovani apatia, robotismo, violenza ed essere uno stimolo all’uso di droghe. Dicevamo prima, che gli uomini che controllano gli Illuminati fanno parte di tredici delle famiglie più ricche del mondo. I loro nomi sono rimasti segreti negli anni e la leadership famigliare è stata passata da uomo a uomo generazione dopo generazione. Comunque nessun segreto può essere tenuto per sempre e anche in questo caso recentemente sono stati resi noti i loro nomi, grazie a qualcuno che, abbandonando l’ordine, ha deciso di cambiare vita e rivelare le informazioni più importanti. Ecco quindi le tredici famiglie che sembrano avere il compito di gestire il pianeta da dietro le quinte per condurlo al Nuovo Ordine Mondiale: ASTOR ONASSIS BUNDY ROCKFELLER COLLINS ROTHSCHILD
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DUPONT RUSSELL FREEMAN VAN DUYN BUSH MEROVINGI LI (famiglie Reali Europee) Sono dunque loro il vero governo del mondo o meglio il governo segreto
PER CONCLUDERE
La storia degli Illuminati è stata nascosta e rivelata, falsata o verificata, ridicolizzata o esagerata innumerevoli volte – a seconda del punto di vista degli autori. Per ottenere la verità assoluta su un gruppo che ha sempre fatto di tutto per nascondersi è una bella sfida e si deve utilizzare una grande quantità di giudizio e di discernimento per distinguere i fatti dalle invenzioni. Poiché non è possibile rispondere a tutte le domande relative agli Illuminati, questo articolo semplicemente ha tentato di tracciare un quadro più preciso dell’Ordine e di presentare i fatti importanti che lo riguardano. L’atmosf era politica di oggi è molto diversa da quella che c’era al tempo di Weishaupt e dei Padri Fondatori americani, eppure ci sono ancora molte somiglianze. Mentre gli Illuminati bavaresi presumibilmente denunciarono l’oppressione politica e religiosa del Vaticano, un nuovo tipo di oppreessione sta oggi prendendo forma. Dato che le democrazie si stanno fondendo in unico governo mondiale, dato che la privacy e le libertà vengono sostituite dalla “sicurezza” e dalle alte tecnologie di sorveglianza, dato che le scuole reprimono il pensiero criticico, dato che i mass media rincretiniscono e disinformano i cittadini, dato che con delle operazioni segrete si commettono crimini contro l’umanità e dato che tutte le proteste maggiori vengono sedate sempre più grazie all’utilizzo di uno stato di polizia, è facile trarre la conclusione che un simile sistema repressivo è attualmente in fase di assedio. Gli illuminati vogliono veramente “liberare” il mondo occidentale dall’oppressione del Vaticano o continuano semplicemente per la loro strada? “La minoranza, la classe dirigente attuale, possiede la scuola la stampa e di solito anche la Chiesa. Questoconsente loro di organizzare e influenzare le emozioni delle masse e di farle diventare un proprio strumento. “ – Albert Einstein La Strategia William Cooper un anziano Sotto Ufficiale dei Servizi Segreti della Marina Statunitense, include nel suo libro “Behold a pale horse” (Light Technology 1991) del materiale top secret nel quale è illustrato il pensiero e la strategia adottati dal comitato politico del Gruppo Bilderberg. Questo documento programmatico ha un titolo quanto mai significativo “Armi Silenziose per delle guerre tranquille”. Il documento riporta la data del maggio 1979, ma fu ritrovato solo nel 1986. Cooper spiega “Ho letto dei documenti top secret che spiegano che “Armi Silenziose per delle guerre silenziose” è una dottrina adottata dal comitato politico del Gruppo Bilderberg durante il suo primo meeting nel 1954. Una copia trovata nel 1969 era in possesso dei Servizi di Informazione della Marina Statunitense”. L’assunto principale del documento è che chiunque voglia assumere una posizione di potere all’interno di una comunità è come se “simbolicamente” dichiarasse guerra alle persone che la compongono. La guerra che però deve essere intrapresa non è su un piano fisico/materiale e le armi utilizzate sono silenziose munizioni invisibili. Il documento spiega la filosofia, le origini operative (che sembrano essere legate ai famosi documenti scritti tra il 1700 ed il 1800 e finanziati da Mayer Amschel Rothschild), i principi raffinati, le linee guida e gli strumenti di questa dottrina dalle “armi silenziose”. Un vero manuale per l’uso, per professare una scienza che attraverso il controllo dell’economia vuole soggiogare il mondo intero. Vista l’importanza e la complessità del documento sarebbe necessario dedicargli un approfondimento specifico. In questa sede è sufficiente accennare alle principali aree in cui si articola questo programma: Perché serve un sistema economico per controllare le masse. Come controllare l’economia mondiale attraverso l’istituzione di un modello economico che sia manipolabile e prevedibile. Come addormentare le masse che subiscono l’attacco. Grazie alla segretezza con cui si muovono, ma soprattutto grazie al potere che esercitano sugli organi di
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informazione i Bilderbergers sono riusciti a controllare la pubblicità sulle loro riunioni e sui temi discussi. Negli anni però qualche notizia è riuscita a trapelare sui principali temi trattati durante le loro delibere segrete:
Controllo dell’economia, della finanza e del denaro Controllo dell’informazione Controllo dell’ energia e della scienza Controllo del clima Controllo dell’alimentazione, nutrizione e coltivazione Controllo della salute e delle malattie Controllo dell’istruzione e della vita sociale di ogni individuo Controllo della politica e dei popoli Controllo della religione, distruzione del cristianesimo dall’interno i problemi finanziari internazionali; la libertà di emigrazione e immigrazione; la libera circolazione dei prodotti senza dogane; l’unione economica internazionale; la costituzione di una forza internazionale con la soppressione degli eserciti nazionali; la creazione di un parlamento internazionale; la limitazione della sovranità degli stati delegati all’ONU o a tutti gli altri governi sovranazionali.
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Temi che fanno capire il potere che questo Gruppo è in grado di esercitare. Sembra che tutte le decisioni più importanti a livello politico, sociale, economico/finanziario per il mondo occidentale vengano in qualche modo ratificate dai Bilderbergers. D’altronde scorrendo i loro biglietti da visita una cosa è certa: hanno le “leve” per fare qualsiasi cosa. Accennavamo prima alla segretezza, questo è sicuramente un aspetto centrale per la strategia del Gruppo. Le riunioni sono tenute in forma non pubblica e solo i giornalisti ufficialmente invitati possono essere ammessi. Al termine delle conferenze annuali (normalmente durano un paio di giorni) viene redatto un semplice comunicato stampa di un paio di pagine; ovviamente non viene tenuta nessuna conferenza stampa. I vari partecipanti interrogati al riguardo di queste riunioni sono sempre molto evasivi e se possono non rispondono. Gli organi di informazione di massa non danno nessuna notizia su queste conferenze o se lo fanno, lo fanno con un peso assolutamente insignificante non adeguato all’evento. Chi osserva e conosce i Bilderbergers da parecchi anni afferma che anche la preparazione delle riunioni segue un rituale “curioso” mirato a tutelare questo ambito di segretezza. L’Hotel selezionato viene occupato con qualche giorno di anticipo. Parte del normale personale viene sostituito con personale di fiducia. La domanda da porsi è perché tutto questo? Perché personaggi pubblici che discutono temi di interesse pubblico non vogliono rendere note le loro decisioni? Questa è forse la prova più grossa sulla natura e sulle vere finalità di questa organizzazione.
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LA CAPITALE DEGLI ILLUMINATI E DI QUELLO CHE SARA’ IL NUOVO ORDINE MONDIALE ASTANA
E' dal 1997 la capitale del Kazakistan. Il nome significa "capitale" ed è stato scelto perchè è facile da pronunciare in molte lingue. Astana è anche l'anagramma di Satana e questo ha dato adito a molte toerie sul reale significato del nome. Osserviamo questa città più da vicino. da wikipedia
"Per molti, il presidente Nursultan Nazarbayev (eccolo in compagnia di Papa Ratzinger) ha voluto ricalcare le orme del suo idolo Atatürk, che sposto' la capitale turca ad Ankara, nel centro del paese. Nel 1997, in coincidenza con il nuovo status di capitale, la città ricevette il nome odierno. Enormi somme di denaro - ricavate dalle esportazioni petrolifere - sono state spese per costruire le infrastrutture e gli edifici necessari alla nuova capitale, con il proposito di farne il cardine dell'Asia Centrale."
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Il nome dato alla capitale forse è l'ultima cosa che ha dato ai complottisti modo di rafforzare il proprio pensiero. Nel 2006 il Presidente Nazarbayev spende $ 58.000.000 di dollari per la costruzione di un edificio chiamato PALAZZO DI PACE E RICONCILIAZIONE
Questa costruzione a forma di piramide è alta più di 70 metri. La struttura sembra essere una metafora del Nuovo Ordine Mondiale e della società in cui viviamo. Il palazzo è diviso in tre parti: IL TEATRO DELL'OPERA
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E' la base della piramide nonchè la parte più buia. Nonostante l’oscurità, un’enorme immagine del sole occupa quasi tutto il soffitto. E' qui che la gente viene "intrattenuta" dagli artisti. THE RESERCH CENTER OF WORLD RELIGIONS
E' la sala intermedia. Nettamente più luminosa della precedente ed è qui che si riuniscono i leader di tutte le religioni del mondo. Proprio sopra il teatro dell’opera vi è lo spazio centrale della piramide. Esso viene utilizzato come una sala riunioni per i convegni tra i leader religiosi del mondo. Vediamo velocemente il simbolismo qui presente. Abbiamo i leader religiosi di tutto il mondo seduti intorno ad un’enorme rappresentazione solare, mentre cercano di conciliare le loro differenze per la Nuova Era. Il simbolismo
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è evidente: tutte queste teologie sono semplicemente la conseguenza dell’oggetto originale di culto: il sole. Questo spazio è molto più luminoso del teatro dell’opera, in quanto rappresenta il progresso verso l’illuminazione. L’immagine del sole al centro della tavola rotonda è esattamente sopra al “sole” del teatro dell’opera. In questo modo, mentre il popolo in generale viene intrattenuto nel buio del mondo materiale, gli illuminati, seduti proprio sopra di loro, cercano di raggiungere la divinità. Se andate a leggere altri articoli su questo sito, potrete conoscere gli obiettivi del Nuovo Ordine Mondiale. Tra essi vi è la sostituzione di tutte le religioni con una forma di neo-paganesimo. Servono a questo gli incontri svolti in questo edificio. La città di Astana è veramente una città del Nuovo Ordine Mondiale.
LA MEETING ROOM
Costituisce la cima della piramide. La luce qui filtra in maniera massiccia grazie alle grandi vetrate. Qui si riunisce l'elite. E' cosi' distante la visione del popolo distratto dai media, dall'arte e dall'intrattenimento, governato dalle religioni, manovrate da quella cerchia ristretta di persone che decidono le sorti dell'umanità L’apice è letteralmente celeste. E’ rotondo, completamente finestrato e inondato dalla luce. Nelle finestre sono incorporate immagini di colombe bianche, che rappresentano la pace, ovvero l’unificazione dei governi e delle religioni del mondo nel Nuovo Ordine Mondiale. L’apice è la rappresentazione finale del raggiungimento dell’illuminazione.
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Guardate il soffitto del vertice:
La divinità solare splende sopra l’illuminato. Bellissimo. Le sezioni della piramide (l’oscuro teatro dell’opera, la sala conferenze e l’apice “divino”) incarnano la visione pitagorica del mondo. Gli insegnamenti di Pitagora sono accuratamente studiati nelle moderne società occulte. L’angelo della Luce non è altro che Lucifero, cioè SATANA. Non è un caso che gli ILLUMINATI sono Satanisti. ASTANA: Una parola che si può pronunciare in qualsiasi lingua senza alcuna difficoltà, 6 lettere che anagrammate forma la parola SATANA.Bene, o meglio male, non tutti sanno che questa parola cosi esoterica e il nome di uno stato di nuova generazione e formazione, che nasce nel MEDIO ORIENTE. Questa e la sua bandiera:
COME VEDETE UN SOLE ILLUMINA TUTTO E NEL SOLE UN SIMBOLO, SEMBRA QUASI UN OCCHIO, E ALLA BASE E CHIARO LA PRESENZA DI UN DEMONE CON LE CORNA., L’IMMAGINE COMPLETA RAPPRESENTA QUALCOSA COME QUESTO:
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GUARDATE IL BAPHOMET LA PARTE SUPERIORE LA SUA TESTA, SOPRAPPONETELA ALL’ IMMAGINE NEL CERCHIO DELLA BANDIERA, COSA VI SEMBRA?
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La stessa icona la trovate all’interno della città nel suo monumento simbolo..
Astana (kazako e russo Астана, /asta’na/) è dal 1997 la capitale (708.794 ab., stime 2010) del Kazakistan. Ha una popolazione in rapido aumento. Il nome significa “capitale” ed è stato scelto perché è facile da pronunciare in molte lingue. La città ha cambiato più volte nome dalla sua fondazione nel XVIII secolo: prima Akmolinsk (russo: Акмолинск ), poiTselinograd (russo: Целиноград) dal 1961 al 1992, dal 1993 Akmola (kazako: Ақмола / Aqmola) fino al decreto presidenziale del 6 maggio 1998 che ne ha cambiato ufficialmente il nome in Astana.[2] Dati wikipedia. Non solo, il sole la fa da padrona in questa città, insieme a tante architetture che ci portano alla mente simbologie egizie, il culto di esso, e tutto ciò che porta alla massoneria, e agli illuminati ASTANA HA ANCHE IL SIGNIFICATO ANTICO DI CAPITALE… MA CAPITALE DI COSA? UNA CITTA’ CHE SI DEFINISCE CAPITALE ASSOLUTA? SPESSO L’AQUILA APPARE COME SIMBOLO DEI PIU’ CELEBRI POTERI, BASTA RICORDARE L’AQUILA CHE SIGILLA QUALSIASI COSA NEGLI STATI UNITI E SIMBOLO DELLA STESSA AMMINISTRAZIONE
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AMERICANA, MA ESSO PRESENZIA ANCHE TANTE BANDIERE E SIGILLI GOVERNATIVI, MA SIAMO SICURI CHE SIA AQUILA E NON UNA FENICIA, SIMBOLO DELLA RINASCITA? Astana è la prima capitale realizzata nel 21° secolo e rappresenta perfettamente gli ideali dell’elite. L’idea per tale progetto è scaturita dalla mente di un uomo: Nursultan Nazarbayev, presidente del Kazakistan (si lo so è il paese di Borat). Sostenuta da miliardi di petrodollari, la città venne costruita da zero in una zona remota e deserta delle steppe asiatiche. Il risultato è sorprendente: una capitale occulta e futuristica, la quale abbraccia i principi del Nuovo Ordine Mondiale, celebrando allo stesso tempo la più antica religione che l’uomo conosca: il culto solare. La città è ancora un enorme cantiere, ma gli edifici già completi riassumono la visione occulta di Nazarbayev.
IL TEATRO DELL’OPERA (PIANO TERRA) Quando si entra nella piramide, l’interno è buio e cavernoso. Il piano nel seminterrato ospita il teatro dell’Opera di Astana, dove la massa ignara viene intrattenuta.
Il teatro dell’opera LA SEZIONE INTERMEDIA
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Attorno alla tavola solare
L’APICE Pitagora divise l’universo in tre parti, che chiamò il mondo supremo, il mondo superiore e il mondo inferiore. Il più alto, o mondo supremo, è un’essenza spirituale sottile, inter penetrativa la quale pervade tutte le cose ed è dunque il vero piano della Divinità Suprema, in quanto essa è onnipresente, onnipotente e onnisciente. Entrambi i mondi inferiori esisto all’interno della natura di questa sfera suprema. Il Mondo Superiore era la casa degli immortali. Fu anche la dimora degli archetipi; la loro natura non è in alcun modo parte della materialità, tuttavia proiettando le loro ombre (nel mondo inferiore), potevano essere riconoscibili. Il terzo, o mondo inferiore, è la dimora di quelle creature che prendono parte alla sostanza materiale. Questa sfera è dunque il luogo dove risiedono, temporaneamente, l’uomo e i regni inferiori, i quali sono in grado di superarla tramite la ragione e la filosofia. -Ibid Le tre sezioni della piramide
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In altre parole, questa piramide, è molto più che un’attrazione turistica, è una rappresentazione della filosofia degli iniziati. Come Dan Cruikshanks ha detto nel suo piuttosto criptico documentario, si tratta di una “rappresentazione del potere che verrà” BAYTEREK
ALL’INTERNO DEL GLOBO DORATO UNA DEDICA AL FILM ATTO DI FORZA I visitatori possono andare in cima alla torre e avere una splendida vista della città. Si possono trovare anche stani oggetti.
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All’interno del globo troviamo questo oggetto enigmatico. E’ un triangolo d’oro con un’impronta del presidente Nazarbayev. Perché? Onestamente non lo so. Tutto quello che posso dire è che sembra uscita del film Atto di Forza. COMPOSIZIONE BATA
Si tratta di un globo firmato dai rappresentanti di diciassette confessioni religiose. Sì, ancora una volta, ci troviamo di fronte al concetto di unificare le religioni in un Nuovo Ordine Mondiale.
COLONNE MASSONICHE
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Due pilastri assieme ad uno centrale in lontananza. Potrebbe trattarsi di simbolismo massonico?
Sì, i due pilastri d’oro rappresentano i due pilastri della Massoneria di nome Jachin e Boaz. Non voglio entrare nel merito sul simbolismo di questi pilastri (tra l’altro analizzati in diversi articoli), tuttavia si può supporre che Nazarbayev sia un massone. PALAZZO PRESIDENZIALE
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Situato in una posizione dominante, il Palazzo Presidenziale si trova alla fine di un percorso cerimoniale che parte dalla torre Bayterek. Una grande cupola si trova sulla cima del palazzo, in rappresentanza del principio femminile, in contrasto con la torre fallica di Bayterek – il principio maschile. Questo layout è presente in quasi tutte le città importanti, tra cui Washington DC e Parigi. IL KHAN SHATYRY ENTERTAINMENT CENTER (IL TENDONE PIU’ GRANDE DEL MONDO)
Quest’opera incompiuta è concepita, ancora una volta, da Sir Norman Foster (che fondamentalmente ha progettato tutta la città). Sotto la tenda, c’è una superficie più grande di 10 stadi di calcio, che sarà adibita a parco urbano, con negozi e luogi di intrattenimento con piazze e strade, un fiume, un centro commerciale, un minigolf e una spiaggia. La struttura è fatta per assomigliare ad un tabernacolo, alla pari del Tempio di Salomone. Questi luoghi di culto, composti da tende, venivano utilizzati dagli ebrei durante i tempi biblici. Gli iniziati attribuiscono a questi antichi insediamenti un significato esoterico. PROSSIMAMENTE AD ASTANA Astana è ancora in costruzione, tuttavia, in cantiere, ci sono alcuni progetti davvero sorprendenti. Eccone alcuni.
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MERCATI CENTRALI
Progettati dal buon vecchio Norman Foster. CRAZY TOWER (Non è il nome ufficiale)
STADIO “OCCHIO CHE TUTTO VEDE” (Non è il nome ufficiale)
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ANCORA, SECONDO VOI E DIFFICLE RAGGIUNGERE ASTANA?
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ambasciata italiana in astana:
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E SE GLI ILLUMINATI NON ESISTESSERO ? - di Michael Snyder – The Economic Collapse -
Sicuramente non tutti credono all’esistenza della setta degli Illuminati, quindi ora proviamo a fare un indagine ipotizzando che non esistano loggie massoniche ne di Illuminati che si radunano nei vari comitati internazionali come Bilderberg, Trilaterale ecc, quindi partiamo da quello che l’uomo medio conosce tramite la tv, solo il minimo indispensabile insomma e vediamo a che conclusione arriviamo. Esiste un gruppo oscuro di elitisti oscenamente ricchi che controllano il mondo? Uomini e donne con enormi somme di denaro governano davvero il mondo da dietro le quinte? La risposta potrebbe sorprendervi. La maggior parte di noi tende a pensare al denaro come ad un modo conveniente per effettuare transazioni, ma la verità è che esso rappresenta anche il potere e il controllo. E oggi viviamo in un sistema neo-feudale in cui i super ricchi tirano tutte le corde. Quando parlo degli ultra-ricchi, non parlo di persone che hanno qualche milione di dollari. Come si vedrà più avanti in questo articolo, gli ultra-ricchi hanno abbastanza soldi, depositati in banche offshore, da acquistare tutti i beni e i servizi prodotti negli Stati Uniti nel corso di un intero anno ed essere ancora in grado di pagare tutto il debito nazionale degli Stati Uniti. E’ una somma di denaro così grande da essere quasi inconcepibile. In base a tale sistema neo-feudale, tutto il resto di noi siamo schiavi del debito, compresi i nostri governi. Basta guardarsi intorno – tutti stanno annegando nel debito, e tutto quel debito sta rendendo gli ultra-ricchi ancora più ricchi. Ma gli ultra-ricchi non stanno semplicemente seduti su tutta quella ricchezza. Ne usano una parte per dominare gli affari delle nazioni. Gli ultra-ricchi possiedono praticamente ogni grande banca e ogni grande società del pianeta. Usano una vasta rete di società segrete, think tank e organizzazioni di beneficenza per promuovere le loro agende e per mantenere in riga i loro membri. Controllano il modo in cui vediamo il mondo attraverso i loro diritti di proprietà sui media e il loro dominio sul nostro sistema di istruzione. Finanziano le campagne della maggior parte dei nostri politici ed esercitano un’enorme influenza su organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite, il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e il WTO. Se fate un passo indietro e date un’occhiata al quadro generale, non c’è dubbio su chi gestisce il mondo. E’ solo che la maggior parte delle persone non vuole ammettere la verità. Gli ultra-ricchi non vanno a depositare i loro soldi in una banca locale come voi e me. Al contrario, tendono a riporre le loro attività in luoghi in cui non saranno tassati, come le Isole Cayman. Secondo un rapporto che è stato rilasciato la scorsa estate, l’élite globale ha più di 32 trilioni di dollari nascosti in banche offshore in tutto il mondo. Il PIL degli Stati Uniti nel 2011 era di circa 15.000 miliardi di dollari, e il debito nazionale degli Stati Uniti è arrivato a circa 16.000 miliardi di dollari, così che se anche li sommaste, insieme non raggiungerebbero 32.000 miliardi di dollari.
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E, naturalmente, non stiamo considerando neanche i soldi nascosti in altri luoghi che lo studio non ha calcolato, e neanche tutta la ricchezza che l’élite globale ha in beni solidi come quelli immobiliari, metalli preziosi, opere d’arte, yacht, etc L’élite globale ha davvero accumulato una quantità incredibile di ricchezza in questi tempi difficili. Si legge in un articolo dell’Huffington Post … Alcuni individui ricchi e le loro famiglie hanno più di 32.000 miliardi di dollari di risorse finanziarie nascoste in paradisi fiscali off-shore, che rappresentano più di 280 miliardi di di dollari di perdita nelle entrate fiscali, secondo la ricerca pubblicata Domenica. Lo studio stima l’entità della ricchezza finanziaria privata globale detenuta in conti off-shore – escluse le attività non finanziarie, come quella immobiliare, oro, yacht e cavalli da corsa – e ritiene che sia compresa tra i 21 e i 32 miliardi di dollari. La ricerca è stata condotta in seguito alla pressione del gruppo Tax Justice Network, che si batte contro i paradisi fiscali, da James Henry, ex economista capo del gruppo di consulenti McKinsey & Co. Ha usato i dati della Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Nazioni Unite e banche centrali. Ma, come ho detto in precedenza, l’élite globale non ha semplicemente un sacco di soldi. Ha anche acquistato praticamente quasi ogni grande banca e ogni grande società in tutto il pianeta. Secondo un’eccezionale articolo del NewScientist, uno studio condotto dal Politecnico Federale di Zurigo su oltre 40.000 imprese transnazionali ha scoperto che un nucleo molto ristretto di grandi banche e gigantesche società saccheggiatrici dominano l’intero sistema economico mondiale … Un’analisi delle relazioni tra 43.000 imprese transnazionali ha identificato un gruppo relativamente piccolo di aziende, soprattutto banche, con un potere sproporzionato sull’economia globale. I ricercatori hanno scoperto che questo nucleo centrale è costituito da sole 147 aziende connesse molto strettamente … Quando la squadra ha esaminato ulteriormente la rete di proprietà, ha trovato che in gran parte risalivano ad una “super-entità” di 147 società ancora più strettamente legate – tutta la loro proprietà è detenuta da altri membri della super-entità – che controllano il 40 per cento della ricchezza totale della rete. “In effetti, meno dell’1 per cento delle imprese sono in grado di controllare il 40 per cento di tutta la rete”, dice Glattfelder. Per la maggior parte si tratta di istituzioni finanziarie. Tra le 20 principali ci sono la Barclays Bank, JPMorgan Chase & Co, e il Gruppo Goldman Sachs. Le seguenti sono le principali 25 banche e società nel cuore di questa “super-entità”. Molti dei nomi sulla lista sono conosciuti… 1. Barclays plc 2. Capital Group Companies Inc 3. FMR Corporation 4. AXA 5. State Street Corporation 6. JP Morgan Chase & Co 7. Legal & General Group plc 8. Vanguard Group Inc 9. UBS AG 10. Merrill Lynch & Co Inc 11. Wellington Management Co LLP 12. Deutsche Bank AG 13. Franklin Resources Inc 14. Credit Suisse Group
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15. Walton Enterprises LLC 16. Bank of New York Mellon Corp 17. Natixis 18. Goldman Sachs Group Inc 19. T Rowe Price Group Inc 20. Legg Mason Inc 21. Morgan Stanley 22. Mitsubishi UFJ Financial Group Inc 23. Northern Trust Corporation 24. Société Générale 25. Bank of America Corporation L’élite ultra-ricca spesso si nasconde dietro strati e strati di proprietà, ma la verità è che grazie ad un incastro di relazioni aziendali, l’élite controlla praticamente quasi tutte le società Fortune 500. La quantità di potere e di controllo che questo conferisce loro è difficile da descrivere. Purtroppo, questo stesso gruppo di persone gestisce le cose da moltissimo tempo. Ad esempio, il sindaco di New York John F. Hylan ha dichiarato quanto segue durante un discorso tenuto nel lontano 1922 … La vera minaccia alla nostra Repubblica è il governo invisibile, che come una piovra gigante allunga i suoi viscidi tentacoli sulle nostre città, stati e nazioni. Senza fare semplici generalizzazioni, lasciatemi dire che a capo di questa piovra ci sono la Rockefeller-Standard Oil e un piccolo gruppo di potenti istituzioni bancarie generalmente indicate come banchieri internazionali. La piccola cricca di potenti banchieri internazionali praticamente dirige il governo degli Stati Uniti per i suoi scopi egoistici. Praticamente controllano entrambe le parti, scrivono le piattaforme politiche, usano come burattini i leader di partito, utilizzano i dirigenti delle organizzazioni private, e ricorrono ad ogni strumento per mettere in nomination per le alte cariche pubbliche solo quei candidati che si assoggetteranno ai dettami delle grandi imprese corrotte. Questi banchieri internazionali e la Rockefeller-Standard Oil possiedono la maggioranza dei giornali e riviste in questo paese. Usano le colonne di queste riviste per sottomettere o scacciare i funzionari di cariche pubbliche che si rifiutano di eseguire gli ordini delle potenti cricche corrotte che compongono il governo invisibile. Operano sotto la copertura di uno schermo creato da loro stessi [e] sequestrano i nostri dirigenti, gli organi legislativi, le scuole, i tribunali, i giornali e ogni agenzia creata per la sicurezza pubblica. Questi banchieri internazionali hanno creato le banche centrali di tutto il mondo (tra cui la Federal Reserve ), e usano le banche centrali per intrappolare i governi del mondo in cicli di debito senza fine da cui non c’è scampo. Il debito pubblico è un modo per prendere i soldi da tutti noi “legittimamente”, trasferirli al governo, e quindi trasferirli nelle tasche degli ultra-ricchi. Oggi, Barack Obama, e quasi tutti i membri del Congresso rifiutano assolutamente di criticare la Fed, ma in passato ci sono stati alcuni membri coraggiosi del Congresso che sono stati capaci di prendere una posizione. Ad esempio, la seguente citazione proviene da un discorso che il deputato Louis T. McFadden tenne alla Camera dei Rappresentanti il 10 giugno, 1932 … Signor Presidente, in questo paese abbiamo una delle istituzioni più corrotte che il mondo abbia mai conosciuto. Mi riferisco al Consiglio della Federal Reserve e alle banche della Federal Reserve. Il Consiglio della Federal Reserve, una commissione governativa, ha truffato il Governo degli Stati Uniti e il popolo degli Stati Uniti di una quantità tale di soldi che basterebbe a pagare il debito nazionale. I saccheggi e le iniquità del Consiglio della Federal Reserve sono costati a questo paese abbastanza soldi da pagare il debito nazionale più volte. Questa istituzione malvagia ha impoverito e rovinato il popolo degli Stati Uniti, si è
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ridotta in bancarotta, e ha mandato praticamente in bancarotta il nostro Governo. Lo ha fatto attraverso i difetti della legge sotto cui opera, attraverso la cattiva amministrazione di tale legge da parte del Consiglio della Federal Reserve, e attraverso le pratiche corrotte dei danarosi avvoltoi che la controllano. Purtroppo, la maggior parte degli americani crede ancora che la Federal Reserve sia un’”agenzia federale”, ma assolutamente non è così. La seguente citazione proviene dal sito factcheck.org … Gli azionisti delle 12 banche regionali della Federal Reserve sono banche private che rientrano nel Sistema della Federal Reserve. Queste includono tutte le banche nazionali (protette dal governo federale) e quelle banche statali che desiderano aderire e rispondono a determinati requisiti. Circa il 38 per cento delle oltre 8.000 banche nazionali sono membri del sistema, e quindi possiedono le banche FED. Secondo i ricercatori che hanno esaminato la proprietà delle grandi banche di Wall Street che dominano la Fed, gli stessi nomi appaiono più e più volte: i Rockefeller, i Rothschild, i Warburg, i Lazard, gli Schiff e le famiglie reali d’Europa . Ma i banchieri internazionali ultra-ricchi non hanno fatto questo genere di cose solo negli Stati Uniti. Il loro obiettivo era quello di creare un sistema finanziario globale dominato e controllato da loro. Basta leggere quello che il professore di storia della Georgetown University Carroll Quigley ha scritto una volta … l poteri del capitalismo finanziario avevano un altro obiettivo di vasta portata, niente meno che di creare un sistema mondiale di controllo finanziario in mani private in grado di dominare il sistema politico di ogni paese e l’economia del mondo nel suo complesso. Questo sistema doveva essere controllato in un regime feudale dalle banche centrali del mondo che agiscono di concerto, tramite accordi segreti concordati in frequenti incontri e conferenze private. Il vertice del sistema doveva essere la Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea, in Svizzera, una banca privata posseduta e controllata dalle banche centrali mondiali, esse stesse corporazioni private. Purtroppo, la maggior parte degli americani non ha mai nemmeno sentito parlare della Banca dei Regolamenti Internazionali, che è al centro del sistema finanziario globale. Di seguito una citazione da Wikipedia … Come organizzazione di banche centrali, la BRI si propone di rendere la politica monetaria più prevedibile e trasparente tra le sue 58 banche centrali membri. Quando la politica monetaria è determinata da ciascuna nazione sovrana, non è soggetta al controllo di banche centrali e private e potenzialmente alla speculazione che colpisce i tassi di cambio e soprattutto il destino delle economie di esportazione. La mancanza del mantenimento della politica monetaria in linea con la realtà e delle riforme monetarie nel tempo, prefissata come politica simultanea di tutte le 58 banche associate, con la partecipazione del Fondo monetario internazionale, storicamente, ha portato a perdite dell’ordine di miliardi poichè le banche cercano di mantenere una politica usando metodi di mercato aperto che hanno dimostrato di essere basati su ipotesi irrealistiche. Gli ultra-ricchi hanno anche svolto un ruolo importante nella creazione di altre principali istituzioni internazionali come le Nazioni Unite, il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e il WTO. Infatti, il terreno per la sede delle Nazioni Unite a New York City è stato acquistato e donato da John D. Rockefeller. I banchieri internazionali sono “internazionalisti” e sono molto orgogliosi di esserlo. L’élite domina anche il sistema di istruzione negli Stati Uniti. Nel corso degli anni, la Fondazione Rockefeller e altre organizzazioni elitarie hanno riversato enormi quantità di denaro nelle scuole della Ivy League. Oggi, le scuole Ivy League sono considerate lo standard rispetto al quale si misurano tutte le altre università in America, e gli ultimi quattro presidenti degli Stati Uniti sono stati educati in scuole della Ivy League.
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L’élite esercita un’enorme influenza anche attraverso varie società segrete (Skull and Bones, massoneria, ecc), alcuni think tank molto potenti e centri sociali (il Council on Foreign Relations, la Commissione Trilaterale, il Gruppo Bilderberg, il Bohemian Grove, Chatham House, ecc), e attraverso una vasta rete di associazioni di beneficenza e organizzazioni non governative (la fondazione Rockefeller, la Fondazione Ford, il World Wildlife Fund, ecc.) Ma per un attimo, voglio concentrarmi sul potere che l’élite ha sui media. In un precedente articolo, ho descritto il modo in cui solo sei giganti monolitici aziendali controllano la maggior parte di quello che guardiamo, sentiamo e leggiamo ogni giorno. Queste società gigantesche possiedono reti televisive, canali via cavo, studi cinematografici, giornali, riviste, case editrici, etichette musicali e anche molti dei nostri siti web preferiti. Considerando il fatto che l’Americano medio guarda 153 ore di televisione al mese, l’influenza di queste sei società per azioni giganti non deve essere sottovalutata. Quelle che seguono sono solo alcune delle società mediatiche possedute da queste gigantesche multinazionali … Time Warner Home Box Office (HBO) Time Inc. Turner Broadcasting System, Inc. Warner Bros. Entertainment Inc. CW Network (partial ownership) TMZ New Line Cinema Time Warner Cable Cinemax Cartoon Network TBS TNT America Online MapQuest Moviefone Castle Rock Sports Illustrated Fortune Marie Claire People Magazine Walt Disney ABC Television Network Disney Publishing ESPN Inc. Disney Channel SOAPnet A&E Lifetime Buena Vista Home Entertainment Buena Vista Theatrical Productions Buena Vista Records
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Disney Records Hollywood Records Miramax Films Touchstone Pictures Walt Disney Pictures Pixar Animation Studios Buena Vista Games Hyperion Books Viacom Paramount Pictures Paramount Home Entertainment Black Entertainment Television (BET) Comedy Central Country Music Television (CMT) Logo MTV MTV Canada MTV2 Nick Magazine Nick at Nite Nick Jr. Nickelodeon Noggin Spike TV The Movie Channel TV Land VH1 News Corporation Dow Jones & Company, Inc. Fox Television Stations The New York Post Fox Searchlight Pictures Beliefnet Fox Business Network Fox Kids Europe Fox News Channel Fox Sports Net Fox Television Network FX My Network TV MySpace News Limited News Phoenix InfoNews Channel Phoenix Movies Channel Sky PerfecTV Speed Channel STAR TV India
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STAR TV Taiwan STAR World Times Higher Education Supplement Magazine Times Literary Supplement Magazine Times of London 20th Century Fox Home Entertainment 20th Century Fox International 20th Century Fox Studios 20th Century Fox Television BSkyB DIRECTV The Wall Street Journal Fox Broadcasting Company Fox Interactive Media FOXTEL HarperCollins Publishers The National Geographic Channel National Rugby League News Interactive News Outdoor Radio Veronica ReganBooks Sky Italia Sky Radio Denmark Sky Radio Germany Sky Radio Netherlands STAR Zondervan CBS Corporation CBS News CBS Sports CBS Television Network CNET Showtime TV.com CBS Radio Inc. (130 stations) CBS Consumer Products CBS Outdoor CW Network (50% ownership) Infinity Broadcasting Simon & Schuster (Pocket Books, Scribner) Westwood One Radio Network NBC Universal Bravo CNBC NBC News MSNBC
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NBC Sports NBC Television Network Oxygen SciFi Magazine Syfy (Sci Fi Channel) Telemundo USA Network Weather Channel Focus Features NBC Universal Television Distribution NBC Universal Television Studio Paxson Communications (partial ownership) Trio Universal Parks & Resorts Universal Pictures Universal Studio Home Video E, naturalmente, l’élite possiede anche la maggior parte dei nostri politici. Quella che segue è una citazione del giornalista Lewis Lapham … “La formazione della volontà del Congresso e la scelta del presidente americano sono diventate un privilegio riservato alle classi equestri del paese, alias il 20% della popolazione che detiene il 93% della ricchezza, i pochi felici che gestiscono le imprese e la banche, possiedono e gestiscono le notizie e i mezzi di intrattenimento, scrivono le leggi e governano le università, controllano le fondazioni filantropiche, gli istituti di politica, i casinò e le arene sportive.” Vi siete mai chiesti perché le cose sembrano non cambiare mai a Washington DC, non importa chi votiamo? Beh, è perché entrambe le parti sono di proprietà dell’establishment. Sarebbe bello pensare che gli americani hanno il controllo su chi gestisce le cose negli Stati Uniti, ma non è così che funziona nel mondo reale. Nel mondo reale, il politico che raccoglie più soldi più di 80 volte su cento vince nelle competizioni a livello nazionale. I nostri politici non sono stupidi – saranno molto buoni con le persone che possono dare loro le enormi quantità di denaro di cui hanno bisogno per le loro campagne. E le persone che possono farlo sono gli ultra-ricchi e le società per azioni giganti che gli ultra-ricchi controllano. Iniziate a farvi un quadro generale? C’è un motivo per cui gli ultra-ricchi vengono chiamati “l’establishment”. Essi hanno creato un sistema che li avvantaggia molto e che permette loro di tirare le fila. Allora, chi gestisce il mondo? Lo fanno loro. A dire il vero lo ammettono anche. David Rockefeller ha scritto quanto segue nel suo libro del 2003 dal titolo “Memorie” … “Per più di un secolo, gli estremisti ideologici ai due estremi dello spettro politico hanno sfruttato eventi ben pubblicizzati come il mio incontro con Castro per attaccare la famiglia Rockefeller per l’influenza
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eccessiva che secondo loro esercitiamo sulle istituzioni politiche ed economiche americane. Alcuni ritenendo che facciamo parte di una cabala segreta che manovra contro gli interessi degli Stati Uniti, definiscono me e la mia famiglia come ‘internazionalisti’ e ci accusano di cospirare con altri nel mondo per costruire una struttura globale politica ed economica più integrata – un solo mondo, se si vuole. Se questa è l’accusa, mi dichiaro colpevole, e sono fiero di esserlo.” C’è molto altro che si potrebbe dire su tutto questo. In realtà, un’intera biblioteca di libri potrebbe essere scritta sul potere e sull’influenza dei banchieri internazionali ultra-ricchi che governano il mondo. Ma speriamo che questo sia sufficiente almeno per iniziare una discussione. Tratto da: Chi governa il mondo? La prova consistente che un gruppo ristretto di ricchi elitari tira le fila | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2013/02/07/chi-governa-il-mondo-la-provaconsistente-che-un-gruppo-ristretto-di-ricchi-elitari-tira-le-fila/#ixzz2Pz2MsGBz
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CONSIDERAZIONI SU Massoneria – Illuminati – Elite politico-finanziarie Ogni gruppo o circolo privato con struttura piramidale, che abbia come obbiettivo la gestione arrogante e arbitraria del potere, della politica e dell’economia, rientra in una strategia malefica che ha al proprio vertice Lucifero (il ‘portatore di luce’): il grande occhio che gestisce e manipola tutti coloro che gli si sottopongono. La massoneria, concetto vago dal momento che ce ne di diverso tipo, di diversa natura e di struttura diversa, non è altro che un’associazione elitaria di persone che gestiscono un determinato segmento della società, a seconda del livello di appartenenza. All’interno della struttura piramidale dei circoli massonici riscontriamo diversi gradi e livelli, ai quali si accede attraverso una serie di riti e prove. Ai massimi livelli troviamo delle elite che praticano lo spiritismo e la negromanzia. Pertanto sono collegati direttamente alla fonte del loro ‘potere’, Satana, l’angelo della luce decaduto. Il tutto è finalizzato al controllo della società, degli umili e poveri in particolare. L’obbiettivo nobile dichiarato è quello di creare e raggiungere una maggiore consapevolezza delle cose e della realtà, distaccandosi da una realtà ‘ignorante’ e fondamentalmente ‘umana e rozza’. Pertanto un’elite consapevole e intelligente controlla e manipola il popolo rozzo e ignorante, inconsapevole della saggezza ed intelligenza cosmica e sopranaturale. Il nostro mondo si dirige sempre di più verso un Nuovo Ordine Mondiale, un mondo gestito e manipolato da pochi ‘eletti’, che indirizzano la politica e l’economia del mondo. Stiamo andando verso il controllo totale del genere umano. Tutto è oramai controllato da alcune elite politicofinanziarie. Siamo schiavi di un sistema politico-economico-mediatico. Siamo schedati, osservati, controllati e manipolati. Il grande occhio piramidale ha preso quasi il controllo totale di questo mondo. Gesù ha sempre evitato gruppi di potere e di controllo. A Gesù importava solamente la gente umile di cuore e semplice. Mai Egli si è affiliato a delle elite di potere. Infatti è stato osteggiato durante la sua vita da questi gruppi. Al cristiano non importa il controllo e il potere. Gesù ci ha insegnato l’amore e il servizio. L’amore esclude il controllo, il sevizio esclude il potere. Gesù non ha mai esaltato l’intelligenza umana, ma ha manifestato la saggezza divina. Mai Gesù ha disprezzato la persona umile, semplice e povera, anzi. Chiaramente il nostro Gesù ha mostrato quanto le ricchezze, il potere e il controllo siano sotto il predominio di Satana. Gesù stesso ha avuto un’offerta esplicita di Satana in questo senso. La Parola di Dio ci parla chiaramente dell’origine delle elite massoniche: l’arroganza e la superbia del Male nei confronti della saggezza divina. Salomone, esempio e modello antico della massoneria, era un uomo ‘illuminato’ dalla saggezza divina. Su indicazione di Dio, egli costruì il glorioso tempio di Gerusalemme. Non vi è nessuna formula segreta dell’antica arte muratoria che possa giustificare la nascita della massoneria. Il grande architetto è Dio stesso e non c’è nulla di segreto da praticare o tramandare per costruire costruzioni che simboleggino l’arroganza e la superbia dell’uomo. Gesù ci ha insegnato la semplicità, l’amore, la condivisione, l’armonia e l’uguaglianza. Lo spiritismo, la negromanzia e ogni pratica magica e divinatoria viene fermamente condannata da Dio, in quanto stabilisce un contatto diretto con il grande occhio malefico e arrogante di questo mondo, Satana. Molto presto Gesù Cristo tornerà e porrà fine ad ogni arroganza malefica dell’uomo e dei suoi spiriti guida demoniaci. Ama Dio, te stesso e il tuo prossimo. Servi e aiuta, ama e condividi. Distruggi l’orgoglio e l’arroganza, diventa umile e saggio. Fai in modo che il tu carattere manifesti il carattere di Gesù. Egli ti ama e vuole benedirti. Scegli Gesù! Che Dio ti benedica!
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IL NUOVO ORDINE MONDIALE - NEW WORLD ORDER
Durante alcuni dei miei viaggi a Londra ho potuto conoscere un personaggio che ha lavorato per anni nel settore del Marketing. Tutto ciò che leggerete di seguito è frutto di indagini che lui ha condotto personalmente; coinvolgendo, in varie parti del mondo, figure di spicco legate alle grandi famiglie economiche. Ho deciso di pubblicare integralmente la ricerca così come lui l’ha scritta, ma penso sia giusto per etica professionale che tutto debba essere formulato sotto forma di ipotesi. A mio parere la maggior parte delle informazioni sono vere, faccio questa dichiarazione in relazione anche agli eventi che si stanno manifestando nel mondo. Chi controlla il mondo oggi La conferma alla mia ricerca è partita da un trafiletto, pubblicato il 7 giugno 1999 dal Corriere della Sera, dove si parlava di un gruppo di persone fino allora a me sconosciute i “Bilderbergers”. Così sono chiamati i membri del Gruppo Bilderberg. L’articolo si riferiva alla loro riunione ufficiale annuale del 1999, che si era appena conclusa in Portogallo in un Resort di un paese chiamato Sintra. In questa riunione si era discusso, tra i vari temi, anche sul dopo guerra in Kosovo. Il Gruppo Bilderberg, diceva l’articolo, è nato nel 1954 e riunisce i personaggi più illustri dei vari campi a livello internazionale. Tra i personaggi presenti alla riunione venivano citati: U. Agnelli, H. Kissinger, Mario Monti ed altri ancora. Leggendo queste informazioni sono rimasto insospettito dal fatto che una riunione di questa importanza (per argomento e personaggi) non avesse ricevuto maggior pubblicità dagli organi di informazione. Incuriosito, ho sentito la necessità di conoscere, e capire più a fondo la natura di questa organizzazione. Sono così venuto a conoscenza di quelle che possono essere definite le forze negative che oggi detengono il potere materiale nel mondo, dei loro pensieri e dei loro programmi. Se pensiamo alla situazione del nostro pianeta possiamo fare finta di niente ed essere felici e sereni oppure possiamo interrogarci su che mondo stiamo preparando per le prossime generazioni e soprattutto sul perché siamo in questa situazione: guerre civili e religiose in ogni continente, violenza e corruzione ovunque anche negli stati che si definiscono più evoluti, uso di droghe in aumento (persino legalizzate), la condizione di povertà in continua espansione in tutto il mondo, un senso di ingiustizia diffuso, scandali che coinvolgono tutti i personaggi che occupano posizioni di potere etc.. Purtroppo, il trend, della nostra società è drammaticamente negativo e ai nostri giorni il degrado è il vero protagonista. La domanda che vale la pena porsi è: ma c’è qualcuno che alimenta queste cose, esiste un comune denominatore dietro tutto questo, qualcuno che ne trae beneficio? Solo la verità ci può rendere veramente liberi, liberi di capire
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e quindi di rispondere. Allora la domanda che ci dobbiamo porre è conosciamo la verità? Conosciamo veramente cosa si nasconde dietro il maturare di tutti questi fenomeni? Certo i mass media, i politici, i sociologi ci “martellano” con le loro interpretazioni, ma ci possiamo fidare? Come provocazione guardate la Tavola 1, questa è secondo David Icke (dal libro “And the truth shall set you free”) la “Catena dei Comandi” del nostro pianeta ai nostri giorni. Lo so è un po’ diversa da quella che siamo soliti pensare e soprattutto ci sono tanti nomi, là in cima, con i quali non siamo familiari e di cui nessuno parla. C’è anche il Gruppo Bilderberg ma non è il vertice della gerarchia, quindi prima di parlare di loro vediamo di scoprire chi sono quelli che sembrano comandarli.
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La storia segreta e il Nuovo Ordine Mondiale
"Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un po’ più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto". Così si espresse Nicholas Murray Butler. Giova ricordare chi era questo personaggio. Il Dr. Nicholas Murray Butler è stato presidente dell’Università di Columbia, presidente della Carnegie Endwment for International Peace, membro fondatore, presidente della Pilgrims Society e membro del Council on Foreign Relations (CFR) e capo del British Israel. Taluni autori denunciano, sempre con maggiore insistenza, che è in atto una cospirazione superpolitica, "religiosa" o satanica che coinvolge l’alta finanza, le massonerie e l’integralismo islamico. I fili della storia, asseriscono questi studiosi, si tirano proprio nelle logge massoniche e nei consigli di amministrazione delle multinazionali e delle grandi banche. La Rivoluzione francese fu una congiura massonica, preparata da "società di pensiero" – uguali a quelle studiate da Augustin Cochin (1876-1916) – e da altri gruppi di pressione. La Rivoluzione bolscevica fu una congiura giudaico-massonica. Diversi storici sono convinti di questo. Lo stesso "Times" (10 marzo 1920) confermò il complotto: "Si può considerare ormai come accettato che la rivoluzione bolscevica del 1917 è stata finanziata e sostenuta principalmente dall’alta finanza ebraica attraverso la Svezia: ciò non è che un aspetto della messa in atto del complotto del 1773". Estrema importanza assume, sempre al riguardo della rivoluzione russa del febbraio del 1917, il fatto che, non affatto casualmente, il governo fosse costituito principalmente da massoni, tra questi risaltava Kerensky. E’ anche rivelatore il libro "Rossija nakanune revoljucii" di Grigorij Aronson, che fu pubblicato nel 1962 a New York e che riporta delle missive di E. D. Kuskova, moglie del massone Prokopovic, legato da grande amicizia al confratello Kerensky. In una di queste lettere, datata 15 novembre 1955, si legge: "Avevamo la ‘nostra’ gente dappertutto. Fino a questo momento il segreto di questa organizzazione non è stato mai divulgato, eppure l’organizzazione era enorme. Al tempo della rivoluzione di febbraio tutta la Russia era coperta da una rete di logge". L’iniziato Jean Marques-Rivière scrisse: "L’esoterismo, con la sua forza sul piano ideologico, guida il mondo".
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Non bisogna stupirsene. E’ innegabile il diffondersi, nelle maglie della nostra società, di unasubdola propagazione di idee, combattute con inflessibilità dalla Chiesa, ma non estirpate del tutto, che ora godono di un pericoloso risveglio e diffusione. E’ una letteratura imponente quella dei cosiddetti cospirazionisti, disprezzata dagli storici ufficiali, che, invece, non obiettano quando la stessa metodologia viene adottata dalla sinistra e dall’estrema sinistra, vedi "golpe De Lorenzo", "strategia della tensione", ecc. che non sono altro che capitoli di una teoria della cospirazione, che nega di esserlo. Il lato occulto della storia contemporanea è complesso e, oltremodo, variegato. Insospettabili VIP. del mondo che conta sono affiliati ad oscuri ordini esoterici. L’ex presidente americano George Bush è un 33° grado della Massoneria di Rito Scozzese, lo ha rivelato Giuliano Di Bernardo, Gran Maestro della Massoneria italiana, al quotidiano "La Stampa" (23 marzo 1990). Bush sarebbe stato iniziato, nel 1943, alla setta "Skull and Bones" (Teschio e Ossa) dell’Università di Yale, fondata nel 1832. George Bush ha diretto anche la Cia. La Skull and Bones assieme a società come il Rhodes Trust, secondo l’autorevole rivista inglese "Economist" (25 dicembre 1992), sono la moderna risorgenza degli "Illuminati di Baviera" di Jean Adam Weisshaupt (1748-1830). Anche suo padre Prescott sarebbe stato membro della setta "Skull and Bones". Di essa farebbero parte le più potenti famiglie degli Stati Uniti. Tra queste vale la pena di menzionare "la famiglia Harriman, della Morgan Guaranty Trust, è Skull and Bones da generazioni. Petrolio: ci sono i Rockefeller, fra gli iniziati. Studi legali di grido. Poltrone alte della Cia. Vicepresidenza degli Stati Uniti". E’ anche molto interessante venire a sapere che, secondo quanto scrive lo storico Antony C. Sutton in "America’s Secret Establishment" (liberty House Press. Bilings 1986, pagg. 207 e segg.), la "Skull and Bones" è collegata al movimento New Age e ad essa, asserisce ancora Sutton, non sono estranei aspetti satanisti. Marylin Ferguson nel suo libro "The Aquarian Conspiracy", una vera e propria Bibbia del movimento New Age, mette assieme Huxley con Teilhard de Chardin, Carl Gustav Jung, Maslow, Carl Rogers, Roberto Assagioli, Krishnamurti, ecc. tra i personaggi, che sono da considerare come padri spirituali del New Age. Aldous Huxley e suo fratello Julian, quest’ultimo fu il primo dirigente dell’U.N.E.S.C.O., erano anche membri di importanti affiliazioni mondialiste, tra queste ricordo l’anglosassone Fabian Society. Sui vertici del mondialismo, René Guenon, che era un 33° grado del Rito Scozzese Antico Accettato e un 90° del Rito Egiziano di Memphis-Misraim, ebbe ad affermare: "...ma dietro tutti questi movimenti non potrebbe esserci qualcosa di altrimenti temibile, che forse neanche i loro stessi capi conoscono, e di cui essi a loro volta quindi, non sono che dei semplici strumenti? Noi ci accontenteremo di porre questa domanda senza cercare di risolverla qui" (cit. da "Il Teosofismo", edizioni Arktos, 1987, vol. II, pag. 297). Ritornando alla "Skull and Bones" la sua importanza può essere ben compresa se si riflette che, nel 1917, essa diresse, tra l’altro, quel centro finanziario denominato "120 Brodway", finanziatore del bolscevismo in Russia e del nazismo in Germania che, tra l’altro, portò al potere. Non ci si meravigli se, a questi livelli, parole come "destra e sinistra" non hanno più significato, più esattamente, non si bada a razze, religioni o ideologie: questi sono solo mezzi da utilizzare per raggiungere il fine ultimo, su scala mondiale, con l’antica strategia del "divide et impera". E, a questo punto, non meraviglia venire a conoscenza delle trattative segrete intercorse tra George Bush ed alte personalità del governo dell’Iran, che poi hanno portato allo scandalo dell’Irangate. Gli accordi furono resi possibili da Khomeini e dal suo entourage, comprendente buona parte dei suoi ministri, il capo della polizia, il comandante dell’esercito, il procuratore generale del tribunale islamico, il capo della polizia segreta, ecc., sono, o sono stati, affiliati alla Grande Loggia dell’Iran, che è sottoposta alla dipendenza della Gran Loggia d’Inghilterra. E’ poi noto che l’ex presidente George
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Bush è esponente di rilievo della sinarchia internazionale, figura di spicco del C.F.R, della Trilaterale, della potente Pilgrims Society oltre che della Skull and Bones.
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E’ anche interessante accennare ad un articolo, firmato M. Dornbierer, apparso, il 29 gennaio 1991, sul giornale messicano "Excelsior" che spiegava lo "smisurato sionismo" di Bush documentando la sua origine ebraica secondo quanto indicato nell’Enciclopedia ebraica castigliana. Bush è inoltre unW.A.S.P. (White Anglo-Saxon Protestant), ovvero un americano convinto che la sua origine razziale e le sue convinzioni religiose lo pongano al di sopra degli altri uomini. Scrive Blondet che "secondo Sutton, lo storico della Skull and Bones, la stessa locuzione ‘Nuovo Ordine Mondiale’ descrive il fine ultimo che gli affiliati alla società segreta di Yale s’impegnano a perseguire.. A questo i membri dell’Ordine s’impegnerebbero a giungere attraverso la gestione di conflitti artificialmente generati, come quello tra nazismo e comunismo. Per Sutton, questa filosofia segreta dell’Ordine rivelerebbe la sua origine tedesca (che Sutton ritiene di poter provare): gli iniziati sarebbero dei tardi seguaci di Hegel, votati a far progredire il mondo attraverso opposizioni, tesi e antitesi, per poi comporle in una sintesi superiore. L’ipotesi, affascinante, può essere superflua. A noi sembra sufficiente evocare uno dei motti, delle insegne della Massoneria, che suona: Ordo ab Chao, l’Ordine (nasce) dal Caos". L’idea del "Nuovo Ordine del Mondo" è perseguita con accanimento. Del presidente Bill Clinton, scrive Epiphanius: "la sua educazione l’ha ricevuta nella britannica Oxford, dove venne ammesso nel super elitario ‘Rhodes Group’, una società superiore dell’area del POTERE affine alla ‘Skull and Bones", come scrisse l”Economist’ inglese nel suo numero del 25 dicembre 1992. L”Economist’ elencava una decina delle maggiori ‘società d’influenza’ del mondo occidentale rivelando la loro comune derivazione dall’Ordine degli Illuminati di Weisshaupt fondato nel 1776. Clinton appartiene anche al C.F.R., alla Commissione Trilaterale e al Bilderberg...". Clinton ha portato con sé Les Aspin (CFR) che, tra l’altro, ha firmato la "Dichiarazione di Interdipendenza", che è, in sostanza, - una mozione del Congresso che nel 1962, proponeva di cancellare dalla Costituzione ogni dichiarazione di sovranità nazionale, in quanto ostacolo all’instaurazione di un ‘Nuovo Ordine Mondiale’". "Il Rhodes Group – ci fa sapere ancora Epiphanius, del suo "Massoneria e sette segrete" (cit.) – nacque nel 1891 per iniziativa di Lord Cecil Rhodes, ricchissimo personaggio legato ai Rothschild, assieme a Lord Milner, Lord Isher, Lord Balfour e un Rothschild, intorno all’idea-guida di organizzare una federazione mondiale di cui U.S.A. e Impero britannico sarebbero stati il centro propulsore. Il mezzo per attuarla consisteva in una selezione elitaria dei quadri protagonisti degli ambienti universitari, politici, finanziari. Attorno a questo nucleo iniziale permeato delle idee mondialiste e socialiste della Fabian Society, sorsero i gruppi della Round Table che a loro volta, nel 1919, diedero vita ai due odierni pilastri del potere mondialista, cioè gli Istituti Affari Internazionali britannico (R.I.I.A.) e americano (C.F.R.). Il Rhodes Group, al pari della Skull and Bones, controlla il C.F.R., (che a sua volta controlla la Trilaterale), il governo-ombra americano il cui comitato direttivo annovera personaggi in grado di gestire bilanci superiori a quello annuale lordo americano". Ritornando al progetto del Nuovo Ordine Mondiale, già il 17 febbraio del 1950 il banchiere James Warburg, alla Commissione Esteri del Senato, era stato fin troppo chiaro quando aveva affermato: "Che vi piaccia o no, avremo un governo mondiale, o col consenso o con la forza". Anche con le stragi. Il Palazzo Federale "Alfred P. Murrah" ad Oklahoma, U.S.A., viene fatto saltare in aria da una tremenda esplosione, il 19 aprile del 1995. Le vittime furono 168. Furono sospettate dell’attentato e arrestate tre persone: Timothy McVeigh, Terry Nichols e James Nichols. L’FBI ha iniziato "col dichiarare che il meccanismo esplosivo era un’auto-bomba imbottita di 1.000 libbre di esplosivo. Poi era un’auto con 1.400 libbre. In seguito si trattava di un camion con 4.000 libbre. Adesso è un furgone per traslochi con 5.000 libbre di esplosivo". Ted Gunderson, ex dirigente dell’FBI, al contrario di quanto vuol far credere il Dipartimento di Giustizia Americano e cioè che si è trattato di "una singola semplice bomba fertilizzante", ha affermato che: "la bomba era un congegno elettroidrodinamico a combustibile gassoso (bomba barometrica), che non è possibile sia stata costruita da McVeigh... la bomba utilizzata era un sofisticato congegno A-neutronico, usato dall’esercito americano...". Sam Cohen, padre della bomba neutronica, il 28 giugno dello stesso anno, al telegiornale della KFOR-TV ha dichiarato: "Non mi interessa quanto fertilizzante e gasolio hanno usato, non sarebbe mai stato sufficiente. Cariche di demolizione, piazzate sulle colonne chiave, hanno fatto lo sporco lavoro". Antefatto: non è stato molto pubblicizzato che, "il 28 marzo 1994, l’Assemblea Legislativadello Stato dell’Oklahoma passò una risoluzione che colpiva quello che veniva percepito come un programma di governo mondiale. Fu il primo e forse il solo Stato ad approvare tale legislazione". Di seguito riporto alcuni estratti relativi alla decisione dell’Assemblea Legislativa dell’Oklahoma: "Risoluzione N. 1047: Una risoluzione in relazione alle forze militari degli Stati Uniti e alle Nazioni Unite; si presenta una petizione al Congresso affinché cessi determinate attività concernenti le Nazioni Unite... Considerato che non c’è appoggio popolare per l’instaurazione di un "nuovo
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ordine mondiale" o di una sovranità mondiale di qualsiasi tipo, sia sotto le Nazioni Unite o sotto qualsivoglia organismo mondiale in qualsiasi forma di governo globale...; Considerato che un governo globale significherebbe la distruzione della nostra Costituzione e la corruzione dello spirito della Dichiarazione di Indipendenza della nostra libertà e del nostro sistema di vita. ...sia deliberato dalla Camera dei Rappresentanti della seconda Sessione della 44ma legislatura dell’Oklaoma: Che al Congresso degli Stati Uniti sia con la presente rammentato di: (...). Cessare ogni supporto per l’instaurazione di un "nuovo ordine mondiale" o qualsiasi altra forma di governo globale. Che al Congresso degli Stati Uniti è con la presente rammentato di astenersi dal prendere qualsiasi ulteriore iniziativa verso la fusione economica o politica degli Stati Uniti in un organismo mondiale o qualsiasi altra forma di governo mondiale. (Fonte: Newsgroup alt. conspiracy, via Pegasus computer networks, Australia)". Cosa dire di questi fatti? Quale oligarchia misteriosa dirige, in segreto, i vari governi delle nazioni? Lascio al lettore il compito di arrivare a delle conclusioni. Alla luce di certi accadimenti i governi, la politica e gli stessi politici assumono contorni sbiaditi, sfumati. Misteri che travasano nella storia altri misteri frammisti a bugie. Pochissimi, forse, sanno che "Il fascismo non è nato in Italia e in Germania. Ebbe la sua prima manifestazione in Russia, col movimento dei ‘Cento Neri’, completo già all’inizio del ‘900 nelle sue azioni e nei suoi simboli: la violenza politica, l’antisemitismo feroce, i neri stendardi col teschio". Chi tira i fili della storia? Ricercare certe dinamiche è cosa ardua specie quando riguarda la sfera politica e ciò che sembra del tutto casuale, in molti casi, è stato attentamente preparato. Franklin Delano Roosvelt, presidente americano e 33° del Rito Scozzese, nonché appartenente alla Pilgrim Society e al C.F.R., il governo-ombra americano, affermò: "In politica nulla accade a caso. Ogni qualvolta sopravviene un avvenimento si può star certi che esso era stato previsto per svolgersi in quel modo". Quindi una oscura oligarchia, tira le fila di fantocci, solo apparentemente, alla ribalta della scena politica. Aveva ragione Benjiamin Disraeli, statista inglese del secolo scorso, quando disse: "Il mondo è governato da personaggi ben diversi da quelli creduti da coloro i quali non sanno guardare dietro le quinte". Neppure i partiti contano poi molto. Essi stessi sono a loro volta manovrati, usati, in relazione a degli scopi precisi. René Guenon ci informa, nel suo articolo "Réflexions à popos du pouvoir occulte" pubblicato, con lo pseudonimo di Le Sphinx, sul numero dell’11 giugno 1914, pag. 277, della rivista cattolica "France Antimaconnique", che "Un potere occulto di ordine politico e finanziario non dovrà essere confuso con un potere occulto di ordine puramente iniziatico... Un altro punto da tenere presente è che i Superiori Incogniti, di qualunque ordine siano e qualunque sia il campo in cui vogliono agire, non cercano mai di creare dei ‘movimenti’. Essi creano solo degli stati d’animo (état d’esprit), ciò che è molto più efficace, ma, forse, un poco meno alla portata di chiunque. E’ incontestabile che la mentalità degli individui e delle collettività può essere modificata da un insieme sistematico di suggestioni appropriate; in fondo, l’educazione stessa non è altro che questo, e non c’è qui nessun ‘occultismo’. Uno stato d’animo determinato richiede, per stabilirsi, condizioni favorevoli, e occorre o approfittare di queste condizioni se esistono, o provocarne la realizzazione". Al riguardo dei movimenti rivoluzionari sempre il Guénon, nel suo libro "L’Esoterismo di Dante" (Ediz, Atanòr, Roma 1971), spiega: "...tali movimenti sono talvolta suscitati o guidati, invisibilmente, da potenti organizzazioni iniziatiche, possiamo dire che queste li dominano senza mescolarvisi, in modo da esercitare la loro influenza, egualmente, su ciascuno dei partiti contrari". Sul fenomeno del terrorismo delle Brigate Rosse e su quello di estrema destra, il giudice Pietro Calogero, uno dei magistrati che più ha studiato il problema, ammetteva l’esistenza di: "una rete dicollegamenti che si raccoglie intorno a un centro di interesse unitario, che permette ai due terrorismi di procedere insieme nell’assalto dello Stato". Quali misteriosi personaggi si celano dietro le quinte dei vari governi? Serge Hutin racconta, a tal proposito, quanto accadde ad uno scrittore inglese che sotto lo pseudonimo di Robert Payne pubblicò a Londra, nel 1951, un’opera intitolata "Zero. The story of terrorism". Payne cercò di dimostrare che la strategia del terrore ha abili registi dietro le quinte dei governi apparenti. All’uscita della pubblicazione si verificarono tutta una serie di "coincidenze" molto strane. Tutte la copie del libro furono acquistate da misteriosi personaggi prima ancora che venisse messo in vendita. I giornali ignorarono l’opera nonostante il carattere sensazionale delle rivelazioni in essa contenute. La casa editrice Wingate, una delle più importanti di Londra fallì improvvisamente. Robert Payne morì qualche mese dopo in circostanze a dir poco misteriose. Hutin osserva "La sola spiegazione possibile era che l’autore avesse scoperto l’esistenza, a livello mondiale, di governanti occulti...". La domanda che ora si pone è: come si procederà alla frantumazione degli Stati per la realizzazione del Governo Mondiale? Scrive Blondet: "Michel Albert è un grand commis della politica sovrannazionale... oggi presidente delle Assurances Générales de France, una delle grandi entità finanziarie che hanno promosso il Mercato Unico Europeo. Nel 1989, Albert ha
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pubblicato un saggio, subito tradotto in Italia dall’editrice il Mulino con il titolo: Crisi, Disastro, Miracolo. Il libro contiene una prognosi sulla fine degli Stati nazionali che rivela un’analisi sicuramente elaborata negli uffici-studi della Trilaterale, e un progetto di ingegneria sociale. ..."L’Europa ‘92 lancia il Mercato Unico all’assalto degli Stati nazionali. Li smantellerà". Come? Con "l’anarchia che risulterà" da "un mercato libero e senza frontiere in una società plurinazionale che non riesce a prendere decisioni comuni". A questo "disastro" pianificato, l’oligarchia spera seguirà il "miracolo": gli Stati nazionali devastati invocheranno "una moneta comune, una Banca centrale europea e un bilancio comunitario". Il programma, tuttavia, era già chiaro nel lontano 1957: "Creare un mercato monetario e finanziario europeo, con una Banca europea il libero flusso dei capitali tra i paesi membri e, infine, una politica finanziaria centralizzata". L’attuazione del programma per insediare un "Nuovo Ordine Mondiale" collegato al movimento "New Age" (di cui parlo più diffusamente nel mio saggio "Il serpente e l’arcobaleno", Ediz. "Segno" di Udine), o chiamata anche "Nuova Era", "Età dell’Aquario" o Era del "Condor", come dicono gli studiosi delle civiltà pre-colombiane, si articola in più strategie per realizzare questa grande utopia della parodia del Romanum Imperium. Fantapolitica e tendenza al complottismo? Tutt’altro. Ecco due esempi italiani. Leggete cosa la rivista americana "Eir" scriveva: "Il 2 aprile 1993... il capogruppo Dc alla Camera, Gerardo Bianco, e il suo collega al Senato, Gabriele De Rosa, presentano un esposto alla procura di Roma, chiedendo di appurare se c’è una cospirazione politica per distruggere l’ordine costituzionale italiano. Gli scandali rappresentano un tentativo da parte delle forze Anglo-Americane, segnatamente la Fra Massoneria, di orchestrare una generale destabilizzazione della nazione italiana per distruggere il sistema politico esistente e insediare un nuovo ordine, a loro più gradito". Ai cronisti, che chiedevano a Mancino cosa c’è dietro le stragi italiane, lui rispose: "Non escludo un ruolo della finanza internazionale". Strategie occulte della secret fraternity bancaria internazionale. David Rockefeller "credendo di parlare a orecchie fidate, nel ‘91... ha ammesso: 1) che una cospirazione esiste ‘da quaranta anni’; 2) che essa ha lo scopo di instaurare nel segreto ‘un governo mondiale’ e ‘la sovranità nazionale’ dei banchieri; 3) che il nemico dei cospiratori è ‘l’autodeterminazione nazionale’". Nel frattempo, si verificano nel mondo barbarie, solo apparentemente, prive di sottile regia, occulta naturalmente. Ed è interessante apprendere quanto il misterioso personaggio "esperto di un genere assai speciale", che fa da sfondo al tema trattato da Blondet ne "Gli "Adelphi" della dissoluzione, in una lettera indirizzata allo scrittore suggerisce: "Può anche darsi che il Nuovo Ordine Mondiale non possa avviarsi a un’epocale clash of civilizations, come alcuni insiders già auspicano in America, ma si limiti a sgranare stermini egenocidi locali, killing fields per poveri straccioni, danze di Shiva e di Kali su carnai confinati a luoghi dove l’uomo è abbondante e ‘sprecabile’. Un’accusa è sempre pronta, a squalificare e ridicolizzare chi esprime ad alta voce le idee che io sommessamente descrivo: quella di ‘complottista’, di allucinato immaginatore di complotti universali. A queste lapidazioni moderne si prestano volontari precisi ambienti giornalistici; espressione di una categoria umana tra le più artificiali, la più ridicolmente sicura di ‘vivere’ in proprio, mentre è la più totalmente ‘vissuta’ e agitata dalle idee correnti, dagli états d’esprit dominanti, dai climi culturali egemoni che ‘Altri’ hanno pur diffuso nell’aria".
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CRONISTORIA NUOVO ORDINE MONDIALE Weishaupt (fondatore dell'Ordine Segreto degli Illuminati Bavaresi) morì nel 1830 all'età di 82 anni. Nel 1834, Giuseppe Mazzini assunse la guida degli Illuminati bavaresi, e la mantenne fino alla sua morte nel 1872. Mentre dirigeva l'ordine degli Illuminati bavaresi, Mazzini corrispondeva col satanista Albert Pike, il Gran Comandante Sovrano della Massoneria dell'Antico ed Accettato Rito Scozzese, della giurisdizione del sud degli Stati uniti, che fondò, più tardi il Klu Klux Klan. Mazzini aveva nominato Pike capo delle operazioni degli Illuminati bavaresi negli USA. I due massimi illuministi lavorarono insieme. Pike si occupò degli aspetti teosofici delle loro operazioni, Mazzini di quelli politici. Quando le Logge Massoniche del Gran Oriente sono cadute in discredito a causa delle attività rivoluzionarie di Mazzini, quest'ultimo diede a Pike un progetto geniale. In una lettera a Pike, datata 22 gennaio 1870, Mazzini scrive: "Dobbiamo permettere a tutte le federazioni di continuare come stanno facendo attualmente, con i loro sistemi, le loro autorità centrali, i diversi modi di corrispondenza tra gli alti gradi dello stesso rito, e di organizzarsi come al presente. Però, dobbiamo creare un superrito, che rimarrà sconosciuto, al quale chiameremo quei massoni di un più alto grado che sceglieremo. Riguardo ai nostri fratelli nella massoneria, questi uomini si devono impegnare alla massima segretezza. Per via di questo rito supremo, che diventerà l'unico centro internazionale, il più potente, perché la sua finalità rimarrà sconosciuta". Pare che questo sia l'elite del 33° grado del Rito Scozzese. In una lettera del 15 agosto 1871, Pike spiegò in un abbozzo al leader degli Illuminati: Mazzini, il modo per conquistare il mondo con tre guerre mondiali ed instaurare il NUOVO ORDINE MONDIALE. La Prima Guerra Mondiale avrebbe dovuto essere pianificata per portare la Russia sotto il dominio degli Illuminati bavaresi. La Russia avrebbe dovuto poi essere adoperata come uno spauracchio per favorire i piani degli Illuminati bavaresi in tutto il mondo. La Seconda Guerra Mondiale dovrebbe poi iniziare con una manipolazione delle differenze tra nazionalisti tedeschi ed i sionisti politici. Questo dovrà sfociare in un'espansione dell'influenza russa e nella costituzione dello stato di Israele in Palestina. La Terza Guerra Mondiale era pianificata come risultato delle differenze, fomentate dagli agenti degli Illuminati, tra i sionisti e gli arabi. Il conflitto doveva stendersi attraverso il mondo. Fa parte della Terza Guerra Mondiale, anche la lotta tra i nichilisti ed gli atei per provocare un capovolgimento sociale di una ferocia e dia una brutalità mai conosciuti prima. Dopo la distruzione del Cristianesimo e dell'Ateismo, si mostrerebbe agli uomini la vera Dottrina Luciferiana e in tal modo si prenderebbero due piccioni con una fava. Alcuni commenti sulla situazione odierna: Con la Russia come spauracchio (il concetto del nemico), le nazioni occidentali dovrebbero essere spinte in alleanze sovranazionali in cui non sarebbero entrate per conto proprio (NATO, ONU). In più, avere l'impero russo come nemico del mondo aiutò enormemente il traffico di armi internazionale, di cui i banchieri internazionali approfittano di nuovo. Questo ci dimostra che dietro la Seconda Guerra Mondiale, c'è uno scenario ben diverso di quanto ci dicono i libri.
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Lungi dal voler essere esaustiva, questa succinta tabella cronologica 1 (che va dal 1773 al 2011) elenca le tappe più importanti del cammino forzato dell’umanità verso quel Nuovo Ordine Mondiale che le Società Segrete (Massoneriain primis) e l’Alta Finanza vorrebbero instaurare sulla Terra, con il consenso o con la violenza.
1773 - Mayer Amschel Rothschild Nel 1773, il banchiere ebreo tedesco Mayer Amschel Rothschild (1743-1812), fondatore dell’impero bancario della famiglia Rothschild che diventerà una delle famiglie imprenditoriali che ha avuto più successo nella storia, raduna dodici dei suoi amici più influenti e li convince che se metteranno assieme le loro risorse, potranno governare il mondo. Questa riunione ha luogo a Francoforte, in Germania. Rothschild inoltre informa i suoi amici di aver trovato il candidato perfetto, un individuo dotato di incredibile intelletto e ingegnosità, per guidare l’organizzazione che ha progettato: quest’uomo è l’ebreo Johann Adam Weishaupt (1748-1830).
1776 – L’Ordine degli Illuminati Il primo Maggio 1776, Adam Weishaupt (il cui nome in codice è Spartacus) fonda una Società Segreta chiamata Ordine degli Illuminati. Weishaupt, ebreo di nascita convertitosi al Cattolicesimo, è professore di Diritto Canonico all’Università di Ingolstadt, in Baviera; un’università Gesuita. Gli Illuminati vogliono stabilire un Nuovo Ordine Mondiale. I loro obiettivi sono questi: abolizione di tutti i governi legittimi; abolizione della proprietà privata; abolizione dell’eredità; abolizione del patriottismo; abolizione della famiglia; abolizione della religione; creazione di un Governo Mondiale.
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A sinistra il fondatore degli Illuminati, mentre al centro e a destra i sigilli minervali degli Illuminati bavaresi che erano dei ciondoli, indossati attorno al collo degli iniziati al grado Minervale, caratterizzati dalla Civetta di Minerva. Conosciuta anche come il Gufo della Sapienza: questo simbolo si trova nelle insegne del Club Boemo. 1782 – Il Congresso di Wilhelmsbad, quando gli Illuminati si allearono con la Massoneria Nel luglio del 1782 l’Ordine degli Illuminati si allea con la Massoneria durante il Congresso di Wilhelmsbad (nella foto il castello, di proprietà di Mayer Amschel Rothschild, dove si tenne il congresso), che lo storico massone Albert Mackey definisce ‘il più importante Congresso Massonico del diciottesimo secolo’. I partecipanti a quel Congresso dovettero giurare di non rivelare a nessuno le decisioni prese (cfr. Nesta H. Webster, World Revolution, 1921, pag. 31). Gli Illuminati sono rappresentati dal Barone von Knigge, che era un massone. In quel congresso – che sancì l’alleanza della Massoneria con gli Illuminati – c’erano rappresentanti di circa tre milioni di membri appartenenti a società segrete che adottarono dei piani organizzativi formulati dagli Illuminati (cfr. Gary Allen. ‘Illumunism, The Great Conspiracy,’ American Opinion, giugno 1976, pag. 47-49). Il Congresso – a cui parteciparono anche degli Ebrei – passò anche una risoluzione secondo la quale da quel momento in poi gli Ebrei non sarebbero stati più esclusi dalle logge. Alla fine del Congresso i membri degli Illuminati erano completamente soddisfatti. Il nobile francese François-Henri de Virieu (1754-1793), un membro della Loggia martinista di Lione, che partecipava al Congresso, se ne andò via visibilmente scosso. Quando venne interrogato da qualcuno sui «tragici segreti» dei quali era venuto al corrente, rispose: «Non glieli confiderò. Posso solamente dirle che tutto questo è molto più grave di quanto lei pensi. La cospirazione che sta avvenendo è così progettata che sarà praticamente impossibile per la Monarchia e la Chiesa sfuggire ad essa» (M. Charles Albert Costa De Beauregard, Le roman d’un royaliste sous la Révolution: Souvenirs du comte de Virieu, 1895, pag. 43). Da quel momento il conte de Virieu poteva parlare della Massoneria solo con orrore (cfr. William T. Still, New World Order: The Ancient Plan of Secret Societies, 1990, pag. 82).
1785 – Uno degli Illuminati colpito a morte da un fulmine Nel 1785 un corriere degli Illuminati di nome Johann Jakob Lanz (1735-1785 – nella foto), un ex sacerdote cattolico romano, viene ucciso da un fulmine mentre stava traversando a cavallo la città di Ratisbona. I fulmini partono al comando di Dio contro i suoi avversari (cfr. Giobbe 36:32), quindi quello fu un giudizio di Dio contro uno dei suoi avversari. Esaminando il contenuto della sacca della sua sella, i poliziotti scoprono l’esistenza dell’Ordine degli Illuminati, e trovano oltre che una lista di membri degli Illuminati anche piani dettagliati riguardanti l’imminente Rivoluzione Francese. Le autorità bavaresi allertano il governo francese, ma le autorità francesi non tengono conto di questo avvertimento. La polizia bavarese arresta tutti i membri dell’Ordine degli Illuminati che riesce a scovare, ma Weishaupt e altri adepti riescono a nascondersi e a sottrarsi all’arresto. L’emblema dell’Ordine degli Illuminati di Baviera appare sul rovescio della banconota americana da un dollaro, emessa nel
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1933. Alla base della Piramide tronca, composta da tredici piani, è possibile leggere la data dell’anno di fondazione della sètta: 1776 (MDCCLXVI, in numeri romani). L’Occhio che irradia la sua luce in tutte le direzioni è l’Occhio onniveggente che rappresenta la Società Segreta fondata da Weishaupt. Il motto latino «Annuit cœptis» significa «la nostra impresa (la cospirazione) sarà coronata da successo» Sotto, le parole«Novus Ordo Seclorum» svelano lo scopo dell’impresa: la costituzione di un «Nuovo Ordine Sociale» o un «Nuovo Ordine Mondiale».
1790 – Mayer Amschel Rothschild e il suo disprezzo verso i governi nazionali Nel 1790, Mayer Amschel Rothschild (1743-1812), che aveva finanziato gli Illuminati, esprime il suo assoluto disprezzo per i governi nazionali che tentano di disciplinare i banchieri internazionali come lui affermando: «Lasciate che sia io ad emettere e a controllare il denaro di una nazione, e non mi importerà più nulla di chi scrive le leggi»
1796 - La Massoneria diviene un notevole problema in occasione dell’elezione del presidente degli Stati Uniti. John Adams (1735-1826) viene eletto opponendosi alla Massoneria, e suo figlio, John Quincy Adams (1767-1848), avverte della terribile minaccia alla nazione rappresentata dal lavorio segreto delle Loggie massoniche: «In coscienza e sinceramente credo che l’Ordine massonico sia, se non il più grande, uno dei più grandi mali morale e politici che grava su tutta l’Unione» 1797 – Le prove della Cospirazione degli Illuminati Nel 1797, John Robison (1739-1805), docente di Filosofia all’Università di Edimburgo e segretario generale della Royal Society di Edimburgo, in Scozia, pubblica un libro intitolato Proofs of a Conspiracy Against all the Religions and Governments of Europe (Prove di una cospirazione contro tutte le religioni e tutti i governi dell’Europa), in cui rivela che Adam Weishaupt aveva tentato di arruolarlo. In questa opera, Robison svela gli scopi perseguiti dagli Illuminati in tutto il mondo.
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1821 – La dialettica hegeliana Nel 1821, il filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831), contemporaneo del fondatore degli Illuminati, formula quella che viene definita la dialettica hegeliana, il processo mediante il quale gli Illuminati realizzano i loro obiettivi. Secondo la dialettica hegeliana, lo scontro tra la tesi e l’antitesi danno luogo alla sintesi. In altre parole, per Hegel, ‘ogni realtà è al tempo stesso il suo contrario: A coincide con B, il nero coincide col bianco. Non ci sarebbe quindi bisogno di rifarsi a un principio trascendente: bianco e nero, ad esempio, non scaturiscono da una superiore e comune Idea di Colore, ma scaturirebbero l’uno dall’altro, secondo un procedimento a spirale caratterizzato dalla cosiddetta triade: tesi, antitesi e sintesi. L’Assoluto non ne è all’origine ma alla fine, e scaturisce dalla mediazione dei due termini contrapposti’ (Fonte: Wikipedia).
In altre parole, la tesi (ogni idea) è contrastata dalla sua antitesi e riconciliata con la tesi in una sintesi (il consenso), che a sua volta diventa una nuova tesi contrastata dall’antitesi. E quindi la storia non è altro che l’espressione di questo flusso di idee conflittuali e risolutive. Dato che ogni sintesi è la tesi di una nuova dialettica, il cambiamento sociale è garantito. Il processo continua fino a che la società raggiunge l’Idea Assoluta, la sintesi definitiva che non suscita nessuna antitesi, e in questo contesto l’Idea Assoluta è il governo mondiale. E quindi i beneficiari della ‘risoluzione del conflitto’ sono gli Illuminati. Quindi, la strategia degli Illuminati è questa: creare la tesi che fomenta una crisi. Ne consegue una forte reazione pubblica secondo cui dev’essere fatto qualcosa per risolvere il problema. Quindi, qualcuno propone una soluzione che provoca i cambiamenti realmente voluti da sempre, ma che inizialmente la gente non sarebbe stata disposta ad accettare. E non importa quale sarà il prezzo da pagare, perchè per gli Illuminati il fine giustifica i mezzi.
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Così facendo – cioè portando continuamente ‘ordine dal caos’ (in latino ordo ab chao che significa ‘ordine dal caos’, che peraltro è il motto del 33° grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato) – essi vogliono portare nel mondo tutti quei cambiamenti per stabilire il governo unico mondiale o il loro ordine mondiale. 1833 – Il presidente americano John Quincy Adams contro la Massoneria Nel 1825 John Quincy Adams (1767-1848) viene eletto presidente degli USA e lo sarà fino al 1829. Nel 1826 a New York il capitano William Morgan, un massone appartenente all’Arco Reale che aveva manifestato la sua intenzione di pubblicare un libro (vedi foto) che smascherava i segreti della Massoneria, fu per questo rapito dai massoni e ucciso.
Nel 1833 quindi, a seguito di questo omicidio che nell’opinione pubblica americana suscitò un forte odio e una grande protesta verso la Massoneria, John Quincy Adams pubblicò uno scritto contro la Massoneria in cui denuncerà senza mezzi termini la Massoneria, affermando tra le altre cose: «In coscienza e sinceramente credo che l’Ordine della Massoneria sia, se non il più grande, uno dei più grandi mali morali e politici che grava sull’Unione … una cospirazione di pochi contro i diritti eguali dei molti …. La Massoneria deve essere abolita per sempre. E’ sbagliata – essenzialmente sbagliata – un seme del male, che non può mai produrre alcun bene» (cfr. J. Q. Adams, Letters on Freemasonry [Lettere sulla Massoneria], 1833).
1844 – Nasce la YMCA
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Nel giugno 1844 nasce in Inghilterra la YMCA (Young Men’s Christian Association che significa ‘Associazione Giovanile Maschile Cristiana’) – il cui ramo italiano si chiama Federazione Italiana delle Associazioni Cristiane dei Giovani – che ‘è un Movimento laico, cristiano, ecumenico ed apolitico poiché non mette in atto nessuna discriminazione per razza, nazionalità, credo politico e fede religiosa’, come si legge sul loro sito. Questa organizzazione fortemente ecumenica e interconfessionale, che oggi è presente in oltre 125 Paesi del mondo, ha avuto sin dall’inizio dei forti legami con la Massoneria (notate nel loro stemma un triangolo capovolto, che è un simbolo massonico) annoverando in essa tra i suoi dirigenti dei massoni, come ho dimostrato ampiamente. Due nomi solo in questo caso: John Thomas Axton (1870-1934), segretario generale del YMCA dal 1893 al 1902, era massone; Eugene E. Barnett (1888-1970), che fu Segretario Generale del Consiglio Nazionale del YMCA dal 1908 al 1910 e operò in Cina nel YMCA dal 1910 al 1936, era anche lui un massone. Nel 1865 poi nascerà l’Esercito della Salvezza per opera del predicatore metodista William Booth, esercito che sin dall’inizio fu sotto l’influenza massonica, e ha continuato ad esserlo fino ad oggi, infatti ho dimostrato come collabora con la Massoneria ed ha al suo interno tanti massoni. 1848 – Karl Marx e il suo proposito di distruggere l’idea di Dio Nel 1848 l’ebreo Moses Mordekkai Levy, alias Carlo Marx (1818-1883), scrive il Manifesto del Partito Comunista. Marx è massone, in quanto iniziato alla Loggia Apollo di Colonia (cfr. Hiram, n° 5, 1990, pag. 114), ed anche membro di un’organizzazione creata dagli Illuminati chiamata La Lega dei Giusti per conto della quale scrive il suo Manifesto. Nel libro di Gary Allen e Larry Abraham dal titolo None Dare Call it Conspiracy (Nessuno Osa Chiarmarla Cospirazione), leggiamo infatti che Carlo Marx fu assunto da un gruppo misterioso che si facevano chiamare la Lega degli Uomini Giusti – che non era altro che un’emanazione o estensione degli Illuminati che erano stati costretti a ritirarsi in clandestinità dopo l’attacco sferratogli contro dalle autorità bavaresi nel 1786 – per scrivere il Manifesto Comunista. E tutto quello che fece Marx fu quindi di aggiornare e codificare quegli stessi piani e principi rivoluzionari che erano stati enunciati settanta anni prima da Adam Weishaupt, il fondatore dell’Ordine degli Illuminati (cfr. Gary Allen, None Dare Call It Conspiracy, Concord Press, Seal Beach, Caifornia 1971, pag. 25-26). Carlo Marx non solo afferma la necessità di cambiamenti economici e politici, ma anche l’urgenza di mutamenti morali e spirituali tra cui la sparizione dell’idea di Dio, infatti egli scrisse: «L’idea di Dio è il punto chiave di una civiltà pervertita. Essa dev’essere distrutta». Il comunismo quindi era soltanto l’esca per indurre proletari e intellettuali ad abbracciare un ideale di ‘giustizia sociale’ che nascondeva l’odio di Marx verso Dio (notate come il comunismo e la Massoneria hanno in comune l’odio e il disprezzo verso l’Iddio della Bibbia) e il suo proposito di trascinare all’inferno l’umanità (ci sono peraltro degli indizi che fanno pensare che Marx fosse satanista – cfr. Richard Wurmbrand, Marx & Satan, Living Sacrifice Book Co, 1986 – il che spiegherebbe la guerra di Marx contro Dio). E per comprendere quanto il Comunismo odi e disprezzi Dio e come si propone veramente di eliminarlo dalla mente e dal cuore dei Cristiani, è sufficiente considerare tutto il male che i governi Comunisti in ogni parte del mondo hanno fatto nel corso del tempo alla Chiesa di Dio che è in Cristo, con l’intento di distruggerla, ma non riuscendoci perchè come disse Gesù Cristo “le porte dell’Ades non la potranno vincere” (Matteo 16:18).
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1870 – Giuseppe Mazzini scrive ad Albert Pike Il 22 gennaio 1870, il rivoluzionario massone Giuseppe Mazzini (1805-1872), che faceva parte degli Illuminati, scrive ad Albert Pike (1809-1891), che viene considerato da molti Massoni ‘Pontefice Supremo della Massoneria Universale’, suggerendogli la creazione di un Rito Supremo all’interno della Massoneria: ‘Dobbiamo lasciare che tutte le Federazioni [massoniche] continuino come sono, con i loro sistemi, le loro autorità centrali ed i loro diversi modi di corrispondenza tra alti gradi dello stesso rito, organizzate come sono attualmente, ma dobbiamo creare un rito supremo che rimarrà sconosciuto, al quale chiameremo quei Massoni di alto grado che noi selezioneremo. In merito ai nostri fratelli nella Massoneria, questi uomini dovranno assicurare la massima segretezza. Attraverso questo supremo rito, noi governeremo tutta la Frammassoneria che diventerà l’unico centro internazionale, il più potente perché la sua direzione sarà sconosciuta’ (Lady Queensborough, Occult Theocrasy, pag. 208-209).
Una pagina della rivista cattolica ‘Chiesa Viva’ (Gennaio 2004, n° 357, pag. 18) dove si parla appunto di questa lettera datata 22 Gennaio 1870 di Mazzini a Pike
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1889 – Albert Pike proclama che la religione massonica si basa sul culto a Lucifero Il 14 Luglio 1889 Albert Pike – Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio del R.S.A.A. (Rito Scozzese Antico e Accettato) della Giurisdizione Sud degli Stati Uniti dal 1859 fino alla sua morte – pubblica le istruzioni per i ventitre Consigli Supremi del mondo. Egli rivela chi è il vero oggetto dell’adorazione massonica: «A voi, Grandi Istruttori Generali Supremi vi diciamo questo, che potete ripeterlo ai Fratelli del 32º, 31º e 30º Grado: la religione massonica dovrebbe essere, da tutti noi iniziati agli alti Gradi, mantenuta nella purezza della dottrina luciferina» (cfr. A.C. De La Rive, La Femme et l’Enfant dans la Franc-Maçonnerie Universelle [La donna e il bambino nella Massoneria Universale], pag. 588).
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1893 – Il Parlamento Mondiale delle Religioni Nel 1893, la Società Teosofica, che era sorta nel 1875 per opera dell’occultista russa Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), patrocina un Parlamento Mondiale delle Religioni che si tiene a Chicago. Lo scopo di questo Congresso interreligioso, il primo incontro ecumenico della Storia, è di introdurre in Occidente concetti induisti e buddisti come la credenza nella reincarnazione.
1908 – Nasce il Consiglio Federale delle Chiese Nel 1908 nasce in America – con i finanziamenti della famiglia Rockefeller – il Federal Council of Churches, che poi nel 1950 assumerà il nome di ‘National Council of Churches’ di cui oggi fanno parte decine di denominazioni, per oltre 100,000 congregazioni locali e 45 milioni di persone negli USA. Si tratta di una organizzazione religiosa americana che sostiene il Nuovo Ordine Mondiale.
1913 – The New Freedom Nel 1913, il presidente americano Woodrow Wilson (1856-1924), il 28º presidente degli Stati Uniti (in carica dal 1913 al 1921), pubblica The New Freedom («La nuova libertà»), un libro in cui rivela quanto segue: «Da quando sono entrato in politica,
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molte persone mi hanno confidato privatamente le loro idee. Alcuni dei più grandi uomini degli Stati Uniti, nel campo del commercio e dell’industria, hanno paura di qualcuno, hanno paura di qualcosa. Essi sanno che in qualche luogo esiste un potere così organizzato, così sottile, così attento, così collegato, così completo e così penetrante che è meglio parlarne sottovoce quando ne parlano per condannarlo».
1913 – La Federal Reserve Il 23 dicembre 1913 nasce la Federal Reserve (in realtà non è né federale né una riserva, ma un’istituzione privata), con il pieno appoggio di grandi finanzieri tra cui J.P. Morgan and Alfred Rothschild. Essa era stata progettata nel corso di una riunione segreta tenuta nel 1910 sull’Isola di Jekyll, in Georgia, da un gruppo di banchieri e statisti, tra cui anche il Colonnello Edward Mandell House. Questo organismo trasferisce il potere di stampare il denaro dal Governo americano ad un gruppo privato di banchieri. Il Federal Reserve Act viene approvato in tutta fretta poco prima delle ‘feste natalizie’. Il membro del Congresso Charles A. Lindbergh Sr., padre del noto aviatore, avverte: «Questo decreto instaura il più gigantesco gruppo monopolistico della Terra. Quando il presidente firmerà questo atto, il governo invisibile del potere monetario, la cui esistenza è stata provata dal Money Trust Investigation, verrà legalizzato» (cfr. Congressional Record, vol. LI, pag. 1446. Discorso del 22 dicembre 1913).
Tre anni dopo aver approvato il Federal Reserve Act, il presidente Woodrow Wilson affermerà: «Sono l’uomo più infelice. Ho inconsapevolmente rovinato il mio Paese. Una grande nazione industriale è controllata dal suo sistema di credito. Ora il nostro sistema di credito è concentrato. Perciò, la crescita della nazione e tutte le nostre attività è nelle mani di pochi uomini. Stiamo per diventare un Paese mal governato, completamente controllato e dominato del mondo civilizzato. Non più un governo in cui c’è libertà di opinione, non più un governo guidato dalla convinzione e dal voto della maggioranza, ma un governo pilotato dall’opinione e dalla prigionia voluta da un piccolo gruppo dominante di uomini» 1917 – Grazie all’aiuto dei finanzieri di New York e di Londra, Vladimir Lenin (1870-1924) riesce a rovesciare il governo della Russia. Più tardi, Lenin dirà circa l’apparente contraddizione dei collegamenti tra grande capitale e comunismo: «Esiste
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anche un’altra alleanza – a prima vista strana e sorprendente – ma che se ci si pensa è ben fondata e facile da capire. Questa alleanza è tra i nostri capi comunisti e i vostri capitalisti» (ricordate la dialettica hegeliana?). 30 maggio 1919 – Durante una riunione convocata dal Colonnello House, personaggi influenti inglesi e personalità americane fondano a Londra ilRoyal Institute of International Affairs e l’Institute of International Affairs negli Stati Uniti. A tale incontro partecipano vari socialisti appartenenti allaFabian Society, incluso il celebre economista inglese John Maynard Keynes (18831946). 1920 - Winston Churchill (1874-1965) riconosce il collegamento tra gli Illuminati di Baviera e la Rivoluzione bolscevica in Russia. Egli osserva:«Questo movimento tra gli ebrei non è affatto nuovo. Dai giorni di Spartacus-Weishaupt a quelli di Karl Marx, di Trotsky, di Bela Kun, di Rosa Luxemburg e di Emma Goldman, questa cospirazione mondiale per il rovesciamento della civiltà e per la ricostituzione della società sulla base di uno sviluppo frenato, di una malevolenza invidiosa e di un’impossibile uguaglianza è costantemente avanzata. Essa ha avuto un ruolo assolutamente riconoscibile nella tragedia della Rivoluzione Francese. È stata la molla di ogni movimento sovversivo durante il XIX secolo, e ora finalmente questa banda di straordinarie personalità che provengono dalla malavita delle grandi città d’Europa e d’America hanno preso per i capelli i russi e sono praticamente divenuti i padroni incontrastati di quell’enorme impero» 11. 1920-31 Louis T. McFadden (1876-1936), che dal 1920-1931 fu il presidente dell’House Committee on Banking and Currency degli USA, nel 1932 al Congresso affermerà in merito alla Federal Reserve: «Quando il Federal Reserve Act è stato approvato, gli americani non hanno percepito che si trattava dell’instaurazione di un sistema bancario mondiale. Una sorta di superStato controllato dai banchieri e dagli industriali internazionali che agiscono di concerto per asservire il mondo al loro capriccio. Ogni sforzo è stato fatto dalla Federal Reserve per celare i suoi poteri, ma la verità è che questa entità ha usurpato il ruolo del governo. Essa controlla tutto, e controlla tutte le nostre relazioni con l’estero. Essa costituisce e destituisce governi a volontà». A proposito della Grande Depressione del 1929 e dell’accettazione da parte del Paese del New Deal proposto dalla Federal Reserve, egli asserisce: «Non si è trattato di un evento accidentale, è stato un avvenimento attentamente preparato. I banchieri internazionali hanno cercato di provocare una condizione di disperazione in modo da emergere come i dominatori di noi tutti» (cfr. Congressional Record, del 10 giugno 1932) 1921 – Nasce il Consiglio per le Relazioni con l’Estero (CFR) Nel 1921 il politico americano Edward Mandell House (1858-1938 – a destra nella foto) – che fu consigliere per la politica estera del presidente americano Woodrow Wilson (a sinistra nella foto) – riorganizza il ramo americano dell’Institute of International Affairs trasformandolo nel Council on Foreign Relations (CFR) ossia Consiglio per le Relazioni con l’Estero. Nei successivi sessant’anni, un’altissima percentuale dei posti di comando in ogni amministrazione americana – sia democratica che repubblicana – è stata occupata da membri appartenenti a questa organizzazione.
Il 15 dicembre 1922, il Council on Foreign Relations esalterà il Governo Mondiale sulla sua rivista Foreign Affairs. Scriverà infatti l’autore Philip Kerr: «E’ chiaro che non ci sarà alcuna pace né prosperità per tutta l’umanità finché la Terra resterà divisa in cinquanta o sessanta Stati indipendenti, fino a quando un tipo di sistema internazionale verrà creato. Il vero problema di oggi è quello del Governo Mondiale».
1928 – ‘La Cospirazione Aperta’ e ‘Il Nuovo Ordine Mondiale’
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Nel 1928 viene pubblicato il libro intitolato The Open Conspiracy (La cospirazione aperta), di Herbert Gordon Wells (18661946), uno scrittore britannico tra i più popolari della sua epoca che era un forte sostenitore del socialismo e del Governo mondiale, nel quale egli dice: «Il carattere della Cospirazione Aperta sarà ora esposto chiaramente. [....] Essa sarà apertamente una religione mondiale». Wells pubblicherà poi nel 1940 The New World Order in cui affermerà tra le altre cose: ‘Persone senza numero … odieranno il nuovo ordine mondiale, e saranno resi infelici dalla frustrazione delle loro passioni e ambizioni attraverso il suo avvento e moriranno protestando contro di esso’ (‘Countless people, [...] will hate the new world order, be rendered unhappy by the frustration of their passions and ambitions through its advent and will die protesting against it’).
1933 – Viene stampata l’opera di Herbert Gordon Wells The Shape of Things to Come («La forma delle cose a venire»). Wells predice una Seconda Guerra Mondiale che scoppierà circa nel 1940, e sarà originata da una disputa tedesco-polacca. Dopo il 1945, ci sarebbe stata una crescente mancanza della sicurezza pubblica in aree «criminalmente infette». Il piano per il «moderno Stato Mondiale» sarebbe riuscito al suo terzo tentativo, e sarebbe scaturito da qualcosa che sarebbe accaduto a Basra, in Iraq. Inoltre, il libro afferma: «Sebbene il Governo Mondiale sia stato pianificato per realizzarsi in diversi anni, e benché sia stato sconfinatamente temuto e non visto di buon occhio, esso non troverà alcuna opposizione». 21 novembre 1933 – In una lettera al Colonnello Edward Mandell House, il presidente Franklin Delano Roosevelt (1882-1945) scrive: «La verità è – come io e lei ben sappiamo – che fin dai giorni della presidenza di Andrew Jackson, un elemento finanziario si è impossessato del nostro Governo».
1935 – Sul dollaro americano appare il simbolo degli Illuminati Nel 1935 appare per la prima volta sulla banconota da un dollaro statunitense (sotto la direzione del presidente Franklin D. Roosevelt, un massone di alto grado) il simbolo degli Illuminati, cioè la piramide (tronca) con l’occhio onniveggente in cima ad essa, e con la data della nascita dell’Ordine degli Illuminati scritta in numeri romani sulla base della piramide, e con la scritta in latino Novus Ordo Seclorum che significa ‘nuovo ordine delle epoche’. ‘Annuit Coeptis’ significa invece ‘Egli favorisce le nostre imprese’. LE LETTERE VANNO A COMPORRE LA PAROLA MASON, CIOè MASSONE IN LINGUA INGLESE
1942 – Il Consiglio Federale delle Chiese approva Il Nuovo Ordine Mondiale
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Il 16 Marzo del 1942, in un articolo dal titolo ‘American Malvern’, la rivista Time affronta il tema del Federal Council of Churches («Consiglio Federale delle Chiese»), che più tardi diverrà il National Council of Churches («Consiglio Nazionale delle Chiese»), una parte del World Council of Churches («Consiglio Mondiale della Chiese»), sottolineando lo sforzo per instaurare un’autorità religiosa globale. Un comitato di direzione di questo organismo si dichiara favorevole a: Un Governo Mondiale dei poteri delegati; Forti e immediate limitazioni alla sovranità nazionale; Controllo internazionale su tutti gli eserciti e sulla marina militare. I rappresentanti (375) di alcune delle trenta denominazioni asseriscono che «un nuovo ordine della vita economica è sia imminente che imperativo» – un nuovo ordine che si realizzerà certamente o «attraverso la cooperazione volontaria all’interno della struttura della democrazia o attraverso una rivoluzione esplosiva».
1945 – Harry Truman esalta il Governo Mondiale Il 28 giugno 1945, durante un discorso tenuto a Kansas City, il presidente americano Harry Truman (1884-1972), massone di alto grado, glorifica il Governo Mondiale: «Sarà facile per le nazioni confederarsi in una Repubblica Mondiale come per noi lo è stato riunirsi in una federazione di Stati Uniti».
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1945 – Le Nazioni Unite Il 24 ottobre 1945 nascono ufficialmente le Nazioni Unite. In quello stesso giorno, il senatore dell’Idaho Glen Hearst Taylor (1904-1984) presenta al Senato la Risoluzione nº 183, in cui si fà appello al Senato americano affinché si dichiari favorevole alla creazione di una Repubblica Mondiale che includa una forza di polizia internazionale.
1948 – Nasce il Consiglio Mondiale delle Chiese
Nel 1948 nasce ad Amsterdam il World Council of Churches (Consiglio Mondiale delle Chiese) con il finanziamento dei Rockefeller, e che ha avuto sin dall’inizio un forte legame con la Massoneria. A conferma del forte legame sin dalla sua fondazione tra il WCC e la massoneria, c’è il fatto che Geoffrey Francis Fisher (1887–1972), il 99esimo arcivescovo di Canterbury, che fu eletto tra i presidenti del neonato WCC ad Amsterdam nel 1948, era un massone: era stato gran maestro provinciale di Norfolk (cfr. William R. Denslow e Harry S. Truman, 10,000 Famous Freemasons from A to J Part One, pag. 51-52). Ed oltre a Fisher, tra i presidenti eletti c’era un’altro massone, ossia il vescovo metodista G. Bromley Oxnam che nel 1948 era ancora un 32° grado del Rito Scozzese, ma l’anno successivo ricevette il 33° grado (cfr. William R. Denslow e Harry S. Truman, 10,000 Famous Freemasons from K to Z, Volume 3, pag. 299). Il WCC predica un vangelo sociale, ed ha un carattere fortemente ecumenico ed interconfessionale. Promuove senza dubbio gli ideali massonici.
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Da sinistra: i 6 presidenti e il presidente onorario del World Council of Churches eletti nella prima assemblea nel 1948 1950 – ‘Con il consenso o con la conquista’ Il 17 febbraio 1950, l’ebreo James Paul Warburg (1896-1969), un banchiere americano e consigliere finanziario del presidente americano Franklin D. Roosevelt, membro del Consiglio per le Relazioni con l’Estero, davanti alla Commissione sulle Relazioni con l’Estero del Senato Americano, affermò: ‘Che ci piaccia o no, noi avremo un Governo Mondiale. La questione è solo se il Governo Mondiale sarà raggiunto con il consenso o con la conquista’ (‘We shall have world government, whether or not we like it. The question is only whether world government will be achieved by consent or by conquest’ – Senate Report [Senate Foreign Relations Committee] 1950. Revision of the United Nations Charter: Hearings Before a Subcommittee of the Committee on Foreign Relations, Eighty-First Congress. United States Government Printing Office. p. 494).
1954 – Il Gruppo Bilderberg Nel 1954, il principe Bernardo d’Olanda (1911-2004), fonda assieme ad altri il Bilderberg Club: statisti e banchieri internazionali che si incontrano segretamente su una base annuale. Fu lui a presiedere quel primo incontro presso l’hotel de Bilderberg a Oosterbeek in Olanda.
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1966 – Il professore Quigley porta alla luce il gruppo della Tavola Rotonda Nel 1966, il professore americano Carroll Quigley (1910-1977), il mentore di Bill Clinton all’Università Gesuita di Georgetown, pubblica un grosso volume intitolato Tragedy and Hope: A History of the World in Our Time («Tragedia e speranza: una storia del mondo nel nostro tempo»), in cui afferma: «Esiste ed è esistita per una generazione, una rete internazionale che opera, con una certa estensione, nello stesso modo radicale in cui agiscono i comunisti. Infatti, questa rete, che possiamo identificare con il nome ‘Round Table’ [Tavola Rotonda], non ha nessun problema a collaborare con i comunisti, o con altri gruppi, e si comporta spesso in questa maniera. Io conosco le attività di questa rete perché la studio da vent’anni e ho avuto il permesso per due anni, nei primi anni Sessanta, di esaminare le sue carte e i suoi documenti segreti. Non provo avversione per questa rete e per la maggior parte dei suoi scopi, e sono stato, per molti anni della mia vita, vicino ad essa e a numerosi dei suoi strumenti. Ho nutrito qualche riserva, sia in passato che recentemente, su alcune delle sue linee di condotta, ma in generale la mia principale discordanza di opinione è che essa vuole rimanere segreta, mentre io credo che il suo ruolo nella Storia sia così significativo da meritare di essere conosciuto».
1968 – Il Club di Roma
Nel 1968 nasce per opera dell’imprenditore italiano Aurelio Peccei (1908-1984) e dello scienziato scozzese Alexander King (1909-2007), insieme a premi Nobel, leader politici e intellettuali, il Club di Roma (The Club of Rome), chiamato così perchè la prima riunione si svolse a Roma. Il Club di Roma è una associazione non governativa, non-profit, di scienziati, economisti, uomini d’affari, attivisti dei diritti civili, alti dirigenti pubblici internazionali e capi di stato di tutti e cinque i continenti. La sua sede centrale si trova a Winterthur (Svizzera). ‘La sua missione è di agire come catalizzatore dei cambiamenti globali, individuando i principali problemi che l’umanità si troverà ad affrontare, analizzandoli in un contesto mondiale e ricercando soluzioni alternative nei diversi scenari possibili. In altre parole, il Club di Roma intende essere una sorta di cenacolo di
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pensatori dediti ad analizzare i cambiamenti della società contemporanea’ (fonte: Wikipedia). Nel 1973 il Club di Roma, pubblicherà un rapporto intitolato Regionalized and Adaptive Model of the Global World System («Modello regionalizzato e adattabile del Sistema Globale Mondiale»), in cui il mondo intero fu suddiviso in dieci regioni. 1973 – La Commissione Trilaterale
Nel luglio del 1973, l’ebreo David Rockefeller, il noto banchiere internazionale e membro del Council on Foreign Relations, assieme ad altri dirigenti e notabili, fonda una nuova organizzazione chiamata Trilateral Commission («Commissione Trilaterale»). Lo scopo ufficiale di questa organizzazione è ‘«armonizzare la politica, le relazioni economiche, sociali e culturali tra le tre più grandi regioni economiche del mondo» (da qui il nome «Trilaterale»). Egli invita il futuro presidente Jimmy Carter a divenirne uno dei membri fondatori. Zbigniew Brzezinski è il primo direttore dell’organizzazione. Secondo detto organismo, le tre maggiori aree economiche del mondo sono: l’Europa, il Nord America e l’Estremo Oriente (Giappone, Corea del Sud, Taiwan, ecc…). Se, con il pretesto di dover congiungere le forze per essere in grado di affrontare la competizione economica con le due altre regioni economiche, i Paesi membri di ognuna di queste tre regioni decidono di unificarsi in un solo Paese formando tre super-Stati, il Governo Mondiale diverrà molto più vicino. Come i socialisti della Fabian Society, la Trilateral Commission realizza passo dopo passo lo scopo finale (il Governo Mondiale). Tale mèta è stata quasi raggiunta in Europa con il Trattato di Maastricht, che è stato perfezionato nel 1993, costringendo tutti i Paesi membri della Comunità Europea ad abolire le loro barriere commerciali e a consegnare le loro politiche valutarie e fiscali ai tecnocrati della Commissione Europea di Bruxelles, in Belgio. Nel gennaio del 2002, tutti i Paesi che hanno aderito alla Comunità Europea abbandonano le loro valute nazionali sostituendole con un’unica valuta comune: l’euro. Inoltre, il Trattato di Nizza rimuove diversi poteri nazionali per affidarli alla Commissione Europea. Quella che era stata iniziata quasi innocentemente nel 1952 come la CEE (Comunità Economica Europea), un’autorità comune per regolare il commercio del carbone e l’industria dell’acciaio fra le nazioni europee, viene finalmente trasformata in un super-Stato europeo. Jean Monnet (1888-1979), un economista socialista francese e fondatore della CEE, aveva questo in mente quando disse: «Un’unione politica seguirà inevitabilmente un’unione economica». Inoltre, egli affermò nel 1948: «La creazione di un’Europa Unita dev’essere considerata un passo essenziale verso la creazione di un mondo unito». A riguardo l’area del Nord America, la fusione dei suoi Paesi membri è in corso con il passaggio di libero scambio tra il Canada e l’USA, e poi con il Messico. Si suppone che in futuro questo accordo di libero scambio includerà anche tutti i Paesi dell’America Centrale e del Sud, con una sola valuta per tutti. A Madrid, il 6 maggio 2002, il presidente del Messico Vicente Fox affermerà: «Infine, il nostro obiettivo a lungo termine è di stabilire con gli Stati Uniti, ma anche con il Canada, l’altro nostro partner regionale, un insieme di collegamenti e di istituzioni simili a quelli creati dall’Unione Europea»’ (http://www.michaeljournal.org/nwo2.htm;http://www.centrosangiorgio.com/). 1979 FEMA –
Alla Federal Emergency Management Agency («Agenzia Federale per la Gestione dell’Emergenza») vengono conferiti enormi poteri. In caso di «emergenza nazionale», essa ha il potere di sospendere le leggi, di spostare intere popolazioni, di arrestare e incarcerare cittadini senza alcun mandato e di tenerli in prigione senza un regolare processo. Essa può confiscare proprietà, approvvigionamenti, cibo, sistemi di trasporto, e può sospendere la Costituzione. Non solo essa è l’ente più potente degli Stati Uniti, ma non è stata creata mediante una legge costituzionale emanata dal Congresso. La Federal Emergency Management Agency è stata creata mediante un ordine esecutivo presidenziale. Un ordine esecutivo diventa una legge semplicemente se firmato dal presidente; esso non dev’essere approvato dai rappresentanti o dai senatori del Congresso. Ad esempio, lo stato di «emergenza nazionale» potrebbe essere causato da un attacco terroristico, da una catastrofe naturale, o da un crollo della borsa. Ecco alcuni ordini esecutivi che permettono alla Federal Emergency Management Agency di sospendere la Costituzione e la Carta dei Diritti. Tali ordini sono in vigore da quasi trent’anni, e potrebbero messi in atto in qualsiasi momento dalla penna presidenziale: Nº 10995: Diritto di confisca di tutti i mezzi di comunicazioni degli Stati Uniti; Nº 10997: Diritto di confisca di ogni forma di energia elettrica, combustibile e minerale, pubblica e privata;
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Nº 10999: Diritto di confisca di tutti i mezzi di trasporto, inclusi i veicoli personali di ogni genere, e controllo totale di ogni strada pubblica, di ogni porto marittimo e di ogni idrovia; Nº 11000: Diritto di sequestrare qualsiasi individuo e di dividere ogni singola famiglia per creare «forze-lavoro» da trasferire in ogni luogo ritenuto necessario dal Governo; Nº 11001: Diritto di confisca di ogni struttura sanitaria o destinata all’istruzione, e di tutti ogni istituto a scopo sociale, pubblico e privato; Nº 11002: Diritto a costringere alla registrazione tutti gli uomini, tutte le donne e tutti i bambini residenti negli Stati Uniti; Nº 11003: Diritto di confisca di ogni spazio aereo, degli aeroporti e di ogni mezzo aereo; Nº 11004: Diritto alla confisca di ogni attività edilizia e finanziaria per stabilire «aree designate al trasferimento», e costringere la popolazione all’abbandono di aree classificato come «pericolose»; Nº 11005: Diritto di confisca di tutte le ferrovie, delle vie fluviali dell’entroterra e di tutti gli edifici adibiti a deposito, pubblici e privati; Nº 11921: Autorizzati piani per stabilire il controllo statale dei salari e delle retribuzioni, del credito e del flusso di denaro negli istituti di credito americani. l 29 gennaio 1991 – Il presidente George Bush Sr., plaude al Nuovo Ordina Mondiale durante un messaggio alla nazione: «Non si tratta soltanto di una piccola nazione, ma di una grande idea: un Nuovo Ordine Mondiale, nel quale nazioni diverse l’una dall’altra si uniscono in un impegno comune per raggiungere un traguardo universale dell’umanità: pace e sicurezza, libertà e Stato di diritto [...], per realizzare le aspirazioni universali dell’umanità [...], basato su principî condivisi e sulla legge [...]. L‘illuminazione di mille punti di luce [...]. Ora il vento del cambiamento è tra noi». Da notare che la teosofa Alice Bailey (18801949) utilizzò l’espressione «punti di luce» per descrivere il processo di illuminazione intellettuale occulta.
1986 – La giornata Mondiale di preghiera per la pace Il 27 ottobre 1986, fu convocata ad Assisi da Giovanni Paolo II una Giornata Mondiale di preghiera per la Pace, a cui presero parte i rappresentanti di tutte le grandi religioni mondiali. Vi parteciparono decine di rappresentanti di Chiese Protestanti e delle religioni mondiali. Nel gennaio 2002, ad Assisi, in occasione di un’altra Giornata come quella del 1986, dietro invito di Giovanni Paolo II fu presente anche Cecil M. Robeck, Jr., che è un ministro di culto molto famoso appartenente alle Assemblee di Dio USA. Passi significativi verso la religione unica mondiale.
1991 – George Bush annunzia il Nuovo Ordine Mondiale Il 29 gennaio 1991 – 13 giorni dopo avere dichiarato guerra all’Iraq – il presidente americano George H. W. Bush, durante il discorso sullo Stato dell’Unione, elogia il Nuovo Ordine Mondiale affermando: «Quello che è in gioco è più che una piccola nazione, è una grande idea: un nuovo ordine mondiale, dove nazioni differenti si riuniscono in un impegno comune per raggiungere le aspirazioni universali dell’umanità – pace e sicurezza, libertà e stato di diritto. Questo è un mondo degno della nostra lotta e degno del futuro dei nostri figli’ (http://millercenter.org/president/speeches/detail/3429 – What is at stake is more than one small country; it is a big idea: a new world order, where diverse nations are drawn together in common cause to achieve the universal aspirations of mankind—peace and security, freedom, and the rule of law. Such is a world worthy of our struggle and worthy of our children’s future).
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Ad ottobre di quello stesso anno, David Funderburk, che era stato ambasciatore statunitense in Romania dal 1981 al 1985, affermerà durante un discorso pubblico tenuto nel North Carolina: «George Bush si sta circondando di persone che credono in un Governo Mondiale. Essi ritengono che il sistema sovietico e il sistema americano siano convergenti», e il mezzo per raggiungere ciò, secondo l’ambasciatore, era l’ONU. Nel 1992 poi il predicatore Billy Graham durante un programma radiofonico si schiererà a favore del Nuovo Ordine Mondiale suggerito dal presidente Bush. 1991 – David Rockefeller ringrazia i media per avere tenuto nascosto il piano di creare un Nuovo Ordine Mondiale Nel Giugno 1991 i leaders mondiali si incontrano per un’altra riunione a porte chiuse del Bilderberg Club a Baden Baden, in Germania. In quell’occasione, David Rockefeller afferma: «Siamo grati al Washington Post, al New York Times, al Time e alle altre grandi pubblicazioni i cui direttori hanno presenziato alle nostre riunioni ed hanno rispettato le loro promesse di discrezione per quasi quaranta anni. Sarebbe stato impossibile per noi sviluppare il nostro piano mondiale se fossimo stati sotto le luci dei riflettori durante quegli anni. Ma il mondo ora è più sofisticato e più preparato a marciare verso un Governo Mondiale. La sovranità sovranazionale di un’élite intellettuale e di banchieri internazionali è certamente preferibile all’autodeterminazione nazionale praticata nei secoli passati».
1992 – Henry Kissinger si esprime sul Governo Mondiale Il 21 maggio 1992, in un discorso indirizzato al Bilderberger Club riunito ad Evian (Francia), l’ex Segretario di Stato americano Henry Kissinger, membro del CFR e della Commissione Trilaterale, dichiara: «Oggi, gli americani si sentirebbero oltraggiati se le truppe dell’ONU entrassero a Los Angeles per ripristinare l’ordine; ma un domani sarebbero loro molto grati! Ciò è specialmente vero se venisse loro detto che c’era una minaccia esterna, reale o fittizia, che mette in pericolo la nostra stessa esistenza. Dopo di che, tutti i popoli del pianeta supplicheranno i leader mondiali di liberarli da questo male. L’unica cosa che l’uomo teme veramente è l’ignoto. Di fronte a questo scenario, i diritti individuali verranno soppressi di buon grado purché venga loro garantito l’ordine e la pace garantiti da parte di un Governo Mondiale» (il discorso di Henry Kissinger fu registrato
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da uno dei delegati Svizzeri agli incontri del Bilderberg Group).
