le mini guide di bricoportale
IL LEGNO case e arredi
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Da tempo immemorabile il legno entra in mille modi nella costruzione di una casa. Dopo essere stato quasi del tutto soppiantato dal cemento, oggi viene riscoperto per edifici di lusso, ma anche dalla bioedilizia ecosotenibile
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strutturale
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1. L’edificio prefabbricato viene eretto su di una piattaforma di cemento armato sotto la quale sono ricavati i garage. Con questo sistema si impedisce la risalita dell’umidità verso il legname.
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2. Ciascuna parete viene premontata in fabbrica a partire da robusti travi di lamellare rivestito con iroko o altri legni pregiati. Tutti gli impianti sono già presenti nelle intercapedini e hanno solo bisogno di essere collegati ai quadri di distribuzione.
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3. Ogni elemento è provvisto di barre filettate e piastre metalliche alle estremità tramite le quali si ancorano le pareti alle colonne di sostegno di calcestruzzo. I travetti trasversali collegano le pareti e forniscono l’appoggio per il pavimento. 4.Grazie al preassemblaggio, la costruzione procede con celerità ed è possibile vedere l’edificio nel suo insieme già dopo pochi giorni. La costruzione in fabbrica dura circa 8 mesi.
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l legno ha sempre riscosso un gran successo nel mondo dell’edilizia grazie alle sue ottime caratteristiche sia meccaniche sia estetiche, senza dimenticare il basso costo e il facile approvvigionamento. È stato soppiantato da mattoni e cemento per pareti e solai, ma è rimasto una scelta preferenziale per le strutture del tetto, che devono essere leggere e di facile montaggio Le innovazioni tecnologiche hanno toccato anche il tradizionale mondo dell’edilizia con nuove “versioni” del legno: travi lamellari, pannelli OSB, legno impregnato e trattato. In Italia la crescente diffusione delle case di legno è sostenuta dalla sensibilità alle tematiche energetiche ed ecologiche: infatti il legno è un materiale adatto per la bioedilizia, una filosofia di costruzione basata sull’utilizzo di materie prime naturali, non inquinanti e facilmente riciclabili.
1. Con l’esecuzione di un tetto di legno si ottiene una resistenza alla flessione paragonabile a quella del calcestruzzo, ma con pesi inferiori e con un risultato estetico decisamente migliore. 2. Per ancorare la testa della trave nel punto stabilito si piantano un paio di chiodi “alla traditora”, cioè in diagonale rispetto al piano del taglio.
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COSTRUIRE IL TETTO DI LEGNO
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CASE A BLOCCHI
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3. L’ancoraggio alla struttura portante della casa si può realizzare inserendo attraverso il legno i monconi di tondino nervato che sporgono dai travi di calcestruzzo. 4. La struttura di un tetto di legno può essere lasciata in vista perché aumenta il pregio della casa e, se all’asciutto, ha una durata paragonabile ad un’analoga copertura di calcestruzzo.
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all’aperto
IL LEGNO
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IMPREGNATO A PRESSIONE IN AUTOCLAVE L’impregnazione in autoclave permette alla soluzione salina di raggiungere anche gli strati interni del legno, garantendo così maggiore protezione a differenza di altri trattamenti superficiali. I semilavorati sono introdotti in un’autoclave dove sono sottoposti a cicli alternati di vuoto e pressione con o senza riscaldamento. Durante la fase di vuoto l’aria viene estratta dalle cellule del legno che si dilatano; la soluzione salina che viene caricata successivamente a pressioni superiori alle 10 atmosfere riempie i canali vuoti penetrando fino al centro dei tronchi.
