CAMPI D’APPLICAZIONE DELL’IPNOSI
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo senza il permesso scritto dell’Autore.
L’Autore La mia passione per l’ipnosi è nata casualmente alla tenera
età di 7 anni allorquando mi capitò in mano un libro illustrato dal titolo “Ipnosi animale”. Mi incuriosii a tal punto che andai sul terrazzo della mia casa, dove mia madre allevava le galline, ed eseguii alla lettera le istruzioni per ipnotizzarne una. Conclusa la procedura la gallina rimase immobile ed io mi spaventai, non certo per la gallina ma per le sculacciate che avrei preso se mia mamma avesse saputo che gliela avevo uccisa. Quindi mi ingegnai per verificare se fosse ancora viva. Presi un bastone, la provai a smuovere e con mio grande sollievo la gallina si risvegliò dallo stato di ipnosi e si mise a camminare. Da allora il mio interesse per l’ip nosi è sempre andato
aumentando e, una volta conclusi gli studi universitari in Medicina e “divorati” tutti i libri di ipnosi esistenti sul mercato,
iniziai a frequentare i corsi quadriennali tenuti presso le scuole post-universitarie dell’Istituto Italiano Studi di Ipnosi Clinica e Psicoterapia H. Bernheim (Verona), in quegli anni ancora diretto dal prof. Gualtiero Guantieri, e del Centro Italiano di Ipnosi Clinica Sperimentale (Torino), allora diretto dal prof. Franco Granone. Ottenuti i diplomi di specializzazione, ho continuato per anni a frequentare le scuole di queste società delle quali ero nel frattempo diventato membro. Successivamente completai un ulteriore corso quadriennale, diplomandomi alla Scuola di Formazione in Psicoterapia dell’Istituto Riza di Medicina
Psicosomatica (Milano), diretta dal dott. Piero Parietti già mio insegnante all’Istituto Bernheim.
V
Campi d’applicazione dell’ipnosi
Gli studi effettuati e la successiva attività pluriennale svolta presso le suddette società, mi hanno dato l’opportunità non solo di frequentare dei “maestri di ipnosi” come Guantieri, Granone e
Parietti, i cui diversi approcci clinici hanno rappresentato i miei principali modelli di riferimento a livello operativo, ma anche di conoscere altri autorevoli esperti di ipnosi come Andrea Angelozzi, Gastone Benatti, Giuseppe De Benedittis, Angelo Gonella, Guglielmo Gulotta, Camillo Loriedo, Vincenzo Mastronardi, Giampiero Mosconi, Aureliano Pacciolla, Giuseppe Tirone, e di incontrare illustri medici come Vittorio Andreoli, Alberto Cossidente, Emiliano Panconesi, Antonio Suman e Massimo Rosselli. Presso la Società Italiana di Ipnosi (Roma), diretta dal prof. Camillo Loriedo, ho frequentato per circa sette anni i workshop ai quali partecipavano i più prestigiosi ipnotisti a livello mondiale e, presso la sezione di Milano della suddetta società, ho seguito per un anno il “Corso di Terapia con Ipnosi del Dolore Cronico”
condotto dal prof. De Benedittis. Per una decina di anni ho inoltre seguito i workshop dell’Istituto Internazionale di Ipnosi
Dinamica e Comunicazione non verbale (Firenze), diretto da Stefano Benemeglio. Da oltre venti anni partecipo ai più importanti congressi nazionali ed internazionali delle maggiori società di ipnosi italiane e straniere, frequentandone ogni volta i principali workshop. In queste occasioni, in special modo ai congressi dell’American Society of Clinical Hypnosis e dell’International Society of
Hypnosis, ho avuto modo di conoscere e confrontarmi con autorevoli personaggi quali Éva Bányai, Arreed Barabasz, VI
L’autore
Theodore Barber, Joseph Barber, Philip e Norma Barretta, Peter Bloom, Walter Bongartz, Graham Burrows, Harold Crasilneck, Frederick Evans, Dabney Ewin, Erika Fromm, Basil Finer, Claire Frederick, Harold Gisbon, John Gruzelier, Jay Haley, D. Corydon Hammond, Daniel Handel, Irving Kirsch, William Matthews, Ronald Melzack, Istvan Mészáros, Michael Nash, Karl Pribram, Ernest Rossi, Maggie Phillips, Teresa Robles, Alvin Shapiro, Peter Sheehan, Herbert e David Spiegel, Robb Stanley, John Watkins, Paul Watzlawick, André Weitzenhoffer, Michael Yapko e Jeffrey Zeig. Attraverso scambi di conoscenze e di esperienze con questi colleghi ho potuto affinare ulteriormente le mie competenze, ampliando ed approfondendo quanto appreso su grandi maestri ormai scomparsi, in primo luogo Milton Erickson. Inoltre, a seguito di incontri con alcuni discepoli di Erickson, quali Yapko e Zeig, l’approccio ericksoniano è divenuto un riferimento
fondamentale per le mie modalità operative, così come già lo erano i metodi clinici di Guantieri, Granone e Parietti. Già durante i lunghi anni di perfezionamento applicavo quanto appreso, praticando l’ipnosi sia in vari contesti privati (presso studi dentistici, a domicilio e nel mio studio) che in ambito ospedaliero. Quattro anni nel reparto di psichiatria, due nel reparto di gastroenterologia (sezione alcologica) e, a partire dall’ottobre 1989, vent’anni nell’Unità Operativa III (Medicina generale e pronto soccorso) diretta dal Prof. G. Berni a Careggi, Firenze, sono stati determinanti per la mia formazione, dando inoltre alla mia attività ipnologica notevole risonanza. Grazie al mio impegno e costanza, furono avviate, nell’Unità operativa III, esperienze ipnologiche persino in un gruppo di VII
Campi d’applicazione dell’ipnosi
medici
considerato
di
orientamento
esclusivamente
“organicista”.
La mia appartenenza a questo gruppo di medici di altissimo livello professionale mi ha dato l’opportunità di utilizzare l’ipnosi alla stregua di altri strumenti diagnostici e terapeutici. La vasta casistica accumulata durante la mia lunga esperienza mi ha fatto sentire l’esigenza di scrivere un testo scientifico, edito da Piccin, L’ipnosi in medicina e psicoterapia , composto di due parti: la prima prende in esame l’ipnologia generale; la
seconda descrive il modello di ipnosi più adatto al contesto ospedaliero, la metodologia impiegata e i vari campi di applicazione accompagnati da un’abbondante casistica clinica. “Campi d’applicazione dell’ipnosi” , approfondisce ed elabora
un capitolo del suddetto trattato fornendo al vasto pubblico un’adeguata informazione ed al professionista della salute aggiornamenti sull’argomento.