Il 18 luglio 1993, Kissinger scriverà sul Los Angeles Times, a proposito del North American Free Trade Agreement (un trattato di libero scambio commerciale stipulato tra Stati Uniti, Canada e Messico): «Quello che il Congresso dovrà ratificare non è un semplice accordo commerciale, ma l’architettura di un nuovo sistema internazionale [...], un primo passo verso un nuovo Ordine Mondiale». 1992 – Strobe Talbott e la nascita della nazione globale Il 20 luglio 1992 la rivista Time Magazine pubblica un articolo intitolato «The Birth of the Global Nation» («La nascita della nazione globale»), di Strobe Talbott, un analista di politica estera americano, che è stato Vicesegretario di Stato degli Stati Uniti sotto la presidenza di Bill Clinton ed è membro del Council on Foreign Relations (CFR), in cui egli afferma che «… nello spazio dei prossimi cento anni … il nazionalismo come noi lo conosciamo sarà obsoleto; tutti gli stati riconosceranno una singola autorità globale … Ma ci sono voluti gli eventi nel nostro meraviglioso e terribile secolo per confermare le ragioni di un governo mondiale’
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1993 – Il secondo Parlamento Mondiale delle Religioni
Nel 1993 a Chicago si tiene un secondo Parlamento Mondiale delle Religioni in occasione del 100º anniversario del primo Convegno. Come durante il precedente incontro, si cerca di riunire tutte le religioni del mondo in un’«unica cosa armoniosa», ma si tenta anche di farle amalgamare attraverso gli elementi originali delle loro credenze comuni. Le religioni tradizionali monoteistiche, come il cristianesimo, sono considerate incompatibili con l’«illuminazione individuale», e devono essere quindi drasticamente modificate. 1994 – Nasce l’Alleanza Interreligiosa
Nel 1994 nasce l’Interfaith Alliance (Alleanza Interreligiosa) per celebrare – si legge sul loro sito – la libertà religiosa e sfidare il bigottismo e l’odio che sorgono dall’estremismo religioso e politico che si è infiltrato nella politica Americana. Attualmente ha circa 185.000 membri negli Stati Uniti appartenenti a religioni diverse e a svariate sètte e denominazioni protestanti. Nella sua agenda ha evidentemente gli ideali massonici. 1994 – Lo Human Development Report Nel 1994 nello Human Development Report («Rapporto sullo Sviluppo Umano»), pubblicato dal Programma di Sviluppo dell’ONU, c’è una sezione intitolata «Global Governance for the 21st Century» («Governo Globale per il XXI secolo»). L’amministratore di questo programma si chiama James Gustave Speth (vedi foto), ed è stato nominato da Bill Clinton. In questo rapporto si legge all’inizio: «I problemi dell’umanità non possono più essere risolti dai governi nazionali. Ciò di cui abbiamo bisogno è un Governo Mondiale. Questo può essere realizzato nel modo migliore rafforzando il sistema delle Nazioni Unite».
3 maggio 1994 – Il presidente Bill Clinton firma la Direttiva Presidenziale nº 25, e poi la classifica top secret in modo che gli americani non possano sapere nulla del suo contenuto 17. 23 settembre 1994 – I mondialisti si rendono conto che un numero crescente di persone inizia a prendere coscienza di cosa sta accadendo; essi dispongono di un tempo limitato per perfezionare le loro politiche. Parlando alla cena degli ambasciatori
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alle i Nazioni Unite, David Rockefeller commenta:«La presente finestra di opportunità, durante la quale è probabile che venga edificato un Ordine Mondiale veramente pacato ed interdipendente, non rimarrà ancora aperta per molto tempo [...]. Siamo sul limite di una trasformazione globale. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è della crisi per eccellenza, e le nazioni accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale». Marzo 1995 - I delegati dell’ONU si incontrano a Copenaghen, in Danimarca, per discutere i vari metodi per imporre tasse globali agli abitanti del mondo. Settembre 1995 – La rivista Popular Science descrive un’installazione top secret della Marina Militare Americana chiamata HAARP (High-Frequency Active Auroral Research Program), nello Stato dell’Alaska. Questo progetto è in grado di irradiare una potente energia radioattiva nella parte superiore dell’atmosfera della Terra. Una delle mète del programma è di sviluppare la capacità di «manipolare il clima a livello locale» utilizzando le tecniche ideate da Bernard Eastlund 18.
27 settembre 1995 – Ha luogo a San Francisco il World Forum, patrocinato dalla Fondazione Gorbachev. Il presidente della Fondazione Jim Garrison guida la riunione che raccoglie grandi personalità provenienti da tutto il mondo, inclusa Margaret Thatcher, Maurice Strong, George Bush,Mikhail Gorbachev e altri. La conversazione verte sull’unicità dell’umanità e sul futuro Governo Globale. Tuttavia, il termine «Governo Globale» viene usato al posto di «Nuovo Ordine Mondiale», giacché il secondo è divenuto un peso politico, un vocabolo che mette in stato di allerta gli oppositori del Governo Globale. 1996 – Viene pubblicato un rapporto dell’ONU intitolato Our Global Neighborhood («Il nostro vicinato globale»), di 420 pagine. Esso delinea un piano per il «Governo Globale» in cui si caldeggia una Conferenza Internazionale sul Governo Globale nel 1998 allo scopo di sottoporre al mondo i trattati e gli accordi necessari da ratificare entro l’anno 2000.
2002 – David Rockefeller ammette pubblicamente il suo intento Nel 2002 esce il libro autobiografico di David Rockefeller dal titolo Memorie in cui il banchiere fa un’ammissione molto importante, infatti dice: ‘Alcuni credono persino che noi [la famiglia Rockefeller] facciamo parte di una cabala segreta che manovra contro i migliori interessi degli Stati Uniti, definendo me e la mia famiglia ‘internazionalisti’ e [ci accusano] di complottare con altri nel mondo di costruire una struttura politica ed economica globale più integrata, un unico mondo, se volete. Se questa è l’accusa, mi dichiaro colpevole e sono orgoglioso di esserlo” (David Rockefeller, Memoirs, Random House, New York, 2002, pag. 405).
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2004 – Giovanni Paolo II parla della necessità di un Nuovo Ordine Mondiale Il 1° Gennaio 2004, Giovanni Paolo II in occasione della celebrazione della XXXVII Giornata Mondiale della Pace affermò: ‘«L’umanità, di fronte a una fase nuova e più difficile del suo autentico sviluppo, ha oggi bisogno di un grado superiore di ordinamento internazionale ». Gli Stati devono considerare tale obiettivo come un preciso obbligo morale e politico, che richiede prudenza e determinazione’ (http://www.vatican.va/). 2005 - Il Presidente degli Stati Uniti Geroge W. Bush Jr firma, nel silenzio dei grandi mezzi d’informazione, un documento che prevede l’Unione Nordamericana (o NAU, unione tra USA, Messico e Canada). Comincia a circolare la voce di una Valuta Unica, l’Amero. 2006 - Il logo degli Illuminati compare anche sulle banconote da cinquecento Grivnie ucraine.
2005 – Benedetto XVI esorta a costruire un nuovo ordine mondiale
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Il 25 dicembre 2005 a Roma, durante la ‘Benedizione Urbi et Orbi’, Benedetto XVI ha affermato: ‘Uomo moderno, adulto eppure talora debole nel pensiero e nella volontà, lasciati prender per mano dal Bambino di Betlemme; non temere, fidati di Lui! La forza vivificante della sua luce ti incoraggia ad impegnarti nell’edificazione di un nuovo ordine mondiale, fondato su giusti rapporti etici ed economici’ (http://www.ratzingerbenedettoxvi.com/messnatalizio05.htm).
2006 – Giorgio Napolitano, il presidente della Repubblica Italiana, auspica la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale Anche qui in Italia le massima autorità dello Stato si auspicano la costruzione di un Nuovo Ordine Mondiale, infatti il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo ha affermato già diverse volte. Il 31 Dicembre del 2006 ha detto durante il discorso di fine anno a reti unificate: ‘C’è sintonia tra me e il Papa Benedetto XVI nel sostenere un nuovo ordine mondiale’. Il 4 Novembre 2007, al Quirinale (vedi fotogramma, tratto dal seguente videohttp://youtu.be/11F9qDT3hXE), durante il suo intervento nella Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, ha detto: ‘Ci si richiede dunque un nuovo sforzo di coesione nazionale e un concreto impegno per garantire la pace anche al di fuori dei confini della stessa Europa, per contribuire alla creazione di un nuovo ordine mondiale’.
Il 5 Novembre 2008, in occasione dell’elezione di Barack Obama alla presidenza degli USA, ha detto: ‘Oggi è un giorno di grande speranza e di grande rinnovamento, di fiducia per la causa della libertà, della pace, per un nuovo ordine mondiale’. 2007 – Aaron Russo svela il piano segreto dei Rockefeller Il 29 gennaio 2007, sette mesi circa prima di morire, Aaron Russo (1943-2007), un produttore cinematografico americano e politico, durante una intervista rilasciata al giornalista Alex Jones, fa delle dichiarazioni che fanno scalpore in tutto il mondo. Il Russo infatti ha parlato di alcune cose che ha saputo personalmente da Nicholas Rockfeller (di cui è stato per un tempo amico e la foto lo conferma) sull’intento di una elite di governare il mondo intero.
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Russo afferma che Rockefeller (della potentissima dinastia bancaria e finanziaria dei Rockefeller) gli chiese, durante una conversazione privata, se fosse disposto a far parte del Consiglio per le Relazioni Estere (Council on Foreign Relations, CFR), ma Russo rifiutò l’invito spiegando di non essere interessato a ‘schiavizzare la gente’. Russo poi dice: ‘Gli chiesi quale era il senso di tutto ciò’. Aggiunsi: ‘Avete tutto il denaro e tutto il potere di cui avete bisogno, quale è il vostro fine ultimo?”. Rockefeller rispose: ‘Il fine ultimo è di far mettere in tutti il microchip, per controllare l’intera società, per far controllare il mondo dai banchieri e dagli appartenenti all’élite’ (video su Youtube:http://youtu.be/MZnGkSVVOug – min. 28). 2008 – Tony Blair Foundation Nel maggio del 2008 nasce a New York – con l’appoggio di Bill Clinton – la Tony Blair Faith Foundation, che è una fondazione che promuove il dialogo interreligioso con le maggiori religioni del mondo, in vista del raggiungimento di una unione tra di esse e quindi della creazione di una unica religione mondiale. Il suo fondatore è l’ex primo ministro Inglese Tony Blair, che professa di essersi convertito al Cattolicesimo, che ha avuto l’appoggio dei potenti e ricchissimi Rothschilds, che sono suoi amici e che è ben noto fanno parte a pieno titolo degli Illuminati, che vogliono creare un governo unico mondiale.
2008 – Barack Obama e i muri che devono essere abbattuti Il 24 Luglio 2008, durante le presidenziali americane, il senatore Barack Obama (che dopo qualche mese sarebbe diventato il presidente degli USA) in un suo celebre discorso tenuto a Berlino (Germania) davanti a circa 200.000 persone ha detto quanto segue: ‘Partnership e cooperazione tra le nazioni non sono una scelta; sono il solo modo, l’unico modo per proteggere la nostra comune sicurezza e far progredire la nostra comune umanità. Questa è la ragione per cui il più grande pericolo di tutti è permettere a nuovi muri di dividerci gli uni dagli altri. I muri tra vecchi alleati su entrambe le sponde dell’Atlantico non possono rimanere in piedi. I muri tra i Paesi che hanno di più e quelli che hanno di meno non possono rimanere in piedi. Non possono rimanere in piedi i muri tra le razze, le tribù, gli immigrati e i nativi, tra cristiani, musulmani ed ebrei. Questi sono ora i muri che noi dobbiamo abbattere’ (Partnership and cooperation among nations is not a choice; it is the one way, the only way, to protect our common security and advance our common humanity. That is why the greatest danger of all is to allow new walls to divide us from one another.The walls between old allies on either side of the Atlantic cannot stand. The walls between the countries with the most and those with the least cannot stand. The walls between races and tribes; natives and immigrants; Christian and Muslim and Jew cannot stand. These now are the walls we must tear down’).
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2008 – Il Barone David de Rothschild afferma che esiste un Nuovo Ordine Mondiale Il 6 Novembre 2008 su The National esce un articolo scritto da Rupert Wright dal titolo ‘The first barons of banking’ che afferma che il ‘Barone Rothschild condivide l’idea della maggior parte delle persone che esiste un nuovo ordine mondiale. Secondo lui, le banche ridurranno il proprio rapporto di indebitamento [leva finanziaria] e ci sarà una nuova forma di governo globale’ (Rupert Wright, ‘The first barons of banking’, The National, 6 novembre 2008 – http://www.thenational.ae/business/banking/the-first-barons-of-banking – ‘Baron Rothschild shares most people’s view that there is a new world order. In his opinion, banks will deleverage and there will be a new form of global governance’).
2009 – Il presidente francese Sarkozy invoca il Nuovo Ordine Mondiale Il 16 gennaio 2009, all’Eliseo, il presidente francese Sarkozy durante un discorso al corpo diplomatico straniero, parla del Nuovo Ordine Mondiale utilizzando termini molto duri, quasi minacciosi: “Noi andremo insieme verso questo Nuovo Ordine Mondiale, e NESSUNO, dico NESSUNO potrà opporsi”. Ecco due fotogrammi del video su Youtube (http://youtu.be/jw-pyZ5ZxI) dove lui fa questa affermazione.
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2009 – Gordon Brown al G-20 di Londra Il 2 Aprile 2009, alla fine del summit dei G-20 tenutosi a Londra, il primo ministro inglese Gordon Brown ha affermato nel suo discorso: ‘Io penso che stia emergendo un Nuovo Ordine Mondiale e con esso la fondazione di una nuova e progressiva era di cooperazione internazionale’ (video su Youtube: http://youtu.be/i8IyREChuIg – min. 9)
2009 - Il 16 gennaio all’Eliseo, il presidente francese Sarkozy augurando Buon Anno al corpo diplomatico straniero, parla Nuovo Ordine Mondiale utilizzando termini molto duri, quasi minacciosi: “Noi andremo insieme verso questo Nuovo Ordine Mondiale, e NESSUNO, dico NESSUNO potrà opporsi”. Durante il G7 di Roma, il Ministro dell’Economia italiano Giulio Tremonti, parla di Nuovo Ordine Mondiale e auspica la nascita di ‘regole globali’ bastate sulla struttura del Capitalismo e del Mercato. Quello stesso giorno era presente in sala anche il Presidente della Banca d’Italia Mario Draghi, anch’esso membro del Bilderberg. Il 9 luglio il G8 si è trasforma provvisoriamente in G14, con l’aggiunta di altri 6 paesi “emergenti”. Il 25 luglio Obama in visita a Berlino parla di Nuovo Ordine Mondiale. L’1 dicembre entra in vigore il Trattato di Lisbona, redatto per sostituire la Costituzione europea bocciata dal ‘no’ dei referendum francese e olandese del 2005. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea non è integrata nel Trattato. Il nodo sulla sua valenza giuridica è ancora tutto da sciogliere. Tra le altre cose, il Trattato sancisce che dal 2014 la COMMISSIONE UE avrà meno componenti: mentre attualmente ogni Paese ha un commissario, in futuro il numero membri dell’esecutivo europeo sarà pari a due terzi degli stati membri. L’1 dicembre entra in vigore il Trattato di Lisbona, redatto per sostituire la Costituzione europea bocciata dal ‘no’ dei referendum francese e olandese del 2005. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea non è integrata nel Trattato. Il nodo sulla sua valenza giuridica è ancora tutto da sciogliere. Tra le altre cose, il Trattato sancisce che dal 2014 la COMMISSIONE UE avrà meno componenti: mentre attualmente ogni Paese ha un commissario, in futuro il numero membri dell’esecutivo europeo sarà pari a due terzi degli stati membri. 2010 - 1° gennaio l’ex premier belga Herman Van Rompuy (62 anni, foto a sx) assume ufficialmente la carica di 1º Presidente del Consiglio europeo. Van Rompuy è un membro del Gruppo Bilderberg: secondo il quotidiano belga De Tijd la decisione di candidarlo è stata presa la sera del 12 novembre 2009 nel Castello di Val Duchesse (vicino Bruxelles) durante una cena “a porte chiuse” organizzata proprio dal Bilderberg. Il 30 gennaio a Davos si svolge un incontro a porte chiuse tra banchieri delle principali istituzioni finanziarie globali e regolatori, per tentare di individuare le nuove regole del gioco finanziario. Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia e presidente del Financial Stability Board, ha ipotizzato la creazione di un’agenzia di regolazione globale per gestire i fallimenti bancari.
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Il discorso di maggior spessore pare sia stato quello del presidente francese Nikolas Sarkozy, che ha invocato una nuova Bretton Woods 2011 - Rivoluzioni in Egitto,Tunisia,Libia 2012 – Verso un Nuovo Ordine Mondiale NEI FILM, NEI CARTONI ANIMATI E NELLA MUSICA Il Nuovo Ordine Mondiale viene promosso anche nell’industria del cinema, dei cartoni animati e in quella della musica. Guardate i vari simboli massonici-illuminati che compaiono in alcuni film, in alcuni cartoni, ed anche in alcune copertine di dischi. Ricordatevi che Walt Disney era un massone e che ci sono influenti massoni-illuminati anche in questi campi. Nei film
Nei cartoni animati
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Nella musica
Fonte:http://againstfreemasonry.wordpress.com/2013/10/10/il-nuovo-ordin - See more at: http://apocalisselaica.net/es/varie/miti-misteri-e-poteri-occulti/massoni-e-illuminati-uniti-per-un-nuovo-ordinemondiale-ecco-la-storia#sthash.qAFTAobT.dpuf
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DOSSIER: FAMIGLIE PIU’ POTENTI DEL MONDO
“Illuminati” o ”portatori di luce”. Appartengono a tredici delle più ricche famiglie del mondo e sono i personaggi che veramente controllano e comandano il mondo da dietro le quinte. Vengono, da molti, anche definiti la “Nobiltà Nera”. La loro caratteristica principale è quella di essere nascosti agli occhi della popolazione mondiale. Il loro albero genealogico va indietro migliaia di anni, alcuni dicono che risale alla civiltà sumera/babilonese o addirittura che siano ibridi, figli di una razza extraterrestre, i rettiliani. Sono molto attenti a mantenere il loro legame di sangue di generazione in generazione senza interromperla. Il loro potere risiede nel controllo specie quello economico (gruppo Bilderberg ecc…),“il denaro crea potere” è la loro filosofia. Il loro controllo punta a possedere tutte le banche internazionali, il settore petrolifero e tutti i più potenti settori industriali e commerciali. Sono infiltrati nella politica e nella maggior parte dei governi e degli organi statali e parastatali. Inoltre negli organi internazionali primo fra tutti l’ONU e poi il Fondo Monetario Internazionale. Ma qual è l’obiettivo degli Illuminati? Creare un Nuovo Ordine Mondiale (NWO) con un governo mondiale, una banca centrale mondiale, un esercito globale e tutta una rete di controllo totale sulle masse. A capo ovviamente loro stessi, per sottomettere il mondo ad una nuova schiavitù, non fisica, ma “spirituale” ed affermare il loro credo, quello di Lucifero. Questo progetto va avanti, secondo alcuni, da millenni ma ebbe un’incremento nella prima metà del 1700 con l’incontro tra il “Gruppo dei Savi di Sion” e Mayer Amschel Rothschild, l’abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale. L’incontro portò alla creazione di un manifesto: “I Protocolli dei Savi di Sion”. Suddiviso in 24 paragrafi, viene descritto come soggiogare e dominare il mondo con l’aiuto del sistema economico. Rothschild successivamente aiutò e finanziò l’ebreo Adam Weishaupt, un ex prete gesuita, che a Francoforte creò il famigerato gruppo segreto dal nome “Gli Illuminati di Baviera”. Weishaupt prendendo spunto dai “ Protocolli dei Savi di Sion” elaborò verso il 1770 “Il Nuovo Testamento di Satana” un piano che porterà una piccola minoranza di persone al controllo globale. La sua strategia si basava sulla soppressione dei governi nazionali e alla concentrazione di tutti i poteri sotto unici organi da loro controllati. Loro hanno un piano ben preciso che portano avanti a piccoli passi, proprio per non destare alcun sospetto. Creare la divisione delle masse, è un passo fondamentale, in politica, nell’economia, negli aspetti sociali, con la religione, l’invenzione di razze ed etnie ecc… Scatenare conflitti tra stati, così da destabilizzare l’opinione pubblica sui governi, l’economia e incutere timore e mancanza di sicurezza nella popolazione. Corrompere con denaro facile, vantaggi e sesso, quindi rendere ricattabili i politici o chi ha una posizione di spicco all’interno di uno stato o di un’organo statale. Scegliere il futuro capo di stato tra quelli che sono servili e sottomessi incondizionatamente. Avere il controllo delle scuole: dalla scuola infantile all’Università per fare in modo che i giovani talenti siano indirizzati ad una cultura internazionale e diventino inconsciamente parte del complotto. Indottrinando la popolazione su come si può o non può vivere, su quali sono le regole da rispettare, gli usi e i costumi ecc… Infiltrarsi in ogni decisione importante (meglio a lungo termine) dei governi degli stati più potenti del mondo. Facendo coincidere queste decisioni con il progetto finale. Controllare la stampa e l’informazione in generale, creando false notizie, false emozioni, paura ed instabilità. Abituare le masse a vivere sulle apparenze ed a soddisfare solo il loro piacere ed il materialismo così da portare la società alla depravazione, stadio in cui l’uomo non ha più fede in nulla. Arrivare a creare un tale stato di degrado, di confusione e quindi di spossatezza, che le masse avrebbero dovuto reagire cercando un protettore o un benefattore al quale sottomettersi spontaneamente. Uno dei loro obbiettivi è cippare
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la popolazione così da manipolare il loro pensiero ed il loro comportamento, oltre che rendere molto facile la loro identificazione e localizzazione. Tutto questo con la scusante della sicurezza personale. Nel 1871 il piano di Weishaupt viene ulteriormente confermato e completato da un suo seguace americano, il gran maestro, Albert Pike che elaborò un documento per l’istituzione di un Nuovo Ordine Mondiale (NWO) attraverso tre Guerre Mondiali. Lui sosteneva che attraverso questi tre conflitti la popolazione mondiale, stanca della violenza e della sofferenza, avrebbe richiesto spontaneamente protezione e pace e la creazione di organi mondiali che controllassero ciò. Dopo la Seconda Guerra Mondiale venne fatto il primo passo in questa direzione con la formazione dell’ONU. Per Pike, la Prima Guerra Mondiale doveva portare gli Illuminati, che già avevano il controllo di alcuni Stati Europei e stavano conquistando attraverso le loro trame gli Stati Uniti di America, ad avere anche la guida della Russia. Quest’ultima sarebbe poi servita alla divisione del mondo in due blocchi. La Seconda Guerra Mondiale sarebbe dovuta partire dalla Germania (cosa che accadde), manipolando le diverse opinioni tra i nazionalisti tedeschi e i sionisti politicamente impegnati. Inoltre avrebbe portato la Russia ad estendere la sua zona di influenza e reso possibile la costituzione dello Stato di Israele in Palestina. La Terza Guerra Mondiale sarà basata sulle divergenze di opinioni che gli Illuminati avranno creato tra i Sionisti e gli Arabi (occidente cristiano contro l’Islam cosa che si sta avverando e anche velocemente), programmando l’estensione del conflitto a livello mondiale. Ovviamente non potevano pensare di conseguire i loro obiettivi da soli, avevano ed hanno bisogno di una “struttura operativa”, composta da organizzazioni o persone che esercitando del potere ed operino più o meno consapevolmente nella stessa direzione. La loro strategia ha fatto leva su 2 capisaldi: la forza del denaro, loro hanno costituito e controllano il sistema bancario internazionale; la disponibilità di persone fidate, ottenuta attraverso il controllo delle società segrete (logge massoniche). Gli Illuminati e chi con loro controlla queste società, sono pressoché Satanisti e praticano la magia nera e sacrifici umani. Il loro Dio è Lucifero e attraverso pratiche e riti occulti manipolano e influenzano le masse. Molti asseriscono che è anche da questa scienza di tipo occulto che gli Illuminati hanno sviluppato la teoria sul controllo mentale delle masse. Poco tempo fa sono emersi anche i nomi delle suddette famiglie: ASTOR BUNDY COLLINS DUPONT FREEMAN BUSH LI ONASSIS ROCKFELLER ROTHSCHILD RUSSELL VAN DUYN MORGAN 2011: padroni del mondo controllano il 80% del valore delle imprese mondiali Uno studio di economisti e di statistici, pubblicato in Svizzera quest'estate 2011, met. in luce le interconnessione tra le multinazionali mondiali. E rivela che un piccolo gruppo di soggetti economici – società finanziarie o gruppi industriali – predominano la grande maggioranza del capitale di decine di migliaia di imprese attraverso il mondo Risultato: 80 % del valore dell'insieme delle 43.000 multinazionali studiate è controllato da 737 “entità„: banche, società di assicurazioni o grandi gruppi industriali. Il monopolio del possesso del capitale non si ferma là. “Con una rete complessa di assunzioni di partecipazione„, 147 multinazionali stesse, pur controllandosi tra esse, possiedono 40 % del valore economico e finanziario di tutte le multinazionali del mondo intero. Un'entità eccellente di 50 grandi detentori di capitali Infine, nell'ambito di questo gruppo di 147 multinazionali, 50 grandi detentori di capitale formano ciò che gli autori chiamano “un'entità eccellente„. Vi si trovano soprattutto banche: il britannico Barclays in testa, come pure “il stars„ di Wall Street (JP morgan, Merrill Lynch, Goldman Sachs, morgan stanley...). Ma anche degli assicuratori e dei gruppi bancari francesi: Imperniò, Natixis, società generale, il gruppo banca popolare-Cassa di risparmio o BNP-Paribas. I principali clienti del hedge fund ed altri portafogli di sistemazioni gestite da quest'istituzioni sono dunque, meccanicamente, i padroni del mondo Questa concentrazione chiede precisazioni serie. Per gli autori, “una rete finanziaria densamente collegata diventa molto sensibile il rischio systémique„. Alcuni flanchent fra questa “entità eccellente„, ed è il mondo che trema, come la crisi dei subprimes lo ha provato. D'altra parte, gli autori sollevano il problema delle gravi conseguenze sociali che pone tale
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concentrazione. Che un'impugnatura di fondo per gli investimenti e di detentori di capitale, situati nel cuore di quest'interconnessione, decide, via le assemblee generali di azionisti o la loro presenza in seno ai consigli d'amministrazione, di imporre ristrutturazioni nelle imprese che controllano... e gli effetti potrebbero essere dévastateurs. Infine, quale influenza potrebbero esercitare sugli stati e le politiche pubbliche se adottano una strategia comune? La risposta si trova probabilmente nell'attualità bollente piani d'austerità.
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DOSSIER: La famiglia Rockefeller Di seguito il discorso pronunciato alle Nazioni Unite dal fratello di David Rockfeller, secondo il quale la riduzione della mortalità conquistata dalla scienza sta creando problemi di sovrappopolazione...egli propone quasi senza mezzi temini che bisogni utilizzare l’economia per controllare questo problema….quindi in parole povere una politica di crisi e povertà deve essere essenziale al fine di tenre sotto controllo il numero della popolazione mondiale, perché altrimenti se tutti stessero bene l’uomo e l’umanità prospererebbero e finirebbe per rompere quell’equilibrio tra ricchi e poveri e tra schiavi e padroni che c’è oggi…..non lo dice in maniera esplicita ma è quello che lascia intendere….. http://www.youtube.com/watch?v=oBpVe-JABW0 IL PRIMO ROCKEFELLER FAMOSO Il primo famigerato Rockefeller, al quale i ricercatori NON finanziati dalla ricca famiglia fanno riferimento è William Avery Rockefeller (1810 -1906?). William Avery Rockefeller era totalmente corrotto e privo di qualsiasi tipo di morale. Venne coinvolto nell’occulto e nella magia pratica. Sposò un gran numero di donne in tutto il paese mantenendo relazioni bigami. Ebbe anche un certo numero di amanti e un gran numero di partner sessuali. Venne accusato di aver violentato una donna e per questo fuggì da New York per evitare di essere mandato in prigione. Ha rubato, mentito, ed è vissuto negli abusi per tutta la sua vita. Vestì sempre con gli abiti migliori e non fu mai a secco di denaro. Oltre ad amare le donne, amava il gioco d’azzardo. Da dove proveniva il denaro per giocare d’azzardo? Fece gran parte del suo denaro in maniera disonesta. La sua vita è una copia carbone di quella di molti altri uomini appartenenti all’ordine degli Illuminati. (Il lettore inoltre, dovrebbe tener conto che gli illuminati effettuano un gran numero di matrimoni segreti, che conoscono solo gli addetti ai lavori) Una delle sue mogli fu Eliza Davidson (181.349). Era una donna estremamente crudele. Agli storici che fanno parte della schiera delle elite piace rappresentare Eliza Davidson come una donna molto pia. Nonostante si nascondesse dietro una facciata religiosa costruita ad arte, ci sono molte cose nella sua vita che mostrano come non fosse la pietra di paragone delle virtù che gli storici (pagati) tanto ci decantano. Quando sposò William Avery Rockefeller si trasferì a vivere con lui e la sua amante. IL PRIMO ROCKEFELLER PARTICOLARMENTE RICCO William Avery Rockefeller ebbe molti figli bastardi, molti dei quali probabilmente nati per i rituali occulti. Sua moglie Eliza ebbe sei figli da lui e tra essi, John Davison Rockefeller è quello famigerato che portò la famiglia sotto le luci della ribalta. John D. Rockefeller nella sua vita divenne uno degli uomini più potenti del mondo. Uno dei segreti meglio custoditi sono i legami e gli accordi segreti che aveva con le altre famiglie degli Illuminati. I Payseurs e molte altre famiglie degli Illuminati sono intimamente coinvolte nella scalata al potere dei Rockefeller. Gli altri fattori coinvolti nell’ascesa al potere di John D. Rockefeller fu l’assoluta spietatezza. Era disposto a fare qualsiasi cosa per il potere. BREVE PANORAMICA DELL’INFLUENZA DEI ROCKEFELLER I Rockefeller hanno ceduto gran parte delle loro aziende a gente che controllano, non essendo però nominalmente i proprietari. Il potere finanziario dei Rockefeller supera di gran lunga quello che i bilanci indicherebbero. I Rockefeller possono fare una donazione da un’organizzazione che controllano ad un’altra che controllano allo stesso modo, e continuare a gestirlo completamente. Le donazioni possono sembrare impressionanti, ma la linea di sangue Rockefeller non ce ne perderà mai nulla. Avete mai notato che la Standard Oil dei Rockefeller utilizza il pentacolo satanico all’interno di un cerchio come logo? Tre delle innumerevoli aziende Rockefeller sono la Texas Instruments la General Electric, e la Eastman Kodak. I Rockefeller controllano anche la Boeing. Fritz Springmeier, l’autore dell’articolo, ha ricevuto numerose informazioni sulle attività occulte che vengono perpetrate presso gli stabilimenti Boeing di Seattle. Addirittura un episodio di programmazione Monarch ha avuto luogo nello stabilimento Boeing. Tutte queste cose si incastrano quando si ottiene il quadro più ampio della situazione. I Rockefeller controllano anche la Delta. Qualcuno ha mai notato che il simbolo della compagnia aerea Delta è un simbolo satanico molto diffuso? Risulta allora così strano che molti membri degli Illuminati, della CIA, finanzieri internazionali, e gente come Chuck Coison utilizzino la compagnia Delta per volare? I Rockefeller possiedono molti territori in Sud America e negli Stati Uniti non c’è luogo dove non siano presenti anche i Rockefeller.
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I Rockefeller hanno anche rivestito un ruolo molto importante nella Lucis Trust e nelle Nazioni Unite. È interessante notare che il principe Carlo è il portavoce della Lucis Trust e collabora in diversi modi con le Nazioni Unite. Il Principe Carlo fa parte di un’altra linea di sangue satanica. I Rockefeller sono stati coinvolti nella creazione del FBI, per questo l’FBI è da sempre un mezzo di potere per gli Illuminati. Ecco perché ci sono programmi ufficiali dell’FBI per rapire i bambini che verranno poi offerti in sacrificio per i rituali. Sì, popolo americano, al lupo è stato dato il compito di controllare il pollaio. Ex-satanisti che lavorarono con l’FBI e facevano da tramite per i bambini rapiti dall’FBI cercarono di portare alla luce la corruzione dell’ente di polizia. Quando gli illuminati stavano per essere scoperti nel caso Franklin Saving & Loan, l’FBI riuscì ad insabbiare tutto con una storia di copertura. I Rockefeller ebbero il controllo dell’FBI in quanto ne aiutarono la nascita e lo sviluppo. Quando il Congresso volle indagare sulla CIA per le sue malefatte nominò una Commissione presieduta dai Rockefeller per indagare! Sì, la Commissione Rockefeller si è impegnata a fondo e ha preso a schiaffi le manine della CIA per pochi misfatti. Il loro rapporto viene ancora considerato la più grande indagine sulla CIA. Dal momento che la famiglia Rockefeller lavorò spalla a spalla con la CIA per creare schiavi Monarch, naturalmente, una parte delle malefatte commesse sono state debitamente tralsciate! Un ex satanista recentemente convertito, Michael McArthur, ha fornito valide informazioni circa i programmi di rapimento di bambini da parte di FBI e CIA per fornire materiale sacrificale ai rituali. I nomi degli agenti che passano il loro tempo a rapire bambini a spese del governo sono : Chucky “Mike”Peters cecchino dell’FBI nella Divisione 5 di FBI coinvolto nel caso di Nichol Harrah –agenti dell’FBI che rapiscono bambini per sacrificarli nei rituali: Unda Krieg satanista che lavora per l’FBI Ken Lanning agente dell’FBI Nick O’Hara sicario dell’FBI, satanista, ha protetto il segreto sui rapimenti uccidendo un agente della CIA Kape Richardson, anche quest’ultimo coinvolto nei rapimenti. Questi sono quelli conosciuti da Michael. I Rockefeller controllano sia l’istruzione che la religione negli Usa grazie alle loro fondazioni. I Rockefeller hanno giocato un ruolo chiave nel CFR. Rockefeller scrisse il libro Future of Federalism che supporta la tesi di una unione delle nazioni in un governo mondiale. Per molti anni i Rockefeller versarono miliardi di dollari in progetti internazionali e gruppi che lavorano per promuovere un unico governo mondiale ufficiale. (Un unico governo mondiale esiste già ma è segreto). I Rockefeller presero decisioni che influirono sulla Russia, sulla Cina e su altre parti dell’Asia. Una delle 13 linee di sangue sataniche che governano il mondo è quella dei Rockefeller. Oggi, sono circa 190 i membri di questa famiglia. Questo articolo spiegherà come la linea di sangue Rockefeller è impegnata nella promozione dell’occulto e del satanismo. Hanno fondi fiduciari nascosti dentro altri fondi fiduciari nascosti a loro volta dentro altri fondi. Si stima che in tutto abbiano circa 200 trusts e fondazioni. Le finanze dei Rockefeller sono così ben nascoste che Nelson Rockefeller non dovette pagare un centesimo di imposta sul reddito nel 1970, nonostante questo era forse l’uomo più ricco degli Stati Uniti. I Rockefeller esercitano un’enorme influenza sulla religione in questa nazione, nei seguenti modi: 1. Forniscono gran parte del denaro necessario ai seminari statunitensi. 2. Forniscono gran parte del denaro necessario per far funzionare le università. L’istruzione influenza i valori religiosi del nostro popolo. 3. Forniscono sovvenzioni alle varie organizzazioni religiose. 4. La loro influenza e controllo aiutano a determinare chi verrà pubblicizzato sulle riviste più importanti e in televisione. 5. La loro influenza ha contribuito a fondare diverse organizzazioni anti-cristiane. 6. Aiutarono a controllare alcuni gruppi religiosi come il Lucis Trust. L’influenza dei Rockefeller può essere sia sottile che non. Nel libro The Unholy Alliance vengono forniti dettagli su come i seminari, le scuole cristiane e le amministrazioni ecclesiali siano state soggiogate dalla famiglia. Gran parte del denaro per finanziarli provenivano dai Rockefeller. Una delle grandi Fondazioni che fu determinante nel controllo delle istituzioni religiose di vario genere fu la Sealantic Fund. Questa fondazione, costituita nel 1938, aveva sede a New York e diede enormi somme di denaro per manipolare le contestazioni dei protestanti. Nel 1964, secondo il libro di Russell Sage Foundation, il Fondo Sealantic concesse 681,886 dollari, in sovvenzioni. * Nel 1969, il fondo concesse 1,889,55o dollari in donazioni. ** Nel 1984, il Fondo Sealantic non venne più utilizzato. Uno sguardo però ad un’altra fondazione nonprofit Rockefeller la Rockefeller Brothers Fund mostra un pattern rivelatorio di sovvenzioni. Molte persone non sarebbero in grado di dare un senso qualsiasi a quello che sembra un pattern casuale di sovvenzioni senza aver bene in mente un quadro di ciò che gli Illuminati stanno facendo oggi. Il mio libro Be wise as serpents avrebbe dovuto chiarire come quei gruppi che ricevono denaro da queste fondazioni sono utili all’agenda Rockefeller. Anche se le altre fondazioni Rockefeller non sono specificamente orientate verso la religione come lo era il Fondo Sealantic, è chiaro che
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anche queste Fondazioni altre hanno avuto un impatto sulla religione. 4 SOVVENZIONI SELEZIONATE DEL ROCKEFELLER BROTHERS FUND (1984) Council On Foundation-41 mila dollari (Questo denaro era destinato, secondo le informazioni del fondo RB, ‘a progetti di lavoro che avrebbero condotto studi atti a sottolineare la mancanza di informazione riguardo l’interdipendenza e sulla relazione tra problemi domestici e problemi internazionali.) Harlem Servizio di Counseling interreligioso, 100.000 dollari. Private Agency Collaborating Together – $ 25.000 (“Incoraggia la collaborazione tra le agenzie private che lavorano per lo sviluppo in Africa. Asia, e America Latina ...”) Commissione Trilaterale – $ 240,000 8 SOVVENZIONI SELEZIONATE DAL FONDO ROCKEFELLER FAMILY E DALLA ROCKEFELLER FOUNDATION ACLU–$ 15.000, AMERICAN HISTORICAL ASSOC. – $ 42.000, AMERICAN PHILOSOPHICAL ASSOC – $ 57,500, CATHOLIC UNIVERSITY OF AMERICA – $ 25.000, CATHOLIC UNIVERSITY OF CHILE – $ 224,200, COUNCIL ON FOREIGN RELATIONS – $ 165.000, NAACP- $ 100.000, POPULATION COUNCIL–$ 1.235.000, UNIVERSITY OF NOTRE DAME – $ 25,000 Le istituzioni cattoliche sono state grandi beneficiare delle sovvenzioni elargite da fondazioni collegate al Nuovo Ordine Mondiale. La Chiesa cattolica, la Chiesa Episcopale, e la Chiesa unitaria-universalista stanno tutte interpretando ruoli importanti per i satanisti del Nuovo Ordine Mondiale. Approfondirò ora i 6 argomenti citati in precedenza. 1. Forniscono gran parte del denaro necessario ai seminari statunitensi. L’Union Theological Seminary ha potuto operare grazie ai fondi Rockefeller. ***** L’UTS non è stato l’unico seminario protestante a ricevere i fondi Rockefeller, ma è sicuramente un ottimo esempio di seminario controllato dai Rockefeller. Il Fondo Sealantic per quanto riguarda i suoi scopi e le sue attività: “Gli interessi attuali riguardano principalmente la formazione teologica protestante ........... ***** Il Presidente del Fondo Sealantic fu David Rockefeller, e Laurance (non Lawrence) S. Rockefeller ne era il vice presidente. Steven C. Rockefeller era uno dei fiduciari. 2. Forniscono gran parte del denaro necessario per far funzionare le università. L’istruzione influenza i valori religiosi del nostro popolo. Nel 1952, il deputato Eugene E. Cox guidò un comitato che per la prima volta cercò di scoprire le attività delle fondazioni Rockefeller (e altrui). Per qualche strana ragione, Cox trovò una rigida opposizione su tutti i fronti per quanto riguarda la sua indagine, il deputato inoltre si ammalò e morì. Un membro del Comitato, il deputato Carroll Reese e il suo consigliere René Wormser tentarono di proseguire l’inchiesta. Rockefeller, i suoi scagnozzi e i suoi giornali fecero del loro meglio per distruggere Reese. All’indagine di Reese vennero concessi poco tempo e pochi fondi. Tuttavia, fu in grado di scoprire che a partire dal 1930, ingenti somme di denaro vennero spese nell’Educazioni grazie alle fondazioni Rockefeller e Carnegie. Questo denaro servì per promuovere John Dewey, il marxismo, un nuovo governo mondiale e il socialismo. La NEA (National Education Association) venne in gran parte finanziata dalle fondazioni Rockefeller / Carnegie. Un report della NEA del 1934 dice “Un laissez-faire moribondo dev’essere completamente distrutto e tutti noi, compresi i ‘proprietari’ dobbiamo essere sottoposti ad un elevato grado di controllo sociale. “Ciò che il consigliere di Reese Wormser René scrisse delle indagini,” ... conduce alla conclusione che vi fosse, infatti, una cospirazione reale tra gli educatori degli Stati Uniti per portare nel paese il socialismo attraverso l’utilizzo dei nostri sistemi scolastici ... “Hanno scoperto che la fondazione Rockefeller era la colpevole principale dietro l’insegnamento del socialismo nelle scuole americane e nelle università oltre ad essere dietro le politiche della NEA.” Un complesso molto potente di fondazioni e organizzazioni alleate si è sviluppato nel corso degli anni cercando di imporre un alto grado di controllo sull’istruzione. Parti di questo complesso, e in ultima analisi suoi responsabili, sono i gruppi Rockefeller e Carnegie”. Questa era la situazione nel 1950 dopo una breve analisi della Commissione Reese. I gruppi Rockefeller e Carnegie hanno continuato sostanzialmente a controllare per 40 l’istruzione senza venir ostacolati. 3. Forniscono sovvenzioni alle varie organizzazioni religiose. Il 31 gennaio 1945, John D. Rockefeller si rivolse al Protestant Council Of The City Of NY e disse loro che la risposta ai problemi del Cristianesimo sarebbe stata quella di trasformarlo nella ” Chiesa del Dio vivente”. ascolto Molti quel giorno, non si resero conto che lui assieme agli altri illuminati maggiori si stavano considerando dèi, e che la soluzione esposta da John D per salvare il cristianesimo era quella di adorarlo come un dio appunto ..
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(Rockefeller, John D. The Christian Church- What of its Future? NY:Protestant Council, 1945, & 1917.) 4. La loro influenza e controllo aiutano a determinare chi verrà pubblicizzato sulle riviste più importanti e in televisione. La famiglia Rockefeller ha un enorme controllo su diverse riviste e giornali. Esamineremo come il potere della stampa possa essere utilizzato nella relgione. Una delle riviste su cui i Rockefeller hanno un certo controllo è la rivista Time. Il presidente del Time, Andrew Heiskell è in stretti rapporti con David Rockefeller. Un altro Illuminato Henry J. Fisher, guidava il Magazine McCall dal 1917 al 1956. L’enstablishment diede grosso risalto alla Chiesa di Anton LaVey. Il 31 gennaio 1967 il New York Daily News pubblicò una storia a proposito di Anton LaVey che avrebbe dovuto eseguire la prima cerimonia satanica in America. Il numero del marzo 1970 del McCall raccontò una storia positiva sulla Chiesa di Satana. Non solo la Chiesa di Satana di LaVey è una trovata pubblicitaria per rendere più popolare il satanismo e per sviare le critiche dal vero satanismo occulto, gli articoli sul McCall fecero apparire la chiesa di Anton LaVey migliore di quanto in realtà non fosse. Finalmente il 19 Giugno 1972 il Time Magazine fornì più copertura a LaVey con un articolo “The Occult:. A Substitute Faith” Credimi, i gruppi cristiani devoti non hanno mai ricevuto così tanta pubbicità gratuita. Non mi riferisco a uomini come il 33 ° Billy Graham, che lavora per il Nuovo Ordine Mondiale e al Cavaliere Templare Charles T. Russell, fondatore della Società Torre di Guardia, entrambi mediaticamente molto pubblicizati. Un altro piccolo esempio, e sto indicando esempi minori, perchè si verificano più volte nel corso dell’anno, è per i libri sugli Ufo di Van Däniken. Lew Wasserman, a capo della MCA, che possiede la G.P.Putnam Sons, è membro del Rockefeller University Council. La G.P. Putnam Sons pubblicò i libri di Van Däniken sulle sue teorie Ufo anticristiane. La Cadence Industries possiede la Marvel Comics. Gli uomini nel consiglio di amministrazione della Cadence sono controllati da David Rockefeller. C’è da meravigliarsi se la Marvel Comics promuove eroi occulti come ‘The Son of Satan“? 5. La loro influenza ha contribuito a fondare diverse organizzazioni anti-cristiane. Maurice Strong è un buon amico dei Rockefeller. Promosse il culto di Gaia. David Rockefeller lavorò con Maurice Strong e le sue idee New Age. Il reverendo Moon dalla Corea era molto apprezzato dai Rockefeller. Moon si è autoproclamato Cristo e sta insediando una religione che promuove l’internazionalismo. La sua religione è un buon banco di prova anche per le tecniche di reclutamento/lavaggi del cervello che vengono perfezionate dal NWO. I Rockefeller aiutarono Moon, che oltretutto ha la sua residenza primaria a New York. E’ interessante notare anche che i politici di spicco che aiutarono Moon ebbero legami con il NWO: tra essi troviamo Ted Kennedy, il massone Mark C. Hatfield, il massone Jesse Helms, William F. Buckley, Jr. Un gruppo meno conosciuto è la Spiritual Frontiers Fellowship (SFF) a Independence, MO. Il loro indirizzo era Exec. Plaza, 10715 Winner Rd, 64052. Furono fondati nel 1956. Proprio come il reverendo Moon affermano di essere cristiani, ma insegnano e praticano altre cose. Insegnano e praticano l’occultismo. Due uomini prominenti nella SFF sono Marcus Bach e Gardner Murphy. Hanno entrambi backgroud interessanti. Marcus Bach mostra il tocco dei Rockefelle r. Marcus Bach, nato nel 1906, è direttore dei progetti speciali per la SFF. La Rockefeller Foundation garantì lui una borsa di studio in “ricerca e scrittura creativa” 1934-36. Gardner Murphy fu consulente per l’UNESCO nel 1950 a Nuova Delhi per gli indù del ministero indiano della Pubblica Istruzione. Dal ’52 al ’68 fu direttore delle ricerce presso la Fondazione Menninger, Topeka, KS. Il Consiglio federale delle Chiese fu finanziato in larga misura dal denaro Rockefeller. Nel mio libro Be Wise As Serpents si possono trovare i dettagli di come la FCC venne progettata per distruggere il cristianesimo, di come hanno fatto apparire l’FCC un movimento a base popolare, quando in realtà si trattava della creazione dell’élite (Illuminati). David Rockefeller gestì la Lucis Trust. La Lucis Trust pubblicò il libro di Alice Bailey The Externalization of the Hierarchy che concretizza il Piano dei satanisti e dei New Agers su come la Gerarchia spirituale (in realtà la gerarchia demoniaca) debba mostrare il suo dominio sul pianeta. Il libro rivela molti indizi sul piano, ed è usato come libro di testo per i seguaci della New Age presso le Scuole Arcane a New York, Londra, e in Europa su come la New Age / Religione Mondiale / Governo Mondiale sarà introdotta/o. Se dubitate dell’impegno di Rockefeller nei confronti di Satana, leggete a pagina 107 di Externalization of the Hierarchy. A pagina 107 Alice Bailey, Presidente della Società Teosofica e parte del Lucis (precedentemente Lucifer) Trust, ci dice chi governerà quando il Nuovo Ordine Mondiale Neweggiano prenderà il sopravvento. A livello terreno – per l’umanità in parole povere, il tiranno viene identificato con il nome di Lucifero a pagina 107. A livello spirituale – detto “Shamballa – la Città Santa” il nuovo comandante viene identificato come “il Signore del Mondo”, che i cristiani conoscono come Satana. Anche la Lucis Trust sa che è Satana, ma per non destare il pubblico dicono che il “dominatore del mondo” è Sanat (che sta ovviamente per Satana) Kumara. Essi prevedono il risveglio delle coscenze e la secnda venuta del Cristo (in realtà l’Anti-Cristo) Il libro insegna ripetutamente (vedere le pagine 511-512, 514) che i 3 veicoli per gingere alla Nuova Era saranno le logge massoniche, le Chiese (questo ci rivela che Rockefeller e molti dei suoi colleghi fianziando le chiese portano avanti i piani luciferini della Lucis Trust), e infine l’istruzione. Hanno bisogno di una rete sicura per catturare le nostre menti e farci un lavaggio del cervello, così da diventare schiavi
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felici del Portatore di Luce.) La vita a casa dei Rockefeller è decisamente diversa da quella della maggior parte delle persone. Hanno più di 100 case in cui soggiornare. I Rockefeller possiedono vaste estensioni di terra in vari paesi del Sud America, ed hanno delle belle case in Brasile, Ecuador, e il loro Ranch Monte Sacro, in Venezuela. Possiedono due palazzi a Washington, DC numerosi ranch in giro per gli Stati Uniti, resorts alle Hawaii, a Puerto Rico, ai Caraibi. Nel corso degli anni, si sono costruiti la reputazione di essere avari con le loro donazioni. A Winthrop, che era omosessuale, piaceva vivere in Arkansas con il suo compagno di colore. Dice di possede la più grande collezione di porno al mondoo. Winifred Rockefeller Emeny, cugino di Nelson, uccise i suoi due figli e si suicidò. Michael Rockefeller morì quando cercò di corrompere le tribù della Nuova Guinea con ingenti somme di denaro per mandarli a caccia di teste che avrebbero poi rimpicciolito per il magnate. Gli indigeni rinunciarono a cacciar teste e Michael non riuscì quindi a corromperli. Alla fine, stanchi di Michael, i nativi decisero di cacciare lo stesso Michael! Molti della famiglia Rockefeller hanno avuto vite difficili, pieni di ogni genere di paure e attività occulte. E’ noto che i Rockefeller abbiano costruito molti tunnel nascosti e stanze segrete nelle loro propietà. Svilupparono i loro poteri occulti e mondani fino a farsi considerare divinità. I più potenti tra loro spesso soffrono di morti violente rituali come succede solitamente ai satanisti di alto livello. Uno di loro morì in Arizona e fu cremato.
John Davison ROCKEFELLER John Davison Rockefeller nasce a Richford l'8 luglio 1839, imprenditore statunitense ed uno dei più grandi capitalisti e industriale della storia, Il suo nome è diventato il simbolo storico del capitalismo di fine ottocento. È il secondo genito di William Avery Rockefeller e Eliza Davison, il padre pare svolgesse la professione di medico ma come lo stesso John confermò era sicuramente un gran ciarlatano in quanto di pavoneggiava di avere inventato medicine capaci di curare tutte le malattie, compreso il cancro. John fin da piccolo a causa della bizzarria del padre cambiava di continuo residenza, spostandosi dapprima a Moravia e poi a Owego nel 1851. Nel 1853 la famiglia si sposta a Cleveland, in Ohio, qui frequenta la Central High School, e si iscrive anche alle Erie Street Baptist Church, e a soli 21 anni ne diventa amministratore fiduciario. Nel 1855 finisce la scuola e si iscrive ad un corso di business al Folsom Mercantile College. Il suo primo lavoro fu fare il contabile in una piccola società, la Hewitt & Tuttle. Nel 1858 iniziò la sua carriere imprenditoriale fondando la Clark & Rockefeller, una società commerciale il cui core business era alquanto vago. Pare che operasse nei mercati della carne e del frumento. Ricordiamo inoltre che in quegli anni Cleveland era una delle cinque principali città degli USA per la raffinazione del petrolio. Grazie al suo straordinario fiuto e sfruttando il boom del mercato petrolifero, nel 1863 investì in una raffineria di petrolio lungo la ferrovia di Cleveland. Il trasporto su rotaia era l'unico modo per trasportare il petrolio dai luoghi di estrazione ai grandi mercati dell'est. In seguito liquidò il suo precedente socio e fondò con Andrews, Henry Flager e Stephen Harkness la Standard Oil. La sua società andava a gonfie vele tanto che John decise di reinvestire tutti gli utili al fine di espandersi e potenziarsi, in sole sei settimane riuscì a comprare 22 raffinerie su 26 a Cleveland. Approfittò infatti del momento di sovrapproduzione delle aziende che portò ad un periodo di crisi, con conseguente calo degli introiti, dove molte imprese fallirono. Gli unici
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che tentarono di resistergli furono i suoi acerrimi rivali Pratt e Rogers, ma dopo breve capitolarono vendendo le loro attività segretamente al magnate, diventando suoi soci. In quegli anni Rockefeller era talmente conosciuto nell'ambiente imprenditoriale da farsi la fama di squalo, pare infatti che se qualcuno rifiutava una sua offerta di acquisto, John riusciva a mandarlo in bancarotta prendendosi così la sua attività alle aste fallimentari. Ingrandendosi con tali ritmi la Standard Oil acquisì il controllo della produzione e raffinazione di petrolio negli USA, tuttavia a causa di problemi legati alla legislazione presente nei vari stati della federazioni americane fu costretto a scindere la Standard Oil in tante società più piccole, ognuna delle quali operava in uno o massimo due stati degli USA. Nel 1882 gli avvocati di Rockefeller crearono una nuova forma di partnership, a cui diedero il nome di Standard Oil Trust, questo portò vantaggi riguardanti l'abbassamento del prezzo del combustibile ma concentrarono nelle mani di un solo uomo la più importante risorsa scarsa del mondo. Nel 1896 avvenne il grande ritiro John, oramai 59enne e malato di alopecia, decide di passare le redini a suo figlio John Davison Rockefeller jr ed agli amministratori. Egli conserva il titolo del tutto rappresentativo di presidente e le sue quote azionarie, restando di fatto il principale azionista della Standard Oil. Nel 1911 il grande colpo per la Standard Oil, la Corte Suprema degli Stati Uniti decretò illegale il monopolio di Rockefeller (che controllava il 64% del mercato) dando quindi ragione a tutti coloro che negli anni precedenti lo avevano pesantemente contestato. La compagnia si spaccò, nacquero così 34 compagnie tra queste ricordiamo:
Standard of New Jersey, (Esso, e poi Exxon) Continental Oil (Conoco) Standard of New York, (Mobil) Standard of Indiana, (Amoco) Standard of California (Chevron).
J.D. Rockefeller rimase azionista di tutte queste compagnie con quote di minoranza. J.D. Rockefeller inoltre era il maggiore proprietario di miniere di carbone nel Colorado a proposito delle quali ricordiamo il "massacro di Ludlow" del 20 aprile 1914 dove persero la vita venti persone a seguito della repressione degli scioperi da parte delle guardie private armate della Colorado Fuel and Iron Company, di proprietà dello stesso Rockefeller. Tra i suoi discendenti ricordiamo: Suo figlio e principale erede John Davison Rockefeller jr (1874-1960), oltre che rilevare le attività del padre, si interessò anche di politica estera simpatizzando per le teorie wilsoniane. Un suo nipote, Nelson Rockefeller, è stato Governatore dello Stato del New York e vice-presidente degli USA con Gerald Ford. John Davison Rockefeller è stato l'uomo dei primati ineguagliabili: fu il primo uomo ad avere un patrimonio superiore al miliardo di dollari ed è tuttora considerato l'uomo più ricco della storia poiché la rivista Forbes nel 2007 ha ricalcolato il suo patrimonio valutando l'inflazione e la svalutazione del dollaro arrivando ad una stima astronomica di 305,3 miliardi. Grazie alla sua immensa fortuna J.D. Rockefeller controllava circa l' 1,53 % del Prodotto Interno Lordo americano. Fu anche un grande filantropo, creò infatti nel 1913 insieme al figlio la Fondazione Rockefeller con lo scopo di promuovere il benessere del genere umano in tutto il mondo. La Fondazione Rockefeller opera in 52 paesi e nove isole nei sei continenti. L'attuale presidente è la Prof.ssa Judith Rodin. In Italia la Fondazione Rockefeller ha svolto un'azione molto importante per l'eliminazione della malaria. Nel 1928 col supporto finanziario del governo italiano finanziò l'Istituto di Sanità Pubblica.
John Davison Rockefeller Jr J.D.R. Jr. era il quinto figlio di John. Visse nella casa di famiglia al 4 West 54th Street. Nel 1889 si iscrive alla Browning School.
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Nel 1893 si iscrive a Yale, ma in seguito si trasferisce alla Brown University. J.D.R. Jr. si dimostra essere uno studente modello e un appassionato di musica da cui poi il nomignolo "Johnny Rock" Nel 1897 dopo la laurea J.D.R. Jr. inizia il suo primo lavoro, ovviamente, nella Standard Oil come direttore della compagnia. In seguito assunse anche il ruolo di direttore della U.S. Steel company di J.P. Morgan. Nel 1910 in seguito ad uno scandalo di corruzione lascia entrambe le cariche. Nel 1914 fu uno dei principali protagonisti della vicenda del Massacro di Ludlow. Durante la grande depressione del 1929 Rockefeller Junior fu degno di tanto padre acquistando, sfruttando il ribasso dei prezzi, proprietà immobiliari. Diventa in quegli anni uno dei più grandi proprietari immobiliari di New York, edificando anche il celebre Rockefeller Center. Nel 1921 ricevette da suo padre il 10% della Equitable Trust Company. In seguito questa si fuse con la Chase National Bank dando vita alla più grande banca del mondo, rimanendo l'azionista di maggioranza. David Rockefeller e sua figlia Peggy Dulany (già fondatrice del Synergos Institute, un'associazione non profit che ha l'obiettivo di combattere la povertà e le inegueglianze sociali a livello internazionale) hanno fondato il Global Philanthropists circe. In verità l'associazione nasce come ida di Peggy Dulany come reazione alla tradizionale concezione della filantropia, quella per cui i ricchi donano fortune ad alcune fondazioni, lasciando a manager specializzati la loro gestione e la decisione sui progetti da finanziare. Il nuovo modello invece non solo coinvolge i filantropi nella scelta dei problemi da affrontare e nella gestione degli interventi, ma consente loro di condividere le esperienze con altri benefattori. Attualmente è il più elitario dei club: ospita solo membri delle 65 più ricche famiglie del mondo con una quota di iscrizione di 25 mila dollari.
Nelson Rockefeller Nelson Rockefeller nasce l'8 luglio 1908 a Bar Harbor è il terzo figlio di Abby Aldrich e John Davison Rockefeller junior. A otto anni frequenta la Experimental Lincoln School di New York ma con profonda delusione dei genitori i risultati, nonostante la sua spiccata intelligenza, non sono consolanti. Il problema era dovuto al fatto che Nelson soffriva di Dislessia, una malattia all'epoca non conosciuta. Per ovviare a questo il giovane Nelson impara tutto a memoria, sviluppando una capacità che gli sarà molto utile in seguito. Al momento della scelta del college il ragazzo non presenta i numeri giusti per entrare a Princeton. Si iscrive in un piccoo college nel New Hampshire il Dartmouth. Agli inizi degli anni trenta Nelson entra nel consiglio di amministrazione del Museo d'arte moderna di New York. Durante le vacanze conosce la futura moglie, Mary Todhunter Clark, figlia di una ricca famiglia di Philadelphia. Nel 1931 subito dopo la laurea a Dartmouth, come nella tradizione, Nelson sposa Mary. Nelson avrà da lei cinque figli dimostrandosi un padre amorevole ma spesso assente.
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In seguito al suo viaggio di nozze di circa nove mesi Nelson comincia a lavorare a l maestoso progetto edilizio del Rockefeller Center. In un suo viaggio in America Latina, scopre la sua passione per questa terra e scrive un rapporto dettagliato, che riesce a far giungere al Presidente Roosevelt. Nelson viene nominato coordinatore delle politiche per l'America Latina della Casa Bianca. Nel 1940, a soli 32 anni, inizia la sua ascesa politica con il primo importante incarico governativo: difendere gli interessi americani in America Latina. Nel 1952 Rockefeller sostiene la candidatura di Dwight Eisenhower. L'ex generale diventa Presidente e lo chiama al suo fianco. Ma attraverso il suo modo di comportarsi si mette contro il Segretario di Stato John Foster Dulles, che convince Eisenhower a liberarsene. Rockefeller torna a New York, dove gli proposto di candidarsi a governatore con il partito dei democratici. Nel 1958 Nelson Rockefeller vince le elezioni con oltre mezzo milione di voti. Durante il suo governo promuove avanzati programmi di assistenza sociale, estende il sistema universitario pubblico rendendolo uno dei migliori d'America. Nel frattempo Nelson conosce Margaretta Fitler Murphy(madre di quattro figli) una donna appassionata di la politica. A causa di lei lascia sua moglie Mary nel 1961. Nel novembre del 1961 accade una tragedia nella vita di Nelson il figlio Michael, antropologo di 23 anni, mentre è in Nuova Guinea per studiare l'arte delle tribù primitive cade in un fiume e viene trascinato fino al mare. Rockefeller si precipita sul posto. Rimane per 10 giorni rimane in Nuova Guinea a coordinare le ricerche ma invano poiché il corpo non sarà mai ritrovato. Nel 1963 Nelson Rockefeller sposa Happy Murphy ed hanno due figli. Nel 1968, a sessant'anni, si candida ma Il partito gli preferisce Richard Nixon. Rockefeller torna a New York, si ripropone e viene rieletto governatore nel 1970. Durante il suo mandato accade che nel 1971 1.200 detenuti del carcere di Attica si ribellano prendendo 31 ostaggi. Rockefeller rifiuta ogni mediazione ma gli scontri sono durissimi, il risultato fu: 30 detenuti e 10 ostaggi morti più 200 feriti. Nel 1973 si dimette da governatore ed approfitta dello scandalo Watergate per tentare la scalata alla presidenza suo vecchio pallino. Ma la sua speranza svanisce ben presto quando Nixon si dimette e il suo vice, Gerald Ford, assunta la carica di presidente, indica come suo vice quello di Nelson Rockefeller. Ford alla fine del suo mandato non lo riconfermerà sancendo la fine della carriera politica di Nelson. Rockefeller ritorna alle origini e fonda un'azienda che realizza e vende riproduzioni di opere della sua collezione personale. Già cagionevole di salute la notte del 26 gennaio 1979 ha un grave infarto e muore. Le ceneri di Nelson Rockefeller vengono sparse lungo il fiume Hudson. Nelson inoltre va ricordato per il suo sfrenato amore per le belle donne, che lo condizioneranno in tutte le vicende della sua vita, sia politica che imprenditoriale che familiare, pare inoltre che prima di essere colpito da infarto si trovasse in compagnia di una giovane segretaria.
David Rockefeller David Rockefeller, Sr. (New York, 12 giugno 1915), sesto figlio di John Davison Rockefeller jr, è un banchiere statunitense. David è il più giovane dei figli di John Davison Rockefeller jr, l'unico ancora in vita, quindi è attualmente il patriarca della famiglia. La sua ricchezza è stimata da Forbes in circa 2 miliardi di dollari, e per questo è sempre presente nelle classifiche delle persone più ricche del mondo.È stato inoltre presidente e amministratore delegato della Chase Manhattan Bank, nel 2000 l'azienda si è fusa con la J.P. Morgan & Co. dando vita
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alla JPMorgan Chase, una delle più grandi banche del mondo che Rockefeller ha diretto personalmente. Attualmente David Rockefeller è il più grande azionista singolo della compagnia possedendone quasi il 2%.Nel corso della sua lunga carriera dirigenziale ha ricoperto ruoli di rilievo in alcune delle più grandi aziende del mondo (di cui ha detenuto o detiene anche quote azionarie) come la Exxon Mobil (figlia della Standard Oil fondata dal nonno John Davison Rockefeller) o la General Electric. Negli USA è molto celebre anche per le sue attività lobbistiche. Infatti è uno dei membri fondatori del Gruppo Bilderberg ed è stato presidente dal 1970 al 1985 del Council on Foreign Relations (attualmente rimane presidente onorario), inoltre per sua iniziativa è nata la Commissione Trilaterale. "Lord Rothschild e io ci conosciamo da cinque decenni. Il collegamento tra le nostre due famiglie rimane molto forte. Sono lieto di dare il benvenuto Jacob e RIT come azionisti e partner nello sviluppo continuo della nostra gestione degli investimenti e le imprese di consulenza di ricchezza. " David Rockefeller
NOTIZIE RECENTI È storia attuale quella in cui gli eredi di Rockefeller ora soci di minoranza di Exxon vogliono riformare la compagnia. Capeggiati da Neva Goodwin Rockefeller, una economista di 63 anni, chiedono la rimozione del presidente Rex Tillerton e una inversione di rotta: la Exxon, sostengono, deve aiutare i poveri, cercare fonti alternative di energia e tutelare l'ambiente. Tillerson nell'assemblea tenutasi con i maggiori azionisti di Exxon è riuscito a spuntarla facendo leva sulla performance del gigante dell'oro nero.
A Giugno 2008 la divisione private banking della banca parigina ha comprato il 37% di Rockefeller Financial Services, gruppo che gestisce beni di gruppi facoltosi. La Rockefeller Financial Services (Rfs) è specializzata nella gestione dei patrimoni di persone facoltose, di fondazioni, trust, fondi privati e istituzionali e organizzazioni no-profit. Attualmente le masse amministrate del gruppo Rockefeller ammontano a 29 miliardi di dollari.
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COSA E’ LA ROCKFELLER FOUNDATION DICO SOLO UNA FRASE ... immanis pecuris custos, immanior ipse Perché questa traduzione di google è sbagliata? ... è tra le prime che ti appaiono se cerchi in google. Questa invece la ricordo bene ed è giusta, almeno secondo me: Il libro che avevo letto riportava immanior e non formosior, era inserito in un contesto dove stava bene proprio quell'aggettivo, immanior = plus cruel par le crime formosior = plus belle , traduttore trovato qui, latinofrancese, perdonatemi ma il senso cambia, eccome se cambia. Il libro giusto a questo punto qual'è? Perché io l'ho letto due volte e in due libri diversi, in uno c'era quella frase, nell'altro nemmeno ... le traduzioni a volte sono devastanti per il testo, che a volte nemmeno esiste il vocabolo esatto per tradurre ... infatti per questo ho usato il francese, la lingua di Victor Hugo, non dimentichiamo che secondo qualche testo fu a capo del gran priorato di sion, non so ma questo "sion" ... Rockfeller è uno di zion diciamo? Non so, ma il dio arriva da sion, zion ... ebraico e mezzo egizio fu il nostro dio e tutto gli ruotò attorno per troppo tempo, è cosa vecchia, questi stanno trasformando il tutto, si sono eletti a capo fino a quando gli durerà, come sono arrivati se ne andranno anche loro ... i cicli della natura sono infiniti. Buona lettura Il prof. Peter Singer ha dovuto ammettere nel corso del suo processo a Perugia contro Hans Ruesch che i suoi tour italiani erano sponsorizzati dalla “Fondazione Rockefeller”, la quale, secondo le spiegazioni da lui date ai giudici tramite un interprete, persegue scopi squisitamente umanitari in tutto il mondo e null’altro. Ad Hans Ruesch non fu dato modo di far sapere ai giudici che quanto affermato dal Singer era una controverità storica, facilmente appurabile. E l’avvocato di Ruesch, bravo ma non informato, non ne era ancora al corrente. Difatti è di tutt’altro avviso di quanto affermato da Singer chi conosce vita e miracoli della dinastia Rockefeller e a quale scopo venne creata la Fondazione. Così scriveva Morris A. Bealle nel suo famoso libro “The Drug Story” (“La Storia della Droga”, 1949), «droga» essendo anche sinonimo di “farmaco” in inglese: «È risaputo che Rockefeller ha creato e sviluppato il più vasto impero industriale e finanziario mai concepito da una mente umana, basato sui profitti del petrolio della Standard Oil. Uno dei suoi principali interessi è l’industria farmaceutica. I Rockefeller posseggono il più grande complesso di aziende farmaceutiche al mondo, e si servono di tutte le loro altre imprese per incrementare il consumo di farmaci. Il fatto che la maggior parte di questi siano nocivi non interessa il Trust della Droga». (Per gli Americani informati “Trust della Droga” è sinonimo di “Fondazione Rockefeller”).Fu all’alba del nostro secolo che la “Fondazione” iniziò la sua attività «educatrice» in grande stile mediante la
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donazione di 300 milioni di dollari (di allora!!) con i quali, il capostipite della dinastia, John Davison Rockefeller, il mitico JDR, costituì il “General Education Board” (Consiglio Generale dell’Educazione), ossia nientemeno che il Ministero dell’Istruzione, a dirigere il quale piazzò se stesso. In tal modo questo geniale affarista, che aveva rinunciato a finire le classi elementari per iscriversi ad un corso di contabilità, si assunse l’arduo compito di educare la nazione americana, costituita per lo più da robusti e operosi emigranti, che egli riuscì a trasformare nel volgere di pochi decenni in una popolazione di ansiosi medico-dipendenti, farmaco-dipendenti e di tossico-dipendenti, che spandono il loro stile di vita comprese le nuove malattie, sopra il resto del mondo. Lo storico Mullins Morris Bealle non è stato l’unico storico ad occuparsi dei misfatti di Rockefeller. Prima di lui c’era stata, tra gli altri, Irda Tarbell, figlia di una delle tante vittime del «Grande Pirata», con la “Storia della Standard Oil” apparsa a puntate su “Mac Clure’s”, la più letta rivista canadese, e, di recente, li ha ricordati ancora il libro dello storico Eustace Mullins “Assassinio per iniezione: storia della cospirazione medica contro l’America” (1988) in cui si legge: «Il “General Education Board” di Rockefeller ha speso più di 100 milioni di dollari per assicurarsi il controllo delle scuole mediche della nazione e trasformare i nostri medici in medici dediti all’allopatia, dediti alla chirurgia a tutto spiano e al massiccio consumo di medicinali chimici...» «Abbiamo imparato la dolorosa lezione che i monopolisti rockefelliani esercitano il loro malefico potere quasi esclusivamente attraverso agenzie statali e federali (...). Si sa da anni che il 90% delle attività della FBI, creata come brigata anticrimine, consistono nel vessare ed isolare i dissidenti politici. I sindacati criminali stanno attualmente depredando la nazione americana di tre trilioni di dollari l’anno, di cui più di trecento miliardi di dollari annuali rappresentano le profittevoli rapine del Drug Trust e dei suoi sussidiari nell’apparato sanitario (...). L’America è diventata la più prospera e produttiva nazione del mondo grazie alla buona salute del proprio popolo. Quando il Sindacato Rockefeller cominciò a mettere le mani sulla Professione medica nel 1910, i nostri concittadini entrarono in una brutta fase di declino. Oggi soffriamo di un’infinità di malattie, sia mentali che fisiche, quasi tutte direttamente attribuibili alle attività del monopolio chimicofarmaceutico, il quale rappresenta la più grave minaccia per la nostra sopravvivenza come nazione». Le «attività» a cui allude Mullins le aveva ben descritte Morris Bealle, che le investigò più a fondo di tutti gli altri. Allorché Rockefeller, per coprire la propria immagine di pirata senza scrupoli, decise di travestirsi da Babbo Natale e si mise a distribuire grosse somme di danaro a varie Università e Scuole di medicina, qualche fine osservatore notò che soltanto quegli Istituti medici che predicavano un continuo consumo di farmaci chimici come chiave della salute universale potevano sperare nella sua munificenza. Nessuna delle tante Università e Scuole mediche americane che insegnavano terapie altrettanto e di solito molto più efficaci ma esenti da farmaci sintetici, ricevette mai un solo centesimo dalla Fondazione Rockefeller. Chi intendeva beneficiarne non tardò a capire l’antifona: niente farmaci, niente donazioni. Ma era stato necessario un grave fatto di sangue, un vero e proprio eccidio criminale, per persuadere JDR, che si era sempre vantato di infischiarsene dell’opinione altrui, a spingerlo ad assumere la maschera del benefattore, ricavandone poi un profitto che forse lui stesso non si sarebbe, in quelle proporzioni, mai aspettato.
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Il massacro storico È sotto i nome di “Massacro di Ludlow” che un tempo era noto l’incidente a cui ci siamo riferiti, e che dopo la dichiarazione del prof. Peter Singer al tribunale di Perugia, che se l’è bevuta d’un fiato, ci tocca rinverdire, dato che gli ingenti sforzi fatti per cancellarlo dalla memoria degli uomini, perfino attraverso l’acquisto dei libri di storia e d’intere enciclopedie, sembrano sul punto di essere coronati da successo. Questi i fatti: il Sindacato dei minatori aveva chiesto paghe più alte e migliori condizioni di lavoro per gli addetti alla “Colorado Fuel & Iron Company”, una delle tante holding di Rockefeller. I minatori, per lo più immigrati dai più poveri Paesi europei, abitavano in baracche fornite dalla compagnia in cambio di un fitto esagerato e i loro salari (circa $ 1,68 al giorno) erano pagati in buoni utilizzabili solamente in negozi della compagnia che praticavano prezzi esosi. La scuola frequentata dai figli dei minatori era anch’essa proprietà della holding, e dalla biblioteca scolastica erano bandite le opere che i Rockefeller, padre e figlio, rigidi protestanti della setta Battista, consideravano sovversive>,, come, ad esempio, “L’origine della specie” di Darwin. La Compagnia spendeva oltre 20 mila dollari l’anno per mantenere un numero di guardiani e spie sufficiente a salvaguardare il campo dei minatori dalla contaminazione del sindacalismo. JDR figlio, che dirigeva la compagnia del Colorado e il Reverendo Battista Frederick T. Gates, direttore della Fondazione Rockefeller nonché portaborse e sicario numero uno del padre, rifiutarono perfino di trattare. Sfrattarono gli scioperanti dalle loro baracche, assunsero tramite l’agenzia di detectives Baldwin Felts un migliaio di crumiri e convinsero il governatore Ammons a dar loro manforte nel soffocare lo sciopero. Ne risultò una vera e propria azione bellica. Guardiani, minatori, le loro donne e bambini, che dal giorno dello sfratto campeggiavano in tende, vennero massacrati senza pietà, finché il governatore, spaventato, invocò l’aiuto del presidente Wilson che, mediante l’invio di truppe federali, finì con lo schiacciare lo sciopero. Questo il resoconto del “New York Times” del 21 aprile 1914: Una battaglia di 14 ore tra scioperanti e membri della Guardia Nazionale del Colorado nel distretto di Ludlow è culminata oggi con l’uccisione di Luis Tikas, capo degli scioperanti greci e con la distruzione della tendopoli di Ludlow, che è finita carbonizzata>,. L’indomani il “New York Times” precisava: Quarantacinque morti, tra cui 32 donne e bambini, una ventina di dispersi e altrettanti feriti è il bilancio della battaglia di 14 ore tra truppe statali e scioperanti nella proprietà della “Colorado Fuel & Iron Company”, una holding di Rockefeller”. Il campo di Ludlow è una massa di macerie carbonizzate che nascondono una vicenda di orrori che non ha l’eguale nella storia della lotta industriale. Nelle trincee che si erano scavate per proteggersi dalle pallottole, donne e bambini sono morti come topi in trappola, uccisi dalle fiamme. Una trincea scoperta questo pomeriggio conteneva i corpi di dieci bambini e due donne>,. L’uomo più odiato>, Già prima di questa vicenda, la stampa aveva definito Rockefeller l’uomo più odiato d’America>,. Lui se ne infischiava. Ma l’indignazione universale che suscitò quel massacro fu tale che spinse il nostro ad invocare l’aiuto del più famoso agente di relazioni pubbliche degli USA: Ivy Lee. Quando costui apprese che la “Fondazione Rockefeller” aveva in cassa 100 milioni di dollari di cui non sapeva cosa fare, propose di donare grosse somme -mai meno di un milione di
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dollari alla volta- a note Università, Ospedali, Chiese ed altre istituzioni meritevoli>,. La proposta fu accettata. Così anche i milioni. E questi fruttarono a Rockefeller titoloni su tutte le prime pagine del mondo, in ottemperanza ad una massima vigente in ogni redazione dell’epoca secondo la quale un milione di dollari fa sempre notizia. Negli anni che seguirono, non solo i più rinomati pennivendoli d’America e d’Oltremare, ma giornali interi vennero acquistati da Rockefeller, che scopriva che gli intellettuali erano il migliore investimento di tutti, e anche il più economico. Come nasce la censura Anche il più indipendente direttore di giornale dipende dalle agenzie di stampa per le notizie da pubblicare e non ha alcuna ragione di sospettare che in uno solo dei tanti argomenti trattati le agenzie forniscano informazioni tendenziose e sistematicamente truccate come nel campo della scienza medica. Eppure è ciò che accade regolarmente. Il Bealle fu il primo a capirlo, e capirne anche il perché e il percome. Alla fine degli anni ’40, quando iniziò la sua attività investigativa, Bealle scoprì che uno dei direttori della Fondazione Rockefeller era anche membro del direttorato della “Associated Press”, una delle tre agenzie di stampa USA i cui comunicati sono giudicati molto attendibili nel mondo intero. Chi era costui? Nientemeno che Arthur Hays Sulzberger, comproprietario e direttore del “New York Times” e come tale uno dei più influenti dirigenti della “Associated Press”. Così non ebbe difficoltà a persuadere gli incaricati scientifici di tutte le agenzie di stampa che sarebbe stato pericoloso e irresponsabile accordare piena libertà di opinione a chiunque in materia di medicina e che, pertanto, tutte le notizie concernenti il settore medico avrebbero dovuto essere vagliate da un esperto» prima di poter essere divulgate e pubblicate. E chi avrebbe fornito codesti esperti»? Naturalmente la “Fondazione Rockefeller”, bontà sua, in quanto portavoce del massimo complesso medico-farmaceutico al mondo. Fu allora che cominciarono ad apparire, spesso simultaneamente su tutta la stampa mondiale, notizie di nuove scoperte mediche, nuove terapie, nuovi vaccini, nuovi sieri, nuovi farmaci miracolosi», per rimpiazzare quelli di cui non si riusciva più a nascondere l’inefficacia o il danno e destinati a scomparire a loro volta per far posto ad altri che venivano descritti meno dannosi e più efficaci», singolare sovvertimento dei termini e della verità. Cosa centra il prof. Singer? Stiamo forse divagando? Per nulla. Negli anni ’60 si era universalmente stabilita, incontrovertibilmente, attraverso la tragedia del Talidomide e le migliaia di tragedie simili che seguirono nel corso di pochissimi anni, la prova scientifica e matematicamente dimostrabile che gli esperimenti sugli animali non sono in grado di impedire errori e catastrofi mediche e che, anzi, tali prove sugli animali, possono solo garantirne la ripetizione. Difatti le nascite focomeliche, che avrebbero dovuto essere del tutto scongiurate grazie agli incrementati esperimenti sugli animali, in grado, si asseriva, di prevenire gli eventuali danni dei nuovi farmaci, non solo non diminuirono ma continuarono a crescere in misura allarmante, mettendo in dubbio la validità di tutta l’impostazione della ricerca medica. La “Fondazione Rockefeller” capì allora che occorreva escogitare qualcosa di completamente nuovo e radicalmente diverso per poter proseguire sulla strada lucrosa di sempre, evitando che
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troppa gente protestasse e senza che la popolazione, abbagliata dalle prodigiose conquiste della tecnica e dell’elettronica, si avvedesse dell’inganno e dello sfruttamento continuo cui era soggetta nel campo della biologia, ossia della salute che non è basata sulla matematica, ma sul vitalismo animato individuale. Le tragedie dovute alle prove sugli animali mettevano seriamente in dubbio le capacità intellettive dei dirigenti della ricerca medica, e ciò a livello mondiale. Intanto erano sorti nuovi interessi da sviluppare e sfruttare, tra cui quelli dell’ingegneria genetica, dei trapianti, della eutanasia e della sperimentazione sui feti umani, che suscitano sconcerto e dissensi diffusi, tanto che anche il Vaticano è pesantemente intervenuto sulla questione. Nasce la bioetica Fu per questo che gli intellettuali», la categoria che già tanto aveva fatto per il vecchio Rockefeller, escogitarono addirittura una nuova disciplina filosofica, che venne battezzata con un nome dal suono scientifico Bioetica». Il principio era che si poteva benissimo continuare a studiare l’attuale biologia», più le altre discipline che stavano nascendo e che pertanto andavano sviluppate e sfruttate a dovere, basandosi inizialmente sulla sperimentazione animale, poi introducendovi come nuovissimo intingolo, considerazioni etiche per le quali occorreva un volenteroso e credibile presentatore. In conclusione, che per amore di brevità riduciamo ai minimi termini che possono apparire semplicistici, ma che rappresentano l’essenza della bioetica utilitaristica: Qualsiasi misura e tipo di sopruso o crudeltà, non solo verso gli animali ma anche verso esseri umani è eticamente» gustificabile, dunque lecita, se i vantaggi che ne derivano, o promettono di derivarne, anche solo teoricamente in tempi indefiniti, superano i danni e le sofferenze che causano, se il numero di individui che potrebbero beneficiarne supera il numero delle vittime sacrificali». Orbene noi concediamo a chiunque il diritto di mantenere ed esporre opinioni e teorie filosofiche di qualsiasi tipo; ma questo diritto impone loro anche l’obbligo di farlo onestamente, con completezza, e ciò non è il caso del prof. Singer, che presenta le sue zoppicanti teorie in una luce falsa, nascondendo deliberatamente, da più di vent’anni, sacrosante verità. Grazie alla potenza della “Fondazione Rockefeller”, la sua immagine è stata imposta all’opinione pubblica mondiale come quella del primario paladino degli animali, come recita il titolo del libro con cui è stata stabilita la sua fama; ruolo che gli assicura il rispetto e l’ascolto degli animalisti di tutto il mondo. I quali, di conseguenza, gli credono quando afferma che alcuni esperimenti sono irrinunciabili per il bene dell’umanità, dunque sono utili, ergo andrebbero aumentati, come difatti la “Fondazione Rockefeller” desidera. La disonestà del Singer consiste nel tacere sistematicamente ai suoi lettori ciò che altri da un quarto di secolo gli chiedono di far sapere: che esiste un gran numero di medici e scienziati di parere diametralmente opposto che negano ogni valore scientifico ai risultati ottenuti, non solo perché si tratta di animali ma ancor più proprio perché si tratta di sperimentazione: la quale presuppone che vengano inflitti artificiosamente morbi e danni che non possono essere identici a quelli che sorgono spontaneamente nell’individuo. Noi pensiamo che il personaggio Singer, con tutta la sua teoria bioetica» siano stati inventati» a bella posta dai ben pagati teorici della “Fondazione Rockefeller” per poter proclamare nei grandi dibattiti, anche a livello parlamentare: persino il Peter Singer, riconosciuto come il massimo zoofilo al mondo, non è in grado di negare che la sperimentazione animale, lungi dall’essere un semplice alibi per coprire i
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danni di una metodologia errata, è indispensabile per proteggere la salute umana, evitare l’invecchiamento, prolungare la vita e chissà... forse, un giorno, assicurare la vita eterna». Problemi più gravi» Naturalmente il prof. Singer si occupa anche e soprattutto di problemi ben più gravi» di quelli che interessano gli animali, però tutti i problemi di cui si occupa interessano la continuata prosperità della “Fondazione Rockefeller” e della Medicina», nuova religione. Recentemente, dopo aver proposto di utilizzare, per gli esperimenti su animali, i cani randagi presi al laccio dagli accalappiacani comunali ( tanto non soffriranno di più negli esperimenti che quando vengono gassati nel canile comunale», ha affermato il Singer in un articolo sulla rivista universitaria australiana “Uniken”), egli ha pontificato anche sulla liceità delle sperimentazioni su feti umani, che sarebbero etiche» durante i primi tre mesi di vita perché fino a quell’età, così ha deciso il Professore, il feto non avverte alcun dolore. Lezione americana Non hanno tardato molto le organizzazioni mediche di altri paesi industrializzati ad imparare dalle lezioni del Professore della “Fondazione Rockefeller”. Riferisce il Bealle, nella opera citata, di alcuni casi in cui i professionisti della beneficenza riescono a sfruttare <
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Questo Thomas Lamont, c’informa il Bealle, altri non era che il socio del grande banchiere Morgan, principale rivale di Rockefeller nello sfruttamento della nazione americana, e il cui impero bancario ed editoriale finì in bocca al Grande Pirata quando Morgan morì. Comunque la succitata lettera del dr. Louis Harris, apparsa sul “Times”, non deve essere stata letta e ricordata da molti newyorchesi se ancora nel ’56 la medesima Associazione riuscì a rastrellare altri 26.310.385 dollari col suo solito appello natalizio. Italia oggi Già nel nostro rapporto “I falsari della scienza” (1980) abbiamo mostrato con quanta verve i capitani dell’industria italiani, geniali apprendisti, ispirandosi ai modelli americani lanciarono la loro raccolta di fondi per la <
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DOSSIER: La famiglia ROTHSCHILD IMPERO ROTHSCHILD - tratto dal sito ufficiale www.rothschild.com
( Video storia dei Rothschild http://www.youtube.com/watch?v=ItL1AUuh1a4 )
Il patrimonio della famiglia Rothschild è stimato essere 500 trilioni di dollari,cioè 500.000.000.000.000.000.000 di dollari!! Il debito pubblico americano è circa 1.600.000.000.000 di dollari...Il PIL del mondo nel 2008 fu di 56.777.000.000.000 di dollari.....Fate voi le dovute proporzioni...
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LA STORIA DEI ROTSCHILD: 5 FRECCE COME 5 FIGLI.
L'anno è il 1743. Amschel Moses Bauer, un semplice orafo tedesco con la passione, che oggi possiamo chiamarla predisposizione, per prestiti e finanziamenti. Semplice orafo per modo di dire naturalmente, visto che è il capostipite che ha dato origine a un impero economico da mille e una notte. Un impero nato sotto le ali protettive dell'aquila romana contornata da uno scudo rosso. Tale infatti è il sigillo che Amschel aveva collocato sull'entrata della propria azienda. Un logo che divenne presto la rappresentazione figurata dell’attività di Bauer. «La ditta dello Scudo Rosso» veniva infatti chiamata. Quello che non tutti sanno invece è che lo Scudo Rosso in lingua tedesca è Rothschild. Per essere più precisi: Scudo Rosso è Rothen Schild, e da qui Rothschild. Questo particolare è molto importante perché quando il figlio di Moses, Mayer Amschel ereditò da suo padre la società cambiò nome in Rothschild, e tale è rimasto immutato fino ai giorni nostri. Mayer Rothschild da Gertrude Schnapper ebbe cinque figli: Amschel (1773-1855), Salomon (1774-1855), Nathan (1777-1836), Karl (1788-1855) e Jacob (1792-1868). Non appena i ragazzi furono istruiti a dovere sull’attività economica e finanziaria partirono alla volta di altrettante capitali europee per aprire filiali ed espandere l'impero esclusivamente patriarcale. Le donne avevano un ruolo secondario nella gestione. Il primogenito Amschel essendo il più anziano rimase a Francoforte per controllare la società base, Salomon invece andò a Vienna, Nathan a Londra, Karl a Napoli e Jakob a Parigi. La famiglia cresce, e cresce anche la necessità di un nuovo emblema che li rappresenti al meglio. Cinque frecce che s'incrociano intersecandosi in un unico punto è il nuovo stemma. Le frecce rappresentano i cinque fratelli e il punto d'intersezione è lo scopo che unisce tutta la famiglia. Rothschild è una famiglia di banchieri di origine Ashkenazi, che attraverso le sue sedi di Vienna, Parigi, Londra, Napoli e Francoforte controllava più o meno direttamente le politiche dei paesi che finanziava. Il fondatore viene considerato Mayer Amschel Rothschild, (1744-1812) ebreo di Francoforte che pose i suoi cinque figli a capo delle diverse branche della famiglia e delle attività bancarie: -Amschel Mayer Rothschild (1773-1855) - Francoforte -Salomon Mayer Rothschild (1774-1855) - Vienna -Nathan Mayer Rothschild (1777-1836) - Londra -Calmann Mayer Rothschild (1788-1855) - Napoli -James Mayer Rothschild (1792-1868) - Parigi Francoforte, Germania. Nel 1743, cinquant’anni dopo che la Banca d’Inghilterra aveva aperto i battenti, un orafo di nome Amschel Moses Bauer inaugurò un conio di monete - un ufficio di contabilità - e sull’entrata collocò un’insegna rappresentante un’aquila Romana su uno scudo rosso;
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il negozio divenne noto come la ditta dello Scudo Rosso o, in lingua tedesca, Rothschild. Il primogenito di Mayer, Amschel, rimase a Francoforte per occuparsi della banca della città natale; il secondogenito, Salomon, fu spedito a Vienna; il terzo figlio, Nathan, che era chiaramente il più abile, fu mandato a Londra nel 1798, all’età di 21 anni, un secolo dopo la fondazione della Banca d’Inghilterra; il quarto figlio, Karl, si recò a Napoli; il quinto figlio, Jakob (James), andò a Parigi. Nel 1785 Mayer trasferì l’intera famiglia in un’abitazione più grande, un edificio a cinque piani condiviso con la famiglia Schiff; tale edificio era conosciuto col nome di casa dello Scudo Verde. I Rothschild e gli Schiff avrebbero avuto un ruolo di primaria importanza nella storia finanziaria dell’Europa, degli Stati Uniti e del resto del mondo; il nipote di Schiff si trasferì a New York ed aiutò a finanziare il colpo di stato bolscevico del 1917 in Russia. I Rothschild si misero in affari con i reali europei a Wilhelmshöhe, la reggia dell’uomo più ricco della Germania - in effetti il monarca più ricco di tutta l’Europa - il Principe Guglielmo di Hesse-Cassel. All’inizio i Rothschild consigliavano Guglielmo soltanto in merito a speculazioni relative a monete preziose. Tuttavia, quando Napoleone costrinse il Principe Guglielmo all’esilio, quest’ultimo inviò a Londra a Nathan Rothschild 550.000 sterline (che all’epoca erano una somma enorme, equivalente a svariati milioni di dollari del giorno d’oggi) perché fossero impiegate per acquistare titoli consolidati - obbligazioni o titoli statali britannici - ma Rothschild utilizzò il denaro per i propri affari; con Napoleone in giro, le opportunità di investimenti bellici altamente remunerativi erano pressoché illimitate. Guglielmo ritornò a Wilhelmshöhe qualche tempo prima della battaglia di Waterloo del 1815; egli convocò i Rothschild e pretese la restituzione del suo denaro. I Rothschild restituirono il denaro di Guglielmo, con l’otto per cento di interesse che i titoli britannici gli avrebbero fruttato se l’investimento fosse stato effettivamente fatto; i Rothschild, però, tennero per sé gli ingenti profitti di guerra che avevano conseguito utilizzando il denaro di Guglielmo - losca pratica in ogni secolo. In parte con questi metodi, Nathan Rothschild riuscì a vantarsi, in seguito, di aver aumentato, in 17 anni trascorsi in Gran Bretagna, l’originale capitale di 20.000 sterline affidatogli dal padre di 2.500 volte, vale a dire fino a 50.000.000 sterline - una somma davvero considerevole per quei tempi, comparabile al potere d’acquisto di miliardi di dollari dei nostri giorni. Agli inizi del 1817, il ministro del Tesoro Prussiano, nel corso di una visita a Londra, scrisse che Nathan Rothschild aveva: ...una incredibile influenza su tutte le transazioni finanziarie qui a Londra. Viene ampiamente affermato...che egli regola completamente il tasso di cambio nella City. Il suo potere in quanto banchiere è enorme. Nel 1818 il segretario del principe austriaco Metternich, scrivendo dei Rothschild, affermava che: ...essi sono le persone più ricche d’Europa. Le banche dei Rothschild, cooperando all’interno della famiglia e utilizzando le tecniche di riserva frazionale bancaria, divennero incredibilmente ricche. Verso la metà del 1800 essi dominavano tutto il sistema bancario europeo ed erano sicuramente la famiglia più ricca del mondo; una considerevole parte della dissoluta nobiltà europea era fortemente indebitata con loro. In virtù della loro presenza come banchieri in cinque nazioni, i Rothschild erano in effetti autonomi,
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un’entità indipendente dai paesi nei quali operavano. Se le direttive politiche di una nazione non favorivano loro o i loro interessi, essi potevano semplicemente non concedere ulteriori crediti in loco, oppure concederne a quelle nazioni o gruppi che contrastavano tali direttive. Soltanto loro erano a conoscenza dei luoghi in cui erano depositate le loro riserve d’oro e di altro genere, così da essere protetti da confische, multe, pressioni o tassazioni governative, rendendo così ogni revisione dei conti o indagine nazionale effettivamente insensata; soltanto loro erano a conoscenza dell’abbondanza (o della scarsità) delle proprie riserve frazionali, sparpagliate in cinque nazioni - il che rappresentava un enorme vantaggio rispetto a semplici banche nazionali impegnate a costituire una riserva frazionale. Fu proprio il carattere internazionale delle banche dei Rothschild che conferì loro dei vantaggi unici sulle banche nazionali e sui governi; e questo fu esattamente ciò che i legislatori e i parlamenti nazionali avrebbero dovuto proibire, cosa che però non fecero. Tale situazione rimane inalterata per quanto riguarda le banche internazionali o multinazionali proprie dei nostri tempi e costituisce la forza trainante della globalizzazione - la spinta verso un governo mondiale. I Rothschild concessero enormi prestiti per acquisire monopoli in svariate industrie, garantendo in questo modo la capacità dei debitori di restituire i prestiti alzando i prezzi senza paura della concorrenza, incrementando al contempo il potere politico ed economico dei Rothschild. Essi finanziarono Cecil Rhodes, consentendogli di instaurare un monopolio sui terreni auriferi del Sudafrica e sui diamanti DeBeers; in America finanziarono la monopolizzazione delle ferrovie. La National City Bank di Cleveland, che nel corso delle udienze congressuali è stata riconosciuta come una delle tre banche dei Rothschild negli Stati Uniti, ha fornito a John D. Rockefeller il capitale per iniziare la sua monopolizzazione nel settore della raffinazione del petrolio, cosa che ha poi portato alla fondazione della Standard Oil. Jacob Schiff, nato nella casa dello Scudo Verde dei Rothschild a Francoforte e quindi loro agente principale negli Stati Uniti, consigliò Rockefeller e architettò il famigerato accordo di rimborso che quest’ultimo richiese segretamente ai petrolieri rivali che trasportavano per ferrovia. Queste stesse ferrovie erano già state monopolizzate dal controllo dei Rothschild tramite gli agenti ed alleati J. P. Morgan e Kuhn, Loeb & Company (Schiff faceva parte del Consiglio) che, assieme, controllavano il 95% di tutta la percorrenza delle ferrovie statunitensi. Nel 1850 si stimò che il capitale di James Rothschild, erede del ramo francese della famiglia, ammontasse a 600 milioni di franchi francesi - cioè 150 milioni in più di tutti gli altri banchieri di Francia messi assieme. James era stato collocato a Parigi da Mayer Amschel nel 1812 con un capitale di 200.000 dollari; all’epoca della sua morte, nel 1868, cinquantasei anni più tardi, il suo reddito annuale ammontava a 40.000.000 di dollari. In quel periodo in America non vi era fortuna che eguagliasse nemmeno il reddito di un solo anno di James. Il poeta Heinrich Heine riferendosi a James Rothschild disse: Il denaro è il dio dei nostri tempi, e Rothschild è il suo profeta. James costruì la sua favolosa magione, chiamata Ferrières, 19 miglia a nordest di Parigi. Guglielmo I, vedendola per la prima volta, esclamò: I Re non possono permettersi una cosa del genere. Può appartenere solo ad un Rothschild! Un altro commentatore francese del 19mo secolo la mette in questi termini:
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C’è un unico potere in Europa, ed è quello dei Rothschild. Non vi è alcun indizio che il ruolo predominante dei Rothschild nella finanza europea o mondiale sia mutato; al contrario, con l’aumentare della loro ricchezza, essi hanno semplicemente incrementato la loro ‘passione per l’anonimato’. I loro vasti possedimenti raramente ne riportano il nome. Lo scrittore Frederic Morton ha scritto che i Rothschild avevano: ...conquistato il mondo in modo più completo, più astuto e molto più durevole di quanto non abbiano fatto in precedenza tutti i Cesari...
"La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa ottenere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le Nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere".-Amschel Mayer Rothschild-
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POSSEDIMENTI E PARTECIPAZIONI AZIENDALI: Possiedono, gestiscono e controllano Società di ogni genere e pubblicano i nomi di queste sul proprio sito ufficiale senza timore che alcuni possano pensare che ci sia “qualcosa dietro”. Riporto qualche nome ma probabilmente l'elenco sottostante non rappresenta nemmeno l'1% delle aziende in loro possesso:De Beers(De Beers Canada-Diamdel-Element Six-De Beers UK[Forevermark]Diamond Trading Company-Diamond Trading Company Botswana-Diamond Trading Company South Africa-Namibia Diamond Trading Company]-De Beers Consolidated Mines- De Beers Diamond Jewellers- Debswana-Namdeb), Enron,British Telecom France Telecom(Orange-Wanadoo-Globecast-Pages Jaunes), Deutsche Telekom(T Home-T Mobile-T Online-T Systems-Slovak Telekom-Magyar Telekom-T-Hrvatski Telekom), Alcatel(Telettra), Eircom, Mannesmann, AT&T(BellSouth), BBC, Petro China, PetroBras, Canal +, Vivendi, Aventis, Unilever(Bertolli-Hindustan Lever-Lipton-Té Ati-Infusi Montana-Algida[Magnum-Cornetto-Carte d'Or-Carte d'Or Light-Breyers CarbSmart-Solero-Ben & Jerry's-...]-Toseroni-Sorbetteria RanieriHellmann's-Calvé¬Gradina-Santa Rosa-Blue Band-Rama-Becel-Flora-Marmite-Knorr-Pot NoodleFindus-Iglo-Genepesca-Slim Fast-Milkana-Crème Cuisine-Cif-Omo-Coccolino-Vim-Lysoform-SveltoSurf-Ciok-Axe-Rexona-Impulse¬Dove-Lux-Clear-Atkinson-Mentadent-Pepsodent-Gibbs-FabergéTimotei-Sunsilk-Valentino-1881 Cerruti¬Calvin Klein-Cutex-Vaseline-TIGI-Athea-Lifebuoy-Pond'sSignal, Close Up-Signal, Close Up) Royal Canin, Pfaff, Deutch, BMW, TDK, ITALIA: Tiscali, Terna, Seat Pagine Gialle(Cipi-Consodata-Europages-Lighthouse International Company-Telegate-Tdl Infomedia¬Seat Corporate University-Telegate AG-Consodata Group Ltd-TDL Infomedia Ltd), Eni(EniPower-Snam Rete Gas-Italgas-Syndial-Polimeri Europa-Saipem-Sofid-Tecnomare-Agenzia Giornalistica Italia-Eni Corporate University-Eni International Resources Limited-Enifin-PetroLigPetroVen¬EniServizi), Rai, Banca di Roma, Ferretti, Banco di Napoli, 3i, BNL Banca Nazionale del Lavoro, Intesa San Paolo(Banca Intesa-Sanpaolo IMI-Intesa SanPaolo Bank-Privredna Banka Zagreb-Bank of Alexandria-Intesa Sanpaolo Private Banking-Intesa SanPaolo Banka-KMB Bank-Banca Intesa Beograd¬VUB Banka-Banka Koper-CIB Bank-Pravex Bank-Qingdao City Commercial Bank), Bipop-Carire, Banca Popolare di Lodi, Monte dei Paschi di Siena, Rolo Banca 1473, Finmeccanica( Selenia-Elsag-STMicroelectronics- Aeritalia/Alenia-Officine AeronavaliAermacchi[Savoia¬Marchetti]-ATR-Thales-Alenia Space-Telespazio-Selex Sistemi IntegratiSelexGalileo-Selex Sensors and Airborne Systems-Selex Communications-ElsagDatamatAgustaWestland-Oto Melara-Oto Melara-WASS¬MBDA consorzio missilistico europeo-Ansaldo Energia-AnsaldoBreda-Ansaldo STS-AgustaWestland¬STMicroelectronics-Aeromeccanica SA-Alenia
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Aeronautica-Ansaldo Energia-AnsaldoBreda¬BredaMenarinibus-Elsag Datamat-Fata-Oto MelaraTrimprobe-Telespazio-Finmeccanica Finance¬Finmeccanica Group Real Estate-Finmeccanica Group Services-Finmeccanica North America-Finmeccanica UK LTD-DRS Technologies Inc-ElsaCom-SeicosSELEX Communications-SELEX Service Management¬SELEX Sistemi Integrati-SO.GE.PA.- Whitehead Alenia Sistemi Subacquei-Alenia Marconi System¬Eurosysnav-Libyan Italian Advanced TechnologyOrizzonte Sistemi Navali-Europea Microfusioni Aerospaziali-Thales Alenia Space-ElettronicaEuropean Satellite Navigation Industries GmbH-Galileo Industries-MBDA-Nahuelsat-NGL Prime), Gruppo Santander(Banco Santander-Santander Consumer Finance-Banesto-Openbank-BANIF-Unión de Créditos Inmobiliarios-Santander Direkt Bank-GE Money-Santander Consumer Bank-Santander Private BankingBanco Santander Totta-Grupo Santander Totta-Abbey-Cahoot-Bradford & BingleyAlliance & Leicester-Optimal Investment Services-Banco Santander Río-Orígenes AFJP-Banco Santander Banespa¬Banco Real-Banco Santander Colombia-Administrador Financiero de Transantiago-AFP Bansander-Banco Santander Chile-Santander Banefe-Sovereign Bank-Grupo Financiero Santander Serfin-Banco Santander de Panamá-Banco Santander del Perú-Banco Santander Puerto Rico-Santander Overseas Bank-Banco Santander Uruguay-Banco de Venezuela-Attijariwafa Bank-Banco Standard Totta de MozambiqueBanco Internacional de Santo Tomé y Príncipe-Banco de Santander Hong Kong Branch-Banca Serfin), Alitalia, Pininfarina, Jil Sander, Banca Popolare di Milano(Mobiliare Milanese-Banca Popolare di Roma, la Banca Briantea, Banca Agricola Milanese, Banca Popolare Cooperativa Vogherese, Banca Popolare di Bologna e Ferrara, Banca Popolare di Apricena, Ina Banca, Cassa di Risparmio di Alessandria e Banca di Legnano), Credem(Credito Emiliano Holding-Credito Emiliano-Abaxbank-Anteprima-Ariosto-Banca Euromobiliare¬Banca Euromobiliare (Suisse)-Creacasa-Credem International (LUX)-Credem Private Equity¬Credemassicurazioni-Credemfactor-Credimmobili-Credemleasing-Credemtel-CredemvitaEuromobiliare Alternative Investment SGR-Euromobiliare Asset Management-Euromobiliare Fiduciaria-Euromobiliare International Fund Sicav-M.G.T.), Banca Popolare dell'Emilia Romagna(Volksbank-EMRO Finance Ireland-BPER International Advisory Company-Sofipo-Sintesi 2000), Carige, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, BancAssurance Popolari, Ragusa, Banca Popolare S. Angelo, Banca di Credito Cooperativo "San Giuseppe" Petralia Sottana, Banca Di Credito Cooperativo Di Lercara Friddi, Banca di Credito Cooperativo di Sambuca di Sicilia, Banca di Credito Cooperativo G. Toniolo di San Cataldo, Unicredit, Pininfarina, Banca Intesa, Giochi Preziosi, Clessidra, ERG, Marazzi Group, AXA, Redaelli Tecna, Kohlberg company, Kartogroup, Arcandor, Bally, UBI Banca, Societe Generale, La Centrale, Luxottica, Syndial, Banca Nuova, Capitalia, Banca Lombarda e Piemontese, Banca Popolare Italiana, Banca Popolare di Verona, Barilla(Mulino Bianco-Pavesi-Voiello-Academia Barilla-Wasa-Misko-Filiz-Yemina-Vesta), British American Tobacco(MS-Nazionali-Sax-Lido-Linda-Eura-Stop-Futura-Alfa-Kent-Dunhill-Lucky Strike¬Vogue-Viceroy-Rothmans-Kool-Benson & Hedges-State Express 555-Peter Stuyvesant-John Player Gold Leaf-...) ROTHSCHILD ITALIA
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Carlo De Benedetti,ebreo, una delle persone più potenti in Italia, è nel Consiglio d'Amministrazione della Banca Rothschild francese. Costui ha come braccio destro Colaninno, ex Presidente di Telecom, il quale mise il figlio (ora Deputato del PD) a lavorare a stretto contatto con Casaleggio nella Webbeg S.p.a. Ora quel Casaleggio gestisce personaggi come Di Pietro, Grillo e tanti altri. Colaninno junior incontrò Benetazzo ed il veneto cambiò subito dopo, dato che non nominò più la parola Signoraggio (un po' come fece pure anche grillo dopo il '98). De Benedetti è uno dei maggior finanziatori del PD e dell 'IDV. L'attuale Amministratore delegato di Telecom è Franco Bernabè, l'ex VicePresidente di Rothschild Europe ed attualmente in Rothschild Spa. Quest' ultimo è stato amministratore delegato di Eni, dal 1992 al 1998 ha privatizzato la Società. Bernabè ha inoltre ricoperto vari incarichi pubblici: nel 1999 è stato nominato dal Primo Ministro come rappresentante speciale del governo italiano per la ricostruzione del Kossovo; tra il 2001 e il 2003 è stato Presidente della Biennale di Venezia e dal 2004 è Presidente del MART di Trento e Rovereto, il principale museo italiano di arte moderna. È stato membro dell’Advisory Board del Council on Foreign Relations; attualmente siede nel consiglio del Peres Center for Peace, nell’Advisory Board dell’Observatoire Méditérranéen de l’Énergie, ed è membro del consiglio di amministrazione di Petrochina, ruolo che ha ricoperto in passato anche in altre società italiane e internazionali quotate. De Benedetti, la sera prima del 9/11, era a cena a Washington, al National Building Museum, con George Bush padre e la famiglia di Bin Laden, tutti invitati dal Gruppo del Carlyle! E chi conosce il gruppo Carlyle sà bene che cosa vuol dire! La Banca francese Edmond de Rothschild possiede Air France la quale ha acquistato Alitalia. Rodolfo, figlio di Carlo, è Presidente di Sorgenia. Il sito di Sorgenia informa che è il primo operatore privato italiano del mercato nazionale dell'energia elettrica e del gas naturale, con 500.000 clienti in tutta Italia e impianti di generazione elettrica per circa 2.900 MW di potenza. Bernabè è stato inoltre presidente e azionista di maggioranza di FB Group, società di investimenti nei settori dell'ICT e delle energie rinnovabili che aveva fondato. Ennesimo collegamento Rothschild Telecom: Giovanni Stella dal 2004 al 2007 è stato Amministratore Delegato di Rothschild S.p.A. per poi passare dal 2008 a vicepresidente esecutivo e amministratore delegato di Telecom Italia Media. Chicco Testa è stato Segretario Nazionale, e successivamente Presidente Nazionale, di Legambiente. Eletto alla Camera dei deputati per due legislature, nelle liste del Pci nelle elezioni del 14 giugno 1987, poi riconfermato con il Pds fino al 1994; è stato membro della Commissione Ambiente e Territorio. Dal 1994 al 1996 è stato Presidente del consiglio di amministrazione di Acea, Azienda Comunale Energia e Ambiente del Comune di Roma. Dal 1996 al 2002 è stato Presidente del Consiglio di Amministrazione di Enel e membro del Consiglio di Amministrazione di Wind. Durante la sua presidenza, Enel è stata parzialmente privatizzata. È stato inoltre membro dell’Expert Advisory Committee dello European Carbon Fund e Presidente del Comitato Organizzativo del 20° Congresso Mondiale dell'Energia. È stato membro del Consiglio di Amministrazione del gruppo Riello (leader italiano nei sistemi di riscaldamento) dal 2002 al 2004. Dal 2002 al 2005 è stato membro dello European Advisory Board del Gruppo Carlyle, presidente del consiglio di amministrazione di S.T.A. S.p.A. (Agenzia per la Mobilità del Comune di Roma) e Presidente del Kyoto Club. È stato inoltre Presidente, fino al 2008, della società Roma Metropolitane, appartenente al comune di Roma, che realizza le nuove Linee Metropolitane della capitale italiana. È giornalista e collabora con alcuni fra i più importanti quotidiani e settimanali italiani. È stato professore incaricato presso la Scuola di Management della LUISS, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, Master in Business
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Administration, responsabile del corso in Economia e Management delle Imprese di servizi di pubblica utilità. È stato professore presso le Università di Macerata e Napoli. Attualmente è Managing Director di Rothschild. È inoltre Presidente di Telit Communications Plc e Vice Presidente della Intecs S.p.A. Chicco Testa è membro del consiglio di amministrazione di Allianz ed è Presidente di EVA, Energie Valsabbia, società che sviluppa e costruisce impianti idroelettrici e solari. Angelo Rovati era Senior Advisor in Rothschild Italia, è un ex cestista, dirigente sportivo e politico italiano. È stato uno dei consiglieri di Romano Prodi. Divenne consigliere della presidenza del Consiglio nel maggio 2006, durante il Governo Prodi II. Decide di lasciare l'incarico nel mese di settembre, successivamente ad alcune polemiche legate al suo studio su un ipotetico piano di riassetto per Telecom Italia, consegnato in modo privato e riservato a Marco Tronchetti Provera, con l'errore, come ammette Rovati, di aver allegato al documento un biglietto da visita che recava l'intestazione della presidenza del Consiglio. Parte della lettera di dimissioni dall' incarico in Rothschild: «Mi sono reso conto che forse il fatto che da sempre sono abituato a dire quello che penso liberamente possa in effetti procurare qualche impatto negativo alla Rothschild di cui sono senior advisor... Per questo ho pensato che la cosa migliore da farsi è rassegnare le mie dimissioni per non correre il rischio che altre mie esternazioni da "SPIRITO LIBERO" possano riportarmi e riportare la Banca in incresciose situazioni nei riguardi di clienti o potenziali tali. Vi auguro grandi successi, ve li meritate tutti e vi prego di considerarmi comunque e SEMPRE un grande amico vostro e della Banca».(maiuscolo d.a.) Il principale organizzatore del tour europeo che lanciò Fini ed il suo Movimento fù Sir Derek Thomas. L' ex ambasciatore inglese a Roma sovraintende agli affari italiani della Banca Rothschild. Fini, nella sede della stampa estera, ha parlato a lungo di privatizzazioni, rassicurando l' uditorio sull' atteggiamento di Alleanza Nazionale: "Non saremo certo noi ad opporci alle privatizzazioni..”. Stefano Rossi che in una nota intervista parla di paesi virtuosi e dell'imminente crisi della Grecia e della Spagna, è Amministratore Delegato Edmond de Rothschild e comincia la sua carriera a Londra nel 1988. Nel 1989 torna in Italia per entrare in Citibank. Nel 1991 approda in S.G. Warburg e in seguito, con l’acquisizione della Società da parte di SBC e della successiva unione con UBS, viene promosso nel 1996 a Head of Sales di UBS. Nominato nel 2001 Responsabile del mercato azionario e Managing Director di UBS SIM, Rossi mantiene la carica di CEO della SIM italiana di UBS fino al giugno 2007. Nel corso della sua carriera in UBS SIM, Stefano Rossi e il suo team sono stati eletti per ben otto volte migliori StockBroker italiani dalla Institutional Investors Survey. Caracciolo è un nobile e socio di Rothschild nel quotidiano Liberation. Carlo Caracciolo fondò “La Repubblica”. Eric Alain Rothschild aveva preso in moglie Maria Beatrice Caracciolo. Gianni e Umberto Agnelli hanno sposato le due figlie di Caracciolo e da allora sono stati soprannominati "affettuosamente" i Re d'Italia. De Benedetti è stato compagno di scuola di U. Agnelli. Luigi D' Urso mori nel 2006 poco prima di prendere un aereo per Napoli, dove aveva appuntamento con il fratello Mario e la mostra «Beatrice Caracciolo Rothschild» di cui si era occupato. ROTHSCHILD CONTROLLO DELLE MATERIE PRIME (traduzione automatica dall’inglese) MERCURIO .
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Che i Rothschild controllato mercurio è un fatto che non può essere negato a fronte della dichiarazione in tal senso nell'Enciclopedia ebraica ( B. , vol. V. , p . 384 ) . Nathan Rothschild inviato Lionel a Madrid e la seconda ha ottenuto la locazione delle miniere di Almaden in Spagna nel 1832 , e ha ricevuto l'Ordine di Isabella la Cattolica dalla regina reggente di quel paese ! Questa concessione mineraria è stata ottenuta dalla House of Rothschild in considerazione di un prestito di 15 milioni di franchi per il governo spagnolo ad un basso tasso di interesse . In pochi anni , il reddito da queste miniere fosse qualcosa tra 1 ¼ milioni a 2 milioni di franchi . Così è stato stabilito il monopolio Quicksilver , Vienna Casa avendo già acquistato le miniere austriache di Idria . I Rothschild raddoppiato il prezzo del mercurio , e il loro monopolio durò fino al 1863 anno in cui Mercurio è stato scoperto negli Stati Uniti d'America. Negli anni 1835-1837 , i Rothschild erano in una posizione un po ' disperata a causa di questi interessi Quicksilver in Spagna . Don Carlos stava lottando per ottenere il trono della regina reggente e minacciava la sicurezza delle miniere Almaden . I Rothschild , il cui agente a Madrid , l'Ebreo Mendizabal è stato ministro delle Finanze della Regina reggente , sostenuto la regina reggente , ma sono stati ostacolati dai fatti che avevano poca fiducia nel credito della Spagna e che il loro patrono austriaca, il cancelliere Metternich , fortemente favorito la causa di Don Carlos . I Rothschild quindi in realtà " fatto grandi sforzi per assicurare l'intervento armato dell'Inghilterra e della Francia " e sono riusciti a che i francesi prestato la regina reggente dei servizi della Legione Straniera , mentre la Gran Bretagna ha sollevato una forza di volontari che è stato finanziato da Nathan Rothschild . (A , vol . II . , P . 124 ) . Come nel 1940 , i francesi e britannici sono stati inviati a combattere battaglie degli ebrei . Infine , per compiacere Metternich , i Rothschild finta che il governo spagnolo aveva reso colpevole di malafede , e che " beared " i fondi spagnoli a Parigi e Londra portando giù 70-37 . A dispetto di tutto questo , inadeguatezza di Don Carlos ha portato alla sua sconfitta in campo, e le miniere Rothschild erano di nuovo al sicuro . NICKEL . I principali forniture di nichel , utilizzato per scopi indurimento nella produzione di acciaio , e per i quali non vi è alcun sostituto noto , erano in Canada , Nuova Caledonia e Norvegia. Le forniture canadesi sono controllati dal Ebreo Signore Melchett , e le miniere della Nuova Caledonia dai Rothschild di Parigi . Che cosa significa esattamente è esemplificato da un curioso evento nella Grande Guerra 1914-18 . Nickel era stato dichiarato contrabbando dagli inglesi che tagliare le forniture di Germania dal Canada . Tuttavia, il 1 Ottobre 1914 , un piroscafo norvegese carico di 2.500 tonnellate di metallo provenienti dalla Nuova Caledonia ed aventi Krupp in Germania, è stato fermato dalla Marina francese e portato a Brest come premio di guerra . Subito un ordine venuto da Parigi a rilasciare la nave , che è stato poi permesso di procedere ad Amburgo ! Il francese non ha dichiarato nickel essere contrabbando fino a maggio 1915 , periodo in cui la Germania aveva fatto in modo che le sue forniture , integrandole portando dall'America ulteriori 400 tonnellate nel sottomarino Deutschland , questo nickel deve essere stato acquistato negli Stati Uniti da Nuova Caledonia secondo accordo ( Z , pp 166-7 ) .
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Chi ha fatto l'accordo ? Chi ha ordinato il piroscafo norvegese al Brest per essere rilasciato ? Una delle ipotesi è sufficiente come risposta a entrambe le domande . La Rothschild società francese è stato chiamato Le Nickel , e ha avuto il suo consiglio di amministrazione due tedeschi strettamente legate Krupp e con la Metallgesellschaft di Francoforte , di cui il Kaiser era un grande azionista . Questo è ciò che significava il controllo Rothschild . Da allora , la Finlandia promette di essere il futuro principale fonte di nichel , e le potenzialità delle nuove miniere nella regione artica di Petsamo in quel paese sono enormi . Queste miniere sono di proprietà del Ebreo Signore Melchett International Nickel Co. of Canada . La loro esistenza sarà senza dubbio influenzare la quantità di aiuto effettivo alla Finlandia , che sarà reso dalla Gran Bretagna contro l'attacco vile dei sovietici , ma il lettore intelligente non lasciarsi perdere simpatia per i finlandesi galanti su quel conto . RAME . Fin dall'inizio di questo secolo , i Rothschild hanno avuto una parte importante nel Rio Tinto miniere nel sud della Spagna , e il Trust Deed ( datato 1931) per obbligazioni della Società è a favore della LN e AG Rothschild . Queste miniere producono anche Zolfo , contrammiraglio Consett nel suo Triumph of disarmati Forces (1923 ) , p . 228 , mostra come la Rio Tinto Società durante la guerra mondiale 1914-1918 inviata a Danimarca enormi quantità di pirite contenenti zolfo ai fini della miscelazione con materie prime fosfatici provenienti dal Nord Africa per fare concime , ovviamente per uso tedesco . Secondo il Jewish Encyclopædia ( B , vol. V. , p . 384 ) il controllo del mondo di Copper era ( nel 1903 ) nelle mani delle imprese ebreo Lewisohn Bros. & Sons Guggenheim . PIOMBO Tra i più importanti miniere di piombo del mondo sono quelli della società spagnola Societe Miniere de Penarroya che produce un ottavo del totale mondiale . Dal 1883 , i Rothschild di Parigi controllata della Società e nel 1909 essi si allearono con il Frankfort Metallgesellschaft ( che significa Krupp e il Kaiser , come indicato in precedenza in questo capitolo ) . Questa disposizione è proseguita fino al 31 dicembre 1916 , e deve essere stato più redditizia per Rothschild Freres durante i primi due anni di guerra , quando hanno inviato 150.000 tonnellate alla Germania attraverso la Svizzera . ( Z , p . 167 ) . PETROLIO . La storia di Rothschild Oil- interessi può essere ampiamente raccontato per mezzo di estratti da fonti ben autenticate . " La casa dei Rothschild , e più in particolare il suo ramo di Parigi , era stato fortemente interessato al settore petrolifero caucasica fin dal 1883. Qui controllava due società importanti , il Mar Caspio Società - nero , e , dal 1898 , la Società Mazut . . . queste società Rothschild avevano dovuto lottare duramente contro la schiacciante superiorità della Standard Oil . Quindi era naturale che i capitalisti che li possedevano dovrebbero sforzarsi di rafforzare ed espandere la loro influenza nel settore del petrolio , dando un sostegno finanziario per la società olandese ". ( Z.1 , p . 47 ) .