ra tutte le essenze legnose solo alcune tra le più pregiate sono insensibili agli agenti biologici (muffe, insetti e batteri) deputati alla naturale distruzione del tronco al termine del suo ciclo vitale. Le richieste di legnami pregiati superano di molto la disponibilità, per cui il mercato si orienta verso essenze meno pregiate e più deperibili che devono essere trattate in modo da durare a lungo, possibilmente senza manutenzione. Le strategie per preservare il legno sono molteplici e vanno dalla semplice verniciatura con strati protettivi superficiali, all’impregnazione profonda in autoclave. Gli impregnanti possono essere a base di oli, (olio di lino cotto) resine acriliche o poliuretaniche dispersi in acqua o solventi che ne abbassano la viscosità favorendo la penetrazione. Nell’impregnazione in autoclave si sfrutta l’azione di sali che rendono il legno inappetibile per microrganismi ed insetti. Un tempo si usavano sali di arsenico, rame e cromo, messi al bando per la loro tossicità; ora si preferiscono soluzioni di rame e boro, meno nocive, ma ugualmente efficaci. Recentemente è stato riscoperto il trattamento con silicato di sodio che ha una bassa tossicità ma è un batteriostatico molto attivo.
INGRIGISCE PER PROTEGGERSI I raggi UV degradano la lignina di cui è fatto il legno e la pioggia la può lavare via. Resta solo uno scheletro di cellulosa insolubile e di colore grigiastro. Lo strato è stabile solo in certi legni esotici molto robusti. Ad esempio mogano, iroko e teak, insensibili al degrado, acquistano un particolare fascino quando diventano di un bel grigio argento.
SEMPRE ESPOSTO ESTATE E INVERNO I nemici più temibili del legno sono l’umidità e il sole. Le strutture montate all’esterno vanno verniciate con laccature elastiche, impermeabili e resistenti ai raggi UV che tendono a screpolarne la superficie. Le parti a contatto con il terreno dovrebbero essere montate su supporti metallici per scongiurare risalite d’acqua.
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AL RIPARO NELLA BRUTTA STAGIONE
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Gli arredi da giardino al termine dell’estate devono essere riparati in un ambiente asciutto che ne preservi l’integrità. In mancanza di spazio è sufficiente radunarli e coprirli con un telo impermeabile che permetta comunque la circolazione dell’aria. Anche se il legno è robusto teak, i ristagni di umidità favoriscono la proliferazione di muffe che ne macchiano la superficie. Approfittiamo dell’inverno per un trattamento con oli protettivi che nutrono il legno e hanno il tempo per essere assorbiti a fondo.
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in acqua
IL LEGNO
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nche se l’ermeticità di un lavello è associata a materiali come ceramica e acciaio non è detto che non si possano raggiungere ottimi risultati anche con il legno. Mastelli, botti, barche e secchi erano (e alcuni sono ancora) di legno e tenevano perfettamente. Per questa realizzazione, anziché legni naturali, scegliamo un compensato di betulla fatto con adesivi fenolici o resorcinici che non vengono intaccati dall’umidità. La struttura, molto semplice, è quella di un tavolino al centro del quale viene montata una vasca formata da cinque tavole. La vaschetta ha le pareti laterali inclinate per cui è necessario disporre di una sega circolare a lama basculante in grado di eseguire tagli precisi. Le parti tagliate devono combaciare in maniera perfetta e vanno levigate prima di essere cosparse con collanti resistenti all’acqua (poliuretanici, ad esempio). Per l’assemblaggio dei pannelli, affidato ad una serie di viti, è consigliabile eseguire una preforatura che faciliti l’attraversamento del legno da parete dei filetti senza rischiare distacchi o rigonfiamenti.
L’ACQUA RESTA DENTRO Il segreto per la tenuta stagna del lavabo sta nell’accurata preparazione dei pezzi, che devono combaciare in modo molto preciso, e del collante resistente all’acqua come ad esempio un adesivo poliuretanico.
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1. Le tavole che costituiscono il perimetro del lavabo vengono intestate con tagli a 45° in modo da non mostrare la parte interna del multistrato. Il bordo superiore, invece, viene nascosto con cornici decorative. 2. La parte superiore esterna della vasca viene collegata ad un listello munito di incastro; con colla resistente all’acqua e viti si uniscono saldamente le parti. 3. Dato che il multistrato è di colore chiaro stendiamo a pennello una tinta ad acqua color mogano seguita da più mani di vernice trasparente e lucida da imbarcazioni, insistendo in corrispondenza delle giunzioni. 4. Lo scarico viene montato in fori preparati prima dell’assemblaggio con una sega a tazza di diametro corrispondente a quello della piletta di scarico e del troppopieno.