Cataldo Nicodemo Scilanga
VIII
Indice
L’autore Indice Introduzione
V IX 1
1.L’ipnosi nella ricerca 2.L’ipnosi nella diagnostica 3.L’ipnosi nella terapia 4.Preparazione emozionale del personale medico ed infermieristico 5.Applicazioni extramediche dell’ipnosi Conclusioni Riferimenti bibliografici
IX
15 19 23
33 35 41 43
X
Introduzione
In medicina e psicoterapia, l‟ipnosi rappresenta un prezioso metodo di ricerca clinica e sperimentale ed è un‟eccellente strumento diagnostico-terapeutico quando è utilizzato da personale competente su pazienti adeguatamente selezionati e informati. Molto ampia è la letteratura sull‟utilizzo dell‟ipnosi nei disturbi funzionali, che rappresentano un vasto campo per l‟applicazione dell‟ipnositerapia. In clinica, i disturbi funzionali possono spesso porre problemi di diagnosi differenziale con malattie di chiara origine organica, ed il medico può utilizzare l‟ipnosi per dare un‟efficace soluzione terapeutica ad una varietà di problemi rapportabili allo stress. In tempi relativamente recenti, si è cominciato a praticare l‟ipnosi anche nelle strutture ospedaliere per la diagnosi e la cura di patologie organiche. L‟ipnosi può essere utile per la cura sia dei sintomi fisici (come dolore, alterazione della cenestesi, disfunzione degli organi lesi), sia dei disagi psichici, conseguenza delle manifestazioni patologiche o della particolare situazione esistenziale in cui il paziente viene a trovarsi a causa della malattia. L‟entità di questi disturbi è in rapporto con la natura e la gravità della malattia ed anche con le modalità con cui si è sviluppata la personalità. Ogni malattia organica induce una regressione, da cui possono emergere ansia, angoscia, depressione, paura, aggressività, ed altri stati emozionali associati allo stress, forieri a loro volta di conflitti, motivi di tensioni e disagi. Lo stato di regressione è -1-
Campi d’applicazione dell’ipnosi
correlato sia all‟eventuale immaturità della persona, sia alla gravità della patologia organica. Allorquando il grado di regressione non è tale da compromettere la relazione medico paziente e la suscettibilità all‟ipnosi, i risultati sono più rapidi e soddisfacenti (1). L‟ipnosi trova inoltre utile applicazione nel preparare il personale medico e infermieristico a gestire le proprie emozioni e i rapporti interpersonali. Medici e infermieri, soprattutto in ambito ospedaliero, sono infatti sottoposti a notevoli carichi di stress, che possono comportare disagi e difficoltà sia nella sfera professionale che in quella familiare. Lo stress è una risposta biologicamente programmata in tutti gli esseri viventi1 e costituisce un aspetto fondamentale dell‟esistenza (2). Tutte le richieste ambientali, sociali o interne all‟individuo che rendono necessaria una modifica del proprio comportamento abituale costituiscono degli stimoli stressanti, ossia degli stressori2. In generale lo stress svolge una funzione adattiva, 1
Stress è
una parola comunemente utilizzata nel linguaggio quotidiano, il cui significato è cambiato notevolmente nei secoli al variare del contesto storicoculturale. Nel 1600 la parola “stress” indicava un‟avversità, una difficoltà, oppure un‟afflizione; poi ha acquistato il significato meccanico di sollecitazione e di tensione. Nelle fabbriche inglesi durante la rivoluzione industriale, il termine stress era riferito alla resistenza opposta dalle strutture di metallo all‟applicazione di forze. Nell‟accezione moderna lo stress può essere definito uno stato di tensione in cui si attivano le difese dell‟organismo in reazione ad uno stimolo nocivo o ad una situazione di minaccia (G. Trombini: Stress, fattori psicologici e risposte psicosomatiche. Psicologia Clinica. 1982. 1: 126-135). 2 “L‟aggettivo «stressante» (stressful) non indica necessariamente che una situazione sia nociva, ma solo che il sistema individuo-ambiente non si trova in uno stato di equili brio, nel senso che esiste un dislivello tra l‟impegno richiesto dall‟evento e le risorse a disposizione della persona in quel particolare momento” (Trombini & Baldoni, 1999, p. 156). -2-
Introduzione
aiutando la persona a sviluppare la capacità di mantenersi in una condizione di equilibrio omeostatico con l‟ambiente che la circonda 3, ma in concomitanza con altri fattori, lo stress può diventare una concausa di malattia 4, soprattutto se si protrae “nel tempo logorando gradualmente le capacità di adattamento e di resistenza dell‟organismo”5 (3). Il corpo ha infatti una forte 3
Gli studi sulle risposte biologiche alle minacce verso l‟equilibrio dell‟organismo, iniziarono nella seconda metà dell‟Ottocento con le intuizioni del fisiologo francese Claude Bernard circa i meccanismi diretti a difendere l‟integrità fisica e la stabilità dell‟ambiente interno: la cosiddetta costanza del milieu interieur , costituente la caratteristica principale degli esseri viventi (C. Bernard: Leçons sur les phénomènes de la vie communs aux animaux et aux végétaux. Paris: Ballière, 1878). Il secolo successivo, Walter B. Cannon riprese questi concetti e coniò il termine omeostasi per descrivere il mantenimento dell‟equilibrio all‟interno dell‟organismo, attraverso sistemi di controllo e di regolazione delle funzioni fisiologiche, malgrado le modificazioni determinate da stimoli perturbanti (W.B. Cannon: Stresses and strains of homeostasis. American Journal of Medical Science . 1935. 189: 1 – 14). In pratica, egli sosteneva che di fronte ad un pericolo la “saggezza del corpo” provoca una “reazione di emergenza”, in cui l‟organismo mobilita le proprie risorse fisiologiche e biochimiche per difendersi da attacchi reali o presunti (W.B. Cannon: Bodily Changes in Pain, Hunger, Fear and Rage. New York: Appleton, 1915. The Wisdom of the Body. New York: Norton, 1932). 4
Si distingue pertanto lo stress utile all‟esistenza (eustress), che rappresenta un‟“occasione di esperienze costruttive e appaganti”, dallo stress patologico (distress), “fonte di difficoltà e sofferenze che spingono l‟individuo ad assumere atteggiamenti difensivi fisici e psichici fino a comportare nei casi più gravi, lo sviluppo di malattie” (Trombini & Baldoni, 1999, p. 140; H. Selye: Stress Without Distress. New York: New American Library, 1974). 5 Il fisiologo viennese Hans Selye ha descritto la reazione di stress come una “sindrome generale di adattamento” caratterizzata da tre fasi: 1) la reazione di allarme 2) lo stadio della resistenza 3) lo stadio dell‟esaurimento (H. Selye: The Stress of Life . New York: McGraw-Hill, 1956). Nella fase di allarme, si verifica un‟attivazione simpato-adrenomidollare con varie alterazioni fisiologiche e rilascio di ormoni che innalzano la pressione -3-
Campi d’applicazione dell’ipnosi
capacità di recupero dallo stress acuto, di breve durata, purchè non troppo intenso; mentre lo stress cronico induce modifiche metaboliche e funzionali persistenti che possono essere interpretate come precursori di malattia . La risposta psicofisiologica alle situazioni stressanti dipende: 1) dalle caratteristiche dell‟evento (pericolosità, intensità, durata), 2) da come esso viene percepito e 3) dalle capacità individuali, intese in senso biopsicosociale. Gli eventi che, comportando una perdita, un danno o la frustrazione di una pulsione, hanno effetti stressanti sulla maggior parte degli individui (4), possono suddividersi in due grandi categorie:
arteriosa ed incrementano l‟afflusso di sangue e di ossigeno ai muscoli, con riacutizzazione degli organi di senso e rallentamento della digestione. Nella fase di resistenza, si produce un‟attivazione corticosurrenale; aumenta la resistenza verso lo stimolo nocivo, ma si riducono le difese verso altri stimoli. È in questa fase che avviene l‟effettivo adattamento dell‟organismo. Nella fase di esaurimento, si produce una riattivazione conclusiva simpatoadrenomidollare. Riappaiono sintomi analoghi a quelli della reazione d‟allarme, ma ormai irreversibili, per cui crollano le difese e cessa l‟effetto di adattamento. Con una stimolazione troppo intensa o ripetuta la risposta fisiologica di stress può diventare patogena, produrre danni organici e scompensi metabolici, e contribuire alle “malattie di adattamento” (H. Selye : The Physiology and Pathology of Exposure to Stress. Montreal: Acta, 1950; Seyle, 1956): pressione arteriosa elevata, malattie cardiovascolari, malattie renali, eclampsia, artrite reumatoide, malattie infiammatorie della pelle e degli occhi, infezioni, malattie allergiche e dovute all‟ipersensibilità, malattie nervose e mentali, disturbi sessuali, malattie digestive, malattie metaboliche, cancro, e malattie di resistenza in generale (H. Selye: Stress in Health and Disease . Boston: Butterworths, 1976). -4-
Introduzione
1) gli eventi di vita (life events): i grandi cambiamenti esistenziali, gli avvenimenti improvvisi e importanti per le notevoli conseguenze che comportano 2) i problemi della vita quotidiana: le difficoltà e i fastidi giornalieri che richiedono piccoli cambiamenti, ma sono frequenti e ripetuti (5). La prima categoria è composta da eventi ben identificabili e limitati nel tempo che possono riguardare sia esperienze personali significative (matrimonio, divorzio, licenziamento, lutto, malattia) (cfr. la Scala di valutazione del riadattamento sociale riportata nella tab.1) che avvenimenti collettivi (catastrofi naturali, crisi economiche o socio-culturali, guerre) (6). Lo stress quotidiano (daily stress) deriva invece dalla sovrapposizione e dall‟intreccio di diversi fattori (difficoltà lavorative, problemi familiari e vari tipi di pressioni sociali fra cui, ad esempio, i profondi cambiamenti determinati dall‟innovazione tecnologica e dal mutamento dei costumi). Questa interazione fra stimoli stressanti di diversa provenienza genera ed alimenta disagi fisici, emotivi e comportamentali, restituendoli amplificati in ciascun contesto. Gli eventi stressanti rappresentano degli stimoli complessi, i cui effetti variano anche in base al modo in cui tali avvenimenti sono percepiti e valutati dall‟individuo (7). In altre parole, come mostrato dalle ricerche di psiconeuroendocrinologia dello stress, le persone non reagiscono in modo del tutto identico ai medesimi stressori (8). La risposta individuale allo stress risulta infatti innescata da una reazione emozionale, a sua volta preceduta dalla valutazione cognitiva (cognitive appraisal) degli stimoli stressanti6 6
Tanto maggiore è la mediazione cognitiva, tanto più tende ad essere individualizzata la risposta di stress (T. Cox & E. Ferguson: Individual -5-
Campi d’applicazione dell’ipnosi
(9). Nella maggior parte delle situazioni, l‟individuo può utilizzare una serie di modalità di coping, apprese nel corso dell‟esperienza personale, che gli consentono di affrontare adeguatamente lo stress, in modo che i suoi effetti si esauriscano “in uno stato di momentaneo malessere che non altera l‟equilibrio generale dell‟organismo7 ” (10).
Differences, Stress and Coping. In C.L. Cooper & R. Payne (eds): Personality and Stress. Chichester: Wiley, 1991). Sotto stress, peraltro, un individuo tende ad avere comportamenti reattivi , dettati dall‟instinto sull‟onda delle emozioni, per cui si limita a “reagire” anziché agire sulla base di scelte ragionate e consapevoli; ed è anche maggiormente esposto a comportamenti autodistruttivi come l‟eccessivo consumo di alcol, mangiare troppo, fumare molte sigarette e così via. (Yapko, 1990, pp. 268-269). 7 Per ammortizzare il disagio e ridurre la tensione derivanti da una situazione stressante può essere utile ad esempio: far valere le proprie ragioni con l‟assertività, esprimendo apertamente le proprie idee ed emozioni, in modo diretto, ma non aggressivo; rapportarsi con umorismo ai conflitti emotivi o agli stressori esterni enfatizzandone gli aspetti ironici; considerare la situazione da una diversa prospettiva; mantenere una posizione di fermezza di fronte alle avversità, contando di poter superare l‟impedimento al proprio benessere; sostituire un obiettivo difficoltoso con uno simile, ma che può essere raggiunto più facilmente (R. Canestrari: Psicologia generale e dello sviluppo. Bologna: Clueb, 1984). Altri modi efficaci per scaricare lo stress sono lo svolgimento di attività fisica, coltivare interessi nel tempo libero, prendersi dei periodi di vacanza o di riposo. Molti atteggiamenti e comportamenti possono poi permettere ad una persona di “tirare avanti” senza necessariamente essere adattivi: ad esempio distogliere l‟attenzione da un problema per rivolgerla a qualcosa di piacevole e gratificante, compensare delusioni, limiti, o frustrazioni personali attraverso l‟impegno in determinate attività, evitare situazioni, persone, attività percepite come minacciose. -6-
Introduzione
Tabella 1 – Scala di valutazione del riadattamento sociale EVENTO
IMPATTO
Morte del coniuge Divorzio Separazione coniugale Prigionia Morte di un parente stretto Danno o malattia personale Matrimonio Licenziamento Riconciliazione coniugale Pensionamento Modificazione della salute di un membro della famiglia Gravidanza Difficoltà sessuali Ingresso di un nuovo membro nella famiglia Riassetto negli affari Modificazione della posizione finanziaria Morte di un caro amico Adozione di un differente metodo di lavoro Modifica del numero dei litigi con il coniuge Ipoteca superiore a $ 10.000
100 73 65 63 63 53 50 47 45 45 44 40 39 39 39 38 37 36 35 31 30 29 29 29 28 26 26 25 24 23 20 20 20 19 19 18 17 16 15 15 13 12 11
Scadenza di un’ipoteca o di un debito
Modifica delle responsabilità lavorative Figlio o figlia che se ne vanno di casa Problemi con i parenti acquisiti Importante traguardo personale Coniuge che inizia o smette di lavorare Inizio o fine della scuola Modifica delle condizioni di vita Revisione delle abitudini personali Problemi con il datore di lavoro Cambiamento nell’orario o nelle condizioni di lavoro
Cambiamento di residenza Cambio di scuola Modifica degli svaghi Modifica delle attività religiose Modifica delle attività sociali Ipoteca o debito minore di $10.000 Modifica del riposo notturno Cambiamento del numero di riunioni familiari Modifica delle abitudini alimentari Vacanza Il Natale che si avvicina Reati minori
PUNTI
TOTALE Se un evento menzionato si è verificato nell’anno passato oppure è atteso nel prossimo futuro, scrivere il punteggio corrispondente nell’apposita colonna (tante volte quante l’evento si è verificato o è atteso). Fonte: T.H. Holmes & R.H. Rahe: The Social Readjustment Rating Scale. Journal of Psychosomatic Research . 1967. 11: 213-218.