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L'Enciclopedia Ebraica ( B , vol. X. , p . 496 ) , afferma che l'interesse dei Rothschild in Baku Oil -pozzi loro il principale concorrente di standard Oil Company ha fatto . In una lettera datata 14 Marzo 1901 , Sir Cecil Spring -Rice scrisse di " Baku , una città enorme in un deserto , l'allevamento di petrolio , una volta che la casa e il tempio di adoratori del fuoco ~ ora in gran parte di proprietà dei Rothschild . " ( D , vol . I. , p . 338 ) . Poi appare Deterding sulla scena , un funzionario della Royal Dutch Società , poi divenuto Sir Henri Deterding , quest'uomo è descritto da W. Thompson in un articolo "World Oil - guerra o Entente ", pubblicato in Asia , maggio 1923 , pp . 236-8 , come " un Ebreo di razza " , mentre il news of the World , 5 FEBBRAIO 1939 , ha detto che era " di origine ebraica ". "E 'stato Deterding che ha indotto la Casa di Rothschild per dare Reale Olandese suo appoggio , che indubbiamente salvato la società dalla rovina . " ( Z.1 , p . 48). L'Ebreo Marcus Samuel " ha costruito una sperimentale petroliera con denaro preso in prestito dai Rothschild di Parigi . " ( Z.2 , p . 21 ) . La Royal Dutch Società si alleò con la Shell Transport di Marcus Samuel ( dopo Visconte Bearsted ) , nel 1897 , e più tardi , nel 1902 con una ditta di vendita , l' Asiatic Petroleum Company . " Come prima, Samuel ha ottenuto la Casa di Rothschild a finanziare le imprese ". ( Z.2 , pag 23. ) " Primo assalto disperato della Standard Oil su Royal Dutch è stato interrotto solo quando gli americani hanno capito che milioni di Rothschild erano dietro la società olandese ". ( Z.1 , p . 53) . I Rothschild sono sempre stati ostili agli zar di Russia , che erano gli unici sovrani europei per proteggere la loro gente dai Giudei rifiutando di dare loro lo status dei russi in Russia . Devono , quindi, come Jacob Schiff della Kuhn Loeb & Co. , sono interessati al successo della rivoluzione di Kerensky , ma è impossibile che i Rothschild avrebbero potuto desideri il successo della rivoluzione bolscevica , che è venuto dopo , a causa delle perdite che avrebbe , e ha , sostenere nell'olio campi russi , che alla fine sono stati confiscati dal governo sovietico . Nella speranza di recuperare questi campi di petrolio , i Rothschild credendo che i bolscevichi avrebbero crollare , aumentato le loro riserve di olio campi russi da ulteriori acquisti effettuati tramite Deterding , acquistarli in cifre knock- basso . Possiamo essere certi che hanno sostenuto i tentativi controrivoluzionari dei generali Wrangel , Deniken , e l'ammiraglio Kolchak , che tutti falliti . E 'interessante notare che il generale di brigata della Missione Militare britannica per aiutare Denikin (1919-1920) e il Comandante della Missione britannica con le forze di Wrangel (1920) è stato Sir J. Percy cui vero nome è Baumgartner e sposato ebrea , e l' alto Commissario britannico in Russia meridionale ( 1919-1920 ) era Sir HJ Mackinder , ex direttore della London School of Economics , e anche sposati con una ebrea ! Deterding si sposò la figlia di un russo "White " Generale . La Royal Dutch Società che rappresenta così fortemente i Rothschild controlla anche l' anglosassone Petroleum Company , che ha due peculiarità : ~ 1 . E quasi mai in grado di trovare petrolio in territori britannici , anche se le sue concessioni spaziano in tutto l' Impero Colonie della Corona , oltre a Sud Africa , Egitto e Palestina . 2 . C'è poco che è anglosassone nella composizione della sua direzione . E 'fortemente ebraica , ed è proprietario di parte del Testo Unico Petroleum Co. e la anglo- messicano Petroleum Co. , che a sua volta controlla le società del gruppo Shell -Mex di Argentina, Cile e Uruguay .
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Il numero di libri scritti su " Oil- guerre" è Legione , e si noterà che in tutte le crisi internazionali provocate da interessi contrastanti soprattutto fra American Standard Oil e Royal Dutch europei , i Rothschild hanno tenuto forte posizione in quest'ultimo Società . Sotto il regime Rothschild di Parigi , la Francia ha scoperto che lei aveva trascurato i suoi campi di petrolio coloniali e sofferto per essa nella Grande Guerra 1914-18 . Perché questo è stato permesso ? R. Neumann spiega blandamente nel suo libro Zaharoff : il Re degli armamenti ( 1935) , p . 210 : - " Si sapeva che era nell'interesse del trust petrolio straniero che la Francia non dovrebbe rilevare eventuali pozzi di petrolio nel suo suolo o in uno qualsiasi dei suoi territori coloniali , per poi lei sarebbe rimasta stabilmente sotto il controllo della produttori di petrolio straniero. " E ci hai anche la spiegazione della curiosa non- scoperta del petrolio in territori britannici . E ', tuttavia , così necessaria per gli ebrei di aver distrutto l'hitlerismo , che non dovremmo essere sorpresi di sentire di molti meravigliosi nuove scoperte di petrolio in possedimenti britannici e francesi , anche se tali scoperte non devono aspettare fino a quando i prezzi più alti sono stati strizzato fuori dei contribuenti di entrambi i paesi a beneficio dei campi di petrolio che già lavorano .
Non si può capire veramente cosa accade nel mondo se non si studia "La Famiglia" per eccellenza:I Rothschild C'è un nome, o meglio... un cognome, che mi frulla nel cervello da un po'. Si tratta senza dubbio di banchieri ,dato che sono i maggiori proprietari della Banca d'Italia e, per fare solo qualche esempio, possiedono la Barclays (tra le maggiori azioniste di Intesa SanPaolo) soprattutto tramite Markus Agius, la JpMorgan (che controlla Monte dei Paschi di Siena) tramite la famiglia Rockefeller, Mediobanca (colei che controlla Unicredit) tramite Vincent Bolloré e Jean Azema della Groupama Holding S.A., Banca Carige (attraverso Francois Perol), con Ana Patricia Botin il Banco Santander Central Hispano (il quale controlla ABN AMRO, un altro pilastro di Unicredit). Potrei andare avanti cosi per ore ma credo che queste poche segnalazioni siano più che sufficienti. Tornando ai banchieri ,mi viene da pensare che costoro abbiano alle loro dipendenze personaggi, i quali hanno goduto di altissime cariche di spicco. Tony Blair (l'ex Primo Ministro inglese) lavora per loro ora con tanto di paga, stessa sorte per l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, diventato un loro consulente. E sono solo due esempi. Hanno avuto stretti rapporti con Boris Elstin, il precedente “Zar”, tant' è che assieme a loro firmò il provvedimento per la creazione della potentissima Banca RussoOccidentale ed espresse la sua soddisfazione pubblicamente più volte. La maggior parte delle privatizzazioni nel Mondo hanno reso i componenti di questa famiglia i principali beneficiari.
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Tra i capi di Facebook c'è un loro uomo che porta il loro nome:Jeff Rothschild. Il Global Warming viene utilizzato come tematica fondamentale per la salvezza dell'umanità, peccato che quello che propongono come soluzione sia una tassa globale che renderebbe i componenti di questa famiglia come i maggiori beneficiari. Ci sono 2 film che hanno nel titolo il loro cognome, sono introvabili e pubblicizzano gli avi della famiglia. Seppur ebrei dichiarati (ma solo per secondi fini) sono i Guardiatesori del Vaticano, la più importante carica che il Vaticano “dona” dato che costoro controllano il tesoro del Vaticano dal 1823. Hanno fondato il supermercato Esselunga tramite un loro uomo dal nome Rockefeller. La moglie di uno di loro, Arielle, è il vice-presidente della organizzazione Francese umanitaria CARE e rappresenta il suo paese al consiglio di amministrazione di CARE International; uno dei maggiori gruppi internazionali che si occupa di volontariato. Questa è una delle tante casette in campagna:
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Fermiamoci qui con le abitazioni altrimenti non si finisce più
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Dopo averle viste attentamente e, spero, anche fatto ricerche su queste abitazioni, provate a pensare dove passerete il fine settimana voi ed invece dove probabilmente lo passeranno costoro!! SIGNORAGGIO,quindi sottratti alla comunità.... La “Famiglia” è il nome con cui si fanno chiamare i componenti della stessa. Il vino più costoso del mondo, lo Chateau Lafite, porta il nome Rothschild, così come altri vini pregiati: Champagne Brut, Bordeuax Mouton, e tanti altri. Negli anni Venti e Trenta le etichette di Chateau Mouton furono disegnate da pittori famosi del calibro di Mirò, Dali, Braque, Chagall e Picasso. L'ex Presidente della Federazione Sionista, Asher Mallah, è il pro cugino di Sarkozy direttamente collegato a questa famiglia. Il Movimento Sionista è stato praticamente creato e finanziato da costoro. L' Israele che si conosce ora (la Regione West Bank compresa) è stata voluta da codesti i quali hanno finanziato la campagna elettorale di Hitler attraverso i finanziamenti del nonno di Bush (Prescott Bush degli Skull & Bones) tramite la Union Bank.Hanno speso tanti soldi per “condurre” milioni di persone in poco tempo da un continente ad un altro. Il Premio Rothschild (“Rothschild Prize”) è tra i più ambiti tra le Università in Israele. Posseggono il The Economist e Liberation. Sono direttamente collegati alla Monsanto,posseggono la British Petroleum,ora tristemente famosa, ed a tantissime altre Multinazionali. Quello che si nasconde dietro la disgregazione della Jugoslavia e i conflitti all'interno dei Balcani è una sottile tela di personaggi collegati alle più potenti lobbies bancarie che hanno a capo questa famiglia. Prima della battaglia di Waterloo finanziarono entrambi gli schieramenti, come da prassi, e riuscirono a sapere qualche giorno prima, tramite una rete di corrieri ben organizzata, che il Duca di Wellington vinse su Napoleone, questo permise loro di guadagnare in modo sporco tantissime sterline dato che fecero credere agli inglesi che la guerra era stata persa e l'invasione da parte dei francesi era ormai inevitabile ed imminente.Questa fu una delle tante operazioni che rese famoso Nathan Rothschild. Da questa rete di corriere nacque il Mossad!! Sono i maggiori advisor ed a loro tantissimi Gruppi chiedono consulenza prima di avviare trattative finanziarie. Comune di Roma, Juventus, Alitalia, Intesa Sanpaolo, Abn Amro, Marazzi, Unilever, Mps, Telecom, Bpi, West Ham, Murdoch, Banca Popolare di Milano, Tiscali, Ubi Banca, Luxottica, Ente Cinema del ministero del Tesoro, British Telecom, Banca Italease, Paramount, Eni, Time Warner, Banca Carige, Credit Agricole e Mediaset sono solo alcuni dei tantissimi clienti ai quali fanno “consulenza”, chiamiamola cosi. Solo perfare un esempio: hanno gestito la privatizzazione di Cinecittà.
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!!!Coi soldi der
La conquista degli Stati che componevano la Penisola italiana e, in particolare, del ricco Regno delle Due Sicilie da parte dei Savoia non fu solo dettata dall'esigenza di rientrare dall'esposizione nei confronti di una delle loro “Banque” che aveva già investito parecchio nelle avventure belliche piemontesi. Nella spedizione dei Mille il ruolo della massoneria inglese, capeggiato da loro, fu determinante con un finanziamento di tre milioni di franchi ed il monitoraggio costante dell'impresa. Henry Kissinger, il probabile mandante dell'assassinio di Aldo Moro (secondo la vedova di Moro stesso), assieme ai Bush frequenta e ha frequentato spesso le ville americane del ramo d' oltreoceano di questa famiglia tant'è che uno dei suoi ultimi festeggiamenti per il suo compleanno è stato organizzato dai Rothschild stessi. Paul Myners, un impiegato di una delle loro Banche, è il Segretario per i servizi finanziari inglesi e ricopre anche la carica di Primo Ministro del National Economic Council, nel 2007 ha dato £ 12.700 per la campagna di leadership di Gordon Brown. Bank of China lavora fianco a fianco con il ramo francese dato che è entrata nel capitale della Compagnie Financière Rothschild con una partecipazione del 20%. Heer appartiene ad una ricca famiglia di banchieri svizzeri e sostiene che i suoi dirigenti della Banca (la suddetta famiglia) lo avrebbero costretto ad effettuare le operazioni più ignobili. Una delle sue accuse è quella di avergli fatto consegnare 5 milioni di dollari in contanti ai killer del banchiere Calvi prima che partissero per Londra per impiccarlo sotto il Ponte dei frati neri nel 1982. Heer sostiene anche che i dirigenti della stessa Banca avrebbero avuto rapporti stretti con personaggi criminali legati alla mafia tramite la Loggia P2. Come se tutto questo non bastasse, ha lanciato accuse dirette al barone Rothschild, ex presidente della banca, che a suo parere avrebbe aiutato ricchi e disonesti italiani nelle loro operazioni fraudolente. Altro che Tangentopoli! John Le Carrè scrisse “La talpa” ispirandosi al comportamento di un inglese (Lord Victor Rothschild)di questa famiglia che faceva il doppio o triplo gioco facendo finta di lavorare per i servizi segreti britannici, successivamente per quelli russi, per poi arrivare a dire che faceva solo i propri interessi (o della famiglia); nell'indagine che scaturi la vicenda solo lui fù salvato direttamente dal tempestivo intervento della Regina d'Inghilterra (sua parente) la quale però non fece altrettanto per gli altri 4 componenti del team i quali furono condannati per spionaggio, tradimento e altro. Emma, della famiglia in questione, è la donna misteriosa delle indagini sull' uccisione del premier svedese OlofPalme; costei doveva essere interrogata da almeno 12 funzionari della Polizia svedese, gli investigatori erano convinti che la donna fosse l' amante di Palme e potesse fornire elementi utilissimi alle indagini.
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Ad aprile del 1990 il quotidiano svedese Nel cda di una “Dagens Nyheter” scrisse che Il Gran Maestro della loggia P2 Licio Gelli avrebbe spedito, tre giorni prima dell’assassinio di Palme, questo telegramma ad un agente Cia: “dite al vostro amico che l’albero svedese sarà abbattuto”. Nel libro di Paul Berrel uscito nel 2006 sono persino coinvolti nell'indagine della morte di Lady D. dato che un loro Lord viene nominato come amico (?) del ricco magnate americano il quale aveva intenzione di andare alla Casa Bianca e portarsi Lady Diana come First Lady. Tra i tanti investimenti che coinvolsero la famiglia viene spesso evocato il prestito che ha permesso al governo britannico di costruire il canale di Suez. Impiegarono appena un' ora per raccogliere la somma richiesta dagli inglesi! !!!! Dopo una cerimonia su una tomba, una sera, alcuni membri della famiglia, tra i quali il barone capo del ramo francese, hanno incontrato anche l'allora cancelliere Helmut Kohl durante una festa in onore dell' antenato al quale la famiglia stessa deve gran parte della propria fortuna. Almeno cosi si dice. Dietro Schwarzenegger c'è, oltre a Warren Buffet che è il secondo uomo più ricco d'America, lord Jacob, il capo della omonima famiglia bancaria. Famosa rimane l'intervista a Terminator all'interno della quale esprimeva pensieri fascisti che potevano tenere testa a quelli di Mussolini. loro Banca omonima ci sono i proprietari di Telecom Italia, Citigroup, Heineken, Shell, Repsol, Coca Cola, Nielsen, Royal Philips Electronics, New York Times, De Beers, British Museum, BBC, Royal Bank of Scotland, British Telecom, Governatori di Banche e tantissimo altro. In una delle loro Ville a Francoforte, nel sontuoso salone Delan M., ogni mattina e pomeriggio i rappresentanti delle cinque Bullion houses della City si riuniscono per decidere il prezzo dell' oro. Intorno a questa famiglia ci sono molte morti misteriose. Come in ogni famiglia che si rispetti no?! Una loro componente fù assassinata anni fà in Italia. Un delitto maturato negli ambienti della malavita internazionale. Venne definito: Un giallo d' alto bordo, un gran calderone in cui almeno inizialmente - è finito di tutto, cocaina e gioielli, tele trafugate e spionaggio, sequestri e traffico d' armi, P2 e terrorismo nero. Un enigma irrisolvibile, un gioco di scatole cinesi, un puzzle a puntate. Era la ex moglie di Evelyn, si era risposata con il direttore di un grande magazzino e la cosa non andò proprio giù all'ex marito. Si era recata nel 1980 a Roma. Non si sà bene per quale ragione avesse lasciato la capitale per prendere alloggio in un albergo della cittadina di Sarano nelle Marche. La ex moglie di Rothschild a quell' epoca comprava e vendeva opere di antiquariato. Una notte, malgrado la tempesta, uscì dirigendosi verso una collina e da allora sia lei che la sua amica/compagna
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scomparvero. Qualcuno disse d’aver visto un’auto con targa straniera seguire la peugeot nera di Janette May verso l’erta di Sassotetto. Due anni dopo le loro ossa furono rinvenute in una foresta ad almeno cinque chilometri da dove era stata trovata dai carabinieri la loro vettura. A prendere il controllo della grande banca di famiglia è stato René David de Rothschild. Sua moglie ,Olimpia dei principi Aldobrandini, appartiene alla Nobiltà nera,i suoi avi “han dato” alla Chiesa Papa Clemente VIII, ella possiede la meravigliosa villa Aldobrandini di Frascati. Non è certo la prima volta che i Rothschild si sposano con personaggi della grande aristocrazia. Già nel 1858 Sara Louise figlia di Anselm aveva sposato un barone Franchetti, e nel 1946 lui aveva sposato una Asburgo della famiglia imperiale austriaca. Più recentemente nel 1983 il cugino di David, Eric Alain aveva preso in moglie Maria Beatrice Caracciolo. Guy, marito anche lui dell' aristocratica contessa Marie Helene de Niclay, faceva organizzare feste le quali erano diventate la meta del jet set internazionale. La sua amicizia con il successore di De Gaulle, Georges Pompidou, era leggendaria. In molti asserivano che il presidente francese fosse come un suo servitore.,al punto che quando vinse uno dei cavalli della scuderia Rothschild i commentatori scrissero: "è un Pompidou ad avere trionfato per Guy". Sua moglie, madre di David era un personaggio molto diverso da quella del proprio cugino Edmond con il quale si contendeva il primo posto nella mondanità parigina. Edmond che un tempo era un fanatico religioso sempre pronto alla rinuncia in nome della tradizione ebraica, si era trasformato quando aveva sposato la bella e giovanissima ballerina modella Nadine, anche lei personaggio leggendario nella Francia del bel mondo. Guy scrisse su Le Monde "sono stato trattato come un ebreo dai tedeschi, vengo trattato come un paria sotto Mitterrand".Quando organizzò per lo Stato pontificio un rilevante prestito, il pontefice lo ammise in udienza privata e gli fece baciare il suo anello. "Se il prestito fosse stato a condizioni ancora migliori gli avrebbero fatto baciare anche San Pietro", scrisse un giornale dell' epoca. Lo stemma dei Rothschild francesi ha cinque frecce che puntano tutte verso l' alto mentre in quello dei Rotschild inglesi le frecce puntano verso il basso. Raphael, 23 anni, stroncato al termine di un party nel cuore della città che conta, New York, è morto di overdose; era l'erede dato che avrebbe guidato un impero da 16.000 miliardi di lire nel 2000. La vita che sembrava dorata del quarantunenne Amschel è finita in una stanza d' albergo: un lunedì sera, poco prima di cena, una cameriera l' ha trovato impiccato nella sua camera dell' hotel Bristol, uno dei più lussuosi della capitale. Sua moglie era Anita Guinness, della grande famiglia irlandese dei produttori di birra. Nel 2003 la società inglese e francese fondono per diventare un'unica entità ombrello. La proprietà è equamente suddivisa tra le filiali francese ed inglese della famiglia sotto la guida di David. Nel 1981 il Governo francese, tramite il Ministero dell' Economia, chiese la consulenza alla Banca di questa famiglia per privatizzare la Paribas. Jimmy Goldsmith si lancia all' assalto delle "Presses de la Citè", secondo gruppo editoriale d' Oltralpe. Ad aiutarlo ci pensa proprio la banca di costoro, cugini del finanziere anglo-
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francese, che con lui intrattengono ottimi rapporti d' affari (David è membro del consiglio di amministrazione della Gènorale Occidentale, la holding di Sir Jimmy e si è associato con lui per tentare di strappare la "Cinq" al duo Hersant-Berlusconi). L' ex presidente Pompidou lavorava alla loro Banca prima di iniziare la sua carriera politica e l' attuale presidente della Compagnie financière Edmond, Bernard Esambert, è stato consigliere di Pompidou all' Eliseo come Edouard Balladur, ministro dell' Economia e numero due del governo Chirac. L'ex Primo ministro Georges Pompidou era un agente dei Rothschild. Nel 1953 lasciò temporaneamente l'attività politica per diventare direttore generale della Banca Rothschild, incarico che manterrà fino al maggio 1958. Il 1° giugno 1958 De Gaulle, il Presidente del Consiglio, lo nomina direttore di gabinetto. L' 8 gennaio 1959 torna a lavorare per la Banca Rothschild e il 14 aprile 1962 diventa Primo Ministro Francese. Il controllo delle quote di Mikhail Khodorkovsky della Yukos, il gigante russo del petrolio, è passato al celebre banchiere Jacob Rothschild secondo un accordo che ha concluso prima di far arrestare lo stesso Khodorkovsky. Una mossa ben congeniata che ha permesso alla famiglia Rothschild di arricchirsi tantissimo. Sono i proprietari della British American Tobacco o BAT, la terza più grande azienda mondiale produttrice di sigarette. I Rothschild controllano Yahoo attraverso la Barclays dato che i 5 azionisti maggiori di Yahoo! Inc. nell'ordine sono: Capital Research & Management CO (Los Angeles), Legg Mason Inc (Baltimora), Barclays Global Investors UK Holdings LTD (Londra), Vanguard Group Inc (Valley Forge) e Barclays Global Investors NA /CA/ (San Francisco). Una ammissione di uno dei discendenti nel l966: «Più di altri banchieri siamo stati riservati e reticenti su tutto ciò che riguardava la famiglia. Tutti loro hanno sviluppato una sorta di tecnica della discrezione assoluta, portandola alla perfezione». In una lettera alla sorella di Luigi Filippo, Talleyrand, allora ambasciatore a Londra, scrisse il 15 ottobre 1830: "Il ministero britannico è sempre messo al corrente di tutto da Rothschild da dieci a dodici ore prima dei dispacci di Lord Stuart (l' ambasciatore a Parigi). Le loro navi non imbarcano passeggeri e salpano con qualsiasi tempo". I Rothschild non si fanno scrupoli, combattono senza mezze misure chi minaccia di intaccare il loro potere e non si lasciano fermare nemmeno dalle guerre, anzi le loro capacità sono tali che riescono ad essere al contempo i banchieri di Cavour e di Metternich e la loro spregiudicatezza è pari alla loro abilità. Franco Mattioli nel 1999, socio dello stilista Gianfranco Ferrè, ha venduto il 49 per cento detenuto nella casa di moda italiana alla merchant bank Rothschild. Tratto da "Le Società segrete e il loro potere nel Ventesimo secolo", Jan van Helsing, 1995: Nel 2005 la Deutsche Boerse ha provato a scalare la Borsa di Londra ma si è trovata un muro invalicabile costruito dai Rothschild i quali non contenti hanno guidato un' offensiva per l' acquisto di titoli di Deutsche Boerse, in modo da prepararsi a controllarne la maggioranza. Nel 2006 sapevano già con largo anticipo della crisi economica imminente e singolare è il fatto che stabilirono il prezzo per la cessione di Airbus con un valore di circa il 20%
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in meno. Sono proprietari della famosa galleria londinese Colnaghi. Ventisei lettere di Voltaire dedicate all' imperatrice Caterina II sono sparite, le preziose epistole provenivano dalla collezione Rothschild ed erano dirette al Presidente della Federazione Russa Putin. La Fondation Adolphe de Rothschild è considerata tra la più prestigiose ed autorevoli in campo medico e viene seguita da molte autorità! Per oltre un secolo ha offerto ai pazienti squadre mediche e chirurgiche nel campo delle malattie della testa e del collo: Oculistica, ORL, Neurologia, Neurochirurgia e Neuroradiologia Interventistica, etc.. La Fondazione è un ospedale privato che collabora con l'ospedale pubblico. Ha le migliori apparecchiature secondo la medicina ufficiale, sono considerate efficenti e forniscono al contempo servizi considerati di qualità ai suoi pazienti. Lord Byron, il grande poeta e scrittore del XIX secolo ha scritto: "L' ebreo Rothschild e il suo rivale Cristiano Baring, hanno il controllo del potere nel mondo". Poco tempo fa tuttavia la Baring è crollata sotto una montagna di debiti dovuta a speculazioni ed è stata venduta.Gia' al tempo i Rothschild e i Baring controllavano il traffico mondiale dell'oppio. Sotto riporto le dichiarazione di un tale,James Calbot,le quali non fanno che confermare quello che sta scritto in molti libri tra cui consiglio:"Dope inc." "Potrà essere una rivelazione per molte persone il fatto che il commercio globale della droga sia controllato e gestito dalle agenzie di spionaggio. In questo traffico mondiale di droga, l’intelligence britannica regna sovrana. Come sanno bene le persone informate su questo argomento, MI5 e MI6 controllano molte delle altre agenzie di spionaggio al mondo (CIA, MOSSAD, ecc..) in un’ampia rete di intrighi e corruzione che ha la sua base di potere globale nel “miglio quadrato” della City di Londra. Il mio nome è James Casbolt ed ho lavorato peril MI6 in “operazioni occulte” di traffico di cocaina con l’IRA ed il MOSSAD a Londra e Brighton fra il 1995 e il 1999. Anche mio padre Peter Casbolt era nel MI6 e lavorò con la CIA e la Mafia a Roma, trafficando cocaina in Gran Bretagna. Dalla mia esperienza ho ricavato la consapevolezza che le distinzioni di tutti questi gruppi sono sfumate a tal punto che alla fine eravamo un unico gruppo internazionale che lavorava assieme per gli stessi obiettivi. Eravamo marionette le cui corde erano tirate da burattinai globali con sede nella City di Londra. La maggior parte dei livelli delle agenzie di spionaggio non sono leali verso i cittadini del paese in cui risiedono e si vedono come “al di sopra della nazione”. E’ stato dimostrato oltre ogni ombra di dubbio che la CIA ha importato la maggior parte della droga in America negli ultimi cinquanta anni (andate a vedere il sito web “From the Wilderness” dell’ex-ufficiale della LAPD Michael Rupert come prova). La CIA opera agli ordini dello spionaggio britannico ed è stata creata proprio da questo nel 1947. La CIA ancor oggi è leale ai banchieri internazionali con base nella City di Londra ed alle famiglie aristocratiche dell’elite globale come Rothschild e Windsor (Saxa-CoburgGotha). Da quando è stato attivo, il MI6 ha sempre introdotto droga in Gran Bretagna. Non è che
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introducano ‘della’ droga in Gran Bretagna, io stimerei che il MI6 vi introduca circa il novanta per cento della droga complessiva. Lo fanno tramite il controllo di molti gruppi terroristici e criminali organizzati, e gruppi come l’IRA sono pieni di agenti MI6. Il MI6 importa eroina dal Medio Oriente, cocaina dal Sudamerica e cannabis dal Marocco, come da altri luoghi. L’intelligence britannica ha inoltre progettato e creato l’LSD negli anni ‘50 in luoghi come il Tavistock Institute di Londra. Negli anni ‘60 il MI5, il MI6 e la CIA usavano l’LSD come arma contro i manifestanti arrabbiati per trasformarli in ‘figli dei fiori’ troppo sballati per organizzare una rivoluzione.Il Dott. Timothy Leary, il guru dell’LSD degli anni Sessanta era un burattino nelle mani della CIA. I fondi monetari e la droga per la ricerca di Leary provenivano dalla CIA e Leary afferma che Cord Meyer, l’agente CIA incaricato di finanziare la contro-cultura dell’LSD degli anni Sessanta “mi ha aiutato a capire più chiaramente il mio ruolo culturale politico”. Nel 1998, mi furono inviate dal MI5 3000 dosi di LSD su carta assorbente con l’immagine della bandiera europea stampata sopra. L’uomo del MI5 che lispedì disse a mio padre che era una “firma” del governo e che questo LSD era chiamato “Europa”. Il traffico mondiale della droga controllato dallo spionaggio britannico vale almeno 500 miliardi di sterline all’anno. E’ più del commercio mondiale del petrolio e le economie di Gran Bretagna ed America dipendono totalmente dal denaro della droga. Il boss della mafia John Gotti espose questa situazione in tribunale quando gli venne chiesto se fosse coinvolto nel traffico di droga. Rispose “No, noi non possiamo competere con il governo”. Credo che sia stata soltanto una mezza verità perché la mafia e la CIA ai livelli più elevati sono lo stesso gruppo. In Gran Bretagna, i soldi della droga del MI6 sono riciclati attraverso la Banca d’Inghilterra, la Banca Barclays e altre aziende di note famiglie. I soldi della droga passano da conto a conto fino a disperdere le loro origini in un’enorme rete di transazioni. I soldi della droga escono “più puliti”, ma non totalmente puliti. A questo punto, le famiglie che gestiscono il business corrotto dei diamanti, come gli Oppenheimer, usano questi soldi per acquistare diamanti. Questi sono poi venduti, ed i soldi della droga diventano puliti. Il MI6 e la CIA sono inoltre responsabili della diffusione endemica della cocaina crack in Gran Bretagna e America. Nel 1978, il MI6 e la CIA erano in Sudamerica a studiare gli effetti sui nativi che fumano la colla della cocaina ‘basuco’. Questa droga ha lo stesso effetto della cocaina crack. Hanno visto che il potenziale di resistenza e assuefazione era di gran lunga superiore alla cocaina ordinaria e crearono la cocaina crack dalla formula del basuco. Il MI6 e la CIA da allora hanno sommerso la Gran Bretagna e l’America di crack. Due anni dopo, nel 1980, la Gran Bretagna e l’America iniziavano a vedere i primi segni della diffusione della cocaina crack sulle strade. Il 23 agosto 1987, in una comunità rurale a sud di Little Rock in America, due ragazzi minorenni di nome Kevin Ives e Don Henry sono stati assassinati e fatti a pezzi dopo essere stati testimoni di una consegna di cocaina da parte della CIA, all’interno di un’operazione di traffico di droga con base in un piccolo aeroporto a Mena, Arkansas. Bill Clinton era allora governatore dell’Arkansas. Bill Clinton a quell’epoca era coinvolto con la CIA e per l’aeroporto di Mena, Arkansas, ogni mese transitava cocaina per un valore di 100 milioni di dollari. A riprova controllate i libri ‘Compromise’ e ‘Dope inc’.Sui traffici internazionali di droga MI6 di mio padre, qualunque cosa cadesse dalla parte posteriore del camion, per così dire, lui la teneva e la
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vendeva in Gran Bretagna. Finchè mio padre incontrava i motoscafi dal Marocco nella Costa del Sol e poi trasportava i carichi di canapa tramite camion MI6, IRA in Gran Bretagna ogni mese, lo spionaggio britannico era felice. Finchè mio padre gestiva spedizioni di cocaina da Roma ogni mese, MI5 e MI6 erano felici. Se mio padre ne teneva una puntina per venderla nessuno si preoccupava perché c’era abbastanza droga e soldi per arrivare ad un giro di 500 miliardi di sterline all’anno di commercio mondiale di droga. Quelli che in effetti pagavano erano le persone assuefatte. E stavano pagando con la loro sofferenza. Ma il destino (karma) ti raggiunge sempre e sia io che mio padre siamo diventati eroinomani negli ultimi anni e mio padre è morto drogato e povero in prigione in circostanze molto strane. Oggi, sono pulito e libero dalla droga e voglio contribuire ad arrestare questa sofferenza di cui non si parla causata da questo commercio mondiale di droga. Le agenzie di spionaggio hanno sempre usato droghe che causano assuefazione come armi contro le masse per portare avanti il loro programma di lunga durata per un unico governo mondiale, un’unica forza di polizia mondiale per la quale è stata designata la NATO ed una popolazione con micro-chip impiantati, conosciuto come il Nuovo Ordine Mondiale. Mentre la popolazione guarda “Coronation street” in una trance indotta da droga o alcool, il Nuovo Ordine Mondiale si sta insinuando alle loro spalle. Per esporre correttamente il funzionamento di questo commercio mondiale della droga gestito dallo spionaggio dobbiamo presentare i giocatori chiave di questo settore:1) Tibor Rosenbaum, un agente MOSSAD e capo del Banque du Credit International con sede a Ginevra. Questa banca era il precursore della nota Banca di Credito e Commercio Internazionale (BCCI) che è una delle principali banche peril lavaggio di denaro derivante dalla droga dello spionaggio. La rivista “Life” ha presentato la banca di Rosenbaum come una riciclatrice dei soldi della criminalità organizzata che fa capo alla famiglia americana di Meyer Lanksky e Tibor Rosenbaum ha fondato e sostenuto ‘Permindex’, l’unità di assassini MI6 coinvolta nell’assassinio di John F. Kennedy. 2) Robert Vesco, sponsorizzato dal ramo svizzero dei Rothschild e parte della connessione americana al cartello della droga di Medellin in Colombia.3) sir Francis de Guingand, ex capo dello spionaggio britannico, ora vive in Sudafrica (ed ogni capo di MI5 e MI6 prima e dopo lui è stato coinvolto nel mondo della droga).4) Henry Keswick, presidente di Jardine Matheson che è una delle più grandi operazioni di traffico di droga al mondo. Suo fratello John Keswick è presidente della Banca d’Inghilterra.5) sir Martin Wakefield Jacomb, direttore della Banca d’Inghilterra dal 1987 al 1995, vicepresidente nel 1985 della Barclays Bank, direttore del giornale Telegraph nel 1986 (questa è la ragione per cui questa manica di vermi non finisce sui mass media. La gente che perpetra questi crimini controlla la maggior parte dei mass media. In America, l’ex direttore della CIA William Casey è capo del consiglio di amministrazione della rete ABC. Molti insiders si riferiscono alla ABC come alla “rete della CIA”)6) George Bush Senior (perché Junior che fa? NdR), ex Presidente ed ex capo della CIA e principale barone della droga americano, che ha affrontato più guerre sulla droga di ogni altro presidente. Che in realtà è solo un metodo per eliminare la concorrenza. Si potrebbe scrivere un libro intero sulla partecipazione di George Bush al commercio mondiale di droga, ma è ben trattato nel libro ‘Dark alliance’ del giornalista investigativo Gary Webb.Gary Webb fu trovato ucciso con due ferite d’arma da fuoco nella parte posteriore della testa. Il caso è stato dichiarato un ‘suicidio’. Immaginatevi. Gary Webb così come io ed altri investigatori, abbiamo scoperto che i soldi derivati
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dalla droga di molte di queste “operazioni occulte” sono stati usati per finanziare progetti classificati oltre “top secret”. Questi progetti includono la costruzione e gestione di basi nel sottosuolo in Dulce nel Nuovo Messico, Pine Gap in Australia, Snowy Mountains in Australia, Nyala Range in Africa, ad ovest di Kindu in Africa, vicino al confine libico dell’Egitto, nel Monte Bianco in Svizzera, Narvik in Scandinavia, nell’isola di Gottland in Svezia ed in molti altri posti in giro peril mondo (dirò di più su queste basi sotterranee nel mio prossimo articolo). Le informazioni sul funzionamento di questo commercio mondiale di droga delle agenzie di intelligence devono assolutamente uscire su vasta scala. Qualsiasi informazione, osservazione o feedback che possa aiutare il mio lavoro saranno benvenute."Lord Disraeli, Il primo ministro della Regina Vittoria, durante una festa nuziale di Rothschild ne incontrò 45. Malgrado fosse esausto per avere stretto tante mani per salutarli, esclamò "di Rothschild non ce ne sono mai abbastanza". Nel 1985 Mullins dichiarò : "Possiedono le reti televisive, i Rothschild hanno il controllo di tutte e tre le grandi reti statunitensi che sono: NBC, CBS e ABC." Nel 1973 George J. Laurer, un dipendente dei Rothschild, inventò il UPC (Universal Product Code): il codice a barre. Finirà per essere collocato su ogni elemento commercializzabile a livello mondiale e riporta il numero 666.La World Conservation Bank (Banca Mondiale per la Conservazione) è stata creata nel 1987 al quarto Congresso mondiale Wilderness. La banca è una creazione di Edmund de Rothschild (ora morto) la quale ha lo scopo di trasferire il debito dei paesi del terzo mondo in questa banca in cambio della loro terra!!!!!!!!!!Dopo aver lasciato la Federal Reserve nel 1987 Paul Volcker divenne presidente della banca d'investimento di punta a New York, la “J. Rothschild, Wolfensohn & Co.”, una società di consulenza e di investimento a New York, diretta da James D. Wolfensohn , il quale in seguito divenne presidente della Banca Mondiale. Nel 1995 lo scienziato per l'energia atomica, il dottor L. Kitty, sostenne che i Rothschild controllano l'80% delle forniture di uranio di tutto il Mondo accusando loro di avere il monopolio nucleare globale. Prima del 9/11 l'Afghanistan era una tra le sole 7 nazioni al mondo che i Rothschild non controllavano attraverso la Banca Centrale. Nel 2003 liraq era una delle sei nazioni al mondo che non avevano una banca centrale controllata dai Rothschild. Ora ci sono solo 5 le Nazioni nel Mondo senza una Banca Centrale controllata dai Rothschild: Iran, Corea del Nord, Sudan, Cuba e la Libia.Edmond de Rothschild Banque, una controllata del gruppo europeo Edmond de Rothschild (la banca in Francia), divenne la prima banca di famiglia ad aver ottenuto l'approvazione della China Banking Regulatory Commission ed è entrata sul mercato finanziario cinese. Hanno scalato la grande banca russa Rosbank. Quello che si è presentato dinanzi alle mire espansionistiche del gruppo Rothschild non era solo la possibilità di prendere il controllo della seconda rete bancaria della Russia - per 1,2 miliardi di euro, 600 agenzie, e la copertura dell’80% del territorio - ma anche di acquisire il controllo delle eventuali informazioni riservate del consorzio per l’esportazione di armi possedute dallo Stato russo.Per secoli sono sempre riusciti nell'intento di ricevere informazioni importanti il giorno prima di chiunque altro. Crearono una rete impeccabile di “passaparola” ineguagliabile.
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Uno dei principali motivi per cui il Regno Unito sia "staccato" dall' Europa con la moneta, i trattati, etc.. è che il Partito Referendum ha spinto per decenni per far si che ciò avvenisse. Referendum Party è il nome originale del movimento che ha permesso tutto questo. Il fondatore, finanziatore e promotore di tale gruppo politico è stato James Goldsmith, cugino di Jacob Rothschild. Nel 1997 il partito ha consegnato un videotape a cinque milioni di famiglie del Regno Unito. 12 minuti di film, presentato dall'ex "That's Life!" il Presentatore Gavin Campbell, per avvertire di un prossimo "federale superstato europeo". Il barone e la baronessa de Rothschild in una joint venture con Robert Mondavi, nel 1981 cominciarono a far costruire una piramide a Napa Valley, in California, dove il leader/ fondatore della Chiesa di Satana, Anton LaVey, aveva la sua base. Il vero creatore del Popolo Viola è George Soros mentre l' ideatore è Michael Leeden (ideatore delle rivoluzioni colorate e maestro/insegnante di Di Pietro nonchè indagato per i crolli del 9/11), guardacaso entrambi pedine dei Rothschild, il primo lo è attraverso il Quantum Found mentre il secondo attraverso i neocons ed i servizi segreti.Nel 1835 il proprietario della Banca Centrale degli Stati Uniti era il Barone James Rothschild. Nel libro di Eustace Mullins dal titolo “I Segreti della Federal Reserve” viene riportato che nel 1910 gli Stati Uniti d'America erano nelle mani di banchieri fortemente presenti nell'ambiente Londinese. Erano: J.P. Morgan Company, Brown Brothers Harriman, Warburg, Kuhn Loeb e J. Henry Schroder. Essi intrattenevano un forte legame con il casato dei Rothschild il quale esercitava il suo potere attraverso la manipolazione del valore dell'oro. Ogni giorno infatti, il prezzo mondiale dell'oro era deciso nell'ufficio londinese di N.M. Rothschild e Company. La procedura del fixing dell’oro a Londra è stata istituita dai Rothschild nel 1919 con la “collaborazione” di quattro potenti mercanti d’oro; fino al 2004 un seggio e relativa presidenza del gruppo dei mercanti era dei Rothschild; il fixing è ancora praticato da cinque “agenti autorizzati” facenti parte di una “market association” la LBMA. Più precisamente Nel 1919 i Rothschild chiamarono quattro commercianti in oro – Pixley & Abel, Mocatta & Goldsmid, Samuel Montagu e Sharps & Wilkins – per concordarne il prezzo giornaliero e comunicarlo al pubblico internazionale. Fisicamente i cinque si riunivano in casa Rothschild a Londra e adottavano un rituale pittoresco per fixare, con delle bandierine... E’ evidente che i cinque avevano tutto il potere per imporre le loro decisioni. Salvo una parentesi durante la seconda guerra, i cinque hanno fissato il prezzo per quasi un secolo. Nel 2004 Rothschild ha ceduto il proprio seggio alla Barklays. Ora i nuovi occupanti i seggi sono: The Bank of Nova Scotia Mocatta, HSBC Bank, Deutsche Bank, Société Générale e Barclays Bank. La Barklays Bank è però controllata dai Rothschild!!!!!(Nulla è cambiato). Queste persone sono coloro che DETERMINANO I FATTI, i quali fatti diventano poi INFORMAZIONI per il parco buoi, nei tempi e nei modi stabiliti da Lor Signori Banchieri;se gli indici di borsa si muovono su rumors e dati, se i rumors e dati anticipano e seguono i fatti, se i fatti sono determinati da pochi, se questi pochi si conoscono e concordano i fatti, allora questi pochi controllano la finanza internazionale (e tutto ciò che ne consegue) perchè conoscono in anticipo le ripercussioni che avranno i fatti da loro determinati.
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Questi erano gli anni in cui costoro crearono la Federal Reserve,con l'incontro a Jekyll Island. René Mayer passsò da Direttore della Banca Rothschild a Primo Ministro francese nel 1953. 250 Bettina è un asteroide della fascia principale del diametro medio di circa 79,75 km. Scoperto nel 1885, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 3,1498870 UA e da un'eccentricità di 0,1282415, inclinata di 12,81329° rispetto all'eclittica. Il suo nome è dedicato alla baronessa Bettina von Rothschild, moglie del banchiere austriaco Albert Salomon von Rothschild, il quale comprò i diritti di battesimo per 50 £. Il Washington Post fu diretto dal 1972 al 1989, e di nuovo nel 2002, da sir Evelyn De Rothschild Sul Titanic persero la vita almeno due Rothschild, erano fratelli.La famosa “Ferrovia del Nord”, costruita durante l'Impero Austro-Ungarico per collegare Vienna con le miniere di sale di Bochnia vicino a Cracovia, fù finanziata da Salomon Mayer von Rothschild. Tra le tantissime altre ferrovie costruite in quel periodo e finanziate dai Rothschild ce ne furono anche moltissime italiane. Edmond de Rothschild ha acquisito una importante collezione di disegni e incisioni, che lasciò in eredità al Louvre composta da più di 40.000 incisioni , quasi 3.000 disegni e 500 libri illustrati. Inclusi più di cento incisioni e disegni di Rembrandt . I falascia, un popolo di origine etiope e di religione ebraica, ricevettero l'aiuto finanziario del francese barone Edmond de Rothschild attraverso Jacques Faitlovitch (attivista polacco). Christophe Clement, il proprietario di noti centri di allenamento ippico, è l'ennesimo collegamento tra la famiglia Rothschild e la Regina d'Inghilterra dato che tali centri di allenamento appartengono a queste due casate nobili. Sono stati i propritari della “Abraham & Straus” fino al 1994, anno di chiusura del marchio; era una catena di negozi che nel 1900 raggiunse la quota di 4.650 dipendenti. Il primo negozio lo apri nel 1881 Abraham Abraham. Successivamente entrò Isidor Straus il quale nel 1912, insieme con la moglie Ida, peri nel naufragio del Titanic. Utne Reader è una rivista americana che esce ogni due mesi. La rivista fu fondata nel 1984 da Nina Rothschild. Nina Rothschild Utne è l'ex amministratore delegato e attuale Editor at Large della Utne Reader. Nina è un diffusore su vasta gamma di argomenti che includono "la maternità per le imprese", il potere dei media per trasformare la cultura, la spiritualità e le imprese, "la voce dei media indipendenti, etc... La Rothschild divenne la più prestigiosa carrozzeria di Francia ed aprì, nel 1906, una sede anche a Torino in via Madama Cristina 147: la Carrozzeria Italiana Rothschild società anonima, con capitale di un milione e mezzo di franchi. Questa affiliazione italiana, qualche anno più tardi, fu acquisita dalla Fiat e divenne la Sezione Carrozzerie Fiat. La famiglia Czartoryski vendette l'Hôtel Lambert nel 1975 al barone Guy de Rothschild, e alla moglie, MarieHélène de Rothschild che era stata amica di de Rede, i quali lo usavano come loro residenza a Parigi. Nel 1841 i membri della famiglia Rothschild di Napoli comprarono villa Pignatelli. Un prestito governativo finanziato dai Rothschild e da Montefiore nel 1835 permise al governo britannico di compensare i piantatori e di abolire la schiavitù nell'impero coloniale. Nel 1884 trentasei delegati ebrei si incontrarono a Kattowitz, Germania (oggi Katowice, Polonia). Rabbi Samuel Mohilever fu eletto presidente e Leon Pinsker chairman dell'organizzazione che essi chiamarono Hovevei Zion. Il gruppo si assicurò l'aiuto economico del barone Edmond James de Rothschild e di altri filantropi per sostenere gli insediamenti ebraici e organizzare corsi scolastici. Il primo gruppo di Bilu fu fondato da quattordici ex-
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studenti universitari di Charkiv che nel luglio del 1882 arrivarono in Palestina, chiese aiuto al Barone Edmond James de Rothschild, il quale finanziò la creazione di un'azienda vinicola in Palestina. Nel 1886 cominciò la costruzione dell'azienda Rishon Le-Zion, che alla fine diventò una florida azienda esportatrice di vino. Con l'aiuto di Rothshild, i Bilu fondarono anche Zichron Yaakov. Nel 1884 a otto membri del gruppo fu offerta della terra a Gedera. Zikhron Ya'akov ( in ebraico: illuminato; "Jacob's Memorial", spesso abbreviato semplicemente Zikhron) è una città in Israele , Haifa Nel 1864 fondarono la Société générale, un gruppo di cui Paulin Talabot fu il primo direttore generale . La casa di Albrecht von Bernstorff fu luogo di incontro dell'intellighenzia tedesca durante la seconda guerra mondiale: Josef Redlich, Hugo von Hofmannsthal, Jacob Wassermann, Louis Nathaniel von Rothschild, Rainer Maria Rilke, Erich Wolfgang Korngold, Hermann Bahr furono assidui frequentatori del suo palazzo di Schwerin. La British Petroleum, della quale l' azionista di controllo è Nathan Philip Rothschild, possedeva il 20% del mercato mondiale dei pannelli fotovoltaici nel 2004. Vuole creare una rete distributiva di idrogeno nella California. Venne fondata nel 1855 ad opera di Anselm von Rothschild, figlio di Salomon, la Creditanstalt che divenne nel tempo la più grande banca dell’Austria - Ungheria, con filiali a Praga, Brno, Trieste, Budapest, Leopoli e Brasov. John Paul Stevens (nato il 20 aprile 1920) è un Giudice Associato della Corte Suprema degli Stati Uniti . Si è unito al Corte Suprema nel dicembre 1975 ed è il più vecchio membro della Corte; ha fondato lo studio legale Rothschild, Stevens, Barry & Myers. Jeff Rothschild è produttore, compositore, batterista, arrangiatore, discografico e altro. Ha lavorato con Sheryl Crow, Carlos Santana, Sting, Melissa Etheridge, Rod Stewart, Bon Jovi, Alanis Morissette, Kelly Clarkson, Ashlee Simpson, Backstreet Boys, Rooney, SheDaisy, Hilary Duff, Lindsay Lohan e tanti altri. E' suo l'album “We Are The World 25 For Haiti” - Artists For Haiti – Engineer 2010. L'espressione due diligence viene in realtà dal francese. Venne infatti coniata all'interno della Banca Rothschild a Parigi per contrassegnare la "dovuta diligenza" (due diligence) che doveva contrassegnare ogni valutazione prima dell'apertura di linee di fido a imprese. Guglielmo I d'Assia, figlio maggiore della Principessa Maria di Hannover, viene ricordato per aver preso parte agli accordi delle questioni pendenti circa le proprietà private e le tasse, concedendo la fondazione della Banca Rothschild, guidata dall'omonima famiglia, che però pur essendo stata designata a questo ruolo sin dal 1775, non venne riconosciuta sino al 1801. Nella parte occidentale della strada Piccadilly, una delle principali strade di Londra, risiedevano diversi membri del ramo britannico della famiglia Rothschild, tanto che colloquialmente quella parte di strada venne chiamata Rothschild Row. L'attuale palazzo della Knesset, il parlamento israeliano, è localizzato sulla cima di una collina nella parte occidentale di Gerusalemme; venne pagato da James A. de Rothschild come regalo allo Stato di Israele. Menahem Rothschild è stato sindaco della città di Bat Yam dal 1963 al 1973 e dal 1978 al 1983 Banca Solari & Blum fu assorbita nel 1991 dalla Banca privata Edmond de Rothschild. La Banca Privata Edmond de Rothschild Lugano SA è membro dell’associazione bancaria ticinese. Il First Vienna Football Club 1894 è una società calcistica austriaca di loro proprietà. Dorothy Rothschild era una nota violinista fondatrice della American Symphony Orchestra. Mr. Martin Rothschild e Mrs. Elizabeth Jane Anne Rothschild erano passeggeri a bordo del Titanic Il Crédit Mobilier si può considerare la prima banca d'affari francese. Dopo alcuni
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investimenti sbagliati e rischiosi, a causa della rivalità che si era innescata con la famiglia dei Rothschild, l'istituto fu costretto a dichiarare fallimento nel 1867. Lo sceneggiatore Andrew Rothschild ha lavorato in tantissimi film tra cui Full Metal Jacket. Albert de Rothschild ha scalato per primo il Corno Nero, la montagna nel massiccio del monte Rosa. Nel film “The Arrival”, considerato da alcuni un documentario sui rettiliani, Ami Rothschild interpreta Sunny. Giuseppe Cei morì il 28 marzo 1911 durante un volo in condizioni meteorologiche sfavorevoli schiantandosi col suo biplano Caudron presso l'isola di Rothschild a Puteaux, ufficialmente per una rottura dei comandi di profondità, anche se alcuni sostennero teorie complottistiche finora mai validate. Santos Dumont provò a vincere un premio con il suo numero 5. Nel primo tentativo, il 13 luglio 1901, decollò ma un problema al motore fece urtare il suo dirigibile contro gli alberi del parco di Edmond de Rothschild. Nel 1822 il presidente del consiglio Luigi de' Medici assunse anche la carica di ministro delle Finanze. Questo periodo fu molto importante: il Regno delle Due Sicilie dopo le vicende dei moti del '21 aveva enormi debiti e la prospettiva di dover mantener le truppe austriache. La bancarotta fu evitata con la riforma dell' apparato statale e l'adesione ad un grosso prestito dai Rothschild. José María Aznar è stato il quarto Presidente del Governo della Spagna il 1996 e il 2004. Nel giugno del 2006 - primo membro non anglosassone - fu nominato Presidente del Consiglio di amministrazione della News Corporation, proprietà di Rupert Murdoch, composta fra gli altri da importanti dirigenti di J.P. Morgan Stanley e Rothschild Investment. L'imperatrice Elisabetta d'Austria (nota come Principessa Sissi) fù assassinata da Luigi Lucheni poco dopo aver incontrato la Baronessa Rothschild. Pocahontas ebbe un unico bambino, Thomas. Tramite questo figlio Pocahontas ha tuttora dei discendenti. Tra le persone degne di nota: Edith Wilson, moglie di Woodrow Wilson; George Wythe Randolph; l'Ammiraglio Richard Byrd; il Governatore della Virginia Harry Flood Byrd; la stilista Pauline de Rothschild; l'ex first lady Nancy Reagan e l'astronomo e matematico Percival Lowell. Sant'Angelo (rione di Roma) venne ricostruito dal 1885 grazie ai finanziamenti dei Rothschild. Emma Rothschild è responsabile del Centre for History and Economics di Cambridge, il marito Amartya Sen è Nobel per l' economia e analista delle disuglianze. LA7 è controllata direttamente dai Rothschild attraverso Telecom la quale è controllata da una cordata italospagnola composta da Mediobanca, Assicurazioni Generali, Intesa Sanpaolo e Telefónica (Telco [patto di controllo]), ha il controllo del 23% circa di Telecom Italia. AD è Franco Bernabè (Rothschild Europe). Mario d' Urso è banchiere di razza e amico dei signori dell' industria (era uno dei commensali più frequenti e apprezzati dell' Avvocato Gianni Agnelli) e della finanza (è adorato da Jacob Rothschild) e della politica (grazie ai suoi ottimi rapporti con i Kennedy). Mario d' Urso ha organizzato nella propria villa il compleanno a Fausto Bertinotti e quest ultimo lo ha ringraziato pubblicamente. Pininfarina ha annunciato un accordo col finanziere francese Vincent Bolloré: assieme produrranno una vettura elettrica che dovrebbe andare sul mercato nel 2010. Evidentemente si tratta di un pezzo della strategia che per l' azienda torinese stanno mettendo in piedi la banca d' affari Rothschild e Roland Berger. Lord Jacob Rothschild investe in Albania per la ricostruzione delle rovine romane di Butrinto I Rothschild fecero un trucco diciamo dinastico: su diciotto matrimoni dei nipoti di Mayer Amschel Rothschild sedici furono tra cugini primi. Nathan presentò alla Banca d'Inghilterra, per incassarla, una tratta che aveva ricevuto da suo
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fratello Amschel: la banca la respinse dichiarando che pagava solo i propri effetti, non quelli di un privato... La sua vendetta fu leggendaria. La mattina seguente Nathan comparve agli uffici della Banca d'Inghilterra e chiese che gli cambiassero in oro una banconota da 10 sterline. Ripetè la richiesta per tutta la giornata e lo stesso fecero i suoi impiegati agli altri 9 sportelli della banca. In un giorno Nathan fece diminuire le riserve auree della banca di 100.000 sterline! Ma non finì qui. L'indomani infatti Nathan si ripresentò,implacabile, agli sportelli della banca coi suoi impiegati carichi di banconote. Venne frettolosamente convocata una riunione dei direttori a Threadneedle Street e fu deciso che da quel momento in avanti per la banca sarebbe stato un piacere incassare qualsiasi assegno d' uno dei 5 fratelli Rothschild. Nel 1818 il segretario del principe austriaco Metternich, scrivendo dei Rothschild, affermava : “...essi sono le persone più ricche d’Europa.” La National City Bank di Cleveland, che nel corso delle udienze congressuali è stata riconosciuta come una delle banche dei Rothschild negli Stati Uniti, ha fornito a John D. Rockefeller il capitale per iniziare la sua monopolizzazione nel settore della raffinazione del petrolio, cosa che ha poi portato alla fondazione della Standard Oil. Il poeta Heinrich Heine riferendosi a James Rothschild disse: “Il denaro è il dio dei nostri tempi, e Rothschild è il suo profeta.” James costruì la sua favolosa magione, chiamata Ferrières, 19 miglia a nordest di Parigi. Guglielmo I, vedendola per la prima volta, esclamò: “I Re non possono permettersi una cosa del genere. Può appartenere solo ad un Rothschild!” Lo scrittore Frederic Morton ha scritto che i Rothschild: “..avevano conquistato il mondo in modo più completo, più astuto e molto più durevole di quanto non abbiano fatto in precedenza tutti i Cesari.“ William E. Rothschild ha scritto un libro su Lincoln dal titolo: “Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln”. Uno dei gestori più attivi nel settore delle “Energie pulite” è Edmond de Rothschild, che attraverso la controllata MultiManagement gestisce due fondi dedicati all' energia: geoenergie (un fondo di fondi tradizionale) e MultiAlternatif Explorer (fondo di fondi hedge). La bellissima Mata Hari ha avuto mille amanti nel letto e mille famiglie rovinate alle spalle. Industriali, avventurieri, milionari, compreso il barone de Rothschild. Nel 2002 LCF Rothschild ha conquistato la sesta posizione a livello mondiale nella classifica a tre anni relativa alla performance dell’insieme dei fondi gestiti da ciascuna società di gestione stilata da Morningstar, che ha comparato per la prima volta ben 14.000 fondi di tutto il mondo. Il Gruppo LCF Rothschild é oggi presente a Parigi, Londra, Ginevra, Lugano, Lussemburgo, Madrid, Barcellona, Lisbona, Monaco, Montreal, Tel Aviv e Milano. Nigel Higgins è stato il primo amministratore delegato della banca d' investimento Rothschild che non appartiene alla famiglia del fondatore, dopo esser entrato nella Commissione Trilaterale nel 2008 come Senior Partner N M Rohschild & Sons. Sembra che Cameron Diaz sia stata fidanzata con David de Rothschild e Natalie Portman con Nat Rothschild. Rupert Murdoch ha nominato nel 2003 Presidente del canale satellitare britannico Bskyb il proprio figlio James e come vicepresidente l’amico Lord Jacob Rothschild.
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I Rothschild e l’oro ecco un po’ di storia http://finanzanostop.finanza.com/2013/02/15/i-rothschild-e-l’oro/ Per capire come chi comanda gode di un vantaggio enorme, perchè sa in anticipo in che direzione si va, può risultare di interesse conoscere la storia recente dei in rapporto all’. La mossa dei Rotschild La banca Rotschild annunciò ad aprile 2004 che usciva dal mercato dell’oro. Cosa poteva significare? Innanzitutto rileggiamo il testo battuto all’epoca dalle agenzie (reuters): “NMRotschild & Sons Ltd., l’unità di investimento con sede a londra della banca Rotschild, si ritirerà dal trading delle commodities, incluso l’oro, a londra. Le sue principali attività nel settore sono i metalli preziosi e il petrolio, ed includono il seggio al fixing giornaliero dell’oro a Londra. Il gruppo manterrà una forte presenza nel settore delle risorse naturali attraverso i suoi servizi di consulenza, di projet financing e di corporate banking, che forniscono la parte principale dei ricavi.” In quel momento l’oro in dollari quotava 375 dollari. Da quel momento in poi l’oro avrebbe iniziato una costante ascesa che lo ha portato al raddoppio in circa 3 anni. Per capire il senso della mossa, occorre considerare che la citata unità era specializzata nell’assunzione di posizioni al ribasso sull’oro, come controparte dei programmi di copertura offerti ai produttori di oro. La mossa di Natan Per capire ancora meglio racconto la storia di Natan Rotschild all’epoca di Napoleone. Quando era in corso la battaglia di Waterloo si sapeva che se Napoleone avesse vinto diventando il padrone dell’Europa, il mercato azionario a londra sarebbe crollato. Se invece gli inglesi avessero sconfitto Napoleone, il mercato azionario sarebbe esploso al rialzo. Natan, ebreo, già ricchissimo, si organizzò per avere notizie in anticipo sull’andamento della battaglia. Quando gli arrivò la notizia che Napoleone stava perdendo, se fosse stato uno normale avrebbe iniziato a comprare azioni a londra. Invece, no. Iniziò a vendere. Gli altri, vedendo le enormi vendite di Rotschild pensarono avesse saputo che Napoleone stava vincendo. Quindi si misero a vendere anche loro, causando il classico panico delle vendite. Poi arrivò la notizia ufficiale che Napoleone aveva perso, e le azioni esplosero. Natahan Rotschild moltiplicò i suoi guadagni di 10-20 volte in un solo giorno, perchè lui aveva comprato sulle vendite degli altri dopo averle provocate. Furbetto l’ebreo nevvero? A parte questo aneddoto, ciò che conta sapere ai fini della notizia citata è che la dinastia dei Rotschild è molto ricca, molto potente e soprattutto molto informata. L’informazione è cruciale, come sappiamo. Noi poveracci ci sforziamo di essere veloci a capire gli effetti di una determinata notizia, ma ovviamente dipendiamo da quando lor signori decidono di iniziare a far filtrare le notizie. Qualcuno però sa le cose ben prima di quando appaiono sulle fonti di informazioni, che loro controllano, anche per il semplice motivo che sono loro a creare i fatti, oggetto delle future notizie. Il fixing dell’oro E c’è un altra cosa da capire bene, e cioè il cosiddetto “fixing” dell’oro. Se uno decide di comprare un lingotto d’oro, attraverso gli intermediari, agisce sul sistema delle grandi case di brokeraggio; infatti l’intermediario ci venderà il lingotto in base al prezzo che viene fissato due volte al giorno, al famoso fixing di londra. Così il nostro ordine se è limitato a un certo prezzo, può non essere soddisfatto se il prezzo risulta superiore;oppure se è al meglio, viene eseguito appunto al prezzo che lor signori fissano in quel di Londra, dove vi sono cinque e solo cinque
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agenti autorizzati: cinque persone dipendenti dalle più grandi banche trattanti oro, e la presidenza dei cinque – fino ad aprile 2004 – era dei Rotschild. Come funziona questa specie di asta? I cinque raccolgono i grandi ordini di acquisto e di vendita loro pervenuti da tutto il mondo, e – in segreto- stabiliscono il prezzo. Viene fatto in segreto, anche se sui futures nel frattempo vi è un trading continuo e sempre ben conosciuto. Oggi il fixing è ipocrita e fuori del tempo con il trading moderno. Ma occorre capire che nel passato avere il potere di fissare il prezzo dell’oro, dava un enorme potere nel mondo finanziario. Si poteva bloccare il prezzo al fixing, anche solo vendendo una quantità minimale di oro dai propri conti in modo da superare anche solo di poco la quantità domandata; oppure il contrario: si poteva far salire il prezzo, aggiungendo anche solo una piccola quantità in acquisto in modo che risultasse superiore alla offerta. In altre parole, sapendo gli ordini esistenti di acquisto e di vendita per quel giorno, i cinque, potevano controllare il prezzo conoscendolo in anticipo rispetto a chiunque altro. Non a caso negli anni 80 , il valore di mercato di uno dei cinque posti al fixing di Londra era valutato circa un miliardo di dollari dell’epoca. Vaconsiderato infatti anche l’enorme valore politico del prezzo dell’oro, cioè la possibilità di favorire (o sfavorire) i potenti quando ne avevano bisogno. Insomma il classico ruolo della finanza ebrea nei confronti di re e imperatori durante tutta la Storia, che ha sempre dato loro il modo di condizionarne e pilotarne le scelte geopolitiche. Conclusione Dunque quando la venerabile N.M. Rotschild, annunciò di voler rinunciare al seggio del fixing dell’oro, qualcosa voleva dire. In particolare poteva significare che la fiducia dei grandi detentori di ricchezza verso le responsabilità fiduciarie americane nel campo del global banking e delle regole di governance iniziava ad esaurirsi. Grossi problemi sui derivati potevano essere il motivo per cui la Rotschild fece questa mossa: se restava esposta ai prestiti in oro, poteva rischiare di venire travolta da un rialzo del prezzo. Rotschild poteva sapere attraverso le sue fonti di intelligence che il destino del dollaro era ormai segnato, che si sarebbe fatta negli anni a venire una politica inflazionistica e dunque chiudere le posizioni al ribasso in oro (e le attività che comportavano l’assunzione di tali posizioni) prima che iniziasse il trend al rialzo del prezzo. Nel passato Rotschild ha sempre cambiato posizione in tempo, a proprio vantaggio. Se ritenne questa mossa la più appropriata, voleva dire che vedeva l’oro alla fine salire molto come prezzo nel lungo termine, indipendentemente dalle fluttuazioni di breve, per cui non aveva senso restare in una attività dove strutturalmente si prendono posizioni al ribasso per fare da controparte alle banche centrali. Ricordo che le banche centrali normalmente affittano il loro oro, e chi lo prende in prestito compagnie minerarie di norma, lo vende per ottenere liquidità per finanziarie la propria società ed alla scadenza restituire il prestito con l’oro estratto. Del resto se si legge con attenzione il comunicato risalta la “forte” presenza che il gruppo intendeva mantenere nelle “risorse naturali” indicando che è da lì che proviene la”parte principale” del suo reddito. Dunque la venerabile Rotschild stava sì abbandonando una posizione di testa nel mercato dell’oro, ma intendeva restare un fornitore di moneta all’industria mineraria dell’oro. Cioè apparentemente lasciava, ma in realtà rimaneva. Sembra un gioco di parole? E’ sempre utile sforzarsi di leggere tra le righe soprattuto quando parlano quelli della lobby. Il discorso è di attualità perchè molti possono credere che l’oro sia già salito molto. In realtà si è appena raddoppiato dal momento in cui i Rotschild hanno fatto la mossa qui commentata, ed in genere questa gente non si muove solo per un semplice raddoppio.
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Hitler era il nipote di un Rotschild
"Naturalmente i sentimenti che animano l'accesa condanna nei confronti dei gruppi antisemiti di oggi risale alla persecuzione ebraica ad opera del nazismo e di Adolf Hitler. Basta fare indagini o sollevare le riserve sui Rothschild o su altri ebrei o organizzazioni per essere bollato come nazi. Eppure è stato dimostrato in tanti libri e da un'infinita di studiosi, che Adolf Hitler e i nazisti sono stati creati e finanziati dai Rothschild. Furono loro che organizzarono l'ascesa al potere di Hitler attraverso società segrete a capo degli Illuminati presenti in Germania, come la Società Thule, la Società Vril e altre; furono i Rothschild a finanziare Hitler attraverso la Banca d'Inghilterra e altre fonti sono la Banca Kuhn Loeb, che finanziò anche la Rivoluzione Russa. Il cuore della macchina da guerra di Hitler fu il genio chimico I.G.Farben. Anch'essa controllata dai Rothschild tramite società finanziarie, attraverso i valletti dei Warburg. La Standard Oil dei Warburg gestiva Aushwitz, ma era ufficialmente dei Rockefeller(l'impero Rockefeller era stato creato dai Rothschild,nel 1870 infatti la Rothschild Bank di Cleveland,Ohio, diede a J.D. Rockefeller il denaro per fondare la Standard Oil). Essi possedevano anche i mezzi di comunicazione, e così controllavano il flusso di notizie date al pubblico. Guarda caso le loro proprietà non erano state sfiorate da una bomba in tutta la guerra! Altre fabbriche lì vicino erano state demolite dai raid aerei. Quindi dietro la forza di Hitler vi era la mano sapiente dei Rothschild, proprio coloro che nel mondo sostengono la razza ebraica... Gli ebrei sono per loro, come tutto il resto della popolazione, solo bestiame da usare e muovere a proprio vantaggio. Ma attenti Hitler non poteva appartenere alla famiglia Rothschild perchè ha massacrato quel popolo, insieme a zingari e comunisti e chi non gli piaceva, mentre i Rothschild difendono quel popolo facendone parte, e quindi, mai avrebbero fatto un orrore del genere. Oh, davvero? Non solo Hitler fu sostenuto dai Rothschild, ma diverse prove dicono che lui fosse un Rothschild.Tra cui il libro dello psicanalista Walter Langer, The mind of Hitler. Questo calza a pennello sulla propaganda organizzata dagli Illuminati per spianare la strada al potere ad Adolf Hitler. Egli venne sostenuto anche dai Windsor(in realtà casa ta tedesca dei Sassonia-Coburgo-Gotha), e tra questi figurava Lord Mountbatten, un Rothschild, un satanista. I dati sul legame tra nazisti-britannici devono ancora emergere del tutto, ma uno studioso di nome Langer ha scritto: "Il padre di Adolf, Alois Hitler, era figlio illegittimo di Maria Anna Schiklgruber. Si pensava fosse Georg Hiedler. Ma (...)ciò è altamente improbabile(in Austria era saltato fuori un documento)(...)che dimostra che Maria Anna S. fosse a Vienna al momento del concepimento. A quel tempo era la domestica del barone Rothschild..(precisamente Salomon mayer De Rothschild padre di Anselm Von Rothschild,che insieme a Charlotte,figlia di Nathan Rothschild,diede alla luce Albert Salomon De Rothschild.Egli sposò la Baronessa Bettina Caroline de Rothschild del ramo francese della famiglia, figlia di Alphonse James De Rothschild,e insieme diedero alla luce Luis De Rothschild.) Non appena scoperta la sua gravidanza fu cacciata...e nacque Alois". Le informazioni di Langer provengono da un alto ufficiale della Gestapo, Hansjurgen Koelher, e furono pubblicate nel 1940 col titolo Inside the Gestapo.
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Quel fascicolo scrisse "provocò tanto scompiglio quanto mai prima". Egli rivelò anche che: "(...)Attraverso quei fascicoli scoprimmo tramite certificato di nascita, scheda di registrazione della polizia, i protocolli ecc, alcune cose che il cancelliere tedesco riuscì a ricomporre come un puzzle, dandogli una coerenza logica". "Una giovane serva (la nonna di Hitler)arrivò a Vienna e divenne domestica presso alcune delle famiglie più potenti e ricche di Vienna. Ma, sfortunata, venne sedotta e abbandonata mentre aspettava un bambino e venne rispedita al villaggio natale...Qual era la famiglia viennese presso cui lavorava? Non era una domanda poi così difficile. A Vienna era già da tempo in funzione un registratore obbligatorio presso il commissariato di polizia, ella lavorava presso i...Rothschild(ma dai!? P301)e il nonno ignoto di Hitler doveva trovarsi in quella casa. Il fascicolo Dolfuss si fermava a questa osservazione". Forse Hitler era così determinato a conquistare l'Austria per distruggere ogni traccia del suo retaggio? Infatti l'unico membro della Famiglia Rothschild che ebbe problemi con Hitler fu Luis De Rothschild,del ramo austriaco proprietario della Famiglia,fu arrestato e poi liberato in seguito alla cessione dei suoi beni in Austria,tra cui le bellissima dimore,Palais Rothschild , piene di collezione d'arte e antichità.
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"Mi pare che Hitler conoscesse le sue origini ancor prima di diventare Cancelliere. Come suo padre, quando il gioco si fece duro, si trasferì a Vienna; poco dopo la morte della madre nel dicembre 1907, Adolf partì per Vienna. Pare che là abbia fatto perdere ogni sua traccia per 10 mesi! Ciò che fece in quel periodo è un mistero, ma noi possiamo presupporre che si fosse intrattenuto a conoscere i suoi cugini e per valutare il suo potenziale in vista di future eventuali imprese". Philip Eugene de Rothschild, sostiene di essere un discendente dei Rothschild come lo fu Hitler o altre migliaia di persone cresciute e allevate da essi, prima di essere affidati a famiglie di facciata, al fine di ricoprire posizioni di privilegio sotto falso nome e illegittimamente.
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Ma quale dei Rothschild era il nonno di Hitler? Alois, il padre nacque nel 1837 nel periodo in cui Salomon Mayer era l'unico Rothschild che viveva a Vienna. Persino la moglie era tornata a Francoforte dopo il fallimento del loro matrimonio. Il loro figlio, Anselm Salomon, trascorse la maggior parte della sua vita lavorativa tra Parigi e Francoforte, lontano da Vienna e dal padre. Così, il vecchio e solo Salomon Mayer Rothschild è il sospettato numero 1. Hermann von Goldschmidt, figlio di un impiegato di Salomon Mayer, scrisse un libro pubblicato nel 1917, che riporta a proposito si Solomon: "...dal 1840 aveva sviluppato un particolare entusiasmo per le giovinette"...e..."aveva una passione lasciva per le bambine, e le sue avventure con loro furono messe a tacere dalla polizia". La nonna di Hitler era una giovane ragazza che lavorava sotto quello stesso tetto e che divenne ben presto oggetto delle attenzioni e voglie di Mr Salomon. E rimase incinta proprio mentre era in servizio in quella casa. Suo nipote divenne cancelliere tedesco, grazie all'appoggio finanziario dei Rothschild, e diede inizio alla Seconda Guerra Mondiale che fu così centrale per il piano globale degli Illuminati."
Hitler era un Rothschild? La storia ufficiale è un velo per nascondere la verità e ciò che realmente accade. Quando il velo viene sollevato, ci accorgiamo non solo che la versione ufficiale non corrisponde al vero, ma che spesso è sbagliata al 100%. Prendete ad esempio i Rothschild. Questa famiglia era anticamente nota, tra i tanti nomi, con quello di Bauer, e fu una delle famiglie dedite all'occultismo più note del Medio Evo tedesco. Presero il nome di Rothschild (che in tedesco significa “scudo rosso”) a partire dal XVIII secolo, quando Mayer Amschel Rothschild fondò a Francoforte un impero finanziario, in collaborazione con la casata degli Illuminati di Hesse e altri gruppi. Presero il nome dallo “scudo” rosso o esagramma/stella di David, che si trovava sulla facciata della loro casa di Francoforte. La Stella di David o Sigillo di Salomone è un antico simbolo esoterico ed è stato associato al popolo ebraico solo dopo che era stato adottato dai Rothshchild. Esso non presenta assolutamente alcuna connessione con “David” o con “Salomone”, come confermano fonti ebraiche. I Rothschild sono una delle principali famiglie della casata degli Illuminati presenti sul nostro pianeta e sono rettiliani in grado di mutare forma. Oggi a capo di questa famiglia troviamo Guy de Rothschild del ramo francese della famiglia. Costui è uno dei più grotteschi artefici del controllo mentale basato sul trauma, anzi ne è il maggiore responsabile secondo molti di coloro che hanno sofferto spietatamente a causa delle torture da lui inflitte. Guy de Rothshchild è stato personalmente responsabile della tortura e della morte di milioni di bambini e di adulti, o direttamente o attraverso persone da lui controllate. Egli celebra riti satanici, come è tipico di tutte queste stirpi, e Dio solo sa quanti sacrifici umani si sono consumati durante queste cerimonie. Se ciò che dico è privo di fondamento, allora sfido Guy de Rothschild a denunciarmi e a dimostrarmi il contrario in tribunale. Egli è un multimiliardario e controlla tribunali e mezzi di informazione. In confronto, io sono quasi un nullatenente. Per questo non sarei un avversario temibile. Andiamo, Mr. Rothshchild, esci allo scoperto. Porta le mie accuse nella pubblica arena e me sul banco dei testimoni. Fammi contento! Già sento voci che si levano per accusarmi di “antisemitismo” perché i Rothschild si proclamano “ebrei”. Organizzazioni come la Lega antidiffamazione e la B'nai B'rith hanno già fatto notevoli sforzi per contrastare le mie affermazioni riguardo a questa famiglia e per impedirmi di parlare in pubblico di queste cose durante le mie conferenze. Da notare che queste organizzazioni sono create entrambe dai Rothschild e continuano ad essere da loro controllate. B'nai B'rith letteralmente significa “Figli dell'Alleanza” e fu fondata dai Rothschild nel 1843 come braccio dei servizi segreti e per diffamare e distruggere chiunque conduca onestamente le proprie ricerche, bollandolo di “antisemitismo”. Molti dei suoi portavoce sostennero apertamente la schiavitù durante la Guerra civile americana e oggi cercano di condannare i leader di colore chiamandoli “antisemiti” o “razzisti”. Ogni anno la Lega antidiffamazione consegna il premio
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“Torcia della Libertà” (il classico simbolo degli Illuminati) a chi ritiene abbia ricoperto al meglio il ruolo di suo sostenitore. Un anno quel premio fu assegnato a Morris Dalitz, un uomo molto vicino al notorio sindacato del crimine di Mayer Lansky che ha terrorizzato l'America. Scelta perfetta. Ma allora chi era Hitler? Naturalmente i sentimenti che animano l'accesa condanna nei confronti dei gruppi cosiddetti antisemiti di oggi risale alla persecuzione ebraica ad opera del nazismo e di Adolf Hitler. Basta fare indagini o sollevare delle riserve sui Rothschild o su altri ebrei o organizzazioni per essere bollato come un “nazista”. Eppure, come ho dimostrato in ...e la verità vi renderà liberi e in Il segreto più nascosto, insieme a un'infinità di altri critici e studiosi, Adolf Hitler e i nazisti sono stati creati e finanziati proprio dagli stessi Rothschild. Furono loro che organizzarono l'ascesa al potere di Hitler attraverso alcune società segrete degli Illuminati presenti in Germania, come la Società Thule e la Società Vril, e altre organizzazioni tedesche; furono i Rothschild a finanziare Hitler attraverso la Banca d'Inghilterra e altre fonti britanniche e americane come la banca Kuhn Loeb, che finanziò anche la Rivoluzione russa. Il cuore della macchina da guerra hitleriana fu il gigante chimico I.G. Farben. La sua filiale americana era controllata dai Rothschild attraverso i loro valletti, i Warburg. Paul Warburg, che nel 1913 diede vita con vari raggiri alla “banca centrale” americana di proprietà privata, la Riserva Federale, faceva parte del consiglio d'amministrazione della I.G.. In realtà la I.G. Farben di Hitler, che gestiva il campo di concentramento di Auschwitz, era una branca della Standard Oil, ufficialmente controllata dai Rockefeller (in realtà l'impero dei Rockefeller era stato creato, tra gli altri, dai Rothschild). Vi rimando a ... e la verità vi renderà liberi e a Il segreto più nascosto per maggiori dettagli su questo e su altri aspetti della storia. I Rothschild possedevano anche le agenzie di stampa tedesche durante le due guerre mondiali e, in questo modo, controllarono il flusso di “informazioni” in Germania e nel resto del mondo. Guarda caso, quando le truppe alleate entrarono in Germania, scoprirono che le industrie della I.G. Farben, il vero nocciolo delle operazioni belliche di Hitler, non erano state colpite dai bombardamenti e nemmeno le fabbriche della Ford - anch'esse sostenitrici della politica di Hitler. Altre fabbriche lì vicino erano invece state demolite dai raid aerei. Quindi la forza dietro ad Adolf Hitler fu la casata dei Rothschild, questa famiglia “ebrea” che sostiene di appoggiare e proteggere il popolo ebreo e la sua religione. In realtà essi usano e abusano vergognosamente del popolo ebreo per i loro orribili scopi. I Rothschild, come gli Illuminati in generale, trattano la massa del popolo ebraico senza alcun riguardo. Gli ebrei sono per loro, come il resto della popolazione mondiale, solo bestiame da usare per attuare il piano di un controllo globale da parte di una rete di linee genetiche interconnesse, che presentano lo stesso codice genetico rettiliano, e che sono note ai ricercatori come “Illuminati”. Di fatto, gli Illuminati sono così terribilmente ossessionati dalla consanguineità, a causa del loro codice genetico rettiliano, che Hitler, che è stato ai vertici del potere in momenti cruciali della storia degli Illuminati, non poteva che appartenere a una stirpe rettiliana. Ma state attenti. Hitler non poteva appartenere alla stessa famiglia dei Rothschild, per esempio, perché come tutti sappiamo, i Rothschild sono i difensori del popolo ebraico mentre Hitler ha massacrato quel popolo, insieme ai comunisti, agli zingari e ad altri che si sono opposti a lui o che lui desiderava comunque eliminare. I Rothschild sono ebrei, non avrebbero mai fatto una cosa del genere. Oh, davvero? Non solo Hitler fu sostenuto dai Rothschild, ma un libro scritto da uno psicanalista di nome Walter Langer e intitolato The Mind Of Hitler, avanza l'ipotesi che egli stesso potrebbe essere stato un Rothschild. Questa rivelazione calza a pennello con il comportamento dei Rothschild e di altre famiglie tedesche facenti capo agli Illuminati, che spianarono a Hitler la strada verso la dittatura. Egli venne sostenuto anche dalla famiglia reale britannica, la casata dei Windsor (in realtà casata tedesca dei Sassonia-Coburgo-Gotha), e tra questi figurava l'“eroe di guerra” Lord Mountbatten, un Rothschild e un satanista. I legami fondamentali tra i “reali” britannici e i nazisti devono ancora emergere - ma emergeranno presto. Mentre questo libro era già in fase di stampa, parlai con uno studioso che fa risalire la figura di Hitler alla famiglia reale britannica. I loro parenti reali in Germania, che nessuno avrebbe mai creduto potessero sostenere un ragazzo di strada come Hitler, erano in realtà tra i suoi più entusiasti sostenitori. Ma, naturalmente, essi sapevano chi Hitler fosse realmente. Langer scrive: «Il padre di Adolf, Alois Hitler, era figlio illegittimo di Maria Anna Schiklgruber. Si pensava da più parti che il padre di Alois Hitler (Schicklgruber) fosse Georg Hiedler. Ma secondo altri ciò era decisamente
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improbabile - [in Austria era saltato fuori un documento] che dimostrava che Anna Schicklgruber risiedeva a Vienna al momento del concepimento. A quell'epoca lavorava come domestica presso il barone Rothschild. Non appena la famiglia scoprì la sua gravidanza, essa venne rimandata a casa ...dove nacque Alois». Le informazioni di Langer provengono da un ufficiale della Gestapo, Hansjurgen Koehler, e furono pubblicate nel 1940 con il titolo Inside the Gestapo (N.d.T.: Dentro la Gestapo). Egli parla delle indagini sulle origini di Hitler e della sua famiglia condotte dal Cancelliere austriaco Dolfuss, contenute nei fascicoli di Hitler. Koehler vide una copia dei documenti di Dolfuss, che gli erano stati dati da Heydrich, il capo dei servizi segreti nazisti. Quel fascicolo, scrisse, «provocò tanto scompiglio quanto mai nessun fascicolo aveva mai causato nel mondo prima di allora» (Inside the Gestapo, p. 143). Egli rivelò anche che: «...Il secondo fascio di carte nel fascicolo blu conteneva i documenti raccolti da Dolfuss. Il piccolo cancelliere austriaco dal grande cuore doveva aver raccolto egli stesso i documenti di questo fascicolo su Hitler. Non era stato difficile per lui: come governatore dell'Austria egli poteva avere facilmente accesso ai dati personali di Hitler, che era nato su suolo austriaco, e della sua famiglia...Attraverso i certificati originali di nascita, le schede di registrazione della polizia, i protocolli ecc., tutti contenuti nel fascicolo originale, il cancelliere austriaco riuscì a mettere insieme i vari pezzi del puzzle, dando loro una coerenza più o meno logica...» «Una giovane serva ...[la nonna di Hitler]...arrivò a Vienna e divenne domestica presso alcune delle più ricche famiglie di Vienna. Ma, sfortunata, venne sedotta e abbandonata mentre aspettava un bambino e venne rispedita al villaggio natale ...Qual era la famiglia viennese presso cui lavorava? Non era una domanda poi così difficile. A Vienna era stato già da lungo tempo messo a punto un sistema di registrazione obbligatoria presso il commissariato di polizia. Sia le domestiche che i datori di lavoro incorrevano in multe salate se trascuravano questo obbligo. Il cancelliere Dolfuss riuscì pertanto a trovare la scheda di registrazione. La giovane, innocente fanciulla era serva presso la...residenza dei Rothschild...e il nonno ignoto di Hitler doveva probabilmente ricercarsi in questa casa. Il fascicolo Dolfuss si fermava a questa osservazione». Forse Hitler era così determinato a conquistare l'Austria per distruggere ogni traccia del suo retaggio? Ecco cosa ha scritto sul mio sito un ricercatore che si è a lungo occupato di questa materia: «Mi pare che Hitler conoscesse le sue origini ancora prima di diventare cancelliere. Come suo padre prima di lui, quando il gioco si fece duro, gli Hitler si trasferirono a Vienna. Il padre di Hitler lasciò il villaggio natale ancora giovanissimo per cercare fortuna a Vienna. Quando Hitler rimase orfano, dopo la morte della madre avvenuta nel dicembre 1907, Adolf partì per Vienna, non molto tempo dopo il funerale. Pare che là abbia fatto perdere ogni traccia di sé per circa dieci mesi! Ciò che accadde durante questi dieci mesi è ancora un mistero su cui la storia non ha fatto chiarezza. Ma ora che sappiamo che egli era un Rothschild possiamo pensare che quel periodo sia servito per fargli fare conoscenza con i suoi cugini e per valutare il suo potenziale per eventuali imprese future». I Rothschild e gli Illuminati hanno numerosi discendenti illegittimi che rispondono a precisi programmi segreti di procreazione e questi bambini vengono poi allevati sotto altri nomi da altre famiglie. Philip Eugene de Rothschild, che sostiene di essere uno di questi discendenti, sostiene che la famiglia Rothschild ha generato centinaia di migliaia di figli illegittimi al fine di far loro ricoprire posizioni di potere sotto falsa identità. So che questa cifra ha dello sbalorditivo, ma per far questo ci si serve delle banche del seme degli Illuminati e della fecondazione artificiale. Come nel caso di Bill Clinton, che è quasi certamente un Rockefeller, questi “ragazzi ordinari dal normalissimo background” riscuoteranno poi un successo straordinario nel campo che è stato scelto per loro. Anche Hitler ha generato sicuramente figli non ufficiali per mantenere viva la sua stirpe e oggi da qualche parte ci saranno ancora dei suoi discendenti diretti. Quale allora dei Rothschild era il nonno di Hitler? Alois, il padre di Hitler, nacque nel 1837 nel periodo in cui Salomon Mayer era l'unico Rothschild che viveva nella residenza di
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Vienna. Persino sua moglie era tornata a Francoforte, dopo il fallimento del loro matrimonio. Il loro figlio, Anselm Salomon, trascorse la maggior parte della sua vita lavorativa tra Parigi e Francoforte, lontano da Vienna e da suo padre. Così, Salomon Mayer Rothschild, che viveva da solo presso la residenza viennese dove lavorava la nonna di Hitler, è ovviamente il sospettato numero uno. E Hermann von Goldschmidt, figlio di un impiegato di Salomon Mayer, scrisse un libro pubblicato nel 1917, che riporta a proposito di Salomon: «... dal 1840 aveva sviluppato un particolare entusiasmo per le giovanette» ...e...«aveva una passione lasciva per le bambine, e le sue avventure con loro furono messe a tacere dalla polizia». La nonna di Hitler era una giovane ragazza che lavorava sotto quello stesso tetto e che divenne ben presto oggetto delle attenzioni e delle voglie di Salomon. E rimase incinta proprio mentre era in servizio in quella casa. Suo nipote divenne cancelliere tedesco, grazie all'appoggio finanziario dei Rothschild, e diede inizio alla Seconda Guerra Mondiale che fu così centrale per il piano dei Rothschild e degli Illuminati. Gli Illuminati sono ossessionati dall'idea di collocare membri appartenenti alla loro stirpe all'interno di tutti gli “schieramenti” di un conflitto e i Rothschild sono una delle loro famiglie più importanti. Che si tratti solo di una coincidenza? Questa mole di prove punta verso un'unica verità: Hitler era un Rothschild
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DOSSIER: la Famiglia MORGAN STORIA DINASTIA MORGAN
Antichissima famiglia britannica, originaria del Galles, che vanta le sue origini nientemeno che da uno dei figli di Artù, Morgan appunto, il cui nome in cimrico significa "nato dal mare". Un'ottima ed informale ricostruzione della genealogia antica della famiglia è rintracciabile sul sito Morgan Family Genealogy. D'altra parte, se la storicità del personaggio Re Artù sembra ancora un vero cruccio per gli studiosi (vedi ad esempio il n.42 della rivista Storica, National Geographic, agosto 2012), è certo che gli esponenti più importanti della famiglia Morgan occuparono un ruolo di primo piano nella storia britannica ed americana. Da fine Trecento signori di Tredegar e di Killsaint - nella contea gallese di Camarthen, proprio dove, secondo la leggenda, nacque Artù - ottennero importanti riconoscimenti da parte della corona inglese grazie a Sir John Morgan, nominato Cavaliere del Santo Sepolcro a Gerusalemme intorno al 1448. John fu un deciso sostenitore di Enrico Tudor e quando, alla fine della Guerra delle due Rose, quest'ultimo salì al trono come Enrico VII, egli fu subito elevato al rango di Sceriffo (governatore) di Wentloog Newport nonché Lord Steward della contea di Machen. Questi territori erano pieni di giacimenti minerari ed alimentarono notevolmente le ricchezze di famiglia. Nel 1490 John Morgan fece iniziare i lavori della Tredegar House, imponente residenza che - nonostante i successivi rifacimenti - conserva ancora oggi un'ala originaria in pietra. I figli ed i nipoti di John accrebbero le proprietà di famiglia, facendo costruire altri grandi residenze, come il Castello di Pencoed, nella contea di Gwent, voluto dal nipote di John, lo sceriffo e membro del Parlamento inglese Thomas Morgan (1534-1603). Thomas fu - tra l'altro - antenato del leggendario Morgan il Pirata (1635-1688), corsaro, uomo politico e Governatore della Giamaica. Da metà Seicento i Morgan furono nobilitati col titolo di Lords Tredegar. Una nipote di Thomas, Elizabeth Morgan (1583-1638), sposò in seconde nozze William II Morgan, che discendeva da un altro ramo della famiglia, meno antico e meno nobile, proveniente dal Glamorganshire. Così i Morgan cominciarono a sposarsi tra loro. Tra i discendenti più illustri di questa unione la PrincipessaDiana Spencer (1961-1997) - sfortunata moglie del Principe Carlo di Inghilterra - nonché il tredicesimo Presidente degli Stati Uniti Millard Filmore (1800-1874), l'attore Humphrey Bogart (1899-1957), ma soprattutto il leggendario banchiere John Pierpont Morgan (1837-1913). Dal 1792 i Morgan sarebbero diventati Baronetti, poi Baroni e, dal 1905, Visconti. In quell'anno, in realtà, il ramo inglese maschile della dinastia si sarebbe estinto con la morte di John Morgan (1741-1792). SirCharles Gould (1726-1806), nobile parlamentare e giudice, acerrimo rivale di William Pitt, avrebbe sposato la sorella di John, Jane Morgan, acquisendone il
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cognome, ottenendo l'intero patrimonio della famiglia e diventando così uno degli uomini più ricchi di Inghilterra (vantando una rendita annuale di circa 11.000 sterline). Ma procediamo con calma. I tre figli di Elizabeth e William II - a causa della difficile situazione in cui si trovava l'aristocrazia inglese, che di lì a poco sarebbe stata sconfitta dalla Rivoluzione di Oliver Cromwell(1599-1658) - emigrarono in America partendo da Bristol nel 1636. Tra loro c'era il famoso eroe Miles Morgan (1616-1699), che durante la traversata si innamorò della giovane Prudence Gilbert (1616-1660), discendente dalla nobile ed antica famiglia dei Gilbert, che poteva vantare illustri esponenti come Sir Humphrey Gilbert (1539-1583), importante membro del Parlamento inglese ed esploratore (conquistatore dell'isola di Terranova), al servizio della Regina Elisabetta. Miles e Prudence sbarcarono a Boston e si stabilirono nel Massachussets, ove Miles - dopo aver partecipato a diverse spedizioni militari contro gli indiani agli ordini del generale William Pynchon (1590-1662), di cui divenne presto comandante in seconda - acquisì per meriti di guerra e attraverso diversi acquisti molte terre, facendo edificare un fortino sulle rive del fiume Conecticut, in quella che sarebbe diventata la città diSpringfield. Rimasto vedovo nel 1660 di Prudence (che gli aveva dato ben nove figli), sposò Elizabeth Bliss, da cui ebbe ancora un figlio, Nathaniel Morgan (1671-1752). Il fortino di Miles fu attaccato dai nativi nel 1675. Gli inglesi lo difesero eroicamente e Miles che in quella battaglia perse un figlio, il venticinquenne Pelatiah - si guadagnò la nomea di eroe, immortalato con una celebre statua in bronzo, che ancora oggi campeggia nella Piazza del Tribunale di Springfield. L'attacco di Springfield fu un momento molto cruento e drammatico della cosiddetta Guerra di re Filippo, e portò ad una grave rottura dei rapporti tra nativi e coloni inglesi, sfociata nel conseguente massacro di più dell'ottanta per cento degli indiani d'America. Un nipote di Nathaniel, Joseph Morgan (1780-1847), sposò una rampolla della nobilissima famiglia degliSpencer, dinastia di origine medievale che deve il suo nome proprio all'antico titolo di Dispencer(Dispensator), che Guglielmo I il Conquistatore (1028-1087) aveva istituito per i suoi Steward. Da notare che gli Spencer erano intrecciati indissolubilmente con i Churchill, autentica stirpe reale, in quanto Arabella Churcill era stata l'amante di Giacomo II Stuart (1633-1701), e gli aveva dato ben quattro figli, tra i quali i futuri duchi di Albemarle e di Berwick. Se dunque dalla stirpe reale degli Spencer - Churchill sarebbe disceso il famoso Primo Ministro ingleseWinston Churchill (1874-1965), un famoso frutto dell'unione dei Morgan con gli stessi Spencer sarebbe stata, come abbiamo detto, la amatissima Principessa del Galles, Lady D. Da questa famiglia derivano molti altri uomini politici di spicco, inglesi ed americani, del Novecento. Basti pensare che un cugino di nono grado di Churchill è l'attuale Presidente USA Barack Obama, discendente, così come il celebre Primo ministro inglese, di uno dei primi coloni americani, il puritano inglese George Allen (1568-1648), che, per sfuggire alle persecuzioni di Carlo I, nel 1635 si trasferì insieme alla sua famiglia da Weymouth a Plymouth, in America (viaggiando a bordo della nave Blessing). (vedi a tal proposito, ad esempio, la ricostruzione genealogica della New England Historic Genealogical Society). Obama è anche cugino di George W. Bush; discendono infatti entrambi da Samuel Hinckley (1589-1662), padre del primo Governatore della Contea di Plymouth, Thomas Hinckley (1618-1706). Obama, tra l'altro, condivide un avo - Philip Ament(1755-1836), veterano della Rivoluzione Americana anche con l'ex Presidente USA Lyndon B. Johnson. Ma torniamo al nostro Joseph Morgan.
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Dal suo matrimonio con Sally Spencer, contratto nel 1807, nacque Junius Spencer Morgan (1813-1890). Negli stessi anni Joseph acquistò l'Exchange Coffee House di Hartford e fondò la Aetna Fire Insurance Company. Junius, dal canto suo, si laureò a pieni voti e cominciò a lavorare per il banchiere e gioielliereAlfred Welles (1779-1847), investendo contemporaneamente 25 mila dollari prestatigli dal padre nellaHowe, Mather & Co, azienda che vendeva prodotti tessili all'ingrosso. Anche in questo caso una nobile famiglia stava cominciando a riconvertirsi in potente dinastia economico-finanziaria.[1] Nel 1836 Junius sposò Juliet Pierpont (1816-1884). Anche questo matrimonio non va considerato casuale, e ci riporta alla conquista normanna d'Inghilterra del 1066. Pierrepont, infatti, è un territorio nel Cotentin, in Normandia, ove i nobili antenati di Juliet esercitavano il loro potere dall'Alto Medioevo. Per il loro sostegno a Guglielmo I nella sua vittoriosa campagna britannica, i cavalieri Reginald, Geoffry e Robert Pierpont avevano ricevuto molte terre nel Sussex, diventando contemporaneamente Dispencer del Sovrano. Robert, in particolare, fu probabilmente il primo cavaliere della storia a ricevere quel titolo. Manco a dirlo, anche i Pierpont avevano giocato un ruolo determinante nella Guerra delle Due Rose.Schierandosi, naturalmente, con i Lancaster. Alla luce di quanto spiegato prima circa l'origine del cognome Spencer, risulta dunque chiaro che anche quello tra Jiunius e Juliet fu un matrimonio celebrato "in famiglia". Il trisnonno di Juliet - che era sorella del compositore James Pierpont, il quale nel 1857 sarebbe diventato famoso con la sua Jingle Bells - era stato uno dei fondatori dell'Università di Yale, sposato in terze nozze con la figlia del colonizzatore e fondatore dello Stato del Connecticut, Thomas Hooker (1586-1647). Quando Joseph Morgan morì, lasciò al figlio un patrimonio che ammontava a circa un milione di dollari. Malo sconsolato nipotino di dieci anni, nato da Junius e Juliet il 17 aprile del 1837, non poteva nemmeno immaginare il futuro che lo stava aspettando. Quel ragazzino, discendente da nobilissime e potentissime famiglie che avevano fatto la storia di Francia ed Inghilterra, si chiamava John Pierpont Morgan.
Mentre John cresceva, Junius mise a segno un altro colpo fenomenale. Non contento di aver acquistato un grosso numero di azioni della JM Beebe & Co - una delle più grandi mercerie all'ingrosso di Boston - entrò in società col celebre banchiere George Peabody (1795-1869), che da tre anni aveva fondato a Londra la banca George Peabody & Co. La nuova Peabody Morgan & Co cominciò a far fortuna finanziando la costruzione delle nascenti ferrovie americane, così come la Banca Rothschild aveva fatto in Europa. Quando George si ritirò, la banca cambiò ancora il suo nome in JS Morgan, la cui sede americana, una volta passata al figlio di Junius, si sarebbe chiamata JP Morgan Chase. La stessa antica filiale londinese di Peabody, dal canto suo, sarebbe stata riconvertita in Morgan Grenfell & Co, importante banca d'investimento che avrebbe giocato un ruolo determinante nella ricostruzione in Europa dopo la Prima Guerra mondiale, le cui azioni, nel 1990, sono state vendute dai Morgan alla Deutsche Bank.[2]
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Frattanto il giovane John Pierpont cominciava a farsi conoscere negli ambienti finanziari, facendosi le ossa nelle filiali inglesi ed americane delle banche di papà. Il matrimonio con Amelia Sturges aveva avuto vita breve. Sposata nel 1861, la figlia di John Sturges importante commerciante nonché fondatore dellaIllinois Central Railways (la linea ferroviaria principale dell'area centrale degli Stati Uniti, fortissimamente voluta dai Presidenti Fillmore e Lincoln) - era morta di tubercolosi a ventisei anni, nel febbraio 1862, dopo soli quattro mesi di matrimonio. Risposatosi nel 1865 con France Louisa Tracy, la figlia di un ricco e potente avvocato di New York con la quale però non sarebbe mai riuscito a trovare una vera armonia, John rafforzò la sua posizione all'interno della società che aveva costituito col banchiere Charles Henry Dabney trasformando la loro Dabney Morgan & Co nella Drexel Morgan, che dal 1895 si sarebbe infine chiamata JP Morgan & Co, un nome destinato presto a diventare quello della più importante banca del mondo. Nel 1882 la famiglia di John Pierpont si sarebbe trasferita a New York in un sontuoso appartamento in Madison Avenue, al numero 219. In realtà, a causa dei frequenti dissapori tra il banchiere e la moglie, John avrebbe trascorso lunghi periodi in Inghilterra, passando da un'amante all'altra. Nell'agosto 1861, agli albori della Guerra di Secessione, John Pierpont ricevette la classica offerta che non si può rifiutare. Un certo Simon Stevens, venditore di armi, era incappato in un affare più grande di lui. Gli era stato proposto di comprare cinquemila (per l'esattezza 4996) carabine Hall difettose, usate dai soldati americani durante la guerra messicana, per poi risistemarle e rivenderle allo stesso esercito. Ci volevano 17.486 dollari, poiché la cifra che Stevens doveva sborsare era di circa 3 dollari e mezzo a carabina. Stevens, però, i soldi non li aveva. Contattò Morgan per averli in prestito, garantendogli interessi da favola. Una successiva indagine parlamentare (Cfr. Special House Committee On Governement Contracts, 37th Congr., 2d session, Report 2, serial 1142, pagg.40-52), rivelò che le cinquemila carabine Hall vennero rivendute al Generale John C. Frémont il giorno successivo a quello in cui erano state acquistate da Stevens coi soldi di Morgan, a ben 109.912 dollari. J.P. Morgan ricevette da Stevens 58.175 dollari, a titolo di provvigione. Come spiega M. Josephson nel suo I Baroni ladri (Longanesi, 1947), le carabine, ricomprate dall'esercito americano con lo stesso identico difetto con cui erano state vendute, causarono l'amputazione del pollice di centinaia di soldati coinvolti nella Guerra Civile. L'indagine conseguentemente aperta nell'inverno dello stesso anno dalla Commissione Carbine Hall, però, non sfiorò mai il nome del nostro banchiere, che per alcuni sarebbe rimasto all'oscuro delle reali 'intenzioni di Stevens di rivendere le armi agli stessi da cui le aveva acquistate. Un'ipotesi, questa, difficilmente credibile, però, se si considerano le forti pressioni - di cui esistono evidenti prove - che J.P. Morgan esercitò sullo stesso Stevens al fine di farsi dare la sua parte in fretta, prima che l'annunciata Commissione d'indagine aprisse effettivamente i lavori. Il ventiquattrenne John Pierpont, tra l'altro, alla Guerra Civile non partecipò, seppure fosse stato chiamato alle armi. Il giovane banchiere poté infatti permettersi di pagare un rimpiazzante, a cui fu liquidato un compenso di trecento dollari. (Cfr nota 1) Nel 1870 un altro colpo da favola del padre Junius assicurò un futuro ai vertici dell'economia mondiale per tutta la sua discendenza, a cominciare da John. Incurante delle minacce di Bismarck, infatti, Junius riuscì a collocare un prestito di ben 50 milioni di dollari alla Francia, impegnata nella sanguinosissima guerra contro la Prussia. I Morgan, ora, si trovavano allineati con i Rothschild anche per quanto riguardava l'aiuto finanziario - e la conseguente speculazione - nei confronti di Napoleone III. Juliet, moglie di Junius e madre di John, morì nel 1884. Il vecchio Junius la seguì nel 1890. Nello stesso anno, otto mesi dopo, si sposava il secondogenito di John, John Pierpont Morgan
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Jr. (1867-1943), soprannominato Jack. Naturalmente con l'esponente di un'altra importante famiglia, Jane Norton Grew, detta Jessie, figlia del commerciante tessile di Boston, nonché banchiere, Henry Sturgis Grew (1834-1910) e futura zia dello scrittore e poeta Harry Crosby (1898-1929). John, intanto, incrementava a dismisura i suoi affari. Nel 1891 organizzava la fusione di Edison General Electric con la Thompson Houson Electric Company, due giganti della Rivoluzione industriale in Occidente. Da questa fusione nasceva il più importante colosso dell'elettricità del pianeta, la General Electric. Nel 1895 la Banca di John erogava un prestito di 62 milioni di dollari agli USA, la cui economia si trovava in forte crisi. Sei anni più tardi, dopo aver finanziato la nascita della Federal Steel Company sulla scia dell'entusiasmo generale nei confronti dell'acciaio (simbolo del nuovo progresso), John Pierpont Morgan avrebbe provveduto alla sua fusione con la Carnegie Steel Company - acquistata in società conHenry Frick per cinquecento milioni di dollari versati al magnate Andrew Carnegie - dando così vita allaUS Steel Corporation, il più grande gruppo economico mai sorto prima nel mondo, valutato all'epoca un miliardo e mezzo di dollari. Frick (1849-1919), era diventato ricchissimo con le miniere di carbone acquistate grazie all'immensa fortuna lasciatagli dal nonno, l'imprenditore ebreo Abrahm Overholt, proprietario della Overholt Wiskey Distillery. Nel 1881 aveva conosciuto Lord Carnegie, il ricchissimo imprenditore britannico, classe 1835, che sembra abbia ispirato Walt Disney per dar vita al celebre personaggio di Paperon de' Paperoni, come lui "venuto su dal nulla". I due si erano scambiati una buona dose di azioni delle rispettive società: Frick aveva ottenuto l'11% della Carnegie Steel Co ricompensando l'inglese con una fetta della sua Coke Company. Carnegie, pian piano, aveva cominciato a ritirarsi, lasciando il socio a scervellarsi su come aumentare i profitti. Alla fine Frick non aveva trovato di meglio da fare che abbassare vertiginosamente gli stipendi dei suoi dipendenti, ricattati tramite nuove assunzioni di personale preso a lavorare letteralmente a cottimo. Ne era scaturita una battaglia tra scioperanti e guardie armate dei padroni (Battaglia di Homestead, 1892), che aveva lasciato sul campo sette agenti e nove operai. Lo stesso Frick, nei giorni successivi, era stato raggiunto da due colpi di pistola esplosi da un anarchico, ma se l'era cavata. Carnegie - che aveva una visione diversa degli affari e soleva affermare: "Un uomo che muore ricco, muore in disgrazia" - era andato su tutte le furie appena informato dei fatti, mentre si trovava in Scozia. Ma in definitiva non aveva potuto farci nulla. Il nostro Lord, al contrario di Frick, avrebbe mantenuto fede fino in fondo ai suoi principi, se è vero che quando morì, nel 1919, aveva ormai versato in beneficenza qualcosa come 350 milioni di dollari. Alla vigilia di Capodanno del 1898, intanto, Jack era entrato nella JP Morgan & Co insieme al cugino,Walter Spencer Morgan Burns. Nel 1904 John Pierpont Morgan e Henry Frick organizzarono la cordata che finanziò la campagna elettorale di Theodore Roosevelt. L'anno successivo John chiamò a dirigere la sua ricchissima collezione di incunaboli, manoscritti e libri antichi denominata Pierpont Morgan Library, l'avvenente Belle De Costa Green (1883-1950). Non si sa molto della relazione tra i due, anche perché Belle, famosa per il suo modo di vestire esotico e sensuale, bruciò tutti i suoi documenti e le sue lettere, prima di morire. Ma a chi le chiese se lei e John fossero mai stati amanti rispose: "Ci abbiamo provato". Alla morte di John la bella bibliotecaria avrebbe ricevuto in eredità cinquantamila dollari. Ma la crisi era vicina. Nel 1907 si verificò il famoso Panico. Uno spaventoso crollo in Borsa dellaKnickerbokers Trust Company rischiò di trascinare in una recessione senza precedenti
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tutto il sistema bancario e tutte le più importanti società degli States. John Pierpont Morgan, che aveva già svolto un ruolo determinante per la risoluzione del Panico del 1893, decise di intervenire personalmente distribuendo di tasca sua ben venticinque milioni di dollari presso le più importanti banche di New York. John Rockefellerlo seguì a ruota versando altri dieci milioni. E la crisi fu scongiurata. Nel 1912, proprio in seguito all'emergenza vissuta negli ultimi anni (emergenza che ebbe gravi ripercussioni anche sulle Banche nazionali di Inghilterra e Francia), fu convocata la Commissione Pujo, così chiamata dal nome dell'avvocato e membro della Camera dei Rappresentanti Arsène Pujo (1861-1939). L'avvocato aveva infatti scoperto che una ristretta lobby di banchieri controllava l'intera Borsa di Wall Street, ed il Senato decise di istituire un'apposita commissione per valutare i sospetti di Pujo, tanto più gravi in un momento storico come quello, in cui stava per essere varata definitivamente la Federal Reserve Bank. Bisognava vederci chiaro, anche perché i rivali più accaniti della futura Banca privata, che avrebbe controllato l'intera economia americana, erano improvvisamente morti il mese prima. John Jakob Astor,Benjamin Guggenheim e Isidor Straus erano deceduti nella notte tra il 14 ed il 15 aprile 1912 a bordo delTitanic, poco dopo la famosa Riunione sull'isola di Jekyll, in Georgia, in cui avevano manifestato il loro dissenso nei confronti del progetto Federal Reserve, così tanto caro agli altri illustri convenuti, come il senatore Nelson Aldrich, il banchiere Henry P. Davison (imparentato con Rockefeller e da due anni socio di J. P. Morgan), Frank A. Vanderlip della National City Bank (alleata con la JP Morgan, come vedremo sotto) e, naturalmente, Paul Warburg, vero e proprio ideatore della Fed e, in quell'occasione, rappresentante della Banca Kuhn Loeb & Co, di cui era ormai co-proprietario avendo sposato la figlia diSalomon Loeb.[3] Il Titanic era proprietà della White Star Line, società controllata dalla International Mercantile Marine Co. fondata proprio da John Pierpont, che aveva personalmente partecipato alla cerimonia del varo della gigantesca nave. A suo nome, naturalmente, proprio per quel primo viaggio fissato per il 10 aprile 1912 era stata prenotata una sontuosa cabina con passeggiata privata e apposita teca per la sua invidiabile collezione di sigari. All'ultimo momento, però, John Pierpont Morgan aveva deciso di non salire sul transatlantico rimanendo a godersi la sua vacanza nel villaggio di Aix en Provence in Francia. Il rapporto finale della Commissione Pujo fu da brivido. L'economia USA risultava monopolizzata da un potentissimo cartello costituito da John Pierpont Morgan, George F. Baker (First National Bank - FNB) e James Stillman (Citibank, la banca presso cui Rockefeller aveva versato i suoi dieci milioni, nel 1907). E la situazione, a ben guardare, era ancora più grave. Un Jesse Morgan dirigeva la FNB di Baker, e nel gruppo dei potentissimi figuravano anche Frank Peabody, erede di George, l'antico socio di Junius Mogan, e, naturalmente, William Rockefeller. Lo stesso John Pierpont fu ascoltato dalla commissione, e sono molti a sostenere che l'umiliazione di quell'interrogatorio abbia contribuito al peggioramento delle sue condizioni di salute. La Commissione Pujo, comunque, ben poco poté contro un gruppo di magnati di quel calibro. Gli intrecci tra i Consigli di Amministrazione delle grandi banche aumentarono, così come i matrimoni dinastici. La nipote di Baker (che era uno dei dieci uomini più ricchi d'America), avrebbe sposato John Mortimer Shiff, che non era solo il capo di tutti gli scout americani, ma era soprattutto il nipote di Jakob Schiff, importante banchiere collaboratore dei Rothschild che discendeva dalla stirpe dei Loeb-Schiff (proprietari della potentissima Banca Kuhn Loeb & Co). Dunque i Baker, famiglia ebrea di origine inglese, si sarebbero presto legati ai Rothschild, (con cui per altro la famiglia Schiff aveva condiviso dal Settecento la sua
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prima abitazione a Francoforte), e quindi con gli stessi Warburg, con cui gli Schiff erano imparentati dal 1895. George Baker, all'epoca due volte più ricco di J.P Morgan, è tutt'oggi considerato la "macchina per far soldi" più veloce della storia. Giocando in borsa, infatti, riuscì a mettere insieme 25 milioni di dollari in soli due giorni e ben 42 milioni in una sola settimana. La sua sontuosa abitazione londinese chiamata Prince Gates, che si affaccia su Hyde Park nella meravigliosa Kensington Road, già dagli anni '50 ospitava la famiglia Morgan (Junius, infatti, l'aveva affittata, poi acquistata e infine lasciata in eredità a John Pierpont), che dal 1925 l'avrebbe offerta al Governo americano per collocarvi la sede della sua ambasciata a Londra. Quanto alla Federal Reserve, fortemente voluta da Paul Warburg, solo pochi mesi dopo la chiusura dei lavori della Commissione Pujo avrebbe tranquillamente preso il volo, permettendo a questo piccolo numero di potentissimi banchieri di esercitare il controllo totale sulla moneta statunitense e, dalla fine della Prima Guerra Mondiale, sull'intera economia mondiale. John Pierpont Morgan morì a Roma il 31 marzo 1913. Il 23 dicembre dello stesso anno venne approvato ilFederal Reserve Act. Tutto, ormai, era passato nelle mani di Jack. Nel 1905, otto anni prima di morire, John Pierpont aveva consolidato la sua partecipazione azionaria nellaGuarently Trust Insurance, presso cui erano assicurati grandi gruppi come la Edison General Electrics Co. Quella società, fondata nel 1864, fu la base da cui partì il figlio John Pierpont Jr. Morgan, detto appunto Jack. Nel CdA della Guarently sedevano gli esponenti delle solite famiglie: James Joseph Speyer (1861-1941) - imparentato con i Warburg ed i Goldschmidt ed al comando della potente banca Speyer & Co nonché co-fondatore della Provident Loan Society ( una società di prestiti ufficialmente nata come finanziaria no-profit ed ancora in forte attività ai nostri giorni ma che risulta, attualmente, erogare prestiti con interessi dal 26% al 48% annui), insieme a J.P. Morgan, Jakob Schiff, Solomon Loeb - George F. Baker, Charles Peabody. ecc. C'era anche il banchiere Thomas W. Lamont (1870-1948), agente e partner della JP Morgan del 1911. Lamont sarebbe stato di lì a poco uno dei protagonisti chiave del Trattato di Versailles (1919) ed il finanziatore, per conto di Jack Morgan, di Benito Mussolini, a cui, nel 1926, avrebbe erogato un prestito di 100 milioni di dollari anche in virtù della grande stima che nei confronti del dittatore italiano lui ed i Morgan nutrivano.[4] Servendosi delle colossali risorse economiche lasciategli dal padre, Jack seguì la solita pratica del fruttuoso finanziamento delle guerre, che i Rothschild avevano introdotto per primi dal XVIII secolo. Partì con un prestito di 12 milioni di dollari alla Russia di Nicola II, poi fu la volta della Francia, che da lui ricevette ben 50 milioni. Già dall'agosto 1914, inoltre, l'agente della JP Morgan & Co Henry Pomeroy Davison - uno dei fautori della Federal Reserve Bank, presente alla famosa riunione di Jekill Island, imparentato con i Rockefeller e senior partner della banca dei Morgan già dal 1909 - era riuscito ad assestare per John Pierpont un colpo micidiale, ottenendo un accordo miliardario con la Banca di Inghilterra tale da assicurare alla JP Morgan la gestione di tutte le Obbligazioni di Guerra inglesi. In pratica ai cittadini dei vari Paesi belligeranti veniva richiesto di prestare denaro alle loro nazioni in cambio di interessi da incassare a fine guerra; ciò consentiva ai singoli Paesi anche di rastrellare soldi per evitare che venisse a mancare liquidità in momenti difficili come quelli. In Inghilterra ed in Francia l'intero flusso di questi prestiti passò nelle mani di Jack. La JP Morgan, per giunta, investì immediatamente i fondi accumulati con le percentuali delle obbligazioni in armi e materiale bellico, moltiplicando a dismisura i guadagni. Senza contare che dal gennaio 1915 la Corona inglese decise di affidare alla J.P. Morgan l'incarico esclusivo dell'acquisto di armi e munizioni per l'esercito britannico, con piena libertà di scelta tra le migliori condizioni sul mercato internazionale e riconoscendole il 2% di commissione sul prezzo della merce fino ad una soglia
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di 10 milioni di sterline, e l'1% per cifre superiori. Soltanto grazie a questo incarico Jack incassò 30 milioni. Come abbiamo visto, l'influenza di Jack fu enorme anche sui conseguenti Trattati di Pace, alla fine della Prima Guerra mondiale. Tra i 600 miliardi di marchi oro richiesti dai francesi ai tedeschi per la ricostruzione della loro nazione ed i 50 miliardi proposti dall'economista britannico John Maynard Keynes(1883-1946), si collocò proprio l'uomo dei Morgan, Thomas Lamont, che reclamò 200 miliardi. E la cifra che alla fine venne stabilita fu più vicina alla proposta di quest'ultimo. La Germania avrebbe pagato alla Francia ben 132 miliardi di marchi oro. Keynes mise in guardia tutti circa i rischi di una sanzione così umiliante ed eccessivamente vendicativa. La Germania ebbe cinque giorni di tempo per decidere se accettare o venire attaccata dall'Intesa. Il 28 giungo 1919 i tedeschi firmarono l'accordo. La loro nazione non sarebbe più riuscita a tirarsi su senza ricorrere ad una nuova guerra. Ma l'uomo dei Morgan aveva vinto. Se per l'America la Grande guerra fu un affare colossale, per i Morgan lo fu ancora di più. Insieme aiRockefeller ed ai Mellon - altra famiglia ricchissima di banchieri americani che in quegli anni monopolizzavano l'industria siderurgica e del carbone insieme ai Morgan, ai Guggenheim ed aiRockefeller e, il cui principale esponente, Andrew W. Mellon (1855-1937), fu Ministro del Tesoro tra il 1921 ed il 1932 - i Morgan conquistarono il mercato del petrolio. La Guarently moltiplicò le sue filiali in tutto il mondo, proprio mentre la National City Bank dei Rockefeller, che nel 1914 poteva vantare una sola filiale all'estero, alle fine del 1919 ne contava ben settantaquattro.[5] Contemporaneamente i Dupontraggiungevano l'apice della loro egemonia nel settore chimico. Alle ore 12.01 del 16 settembre 1920 una bomba scoppiava davanti alla sede principale della Jp Morgan & Co di New York, nell'edificio soprannominato "The Corner", al numero 23 di Wall Street. I morti furono 38; i feriti gravi almeno 143. I veri responsabili dell'attentato non furono mai catturati, anche se si ritenne che ad organizzare il Wall Street Bombing fossero stati gli anarchici italiani del gruppo Galleanist a cui aderivano anche Sacco e Vanzetti. 45 chili di dinamite e 230 chili di ghisa collocati su un carretto trainato da un povero cavallo esplosero improvvisamente, seminando morte e distruzione negli uffici di Jack. Il giorno dopo, in una cassetta della posta vicina al luogo dell'attentato, qualcuno trovò dei volantini su cui era scritto: "Ricordatevi, non tollereremo più. Liberate i prigionieri politici o morirete tutti". I prigionieri a cui alludeva la missiva potevano essere Bartolomeo Vanzetti (1888-1927) e Nicola Sacco (1891-1927), in prigione già dall'aprile di quell'anno? Gli inquirenti credettero, lì per lì, di aver individuato il vero responsabile: un anarchico di Savignano - seguace del rivoluzionario vercellese Luigi Galleani (1861-1931) così come Sacco e Vanzetti - chiamato Mario Buda. Ma quest'ultimo, più volte arrestato e rilasciato per cospirazione nel corso degli anni precedenti, non si fece prendere e si affrettò a tornare in Emilia Romagna. Fino alla fine dei suoi giorni negò sempre ogni responsabilità. Sarebbe comunque passato alla storia come l'inventore dell'autobomba. A Jack toccò superare l'ennesimo trauma. Solo cinque anni prima, infatti, un nazionalista tedesco chiamatoEric Muenter era penetrato nella sua lussuosa residenza a Long Island e gli aveva sparato due colpi all'inguine, accusandolo di arricchirsi spudoratamente con la Grande Guerra, in corso da un anno. Muenter - accusato anche di aver piazzato una bomba nella Reception della sede del Senato americano soltanto il giorno prima, il 2 luglio 1915 - era stato catturato e si era ucciso in carcere. Jack, invece, se l'era cavata con qualche giorno d'ospedale.