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1. Le parti danneggiate irrimediabilmente vanno eliminate e sostituite con legnami resistenti all’aggressione dell’acqua salmastra come il mogano. 2. Con un accurato lavoro di scalpello si spianano le scheggiature provando la disposizione del nuovo pezzo fino ad ottenere un’aderenza perfetta. 3. Dopo che l’adesivo ha fatto presa si procede ad un aggiustamento delle superfici con raspa e tela abrasiva fino ad eliminare ogni scalino.
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4. Con una levigatrice rotobitale si tolgono le parti di vernice che si staccano senza insistere su quelle ben aderenti che proteggono il legno sottostante. 5. L’esecuzone del calafataggio del fasciame, ove necessario, e la verniciatura dello scafo con più mani di vernice riportano a nuovo l’imbarcazione.
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all’interno
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l legno ha buone capacità isolanti e igrostatiche che contribuiscono a mantenere l’ambiente salubre. Niente di meglio, quindi, di un parquet classico, composto da larghe tavole da 2 o più centimetri di spessore, che ricorda gli antichi solai. Per la costruzione si usano listoni ben stagionati di essenze nazionali come rovere, noce, ciliegio, olmo e castagno, oppure esotiche come teak, iroko e doussié. Il pavimento viene preparato annegando nel massetto una serie di listelli a sezione trapezoidale (magatelli). A cemento essiccato si inchiodano le tavole sui magatelli piantando il chiodo nell’ansa dell’incastro in modo che rimanga nascosto dalla tavola successiva. Pareti e solai possono essere rivestiti di legno preparando un telaio di listelli, nascosto o in vista, saldamente ancorato al muro con tasselli. Il rivestimento si fissa con chiodi corti piantati, come per i listoni, nell’incavo degli incastri.
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PARQUET MASSELLO
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Durante il montaggio i listoni si incastrano tra loro battendoli con un martello e poi inchiodandoli su magatelli. I pavimenti molto articolati vengono preparati in segheria con speciali macchine e rimontati su massetto con l’ausilio di colle molto tenaci. Le finiture possono essere a cera, ad olio oppure con prodotti vetrificanti.
IL FASCINO DELLA BOISERIE
CLASSICA
MODERNA
La boiserie è una pannellatura di legno che riveste i muri di una stanza; definizione riduttiva quando si incontrano capolavori di intarsio e scultura come quello della foto. La complessità della composizione di cornici, fregi e decorazioni fa di questi manufatti delle opere d’arte davvero uniche.
Lo scopo utilitaristico di semplice decorazione può essere raggiunto anche usando materiali moderni che donano comunque un’atmosfera più calda alla stanza. La boiserie moderna dà movimento alla parete e si presta ad essere usata come supporto per mensole e per punti luce per la lettura.
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curvato
IL LEGNO
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DALL’ARTIGIANO ALL’INDUSTRIA L’intuizione di Thonet permise di costruire, in serie e a basso costo, sedie e mobili di una straordinaria eleganza in milioni di esemplari. Dato il via a quella nuova metodica, con qualche ulteriore contributo, sono stati sviluppati sistemi per assemblare anche scale, corrimano, cornici, archi e una nutrita serie di altri oggetti di legno massiccio curvato. L’alternativa consisterebbe nell’incollare numerosi strati di piallaccio in uno stampo di forma adeguata con costi considerevoli, mentre con il legno curvabile si riescono ad ottenere le forme desiderate flettendo i pezzi su pochi punti di appoggio.
segreti per curvare il segno sono stati sempre inseguiti da tutti i falegnami. Esistono legni elastici che consentono di osare di più e il riscaldamento del legno aiuta l’operazione, ma alla fine si rischia sempre il distacco delle fibre esterne. Attorno al 1850 un geniale falegname viennese, Michael Thonet, scoprì un procedimento per curvare il legno senza rischi di rottura. Un tondo di faggio, riscaldato, veniva posto in una dima formata da una lamiera con due riscontri alle estremità. Piegando la lamiera il tondo appoggiava le estremità sui riscontri senza mai avere alcuna parte in trazione, ma solo in compressione. Dopo il raffreddamento il legno manteneva la forma acquisita definitivamente.