Quando le modalità cognitive e comportamentali non risultano sufficienti a moderare il disagio derivante da una situazione -7-
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stressante, si attivano meccanismi di difesa inconsci, e quando anche le difese psicologiche non sono in grado di far fronte allo stress, si attivano e difese biologiche8 che possono impegnare l‟organismo sia a livello generale che a livello dei singoli organi e apparati. Le difese biologiche generali possono suddividersi in due modelli: a) la reazione di lotta o fuga (fight or flight response), che è sollecitata dalle situazioni che mettono in pericolo l‟integrità fisica e predispone il corpo alle due possibili alternative di comportamento di un animale di fronte ad una minaccia9 ;
8
Il passaggio non è così netto, in quanto gli stati emotivi suscitati dallo stress sono sempre accompagnati da modificazioni fisiologiche mediate dal sistema nervoso e dal sistema endocrino (alterazioni della pressione arteriosa e della frequenza respiratoria, variazioni del metabolismo, rilascio di sostanze ormonali, ecc.), aventi una funzione puramente adattiva, utile all‟organismo per predisporsi ad affrontare le difficoltà ambientali (Trombini & Baldoni, 1999, pp. 162-163, 201; T. Cox, S. Cox, & M. Thirlway: The psychological and physiological response to stress. In A. Gale & J.A. Edwards (eds): Physiological Correlates of Human Behavior . London: Academic Press, 1983. T. Cox & S. Cox: The role of the adrenals in psychophysiology of stress. In E. Karas: Current Issues in Clinical Psychology. London: Plenum, 1985). 9
La reazione di lotta o fuga è accompagnata da vari stati emotivi, quali ansia, paura, e rabbia, mentre a livello fisiologico si hanno aumenti dei livelli di catecolamine periferiche (Cannon, 1932), l‟attivazione dei diversi assi neuroendocrini (ipotalamo-ipofisi-corticosurrene, ipotalamo-ipofisi-G.H. ed ipotalamo-ipofisi-tiroide) e modificazioni metaboliche secondarie (quali l‟aumento della glicemia e degli acidi grassi circolanti). Tali alterazioni servono a sostenere l‟azione comportamentale difensiva (Mason, 1968, 1975; P. Pancheri: Stress, emozioni, malattia. Milano: Mondadori, 1980; Cox, Cox, Thirlaway, 1983; Cox & Cox, 1985) ed a “favorire la riparazione di eventuali danni a organi e tessuti” (Trombini & Baldoni, 1999, p. 164). -8-
Introduzione
b) la reazione di ritiro-conservazione (conservationwithdrawal), che ha lo scopo di ridurre il più possibile l‟attività dell‟individuo, isolandolo dall‟ambiente esterno e risparmiando energia per mantenere l‟equilibrio omeostatico dell‟organismo e avere una maggiore resistenza a ciò che lo minaccia 10. Le difese biologiche locali possono avere lo scopo di diluire/digerire oppure espellere gli agenti nocivi 11, alterando le 10
La reazione di ritiro conservazione (F. Alexander: Psychosomatic Medicine: Its Principles and Applications. New York: WW Norton, 1950. Engel, op. cit., 1962. G.L. Engel & A.H. Schmale: Psychoanalytic theory of somatic disorder: Conversion, specificity and the disease onset situations. Journal of American Psychoanalytic Association. 1967. 15: 344-365) è sollecitata da situazioni che sono “percepite come dolorose, inevitabili e irrimediabili, particola rmente quando sono conseguenti ad un‟esperienza di perdita significativa (sia reale che simbolica o immaginaria)” (Trombini & Baldoni, 1999, p. 165). La persona avverte un senso di rinuncia, tristezza, inermità, sfiducia, disperazione, esaurimento, ineluttabilità. La rabbia, se è presente, è controllata e rivolta inconsciamente verso l‟individuo anziché sfogata all‟esterno. Questi stati emotivi sono accompagnati da modificazioni biologiche caratterizzate da una prevalente attività del sistema nervoso parasimpatico e da un ipotono simpatico (inibizione generale dell‟attività motoria e viscerale con diminuzione del tono muscolare, riduzione della motilità e dell‟attività digestiva gastrointestinale), oltre che da alterazioni neuroendocrine (diminuzione secretiva generalizzata di ghiandole e mucose) e alterazioni immunitarie (Trombini & Baldoni, 1999, pp. 166-167; Taylor, 1987; Biondi & Pesci, 1992). 11 Nel primo caso sono particolarmente interessate “la cute, le congiuntive e le mucose delle vie respiratorie e digestive, le quali appariranno gonfie per l‟edema, arrossate per l‟iperemia e umide per fenomeni di ipersecrezione”; l‟individuo perciò “potrà avvertire sensazioni fastidiose come congestione delle vie respiratorie, nausea, difficoltà digestive e stipsi” ( Trombini & Baldoni, 1999, p. 169). Nel secondo caso, si attivano “la muscolatura dell‟esofago, dello stomaco, dell‟intestino, dell‟apparato urinario e di quello respiratorio”, con le corrispondenti “manifestazioni … quali spasmi e crampi gastrointestinali, -9-
Campi d’applicazione dell’ipnosi
funzioni di particolari organi o tessuti. Negli ultimi decenni, le reazioni biologiche locali allo stress sono state oggetto di molti studi che, avvalendosi di mezzi tecnologici sempre più sofisticati, hanno permesso di accumulare evidenza ed approfondire la conoscenza sulle correlazioni tra vissuti emotivi e risposte fisiologiche. Gli effetti somatici derivanti dall‟attivazione dei sistemi biologici generali o locali di difesa, anche se sono avvertiti soggettivamente come sintomi fastidiosi, non risultano in genere lesivi, in quanto i mutamenti fisiologici associati allo stress hanno una funzione adattiva e non comportano conseguenze patologiche sui tessuti e gli organi interessati; ma in situazioni che superano le capacità omeostatiche dell‟organismo, sottoposto a stress per un tempo eccessivo oppure già debilitato da una patologia preesistente, possono insorgere danni organici anche irreversibili. Le modificazioni circolatorie determinate da una reazione di lottafuga possono ad esempio “superare le limitate capacità compensatorie di un individuo affetto da una cardiopatia ischemica comportando conseguenze gravi come un‟insufficienza ventricolare, un edema polmonare o un infarto cardiaco”; mentre la risposta di ritiro-conservazione, alterando “le difese dell‟organismo verso l‟ambiente esterno, rappresentate in particolare dall‟apparato immunitario e neuroendocrino”, può rendere l‟individuo più vulnerabile alle malattie psichiche come la depressione e facilitare lo sviluppo o la riacutizzazione di gravi patologie organiche (infezioni virali, malattie autoimmuni, cancro) (11). Le alterazioni derivanti dalle reazioni biologiche locali possono anch‟esse, se protratte eccessivamente, comportare danni fisici: ad esempio, la diarrea può indurre uno stato di disidratazione; la vomito, diarrea, bisogno impellente di urinare e broncospasmo” (Trombini & Baldoni, 1999, p. 170). - 10 -
Introduzione
stipsi può provocare un‟occlusione intestinale; una congestione delle vie respiratorie può favorire lo sviluppo di sinusiti, otiti, infezione broncopolmonari (12). Per alleviare la sofferenza e il disagio derivanti da una situazione stressante, l‟individuo utilizza tutte le difese psicologiche e biologiche di cui dispone. Le capacità fisiche e mentali di risposta
non sono uguali per tutte le persone, né risultano disponibili in tutte le occasioni, perché variano in base a fattori quali l‟età, la costituzione genetica, l‟esperienza personale, l‟eventuale presenza di problemi fisici o psicologici, il grado di maturità, l‟intelligenza emotiva, la cultura, la possibilità di ricevere sostegno familiare o sociale. Tutti questi fattori influiscono sulla percezione dello stress da parte dell‟individuo, cosicché uno stesso stimolo può - 11 -
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essere considerato e vissuto come stressante da una persona ma non da un‟altra (13). Come mostra la fig. 1, dai modelli di risposta attivati nei confronti di un evento o una situazione di stress dipende la conservazione di uno stato di relativo benessere oppure la perdita dell‟equilibrio con il conseguente manifestarsi, a seconda del locus minoris resistentiae dell‟individuo, di disturbi fisici (condizioni mediche quali ipertensione, disturbi gastrointestinali, disturbi dermatologici) o disturbi psicologici/psichiatrici (disturbi d‟ansia, disturbi del sonno, disturbi somatoformi, disturbi alimentari, dipendenze, disfunzioni sessuali, problemi relazionali e familiari). L‟ipnosi consente di aumentare la capacità dell‟individuo di affrontare lo stress, favorendo l‟equilibrio psicofisiologico (ad esempio per mezzo del rilassamento) e dando sostegno emozionale e psicologico attraverso vari approcci cognitivi e comportamentali, dal rinforzo dell‟Io all‟appr endimento di modalità efficaci per gestire l‟ansia e la rabbia (14). L‟utilizzo dell‟ipnosi risulta efficace nel:
prevenire lo stress; identificare e gestire lo stress prima che raggiunga un livello tale da avere conseguenze negative sulla salute; trattare una varietà di condizioni mediche e problemi psicologici, direttamente o indirettamente correlati allo stress (15).