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Negli anni Venti Jack Morgan consolidò il suo patrimonio accumulando importanti cariche, come quelle di Direttore della US Steel Corporation o della Northern Pacific Railway Co. la società ferroviaria che collegava tutta l'area settentrionale degli Stati Uniti - compagnia già rilanciata nel 1870 dal leggendario finanziere Jay Cooke (1821-1905), il banchiere che dieci anni prima aveva stanziato la maggior parte dei fondi necessari per la Guerra Civile - e che grazie alla cosiddetta morganization riuscì a recuperare terreno dopo molti anni di sbandamenti e successivi fallimenti. In questi anni Jack raggiunse il vero e proprio apogeo del suo successo. La sua banca, infatti - diventata ormai una realtà internazionale grazie alle agenzieMorgan Grenfell (così come era stata ribattezzata la vecchia JS Morgan) di Londra e Morgan Harjes di Parigi - giunse a vantare un incredibile attivo di 680 milioni di dollari.[6] Nel 1924 la John Pierpont Library creata dal padre diventò una prestigiosissima Biblioteca pubblica. Lo Stato di New York, manco a dirlo, ne riconfermò Direttore l'avvenente e misteriosa Belle da Costa Greene. Proprio recentemente è stata riaperta dopo un lungo restauro curato dall'architetto italiano Renzo Piano; un progetto di restyling di lusso, costato ben 106 milioni di dollari, che ha comportato anche l'ampliamento di questo meraviglioso scrigno di cultura antica - che costituisce la più imponente collezione di manoscritti medievali e rinascimentali del mondo ed in cui si trovano rarità di valore inestimabile come spartiti originali di Mozart, appunti di Galilei, una delle undici copie giunte a noi della Bibbia stampata da Gutenberg o l'Adamo ed Eva di Dürer - di altri settemila metri quadrati. Membro del Consiglio Consultivo di quella Federal Reserve per la cui nascita il padre John aveva tanto lavorato, il nostro Jack si trovò a scontrarsi con le teorie "di sinistra" del suo eterno rivale, John Maynard Keynes, opponendosi con tutte le sue forze al New Deal di Roosevelt. La storia, su questo duello con Keynes, ha spesso dipinto John Pierpont Morgan Jr. come lo sconfitto, schierato come sempre dalla parte di quel liberismo selvaggio che aveva portato alla Crisi del '29. In realtà il New Deal, se da un lato attenuò l'eccessivamente libera iniziativa degli imprenditori americani, dall'altro potenziò a dismisura la FED, attribuendole - ufficialmente allo scopo di prevenire qualsiasi altra futura catastrofe finanziaria - quel controllo totale su tutta l'economia e su tutto il sistema bancario americano così tanto auspicato daiWarburg, dai Rockefeller e dagli stessi Morgan. Tra le tante leggi incluse nel New Deal, però, una colpiva duramente anche gli interessi di Jack: la Glass-Steagal Act. Questa legge del 1933 imponeva anche a lui di scegliere tra banca di investimento e banca commerciale. Jack, anche alla luce del recente Crollo di Wall Street, giudicò più redditizia l'attività del secondo tipo, e la JP Morgan si riconvertì in banca esclusivamente commerciale. Due anni dopo, però, l'ostacolo fu prontamente aggirato con la nascita della banca d'investimento Morgan Stanley, fondata il 5 settembre 1935 dal figlio Henry Sturgis Morgan e dal socio Harold Stanley (1885-1963), fino a quel momento Direttore del settore investimenti della Banca di Jack. Nei decenni successivi la Morgan Stanley sarebbe diventata una banca leggendaria, gestendo i famosi titoli "tripla A" emessi nel 1952 dalla Banca Mondiale e finanziando per centinaia di milioni di dollari colossi come la General Motors e l'IBM. Negli anni Sessanta, poi, avrebbe
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esteso il suo impero al mercato immobiliare e negli anni Settanta avrebbe aperto filiali in tutto il mondo. Nel 1980 avrebbe gestito l'offerta pubblica per l'ingresso in Borsa nientemeno che di Apple, da lì in avanti grande rivale della IBM. Attualmente Morgan Stanley amministra e gestisce capitali per un totale di quasi due trilioni di dollari. A quasi tutti questi successi, però, Jack non poté assistere. Il 13 marzo 1943 un infarto lo colse in un resort della Florida. La moglie Jessie se n'era già andata nel 1925, a causa di un'encefalite, all'epoca considerata una conseguenza dell'influenza spagnola del 1918. A due anni dalla morte di Jessie, Jack le aveva fatto costruire e dedicato, a Glen Cove, un meraviglioso parco con annessa una spiaggia da sogno, il celebreMorgan Memorial Park, costato tre milioni di dollari e collocato proprio negli stessi luoghi in cui Jassie, in vita, aveva coltivato il suo grande amore per il giardinaggio. L'erede ufficiale di tutto, dalla morte di Jack, sarebbe stato il primogenito Junius Spencer Morgan III(Junius Spencer Morgan II, cugino di secondo grado di Jack, collezionista d'arte, era già morto nel 1932, a sessantacinque anni). Anche il secondogenito di Jack, Henry Sturgis Morgan (1900-1982), avrebbe fatto parlare parecchio di sé, come abbiamo visto. A cominciare dal suo matrimonio con Catherine Adams, diretta discendente del secondo Presidente degli USA John Adams nonché sorella di Charles Francis Adams IV (1910-1999), Presidente della Raytheon, multinazionale produttrice di armi attualmente tra le quattro principali società appaltatrici del Ministero della Difesa americano e, a tutti gli effetti, massimo produttore mondiale di missili guidati. Nei laboratori Raytheon è stato, tra l'altro, inventato il primo Forno a microonde, derivato dagli studi sui radar a microonde. Grazie ai profitti colossali accumulati nelle ultime guerre (dalla Guerra in Corea in poi) a causa del largo uso dei suoi missili - come i celebri Hawk terra-aria, i Patriots e gli aria-aria Phoenix - Raytheon ha recentemente acquisito altri colossi come Texas Instruments o l'intero settore di produzione militare della Chrysler. Junius Spencer Morgan III (1892-1960) si era laureato ad Harvard nel 1914. Sensibile, intelligente e dotato di molto senso dell'humor, aveva sempre sognato di fare l'architetto marino e il padre non era mai riuscito a vedere in lui un autentico businessman in grado di succedergli. Nonostante questo si era "fatto le ossa" con ruoli di direzione sia alla General Motors che alla US Steel e, alla morte di Jack, Junius passò subito alla direzione della Guarently Trust. Henry Sturgis Morgan, invece, era dotato di un forte istinto per gli affari. Il 1923, per lui, era stato l'anno d'oro. In quell'anno si era laureato - manco a dirlo - ad Harvard, si era sposato con Catherine (da cui avrebbe avuto cinque figli, il maggiore dei quali, Henry Sturgis Morgan Jr, avrebbe sposato Alexandra "Sandy" Mc Cain, sorella maggiore del potente senatore dell'Arizona John McCain, sconfitto però daBarack Obama nelle presidenziali del 2008), ed era entrato nella JP Morgan. Membro influente del CFR, agente OSS attivo nella Seconda Guerra Mondiale, co-fondatore della Morgan Stanley, Henry Sturgis potenziò notevolmente il leggendario patrimonio di famiglia.
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COME JP MORGAN IMPEDI’ LO SVILUPPO ENERGETICO MONDIALE Nikola Tesla il più grande inventore della storia, inventore della corrente alternata,della radio, dei raggi x,dei radiotrasmettitori,dei motori magnetici,microscopio digitale, tecnologia delle onde elf, e di innumerevoli altri brevetti (circa 700), nel 1900 aveva inventato un metodo per trasmettere corrente a distanza senza cavi, tramite la torre di Wardenclyffe dove aveva costruito un enorme trasmettitore con i fondi di JP MORGAN. Nel 1903, J. P. Morgan si rifiutò di concedere ulteriori finanziamenti, poiché nel frattempo aveva scoperto le vere intenzioni dello scienziato. Tesla aveva dichiarato pubblicamente di poter far accendere tutte le luci della fiera di Parigi utilizzando la sua torre di Wardenclyffe come trasmettitore. Un passo falso che gli costò caro. Con tale affermazione, Tesla si era messo irreparabilmente in contrasto con Morgan, mandandolo su tutte le furie. Il banchiere, infatti, proprio non voleva saperne di una tecnologia senza fili che avrebbe azzerato i suoi guadagni sulle reti di distribuzione elettrica via cavo e che per di più non consentiva l'utilizzo dei contatori per la misurazione e la vendita dell'energia erogata. Con il sistema mondiale di trasmissione wireless di Tesla, chiunque avrebbe potuto rifornirsi di energia semplicemente piantando un'antenna in giardino. Se si considera poi che Morgan deteneva anche il monopolio del mercato del ferro e del rame, è evidente che con le linee elettriche tradizionali avrebbe venduto milioni di tralicci, guadagnando una fortuna. Si può ben comprendere la ragione per cui tale tecnologia wireless (senza fili) non fosse affatto un buon affare per lui sotto ogni aspetto commerciale. Tesla cercò di persuadere Morgan, mostrandogli quanto il suo progetto fosse tecnologicamente utile e vantaggioso per tutta l'umanità, con una lettera del 1904 dove dichiarò apertamente di essere già riuscito a trasmettere una notevole quantità di energia elettrica dal suo trasmettitore incompleto da Long Island (New York) a Los Angeles (4.000 km circa di distanza) con un consumo pari solo al 2%, contro il 30% via cavo. Ovviamente ciò non ottenne l'effetto sperato e i suoi rapporti con Morgan cessarono drasticamente. J. P. Morgan garantiva alla società di Edison l'accesso al credito di cui aveva bisogno per anticipare la paga ai suoi duemila dipendenti e per provvedere alle spese di produzione. Lo stesso accadeva con George Westinghouse e ciò conferiva a Morgan una posizione di controllo assoluto sulle aziende. Inoltre Morgan, con l'acquisito della proprietà dei brevetti Tesla sulla trasmissione senza fili, si assicurò che nessun imprenditore potesse utilizzarli. Il banchiere insomma continuò a imporre le sue condizioni tanto a Edison quanto a tutta la nascente industria dell'energia elettrica, dirigendo un processo di fusioni societarie che terminò con la nascita della General Electric. Westinghouse, che all'epoca deteneva circa un quarto del mercato per la produzione di energia elettrica, dovette piegarsi alle direttive che provenivano dell'alta finanza. Cosè dall'accorpamento tra la US Electric Company con la Consolidate Electric Light venne
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fondata la Westinghouse Electric Manufacturing Company. Nel 1919 la General Electric creò la RCA (Radio Corporation of America), che in seguito si ripartè in altre due note e prestigiose società, la NBC (National Broadcasting Company) e la ABC (American Broadcasting Company). La nascita delle prime importanti società d'informazione e di intrattenimento moderne basate sulla radio-televisione la si deve quindi a Nikola Tesla, che ne ha reso possibile la tecnologia con i suoi brevetti (la radio, i trasformatori ad alta tensione, i dispositivi di sintonizzazione, la sperimentazione con il tubo catodico ecc.). Tuttavia, per ironia della sorte, il loro controllo finè proprio nelle mani del potente e spregiudicato cartello dell'alta finanza che ne cancellò la memoria dalla storia. Da allora il più formidabile strumento di controllo sull'opinione pubblica dell'epoca moderna è amministrato in sordina dalle stesse dinastie di banchieri di sempre.
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DOSSIER OMICIDI DOSSIER: La famiglia BUSH Per capire le origini dei Bush bisogna analizzare le ultime prove e dichiarazioni messe a disposizione dall’ ex nazista delle SS guardai del corpo di Hitler, e poi sipia della OSI (poi detta CIA), Otto Skorzeny, un assassino nazista e spia doppiogiochista. La vicenda dell’origine dei Bush si intreccia con l’omicidio di Nikola Tesla ed altre vicende storiche molto sospette. I Bush non hanno assolutamente origini texane come cercano di ostentare in ogni occasione
DOSSIER LA FAMIGLIA BUSH
OMICIDIO DI NIKOLA TESLA Nikola Tesla uno dei più grandi geni dell’umanità, in vita fu ostacolato nei suoi progetti da JP MORGAN. Vedi il paragrafo “COME JP MORGAN IMPEDI’ LO SVILUPPO ENERGETICO MONDIALE”. Recenti evidenze hanno messo in luce dettagli sulla morte di Nikola Tesla. Egli è stato assassinato il giorno dopo essere stato interrogato per tutto il giorno, da due agenti dei servizi segreti, Reinhardt Galeno e Otto Skorzeny. Dopo averlo soffocato, hanno rubato tutti i progetti e i documenti di Tesla. Otto Skorzeny era la guardia del corpo di Hitler e anche un assassino, uno dei tanti nazisti che sono stati trasferiti negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale, nell’ambito del Progetto Paperclip. Molti di questi scienziati nazisti finirono a lavorare per la NASA, la CIA e altri servizi segreti americani. Anche se presumibilmente morto nel 1975, Skorzeny riemerse nel 1999. In letto di morte fece delle confessioni all’uomo che stava uscendo con sua figlia, rivelandogli l’identità dell’assistente di Tesla, cioè colui che rubava i progetti del genio di Tesla. Quest’uomo, disse, conosciuto come George Scherff senior, non era altro che Prescott Sheldon Bush, il padre di George Herbert Walker Bush 41° presidente degli Stati Uniti, e il nonno del 43° presidente, George W. Bush. Skorzeny dice anche di aver contribuito insieme ad altri nazisti al potenziamento della CIA, e che anche i Bush erano spie Naziste. Questa storia non risulta nemmeno molto fantasiosa alla luce dei documenti segreti declassificati nel 1992 che provano l’aiuto degli USA alla protezione dei criminali nazisti (http://archiviostorico.corriere.it/1992/settembre/11/Cia_apre_dossier_nazisti_co_0_92091116580. shtml) vedi paragrafo CIA È interessante notare un articolo a riguardo, pubblicato sul Idaho Observer che è stato poi rimosso – anche se diverse copie sono state realizzate prima che fosse messo offline. Una copia di questo articolo può essere trovato qui:
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Otto Skorzeny: SS / ODESSA / CIA maestro spia e assassino Confessioni sul letto di morte, le foto supportano che il figlio di George H. Scherf (f) senior, era il 41 ° presidente degli Stati Uniti, che cambiò il cognome in Bush. By Don Nicoloff
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Secondo Otto Skorzeny, nella foto è la famiglia Scherff e alcuni amici (circa 1938). A Tenere la mano della “Madre” di Scherff a sinistra è Martin Bormann. Davanti c’è Reinhardt Gehlen. Nella parte posteriore è Joseph Mengele e alla sua destra è Skorzeny come un giovane uomo. Al centro destra (in uniforme tedesca della marina) è George H. Scherff, Junior e suo padre George H. Scherff Senior. Bormann divenne il secondo in comando di Hitler. Reinhardt Gehlen era un assassino e ufficiale capo delle SS, che è stato segretamente portato fuori della Germania sotto l’Operazione Paperclip. Skorzeny era la guardia del corpo di Hitler e SS spia / assassino che venne negli Stati Uniti dopo la guerra sempre nell’ambito del Progetto Paperclip. Skorzeny e GHW Bush hanno contribuito a fondere l’intelligence nazista (SS), con l’OSI per formare la CIA con a capo “Wild Bill” Donovan e Allen Dulles. Questi ragazzi erano anche parte del progetto di esperimenti di controllo mentale della CIA come il famoso MK-ULTRA. L’ufficiale delle SS e medico Joseph Mengele, il notoriamente sadico “angelo della morte” di Auschwitz, fuggirono dalla Germania in Sud America dopo la guerra. George H. Scherff Junior, è diventato il 41 ° presidente degli Stati Uniti sotto il nome di GHW Bush e George H. Scherff Senior, è stato assistente del grande Nicola Tesla. Quello che state per leggere è un altro passo oltre la ricerca pionieristica nei primi anni ’90 dell autore / storico Webster Tarpley basate in gran parte sugli indizi sul letto di morte forniti dall ex guardia del corpo di Hitler Otto Skorzeny e la sua scatola di fotografie. Dalla morte di Skorzeny, nel 1999, i vari indizi da lui forniti sono stati seguiti e tendono a sostenere quello che, a prima vista, sembrerebbe essere le farneticazioni incredibile di un vecchio uomo amareggiato. Ciò che rimane costante come abbiamo appurato attraverso, i registri a disposizione e le documentazioni ufficiali, corrispondenza privata, memorie, articoli di giornale, foto e altri “indizi” è che i documenti della famiglia Bush (quelli che esistono) sono un palazzo di puzzle di incongruenze e curiosità. Poiché si tratta di un dato di fatto che il Congresso stabilì che Prescott Bush era in affari con i nazisti durante la seconda guerra mondiale, possiamo tranquillamente dire che esisteva una connessione nazista dei Bush. Chi sono i Bush? Come hanno fatto a collegarsi con i nazisti? Il collegamento è stato ancora vivo attraverso presidenti degli Stati Uniti George HW Bush e George W. Bush? Le risposte non sono così semplici come vorremmo che fossero. Ma noi abbiamo la testimonianza di Otto Skorzeny e le sue foto. Così, qui abbiamo la prima parte di un’indagine che punta a una curiosa conclusione: la famiglia “Bush” è stato creata per distruggere l’America. Quello che viene insegnata come storia nelle scuole americane non è storia, ma una favola. Meglio ancora, è propaganda progettata per ingannare una società ignara, inconsapevole del suo patrimonio e degli atti di tradimento e sabotaggi che sono stati concepiti al fine di realizzare un Nuovo Ordine Mondiale. “Ricerca” è l’indagine sistematica e lo studio dei materiali e delle fonti, al fine di accertare i fatti e di raggiungere nuove conclusioni. Questa è un importante ricerca. Leggere attentamente, con una mente aperta. IMMEDESIMATI Immagina di essere un membro di un’organizzazione segreta il cui unico ordine del giorno era quello di controllare l’intero pianeta. Se il piano era di raggiungere questo obiettivo senza essere percepito dalle vostri vittime designate, la discrezione sarebbe fondamentale. L’organizzazione dovrebbe escogitare una serie di eventi storici che, in superficie, sembrerebbe essere eventi quotidiani, eventi casuali (disastri naturali, malattie di origine antropica, atti di omicidio, assassinio, il terrore, la manipolazione di denaro e di approvvigionamento energetico, la contaminazione degli alimenti , l’inquinamento delle risorse naturali, e la guerra). La tempistica di questi eventi richiederebbe pazienza, un’attenta pianificazione, la collaborazione di altri in
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posizioni di fiducia, furtività e l’inganno. In sostanza, tutta la missione deve derivare il suo potere con l’inganno e la dissimulazione e deve avere un piano generale. Chi sono i progettisti di questo grande piano? Proseguiamo e connettiamo i vari puntini storici, uno ad uno e alla fine si avrà una quadro abbastanza chiaro della situazione.
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Nikola Tesla
Nonostante le testimonianze letterarie e storiche contrastanti, Nikola Tesla, un serbo, nato il 10 luglio 1856, in Smilja, provincia di Lika, o quello che oggi è la moderna Croazia. Prima della prima guerra mondiale, Smilja era sul confine dell’impero austro-ungarico così, in effetti, Tesla era un cittadino di origine austriaca. Il figlio di un prete ortodosso serbo che è salito al rango di arcivescovo, Tesla ha avuto l’opportunità di studiare una varietà di argomenti contenuti nella biblioteca personale del padre. Da ragazzo, ha accompagnato il padre in viaggio a Roma, dove ebbe modo di studiare le opere meno conosciute memorizzati nel vasto archivio scientifico del Vaticano. Dopo aver completato i suoi studi in ingegneria e fisica presso il Politecnico di Graz, Austria, Tesla ha frequentato l’Università di Praga. Tesla era un genio ineguagliabile, conosceva perfettamente 7 lingue, ed aveva capacità matematiche da far impallidire pure Einstein. Egli ha dimostrato, nella fase iniziale, una innata capacità di risolvere problemi meccanici e scientifici, soprattutto nella zona di energia elettrica e le sue applicazioni nella produzione di energia. Dopo aver lavorato per la società Edison Telefono aziende a Budapest, Parigi, e in altre città in tutta Europa. Nikola Tesla andò in America, per incontrare il proprietario dell’ azienda che gli ha dato il suo primo lavoro, Thomas Edison. Tesla trovò difficoltà a lavorare per Edison (Edison infatti sfruttava la genialità di Tesla per risolvere i suoi problemi non ripagandolo minimamente), ma ben presto Tesla trovà sostenitori per finanziare i suoi progetti di ricerca e sviluppo e le sue nuove invenzioni. Finanzieri, come John Pierpont (JP) Morgan, George Westinghouse e John Jacob Astor sono stati tra coloro che hanno visto il potenziale pionieristico di Tesla, e il loro spirito imprenditoriale li spinse a capitalizzare sulle sue scoperte tecnologiche di energia elettrica, comunicazioni wireless, e di fisica. L’unica documentazione ufficiale dell’arrivo di Nikola Tesla negli Stati Uniti è stata, ancora una volta, prodotta nel porto di New York. Il 7 aprile 1882 a 25 anni Tesla è arrivato tramite la SS Nordland, che partì da Anversa. Era tornato, in questo viaggio negli Stati Uniti, dopo le conferenze a Parigi.Destinazione di Tesla: New York. Tesla immigrato come un “operaio”, anche se questa etichetta difficilmente si addicono a l’uomo che sarebbe diventato l’inventore più prolifico nella storia, con circa 700 brevetti tecnologici al suo attivo. Fonti precedenti di associazione di Tesla con i progetti di Thomas Edison lo pongono negli Stati Uniti già nel 1870. Le sue numerose scoperte tecnologiche erano certe di aver attirato l’attenzione di chi ha fame di dominazione del mondo e superiorità. In generale, le invenzioni di Tesla e la sua carriera sono stati esclusi dai nostri libri di storia, è stato boicottato e tenuto nell’anonimato, buttato volutamente nel dimenticatoio, perché le sue invenzioni e brevetti sono
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troppo scomodi per chi punta alla sottomissione egoistica delle popolazioni. Tesla era invece uno scenziato che sviluppava e lavorava non per fini economici(infatti non ricavò mai nulla per se dalle sue invenzioni, ma altri guadagnarono al suo posto), ma il suo fine era creare per il bene dell’umanità e per migliorare il mondo. Molti suoi progetti per questo sono stati rubati e utilizzati per fini malvagi come le armi. Non è destinato a noi imparare circa la soppressione delle scoperte scientifiche avanzate di Tesla, né di quelli che hanno beneficiato del loro furto. Edison basava tutte le sue scoperte elettriche sulla corrente continua, mentre Tesla aveva in mente un sistema di corrente alternata, quindi non più corrente sempre con la stessa polarità, ma invece una corrente che alterna la sua polarità con una certa frequenza fissa e prestabilita. A posteriori sappiamo quanta ragione aveva Nikola Tesla nel cercare in tutti i modi i finanziamenti adeguati, perché la corrente alternata offre vantaggi economici notevoli rispetto a quella continua. Per dimostrare la sua teoria costruì tre gruppi completi di motori a corrente alternata che utilizzavano diversi tipi di corrente alternata, il più semplice lo chiamò monofase, utilizzava due fili. Progettò inoltre un sistema bifase, che utilizzava due correnti collegate e un trifase, che ne utilizzava tre. Successivamente lo vediamo alle prese con la "bobina Tesla", un dispositivo che utilizzava la risonanza per produrre alta frequenza, elettricità ad alto voltaggio. Al tempo stesso sviluppò un sistema di condensatore e bobina di sintonia, che è alla base di tutte le radio e televisioni moderne. Tesla brevettò la bobina Tesla e il dispositivo di sintonia radio sei anni prima che Marconi brevettasse la prima radio: purtroppo non era così bravo negli affari come quest'ultimo, che infatti lavorò assieme al governo e i militari per portare avanti le sue idee. Iniziarono, finalmente per lui, una serie di esperimenti con campi elettrici enormi, con fulmini creati in laboratorio di diverse decine di migliaia di volt che lo portarono alla costruzione di un tubo catodico e del microscopio elettronico prima ancora della scoperta degli elettroni, un tubo luminoso che emetteva raggi X e con il quale fotografava le ossa della sua mano, a luci fluorescenti senza fili. Quest'ultima invenzione per Tesla dimostrava l'applicabilità di una sua grandissima aspirazione inventiva: mandare l'energia elettrica senza fili e gratis a tutte la case del mondo attraverso l'etere. Sappiamo benissimo che ciò è tecnicamente possibile e lo vediamo tutti i giorni guardando la tv, ascoltando la radio ecc. ma non è applicabile perché l'impero economico delle multinazionali energetiche non lo permetterebbe.
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Come è possibile che un uomo così versatile, le cui invenzioni hanno reso possibile la nostra civiltà moderna, sia stato dimenticato? I suoi contemporanei: Edison, Marconi, Westinghouse sono entrati nella storia; invece, Tesla è ancora largamente sconosciuto. Tesla inventò un metodo per trasmettere corrente a distanza in maniera gratuita e senza fili, ma quando il suo finanziatore JP MORGAN lo scoprì distrusse il suo laboratorio, gli tagliò i fondi e iniziò una campagna per screditarlo, questo perché JP MORGAN aveva appena avviato il suo business di costruzione dei tralicci dell’alta tensione per trasmettere corrente in tutti gli USA(la stessa corrente scoperta da TESLA), Tesla per aver salva la vita fu costretto ad abbandonare i suoi progetti e a dedicarsi ad altri progetti. Ma continuiamo con la storia.....nel 1940 Tesla accennò ad un prototipo di laser e di ordigno al plasma che produceva particelle ad alta energia nella ionosfera. Questa teleforza sarebbe stata in grado di liquefare il motore di un aereo a 250 miglia di distanza. Il 5 gennaio 1943, in piena guerra mondiale, Tesla telefonò al Dipartimento della guerra e parlò con il colonnello Erskine, al quale offrì i segreti della sua arma. Il militare non conosceva Tesla e pensò che si trattasse di un pazzo. Tra il 5 e l'8 gennaio Tesla morì a causa di un attacco cardiaco (la data è incerta perché il corpo fu ritrovato nella piena solitudine dopo un paio di giorni). Dopo pochissimo tempo l'FBI aprì un indagine perché gli appunti di Tesla potevano in qualche modo essere pericolosi per gli Stati Uniti; fu confiscato tutto, due camion pieni di macchinari e schedari. Così, il lavoro di una vita fu dichiarato top secret e qualsiasi discussione in merito fu vietata. Ironia della sorte, il "raggio della morte" esisteva veramente: il 18 ottobre 1993, il Dipartimento americano della difesa annunciò di aver cominciato a costruire un centro di ricerche missilistiche sperimentale sulla ionosfera a Gakona in Alaska. Il centro è noto come H.A.A.R.P. (High Frequency Active Auroral Research Program) e studia le proprietà di risonanza della Terra e dell'atmosfera. H.A.A.R.P. esamina esattamente gli stessi fenomeni studiati da Tesla almeno cento anni prima. Vedi paragrafo HAARP Alla fine l'ebbe vinta: la sua teleforza è stata realizzata, e sei mesi dopo la sua morte vinse la battaglia per i brevetti con Marconi: la Corte Suprema degli Stati Uniti confermò la paternità di Tesla per l'invenzione della radio. Molti dei brevetti di Tesla caddero nelle mani dei nazisti prima e durante la guerra mondiale I e II. Come risultato, Tesla continuamente si trovò nel contenzioso sui diritti di brevetto e di altre questioni. Anche se era riuscito a vincere la maggior parte delle sue cause brevettuali, la sua tecnologia era stato più volte rubato e venduto ai nazisti tedeschi e di altri governi stranieri, così ha mai raggiunto il successo finanziario che meritava. L’appropriazione indebita della sua capitalizzazione è andato incontrollato tutta la carriera di Tesla. Al momento della sua morte (per omicidio, secondo Skorzeny) il 6 gennaio 1943, Tesla morì praticamente senza un soldo.
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Assistente di Tesla, George H. Scherff, Senior. I successi di Nikola Tesla nello scoprire nuove tecnologie non sono passati inosservati a molti capitalisti industriali e governi mondiali. In realtà, molte delle sue invenzioni sono state sviluppate attraverso programmi governativi segreti iniziati subito dopo le sue scoperta della corrente alternata (AC), tecnologie energetiche elettromagnetiche, motori elettrici, generatori, bobine, trasmissione radio, dispositivi di risparmio energetico e di trasmissione wireless alternata. Dal momento che Tesla era spesso sepolto nella ricerca presso laboratori remoti, molti dei suoi affari finanziari e legali sono stati supervisionati dal suo più stretto collaboratore, George H.Scherff. Scherff spesso ha consigliato Tesla in merito ai contenziosi sui brevetti, contratti, proposte, manifestazioni e affari finanziari. Come dovrebbe ogni socio fidato, Scherff era accanto Tesla attraverso tutti gli alti e bassi dei suoi incubi finanziari, a volte organizzando il credito esteso al Waldorf-Astoria, dove Tesla spesso risiedeva, o ottenendo un anticipo in contanti per le ricerche che doveva eseguire. Verso la fine della sua carriera, Tesla è stato sfrattato dalla Waldorf per una legge eccezionale che ha superato i 20 mila dollari – una somma piuttosto grande per quei giorni. Quando Tesla ha lavorato su progetti governativi segreti degli Stati Uniti a Colorado Springs, Colorado, Scherff comunicava a Tesla lo stato dei suoi affari. Tesla ha parlato di speranza, successi finanziari futuri, anche se Scherff ripetutamente consegnava notizie della diminuzione dei fondi. Tesla aveva iniziato la costruzione di una torre di trasmissione di energia senza fili (“Wardenclyffe,” Shoreham, Long Island) con i fondi investiti da JP Morgan. Quando Morgan scoprì che la torre avrebbe trasmesso energia elettrica e le onde radio libere, ha cancellato il progetto e ha l’smantellata, e poi venduta per rottami. Morgan non aveva intenzione di permettere agli americani di ricevere energia elettrica gratuita, televisione e radio. Tesla è stata devastato quando ha ricevuto la notizia, ma continuò con le sue nuove invenzioni. Circa 12 anni dopo, il 14 ottobre 1918, Scherff scrisse a Tesla a Colorado Springs. La corrispondenza è concentrata sulla solita divulgazione di questioni legali pendenti ed è stato inviata a Tesla su carta intestata “ Società Tesla” contenente l’indirizzo la sede della società a 8 W. 40th Street, New York, NY. Il 15 ottobre 1918 (il giorno successivo) Tesla ha risposto alla lettera di Scherff (sembra impossibile per quanto riguarda la nostra comprensione della tecnologia disponibile all’epoca, ma queste sono le date allegate alla corrispondenza). Una anomalia interessante: la risposta di Tesla è stata indirizzata a “George Scherff, Esq.,.” Union Sulphur Co., 17 Battery Pl, New York, NY (Union Sulphur Company).. Questo indirizzo non era la posizione della “Società Tesla”. Chi era George Scherff? Meglio ancora, chi era George H. Scherff, Senior? Non esiste nessun registro che legittima un George H. Scherff essendo nato negli Stati Uniti dalla fine del 1800 fino al 1925, ma, George Scherff era assistente / commercialista di Nikola Tesla. Se lui fosse nato in Germania, il suo paese natale potrebbe far luce su questo mistero? Probabilmente, se esistono (è diventato evidente che gli individui associati al partito nazista di solito hanno tutti o parte dei loro registri genealogici ed esploreremo ulteriormente nella sezione di questo articolo che fare con l’albero di famiglia “Bush”).
Il collegamento Rockefeller I registri mostrano che il 17 Battery Place è il Palazzo di Whitehall e fu di proprietà di Frank Rockefeller, che, con i suoi fratelli William e John D., possedeva anche molte delle aziende con uffici situati lì. L’Associazione Internazionale Longshoremen (ILA) ha avuto la sua sede mondiale lì, così come una società di petrolio, miniere, e le aziende chimiche. Anche se Union Sulphur
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Company è stata gestita dal suo presidente, Herman Frasch, un chimico tedesco che ha brevettato metodi di estrazione di zolfo e petrolio, Frasch ha lavorato anche per John D. Rockefeller Standard Oil Company (New York, New Jersey e Cleveland, Ohio), lo sviluppo di metodi di estrazione simile. Sulla base di questa associazione, George Scherff, Senior, aveva collegamenti con la famiglia Rockefeller, anche se non è chiaro se Tesla era consapevole di questa connessione. Frank Rockefeller era anche un investitore di Buckeye Fusione di acciaio a Columbus, Ohio. Buckeye si occupava di accoppiatori automatici e telai per vagoni ferroviari di proprietà degli Harriman, dei Rockefeller, e JP Morgan. Alla fine, Samuel P. Bush è stato promosso da direttore generale a presidente della società dopo la produzione di profitti giganteschi. L’associazione di Samuel P. Bush con i Rockefeller e la sua successiva posizione di Direttore della War Industries gli offrì l’opportunità di creare contratti con Remington Arms durante la guerra, per gentile concessione di Percy Rockefeller. L’assistente grande del Nikola Tesla (a volte indicato come “ragioniere” o “segretario”) George Scherff, Senior, ha lavorato presso Union Sulphur Company. Normalmente, questa associazione non farebbe allarmare, considerando la situazione di Tesla. Scherff aveva tutto il diritto di guadagnarsi una vita decente, al fine di sostenere la sua famiglia, questa era s “l’American Way.” Ma un attento esame della Union Sulphur Co. potrebbe rivelare che qualcuno era stato ingannato – Tesla, e Scherff era alla radice di questo inganno.
Dichiarazioni foto di Otto Skorzeny Amici e conoscenti di Nikola Tesla lo ricordano lamentarsi del figlio di Scherff, George Jiunior, sempre a curiosare in giro per il laboratorio di Tesla. In più di una occasione (probabilmente durante la fine del 1930), Tesla ha catturato il 14enne Scherff junior mentre stava guardando i suoi appunti, studiando attentamente i suoi libri, e rubando piccoli oggetti dal suo laboratorio. Tesla gli diede il soprannome, “Curious George” e lo ha paragonato ad una “scimmia dispettosa.” Secondo Skorzeny, (ex guardia del corpo di Adolf Hitler), in una confessione in punto di morte a Eric “Orion” (Eric Berman) in S. Miami, in Florida, Tesla, “odiava il giovane Scherff”. In effetti, secondo Skorzeny, il libro “Curious George” e film sono stati ispirati dalla suggestione di Tesla . Curiosamente, il giorno prima del rilascio teatrale nazionale della produzione di Hollywood del film Curious George , Alan Shalleck, il creatore di Curious George (e l’uomo con il cappello giallo), è stato trovato ucciso sotto un mucchio di sacchetti di immondizia di plastica in vialetto di casa sua in Florida all’età di 76 anni. In breve, Otto Skorzeny ha affermato che la vera identità di George HW Bush era “George H. Scherff Junior, il figlio dell’ immigrato illegale di origine tedesca George H. Scherff Senior, assistente di Nikola Tesla.”
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L’inconfondibile Otto Skorzeny con Adolph Hitler. (vedi storia HITLER era un Rotschild) Vale più di mille parole: Ma questa non era l’unica dichiarazione bomba consegnata da Otto Skorzeny quel giorno, verso la fine del 1999. Skorzeny, prese una scatola di scarpe piena di fotografie personali con 60 anni della sua storia, li mostrò a Berman, descrivendo ognuno in grande dettaglio. La collezione caratterizzata da una foto di un giovane, maestoso Skorzeny in pieno abito militare delle SS naziste, accanto al suo Führer, Adolf Hitler. Poi c’erano le foto di Reinhard Gehlen (SS spia e assassino) Dr. Joseph Mengele (l ‘”Angelo della Morte”), Martin Bormann (aiutante di Hitler e SS assassino) e Adolph Hitler (fotografato nel 1997 a 107 anni). La foto di Hitler è stata presa nel corso di una “reunion” al Lake McDonald Lodge nel Glacier National Park, Montana, il 27 agosto 1997. Secondo Skorzeny, Adolph Hitler era vivo e vegeto negli Stati Uniti nel 1997! Hitler era stato salvato e portato negli USA sotto falsa identità dai servizi segreti, perché le sue conoscenze potevano essere utili per i loro scopi…
Skorzeny non si è fermata lì. Ha messo fuori una foto di un giovane Skorzeny, Mengele, Bormann, e la famiglia di George H. Scherff Senior. Seduto in mezzo a quelle nella foto era un
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giovane George H. Scherff Junior, che, secondo Skorzeny , è stato addestrato come spia e inviato in America a lavorare per Adolph Hitler. A George H. Scherff Junior furono date false generalità e venne adottato da Prescott Sheldon Bush come suo figlio col nome di “ George Herbert Walker Bush,” Skorzeny proseguì dicendo. “Ha falsificato un certificato di nascita per entrare nei militari prima di compiere 18 anni, entrando a 16 anni, era già stato addestrato come spia, e non a caso anni dopo divenne capo della CIA (è ovvio che bisogna essere stati agenti segreti per poter guidare i servizi segreti). ”
Nella foto di famiglia,sia una giovane Scherff che Bormann, sfoggiavano una uniforme della marina tedesca. Scherff più tardi si arruolò nella Marina degli Stati Uniti come “George HW Bush”. In dettaglio ancora maggiore, Otto Skorzeny ha descritto come (contrariamente a quel che dicono i libri di storia) ha aiutato Hitler fuggire in Austria in un aereo pilotato da un pilota donna, Hanna Reitsch. “Hitler non si è suicidato”, ha raccontato Skorzeny. “Il suo sosia fu sparato tra gli occhi e la registrazione del calco dentale ha dimostrato che non era Hitler. Gli americani hanno mantenuto il segreto, preoccupati che la verità potesse arrabbiare i russi. ” Eric “Orion” (Berman), in un’intervista radiofonica in diretta su Repubblica Broadcasting Network, 17 gennaio 2006, spiegò nel dettaglio come è morto Skorzeny il 31 dicembre 1999. Il suo corpo è stato cremato, ho una copia del suo certificato di morte, e ho visto le sue ceneri. Dopo la guerra, aiutò George Bush a fondare la CIA attraverso l’operazione Paperclip e ODESSA “. Berman ha raccontato come Skorzeny è stato giudicato “non colpevole” ai processi di Norimberga, e poi introdotto nella CIA. “Sconvolgente è che circa 50.000 criminali di guerra + SS naziste, non solo gli scienziati, sono stati portati in America dopo la guerra.” Skorzeny, circa 90 anni, all’epoca, è stato descritto da Berman come “molto concentrato e molto lucido, e ancora molto mobile. Era ancora in grado di camminare, lui era ancora molto
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impressionante e aveva le mani più grandi che abbia mai scosso. “Era alto 1 metro e 94 ed è stato un gigante per la sua epoca. Lui torreggiava sopra di me.” Quando gli chiesero perché pensava che Skorzeny avesse affidato queste informazioni a lui, Berman ha risposto: “stavo con una delle sue figlie. Sapeva che io sono ebreo, prima di tutto, io sono un ragazzo onesto e ha pensato che mi sarebbe piaciuto provare a fare qualcosa per portare un po ‘di giustizia, a questi criminali di guerra nazisti. Il suo obiettivo era quello …. lo avevano fregato e fatto fuori, tra cui George Bush, …..e fatto fuori da ingenti somme di denaro nel corso degli anni. Questo fu il suo ultimo modo di vendicarsi”. COME FU UCCISO TESLA Grazie alle premesse fatte in precedenza per chiarire chi erano i protagonisti della vicenda, si possono analizzare le altre dichiarazioni di Skorzney in merito a Tesla.Un articolo biografico su Nikola Tesla apparso sulla rivista Tesla Tech, Inc., “Tecnologia straordinaria,” Volume 4, Numero 3, Agosto, Settembre, Ottobre, 2006. Nell’articolo, scritto da Dustin Wallace, si parla dell’ infanzia di Tesla, alcune delle sue invenzioni, i suoi ultimi giorni. Wallace ha scritto (pp. 21-22), “La monarchia jugoslavo in esilio è stato convocata per visitare Tesla nell’autunno del 1942. Tuttavia, Charlotte Muzar, una segretaria, ha pagato Tesla per la visita. Al suo arrivo vedendo le condizioni di Tesla sembrava come se egli non potesse vivere tutta la notte. Un altro amico di Tesla, Kenneth Swezey lo ha visitato nel corso del tempo e ha notato che sopravviveva solo di latte caldo e crackers. Era evidente che Tesla si stava avvicinando alla fine del suo tempo. Entro la fine di dicembre del 1942, Tesla ha iniziato l’incontro con due agenti del governo degli Stati Uniti, al fine di condividere alcune delle sue scoperte più sensibili. Questi uomini portarono via molti dei suoi documenti per microfilm. ”
Sopra è caro Tesla con il re Pietro II di Jugoslavia presso l’Hotel New Yorker 15 luglio 1942. E ‘strano che Tesla, uno dei più geniali inventori di sempre, sarebbe morto senza un soldo e il suo “assistente grande”, secondo Otto Skorzeny e alcuni record stranamente corroboranti, era “George H. Scherff, Sr.” Tesla morì 6 gennaio 1943 . “Il 4 gennaio 1943, il fedele assistente di Tesla, George Scherff senior, visitò Tesla per l’ultima volta, Tesla è stato trovato morto nella sua stanza d’albergo la mattina dell’8 gennaio. 1943. Lui morì tra quei quattro giorni dalla visita di Scherff ”. L’articolo prosegue: “Dopo la morte di Tesla l’Ufficio di Alien Property Stati Uniti, secondo le istruzioni del Federal Bureau of Investigation, confiscò tutti i documenti e le proprietà di
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Tesla. Questa è stata una manovra interessante se si considera che Tesla era un cittadino degli Stati Uniti ed è una procedura molto rara” . Il significato di questa descrizione benigna delle invenzioni di Tesla e le sue ultime giornate ha un rapporto diretto con le affermazioni precedentemente fin ora sconosciute date da Otto Skorzeny. Skorzeny descrisse (a Berman) nel dettaglio il suo coinvolgimento con George HW Bush (George H. Scherff Junior) nell’organizzare la CIA assorbendo gli agenti delle SS nazista. “Skorzney ha lasciato intendere che si trattava di Reinhard Gehlen e se stesso che hanno ucciso Nikola Tesla il 6 gennaio 1943, per strangolamento / soffocamento.”
Prima dell’omicidio, Skorzeny e Gehlen “ parlarono in modo molto dettagliato con Tesla circa le sue tecnologie più avanzate e quindi rubarono i progetti migliori e le invenzioni più segrete.” Erano questi i “due agenti del governo degli Stati Uniti” di cui ha scritto Dustin Wallace ? Anche la tempistica dell’ ultima visita di George Scherff senior a Nikola Tesla era molto sospetta.Forse voleva andare a dare l’ultimo saluta al suo amico sapendo che poi suo figlio George HW Bush (George H. Scherff Junior) avrebbe mandato Skorzeny e Gehlen ad ucciderlo? Skorzeny non si è fermata con queste rivelazioni . Ha continuato a descrivere gli alias di se stesso Frank Edward Powell, del sud della Florida (secondo Berman, che afferma che sta cercando di proteggere la figlia di Skorzeny), Reinhard Gehlen (Hank Janowicz, Wayne, NJ), e il dottor Joseph Mengele (Steven Rabel). Secondo Berman, “Gehlen ebbe una soffiata dall FBI quando Skorzeny rivelò la sua identità e la sua posizione, e Gehlen (Janowicz), poi è andato a
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nascondersi. Mengele (Rabel), attraverso una serie di iniezioni ormoni anti-invecchiamento, un parrucchino nero, e ‘cannibalismo’ ha mantenuto un aspetto giovanile, si pensa che sia lui l’assassino Zodiac. ”
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TENTATIVO DI GIUSTIZIA Dopo aver esaminato alcune delle affermazioni di Skorzeny, Berman aveva contattato il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per informarli che le spie naziste erano nutrite da alcune fazioni dei servizi segreti statunitensi, in particolare, la CIA. “I miei pensieri erano che, dovevo a tutti i costi provare a portare ,questi SS nazista criminale di guerra assassini dell’olocausto terroristi, alla giustizia. Volevo chiamare il nostro governo e dire Hey sono ancora vivi . Portarli alla giustizia. Quella era la mia intenzione. Inizialmente avevo contattato o cercato di contattare Eli Rosenbaum, che era il direttore del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Office of Special Investigations. In sostanza, essi, hanno pensato che fosse una bufala e mi hanno detto che mi ero sbagliato, e che, secondo la Cia, tutti loro erano tutti morti e io mi ero sbagliato. Questo è quello che mi hanno detto. Mi sbagliavo.” “Più tardi quella notte, ero sopra a casa di Skorzeny, e la sua vedova ricevette una telefonata che ha l’ha fatta sbiancare, e lei è quasi svenuta. In pratica, qualcuno dalla OSI fece una soffiata dicendo che li avevo contattati … e che conoscevo la loro vera storia. Più tardi quella notte, mentre tornavo a casa, una macchina si fermò dietro di me, le sue luci mi lampeggiavano, mi volevano far salire. Così ho capito che c’era qualcosa che non andava,ma ero pronto, ho notato che qualcuno camminava accanto a me, sembrava che avesse una pistola in mano, così ho accelerato e sono scappato via. Vado bene, la mia ragazza era in macchina, al momento, ho accelerato attraverso tre corsie di traffico e sono andato in un centro commerciale locale,ma mi seguivano, mi hanno dato uno sguardo cattivo fermandosi ad un paio di metri di distanza, poi andarono via perché c’era troppa gente. Ma sono sicuro che hanno cercato di uccidermi o di impaurirmi, così mi è andata bene. ” Berman ha poi confermato la sua ragazza era figlia di Skorzeny e aggiunse: “Lei non sapeva che io sapevo … non sapeva che suo padre mi aveva detto tutto questo. Ecco perché non siamo più usciti. Lei ha rotto con me quando il governo le ha dato la soffiata che ho scritto un libro sulla sua famiglia. ”
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Se questa foto è del 1938, GHW Bush (nato nel 1924) avrebbe avuto 14 anni, Skorzeny (nato nel giugno 1908), 30 anni, e Prescott Bush (nato nel 1895) 43 anni, dalla foto tutto corrisponde con le dichiarazioni. L’ORO DEI NAZISTI ALLA CIA Al fine di autenticare le rivelazioni di Skorzeny, l’autore ha cominciato a condurre la propria ricerca sulla pseudonimo di Otto Skorzeny. Il primo particolare, considerando “indizio criptico” di Berman del nome CIA di Skorzeny, era di determinare la varietà di nomi che iniziano con la lettera “P” – Palmer, Parson, paskel, Peller, Porter, Powell, ecc, di stabilirsi su “Powell “come la possibilità più probabile. Poi, c’era la possibilità che Skorzeny (al fine di proteggere la moglie ei figli)abbia un po ‘ ingannato Berman sui suoi alias “ufficiali”, invertendo i suoi primi nomi. Una ricerca esaustiva ha rivelato un dati interessanti. Dal momento che Skorzeny aveva figli, ha probabilmente avuto una moglie. In realtà, egli aveva già una moglie e ha lasciato una scia (anche se usurata dal tempo), che potrebbe far luce sul piano generale (questo problema è stato discusso più avanti).
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Ulteriori ricerche sulla vita di Otto Skorzeny, “maestro spia”, rivela la sua storia poco conosciuta con Eva (Evita) Marie Duarte de Peron, moglie del presidente argentino Juan Domingo Peron. L’ Oro che è stato rubato dai nazisti (riciclati dalle banche svizzere e lo IOR Vaticano, poi contrabbandato in Argentina dall’ammiraglio Wilhelm Canaris) aveva maturato un enorme interesse dopo la seconda guerra mondiale, e dopo la sua morte, Eva Peron lasciò in eredità a Skorzeny $ 100 milioni di dollari, denaro che alla fine cadde nelle mani della CIA. La connessione nazisti-CIA per il denaro era evidente. In base alle affermazioni di Skorzeny, questo denaro probabilmente cadde nelle mani di George HW Bush e dei suoi “gestori”.
George H. Scherff Jr, visita l’ FBI Alla morte prematura di Nikola Tesla, forse il più famoso scienziato del mondo nella storia, J. Edgar Hoover, direttore dell’FBI, ha ricevuto una visita inaspettata da George H. Scherff Junior. Il fatto che George Scherff Senior, collaboratore di fiducia di Tesla, scelse di mandare suo figlio adolescente a visitare il famigerato direttore dell’FBI avrebbe dovuto sollevare una bandiera rossa, e probabilmente lo è stato per un agenzie di intelligence. Scherff Junior, ha spiegato a Hoover che aveva lavorato per Tesla e aveva il diritto sui suoi documenti e altri effetti personali. Ha anche espresso la preoccupazione che “un governo straniero potrebbe essere interessati alle sue invenzioni”. Scherff Junior, diede anche un indirizzo ad Hoover, “149 Secord (sic) Rd., New Rochelle, New York” ["Seacord" è l'ortografia corretta]. Il file FOIA dell’FBI dice “soggetto, Nikola Tesla”: “Mr. George H. Scherff Junior informato di aver ricevuto due lettere … Mr. Scherff dichiarò che era un socio di Nikola Tesla nel 1914 e che per molti anni, suo padre era stato segretario privato del dottor Tesla. Mr. Scherff ha detto che non aveva mai sentito parlare di Leland J. Anderson né alcuno dei nomi citati nella lettera di Anderson per Tesla “(Anderson aveva scritto alla famiglia Scherff che ricerca informazioni sugli scritti di Tesla. Stava lavorando su una tesi per la scuola e aveva cercato informazioni da società collegate alle comunicazioni). (3 febbraio 1954) “Mr. Scherff ha dichiarato che ha un po‘ di scritti di Tesla in suo possesso e non sapeva se sarebbero o no di valore per un governo straniero”. Ci sono diverse discrepanze evidenti e incongruenze nelle dichiarazioni di George H. Scherff Junior per l’FBI (o se l’intero documento non sia solo una copertura, e sia stato omesso e tenuto segreto il vero argomento del colloquio). L’autore ha condotto la propria ricerca sullo sfondo di George H. Scherff, Sr., e, da tutte le indicazioni, conclude che George H. Scherff Junior, non avrebbe potuto lavorato per Nikola Tesla nel 1914. Scherff Jr. non era nemmeno in vita nel 1914, quindi non poteva avere “ha lavorato per lui”, quindi o in qualsiasi altro momento (sulla base dei numerosi racconti su “Curious George”, Tesla non poteva tollerare nemmeno di vederlo intorno al suo laboratorio ). E’ altamente improbabile che Tesla avrebbe assunto avuto come collaboratore George Scherf junior. Anche un altro libro scritto da John J. O’Neill, ‘Genius prodigo, La vita di Nikola Tesla’ nel 1944, questo è fatto riferimento a un segretari0 di nome “George H. Scherff”. Per la maggior parte della sua carriera, il segretario di Tesla era Dorothy F. Skerritt. Sia Skerritt e Muriel Arbus lavoravano per lui al momento del suo ritiro, a cui fu costretto a causa di una diminuzione di fondi. I ringraziamenti alla fine del libro descrivono George H. Scherff come un “socio in affari”, e non vi è alcuna menzione a George H. Scherff Junior per aver mai lavorato per Tesla. Allora perché Scherff Junior, avrebbe mentito all’FBI? Perché era pericoloso per lui dire ad Hoover la verità sulle reali identità di suo padre e di se stesso? Perché George H. Scherff Senior mandò il figlio adolescente a cercare progetti e altri documenti (appartenenti a Tesla) dall’ FBI e
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non farlo da solo? Perché il direttore dell’FBI, J. Herbert Hoover, avrebbe accettato di parlare con lui e non col padre, forse perché Scherf Junior era anche un Bush, era una spia ed aveva una doppia identità? Rimane inoltre la possibilità più probabile che il colloquio Scherff non era altro che uno stratagemma, creato dal FBI al fine di offuscare i fatti intorno al coinvolgimento del governo nell’omicidio di Nikola Tesla, il furto di e violazione occulta sui suoi brevetti , e il riciclaggio di denaro che ne seguì tra alcune banche di Wall Street e del partito nazista di Adolf Hitler. Chiunque avesse intervistato George H. Scherff Junior, avrebbe facilmente riconosciuto che non era abbastanza vecchio da aver lavorato per Nikola Tesla nel 1914. Dichiarazioni redatto nei file FOIA sopra fa riferimento e indica che qualcosa veniva coperto. I documenti “Scherff” sono stati creati per contrastare gli sforzi di ricerca di Leland J. Anderson, e nascondere i fatti dietro l’omicidio di Tesla, e dissipare ogni speculazione che l’FBI ha rubato da Tesla documenti di ricerca e le nuove tecnologie.
Collegamento tra Bush, e i potenti Nel 1942, meno di un anno prima della morte prematura di Tesla, era già noto che i principali della New York Union Banking Corporation erano stati catturati per via di “Affari col Nemico” la Germania nazista. Tra i principali c’era George Herbert Walker Bush e Prescott Sheldon Bush, “figlio” dell’industriale Samuel Prescott Bush, che era presidente della Buckeye Fusione di acciaio a Columbus, Ohio e il direttore della Divisione Servizi della azienda di armi War Industries Board. La WIB ha dato a Samuel P. Bush legami senza precedenti con le famiglie di elitè orientali attraverso la sua associazione con uno dei più grandi produttori di armi, Remington Arms. Buckeye Getti di acciaio fornito l’industria ferroviaria, controllata dai Rockefeller, gli Harriman e JP Morgan con le parti del giunto e telai per le loro navi cisterna e vagoni ferroviari. Era quindi entrato in contatto con tutte le famiglie Illuminate. Dietro le quinte, l’Arcivescovo Cardinale Francis Spellman ha segretamente influenzato (o controllato) le attività delle agenzie di intelligence principali negli Stati Uniti, in modo tale da offrire al Vaticano la possibilità di sopprimere le informazioni potenzialmente dannose. Spellman e Hoover servirono lo stesso “maestro”, anche se non era il governo degli Stati Uniti. Dopo le rivelazioni del New York Times sul riciclaggio del denaro nazista e profitti di guerra, i documenti negli Archivi nazionali, in particolare quelli relativi a Samuel P. Bush, sono stati distrutti , in modo da risparmiare spazio. Molto probabilmente, i documenti esposti ed eliminati servono a coprire relazioni in una cospirazione di proporzioni monumentali.
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George Herbert Walker Bush 1970
Perché il più brillante scienziato della storia morì senza un soldo con le sue invenzioni al servizio dei governi criminali senza scrupoli? Perché le imprese del petrolio sono le più redditizie del mondo, insieme ai prodotti chimici, la guerra, i prodotti farmaceutici, le droghe “illegali”, la schiavitù umana e la prostituzione? Perché i governi “democratici” governano il loro popolo con le tattiche oppressive, da stato di polizia? Perché queste “democrazie” avvelenano il cibo, l’acqua, l’aria e la terra, perché si tassano e regolano il loro popolo come se si fosse in schiavitù? Perché si è creato questo meccanismo di debito infinito delle nazioni e si costringe i cittadini a ripagarlo? E’ semplice da capire quando si mettono queste domande in termini umani. Sappiamo come le persone che occupano nicchie nei nostri circoli di influenza, come tutti cercano di massimizzare le opportunità all’interno di un dato insieme di circostanze e di come alcuni purtroppo possono essere disposti a mentire, imbrogliare e / o rubare e uccidere per raggiungere il successo. Guardate l’intreccio della famiglie Bush e dei Walker in questa pagina e tenetelo a mente come si e interiorizzare questa parte della storia, è uno dei perché l’America è malata, come si è ammalata e chi ha contribuito ad avvelenarla. Le relazioni sono (volutamente?) complesse e difficili da decifrare, quindi abbiamo cercato di ridurli e abbiamo usato codici simbolici semplificativi come se fossero parti di equazioni. Nota ai lettori: Nel tentativo di minimizzare i modelli di confusione cronologica e geneologica che definiscono la storia della famiglia “Bush”, abbiamo sviluppato una “guida” per tracciare i rapporti, hanno ridotto i nomi in simboli riconosciuti più facilmente (le loro iniziali) evidenziando le loro qualità rilevanti. Va inoltre osservato che per quelle persone che hanno due identità, essi sono simboleggiati come sia, con le iniziali in grassetto per indicare l’identità che viene descritta. Tutto questo per far capire in maniera semplice le vicende e le questioni complesse di questa famiglia.
I “BUSH” 1. ONB (Abdia Newcomb Bush) 2. JSB (James Smith Bush) 3. SPB (Samuel P. Bush)
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4. GHS1/PSB (George H. Scherf (f), Sr. / Prescott Sheldon Bush) 5. GHS2/GHWB (George H. Scherf (f), Jr. / George Herbert Walker Bush) 5a. BPB (Barbara Pierce Bush)
I “Walker” 1. TWI (Thomas Walker I) 2. CTWII (capitano Thomas Walker II) 3. TWIII (Thomas Walker III) 4. GEW (George E. Walker) 5. DDW (David “Davis” Walker) 6. GHW (George Herbert Walker) 7. DW (Dorothy Walker)
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Prescott Sheldon Bush
GHS1/PSB (George H. Scherf (f), Sr. / Prescott Sheldon Bush) Secondo i libri di storia della CIA,scritti e storie politiche abilmente predisposte, Prescott Sheldon Bush è nato il 15 Maggio 1895, a Columbus, Ohio. Ironia della sorte, i profili genealogici da parte di alcuni ricercatori e parenti indipendenti citano la sua data di nascita come “Marzo 12 o 13.” Certo, quelli che vogliono rintracciare la storia della famiglia Bush avrebbero dovuto ottenerli senza incertezze. Sembrerebbe inoltre che il figlio di un industriale di primo piano (con forti collegamenti politici a Washington, DC) sarebbe stato dato un certificato di nascita, per chiarire questa discrepanza volta per tutte. La storia della famiglia Bush sostiene che il giovane Prescott abbia frequentato la Scuola Douglas, anche in Columbus, Ohio. Il problema di questa affermazione è che non c’era una scuola Douglas in Columbus nel 1900, né per la maggior parte del 20 ° secolo. Così ora abbiamo due domande discutibili immesse nei libri di storia e delle attuali dai documenti genealogici che devono essere chiarite: Prescott Bush, data e luogo nascita e la sua istruzione in Ohio. La biografia della famiglia di Bush descrive poi la sua “iscrizione alla scuola St. Georges”, scuola di preparazione vescovile vicino a Newport, Rhode Island, 1908-1913. Come è stato in grado di “trasferirsi” a questa prestigiosa scuola per ricchi (dopo aver frequentato una scuola che non è mai esistito) lascia spazio a molte speculazioni. Non è chiaro quante classi e gradi la scuola abbia ospitato solo 12 anni dopo la sua fondazione nel 1896, anche se oggi opera come un istituto di livello di scuola superiore, che offre corsi di gradi 9-12. Un recente post sul sito web ufficiale di San Giorgio si è vantato che il “nonno del 43° Presidente” è stato un alunno della scuola, come per dare ulteriore credibilità al mito della scuola di Bush. Oggi, la scuola offre un programma di legami e immatricolazioni con 57 college e università. Numerose biografie di Prescott Bush menzionano la sua laurea all’Università di Yale nel 1917, ma non vi è alcuna menzione di una laurea. Prima della sua laurea a Yale, un’altra anomalia appare, il suo arruolamento nella Guardia Nazionale del Connecticut nel 1916. Le date in conflitto non finiscono qui. Durante un turno di servizio nell’esercito degli Stati Uniti dal 1917-1919, Bush è accreditato, l’8 agosto 1918 con “deviò una granata in arrivo con un coltello bolo” e salvò le vite di tre leader alleati. Di conseguenza per il suo coraggio, egli ha ricevuto la Croce della Legion d’Onore (Francia), la Croce vittoriana (dall’Inghilterra) e la Medaglia
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Distinguished di Honor dagli Stati Uniti. Al suo ritorno a Columbus, Ohio, a metà -1919, Bush ha trovato difficoltà a spiegare la storia inventata dell’ “eroe di guerra” (altra anomalia) e “si trasferì a St. Louis”. Ancora, un’altra storia emerse per quanto riguarda luogo di Prescott Bush durante il 1918. Dopo essere stato iniziato alla setta segreta degli Skull and Bones della Yale University (alcuni dicono nel 1916, altri sostengono che era nel 1917), Prescott Sheldon Bush è accreditato di aver violato la tomba dell’indiano Geronimo e aver disseppellito e rubato il teschio di Geronimo, da un cimitero vicino a Fort Sill, Oklahoma. Anche se questa storia può essere solo un altro mito, ormai è diventato abbastanza difficile distinguere PSB fatto biografico dalla finzione. I tempi sovrapposti di queste storie sono sufficienti a sollevare alcune domande valide: • Dove e per chi è nato Prescott Sheldon Bush? • Perché non ci sono documenti ufficiali di questo evento monumentale? • Dove e quando ha fatto frequentare la scuola? • Dove sono conservati i suoi registri militari, o siano essi stati convenientemente “bruciato per creare spazio nel National Archives” insieme con i documenti aziendali di guerra di suo padre? I racconti biografici su Samuel P. Bush (SPB, padre di Prescott) affermano che egli è nato nella “Chiesa Brick, New Jersey”, Questa informazione è supportata da dichiarazioni di Censimento federale fatte da SPB stesso. Fortunatamente, (per coloro che ancora cercano la verità), ci sono altri due documenti che mostrano l’inganno e occultamento praticato da PSB. Il 1920 Decennale Censimento federale degli Stati Uniti, preso a St. Louis, Missouri, documenta un “Prescott S. Bush, 24 anni, direttore generale di un negozio di ferramenta.” I racconti biografici descrivono la posizione GSH1/PSB come un “impiegato di magazzino” e non come “un direttore generale di un negozio di ferramenta”. GSH1/PSB ha dichiarato che il luogo di nascita del padre era “New York”. Il censimento decennale federale degli Stati Uniti 1930 ha documentato la famiglia di “Prescott S. Bush, 34 anni.” Quando è stato chiesto dove è nato suo padre, egli rispose: “Massachusetts”. Anche proprio Census Bureau del governo federale non è riuscito a riconoscere questa incoerenza. Come è possibile che un 24enne laureato di Yale (poi di nuovo un decennio più tardi come banchiere 34enne a New York City) potrebbe essere così confuso circa la casa natale di suo padre? Se SPB non era il vero padre di PSB, questo spiegherebbe tutto. Tuttavia, le due affermazioni sembrano essere menzogne palesi, non errori innocenti. Le biografie della famiglia Bush non fanno nulla per rimediare a queste incoerenze, ma pongono solo nuovi quesiti.
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Prescott Bush, detto “Gamby” il socio di Hitler. Il padre di "Poppy” si chiamava Prescott Sheldon Bush. Come lo sarebbero stati a loro volta i suoi discendenti, fu membro della Skull & Bones, società che gli permise di entrare in contatto con le famiglie Harriman e Walker, formatesi anch’esse a Yale. L'unione con Dorothy Walker, figlia del ricco industriale George Herbert Walker, non era destinata a generare solo molti figli, ma anche grandi affari tra il clan dei Bush e quello dei Walker (sempre sotto l'ala protettrice degli Harriman e dei Rockefeller, naturalmente). Il 20 ottobre 1942, dieci mesi dopo la dichiarazione di guerra al Giappone e alla Germania da parte degli Stati Uniti, il presidente Roosevelt ordinò la confisca delle azioni della Union Banking Corporation (UBC) in quanto accusata di finanziare Hitler e di avere ceduto quote azionarie a importanti gerarchi nazisti. Prescott Bush era allora azionista e direttore dell'UBC. Una questione del massimo interesse, considerato
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che, dopo essere salito al potere nel 1933, Hitler aveva decretato l'abolizione del debito estero tedesco, contratto in larga parte in seguito al Trattato di Versailles. Ogni credito internazionale alla Germania nazista era pertanto interrotto. La famiglia Harriman e il suo socio Prescott Bush si incaricarono di effettuare presso la borsa di Wall Street le operazioni necessarie affinché tramite Franz Thyssen e Friedrich Flich - grande amico di Himmler e patrocinatore delle "camicie brune", le SS e le truppe di assalto (SA) - Hitler potesse avere parziale accesso a crediti internazionali, senza i quali non sarebbe mai riuscito a finanziare le importazioni richieste dalla sua industria bellica. Il 28 ottobre 1942, Roosevelt ordinò la confisca delle azioni di due compagnie statunitensi che contribuivano ad armare Hitler, la Holland American Trading Corporation e la Seamless Equipment Corporation, entrambe amministrate dalla banca di proprietà della famiglia Harriman, di cui era allora direttore Prescott Bush. L’8 novembre 1942, mentre in Africa, vicino ad Algeri, si registravano sanguinosi scontri in cui migliaia di soldati americani perdevano la vita, il presidente Roosevelt ordinò la confisca delle azioni della Silesian-American Corporation, gestita ormai da diversi anni da Prescott Bush e da suo suocero George Walker. Le quattro confische ebbero luogo nel quadro del "Trading with the Enemy Act”, legge volta a punire chiunque portasse avanti affari con il nemico.
Può essere utile, in tempi di revisionismo storico e di intollerabile blindatura dell'informazione, affrescare brevemente i "fasti" della famiglia Bush e dei suoi stretti collaboratori, questa lobby golpista che ha preso in ostaggio l'America e il mondo e che in questi giorni sta devastando un angolo del pianeta per sistemare i bilanci della propria azienda. E come per tutte le dinastie che si rispettino, conviene partire dai patriarchi, cominciando dal bisnonno Samuel Prescott, tra il 1914 e il 1918 uomo di fiducia di Percy A. Rockfeller (proprietario della City Bank e della Remington Arms Co.), direttore della War Industries Board (fabbrica d'armi divenuta potentissima grazie alla prima guerra mondiale), socio dello speculatore di borsa Bernard Baruch e del "banchiere nero" Clarence Dillon, frequentatore assiduo dei circoli dell'alta finanza che dettero vita al C.F.R. (Council of Foreign Relations). Per poi passare a Prescott Sheldon Bush, direttore e azionista della Union Banking Corporation (UBC), il cui principale partner tedesco era l'industriale nazista Fritz Thyssen, fondata per finanziare la riorganizzazione dell'industria tedesca durante il periodo nazista e finanziatrice della Silesian-American Corporation (diretta dallo stesso Bush) che riforniva di carbone l'industria bellica di Hitler, e della compagnia di navigazione Hamburg - America Line, le cui navi, durante gli anni trenta, rifornivano di armi provenienti dagli U.S.A. le milizie naziste in Germania.
George H. Scherf (f) Senior (GHS1/PSB) Solo il lettore più perspicace avrà notato la variazione intenzionale dell’ortografia di “Scherf” con una sola “f”. Perché la variazione di ortografia? Tale questione sarà risolta dopo un esame più approfondito della reale identità di George H. Scherf Sr. (GHS1/PSB), e la sua vera missione. Considerando la propensione di Adolph Hitler di impiegare simbologia metafisica e la sua ossessione per il lato oscuro dell’occulto, è plausibile che il cognome GHS1/PSB aveva tutto a che fare con il suo essere stato scelto per una trama estremamente segreta: per incanalare e riciclare il denaro rubato tramite banche Americane simpatizzanti della causa nazista, di trarre profitto finanziariamente e tecnologicamente dalla tecnologia rubata, e di sovvertire il governo degli Stati Uniti attraverso la corruzione, l’intimidazione, l’omicidio e lo spionaggio. La seguente traduzione del cognome “Scherf” getta luce sul occulto (nascosta) significato del nome. Le seguenti citazioni sono tratte direttamente dal sito web, http://scherf.com/club.htm: “SCHERF: il tedesco ed ebraica (ashkenazita), dal medio alto tedesco. Nome abitativo da luoghi nella Renania chiamato Scherf, oppure da Scherfede vicino a Warburg. (Nota: La parola “ashkenazita” deriva dalla parola ebraica per la Germania ebrei ashkenaziti sono gli ebrei di Francia, Germania ed Europa dell’Est.) “.
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“SCHERFLEIN:” Se qualcuno “dà la sua Scherflein”, come contributo a qualcosa, significa che egli dà un po’ di soldi o altro piccolo regalo ad qualcuno più grande. A “Scherf” è stato un soldo o obolo al tempo dei Carolingi (secoli 8 ° e 9 °). Il nome deriva dal latino e significa scripulum la parte più piccola di una misura o il peso e cambiato da bisaccia, scirp, scerp di antico alto tedesco e scerpf SCHERF di oggi. Scripulum è la versione popolare di scrupulum.Nel linguaggio popolare l’espressione è stata applicata a piccole monete in generale . Skorzeny aveva alcune informazioni privilegiate sulla famiglia Scherf. Dopo tutto, lui ei suoi compagni SS aveva posato con loro a casa Scherf in Germania, quando erano molto giovani. Queste associazioni non erano affatto incontri casuali e le sessioni fotografiche sono state progettate per diventare cimeli da essere ammirate attraverso gli anni di vacche magre, come ricordo del “grande piano” di cui facevano parte. Qual era il grande piano, e come ha fatto la famiglia Scherf a giocare un ruolo così importante?
Skorzeney alias Federic Edward Powell Dal 1874 fino ai primi anni 1930, un “programma” che viaggiano sociale chiamato “Circuito Chautauqua” che ha attraversato l’America, ha portando gioia a migliaia di persone che hanno assistito a lezioni, “Broadway” ,giochi, oratori, evangelisti, cantanti, compagnie musicali e altri artisti.Era un evento sponsorizzato dal governo. Di particolare interesse è stato il catalogo dei partecipanti, che era contenuto in una grande collezione di scatole. I nomi sono in ordine alfabetico, e due spiccavano dagli altri. Il primo è stato “Federic Edward Powell” e il secondo, “Ruth M. Powell”. F.E.Powell è il nome che Skorzeney ha indicato come suo pseudonimo e falsa identità. Se Skorzeny ed Eric Berman erano entrambi sinceri, quindi questa scoperta potrebbe portare alla divulgazione dell’alias CIA di Skorzeny, dimostrando che non solo era negli Stati Uniti prima della seconda guerra mondiale, egli infatti aveva lavorato per il governo degli Stati Uniti sotto la protezione della OSI (che più tardi divenne la CIA). Il “Powell” indizio Chautauqua ha portato ad un altro indizio Powell. ”Ruth M. Powell” è stata menzionato su un sito web come membro dell ‘”Associazione degli Ufficiali Pensionati di intelligence segreta”. Era possibile che fosse lo stesso Ruth M. Powell elencato come partecipante Chatauqua? C’è qualche domanda, sulla base dei commenti di due presidenti e un segretario di Stato, che Chautauqua fosse un potente mezzo di propaganda ed una macchina-spionaggio? Se fosse dimostrato che Ruth M. Powell visse a S. Florida (per Eric Berman), allora le probabilità sarebbero astronomiche che poteva essere chiunque altro se non la moglie di Skorzeny (alias FE Powell). E se FE e Ruth M. Powell vivevano negli Stati Uniti prima della seconda guerra mondiale, poi sarebbe certo che fossero spie per i nazisti e che Chatauqua avrebbe loro fornite con una copertura perfetta. Come si è scoperto recentemente, un indirizzo telefonico di S. Miami è stato trovato sotto il nome di “E. Powell. Le storie di entrambi Berman e Skorzeny sono entrambe supportate da questo telefono (e indirizzo) registrato e certificato. Quando la Library of Congress ha recentemente pubblicato una versione condensata della University of Circuit Chatauqua alla mostra di Iowa, i nomi di “FE e Ruth M. Powell” erano misteriosamente scomparsi dalla lista principale, dando ulteriore credibilità alla tesi che erano davvero spie che hanno lavorato per le agenzie di intelligence degli Stati Uniti, ed i loro nomi sono stati volutamente rimossi. I nomi dei partecipanti sono stati infatti riorganizzati in categorie. Comprensibilmente, non esiste una categoria per “spie”.
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GHS1/PSB e Nicola Tesla: Nikola Tesla era emigrato dall’Austria agli Stati Uniti, al fine di compiere il suo destino come l’inventore scientifica più prolifico nella storia. Se gli Scherfs (che sono stati addestrati in spionaggio allo scopo di fornire Hitler con le tecnologie rubati sviluppate in America) dovevano in qualsiasi modo placare di sete inestinguibile di Hitler per armi avanzate e il dominio del mondo, essi devono essere in grado di penetrare nella cerchia di influenza dei più grandi scienziati, quindi dovevano essere vicini a Tesla. Questa missione richiedeva inganno, furtività, segretezza. Prima di partire dalla loro patria, registri pubblici e della storia di famiglia degli Scherf sono stati eliminati (tranne per la foto personali raccolte da un imprevisto Otto Skorzeny che anche se molto tardi ha deciso di diffonderle). Fino ad ora, non si sapeva molto su GHS1/PSB. Il suo primo impegno è stato quello di omettere ogni riferimento al nome di Hitler. Quindi, al fine di confondere la questione e impedire a chiunque di rintracciare le sue radici in Germania, una “F” è stata aggiunta alla fine del (f) cognome Scherf. Questi due passaggi effettuati portano ad una ricerca genealogica in Germania estremamente difficile, se non impossibile. Nei documenti genealogici tedeschi e database, l’ortografia di Scherff (due F) è molto raro. Tuttavia, negli Stati Uniti, è vero il contrario. L’ortografia “doppia-F” è abbastanza comune. La familiarità di Otto Skorzeny con la famiglia Scherf era nata nel contesto dello spionaggio, erano 2 spie tedesche e collaborarono in gioventù. Il cognome in america ha sempre assunto l’ortografia “americanizzata” con 2 F, che era anche la versione pubblicata negli scritti su Nikola Tesla. Skorzeny, però, ricordava GHS1/PSB avesse nel nome l’iniziale (H). Che storia c’è dietro GHS1/PSB? Una volta che ha lasciato la Germania (al di fuori della sua relazione con Nikola Tesla e l’Unione Sulphur Co.), il primo registro è apparso nel Journal of annuale della Camera dei rappresentanti (AJHR) da Wellington, in Nuova Zelanda, “per l’anno 1913 e terminato il 31 marzo 1914.” Scherf firmato con la SS Surrey, un piroscafo che trasportava armi, soldati, denaro e droga, probabilmente illegali. Il AJHR conteneva un rapporto su una grande insurrezione sulla nave e numerosi membri dell’equipaggio sono stati accusati di aggressione, insubordinazione, abbandono del dovere, e altri oneri minori. ”L’abile Marinaio” GHS1/PSB (con due F), è stato accusato di insubordinazione, poi condannato a pagare con 11 scellini, una somma piuttosto pesante nel 1914, o con due giorni di carcere. Non è stato menzionato come ha scontato la pena. La tempistica di questo evento nascosto corrisponde curiosamente con il primo anno in cui diceva di essere iscritto alla Yale University, strano che un universitario fosse un marinaio e commerciante di armi. Evidentemente la Camera neozelandese e il Museo Marittimo neozelandese sentivano entrambi convinzione che “George Scherff,fosse un abile marinaio” .Questo era un evento significativo della storia marittima che ha provocato pubblicazione non solo nell’Annual ufficiale Casa Rappresentanti, ma anche sul sito web del Museo Marittimo della Nuova Zelanda. Nessuna età è stata data, anche se una stima di sicuro lo avrebbe posto nella sua tarda adolescenza ai primi anni ’20. Dopo la sua carriera un anno sulla SS Surrey, GHS1/PSB è scomparso dai manifesti di trasporto Nuova Zelanda. La carriera marinara di GHS1/PSB ha trovato nuova vita con la linea di Hamburg-Amerika (di proprietà di Brown Brothers Harriman & Company e aiutato da un credito organizzato attraverso George Herbert Walker (GHW), suocero futuro di GHS1/PSB). Il suo nome (con due F) è riapparso in numerosi manifesti di spedizione sull “elenco dell’equipaggio”, durante il 1920 e 1921, in viaggio da Amburgo, Liverpool, e le Indie Occidentali Britanniche. GHS1/PSB era stato progressivamente promosso da “marinaio” a “secondo ufficiale”, “juniores primo ufficiale,” e “primo ufficiale”. Molti dei suoi viaggi documentati erano
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sul Monte SS Clay, che è partito regolarmente da Amburgo, Liverpool e porti Indie Occidentali e Sud America. Un viaggio importante, che partito da Liverpool il 20 gennaio 1915 ed è arrivato a New York il 30 gennaio, era a bordo della SS arabo. Il suo passeggero, sulla linea 1 del manifesto, presentato all’ INS (Sicurezza Nazionale per Immigrazione) a Ellis Island, è stato George Scherf, cittadino tedesco da Dölitzsch. Dölitzsch è un piccolo villaggio a sud di Lipsia, in Germania, e non era troppo distante dalla città natale di Martin Bormann che divenne secondo in comando di Hitler. Il documento ufficiale del governo degli Stati Uniti (per il dispiacere inevitabile della INS, l’FBI e la CIA) stabilisce una connessione “regionale” tra la famiglia di George H. Scherf, Martin Bormann, Joseph Mengele, Reinhardt Gehlen e Skorzeny, connessione pre-seconda guerra mondiale tra le Scherfs e questi nazisti noti. Questo singolo documento, ovviamente, perso nello sforzo frenetico di cancellare tutti i registri di spie naziste, è passato inosservato fino a quando Eric Berman nella sua ricerca lo ha scoperto nel 2007. Vedere la foto prodotte da Skorzeny in cui ha individuato quei nazisti, compreso se stesso e la famiglia di George H. Scherf Sr., “illegale-immigrato, ragioniere di origine tedesca di Nikola Tesla.” La foto è stata pubblicata da Eric Orion nel libro “The Bush Connection” Berman (vederehttp://thebushconnection.com ).
Nota: Sulla base di una preponderanza di prove, oltre a recenti scoperte attraverso la ricerca indipendente, indicando modelli di inganno, corruzione, furto, cospirazione, omicidio e tradimento, sembra che George H. Scherf (f), Sr. (GHS1) è stato la vera identità di Prescott Sheldon Bush (PSB). Anche Skorzeny conferma la storia che George H. Scherf Jr. (GHS2) è stato il figlio adottato da GHS1/PSB. In effetti, GHS1/PSB era un doppio agente segreto che ha lavorato principalmente in nome della SS nazista, apparato controllava le banche centrali tedeschi che, a sua volta, controllavano le loro controparti di Wall Street e Londra. GHS1/PSB ha rubato la tecnologia di Nikola Tesla e secondo Skorzeny, Tesla vene derubato senza accorgersene. I nazisti del Terzo Reich, determinati come erano per ingannare il mondo nella loro ricerca di dominazione del mondo, hanno fatto alcuni errori. Il loro piano curato maniacalmente aveva i suoi difetti, nonostante i loro sforzi. Inevitabilmente, l’avidità è diventata il loro “nemico occulto”. Non solo la tecnologia di Tesla rubato, ma i governi di Germania, Russia e Stati Uniti hanno beneficiato segretamente delle armi e delle sue invenzioni più avanzate e poi girando la tecnologia sui popoli del mondo. George Scherf, descritto nei libri, giornali e articoli di riviste e nelle biografie distribuiti in tutta la comunità scientifica come “grande socio, commercialista, e,
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talvolta, il segretario,” di Tesla ha rubato le sue invenzioni, li ha venduti alla Banking Corporation Union (UBC), attraverso la sua vice Presidenza e directorship sotto l’alias di Prescott Sheldon Bush, trasmesse a Paul Warburg (banchiere), Fritz Thyssen (industriale) e IG Farben (il più grande conglomerato di aziende chimiche del mondo) – questi ultimi due essendo industriali fedeli al partito nazista di Hitler. La posizione di GHS1/PSB come “auditor” della Società Unione dello zolfo non è stata casuale o. La carica di ”Presidente”, della società del chimico tedesco Herman Frasch ha poi fornito GHS1/PSB l’occasione perfetta per consigliarlo sui brevetti di Tesla e il loro valore finanziario, oltre ad essere un condotto per i Rockefeller ricchi petrolieri, per il quale entrambi lavoravano. Da adolescente alla sua metà degli anni ’20, GHS1/PSB aveva acquisito un’esperienza preziosa nel conoscere il settore del trasporto marittimo. La sua esperienza pratica nel trasporto di soldati, armi, droga e grandi quantità di denaro rubato sarebbe diventato il marchio di fabbrica della sua famiglia, Bush. E glii Scherf (f) erano estranei all’omicidio, come nel caso della morte di Nikola Tesla, che è stato ammesso da Skorzeny. Mentori GHS1/PSB nelle banche di Wall Street sapevano della sua doppia identità, troppo. Dopo tutto, molti di loro erano passati attraverso un processo simile di immigrazione “assistito”, documentazione falsa e l’assimilazione nella società americana, ma ugualmente beneficiato dal business l’hanno condotto con SPB e la sua associazione con Buckeye Getti di acciaio, Remington Arms (attraverso la sua posizione come presidente del War Industries Board), le Harriman, Kuhn, Loeb & Company, JP Morgan, i Rockefeller, e GHW. Era una coincidenza che le famiglie dei GHW, Samuel P. Bush (SPB), GHS1/PSB (e anche i loro parenti Pierce) tutti avevano un debole per la servitù domestica dalla loro “Patria”, la Germania nazista? I loro servi-cuochi “americano”, cameriere, infermieri, hanno insegnato a mentire agli agenti INS e Census Bureau, senza sospettare che un ricercatore indipendente avrebbe scoperto il loro inganno 100 anni più tardi. Casualmente, la linea di Hamburg-Amerika è stata associata con lo scandalo UBC che ha portato alla “Trading with the Enemy Act” portato avanti contro i fratelli Brown, Harriman & Company, UBC, GHW e GHS1/PSB. Era stato scoperto che i nazisti stavano riciclaggio denaro rubato (dall’Europa) attraverso la UBC che l’inviava di nuovo a Adolf Hitler attraverso Fritz Thyssen, i Warburg, la IG Farben e altri. Armi e spedizioni di petrolio destinati ad aiutare la causa nazista e arricchire artisti del calibro di SPB e della famiglia Rockefeller sono stati interrotti nel 1942, anche se alla fine sono stati pagati dividendi agli autori dopo la seconda guerra mondiale. GHS1/PSB ha ricevuto $ 1,5 milioni, il valore di una quota dello stock di UBC di sua proprietà. Il totale attivo di UBC sono stati stimati per un valore di più di $ 4 miliardi di dollari alla volta. Per evitare ulteriori imbarazzi ai traditori di Wall Street (che avrebbe dovuto essere processato per tradimento), i National Archives ha “bruciato” i registri associati “al fine di risparmiare spazio,” salvando temporaneamente la reputazione di SPB. La distruzione di questi documenti ha fatto poco per cancellare altri documenti governativi che hanno mostrato un’affinità di questa “famiglia” per condurre affari con i nazisti. I censimenti federali di riferimento (1930) portano a dettagli e ad un paio di “tendenze” per le famiglie Bush e Walker, nel favorire la loro origine tedesca. Samuel P. Bush ha impiegato una cameriera, Emma Sigler, emigrata negli Stati Uniti nel “1907″ dalla Urbach, Germania. Emma, come i suoi benefattori, non solo mentì sulla sua età (28), che avrebbe dovuto essere 37 (in base alla sua dichiarazione al INS che aveva 19 anni nel 1902), ma la data di arrivo e la sua vera destinazione, la casa di SPB. In qualche modo, Emma aveva “dimenticato” che arrivò al porto di New York, il 15 Settembre 1902, cinque anni prima della sua dichiarazione al Census Bureau fatta nel 1930. Il punto qui è che non importa quanti anni avesse in due occasioni, ma che in una o entrambe le occasioni, ha mentito ai funzionari INS.
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George Herbert Walker Bush
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Questa ricerca potrebbe essere considerato incompleto senza rivelare l’identità del burattino internazionale consumato: George H. Scherf (f), Jr. / George Herbert Walker Bush (GHSII / GHWB) Skorzeny era enfatico quando ha fatto l’affermazione apparentemente scandaloso che George H. Scherf (f) Jr., era il figlio del commercialista di origine tedesca immigrata illegalmente, George H. Scherf (f) Sr segretario di Nikola Tesla. Quello che Skorzeny non sapeva, come è stato precedentemente ipotizzato, era la corretta grafia del suo cognome di nascita. Skorzeny, essendo stato guardia del corpo di Adolf Hitler,non avrebbe conosciuto nessuno che non conoscesse, o senza che Hitler lo sapesse. Era il suo lavoro. La fotografia che ritrae i giovani, che presto sarebbero diventati famigerati criminali di guerra nazisti ha mostrato l’onestà delle affermazioni di Skorzeny, una qualità che nei suoi collaboratori forse mancava. Skorzeny ha affermato che GHSII / GHWB era stato addestrato come spia per Adolph Hitler, ed è possibile che egli non seppe mai che GHSI / PSB era un “impostore”cioè un doppio agente segreto. Né Hitler, né GHSI / PSB avrebbero rischiato una tale divulgazione. La storia GHSII / GHWB essendo stato “adottato” da GHSI / PSB porta questa conclusione. Le fotografie, che Skorzeny ha prodotto come prova, sono state scattate in un ambiente alpino, comune alle Alpi settentrionali. L’architettura, all’interno della casa Scherf e fuori casa (da una seconda foto), ricordano la stessa regione del centro-est della Germania.
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Come mai, allora, Adolph Hitler reclutò i Scherfs per un compito così arduo? Era noto di aver trascorso del tempo a Berlino, Monaco di Baviera, e altre grandi città – sia in campo militare che durante le campagne politiche. La trama di ricorrere ai Scherf è stata effettuata in Dölitzsch, circa 20 miglia a sud di Lipsia (ricordare la dichiarazione GHSI / PSB s ‘alla INS nel 1915). A ovest della Dölitzsch c’era la città di Wegeleben, casa di Martin Bormann. Bormann ha posato per una fotografia con la famiglia Scherf (vedi foto), con Skorzeny e Joseph Mengele, un’occasione facilitata dai ruoli erano tutti a giocare come membri della SS di Hitler. Tutti e tre assistitevano nella formazione della famiglia Scherf, che erano neofiti di spionaggio al momento. La famiglia di GHSI / PSB tuttavia, non era originario di Dölitzsch. Erano dalla regione Cuxhaven della Germania settentrionale, una città portuale nei pressi di Amburgo. E ‘in quella posizione le Scherfs avrebbero ricevuto la loro formazione nel settore bancario tedesco, riciclaggio di denaro, e il tradimento, dai Warburg. L’associazione degli Scherf con Martin Bormann costituisce il fondamento (oltre la teoria o speculazione), che sono stati selezionati con cura ed addestrati da Hitler ad operare come spie, trafficanti di droga e di armi, e “soci in affari” (riciclatori di denaro) dei banchieri centrali di New York che sostenuto i nazisti, fino a essere catturato nel 1941 e chiuso nel 1942. Martin Bormann, dopo aver raggiunto una posizione di grande potere nel partito nazista nel 1933, ha costituito e amministrato “Adolf Hitler Endowment Fund dell’industria tedesca,” sostenuta da “donazioni” di imprenditori tedeschi di successo. Bormann ha anche gestito tutti gli affari commerciali di Hitler e le finanze personali, dopo aver acquisito una reputazione come assassino e intimidatore degli organizzatori sindacali. Fu uno dei più potenti capi del Terzo Reich. Joseph Mengele, il famigerato “Angelo della Morte”, era noto per l’uccisione di migliaia di persone detenute ad Auschwitz, per l’esecuzione di esperimenti biologici sadici sui prigionieri nei campi di sterminio e di avere un debole per “studiare” i gemelli. Dopo aver studiato biologia presso l’Università di Monaco di Baviera, poi a lavorare come assistente di ricerca presso Francoforte Istituto Universitario di Biologia ereditaria e Igiene Razziale, Mengele è entrato nel Sturmabteilung, o “Stormtroopers”, una organizzazione paramilitare del partito nazista. Il suo ruolo altrettanto integrata quella di Bormann e Skorzeny.
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Emerge dall’ associazione che GHSI / PSB si è formato dai “migliori”. E’ facile immaginare come abbia fatto un ragazzo formato da giovane come spia nazista a diventare capo della CIA e Presidente USA. George Bush Senior, ex vicepresidente e poi presidente degli Stati Uniti dagli anni ottanta ai novanta, si spaccia per texano roccioso a cui non piacciono "i puzzolenti formaggi francesi". Uomo indubbiamente di vasti e variegati interessi, equamente distribuiti nel mercato della droga, e poi in quello delle armi e del petrolio. Ripercorriamo velocemente le tappe di questa brillante carriera criminale. Nella migliore tradizione di famiglia, George Senior si fa le ossa nei circoli anticomunisti dell'alta finanza americana; è coordinatore del fallito sbarco nella Baia dei Porci a Cuba, ufficiale di collegamento del narco-dittatore panamense Noriega, consulente speciale di Carlyle Group, il principale fornitore di armi dell'esercito americano, direttore della C.I.A. tra il 1976 e il 1981. Tra il 1981 e il 1986, divenuto vicepresidente degli Stati Uniti sotto Reagan, Bush padre organizza e gestisce giganteschi interessi nel mercato internazionale della droga. Tale attività, forse meno conosciuta, merita una disamina più esaustiva. Il narcocrate con gli stivali Il 19 settembre e il 26 ottobre 1996, l'E.I.R. (Executive Intelligence Review) tiene due affollate conferenze stampa a Washington, presentando due dossier: "Would a President Bob Dole prosecute drug-super kingpin George Bush" e "George Bush and the 12333 serial murder ring". I due rapporti contengono una mole impressionante di dati non solo sulle attività illecite gestite da Bush nel traffico internazionale di cocaina ma anche sulla rete di connivenze costruite dall'expresidente americano all'interno del dipartimento di giustizia U.S.A. Il narcocrate Bush inizia la sua ascesa dopo che il congresso U.S.A. decide di smobilitare il sostegno della C.I.A. alle attività dei contras in Nicaragua. Il controllo dell'esportazione della droga, gestito dai mercenari nicaraguegni, passa così sotto due strutture dell'entourage di Bush, il National Security Council Staff e il gruppo Focal Point, interno allo stato maggiore del Pentagono. Il complesso delle operazioni di traffico internazionale eseguite sotto la direzione di Bush è ricostruibile anche attraverso una serie di Decreti Esecutivi e Decreti di Sicurezza Nazionale, resi pubblici dopo il 1981, dai quali si evince come Bush, allora vice presidente sotto Reagan, fu il supervisore assoluto non solo delle attività della C.I.A. ma anche di tutte le strutture federali segrete emanazione del Pentagono. In tale qualità, organizzò, nell'ambito della vera e propria guerra scatenata dagli U.S.A. contro lo Stato sandinista in Nicaragua, il finanziamento dei mercenari contras attraverso il traffico di cocaina. Suo braccio esecutivo era il colonnello Oliver North e l'assistente di questi, Rob Owen, ex componente dell'ufficio senatoriale di Dan Quayle. Testa di ponte in Nicaragua era invece Adolfo Calero, ex membro del consiglio di amministrazione della Coca Cola. Ad organizzare materialmente i traffici era infine Juan Norwin Meneses Cantarero, noto come "el rey de drogas" a Managua, oggetto fino alla fine degli anni ottanta di 45 indagini condotte dalla D.E.A. e mai incriminato. Ricky Donnell Ross, trafficante di crack di Los Angeles, in un processo a suo carico del 1996, spiegò che il finanziamento dei contras con il traffico di cocaina iniziò nel 1981, ancor prima che i mercenari iniziassero le operazioni militari contro il Governo di Manuel Ortega. In un vertice tenuto in Honduras tra gli esuli nicaraguesi somozisti Danilo Blandon Reyes, Juan Norwin Meneses Cantarero, il colonnello Enrique Bermudez (ex addetto militare nicaraguegno a Washington) e membri della C.I.A. fu pianificata l'operazione coca-contras che prevedeva di inondare i quartieri poveri di Los Angeles e delle altre metropoli americane con cocaina e soprattutto crack importato grazie ai contras. Incaricato di gestire la linea del traffico fu proprio Ricky Donnel Ross che, applicando prezzi stracciati, trasformò la cocaina da droga di élite in sostanza a larghissima diffusione nei ghetti. Obiettivo non secondario dell'operazione era infatti quello di minare ogni forma di aggregazione politica del popolo nero, coinvolgendo le due gang più forti - i Bloods e i Crips - nel mercato della droga.
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Tra il 1981 e il 1986 Bush costruì un vero e proprio "governo parallelo", le cui colonne portanti erano pezzi della C.I.A. e del Pentagono, che svolgevano operazioni "coperte" per conto della Casa Bianca senza che la struttura ufficiale di questi apparati ne fosse coinvolta. Ciò era possibile grazie all'organismo creato da Bush, il National Security Council, avente la stessa sigla dell'omonima struttura federale (NSC), ma che era in realtà uno staff della Casa Bianca alle dirette dipendenze di Bush. Nel 1981 Reagan firmò l'Executive Order 12333, che esonerava le agenzie di intelligence dalle restrizioni operative degli anni settanta. Tale decreto, relativo a tutte le operazioni di spionaggio estero, conteneva provvedimenti per l'uso di "risorse" private da parte dei servizi segreti e delle forze dell'ordine. L'E.O. 12333, inoltre, affidava al NSC (quello parallelo) la revisione, la guida e la direzione di tutte le attività dei servizi, mettendo di fatto la C.I.A. e i servizi militari sotto le dipendenze della struttura creata da Bush. Il 14 dicembre 1981 fu emesso un altro decreto di sicurezza nazionale (NSDD-3) che creava lo Special Situation Group (SSG), guidato da Bush e avversato duramente dal segretario di stato George Schultz poiché tale struttura andava a frapporsi tra lui e il presidente Reagan. Negli anni il governo parallelo di Bush crebbe ancora. Nell'aprile del 1984 Reagan firmò il NSDD-138 che dava vita al Terrorist Incident Working Group, (TWIG), sempre sotto il comando dello Special Situation Group. Nel luglio del 1985 Bush fu poi messo a capo di una super task force antiterrorismo formata da funzionari del Pentagono, della C.I.A., del Dipartimento di Stato, del NSC, da Oliver "Buck" Revell dell'FBI e dall'israeliano Amiran Nir. Nel febbraio del 1986 questa task force diede vita a un organismo permanente, l'Operations Sub-Group (OSG) e fu creato un ufficio anti-terrorismo all'interno dello staff del NSC guidato da Oliver North e dai suoi assistenti Craig Coe e Robert Earl. Le operazioni segrete del Pentagono passarono invece al Focal Point, sempre sotto la direzione di Bush. Si trattava, secondo gli analisti dell'E.I.R., di un ufficio camuffato all'interno dello Stato Maggiore della Difesa, che nel 1987 diede vita alla Joint Special Operation Agency, una struttura con risorse di molto superiori alla stessa C.I.A. e che raggruppava l'Intelligence Support Activity (ISA), la Delta Force e il Seal Team 6 della Marina. La potentissima struttura di Bush fu minacciata nel novembre del 1986 dall'esplodere dell'affare "Irangate", anche se molti ritengono che lo scandalo fu organizzato proprio per proteggere i servizi legati al Focal Point e in particolare per insabbiare le prove di una partecipazione dei contras al traffico di droga, e ciò spiega il nome dato successivamente all'affaire: "Iran-contras". Eccone le tappe fondamentali. Nel gennaio-febbraio 1986 la Procura Federale di Miami inizia a indagare sulle accuse di traffico di droga rivolte ai contras. Nell'aprile '86, sei mesi prima dello scoppio dello scandalo "Irancontras", la Commissione Esteri del Senato U.S.A. apre un'inchiesta ufficiale e molti uomini di Bush, in particolare Oliver North, tentano di insabbiare le prove e di intimidire gli investigatori. Ma le prove continuano ad affiorare, per poi rischiare di divenire schiaccianti il 5 ottobre 1986, quando un aereo da trasporto C-123 della Southern Air Transport, una compagnia legata alla C.I.A., fu abbattuto nei cieli del Nicaragua. Il pilota rimase ucciso ma un membro dell'equipaggio, Eugene Hasenfus, fu catturato dai sandinisti. Hasenfus possedeva informazioni di particolare peso sul commercio con i contras ed era vitale che queste non finissero in pasto all'opinione pubblica. L'opportunità per insabbiare il tutto viene un mese dopo quando, il 3 novembre 1986, il giornale libanese al-Shiraa rivelò che il governo americano vendeva missili segretamente all'Iran nella speranza di ottenere il rilascio degli ostaggi americani detenuti in Libano. In verità la vendita di questi missili era praticamente insignificante rispetto alla mole di armamenti venduta allo stesso Iran dal 1981 in poi, ma l'inchiesta fu abilmente dirottata e fu reso pubblico che i ricavi per la vendita dei missili all'Iran erano finiti in fondi segreti e fuori bilancio amministrati da un consorzio semi privato, "The Enterprise" diretto dal generale Richard Record che, violando gli emendamenti Boland - che vietavano i finanziamenti ai mercenari contras - li aveva dirottati verso questi ultimi.
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Il 25 novembre 1986, il ministro della Giustizia Edward Meese rese pubblica tale ricostruzione e dichiarò che "L'unica persona nel governo statunitense che era precisamente al corrente di questa operazione era il colonnello Oliver North, membro dello staff del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca". L'opinione pubblica e la stampa concentrarono l'attenzione esclusivamente sul "personale tradimento" di North e la vicenda si chiuse con le lacrime del colonnello durante le udienze al Congresso U.S.A. trasmesse in diretta televisiva. Il gigantesco traffico di droga e armi organizzato da Bush con i contras era salvo, nonostante la D.E.A., proprio in quegli anni e in quelli successivi, sfornasse rapporti dettagliatissimi sui traffici organizzati dal governo parallelo di Bush in america centrale. Tra i tanti, ne esiste uno particolarmente inquietante, stilato dal funzionario della D.E.A. Celerino Castillo III ("Cele") e contenuto nella pratica con sigla GFGD-91-9139, in cui si circostanzia con tutti i dettagli che voli arrivati all'aeroporto di Ilopango, a El Salvador, giungevano carichi di armi e ritornavano negli Stati Uniti carichi di cocaina. Questi voli erano supervisionati direttamente dal colonnello Oliver North che si faceva rappresentare in Salvador dall'agente della C.I.A. di origine cubana Felix Rodriguez, il quale aveva eletto l'hangar numero 4 della base di Ilopango a centro di smistamento dei traffici. La cosa più stupefacente è che nel rapporto si afferma che l'attività di Rodriguez inizia dopo una riunione effettuata il 22 gennaio 1985 alla presenza dell'allora vicepresidente Bush e del suo consigliere Donald P. Gregg. Castillo continuò ad inviare relazioni dettagliatissime anche nei tempi successivi fino a quando il suo diretto superiore, Bob Stia, gli intimò di non interferire nelle operazioni che si svolgevano ad Ilopango. Analoga "raccomandazione" gli venne fatta dall'ambasciatore nordamericano a El Salvador, Edwin Corr. Nonostante gli avvertimenti, il 1 settembre 1986 Castillo portò a termine un controllo con unità antidroga nella casa del pilota Wally Grasheim, sospettato di operare nei traffici da Ilopango, nel corso del quale furono rinvenute casse di esplosivo C4, bombe a mano, munizioni e fucili M-16, uno dei quali registrato a nome del colonnello Steel, comandante della missione militare U.S.A., che dichiarò poi di aver "regalato" il fucile a Grasheim. Minacciato di morte, Castillo venne a conoscenza che si stava preparando un attentato contro di lui sotto la direzione del colonnello Hugo Francisco Moran, delle forze armate del Guatemala e agente della C.I.A., la cui responsabilità sarebbe poi stata attribuita alla guerriglia salvadoregna, ma riuscì a fuggire da El Salvador, nascondendosi poi negli U.S.A. La "war on drugs" E' solo apparentemente paradossale che negli stessi anni la politica proibizionista di Reagan e Bush, la "war on drugs", raggiunga livelli di vera e propria isteria. Vediamone velocemente le tappe. Reagan si insedia alla Casa Bianca nel 1980 e dopo pochi mesi lancia un' "offensiva senza precedenti" come lui stesso la definì, contro il commercio di droghe. Artefice e protagonista ne fu in realtà la moglie Nancy, che appena giunta alla Casa Bianca spese più di un milione di dollari per cambiarne le masserizie, attirandosi le ire della stampa e dell'opinione pubblica. Per rifarsi una credibilità la first lady decise di divenire la paladina del proibizionismo, mobilitando l'integralismo cattolico più retrivo, costituendo associazioni e fondazioni ad hoc e lanciando la politica della "tolleranza zero". La repressione contro i consumatori di droghe, negli anni '80 '88, si fa durissima e coinvolge anche il partito democratico, che decide di rincorrere i repubblicani di Reagan sul piano della forca. Quando Bush arriva, nel 1988, alla presidenza degli Stati Uniti capisce che la lotta alla droga può essere un ottimo paravento per coprire le operazioni criminali che gli U.S.A. organizzano in quegli anni in vari parti del mondo. Lancia dunque il cosiddetto "piano Bush", fondato su un assunto agghiacciante: chiunque acquisti una qualsiasi droga va considerato complice dei crimini compiuti dai trafficanti. Bush sa di avere gioco facile con l'opinione pubblica, sconvolta dalla proliferazione del crack nei quartieri poveri e dalle centinaia di omicidi tra bande rivali che spesso coinvolgono passanti del tutto estranei.
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Bush, che dell'introduzione del crack in America era stato uno degli artefici, riesce a procurarsi un consenso senza precedenti soltanto con la promessa che egli riuscirà a porre rimedio alla drammatica situazione dell'ordine pubblico. Lo stato di diritto viene letteralmente devastato dalla legislazione d'emergenza e nella piano "war on drugs" vengono convogliati stanziamenti inimmaginabili: il budget per le operazioni antidroga passa dagli 1,5 miliardi di dollari del 1980 agli 11 miliardi di dollari del 1991 e l' 80% delle risorse è utilizzato per la repressione. Le leggi speciali arrivano a degli obbrobri giuridici: alla fine degli anni ottanta la sanzione media per reati di droga è di 41 mesi contro i 36 per gli omicidi di primo grado e i 24 per quelli di secondo grado, gli arresti arrivano, nel 1989 a 1.361.700 di cui 800.000 per semplice possesso e circa un terzo per marijuana. L'affollamento delle carceri raggiunge livelli mai toccati in precedenza: nel 1994 si contano in U.S.A. 519 detenuti ogni 100.000 abitanti, per la stragrande maggioranza neri e latinos, ben più che in Sud Africa, dove non arrivano a 370. A causa dell'affollamento delle carceri, molti detenuti per reati di violenza vengono rimessi in libertà prima di aver scontato la pena, e il clamore suscitato da alcuni crimini particolarmente efferati compiuti da alcuni di essi una volta liberi, permette all'amministrazione Bush di lanciare un faraonico piano per triplicare il numero delle celle entro il 1996. Le leggi antidroga prevedono inoltre il sequestro di tutti i beni dei sospetti di traffico o spaccio di stupefacenti. E' un enorme regalo alla D.E.A., che incamera direttamente i beni sequestrati: nel 1988 i sequestri alimentavano il bilancio della D.E.A per 2 milioni di dollari su 2.500.000, nel 1991 arriveranno ad essere 10 milioni di dollari su 11. La "guerra alla droga" giunge ai livelli dei peggiori regimi: per "contrastare" gli spacciatori vengono istituiti dei "profili" che consentono alla polizia di arrestare chiunque risponda alle seguenti caratteristiche : - razza diversa da quella bianca - il fatto di muoversi in fretta - un viaggio in aereo con il solo biglietto di andata - un certo tipo di macchina e di targa - il rispettare su autostrada il limite di velocità (SIC!), perché si suppone che il trafficante viaggi ad andatura moderata per non attrarre i sospetti della polizia. Viene poi istituita la "legge sui paraphernalia", cioè gli oggetti comunemente usati per contenere e consumare droghe. Tra i tanti arresti giustificati dall'applicazione di tale legge fece scalpore quello di S. Zhanadov, piccolo industriale che produceva contenitori di plastica per campioni di profumi (comunemente usati dagli spacciatori di crack), condannato a 5 anni di prigione. A partire dal 1987, infine, viene promossa una campagna per la delazione di massa: la polizia distribuisce alla popolazione un questionario ("Rapporto su case sospette di droga") che può essere inviato anche anonimamente. Tra le domande compaiono perle tipo: - segnalare case con finestre con scuri o veneziane che non permettono di vedere all'interno - segnalare case con palizzate di legno attorno al giardino o al cortile - segnalare movimenti di persone o di veicoli e annotarne frequenza e durate delle visite, numero di targa,colore e marca dei veicoli Infine c'è il grande business dei test antidroga, in particolare di quello delle urine (in realtà assai poco significativo se non effettuato nelle modalità appropriate) che viene a tal punto sponsorizzato dalle autorità che gli stessi politici, per dimostrare di essere "drug-free", si esibiscono in imbarazzanti performance pubbliche (oltre un centinaio di candidati alle elezioni politiche offriranno la propria urina per dimostrare di essere "BUONI AMERICANI"), con risultati, spesso, da comica finale. Essendo infatti fiorito parallelamente il mercato delle urine pulite, chi era "drogato" si faceva prestare urina da persone che non lo erano, oppure predisponeva
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complicati dispositivi per "erogare" fraudolentemente urina d.o.c.: tra i più ingegnosi furono sperimentate borse di gomma da fleboclisi, tenute sotto l'ascella e collegate con un tubo che arrivava al pene o alla vagina. Spremendo la borsa con il braccio usciva dal tubo urina pulita acquistata dai molti "venditori"; dopo, però, che alcuni funzionari e impiegati statali furono colti in "flagranza di reato", si giunse ad imporre che il test delle urine fosse eseguito in presenza di sorveglianti. Il test delle urine si diffuse a tal punto che nel 1994 l'85% dei complessi industriali U.S.A. lo imponeva ai propri dipendenti, generando in pochi anni un giro d'affari da un miliardo di dollari, tanto che Carlton Turner, il consigliere per le questioni di droga della Casa Bianca, dopo averlo imposto, si dimise dalla carica per divenire dirigente di una ditta che produceva guarda un po' - test antidroga. I risultati della "war on drugs" furono ovviamente disastrosi: il numero dei consumatori abituali aumentò del 7% (toccando quota 2.700.000), quello degli occasionali arrivò nel 1993 a 24,4 milioni, i morti per cocaina ed eroina passarono dai 1948 del 1985 ai 7705 del 1992. Una catastrofe, che non impedì all'amministrazione Bush, divenuto nel frattempo presidente nel 1988, di essere parte attiva nel mercato internazionale della droga. Nel dicembre del 1988 infatti, un attentato terroristico, che distrugge un boeing 747 della Pan Am facendolo precipitare nei pressi di Lockerbie (Scozia), uccidendo 270 persone, viene faticosamente insabbiato dalla C.I.A. perché rischiava di mettere a nudo gli inconfessabili traffici del Governo americano. Questi sinteticamente i fatti, ricostruiti dall'agenzia newyorkese Interfor e racchiusi in un documento di 27 pagine noto come "Rapporto Interfor". Verso la metà degli anni ottanta la D.E.A. aveva assicurato a Monzer Al-Kassar (trafficante siriano di eroina coinvolto nell'affare Iran-Contras) un percorso protetto per spedire valigie di droga da Francoforte agli U.S.A.; l'accordo era stato raggiunto attraverso Khalid Jafaar, un corriere della droga che era anche informatore della D.E.A.. In cambio della protezione, Al-Kassar ufficialmente dava alla D.E.A. informazioni su altri trafficanti americani ed europei. L'eroina veniva caricata da Jafaar sui voli Pan Am a Francoforte, d'accordo con la polizia tedesca BKA. A New York, grazie alla D.E.A, superava senza controlli la barriera doganale. L'operazione veniva chiamata in codice "Operation Courier" e proprio nel quadro di tale operazione doveva avvenire un trasporto di eroina con il Boeing 747 precipitato a Lockerbie. Il giorno dell'attentato, Jafaar arriva all'aeroporto di Francoforte per imbarcarsi sul volo Pan Am diretto a New York; porta con sé una valigia con effetti personali, la consegna al banco e si avvia per imbarcarsi sull'aereo. Egli sa che la sua valigia non arriverà mai a New York, ma sarà sostituita da una valigia piena di eroina. La sostituzione sarà operata da un impiegato turco della Pan Am addetto ai bagagli, il quale porterà la valigia piena di droga oltre i controlli di sicurezza per essere imbarcata sul Boeing. Quest'ultimo, tuttavia, aveva nel frattempo deciso di collaborare con i terroristi e sostituisce il carico di eroina con una valigia piena di esplosivo. Jafaar morirà nell'attentato e sarà ufficialmente indicato come il kamikaze che lo aveva eseguito. Ma l'agenzia Interfor scopre altre anomalie. Qualche ora prima del decollo, un agente segreto del Mossad allerta il BKA e la C.I.A. su un possibile sabotaggio. Un agente del BKA si insospettisce perché si accorge della differenza di colore fra la valigia consegnata da Jafaar e quella che l'aveva sostituita e avverte la C.I.A. Dopo il disastro la D.E.A. prima nega tutto, poi ammette che l'Operation Courier era in corso a Francoforte fino a qualche tempo prima dell'attentato ma nel maggio del 1990 una Commissione d'inchiesta della Casa Bianca dichiara che la D.E.A. non era coinvolta perché tra i relitti dell'aereo non venne trovata droga. Ma ciò avvalora indirettamente la tesi di Interfor. Qualche anno dopo, nel 1994, Allan Francovich presenta al London Film Festival il documentario Maltese Double Cross,che ripropone la pista della droga, ma il film viene improvvisamente ritirato dalla programmazione. Secondo il deputato laburista Tam Dyell il ritiro fu imposto dalla D.E.A. perché Maltese Double Cross, riprendendo informazioni del Mossad, rivelava che sul Boeing caduto a Lockerbie doveva esserci il ministro sudafricano Botha e i terroristi avevano approfittato, per realizzare l'attentato, del canale privilegiato predisposto dalla D.E.A. per il traffico di eroina da Francofote agli U.S.A. su iniziativa, chi si rivede!, di Oliver North. Il
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documentario arrivava a due conclusioni inoppugnabili e mai smentite e cioè che: - strutture del Governo U.S.A. avevano garantito a una banda di trafficanti di trasportare per anni droga dall'Europa agli U.S.A.; tale garanzia non si limitava alla pratica di "guardare dall'altra parte" ma si concretava in attiva collaborazione, tanto che l'Operation Courier aveva rifornito di droga per anni la città di Detroit; - con il pretesto della "guerra alla droga" le agenzie governative addette alla repressione avevano operato al di fuori di qualunque controllo istituzionale e si prospettavano come strutture parallele dal carattere eversivo. George Herbert Walker Bush eroe di guerra Ben prima della fine della seconda guerra mondiale, l’ammiraglio Wilhelm Canaris, capo della Abwehr (Defense Intelligence tedesca) ha deciso di fare piani per riorganizzarsi. Era stato stabilito che il destino della Germania era quello di “perdere” la guerra e l’organizzazione è stata costretta a trasferirsi “underground.” I loro piani a lungo termine, erano descritti nella “circoladre di Madrid”, un documento scoperto dopo la guerra, l’obbiettivo era infiltrarsi segretamente ngli Stati Uniti e alla alla fine prendere il sopravvento del paese, stabilendo così “1000 anno Reich” – senza sparare un colpo. L’Abwehr da allora è diventato il “. Deutsche Verteidigungs Dienst (Agenzia della Difesa tedesco [DVD])” Il motto dell’agenzia è: “Für uns, ist der Krieg Niemals vorbei (Per noi, la guerra non è mai finita).” Secondo Skorzeny era stato fatto un “certificato falso di nascita” per permettere l’arruolamento del Minorenne GHW Bush Sr. in Marina (facilitata dal padre), e l’abbandono dei due membri dell’equipaggio quando il loro aereo navy fu danneggiato ed era capace di sbarco,come fu descritto poi nella biografia ufficiale, fu una rivelazione agghiacciante che descrive il lato oscuro del “pilota più giovane” della marina I racconti biografici del suo “eroismo”, sono, di nuovo, destinati a ritrarre la sua immagine come un “eroe di guerra”, per non dimenticare le gesta eroiche del padre, PSB. Skorzeny e GHSII / GHWB, attraverso ODESSA e Operazione Paperclip, hanno ricostruito la CIA aiutando circa 50.000 spie tedesche ad entrare illegalmente nel paese, molti via Argentina. Canaris, è stato riferito, fu “appeso nel nudo” per il suo ruolo in un complotto per assassinare Hitler il 20 luglio 1944.Questa storia era un trucco, e Canaris si è reinsediato in Oklahoma sotto falso nome, Samuel Randall Pittman. Pittman, mascherato da un professore di diritto, ha trovato rifugio sicuro dove ha insegnato diritto a Oklahoma Baptist University. La sua casa è stato fornita da traditori all’interno della comunità dell’intelligence statunitense. L’indirizzo di Pittman è stato: 426 West Midlands Street, Shawnee, Oklahoma, a pochi isolati dall’università. Non è un caso che il Murrah Federal Building di Oklahoma City è stato bombardato, nel tentativo di distruggere compromettenti registri e documenti di DVD, insieme ai documenti relativi a Agent Orange, che è stato utilizzato per defogliare le giungle del Vietnam. GHSII / GHWB, un maestro nel mettere in scena colpi politici internazionali, è stato responsabile per l’organizzazione e la formazione di tiratori appoggiati dalla CIA, guerriglieri e trafficanti di droga. GHSII / GHWB è stato anche coinvolto nella Baia dei Porci che ha preceduto l’assassinio di Kennedy. Il suo Zapata Oil Company è stato utilizzato dalla CIA come mezzo di finanziamento e per orchestrare assassinii politici, di armi e riciclaggio di denaro. Alcune agenzie di intelligence sospettano che “DVD” potrebbe essere un acronimo di Deutsche Versicherungs Dienst (Agenzia delle assicurazioni tedesco).Indipendentemente da ciò, il DVD, con sede a Dachau, è il continuum internazionale intelligence nazista SS. Secondo fonti di intelligence, Canaris si ammalò nel 1976. A quel tempo, Henry Kissinger è stato messo come una “finto” leader DVD. Kissinger è stato sostituito definitivamente da GHSII / GHWB nel 1978.
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Fonti di intelligence attendibili hanno dichiarato che GHSII / GHWB sia in possesso di un passaporto tedesco e la cittadinanza tedesca. Satelliti di intelligence britannici hanno fotografato Scherf (alias George HW Bush) partecipare alle riunioni DVD a Dachau Monaco di Baviera, in Germania. GHSII / GHWB, con suo rammarico, compare anche in una fotografia scattata al Texas School Book Depository, Dallas, Texas, il 22 novembre 1963, dopo l’assassinio del presidente John F. Kennedy. Nonostante la sua “incapacità di ricordare dove si trovasse” ha ammesso in quel fatidico giorno, lui (come un agente della CIA) è stato ascoltato dal direttore dell’FBI J. Edgar Hoover il giorno seguente. Nel 1993, è emerso un documento poco conosciuto che descrive, non solo in questo debriefing, ma il riporta il coinvolgimento GHSII / GHWB con la CIA fin dal 1960 (dichiarazione di Recall Skorzeny nel 1999,dice che ha co-fondato la CIA insieme a “George HW Bush” alla fine della seconda guerra mondiale). Un Memo dell'FBI dal direttore J. Edgar Hoover, scoperto da John McBride nel 1988, ma scritto appena sette giorni dopo l'assassinio di JFK, prevede la verifica che George HW Bush era un ufficiale della CIA nel 1963 ed era fornitore di aggiornamenti sui cubani anti-castristi. George Bush ha detto questa nota si riferiva ad un altro "George Bush", perché non era nella CIA al momento. Incredibilmente, un altro “George Bush” che ha lavorato presso la CIA ha causato la “confusione”, così GHSII / GHWB è sfuggito al sospetto come partecipante dell’assassinio.