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Il legno curvabile si ottiene riscaldando e comprimendo i quadrotti di faggio fino a perdere circa il 20% della lunghezza. Dopo questo trattamento il legno può essere curvato a secco e a temperatura ambiente fino a raggi pari a sole 10 volte il suo spessore. Si usano normali curvatubi per idraulica (1) oppure dime costruite per particolari forme (2): basta posizionare alcuni fermi in punti strategici di una struttura di sostegno e agganciare il tondo (3-4) fino a che non ha assunto la forma desiderata.
TECNICHE DI CURVATURA
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5. lo straordinario comportamento del legno curvabile permette di ottenere raggi di curvatura strettissimi. Grazie ad un particolare tipo di unione può essere realizzato in lunghezze fino a 6.600 mm 6. Usando listelli piccoli è possibile plasmare il legno curvabile anche a mano. 7. La piegatura estende le fibre del legno poste all’esterno della curva; dato che queste non hanno attitudine a ricompattarsi, il pezzo rimane in forma. La massima curvatura raggiungibile è data dal totale allungamento delle fibre esterne.
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cose artistiche
IL LEGNO
IL CALICE
Una delle ricorrenti prove di abilità di chi lavora il legno consiste nell’ottenere anelli o catene tratte da un unico pezzo massiccio in modo che non siano sfilabili le une dagli altri. La realizzazione al tornio di un calice con due anelli calzati sul gambo comincia dallo svuotamento della coppa entro cui si appoggia la contropunta. Durante lo sgrossamento si sceglie una zona con buona uniformità e si stondano gli anelli con un utensile affilato a semicerchio. La finitura dell’anello con tela fine va fatta prima di tagliare l’ultimo diaframma. Dopo il distacco del pezzo, la tornitura deve proseguire con cautela per evitare di generare oscillazioni dannose per il sottile gambo.
IL FREGIO
I FUNGHI Partendo da tre anonimi ceppi provenienti dal taglio di grosse conifere si ottengono bellissimi “fungoni” per decorare il nostro giardino. Si parte da una sgrossatura con la sega a catena, si prosegue con accette e roncole per togliere le scalfitture più profonde e si termina con una levigatura con dischi abrasivi lamellari.
Nei lavori di scultura a bassorilievo si parte da un disegno ricopiato sulla superficie di una tavola di legno tenero, come tiglio e cirmolo, con il quale si proporzionano i vari elementi del fregio. Lavorando sull’esterno del disegno si affonda nel legno fino ad eliminare la parte esterna della tavola.
Ciascun elemento viene fatto “emergere” togliendo il legno che ha intorno con scalpelli affilati di varia forma e dimensioni. Ora che il disegno è scomparso dobbiamo affidarci alla nostra abilità, magari copiando le forme dei vari elementi da frutti reali.
IL MONOLITE Una sega a catena può trasformare un boscaiolo in un Michelangelo: da un gigantesco ceppo di rovere viene tratto, in breve tempo, un televisore 29” appoggiato su di una cassettiera con tanto di maniglie e centrini ricamati. Per i particolari serve una sega a catena da potatura con punta stretta.
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Le parti da colorare vengono prima coperte con uno strato di cementite che limita l’assorbimento del colore e crea uno sfondo bianco uniforme sul quale le tinte risultano più brillanti. Una passata leggera con tela abrasiva fine al termine del lavoro fa emergere qua e là il bianco e crea un piacevole effetto anticato.