Le opzioni terapeutiche variano a seconda che i fattori stressanti siano rispettivamente: 1) immodificabili - 12 -
Introduzione
2) parzialmente modificabili 3) risolvibili. 1)Immodificabili: le opzioni sono alquanto limitate ed il trattamento è diretto principalmente a rafforzare sotto vari aspetti il paziente, in modo che impari a destreggiarsi al meglio nella convivenza con fattori stressanti che non si possono modificare. o 2) Parzialmente modificabili: le possibilità di intervento sono molto più ampie e l‟approccio terapeutico può essere strutturato in modo da apportare modifiche in grado di ridurre i fattori di stress. 3)Risolvibili: l‟obiettivo della terapia diventa la risoluzione del problema del paziente e il trattamento è quindi rivolto all‟eliminazione dei fattori stressanti (16) . Nei prossimi paragrafi tracciamo un quadro generale dei campi di applicazione dell‟ipnosi in riferimento a quattro ambiti principali:
ricerca diagnostica terapia formazione psico-emotivo-comportamentale del personale medico e infermieristico.
L‟ipnosi può inoltre trovare applicazione in altri settori extramedici come descritto nel paragrafo 5.
- 13 -
Campi d’applicazione dell’ipnosi
.
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1. L’ipnosi nella ricerca Nella ricerca sperimentale, l‟ipnosi costituisce sia un oggetto di studio sia uno strumento per esplorare altri processi e fenomeni psicologici (17). La ricerca “intrinseca”, ossia rivolta ad esplorare la natura dell‟ipnosi stessa e i relativi fenomeni, è ricca di importanti implicazioni diagnostiche e terapeutiche (come dimostrano gli studi sperimentali sulla neuropsicofisiologia dell‟ipnosi). L‟utilizzo “strumentale” dell‟ipnosi nella ricerca, di cui riportiamo una sintesi nel presente paragrafo, ha altrettanta rilevanza non solo per lo studio del normale funzionamento psicologico e neuropsicologico, ma anche per la comprensione e il trattamento di un‟ampia serie di condizioni cliniche (18). La ricchezza sperimentale sulla sintomatologia delle manifestazioni psicologiche è tale che si può affermare che qualunque teoria della mente, per poter essere accettata, deve
passare il banco di prova dell’ipnosi (19); è interessante ricordare ad esempio una serie di esperienze condotte da Milton Erickson sui meccanismi mentali e sui processi inconsci come pure sulla riproduzione ipnotica sperimentale di situazioni generatrici di lapsus, dimenticanze, e di altri aspetti propri della psicopatologia della vita quotidiana (20). L‟ipnosi consente sperimentazioni ed indagini che di solito è difficile o persino impossibile condurre in condizioni di veglia (21). Tale aspetto era già stato sottolineato da Freud (22) e studi successivi (23) hanno dimostrato di poter utilizzare l‟ipnosi per eguagliare o riprodurre in miniatura i maggiori fenomeni delle malattie mentali. Questo è avvenuto attraverso: la creazione di conflitti sperimentali e di conseguenti gravi sintomi nevrotici, che potevano essere controllati con test e curati (24); - 15 -
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la creazione di una nevrosi parallela in un soggetto con una forma nevrotica preesistente, e successiva terapia della forma originaria attraverso interventi sulla forma indotta (25); suggestioni postipnotiche con la creazione di un comportamento ossessivo (26).
Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente utilizzo dell‟ipnosi come strumento di indagine sperimentale, particolarmente con le moderne tecniche di neuroimmagini, nella ricerca psicologica e neuropsicologica (27). Le aree di ricerca esplorate comprendono:
la memoria (28) l‟effetto Stroop12 (29) la cecità isterica (30) le allucinazioni visive (31) la percezione dei colori (32) il dolore (33) il controllo motorio volontario (34) la simulazione neuropatologica (35) il dolore e i movimenti dell‟arto fantasma (36).
Questi ed altre ricerche sperimentali, in cui l‟ipnosi è utilizzata per creare temporanee alterazioni funzionali, aiutano non solo a comprendere i meccanismi cerebrali normalmente coinvolti in questi tipi di esperienze, ma anche a far luce su alcuni dei sintomi 12
Questo fenomeno si riferisce all‟interferenza del significato delle parole scritte sulla denominazione del loro colore. Lo Stroop test consiste nel mostrare una serie di parole che sono nomi di colori, ma che sono scritte con un colore differente dal nome del colore che rappresentano (ad es. la parola “rosso” è scritta in inchiostro blu). Al partecipante viene richiesto di dire velocemente il colore delle parole senza badare al loro significato. Per la maggior parte delle persone il compito è difficile e richiede un considerevole sforzo di attenzione. - 16 -
L’ipnosi nella ricerca
che comportano maggiori perplessità diagnostiche in ambito clinico (37).
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2. L’ipnosi nella diagnostica L‟ipnosi può favorire la diagnosi sia confermando elementi importanti sotto il profilo diagnostico, sia aggiungendo altri dati significativi a quelli ottenuti attraverso il colloquio clinico, l‟esame obiettivo, eventuali esami di laboratorio, indagini strumentali e test psicologici (38). I principali campi di applicazione dell‟ipnosi nella diagnostica sono: a) Integrazione degli elementi emersi nel corso del colloquio clinico, aumento della validità e dell‟attendibilità dei test psicologici, e superamento delle difficoltà che si possono incontrare nel corso dell‟anamnesi (39). Molti pazienti, non essendo in grado di affrontare i propri problemi emozionali, manifestano resistenza all‟indagine anamnestica con un silenzio enigmatico o offrono solo vaghe repliche alle domande che gli sono rivolte. Gli approcci ipnotici possono risultare estremamente utili ad aggirare queste resistenze ed efficaci a svelare il sintomo più importante, che non sempre è quello dichiarato o quello prevalente. b) Ausilio nella diagnostica differenziale tra disturbi organici e funzionali (40). - 19 -
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Non sempre i problemi medici ricadono in nosologie nette. L‟ipnosi permette lo sviluppo di fenomeni spontanei e indotti che, con il dovuto riguardo per altri segni e sintomi, possono risultare utili per stabilire l‟eziologia organica o funzionale del dolore (41), dei sintomi di conversione(42), dei disturbi dell‟apparato cardiovascolare, respiratorio, genitourinario, e gastrointestinale (43), dei disordini neurologici 13 e muscoloscheletrici14 (44), dei problemi del linguaggio (45), ecc. Per distinguere un sintomo organico da uno funzionale è importante tenere conto della durata del miglioramento del sintomo ottenuto con l‟ipnosi. Il dolore cronico organico ad esempio, tende a ricorrere più rapidamente dopo il trattamento ipnotico di quanto non faccia il dolore cronico di origine funzionale. Parimenti, qando il paziente con dolore cronico funzionale riceve importanti guadagni secondari, la terapia risulterà molto difficoltosa e talvolta persino fallimentare (46). Comunque, dove “l‟ipnosi riesce ad alleviare il tremore di origine organica.. soltanto per brevi periodi di tempo il tremore funzionale può … essere mitigato per giorni dopo una sola induzione ipnotica riuscita” (47). La scomparsa dei sintomi in ipnosi deve essere comunque valutata con molta cautela e unitamente ad altri dati, in quanto non 13
L‟accurata osservazione di un paziente in ipnosi può rivelare movimenti corporei spontanei, riscontrabili anche durante il sonno naturale. Attraverso particolari suggestioni è possibile fare diagnosi differenziale tra lesioni organiche e funzionali relative a diversi apparati (C.N. Scilanga: Esperienze condotte presso la U.O. di Medicina III – G. Berni, Azienda Ospedaliera di Careggi, Firenze, 1995). 14 I disturbi muscoloscheletrici di tipo funzionale si possono facilmente confondere con quelli organici. In molti casi di disturbi muscoloscheletrici “è difficile fare una diagnosi differenziale, specie quando il sintomo principale è il dolore”(Crasilneck & Hall, 1975, p. 158). - 20 -
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sempre essa indica la presenza di un problema funzionale, così come il mancato effetto ipnotico sul sintomo non implica necessariamente la presenza di un problema organico15 (48). c) Aumento della compliance dei pazienti da sottoporre ad indagini strumentali e microinvasive. Mediante suggestioni di rilassamento, sollievo dall‟ansia e dalla paura, analgesia e anestesia, l‟ipnosi può facilitare le procedure diagnostiche in radiologia ed agevolare la preparazione e l‟esecuzione di manovre microinvasive nonché di procedure terapeutiche (49): preparazione alla risonanza magnetica preparazione alla tac preparazione alla broncoscopia preparazione alla gastroscopia agoaspirazione di noduli tiroidei biopsia osteomidollare coronarografia chemioterapia altre eventuali procedure strumentali.