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Ancora una volta, quando l’argomento assassinio di JFK riemerse nei nastri del Watergate di Nixon del 1974, c’è stata una discussione registrata in riferimento a “fotografie” che avrebbe implicato la CIA e GHSII / GHWB. GHSII / GHWB, che aveva lavorato sulla campagna elettorale di Nixon, aveva anche fatto una telefonata alla sede di Houston dell’FBI, dopo l’assassinio, nel tentativo di inquadrare un James Parrott “, forse uno studente presso l’Università di Houston,” affermando che “un James Parrott ha parlato di uccidere il presidente a Houston” si pensa che questa dichiarazione fosse funzionale a crearsi
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un alibi molto credibile. GHSII / GHWB poi ha dato all’FBI i nomi di due membri dello staff sede del Partito Repubblicano della Contea di Harris, un Mrs. Farley e Arlene Smith “, come due fonti di” ulteriori informazioni riguardanti l’identità di Parrot . Qui abbiamo tre persone con le informazioni riguardanti il potenziale assassinio di JFK, che sapevano di questo settimane prima del “fatto” ,prima dell’assassinio e all’FBI non è stato notificato niente fino alle ore dopo l’evento, come è possibile? Da questo punto di vista, l’incapacità di GHSII / GHWB nel ricordare dove si trovava il giorno JFK fu assassinato non è credibile (non tutti ricordano dove si trovavano il giorno JFK fu assassinato?). GHSII / GHWB apparentemente perdonato Parrott qualche tempo dopo, quando Parrott ha lavorato alla campagna presidenziale GHSII / GHWB quando correva contro Bill Clinton nel 1992. Il documento FBI parla da sé, come fa la foto scattata di fronte al deposito di libri. Simile alla caduta di “Trading with the Enemy Act” le accuse contro GHSI / PSB. Nel 1942, questo è l’ennesimo esempio di una “indagine” federale che coinvolge un membro del clan “Scherf”, progettato per dare l’illusione che l’agenzia stesse a “fare il suo dovere.” Questi fatti supportano anche la tesi che sia l’FBI e la CIA sono controllati da soggetti capaci di “tagliere” chiunque, compreso un presidente in carica in pieno giorno con migliaia di testimoni, che non riesce a conformarsi al “master plan”.Il Presidente Kennedy aveva annunciato la sua intenzione di sciogliere la Federal Reserve, smantellare la CIA e la criminalità organizzata, il presidente Kennedy era una grave minaccia per il master plan. Prima dell ascesa di GHSII / GHWB in politica, si può presumere che abbia supervisionato le operazioni di contrabbando di stupefacenti provenienti dall’Estremo Oriente. Numerosi racconti dei soldati, consiglieri militari e agenti dei servizi segreti lo mettono in prossimità di operazioni segrete che servivano ai far soldi e generatrici di omicidi, il rovesciamento di governi stranieri e per finanziare programmi segreti black-ops.
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GHSII / GHWB, sempre usando il suo pseudonimo “Bush”, si candidò per una carica pubblica in Texas, ottenendo un seggio nella Camera dei Rappresentanti 1967-1971. Meno di due mesi dopo le dimissioni del presidente Richard Nixon, GHSII / GHWB, allora presidente del Comitato Nazionale Repubblicano (RNC), è stato rapidamente introdotto nel controllo pubblico e nominato Capo dell’Ufficio di collegamento a Pechino, Cina, incarico che ha mantenuto fino al Pearl Harbor Day, 1975. E’ stato poi promosso a direttore della CIA, l’agenzia per la quale GHSII / GHWB afferma “di non aveva mai lavrato.” GHSII / GHWB è stato direttore della CIA dal 30 gennaio 1976 al 20 gennaio 1977, per un totale di 355 giorni. Non diversamente per il suo compito in Asia durante la guerra in Vietnam, la sua presenza in Cina, probabilmente coinvolta nel traffico di droga e aveva poco a che fare con le relazioni diplomatiche, al di fuori di payoff di droga, omicidi e riciclaggio di denaro. Il suo ritorno negli Stati Uniti è stato premiato con una presidenza al First International Bank di Houston, una destinazione probabile per i profitti illeciti asiatici. Nel 1981, GHSII / GHWB è diventato il vice-presidente, sotto il presidente Ronald Reagan e sapeva della massiccia raccolta di fondi dall’Ambasciatore Leo Emil Wanta AmeriTrust Groupe, Inc., sotto la direzione del presidente Reagan, durante l’implosione finanziaria dell’Unione Sovietica nella fine degli anni 1980. GHSII / GHWB poi è diventato il 41°presidente nel 1989. Durante la sua presidenza, il presidente Scherf … ehm, ehm … (alias) il presidente George HW Bush, ha viaggiato a Hong Kong, chiedendo migliaia di miliardi di dollari da Wanta e il suo partner cinese, Howe Kwong-Kok. Howe è morto di avvelenamento 10 giorni più tardi, a causa del loro rifiuto di consegnare il denaro (raccolto sotto Presidential Order 12333) che era previsto fosse restituito al Tesoro degli Stati Uniti.
Tutti gli uomini del Presidente Durante gli anni della presidenza Bush si mobilitano interessi economici giganteschi, tutti efficacemente assistiti e sponsorizzati e sempre più fittamente intrecciati con strutture e servizi segreti del Governo: il complesso militare-industriale (Carlyle Group, Lockheed Martin Corp., McDonnel Duglas Corp., Tennero Inc., General Motors Corp., Northrop Grumman Corp., Raytheon Corp., General Electric, Loral Corp., Boeing Co., United Technologies Corp.); le sette sorelle del petrolio (Chevron-Texaco, Exxon-Mobil, Marathon Oil, BP-America - fusione tra Standard Oil e British Petroleum - e BP-AMOCO; società satelliti come Halliburton Inc., Unocal, Delta Petroleum, TMBR/Sharp Drilling, ecc.); i principali istituti di credito del sistema bancario americano (Citicorp, Citibank , Bank of America, First National Bank of Boston, Morgan Stanley, ecc.) ed i maggiori gruppi monopolistici del mercato statunitense (AT&T; Microsoft; ScheringPlough; Monsanto; Tom Brown Inc.; Motorola; Gulfstream Aerospace; General Dynamics; Tribune Company; Gilead Sciences; Amylin Pharmaceuticals; Sears; Roebuck & Co.; Allstate; Kellogg; Asea Brown Boveri; Pharmacia, Ford Motor Company; Lear Corp.; DaimlerChrysler; Philip Morris; Amtrak; America Online; Time Warner; Merck; Abbott Laboratories, Brownstein, Hyatt & Farber; NL Industries; Ford Motor Company, Northwest Airlines; Clorox; C.R. Bard; HCAThe Healthcare Company; Dole Food; Northwest Airlines; Enterprise Rent-A-Car; Greyhound; United Airlines; Union Pacific; Boeing, International Paper; Lucent Technologies; Eastman Kodak; Alcoa; Schering-Plough Corp.; Qualcomm Inc.; Eli Lilly; Charles Schwab; Transamerica Corp. Questa enorme mole di rapporti economici produce, attraverso uno spregiudicato meccanismo di lobbies e clientele, l'attuale composizione dell'amministrazione U.S.A.
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George W. Bush junior
Guardate che spettacolo: Bush jr., in passato, è stato direttore di una filiale del gruppo Carlyle e - insieme al padre - ha ricevuto onorari da questa società fino all'Ottobre del 2001, data alla quale la famiglia Bin Laden ha ritirato i suoi capitali dalla società; il VicePresidente Dick Cheney è l'uomo di riferimento dell'industria militare nonché socio del gruppo petrolifero Halliburton Inc.; il Segretario di Stato Colin Powell è uomo di General Dynamics, Gulfstream Aerospace e America Online; il Ministro della Giustizia John Ashcroft è la diretta "emanazione" di AT&T, Microsoft, Schering-Plough, Monsanto ed Enterprise Rent-A-Car; il Segretario di Stato alla Difesa Donald Rumsfeld la "persona di fiducia" di General Dynamics, Gulfstream Aerospace, Asea Brown Boveri, Gilead Sciences, G.D. Searle/Pharmacia, General Instrument/Motorola, Tribune Company, Amylin Pharmaceuticals, Sears, Roebuck & Co., Allstate e Kellogg; la Segretaria di Stato agli Interni Gale Norton è strettamente legata a Delta Petroleum, BP Amoco, NL Industries, Brownstein, Hyatt & Farber, e Ford Motor Company; la Consigliera alla Sicurezza Nazionale Condoleeza Rice è la diretta e fedele espressione di Chevron, Charles Schwab e Transamerica Corp.; il Segretario di Stato al Tesoro Paul O'Neill è l'interessato "factotum" di Alcoa, Lucent Technologies, International Paper ed Eastman Kodak; il Segretario di Stato al Commercio Donald L. Evans è "l'uomo di punta" di Tom Brown Inc. e di TMBR/Sharp Drilling; il Segretario di Stato all'Energia Spencer Abraham è l'uomo di fiducia della grande industria automobilistica e cioè di General Motors, Ford Motor Company, Lear Corp. e DaimlerChrysler; il Segretario di Stato alla Sanità ed ai Servizi Umani Tommy G. Thompson è controllato da Philip Morris, General Electric, Merck, Amtrak, America
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Online, Time Warner ed Abbott Laboratories; la Segretaria di Stato al Lavoro Elaine Chao è legata a Bank of America, Northwest Airlines, Clorox, C.R. Bard, HCA-The Healthcare Company e Dole Food; la Segretaria di Stato all'Agricoltura Ann M. Veneman è il "pezzo da novanta" di Monsanto Co e Pharmacia Co., (i principali produttori e propagatori di O.G.M. nel mondo); il Segretario di Stato ai Trasporti Norman Y. Mineta è uomo di Lockheed Martin, Northwest Airlines, Greyhound, United Airlines, Union Pacific e Boeing; il Segretario di Stato agli excombattenti Anthony Principi è rappresentante degli interessi di Lockheed Martin, Ford Motor Company, Microsoft, Schering-Plough Corp., Federal Network, QTC Medical Services e Qualcomm Inc.; il Responsabile dello Staff presidenziale Andrew H. Card Jr. è uno degli "uomini" di General Motors; il Direttore dell'Amministrazione e del Budget della Casa Bianca, Mitch Daniels Jr., è sponsorizzato da General Electric, Citygroup, Eli Lilly e Merck. Rapporti tra famiglia BUSH e famiglia BIN LADEN Negli stessi anni, ma questa è cosa ormai nota, intercorrono fitti rapporti tra la famiglia Bush e quella Bin Laden (entrambe nel Carlyle Group). I Bin Laden investono nella Carlyle qualcosa come 1,3 miliardi di dollari e Jean Becker, a capo dello staff di Bush Senior, ha affermato ufficialmente che quest'ultimo ha incontrato i Bin Laden due volte, nel novembre 1998 e nel gennaio del 2000. Secondo quanto afferma lo stesso Wall Street Journal Europe del 28-29 settembre 2001, la famiglia saudita aveva inoltre solidi legami con gli ambienti del partito repubblicano U.S.A e una forte influenza su alcuni suoi autorevoli membri. Al centro degli interessi americani verso i Bin Laden vi era ovviamente l'Afghanistan, ricchissima riserva di petrolio che le società legate alla famiglia Bush, Unocal Corporation in testa, bramavano da tempo di possedere. John J. Maresca, vicepresidente delle relazioni internazionali di Unocal Corporation si presentò il12 febbraio 1998 davanti al sottocomitato del Congresso degli Stati Uniti per l'Asia e il Pacifico per parlare proprio dei progetti della Unocal e delle altre compagnie petrolifere sugli idrocarburi dell'Asia centrale ed espose in questi termini i progetti della compagnia:
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"Noi dell'Unocal riteniamo che il fattore centrale nella progettazione di questi oleodotti dovrebbe essere la posizione dei futuri mercati energetici che verosimilmente assorbiranno questa nuova produzione. L'Europa occidentale, l'Europa centrale e orientale e gli stati ora indipendenti dell'ex Unione sovietica sono tutti mercati a crescita lenta, in cui la domanda crescerà solo dallo 0,5% all'1,2% all'anno nel periodo 1995-2010. L'Asia è tutto un altro discorso. Il suo bisogno di consumo energetico crescerà rapidamente. Prima della recente turbolenza nelle economie dell'Asia orientale, noi dell'Unocal avevamo previsto che la domanda di petrolio in questa regione si sarebbe quasi raddoppiata entro il 2010. Sebbene l'aumento a breve termine della domanda probabilmente non rispetterà queste previsioni, noi riteniamo valide le nostre stime a lungo termine. Devo osservare che è nell'interesse di tutti che vi siano forniture adeguate per le crescenti richieste energetiche dell'Asia. Se i bisogni energetici dell'Asia non saranno soddisfatti, essi opereranno una pressione su tutti i mercati mondiali, facendo salire i prezzi dappertutto. La questione chiave è dunque come le risorse energetiche dell'Asia centrale possano essere rese disponibili per i vicini mercati asiatici. Ci sono due soluzioni possibili, con parecchie varianti. Un'opzione è dirigersi a est attraversando la Cina, ma questo significherebbe costruire un oleodotto di oltre 3.000 chilometri solo per raggiungere la Cina centrale. Inoltre, servirebbe una bretella di 2.000 chilometri per raggiungere i principali centri abitati lungo la costa. La questione dunque è quanto costerà trasportare il greggio attraverso questo oleodotto, e quale sarebbe il netback che andrebbe ai produttori. [...] La seconda opzione è costruire un oleodotto diretto a sud, che vada dall'Asia centrale all'Oceano Indiano. Un itinerario ovvio verso sud attraverserebbe l'Iran, ma questo è precluso alle compagnie americane a causa delle sanzioni. L'unico altro itinerario possibile è attraverso l'Afghanistan e ha naturalmente anch'esso i suoi rischi. Il Paese è coinvolto in aspri scontri da quasi due decenni, ed è ancora diviso dalla guerra civile. Fin dall'inizio abbiamo messo in chiaro che la costruzione dell'oleodotto attraverso l'Afghanistan che abbiamo proposto non potrà cominciare finché non si sarà insediato un governo riconosciuto che goda della fiducia dei governi, dei finanziatori e della nostra compagnia. […] La Unocal ha in mente un oleodotto che diventerebbe parte di un sistema regionale che raccoglierà il petrolio dagli oleodotti esistenti in Turkmenistan, Uzbekistan, Kazakhstan e Russia. L'oleodotto lungo 1.040 miglia si estenderebbe a sud attraverso l'Afghanistan fino a un terminal per l'export che verrebbe costruito sulla costa del Pakistan. Questo oleodotto dal diametro di 42 pollici avrà una capacità di trasporto di un milione di barili di greggio al giorno. Il costo stimato del progetto, che è simile per ampiezza all'oleodotto trans-Alaska, è di circa 2,5 miliardi di dollari […] Lo scorso ottobre è stato creato il Central Asia Gas Pipeline Consortium, chiamato CentGas, e in cui la Unocal ha una cointeressenza, per sviluppare un gasdotto che collegherà il grande giacimento di gas di Dauletabad in Turkmenistan con i mercati in Pakistan e forse in India. Il prospettato gasdotto lungo 790 miglia aprirà nuovi mercati per questo gas, viaggiando dal Turkmenistan attraverso l'Afghanistan fino a Multan in Pakistan. Il prolungamento proposto porterebbe il gas fino a New Delhi, dove si collegherebbe a un gasdotto esistente. Per quanto riguarda il proposto oleodotto in Asia centrale,
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CentGas non può cominciare la costruzione finché non si sarà insediato un governo afghano riconosciuto internazionalmente". Come sappiamo il piccolo Bush accontenterà con sollecitudine i desideri di Mr. Maresca. Ma questa è storia di ieri…
In spagnolo, la seconda lingua del Texas, si dice «arbusto». In inglese si traduce «bush». Ed è proprio formando la compagnia petrolifera Arbusto Energy che il giovaneGeorge W. Bush, attuale presidente degli Stati Uniti, fa il suo debutto ufficiale nel mondo degli affari. E’ il 1978. Sono passati tre anni da quando ha terminato gli studi allaHarvard Business School. Fra i compagni d’avventura imprenditoriale c’è anche James Bath, suo vicino di casa, compagno di Air National Guard e amico intimo. Ma soprattuttoBath è un collaboratore di lungo corso della Cia e uomo di fiducia in America della famiglia reale saudita. Nella Arbusto Energy, non a caso, investono direttamente due fedelissimi della corona di Riad. I loro nomi: lo sceicco Salem Bin Laden, fratellastro di quell’Osama Bin Laden che sarebbe diventato più tardi il principe nero del terrorismo islamico, e Khaled Bin Mahfuz, uomo chiave dello scandalo Bcci e oggi ritenuto uno degli alleati chiave di Osama. Ma quella fra i Bush e i Bin Laden è una saga che in realtà comincia a prendere forma molto prima. In Texas lo sceicco Muhammad Bin Laden, il patriarca, inizia a fare affari fin dai ’60. E nel 1968 muore in un misterioso incidente aereo. Poi il testimone passa al figlio Salem. Arriva in Texas nel 1973, costituisce ad Austin la compagnia aerea Bin LadenAviation ed entra presto nei circoli che contano, fra alta finanza e politica locale. L’obiettivo è di stringere i legami necessari per arrivare a influenzare la politica Usa a favore degli interessi sauditi. La chiave d’accesso è George Bush, padre dell’attuale presidente, uomo collegato alla Cia fin dai tempi della Baia dei Porci nel ’61, poi nominato a capo dellaCia nel ’76, salito alla Casa Bianca nell’81 come vice di Ronald Reagan e infine, presidente degli Stati Uniti dall’88 al ’92. Così, fin dai primi anni ’70, le storie e gli interessi delle due famiglie s’intrecciano a più riprese. Non solo negli affari comuni in campo petrolifero e finanziario, ma soprattutto nelle vicende che hanno scandito la politica Usa e internazionale. Un esempio su tutti: l’ affaire Bcci, il più grande scandalo criminal-finanziario del secolo, un magma di connivenze che è servito a coprire le
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operazioni in Iran e nell’Iraq di Saddam Hussein, nel Nicaragua diviso fra Sandinisti e Contras come nell’Afghanistan dei mujaheddin. Ed è servito ad alimentare il riciclaggio di uno spaventoso flusso di denaro proveniente da traffico di droga e armi. Un ruolo fondamentale nella liaison Bush-Bin Laden lo svolge proprio James Bath. All’epoca della Arbusto i suoi affari gravitano attorno a una serie di piccole compagnie aeree (ottime clienti della Air America, che si scopre poi essere una società di copertura della Cia). Ma Bath è anche molto altro: informatore della Cia, intermediario nella Bcci, uomo di fiducia in America di Bin Laden, Mahfuz e, in definitiva, della Corona saudita. E’ lui uno dei grandi finanziatori di quella Arbusto che più tardi, nell’82, George W. Bush trasforma in Bush Exploration Oil, poi fonde con altre compagnie e infine trasforma in Harken Energy, in una continua girandola di nuovi finanziamenti provenienti da paesi arabi come da personaggi del giro Bcci o fedelissimi di casa Bush come James Baker (ex segretario di Stato Usa). A George W. Bush le attività industriali fruttano molto denaro, ruoli di primo piano nei consigli d’amministrazione e ricchi contratti di consulenza, anche se le attività, in realtà, vanno malissimo (per due volte la società arriva alle soglie del fallimento, ma viene sempre salvata dal consueto circolo di finanziatori). E fioccano le super-commesse. Come quella dell’89, quando il governo del Bahrein straccia improvvisamente un contratto con la Amoco e incarica la Harken di un mega-progetto di estrazione petrolifera off shore , ben sapendo che la Harken fino a quel momento non ha realizzato altro che qualche piccola estrazione di greggio di Oklahoma e Louisiana (mai in mare) e si trova in condizioni finanziarie disperate. Solo un anno prima, nell’88, muore Salem Bin Laden. Anche lui in Texas. Anche lui precipitando in aereo in circostanze misteriose. Ma le «strade parallele» fra i Bush, Bath e le famiglie saudite non si fermano. Attraversano buona parte degli anni ’90, per poi scomparire progressivamente dai rapporti d’intelligence. In Afghanistan la guerra anti-sovietica è finita da un pezzo. La «pecora nera» della famiglia Bin Laden, Osama, è ormai la mente occulta del terrorismo internazionale. E George W. Bush comincia la sua marcia verso la Casa Bianca. Wayne Fagan, un procuratore di San Antonio che rappresentò Salem bin Laden dal 1982 al 1988, i Ieri al San Antonio Express-News che il suo assistito era «un buon amico del governo statunitense>> Salem bin Laden, un investitore della società di George W. Bush, divenne capo delle società di bin Laden in seguito alla morte in un incidenie aereo del patriarca della famiglia, lo sceicco Moahmmed bin Laden, avvenuta nel 1968. Lo sceicco lasciò il suo impero industriale finanziario a qualcosa come 54 figli tra femmine e maschi, avuti da una lunga serie di invogli. Salem bin Laden, il figlio maggiore, assunse la guida delle proprietà nel 1982. Salem bin Laden divenne un socio in affari di George W. Bush grazie .i un mediatore di nome James R. Bath, un caro amico della famiglia Bush e in particolare di Boy George. Entrambi avevano "servito" nella stessa unità della Air National Guard texana. Il documento scoperto dalla Soft Skull Press, che rivela che Bush venne sospeso dal volo nello stesso periodo in cui J.H. Hatfield dice che fu arrestato per detenzione di cocaina, mostra che anche il suo amico, il maggiore James R. Bath, fu sospeso dal volo per non aver superato il controllo medico annuale! Poco tempo dopo che George padre divenne direttore della CIA, nel 1976, Salem bin Laden incaricò Bath, amico fraterno di George figlio, di rappresentare i suoi "interessi economici" al di fuori di quella roccaforte dei Bush che era Houston, in Texas. Bill White, ex socio immobiliare di Bath, disse che quest'ultimo gli aveva confessato di essere un agente della CIA e di «essere stato reclutato dallo stesso George Bush [padre] nel 1976 mentre questi era a capo dell'agenzia... e che Bush voleva coinvolgerlo con gli Arabi in un giro d'affari nel settore dell'aviazione».
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Durante i primi tempi in cui fu agente della CIA, Bath rimase al fianco di Boy George e quando questi si candidò senza successo alla carica di governatore del Texas, nel 1978, Bath (la famiglia bin Laden) contribuì a finanziarne la campagna elettorale. Le accuse di Bill White costrinsero Bath ad ammettere, sotto giuramento, di aver rappresentato quattro ricchi uomini d'affari sauditi nelle vesti di amministratore fiduciario e di aver prestato il suo nome per i loro investimenti in cambio del cinque per cento sulle loro transazioni commerciali. Allo stesso tempo, Bath fu inserito da George padre nel libro paga della CIA per essere coinvolto con gli Arabi in un giro d'affari nel campo dell'aviazione e fu nominato da Salem bin Laden e da altri Arabi a lui vicini, loro rappresentante in Texas. Attraverso questo legame Salem bin Laden investi nella compagnia petrolifera Arbusto di George W. Bush. Le dichiarazioni di Bill White, secondo cui il suo ex socio James Bath convogliò denaro da clienti mediorientali a compagnie americane per influenzare le decisioni delle amministrazioni ReaganBush, furono "verificate" dal Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN), una divisione del Dipartimento della giustizia. Ma, naturalmente, non se ne fece nulla. Nel 1992 White riferì a un tribunale del Texas che Bath e il Dipartimento della giustizia lo avevano "boicottato" professionalmente e finanziariamente perché non aveva smesso di rivelare ciò che sapeva sul denaro arabo finito nei conti bancari di aziende e politici americani. All'epoca dell-esame" delle prove fornite da Bill White all'interno del Dipartimento della giustizia, un ruolo rilevante era coperto da Robert Mueller. Questo stesso Robert Mueller fu nominato da George W. Bush capo dell'FBI, dove s'insediò due settimane prima dell' 11 settembre. Si tratta della stessa FBI che ha diffuso la versione ufficiale dei fatti dell' 11 settembre. Durante la presidenza di George padre, il capo della divisione criminale del Dipartimento della giustizia, che prosciolse i maggiori responsabili dello scandalo della BCCI, tra i quali Bush, era sem... Robert Mueller.
ECCOLO COME L’ALLORA PRESIDENTE, IMPASSIBILE, RICEVE LA NOTIZIA DELL’ATTENTATO ALLE TORRI GEMELLE ( l’ 11 SETTEMBRE 2001 era in visita ad una scuola), INVECE DI PREOCCUPARSI O STUPIRSI CONTINUA A LEGGERE UNA FAVOLETTA PER BAMBINI, COMPORTAMENTO FREDDO E DISUMANO, CHE PUO’ AVERE SOLO QUALCUNO CHE GIA CONOSCE QUELLO CHE STA AVVENENDO E SOPRATTUTTO PERCHE’ STA AVVENENDO!
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L’albero genealogico Bush
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Personaggi chiave dei Bush 1. Abdia Newcomb Bush ONB – Per non dare la possibilità di correlare questa persona, questo “antenato” è convenientemente morto “in mare.” 2. James Smith Bush JSB – nato il 15 giugno 1825, Rochester, NY, morto 11 novembre 1889, Ithaca, NY Matrimonio: 24 Febbraio 1859, con Harriet Eleanor Fay (nata il 27 feb 1829, Savannah, GA, d. 29 ottobre 1924, Boston, MA) presso Trinity Church, New York, NY (ministro vescovile che ha convertito Unitarian – un fatto ignorato dagli eredi.) È stato rettore Grace Church, Inoltre avvocato. 3. Samuel P. Bush SPB – nato il 4 Ottobre 1863, Chiesa Brick, NJ (Sbagliato: Chiesa di Brick non è una città o paese in NJ) Con ogni probabilità, emigrato dalla Germania come spia industriale / operativo, morto l’ 8 Febbraio, 1948, Columbus, OH / Matrimonio: 27 giugno 1894, Columbus, OH con Flora Sheldon (nata il 17 marzo 1872, Franklin Cty., OH, morta il 4 Settembre 1920, Watch Hill, RI investita da un automobile).
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4. George H. Scherf (f), Sr. / Prescott Sheldon Bush GHS1/PSB – nato il 15 Maggio 1895, Columbus, OH (sbagliato), morto l’ 8 Ottobre 1972, New York, NY, (Emigrato negli Stati Uniti come George Scherff, “assistente di Nikola Tesla”) Matrimonio: 6 Settembre 1921, Kennebunkport, ME con Dorothy Walker ( dati di nascita tedesca cancellati, coerentemente travisò il luogo di nascita del padre, citando prima NY e poi MA, nata l’ 1 luglio 1901, Point of Walker, ME, morta il 19 novembre 1992, Greenwich, CT) Ebbe un ruolo importante nella cospirazione del 1940 “Trading with the Enemy” dove americani collaboravano con i nazisti. 5. George H. Scherf (f), Jr. / George Herbert Walker Bush GHS2/GHWB – nato il 12 Giugno 1924, Milton, MA (Sbagliato: certificato di nascita falsificata per arruolarsi nell’ US Navy). Emigrato dalla Germania segretamente negli Stati Uniti come George Scherff Jr., figlio dell’ assistente di Nikola Tesla, George Scherff Sr., come spia per Adolph Hitler. (Atti di nascita tedesco cancellati). Matrimonio: 6 GENNAIO 1945 con “Barbara Pierce.” 5a. Barbara Pierce Bush BPB(Barbara Pierce) nata l’ 8 giugno 1925, Rye, NY (Sbagliato: Sulla base Censimento 1930, aveva 4 anni e 2 mesi ,l’età corretta era di 5 anni, 2 mesi). Molto probabilmente emigrata dalla Germania, dal momento che nessun atto di nascita esiste negli Stati Uniti. Probabilmente il nome fu “preso in prestito” dalla figlia di William Brown Pierce e Isabel Ayres morti in data sconosciuta e in luogo sconosciuto. Sposata con George H. Scherf Jr. o George HW Bush.I suoi genitori, “Marvin e Pauline Pierce,” non avevano figli, secondo familysearch.org. La sua “nonna”, Kate P. Pierce, emigrata dalla Baviera, Germania. Personaggli chiave dei Walker 1. Thomas Walker I TWI – Nessuna data di nascita, nessun luogo di nascita, nessuna data del matrimonio, e senza genitori. Sposato con Catharine (Nessun nome da nubile, senza data di nascita, nessun luogo di nascita, nessuna data di matrimonio). 2. capitano Thomas Walker II CTWII – nato in Inghilterra (nessuna data di nascita, nessuna città) Battezzato: 2 AGOSTO 1758 Santa Trinità, Gosport, Hampshire, England Morto: “in mare circa nel 1797.” Catherine McLelland – nata in Inghilterra (nessuna data di nascita, nessuna città). Matrimonio: 22 febbraio 1785, Chiesa di Sant’Andrea, Clifton, Inghilterra , morta il 18 OTTOBRE 1806, Philadelphia, PA. 3. Thomas Walker III TWIII – Il figlio del capitano Thomas e Catherine Walker – nato il 14 ottobre 1787, (nessuna città), Inghilterra / morto il 18 giugno 1870, Tazewell, IL, sepolto a Bloomington, IL.. 4. George E. Walker GEW – nato a Burlington, NJ o MD circa nel 1797, morto il 28 Ottobre 1864, Bloomington, IL, fratello di Thomas Walker III. Sposato con Harriet Mercer – nata Circa nel 1802, MD, morta il 24 ottobre 1869, Bloomington, IL, Matrimonio: 22 maggio 1821, Baltimore, MD. 5. David “Davis” Walker DDW – figlio di George E. e Harriet Walker. Nato il 19 Gennaio 1840, Leeds, in Inghilterra. (Non “in una fattoria nei pressi di Bloomington, IL” e non in MO come dichiarato al censimento.) morto il 4 ottobre 1918, a Walker’s Point, Kennebunkport, ME.
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Sposato con Martha Adela Beaky – nata l’ 1 giugno 1841, Emmitsburg, MD, morta dopo il 1906. matrimonio: 25 dicembre 1862. (Suo padre, Giuseppe Ambrogio Beaky, è morto nel fiume Mississippi il 27 Gennaio 1858) 6. George Herbert Walker GHW – nato l’ 11 giugno 1875, Leeds, in Inghilterra (non nel 1874 a St. Louis, MO secondo il censimento), morto il 24 Giugno 1953, New York, NY. Il Padre, DD Walker, nato in MO, MD, e MO in tre censimenti consecutivi, non a Bloomington, IL, secondo biografie. Sposato con Lucrezia Wear – nata il 17 Settembre 1874, St. Louis, MO, morta il 28 agosto 1961, Biddeford, ME / Matrimonio: 17 gennaio 1899. 7. Dorothy Walker DW – figlia di George e Lucrezia Walker nata l’1 luglio 1901, Walker’s Point, ME, morta il 19 novembre 1992, Greenwich, CT. Matrimonio: 6 settembre 1921, Kennebunkport, ME, sposata con “Prescott Sheldon Bush” (GHS1/PSB) Le biografie pubblicate di GHSII / GHWB, figlio di GHSI / PSB, affermano che egli è nato a Milton, Massachusetts, il 12 giugno 1924. In breve,da quanto appreso possiamo descrivere la storia notando le incongruenze temporali. Era il figlio di un uomo nato nel 1895 a Columbus, Ohio, che è andato ad una scuola che non esisteva, poi è andato a una scuola a Newport, Rhode Island, 1908-1913, dopo di che è stato condannato insubordinazione sulla SS Surrey mentre lavorava in Nuova Zelanda (1914), prima di entrare nella Guardia Nazionale del Connecticut nel 1916, mentre frequentava l’Università di Yale 1913-1917, quindi la ricezione di tre medaglie ‘per aver deviato una granata con un coltello bolo’ mentre di stanza con l’ americani Expeditionary Forces in Francia, dal 1917-1919, durante il quale lui e i suoi amici Skull & Bones di Yale sono accusati di aver derubato la tomba di Geronimo nel 1918, prima di tornare a Colombo, dove la vergogna del suo ‘eroismo’ lo costrinse a trasferirsi a St. Louis , dove viveva in una pensione e lavorò come ‘magazziniere AMMIN’ o ‘direttore generale di una società di ferramenta’, fino al suo matrimonio con Dorothy Walker a Kennebunkport, nel Maine, nel 1921, per poi tornare a lavorare (‘per pochi mesi) come venditore per Hupp Products Company (società di gomma di proprietà di SPB) a Columbus, Ohio, nel 1923, prima di accettare una posizione di vendita con un produttore di golf-spike gommata, Stedman Products Company (posseduta anche dal padre) in Braintree, Massachusetts per sette mesi, solo per passare a Greenwich, nel Connecticut, dove ha iniziato la sua carriera da banchiere con la Union Banking Corporation e suo padre-in-law, GHW. Più si analizzano le date contenute nei dati del censimento qui sotto, più le anomalie compaiono nella storia della famiglia Bush. In generale, l’errore dell’età dei propri figli è una cosa comune tra gli adulti, ma i bambini, volendo essere precisi circa la loro età esatta, vi dirà quella vera. L’età dei bambini GHSI / PSB s ‘sono tutti “arrotondate” per l’anno più vicino con una sola eccezioneNancy. Qualcuno in famiglia Bush (più probabile Nancy se stessa) ha dichiarato la sua età esatta di 4 anni e 7/12 al beneficiario censimento (un modo insolito per un adulto di esprimere la sua età). Con l’aggiunta di sette mesi dal 4 febbraio, arriviamo alla data approssimativa del censimento è stata presa-4 Settembre 1930 (l’anno effettivo del censimento è stata presa). Quando si calcola l’età di Walker (era che il suo nome preferito?), Che era “nato il 12 giu 1924″, la sua età dovrebbe essere “6 anni, 2 mesi.” Il censimento dice “all’età di 5 anni.” “Walker, “chiunque egli sia, è diventato improvvisamente un anno più giovane (la tesi di Recall Skorzeny è che GHSII / GHWB era figlio adottivo GHSI / PSB). GHSI / PSB (nato il 15 maggio 1895) è diventato anche un anno più giovane, quando dovrebbe essere di 35 anni. Gli “errori” sopra citati sono attribuibili a GHSI / PSB, non ai suoi figli. Qui di seguito è tratto dal 1930 Connecticut Decennale Censimento federale degli Stati Uniti, Fairfield Co., Greenwich:
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1930 Connecticut, Fairfield Co., Greenwich, ED 134, foglio di 4A, line 21
Prescott (il vecchio) era un banchiere Questo rapporto censimento contiene numerose anomalie: 1) L’età non corretta del marito GHS1/PSB-It dovrebbe essere 35, non “34″, secondo le dichiarazioni biografiche. 2) L’età non corretta della moglie Dorothy-Dovrebbe essere 29, non “28″. 3) Il luogo di nascita errata del figlio Prescott, Jr., che è dichiarato in biografie di essere Columbus, Ohio; non Maine 4) L’elenco di “Walker”, come il bambino che avrebbe dovuto essere classificato come “George” (GHSII / GHWB) 5) l’età “Walker”, che dovrebbe essere 6 anni, 2 mesi, non “5.” 6) L’assenza di un luogo di nascita per Nancy Bush-in questo documento “ufficiale” e tutte le altre fonti biografiche note. 7) Il luogo di nascita del padre GHSI / PSB s ‘(SPB), dovrebbe essere “Chiesa Brick, New Jersey,” secondo i racconti biografici (anche se non esiste una città come “Chiesa Brick”). 8) Il luogo di nascita del padre di Dorothy dovrebbe essere “Leeds, in Inghilterra,” non “Missouri”. Dopo il censimento del 1930, GHSI / PSB ha avuto altri due figli, Jonathan James Bush (JJB, 6 Maggio 1931, luogo di nascita sconosciuta) e William Henry Trotter Bush (WHTB, 14 luglio 1938, Greenwich, CT). Ancora una volta, troviamo che JJB, un “banchiere”, come alcuni dei suoi parenti, non aveva dichiarato il luogo di nascita. Dove si potrebbe iniziare a cercare tali registrazioni? La biografia “Jonathan James Bush” pubblicato su wikipedia.org cita il suo diploma da “Hotchkiss School,” anche se il suo nome non è incluso nella lista dei “Alumni notevoli” sul sito web Hotchkiss collegati tramite wikipedia. Un link presente sulla pagina biografia di Bush a wikipedia, elenca la nascita di JJB (ancora senza casa natale), con un link che riporta alla biografia originale. I Dati genealogici affidabili sono assenti e il più completo dei database, FamilySearch.org, dichiara che “tale registrazione esiste.” Seguendo le orme del padre, JJB è stato multato nel 1991 per le violazioni titoli in Massachusetts e Connecticut. JJB è stato “eliminato” di nuovo nel 2004, quando Riggs Bank, di cui egli era un “regista”, è stato multato $ 25 milioni per i tentativi di ostacolare un’inchiesta riciclaggio di denaro della società. I certificati di nascita ingannevoli della famiglia Bush permeano ogni generazione, sia esaminato prima o dopo la generazione di GHSI / PSB . Ad esempio, le biografie familiari sostengono che SPB (padre di GHSI / PSB ) è nato nella chiesa di mattoni, New Jersey, nel 1863. “Chiesa Brick” non è una città, è una chiesa. Esiste anche una stazione ferroviaria Chiesa del mattone, un mattone Chiesa Plaza e, naturalmente, il mattone Chiesa Clubhouse. Se la famiglia adesso (a causa di questa recente rivelazione), che era nato in chiesa, che sarebbe come vero
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come i dati genealogici pubblicati su centinaia di siti web e pubblicati in innumerevoli opere letterarie. La stazione è stata costruita dopo la chiesa, così come lo era la piazza. In realtà, la Chiesa di mattoni (in realtà a East Orange, New Jersey) è stato costruito nel 1878, 15 anni dopo la sua proclamata “data di nascita”, e non in “Orange”. Nel suo libro del 1997, “George Bush: La vita di un Lone Star Yankee,” l’autore Herbert S. Parmet, un professore di storia presso l’Università di New York, fece un tentativo nobile, ma inconcludente a correggere la favola del luogo di nascita di SPB, dichiarando di essere “Orange, New Jersey” – non proprio la stessa ortografia della Chiesa Brick invece dichiarata. Riferimenti continuano: le parole di GHSII / GHWB, in riferimento alla scolarizzazione precoce “del padre”: “Douglas, la scuola pubblica, era un po un’ melting pot . Avevamo una popolazione molto ampia di Neri. Abbiamo avuto una grande popolazione tedesca. Infatti, “ha spiegato,” abbiamo avuto rappresentanti in quasi ogni gruppo etnico nella scuola pubblica, e ho sempre pensato che questo mi ha dato un senso di equilibrio a quei problemi etnici che per me sarebbero stati util più tardi nella vita, e in particolare nella vita politica vita” . Questa citazione, attribuita a GHSI / PSB, venuto da GHSII / GHWB. A mio parere, il libro non è altro che un debole tentativo di legittimare le bugie dietro le vere identità delle famiglie Bush e Walker. Fonti della Ohio Historical Society differiscono da queste spiegazioni e racconti della famiglia Bush. Più specificamente, “Samuel Prescott Bush aveva servito come direttore della Federal Reserve Bank di Cleveland …” ed era “un democratico,” due fatti che smentiscono il repubblicano ritratto di famiglia e presagire il suo coinvolgimento di GHSI / PSB con i nazisti, prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. I ricercatori che tentano di indagare sulle attività di SPB negli Archivi Nazionali hanno detto che i suoi regustri sono stati “bruciati” per risparmiare spazio. Nonostante la perdita di Archives record nazionali di SPB, rimane una prova sufficiente che tutta la famiglia, su entrambi i lati paterni e materni, era non solo simpatizzante, della causa nazista, ma erano traditori. Essi non sono chiaramente gli americani, si sono infiltrati da nazisti.
Bush e Kerry fratelli di loggia e cugini di sangue! Quasi un mese fa,6 Giugno del 2004, avevamo avvertito che a Stresa, in provincia di Varese, si sarebbero incontrati quelli del Bilderberg per decidere le sorti del nostro pianeta. (vedi lista partecipanti). Bene, una delle decisioni è stata proprio quella di scegliere il vice presidente di John Kerry - il candidato democratico alle presidenziali di novembre 2004. Il fortunato > è stato John Edwards non per via della sua fotogenia, ma perché il suo discorso è stato molto apprezzato dai Burattinai presenti in sala (Rockefeller, Henry Kissinger, & C.). La cosa invece è andata diversamente al Ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, pure lui al Grand Hotel Ils des Borromees sul Lago Maggiore per presentare la politica economica italiana. Giulio non ha convinto per nulla la potente platea, e il suo dicastero è stato lasciato nelle mani > del premier Silvio Berlusconi. Insomma, a quanto pare, l’establishment politico-economica rappresentata in questo frangente dal Bilderberg, ha abbandonato il peso morto George W. Bush perché diventato troppo impopolare e ingombrante. La sua politica internazionale ha infatti scatenato la rivolta di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo e sta
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facendo prendere coscienza della situazione attuale, e questo per l’elite, non va assolutamente bene! Il >, come lo chiama l’intellettuale e professore di linguistica al MIT, Noam Chomsky, deve rimanere in letargo e non destarsi; non deve porsi troppe domande. L’attuale presidente degli Stati Uniti però ha mangiato la foglia: ha compreso il suo abbandono da parte dello stesso Sistema che lo ha posizionato > dentro la Casa Bianca, e le sta provando tutte per sopravvivere, senza comprendere che nulla può contro il Potere, quello vero. L’ultimo disperato tentativo è quello di posticipare le elezioni! Proprio così: vuole, o meglio vorrebbe, ritardare le presidenziali di novembre per paura di atti di terrorismo. I media, quelli ovviamente controllati dalla sua amministrazione, danno per certo >. Come fanno a essere così sicuri rimane un mistero... Comunque sia, si stanno prodigando seriamente: l’agenzia per la sicurezza della nazione (Homeland Security) ha ufficialmente chiesto al Dipartimento di Giustizia di elaborare strategie giuridiche che permettano di sospendere le elezioni del 2 novembre nel caso di un attacco terroristico! Secondo il > il Dipartimento in oggetto dovrà prendere atto della lettera che è stata inviata nei giorni scorsi dal direttore della Commissione per l’Assistenza Elettorale, DeForest B. Soaries Jr., proprio su questo problema. Ricordiamo che questo personaggio è un fondamentalista religioso di estrema destra, nominato dallo stesso Bush Jr. nel 2002. Questo chiarissimo atto intimidatorio dell’amministrazione può essere interpretato come un tentativo di colpo di stato, perché la Costituzione americana non contempla la possibilità che il governo federale sposti le elezioni, per nessun motivo. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane... Detto questo, tutti coloro che vedono in Bush un pericolo per la stabilità e la sicurezza del pianeta - e sono in costante aumento - non cantino vittoria e non si rallegrino troppo se al suo posto verrà eletto il democratico John Kerry. E’ molto probabile che Bush, attentati o meno (speriamo non accada nulla!), perderà le elezioni, ma non perché il popolo gli ha voltato le spalle ma perché le spalle gliele hanno voltate i Burattinai. Il popolo si sa non elegge alcunché! Il vero problema è che il prossimo inquilino della Casa Bianca sarà suo > nonché >, John Kerry! Sappiamo che entrambi furono istruiti nella > (>) di Yale, ma pochi sono a conoscenza del loro legame di sangue. Secondo le ricerche dello storico americano, di origine ceca, Miroslav Rechcigl, il presidente George Walker Bush Jr. e lo sfidante John Kerry discenderebbero da Edoardo I, sovrano inglese della casata dei Plantageneti vissuto tra il 1239 e il 1307. Secondo tale studio, anticipato dal quotidiano inglese >, i due candidati alle presidenziali sarebbero non solo imparentati ma addirittura cugini dell’attuale regina d’Inghilterra Elisabetta II! Per gli amanti dei libri di David Icke (ex giornalista della BBC) questa non è certo una novità, ma semmai la prova che le sue elucubrazioni hanno un fondamento... Concludo dicendo che il prossimo presidente è stato scelto dai Burattinai perché, come dice Maurizio Blondet, farà le stesse medesime cose di Bush però in maniera meno irritante per la comunità internazionale! La confraternita alla quale di iscrissero ai tempi dell’università fu fondata nel 1832 e accoglie soltanto studenti di Yale. Un sogno immacolato. Ma anche un cupo, lugubre segreto di cui nessuno dei due rivelerà mai alcunché, nemmeno in punto di morte: né a un giudice, né a un giornalista e men che meno alla propria moglie. Sì, un sogno e un segreto sono probabilmente le uniche due cose che accomunano il presidente statunitense George W. Bush e John Kerry, suo sfidante alle prossime elezioni presidenziali di novembre. Il sogno è scontato e noto a tutti: le chiavi di quella residenza tutta bianca al numero 1600 di Pennsylvania Avenue, a Washington DC. Bush conta di ottenere dai padroni di casa, gli americani, il rinnovo del contratto d’affitto per altri quattro anni; Kerry spera invece in un’intimazione di sfratto al concorrente. Diverse le parole usate per arrivarci, diversi i finanziamenti, ma è lì che puntano entrambi. Quello e soltanto quello è il loro chiarissimo oggetto del desiderio. Per il resto, come si sa, tutto li divide. Il presidente è cresciuto in mezzo alla smisurata guasconeria dei texani, l’ex eroe del Vietnam, respirando invece lo snobismo dei «sangue blu» del New England. Il primo è evangelico, il secondo cattolico. Uno è convinto della validità del capestro, l’altro vuole cancellare la pena di morte...E si potrebbe continuare. Sì, ma il segreto, quel «cupo segreto» che li lega? Volendolo definire col il suo vero nome, si può affermare che Bush e lo sfidante condividono uno scheletro nell’armadio. A essere più precisi, non proprio uno scheletro intero, qualcosa in meno: soltanto un teschio e due ossa incrociare, in inglese skull and bones. Ma i pirati non c’entrano. Skull and Bones è infatti il nome e il simbolo della segretissima quanto super esclusiva loggia studentesca a cui entrambi sono stati iscritti – pur senza incrociarsi per la differenza d’età – negli anni universitari all’altrettanto
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esclusivo ateneo di Yale. Loggia nella quale si entra per chiamata – quindici nuovi adepti ogni anno – portando una tassa d’ingresso di 15mila dollari e un orologio appartenuto a papà. Loggia dalla quale si esce soltanto per morte sopraggiunta. E conseguentemente loggia nel cui libro mastro compaiono tuttora i nomi di George e di John, così come quelli di tutti gli altri membri ancora in vita, circa 800 persone. Skull and Bones ha una storia e una leggenda. La storia vuole che l’associazione sia stata fondata a Yale, nel 1832, dal generale William Huntington Russell (fratello di quel Samuel che gestì il più vasto traffico mondiale di oppio del tempo) e da Alphonso Taft, nonno di quell’Howard che dal 1909 al 1913 sarebbe stato il 27° presidente degli Stati Uniti. L’intento era quello di riprodurre in America una società segreta sul modello di quelle – come gli Illuminati – che proliferavano in Germania. Lo scopo? Creare una classe eletta e destinata attraverso l’aiuto reciproco a grandi e luminose carriere. E infatti la storia ci dice come attraverso la pesante porta di legno massiccio che conduce alla cripta senza finestre («La Tomba»), sede della setta, siano passati negli anni diversi aspiranti «Bonesmen» (uomini¬ossa) divenuti poi personaggi in vista: da George Bush senior, papà di George W., nonché 41° presidente americano, a William Donaldson, già capo delle Sec, la commissione che vigila sulla Borsa di Wall Street; da Henry Luce, fondatore della rivista Time Magazine, a Averell Harriman, diplomatico di vaglia e confidente di diversi inquilini della Casa Bianca; da Harold Stanley, fondatore della banca d’affari Morgan Stanley, a diversi rampolli della famiglia Rockefeller, i magnati della Standard & Oil. Ma anche ex segretari di Stato, giudici della Corte Suprema e pezzi grossi della CIA. Questo vuole la storia. La leggenda racconta invece ben altro. Tanto che pensando alle successive carriere di quei giovani necrofili – in che mani siamo! – si fa fatica a scegliere se piangere o ridere. Sarebbe stato per esempio Prescott Bush, nonno di George W., anche lui studente a Yale, a trafugare da una tomba pellerossa il teschio che dà il nome alla loggia (prima si chiamava «Confraternità della morte») e che pare sia conservato ancor oggi, come oggetto di culto, in una teca di vetro. E non un teschio qualsiasi, ma quello che sarebbe appartenuto al povero Geronimo, grande capo Apache, perseguitato in vita dalle giubbe blu e molestato da morto da quei pischelli in blazar dello stesso colore. Attraverso le maglie della segretezza, forate soltanto da pochissime eccezioni, sappiamo anche che i neofiti, una colta accolti, prendono il nome di ((Cavalieri», per poi diventare l’anno successivo, ((Patriarchi»; che gli appellativi con cui definiscono i comuni mortali, quelli del mondo esterno, vanno da ((Gentili» a ((Vandali»; ma soprattutto che la cerimonia di iniziazione prevede che l’aspirante ((Bonesman» si stenda completamente nudo in una bara, al centro della cripta, raccontando agli altri, senza lesinare alcun dettaglio, la propria vita sessuale. E ora che in anni di politically correct le porte della skulls and bones sono state aperte anche a donne e omosessuali dei deus essi, in quelle cerimonie non ci sarà senz’altro di che annoiarsi. Comunque, a lume di borghesissimo buon senso, ce ne sarebbe già abbastanza per dibattersi tra due interrogativi: ridere o piangere? Eppure, c’è anche chi ha scelto una terza via. Come Ron Rosembaum, scrittore ed editorialista del New York Observer, che affascinato da questo mondo criptico vi ha dedicato 30 anni di studi e di lavoro. Ricavandone anche il suo personale ((perché» circa l’esistenza di Skull and Bones. ((Sono giunto alla conclusione che al di là del colore e degli aspetti esteriori, tutta questa ossessione per le ossa, le bare e la mortalità voglia inculcare nei giovani adepti il concetto che la vita è breve – spiega Rosembaum – e se come loro sei una persona ricca e privilegiata, hai davanti a te due strade: o te la godi, senza dare in cambio nulla alla società, oppure sfrutti il tempo che ti è stato regalato per lasciare un segno e un contributo». E messa così, potrebbe anche andare.
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Link e Collegamenti sull’11 settembre Attentato alle Torri Gemelle
http://xoomer.virgilio.it/911_subito/wtc7_crollato.htm Solo il 5% degli americani sa del crollo del terzo edificio l' 11 settembre. Alle 9:50 del mattino il world trade center il la torre sud crollò. Alle 10:29 crollò la torre nord. Perché alle 5:20 di pomeriggio sarebbe dovuta collassare la torre sette, senza alcuna ragione apparente? Rivelazioni di un amico dei Rockfeller informato 1 anno prima di quello che sarebbe accaduto http://www.youtube.com/watch?v=L0-IkqbXd3E VIDEO falsati sull’attacco https://www.youtube.com/watch?v=DWxoqKSjTp4 http://www.youtube.com/watch?v=5y4nUWSGuCg http://www.video.mediaset.it/video/mistero/puntate/244935/le-teorie-di-adamkadmon.html#tc-s1-c1-o1-p1
COME HANNO INTRODOTTO L’ESPLOSIVO NELLE TORRI https://www.facebook.com/photo.php?v=505359599552055&set=vb.2936940040 51950&type=2&theater VIDEO SUL FALSO ATTENTATO http://dirittoallinformazione.blogspot.it/2011/04/attentato-11-settembre-2001quale.html
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ARTICOLO SCIENTIFICO SUL RITROVAMENTO DI ESPLOSIVO MILITARE TRA LE MACERIE http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/89983-11-settembre-ritrovatoesplosivo-nelle-torri-ora-e-ufficiale versione ufficiale dell’articolo originale apparsa sulla Bentham Chemical Physics Journal, una delle riviste più accreditate negli USA e che ha approvato alcuni Premi Nobel, http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/download/40_30234a3b49fc51207e430571 cd3ed68a Morte di Bin Laden http://www.dailymotion.com/video/xqyoz4_adam-kadmon-osamabin-laden-la-verita-sulla-sua-morte_shortfilms?search_algo=2#.UYgRlJPIaZo
i marines della squadra che catturò Bin Laden erano 25, 22 sono stati uccisi subito dopo, mentre uno dei 2 marines che adesso è ancora vivo è stato cacciato con disonore http://archiviostorico.corriere.it/2011/agosto/07/massacro_dei_Navy_Seals_comm ando_co_8_110807019.shtml http://www.corriere.it/esteri/13_marzo_31/navy-seal-morto-team-six-ucciseroosama-bin-laden_44a96af0-9a10-11e2-81ce-7be9fc1a292e.shtml http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/sul-lastrico-il-marine-che-ammazzo-bin-ladenil-navy-seal-resta-senza-pensione-50822.htm
ALTRI DOCUMENTI http://www.nexusedizioni.it/storia-e-cultura/11-settembre-la-terza-verita/ http://dirittoallinformazione.blogspot.it/2011/05/il-fantasma-di-bin-laden.html
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Omicidio di Aldo Moro
Ferdinando Imposimato: "Dietro le Stragi di Stato, c’è il Gruppo Bilderberg" Video http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=-8wizYyAuzc Il Gruppo internazionale Bilderberg implicato nelle stragi degli anni Settanta e Ottanta in Italia operate prima dai nuclei terroristici neri e poi dalla mafia. A rivelarlo è il Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione (mica pizza e fichi), Ferdinando Imposimato, durante la presentazione napoletana del suo nuovo libro "La repubblica delle stragi impunite". "Ormai sappiamo tutto della strategia del terrore, che fu attuata dalla struttura Gladio (Stay Behind) in supporto ai servizi segreti (non deviati) italiani" conferma Imposimato "La strategia serviva a scoraggiare l'instaurarsi di governi di sinistra ed era orchestrata dalla Cia". Quanto affermato perciò dal Presidente Dell’alata Corte Di Cassazione Ferdinando Imposimato è sconvolgente, se consideriamo la levatura dalla quale si apprende questa verità, Imposimato infatti è una persona attendibilissima, ed è per questo che ci chiediamo come sia possibile allora, che pur sapendo la verità esatta e composta di come si svolsero i fatti che riguardano le stragi di stato, le persone colpevoli di tutto questo, siano "protette" da leggi ad personam, e siano libere di girare indisturbate per l'europa, senza che per loro sia un problema. Noi italiani, pretendiamo che sia fatta giustizia, che siano resi pubblici i nomi e i cognomi dei responsabili che hanno attraverso la strategia del terrore, manipolato votazioni, convinto politici a fare cose immonde, sacrificando il popolo italiano sull'altare della grande finanza internazionale, e che quindi paghino per i loro sporchi crimini, che sia la giustizia del popolo italiano a decidere per le loro malefatte. È uscito il 9 maggio il libro di Ferdinando Imposimato I 55 giorni che hanno cambiato l’Italia. Perché Aldo Moro doveva morire? La storia vera. Dopo due settimane è già alla quarta edizione. Il volume odora di stampa fresca e ciò rende la lettura ancora più piacevole, come sanno bene i bibliofili. Il 9 maggio è l’anniversario dell’assassinio di Moro e del ritrovamento del cadavere nella Renault rossa in Via Caetani. Quest’anno è stato il trentacinquesimo.
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Moro è un crocevia dell’Italia contemporanea. Lo è la sua vicenda politica trentennale e lo è il suo epilogo tragico. Moro è l’incarnazione dei tentativi di costruire il nuovo, dei successi parziali ottenuti, dei contrasti per impedirlo o condizionarlo, delle sconfitte subite. Nuovo inteso come processo sociale e politico che avanza, che deve essere seguito e indirizzato. Nuovo come sviluppo lineare, piuttosto che nell’accezione italiana di moto circolare, il movimento che riporta sempre al punto di partenza. Inesorabilmente. Gli antichi greci hanno creato la tragedia come veicolo raffinato di purificazione collettiva. Mettere in scena e quindi rendere pubblica la questione dolente; immergersi in essa fino al limite del soffocamento; comprensione in forma di sentimento e moto interiore che diventa infine comprensione. C’è ancora un movimento, esso però conduce in un oltre che presuppone e chiede progetto, costruzione, nuovo. Il soggetto purificato non è più lo stesso di prima. La questione dolente della tragica morte di Aldo Moro pesa sulle sorti italiane da trentacinque anni. Il rapimento dello statista democristiano e il suo assassinio sono diventati da subito un caso. Tanti i punti oscuri della vicenda, una la versione ufficiale: Moro è stato rapito e ucciso dalle Brigate Rosse, lo Stato si è attestato sulla linea della fermezza, negando ogni soluzione diversa dalla resa dei terroristi senza condizioni. La morte di Moro ha ingabbiato i «tempi nuovi» di cui lo statista aveva parlato nel 1968, che si annunciavano e avanzavano «in fretta come non mai». Tempi nuovi che altro non erano se non il futuro dell’Italia. Ho citato il brano nel Frontespizio del sito, perché secolnovo.it è ispirato al pensiero e all’azione di Moro e perché considero la morte dello statista il segno e il sigillo in Italia di una cinica svolta conservatrice. Per tutto questo, era attesa la ricostruzione dei fatti che Imposimato espone nel suo ultimo libro. L’immersione collettiva nella questione dolente, fin quasi a lasciarsene soffocare, per capire e poter decidere, finalmente, di andare oltre. Ferdinando Imposimato è stato giudice istruttore nei processi per il rapimento e l’uccisione di Moro. In seguito, non più da magistrato, ha continuato le ricerche, perché convinto che il caso non fosse chiuso dalla versione dei fatti raggiunta in tribunale. Con I 55 giorni che hanno cambiato l’Italia egli raccoglie i frutti maturi di un impegno durato decenni. Tra essi c’è un aspetto metodologico fondamentale: «Il problema della ricerca della verità, nelle inchieste su grandi delitti politici che attengono alla storia dell’umanità, come l’assassinio di J.F. Kennedy, l’omicidio di Aldo Moro, sta tutto qui. Nella capacità di selezionare una prova o più prove o indizi tra molti altri, partendo dal dato dell’errore possibile dei testimoni e degli imputati. Ma anche dall’esistenza e dalla possibilità di avvenimenti che vanno ben oltre la nostra capacità di immaginazione e di conoscenza». Imposimato descrive il contesto internazionale del rapimento e dell’uccisione di Moro e in esso espone in dettaglio fatti inediti accaduti nei 55 giorni in cui lo statista fu nelle mani delle Brigate Rosse. Li apprende da fonti dirette finora silenziose, che egli valuta criticamente, e attraverso documenti inediti che pubblica.
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Il fatto centrale è che «alcune persone ai vertici supremi dello Stato e dell’esercito conoscevano la prigione di Moro in via Montalcini fin dai primi giorni dopo la strage di via Fani». Il luogo della prigionia di Moro fu presidiato e posto sotto stretta osservazione dai servizi, per una parte dei 55 giorni del rapimento e «molti uomini delle istituzioni, come Dalla Chiesa e Pasquale Schiavone [responsabile dei NOCS], conoscendo il luogo in cui era tenuto l’ostaggio, volevano salvarlo a tutti i costi con un intervento militare». Invece, l’8 maggio 1978, il giorno prima dell’uccisione di Moro, ai militari in via Montalcini fu dato l’ordine di abbandonare la posizione. Le fonti di Imposimato sono un brigadiere della Guardia di Finanza, nome in codice Archimede; un ufficiale dell’esercito, uomo di Gladio, nome in codice Sapienza; un carabiniere. Il brigadiere ha rilasciato una deposizione al pubblico ministero di Novara Francesco Saluzzo nel 2008. Del mancato intervento militare per liberare Moro aveva scritto il giornalista Mino Pecorelli, nel numero della rivista «OP» del 17 ottobre 1978. La questione era stata posta in forma di lettera al direttore, pubblicata senza il nome dell’autore. Pecorelli è stato ucciso a Roma in Piazza delle Cinque Lune il 20 marzo 1979. Nell’audizione del 15 dicembre 1993 in Commissione Stragi, Francesco Cossiga ha dichiarato polemicamente «che le Brigate Rosse, al di là della loro volontà, un successo lo hanno ottenuto perché se, salvo la memoria, viene portato come testimone un fiero mascalzone quale era notoriamente Pecorelli, vuol dire che i risultati di quella azione destabilizzante ancora perdurano». La questione Moro fu seguita e gestita dal NASCO G15. La G è l’iniziale di Gladio, la struttura segreta armata di civili e militari Stay Behind (stare indietro), creata nel 1956 con un accordo tra i servizi italiani e la CIA. Sullo sfondo la NATO, come fine l’anticomunismo. NASCO è il nome convenzionale dei depositi segreti di armi dislocati sul territorio italiano e dei relativi gruppi di gladiatori. Ha scritto Montanelli: «Il nome non era molto indovinato: proprio il gladio era stato adottato dalla Repubblica di Salò per sostituire le stellette. Chi lo riesumò aveva la memoria troppo corta. O troppo lunga».1 NASCO G15 «era stato istituito da Cossiga agli inizi del 1978 come “struttura autonoma e alle dirette dipendenze del Ministero dell’Interno”». Guida militare era il generale Pietro Musumeci (tessera P2 487). Verrebbe da pensare che i gladiatori anticomunisti nella primavera del 1978 si mossero contro le Brigate Rosse. Invece, nel sistema di valori, di interessi e di strategie che aveva prodotto Gladio, il pericolo era Aldo Moro. Perché statista del cambiamento sostanziale degli equilibri politici italiani: Moro era impegnato ad allargare la base di partecipazione democratica al governo del Paese. Lavorava per la democrazia dell’alternanza, per superare lo schema italiano in cui la DC era alternativa a sé stessa, con le degenerazioni della politica che ciò causava e che Moro aveva visto e intravisto chiaramente. In altre parole, Moro avrebbe portato i comunisti al governo. Per la NATO, per la CIA, per Gladio e per la P2 ciò non doveva accadere.
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«La signora Eleonora Moro disse che il marito, al ritorno dagli USA [nel 1974], le aveva confidato di essere stato minacciato con questa frase: “Onorevole Moro, lei deve smettere di perseguire il suo disegno politico per portare tutte le forze del suo Paese a collaborare direttamente. Qui o lei la smette di fare questa cosa o lei la pagherà cara. Veda lei come la vuole intendere”. Moro non aveva rivelato alla moglie il nome della persona». In occasione dello stesso viaggio di Moro negli Stati Uniti, una settimana prima il presidente Gerald Ford «ammise ufficialmente che il governo americano era intervenuto in Cile, tra il 1970 e il 1973, per sostenere il colpo di Stato di Augusto Pinochet contro il presidente legittimo Salvator Allende, aggiungendo che gli USA avevano fatto semplicemente ciò che “gli USA fanno per difendere i loro interessi all’estero”». Tre giorni dopo l’arrivo della delegazione italiana, Henry Kissinger aggiunse: «Ci rimproverate per il Cile. Ci rimproverereste ancora più duramente se non facessimo nulla per impedire l’arrivo dei comunisti al potere in Italia o in altri Paesi dell’occidente europeo». Colpisce che nel comunicato numero 1 delle Brigate Rosse, del 16 marzo 1978, Aldo Moro sia stato definito: «il padrino politico e l’esecutore più fedele delle direttive impartite dalle centrali imperialiste».2 Secondo la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia P2, presieduta da Tina Anselmi, nel 1962 venne in Italia «Frank Gigliotti, agente della CIA e massone, … e prese contatti con la Loggia di Piazza del Gesù e con Licio Gelli, proponendo l’unificazione della massoneria italiana. In cambio chiese una serie di impegni di carattere politico, tra cui il contrasto all’elezione di Kennedy a presidente USA del 1964. … Furono quelli i momenti fondamentali che segnarono la nascita di quell’intreccio tra massoneria, P2, eversione nera e mafia sotto il controllo degli affiliati d’oltreoceano e della CIA. Quell’accordo vide l’inizio dell’uso della massoneria di Palazzo Giustiniani, da parte dell’Agenzia, nella guerra segreta contro il comunismo. Con tutti i mezzi possibili, comprese le stragi e gli attentati individuali. … Gelli non era un semplice massone, ma apparteneva ai servizi segreti italiani e ne fu il vertice, e al tempo stesso fu espressione dell’influenza che la massoneria americana e la CIA esercitarono sulla Loggia di Palazzo Giustiniani». Il 14 e 15 marzo 1978, giorni precedenti il rapimento e l’eccidio della scorta, sul «Corriere della Sera» Aldo Moro fu associato allo scandalo Lockheed, ovvero al pagamento di una tangente di un milione di dollari in occasione della vendita all’Italia di diciotto aerei militari. A incassare la tangente, pagata dall’azienda produttrice degli aerei, la Lockheed, sarebbe stato un uomo di governo italiano dal nome in codice Antelope Cobler. Il giorno prima del rapimento, il «Corriere» pubblicò che Cobler era Moro. Aveva tramato contro lo statista DC per comprometterne l’immagine «Randolph Stone, collaboratore di Henry Kissinger, iscritto alla Loggia massonica P2, (tessera 899), capo della stazione CIA a Roma». Questo alla vigilia dell’azione brigatista in via Fani. Coincidenza o qualcuno sapeva del rapimento di Moro pianificato dalle BR? Imposimato trovò la risposta a Parigi, alcuni anni dopo i fatti. Un funzionario dei servizi segreti francesi mostrò a lui e al giudice Rosario Priore un appunto: «12 febbraio 1978. Le Brigate Rosse attueranno nei prossimi giorni il sequestro di Aldo Moro».
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Non solo in Francia sapevano. Il 6 marzo 1978 un militare della marina italiana, uomo di Gladio, si imbarcò da La Spezia alla volta di Beirut, con l’ordine di consegnare una busta sigillata. Lo fece il 10 o 11 marzo. Trasgredendo gli ordini, il militare aveva aperto il plico e letto il documento contenuto, che recava la data del 2 marzo 1978. Il destinatario ultimo era un colonnello, l’agente G216. Gli si chiedeva di cercare contatti «con gruppi del terrorismo [mediorientale] al fine di ottenere collaborazione e informazioni utili alla liberazione dell’onorevole Aldo Moro». Il rapimento di Moro, però, sarebbe avvenuto solo alcuni giorni dopo, il 16 marzo 1978. Il documento ordinava la «distruzione immediata», ma fu conservato e Imposimato ha potuto pubblicarlo. Dunque, lo Stato sapeva del progetto delle BR di rapire Moro. Ora, la domanda è ovvia: perché non ha fatto nulla per evitarlo? Forse perché ignorava gli esecutori, il luogo e la data certi. Oppure sapeva tutto e il documento consegnato a Beirut è stato solo una finzione, un alibi per mostrare, in caso di bisogno, un impegno a favore dello statista democristiano, che in realtà non ci fu. Rapito Moro e condotto in via Montalcini 8 interno 1, fu avviata l’operazione militare di presidio e controllo del luogo della prigionia, il fatto centrale della ricostruzione di Imposimato, rivelatogli da un brigadiere della Guardia di Finanza (Archimede); da un ufficiale dell’esercito, uomo di Gladio (Sapienza); da un carabiniere. Nel pomeriggio del 16 marzo 1978, a poche ore dal rapimento, il ministro dell’Interno Francesco Cossiga costituì «un “comitato di crisi” di esperti, italiani e non, con il compito di dirigere le operazioni di liberazione dell’ostaggio. Ne facevano parte, tra gli altri, il sottosegretario Nicola Lettieri, il criminologo Franco Ferracuti [tessera P2 2137], Stefano Silvestri, esperto di strategie,Steve Pieczenik, del dipartimento di Stato americano, già consigliere di Kissinger». Ancora: Giuseppe Santovito, capo del SISMI (tessera 1630); Giovanni Torrisi, capo di Stato Maggiore della Marina (631), Pietro Musumeci, vice capo del SISMI (487). Alle riunioni del comitato partecipò anche Licio Gelli, col nome di Luciano Luciani, come egli stesso ha confermato personalmente a Imposimato nel 2008. Le ipotesi di gestione della crisi furono predisposte per il comitato da Pieczenik, come risulta dal documento pubblicato da Imposimato. Il governo avrebbe dovuto ottenere la piena collaborazione della famiglia Moro, in caso contrario era necessario porre la famiglia stessa «sotto sorveglianza». Bisognava sminuire l’importanza di Moro e dimostrare che i suoi scritti dalla prigionia non erano attendibili, perché sottoposto a «lavaggio del cervello».
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Il 5 maggio 1978 è la data del comunicato numero 9 delle Brigate Rosse: «Compagni, la battaglia iniziata il 16 marzo con la cattura di Aldo Moro è arrivata alla sua conclusione. Dopo l’interrogatorio ed il Processo Popolare al quale è stato sottoposto, il Presidente della Democrazia Cristiana è stato condannato a morte. … L’unico linguaggio che i servi dell’imperialismo hanno dimostrato di saper intendere è quello delle armi, ed è con questo che il proletariato sta imparando a parlare. Concludiamo quindi la battaglia iniziata il 16 marzo, eseguendo la sentenza a cui Aldo Moro è stato condannato. Portare l’attacco allo stato imperialista delle multinazionai!».3 L’8 maggio, a ventiquattro ore dall’uccisione di Moro, i militari che presidiavano via Montalcini per sorvegliare il luogo della prigionia, pronti all’irruzione che avrebbe liberato l’ostaggio, ebbero l’ordine di smobilitare. Il quadro è chiaro. Credo in modo definitivo. È facile pensare che si aggiungeranno in futuro altri dettagli, ora che Imposimato è stato messo in condizione di ricostruire la vicenda dolente per come si è svolta. Il caso Moro è stato un intreccio di equilibri, di interessi, di politica, internazionali e nazionali. I soggetti in azione sono stati tanti. Lo stesso Cossiga lo dice nell’intervista pubblicata su «La Stampa» il 30 novembre 1993, rilasciata a Dario Cresto-Dina. «Ascolti me — rivolto al giornalista. Il punto fondamentale di tutta questa storia è un altro. È politico». L’ex presidente della Repubblica, come sempre, dice e non dice, ma mostra anche difficoltà di fronte alle domande. Infine confessa un certo rimorso e riconosce che Moro aveva un’idea di Stato diversa dalla sua. Quindi, se liberato, avrebbero potuto non capirsi più, non riconciliarsi. Non che Moro sia stato lasciato uccidere per questo, ma nelle parole di Cossiga c’è più di quanto la lettera non dica.
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I soggetti in azione nel caso Moro sono stati diversi, e molti sono ormai defunti, il punto fondamentale è politico. La questione è che tanti degli attori erano occulti. Il rapimento e la morte di Aldo Moro hanno mostrato con grande evidenza un livello di potere, di controllo e di decisione che non è visibile, quindi, secondo la lezione di Bobbio,4 non è democratico. Trentacinque anni fa così è stato. E oggi? Ora la domanda deve essere questa. Quel livello, quei soggetti, quegli organismi si sono dissolti? Quel potere esiste ancora? È passato in altre mani? È ancora nascosto o è diventato visibile e quindi democratico? Il caso Moro è ormai materia per gli storici, le risposte a queste domande sono la sostanza di uno Stato di diritto, di una Repubblica.
HENRY KISSINGER E IL GRUPPO BILDERBERG DIETRO ALL'OMICIDIO DI ALDO MORO «Nel 1982, John Coleman, un ex agente dell'intelligence che poteva accedere a tutti gli stadi del potere e a tutte le carte segrete, rivelò che l'ex Presidente del Consiglio italiano Aldo Moro, «un alto esponente della Democrazia Cristiana, che si opponeva alla “crescita zero” e alle politiche di riduzione della popolazione [oltre che al signoraggio (Nota di Andrea Di Lenardo)], pianificate per il suo Paese, fu ucciso da killer gestiti dalla loggia massonica P2 [di Licio Gelli, amico di Henry A. Kissinger, membro del R.I.I.A. e del Gruppo Bilderberg (Nota di Andrea Di Lenardo)], allo scopo di piegare l'Italia ai voleri del “Club di Roma” e del Bilderberg, volti a deindustrializzare il Paese e a ridurne in modo considerevole la popolazione». In La Cerchia dei Cospiratori1, Coleman afferma che le forze della globalizzazione volevano utilizzare l'Italia per destabilizzare il medio Oriente, il loro obiettivo principale. «Moro progettava di dare stabilità all'Italia attraverso la piena occupazione e la pace industriale e politica, rafforzando l'opposizione cattolica al comunismo e facendo in modo che la destabilizzazione del Medio Oriente fosse più difficile da ottenere»2. Coleman descrive con dovizia di particolari la sequenza di eventi che paralizzò l'Italia: il rapimento di Moro e la spietata esecuzione della sua scorta, da parte delle Brigate Rosse [collegate, almeno per quanto riguarda la figura di Franceschini, con i vertici dei Liberali al Parlamento Europeo, esattamente con un funzionario del Parlamento Europeo, amico di Gaetano Martino, di Antonio Martino (membro della P2) e del padre di Alessio Vinci, come provano le lettere originali di cui sono in possesso (Nota di Andrea Di Lenardo)], nella primavera del 1978 alla luce del giorno, e la sua successiva uccisione. Il 10 novembre 1982, in un'aula del tribunale di Roma, Corrado Guerzoni, un intimo amico della vittima, testimoniò che Aldo Moro – che è stato un leader politico per decenni – «fu minacciato da un agente del “Royal Institute for International Affaire” (RIIA), mentre era ancora ministro». Coleman racconta che, durante il processo ai membri delle Brigate Rosse, «molti di loro testimoniarono di essere venuti a conoscenza dell'implicazione di un alto funzionario degli Stati Uniti nel pieno per uccidere Moro». Tra il giugno e il luglio del 1982, «la vedova di Aldo Moro testimoniò che l'omicidio di suo marito era stato il risultato di una serie di minacce alla sua vita, mosse da qualcuno, che lei definì una figura molto importante della politica degli Stati Uniti». Quando il giudice le chiese se poteva dichiarare alla Corte cosa aveva detto precisamente questa persona, Eleonora Moro ripeté esattamente lo stesso concetto espresso da Guerzoni: «Se non cambi la tu alinea politica, la pagherai cara». In una delle pagine più emozionanti del libro, Coleman scrive: «A Guerzoni, richiamato dal giudice, venne chiesto se era in grado di identificare la persona, di cui aveva parlato la signora Moro. Guerzoni rispose che si trattava di Henry Kissinger, come aveva già detto precedentemente». Perché un importante uomo politico statunitense minaccia un leader di una nazione europea indipendente? La testimonianza sensazionale, e potenzialmente distruttiva delle relazioni tra
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Stati Uniti e Italia, di Guerzoni fu immediatamente diffusa da tutti i media dell'Europa occidentale, il 10 novembre 1982. curiosamente, nessun canale televisivo americano pose l'attenzione su quella notizia, anche se Kissinger venne condannato per complicità in omicidio. Ma questo silenzio non è poi tanto sorprendente, come capiremo meglio nella seconda parte del libro, quando parleremo del “Council Foreign Relations
Genesi del delitto Moro Ho faticato un po’ per trovare il libro di John Coleman: “Genealogia dei Cospiratori: Storia del Comitato dei 300″ (è del 1992, pubblicato in America), e non è neppure a buon mercato. Eppure lo sto leggendo e lo trovo estremamente interessante. Ecco qualche passo che cital’omicidio di Aldo Moro. Il Comitato dei Trecento Fu fondato dalla Nobiltà Nera (Veneziana) nel 1729 mediante la BEIC (British East India Company, la Compagnia delle Indie) per occuparsi dell’attività bancaria internazionale, dei problemi legati al commercio e per sostenere il traffico dell’oppio. E’ controllato dalla Corona britannica. Comprende l’intero sistema bancario mondiale e i più importanti rappresentanti delle nazioni occidentali. Tutte le banche sono collegate ai Rothschild attraverso il “Comitato dei Trecento“. Tutte le organizzazioni che hanno collegamenti col Nuovo Ordine Mondiale sono state “create” dal Comitato dei Trecento. Il dott. John Coleman nel suo libro “Conspirators’ Hierarchy: The Committee of 300 (1992)” pubblica i nomi di 209 organizzazioni, 125 banche e 341 membri passati e presenti del comitato dei quali vi elenco gli italiani più importanti che hanno fatto parte (almeno fino al 1992) del Comitato dei 300. Giuseppe Mazzini Giovanni Agnelli Maria Beatrice Elena Margherita di Savoia, Principessa Vittorio Cini, Conte di Monselice, nato a Ferrara (Fondazione Cini; cave di trachite a Padova e terreni a Ferrara) Lamberto Frescobaldi Umberto Ortolani (considerato la “vera mente” della loggia P2) Aurelio Peccei Giuseppe Volpi Conte di Misurata Carlo de Benedetti, editore di Repubblica e tessera n° 1 del Partito Democratico di Valter Veltroni Il dott. Coleman dice: “La prima delle tre crociate, dal 1063 al 1123, instaurò il potere della Nobiltà Nera veneziana, e rafforzò il potere della ricca classe dirigente. L’aristocrazia della Nobiltà Nera ottenne il potere assoluto su Venezia nel 1171, quando la nomina del doge fu trasferita a quello che fu conosciuto come il Gran Consiglio. Esso comprendeva i membri dell’aristocrazia commerciale, e ciò fu un totale trionfo per loro. Da allora, Venezia restò nelle loro mani, ma il potere e l’influenza della Nobiltà Nera veneziana estende ben oltre i suoi confini, e oggi, nel 1986, è sentito in ogni angolo del globo. Nel 1204, l ‘oligarchia distribuì delle enclaves feudali ai suoi membri, e da allora iniziò la grande crescita del suo potere e della pressione finché il governo non diventò una corporazione chiusa formata dalle più potenti famiglie della Nobiltà Nera.” Ecco secondo il sito Menphis 75 a cosa punta la Commissione (o Comitato) dei 300 La Commissione dei 300, il Club di Roma e l’assassinio di Aldo Moro. Ecco, sempre tratta dal libro di Coleman, una parte della vicenda che coinvolge Henry Kissinger (ed altri) nel rapimento e nell’assassinio di Aldo Moro.
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Aldo Moro fu un leader che si oppose alla “crescita zero” e alla riduzione della popolazione pianificata dal NWO per l’Italia, per questo incorrendo nelle ire del Club di Roma, un’entità creata dagliOlympians della Commissione dei 300 per portare a compimento le sue politiche. In un tribunale di Roma, un amico intimo di Aldo Moro, il 10 di Novembre del 1982, testimoniò che l’ex Presidente del Consiglio fu minacciato da un agente della RIIA (Istituto Reale per gli Affari Internazionali) – che era anche membro della Commisione dei 300 – mentre era il Segretario di Stato USA in carica. Quest’uomo era Henry Kissinger (nella foto con Gianni Agnelli, membro della Commissione dei 300) Moro fu rapito dalle Brigate Rosse nel 1978 ed in seguito assassinato brutalmente. Fu al processo alle Brigate Rosse che diversi di loro testimoniarono che erano a conoscenza di un coinvolgimento degli USA ai massimi livelli nel complotto per uccidere Aldo Moro. Mentre minacciava Moro, Kissinger stava agendo non in qualità di rappresentante della politica estera degli Stati Uniti, ma piuttosto secondo le istruzioni ricevute dal Club di Roma, il braccio che si occupava della politica estera della Commissione dei 300. Il testimone che fece esplodere la bomba nella sala del tribunale fu un giornalista tra i più stretti collaboratori di Aldo Moro, Corrado Guerzoni, di cui è uscito quest’anno il libro Aldo Moro per i tipi di Sellerio, libro non certo pubblicizzato e nemmeno troppo distribuito (vedasi recensione qui). La sua testimonianza esplosiva fu trasmessa dalla televisione italiana e alla radio nella data del 10 Novembre 1982, e riportata da molti giornali. Nonostante questo nulla apparve sui media americani. Quei famosi baluardi della libertà con un irresistibile diritto di sapere, il Washington Post e il New York Times, non pensavano che fosse importante stampare una sola riga della testimonianza di Guerzoni. Neppure la notizia fu riportata da altri media. Il fatto che Aldo Moro fosse stato un leader politico da decenni, e che fosse stato rapito in pieno giorno nella primavera del 1978, tutte le sue guardie del corpo freddate in pozze di sangue, non fu ritenuto degno di pubblicazione, nemmeno dopo le accuse a Kissingerdi essere complice di questo crimine. Oppure, semplicemente, il silenzio era sceso proprio a causa del coinvolgimento di Kissinger. Nella sua esposizione del 1982 di questo atroce crimine, Coleman dimostrò come Aldo Moro, un leale membro del partito dellaDemocrazia Cristiana, fu ucciso da assassini controllati dallaloggia Massonica P2 con l’obiettivo di riportare l’Italia in linea con i piani del Club di Roma per deindustrializzare il paese e ridurre in modo considerevole la sua popolazione. Il piano di Moro di stabilizzare l’Italia attraverso la piena occupazione e la pace industriale e politica avrebbe da una parte rafforzato l’opposizione cattolica al comunismo e dall’altra reso la destabilizzazione del Medio Oriente molto più difficile. L’Italia fu scelta come paese-test dalla Commisione dei 300. L’Italia è importante per i piani dei cospiratori perché è il paese occidentale avente rapporti politici ed economici col Medio Oriente più vicino a tale area. Inoltre ospita alcune delle famiglie della Nobiltà Nera più potenti d’Europa. Se l’Italia fosse uscita indebolita dall’affaire Moro, ci sarebbero state ripercussioni anche nel Medio Oriente, e questo avrebbe indebolito l’influenza degli USA nella regione. L’Italia è importante anche per un’altra ragione: è la porta d’ingresso in Europa della droga proveniente dall’Iran e dal Libano. Vari gruppi si sono aggregati sotto la bandiera del “socialismo” da quando si formò ufficialmente il Club di Roma nel 1968. Fra questi, laNobiltà Nera di Venezia e Genova, la loggia Massonica P2 e
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leBrigate Rosse, tutti operanti per i medesimi scopi. Investigatori della Polizia a Roma che operavano nel caso di Aldo Moro rapito dalle Brigate Rosse incapparono nei nomi di diverse potenti famiglie italiane che operavano in modo stretto con i terroristi. La Polizia scoprì anche che in almeno una dozzina di casi, queste potenti famiglie bene in vista avevano messo a disposizione le loro case o proprietà come covi sicuri per le Brigate Rosse. La “nobiltà” americana operava analogamente per distruggere la Repubblica Italiana, ed un grande apporto venne da Richard Gardner anche nel periodo in cui svolgeva il ruolo di Ambasciatoredel Presidente Carter a Roma. A quei tempi Gardner operava sotto il controllo diretto di Bettino Craxi, un importante membro del Club di Roma e uomo chiave della NATO (nella foto sopra ritratto con Giorgio Napolitano, Ciriaco de Mita, Luciano Lama e Gianni Agnelli). Craxi era la punta di diamante in mano ai cospiratori per distruggere la Repubblica Italiana. Come si sarà potuto notare, Craxi ebbe un certo successo nel rovinare l’Italia, in qualità di giocatore avente un ruolo principale per i piani della cospirazione. Grazie alla testimonianza giurata di Corrado Guerzoni, l’Italia e l’Europa (ma non gli Stati Uniti) appresero che Kissinger era dietro la morte di Aldo Moro. Questo tragico affare dimostra l’abilità del Comitato dei 300 di imporre la propria volontà sopra ogni governo e senza eccezioni. Sicuro nella sua posizione di membro della più potente fra le società segrete del mondo, e non si tratta dellaMassoneria, Kissinger non solo terrorizzò Moro, ma portò avanti le sue minacce di “eliminare” Moro se non avesse rinunciato al progetto difar progredire l’economia e l’industria in Italia. Nel giugno e luglio del 1982, la moglie di Aldo Moro, Eleonora Chiavarelli Moro, testimoniò in tribunale che l’assassinio del marito fece seguito a serie minacce di morte, esercitate da colui che lei chiamò “una figura politica americana di alto livello“. La signora Eleonora Moro ripetè la stessa frase attribuita ad Henry Kissinger nella testimonianza giurata di Guerzoni: “O tu cessi la tua linea politica oppure pagherai a caro prezzo per questo“. Richiamato dai giudici, a Guerzoni fu chiesto se poteva identificare la persona di cui aveva parlato la Signora Moro. Guerzoni confermò che si trattava diHenry Kissinger come d’altra parte aveva precedentemente dichiarato. Guerzoni spiegò come Kissinger fece le sue minacce ad Aldo Moro in una stanza d’albergo durante una visita ufficiale di alcuni leader italiani. Secondo Guerzoni, Moro, che solo in seguito divenne Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, era un uomo di prim’ordine, uno che non si sarebbe mai piegato a minacce ed avvertimenti di stile mafioso. Moro era accompagnato nella sua visita agli USA dal Presidente della Repubblica in carica. Kissinger era un importante agente del RIIA, un membro del CFR e del Club di Roma (al pari diBettino Craxi ed Aurelio Peccei). Approfondimenti su Aurelio Peccei tratti dal libro di Coleman anche in questo thread .
Vi segnalo questo video di una recente puntata di “Mezz’ora con…” di Lucia Annunziata in cui l’ospite era Corrado Guerzoni, già portavoce di Aldo Moro. In tale puntata l’uomo, in tutta serenità e franchezza, esponeva il segreto di Pulcinella del sequestro Moro, vale a dire che leBR furono infiltrate e guidate dai servizi segreti deviati e dalla CIA. Guerzoni, che ovviamente ha seguito tutta la vicenda da vicino,
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invoca la desecretazione dei dossier e denuncia che diverse forze politiche premono perchè questa avvenga non già a 30 anni dai fatti, ma bensì a 30 anni dall’approvazione della legge con cui si consente la desecretazione … vale a dire a 60 anni dai fatti! Invece in quest’altro video, se andate al minuto 39, potrete ascoltare una testimonianza della moglie di Aldo Moro, Eleonora. Penso che a questo punto sia interessante leggere questa testimonianzadella figlia di Aldo Moro, Maria Fida, comparsa tra l’altro sul palco a Torino recentemente insieme a Beppe Grillo durante il V-day-2 (guarda il video youtube): … ricordo il 3 agosto del 1974, altra data infausta della storia italiana. Papà allora era ministro degli esteri e avrebbe dovuto raggiungerci in treno a Bellamente, sulle montagne del Trentino, dove di solito trascorrevamo insieme le vacanze estive. Era già salito sulla sua carrozza, alla stazione Termini, e il treno stava per partire, quando all’ultimo momento arrivarono dei funzionari e lo fecero scendere perché doveva tornare per firmare delle carte. A causa di quell’imprevisto perse il treno e fu costretto a raggiungerci in macchina. Un ritardo provvidenziale, perché quel treno era l’Italicus. Non ho alcuna prova per dirlo con certezza, però ho avuto il sospetto che la bomba esplosa poche ore dopo nella galleria di San Benedetto Val di Sambro avesse come obiettivo proprio lui – dal 1974, dopo la strage dell’Italicus , papà volle che avessimo una scorta anche noi figli-
Dunque, secondo Maria Fida il primo tentativo di assassinare Aldo Moro è stato compiuto nell’estate del 1974. A quella data Aldo Moro ricopriva la carica di ministro degli esteri e l’episodio dell’Italicus destò in lui tali preoccupazioni da richiedere la scorta anche per i propri famigliari . Un mese dopo, nel settembre del ’74 Moro incontrò Henry Kissinger a Washington, alla Blair House. Dopo il colloquio fu colpito da un malore e venne soccorso dal suo medico personale Mario Giacovazzo e da quello del Presidente Giovanni Leone, Giuseppe Giunchi, che lo fecero rientrare in anticipo in Italia. Che cosa aveva detto Kissinger di tanto sconvolgente a Moro perchè questi fosse colpito da un malore ? C’entrava forse qualcosa la strage dell’Italicus ? Poteve vedere la strage dell’Italicus al TG1 del 5 agosto 1974 in questo video youtube. Bravo , mi ero scordato Enrico Mattei la madre degli omicidi made CIA/mafia/servizi segreti. Venendo ad oggi vorrei sapere che fine hanno fatto Renato Farina e Pio Pompa….. Come dimenticarlo? Gli fu affidato l’incarico di dismettere l’AGIP e lui – preso l’incarico – si adoperò, invece, per FARLA RISORGERE. Andò contro le “sette sorelle” – termine da lui coniato – sette_sètte – andò PALESEMENTE contro l’egemonia U.S.A. Si permise di dire ad un espinente della SHELL: Avete finito di decidere la politica in Italia. Da ora ci penseremo noi. E POI fu ucciso. Come dimenticare chi si oppose ai NEMICI – INTERNI ed esterni – DELL’ITALIA? “Supercortemaggiore, la potente benzina italiana”. « Una ventina di anni fa ero un buon cacciatore e andavo molto spesso a caccia. Avevo due cani, un bracco tedesco e un setter, e, cominciando all’alba e finendo a sera, su e giù per i canaloni, i cani erano stanchissimi. Ritornando a casa dai contadini, la prima cosa che facevamo era da dare da mangiare ai cani e gli veniva dato un catino di zuppa, che forse bastava per cinque. Una volta vidi entrare un piccolo gattino, così magro, affamato, debole. Aveva una gran paura, e si avvicinò piano piano. Guardò ancora i cani, fece un miagolio e appoggiò una zampina al bordo del catino.
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Omicidio J.F. Kennedy Dedicato a coloro che definiscono "complottista" chi parla di "Nuovo ordine mondiale" Quando si parla di "illuminati" o di "nuovo ordine mondiale" (NWO - new world order) molte persone credono che si tratti di una favoletta, "roba da complottisti", niente a che vedere con la realtà. Questo è dovuto al fatto che i mass media tradizionali - le grandi testate giornalistiche e televisive - non proferiscono parola sull'argomento, ma anche al fatto che molti siti che affrontano l'argomento lo fanno in modo fuorviante, esagerato e irrealistico, facendo perdere così inevitabilmente credibilità a un argomento che invece è reale, e chi valuta attentamente la realtà che ci circonda, lo può comprendere facilmente con delle valutazioni davvero elementari. Per esempio, la questione "droga e narcotraffico". Le droghe sono illegali in tutti gli stati del mondo; in alcuni è prevista persino la pena di morte per gli spacciatori. Come è possibile che l'ONU e gli stati non riescano ad arginare la produzione di stupefacenti? Se nel caso delle pastiglie di ecstasy questo si può spiegare con il fatto che per produrle bastano poche attrezzature, e che laboratori allestiti addirittura in camper riescono a sfornare migliaia di pasticche al giorno, nel caso dell'eroina, della cocaina e anche della cannabis, il discorso è diverso, in quanto in precise aree geografiche ci sono coltivazioni, in alcuni casi, estese quanto una regione italiana. In Colombia - dove da anni risulta impegnata nel contrasto della produzione della cocaina anche la DEA, agenzia antidroga USA - la produzione ed il consumo di questa droga, negli ultimi decenni è costantemente cresciuto. Così come è documentato che in Afghanistan, la produzione di oppio è addirittura decuplicata da quando le truppe USA hanno invaso il paese. In Marocco, ci sono piantagioni di canapa indiana - come documentarono persino "Le Iene" estese come grandi città, con una capacità produttiva stimata in 47.000 tonnellate di canapa, dal quale vengono estratte 3.000 tonnellate (3.000.000 di kg) di hashish. COME è POSSIBILE/SPIEGABILE CHE LA COMUNITA' INTERNAZIONALE NON RIESCA AD ARGINARE QUESTO FENOMENO??? Non è che c'è qualche potentissima "associazione" sovranazionale che controlla la produzione e il traffico di tali sostanze, e impedisce che il fenomeno sia debellato? Sarebbe così difficile localizzare (anche da satellite è possibile) le piantagioni e distruggerle? -----------Di seguito vi proponiamo il discorso che è costato la vita a Kennedy, "colpevole" di aver approvato "l'ordine esecutivo 11110" che che ripristinava al governo USA il potere di emettere moneta, togliendo così potere alla "FED", la banca centrale USA. Da notare come tale legge fu prontamente ritirata dal suo successore... Kennedy parlò di "associazioni segrete che minacciano la democrazia"... CI PENSINO, COLORO CHE DEFINISCONO "COMPLOTTISTA" CHI PARLA DI "NUOVO ORDINE MONDIALE"... anche se è
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vero che molti siti web affrontano la questione in modo fuorviante, esagerato, facendo perdere credibilità a quello che sarebbe un discorso serio... -Signore e signori, la parola "segretezza" è ripugnante, in una società aperta e libera. E noi come popolo, ci siamo opposti, intrinsecamente e storicamente, alle società segrerte, ai giuramenti segreti e alle riunioni segrete. Siamo di fronte, in tutto il mondo, ad una cospirazione monolitica e spietata, basata soprattutto su mezzi segreti, per espandere la sua sfera d'influenza, sull'infiltrazione anzichè sull'invasione, sulla sovversione anzichè sulle elezioni, sull'intimidazione anzichè sulla libera scelta. E' un sistema che ha reclutato ampie risorse umane e materiali nella costruzione di una macchina affiatata, altamente efficiente, che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, operazioni economiche, scietifiche e politiche. Le sue azioni non sono diffuse, ma tenute segrete. I suoi errori non vengono messi in evidenza, ma nascosti, i suoi dissidenti non sono elogiati, ma ridotti al silenzio. Nessuna spesa viene contestata, nessun segreto viene rivelato. Ecco perchè il legislatore ateniese Solone decretò che evitare le controversie fosse un crimine per ogni cittadino. Sto chiedendo il vostro aiuto, nel difficilissimo compito di informare e allertare il popolo americano. l 4 Giugno del 1963, un decreto presidenziale virtualmente sconosciuto, Ordine Esecutivo 11110, fu firmato impedendo alla Federal Reserve Bank di prestare soldi a interesse al Governo Federale degli Stati Uniti. Con un colpo di penna, il presidente Kennedy dichiarò che la Federal Reserve Bank, di proprietà di privati, sarebbe presto fallita. La Christian Law Fellowship ha ricercato questo evento nel Registro Federale e nella biblioteca del Congresso. Possiamo tranquillamente concludere che quest’Ordine Esecutivo non è mai stato abrogato, corretto o superato da nessun Ordine Esecutivo successivo. In parole semplici, è ancora valido. Dopo che il presidente John Fitzgerald Kennedy – l’autore di “Profiles in Courage” – lo firmò, l’Ordine tornò al governo federale, precisamente al Dipartimento del tesoro, autorizzato costituzionalmente a creare ed emettere la valuta senza passare attraverso la Federal Reserve Bank, di privati. L’ordine esecutivo 11110 del presidente Kennedy (il testo completo è sotto) dette al dipartimento del tesoro il potere esplicito: “di emettere certificati d’argento a fronte di ogni lingotto di argento, dollari d’argento della Tesoreria.” Questo significa che per ogni oncia di argento nella cassaforte della Tesoreria degli Stati Uniti, il governo poteva introdurre soldi in circolazione basandosi sui lingotti d’argento fisicamente presenti. Come risultato, più di 4 miliardi di dollari in banconote degli Stati Uniti sono stati messi in circolazione in tagli da 2 e 5 dollari. Le banconote da 10 e 20 dollari degli Stati Uniti non hanno mai circolato ma furono stampate dal Dipartimento del Tesoro quando Kennedy fu assassinato. Sembra ovvio che il presidente Kennedy sapesse che l’uso delle banconote della Federal Reserve come presunta valuta legale fosse contrario alla Costituzione degli Stati Uniti d’America. Le “Banconote degli Stati Uniti” furono emesse come valuta senza interessi e senza debiti avvallate dalle riserve d’argento nella Tesoreria degli Stati Uniti. Abbiamo confrontato una “Banconota della Federal Reserve” emessa dalla banca centrale privata degli Stati Uniti (la Federal Reserve Bank o Federal Reserve System), con una “Banconota degli Stati Uniti” della tesoreria americana, emessa grazie all’ordine esecutivo del Presidente Kennedy. Sono quasi identiche ad eccezione del fatto che una riporta la dicitura “Banconota della Federal Reserve” e l’altra “Banconota degli Stati Uniti”. Inoltre, quella della Federal Reserve ha marchio e numero di serie verdi, e quella degli Stati Uniti a marchio e numero di serie rossi. Il Presidente Kennedy fu assassinato il 22 novembre del 1963 e le banconote degli Stati Uniti che lui aveva emesso furono immediatamente tolte dalla circolazione. Le banconote della Federal
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Reserve continuarono a fungere da valuta legale della nazione. I Servizi Segreti americani confermano che il 99% delle banconote in circolazione erano nel 1999 banconote della Federal Reserve. Kennedy sapeva che le “Banconote degli Stati Uniti” prodotte in base alle riserve argentee si sarebbero ampiamente diffuse e avrebbero eliminato la richiesta delle “Banconote della Federal Reserve”. E’ una questione economica molto semplice. Le BSU (Banconote degli Stati Uniti) erano emesse sulla base del valore delle riserve argentee e le BFR (Banconote della Federal Reserve) non avevano alcun corrispettivo di valore intrinseco. L’Ordine Esecutivo 11110 avrebbe evitato al debito nazionale di raggiungere il livello attuale (virtualmente quasi tutti i 9000 miliardi del debito federale si sono prodotti dal 1963 in poi) se LBJ o ogni Presidente successivo lo avessero applicato. Il Governo degli Stati Uniti avrebbe avuto il potere di cancellare il debito senza passare per la mediazione delle Federal Reserve Banks e senza l’aggravio di interessi per creare nuovi soldi. L’ordine esecutivo 11110 dette agli Stati Uniti la possibilità di creare i suoi soldi basandosi sul vero valore delll’argento. Inoltre, secondo le nostre ricerche, solo cinque mesi dopo l’assassinio di Kennedy, la serie dei “Certificati Argentei” del 1958 non fu più emessa, e successivamente furono rimossi dalla circolazione. Forse, l’omicidio di JFK era un messaggio per tutti i futuri presidenti di non interferire nel controllo della Federal Reserve sulla creazione del denaro. Risulta evidente che il Presidente Kennedy sfidasse i poteri esistenti dietro gli Stati Uniti e la finanza mondiale. Con vero coraggio patriottico, JFK affrontò con coraggio i due modi più fruttuosi mai usati per appianare il debito: 1) guerra (Vietnam); e 2) creazione della moneta attraverso una banca centrale gestita da privati. I suoi sforzi per avere tutte le truppe statunitensi fuori dal Vietnam entro il 1965 e l’ordine esecutivo 11110 avrebbero distrutto i profitti e il controllo della Federal Reseve Bank privata. Ordine Esecutivo 11110 Emendamento all’ordine esecutivo numero 10289, relativo allo svolgimento di certe funzioni ad appannaggio del dipartimento del Tesoro. In virtù dell’autorità conferitami dalla sezione 301 del terzo articolo del Codice degli Stati Uniti, ordino quanto segue: SEZIONE 1. Ordine esecutivo numero 10289 del 19 settembre 1951, come modificato, è qui ulteriormente modificato – (a) aggiungendo alla fine del paragrafo 1 attraverso il seguente sottoparagrafo (j): “(j) L’autorità conferita al Presidente dal paragrafo (b) della sezione 43 dell’Atto del 12 Maggio 1933, così come modificato (31 U.S.C. 821 (b)), di emettere certificati argentei in base ad ogni lingotto d’argento, argento o dollari d’argento standard nella Tesoreria momentaneamente non trattenuti per rimborso da alcun certificato d’argento in corso, di prescrivere il valore dei certificati argentei, ed emettere dollari d’argento standard e valuta d’argento sussidiaria per il loro ammortizzamento.” e (b) e eliminando i sottoparagrafi (b) e (c) del paragrafo 2. SEZIONE 2. L’emendamento effettutato con quest’Ordine non ha effetto su nessun atto già scritto, o su nessuna istanza o procedimento che stanno venendo accolti, o già accolti, o iniziato o sull’inizio di nessuna causa civile o penale precedenti alla data di quest’Ordine ma tutte le tali disposizioni devono continuare e possono essere portate a termine come se detto emendamento non fosse stato fatto. JOHN F. KENNEDY THE WHITE HOUSE, June 4, 1963 Ancora una volta, l’Ordine Esecutivo 11110 è ancora valido. Secondo il 3 articolo del Codice degli Stati Uniti, sezione 301 datato 26 gennaio 1998: Ordine Esecutivo (OE) 10289 datato 17 settembre 1951, 16 F.R. 9499, è stato modificato da:
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OE… 10583, datato 18 DICEMBRE 954, 19 F.R. 8725: OE… 10882 datato 18 Luglio 1960, 25 F.R. 6869; OE… 11110 datato 4 Giugno 1963, 28 F.R. 5605; OE… 11825 datato 31 Dicembre 1974, 40 F.R. 1003; OE… 12608 datato 9 Settembre 1987 52 F.R. 34617 Gli emendamenti del 1974 e 1987, aggiunti dopo quello di Kennedy del 1963, non hanno cambiato nessuna parte dell’ordine esecutivo 11110. Una ricerca negli ordini esecutivi di Clinton del 1998 e 1999 e delle Direttive Presidenziali ha anche mostrato che non ci sono alterazioni, cambiamenti o sospensioni dell’ordine esecutivo 11110. La Federal Reserve Bank, altrimenti detta Federal Reserve System, è una corporazione privata. Il dizionario della legge di Black definisce il “Federal Reserve System” come: “Rete di dodici banche centrali a cui appartengono la maggior parte delle banche nazionali e alla quale tutte le banche abilitate possono appartenere. Le regole per diventare membri prevedono investimenti in azioni e un minimo di riserve. Le banche di proprietà privata posseggono le azioni della FED. Questo era spiegato più dettagliatamente nel caso di Lewis contro gli Stati Uniti, Federal Reporter, seconda serie, vol. 680, pagine 1239-1241 (1982), dove la corte diceva: “Ogni Federal Reserve Bank è una corporazione separata di proprietà delle banche commerciali della sua regione. Le banche commerciali azioniste eleggono due terzi dei nove membri della direzione”. Le Federal Reserve Banks sono controllate localmente dai loro membri. Ancora una volta, stando al Dizionario della legge di Black, ci rendiamo conto che queste banche private emettono denaro: “Federal Reserve Act. Legge che ha creato le banche di Riserva Federale, le quali agiscono come agenti nel mantenimento di riserve finanziarie, distribuendo denaro nella forma di banconote, prestando denaro alle banche, e supervisionando le banche. Amministrate dal Gruppo di Riserva Federale”. Le banche di riserva federale di proprietà di privati emettono davvero i soldi che usiamo. Nel 1964, il Comitato sulle Banche e la Valuta, il Sottocomitato sulla Finanza Domestica, nella seconda sessione dell’ottantottesimo Congresso, ha effettuato uno studio intitolato “Money Facts” che contiene una buona descrizione di cosa è la FED: “La Riserva Federale è una macchina che fa soldi. Può emettere denaro o assegni. E non è mai stato un problema fare dei buoni perché può ottenere le fatture da 5 o 10 dollari necessarie a coprire gli assegni, chiedendo semplicemente all’Ufficio Incisioni del Dipartimento del Tesoro di stamparli.” Ogni persona o ogni gruppo chiuso che ha un sacco di soldi ha un sacco di potere. Adesso immagina un gruppo di persone che ha il potere di creare soldi. Immagina il potere che queste persone avrebbero. Questo è esattamente ciò che è la Banca di Riserva Federale, di proprietà privata! Nessuno ha fatto più di Louis T. McFadden, che era presidente del Comitato House Banking negli anni ’30, per denunciare il potere della FED. Descrivendo la FED, sottolineò nei registri del Congresso, pagine 1295 e 1296 del 10 giugno 1932: “Signor Presidente, in questo paese abbiamo una delle più corrotte istituzioni che il mondo abbia mai conosciuto. Mi riferisco al Federal Reserve Board, un comitato governativo, ha truffato il Governo e il popolo degli Stati Uniti di abbastanza soldi per appianare il debito nazionale. La depredazione e le iniquità del Federal Reserve Board e delle banche della Federal Reserve sono costate a questo paese abbastanza soldi da pagare il debito nazionale molte volte. Questa istituzione malvagia ha impoverito e rovinato il popolo degli Stati Uniti; ha fatto
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bancarotta ed ha praticamente mandato in bancarotta il nostro Governo. Ha fatto ciò attraverso la cattiva amministrazione e le pratiche corrotte degli avvoltoi che la controllano.” Alcune persone pensano che le Federal Reserve Banks siano istituzioni degli Stati Uniti. Non sono istituzioni, dipartimenti o agenzie governative. Sono monopoli di credito privati che depredano il popolo degli Stati Uniti per il proprio tornaconto e quello dei loro clienti stranieri. Quei 12 monopoli di credito privati sono stati messi in modo ingannevole in questo paese da banchieri che sono venuti qui dall’Europa e che ci ripagano per l’Ospitalità indebolendo le istituzioni americane. Le FED funzionano praticamente così: il governo ha ceduto il suo potere di emettere denaro alle banche FED. Loro creano soldi, poi lo prestano al governo caricandolo di interessi. Il governo usa le entrate per pagare gli interessi sul debito. Al riguardo, è interessante notare che il Federal Reserve Act e il sedicesimo emendamento, che danno al Congresso il potere di riscuotere le tasse, sono stati entrambi approvati nel 1913. L’incredibile potere delle FED sull’economia è universalmente confermato. Alcune persone, specialmente nelle comunità accademiche e bancarie, addirittura lo supporta. D’altra parte, ci sono anche coloro, come il presidente John Fitzgerald Kennedy, che si sono mossi contro questo. I suoi sforzi furono esposti nel libro del 1998 di Jim Marrs, Crossfire: “Un altro aspetto sottovalutato dell’intento di Kennedy di riformare la società americana, riguarda i soldi. Kennedy lo fece rivolgendosi alla costituzione, che afferma che solo il Congresso dovrebbe emettere e regolare il denaro, il crescente debito nazionale potrebbe essere ridotto non pagando gli interessi ai banchieri del Federal Reserve System, che stampa banconote che poi presta ad interessi al governo. Si è mosso in questo senso il 4 giugno del 1963 firmando l’ordine esecutivo 11110 che prevedeva l’emanazione di 4,292,893,815 di Banconote degli Stati Uniti attraverso la Tesoreria invece che attraverso il tradizionale Federal Reserve System. Quel giorno stesso, Kenney firmò una carta che cambiava il materiale delle banconote da uno e due dollari da argento ad oro, dando forza all’indebolita valuta statunitense. Il controllore della valuta ai tempi di Kennedy, James J. Saxon, è stato in conflitto con il potente Federal Reserve Board per qualche tempo, incoraggiando maggiori investimenti e conferendo poteri per le banche che non facevano parte del Federal Reserve System. Saxon decise anche che le banche che non facevano parte del “sistema” potevano sottoscrivere obbligazioni statali e locali, anche se indebolivano le Federal Reserve Banks.” In un intervento fatto alla Columbia University il 12 novembre del 1963, dieci prima del suo assassinio, il presidente John Fitzgerald Kennedy avrebbe detto: “L’alto ufficio del Presidente è stato usato per fomentare un piano per distruggere la libertà americana e prima di lasciare questo incarico, devo informare la cittadinanza di questa condizionne.” In questo caso, John Fitzgerald Kennedy sembra essere l’oggetto del suo stesso libro… un vero “Profile of Courage”. Il resoconto di questa ricerca è stato realizzato per Lawgiver.Org. da Anthony Wayne
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CHE COSA E’ LA FEDERAL RESERVE BANK? Che cos’è la Federal Reserve Bank (FED) e perché ce l’abbiamo? La FED è una banca centrale. Le banche centrali dovrebbero implementare le politiche fiscali di un paese. Monitorizzano le banche commerciali per assicurarsi che mantengano patrimoni sufficienti, contanti, per restare solventi e stabili. Le banche centrali fanno anche affari, come scambi di valute e transazioni in oro con altre banche centrali. In teoria, una banca centrale dovrebbe essere una cosa positiva per il paese, e lo sarebbero se non fosse per il fatto che non sono di proprietà o controllate dal governo che servono. Le banche centrali private, inclusa la nostra FED, non operano nell’interesse pubblico, ma per il profitto. Ci sono state tre banche centrali nella storia della nostra nazione. Le prime due, pur fraudolente e fallaci, impallidiscono a confronto con la grandezza della frode che viene perpetrata dalla nostra attuale FED. Quello che hanno tutte in comune è una pratica insidiosa detta “banking frazionale”. Il banking frazionale o prestito frazionale è la capacità di creare soldi dal nulla, prestarli al governo o a qualcun altro e alzare gli interessi a piacimento. La pratica è nata prima che le banche esistessero. Gli orefici affittavano spazi nei loro sotterranei ad individui o mercanti come deposito per il loro oro o argento. Gli orefici davano a questi “depositanti” un certificato che dimostrava l’importo di oro depositato. Questi certificati venivano usati per condurre trattative. Con il tempo gli orefici notarono che l’oro nei loro magazzini veniva raramente prelevato. Piccole quantità si muoveva avanti e indietr ma la maggior parte rimaneva lì. Capendo l’opportunità di profitto, gli orefici rilasciavano ricevute doppie per l’oro, creando di fatto soldi (certificati) dal nulla e prestando quei certificati (creando debiti) ai depositari e caricandoli di interessi. Visto che i certificati rappresentavano più oro di quello che veramente esisteva, i certificati erano “frazionalmente” corrisposti in oro. Alla fine alcune di queste operazioni di magazzini furono trasformate in banche e la pratica del banking frazionale continuò. Tenete a mente il concetto del banking frazionale mentre esaminiamo la nostra prima banca centrale, la First Bank degli Stati Uniti (BUS). Fu creata, dopo un amaro dissidio al Congresso, nel 1791 e durò 20 anni. Come la FED attuale, la BUS usava il suo controllo sulla valuta per frodare il pubblico e stabilire una forma legale di usura. Questa banca praticava il prestito frazionale con il tasso di 10 a 1, dieci dollari di credito per ogni dollaro che avevano in deposito. Questo uso e abuso del loro potere pubblico continuò per gli interi venti anni della sua esistenza. La pubblica rabbia riguuardo a questi abusi era tale che la licenza non fu rinnovata e la banca smise di esistere nel 1811.
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La guerra del 1812 lasciò il paese in un caos economico, visto dai banchieri come un altro modo di fare profitti facili. Influenzarono il Congresso ad autorizzare una seconda banca centrale, la Seconda Banca degli Stati Uniti (SBUS), nel 1816. La SBUS era più costosa della BUS. La SBUS faceva franchising e raddoppiò letteralmente il numero delle banche in un breve periodo di tmepo. Il paese iniziò ad espandersi e a muoversi verso il west, e questo richiedeva denaro. Usando il prestito frazionale con il tasso 10 a 1, la banca centrale e i suoi satelliti crearono il debito per l’espansione. Le cose andarono bene per un po’, ma poi le banche decisero di eliminare il debito, citando la necessità di controllare l’inflazione. Quest’azione da parte della SBUS causò bancarotte ed esclusioni. Le banche presero poi il controllo dei finanziamenti che furono usati per far fronte ai crediti. Esaminiamo attentamente come la SBUS ha ideato questo ciclo di prosperità e depressione. La banca centrale ha causato l’inflazione creando debiti per crediti e rendendo questi fondi prontamente disponibili. L’economia esplose. Poi usarono l’inflazione che avevano creato come una scusa per chiudere i crediti. La risultante mancanza di contanti ha portato l’economia a vacillare o cadere drammaticamente e ci furono molte bancarotte. La banca centrale allora distribuiva i fondi usati come base per i crediti. Il benessere creato dai mutuatari durante il boom era così trasferito alla banca centrale durante l’arresto. Ora, chi pensate sia il responsabile di tutti gli alti e bassi nella nostra economia, negli ultimi 85 anni? Pensa alla depressione tra la fine degli anni ’20 e tutti gli anni ’30. La FED avrebbe potuto immettere molto denaro nel mercato per stimolare l’economia e rimettere la nazione in carreggiata, ma l’ha fatto? No; infatti, hanno diminuito l’apporto di denaro. Tutti conosciamo i risultati di quest’azione, no? Perché avrebbe dovuto farlo? Durante quel periodo i valori dei fondi e delle azioni erano a prezzi bassissimi. Chi pensate stesse comprando tutto a 10 cents al dollaro? Io credo che se ne parli dicendo “consolidamento del benessere”. Quante volte l’hanno già fatto negli ultimi 85 anni? Lo faranno ancora? Come digressione a questo punto, date un’occhiata all’economia di oggi. I mercati sono in declino. Perché? Perché la FED è stata molto liberale con il suo /debito/credito/denaro. Il mercato è stato gonfiato. Chi ha creato l’inflazione? La FED. Come fa la FED ad occuparsi dell’inflazione? Restringono il denaro di debito e credito. Che succede quando lo fanno? Il mercato collassa. Molti mesi fa, dopo che certe banche centrali dissero che avrebbero venduto grandi quantità d’oro, il prezzo dell’oro cadde raggiungengo il record negativo degli ultimi 25 anni, 260 dollari per oncia. Le banche centrali hanno poi comprato l’oro. Dopo averlo comprato a prezzo bassissimo, un gruppo di 15 banche centrali annunciò che avrebbero ridotto l’apporto di oro da rilasciare nel mercato nei successivi cinque anni. Il prezzo dell’oro salì a 75.000 dollari l’oncia in solo pochi giorni. Quante centinaia di trilioni di dollari hanno guadagnato le banche centrali con queste due dichiarazioni a mezzo stampa? L’oro è considerato una barriera contro condizioni economiche più gravi. Pensate che le famiglie di banking private che possiedono la FED stiano comprando o vendendo azioni ordinarie?
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(Ricordate: compra basso, vendi alto.) Quanti soldi pensate che i proprietari di queste FED abbiano fatto riducendo l’apporto di denaro al massimo del suo ultimo ciclo di valuta? Alan Greenspan ha detto pubblicamente in più occasioni che pensa che il mercato sia sopravvalutato. Solo un accenno al fatto che alzerài tassi di interesse (diminuendo l’apporto di denaro), e il mercato delle azioni ordinarie ha avuto una reazione negativa. I governi e i politici non controllano le banche centrali, le banche centrali controllano i governi e i politici. Il presidente Andrew Jackson, vinse le elezioni del 1828 con la promessa di eliminare il debito pubblico e eliminare la SBUS. Durante il suo secondo incarico il presidente Jakobson ritirò tutti i fondi governativi dalla banca e l’8 gennaio 1835 saldò il debito nazionale. E’ l’unico presidente nella storia ad averlo fatto. La licenza della SBUS scadde nel 1836. Senza una banca centrale che controlli l’indotto di denaro, gli Stati Uniti sperimentarono una crescita mai vista per 60 o 70 anni e il benesere risultante era troppo perché i banchieri lo potessero sopportare. Dovevano rimettersi in gioco. Così, nel 1910 il senatore Nelson Aldrich, poi presidente della Commissione monetaria nazionale, in collusione con i rappresentanti delle banche centrali europee, produsse un piano per costringere e frodare il Congresso facendo approvare la legislazione che stabiliva clandestinamente una banca centrale privata. Questa banca avrebbe assunto il controllo sull’economia americana controllando l’emissione di denaro. Dopo un’enorme campagna di public relations, ideata dalle banche centrali straniere, il Federal Reserve Act del 1913 fu passato al Congresso durante il periodo natalizio, quando molti membri del Congresso erano assenti. Il presidente Woodrow Wilson, forzato dai suoi sostenitori politici e finanziari, lo firmò il 23 dicembre 1913.
[Il presidente Jackson (sinistra) che abolì la Seconda Banca degli Stati Uniti e il presidente Woodrow Wilson che diede il permesso per la creazione dela terza e attuale banca centrale (privata), la Federal Reserve] L’atto creò il Federal Reserve System, un nome attentamente selezionato e scelto per truffare. “Federal” avrebbe portato le persone a crederla un’organizzazione governativa. “Reserve” avrebbe portato le persone a credere che la valuta era coperta dall’esistenza di oro e argento. “System” era usato in luogo della parola “banca” così che nessuno avrebbe sospettato che fosse stata creata una nuova banca centrale. In realtà, l’atto creava una corporazione di banche centrali private e per profitto di proprietà di un gruppo di banche private. A chi appartiene la FED? I Rothschild di Londra e Berlino; i Lazard Brothers di Paris; Israel Moses Seif in Italia; Kuhn, Loeb e Warburg della Germania; e i Lehman Brothers, Goldman, Sachs e le famiglie Rockefeller di New York. Sapevate che la FED è l’unica corporazione a scopo di lucro in America esentata dal pagamento delle tasse federali e statali? La FED guadagna circa un trilione di dollari l’anno per l’esenzione dalle tasse! Le famiglia di banchieri elencate poco sopra si spartiscono tutti questi soldi.
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Quasi tutti pensano che i soldi che si pagano in tasse vadano alla tesoreria degli Stati Uniti per pagare le spese del governo. Volete sapere dove vanno i vostri dollari veramente? Se guardate sul retro di un assegno reso pagabile all’IRS vedrete che è stato girato come: “Pay Any F.R.B. Branch or Gen. Depository for Credit U.S. Treas. This is in Payment of U.S.Oblig.” [Pagate a qualunque ramo della Federal Reserve Bank o al Deposito Generale per il Credito del Tesoro USA] Sì, esatto, ogni centesimo che pagate in tasse è dato a quelle famiglie, conosciute come FED, esentasse. Come molti di voi, ho avuto qualche difficoltà col concetto di creare denaro dal nulla. Avrete sentito parole come “monetizzare il debito”, che è qualcosa del genere. Ad esempio, se il governo degli Stati Uniti vuole prendere in prestito 1 milione di dollari, il governo prende in prestito ogni dollaro che spende, va alla FED a prenderlo. La FED chiama la Tesoreria e dice di stampare 10.000 banconote della Federal Reserve in pezzi da cento dollari. La Tesoreria chiede alla FED 2.3 cents per ogni banconota, per un totale di 230 dollari per le 10.000 banconote della Federal Reserve. La FED dà poi 1 milione di dollari al governo più interessi. Per aggiungere il danno alla beffa, il governo ha creato un buono di 1 milione di dollari come copertura del prestito. E i ricchi diventano più ricchi. Questo era solo un esempio, perché in realtà la FED non stampa neanche soldi; è solo un’entrata di computer nella loro contabilità. Per metterla su un livello personale, facciamo un altro esempio. Le banche di oggi sono membri del Federal Reserve Banking System. Quest’appartenenza rende legale il fatto che producano soldi dal nulla e li prestino a te. Le banche di oggi, come gli orefici nell’antichità, sanno che solo una piccola parte dei soldi depositati nei loro caveau viene davvero prelevata in forma di contanti. Solo il 4 percento di tutto il denaro che esiste è in forma di valuta. Il resto è solo una scritta in un computer. Diciamo che vi approvino un prestito di 10.000 dollari per fare delle ristrutturazioni in casa. Voi sapete che la banca non prende davvero 10.000 dollari dei suoi per darli a voi? Vanno solo al computer e mettono un accredito di 10.000 dollari sul vostro conto. Creano, con della semplice aria, un debito che dovrete coprire e ripagare con interessi. La banca ha il permesso di creare e autorizzare quanti debiti vogliono fino a che non superano il livello 10:1 imposto dalle FED. Questo cambia il vostro modo di vedere la vostra cara amica banca, no? Il modo in cui loro vi analizzano col microscopio prima di concedervi un prestito creato con aria fritta. Che colpo! La fanno difficile per un motivo. Non vogliono che voi capiate cosa stanno facendo. Le persone che hanno paura di quello che loro fanno non capiscono. Quando siete ignoranti e spaventati siete più facilmente controllabili. Adesso mettiamo la cigliegina sulla torta. Quando è stata creata la “income tax” [tassa sul reddito]? Se dite 1913, lo stesso anno della creazione della FED, avete vinto. Coincidenza? Quali sono le casualità? Se stai per usare la FED per creare debito, chi ripagherà il debito? La “income tax” fu creata per completare l’illusione che il denaro reale era stato prestato e per questo il denaro reale doveva essere ripagato. E pensavate che Houdini fosse bravo. Allora, che si può fare? Mio padre mi ha insegnato che bisogna sempre lottare per ciò che è giusto, anche se è una lotta solitaria. Se “Noi, le persone” non facciamo qualcosa adesso, potrà arrivare un momento in cui “noi, le persone” non ci saremo più. Dovreste scrivere una lettera o inviare una email ad ognuno dei vostri rappresentanti. Molti dei nostri rappresentanti eletti non capiscono la FED. Una volta informati non potranno appoggiarsi sull’ignoranza e rimanere in silenzio.