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1. gamba da sedia di faggio 2. gamba da tavolino di abete 3. gamba da tavolo di faggio 4. gamba da tavolino di abete 5. colonnina ornamentale di pino 6. colonnina di rovere per ringhiera 7. elemento di faggio tornito a fuso 8. colonnina da ringhiera di faggio 9. uova da rammendo di faggio 10. caposcala di lamellare di faggio 11. maniglia di porta di mogano 12. gamba da console in stile di faggio 13. piedino di poltrona di faggio fresato al pantografo 14. terminale da colonnina di rovere 15. terminale da colonna di lamellare di faggio.
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semilavorati
IL LEGNO
DAL TAGLIO AGLI SCAFFALI 1. Il legname arriva nelle segherie in grossi tronchi, viene selezionato in base alla specie e alla misura, quindi accatastato in attesa della segagione.
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3. Una parte del legname viene scortecciato e tagliato in tavole da grandi seghe a nastro. Il tavolame viene accatastato per la stagionatura o essiccato in grossi evaporatori sotto vuoto.
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4. Nelle fasi successive piallacci e tavole di diverse essenze vengono ricomposte con adesivi ureici, melamminici o resorcinici per dare vita a prodotti più resistenti ed economici del legno originale. 5. Cornici e modanature si ricavano da legni esotici chiari e compatti come obeche, ilomba, jelutong e ramin. 6. Nel compensato sono presenti strati di legno di basso valore coperti con un piallaccio di essenze pregiate (nobilitatura) grazie a collanti urea-formaldeide melamminici, definiti termoindurenti dato che induriscono se riscaldati.
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attrezzi
IL LEGNO
IL GIUSTO SIGNIFICATO DEI TERMINI TECNICI Autoclave: cisterna di robusto acciaio nella quale si trattano sotto vuoto e ad alta pressione i tronchi da essiccare o da impregnare con sali preservanti. Calafataggio: sigillatura degli spazi tra le tavole dello scafo di una barca con stoppa catramata. Essenza: varietà vegetale da cui deriva il legname (abete, quercia, ebano, ecc). Impregnante: vernice a bassa viscosità che penetra a fondo nel legno, lo rende impermeabile e diminuisce l’assorbimento della vernice di finitura. Legno massello: detto anche legno massiccio, così come viene tratto dal tronco. Magatello: listello di legno a sezione trapezoidale che viene annegato nel cemento del massetto lasciando una sola faccia in vista. Mordente: colorante che penetra nelle fibre del legno, conferendo a quest'ultimo una colorazione, ma lasciando le fibre stesse chiaramente visibili. Multistrato: composto con l’incollaggio di un numero dispari, ma cospicuo, di fogli sottili di essenze anche diverse, orientati ortogonalmente gli uni agli altri. OSB: (Oriented Strand Board, pannello di scaglie orientate) pannelli composti da grosse schegge di legno compresse ad altissima pressione e temperatura. Piallaccio: sottile foglio di legno ricavato da un tronco massiccio. Spondarola: pialletto stretto con il ferro a filo di entrambi i lati in modo da poter lavorare “di sponda”. Toupie: macchina per la lavorazione del legno ad albero verticale che esegue scanalature ed incastri con utensili a più taglienti.
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onostante il progresso tecnico di quest’ultimo secolo parecchi utensili tradizionali della falegnameria, realizzati con legno massello, sono tuttora utilizzati nelle lavorazioni del legno e hanno mantenuto, invariata la loro struttura. Tutte le lavorazioni possono essere eseguite a mano se si dispone di un laboratorio fornito di una consistente attrezzatura (antica ma funzionale) per realizzare, ad esempio, restauri in linea con gli oggetti su cui opera. Pialletti e spondarole permettono di ottenere modanature ed incastri che immaginiamo impossibili senza una fresatrice o una toupie. Tenoni per sedie e mobili sono alla portata di una sega a pettine coadiuvata da un truschino che segna il percorso della lama. Serve infine un solido banco da falegname atto a sopportare un lavoro pieno di forza fisica ed abilità.
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