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Quanto riferito è legato alla suggestionabilità costituzionale d‟apparato secondo la scuola italiana che fa capo a F. Granone. - 21 -
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3. L’ipnosi nella terapia Quando non esistono mezzi più indicati o in associazione con altre modalità di trattamento, se non vi sono controindicazioni, dopo un‟adeguata preparazione del paziente, l‟ipnosi consente di ottenere risultati terapeutici positivi in molti problemi e situazioni. Riportiamo, di seguito, un elenco dei campi di applicazione terapeutica dell‟ipnosi, con i riferimenti bibliografici di alcuni dei principali studi nei quali è stata utilizzata l‟ipnosi nella prevenzione e nella terapia dei disturbi a base organica, dei disturbi funzionali e dei problemi psicologici. a. Terapia del dolore: l‟ipnosi può trovare applicazione nel trattamento del dolore acuto e del dolore cronico (50). Alcuni esempi dell‟utilizzo dell‟ipnosi in questo campo sono il trattamento delle nevralgie trigeminali (51) e del dolore neoplastico(52). Si suggerisce la lettura del volume “ Dolore e Ipnosi” dello stesso autore. Per chi fosse interessato all‟argomento il volume può essere richiesto a :
[email protected]. b. Malattie cardiovascolari : il principale campo di applicazione dell‟ipnosi nelle malattie dell‟apparato cardiovascolare è rappresentato dalla terapia dell‟ipertensione arteriosa essenziale (53). Sono stati inoltre oggetto di trattamento le extrasistoli parossistiche sopraventricolari (54), le nevrosi post-infartuali (55), le cefalee su base vascolare (56). Si suggerisce la lettura del volume “ Stress e ipertensione arteriosa – l‟ipnosi nella - 23 -
Campi d’applicazione dell’ipnosi
diagnostica e nella tera pia” dello stesso autore. Per chi fosse interessato all‟argomento il volume può essere richiesto a :
[email protected]. c. Disturbi respiratori: numerosi autori hanno utilizzato l‟ipnosi nel trattamento dell‟asma (57) e nella prevenzione della comparsa dell‟accesso asmatico (58). d. Cefalee: tutti i pazienti sofferenti di cefalea possono trarre giovamento dall‟ipnosi, diminuendo sia l‟intensità sia la frequenza del disturbo (59); i migliori risultati si ottengono nel trattamento delle cefalee muscolo-tensive (60). e. Disturbi neuromuscolari e riabilitazione funzionale: l‟ipnoterapia è stata utilizzata per trattare tic (61), balbuzie (62), paraplegia funzionale (63), contratture, lombalgia, sciatalgia (64), tinnito auricolare (65). Nella riabilitazione funzionale, l‟ipnosi è stata utilizzata nel trattamento di disordini muscolo-scheletrici (66) e nei casi di accidenti cerebro-vascolari in cui i pazienti non avevano risposto ai trattamenti farmacologici (67). In combinazione con la terapia ortopedica e reumatologica, l‟ipnosi può contribuire a mitigare le sofferenze dell‟artrite e permettere una maggiore funzionalità delle articolazioni (68). f. Disturbi gastrointestinali: in questo campo si è operato molto nel trattamento di: conati di vomito e vomito (69), “dumping syndrome” (70), acalasia - 24 -
L’ipnosi nella terapia
esofagea (71), disfagia funzionale (72), ulcera gastroduodenale 16 (73), sindrome del colon (74), volontaria o involontaria incontinenza psicologica delle feci (75). Si suggerisce la lettura del volume “ Emozioni e gastroenterologia – intervento ipnotico” dello stesso autore. Per chi fosse interessato all‟argomento il volume può essere richiesto a :
[email protected]. g. Disordini urinari: l‟ipnosi è stata applicata in urologia nella risoluzione di quadri clinici determinati da disordini vescicali su base organica, con incontinenza e ritenzione urinaria (76). Risultati notevoli sono stati ottenuti nel trattamento della pollachiuria e disuria (77). h. Ginecologia: mediante l‟ipnosi sono state trattate la tensione premestruale (78), la dismenorrea (79) e l‟amenorrea (80). i. Disfunzioni i problemi più sessuali : frequentemente trattati sono l‟impotenza (81), la frigidità (82), il vaginismo (83) e la dispareunia (84). È stata inoltre oggetto di trattamento l‟infertilità (85). Si suggerisce la lettura del volume “ L‟ipnosi nelle disfunzioni sessuali” dello stesso autore. Per chi fosse interessato all‟argomento il volume può essere richiesto a :
[email protected]. 16
Come trattamento aggiuntivo alla terapia farmacologica in presenza di componenti emozionali che tendono ad alimentare il disturbo.