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L’articolo 1 della sezione 8 della Costituzione statunitense dice specificatamente che il Congresso è l’unica istituzione che può forgiare denaro e regolare il suo valore. La Costituzione non è mai stata modificata per permette a qualcuno che non fosse il Congresso di forgiare e regolare la valuta. Chiedete ai vostri rappresentanti, alla luce di questa informazione, come è possibile che il Federal Reserve Act del 1913, e la Federal Reserve Bank che ha creato, siano costituzionali. Chiedete loro perché queste banche private hanno il permesso di sfruttare trilioni di dollari di profitto senza pagare le tasse. Pretendete una risposta. Thomas Jefferson diceva, “Se il popolo americano permetterà mai alle banche private di controllare l’emissione della valuta, prima per l’inflazione e poi per la deflazione, le banche e le corporazioni che nasceranno toglieranno alle persone la loro prosperità fino a che i bambini si sveglieranno senzatetto nel continente che i loro padri hanno conquistato.” Jefferson se ne era accorto 150 anni fa. La domanda è “Vi rendete conto adesso cosa c’è in serbo per noi se permettiamo alla FED di continuare a controllare il nostro paese?” “La condizione secondo cui Dio ha dato la libertà all’uomo è la vigilanza eterna; se la condizione viene rotta, la servitù è la conseguenza del suo crimine, e la punizione della sua colpa.” http://www.youtube.com/watch?v=CD1c7FhLqu4 http://www.youtube.com/watch?v=odq3XX6LcIY
Titolo originale: “John F. Kennedy vs The Federal Reserve” Fonte edizione italiana: www.comedonchisciotte.org Fonte: http://www.thetruthseeker.co.uk/ Link 21.01.2008 L’altra Dallas – Chi ha ucciso RFK? 4 Aprile 1968: Robert Kennedy sta facendo un discorso elettorale a Indianapolis, davanti a un pubblico prevalentemente di neri, quando gli viene comunicato l’assassinio di Martin Luther King, appena avvenuto a Memphis, nel Tennessee. Senza nessuna preparazione, Kennedy improvvisa uno dei discorsi più famosi dell’intera storia americana: .
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“Pochi sono grandi abbastanza da poter cambiare il corso della storia. Ma ciascuno di noi può cambiare una piccola parte delle cose, e con la somma di tutte quelle azioni verrà scritta la storia di questa generazione” - Robert Francis Kennedy
Il 6 Giugno 1968 veniva assassinato all’Hotel Ambassador di Los Angeles un senatore che aveva appena vinto le primarie in California, guadagnandosi la nomination alle presidenziali per il partito democratico. Nonostante fosse il fratello del famoso presidente ucciso a Dallas nel 1963, e nonostante avesse egli stesso ottime possibilità di diventare presidente, la sua vita e la sua morte sono finite nell’oblio. Soprattutto la seconda, avvenuta ufficialmente per mano di Shiran Bishara Shiran, è stata sbrigativamente archiviata dalla storia senza mai essere stata presa seriamente in esame. D’altronde, mentre a Dallas abbiamo forse il più intricato “giallo” della storia moderna, Shiran ha sparato sotto gli occhi di tutti, e di cospirazione vera e propria – almeno a livello popolare – non si è mai parlato. Ma la storia, com’è noto, “è scritta dai vincitori”. Ed il vincitore di quella tornata elettorale fu lo stesso Richard Nixon che aveva inaspettatamente perso, otto anni prima, contro lo sconosciuto John Kennedy, e che rischiava ora di fare la stessa figura contro il fratello più giovane. Rimasto invece senza avversari, nell’autunno Nixon riusci finalmente a rientare in quella Casa Bianca da cui era uscito nel 1959, come vice di Eishenower, convinto di fare una semplice passeggiata elettorale. (Nel 1964 Nixon aveva saggiamente scelto di non candidarsi, visto che in quel momento la popolarità di Johnson, appena succeduto a Kennedy, era alle stelle. Johnson infatti stravinse contro Barry Goldwater, mentre fu lui stesso a dover rinunciare a candidarsi, nel 1968, sotto il peso delle disastrose notizie che arrivavano dal Vietnam. Questo aprì la strada alla candidatura di Bob Kennedy – che era contrario a restare in Vietnam – e che venne così a trovarsi in piena rotta di collisione con il rientrante Nixon). Vale la pena di ricordare una frase emblematica, pronunciata da Kennedy poco prima di candidarsi: “Soltanto i poteri di un presidente permetteranno un giorno di rivelare al mondo la verità sull’assassinio di mio fratello.” E’ chiaro quindi che la sua morte deve aver giovato sia chi ha poi vinto quelle elezioni, sia chi nel passato aveva tramato per la morte del fratello. Sempre che non si trattasse della stessa persona.
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“Il coraggio morale è ancora più raro e prezioso del coraggio in battaglia, o di una grande intelligenza. Ma è una dote assolutamente indispensabile per chi voglia cambiare un mondo che accetta così faticosamente il cambiamento. Ogni volta che una persona si batte per un’idea, agisce nell’intento di migliorare la situazione degli altri, o si scaglia contro un’ ingiustizia, mette in moto sottili rivoli di speranza che, convergendo da mille sorgenti di energia e di coraggio, vanno a formare una corrente in grado di travolgere il più poderoso muro di oppressione e resistenza” – RFK
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IL FATTO All’Ambassador Hotel di Los Angeles è passata da poco la mezzanotte del 5 Giugno, quando Robert Kennedy conclude il suo discorso di ringraziamento alla platea che lo festeggia per la vittoria nelle primarie, che gli vale anche la candidatura alle presidenziali. A quel punto il programma prevede che il Senatore lasci il palco alla sua sinistra, per raggiungere la sala stampa dove lo attendono i giornalisti. Ma una sua guardia del corpo, Bill Barry, annuncia che il percorso è completamente bloccato dalla folla, e dirige tutti ad uscire invece dal lato opposto (vedi grafico, più sotto). Dopo un corridoio ci sono due porte metalliche “a molla”, che danno alle cucine dell’albergo. Kennedy è preceduto dal maitre dell’hotel, Karl Uecker, che lo tiene per il polso e gli apre la strada fra la gente che gli viene incontro. Sul lato destro di Kennedy cammina Thane Eugene Ceasar, la nuova guardia del corpo che ha sostituito all’ultimo momento quella abituale del Senatore. L’altra guardia del corpo di Kennedy, Bill Barry appunto, è rimasto inspiegabilmente indietro. Mentre procedono, Kennedy risponde alle domande di un giornalista, che sta trasmettendo via radio, senza saperlo, gli ultimi istanti della sua vita (l’audio/video a fine pagina, sottotitolato in italiano). Una volta nelle cucine, Kennedy si ferma a stringere la mano a camerieri e cuochi che lo festeggiano. L’ultimo a farlo è un bus-boy di 18 anni, John Romero, che resterà immortalato con lo sguardo fisso nel vuoto, accanto al Senatore morente. In quel momento Uecker “sente qualcosa insinuarsi fra lui e il tavolo metallico che ha davanti”. E’ il braccio di Shiran, che punta verso Kennedy una calibro .22 ed inizia a sparare. Kennedy lo vede, e alza le mani davanti a sè, in un gesto instintivo di protezione. Uecker ed altri si avventano sul polso di Shiran, e cominciano a sbatterlo furiosamente contro il bordo del tavolo metallico. Ma Shiran non molla la presa, e ne nasce una colluttazione che sembra non finire mai, con le urla di chi ha paura, le urla di Shiran, e quelle di chi grida agli altri cosa fare per immobilizzarlo. Quando Shiran viene finalmente disarmato, Kennedy si ritrova a terra con tre pallottole in corpo. Una quarta gli ha forato la giacca, sotto l’ascella destra, senza ferirlo. Il Senatore fa ancora in tempo a chiedere “is everybody allright?” (stanno tutti bene?), e poi crolla in una pozza di sangue. Viene operato d’urgenza al vicino Good Samaritan Hospital, mentre l’intera nazione attende, col fiato in sospeso, davanti ai televisori. Ma l’incubo di Dallas si ripete: Kennedy non supera la crisi, e muore, alle 1.44 del mattino, senza aver più ripreso conoscenza. Dalla registrazione dell’intervista in corso, si sente con chiarezza solo il primo colpo, e forse il secondo sovrapposto (subito dopo la parola “camouflage”), poi le urla dei presenti coprono tutto ciò che accade. Nel parapiglia risulteranno ferite 5 altre persone: Ira Goldstein, che ha ricevuto due colpi (uno gli ha attraversato il pantalone, senza ferirlo, l’altro l’ha colpito alla natica), Paul Schrade (che si trovava immediatamente dietro a Kennedy, e ha ricevuto una pallottola in testa), William Weisel, Richard Lubic ed Elizabeth Evans, anche lei colpita alla testa ma, come gli altri quattro, miracolosamente sopravvissuta.
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Shiran viene arrestato, giudicato e condannato in tempi molto brevi. Basti dire che il referto autoptico, rallentato a sua volta da strani problemi burocratici, arrivò in tribunale quando già Shiran, pur non ricordando assolutamente nulla dell’attentato, aveva ammesso la propria colpevolezza, nella speranza di ricevere una pena più mite. Sembrò a tutti un caso chiuso. Ma se si prova a fare il conteggio dei proiettili, scopriamo che dovremmo averne quattro per Kennedy, due per Goldstein, e uno ciascuno per gli altri quattro feriti, il che porta ad un totale di dieci proiettili, quando la pistola di Shiran – ammesso e non concesso che li abbia sparati tutti – poteva contenerne soltanto otto. In realtà furono poi sette i proiettili estratti dal corpo delle varie vittime, due risultarono conficcati nello stipite della porta alle spalle di Kennedy, e due fori furono trovati nel pannello del soffitto proprio sopra di lui, portando il minimo a undici proiettili sparati. Decisamente troppi per il solo Shiran. Di fronte alla necessità di scovare un secondo sparatore – e quindi di ammettere anche una “cospirazione” – inizia a questo punto, nella versione ufficiale della polizia, un balletto di proiettili di fronte al quale il famoso “magic bullet” di Dallas è una certezza statistica inconfutabile. Qui infatti l’unico modo per fare tutti quei danni con otto proiettili è che a) il proiettile che ha forato la giacca di Kennedy sotto l’ascella, abbia poi compiuto una deviazione di 80 gradi verso l’alto, per colpire la testa di Shrade che era subito dietro di lui (non a caso Paul Schrade, che non è mai stato indennizzato, è stato fra i più instancabili nel chiedere una riapertura del caso). Che b) il proiettile che ha colpito il pantalone di Ira Goldman dal davanti sia poi rimbalzato su una piastrella dietro di lui, per rientrargli nella natica in direzione opposta, ma soprattutto che c) un colpo imprecisato abbia subito anch’esso una deviazione verso l’alto di 90 gradi, per forare il pannello del soffitto sopra Kennedy, rimbalzare su “qualcosa” di non meglio indentificato nell’interstizio, tornare indietro praticando un secondo foro accanto al primo, e ferire infine Kennedy dall’alto. Insomma, una specie di cartone animato, in cui le pallottole instancabili rimbalzano dappertutto, mentre nessuno riesce a impedire a Shiran di sparare nemmeno uno degli otto colpi che aveva in canna.
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Nella foto sopra a sinistra, i due fori rilevati nello stipite della porta, contenenti un proiettile ciascuno (il che sarebbe già sufficiente a far “saltare” la tesi di Shiran come assassino unico, poichè 7+2=9). Nella foto a destra i due fori rilevati nel pannello del soffitto, proprio sopra il punto in cui si trovava Kennedy, per i quali invece “nessuna pallottola è mai stata trovata”. Ci si domanderà a questo punto come sia stato possibile condannare il solo Shiran, di fronte ad una contraddizione matematica così lampante. IL PROCESSO La risposta è che tutte queste informazioni non arrivarono mai alla giuria. Non dimentichiamo che nel sistema americano il giudice ha enormi poteri nel condurre il processo a suo piacimento, e questo ovviamente torna molto comodo nell’ipotesi di una cospirazione. Inoltre, l’avvocato d’ufficio di Shiran, che fu scelto dallo stesso giudice, mostrò una scarsissima predilezione per il semplice calcolo aritmetico, preferendo concentrare tutti i suoi sforzi per far apparire Shiran come uno psicopatico. Ciò appariva ai giurati come un nobile tentativo per alleviarne i termini di una condanna ormai sicura, ma in realtà sviava radicalmente il processo da quello che avrebbe dovuto essere il suo corso naturale. Vi fu poi un grosso “intoppo procedurale”, come già detto, per cui la giuria non potette nemmeno vedere l’autopsia sul corpo di Kennedy, che avrebbe smentito in pieno – come vedremo in seguito – la versione ufficiale dei fatti. A questa procedura chiaramente deformata, si aggiunga il fatto che tutti gli elementi rimossi dal luogo del delitto (lo stipite della porta, i pannelli del soffitto, e la pistola stessa di Shiran) o “andarono perduti” dopo il processo, oppure “furono buttati via” dalla polizia di Los Angeles, perchè “occupavano spazio inutilmente”. Che nessuno si sognasse mai, in altre parole, di riaprire un caso chiuso così abilmente sotto gli occhi di tutti. (Sorte simile era toccata agli appunti di 7 ore di interrogatorio a Lee Harvey Oswald, che furono “buttati via” dalla polizia di Dallas, subito dopo la sua morte, perchè “tanto era chiaro che era stato lui.” Strano paese, dove ti registrano su nastro persino la deposizione per una multa non pagata, ma poi se ammazzano il presidente buttano via tutto quello che ha detto l’assassino). “Pochi sono disposti a sfidare la disapprovazione dei compagni, la critica dei colleghi, e la rabbia della società, in nome della semplice verità.” – RFK
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IL CORONER DELLE CELEBRITA’ Ma il problema più grosso, per la versione ufficiale, si chiama Thomas Noguchi. Noguchi non è stato semplicemente un coroner (il medico legale, responsabile dell’autopsia), ma colui che ha trasformato alla radice il concetto stesso di indagine post-mortem, nella storia della criminologia americana. Soprannominato “Coroner of the Stars”, per aver operato da sempre su Los Angeles, Noguchi partecipò già all’autopsia di Marylin Monroe (in cui suggerì la soluzione all’enigma del finto suicidio), condusse quelle di Robert Kennedy, di Sharon Tate (la moglie di Polansky uccisa dai seguaci di Manson), di John Belushi e di tanti altri personaggi dello spettacolo, e fu inoltre colui che dimostrò, per conto della famiglia Calvi, l’impossibilità del suicidio del “banchiere di Dio”, trovato impiccato sotto un ponte di Londra. La differenza fra Noguchi e gli altri coroners sta nell’approccio globale con cui affronta i casi a lui affidati. Noguchi non esamina semplicemente il cadavere sul tavolo della morgue, ma vuole arrivare a “ricollocarlo” (idealmente, s’intende) nella precisa dinamica dell’azione. E’ quindi in realtà un investigatore a sè stante, che tende ad integrare le osservazioni sul cadavere con i rilevamenti sul luogo del delitto. (Ad esempio: muovendo nelle varie posizioni il braccio destro di Kennedy, Noguchi notò che solo ad una certa angolazione il foro di entrata di un proiettile sotto l’ascella risultava perfettamente rotondo. Grazie a questo dedusse che quel colpo poteva essere giunto solo quando il Senatore aveva già alzato il braccio davanti a sè, arrivando a stabilire con precisione in che punto della sequenza fosse partito quel colpo). Purtroppo il suo metodo, invece di venire apprezzato per l’evidente contributo che può dare alle indagni, è stato spesso osteggiato dalla polizia di Los Angeles, che ha sempre visto in Noguchi un personaggio troppo ingombrante e difficile da controllare. E avevano tutt’altro che torto. F.B.I. contro L.A.P.D. (Los Angeles Police Department) A differenza di Dallas, dove l’FBI tolse di forza la giurisdizione del caso alla polizia locale (storico l’episodio in cui lo sceriffo di Dallas si mette di traverso nel corridoio dell’ospedale, cercando di bloccare gli uomini di Kennedy che se lo stanno portando via nella bara) la polizia di Los Angeles seppe prendere in mano il caso e portarlo fino alla conclusione senza alcun intervento federale. Questo ha reso molto più facile controllare, ad esempio, certe testimonianze scomode, come quelle di chi inizialmente aveva sentito la famosa “ragazza in polka-dot” dire “abbiamo ucciso Kennedy”, ma poi al processo, stranamente, non si ricordava più di nulla. Ma soprattutto, non dovendo spiegazioni a nessuno, hanno potuto concedersi tutte le “distrazioni” già citate, alle quali si possono aggiungere episodi come l’incenerimento “accidentale” di 2400 fotografie, “convinti che fossero solo dei duplicati”. La misura della sfacciataggine è qui anche la misura dell’impunità in cui sapevano di muoversi gli alti livelli del dipartimento di polizia. Tutto questo ha da sempre tagliato le gambe in partenza ad un’eventuale riapertura del processo: oggi di quegli elementi esistono solo le fotografie pubblicate in questa pagina, e poche altre. Nove anni dopo però l’FBI fu costretta ad entrare in gioco, quando il giudice indipendente Thomas Kranz fu incaricato dal procuratore della Contea di Los Angeles di una revisione del caso, in seguito alle montanti proteste da parte di un numero crescente di voci pubbliche, a cui stava a cuore la verità. Il rapporto fu il solito atto di equilibrismo verbale – molto simile a quello della commissione HSCA nel caso JFK – che tendeva a ristabilire almeno una parte di verità, per accontentare le voci più esigenti, senza per questo smentire pubblicamente le stesse autorità che avevano agito inizialmente per coprirla del tutto.
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IL RAPPORTO KRANZ
Nel 1977 Kranz consegnò ai suoi superiori un rapporto completo sull’assassinio di Robert Kennedy (qui l’originale in pdf.zip, 3 vol. 7.7 Mb), nel quale riportava, fra le altre cose, i risultati dell’autopsia di Noguchi. Leggendoli, diventa più facile capire perchè quest’ultima faticò così tanto ad arrivare in tempo utile al processo.
Ecco cosa dice, in sintesi, il passaggio sopra citato (che compare a pagina 7 del I Volume): il colpo mortale (3, nello schema di Noguchi a sx.) ha penetrato il cranio dietro all’orecchio destro, frantumandosi poi al suo interno. Bruciature di polvere da sparo sull’orecchio indicano che il colpo è stato sparato da circa 3-4 cm. di distanza. (Tutti i presenti hanno testimoniato che Shiran non si è mai avvicinato a meno di un metro da Kennedy). Altri due colpi sono penetrati accanto alla scapola e sotto l’ascella destra (il primo si è piantato nelle vertebre cervicali di Kennedy, il secondo è fuoriuscito all’altezza della spalla). A destra vedete la giacca di Kennedy, con i fori di entrata e uscita del colpo n. 2. Anche questi colpi risultarono sparati da distanza ravvicinata. Il paradosso è impossibile da ignorare. Shiran spara da davanti, in orizzontale, e Kennedy viene colpito da dietro, tre volte, in verticale dal basso verso l’alto (da cui i buchi nel soffitto).
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CHI ERA SHIRAN BISHARA SHIRAN Che Shiran sia stato il classico “patsy” della situazione è evidente almeno quanto il fatto che non possa aver fatto tutti quei disastri da solo. A conferma di ciò, notiamo la “solita” fantasia sfrenata della polizia (sempre dal rapporto Kranz, sotto), che per rafforzare lacolpevolezza di Shiran non ha trovato di meglio che scoprire, nel cruscotto della sua macchina, un biglietto da visita e una ricevuta, datata pochi giorni prima, per l’acquisto di munizioni per una calibro .22. Per un totale di 200 proiettili, più altri proiettili sparsi un pò dappertutto, e scatole vuote sempre per proiettili rigorosamente di quel calibro. A questo si aggiunga la testimonianza di una persona che avrebbe udito Shiran dire a voce alta, mentre li acquistava, “mi raccomando, mi dia dei proiettili di quelli che non fanno mai cilecca, è importante che questi non facciano assolutamente cilecca”. Come dire, quando il troppo storpia. Anche Oswald si era dimenticato di buttare via la ricevuta con cui avrebbe acquistato il fucile di Dallas, così come fece Timothy Mc Veigh con la ricevuta per i composti chimici che avrebbe usato per fabbricarsi la bomba di Oklahoma City. (Noi invece siamo più sofisticati, e abbiamo gli anarchici che prendono il taxi per fare cento metri, con la bomba già innescata nella borsa, pur di farsi riconoscere dal taxista subito dopo la strage). Vi è però una cosa che non si è ancora riuscito a capire di Shiran, e cioè la misura esatta del suo coinvolgimento nell’attentato, poichè di fatto tutti lo videro sparare a Kennedy col chiaro intento di ucciderlo. Negli anni si sono venute accavallando le tesi più fantasiose, arrivando anche ad ipotizzare una specie di “Manchurian Candidate” programmato per uccidere e poi dimenticare tutto. Ma anche se non a quei livelli, qualcosa del genere deve essere successo, poichè lo stesso Shiran sostiene, a tutt’oggi, di non ricordare assolutamente nulla di quei momenti. Conserva un buco di memoria totale, che va dall’ingresso nell’albergo, fino al “risveglio” nella macchina della polizia. Egli stesso si dice convinto di essere stato vittima di una macchinazione in cui, dopo averlo condizionato mentalmente, l’avrebbero drogato perchè arrivasse a commettere l’omicidio in uno stato di tale confusione mentale da non registrare nemmeno gli eventi di cui era protagonista. In effetti Shiran fu visto bere, poco prima dell’omicidio, un vistosissimo intruglio alcolico, per quanto tutti sappiano che fosse astemio sin dalla nascita. Shiran inoltre non aveva un solo precedente penale, non aveva motivi particolari per uccidere Kenendy (anzi, disse che intendeva votare per lui alle presidenziali), ed è sempre stato un detenuto modello, nei quasi 40 anni trascorsi in prigione. (Inizialmente Shiran fu condannato a morte, ma nel 1978 la sentenza fu commutata in ergastolo, quando la California abolì la pena capitale). Su sua richiesta, Shiran si è anche sottoposto ad una seduta ipnotica, per cercare di ritrovare nella memoria qualche fotogramma di quegli istanti fatali. Ma mentre alla domanda “parlami di Bob Kennedy”, Shiran reagiva scrivendo ripetutamente “Bob Kennedy deve morire”, alla domanda “chi ha ucciso Bob Kennedy” dall’incoscio di Shiran è emerso un disarmante “Non lo
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so, non lo so, non lo so”. Ecco un dettaglio delle note, scritte sotto ipnosi, in cui Shiran ripete ossessivamente “Robert Kennedy must die”, “Robert Kennedy must be assassinated” (Robert Kennedy deve morire, Robert Kennedy deve essere assassinato). Verso la fine compare anche, cerchiato, un “prima del 5 Giugno 1968″.
Shiran è stato descritto da tutti i testimoni come un invasato che sparava a Kennedy urlando meccanicamente “Robert Kennedy must die!” “Robert Kennedy must die!” Il fratello e l’attuale avvocato di Shiran, Lawrence Teeter, non hanno ancora perso tutte le speranze per far riaprire il processo, anche se non si rischia molto a scommettere che questo non avverrà mai. Per chi fosse interessato all’attuale status legale, questo è il sito ufficiale del difensore di Shiran. THANE EUGENE CESAR Molto meno rumore ha fatto invece la storia di Thane Cesar, l’uomo verso il quale puntano il dito tutti gli indizi emersi finora. Presto scomparso nel nulla, fu lo stesso capo della polizia di Los Angeles a suggerire a Kennedy questa guardia del corpo privata, dopo che una delle sue aveva improvvisamente dato forfait per la serata all’Ambassador. Thane Cesar risultò poi essere un fervente sostenitore di George Wallace, il governatore del Texas a sua volta candidato presidenziale di quell’anno per l’estrema destra. Un dichiarato sostenitore del Ku-Klux-Klan, Wallace, che combatteva praticamente ogni riforma propugnata da Kennedy, sarebbe finito a sua volta su una sedia rotelle, nel 1972, in seguito ad un attentato. (L’elezione del 1968 fu poi vinta da Nixon, contro Wallace appunto, e contro Hubert Humphrey, il candidato
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democratico che Kennedy aveva appena sconfitto nelle primarie, e che era rientrato in lizza dopo l’assassinio). Notiamo inoltre come la società di detectives che aveva fornito le prestazioni di Cesar a Kennedy, la Ace Security, fosse di proprietà della Lockeed Corporation, un ambiente tutt’altro che “liberal” dal punto di vista ideologico. Stupisce infatti che nell’entourage di Kennedy non abbiano pensato di rivolgersi a organizzazioni più “amiche”, nell’affrontare il delicato problema della sostituzione. Ma non va dimenticato che fu proprio Bill Barry, la prima guardia del corpo di Kennedy, a suggerire all’ultimo momento la deviazione attraverso le cucine dell’Ambassador (dove si trovava Shiran in attesa), e che lui stesso poi “non riuscì” ad essere accanto all’uomo che doveva proteggere, nel momento del bisogno. LA TESI PIU’ ACCREDITATA Thane invece marciava immediatamente alla destra di Kennedy, e lo tirò a terra “per proteggerlo” – come da manuale – immediatamente dopo i primi spari. E’ quindi l’unico ad aver potuto sparare a Kennedy da dietro, a bruciapelo e verso l’alto, e fu anche l’unico a farsi ritrovare con una pistola in mano, alla fine della sparatoria. Non disse però se la pistola avesse sparato o meno, e nessuno si preoccupò mai di chiederglielo. E nonostante questa fosse una calibro .22 – esattamente come quella di Shiran – non fu mai esaminata al processo, e scomparve poi nel nulla, insieme agli altri mille elementi “scomodi” sequestrati dalla polizia di Los Angeles. Stessa fine fece la pistola di Shiran, a causa di una “confusione fra due buste”, in cui fu gettata naturalmente quella sbagliata. C’è infatti chi ha suggerito che la pistola di Shiran fosse caricata a salve (nel qual caso basterebbe un rapido esame per scoprirlo), per evitare di ferire Thane Cesar mentre svolgeva il suo lavoro, coperto dalle urla e dai suoi colpi a vuoto. Questo sarebbe possibile, nonostante gli 11 colpi (che a sua volta non può aver sparato Thane da solo), se si considerano due testimonainze colte sul momento, ma poi significativamente ignorate dal giudice al processo: una certa Lisa Urso disse di aver notato, subito dopo la sparatoria, un uomo biondo, vestito di grigio, che riponeva la pistola in una fondina, mentre un altro testimone disse di aver visto un uomo coi capelli scuri, vestito di scuro, sparare due colpi e allontanarsi in fretta dalla cucina. (Con Thane, e forse altri, che sparavano a Kennedy da dietro, diventa anche pù facile spiegare il colpo ricevuto nella natica da Ira Goldsten, che invece prima obbligava a suggerire un improbabile “rimbalzo su una piastrella alle sue spalle”). Qualunque sia stata la dinamica effettiva dell’omicidio, è chiaro che ruota tutta intorno a Thane Cesar, ed alla sua posizione privilegiata al fianco di Kennedy. A destra vedete una foto emblematica, che ritrae proprio Thane Cesar accanto a Shiran, subito dopo l’attentato. Sarebbe interessante conoscere i loro rispettivi pensieri in quel preciso momento. (Per non pensare alla faccia che avrebbero fatto i due uomini sulla destra, se gli avessero detto che l’assassino di Kennedy non è quello che tengono fermo, ma quello accanto, in divisa, che li sta aiutando a farlo). Alcuni vedono le cose come sono, e si chiedono “perchè”. Io sogno cose che non sono mai state, e mi chiedo “perchè no” – RFK
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CONCLUSIONE Troppo idealista forse, per poter accettare i compromessi necessari a guidare una nazione come l’America, e forse troppo delicato caratterialmente, per poter reggere il peso di un ruolo così impegnativo, non sapremo mai se Robert Kennedy avrebbe saputo portare a termine con successo un’eventuale sua presidenza. Difficile immaginare in lui la fermezza – o perlomeno la grandiosa capacità di bluff – che il fratello John aveva messo in mostra in occasione della crisi dei missili nel 1962, oppure quando promise, all’inizio della gara spaziale con i Russi, di “piazzare un uomo sulla Luna entro la fine del decennio”. Sta di fatto che la morte di Bob Kennedy aprì la strada ad un periodo di predominio della destra repubblicana – guerrafondaia, razzista e restauratrice – che iniziò con Nixon e si protrasse, fatto salvo per la parentesi Carter 1976-80, attraverso lo stesso Nixon, rieletto nel ’72, Jerry Ford che ne completò il mandato (in seguito a Watergate), Ronald Reagan, che stravinse sia nel 1980 che nel 1984, e George H. Bush, che vinse nell’88, pur perdendo contro Clinton, nel 1992. In seguito alla morte di Bob Kennedy ci sarebbero stati quindi ben 20 anni su 24 di dominio repubblicano alla Casa Bianca. Se poi si considera l’intero periodo post-bellico, le presidenze Kennedy-Johnson, Carter e Clinton appaiono in realtà come piccole “macchie” democratiche in un arco compatto di predominio repubblicano, che iniziò con Eisenhower, passò per il periodo sopra descritto, e riprese infine, dopo gli 8 anni di Clinton, con le due vittorie consecutive dell’attuale presidente George W. Bush (2000 e 2004). Solo 20 anni su 56 di Casa Bianca, da Eisenhower ad oggi, sono sfuggiti al controllo dei grandi gruppi di potere rappresentati dal partito repubblicano. In questo senso il 1968 fu un anno cruciale per la storia americana, con la drammatica escalation in Vietnam (a cui Kennedy avrebbe immediatamente posto fine), e l’esplosione contemporanea dei movimenti giovanili e di quelli per i diritti civili, che lo stesso Kennedy e Martin Luther King rischiavano di unificare in una miscela inarrestabile di rinnovamento, se il giovane Senatore avesse conquistato la presidenza (non è escluso che intendesse scegliere proprio King come vicepresidente). Un’ipotesi evidentemente inaccettabile, per chi decise prima di far uccidere Martin Luther King, nell’Aprile di quell’anno (v. video, sotto), e poi determinò che in ogni caso Robert Kennedy non dovesse arrivare vivo alle elezioni del Novembre 1968. Chiunque sia stato costui, di certo non fu Shiran Bishara Shiran. Scritto da Massimo Mazzucco per www.luogocomune.net Fonti: The Assassination of Robert F. Kennedy, di Jon Christian e William Turner The Second Gun Expose, di Ted Charach University of Massachussets RFK Archives IL PRODOTTO NAZIONALE LORDO – SECONDO BOB KENNEDY “Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo. Il prodotto nazionale lordo comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre
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autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il prodotto nazionale lordo mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende la distruzione delle sequoie e la morte della fauna nel Lago Superiore. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, e comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica. [Siamo nel 1968 - ndr] Il prodotto nazionale lordo si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte nelle nostre città, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. E se il prodotto nazionale lordo comprende tutto questo, non calcola però molte altre cose. Non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. E’ indifferente alla decenza del luogo di lavoro o alla sicurezza nelle nostre strade. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il prodotto nazionale lordo non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.” Robert Francis Kennedy
IL VIDEO SU UN ALTRA TEORIA DELLA MORTE DI KENNEDY http://www.dailymotion.com/video/xqypjq_adam-kadmon-la-verita-su-j-fkennedy_shortfilms#.UYgWVZPIaZo
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IL SIGNORAGGIO (spiegazione storica di come abbiamo perso la sovranità monetaria http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=QTEIjXNoWOw ) VIDEO http://youtu.be/jFNaMuAHo6M
IL SIGNORAGGIO PRIMARIO Indisturbate, sotto gli occhi della magistratura, le banche centrali, tra cui la Banca d’Italia (BdI) e la Banca Centrale Europea (BCE), incredibilmente private, praticano il crimine del signoraggio primario, mentre le banche di credito praticano l’ancor più grave signoraggio secondario. Crimini realizzati, come vedremo, in modo tale che le ‘dinastie’ – una ‘cupola’ che controlla di fatto le banche nel mondo – realizzino anche, mediante degli immensi falsi in bilancio, due ulteriori obiettivi. Il primo, il furto, agli azionisti delle banche di credito (quindi ‘azionisti’ indiretti anche della BdI e della BCE), dei proventi dello stesso signoraggio primario e secondario. E, il secondo, un’evasione fiscale maggiore delle tasse sia pagate che evase dal resto della società. Proventi del signoraggio che, dopo averli rubati, la ‘cupola’ ricicla mediante centrali interbancarie mondiali, tra cui innumerevoli fonti Internet indicano la Clearstream, l’Euroclear, la Swift e altre. Dopo averlo infatti segretato già dalla nascita della Repubblica fin negli atti del Parlamento (con gli omissis), si è ‘scoperto’ che la BdI è di privati (85% banche, 10% assicurazioni, 5% ignoti), come gran parte delle altre banche centrali; fra cui la BCE, che è al 14,57% della BdI, e quindi dei suoi proprietari. Una privatezza di cui, da quando, pochi anni fa, la si è scoperta, si cerca di sminuire la rilevanza, ma che è la causa della miseria e del malessere del mondo. Signoraggio primario della BdI/ BCE e delle altre banche centrali che consiste in quel che segue. 1) Nello stampare continuamente le banconote al costo della carta e dell’inchiostro o nel creare il denaro elettronicamente con un click (dal 1929 non occorre alcun corrispettivo in oro, ma è una favola che prima occorresse). Banconote i cui numeri di serie non sono progressivi e dei quali non si conosce il significato, sicché la loro quantità, nota solo a loro, è fuori dal controllo sociale. 2) Usarle (al valore in euro, dollari ecc. su
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esse stampato) per comprare dagli Stati – udite udite – un pari importo in titoli del debito pubblico (BOT, CCT, BPT, CTZ). 3) Vendere i titoli alle aste, riprendendosi i soldi e lasciando allo Stato il ‘debito pubblico’ inventato mediante questo crimine. 4) Realizzare il predetto falso in bilancio iscrivendo fraudolentemente al passivo l’importo delle banconote stampate a costo tipografico o create elettronicamente allo scopo di ‘pareggiare’ iscrivendo all’attivo i titoli o il ricavato della loro vendita, e di occultare così queste enormi somme. Un occultamento al quale (fermo restando che, come vedremo, le tasse sono illecite), all’aliquota del 50%, consegue un’evasione fiscale per un importo pari alla metà delle banconote emesse o del denaro elettronico creato per ‘acquistare in contropartita’ il debito pubblico, il solo pagamento dei cui interessi è sufficiente a rovinare la società. Un fenomeno prima di produzione incontrollata e da falsari del denaro e poi, come vedremo, di cinquantuplicazione del suo uso a opera delle banche di credito (signoraggio secondario), che è la causa sia dell’inflazione che dell’attuale, illecito sistema fiscale, creato anche a fini di dominio dei cittadini criminalizzandoli quali evasori, riciclatori ecc. Crimini che, tra l’altro, fermo restando l’obbligo dello Stato di pagare ai compratori alla scadenza i titoli già emessi con i promessi interessi, rendono responsabili del ‘debito pubblico’ le ‘dinastie’ e, per esse, la BdI/BCE, avendone esse (non lo Stato) riscosso il corrispettivo. 5) Riciclare, nel modo già detto, il denaro così truffato. Fenomeni che hanno stravolto il mondo, a partire da ciò che si definisce inflazione, che è tutt’altro da ciò che si ritiene, perché è frutto della produzione del denaro a opera di falsari. Osserviamo infatti che se, ad esempio, il denaro globale è 100, e un falsario (è un falsario chiunque produca denaro ma non sia lo Stato, e quindi anche le banche) ne crea un altro ammontare pari di nuovo a 100, nel momento in cui lo mette in circolazione (lo spende), da un lato si appropria indebitamente di metà della ricchezza reale, e dall’altro porta a 200 il denaro globale, per cui ne diminuisce del 50% il potere di acquisto, ovvero determina una (cosiddetta) inflazione del 50%. Inflazione che non si verifica se è lo Stato a produrre il denaro. Questo perché lo Stato, per legge, può poi erogarlo solo a corrispettivo di beni, prestazioni, diritti ecc., ovvero inverandolo (facendoselo coprire) mediante il parallelo incremento della ricchezza reale che riceve in cambio, per cui il potere di acquisto del denaro rimane invariato, dato il parallelo incremento del denaro e della ricchezza reale. Inveramento (processo che ho definito proprio io) che non c’è quando a produrre il denaro è un falsario (una banca), perché il falsario lo assegna a sé senza prima coprirlo, e solo dopo lo mette in circolazione spendendolo. Definisco quindi inflazione quel fenomeno che si verifica quando, avendo dei falsari introdotto del denaro non inverato mediante lo spenderlo, abbiano così causato (oltre che un incremento della percentuale del denaro nelle loro mani che, appena speso, si traduce in un aumento della percentuale di ricchezza reale di loro proprietà) un incremento del denaro globale senza un incremento della ricchezza, e quindi una diminuzione del potere di acquisto del denaro. Considerazioni dalle quali si deduce anche che i cittadini hanno il potere di inverare i soldi (chiunque li produca) per il sol fatto di riceverseli, perché sussiste la presunzione di fondo che non li ricevano a titolo gratuito, ma sempre coprendoli con la prestazione, il bene o il diritto che offrono a corrispettivo. Un quadro nel quale, se un falsario ‘presta’ dei soldi a un ignaro cittadino, che li spende mettendoli irrimediabilmente in circolazione, ma poi viene a sapere della loro falsità e può provarla, nulla dovrà al falsario, sia perché il falsario nulla gli ha dato, e sia perché il corrispettivo dello spendere quei soldi il cittadino lo otterrà dalla collettività, non dal falsario; sicché è alla collettività (allo Stato) che dovrà restituirli.
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Motivi per i quali sostengo di seguito che fidi, mutui, quinti di stipendio ecc. non vanno restituiti alle banche, e che se si vogliono rendere veri i ‘debiti’ dei cittadini verso di esse, per poterli poi esigere, occorre prima confiscarle e nazionalizzarle, essendo altrimenti i loro crediti inesigibili in quanto crediti di falsari e di truffatori. Cose la cui eliminazione, e crediti la cui riscossione, renderà ricchissimo lo Stato debellando anche la drammatica demonetizzazione pilotata dalle banche per indebolirci e dominarci. Infatti, nel momento in cui il denaro è prodotto dallo Stato, sicché produrlo non causa inflazione, ne va stampato un adeguato quantitativo, perché ciò incrementa gli scambi ed è benefico per l’economia. Accuse di violazione degli artt. del codice penale n. 241, 283, 648 bis, 501, 501 bis, 416, 61 ecc. che vanno ai soli beneficiari diretti e consci di questi delitti. Opera di falsificazione delle Banche Centrali (signoraggio primario), a cui si aggiunge quella delle banche di credito (loro proprietarie) attraverso il meccanismo del ‘moltiplicatore monetario’ (signoraggio secondario). Moltiplicatore monetario in virtù del quale le banche, secondo prassi che una prona e scellerata dottrina di regime dà per scontate, ma sono il massimo della criminalità, realizzano prestiti per un ammontare 50 volte maggiore del denaro che detengono. In sostanza, se Tizio versa su Banca Intesa SanPaolo (proprietaria del 44,25% di BdI) 100.000 euro, essa banca tratterrà il 2% come riserva (per arrotondare, in realtà è l’1,6%), e presterà il 98% che, una volta depositato in un’altra banca, di nuovo, a cascata, sarà prestato al 98% all’infinito. Finché, non la singola banca, ma il sistema bancario, attraverso un giro di prestiti di un importo ogni volta più basso del 2%, avrà azzerato i 100.000 euro iniziali, ma avrà lucrato interessi su prestiti per 5.000.000. Un usare 50 volte sempre lo stesso denaro che serve a monetizzare la società e non arreca, di per sé, vantaggi alle banche (gliene arreca molti, fermo restando però che ogni volta che una banca presta a taluno c’è un altro a cui deve restituire), ma serve loro per lucrare illecitamente interessi su ognuno di questi prestiti di denaro altrui, per i quali hanno diritto solo al compenso per il servizio (che già riscuotono), mentre gli interessi devono andare ai proprietari del denaro, e allo Stato per i prestiti frutto della cinquantuplicazione. Interessi cinquantuplicati che costituiscono una creazione di denaro dal nulla in loro vantaggio che si realizza come effetto di ogni forma di ‘versamento’ o di pagamento, ovvero anche attraverso l’uso degli assegni, delle carte di credito, dei bonifici ecc. Se infatti Caio paga a Tizio 1.000 euro con una carta di credito, un assegno o un bonifico, la banca addebita a Caio 1.000 euro inverati, perché abbiamo detto che il cittadino il denaro non può crearlo dal nulla. 1.000 euro che si configureranno come la costituzione presso la banca di un fondo che essa userà per fare pagamenti o prestiti al 98% come sopra cinquantuplicati lucrando anche qui i predetti interessi su denaro altrui. Meccanismi di moltiplicazione i cui proventi (signoraggio secondario) non vanno nemmeno essi agli azionisti, ma vengono di nuovo sottratti dalla ‘cupola’ attraverso complessi falsi in bilancio e trucchi il cui effettivo accertamento richiede che una magistratura molto specializzata entri finalmente con i suoi poteri nel profondo del sistema, anziché astenersene garantendo che vi fioriscano ogni genere di imperscrutabili mostruosità. Meccanismi di moltiplicazione del denaro a opera di falsari che non possono che provocare una continua svalutazione che però non si avverte, o si avverte meno, perché è neutralizzata dall’altrettanto continua grande diminuzione dei costi frutto della crescente meccanizzazione\semplificazione dei processi produttivi. Quanto poi all’attuale sistema fiscale è illecito perché il grosso delle tasse e delle imposte serve per rastrellare denaro inverato da usare per acquistare il denaro da inverare dalle banche. Tasse e imposte destinate all’acquisto del denaro dalle banche che non serviranno quando lo Stato il denaro lo stamperà da sé.
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Un nuovo sistema in cui potrà bastare un’unica imposta (potremmo definirla la ‘generale’) da pagarsi – senza compensazioni tra dare e avere – su ogni consumo di beni, prestazioni, servizi ecc. in una misura variabile, in ipotesi, dall’1% al 20%. Meccanismi fraudolenti che, tra signoraggio primario e secondario, processi inflattivi a loro vantaggio, tasse evase e fiscalità illecita, stanno consentendo alle dinastie che governano le banche di rastrellare una incredibile quantità di denaro e di spingere gli Stati e le stesse banche, sia di credito che centrali, al fallimento per demenziali fini di dominio. Motivi tutti per i quali, così come si può sostenere che non è dovuta a un ladro la restituzione di un prestito di somme rubate, si può sostenere nelle cause che non è dovuta alle banche la restituzione dei fidi, mutui, quinti di stipendio ecc., essendo essa dovuta al vero proprietario: la collettività. Logica in cui non è dovuto nemmeno il pagamento delle attuali imposte e tasse. Contestazioni che vanno fatte salvaguardandosi con ogni indispensabile strategia giudiziaria e, specie per i mutui e le imposte, continuando, se possibile, nel mentre a pagarli. Cause in cui bisogna addurre anche, in subordine, ciò che la giurisprudenza già riconosce: come l’illegittimità di anatocismo, accredito tardivo dei versamenti, commissione di massimo scoperto, usura ecc. Conquiste giurisprudenziali ora in forse a causa delle cinque leggi illegittime regala-soldi alle banche, quattro delle quali recentissime, contro le quali spero però riusciremo presto a condurre a buon fine l’opera di abrogazione, o in via referendaria, mediante il Comitato promotore del referendum per la loro abrogazione, o mediante la loro bocciatura da parte della Corte costituzionale (vedi da www.marra.it i ricorsi per anticostituzionalità che io stesso ho formulato). Citazioni impostate cioè in modo da ottenere già in primo grado l’accoglimento anche solo parziale delle subordinate (per importi sovente elevati), per poi proseguire, per il resto, in appello e in cassazione, in attesa che, in breve, la giurisprudenza si evolva. Come pure vanno promosse le cause contro le tasse e le imposte, formulando anche qui, quale domanda principale, la richiesta che venga pronunziata la loro non debenza stante la illiceità del sistema fiscale e, quali subordinate, tutte le altre ordinarie richieste. Cupola che ha imposto al mondo le sue regole codificandole nei sistemi fiscali vigenti o nei famosi accordi di Basilea, di cui tutti si riempiono ridicolmente la bocca, ignorando che sono solo dei volgari accordi illeciti tra privati. Cose che ora, per la verità proprio in seguito alla vasta diffusione di questo documento, sono divenute note. Cose da eliminare attraverso la nazionalizzazione o delle banche o comunque della produzione del denaro in via primaria o secondaria, in modo che lo Stato, quando ha bisogno di denaro, possa semplicemente stamparlo, o crearlo virtualmente (accade già perché lo Stato crea le monete di metallo, che però sono solo il 2% delle banconote). Vanno inoltre pareggiati gli interessi passivi e attivi in modo che vadano ai proprietari dei soldi, e quelli frutto del moltiplicatore monetario vadano allo Stato. Interessi, quelli bancari, peraltro generalmente usurai. Usura che – consistendo il signoraggio secondario, come abbiamo visto, nell’appropriarsi indebitamente di interessi cinquantuplicati sui prestiti di denaro altrui – ne costituisce quindi la forma estrema. Stampa delle banconote e creazione del denaro virtuale da parte dello Stato che richiede una modifica del trattato di Maastricht e della Costituzione Europea, però aggirabile confiscando e nazionalizzando le banche e/o eliminando i fattori di criminalità dal loro operato. Trattato, Costituzione Europea e sistemi fiscali scritti di pugno dalle banche, e con i quali hanno tentato di rapinare gli Stati della sovranità economica per ricettarla a queste cosche, ma senza potervi riuscire, perché resta il contrasto con tutti i principi fondamentali della Costituzione Italiana, della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, e con tutti gli altri principi della stessa Costituzione Europea e di ogni altra norma.
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Stampa dei soldi da parte dello Stato non indispensabile anche da varie altre angolazioni, essendo sufficiente che lo Stato li paghi alla BCE/BdI al mero costo tipografico, o anche solo che le banche centrali iscrivano come è ovvio all’attivo le banconote che creano e vi paghino le tasse: cosa che non risolve tutto il problema, ma basta ad arricchirci e a evidenziare la criminalità dell’attuale sistema. Prassi – queste della BCE come della Federal Reserve eccetera, nonché dei sistemi fiscali – contro le quali non è vero che nessuno e nessun Paese può nulla, perché non appena magistratura, politica e informazione inizieranno a fare il loro dovere questi mostri saranno sconfitti in un baleno; e se non lo faranno saranno travolti lo stesso insieme ai loro mezzani; grazie a Internet: la nuova alleanza. Alfonso Luigi Marra
SIGNORAGGIO SECONDARIO Come prestare denaro che non esiste e chiedere anche gli interesse Come funzionano i prestiti bancari? Facciamo un “piccolo” passo indietro nel tempo. Una volta i mercanti giravano con le loro belle monete d’oro per le strade d’Europa, ma viaggiare così era piuttosto scomodo e insicuro, così pensarono di trovare un’alternativa. Il sistema ideato era semplice ma ingegnoso: le monete venivano depositate presso alcuni uffici (le banche) le quali rilasciavano degli attestati che garantivano il possessore dell’equivalente in oro del credito che contraevano col mercante. Per riscuotere l’oro relativo, bastava recarsi dal banchiere, dargli il “titolo” e in cambio si ricevevano le monete. La banca si faceva pagare la commissione sui servizi offerti. Il risultato era che le monete restavano ferme e quello che girava erano solo pezzi di carta, coperti dall’oro depositato e dalla fiducia di poterlo riscuotere. Per fare un esempio, io mi recavo dal banchiere con 100 monete d’oro e lui mi dava 10 titoli validi per 10 monete l’uno. Dopodichè mi recavo dal contadino e compravo della frutta dandogli non le monete, ma un pezzo di carta che da un lato attestava il mio debito nei suoi confronti, dall’altro il suo credito nei confronti della banca per 10 monete. Così facendo anche la banca aveva un debito, coperto dall’oro che gli davo in custodia. A questo punto il contadino ha due possibilità: o va dal banchiere col titolo di credito e ritira le monete d’oro, oppure fa altri acquisti pagandolo coi titoli (lasciando le monete sempre a disposizione del banchiere). Col passare del tempo, il banchiere si accorse che solamente il 10% dei titoli venivano riscossi, mentre il 90% dell’oro rimaneva fermo nei suoi depositi. Allora pensò di farlo fruttare cominciando a prestarlo, bastava tenerne fermo il 10% e non c’erano problemi. Lasciamo ora i tempi andati e trasferiamoci nelle odierne banche. Come sappiamo (si veda l’articolo sul signoraggio primario) al giorno d’oggi, il denaro non è più coperto da riserve auree; infatti oggi i prestiti devono essere coperti dal capitale bancario. C’è solo un piccolo problema: il capitale di cui si parla non corrisponde ai soldi realmente posseduti dalle banche. Vediamo di spiegare meglio la situazione. Gli accordi definiti “Basilea I” del 1988 stabilivano che i prestiti dovevano essere coperti almeno per l’8% con capitale proprio (Eigenkapital). Nel 2006 si sono siglati i nuovi accordi, “Basilea II”, che hanno variato la percentuale, tra l,6% ed il 12% secondo il rischio di insolvenza, ma hanno lasciato immutato il fatto che la copertura sia data dal capitale e non dal denaro; infatti nel capitale di una banca rientrano anche i crediti che questa ha concesso alla clientela. Facciamo un esempio considerando il sistema bancario come un soggetto unico. Io chiedo alla mia banca un prestito di 1.000 Euro e per questa cifra mi viene fatto credito, l’istituto conteggerà 1.000 Euro come liability (denaro dovuto) e 1.000 Euro nell’asset (attivo patrimoniale). Ora io uso questo credito emettendo un assegno ad una ditta per pagare dei lavori e quest’ultima invece di incassarlo lo versa sul suo conto in banca.
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A questo punto la banca accredita alla ditta i 1.000 Euro e contemporaneamente segna nel suo patrimonio gli stessi 1.000 Euro, senza togliere i miei 1.000. Così facendo il patrimonio della banca risulterà aumentato del 100%, da 1.000 a 2.000, senza aver utilizzato nessun denaro reale; infatti, giova ricordare, che gli accrediti, i bonifici, gli assegni,ecc. non sono reale denaro, ma solo promesse di pagamento per un certo valore di denaro! Come abbiamo detto, la copertura dei prestiti è data dal patrimonio bancario, che in questo caso, senza aver nessun tipo di reale garanzia, sarà raddoppiato, così come raddoppierà la possibilità della banca di prestare denaro. Senza considerare che con questo stratagemma, le banche nascondono enormi guadagni; infatti comunemente il sistema ci fa credere che le banche guadagni solo le differenze d’interesse, ma non spiegano gli enormi aumenti “virtuali” di patrimonio da cui ricavano ulteriori interessi. Ora che abbiamo visto che la banca presta “denaro virtuale” senza alcuna garanzia e soprattutto senza alcun costo, tranne la fatica di fare un click col mouse , vediamo nel dettaglio come funziona la creazione di questo “denaro virtuale”. Supponiamo che io depositi 1.000 Euro in banca e che il coefficiente di riserva frazionaria, la quantità che per legge va detenuta nell’istituto,sia del 2,5%, la banca stessa potrà prestare 100:0.05=2.000 Euro, ora se l’interesse sui prestiti fosse sempre del 2,5%, la banca guadagnerebbe di soli interessi 2.000x2.5%= 50 Euro. Il risultato è che la banca, sui 100 Euro che ho depositato, guadagna il 50% di interessi ed il 2.000% di capitale (questo si chiama signoraggio secondario)!!!! Secondo alcuni studiosi, però, questi sono dati al ribasso. Infatti, esiste una legge che consente alle banche la mobilizzazione delle riserve, cioè possono movimentare l’intera riserva, purché alla fine della giornata la riserva media giornaliera calcolata su un mese sia pari all’ammontare della riserva dovuta, in buona sostanza possono prestare l’intero deposito, purché a fine giornata il conto che ogni istituto ha preso la banca centrale non sia in negativo. Questo fa sì che girando il “denaro virtuale” attraverso vari istituti durante la giornata, 1.000 Euro “reali”possono diventare 50.000 nell’arco di 24 ore, con un evidente pauroso guadagno da signoraggio secondario, considerando un tasso del 5% si parla di ricavo per 2.500 Euro, a fronte di interessi pagati di appena 20 Euro(al 2%)!(per approfondimenti: G. Venturi, riserva frazionaria vs. riserva totale). Alcune considerazioni s’impongono. Innanzitutto bisogna denunciare la menzogna che viene comunemente diffusa che le banche guadagnerebbero la differenza tra interessi passivi e attivi; infatti, come abbiamo visto, le cifre sui cui queste percentuali vengono calcolate sono molto diverse! Secondo, che grazie a questo sistema, il 90% del denaro circolante è “virtuale”(assegni, bonifici, accrediti, prestiti,ecc.), quindi “creato” senza costi dalle banche, ma sul quale il cittadino deve pagare interessi frutto del suo lavoro, facendo guadagnare loro cifre spaventose, al contempo indebitandosi sempre più. Infine, va considerato che il “denaro virtuale” circolante al mondo è 5 volte maggiore di tutti i beni esistenti. Ciò significa che il denaro circolante rappresenta un debito scoperto per l’80%! Il sistema mondiale si regge sul fatto statistico che meno del 2% dei depositi bancari verranno ritirati. Il “giochino” si rompe quando succedono crisi come in Argentina o in Inghilterra, allorché la gente va in banca pensando di poter ritirare il “denaro reale”, col risultato di inutili file davanti agli sportelli per sentirsi rispondere che i soldi non ci sono!!!
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LA SOVRANITA' MONETARIA E LE SUE CONSEGUENZE Semplificando un po' per esigenze di sintesi, possiamo affermare che in tutti i Paesi del mondo a moneta sovrana (come ad esempio il Giappone) la piramide dell'emissione monetaria è questa:
1) Lo Stato, al vertice della piramide, che ordina l'emissione monetaria; 2) La Banca Centrale, che esegue gli ordini dello Stato ed è perciò parte di esso; 3) Le banche, che alimentano il circuito monetario con la moneta-credito, ossia emettendo moneta sotto forma di credito; 4) Le imprese, datrici di beni e servizi; 5) I cittadini, alla base della piramide, composti in massima parte da lavoratori salariati e dalle loro famiglie, che spendono il denaro guadagnato. La cosa interessante da notare è che questo schema è sì piramidale, ma è anche un circuito, nella misura in cui il sistema democratico permette al cittadino il controllo sul vertice, ossia sullo Stato. Inoltre in uno Stato sovrano il debito pubblico non è un problema, anzi: cerchiamo di capire perché in due parole.
UNO STATO SOVRANO NON S'INDEBITA MAI E' importante sapere che il debito dello Stato a moneta sovrana non è mai il debito dei cittadini: questa è una menzogna tipica dei disinformatori. La cosa migliore che uno Stato a moneta sovrana può fare per i propri cittadini è di spendere in deficit, perché,come abbiamo chiarito in questa "pillola", la spesa in deficit produce ricchezza fra i privati. Lo Stato sovrano è il monopolista della moneta che emette e non "deve" niente a nessuno. Lo strumento attraverso il quale esso impone il suo monopolio
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sono le tasse: costringendo la gente a pagare le tasse in quell'unica valuta, lo Stato obbliga i cittadini a lavorare perquella valuta. Se esso emette titoli di Stato, la gente glieli compra e i suoi soldi gli rientrano nelle casse; se, alla scadenza, li onora, gli stessi soldi rientrano nelle banche (rimangono fuori solo gli interessi) e il gioco ricomincia: per pagare i titoli in scadenza lo Stato ne venderà altri ai risparmiatori e con il ricavato salderà i primi, e così via. E gli interessi non pesano alle casse dello Stato? No, neppure quelli: lo Stato a moneta sovrana li onora inventando denaro dal nulla. Quando poi i titoli di Stato finiscono alle Banche Centrali, esse sono tenute per legge a restituire un'alta percentuale dei profitti al Tesoro. In uno Stato sovrano i titoli di Stato (come pure le tasse) non servono certo a finanziare la spesa pubblica: uno Stato con sovranità monetaria si autofinanzia emettendo moneta. Essi costituiscono una sorta di "libretto di risparmio" per coloro che li acquistano, garantendo una rendita assai più alta di un normale conto corrente bancario. Esiste poi un altro scopo più tecnico per l'emissione dei titoli di Stato, ed è quello di sostenere i tassi d'interesse bancari (come ben chiarito da Warren Mosler in diverse occasioni). Comunque, a tutti gli effetti, i titoli di Stato non sono necessari e possono essere aboliti.
LA MANCANZA DI SOVRANITA' MONETARIA (EURO) E LE SUE CONSEGUENZE Tra tutti gli effetti antidemocratici ed economicamente deleteri dell'euro, spicca in particolar modo lo stravolgimento della normale piramide monetaria. Infatti nell'Eurozona, e solo nell'Eurozona, vige invece una piramide di emissione monetaria ben diversa da quella vigente negli altri paesi del mondo, schematizzabile così:
1) La Banca Centrale Europea (BCE), al vertice della piramide, che emette moneta; 2) Le banche, che sono i percettori della moneta emessa dalla BCE; cioè (attenzione, perché questo è un punto cruciale) l'emissione di moneta da parte della banca centrale non va agli
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Stati, come avviene nel resto del mondo, bensì viene iniettata direttamente nel sistema bancario commerciale; 3) Gli Stati, che quindi devono prendere a prestito la moneta, ossia l'euro, dalle banche; 4) Le imprese, datrici di beni e servizi; 5) I cittadini, alla base della piramide, composti in massima parte da lavoratori salariati e dalle loro famiglie, che spendono il denaro guadagnato.
UNO STATO NON SOVRANO S'INDEBITA SEMPRE In questo singolare schema si nota anzitutto una cosa: è nei fatti impossibile il controllo democratico. Mentre cioè nell'usuale schema di emissione monetaria il sistema democratico permette un controllo da parte dei cittadini sullo Stato, ossia da parte della base sul vertice, nell'eurozona i cittadini, ossia la base, non hanno alcuna facoltà di controllo sul vertice della piramide. In pratica, con l'euro, lo Stato viene sostituito dalle banche, che divengono esse stesse Stato; in altre parole nell'Eurozona lo Stato è, per trattato, controllato dalle banche e non dai cittadini. Quali sono gli effetti di tutto ciò? Anche senza tener conto del fenomeno detto "output gap" (1), che comporta una continua fuoriuscita di moneta dal circuito della produzione composto dalle imprese, dai lavoratori salariati e dalle loro famiglie, la conseguenza più devastante per l'economia è il fatto che uno Stato non sovrano si indebita sempre, e questo prepara il terreno per le cosiddette "privatizzazioni" (leggi: svendita del patrimonio nazionale a prezzi di saldo). Riepiloghiamo i punti essenziali della situazione: I - All'interno dell'eurosistema uno Stato, per avere denaro, non crea direttamente la propria moneta (e questo a dire il vero avveniva già da prima del sorgere della B.C.E. e dell'avvento dell’euro); II - Lo Stato allora stipula una sorta di cambiali, i cosiddetti "Titoli di stato", che vengono vendute in determinate date, e in determinati contesti e luoghi, in quelle che vengono definite "Aste dei titoli di Stato". Chi acquista i titoli di stato trasmetterà allo Stato il denaro corrispondente ai titoli di stato acquistati. Lo Stato si indebita per la somma corrispondente ad essi (ad esempio se sono stati venduti titoli di stato per un ammontare di 50 miliardi di euro, quello Stato si è indebitato di 50 miliardi di euro con chi li ha acquistati). Questo debito è gravato da un interesse, che dipende dal modo in cui l’asta è andata. Più un Paese è in difficoltà finanziarie o è considerato a rischio (magari per via delle valutazioni-truffa delle c.d. agenzie di rating), più è alto l’interesse sui “prestiti” che i Paesi devono promettere se vogliono che i loro titoli di stato siano acquistati. Esempio: se sono un Paese solido potrò vendere titoli di stato per un ammontare di 50 miliardi di euro con un interesse del 2%. Ma se sono un Paese scombussolato da guai economici o speculazioni finanziarie, "i fornitori del denaro" vorranno un interesse
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maggiorato per il "rischio" che corrono, e quindi quel "prestito" potrà avere un interesse più alto, ad esempio del 7%: di qui il famigerato "spread" con cui i mercati hanno messo sotto scacco la nostra democrazia. Una volta gli Stati potevano prevedere entro una certa misura che i propri titoli di stato fossero acquistati dalle loro Banche Centrali. Adesso non è più così. Tranne casi peculiari e cosiddette procedure d’urgenza, la prassi è che tutto il denaro possa essere acquistato dai mercati di capitali, da soggetti privati, e che operano in base a esclusive ragioni di profitto. E’ chiaro il quadro dell’orrore che emerge?
Tutti i Paesi dell’Eurozona non hanno più neanche il barlume della sovranità monetaria.
Tutti i Paesi dell’Eurozona, per avere soldi per finanziare pensioni, istruzione, trasporti, ecc., devono andare col cappello in mano presso banche, fondi pensioni, gruppi di affari privati e chiedere in prestito il denaro. Denaro che verrà dato in prestito in cambio di interessi crescenti in proporzione alla tua difficoltà economica come Paese.
La piramide dell'euro produce quindi questi tre effetti: 1) distrugge l'economia reale; 2) elimina il controllo democratico; 3) trasforma i cittadini in sudditi, schiavi dei "mercati". Difficile credere che tutto questo sia stato realizzato in buona fede o sia frutto di un madornale "errore".
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Come lo Stato può guadagnare dal signoraggio
In soldoni, è il caso di dirlo, come eliminare le Tasse al Cittadino. Lo Stato Italiano (e gran parte degli altri Stati Sovrani nel Mondo) ha abdicato alla propria Sovranità Monetaria a favore della Banca Centrale (prima Banca d’Italia, ora Banca Centrale Europea). Questi “Fantasmi Giuridici” sono privati, appartengono a Banche Private di Banchieri Privati, e quindi rispetto al Cittadino (ignaro, ignorante, indifeso e spesso indifferente) adoperano la logica del ‘servirsi’ e non del ‘servire’, unico comportamento etico (v. Giacinto Auriti). Come tutte le Corporation, le Banche non sono orientate all’Etica ma al Profitto (v. Domenico De Simone). I politici sono “camerieri dei banchieri” per quei personaggi che hanno saputo ‘vedere’ al di là della cortina di fumo e menzogna che cela la vera realtà del sistema bancario e finanziario dell’Italia e di tutto il Mondo e che si chiama Usurocrazia (v. Ezra Pound). Se lo Stato stampasse la propria moneta, come conia le proprie monetine, si estinguerebbe di colpo il mostruoso Debito Pubblico che grava su tutti Noi, i Nostri Figli e quindi il Nostro Futuro. Si spezza così la catena della schiavitù della moneta-bancaria, catena forgiata dalla creazione dal nulla della monetadebito (‘ex nihilo’ – v. Maurice Allais). Il Popolo, di nuovo padrone della propria Sovranità Monetaria, tornerebbe a Vivere. Lo Stato tipografo Facciamo un esempio: lo Stato paga un Dipendente Pubblico 1.400 euro, che in contanti equivale ad un mazzetto di 14 banconote da 100 euro nominali (valore nominale = di facciata, quanto stampato sulla carta-moneta). Attualmente ogni banconota costa allo Stato 100 euro, più gli interessi (mettiamo che il Tasso di Sconto, che è il costo del denaro tra Banca Centrale e Banche Locali, è al 2,5% e che si applichi anche allo Stato). Al Banchiere la stessa Banconota costa 3 centesimi di euro (3 eurocent = 0,03 euro = valore intrinseco = costo di produzione = costo medio della carta, inchiostro, tecniche anticontraffazione ecc...). Il Banchiere ricava 1.435 euro (100 x 2,5% x 14). Il Banchiere spende 0,42 euro (14 x 0,03). Il Banchiere guadagna 1.434,58 euro (1.435 – 0,42) e questo è il signoraggio sullo stipendio di un singolo dipendente. Quanti sono i Dipendenti Pubblici? 3 milioni? Quant’è lo stipendio medio? Quello indicato? Un po’ meno, un po’ di più? Fate voi gli aggiustamenti... Uno stipendio di 1.400 euro ‘costa’ allo Stato 1.435 euro. Lo stesso meccanismo per una strada, un ospedale, un ponte, un carroarmato, un telefono... E queste spese dello Stato vanno saldate, con le Tasse. Calcoliamo, da Bar dello Sport, la Tassa che tutti i cittadini devono pagare per saldare 1.435 euro x 3 milioni di dipendenti pubblici. Non facciamoci distrarre e lasciamo ai politici giocare sul fatto se i Dipendenti pubblici sono tanti o pochi o il giusto, e se i ponti
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servono o non servono, se gli Ospedali e le scuole vanno privatizzate o no. Noi ormai abbiamo capito che anche UN SOLO dipendente costerà sempre più di quanto il poverino intasca. Facciamo due conti: 1.435 x 3.000.000 = 4.305.000.000 euro ! 4,3 miliardi di euro al mese ! e poi ci sono le strade, gli Ospedali ecc... E se lo Stato stampasse i propri soldi? Stampare un mazzetto di banconote che valgano 1.400 euro costa 0,42 euro, ricordiamolo... 0,42 x 3.000.000 = 1.260.000 euro ! Il Pubblico Impiego allo Stato costerebbe 1,6 milioni di euro al mese ! E’ assurdo?!?! 4,3 miliardi di euro contro 1,6 milioni di euro? Quanti contribuenti ci sono in Italia ? Facciamo pagare anche i gatti? Diciamo 30 milioni? Trovate Voi i dati precisi. .. 4,3 miliardi di euro / 30 milioni di tassati = 143 euro! 1,6 milioni di euro / 30 milioni di tassati = 0,05 euro! Con il signoraggio del Banchiere, il Pubblico Impiego costa al Contribuente (attualmente) 143 euro al mese, senza signoraggio invece, solo 0,05 euro al mese. E gli impiegati non perderebbero Potere d’Acquisto perché le banconote sarebbero garantite dallo Stato, quindi dalla comunità tutta, per semplice convenzione, perché la banconota avrebbe il valore che tale convenzione ‘induce’ nella carta. E’ il Popolo che accettando la carta-moneta (per convenzione tra i Cittadini stessi di una Società) ne crea il valore, con il principio dell’induzione, scoperto dal Prof. G. Auriti. Non serve neanche la riserva aurea (in ogni caso e di fatto già assente dal 1971, con la fine degli accordi di Bretton Woods, per volere di Nixon e la chiusura della Gold Window). Stesso discorso per le strade, pensionati, ospedali... Lo Stato pagherebbe le Ditte che fanno le Grandi Opere con moneta propria, non carica di Usura Bancaria. La realizzazione di Servizi e Lavori Pubblici saranno discussioni squisitamente politiche e non economiche. Sarà il consenso popolare a determinare investimenti, senza dipendere da Usurai. Se il Popolo ritiene necessario un ponte, lo Stato stampa i soldi necessari per fare quel ponte. Così non si avrà inflazione perché, a costo zero (spese tipografiche), si crea il bene-moneta per realizzare il ponte, ossia il suo equivalente Bene Reale (concetto base del Credito Sociale. v. L’Isola dei Naufraghi, di Louis Even). Da qui si può partire per creare il Reddito di Cittadinanza, perno concettuale e pratico per slegare il Popolo dalle angherie e ricatti dei Detentori del Potere di Emettere Moneta.
IL Segreto del Capitale Avete accumulato un piccolo o grande risparmio: 50 mila euro, 100 mila. Anche 500 mila, se siete un dentista o un bottegaio. La propaganda del capitalismo terminale vi invita, anzi vi spinge, vi obbliga a farlo fruttare: nel futuro, vi dice la sirena seduttrice, vi ritroverete con una bella somma, ben accresciuta, che renderà serena la vostra vecchiaia. Voi, perciò, affidate i vostri risparmi a un fondo d'investimento, a un fondo pensione. Se i risparmi sono alti, a una società di gestione dei patrimoni. Ogni fondo ha un gestore: un esperto, uno che sa diversamente da voi - come far fruttare i vostri soldi. Li impiega in azioni e obbligazioni, da esperto qual è: i titoli più lucrosi, nel mix più sapiente. La realtà è un po' diversa. La prima cosa che fa' il gestore, appena ricevuti i vostri soldi, è: comprarsi la Mercedes più grossa sul mercato, aggiungervi una Porsche per i suoi week-end, accaparrarsi un attico di lusso. Per vivere da ricco. La Mercedes nuova del gestore dovrebbe suscitare qualche sospetto. Si sta occupando davvero di far diventare ricchi noi? La Mercedes l'ha comprata coi soldi nostri; fossero stati suoi, magari, avrebbe scelto un modello più economico. Speriamo almeno che accresca il nostro risparmio, il nostro modesto capitale. In realtà, i gestori dei fondi, in media, non riescono quasi mai a battere l'indice. Lo hanno provato studi seri: perdono soldi più o meno come avreste fatto voi, se aveste giocato in Borsa personalmente. Almeno vi sareste rovinati da soli, senza pagare commissioni. Perché questo è il punto: perda o vinca, per il gestore è lo stesso. Lui, guadagna sempre: si fa pagare per gestire i vostri risparmi. In anticipo. Grasse commissioni. Il capitale, del resto, mica è suo: è vostro. Suo è il lucro.
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Ancor peggio, se vi consigliano di mettere i soldi in azioni. Dicono in America: sulla porta di Wall Street (la Borsa) c'è una scritta: Caveat Emptor, stia attento il compratore. Ma questa scritta la vedono solo gli esperti, gli speculatori professionali. E, loro, non hanno nessun interesse ad aprirvi gli occhi, perché la vediate anche voi. Anzitutto, non vi avvertono che la Borsa è come la caccia alla volpe: un gioco per grandi abbienti. Anche negli Stati Uniti, dove tutti hanno qualcosa in azioni, il 10 per cento delle famiglie detiene l'86 per cento dei titoli. Uno degli scopi primari (e il meno confessato) della Borsa è di fabbricare capital gains (profitti sul capitale) per consentire ai miliardari di evitare le tasse: il prelievo fiscale sui redditi di lavoro è aggressivamente progressivo, sui capital gains o è zero, o è a percentuale piatta (non aumenta col reddito). Ma la Borsa serve anche per fabbricare perdite, in modo da compensare profitti: sempre per consentire ai signori di sfuggire al fisco. Tuttavia, la Borsa ha bisogno dei piccoli risparmiatori. Altrimenti, essendo un gioco a somma zero, chi potrebbero spogliare i professionisti dell'azzardo? Da qui l'invito generale, nei tempi del capitalismo ultimo, a diventare tutti azionisti. Lo chiamano capitalismo democratico: senza dire che esso presenta per il padronato alcuni vantaggi collaterali. Per esempio, se un'azienda paga i suoi lavoratori, in parte, con proprie azioni (come avviene in Usa, e si vorrebbe cominciare a fare in Europa), su quell'emolumento non deve sborsare i contributi previdenziali. Cercano di stimolare persino il vostro patriottismo: mettendo i risparmi in Borsa, finanziate le aziende italiane (non è vero: le imprese si finanziano sul mercato dei titoli solo in percentuale marginale; per lo più s'indebitano con le banche, emettono bond od obbligazioni, o presso merchant bank). Sempre più seducente, si ripete l'urgente invito a investire i risparmi nei fondi, anche per assicurarsi la pensione: tra vent'anni, il vostro pacchetto di azioni avrà preso un bel valore, e potrete cominciare a realizzarlo. E' una frode: le azioni, fra vent'anni, saranno quasi sicuramente ribassate. Per il solo fatto che allora ci saranno meno italiani di oggi, e quindi la domanda di azioni sarà più debole. Negli anni '70, un analista americano di nome Gelvin Stevenson provò a confrontare le performances borsistiche secondo le varie classi di reddito: scoprì che chi ha redditi alti vince, e chi ha redditi bassi, tendenzialmente, perde. E che perde tanto più, quanto più il suo reddito è basso. Fino a pochi anni fa, gli agenti di Borsa - mediatori necessari, se volete acquistare azioni - erano una casta chiusa, un monopolio. Questi sacerdoti del mercato e del rischio, stranamente, si erano protetti da ogni rischio, e dalla concorrenza sui prezzi. Si facevano pagare in commissioni fisse. Ancor oggi, che vincano o perdano (coi soldi vostri), ha poca importanza: loro incassano per ogni transazione che operano a vostro nome. A volte comprano e acquistano coi soldi vostri, solo per accrescere il loro onorario. Diversi anni fa, a New York, un povero risparmiatore di nome Guy R. Pierce affidò il suo modesto gruzzolo, 3 mila dollari, agli agenti Richard, Ellis & Co. Nel giro di un mese, Pierce ritrovò il proprio patrimonio ridotto a 110,98 dollari in liquidità e 50 dollari in azioni. Come scoprì il giudice a cui il malcapitato si rivolse, il suo agente era giunto ad operare sul conto del cliente, in un mese, "fino a 15 acquisti di un solo titolo per complessivi 31 mila dollari, e altrettante vendite di quel solo titolo per oltre 26 mila dollari. In un caso il broker vendette allo scoperto un titolo per ricomprarlo lo stesso giorno, perdendo in entrambe le transazioni". Per questa splendida performance, la Richard, Ellis & Co. addebitò a Pierce commissioni per 1022 dollari. Il capitalismo terminale, finanziario, come tende a retribuire il minimo possibile il lavoro, così tende a non retribuire il risparmio. In ogni caso, la sua vittima predestinata è il lavoratore-produttore, colpito da due parti: da salariato, e da risparmiatore. Il risparmio è una sciagura, di questi tempi. Come Pinocchio, incauto, mostra al Gatto e alla Volpe i suoi zecchini d'oro, così accade a voi risparmiatori quando mettete il denaro risparmiato in banca. In tal modo, il Gatto e la Volpe sono al corrente di quanto avete. Da quel momento, hanno un solo pensiero: portarvi via i soldi. Già il bancario allo sportello, ben istruito, vi fa' notare che tenete cifre troppo grosse sul conto corrente, che non rende
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niente (ma non è la banca a fare in modo che non renda niente?). Mettetelo nei nostri fondi, il vostro capitale. Che rendono il 3, il 5. Detratte, come ovvio, spese e commissioni. A Pinocchio, il Gatto e la Volpe parlarono di un favoloso orto, dove gli zecchini, seminati, avrebbero generato alberi di zecchini, con frutti d'oro. Voi risparmiatori venite convinti, né più né meno di Pinocchio, che quel campo dei miracoli esiste. E dove sia, lo sa solo il gestore. Invece, se proprio le cose vanno bene - se la Borsa sale, una situazione in cui anche gli inesperti guadagnano - il gestore sì farà fruttare il vostro risparmio il 7, anche il 18%; ma a voi, fateci caso, sarà attribuito il 4, o il 14%. Il resto, arricchisce i gestori.Se le cose vanno male in Borsa e il gestore (come sareste capace di fare anche voi) perde, il danno è tutto vostro. Non rivedrete più il vostro capitale. Ve ne daranno due o tre motivi. Primo: "non le conviene uscire adesso". Secondo: "il suo capitale, in questo momento, non è liquido" (i titoli non sono realmente liquidi, ossia vendibili in tempi di crisi, di calo rapido dei corsi: nessuno li compra). Fino al terminale argomento: "il suo capitale è perduto. Non sapeva di averlo impiegato in un investimento a rischio?". E' il metodo del Gatto e della Volpe. Il vostro capitale, per loro, è un fastidioso passivo: perché devono pagarvi qualcosa, un interesse, un frutto, sborsandolo di tasca loro. L'attivo, per loro, non è il vostro capitale, sono i frutti che loro possono introitare, moltiplicati, dal vostro risparmio. Quelli, se li tengono loro quanti più possono. Ma allora che fare? Lasciare i soldi in banca, su conto corrente che non rende niente? Perché almeno sono liquidi, cioè li potete ritirare in ogni momento? Ah, poveri imperdonabili Pinocchi: voi ignorate tutto della banca, ignorate i trucchi del credito, ignorate gli impegni che avete assunto quando avete messo i soldi in banca. E' appunto sulla vostra ignoranza che ingrassano i finanzieri, gli speculatori, i banchieri. Il trucco comincia lì, proprio nella banca. La banca vi fa' credere che presta il vostro denaro ad attività produttive. Se avete messo 100.000 euro in deposito, essa presta - vi fa' credere - i 100.000 euro a un imprenditore che chiede un fido. Così spiega la forbice fra il tasso passivo che paga a voi - l'1 per cento d'interesse, che con l'addebito delle spese diventa lo 0 per cento, o addirittura un interesse negativo (e voi già ci perdete, per il solo fatto di aver affidato i soldi alla banca) - e il tasso attivo che fa' pagare all'imprenditore, indebitandolo: il 7%, magari il 12 o pii Voi credete che questo sia il lucro della banca: 7 meno 1, 12 meno uno. In percentuale su quei 100 mila euro, fa' un guadagno di 7mila o 12mila. Un po' eccessivo, ma insomma la banca corre dei rischi: l'imprenditore può diventare insolvente, la banca ha delle spese. Il lucro è legittimo. Così credete voi. Ma la banca, sul vostro deposito, in realtà lucra non il 7 ma il 28%, non il 12 ma i l 48%. La banca ha davvero scoperto il campo moltiplicatore degli zecchini; solo, non ve ne fa partecipi. A voi, riconosce solo l'1 per cento. Come avviene? Dov'è il trucco? Il trucco è: quando voi depositate in banca 100 euro, la banca può creare fra i 10 e i 20 prestiti da 100 euro ciascuno: ossia "crea" moneta per mille o duemila euro. Nei paradisi fiscali, dove non si richiedono riserve obbligatorie, anche di più, fino a 10 mila euro. E su tutto quel denaro inventato e dato a prestito la banca lucra gli interessi. Ma come fa' la banca, obietta Pinocchio, a prestare denaro che non ha in cassa? Può perché sa che i depositanti non ritireranno tutti insieme la totalità dei loro depositi, né i debitori realizzeranno di colpo i loro fidi. Lo faranno a poco a poco, secondo necessità; lo faranno per lo più emettendo assegni, non ritirando contanti. Basterà il flusso di cassa (il debitore paga gli interessi con denaro vero) per consentire alla banca di pagare contanti ai depositanti, relativamente pochi, che chiedono soldi veri. Per mantenere il pubblico nell'illusione che la banca è solvente, che i soldi li ha. Ma quei soldi, non sono altro che scritture contabili. Tra l'85 e il 95% del denaro circolante è creato dalle banche. Attraverso l'apertura di credito. Moneta-credito. Moneta scritturale, come si dice nel gergo della banca. O anche, in America: moneta creata dall'aria, fiat money. O come dice
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Maurice Allais, l'unico economista Nobel affidabile: moneta creata ex nihilo. "Ex nihilo": può essere più chiaro? Ezra Pound, che aveva compreso il trucco, ne era diventato quasi pazzo nello sforzo di avvertirne il pubblico, di gridarlo in versi ruggenti, di svegliare Pinocchio, l'ingannato, dalla sua auto-illusione. Citava di continuo la definizione che l'Enciclopedia Britannica, monumento del pensiero politicamente corretto, dava della banca: "la banca lucra gli interessi dal denaro che crea dal nulla". Ogni banca, avendo in cassa depositi per cento euro, paga per quel deposito l'1 per cento; poi ne presta almeno 400 al 7%, lucrando 28 euro di interessi. Si può essere più chiari di così? Ma Pinocchio continua a dormire: noi, voi. Pound sapeva anche questo, e citava una frase che il primo lord Rotschild avrebbe pronunciato nel 1861: "pochissimi capiranno il sistema, e quelli che lo capiranno saranno occupati a far soldi. Il pubblico probabilmente non capirà che è contro il suo interesse". E' così. Talora, in certi momenti roventi della storia economica, specie in Usa, le banche hanno creato denaro dal nulla in percentuali enormi, senza il più flebile rapporto coi depositi di cui avevano l'affidamento. In quei rari momenti, tragici crack che rovinavano milioni di uomini e donne, il loro bluff è stato rivelato: troppi depositanti si sono precipitati allo sportello per riprendersi i soldi, e si è visto che la banca, quei soldi, non li aveva. Ma da tempo hanno imparato la quota di espansione della moneta falsa che non inquieta i gabbati risparmiatori. Nei paesi europei, questa quota è fra quattro e sei volte i depositi. Da noi per esempio, con una riserva obbligatoria del 15%, le banche possono, su depositi ammontanti a 2 milioni di euro, fare crediti per 11.333.333 milioni: quasi il sestuplo. E sulla differenza, 9.333.333, la banca estrae gli interessi. E' denaro falso. E' denaro vuoto. Ma il denaro, anche falso, comanda il lavoro: l'imprenditore che ha ottenuto un fido fa' sgobbare gli operai e funzionare i macchinari, per guadagnare tanto da restituire i ratei del capitale con gli interessi. Così il denaro vuoto si riempie con la vera fonte della ricchezza, che è il lavoro e il sudore degli uomini. Ma così, la banca preleva continuamente un tributo occulto su tutte le attività produttive dell'uomo. Ogni lavoratore, ogni imprenditore, è suo schiavo. Basta che la banca espanda il credito (crei pseudo-capitale) e vedrete i lavoratori accelerare il ritmo, sudare e affannarsi come burattini impazziti per pagare gli interessi sul debito, su quel denaro falso; basta che restringa il credito, e i lavoratori saranno licenziati a migliaia. Anche se noi, personalmente, non prendiamo a prestito denaro dalle banche, tuttavia paghiamo degli interessi, senza saperlo, come consumatori. Infatti ogni prezzo che paghiamo, ogni merce o servizio che compriamo, contiene un certo ammontare di interessi. Margrit Kennedy, una economista del centro-studi Hermann Institut Deutschland, ha provato a determinare la quota d'interessi che paghiamo (alle banche) per alcuni servizi pubblici in Germania. Per la raccolta dei rifiuti (un'attività che impiega poche macchine e molta manodopera), tale quota è il 12% del prezzo. Per l'acqua potabile, il 38%. Per l'edilizia popolare, il 77%. In media, su tutti i beni e i servizi, paghiamo il 50% di interessi. Nei tempi medievali, i sudditi pagavano al signore feudale, o alla Chiesa, "la decima", ossia solo il 10% dei loro introiti. Oggi paghiamo cinque volte la decima ai prestatori di capitale. Il feudalesimo non è tramontato; s'é rafforzato, sotto altra forma. La sola salvezza sarebbe non stare al gioco. Ridurre l'indebitamento delle famiglie e delle industrie, e degli Stati. Ma le banche non lo consentono: esse vogliono indebitare il mondo, perché il mondo lavori per esse. Ecco perché Ezra Pound scrisse quella frase strana, per avvertirci: "un popolo che non s'indebita fa' rabbia agli usurai". Perché sarebbe ben possibile allo Stato emettere moneta libera da interessi, moneta liberatrice dalla schiavitù delle banche e dalla necessità d lavorare per le banche. Ma questa prerogativa è, in Europa, positivamente vietata dal Trattato di Maastricht, nell'articolo 104. Perché le banche indebitano, in modo primario ed essenziale, i governi. Gli Stati. Questi non possono stampare moneta; devono emettere Buoni del Tesoro, titoli in cui riconoscono il loro debito, e consegnarli alla Banca Centrale, che emette moneta per un valore pari ai titoli emessi. In tal modo, anche sulla moneta della nazione la banca - perché la Banca
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Centrale è dovunque proprietà privata delle banche - preleva un interesse, i frutti dei Buoni. Solo pochi statisti hanno osato stampare moneta di Stato, non gravata da interessi. Quei pochi, pochissimi, hanno provato sul loro corpo la rabbia degli usurai. Nessuno di loro è morto tranquillo nel suo letto. Alla fine del 1862 Abramo Lincoln ebbe bisogno di 449 milioni di dollari di allora per finanziare la guerra di secessione, in pieno corso. Le banche si offrirono di creare quella moneta con il solito metodo: ma chiesero il 30% d'interesse, per via dei rischi della guerra che rendevano lo Stato debitore a rischio d'insolvenza. Lincoln allora ricorse al potere che gli veniva dalla costituzione americana, articolo 1: sottopose al Congresso, che l'approvò, la proposte di emissione di banconote di Stato (greenback), prestito che il popolo può fare a se stesso, senza pagare gli interessi. In piena guerra, si videro l'agricoltura e l'industria nordiste tornare a fiorire. Il lavoro umano, comandato da denaro abbondante, riempì quei biglietti di ricchezza reale. Nel 1864 Lincoln si ricandidò alla presidenza, dichiarando pubblicamente la sua intenzione di continuare ad emettere moneta di Stato, invece che acquistarla ai banchieri di Londra. Secondo una tradizione difficile da controllare, il superbanchiere londinese sir Goschen (ebreo) disse ai suoi pari: "se questa insana politica finanziaria perdurasse, quel governo fornirà la propria moneta a costo zero. Non avrà alcun debito. Avrà tutto il denaro necessario per i suoi commerci. Questo governo dev'essere distrutto, o distruggerà ogni monarchia del mondo". Era l'inizio del 1865. Il 14 aprile dello stesso anno, Lincoln cadeva sotto le revolverate di un sicario. Era accaduto già ad Alexander Hamilton, il segretario al Tesoro di George Washington, fondatore della banca nazionale americana, emettitrice di banconote di Stato: fu ucciso in duello, non ancora cinquantenne, da uno spadaccino professionale. Sarebbe accaduto anche a Hitler, colpevole di aver ridotto al minimo le transazioni valutarie nei commerci internazionali, sostituendolo con un sistema di scambio di merci fisiche. Anche su Ezra Pound, come sappiamo, calò la vendetta degli usurai. Egli aveva cercato di proclamare al mondo il trucco del capitale: i soldati americani lo esposero in una gabbia nella Pisa liberata. Poi, per 13 anni, fu recluso in manicomio. Il più grande poeta americano.
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DOSSIER BANCHE (segreti banche svizzere http://cromaplus.net/index.php/it/news/il-segreto-bancario-in-svizzeranon-e-cosi-segreto-fra-i-massoni.html )
(Ombra delle banche al potere http://www.adamkadmon.it/frame.asp?target=http://777babylon777.blogspot.com/2011/1 1/il-gioco-delle-parti.html ) (il caso della banca inglese HSBC finanziatrice di terroristi e mafiosi di tutto il mondo http://www.informarexresistere.fr/2013/03/11/banchieri-gangster-troppo-grandi-per-lagalera/#axzz2NEL1eDZJ )
CHI CONTROLLA IL DENARO? - The Economic Collapse -
LO FA IN SEGRETO LA BANCA CENTRALE MONDIALE NON ELETTA E SENZA RENDERE CONTO A NESSUN GOVERNO
Un’organizzazione internazionale immensamente potente, di cui la maggior parte delle persone non ha mai nemmeno sentito parlare, controlla segretamente l’offerta di moneta del mondo intero. Si chiama Banca dei Regolamenti Internazionali, ed è la banca centrale delle banche centrali. Si trova a Basilea, in Svizzera, ma ha filiali anche a Hong Kong e Città del Messico. Si tratta essenzialmente di una banca centrale non eletta, indipendente e che ha la totale franchigia dalle imposte e dalle leggi nazionali. Anche Wikipedia ammette che ” non risponde a nessun singolo governo nazionale.“ La Banca dei Regolamenti Internazionali è stata utilizzata per riciclare denaro per i nazisti durante la seconda guerra mondiale, ma in questi giorni lo scopo principale della BRI è quello di guidare e dirigere il sistema finanziario globale destinato ad essere unificato. Oggi, 58 banche centrali globali appartengono alla BRI, e influiscono sul modo in cui l’economia degli Stati Uniti (o qualsiasi altra economia) si svolgerà nel corso del prossimo anno molto più di un qualsiasi politico. Ogni due mesi, i banchieri centrali del mondo si riuniscono a Basilea per un “Convegno di Economia Mondiale”. Le decisioni che vengono prese durante questi incontri interessano ogni uomo, donna e bambino sul pianeta, eppure nessuno di noi ha voce in capitolo su quello che succede. La Banca dei Regolamenti Internazionali è un’organizzazione fondata dall’élite globale, opera a vantaggio delle élite globali ed è destinata ad essere uno dei cardini principali del nascente sistema economico mondiale. E’ imperativo che le persone vengano informate su ciò che è questa organizzazione e dove ha intenzione di portare l’economia globale. Purtroppo, solo pochissime persone sanno veramente cos’è la Banca dei Regolamenti Internazionali, e
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ancora meno persone sono a conoscenza delle riunioni di economia globale che si svolgono a Basilea su base bimestrale. Questi incontri di economia globale sono stati discussi in un recente articolo del Wall Street Journal … Ogni due mesi, più di una dozzina di banchieri si incontrano qui la domenica sera, per parlare e cenare al 18° piano di un edificio cilindrico che si affaccia sul Reno. Le discussioni durante la cena sul denaro e sull’economia, sono più che accademiche. Al tavolo ci sono i capi delle maggiori banche centrali del mondo, che rappresentano i paesi che producono ogni anno più di 51.000 miliardi di dollari di prodotto interno lordo, i tre quarti della produzione economica mondiale. L’articolo prosegue descrivendo la stanza nella quale avvengono questi incontri di economia globale. Sembra uscita fuori da un romanzo … Mr. King della Banca d’Inghilterra conduce le discussioni durante la cena in una sala decorata dallo studio svizzero di architettura Herzog & de Meuron, che ha progettato lo stadio a “Nido d’Uccello” per le Olimpiadi di Pechino. Gli uomini hanno posti riservati ad una tavola rotonda in una sala profumata di orchidee bianche e incorniciata da pareti bianche, soffitto nero e vista panoramica. I banchieri centrali che si riuniscono per questi convegni non sono lì solo per socializzare. Nessun membro del personale è ammesso a questi incontri, che si svolgono in un clima di assoluta segretezza … Argomenti seri si alternano a stuzzichini, vino e chiacchiere, secondo le persone che hanno familiarità con queste cene. Mr. King chiede di solito ai suoi colleghi di parlare delle prospettive nei rispettivi paesi. Altri fanno domande supplementari. Le riunioni non producono trascrizioni o verbali. Nessun membro del personale è ammesso. Dunque il destino dell’economia mondiale è determinato da banchieri centrali non eletti in incontri segreti di cui nessuno ha mai sentito parlare? Questo certamente non sembra molto “democratico”. Ma questa è la direzione verso la quale la “governance globale” ci sta portando. L’élite crede che le “grandi decisioni” sono di gran lunga troppo importanti per essere lasciate “al popolo”, e così la maggior parte delle “istituzioni internazionali” che sono state fondate dall’élite funzionano indipendentemente dal processo democratico. Purtroppo, la verità è che tutto questo è stato progettato da moltissimo tempo. In un recente articolo dal titolo “Chi governa il mondo? La prova consistente che un gruppo ristretto di ricchi elitari tira le fila“, ho inserito una citazione del professore di storia della Georgetown University Carroll Quigley, tratta da un libro completato nel 1966 e che parlava dei grandi progetti che l’élite aveva per la Banca dei Regolamenti Internazionali … l poteri del capitalismo finanziario avevano un altro obiettivo di vasta portata, di creare nientemeno che un sistema mondiale di controllo finanziario in mani private, in grado di dominare il sistema politico di ogni paese e l’economia del mondo nel suo complesso. Questo sistema doveva essere controllato in un regime feudale dalle banche centrali del mondo che agivano di concerto, tramite accordi segreti concordati in frequenti incontri e conferenze private. Il vertice del sistema doveva essere la Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea, in Svizzera, una banca privata posseduta e controllata dalle banche centrali mondiali, esse stesse corporazioni private. A quel tempo, la Banca dei Regolamenti Internazionali iniziava appena a giocare un ruolo importante negli affari mondiali. Ma nel corso degli anni, la BRI è diventata sempre più importante. Il seguente è un estratto da un articolo di Ellen Brown … Per molti anni la BRI ha mantenuto un profilo molto basso, operando dietro le quinte di un hotel abbandonato. Era qui che si prendevano decisioni per svalutare o difendere valute, fissare il prezzo dell’oro, regolare il sistema bancario offshore, e aumentare o abbassare i tassi di interesse a breve termine. Nel 1977, tuttavia, la BRI ha dato il suo anonimato in cambio di una sede più efficiente. Il nuovo edificio è
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stato descritto come “un grattacielo circolare di 18 piani con una lunga storia, che si erge sopra la città medievale come un reattore nucleare fuori luogo.” Presto divenne noto come la “Torre di Basilea.” Oggi la BRI è indipendente dai governi, non paga le tasse, e ha una sua forza di polizia privata. E’, come previsto da Mayer Rothschild, al di sopra della legge. Sì, sicuramente ha una notevole somiglianza con la Torre di Babele, come potete vedere dalla foto in questo articolo. Ancora una volta l’élite globale sta cercando di unire l’umanità sotto un unico sistema, e questa non è certamente una buona cosa. Ma molti di questi elitisti sono del tutto convinti che “la governance globale” è ciò di cui l’umanità ha un disperato bisogno. Hanno detto anche pubblicamente cosa hanno intenzione di fare, ma la maggior parte delle persone non ascolta. Ad esempio, quello che segue è un estratto da un discorso che l’ex presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet ha tenuto al Council on Foreign Relations di New York … Nel settore della cooperazione tra le banche centrali, il forum principale è il Global Economy Meeting (GEM), che si tiene presso la sede della BRI a Basilea. Nel corso degli ultimi anni, questo forum ha ospitato 31 governatori come membri permanenti, più un certo numero di altri governatori presenti a rotazione. Il GEM, al quale partecipano a pieno titolo tutti i governatori delle banche centrali delle economie emergenti, è diventato il gruppo più importante per la governance globale, tra le banche centrali. Il discorso si intitolava “Governance Globale Oggi”, e si può trovare la trascrizione completa qui. Ma la maggior parte delle persone non ha mai sentito dire che esiste una cosa come il “Global Economy Meeting” anche perché i media mainstream discutono raramente questo genere di cose. Sono troppo occupati a concentrarsi sullo scandalo dell’ultima celebrità o sugli ultimi scontri felini tra repubblicani e democratici. Se andate sul sito ufficiale della BRI, gli scopi dell’organizzazione sembrano abbastanza innocenti e piuttosto noiosi … La missione della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) è quella di servire le banche centrali nella loro ricerca di stabilità monetaria e finanziaria, per favorire la cooperazione internazionale in tali aree e di agire come una banca delle banche centrali. A grandi linee, la BRI persegue la sua missione:
promuovendo il dibattito e facilitando la collaborazione tra le banche centrali; sostenendo il dialogo con altre autorità che sono responsabili di promuovere la stabilità finanziaria; effettuando ricerche su questioni politiche incontrando le banche centrali e le autorità di vigilanza finanziaria; agendo come controparte privilegiata per le banche centrali nelle loro transazioni finanziarie, e come agente o fiduciario nelle operazioni finanziarie internazionali. La sede centrale è a Basilea, in Svizzera e ci sono due uffici di rappresentanza: nella Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese e a Città del Messico.
Ma quando si inizia a guardare nei dettagli, le cose si fanno molto più interessanti. Quindi, esattamente, come fa la BRI a raggiungere “la stabilità monetaria e finanziaria”? Un articolo pubblicato su investorsinsight.com ha descritto come questo si realizza … Questo si realizza attraverso il controllo delle valute. Attualmente essa detiene il 7% dei fondi di cambio disponibili a livello mondiale, la cui unità di conto è stata convertita nel marzo del 2003 da franco oro svizzero a Diritti Speciali di Prelievo (DSP), una “moneta” fiat artificiale, con un valore basato su un paniere di valute (44% dollaro USA, 34% euro, 11% yen giapponese, 11% sterlina). La banca controlla anche una grande quantità di oro, che mette da parte e presta dandogli grande leva sul prezzo del metallo e sul potere di mercato che ha, essendo l’oro ancora l’unica moneta universale. Le riserve auree della BRI sono state elencate nel suo rapporto annuale 2005 (il più recente) pari a 712
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tonnellate. Come questo si scompone in depositi delle banche affiliate e scorta personale della BRI non si sa. Controllando i cambi di valuta esteri, nonché l’oro, la BRI può fare molto per determinare le condizioni economiche in un dato paese. Ricordatevelo la prossima volta che Ben Bernanke o il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet annunceranno un rialzo dei tassi di interesse. Potete scommetterci che non è successo senza il concorso del Consiglio della BRI. Negli ultimi anni, è diventato sempre più evidente chi ha davvero potere sulla nostra economia. Quando parla Barack Obama, i mercati di solito si muovono molto poco. Quando parla Ben Bernanke, i mercati spesso rispondono con oscillazioni selvagge. Un recente articolo della CNBC intitolato “Banche Centrali: come stanno governando il mondo finanziario” spiega in dettaglio l’enorme impatto che le banche centrali hanno avuto sul sistema finanziario globale nel corso del 2012 … In tutto, altre 13 banche centrali nel mondo hanno seguito l’esempio della Fed e hanno fissato i tassi di interesse pari o vicino allo zero, nel tentativo di tenere aperti i rubinetti della liquidità e sostenere le loro economie in difficoltà. Quelle 14 economie rappresentano l’incredibile valore di 65.000 miliardi di dollari in azioni combinate e capitalizzazioni di mercato delle obbligazioni, secondo la Bank of America Merrill Lynch. Più tardi in questo stesso articolo, l’autore ha discusso le enormi quantità di denaro che le banche centrali mondiali stavano creando dal nulla … “Quando si tiene conto di tutte le banche centrali del mondo, si arriva ad oltre 9.000 miliardi di dollari,” ha affermato Marc Doss, responsabile regionale degli investimenti per la Banca Privata Wells Fargo. “E’ come creare la seconda più grande economia del mondo dal nulla.” In effetti, quella delle banche centrali è diventata un’economia a sé stante, un impero di molti miliardi di dollari che massaggia e manipola i mercati, che rispondono alla minima notizia sui comitati politici delle rispettive entità. Allora, chi controlla il denaro? Lo fanno le banche centrali di tutto il mondo. E chi controlla le banche centrali? Lo fa la Banca dei Regolamenti Internazionali. Se non ci piace quello che sta facendo la Banca dei Regolamenti Internazionali, possiamo fare qualcosa al riguardo? No. La Banca dei Regolamenti Internazionali è al di sopra della legge … Forse ci sentiremmo meglio nei confronti della BRI se fosse più trasparente, ma la maggior parte delle cose che la riguardano, comprese le riunioni bimestrali dei membri e le riunioni del consiglio, sono avvolte nel mistero. E forse ancora più preoccupante è il fatto che la BRI è libera da qualsiasi controllo. Grazie ai diritti concessi ai sensi del suo accordo con il Consiglio Federale Svizzero, tutti gli archivi della banca, documenti e “qualsiasi trasmissione dei dati” sono “inviolabili in ogni momento e in ogni luogo.” Inoltre, i funzionari e i dipendenti della BRI “godono dell’immunità dalla giurisdizione penale e amministrativa, tranne nel caso in cui tale immunità venga formalmente rifiutata… anche dopo che queste persone hanno cessato di essere funzionari della Banca.” Infine, nessuna pretesa nei confronti della BRI o dei suoi depositi può essere avanzata “senza il previo consenso della Banca.” In altre parole, possono fare quello che vogliono, senza conseguenze. Coma mai questo scudo legale a prova di perdite? Se la BRI vuole “intervenire” nei mercati finanziari, lo fa e basta. Se la BRI vuole salvare grandi banche o persino intere nazioni, lo fa e basta. La BRI mi ricorda questa vecchia barzelletta … D: Dove si siede un gorilla di 800 libbre? R: Dovunque vuole.
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Allora, che succederà con la Banca dei regolamenti internazionali? Bene, molti hanno ipotizzato che l’obiettivo finale è quello di avere una moneta unica globale, che sarà gestita da un’unica banca centrale globale. La BRI sta già usando i Diritti Speciali di Prelievo (DSP), che sono considerati un precursore della futura moneta globale. La BRI ha svolto un ruolo importante nell’adozione dell’euro, e una maggiore integrazione monetaria avverrà quasi certamente negli anni a venire … Ma alla fine, il modo in cui vi sentite rispetto alla BRI può dipendere dal modo in cui vi sentite rispetto ad una sola valuta mondiale. La banca ha avuto un ruolo di primo piano nella promozione dell’adozione dell’euro come moneta comune europea. Corrono voci che il suo prossimo progetto sia quello di convincere gli Stati Uniti, il Canada e il Messico a passare ad una moneta regionale unica, che forse si chiamerà “Amero”, ed è logico supporre che l’obiettivo finale della banca sia una moneta unica mondiale. Questo semplificherebbe le transazioni e rafforzerebbe davvero il controllo della banca sull’economia planetaria. Ma se gli Stati Uniti dovessero mai rinunciare al dollaro statunitense, sarebbe un duro colpo per la nostra sovranità nazionale. Quando qualcun altro controlla i vostri soldi, non importa più di tanto chi fa le leggi. Purtroppo, l’élite globale sembra assolutamente ossessionata dall’idea di una valuta globale, un sistema economico mondiale e un governo mondiale. Nessuna di queste cosa accadrà quest’anno, ma ci stiamo muovendo in questa direzione. Ad ogni nuova crisi, le soluzioni che ci verranno data implicheranno sempre maggiore centralizzazione e più globalizzazione. Cosa ne pensate di tutto questo?
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LA FEDERAL RESERVE FED
LA PRIMA “BANCA CENTRALE” USA È DEL 1781 Se gli americani capissero come funziona la Federal Reserve e quello che ha fatto, ne chiederebbero subito l’abolizione – Michael Snyder, economista. La Federal Reserve, la banca centrale americana, basa il suo funzionamento su un meccanismo che è stato progettato da banchieri internazionali a beneficio di altri banchieri internazionali e che sta sistematicamente impoverendo il popolo americano. Ecco, in 11 punti, perchè la Federal Reserve andrebbe eliminata : 1. Le fasi di prosperità sono state quelle in cui la Federal Reserve non esisteva, ossia durante la guerra civile e nel 1913. Dopo il 1873, l’economia americana si è ripresa con l’avvento dell’industrializzazione. Dal 1869 al 1879 l’America ha vissuto una fase di crescita ad un tasso del 6,8% per quanto riguarda il Pil reale e del 4,5% per quanto concerne il Pil pro capite. Nel 1880, la ricchezza della nazione è salita invece ad un tasso annuo del 3,8%, mentre il Pil è raddoppiato. 2. Da quando è stata creata la Federal Reserve, il dollaro si è svalutato. Il sistema attraverso cui opera la Federal Reserve è la ragione principale per cui il dollaro ha perso oltre il 95% del suo valore a fronte di un deficit pubblico divenuto più grande di 5’000 volte nel corso degli ultimi cento anni. 3. La Fed crea solo debito pubblico. L’intento dei banchieri è quello di intrappolare il governo degli Stati Uniti in una spirale di debito infinito da cui non si può fuggire. Gli americani non capiscono che più moneta si mette in circolazione, più significa che loro dovranno ripagarla e quindi avranno un debito più alto. 4. Muovendosi però lungo binari precisi la Federal Reserve è un sistema finanziario centrale e ben pianificato. Tutto questo è l’antitesi di quello che dovrebbe essere ossia un sistema di libero mercato.
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5. La Fed alimenta bolle. Inondando il mercato di liquidità, la Federal Reserve non ha fatto altro che creare distorsioni sul mercato. 6. La Fed è governata da enti privati, ossia altre banche che portavano avanti i propri interessi. La maggior parte degli americani crede ancora che la Federal Reserve sia un ente federale. Ma questo non è vero. Gli azionisti delle 12 Federal Reserve regionali sono banche private che rientrano nel Federal Reserve System. Queste includono tutte le banche nazionali e altri istituti che rispondono a determinati requisiti. 7. La Fed favorisce le banche troppo grandi per fallire. Nel corso degli ultimi decenni, le banche sono cresciute enormemente in dimensioni e potere. Già nel 1970, le cinque maggiori banche statunitensi si spartivano il 17% di tutte le attività del settore bancario degli Stati Uniti. Oggi, i cinque maggiori istituti degli Stati Uniti detengono il 52% di tutte le attività del settore bancario in America. 8. La Federal Reserve copre i dissesti. La Fed è l’unica istituzione in America, che può stampare denaro dal nulla e darlo in prestito a chi vuole. Ad esempio, durante l’ultima crisi finanziaria ha concesso alle banche prestiti per 16 miliardi di dollari. 9. La Fed sprona gli istituti finanziari a non concedere prestiti. La Banca centrale americana decide di agire in questo modo dicendo alle banche di non accollarsi rischi che poi dovrebbe in ultima istanza ripagare lei. 10. La Fed fa previsioni sbagliate. Nel 2005 Ben Bernanke annunciò che i prezzi delle case non sarebbero calati. E accadde il contrario. Mentre il presidente della Fed nel 2008 rassicurò i banchieri di Wall Street dicendo che non sarebbe arrivata la crisi. E invece arrivò la dissesto dei mutui subprime. 11. La Federal Reserve ha troppo potere. Gli americani dovrebbero chiedersi perché permettono alla Fed, ossia a un’entità inspiegabile che è di proprietà privata, di prendere decisioni economiche al posto loro. Oggi la Federal Reserve è talmente importante che è stata soprannominata “il quarto ramo del governo”.
Il Grande piano: Arrivo dei Banchieri A cavallo del 20 ° secolo, un piano ha cominciato a dispiegarsi per prendere lentamente il governo degli Stati Uniti. Molte opere sono state scritte sulla macchina nazista che ha istigato due guerre mondiali, anche se pochi hanno rintracciato le orme dei finanziatori stranieri e gli attori che preferiamo chiamare “politici”. Un breve sguardo ai documenti di trasporto, manifesti passeggeri, e le transazioni finanziarie di Wall Street indica un modello di inganno che è stato ideato da questa stessa macchina. Il livello di collaborazione da parte delle agenzie governative e dei loro funzionari eletti non era solo vergognoso, ma un palese tradimento. Nel suo libro, “The Creature Da Jekyll Island”, autore G. Edward Griffin ha descritto le riunioni segrete che hanno creato la Federal Reserve nel 1913. L’architetto del piano, Paul M. Warburg, era un rappresentante delle banche Rothschild in Inghilterra e in Francia e suo fratello Felix diresse le banche
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Warburg in Germania e nei Paesi Bassi. Significativo è il fatto che la prima relazione dei media “ufficiali” circa la Federal Reserve sia avvenuta solo tre anni dopo. In “Weekly di Leslie,” BC Forbes è descritto l’incontro segreto tra il senatore repubblicano Nelson W. Aldrich e sei dei più potenti banchieri del mondo.Che questo incontro doveva essere condotta in un segreto e clandestinamente, lo si nota facilmente dalla posizione dell’isola dove avvenne ed indica il livello di inganno, l’occultamento e il lavoro di tradimento che era stato programmato.
Paul Warburg Che Paul Warburg, cittadino tedesco, parlava inglese abbastanza bene da creare un documento finanziario (un volume composto di 1.750 pagine), con conseguente Federal Reserve Act progettato per controllare le finanze degli Stati Uniti (dall’Europa) quindi non era cosa da poco. Di particolare interesse è stato come Warburg è stato in grado di stabilire questi importanti collegamenti prima del suo arrivo negli Stati Uniti nel 1913 e poi orchestrare questo colpo di stato finanziario. Warburg doveva aver conosciuto i suoi co-cospiratori prima di venire in America. Il primo documento ufficiale del viaggio di Paul Warburg negli Stati Uniti è apparso nel manifesto dei passeggeri Kaiser Guglielmo II, all’arrivo a Ellis Island, 13 ottobre, 1903. Il manifesto ufficiale (sulla linea 7) elenca una “Mr. P. Warburg, 35 anni; Occupazione: Banker; Nazionalità: Americano; Heritage: tedesco, Ultima residenza: Amburgo, Final Destination: New York; casa: 3 E. 82nd St., New York. In realtà, Paul Warburg ha affermato che era un americano nel 1903. Qual’era il problema nell’ammettere la sua vera nazionalità? Di particolare interesse è la lista dei passeggeri di quel 13 ottobre 1903, c’erano infatti altri passeggeri di spicco nella comunità dell’elitè finanziaria a viaggiare con Warburg. Uno di questi era Harry Sachs (della famosa Goldman Sachs), che è elencato come un passeggero, ma, a differenza di Warburg, egli non era tenuto a dichiarare la propria destinazione o il suo indirizzo. Infatti, dei 30 passeggeri elencati a pagina
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293 del database Ellis Island di navi, passeggeri e arrivi, P. Warburg era l’unico passeggero tenuto a dichiarare la sua destinazione. Era questo un tentativo di stabilire la nazionalità di Warburg? Il sospetto c’è, poiché purtroppo manca la seconda metà della pagina dal database, quindi non ci sono informazione “ufficiali” sul suo luogo di nascita, né la sua descrizione fisica in questa occasione. Il registro degli arrivi al porto di New York potrebbe far luce su questi temi. La tenuta dei registri da parte dell’Ufficio Immigrazione del 13 ottobre 1903, non era soltanto sciatto. Sembra che Warburg e gli altri passeggeri non sono stati esaminati nella misura richiesta dalla legge e sono stati assistiti a entrare nel paese con un trattamento privilegiato, ma illegale secondo le leggi dell’epoca. A differenza di prima e dopo quello specifico viaggio, i funzionari dell’immigrazione sono stati autorizzati (o istruiti) per essere lassisti e manifestamente negligenti, nei loro doveri, in particolare sulle destinazioni e i luoghi di nascita,che all’epoca erano preoccupanti. Il secondo arrivo di Warburg nel 1905 negli Stati Uniti (sulla SS Deutschland) era simile al primo. Anche se aveva dichiarato ancora di essere un “cittadino americano” nel 1905, è stato retrocesso a “mercante” e non a banchiere. Tuttavia, un terzo all’arrivo nel 1906, Warburg era, ancora una volta, “un banchiere.” La sua memoria fallì in questo (terzo ) viaggio, quando dichiarà di non essere “mai stato negli Stati Uniti in precedenza”, dichiarò di non avere moglie e due figli, che invece avevano viaggiato con lui nei viaggi precedenti. Aveva anche dimenticato la sua casa a New York City, quando ha affermato che non aveva abitazione negli Stati Uniti. In questa visita, Warburg dichiarò anche come lugo di nascita Amburgo, Germania. Incredibilmente, in una successiva visita negli Stati Uniti, Warburg ha sostenuto che era ufficialmente un “cittadino naturalizzato”, citando il “Circuit Court di New York City, 21 marzo 1911” come il luogo e la data in cui era stato concessa la sua cittadinanza. Nonostante precedenti proclami di Warburg, che non è stato dichiarato un cittadino degli Stati Uniti fino a quel momento. Warburg in tal modo aveva commesso spergiuro, che è stato trascurato in numerose occasioni dai funzionari dei Servizi di Immigrazione. Durante le visite successive negli Stati Uniti nel 1910, il 1912 e il 1913, nuovamente proclamando la sua cittadinanza statunitense, Warburg indicò come suo indirizzo di casa il 17 E. 80th St., New York. Perché in tutte queste dichiarazioni non vi era alcuna menzione della sua associazione con le banche Rothschild di Parigi e Londra, e la sua residenza permanente in Europa, non in America?
James Loeb N0n è stato da meno, James Loeb, uno dei partner del Kuhn, Loeb & Company società bancaria a New York City, che aveva viaggiato con la Warburg il 13 ottobre 1903. Loeb ha dichiarato la sua cittadinanza statunitense in questo viaggio, anche se a quanto pare soffriva di amnesia dato che nel 1910, trascurò di dichiarare ogni paese di origine e successivamente, nel 1912, dichiarò al Servizio di Immigrazione degli Stati Uniti che il suo luogo di nascita era “Landsberg, Germania”, una piccola cittadina ad ovest di Monaco. Loeb ha anche indicato, che si trovava “con il signor Warburg.” L’amnesia deve essere stata una malattia che affliggeva la maggior parte dei banchieri tedeschi a cavallo del secolo. La malattia non si è fermata lì e presto si diffuse a istituti di istruzione superiore. Harvard University Press ha pubblicato una biografia come monumento al fondatore della Biblioteca Classica Loeb, legati alla Harvard University nientemeno che James Loeb, un anno dopo la sua morte nel 1933. James Loeb è nato 6 agosto 1867, a New York, figlio di Salomone e Betty (Goldberg) Loeb. Salomone era un socio e fondatore della società bancaria, Kuhn, Loeb & Company , era scritto nella biografia.
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E’ certo, Harvard University avrebbe saputo dove Loeb è nato. Se questa citazione fosse vera, allora che cosa avrebbe spinto Loeb ad indicare all’Immigrazione nel 1912 che nacque in Landsberg, in Germania ? La Harvard Press biografia ha fatto poco per legittimare la questione del luogo di nascita di Loeb, anche se era un coraggioso tentativo. Eppure, il Servizio Immigrazione degli Stati Uniti potrebbe aver chiarito la questione sulla base delle informazioni che aveva acquisito nel 1903 e di nuovo nel 1910, ma non era l’intenzione dell’agenzia. Gli agenti Immigrazione e Naturalizzazione erano complici nel nascondere il vero luogo di nascita di James Loeb e la sua associazione con i finanziatori del futuro Partito Nazista tedesco, un atto che è stato aiutato e spalleggiato dalla negligenza, e dai documenti e dati incompleti che l’immigrazione ha conservato a Ellis Island e al porto di New York . Questo faceva parte dell’inganno. Sì, ha vissuto e lavorato a New York e potrebbe aver frequentato la Harvard University. Ma, considerando le connessioni Kuhn, Loeb & Company dovute alle banche che hanno sostenuto i nazisti attraverso attività di riciclaggio di denaro fino a impigliarsi nel 1942, era più probabile che Loeb (come Warburg) è stato attento a nascondere notizie e collegamenti circa la sua attività e i suoi veri intenti. C’erano altre incongruenze nella Harvard Press biografia, ancora una volta, sulla base dei documenti da viaggio e dei registri dell’immigrazione, le notizie vanno in contrasto.La biografia dice “Nell’inverno del 1891 una grave malattia (forse depressione) lo ha costretto a rinunciare agli affari e ha trascorso l’estate in viaggio in Scandinavia, tornando al settore bancario ancora fino al 1 gennaio 1902, quando si ritirò dal lavoro a causa di problemi di salute rinnovati” impossibile dato che dichiarava di essere un banchiere anni dopo. Nel 1892 James Loeb non avrebbe potuto viaggiare ed è invece documentato un suo ritorno negli Stati Uniti, e non ci sono documenti circa la sua partenza dagli USA in quegli anni. Era improbabile che sarebbe tornato a qualsiasi porta di ingresso diverso da New York, a meno che non fosse arrivato in un altro luogo segreto. Il primo dei suoi tre viaggi a Ellis Island (dall’Europa al Kaiser Guglielmo II) è arrivato il 13 ottobre 1903, come accennato in precedenza. La storia Harvard non coincide affatto con i documenti di viaggio, doveva essere stata una montatura destinata a nascondere qualche oscuro segreto. Considerando le dotazioni consistenti su Loeb come Harvard e altre istituzioni educative, mediche, e d’arte a Boston e New York, è stata più vantaggiosa per Harvard ritrarre Loeb come un filantropo e vittima di “depressione”, che come un banchiere tedesco la cui società del padre appoggiò la macchina da guerra tedesca prima e durante le due guerre mondiali. Sempre secondo la biografia di Harvard, “Si ritirò in un luogo più tranquillo, la sua fattoria a Shrewsbury, New Jersey, per poi trasferirsi in Germania nel 1905, dove rimase (tranne che per un periodo durante la prima guerra mondiale) fino alla sua morte nel 1933.” Evidentemente, Harvard era a conoscenza di altri due viaggi (documentati dal governo federale), che Loeb ha fatto a New York nel 1910, e di nuovo nel 1912. Non è un caso che il ritorno di Loeb negli Stati Uniti sono stati orchestrati per ospitare riunioni di Paul Warburg con i banchieri di Wall Street e altri di provenienza tedesca, con l’obiettivo di creare il Federal Reserve System, un un’entità estera. “Alla laurea, ha ricevuto un’offerta dal suo maestro e amico Charles Eliot Norton per studiare Egittologia a Parigi e Londra”. Norton era il “professore nominato di storia dell’arte all’Università di Harvard,” “1856-1874 Norton ha trascorso molto tempo in viaggio e in soggiorni nel continente europeo e in Inghilterra”, ed è stato il primo presidente del Institute of America ( 1879-1890) , secondo la sua biografia a wikipedia.org. Sembrerebbe che l’Egitto era un luogo più adatto per studiare Egittologia di Parigi e Londra, dove guardacaso Paul Warburg gestiva le banche Rothschild.
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Loeb è morto a Monaco di Baviera nel 1933, dando credito alla sua affermazione del 1912, per l’INS,dove dichiarò che era “nato a Landsberg, Germany” ed era un “cittadino tedesco” – “Non essere mai stata in precedenza in America”
I suoi compiti, dal controllo dell’inflazione al garantire la piena occupazione e la sua storia ARTICOLO DI Matteo Muzio
Con l’indicazione del nome di Janet Yellen a capo della Federal Reserve da parte di Barack Obama, per l’amministrazione democratica si prospetta un altro scontro con il Congresso: i 60 voti necessari potrebbero essere difficilmente raggiungibili (i democratici ne hanno solo 54) perché i repubblicani vedono come il fumo negli occhi il fatto che la più potente istituzione finanziaria del mondo venga guidata da una neo-keynesiana e democratica convinta. Ma l’istituzione stessa di una banca centrale negli Stati Uniti è sempre stata una materia esplosiva, controversa e divisiva. Sin dalle origini, quando venne fondata la prima banca con funzioni di banca centrale, nel 1781, in piena guerra rivoluzionaria contro la Gran Bretagna.
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Bank of North America In quel periodo, l’esercito di Sua Maestà Giorgio III controllava la costa, diverse città e la frontiera occidentale. In compenso, le Tredici Colonie erano indebitate per 25 milioni di dollari, la fiducia nel credito era ai minimi e da più parti si chiedeva un intervento risolutivo. Così, nel febbraio 1781 viene nominato il primo e unico Sovrintendente alle Finanze: il finanziere Robert Morris, che già aveva contribuito di tasca sua con un milione di sterline a pagare l’armata di Washington. Tre giorni dopo, con l’aiuto di un prestito di 10 milioni di livres (antica moneta francese NdA) concesso dalla Francia e di una donazione di 6 milioni di livres fatta personalmente da re Luigi XVI, Morris propone l’istituzione di una banca nazionale, sul modello della Bank of England, per riprendere a stampare moneta ed a finanziare la guerra con l’emissione di titoli di debito pubblico. La proposta di questa nuova banca viene approvata dal Congresso Continentale il 26 maggio 1781 e la Bank of North America viene inaugurata il 4 gennaio 1782. In questo periodo, le sorti della guerra cambiano e con essa le sorti della Banca, fortemente malvista da esponenti di primissimo piano del Congresso come Thomas Jefferson. Tra il 1783, anno del trattato di Parigi che sancisce la definitiva indipendenza degli Stati Uniti e il 1787, la banca diventa via via una banca commerciale, fornendo comunque una prima base per un sistema bancario. Ma un altro Padre Fondatore sosteneva la necessità di una Banca Centrale vera e propria: il suo nome era Alexander Hamilton, primo Segretario del Tesoro dell’amministrazione di George Washington.
Bank of the United States (meglio nota come “First Bank”) Nei piani di Hamilton, la Banca aveva un triplice scopo:
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Stabilizzare la valuta
Ridare fiducia al credito all’interno e credibilità alla giovane nazione
Pagare tutti i debiti dei singoli stati Fautore di un forte stato centralista e ammiratore della potenza britannica, il segretario al Tesoro non poteva non incontrare una forte opposizione da parte del Congresso, dominato dai deputati della Virginia e rappresentati in seno al governo dal segretario di Stato Thomas Jefferson. Anche perché, dei dieci milioni del capitale azionario della banca, due dovevano essere forniti dal governo, che a quell’epoca non disponeva di quella somma e pertanto doveva chiedere un prestito alla banca stessa. In più, la Virginia, come stato agrario e fautore di un governo limitatissimo, aveva pochi debiti e non voleva farsi carico, tramite la banca, dei debiti degli altri stati meno accorti. Infine, un aumento delle tasse sulle importazioni di alcolici che doveva servire a capitalizzare la banca, non era ben visto da nessuno dei jeffersioniani più convinti, come il futuro presidente James Madison, all’epoca deputato, e che come Jefferson vedeva l’istituzione di questa banca come un favore fatto agli industriali del Nord, bisognosi di continui prestiti per espandere il loro business. Ma Hamilton fece alcune modifiche al suo disegno originario di basarsi sul modello inglese. Intanto, nel disegno di legge del 1791 la banca non era pubblica, ma completamente privata. La banca poi non era permanente ma aveva durata ventennale, dopo di che doveva venire nuovamente approvata dal Congresso. Non poteva né comprare titoli di debito governativo, né ampliare la propria capitalizzazione, né indebitarsi in alcun modo. Così facendo, dopo il passaggio congressuale, si garantì la firma del presidente Washington, anche lui perplesso sulla costituzionalità di questa banca. In più, questa banca era responsabile solo del 20% dell’emissione della moneta circolante sul territorio americano, al resto provvedevano le vecchie banche statali. Ma ciò nonostante, quando Hamilton perse la carica di segretario al Tesoro, nel 1795, il destino della banca già sembrava segnato: il nuovo segretario Olivier Wolcott decise quasi subito di vendere lo stock governativo del capitale della banca per fare cassa anziché aumentare ulteriormente le tasse sugli alcolici, che l’anno prima già avevano provocato la ribellione del Whisky in Pennsylvania con diverse manifestazioni violente che avevano causato morti sia tra la polizia che tra i manifestanti. E nel 1811, il nuovo segretario al tesoro di Madison Albert Gallatin decise di non rinnovare la concessione alla banca le cui azioni vennero vendute al banchiere di origine francese Stephen Girard, il quale la trasformò in una banca commerciale che rimase attiva addirittura fino al 1983. Nel periodo successivo, con la nuova guerra combattuta contro la Gran Bretagna, l’inflazione andò di nuovo fuori controllo, tanto che il governo si trovò nuovamente costretto
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a emettere buoni del Tesoro che presto sarebbero nuovamente diventati carta straccia. E Madison si rivolse a Girard per ottenere i soldi necessari per la guerra. E nel 1816, colui il quale era stato un oppositore della prima ora di una banca centrale, ritornò sui suoi passi.
Second Bank of the United States
Il clima politico statunitense era nettamente cambiato e l’unità nazionale della cosiddetta “Epoca dei buoni sentimenti” consentì che la banca venisse istituita con una scarsa opposizione congressuale dei soli jeffersoniani duri e puri. E con la stessa struttura del banca di Hamilton. Inaugurata il 7 gennaio 1817, cominciò subito con l’erogazione di credito attraverso le sue filiali per assecondare sia gli affaristi del Nord-Est che l’espansione territoriale a Ovest. Nel 1819, come prevedibile, ci fu un crollo del mercato immobiliare statunitense, troppo pompato dalle politiche economiche della banca, cui seguì una politica monetarista molto rigida per stringere le maglie e stabilizzare finalmente l’inflazione che affliggeva il Paese ormai da troppi anni. Ma l’effetto collaterale fu la disoccupazione di massa e un crollo del valore immobiliare. Una pesantissima recessione si protrasse fino al 1822. E l’opposizione alla banca crebbe e trovò il suo campione nell’eroe della guerra del 1812–1815, il generale Andrew Jackson. Nel suo programma per le elezioni del 1828 c’era appunto la distruzione della banca, vista come un
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covo di corruzione e di clientele, citando il caso della filiale di Baltimora dove il direttore venne arrestato per corruzione e concussione. Anche se nel quinquennio 1823–1828, sanche a detta di un fautore del free–banking come Albert Gallatin, la banca centrò gli obiettivi di stabilizzare la moneta e di creare le condizioni per uno sviluppo industriale duraturo. Ma la campagnia populista di Jackson per le presidenziali del 1828, per la prima volta prendeva in considerazione non più la sola borghesia industriale, agraria e mercantile come i suoi predecessori ma si focalizzava sui bisogni dell’ "uomo comune", fece breccia nei ceti bassi della popolazione americana, consentendo all’anziano generale di essere eletto con il 55% dei voti. Tra le motivazioni che il presidente Jackson scrisse nel 1832 per giustificare il suo veto al rinnovo del mandato della Banca le spiccavano le seguenti:
La Banca racchiude tutto il potere finanziario americano in una sola istituzione
Espone il governo ad interessi stranieri (la compravendita di azioni della banca era aperta anche a cittadini di altri paesi)
Serve a rendere più ricco chi già lo è
Tiene in scacco molti membri del Congresso
Favorisce gli stati del Nord–Est a scapito di quelli del Sud e quelli dell’Ovest.
La banca e le banche in genere sono controllate da poche famiglie. La dismissione della banca con il ritiro dei fondi governativi provocò un ulteriore shock finanziario che, a differenza di quanto credeva Jackson, colpì soprattutto gli agricoltori e gli artigiani che lui si proponeva di difendere. Le banche cominciarono ad accettare solo depositi in oro e in argento, innescando una stretta creditizia che avrebbe tenuto ferma l’economia americana per molti anni ancora, con una vita media delle banche commerciali di cinque anni e fallimenti a ripetizione per banche che non potevano più ripagare i titoli emessi. A stabilizzare nuovamente la situazione provvide, come già accaduto, una guerra, la guerra civile americana
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National Banks System Quando la guerra civile scoppiò, gli Stati Uniti si divisero senza mai aver avuto un’unica valuta nazionale, ma solo una monetazione in oro e in argento. La guerra richiese da subito una quantità di denaro nettamente superiore alle precedenti, con l’introduzione delle navi da guerra di acciaio, dell’uso dei treni per il trasporto delle truppe e di nuove armi come le prime mitragliatrici e i fucili a canna rigata. L’amministrazione Lincoln attuò diverse misure: prima nel 1862 con il Legal Tender Act unificò finalmente la valuta nei "greenbacks", i primi dollari stampati a fondo verde. Poi, con il National Currency Act del 1863, s’istituirono delle banche nazionali che dovevano emettere moneta con un cambio unificato e unanimemente riconosciuto. L’anno successivo, il sistema delle banche nazionali venne finalmente stabilizzato, tassando al 10% i titoli emessi dalle banche statali che in questo modo si convertirono per la quasi totalità in banche nazionali, stabilizzando così un’economia di guerra che aveva bisogno di sempre più finanziamenti per sconfiggere il nemico sudista. Sconfitta la Confederazione, rimaneva però in piedi l’avversario di sempre, l’instabilità finanziaria, che veniva acuita da periodiche crisi di liquidità. Ad esempio, poteva succedere il caso seguente: una banca rurale teneva i depositi dei conti correnti, abitualmente, nel forziere di una banca più grande. Durante certe stagioni, ad esempio quella della semina, la banca rurale doveva fornire più denaro del solito, appoggiandosi alla banca più grande. Ma se anche la banca più grande in quel periodo avesse avuto un periodo simile, mancando un prestatore di ultima istanza, s’innescava una crisi di liquidità cui si accompagnava una corsa agli sportelli bancari con conseguente crollo delle borse. Uno in particolare spostò l’opinione pubblica a chiedere a gran voce una banca centrale, quello del 1907, quando in seguito a una speculazione sul prezzo delle azioni di una società mineraria, la United Copper Company, la borsa di
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New York perse il 50% del suo valore in pochi giorni. I tempi erano maturi per l’istituzione di una banca centrale vera e propria.
Federal Reserve Venne istituita una commissione interparlamentare guidata dal capogruppo repubblicano al Senato Nelson Aldrich per studiare il problema bancario, che con le sue oscillazioni stagionali affliggeva costantemente l’economia americana. Una prima stesura prevedeva una National Reserve con quindici filiali regionali e un consiglio di amministrazione di 46 direttori. Ovviamente, la Banca era prestatrice di ultima istanza, ma i suoi capitali dovevano essere privati e questo voleva dire lasciare la banca in mano alle stesse persone che dominavano da anni l’economia americana come J.P. Morgan e John D. Rockfeller e che avevano avuto un loro ruolo nel panico del 1907. I democratici si opposero con forza al piano Aldrich e quando il loro candidato Woodrow Wilson vinse le presidenziali del 1912, il disegno di legge venne rimodellato, dando maggior presenza al capitale pubblico, ora prevalente. Le filiali regionali vennero ridotte a 12 e, a differenza del piano Aldrich, ogni banca operante sul territorio americano doveva aderire al Federal Reserve System. Il piano passò agevolmente l’esame della Camera ma passò in modo risicato al Senato, dove passo grazie all’astensione di 27 senatori e a misure non proprio razionali come quella di porre due sedi della Fed in Missouri a Kansas City e Saint Louis per convincere il senatore James Reed a dare il suo voto favorevole. La legge passò con 43 voti a favore, 25 contrari e 27 astenuti. I poteri e i compiti della Fed non avevano precedenti nella storia americana: doveva garantire ai mercati un abbondante liquidità, tenere sotto controllo l’inflazione e mantenere tassi d’interesse non troppo elevati nel lungo termine. I poteri della Banca sarebbero poi aumentati negli anni, tanto da dovere attuare una politica monetaria che garantisca la “piena occupazione” secondo l’Employment Act del 1946. Ma gli oppositori della Fed non sono morti: l’ex deputato
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repubblicano Ron Paul ha addirittura impostato la sua campagna presidenziale per le primarie con lo slogan “End the Fed”. La Fed ha avuto le sue colpe sia nella crisi del 1929 che in quella del 2007–2008: questo è fuor di dubbio.
Una delle preoccupazioni più comuni, tra la gente che si occupa attivamente di ridurre le tasse, è “Se trattengo i miei soldi, impedirò al Governo di pagare i suoi conti?”. La moderna tassa sul reddito non è stata fatta né pensata per pagare i servizi offerti dal governo. Il suo scopo è di pagare per il sistema privato della Federal Reserve. Nel dizionario "Black Law" si definisce la Federal Reserve come "una rete di dodici banche centrali cui appartiene la maggior parte delle banche e della quale le banche con statuto statale possono essere proprietarie. Le regole societarie impongono un investimento in azioni e delle minime riserve." Sono banche private quelle che possiedono le azioni della Federal Reserve. Questo venne spiegato in dettaglio nel processo "Lewis contro Stati Uniti" (seconda serie del Federal Reporter, volume 680, pagine 1239, 1341 del 1982), dove la corte disse: "Ogni ‘Federal Reserve Bank’ è una società separata posseduta da banche commerciali della sua regione. Le banche socie eleggono i due terzi del consiglio di amministrazione composto da nove membri di ciascuna banca." In modo simile, le banche "Federal Reserve", nonostante siano pesantemente regolate, sono controllate localmente dalle banche socie. Dando un altro sguardo al dizionario "Black Law", troviamo che queste banche, possedute da privati, emettono moneta: "Federal Reserve Act: legge che creò le banche della Federal Reserve che agiscono come agenti nel mantenere riserve monetarie, nell'emettere moneta sotto forma di banconote, nel prestare moneta alle banche e nella supervisione delle banche. Amministrata dal consiglio d'amministrazione della Federal Reserve (Federal Reserve Board)." Le banche della FED, che sono private, emettono, ovvero creano, la moneta che usiamo. Nel 1964, la Commissione Camerale sulla Pratica Bancaria e la Valuta , il sottocomitato sulla Finanza Interna, nella seconda sessione dell'88esimo Congresso, pubblicò uno studio intitolato "Fatti sulla Moneta", che spiegava bene che cosa è la FED: " La Federal Reserve è una macchinetta che crea moneta. Può emettere moneta o assegni. Non ha il problema di coprire C'li assegni perché può ottenere le banconote da 5 e 10 dollari, necessarie per coprirli, semplicemente chiedendo all'ufficio del conio del Ministero del Tesoro di stamparle." Come tutti sappiamo, chiunque abbia un sacco di soldi ha molto potere. Immaginatevi un gruppo di persone che ha il potere di creare i soldi. Immaginatevi che potere questi possono avere. Questo è quello che è la FED. Nessun uomo denunciò maggiormente il potere della FED quanto Louis T., Presidente della Commissione Camerale Bancaria negli anni '30. Egli puntualizzava costantemente che le questioni sull'emissione monetaria non dovevano essere partigiane, e criticava le amministrazioni sia di Herbert Hoover che di Franklin Roosevelt. Ecco come McFadden descriveva la FED , il 10 giugno 1932 (Verbale del Congresso, Camera, pagine 1295 e 1296): "Signor Presidente, in questo paese abbiamo una delle istituzioni più corrotte che il mondo abbia mai conosciuto. Mi riferisco al consiglio d'amministrazione della Federal Reserve ed alle banche Federal Reserve. Il consiglio d'amministrazione della Federal Reserve, un consiglio d'amministrazione di Governo, ha fregato al Governo degli Stati Uniti ed al popolo statunitense abbastanza soldi da estinguere il debito
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pubblico. Le predazioni e le ingiustizie del consiglio d'amministrazione della Federal Reserve e delle banche Federal Reserve, sono costate a questo paese soldi a sufficienza per ripagare numerose volte il debito nazionale. Questa maligna istituzione ha impoverito e rovinato il popolo degli Stati Uniti, è andata in bancarotta ed ha portato alla bancarotta il Governo. Qualcuno pensa che le banche Federal Reserve siano istituzioni degli Stati Uniti. Non sono istituzioni statunitensi. Sono monopoli di credito privati che si basano sul popolo statunitense per arricchire sè stessi ed i loro clienti stranieri. gli speculatori e predatori interni e stranieri, e i ricchi predatori usurai. In questa oscura cricca di pirati finanziari ci sono quelli che taglierebbero la gola di chiunque per sottrargli un dollaro dalle tasche, vi sono quelli che mandano soldi negli stati per comprare i voti per controllare la nostra legislazione, e ci sono quelli che mantengono una propaganda internazionale allo scopo di ingannarci e di spingerci a fornire nuove concessioni che gli permetteranno di insabbiare le loro malefatte precedenti e di rimettere in moto il loro gigantesco treno criminale. Questi 12 monopoli privati vennero slealmente ed ingannevolmente imposti a questo paese da banchieri che venivano dall'Europa e che hanno ripagato la nostra ospitalità minando alla base le istituzioni americane." Louis T. McFadden morì per un "improvviso attacco cardiaco" il 3 ottobre 1936. Come scritto da Robert Edward Edmondson, sul Pelley’s Weekly del 14 ottobre 1936, McFadden era stato fatto precedentemente oggetto di due attentati alla vita. Gli vennero sparati due colpi d'arma da fuoco che per fortuna lo mancarono mentre stava prendendo un taxi. In seguito, tentarono di avvelenarlo durante un banchetto: un medico che era presente gli effettuò subito una lavanda gastrica e lo salvò. La FED in pratica funziona così: il Governo ha garantito il potere di emettere moneta alle banche della FED. Queste creano moneta, poi la prestano al governo caricando gli interessi. Il governo preleva la tassa sul reddito per pagare gli interessi sul debito. Su questo punto è interessante notare che sia il 'Federal Reserve Act” che il sedicesimo emendamento, che dava al Congresso il potere di raccogliere la tassa sul reddito, vennero promulgati assieme nel 1913. L 'incredibile potere che la FED ha sull'economia viene universalmente riconosciuto. Alcune persone, specialmente nell'ambiente bancario ed accademico, addirittura lo appoggiano. Tuttavia vi sono quanti, sia in passato che oggi, lo denunciano. Uno di questi uomini era il presidente Kennedy. I suoi sforzi vennero elencati in dettaglio nel libro Crossfiredi Jim Marrs, del 1990: “Un altro aspetto tralasciato del tentativo di Kennedy di riformare la società americana riguarda la moneta. Plausibilmente Kennedy riteneva che, ritornando alla Costituzione, la quale afferma che solamente il Congresso può coniare e regolare la moneta, il crescente debito nazionale poteva essere ridotto smettendo di pagare interessi ai banchieri del sistema della Federal Reserve, che stampava cartamoneta e la prestava al governo contro interessi. Egli si mosse in questo campo il 4 giugno 1963, firmando l'Ordine Esecutivo 11110 che chiedeva l'emissione di 4.292.893.815 dollari in banconote statunitensi attraverso il Tesoro anziché usando il tradizionale sistema della Federal Reserve. Quello stesso giorno, Kennedy firmò una legge che cambiava la garanzia dei biglietti da 1 e 2 dollari - da argento in oro aggiungendo forza all'indebolita valuta statunitense."
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Biglietto da 5 dollari del 1963. Notare la scritta in alto: "UNITED STATES NOTE", cioè "biglietto degli Stati Uniti d'America", quindi dei cittadini statunitensi!
I dollari (privati) della Federal Reserve hanno invece la scritta "FEDERAL RESERVE NOTE", e cioè "biglietto della FED", quindi dei banchieri!!! Il "Comptroller of the currency" di Kennedy, James J. Saxon, venne in contrasto con gli organi della Federal Reserve per qualche tempo, incoraggiando poteri di maggior investimento e di credito per le banche che non erano parte della FED. Saxon aveva anche stabilito che queste banche potessero sottoscrivere titoli statali e locali, indebolendo così maggiormente il potere delle banche legate alla FED. Come abbiamo già accennato, nel 1963, in base al decreto Kennedy, venne emessa una nuova serie di banconote con l'iscrizione "United States Note" invece di "Federal Reserve Note". Queste banconote riproducevano in rosso il sigillo ed il numero di serie, invece che in verde come quelle della Fed (i cosiddetti "verdoni"), ma vennero presto ritirate dalla circolazione dopo la morte di Kennedy. Secondo informazioni reperibili nella libreria del Comptroller of the Currency, la legge 11110 è ancor oggi in corso di validità legale, anche se le amministrazioni successive, ad iniziare con quella del presidente Lyndon B. Johnson, l'hanno semplicemente ignorata tornando alla pratica di pagare interessi sulle banconote della FED. Tuttavia, nel 1966, il Dipartimento del Tesoro USA emise una ultima serie di "United States Note" da 100 dollari, ma queste banconote non vennero distribuite al pubblico. Esse vennero accantonate segretamente in una stanza, considerandole - de jure - come se fossero state effettivamente messe in circolazione. Oggi gli americani continuano ad usare le banconote della Federal Reserve, ed il deficit USA a raggiunto il suo massimo storico. Il fatto è che la tassa sul reddito che i cittadini americani stanno pagando (tramite l'IRS), non viene usata per pagare i servizi governativi: serve per pagare gli interessi ai banchieri privati che si nascondono dietro ai soci della Fed. Questa tassa potrebbe essere eliminata semplicemente ristabilendo le "United States Note"
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Il Dipartimento del Tesoro USA, Il Ministero del Tesoro statunitense, dispone di un proprio servizio di intelligence: l'USSS, "United States Secret Service".
Non é “Federale”, né “Riserva”, e neppure una “Banca” Oggigiorno, è un “sistema”. Ufficialmente, il “Federal Reserve System” mantiene il pieno controllo del dollaro USA, non per servire il popolo americano ma, al contrario, gli interessi dei banchieri privati, che detengono le rispettive tipologie di titoli e partecipazioni. In pratica, la FED è di proprietà privata per oltre il 95%, non è integrata nel governo statunitense, né sottoposta al controllo di alcun ramo di esso. In essa non c’è nulla di “Federale” in quanto sta del tutto al di fuori del sistema governativo di controlli e bilanciamenti. Neppure fa da “Riserva” di qualcosa. Piuttosto essa stampa arbitrariamente tutto il denaro che i megabanchieri e le élites del potere necessitano per mantenere il mondo “globalizzato” in movimento verso la direzione che auspicano e abbisognano. Ciò include cose come i “quantitative easings” per svariati trilioni di dollari per mantenere Goldman Sachs, Bank of America, CityCorp, Wachovia e JP Morgan Chase felici e “sani”; il finanziamento di operazioni clandestine e terroristiche per rovesciare i governi di Iran, Nicaragua, Argentina, Cuba, Cile, Siria, Libia, Vietnam e molti altri; intraprendere guerre decennali contro Afghanistan, Pakistan, Iraq, Africa e America Latina; sostenere risolutamente il genocidio in Palestina del “piccolo Israele” e il suo “democratico” programma nucleare forte di 400 testate; e mantenere Wall Street perennemente attaccato al respiratore. Infine, non si tratta assolutamente di una “Banca” nel senso di una istituzione finanziaria che promuove le necessità di credito dell’economia reale a beneficio dei bisogni della vasta maggioranza della popolazione che lavora.
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Piuttosto, la FED sostiene i bisogni finanziari del sistema della guerra globale, operazioni segrete, usura, trafficanti di droga, e gli speculatori globali. La FED non rende conto a nessuno. Chiaramente essa non agisce a favore di “Noi il Popolo” degli Stati Uniti o di qualunque altro Paese. Il suo scopo è servire i circoli del potere globale, che si ritrovano a scadenze regolari per pianificare il governo del mondo tramite entità quali il Council of Foreign Relations, Trilateral Commission, Bilderberg, World Economic Forum e altre che formano parte della odierna, intricata rete planetaria del potere finanziario globale. Direttamente dalla bocca del cavallo In un’intervista durante il programma “News Hour” della PBS, trasmessa il 18 Settembre 2007, il giornalista statunitense Jim Lehrer ebbe il seguente botta e risposta con Alan Greenspan, già Presidente della FED per decenni (e funzionario di JP Morgan): Jim Lehrer: “Quale è la relazione appropriata fra un presidente della FED e il Presidente degli Stati Uniti?” Alan Greenspan: “Bene, prima di tutto, la Federal Reserve è un’agenzia indipendente, e ciò significa, fondamentalmente, che non c’è alcuna altra agenzia governativa che possa bloccare le azioni che intraprendiamo. Considerato che funziona così da tempo e che non esiste evidenza per cui l’amministrazione o il Congresso o alcun altro ci richieda di fare le cose diversamente da ciò che riteniamo la maniera appropriata, allora quale che siano tali relazioni francamente non ha importanza”. Capito? Se sei un cittadino statunitense, dovresti rileggere quanto sopra un’altra volta o due. dollaro_collassoIl Sistema FED è posto alla radice dello status di “superpotenza” degli Stati Uniti. Permettetemi di spiegare come la truffa FED funziona veramente dal punto di vista di uno che vive in Argentina – un Paese assai bistrattato al quale i circoli del potere globale hanno ripetutamente fatto mangiare la polvere mediante i loro agenti locali impostici attraverso la “democrazia” alimentata dal denaro. Ogni volta che l’Argentina necessita di comprare petrolio, medicine o componenti tecnologiche, ad esempio, per un valore di 100 dollari, il popolo argentino deve lavorare per guadagnare quei 100 dollari attraverso le esportazioni e impegno genuino.
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A confronto, ogni volta che il governo USA ha bisogno di acquistare 100 dollari di petrolio, medicine o qualsiasi altra cosa, tutto ciò che deve fare è dire alla FED di stampare 100 dollari ed è fatta. Mi si consenta di dire che ciò rende molto più facile essere una “superpotenza”. Va bene, il meccanismo non è così semplice, ma questo di certo spiega schematicamente come funziona in verità l’intero sistema di potere del dollaro USA. Spiega anche perché le oligarchie non tollereranno che nessuno possa sfidare il dollaro. Oh, when the FED… comes marchin’ in… Prendiamo ad esempio il mercato mondiale del petrolio. Si tratta di un monopolio gestito da tre centrali commerciali globali situate a New York, Londra e Dubai. L’idea è di assicurare che i “petrodollari” viaggino per il mondo 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, e soltanto piccole somme dovrebbero accidentalmente rientrare nel sistema finanziario USA. Questo spiega perché quando alla fine del 2002 Saddam Hussein decise che avrebbe realizzato il suo scambio commerciale con l’Occidente, autorizzato dall’ONU con la denominazione “Un miliardo di dollari di petrolio iracheno in cambio di cibo”, utilizzando l’euro invece del dollaro, gli fu velocemente fatta visita dal ramo militare della FED nel Marzo 2003. Oppure prendiamo Muammar Gheddafi che nel 2011 stava per lanciare un programma per commercializzare il petrolio libico e nordafricano usando una nuova valuta con riserva aurea – il dinaro d’oro. Anche a lui fu fatta una piccola visita da parte di Barack il Premio per la Pace e di Babilonia Hillary. Iniziate a vedere il meccanismo? Ma non pensiate che il sistema globale di asservimento finanziario della FED sia semplicemente indirizzato al di fuori degli Stati Uniti; ebbe inizio un secolo fa prima di tutto asservendo silenziosamente quel popolo americano che si supponeva dovesse servire. Ecco come funziona: ogni volta che il governo statunitense decide di mettere in circolazione denaro – quelle banconote da 1, 5, 10, 20, 50, 100 dollari che noi tutti ben conosciamo – invece di chiedere alla zecca di Stato di stamparli al costo di un penny per carta e inchiostro, il governo chiede ai banksters privati presso la FED di stampare quelle banconote per il Tesoro, dando in cambio alla FED titoli del Tesoro statunitense produttivi di interesse , che si trasformano in trilioni di dollari in profitti incanalati verso i circoli finanziari privati per il mezzo della FED.
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Era stato tutto così ben organizzato un centinaio di anni fa, che appena prima dell’approvazione del Federal Reserve Act il 23 Dicembre 1913, essi fecero anche in modo di chiudere questo cerchio parassitario, poiché se il governo USA intendeva compiere enormi pagamenti di interessi alla FED solo per la stampa del suo stesso denaro, da subito necessitava di avere pronto un sistema di entrate per mungere il contribuente americano: la Legge sulla Tassazione del Reddito! Precisamente, si tratta del 16° Emendamento alla Costituzione americana approvata dal Congresso nel Luglio 1909, e promulgata come legge nel Febbraio 1913. Quindi i banksters internazionali da un secolo intero stanno prendendosi gioco degli Americani e usano l’America per combattere le guerre al loro posto, mentre la maggior parte della popolazione non ha una minima idea di quanto succede. Ovviamente, la FED si trova così lontano sopra la Casa Bianca, il Congresso e la Corte Suprema statunitensi, che nessuno negli ultimi cinquanta anni è riuscito a realizzare un controllo approfondito dei suoi libri contabili e dei relativi numeri. Ehi, tu, Homer Simpsons! Non che tu non sia stato avvisato. Nel 1923, il rappresentante del Minnesota, Charles Lindbergh, il padre del famoso aviatore, mandò un primo avvertimento: “Il sistema finanziario è finito sotto il controllo del Federal Reserve Board che amministra la finanza con l’autorità di un gruppo di semplici speculatori. Il sistema è privato, gestito con il solo scopo di ottenere i maggiori profitti possibili dall’uso del denaro di altre persone.” dollaroNegli anni Sessanta, il senatore repubblicano e candidato presidenziale Barry Goldwater disse che “la maggior parte degli Americani non hanno reale comprensione di quanto fanno i prestatori di denaro internazionali; essi agiscono al di fuori del controllo del Congresso e manipolano il credito degli Stati Uniti.” Oggi, l’ex parlamentare Ron Paul manda lo stesso messaggio. Anche il presidente John Kennedy lo comprese quando emise l’Ordine Esecutivo n. 11110 il 4 Giugno 1963, comandando al Tesoro USA di stampare denaro pubblico senza interessi al ritmo di 4,3 miliardi di dollari, aggirando completamente la FED. Ma anch’egli si mise in un guaio a Dallas soltanto cinque mesi dopo, il 22 Novembre.
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La FED e la BCE: Due Metodi, Stesso Scopo Pubblicato il 15 gennaio 2012 da Adema Sia la Federal Reserve (FED) che la Banca Centrale Europea (BCE) sono in possesso della stampante. Producono la base monetaria. In cima alla produzione della base di denaro, il sistema della riserva frazionaria può produrre denaro dal nulla. Entrambe le banche centrali producono denaro in modo da finanziare i loro rispettivi governi. Come conseguenza della loro produzione di denaro, i prezzi saranno più alti rispetto a quanto sarebbero stati altrimenti. Tutti coloro che usano il denaro pagano indirettamente i deficit del governo attraverso una riduzione del potere d’acquisto e la ridotta qualità del loro denaro.[Scarica il PDF] Mentre le funzioni della BCE e della FED (fornire liquidità al sistema bancario in tempi di crisi e finanziare il governo insieme al sistema bancario) sono le stesse, ci sono piccole differenze tra di loro. Nelle cosiddette operazioni di mercato aperto (un altro termine per la manipolazione attiva dell’offerta di denaro) le banche centrali producono o distruggono la base di denaro. Ci sono due modi con cui le banche centrali possono produrre la base di denaro. Per tradizione, la FED usa l’approccio produzione di denaro ed acquisto (PMP). Normalmente, la FED produce denaro nei suoi computer e lo usa per comprare titoli di stato degli Stati Uniti dal sistema bancario. In cambio dei titoli di stato degli Stati Uniti, la FED crea denaro sul conto che le banche venditrici posseggono nella FED stessa. La BCE, al contrario, usa l’approccio produzione di denaro e prestito (PML). Produce denaro e lo persta al sistema bancario per una settimana o tre mesi. La garanzia collaterale preferita per questi prestiti alle banche è rappresentata dai bond dei governi.[1] Come risultato del PMP e del PML, le banche ricevono nuova base di denaro. Detengono maggiori riserve nei loro conti alla banca centrale. Le riserve aggintive stanno a significare che ora possono espandere il credito e perfino creare ulteriore denaro. Per i governi, il meccanismo funziona abbastanza bene. Di solito spendono di più di quello che ricevono in tasse, ovvero, incorrono in deficit. A nessuno piace pagare le tasse. Tuttavia, alla maggior parte degli elettori piace ricevere regali dai propri governi. La soluzione per i politici è semplice. Promettono regali agli elettori e li finanziano con i deficit piuttosto che con le tasse. Per pagare i deficit, i governi emettono biglietti di carta chiamati bond del governo come i titoli di stato degli Stati Uniti. Un’enorme porzione dei titoli di stato è comprata dal sistema bancario, non solo perché il governo degli Stati Uniti è concepito come un debitore solvente, grazie alla sua capacità di usare la violenza per appropriarsi delle risorse, ma anche perché la FED compra i titoli di stato nelle sue operazioni di mercato aperto. La FED, pertanto, monetizza il deficit in un modo che non danneggia i politici Ma cosa dire dell’interesse pagato per i titoli di stato? Il governo degli Stati Uniti deve pagare un interesse sui bond al nuovo proprietaro, la FED. La FED riceve l’interesse, cosa che aumenta il profitto della FED. Chi riceve il profitto della FED? La maggioranza dei profitti della FED è restituita al governo degli Stati Uniti alla fine dell’anno. E cosa dire del capitale dei bond? Cosa accade quando il bond deve essere ripagato? Alla maturazione dei bond, il governo dovrebbe pagare i suoi possessori. Il trucco qui è quello di emettere un nuovo bond per pagare quello che matura. Così, i debiti non devono essere mai ripagati ma continuano ad essere monetizzati. La figura 1 mostra come la FED finanzia il deficit degli Stati Uniti:
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Figura
1:
Come la FED finanzia il governo degli Stati Uniti La BCE finanzia i deficit in un modo più subdolo. Solo nella crisi dei debiti sovrani ha iniziato a comprare totalmente i bond dei governi. Normalmente, la BCE presta alle banche per una garanzia collaterale. Le banche comprano i bond del governo perché sanno che è la garanzia collaterale preferita dalla BCE. Offrendo alla BCE i bond come garanzia collaterale, le banche ricevono nuove riserve e possono epandere il credito. Visto che i bond del governo sono ancora posseduti dalle banche, i governi devono pagare l’intersse alle banche. Le banche, a loro volta, pagano l’interesse sui prestiti che ricevono dalla BCE, la quale restituisce i suoi profitti ai governi. Così, il sistema è simile a quelo della FED, con la differenza che normalmente parte dei pagamenti dell’interesse fuoriesce dal sistema bancario che paga tassi d’interesse inferiori sui suoi prestiti rispetto a quello che riceve sui bond. Un’altra differenza importante è che ci potrebbe essere una redistribuzione tra i governi, se i governi dell’eurozona incorrono in deficit di grandezze diverse. Nel mio libro La Tragedia dell’Euro spiego che l’Eurosistema assomiglia ad una tragedia dei beni comuni. Diversi governi indipendenti possono usare un sistema bancario centrale per finanziare i loro deficit ed esternalizzare i costi sottoforma di perdita di potere d’acquisto dell’Euro per tutti coloro che usano la valuta. L’incentivo è di avere deficit maggiori rispetto agli altri governi dell’eurozona in modo da trarre profitto dalla redistribuzione monetaria. Il flusso di nuovo denaro è mostrato nella figura 2.
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Figura
2:
Come la BCE finanzia i governi dell’area Euro E’ essenziale la differenza tra la manipolazione dell’offerta di denaro da parte della FED e della BCE? La FED compra totalmente i bond del governo, mentre la BCE li accetta come una garanzia collaterale per nuovi prestiti al sistema bancario. Economicamente, gli effetti sono identici. L’offerta di denaro aumenta quando la FED compra i bond del governo. Quando la BCE concede un prestito con i bond del governo usati come garanzia collaterale, l’offerta di denaro aumenta. Nel caso della FED, l’offerta di denaro aumenta finché la FED non vende i bond. Nel caso della BCE, l’offerta di denaro aumenta finché la BCE non fallisce nel rinegoziare (rinnovare) il suo prestito al sistema bancario. Esiste una differenza legale. La FED integra i bond del governo nel suo bilancio. La BCE non fa così perché i bond rimangono legalmente una proprietà delle banche. Visto che la BCE non pubblica le garanzie collaterali fornite per i propri prestiti, non sappiamo quanti bond del governo Greco, per esempio, sono forniti come garanzia collaterale per i prestiti della BCE. La FED è più trasparente da questo punto di vista. In entrambi i casi, vengono effettivamente monetizzati i deficit dei governi. Ciò vuol dire che la BCE stava salvando la Grecia anche prima del Maggio 2010. Non ha dovuto comprare completamente i bond Greci; ha solo dovuto accettarli come garanzia collaterale. Se la BCE non avesse accettato i bond Greci, i debiti Greci non avrebbero potuto accumularsi in tal quantità. Il governo Greco avrebbe dovuto andare in default molto prima. Oltre a questa monetizzazione diretta, c’è un’altra monetizzazione che va avanti e che spesso viene trascurata. I partecipanti dei mercati sanno che le banche centrali comprano i bond dei governi e li accettano come garanzia collaterale preferita. Le banche comprano i bond dato il loro trattamento privilegiato che assicura loro un mercato liquido e spinge giù i rendimenti.
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Sapendo che che c’è un mercato molto liquido nei bond del governo ed un’elevata domanda da parte delle banche, i fondi d’investimento, i fondi pensione, gli assicuratori e gli investitori privati comprano bond del governo. I bond del governo diventano molto liquidi e quasi utili come base monetaria. In molti casi, servono per creare base monetaria aggiuntiva. In altri casi sono utilizzati come riserva che può essere convertita in base monetaria se necessario. Come conseguenza, il nuovo denaro creato tramite l’espansione del credito finisce per comprare i bond del governo, monetizzando il debtio indirettamente. (Un altro possessore principale di debiti del governo è rappresentato dalle banche centrali estere.) Immaginate che il governo abbia un deficit ed emetta bond. Una parte è comprata dal sistema bancario ed usata per ottenere riserve aggiuntive dalla banca centrale, la quale compra i bond o garantisce nuovi prestiti, accettandoli come garanzia collaterale. Il sistema bancario usa le nuove riserve per espandere il credito e garantire nuovi prestiti, per esempio, all’industria edile. Con i nuovi prestiti, l’industria edile compra fattori di produzione e paga i suoi lavoratori. I lavoratori usano una parte del nuovo denaro per investire in fondi. I fondi d’investimento poi usano il nuovo denaro per acquisire i bond del governo. Così, c’è una monetizzazione indiretta. Parte del denaro creato dal sistema della riserva frazionaria finisce per comprare i bond del governo a causa del loro trattamento preferenziale da parte della banca centrle, ovvero, la sua monetizzazione diretta. Il processo è mostrato nella figura 3:
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Mentre a prima vista parrebbr un sistema intricato, uno che molti cittadini comuni falliscono nel comprendere, il sistema si riduce a quanto segue: il governo spende più di quello che riceve in tasse. La differenza viene finanziata dai suoi amici del sistema finanziario, situati alla banca centrale. La produzione di denaro sostiene i sogni dei politici, distruggendo in tal modo le valute. La popolazione paga attraverso un ridotto potere d’acquisto del denaro. Per i governi è lo schema perfetto. I costi dei loro deficit sono esternalizzati a coloro che usano la valuta. Il debito non è mai pagato attraverso tasse impopolari ma semplicemente emettendo un pezzo di carta con su scritto: “bond del governo”.
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IOR I BANCHIERI DEL VATICANO
MASSONERIA P2: QUANDO AMMAZZARONO IL GENERALE MINO, PAPA LUCIANI E POI BORSELLINO. C’è un unico filo conduttore a regia occulta. Nel 1975 monsignor Giovanni Benelli, sostituto alla segreteria di Stato vaticana, chiede in forma riservata un’indagine sull’appartenenza di prelati alla massoneria. Dopo circa due mesi il generale (referente militare di Aldo Moro) consegna uno scottante dossier. All’obbedienza massonica risultano affiliati il cardinale Sebastiano Baggio, il cardinale Jean Villot, il vicario di Roma Ugo Poletti, monsignor Paul Marcinkus (a capo dello Ior), monsignor Agostino Casaroli, monsignor Donato De Bonis, monsignor Pio De Laghi e decine di altri prelati. Nell’estate del 1977 il cardinale Giuseppe Siri incarica il generale Mino di svolgere una seconda inchiesta sui prelati della Curia affiliati o vicini alla massoneria. Questa volta, però, il comandante dell’Arma non riuscirà a concludere la sua indagine: il 31 ottobre muore precipitando in Calabria (località Girifalco) con un elicottero. Il perché di quella tragica fine non verrà mai chiarito fino in fondo. Sul velivolo Agusta Bell 205 - in volo da Catanzaro a Rosarno - pilotato dal tenente colonnello Francesco Sirimarco, c’erano il colonnello Francesco Friscia, il tenente colonnello Luigi Vilardo, il brigadiere Costantino Di Fede. Il dossier del 1975, invece, viene fatto sparire sepolto tra le carte dell’archivio Vaticano. Ecco cosa ha dichiarato il generale Gianadelio Maletti, numero due del Sid, alla Commissione parlamentare sul terrorismo: «Io conoscevo personalmente il generale Mino, ero suo amico. Se ci sono stati dei dubbi - credo che sussistano - sulla strana morte del generale Mino, avvenuta in un terreno non particolarmente difficile, la cosa non è mai stata chiarita. E’ sembrato strano che l’elicottero sia esploso, sia caduto in quelle condizioni tragiche». Il velivolo fu probabilmente sabotato, ma la magistratura considerò il caso un incidente. La Procura della Repubblica di Catanzaro ha archiviato l'istruttoria sommaria nel giro di due mesi. Poi c'è stata la ridicola inchiesta dell'Aeronautica. Il 16 marzo 1978 viene rapito Aldo Moro nel centro di Roma e la sua scorta trucidata. Moro viene
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assassinato il 9 maggio del ’78 nel cuore della capitale, dove era tenuto prigioniero. Sempre nello stesso anno, nella notte fra il 28 e il 29 settembre, 33 giorni dopo la sua elezione, muore in circostanze nebulose Papa Luciani. Il pontefice era in procinto di rifondare la banca vaticana. L’hanno ammazzato perché voleva cambiare la cose della santa sede, arrestando gli affari illeciti, soprattutto dello Ior che riciclava il denaro sporco. Nel 1992 a seguito di una strage in cui viene dilaniata la sua scorta di polizia, muore il giudice Paolo Borsellino, appena venuto a conoscenza delle modalità dell’omicidio di Papa Giovanni I. Altro che Cosa Nostra. Ma tutte queste sono altre storie. di Gianni Lannes
Nel poderoso torrione di Niccolò V, addossato al palazzo adibito a residenza del pontefice, ha sede lo Ior, acronimo molto noto che sta per Istituto per le Opere di Religione, vale a dire la banca del Vaticano. La mole imponente della costruzione si può intravedere anche restando all’esterno, in via di Porta Angelica, davanti al cancello sorvegliato dagli svizzeri. La costituzione della banca risale al giugno 1942, quando Pio XII, papa Pacelli, eresse alcuni preesistenti istituti in una vera e propria banca dotata di personalità giuridica. Il suo fine, come per ogni istituto di quel tipo, era di mettere a profitto i capitali. Però con la particolarità che gran parte degli utili avrebbero dovuto, per statuto e per dare sostanza al nome, essere appunto destinati a «opere di religione». Poiché quando si parla di politica quasi nulla è più indicativo dell’uso che si fa del denaro, la domanda che bisogna porsi è in quale misura la politica vaticana, fatta anche attraverso la sua banca, sia simile a quella di un qualunque altro Stato non particolarmente assistito dall’alto dei cieli. Esiste al riguardo un precedente significativo. Per gestire l’ingente patrimonio che la Santa Sede incamera con il Concordato del 1929, Pio XI chiama l’ingegner Bernardino Nogara, abilissimo banchiere. Prima di accettare l’incarico, Nogara vuole che sia chiara una condizione: gli investimenti dovranno essere liberi da qualsivoglia considerazione religiosa e potersi effettuare ovunque nel mondo. Così sarà, tanto è vero che nemmeno la Seconda guerra mondiale influì sulle finanze vaticane, poiché Nogara, con l’aiuto di potenti mediatori cattolici, aveva trasferito negli Stati Uniti buona parte di quelle sostanze, riottenendole accresciute di valore alla fine del conflitto. In questa lunga tradizione di abili finanzieri e investitori si può fare un ulteriore passo indietro. Nel 1862, mentre diventava evidente che, nonostante le resistenze di Pio IX, il dominio temporale dei papi stava per concludersi, Francesco Saverio de Merode, personaggio geniale e avventuroso, di origine belga, fece acquistare dalla Società Immobiliare i terreni adiacenti alla futura stazione Termini. Li ottenne a un prezzo irrisorio, trattandosi di una zona priva di valore urbanistico. L’uomo, però, aveva intuito che la futura capitale del Regno d’Italia si sarebbe sviluppata in quella zona più elevata rispetto alle bassure della città medievale e seicentesca. Mentre il papa, dopo la breccia di Porta Pia, si chiudeva sdegnato nei sacri palazzi, i suoi finanzieri consolidavano sulla «terza Roma» il dominio immobiliare della Santa Sede. Questi precedenti pongono un problema di enorme complessità, di cui si può trovare una significativa eco nel dialogo fra Ernesto Galli della Loggia e il cardinale Camillo Ruini sul cristianesimo e il mondo contemporaneo raccolto in un volume intitolato Confini. A un certo punto l’alto prelato afferma: «Il rapporto… della testimonianza cristiana… con le potenze della storia è un tema estremamente difficile ma inevitabile». E più oltre: «Bisogna coniugare l’assolutezza morale con il realismo storico: questa è la sfida di sempre». Infatti, è esattamente questa la sfida, se dobbiamo giudicare dalla storia finanziaria
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della Santa Sede e dalla notevole elasticità del predetto confine fra «testimonianza cristiana» e «realismo storico». Sull’argomento esistono, all’interno della stessa Chiesa, opinioni autorevoli, ma molto diverse. Dialogando su temi analoghi con Eugenio Scalfari nel giugno 2009, il cardinale Carlo Maria Martini ha affermato: «Compito della Chiesa è testimoniare la parola di Dio, il Verbo incarnato, il mondo dei giusti che verrà. Tutto il resto è secondario». E più oltre: «È sempre e comunque prevalente la capacità e la vocazione pastorale rispetto a quella diplomatica e teologica». Sono due punti di vista molto lontani fra loro. Secondo Ruini bisogna «coniugare»; secondo Martini bisogna, invece, prendere partito, indicando quale termine in questa «coniugazione» debba prevalere. Se c’è un terreno sul quale l’esito di una tale sfida può essere misurato, anzi, più precisamente «contato», è per l’appunto il maneggio del denaro. Nei rapporti con il denaro, cioè con la finanza, e quindi con la provenienza e l’uso di grandi somme, si riesce a vedere nettamente dove circostanze, volontà, occasioni e bisogni collocano il confine fra «testimonianza cristiana» e «potenze della storia», ovvero fra «assolutezza morale» e «realismo storico». Si riesce anche a vedere fino a che punto è ancora valido il pensiero dell’evangelista Matteo quando scrive (6,24): «Non potete servire a Dio e a Mammona», ovvero Dio e il denaro o il profitto. Le vicende dello Ior sembrano testimoniare proprio la difficoltà di scegliere. Rispetto a ogni altro istituto bancario italiano, lo Ior ha alcune prerogative che lo rendono unico. La prima è che non paga imposte sui dividendi né i suoi correntisti ne pagano sugli interessi percepiti. La seconda, che lo avvicina a una qualsiasi banca di tipo off shore, è che ogni richiesta di chiarimento proveniente da altri Stati, a cominciare dall’ Italia, deve poggiare su un provvedimento motivato della magistratura ed essere inoltrata tramite il ministero degli Esteri («rogatoria»). Fino a oggi, peraltro, la Santa Sede non ha mai risposto affermativamente ad alcuna rogatoria sulla sua banca. La terza prerogativa va ricordata anche per il peso che ha sulle vicende narrate in questo capitolo. Il Concordato fra la Santa Sede e l’allora Regno d’Italia, siglato nel febbraio 1929, nonché alcune successive sentenze della magistratura italiana stabiliscono che i dirigenti dello Ior, e più in generale tutti coloro che operano in strutture centrali della Santa Sede, godano di una totale immunità, per cui non possono essere chiamati in giudizio né tanto meno essere arrestati. Una copertura che sfida qualsiasi velleità di giudice che pensasse di chiamare un dirigente vaticano a rendere conto di un possibile crimine commesso in Italia. Alla guida dello Ior per diciannove anni, dal 1971 al 1989, è stato un personaggio degno di entrare (e di fatto già entrato) nella leggenda per le straordinarie capacità di manovra, la forza fisica, l’energia e l’inventiva (secondo alcuni, anche l’ingenuità) di cui ha saputo dar prova, nonché per i numerosi errori commessi: monsignor Paul Marcinkus, il quale, a rigore, era anche sacerdote, cioè pastore di anime, circostanza che nel complesso delle sue attività appare però un dettaglio di secondaria importanza. Marcinkus era nato a Cicero, un sobborgo di Chicago (Illinois) nel 1922, ed è morto a Sun City (Arizona) nel 2006. Le origini familiari sono modeste, ma il ragazzo ha ingegno, studia nelle scuole cattoliche e negli anni Cinquanta si trasferisce a Roma presso la Pontificia università gregoriana. Collabora con il vescovo Giovan Battista Montini, che nel 1963 sarà eletto papa con il nome di Paolo VI.
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Secondo «O.P», la famigerata pubblicazione di Mino Pecorelli (assassinato nel 1979), il nome di Marcinkus compare nella lista di un centinaio di sacerdoti massoni, dove fa compagnia ad altri altissimi responsabili della gerarchia vaticana. La sua ascesa all’ interno delle sacre mura è piuttosto rapida, anche perché nel 1970 si rende protagonista di un gesto di particolare ardimento. A Manila, nelle Filippine, riesce a deviare la lama di un esaltato che vuole attentare alla vita di Paolo VI. L’anno seguente diventa presidente dello Ior. Scrivendo e leggendo di questo molti anni dopo i fatti, si vede meglio da quali turbolenze e raggiri, da quali loschi personaggi e gigantesche truffe, da quanto sangue gli ultimi decenni del Novecento siano stati segnati. A quelle truffe, se non a quel sangue, Marcinkus e la banca vaticana sono continuamente mescolati. Raccontare la storia di questa banca e di monsignor Marcinkus significa, infatti, mettere a nudo, per quanto possibile, i personaggi chiave di quelle vicende: Roberto Calvi, impiccato sotto un ponte londinese nel 1982, Michele Sindona, avvelenato in carcere nel 1986, l’onnipresente Licio Gelli, capo della loggia massonica deviata Propaganda Due (in sigla P2), organizzatore di trame eversive. Ma anche la povera Graziella Corrocher, segretaria di Calvi, volata da una finestra il giorno prima che il suo capo venisse assassinato. Secondo stime elaborate dal matematico Piergiorgio Odifreddi, la Santa Sede costa alla Repubblica italiana 9 miliardi di euro all’anno in sovvenzioni dirette, cui vanno aggiunti almeno altri 6 miliardi per esenzioni fiscali di varia natura. Calcoli esatti non è possibile fare poiché i bilanci va ticani, lacunosi o reticenti, non permettono analisi molto dettagliate, anche se di recente la situazione è leggermente migliorata. Dal 2008, per volontà di Benedetto XVI viene distribuito a cardinali e vescovi un rendiconto finanziario. Diffonderlo in alcune migliaia di copie significa in pratica renderlo pubblico. Dal punto di vista finanziario la morte di papa Giovanni XXIII, nel giugno 1963, è stata per la Chiesa una catastrofe. L’immensa popolarità di quel papa aveva fra l’altro fatto lievitare le offerte dei fedeli; dopo la sua scomparsa questa fonte di finanziamento si ridusse bruscamente. Per di più, alla fine degli anni Sessanta il governo italiano stabilì, dopo decenni di esenzione totale, che i dividendi azionari della Santa Sede fossero tassati. Un doppio colpo al quale Giovan Battista Montini, Paolo VI, successore di papa Giovanni, si sentì in dovere di rimediare. Il delicato incarico di trasferire all’estero gli ingenti pacchetti azionari di proprietà vaticana per sfuggire al fisco viene affidato a Marcinkus e a un abile uomo d’affari siciliano che aveva dimostrato di avere conoscenze e competenze giuste: il siciliano di Patti Michele Sindona. All’interno delle mura leonine venne gravemente sottovalutato il fatto che Sindona, per abile che fosse, trafficava con i soldi della mafia, era legato a importanti «famiglie» italo-americane ed era consulente di alcuni dei più sanguinari boss del crimine organizzato. D’altra parte, il momento era critico e la Chiesa,
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come ripeteva spesso Marcinkus, «non si dirige con le Avemaria». Ricevuto l’incarico, Michele Sindona lo eseguì da par suo organizzando una delle più colossali esportazioni di capitali nella storia della finanza italiana. Destinazione: la Svizzera. Poiché anche la vita dei partiti politici è molto costosa, nel viaggio alla volta delle banche elvetiche qualche milione di dollari venne deviato verso le casse dei partiti più importanti. In particolare della Democrazia cristiana, tanto più che bisognava finanziare la campagna contro il divorzio, fortemente appoggiata dalla Chiesa. Il castello di denaro, in parte reale in parte fittizio, costruito da Sindona sulle due sponde dell’Atlantico comincia a crollare verso la fine del 1974, per una complessa serie di ragioni, non ultime le tensioni in Medio Oriente, la difficile situazione internazionale, il prezzo del greggio. Quando la Banca Privata Italiana del finanziere siciliano è messa in liquidazione, l’avvocato Giorgio Ambrosoli, uno dei pochi eroi civili in quell’Italia infetta, viene incaricato dalla Banca d’Italia di dirigere l’operazione. Su di lui vengono esercitate pressioni fortissime perché avalli documenti che dovrebbero dimostrare la buona fede di Sindona. La posta in gioco è enorme; Sindona è protetto dal potente uomo di governo Giulio Andreotti, che lo ha definito «salvatore della lira». Se Ambrosoli avesse ceduto a quelle pressioni, Sindona avrebbe evitato ogni conseguenza penale e sarebbe stata la Banca d’Italia a dover coprire i debiti. Pur sapendo di rischiare molto, Ambrosoli non cede né alle blandizie né alle minacce. In una lettera alla moglie, suo testamento spirituale, scrive fra l’altro: «È indubbio che, in ogni caso, pagherò a molto caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento perché per me è stata un’occasione unica di far qualcosa per il mio Paese». Le conclusioni del suo rapporto furono che la Banca Privata andava liquidata e che Sindona era responsabile del dissesto. Il finanziere siciliano lo farà assassinare l’11 luglio 1979 da William Aricò, un killer assoldato negli Stati Uniti al prezzo di 115.000 dollari versati su un conto svizzero. Ai suoi funerali parteciparono alti dirigenti della Banca d’Italia, ma nessuna autorità dello Stato. Nel 1976, mentre le banche di Sindona crollavano, Licio Gelli, capo della P2, propose proprio ad Andreotti, in quel momento ministro della Difesa, un piano per salvare il finanziere siciliano. Il ministro lo adottò e sarebbe molto probabilmente riuscito a renderlo esecutivo se non si fosse frapposta la resistenza di un altro vero servitore dello Stato, l’allora ministro del Tesoro Ugo La Malfa. Le cose presero così un diverso indirizzo. Quanto a Sindona, nel marzo 1986 finirà avvelenato da un caffè al cianuro nel carcere di Voghera. Questo il drammatico sfondo. Torniamo ora alle vicende dell’arcivescovo Marcinkus, che nel 1971 diventa presidente dello Ior; pochi mesi dopo, Sindona gli presenta Roberto Calvi, anch’egli banchiere. La carriera di Calvi è cominciata presto. A ventisette anni, nel 1947, entra nel Banco Ambrosiano, strettamente legato allo Ior, con la qualifica di impiegato. Nel 1971 ne diventa direttore generale, nel 1975 presidente. Anche le sue ambizioni, come quelle degli altri personaggi della storia, sono vaste: vorrebbe ingrandire la banca, lanciarla nel giro della grande finanza internazionale. Si
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iscrive alla loggia P2, intreccia rischiosi legami con il mondo della mafia, dà vita insieme allo Ior ad alcune società nei paradisi fiscali. Nel 1977 Sindona, in forti difficoltà, chiede il suo aiuto, ma Calvi deve (o vuole) rifiutare: la sua situazione non è solida; per di più valuta prudente allontanarsi da quel socio, diventato molto pericoloso. La vendetta di Sindona non tarda: il 13 novembre 1977 compaiono a Milano dei manifesti nei quali si denuncia il Banco Ambrosiano per gravi irregolarità. Un’ispezione della Banca d’Italia, nell’aprile 1978, accerta che, in effetti, le irregolarità sono consistenti e numerose. Il relativo dossier è affidato al giudice Emilio Alessandrini, il quale, però, pochi mesi dopo (gennaio 1979) viene assassinato da terroristi di Prima Linea. L’intera trama della vicenda mostra, in ogni dettaglio, un’Italia inquietante, continuamente segnata dal crimine, mafioso o politico, come nei peggiori momenti della sua storia travagliata. Erano tutte ragioni più che sufficienti perché un istituto votato alle «opere di religione» si allontanasse a gran velocità da certi personaggi. Prevalsero, invece, le esigenze della politica, che sono sempre costose, urgenti e chiedono soprattutto di badare al sodo e di non alzare gli occhi da lì. Nella combriccola di faccendieri, lestofanti e veri criminali la figura di Roberto Calvi ha una fisionomia particolare, dove si mescolano grande disinvoltura nel maneggio del denaro e clamorosa ingenuità. Nell’ottobre 2005, ventitré anni dopo la sua morte, si è aperto a Roma il processo contro i suoi presunti assassini. La sentenza, emessa nel 2007, è stata di assoluzione per insufficienza di prove, come si sarebbe detto con il vecchio codice. Ciò che più interessa ai fini della nostra storia sono i documenti emersi prima e durante il procedimento. Il 30 maggio 1982, quando gli restavano un paio di settimane di vita, Calvi aveva mandato una lettera al cardinale Palazzini, considerato uomo dell’Opus Dei in Vaticano, nella quale scriveva: Eminenza reverendissima… la credibilità morale ed economica del Vaticano è già gravemente compromessa; come mai nessuno vuole intervenire?… all’interno del Vaticano esiste un complotto che, in connivenza con le forze laiche e anticlericali nazionali e internazionali, mira a modificare l’attuale assetto del potere all’interno della Chiesa stessa. Che il cardinale Casaroli e monsignor Silvestrini siano complici e soci è provato, tra le altre cose, da una serie di tangenti che si spartivano per operazioni effettuate da Sindona; e io stesso potrò indicare, se Lei lo desidera, le circostanze in cui avvenivano tali spartizioni, entità delle somme e numeri dei conti correnti! Ma a cosa mirano costoro? Del resto, molti finanziamenti e tangenti concessi dal Banco Ambrosiano a partiti e uomini politici hanno origine su loro indicazione. Eppure costoro sanno che io so… L’intento è ricattatorio, ma il linguaggio rivela uno stato d’animo angosciato e tutti sanno che i veri ricatti richiedono un atteggiamento gelido. Infatti, a quella lettera non ci fu risposta alcuna. Allora il banchiere, ormai veramente disperato, gioca l’ultima
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carta indirizzandosi addirittura al papa. Copia di questa lettera è stata ritrovata dal figlio nell’archivio personale del padre e consegnata al giornalista investigativo Ferruccio Pinotti. Vi si legge: Santità, sono stato io ad addossarmi il pesante fardello degli errori nonché delle colpe commesse dagli attuali e precedenti rappresentanti dello Ior, comprese le malefatte di Sindona… sono stato io che, su preciso incarico dei Suoi autorevoli rappresentanti, ho disposto cospicui finanziamenti in favore di molti Paesi e associazioni politico-religiose dell’Est e dell’Ovest; sono stato io che, di concerto con autorità vaticane, ho coordinato in tutto il Centro-Sudamerica la creazione di numerose entità bancarie, soprattutto allo scopo di contrastare la penetrazione e l’espandersi di ideologie filomarxiste; e sono io infine che oggi vengo tradito e abbandonato proprio da queste stesse autorità… E poi sull’uomo che considerava suo nemico, il cardinale Casaroli: Non m’interessa soffermarmi sulle tante chiacchiere che si fanno su alcuni prelati e in particolare sulla vita privata del segretario di Stato cardinale Casaroli… ma m’interessa moltissimo segnalarLe il buon rapporto che lega quest’ultimo ad ambienti e personaggi notoriamente anticlericali, comunisti e filocomunisti, come quello del ministro democristiano Nino Andreatta, col quale sembra abbia trovato l’accordo per la distruzione e spartizione del Gruppo Ambrosiano. Calvi tenta di usare le sole armi di cui dispone: chiede protezione, chiede garanzie, cerca di lavorare sulle divisioni esistenti all’interno della curia, minaccia, in difetto, di raccontare tutto ai magistrati. L’immenso buco delle consociate estere che facevano capo all’Ambrosiano, un miliardo e duecento milioni di dollari di allora, era in realtà della banca del Vaticano e al Vaticano, con molta ingenuità o spinto dalla disperazione, Calvi chiede di essere salvato. Trascura il fatto che esistono metodi spicci per tappare la bocca a chiunque. La lettera al papa è del 5 giugno 1982, il 18 Calvi sarà trovato impiccato sotto il Blackfriars Bridge a Londra. Durante il processo del 2005, l’accusa sosterrà che gli imputati, avvalendosi delle organizzazioni di tipo mafioso denominate Cosa nostra e Camorra, cagionavano la morte di Roberto Calvi al fine di punirlo per essersi impadronito di notevoli quantitativi di denaro appartenenti alle predette organizzazioni; conseguire l’impunità, ottenere e conservare il profitto dei crimini connessi all’impiego e alla sostituzione di denaro di provenienza delittuosa; impedire a Calvi di esercitare il potere ricattatorio nei confronti dei referenti politico-istituzionali della massoneria, della Loggia P2 e dello Ior, con i quali avevano gestito investimenti e finanziamenti di cospicue somme di denaro. Secondo Ferruccio Pinotti (Poteri forti), Calvi era riuscito a dare al Banco Ambrosiano indipendenza finanziaria, però le sue operazioni lo avevano reso ricattabile, per cui si era visto costretto a erogare cospicui finanziamenti a società collegate allo Ior. Quando le difficoltà si acuiscono, egli cerca di recuperare il denaro prestato all’istituto vaticano. Non ci riesce perché quei soldi non ci sono più, sono stati utilizzati per aiutare gruppi religiosi e politici vicini alla Santa Sede, in particolare in Polonia. Calvi, del resto, lo sapeva e si era vantato più volte di avere concretamente aiutato il papa nelle operazioni pro-Solidarnosc. Il 6 agosto 1978 papa Montini muore. Ha protetto Marcinkus, Sindona e Calvi che, con la sua scomparsa, si trovano senza un referente certo. Paolo VI ha fatto in tempo ad assistere, straziato, al calvario di Aldo Moro, cercando inutilmente di scongiurarne la fine. Passerà alla storia anche per altri aspetti, per esempio, la controversa enciclica Humanae vitae (luglio 1968) con la quale ha ribadito l’illiceità di ogni pratica o strumento anticoncezionale nel rapporto sessuale.
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Il suo successore Albino Luciani, diventato papa con il nome di Giovanni Paolo I, avrà uno dei pontificati più brevi nella storia della Chiesa: trentatré giorni (26 agosto – 28 settembre 1978). La sua morte repentina viene ufficialmente attribuita a infarto. Qua e là nel mondo si affacciano però altre e più sinistre ipotesi, come abbiamo visto nel capitolo «La Chiesa senza voce». Lo scrittore inglese John Cornwell, pur dicendosi scettico sulla possibilità di un assassinio, descrive una curia vaticana resa inquieta dai propositi del nuovo papa, considerato un sognatore ingenuo e pericoloso. Luciani voleva ridistribuire i beni ecclesiastici, soprattutto voleva, per ciò che riguarda il nostro tema, cambiare in profondità struttura e funzioni dello Ior. L’autopsia della sua salma, richiesta da più parti, venne prudentemente negata. Del resto, certo per una straordinaria concatenazione di eventi, molte delle persone coinvolte nella storia dello Ior hanno trovato, come abbiamo visto, una morte violenta o improvvisa. Nella storia di questa banca c’è una specie di continua vocazione al rischio, ai rapporti pericolosi, ai finanziamenti di origine oscura, compresi i capitali legati alla mafia siciliana. Questo, almeno, hanno dichiarato alcuni pentiti, fra i quali Francesco Saverio Mannoia e Vincenzo Calcara. Il primo, in videoconferenza da New York, testimoniò che il feroce gruppo dei corleonesi aveva investito parte del suo denaro nella banca del Vaticano. L’altro sostenne di aver portato in aereo due valigie piene di soldi da Palermo a Roma, dove c’era un’auto pronta ad attenderlo con a bordo monsignor Marcinkus. Le dichiarazioni dei pentiti vanno sempre prese con cautela, anche perché a queste affermazioni mancano riscontri oggettivi. Il giudice Giovanni Falcone disse, peraltro, di considerare Mannoia un collaboratore di giustizia fra i più attendibili. Quando il crac delle banche legate allo Ior venne alla luce, Marcinkus si affrettò a dichiarare che da quelle travagliate vicende il Vaticano non aveva sofferto alcun danno. Non era così. Il ministro del Tesoro Beniamino Andreatta (democristiano) quantificò in oltre un miliardo di dollari le perdite della Santa Sede nel crac dell’Ambrosiano e dichiarò: «Il governo si attende che vi sia una chiara assunzione di responsabilità da parte dello Ior, che in alcune operazioni con il Banco Ambrosiano appare assumere la veste di socio di fatto». Molti giornali nel mondo uscirono con titoli vistosi su quelle notizie, mentre il Vaticano, come sempre nei momenti di crisi, si chiuse in un impenetrabile silenzio. Nessuno ammise di aver saputo dei traffici di Sindona con la mafia,
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delle disavventure congiunte Calvi-Marcinkus, della voragine che si era aperta nei conti, dell’uso improprio del denaro che, a norma di statuto, avrebbe dovuto essere impiegato nelle «opere di religione». Quando, nel 1978, Giovanni Paolo II sale al soglio ha cinquantotto anni (è nato a Wadowice, nella Polonia meridionale, nel maggio 1920). È un uomo di enorme energia, anche fisica, di cui darà prova nei suoi frequenti, faticosissimi viaggi. E’, soprattutto, un uomo che si è dato la missione di liberare la sua terra dal giogo del comunismo sovietico. Impegno enorme, per il quale occorrono determinazione, astuzia politica, buone alleanze. E molto denaro. Anche se monsignor Marcinkus è indebolito dagli scandali, il papa lo ritiene una pedina indispensabile per il suo progetto. Secondo il saggista inglese David Yallop il Vaticano riesce a far avere al sindacato polacco Solidarnosc, che con i suoi scioperi sta intaccando il potere sovietico non solo in Polonia, fondi per 100 milioni di dollari. Quando, nel maggio 1982, la Banca d’Italia denuncia rischi debitori del Banco Ambrosiano per un miliardo di dollari, Calvi fugge a Londra pensando così di mettersi in salvo sottraendosi non solo alle accuse, ma anche alle vendette, sempre possibili quando si maneggiano i fondi avvelenati della mafia. Forse ha avuto qualche rassicurazione, certamente non sospetta la trappola che invece lo attende. Troverà, come abbiamo visto, una morte feroce. Le sue possibilità di avere credito erano rimaste intatte fino a un anno prima del crac. In parte perché possedeva quelle capacità illusionistiche di cui è disseminata la storia della finanza, da John Law che nel XVIII secolo inventa la «moneta fiduciaria» a Bernard Madoff, giocoliere del denaro inesistente; in parte perché era nota a tutti la sua vicinanza alla banca vaticana. Dopo la sua morte, un centinaio di enti creditori si riuniscono in comitato per dare più efficacia al tentativo di recuperare il denaro. In Vaticano si susseguono riunioni molto agitate. Marcinkus, che ha perduto gran parte del suo potere, dice di non aver mai saputo che Calvi perseguisse i suoi disegni facendosi forte del nome dello Ior. Cerca così di stornare la tempesta che sta per investirlo, ma tutti sanno che non è vero. Segretario di Stato al tempo è il cardinale Agostino Casaroli, uomo di notevoli capacità tattiche, che, conoscendo a fondo la realtà dei fatti e quindi la vera entità del dissesto, persegue una linea diversa. Durante una riunione suggerisce la soluzione più ragionevole, così riportata da un verbale (il documento appare per intero in Vaticano S.p.A. di Gianluigi Nuzzi): Sua Eminenza il cardinale segretario di Stato ha osservato che il fondamentale obiettivo è di salvaguardare l’immagine della Santa Sede e ha espresso l’opinione che una composizione amichevole della vertenza appare indispensabile. Marcinkus è contrario e, nel tentativo di salvare la banca e se stesso, ribatte con forza: «Se non siamo colpevoli non dobbiamo pagare». Secondo il giornalista economico inglese Charles Raw, che ha indagato sul caso (La grande truffa), con la sua disinvoltura finanziaria l’energico arcivescovo è costato alla Santa Sede qualcosa come mezzo miliardo di dollari. «Con questo non voglio dire» scrive Raw «che Marcinkus ne abbia guadagnato personalmente. A trarne i maggiori benefici sono stati i capi della Loggia P2, Licio Gelli e Umberto Ortolani.» La partita debitoria dello Ior viene finalmente chiusa alla fine del maggio 1984. La banca vaticana deve all’Ambrosiano oltre 400 miliardi di lire. Il comitato della banche creditrici preme, lo scandalo è enorme, la partita va liquidata in fretta e alle mi gliori condizioni possibili. La banca vaticana si proclama ufficialmente estranea al dissesto, dicendosi però disposta a versare un «contributo volontario» di 240 milioni di dollari. Di fatto, è un’implicita ammissione di correità: se davvero fosse stata estranea alle cause del crac, la mossa giusta sarebbe stata di unirsi alle altre banche nel comitato dei creditori. Nel protocollo di accordo si legge che la somma viene sborsata «unicamente in ragione della sua [dello Ior] speciale posizione» nonché «in uno spirito di reciproca conciliazione e collaborazione». Il successivo 4 giugno il quotidiano della Santa Sede «L’Osservatore Romano» sottolinea che la mossa intende «facilitare una soluzione globale per il consolidamento anche dei rapporti d’ordine
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internazionale». In termini puramente finanziari 240 milioni di dollari sono un ottimo affare rispetto all’entità reale dell’esposizione. Marcinkus deve rassegnarsi, anche perché tre anni dopo, nel febbraio 1987, lo raggiunge un mandato di cattura dei giudici milanesi. Come abbiamo visto, è un provvedimento inutile dal punto di vista giudiziario, trattandosi di una personalità non perseguibile in Italia. L’iniziativa della magistratura rende però intollerabile ogni sua ulteriore permanenza al vertice dello Ior, anche se, con la tradizionale lentezza e prudenza, il Vaticano aspetta due anni per liquidarlo. Sarà lo stesso Giovanni Paolo II a congedarlo, nel marzo 1989, dalle colonne dell’«Osservatore Romano». Sobrio e amaro il commento dell’arcivescovo: «Nella vicenda Calvi verrò sempre ricordato come colui che ha recitato nel ruolo del cattivo». Marcinkus è comunque rimasto in Vaticano fino al 1997 quando, compiuti i settantacinque anni, età del pensionamento, si è dimesso da ogni incarico rientrando negli Stati Uniti, dove ha assunto l’umile mansione di viceparroco nella chiesa di San Clemente a Sun City, Arizona. Cinico? Ingenuo? Confusionario? Giudizi, sospetti e accuse su di lui sono stati innumerevoli, nessuno definitivo. Per tirale un vero bilancio della sua attività bisognerebbe conoscere i molti passaggi rimasti segreti, che vedranno la luce, se la vedranno, solo fra qualche secolo. Nel 1989 cade il muro di Berlino; nel 1991, a Mosca, viene ammainata dalle torri del Cremlino la bandiera dell’Unione Sovietica. Eventi che suggellano la storia terribile del XX secolo, con le sue guerre e le sue atrocità. Non è azzardato dire che su quegli sviluppi ha avuto un peso non secondario anche il denaro, sporco e pulito, che Marcinkus è stato capace di raccogliere e di far arrivare a chi a quel fine stava lavorando. Partito Marcinkus, resta in Vaticano la persona che lo ha seguito e imitato e che, in definitiva, finirà per superarlo. Si chiama Donato De Bonis, è un sacerdote di origine meridionale, nato nel 1930 in un’umile famiglia a Pietragalla, in Basilicata. Se Marcinkus è davvero stato il suo maestro, De Bonis si rivelerà più cinico e molto più abile di lui. La sua invenzione è una specie di Ior segreto, del quale possiede in esclusiva la chiave d’accesso, un vero sistema off-shore nel cuore di Roma, molti miliardi (di lire) da manovrare a piacimento, sui quali lucrare interessi che nessuna banca europea sarebbe in grado di corrispondere, grazie soprattutto ai privilegi fiscali di cui gode la Santa Sede. Un conto particolarmente florido è, per esempio, quello intestato al cardinale Francis Spellman (18891967), nome molto significativo dal momento che il potente arcivescovo di New York è stato un protagonista del più acceso anticomunismo, nonché strenuo difensore degli interessi finanziari della Chiesa. Il senso di una missione da compiere era così vivo in lui da indurlo a polemizzare con Eleanor Roosevelt o con lo stesso John Kennedy ogni volta che vide messi in discussione i fondi federali per le scuole cattoliche. Una passione spinta al punto da fargli scegliere, nella campagna elettorale del 1960, non il candidato cattolico, che era appunto John Kennedy, ma il suo oppositore Richard Nixon, che sembrava dare maggiori garanzie di concreto favore alla Chiesa. Né il battagliero cardinale ha mai nascosto il suo appoggio alla campagna (chiaramente anticostituzionale) del senatore Joseph McCarthy contro le attività antiamericane o la simpatia per dittatori della peggiore specie come, per esempio, il nicaraguense Anastasio Somoza. La scelta del suo nome per il conto segreto in Vaticano va dunque inquadrata in uno schema che è psicologico prima ancora che politico, una questione che si potrebbe definire di ideali, se non apparisse più adeguato il termine «affinità». Del resto, era stato proprio Spellman, negli anni dell’immediato dopoguerra, a convogliare i fondi segreti americani per finanziare la Democrazia cristiana. Secondo la ricostruzione fatta da Nuzzi in Vaticano S.p.A., sul conto denominato «Fondazione cardinale Francis Spellman» in soli cinque anni (1987-92) vengono versati, in denaro e titoli, non meno di 26 miliardi di lire. Una piccola parte di questo tesoro va in elemosine e donazioni a ordini monastici, preti, suore, conventi, città dei ragazzi. La maggior parte ha, invece, destinazioni assai più terrene e quasi sempre ambigue. Si arriva al punto che nell’agosto 1992 il nuovo presidente dello Ior, Angelo Caloia, allarmato dai movimenti di denaro di cui intuisce i torbidi fini, informa papa Giovanni Paolo II sospettando, a ragion veduta, che quelle centinaia di miliardi mascherate da opere di carità nascondano in realtà operazioni illecite. L’aspetto particolarmente cinico è che le denominazioni di copertura dei
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maneggi per riciclare denaro illecito e destinati unicamente al profitto si richiamano a bimbi poveri, ancelle della divina Provvidenza, sante messe per i defunti, figure di santi. Questa è comunque solo la premessa di ciò che accadrà di lì a poco, quando attraverso lo Ior passerà gran parte della cosiddetta «maxitangente Enimont», conosciuta anche, con un’espressione che parafrasa quella dell’ex rais Saddam Hussein, come «la madre di tutte le tangenti». Per capire di che cosa si tratti bisogna risalire al maggio 1989 ovvero alla nascita di Enimont, gigante della chimica le cui azioni sono, per l’80 per cento, equamente divise fra Eni, che è una società pubblica, e Montedison, facente capo alla famiglia Ferruzzi di Ravenna. Scaturisce da questa fusione uno dei maggiori gruppi chimici mondiali. Detentore della quota privata è Raul Gardini detto «il Corsaro», inquietante figura di imprenditore- avventuriero, visionario, divorato da grandi progetti, genero del fondatore Serafino Ferruzzi. Gardini, com’è nel suo temperamento, non si accontenta della metà, vuole l’intera proprietà e comincia a scalare il gruppo dall’interno. Il presidente dell’Eni, Gabriele Cagliari, chiede a quel punto di rompere il sodalizio con il «Corsaro». Ad appena un anno e mezzo dalla nascita, il sogno di un gruppo chimico italiano di rilevanza mondiale è già in pezzi. A Gardini viene offerta la scelta: o compra tutto o esce di scena. Decide per la seconda opzione e rivende a Eni la sua partecipazione per la cifra di 2800 miliardi di lire (oltre 1,5 miliardi di euro). La storia comincia a diventare molto losca, anche perché la cifra è chiaramente sproporzionata. Diventa ancora più losca quando si viene a sapere che, per ottenere il be neplacito delle varie parti interessate alla transazione (che sono molte), è stato necessario elargire cospicui bonifici sottobanco a una quantità di partiti, prestanome, faccendieri, intermediari, per un totale compreso fra i 130 e i 170 miliardi di lire (la cifra esatta non è mai stata accertata). Ebbene: gran parte di questo denaro, una cifra intorno ai 100 miliardi, transita attraverso lo Ior prima di essere trasferita su vari conti sparsi per il mondo, a cominciare dalla Svizzera. I due protagonisti della vicenda, Raul Gardini e Gabriele Cagliari, finiranno entrambi suicidi, allungando così la catena delle morti violente che sembrano essere la maledizione di chi incrocia in qualche modo il suo destino con quello dello Ior. Vero protagonista e distributore della maxitangente resta monsignor De Bonis. Nel suo libro Patria 1978-2008 Enrico Deaglio riporta, alla data del 27 aprile 1993, la seguente scena, che rende bene l’atmosfera da cui è circondato questo disinvolto monsignore. Siamo nella chiesa romana di Santa Maria della Fiducia, alla presenza di più di mille persone, quindici cardinali, quaranta vescovi, l’ex ministro Colombo, l’ex presidente Cossiga. Si consacra a vescovo monsignor Donato De Bonis, ex braccio destro dell’arcivescovo Paul Marcinkus, ex segretario generale dello Ior, la banca del Vaticano. Il nuovo prelato si reca all’altare e proclama: «Voglio ringraziare il presidente Andreotti per averci salvato, con i suoi consigli. In una notte fonda, nei nostri uffici, con i suoi consigli, ci salvò da gravi rischi». Nella chiesa gremita parte un applauso che dura molti minuti. Senza un velo di pudore, De Bonis ringrazia Andreotti per l’aiuto ricevuto al tempo dello scandalo Ambrosiano. Utile ricordare che il monsignore, nel caso di sua morte, aveva indicato proprio Andreotti quale beneficiario del conto corrente «Fondazione Spellman». In questa vicenda ormai diventata degna di un romanzo noir s’inserisce fra gli altri un personaggio minore, ma altrettanto romanzesco: il suo nome è Luigi Bisignani. Dopo un inizio come giornalista in un’agenzia di stampa, Bisignani diventa dirigente di aziende parastatali e impara presto a trafficare con denaro proprio e altrui. Si iscrive alla P2 (tessera n. 1689), come sembra obbligatorio per ogni faccendiere di quegli anni, e trova nella banca vaticana, gestita da De Bonis, un terminale per i propri maneggi. In breve: diventa anch’egli un protagonista di quella che sarà battezzata «Tangentopoli», pagando con tre anni e quattro mesi di condanna gli errori propri ma, come vedremo, non solo quelli. All’inizio del 1993 le procure della Repubblica di Roma e di Milano aprono indagini serrate sulla maxitangente. Bisogna ricordare che cos’era l’atmosfera creatasi in Italia in quei mesi. L’azione dei magistrati veniva seguita da un favore popolare che non di rado rasentava il fanatismo; i pubblici
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ministeri della procura di Milano erano considerati i vendicatori di ogni ingiustizia, in strada erano applauditi al passaggio, incitati a proseguire nella loro azione. Alla luce di questa possente, ma anche pericolosa ondata di consenso generale, la posizione di De Bonis diventa così imbarazzante che il Vaticano si vede costretto ad allontanarlo dalla banca, assegnandolo a un ufficio più defilato. Diventa l’assistente spirituale del Sovrano Militare Ordine di Malta, l’antica confraternita cavalleresca nata nell’XI secolo per assistere i pellegrini in Terrasanta, oggi impegnata soprattutto nell’assistenza medicosociale e in altri interventi umanitari. Anche se il nuovo incarico appare molto meno autorevole del precedente, l’intra prendente monsignore continuerà ugualmente, e a lungo, a manovrare le leve segrete dello Ior. I magistrati, aiutati anche da alcune eloquenti deposizioni, sono intanto riusciti a ricostruire la pista seguita dal denaro della maxitangente: ormai è chiaro che alla fine di quel sentiero c’è la banca vaticana, la quale, però, di fronte alle richieste di spiegazioni della magistratura, si limita a rispondere che la richiesta dev’essere inoltrata ufficialmente, tramite rogatoria internazionale. Bisignani, annusata l’aria, capisce che è il momento di sparire; chiude precipitosamente i conti, riempie alcune valigie con il contante ricavato, si dà alla latitanza. Intanto il presidente Caloia, turbato dall’enormità dei traffici, accusa apertamente De Bonis di «consapevole attività criminale». In ottobre scrive una drammatica lettera al segretario di Stato vaticano Angelo Sodano. Nel documento, riprodotto nel libro di Gianluigi Nuzzi, si legge fra l’altro che i titoli passati attraverso lo Ior sono il risultato di pagamenti di tangenti a uomini politici per importi certamente ingenti e a loro ritornati in forma pulita. È l’esatta replica dei meccanismi del passato… Si ha la netta sensazione di trovarsi di fronte, tutti, a un potenziale esplosivo inaudito che deve essere doverosamente portato a conoscenza delle più alte Autorità. Sodano ne informa, infatti, Giovanni Paolo II, con il risultato che, quando in novembre arriva la richiesta per rogatoria, l’atteggiamento vaticano è ancora una volta diviso. C’è chi sostiene che ormai è inevitabile ammettere qualcosa; c’è chi obietta che – anche a voler seguire quella linea – è opportuno svelare il meno possibile limitandosi a riconoscere i traffici di denaro che non possono essere negati, ma tacendo del resto. Soprattutto, si deve continuare a difendere l’immagine di De Bonis il quale, mandato allo sbaraglio, potrebbe trascinare buona parte della gerarchia in uno scandalo senza precedenti. Il cardinale venezuelano José Rosalio Castillo Lara, ministro del Tesoro nonché presidente della commissione di vigilanza sullo Ior, viene incaricato di difendere la reputazione della Santa Sede. È anche lui molto abile. Più volte intervistato, assicura che il Vaticano sta collaborando in modo totale con le autorità della Repubblica, che lo Ior è vittima di manovre nate altrove: «Il Vaticano è stato usato per un’operazione strumentale, della quale non conosciamo lo scopo». In particolare, si dice certo che De Bonis ignorava l’uso illecito dei fondi passati per le sue mani. Non manca comunque di ricordare che, a norma di Concordato, De Bonis, dirigente vaticano, non è perseguibile da uno Stato straniero (cioè l’Italia). Capro espiatorio diventa a questo punto Luigi Bisignani, sul quale viene scaricata la maggior parte delle responsabilità. Qualche mese dopo, rientrato dalla latitanza, Bisignani cercherà di scansare il colpo, affermando che anche lui ignorava la natura tangentizia di quel denaro. Quale fu lo sviluppo della vicenda Enimont? La risposta alla rogatoria dei magistrati, abilmente redatta, partirà per la procura milanese dopo due mesi circa, cioè in dicembre. Si è riusciti a confezionarla in modo da accompagnare un minimo di ammissioni con tali professioni di volontà di collaborare da farla apparire come il massimo che, nelle circostanze, è possibile fare. Secondo la testimonianza di Carlo Sama, un altro genero del «fondatore» Serafino Ferruzzi, il prezzo pagato allo Ior per «pulire» le tangenti è stato di 9 miliardi di lire. Nel maggio 2009 il giornalista del «Corriere della Sera» Gian Antonio Stella ha intervistato Sama, chiedendogli fra l’altro come mai venivano pagate tutte quelle tangenti ai partiti. Come fosse una cosa
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ovvia, la risposta di Sama è stata: «Per continuare a camminare per la nostra strada… Era impossibile sottrarsi alla tangente». Il processo per la maxitangente Enimont ha avuto inizio nel luglio 1994. Alla sbarra sedevano i maggiori esponenti politici del paese, da Arnaldo Forlani a Bettino Craxi, da Umberto Bossi a Gianni De Michelis, Giorgio La Malfa, Paolo Cirino Pomicino. Nell’ottobre 1995 vennero quasi tutti condannati con pene poi confermate anche nei successivi gradi di giudizio. Le vicende di Tangentopoli, in particolare quel processo, hanno suggellato la storia della Prima repubblica, che s’è dunque chiusa non nell’aula del parlamento, ma in un’aula di giustizia. Nel 1994 un nuovo partito si è presentato alle elezioni politiche; con una trovata geniale lo hanno chiamato con un grido di incitamento sportivo: «Forza Italia!». Lo guida un imprenditore tanto discusso quanto dinamico, che in quel momento si trova in assai cattive acque: Silvio Berlusconi, iscritto anch’egli alla P2 (tessera n. 1816). In pochi mesi, con un autentico blitz, la struttura di Publitalia, una sua agenzia pubblicitaria, viene trasformata in un partito politico, imponendosi in un paese devastato da una crisi senza precedenti per la credibilità delle istituzioni. Quanto allo Ior, rinnovato o no che fosse nei metodi e nella gestione, sparì dalle scene di cui era stato protagonista sia con l’affare Ambrosiano sia con l’affare Montedison. Di quella montagna di miliardi si sono per la gran parte perse le tracce. Comunque, la banca vaticana non ha mai restituito nulla. Alla fine di questo racconto si ripropone il quesito di fondo che il cardinale Camillo Ruini si poneva in quel colloquio citato più sopra: «Bisogna riuscire a coniugare l’assolutezza morale con il realismo storico, questa è la sfida». Nel nostro caso il realismo storico ha decisamente vinto
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Storia delle Banche Da quanto esistono le banche? Chi furono i primi banchieri? Quali furono le prime operazioni bancarie? L’uso di conservare in luogo sicuro i propri risparmi e di ricorrere ad altri per ricevere denaro a prestito, nei momenti di necessità, è antichissimo. Nell’antica Grecia i cittadini solevano affidare i propri averi nientemeno che ai sacerdoti i quali li conservavano nelle tranquille solide mura dei templi, certi che anche nei momenti di maggiore pericolo, nei duri tempi delle invasioni straniere, quei piccoli o grandi risparmi sarebbero stati rispettati, come erano rispettati gli stessi Dei. In epoche più progredite, però, e dopo alcune penose esperienze dovute alla mancanza di rispetto dei luoghi sacri da parte dei nemici vincitori, si sentì la necessità di trovare alcuni privati cittadini che si occupassero non solo di conservare o prestare danaro, ma anche, e principalmente, di effettuare scambi tra monete di paesi esteri. Sorsero così i primi antenati degli odierni banchieri: uomini attivi e di provata onestà che avevano le loro rudimentali botteghe accanto ai grandi porti o, più semplicemente, che nei giorni di mercato esercitavano le loro funzioni nella pubblica piazza. Dette persone erano chiamate «trapezisti» e, almeno alle origini, erano per la massima parte stranieri, venuti schiavi in Grecia, che avevano acquistato la libertà a costo di molte e dure fatiche. A citare un Rothschild è proprio parlare di banche. A uno di questi banchieri famosi capitò una volta di spiegare come si fa a essere attivi negli affari. A lui pareva che per prima cosa di dovesse nascondere quello che ci si proponeva di fare; poi, e si va nel più difficile, bisognerebbe fingere dei progetti puramente immaginari. Da ultimo, bisognava dire fuori dai denti quel che si vuole veramente fare: con il risultato che nessuno ci crede. E questo modo è il modo migliore per riuscire negli affari. E’ l’estremo dell’astuzia. Coloro che dovevano intraprendere un viaggio si fidavano talmente di questi rudimentali banchieri, da affidare loro talvolta anche l’inero proprio patrimonio, sicuri come erano che, l’avrebbero ritrovato non solo intatto, ma aumentato degli interessi maturati nel periodo della loro assenza. I banchieri romani, venivano chiamati «argentarii», o «nummularii»; e avevano botteghe proprie in tutti i quartieri della capitale e spesso anche succursali sparse un po’ ovunque per il vasto impero. Nessun commerciante, uomo d’affari, piccolo o grande proprietario, infatti, nei tempi dell’antica Roma pensava di poter tenere il denaro al sicuro in casa; tutti sapevano che, solo dando i propri capitali ai banchieri, ne avrebbero potuto ricavare un buon interesse. Quando un Romano doveva pagare somme rilevanti, poi, aveva l’abitudine di portare dal proprio banchiere di fiducia il cliente e tramite il banchiere effettuava pagamenti ed affari d’ogni genere. Nel Foro, sotto gli archi dei templi di Giano e di Castore, sorgevano, in età imperiale, vere e proprie banche; e tanto era considerata la professione dei banchieri, che ben presto si sentì la necessità di porre l’intera categoria sotto l’alta protezione d’una divinità: fu scelto non si sa bene per quale misteriosa ragione, il dio Mercurio, l’alato nume che tutelava contemporaneamente i ladri ed i bambini. Nel Medio Evo, prima ancora che sorgessero i primi grandi banchieri che per secoli legarono il loro nome alla storia di re e nazioni, esistevano molti «campsores», ossia cambisti: vale a dire funzionari che si occupavano di cambiare rapidamente i tipi di moneta in uso in un determinato paese, con quelli in corso altrove: veri antenati dei moderni cambiavalute, preziosissimi per rendere più agevoli e semplici i commerci ed i rapporti tra stato e stato. Più tardi, con il nome di «campsor» si indicò anche il banchiere vero e proprio; mentre il nome «banca» deriva certamente dai banchi o tavoli sui quali i «campsores» posavano il denaro necessario per svolgere la loro attività. Banchi coperti di panno verde, sui quali facevano spicco le borse ben ricolme ed i registri con i nomi dei vari clienti. L’attività di quei banchieri, però, era in parte limitata dalle leggi della Chiesa, per la quale chi prestava denaro, chiedendo interessi, era considerato peccatore. Gli imperatori Costantino, Teodosio, Valentiniano, Arcadio, però, a poco a poco, con disposizioni sempre più liberali, resero legale «l’usura» (così si chiamava l’interesse); e quando si giunse al XII secolo non esisteva in
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Europa banchiere che non facesse dell’usura la propria principale fonte di guadagno. I primi banchieri genovesi, pisani, veneziani, fiorentini che appunto nel XII e nel XIII secolo iniziarono la loro attività, portando le loro sedi sin nella lontana Inghilterra, in Francia, in Spagna, si dedicarono tutti indistintamente al traffico del danaro; ossia dell’usura. Ma ben presto le loro pretese divennero eccessive, gli interessi richiesti parvero addirittura passibili di pena, e, nel 1291, il re Filippo IV espulse dalla Francia, i banchieri italiani; nel 1240 Eduardo III li cacciò dall’Inghilterra, ove poterono far ritorno solo dieci anni dopo, sotto l’egidia del pontefice; per essere, però, nuovamente espulsi dopo poco tempo. I banchieri fiorentini, tra gli altri, quelli che maggiormente si distinsero per abilità, intraprendenza, capacità organizzativa. Le grandi famiglie di commercianti, quali i Bardi, i Peruzzi, gli stessi Medici, costituirono vere e proprie società familiari, riunendo il capitale posseduto da ogni membro fino a formare colossali aziende, che divennero, nel volgere di pochi decenni, arbitre della storia; non solo commerciale ma spesso anche politica di mezza Europa. Avevano succursali in tutta l’Europa, in Africa, in Asia Minore: sovvenzionavano guerre, lotte tra famiglie rivali, commerci in grande stile con i più lontani paesi dell’Oriente. Quando, nel secolo XIV, per la ben nota vicenda, il re d’Inghilterra rifiutò di pagare ai banchieri fiorentini Bardi e Peruzzi la favolosa somma di 1 milione e 365.000 fiorini d’oro che doveva loro, nel crollo che seguì l’aspra contesa furono travolte infinite altre compagnie fiorentine: quelle degli Acciaiuoli, dei Corsini, dei Bonacorsi e via dicendo; ma tanto ricca e tanto industriosa era in quel tempo la gente toscana, che nel volgere di pochi anni la città si risollevò dal crollo pauroso e i suoi abili banchieri ripresero il loro posto di preminenza nel mondo. La compagnia di Lorenzo e Giuliano dei Medici fu costituita nel 1461, con un capitale di 12.000 fiorini d’oro. Nel 1475 furono in grado di prestare ad Edoardo IV d’Inghilterra ben 30.000 fiorini d’oro e divennero, poi, banchieri e sovvenzionatori dell’arciduca d’Austria e del duca di Borgogna. Nel secolo XV un po’ ovunque, per tutta l’Italia, fiorirono ricche e stimate compagnie bancarie: a Venezia il famoso Banco Soranza, seguito da quello di (
l'inflazione nascosta Secondo la teoria economica insegnata agli studenti, l'inflazione è un male che occorre eliminare poiché corrode il risparmio e viene a ridurrla. Per un risparmiatore, un ricco, l'inflazione è da proscrivere assolutamente. Per un consumatore, l'inflazione è un aiuto che facilita i rimborsi dei crediti. Per un investitore, l'inflazione con i suoi tassi d'interessi elevati è dissuasiva e preferisce mettere il suo denaro altrove piuttosto che di investire. Conseguenza: l'apparato produttivo dopo alcuni anni d'inflazione è diventato obsoleto, vieillot, non è più produttivo e rischia di essere superato da produttori che hanno investito in un contesto meno inflazionistico. Ma questa teoria è puramente accademica o menzoniera poiché per il oligarchie finanziario, l'inflazione è un'arma, un mezzo per arricchirsi. Il metodo economico che conduce rapidamente alla fortuna è relativamente semplice quando le banche centrali sono la proprietà privata di una oligarchie finanziario: 1a tappa: creare ricchezze materiali e beni di produzione industriale. La condizione finanziaria si basa sulla moltiplicazione crediti e la creazione di valuta. L'incentivazione dell'attività economica diventa forte fino ad un livello dove l'inflazione può imballarsi e venire a rovinare la fiducia nella valuta. Più nessuno non vuole e non può pagare prezzi così elevati ed il ricorso al credito diventa non realistico: perché prendere in prestito per rimborsare e pagare prezzi che non hanno più nessuna
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giustificazione economica o morale. 2a tappa: basta per le banche centrali bloccare la valuta da esse e bloccare il rifinanziamento delle banche in valuta centrale per causare una crisi finanziaria ed economica il cui risultato atteso è il crollo dei prezzi. È la banca centrale che decide di propagare la voce nell'opinione pubblica che non c'è più fiducia nel sistema monetario. Prende poiché prima misura normalmente un aumento importante dei tassi d'interessi. I beni materiali perdono i loro valori poiché gli operatori economici che non hanno più valute sono obbligati a venderli ad un prezzo molto basso per ottenere un pagamento con il poco di valuta che resta in circolazione poiché il credito non è più possibile. 3a tappa: quando i prezzi sono bassi, i dirigenti privati delle banche centrali possono inviare i loro gruppi riacquistare tutti i beni materiali, immobili e mobili in seguito per rivenderli o affittarli a prezzi chiaramente superiori, soprattutto quando la crisi è finita e che le banche centrali iniettano nuovamente liquidità nel circuito economico. Le popolazioni e le imprese che pensavano di arricchirsi si sono in realtà lavorate a perdita per aumentare in modo phénoménale i banchieri proprietari delle banche centrali. L'ideale è di arrivare a sviluppare un periodo di forte crescita senza inflazione, poiché l'inflazione indebolisce il risparmio. Dopo, è ancora più facile causare una nuova crisi economica e finanziaria. Il sistema della riserva federale aggiunge uno strato inflazionistico supplementare a quest'armatura bancaria scabrosa. Ad esempio, se la banca centrale detiene per 100$ di riserve auree in nelle sue casse e chiede un tasso di riserva del 10%, può stampare fino a 1000$ di nuovi biglietti in deposito, che diventano le riserve delle banche commerciali. Le banche commerciali ricevono questi 1000$, ma nella misura in cui è tenuta soltanto di mantenere un tasso di riserve del 10%, sono in grado di moltiplicare questi 1000$ in 10000$ sotto forma di prestiti basati sul sistema delle riserve frazionarie. Si crea così una piramide invertita o 100$ di valore in oro, o da valuta reale, in fondo della piramide, si trasforma in 10000$ di valuta fiduciaria al suo vertice. Per il fatto che questi 10000$ di nuova valuta circolano nell'economia, ciò fa montare i prezzi, che abbassa così il potere d'acquisto dei cittadini ordinari.
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I SOCI DELLA BANCA D’ITALIA Ecco dimostrato che la Banca d’Italia è un istituto privato, ecco a chi appartiene, ed ecco da chi viene controllato, è ovvio che gli azionisti di maggioranza che hanno più quote sono quelli che hanno maggior potere decisionale.
Dopo lo scoppio dello scandalo Monte dei Paschi di Siena mi è venuta la curiosità di sapere chi sono i maggiori azionisti delle banche in cui versiamo ogni mese il nostro stipendio. Una società quotata in borsa deve rendere noti gli azionisti che superano una quota percentuale del capitale sociale che, se non sbaglio, è il 2%. Dato che il capitale delle società quotate è molto spesso frazionato in tanti piccoli e piccolissimi azionisti, possedere una quota al di sopra di quella soglia significa avere un certo peso nelle assemblee dei soci.
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Dalla mia ricerca, limitata alle banche italiane, ho riscontrato che ci sono diverse tipologie di soci: - le fondazioni bancarie; - le società di investimento private; - le altre banche, comprese quelle centrali; - le grandi aziende del settore industriale/commerciale. Le fondazioni bancarie sono enti sotto l’influenza politica perché i rappresentanti, che decidono la gestione del loro patrimonio, vengono normalmente nominati da: regioni, comuni, province, università, camere di commercio e altri enti pubblici. A loro volta poi, coloro che vengono scelti per amministrare le fondazioni nominano il gruppo direttivo delle banche di cui sono proprietarie. In Italia le fondazioni bancarie posseggono importanti pacchetti azionari di: - Monte dei Paschi di Siena (Fondazione MPS 34,94%); - Intesa San Paolo (Compagnia di San Paolo 9,72%, Fondazione Cariplo 4,95%, Fondazione C.R. Padova e Rovigo 4,68%, Fondazione Ca.Ris.Bo. 2,02%); - Banca Carige (Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia 47,16%); Invece, le società finanziarie, solitamente estere, detengono il controllo di Unicredit, in cui le fondazioni bancarie hanno solo un ruolo marginale (Fondazione Cariverona 3,53% e Fondazione Cassa di Risparmio di Torino2,51%). Tra questi fondi d’investimento troviamo: - Aabar Luxembourg s.a.r.l. (6,50%): è una controllata del fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti. Gli amministratori di questa società siedono anche nei direttivi di altre imprese del settore chimico e petrolifero; - BlackRock Inc. (5,04%): Wikipedia la indica come la più grande società d’investimento al mondo. Il Presidente e fondatore è Laurence Douglas "Larry" Fink che a quanto pare è un sostenitore del partito Democratico (americano). Questa società possiede anche il 5,01% di UbiBanca e il 3,26% della Banca Popolare di Milano; - PGFF Luxembourg s.a.r.l. (5,01%): controllata dall’operatore di private equity britannico Pamplona Global Financial Istitutions con sede a Londra, New York e Malta. Con percentuali inferiori ci sono anche: la Bank of Libya, la Carimonte Holding s.p.a., il gruppo Allianz e laDelfin s.a.r.l. che risulta essere una finanziaria del gruppo Luxottica di Leonardo Del Vecchio. Oltre alla Bank of Libya, un’altra banca centrale, la Norges Bank, ha acquistato diversi pacchetti azionari di istituti di credito italiani: il 2,81% del Banco Popolare (ex Banca Popolare di Lodi), il 2,20% della Banca Popolare di Milano, il 2,18% di UbiBanca, e il 2% di Unipol Gruppo Finanziario s.p.a. (la controllante al 67,74% di Unipol Banca). Ci sono poi le banche possedute da altri istituti di credito: - Cariparma è per il 75% della francese Credit Agricole S.A.; - BNL è al 100% una controllata di BNP Paribas; - Le banche on line CheBanca (gruppo Mediobanca), Fineco Bank (gruppo Unicredit) e IW Bank (80,47% UbiBanca) e il Conto Arancio di ING Group (ABN Amro Holding N.V. 5,12%, Fortis 5% e Aegon 5%). Mediobanca è controllata da banche quali: Unicredit (8,71%) e Mediolanum (3,42%) proprietà a sua volta della famiglia Doris e del gruppo Fininvest, e dalla assicurazione Groupama (4,93%), ma anche da: - gruppo Bolloré (6%) che è il leader mondiale dei trasporti e della logistica; - gruppo Premafin (3,87%) riconducibile a Salvatore Ligresti; - gruppo Italmobiliare (2,62%); - gruppo Benetton (2,16%); - gruppo Fininvest di Berlusconi (2,06%). La compagine azionaria del Credito Emiliano è così composta: - Cofimar s.r.l. (19,97%);
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- Max Mara Fashion Group s.r.l. (8,10%); - Max Mara Finance s.r.l. (8,02%); - Pictet & Cie s.a. (4,99%); - Fincorrad (3,28%); - Eredi Savioli s.r.l. (3,13%); - Padana Tubi e Profilati Acciaio s.p.a. (2,14%). Ci sono infine molte banche popolari, che hanno scelto la forma di società cooperativa, in cui il capitale è così frazionato che nessun socio possiede più del 2% del capitale.
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I SOCI DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA (BCE)
I SOCI DELLA FEDERAL RESERVE U.S.A. Rothschild Bank di Londra Warburg Bank di Amburgo
Kuhn Loeb Bank di New York Israel Moses Seif Banks d’Italia
Rothschild Bank di Berlino
Goldman, Sachs di New York
Lehman Brothers di New York
Warburg Bank di Amsterdam
Lazard Brothers di Parigi
Chase Manhattan Bank di New York
I personaggi qui sotto possedevano banche che a loro volta possedevano azioni della FED. Le banche elencate hanno un controllo significativo sul New York FED District, che controlla gli altri 11 FED Districts. Queste banche sono in parte possedute da stranieri e controllano la New York FED District Bank: First National Bank di New York James Stllman National City Bank, New York
Levi P. Morton M.P. Pyne
Mary W. Harnman
George F. Baker
National Bank of Commerce, New York
Percy Pyne
A.D. Jiullard
Mrs.G.F. St. George
Hanover National Bank, New York
J.W. Sterling
Jacob Schiff
Katherine St. George
Chase National Bank, New York
H.P. Davidson
Thomas F. Ryan
J.P. Morgan (Equitable Life/Mutual Life)
Paul Warburg
Edith Brevour T. Baker
William Rockefeller
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DOSSIER GOLDMAN SACHS
Un’inchiesta della procura di Bolzano rischia di creare qualche problema alla corazzata e ai suoi uomini più in vista. Un vorticoso giro di fondi neri ha già portato alle dimissioni del vertice tedesco di Siemens per l’acquisto della nostra Italtel. Entriamo fra i segreti di Goldman, da sempre in feeling con l’establishment ulivista. E diamo un’occhiata ad una Cupola di nome Bilderberg...
La sera andavamo alla Goldman... Andrea Cinquegrani – Tratto da “ La Voce delle Voci” luglio 2007 Sito ufficiale http://www.lavocedellacampania.it
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I magistrati di Bolzano indagano per concussione, corruzione e riciclaggio sulla vendita nel '94 di uno dei gioielli di casa Iri nel settore delle telecomunicazioni, Italtel, passato alla tedesca Siemens che batté la concorrenza della francese Alcatel. A favorire l'operazione (con un advisor del calibro di Goldman Sachs), una montagna da ben 400 milioni di euro, fra tangenti e fondi neri, a cominciare dai lo miliardi di vecchie lire transitati dai conti correnti di Siemens a quelli dell'ex vertice di Italtel Giuseppe Parrella, originario di Benevento e trapiantato a Bolzano, finito in galera. Fra l'altro, su un conto corrente di Innsbruck intestato a Siemens Ag, tra il '94 e il '99 sarebbero stati movimentati 140 milioni di marchi, 80 milioni degli attuali euro (senza contare le triangolazioni con altre banche e paesi, via Londra e via Tokio in particolare). Nella massa "nera" spuntano anche i lo milioni di marchi bonificati a luglio '97 dai conti Siemens di Innsbruck verso quelli di Goldman Sachs: all'appello, però, manca una qualsiasi fattura o pezza d'appoggio, visto che Goldman era l'advisor..
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responsabile delle privatizzazioni...): portata a termine la “mission", Draghi potrà tranquillamente fare il suo ingresso trionfale al vertice di Bankitalia, dopo la bufera che aveva travolto l'ex governatore Antonio Fazio. Negli ultimi mesi, non c'è praticamente operazione finanziaria da novanta che non veda far capolino l'ombra lunga di Goldman Sachs. Scende in pista per risollevare la disastrata Alitalia, corre in soccorso di Italease, insieme al gruppo Caltagirone cerca di mettere le mani sui fondi immobiliari di Pirelli Reul Estate targati Berenice e Tecla.
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VIP IN BILD Ecco alcuni nomi delle nostre delegazioni. Della pattuglia presente a Stresa facevano parte Rodolfo De Benedetti, Franco Bernabè, Mario Draghi, Gabriele Galateri, Mario Monti, Tommaso Padoa Schioppa, Corrado Passera, Paolo Scaroni, Domenico Siniscalco, Giulio Tremonti, Marco Tronchetti Provera. «Guarda caso - commenta qualcuno in Borsa - c'erano tutti gli ultimi ministri dell'Economia, sia del Polo che dell'Unione». Nel corso degli anni precedenti, folto anche il parterre politico, con alcuni esponenti della prima repubblica (Gianni De Michelis, Giorgio La Malfa , Claudio Martelli, Virginio Rognoni), Romano Prodi ed Emma Bonino, in qualità di presidente e di commissario Ue, Walter Veltroni, al tempo direttore dell'Unità. Super qualificato il team economico-finanziario: Giovanni e Umberto Agnelli più Paolo Fresco per la Fiat; Renato Ruggiero (trascorsi Fiat, poi ministro per il Commercio Estero e una rapida parentesi alla Farnesina nel governo Berlusconi); Innocenzo Cipolletta, direttore generale di Confindustria, Rainer Masera, al timone di Imi San Paolo, Alessandro Profumo, oggi vertice del colosso nato dalla fusione di Unicredit e Capitalia.
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Ma vediamo i pezzi da novanta che si sono radunati al sole di Istanbul. Josè Barroso, presidente della Commissione europea, Carl Bildt, ex premier svedese, Henri de Castries, presidente di Axa, George David, al vertice di Coca Cola, John Elkan, vice presidente Fiat, Timothy Geithner, numero uno della Federal Reserve Bank di New York, Jaap Hoop de Scheffer, segretario generale Nato, Vernon Jordan, direttore generale di Lazard Freres, Henry Kissinger, presidente della Kissinger Associates, Bernard Kouchner ministro degli esteri francese, Ed Kronenburg, direttore del quartier generale Nato, William Luti, del National Security Council statunitense, Frank McKerma, ambasciatore Usa e membro del gruppo Carlyle, Mario Monti, presidente della Bocconi, Craig Mundie della Microsoft Corporation, Tommaso Padoa Schioppa, ministro dell'economia, Richard Perle, dell'American Enterprise Institute far Public Policy Research, David Rockefeller (non ha bisogno - anche per gli organizzatori - di qualifiche), Matias Inciarte, vice presidente del Grupo Santander bank, Dennis Ross, responsabile del Washington Institute far Near East Policy (la politica del vicino Est), Otto Schily, ex ministro tedesco degli Affari interni, Jurgen Scrempp, ex presidente della tedesca Daimler Chrysler, Peter Suterland, presidente di Goldman Sachs International, Jean Claude Trichet, della Banca Centrale Europea, James Wolfensohn, inviato speciale (del governo USA) per il “disimpegno di Gaza” (Gaza Disengagement) L'anonimo edificio color ruggine al numero 85 di Broad Street, nella parte bassa di Manhattan, non sembra un posto che valga la pena di fermarsi a guardare, ed è proprio quello che piace a coloro che ci lavorano. Gli uomini e le donne che in un piovoso mattino vi sbarcano nella tipica tenuta di Wall Street - abiti scuri, ventiquattrore e BlackBerrys – sono molto riservati. Vanno rapidamente dalle Lincoln nere all'edifico attraversando praticamente il nulla: nessuna targa sulla facciata o indicazione nel vestibolo, nulla che permetta di collegare il sorvegliante armato all'esterno con l'attività svolta all'interno. C'è un buon motivo per tutta questa segretezza: il numero 85 di Broad Street, New York, NY 10004, è dove ci sono i soldi, tutti i soldi. È il miglior posto per produrre denaro che il capitalismo globale sia mai riuscito a immaginare e, dicono molti, è una forza politica più potente di qualsiasi governo. La gente che lavora oltre le porte vetrate fa più soldi di molti stati. I beni ammontano complessivamente a 1 trilione di dollari, le entrate annuali sono dell'ordine di decine di miliardi, i profitti, vari miliardi, vengono generosamente ridistribuiti all'interno. In quest'anno di crisi lo stipendio medio di ciascuno dei 30.000 dipendenti dovrebbe raggiungere la cifra record di 700.000 dollari, con picchi di varie decine di milioni (centinaia di migliaia di volte più di un inserviente della stessa impresa). E quando avranno finito di diventare "schifosamente ricchi a 40 anni", i funzionari non si ritroverebbero in brache di tela nemmeno se l'attività dovesse andare a carte quarantotto; verrebbero paracadutati in uno dei prestigiosi posti politici negli USA o all'estero, facendo nascere il sospetto che "governino il mondo". Il numero 85 di Broad Street è la sede della Goldman Sachs. La più famosa banca d'investimenti si nasconde dietro la piena di denaro che genera e fa piombare su Manhattan, sulla City di Londra su e buona parte delle altre capitali finanziarie in tutto il mondo. Ma adesso i maghi occulti dell'impero bancario sono obbligati a esporsi alla fredda luce del giorno. Pubblico, politici e stampa ritengono che la crisi creditizia sia la conseguenza delle spericolate attività di trading delle banche e in primo luogo della Goldman, quella di più successo tra le sopravvissute. Politici e commentatori fanno a gara per denunciare la Goldman con termini sempre più pesanti: "ladri tra i ladri", "vandali economici", "capitalisti di rapina". Vince Cable, portavoce del Lib Dem Treasury, confronta i recenti eccezionali risultati
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della banca (un profitto di 3,2 miliardi di dollari solo nel quarto trimestre) e i previsti bonus con la situazione lavorativa e le entrate della gente comune nel 2009. Negli USA la situazione è ancora peggiore. La rivista Rolling Stone ha pubblicato un articolo che descrive la Goldman come "un'enorme sanguisuga che succhia incessantemente sangue se solo sente odore di soldi". Nel suo ultimo documentario (Capitalism: A Love Story), Michael Moore si presenta al numero 85 di Broad Street con un furgone portavalori, tira fuori un sacco contrassegnato da un enorme dollaro, si volge verso l'edificio e urla: "Siamo qui per riprenderci i soldi dei cittadini americani!". Di colpo la reputazione della Goldman è diventata ancora più tossica degli swap e degli altri incomprensibili strumenti finanziari, e questo danneggia gravemente qualcosa che la banca considera al di sopra di tutto: gli affari. La Goldman, principale obiettivo della rabbia popolare e dei politici, e potenziale prima vittima di nuove regole draconiane, ha quindi deciso a malincuore che è arrivato il momento di parlare e combattere. Ed ecco perché, in una luminosa mattinata autunnale in cui tutto sembra possibile – anche un invito a pranzo con i padroni dell'universo – mi sono ritrovato a passare dinanzi alla guardia che aveva bloccato Michael Moore e ad entrare nell'edificio senza nome. "Ah! Ci ha sorpreso a complottare in tempo reale", dice Lloyd Blankfein, staccandosi da un gruppo di alti dirigenti che stanno discutendo il suo viaggio a Washington del giorno precedente. Blankfein, 55 anni, presidente e CEO della Goldman, abito scuro e vivace cravatta di Hermès ornata con piccole biciclette rosse, e ha tra le mani un'enorme tazza di caffè. Forse è la caffeina, o forse la cravatta (un regalo d'anniversario di sua figlia), certo è che è in forma perfetta per uno che tutti sembrano odiare. "Qui è come un safari", scherza, "e lei è venuto a osservare gli animali". Blankfein potrebbe essere il Dio Sole di Wall Street, ma con l'attuale tempesta economica non ci tiene a
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farlo sapere, e qualsiasi segno di status symbol o, orrore!, ostentazione viene cancellato dalla sua vita, almeno pubblicamente. Prendiamo ad esempio il suo ufficio al 30° piano: le sedie sono le stesse di quando diventò CEO tra anni orsono, non c'è traccia dei tappeti tessuti a mano da 87.000 dollari o dei cestini per rifiuti da 5.000 dollari che fanno parte della tradizione di Wall Street, nessun segno di esuberanza irragionevole. Solo caffè, che arriva freddo. Il giusto tono per il lavoro in corso. Il grande mago di Wall Street si sta preparando per la più difficile vendita della sua vita: è qui per esaltare il buon vecchio capitalismo, le banche d'investimento, e la Goldman Sachs. Fortunatamente per lui, e per la sua impresa, è un venditore maledettamente in gamba. Comincia con un tono umile: si rende conto che "la gente ne ha le palle piene, è incavolata, da fuori da pazza" per il modo d'agire delle banche. La Goldman ha una parte di colpa per gli sconvolgimenti che hanno quasi distrutto il sistema finanziario mondiale: come molte altre banche ha prestato troppo denaro, per la prima volta in oltre dieci anni l'anno scorso ha registrato un trimestre in perdita e ha finito col prendere in prestito da Washington capitali bail-out. "Lo so che se mi spaccassi il collo la gente gioirebbe" aggiunge. Ma poi passa pian piano a difendere la funzione del sistema bancario moderno. "Svolgiamo una funzione fondamentale" sostiene, smettendola di autoflagellarsi. "Aiutiamo le aziende a raccogliere capitale e a crescere. E le aziende che crescono creano ricchezza, che a sua volta permette alla gente di trovare posti di lavoro, e questi generano a loro volta altra crescita e altra ricchezza. È un circolo virtuoso". Per rendere inattaccabile il suo punto di vista, fa un'affermazione sorprendente: "Svolgiamo una funzione sociale". Funzione sociale? Tutti quelli che hanno perso il lavoro o si sono visti decurtare gli stipendi, grazie alle banche che avevano rifilato loro ipoteche sospette e prospettato investimenti talmente complessi che nemmeno chi li vendeva sapeva di cosa si trattava, sarebbero ben contenti di spiegargli dove ficcarsi i suoi scopi sociali. Blankfein è un ottimo propagandista della creazione di ricchezza; ma della sua ricchezza. Non è il ricco rampollo che tesse elogi del capitalismo selvaggio dal suo ovattato nido d'aquila al 30° piano; nato nel duro quartiere del Bronx da un impiegato postale e una receptionist, fu il primo nella sua famiglia a frequentare le scuole superiori ed entrò ad Harvard grazie all'aiuto finanziario ricevuto. Anche se si è assegnato uno stipendio annuale superiore a quello che quasi tutti noi potremmo mai sperare di ricevere (68 milioni di dollari nel solo 2007, un record tra i CEO di Wall Street, e oltre 500 milioni di dollari in azioni della Goldman) continua a definirsi "un semplice lavoratore". Ma se parlassimo dei capi d'accusa? I banchieri hanno portato il mondo sull'orlo della bancarotta, e invece di fare l'unica cosa giusta, buttarsi dalla finestra, hanno implorato i governi per riuscire a succhiare i soldi dei contribuenti e farla franca. Ora, esattamente un anno dopo, si comportano come se non fosse accaduto nulla: giocano e vincono coi nostri risparmi. Nel secondo trimestre i profitti della Goldman hanno raggiunto la cifra record di 3,4 miliardi di dollari, in buona parte guadagnati negoziando azioni, valute e beni patrimoniali. La Goldman ha ricominciato a farlo per due buoni motivi: in primo luogo perché i mercati globali sono in netta ripresa (un recupero del 50% dai minimi toccati con la crisi creditizia, grazie ai nuovi capitali, in buona parte pubblici, immessi nei circuiti finanziari), e in secondo luogo perché – con Lehman Brothers e Bear Stearns fuori gioco, Merrill Lynch una pallida ombra di se stessa, Citigroup e UBS senza la potenza di un tempo – la banca ha ora messo le mani su una fetta più grande della torta. "Ce ne f*** dei concorrenti.