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j. Dermatologia : la dermatologia rappresenta un notevole campo di applicazione dell‟ipnosi, anche in considerazione del fatto che molti quadri di patologia cutanea rappresentano uno scarico di conflitti inconsci o sono legati a turbe emotive e quindi trattabili con ipnoterapia (86). L‟ipnosi è stata applicata nella terapia dei seguenti disordini cutanei: eczema (87) neurodermatiti (88), dermatite atopica (89), dermatite refrattaria (90), prurito (91) orticaria (92). Sono state trattate le lesioni erpetiche (93) ed eliminate le verruche (94). Risultati positivi sono stati ottenuti nella psoriasi (95), nell‟alopecia areata (96), nella tricotillomania (97), nell‟acne escoriata (98) nel lichen planus (99), nell‟ittiosi (100). Si suggerisce la lettura del volume “ L‟ipnosi in dermatologia” dello stesso autore. Per chi fosse interessato all‟argomento il volume può essere richiesto a :
[email protected]. k. Ustioni: nel trattamento delle ustioni, l‟ipnosi è stata utilizzata per ridurre l‟ansia e la paura e mitigare il dolore nelle procedure di medicazione e negli interventi di escissione e innesto di tessuti; accelerare il processo di guarigione (attenuando la risposta infiammatoria della lesione e limitando il progresso dell‟ustione dal primo al secondo grado, o dal secondo al terzo); aumentare l‟attiva partecipazione del paziente alla terapia e sostenerlo durante la riabilitazione; accrescere l‟appetito (101). - 26 -
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l. Obesità e disordini endocrini : l‟ipnosi risulta un metodo assai efficace nel trattamento dell‟obesità, con effetti terapeutici sia fisici che psicologici, facilitando la modifica dell‟appetito e dell‟immagine corporea (102). L‟ipnosi è stata anche utilizzata nel diabetico per ridurre il fabbisogno di insulina (103) e gli effetti dei fattori dello stress che contribuiscono alla malattia (104). Si suggerisce la lettura del volume “ Obesità- aspetti biologici, psicologici e socioculturali - approccio terapeutico a mezzo di ipnosi” dello stesso autore. Per chi fosse interessato all‟argomento il volume può essere richiesto a :
[email protected]. m. Ostetricia : è stata verificata l‟utilità dell‟ipnosi nella preparazione al parto, nell‟assistenza psicologica di sostegno delle pazienti abbastanza ansiose verso il ruolo genitoriale, e per agevolare e rendere più rapido il travaglio (105). n. Odontoiatria: l‟ipnosi presenta notevole utilità nella pratica odontoiatrica per alleviare il bruxismo, preparare il paziente all‟intervento (diminuzione del livello d‟ansia, della salivazione, dell‟emorr agia; immobilità della lingua, analgesia), controllare i conati di vomito, trattare le fobie dentali (106). Si suggerisce la lettura del volume “ L‟ipnosi in odontoiatria” dello stesso autore. Per chi fosse interessato all‟argomento il volume può - 27 -
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essere richiesto a :
[email protected]. o. Dipendenze e abuso di sostanze : l‟ipnosi è adoperata per cessare abitudini nocive e risolvere vari tipi di dipendenze, quali: (107). Si suggerisce la lettura del volume “ L‟ipnosi nella disassuefazione dal fumo”dello stesso autore. Per chi fosse interessato all‟argomento il volume può essere richiesto a :
[email protected]. alcolismo (108) Si suggerisce la lettura del volume “ L‟ipnositerapia nell‟alcoldipendenza” dello stesso autore. Per chi fosse interessato all‟argomento il volume può essere richiesto a :
[email protected]. 17 tossicodipendenze (109). Si suggerisce la lettura del volume “ Tossicodipendenze – una prospettiva ipnologica” dello stesso autore. Per chi fosse interessato all‟argomento il volume può essere richiesto a :
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fumo
p. Psichiatria, psicologia clinica e psicoterapia : l‟ipnositerapia consente di ottenere ottimi risultati nel trattamento di disturbi mentali, quali: Si suggerisce la lettura del volume “ L‟insonnia – dalla diagnostica alla -
insonnia (110).
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Secondo l’esperienza dell’Autore, i pazienti tossicodipendenti che possono ottenere i migliori risultati con l’ipnositerapia sono i cocainomani (Scilanga, 2006).
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L’ipnosi nella terapia
terapia ipnotica” dello stesso autore. Per chi fosse interessato all‟argomento. Il volume può essere richiesto a :
[email protected]. fobie (111) attacchi di panico (112) Si suggerisce la lettura del volume “ Disturbi d‟ansia e i pnosiquando non riesci ad ottenere una mano…” dello stesso autore. Per chi fosse interessato all‟argomento il volume può essere richiesto a :
[email protected]. disturbo d’ansia generalizzato (113) disturbo ossessivo-compulsivo (114) -
disturbi da stress acuto e post-traumatico
(115) (116) Si suggerisce la lettura del volume “ Anoressia e bulimia-dalla diagnostica alla terapia ipnotica” dello stesso autore. Per chi f osse interessato all‟argomento. Il volume può essere richiesto a :
[email protected]. -
anoressia-bulimia
disturbi di conversione e altri disturbi somatoformi (117). Si suggerisce la lettura del
volume “ Disturbi isterici – dalla diagnostica alla terapia ipnotica” dello stesso autore. Per chi fosse interessato all‟argomento il volume può essere richiesto a :
[email protected]. depressione minore (118). q. Problematiche relazionali della famiglia e della coppia: gli approcci ipnotici possono integrare la - 29 -
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terapia familiare e di coppia aiutando i pazienti a superare molte delle barriere che ostacolano le loro relazioni. Si possono utilizzare le tecniche ipnotiche per chiarire le reciproche aspettative, aumentare il livello di partecipazione, migliorare le capacità comunicative, e risolvere i conflitti inconsci in tema di intimità e impegno (119). r. Pediatria: le applicazioni cliniche dell‟ipnosi in pediatria si rivolgono a numerose problematiche dell‟infanzia e dell‟adolescenza: disturbi del sonno, ansie e fobie di vario tipo, difficoltà scolastiche, problemi di nutrizione, dislessia, balbuzie, suzione del pollice, onicofagia, tricotillomania, enuresi 18, (120). s. Emergenze: l‟ipnosi può aiutare a gestire le situazioni difficili del pronto soccorso medico ed essere applicata come modalità primaria di trattamento o come strumento ausiliario per vari tipi di emergenze, quali ustioni, dolore acuto, procedure pediatriche, situazioni ostetriche, procedure chirurgiche, condizioni psichiatriche (ad es. disturbi di conversione, crisi di ansia, stress postraumatico), crisi scatenate da problemi di incomunicabilità19 (121). 18
Lo stesso problema può presentarsi anche nei giovani adulti e nelle persone anziane, dove verosimilmente il problema è più di natura organica che funzionale (cfr. supra). 19 Secondo la mia esperienza, le difficoltà comunicative (ad es. nel caso di pazienti extracomunitari) possono scatenare reazioni difficilmente gestibili e tali da assorbire indebitamente le energie di infermieri, medici e rappresentanti delle forze dell‟ordine. Il medico ipnologo, proprio perché abile nella - 30 -
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t. Chirurgia: in ambito chirurgico l‟ipnosi può risultare utile per la preparazione all‟intervento, la riduzione di anestetici20, la riduzione o l‟abolizione di complicanze post-operatorie, la diminuzione del tempo di degenza (122). u. Oncologia: le tecniche ipnotiche possono essere utilizzate per migliorare la qualità e la durata della vita, come sostegno al malato per diversi aspetti del trattamento (reazione alla chemioterapia, preparazione alle manovre strumentali, terapia del dolore) e come supporto ai vari specialisti che si occupano della patologia oncologica (123).
comunicazione verbale e non verbale, può risolvere rapidamente queste situazioni. 20 In anestesiologia l‟ipnosi sembra offrire l‟opportunità di diminuire la quantità di anestetici, riducendo di conseguenza i potenziali rischi ad essi associati (Yapko, 1990, p. 71). In passato l‟ipnoanestesia è stata effe ttivamente utilizzata in chirurgia, ma con gli sviluppi della farmacologia, essa può ormai essere considerata quasi esclusivamente un campo sperimentale per convalidare i dati acquisiti sull‟ipnoanestesia e la portata terapeutica dell‟ipnosi. - 31 -
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4. Preparazione emozionale del personale medico ed infermieristico L‟ipnosi e l‟autoipnosi sono molto utili per facilitare la preparazione emozionale del personale sanitario, consentendo ai medici e agli infermieri di gestire al meglio lo stress, aumentare la tranquillità interiore, ed agevolare l‟interazione con i pazienti e i colleghi, riducendo l‟impatto delle problematiche lavorative sulla vita familiare e viceversa. L‟apprendimento degli approcci ipnotici fa inoltre acquisire un‟acuta capacità di osservazione e di ascolto ed abitua il personale medico e infermieritisco a fare uso, con la massima efficienza, di modalità di comunicazione verbale e non verbale che risultano assai utili nel contesto diagnostico-terapeutico (124).