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Abbiamo di nuovo un bilancio florido e un gruzzolo più grande e ricco da spartirci"; è così che i banchieri della Goldman presentano la situazione. Non c'è da stupirsi se la banca sta accantonando oltre 20 miliardi di dollari da distribuire in stipendi e bonus. Giusto e lucrativo. Ma non sarà invece piuttosto ingiusto? La Goldman non sta per caso agendo come l'equivalente moderno dei pescecani di guerra, avvantaggiandosi della crisi globale e delle misure di emergenza dei governi per rastrellare milioni? Persino l'esperto finanziere George Soros sostiene che gli enormi profitti delle banche di Wall Street sono "regali mascherati" dello stato. Blankfein respinge l'insinuazione che la Goldman abbia avuto bisogni di capitali a fondo perduto e, per estensione, rifiuta l'idea che la società stia ora approfittando dell'aiuto pubblico. Certo, ha ricevuto 10 miliardi di dollari dal programma Tarp (Troubled Asset Relief Program) di Washington, ma ha già rimborsato la somma con un sostanzioso interesse del 23%. La Goldman ha inoltre tratto vantaggio dal salvataggio federale della grande assicuratrice statunitense AIG, con la quale aveva sottoscritto assicurazioni per 20 miliardi di dollari, ricevendo in cambio miliardi di dollari (forse 13) quando Washington ha trasferito 90 miliardi nelle casse del traballante gigante. Blankfein insiste nel dire che la Goldman era protetta dalle perdite dell'AIG nel miglior modo possibile, con fondi liquidi, e che in caso di fallimento dell'assicuratrice non ne avrebbe quindi sofferto; ma i critici dicono che se l'AIG fosse scomparsa dalla scena l'intero sistema finanziario sarebbe imploso, trascinando nel baratro anche la banca. Ma c'è di più; in piena crisi la FED ha infranto una tradizione vecchia di 80 anni e ha permesso alla Goldman di trasformarsi da banca d'investimenti in holding bancaria, e di ottenere quindi prestiti agli stessi bassi tassi d'interesse concessi alle banche commerciali. Blankfein afferma che la Goldman ha cambiato statuto non per problema di soldi ma perché, dopo il collasso della Bear Stearns e della Lehman, era evidente che il mercato non credeva più nella capacità dell'US Securities and Exchange Commission di regolamentare le banche d'investimento. Essere controllata dalla FED avrebbe aiutato a ristabilire la fiducia nell'intero sistema finanziario.
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Indipendentemente dalle vere ragioni alla base della decisione, nemmeno il più fanatico sostenitore della Goldman può negare che solo grazie all'aiuto pubblico esiste ancora un sistema finanziario in cui la banca può continuare a operare. Washington ha sostenuto l'economia e le banche statunitensi con oltre 12 trilioni di dollari. Veramente Blankfein non si rende conto che per quasi tutti noi è esasperante vedere la Goldman rastrellare tanto denaro mentre dobbiamo barcamenarci per arrivare a fine mese? Al contrario, insiste nel dire che dovremmo gioire per i successi della banca, non condannarli. "Francamente, tutti dovrebbero essere contenti" sostiene. Parla seriamente? Incredibile. I risultati della Goldman, argomenta, sono il segnale più chiaro di un nascente recupero economico che avvantaggerà non solo lui e la sua banca ma tutti noi "Il sistema finanziario ci ha trascinato nella crisi e adesso ce ne tirerà fuori". Blankfein si lancia in un'altra affermazione altrettanto audace. Dovremmo essere contenti che la Goldman abbia ricominciato a elargire compensi faraonici. La banca non deve rispettare il tetto massimo sui bonus deciso dal presidente Obama, perché ha rimborsato in liquido i fondi bail-out a suo tempo ricevuti; poter offrire i migliori stipendi per assumere e mantenere i migliori banchieri non affosserà il sistema ma anzi lo salverà. Uno stipendio legato ai risultati garantisce un'attività responsabile di alto livello: "Se guarda le nostre norme sui compensi, noterà che c'è sempre stata una la perfetta corrispondenza tra livello di compensi e risultati nel lungo periodo. Altri registravano perdite ma pagavano lo stesso bonus rilevanti; ora sono in parte scomparsi dal mercato, e si capisce perché".
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Molti non sono d'accordo, e ritengono che nell'attuale piatto panorama economico, i compensi faraonici non sono più necessari. Lucian Bebchuk, professore di legge, economia e finanza alla Harvard Law School, sostiene: "Attualmente per le banche è più facile evitare che i propri dipendenti vengano allettati da altre offerte. Ci sono opportunità meno interessanti che nel 2007". D'accordo, dimenticate, se ci riuscite, i fondi bail-out, i bonus, i capitali rapinati. Ma sicuramente Blankfein non può ignorare la tesi dell'editorialista David Hare. Nel suo scritto più recente, Hare considera una forma di "ricatto" sostenere che non c'è recupero possibile se non lasciamo ai banchieri la libertà di continuare ad agire come hanno sempre fatto e a premiarsi con somme illimitate. È quello che sostennero i minatori negli anni '70, solo che questa volta al posto della National Unio n of Mineworkers ci sono la City e Wall Street. Blankfein non ha tempo da perdere con discorsi di questo tipo: i banchieri non sono minatori. "Ho questo da dirvi" sibila mentre gli occhi si riducono a una fessura "se crolla il sistema finanziario crolla anche la nostra attività, e, mi creda, in tal caso crollerà anche la sua attività e quella di qualsiasi altro cittadino". Come un paziente che è uscito dal coma, per Blankfein la crisi creditizia è servita solo a rinforzare la sua passione per far soldi. Parlare con lui è come parlare con qualcuno nelle cui vene scorrono dollari, non sangue; crede fermamente di essere bravo in quel che fa e che quel che fa è intrinsecamente buono. Ed ha i suoi sostenitori: nella lista New Establishment 2009, Vanity Fair gli ha assegnato l'ambito primo posto, dinanzi a figure come Steve Jobs, alla guida di Apple, o Sergey Brin e Larry Page, i fondatori di Google. Altri, ad esempio l'editorialista del New York Times Andrew Ross Sorkin, sostengono che il pubblico non
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può "avere tutto e il contrario di tutto"; nel pieno della crisi dell'ultimo anno, ricorda Sorkin "molti incrociarono le dita e si augurarono che la Goldman e i sopravvissuti di Wall Street venissero salvati per arrestare la caduta, e adesso che le banche sono finalmente di nuovo in grado di funzionare normalmente le vorrebbero di nuovo nella polvere". Che siate o meno d'accordo, un fatto è certo: "la tenace G" sembra avere in mano le carte vincenti nei momenti buoni ma anche, lo abbiamo visto in tempi recenti, in quelli cattivi". Rimane solo una semplicissima domanda: come fa? Qual'è la sua ricetta segreta? Per cercare di trovare la risposta dovete lasciare l'ufficio di Blankfein e scendere al 17° piano. Strada facendo potrete ascoltare i banchieri d'investimento, i trader, gli strateghi e i quantisti (i cervelloni matematici che creano fantastiche formule) che parlano di "tassi d'interesse degli swap", "default no credit", "opzioni exotic e vanilla", "differenziali lettera/denaro", "bund", "bobl" e Dio solo sa cosa ancora. Quando passate dinanzi all'85 di Broad Street non potete naturalmente vedere i soldi fluttuare, ma potete sentirli spostarsi giorno e notte tra banca centrale, banche commerciali e d'investimento, grandi aziende, oligarchi sovietici, operatori mediorientali e sceicchi, petrolieri texani e anonimi milionari nelle Bermuda e nelle isole Cayman. In un ufficio con una macchia d'inchiostro sul tappeto, lavora Liz Beshel, il primo ingrediente fondamentale della mistura segreta della Goldman. La banca assume solo il meglio in assoluto, e non ce ne sono molte come Beshel. Madre nubile di 40 anni, parla a una tale velocità e con una tale conoscenza dei segreti dei mercati finanziari che in pratica ci vuole una laurea della Harvard Business School per seguire il filo del suo discorso. Reclutata dalla Goldman quando era ancora all'università, si organizzò per prepararsi a un MBA della Columbia University di New York "nei fine settimana". Proprio come voi. Avanzò rapidamente nella gerarchia della banca d'investimenti e divenne il più giovane tesoriere generale nella storia della banca. Oggi sorveglia ogni sterlina investita dalla banca, ogni yen prestato, ogni dollaro che entra o esce dal bilancio; almeno un trilione di dollari al giorno. Quanti soldi possiede la banca in questo momento? chiedo. "164,2 miliardi di liquido o equivalente", risponde senza fermarsi un solo istante a tirare il fiato. È proprio grazie a persone come Beshel che la Goldman Sachs non solo dispone di un così grosso capitale ma è anche capace di sfruttarlo. Ogni giorno lo staff soppesa attentamente i beni della banca, fino all'ultimo centesimo, ed esamina con rigore clinico perdite e profitti. La banca è così in condizione d'individuare, con chiarezza e rapidità, le tendenze dei mercati, e, afferma, di gestire i rischi meglio di quanto possono fare quasi tutti gli altri istituti di credito. "Riteniamo che le nostre decisioni sono le migliori" sostiene Beshel, e ci sono prove a favore di questa affermazione. Prendiamo, ad esempio il settore dei subprime, la bomba creditizia tossica che ha dato il via alla crisi economica. Un anno prima che gli avventati prestiti immobiliari distruggessero Lehman e Bear Stearns, costringessero a un matrimonio di convenienza tra Merrill Lynch e Bank of America e tra HBOS e Lloyds, e trasformassero la Royal Bank of Scotland in una barzelletta, le valutazioni quotidiane della Goldman avevano evidenziato sofferenze modeste e per non più di una settimana. Nella maggior parte delle banche le perdite sarebbero passate sotto silenzio o sarebbero state considerate un incidente di percorso; invece la Goldman organizzò una riunione degli alti vertici per cercare di capire cosa stava succedendo. Anche se i mercati immobiliare e creditizio erano ancora in piena effervescenza, la banca non apprezzò la situazione e cominciò a ridurre le esposizioni. Quando esplose la crisi creditizia le sue perdite nel settore dei mutui ammontarono a soli 1,7 miliardi di dollari, meno di qualsiasi altra grande banca d'investimenti (la UBS perse 58 miliardi di dollari).
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Essere più furbi della maggior parte dei banchieri è una cosa, ma per lavorare alla Goldman bisogna lavorare ancora più duramente. Chiedetelo a Sarah Smith, una cinquantenne ex studentessa della Bromley (Kent) che lasciò il Regno Unito per diventare capo contabile. "È la cultura del tempo pieno" sostiene "Quando c'è bisogno di voi, dovete essere disponibile. E se quando c'è bisogno di voi non rispondete al telefono, non ci sarà più bisogno di voi per molto ancora". L'anno scorso Smith, il cui ufficio è a un tiro di schioppo dall'Embassy Suites, l'albergo dove lo staff della Goldman va a riposare per qualche ora dopo aver lavorato fino al punto da cominciare a dormire in piedi, ha preso solo pochissimi giorni di congedo. Quanti giorni di vacanza può prendere ogni anno? " Non lo so. Nessuno in realtà lo sa perché nessuno li può sfruttare tutti".
La brutale etica lavorativa consente alla Goldman di essere in vantaggio al momento di accaparrarsi i clienti migliori, e con più soldi. Un esperto dirigente della banca spiega "Sin dall'inizio venite programmati a rendere più degli altri, a vedere più gente: clienti o partner dei diversi fondi". Lo staff viene inoltre
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addestrato a un severo "lavaggio di cervello" dei clienti e dei contatti. "Chiedete quale è stato il loro migliore affare e come vedono il mercato, dice uno "offrite in cambio qualcosa, ma ottenete sempre di più in cambio. Poi diffondete l'informazione tra i colleghi che si mettono al lavoro per sfruttare l'informazione e fare soldi". Altre banche non dispongono di queste buone informazione, e se i singoli banchieri le hanno tendono a non condividerle, perché le considerano una potente arma da usare a proprio esclusivo vantaggio. "La Goldman non lavora in questo modo" continua il dirigente "Domina uno spirito di corpo". O come preferisce dire un banchiere rivale "Sono una furba banda di teppisti". Dane Holmes - 39 anni, 185 centimetri, 130 chili, ex giocatore di basket-ball – è il responsabile dei rapporti con gl'investitori. Da l'impressione di poter travolgere chiunque si trovi sulla sua strada – e persino un solido muro! Ma sostiene: "Non è così che lavora la Goldman. Agendo da solo potrete avere uno splendido futuro come banchiere, ma non qui. Il sistema elimina coloro che non sono capaci di operare in gruppo". Quando la Goldman persegue un obiettivo, tutti i componenti del team hanno la loro parte da svolgere. Prendete quest'articolo. Quando la banca ha accettato l'intervista non è stato facile trovare un alto dirigente da intervistare. Michael Sherwood, 44 anni, corresponsabile europeo, è rientrato, via Mosca, dalla riunione del FMI a Instabul al quartier generale di Londra per un'intervista di 40 minuti, prima di ripartire per incontrare alcuni clienti del Golfo. L'idea del lavoro in gruppo arriva in alto. La Goldman non è un partner privato (è diventato pubblico una decina di anni orsono) ma i capi lavorano duro per far passare un approccio familiare "ci siamo dentro anche noi". Altri dicono che sembra piuttosto un culto, ma viene considerato un complimento. Alcune procedure sono perfettamente logiche. I bonus, ad esempio, non sono legati alle prestazioni personali, come in molte altre banche, ma a quelle della banca nel suo insieme, e i partner ricevono a una buona percentuale delle remunerazioni in azioni che possono vendere solo quando lasciano la Goldman. Viene così eliminata quella che Dina Powell, la trentaseienne d'origine egiziana a capo del ramo filantropico della Goldman, chiama gli "stronzi egomaniaci" che potrebbero essere tentati dall'idea di operare allo scoperto nella speranza di ottenere bonus più elevati. Altre procedure sono inquietanti. Lo staff è costretto ad ascoltare la posta vocale protetta mattino, mezzogiorno e sera per gli ultimi consigli di Blankfein e Eileen Dillon, il quarantottenne ufficialmente responsabile delle operazioni dell'ufficio operativo ma ufficiosamente consigliere. La Goldman è la maggior utilizzatrice di posta vocale al mondo e le informazioni vanno dalle ultime cifre su perdite e profitti al rapporto su quello che i responsabili operativi dei principali clienti hanno detto a Blankfein e ai suoi collaboratori a colazione, o a istruzioni tipo "in nome del cielo, staccate tutto in vacanza". Cosa spinge persone tanto brillanti da poter fare qualsiasi cosa vogliano a lavorare giorno e notte per la banca? Il denaro, naturalmente. Non a caso la Goldman Sachs è soprannominata "Goldmine Sachs" (la miniera d'oro Sachs). C'è tanta ricchezza in giro che in un anno normale un buon partner di una banca d'investimenti ricava sui 3,5 milioni di dollari, un buon trader tra i 7 e i 10 milioni, e un membro del comitato di gestione tra i 15 e i 25 milioni. Nel 2008, 953 dipendenti hanno ottenuto bonus di almeno 1 milione di dollari. Blankfein ha un bel dire che è ancora un semplice lavoratore, ma possiede un appartamento da 30 milioni di dollari in Central Park West e una villetta di 600 metri quadrati a Hamptons, il ritrovo estivo dell'elite di New York. Un ex banchiere della Goldman descrive la cultura d'impresa "totalmente
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ossessionata dal denaro. Ero come un asino dinanzi al quale veniva fatta ondeggiare la più grossa e appetitosa carota che si possa immaginare. I soldi sono il parametro per misurare il vostro successo, e c'è sempre spazio per accumularne ancora di più: se non state pensando a una casa più grande o a una barca più lunga state rimanendo indietro. È come una droga". Droga è la parola che usa anche Sherwood, che sa di cosa parla: è al suo secondo super yacht dal costo di vari milioni di sterline. "Mi piacciono le barche" ci dice. Non i velieri, le barche. È il suo modo per mettersi sulla stessa lunghezza d'onda di Sir Philip Green, un amico miliardario che trascorre parte dell'anno sul Lionheart, uno yacht di 60 metri e dal valore di 32 milioni di sterline, ancorato nella baia di Monaco. "Quante barche ho comprato?" dice Sherwood "Non è il momento migliore per rispondere". Ma esiste anche un'altra potente molla: il dubbio. Può darsi che all'85 di Broad Street domini l'arroganza, e in privato Blankfein ama scherzare (ma non poi tanto) sul fatto che "ha raggiunto la perfezione". Ma al di là di queste bravate lo staff della Goldman s'interroga costantemente sulle proprie capacità. "C'è una profonda e continua paranoia in tutto quello che facciamo" dice Sherwood. Ed è vero per i risultati dei singoli ma anche per le prospettive della banca nel suo assieme. L'insicurezza è profondamente radicata nel sistema, e la percepite prima ancora di essere assunti. La maggior parte dei candidati viene intervistata almeno 20 volte, e in alcuni casi anche 30, prima di ricevere un'offerta. Una volta assunto ciascun membro dello staff viene ininterrottamente e costantemente sorvegliato dai suoi colleghi. C'è un metro di giudizio per ogni aspetto delle prestazioni ottenute, e tutti vengono misurati nel contesto della propria divisione e della struttura globale. Ogni anno la divisione Human Capital Management (si noti il termine Capital; alla Goldman la gente è denaro) posiziona ciascun dipendente in uno dei quattro quartili. Quelli più in alto vengono doviziosamente premiati. Ma cosa ne è di quelli più in basso? Chi li prende in considerazione? Non saranno in circolazione ancora per molto: si è dentro o si è fuori. "Ogni anno licenziamo il 3-5% del personale (all'incirca 1.500 persone) al livello più basso" dice Richard Gnodde, 49 anni, corresponsabile delle operazioni in Europa, basato a Londra.
Prendere gente del livello superiore, farla sentire come appartenente al livello inferiore e infilarla in un gruppo che lavora spasmodicamente ogni santa ora che Dio – pardon, Goldman – ci concede, è importante, non c'è dubbio. Ma non è l'asso nella manica della banca. L'asso nella manica è la sua
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straordinaria capacità di gestire una rete, la più grande rete di talenti al mondo. A differenza di altre banche, i più capaci vengono incoraggiati a darsi da fare, rastrellare tutti i soldi di cui potranno avere bisogno in futuro e poi andarsene per "lavorare bene". La permanenza media dei partner è di otto anni. "Non vi fate certo assumere per arrivare alla pensione" dice un dipendente "Avete la vostra opportunità per arricchirvi e poi per togliervi dai piedi". Ma "lavorare bene" non significa gestire un ospedale a Kinshasa per lottare contro l'aids; significa occupare i posti più importanti nelle istituzioni finanziarie, le banche centrali e le borse di tutto il mondo. L'elenco di ex dirigenti della Goldman che hanno occupato posti chiave nell'amministrazione statunitense e negl'istituti più importanti di New York e di Washington lascia a bocca aperta: Robert Rubin (segretario del tesoro all'epoca di Clinton), Hank Paulson (segretario del tesoro all'epoca di George Bush), William Dudley e Stephen Friedman (attuale presidente ed ex direttore generale della New York Federal Reserve), Mark Patterson (capo dello staff del segretario del tesoro Timothy Geithner), Joshua Bolten (capo dello staff all'epoca del presidente Bush), Robert Hormats (consigliere economico del segretario di stato Hillary Clinton), Gary Gensler (direttore dell'US Commodity Futures Trading Commission), Reuben Jeffery /sottosgretario di stato per gli affari economici e agricoli all'epoca di Bush), John Thain e Duncan Niederauer (il precedente e l'attuale capo della New York Stock Exchange), Adam Storch (capo operativo alla Securities and Exchange Commission). Inoltre Michael Paese, il nuovo responsabile della lobby della Goldman a Washington, ha lavorato per Barney Frank, il congressista che presiede l'House Financial Services Committee. Per vedere le cose nella giusta luce, immaginate cose succederebbe se il cancelliere Alistair Darling e i suoi principali consiglieri Mervyn King (governatore della Bank of England), Xavier Rolet (capo della London Stock Exchange) e Hector Sants ( capo della Financial Services Authority) avessero lavorato nella stessa banca prima di entrare nel governo. Non c'è da stupirsi se uno dei soprannomi della Goldman è "Government Sachs". I critici dicono che avere amici ben piazzati fornisce alla banca la forza vitale. I funzionari governativi che occupano posti chiave, sostengono, discutono privatamente le politiche messe in atto più con la Goldman che con le altre banche. Nel suo nuovo libro "Too Big to Fail", Andrew Ross Sorkin descrive una riunione. Al momento di passare dalla banca al ministero del tesoro statunitense, Paulson, il predecessore di Blankfein, si era impegnato a non discutere con la Goldman, ma a giugno dello scorso anno si era trovato a Mosca mentre il consiglio di direzione della Goldman era a pranzo con Mikhail Gorbachev. Dato che si trattava di un "evento sociale" i legali del ministero autorizzarono Paulson a incontrare i suoi vecchi colleghi, che vennero gratificati con racconti sulla sua permanenza al ministero e con previsioni sull'economia globale. Il consiglio della Goldman gli chiese cosa ne pensasse della possibilità che un'altra banca fallisse, come la Bear Stearns. Documenti resi pubblici recentemente dimostrano che pochi mesi più tardi, quando, nel momento culminante della crisi, quando Paulson stava lavorando al salvataggio dell'AIG, il nome di Blankfein appare 24 volte in 6 giorni sul listato delle chiamate telefoniche di Paulson. Le grandi banche, inclusa la Goldman, che possedevano contratti assicurativi con l'AIG vennero rimborsate interamente, invece che con 60 cents a dollaro come avevano chiesto insistentemente i negoziatori dell'AIG, lasciando intravedere la possibilità di un "accordo amichevole" tra Paulson e Blankfein. La Goldman respinge con forza l'idea che la presenza di tanti ex dipendenti nei posti chiave del mondo politico le permetta di ricevere un trattamento di favore. "Sono persone di estrema integrità" afferma
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Sherwood, ma la riunione di Mosca e le trattative sull'AIG permettono di dubitarne, per dirla in modo gentile. Più tempo passate all'85 di Broad Street più vi convincete che la Goldman sta sfruttando al meglio la globalizzazione. Nei settori finanziario e governativo, dispone degli esperti migliori, più aperti e più impegnati nel loro lavoro. Lo ammettono anche i critici, secondo i quali, però, i ben oleati ingranaggi permettono loro di ottenere molto più del semplice successo, cosa della quale la banca è poco propensa a parlare. Anche se sanno gestire bene i rischi e sono capaci di uscire dai mercati al momento giusto, i maghi della banca hanno la loro buona parte di colpa nel gonfiare le bolle speculative - dot.com, azioni, immobiliare – e, continuano i critici, hanno contribuito ad aumentarle con offerte azionarie ai grossi clienti e con la commercializzazione di obbligazioni e azioni prima di fare marcia indietro. I detrattori accusano inoltre le divisioni negoziazione e investimenti di "giocare sulle due sponde" del mercato. La Goldman negozia titoli per le grandi aziende e per i fondi pensione. Opera inoltre come consulente per molte società di cui negozia i titoli. Ciò significa che sa perfettamente quello che stanno facendo sul mercato. Diciamo che un investitore contatta la Goldman e che vuole comprare nel mercato petrolifero: la banca può fornire una previsione accurata di cosa probabilmente succederà, perché sa cosa le aziende del settore sue clienti stanno facendo, proprio in base ai consigli da lei forniti, e quali altri grandi investitori stanno operando. E questo significa anche che la banca può condurre al meglio le sue stesse operazioni petrolifere. I critici paragona la situazione a un grande casinò, nel quale la casa conosce tutte le mani di ogni tavolo e usa l'informazione per arricchirsi a spese di tutti i giocatori. La Goldman respinge le accuse di "capitalismo da roulette": quante più informazioni sono nelle sue mani, sostiene, tanto meglio può consigliare le società clienti e tanto meglio può far coincidere le esigenze di compratori e venditori, ottenendo i migliori prezzi del mercato. E nega con forza l'accusa di profittare delle informazioni o di agire in maniera eticamente scorretta. Una insuperabile barriera tra trader e consulenti impedisce qualsiasi conflitto d'interessi. Le regole sono talmente severe che se un banchiere della divisione investimenti tentasse di usare il suo pass elettronico per entrare in uno dei piani della divisione trading, non solo si vedrebbe rifiutare l'accesso ma verrebbe convocato per fornire spiegazioni. Quale che sia la formula usata, una cosa è sicura: la Goldman ha evitato la bolla creditizia e sta venendo fuori dalla crisi più forte che mai. Le spoglie al vincitore. Ma molti non sono convinti che una Goldman più forte e più furba sia necessariamente un bene. Vince Cable mette in guardia: "Se c'è qualcosa che abbiamo imparato è che le banche dispongono di un potere eccessivo sui consumatori e i governi. La Goldman Sachs non è mai stata così potente, e questo dovrebbe allarmarci". I leader mondiali e i responsabili finanziari stanno cercando di mettere a punto piani per limitare la libertà d'azione di banche come la Goldman e di definire un tetto per gli stipendi pagati ai dipendenti. Non crederete certo che si tratti di una battaglia a gusto di Blankfein, con la sua incrollabile fiducia nella purezza ed efficienza del mercato libero. Ma la cosa divertente è che la sta combattendo, perché pensa che renderà l'attività delle banche più sicura e permetterà alla Goldman di guadagnare ancora di più in futuro. "Gli orientamenti governativi elaborati fino ad oggi vanno nella giusta direzione" sostiene. Pagare il personale in base alle prestazioni e dare come bonus azioni vincolate e liquidi per garantire il successo a
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lungo termine è "auspicabile ed è qualcosa che già facciamo". "Ingordigia, ma a lungo termine"; è così che i responsabili dell'istituto descrivono le politiche d'investimento e pagamento. Blankfein sostiene le proposte per garantire una migliore capitalizzazione delle banche. "Se prima non capivamo i limiti di un capitalismo scatenato, adesso invece ne siamo coscienti. Ogni proposta per rendere il sistema migliore e più sicuro è benvenuta". Avrebbe potuto aggiungere: solo, non imponete tasse sui guadagni. Per Blankfein, alla fine, tutto si riduce a una cosa: trovare la migliore, più veloce e più sicura maniera di guadagnare soldi, poi aggiungerci altri soldi, e condire il tutto con altri soldi. Non è interessato a un'analisi della realtà ma solo a sostanziose entrate per i suoi clienti, la sua banca, il suo personale, i suoi azionisti, e in ultima analisi, pensa, per noi. La sua quasi religiosa devozione per il dogma finanziario si è esternata in una secca dichiarazione proprio quando stavo per uscire da quell'edificio anonimo e ritrovarmi immerso nel tramonto autunnale. Prima di andarmene gli ho fatto una domanda per rispondere alla quale, in questo tempi agitati, tutti, dal tipo in strada che vende panini al chili per 99 centesimi al fantamiliardario re di Wall Street che lavora 30 piani più su, si sarebbero fermati un attimo a riflettere, per poi magari fornire una risposta equivoca: è possibile accumulare troppi soldi? "È possibile essere troppo ambiziosi? È possibile avere troppo successo?" sibila Blankfein "Non voglio che quelli che lavorano in questa banca pensino di aver fatto tutto quello che era in loro potere e se ne vadano in vacanza. Devo proteggere gl'interessi degli azionisti, e ovviamente della Goldman: non voglio quindi porre un limite alla loro ambizione, e mi risulta difficile pensare a un limite per i loro guadagni". Allora, affari come sempre, senza preoccuparsi della rabbia della maggior parte della gente? Goldman Sachs, pilastro del libero mercato, creatore di supercittadini, oggetto d'invidia e timori, continuerà a diventare più ricca di Dio? Un rapido ghigno sulla faccia di Blankfein. Definitelo una persona ricca e facoltosa che si burla della gente. Definitelo un perfido. Definitelo come volete. Ma è solo, ci dice, un banchiere che "sta facendo il lavoro di Dio".
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Come accumulano i loro soldi Può darsi che il nome Goldman Sachs non significhi gran cosa per voi. Ma se intrattenete rapporti bancari con la HSBC, usate il gas per cucinare, comprate via Ocado, guardate Grande Fratello, comprate i vostri capi di abbigliamento da Gap, usate un sistema di navigazione satellitare TomTom, o più semplicemente assaporate un panino al formaggio, allora la Goldman fa parte della vostra vita. La struttura, composta da tre divisioni, è una banca d'investimenti che raccoglie capitali per i clienti e qualche volta investe fondi propri. Nel Regno Unito ha raccolto capitali per la HSBC, Centrica (proprietaria di British Gas), e Ocado, il sito della Waitrose per la vendita online di prodotti alimentari, con un giro di affari annuo di oltre 400 milioni di sterline. Ha aiutato a finanziare la Endemol, la società che ha creato il grande Fratello, ed è il più importante investitore individuale di Eurotunnel. Si è occupato di struttura azionaria per la TomTom e J Crew. È la banca di Gap. Ha ristrutturato Premier Foods, uno dei cui rami è la fabbrica di sottaceti Branston. La Goldman è anche una trading house; commercia materie prime (ad esempio petrolio e oro), azioni e debiti societari. La terza divisione si occupa di gestione patrimoniale. Gestisce beni per conto dei fondi di pensione, le società di assicurazione e di patrimoni individuali. Guadagna caricando pesanti spese (di solito il 2-4%) alle aziende e ai clienti che assessora e di cui gestisce i patrimoni, o negoziando coi fondi propri, attività tradizionale sin dagli inizi. La banca venne fondata a New York nel 1869 da Marcus Goldman, un ebreo immigrato dalla Bavaria, cui si associò più tardi il genero Samuel Sachs. Esclusa dal chiuso mondo protestante dei trader di azioni e obbligazioni, la Goldman si scavò una proficua, anche se poco esaltante, nicchia comprando e vendendo titoli di credito a breve. Alla fine del secolo, guidava il mercato dell'offerta primaria di azioni, compiendo i primi passi sul mercato azionario di aziende blue-chip come la Sears e la Ford. Avendo dovuto cominciare al di fuori del rassicurante mondo di Wall Street, la Goldman assunse le persone più furbe e attive che le fu possibile trovare, capaci di sfruttare le trappole del mercato, sottrarre affari ai rivali e guadagnarsi l'appoggio di amici ben piazzati. Sotto la guida di Sidney Weinberg, responsabile esecutivo dal 1930 al 1969, la banca trasformò i migliori laureati in un gruppo ad-hoc capace di lavorare 24 ore al giorno per i clienti. Superlavoro, superstipendi, supertutto La Goldman Sachs sarà pure una banca di Wall Street, ma il suo ruolo e la sua influenza a Londra sono notevoli. Nell'ufficio di Fleet Street, composto dalle antiche sedi di due giornali poi unificate, lavorano circa 5.500 persone. I trader siedono dove una volta le presse stampavano The Daily and Sunday Telegraph e The Daily and Sunday Express. È la banca della City coi maggiori utili: dal 2000 al 2008 i profitti per dipendente si sono aggirati sulle 181.000 sterline all'anno, e quest'anno lo stipendio medio dovrebbe arrivare alle 458.000 sterline. È uno dei principali contribuenti della City. Quest'anno il cancelliere Alistair Darling si aspetta d'incassare oltre 2 miliardi di sterline in tasse societarie, IVA e imposte.
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Lo staff gode di generosi benefici. L'azienda ha un apposito responsabile per essere sicura che gli ospiti possano mangiare e bere coi partner della Goldman in perfetto stile e al riparo da occhi indiscreti. C'è una sala di ginnastica, un'infermeria e un asilo. Ogni dipendente riceve d'ufficio un'assicurazione sanitaria e può prendere un tassì ogni volta che lo considera opportuno. La notte un serpente di tassì in attesa si snoda fin sul retro dell'edificio. L'ufficio londinese è gestito da Michael Sherwood (sopra) e Richard Gnodde. Sherwood, conosciuto come Woody, è il duro. L'ex trader sembra volersi rifare come modello al suo buon amico, il miliardario Sir Philip Green. Parla rapidamente e senza perifrasi. Come per Sir Philip, il suo sfacciato modo di condurre affari permette di dare il meglio. Nel 2006 la British Airports Authority chiese alla Goldman di studiare il modo migliore per respingere un'offerta di acquisto ostile di Ferrovial, il gigante spagnolo della costruzione. La Goldman, il cui team includeva Sherwood, rispose che una tattica avrebbe potuto essere quelle di vendere la BAA alla stessa Goldman. La proposta indignò la BAA e spinse Hank Paulson, all'epoca CEO della Goldman, a mandare un severo messaggio che censurava i responsabili coinvolti. La lettera divenne nota come "the spank from Hank". Al contrario Gnodde è un banchiere d'investimento soave. Sembra come se venisse fuori da un catalogo d'abbigliamento per uomo degli anni '70. Rappresenta il guanto di velluto (o dovremmo dire cashmere?) che ricopre il pugno di ferro di Woody. È conosciuto per aver consigliato il signore dell'acciaio indiano Lakshmi Mittal nella sua offerta da 17 miliardi di sterline per l'acquisizione del produttore europeo Arcelor. Sherwood e Gnodde sono consigliati da eminenze grige, ad esempio Lord (Brian) Griffiths, a suo tempo consigliere speciale di Margaret Thatcher e responsabile dell'unità politica del primo ministro dal 1985 al 1990 e antico direttore della Bank of England. Si tratta di uno dei consiglieri internazionali della banca, ma opera anche da consigliere spirituale. "Una volta venne da me un dipendente; pensavo che volesse parlarmi della sua carriera, ma in realtà era venuto a discutere l'etica bancaria. Fu una lunga conversazione", ricorda Griffiths. Cristiano impegnato e sostenitore del Lambeth Fund dell'arcivescovo di Canterbury, Griffiths è un utile strumento di pubbliche relazioni. È stato lui, ad esempio, a parlare il mese scorso in difesa dei superbonus. "Se dicessimo che non ci saranno superbonus, o bonus dello stesso livello degli anni scorsi, un sacco di aziende della City sposterebbero le loro operazioni in Svizzera o in Medio oriente", ha proclamato nella St Paul’s Cathedral. Ogni anno, nel periodo dei bonus, Sherwood e Gnodde invitano lo staff a mantenere un profilo basso e a non ostentare la loro opulenza. Quasi tutti lo fanno e investono i loro milioni in beni immobili, soprattutto in zone esclusive di Kensington, Regent’s Park, Fulham, Notting Hill Gate, Chelsea, Highgate e Hampstead. Per molti anni un partner, Julian Metherell, se ne è andato allegramente in giro in una scassata Nissan Sunny rossa. Ma non tutti i pezzi grossi della Goldman riescono ad evitare la luce dei riflettori. Un intramontabile racconto degli anni d'oro racconta che tre dirigenti londinesi, (Scott Mead, Jennifer Moses e suo marito,
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Ron Beller) avevano una tale liquidità da non rendersi conto che un assistente, Joyti De-Laurey, aveva alleggerito i loro conti correnti di oltre 4 milioni di sterline. I pezzi grossi della Goldman mandano i ragazzi alle stesse scuole private, e se non amano quella nella loro zona, ne creano una. Mead è stato il cofondatore di una scuola preparatoria a Notting Hill, con 200 studenti tra i 4 e i 14 anni. Anche le mogli dei funzionari della Goldman Sachs adottano un profilo basso e si dedicano alle opere di carità. Come negli USA, la banca è in stretto contatto col governo. L'ex capo economista e partner, Gavyn Davies, è spostato con Sue Nye, consigliere speciale di Gordon Brown. Ai tempi di Tony Blair, Davies divenne direttore della BBC. Il suo successore alla Goldman come capo economista, David Walton, aveva un posto nel Monetary Policy Committee della Bank of England. Paul Deighton, che dirige il comitato organizzatore dei giochi olimpici di Londra, era capo operazioni della Goldman. La Goldman è un consulente bancario fondamentale del governo. L'anno scorso Brown affidò alla banca la consulenza per la vendita della Northern Rock. Amici nei posti chiave. La rete politica della Goldman Segretari del tesoro statunitense, capi del New York Stock Exchange, consulenti della Casa Bianca e di Downing Street: chiunque abbiate in mente ha lavorato per la Goldman Sachs. Ecco solo alcuni degli alti papaveri della banca che hanno le mani in pasta nella politica mondiale Sue Nye/Gordon Brown Consigliere speciale di Gordon Brown, Nye è sposata con Gavyn Davies, l'ex capo economista e partner della Goldman. All'epoca di Tony Blair, Davies divenne presidente della BBC, carica dalla quale rassegnò le dimissioni nel 2004, dopo il rapporto Hutton. Robert Rubin/Bill Clinton Rubin ha passato 26 anni alla Goldman prima di entrare nell'amministrazione Clinton come consigliere economico. Ha lavorato come segretario al tesoro per quattro anni dal 1995, e continua ad essere consigliere del presidente Barack Obama Hank Paulson/George Bush Paulson è stato CEO della Goldman prima di divenire segretario al tesoro USA. Nel momento culminante della crisi creditizia, quando Paulson stava lavorando al salvataggio dell'AIG, il nome di Blankfein appare 24 volte in 6 giorni sul listato delle chiamate telefoniche di Paulson. Larry Summers/Barack Obama
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Summers, consigliere economico di Obama, non ha mai lavorato direttamente per la Goldman, ma ha fatto parte del governo Clinton alle dipendenze del suo mentore, Robert Rubin. La Goldman pagò 135.000 a Summers per partecipare a una conferenza di un giorno nel 2008, prima dell'avvento di Obama. Sachs nella City Michael Sherwood: vice presidente e corresponsabile esecutivo della Goldman Sachs International. Conosciuto come Woody, è noto per le sue capacità di trader. Nel 2008 il suo salario di base è stato di 415.000 sterline. In un anno favorevole può ragionevolmente attendersi che i bonus facciano lievitare la somma a un totale di circa 6.000.000 di sterline. È uno dei due boss della sede di Londra. Richard Gnodde: corresponsabile esecutivo della Goldman Sachs International. Nel 2008 il suo salario è stato di 1,3 milioni di sterline, probabilmente in parte sotto forma di bonus. Si ritiene che nel 2007 sia stato il direttore più pagato a Londra, con un totale di 11,7 milioni di sterline. L'altro anno lo stipendio ha subito una riduzione del 90%. Matthew Westerman: responsabile globale dei mercati dei capitali. Nel 2009 i bonus dovrebbero permettergli di mettersi in tasca oltre 5 milioni di sterline. Ex banchiere della Rothschild, ha fatto le sue prove negli anni '30 con le fluttuazioni dei mercati azionari in Europa. Nel 2000 è stato assunto dalla Goldman Sachs per dirigere la nuova divisione affari europei. Quest'anno ha partecipato alla raccolta di capitali societari, permettendo alla Goldman di scremare lauti profitti. È quindi in lista per un sostanzioso bonus. Yoel Zaoui: capo della banca europea d'investimenti. Nel 2009 incasserà probabilmente oltre 5 milioni di sterline. Dipendente fin dal 1988. Zaoui ha avuto un'ascesa fulminante, ottenendo l'ambita partnership in soli 10 anni. Ha avuto spesso scontri verbali con Michael, il fratello maggiore che ha ricoperto un ruolo equivalente nella banca concorrente Morgan Stanley. Karen Cook: direttore della Goldman Sachs International e presidente della Goldman Sachs Europe, nel 2009 il salario e i bonus di Cook dovrebbero superare i 5 milioni di sterline. Madre di sei figli, è stata corresponsabile della finanzia aziendale in UK presso la banca Schroders prima di passare alla Goldman nel 1999. Ha partecipato in acquisizioni multimiliardarie, ad esempio quella da 10,2 miliardi di sterline della Kraft. A cura di Philip Beresford La forza dei numeri Nel 2007, Lloyd Blankfein, boss della Goldman Sachs, ha guadagnato 68 milioni di dollari, un vero primato per un CEO di Wall Street. Un buon specialista d'investimenti può arrivare a 3,5 milioni all'anno, un buon trader a 7-10 milioni, un membro del comitato di direzione a 12-15 milioni. La Goldman non è la più grande banca al mondo. La ICBC, the Industrial and Commercial Bank of China, ha un numero di dipendenti 11 volte superiore, ma non è la più ricca. La HSBC ha 2,4 trilioni di dollari di beni
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patrimoniali (la Goldman solo 1 trilione). E non è la più importante per capitalizzazione di borsa. Vale 95 miliardi di dollari rispetto ai 201 della 201 HSBC. Ma è la più redditizia. La Goldman ha il miglior rapporto dipendente/profitti di qualsiasi concorrente: in media 222.000 dollari all'anno nel periodo 2000-2008. Nello stesso periodo, la JP Morgan Chase, la più vicina rivale, ha avuto un profitto annuo di 133.000 dollari per dipendente. Nel secondo trimestre dell'anno in corso, i profitti della Goldman hanno raggiunto la cifra record di 3,4 miliardi di dollari.
L’Italia consegnata a Goldman Sachs
ROMA - Mario Draghi a Bankitalia, proveniente dalla Goldman Sachs. Mario Monti uscente dalla Commissione, è stato assunto alla Goldman Sachs. Romano Prodi, futuro presidente del Consiglio, nella sua vita è entrato infinite volte a servizio della Goldman Sachs: era lì che trovava lavoro quando usciva dal settore pubblico italiano. Non sarà un conflitto d'interessi? Un tantino? Poco poco? Ma non si può eccepire. E' vietato. Nel quadro che ha creato Il Corriere dei Montezemolo e del resto del salotto buono, una nuova Mani Pulite (stavolta contro le sinistre arroccate attorno alle COOP), queste nomine e assunzioni ci dicono che non sarà più permesso formulare domande politicamente poco corrette, criticare le scelte degli Illuminatissimi Fratelli. E' la consegna dell'Italia ai poteri forti e alla banca d'affari americana. Chissà che miele secerne la Goldman Sachs per attrarre così importanti maggiordomi dei poteri forti, o che linfa secerne l'Italia, per suscitare le cupidigie della Goldman Sachs: non abbiamo già dato, in privatizzazioni? Gioielli
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industriali dell'IRI, pagati mille volte dai contribuenti italiani, non sono già stati svenduti tutti per un boccone di pane? Non ha già regalato Ciampi la Nuovo Pignone, leader mondiale, alla sua concorrente americana? E le banche d'affari americane, Goldman Sachs, Merril Lunch e Morgan Stanley, non hanno già incamerato allora - quando la prima Mani Pulite rese impossibile la difesa di quei gioielli, fu per questo che Craxi fu distrutto - 3 mila miliardi in grasse commissioni, per la loro esperienza nelle privatizzazioni? Chissà. Sembra ieri quel 2 giugno 1992, quando il «Britannia», panfilo di sua maestà britannica, arrivò di fronte a Civitavecchia con tutti i banchieri della City a bordo (Warburg e Barclay, Coopers Lybrand, Barino, eccetera) a intimare le condizioni della finanza anglo sullo smantellamento delle partecipazioni statali. Una torta da 100 mila miliardi, come scrisse Massimo Gaggi, giornalista de Il Corriere che era a bordo. Ci andò anche Mario Draghi, d'ora in poi intoccabile e non criticabile governatore di Bankitalia. Allora era direttore del Tesoro. E dovette giustificarsene in audizione parlamentare: «dopo aver svolto l'introduzione me ne andai, e la nave partì senza di me...in questo modo evitai ogni possibile sospetto di commistione». Il Britannia infatti prese il largo. In acque internazionali, su suolo britannico, gli italiani invitati ascoltarono le condizioni. Fatto è che Draghi, nell'introduzione, aveva lodato le privatizzazioni così: «uno strumento per limitare l'interferenza politica...un obbiettivo lodevole»: lo stesso programma de Il Corriere oggi. Allora, il tecnocrate dettava la linea politica. Bastava: poi scese. Restarono, fra gli altri, Rainer Masera (un altro intoccabile), Giovanni Bazoli (Ambroveneto), Beniamino Andreatta: che sarebbe diventato di lì a poco ministro. Nel governo Amato, al Bilancio; nel governo Ciampi agli Esteri, nel governo Prodi alla Difesa. Un coccolone ha impedito al Beniamino tecnocratico di ricoprire altri ministeri, di perfezionare i danni. Gli altri, purtroppo, sono vegeti e pronti. A consegnare l'Italia a Goldman Sachs. Nel settembre '93, alla privatizzazione della Comit fu incaricata di presiedere la Lehman Brothers; a quella del Credit, la Goldman Sachs. In verità Franco Nobili, il precedente capo dell'IRI, aveva dato quest'ultimo incarico alla Merrill Lynch; ma a quel punto Nobili era in prigione in attesa di giudizio per Mani Pulite (solo il tempo necessario: poi sarà prosciolto con formula piena), e comandava Prodi. Fu Prodi a dare l'incarico alla Goldman Sachs, «della quale era stato consulente fino a pochi giorni prima». La Merrill Lynch, nel giorni in cui aveva l'incarico, aveva offerto alla Deutsche Bank il pacchetto di Credito Italiano in proprietà all'IRI per 6 mila lire ad azione. La Goldman Sachs fissò il valore del Credit a 2.075 lire per azione, meno della quotazione in Borsa, che era sulle 2.230 lire. Insomma vendette per 2.700 miliardi qualcosa che ne valeva almeno 8 mila. Persino l'Espresso si chiese: «O dunque un regalo quello che l'IRI sta facendo al mercato? Dal punto di vista patrimoniale O così». Prodi ne ha fatti, di regali. L'Italgel, 900 miliardi di fatturato, venduta per 437 alla Nestlé. La Cirio-BertolliDe Rica (CBD), 110 miliardi di fatturato, valutata sui 1.350 miliardi, venduta a una finanziaria lucana mai sentita, la FISVI di tale Francesco Lamiranda, (> secondo Il Corriere. Era la sua unica credenziale, perché Lamiranda soldi non ne aveva. Offrì dapprima 130 miliardi, poi 310. Avrebbe pagato, chiarì, vendendo i pezzi dell'azienda che si offriva di comprare. Ma restò l'unico acquirente. Un'asta ci voleva: non fu fatta. Bisognava vendere a questo Lamiranda. Pietro Larizza, allora capo della UIL, descrisse l'operazione così: (>. Antonio Bassolino (un merito gli va riconosciuto) denunciò alla Procura di Napoli quell'affare: (>. Era peggio di così. Un perito di nome Renato Castaldo scoprì che dietro lo sconosciuto Lamiranda c'era l'Unilever, la multinazionale olandese. (> fra Prodi (IRI) e Lamiranda. L'Unilever? Prodi è stato consulente dell'Unilever dal '90 al '93, come consulente di vaglia, a decidere le acquisizioni. Ecco dov'è il miele che Goldman Sachs cerca. Ecco dov'è la linfa che trovano i grand commis nella Goldman Sachs.
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VARIE PROPOSTE PER SALVARE L’ITALIA
LA PRIMA PROPOSTA PER SALVARE L’ITALIA, L’EUROPA ED IL MONDO E’ DESCRITTA NELLE CONCLUSIONI ALL’INIZIO DI QUESTO DOCUMENTO. Vedi Conclusioni e soluzioni DI SEGUITO SONO RIPORTATE PROPOSTE DI ECONOMISTI AUTOREVOLI IN MERITO ALLA RIACQUISIZIONE DELLA SOVRANITA’ MONETARIA ITALIANA.
Perché la Norvegia non ha "debito pubblico"? La Norvegia non ha il nostro debito pubblico, perchè: 1 - Non ha aderito all'euro. La moneta Norvegese è la Corona (coniata in una banca centrale statale) 2 - Non ha privatizzato le principali banche del paese (DnB NOR) e le aziende energetiche: petrolio (Statoil), energia idroelettrica (Statkraft), alluminio (Norsk Hydro) e le telecomunicazioni (Telenor) 3 - Circa il 30% di tutte le aziende quotate alla borsa di Oslo è statale 4 - I titoli di stato rendono il 6,75% netto ai risparmiatori 5 - Pur essendo il principale produttore di petrolio europeo, NON fa parte dell'OPEC (per la cronaca, l'Italia è il secondo produttore europeo e in Basilicata è stato individuato il più grande
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giacimento d'Europa su terraferma) Naturalmente, in Norvegia, non si sognano di parlare di privatizzazione dell'acqua o privatizzazione della raccolta di rifiuti, come fanno i nostri politici e NON hanno un debito pubblico schiacciante come il nostro, anzi! Hanno un avanzo di bilancio statale del 16,5%, mentre noi, che abbiamo privatizzato quasi tutto, abbiamo un debito pubblico pari al 127% del nostro PIL In pratica questa situazione garantisce alla Norvegia un debito che ammonta al 48,4% del PIL, permettendole di incassare ogni anno più di quanto spende. E l'Italia (e tutti gli altri paesi del mondo) cosa sta aspettando?
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GLI SMEMORATI DI BERLINO TUTTE LE NAZIONI D’EUROPA CANCELLARONO DEBITI PER DECINE DI MILIARDI AI TEDESCHI (INGRATI) 26 dicembre 2013
La Germania, che fa tanto la moralizzatrice con gli altri Paesi europei, è andata in default due volte in un secolo e le sono stati condonati i debiti di due guerre mondiali per consentirle di riprendersi. Fra i Paesi che le hanno condonato i debiti, la Grecia, prima di tutto, che pure era molto povera, e l’Italia. Dopo la Grande Guerra, John Maynard Keynes sostenne che il conto salato chiesto dai Paesi vincitori agli sconfitti avrebbe reso impossibile alla Germania di avviare la rinascita. L’ammontare del debito di guerra equivaleva, in effetti, al 100% del Pil tedesco. Fatalmemte, nel 1923 si arrivò al grande default tedesco, con l’iperinflazione che distrusse la repubblica di Weimar. Adolf Hitler si rifiutò di onorare i debiti, i marchi risparmiati furono investiti per la rinascita economica e il riarmo, concluso, come si sa, con una seconda guerra, ben peggiore, in seguito alla quale a Berlino si richiese un secondo, enorme quantitativo di denaro da parte di numerosi Paesi. L’ammontare complessivo aveva raggiunto i 23 miliardi di dollari (di allora!) La Germania sconfitta non avrebbe mai potuto pagare i debiti accumulati in due guerre, peraltro da essa stessa provocate. Mentre i sovietici pretesero e ottennero il pagamento della somma loro spettante, fino all’ultimo centesimo, ottenuta anche facendo lavorare a costo zero migliaia di civili e prigionieri, il 24 agosto 1953 ben 21 Paesi, Belgio, Canada, Ceylon, Danimarca, Grecia, Iran, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Pakistan, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica francese, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera, Unione Sudafricana e Jugoslavia, con un trattato firmato a Londra le consentirono di dimezzare il debito del 50%, da 23 a 11,5 miliardi di dollari, dilazionato in 30 anni. In questo modo, la Germania poté evitare il default, che c’era di fatto. L’altro 50% avrebbe dovuto essere rimborsato dopo l’eventuale riunificazione delle due Germanie, ma nel 1990 l’allora cancelliere Kohl si oppose alla rinegoziazione dell’accordo, che avrebbe procurato un terzo default alla Germania. Italia e Grecia acconsentirono di non esigere il dovuto.
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Nell’ottobre 2010 la Germania ha finito di rimborsare i debiti imposti dal trattato del 1953 con il pagamento dell’ultimo debito per un importo di 69,9 milioni di euro. Senza l’accordo di Londra che l’ha favorita come pochi, la Germania dovrebbe rimborsare debiti per altri 50 anni. E non ci sarebbe stata la forte crescita del secondo dopoguerra dell’economia tedesca, né Berlino avrebbe potuto entrare nella Banca Mondiale, nel Fondo Monetario Internazionale e nell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Quindi: che cos’ha da lamentare la Merkel, dal momento che il suo Paese ha subito e procurato difficoltà ben maggiori e che proprio dall’Italia e dalla Grecia ha ottenuto il dimezzamento delle somme dovute per i disastri provocati con la prima e la seconda guerra mondiale? La Grecia nel 1953 era molto povera, aveva un grande bisogno di quei soldi, e ne aveva sicuramente diritto, perché aggredita dalla Germania. Eppure… Perché nessun politico italiano ricorda ai tedeschi il debito non esigito? Roberto Schena
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COME ANNULLARE LEGALMENTE TUTTI I TRATTATI INTERNAZIONALI DEGLI ULTIMI 65ANNI , EURO , EU , BCE , E DEBITI di marco da bangkok 23 dicembre 2013 alle ore 15.13
Articolo-collage , spezzoni miei articoli-info-ricerche-idee-iniziative su: ….1 court of justice of European union ….2 universal declaration of human rights , ONU 1948 …..3 link-info sparse su trattati-entita europee …. 4 link- info sparse su costituzione italiana ….5 all links , tutti links tra cui link x mio ebook INTRO ciao a tutti, solo negli ulltimi giorni ho sfornato almeno un altra bella dozzina d nuove iniziative e strade legali percorribili , non so se adesso trovero tempo per scrivere tutto in articolo ,, e se volete sono disponibile a fare intervista quando volete x spiegare meglio tutto;; vabbu morale della favola ,, qui vi scrivo un po d info importanti al volo, cosi se volete potete continuare ricerche per i fatti vostri finche non riesco a fare video con qualcuno o articolo serio,ma sul secondo non garantisco niente; queste info posson tornare molto utili sopratutto a chi ha contatti con qualcuno del m5stelle ed avviare inchieste parlamentari a riguardo, al sovrano matteo per sue cause e altre iniziative inidividuali-collettive, e salvo e amodeo che possono usare materiale per bastonare qaulccuno o come base per nuove ricerche-interviste ; vabbu ora segue collage notizie , su cui ho gia raccolte 10paginette d info ,ma qui v riporto solo spezzoni principali ,ma ci sarebbero un botto d cose da fare, da scrivere ,da segnalare, da approfondire , etc ; non asppettatevi niente di grammaticalmente eccelso , ma solo valanghe di nuove info e mie ricerche , con nuove idee e iniziative legali a tonnellate metriche ;) offese ,insulti e bimbomxxxxxxate d commenti verranno rispediti al mittente con posta prioritaria , mentre proposte d collaborazione , info addizionali ,approfondimenti e altre idee-proposte serie verranno accolte positivamente da tutti e forse avranno anche una risposta entro 2-3mesi dal s8scritto ;) 1- court of justice of European union in lussemburgo ci sta la-- court of justice of european union -- , il cui primo compito e assicurarsi che leggi (trattati etc) vengano applicati alla stessa maniera in tutti stati-membri ,, IMPORTANTISSIMO, perche adesso anche senza appellarsi all articolo costituzione italiana su disparita trattamento di altri stati in trattati internazionali,,quindi ci si puo appellare a questa corte riguardo le disparita tra italia e germania , per esempio, su ultimi trattati specie lisbona 2010 ,MES , questi trattati non possono godere della disparita autorizzata perche non riguardano situazioni locali,ma vanno applicate a tutti ugualmente ,, e le disparita non
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riguardano regioni o locali in particolari,,ma riguardano differenze d parametri da rispettare tra diverse stai-membri firmatari,, quindi centrato in pieno il punto; a questa corte si possono inoltre ,stando al regolamento della corte stessa , sia appellare individui , sia organizzazioni ed anche ditte private ,, praticamente tutti , quindi tutte le disparita sui trattati, nonche le tirannie sociali in italia possono essere presentate a questa corte,, e come gia detto , tutte le problematiche e denuncie sociali vanno presentate anche alla corte dei diritti europea , ed al tribunal internazionale dei diritti civili de l’aja; vabbu, solo su questa corte e anche sulle notizie a seguire ci sarebbero da dire 3mila cose,, e magari io farei anche intervista o video in inglese ,,cosi da informare per bene anche tutti altri europei , perche sono info importanti anke per grecia spagna portogallo etc,, e spiegandole in inglese tutti possono capirle senza tradurle in tutte lingue ora passo ad altra info importante , anche questa da tradurre in inglese per tutti europei: 2 universal declaration of human rights , ONU 1948 Link universal declaration hum rite http://www.un.org/en/documents/udhr/index.shtml#ap http://www.un.org/en/documents/udhr/index.shtml#ap l european union nasce con maastricht 1993 ,ma la EEC european economic comunity nasce nel 1957 , questi sono i 2 piu importanti e anche i peggiori trattati a cui e’ soggetta italia,, e ora ci sta un modo per farli cadere che non sia soltanto nazionale, cioe anti-costituzionalita,,, ma internazionale e soprattutto legale , perche c sta un importantissimo trattato dell onu del 1948 firmato da italia che dice un sacco d cose belle (tradurro primi articoli) ,, ed e' precedente a tutti trattati internazionali , compreso quel del 1957 ,, e nonostante postumo alla cosituzione ital del 1945, ha piu valore anche d essa proprio perche e un trattato internazionale con dirittidoveri egualmente definite per tutti I paesi firmatari ; il trattato d cui parlo e il : - universal declaration of human rights , ONU 1948 , CHE dice un sacco di cose belle e tutela tantissimi diritti ,, per certi versi e abbastanza simile a noistra costituzione perche tutela tutti i diritti ,,anzi anche d piu ;) perche ne tutela anche altri importantissimi non citati espressamente e/o direttamente nella nostra costituzione ;; altra cosa importante, quest trattato fu firmato da tutti italia grecia america germania ignhilterra,, etc ,, quindi tutti le nazioni europee come spagna grecia portogall italia pososno appellarsi all onu e a questo trattato ,, cosa che tralatro coinveolge drettamente anche cina e Russia perche ora all onu nn comandano piu usa-uk-france ,,ma ormai asse cina-russia e’ indipendente e non sta certo a guardare, quindi iniziativa all onu con dnuncia monti-letta-godman-BCEbankitalia , etc nn passera certo inossservata a livello internazionale ,, specie se condivisa anche da spagna grecia etc,, ed io consiglierei a riguardo d contattare il canale russia-today , che e’ l unico grosso canale media internazionale che darebbe quest notizie a livello globale senza problemi. appellandoci al trattat-onu del 1948 possiamo pesentare una super denuncia su monti-lettagoldman-draghi etc , denuncia penale-privata sia all onu che alla corte europea diritt-civili ; nonche annullare tutti i trattati dal 48 ad oggi che vanno contro diritti onu-1948 ;; vabbu ci sarebbero ancora altre 3mila cose da dire, e possibili altre idee ,,nel frattemp ho ritenuto giusto avvisarvi subito ,, dal 48 in poi tutti si possono appellare al trattato-onu,, ed oggi cina e russia sono indipendenti e autonome e non quasi-indifese come allora ; oggi abbiamo situazione perfetta , cioe legge
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internazionale da nostra parte e sicuramente un certo consenso internazionale, specie di paesi BRICS , asiatici, e tanti altri,,pratic tutti tranne usa-eu-uk-nato universal declaration of human rights , ONU 1948 (articoli tradotti in italiano) art.1 All human beings are born free and equal in dignity and rights.They are endowed with reason and conscience and should act towards one another in a spirit of brotherhood. Art.1 TUTTI GLI ESSERE UMANI SONO NATI LIBERI E UGUALI NELLA DIGNITA E NEI DIRITTI. DOTATI DI RAGIONEVOLEZZA E COSCIENZA , E DOVREBBERO AGIRE CON SPIRITO DI FRATELLANZA L UN L ALTRO Art.2 Everyone is entitled to all the rights and freedoms set forth in this Declaration, without distinction of any kind, such as race, colour, sex, language, religion, political or other opinion, national or social origin, property, birth or other status. Furthermore, no distinction shall be made on the basis of the political, jurisdictional or international status of the country or territory to which a person belongs, whether it be independent, trust, non-self-governing or under any other limitation of sovereignty. Art.2 A TUTTI SPETTANO TUTTI I DIRITTI E LIBERTA STABILITI DA QUESTA DICHIARAZIONE , SENZA DISTINZIONE DI RAZZA,SESSO, COLORE, LINGUA, RELIGIONE, POLITICA O ALTRE OPINIONI, NAZIONALI O DI ORIGINE SOCIALE ,DI PROPRIETA, NASCITA O ALTRI STATUS……. Art.3 Everyone has the right to life, liberty and security of person. Art.3 TUTTI HANNO IL DIRITTO ALLA VITA , LIBERTA , E SICUREZZA PERSONALE Art.4 No one shall be held in slavery or servitude; slavery and the slave trade shall be prohibited in all their forms. Art.4 NESSUNO PUO ESSERE TENUTO IN SCHIAVITU O SERVITU , SCHIAVITU E MERCATOSCHIAVISTA SONO PROIBITE IN TUTTE LE LORO FORME Art.5 No one shall be subjected to torture or to cruel, inhuman or degrading treatment or punishment. Art.5 NESSUNO PUO ESSSERE SOGGETTO DI TORTURE O CRUDELTA , TRATTAMENTI DISUMANI O DEGRADANTI O PUNITIVI. Art.6 Everyone has the right to recognition everywhere as a person before the law Art.6 TUTTI HANNO DIRITTO ,OVUNQUE, AL RICONOSCIMENTO PERSONALE DI FRONTE ALLA LEGGE …..3 link-info sparse su trattati-entita europee Link index hpage http://europa.eu/eu-law/treaties/index_en.htm Link tutti trattati europei http://europa.eu/eu-law/treaties/index_en.htm Link bodies ; http://europa.eu/eu-law/treaties/index_en.htm Specifiche info su - court of justice of European unionPalais de la Cour de Justice Boulevard Konrad Adenauer Kirchberg L-2925 Luxembourg Luxembourg Tel: +352 4303 1 Fax: +352 4303 2600 The Court of Justice interprets EU law to make sure it is applied in the same way in all EU countries. It also settles legal disputes between EU governments and EU institutions. Individuals, companies or organisations can also bring cases before the Court if they feel their rights have been infringed by an EU institution. essendoci stati cambiamenti ad hoc per la Germania , i trattati MES , lisbona-2010, etc,non hanno validita per nessuno ,, e italiani possono reclamare soldi spesi in piu, x esempio, da danni
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da spread ,ttitoli, speculazioni internazionali etc e si richieda annullamento totale del trattato se non ugualitario per tutti firmatari , e restituzione tutti soldi relativi a tutti effete negative subiti ; anche MES , essendo non ugualitario,, possiamo richiedere tutto indietro anche con interessi, super causa del itallia a union europea,presentata sia m5stelle , ma anche Individualmente o ditta o organizations-associazioni. Anche le differenze lelgali tra stati-membri EU con euro( 17stati) e stati membri senza euro, cioe 11 – potrebbe essere illegal stando alla corte del primo capitol, ; anche perche uno dei compiti della BCE e’ l autorizzazione alle central-banks del euro-zone di emettere banconote –euros L unione monetaria ed economica -- involves the coordination of economic and fiscal policies, a common monetary policy and the euro as the common currency. The euro was launched on 1 January 1999 as a virtual currency for cash-less payments and accounting purposes. Banconote e spiccioli , were introduced on 1 January 2002.
L EURO FU LANCIATA COME VIRTUAL-CURRENCY NEL 1999 PRIMA D INTRODUZIONE 2002 TUtti I membri delle diverse organizzazioni-entita europee dovrebbero essere elette dal popolo europeo,, invece tranne il parlamento europeo, che elegge suo president, tutti I vertici e membri d istituzioni del EU vengono selezionati da politici, bankeiri , etc,ma non dal popolo europeo ; stando alla riorganizzazione del trattato d lisbona 2010 ,CI sono ben 7 entitaistituzioni nel UNIONE EUROPEA , parlamento europeo, commissione europea,Consiglio dei Ministri , consiglio europeo, banca central europea, corte dei conti europea , corte di giustizia. The ECB is completely independent. Neither the ECB, the national central banks in the Eurosystem, nor any member of their decision-making bodies can ask for or accept instructions from any other body. All EU institutions and governments must also respect this principle. La BCE E TOTALMENTE INDIPENDENTE , E NON RISPONDE A NESSUNO DEL SUO OPERATO , E DELLE 7 L UNICA AD AVERE MEBRI ELETTI DAL POPOLO E ‘ APPUNTO IL PARLAMENTO EUROPEO Se un istituzione non risponde a nessuno e suoi vertici-organi decisionali non sono eletti dal popolo ma da leaders politici o altro , cittadini europei dovrebbero non riconoscerla come tale. Altri organismi finanziari sono: la banca europea degli investimenti , che finanzia i progetti di investimento dell'UE, con sede in Lussemburgo.
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La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo che finanzia o co-finanzia gli investimenti che favoriscono la transizione verso un'economia di mercato nei paesi dell'Europa centrale, orientale ed ex-URSS. E soprattutto Il Fondo europeo per gli investimenti , che fornisce garanzie e capitale di rischio per aiutare le piccole e medie imprese, con sede in Lussemburgo. QUINDI PMI ITALIANE POSSONO APPELLARSI DIRETTAMENTE AL FONDO EUROPEO. Denmark, Ireland and the United Kingdom join the European Union on 1 January 1973, raising the number of member states to nine. The short, yet brutal, Arab-Israeli war of October 1973 result in an energy crisis and economic problems in Europe. The last right-wing dictatorships in Europe come to an end with the overthrow of the Salazar regime in Portugal in 1974 and the death of General Franco of Spain in 1975. The EU regional policy starts to transfer huge sums to create jobs and infrastructure in poorer areas. The European Parliament increases its influence in EU affairs and in 1979 all citizens can, for the first time, elect their members directly. in 1957, the Treaty of Rome creates the European Economic Community (EEC), or ‘Common Market’. decade of two treaties, the ‘Maastricht’ Treaty on European Union in 1993 and the Treaty of Amsterdam in 1999. CHISSA PERCHE TUTTI I SOLDI STANZIATI IN PRECEDENZA PEPR FINANZIARE SVILUPPO ECONOMICO SONO SPARITI O NON VENGONO SPESI AFFATTO, MA LA RACCOLTA E’ SEMPRE OBBLIGATORIA, FORZATA ED INDISCUTIBILE , COMPLIMENTI A TUTTI COROLLARIO IMPORTANTISSSIMO : una bozza d COSTITUZIONE EUROPEA fu avviata nel 2003 ma fu ABBANDONATA nel 2009 grazie A FRANCIA E OLANDA, e dico –grazie-, perche second me ,avevano capito gia che I bankieri, con la scusa di preservarci dei diritti, c avrebbero invece imposto dei doveri ; quindi al moment oil trattato del ONU del 1948 e’ la carta di difesa legale piu importante che noi tutti europei abbiamo contro I bankieri e la BCE , Il 29 ottobre 2004 si è svolta a Roma la cerimonia (trasmessa in eurovisione) della firma del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa. Hanno firmato la Costituzione i capi di Stato o di governo dei 25 paesi dell’Unione europea e i loro ministri degli esteri. La firma della Costituzione è avvenuta nella Sala degli ORAZI E CURIAZI, la stessa storica sala in cui il 25 marzo 1957 i sei paesi fondatori firmarono i trattati che istituivano la CEE, e l’ EURATOM(Trattati di Roma).
…. 4 link- info sparse su costituzione italiana X TUTTI STUDENTI -INIZIATIVE E IDEE PRATICHE ANTI SIGNORAGGIO DI SETTORE LEGALE E DIGITALE E SOCIALE ,A COSTO ZERO AVVIARE OGNI FORMA DI DENUNCE INDIVIDUALI ,MA PRESENTATE IN MASSA, PER tutti studenti, artigiani, etc,(vanno solo cercati articoli specifici e sosstituiti a quelli de diritto studio qui a seguire) Il diritto allo studio è uno dei diritti fondamentali ed inalienabili della persona, sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell'ONU. Quindi denuncia all onu per mancati diritti L'art. 26 recita: « Ognuno ha diritto ad un'istruzione. L'istruzione dovrebbe essere gratuita, almeno a livelli elementari e fondamentali. L'istruzione elementare dovrebbe essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale, dovrebbero essere generalmente fruibili, così come pure un'istruzione superiore dovrebbe essere accessibile sulle basi del merito. » , Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, art26
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« I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. » (Costituzione italiana, art. 34) L'art. 33 della Costituzione afferma che la Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Secondo la Corte Costituzionale il diritto di accedere e di usufruire delle prestazioni, che l’organizzazione scolastica è chiamata a fornire, parte dagli asili nido e si estende sino alle università. Sempre l'art. 33 garantisce che «Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato». Quindi la costituzione prevede esplicitamente la presenza di scuole private, ma sempre esplicitamente afferma che non devono gravare sullo Stato, IMPORTAQNTISSIMO – SCUOLE PRIVATE NN POSSONO GRAVARE SULLO STATO ,,QUINDI DENUNCIA POI ARTICOLO ONU HA PRECEDENZA SU COSTITUZIONE ITALIANA , PERCHE ANCHE SE POSTUMO D 3ANNI ,E’ UN TRATTATO INTERNAZIONALE FIRMATO , e cmq tasse universitarie,se fisse ,cioe non prrporzionate ,sono anticostituzionali perche non proporzionate al reddito di chi le paga Stesso discorso su artigianato, arte, ricerca scientifica , etc Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. (quindi incostituzionale vendere monumenti o qualsiasi cosa appartenente al partimonio storico,culturale e artistic) Art. 13. La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisiz ione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. (nessuno v puo perquisire senza mandato ) Art. 14. Il domicilio è inviolabile. Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale. Art 15 – la liberta e la segretezza delle comunicaz in tute forme sono inviolabili (denuncie su caso-snowden di intercettazioni in italia acconsentite da politici italiani a nazioni estere) Art. 17. I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pub blico, non è richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica Art. 21. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
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Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l’infanzia e la giovent ù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo Art. 33. L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. Art. 34. La scuola è aperta a tutti. L’istruz ione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. STUDENTI RECLAMINO INDIETRO SOLDI SPESI IN SCUOLA , PERCHE COSTITUZIONE ITALIANA E TRATTATO ONU 1948 ,dicono che lo studio e’ un diritto, cosi tutte altre categorie artisti artigiani ricercatori etc possono fare lo stesso e reclamare indietro soldi spesi piu richiedere finanziamenti , se rifiutati , citazione in tribunale d tutti letta monti , etc sia a livello istituzionale nazionale in qunato primi ministry, ed anche a livello private denuncia goldman mps e citare danni subiti anche raadunarsi x categorie , tipo imprenditori , disoccupati etc , con stesso problema e presentare iniziativa legale individuale ma presentarla insieme 100-1000 stessa banca –ente etc ; e tutti siti amici conservano file e spiegano in quali casi va usat e come compilare ;) ….5 all links , tutti altri links utili ,tra cui link x mio ebook link video-intervista in diretta con tonino ciaccio -1ora- su applicazioni sistemi crypto-digitali su settore agricolo italiano ,, e –iniziative legali per ogni cittadino http://www.youtube.com/attribution_link?a=wOOfXfw8kxnX7QqSZzFawQ&u=%2Fwatch%3Fv%3 Dk_5ZrWSGEw8%26feature%3Dshare link mia intervista ing.fabio sipolino –collective intelligence – 30min su bitcoin https://www.youtube.com/watch?v=xuCwn_JNChM link intervista Massimo leone – 2ore atuttocampo su sovranita individuale , antisignoraggio , truffe contro italiani , iniziative legali per tutti , come le nazioni libere combattono I bankieri , prendiamo esempio noi italiani ;) http://www.youtube.com/watch?v=1wuv8o2538w LE ORIGINI DEL SISTEMA, LE ORIGINI DELLA TRUFFA MANUALE DEL SOVRANO ITALIANO – EBOOK DI MARCO BONIFACIO DI MARZO- BANGKOK 19/12/13
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LINK X EBOOK: http://marcodimarzo.tk/ebook/2 link evento ebook https://www.facebook.com/events/499481210171122/500253696760540/?notif_t=like LE ORIGINI, LA STORIA E L EPITAFFIO LEGALE -DIGITALE DEL SISTEMA CHE FU’. MANUALE DEL SOVRANO ITALIANO , CON TANTISSIME INFO NAZIONALI E INTRNAZIONALI SU DIRITTO,ECONOMIA, LEGITTIMITA’ GIURISDIZIONALE , COSTITUZIONE ITALIANA ,SISTEMI CRYPTO-DIGITALI E ANTI-SIGNORAGGIO. link articolo ebook https://www.facebook.com/notes/marco-bonifacio-di-marzo/le-origini-del-sistemale-origini-dellatruffa-manuale-del-sovrano-italiano-ebook/10152064818292517 anche donazioni sono benvenute , ma non essendoci link apposta , allora comprate mio ebook , cosi e’ come se fate una donazione MARCO BONIFACIO DI MARZO- BANGKOK 23/12/2013
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COME USCIRE DALL'EURO, AUTOREVOLI PROPOSTE
L’economista Pissarides: “sta portando alla rovina molte nazioni. Bisogna smantellarlo il più velocemente possibile”. ROMA (WSI) – “Via dall’euro, al più presto”. L’avvertimento arriva nientemeno che dal premio Nobel per l’economia Christopher Pissarides. L’economista un tempo era sostenitore della moneta unica ma, viste le conseguenze, ha cambiato decisamente rotta. “L’Euro non sta facendo altro che dividere l’Europa, portando molti paesi alla rovina. Bisogna prendere decisioni drastiche per ridare credibilità al mercato europeo: l’Euro quindi dovrebbe essere smantellato il più velocemente possibile per salvaguardare la crescita e l’occupazione”. Ma Pissarides, in una conferenza alla London School of Economics, rincara la dose: “L’Euro ha creato una generazione perduta di disoccupati senza futuro. Questo non è quello che i “padri fondatori” dell’Euro hanno promesso. E’ chiaro che è un sistema fallito e insostenibile”. L’economista britannico-cipriota Christopher Pissarides ha vinto il Nobel nel 2010, insieme agli statunitensi Peter Diamond e Dale Mortensen, per il suo contributo alla teoria delle frizioni di mercato. Alla London Economic School (LSE) è titolare della cattedra Norman Sosnow in Economia e direttore del Programma di ricerca sulla macroeconomia al Centro per le Performance Economiche. Gli altri 5 li trovate di seguito: James Mirrlees: l’Italia starebbe meglio fuori dall’Euro Iniziamo da James Mirrlees che proprio pochi giorni fa, in occasione dell’evento Nobels Colloquia organizzato dall’Università Cà Foscari di Venezia ha detto che per l’Italia sarebbe meglio uscire dall’Euro. Non voglio suggerire politiche per mutare la situazione attuale e mi sento a disagio nel fare
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raccomandazioni altisonanti, perché non ho avuto il tempo di valutarne le conseguenze. Però, guardando dal di fuori, dico che non dovreste stare nell’euro, ma uscirne adesso. Se l’Italia dovesse uscire dall’euro alcuni grossi problemi continuerebbero ad esistere, perché la Germania continua a mantenere i livelli dei prezzi troppo bassi. E, se la Germania continuerà questo atteggiamento, cosa che non intende cambiare, anche per l’Italia continuerebbero le difficoltà di oggi Krugman: un totale disastro In un’intervista sul settimanale francese Express nel 2012, Krugman esprimeva tutta la sua perplessità ed il suo scetticismo sull’Euro “un’idea sentimentale, un bel simbolo di unità politica. Ma una volta abbandonate le valute nazionali avete perso moltissimo in flessibilità.” L’Europa, infatti, a differenza degli Stati Uniti è assolutamente poco flessibile: “Florida e Spagna hanno avuto una stessa bolla immobiliare e uno stesso crollo. Ma la popolazione della Florida ha potuto cercare lavoro in altri stati meno colpiti dalla crisi. Ovunque l’assistenza sociale, le assicurazioni mediche, le spese federali e le garanzie bancarie nazionali sono di competenza di Washington, mentre in Europa non è così.” In un’altra occasione, in un post sul suo blog, Krugman scrive invece: “Anche se il progetto si è rivelato un totale disastro, continueranno a dire che non è stato l’Euro a far fallire l’Europa, ma l’Europa a far fallire l’Euro“. Quale futuro per l’Europa secondo Krugman? Se la Bce prenderà i provvedimenti giusti ci si può attendere un miglioramento tra tre-cinque anni. Ma l’Europa sarà sempre fragile. La sua moneta è un progetto campato in aria e lo resterà fino alla creazione di una garanzia bancaria europea. …[L’Europa] è un continente produttivo e dinamico. Ha soltanto sbagliato a scegliersi la propria governance e le sue istituzioni di controllo economico, ma a questo si può sicuramente porre rimedio. Milton Friedman: l’Euro è delle élite Milton Friedman, anima e mente del monetarismo e della Scuola di Chicago, in un’intervista al Corriere della Sera del 1998 definiva l’Euro come un progetto “elitario, antidemocratico e dirigista“. L’unione monetaria ridurrà la libertà di mercato, inoltre diceva Friedman, quest’unione “c’è già ed è quella esistente tra Germania, Austria e Paesi del Benelux”. L’Unione monetaria è il prodotto di una élite. È il frutto di una impostazione non realistica, di una spinta elitaria di chi vuole usare la moneta unica per arrivare all’unione politica. Pensiamo davvero che Kohl oggi e Mitterrand in passato siano stati sostenuti da un desiderio di unita’ economica? No, il loro obiettivo primario era politico, mettere assieme Francia e Germania per evitare guerre future. Gli Stati Uniti d’Europa sono una componente essenziale del progetto monetario. Alla domanda “pensa che sarà un fallimento?“, la risposta di Friedman suona oggi come una premonizione: Spero di sbagliarmi, perché un’Europa di successo è nell’interesse sia degli europei che degli americani. Ma non vedo la flessibilità dell’economia e dei salari e l’omogeneità necessaria tra i diversi Paesi perché sia un successo. Se l’Europa sarà fortunata e per un lungo periodo non subirà shock esterni, se sarà fortunata e i cittadini si adatteranno alla nuova realtà, se sarà fortunata e l’economia diventerà flessibile e deregolata, allora tra 15 o 20 anni raccoglieremo i frutti dati dalla benedizione di un fatto positivo. Altrimenti sarà una fonte di guai. Joseph E. Stiglitz: senza euro sarebbe la fine del mondo? In un’intervista per la rivista Francese Le Nouvel Observateur Stiglitz spiegava perché, dopotutto, la fine dell’Euro non sarebbe la fine del mondo: Tornare al vecchio conio? Non sarà poi così male tornare alle vostre vecchie monete. Le unioni monetarie spesso durano
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poco tempo. …Ne conseguirebbe un periodo molto difficile, ma la fine dell’euro non sarebbe la fine del mondo. In un altro suo contributo su Project Syndicate in cui parlava dell’esito delle elezioni in Italia, il Nobel parla dell’Euro come un progetto scarsamente democratico: Il progetto europeo, per quanto idealista, è sempre stato un impegno dall’alto verso il basso. Ma incoraggiare i tecnocrati a guidare i vari paesi è tutta un’altra questione, che sembra eludere il processo democratico, imponendo politiche che portano ad un contesto di povertà sempre più diffuso. Amartya Sen: che idea orribile l’Euro Amartya Sen, filosofo e premio nobel per l’economia nel 1998, in un’intervista a MicroMega de la Repubblica, spiegava: “l’euro è stato un’idea orribile” che ha avuto conseguenze negative su tutti i paesi e la peggiore è stata l’introduzione delle misure di austerità. L’euro è stato una cattiva idea? L’euro è stato un’idea orribile. Lo penso da tempo. Un errore che ha messo l’economia europea sulla strada sbagliata. Una moneta unica non è un buon modo per iniziare a unire l’Europa. I punti deboli economici portano animosità invece che rafforzare i motivi per stare assieme. Hanno un effetto-rottura invece che di legame. Le tensioni che si sono create sono l’ultima cosa di cui ha bisogno l’Europa. Chi scrisse il Manifesto di Ventotene combatteva per l’unità dell’Europa, con alla base un’equità sociale condivisa, non una moneta unica.
COME USCIRE LA TESI DI PAROL BARNARD L’ Italia e quasi tutte le altre nazioni europee tranne la Germania che se la comanda, devono assolutamente riacquisire la loro sovranità monetaria, e uscire dall’euro è l’unica soluzione finchè non cambieranno completamente le regole della Banca Centrale Europea, in questo doc. in italiano ne parlano approfonditamente grandi economisti di livello internazionale dott. Warren Mosler - macroeconomista - Stati Uniti prof. Mathew Forstater - macroeconomista - Stati Uniti prof. Alain Parguez - macroeconomista - Francia Paolo Barnard - giornalista – Italia SCARICATE IL SUO PROGRAMMA DI SALVEZZA ECONOMICA
http://paolobarnard.info/docs/programma_memmt_orig.pdf
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Il prof. Rinaldi svela il piano B per l’uscita dall’euro 05 - 12 - 2013Antonio Maria Rinaldi
Pubblichiamo la relazione tenuta il 5 dicembre alla Commissione Finanze della Camera da Antonio Maria Rinaldi, docente di Finanza Aziendale all’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara e autore del pamphlet “Europa Kaputt – (S)venduti all’euro“. Dopo aver accusato da Bruxelles l'Unione monetaria, in Parlamento il prof Rinaldi ha svelato come attrezzarsi con un piano B... La Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea, che si insedierà nel secondo semestre del 2014, troverà nell’agenda diverse priorità lasciate inevase dalle precedenti di turno, secondo il noto principio della rotazione paritetica. Tematiche non risolte non dall’incapacità o dalla non sensibilità nell’individuarle da parte delle precedenti Presidenze, ma esclusivamente determinate perché i mezzi e i regolamenti a disposizione non consentono in ogni caso di poter intervenire attivamente negli processi decisionali effettivi. Il trasferimento in atto dei poteri, avvenuto costantemente nel tempo a favore della Commissione e nei confronti degli organi tecnici a supporto del mantenimento dell’unione monetaria, ha estraniando sempre più le funzioni iniziali delle Presidenze, ulteriormente certificate dallo stesso Trattato di Lisbona (TFUE), in vigore dal 2009, il quale ha diviso, riducendole, le precedenti attribuzioni ad essa riservate. Infatti sin dal Trattato di Roma istitutivo della CEE del 1957, la Presidenza, attribuita sempre con il principio della rotazione semestrale dei paesi membri, è stata nettamente ridimensionata, separando la Presidenza del Consiglio dell’Unione europea dalla Presidenza del Consiglio europeo, mentre fino al 2009 le due Presidenze erano detenute entrambe dal Paese di turno. Ora la Presidenza riguarda esclusivamente quella del Consiglio dell’Unione europea, che come è noto dispone anch’essa di un’influenza minore rispetto al passato. Da non sottovalutare anche alla modifica operata dal Trattato di Lisbona nella ridefinizione del ruolo dell’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, il quale precedentemente a Lisbona, ricopriva anche la carica di Segretario Generale del Consiglio dell’Unione Europea. Attualmente il semestre di Presidenza di turno viene assistito da un Segretariato Generale a partire dal 2009. Il TFUE ha notevolmente diminuito l’azione di competenza dei semestri, introducendo inoltre il sistema della Presidenza a “trio”, in modo che tre presidenze consecutive si coordino a garanzia della continuità. Nelle attribuzioni diluite possiamo annoverare principalmente la discrezionalità nell’individuazione delle priorità da
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inserire nell’ordine del giorno delle riunioni del Consiglio dell’Unione Europea, in ogni caso secondo criteri d’urgenza e d’interesse comuni. Appaiono pertanto estremamente limitati i poteri a disposizione ulteriormente limitati dalla condivisione a “trio” sopra esposta. LE PROBLEMATICHE PER IL PAESE È assolutamente necessario fare netta distinzione fra conduzione dell’Unione Europea e conduzione dell’Unione monetaria, essendosi ultimamente quest’ultima sovrapposta alla prima a causa della crisi economica. Non starò in questa sede ad elencare i pregi e i difetti derivanti dall’appartenenza da quindici anni ad una stessa area valutaria, ma è sufficiente evidenziare come sia emerso sempre più che l’euro non si è rivelato essere una propria e vera moneta, bensì un accordo di cambi fissi a cui si è demandato, per il suo mantenimento e funzionamento, un sistema di regole rigide e nel contempo stesso automatiche. Queste regole sempre più strutturate e supportate da Istituzioni tecniche create ad hoc, hanno affidato a una sorta di “pilota automatico” la conduzione della moneta unica surrogandosi alla mediazione politica con la considerazione che quest’ultima, oltre a rappresentare democraticamente la volontà dei cittadini, risulta essere sempre l’unica forza capace di risolvere e correggere in positivo le immancabili distorsioni congiunturali. UN MODELLO SENZA PRECEDENTI Inoltre il disagio della crisi è stato accentuato dall’aver adottato un modello economico che non ha riscontri nella stessa letteratura economica. Esso prevede essenzialmente il rigore dei conti fino al perseguimento del pareggio di bilancio e la diminuzione pianificata e sistematica dell’eccedenza del 60% dello stock del debito pubblico rispetto al PIL come presupposto per la crescita. Il tutto ignorando completamente la possibilità di periodi di stagnazione, se non di recessione dell’economia, fungendo pertanto da moltiplicatore alla deflazione. Lo stesso concetto di “strutturale” per mitigare gli obiettivi di deficit, appare ancora troppo rigido per consentire un efficiente correttivo. L’esasperato ricorso all’austerity, in conclamata recessione, ha ulteriormente contratto i consumi e pertanto il PIL, peggiorando tutti gli indici macroeconomici presi a riferimento da Maastricht per la convergenza monetaria e l’impossibilità di poter gestire con autonome politiche economiche le differenze asimmetriche con le altre economie della stessa area valutaria hanno generato ulteriore disagio. L’adozione di questo modello non prevede in alcun modo il ricorso allamonetizzazione da parte dei fabbisogni finanziari degli Stati e pertanto le uniche fonti rimangono esclusivamente il ricorso fiscale e il taglio della spesa pubblica. Questo modello economico proposto-imposto è essenzialmente teso al raggiungimento della stabilità dei prezzi, cioè dell’inflazione, e la stessa Banca Centrale Europea nel perseguire questo obiettivo, ha palesemente dimostrato di non essere una effettiva Banca Centrale, ma solo garante e guardiana dei Target fissati per la stabilità dei prezzi. La prova di ciò è che tutte le operazioni compiute dalla BCE sono finalizzate a questo scopo e le stesse Long Term Refinancing Operation (LTRO) e gli acquisti sul mercato secondario previsti dalle operazioni di Outright Monetary Transactions (OMT) rispettano il principio di non immettere liquidità nel sistema, bensì di “sterilizzarlo” a garanzia delle sue attribuzioni di Statuto. LE PRIORITÀ DA PERSEGUIRE In questo contesto la priorità numero uno che la Presidenza italiana dovrà perseguire, sarà quella di ottenere la sospensione dell’applicazione del Trattato di Stabilità, il c.d. Fiscal Compact, che altrimenti a far corso dal 1.1.2015, obbligherà tutti i 25 Paesi firmatari e ratificatori del Trattato, al pareggio di bilancio e alla riduzione sistematica del 5% annuo della sopracitata eccedenza del 60%. Per il nostro Paese significherebbe, per gli anni iniziali, uno sforzo non compatibile con gli attuali dati macroeconomici e congiunturali, in quanto il pareggio di bilancio sarebbe ulteriore causa di depressione deflattiva dovendo reperire annualmente ulteriori 46 Mld circa, pari al 3% del Pil per poterlo ottenere, da aggiungere, ai dati attuali, altri 50/52 Mld per la prevista riduzione annuale del ventesimo dell’eccedenza del debito. Si tratterebbe di risorse pari a più di quattro volte il gettito IMU complessivo e farebbe precipitare il nostro Paese in una situazione di difficile gestione finanziaria con risvolti, anche di
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ordine pubblico, senza precedenti. Pertanto la moratoria sul Fiscal Compact è da considerare una priorità assoluta e inderogabile se non provvederà in modo sostanziale la Presidenza greca, che si accinge a gennaio a precederci dopo quella della Lituania, non saremo in grado di rispettarlo minimamente. Richiesta che troverebbe l’avallo incondizionato della quasi totalità degli altri Paesi in quanto, allo stato attuale, ben pochi sarebbero nelle condizioni di poterlo rispettare. La via da intraprendere affinché venga accettata questa richiesta di sospensione risiede nella puntuale verifica e interpretazione sulla legittimità giuridica sull’applicabilità dello stesso Trattato. A tal fine un contributo essenziale lo ha fornito il professore emerito Giuseppe Guarino individuando la sua illegittimità giuridica. La sua analisi si basa sul fatto che il Patto di Stabilità e Crescita, il c.d. Fiscal Compact, è stato approvato sebbene in palese contrasto con i precedenti Trattati in quanto, come recita lo stesso Trattato all’art.2, “Le parti contraenti applicano e interpretano il presente Trattato conformemente ai Trattati su cui si fonda l’Unione Europea”, il cui concetto è ribadito nel comma successivo: “Il presente Trattato si applica nella misura in cui è compatibile con i Trattati su si fonda l’Unione europea e con il diritto dell’Unione europea”. Pertanto il seguente art.3, n.1, lett.a) che prevede che “la posizione di bilancio della Pubblica Amministrazione di una parte contraente è in pareggio o in avanzo” è da ritenersi non conforme e non legittimo, in quanto il Trattato della UE firmato a Maastricht (TUE) all’art.104 c) prot.5, ribadito anche nel Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea di Lisbona (TFUE) all’art.126 (ex 104), fissano invece al 3% il limite dell’indebitamento annuale. È stato pertanto violato il Trattato istitutivo della UE unitamente al TFUE che ne ribadisce al citato art.126 i limiti dell’indebitamento. VINCOLI ILLEGITTIMI Anche l’applicazione ferrea del limite del 3% del rapporto fra deficit e PIL, pena sanzioni, è un arbitrio non supportato dai Trattati, ma che viene invece sempre imposto dalla burocrazia europea specialmente nei nostri confronti. Sempre nell’art.104 del TUE, ora art.126 del TFUE, si stabilisce che il 3% può legittimamente essere superato se discende da fatto eccezionale e momentaneo, quindi non imputabile allo Stato, ma dovuto ad un obbligo al quale lo Stato non poteva sottrarsi. Qualecircostanza eccezionale, valida per tutti gli Stati membri, più giustificata dal perseguimento forzato di un modello economico errato e palesemente responsabile della depressione deflattiva a cui siamo stati condannati? Dei 204 paesi che compongono il Pianeta Terra, solo 17 adottano questo modello economico! LA VERIFICA DEI TRATTATI La Presidenza italiana sulla base di queste più che valide argomentazioni dovrebbe, nell’ambito delle sue pur limitate attribuzioni, adottare il principio di una puntualissima verifica dell’applicazione dei Trattati e dei Regolamenti, procedendo a una minuziosa interpretazione di ogni provvedimento. Si riporta all’attenzione anche l’art.11 della nostra Carta Costituzionale, che impone la cessione di porzioni di Sovranità se non a pari condizioni, per verificare costantemente se ogni atto o provvedimento adottato sia compatibile al suo pieno rispetto. Di conseguenza il controverso art.81, modificato per soddisfare i dettami contenuti nel Trattato sulla Stabilità e in particolare sull’obbligo del rispetto del pareggio di bilancio, in caso di “moratoria” del Trattato stesso, non dovrà essere rispettato per la determinazione annuale del Bilancio dello Stato. IL NODO DEL MES Un altro delicato tema da inserire nell’ordine del giorno riguarda il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), c.d. Salva Stati, nato a garanzia dei Paesi membri in temporanea difficoltà di liquidità, ma che nella pratica vincola a precisi obblighi capestro a chi è costretto a doverne far uso. Un regolamento particolarmente penalizzante costringe alla rinuncia praticamente totale della Sovranità del paese richiedente, prevedendo a garanzia l’asservimento dei propri asset pubblici, assicurando inoltre l’impunità personale ai gestori della tutela. In questo modo non sono stati rispettati minimamente i principii di mutualità e di solidarietà, ma semplicemente si sono perseguiti regole contabili da curatore fallimentare con criteri medioevali di coercizione
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punitiva. Gli stessi Stati non sono stimolati nel richiedere l’utilizzo perché sono ben consci degli obblighi troppo penalizzanti a cui si assoggetterebbero. Ulteriori riflessioni andrebbero riservate al Meccanismo Europeo di Stabilità in quanto il contributo degli Stati, compreso il nostro quota parte, è reperito per mezzo di emissioni di debito pubblico e la liquidità trasferita, in attesa di essere impiegata in operazioni di supporto, viene “parcheggiata” nell’acquisto di titoli del debito pubblico emesso dalla Germania, creando ilparadosso che tutti i Paesi dell’Eurozona emettono debito proprio per finanziare, anche se temporaneamente, quello tedesco concorrendo inoltre ad alzare i propri tassi a favore dei loro! Si ricorda che il contributo totale apportato fino ad ora dal nostro Paese a sostegno dei programmi di aiuti, ammonta a più di 50 Mld di euro e sarebbe opportuno valutare, anche in questo caso, di procedere alla richiesta di “moratoria” nell’erogazione delle future rate annuali previste dal meccanismo del MES, risorse da destinare invece internamente per la crescita e lo sviluppo. Si ricorda che per non essere riusciti a reperire un ulteriore miliardo di euro, non si è riusciti a posticipare di tre mesi l’aumento di un punto percentuale delle aliquote IVA. MENO POTERE AI GOVERNI NAZIONALI Tutto questo è stato possibile perché si è sempre più delegata la gestione alla Commissione nella conduzione dell’Unione Europea e della moneta unica, bypassando i rispettivi Governi dei Paesi membri e dei Parlamenti nazionali e mettendo in discussione lo stesso principio di democrazia, avendo interrotto il contributo attivo dei cittadini nella determinazione delle scelte. Si è lasciato il consenso ai mercati invece dei cittadini per la legittimazione delle scelte di politica economica. I CONTRACCOLPI DELLA CRISI Il sistema bancario italiano ha subito i contraccolpi della crisi finanziaria internazionale e la contrazione nell’erogazione del credito a favore del sistema delle imprese e delle famiglie ha corrisposto un preoccupante aumento delle sofferenze. Ai noti problemi di capitalizzazione degli Istituti italiani, non ha corrisposto l’azioni di supporto della BCE, preoccupata più a garantire i creditori dei debiti sovrani dell’area euro che supportare con operazioni di finanziamento il sistema delle imprese e del credito delle famiglie in modo analogo. La massa monetaria dell’area euro in circolazione dall’inizio della crisi del 2008 è rimasta immutata rispetto all’attuale, mentre gli altri sistemi finanziari mondiali di riferimento l’hanno aumentato in modo esponenziale, sfatando i pericoli additati di aumento dell’inflazione. Gli stessi organismi europei come l’EBA (European Banking Authority) hanno incredibilmente e inspiegabilmente considerato i titoli del debito pubblico di alcuni paesi europei compreso il nostro, con un rischio superiore rispetto a quello espresso da titoli emessi da soggetti privati e rappresentativi di operazioni di finanza strutturata. Questo ha determinato il riposizionamento nelle capacità patrimoniali a supporto dell’erogazione del credito a discapito del nostro sistema e a favore di quello di alcuni altri Paesi. SERVE UN PIANO B Le tematiche di discussione sulle distorsioni provocate da questa conduzione valutaria errata ci impongono seriamente di valutare l’opportunità di predisporre urgentemente un serio e credibile Piano B per una uscita ordinata e concordata del nostro Paese dalla moneta euro. Questa valutazione si basa sulla considerazione che potrebbe determinarsi uno shock finanziario esterno di enormi dimensioni tali da provocare l’improvvisa implosione della stessa area valutaria comune in piena contraddizione sulle affermazioni sull’irreversibilità dell’euro. Il piano concordato con il concorso di tutte le Istituzioni disponibili del Paese, dovrà individuare anche nei dettagli la possibilità delritorno alla Sovranità monetaria e dovrà essere predisposto alla stregua di un piano strategico per la sicurezza e salvaguardia nazionale. Si rammenta a riguardo che coesistono nell’area euro singolari Istituti ed entità finanziarie europee e mondiali, nei cui portafogli si annoverano operazioni di finanza strutturata, i c.d. derivati, per valori nominali nozionali pari a più di venti volte il PIL del paese di residenza. Non essendo disciplinato questo tipo di operazioni con regole trasparenti e non avendo ancora definito una netta distinzione
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negli ordinamenti fra banche con finalità prettamente commerciali, cioè intermediarie del credito, e banche prettamente con finalità speculative, il rischio di contagio devastante è altamente probabile. Dovrebbero essere riconsiderati gli elementi ispiratori contenuti nella vecchia legge bancaria americana del 1933, conosciuta meglio con il nome dei suoi due ideatori Glass-Steagall, che prevedeva alla netta distinzione fra le citate attribuzioni. Quindi nella massima discrezione e segretezza mi auspico che il nostro Paese si doti di un Piano per una uscita ordinata dall’euro per evitare che i disagi, a cui in ogni caso sarebbero esposti sia la cittadinanza che il sistema imprenditoriale e finanziario, siano limitati rispetto all’alternativa di un precipitoso e disordinato. Gli artt.139 e 140 del Trattato sul Funzionamento di Lisbona contemplano la convivenza fra Paesi senza deroga con Paesi in deroga all’interno dell’Unione Europea e pertanto è giuridicamente possibile il mutamento del proprio status.
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Ecco perchè bisogna conoscere Giacinto Auriti Rubrica, "Conoscere Giacinto Auriti" – Per coloro i quali ancora abboccano all'amo dei presunti benefici della moneta unica, sostenendo la propria fede cristallina ed incrollabile nei falsi profeti dell'europeismo lobbistico contemporaneo e nelruolo "guida" della BCE (e che osteggiano in tutti i modi il pensiero di un ritorno alla lira); ma anche per i nostri lettori più affezionati e per i curiosi, poniamo all'attenzione una nuova rubrica titolata "Conoscere Giacinto Auriti". Iniziamo in tal sede dall'analisi di un breve scritto tratto dall'introduzione al saggio "Il Paese dell'Utopia" dell'indimenticato professore, nemico giurato dell'attuale sistema bancario, al quale l'Osservatorio sulle Politiche UE (Qui Europa) ha già doverosamente "tributato" diversi articoli SCARICABILE DA QUI http://www.signoraggio.com/auriti/ilpaesedellutopia_auriti.pdf Eurozona – Come Sopravvissuti, sospesi nel Luogo dell'Utopia L'opera rappresenta un'intensa e lucida analisi sui mali economici del nostro tempo, quello che lo stesso scrittore statunitense Galbraith definì in tempi non sospetti con l'espressione ardita e puntuale di "Economia della Truffa". Mali che ci portano a riflettere sulla necessità di recuperare la nostra sovranità monetaria e - aggiungo - finanziaria: quella cioè legata al fabbisogno finanziario economico nazionale ed alla sottoscrizione dei titoli di stato sottratta agli Italiani – ed al Tesoro - e svenduta ai falchi esteri della speculazione negli Anni Ottanta per "merito" di due" grandi" nomi dello scenario politico italiano: Carlo Azeglio Ciampi e Beniamino Andreatta. Recupero della sovranità monetaria, dunque, quale unica via d'uscita da questa crisi indotta del debito, da noi ribattezzata con la più indicativa e consona espressione di "Truffa dell'Eurozona", visto il peggiorare di una situazione (vedi contatore del debito nella home-page) imbastarditasi ancor più proprio "grazie" all'euroe a suoi più subdoli e distruttivi alleati (Vedi Sistema Target2 – articolo in allegato). Auriti – L'economista Eretico Giacinto Auriti – conosciuto anche come "il giurista contadino" o "l'economista eretico" – così come lo stesso noto poeta Ezra Pound furono personaggi apparentemente lontani, per origine e cultura, ma uniti da un legame indissolubile: la coraggiosa ricerca della verità e l'amore per le sfide al di là del politically correct e degli schemi convenzionali propinati all'umanità dall' "economia classica" ed incardinati dal "suo padre nobile" Adam Smith così come dai suoi eredi indiretti che successivamente la ripresero e rielaborarono dando vita alla cosiddetta Scuola Neoclassica diFrancoforte. Le Cinque Domande di Ezra Pound Ezra Pound pose cinque domande alle quali non aveva mai risposto nessuno: moneta, credito, interesse, usura e circolazione; Giacinto Auriti, in questo saggio, diede risposte precise. Una continuità ideale che – come detto – li unì nella scuola dei cosiddetti "economisti eretici". Il "Valore Indotto" della Moneta e la centralità delle Nazioni Giacinto Auriti, elaborò una nuova teoria del valore “come rapporto tra fasi di tempo” che lo condurrà alla scoperta del valore indotto della moneta. “Chi crea il valore della moneta — sosteneva Auriti — non è chi la stampa ma il popolo che l’accetta come mezzo di pagamento. Sono però i banchieri, i grandi usurai, che si appropriano del valore monetario, usandolo come strumento di dominazione ed imponendo all’umanità il signoraggio del debito". Come risolve Auriti il
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problema? Semplice! Con la proposta incentrata sul recupero della centralità monetaria degli stati nazionali a discapito delle lobby bancarie. Sovranità Nazionale ed Illuminati – Una "Piccola" Nota Stati nazionali cui dissoluzione – ricordiamolo per completezza – fu da sempre al centro dei programmi golpisti della cosiddetta setta degli Illuminati, con base logistica (guardacaso) proprio a Francoforte, oggi sede – tra l'altro – della BCE, nonché sede storica principale (a partire dal 1773) della Dinastia dei banchieri di origine ebraica RothSchild (considerati oggi i veri "padroni dell'Europa"). Sarà un semplice caso, o c'è qualcosa di più? Curiose coincidenze Fatto sta che Amshel Rothschild il primogenito di Mayer Rothschild (l'iniziatore e capostipite della "Dinastia dello Scudo Rosso di Davide" - Red Schield – Rothern Schiel – RothSchild - nonché promotore e finanziatore del progetto "Illuminati") si stabilì proprio nella città tedesca, avviando i suoi ricchi affari che portarono la Dinastia di banchieri ebrei Rothschild al dominio del sistema bancario e finanziario continentale. E non solo. E ciò grazie anche all'opera congiunta degli altri fratelli (Salomon, Nathan, Karl e Jacob) insediatisi rispettivamente in quelli che fino a quel momento erano considerati i poli nevralgici del sistema economico continentale: Vienna, Londra, Napoli e Parigi. Oltre – ovviamente – alla stessa Francoforte. Signoraggio e Origini dell'egemonia bancaria Auriti – economista, giurista, ma prima di tutto attento storico – ovviamente non poteva non conoscere tali realtà ed ignorarne la portata sulla tenuta degli stati nazionali. Ciò sulla scorta dei disastri ingenerati dal signoraggio bancario e dal repentino ed inesorabile appropriasi – da parte delle ricche lobby bancarie private – di un potere di signoraggio sempre più sistematico e totalizzante. Potere – come detto in più sedi – definitivamente assegnato ai privati con gli accordi truffa di Bretton Woods e con la contestaule istituzionalizzazione dell'incontrovertibilità delle banconote in oro. Un potere – ricordiamolo – considerato fino al Cinquecento di esclusiva spettanza di sovrani e regnanti (e ben garantito da adeguati corrispettivi in oro) da esercitare a vantaggio dei traffici commerciali e del "popolo sovrano", anche se – come detto in altri articoli – i primi germi dell'economia della truffa furono disseminati già all'epoca della Repubbliche Marinare, proprio in Italia (vedi in allegato "Schiavi di un Debito Illegale – Parte VI"). Nazioni, Sovranità Monetaria e Reddito di Cittadinanza in Auriti Ecco perchè Auriti (curiosamente e paradossalmente sminuito da Beppe Grillo nel video in allegato – suggeritoci da un nostro lettore) come traspare ne "Il Paese dell'Utopia", sostiene come la proprietà popolare della moneta assuma un ruolo determinante ed inestimabile. Un ruolo finalizzato ed orientato a restituire al popolo il "maltolto dei valori monetari che esso crea". L’auspicio del professore è dunque chiaro: dovranno essere i governi a gestire nuovamente l’emissione monetaria ed a ripartire gli utili, come reddito di cittadinanza, a tutti i cittadini. Non più – dunque – la BCE o gli organismi sovranazionali illegittimamente controllati da soggetti privati. Chi sostiene il contrario, evidentemente si rivela quel che è: un falso profeta di utopie distruttive e schiavizzanti. Sergio Basile (Copyright © 2013 Qui Europa)
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Salvatore Tamburro Economista italiano, lettera a Draghi sull Euro Le affermazioni del presidente della Bce, Mario Draghi, sono tratte da un'intervista al settimanale francese Le Journal du Dimanche, riportate sulSole24Ore del 15/12/2013 DRAGHI: «La tesi populista che consiste nel pensare che uscendo dall'euro, un'economia nazionale beneficerebbe all'istante di una svalutazione competitiva come ai vecchi tempi non sta in piedi. Noi non ci sostituiremo ai governi; se tutti cercano di svalutare la propria moneta, non se ne avvantaggia nessuno. In conclusione, la strada verso la prosperità passa sempre attraverso le riforme e la ricerca della produttività e dell'innovazione» TAMBURRO: Egregio presidente della BCE, mi permetta di dirle che l'uscita dall'euro che lei descrive come “tesi populista”, dove la parola “populista” assume perlopiù un'accezione negativa che diventa sinonimo di "demagogia" è a mio avviso errata, poiché il demagogo fa leva su sentimenti spesso irrazionali, mentre la soluzione ipotizzata di un'uscita dall'euro trova il consenso non solo di centinaia di economisti, ma anche di milioni di cittadini europei dichiaratamente contrari alla permanenza nell'Unione europea. Inoltre, è contestabile la sua frase in cui afferma “noi non ci sostituiremo ai governi”; mi lasci dire che la Bce si è già sostituita ai governi in maniera più che marcata, dettando forzatamente la sua ingerenza nelle politiche monetarie di ogni singolo Paese membro dell'Ue. Alcuni, ma non tutti, non avranno dimenticato la famosa lettera che la Bce aveva spedito al governo (allora governo Berlusconi-Tremonti) il 4 agosto del 2011 firmato da Lei, Mario Draghi (allora alla presidenza di Bankitalia), e dall'allora governatore della Bce, Jean Claude Trichet, in cui si chiedeva l’anticipazione del pareggio di bilancio al 2013 dal 2014 e l'applicazione di un rigore finanziario mai visto prima. E' noto a tutti come la politica monetaria nazionale debba necessariamente subire il veto di certe organizzazioni sovranazionali (in primis B.C.E. e F.M.I.), tra l'altro (precisazione non di poco conto) non elette democraticamente da alcun cittadino europeo. Quanto alla svalutazione della moneta, ovviamente Lei è ben conscio dell'impossibilità di un Paese come l'Italia di non poter svalutare per ottenere un vantaggio competitivo nei confronti di altri Paesi facenti parte dell'euro-zona, poiché tutti adottano la stessa valuta. Ciò ne consegue che l'Italia non potrebbe mai svalutare con l'obiettivo di essere più competitiva della Germania sui mercati esteri. Per poter svalutare ed essere competitivi con i nostri partners europei abbiamo necessariamente bisogno di amministrare una nostra valuta nazionale, distinta da quella dei nostri competitors. Ritengo che non sia dovuto al caso che, con l'introduzione dell'euro, la Germania abbia totalizzato un costante surplus nella bilancia dei pagamenti con l'estero (attualmente pari a +6,7%), mentre gli altri Paesi, in particolare quelli dell'Europa meridionale, abbiano totalizzato dei deficit sempre crescenti nella bilancia dei pagamenti con l'estero. A pensar male si potrebbe ritenere che l'Unione Europea sia un vestito cucito addosso ad un solo Paese, cioè la Germania, mentre gli altri Paesi siano obbligati a porre delle pezze riparatrici per colmare gli enormi strappi che si sono venuti a creare. Inoltre, Lei è ben conscio del fatto che siamo immersi in quella che potremo definire una “guerra mondiale delle valute”, in cui tutte le altre economie stanno procedendo ad una svalutazione della valuta al fine ufficiale di uscire dalla deflazione, svalutazione non dichiarata ufficialmente, ma cercata ufficiosamente per ricercare quella competitività internazionale perseguita da tutti, tranne che dalla Bce. Dall'alto della sua conoscenza ne converrà con me che la svalutazione non comporta alcun rischio di inflazione, come molti erroneamente fanno credere poiché, ad esempio, in Italia durante gli anni 1992-1993 (quando Lei a quei tempi era membro dei British Invisibles, i
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rappresentanti di un influente gruppo di pressione della City londinese, e si adoperava a “svendere i gioielli di famiglia” in compagnia dell'allora presidente di Bankitalia Ciampi, Beniamino Andreatta, Mario Baldassarri, i vertici di Iri, Eni, Ina, Comit, delle grandi partecipate che di lì a poco sarebbero state privatizzate) la lira in quegli anni si svalutò del 20% , mentre l'inflazione diminuì dal 5% al 4% e ci sono esempi storici che riguardano non solo l'Italia ma anche altri Paesi del mondo a dimostrazione del fatto che il mito che la svalutazione porti all'inflazione sia stato completamente distrutto. DRAGHI: «La nostra politica monetaria rimasta accomodante dal 2011», poi «gli impegni che abbiamo preso sul futuro orientamento della nostra politica monetaria e la nostra decisione di novembre di abbassare il principale tasso direttore, per la seconda volta, a 0,25%. Le incertezze arretrano, e ciò dovrebbe contribuire a rilanciare gli investimenti e incoraggiare le banche a fare prestiti. Anche il potere d'acquisto è migliorato sotto l'effetto di un calo dei prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari». TAMBURRO: Le incertezze, presidente Draghi, non arretrano, anzi determinate azioni hanno sottolineato, qualora fosse ancora necessario farlo, che gli interventi della BCE abbiano favorito unicamente le banche e non imprese e famiglie. Le ricordo che le iniezioni di liquidità rappresentate dall’utilizzo dei finanziamenti Long term refinancing operations (LTRO), con cui l’Eurotower ha immesso nel sistema oltre mille miliardi di liquidità ad un tasso dello 0,75%, nella speranza di lenire il credit crunch, sono state utilizzate dalle banche italiane per fare cassa acquistando i titoli di Stato ed aggravando in tal modo la crisi delle piccole e medie imprese, costrette a licenziare per mancanza di liquidità. Le banche italiane hanno ricevuto 270 miliardi di prestiti triennali dalla Bce al tasso dello 0,75% (al secondo posto dopo le banche spagnole con 300 miliardi), nelle famose aste di liquidità del dicembre 2011 e febbraio 2012, utilizzate al 90% per acquistare i titoli di Stato. Il risultato di questa mossa ha favorito il credito alle PMI? Purtroppo no, il risultato si può definire con due semplici parole: speculazione finanziaria. La contrazione del 3,7% nei prestiti al settore privato (famiglie e aziende) a ottobre rappresenta «la maggior flessione storica», secondo le statistiche di Bankitalia. In particolare il -4,9% riguardante le imprese «è un calo storico», mentre quello di -1,3% per i nuclei familiari non è un minimo assoluto. Questo è un esempio lampante di come la finanza sia totalmente distaccata dall'economia reale. Inoltre, la sua mossa di ridurre ulteriormente il tasso direttore allo 0,25% , allo scopo di evitare che le banche commerciali preferiscano depositare la loro liquidità presso la Bce, invece che erogare finanziamenti alle piccole-medie imprese, si è appurato non servire a nulla. Come affermava lo stesso Keynes: “sembra improbabile che l’influenza della politica bancaria sul saggio di interesse sarà sufficiente da sé sola a determinare un ritmo ottimo di investimento. Ritengo perciò che una socializzazione di una certa ampiezza dell’investimento si dimostrerà l’unico mezzo per consentire di avvicinarci all’occupazione piena; sebbene ciò non escluda necessariamente ogni sorta di espedienti e di compromessi coi quali la pubblica autorità collabori con l’iniziativa privata”. In conclusione, non serve a nulla “regalare” soldi alle banche perché prestino, anzi i dati dimostrano che più ricevono e meno queste erogano finanziamenti. DRAGHI: «La crescita sta tornando ma non è certo galoppante. È modesta, fragile e diseguale. La disoccupazione è sempre troppo alta ma sembra stabilizzarsi attorno a una media del 12%. L'anno prossimo, prevediamo un ritmo di crescita per la zona euro di 1,1% e dell'1,5% nel 2015. Le esportazioni riprendono e, fatto nuovo, risalgono i consumi». «La Bce non può ridurre il livello strutturale della disoccupazione, che dipende dal buon
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funzionamento del mercato del lavoro e dalla sua capacità di integrare meglio coloro che ne sono stati esclusi. La nostra missione principale è di mantenere la stabilità dei prezzi. Nella misura in cui le nostre azioni stabilizzano l'economia, esse contribuiscono alla riduzione della disoccupazione». TAMBURRO: parlare di una “stabilizzazione” della disoccupazione a questi livelli è un discorso allarmante, soprattutto se la fonte da cui provengono certe affermazioni siano da collegate al presidente della Banca centrale europea, visto che in meno di sei anni la disoccupazione è più che raddoppiata. Dati Istat dimostrano che nell'aprile del 2007 era al 5,9%, mentre ad ottobre 2013 abbiamo registrato una disoccupazione al 12,5%. Ancora più allarmante è il dato della disoccupazione giovanile (15-24 anni) che ad ottobre 2013 ha raggiunto il massimo storico del 41,2%. Mi permetta di contestarle che l'occupazione non si genera sul mercato del lavoro, bensì sul mercato dei beni: è stimolando la domanda aggregata, attraverso stimoli degli investimenti, accentuando la spesa pubblica e svalutando con giusta misura la propria valuta che si riesce a stimolare i consumi e a ridurre la disoccupazione. Le ricette economiche da Lei proposte hanno fallito e stanno continuando a manifestare il loro fallimento ed i dati macroeconomici ne sono la dimostrazione. L'unico modo di poter fare stime realmente positive sulla produttività sarebbe quello di sostituire le politiche monetarie restrittive, con politiche monetarie espansive, ovvero facendo il contrario di ciò che si sta facendo adesso. Lei potrebbe rispondermi che aumentare la spesa pubblica porterebbe ad un aumento del debito pubblico in quanto, siccome privi di sovranità monetaria, ossia del potere di emettere moneta, ci ridurremmo come sempre a chiedere denaro in prestito ai mercati (ossia alle banche) in cambio dei nostri Titoli di Stato (su cui paghiamo circa 100 miliardi di euro all'anno di soli interessi), e finiremmo per non rispettare i vincoli imposti dall'Ue in materia di pareggio di bilancio e di fiscal compact. Orbene, mi lasci dire che allora abbiamo trovato la soluzione: riappropriarci della nostra sovranità monetaria e applicare una politica monetaria espansiva. Se è vero, come afferma, che gli obiettivi che la Bce si prefigge siano la stabilizzazione dell'economia e, conseguentemente, la riduzione della disoccupazione, non può non convenire con me che bisogna abbandonare le attuali ricette economiche che ci hanno portato alla deflazione e alla crisi economica che stiamo subendo per applicare prontamente le soluzioni su proposte. In attesa di una sua eventuale e gradita replica Le invio cordiali saluti
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Se anche l’Italia uscisse dall’euro, la nuova trappola è già pronta Inserito da admin - 15 dicembre 2013
Il motivo per cui il governo si sta prodigando a modificare a velocità supersonica lo status di Bankitalia è quello di permettere a chi ha condizionato le politiche economiche e sociali italiani tramite l’euro, di poterlo fare anche in futuro tramite la “nuova” lira. Avviata la definitiva privatizzazione di Bankitalia nel silenzio totale Crosetto: Visco sta regalando denaro pubblico alle banche? La denuncia di Guido Crosetto sulla privatizzazione accelerata di Bankitalia è inquietante. Il Governo che non trova un euro per dare anche risposte parziali alle urla di disperazione che salgono dalla Nazione trova il tempo per regalare miliardi alle banche. È inaccettabile. È inaccettabile l’arroganza di fissare l’assemblea straordinaria prima della ratifica del decreto legge da parte del Parlamento. Ma è ancora più preoccupante il silenzio di tutte le forze politiche. Dov’è Grillo? Cosa ne pensa Renzi? “Via libera del Cdm al provvedimento che «rivaluta le quote di capitale di Bankitalia secondo il documento che Bankitalia ha reso pubblico nei giorni scorsi e che chiarisce la natura dell’operazione». Lo ha detto il ministroFabrizio Saccomanni al termine del consiglio dei ministri precisando che «la misura che riguarda il capitale della Banca d’Italia serve essenzialmente a migliorare la patrimonializzazione delle banche». Il ministro ha spiegato che «Bankitalia si trasformerà in public company», parlando del provvedimento per la rivalutazione delle quote. Il tetto al 5% per la partecipazione, infatti, «lascia la porta aperta a investitori europei». Insomma sarà una struttura da public company «di cui nessuno avrà il controllo»
Il decreto amplia poi «il novero dei soggetti italiani ed europei che possono detenere quote del capitale della Banca d’Italia», si legge sempre nel comunicato stampa. I soggetti autorizzati saranno quindi: banche, fondazioni, assicurazioni, enti ed istituti di previdenza, inclusi fondi pensione. Per effetto di questa modifica normativa, «le banche potranno essere autorizzate ad includere le quote nel patrimonio di vigilanza, rafforzandone la base di capitale»
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“La privatizzazione di Bankitalia va fermata! E va fermata la convocazione dell’assemblea straordinaria di Bankitalia che Guido Crosetto denuncia oggi. É un ulteriore prova della
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sudditanza di questo potere e questa maggioranza al potere finanziario e bancario. Letta sembra il facente funzione di Bazoli”. Lo dichiara Massimo Corsaro, deputato di Fratelli d’Italia. +++++++++++
«Prosegue a tappe forzate la marcia verso la privatizzazione di Bankitalia. Senza attendere la conversione del decreto legge e dimostrando un disprezzo totale per il Parlamento, il Consiglio di amministrazione ha fissato per il 23 dicembre l’assemblea straordinaria che chiuderà il percorso avviato dal governo Letta in nome e per conto delle grandi banche italiane. Capisco che Unicredit ed Intesa abbiano la necessità di portarsi a capitale già quest’anno il regalo di 3,5 miliardi che gli fa il governo ma e’ vergognoso che Bankitalia possa fare un cosi grave affronto istituzionale al Parlamento nel silenzio totale di tutte le forze politiche.
Invitiamo il M5S, la Lega, Sel, Forza Italia e tutte le persone libere a far si che questa inutile ed assurda forzatura possa essere fatta. Spero che anche il neo segretario del Pd Renzi possa dare prova del suo distacco da questi poteri forti ed arroganti». E’ quanto dichiara il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto.
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APRI LA MENTE PRIMA DI APRIRE LA BOCCA!
A PRESCINDERE DAL FATTO CHE TU CREDA O NON CREDA A TUTTO CIO’, SE STAI LEGGENDO QUESTO DOCUMENTO VUOL DIRE CHE, IN MANIERA INCOSCIA O CONSAPEVOLE, HAI CAPITO CHE NEL MONDO C’È QUALCOSA CHE NON VA… VUOL DIRE CHE CHE TI SEI POSTO DEGLI INTERROGATIVI E CRECHI DI DARGLI RISPOSTA E QUESTO TI FA ONORE, PERCHÉ L’UNICA VIA PER LA LIBERTÀ È SOLO LA VERITÀ, E SE NON LA CERCHI NON DIVENTERAI MAI UN UOMO DAVVERO LIBERO DAI CONDIZIONAMENTI (BASTA LEGGERE LE PRIME 50 pag. PER CAPIRE)
Vedi CONCLUSIONI
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E SOLUZIONI