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5. Applicazioni extramediche dell’ipnosi Come abbiamo spiegato fin dal primo capitolo di questo volume, l‟ipnosi trova utile applicazione in qualsiasi attività o problema che coinvolga le dinamiche mentali. In questo paragrafo descriviamo i principali settori applicativi dell‟ipnosi extramedica: a. Istruzione – “L‟ipnosi facilita l‟apprendimento” (125), diminuendo l‟ansia e migliorando la concentrazione, e consente di aumentare le abilità di insegnamento dei docenti e il rendimento scolastico degli studenti (126). Ad ogni livello di istruzione, l‟ipnosi e l‟autoipnosi possono aiutare molto efficacemente lo studente a superare i disagi scolastici, imparare a studiare con metodo, presentarsi agli esami con tranquillità, riprendere con profitto un corso di studi interrotto. L‟autore ha un‟ampia casistica in questo settore avendo trattato molti casi del genere. Studenti, incapacitati per vari motivi a terminare gli studi intrapresi (odontoiatria, psicologia, ingegneria, giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio, agraria, conservatorio), sono riusciti a completarli in breve tempo e con successo tanto da fare omaggio all‟Autore delle loro tesi di laurea. Nel caso dello studente del conservatorio, a cui si erano improvvisamente bloccate le articolazioni della mano sinistra e si trovava perciò incapacitato a suonare il violino, un numero esiguo di sedute di ipnosi ha ripristinato i movimentI delle dita restituendogli fiducia e sollievo e mettendolo in grado di terminare brillantemente gli studi. (127). - 35 -
Campi d’applicazione dell’ipnosi
b. Professioni artistiche – L‟ipnosi può aiutare artisti - scrittori, pittori, scultori, attori, musicisti - ad usare al meglio il proprio talento, facendo superare i momenti di stallo creativo e facilitando l‟aumento della fiducia in sé e della capacità di concentrazione e di espressione. Inoltre, è accaduto che persone, ignare di possedere talento artistico, abbiano scoperto l‟estro creativo in ipnosi tanto da combiare professione per dedicarvisi con successo. (128). c. Sport – L‟attività sportiva ad ogni livello richiede un ampio grado di controllo fisico e di concentrazione. L‟ipnosi (e l‟autoipnosi) può facilitare l‟uno e l‟altra in modo molto efficace, aiutare a gestire la tensione delle competizioni e mettere lo sportivo nella condizione di sfruttare al meglio le proprie capacità atletiche, amplificando la relazione mente-corpo, focalizzando l‟attenzione sull‟obiettivo e costruendo aspettative e immagini positive in grado di aumentare notevolmente il rendimento. Alcune discipline in cui l‟ipnosi è stata utilizzata con successo sono ad esempio l‟atletica, il calcio, lo sci, il baseball, il nuoto21 (129). d. Criminologia e scienze forensi – L‟ipnosi è stata utilizzata come strumento di indagine 21
L’Autore ha personalmente sperimentato l’utilità dell’autoipnosi per aumentare la resistenza nel nuoto, restando in mare fino a dodici ore consecutive e percorrendo chilometri e chilometri, senza provare fame né sete.
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Applicazioni extramediche dell’ipnosi
criminologica (130), come mezzo per la facilitazione della memoria, la verifica dell‟attendibilità e la veridicità delle deposizioni 22 (131) e per alleviare lo stress cui sono sottoposti testimoni e vittime di atti criminali 23. (132). Sull‟ipnosi forense esiste una letteratura relativamente ampia (133), ma agli effetti pratici l‟utilizzo delle tecniche ipnotiche in ambito processuale resta ancora poco conosciuto. L‟Autore ritiene invece che l‟ipnosi abbia grandi potenzialità in questo campo in quanto attraverso l‟utilizzo della comunicazione non verbale 24 è possibile svelare quanto non viene detto a parole e accertare che le deposizioni rese in tribunale risultino veritiere. Su questo argomento si suggerisce la lettura del volume dello stesso autore “La grammatica delle emozioni espresse dal corpo”, disponibile su richiesta a:
[email protected]. e. Economia – L‟utilizzo efficace della comunicazione può portare al successo o alla rovina un‟impresa. Sostituire modelli di comunicazione rigidi con approcci più flessibili 22
L‟utilizzo dell‟ipnosi in ambito processuale pr esenta diversi problemi (M.T. Orne, 1979, 1985), data la possibilità che fattori motivazionali intrinseci ed estrinseci all‟ipnosi interferiscano con l‟attendibilità e l‟accuratezza delle deposizioni (Sheehan & McConkey, 1993). 23
L’Autore ha trattato in diverse occasioni vittime di atti criminali riuscendo a far loro superare lo shock iniziale attraverso procedure di abreazione emotiva. 24 Cfr. Cap. VI.
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può migliorare il rendimento economico a molteplici livelli (134). Nel mondo degli affari, l‟ipnosi non è utilizzata in modo formale (ossia usando in modo manifesto delle procedure di induzione ipnotica), ma piuttosto come modalità di comunicazione in grado di amplificare l‟efficacia dei messaggi trasmessi al mercato. L‟utilità degli approcci ipnotici risulta evidente per molti importanti aspetti delle attività (135): la presentazione e l‟implementazione di un piano di marketing la comunicazione d‟impresa e l‟attuazione di campagne pubblicitarie delle capacità manageriali sviluppo (decision making, problem solving, maggior uso creativo dell‟immaginazione, ecc.) la gestione strategica delle risorse umane il coordinamento all‟interno di un‟industria miglioramento dell‟atmosfera il dell‟ambiente di lavoro l‟autoaffermazione professionale (sostegno nella competizione e aiuto contro il mobbing ed altre forme di stress sul luogo di lavoro). f. Politica – Tecniche suggestive e modalità di comunicazione “ipnotica” informali sono ampiamente utilizzate dalla classe politica nella sua opera di propaganda per condurre le periodiche campagne elettorali e per legittimare l‟azione di
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Applicazioni extramediche dell’ipnosi
governo o per contestarla 25 (136). L‟efficacia della comunicazione è altrettanto essenziale per la conduzione della politica estera, sia nelle ordinarie relazioni diplomatiche che nella gestione delle crisi internazionali (137). g. Informazione – Tutti i sistemi di comunicazione, specialmente quelli pilotati, che non ammettono feedback dai riceventi all‟emittente26 (quali la televisione e la stampa), esercitano un certo grado di influenza sulle persone, formando opinioni che col tempo possono consolidarsi in vere e proprie convinzioni. Vari “attori” (compagnie multinazionali, gruppi di interesse, partiti politici, ecc.) si avvalgono dei mass media per catturare il consenso dell‟opinione pubblica attraverso messaggi suggestivi e costrutti di realtà che equivalgono ad una sorta di “ipnosi di massa” (138).
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L’Autore si è esercitato per anni ad osservare la comunicazione non verbale di vari esponenti politici in televisione per esplorare l’attendibilità delle loro asserzioni. 26 Gli sviluppi della telematica permettono oggi al pubblico forme di interazione che tendono a ridurre la comunicazione a “senso unico” da parte dei mass media.
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Conclusioni
L‟ipnosi offre grandi possibilità alla ricerca e alla sperimentazione (139); consente di ampliare, facilitare e rafforzare in vari modi le possibilità della diagnostica (140); costituisce uno strumento terapeutico efficace per trattare un‟ampia gamma di condizioni mediche e problemi psicologici (141). Le applicazioni specifiche dell‟ipnosi nei diversi campi della medicina e della psicoterapia sono molto differenziate. Ad ogni modo, “l‟ipnosi può aiutare il medico nel trattamento di quasi tutti i pazienti”, rappresentando un ausilio prezioso per ottenere il grado di rapport necessario a garantire la osservanza e la messa in atto delle prescrizioni terapeutiche (142). Un‟ulteriore area di particolare interesse è la preparazione emozionale dei medici e degli infermieri, che possono trarre molti vantaggi dall‟autoipnosi nello svolgimento della propria professione e nel mantenimento di un buon equilibrio tra lavoro e vita privata (143). A questo proposito si suggerisce la lettura del volume “ A scuola di autoipnosi” dello stesso Autore, disponibile su richiesta a:
[email protected].
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Riferimenti bibliografici
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